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Notiziario Marketpress di Mercoledì 28 Settembre 2011
PESCA: LA COMMISSIONE PROPONE LE POSSIBILITÀ DI PESCA PER IL 2012 PER GLI STOCK ITTICI DELL’UE NELL’ATLANTICO E NEL MARE DEL NORD  
 
Bruxelles – La Commissione europea ha presentato il 27 settembre la sua prima proposta relativa alle possibilità di pesca per il 2012 per taluni stock dell’Atlantico e del Mare del Nord. La proposta odierna ha fissato i livelli del totale ammissibile di catture (Tac) e lo sforzo di pesca per gli stock ittici gestiti esclusivamente dall’Ue e non per quelli gestiti con i paesi terzi. Sulla base dei pareri scientifici disponibili, la Commissione propone di aumentare il Tac per 9 stock (specifici stock di merluzzo bianco, rana pescatrice, aringa, eglefino, nasello, sogliola, lepidorombi e scampo) e di ridurlo per 53. Per il merluzzo bianco nella Scozia occidentale, nel Mare d’Irlanda e nel Kattegat, la Commissione propone la sospensione della pesca nel 2012, dato lo stato precario in cui versano questi stock. Le modifiche proposte comporterebbero una riduzione globale dei Tac dell’11% (in peso) rispetto al 2011. L’obiettivo della Commissione è di fissare i Tac a livelli suffragati dalle conoscenze scientifiche che contribuiscano al ripopolamento degli stock e rendano la pesca sostenibile a lungo termine. Maria Damanaki, Commissaria responsabile per gli Affari marittimi e la Pesca, ha dichiarato: “Le basi di questa proposta sono la gestione a lungo termine degli stock e dati scientifici affidabili su cui fondare le nostre decisioni, in linea con la nostra proposta di riforma della politica comune della pesca. La riforma consentirà di dar vita a una politica della pesca adatta ad affrontare le sfide del futuro, che possa contare su stock redditizi e che garantisca un reddito dignitoso ai pescatori.” I limiti di cattura proposti si basano sui pareri scientifici del Consiglio internazionale per l’esplorazione del mare (Ciem) e del Comitato scientifico, tecnico ed economico per la pesca (Cstep). Sono state inoltre consultate le parti interessate sulla base del documento di consultazione della Commissione del mese di maggio (Ip/11/638). L’obiettivo finale della Commissione è che entro il 2015 tutti gli stock vengano sfruttati a livelli sostenibili (il cosiddetto rendimento massimo sostenibile, Msy) – un impegno assunto dall’Unione europea di fronte alla comunità internazionale, che costituisce inoltre un pilastro essenziale della proposta di riforma della Pcp. Per contribuire al raggiungimento dell’Msy entro il 2015, il Consiglio internazionale per l’esplorazione del mare (Ciem) ha iniziato ove possibile a formulare i propri pareri scientifici tenendo conto di questa prospettiva. Vengono inoltre predisposti piani di gestione pluriennali per tutti gli stock commerciali più importanti. Gli stock gestiti in questo modo tendono a funzionare meglio rispetto a quelli soggetti a processi decisionali a breve termine. Contesto La presente proposta riguarda unicamente gli 83 stock per i quali i Tac vengono decisi dalla sola Ue e sarà discussa dai ministri responsabili degli Stati membri nel Consiglio “Pesca” di novembre. Una seconda proposta, relativa ai 66 stock per i quali le possibilità di pesca devono essere concordate con le organizzazioni regionali di gestione della pesca (Orgp) o nell’ambito di consultazioni con i paesi terzi, verrà presentata più avanti nel corso dell’autunno. Grazie a questa suddivisione della proposta, i pescatori sapranno in anticipo quanto possono pescare nel 2012 e saranno in grado di predisporre una migliore pianificazione. Nel caso di alcuni stock, l’approccio a lungo termine ha già rivelato i suoi benefici. Ad esempio, gli stock di rana pescatrice nella Spagna settentrionale e nord-occidentale potrebbero raggiungere livelli sostenibili (Msy) già nel 2012, anche con catture più elevate (aumento del 110% nel Tac proposto), e i Tac per il merluzzo bianco nel Mar Celtico e nel Golfo di Biscaglia possono essere aumentati senza pericolo del 141%. Per un certo numero di stock la situazione resta tuttavia preoccupante. In particolare, date le condizioni precarie degli stock, la Commissione propone una cessazione della pesca del merluzzo bianco nella Scozia occidentale, nel Mare del Nord e nel Kattegat. La scarsezza dei dati ostacola la gestione di questi stock e, malgrado le successive riduzioni dei Tac applicate negli ultimi anni, essi stentano ancora a riprendersi. Nel caso degli stock per i quali i dati risultano troppo scarsi per consentire una stima adeguata delle loro dimensioni, la Commissione applica il cosiddetto principio precauzionale, riducendo i Tac in misura variabile dal 15 al 25% fino a quando non siano disponibili dati più affidabili. Il parere scientifico relativo a 12 stock verrà formulato questo autunno, ragion per cui allo stato attuale la proposta non contiene alcun dato in proposito. La Commissione ha già proposto le possibilità di pesca 2012 per il Mar Baltico il 15 settembre (Ip/11/1033). Queste proposte verranno discusse dai ministri responsabili nell’ambito del Consiglio “Pesca” di ottobre. Per ulteriori informazioni Per maggiori particolari sulle proposte odierne relative all’Atlantico e al Mare del Nord si vedano le tabelle allegate. Tac e contingenti: http://ec.Europa.eu/fisheries/cfp/fishing_rules/tacs/index_it.htm  Pareri scientifici: http://ec.Europa.eu/fisheries/cfp/fishing_rules/scientific_advice/index_it.htm  Piani di gestione pluriennali: http://ec.Europa.eu/fisheries/cfp/fishing_rules/multi_annual_plans/index_it.htm    
   
   
PIF, ROSSI: INIZIATIVA VIRTUOSA PER SOSTENERE ECONOMIA E LAVORO. PRESTO ALTRI 15 MILIONI  
 
Firenze – “Una grande novità, che sta dentro la Green Economy, e che innesca un circuito virtuoso fra la produzione agroalimentare, la trasformazione e la commercializzazione. Una iniziativa in controtendenza rispetto alla globalizzazione, che intende sostenere e sviluppare la domanda di prodotti interni. Un modo per sostenere l’economia e creare e consolidare occupazione.” Questo in sintesi il giudizio di Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, che ha presentato ieri insieme all’assessore all’agricoltura, Gianni Salvadori ed ai rappresentanti dei soggetti capofila dei 15 Pif (progetti integrati di filiera), l’iniziativa che sarà finanziata dalla Regione per 25 milioni di euro e produrrà investimenti per 57 milioni. “I finanziamenti – ha aggiunto il presidente Rossi – saranno disponibili a cominciare da novembre. A questi, entro la fine dell’anno, se ne aggiungeranno altri per 15 milioni che metteranno in moto investimenti per altri 30 milioni.” I Pif – è stato poi spiegato – aggregano una media di circa 80 aziende per progetto. Le chiavi strategiche sono state: “multifunzionalità”, “filiera” e “progetto integrato”. I contributi pubblici, per la prima volta, sono stati subordinati alla sigla di un accordo fra tutte le componenti del progetto. “Una garanzia – hanno sottolineato Rossi e Salvadori – che intende mettere gli agricoltori, ma anche gli altri protagonisti dell’accordo, al riparo dalle oscillazioni dei prezzi, oltre a garantire la qualità e tracciabilitità del prodotto. ” I patti sottoscritti hanno infatti in genere una valenza di tre anni, che in alcuni casi arriva a 5 anni. Le aziende interessate rappresentano circa il 10% delle imprese agroalimentari professionali della Toscana. La superficie copertà è di circa il 6% del territorio. I capi allevati, fra bovini e ovini, rappresentano il 12% del totale. Il presidente ha concluso sottolineando come quello avviato per la prima volta in Toscana “non rappresenti un piccolo esperimento” e come la Toscana possa, in futuro, impegnarsi per ottenere maggiori finanziamenti da Bruxelles da dedicare ai progetti integrati di filiera.  
   
   
AGRICOLTURA IN TOSCANA, FINANZIATI 15 PROGETTI INTEGRATI DI FILIERA PER 57 MILIONI DI INVESTIMENTO  
 
 Firenze – Sono 15 i “magnifici” Pif, i progetti integrati di filiera che saranno finanziati con 25 milioni di euro dalla Regione Toscana. Il volume di investimenti complessivo sarà di oltre 57 milioni di euro. I progetti riguardano, complessivamente, tutto il territorio toscano ed avranno ricadute positive dirette ed indirette. Sono stati presentati stamani durante un incontro con la stampa tenuto a Palazzo Strozzi Sacrati, sede della presidenza della Regione, dal Presidente Enrico Rossi, insieme all’assessore all’agricoltura, Gianni Salvadori, ed ai rappresentanti dei soggetti capofila dei 15 progetti ammessi al finanziamento regionale. Occupazione: 7000 addetti complessivi. 1250 imprenditori coinvolti - Complessivamente si stima che siano oltre 7000 mila gli addetti interessati, dei quali 1536 fra i soli partecipanti diretti ai progetti (946 dipendenti e 590 autonomi) e 5600 indiretti. Come soggetti imprenditoriali i partecipanti agli accordi sono stati 1250 di cui 270 diretti (soggetti che sostengono l’onere finanziario degli investimenti di propria competenza) e 980 indiretti (soggetti che partecipano alla realizzazione degli obiettivi del progetto ma non richiedono contributi), suddivisi fra aziende agricole, imprese di trasformazione primaria e secondaria, imprese che svolgono la commercializzazione, soggetti pubblici ecc… Territorio: oltre 17 mila ettari. Animali: oltre 60 mila fra bovini e ovini - La superficie complessiva interessata dagli investimenti sarà 17.534 ettari. La superficie più ampia con quasi 13 mila ettari riguarda la filiera cerealicola, seguita dalla zootecnica (2371 ettari) e altre filiere (2171). Nella filiera zootecnica, il numero totale di capi interessato è pari a 60.369 fra bovini e ovini. Cereali: oltre 26 milioni di investimenti con 5 progetti Alla scadenza del bando (10 giugno 2011) erano stati 21 i progetti presentati per i Pif. Una specifica commissione ha valutato rigorosamente tutti i preliminari pervenuti entro la scadenza e ha redatto tre graduatorie, che sono da considerare ancora provvisorie in attesa della presentazione dei progetti definitivi. Dei 6 progetti presentati sulla filiera “Cereali e proteoleaginose”, 5 sono risultati finanziabili. L’importo complessivo di contributo concedibile è pari a 11.101.226 euro, a fronte di un investimento previsto di € 26.183.884. Zootecnia: oltre 16 milioni di investimenti con 5 progetti - Nel gruppo delle filiere “Zootecniche”, dei 7 progetti presentati 5 sono risultati finanziabili. L’importo di contributo complessivo concedibile è di 7.521.560 euro e l’investimento previsto di 16.394.603 di euro. Olio, vino e vivaismo: 14 milioni di investimenti con 5 progetti - Nel gruppo “Altre filiere”, nel quale sono compresi i progetti relativi alle filiere vitivinicola, olivo-oleicola e florovivaistica, degli 8 progetti presentati 5 sono risultati finanziabili (2 della filiera florovivaistica, uno della filiera vitivinicola e 2 della filiera olivo-oleicola), per un importo complessivo di contributo concedibile pari a euro 6.377.215, a fronte di investimenti per 14.521.445 euro. Oltre all’attivazione delle misure di investimento, molti dei progetti ammissibili hanno colto la sfida innovativa della progettualità integrata propria dei Pif, attivando anche le misure “Attività di informazione e promozione” (7 progetti) e “Cooperazione per lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e tecnologie nei settori agricolo e alimentare e in quello forestale” (7 progetti). Parole d’ordine: innovazione, filiera corta, niente sprechi, salvaguardia ambientale - Gli investimenti riguardano in prevalenza macchinari e immobili, promozione, prodotti e tecniche innovative, lo sviluppo delle filiere locali, le agro energie, la certificazione di qualità. Molte le innovazioni, gran parte delle quali incentrate sulla riduzione dell’impatto ambientale, l’ottimizzazione delle risorse idriche, l’utilizzo di residui della lavorazione. Alcuni esempi? L’utilizzo degli scarti dei frantoi come ammendanti nei vivai pistoiesi, con la conseguente integrazione della filiera olivo-oleicola con quella florovivaistica e la sostituzione della torba (in via di esaurimento) con un materiale che finora era da smaltire. L’ ingrasso dei suini del grossetano con il siero che deriva dalla produzione dei formaggi locali, trasformando gli “avanzi” della caseificazione in valore aggiunto per la filiera suinicola, con una riduzione dei costi di smaltimento. Ancora: in provincia di Firenze uno dei progetti riutilizza gli scarti della lavorazione dei molini (tegumenti, paglia residua, ecc.) per la produzione di energia (impianto a biomasse). Altri progetti propongono nuovi sistemi organizzativi. In Mugello si punta a valorizzare la carne bovina e si fanno accordi con aziende cerealicole locali per l’alimentazione degli animali, realizzando un centro di stoccaggio che oltre ad aumentare la disponibilità di granelle di provenienza toscana (tracciabilità garantita e filiera corta) determina la disponibilità di alimenti di migliore qualità e a costi più competitivi per gli animali Gli accordi di filiera: accordi certi e prezzi equi per tutti - Per ogni Progetto di Filiera, i vari soggetti partecipanti firmano un apposito Accordo di filiera. Questi accordi garantiscono, attraverso vincoli di carattere contrattuale, gli obblighi e le responsabilità reciproche in merito alla fornitura dei prodotti destinati alla trasformazione e commercializzazione agroindustriale, alla realizzazione degli investimenti ecc.., compresa la determinazione del prezzo per i prodotti conferiti. Un elemento questo di equità e di certezza che mette al riparo il soggetto più debole (di solito il produttore) dalle variazioni del mercato. In alcuni casi vi sono sistemi innovativi di accordo sui prezzi fra i vari conferitori/acquirenti, come ad esempio il riconoscimento, in un progetto della filiera cerealicola, di un premio aggiuntivo per il processo produttivo adottato e un premio per il contenuto proteico, da definire per ogni singola campagna di ritiro e per categoria di cereale. Pif: per la prima volta in Toscana. Gradimento al di sopra di ogni aspettativa - La selezione dalla quale sono scaturiti i 15 Piani integrati di Filiera, che verranno finanziati è stata la prima in Toscana e fra le prime in Italia. La risposta del mondo produttivo a questa innovativa modalità di intervento è stata sopra ogni aspettativa. I 15 progetti che saranno finanziati hanno dato infatti un buon esempio di progettazione integrata, dove la produzione agricola, la trasformazione e la commercializzazione si aggregano per favorire i processi di riorganizzazione e consolidamento delle principali filiere agroindustriali regionali, presupposto fondamentale alla creazione di migliori relazioni di mercato. Nell’arco di un paio di mesi è prevista la graduatoria definitiva – a seguito della valutazione da parte della Commissione dei Pif definitivi – e la successiva consegna, da parte dei partecipanti diretti, delle singole domande di aiuto sulle varie misure attivate. Più competitività, più sicurezza sul lavoro, più qualità dei prodotti - I progetti presentati contengono inoltre importanti idee innovative i cui principali obiettivi riguardano la riduzione dei costi sia nella fase colturale che nella fase di trasformazione, l’aumento della competitività delle aziende agricole, il miglioramento quali-quantitativo dei prodotti da immettere sul mercato, l’aggregazione dei diversi attori delle filiere agricole e agroalimentari a livello locale, l’ammodernamento e l’introduzione di nuove tecnologie all’interno delle aziende finalizzate all’ottimizzazione delle operazioni colturali, all’aumento della sicurezza sui luoghi di lavoro ed alla riduzione dell’impatto ambientale.  
   
   
AGRICOLTURA DI PRECISIONE: IL SATELLITE CHE “GUIDA” IL TRATTORE, IL PANE CHE “CURA” IL CUORE: ECCO TUTTE LE PROPOSTE DEI PIF  
 
Firenze – Il satellite che guida il trattore e l’agricoltura diventa di “precisione”. Il pane, derivato da antiche farine, ricche di vitamine che servono a prevenire malattie cardiovascolari. La lana delle pecore che diventa tessuto pregiato “ad alto calore termico”, invece che dover essere smaltita come “rifiuto speciale”. Il siero avanzato dalla lavorazione dei formaggi che serve a nutrire un allevamento di suini, invece che finire anch’esso fra i rifiuti da smaltire. Il “nocciolino” che avanza dopo l’estrazione dell’olio dalle olive e diventa un ammendante per vivai. Ci sono soluzioni di alta tecnologia ma anche “riscoperte” di una tradizione “rivisitata” in chiave moderna fra i 15 Pif, i progetti integrati di filiera selezionati dalla Regione e che, una volta presentati i progetti definitivi, verranno finanziati con 25 milioni di euro. I Pif metteranno in moto investimenti per 57 milioni. Eccoli con una breve descrizione, uno per uno: Montaione: un nuovo molino, la pasta tipica e … il pane che fa bene al cuore Capofila Newcopan Srl (Montaione – Fi), Investimenti totali: € 7.517.596 – contributo € 3.000.000, Il titolo del progetto è: “Valorizzazione della filiera cerealicola toscana finalizzata alla produzione di sfarinati per panificazione e pasta fresca tradizionale regionale”. Obiettivo degli investimenti: aumento del valore aggiunto dei prodotti, riduzione dei costi di produzione, valorizzazione delle produzioni di qualità e maggiore aggregazione delle aziende. Per favorire la disponibilità della materia prima secondo le necessità dell’industria di trasformazione è prevista la creazione di un centro stoccaggio di cereali e di un centro di stoccaggio di sfarinati, al quale si aggiungerà anche un nuovo e moderno centro di molitura. I prodotti saranno la base per la panificazione e la produzione di paste fresche di nicchia (pici), ma anche per un impianto di confezionamento per farine ad uso alimentare. Nell’ambito del progetto anche la produzione di un pane ottenuto da varietà antiche di frumento tenero e caratterizzato da un elevato contenuto di vitamine importanti nella prevenzione delle malattie cardiovascolari. Infine è previsto il riutilizzo degli scarti di lavorazione con un impianto di produzione di energie a biomassa che utilizzerà i residui (paglia, tegumenti, ecc..) del nuovo impianto di molitura, che sarà finanziato grazie al Pif. Pasta dei coltivatori toscani: quando il satellite guida il trattore. Capofila Consorzio Agrario di Siena. Investimenti totali € 5.895.150 – contributo € 2.459.190. Migliore qualità del grano duro, più sicurezza sul lavoro, più competitività e redditività delle aziende agricole. Ai consumatori sarà garantita la tracciabilità in modo da garantire un’informazione trasparente sulla storia e l’origine del prodotto. E’ prevista anche l’introduzione di macchine ed attrezzature agricole che consentano un sempre minore impatto ambientale, ma anche la riduzione dei costi colturali ed energetici e l’adozione di un protocollo agronomico tale da accrescere il livello qualitativo del grano duro. Il progetto “Agricoltura di Precisione per la Pasta dei Coltivatori Toscani” si avvarrà inoltre di tecnologie come quelle satellitari per il supporto alla coltivazione del grano duro in Val d’Orcia. Dalla pasta “Tosca” alla birra artigianale con orzo coltivato in Toscana. Capofila Toscana Cereali Investimenti totali € 6.615.390 – Contributo € 2.961.544. Titolo del progetto: “Innovazione e sviluppo della filiera toscana grano duro/pasta e altre filiere corte”. Filiera corta per il grano duro e l’orzo, riduzione dei costi di produzione, incremento del valore aggiunto sulle produzioni, allargamento della produzione e dei prodotti trasformati cerealicoli, diversificazione. Fra gli esempi la filiera dei dei cereali soffiati, “La Tosca” (la pasta toscana con il marchio della farfallina) due innovative filiere quali la pasta all’uovo e la birra artigianale prodotta con orzo coltivato in Toscana. Anche questo progetto prevede l’ammodernamento delle imprese agricole attraverso l’investimento in attrezzature e macchinari innovativi e il potenziamento dei centri di stoccaggio dal punto di vista organizzativo e produttivo. Dal seme al pane: in Valtiberina più qualità per il grano tenero. Capofila Società Agricola Valtiberina. Investimenti totali €4.316.778 – contributo € 1.656.605. Interventi mirati per ridurre costi di produzione, incrementare il valore aggiunto sulle produzioni e migliorare le caratteristiche qualitative del frumento tenero, allrgare la produzione e i prodotti trasformati cerealicoli. Le azioni previste prevedono: l’acquisto di strumentazioni e di dotazioni da parte delle aziende agricole, un molino con il relativo centro di stoccaggio, che consentiranno di innalzare le qualità chimico-nutrizionali del frumento tenero per la panificazione (peso specifico, indici di elasticità e di forza ed altri parametri merceologici) e di migliorarne le condizioni sanitarie; l’ammodernamento del parco macchine delle imprese agricole finalizzato ad incrementare la sicurezza sul lavoro, ad ottimizzare le fasi di lavorazione riducendo i costi di produzione, a ridurre l’impatto ambientale; l’attivazione di filiere locali fra imprese agricole, molini e panifici volte a creare valore aggiunto e un circuito virtuoso su tutti i soggetti della filiera. Mangimi sicuri per animali e produzione di oli cosmetici. Capofila Consorzio Strizzaisemi (Pisa). Investimenti totali € 1.838.970 – Contributo € 1.023.887. Titolo del progetto: Imes-semi. Obiettivo principale del progetto è quello di sviluppare nuovi prodotti, processi e tecnologie nel settore delle specie oleaginose attraverso l’introduzione/potenziamento, in aree a forte vocazione cerealicola, di colture quali girasole, colza, lino e cartamo, da inserire nell’avvicendamento ai cereali autunno-vernini. Previsti nuovi sistemi e attrezzature per la coltivazione delle oleaginose e per la trasformazione e commercializzazione dei prodotti. In programma un impianto automatico di spremitura meccanica di semi di oleaginose per la produzione di oli ad uso alimentare umano e cosmetico e di panelli proteici per garantire un’alimentazione animale sicura. E’ prevista anche l’ideazione di un sistema di tracciabilità in grado di garantire l’origine del prodotto e la territorialità delle produzioni. Il progetto prevede inoltre lo sviluppo di nuove tecnologie per il trattamento e la stabilizzazione dei prodotti ottenuti al fine della buona conservazione nel tempo e del mantenimento delle loro caratteristiche nutrizionali. Prodotto il formaggio, con il siero si allevano i suini. Capofila Caseificio Sociale Manciano (Gr). Investimenti totali €5.089.017 – Contributo €2.142.524. Titolo del progetto: “Consolidamento della filiera produttiva del latte ovino toscano”. Il progetto mira al potenziamento del processo produttivo caseario, con riduzione dei costi, migliore commercializzazione del prodotto e attività di promozione sui mercati. Tra le attività è prevista la trasformazione del residuo giornaliero della caseificazione (siero) in valore aggiunto, attraverso l’utilizzo come alimento integrato ai suini da ingrasso, con riduzione dei costi di smaltimento del siero da ottenere attraverso la realizzazione di una stalla di concezione tecnologica avanzata, nel rispetto del benessere animale e nel trattamento tecnologicamente avanzato dei reflui. Al fine di migliorare l’efficienza delle consegne e salvaguardare la qualità del prodotto è previsto il potenziamento dei mezzi destinati alla consegna dei prodotti caseari sia verso la Gdo (supermercati e impermercati) che gli altri mercati nazionali. Sono inoltre previsti investimenti aziendali in attrezzature e macchinari, finalizzati al miglioramento sia dei parametri qualitativi del latte (caratteristiche organolettiche e igienico-sanitarie), sia della qualità dei mangimi per ottimizzare l’alimentazione. Carne, formaggio e latte di qualità: tracciabilità dal produttore al consumatore. Capofila Atpz – Associazione Toscana Produttori Zootecnici (Si-fi-ar-gr). Investimenti totali € 2.079.890 – contributo € 1.166.810. Titolo progetto: “Qualificazione filiera carne e latte bovino”. Obiettivo: maggiore qualificazione della filiera produttiva della carne e del latte bovino toscani al fine di migliorare la competitività delle imprese toscane, in Italia e all’estero. Previsti investimenti per l’ammodernamento delle imprese, acquisto di attrezzature e nuovi impianti con particolare riguardo agli aspetti tecnologici quali ad esempio impianti fotovoltaici su fabbricati aziendali finalizzati al risparmio energetico. Il progetto prevede inoltre di implementare le certificazioni “Agriqualità” e la tracciabilità del prodotto durante le fasi della trasformazione, dal produttore al consumatore. Si punta anche alla valorizzazione di alcuni prodotti lattiero-caseari vaccini della Maremma e si prevedono attività finalizzate a valutare l’influenza del tipo di pascolo sulla qualità del latte vaccino e del formaggio, mediante l’individuazione delle caratteristiche organolettiche, nutrizionali e funzionali di questi alimenti e attuando un sistema di tracciabilità del prodotto basato sull’utilizzo di codici che saranno facilmente leggibili anche dal consumatore finale. Carne di chianina certificata e garantita No Ogm. Capofila Bovinitaly – Società Cooperativa Agricola srl. Investimenti totali €4.340.164 – contributo €1.905.114. Titolo del progetto: “Interventi volti al miglioramento della qualità della carne bovina a marchio Igp Vitellone bianco dell’Appennino Centrale”. Obiettivi: aumentare la competitività della filiera delle carni bovine, in particolare di razza Chianina, a marchio Igp Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale, contenere i costi, razionalizzare i sistemi di produzione, dare informazioni chiare e complete al consumatore, rafforzare i rapporti con la distribuzione moderna. Prevista l’introduzione in azienda di mezzi tecnici, macchinari ed attrezzature all’avanguardia e il miglioramento della sostenibilità ambientale (impianti solari fotovoltaici, impianti per la produzione di biogas con gli effluenti di allevamento). Il progetto prevede la sperimentazione di nuove ed alternative forme di preparazione della carne, l’introduzione di sistemi di tracciabilità del prodotto utilizzando sistemi di gestione e controllo dei capi e dell’alimentazione; il potenziamento dei rapporti con la Grande Distribuzione Organizzata. Inoltre è previsto un protocollo che consenta di dichiarare No Ogm l’alimentazione dei capi bovini certificati Igp Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale e di mettere in atto un apposito sistema di tracciabilità ed etichettatura. Latte ovino e caprino e… la riscoperta della lana per prodotti di qualità. Capofila Caseificio Val di Cecina. Investimenti totali €3.149.647 – Contributo €1.707.125. Titolo progetto: Promozione e valorizzazione filiera carne, latte e sottoprodotti ovini. La filiera è quella ovi-caprina. Le azioni prevedono l’ammodernamento delle aziende per migliorare il benessere degli animali e garantire una maggiore efficienza e competitività nelle attività di alimentazione e mungitura, adottando soluzioni tecnologicamente avanzate; l’accrescimento del valore aggiunto dei prodotti, l’attivazione di partenariati di cooperazione per l’utilizzo della lana – attualmente considerato uno scarto – attraverso lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e tecnologie. Sono inoltre previsti interventi finalizzati all’implementazione dei sistemi di qualità alimentare mediante la prosecuzione della certificazione Agriqualità; azioni di sostegno alle associazioni di produttori per le attività di promozione dei prodotti che rientrano nei sistemi di qualità alimentare e azioni di diversificazione delle attività agricole. In particolare sulla lana si intende riutilizzare le lane provenienti dagli allevamenti ovini, oggi considerate un prodotto di bassa qualità e rientrante nella categoria dei rifiuti speciali, per la realizzazione di complementi di arredo ad elevato comfort termico. Mugello: Carne più buona e “garantita” e animali nutriti con granella locale. Capofila Caf – Cooperativa Agricola Firenzuola. Investimenti totali € 1.735.885 – Contributo € 741.271. Titolo: “Potenziamento della filiera carni bovine nel territorio del Mugello con particolare riferimento al miglioramento della qualità del prodotto finito”. Rafforzamento della filiera, integrazione e coinvolgimento dei produttori, dalla produzione primaria alla produzione finale e commercializzazione; razionalizzazione dell’alimentazione zootecnica con granella di provenienza locale; ottimizzazione delle condizioni di allevamento e miglioramento qualitativo della carne da presentare al consumatore finale. Previsto un centro di stoccaggio per l’alimentazione zootecnica a servizio delle aziende socie della cooperativa Caf e mediante accordi con aziende cerealicole locali che producono mangimi. E’ previsto un impulso all’etichettatura volontaria della carne bovina e inoltre, per garantire più redditività agli allevatori, è previsto il potenziamento delle fasi di sezionamento e confezionamento all’interno della cooperativa. Montalbano: un olio da sogno e l’ipotesi di Banca della Terra. Capofila Oleificio Cooperativo Montalbano. Investimenti totali € 3.435.828 – contributo €1.486.142. Il progetto nasce per sviluppare e rilanciare l’area geografica del Montalbano e del Circondario Empolese, area ad elevata vocazione olivicola, attraverso azioni volte a consolidare la filiera olivo-olivicola esistente garantendo la commercializzazione di un prodotto di alta qualità e allo stesso tempo remunerativo, nel rispetto della sostenibilità ambientale ed economica. Le azioni principali riguardano la meccanizzazione delle operazioni colturali per l’abbattimento dei costi di produzione (acquisto di macchine ed attrezzature che agevolino le operazioni colturali e la raccolta); la possibilità di realizzare un progetto di associazione tra imprese, denominato “Banca della Terra” per la gestione dei terreni a rischio di abbandono; l’ampliamento dell’oleificio per il contenimento del picco produttivo concentrato nell’arco di un mese circa; l’ampliamento della capacità di stoccaggio del prodotto finito attraverso l’acquisto di serbatoi termo-condizionati; l’installazione di una centrale termica per il reimpiego del nocciolino come combustibile; attività di informazione e promozione del prodotto a cura del Consorzio per la Tutela dell’Olio Extra Vergine di Oliva Toscano Igp. Olio della Costa Toscana: Pisa, Livorno e Grosseto in pista per la qualità. Capofila Terre dell’Etruria Soc. Coop. Agricola. Investimenti totali € 2.280.516 – Contributo €995.079. Titolo progetto: “Olio della Costa Toscana”. Obiettivo:la valorizzazione dell’olio extravergine di oliva prodotto nelle province di Livorno, Pisa e Grosseto, mediante l’introduzione di innovazioni nelle fasi di produzione, trasformazione e commercializzazione. Previsti nuovi impianti e acquisto di macchine specializzate per l’esecuzione delle operazioni di potatura e di raccolta, con lo scopo di ridurre i costi di produzione e accrescere la qualità del prodotto. E ancora potenziamento di strutture di confezionamento e commercializzazione per accrescere le potenzialità commerciali del prodotto e investimenti per impianti innovativi finalizzati al miglioramento qualitativo. Sono previste inoltre azioni volte alla promozione dell’olio di oliva extravergine Igp Toscano mediante l’aggregazione di diversi soggetti che svolgeranno in forma coordinata attività di promozione, comunicazione e partecipazione ad eventi/fiere. Questi interventi sono integrati da interventi complementari (nuovi impianti di olivi, generazione di energia da impianti fotovoltaici, miglioramento di un frantoio aziendale). Il vivaismo scommette sull’ambiente: “nocciolino” delle olive come ammendante. Capofila Vivai Sandro Bruschi (Pt). Investimenti totali € 1.996.250 – Contributo € 1.059.500. Titolo progetto: “Valorizzazione del settore vivaistico”. Obiettivo: creare una filiera con operatori della produzione e della trasformazione-confezionamento del prodotto, in un settore in cui non esistono esperienze di aggregazione simili, e avviare in modo integrato un processo di valorizzazione, investendo sulla tutela e compatibilità ambientale per conferire una maggiore competitività delle produzioni vivaistiche toscane. Le due attività in cui si articola il progetto comportano la realizzazione di interventi finalizzati ad acquisire la certificazione ambientale Mps (attraverso l’acquisto di attrezzature e la realizzazione di strutture per la gestione dei prodotti certificati in modo separato), non limitata ad una unica impresa ma estesa ai vari produttori agricoli firmatari dell’accordo di filiera, e la razionalizzazione dei consumi idrici, tramite interventi di miglioramento ed ammodernamento degli impianti di irrigazione. L’altro obiettivo principale è il minor impatto ambientale dell’attività vivaistica dovuto alla riduzione dell’uso della torba. Questa infatti è una risorsa non rinnovabile il cui consumo contribuisce all’aumento delle emissioni di gas serra, anche per il trasporto dai lontani siti di estrazione del Nord Europa. Il progetto prevede proprio la creazione di un nuovo ammendante, sostitutivo della torba, ottenuto dalla trasformazione degli scarti da frantoio oleario (nocciolino) Morellino di Scansano: nuove macchine per un prodotto di alta qualità. Capofila Cantina Vignaioli Morellino di Scansano Soc. Coop. Agricola. Investimenti totali € 2.345.926 – Contributo € 938.786. Titolo progetto: “Ammodernamento della Cooperativa Vignaioli Morellino di Scansano – Soc. Coop. Agricola”. Rrazionalizzare le operazioni colturali, ottenere più qualità, ridurre i costi e superare così le criticità. Previsti investimenti per macchine operatrici che consentano di svolgere le operazioni agronomiche in modo ottimale riducendo i tempi aumentare la remuneratività. Sono previsti anche investimenti in attrezzature volte a migliorare la logistica del trasporto dell’uva dal produttore alla trasformazione, con procedimenti innovativi per mantenere la qualità delle uve più integra possibile fino all’inizio della pigiatura, così da assicurare la produzione di vino con sempre maggiori standard qualitativi. Per le imprese di trasformazione sono previsti investimenti in macchine e impianti di ultima generazione finalizzati a migliorare l’organizzazione, ridurre i costi delle singole gestioni, diversificare le produzioni e le relative confezioni per meglio rispondere alle richieste del mercato ed in particolare della grande distribuzione Pistoia: gli stlisti del vivaismo… si mettono in vetrina. Capofila Azienda Agricola Vannucci Piante di Vannucci Vannino. Investimenti totali € 4.462.925,00 – Contributo € 1.999.870. Titolo progetto: “Pistoia: gli stilisti del vivaismo”. Fra gli obiettivi la creazione di una “rete” fra più aziende, ognuna specializzata in un fase o in un prodotto e tutte insieme tese ad offrire sul mercato una gamma merceologica completa e di alta qualità, la riduzione in maniera sostanziale dei consumi idrici e soprattutto il miglioramento delle condizioni di commercializzazione grazie alla programmazione della produzione e alla creazione di una vetrina dedicata all’esposizione e commercializzazione. Investimenti aziendali con creazione o ristrutturazione di impianti di vasetteria, l’installazione di serre ed ombrari, linee automatizzate per la movimentazione dei carichi e l’acquisto attrezzature finalizzate all’ottimizzazione delle operazioni colturali, nonché la realizzazione di un polo espositivo in zona di elevata visibilità e facile accessibilità dove verranno collezionate, anche a titolo promozionale di tutto il settore, piante provenienti dalle aziende partecipanti dirette ed indirette. Proposto anche il progetto “Irrigo” per il risparmio idrico, una rete di informazioni sui consumi idrici delle colture e la sperimentazione di innovazioni sulla coltivazione.  
   
   
FONDO DI GARANZIA IMPRESE AGRICOLE: SOTTOSCRITTO CONTRATTO TRA REGIONE UMBRIA E GEPAFIN  
 
Perugia - Con la firma del contratto d´affidamento in gestione, fra Regione Umbria e Gepafin, diviene operativo il nuovo Fondo di garanzia per le imprese agricole umbre. Tale fondo, finanziato per l´80 % dalla Regione e per il restante 20% dalle banche convenzionate con Gepafin, e´ finalizzato a sostenere il finanziamento bancario delle piccole e medie imprese agricole, per la realizzazione d´investimenti produttivi. Sugli stessi finanziamenti, le imprese utilmente incluse negli elenchi dei soggetti beneficiari delle provvidenze del Piano di Sviluppo Rurale dell´Umbria, potranno ricevere, oltre alla garanzia Gepafin, anche un contributo regionale per l´abbattimento del costo degli interessi bancari. L´assessore regionale all´Agricoltura Fernanda Cecchini sottolinea come “questo nuovo fondo di garanzia per le spese d´investimenti, insieme al contributo sugli interessi, costituisca una strumentazione integrata, di valenza strutturale, messa a disposizione delle imprese agricole. Tutto ciò in una fase in cui, per effetto della crisi e dell´impatto delle nuove e piu´ stringenti regole bancarie Basilea 3, l´erogazione del credito alle imprese agricole, anche sane e dinamiche, rischia di incontrare ulteriori difficoltà e restrizioni”. Il Presidente di Gepafin Porrazzini ha evidenziato che la gestione del Fondo potrà giovarsi, per un efficace rapporto di Gepafin con le imprese agricole, dell´apporto consulenziale delle Associazioni regionali di categoria che affiancheranno l´imprenditore nella elaborazione e presentazione della domanda di garanzia e nel rapporto istruttorio con Gepafin e Banche. Tra Gepafin e Associazioni, al momento Coldiretti e Cia, e´ stato sottoscritto un apposito accordo operativo che si confida di poter perfezionare anche con Confagricoltura.  
   
   
BOLZANO: ESENZIONE ICI PER GLI EDIFICI AGRICOLI  
 
Per presentare la richiesta di riconoscimento delle categorie catastali A/6 e D/10 per gli edifici agricoli, presupposto per il mantenimento dell’esenzione Ici, rimane fissata la scadenza del 30 settembre 2011. Con la conversione del decreto legge nr. 70/2011 (Art. 7; Commi. 2 bis, ter e quater) tutti gli edifici agricoli iscritti al catasto nelle categorie A/2, A/3, A/7, C/2, C/6 ecc. Devono essere iscritti nelle categorie catastali A/6 (abitazione rurale) oppure D/10 (fabbricato strumentale all’attività, produzione agricola). La relativa norma di attuazione è stata pubblicata nel Bollettino ufficiale del 21 settembre 2011. Per il mantenimento dell’esenzione Ici è quindi assolutamente necessario che le relative domande siano consegnate entro i termini stabiliti al catasto. La scadenza, fissata a livello statale al 30 settembre 2011, non è stata purtroppo modificata. Per limitare al massimo l’impegno burocratico per i contadini i moduli prestampati verranno messi a disposizione online nel sito della Ripartizione 41 e direttamente presso la sede del Bauernbund e nelle varie sedi dell’Ufficio del catasto. In base alle norme statali questi moduli prestampati devono essere compilati dai diretti interessati e comunque presentati entro la scadenza prefissata del 30 settembre 2011. L’assessore competente, Hans Berger, sottolinea comunque il proprio impegno affinché ai contadini altoatesini sia concessa la possibilità di prolungare il termine di presentazione delle domande sino al 14 ottobre 2011 grazie ad un’apposita “domanda preliminare”. La Ripartizione 41 e i collaboratori degli uffici del catasto stanno facendo tutto il possibile, nonostante la documentazione richiesta dalle leggi statali, per rendere il procedimento il più rapido e semplice possibile.  
   
   
47A MOSTRA MICOLOGICA: ESPOSTO FUNGO RARO, IL PRIMO DELLA SUA SPECIE IN ALTO ADIGE  
 
“Cortinarius maculosus” è il nome del raro fungo esposto alla 47° mostra micologica “I funghi dell’Alto Adige” al Museo di Scienze Naturali a Bolzano. Ritrovato dai soci dell’Associazione micologica “Bresadola” nei pressi di Monticolo, si tratta del primo esemplare di questa specie attestato in Alto Adige. Sorpresa scientifica alla 47a mostra micologica “I funghi dell’Alto Adige”, inaugurata il 22 settembre al Museo di Scienze Naturali a Bolzano. La mostra infatti espone un esemplare di “Cortinarius maculosus”, specie sinora mai attestata in Alto Adige, ritrovato qualche giorno fa nei pressi di Monticolo dai soci della sezione bolzanina dell’Associazione micologica “Bresadola”. Di colore marrone, con gambo sottile e squamato e macchie sul cappello, il “Cortinarius maculosus” cresce nelle foreste di castagni e altre latifoglie ed è noto in letteratura anche col nome di “Squameo radicans”. Si tratta di una specie di fungo rara in Europa, dove sono registrati alcuni ritrovamenti soprattutto in Francia e Germania, come riferisce Francesco Bellù, responsabile scientifico dell’associazione “Bresadola”/bolzano. Non è noto se il “Cortinarius maculosus” sia commestibile. Allestita dalla sezione di Bolzano dell’Associazione micologica “Bresadola”, la mostra “I funghi dell’Alto Adige” espone al Museo di Scienze Naturali a Bolzano tra 600 e 700 specie di funghi, comprendenti tutte quelle tipiche della stagione autunnale nella nostra provincia. La mostra è stata aperta al pubblico fino a lunedì 26 settembre 2011 www.Museonatura.it , email info@museonatura.It .  
   
   
AD APECCHIO UNA GIORNATA DI STUDI SULLA BIRRA E LA DIETA MEDITERRANEA  
 
Si è tenuta ad Apecchio (Pu) una tavola rotonda tra nutrizionisti, esperti e docenti universitari che fa il punto sull’utilizzo della birra nella dieta mediterranea. L’ evento è sostenuto anche dalla Fabbrica della Birra Tenute Collesi e dalla neo Associazione Apecchio Città della Birra. Si è tenuta ad Apecchio, piccola e ridente cittadina sull´Appennino umbro-marchigiano, la giornata di studi e una tavola rotonda “Birra & Dieta Mediterranea” dove sono emersi i benefici del bere moderato per una corretta alimentazione. Ricca la presenza di pubblico, ristoratori e gourmand oltre a politici e produttori che hanno gremito la bellissima sala di Palazzo Ubaldini. Ad aprire la giornata di studi Massimo Cardellini, Presidente della neo Associazione “Apecchio, Città della Birra” che ha illustrato agli ospiti gli obiettivi e le finalità del progetto di marketing territoriale che vede la birra di Apecchio come protagonista. “L’associazione vuole essere un centro di comunicazione, cultura e formazione. – continua Cardellini – “Apecchio diventerà sempre più un punto di riferimento e di incontro tra i protagonisti del settore della birra artigianale, fino ad arrivare in futuro al Beer Festival di Apecchio”. Tra i numerosi relatori il prof. Pietro Migliaccio, nutrizionista che nel suo intervento ha parlato dei 5.000 anni di storia della birra, nata in Mesopotamia e importata dai Greci in Europa e che ha ribadito: “Tra le bevande la birra può essere inserita a pieno titolo nella dieta mediterranea”- e ha continuato – “a basso contenuto alcolico, piacevole, dissetante è ideale per il suo apporto di elementi nutritivi quali il potassio e ferro”. Nel suo intervento Paolo Petrini, Assessore all’Agricoltura Regione Marche ha sottolineato invece l’importanza del recente provvedimento con il quale la birra è stata riconosciuta come prodotto agricolo. Ha commentato Petrini: “Il provvedimento è di assoluta rilevanza perché garantisce la qualità del prodotto”. E’ stata la volta del Prof. Rodolfo Santillochi, Docente della Facoltà di Agraria al Politecnico delle Marche, che si è soffermato sulla coltivazione degli orzi da Birra, sottolineando come dal punto di vista della produzione di malto e della materia prima, il nostro Paese rimanga ancora fortemente deficitario. In Italia infatti la produzione di orzo da birra non è sufficiente e sono importati annualmente oltre 100.000 t di malto (quasi 2/3 del fabbisogno nazionale).” Tra gli interventi anche quello del giornalista Maurizio Maestrelli, che ha parlato del successo della birra artigianale italiana, illustrandone le origini, le difficoltà e le prospettive. Una giornata quella di Apecchio, dove il mondo della produzione e quello della ricerca si sono trovati attorno ad un tavolo per un confronto costruttivo. “Vogliamo ringraziare pubblicamente tutti gli interventuti” han detto Giuseppe Collesi assieme a Roberto Bini della Fabbrica della Birra Tenute Collesi – “per questa giornata che resterà memorabile per noi produttori di birra artigianale di qualità. Ci fa molto piacere che il mondo della ricerca consideri la birra artigianale tra gli alimenti della dieta mediterranea, esplicitandone le caratteristiche nutrizionali intrinseche. Questa iniziativa è fortemente sostenuta dalla Fabbrica della Birra Tenute Collesi, perché crediamo nel dibattito che stimola il pubblico verso modelli di consumo consapevoli e di qualità.” La giornata è stata anche l’occasione per presentare il nuovo marchio che ha segnato la nascita della prima città della birra italiana:Apecchio. Il buffet con i prodotti tipici del territorio è stato realizzato in collaborazione con l’Istituto Alberghiero di Piobbico e l’Azienda Speciale Agroalimentare della Camera di Commercio di Pesaro Urbino Terre di Rossini e di Raffaello. La Fabbrica Della Birra Tenute Collesi Promotrice della cultura gastronomica in Italia e nel Mondo il birrificio marchigiano è attento sostenitore della ricerca e della produzione di birra 100% italiana. Le birre prodotte dalla Fabbrica della Birra Tenute Collesi ad Apecchio sono birre genuine, prodotte con materie prime accuratamente selezionate: dall’orzo coltivato in collina nei tenimenti delle Tenute Collesi, all’acqua purissima del Monte Nerone. Le Birre, commercializzate dalla società Collesi-bini, sono prodotte secondo un antica ricetta dei monaci, tutte ad alta fermentazione, non pastorizzate e con rifermentazione naturale in bottiglia per esaltarne gusto e aromi. Le birre della Fabbrica della Birra Tenute Collesi hanno caratteristiche di eleganza e unicità, con un corpo morbido e persistente, fresco e di alta bevibilità. Il giusto contenuto in alcool e l’utilizzo d’ingredienti pregiati determinano un buon valore nutrizionale ed un forte legame con il territorio. La massima cura è stata posta anche sul packaging e sulla bottiglia per un risultato ottimale. Ww.collesi.com www.Apecchiocittadellabirra.com  
   
   
MASTERCHEF ITALIA: IN GIURIA I TOP CHEF STELLATI CARLO CRACCO E BRUNO BARBIERI INSIEME A JOE BASTIANICH. IL TALENT SHOW CULINARIO PIÙ FAMOSO AL MONDO SBARCA IN ITALIA IN PRIMA TV SU CIELO (DTT 26)  
 
In anteprima assoluta per l’Italia arriva su Cielo (il canale in chiaro del digitale terrestre al numero 26), Masterchefitalia, il primo talent show per appassionati di cucina. Il format culinario più famoso al mondo finalmente sbarca anche in Italia, patria indiscussa della buona cucina e dei più grandi chef. Masterchef Italia andrà in onda su Cielo ogni mercoledì a alle 21.00 e in daytime tutti i giorni, dal lunedì al venerdì, alle ore 13.00 (con replica alle ore 19.00). Se la sfida e l’adrenalina caratterizzano l’appuntamento del prime time, quello quotidiano sarà invece un vero e proprio magazine di cucina, con ricette della migliore tradizione italiana ed internazionale proposte da concorrenti e ospiti illustri che, attraverso le pietanze, racconteranno la propria storia personale. Masterchef è molto più di un semplice show culinario, è un vero e proprio talent show televisivo dove aspiranti chef - selezionati con dei provini che si sono svolti in tutta Italia - si scontreranno in una gara all’ultimo piatto. Per vincere, i concorrenti dovranno dimostrare passione, bravura, creatività e tenacia. Il vincitore porterà a casa un importante premio in denaro e avrà l’opportunità di pubblicare un libro (edito da Rcs Rizzoli) con le sue ricette originali, oltre ad essere incoronato primo Masterchef d’Italia. Per giudicare la loro preparazione, Masterchef ha selezionato una giura di altissimo livello composta da tre esperti di fama internazionale dell’arte culinaria: il fuoriclasse della cucina italiana Carlo Cracco (il suo ristorante milanese è tra i 50 migliori al mondo), il pluristellato chef Bruno Barbieri (lo chef italiano che ha il maggior numero di stelle Michelin insieme a Gualtiero Marchesi) e, direttamente dalla versione americana di Masterchef, Joe Bastianich, bandiera della gastronomia italiana negli Stati Uniti, con 20 ristoranti italiani da Los Angeles a New York. Nel corso del programma i concorrenti saranno infatti sottoposti a diverse prove che permetteranno ai giudici di scegliere chi dovrà lasciare il programma e chi potrà invece proseguire la propria corsa verso il titolo di Masterchef. Le Prove La sfida della Mistery Box: i concorrenti hanno a disposizione 50 minuti per preparare una ricetta utilizzando gli ingredienti a sorpresa contenuti nella Mistery box. Al termine del tempo a disposizione i concorrenti presentano il piatto ai giudici. La giuria assaggia i tre migliori piatti e determina il vincitore il quale avrà un vantaggio nella sfida successiva, quello del test della creatività. Invention Test (Test della creatività): i concorrenti devono cucinare un piatto sulla base di un tema prestabilito (es. “sapori del sud Italia”). Il vincitore della Mistery Box ha il compito di scegliere un ingrediente tra 3 possibilità date (che sarà per tutti la base della ricetta) e avrà 5 minuti di tempo per sceglierne altri 10 per la sua ricetta. Tutti gli altri concorrenti invece avranno solo 2 minuti per la scelta degli ingredienti della loro ricetta. Allo scadere del tempo i giudici assaggiano tutti i piatti, il peggiore potrà essere eliminato, mentre il migliore potrà scegliere la sua squadra per la prova in esterna. Pressure Test (Test sotto pressione): Si tratta del test a cui si sottopone la squadra che avrà perso la prova esterna e serve per determinare chi dovrà abbandonare Masterchef. Alcuni esempi di questo test sono: • Palate Test (Test del palato): i concorrenti dovranno assaggiare un piatto molto complesso preparato da uno dei giudici. Ognuno di loro a turno dovrà elencare tutti gli ingredienti di cui è composto il piatto. Ad esempio dovranno riconoscere gli ingredienti di una zuppa di pesce o capire il taglio della carne. • Skill Test (Test dell’abilità): i partecipanti hanno a disposizione 25 minuti per cucinare una delle due ricette selezionate dalla produzione. Nel corso delle 12 puntate di prima serata avremo anche modo di vedere gli aspiranti chef impegnati in divertenti prove esterne: tra le molte, dovranno cucinare per una squadra di calcio, per una ciurma di militari in una portaerei, preparare una pizza perfetta per un intero paese, sfamare un gruppo di camionisti e allo stesso tempo soddisfare i raffinati palati degli ospiti di una ambasciata. Il Successo Di Masterchef Masterchef è un format originale inglese: nasce su Bbc nel 1990, dove la prima versione è andata in onda fino al 2001. Dal 2005 torna in prime time nei palinsesti inglesi e in altri 18 paesi al mondo (con oltre 45 edizioni tra varianti e 700 episodi trasmessi) in una formula rinnovata e rivista ottenendo un grande successo di pubblico e critica. In Gran Bretagna è il programma ‘culinario’ più seguito, in Australia è secondo solo ai programmi sportivi, e negli Stati Uniti è stato il talent show più visto nell’estate del 2008. Un fenomeno che, in tutti i paesi dove è andato in onda, ha letteralmente bucato lo schermo televisivo con migliaia di “addicted” che seguono le ultime novità di Masterchef sul sito e su i più famosi social network come Twitter e Facebook. Masterchef è anche uno dei più riconosciuti brand a livello internazionale con un merchandising che estende la sua linea di prodotti dal settore food a quello dell’editoria. Il tanto atteso Masterchef sbarcherà in Italia dopo aver girato l’Italia per 3 mesi alla ricerca dei talenti culinari del Paese e aver messo ai fornelli quasi 6.000 aspiranti chef che si sono presentati alle audizioni. Inoltre Masterchef anche in Italia avrà un suo sito dedicato - www.Masterchef.cielotv.it/ - aggiornato quotidianamente con tutte le informazioni sul programma, i concorrenti, i giurati e naturalmente le ricette e i consigli degli chef. Masterchef è prodotto da Magnolia per Cielo www.Cielotv.it  
   
   
LE OLIVE ALL’ASCOLANA, IN TUTTI I RISTORANTI MCDONALD’S FINO AL 24 GENNAIO 2012!  
 
Le eccellenze del territorio Piceno, le olive all’ascolana, fanno tappa da Mcdonald’s fino al prossimo 24 gennaio. Mcdonald’s, entrata in Italia nel 1985, nella scelta dei propri fornitori conferma la tendenza ad essere un marchio “locale”. In Italia significa privilegiare il territorio e l’imprenditoria nazionale: circa l’80% dei prodotti e dei servizi provengono da aziende italiane. Anche per la produzione delle olive ascolane si è scelta un’azienda italiana, la Sia, Società Italiana Alimenti. “Le olive all’ascolana sono una proposta sfiziosa pienamente in linea con il nostro modo di essere e proporci: un cibo gustoso che si mangia con le mani” dichiara Roberto Masi, amministratore delegato Mcdonald’s Italia. “Da marchigiano sono particolarmente orgoglioso di questo prodotto che siamo riusciti a realizzare coinvolgendo un’azienda di Offida, una frazione di Santa Maria Goretti nella provincia di Ascoli Piceno. Prevediamo di vederne per ora circa 45 tonnellate”. La promozione e valorizzazione di prodotti italiani, culminata nel 2010 con Mcitaly, è iniziata nel 2007 ed annovera fra le ricette proposte i seguenti ingredienti, a cui si aggiungono oggi le olive ascolane: • Speck dell’Alto Adige Igp • Pancetta della Val Venosta • Bresaola della Valtellina Igp • Parmigiano-reggiano Dop • Asiago Dop • Caciotta di Morolo • Pecorino • Mozzarella • Provola • Provolone Valpadana Dop • Mele della Valtellina Igp • Pesche e nettarine di Romagna Igp • Arance di Sicilia Igp • Kiwi di Latina Queste proposte che prevedono l’utilizzo di prodotti tipici locali, come altri prodotti Mcdonald’s, sono stagionali e si susseguono quindi nell’arco dell’anno per garantire la qualità e la varietà dell’offerta. Esattamente come in tutti i luoghi di ristorazione, alcuni menu restano costanti nel tempo (come i prodotti icona: Bigmac, Cheeseburger, Mcchicken, patatine, e così via), mentre altre ricettazioni si alternano nel corso dei dodici mesi, restando in vendita un numero predefinito di settimane. È una pratica che Mcdonald’s attua da diversi anni per offrire varietà alle scelte dei propri clienti. L’apprezzamento per l’utilizzo di prodotti locali, che si riconferma ad ogni lancio, dimostra che gli italiani vogliono da Mcdonald’s anche ricette più vicine ai gusti e alla tradizione culinaria del nostro Paese. Ne danno prova i dati oggettivi di vendita che ne riconoscono il valore premiando la qualità e facendone dei casi di successo. Un esempio su tutti è stato Mcitaly che ha venduto oltre 3.000.000 panini nelle 8 settimane in cui era prevista la sua presenza nei ristoranti. Il sistema Mcdonald’s è un interessante volano per l’esportazione di prodotti italiani nel mondo. A gennaio 2010 il Parmigiano-reggiano Dop fornito da Parmareggio, per un totale di 140 tonnellate di prodotto, è stato esportato nei ristoranti Mcdonald’s francesi. A giugno, inoltre, 36 tonnellate di Parmigiano-reggiano Dop e 34 tonnellate di Pancetta della Val Venosta, fornita da Recla, partner Mcdonald’s Italia dal 2008, hanno raggiunto i Mcdonald’s tedeschi. Un altro prodotto tipico italiano esportato a fine 2010 nei ristoranti Mcdonald’s in Francia è stato l’Asiago Dop di cui sono state richieste quasi diecimila forme di formaggio, pari a 75 tonnellate di prodotto. Anche con questa operazione si è confermata la bontà del progetto Mcitaly, che vedeva proprio l’Asiago Dop come protagonista di una tra le ricette più apprezzate dal cliente italiano. Sono quindi 5 i paesi nei quali Mcdonald’s Italia è riuscita a favorire l’esportazione di prodotti tipici italiani: Francia, Germania, Spagna, Portogallo, Svizzera. In Italia da 25 anni, Mcdonald’s ha realizzato nel 2010 un giro d´affari consolidato pari a 904 milioni di euro (+8.4% rispetto al 2009). Con oltre 415 ristoranti presenti su tutto il territorio, Mcdonald´s impiega oltre 14.500 dipendenti. Nella scelta dei propri fornitori, Mcdonald’s conferma la tendenza ad essere un marchio “locale”, privilegiando il territorio e l’imprenditoria nazionale. Mcdonald’s ha ottenuto quest’anno per la quarta volta il riconoscimento di Best Workplace 2011: l’indagine che Great Place to Work Institute Italia effettua annualmente per rilevare le migliori realtà lavorative in Italia. Mcdonald’s è stata l’unica nell’ambito della ristorazione a posizionarsi tra le prime 35 aziende in classifica  
   
   
BALCONI: UNA BONTÀ DIETRO L´ALTRA  
 
Dopo il restyling del sito, Balconi Spa, industria dolciaria specializzata in torte e merendine a base di pan di Spagna, annuncia la nuova veste grafica dei pack della famiglia Mix Max ed un nuovo visual per il Miniroll Cacao. In linea con l´immagine di brand giovane e attuale, le merendine Mix Max si rivestono di una grafica moderna e di colori brillanti. Una colata di rosso fuoco per Mix Max, la più conosciuta tra le merendine Balconi, amata da tutti per la ricca copertura e farcitura di cacao. Mix Milk si tinge di un leggero tocco di blu: colore sinonimo di equilibrio nutrizionale come la nutriente farcitura a latte che lo caratterizza. Mood tropicale per Mix Max Cocco dove l´azzurro cielo e il verde palma richiamano il sapore fresco del cocco unito all´intensità del cacao. Altra novità in casa Balconi riguarda la famiglia dei Minirolls. Da oggi il soffice rollino al cacao si impreziosisce del puro cioccolato, ingrediente che diventa protagonista nel naming del prodotto e nel visual della confezione: Miniroll Cacao si trasforma in Miroll Cioccolato e sul pack appaiono due dobloni di cioccolato. Ancora una volta Balconi ci riserva buonissime novità che proseguiranno nei prossimi mesi. Balconi: una bontà sulla bocca di tutti  
   
   
T’A SENTIMENTO ITALIANO;.CIOCCOLATO HAND MADE. I PRODOTTI 2011-12  
 
T’a, i Tostati mono-incartati Novita’ Visto il grande riscontro ottenuto lo scorso anno, testimoniato anche dal Premio come Miglior cioccolatino ripieno 2011, T’a propone quest’anno i suoi cioccolatini tostati ripieni in packaging monodose alla portata di tutti per soddisfare la voglia quotidiana di cioccolato. 8 gr. Di cioccolato di alta qualità del miglior cacao Grand Cru in abbinamento alla nocciola gentile delle Langhe, al pistacchio siciliano e al caffè qualità arabica. Piccoli piaceri quotidiani! Prezzo al pubblico: 0.70 € T’a, le Praline – “Equilibri di finissimo cioccolato” Novita’ Le praline sono il simbolo dell’artigianalità dei prodotti T’a Sentimento Italiano. Ogni singola pralina è, infatti, tagliata e decorata a mano. Una linea che nasce dall’unione tra il miglior cacao sudamericano trinitario, fondente e al latte, ed ingredienti attentamente selezionati che danno vita ad accostamenti originali come ad esempio arancio e cannella o mandarino e vaniglia. Le confezioni, dal design giovane e colorato, perfette per un regalo di classe, propongono una selezione assortita dei vari gusti, facilmente individuabili grazie alle immagini poste sul retro. Le scatole, inoltre, sono richiudibili mantenendo intatta la freschezza del prodotto. Prezzo al pubblico confezione da 8 pezzi: 12,00 € Prezzo al pubblico confezione da 16 pezzi: 18,00 € T’a, la spalmabile Novita’ La spalmabile T’a ha una forte personalità e un sapore inconfondibile. A differenza delle creme spalmabili più diffuse, T’a Sentimento Italiano ha deciso di proporre, infatti, una crema alla mandorla, ma non una mandorla qualsiasi bensì la pregiata e inconfondibile mandorla d’Avola. Una nuova tentazione solo per grandi peccatori! Prezzo al pubblico: 11,50 € (200 gr.) 100%Frutta Novita’ Una linea unica per gusti e qualità in un formato on-the-go particolarmente adatto al consumo quotidiano. 100% Frutta è stata studiata anche in considerazione delle attuali linee guida nutrizionali che individuano in 20 gr circa la dose giornaliera di cioccolato fondente consigliata. Un nuovo modo di interpretare il cioccolato durante tutto l’anno, anche nelle stagioni più calde. 60 gr. Di frutta ricoperta di cioccolato che lasciano al palato una sensazione di freschezza e leggerezza. Fragola, lampone, mirtillo e pesca sono i gusti, ad oggi, disponibili. La dose perfetta da tenere sempre in borsetta insieme al profumo! Prezzo al pubblico: 3.70 € T’a, i Dragée La linea classica di Dragée alla frutta T’a offre a palati golosi, abbinamenti “sfiziosi” e raffinati. Quattro basi (nocciole, mandorle, caffè, arance) ricoperte dal cioccolato T’a in diverse varianti: bianco, latte, fondente. La mandorla è proposta ricoperta di cioccolato fondente, al latte e bianco. La nocciola si sposa solo con latte e fondente, così come il caffè. Le arance sono disponibili solo nella versione fondente. Prezzo al pubblico: 6.90 € T’a, i Carrè classici I carré classici T’a da 8 grammi sono declinati nei gusti Latte con cacao 40%, Fondente amaro con cacao 55% e 66% e Fondente purissimo al 75%. I cioccolatini sono presentati “nudi”, per valorizzare l’artigianalità del prodotto, in eleganti scatole eco-friendly corredate da un bigliettino colorato per apporre un eventuale messaggio scritto a mano. T’a, i Tostati Cioccolatini particolarmente profumati in cui il cacao di qualità Grand Cru si abbina ai gusti di caffè qualità arabica, pistacchio di Bronte e nocciola Igp piemontese. I cioccolatini sono presentati “nudi”, per valorizzare l’artigianalità del prodotto, in eleganti scatole eco-friendly corredate da un bigliettino colorato per apporre un eventuale messaggio scritto a mano,. T’a, le Tavolette Quadrati 8 x 8 cm di puro cioccolato T’a ottenuto dalla selezione dei migliori Grand Cru che danno vita a 10 varianti: 6 classiche fondenti o al latte e 4 profumate. Le proposte “classiche”: - Tavoletta in cioccolato fondente con il 66% di cacao proveniente dal Messico. Gusto sottile e persistente, sapori caldi e speziati, di frutti di bosco e tabacco; - Tavoletta in cioccolato fondente con il 72% di cacao, blend di fave di “criollo” e “trinitario” provenienti dal Venezuela. Sapore persistente con note di liquirizia, miele, uva passa; - Tavoletta in cioccolato fondente con 80% di cacao proveniente dalla Tanzania. Gusto intenso e fruttato con un retrogusto aromatico caratteristico di questo cacao definito “selvaggio”; - Tavoletta in cioccolato al latte con il 40% di cacao proveniente dal Ghana. Pronunciate note di cacao dal gusto persistente con un sapore dolce, particolarmente fruttato; - Tavoletta in cioccolato bianco con cacao proveniente da Arriba, Ecuador. Gusto delicato e leggermente speziato; - Tavoletta in cioccolato fondente senza zucchero, dal gusto persistente e amaro, con il 54% di cacao, blend di fave di “criollo” e “forestiero”. Gusto persistente e amaro. Tra le varianti “profumate”, 4 diversi sapori: - Pepe Szechuan e fondente 66%: Il gusto delle miglior fave di cacao trinitario, delicato e moderatamente dolce, viene punteggiato dal pepe giapponese denso e aromatico; - Menta e fondente 66%: il gusto delle miglior fave di cacao trinitario esalta le note fresche della menta che esplode nel palato profumata e intensa; - Limone di Sorrento e fondente 66%; il gusto delle migliori fave di cacao trinitario sottolinea il limone di Sorrento, il limone più profumato, dolce e pieno; - Liquirizia italiana e fondente 66%. Le note di un cacao dolce e aromatico si fondono con la migliore liquirizia italiana per conferire al cioccolato un’equilibrata amarezza e allo stesso tempo una dolce persistenza. Il cacao, prima apparentemente dominante, lascia poi spazio alle aromatiche e dolci note di liquirizia che sul finale legano in bocca per lasciare un gusto unico e inconfondibile. Prezzo al pubblico: 3.50 € T’a, il Cacao in polvere per cioccolata calda Non tutti sanno che il cioccolato in Europa nasce in forma liquida. Il cacao in polvere T’a extrafondente è ideale per accompagnare un momento di relax da soli o in compagnia. Presentato in un elegante barattolo di vetro, consente la perfetta dosatura del prodotto grazie al metro-dosatore presente sull’etichetta. La confezione, conservata in un ambiente asciutto e fresco, consente di mantenere invariate le proprietà organolettiche del prodotto anche per un anno. Prezzo al pubblico: 11.80 € (240 gr.) L’offerta per ristorazione e aziende T’a, gli Sfusi Si tratta di una linea pensata per soddisfare le esigenze di hotel, ristoranti, pasticcerie che intendono offrire ai loro clienti prodotti di alta gamma. La linea di prodotti sfusi comprende: - 16 gusti di praline (passion fruit, liquirizia, noce, arancio/cannella, mandarino/vaniglia, peperoncino, nocciola, caffè) - 13 gusti di dragee - cacao in polvere per cioccolata calda - gocce e blocchi in confezioni da 1 kg per le coperture dei dolci. Da quest’anno T’a fornirà insieme ai suoi prodotti sfusi un’elegante e pratica confezione da degustazione. T’a, i Personalizzabili T’a offre un servizio completo di personalizzazione delle sue linee studiato per ogni tipo di azienda. Possono, infatti, essere soddisfatte anche piccole forniture. La personalizzazione, della confezione o del prodotto, può essere gestita in base alle esigenze di visibilità del cliente. T’a Sentimento Italiano nasce nel 2007 grazie allo spirito imprenditoriale dei fratelli Tancredi e Alberto Alemagna. E’ oggi l’unica azienda cioccolatiera lombarda a produrre e distribuire cioccolati di alta qualità in Italia e all’estero. Il nome T’a deriva dalle iniziali dei due fondatori, ma anche da t’amo… t’abbraccio… t’adoro, a sottolineare come la passione per il cioccolato che unisce i due fratelli Alemagna sia anche la costante fonte di ispirazione per questa azienda che rivisita in chiave contemporanea un’arte di famiglia cominciata un secolo fa, nel 1911. T’a vuol dire italianità, qualità, design. … italianità La produzione artigianale realizzata nei laboratori di Cerro Maggiore, nel milanese, unisce qualità e creatività abbinando al miglior cacao Grand Cru sudamericano prodotti tipicamente italiani come i limoni di Sorrento, la nocciola piemontese, la liquirizia calabrese. Nascono così linee dal gusto inconfondibile come i nuovissimi Napolitain, i carré classici e tostati, le pratiche tavolette, i dragées alla frutta, i cofanetti in abbinamento con il Franciacorta o la grappa di Amarone, il cacao in polvere, l’originale barattolo per fonduta. T’a produce anche prodotti sfusi per la ristorazione e una linea di prodotto personalizzabile. … qualità L’equilibrio tra materie prime e la piacevolezza di un cioccolato corposo e mai banale sono i tratti distintivi del prodotto T’a. L’estrema attenzione alla qualità del prodotto, che comincia con la selezione delle migliori fave di cacao Grand Cru, è stata suggellata da ben due riconoscimenti assegnati dalla Compagnia del Cioccolato: il Premio “Emergenti 2010” assegnato a T’a nel marzo 2010 e il Premio “Miglior cioccolatino ripieno 2011” per le caratteristiche qualitative del prodotto. T’a ha inoltre ricevuto un importante riconoscimento, assegnato durante Vinitaly 2011, come “Migliore azienda dolciaria”. I cioccolati T’a sono pensati per chi predilige un cioccolato che sia prima di tutto buono, in cui gli abbinamenti più ricercati non siano mai azzardati, ma suggeriti con delicatezza e gusto. … design Gli innovativi pack T’a sono studiati nei minimi dettagli da giovani designer con la supervisione di Tancredi e Alberto Alemagna. T’a ha scelto un packaging funzionale, elegante senza essere serioso, e soprattutto eco-friendly. Le scatole sono realizzate con materiali eco compatibili, biodegradabili e compostabili. La carta utilizzata negli imballaggi proviene dalla cartiera Gmund ed è ottenuta mescolando gli scarti ricavati dalla fermentazione della birra con la cellulosa. Questa estrema attenzione alla qualità anche nel confezionamento è stata premiata nell’aprile del 2008 con il Premio “Quality Packaging Design”. Esattamente 50 anni dopo l’Oscar dell’Imballaggio consegnato al nonno Alberto per la celebre cappelliera da panettone, Tancredi e Alberto Alemagna ottengono, infatti, il prestigioso riconoscimento assegnato dall’Istituto Italiano Imballaggio in collaborazione con la facoltà del Design del Politecnico di Milano. Infine l’azienda si sta dotando di impianti che utilizzano solo energie rinnovabili. I prodotti T’a sono distribuiti in Italia in oltre 200 punti vendita di prestigio, pasticcerie, enoteche, bar e gourmet store. Le loro caratteristiche li rendono particolarmente amati all’estero, in particolare in Svizzera, Inghilterra e Stati Uniti. Produzione e vendita diretta: Emporio T’a - via Montegrappa, 4 - Cerro Maggiore (Mi) Corner T’a: La Rinascente - Food Market 7° piano, Piazza Duomo, Milano Ottimomassimo - via Spadari ang. Vittorio Hugo, Milano  
   
   
NOVITÀ: CON “CHEF À PORTER” TU PENSI ALLA COMPAGNIA, AL RESTO PENSA AETERNUM SEI DIVERSI SET PROFESSIONALI CHE RIEMPIONO DI GUSTO I MOMENTI PIÙ SPECIALI  
 
Una cena di lavoro, un tête-à-tête con una persona speciale, la gioia di ritrovarsi attorno a una tavola per festeggiare il Natale con tutta la famiglia: per i momenti più importanti, in cui è essenziale che tutto sia perfetto, c’è Chef à Porter, la linea di prestigiosi set gastronomici a tema che portano in cucina tutti i segreti per preparare facilmente e in breve tempo tanti gustosi piatti tipici e ricercati. Chef à Porter propone sei diversi “chef a domicilio” pronti a intervenire, per alleggerire la mole di lavoro in cucina, con strumenti e accessori professionali firmati Aeternum, i consigli sapienti di un ricettario realizzato in collaborazione con Slow Food Editore nonché ingredienti attentamente selezionati, offerti dalle migliori aziende alimentari del nostro territorio. Ciascuno esperto nella propria specialità culinaria, ogni Chef à Porter è pensato come un aiuto pratico per farcire di momenti gustosi il periodo delle feste: Chef à Porter Breakfast è il nuovo set che entra in gioco al momento del risveglio, per cominciare bene la giornata con un’autentica “colazione all’italiana”: Bollilatte Ceramic Ok Blackstone di Aeternum, Caffettiera Moka Express Bialetti da 3 tazze, i deliziosi frollini senza zuccheri aggiunti offerti da Corsini e la miscela di caffè arabica Compagnia dell’Arabica dal gusto aromatico e corposo. Chef à Porter Barbecue, altra novità della stagione 2011-2012, è invece un set completo per preparare un’ottima grigliata mista e realizzare senza fatica un pranzo leggero e gustoso insieme agli amici: il grill non stick di Aeternum e la Pinza in acciaio sono gli strumenti del mestiere, mentre l’Olio extravergine di oliva Cufrol e le spezie per la brace Schianchi saranno il giusto condimento per una giornata all’insegna del buonumore. Chef à Porter Pasta unisce la qualità dell’elegante saltapasta Ceramic Ok Black di Aeternum, rivestito di un materiale purissimo così bianco da far spiccare il colore naturale dei cibi, al rosso intenso del Sugo Scarpariello e ai riflessi dorati della pasta Garofalo, da raccogliere e dosare perfettamente aiutandosi col servispaghetti di Aeternum. Chef à Porter Crêpes, in pochi istanti, trasforma ogni cucina in una raffinata crêperie parigina: un tool per stendere l’impasto, uno per spalmare la cioccolata, un vasetto di Crema di cioccolato al Latte finissimo Perugina ed ovviamente la Crepiere Ceramic Ok Black di Aeternum, strumento indispensabile per realizzare la migliore delle crêpes francesi. Chef à Porter Sacher si compone di una tortiera professionale apribile Aeternum, una spatola da dolci Aeternum e di tutti gli ingredienti necessari a portare in tavola una torta al cioccolato che farà impazzire tutti, soprattutto i più piccini: marmellata di albicocche Rigoni di Asiago e cioccolato fondente e cacao amaro Perugina. Chef à Porter Castagne è un set formato da padella in alluminio per caldarroste Aeternum e cestello in acciaio utile per ottimizzare la cottura, taglia castagne e da un particolare set miele da degustazione composto da sei pezzi, firmato Rigoni di Asiago