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Notiziario Marketpress di Lunedì 04 Ottobre 2010
SCIENZIATI SCOPRONO COLLEGAMENTO TRA CARCINOMA MAMMARIO E ORMONI SESSUALI  
 
Bruxelles, 4 settembre 2010 - Circa il 10% di tutte le donne nel mondo sviluppa un tumore al seno nel corso della propria vita. Citando i dati raccolti da ampi studi sulla popolazione, gli esperti ora affermano che i progestinici (ovvero gli ormoni sessuali sintetici) usati nella terapia ormonale sostituiva (Hrt) e nei contraccettivi possono aumentare il rischio di tumore al seno. Questa patologia, tanto diffusa quanto letale, continua a essere combattuta dai ricercatori di tutto il mondo. Tra questi anche un gruppo di scienziati finanziati dalla Ue, guidati dall´Istituto di biotecnologia molecolare dell´Accademia austriaca delle scienze (Imba), con sede a Vienna. L´équipe di ricerca ha identificato un meccanismo chiave attraverso il quale i progestinici possono colpire direttamente le cellule mammarie. Presentata sul periodico Nature, la ricerca dell´équipe si è basata sul lavoro pregresso del professore dell´Imba Josef Penninger, che ha scoperto le prime prove genetiche che dimostrano che la proteina Rankl regola efficacemente la salute delle ossa attivando le cellule che scindono il materiale osseo quando deve essere sostituito. Se il sistema va in tilt e si registra una sovrapproduzione della proteina si ha una perdita di massa ossea che porta all´osteoporosi. La scoperta della stessa molecola nei tessuti mammari ha aiutato i ricercatori a ricostruire il legame tra il tumore al seno e gli ormoni sessuali. Attraverso alcuni esperimenti condotti su topi, si è potuto verificare che un ormone sessuale femminile sintetico, usato nella Hrt e nella pillola anticoncezionale, può attivare la proteina Rankl nelle cellule mammarie dei roditori. Secondo i ricercatori, i processi di scissione e proliferazione delle cellule mammarie iniziano ma non si interrompono quando dovrebbero. Gli stessi aggiungono che le cellule staminali nel seno si rigenerano con successo, portando al carcinoma mammario. Nel frattempo altri ricercatori del gruppo statunitense Amgen hanno eseguito altri test su topi, scoprendo che l´inibizione farmacologica del sistema Rankl svolge un ruolo cruciale nel differire la formazione di neoplasie mammarie, motivo per cui i carcinomi del seno sono meno frequenti nei roditori. Un altro esperimento sui topi ha rivelato che l´inibizione della proteina Rankl fa diminuire sia la formazione di neoplasie mammarie che di metastasi polmonari. "Dieci anni fa abbiamo formulato l´ipotesi che la Rankl potesse essere coinvolta nella formazione del carcinoma mammario e ci è voluto un po´ di tempo prima di riuscire a sviluppare dei sistemi per dimostrare questa tesi", ha spiegato il professo Penninger, coautore dello studio. "Devo ammettere che è stata una sorpresa scoprire quanto estesi fossero gli effetti del sistema. Milioni di donne assumono derivati del progesterone nei contraccettivi e durante le terapie ormonali sostitutive. Poiché i nostri risultati rivelano che il sistema Rankl funge da importante legame molecolare tra un ormone sessuale sintetico e le neoplasie mammarie, un giorno le donne potrebbero essere in grado di ridurre il rischio assumendo farmaci inibitori come profilassi per evitare il cancro al seno". I funzionari nella Ue e negli Stati Uniti hanno approvato un anticorpo monoclonale, chiamato denosumab, per trattare l´osteoporosi. Ora è in fase di studio l´approvazione del suo uso nel trattamento di metastasi ossee in pazienti con cancro in stadio avanzato. "Saranno necessari altri studi per dimostrare il principio delle nostre scoperte", ha affermato l´autore principale, dott. Daniel Schramek dell´Imba. "Ma speriamo che i test clinici del denosumab possano iniziare nel prossimo futuro per verificare se gli studi sui topi possono essere trasferiti direttamente sul carcinoma mammario umano". Allo studio hanno partecipato ricercatori provenienti da Australia, Canada, Germania, Regno Unito e Stati Uniti ed è stato finanziato, in parte, dai progetti comunitari Masterswitch e Infla-care, oltre che dai Contributi di eccellenza Marie Curie, del valore di 1,86 milioni di euro, e da un Contributo avanzato del Consiglio europeo della ricerca, per un totale complessivo di quasi 2,5 milioni di euro. Masterswitch ("Mechanisms to attack steering effectors of rheumatoid syndromes with innovated therapy choices") ha ricevuto oltre 11 milioni di euro e Infla-care ("Understanding inflammation-associated tumorigenesis for the rational design of novel anti-cancer therapeutic strategies") si è aggiudicato 12 milioni di euro nell´ambito del tema "Salute" del Settimo programma quadro della Ue (7° Pq). Per maggiori informazioni, visitare: Istituto di biotecnologia molecolare: http://www.Imba.oeaw.ac.at/  Nature: http://www.Nature.com/  Masterswitch: http://www.Masterswitchproject.eu/  Infla-care: http://inflacare.Imbb.forth.gr/index.php  Azioni Marie Curie: http://cordis.Europa.eu/mariecurie-actions/  Consiglio europeo della ricerca: http://erc.Europa.eu/    
   
   
NUOVA RELAZIONE SULLA SITUAZIONE: È NECESSARIO ACCELERARE IL PASSO PER RENDERE ACCESSIBILI A TUTTI I SERVIZI PER L´HIV/AIDS  
 
Bruxelles, 4 ottobre 2010 - Secondo una nuova relazione pubblicata lo scorso 28 settembre, sono stati raggiunti risultati incoraggianti sulla lunga via che fornirà a tutti l´accesso ai servizi per l´Hiv/aids (virus dell´immunodeficienza umana/sindrome da immunodeficienza acquisita). Ciononostante, nella relazione si invita la comunità internazionale a intensificare gli sforzi per raggiungere gli obiettivi prefissati. La quarta relazione annuale, che enumera i progressi compiuti rispetto all´obiettivo del 2010 che prevede di fornire a tutti i cittadini l´accesso ai servizi di prevenzione, trattamento e cura dell´Aids, è una pubblicazione congiunta dell´Organizzazione mondiale della sanità (Oms), del Fondo delle Nazioni Unite per l´infanzia (Unicef) e del Programma congiunto delle Nazioni Unite per l´Hiv/aids (Unaids). Nella relazione si afferma che ben 144 paesi a basso e medio reddito hanno ottenuto, nel corso del 2009, una serie di successi significativi. Otto paesi, tra cui Cambogia, Cuba e Ruanda, avrebbero fornito a tutti i cittadini adulti l´accesso ai farmaci antiretrovirali. In 15 paesi, tra cui figurano Botswana, Guyana e Sudafrica, i servizi e i medicinali necessari per prevenire la trasmissione madre-figlio dall´Hiv sono disponibili per più dell´80% delle donne sieropositive in difficoltà. Nel complesso, sono 14 i paesi (tra cui Brasile, Namibia e Ucraina) che si sono rivelati in grado di fornire i trattamenti per l´Hiv a più dell´80% dei bambini sieropositivi. L´area più colpita dall´Hiv a livello mondiale, ovvero l´Africa orientale e meridionale, ha esteso la copertura dei trattamenti, passando dal 32% al 41% nell´arco di appena un anno. "In tutto il mondo i paesi stanno dimostrando che è possibile offrire un accesso universale ai servizi per l´Hiv/aids", ha commentato il dott. Hiroki Nakatan, assistente direttore generale dell´Oms per Hiv/aids, tubercolosi, malaria e malattie tropicali neglette. "A livello globale, rimane tuttavia un impegno non portato debitamente a termine. Dobbiamo unire le forze affinché negli anni a venire assuma i contorni di una realtà mondiale". Paul De Lay, vicedirettore esecutivo del programma Unaids, si dice concorde e afferma: "Siamo sulla strada giusta. Abbiamo dimostrato quali iniziative funzionano e ora dobbiamo concentrarci su di esse. Ma ci mancano circa 10 miliardi di dollari [circa 7,3 miliardi di euro]. Nel corso della conferenza di rifinanziamento del Fondo globale, che si terrà la prossima settimana a New York, i paesi avranno l´opportunità di fare un investimento intelligente e di garantire il futuro della risposta all´Aids". La relazione sottolinea anche alcune significative difficoltà, tra cui la mancanza di risorse finanziare e umane, e i problemi legati ai sistemi sanitari, soprattutto per quanto riguarda l´approvvigionamento e la gestione della fornitura di medicinali e strumenti diagnostici per combattere l´Aids. Inoltre, gli sforzi per le iniziative di prevenzione dedicate alle fasce di popolazione a rischio, come i lavoratori del sesso e i tossicodipendenti, sono generalmente definite "limitate". Altri punti che destano preoccupazione sono invece legati alla sicurezza del sangue e degli emoderivati; gli accertamenti sulla sicurezza di sangue e derivati sono infatti stati condotti, in media, per appena il 48% del sangue donato nei paesi a basso reddito. È preoccupante, poi, che gli studi condotti in 10 paesi abbiano rivelato che più del 60% dei pazienti sieropositivi fossero ignari del loro stato di salute e che abbiano quindi iniziato a seguire le cure ad uno stadio ormai avanzato. "I risultati della relazione pongono in evidenza alcune difficoltà, ma chiariscono anche quelle che sono le opportunità per l´ottimizzazione degli investimenti e dell´efficienza". Un inizio tempestivo delle cure e il miglioramento dell´aderenza nell´arco del primo anno di trattamento ci consentirebbe di salvare un numero molto più alto di vite", ha affermato il dott. Gottfried Hirnschall, direttore dell´Oms per l´Hiv/aids. "Inoltre, abbiamo bisogno non solo di potenziare l´accesso a interventi relativi a Hiv/aids di importanza fondamentale, ma anche di garantire standard qualitativamente più elevati per questi servizi salva-vita". In totale, il numero di persone che ha accesso ai trattamenti contro l´Hiv è aumentato di 1,2 milioni dal dicembre 2008: il migliore risultato mai ottenuto fino ad oggi. La prevenzione della trasmissione madre-figlio (Prevention of mother-to-child transmission- Pmtct) continua ad essere una sfida importante. A livello globale, i servizi legati a questo tipo di prevenzione sono stati forniti al 53% delle donne che ne avevano bisogno nel corso del 2009. Un dato, questo, che rappresenta un miglioramento significativo rispetto agli anni precedenti. Tuttavia, sono ancora moltissimi i bambini a rischio e appena il 15% dei bambini nati da donne sieropositive possono beneficiare di tecniche di diagnostica dedicate adeguate. La relazione sottolinea inoltre che la copertura dei trattamenti per i bambini sieropositivi, che si attesta al 28% è più basso del dato relativo alla copertura dei farmaci antiretrovirali per gli adulti (36%). "Ogni giorno più di 1.000 bambini vengono infettati con il virus dell´Aids durante la gravidanza, il parto e l´allattamento. Noi sappiamo come prevenire questo fenomeno", ha affermato Jimmy Kolker, capo del servizio per Hiv e Aids presso l´Unicef. "Sebbene siano molte le nazioni che hanno dimostrato di aver raggiunto risultati significativi, si rende necessario subito un impegno maggiore che consenta di raggiungere tutte le madri e i bambini e di somministrare loro i trattamenti più efficaci e di rendere disponibili gli interventi per la prevenzione della trasmissione madre-figlio. Questo per il bene dei diretti interessati e delle loro comunità". La relazione invita la comunità internazionale ad aumentare gli sforzi nella lotta contro l´Hiv/aids, sottolineando come sia necessario rinnovare gli sforzi politici e finanziari, rafforzare i sistemi sanitari pubblici ed eliminare le barriere che ostacolano l´efficacia delle iniziative di prevenzione, in particolare per i gruppi più a rischio. Devono essere rafforzate le correlazioni esistenti tra servizi per l´Hiv/aids e i servizi correlati, come la lotta alla tubercolosi o la promozione della salute delle madri e dei bambini, della salute sessuale e la riduzione dei rischi per i tossicodipendenti. Questo invito ad agire con urgenza si ricollega alle strategie chiave individuate per la strategia globale per il settore sanitario per Hiv/aids per il periodo 2011-2015. L´oms è attualmente impegnata a formulare questa strategia perché sia analizzata dall´Assemblea mondiale della sanità nel 2011. Per maggiori informazioni, visitare: Organizzazione mondiale della sanità (Oms): http://www.Who.int/en  Fondo delle Nazioni Unite per l´infanzia (Unicef): http://www.unicef.org/  Programma congiunto delle Nazioni Unite per l´Hiv/aids (Unaids): http://www.Unaids.org/en/default.asp  Per scaricare la relazione, fare clic: http://www.Who.int/hiv/pub/2010progressreport/full_report_en.pdf    
   
   
TUMORI: L’ATTENZIONE DELL’ITT SU QUELLI RARI  
 
Firenze, 4 ottobre 2010 - Si è occupata di tumori rari la quinta Conferenza di organizzazione dell´Istituto Toscano Tumori (Itt) che si è tenuta, sabato 2 ottobre, a Viareggio, al Centro Congressi Principe di Piemonte. I lavori, che sono stati aperti dai saluti dell´assessore regionale al diritto alla salute Daniela Scaramuccia, e del direttore generale della Asl 12 di Viareggio Giancarlo Sassoli (ore 9), e introdotti dal direttore operativo dell´Itt Gianni Amunni, sono andati avanti avanti per l´intera giornata, con sessioni che hanno affrontato le patologie, l´epidemiologia e gestione clinica, i criteri, l´attuazione di una griglia regionale. Alle 15.30 una tavola rotonda dal titolo "Cosa cambia", e alle 16.10 le conclusioni di Lucio Luzzatto, direttore scientifico dell´Itt. «L´istituto Toscano Tumori - dice l´assessore Daniela Scaramuccia - è nato con l´obiettivo di privilegiare il sistema di "rete " anche nel settore oncologico, e di assicurare a tutti i cittadini, in qualsiasi angolo della regione essi vivano, la stessa alta qualità di prestazioni in campo oncologico. Finora il lavoro dell´Itt si è concentrato sui grandi tumori, quelli più conosciuti. Ora rivolge la sua attenzione verso i tumori rari e complessi: è un ulteriore passo avanti sulla strada intrapresa di garantire opportunità di diagnosi e terapie uguali per tutti, e quindi anche per chi ha patologie oncologiche rare e complesse». Finora l´Itt ha lavorato sui cinque tumori killer (mammella, polmone, colon-retto, prostata, tumori ginecologici), per i quali sono state stilate le linee guida alle quali hanno lavorato ben 400 operatori toscani: uno sforzo collettivo senza precedenti, per mettere a punto i percorsi assistenziali sulla base dei livelli più aggiornati di evidenza clinica, appropriatezza, efficacia dei risultati. «Fin dal suo esordio l´Itt si è impegnato nella promozione di buone pratiche e comportamenti omogenei e appropriati in tutta la rete oncologica, dando naturalmente priorità ai tumori correntemente designati come ´big killer´ - sottolinea Gianni Amunni - Oggi i tempi sono maturi per la fase successiva di questo impegno. Intendiamo fare un ulteriore salto di qualità, rivolgendo l´attenzione a patologie oncologiche rare o particolarmente complesse, con lo scopo di individuare una griglia di competenze specifiche distribuite nei diversi snodi della rete e verso le quali indirizzare una casistica selezionata». La quinta Conferenza di organizzazione dell´Itt si poneva quindi questi obiettivi: - Definire in maniera articolata le patologie oncologiche rare e complesse. - Valutare la dimensione regionale di questa casistica e la sua distribuzione spontanea fino ad ora. - Individuare e condividere parametri sui quali costruire la griglia di competenze specifiche. Dalla discussione e dai contributi dei professionisti presenti alla Conferenza di domani emergeranno le indicazioni per concentrare in alcune realtà quella casistica che richiede specifiche competenze o particolari requisiti di struttura. «La buona riuscita di questo lavoro - dice Gianni Amunni - segnerà un ulteriore momento di crescita dell´Itt e della sua competitività sul piano nazionale e internazionale, e soprattutto costituirà un´ulteriore garanzia di qualità delle cure per i nostri cittadini».  
   
   
NIENTE TICKET NEL FUTURO DEI VENETI, A TUTTA FORZA VERSO COSTI STANDARD E PIANI DI RIENTRO.  
 
Verona, 4 ottobre 2010 - “Costi standard, piani di rientro da definire in tempi brevi nelle Ulss che ne hanno bisogno, rioriganizzazione ospedaliera e territoriale e niente ticket ai cittadini”. Sono questi alcuni dei punti cardine del futuro della sanità veneta, indicati il 30 settembre dall’assessore Luca Coletto, che ha incontrato i giornalisti a margine del convegno su “costi standard e misurazione delle performance nei processi di approvvigionamento”, tenutosi alla Gran Guardia di Verona. “Proprio sui costi standard – ha detto Coletto – stiamo imprimendo in Veneto una forte accelerazione: sono fondamentali per l’applicazione del federalismo in sanità, ma prima di tutto costituiscono lo strumento per eliminare le attuali sperequazioni di spesa tra Regione e Regione a livello nazionale, ma anche all’interno di ogni singola Regione, Veneto compreso. Anche per noi infatti passare dalla spesa storica al costo standard è irrinunciabile e anche urgente: così, fatte le debite pesature delle peculiarità dei singoli territori, andremo ad incidere profondamente sul riequilibrio della spesa pro capite tra Ulss e Ulss. Di certo – ha detto l’assessore – non è più accettabile, e non sarà più possibile, spendere 2.500 euro per assistito da una parte e 1.400 da un’altra”. Rispondendo alle domande dei giornalisti sulla situazione finanziaria, Coletto ha escluso a priori che in Veneto “possa essere reintrodotto il ticket, un balzello che andrebbe a colpire ingiustamente e uniformemente tutti i cittadini. Da più parti – ha precisato – mi si chiede se esiste all’orizzonte questa ipotesi: la risposta è un secco no”. Coletto è anche tornato a ribadire che “i problemi emersi in questi giorni non riguardano l’esercizio finanziario annuale, ma situazioni legate agli ammortamenti in alcune Ulss, nemmeno molte, dove probabilmente, in tanti anni, si è speso in investimenti di più di quanto era prudente fare. Su questa partita si dovrà procedere con piani di rientro concordati, senza gettare la croce addosso a nessuno, ma pretendendo che ognuno si assuma le proprie responsabilità e responsabilmente agisca per rimettere le cose a posto”. L’assessore ha anche ricordato che “lo stesso ministro Fazio ha pubblicamente escluso a priori l’ipotesi di interventi governativi, a cominciare dal commissariamento. Il motivo – ha concluso – è semplice ed è che l’esercizio finanziario annuale è in linea con l’anno scorso e forse potrà essere anche migliore, seppur di poco. Non dimentichiamoci che l’anno scorso, alla fine delle verifiche del ministero delle finanze, la sanità veneta ha chiuso con un attivo di 11 milioni di euro”.  
   
   
APPROVATO DALLA GIUNTA LIGURE IL DISEGNO DI LEGGE SULLA REALIZZAZIONE DI UN CENTRO ONCOLOGICO REGIONALE DI ALTA SPECIALITÀ PRESIDENTE BURLANDO E ASSESSORE MONTALDO: "NESSUN FINANZIAMENTO ANDRÀ PERSO, ENTRO TRE MESI PRONTO UN PIANO FUNZIONALE"  
 
Genova, 4 ottobre 2010 - È stato approvato il 30 settembre dalla Giunta regionale, su proposta dell´assessore alla salute, Claudio Montaldo, il disegno di legge sull´integrazione Ist-san Martino che passerà adesso al vaglio del Consiglio regionale per la sua approvazione definitiva. Le due strutture, che si accorpano, manterranno una personalità giuridica autonoma e avranno in comune una serie di organi tra cui la direzione generale, il collegio di direzione che accompagna il direttore generale sul governo clinico e il collegio sindacale. Le due realtà manterranno il proprio bilancio, il proprio comitato di indirizzo e comitato etico e la parte oncologica avrà un proprio direttore scientifico che si occuperà di tutte le attività oncologiche anche quelle dell´ospedale San Martino. "L´obiettivo del piano – ha spiegato il presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando – è quello di creare un polo oncologico più forte, e lo facciamo perché dopo cinque anni di legislatura abbiamo maturato il convincimento che sia necessario di rafforzare la cura e la ricerca oncologica, nella consapevolezza della necessaria autonomia e indipendenza dei due soggetti e senza perdere i finanziamenti degli Irccs di cui abbiamo discusso anche con il Ministro Fazio". "In questo modo – ha continuato l´assessore regionale alla salute, Montaldo – riteniamo che si salvaguardi integralmente la possibilità di mantenere il carattere di istituto scientifico dell´Ist, di avere i finanziamenti della ricerca e si metta in moto un cantiere che ha l´obiettivo di offrire qualcosa di più ai pazienti genovesi e ai pazienti liguri, attraverso un miglior impiego delle professionalità che ci sono da una parte e dall´altra in campo oncologico, medico, chirurgico e diagnostico". "Lavoreremo - continua Montaldo - per specializzare meglio le varie competenze e aggredire i killer tumorali, attraverso una forte innovazione". "Adesso - ha concluso Montaldo - lavoriamo ai contenuti, alla struttura giuridica della nuova entità, alle garanzie per i lavoratori e alla missione per i pazienti". La parte organizzativa del Centro Oncologico regionale, ha spiegato l´assessore Montaldo, verrà demandata al nuovo direttore generale, la cui nomina è prevista entro 60 giorni dall´approvazione della legge in consiglio regionale.  
   
   
COMMENTO A CALDO SULL´OPERAZIONE DEI NAS A FIRENZE ENRICO ROSSI: «SANITÀ TOSCANA FATTA DA TANTI ONESTI» PIENA COLLABORAZIONE PER L´ACCERTAMENTO DELLE RESPONSABILITÀ  
 
Firenze, 4 ottobre 2010 - «La sanità pubblica toscana non sarà perfetta ma è buona e soprattutto fatta da tante persone oneste che ogni mattina si alzano dal letto e vanno a farla funzionare come meglio sanno e comportandosi correttamente». Queste le parole a caldo del presidente della Regione Enrico Rossi, interpellato dai cronisti circa l´operazione dei Nas che questa mattina ha portato a una serie di misure cautelari nei confronti di sanitari di varie regioni italiane. «Da sempre collaboriamo con i Nas – ha proseguito il presidente – e da sempre combattiamo comportamenti scorretti. Se emergeranno le prove di illegalità è bene che si colpisca e se saranno accertati danni al sistema sanitario ci costituiremo parte lesa. Ma la sanità pubblica toscana, lo ripeto, non ha niente a che vedere con altri sistemi che invece sono investiti da fenomeni di corruzione. Mai i vertici della nostra sanità sono stati toccati da questo, e quando qualcuno ci ha provato ne sono usciti completamente prosciolti e senza macchia».  
   
   
BOLOGNA: DONNA MORTA DOPO INTERVENTO AL MAGGIORE, ISTITUITA COMMISSIONE D´INDAGINE DELLA REGIONE  
 
Bologna, 4 ottobre 2010 - L’assessore alle politiche per la salute della Regione Emilia-romagna Carlo Lusenti ha deciso la istituzione di una commissione d’indagine regionale sul decesso di una signora di 59 anni, avvenuto lo scorso 25 settembre a Bologna, all’Ospedale Maggiore. “Porgo le mie più sentite condoglianze e sono vicino alla famiglia colpita da questo dramma – ha detto l’assessore Lusenti. - La signora era una nostra operatrice, una professionista scrupolosa e amata. Vogliamo fare tutto quanto è nelle nostre competenze per accertare quanto è successo. Alla Magistratura, che ha già avviato una indagine, assicuriamo tutta la collaborazione necessaria.”La signora è deceduta il 25 settembre all’Ospedale Maggiore di Bologna dove era stata ricoverata il 20 settembre e dove, dopo gli accertamenti diagnostici, era stata operata il 23 per l’asportazione di un polipo.  
   
   
FONDO NASKO ATTIVO IN CONSULTORI E CAV FINO A 4.500 EURO E UN PERCORSO DI SOSTEGNO ALLA MATERNITA´ FORMIGONI: NESSUNA DONNA COSTRETTA AD ABORTO PER MOTIVI ECONOMICI  
 
Milano, 4 ottobre 2010 - E´ attivo dall’ 1 ottobre, il Fondo Nasko, attraverso il quale Regione Lombardia mette a disposizione un assegno mensile di 250 euro (per un massimo di 18 mesi) alle donne che rinunciano ad una interruzione di gravidanza che sarebbe stata causata da problemi economici. "La nascita e l´avvio concreto dell´attività di questo Fondo - spiega il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni - risponde al traguardo ideale che ci siamo posti e cioè il fatto che nessuna donna dovrà più essere costretta ad abortire in Lombardia a causa dei problemi economici. Grazie anche a questo strumento vogliamo contribuire a eliminare qualunque ostacolo che renda difficoltoso fare una scelta a favore della vita". "Si tratta di un provvedimento importante - aggiunge Formigoni - che conferma la nostra politica di tutela e promozione della maternità, della natalità e della famiglia. Ed è tanto più significativo, perché cade in un momento in cui la crisi economica e la conseguente instabilità sociale potrebbero ripercuotersi sulla scelta delle donne riguardo la maternità". "Questo intervento - aggiunge l´assessore alla Famiglia, Integrazione, Conciliazione e Solidarietà sociale, Giulio Boscagli - è affidato all´esperienza e alla capacità, ampiamente dimostrata dai fatti, di chi da molti anni opera a stretto contatto con i problemi delle donne e delle famiglie, come i Consultori e i Centri di Aiuto alla vita". Nasko ha una dotazione di 5 milioni di euro e prevede appunto la possibilità di garantire un contributo complessivo fino a 4.500 euro nell´arco di 18 mesi (suddivisi tra il periodo precedente il parto e quello successivo alla nascita del bambino). Concretamente, l´assegno sarà erogato direttamente alle donne che accetteranno e seguiranno un "progetto personalizzato" di aiuto realizzato tramite i Consultori familiari e i Cav (Centri di Aiuto alla Vita). Questo "progetto personalizzato" comprende una serie di interventi o servizi - erogati anche da altri soggetti pubblici o privati coinvolti nel progetto stesso - che il contributo regionale di 250 euro integra e completa. Il fondo viene gestito direttamente dalla Regione, attraverso una piattaforma web ad accesso riservato ai Consultori familiari e ai Cav iscritti negli elenchi regionali, che segnaleranno i nominativi delle donne beneficiarie del sostegno economico. Le beneficiarie riceveranno entro pochi giorni una carta prepagata messa a disposizione gratuitamente, grazie a un accordo di collaborazione con la Banca Popolare di Milano. Sulla carta sarà caricato mese per mese l´importo del contributo che le madri potranno spendere secondo le necessità concordate con il Consultorio o il Cav. La Regione effettuerà controlli sul corretto utilizzo del fondo Nasko, sul sostegno economico erogato alla donna e sulla effettiva attuazione di quanto contenuto nei progetti di aiuto personalizzato.  
   
   
IVG” DONNE STRANIERE REGIONE UMBRIA ADERISCE A PROGETTO NAZIONALE DI PREVENZIONE  
 
Perugia, 4 ottobre 2010 - Prevenire l’interruzione volontaria della gravidanza (Ivg) e promuovere una maternità responsabile fra le donne straniere: con questo obiettivo la Giunta regionale dell’Umbria, su proposta dell’assessore alla sanità Vincenzo Riommi, ha aderito ad un progetto sperimentale promosso dal Ministero della salute e coordinato dalla Regione Toscana, in collaborazione con l’Università di Roma “La Sapienza” e l’Istituto superiore di sanità. Il progetto, di durata biennale, verrà sperimentato in tutte le Aziende sanitarie umbre allo scopo di ridurre il numero degli aborti e l’alto tasso delle recidive tra le donne straniere. Anche il Comitato tecnico scientifico, istituito dalla Giunta regionale per l’applicazione della Ru486, lavorerà alla realizzazione del progetto. Dovrà realizzare pacchetti formativi per gli operatori socio-sanitari finalizzati ad approcci interculturali di tutela della salute sessuale e riproduttiva della donna, rivolti soprattutto alla contraccezione e prevenzione della Ivg. All’organismo spetterà inoltre di definire percorsi organizzativi e protocolli per la messa in rete dei servizi tra ospedale e territorio, con particolare attenzione ai consultori familiari così da favorire l’accesso e l’utilizzo dei servizi da parte delle immigrate. “Il costante monitoraggio condotto sulle interruzioni di gravidanza in Umbria – ha detto l’assessore regionale alla sanità Vincenzo Riommi - testimonia un trend in costante diminuzione, anche se il ricorso alle Ivg da parte delle donne straniere, residenti o no, è ancora alto. Questo è dovuto anche all’incremento della popolazione straniera. Le donne straniere in età feconda sono infatti più che triplicate nel quinquennio 2003/2008 passando da circa 11 mila a 36 mila. Secondo i dati in possesso della Regione – ha proseguito Riommi – il ricorso all’interruzione volontaria di gravidanza tra le donne straniere è passato dai 786 casi del 2008 (41%) agli 841 del 2009 (44%). Il tasso di abortività – vale a dire il ricorso all’aborto tra mille donne residenti italiane e straniere in età compresa tra 15-49 anni - è invece leggermente diminuito. Nel 2008 era del 9,6 x 1000 e nel 2009 del 9,5 x 1000”. La rete dei consultori in Umbria è consistente e diffusa sul territorio. Si articola in 30 sedi principali e in 47 “sedi ausiliarie” o “punti di accesso” dove si svolgono prevalentemente prestazioni di screening. In Umbria si registra un alto tasso di obiezione di coscienza degli operatori sanitari rispetto alla media dell’Italia centrale: i ginecologi obiettori sono il 74%, contro il 72% dell’Italia centrale, gli anestesisti il 62% (Italia centrale 54%) ed il personale non medico il 37% (Italia centrale 40%). Alla realizzazione del progetto nazionale hanno aderito anche le Regioni Veneto, Friuli Venezia Giulia, Piemonte, Lazio, Campania e Sicilia.  
   
   
SANITÀ IN SARDEGNA, PRESIDENTE CAPPELLACCI: "IL CONVEGNO CON MINISTRO FAZIO RAPPRESENTA UN MOMENTO DI CONFRONTO IMPORTANTE"  
 
 Cagliari, 4 ottobre 2010 - "Il Convegno di lunedì rappresenta un momento di confronto importante, soprattutto alla luce del percorso che la Regione ha avviato in tema di sanità. Intendiamo ridisegnare il settore all’insegna della discontinuità con il passato, mettendo la persona maggiormente al centro dell’attenzione degli operatori, e con un’attenzione massima ai conti, nell’ottica della riforma federalista dello Stato. La riforma sanitaria dovrà consentire alla Sardegna di dare risposte di efficacia e di efficienza, adeguate alle richieste di salute dei cittadini. La presenza del ministro della Sanità, Ferruccio Fazio, conferisce all’appuntamento una rilevanza nazionale e ci consentirà di mettere a confronto i protagonisti della sanità sarda coi massimi dirigenti del Ministero." Lo ha detto il presidente della Regione, Ugo Cappellacci, durante la presentazione alla stampa del convegno "La sanità che cambia: ridisegnare il modello Sardegna", in programma lunedì 4 ottobre ad Arborea. "Non si tratta di uno dei tanti convegni sul tema, ma del Convegno sulla sanità che, per l’importanza degli argomenti trattati, per la qualità dei relatori e per le ricadute sul percorso di riforma, sarà sicuramente il più importante di questi anni, rappresentando il primo passo di una campagna di comunicazione, indirizzata ad operatori e cittadini, sulle ragioni e sull’opportunità della Riforma sanitaria, attualmente all’attenzione della Commissione consiliare del Consiglio regionale - ha sottolineato l´assessore regionale della Sanità, Antonello Liori – La presenza del Ministro e di alcune autorità nel campo sanitario ministeriale è il segno della stretta collaborazione, dell’identità di vedute e della sinergia di intenti con il Ministero della Salute e le sue articolazioni tecniche. Un pubblico riconoscimento della bontà della linea intrapresa dalla Giunta regionale nel processo di riforma della sanità isolana, caratterizzato dalla separazione tra aziende territoriali ed ospedaliere, dall’istituzione di macroaree per la gestione centralizzata del personale, dell’informatizzazione e degli acquisti di beni e servizi, dalla responsabilizzazione delle aziende sanitarie al controllo della spesa attraverso piani di rientro aziendali e dalla sottoscrizione del ‘Patto del buon governo’. Il convegno vuole rappresentare un momento di approfondimento e di confronto tra gli operatori del settore al fine di presentare le novità in tema di riforma sanitaria nell´Isola, anche alla luce di quello che accade nel panorama italiano." Al convegno interverranno anche Filippo Palumbo, direttore del Dipartimento qualità del Ministero della Salute, Fulvio Moirano, direttore dell’Agenzia nazionale per i Servizi sanitari regionali, Walter Ricciardi, presidente dell’associazione europea di sanità pubblica, Guido Rasi, direttore generale dell’Agenzia italiana del farmaco, e tratteranno i temi dell’applicazione del ‘Patto per la salute’, della riorganizzazione della rete ospedaliera, del confronto della sanità sarda con altre realtà regionali, del contenimento della spesa per il farmaco.  
   
   
ALZHEIMER: PIU´ CURE DOMICILIARI  
 
Milano, 4 ottobre 2010 - L´invecchiamento della popolazione è "una grande sfida per la nostra società" e richiede risposte sempre nuove e articolate, tenuto conto anche della crisi della famiglia, che spesso non è più in grado di prendersi cura delle persone anziane o malate. Per quanto riguarda in particolare le persone affette da Alzheimer, "alleggerire la pressione sulla residenzialità e potenziare le cure domiciliari e le strutture intermedie più ´leggere´ è una necessità e noi siamo impegnati su questo". E´ quanto ha detto l’ 1 ottobre l´assessore alla Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà sociale della Regione Lombardia Giulio Boscagli nel suo intervento al convengo "Longevità e Alzheimer". L´incontro è stato organizzato dal settimanale Vita, in collaborazione con Regione Lombardia, in occasione della Giornata che l´Onu dedica alle persone anziane. In Lombardia ci sono oltre 115.000 malati di Alzheimer. Nelle 647 Rsa sono stati attivati 79 "nuclei Alzheimer" con complessivi 1.634 posti letto. L´impegno economico della Regione per questa specifica attività è di 31 milioni di euro all´anno. In tutte le Rsa ci sono comunque casi di persone affette da questa malattia. "La pressione sulle strutture residenziali per questo tipo di assistenza - ha aggiunto Boscagli - si attenua se ci sono altre soluzioni. E´ inevitabile dunque andare verso la domiciliarità e strutture più leggere, diversificando l´offerta di servizi". In Lombardia, ha ricordato Boscagli, ci sono 57.000 posti nelle Rsa, ma gli utenti ogni anno sono 78.000, il che significa che c´è un ricambio molto veloce (circa un terzo ogni anno), segno che il ricorso a queste strutture rappresenta probabilmente in molti casi la risorsa estrema. Riflettendo sulle modalità con cui viene fornita questa assistenza e sui protagonisti di questa azione (associazioni, enti, volontariato, ecc), Boscagli ha sottolineato come il "prendersi cura delle persone sia parte della dimensione vera dell´uomo". "Noi parliamo di sussidiarietà - ha aggiunto - perché in questo campo non c´è nulla da inventare, occorre solo prendere atto della realtà. Il nostro obiettivo è dare a queste presenze vive della società una veste istituzionale. E´ con questi soggetti che noi vogliamo costruire le nostre politiche".  
   
   
SANITA´, FORMIGONI: TRACCIATA LA VIA VIRTUOSA DIBATTITO CON POLVERINI E FAZIO ALLA FESTA DEL PDL  
 
Milano, 4 ottobre 2010 "Mi piacerebbe, per un giorno, fare il presidente della Regione Lombardia: per 24 ore non avrei debiti e sarei tranquilla di non essere inseguita da alcun debitore". Il presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, si rivolge così alla platea che, al cortile della Rocchetta del castello sforzesco di Milano, il 2 ottobre ga seguito l´incontro dedicato alla sanità organizzato nell´ambito della seconda festa nazionale del Pdl: sul palco, assieme al presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni, tanti relatori tra cui il ministro della Salute Ferruccio Fazio, il presidente della Calabria Giuseppe Scopelliti e il presidente della Commissione Igiene e Sanità del Senato Antonio Tomassini. Dura più di un´ora il confronto sulla sanità italiana moderato dal giornalista Franco Bechis: "La Lombardia rappresenta l´eccellenza - dice il ministro Fazio - con i costi più bassi a livello nazionale e un altissimo livello di qualità". È Formigoni a spiegare come sia stato possibile raggiungere questo modello: "Quindici anni fa, vinte le elezioni, ci trovammo a dover fare i conti con un sistema sanitario che presentava buchi da tutte le parti: le lacune gravi riguardavano alcuni servizi come le liste d´attesa troppo lunghe nei settori strategici della cardiochirurgia e dell´oncologia così come il problema delle risorse. Ci rendemmo conto, allora, che le risorse pubbliche per la sanità sarebbero state una materia sempre più scarseggiante: l´obiettivo che ci ponemmo fu quello di dare più servizi ai cittadini ed economizzare le risorse, introducendo il sistema di remunerazione delle prestazioni ospedaliere al posto del pagamento a piè di lista". Novità importante fu anche quella della distinzione tra ospedali e Asl, "in cui i primi erogano le prestazioni mentre i secondi svolgono un´attività di controllo promuovendo un livello di virtuosità sempre maggiore". Il risultato raggiunto è oggi certificato a livello nazionale: "Da nove anni i nostri conti sono in ordine". Fu una riforma - ricorda Formigoni - "che nacque in un contesto di grande ostilità. Andammo tuttavia avanti nella convinzione che dovevamo dare vita a una riforma dal grande contenuto sociale: oggi i cittadini, senza distinzione di reddito, possono decidere dover e da chi farsi curare. Consegnammo così alle persone la libertà di farsi curare aprendo il sistema regionale ad alcuni ospedali di grandissimo livello come il San Raffaele, le cliniche Humanitas e il gruppo ospedaliero San Donato: questa è la stella polare della nostra politica nella sanità". Il presidente della Lombardia ricorda anche l´apporto offerto dai manager della sanità pubblica: "Un sistema di eccellenza ha bisogno del meglio del meglio, altro che clientelismi". L´eccellenza - nota Formigoni - va mantenuta lavorando giorno dopo giorno: "In Lombardia facciamo controlli periodici per verificare dove sia possibile migliorare. I risparmi vengono reinvestiti per dare più spazio ai servizi: oltre ad assicurare i livelli essenziali di assistenza la nostra Regione garantisce servizi ulteriori sul versante, ad esempio, degli anziani e dei disabili". L´ultimo intervento messo a punto è stato quello a favore dei malati di sla, "a cui assicuriamo un bonus mensile per garantire alle famiglie una maggiore serenità". Il presidente della Lombardia guarda al Paese con la consapevolezza di chi - dice - "ha il compito di governare un sistema complesso che vede la presenza, sul proprio territorio, di 10 milioni di cittadini e decine di presidi ospedalieri". Governare la sanità lombarda significa necessariamente confrontarsi anche con le altre Regioni: "In Conferenza Stato-regioni stiamo portando avanti il discorso dei costi standard e massima è la collaborazione. Continueremo a lavorare insieme per rendere più virtuosa la sanità di tutta Italia".  
   
   
PIANO SANITARIO, AL VIA LA NUOVA SANITÀ DEL LAZIO  
 
Roma, 4 ottobre 2010 - E’ stato consegnato il 30 settembre ai ministeri competenti il piano sanitario del commissario ad acta per la sanità del Lazio, Renata Polverini. 2.500 posti letto che saranno riconvertiti per assicurare una offerta sanitaria adeguata alla domanda di salute dei cittadini; 24 piccoli ospedali saranno riconvertiti in ospedali di territorio per garantire tutta l’assistenza necessaria al fabbisogno quotidiano dei cittadini, dai punti di primo soccorso alla continuità assistenziale alla guardia medica; verrà rilanciata la cardiochirurgia del san Filippo Neri, gli ospedali dei capoluoghi di provincia saranno dotati tutti di un dea di secondo livello. Sono alcuni degli elementi qualificanti del provvedimento illustrato dal presidente della Regione. “Non si tagliano posti letto - ha spiegato Polverini – quelli in esubero cambieranno funzione”. Nel frattempo però non verranno abbandonati i progetti di alcuni nuovi ospedali: “Mi impegno da subito per realizzare tre strutture importanti, l´ospedale dei Castelli, quello del Golfo e di Anagni, e mi sono impegnata personalmente per arrivare entro il mese di dicembre all´apertura del nuovo ospedale di Frosinone, che se si farà è solo per l´impegno di questa Giunta”. Garanzie nel piano anche che per gli esuberi del personale, che non ci saranno non solo nelle strutture pubbliche ma anche in quelle private perché i decreti hanno delle clausole di salvaguardia. “Tutta la mobilità del personale sarà trattata con le organizzazioni sindacali – ha concluso Polverini - e nel campo della riabilitazione, le strutture che magari saranno penalizzate per qualche specializzazione avranno la priorità per posti di Rsa o assistenza domiciliare, ovvero per quell´offerta di circa 7mila posti di cui il territorio ha bisogno”.  
   
   
SALUTE FVG: MODIFICATO REGOLAMENTO ASSISTENZA GRAVISSIMI  
 
Trieste, 4 ottobre 2010 - La Giunta regionale ha definitivamente approvato il 30 settembre, su proposta dell´assessore alla Salute, integrazione sociosanitaria e politiche sociali, Vladimir Kosic, una modifica al regolamento del Fondo per il sostegno a domicilio di persone con bisogno assistenziale a elevatissima intensità. In attesta di una revisione complessiva del regolamento, l´obiettivo della modifica consiste nell´ammettere a beneficio già a partire da quest´anno anche i casi gravissimi conseguenti a cerebrolesioni diagnosticate in epoca perinatale. Proprio per questa ragione è stata decisa anche la riapertura dei termini per la presentazione delle segnalazioni di questi casi da parte delle Aziende per i servizi sanitari. Sul provvedimento avevano espresso parere positivo sia il Consiglio delle autonomie locali che Consulta regionale delle associazioni dei disabili.  
   
   
BERGAMO. NUOVO OSPEDALE, REGIONE CHIEDE PIENA FUNZIONALITÀ  
 
Milano, 4 ottobre 2010 - Gli assessori regionali al Territorio e Urbanistica, Daniele Belotti e all´Ambiente, Energia e Reti, Marcello Raimondi hanno effettuato l’ 1 ottobre un sopralluogo ai cantieri del nuovo ospedale di Bergamo, insieme al direttore generale degli Ospedali Riuniti, Carlo Bonometti, al sindaco Franco Tentorio e a rappresentanti di Infrastrutture Lombarde. "Abbiamo voluto questo sopralluogo - ha detto Belotti - all´insegna della massima trasparenza, per vedere insieme lo stato del nuovo ospedale". In merito ai casi di infiltrazioni d´acqua che si sarebbero verificati nei seminterrati del cantieri, l´assessore Belotti ha precisato: "E´ un problema sicuramente meno importante rispetto a quel che si e detto e scritto nei giorni scorsi. Da quel che abbiamo visto l´opera si presenta come un autentico gioiello; ora approfondiremo anche i piccoli problemi tecnici che sono emersi. L´obiettivo è avere un ospedale in tempi strettissimi, il cantiere è al 95% della costruzione totale". "Valuteremo le tempistiche per i prossimi interventi in una commissione tecnica - ha aggiunto Belotti - Allo stato mancano dettagli che devono essere realizzati, che non compromettono comunque l´opera nel suo complesso e per i quali non si prevede neppure un costo particolare". "Siamo qui oggi - ha detto l´assessore Raimondi - perché vogliamo essere informati direttamente della situazione del cantiere. Non siamo tecnici, certo, ma siamo preoccupati che la struttura sia terminata al massimo della funzionalità e dell´efficienza per i cittadini. Importante che teniamo monitorati i lavori lasciando ai tecnici l´evidenziazione di eventuali criticità. Ripeto, io spero che l´ospedale sia consegnato nel massimo della sua efficienza e che eventuali difetti vengano evidenziati subito prima che la struttura entri in funzione". "Il cantiere dell´ospedale - ha concluso Belotti - pur nella sua complessità ha fino ad oggi rispettato il cronoprogramma prefissato, rappresentando un modello di efficienza. È bene ricordare infatti che questa è l´opera più importante e costosa che sia mai stata realizzata a Bergamo dal dopoguerra ad oggi e siamo certi che il ritardo di questi giorni sarà limitato e non ne pregiudicherà la validità e l´efficienza".  
   
   
RAPPORTO CEIS 2009, PRESENTATO STUDIO SU ECONOMIA SANITARIA  
 
Potenza, 4 ottobre 2010 - E’ stata presentata il 30 settembre nella sala Inguscio della Regione la Vii Edizione del Rapporto Sanità del Ceis - Fondazione Economia Tor Vergata, Università di Roma Tor Vergata. Il lavoro è il risultato di una partnership con aziende e associazioni sensibili alla crescita delle competenze nell’ambito del sistema sanitario. I partner dell’iniziativa condividono con il Ceis - Fondazione Economia Tor Vergata la necessità di fornire agli operatori del settore e ai politici, elementi scientifici a supporto delle decisioni. Oltre al mondo politico, il rapporto è indirizzato al management aziendale, che può trarne informazioni per migliorare il livello di programmazione e organizzazione, in una logica di empowerment ed anche ai cittadini e le loro associazioni. Il Rapporto, ideato, progettato e realizzato in italiano e inglese, raccoglie il lavoro svolto dai ricercatori del Ceis, Facoltà di Economia dell’Università di Roma Tor Vergata e di altri esperti e studiosi del settore. Il Rapporto nasce dal lavoro sviluppato da anni nel campo dell’economia sanitaria, della valutazione economica dei progetti sanitari, dal management dell’Aziende Sanitarie Pubbliche e Private, ricerca che alimenta anche una intensa attività di formazione post laurea e di assistenza tecnico-scientifica a Istituzioni ed Enti Pubblici e Privati. L’obiettivo è quello di gettare luce su alcuni aspetti critici che riguardano la condizione nel nostro Paese. Questa condizione si presenta infatti peculiare dal punto di vista della sua collocazione economica tra pubblico e privato, della situazione economica complessiva italiana e della articolazione territoriale e amministrativa in cui la domanda e l’offerta di sanità si inseriscono. Si tratta di un supporto scientifico alle scelte di politica sanitaria effettuate dalle istituzioni pubbliche e private, incentrandosi su tematiche cruciali per il disegno di attuazione del federalismo fiscale in un quadro di mantenimento di un adeguato livello di solidarietà all’interno del sistema di tutela pubblica. Lo studio del Ceis intitolato “Sanità e sviluppo economico” si articola in 13 capitoli. Dopo un quadro di riferimento demografico e socio-economico, il rapporto affronta il tema del sistema di finanziamento della sanità per poi passare alla spesa sanitaria e alla performance del sistema sanitario. Capitoli a parte sono dedicati ai servizi ospedalieri, all’assistenza intermedia, ai servizi ambulatoriali specialistici, a quelli di primo livello, ai servizi domiciliari. Due capitoli affrontano, invece, il tema dell’assistenza farmaceutica e dell’accessibilità ai farmaci oncologici. Gli ultimi tre capitolo sono dedicati, infine, alle performance dei network di interesse generale, alla strategia dell’aggregazione della domanda, all’impatto del sistema sanitario sull’economia.  
   
   
LA LOMBA RDIA ESPORTA LA TELEMEDICINA GEMELLAGGIO TRA L´OSPEDALE DI LODI E LA CLINICA DEL LESOTHO  
 
Castellanza/va, 4 ottobre 2010 - Gemellaggi tra ospedali e telemedicina sono le due colonne principali della politica sanitaria della Lombardia a livello internazionale. Lo ha spiegato Luciano Bresciani, assessore alla Sanità della Regione Lombardia, intervenuto il 4 ottobre al Convegno della Liuc-università Carlo Cattaneo sul tema "Health service: human resource crisis and sustainable capacity for research". La sanità lombarda, com´è noto, è a livelli di eccellenza e con bilanci sani. E´ quindi più agevole "realizzare la nostra ambizione di poter condividere il nostro know-how con un numero crescente di Paesi ed entità regionali, per poter contribuire, per quanto ci è possibile, al raggiungimento di quegli Obiettivi di Millennio (Millennium Goals) più strettamente collegati alla questione sanitaria. La telemedicina e la digitalizzazione, sono gli strumenti che riteniamo possano essere i più efficaci per il nostro contributo". Gemellaggi - I gemellaggi fra ospedali lombardi e ospedali nel mondo (soprattutto Africa) registrano una forte crescita. "Solo quest´anno - ha detto l´assessore - stiamo dando inizio a non meno di 15 nuove iniziative di gemellaggi cooperativi che si aggiungono ai 40 realizzati negli ultimi 5 anni". Molte, se non la gran parte, di queste iniziative hanno a che fare con la salute del bambino o della madre. Tra i principi basilari di questa attività di cooperazione, "la sostenibilità, che si ottiene focalizzando l´attenzione in primo luogo sulla formazione dei professionisti sanitari locali". Telemedicina - La promozione della telemedicina è un "secondo pilastro" dell´attività internazionale della Regione, che vedrà quest´anno concretizzarsi azioni in Paesi come Burundi, Senegal e Kenia. Particolarmente interessante in questo ambito anche un progetto da realizzare in Lesotho che riguarda l´utilizzo dell´ecografia per le donne in gravidanza. "L´applicazione di diagnostica a ultrasuoni durante le gravidanze e la sua disponibilità nei contesti territoriali lontani dai centri di cura - ha spiegato Bresciani - è un punto cruciale del progetto e di per se stesso può essere considerato un elemento fondamentale di prevenzione". Dopo un primo periodo di addestramento sul campo, seguirà un momento in cui si svolgeranno teleconsulti per verificare l´andamento del progetto. Per la Lombardia sarà coinvolto l´ospedale di Lodi, che stringerà un gemellaggio con la Holy Trinity Catholic Clinic del Lesotho. "Si tratta di un progetto molto promettente - ha sottolineato l´assessore - da tanti punti di vista. E´ economicamente sostenibile e potrebbe rivelarsi esportabile in altri Paesi, grazie alla sua semplicità e flessibilità".  
   
   
SANITÀ IN BASILIACTA: NO PREACQUISTO DI PRESTAZIONI IN STRUTTURE PUGLIESI IL PROVVEDIMENTO ALLO STUDIO SARÀ BILATERALE E CONSISTERÀ IN UNA SOLA RIDUZIONE DELLE TARIFFE DA CORRISPONDERE ALLA STRUTTURA EROGANTE  
 
Potenza, 4 ottobre 2010 - L’accordo in materia di prestazioni sanitarie in discussione con la Puglia non può in alcun modo essere inquadrato come acquisto di prestazioni sanitarie, ma come un’intesa con carattere di reciprocità tesa ad abbattere il costo delle prestazioni sanitarie effettuate fuori regione. La precisazione, frutto di un approfondimento presso gli uffici del Dipartimento Sanità, si rende necessaria a seguito di alcune notizie apparse sulla stampa che non rispecchiano la vera natura delle interlocuzioni in corso. Il ragionamento in atto, infatti, (che al momento non è stato ancora cristallizzato in alcun tipo di atto) non prevede alcun preacquisto di prestazioni sanitarie, ma tende semplicemente a ottimizzare il pagamento di quelle prestazioni che, già oggi e in passato, vengono eseguite fuori regione, cosa che si verifica in particolar modo presso i così detto “ospedali di confine”, tanto in uscita dalla Basilicata e in ingresso in Puglia (ad esempio dall’Alto Bradano verso Spinazzola o Canosa) che in uscita dalla Puglia e in ingresso in Basilicata (come dalla Murgia verso Matera). In pratica, oggi, quelle prestazioni vengono eseguite nella regione di destinazione e poi ne viene chiesto il rimborso alla regione di origine sulla base di un “tariffario” stabilito a livello centrale, senza possibilità di ottimizzazione da parte della Regione da cui proviene l’assistito. L’ipotesi di lavoro, invece, è quella di “cristallizzare” costi standardizzati per le prestazioni negoziati tra le regioni interessate, con valenza bilaterale, in modo da avere certezza nella spesa e rendere più agevole la programmazione. Si tratta di una modalità innovativa, che Basilicata e Puglia stanno mettendo in campo per la prima volta, ma già raccoglie il positivo interessamento del Ministero interessato ad estendere questa pratica anche ad altre Regioni. Come risulta evidente, l’ipotesi di lavoro non è quella di una Regione che acquista prestazioni in un’altra, ma di dare un quadro di certezza ad una mobilità, quella di confine, che ovunque risulta difficilmente eliminabile ma bisogna, comunque, ricondurre in un ambito corretto di programmazione.  
   
   
PARMA: IN PROVINCIA LA LUCE È ROSA CON L’ACCENSIONE DEL PALAZZO DELLA PROVINCIA PARTE IL MESE ROSA DELLA LILT.  
 
Parma, 4 ottobre 2010– “Inizia oggi un mese di lavoro, informazione, impegno, contro il tumore al seno. Questo palazzo si tinge di rosa insieme a quelli dell’Ospedale, dell’azienda Usl, del Comune. Tutti insieme ci sentiamo impegnati con la Lilt perché questa malattia sia debellata”. Con queste parole l’assessore provinciale alle Politiche sociali Marcella Saccani ha dato il via, l’ 1 ottobre, alla campagna di sensibilizzazione “Nastro rosa 2010” promossa dalla Lilt. Una iniziativa nazionale come ha spiegato la presidente di Parma della Lega Stefania Pugolotti che si rivolge prevalentemente al mondo femminile con l’obiettivo di promuovere e diffondere la cultura della prevenzione del tumore al seno: ” Il mese rosa ha una storia decennale. Dico sempre a tutte le donne che basta una telefonata e una vita può essere salvata” . “E’ una iniziativa fondamentale per trovare una chiave di lettura diversa su questa malattia e fare prevenzione creando una forma mentis per il futuro” ha aggiunto il delegato del sindaco alla Sanità Fabrizio Pallini. Nel corso dell’iniziativa - alla quale erano presente gli assessori Cristina Sassi (Comune di Parma), Roberto Zanni con la collega Raffaella Pini (Provincia) il direttore amministrativo Elena Saccemnti (Ausl) - alle donne sono state consegnate rose rosa offerte dal Cral della Provincia. Oltre all’accensione in rosa dei monumenti sono previste iniziative culturali, visite senologiche e mammografie gratuite. Anche la Provincia di Parma pensa alle sue lavoratrici: a ottobre nella sede di palazzo Giordani, medici volontari della Lilt saranno a disposizione, in tempi e con modalità concordate, per offrire alle lavoratrici la possibilità di sottoporsi a visite senologiche gratuite. L’illuminazione è offerta di Iren.  
   
   
CREATIVITA´ E ART THERAPY DEL PAZIENTE ONCOLOGICO.  
 
 Ancona, 4 ottobre 2010 - Grande successo ha riscosso il convegno organizzato dal dr. Giorgio De Signoribus, primario dell´ U.o di Oncologia dell´ospedale civile di San Benedetto del Tronto, all´hotel Villa Picena di Colli del Tronto ´L´oncologia:tra progressi scientifici e storie straordinarie´, questo il titolo dell´incontro, ha voluto far emergere lo stato d´animo dei malati neoplastici durante le fasi della diagnosi, della chemioterapia, dei controlli e oltre la malattia, attraverso disegni e poesie che gli stessi pazienti hanno prodotto sulla rivista mensile curata dalla psicologa del reparto sanbenedettese. Infatti, proprio questi veri e propri slanci d´arte sono stati mostrati alla platea attraverso la lettura delle poesie e la proiezione di audiovisivi che hanno rivelato il personale vissuto emotivo dei malati di tumore. Quattro interessanti sessioni di lavoro che hanno descritto in maniera semplice come il malato oncologico non sia intrappolato nella sua malattia e senza una via d´uscita. Proprio grazie all´art therapy si scopre che magari la via d´uscita e` gia` dentro di noi, se facessimo ricorso alla nostra creativita`. Tra i presenti, oltre a tutti gli oncologi marchigiani, quali Ugo Folco, Stefano Cascinu e Giovanni Rosti, anche l´attore e regista teatrale Maurizio Boldrini, incaricato di leggere le opere prodotte dai pazienti. L´assessore regionale Sandro Donati, a causa del suo stato influenzale, non ha potuto partecipare, ma ha fatto pervenire un messaggio di saluti, sottolineando l´importanza dell´iniziativa, svolta ´con un metodo innovativo in grado di miscelare l´arte dei pazienti e la medicina´. ´L´incontro odierno ´ ha scritto nel messaggio Donati - parla della battaglia che, in termini medico scientifici, e` ancora completamente aperta. Vengono illustrate le nuove scoperte che nelle fasi iniziali, da quella preventiva, a quella diagnostica, a quella terapica, rendono ancor piu` concreto e reale l´ultimo step, indicato nella brochure dell´evento con l´immagine dell´oltre la malattia. L´errore di chi governa si compie quando ai comprensibili ma codificabili ostacoli dettati dalla complessita` della natura, antepone scelte dettate da priorita` non riguardanti la collettivita` e il benessere comune. E´ questo che la Regione Marche vuole evitare´. Durante l´incontro si e` sottolineato che il paziente e` prima di tutto una persona ed essendo tale attraverso la capacita` immaginativa che possiede puo` sempre creare e dare forma all´arte. I disegni, le poesie prodotte sono strumenti preziosi di autoespressione e di autoconsapevolezza, che ci rende tutti piu` consapevoli della nostra preziosita` e della nostra umana fragilita` e vulnerabilita`. Il potere di guarigione insito nell´ arte rappresenta un approccio complementare che si integra bene con le cure tradizionali della medicina  
   
   
SOCIALE IN VENETO: NECESSARIA LA RIORGANIZZAZIONE DEL SETTORE PER MANTENRE ALTI I LIVELLI DI ASSISTENZA  
 
Venezia, 4 ottobre 2010 - Legiferare, programmare e controllare, sono queste, in sintesi, le linee guida che guideranno la politica sociale della Regione del Veneto. Lo ha annunciato l’assessore regionale Remo Sernagiotto, che il 30 settembre ha incontrato a Venezia le Associazioni regionale di volontariato dei disabili, preoccupate per gli annunciati tagli previsti dalla prossima finanziaria nazionale. A questo proposito l’assessore, confermando il taglio nei trasferimenti al Veneto, taglio che per il settore sociale dovrebbe essere di 50 mln di euro, ha sottolineato che sarà quindi necessario riorganizzare e razionalizzare la spesa regionale per garantire, comunque, l’eccellenza delle prestazioni e dell’assistenza sociale. Questo sarà possibile potenziando i servizi efficienti ed essenziali, accorpando sia a livello provinciale sia regionale alcuni servizi, tagliando alcuni costi, che oggi non sono più sostenibili. Sernagiotto ha precisato che alcune attività di volontariato potrebbero trasferire la loro attività presso le sedi delle Province, con le quali ha informato di aver avuto un incontro, al termine del quale ha chiesto loro di elaborare un progetto di coordinamento delle attività presenti sul territorio, con il quale costruire poi un modello regionale. “Tutti noi – ha ribadito – dobbiamo avere la consapevolezza che qualcosa è cambiato, soprattutto per quanto riguarda le risorse economiche e che con questa nuova realtà dobbiamo fare i conti e confrontarci per operare delle scelte il più possibile condivise. Sarò costretto – ha concluso - a fare dei provvedimenti innovativi rispetto al passato, perché la trasformazione dell’attuale modello è obbligatoria e necessaria se vogliamo mantenere l’attuale livello degli standard assistenziali.  
   
   
SICUREZZA SOCIALE, RIPARTITI I CONTRIBUTI A FAVORE DELLE ASSOCIAZIONI SARDE  
 
Cagliari, 4 ottobre 2010 - La Giunta regionale, su proposta dell´assessore del Lavoro, Franco Manca, ha approvato la ripartizione dei contributi a favore degli enti che operano nel settore della sicurezza sociale. Le risorse ammontano a 431mila euro e saranno suddivise tra le seguenti Associazioni: Associazione Bambini Cerebrolesi Sardegna (Abc); Associazione Italiana Sclerosi Multipla (Aism); Associazione Sarda Attuazione Riforma Psichiatrica (Asarp); Associazione Sarda Nefropatici Emodializzati Trapiantati (Asnet); Associazione Sarda Invalidi (Asi); Associazione di Volontariato “Centro Down”; Associazione di Volontariato “Prometeo Aitf”; Associazione del Tribunale per i Diritti del Malato; Associazione Volontariato e Solidarietà (Vosm) Sardegna (sclerosi multipla). I fondi per il 2010 sono stati ripartiti secondo i seguenti parametri: 25% in base al numero delle sedi operative sul territorio regionale; 40% in base al numero degli associati; 30% in base al numero dei volontari che lavorano nell’Associazione richiedente; 5% in base al personale dipendente dell’Associazione. Le Associazioni potranno ottenere, su specifica richiesta, l’anticipazione dell´ 80 per cento dei contributi concessi.  
   
   
SACRO LOMBARDO: DAI BORROMEO AL SIMBOLISMO A MILANO, PALAZZO REALE  
 
Milano, 4 ottobre 2010 - In occasione della ricorrenza del Iv centenario dalla canonizzazione di San Carlo Borromeo, la mostra ripercorre gli sviluppi dell’arte sacra in Lombardia L’assessorato alla Cultura del Comune di Milano presenta a Palazzo Reale, dal 6 ottobre 2010 (apertura al pubblico) al 6 gennaio 2011, la mostra “Sacro lombardo. Dai Borromeo al Simbolismo” a cura di Stefano Zuffi e Mons. Franco Buzzi. Il comitato scientifico della mostra è composto da Simonetta Coppa, Giuseppe Fusari e Fernando Mazzocca. La mostra, promossa dal Comune di Milano – Cultura e prodotta da Palazzo Reale con 24 Ore Cultura – Gruppo 24 Ore si apre con la data 1610 ,anno della canonizzazione di Carlo Borromeo, e si conclude con il 1922, quando viene eletto papa Achille Ratti di Desio, il primo dei tre papi lombardi del Xx secolo. La sequenza delle opere si propone di farci ripercorrere questi tre secoli di storia lombarda ricchi di grandi personalità come le figure dei cardinali Carlo e Federico Borromeo, proseguendo attraverso gli sviluppi del Barocco, per poi affrontare il passaggio dalla dominazione spagnola all’ambito austriaco. Il percorso espositivo, seguendo il classico ordine cronologico, si apre con la stagione artistica del Seicento Lombardo, dove emergono le figure di Giulio Cesare Procaccini, di Daniele Crespi e del Morazzone, ma soprattutto l’autorità del Cerano, principale interprete della stagione federiciana. La pittura sacra del tardo Seicento e del primo Settecento vedrà il parallelo tra alcuni importanti maestri lombardi (Filippo Abbiati, Andrea Lanzani, Legnanino, i membri della famiglia valtellinese dei Ligari) e maestri provenienti da altre regioni, come Andrea Pozzo e Sebastiano Ricci, grande protagonista del rinnovamento della pittura settecentesca, attivo a Milano, Monza, Pavia e Bergamo. Una personalità inquieta e di grande interesse è quella del genovese Alessandro Magnasco, a lungo attivo a Milano. Anche nel pieno Settecento si osserva lo sviluppo autonomo di maestri lombardi, come il mantovano Giuseppe Bazzani e il ticinese Giuseppe Antonio Petrini, combinato con l’arrivo di artisti veneti tra i quali spicca la forza espressiva di Giambattista Tiepolo, del quale sarà esposta la pala d’altare con il Battesimo dell’imperatore Costantino. Molti decenni del Xix secolo sono scanditi dall’attività di Francesco Hayez; fra le opere spicca la straordinaria pala d’altare di San Michele Arcangelo accompagnata da altre tre meravigliose pale del maestro. Infine, l’arte sacra lombarda, conosce durante tutto l’Ottocento una costante serie di proposte, come testimoniano le suggestive tele di Mosè Bianchi e Gaetano Previati. Accompagna la mostra l’ampio catalogo con saggi di Stefano Zuffi, Mons. Franco Buzzi, Simonetta Coppa, Giuseppe Fusari e Fernando Mazzocca, pubblicato da 24 Ore Cultura – Gruppo 24 Ore.  
   
   
ARTE. A MEL UNA MOSTRA SU LUIGI CIMA E L’800 VENEZIANO  
 
Venezia, 4 ottobre 2010 - L’associazione Pro Loco Zumellese ed il Comune di Mel, in collaborazione con l’Archivio storico “Luigi Cima” e con il sostegno della Regione del Veneto, in occasione del 150° della nascita propongono un’esposizione che celebra uno dei più importanti artisti veneti dell’800, Luigi Cima (1860-1944). Sarà ospitata a Palazzo delle Contesse a Mel dall’8 ottobre al 12 dicembre. La mostra è stata presentata oggi a Palazzo Balbi a Venezia dal vicepresidente della Giunta regionale Marino Zorzato insieme al vicepresidente del Consiglio regionale Matteo Toscani, al consigliere regionale Dario Bond, al sindaco di Mel Stefano Cesa e l’assessore alla cultura Silvia Comel, al vicepresidente della Pro Loco Zumellese Renzo Limana e ai curatori della mostra Antonella Alban e Giovanni Granzotto. La rassegna, intitolata, “Luigi Cima e l’800 veneziano. Pittura di Terra e di Cielo”, intende ripercorrere in particolare gli anni veneziani dell’artista zumellese, mettendolo a confronto con gli amici ed i pittori da lui frequentati. In questo modo si viene a ricreare uno spaccato dell’ambiente culturale veneziano dei decenni di fine ‘800 e primi del ‘900, periodo che ha portato alla ribalta numerosi artisti veneti anche a livello internazionale.”Porte aperte della Regione per iniziative culturali di questo spessore”, ha detto Zorzato. “Dobbiamo un ringraziamento in particolare alla Pro Loco Zumellese – ha aggiunto .-che con questa mostra ha alzato l’asticella della qualità. E’ la sfida per il futuro. Abbiamo tante belle iniziative ma dobbiamo saperne fare motivo di interesse anche per i non veneti. La linea d’azione della Regione sarà proprio quella di concentrare le energie e le risorse sulla qualità per valorizzare il territorio”. “Questa mostra sancisce ancora una volta il profondo legame tra Belluno e Venezia”, ha sottolineato il vicepresidente del Consiglio regionale Toscani”. Prendendo spunto dalla biografia del pittore zumellese, trasferitosi giovanissimo a Venezia dove divenne avanguardia del cosiddetto ‘verismo veneziano’ e poi rientrato nella sua terra natale a Villa di Villa dove visse una seconda e feconda stagione di produzione artistica, Toscani ha messo in luce il vincolo inscindibile che unisce la gente bellunese al capoluogo lagunare. “Ora alcuni stanno promuovendo un referendum per staccare il Bellunese dal Veneto e aggregarlo alla Provincia di Trento – ha ricordato l’esponente leghista – ma questa operazione non ha senso, né radici, come ci dimostrano la storia e la vicende di tanti bellunesi illustri, primo tra tutti il Tiziano”. In questo senso l’iniziativa della Pro loco di Mel – ha evidenziato Toscani - conferma l’importanza della promozione artistica e culturale del territorio, che anzi andrebbe ulteriormente potenziata attraverso un “coordinamento di rete”. Un plauso al sostegno della Regione alla mostra per i 150 anni dalla nascita del pittore di Mel è arrivato anche da Bond che ha rivolto un invito per il futuro a destinare più risorse alle tante realtà e iniziative culturali del territorio bellunese, auspicando attenzione e sensibilità verso le biblioteche, i musei, gli archivi e le manifestazioni culturali di qualità che le amministrazioni locali, le Pro loco e la singole associazioni riescono a promuovere nella provincia montana. Insieme a quelli di Cima in mostra a Mel saranno esposti lavori di artisti come Pietro Fragiacomo, Giacomo Favretto, Guglielmo, Beppe ed Emma Ciardi, Luigi Nono o Alessandro Milesi, dando la possibilità di vedere in che cosa si sviluppasse l’attività artistica veneziana nei decenni di fine ‘800 e nei primi anni del ‘900, periodo di nevralgica importanza nella storia dell’arte per quanto riguarda la pittura “di paesaggio”. Luigi Cima ne è uno degli interpreti più rappresentativi, anche se dopo l’esclusione dalla Biennale del 1899 non ha più voluto avere rapporti con Venezia se non tramite i suoi amici veneziani.  
   
   
MILANO: PRESENTATO A PALAZZO REALE IL CONCORSO ARTISTICO INTERNAZIONALE “ART YOUR FOOD”  
 
Milano, 4 ottobre 2010 È stata presentata l’ 1 ottobre a Palazzo Reale la prima edizione di Imafestival (International Migration Art Festival), il concorso artistico internazionale che si svolgerà a Milano, New York, Los Angeles sul tema “Cibo e Migrazione”. “Il cibo è un passepartout per scoprire il volto buono della globalizzazione – ha detto l’assessore alla Cultura Massimiliano Finazzer Flory –. Unire sapori e saperi è il modo migliore per fare una politica di integrazione vera, dove l’altro, pur restando diverso e unico, condivide una comunità più ampia. Grazie al cibo possiamo accorciare le distanze, mantenendo le differenze”. Il bando per partecipare alla sezione milanese del concorso, intitolato quest’anno “Art your food”, resterà aperto fino al 10 dicembre 2010. Per partecipare gli artisti dovranno caricare le loro opere sul sito internet www.Imafestival.com. Quattro le categorie in competizione: film (cortometraggi, documentari, puntate pilota di web-magazine o web-series), letteratura (racconti brevi e poesie), visual art (pittura, scultura, video, installazioni e fotografia) e musica di ogni genere. “Questo progetto ha un nesso virtuoso non solo con il tema di Expo, ‘Nutrire il pianeta, Energia per la vita’- ha commentato Finazzer Flory – ma anche con la vocazione internazionale di Milano, città che con le sue 103 rappresentanze consolari e i suoi molti ristoranti etnici si candida a diventare capitale europea della convivenza creativa”. L lavori selezionati dal comitato saranno visibili sul sito e potranno essere votati direttamente dal pubblico, oltre che dalla giuria tecnica. In ogni città verranno selezionati 40 finalisti (10 per categoria) e i 5 vincitori (uno per categoria e un premio del pubblico) saranno premiati nel corso di una serata speciale al Teatro Dal Verme il 20 marzo 2011. Il bando per la sezione di New York e Los Angeles resterà aperto, invece, dal 1° novembre 2010 al 1° marzo 2011, e le premiazioni si terranno in aprile a New York e a maggio a Los Angeles.  
   
   
CONCEPTUAL ART, THE PANZA COLLECTION - AL MART DI ROVERETO PROGETTO DI GIUSEPPE PANZA DI BIUMO, A CURA DI GABRIELLA BELLI  
 
Milano, 4 ottobre 2010 - Con la mostra “Conceptual Art. The Panza Collection”, il Mart rende omaggio ad uno dei più grandi collezionisti internazionali del secondo dopoguerra, di recente scomparso: Giuseppe Panza di Biumo, grande sostenitore del Mart fino dalla metà degli anni Novanta, e tra i primi collezionisti ad aver concesso parte del loro patrimonio in deposito a lungo termine al nostro Museo. La mostra, programmata e progettata da Gabriella Belli insieme a Giuseppe Panza nel 2008, vedrà la luce nella formulazione originale pensata dallo stesso collezionista, che, come è noto a coloro che hanno avuto l´onore di lavorare con lui, ha sempre progettato fin nei minimi dettagli tutte le esposizioni dedicate ai lavori della sua vastissima collezione. L’idea di una mostra che avesse come oggetto le opere di arte concettuale presenti nella sua collezione, è nata dall´esigenza – con lui condivisa – di ripensare al deposito a lungo termine attualmente presente in museo, selezionando alcune nuove opere, con particolare riferimento all´arte concettuale, tendenza più che mai attuale. Il progetto è dunque maturato nell´arco di alcuni anni e oggi il Mart è in grado di presentare per la prima volta in Italia una selezione davvero straordinaria di lavori prodotti da autori di primaria importanza, tutti ordinati e selezionati dall´intuito profetico di Giuseppe Panza. Saranno esposte circa sessanta opere di artisti di fama internazionale, come Robert Barry, Hanne Darboven, Jan Dibbets, Hamish Fulton, Robert Irwin, Joseph Kosuth, Lawrence Weiner, Sol Lewitt, David Tremlett, Franco Vimercati, Ian Wilson, Peter Wegner. Il conte Panza iniziò ad acquistare arte concettuale nel 1969, con una svolta rispetto al decennio precedente, in cui si era avvicinato all’espressionismo astratto e alla Pop Art. Giuseppe Panza fu attratto in modo totalizzante dalla “ricerca dell’essenziale” propria del Minimalismo e dei suoi esiti concettuali successivi. “Non è un’arte ostica o scopertamente intellettualistica – scriveva Panza – riguarda la vita quotidiana”. Un’affermazione che, negli anni Sessanta, poteva lasciare sconcertati, ma che il collezionista ha difeso con grande coerenza. Come nota acutamente Evelyn C. Hankins nel suo saggio in catalogo, “la predilezione minimalista per le forme ridotte e per la ripetizione derivava non da interessi puramente formali ma da un nuovo rispetto per il ruolo della matematica e della logica nella pratica creativa”. Un clima intellettuale, questo, perfettamente compreso da Panza, che giudicava il pensiero “la più alta delle attività umane.” Il suo fu un atto di coraggio che ha permesso non solo la conservazione, ma spesso anche la creazione di nuove opere da parte di artisti che, a quarant’anni di distanza, sono considerati protagonisti esemplari di una stagione di grande creatività e innovazione. Gli artisti selezionati per “Conceptual Art. The Panza Collection”, pur tra notevoli differenze condividono una caratteristica fondamentale: si sono opposti alle categorie tradizionali di pittura e scultura e hanno proposto una definizione di arte molto più ampia; dalle opere concettuali che privilegiano l’idea rispetto alla creazione di oggetti, alle grandi installazioni che sfidavano le concezioni convenzionali sulla percezione, e mettevano in discussione il confine tra un’opera d’arte e l’ambiente che la circonda.  
   
   
RESPIRO (BREATH) ARTE CONTEMPORANEA INTERNAZIONALE A VICENZA IN QUATTRO SPAZI DELLA CITTÀ PER UNA MOSTRA DI ART FOR THE WORLD EUROPA  
 
Vicenza, 4 ottobre 2010 - Esposta anche una selezione di billboards della Collezione Zambon Respiro (Breath) Ma anche: anima, apnea, arresto, blocco, calma, fiato, fremito, fruscio, gemito, inspirazione, interruzione, ossigeno, pace, palpito, pausa, pneuma, quiete, rifugio, rilassamento, rumore, silenzio, soffio, sollievo, sonno, sospensione, sospiro, sosta, sussurro, tranquillità, tregua, vento, vita… Una mostra a cura di Adelina von Fürstenberg, e organizzata da Art for The World Europa, per la Fondazione Zoé, Vicenza. Con video/audio installazioni degli artisti Vito Acconci, Sheba Chhachhi, Masbedo, Nikos Navridis, Farid Rahimi e billboards (cartelloni) della collezione Zambon Group, creati per la mostra The Edge of Awareness,1998-1999, dagli artisti Stefano Arienti, Willie Bester, Silvie Defraoui, Alfredo Jaar, Matt Mullican, Robert Rauschenberg, Miguel Angel Rios, Sophie Ristelhueber, Teresa Serrano, Pat Steir. Vicenza, 8 ottobre – 21 novembre 2010 Negli spazi della Fondazione Zoé, Loggia del Capitaniato, Teatro Comunale e Spazio Monotono. Con la mostra Respiro (Breath), Zambon Group ripropone il dialogo sul tema della salute e dell’arte iniziato nel 1998 quando, in occasione del 50° anniversario dell’Organizzazione Mondiale della Salute, sostenne The Edge of Awareness, un’ampia mostra itinerante a cura di Adelina von Fürstenberg, organizzata da Art for The World, secondo tematiche legate alla salute fisica e mentale, e con grandi installazioni di oltre quaranta artisti internazionali, da Sol Lewitt a Nari Ward, da Robert Rauschenberg a Chen Zen. Presentata con successo in quattro continenti, The Edge of Awareness venne esposta, tra il 1998 e il 1999, presso l’Oms di Ginevra, il Palazzo di Vetro dell’Onu e al P.s.1 di New York, il Sesc Pompeia di San Paolo, Brasile, la Lalit Kala Akademi di Nuova Delhi, e il Palazzo della Triennale di Milano. La Mostra Per la seconda edizione di Vivere Sani, Vivere Bene Vicenza 2010 – quattro giorni di eventi e conferenze sul tema della salute organizzata dalla Fondazione Zoé, cui fa capo Zambon Group – la mostra Respiro (Breath) investe i luoghi della manifestazione con una serie di opere che affrontano, sotto diversi punti di vista, la tematica del respiro e della salute in generale. Proponendosi come un itinerario di installazioni artistiche in diversi spazi della città di Vicenza - la sede della Fondazione Zoé a Palazzo Bissari, la Loggia del Capitaniato, il foyer del Teatro Comunale e lo Spazio Monotono – insieme a una selezione di billboards (cartelloni) della Collezione Zambon Group, la mostra prevede video ed audio installazioni che sviluppano tematiche legate alla respirazione, all’apnea e all’immersione. Tra le opere presentate presso lo Spazio Monotono, la video installazione di Nikos Navridis può essere interpretata come una grande “scultura che respira”, un intervento che mira a dare forma all’invisibile. Attraverso la visualizzazione del processo del respiro e del suo ritmo, l’artista pone l’accento sulle possibili forme che possono scaturire da questa attività basica, comune a tutti gli esseri umani. Nel secondo lavoro Difficult Breaths (2004) l’artista ha voluto trasformare i respiri in una forma di indice, un modo per misurare il mondo, lavorando con gruppi di persone che usano il respiro nel loro lavoro. Nel secondo lavoro Difficult Breaths (2004) l’artista ha voluto trasformare i respiri in una forma di indice, un modo per misurare il mondo, lavorando con gruppi di persone che usano il respiro nel loro lavoro. Il video The Water Diviner (2008) di Sheba Chhachhi mostra un elefante – icona della cultura indiana nella quale è radicato il lavoro dell’artista – immerso nell’acqua, in apnea. Le immagini fluttuanti trasmettono l’eleganza dell’animale, ma anche tutta la sua fragilità. L’artista ha presentato per la prima volta il suo lavoro in Italia in occasione della mostra Urban Manners organizzata da Art for The World nel 2007 e ospitata negli spazi dell’Hangar Bicocca a Milano. I Masbedo (Jacopo Bedogni e Nicolò Massazza) presentano il cortometraggio Distante un padre, parte del film collettivo Then and Now Beyond Borders and Differences, prodotto da Art for The World nel maggio 2010. I registi e videoartisti trasformano qui il dramma di un sommozzatore in apnea in una riflessione sui delicati equilibri fra la vita, la morte e oltre. Farid Rahimi presenta il video Untitled Movie (2001-2009), una sequenza di paesaggi di montagna ripresi con una telecamera "basculante" che oscilla seguendo il ritmo del respiro dell’artista. L´orizzonte, reso mobile dall’attività respiratoria, rappresenta lo spostamento della prospettiva, l’alternativa: una metafora artistica dell´orizzonte interiore. E’ inoltre presente nella mostra l’installazione sonora Running Tape, lavoro storico di Vito Acconci realizzato nel 1969 a New York come parte della serie dei “tape situation”. Questo lavoro registra i passi, le parole e il fiato dell’artista durante una corsa a Central Park.  
   
   
MAGNITUDINE APPARENTE. E’ DEDICATA AD AGOSTINO BONALUMI E PAOLO RADI LA MOSTRA CHE VERRÀ INAUGURATA IL PROSSIMO 15 OTTOBRE PRESSO LA GALLERIA FABBRI CONTEMPORARY ART DI MILANO.  
 
 Milano, 4 ottobre 2010 - La percezione della magnitudine è strettamente connessa alla forza della visione, alla ricerca di una giusta distanza e alla definizione di una forma illusoria. Nello spazio di Magnitudine apparente, i lavori di Agostino Bonalumi (1935, Vimercate, Mi) e Paolo Radi (1966, Roma) riflettono come luci intense, come tracce continue derivanti da corpi celesti paralleli. Tra volumi puri, orme alterne, misure di luminosità e dialoghi di superficie, le opere diventano attrazioni neutrali assolute. In astronomia sono stati definiti due diversi tipi di magnitudine: una apparente e una assoluta. La magnitudine apparente di una stella esprime la grandezza, la scala valoriale che definisce quanto appaia luminosa la luce celeste osservata dal pianeta terra. Un solo fattore caratterizza la magnitudine apparente, rendendola diversa da quella assoluta, e cioè che essa considera la misura di come le stelle appaiano luminose unicamente in relazione alla loro distanza dalla superficie terres re. Questo elemento contraddistingue la magnitudine apparente per essere non una mera unità di misura astrale, ma un riferimento scientifico interamente stabilito su un giudizio di matrice umana, fisiologica. Epicuro fu il primo a teorizzare il fenomeno della magnitudine apparente introducendola fra le spiegazioni metafisiche (Μετά τα φυσικά, al di là delle cose fisiche, della materia) utili a comprendere quella parte dell’invisibilità nella quale l’uomo si relaziona agli oggetti alimentando la propria percezione sensoriale e l´impressione dell’esistenza di una realtà al di fuori del corpo. La scienza di Epicuro ha rimesso nelle mani dell’uomo il concetto di interiorità indicando questa dimensione come risultato della relazione biunivoca tra i sensi, i segni e gli oggetti del mondo, posti in prossimità della pelle. Epicuro fa risalire l’intuizione della magnitudine apparente ai suoi studi sulla superficie delle cose, momento in cui determinò l’esistenza di flussi che, anche se non manifesti, contraddistinguono la consistenza lontana degli oggetti. Corpi richiamati a noi anche attraverso l’attivazione di organi di senso mentali, interiori. Evocando questi antichi ordini di saperi, la doppia personale Bonalumi | Radi, sotto il titolo di Magnitudine apparente, alimenta l’illusione nel sistema visivo dello spettatore, tra superfici verticali, profondità cangianti e riflessi fatti emergere direttamente nell’occhio di chi guarda. Movenze, profili, ombre, rilievi fantasma e dune geometriche trasformano il visitatore nel testimone immediato di una ricerca, di uno studio sull’intensità. Di un percorso artistico retrogrado, un sentiero che riporta in superficie legami come prove, certezze sulla dipendenza dell’esterno infinito dalla nostra breve esistenza celeste. Attraverso la costituzione di edifici e impianti prospettici, Bonalumi e Radi divaricano la complessità della visione, distruggendone il calco dovuto, richiesto dalla riproducibilità. Gli effetti materici creati da spessori, innalzamenti e stratificazioni prolungano le sembianze delle opere, facendole diventare porzioni spirituali, dubbi sulla forza della trasparenza e sull’incertezza dell’opacità. Restano dunque velate all’occhio chiusure e movimenti, spasmi che costituiscono la fedeltà di riflessi nascosti da tele e rivestimenti. Assi di simmetria oltre i quali l’opera si ribalta, diventando superficie che non esaurisce il limite della materia, ma che si trasforma in fonte dimostrativa di partecipazione interiore.  
   
   
A MOSCA UNA MOSTRA DI ANTONELLO DA MESSINA  
 
Palermo, 4 ottobre 2010 - La Sicilia aprira´ con i suoi capolavori l´anno della cultura Italiana in Russia, frutto dell´intesa tra il Governo italiano e quello Russo. Lo fara´ con una mostra di Antonello da Messina alla galleria Tretyakov a Mosca, il Museo Statale di Belle Arti Russe. Entro la fine dell´anno, invece, la Sicilia ospitera´ opere d´arte dei maestri dell´avanguardia russa, in particolare di Vasilij Kandiskij e Kasimir Malevich. Il progetto, presentato dall´Assessorato dei Beni Culturali e dell´Identita´ Siciliana, e´ stato prescelto dal governo italiano tra quelli che entreranno nel contesto delle grandi mostre che formeranno il programma degli scambi bilaterali. "Abbiamo aggiunto - commenta Gaetano Armao - un altro importante tassello nel percorso di promozione e valorizzazione in campo internazionale del vasto patrimonio della nostra Regione. A conferma del fatto che le opere e i capolavori custoditi nei musei siciliani rappresentano il piu´ efficace strumento di promozione turistica ed economica del nostro territorio".  
   
   
SPORT, FORMIGONI HA INCONTRATO NUOVA GIUNTA CONI  
 
Milano, 4 ottobre 2010 - L´ammodernamento dell´impiantistica sportiva lombarda, la messa in rete dei musei dedicati alle discipline sportive e, infine, la promozione dell´Expo 2015 come occasione di rilancio anche dello sport. Sono i temi principali affrontati durante l´incontro svoltosi l’ 1 ottobre tra il presidente della Regione, Roberto Formigoni e il neopresidente e il vicepresidente del Coni Lombardia, rispettivamente Pier Luigi Marzorati e Felice Belloli. Risale allo scorso 7 settembre l´insediamento della nuova Giunta del Comitato regionale Lombardia del Coni nominata il 26 luglio: Marzorati e Belloli, in carica fino al 2013, hanno fatto il punto del lavoro da fare per promuovere e sostenere l´attività agonistica e di base che in regione conta 700.000 tesserati. "Intendiamo progettare 12 grandi impianti sportivi nelle province lombarde - ha detto Marzorati, ex campione di basket - in linea con le direttive europee in materia di risparmio energetico. Queste strutture potrebbero accogliere gli eventi da organizzare in occasione dell´Expo per lanciare, ad esempio, il tema dell´alimentazione e della lotta al doping". Accanto a questi macro obiettivi c´è il proseguo dell´attività già avviata dal Coni, dalla scuola regionale dello sport ai giochi della gioventù. "Siamo pronti a continuare a collaborare - ha detto Formigoni ai rappresentati del Coni Lombardia - con la massima apertura". Il presidente della Regione ha ricordato l´esperienza positiva della ´dote´ sportiva, consegnata lo scorso 8 febbraio a 293 giovani lombardi nel corso di una manifestazione partecipata, tra gli altri, da campioni come Dino Meneghin, Igor Cassina, Davide Gozzini, Daniele Gilardoni e Federico Bolatti: "Abbiamo voluto dare un sostegno ai piccoli campioni affinché possano coltivare il loro talento sportivo, richiamando l´attenzione generale sul forte legame tra i valori dello sport e quelli della vita". A questo incontro con la nuova Giunta del Coni Lombardia - ha concluso Formigoni salutando Marzorati e Belloli - seguiranno riunioni tecniche con gli assessorati regionali per approfondire le linee d´azione comune.