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LUNEDI

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Notiziario Marketpress di Lunedì 02 Febbraio 2009
AIUTI DI STATO: LA COMMISSIONE PROLUNGA FINO AL 2012 LE REGOLE ATTUALI IN MATERIA DI SOSTEGNO ALL´INDUSTRIA CINEMATOGRAFICA  
 
 Bruxelles, 2 febbraio 2009 - La Commissione europea ha adottato il 28 gennaio una Comunicazione che estende fino al 31 dicembre 2012 la validità dei criteri per valutare gli aiuti di Stato destinati alla produzione cinematografica e audiovisiva. Tali criteri esposti in una Comunicazione della Commissione del 2001 servono alla Commissione per approvare i regimi di sostegno nazionali, regionali e locali per l´industria cinematografica in forza delle norme Ue sugli aiuti di Stato. La Comunicazione identifica anche diverse tendenze di cui si dovrà probabilmente tener conto in una futura comunicazione sul cinema. Nell´ue si spendono annualmente circa 1,6 miliardi Eur in qualità di sostegno nazionale alla cinematografia. Il Commissario Neelie Kroes, responsabile per la concorrenza, ha affermato: "Il cinema europeo è uno dei fondamenti dell´espressione culturale europea. La sua importanza è riconosciuta dalle regole Ue in materia di concorrenza e, in particolare, da quelle che disciplinano gli aiuti di Stato. Con questa estensione della Comunicazione sul cinema sono lieto di poter continuare ad approvare il sostegno che gli Stati membri danno all´industria cinematografica europea. Gli strumenti da noi varati sono la prova del fatto che concorrenza e cultura possono convivere e addirittura rafforzarsi reciprocamente. " "Il grande successo del miglior film europeo del 2008, l´italiano "Gomorra", conferma la vitalità del cinema europeo che miete riconoscimenti anche al di fuori dell´Europa" ha affermato Viviane Reding, Commissario Ue responsabile per i media, "I creatori europei per potersi esprimere hanno bisogno di un contesto stabile per l´industria cinematografica. Questo è il motivo per cui riconfermiamo oggi per altri tre anni l´attuale strategia della Commissione in relazione agli aiuti di Stato destinati all´industria cinematografica. L´industria audiovisiva europea si trova ad affrontare nuove sfide sui mercati in rapida evoluzione. Questo è il motivo per cui dobbiamo avviare un dibattito sul modo per trasformare queste sfide in opportunità, in particolare per quanto concerne un miglior uso della dimensione « Mercato interno » guardando anche a quanto succede fuori dai confini dell´Europa. La recente proposta della Commissione relativa a Media Mundus, un programma di cooperazione tra gli operatori del settore cinematografico europeo e quelli dei paesi emergenti, va in questa direzione" (cfr. Ip/09/26). Con la decisione odierna la Commissione continuerà, fino al 31 dicembre 2012, ad applicare i criteri della Comunicazione sul cinema del 2001 (cfr. Ip/01/1326) per determinare la compatibilità dei regimi di aiuti degli Stati membri con le disposizioni del trattato Ce in materia di aiuti di Stato. Questi criteri erano stati precedentemente estesi nel 2004 e nel 2007 (cfr. Ip/04/343 e Ip/07/820). Le tendenze più recenti identificate nella Comunicazione odierna comprendono il sostegno ad aspetti diversi dalla produzione cinematografica e televisiva (come ad esempio la distribuzione cinematografica e la proiezione digitale), un maggior numero di regimi regionali di sostegno al settore cinematografico, nonché la concorrenza tra alcuni Stati membri nell´uso degli aiuti di Stato per attirare investimenti dall´estero da grandi società produttrici, essenzialmente statunitensi. Queste tendenze potrebbero portare, col tempo, a un raffinamento dei criteri che si applicano agli aiuti di Stato. Trattandosi però di questioni complesse la Commissione desidera riflettere sulla questione assieme agli Stati membri, agli organismi a sostegno della produzione cinematografica e all´industria cinematografica europea. .  
   
   
TRENTO: 118 E NUCLEO ELICOTTERI: NOVITÀ PER LE COMUNICAZIONI AI MEDIA  
 
 Trento, 2 febbraio 2009 - Presentato un progetto di comunicazione che si pone l’obiettivo di migliorare la comunicazione con i media su eventi di emergenza gestiti dalla centrale operativa del 118 e dal nucleo elicotteri “Il progetto che presentiamo oggi è il frutto di un lavoro di coordinamento significativo” interviene Franco Debiasi, direttore generale facente funzioni dell’Apss” con il quale ci siamo posti l’obiettivo di migliorare la comunicazione con i giornalisti su eventi legati all’emergenza. Con questa proposta abbiamo cercato di conciliare l’indiscusso valore e importanza del lavoro dei cronisti nel dover dare ai cittadini con precisione e urgenza le notizie, con l’esigenza molto forte emersa dagli operatori dell’emergenza di poter eseguire con la dovuta concentrazione un lavoro estremamente delicato”. “Anche i numeri del 2008 esprimono il nostro lavoro quotidiano” conferma Alberto Zini direttore dell’U. O. 118 urgenza emergenza dell’Apss “ con ben 37. 000 interventi, circa 100 al giorno, e 150. 000 richieste di intervento, circa 150 al giorno. Da qui la necessità di poter dare le notizie con una certa regola, che proponiamo, con due finestre telefoniche di mezz’ora al giorno e l’impegno di inviare una scheda dell’evento, via fax o con email alle redazioni o ai giornalisti che ne faranno richiesta. Il tutto nel rispetto dovuto della privacy pur consapevoli dell’importanza di notizie di pubblico interesse” “Anche noi, con l’intenzione di migliorare le informazioni ai giornalisti, e consapevoli di effettuare un servizio molto importante per la comunità, 2411 missioni nel 2008, 1518 ore di volo, 2510 ore fuori sede e 150 ore di addestramento” interviene Bruno Avi comandante del nucleo elicotteri” abbiamo messo a disposizione due numeri di telefono cellulari attivi per tutta la giornata di servizio, con la richiesta di chiamare dalle ore 11. 00 alle 12. 00, dalle 17. 00 alle 18. 00 e allo scadere delle effemeridi serali. A questi numeri, prosegue Avi, rispondono rispettivamente i piloti delle due eliambulanze che daranno informazioni sugli interventi di soccorso, sempre nel pieno rispetto della privacy. Durante le missioni di soccorso, chiamando il 335-7445484, elicottero I-pate e il 335-7445485 elicottero I-tnbb non si avrà nessuna risposta fino al rientro in base dell’elicottero, è quindi importante riattaccare dopo alcuni squilli”. “Abbiamo voluto disciplinare il rapporto, non sempre facile, con i giornalisti” interviene Claudio Bortolotti, responsabile del nucleo elicotteri” e questa proposta che è emersa dal gruppo di lavoro ci sembra una buona base sulla quale possiamo lavorare, come nucleo elicotteri stiamo già adottando il sistema presentato e i risultati ci sembrano buoni e soddisfacenti per tutti. Mi preme ricordare, al di là dei numeri che sono importanti, la mole di lavoro decisamente significativa di questi due servizi, per l’intera comunità trentina”. Le conclusioni all’assessore alla salute Ugo Rossi che afferma “la soddisfazione di un progetto arrivato in porto, anche se suscettibile di cambiamento, sul quale chiediamo la collaborazione di tutti voi per poter essere operativi a breve. Abbiamo lavorato in una logica di trasparenza, di collaborazione e condivisione, con l’intenzione di informare correttamente, puntualmente e con precisione”. .  
   
   
RITA FARAGó, DIRETTORE DI RADIOINFORM, OSPITE DELLA TRASMISSIONE RADIOFONICA DI RAI INTERNATIONAL, TACCUINO ITALIANO 27 GENNAIO – 3 FEBBRAIO: 40. RASSEGNA CINEMATOGRAFICA UNGHERESE  
 
Budapest, 2 febbraio 2009 - Prosegue l’attività di informazione bilingue (italo – ungherese) di Radioinform. Dopo la partecipazione al programma radiofonico “Taccuino Italiano” di Rai International, Radioinform segue tutti gli avvenimenti della 40. Rassegna Cinematografica Ungherese. Uno degli ospiti d’onore della rassegna è stato il noto giornalista italiano, Giacomo Gambetti, che ha pubblicato di recente un libro sul regista ungherese Miklòs Jancsò. Giacomo Gambetti ha concesso un’ intervista alla radio bilingue che è già online su www. Radioinform. Com. Alla 40. Rassegna Cinematografica Ungherese sono in gara 18 lungometraggi, 30 corti e 32 documentari. L’edizione di quest’anno è dedicata alla memoria di Zoltàn Huszàrik, gli organizzatori della rassegna hanno realizzato una ricca retrospettiva dei film più importanti del regista magiaro. Visto che l’obbiettivo della redazione di Radioinform è quello di essere un tramite, un ponte tra le due culture, (quella italiana e ungherese), il prossimo grande evento che seguirà l’emittente sarà la 59. Edizione del Festival di San Remo. .  
   
   
MATERA, AL VIA IL CONCORSO "LA NOTTE DEI CORTI VIVENTI"  
 
Matera, 2 febbraio 2009 - Al via il bando di partecipazione per La Notte dei Corti Viventi 4, una rassegna non competitiva di cortometraggi e opere brevi che si terrà a Matera il 18 Aprile 2009 presso il Cineteatro Duni. L´iniziativa, giunta ormai alla sua quarta edizione, è nata da un´idea del regista materano Antonio Andrisani. L´organizzazione e la promozione dell´evento è curata dal team creativo di Egghia!, un collettivo di giovani creativi materani che ha l´obiettivo di attirare l´attenzione sul nostro territorio e soprattutto su Matera, realizzando opere artistiche, eventi ed iniziative con uno stile originale che fonde tradizione e innovazione. La Notte dei Corti Viventi mira a promuovere la creatività e l´ingegno dei filmakers emergenti, offrendo loro uno spazio di confronto ed una vetrina per far conoscere i propri lavori. L´iscrizione è aperta a tutti i filmakers residenti in Basilicata o in una delle cinque località limitrofe al capoluogo materano: Altamura, Gravina, Santeramo, Laterza e Ginosa. Le passate edizioni hanno sempre registrato un grandissimo interesse da parte sia del pubblico che dei media. L´evento resta una delle poche occasioni per poter ammirare quelle piccole produzioni, locali, ma non per questo meno importanti. Le opere che verranno proiettate durante la serata saranno selezionate dal direttore artistico Antonio Andrisani. Per partecipare alla Notte dei Corti Viventi 4 basta scaricare il bando collegandosi al sito ufficiale della rassegna: www. Egghia. It/lanottedeicortiviventi o richiedere info all´indirizzo produzione@egghia. It. Le opere devono essere inviate entro il 18 Marzo 2009. .  
   
   
RING LETTERARIO A MATERA SU "L´ELEGANZA DEL RICCIO"  
 
Matera, 3 febbraio 2009 - Terzo appuntamento per il Ring Letterario organizzato dall´associazione Women´s Fiction Festival e dal Circolo Culturale La Scaletta, in collaborazione con la Libreria dell´Arco: in programma mercoledì prossimo, 4 febbraio, alle 18. 30, nella sede de La Scaletta (Via Sette Dolori, 10 - Rioni Sassi - Matera), il dibattito su "L´eleganza del riccio", di Muriel Barbery, Edizioni e/o. "L´eleganza del riccio" è stato il caso letterario del 2007 in Francia: ha venduto centinaia di migliaia di copie grazie a un impressionante passaparola e ha vinto il Prix des Libraires assegnato dalle librerie francesi. Ll meccanismo del Ring Letterario è quello consueto: due gruppi di persone che hanno letto il testo formano altrettante correnti di pensiero, opposte tra loro, e tentano di affermare il proprio orientamento al fine di captare l´interesse del pubblico presente, che al termine del ring può esprimere liberamente un voto di preferenza. Nel corso del dibattito, moderato da un arbitro, sono possibili colpi di scena, come ad esempio il passaggio di un opinionista da un gruppo ad un altro; tutto è condito dalla lettura di brani del testo in esame, e dall´esposizione critica da parte di chiunque desideri prender parte alla discussione. Naturalmente, non è necessario aver letto il libro per prender parte agli incontri del ring; in ogni caso, le regole principali di questo gioco sono sui siti internet www. Womensfictionfestival. It e www. Lascaletta. Net. Sul blog Wff è possibile inoltre scambiarsi opinioni e giudizi sull´iniziativa. Anche in questa occasione si favorirà lo scambio ed il prestito di libri tra i lettori del ring, che potranno infine acquistare il testo con uno sconto del 15% sul prezzo di copertina, presso la Libreria dell´Arco di Matera. Gli ideatori lo definiscono "proposta di lettura, incontro, scambio, confronto e "scontro" letterario, tra amici, simpatizzanti, lettori amanti delle narrativa contemporanea e moderna". .  
   
   
L’ARISTOCRAZIA DEGLI ARCHI CON IL QUARTETTO HAGEN  
 
 Parma, 2 febbraio 2009 - Saranno gli archi del prestigioso Quartetto Hagen a dare vita martedì 3 febbraio 2009, alle ore 20. 00 (abbonamento turno B), a un intenso e appassionato viaggio nella musica cameristica con pagine di Franz Joseph Haydn, Béla Bartók e Felix Mendelssohn Bartholdy, per uno dei più attesi appuntamenti della Stagione Concertistica del Teatro Regio di Parma. Emblematico per cogliere l’evoluzione di questa forma musicale è il programma con cui il Quartetto Hagen si presenta a Pama. Lucas Hagen (primo violino), Rainer Schmidt (secondo violino), Veronica Hagen, (viola) Clemens Hagen, (violoncello) eseguiranno infatti il Quartetto in fa minore op. 20 n. 5 Hob. Iii/35 di Franz Joseph Haydn, il Terzo Quartetto di Béla Bartók e il Quartetto in la minore op. 13 di Felix Mendelssohn-bartholdy. Con le prime raccolte date alle stampe a metà Settecento da Haydn, la composizione per quartetto d’archi è ancora ai suoi albori. Circa centosettanta anni più tardi, all’epoca delle audaci sperimentazioni apportate da Béla Bartók, il quartetto d’archi ha fatto in tempo a percorrere una strada molto lunga, trasformandosi nella forma classica per eccellenza grazie al contributo dello stesso Haydn, di Mozart e di Beethoven. Nato tra i quattro fratelli di una famiglia originaria di Salisburgo - con al principio anche la violinista Angelica - il Quartetto Hagen è cresciuto al Mozarteum, presto prediletto da artisti come Nikolaus Harnoncourt e Gidon Kremer. Ai quattro musicisti ha arriso subito il più vivo successo, fin dagli esordi brillanti avvenuti a Salisburgo e con il contratto in esclusiva con Deutsche Grammophon per una serie di incisioni che fermano per sempre, come in una fotografia, le emozionanti interpretazioni offerte dal vivo dalla formazione nelle sale da concerto di tutto il mondo. A distanza di più di venticinque anni dalla formazione, è inalterata l’aristocratica intesa fra i quattro, riversata in preziose registrazioni pubblicate dalla celebre etichetta discografica tedesca. Sia per i grandi classici della scuola viennese sia per le pagine che si inoltrano nella musica del Xx secolo – come attestano le recenti prove con i lancinanti quartetti di Šostakovič – colpisce la proprietà di stile che va di pari passo all’innata eleganza. .  
   
   
GIUNTA LAZIALE STANZIA OLTRE 6 MILIONI ALLA CULTURA  
 
 Roma, 2 febbraio 2009 - La Giunta ha approvato, su proposta dell´assessore alla Cultura Giulia Rodano, la ripartizione per il 2009 di 6,3 milioni di euro per il sostegno delle attività culturali e dello spettacolo. Le risorse vengono destinate per il 50% alle cinque Province del Lazio, per il 10% direttamente al Comune di Roma, mentre il 40% viene trattenuto in Regione per i finanziamenti diretti. “Con questa delibera – ha detto l’assessore Rodano – per il secondo anno consecutivo la Regione conferisce alle Province risorse fondamentali per la vitalità culturale dei nostri territori: basti pensare che nel 2008, i fondi della legge 32 hanno consentito il sostegno di ben 405 eventi, di cui 80 nella provincia di Roma, 77 nella provincia di Frosinone, 79 nella provincia di Latina, 85 in quella di Viterbo e 49 in quella di Rieti; 35 in tutto le attività finanziate nel Comune di Roma grazie a questo contributo. Risultati incoraggianti, che confermano la bontà della scelta regionale di coinvolgere direttamente le Province e il Comune di Roma nella funzione di programmazione culturale delle attività di spettacolo dal vivo, attraverso la delega di risorse. ” La somma è quindi così suddivisa: Alla Regione 2. 500. 000 euro; alla Provincia di Frosinone 630mila euro; alla Provincia di Latina 465mila euro; alla Provincia di Rieti 347mila euro; alla Provincia di Roma 1. 300. 000 euro; alla Provincia di Viterbo 406mila euro; al Comune di Roma 630mila euro. .  
   
   
AL TEATRO VENTAGLIO SMERALDO “THE BEST OF PARSONS DANCE”  
 
Milano, 2 febbraio 2009 - Dopo l’ennesimo successo di pubblico e critica riscosso nella passata stagione, a partire da venerdì 13 febbraio 2009 torna sul palco del Teatro Ventaglio Smeraldo di Milano, la celeberrima Compagnia di David Parsons con “The Best of Parsons Dance”. Occasione imperdibile per appassionati della danza, fans, ma anche per neofiti, questo spettacolo raccoglie alcuni dei grandi classici del coreografo americano, vera e propria icona della Post Modern Dance, una sorta di antologia delle sue coreografie più note ed emozionanti. Fondata nel 1987 da David Parsons e dal light designer Howell Binkley - la Parsons Dance è tra le poche Compagnie che, oltre ad essersi affermate sulla scena internazionale con successo sempre rinnovato, siano riuscite a lasciare un segno nell’immaginario teatrale collettivo, creando coreografie divenute veri e propri “cult” della danza mondiale. Sin dagli esordi, l’alta preparazione atletica degli interpreti e la capacità del fondatore di dare anima alla tecnica, sono state gli elementi distintivi della Compagnia. Come ha scritto il New York Times, “I ballerini vengono scelti per il loro virtuosismo, energia e sex appeal, attaccano il pubblico come un ciclone, una vera forza della natura”. Le creazioni di Parsons - prima fra tutte la celeberrima “Caught” del 1982 - , portano tutte il segno di una straordinaria teatralità e di un lavoro fisico che si trasforma in virtuosismo e leggerezza. È una danza solare, che diverte in quanto espressione di gioia, capace di trasmettere emozioni semplici e dirette, risultando estremamente accessibile quindi anche al grande pubblico. Le performance della compagnia sono esaltate con fantasia e immaginazione dal light designer Howell Binkley, mentre tra le collaborazioni eccellenti figura Luca Missoni,che ha firmato i costumi di molti pezzi. Composta da undici ballerini fissi, la compagnia vanta un vasto repertorio di coreografie originali, che trova in questo “Best of” un’affascinante compendio. Le musiche utilizzate da Parsone per le sue creazioni spaziano dalla musica classica, Rossini e Mozart, al jazz di Phil Woods e Miles Davis, dal leggendario musicista brasiliano Milton Nascimento a Robert Fripp - chitarrista e fondatore dello storico gruppo rock inglese King Crimson - per arrivare fino alla popolare musica della Dave Matthews Band con le celeberrime hit degli Earth, Wind & Fire. Dagli anni Ottanta la Parsons Dance intrattiene il pubblico di tutto il mondo con una danza piena di energia e positività, acrobatica e comunicativa al tempo stesso, questo “the Best of” rappresenta quindi un’ottima occasione per riviverne la storia e godere della sua forza. “Vedere uno spettacolo della Parsons Dance è come guardare qualcuno che canta sotto la doccia: sono ad un tempo intrepidi, liberi, divertenti”. New York Times .  
   
   
PIERO MAZZARELLA IN LA LEGGENDA DEL SANTO BEVITORE DI JOSEPH ROTH AL TEATRO FRANCO PARENTI  
 
Milano, 2 febbraio 2009 - Da un capolavoro della letteratura del ‘900, La leggenda del santo bevitore di Joseph Roth, lo spettacolo che Andrée Ruth Shammah ha pensato per Piero Mazzarella, in un’interpretazione memorabile, è di quelli che lasciano il segno, costruito su contrasti espressivi di struggente poesia fra diversi personaggi, umani fallimenti e confronto con l’assoluto, immagini e suoni che evocano e inventano tutta una vita, altre epoche, mille e forse nessuna città. La magica parabola di un clochard spinto fuori dal suo torpore da un misterioso benefattore è la storia di un’esistenza perduta dietro a tutte le occasioni che la vita sembra offrire, ma protesa fino alla morte verso l’adempimento di un dovere morale. Portentosi colpi di fortuna, imprevedibili incontri, inaspettati guadagni, stupefacenti rinvenimenti che si dissolvono nell’alcool sono raccontati da Mazzarella, contemporaneamente protagonista e narratore, con roca, profonda e fragile umanità. Il fascino de La leggenda del santo bevitore è nella pluralità di contenuti che vi si possono rintracciare, a secondo che si privilegi la ricerca di certi significati piuttosto che di altri. In ciò Roth segue fedelmente la tradizione chassidica del racconto orale, che fornisce degli ammaestramenti attraverso la narrazione di storie mistiche (la leggenda = exemplum fidei) che sono peraltro storie di profonde e semplici verità umane. Ma non sfugge all’autore che così si mortifica il racconto orale, fissandolo nella forma della scrittura letteraria. Nel portarlo in teatro, Andrée Ruth Shammah restituisce al racconto la vitalità della comunicazione orale, rifrangendola in una pluralità di io narranti. Il racconto dell’attore include il racconto dell’autore che include il racconto del personaggio. E c’è anche il racconto che lo spettacolo, di per sé, svolge attraverso le suggestioni e le indicazioni della messa in scena. Lo spettacolo è costruito su tre personaggi e una giostra di immagini. Come nel racconto di Roth il protagonista incontra di volta in volta un uomo o una donna e sono sempre rapporti individuali, così nello spettacolo di Andrée Ruth Shammah, la società e la storia non figurano. Vivono nella mente dell’autore e appaiono attraverso proiezioni fantasmatiche, che rimandano lontano nel tempo e nella storia d’Europa ma anche nella storia dell’uomo, dei suoi desideri, delle sue traversie. Lo stesso bar dove si svolge la vicenda è una suggestione visiva. Tolte le proiezioni, rimane il vecchio armamentario del teatro: carta, legno, tela. Le immagini entrano dunque nello spettacolo come memoria e fantasia, sostenute da una colonna sonora struggente che va da Stravinskij al jazz, dalle musiche jiddish e della vecchia Russia alla gaiété parigina. Accanto a Piero Mazzarella, un attore e una giovane attrice. Il narratore parla ad un testimone colto, che forse è uno sradicato come lui a fare il barista oppure un amico che difende il valore della scrittura e lo segue perché il suo manoscritto non vada perso. Per questo interloquisce da critico, con battute scelte dal saggio di Claudio Magris: Lontano da dove. Joseph Roth e la tradizione ebraico-orientale. C’è poi la presenza inquieta della giovane che legge alcune frasi del testo. E’ la forma codificata del libro che si fa corpo per incalzare la domanda, seguendo le tappe del cammino dell’autore e del personaggio verso l’appuntamento finale, incontro al quale li accompagnano anche le luci dello spettacolo. Ma luci e ragazza restituiscono anche il disincanto dell’autore, segnando la levità e l’ironia del suo racconto. Mentre la trama della leggenda si chiarifica, si riempiono di ambiguità i suoi significati. Mazzarella racconta, legge, interpreta. Non c’è spazio per chiedersi che senso abbiano i fatti che succedono ma si sente la corposità dei temi a cui alludono: l’identità, l’onore, l’assimilazione, l’isolamento, l’eros, la religione, la morte come discesa verso il nulla. Ancora, l’emozione arriva dalla complessità. La stessa che si concentra e si dispiega nella testa, nel cuore, nel grande talento di Mazzarella. .  
   
   
IL SINDACO DEL RIONE SANITA’ DI EDUARDO DE FILIPPO, DIRETTO E INTERPRETATO DA CARLO GIUFFRE’ IN SCENA AL TEATRO MANZONI  
 
Milano, 2 febbraio 2009 - Protagonista del “Sindaco del rione Sanità” è Antonio Barracano, riconosciuto dai meno abbienti, dai diseredati in un quartiere popolare di Napoli come loro “Sindaco”, perché impegnato a proteggerli, a mettere pace con giustizia fra di loro senza ricorrere ai tribunali, dove, per la loro ignoranza e la loro povertà questa giustizia, forse, non l’avrebbero mai ottenuta. Parliamo quindi di un protettore: una specie di Robin Hood, toglieva ai ricchi per dare ai poveri. Questa commedia fu scritta nel 1960. La camorra c’era anche cinquant’anni fa, ma aveva dei dogmi, delle regole, dei principi. Non si toccavano donne e bambini, c’erano i capi quartieri come Campoluongo: il vero Sindaco del rione Sanità che ha ispirato Eduardo. Costui sembrava un aristocratico, gentile ed educato, alto di statura, asciutto, la schiena inarcata gli conferiva un’andatura regale. Eduardo, che lo conosceva, costruisce un eroe che proprio con l’azione dimostra di non agire; crea un idolo polemico, propone un personaggio che in buona fede fa del male, un giusto che perpetua l’ingiustizia. E’ sicuramente uno dei personaggi più complessi del suo Teatro. Di Antonio Barracano Eduardo dice: “E’ stato il mio ruolo preferito, è uno dei personaggi più interessanti che un attore possa desiderare”. Dopo aver affrontato numerose opere di Eduardo De Filippo, Carlo Giuffrè approda felicemente al “Sindaco del rione Sanità”. Sotto la sua direzione una numerosa Compagnia di ottimi interpreti trasferisce mirabilmente verosimiglianza ai personaggi. Una prova indimenticabile, come è stata definita dalla critica, sul filo del rigore e della misura che Carlo Giuffrè, alle soglie degli ottanta anni, affronta con straordinaria forza interpretativa in una perfetta fusione di generosità, risentimento e semplicismo in cui si iscrive il personaggio. Un successo di pubblico che da due anni si rinnova ad ogni replica, tanto da valere allo spettacolo l’assegnazione del Biglietto d’Oro per aver registrato il più alto numero di spettatori. .  
   
   
ANTONIO MARQUEZ IN FIESTA FLAMENCA AL TEATRO NUOVO DI MILANO  
 
Milano, 2 febbraio 2009 - Antonio Marquez, uno dei principali talenti del flamenco teatrale d’avanguardia, ritorna con un programma basato su musica tradizionale flamenca, composto da La Vida Breve e Bolero. La prima parte narra la storia di un emigrante che torna a casa e scopre l’amore, si sviluppa nel corteggiamento, sino alla richiesta della mano della sposa ed ai festeggiamentio nuziali, in un gioco coreografico superbo e di alto contenuto drammatico, su colonne sonore a chitarra battente. Il Bolero, nato da un’idea della danzatrice Ida Rubinstein che ne commissionò la musica a Maurice Ravel, dai tempi del suo debutto a parigi nel 1928, conobbe diverse versioni coreografiche fra cui quelle di Milloss e Bèjart; la versione di Màrquez si stacca da entrambe e si sviluppa attraverso una serie di danze per diverse formazioni di danzatori la cui affascinante gestualità è esaltata da un sapiente uso di luci. Il ritorno del personaggio centrale (Antonio Màrquez) alla propria terra natìa per sposarsi, l’incontro con la madrepatria, con la sua gente e col suo sentimento d’amore, danno vita ad una serie di danze di flamenco che si intrecciano col filo narrativo dell’opera. La coreografia di Matilde Coral, Antonio Màrquez e Currillo, e l’eccellente esecuzione dei protagonisti, rappresentano l’impareggiabile cornice in cui prende forma, attraverso la danza del flamenco, una traboccante manifestazione di sentimenti. Antonio Màrquez presenta il flamenco nella sua forma più genuina e più vera, quella di una celebrazione folclorica in cui cantaores e tocaores accompagnano i ballerini, incitando una danza in cui il potere della seduzione si unisce ad una felicità spensierata. Come nella migliore tradizione della danza spagnola, i suoni prodotti dalle mani e dai piedi dei ballerini (legati indissolubilmente al canto e alle chitarre), creano un’atmosfera di gioia e di sensualità. «Volevo che il flamenco uscisse dalle taverne e dai caffè, per portarlo nei teatri sottoforma di balletto, come hanno fatto, prima di me, Antonio e Pilar Lopez», dice. «Voglio dare una forte impronta di modernità, pur restando fedele alla mia forte identità spagnola. È un modo per espandere i confini della danza spagnola; per la mia compagnia questo non è semplicemente “flamenco”». (Antonio Màrquez) Nella performance Antonio Marquez, che appare sul palcoscenico come un personaggio misterioso e solitario, stabilisce un dialogo plastico con il contesto dei ballerini, attraverso una coreografia in simbiosi con la forza espressiva della musica di Ravel. .  
   
   
AL TEATRO OSCAR LUCIA POLI IN IL DIARIO DI EVA, LIBERAMENTE ISPIRATO AGLI SCRITTI DI MARK TWAIN E CHARLES DARWIN.  
 
Milano, 2 febbraio 2009 - Nel 1859 Charles Darwin pubblica L’evoluzione delle specie. Lo fa dopo alcuni anni di incertezze e reticenze ben immaginando il putiferio che avrebbe scatenato con questa sua rivoluzionaria tesi scientifica che fa discendere l’uomo dalla scimmia attraverso la selezione naturale. Chissà come la prese Emma, la devota moglie di Darwin, che proprio non arrivava a capire le idee dell’amato consorte. E che intanto continuava a curare il loro lussureggiante giardino dietro la casa di Down nel Kent, dove crescevano e si mescolavano ogni specie di piante e d’uccelli, insetti e altri tipi d’animali; Eden “domestico” che secondo alcuni fu la vera fonte d’ispirazione del grande biologo per ipotizzare la legge dell’evoluzione. Nel 1906 Mark Twain scrive il delizioso Diario di Adamo ed Eva, un’opera leggera ma fortemente ironica con cui l’autore sembra reagire al clima pesantemente antidarwiniano scatenatosi nella puritana America, dove si apre una guerra di religione tra evoluzionisti e creazionisti che, incredibile a dirsi, dura tutt’oggi coinvolgendo il parlamento e lo stesso ex presidente degli Stati Uniti. In questa cornice polemica ed al tempo stesso umoristica lo riproponiamo oggi attraverso l’ironia di un’attrice brillante ma sagace come Lucia Poli, che si ritroverà impegnata in un divertente pastiche in bilico tra Charles Darwin, Mark Twain e, perché no, Piergiorgio Odifreddi, ambientato in un selvatico giardino fin de siecle che evoca le colorate foreste naives di Rousseau il Doganiere ma con qualche piccante ammicco a Lady Chatterley ed al suo adamitico amante. La Vicenda Nel giardino della sua casa di Down nel Kent, la signora Emma Darwin riceve la visita mattutina del reverendo Fay, molto preoccupato per le ripercussioni che sta avendo in tutto il mondo l’uscita del libro L’origine delle specie in cui il marito, Charles Darwin, ipotizza la discendenza dell’uomo dalla scimmia. La signora Darwin, molto religiosa ma anche molto attaccata al marito, lo mette gentilmente alla porta. Arriva Charles, turbato da una notte insonne. Un banale pretesto sulla presunta pace della campagn a, dà luogo a un pungente battibecco con la moglie sull’insensatezza del male nel mondo. L’arrivo del giardiniere rasserena Charles, riportandolo alle sue quotidiane occupazioni di botanico. Emma ne approfitta per proporgli un’idea bizzarra: l’edificazione di un monumento ad Adamo ed Eva. Charles dubita della loro esistenza. Ma Emma è pronta a esibire a loro difesa una prova inoppugnabile: il fortunoso ritrovamento del ”Diario di Eva”. La lettura di questo portentoso diario trasforma il giardino di Down nell’Eden perduto, dove Emma e l’aitante giardiniere ripercorrono i primi timidi passi di una ingenua umanità insidiati da un demonio molto darwiniano. Info@tieffeteatro. It .  
   
   
MUSEI UMBRI: DALLA REGIONE QUASI 874MILA EURO PER INTERVENTI DI VALORIZZAZIONE E SALVAGUARDIA  
 
 Perugia, 2 febbraio 2009 - “Il Sistema Museale umbro è parte trainante della nostra economia e rappresenta una delle maggiori attrattive turistiche della regione, in grado di muovere un gran numero di visitatori italiani e stranieri”. Lo ha detto l’assessore regionale alla Cultura Silvano Rometti annunciando i contributi, pari a quasi 874mila, che la Giunta regionale, “attraverso due filoni di interventi”, ha messo a disposizione di musei, raccolte ed altre strutture, pubbliche, private ed ecclesiastiche umbre per il 2008. “Nonostante l’attuale, negativa contingenza economica - ha aggiunto Rometti - la Regione continua ad essere impegnata nell’opera di salvaguardia e valorizzazione di un patrimonio diffuso in tutte le realtà locali, di grande rilevanza per lo sviluppo regionale”. Più in particolare, oltre 707mila euro saranno destinati alla realizzazione di mostre, al prolungamento degli orari di apertura dei musei, all’organizzazione di itinerari e laboratori didattici, per progetti che valorizzino i territori di riferimento o finalizzati ad attrarre un pubblico di “non fruitori” (giovani al di fuori dei progetti scolastici, anziani, residenti italiani e stranieri). Altri finanziamenti saranno disponibili per iniziative che mettano in rete più strutture museali, anche di diversa tipologia. Quasi 167mila euro potranno invece essere utilizzati per l’adeguamento delle sedi, per installare impianti di sicurezza, per il restauro e la conservazione delle opere esposte. Al Sistema museale umbro aderiscono più di cento tra musei, raccolte e altre strutture, centri di documentazione e laboratori artigianali con spazi espositivi. La Regione - sottolineano dagli uffici dell’assessorato - ha incentivato la presentazione di domande di contributi in forma associata da parte di più musei, come la “Convenzione intercomunale” composta da 13 Comuni e coordinata dal Comune di Trevi e la rete dei musei ecclesiastici. Per ulteriori informazioni sui contributi, consultare il Bollettino Ufficiale della Regione Umbria n. 2 (parti I e Ii) del 14 gennaio 2009. .  
   
   
IL MAGGIO CAMBIA CASA, TRA MODERNITÀ E TRADIZIONE LA POSA SIMBOLICA, A FIRENZE, DELLA PRIMA PIETRA DEL PARCO DELLA MUSICA E DELLA CULTURA  
 
Firenze, 2 febbraio 2009 - «C´è la moda, c´è l´agricoltura e c´è l´enogastronomia, ma è la cultura che nel mondo è il sinonimo principale di Toscana» ricorda il presidente della Toscana Claudio Martini, alla posa simbolica il 29 gennaio della prima pietra del nuovo teatro del Maggio a Firenze, dietro alla stazione Leopolda in un´area ora occupata dalle office di riparazione delle Ferrovie. «E il parco della musica e della cultura che verrà – aggiunge Martini, di fianco a lui ci sono tra gli altri il sindaco di Firenze Leonardo Domenici e il ministro Altero Matteoli - diventa così un segno di fiducia e una sfida: un segno della tradizione che continua, in una città che ha inventato tanta parte dell´opera e della musica classica, ma anche un segno di modernità e di contemporaneità, nelle forme architettoniche e per la produzione di qualità che la nuova casa potrà accogliere». Il cantiere del nuovo teatro ancora non è stato aperto. Ma è già stata fissata una data di inaugurazione: 28 aprile 2011, 149 anni dopo l´ultimazione dell´attuale teatro comunale in una Firenze che si apprestava a divenire per qualche anno capitale d´Italia, 150 anni dopo l´Unità d´Italia. La speranza, di tutti, è che non ci siano intoppi e che i lavori procedano velocemente. Per la realizzazione dell´opera – due sale da 1800 e 1100 posti e una cavea a copertura capace di contenere 2. 600 spettatori, una torre scenica alta 35 metri, grandi volumi ariosi rivestiti all´esterno di pietra serena, servizi, piazze, terrazze e belvedere disegnati dall´architetto Paolo Desideri – la Regione ha investito 40 milioni di euro, oltre la metà del costo del progetto. Trenta milioni li ha stanziati lo Stato con la Finanziaria 2008. Per avere un´idea di quello che sarà il nuovo teatro basta sbirciare il plastico posto alla testa di una grande locomotiva a vapore restaurata e perfettamente funzionante, classe 1915, nel padiglione allestito con reperto e cimeli che ricordano gli altri anniversari dell´Unità d´Italia. Altre immagini vengono proiettate sul grande schermo, dopo le note barocche e rinascimentali dell´ensemble di ottoni del Maggio Fiorentino che ha aperto la cerimonia. Il sindaco Domenici la definisce «un´opera straordinaria». Zubin Mehta, che da Israele manda un saluto in video, sottolinea come un´orchestra e un coro già di fama mondiale avranno finalmente un teatro di pari fama: un sogno che inizia oggi a diventare realtà». Il ministro Matteoli parla di «opera bellissima in un contesto appropriato»: cerniera tra la città e il parco delle Cascina, investimento culturale ma anche urbanistico. "Sappiamo che occorreranno tempi molto rapidi per ultimare l´opera nel 2011 - conclude Martini - Ma le presenze di oggi dimostrano la volontà comune di voler mantenere gli impegni presi». Un anno fa fu scelto il progetto. Velocemente si dovrebbe ora aprire il cantiere. .  
   
   
TEATRO PETRUZZELLI: VENDOLA, "CHIEDERÒ A BONDI DI UTILIZZARE I FONDI FAS"  
 
Bari, 2009 - Massima intesa tra i 3 Enti coinvolti, ovvero Regione Puglia, Provincia e Comune di Bari, richiesta al Governo per la riapertura immediata del teatro e infine disponibilità da parte della Regione Puglia a fare tutti i sacrifici possibili per concludere la vicenda legata al teatro Petruzzelli di Bari. Questo in sintesi il risultato dell’incontro avvenuto il 30 Gennaio tra il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, il Presidente della Provincia di Bari Vincenzo Divella e il Sindaco di Bari Michele Emiliano. La Regione Puglia, attraverso un proprio provvedimento, chiederà al Ministro Bondi di prelevare direttamente dalla quota dei Fondi Fas destinata alla Puglia la somma di 6,5 milioni di Euro, quale ulteriore apporto della Regione Puglia alle spese di ricostruzione. Questa soluzione è l’unica percorribile, visto che la liquidazione dei costi residui è a carico del Commissario delegato dal Governo quale soggetto appaltatore. .