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LUNEDI

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Notiziario Marketpress di Lunedì 04 Ottobre 2010
LOMBARDIA: GIUSTO SOSTENERE CINEMA LOCALE  
 
Milano, 4 ottobre 2010 - "La commissione Cultura del Consiglio regionale invierà una lettera al presidente Formigoni per sostenere il progetto Cinema in Lombardia". Lo ha il 30 settembre confermato, a margine della riunione della commissione Cultura, il sottosegretario al Cinema di Regione Lombardia Massimo Zanello, che ha espresso "grande soddisfazione per l´iniziativa, concordata da maggioranza e opposizione". "In particolare - ha detto il sottosegretario - i commissari hanno voluto sottolineare come ci siano identiche vedute sull´inderogabile aiuto che l´istituzione regionale deve offrire alle imprese lombarde di produzione cinematografica. E´ fondamentale per tutti sviluppare la produzione regionale e tutta la filiera che sta alla base del lavoro dei produttori. C´e´ un polo cinematografico a Milano, che ottiene solo 2.3 milioni di euro di finanziamento nazionale rispetto ai 58 milioni che ottiene Roma ed è necessario sostenere tutto questo".  
   
   
RELIGION TODAY FILMFESTIVAL VENERDÌ 8 OTTOBRE PRENDERÀ IL VIA LA XIII EDIZIONE  
 
 Trento, 4 ottobre 2010 - Un “viaggio nelle differenze” attraverso il cinema come officina per una conoscenza reciproca tra le varie culture e i diversi immaginari ad esse congiunti. Nato a Trento nel 1997, Religion Today è il primo festival itinerante di cinema delle religioni per una cultura del dialogo e della convivenza. L’edizione 2010 si svolgerà nel periodo 8-21 ottobre fra Trento e provincia, Roma, Bolzano, Bassano e Nomadelfia, con un’anteprima presso la diocesi di Teggiano Policastro (2 ottobre). Con 57 film ammessi tra i 195 iscritti al concorso, provenienti da 22 paesi di tutti i continenti e rappresentativi di un vasto panorama di religioni e confessioni, il 13° Religion Today Filmfestival conferma la crescita di una manifestazione sempre più capace di rappresentare la complessità e le mutazioni in atto nella società “globale”. Oggi a Trento, alla conferenza stampa di presentazione, è intervenuto anche l´assessore provinciale alla cultura, rapporti europei e cooperazione Franco Panizza. L´assessore provinciale Franco Panizza ha proprio evidenziato l´importante crescita di questo festival interculturale: “Religion Today rappresenta una componente preziosa del progetto “Cinemamore”, che riunisce i tre festival Rassegna Internazionale Cinema Archeologico di Rovereto, Trentofilmfestival e Religion Today Filmfestival con la collaborazione della Provincia autonoma di Trento. Il Festival - sono state le parole dell´assessore provinciale alla cultura - ha consolidato anno dopo anno, grazie ad uno staff preparato e motivato, la propria posizione nel panorama internazionale e oggi rappresenta una grande opportunità di dialogo e confronto fra religioni e culture diverse.” La proposta del tema dell´anno del Filmfestival, “Viaggi della fede. Viaggi della speranza”, ha trovato una risposta sollecita da molti registi e registe. Il titolo ha inteso mettere in relazione due modalità diverse e apparentemente opposte del viaggiare: dal pellegrinaggio come esperienza di preghiera e di ricerca, alle migrazioni di persone e di popoli spinti dalla necessità e dal bisogno. Alla forte dimensione sociale dell’edizione concorrono inoltre numerose opere attente ai temi della disabilità, delle relazioni internazionali, del disagio e dell’esclusione sociale. La Giuria internazionale, quest´anno composta da Clementine Ederveen (Lotus Film, Paesi Bassi), Dror Shwartz (Cineteca di Gerusalemme), Steve Warne (producer, Australia), Ahmed Zamal (direttore Dhaka International Film Festival, Bangladesh) e Zohreh Zamani (filmaker, Iran), assegnerà i premi di categoria e il gran premio Religion Today “Nello spirito della fede”. Si rafforza inoltre il coinvolgimento attivo delle comunità attraverso l’assegnazione di premi tematici conferiti dalle varie sedi del Festival. Le sessioni del Festival presso il Teatro San Marco e il Centro Bernardo Clesio di Trento seguiranno un filo rosso tematico che rispecchia la compattezza delle opere selezionate. È il tema dell’anno a caratterizzare la giornata di apertura, venerdì 8 ottobre, a partire dal seminario “Viaggi della fede. Viaggi della speranza” in programma al San Marco (ore 17.30) con gli interventi di Geshe Dondup (Centro Kushi Ling di Arco), Adel Jabbar (Cem Mondialità) e Suor Maria José Rey-merodio (Fondazione Astalli-jesuit Refugee Service). Alle 20.30 il Festival proporrà l’edizione restaurata del film muto americano “From the manger to the cross”, prima vita di Gesù girata non in teatro ma in Palestina (1912), con l’accompagnamento musicale dal vivo dei giovani Maestri Lucilla Ferraiolo al pianoforte e Sergio La Vaccara al violino. Altre riflessioni sul tema dell’anno verranno dalla lettura teatrale a cura di Andrea Brunello (Teatro Portland Trento) e dalla proposta problematica e intensa del film “Lourdes” (J. Hausner, Austria/germania/francia, 96’). Grazie alla collaborazione con il Cinit–cineforum Italiano, sabato 9 ottobre Religion Today offrirà un nuovo contributo alla valorizzazione del patrimonio culturale cinematografico e delle sue radici religiose. Alle 18.30 lo storico del cinema Marco Vanelli e la ricercatrice Erica Buzzo dell’Università di Padova presenteranno il film d’arte “Cristo tra i primitivi”, realizzato da Vincenzo Lucci-chiarissi nel 1951, che fu in concorso alla Mostra di Venezia e candidato al premio Oscar per il miglior cortometraggio. La serata, all´insegna del “glocal”, alle 20.30 proporrà il documentario “La strada di De Gasperi” (E. Negriolli, Italia, 52’), con un dialogo intorno alla religiosità degasperiana tra la figlia dello statista, Maria Romana De Gasperi, e lo storico Maurizio Gentilini; introduce Giuseppe Ferrandi, direttore del Museo storico del Trentino. Seguirà la dolorosa riflessione del film “Apocalisse” (F. Dal Bosco, Italia, 88’), girato in parte negli spazi del “Punto d’Incontro” di Trento, dove sarà riproposto nella giornata di domenica 10. Fra gli altri appuntamenti di particolare rilievo, le proiezioni sul rapporto fra religioni e disabilità in programma martedì 12 ottobre, alle 20.30, presso il Centro Bernardo Clesio di Trento, con la partecipazione della Cooperativa Handicrea. La presenza a Trento del regista Bob Hercules, in concorso con il film “Radical Disciple”, ha suggerito una nuova collaborazione con la Scuola di Studi internazionali dell´Università di Trento, dove mercoledì 13 ottobre, alle 9, sarà proiettato fuori concorso il documentario “Senator Obama goes to Africa” (B. Hercules, Usa, 60´), che conduce ad una riflessione più che mai attuale sui legami politici ed economici fra Stati Uniti e continente africano. In serata, al Teatro San Marco, la proiezione di “Radical Disciple” sarà commentata dagli esperti internazionali del seminario “Religioni e governance globale”, organizzato da Ministero degli Affari Esteri, Ispi (Istituto per gli studi di politica internazionale) e Provincia autonoma di Trento con la collaborazione di Religion Today Filmfestival. Sabato 16 ottobre, alle 18, la consegna dei premi speciali del Festival al Teatro San Marco, con la partecipazione del Coro Piccole Colonne di Trento. Alle 21 la preview dello spettacolo teatrale sul dialogo interreligioso a cura di “ariaTeatro”, da un´esperienza laboratoriale su “Nathan il Saggio” del filosofo G.e. Lessing con la regia di Marco Alotto. Il Festival conferma inoltre la propria attenzione agli studenti e alle famiglie. Domenica 10 ottobre al Teatro San Marco verrà proposto il programma Family, con inizio alle ore 15. Ritornano gli appuntamenti per le scuole che da Trento si estendono a Vezzano ed Arco, sedi anche di proiezioni per il pubblico nelle giornate del 12 e 13 ottobre. La dimensione itinerante del Festival si rafforza con la preview di Teggiano (2 ottobre), in aggiunta alle collaborazioni con Bassano, Nomadelfia e Bolzano, che quest’anno vede la novità di una giuria speciale di studenti dell’Istituto Salesiani Don Bosco Rainerum, mentre Roma ospiterà l’esperienza, ormai consolidata, del “Laboratorio di Convivenza” tra operatori dell’audiovisivo provenienti da diverse culture e religioni. Religion Today, inoltre, è ormai centro di cultura aperto tutto l’anno a disposizione di scuole, enti e associazioni; proseguono poi gli scambi internazionali, da Gerusalemme a Dhaka Bangladesh, ai quali in novembre si aggiungerà la Polonia con tre giorni di proiezioni dall’archivio di Rt.  
   
   
VDA: BANDO DI CONCORSO PER LA REALIZZAZIONE DEL MANIFESTO DELLA 1011° FIERA DI SANT´ORSO  
 
Aosta, 4 ottobre 2010 - L’assessorato delle attività produttive comunica che, ai sensi della deliberazione della Giunta regionale n. 2546/2010, è aperto il bando di concorso per la realizzazione del manifesto (visual) della 1011a Fiera di Sant’orso. Possono concorrere tutti i soggetti iscritti al Registro delle Imprese di cui alla legge 29 dicembre 1993, n. 580, ed i soggetti in possesso di Partita Iva, in entrambi i casi per l’esercizio dell’attività oggetto del concorso. La presentazione del bozzetto (su cartoncino rigido in formato A3) dovrà pervenire all’Ufficio Protocollo dell’Assessorato delle attività produttive, in Piazza della Repubblica 15 ad Aosta, entro martedì 26 ottobre 2010. Il vincitore dovrà produrre un secondo manifesto relativo alla Fiera del legno di S.orso di Donnas, in programma per il 16 gennaio 2011. Il premio per entrambi i manifesti è di 5.000 euro, al netto degli oneri fiscali. I progetti in gara saranno valutati da un’apposita giuria, composta da un membro esperto indicato dall’Assessore regionale alle attività produttive con funzione di Presidente, da un membro esperto in materia di grafica individuato dall’Assessorato e da un membro esperto scelto dall’Ivat. Le proposte grafiche saranno valutate secondo tre principali parametri: pertinenza con l’evento, qualità dell’esecuzione (visibilità, impatto comunicativo e impaginazione) e gradevolezza estetica. Per eventuali informazioni o precisazioni è possibile contattare la Direzione attività promozionali: Tel. +39.0165.27.45.11-23 / Fax +39.0165.23.68.19  
   
   
CINA E VATICANO, L’INCOMPRENSIONE CHE ARRIVA DA LONTANO IL LIBRO DI DON STRAZZARI SPIEGA LA COMPLESSITÀ DEI RAPPORTI CON LA SANTA SEDE  
 
 Trento, 4 ottobre 2010 - Forse un caso, forse una coincidenza voluta. A Trento si è parlato di Cina e dei rapporti difficili con il Vaticano proprio il 1° ottobre, giorno della proclamazione della Repubblica popolare cinese e a 10 anni esatti (correva infatti il 1 ottobre 2000) dall’ultima crisi tra Roma e Pechino, causata dalla canonizzazione dei 120 martiri cinesi. L’occasione arriva dalla presentazione del libro “Santa Sede - Cina, l’incomprensione antica e l’interrogativo presente”, organizzata presso la sala di rappresentanza della Regione, nell’ambito de "Sulle rotte del mondo". In sala, decine di missionari ad ascoltare uno dei due autori, don Francesco Strazzari. "Il mio libro - ha esordito da Francesco Strazzari - è un lavoro a quattro mani per comprendere la complessità e lo sviluppo dei rapporti tra Santa Sede, Cina comunista e Chiesa cattolica in Cina”. Francesco Strazzari ricostruisce nella prima parte del libro i pronunciamenti ufficiali della Santa Sede sulle scelte del governo comunista cinese, sul costituirsi della Chiesa patriottica, sui momenti di "mano tesa" e di irrigidimento tra le due parti. Il libro diventa una documentazione sui rapporti Cina - Santa Sede degli ultimi sessant’anni, così come l’ha vissuta e valutata la Santa Sede. Francesco Sisci - altro autore e assente oggi a Trento - delinea una prospettiva storica interna alla Cina per documentare la difficoltà di capire l’interlocutore. In particolare, l’autore si sofferma sulle ultime indicazioni teologiche, espressa dalla dirigenza politica cinese, per aiutare a cogliere cosa ci sia dietro l’apertura all’Occidente, perseguita a diversi livelli. La storia delle incomprensioni arriva dal secolo scorso. La persecuzione cattolica nella Cina comunista inizia verso gli anni ’50 dopo che il governo popolare aveva “dato tempo” ai cattolici di confluire nelle associazioni patriottiche, ovvero nella chiesa cattolica controllato dal governo cinese. I cattolici entrano in clandestinità per la maggior parte: il regime elegge i vescovi e cura la loro consacrazione. La reazione di Pio Xii è veemente. Negli anni ’60 Giovanni Xxxiii usa per la prima volta la parola “scisma” e si discute se invitare al Concilio i vescovi in clandestinità. Nel decennio che va dal 1966 e 1976 la rivoluzione culturale colpisce sia i clandestini che i membri delle associazioni patriottiche. Negli anni ’80 si ritorna alla riapertura delle chiese patriottiche ma non di quelle clandestine. Proprio in quegli anni, Giovanni Paolo Ii invia il messaggio ai cattolici cinesi, mentre nel ’98 si tiene il Sinodo per l’Asia con l’invito di due vescovi patriottici cinesi, “benvoluti” anche dalla comunità cattolica clandestina. Il 24 ottobre 2001, il papa ammette che l’azione della Chiesa non è sempre stata esente da errori, per arrivare nel maggio 2007, quando papa Ratzinger scrive la storica lettera ai cinesi che si compone in due parti: “La prima sulla situazione della chiesa e la seconda parte sugli orientamenti di vita: la chiesa non mira a cambiare la struttura dello Stato ma deve intervenire quanto si realizzano delle storture”. “Quest’anno - ha concluso l’autore - la storia registra il lavoro della diplomazia per la revoca della clandestinità dei cattolici e la costituzione di un’unica chiesa, evitando giudizi e condanne reciproche”.  
   
   
I FINALISTI DEL PREMIO LETTERARIO "SETTEMBRINI-MESTRE" 2010  
 
Venezia, 4 ottobre 2010 - E’ stata scelta dalla giuria la cinquina di finalisti del Premio “Regione del Veneto – Leonilde e Arnaldo Settembrini – Mestre,” dedicato al genere letterario del racconto e giunto alla sua 48.Ma edizione. Si tratta di Romolo Bugaro e Marco Franzoso con “Ragazze del Nordest” (Marsilio, 2010), Grazia Livi con “Il vento e la moto” (Garzanti, 2008), Rosella Mamoli Zorzi con “Storie di badanti - Ljuba e le altre” (Supernova, 2010), Margherita Oggero con “Il rosso attira lo sguardo” (Mondadori, 2008), Antonietta Pastore con “Leggero il passo sui tatami” (Einaudi, 2010). Tra questi sarà proclamato il vincitore del premio di 7 mila euro. E’ in palio anche un premio di 2.000 euro assegnato da una Giuria Giovani composta da studenti di alcune scuole superiori di Mestre. La cerimonia di proclamazione e premiazione è fissata per il 22 ottobre prossimo alle ore 21.00 a Mestre, al Teatro Toniolo, e sarà seguita da un concerto del violoncellista Mario Brunello, promosso dalla Regione del Veneto in collaborazione con gli Amici della Musica di Mestre; che proporrà musiche di Johann Sebastian Bach, Judith Weir e Giovanni Sollima. Il premio Settembrini è nato nel 1959 per promuovere il genere letterario del racconto-novella. La manifestazione è ripresa nel 1991, dopo un´interruzione durata un quinquennio, per iniziativa della Regione del Veneto che ne ha assunto l´organizzazione.  
   
   
AL TEATRO CARCANO DI MILANO MARIO PIROVANO INTERPRETA DARIO FO: JOHAN PADAN A LA DESCOVERTA DE LE AMERICHE  
 
 Milano, 4 ottobre 2010 - Presentato al Carcano nella stagione 2004/2005, torna Johan Padan A La Descoverta De Le Americhe, dissacrante e frenetico spettacolo in cui Mario Pirovano veste i panni di un “antieroe” che si ritrova, suo malgrado, coinvolto nella scoperta delle Americhe. E’ un racconto che parla dei “nullagonisti”, gli ultimi della ciurma, comprimari di bassa forza provenienti da tutti i paesi d’Europa, marinai che si trovarono a passare dalla parte dei conquistati. Johan Padan, uomo delle montagne, finisce su una nave per sfuggire all’Inquisizione veneta e da Siviglia si spinge con i marinai di Colombo sin nelle Indie. Qui viene fatto prigioniero, ma si salva, diventa sciamano, “figlio del sole e della luna”, ed insegna le storie dei Vangeli a migliaia di Indios per salvarli dai conquistadores. La narrazione si snoda come un film, con un montaggio frenetico di immagini, colori, suoni, in un continuo susseguirsi di colpi di scena, tra scenografie fantastiche create con il solo racconto, da un uragano di fuochi d’artificio, e i personaggi, umani ed animali, prendono vita in un turbinio di ilarità. Non è la storia dei soliti perdenti: è anzi l’epopea di un popolo di Indios vincenti, un racconto che esplora la possibilità di coesistenza pacifica fra culture diverse, divertendo senza mai dimenticare la Storia. Questa è quindi “l’altra” storia, che nel 1992 (cinquecento anni dopo la scoperta dell’America) Dario Fo ha voluto consegnarci facendo tesoro delle opere di scrittori come Guerrero, Altavilla, Cabeza de Vaca, Hans Staden, di tanti che in prima persona hanno vissuto le vicende epiche narrate, ma sono stati presto dimenticati. Mario Pirovano, da alcuni anni assiduo frequentatore del cartellone del Carcano, reinterpreta i testi di Fo con assoluta fedeltà, riuscendo tuttavia a far sempre emergere la sua personale carica espressiva. Nel suo percorso artistico alterna piazze italiane a prestigiosi teatri esteri passando con facilità dai dialetti padani all’italiano, allo spagnolo, all’inglese. A settembre ha effettuato una tournée in Inghilterra, dove ha presentato la sua versione inglese de Lu Santo Jullare Francesco (Francis the Holy Jester) e, per una replica eccezionale all’Istituto Italiano di Cultura di Londra, Mistero buffo. Ad agosto 2009 il suo spettacolo su San Francesco era stato presentato con grandissimo successo al Fringe Festival di Edimburgo.  
   
   
AL TEATRO CIAK – FABBRICA DEL VAPORE ISULEDDA E SOULACTION PRESENTANO MOONWALKING OF POP TRIBUTO A MICHAEL JACKSON  
 
Milano, 4 ottobre 2010 - Moonwalking of Pop è uno spettacolo pensato e interpretato da Andrea Zambaldi in tributo a Michael Jackson per ricordare l’arte, la musica e il ballo del Re del Pop. Un’idea che prende vita attraverso un grande show durante il quale Zambaldi, premiato da Mtv nel 2008 come miglior interprete italiano di Michael Jackson e ospitato ai Grammy Awards di Los Angeles, insieme ad un corpo di ballo di 14 danzatori, interpreta i brani più celebri e più intensi del grande e indimenticato artista. Non mancheranno le canzoni più famose come “Billie Jean” e “Black or White”, ma anche quelle più impegnate nel sociale come “They don’t care about us”, “Heal the world”, “Man in the mirror”, o “Earth song”. Si rivivranno le atmosfere spettrali di “Thriller” e “Too bad”, le ambientazioni street di “Beat it” e “The way you make me feel”, il clima minaccioso delle bische clandestine di “Smooth Criminal” e “Dangerous”, fino ad arrivare alle ambientazioni egizie di “Remember the time”. Luci, scenografie e costumi, passione, emozione e tanta energia sono gli ingredienti che rendono questo show applaudito dal pubblico che si lascia coinvolgere di buon grado nella visione, felice di rivivere insieme l´intensa vitalità del Re del Pop. Lo spettacolo è in scena il 16 ottobre al Teatro Ciak di Milano e dal 19 al 24 ottobre al Teatro Parioli di Roma.  
   
   
DAL 5 AL 10 OTTOBRE 2010 MAI MORTI SUL PALCO DEL NUOVO TIEFFETEATRO MENOTTI (EX TEATRO DELL’ELFO)  
 
 Milano, 4 ottobre 2010 - Per sei imperdibili repliche, dal 5 al 10 ottobre 2010, ci sarà uno spettacolo cult del teatro milanese, Mai Morti, al suo decennio di repliche, quasi un record che unisce autore e regista Renato Sarti e il protagonista Bebo Storti, che proprio su queste assi di legno debuttarono. Mai Morti è uno spettacolo che fa discutere, arrabbiare, divide, emoziona e commuove. Con una scrittura evocativa (una sorta di affabulazione nera), Renato Sarti ripercorre la nostra storia recente attraverso i racconti di un uomo mai pentito, per riflettere su quanto – in Italia - razzismo, nazionalismo e xenofobia siano ancora difficili da estirpare. È affidato a Bebo Storti il difficile compito di dare voce a questo nostalgico delle “belle imprese” del ventennio fascista, oggi impegnato in prima persona a difesa dell’ordine pubblico contro viados, extracomunitari, zingari e drogati. Mai Morti era il nome di uno dei più terribili battaglioni della Decima Mas. A questa formazione, che operò a fianco dei nazisti nella repressione antipartigiana, e al magma inquietante del pianeta fascista il personaggio guarda con delirante nostalgia. Durante una notte milanese dei nostri giorni il protagonista si abbandona a ricordi sacri, lontani, cari. Evoca il bell’agire della Ettore Muti, banda fascista che Mussolini elevò a legione autonoma che rimarrà tragicamente nella memoria della città per la ferocia delle torture praticate a centinaia di antifascisti. Rivive la strage della comunità copta di Debrà Libanos, a novanta chilometri da Addis Abeba, dove nel 1937 il viceré Rodolfo Graziani e il generale Maletti Pietro Senior si resero protagonisti dell’eccidio di 2000 fra fedeli e diaconi. Accenna all’uso indiscriminato e massiccio dei gas da parte dell’esercito italiano in Africa contro le popolazioni civili. E ancora rievoca le più orribili imprese portate a termine dalla Decima Mas nel Canavese e in Friuli nel 1944. Anche il passato più prossimo, e il nostro presente, animano i suoi sogni a occhi aperti: dalla Milano incandescente del 1969 quando “ai funerali di Piazza Fontana si doveva fare il gran botto finale. (…) Allora si che si riusciva a scaraventare anarchici tranquillamente dalla finestra, raccontare frottole a destra e a manca e farla comunque sempre franca” fino ai fatti agghiaccianti del G8 di Genova e alla morte di Carlo Giuliani. Un monologo che cerca di rammentare, a chi se lo fosse dimenticato o non l’avesse mai appreso, che la parola antifascismo ha ancora un fondamentale e profondo motivo di esistere. Www.tieffeteatro.it  
   
   
LA STAGIONE 2010-11 DEL TEATRO DELLA LUNA SI APRE CON UN’INIZIATIVA SPECIALE  
 
Milano, 4 ottobre 2010 - Grazie alla collaborazione con Forumnet e Compagnia della Rancia, che sostengono la Fondazione Dr. Ambrosoli Memorial Hospital Kalongo Uganda Onlus, il ricavato della “prima” di Cats verrà devoluto a favore del Dr. Ambrosoli Memorial Hospital di Kalongo, in nord Uganda. Acquistando uno o più biglietti sarà possibile aiutare la Fondazione Dr. Ambrosoli Memorial Hospital a sostenere l’ospedale ugandese e garantire servizi sanitari qualificati e accessibili a decine di migliaia di persone, di cui quasi la metà bambini minori di 5 anni, dando loro la speranza di un futuro migliore. Cats, uno dei più grandi successi teatrali di tutti i tempi per spettatori, numero di recite e incassi, ha vinto la sfida anche in Italia e a grande richiesta aprirà il tour 2010/2011 proprio al Teatro della Luna, in occasione della serata speciale per la Fondazione. L’edizione della Compagnia della Rancia, definita dalla stampa al suo debutto come il musical dell’anno, ha già incantato più di 200.000 spettatori in oltre 160 repliche, facendo registrare sold out nei teatri di tutta Italia. Saverio Marconi, in collaborazione con Daniel Ezralow (che ha curato anche le coreografie), ha firmato la nuova regia che interpreta l’incontro dei 25 gatti Jellicle come una grande festa: nella notte più speciale dell’anno, infatti, si riuniscono per conoscere il gatto che avrà il privilegio di salire verso il “Dolce Aldilà” per rinascere a nuova vita. Tra suggestivi giochi di ombre cinesi, un enorme carrello da supermercato, gomitoli di lana, numeri acrobatici, momenti di felina agilità tra balzi, arrampicate e felpate invasioni in platea, ha preso forma uno spettacolo assolutamente originale che descrive il rapporto fra i gatti e gli uomini. La Fondazione Dr. Ambrosoli Memorial Hospital È stata costituita nel 1998 per sostenere l’ospedale ugandese Dr. Ambrosoli Memorial Hospital e garantire al maggior numero di persone l’accesso a servizi sanitari qualificati, contribuendo così concretamente al miglioramento delle condizioni di vita e di salute della popolazione del Nord Uganda. Fondato nel 1957 dal medico e missionario comboniano Padre Giuseppe Ambrosoli, il Dr. Ambrosoli Memorial Hospital garantisce da più di 50 anni assistenza sanitaria qualificata alla popolazione locale e in particolare alle fasce più deboli e vulnerabili come le donne e i bambini. Www.fondazioneambrosoli.it e-mail info@fondazioneambrosoli.It  
   
   
SPIRITO ALLEGRO IN UN NUOVO ADATTAMENTO E TRADUZIONE DI NINO MARINO AL TEATRO MANZONI  
 
Milano, 4 ottobre 2010 - Per questa stagione teatrale la Bis Tremila e Molise Spettacoli ripropongono l’affiatata coppia teatrale formata da Corrado Tedeschi e Debora Caprioglio. Coppia che ha già riscosso un grande successo di pubblico per due anni consecutivi con la messinscena della commedia “L’anatra all’arancia”. Affiancati da Marioletta Bideri e Antonella Piccolo e diretti da Patrick Rossi Gastaldi, diventato ormai un veterano della commedia brillante, i due attori si cimenteranno con “Spirito allegro” di Noel Coward, che in quasi settant’anni è stato cavallo di battaglia, sia al cinema che a teatro, di tanti celebri attori: da Kay Hammond e Rex Harrison a Aldo Giuffrè e la Masiero sino a Aroldo Tieri, Giuliana Lojodice con la grande Paola Borboni. Lo spettacolo, dopo un breve rodaggio, debutta in prima nazionale al teatro Manzoni per poi proseguire la tournèe per qualche mese toccando tra le piazze più importanti Torino, Firenze, Locarno e alcune città siciliane. A seguire le note di Nino Marino che firma un nuovo adattamento e la traduzione del testo, e le note di regia di Patrick Rossi Gastaldi. Uno scrittore, vedovo e risposato, si sta documentando sullo spiritismo ed evoca per sbaglio, tramite una medium, il fantasma della sua prima moglie, che incomincia a perseguitare la sua rivale vivente e vuole portarsi con sé il marito all’altro mondo, il che fornisce il motivo per varie catastrofi. Questo il soggetto della commedia “Blithe Spirit” scritta negli anni ‘40 da Noel Coward e portata sullo schermo nel 1945 da David Lean (ottenne il premio Oscar per gli effetti speciali). Quando mi è stato proposto di ambientare la commedia nell’Italia di oggi mi si è subito presentato un problema principale: come trasferire quel controllatissimo stile british, tutto understatement e sottigliezza, nello stile nostro carnale, agitato ed estroverso, spesso purtroppo poco incline alla meditazione. Per esprimere imbarazzo loro alzano un sopracciglio, noi diciamo una battuta, magari anche alzando la voce. Non dovevo tradire noi e non dovevo tradire loro, dovevo riscrivere una commedia nel nostro stile conservando lo stile di Noel Coward, una di quelle operazioni che si definiscono gattopardesche: cambiare tutto senza cambiare nulla. Del risultato ho l’immodestia di ritenermi soddisfatto. Comunque spero che vedendola rappresentata Noel Coward non alzi un sopracciglio e non mormori un “oh my God”. La commedia, messa in scena per la prima volta nel 1941 in piena Seconda Guerra Mondiale, fu duramente criticata per come rappresentava con poco rispetto un argomento serio come la morte. Il pubblico si curò poco di queste critiche e ne decretò il successo. La commedia rimase in scena per ben 1997 repliche. Nino Marino adattandone il soggetto con grande abilità ha portato la commedia in Italia ai giorni d’oggi pur mantenendo uno stile umoristico molto vicino a Coward. Il linguaggio e’ diverso: le provenienze dei personaggi sono italiane, anzi spesso regionali, dando così un carattere mediterraneo con una comicità riconoscibile. Ma la scansione delle battute, delle pause, dei ritmi aiuta a ricordare il distacco ben noto dell’umorismo inglese. Per questo mi e’ venuta l’idea di tenere un piede nel passato. La scena e’ una casa elegante piena di riferimenti anni ’40 ovviamente moderna e anche i costumi avranno stralci d’epoca. Corrado Tedeschi e’ lo scrittore e sceneggiatore cinematografico importante ma pieno di dubbi nascosti, Debora Caprioglio e’ il fantasma della prima moglie frivola e petulante, Antonella Piccolo e’ la seconda moglie poco convinta dell’amore di suo marito, e la medium cialtrona e’ affidata a Marioletta Bideri con grande sapore Partenopeo.  
   
   
TEATRO IN LOMBARDIA: EVITARE CHIUSURA SMERALDO  
 
Milano, 4 ottobre 2010 - E´ necessario "sederci attorno a un tavolo al più presto per trovare insieme con il proprietario, Gianmario Longoni, una soluzione in grado di scongiurare la paventata chiusura del teatro". E´ quanto scrive l´assessore alla Cultura della Regione Lombardia Massimo Buscemi in una lettera inviata il 30 settembre all´assessore alla Cultura del Comune di Milano Massimiliano Finazzer Flory, a proposito della notizia, riportata da un quotidiano, della cessazione dell´attività dello Smeraldo di Milano. Buscemi, che ha già dato disposizioni per organizzare l´incontro, si dice "sgomento" riguardo alla possibilità che il teatro chiuda i battenti. "Sono sicuro - scrive ancora Buscemi - che niente di ciò che ha provocato questa spiacevole situazione sia stato fatto con l´intento di far calare il sipario su uno dei simboli più importanti del patrimonio culturale della nostra regione". Ma appunto, secondo l´assessore lombardo, occorre ora riunire tutti i soggetti coinvolti e trovare una soluzione.  
   
   
LE CONVERSAZIONI DI ANNA K., LIBERAMENTE ISPIRATO A LA METAMORFOSI DI FRANZ KAFKA SUL PALCOSCENICO DEL TEATRO FRANCO PARENTI  
 
Milano, 4 ottobre 2010 - Giuliana Lojodice - Premio Eti 2009 migliore attrice protagonista Le Conversazioni di Anna K. Attingono alla Metamorfosi di Kafka senza voler essere l’adattamento teatrale di uno dei più perfetti ed emblematici racconti del Novecento. Anna è l’anziana vedova che la famiglia Samsa assume come donna tutto fare dopo quanto accaduto a Gregorio. Una figura appena accennata ma puntuale in vari snodi del racconto. Ed è proprio questa “presenza sottintesa” che rende affascinante l’ipotesi di assumerla come punto di osservazione per l’intera vicenda. Così la vedova Anna, senza un cognome precisato, diviene obbligatoriamente Anna K. E, da figura marginale, assume un ruolo di protagonista. Inizialmente mostra un carattere loquace, pieno di buona volontà da donnetta curiosa che gradualmente lascia intravedere un cuore ruvido e semplice, segnato da molte ferite e capace di relazionarsi con tutti i personaggi dell’insolito “dramma familiare”. Anna K., in casa Samsa, non si limita ad un’energica e fattiva assistenza. Anna cambia le prospettive più private del racconto, si muove in quelle più dimesse e quotidiane attivando i personaggi, come i pensionanti o il giovane studente innamorato di Grete. Nello stesso tempo Anna interagisce con le traiettorie e le dinamiche del racconto con una personale affettività. Attraverso Anna le scene assenti o appena “ascoltate” (attraverso la porta dalla claustrofobica condizione di Gregorio) passano in primo piano, diventano materia drammaturgica autonoma ma non estranea al racconto. Anna K. Con la sua tenera e riduttiva visione del vivere diviene così sguardo amoroso, giaculatoria affettuosa che commenta e accompagna la “tragedia” di ogni diversità, come la condizione estrema del vivere accanto al dolore. Www.teatrofrancoparenti.it  
   
   
SEI PERSONAGGI IN CERCA D´AUTORE IN CINESE CON GLI ALLIEVI DELLA SHANGHAI THEATRE ACADEMY IN UNA PRODUZIONE DEL PICCOLO, AL PICCOLO TEATRO STUDIO EXPO DAL 7 AL 10 OTTOBRE  
 
Milano, 4 ottobre 2010 - Si può recitare Pirandello in cinese? Sì, se a interpretarlo sono i giovanissimi - e bravissimi - allievi della Shanghai Theatre Academy, diretti da un team "made in Piccolo" guidato dal giovane regista Emiliano Bronzino. Lo spettacolo è frutto del sodalizio artistico quadriennale con la Shanghai Theatre Academy e dopo lo straordinario successo riscosso in occasione dell’Expo di Shanghai 2010, lo spettacolo va ora in scena al Teatro Studio Expo, dal 7 al 10 ottobre. L´incontro tra due mondi, l´emozione di una reciproca scoperta danno vita a un lavoro di straordinaria qualità per "calare" Pirandello nel cuore della cultura orientale. Un evento da non perdere, per capire quanto e come Pirandello sia veramente un classico, in qualunque lingua lo si rappresenti. E per apprezzare il lavoro di un gruppo internazionale di giovani artisti - italiani e cinesi - dalla professionalità impeccabile e dall´inesauribile passione. Www.piccoloteatro.org - www.Piccoloteatro.tv  
   
   
MUSICAL E TECNOLOGIA PER “VIVERE” LE EMOZIONI. A MILANO “CATS” SPERIMENTA I QR CODE  
 
Milano, 4 ottobre 2010 - Nelle campagne di comunicazione per un musical come Cats, l’outdoor e i mezzi dinamici “tradizionali” possono informare e incuriosire il pubblico ma non permettono di “vivere” le emozioni che rendono l’esperienza di uno spettacolo dal vivo unica e irripetibile. Da qui l’idea di Compagnia della Rancia di inserire, per la prima volta nel mondo del live entertainment, i Qr Code nella pianificazione pubblicitaria sulla città di Milano: oltre ad accedere ai contenuti video e al collegamento alla pagina Facebook del musical, nei prossimi giorni fotografando i Qr Code (realizzati dal partner tecnico Jef Knowledge Applications) con un cellulare collegato a internet sarà possibile anche acquistare i biglietti con promozioni esclusive tutte da scoprire in giro per la città. Cats, uno dei più grandi successi teatrali di tutti i tempi per spettatori, numero di recite e incassi, ha vinto la sfida anche in Italia e, a grande richiesta, aprirà il tour 2010/2011 a Milano al Teatro della Luna, in occasione di una serata speciale per la Fondazione Dr. Ambrosoli Memorial Hospital Kalongo Uganda Onlus (a cui verrà devoluto il ricavato della “prima” del 26 ottobre), e rimarrà in scena a Milano fino al 7 novembre per poi proseguire il tour a Torino, Bologna, Roma e tante altre città. L’edizione della Compagnia della Rancia, definita dalla stampa al suo debutto come il musical dell’anno, ha già incantato più di 200.000 spettatori in oltre 160 repliche, facendo registrare sold out nei teatri di tutta Italia. Saverio Marconi, in collaborazione con Daniel Ezralow (che ha curato anche le coreografie), ha firmato la nuova regia che interpreta l’incontro dei 25 Jellicle - gatti dispettosi, golosi, raffinati, magici, sensuali - come una grande festa: nella notte più speciale dell’anno, infatti, si riuniscono per conoscere il gatto che avrà il privilegio di salire verso il “Dolce Aldilà” per rinascere a nuova vita. Questa volta, in via eccezionale, i gatti hanno invitato anche gli umani alla festa, per far conoscere loro, attraverso i propri speciali racconti e la condivisione di tante emozioni, quanto siano animali particolari ed abbiano una visione del mondo unica. Una rilettura dello storico musical – rappresentato in oltre 20 paesi nell’edizione originale e tradotto in più di 10 lingue - a trent’anni dal debutto dà vita a un allestimento moderno e innovativo, proposto in italiano grazie alla traduzione di Michele Renzullo e Franco Travaglio, con le musiche eseguite dal vivo dall’orchestra di 16 elementi diretta dal M° Vincenzo Latorre. Tra suggestivi giochi di ombre cinesi, un enorme carrello da supermercato, gomitoli di lana, numeri acrobatici, momenti di felina agilità tra balzi, arrampicate e felpate invasioni in platea, ha preso forma uno spettacolo assolutamente originale in cui, insieme alla straordinaria partitura scritta da Andrew Lloyd Webber, si spiega lo strano rapporto, descritto dal bellissimo libro di T. S. Eliot “Old Possum’s Book of Practical Cats”, che esiste fra i gatti e gli uomini.  
   
   
MILANO: DAL 7 AL 10 OTTOBRE IN SCENA I GIOVANI ATTORI DI CONNECTIONS  
 
Milan o, 4 ottobre 2010 - Da giovedì 7 a domenica 10 ottobre il Teatro Litta ospita la sesta edizione del festival Connections, rassegna che mette in scena i migliori spettacoli interpretati da ragazzi tra i 14 e i 19 anni provenienti dalle scuole superiori di Milano e provincia. I giovani attori hanno lavorato da gennaio a maggio per mettere in scena i testi scritti per loro da drammaturghi famosi e un gruppo di essi, proveniente dalle 16 scuole selezionate, salirà sul palcoscenico del Teatro Litta per proporre 18 spettacoli. Il progetto Connections ha coinvolto 35 istituti, oltre 5.000 ragazzi tra attori e spettatori e 85 tra professori e operatori. Testimonial dell’edizione di quest’anno sarà Francesco Scianna, giovane attore teatrale e cinematografico. Alla presentazione del festival erano presenti oggi l’assessore allo Sport e Tempo libero Alan Rizzi, l’assessore alle Politiche giovanili della Provincia, Cristina Stancari, il presidente del Teatro Litta, Gaetano Callegaro, le organizzatrici del Festival Connections, Monica Gattini Bernabò e Sara Martignoni. “Il Festival Connections permette ai ragazzi delle scuole di Milano di vivere un’esperienza nuova, divertente – ha detto l’assessore Rizzi – dove la loro passione per il teatro diventa strumento di crescita e formazione culturale. Durante i mesi di preparazione del Festival i ragazzi hanno appreso le tecniche di recitazione, hanno studiato e approfondito opere di grandi autori, hanno migliorato il proprio inglese e soprattutto hanno potuto incontrare, grazie a questa manifestazione, coetanei di altri Paesi dell’Europa. Questo è sicuramente l’aspetto più importante del progetto che ormai da sei anni sosteniamo e patrociniamo”. Sul palco del Teatro Litta i giovani attori metteranno in scena testi appositamente scritti per loro da autori teatrali italiani ed europei. Alle 40 opere già patrimonio di Connections si aggiungono quest’anno cinque nuovi testi, due di autori italiani e tre traduzioni di testi inglesi. I testi italiani commissionati dal Teatro Litta sono: In-equilibrio di Tommaso Urselli, storia di un aspirante funambolo emulatore di Pètit, che con la sua impresa invita le persone a liberare i propri sogni e Non c’è rosa senza spine, frutto della collaborazione con il corso di Drammaturgia della Fondazione scuole civiche Paolo Grassi. Le traduzioni sono di tre opere in inglese del National Theatre: Storia di un vampiro, di Moira Buffini, Chatroom di Enda Walsh e Dna di Dennis Kelly. Oltre agli spettacoli degli studenti milanesi il Festival ospiterà la rappresentazione in lingua inglese dei ragazzi del Consol Theater di Gelsenkirchen in Germania che sarannno ospiti delle famiglie dei loro coetanei. Alcuni degli autori saranno presenti al festival e incontreranno i giovani interpreti dei loro testi. Durante la manifestazione saranno organizzati due laboratori teatrali plurilingue (condotti in lingua inglese, ma ogni attore potrà usare la sua lingua), uno dedicato al tema “essere e apparire” e l’altro a William Shakespeare. La rassegna sarà seguita in diretta da un osservatorio composto da un gruppo di ragazzi, sempre delle scuole, che in tempo reale commenterà lo svolgimento del festival con recensioni degli spettacoli, interviste e curiosità sul “daily Connectionnews”. Anche quest’anno l’esperienza dell’osservatorio sarà arricchita da incontri con giornalisti professionisti con un approfondimento del linguaggio di informazione televisivo curato da Roberto Borghi, giornalista e critico teatrale. È stata inoltre rinnovata la collaborazione, avviata lo scorso anno, con il Giffoni Film Festival, rinomata rassegna di cinema per ragazzi e giovani. Agli spettacoli della rassegna assisteranno infine alcuni rappresentanti dei teatri partner di International Connections: National Theatre di Londra; Teatri Partner del National Theatre (Regno Unito); Crooked House (Irlanda); Culturegest di Lisbona; Dus, Det Norske Teatret di Oslo ; Conexões di San Paolo del Brasile; Teatro della Limonaia di Sesto Fiorentino; Theatre Royal di Newcastle; Consol Theater di Gelsenkirchen (Germania); Piccolo Theater di Cottbus (Germania); Teatr Nieskromny di Allenstein (Polonia); Ticaret Meslek Lisesi di Avcilar (Turchia). Il progetto Connections è nato in collaborazione con il National Theatre di Londra e dal 2008 ha allacciato nuove collaborazioni nazionali e internazionali attraverso la rete International Connections. Dal 7 al 14 marzo di quest’anno, dopo le positive esperienze degli anni passati al festival di Newcastle, un istituto milanese, il liceo Scientifico Severi, è stato invitato a presentare il proprio spettacolo, In treno con Albert di Edoardo Erba a Intertwined, il Festival internazionale di teatro per giovani, al Consol Theatre di Gelsenkirchen, in Germania. Al festival hanno partecipato diversi Paesi europei tra cui Germania, Italia, Inghilterra, Irlanda, Norvegia, Polonia e Turchia. Oltre cento ragazzi dai 15 ai 19 anni hanno presentato ai propri coetanei e al pubblico i loro spettacoli e hanno preso parte a workshop in lingua inglese su diverse forme e generi teatrali (commedia dell’arte, clownerie, coreografia, teatro corale e teatro danza), incontri e dibattiti post-spettacolo. Connections ha dato vita a una vera e propria community attraverso workshop, l’attività dell´Osservatorio, il “daily Connectionsnews”, la Connections Card, il sito internet www.Teatrolitta.it/festival_connections  un gruppo che conta più di 300 iscritti e la nuova pagina web su Social Network Facebook. Tutti gli spettacoli sono a ingresso gratuito fino ad esaurimento posti.  
   
   
IN ARRIVO “OBLIVION SHOW” CON LA REGIA DEL GENIO COMICO GIOELE DIX  
 
Milano, 4 ottobre 2010 - Gli Oblivion, rivelazione teatrale della scorsa stagione, nascono come fenomeno web: oggi si va dagli oltre 7.000 fans su Facebook, a più di un milione di visualizzazioni Youtube del video che li ha resi oggetti di culto tra il giovane popolo della rete: “I Promessi sposi in dieci minuti”. Da fenomeno web si sono poi trasformati in una solida macchina teatrale, ottenendo, anche in versione live, un incredibile riscontro di pubblico. Ed è la prima volta che in Italia una compagnia teatrale viene lanciata grazie al pubblico del web. Gli Oblivion hanno dimostrato che il pubblico di internet si può portare in massa a teatro e, grazie al successo del loro primo tour invernale, hanno conquistato una nuova fascia di spettatori che, affezionata alle sonorità un po’ demodé che il gruppo propone, apprezza anche la loro precisione scenica e l’ammirevole tecnica canora. “Oblivion Show”, con la regia del genio comico Gioele Dix, è soprattutto uno spettacolo di cabaret nella sua accezione più tradizionale, che si ispira a classici come il Quartetto Cetra, ma anche ai Monty Python, a Rodolfo De Angelis e Giorgio Gaber, con un occhio sempre puntato alla modernità, all’attualità e in particolar modo alla parodia. Quella che ne emerge è un’identità artistica che ha come punti di forza il “sound” inconfondibile delle voci armonizzate, nonché una spiccata vena comica e parodistica dei testi e delle situazioni messe in scena. Gli Oblivion utilizzano almeno un secolo di materiale musicale italiano servendosi delle canzoni come di un alfabeto privato, per montare, intrecciare, deformare, riciclare in modo da costruire uno scintillante palinsesto canoro, al tempo stesso omaggio ai grandi e sberleffo ai meno grandi, in cui si raggiunge un miracoloso equilibrio tra citazione e creatività, tra umorismo e commozione. Il senso del tempo, non solo musicale, entra nella natura stessa di questo show, permettendo le esilaranti connessioni musicali degli Esercizi di Stile dove vengono creati per la prima volta legami tra Eros Ramazzotti e i Tenores di Bitti, Marco Masini e il Quartetto Cetra e molti altri. Cavallo di battaglia è l´applauditissima sintesi dei Promessi Sposi in 10 minuti, un perfetto micro-musical dove Renzo, Lucia e tutti i personaggi manzoniani prendono vita sulle note dei Beatles, di Umberto Tozzi, Mina, Marco Masini, Modugno, Vecchioni e Morandi, Vasco Rossi e Ivan Graziani, Baglioni e Ornella Vanoni (per citarne solo alcuni). Ma gli Oblivion non omaggiano solo le icone nazionali, ma volano oltremanica e pescano dal mondo del Cigno di Avon: 8 tragedie di Shakespeare riassunte in 8 minuti, in un surreale contesto da “Porta a Porta” che ci racconta molto di più sull´Italia di oggi di quanto non faccia sulla Danimarca di Amleto. Gli Oblivion, ovvero teatro che può essere commedia musicale, rivista, spesso parodia, cabaret, e che a volte si avventura persino nel terreno della narrazione o del teatro canzone, ma che appare sempre segnato da un’imprescindibile relazione con la musica, quella musica che proprio grazie all’incontro col teatro moltiplica la propria capacità di coinvolgere, emozionare e divertire.  
   
   
LA NUOVA PRODUZIONE DEL PICCOLO TEATRO DAL 20 AL 31 OTTOBRE IN PRIMA NAZIONALE ALLO STUDIO I BEATI ANNI DEL CASTIGO DI FLEUR JAEGGY UN MONDO IN BILICO TRA IDILLIO E CATTIVITÀ NELLA “LETTURA” DI LUCA RONCONI  
 
Milano, 4 ottobre 2010 - In prima nazionale, al Piccolo Teatro Studio Expo, dal 20 al 31 ottobre, Luca Ronconi porta in teatro I beati anni del castigo (Edizioni Adelphi), un romanzo di formazione di Fleur Jaeggy. La storia è ambientata in un collegio femminile, in Svizzera, dove la protagonista – in scena Elena Ghiaurov – vive dall’età di otto anni. Il racconto della donna, sorta di lettura di un suo intimo diario, apre le porte su un mondo in bilico tra l’idillio e la cattività, che possiamo chiamare un’“arcadia della malattia”, per usare le parole della scrittrice. Finché arriva Fréderique, una nuova allieva, severa, perfetta, magnetica, che sembra aver già vissuto tutte le esperienza della vita. La protagonista – che resta senza un nome – si sente attratta dalla nuova arrivata, dal suo aspetto quieto e insieme minaccioso. E qui, la minaccia, poco a poco, si scopre, e si approda a una “terra di nessuno”, un luogo ibrido e segreto che si colloca tra la perfezione e la follia. Lo stile limpido e nervoso della scrittura, l´acutezza quasi clinica delle notazioni, l´intensità di questa storia fanno risuonare una corda segreta dell’animo: quella legata all’immaginario collegio da cui tutti noi siamo usciti. Fra lo sconcerto, l´attrazione e il timore, lo spettatore è guidato in una sorta di giardino dei saperi femminili, fatto di fiori che sbocciano nelle stagioni della vita, attraverso esperienze giovanili goffe e talvolta crudeli. Il rapporto fra le due donne, centro del monologo, è ripercorso attraverso le percezioni dell’unica che racconta e descrive: nello svilupparsi lento e spietato di un assolo unilaterale, in un crescendo di tensione e di attesa. Www.piccoloteatro.org - www.Piccoloteatro.tv  
   
   
URBAN CENTER. IN MOSTRA LA ’SOGLIA MAGICA’, 12A PORTA DI MILANO  
 
 Milano, 4 ottobre 2010 - Una soglia virtuale, formata da un taglio di luce che durante le ore diurne arriverà direttamente dall’esterno. È la dodicesima Porta di Milano, denominata ‘La Soglia Magica’, che sarà allestita a Malpensa entro la prossima estate. Un’opera d’arte capace di collegare l’aeroporto alla città, realizzata tramite la materializzazione della luce, ottenuta grazie a un sofisticato impianto di nebulizzazione dell’acqua. A guidare i viaggiatori all’interno dei 900 metri quadri della porta vi sarà un innovativo sistema di illuminazione a pavimento che ricreerà l’effetto delle luci delle vie di rullaggio dell’aeroporto. L’esposizione del progetto e dei sette finalisti del concorso “La Porta di Milano”, sarà aperta al pubblico da domani, venerdì 1° ottobre, sino al 25 del mese, dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 18.00, presso l’Urban Center della Galleria Vittorio Emanuele Ii. “Visitando il sito www.Urbanfile.it/  - ha detto l’assessore allo Sviluppo del territorio Carlo Masseroli – si scopre che il territorio della Lombardia è costellato di puntine, di tag, pezzi di informazioni di un paesaggio in trasformazione. Sono oltre 350, di cui la quasi totalità dentro e attorno alla città di Milano. E da oggi anche il progetto vincitore del concorso internazionale lanciato nel giugno 2009 da Sea arricchirà questa inedita libreria on-line e il nostro territorio. Questo numero eccezionale di accadimenti - ha aggiunto Masseroli – è la testimonianza di una vitalità prorompente che Milano guiderà attraverso l’uso di un piano ambizioso e innovativo”. “L’inizio dei lavori per la realizzazione de ‘La Soglia Magica’ – ha commentato il Presidente di Sea Giuseppe Bonomi – conferma l’impegno dell’azienda a sostegno dell’architettura e del design, due elementi che distinguono la città di Milano a livello internazionale. Sono molte le iniziative architettoniche comprese nel Master Plan di Sviluppo di Malpensa finalizzate a rendere sempre più funzionali gli aeroporti di Milano in vista anche del crescente numero di passeggeri che ogni giorno transita nei nostri scali. Basti pensare che il traffico passeggeri nel settembre 2010 ha registrato un incremento del 12,5% a Malpensa e una crescita pari al 5,1% presso lo scalo di Linate”. Il progetto della Soglia Magica, assieme agli altri finalisti del concorso, è stato valutato da una giuria presieduta da Gianpietro Borghini, responsabile affari istituzionali di Sea, e composta da Sandrina Bandera, Soprintendente per il Patrimonio Storico delle Province della Lombardia, dagli architetti Mario Bellini e Gregorio Caccia Dominioni e dallo scultore Arnaldo Pomodoro. Una volta ultimata, la struttura sarà in grado di accogliere esposizioni temporanee. I viaggiatori in transito da Malpensa potranno rendersi conto personalmente dello stato di avanzamento dei lavori. Il cantiere, infatti, grazie a sofisticate tecniche di costruzione, consente di continuare a utilizzare il tunnel di collegamento tra l’aerostazione e la stazione ferroviaria, da dove, oltre ai treni di collegamento con la stazione di Cadorna, si può raggiungere la Centrale coi quattro Frecciarossa quotidiani. Per ulteriori informazioni: http://allegati.Comune.milano.it/urbancenter/brochure/2010/laportadimilano.pdf    
   
   
CANDIDATURA NORDEST A CAPITALE EU 2019  
 
 Altavilla Vicentina, 4 ottobre 2010 - La quinta edizione di Nordest University, il meeting delle nuove classi dirigenti di quest´area, ha affrontato il tema relativo alla rete della conoscenza della capitale europea della cultura 2019 che dovrebbe articolarsi nell´intero Nordest. All´incontro è intervenuto per la Regione Friuli Venezia Giulia l´assessore ad Istruzione e cultura, Roberto Molinaro, che ha partecipato a una delle tavole rotonde in programma. Se obiettivo del meeting, fin dalla sua prima edizione, è di costruire la metropoli nel senso di dotare un bacino di 7 milioni di abitanti delle infrastrutture fisiche e virtuali capaci di sviluppare servizi di eccellenza competitivi su scala globale, ora che la candidatura a capitale europea della cultura sembra decollare, il meeting ha inteso affrontare le questioni strategiche che permettono di dare vita a un vero e proprio sistema a rete della conoscenza e della formazione, della logistica, dei trasporti e dei servizi. In questa prospettiva, Molinaro ha proposto una serie di idee e di percorsi utili al dibattito. Innanzitutto l´accoglienza positiva della candidatura a capitale europea della cultura, definita "occasione di crescita per tutto il Nordest che deve essere unito e sinergico per fare massa critica". A tal proposito, l´assessore ha ricordato che il Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia ha approvato una mozione volta al sostegno della candidatura. Per l´esponente regionale è però necessario contestualizzare la candidatura affinché essa sia veramente utile per la realtà economica e sociale che dovrebbe sostenerla. "Contestualizzare significa - ha affermato - fare i conti con gli esiti della crisi economica e delle trasformazioni che stanno avvenendo soprattutto in tre macro-situazioni: infrastrutture, sistema economico del territorio, modifica del capitale umano". Delle infrastrutture il meeting si era già occupato in passato, "ma oggi secondo Molinaro - bisogna fare i conti con l´assetto economico del territorio, che appare profondamente mutato, e con il diverso ricambio delle risorse umane causato da scarsa natalità e forte immigrazione che portano a giovani generazioni sempre più mobili". Contestualizzato il quadro di riferimento, l´assessore ha insistito sulla rete della conoscenza che è molto altro rispetto alle istituzioni-università. Trattasi, infatti, di un´università che si trova a competere, ad esempio, con conservatori di musica e accademie di belle arti, con una riforma della scuola secondaria superiore dove sono stati previsti gli istituti tecnici superiori post diploma e con l´apporto post diploma e post laurea che viene fornito dagli enti di formazione, senza dimenticare la realtà della ricerca che rappresenta "il vero motore dell´innovazione". "Un sistema integrato o rete di poli universitari per eliminare doppioni e per sviluppare l´eccellenza è obiettivo condivisibile - secondo Molinaro - ma i percorsi per raggiungerlo non possono che essere peculiari, di livello regionale, perché le condizioni istituzionali e di collaborazione tra atenei sono molto diverse". Tra le diverse esperienze in corso, l´assessore ha ricordato che in Friuli Venezia Giulia le università di Udine e di Trieste sono già in una fase di cooperazione operativa con lauree inter-ateneo, master comuni e un percorso programmatorio sinergico. "Diverse esperienze - ha continuato - da cui nascono due elementi comuni e che, se condivisi, focalizzerebbero l´azione regionale per la quale si rende sempre più necessaria un´alleanza Regione-università. Il primo elemento è di metodo perché il cambiamento si costruisce dal basso, il secondo è un obiettivo caratterizzato dall´attrattività degli atenei verso gli studenti". Per questo il governo della Regione Friuli Venezia Giulia ha varato un disegno di legge per cominciare a costruire le condizioni per un diverso e più incisivo rapporto con le università ed i conservatori di musica, prevedendo una razionalizzazione delle modalità di finanziamento (fondo unico a livello regionale), la concertazione delle scelte programmatorie regionali con le istituzioni di alta formazione e l´istituzione di premialità per quelle realtà che otterranno i migliori risultati misurabili. "Considerando la posizione geografica - ha concluso Molinaro - è comunque ineludibile la definizione di una cooperazione continuativa con le università di Klagenfurt, Lubiana e Capodistria".  
   
   
APPROVATO SCHEMA STATUTO FONDAZIONE MUSICALE FVG  
 
Trieste, 4 ottobre 2010 - La Regione - stabiliva la legge finanziaria del 2000 - può assumere l´iniziativa di promuovere ´´in concorso con enti locali, istituzioni di formazione musicale e altri soggetti pubblici e privati del territorio, la costituzione di un organismo associativo per il sostegno e l´organizzazione diretta di attività di produzione musicale, che si prefiggano in particolare di valorizzare il talento dei musicisti formati nei Conservatori regionali´´. Ora, dopo tutte le verifiche del caso, l´iniziativa sta giungendo a maturazione e l´assessore all´Istruzione e Cultura Roberto Molinaro ha sottoposto alla Giunta regionale, che l´ha approvato, lo schema di Statuto della costituenda ´´Fondazione Musicale del Friuli Venezia Giulia´´, prendendo atto che la spesa prevista per la quota associativa da parte della Regione ammonta a 15 mila euro. ´´Alla nuova Fondazione - riferisce Molinaro - hanno già manifestato la volontà di aderire come soci fondatori, assieme alla Regione, le Province di Udine e Pordenone, il Comune di Udine, la Fondazione Luigi Bon, l´Associazione Mittelfest, l´Azienda Speciale Villa Manin´´. Nell´ambito delle finalità indicate, la Fondazione ´´promuove - afferma l´assessore - la formazione dell´Orchestra Sinfonica del Friuli Venezia Giulia, con una presenza significativa dei giovani musicisti, con sue articolazioni territoriali, per la partecipazione a programmi di produzione e di esecuzione musicale realizzati nel territorio in collaborazione con istituzioni culturali e di spettacolo e con enti locali del Friuli Venezia Giulia, nonché per iniziative di cooperazione e di scambio musicale a livello nazionale e internazionale´´. Ma la Fondazione - precisa lo schema di Statuto - può svolgere ogni ulteriore attività, anche di natura commerciale e finanziaria, strumentale e accessoria, purché sia funzionale al perseguimento delle proprie finalità istituzionali, operando secondo criteri di economicità ed efficienza nel rispetto dei vincoli di bilancio.  
   
   
A VALENZA (AL) DAL 2 OTTOBRE AL 28 NOVEMBRE 2010 LA MOSTRA TESORI E GIOIELLI DEL PETIT PALAIS DI PARIGI  
 
Valenza, 4 ottobre 2010 - A Villa Scalcabarozzi, futura sede del Museo del Gioiello, l’esposizione presenta, per la prima volta in Italia, oggetti di alta gioielleria, tra collane, anelli, braccialetti, spille e disegni preparatori, realizzati dai più importanti artigiani orafi francesi dal Xvii secolo al Novecento, provenienti dalla collezione del museo parigino. Valenza, capitale dell’oreficeria italiana, ospita dal 2 ottobre al 28 novembre 2010, una mostra che ripercorre la storia dell’arte orafa francese dal Xvii secolo al Novecento, con 50 oggetti di alta gioielleria, tra collane, anelli, braccialetti, spille e una serie di disegni preparatori, importanti per capire la genesi di questi capolavori, realizzati dai più importanti artigiani orafi francesi, provenienti dalla collezione del Petit Palais di Parigi. Villa Scalcabarozzi, futura sede del Museo del Gioiello di Valenza, recentemente restaurata per conto della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, aprirà le proprie sale alle più preziose creazioni di artisti quali L’egaré, Pouget, Fontenay, Fouquet, Lalique, Boucheron, Cartier e altri. L’iniziativa, dal titolo Tesori e gioielli del Petit Palais di Parigi, organizzata dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria e dal Petit Palais Museo delle Belle Arti della Città di Parigi, con il patrocinio della Regione Piemonte, della Provincia di Alessandria, del Comune di Valenza, della Camera di Commercio e della Cassa di Risparmio di Alessandria, in collaborazione con Palazzo del Governatore, Centro Italiano per le Arti e la Cultura, Associazione Orafa Valenzana, Expo-events e Civita, curata da Martine Chazal, ricercatrice al dipartimento di gioielleria al Musée du Petit Palais sarà l’occasione per rivivere l’evoluzione dell’arte gioielliera, seguendo il mutare degli stili, del gusto e della raffinatezza delle corti francesi, che si modificavano parallelamente al corso del periodo storico in cui erano stati progettati. Il percorso espositivo prenderà in analisi le varie epoche in cui quest’arte si è affermata, a partire dalla metà del 1600 con le acqueforti di Gilles L’egaré per passare, nel secolo successivo, alle creazioni di Jean-henry Pouget, i cui gioielli abbellivano i décolleté delle dame della corte di Luigi Xv. Particolarmente interessante sarà la sezione che ripercorre l’età napoleonica quando, dopo la Rivoluzione, la corte francese riscoprì una nuova forma di eleganza. Dopo la vittoria di Marengo, infatti, attorno all’imperatore si formò una nuova élite, da lui trattata con generosità, che cercava di abbagliare, di affascinare, e che si sentisse all’altezza dei nuovi titoli nobiliari da poco acquisiti. L’estetica dei gioielli traeva ispirazione dal lontano passato culturale, stimolata dalla campagna napoleonica in Egitto e dagli scavi etruschi e romani. L’imperatore e la società desideravano una rottura netta con lo stile dell’Ancien régime; le parure adottarono quindi come punto di riferimento il gusto antico. Napoleone prediligeva, in modo particolare, i cammei, ammirati e invidiati anche da una società femminile che potesse trarre vantaggio dal nuovo ordine sociale, e per i quali gli smaltatori offrirono copie di alta qualità, come testimonia la collana neoclassica, esposta a Valenza. Con la Restaurazione e con l’affacciarsi nella società di una borghesia molto attiva, l’aristocrazia del Xix secolo, in evidenti difficoltà finanziarie, si accontentava di esibire parure che cercavano di resuscitare il prestigio passato. Inoltre, l’indipendenza del Brasile del 1822 che generò uno scambio commerciale più intenso, portò in Francia pietre semi-preziose, economicamente più accessibili dei diamanti. Ametiste, topazi, acquemarine ornavano i diademi, componevano i collari e le spille, e decoravano gli orecchini. Con il regno di Carlo X tornò lo sfarzo a corte. Ma anche se le parure comparirono nuovamente numerose, queste conservavano il carattere di produrre il massimo effetto con l’impiego di una minima quantità di materia preziosa, com’è esemplificato dalla parure romantica del 1830, in cui l’oro si associa all’ottone e all’argento dorato. È in questo àmbito che rifulge la figura di Simon Petiteau (1782-1860), gioielliere francese, che ha contraddistinto con la sua creatività la metà del Xix secolo, di cui viene presentato uno splendido bracciale, in oro, diamanti e turchesi. Le sue opere che sposano il gusto del periodo, ravvivate dai colori dello smalto e da piccole gemme, sono costellate di perle, l’uso delle quali rappresenta la sua caratteristica principale. La mostra di Valenza, inoltre, focalizzerà la sua attenzione sul periodo caratterizzato dalla nascita e dalla crescita dell’art nouveau. Compaiono, alla fine dell’Ottocento, una serie di personalità che hanno deciso la storia del gioiello negli anni futuri, tra i quali Frédéric Boucheron, che fu un grande innovatore pur preservando lo sguardo e la sensibilità gemmologica della grande gioielleria, René Lalique, che rivoluzionò l’arte del gioiello e che fu consacrato come Maestro nell’Esposizione universale del 1900, Georges Fouquet, le cui creazioni, in collaborazione con Alphonse Mucha, crearono un grande stupore tra gli appassionati.