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Notiziario Marketpress di Mercoledì 14 Novembre 2007
PROGETTO BIOSAPIENS PER SVELARE I SEGRETI DEL GENOMA UMANO  
 
Bruxelles, 14 ottobre 2007 - La sequenziazione del genoma umano nel 2003 è stata accolta, giustamente, come un´importantissima svolta. Per molti scienziati, tuttavia, l´aver ottenuto la sequenza dei tre miliardi di lettere che compongono il nostro Dna è stato solo il primo passo nell´ambito di una sfida molto più ampia, ovvero la comprensione del funzionamento del nostro genoma. Questo compito è conosciuto come annotazione del genoma e comporta la determinazione della funzione di ogni singolo tratto di Dna. Si tratta di un lavoro circostanziato. Ad esempio, non è sufficiente limitarsi a dire che una sequenza codifica una proteina, è necessario studiare a fondo anche la struttura e la funzione della proteina. Tutto questo lavoro porta alla creazione di grandi quantità di diversi tipi di dati che devono essere gestiti ed analizzati in modo sistematico e coerente ed è qui che interviene la bioinformatica. I ricercatori nel campo della bioinformatica si specializzano nello sviluppo di metodi per la memorizzazione, il recupero e l´analisi di dati che vanno dalle strutture delle proteine e dai risultati degli esperimenti alle statistiche sui pazienti. A tal fine, si basano su tecniche e concetti presi da diverse discipline, fra cui la matematica, la biochimica, la genetica, la fisica e la linguistica. In Europa, i luminari del settore si sono riuniti nella Rete di eccellenza denominata Biosapiens, finanziata a titolo dell´aria tematica «Scienze della vita, genomica e biotecnologia per la salute» nell´ambito del Sesto programma quadro. Finora, uno dei principali risultati del progetto è stato lo sviluppo di nuovi strumenti di bioinformatica e la loro integrazione nei sistemi esistenti di gestione dei dati biologici. Questi strumenti sono stati testati e convalidati da scienziati di tutto il mondo nell´ambito del progetto internazionale Encode (Encyclopedia of Dna Elements), lanciato nel 2003 dai National Institutes of Health degli Stati Uniti. L´obiettivo iniziale di Encode era determinare la funzione dell´1% del genoma. I risultati di questa fase pilota sono stati pubblicati all´inizio di quest´anno e hanno messo in discussione l´idea ormai consolidata che il genoma consiste in una piccola serie di geni circondati da ampie regioni di Dna «spazzatura» inattivo. Lo studio, invece, ha rivelato che la maggior parte del Dna presente nelle nostre cellule è in qualche modo attivo e molte delle regioni del nostro genoma, precedentemente considerate come spazzatura, hanno funzioni regolatrici. Queste sequenze di regolazione hanno la responsabilità di comunicare ai nostri geni quando e dove essere attivi. Ciò ha importanti implicazioni per i ricercatori nel campo della salute, dal momento che molte patologie sono causate da mutazioni in tali sequenze. «I nostri risultati evidenziano principi importanti sull´organizzazione di elementi funzionali del genoma umano, fornendo nuove prospettive su tutto, dalla trascrizione del Dna all´evoluzione dei mammiferi», ha commentato il partner del progetto Biosapiens Ewan Birney, del Laboratorio europeo di biologia molecolare, che ha diretto i lavori di analisi dei dati. «In particolare, otteniamo una visione importante delle sequenze di Dna che non codificano proteine, di cui in precedenza sapevamo molto poco. » Il progetto Biosapiens durerà ancora un anno e in questo periodo i ricercatori prevedono di perfezionare i loro strumenti per la prossima fase del progetto Encode, che comporta l´annotazione del restante 99% del genoma umano. Il progetto Biosapiens non è tuttavia ristretto alle attività di ricerca, esso prevede anche una componente formativa. «Vi è un´esigenza reale di una formazione in bioinformatica», ha spiegato il professore Alfonso Valencia del Centro nazionale spagnolo per la ricerca sul cancro e coordinatore di contatto di Biosapiens. Esiste già una lista d´attesa per i corsi, che introducono i partecipanti ai concetti di base della bioinformatica e li istruiscono sull´uso degli strumenti disponibili nella loro ricerca. La Commissione europea è assolutamente favorevole al progetto Biosapiens. Il funzionario competente per il progetto presso la Commissione europea, il dottor Frederick Marcus, ha dichiarato al Notiziario Cordis che questo è uno dei suoi «progetti migliori» e ne ha descritto i responsabili come delle «superstar». Secondo il dottor Marcus, il successo del progetto può essere attribuito al fatto che i partner lavorano molto bene insieme. Il professor Valencia conferma questa analisi, osservando che il progetto è stato caratterizzato da un´attività di reale collaborazione molto più di qualsiasi altro progetto al quale avesse partecipato. Il dottor Marcus chiarisce l´attuale importanza della ricerca bioinformatica che rimarrà una questione prioritaria per la Commissione nell´ambito del Settimo programma quadro (7 Pq). «La bioinformatica è una parte assolutamente essenziale della ricerca in materia di salute», ha dichiarato al Notiziario Cordis. Per ulteriori informazioni consultare: http://www. Biosapiens. Info .  
   
   
OSTEOPOROSI TRA FARMACI RIVOLUZIONARI E MONDO CHE INVECCHIA OLTRE 1500 SPECIALISTI A CONGRESSO A FIRENZE CON NOTIZIE CONFORTANTI (NUOVE TERAPIE), MA CON ALLARME CRESCENTE PER LA DIFFUSIONE DELLA MALATTIA: SENZA VERA PREVENZIONE SANITÀ AL COLLASSO  
 
 Firenze, 14 novembre 2007 - – Da un lato un allarme crescente, sanitario ed economico, per la continua diffusione delle malattie dello scheletro collegate al progressivo invecchiamento della popolazione. Dall’altro i progressi della ricerca che stanno mettendo a disposizioni degli operatori armi sempre più efficaci per prevenire e combattere il fenomeno, osteoporosi in primo luogo. E’ in questo scenario, in cui non mancano numerose e confortanti novità, che si apre oggi a Firenze il 7° Congresso nazionale Siommms, l’associazione scientifica in cui confluiscono i numerosi specialisti, che da varie angolazioni (endocrinologia, reumatologia, pediatria, geriatria, eccetera), si occupano delle molte patologie delle ossa, dalle più diffuse alle oltre 100 rare e rarissime (www. Siommms. It). Oltre 1500 i partecipanti, tra cui i massimi esperti italiani e non, per 4 giorni di relazioni e dibattiti (Palacongressi, 14 – 17 novembre) con il doppio obiettivo, scientifico e ‘politico’, di presentare le molte novità della ricerca e di mettere a nudo lo spessore di un’emergenza che accomuna i Paesi occidentali. Per ciò che riguarda l’Italia, la Siommms stima in 5 milioni circa i pazienti conclamati e in 3 milioni quelli latenti o inconsapevoli. Un fenomeno ritenuto fin qui quasi esclusivamente femminile si sta per di più estendendo ai maschi. Oggi il rapporto tra i due sessi è di 3 a 1, con cifre che lievitano di anno in anno insieme alla relativa spesa sanitaria, pari ormai a 700 milioni di euro per i soli costi ospedalieri delle fratture del femore. Apocalittiche le previsioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, che da qui a 50 anni attribuiscono all’Italia 24 milioni di osteoporotici. Presentando il congresso alla stampa, la presidente Siommms Maria Luisa Brandi, endocrinologa dell’Università di Firenze, ha oggi dunque molto insistito sulla necessità strategica di varare immediate e vaste campagne di informazione e prevenzione. “In caso contrario”, ha spiegato, “la scienza può progredire quanto si vuole, ma sarà impossibile trattare con i farmaci l’enorme numero di malati che si prospetta. Solo i ricchi potranno permetterseli. Correre ai ripari fin da subito è perciò un fatto di civiltà e democrazia”. Nel programma del congresso questa indicazione da ultima spiaggia è declinata in varie forme, a cominciare da molte ricerche e raccomandazioni in tema alimentare e di stile di vita (sempre fondamentali per la prevenzione), fino alla presentazione di una serie di studi su farmaci di ultima generazione, veri e propri bioingegneri capaci di aiutare l’organismo a metabolizzare le sostanze più adatte a irrobustire le ossa; oppure capaci di stimolare la produzione di nuovo tessuto osseo e di bloccare contemporaneamente il logoramento cellulare innescato dalla malattia. In altre parole, questi farmaci inediti brillano in efficacia per una doppia azione, che consente sia di intervenire sui pazienti ancor giovani quando inizia a profilarsi la patologia, dunque in chiave preventiva, sia in età più avanzata come terapia per ricostruire anche ossa ormai fragili e a rischio di frattura. E poiché le fratture sono purtroppo l’esito ricorrente di queste malattie, il congresso dedicherà ampio spazio anche alle nuove tecniche chirurgiche. Tra i partecipanti alla 4 giorni Siommms anche numerosi esponenti dell’American Society for Bone and Mineral Research (Asbmr), massima associazione scientifica mondiale del settore. Le relazioni di apertura sono appunto affidate a due ricercatori di primo livello, l’epidemiologa della Pittsburg University Jane Cauley e il neurologo della Washington University Keith Hruska, oltre che a André Uitterlinden dell’Erasmus Medical Center di Rotterdam. Tema comune, la correlazione tra osteoporosi e infarto, fenomeno messo a fuoco di recente. Tra i nomi di spicco italiani figurano invece Sergio Ortolani, presidente della Lega Italiana Osteoporosi, Silvano Adami, Giovanni Carlo Isaia e Ranuccio Nuti delle università, nell’ordine, di Verona, Torino e Siena.
La mappa dell’osteoporosi in Italia
Regioni Totale Maschi Con osteoporosi Totale Femmine Con osteoporosi
1 Piemonte 2. 105. 545 84. 000 2. 236. 188 268. 000
2 Valle D´aosta 61. 021 2. 400 62. 957 7. 500
3 Lombardia 4. 624. 741 185. 000 4. 850. 461 578. 000
4 Trentino Alto Adige 484. 308 19. 000 400. 820 60. 000
5 Veneto 2. 301. 528 92. 000 2. 398. 422 288. 000
6 Friuli Venezia Giulia 584. 399 23. 000 623. 879 75. 000
7 Liguria 764. 076 30. 000 846. 058 100. 000
8 Emilia Romagna 2. 036. 657 81. 000 2. 150. 900 256. 000
9 Toscana 1. 747. 130 70. 000 1. 872. 742 224. 000
10 Umbria 419. 662 16. 000 448. 216 53. 000
11 Marche 744. 458 30. 000 784. 351 93. 000
12 Lazio 2. 541. 915 101. 000 2. 762. 863 330. 000
13 Abruzzo 634. 724 25. 000 670. 583 80. 000
14 Molise 156. 387 6. 500 164. 520 20. 000
15 Campania 2. 814. 807 113. 000 2. 976. 122 357. 000
16 Puglia 1. 977. 338 79. 000 2. 094. 180 251. 000
17 Basilicata 291. 651 11. 000 302. 435 36. 000
18 Calabria 978. 457 39. 000 1. 025. 958 123. 000
19 Sicilia 2. 425. 633 97. 000 2. 591. 579 310. 000
20 Sardegna 812. 822 32. 000 842. 855 101. 000
Totale 2. 8526. 888 1. 350. 400 3. 0224. 823 3. 610. 500
Popolazione al 1 Gennaio 2006 Fonte: Stime Siommms su dati Istat La mappa dell’osteoporosi in Toscana
Province Totale Maschi Con osteoporosi Totale Femmine Con osteoporosi
1 Massa-carrara 96. 605 3. 800 104. 186 12. 500
2 Lucca 106. 873 4. 300 113. 395 13. 600
3 Pistoia 136. 856 5. 500 146. 711 17. 600
4 Prato 119. 129 4. 800 123. 604 14. 800
5 Pisa 158. 806 6. 400 169. 105 20. 300
6 Livorno 166. 404 6. 600 179. 464 21. 500
7 Siena 126. 893 5. 100 134. 989 16. 200
8 Arezzo 163. 510 6. 500 172. 092 20. 600
9 Grosseto 105. 598 4. 200 114. 250 13. 700
10 Firenze 384. 477 15. 400 418. 773 50. 300
11 Empoli 112. 077 4. 500 116. 671 14. 000
12 Viareggio 78. 694 3. 100 86. 500 10. 400
Totale 1. 747. 155 70. 200 1. 836. 349 225. 500
Popolazione al 1Gennaio 2006 Fonte: Stime Siommms su dati demografici della Regione Toscana
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PROTEGGERE I PAZIENTI IN OSPEDALE, LA NUOVA MISSIONE DEL GARANTE PER LA PRIVACY  
 
Bologna, 14 novembre 2007 - Chi può ricevere informazioni sullo stato di salute di un paziente ricoverato in ospedale, chi è autorizzato a leggere le cartelle cliniche? Oppure, come devono essere gestiti, all’interno delle strutture sanitarie, i minori, gli anziani, i disabili e le persone sottoposte a terapie particolarmente invasive? A queste domande, che riguardano il rispetto della privacy nell’ambito della sanità, risponde il nuovo opuscolo preparato dal Garante per la protezione dei dati personali. Si intitola “La protezione dei dati personali: dalla parte del paziente”, il depliant in distribuzione a Com-pa, pensato per far conoscere ai cittadini quali sono i cosiddetti “dati sensibili”, i dati personali che rivelano lo stato di salute delle persone. E che devono essere protetti per garantire la più assoluta riservatezza e il rispetto della dignità ai cittadini che entrano in contatto con medici e strutture sanitarie. Un opuscolo dalla struttura semplice, con domande chiare e risposte altrettanto lineari. Si apprende, quindi, che le liste dei pazienti in attesa di intervento non possono essere affisse nei reparti in luoghi visibili a tutti, così come, nelle sale d’attesa degli ospedali, le persone possono essere chiamate con il proprio nome scandito ad alta voce (i medici di base, invece, possono chiamare per nome i propri pazienti). Quando un cittadino viene portato al pronto soccorso o ricoverato in ospedale, poi, la struttura sanitaria può dare informazioni sul suo stato di salute, anche per telefono, solo a persone “legittimate”, che possono essere parenti, familiari, conviventi, conoscenti o personale volontario. Il paziente, però, deve essere preventivamente informato e poter decidere a chi far sapere notizie di sé. Le fasce deboli (minori, anziani, disabili) e i pazienti sottoposti a terapie particolarmente invasive hanno diritto a una particolare attenzione: nei reparti di rianimazione, per esempio, la visibilità del malato deve essere il più possibile limitata ai soli familiari e conoscenti. Anche di questo si tratterà alla seconda edizione della “Giornata della protezione dei dati personali” indetta a livello europeo il 28 gennaio prossimo. Per celebrare l’appuntamento, il Garante italiano ha deciso di puntare soprattutto sui giovani, perché sono i più esposti ad un uso illecito dei loro dati personali e spesso meno consapevoli dei pericoli che l’utilizzo delle nuove tecnologie comporta. .  
   
   
IN AUMENTO NUMERO TRAPIANTI DI RENI NEL LAZIO  
 
Roma, 14 novembre 2007 - Cresce il numero dei trapianti di reni nella regione. Nell’ultimo anno, infatti, sono stati 156 quelli effettuati, a fronte dei 140 del 2005: si tratta del numero di trapianti più alto degli ultimi 12 anni. Sono 4118 i pazienti in dialisi al 31 dicembre 2006. Di questi 883 sono entrati solo nel corso del 2006 e la maggioranza dei nuovi casi, circa il 64%, è rappresentata dagli uomini. Il tasso di incidenza nella popolazione non è aumentato rispetto al 2005 ma nell’arco del periodo 1994-2006 si è passati da 117 nuovi pazienti per anno ogni milione di abitanti nel 1994 a 167 casi ogni milione di abitanti nel 2006. Sono questi i risultati principali del Rapporto Dialisi del Lazio di Laziosanità-agenzia di Sanità Pubblica della Regione Lazio, giunto ormai alla Xiv edizione, presentato oggi dall’Asp in un convegno aperto dal presidente Lucio D’ubaldo. In aumento nell’arco del periodo 1994-2006 l’età media dei pazienti. E’ di circa 66 anni l’età media delle persone entrate in dialisi nel corso del 2006. Da sottolineare che dal 1994 al 2006 la percentuale di pazienti con età superiore ai 74 anni è passata dal 13,1% al 32,4% e si arriva quasi al 36% se si analizzano solo i nuovi ingressi nel corso del 2006. E’ inoltre da rilevare l’incremento costante delle persone autosufficienti, cioè in grado di svolgere qualsiasi attività, compatibilmente con l’età, che raggiunge quasi il 40% del totale dei pazienti cronici. Al 31 dicembre del 2006 risultano attivi nella Regione Lazio 91 centri dialisi: 52 pubblici e 39 a gestione privata. In crescita l’offerta di dialisi erogata da strutture pubbliche: negli ultimi 12 anni, che è stata di circa il 57% del totale nel 2006, in lieve diminuzione rispetto all’anno 2005, che aveva fatto registrate un 58%. Elevata l’aspettativa di vita dei dializzati: l’86% dei pazienti vive oltre un anno dopo l’inizio della dialisi cronica. A distanza di 12 anni dall’inizio del trattamento, a sopravvivere sono più del 33%. In generale l’aspettativa mediana di vita dopo l’ingresso in dialisi è di circa 6 anni (70 mesi). I decessi registrati nel 2006 sono stati 548. Le principali cause sono da attribuire alle complicanze cardiache, che hanno fatto registrare più di 7 decessi ogni 100 persone in dialisi (54% del totale), seguite da quelle vascolari (più del 13%) e dalla cachessia, circa il 10%. Laziosanità-asp nel corso del 2007 ha firmato con l’Agenzia Regionale del Lazio per i Trapianti e le Patologie Connesse una ‘Convenzione per l’attivazione di un progetto finalizzato alla realizzazione e alla gestione del Registro dei Trapianti Renali del Lazio’, che consentirà di stimare la prevalenza di persone con trapianto renale nella Regione Lazio e valutare i loro bisogni di salute. .  
   
   
SANITÀ: AUMENTANO DEL 2,1 PER CENTO LE DONAZIONI DI SANGUE  
 
Roma, 14 novembre 2007 . - Sono 15. 616 le sacche di sangue raccolte nel mese di ottobre 2007 nella Regione Lazio con un aumento di 318 unità rispetto ad ottobre 2006. Un aumento percentuale del + 2,1 che porta la nostra Regione sempre più vicina al traguardo dell’autosufficienza. La raccolta, che ha ottenuto straordinari risultati soprattutto nella provincia di Roma con un + 7,6 per cento, premia l’operato della Regione e, soprattutto, l’impegno messo in campo dalle associazioni di volontari per la donazione del sangue. “Si tratta - ha commentato l’assessore alla Sanità della Regione Lazio, Augusto Battaglia – di una crescita costante che non può che renderci ottimisti rispetto al raggiungimento dell’obiettivo, ovvero la completa autosufficienza della nostra Regione”. .  
   
   
STRUMENTAZIONE ALL’AVANGUARDIA PER L’AZIENDA OSPEDALIERA DI VERONA PER LA LOTTA CONTRO L’AIDS  
 
 Venezia, 14 novembre 2007 - “L’azienda ospedaliera di Verona sarà dotata di strumentazione all’avanguardia per la lotta contro l’Aids. Avrà a disposizione cinque moderni microscopi e un incubatore ad anidride carbonica per cellule e materiali biologici. I finanziamenti stanziati sono pari a 39mila euro”. Lo riferisce l’assessore alle Politiche sanitarie, Francesca Martini, che ha portato in Giunta questa mattina il provvedimento. Spiega Martini: “I dati a disposizione del ministero della Salute e aggiornati al 31 dicembre 2006 confermano che nella nostra Regione sono stati diagnosticati lo scorso anno dalle strutture di assistenza un totale di 3291 casi, il dieci per cento dei pazienti non sono residenti in Veneto. Il numero dei malati di Aids continua tutt’oggi ad aumentare, mentre diminuisce sensibilmente il numero dei decessi. Il Veneto risulta la sesta Regione come numero complessivo di casi segnalati con una incidenza di 1,1 casi ogni mille abitanti. ” Prosegue Francesca Martini: “La distribuzione territoriale della malattia era caratterizzata in passato da differenze molto marcate tra le diverse province venete con una elevata presenza nel Vicentino. Con la fine del 2006 e l’inizio del 2007 la massima percentuale si è, invece, avuta nel Veronese (1,7 casi per mille abitanti) e nel Rodigino (1,6 casi per mille abitanti)”. L’ultimo studio della Regione del Veneto conferma che il maggior numero di casi di Aids (80 per cento) si registra tra i 25 e i 44 anni. I maschi sono ancora i maggiormente colpiti. Si attesta, infine, una riduzione della tossicodipendenza come fattore di rischio: il fattore di rischio più rappresentato è la trasmissione eterosessuale. .  
   
   
SVENTATO IN SENATO IL TENTATIVO DI RITARDARE L’INGRESSO SUL MERCATO DEI FARMACI GENERICI/EQUIVALENTI  
 
Roma, 14 novembre 2007 - Assogenerici valuta positivamente l’operato del Senato che ieri ha respinto l’emendamento inserito nella Legge Finanziaria 2008 in merito all’introduzione di un “nulla osta” da parte dell’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi, che attesti e certifichi che la copertura brevettuale complementare del principio attivo sia effettivamente scaduta. In una nota ufficiale, l’Associazione Nazionale dei Produttori di Farmaci Generici sottolinea come la previsione di un ulteriore requisito, consistente in un vero e proprio “nulla osta” da parte di un organo esterno a quello competente in merito alla valutazione dell’efficacia e della sicurezza del medicinale – requisito del tutto ignorato dalle legislazioni degli altri Stati membri – contrasti irrimediabilmente con le norme comunitarie e costituisca un serio ostacolo alla realizzazione dello sviluppo del mercato interno. Si tratta – prosegue l’Assogenerici – di limitazioni che non possono essere giustificate dalla necessità di offrire piena tutela alla proprietà industriale (rispetto alla quale il “nulla osta” è del tutto irrilevante). Perché, se così fosse, non si comprenderebbe la ragione della limitazione ai soli medicinali equivalenti. - Assogenerici ricorda - come le privative brevettuali siano suscettibili di essere violate tanto dal medicinale equivalente o generico, quanto da quello di marca. Pertanto, tale limitazione dimostrerebbe, ancora una volta, la palese portata discriminatoria nei confronti dello sviluppo, anche nel nostro paese, di un mercato maturo dei farmaci generici/equivalenti. Per ora il pericolo è stato sventato, noi ci auguriamo – conclude la nota Assogenerici - che tale iniziativa non venga riproposta in futuro, poiché, in caso contrario, l’Associazione intraprenderà tutte le azioni legali nelle sedi più opportune, affinché sia garantito il legittimo accesso sul mercato dei medicinali generici, come avviene in tutti gli altri paesi europei. .  
   
   
CONFERENZA MINI MED SUL PAPILLOMAVIRUS E IL CANCRO DEL COLLO UTERINO  
 
Bolzano, 14 novembre 2007 - Il quarto incontro con le conferenze divulgative di “Mini Med” avrà luogo lunedì 19 novembre, alle ore 20,00, presso la Casa della Cultura “Walther von der Vogelweide, in via Sciliar,1 a Bolzano. A livello mondiale, il cancro del collo uterino è al secondo posto tra i tumori piú diffusi per il sesso femminile. Oltre al Pap test, ormai consolidato, in futuro la prevenzione sarà sempre piú incentrata sulla vaccinazione contro il papillomavirus, che dal 2008 sarà offerta gratuitamente anche in Alto Adige. La prossima conferenza Mini Med, in programma lunedì 19 novembre, presso la Casa della Cultura “Walther von der Vogelweide, in via Sciliar,1 a Bolzano, sarà dedicata al tema: “Il papillomavirus: come si previene il cancro del collo uterino”. Da quando si è scoperto che il cancro del collo uterino è causato dal papillomavirus umano (Hpv), la medicina ha sviluppato nuove strategie per prevenirlo. L’hpv è assai diffuso nella popolazione, e il piú delle volte si trasmette col rapporto sessuale. Dal 20 al 40% di tutte le donne tra i 20 e i 25 anni risulta contagiata, e nell’intero arco della vita quasi il 70% delle donne subisce il contagio del virus. Ma l’infezione vera e propria si sviluppa solo in un decimo delle donne contagiate, e quasi sempre, anche quando è causata da un virus potenzialmente cancerogeno, l’infezione ha un decorso asintomatico e guarisce spontaneamente nel giro di pochi mesi. Oggi, grazie ai nuovi metodi diagnostici è possibile stabilire con maggiore certezza rispetto al Pap test se è in corso un’infezione, e questi nuovi metodi possono integrare il Pap test tradizionale, o sostituirlo del tutto. Il problema è che, soprattutto nelle donne piú giovani, il test del virus Hpv risulta positivo non solo in presenza di displasie o tumori, ma anche di semplici infezioni che molto spesso guarirebbero spontaneamente. Ne parleranno il dott. Giovanni Negri, del servizio di anatomia patologica e istologia all’Ospedale di Bolzano, e il prof. Christian Marth, primario del reparto di ginecologia della Clinica universitaria di Innsbruck. L’ingresso, come sempre, è gratuito. Per saperne di piú contattare la dott. Ssa Petra Siegele, Mini Med Studium, tel. 0043-6648556528, p. Siegele@sengthaler. Com, oppure consultare il sito www. Minimed. It .  
   
   
NASCE IL FORMAS, LA “CASA” REGIONALE DELLA FORMAZIONE IN SANITÀ A VILLA LA QUIETE ALLE MONTALVE, FIRENZE, UNA NUOVA STRUTTURA PER L’SST  
 
 Firenze, 14 novembre 2007 - Ha preso ieri il via, con una intensa giornata di studio, il Formas, Laboratorio regionale per la Formazione Sanitaria, che ha sede a Firenze, presso Villa La Quiete alle Montalve. Tra gli obiettivi della nuova struttura quello di mettere a disposizione del Sistema sanitario regionale strumenti formativi innovativi e sostenibili, coerenti con le strategie regionali e con le aspettative delle varie comunità professionali. Il Formas curerà eventi formativi di eccellenza, per sviluppare nuove competenze attraverso la sperimentazione di percorsi disciplinari e multidisplinari e introdurrà nell’offerta formativa anche elementi di valutazione, ricerca e sperimentazione. “La formazione in sanità avrà così una casa comune – ha affermato l’assessore regionale per il diritto alla salute Enrico Rossi - ma ancora prima un profilo elevato di confronto, di scambio dialettico e di sinergia fra quelle forze positive del mondo della formazione che sono già al lavoro da anni con successo nella nostra regione. L’esperienza di questi anni ha portato la Toscana ad essere vista nel quadro nazionale come modello positivo di sistema per la formazione continua, grazie ai numerosi interventi sperimentali innovativi, come l’anagrafe formativa, la formazione sul campo, il processo per le linee guida. Il nostro modello ha raggiunto un buon livello complessivo ed è uscito confermato dall’accordo Stato-regioni dell’agosto scorso. Ma questo sistema, occorre dirlo, è in realtà assai difforme per qualità e capacità gestionale e non sempre al passo sia con i fabbisogni di formazione degli operatori sia con un quadro caratterizzato da una sempre più forte integrazione con le università e con il mondo delle professioni. Il Formas ci puo’ aiutare a compiere un salto di qualità”. “Il laboratorio regionale per la formazione sanitaria rappresenta un importante risultato del fruttuoso rapporto tra Regione, Università e Servizio Sanitario – a affermato il rettore dell’Università Augusto Marinelli - L’iniziativa ha anche forti caratteristiche di innovazione, soprattutto perché riporta la formazione permanente dell’area sanitaria nell’ambito di una stretta collaborazione con la Facoltà di Medicina e con l’Università, di conseguenza con la didattica e la ricerca più avanzate. Credo che questo sia un esempio se non unico, sicuramente originale nel panorama italiano. E’ motivo di soddisfazione per me anche poter constatare che Villa La Quiete, recentemente acquisita dalla Regione Toscana, come sede del Laboratorio conserverà una destinazione pubblica, e anzi un utilizzo nuovamente legato alla formazione”. Lo scenario in cui si muove il Laboratorio non è solo regionale ma prevede con eventi che avranno coinvolgimento a livello nazionale ed internazionale, valutati da una direzione strategica guidata dal professor Gianfranco Gensini. Il Formas si articola in varie aree di attività: struttura tecnico-amministrativa, rapporti con la committenza, formazione e alta formazione universitaria, produzione e gestione dei corsi, formazione attraverso le tecnologie informatiche, Fad ed e-learning, comitati scientifici e qualità dei corsi, promozione dell’innovazione e della ricerca. Il progetto del Laboratorio è stato realizzato dall’Azienda Ospedaliero-universitaria Careggi .  
   
   
L´INVECCHIAMENTO DELLA POPOLAZIONE, UNA DELLE CONQUISTE IMPORTANTI DELL´UMANITÀ, SI È SVOLTA A BOLOGNA LA PRIMA CONFERENZA PAR (PIANO DI AZIONE REGIONALE), NUOVO MODO DI PROMUOVERE E REALIZZARE POLITICHE E INTERVENTI PER LA TERZA ETÀ.  
 
Bologna, 14 novembre 2007 - L´invecchiamento della popolazione, una delle conquiste importanti dell´umanità, rende necessario un approccio integrato che superi gli attuali confini settoriali delle politiche socio-sanitarie rivolte agli anziani, per affrontare tale processo dai suoi diversi punti di vista. Sono molti i fattori che influiscono sulla qualità di vita in età avanzata: salute e assistenza, sicurezza, facilità negli spostamenti, ricreazione del corpo e della mente, possibilità di continuare ad imparare. Per progettare tutto questo la Regione Emilia-romagna ha risposto dando vita al Par, il Piano di Azione Regionale che promuove e realizza politiche e interventi innovativi e integrati a favore della popolazione anziana. La prima Conferenza Regionale Par, in una sala Polivalente della Regione stracolma di operatori e pubblico, ha presentato oggi ad amministratori, operatori sociali, sindacalisti, organizzazioni del Terzo settore e del volontariato questa nuova metodologia di analisi e di lavoro, che tende a vedere l’anziano nella complessità dei suoi bisogni. La Conferenza è stata aperta dal sottosegretario alla Presidenza della Regione, Alfredo Bertelli, che è intervenuto sui princìpi base del Par, gli accordi siglati e lo stato di attuazione. Ad una relazione con i dati più recenti sulla popolazione anziana, hanno fatto seguito gli interventi degli assessori alle Politiche per la salute Giovanni Bissoni ed alle Politiche sociali, Anna Maria Dapporto. Bissoni ha illustrato le novità del nuovo Piano sociale e sanitario, mentre l’assessore Dapporto ha evidenziato il ruolo del volontaria nelle politiche sociali, in particolare quelle rivolte agli anziani. Dopo un breve dibattito, il presidente della Regione Vasco Errani ha svolto le conclusioni della giornata. I commenti “Questa prima conferenza – ha dichiarato il sottosegretario Alfredo Bertelli - dà conto del risultato degli ultimi due anni di lavoro tra l’Amministrazione regionale, che ha messo insieme tutti i settori, le organizzazioni sindacali non solo dei lavoratori autonomi ma anche dei dipendenti, assieme al Terzo settore e al sistema delle Autonomie locali. Tale lavoro ha prodotto il risultato di aver puntualizzato le politiche assistenziali e sociali. Abbiamo inoltre aperto un portale Internet regionale su cui convergono tutte le buone pratiche relative alle politiche per gli anziani, e si stanno producendo punto per punto approfondimenti che condizioneranno gli atti amministrativi di Regione e Enti locali”. “Il Terzo settore – ha commentato l’assessore Anna Maria Dapporto - serve alle persone anziane prima di tutto per dare un valore alla propria vita, usando risorse e tempo da mettere a disposizione della comunità. Il Par, in questo senso, dà anche indicazioni di vita concreta di tutti i giorni, perché detta piccole regole per vivere meglio e, in fondo, da una rete di piccole azioni può nascere una coesione sociale molto diffusa”. “Bisogna respingere il luogo comune che l’invecchiamento della popolazione sia destinato a produrre instabilità nei sistemi assistenziali, per la crescita incontrollata della spesa e la caduta della capacità di produrre ricchezza – ha puntualizzato l’assessore Giovanni Bissoni -. L’emilia-romagna dimostra concretamente che una regione anziana può essere ricca e capace di dare risposte ai bisogni assistenziali. Il Piano sociale e sanitario fa scelte di riorganizzazione dei servizi, quindi integrazione sociale e sanitaria, rilancio della coesione sociale e delle politiche territoriali. Partiamo da qui per andare oltre, integrare le politiche per la casa, i trasporti… Dentro a tutto ciò, sperimentazioni concrete: il Fondo per la non autosufficienza è partito col 2007, ha potuto beneficiare di 100 milioni di euro aggiuntivi provenienti dal bilancio regionale e tutti i distretti, oggi, stanno progettando l’utilizzo di queste risorse”. “Il Par – ha concluso il presidente Vasco Errani – non è solo uno strumento innovativo per affrontare la problematica degli anziani dal punto di vista sanitario e sociale, ma anche un’idea del tutto nuova nella sperimentazione delle politiche in questo Paese, cioè l’integrazione. Quando parliamo della nostra regione prendiamo atto che è composta ormai per il 25 per cento da persone con oltre 65 anni, quindi dobbiamo riorganizzare la società per renderla maggiormente adeguata e disponibile a questo cambiamento strutturale. Dunque politiche per la casa, per i trasporti, l’urbanistica, il sociale e integrazione socio-sanitaria. L’emilia-romagna è da questo punto di vista certamente all’avanguardia, fa una politica di investimenti straordinaria, penso ad esempio allo sforzo per la non autosufficienza, che porterà ad una qualità della vita per questa parte della popolazione certamente molto migliore di quella di altre parti del Paese. Da questo punto di vista vogliamo dare un contributo nazionale, dimostrando che è possibile affrontare questo cambiamento gestendolo e governandolo senza un atteggiamento ragionieristico, secondo il quale tutto ciò non si può conciliare con la tenuta del welfare”. Gli anziani in Emilia-romagna Gli anziani residenti in Emilia-romagna all’1 gennaio 2007 risultano essere oltre 961 mila, pari a quasi il 23% del totale della popolazione regionale. La componente femminile è prevalente e costituisce il 58,1% dei residenti di 65 anni e oltre. Nell’ultimo decennio, l’incidenza della popolazione anziana è costantemente aumentata, passando dal 21,5% del 1997 all’attuale 22,8%. Le previsioni demografiche indicano nel periodo 2004-2024 un incremento complessivo della popolazione anziana (65 e oltre) di circa il 20%. In particolare, a fronte di un aumento contenuto della fascia 65-75 anni (+7,8%), si prevede un aumento del 34% degli anziani con più di 75 anni e di ben il 50% degli ultraottantenni, che nel 2024 saranno oltre 384 mila. Per approfondire: www. Regione. Emilia-romagna. It/par/ .  
   
   
PRESENTATA LA PRIMA FOTOGRAFIA DEGLI HOSPICE IN ITALIA E GLI IMPEGNI ISTITUZIONALI PER ASSICURARE LA MIGLIORE ASSISTENZA AGLI OLTRE 250MILA MALATI TERMINALI ITALIANI  
 
Perugia, 14 novembre 2007 - Il dato ufficiale riportato nel documento finale elaborato sui dati raccolti entro il 31 dicembre 2006 è di 105 hospice attivi in Italia, con 1. 229 posti letto operativi. I dati della ricerca, continuata nel 2007, indicano che gli hospice attivi in Italia sono oggi 114. E, con quelli che dovrebbero essere realizzati entro il 2008, si arriva a 206. Secondo i dati di programmazione forniti dalle regioni, gli hospice operativi entro i prossimi anni, indicativamente entro il 2011, dovrebbero essere 243, con 2. 736 posti letto totali e un indice globale nazionale di 0,47 posti letto ogni 10. 000 residenti. E’ questa la sintesi della prima rilevazione ‘certificata dalle istituzioni’ denominata “Hospice in Italia 2006: prima rilevazione ufficiale”, sugli hospice attualmente operativi in Italia e di quelli che verranno attivati nei prossimi anni. La stesura del documento è stata effettuata dalla Società Italiana Cure Palliative in partnership con la Fondazione Isabella Seràgnoli e la Fondazione Floriani grazie all’attività dei ricercatori della Fondazione Nomisma Terzo Settore, con il patrocinio e il supporto del Ministero della Salute. Un documento che rileva una crescita costante partita nel 2001, quando sul territorio nazionale erano presenti solo 20 hospice. E questo grazie allo sforzo congiunto della Sicp - che oggi celebra a Perugia il suo Xiv incontro nazionale -; del mondo del non profit, rappresentato da Fondazione Isabella Seràgnoli e Fondazione Floriani e delle istituzioni, prima tra tutte il Ministro della Salute Livia Turco che fin dall’inizio del suo mandato ha dimostrato grande sensibilità e attenzione per le oltre 250mila persone in Italia che ogni anno vengono classificate tristemente come malati terminali. Nel documento sono raccolti anche a chiare lettere i passi da compiere per arrivare a regime; come testimonia l’introduzione del documento ufficiale presentato oggi a Perugia a firma di Livia Turco. “Questa indagine colma un vuoto di conoscenza sullo stato dell’arte delle strutture di tipo hospice esistenti” sostiene il Ministro della Salute. “Appena insediata nel mio incarico di Ministro ho condotto una ricognizione sulla utilizzazione dei fondi destinati alla realizzazione di questo genere di strutture (L. N. 39 26 febbraio 1999), rimettendo in circolo le risorse ancora non spese e provvedendo, con la legge finanziaria dello scorso anno, a rifinanziare con ulteriori 100 milioni di euro gli investimenti relativi. Quest’anno ci apprestiamo a confermare quel provvedimento, con il varo della nuova legge di bilancio, raddoppiandone l’entità dei finanziamenti che permetteranno la realizzazione nuove strutture soprattutto nelle regioni che più ne hanno bisogno, nel Sud del Paese”. “La prima rilevazione ufficiale dimostra, in effetti, una notevole diversità interregionale nella rete per le cure palliative” afferma Furio Zucco presidente della Sicp. “In generale, vi è un andamento decrescente da Nord a Sud sia nel numero degli hospice attivi e da attivare, sia nel numero dei posti letto”. Al 31 dicembre 2006 la Lombardia aveva un tasso di posti letto in hospice di 0,46/10. 000 residenti, mentre ben quattro regioni non ne avevano nessuno in funzione (Abruzzo, Campania, Umbria e Valle D’aosta). Secondo quanto programmato a livello regionale, questa diversità sarà solo in parte colmata alla fine del 2008, basti pensare che la regione ad allora maggiormente dotata di hospice, l’Emilia Romagna, arriverà a 0,72 posti letto ogni 10. 000 residenti, mentre l’indice medio nazionale arriverà solo a 0,40. Soltanto altre quattro regioni dovrebbero superare il tasso di 0,50 (Basilicata, Lazio, Lombardia e Valle d’Aosta), nove si dovrebbero situare tra lo 0,30 e lo 0,45 (Friuli Venezia Giulia, Liguria, Marche, Molise, Piemonte, Puglia, Sicilia, Toscana, Umbria, Veneto), quattro tra lo 0,10 e lo 0,23 (Abruzzo, Calabria, Sardegna, Trentino Alto Adige) e una, la Campania, dovrebbe rimanere sotto lo 0,10, con 0,08/10. 000 residenti “Una causa della differenza interregionale”, sostiene ancora Fz, “è dovuta al fatto che ogni Regione ha un suo modello di sviluppo della rete di cure palliative, alcune addirittura più di uno. Manca un ‘Modello Nazionale per lo sviluppo della rete per le cure palliative’ che integri gli hospice con le cure domiciliari. Ciò non ha certo facilitato lo sviluppo delle cure palliative in generale e di quelle domiciliari in particolare: senza un forte sviluppo di queste ultime, che dovrebbero garantire l’assistenza al 75 per cento a oltre 250. 000 nuovi malati terminali ogni anno, la pressione sugli hospice da parte delle famiglie risulterà eccessiva, creando anche in questo settore liste di attesa, in un’area dove la creazione di liste di attesa sarebbe drammatica in quanto l’aspettativa di vita delle persone da ammettere in hospice è, per definizione, limitata” “Gli hospice già operativi e i molti previsti nel prossimo futuro porteranno ad avere necessità di un numero assai elevato di volontari” afferma Francesca Crippa Floriani, Presidente della Federazione Cure Palliative “La Federazione avrà il compito di fornire tutte le informazioni utili alle numerose associazioni che sorgeranno in sostegno dei nuovi hospice affinché non si ritrovino a dover ‘imparare sul campo’ la complessità di questo ruolo”. “Gli hospice – spiegano a due voci Isabella Seràgnoli e Francesca Floriani - nel nostro Paese fino a pochi anni fa erano solo una decina, ma grazie alla lungimirante Legge n. 39/1999 hanno avuto un incremento numerico notevole: questa crescita culturale e organizzativa non può più prescindere dall’acquisizione precisa dei dati strutturali e funzionali. Il lavoro di censimento e di analisi che ha portato alla realizzazione di questa monografia e la diffusione che ne seguirà forniranno uno strumento prezioso non solo per gli operatori e le organizzazioni non profit del settore, ma anche per le Istituzioni”. Il libro è anche un indispensabile mezzo di comunicazione per i cittadini, in quanto fornisce indirizzi, numeri di telefono, referenti medici, indicazioni sulle strutture e nel contempo dà la garanzia che le strutture stesse rispondano ai requisiti minimi assistenziali e strutturali richiesti dalla legge. È per tutto questo che la Fondazione Floriani e la Fondazione Isabella Seràgnoli hanno deciso di finanziare e promuovere il primo lavoro italiano sugli hospice. Identikit dell’Hospice - L’hospice italiano è una struttura specifica nella quale sono garantite, in regime di residenzialità, le prestazioni di cure palliative. Le cure palliative sono costituite da un complesso integrato di prestazioni sanitarie, tutelari, assistenziali e alberghiere fornite con continuità nell’arco delle 24 ore a malati affetti da malattie inguaribili, in fase avanzata ed evolutiva. Il Dpcm del 20 gennaio 2000, “Atto di indirizzo e coordinamento recante requisiti strutturali, tecnologici e organizzativi minimi per i centri residenziali di cure palliative”, ne ha fissato gli standard, ai quali le regioni si sono adeguati, in alcuni casi migliorandoli, anche al fine di ottenere i finanziamenti della Legge n. 39/99. Recentemente, il 30 maggio 2007, la Commissione per i Livelli Essenziali di Assistenza (Lea) del Ministero della Salute, ha approvato un documento tecnico sulla definizione delle “Prestazioni Residenziali e Semi-residenziali”. All’interno del Gruppo di Lavoro incaricato dell’elaborazione del testo hanno operato esperti della Società Italiana di Cure Palliative che hanno contribuito alla stesura dei capitoli relativi agli hospice e ai centri di cure palliative per i minori, successivamente approvati dalla Commissione Lea. La Sicp e la Federazione Cure Palliative, nel 2002, avevano elaborato un documento definito “Proposta di requisiti strutturali, tecnologici e organizzativi per l’accreditamento di strutture e organizzazioni non profit erogatrici di cure palliative” (www. Sicp. It – nella sezione pubblicazioni). Il Disegno della Rilevazione: “Hospice in Italia 2006: prima rilevazione ufficiale” La realizzazione del progetto ha visto coinvolte diverse Organizzazioni che operano nell’ambito delle cure palliative (Fondazione Floriani, Fondazione Isabella Seràgnoli, Società Italiana di Cure Palliative e Fondazione Nomisma Terzo Settore), alcuni opinion leader di rilievo nazionale e diversi ricercatori, con il riferimento costante al Ministero della Salute. Nel complesso il progetto è durato circa 18 mesi, da aprile 2006 a settembre 2007. La fase di avvio del progetto è stata condivisa con tutte le istituzioni pubbliche coinvolte nell’ambito delle cure palliative, grazie a una articolata comunicazione istituzionale (che ha coinvolto 57 Assessorati regionali competenti in materia sanitaria e sociale e i 192 Direttori Generali di tutte le Aziende Sanitarie italiane). Ciò ha permesso di raccogliere l’adesione ufficiale di tutte le regioni e province autonome italiane e di 107 Aziende Sanitarie. Contestualmente è stata avviata la costruzione del database delle strutture che potevano essere valutate quali potenziali hospice italiani, effettuando un’articolata attività di monitoraggio, verifica e progressivo aggiornamento di tutte le possibili fonti più autorevoli. Tali attività hanno portato a identificare: 297 centri quali potenziali hospice (compresi quelli già operativi, in fase di realizzazione o programmati per il futuro); 243 hospice confermati a seguito delle attività di controllo e verifica pervenute da fonti ufficiali (Ministero, Regioni ed Aziende Sanitarie Locali). La fase di rilevazione è durata sei mesi (da luglio a dicembre 2006) e ha previsto l’invio tramite e-mail del questionario a tutti i responsabili legali dei 297 potenziali hospice. Nel complesso sono stati restituiti alla Sicp 152 questionari compilati, di cui: 96 questionari di hospice operativi (sul totale di 105 di hospice risultati già operativi); 17 questionari di hospice già realizzati ma non ancora operativi (su un totale di 32); 24 questionari di hospice in fase di realizzazione (su un totale di 64); 5 questionari di hospice in fase di progettazione o di programmazione (su un totale di 42); 10 questionari relativi ad altre strutture operative nell’ambito delle cure palliative, non dotate delle caratteristiche dell’hospice (non elaborati per la presente pubblicazione). Durante la rilevazione è stato fornito un supporto telefonico per agevolare la compilazione del questionario, instaurando un processo virtuoso di costante scambio informativo (con oltre 1. 500 contatti telefonici). L’elaborazione dei dati, la ricerca dei principali orientamenti normativi e di programmazione nazionale e regionale e la redazione della monografia sono avvenute con la costante supervisione dei più autorevoli esponenti medico-scientifici che operano nell’ambito delle cure palliative, del Consiglio Direttivo e dei Coordinatori Regionali della Società Italiana di Cure Palliative. .  
   
   
ARGENTINA, BRESCIANI INAUGURA NUOVE OPERE MEDICHE  
 
Rosario, 14 novembre 2007 - "Efficacia, efficienza e concretezza". Con queste tre parole l´assessore regionale alla Sanità, Luciano Bresciani, ha salutato la comunità lombarda in occasione dell´inaugurazione delle opere realizzate all´ospedale italiano di Rosario in Argentina, durante la missione istituzionale in corso in questi giorni in Sudamerica. I lavori sono stati realizzati grazie a un gemellaggio con l´ospedale di Mantova "Carlo Poma". Bresciani ha voluto sottolineare la forma innovativa di questa esperienza, con il gemellaggio diretto tra due ospedali e il sostegno della Regione nella linea tracciata, secondo la quale è opportuno soprattutto garantire formazione del personale e fornitura di tecnologie avanzate. Il gemellaggio, avviato nel 2005, con un sostegno finanziario complessivo di 340. 000 euro da parte della Regione Lombardia, ha consentito all´Ospedale di Rosario di superare nel triennio di progetto alcune criticità, garantendo un effettivo miglioramento delle prestazioni sanitarie, con la valorizzazione delle risorse umane, strutturali e tecnologiche e l´incremento delle capacità operative di determinati settori. "Il nostro obiettivo - ha spiegato Bresciani - è quello di lavorare sempre al servizio della comunità e questo deve avvenire insieme alla comunità stessa; noi non vogliamo dare semplici contributi ma operare tramite progetti specifici e secondo obiettivi concreti che vanno verificati passo dopo passo: qui abbiamo visto che la strada intrapresa è quella giusta e su questa via intendiamo proseguire". Per quanto riguarda le opere realizzate va rilevato in particolare come, nel 2005, si siano ristrutturate tre sale operatorie, che presentavano livelli di standard qualitativi non più adeguati. Tale intervento è stato eseguito da personale argentino con la consulenza dell´Ufficio Tecnico dell´Ospedale di Mantova. Nel 2006 invece si è proceduto alla ridefinizione dell´assetto organizzativo dell´ospedale, con l´individuazione di percorsi e la stesura di protocolli operativi. Il personale della Direzione Medica dell´ospedale di Mantova ha garantito la consulenza in materia. Inoltre è stato introdotto un sistema di controllo di gestione con l´acquisizione di un apposito programma informatico e corsi di aggiornamento per il personale amministrativo. "La Lombardia non dimentica i suoi figli all´estero e lo fa all´insegna della concretezza e dell´efficacia - ha aggiunto il vicepresidente del Consiglio regionale, Enzo Lucchini - c´è poi l´orgoglio di presentare un´opera realizzata dall´ospedale della mia città che ha dimostrato ancora una volta di saper mettere in pratica al meglio le avanguardistiche linee di politica sanitaria adottata in Regione dal 1998". Si è infine convenuto di avviare una collaborazione nel settore neonatologico, con un contributo argentino sulle tecniche ventilatorie e un contributo lombardo nel settore neurologico e più specificamente nel trattamento ipotermico delle asfissie neonatali e della prevenzione della morte in culla. In delegazione - oltre al presidente degli "Italiani nel mondo" Daniele Marconcini e il direttore sanitario del Poma" di Mantova, Pier Vincenzo Storti - anche i consiglieri regionali Carlo Porcari, Gianfranco Corcordati e Luca Gaffuri. L´inaugurazione dei nuovi reparti dell´ospedale italiano è stata preceduta da una serie di incontri istituzionali di alto livello con il sindaco di Rosario e il presidente della Regione di Santa Fe, incontri che hanno messo in evidenza la volontà di sviluppare ulteriori collaborazioni. .  
   
   
DIASORIN S.P.A., RISULTATI DEL TERZO TRIMESTRE 2007: RICAVI NETTI CONSOLIDATI PARI A EURO 49,0 MILIONI IN CRESCITA DEL 12,6% (+14,7% A CAMBI COSTANTI)  
 
Saluggia, 14 novembre 2007 – Il Consiglio d’ Amministrazione di Diasorin S. P. A. , azienda attiva a livello internazionale nel mercato della diagnostica in vitro, presieduto dal dott. Gustavo Denegri, ha approvato la relazione sull’ andamento della gestione del terzo trimestre 2007 presentata dall’ Amministratore Delegato Carlo Rosa. Anche nel terzo trimestre 2007 Diasorin ha realizzato un deciso incremento dei ricavi, sebbene ancora una volta condizionati dal rafforzamento dell’ euro nei confronti del dollaro statunitense, e un concreto miglioramento della redditività, escludendo l’ effetto di oneri e proventi non ricorrenti registrati dalla Capogruppo nel periodo. Il terzo trimestre d’ esercizio si è chiuso con un fatturato in crescita del 12,6% rispetto al terzo trimestre del 2006, crescita che se considerata a cambi costanti risulta ancor più sostenuta pari al 14,7%. L’ andamento positivo è da attribuirsi in modo particolare alle vendite di prodotti relativi alla tecnologia Clia (Chemiluminescent Immuno Assay) cresciute del 27%, grazie al continuo ampliamento della base installata Liaison che a fine settembre conta circa 1. 960 unità (da 1. 870 unità al 30 giugno 2007), e all’ ampliamento del menu prodotti offerto che porta ad un miglioramento del fatturato generato per macchina (14 nuovi prodotti, di cui 11 specialità, tra il 2006 e fine settembre 2007). Di conseguenza le vendite di reagenti su tecnologia Clia hanno raggiunto nei primi nove mesi dell’ anno un’ incidenza percentuale sul totale dei ricavi pari al 51,1%. All’ incremento delle vendite si è affiancato un miglioramento di tutti gli indicatori reddituali: nel corso del 3° trimestre il margine lordo è passato da 26,8 milioni di Euro del 2006 a 30,4 milioni di Euro del 2007, con una crescita pari 13,5% ed un’ incidenza sul fatturato del 62,0% rispetto a 61,5% nel 3° trimestre 2006. Come già ricordato, anche nel corso del terzo trimestre oneri e proventi di natura non ricorrente hanno inciso sui risultati operativi. In particolare, nel terzo trimestre 2007 sono stati registrati oneri non ricorrenti pari a 1,9 milioni di Euro a fronte del processo di quotazione al Mercato Telematico Azionario di Milano. Nel corso del terzo trimestre 2006 si sono invece verificati proventi straordinari per 1,9 milioni di Euro, derivanti dalla concessione di un finanziamento a fondo perduto a fronte di progetti di ricerca ex lg 346/1998. Mentre. Il trimestre si è chiuso con Ebitda pari a 13,5 milioni di euro con un’ incidenza sul fatturato pari al 27,5%. L’ Ebit consolidato realizzato nel trimestre ammonta a 10 milioni di euro, pari al 20,5% del fatturato. Al netto degli effetti straordinari citati, il trimestre ha fatto registrare un Ebitda di 15,3 milioni di Euro, pari al 31,2% del fatturato, in crescita del 13% rispetto al 2006, e un Ebit di 11,9 milioni di Euro, pari al 24,3% del fatturato e in crescita del 18,1% rispetto allo stesso periodo dell’ esercizio precedente. L ’ utile netto risulta pari a 5,3 milioni di Euro, con un’ incidenza sul fatturato pari al 10,9%, in crescita del 16,8% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, al netto di oneri e proventi non ricorrenti. L’ indebitamento finanziario netto consolidato al 30 settembre 2007 è pari a 15,9 milioni di euro, in netto miglioramento rispetto ai 30,2 milioni di euro al 30 giugno 2007, e ai 34,7 milioni di euro con cui si era chiuso l’ esercizio precedente. Lo sviluppo del business Rica vi per aree geografiche La composizione geografica dei ricavi evidenzia solidi tassi di crescita nei paesi in cui Diasorin vanta una presenza diretta consolidata, ma soprattutto una forte accelerazione delle vendite in Nord America. In Europa il terzo trimestre ha registrato una crescita del fatturato del 15,0% passando da 25,7 milioni di euro a 28,7 milioni di euro. Il mercato nordamericano, dove lo sviluppo della tecnologia Clia e l’ espansione della base istallata Liaison è relativamente recente, si conferma uno dei mercati strategicamente più importanti per il Gruppo, sebbene la crescita del fatturato nel periodo in esame, a causa della fluttuazione sfavorevole del dollaro, si rifletta in misura meno che proporzionale sul fatturato consolidato. Nel corso del trimestre i ricavi sono arrivati a 11,6 milioni di euro, in crescita del 18,0% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, che si traduce in una crescita del 27,7% se considerati al netto del rafforzamento della valuta europea. Al di fuori del mercato europeo e nordamericano, il Gruppo ha fatto registrare una crescita pari al 9,1%, dove degna di nota è la performance del mercato cinese, in crescita del 30% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Dal punto di vista delle tecnologie che Diasorin è in grado di offrire, la crescita del fatturato è nuovamente da attribuirsi all’ aumento delle vendite di prodotti relativi alla tecnologia Clia cresciuta nel semestre del 27,0%, superiore a quella realizzata con i prodotti Ria e Elisa, grazie all’ allargamento della base istallata Liaison e all’ ampliamento del portafoglio prodotti offerto, arricchito di kit di specialità. Di conseguenza le vendite dei prodotti basati sulla tecnologia Clia hanno assunto un’ incidenza sui ricavi del 51,1%, nettamente superiore rispetto al 45,3% dello stesso periodo dell’ anno precedente. Andamento economico del periodo gennaio-settembre 2007 I primi nove mesi dell’ esercizio 2007 si sono rivelati molto soddisfacenti per il gruppo Diasorin. Il fatturato è cresciuto in maniera significativa rispetto allo stesso periodo dell’ anno precedente, pur risentendo dell’ apprezzamento della valuta di consolidamento del gruppo verso le altre valute, in particolar modo verso il dollaro statunitense. Infatti, il fatturato del gruppo nei primi nove mesi è stato pari a 151. 2 milioni di euro, in crescita rispetto allo stesso periodo del 2006 del 10,6% se considerato a tassi di cambio correnti, e del 12,8% se considerato a tassi di cambio costanti. Anche tutti gli indici di redditività del periodo risultano in miglioramento rispetto all’ esercizio precedente, in particolar modo se depurati degli effetti straordinari che hanno influenzato in modo opposto il 2006 ed il 2007. L’ Ebit ed Ebitda sono stati pari rispettivamente a 34,7 milioni di euro e 45,1 milioni di euro che, normalizzati, fanno registrare una crescita rispettivamente del 22,5% e del 16,6%. Infine, il gruppo ha registrato un utile dopo le imposte pari ad Euro 19,1 milioni, rispetto ad Euro 19 milioni dello stesso periodo dell’ esercizio precedente. Sulla base dell’ andamento dei ricavi registrati fino ad oggi, la società prevede che l’ esercizio 2007 si chiuderà con un fatturato intorno ai 200 milioni di Euro, di cui oltre il 75% raccolto a livello internazionale. .  
   
   
VANGELIS VLAHOS STRUCTURES OF INFLUENCE COMO 6 DICEMBRE 2007 – 27 GENNAIO 2008  
 
Como, 14 novembre 2007 - Giovedì 6 dicembre inaugura a Como, presso lo spazio per l’arte contemporanea Borgovico 33, structures of influence, la mostra del giovane artista greco Vangelis Vlahos, quarto appuntamento del progetto Direct Architecture. Politics and Space. La rassegna, a cura di Marco Scotini, comprende quattro mostre personali e si svolge nell’arco di un intero anno. E’ iniziata lo scorso febbraio con l’esposizione dedicata all’artista greca Maria Papadimitriou, per proseguire in maggio con quella di Santiago Cirugeda, di Josè Davila in ottobre e concludersi con la prima personale italiana di Vangelis Vlahos, che si terrà fino al 27 gennaio 2008. Ognuno di questi quattro artisti, considerati tra i più interessanti sulla scena contemporanea internazionale, è stato invitato a immaginare uno spazio urbano flessibile, collettivo e temporaneo, e a produrre dentro l’ex chiesa seicentesca, attuale e suggestiva sede dell’Associazione Culturale Borgovico 33, un padiglione in scala reale, che sia modello di intervento e di azione urbana. Riappropriarsi dello spazio della città contemporanea è l’idea su cui si basa il progetto, che prendendo le mosse dalla concentrazione a Como di modelli d’architettura modernista, intende riflettere sulla trasformazione del paradigma urbano e sociale all’interno della città globale. Vlahos si è reso noto al grande pubblico per la partecipazione alla Biennale di Berlino (2004), a Manifesta 5 a San Sebastian (2004) e all’ultima edizione della Biennale di San Paolo (2006). L’area di indagine scelta da Vlahos è, prima di ogni altra, la realtà urbana di Atene con le sue insormontabili contraddizioni. Il metodo d’indagine, invece, è quello dell’archivista di incidenti politici e di fatti sociali. Gli stessi modelli architettonici che Vlahos realizza - sempre in scala 1:50 e in cartone grigio - nascono da foto tratte da materiali d’archivio o da informazioni trovate piuttosto che da un’esperienza concreta dell’edificio preso in esame. Come spiega Marco Scotini: “l’artista, all’interno di Borgovico33, mette in scena un duplice fallimento. Da un lato quello del Regime dei Colonnelli tra il 1967 e il 1974 e rappresentato simbolicamente dalla Torre del Pireo, quale proiezione dell’idea di progresso della Grecia sotto la dittatura: un edificio mai portato a termine e mai pienamente utilizzato. Dall’altro lato il vano tentativo di resistenza di Alekos Panagulis, con l’attentato al dittatore greco Gorge Papadopoulos del 1968 e con tutta la sua militanza politica. Presentata attraverso l’archivio del quotidiano “Eleftheros Kosmos” (Mondo Libero) - organo ufficiale del regime - l’attività di Panagoulis si ricollega direttamente all’Italia attraverso una figura chiave come Oriana Fallaci e al suo famoso bestseller Un uomo del 1979”. Con la sua intera ricerca Vangelis Vlahos non solo indaga le contraddizioni della società attuale ma assieme a molti artisti contemporanei inscrive la propria opera dentro quella più generale di decostruzione dell’idea monolitica di un’unica modernità che, al contrario, è declinata nei suoi contesti specifici e locali. Come una sorta di archeologo del nostro tempo, l’artista esplora campioni di architettura modernista presi dagli anni ’60 e ‘70 indagandoli più come eventi accaduti nel tempo che come strutture realizzate nello spazio, piuttosto come testimonianze o “documenti” che come “monumenti” di carattere culturale; in sostanza, più come dispositivi di potere che come ambienti funzionali. L’ambasciata Americana di Atene è un case-study tra i più ricorrenti nel suo lavoro. Progettata da Walter Gropius alla fine degli anni ‘50 in perfetto International Style, l’Ambasciata Americana viene presentata da Vlahos nella sua progressiva trasformazione da simbolo utopistico di modernizzazione o da elemento di propaganda democratica in bersaglio degli attacchi terroristici e della stessa politica reazionaria americana di oggi. In un caso la sede diplomatica americana viene messa in scena come oggetto dell’attacco missilistico del 1996, rivendicato dall’organizzazione greca di lotta armata “17 Novembre”. In un altro caso viene messa in rapporto alla lettera di dimissioni dall’incarico presso il Ministero degli Esteri inviata nel marzo 2003 da John Brady Kiesling - diplomatico Usa ad Atene - al Segretario di Stato Colin Powell in aperta polemica con la politica americana in Iraq. Ma in New markets require new structures (2006) sono ancora edifici dal particolare valore rappresentativo che sono stati individuati da Vlahos nell’Europa dell’Est - dai grattacieli di Varsavia, Sarajevo, Praga ai palazzi del parlamento in Bosnia - e letti per le loro contraddizioni economico-politiche nella fase di trasformazione sociale promossa dal crollo dell’Unione Sovietica. .  
   
   
AGORáRTE PRESENTA MUJER SECRETA MOSTRA PERSONALE DI JORGE ALIO DAL 22 NOVEMBRE 2007 ALL’ 11 GENNAIO 2008  
 
 Milano, 14 novembre 2007 - Giovedì 22 novembre 2007 alle ore 18 nella sua galleria di Brera Agorárte presenta la mostra personale di Jorge Alio: Mujer Secreta a cura di Simona Vigo, realizzata con la collaborazione di Camuzzi Argentina, Camuzzi S. P. A. , Cantieri Navali Baglietto, Cantieri di Pisa e con il patrocinio del Consolato Argentino di Milano. La mostra milanese rappresenta la versione italiana della mostra personale dell’artista che Agorárte ha presentato nel prestigioso Centro Cultural Borges, a Buenos Aires, dal 2 al 26 agosto 2007. L’esposizione propone le nuove opere del pittore della città di Buenos Aires. Il binomio donna-città, o meglio, donna–Buenos Aires è il nucleo centrale della ricerca pittorica di Alio degli ultimi anni. Ispirate alle top-model fotografate dalle riviste più famose, in particolare Vogue, le donne che dominano i quadri di Alio ne sono l’anima profonda dal punto di vista iconografico, e ne consolidano l’impalcatura dal punto di vista compositivo. La sua pittura ha beneficiato di una progressiva evoluzione negli ultimi due anni. Sono cambiati alcuni riferimenti appartenenti alla storia dell’arte, è cambiata l’attenzione verso diversi aspetti della realtà urbana e femminile. Se prima la Buenos Aires che ci presentava era tutta concentrata sull’aspetto mondano della vita notturna dei bar dove le donne erano potenti ammaliatrici enigmatiche e sprezzanti, ora ci racconta anche della Buenos Aires più raccolta, più intellettuale, più segreta. La sua pittura rimane sempre molto gestuale, si ammorbidiscono alcune spigolosità delle posture femminili e c’è meno rilevanza della posizione frontale. Resta il senso di segretezza magica che avvolge la donna e la città, entrambi custodi di ineffabili racconti. Matura in termini di consapevolezza pittorica il legame simbolico tra la donna e l’ambiente sempre più imbrigliato in un gioco di specchi ribaltato. Il macrocosmo urbano della città di Buenos Aires che è la casa di tutte le donne che la popolano diviene speculare al microcosmo interiore delle modelle ritratte: ogni donna è la città e la città è in ogni donna, la sua casa segreta. .  
   
   
LUCA PIGNATELLI MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE DI NAPOLI 1 DICEMBRE 2007 - 28 FEBBRAIO 2008  
 
 Napoli, 14 novembre 2007 - Dal 1 dicembre 2007 al 28 febbraio 2008 si terrà, presso il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, la mostra personale di Luca Pignatelli. La mostra, ideata e curata da Achille Bonito Oliva, ospiterà in quattro sale del Museo , lavori inediti realizzati appositamente per l’occasione: l’installazione Schermi, composta da oltre cento tele, quadri di grande formato e la serie dedicata al tema della caccia, proposto qui per la prima volta nella sequenza di opere con scene d’aggressione di animali selvatici. L’approccio di Luca Pignatelli al mondo dell’immagine avviene attraverso l’architettura. Le sue tele evocano i templi romani, Pompei e l’arte antica, di cui l’artista subisce il fascino. All’indagine archeologica si affianca quella sull’architettura moderna ed in particolare del mondo industriale, rappresentato nelle sue opere da aerei da guerra, mezzi pesanti e locomotive, ma anche nella scelta di supporti come i teloni ferroviari. All’attenzione per il dettaglio architettonico si accompagnano tonalità cupe e un’atmosfera sospesa, presente nelle grandi tele di paesaggi caratterizzati dalla rappresentazione di un mondo in costante pericolo e dal perdurare della civiltà in un clima di minaccia. Luca Pignatelli predilige l’uso di tele logorate, il montaggio di frammenti, la scelta di una gamma limitata di colori dai toni saturi e l’uso della polvere d’alluminio, elementi che determinano la dissolvenza delle coordinate spazio-temporali dei dipinti, sino a sospenderli in un attimo eterno. “Luca Pignatelli ha sempre lavorato ad un’idea di arte in cui il linguaggio diventa l’utensile che produce un sistema permanente di allarme, un’incursione che attraversa le cose per arrivare a una dinamica della sensibilità e della coscienza, intesa come deterrente che spoglia il reale della sua inerzia e lo potenzia mediante l’intensità di un movimento eccellente, quello di un linguaggio vibrante ed affermativo, lacerante e totale - scrive Achille Bonito Oliva nell’introduzione al catalogo – […] Alla dinamica cosmica è sincronica quella dell’artista, fatta di spostamenti progressivi dello stile, di intenzionale volubilità espressiva, di scarti laterali e veloci rispetto alle esperienze precedenti. Pignatelli opera su una poetica mobile e flessibile, su un progetto continuamente aggirato e sovvertito. L’idea di poetica non è quella tradizionale di fedeltà di stile e materiale pittorico, bensì quella di un’aderenza continua dell’immagine all’impulso creativo”. Nell’ambito della mostra verrà proiettato Hope 1, un film di 7 minuti realizzato dal regista Daniele Pignatelli, dove sono protagonisti i quadri dell’artista. La mostra, corredata da un catalogo edito da Electa, è promossa da Soprintendenza per i Beni Archeologici delle Province di Napoli e Caserta. All’inaugurazione, venerdì 30 novembre alle ore 17. 30, saranno presenti con l’artista, il Soprintendente Maria Luisa Nava e il curatore Achille Bonito Oliva. Dalla fine degli anni ’90, le opere di Luca Pignatelli, che attualmente vive e lavora a Milano, conoscono una risonanza di portata internazionale. Tra le sue ultime mostre personali si possono annoverare l’esposizione al Teatro India [Roma, 2007], i due allestimenti a New York alla Annex Plus – White Box e alla Ethan Cohen Fine Arts [2006], la mostra organizzata presso la Galerie Daniel Templon a Parigi [2005], la personale alla Galerie Mudimadue [Berlino, 2005], le due presentate alla Generous Miracles Gallery [New York, 2003-04] e l’esposizione alla Poggiali & Forconi [Firenze, 2003]. Nel 2007 Pignatelli è stato invitato a numerose mostre collettive, quali Il settimo splendore. La modernità della malinconia, allestita al Palazzo della Ragione di Verona, Linee all’orizzonte, al Museo Galleria d’Arte Moderna a Genova, Opere scelte, al Macro di Roma e Arte Italiana 1968_2007. Pittura, organizzata presso Palazzo Reale a Milano. .  
   
   
UN SOGNO AFRICANO RASSEGNA DI PITTURA, SCULTURA, BORSETTE ISPIRATE ALLA GRANDE TRADIZIONE AFRICANA CHE VEDE PROTAGONISTI MARIDA TAGLIABUE, PITTRICE, LUISELLA BUSINELLI, STILISTA E FABRIZIO SOMMARUGA, COLLEZIONISTA E RICERCATORE.  
 
Gallarate, 14 novembre 2007 – La Leonessa Art Gallery, in via Varese 16 a Gallarate, presenta da domenica 18 novembre al 18 dicembre un’importante mostra dal titolo Un sogno africano, una rassegna di pittura, scultura, borsette ispirate alla grande tradizione africana che vede protagonisti Marida Tagliabue, pittrice, Luisella Businelli, stilista e Fabrizio Sommaruga, collezionista e ricercatore. Vengono proposti i più recenti dipinti di Marida Tagliabue, le borsette in tessuto africano di Luisella Businelli e una selezione di straordinari pezzi unici di arte applicata africana tradizionale provenienti da Benin, Burkina Faso, Costa d´Avorio,. L’antologia presentata da Leonessa Art Gallery a Gallarate offre una panoramica in cui sopravvivono la tradizione formale e le tecniche antiche. Dice la Tagliabue: "Dipingo l´Africa della savana sconfinata punteggiata da alberi di acacia, dipingo i colori mistici del cratere di Ngorongoro, i tramonti, i Maasai, gli animali, le donne con i loro splendidi ornamenti: trasferisco sulla tela l´amore che questa terra ed i suoi popoli mi ispirano, affidando al pennello cio´ che le parole non sanno dire …" L’atmosfera creata vuole coinvolgere emotivamente il visitatore, conducendolo alla ricerca di immaginarie sconosciute, La singolare mostra evento, pensata per un lasso di tempo relativamente breve, va ad arricchire le manifestazioni culturali che da anni vedono impegnata Leonessa Art Gallery nella valorizzazione dell’arte e della cultura di matrice africana. .  
   
   
GIUSEPPE ZIGAINA PER IL DECENNALE DEL NUOVO  
 
Udine, 14 novembre 2007 – In occasione del decennale del “Giovanni da Udine” sarà inaugurata, sabato 17 novembre alle 11. 00, la mostra «Verso la laguna»: un affascinante percorso che raccoglie dipinti e incisioni del celebre artista Giuseppe Zigaina. L’esposizione, curata dalla direttrice della Galleria d’Arte Moderna di Udine Isabella Reale, resterà aperta fino al 15 dicembre e sarà visitabile nei giorni feriali dalle 16 alle 19 (ingresso libero). «Lo scenario naturale della bassa pianura friulana - scrive la Reale - è il teatro fisico dell’esistenza e dell’arte di Zigaina, quel paesaggio dell’anima in cui ci si riconosce e in cui tutto parla della propria identità. A questo lembo di terra Zigaina è rimasto profondamente legato, tanto da costruirci la propria casa, il proprio studio, facendo in modo che gli amici e le persone più care proprio qui si radunassero per lui, e insieme a lui amassero questi luoghi. Qui conduce anche la doppia vita del suo io quotidiano e del suo interiore, come scriveva Pasolini nel 1970». Annota lo stesso Zigaina: «Sprofondare nell’immagine. Riuscire a spiegare questa esperienza nella sua vera realtà, voglio dire nei suoi processi mentali e fisici insieme, sarebbe come fare assistere se stessi, svegli e pensanti, a un proprio sogno. Di solito ci ho pensato molto: la sera soprattutto, prima di prendere sonno. Talvolta il bisogno di razionalizzare ostinatamente ogni mio sentimento mi porta a concludere che questa sorta di sdoppiamento kafkiano debba trovare un’origine e un fondamento nelle strutture del cervello. Talaltra invece mi lascio andare all’irrazionale viaggio a ritroso nella memoria per cullarmi, come succede soltanto in treno, con il mondo che scorre davanti agli occhi…». L’iniziativa, come detto, è realizzata con Banca Popolare Friuladria, che da anni s’impegna a fare del patrimonio culturale, artistico e ambientale del Friuli Venezia Giulia un fattore di attrattività e di competitività per il territorio e per l’economia regionale. «Il nostro - spiega il presidente Angelo Sette - è un progetto che trova proprio nel quadro di Zigaina Verso la laguna, appartenente alla collezione privata della banca, un punto di convergenza tra un modo tradizionale di fruire dell’opera d’arte e un modo innovativo. Non a caso, l’anno scorso abbiamo realizzato una video-intervista a Zigaina e uno spettacolo multimediale, che oggi accompagnano la mostra e la arricchiscono con informazioni sulle caratteristiche e sulle peculiarità del territorio che ha ispirato il quadro». La mostra «Verso la laguna», dunque, comprenderà anche il video omonimo e il vernissage sarà seguito dalla performance «Emozioni in arte»: una rilettura dell’opera di Zigaina con John De Leo, Achille Succi, Fabrizio Puglisi, Massimo Ottoni. .  
   
   
OGGI INAUGURAZIONE MOSTRA PINO FERFOGLIA  
 
 Trieste,14 novembre 2007 – Oggi a Trieste, alle ore 18. 00, negli spazi espositivi del Consiglio regionale (piazza Oberdan 6) sarà inaugurata l´esposizione dedicata a Pino Ferfoglia, l´artista triestino recentemente scomparso che però aveva costruito in ogni dettaglio questa mostra di suoi disegni e incisioni, da tempo inserita nel calendario delle iniziative espositive del Consiglio. La rassegna, che sarà aperta alla presenza della moglie dell´artista, sarà visitabile fino al 26 gennaio 2008 e, come manifestazione postuma, vuole essere un omaggio ancora più affettuoso e significativo a un artista autodidatta che ha ritratto con grande abilità tecnica e profonda passione soprattutto scorci della sua terra, da Trieste, il Carso, Muggia fino all´Istria e alla Dalmazia. La mostra ospitata in Consiglio regionale fa seguito, arricchita di opere, a quella grafica realizzata sempre a Trieste, a palazzo Costanzi, nell´estate dello scorso anno. .  
   
   
AL VIA LA CAMPAGNA ABBONAMENTI DELLA STAGIONE CONCERTISTICA 2007/2008 DEL TEATRO REGIO DI PARMA  
 
 Parma, 14 novembre 2007 - Al via la campagna abbonamenti della Stagione Concertistica 2007/2008 del Teatro Regio di Parma, caratterizzata da bacchette di caratura internazionale e prestigiosi complessi sinfonici che rendono di assoluto valore gli eventi in cartellone. Direttori del calibro di Rafael Frühbeck de Burgos, Daniel Harding, Emanuel Krivine, Zubin Mehta, Anthony Pappano, Esa-pekka Salonen, Inma Shara si alterneranno sul podio di complessi sinfonici quali la Philharmonia di Londra, l’Israel Philharmonic Orchestra, la Mahler Chamber Orchestra, l’Orchestre Philharmonique du Luxemburg, l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, oltre all’Orchestra del Teatro Regio di Parma. Ampio il respiro delle proposte che spaziano dalla musica barocca al repertorio contemporaneo, con un particolare risalto dedicato alla musica del grande romanticismo europeo. Gli abbonati ai turni A e B della Stagione Concertistica 2006/2007 potranno esercitare il diritto di prelazione per l’acquisto dell’abbonamento alla Stagione Concertistica 2007/2008 dal 14 al 20 novembre 2007. Gli abbonati al turno C della Stagione Concertistica 2006/2007 potranno esercitare la prelazione sull’acquisto di abbonamenti sui posti disponibili nei turni A e B della Stagione Concertistica 2007/2008 dal 21 al 23 novembre 2007. I nuovi abbonamenti saranno in vendita dal 24 al 28 novembre 2007 mentre i biglietti per i singoli concerti saranno in vendita dal 29 novembre alla biglietteria del teatro regio di parma e dal 30 novembre on line sul sito www. Teatroregioparma. Org (l’acquisto on-line comporta una commissione di servizio del 12% + Iva sul costo del biglietto). L’inaugurazione è affidata al Coro e all’Orchestra del Teatro Regio di Parma, il 15 dicembre, con un programma consacrato a musiche di Schumann e Mendelssohn dirette da Rafael Frühbeck de Burgos. Ancora un concerto impegnerà in stagione l’Orchestra del Teatro Regio di Parma (2, 3 febbraio), con il talento e la passione di Inma Shara nell’originale programma dedicato alla vicenda di Romeo e Giuletta evocata dalle note di Berlioz, Čajkovskij e Prokof’ev. Dopo la folgorante esibizione dello scorso anno al Teatro Regio tornano la Philharmonia Orchestra di Londra ed Esa-pekka Salonen (4 febbraio), sul podio per un programma a cui partecipa il pianista Juho Pohjunen nel Primo Concerto beethoveniano e dove la Sagra della primavera di Stravinskij è affiancata all’esecuzione di Oiseaux exotiques, omaggio al grande compositore francese Olivier Messiaen, nel centenario della nascita. Duplice e prestigioso l’appuntamento con l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia in tournée a Parma con il suo direttore musicale (22 e 24 febbraio). Assieme a un programma interamente dedicato a Brahms, Anthony Pappano ripropone le pagine eseguite in occasione del concerto che salutò la nascita, cento anni fa, del prestigioso complesso sinfonico. Fondata da Claudio Abbado e in questa occasione affidata al suo celebrato allievo Daniel Harding, debutta a Parma la Mahler Chamber Orchestra (1, 3 marzo), con la Seconda Sinfonia di Brahms e il Concerto di Dvořák che vede impegnata la violinista Isabelle Faust. L’orchestre Philharmonique du Luxemburg offrirà la rara opportunità di ammirare l’arte direttoriale di Emanuel Krivine (4 aprile), sul podio per il Terzo Concerto beethoveniano, solista Rudolf Buchbinder e la Quarta Sinfonia di Mahler, con la voce del soprano Sally Matthews. Attesissimo Zubin Mehta, il mitico direttore che torna a Parma alla guida della Israel Philharmonic Orchestra, a cui è legato da un intenso sodalizio e da tante trasferte in tutto il mondo, per una serata interamente dedicata a musiche beethoveniane, concluse dall’Eroica (14 aprile). Fra gli appuntamenti di musica da camera, importanti recital vedranno i pianisti Grigory Sokolov (17 gennaio) e Alexander Lonquich (12 febbraio) impegnati al pianoforte con Chopin, Schumann e Debussy, il rinomato Trio di Parma con il violista Simonide Braconi (17 marzo) esplorerà capolavori di Schubert, Mendelssohn e Schumann. Altre pagine della grande stagione romantica vedranno cimentarsi i versatili Solisti del Teatro Regio di Parma (28 gennaio). Di rilievo l’appuntamento con la musica antica che prevede un maestro di carisma come Jordi Savall che con la sua viola barocca e la presenza di Rolf Lislevand alla tiorba affronterà un’originale ricognizione nella musica inglese e francese fra Cinque e Seicento (29 febbraio). Per l’inaugurazione del X Festival della Chitarra Niccolò Paganini la stagione del Teatro Regio di Parma propone, infine, l’incontro con un solista eccellente di questo strumento: Manuel Barrueco che con il Quartetto Latino Americano affronterà pagine di autori novecenteschi e, in particolare, di Astor Piazzolla (15 aprile). Nel primo giorno di vendita sarà possibile acquistare alla biglietteria del Teatro Regio di Parma un massimo di due abbonamenti a persona. L’abbonamento ridotto over 60 è riservato alle persone con oltre sessanta anni di età. L’abbonamento ridotto speciale giovani è riservato a coloro che non hanno compiuto il ventiseiesimo anno di età. La biglietteria del Teatro Regio è aperta dal martedì al venerdì dalle ore 10. 00 alle 14. 00 e dalle ore 17. 00 alle 19. 00, il sabato dalle ore 10. 00 alle 13. 00 e dalle ore 16. 00 alle 19. 00. Per informazioni: 0521 039399 fax 0521 504224 biglietteria@teatroregioparma. Org .  
   
   
MILANO, TEATROARSENALE: "L´INFAME" DI GIOVANNI MEOLA - SPETTACOLO SULLA CAMORRA + INCONTRO CON L´AUTORE  
 
Milano, 14 novembre 2007 - Un pesce piccolo, un camorrista di piccolo calibro, si racconta in un monologo intenso e serrato, ripercorrendo davanti ad un immaginario magistrato le tappe della sua personale discesa negli inferi della malavita. Mazz’e’scopa è una figura di camorrista ‘minore’, per certi versi anomalo, un criminale di piccolo taglio che parla, parla, parla e tradisce, che svela ad un magistrato anni di trame malavitose (dando vita ad un maxi-processo contro la camorra). Un pentito ‘sui generis’ che prima tradisce il suo clan originario (quello d’ ‘o Cardillo), poi quello al quale era passato (quello d’ ‘o Portuallo), un pentito al quale hanno ucciso l’intera famiglia, nell’assurda logica della vendetta trasversale , compreso l’unico fratello rimasto in vita, Peppino, il fornaio,“…quello con la manina piccola per via di un fatto di nascita…”. Mazza ‘e Scopa illumina un mondo fatto di violenza e normalità negata, un mondo nel quale tutti hanno un soprannome, ‘nu contranomme, più o meno eccentrico, più o meno minaccioso, più o meno ridicolo. “Spesso,nei nostri Tribunali - spiega Raffaello Maggi, giudice a latere del maxi-processo Spartacus contro la camorra - si ricostruiscono storie senza poter guardare negli occhi le persone che le hanno vissute; quelli che chiamiamo ‘dichiaranti’ raccontano i fatti dando le spalle ai loro ascoltatori. I giudici si sono abituati a riconoscerli dal timbro della voce, e anche da quel ‘timbro’ cercano di ricavare un volto, un’espressione, un’idea di ‘sincerità o falsità’ di quanto dichiarato. Il testo di Giovanni Meola restituisce finalmente, con assoluta pienezza, un volto a quelle ombre. La cifra espressiva, unita alla mai banale rappresentazione del ‘percorso emotivo’ della scelta di rottura dell’omertà, ha momenti di rara efficacia e coinvolgimento. L’attenzione alla genesi dei ‘contronomi’, poi, è il canovaccio che consente di dar vita ai profili criminali e umani dei compagni di viaggio dell’infame, al contempo svelando le ricorrenti ‘disattenzioni’ di chi lo interroga. Sullo sfondo, le tragiche dinamiche di guerra di cui continuiamo, da anni, ad occuparci. ” Mercoledì 14 novembre 2007 Ore 21. 15 - L’infame testo, regia, spazio scenico Giovanni Meola con Luigi Credendino, costumi e scenografia Annalisa Ciaramella, voce registrata fuori campo Luciano Scateni, produzione virus teatrali, repliche fino a domenica 18 novembre. Giovanni Meola è autore,regista e formatore teatrale. Dal 1998 all’inizio del 2000 è presso il carcere minorile di Nisida (Na) all’interno di un gruppo di lavoro composito per organizzare i corsi teatrali con i detenuti minorenni: un’esperienza che lo ha spinto ad affrontare tematiche legate a storie di malavita e legalità,di strada e di vite stravolte dalla cronica incapacità alla normalità di Napoli e il suo hinterland. Da questo confronto nascono spettacoli come “Lo Sgarro”,“frat’ ‘e Sanghe” e “L’infame”, col quale questa stagione arriva al Teatro Arsenale. A partire dall’esperienza presso il carcere minorile di Nisida la sua attività di formatore si sviluppa attraverso laboratori teatrali privati nonché all’interno di numerose scuole superiori del territorio campano,al ritmo di tre,quattro all’anno da nove stagioni a questa parte. Per la maggior parte questi laboratori si svolgono in istituti tecnici e professionali di zone a rischio della città di Napoli e del suo hinterland provinciale. I suoi spettacoli sono ospitati con continuità negli anni presso festival,rassegne e cartelloni in giro per l’Italia sotto la sigla ‘Virus Teatrali’,la compagnia indipendente della quale ha la direzione artistica. All’attività professionale ha affiancato negli ultimi sei anni la realizzazione di un progetto para-professionale con un gruppo di una decina di ex-studenti di un istituto tecnico commerciale della provincia di Napoli che ha assunto il nome di ‘Compagnia della Legalità’. Con questa compagine ha realizzato quattro spettacoli che hanno accompagnato e accompagnano svariati progetti sulla legalità in collaborazione con istituti scolastici, associazioni ed enti pubblici territoriali (Comuni,province,regione). In occasione dello spettacolo Venerdì 16 novembre ore 19. 00 «Dal disagio giovanile alla criminalità» incontro con Giovanni Meola L´esperienza decennale di formatore teatrale nelle scuole superiori di Napoli e provincia e presso il carcere minorile di Nisida ; l´esperienza di organizzatore e realizzatore del progetto ´Compagnia della Legalità´; il rapporto con operatori sociali, insegnanti, magistrati e quant´altri operano stabilmente contro le illegalità ; l´attenzione del teatro ufficiale per la drammaturgia contemporanea prodotta e distribuita da una compagnia indipendente. Tutto questo sarà al centro di un incontro dibattito all’interno del quale verrà proiettato il cortometraggio Il Pinocchio Carognone (sceneggiato e diretto da Meola), già vincitore di diversi premi e menzioni in tutta Italia, che affronta in chiave ironica i temi drammatici del disagio giovanile e della criminalità nell’hinterland partenopeo. All’incontro parteciperanno i responsabili dell’Istituto “Il Minotauro” (centro per la ricerca, la prevenzione e il trattamento dei disturbi del comportamento in adolescenza). ----- ingresso libero .