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Notiziario Marketpress di Lunedì 15 Maggio 2006
PARLAMENTO EUROPEO, STRASBURGO ANTEPRIMA DEL 15-18 MAGGIO 2006, I PUNTI FORTI DELLA SESSIONE  
 
Strasburgo, 15 maggio 2006 - Lunedì 15 maggio: In Europa per il Vertice Ue/america latina, il neopresidente boliviano, Evo Morales, sarà accolto in seduta solenne dal Parlamento europeo. Salito agli onori della cronaca internazionale per le sue origini indigene e per l´ostilità - ricambiata - nei confronti della politica Usa, il Presidente ha suscitato grande clamore annunciando la nazionalizzazione dei giacimenti di idrocarburi del suo paese. Senza calorie, zucchero o grassi, oppure ricco di fibre o vitamine. Queste indicazioni, sempre più presenti sulle etichette, possono influenzare le nostre scelte d´acquisto degli alimenti. Ma ci possiamo fidare? Il Parlamento dovrebbe adottare un nuovo testo legislativo che intende disciplinare tale questione per garantire una migliore tutela dei consumatori e assicurare la libera circolazione delle merci nell´Ue (relazione Poli Bortone). Martedì 16 maggio: Il nuovo programma "Marco Polo Ii" ha lo scopo di trasferire il trasporto stradale di merci verso modalità più ecologiche come le vie ferrate e marittime. La relazione all´esame della Plenaria approva senza riserve tale obiettivo, ma chiede che la partecipazione delle Pmi al programma sia resa più agevole. Gli aspetti finanziari andranno rivisti alla luce delle prospettive finanziarie 2007-2017 (relazione Rack). Le politiche economiche sono una questione di interesse comune. Per tale ragione, una relazione all´esame del Parlamento critica lo scarso impegno e gli espedienti degli Stati membri per non rispettare i vincoli imposti nella gestione delle finanze pubbliche. Preoccupati per la situazione economica generale, chiedono di promuovere gli investimenti, di attuare riforme strutturali e fiscali, e di coordinare maggiormente le politiche nella zona euro (relazione Rosati). A seguito del dibattito tenutosi in Aula a marzo, il Parlamento approverà quattro relazioni sull´iniziativa "legiferare meglio". I deputati chiedono maggiore severità e celerità da parte della Commissione nel verificare la corretta applicazione delle norme comunitarie nonché maggiori diritti per i cittadini. E´ poi sostenuta la semplificazione della legislazione e l´abrogazione delle norme obsolete, se contribuiscono allo sviluppo economico e sociale e vedono protagonista anche il Parlamento (relazioni Frassoni, Doorn, Mccarthy e Gargani). Abu Mazen, Presidente dell´Autorità Nazionale Palestinese, si rivolgerà all´Aula riunita in seduta solenne. Lo scorso mese di marzo, la sua visita al Parlamento era stata bruscamente annullata dopo che l´esercito israeliano era intervenuto nella prigione di Gerico. La presentazione delle relazioni della Commissione sui progressi compiuti dalla Romania e dalla Bulgaria in vista della loro adesione all´Ue aprirà un dibattito in Aula. Le relazioni, adottate il giorno stesso, dovrebbero anche contenere le raccomandazioni dell´Esecutivo sulla possibilità o meno dei due paesi di aderire sin dal 1° gennaio 2007 e, in tal caso, a quali condizioni, oppure se dovranno aspettare un anno supplementare. Mercoledì 17 maggio: Il Parlamento si appresta a concedere il via libera all´accordo raggiunto con il Consiglio sul prossimo quadro finanziario dell´Ue. I deputati ritengono che tale accordo sia l´unico compromesso possibile che rispetta i tre pilastri stabiliti dal Parlamento in giugno. Sottolineano tuttavia che i problemi non risolti - come la riforma delle risorse proprie - dovranno essere affrontati nel corso del riesame del 2008-09. E´ anche ribadito che ogni futuro quadro finanziario dovrebbe durare 5 anni (relazioni. Böge e Sousa Pinto). L´aula esaminerà una relazione sui diritti umani nel mondo. Rispondendo all´analisi del Consiglio, i deputati valutano positivamente l´attività svolta dall´Unione in questo campo nel 2005, ma colgono l´occasione per incitare il miglioramento dell´azione comunitaria. Forti critiche sono espresse nei confronti della Cina e dell´Iran. Ma anche gli Usa e la Russia non sono esenti da biasimi. E´ sollecitato maggiore impegno per la ratifica dello Statuto della Corte Penale Internazionale. (relazione Howitt). Giovedì 18 maggio: Il Parlamento procederà ad un ampio dibattito sulle catastrofi naturali. Una prima relazione legislativa riguarda il rafforzamento del Fondo di solidarietà volto a fornire aiuto e sostegno finanziario alle regioni e agli Stati membri colpiti da catastrofi naturali di grandi dimensioni. Altre tre relazioni esaminano gli aspetti regionali, ambientali e agricoli della questione. I deputati sottolineano la necessità di migliorare la protezione delle foreste e garantire un uso razionale dell´acqua (relazioni Capolas Santos, Galeote Quecedo, Etrela e Berend).  
   
   
IVA: LA COMMISSIONE EUROPEA VUOLE MODERNIZZARE LA LEGISLAZIONE IN VIGORE IL SISTEMA PROVOCA DISTORSIONI NEL SETTORE DEI SERVIZI FINANZIARI E IN QUELLO DELLE ASSICURAZIONI  
 
Bruxelles, 15 maggio 2006 - La Commissione intende presentare entro la fine del 2006 una proposta di riforma della legislazione in vigore riguardante l´applicazione dell´Iva nei settori dei servizi finanziari e delle assicurazioni. Per questa ragione la Commissione ha deciso di dare il via a una consultazione pubblica on-line e, insieme alla Federazione Bancaria Europea (Ebf), ha organizzato oggi a Bruxelles una conferenza sul tema. Le autorità europee ritengono che l’adeguamento della legislazione in vigore procurerà molti benefici sia alle imprese che ai consumatori europei. Modernizzando le norme vigenti sarà possibile, secondo la Commissione, ridurre i costi amministrativi per gli operatori del settore e per le stesse amministrazioni ed eliminare le distorsioni della concorrenza, ponendo sullo stesso piano gli operatori dei diversi Stati membri. "Sono molto lieto di organizzare oggi, insieme alla Federazione Bancaria Europea, una conferenza su come modernizzare la legislazione riguardante l´Iva nei settori dei servizi finanziari e delle assicurazioni", ha esordito il commissario per la fiscalità e l´unione doganale Làszló Kovàcs, che ha poi aggiunto: "Invito tutti gli interessati a partecipare alla consultazione pubblica, per stimolare il dibattito e aiutare la Commissione a elaborare la migliore proposta possibile. La mia speranza è di riuscire a presentare la proposta entro la fine del 2006". Una riforma della legislazione sull´Iva è oggetto di dibattito già da diverso tempo. La normativa in vigore, adottata nel 1977, prevede l´esenzione per i servizi finanziari e le assicurazioni; questa situazione ha portato alla nascita di un´"Iva occulta", che dai fornitori di servizi finanziari e assicurativi va a gravare su altri settori. Ciò è dovuto al fatto che gli operatori del settore dei servizi finanziari e delle assicurazioni, in quanto fornitori di servizi esenti da Iva, non possono dedurre l´Iva sui servizi o sui beni (ad esempio i computer) da loro acquistati. Questi costi aggiuntivi vanno così a ripercuotersi direttamente sui costi finali dei beni e dei servizi forniti, con un danno per i consumatori, per le imprese e per le pubbliche amministrazioni. "La consultazione in corso e la conferenza di oggi sono una risposta all´appello, lanciato ormai da lungo tempo dal settore bancario, a favore di una modernizzazione del regime Iva in vigore" ha dichiarato Hein Blocks, presidente del comitato esecutivo della Ebf. "L’attuale regime Iva è uno dei maggiori ostacoli al consolidamento transfrontaliero nel settore bancario e pone le banche europee in una situazione di svantaggio competitivo rispetto ai concorrenti di paesi terzi. La questione dell´Iva e la necessità di modernizzare la normativa in vigore rappresentano per noi un elemento cardine della politica dei servizi finanziari nei prossimi anni, come la stessa Commissione ha riconosciuto nel suo Libro bianco". La necessità di modernizzare la normativa in vigore sull´Iva emerge anche dal numero sempre maggiore di cause promosse dinanzi alla Corte di giustizia delle Comunità europee negli ultimi anni. Nelle intenzioni della Commissione, la nuova proposta dovrebbe affrontare le seguenti questioni: evitare che gli utenti dei servizi finanziari e assicurativi debbano continuare a sopportare l´"Iva; occulta" e nel contempo; mantenere la sicurezza di bilancio degli Stati membri; ridurre gli oneri amministrativi per gli operatori del settore; migliorare la definizione di servizi esenti, garantire maggiore certezza giuridica agli Stati membri e agli operatori economici e fornre una base sufficientemente solida per consentire di rispondere in modo dinamico ai nuovi servizi finanziari e assicurativi che saranno sviluppati in futuro; eliminare completamente le distorsioni della concorrenza, effettive o potenziali, tra i fornitori di servizi finanziari e assicurativi dei diversi Stati membri o tra operatori di paesi terzi e operatori comunitari. .  
   
   
SOLVIT: CRESCE L’ATTIVITÀ DELLA RETE A DIFESA DI CITTADINI E IMPRESE 465 CASI ESAMINATI NEL 2005, IL 77% RISOLTI RAPIDAMENTE  
 
Bruxelles, 15 maggio 2006 - Cresce in misura consistente il numero dei casi trattati da Solvit, la rete creata dalla Commissione europea e dagli Stati membri dell’Ue per aiutare cittadini e imprese a risolvere i problemi derivanti dalla scorretta applicazione del diritto comunitario. Se nel 2004 i casi trattati erano stati 289, con un incremento del 72% rispetto al 2003, nel 2005 l’incremento ha raggiunto il 61% rispetto all’anno precedente, con ben 465 casi esaminati. Come ha rilevato il commissario per il mercato interno, Charlie Mccreevy, Solvit si rafforza sempre di più, aiutando un numero sempre crescente di cittadini e imprese a far valere i loro diritti nel mercato unico. Tuttavia, sottolinea Mccreevy, “gli Stati membri devono adesso investire di più nei centri Solvit nazionali, in modo da portare avanti nel tempo queste incoraggianti tendenze”. Dal 2002 la rete Solvit fornisce un’alternativa rapida e informale alle complicate e costose procedure legali per la risoluzione dei problemi causati da una scorretta applicazione del diritto comunitario da parte delle autorità nazionali, regionali o locali. In media, Solvit impiega meno di dieci settimane per rispondere concretamente alle istanze dei cittadini e delle imprese; le procedure formali, al contrario, possono protrarsi anche per più di un anno e non sempre producono delle soluzioni pragmatiche. Secondo i nuovi dati, la crescita esponenziale della richiesta dei servizi offerti da Solvit, dovrebbe incoraggiare gli Stati membri a rivedere la situazione del personale dei centri, in modo da mantenere costante la velocità di risposta nella risoluzione dei casi. Si estende, inoltre, la tipologia dei casi presi in esame dalla rete. Gli accordi che hanno portato alla creazione di Solvit richiedono alla rete di impegnarsi soltanto in quei casi derivanti dall’applicazione scorretta del diritto comunitario dovuta a pratiche amministrative sbagliate, tralasciando quei problemi causati da una trasposizione scorretta o parziale delle regole comunitarie che non possono essere risolti in dieci settimane. Tuttavia, sta aumentando il numero di centri Solvit che decidono di esaminare anche questi casi. Questo sviluppo dimostra che Solvit non è solo uno strumento potente e pragmatico al servizio dei cittadini e delle imprese, ma rappresenta anche un valido contributo nella trasformazione della cultura amministrativa degli Stati membri, che vengono, così, stimolati a introdurre in fretta i cambiamenti legali necessari ad assicurare ai cittadini e alle imprese l’effettivo esercizio dei propri diritti in Europa. I dati relativi al 2005 - Il numero totale dei casi sottoposti alla rete Solvit è aumentato del 61%, passando da 289 nel 2004 a 465 nel 2005. Il tasso medio di risoluzione dei casi nel 2005 è stato del 77%. Un quarto dei centri Solvit ha risolto più dell’80% dei casi sottoposti alla loro attenzione. Il 63% dei casi sono stati risolti in meno di dieci settimane. Quattro centri Solvit sono riusciti ad esaminare e chiudere i casi, in media, in meno di 60 giorni. Il 71% dei casi è stato sottoposto da cittadini. La metà dei problemi riscontrati dai cittadini ricadono nell’area della sicurezza sociale e del riconoscimento delle qualifiche professionali. - Il 29% dei casi sono stati sottoposti a Solvit dalle imprese. I problemi principali incontrati dalle imprese riguardano l’accesso al mercato dei prodotti e l’erogazione di servizi. .  
   
   
ABI, RELAZIONI SINDACALI E RISORSE UMANE LEVA PER LA COMPETITIVITÀ IN EUROPA  
 
Roma, 15 maggio 2006 - Mercato del lavoro, strategie per la competitività dell’industria finanziaria, relazioni sindacali, le nuove professioni: questi i principali aspetti che saranno analizzati nel corso del convegno “Hr2006: banche&risorse umane”, il cui obiettivo è quello di affrontare i profili del tema delle risorse umane nella prospettiva dell’Europa che cambia nel contesto di un’economia globale. Si tratta del primo evento sull’argomento che sarà inaugurato dal Direttore generale dell’Abi, Giuseppe Zadra, a Roma lunedì 15 maggio, e che servirà ad aprire un’ampia valutazione sulle caratteristiche e i problemi del mercato del lavoro non solo nella dimensione domestica, ma soprattutto nella dimensione europea. La grande attenzione al tema delle risorse umane che l’industria bancaria mette in atto attraverso le ‘leve’ della selezione, formazione, coinvolgimento e motivazione, si inserisce a pieno titolo nella strategia complessiva di rilancio della competitività interna e internazionale dell’Italia. Saranno analizzate, infatti, le questioni dell’occupazione giovanile, della flessibilità, della qualità del lavoro e gli obiettivi di miglioramento nella gestione delle risorse, inquadrando le reali possibilità di inserimento nel mondo del lavoro. Tutto questo alla luce dei ritardi dell’agenda di Lisbona sull’occupazione, che vede peraltro l’Italia ancora molto indietro. Come afferma la Commissione Ue, le previsioni per l’economia europea in tema di crescita, di produttività e di occupazione non sono state raggiunte: la creazione di posti di lavoro ha subito un rallentamento e restano insufficienti gli investimenti nella ricerca e nello sviluppo. La priorità è rendere l’Ue più attraente per gli investitori e i lavoratori sviluppando il mercato interno, migliorando le normative europee nazionali, garantendo mercati aperti e competitivi, incoraggiando la conoscenza e l’innovazione, contribuendo alla creazione di una sana base industriale europea. Il tutto attraverso un utilizzo sostenibile delle risorse. In tale contesto si colloca anche l’industria finanziaria. Il processo di allargamento dell’Unione europea richiede operatori finanziari dimensionalmente idonei a sostenere le conseguenti esigenze economiche, capaci di realizzare economie di scala e riduzione dei costi operativi. In primo piano anche i risultati e le prospettive del confronto sindacale di settore che, da un lato, negli ultimi otto anni ha portato ad accordi importanti (dal Protocollo del 1997 agli accordi del 2005), dall’altro ha l’obiettivo di mantenere il contratto collettivo nazionale di lavoro sempre al passo con le esigenze di flessibilità e di trasformazione delle imprese del credito; in stretta relazione con la necessità di tenere sotto controllo i costi operativi, avendo a modello le strategie più avanzate delle banche in Europa e mirando ad offrire strumenti idonei a creare centri di eccellenza anche su questo fronte. .  
   
   
BANCHE: ABI CAMPANIA, VOLANO I FINANZIAMENTI A FAMIGLIE E IMPRESE NEL 2005  
 
Salerno, 15 maggio 2006 - Si sono attestati a 49,2 miliardi di euro i finanziamenti bancari al sistema economico della Campania a dicembre 2005. Un incremento del 13,1% rispetto allo stesso mese del 2004, che ha interessato le famiglie e soprattutto i principali settori produttivi della Regione. Per le imprese la crescita è stata del 10,6% per un totale di 25,9 miliardi euro: all’industria sono andati 7,7 miliardi di euro (+8,9%), all’edilizia 3,5 miliardi (+10,1%), al commercio 6,6 miliardi (+9,3%), l’artigianato ha raccolto 870 milioni di euro per un incremento del 4,7% e l’agricoltura ha visto aumentare i suoi crediti del 4,9% pari a 918 milioni di euro. Non meno sostenuta la crescita degli impieghi per le famiglie cui sono stati destinati oltre 17 miliardi di euro (+17,3%). Sono i dati dell’ultimo rapporto dell’Osservatorio permanente banche-imprese (costituito dall’Associazione bancaria italiana e 13 associazioni imprenditoriali), presentati oggi a Salerno nel corso della “Iv Giornata dell’economia”, incentrata sulle nuove regole di “Basilea2: impatti, criticità e soluzioni per le banche e le altre imprese”. Alla tavola rotonda banche-imprese hanno partecipato, tra gli altri, il Presidente della Commissione regionale Abi Campania, Luigi Gargiulo, il Presidente della Camera di Commercio di Salerno, Augusto Strianese, il Presidente di Confidi Pmi Campania, Lucio Donadio. Per il Presidente della Commissione regionale Abi Campania, Luigi Gargiulo, “il settore bancario è pronto a scommettere sulla Campania e sul Mezzogiorno. I dati dimostrano che c’è credito in abbondanza per lo sviluppo del territorio. La sfida è quella di liberare tutte le potenzialità di sviluppo della nostra regione, e le banche saranno al fianco soprattutto delle Pmi. L’ulteriore rafforzamento del rapporto banche-imprese è fondamentale in questo percorso, e con le nuove regole di Basilea2 si aprono le condizioni per una maggiore trasparenza ed efficienza”. .  
   
   
CASA, ABI LAZIO: SIGLATO CON ENTI LOCALI PROTOCOLLO D’’INTESA PER ACCESSO AI MUTUI  
 
Roma, 15 maggio 2006 - È stato siglato l’11 maggio a Roma, tra la Commissione regionale Abi Lazio, il Comune, la Provincia di Roma e la Regione Lazio, il Protocollo d’intesa per l’accesso di giovani e lavoratori precari ai finanziamenti bancari per l’acquisto della casa. È questo l’obiettivo realizzato dal tavolo di lavoro banche-enti locali istituito nei mesi scorsi per affrontare la situazione di disagio abitativo della Capitale. In particolare, da Abi Lazio sono in arrivo apposite circolari per sensibilizzare le imprese bancarie del territorio sull’opportunità di favorire l’accesso al credito per l’acquisto della prima casa nella Regione Lazio, e in particolare nel Comune di Roma, attraverso prodotti specifici per lavoratori dipendenti e soprattutto lavoratori “atipici” con età massima di 40 anni e un reddito complessivo inferiore ai 15. 000 euro netti. Ciascuna impresa bancaria potrà sottoscrivere con le amministrazioni locali impegni volti a realizzare iniziative a favore di queste fasce di popolazione, stabilendo un determinato plafond operativo e mantenendo piena autonomia sulla valutazione del “merito creditizio” per la concessione del finanziamento, anche per evitare un eccessivo livello di indebitamento dei singoli cittadini. Per il Direttore generale dell’Abi, Giuseppe Zadra, “il settore bancario ha dato una risposta concreta, in un clima di piena collaborazione con le istituzioni locali, ad una forte esigenza sociale. In questo ambito, l’attivazione dei fondi di garanzia da parte degli enti locali rappresenta uno strumento utile per consentire un accesso al credito ancora più semplificato in favore delle categorie meno abbienti della popolazione”. .  
   
   
MEDIOBANCA TRIMESTRALE IAS AL 31 MARZO 2006 UTILE NETTO IN CRESCITA DELL’86% A 671 M (360 M NEI PRIMI NOVE MESI 04/051) RICAVI A 1.078 M (+41%)  
 
Milano, 15 maggio 2006 - Si è riunito l’11 maggio , sotto la presidenza di Gabriele Galateri di Genola, il Consiglio di Amministrazione di Mediobanca che ha approvato la relazione trimestrale del Gruppo al 31 marzo scorso (redatta secondo i principi contabili Ias/ifrs), illustrata dal Direttore Generale Alberto Nagel e dal Condirettore Generale Renato Pagliaro. Risultati consolidati I primi nove mesi dell’esercizio chiudono con un utile netto di 671 milioni, in crescita dell’86% rispetto ai 360 milioni del corrispondente periodo dello scorso esercizio. A tale risultato concorrono il significativo aumento del risultato della gestione ordinaria, pari a 815 milioni (+61%) e circa 110 milioni (35 milioni) di utili su cessioni di titoli disponibili per la vendita (principalmente attribuibili allo smobilizzo Ciments Français realizzato nel primo trimestre). Nel terzo trimestre si sono consolidati i trend di crescita già evidenziati nei primi sei mesi dell’esercizio. Nei nove mesi alla crescita del 41% del totale ricavi (a 1. 078 milioni) concorrono tutte le poste: �� il margine di interesse cresce del 19,5% (a 424 milioni) grazie al sostenuto sviluppo degli impieghi del corporate banking (+28% a 13,4 miliardi, esclusi i finanziamenti alla società del gruppo) ed alla perdurante crescita del comparto retail financial services (erogato +23% a 3,3 miliardi); �� il risultato dell’attività di negoziazione salda in 176 milioni (60 milioni) e riflette il favorevole andamento dei mercati, oltre ad una partita straordinaria collegata a Ciments Français (41 milioni); �� le commissioni ed altri proventi salgono del 15% a 216 milioni per effetto del positivo contributo dell’area di corporate e investment banking (che rappresenta circa i 2/3 del valore) e dell’area retail; �� gli utili dalle partecipazioni valutate a patrimonio netto aumentano del 54% a 245 milioni beneficiando del positivo andamento reddituale di Assicurazioni Generali e di Rcs Mediagroup. I costi di struttura si mantengono sostanzialmente stabili (+2% a 264 milioni) e le svalutazioni nette su crediti crescono a 85 milioni (60 milioni) rimanendo esclusivamente legate all’area retail . Le imposte, pari a 163 milioni (+42%), esprimono un tax rate effettivo medio di circa il 35%. L’andamento nel trimestre gennaio-marzo dei principali aggregati patrimoniali è stato caratterizzato da un ulteriore aumento degli impieghi a clientela (da 21,1 a 22,2 miliardi), accompagnato da una crescita della raccolta (da 23,1 a 25,7 miliardi) che ha consentito un’espansione della tesoreria (da 759 a 2. 075 milioni) e del portafoglio titoli disponibili per la vendita (da 4,9 a 5,6 miliardi). Il patrimonio netto si attesta a 5. 994,3 milioni (5. 778,4 milioni). Risultati divisionali I risultati del Gruppo riflettono il positivo andamento di tutte le aree di attività: Il wholesale banking mostra un risultato lordo della gestione ordinaria di 368 milioni, pressoché raddoppiato rispetto a quello dello scorso anno (187 milioni). Il risultato beneficia dei maggiori volumi di lavoro svolto in un quadro di mercato favorevole che si è riflesso in una crescita del 59% (a 475 milioni) del totale dei ricavi. In particolare: �� il margine di interesse sale dell’11% (a 122 milioni) trainato da impieghi in crescita del 28% a 13,4 miliardi (10,5 miliardi a giugno 2005 esclusi i finanziamenti a società del gruppo); la qualità del credito rimane immutata (assenza di crediti problematici) �� i proventi di tesoreria salgono a 168 milioni (55 milioni) ed includono 41 milioni connessi allo smobilizzo Ciments Français �� le commissioni registrano un incremento del 16% (a 150 milioni) grazie al contributo positivo dell’area Lending and structured finance (che rappresenta circa 1/3 del totale) e delle aree Corporate finance and Capital market. La riduzione dei costo del lavoro (-10% a 66 milioni) è dovuta alla minore incidenza del costo del piano di stock options, al netto del quale le spese per il personale e i costi di struttura complessivi (107 milioni) si mantengono stabili. Il risultato netto di 373 milioni (137 milioni) include 107 milioni di utili sulla cessione di titoli disponibili per la vendita (di cui 103 milioni relativi a Ciments Français). Retail financial services. Il consolidato del gruppo Compass segna un aumento del risultato della gestione ordinaria del 35% (a 204 milioni). L’aumento dei ricavi del 23% (a 322 milioni) è connesso ai maggiori volumi medi (erogato +23% a 3. 346 milioni) e la crescita dei costi (+7% a 118 milioni) si mantiene contenuta nonostante la maggior operatività e l’ampliamento della rete distributiva, che oggi conta complessive 130 filiali (negli ultimi dodici mesi sono state aperte 16 filiali, di cui 13 relative al credito al consumo e 3 ai mutui ipotecari). Il risultato netto è in crescita del 24% (a 61 milioni) malgrado l’incremento delle rettifiche su crediti (+42% a 85 milioni), in massima parte relative al credito al consumo sempre più polarizzato verso impieghi più rischiosi, in linea con la tendenza di mercato (prestiti personali e carte versus prestiti finalizzati). La qualità del credito resta invariata (crediti dubbi/crediti 1,3%). L’incremento delle imposte (+37% a 51 milioni) sconta un diverso regime fiscale delle sopradette svalutazioni su crediti. Guardando ai singoli segmenti: �� il credito al consumo, che contribuisce per circa 1/3 degli impieghi e 2/3 degli utili del comparto Rfs, ha registrato erogato per 1. 696 milioni (+26%) ed utili in crescita del 25% (a 45 milioni) �� i mutui ipotecari hanno registrato erogato per 367 milioni (+ 21%) e utili netti in crescita del 56% (a 6 milioni) �� il leasing ha registrato erogato per 1. 283 milioni (+21%) ed utili netti in crescita del 10% (circa 10 milioni). Private banking. L’aggregato, che oltre a Compagnie Monégasque de Banque include proforma la quota di competenza (48,5%) di Banca Esperia, registra un utile netto in crescita del 25% a 34 milioni (27 milioni), grazie al maggior apporto delle commissioni (+20% a 64 milioni). Gli attivi gestiti/amministrati crescono del 3% (a 11,1 miliardi) rispetto al giugno scorso quale somma dei 7,1 miliardi di Cmb (+1%) e 4 miliardi di Banca Esperia (+7%). Quest’ultima ha registrato una raccolta netta di circa 350 milioni nel trimestre gennaio-marzo. Il portafoglio d’investimento azionario (Equity investment portfolio), che dal 1° luglio scorso include solo i possessi in Assicurazioni Generali (14,12%) e in Rcs Mediagroup (13,66%), registra una crescita del contributo a conto economico (ossia degli utili netti proquota delle due società) da 155 a 222 milioni4 (+43%), riconducibili per 203 milioni a Generali (142 milioni) e per 19 milioni a Rcs (13 milioni). Il valore di carico, tenuto conto delle predetta valorizzazione, aumenta a 2. 224 milioni (da 1. 980 milioni di giugno 2005), di cui 1. 934 milioni riferibili a Generali e 290 milioni a Rcs. La plusvalenza rispetto ai valori correnti di Borsa è pari a 3. 767,8 milioni (3. 586,5 milioni al 31 dicembre). Quanto a Mediobanca (i dati sono riferiti alla trimestrale redatta secondo i principi contabili ex D. Lgs 87/92), il conto economico chiude con un utile netto in crescita del 22% a 272 milioni che riflette l’apporto della gestione ordinaria (+20% a 304 milioni), degli utili da realizzo per 103 milioni (32 milioni) e riprese di valore — calcolate alla media semestrale delle quotazioni — per 38 milioni (46 milioni). L’aumento del margine di interesse (+12%, da 232 a 260 milioni) è principalmente connesso alla crescita degli impieghi a clientela (a 16,7 miliardi, +20%). Gli utili di tesoreria (inclusi i dividendi) salgono da 121 a 127 milioni. Le commissioni riflettono il già riferito andamento positivo dell’ investment e del corporate banking con una crescita del 20% da 126 a 152 milioni. A valle del risultato della gestione ordinaria e a parte i predetti utili del portafoglio immobilizzato, si registrano minusvalenze sul portafoglio titoli e derivati di tesoreria 4 Riferita al periodo aprile-dicembre 2005. Per 118 milioni (10 milioni) fronteggiate da plusvalenze non contabilizzate per 338 milioni, in aumento di 133 milioni rispetto al 30 giugno scorso. Il Consiglio di Amministrazione ha altresì approvato la relazione all’Assemblea del 29 maggio prossimo convocata per deliberare, ai sensi dell’art. 6 del D. M. 161/98, in ordine all’eventuale revoca dalla carica di consigliere del dr. Cesare Geronzi. .  
   
   
BANCA INTESA: RISULTATI AL 31 MARZO 2006 UTILE NETTO CONSOLIDATO DEL PRIMO TRIMESTRE 2006 A 751 MLN. DI EURO, +21,1% RISPETTO AI 620 MLN. DEL PRIMO TRIMESTRE 2005  
 
Milano, 15 maggio 2006 - Si è riunito il 12 maggio sotto la presidenza di Giovanni Bazoli il Consiglio di Amministrazione di Banca Intesa, che ha approvato la relazione trimestrale consolidata al 31 marzo 2006. I risultati del primo trimestre 2006 evidenziano un ulteriore significativo miglioramento della redditività, dopo quello già registrato nell’esercizio 2005. L’utile netto consolidato del Gruppo Intesa nel periodo, pari a 751 milioni di euro, cresce del 21,1% rispetto ai 620 milioni del primo trimestre 2005. Ai fini di comparabilità dei risultati, i dati di conto economico dei quattro trimestri del 2005 sono stati riesposti a seguito del mutato perimetro di consolidamento integrale, lasciando però invariato l’utile netto di pertinenza del Gruppo effettivamente registrato in tali periodi. Da un lato, sono state deconsolidate linea per linea Nextra e Banco Wiese Sudameris, società uscite dal perimetro di consolidamento integrale nel primo trimestre del 2006, attribuendo peraltro il relativo apporto in termini di utile netto agli utili delle partecipazioni valutate al patrimonio netto (nel caso di Nextra, che dopo la cessione del 65% a Crédit Agricole nel dicembre 2005, è valutata al patrimonio netto nell’esercizio in corso, i relativi utili sono inclusi per il 35% di pertinenza nel primo trimestre del 2006 e per il 100% nella riesposizione del 2005). Dall’altro, è stata consolidata linea per linea Upi Banka, società entrata nel perimetro di consolidamento integrale nel primo trimestre 2006, attribuendo peraltro il relativo apporto in termini di utile netto agli utili di pertinenza di terzi. Anche i dati di stato patrimoniale al 31 dicembre 2005 sono stati riesposti su basi omogenee a seguito del mutato perimetro di consolidamento integrale. I risultati di conto economico del primo trimestre 2006 Il conto economico consolidato del primo trimestre 2006 registra proventi operativi netti pari a 2. 753 milioni di euro, in crescita del 13,6% rispetto ai 2. 423 milioni del primo trimestre 2005 e del 12,5% rispetto al quarto trimestre 2005. In quest’ambito, gli interessi netti ammontano a 1. 344 milioni, in aumento del 4,8% rispetto ai 1. 283 milioni del corrispondente periodo del 2005; l’aumento sarebbe del 4,4% se si escludesse l’effetto Ias/ifrs relativo ai maggiori interessi attivi derivanti dal rientro del time value sui crediti deteriorati e ai minori interessi passivi dovuti alla riattribuzione lungo la vita del prodotto dei proventi up-front sulle obbligazioni strutturate emesse dal Gruppo (stornati dal patrimonio netto in sede di prima applicazione dei criteri Ias/ifrs nel 2005). Rispetto al quarto trimestre 2005 si registra una crescita dell’ 1,9%. Le commissioni nette sono pari a 1. 012 milioni di euro, con un aumento dell’ 11,1%, rispetto ai 911 milioni del primo trimestre 2005, trainato dalle commissioni derivanti dai prodotti assicurativi (+36,7%), dalle gestioni patrimoniali (+23,7%), dalle carte di pagamento (+11,3%), da intermediazione e collocamento di titoli (+4,2%) e dai servizi esattoriali (più che raddoppiate da 29 a 63 milioni, poiché nel primo trimestre 2005 era assente l’indennità fissa annua spettante alle esattorie per il servizio di riscossione, poi ripristinata per legge - con effetto retroattivo - nel terzo trimestre); rispetto al quarto trimestre 2005 la crescita è dell’ 8,2%, trainata dalle commissioni da intermediazione e collocamento di titoli (+61,4%), a fronte del calo stagionale di quelle relative ai servizi esattoriali (-27,1%). Nell’ambito delle commissioni da intermediazione e collocamento di titoli, quelle da collocamento di obbligazioni strutturate di terzi ammontano a circa 45 milioni di euro (circa 110 milioni nel primo trimestre 2005 e assenti nel quarto trimestre 2005), quelle da collocamento di fondi comuni a circa 190 milioni (circa 120 milioni nel primo trimestre 2005 e 140 milioni nel quarto trimestre 2005), trainate dal collocamento di Intesa Garanzia Attiva (il primo fondo a capitale garantito in Italia e il primo prodotto lanciato nell’ambito dell’accordo strategico con Crédit Agricole), e quelle da intermediazione e collocamento di altri titoli a circa 60 milioni (circa 55 milioni nel primo trimestre 2005 e 40 milioni nel quarto trimestre 2005). Il risultato dell’attività di negoziazione ammonta a 364 milioni di euro, in significativa crescita rispetto ai 188 milioni del primo trimestre 2005 e ai 129 milioni del quarto trimestre 2005, anche a seguito dell’effetto valutativo delle interessenze azionarie in Fiat e Parmalat (che contribuisce per circa 100 milioni di euro). Gli oneri operativi ammontano a 1. 331 milioni di euro e risultano in linea con gli obiettivi del Piano d’Impresa, con un aumento del 4,7% rispetto ai 1. 271 milioni del primo trimestre del 2005 - che era stato caratterizzato da un livello di costi straordinariamente basso - derivante dalle spese del personale (+3,8%), dalle spese amministrative (+5,8%) e dagli ammortamenti (+7,3%). Rispetto al quarto trimestre 2005, che aveva registrato 63 milioni di oneri connessi all’assegnazione gratuita di azioni ai dipendenti e un aumento stagionale degli altri costi, si rileva un calo del 9,9%, determinato dalle spese del personale (-6%), dalle spese amministrative (-12%) e dagli ammortamenti (-25%). Conseguentemente, il risultato della gestione operativa ammonta a 1. 422 milioni di euro, in crescita del 23,4% rispetto ai 1. 152 milioni del primo trimestre 2005, con un rilevante miglioramento del cost/income ratio, sceso dal 52,5% al 48,3%, livello che beneficia di fattori stagionali particolarmente favorevoli. Rispetto al quarto trimestre 2005, il risultato della gestione operativa registra un aumento del 46,6%. Il complesso degli accantonamenti e delle rettifiche di valore nette (accantonamenti per rischi e oneri, rettifiche su crediti e rettifiche su altre attività) è pari a 230 milioni di euro, in linea con i 227 milioni del corrispondente periodo del 2005 e in calo rispetto ai 432 milioni del quarto trimestre 2005. La voce utili/perdite su attività finanziarie detenute sino a scadenza e su altri investimenti registra un saldo positivo di 5 milioni di euro, rispetto ai 61 milioni del primo trimestre 2005 e ai 710 milioni del quarto trimestre 2005 (determinati dalla plusvalenza dalla cessione del 65% di Nextra nel quadro dell’accordo strategico con Crédit Agricole nel risparmio gestito). Il risultato corrente al lordo delle imposte è pari a 1. 197 milioni di euro, in crescita del 21,4% rispetto ai 986 milioni del primo trimestre 2005 e in flessione del 3,6% rispetto al quarto trimestre 2005 (che ha beneficiato della predetta plusvalenza Nextra). Dopo la contabilizzazione di imposte per 418 milioni di euro e l’attribuzione ai terzi della quota di pertinenza per 28 milioni, l’utile netto consolidato ammonta a 751 milioni di euro, rispetto ai 620 milioni del primo trimestre 2005 (+21,1%) e ai 1. 180 milioni del quarto trimestre 2005 (che ha beneficiato della già citata plusvalenza connessa all’accordo strategico con Crédit Agricole nel risparmio gestito). Lo stato patrimoniale al 31 marzo 2006 Per quanto riguarda lo stato patrimoniale consolidato, al 31 marzo 2006 i crediti verso la clientela ammontano a 177 miliardi di euro, in crescita del 4,5% rispetto al 31 dicembre 2005; se non si tenesse conto delle operazioni pronti contro termine (cresciute del 74% da 3,7 a 6,4 miliardi), si registrerebbe una crescita del 2,9%. I crediti in sofferenza al netto delle rettifiche di valore ammontano a 1. 361 milioni di euro, rispetto ai 1. 229 del 31 dicembre 2005, con un’incidenza sui crediti complessivi pari allo 0,8% (0,7% al 31 dicembre 2005) e un grado di copertura del 69% (invariato rispetto a fine 2005). Il complesso dei crediti incagliati e scaduti/sconfinanti da oltre 180 giorni (quest’ultima categoria di crediti deteriorati è stata introdotta dalla Banca d’Italia alla fine del 2005, in occasione della redazione dei nuovi bilanci d’esercizio delle banche secondo i criteri Ias/ifrs), ammonta - al netto delle rettifiche di valore - a 3. 870 milioni di euro, rispetto ai 3. 849 milioni del 31 dicembre 2005; in quest’ambito, gli incagli salgono da 3. 134 a 3. 319 milioni e le posizioni scadute/sconfinanti scendono da 715 a 551 milioni. La massa amministrata per conto della clientela risulta pari a 496 miliardi di euro, in crescita del 4,2% rispetto al 31 dicembre 2005. Nell’ambito della massa amministrata, la raccolta diretta ammonta a 188 miliardi, invariata rispetto al 31 dicembre 2005, e la raccolta indiretta raggiunge i 307 miliardi, in aumento del 6,8% rispetto a fine 2005. L’ammontare di risparmio gestito - in cui, dopo il perfezionamento dell’accordo con Crédit Agricole nel risparmio gestito dello scorso dicembre, non rientrano più i fondi comuni - raggiunge i 59 miliardi, in linea con il dato di fine 2005 a seguito di collocamenti di polizze vita per circa 2,1 miliardi di euro nel trimestre controbilanciati da una flessione del 3% delle gestioni patrimoniali. I coefficienti patrimoniali al 31 marzo 2006 risultano pari al 7% per il Core Tier 1 ratio (rispetto al 7,1% del 31 dicembre 2005), al 7,8% per il Tier 1 ratio (rispetto al 7,9%) e al 10,7% per il coefficiente patrimoniale totale (rispetto al 10,3%). Al 31 marzo 2006, la struttura operativa del Gruppo Intesa si articola in 3. 879 sportelli bancari - di cui 3. 123 in Italia e 756 all’estero - con 57. 927 dipendenti, 443 persone in più rispetto al 31 dicembre 2005. Se si considerasse l’acquisizione di Ukrsotsbank in Ucraina, in corso di completamento, gli sportelli salirebbero a circa 4. 400 e i dipendenti a circa 68. 000. I risultati per area di Business La Divisione Rete (che segue famiglie, clientela premium e private, Piccole e Medie Imprese, ossia aziende fino a 50 milioni di euro di fatturato, Enti Religiosi e No Profit e include le società prodotto operanti nelle attività di credito industriale e leasing) registra nel primo trimestre 2006 una leggera flessione della redditività, dovuta a una crescita degli accantonamenti non interamente compensata dall’aumento dei ricavi. I proventi operativi netti aumentano del 5,8% dai 1. 308 milioni di euro del primo trimestre 2005 ai 1. 384 milioni del primo trimestre 2006, pari al 50% dei proventi operativi netti consolidati di Gruppo (54% nel primo trimestre 2005). All’aumento dei ricavi hanno concorso in particolare la crescita dei mutui (stock +13%), dei prestiti personali (stock +20%), dei premi Intesa Vita (+19%) e il già citato collocamento del fondo comune Intesa Garanzia Attiva (con una raccolta netta di circa 2,5 miliardi di euro nel trimestre). Gli oneri operativi aumentano del 2,9%, da 686 a 706 milioni, portando a un risultato della gestione operativa in crescita del 9%, da 622 a 678 milioni, e a un cost/income ratio in diminuzione dal 52% al 51%. Il complesso degli accantonamenti e delle rettifiche nette aumenta da 48 a 114 milioni, soprattutto a seguito della classificazione ad incaglio di posizioni che al 31 dicembre 2005 erano risultate scadute/sconfinanti da oltre 180 giorni (categoria di crediti deteriorati introdotta, come si è già detto, da Banca d’Italia alla fine del 2005). Il risultato corrente al lordo delle imposte ammonta quindi a 564 milioni di euro, in linea con gli obiettivi, con una flessione dell’ 1,7% rispetto ai 574 milioni del primo trimestre 2005. La Divisione Banche Italia (che comprende le banche controllate italiane, tutte a forte radicamento locale, inclusa Carifano acquisita nel 2005) registra una crescita della redditività dovuta all’aumento dei ricavi. I proventi operativi netti aumentano dell’ 11,2% da 385 a 428 milioni di euro, pari al 16% dei proventi operativi netti consolidati di Gruppo (incidenza invariata rispetto al primo trimestre 2005). Con oneri operativi pari a 196 milioni, in crescita del 5,4% rispetto ai 186 milioni del primo trimestre 2005, il risultato della gestione operativa segna un incremento del 16,6%, da 199 a 232 milioni, e il cost/income ratio flette dal 48% al 46%. Il complesso degli accantonamenti e delle rettifiche nette ammonta a 35 milioni, rispetto ai 23 milioni del primo trimestre 2005. Dopo utili su attività detenute fino a scadenza e su altri investimenti per 3 milioni, il risultato corrente al lordo delle imposte raggiunge i 200 milioni, in crescita del 10,5% rispetto ai 181 milioni del primo trimestre 2005. La Divisione Banche Estero (che comprende le banche controllate all’estero che svolgono attività di retail e commercial banking) evidenzia un miglioramento della redditività dovuto alla crescita dei ricavi. I proventi operativi netti aumentano del 16,9% da 248 a 290 milioni di euro, pari all’ 11% dei proventi operativi netti consolidati di Gruppo (10% nel primo trimestre 2005). Gli oneri operativi aumentano del 15,9% da 132 a 153 milioni; quindi il risultato della gestione operativa cresce del 18,1%, da 116 a 137 milioni, e il cost/income ratio si mantiene sul 53%. Il complesso degli accantonamenti e delle rettifiche nette cresce del 12,5% da 24 a 27 milioni; dopo utili su attività detenute fino a scadenza e su altri investimenti per un milione, il risultato corrente al lordo delle imposte ammonta a 111 milioni, in aumento del 15,6% rispetto ai 96 milioni del primo trimestre 2005. Nell’europa centro-orientale il Gruppo Intesa serve una popolazione di oltre 80 milioni di persone in 6 Paesi, includendo l’acquisizione in corso di Ukrsotsbank, quarta banca per totale attivo in Ucraina con 527 sportelli e 660. 000 clienti, che si aggiunge alla seconda maggiore banca croata, Privredna Banka Zagreb (Pbz), alla seconda maggiore banca slovacca, Vseobecna Uverova Banka (Vub), alla seconda maggiore banca in Serbia e Montenegro, Banca Intesa Beograd (ex Delta Banka) acquisita nel 2005, alla quarta maggiore banca ungherese, Central-european International Bank (Cib) e alla quinta maggiore banca in Bosnia-erzegovina, Upi Banka, acquisita nel primo trimestre 2006. Banca Intesa opera anche nella Federazione Russa - con Kmb, banca leader nei prestiti e nel leasing alle piccole imprese acquisita nel 2005, con Zao Banca Intesa, aperta nel 2003 e unica banca italiana con licenza operativa nel Paese, e con l’ufficio di rappresentanza a Mosca - nonché nella Repubblica Ceca tramite Vub, in Slovenia con l’attività della controllata italiana Banca Popolare Friuladria e in Polonia con l’ufficio di rappresentanza di Varsavia. La Divisione Corporate (che segue le aziende con oltre 50 milioni di euro di fatturato - Mid Corporates e Large Corporates e le Istituzioni Finanziarie e include Caboto, nonché la società prodotto operante nel factoring e la rete internazionale costituita da filiali, uffici di rappresentanza e controllate specializzate nel corporate banking) evidenzia un significativo miglioramento della redditività dovuto alla crescita dei ricavi. I proventi operativi netti ammontano a 540 milioni di euro, in aumento del 24,1% rispetto ai 435 milioni del primo trimestre 2005, pari al 20% dei proventi operativi netti consolidati di Gruppo (18% nel primo trimestre 2005). Alla dinamica dei ricavi hanno concorso da un lato il già citato effetto valutativo delle interessenze azionarie in Fiat e Parmalat e una crescita del 10% delle commissioni, dall’altro maggiori oneri di raccolta connessi all’aumento del portafoglio investito di Caboto e del merchant banking; se si escludesse quest’ultimo effetto, il margine d’interesse crescerebbe del 4%. A fronte di oneri operativi pari a 203 milioni, in linea con i 201 milioni del primo trimestre 2005, il risultato della gestione operativa ammonta a 337 milioni, in aumento del 44% rispetto ai 234 milioni del primo trimestre 2005, e il cost/income ratio scende dal 46% al 38%, livello che beneficia di fattori stagionali particolarmente favorevoli. Il complesso degli accantonamenti e delle rettifiche nette diminuisce del 37,3%, da 51 a 32 milioni; dopo un saldo positivo su attività detenute fino a scadenza e su altri investimenti per 29 milioni, il risultato corrente al lordo delle imposte ammonta a 334 milioni, in crescita dell’ 83%, rispetto ai 183 milioni del primo trimestre 2005. Dal 1° gennaio 2006, l’attività riguardante il settore pubblico-infrastrutturale è stata conferita dalla Divisione Corporate a Banca Intesa Infrastrutture e Sviluppo, controllata del Gruppo, i cui ambiti di intervento spaziano dal finanziamento delle opere pubbliche alle cartolarizzazioni dei crediti degli enti pubblici alla finanza di progetto; per semplicità di rappresentazione, i dati di Banca Intesa Infrastrutture e Sviluppo restano inclusi nella Divisione Corporate. Anche alla luce dei risultati del primo trimestre, per l’esercizio in corso ci si attende un miglioramento del risultato della gestione operativa rispetto al 2005, in linea con le indicazioni del Piano d’Impresa 2005-2007. Allo scopo di consentire una più completa informativa sui risultati conseguiti nel primo trimestre 2006, si allegano i prospetti relativi al conto economico consolidato riclassificato e ai dati patrimoniali consolidati inclusi nella Relazione approvata dal Consiglio di Amministrazione. Si precisa che la relazione trimestrale non è stata sottoposta a controllo contabile da parte della società di revisione. .  
   
   
BANCA INTESA: IL CEO CORRADO PASSERA INVESTE IN AZIONI BANCA INTESA L´INTERA PLUSVALENZA DERIVANTE DALL´ESERCIZIO DELLE STOCK OPTION  
 
Milano, 15 maggio 2006 - Banca Intesa informa che l’Amministratore Delegato e Ceo Corrado Passera ha esercitato i diritti d’opzione relativi all’esercizio 2005 previsti dal Piano di Stock Option collegato all’attuazione del Piano d’Impresa 2003-2005. Facendo seguito all’intenzione - resa nota il 26 aprile scorso - di mantenere investita in azioni Banca Intesa l’intera plusvalenza derivante dall’esercizio delle stock option anche per i diritti relativi all’esercizio 2005 (analogamente a quanto già fatto lo scorso anno per quelli relativi agli esercizi 2003 e 2004), l’Amministratore Delegato e Ceo ha negoziato ai “blocchi” le 5. 000. 000 azioni rivenienti dall’esercizio delle opzioni, reinvestendo l’intera plusvalenza nell’acquisto di 2. 514. 043 azioni ordinarie Banca Intesa. . .  
   
   
UNICREDIT BILANCIO 2005: RISULTATO NETTO DI 2.257 MILIONI, RISPETTO AI 1.750 MILIONI DELL´ESERCIZIO PRECEDENTE.  
 
 Genova, 15 maggio 2006 - Si è svolta il 12 maggio a Genova l´Assemblea dei Soci di Unicredit Spa, tenutasi in sessione ordinaria e straordinaria. L´assemblea degli azionisti ha approvato in sessione ordinaria il bilancio di impresa 2005, che ha riportato un risultato netto di 2. 257 milioni, rispetto ai 1. 750 milioni dell´esercizio precedente. Sulla base di tale risultato l´Assemblea ha deliberato la distribuzione di un dividendo unitario di euro 0,22 per le azioni ordinarie e di euro 0,235 per le risparmio, superiori, rispettivamente, del 7,3% e del 6,8% rispetto all´anno precedente. Il dividendo, deliberato dall´Assemblea, sarà messo in pagamento il giorno 25 maggio 2006 con data stacco cedola il 22 maggio 2006. L´amministratore Delegato di Unicredit ha, inoltre, illustrato il Bilancio Consolidato 2005 di Gruppo. L´utile netto di pertinenza del Gruppo è risultato pari a 2. 470 milioni di euro (incluso il risultato netto del Gruppo Hvb dalla data di aggregazione), mostrando una crescita del 19,4% rispetto al 2004 (2. 069 milioni in base ai principi contabili Ias/ifrs). Il Roe, tenuto conto di un incremento del patrimonio netto del 20,9% in termini medi annui, è pari al 15,6%, in linea con l´anno precedente. Al netto dell´operazione Hvb, tenuto anche conto degli impatti sul patrimonio, il Roe raggiunge il 19,0% (+3,3 punti a/a). L´utile netto pro-forma (calcolato comprendendo i risultati del Gruppo Hvb a partire dal 1° gennaio 2005), normalizzato per gli oneri di ristrutturazione ante imposte di 580 milioni, è pari a 3. 808 milioni, che corrisponde ad un utile per azione di 0,37 Euro. Il patrimonio netto per azione si porta a 3,42 euro (2,30 a fine 2004 in base ai principi contabili Ias/ifrs). All´assemblea dei Soci di Unicredit è stato inoltre presentato il sesto Bilancio Sociale-ambientale di Gruppo. Il Bilancio Sociale-ambientale contiene dati e informazioni che definiscono il quadro delle attività svolte e dei loro riflessi sul piano della politica sociale, ambientale e della sicurezza, con l´obiettivo di presentare il contributo ad uno sviluppo sostenibile, fornito dal Gruppo con comportamenti concreti adottati nelle relazioni con i principali interlocutori, interni ed esterni. L´assemblea ha approvato, sempre in sessione ordinaria, l´adozione del Piano 2006 di incentivazione a lungo termine per il Management del Gruppo. Il piano è finalizzato a sostenere il raggiungimento degli obiettivi previsti dal Piano Strategico, a mantenere nel lungo termine l´allineamento degli interessi del Management e degli azionisti e a fidelizzare le risorse strategiche per lo sviluppo del Gruppo. Il Piano prevede l´assegnazione combinata di stock option e performance share (azioni ordinarie che saranno assegnate al raggiungimento di specifici parametri di performance a livello di Gruppo e di singola Divisione) a circa 800 manager del Gruppo. L´assemblea dei Soci in sessione straordinaria ha, infine, conferito le necessarie deleghe al Consiglio di Amministrazione per dare esecuzione al predetto Piano di incentivazione. Qualora tali deleghe venissero esercitate nel loro ammontare massimo, sarebbero emesse n. 42. 000. 000 azioni ordinarie al servizio dell´esercizio delle stock option e n. 13. 000. 000 di azioni ordinarie per l´assegnazione delle performance share. .  
   
   
UNICREDIT: I RISULTATI DEL PRIMO TRIMESTRE DEL 2006 CONFERMANO LA CAPACITA´ DEL NUOVO GRUPPO UNICREDIT DI CREARE VALORE FORTE CRESCITA DELL´UTILE NETTO (1.357 MILIONI, +20,3% A/A) E DEL RISULTATO OPERATIVO (2.660 MILIONI, +27,9% A/A) – OTTIMO CONTRIBUTO DEL GRUPPO HVB (UTILE NETTO: 651 MILIONI, +93,8% A/A)  
 
Milano, 15 maggio 2006 - Il Consiglio di Amministrazione di Unicredito Italiano ha approvato l’11maggio i risultati consolidati del primo trimestre del 2006 (2) Il primo trimestre dell´anno si è chiuso per il Gruppo con un utile netto di 1. 357 milioni, con un incremento del 20,3% rispetto al corrispondente periodo dell´anno precedente (+14,6% a/a al netto dell´effetto cambi e a perimetro comparabile (3)), una crescita molto significativa nonostante la presenza, nel risultato del primo trimestre del 2005, di una plusvalenza di circa 200 milioni riveniente dalla cessione della quota del 20,3% detenuta nella società Autostrada Brescia Verona Vicenza Padova ("Serenissima"). Il risultato di gestione (2. 660 milioni) registra, infatti, una crescita del 27,9% sul primo trimestre del 2005 (+21,5% a/a a cambi e perimetro costanti). All´andamento dei risultati del Gruppo ha contribuito molto positivamente il Gruppo Hvb con un utile netto pari a 651 milioni, in crescita del 93,8% sull´anno precedente e un risultato di gestione di 1. 328 milioni (+57,7% a/a). Tale andamento è principalmente riconducibile alla forte crescita delle commissioni nette e ad un positivo andamento dei mercati finanziari. Il margine d´intermediazione del Gruppo ha raggiunto i 5. 955 milioni, con un incremento del 15% a/a (+10,1% a/a a cambi e a perimetro costanti), quale risultante di una crescita sia del margine d´interesse (3. 070 milioni, +8,5% a/a e +4,7% a/a a cambi e perimetro costanti), sia dei proventi da intermediazione e diversi (2. 885 milioni, +22,9% a/a e +16,7% a/a a cambi e a perimetro costanti). L´andamento del margine d´interesse (3,070 milioni, +8,5% a/a e +4,7% a/a a cambi e perimetro costanti) evidenzia una crescita sia per Unicredit escluso Hvb (+9,1% a/a e +7,9% a/a a cambi e perimetro costanti), sia per il Gruppo Hvb (rispettivamente +8% a/a e +1,9% a/a). Analizzando la dinamica dei soli interessi netti, l´aumento in Unicredit escluso Hvb (1. 456 milioni, +8,4% a/a) è sostenuto dalla crescita dei volumi, in presenza di segnali ancora contrastanti sullo spread, in miglioramento in particolare sulla raccolta. Su base annua, contribuisce a tale risultato principalmente la Divisione Retail (+8,8% a/a), che spiega circa la metà dell´incremento, ma l´andamento è positivo in tutte le Divisioni (Corporate +3,3% a/a; New Europe +9,5% a/a a cambi storici e +4,3% a/a a cambi costanti). Il Gruppo Hvb (1. 464 milioni, +7,0% a/a) beneficia degli effetti dell´ampliamento dell´area di consolidamento. Al netto di tale effetto, l´andamento si mantiene comunque positivo anche a cambi e perimetro costanti, grazie soprattutto all´andamento della Divisione Cee. I crediti verso clientela, pari a 424,3 miliardi, registrano un incremento del 3,3% a/a (-0,5% su dicembre 2005). Unicredit escluso Hvb mostra un aumento notevole a/a (+11,8% a/a) con trend positivi nelle tre Divisioni più significative (Retail: +14% a/a, Corporate: +8,6% a/a, New Europe: +19,4% a/a a cambi costanti). Per quanto riguarda i prodotti, mantengono un buon ritmo di crescita i mutui alle famiglie (+17,5% a/a) e il credito al consumo (+30,3% a/a) nel Retail e il leasing nel Corporate (+27,3% a/a). I crediti nel Gruppo Hvb (259,1 miliardi) evidenziano una lieve flessione (-1,2% a/a). Tale andamento risente della riduzione strategica dei crediti operata dal Gruppo Hvb nel segmento real estate e della diminuzione conseguente all´ accelerazione in Germania di una politica di pricing maggiormente correlata al rischio. Il complesso dei crediti deteriorati netti del Gruppo (che comprendono sofferenze, incagli, crediti ristrutturati e crediti scaduti) è pari a 17,6 miliardi, in flessione del 3,0% sul dicembre 2005. Il totale delle sofferenze e degli incagli si attesta a 15,5 miliardi (-2,2% su dicembre 2005). Il rapporto tra il totale dei crediti deteriorati ed i crediti verso clientela, scende dal 4,26% di fine 2005 al 4,15% di marzo 2006, con un rapporto di copertura al 49,7%. L´incidenza delle sofferenze nette e degli incagli sul totale crediti di marzo 2006 scende dal 3,70% di dicembre 2005 al 3,64%. La raccolta diretta si attesta su un livello di 467,7 miliardi, in aumento del 5,4% a/a e dell´1,2% nel trimestre. Unicredit escluso Hvb si posiziona a 180,2 miliardi (+ 10,1% a/a, +1,1% nel trimestre) ed il Gruppo Hvb raggiunge i 284,9 miliardi (+3,1% a/a, +1,4% nel trimestre). I proventi di intermediazione e diversi (2. 885 milioni) crescono significativamente (+22,9% a/a, +16,7% a/a a cambi e perimetro costanti) per il forte progresso in tutte le componenti. Le commissioni nette (2. 128 milioni) salgono del 21,3% a/a. Unicredit escluso Hvb si attesta a 1. 165 milioni (+15,6% a/a), con un contributo particolarmente positivo della Divisione Private & Asset Management (+31% a/a), all´interno della quale si è distinta Unicredit Private Banking (+34,4% a/a), della Divisione Corporate (+27% a/a) e della Divisione New Europe (+22% a/a a cambi costanti). Il Gruppo Hvb mostra anch´esso una forte progressione delle commissioni sul primo trimestre 2005 (963 milioni, +28,7% a/a). All´interno delle commissioni nette di Gruppo, le commissioni sui servizi di gestione e amministrazione del risparmio si attestano a 1. 179 milioni, in significativo aumento a/a (+32,8%). Tutte le componenti delle commissioni sui servizi di gestione e amministrazione del risparmio sono in crescita sul primo trimestre del 2005, in particolare le commissioni sui fondi di investimento (616 milioni, +35,1% a/a) legate all´aumento della raccolta e dei patrimoni nei principali mercati di presenza (Italia, Germania, Austria), le commissioni sulle gestioni patrimoniali (61 milioni, +144% a/a) sostenute dal lancio delle linee altamente personalizzabili in Unicredit e le commissioni sul collocamento di prodotti assicurativi (128 milioni, +15,3% a/a), particolarmente in Hvb. Le commissioni sulla negoziazione, collocamento e altri servizi sui titoli amministrati (374 milioni, +26,4% a/a), sono sostenute in particolar modo dall´attività del Gruppo Hvb. In crescita del 9,5% a/a anche le commissioni sugli altri settori di attività, pari nel complesso a 949 milioni. In particolare, all´interno di questa voce, evidenziano un marcato incremento le commissioni legate ai servizi di incasso e pagamento (+15,4% a/a), sia in Unicredit escluso Hvb che nel Gruppo Hvb, e quelle relative a negoziazione di valute (+16,8% a/a), in particolare grazie al forex dealing in Hvb (+19,8% a/a). L´incremento delle commissioni su conti correnti, crediti di firma e finanziamenti (+3,2% a/a) è invece riconducibile all´attività di Unicredit escluso Hvb (+5,6% a/a). Il patrimonio gestito dalle società di Asset Management del Gruppo si colloca a 232 miliardi, in aumento del 3,8% su fine 2005. Le crescite più dinamiche si sono registrate nella componente internazionale di Pioneer (+35% su dicembre 2005) ed in Hvb (+4,3% nel trimestre), sia in Germania (+4,5% su fine 2005) sia in Austria (+4,0% su fine 2005). Il risultato netto di negoziazione, coperture e fair value, pari a 666 milioni nel primo trimestre 2006, registra un aumento del 13,7% a/a (+6,7% a cambi e perimetro costanti), grazie all´eccezionale risultato conseguito dal Gruppo Hvb (+65,2% a/a), che più che compensa l´arretramento registrato da Unicredit escluso Hvb (-33,6% a/a). Il risultato del Gruppo Hvb, come pure quello del Gruppo Ba-ca, ha beneficiato delle favorevoli condizioni dei mercati dei capitali, con una crescita in tutte le aree di business, registrando significativi incrementi sia nel comparto "equity", sia nei contratti legati ai tassi d´interesse ed alle valute. La flessione di Unicredit escluso Hvb è sostanzialmente imputabile alle diverse modalità di contabilizzazione delle variazioni di fair value dell´opzione call emessa sul titolo delle Assicurazioni Generali e della quota detenuta nelle stesse Assicurazioni Generali classificata tra le attività disponibili per la vendita. L´incremento nel trimestre della quotazione del titolo in oggetto ha infatti determinato una variazione negativa nel fair value dell´opzione call di circa 57 milioni, che incide sul conto economico del trimestre, mentre la rivalutazione della partecipazione, pari a 72 milioni da inizio anno, è temporaneamente imputata a patrimonio netto fino al momento dell´effettivo realizzo. Nel complesso la plusvalenza maturata sul titolo Generali al 31 marzo 2006 è pari a 398 milioni. Gli altri proventi sono pari a 91 milioni, in aumento di 85 milioni a/a, di cui 65 milioni relativi al Gruppo Hvb. I costi operativi (3. 295 milioni) crescono di un modesto 2,5% a/a (al netto dell´effetto cambi e a perimetro confrontabile). All´interno di questa voce, Unicredit escluso Hvb si attesta a 1. 576 milioni (+5,7% a/a ) mentre il Gruppo Hvb (1. 701 milioni) registra una lieve flessione (-0,4% a/a (4)). Le spese per il personale (1. 931 milioni, +3,8% a/a (4)) mostrano un incremento equamente riconducibile ad Unicredit escluso Hvb (955 milioni, +4% a/a (4)) e al Gruppo Hvb (976 milioni, +3,7% a/a (4)) anche dovuto al sistema premiante legato agli eccellenti risultati commerciali, che più che compensa la riduzione avviata nell´organico del corporate center di Hvb (-220 unità nel trimestre). L´aumento in Unicredit escluso Hvb è più sostenuto nella New Europe, anche in presenza di livelli di inflazione mediamente più elevati, rispetto alla restante parte del Gruppo, dove la crescita è prevalentemente riconducibile al contratto collettivo nazionale ed alla componente variabile, i cui effetti più che compensano quelli positivi conseguenti alla diminuzione dell´organico (-725 unità nell´anno, prevalentemente nella Divisione Retail). Il complesso degli altri costi operativi, pari a 1. 364 milioni, registrano un lieve aumento a cambi e perimetro costanti (+0,6% a/a), grazie alla riduzione nel Gruppo Hvb (-5,6% a/a, risultante da altre spese amministrative stabili e ammortamenti in forte riduzione), che neutralizza la crescita registrata in Unicredit escluso Hvb (+8,8% a/a). Il rapporto tra costi e ricavi scende nel primo trimestre 2006 al 55,3% dal 59,8% del corrispondente periodo dell´anno precedente. Il risultato di gestione del Gruppo del primo trimestre 2006 raggiunge i 2. 660 milioni, un livello superiore del 27,9% a/a. La positiva evoluzione di tale voce è il risultato della crescita di Unicredit escluso il Gruppo Hvb (1. 333 milioni, +7,6%) e dell´ottima performance operativa del Gruppo Hvb (1. 328 milioni, +57,7% a/a). Il complesso di accantonamenti e rettifiche del trimestre ammonta a 624 milioni rispetto ai 584 milioni del primo trimestre 2005. In particolare, si segnalano: accantonamenti per rischi ed oneri per 63 milioni, contro i 71 milioni del primo trimestre 2005 rettifiche nette su crediti e accantonamenti per garanzie e impegni per 561 milioni contro i 513 milioni del primo trimestre 2005. I profitti netti da investimenti ammontano a 176 milioni, rispetto ai 282 milioni del primo trimestre 2005, che comprendevano una plusvalenza di circa 200 milioni sulla cessione della partecipazione nell´autostrada "Serenissima". L´apporto al risultato del trimestre di Unicredit escluso Hvb è pari a 138 milioni e comprende sia circa 80 milioni realizzati dalla cessione delle partecipazioni nelle Casse Cuneesi sia la plusvalenza su Immobiliare Lombarda (circa 20 milioni). I profitti su investimenti del Gruppo Hvb, pari a 99 milioni, comprendono la plusvalenza di 55 milioni realizzata da Hvb sulla cessione di una quota della partecipazione in Babcock & Brown, rettificata a livello consolidato in quanto già rivalutata al momento del primo consolidamento. Le imposte sul reddito del periodo, pari a 691 milioni, registrano un aumento del 30,9% rispetto al primo trimestre 2005, con un´incidenza sull´utile lordo del 31,2%, in aumento rispetto al 30,6% dell´intero esercizio 2005. L´utile netto dell´operatività corrente risulta pertanto pari a 1. 521 milioni (+21,7% a/a). Alla formazione dell´utile netto concorrono le attività in via di dismissione per complessivi 23 milioni. L´utile di periodo si attesta così a 1. 544 milioni (+23,4% a/a, + 16,1% a/a a perimetro e cambi costanti) con una composizione sostanzialmente allineata tra le due componenti (806 milioni per Unicredit escluso Hvb e 798 milioni per il Gruppo Hvb). L´utile di pertinenza di terzi del primo trimestre è pari a 187 milioni, rispetto ai 123 milioni del primo trimestre 2005. L´aumento è prevalentemente riconducibile alla quota di terzi del Gruppo Hvb, al netto della quota di Ba-ca direttamente posseduta. L´utile netto di pertinenza del Gruppo si attesta pertanto a 1. 357 milioni, con una crescita di 229 milioni (+20,3%) rispetto al primo trimestre 2005. Il patrimonio netto di pertinenza del Gruppo si attesta al 31 marzo 2006 a 36. 540 milioni (35. 203 milioni a fine 2005). Il Core Tier 1 stimato si attesta al 5,74% a fine marzo 2006, in miglioramento su dicembre 2005 (5,53%). Il Total Capital Ratio stimato raggiunge il 10,97% (da 10,34% nel dicembre 2005). La struttura del Gruppo a fine marzo 2006 era composta da un organico di 133. 868 dipendenti (-267 unità rispetto al dicembre 2005) e da una rete di 7. 320 sportelli (+136 su fine 2005). .  
   
   
UNICREDIT NUOVE NOMINE: ANDREA MONETA, RESPONSABILE DIVISIONE POLAND´S MARKETS, FRANZ HERRLEIN, CHIEF INTEGRATION OFFICER, ALESSANDRO DECIO, DEPUTY CHIEF INTEGRATION OFFICER  
 
Milano, 15 maggio 2006 - È stata costituita, in diretto riporto all´Amministratore Delegato di Unicredit, la Divisione Poland´s Markets, nell´ambito della ristrutturazione organizzativa della Direzione Centrale di Unicredit. Alla Divisione Poland´s Markets è affidato l´obiettivo di massimizzare nel lungo termine la creazione di valore nel mercato polacco, attraverso il consolidamento della posizione di leadership del Gruppo in Polonia. La responsabilità della nuova Divisione è affidata ad Andrea Moneta, già Chief Integration Officer del Gruppo. Contestualmente, la responsabilità di Chief Integration Officer è stata affidata a Franz Herrlein, già Deputy Chief Integration Officer. Quest´ultimo incarico è stato invece assunto da Alessandro Decio che conserva la responsabilità dell´integrazione in Germania. .  
   
   
NICASTRO (UNICREDIT BANCA): UNA POLITICA INDUSTRIALE PER LE PICCOLE IMPRESE  
 
Bologna, 15 maggio 2006 – Di seguito alcuni passi dell’intervista rilasciata da Roberto Nicastro, di Unicredit a Nomisma. “Qualche segnale positivo c’è, ma per imprimere un’accelerazione all’economia italiana sono necessarie diverse riforme. Invece questa situazione ‘quasi buona’ ci impedisce di percepire l’urgenza delle scelte. Penso alla burocrazia che ancora imbriglia le imprese, alla necessità di ridare slancio alla liberalizzazione dei servizi e alla concorrenza, all’utilità di una seria politica industriale per le piccole imprese, soprattutto in quei settori dove manca un leader di filiera”. Così Roberto Nicastro, uno dei giovani leoni di Unicredit, il gruppo che rappresenta una forza nuova nel panorama bancario europeo con 28 milioni di clienti, in 19 Paesi, oltre 7. 000 sportelli e circa 140. 000 dipendenti. Nicastro, 41 anni, è responsabile della divisione retail, quella che si concretizza in Unicredit Banca, struttura dedicata alle famiglie e alle imprese con meno di 20 addetti. La “più grande banca regionale d’Europa”, come venne definita nel 2003 quando Unicredit completò un’innovativa ristrutturazione incorporando le banche storiche e procedendo alla definizione di tre aree di business. Dottor Nicastro il mondo della piccola impresa, al quale si rivolge Unicredit Banca, vede l’uscita dal tunnel? La locomotiva tedesca sta ripartendo e questo è un buon segnale, anche se le previsioni per l’Italia non sono positive nella stessa misura. Ci sono comparti che vanno meglio come i servizi Hitech alle imprese, la formazione anche online, il comparto effervescente delle imprese degli immigrati, vicine a quota 200. 000 e che cresce al ritmo di 30-40 mila nuove aziende l’anno. Il turismo è un settore importante che ha perso smalto negli ultimi 20 anni, visto che l’Italia nella graduatoria mondiale è scesa dal primo al quinto posto, ma può recuperare se pone una progressiva attenzione alla qualità e vengono realizzate le infrastrutture idonee. Nell’agricoltura la Pac funge da stimolo al cambiamento e questo è un bene. In generale però si sente il bisogno dell’intervento pubblico, di missioni strategiche per settori altrimenti frammentati. Le piccole imprese necessitano anche di partner e strumenti finanziari forti e disponibili, non crede? Certamente sì, penso anche che il sistema bancario italiano sia adeguato ai bisogni delle piccole imprese, la missione di Unicredit Banca è proprio questa, i nostri prodotti sono pensati oltre che per le famiglie in particolare, per le imprese con meno di 20 addetti. Ad esse offriamo 250 centri specializzati e 2. 000 gestori dedicati e un’ampia gamma di prodotti specifici, come Start Up, per la creazione di imprese, dove offriamo una disponibilità fino a 35 mila euro senza garanzie. L’internet Banking è uno strumento di lavoro per oltre 150 mila aziende, sul fronte del commercio abbiamo creato 250 bancomat particolari, dove l’esercente può versare l’incasso a fine giornata senza andare allo sportello. Ne apriremo mille in Italia entro fine anno, realizzando un investimento di 50 milioni di euro. Una banca fortemente internazionalizzata come la vostra è sicuramente il giusto interlocutore anche fuori confine. L’indagine Nomisma “Non solo Cina”, rivela che l’avventura cinese non è sempre la più adeguata per le piccole imprese, mentre l’Est Europa probabilmente è una meta più abbordabile. Come vanno le cose da questo punto di vista? Il Gruppo Unicredito ha una catena di 2. 500 sportelli che va da San Pietroburgo ai confini dell’Iran e siamo convinti che la Cina più vicina per le nostre aziende sia l’Est Europa. Le imprese lo hanno capito e abbiamo molte attività, per aziende che delocalizzano, che cercano fornitori e partner o che in misura crescente ricercano un mercato di sbocco. Una banca come la nostra parla molte lingue ed è fortemente radicata in queste aree, non a caso il Paese dove abbiamo più clienti è la Turchia, sono 10 milioni e un milione sono le imprese. In ciascuno dei Paesi dove siamo presenti abbiamo poi un desk di supporto alle aziende italiane. L’entrata in vigore di Basilea 2 ormai è imminente: è un passaggio che fa ancora paura? Tra l’altro si sentono spesso critiche alle banche perché non scommettono abbastanza sulle idee: Basilea 2 non complica ulteriormente i rapporti? No, mi pare che le imprese abbiano capito che si tratta di un cambiamento e non di una disgrazia. Noi, paradossalmente, con l’avvio delle procedure sperimentali per Basilea 2 abbiamo aumentato i clienti e la nostra quota di mercato nel settore delle piccole imprese dal 2004 ad oggi è cresciuta dal 7% all’8,5%. Unicredit, con l’acquisto di Hvb, è diventato il secondo gruppo bancario della Germania. L’approccio del cliente tedesco è diverso da quello italiano? C’è una grande differenza fra il nostro Paese e la Germania ed è l’enorme quantità di contante che si utilizza in Italia. Il cliente tedesco fa quasi tutto per via elettronica, bancomat, internet, invece in Italia si usa troppo contante, che ha costi bancari di gestione molto più elevati. Come si spiega? Con la grande quantità di “nero”, frutto di un’economia sommersa ancora fortemente presente e che condiziona tutti. Unicredit, con l’acquisto di Hvb, è diventato il secondo gruppo bancario della Germania. L’approccio del cliente tedesco è diverso da quello italiano? C’è una grande differenza fra il nostro Paese e la Germania ed è l’enorme quantità di contante che si utilizza in Italia. Il cliente tedesco fa quasi tutto per via elettronica, bancomat, internet, invece in Italia si usa troppo contante, che ha costi bancari di gestione molto più elevati. Perché i costi di gestione sono più alti? Faccio un esempio banale: il servizio all’edicolante che vuole cambiare cinque euro in moneta con cinque euro di carta, ha un costo operativo per la banca di per sé superiore ai 5 euro. Si pensi ai costi di tempo, personale, di locazione o gestione della sede. Ogni operazione fatta in agenzia costa molto, anche per questo in Italia i costi dei conti correnti sono leggermente più alti ad esempio di quelli tedeschi. L’agenzia dovrebbe in realtà diventare un luogo dove si va prevalentemente per consulenza o servizi particolari, tutto il resto dovrebbe avvenire per via meccanica o elettronica. Per favorire questo processo noi stiamo perfezionando i sistemi di sicurezza per l’utilizzo di internet, dotando ad esempio i nostri correntisti di uno strumento che cambia la parola chiave ogni 60 secondi. A proposito di costi: l’annunciato innalzamento dei tassi da parte della Bce pone a rischio le famiglie che in questi anni si sono indebitate per comprare casa e le imprese che sono ricorse al prestito bancario? No, finché l’innalzamento è contenuto come sembra non c’è problema. Diverso sarebbe se il tasso superasse il 5%, ma l’ipotesi non è all’orizzonte. In questi mesi si è parlato spesso di Paese più povero abitato da cittadini sempre più ricchi; il risparmio è una misura della ricchezza degli italiani: dottor Nicastro siamo poveri o ricchi? In questi anni non c’è stato un reale impoverimento delle famiglie, però è certamente cresciuta l’incertezza sul futuro e i consumi hanno sofferto, probabilmente il cambio lira-euro ha fatto anche lievitare i prezzi di alcuni generi. Unicredit Banca si rivolge alla piccola impresa: ma piccolo è ancora bello? L’italia rappresenta in Europa il 10% del Pil e il 20% della piccole imprese. Io credo che l’individualismo sia nel Dna degli italiani, il piccolo in Italia è un fatto a prescindere dal giudizio che uno ne possa dare. Preso atto di una realtà sono convinto sia importante valorizzare gli aspetti positivi, come la creatività dell’imprenditore italiano, capace di inventare soluzioni sempre nuove, e intervenire per limitare gli aspetti negativi, come la frammentazione. Per questo c’è bisogno di politica industriale, penso ad un settore come il turismo, che non ha più nemmeno il Ministero del Turismo. Oggi la sfida competitiva, anche in questo settore, si vince con la qualità, non con i prezzi bassi ed è necessario orientare le scelte. Una politica mirata è ciò di cui le imprese hanno bisogno. Non l’unica: i nostri clienti si lamentano spesso della burocrazia e degli adempimenti cui sono costretti, ne “uccide” molti di più la legge sulla privacy di Basilea 2. E alla banca cosa chiedono? Di essere un partner stabile e affidabile nel tempo. . . . .  
   
   
CAPITALIA S.P.A TRIMESTRALE CONSOLIDATA AL 31 MARZO 2006: UTILE NETTO IN ULTERIORE CRESCITA +31% A € 270 MLN MIGLIORANO TUTTI I PARAMETRI REDDITUALI  
 
Roma, 11 maggio 2006 – Tutti i principali indicatori risultano in linea o superiori ai target del Piano Industriale per l’anno 2006: utile netto in crescita del 30,9% a € 270 milioni; Eps annualizzato +11,7% a € 0,42; margine d’interesse in crescita del 7,7%; ricavi totali in aumento del 6,4%; costi amministrativi in calo del 2,3%; cost/income ratio al 59,4%; crescente successo delle iniziative legate a Delta2, con un concreto impatto sui ricavi. Sono questi i dati di rilievo che emergono dalla relazione consolidata al 31 marzo 2006 presentata dall’Amministratore Delegato, Matteo Arpe e approvata dal Consiglio di Amministrazione di Capitalia S. P. A. , riunitosi il 10 maggio sera sotto la presidenza di Cesare Geronzi. 1 I dati relativi al primo trimestre 2005 sono stati riesposti – ai fini di un omogeneo confronto con quelli al 31 marzo 2006 – sulla base della Circolare della Banca d’Italia n. 262 del 22 dicembre 2005. Risultati economici primo trimestre 2006 - Il margine d’interesse del primo trimestre 2006 si attesta a € 679,2 milioni, in forte progresso (+7,7%) rispetto al corrispondente periodo del 2005. Su tale andamento ha inciso la crescita dei volumi intermediati dalle banche del Gruppo e la dinamica del differenziale dei tassi di interesse. Il margine include, tra l’altro, la quota di interessi per circa € 62 milioni connessa all’applicazione del criterio del costo ammortizzato in sede di First Time Adoption (“Fta”). Le commissioni nette si attestano a € 411,5 milioni registrando un calo del 3,1% rispetto a € 424,7 milioni del primo trimestre del 2005. In forte ascesa i profitti netti su attività e passività valutate al fair value, che raggiungono € 141,1 milioni (+56,9%), grazie anche al positivo andamento dei mercati finanziari. I dividendi e utili delle partecipazioni valutate al patrimonio netto, che ammontano a € 43,1 milioni beneficiando di una componente non ricorrente legata a Consortium Srl. Gli altri proventi netti di gestione, pari a € 68,5 milioni, evidenziano una diminuzione del 35,2% da ricondursi essenzialmente alla contabilizzazione nel 2005 di proventi non ricorrenti. Il totale dei ricavi raggiunge pertanto € 1. 343,9 milioni, in aumento del 6,4% rispetto al marzo 2005. I costi operativi, pari a € 798,7 milioni, aumentano del 3,9%. Le spese per il personale (€ 492,8 milioni) registrano un incremento del 6,4%, in parte dovuto agli effetti del rinnovo del contratto collettivo nazionale. Le altre spese amministrative, nonostante gli ulteriori investimenti per Δelta2, fanno segnare un calo del 2,3% a € 257,2 milioni grazie alla rigorosa politica di controllo dei costi attuata a livello di Gruppo e alla messa a regime di Capitalia Solutions. Le rettifiche di valore nette su attività immateriali e materiali (€ 48,7 milioni) crescono del 15% risentendo degli investimenti in tecnologia effettuati nel corso del 2005. Il risultato lordo di gestione si attesta a € 545,2 milioni, in aumento del 10,3% rispetto al primo trimestre 2005. Il cost/income ratio si porta al 59,4% registrando un miglioramento di 1,5 punti percentuali. Le rettifiche e gli accantonamenti (€ 144,5 milioni) aumentano del 36,7%. Nel dettaglio gli accantonamenti per rischi e oneri passano a € 20,9 milioni da € 13,3 milioni del primo trimestre 2005, le rettifiche di valore su crediti si attestano a € 107,8 milioni (+4,1%), mentre le rettifiche di valore su attività finanziarie risultano pari a € 15,8 milioni. Ne consegue un risultato operativo netto di € 400,7 milioni, in aumento del 3,2%. Dopo utili netti da cessioni pari a € 7,4 milioni (€ 4,6 milioni nel primo trimestre 2005), l’utile prima delle imposte ammonta a € 408,0 milioni (+3,8%). Dedotte imposte sul reddito per € 137,1 milioni, e con un utile di pertinenza di terzi pari a € 1,1 milioni (€ 26,9 milioni al 31 marzo 2005, prima della riorganizzazione del Gruppo che ha coinvolto, in particolare, Fineco e Mcc), l’utile netto consolidato cresce del 30,9%, attestandosi a € 270,0 milioni. Dati patrimoniali primo trimestre 2006 - La raccolta diretta dalla clientela ha raggiunto € 89. 062 milioni (+8,0% rispetto al 31 marzo 2005) grazie al sostenuto andamento dei conti correnti. Gli impieghi con la clientela ammontano a € 85. 154 milioni, in crescita del 7,7% grazie principalmente allo sviluppo delle erogazione di mutui (+14,3%) e dei prodotti di credito al consumo (+33,2%) . E’ proseguita la politica di contenimento dei crediti classificati (incagli e sofferenze) che al 31 marzo 2006 si attestano a € 4. 311 milioni (-5,3%), in virtù soprattutto della ulteriore, significativa riduzione degli incagli (-17,7% rispetto a marzo 2005), pari a € 1. 053 milioni. Pressoché invariate le sofferenze nette (-0,5%, € 3. 257 milioni). La copertura dei crediti classificati è migliorata dal 63,0% al 63,4%: la copertura delle sofferenze, in particolare, si attesta al 68,3%, quella dei crediti incagliati ha raggiunto il 28,6%. L’attività di recupero crediti relativa alle operazioni di cartolarizzazione gestite da Capitalia Service Jv attraverso i veicoli Trevi ha evidenziato nel primo trimestre 2006 un ulteriore progresso (+16,1% gli incassi cumulati) rispetto all’analogo periodo del 2005. La profittabilità dei recuperi si mantiene elevata: 61%, rispetto ad una media storica del 57%. Le attività di Wealth management hanno fatto registrare collocamenti per € 2. 142 milioni (+22% rispetto alla media trimestrale 2005). Tale andamento è attribuibile al positivo contributo di tutte le banche reti. Il credito al consumo registra una crescita del 9% rispetto al 1° trimestre 2005 raggiungendo € 250 milioni, mentre le erogazioni di mutui retail (€ 1. 389 milioni) aumentano del 63%. Δelta2 - Il primo trimestre 2006 consolida e rafforza il pieno successo di ∆elta2. L’iniziativa ha determinato, nelle filiali coinvolte, un afflusso di nuovi clienti accompagnato da un sensibile incremento del grado di fidelizzazione di quelli esistenti. All’inizio del mese di maggio le filiali coinvolte, sia quelle che offrono servizi ∆elta2 che quelle con orario di apertura esteso, sono salite a 385, ben al di sopra del target 2006 previsto dal Piano. Inoltre, nel mese di marzo, i collocamenti al sabato dei prodotti di Wealth Management (risparmio gestito, polizze vita e obbligazioni proprie) hanno raggiunto il 79,6% della media giornaliera infrasettimanale (+33 p. P. Rispetto al novembre 2005); sempre al sabato le aperture di nuovi conti correnti risulta maggiore del 6,9% rispetto alla media giornaliera infrasettimanale. Le operazioni durante l’ora di pranzo raggiungono il 63,1% di quelle effettuate nel corso della giornata (+12 p. P. Rispetto al novembre 2005). Dal successo dell’iniziativa è emersa una spinta al lancio di nuovi servizi e prodotti, tra i quali alcuni specificatamente rivolti ai giovani: “Conto Giovani”, un conto corrente che offre condizioni particolarmente favorevoli; “Un cappuccino per un Pc”, un finanziamento agevolato garantito dal Ministero per l’innovazione e tecnologie. Eventi rilevanti nel trimestre . Dal 1° gennaio 2006 hanno assunto efficacia le iniziative per la razionalizzazione societaria e organizzativa del Gruppo Capitalia previste dal Piano Industriale 2005-2007, e segnatamente: la scissione parziale non proporzionale di Mcc a favore di Capitalia; la fusione per incorporazione di Capitalia L&f in Mcc; la scissione parziale a favore di Capitalia degli immobili di Banca di Roma, Banco di Sicilia, Bipop Carire e Capitalia L&f; la scissione parziale a favore di Capitalia Solutions (già Immobiliare Quadro) dei rami di azienda di Banca di Roma, Banco di Sicilia e Bipop Carire relativi alle attività di gestione degli acquisti di beni e servizi e di property e facility management. Il 22 febbraio l’agenzia internazionale Fitch Ratings ha migliorato il rating sulla classe B Trevi Finance, sulla classe B Trevi Finance 2 e sulle classi A e B di Trevi Finance 3. La revisione del rating è stata determinata dall’ultima performance raggiunta da Capitalia Service Jv nei recuperi al 31 dicembre 2005 e riflette gli effettivi progressi del processo di recupero crediti. Il 10 marzo la Capogruppo ha deliberato l’accettazione dell’offerta di acquisto della partecipazione detenuta dal Gruppo (complessivamente pari al 9,9%) in Si Holding S. P. A. (già Carta Si S. P. A. ). Il closing dell’operazione è avvenuto in data 9 maggio con una plusvalenza a livello di Gruppo di 12,2 milioni. Principali eventi successivi alla chiusura del trimestre - Nell’ambito del programma Emtn, il 7 aprile è stato emesso sui mercati internazionali un prestito obbligazionario “Euro 400,000,000 Subordinated Lower Tier Ii Step-up Callable Floating Rate Notes due 2016”. In esecuzione delle delibere assembleari del 16 maggio 2002 e del 28 novembre 2005 e a seguito dell’esercizio di warrant a suo tempo assegnati, sono state emesse n. 1. 071. 700 azioni ordinarie per un valore nominale di € 1 cadauna; dal 12 aprile il capitale sociale di Capitalia ammonta pertanto a € 2. 589. 061. 035, rappresentato da 2. 589. 061. 035 azioni ordinarie. . .  
   
   
AUMENTA IL RADICAMENTO NEL TERRITORIO DI RIFERIMENTO PER LA BPVN RAGGIUNTO L’ACCORDO CON LA BANCA POPOLARE ITALIANA PER L’ACQUISTO E LA CONTESTUALE CESSIONE DI DUE GRUPPI DI 18 SPORTELLI BANCARI  
 
Verona, 15 maggio 2006 – Il Banco Popolare di Verona e Novara S. C. R. L. , rende noto di aver raggiunto, unitamente alla controllata Banca Popolare di Novara S. P. A. , un accordo con la Banca Popolare Italiana S. C. R. L. In base al quale i due gruppi bancari si renderanno reciprocamente acquirenti e venditori di due complessi aziendali composti ciascuno da 18 sportelli bancari. Il ramo che verrà acquisito dal Banco Popolare di Verona e Novara si compone di 18 sportelli, localizzati in Trentino Alto Adige ed include il marchio Banca Popolare del Trentino. Al 31 dicembre 2005, la raccolta complessiva era pari a € 318 milioni, di cui diretta pari a € 139 milioni e indiretta pari a € 178 milioni, gli impieghi erano pari a € 204 milioni e i dipendenti del ramo d’azienda 82. Contestualmente all’acquisto degli sportelli di cui sopra, il Banco Popolare di Verona e Novara e la Banca Popolare di Novara trasferiranno al Gruppo Banca Popolare Italiana un complesso di 18 sportelli, localizzati in Toscana (5), Umbria (6), Marche (4) e Lazio (3). Al 31 dicembre 2005, la raccolta complessiva era pari a € 321 milioni, di cui diretta pari a € 136 milioni e indiretta pari a € 185 milioni, e gli impieghi erano pari a € 226 milioni. Alla medesima data, presso il ramo erano occupati 93 dipendenti. Il corrispettivo per ciascuno dei due rami verrà definito al momento della cessione in base alla situazione patrimoniale che sarà elaborata con riferimento a tale data. Sulla base dei dati provvisori, la valutazione dei rami identifica un intervallo di valore, per il ramo del Gruppo Bpvn, compreso tra 26,5 e 28,9 milioni di Euro e, per il ramo Banca Popolare Italiana, tra 23,4 e 25,8 milioni di Euro incluso il valore del marchio Banca Popolare del Trentino. Si prevede che la transazione, la cui esecuzione è subordinata all´ottenimento delle autorizzazioni, eventualmente necessarie, da parte delle competenti Autorità, possa essere completata entro la fine del terzo trimestre del 2006. Per il Gruppo Bpvn, l’operazione si inquadra nel Piano Strategico, che identifica, tra le “direttrici di crescita”, l’estensione della copertura territoriale nei territori adiacenti a quelli di radicamento storico. Il Banco Popolare di Verona e Novara e Banca Popolare Italiana sono stati assistiti, in qualità di advisor finanziario, da Rothschild S. P. A. E, in qualità di consulente legale, rispettivamente dallo Studio Legale Pavesi Gitti Verzoni e dallo Studio Legale Associato Clifford Chance. . . .  
   
   
GRUPPO BANCA PROFILO TRIMESTRALE AL 31 MARZO 2006 UTILE NETTO CONSOLIDATO:+14,7% A 3,430 MILIONI DI EURO (2,988 MILIONI AL 31.03.05) ASSEGNATE LE CARICHE AGLI AMMINISTRATORI  
 
Milano, 15 maggio 2006 - Il Consiglio di Amministrazione di Banca Profilo S. P. A. Ha approvato la Relazione Trimestrale Consolidata del Gruppo Banca Profilo al 31 marzo 2006, redatta in conformità ai principi contabili internazionali Ias/ifrs. I dati economici comparativi relativi al primo trimestre 2005 sono stati rideterminati in base ai principi Ias/ifrs, al fine di rendere omogeneo il confronto. La situazione patrimoniale è rappresentata sintetizzando le principali voci dell´attivo e del passivo e si confronta con i medesimi dati al 31 dicembre 2005. L´utile netto consolidato al 31 marzo 2006 è pari a 3,430 milioni di Euro, in crescita del 14,7% rispetto ai 2,988 milioni di Euro registrati al 31 marzo 2005. L´utile lordo dell´operatività corrente a livello consolidato si attesta a 6,155 milioni di Euro, in crescita del 2,8% rispetto ai 5,990 milioni del corrispondente periodo del 2005. Il margine di intermediazione consolidato passa dai 16,198 milioni di Euro del primo trimestre 2005 ai 16,975 milioni di Euro al 31 marzo 2006, segnando un incremento del 4,8% anno su anno. All´interno dell´aggregato, il margine di interesse registra un incremento del 50,4%: al 31 marzo 2006 esso risulta infatti pari a 3,023 milioni di Euro, dato che si confronta con i 2,010 milioni di Euro del primo trimestre del 2005. L´incremento del margine di interesse è dovuto alla presenza nel portafoglio della Capogruppo di titoli denominati in divisa estera, contraddistinti da un elevato tasso cedolare. Il margine dei servizi si attesta a 13,952 milioni di Euro, sostanzialmente in linea con quello del primo trimestre 2005 (pari a 14,188 milioni di Euro) evidenziando un minor risultato positivo netto dell´attività di negoziazione, compensato però dai maggiori ricavi conseguiti per commissioni nette. Queste ultime risultano infatti in crescita del 17,5%, attestandosi a 8,965 milioni di Euro (7,632 milioni al 31 marzo 2005). I costi operativi consolidati al 31 marzo 2006 sono pari a 10,828 milioni di Euro, in aumento del 7,2% rispetto ai 10,105 milioni di Euro del medesimo periodo del 2005. All´interno della voce, la componente riferita alle spese per il personale risulta sostanzialmente in linea il dato del medesimo periodo del 2005, attestandosi a 6,615 milioni di Euro (6,477 milioni di Euro nel primo trimestre 2005). Più sostenuto l´incremento della componente riferita alle altre spese amministrative, che passa dai 3,101 milioni di Euro del 31 marzo 2005 ai 3,856 milioni di Euro del 31 marzo 2006 (+24,3%). L´aumento è dovuto a costi sostenuti sia nel contesto di un´accresciuta attività di marketing, sia nell´ambito di progetti informatici in atto, tra cui il progetto Murex. Il patrimonio netto consolidato al 31 marzo 2006 è pari a 123,410 milioni di Euro e comprende l´utile di periodo, pari a 3,430 milioni di Euro. Il dato si confronta con i 121,446 milioni di Euro registrati al 31 dicembre 2005. La raccolta consolidata nel primo trimestre 2006 si attesta a 2. 493 milioni di Euro (contro i 2. 723 milioni di Euro di fine 2005 e i 2. 049 milioni di Euro al 31 marzo 2005). Andamento della Capogruppo L´utile netto del primo trimestre 2006 si attesta a 3,492 milioni di Euro, in crescita del 10,5% rispetto ai 3,159 milioni di Euro del medesimo periodo del 2005. L´utile lordo passa dai 6,151 milioni di Euro del 31 marzo 2005 ai 6,222 milioni di Euro del primo trimestre 2006 (+1,2%). Il margine di intermediazione dello stesso periodo è pari a 16,597 milioni di Euro e si confronta con i 16,013 milioni di Euro dei primi tre mesi del 2005 (+3,6%). All´interno dell´aggregato è la componente riferita al margine di interesse a registrare la crescita più significativa, passando dai 2,024 milioni di Euro del primo trimestre 2005 ai 2,998 milioni di Euro del primo trimestre 2006 (+48,1%). Le commissione nette, anch´esse in incremento anno su anno, passano da 7,433 milioni di Euro al 31 marzo 2005 a 8,610 milioni di Euro al 31 marzo 2006 (+15,8%). I costi operativi crescono del 5,3%, passando dai 9,862 milioni di Euro del 31 marzo 2005 ai 10,383 milioni di Euro del 31 marzo 2006. All´interno dell´aggregato sono le altre spese amministrative a registrare l´incremento maggiore, passando dai 3,013 milioni di Euro del primo trimestre 2005 ai 3,616 milioni di Euro del medesimo periodo del 2006. L´aumento della voce è sostanzialmente riconducibile agli investimenti legati al marketing di prodotto e, in misura minore, a quelli conseguenti all´implementazione del software applicativo Murex. Entrambe le voci di costo sono strumentali al rafforzamento delle strutture di business della Banca, Finanza e Private Banking. Le spese per il personale nel primo trimestre 2006 sono pari a 6,418 milioni di Euro, sostanzialmente in linea con i 6,294 milioni di Euro dello stesso periodo del 2005. Assegnazione delle cariche ai Consiglieri di Amministrazione Ai Consiglieri nominati dall´Assemblea degli Azionisti del 21 aprile 2006 sono state confermate le cariche già ricoperte nel triennio appena scaduto: Sandro Capotosti, Presidente; Marco Manara e Arnaldo Grimaldi, Vice Presidenti; Nicolò Angileri, Amministratore Delegato; Gli stessi amministratori sono anche membri del Comitato Esecutivo, cui si aggiungono i Consiglieri Riccardo Lagorio Serra e Silvana Cavanna. In data 11 maggio 2006 il Consiglio di Amministrazione, in esecuzione della delega assembleare del 21 aprile 2006, ha adottato un Regolamento che fissa ulteriori limiti quantitativi e di prezzo in relazione all´attività di negoziazione di azioni proprie, finalizzata al contenimento di fenomeni distorsivi connessi alla volatilità del titolo o alla scarsa liquidità degli scambi. Limiti quantitativi - Il quantitativo di azioni ordinarie complessivamente negoziato ogni giorno non potrà essere superiore al 25% del quantitativo medio del titolo Banca Profilo scambiato giornalmente sul mercato regolamentato di riferimento (Mta) nei 20 giorni di negoziazione precedenti la data dell´acquisto. Qualora la situazione contingente dei mercati presenti carattere di eccezionalità, è possibile il superamento del limite quantitativo di cui al punto precedente; resta fermo, in ogni caso, il limite del 50% del quantitativo medio del titolo Banca Profilo scambiato giornalmente sul mercato regolamentato di riferimento (Mta) nei 20 giorni di negoziazione precedenti la data dell´acquisto. Tutte le operazioni di acquisto dovranno essere eseguite esclusivamente sul Mercato Ufficiale ai sensi del combinato disposto dell´art. 132 Tuf, dell´art. 144-bis, comma 1 lett b) del regolamento Emittenti e delle disposizioni del regolamento e delle Istruzioni di Borsa applicabili. Le vendite devono avvenire esclusivamente sul mercato. Limiti di prezzo Le operazioni di acquisto/vendita sul titolo Banca Profilo dovranno essere eseguite a prezzi in controtendenza rispetto all´andamento del mercato. Pertanto: Gli acquisti dovranno essere effettuati ad un prezzo non superiore a quello ufficiale registrato il giorno precedente. Inoltre le operazioni di acquisto eseguite sul Mercato Ufficiale dovranno essere effettuate a un prezzo non superiore al maggiore tra quello dell´ultima transazione indipendente conclusa sul Mercato e quello della migliore proposta indipendente in vendita sul Mercato stesso. • Le vendite dovranno essere effettuate a un prezzo non inferiore a quello ufficiale registrato il giorno precedente. Inoltre le operazioni di vendita eseguite sul Mercato Ufficiale dovranno essere effettuate a un prezzo non inferiore al minore tra quello dell´ultima transazione indipendente conclusa sul Mercato e quello della migliore proposta indipendente in acquisto sul Mercato stesso. In Allegato: schemi di Conto Economico e Stato Patrimoniale consolidati e della Capogruppo Banca Profilo S. P. A. .  
   
   
MEDIOLANUM S.P.A., 10/05/2006 RISULTATI 1° TRIMESTRE 2006 UTILE NETTO: EURO 59 MILIONI, +17% MASSE AMMINISTRATE: EURO 31,5 MILIARDI, +18% RACCOLTA LORDA: EURO 1.973 MILIONI, +32%  
 
Basiglio (Mi), 15 maggio 2006 - Il Consiglio di Amministrazione di Mediolanum S. P. A. , riunitosi il 10 maggio ha approvato la relazione sulla gestione dei primi tre mesi dell´anno 2006. Per quanto riguarda i Dati Consolidati Del Gruppo: L´utile Netto è stato di Euro 59 milioni, in crescita del 17% rispetto al risultato dello stesso periodo dell´anno scorso. Le Masse amministrate sono cresciute del 18% rispetto al 31 marzo 2005, attestandosi su Euro 31. 466 milioni. La Raccolta Lorda è stata di Euro 1. 973 milioni, +32% rispetto allo stesso periodo dell´anno scorso. Con riferimento al Mercato Domestico (che limitatamente all´Utile Netto, alle Masse e alla Raccolta Lorda include Banca Esperia per la quota di pertinenza pari al 48,5%), sono stati registrati i seguenti risultati: L´utile Netto è stato pari a Euro 59 milioni, in crescita del 14% rispetto allo stesso periodo dell´anno scorso. Le Masse amministrate sono cresciute del 18% rispetto al 31 marzo 2005, attestandosi su Euro 28. 384 milioni. La Raccolta Lorda è stata di Euro 1. 794 milioni, +35% rispetto allo stesso periodo dell´anno scorso. In particolare, per quanto attiene a Mediolanum: I Premi Lordi Vita sono ammontati complessivamente a Euro 646 milioni, con una flessione del 7% rispetto allo stesso periodo dell´anno scorso. In particolare la Nuova Produzione Vita è calata del 19% (Euro 392 milioni), ma con i Premi Pluriennali in crescita del 47% a Euro 63 milioni, e i Premi Unici in calo del 26% a Euro 329 milioni. La Raccolta Lorda dell´Asset Management è stata pari a Euro 989 milioni, in crescita del 183% rispetto allo stesso periodo dell´anno scorso. La Raccolta Netta è stata positiva per Euro 294 milioni, in calo dell´8% rispetto allo stesso periodo dell´anno scorso. In particolare il Risparmio Gestito è cresciuto del 47% a Euro 449 milioni. Al 31 marzo 2006, l´organico della Rete di vendita di Banca Mediolanum era di 5. 465 Consulenti Globali (di cui 3. 947 promotori finanziari), +14% rispetto al 31 marzo 2005. Il totale dei Clienti al 31 marzo 2006 era di 806. 700 primi intestatari, 21. 800 in più rispetto al 31 marzo 2005. Il totale dei clienti della banca al 31 marzo 2006 era di 380. 300, in crescita del 19% rispetto al 31 marzo 2005. I C/c al 31 marzo 2006 si sono attestatati su un totale di 408. 700, con un incremento di 59. 510 conti rispetto al 31 marzo 2005, +17%. Per quanto riguarda Banca Esperia, vanno segnalati in particolare: Un Utile netto di Euro 3 milioni (Euro 1,6 milioni di pertinenza del Gruppo Mediolanum), in crescita del 57%. Masse amministrate in crescita del 20% rispetto al 31 marzo 2005, attestatesi su Euro 6. 033 milioni (Euro 2. 926 milioni quota Mediolanum). Con riferimento ai Mercati Esteri: Il Risultato Lordo prima delle tasse è stato pari a Euro 0,5 milioni, rispetto alla perdita di Euro 1,4 milioni dello stesso periodo dell´anno scorso. Il Risultato Netto ha raggiunto il pareggio, rispetto alla perdita di Euro 1. 6 milioni del primo trimestre 2005. In particolare, la Spagna ha registrato un Risultato Netto di Euro 1. 5 milioni contro il pareggio dello stesso periodo dell´anno scorso. Le Masse amministrate sono cresciute del 14% rispetto al 31 marzo 2005, attestandosi su Euro 3. 082 milioni. .  
   
   
POSIZIONE DEL GRUPPO BPI NEI CONFRONTI DEL GRUPPO MAGISTE  
 
 Lodi, 15 maggio 2006 – Gli advisor del Gruppo Magiste hanno recentemente trasmesso, del tutto informalmente, ai legali di Bpi una bozza nella quale è delineata un’ipotesi di concordato preventivo delle società del Gruppo. La bozza appare generica, in alcuni punti decisamente lacunosa e i dati in essa contenuti non costituiscono quella base informativa, affidabile e completa, eppure necessaria per una sia pur preliminare valutazione da parte degli organi di Bpi. Per queste ragioni Bpi, pur segnalando la disponibilità ad esaminare le iniziative del debitore orientate al miglior realizzo dei beni del Gruppo Magiste, non è posta in condizioni di esprimere alcun giudizio sull’ipotesi in parola. Se il Gruppo Magiste vorrà presentare, in tempi brevi, un piano in grado di costituire, per la sua completezza e attendibilità, un oggetto di concreto esame, Bpi sarà disponibile, in tempi altrettanto brevi, ad una valutazione, precisando con fermezza che il suo unico scopo è quello di ottenere, nell’interesse dell’Istituto e dei suoi soci, la migliore e più celere soddisfazione del cospicuo e oneroso credito verso il Gruppo Magiste. . . .  
   
   
GRUPPO SANPAOLO IM TRIMESTRALE AL 31 MARZO 2006: �� UTILE NETTO: 519 MILIONI DI EURO (+55,9% RISPETTO AL PRIMO TRIMESTRE 2005) IN CRESCITA I PRINCIPALI MARGINI REDDITUALI E GRANDEZZE OPERATIVE RAFFRONTATI CON IL PRIMO TRIMESTRE 2005  
 
 Torino, 15 maggio 2006 – Il Consiglio di Amministrazione di Sanpaolo Imi ha oil 12 maggio approvato i risultati del Gruppo al 31 marzo 2006, redatti secondo i principi contabili internazionali Ias/ifrs. I risultati del trimestre evidenziano una positiva evoluzione dei principali margini reddituali rispetto all’analogo periodo del 2005. Il Gruppo ha infatti realizzato un deciso miglioramento del margine di intermediazione lordo (+18,5%), che si è portato a 2. 162 milioni di euro, grazie al forte impulso impresso allo sviluppo dei ricavi: il margine di interesse è salito a 988 milioni di euro (+7,4%), le commissioni nette a 905 milioni di euro (+17,2%), il risultato della gestione assicurativa a 100 milioni di euro (+56,3%). Il margine di intermediazione netto è salito a 2. 067 milioni di euro (+19,1%) e l’utile dell’operatività corrente si è attestato a 864 milioni di euro (+54%). La qualità del portafoglio crediti è rimasta elevata, grazie ai criteri selettivi utilizzati nell’erogazione del credito e alle politiche rigorose di accantonamento estese a tutte le banche commerciali, come testimonia il totale dei crediti problematici a clientela, che diminuiscono del 5,4% rispetto a fine 2005. L’utile netto si è attestato a 519 milioni di euro rispetto ai 333 milioni dell’analogo periodo precedente esercizio (+55,9%). L’andamento del trimestre è in linea con gli obiettivi del Piano triennale, che prevedono il raggiungimento per il 2008 di un Roe del 18% e, alla stessa data, un cost/income del 52%. I risultati consolidati al 31 marzo 2006. Il margine di intermediazione lordo del Gruppo si è attestato a 2. 162 milioni di euro (+18,5%), grazie al positivo andamento di tutte le sue componenti. Il margine di interesse realizzato nel 2005 è stato pari a 988 milioni di euro, con un incremento del 7,4% rispetto al primo trimestre 2005. Il principale fattore di crescita è derivato dal contributo fornito dai volumi intermediati e dalla ricomposizione del passivo, data dalla minore incidenza della provvista tramite titoli. Le giacenze medie delle attività fruttifere escluse le attività di investment banking hanno presentato un incremento del 14,1% rispetto al primo trimestre 2005, lo spread medio complessivo si è ridotto di 18 punti base, così come quello relativo all’operatività con la clientela (15 punti base), a causa di un eccesso di offerta di credito da parte del sistema, che sta considerevolmente riducendo il mark-up. I crediti a clientela si sono attestati a fine marzo a 144,2 miliardi di euro, in decisa crescita rispetto a fine anno (+3,3%), andamento che ha beneficiato sia dell’incremento dei finanziamenti a medio-lungo termine, sia dei finanziamenti a breve termine: quest’ultima componente ha accresciuto il proprio peso sull’aggregato complessivo, arrestando il trend osservato negli ultimi anni di ricomposizione a favore delle scadenze più lunghe. Analizzando l’aggregato possiamo evidenziare come sia proseguito il buon andamento dei finanziamenti destinati al settore retail (più di 2,5 miliardi erogati di cui 1,3 miliardi di euro i mutui fondiari alle famiglie, superiore del 37% rispetto all’analogo periodo 2005) e al settore imprese (finanziamenti per 1,8 miliardi di euro, +68% rispetto al primo trimestre 2005); i crediti erogati al settore opere pubbliche ed infrastrutture sono cresciuti dell’1,2% su base annua (il totale dei mutui di Banca Opi si attesta a fine periodo a 21 miliardi di euro). La raccolta diretta si è attestata a 168,8 miliardi di euro, in crescita del 2,1% da inizio anno. A fine marzo la quota del Gruppo sul mercato domestico è pari al 10,1% per gli impieghi e al 10,4% per la raccolta diretta. Le commissioni nette del Gruppo nel primo trimestre 2006 sono risultate pari a 905 milioni di euro, in crescita del 17,2% rispetto a fine marzo 2005. La crescita è stata trainata dall’area gestione, intermediazione e consulenza (+19,3%), soprattutto grazie alle performance dell’area del risparmio gestito (+15,1%). Le commissioni rivenienti dalla gestione del risparmio hanno rappresentato nel periodo più del 50% del totale: le performance dei titoli azionari hanno, infatti, intensificato i volumi di scambio e orientato le preferenze della clientela verso prodotti a elevato contenuto azionario e caratterizzati da una più ampia flessibilità gestionale, in grado di generare remunerazioni più elevate. Inoltre le aspettative di rialzo dei tassi hanno causato l’allontanamento dai comparti obbligazionari e di liquidità. Sempre all’interno dell’area gestione, intermediazione e consulenza segnaliamo i buoni risultati ottenuti dall’area intermediazione e custodia titoli (+63,4%), che ha beneficiato delle commissioni correlate alla chiusura dell’operazione Wind e di quelle relative al collocamento di titoli strutturati. Lo stock di raccolta indiretta ha raggiunto i 269,5 miliardi di euro, in crescita del 2,8% da inizio anno, per effetto dello sviluppo sia della componente gestita, sia di quella amministrata: entrambe hanno beneficiato di elevati collocamenti e dell’andamento positivo dei mercati finanziari, che si sono riflessi nella rivalutazione degli stock in gestione. In particolar modo, l’evoluzione del risparmio gestito (+1,9% da inizio anno) è stata determinata sia dalla raccolta netta conseguita dalle reti distributive, sia dalla rivalutazione degli stock degli assets in gestione. I fondi comuni di investimento e le gestioni patrimoniali in fondi si sono attestati a 109,2 miliardi di euro (+2,8% da inizio anno): già a partire dal 2005 la ripresa dei corsi azionari ha favorito il riposizionamento verso prodotti a maggiore valore aggiunto, confermando la fiducia della clientela nella gestione professionale del risparmio, con una quota che è salita da inizio anno di 2,8 punti percentuali, attestandosi al 39,8% (fondi azionari e bilanciati), mentre è proseguito il calo dell’incidenza dei fondi di liquidità nei portafogli della clientela. I nuovi fondi “Absolute Return” hanno riscosso l’interesse dei risparmiatori, raccogliendo nel trimestre sottoscrizioni per oltre 3 miliardi di euro. Lo stock di risparmio gestito è a fine marzo circa 161 miliardi di euro (+1,9% rispetto a fine 2005). Il Gruppo Sanpaolo Imi continua ad occupare, nell’ambito della gestione dei fondi comuni di investimento, la prima posizione sul mercato domestico, con una quota di mercato del 18,3% calcolata sul nuovo e più esteso perimetro di sistema di Assogestioni, che comprende i fondi esteri promossi in Italia da Sicav di diritto estero. Le riserve tecniche e passività finanziarie vita hanno confermato i livelli raggiunti a fine 2005, attestandosi a 45,6 milioni di euro: il progressivo invecchiamento del portafoglio ha infatti determinato riscatti di polizze che hanno controbilanciato le nuove emissioni del primo trimestre. E’ attualmente in corso una revisione dei prodotti vita, il cui effetto sarà visibile a partire dal secondo semestre dell’anno. Il risparmio amministrato si è attestato a 108,6 miliardi di euro (+4,1% da inizio anno). Le attività finanziarie della clientela si sono attestate a fine marzo a 412,6 miliardi di euro, in crescita del 2,7% da fine dicembre 2005. I dividendi e risultati delle altre attività e passività finanziarie si sono attestati a 144 milioni di euro, triplicando i valori registrati nel primo trimestre 2005 (+182,4%). Il notevole incremento è riconducibile alle componenti tipiche dell’attività di Banca Imi. Un notevole contributo è derivato dall’operatività in titoli, cambi e contratti derivati: in particolar modo i derivati su tassi e cambi rivolti alle imprese hanno generato a livello consolidato proventi per 43 milioni di euro, che rappresentano oltre il 60% dei ricavi conseguiti nell’intero 2005. Tra i risultati finanziari segnaliamo inoltre 12 milioni di utili realizzati sulla vendita dei titoli Fiat rivenienti dal convertendo. Il risultato della gestione assicurativa si è attestato a 100 milioni di euro (+56,3% rispetto all’analogo periodo 2005). La dinamica è riconducibile all’incremento del margine di interesse dovuto in parte all’aumento delle masse e in parte al miglioramento dei rendimenti delle gestioni separate. Il margine di intermediazione netto è stato pari a 2. 067 milioni di euro, in crescita del 19,1% su base annua. Le rettifiche di valore nette per deterioramento di crediti sono ammontate a 95 milioni di euro, contro gli 87 milioni di euro del primo trimestre 2005. Il livello contenuto delle rettifiche analitiche (37 milioni), conferma il soddisfacente profilo di rischio del portafoglio crediti del Gruppo. Le coperture dei crediti problematici rimangono infatti elevate e tali da fornire ampia garanzia in merito alla ricuperabilità dei portafogli. La valutazione del rischio di credito insito nel portafoglio in bonis si è tradotta in rettifiche forfetarie per 58 milioni di euro, valore simile a quello del primo trimestre 2005. L’ammontare della riserva generica del Gruppo ha raggiunto quota 1. 124 milioni di euro, pari allo 0,8% del portafoglio crediti in bonis, in linea con le rilevazioni al 31 dicembre 2005. Rispetto a inizio anno i finanziamenti in sofferenza sono diminuiti dell’1,9% (1. 060 milioni di euro rispetto ai 1. 080 di fine dicembre), mentre i finanziamenti incagliati e ristrutturati (1. 168 milioni di euro) sono rimasti stabili; le percentuali di copertura sono pari rispettivamente al 75,6% ed al 30,9%. La qualità dell’attivo, grazie a criteri di selettività nell’erogazione del credito e a politiche di accantonamento rigorose, rimane elevata e gli indici di rischiosità del credito del Gruppo si attestano, quindi, sempre su buoni livelli: i rapporti fra finanziamenti in sofferenza/crediti a clientela e quello fra i finanziamenti incagliati e ristrutturati/crediti a clientela sono pari rispettivamente a 0,7% e 0,8%. L’utile dell’operatività corrente è stato pari a 864 milioni di euro (+54% rispetto a marzo 2005), beneficiando del forte impulso realizzato dai ricavi. Le spese di funzionamento sono risultate pari a 1. 174 milioni di euro, superiori del 2% rispetto al primo trimestre 2005: le spese per il personale (711 milioni di euro) sono cresciute del 2% a fronte di un incremento dell’organico medio dell’1,2% conseguente agli investimenti effettuati nella rete commerciale e nell’attività assicurativa. L’andamento delle spese per il personale è stato inoltre influenzato dalla dinamica collegata agli aumenti contrattuali indotti dal Ccnl rinnovato a febbraio 2005, dagli accantonamenti per le ipotesi di rinnovo del Ccnl scaduto a fine 2005 dei Contratti Integrativi Aziendali e dagli accantonamenti riferiti alla spesa variabile e agli altri strumenti retributivi di supporto al Piano triennale. Le altre spese amministrative si sono attestate a 379 milioni di euro (+6,5% rispetto al primo trimestre 2005): l’incremento è soprattutto da ricondurre alle spese promo-pubblicitarie sostenute per le iniziative connesse alle Olimpiadi Invernali Torino 2006, di cui Sanpaolo Imi è stato Sponsor Principale. Il cost/income ratio è sceso 54,3%, con un miglioramento di quasi 9 punti percentuali rispetto all’analogo periodo del 2005. L’utile netto, dopo la detrazione delle imposte sul reddito e della quota di pertinenza terzi, si è attestato a 519 milioni di euro (+55,9%). Il tax rate è risultato pari al 37,7%, sensibilmente inferiore al 40,1% dell’analogo periodo 2005. Il patrimonio netto di Gruppo ammonta al 31 marzo 2006 a 14. 211 milioni di euro (13. 483 milioni di euro al 31 dicembre 2005). Le variazioni intervenute nel primo trimestre 2006 sono principalmente imputabili all’utile in formazione nel periodo, alla contabilizzazione delle stock option e alla variazione delle riserve da valutazione, grazie alla rivalutazione al fair value di alcune interessenze partecipative (177 milioni di euro), tra cui Sch, Fiat e Parmalat. A fine marzo 2006 i coefficienti di solvibilità del Gruppo si attestano al 7,5% per quanto riguarda il tier 1 ratio e al 9,8% per il total risk ratio. A fine aprile, a seguito di un aumento gratuito di capitale e del collocamento di prestiti subordinati, i coefficienti hanno raggiunto rispettivamente il livello del 7,6% (tier 1 ratio) e del 10,. 1% (total risk ratio). I risultati consolidati per Settori di Attività nel primo trimestre 2006. L’attività Bancaria. Costituisce il “core business” del Gruppo e rappresenta il punto di riferimento per la definizione, lo sviluppo e il coordinamento delle strategie commerciali di tutte le reti del Gruppo. Il settore occupa l’81% dell’organico del Gruppo, ha generato l’83% dei fondi intermediati, ha apportato un contributo pari all’81% dei ricavi consolidati e ha contribuito per il 79% alla formazione dell’utile netto consolidato. Al netto degli oneri fiscali l’utile netto del primo trimestre 2006 si è attestato a 408 milioni di euro, rispetto ai 288 milioni realizzati nel medesimo periodo del 2005 ricostruito pro-forma (+41,7%). Il settore è stato caratterizzato da una dinamica favorevole di tutti i principali margini reddituali, sostenuti dall’incremento sia delle attività finanziarie della clientela (+2,3%) sia dei crediti netti a clientela (+2,9%). Il margine di interesse ha evidenziato un aumento dell’8% che, insieme alla ripresa degli altri ricavi caratteristici delle banche commerciali e dei maggiori proventi dell’attività Wholesale, ha portato ad un incremento del margine di intermediazione lordo del 13,8%. La dinamica dei ricavi ha quindi determinato una crescita dell’utile dell’operatività corrente del +37,2%, in presenza di rettifiche di valore su crediti stabili e di una crescita del 2,9% delle spese di funzionamento rispetto al primo trimestre 2005. La redditività annualizzata del settore è stata del 21,7% (17% nel primo trimestre 2005). Risparmio e Previdenza. Rientrano nel perimetro operativo di Eurizon Financial Group le reti di promotori di Banca Fideuram, Assicurazioni Internazionali di Previdenza e, dal gennaio scorso, Sanpaolo Imi Asset Management. Il margine di intermediazione lordo nel primo trimestre 2006 è cresciuto del 24,8% rispetto all’analogo periodo del 2005. La dinamica è stata generata dai maggiori ricavi prodotti da A. I. P. E dalle più elevate commissioni nette incassate da Fideuram e Sanpaolo Imi Asset Management. Le commissioni nette si sono attestate a 209 milioni di euro (+14,8%) e il risultato della gestione assicurativa si è attestato a 94 milioni di euro (+56,7%). L’utile netto si è attestato a 121 milioni di euro (+33%). L’andamento è stato influenzato dall’incremento delle spese di funzionamento (+12,1%) correlate sia ai costi di start-up di Eurizon, sia all’avvio di nuove iniziative progettuali da parte di Banca Fideuram. Il contributo all’utile consolidato è stato pari al 23%. I dati operativi del settore evidenziano una decisa crescita del risparmio gestito da inizio anno (+2%), grazie alla positiva dinamica dei fondi comuni e delle gestioni patrimoniali. Il capitale assorbito dal settore è pari all’11% del capitale del Gruppo (+7,8% rispetto al primo trimestre 2005). La redditività annualizzata è cresciuta dal 25,9% al 32%. .  
   
   
SANPAOLO IMI PROSEGUE IL PROCESSO PER LO SVILUPPO DEL POLO RISPARMIO E PREVIDENZA DEL GRUPPO: DELIBERATO IL TRASFERIMENTO DI SANPAOLO IMI ASSET MANAGEMENT A EURIZON  
 
 Torino, 15 maggio 2006 - Il Consiglio di Amministrazione di Sanpaolo Imi ha deliberato il 12 maggio il trasferimento della partecipazione totalitaria in Sanpaolo Imi Asset Management a favore di Eurizon Financial Group nell’ambito della realizzazione del progetto di sviluppo del Polo Risparmio e Previdenza, creato nel 2005 con l’obiettivo di soddisfare in maniera sempre più efficace ed efficiente i bisogni emergenti della clientela per la protezione del risparmio e la previdenza personale. Il trasferimento è subordinato all’autorizzazione della Banca d’Italia e non avrà alcun impatto sul bilancio consolidato. E’ stato inoltre definito, con il supporto dell’advisor Citigroup, un Accordo Quadro per l’aggiornamento degli accordi di distribuzione che regolano i rapporti commerciali fra le reti distribuiti del Gruppo e le società “produttrici” facenti capo a Eurizon. L’accordo Quadro, che avrà una durata di 9 anni, rinnovabile tacitamente alla scadenza e revisionabile solo in presenza di eventi straordinari, prevede il riconoscimento reciproco di Eurizon e Sanpaolo Imi quali fornitore e distributore di riferimento di prodotti di asset management, assicurazione vita, assicurazione danni e previdenza. I prodotti di Eurizon verranno offerti al Gruppo a condizioni tecniche, economiche e con livelli di servizio in linea con la best practise di mercato. .  
   
   
BPM: ESITO DEL PROGRAMMA DI ACQUISTO DI AZIONI PROPRIE  
 
Milano, 15 maggio 2006 – La Banca Popolare di Milano ha proceduto all´acquisto di azioni proprie per poter attribuire ai dipendenti la quota di utile loro spettante in conformità con l´art. 47 dello Statuto sociale. Le operazioni di acquisto hanno avuto inizio il 18 aprile 2006 e si sono concluse il 10 maggio 2006 - data nella quale è stato raggiunto il numero massimo di acquisti previsti dal programma – in un numero complessivo di 15 sedute di borsa: al termine del programma la Banca Popolare di Milano ha complessivamente acquistato n. 1. 700. 000 azioni ordinarie, del valore nominale di 3 euro ciascuna, pari allo 0. 409% del capitale sociale. In conformità con il programma, gli acquisti sono stati effettuati in borsa e a prezzi di mercato: il controvalore medio degli acquisti è stato pari a 10,1889 Euro per azione, per un controvalore complessivo di Euro 17. 321. 130,00. Le operazioni di acquisto sono state effettuate nel rispetto della normativa, anche regolamentare, vigente: in particolare, ai sensi dell’art. 5, co. 2, Reg. N. 2273/2003 Ce, la Banca Popolare di Milano ha acquistato, durante ciascuna seduta di borsa, un numero di azioni non superiore al 25% del volume medio giornaliero di azioni negoziato sul mercato, per tale intendendosi il volume medio giornaliero degli scambi nei venti giorni di negoziazione precedenti la data di acquisto. Le azioni acquistate in esecuzione del descritto programma di acquisto non sono state oggetto di alienazione per tutta la durata del programma. . .  
   
   
GRUPPO CREDITO VALTELLINESE: APPROVATA LA RELAZIONE TRIMESTRALE CONSOLIDATA AL 31.03.2006 E LA REVISIONE DELL’ASSETTO DI CORPORATE GOVERNANCE DELLA CAPOGRUPPO. ISTITUITO IL COMITATO STRATEGICO.  
 
Sondrio, 15 maggio 2006 – Il Consiglio di Amministrazione del Credito Valtellinese, riunitosi sotto la presidenza del dott. Giovanni De Censi, ha esaminato ed approvato nella seduta odierna la relazione consolidata al 31 marzo 2006, redatta secondo i principi contabili internazionali Ias/ifrs, che registra la positiva dinamica dei principali indicatori economico-patrimoniali, in linea con i target programmati. L’utile netto consolidato di periodo si attesta a 16,1 milioni di euro, in significativa crescita (+16,2%) rispetto a quanto realizzato nel primo trimestre dello scorso esercizio. Il Consiglio ha altresì deliberato in ordine ad una revisione dell’assetto di corporate governance della capogruppo, che ha come obiettivo prioritario quello di focalizzare ulteriormente l’attività dell’organo amministrativo sul ruolo di direzione, coordinamento e controllo del disegno strategico unitario di Gruppo; in particolare, il Consiglio di Amministrazione ha deliberato l’istituzione e la nomina per il triennio 2006-2008 del Comitato Strategico, organo consultivo deputato a formulare proposte al Consiglio in merito alle principali decisioni inerenti lo sviluppo strategico del Gruppo e ha altresì nominato i componenti del Comitato Esecutivo e dei comitati consiliari già istituiti in adesione al disposto del Codice di autodisciplina delle società quotate (Comitato Nomine, Comitato Remunerazione, Comitato per il Controllo Interno) per l’esercizio in corso. Bilancio Consolidato - La gestione economica del primo trimestre 2006 esprime un margine di interesse pari a 81,0 milioni di euro, in crescita del 12,2% rispetto ai 72,2 milioni di euro realizzati nell’analogo periodo del precedente esercizio. Il trend di crescita dei volumi dei prodotti del settore del risparmio gestito e della bancassicurazione, unitamente ai soddisfacenti risultati della vendita dei prodotti di finanziamento e degli altri servizi, hanno determinato la positiva evoluzione delle commissioni nette (+9,9%), passate dai 44,8 milioni di euro del primo trimestre 2005 ai 49,2 milioni del primo trimestre del 2006. L’attività nel settore finanziario esprime un risultato netto di negoziazione di 6,4 milioni di euro, in crescita rispetto ai 3,7 milioni di euro realizzati nel corrispondente periodo dell’esercizio precedente. Il margine di intermediazione assomma pertanto a 136,6 milioni di euro, segnando un incremento del 13,1% confrontato con i 120,8 milioni di euro del primo trimestre del 2005. Dedotte le rettifiche nette di valore su attività finanziarie, pari a 9,7 milioni di euro, sostanzialmente stabili rispetto al primo trimestre 2005, il risultato netto della gestione finanziaria si determina in 126,9 milioni di euro, presentando un apprezzamento del 14,0% in rapporto al valore riferito al primo trimestre dello scorso periodo (111,3 milioni di euro). Gli investimenti connessi al rafforzamento della struttura commerciale e produttiva del Gruppo hanno comportato una crescita dell’8,2% dei costi operativi (somma delle spese amministrative, degli accantonamenti ai fondi rischi e oneri, delle rettifiche nette su attività materiali e immateriali, al netto degli altri proventi), che si attestano a 91,9 milioni di euro. La disamina dello stato patrimoniale evidenzia il positivo andamento della raccolta diretta, pari a 11. 178,7 milioni di euro (+6,6% rispetto ai 10. 488,9 alla fine dell’esercizio 2005). Al 31 marzo 2006 la raccolta indiretta del Gruppo ha raggiunto gli 11. 968,5 milioni di euro, facendo registrare un incremento del 3,3% rispetto ai 11. 587,1 milioni di euro dello scorso esercizio. Il risparmio gestito, composto da fondi comuni d’investimento, gestioni patrimoniali della clientela e risparmio assicurativo, ammonta a 6. 021,3 milioni di euro, in incremento rispetto ai 5. 910,6 milioni di euro di fine dicembre 2005. Il risparmio amministrato, rappresentato dai valori mobiliari che la clientela affida in deposito alle Banche del Gruppo, ha raggiunto i 5. 947,2 milioni di euro, esprimendo una crescita del 4,8% rispetto all’analogo aggregato di fine esercizio precedente. Da sottolineare che il peso al 31. 03. 2006 del risparmio gestito sul totale della raccolta indiretta è pari al 50,3%. La raccolta globale, sommatoria della raccolta diretta e di quella indiretta, ha pertanto raggiunto i 23. 147,2 milioni di euro, in aumento del 4,9% rispetto ai 22. 076,1 milioni di euro di fine dicembre 2005. I crediti verso la clientela, prioritariamente erogati agli artigiani, alle piccole e medio imprese e alle famiglie che operano negli ambiti locali presidiati dalle Banche territoriali del Gruppo, si attestano a 10. 178,8 milioni di euro, in crescita del 3,2% rispetto ai 9. 863,2 milioni di euro di fine 2005. I crediti netti verso clientela in sofferenza ammontano a 168,5 milioni di euro, in decremento dello 0,5% rispetto a fine dicembre 2005; tale valore, se rapportato al totale degli impieghi netti, risulta pari all’1,7%, dato analogo a quello del 31 dicembre 2005. Il grado di copertura delle sofferenze è pari al 74,6%, in miglioramento rispetto al 74,4% registrato alla fine dell’anno precedente. Al 31. 03. 2006 la struttura commerciale del Gruppo Credito Valtellinese era costituita da 350 sportelli, di cui 4 avviati nel corso del trimestre in esame. L’espansione della rete di vendita e il rafforzamento delle strutture produttive e di corporate center hanno determinato nel trimestre 44 assunzioni nette; al 31. 03. 2006 i collaboratori del Gruppo Credito Valtellinese sono 3. 351. Nel periodo successivo al 31 marzo 2006 la rete territoriale del Gruppo si è arricchita attraverso l’apertura, da parte del Credito Artigiano, dell’agenzia 22 di Milano e dell’agenzia 15 di Roma. 352 sono pertanto le filiali del Gruppo attive alla data di redazione della presente relazione. In data 11 aprile 2006 è scaduta la seconda quota del prestito obbligazionario “Credito Valtellinese 2,8% 2004-2007 convertibile” pari a 300,00 euro di valore nominale per obbligazione posseduta del valore originario di 1. 000,00 euro. La quota complessiva in scadenza era pari a 88. 014. 000 euro. Nel periodo intercorrente fra il 20 marzo e l’11 aprile gli obbligazionisti avevano la facoltà di richiedere, in luogo del rimborso della rata in scadenza del prestito, la conversione del relativo importo in 43 azioni Credito Valtellinese, corrispondenti ad un valore di conversione di euro 6,977 per azione. Al termine del predetto periodo sono state emesse per effetto dell´esercizio della facoltà di conversione 12. 502. 809 nuove azioni, con una percentuale di conversione pari al 99,1%. Il capitale sociale, per effetto dell´operazione in questione, è pertanto aumentato da euro 235. 405. 446 a euro 272. 913. 873, suddiviso in 90. 971. 291 azioni del valore nominale unitario di 3 euro. Nel quadro del progetto di razionalizzazione dell´attività del Gruppo Credito Valtellinese nel settore dei finanziamenti a medio/lungo termine, i Consigli di Amministrazione di Mediocreval e della Finanziaria San Giacomo hanno approvato l’operazione di cessione alla Finanziaria San Giacomo S. P. A. , ai sensi dell’art. 58 del D. Lgs. 1. 9. 1993 n. 385, di tutti i crediti non performing di proprietà di Mediocreval al prezzo complessivo di 113,1 milioni di euro, pari al valore dei crediti stessi al 31 marzo 2006, determinato secondo i principi contabili Ias/ifrs. Il corrispettivo finale della cessione verrà determinato sulla base dei valori dei crediti in questione con riferimento alla situazione contabile alla data dell’operazione di cessione. L’esecuzione dell’operazione – subordinata al rilascio della prescritta autorizzazione da parte della Banca d’Italia – avrà luogo presumibilmente nel periodo fine di giugno/inizio di luglio 2006. Successivamente al perfezionamento dell’operazione di cessione dei predetti crediti deteriorati potrà essere avviata da parte di Mediocreval l’operatività nel comparto dei finanziamenti a medio e lungo termine. Nel bilancio 2005 si era data notizia dello scioglimento del joint venture agreement sottoscritto nel 2003 tra la capogruppo e il Gruppo svizzero Julius Baer e dell’avvenuta acquisizione da parte del Credito Valtellinese di una prima tranche di azioni di Creval Banking, pari al 41% del capitale. Facendo seguito alle linee strategiche di riposizionamento di Creval Banking nell’ambito del Gruppo Credito Valtellinese, con decorrenza 1 aprile 2006 il ramo d’azienda facente capo alla suddetta Banca relativo all’attività di private banking è stato trasferito – a norma e per gli effetti dell’art. 58 del Testo Unico Bancario - nell’ambito della nuova divisione “wealth managament” di Bancaperta. Prendendo a riferimento i dati di bilancio di Creval Banking al 31. 03. 2006, il perimetro del ramo definito prevede la cessione di un attivo pari a 3. 791. 479 euro comprensivo dell’avviamento, convenuto in 800. 000 euro e oggetto di apposita due diligence commissionata a una primaria società di revisione, e di un passivo di 1. 915. 017 euro, con un prezzo pattuito pari a 1. 876. 462 euro; il volume della raccolta indiretta oggetto di trasferimento assomma a 73,9 milioni di euro. All’interno di uno scenario economico che si connota per il permanere di fattori di incertezza, il Consiglio di Amministrazione ritiene che l’attività del Gruppo nei restanti mesi del 2006 potrà proseguire secondo un regolare e costante ritmo di crescita, con il raggiungimento di obiettivi economico patrimoniali del tutto coerenti con le previsioni di budget. Nel corso dell’odierna seduta l’organo amministrativo ha altresì esaminato ed approvato una revisione dell’assetto di corporate governance della capogruppo, che ha come obiettivo prioritario quello di accentuare la focalizzazione dell’attività del Consiglio di Amministrazione sul ruolo di direzione, coordinamento e controllo del Gruppo e delle attività da esso svolte, nel rispetto del quadro normativo di riferimento e con un maggior coinvolgimento di tutti gli Amministratori. E’ stato istituito il Comitato Strategico ed è stato altresì accentuato il ruolo del Comitato Esecutivo nella gestione dell’attività ordinaria della Banca, con particolare riferimento a quella relativa all’erogazione del credito. Detta revisione è pertanto orientata a rafforzare la centralità del Consiglio e degli altri organi collegiali complementari di sua emanazione nella conduzione della Banca e del Gruppo, superando il precedente assetto dei poteri delegati che prevedeva il conferimento di deleghe operative a singoli Amministratori. In attuazione dei predetti obiettivi, il Consiglio ha deliberato in merito all’istituzione nell’ambito del Consiglio e alla nomina per il triennio 2006-2008 del Comitato Strategico, che avrà compiti di supporto e consultazione per l’organo amministrativo; detto Comitato, composto da 6 consiglieri e presieduto dal Presidente della Banca, formulerà in particolare proposte al Consiglio in merito alla definizione, all’aggiornamento e al controllo del Piano Strategico e alle principali decisioni e iniziative che avranno impatto sul profilo strategico e competitivo del conglomerato. Il Consiglio di Amministrazione ha inoltre provveduto al rinnovo del Comitato Esecutivo per l’esercizio in corso, elevando altresì i suoi componenti da 5 a 6 e ampliandone i poteri in materia di affidamenti; anche in considerazione delle conoscenze specifiche del mercato di riferimento della Banca, il Comitato Esecutivo è composto da: Giovanni De Censi, Salvatore Vitali (rispettivamente Presidente e Vice Presidente del Credito Valtellinese e membri di diritto del Comitato), Mario Cotelli, Gabriele Cogliati, Michele Colombo, Franco Moro. L’organo amministrativo ha infine nominato i componenti per l’esercizio in corso dei comitati consiliari già istituiti in adesione al disposto del Codice di autodisciplina delle società quotate (Comitato Nomine, Comitato Remunerazione, Comitato per il Controllo Interno). .  
   
   
BANCA FIDEURAM SPA TRIMESTRALE AL 31 MARZO 2006 UTILE NETTO CONSOLIDATO DEL PRIMO TRIMESTRE DEL 2006 PARI A € 63,3 MILIONI (+16,6% RISPETTO AL PRIMO TRIMESTRE DEL 20051)  
 
 Milano, 15 maggio 2006 – Il Consiglio di Amministrazione di Banca Fideuram (Gruppo Sanpaolo Imi), presieduto da Vincenzo Pontolillo, ha approvato il 10 maggio la relazione sui dati economico - patrimoniali consolidati del primo trimestre del 2006. La relazione è disponibile sul sito internet www. Fideuram. It (sezione Investor Relations). L’amministratore Delegato Massimo Arrighi nel presentare i risultati ha commentato: “il primo trimestre del 2006 ha evidenziato un ottimo andamento sia dal punto di vista economico, con un incremento del 16,6% dell’utile netto rispetto al corrispondente periodo del 2005, sia dal punto di vista operativo, con una evidente accelerazione del reclutamento e della raccolta netta, in particolare nel settore del risparmio gestito che ha visto Banca Fideuram tornare al primo posto della classifica Assoreti”. Risultati economici Sotto il profilo economico, la performance dei primi tre mesi del 2006 è risultata in netto miglioramento rispetto al corrispondente periodo del 2005. L’utile netto consolidato è risultato pari a € 63,3 milioni, con un incremento del 16,6% rispetto al primo trimestre del 2005 (€ 54,3 milioni). 1 Si precisa che, per consentire un confronto omogeneo, il risultato dei primi tre mesi del 2005 è stato riesposto per tenere conto dell’applicazione degli Ias/ifrs. Il R. O. E. Si è attestato al 35%, in crescita rispetto al 32,3% dei primi tre mesi del 2005. All’andamento economico del primo trimestre 2006 hanno concorso il miglioramento del margine d’interesse (+ € 5,4 milioni) e delle commissioni nette (+ € 13,6 milioni). Il Cost/income ratio del Gruppo si è attestato al 47,3% (45,8% nel primo trimestre 2005). Di seguito, le principali componenti del conto economico consolidato: Il margine di interesse, pari a € 15,5 milioni, ha presentato un incremento del 53,5% rispetto ai primi tre mesi del 2005, dovuto essenzialmente alla crescita dei volumi medi intermediati. Le commissioni nette sono ammontate a € 151,8 milioni, in crescita di € 13,6 milioni (+9,8%) rispetto all’analogo periodo dell’esercizio precedente, per effetto sia delle commissioni nette ricorrenti sia di quelle di front end. L’incremento delle commissioni nette ricorrenti (+9,1%) è principalmente da attribuire all’aumento delle masse medie gestite con commissioni ricorrenti, passate da € 42,3 miliardi al 31. 3. 2005 a € 46,5 miliardi al 31. 3. 2006 (+9,9%); l’aumento delle commissioni nette di front end (+55,7%) è dovuto essenzialmente alla crescita della raccolta di fondi comuni ed all’attività relativa al comparto titoli. Il risultato netto delle attività finanziarie ha fatto registrare un saldo negativo per € 2,6 milioni, dovuto principalmente al risultato netto dell’attività di negoziazione, bilanciato in parte dagli utili dell’attività in pronti contro termine e dalla valutazione al fair value delle polizze assicurative collegate ai Piani di fidelizzazione delle Reti di Private Banker. Le spese di funzionamento sono risultate complessivamente pari a € 77,7 milioni, in crescita rispetto a € 72,9 milioni dello scorso esercizio (+6,6%). L’incremento delle spese per il personale (+ 4,6 milioni) è attribuibile alle azioni di rafforzamento quali/quantitativo degli organici ed alle dinamiche salariali, mentre quello delle altre spese amministrative (+ € 4,1 milioni) è dovuto essenzialmente a nuove iniziative progettuali ed alla campagna pubblicitaria. Tale andamento è stato parzialmente controbilanciato dalla riduzione delle rettifiche di valore su attività materiali ed immateriali (- € 2,1 milioni) e dall’aumento degli altri proventi netti di gestione (+ € 1,8 milioni). Gli accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri, pari a € 8,2 milioni, in diminuzione di € 7,5 milioni rispetto all’analogo periodo dello scorso esercizio, includono € 3,6 milioni relativi a cause passive, azioni revocatorie e reclami della clientela (€ 7,7 milioni al 31. 3. 2005), nonché € 3,1 milioni di costi maturati relativi ai piani di fidelizzazione delle Reti di Private Banker (€ 6,5 milioni nel primo trimestre del 2005). Al 31. 3. 2006 l’ammontare complessivo dei fondi per rischi e oneri era pari a € 201 milioni. Risultati operativi Sotto il profilo operativo, il primo trimestre del 2006 è stato caratterizzato da un eccellente andamento della raccolta netta di risparmio gestito (€ 704 milioni). Con riferimento a tale comparto Banca Fideuram, nel primo trimestre del 2006, è tornata al primo posto della classifica Assoreti. La raccolta netta complessiva dei primi tre mesi del 2006 è risultata positiva per € 547 milioni, a fronte di una raccolta netta di € 338 milioni conseguita nel corrispondente periodo dell’esercizio precedente (+61,8%). A fine marzo 2006 la consistenza delle masse amministrate (Assets Under Management) del Gruppo Banca Fideuram, pari a € 65,3 miliardi, ha registrato un incremento dell’8,6% rispetto al 31. 3. 2005 (€ 60,2 miliardi) e dell’1,6% rispetto al 31. 12. 2005 (€ 64,3 miliardi); alla stessa data la componente di risparmio gestito, pari a € 51,3 miliardi, costituiva il 78,5% delle masse totali. Al 31. 3. 2006 il totale dei Private Banker delle Reti Banca Fideuram e Sanpaolo Invest risultava pari a 4. 160 (4. 150 al 31. 12. 2005). Nel trimestre l’azione di reclutamento si è intensificata ed ha portato all’inserimento di 73 nuovi Private Banker rispetto ai 25 dei primi tre mesi del 2005. .  
   
   
TRIMESTRALE AZIMUT HOLDING UTILE NETTO CONSOLIDATO A 25,1 MILIONI € (+88%) RICAVI CONSOLIDATI A 87,5 MILIONI DI EURO (+47%) UTILE PRETASSE A 37,1 MILIONI € (+78%)  
 
 Milano, 15 Maggio 2006 - Il Consiglio di Amministrazione di Azimut Holding Spa ha approvato il 12 maggio la Relazione Trimestrale al 31 marzo 2006. Questi i dati salienti: • Raccolta netta di risparmio gestito del trimestre totale a 683,6 milioni di euro, oltre il doppio di quanto registrato nel primo trimestre 2005. Per quanto riguarda la composizione del patrimonio, rilevante la crescita delle masse del fondo lussemburghese multicomparto Azfund, che ha raggiunto i 2 miliardi di euro (era 1,1 miliardi a fine marzo 2005) ed il fondo hedge Aliseo, che con 254 milioni di euro a fine marzo 2006 è il principale fondo hedge single manager italiano a soli 9 mesi dall’avvio. Ricavi consolidati totali a 87,5 milioni di euro (+46,7% sullo stesso periodo del 2005). Utile lordo consolidato a 37,1 milioni di euro (+78,0%). Risultato netto consolidato a 25,1 milioni di euro (+87,7%). Utile netto consolidato rettificato a 26,2 milioni di euro (15,1 milioni nel primo trimestre 2005). Il dato non tiene conto delle imposte differite sulla differenza temporanea tra il valore contabile del goodwill e del marchio iscritto in bilancio e il relativo valore fiscale. Costi generali (personale ed amministrativi) per 9,1 milioni di euro (+27,6%) che includono i costi per le nuove iniziative non ancora avviate nello stesso periodo dell’anno precedente (Az Investimenti Sim, Azimut Capital Management Sgr) e l’erogazione nel periodo dei compensi variabili legati al buon andamento della società. Posizione finanziaria netta consolidata a -37,1 milioni di euro, in miglioramento dal 31 dicembre 2005 (-77,4 milioni di euro). Alla fine del primo trimestre 2005 era negativa per 124,9 milioni di euro. Cash flow operativo a 42,7 milioni di euro (+79,9%). Nel corso di marzo 2006 ha preso avvio, presso l’ autorità di vigilanza lussemburghese, il procedimento autorizzativo per l’attivazione di 11 nuovi comparti del fondo Az Fund1. Più in particolare si tratta di: 6 comparti “fondi di fondi” specializzati nell’investimento in quote di organismi di investimento collettivo di case terze (Small Cap Usa, Small Cap Europe, Emerging Market Europe, Emerging Market Latin America, Corporate/convertible Bond e High Yield Bond) 4 comparti flessibili (Formula 1 - Conservative, Formula 1 – Balanced, Formula 1 – Absolute e Strategic Trend) 1 comparto a limitata esposizione azionaria (Solidity) La rete dei promotori di Azimut Consulenza Sim si conferma la più produttiva delle associate Assoreti con una raccolta netta di risparmio gestito nel primo trimestre pari a 611 milioni di euro, corrispondente ad una raccolta netta procapite di 637mila € (circa 4 volte la media del sistema) .  
   
   
BANCA LOMBARDA E PIEMONTESE : PRIMO TRIMESTRE 2006 UTILE NETTO CONSOLIDATO: 70,5 MILIONI DI EURO (+35,1%) - MARGINE DI INTERESSE: 221,9 MILIONI DI EURO (+6,2%)  
 
Brescia, 15 maggio 2006 - Il Consiglio d´Amministrazione di Banca Lombarda, riunitosi il10 maggio sotto la presidenza di Gino Trombi, ha approvato i risultati consolidati del Gruppo al 31 marzo 2006 che hanno evidenziato un utile netto di 70,5 milioni di euro, in crescita del 35,1% rispetto al primo trimestre 2005. Nel dettaglio il primo trimestre 2006 ha evidenziato quanto segue: I risultati patrimoniali al 31 marzo 2006 In un contesto congiunturale nazionale in miglioramento e con gli indicatori di fiducia delle famiglie e delle imprese in crescita, il Gruppo ha evidenziato un aumento degli impieghi verso la clientela dell´8,3% rispetto al 31 marzo 2005, che ha portato la consistenza totale degli impieghi a 28. 897 milioni di euro. Tale andamento ha beneficiato dell´incremento sia dei finanziamenti a breve, sia di quelli a medio/lungo termine. E´ proseguita la ricomposizione dell´indebitamento della clientela bancaria verso forme tecniche a più lunga scadenza, pur con minore intensità rispetto a quanto rilevato nei precedenti trimestri, favorita da condizioni di tassi ancora bassi rispetto all´indebitamento a breve. L´evoluzione degli impieghi per segmento di clientela ha registrato una marcata crescita sia per la Divisione Retail (+10,3%), che ha beneficiato di una domanda ancora sostenuta da parte delle famiglie (soprattutto per mutui, prestiti personali e credito al consumo), che per la Divisione Corporate (+6,5%), associata alla ripresa selettiva degli investimenti di lungo periodo. Le sofferenze nette, pari a 224,6 milioni di euro, si sono mantenute sullo stesso livello del primo trimestre 2005 e la loro incidenza sugli impieghi è migliorata dallo 0,84% allo 0,78%; i crediti incagliati, pari a 309 milioni di euro, si decrementano del 3,7% rispetto all´anno precedente. Il livello di copertura delle sofferenze è pari al 54,3% (50,5% alla fine del primo trimestre 2005); mentre quello dei crediti incagliati è del 17,1% (16,1% l´anno precedente). Al 31 marzo 2006 i mezzi amministrati da clientela si sono attestati a 76. 884 milioni di euro, in crescita del 7,2% rispetto all´anno precedente. L´evoluzione è riconducibile in ugual misura alle dinamiche positive della raccolta diretta ed indiretta. La raccolta diretta da clientela, inclusiva dei titoli in circolazione, si è attestata a 28. 977 milioni di euro, il 7,2% in più dell´ammontare al 31 marzo 2005. Le consistenze alla fine del primo trimestre 2006 continuano a riflettere una elevata propensione da parte della clientela per il mantenimento di posizioni liquide o, comunque, per impegni di breve durata. Fra i debiti verso clientela (15. 983 milioni di euro), i conti correnti confermano il trend di crescita dei precedenti trimestri, con un incremento di oltre il 12% rispetto al 31 marzo 2005. I pronti contro termine ed i depositi a risparmio mostrano invece una contrazione. I titoli in circolazione, che comprendono le obbligazioni, i certificati di deposito, gli assegni propri e i prestiti subordinati, sono risultati pari a 12. 994 milioni di euro, registrando una crescita più modesta e pari al 5%, a causa del rallentamento del trend evolutivo dei prestiti obbligazionari. Al 31 marzo 2006 la raccolta indiretta, ai valori di mercato, ha sfiorato i 48 miliardi di euro, con una crescita del 7,2% rispetto allo stesso periodo dell´anno precedente. La domanda della clientela, alimentata dal buon livello di liquidità , si è indirizzata verso la gestione professionale del risparmio, privilegiando prodotti a più alto valore aggiunto, come le gestioni patrimoniali e le polizze finanziarie. Dal lato dell´offerta, le reti delle filiali e dei promotori finanziari hanno posto particolare attenzione all´attività di assistenza in materia di investimento, assistendo la clientela nella realizzazione di una pianificazione finanziaria coerente con la specifica propensione al rischio. Il risparmio amministrato, pari a 21. 259 milioni di euro, ha realizzato un incremento del 6,4%, ascrivibile sia ai maggiori flussi intermediati sia al miglioramento complessivo dei mercati. La componente gestita, pari a 26. 648 milioni di euro, ha registrato una crescita del 7,9%. All´interno di quest´ultimo aggregato sono soprattutto le gestioni patrimoniali individuali (+25,5%) e le riserve tecniche (+11,3%), alimentate da un flusso lordo di premi assicurativi di 448 milioni di euro, a presentare le crescite maggiori. Osservando la composizione delle attività gestite, i fondi incidono per il 35%, le gestioni patrimoniali per il 40% e le riserve tecniche assicurative per il 25%. Il patrimonio netto è risultato pari a 2. 298 milioni di euro. I risultati economici consolidati al 31 marzo 2006 Il margine di interesse, attestato a fine marzo 2006 a 221,9 milioni di euro, è risultato in crescita del 6,2%. Le commissioni nette, il cui saldo netto ha raggiunto i 115,5 milioni di euro, hanno realizzato una crescita del 7,8% rispetto all´analogo valore al 31 marzo 2005. L´attività di negoziazione e di copertura ha prodotto un risultato positivo di 22,6 milioni di euro, contro 11 milioni dell´anno precedente; tale risultato è stato influenzato principalmente dal risultato netto dell´attività di negoziazione che è passato da 8,4 a 18,3 milioni di euro. A seguito di tali dinamiche, il margine di intermediazione ha raggiunto i 360,1 milioni di euro, in aumento del 10% rispetto al valore del primo trimestre 2005. Le rettifiche di valore per deterioramento dei crediti ammontano a 22,2 milioni di euro, il 2,5% in meno sull´analogo periodo dell´anno precedente. Il costo del credito è migliorato, passando dallo 0,09% allo 0,08%. Le rettifiche di valore su attività finanziarie sono state pari a 586 mila euro e si riferiscono alle svalutazioni ritenute durevoli su alcune partecipazioni di minoranza classificate tra la Attività disponibili per la vendita. Le spese amministrative, pari a 210,6 milioni di euro, sono aumentate del 3,8% rispetto a quelle del primo trimestre 2005. In particolare, la componente relativa alle spese per il personale, che incide per 127,9 milioni di euro, ha registrato un aumento del 3,7%, mentre le altre spese amministrative, pari a 82,7 milioni di euro, hanno presentato una crescita del 3,9%. Tale incremento si riferisce principalmente a costi da correlarsi ai recuperi iscritti negli altri proventi di gestione. Gli accantonamenti al fondo rischi ed oneri sono stati 2,7 milioni di euro, contro 3 milioni dello scorso anno; le rettifiche di valore su attività materiali ed immateriali (14,5 milioni di euro) sono diminuite del 4,8%; il saldo degli oneri/ proventi di gestione è cresciuto da 30,3 a 35,4 milioni di euro. A seguito delle suddette dinamiche, i costi operativi, pari a 192,5 milioni di euro sono aumentati dello 0,8%. Il cost/income, calcolato rapportando i costi operativi al margine di intermediazione è migliorato di cinque punti percentuali, abbassandosi dal 58,3% al 53,4%. Gli utili da partecipazioni e da cessione di investimenti hanno registrato un saldo positivo di 3,8 milioni di euro, contro un valore di 1,9 milioni alla fine del primo trimestre 2005 e si riferiscono principalmente all´utile di competenza della collegata Lombarda Vita. L´utile dell´operatività corrente al lordo delle imposte ha presentato un saldo di 148,7 milioni di euro, superiore del 28,5% all´analogo valore al 31 marzo 2005. Le imposte sono aumentate da 53,5 a 66,1 milioni di euro, con un tax rate pari al 44,4%, circa due punti percentuali in meno rispetto a quello del primo trimestre 2005. L´utile d´esercizio al 31 marzo 2006 ammonta a 70,5 milioni di euro, con un incremento del 35,1% rispetto all´analogo valore dell´anno precedente. Il Gruppo a fine marzo 2006 contava 788 filiali (erano 784 a marzo 2005), mentre il numero dei dipendenti era pari a 7. 512 unità (84 in meno rispetto al primo trimestre 2005). In riferimento agli eventi di rilievo verificatisi successivamente alla fine del trimestre si ricorda che il 21 aprile il Consiglio di Amministrazione di Banca Lombarda ha deliberato - a valere sulla delega conferitagli dall´Assemblea Straordinaria del 29 aprile 2003 - di aumentare il capitale sociale a pagamento mediante emissione di massime 29,3 milioni di azioni ordinarie del valore nominale unitario di 1 euro, godimento 1° gennaio 2006, da offrire in opzione agli azionisti nel rapporto di 1 nuova azione ordinaria ogni 11 azioni possedute. Il prezzo di emissione delle nuove azioni sarà pari alla media aritmetica semplice dei prezzi ufficiali rilevati negli ultimi 10 giorni di Borsa antecedenti il giorno della determinazione del prezzo di emissione, quest´ultimo incluso, scontata nella misura massima del 25% e minima del 5%. Il prezzo di emissione delle nuove azioni non potrà essere superiore a 12,636 euro per nuova azione, corrispondenti alla media ponderata dei prezzi ufficiali nei sei mesi precedenti quello della delibera consiliare di aumento del capitale sociale, ovvero inferiore al valore nominale. Le condizioni definitive di emissione delle nuove azioni verranno fissate dalla Società e comunicate al pubblico in prossimità dell´avvio dell´offerta stessa. E´ attualmente previsto che l´offerta in opzione - subordinatamente all´ottenimento delle necessarie autorizzazioni e qualora le condizioni di mercato lo consentano - abbia esecuzione presumibilmente nel mese di giugno 2006. L´aumento di capitale sociale verrà destinato a sostenere adeguatamente l´incremento dell´operatività programmato nel Piano Strategico Triennale 2006-2008, nonchà garantire l´equilibrio dei ratios a fronte delle dinamiche attese. .  
   
   
IL CREDITO AL CONSUMO, PRIMA TRADUZIONE OPERATIVA DEL CONSOLIDAMENTO DELLA COLLABORAZIONE TRA IL GRUPPO CAISSE D’EPARGNE ED IL GRUPPO CARIGE  
 
Parigi, Genova, 15 maggio 2006 - Nicolas Mérindol, membro del direttorio della Caisse Nationale des Caisses d’Epargne (Cnce) Responsabile banca commerciale e strategia, ed Alfredo Sanguinetto, Direttore Generale di Banca Carige hanno firmato un accordo per la creazione in Italia di una società specializzata nel credito al consumo. L’accordo costituisce un ulteriore sviluppo della collaborazione industriale già in essere nei comparti dell’Asset Management e dei servizi agli Enti Pubblici. Nell’aprile scorso la collaborazione strategica tra i due Gruppi è stata consolidata dal rafforzamento della presenza della Cnce in seno al Consiglio di Amministrazione della Banca Carige. La joint venture creata tra Carige e Cnce si propone di sviluppare in Italia il credito al consumo, innanzi tutto attraverso la rete bancaria e assicurativa del Gruppo Carige, ma anche agendo in via diretta sul mercato e sviluppando collaborazioni con enti locali, grandi imprese, associazioni, etc. L’accordo tra i due gruppi si fonda sulla loro complementarietà: da un lato un patrimonio importante e una rete di vendita costituita da filiali bancarie ed agenzie assicurative ben distribuite sul territorio italiano per il Gruppo Carige, dall’altro lato, l’esperienza e la tecnica necessari nel campo del credito al consumo garantiti dalla società prodotto del Gruppo Cnce, la Gce Financial Services (Gce Fs). La partecipazione della Cnce nella nuova società sarà detenuta attraverso la Gce Financial Services. Quest’ultima detenuta al 100% dalla Cnce è stata creata a fine 2005 con la finalità di sviluppare collaborazioni nel settore del credito al consumo, sia in Francia, sia a livello internazionale. La joint venture con il Gruppo Carige costituisce la prima applicazione pratica della strategia della Cnce in tale direzione. La società sarà posseduta, a regime, al 51% da Banca Carige ed al 49% da Gce Financial Services e avrà l’esclusiva nella distribuzione attraverso la rete del Gruppo Carige. La nuova società sarà amministrata da un Consiglio di Amministrazione costituito da 7 membri, 4 nominati da Banca Carige e 3 dal Gruppo Caisse d’Epargne. Un comitato di direzione di 4 membri dirigerà operativamente la società. .  
   
   
BANCA POPOLARE ITALIANA: CHIUSO IL PRIMO TRIMESTRE CON 51,7 €/MLN DI UTILE NETTO CONSOLIDATO  
 
Lodi, 15 maggio 2006 – Il Consiglio di Amministrazione della Banca Popolare Italiana, riunitosi il 12 maggio sera sotto la presidenza di Dino Piero Giarda, ha approvato la Relazione Trimestrale Consolidata al 31-03-06 che si chiude con un utile netto consolidato di 51,7 €/mln. Conto Economico Consolidato1 Ne primo trimestre 2006 il margine d´interesse si attesta a 182,4 €/mln (-15,69% rispetto al primo trimestre 2005). La diminuzione del margine deriva dall’aumento degli interessi passivi che si portano a 242,1 €/mln (+13,43%), incremento dovuto alle maggiori emissioni sia senior, sia subordinate, realizzate nel corso del 2005. Nel corso del 2006 non sono in programma emissioni istituzionali. Gli interessi attivi mostrano una tenuta importante, attestandosi a 424,5 €/mln (-1,22%); l’effetto del rientro degli impieghi finanziari prima ricordato è infatti compensato dalla dinamica positiva degli impieghi commerciali. Le commissioni nette sono pari a 102,2 €/mln (+0,69%), sostanzialmente invariate rispetto al primo trimestre 2005. Gli altri proventi di gestione contribuiscono al conto economico per 51,6 €/mln (+59,18%). Il margine di intermediazione, comprensivo degli altri proventi, è di 382,9 €/mln (-5,82%). I costi rimangono sotto controllo con le spese amministrative che scendono a 220,1 €/mln (-1,90%); in dettaglio le spese del personale si attestano a 121,2 €/mln (-0,86%) e quelle amministrative si attestano a 99,0 €/mln (-3,13%). L’efficienza del Gruppo rimane buona con il cost income ratio che si posiziona al 57,49%. Le rettifiche su crediti ammontano a 37,3 €/mln (+9,09%); il rapporto annualizzato tra rettifiche su crediti e crediti netti ammonta allo 0,54%. L´utile da cessione di attività finanziarie disponibili per la vendita beneficia della cessione della partecipazione in Banca Italease e si fissa a 28,3 €/mln. 1 La relazione trimestrale è stata redatta secondi i principi Ias-ifrs e il confronto con i dati economici dello scorso anno è effettuato con una riesposizione secondo i principi Ias-ifrs della Relazione Trimestrale al 31- 03-05. Si ricorda che il Consiglio di Amministrazione in data 29 marzo 2006, preliminarmente all’esame del bilancio 2005, ha proceduto ad una nuova approvazione delle situazioni contabili riferite a: trimestrale al 31-03- 2005 (redatta secondo il D. Lgs 87/92), semestrale 2005 e trimestrale al 30-09-2005 (entrambe redatte secondo gli Ias/ifrs). Le nuove approvazioni si sono rese necessarie per recepire gli effetti delle variazioni apportate al bilancio consolidato 2004, approvato dal Consiglio di Amministrazione del 27 dicembre 2005, e al bilancio individuale 2004, approvato dall’Assemblea dei Soci del 28 gennaio 2006. Www. Bancapopolareitaliana. It comunicato stampa Le imposte influiscono per 60,8 €/mln (+54,42%). Dopo aver contabilizzato utili di pertinenza di terzi per 28,4 €/mln, l´utile netto consolidato di periodo è pari a 51,7 €/mln (+71,20%). Stato Patrimoniale Consolidato - Le grandezze patrimoniali, confrontate con i dati corrispondenti al 31-12-05 evidenziano un totale attivo pari a 46. 267 €/mln (-2,23%); il dato relativo agli impieghi verso clientela si attesta a 27. 398 €/mln in diminuzione del 2,04%; un dato atteso, poiché la flessione deriva dal rientro degli impieghi finanziari. Infatti la dinamica degli impieghi commerciali si mostra positiva e l’erogato sui mutui commerciali supera i 500 €/mln, in crescita del 26%. A livello di sofferenze si segnala che l’esposizione netta al 31-03-06 sale a 878,3 milioni di euro dai 300,9 milioni di euro del 31-12-05; l’incremento è relativo alla posizione del Gruppo Magiste, posta a sofferenza per 692,6 €/mln nel mese di gennaio 2006. Le sofferenze nette su impieghi al netto della posizione Magiste si posizionano all’1,25%. Gli incagli rimangono pressoché stabili a 377,6 milioni di euro, mentre si segnala la diminuzione delle esposizioni scadute che scendono a 356 milioni (-6,9%). I crediti verso banche ammontano a 3. 792 €/mln (-14,92%). Sul fronte del passivo si evidenzia una raccolta da clientela che sale a 14. 861 €/mln. I titoli in circolazione si attestano a 19. 727 €/mln (-2,73% rispetto al 31-12-05). I debiti verso banche scendono a 3. 277 €/mln (-31,62%) determinando una posizione interbancaria netta al 31-03-06 positiva per 515,4 €/mln. Il patrimonio netto consolidato, inclusivo dell´utile di periodo, è pari a 2. 855 €/mln rispetto ai 2. 786 €/mln del 31-12-05. Www. Bancapopolareitaliana. It comunicato stampa Raggiunto L’accordo Con Il Bpvn Per Lo Scambio Di 18 Filiali - L’operazione si compone delle seguenti fasi inscindibilmente collegate: Acquisto da parte di Bpvn di un ramo di azienda costituito da 18 sportelli della Bpi localizzati in Trentino Alto Adige, ivi incluso il marchio Banca Popolare del Trentino e contestuale cessione a Banca Popolare Italiana di un di un ramo di azienda costituito da 18 sportelli del Gruppo Banco Popolare di Verona e Novara, localizzati in Toscana (5), Umbria (6), Marche (4) e Lazio (3). Nel Consiglio si è altresì approvato un accordo con il Banco Popolare di Verona e Novara S. C. R. L. In base al quale i due gruppi bancari si renderanno reciprocamente acquirenti e venditori di due complessi aziendali composti ciascuno da 18 sportelli bancari. Il ramo che verrà acquisito dal Gruppo Banca Popolare Italiana si compone di 18 sportelli, localizzati in Toscana (5), Umbria (6), Marche (4) e Lazio (3). Al 31 dicembre 2005, la raccolta complessiva era pari a €321 milioni, di cui diretta pari a €136 milioni e indiretta pari a €185 milioni, e gli impieghi erano pari a €226 milioni. Alla medesima data, presso il ramo erano occupati 93 dipendenti. Contestualmente all’acquisto degli sportelli di cui sopra, la Banca Popolare Italiana, trasferirà al Banco Popolare di Verona e Novara 18 sportelli, localizzati in Trentino Alto Adige e il marchio Banca Popolare del Trentino. Al 31 dicembre 2005, la raccolta complessiva era pari a €318 milioni, di cui diretta pari a €139 milioni e indiretta pari a €178 milioni, gli impieghi erano pari a €204 milioni e i dipendenti del ramo d’azienda 82. Il corrispettivo per ciascuno dei due rami verrà definito al momento della cessione in base alla situazione patrimoniale che sarà elaborata con riferimento a tale data. Sulla base dei dati provvisori, la valutazione dei rami identifica un intervallo di valore, per il ramo del Gruppo Bpvn, compreso tra 26,5 e 28,9 milioni di Euro e, per il ramo Banca Popolare Italiana, tra 23,4 e 25,8 milioni di Euro incluso il valore del marchio Banca Popolare del Trentino. Si prevede che la transazione, la cui esecuzione è subordinata all´ottenimento delle autorizzazioni, eventualmente necessarie, da parte delle competenti Autorità, possa essere completata entro la fine del terzo trimestre del 2006. Per il Gruppo Banca Popolare Italiana l’operazione di cessione si inserisce nell´ambito del processo di razionalizzazione della rete con focalizzazione e rafforzamento sulle aree di radicamento storico quali la Toscana, l’Umbria, le Marche ed il Lazio. Il Banco Popolare di Verona e Novara e Banca Popolare Italiana sono stati assistiti, in qualità di advisor finanziario, da Rothschild S. P. A. E, in qualità di consulente legale, rispettivamente dallo Studio Legale Pavesi Gitti Verzoni e dallo Studio Legale Clifford Chance. .  
   
   
LA DIREZIONE DELL’AFRICA NATIONAL CONGRESS A BOLOGNA PER CONOSCERE DA EMIL BANCA IL MONDO DELLE CASSE RURALI. GHANACOOP ACCOLTA ALL’ONU, PRESTO UNA MISSIONE A MOSCA CON LA BANCA D’ITALIA PER ESPORTARE IL MODELLO BCC DAL SUDAFRICA A VIA MAZZINI PER CONOSCERE IL MONDO DEL CREDITO COOPERATIVO.  
 
Bologna, 15 maggio 2006 - Una delegazione sudafricana dell’African National Congress, il partito presieduto dal ’91 al ’97 da Nelson Mandela, primo Presidente del Sudafrica dopo la fine dell´apartheid e Premio Nobel per la Pace nel 1993, ha trascorso la mattina di mercoledì 10 maggio negli uffici di Emil Banca, la seconda Bcc per dimensione di tutta l’Emilia Romagna, per imparare i segreti del sistema del credito cooperativo. Il modo “diverso” e “controcorrente” di fare banca nato nel nostro Paese agli inizi del ‘900 e che in oltre un secolo di storia ha dimostrato di essere un sistema valido per uno sviluppo economico e rurale attento ai bisogni dei più deboli, solidale e basato su mutualità e sussidiarietà. Un sistema, come dimostra la crescita delle Bcc, premiato anche dal mercato ma che in esso non vede il fine ultimo del proprio agire. La delegazione sudafricana era guidata da Mandla Mabuza, componente della presidenza dell’Anc, e da un alto funzionario del Ministero dell’Economia. Con loro anche Giuseppe Lanzi, vicepresidente della camera di commercio italo-sudafricana, e un funzionario del Comune di Modena. L’obiettivo dei promotori (Comune di Modena, Università e Camera di Commercio) è quello di instaurare un rapporto strutturato e duraturo con le istituzioni sudafricane per mettere in campo progetti di cooperazione internazionale con particolare riferimento all’agricoltura. Per tale motivo, mercoledì mattina la prima relazione è stata tenuta dal professor Giorgio Stupazzoni, docente di economia della cooperazione agricola all’Ateneo bolognese. Già in scaletta altre visite istituzionali che con il trascorrere dei mesi coinvolgeranno le Istituzioni sempre più ad alto livello, compreso l’ambasciatore italiano in Sudafrica e lo stesso segretario generale dell’Anc. Nella lunga lista di possibili iniziative da mettere in campo trova posto anche un progetto finalizzato alla formazione della futura classe dirigente africana: alcuni loro studenti avranno infatti la possibilità di venire a studiare in Italia. Uno di loro, se il progetto andrà a buon fine, avrà la possibilità di effettuare uno stage in Emil Banca e conoscere il mondo Bcc dall’interno. “In Sudafrica come in tante altre parti del Mondo – ha commentato il direttore di Emil Banca, Daniele Ravaglia – non esiste un sistema simile al credito cooperativo. Nelle zone rurali ci sono pochi istituti di credito e quelli che ci sono operano con uno spirito che mira di più al profitto che allo sviluppo dell’economia e alla promozione delle popolazioni locali, come, al contrario, fanno le nostre Banche. Quello che volevano capire oggi – ha proseguito – è come, in Italia, il sistema del credito cooperativo è riuscito a sviluppare in maniera così solida l’economia locale, e in particolar modo quella rurale. Hanno scelto di venire a parlare con noi perché abbiamo un’esperienza più che secolare come Casse Rurali, e in questi cento anni, pur aumentando di molto la nostra dimensione allargando il nostro bacino di riferimento anche alla provincia di Modena, abbiamo mantenuto i caratteri tipici delle piccole Bcc: localismo, mutualità e trasparenza”. A dimostrazione dell’attenzione internazionale verso il credito cooperativo, l’ultima settimana di maggio, assieme ad una delegazione della Banca d’Italia e di Federcasse, il direttore di Emil Banca partirà per Mosca dove relazionerà sul sistema di credito cooperativo ai dirigenti della Banca Centrale di Mosca. “Questa è una settimana in cui si stanno concretizzando molte iniziative di carattere internazionale che abbiamo messo in piedi in questi anni – ha concluso Ravaglia – iniziative che dimostrano ancora una volta come il nostro modo di fare banca è molto apprezzato. Iniziative che dimostrano come il mondo Bcc sia un modello da esportare”. Delle iniziative internazionali di cui parla Ravaglia fa parte anche Ghanacoop che oggi, giovedì 11 maggio, parteciperà, a New York, ad un workshop organizzato dalle Nazioni Unite sul fenomeno dell’immigrazione. Ghanacoop, la cooperativa formata solo da immigrati ghanesi residenti a Modena che oggi si occupa della produzione e dell’import/export di frutta all’interno dei canali del commercio equo e solidale e di cui Emil Banca è partner istituzionale, è stata invitata a presentare la propria esperienza e il proprio contributo, non solo finanziario, alla soluzione positiva del grave fenomeno migratorio e alla creazione di uno sviluppo economico locale che ne inverta la tendenza. . .  
   
   
UBS RILEVA LA BANCA D’AFFARI BRASILIANA BANCO PACTUAL S.A. PER UN IMPORTO MASSIMO DI 2,5 MILIARDI DI DOLLARI  
 
New York / Zurigo / Basilea, 15 maggio 2006 - Ubs ha appena annunciato l’acquisizione della società di servizi finanziari brasiliana, Pactual S. A. La transazione comprende un versamento iniziale di 1 miliardo di dollari e un versamento successivo di un importo massimo di 1,6 miliardi di dollari, che sarà effettuato dopo cinque anni se saranno raggiunti determinati obiettivi d’affari. Inoltre, Ubs ha previsto per i collaboratori di Pactual e di Ubs una somma di fidelizzazione, pari ad un massimo di 500 milioni di dollari in azioni Ubs, che sarà versata a partire dal quinto anniversario della data di stipulazione della transazione. Il valore attuale della transazione nel suo complesso, compresa la somma di fidelizzazione, ammonta ad un importo massimo di 2,5 miliardi di dollari. La transazione dovrebbe essere finalizzata nel terzo trimestre 2006, con riserva dell’approvazione delle autorità regolamentari. Le attività di Pactual saranno integrate nelle unità di investment banking, di gestione patrimoniale e di gestione di attivi di Ubs. La nuova entità costituirà la base delle attività di Ubs in Brasile nonché un elemento centrale della strategia di espansione della banca sui mercati emergenti. Pactual è l’istituto finanziario leader nell’investment banking e nella gestione di attivi in Brasile e registra una marcata crescita nelle sue attività di gestione patrimoniale. Pactual offre un’ampia gamma di servizi di investment banking (negoziazione, reddito fisso, mercati dei capitali, consulenza in materia di corporate finance), prevalentemente destinati al mercato locale brasiliano. L’istituto è anche leader sui mercati del reddito fisso e delle azioni in Brasile e offre i suoi servizi ad un’ampia clientela istituzionale sul mercato locale e sui mercati internazionali. Il suo team di analisi finanziaria occupa il terzo posto della classifica nazionale e i suoi analisti seguono oltre 150 aziende brasiliane. Nelle attività sui mercati dei capitali, Pactual si annovera tra i principali istituti attivi sul mercato delle emissioni di azioni e di obbligazioni brasiliane e funge da distributore sui mercati locali e internazionali. Pactual Asset Management gestisce 18,6 miliardi di dollari di attivi (al 31 marzo 2006). L’azienda offre ai suoi clienti opportunità di investimento a lungo termine tramite una gamma di prodotti in cui rientrano le azioni, il reddito fisso, il private equity e gli hedge funds. Gestisce inoltre 4,6 miliardi di dollari (al 31 marzo 2006) per conto di una clientela facoltosa nell’ambito delle sue attività di gestione patrimoniale. La transazione permetterà a Ubs di rafforzare notevolmente la sua presenza sul mercato brasiliano e di diventare uno dei maggiori istituti nei settori dell’investment banking, della gestione di attivi e della gestione patrimoniale in Brasile. Peter, Wuffli, Ceo di Ubs, ha dichiarato: “Il Brasile presenta uno dei maggiori tassi di crescita sui mercati dei capitali. Questa regione rappresenta quindi una delle priorità di Ubs. L’acquisizione di Pactual permette di combinare in modo efficace una banca d’affari indipendente in Brasile e Ubs, uno dei principali istituti finanziari al mondo. La nuova entità disporrà di una piattaforma unica per garantire la crescita delle attività in Brasile e in America latina. ” Huw Jenkins, Ceo dell’Ubs Investment Bank, ha affermato: “Questa transazione costituisce una tappa importante della nostra strategia che ha per obiettivo quello di accrescere la nostra presenza sui mercati emergenti per quanto riguarda il reddito fisso e le azioni. Nel 2005 le commissioni relative al settore dell’investment banking in Brasile – circa il 40% delle commissioni registrate in questo settore in America latina – si annoveravano tra le più elevate dei paesi emergenti. Il solido posizionamento sul mercato di Pactual, in particolare nel reddito fisso, completerà perfettamente la presenza di Ubs in America latina. ” Andre Esteves, managing partner di Pactual, ha dichiarato: “Siamo fiduciosi che l’unione tra una banca internazionale di primaria importanza e la nostra società leader nel settore finanziario brasiliano consentirà di creare una banca d’affari ancora più forte in America latina. I nostri clienti potranno beneficiare di una gamma di prodotti più ampia e di una migliore qualità del servizio. Ubs Pactual sarà un leader di mercato in tutti i settori. ” . .  
   
   
VARIAZIONE DEL TASSO D´INTERESSE PER CONTI A TERMINE UBS E OBBLIGAZIONI DI CASSA  
 
Zurigo / Basilea, 15 maggio 2006 - Da venerdì, 12 maggio 2006 sono in vigore presso Ubs i seguenti tassi d´interesse per i conti a termine e le obbligazioni di cassa. Obbligazioni di cassa
Durata Nuovo tasso d´interesse Vecchio tasso d´interesse
2 anni 1. 75 % 1. 625 %
3 anni 2. 00 % 1. 75 %
4 anni 2. 125 % 1. 875 %
5 anni 2. 25 % 2. 00 %
6 anni 2. 375 % 2. 125 %
7 anni 2. 375 % 2. 125 %
8 anni 2. 50 % 2. 25 %
Conto a termine
Durata Nuovo tasso d´interesse Vecchio tasso d´interesse
2 anni 1. 75 % 1. 625 %
3 anni 2. 00 % 1. 75 %
4 anni 2. 125 % 1. 875 %
5 anni 2. 25 % 2. 00 %
6 anni 2. 375 % 2. 125 %
7 anni 2. 375 % 2. 125 %
8 anni 2. 50 % 2. 25 %
9 anni 2. 50 % 2. 25 %
10 anni 2. 75 % 2. 375 %
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SONDAGGIO PREVISIONALE TRA GLI OPERATORI ASSIOM.PER FINE GIUGNO 2006 MERCATI AZIONARI POSITIVI. OBBLIGAZIONARI IN MODERATO RIBASSO. EURO IN RIALZO SUL DOLLARO  
 
Milano, 15 maggio 2006 - Il sondaggio viene effettuato attraverso un questionario proposto ai più di 1. 400 Soci di Assiom che rappresentano uno spaccato molto significativo di chi opera quotidianamente sui mercati finanziari. Ad Assiom aderiscono infatti operatori italiani ed esteri appartenenti a Banche, Sim, Società Finanziarie, Società di Assicurazione ed aziende che svolgono attività sui mercati dei capitali. Mercati Azionari Positivi - Tra gli operatori prevale ancora l’ottimismo. Il mercato azionario europeo (indice Eurostoxx 50) è visto in moderata crescita dal 47% degli operatori e stabile dal 21%, il 22% ne prevede invece un moderato ribasso. Il mercato italiano (indice S&p Mib) è visto sostanzialmente in linea con l’indice europeo anche se con percentuali moderatamente meno favorevoli: la moderata crescita è attesa infatti dal 40% degli intervistati, la stabilità dal 24% ed il moderato ribasso dal 26%. Decisamente minori le attese degli operatori per i mercati Usa rispetto ai mercati europei: per l’indice Dow Jones e per il Nasdaq il moderato rialzo è previsto rispettivamente dal 36% e dal 33% degli operatori, mentre la stabilità dal 20% e dal 28%. Decisamente positive le attese per il mercato giapponese: il 43% degli operatori lo vede infatti in moderata crescita, il 19% lo prevede stabile ed il 16% in forte rialzo. Anche per fine maggio circa il 79% degli intervistati si è espresso quindi in una fascia positiva (che va dalla stabilità al forte rialzo) nei confronti dell’indice Nikkej. Tale percentuale sostanzialmente ottimista è del 74% anche per l’indice Eurostoxx, mentre scende al 70% per l’indice Dow Jones. Rispetto alle previsioni degli operatori Assiom espresse su fine maggio 2006 quelle attuali vedono comunque scendere di circa 5 punti la percentuale degli “ottimisti” che si attesta intorno al 70-75%. All’ interno di questo vasto aggregato è da sottolineare lo spostamento di attese dal forte rialzo al moderato rialzo o alla stabilità (soprattutto negli Usa ed in Italia). Il movimento dei tassi al rialzo in Usa e la perdurante incertezza politica in Italia potrebbero essere le cause principali di tali orientamenti. Sarà importante verificare quindi come il mercato assorbirà l’ennesimo rialzo dei tassi in Usa e come debutterà in Italia il nuovo governo. Obbligazionari In Flessione - Per il Bund il 36% degli operatori vede un moderato ribasso, il 22% prevede stabilità ed il 27% un moderato rialzo. Per i Treasury Usa le percentuali sono abbastanza simili: 37% moderato ribasso, 28% stabilità e 28% moderato rialzo. Euro In Rialzo Sul Dollaro - Più del 46% degli operatori si esprime per un moderato rialzo dell’Euro (valore alla data di rilevazione 1,2537) per effetto del movimento sui tassi, mentre il 9% ne prevede la stabilità ed il 28% un moderato ribasso (coloro che non credevano nel rialzo attuato ieri dalla Fed). Commento a cura di Mario Ghiraldelli Presidente Assiom. .  
   
   
PIONEER INVESTMENTS: VENDITE NETTE GLOBALI PER 400 MILIONI DI EURO IN APRILE VENDITE NETTE GLOBALI PER 400 MILIONI DI EURO IN APRILE (DATI AL 30 APRILE 2006)  
 
Milano, 15 aprile 2006 - Pioneer Investments chiude il mese di aprile con 400 milioni di euro di vendite nette. Il patrimonio gestito è pari a 173,6 miliardi (+9,8% da fine 2005). Il perimetro Italia chiude il mese con una raccolta negativa per 109 milioni di euro che si inquadra in una situazione di mercato di forte contrazione (-1,2 miliardi - perimetro Assogestioni). La quota di mercato si attesta al 15,17% (+1 basis point). Il patrimonio gestito in Italia è stabile a 109 miliardi. La divisione International (ex Italia) ha raccolto nel mese 518 milioni di euro, principalmente per il contributo della Germania (381 milioni). Il patrimonio è stabile a 15,4 miliardi. Gli Usa vedono il mese chiudersi sostanzialmente invariato (-10 milioni). Il patrimonio della divisione, grazie all´acquisizione di Vanderbilt Capital Advisors, sale a 42,5 miliardi di euro (pari a circa 53,4 miliardi di dollari). La divisione New Markets ha raccolto nel mese 8 milioni di euro. Il patrimonio della divisione supera i 6 miliardi. La raccolta netta della divisione Alternative Investments (i dati di raccolta, nonché gli Aum sono già compresi in quelli delle diverse aree di business), è positiva nel corso del mese per 12 milioni di euro. Il patrimonio complessivo in Hedge Funds è pari a 4,4 miliardi di euro. I dati riportati sono provvisori e pertanto suscettibili di successive variazioni .  
   
   
ASTE TITOLI DI STATO A MEDIO/LUNGO TERMINE DELL´ 11 MAGGIO 2006  
 
Btp 3,50% Btp 4,00%
Scadenza 15. 03. 2011 01. 02. 2037
Cod. /tranche It0004026297/5 It0003934657/6
Imp. Offerto 3000 2000
Regolamento 15. 05. 2006 15. 05. 2006
Imp. Domandato 4885 3285
Imp. Assegnato 3000 2000
Prezzo aggiudicazione 98,63 89,75
Prezzo esclusione 96,693 86,917
Rendimento lordo 3,85 4,68
Variazione Rend. Asta prec. (*) 0,18 0,55
Rendimento netto 3,40 4,13
Riparto 72,467 59,4
Importo in circolazione (mln) 11500 12500
Riapertura (mln) 300 200
Prezzo nettisti 98,63000000 89,75000000
(*) raffronto con titolo di pari durata
Elaborazione Assiom .
 
   
   
JUVENTUS FOOTBALL CLUB: IMPATTO DI EVENTUALI SANZIONI SPORTIVE SU PRINCIPALI CONTRATTI COMMERCIALI; CONSIDERAZIONI SU ANDAMENTO TITOLO  
 
Torino, 15 maggio 2006 – La Juventus, precisa che i contratti per i diritti televisivi relativi alle stagioni 2007-2008 e seguenti stipulati con Rti e Sky non prevedono alcuna clausola specifica in materia di sanzioni sportive, salvo l’obbligo di rinegoziazione in buona fede del corrispettivo in caso di retrocessione in Serie B. Identica previsione è inclusa quanto alla stagione 2006-2007 nel contratto per i diritti di trasmissione “new media” (digitale, Adsl, cavo) con Rti. L’accordo con 3 Italia per i diritti telefonici della stagione 2006-2007 prevede la facoltà di recesso in caso di non ammissione della Juventus al Campionato di Serie A o B per cause di natura disciplinare. Il rapporto con Nike prevede la facoltà di recesso in caso di esclusione dalle competizioni nazionali o internazionali o in caso di mancata partecipazione al campionato di Serie A per due stagioni sportive consecutive; sono inoltre previste pattuizioni sul comportamento degli esponenti aziendali. Per completezza si segnala che il contratto di sponsorizzazione con Tamoil prevede il recesso in caso di mancata partecipazione al campionato di Serie A e in caso di condanna per gravi violazioni della normativa. L’andamento delle quotazioni dei titoli emessi dalla Società trova presumibile spiegazione nelle indagini ed inchieste in corso ampiamente coperte dagli organi di informazione e la Società non dispone di ulteriori notizie utili a spiegare tale andamento. .  
   
   
GRUPPO GENERALI: RISULTATI AL 31 MARZO 2006 ULTERIORE ACCELERAZIONE DELLA CRESCITA DELL’UTILE (+34,2%) A € 598 MLN E DEL VOLUME PREMI (+7,6 % A TERMINI OMOGENEI) A € 17.468 MLN  
 
 Roma, 15 maggio 2006. Il Consiglio di Amministrazione delle Assicurazioni Generali, riunito il 10 maggio sotto la presidenza di Antoine Bernheim, ha approvato la relazione consolidata al 31 marzo 2006. Nel primo trimestre 2006, Generali ha raggiunto un utile netto consolidato di € 598,1 milioni (€ 445,8 milioni nel primo trimestre 2005) con una crescita del 34,2%. La forte progressione dell’utile è stata realizzata grazie ai buoni risultati tecnici - vita e danni – e a quelli della finanza ordinaria, ottenuti in virtu della qualità dei portafogli di cui oggi il Gruppo dispone. Buono lo sviluppo dei premi complessivi che hanno registrato un incremento del 7,6%, a termini omogenei, attestandosi a € 17. 467,8 milioni (€ 18. 017,8 milioni nel primo trimestre 2005) con una crescita sia nel vita che nei danni. I premi delle polizze di investimento non ricompresi nei premi complessivi sono ammontati a € 229,5 milioni. L’incidenza complessiva delle spese di gestione è scesa a 14% da 14,5% del 31 marzo 2005. Gli investimenti complessivi sono ammontati a € 312. 971,1 milioni con una crescita del 1,8% (€ 307. 417,4 milioni a fine 2005). In particolare, gli investimenti propri, esclusi quelli il cui rischio è a carico degli assicurati, sono saliti a € 269. 334,3 milioni (€ 266. 229,9 milioni a fine 2005). Il reddito netto complessivo degli investimenti, il cui fair value non è rilevato a conto economico, è ammontato a € 3. 029,6 milioni. L’apporto degli strumenti finanziari valutati al fair value rilevato a conto economico è stato pari a € 1. 290,1 milioni, di cui € 1. 195 milioni relativi ad attività e passività afferenti a contratti in cui il rischio finanziario è a carico degli assicurati. Gli interessi passivi sono stati pari a € 206,6 milioni di cui € 96 milioni relativi all’indebitamento finanziario. Andamento dei segmenti In conformità con il modello gestionale del Gruppo, il risultato economico lordo per le tre linee di business è stato il seguente:
Segmento Vita Segmento Danni Segmento finanziario
Utile lordo (mln €) 638,4 433,7 104,5
Segmento Vita Nel segmento vita, la raccolta complessiva è cresciuta del 10,2%, a termini omogenei, raggiungendo € 11. 883,4 milioni (€ 12. 506,4 milioni nel primo trimestre 2005). I premi delle polizze di investimento non ricompresi nei premi complessivi sono ammontati a € 229,5 milioni. L’andamento del volume premi di nuova produzione, escludendo il premio ricorrente stipulato in Cina, sale di 10,8% a € 7. 076 milioni. In particolare, in Italia si è registrata una forte crescita del volume di nuova produzione (+15,4%). L’incidenza dei costi complessivi netti sui premi vita è risultata del 9,4% da 10% nel primo trimestre 2005; l’incidenza dei costi di acquisizione è stata pari al 7,5% e quella dei costi di amministrazione a 1,9%. Segmento Danni Nel segmento danni, i premi consolidati sono ammontati a € 5. 584,4 milioni, con un incremento del 2,5% (€ 5. 511,4 milioni nel primo trimestre del 2005). La gestione tecnica è migliorata con un combined ratio a 95,9% ( 97,9% a fine 2005). In particolare, il rapporto sinistri a premi nel segmento, al netto della riassicurazione, è pari a 68,7%. L’incidenza dei costi di acquisizione si è attestata a 21,1%, mentre quella dei costi di amministrazione a 6,1%.
Ripartizione per Paese dei premi lordi complessivi (mln €) Le variazioni (A%) rispetto allo stesso periodo del 2005 sono espresse a termini omogenei.
Premi totali ¨% Premi vita ¨% Premi danni ¨%
Italia* 6. 355,1 14,5% 4. 981,2 18,2% 1. 373,9 3,1%
Germania** 3. 952,8 4,7% 2. 636,7 8,1% 1. 316,1 -1,4%
Francia 3. 612,5 -4,5% 2. 557,1 -6,3% 1. 055,4 0,2%
Spagna 775,5 4,8% 318,0 2,8% 457,5 6,3%
Svizzera 471,1 7,9% 189,6 11,1% 281,5 5,9%
Austria 696,4 9,1% 240,3 16,3% 456,1 5,7%
Paesi dell’Est 252,5 22,4% 71,6 78,5% 180,9 8,9%
Resto Europa 390,9 -9,8% 207,6 -9,8% 183,3 -9,7%
Resto del Mondo 961,0 41,4% 681,3 52,6% 279,7 19,8%
Totale 17. 467,8 7,6% 11. 883,4 10,2% 5. 584,4 2,5%
Servizi Finanziari Le masse gestite per conto terzi principalmente riferibile a Bsi e Banca Generali sono ammonati a € 61 miliardi (+6%). In questo comparto si è distinta la performance di Bsi che ha visto aumentare il suo utile a € 30,4 milioni (+50%). Patrimonio netto Il patrimonio netto di pertinenza del Gruppo è ammontato a € 14. 347,3 milioni (€ 13. 947,2 milioni a fine 2005). La quota di terzi sul capitale e riserve è risultata pari a € 3. 685,6 milioni. L’indebitamento finanziario del Gruppo è pari a € 7. 833,2 milioni (€ 7. 584,9 milioni a fine del 2005). Previsione per il 2006 Per quanto attiene alle prospettive del Gruppo per l’esercizio in corso, tenuto conto degli andamenti tecnici registrati sia nei rami vita che nei rami danni, e alla luce delle azioni previste dal Piano Industriale si prevedono risultati in linea con gli obiettivi fissati. European Embedded Value Vita Per la prima volta viene calcolato e comunicato al mercato l’European Embedded Value Vita (Eev) basato sui principi emanati dal Cfo Forum nel 2004 con lo scopo di armonizzare la metodologia di calcolo. Secondo i nuovi principi, il valore del portafoglio esistente (Vif) vita e il valore della nuova produzione (Nbv) vita - componenti dell’Embedded Value Vita- fino ad oggi calcolato con il metodo deterministico vengono calcolati con il metodo stocastico. Ai fini di un corretto confronto anche i valori di fine 2004 sono stati ricalcolati con gli stessi criteri. L’eev 2005, presentato oggi al Consiglio di Amministrazione, è stato certificato dalla società di consulenza attuariale,Tillinghast-towers Perrin. L’european Embedded Value Vita 2005 si è attestato a € 17. 188 milioni, rispetto ai € 15. 531 milioni nel 2004 ricalcolato secondo i nuovi principi. Il relativo Return on Embedded Value Vita non normalizzato è stato pari a 15,4%. Il valore della nuova produzione vita 2005 ha raggiunto € 775 milioni con una crescita del 18,2% rispetto al corrispondente valore 2004 pari a € 656 milioni. I margini netti sono saliti passando a 20,7% da 18,6%. Il valore del portafoglio esistente vita (Vif) 2005, si è attestato a € 9. 620 milioni con una crescita del 13,5% rispetto al corrispondente valore 2004 di € 8. 473 milioni. Considerando il portafoglio vita unitamente al valore delle attività relative al risparmio gestito, si è registrato nel 2005 un valore della nuova produzione complessiva pari a € 826 milioni (€ 695 milioni nel 2004), e un valore del portafoglio esistente pari a € 10. 292 milioni (€ 9. 040 milioni nel 2004). L’ev complessivo 2005 del Gruppo, sulla base delle modifiche metodologiche di calcolo intervenute per quanto riguarda il perimetro vita, risulta ora pari a € 26. 093 milioni (+4,4% rispetto al valore comunicato in precedenza). Il Return on Embedded Value 2005 risulta quindi pari a 14,4%, quello normalizzato rimane invece invariato a 11,9%. La modifica della metodologia di calcolo ha conseguentemente comportato un leggero rialzo del capitale in eccesso 2005 pari a € 3,8 miliardi. Il target del valore della nuova produzione vita complessivo per il 2006 è stato stabilito in € 908 milioni (+10% rispetto al 2005). Nel quadro della implementazione delle linee guida del Piano strategico 2006/2008 e del programma di rifinanziamento delle operazioni societarie volte ad ottimizzare la struttura del capitale economico delle Generali ed a razionalizzare l’assetto societario del Gruppo, il Consiglio di Amministrazione della Compagnia nella seduta odierna ha autorizzato l’emissione da parte della Compagnia di prestiti obbligazionari: una parte cosiddetta “ibrida” avente durata indeterminata collegata alla durata della società e/o del garante , con facoltà di rimborso anticipato e facoltà/obbligo di sospensione del pagamento degli interessi a determinate condizioni, ad un tasso di remunerazione iniziale che può essere oggetto di revisione automatica a partire dalla reset date; un’altra parte, cosiddetta “subordinata”, avente una durata temporale al massimo di 50 anni, con facoltà di rimborso anticipato e solo facoltà, a favore dell’emittente, di sospendere il pagamento degli interessi. Parimenti l’organo amministrativo ha autorizzato il rilascio di garanzie, per capitale ed interessi, su base subordinata, a favore delle obbligazioni che saranno emesse dalla controllata Generali Finance B. V. , aventi le caratteristiche dell’”ibrido”. Tutte le emissioni, nel loro complesso, potranno avere un ammontare massimo equivalente a Euro 4. 100 milioni. Le principali agenzie di rating hanno espresso un giudizio neutro sull’impatto del piano di rifinanziamento confermando i rating – Aa3/aa/aa . In relazione alle suddette emissioni obbligazionarie il Consiglio di Amministrazione della Società ha conferito ampia delega all’Amministratore Delegato competente a fissare tutti i restanti elementi caratterizzanti le emissioni. L’esecuzione dell’operazione in parola è subordinata al decorso del termine previsto dall’articolo 9 del Provvedimento Isvap 6 dicembre 2004 n. 2322 e da quello previsto dal quarto comma dell’articolo 129 del d. Lgs. 1° settembre 1993 n. 385 e successive modificazioni. Quale termine ultimo per l’esecuzione della deliberazione è stata fissata la data del 31 ottobre 2006. Il Consiglio di Amministrazione ha deliberato infine di aumentare il capitale sociale per complessivi massimi € 1. 300. 000 al servizio del Piano di stock options e del Piano di stock grant, già approvati dalla Assemblea dei soci del 29 aprile scorso. In occasione del Consiglio di Amministrazione, la Compagnia ha adottato le deliberazioni idonee ad adeguare l´assetto societario della stessa a quanto prescritto dalla circolare Isvap 577/D del 30 dicembre 2005 e dalla nuova versione del Codice Preda, in materia di controlli interni e di controllo dei rischi. .
 
   
   
TORO: UTILE NETTO CONSOLIDATO AL 31/3/06 A EURO 97,7 MLN (+55% VS. 1Q 05) PREMI LORDI TOTALI (LAVORO DIRETTO) A EURO 706 MLN (+6,5% VS. 1Q 2005) PROSEGUE L’OPERA DI RISTRUTTURAZIONE E RILANCIO DEL GRUPPO  
 
Torino, 15 maggio 2006 – Il Consiglio di Amministrazione di Toro Assicurazioni S. P. A. (Gruppo De Agostini) riunitosi in data 11 maggio sotto la presidenza di Lino Benassi ha approvato la relazione trimestrale consolidata secondo la normativa Ias-ifrs al 31 marzo 2006. “I primi tre mesi del 2006 sono soddisfacenti per due ragioni: primo, i confortanti risultati stanno consolidando le positive performance di tutto il 2005; secondo, e ancor più indicativo, sono in piena attuazione tutti i progetti di sviluppo e di ristrutturazione previsti dal piano industriale. ” – ha commentato l’Amministratore Delegato, Sandro Salvati. I premi lordi consolidati (lavoro diretto), sono stati pari a Euro 706 milioni, in crescita del 6,5% sull’anno precedente a perimetro costante ossia escludendo le attività in Polonia, cedute nel 2005. I premi danni hanno raggiunto Euro 587 mln (+6,2%), di cui Auto Euro 392 mln (+5,8%) e Non- Auto Euro 195 mln (+7,1%). I premi vita si sono attestati a Euro 119 mln (+8,3%), dato che non comprende i contratti di investimento. Il risultato tecnico danni è stato di Euro 27,1 mln, da Euro 25,9 mln al 31/03/2005. Il combined ratio è stabile al 95%, pur assorbendo 0,3% di oneri di ristrutturazione. Il loss ratio è migliorato a 69,8% (vs. 71,2%), grazie alla maggiore velocità di liquidazione e una migliore efficienza nella gestione sinistri. L’expense ratio è stato pari al 25,2% (vs. 23,8% nel 1Q 2005), prevalentemente per effetto dello sviluppo dei premi Non-auto. Il risultato della gestione finanziaria ha raggiunto Euro 112,8 mln, che includono Euro 47,4 mln di plusvalenza lorda sulla cessione dell’1% di Capitalia (Euro 38,4 mln netta). L’utile ante imposte è stato pari a Euro 135 mln, da Euro 95,8 mln nel 1Q 2005. L’utile netto di pertinenza del Gruppo è cresciuto del 55% a Euro 95,7 mln. Gli investimenti (inclusa la liquidità) hanno registrato un incremento del 5,5% vs. 31/3/2005, a Euro 9. 217 mln, a fronte della crescita del 2,9% delle riserve tecniche nette, a Euro 6. 975 mln. Il patrimonio netto (quota Gruppo) ha raggiunto Euro 2. 426 mln (+8,6%). Al 31 marzo 2006, l’organico è stato pari a 2. 046 unità (vs. 2. 073 al 31/12/2005). Inoltre il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di dare parziale attuazione al Piano di Stock Option 2006 – 2011 approvato dall’Assemblea degli Azionisti lo scorso 11 aprile 2006, adottando il relativo regolamento esecutivo. Scopo del suddetto Piano è quello di favorire la fidelizzazione del management incentivandone la permanenza in seno al Gruppo. I beneficiari attualmente definiti sono n. ° 24 dirigenti della Toro Assicurazioni e di sue controllate, per una assegnazione gratuita complessiva di n. ° 1. 029. 000 opzioni incedibili valide per la sottoscrizione entro il 31 Dicembre 2011 di un pari quantitativo di azioni ordinarie. L’esercizio di tali opzioni è subordinato al raggiungimento del risultato tecnico assicurativo consolidato da parte del Gruppo nel triennio 2006-2008. A tal fine il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di aumentare a pagamento il capitale sociale per massimi euro 1. 029. 000. Il prezzo di emissione delle azioni è stato fissato in euro 16,701, di cui euro 15,701 a titolo di sovrapprezzo, determinato tenendo conto della media aritmetica dei prezzi ufficiali di borsa degli ultimi trenta giorni. .  
   
   
ALLEANZA ASSICURAZIONI: LA NUOVA METODOLOGIA CONFERMA IL VALORE DEL PORTAFOGLIO •APPLICAZIONE METODOLOGIA STOCASTICA VS. DETERMINISTICA  
 
 Milano, 15 maggio 2006 - Alleanza Assicurazioni ha comunicato l’ 11 maggio il valore dell’European Embedded Value (Eev) basato sui principi emanati dal Cfo Forum nel 2004. L’approccio metodologico seguito è quello della Capogruppo Generali. Secondo i nuovi principi il Valore del Portafoglio Esistente (Vif) e il Valore della Nuova Produzione (Nbv) si basano sull’applicazione di una metodologia stocastica, a differenza dell’approccio deterministico (Traditional Embedded Value – Tev) utilizzato fino al 31 dicembre 2004. Infine è stata modificata la quantificazione del patrimonio netto rettificato, non deducendo più dallo stesso i dividendi in pagamento nell’esercizio successivo a quello di riferimento. Ai fini di un corretto confronto sono stati ricalcolati con gli stessi criteri anche i valori di fine 2004. L’eev 2005 è stato certificato dalla società di consulenza attuariale Tillinghast-towers Perrin. L’european Embedded Value 2005 si è attestato a € 5. 660,8 milioni rispetto ai € 5. 482,1 milioni nel 2004, con un incremento del 3,3% Il Return on Embedded Value (Roev) risulta pari all’8,8%. Il Valore del Portafoglio Esistente (Vif) 2005 è pari a € 2. 497,0 milioni, € 2. 304,8 milioni nel 2004 con una crescita pari all’8,3% rispetto all’esercizio precedente, dovuto principalmente al contributo della Nuova Produzione. Il patrimonio netto rettificato 2005 si è attestato a € 3. 163,8 milioni rispetto ai € 3. 177,3 milioni del 2004 L’european Embedded Value 2005 rispetto al Traditional Embedded Value 2005 rettificato per il diverso trattamento dei dividendi da pagare nell’esercizio successivo non subisce modifiche in quanto il valore del portafoglio esistente (Vif) rimane stabile nei due approcci: € 2. 497,0 milioni (Eev) vs € 2. 502,8 milioni (Tev). Il Valore della Nuova Produzione (Nbv) 2005 è pari a € 237,9 milioni, € 196,4 milioni nel 2004 (+21,1%). Alla luce dell’introduzione della nuova metodologia, il target di Nbv per il 2006, fissato precedentemente su base deterministica in un intervallo pari a € 235-245 milioni, viene portato a € 253-265 milioni su base stocastica. .  
   
   
CATTOLICA RISULTATI AL 31 MARZO 2006 DEL GRUPPO UTILE NETTO CONSOLIDATO A 38 MILIONI (+11,8%) RACCOLTA PREMI A 1.313 MILIONI  
 
Milano, 15 maggio 2006 - Il Gruppo Cattolica chiude i primi tre mesi dell’anno con un utile consolidato che raggiunge i 38 milioni di euro, in miglioramento dell’11,8% rispetto ai 34 milioni dello stesso periodo del 2005 e un utile netto di Gruppo a 31 milioni (+6,9%). I premi assicurativi del lavoro diretto e indiretto sono saliti a 1. 276 milioni di euro (+5,63%) mentre la raccolta consolidata1 del lavoro diretto e indiretto si attesta a 1. 313 milioni (comprensivi dei c. D. Contratti di investimento contabilizzati nel business vita che ammontano a 37 milioni), sostanzialmente in linea rispetto al primo trimestre 2005. Questi i dati più salienti della relazione trimestrale consolidata del Gruppo al 31 marzo 2006, approvata oggi dal Consiglio di Amministrazione di Cattolica Assicurazioni, presieduto da Giuseppe Camadini. Danni - I premi del lavoro diretto dei rami danni sono cresciuti del 16,6% raggiungendo i 394 milioni di euro dai 338 milioni dello stesso periodo dell’esercizio precedente. Il contributo del pieno consolidamento di Uni One Assicurazioni è di 56 milioni. Il progresso è attribuibile al buon andamento del settore auto che raggiunge i 270 milioni dai 230 dello stesso periodo del 2005 con un incremento del 17,4%. Significativo anche il contributo dei rami non auto. Il risultato netto consolidato del segmento danni è pari a 19 milioni. Vita - I premi assicurativi vita sono saliti a 871 milioni (+1,3%) mentre la raccolta consolidata ha raggiunto i 908 milioni contro i 970 milioni dello stesso periodo del 2005, in flessione del 6,4%. Nell’ambito del business mix dei rami vita si segnala la crescita del Ramo I che passa da 282 milioni del primo trimestre 2005 ai 289 milioni al 31 marzo 2006, con un incremento del 2,5%. Il risultato netto consolidato del segmento vita si è attestato a 16 milioni di euro. Gestione Finanziaria - I proventi patrimoniali e finanziari netti si attestano a 62 milioni al 31 marzo 2006, in calo rispetto al corrispondente dato del 2005. Tale valore risente delle componenti finanziarie relative agli investimenti il cui rischio è a carico degli assicurati e della crescita dei tassi di interesse che sta determinando nel breve periodo la rilevazione di minusvalenze da valutazione, in parte compensate dalle plusvalenze realizzate e dall’incremento dei ritorni cedolari della porzione di portafoglio a tasso variabile. Network Distributivo - Le agenzie hanno raggiunto le 1. 498 unità dalle 1. 495 di fine 2005, di cui 134 plurimandatarie di Persona Life (già Uni One Vita), con una raccolta premi complessiva pari a 460 milioni, in crescita del 20,1% rispetto al primo trimestre del 2005. L’incidenza del canale agenziale sulla raccolta premi totale è pari al 96,7% nei rami danni e all’8,7% nei rami vita. Gli sportelli di istituti bancari che collocano prodotti del Gruppo sono 2. 917 rispetto ai 2. 913 a fine 2005 con una raccolta premi pari a 751 milioni di euro. I promotori finanziari sono 969 e i broker 247. La raccolta dei premi del lavoro diretto risulta così canalizzata: banche 57,7%, rete agenziale 35,3%, promotori 1,3%, broker 2,4%, raccolta diretta 3,3%. Redditività E Altri Indicatori Il risultato prima delle imposte ha raggiunto 56 milioni al 31 marzo 2006, in miglioramento del 16,7% rispetto a 48 milioni del primo trimestre 2005. Le riserve tecniche lorde del lavoro diretto e indiretto dei rami danni ammontano a 2. 959 milioni (+0,4%) e le riserve dei rami vita, comprese le passività finanziarie, si attestano a 15. 374 milioni (-0,3%). Gli investimenti hanno raggiunto i 18. 817 milioni rispetto ai 18. 759 milioni al 31 dicembre 2005 (+0,3%). Al 31 marzo 2006 il patrimonio netto consolidato, comprensivo dell’utile ammonta a 1. 334 milioni di euro rispetto ai 1. 289 milioni a fine 2005 (+3,5%). Il Consiglio di Amministrazione ha inoltre esaminato le risultanze relative all’Embedded Value di Gruppo al 31 dicembre 2005 che si attesta a 1. 241 milioni, in crescita di 13 milioni rispetto al 31 dicembre 2004. Di particolare rilievo la crescita del New Business Value che ha raggiunto 39 milioni di euro (+30,8%). Il Consiglio di Amministrazione ha inoltre approvato il progetto di fusione per incorporazione della società Duomo Previdenza, controllata al 100% dalla Capogruppo, in Cattolica Assicurazioni. L´esecuzione dell’operazione, che sarà subordinata all´ottenimento dell´autorizzazione preventiva da parte dell´Isvap, ha l’obiettivo di costituire una “centrale” di Gruppo dedicata allo sviluppo del business vita delle reti agenziali monomandatarie di Gruppo che contano, al 31 marzo 2006, 1. 364 unità. La documentazione prevista dalla vigente normativa sarà messa a disposizione in termini. Di ciò sarà dato specifico avviso. Il Consiglio di Amministrazione, nel contesto della ridefinizione della struttura della Direzione Generale, ha nominato il Dottor Giancarlo Battisti Condirettore Generale di Cattolica Assicurazioni. Il Dottor Battisti, in Cattolica da oltre 46 anni, sino alla nomina odierna ricopriva la carica di Vice Direttore Generale. .  
   
   
FONDIARIA-SAI S.P.A.: APPROVATI I CONTI CONSOLIDATI RELATIVI AL 1° TRIMESTRE 2006. RACCOLTA PREMI TOTALE € MIL. 2.497,9 (+ 6,1%)  
 
Roma, 15 maggio 2006 - Sotto la presidenza di Jonella Ligresti si è riunito il 10 maggio il Consiglio di Amministrazione di Fondiaria-sai S. P. A. Che ha approvato i conti consolidati relativi al primo trimestre 2006. Il conto economico consolidato del 1° trimestre 2006 chiude con un utile di periodo di pertinenza di gruppo pari a € mil. 134,8, in miglioramento rispetto a € mil. 128,5 dell’analogo periodo precedente. La raccolta premi ammonta complessivamente a € mil. 2. 497,9 (+ 6,1%). Nei Rami Danni la raccolta premi del lavoro diretto ha raggiunto € mil. 1. 824,4 (+ 2,3%). La gestione assicurativa del settore chiude con un utile prima delle imposte di € mil. 199,6. Il risultato tecnico si mantiene complessivamente su valori di assoluto rilievo. Il settore Vita fa emergere un utile prima delle imposte di € mil. 70,5. La raccolta premi del lavoro diretto ha raggiunto € mil. 669,9 (+18,6%), grazie al positivo apporto sia delle reti tradizionali che del canale di bancassicurazione. La gestione patrimoniale e finanziaria ha conseguito proventi lordi da strumenti finanziari e investimenti immobiliari per € mil. 276 (€ mil. 270 nel 1° trim. 2005), grazie ad un buon andamento dei mercati azionari, che ha consentito di cogliere buone opportunità di trading. Le imposte relative ammontano a € mil. 104 con un’incidenza sostanzialmente in linea con il dato del 1° trim. 2005. I risultati raggiunti, pur considerando il breve periodo di osservazione, confermano la piena fiducia nel raggiungimento da parte del Gruppo degli obiettivi presentati recentemente alla comunità finanziaria. .  
   
   
PIRELLI & C. SPA APPROVA LA RELAZIONE AL 31 MARZO 2006: ULTERIORE CRESCITA DEI PRINCIPALI INDICATORI ECONOMICI RICAVI: 1.206,1 MILIONI DI EURO, IN AUMENTO DEL 17,2% (+10,4%)  
 
Milano, 15 maggio 2006 – Il Consiglio di Amministrazione di Pirelli & C. Spa, riunitosi L’11 maggio , ha approvato la relazione trimestrale al 31 marzo 2006. Il Gruppo Pirelli & C. Spa Nel primo trimestre del 2006, il Gruppo Pirelli & C. Spa ha proseguito il percorso di crescita intrapreso nell’esercizio precedente grazie alla strategia di focalizzazione su business a più elevati margini. I risultati al 31 marzo evidenziano un incremento di tutti i principali indicatori economici, che beneficiano del positivo andamento dei core business del Gruppo, in particolare delle attività Pneumatici e Real Estate. Nelle attività industriali, Pirelli Tyre ha chiuso il primo trimestre con risultati in crescita, raggiungendo ricavi per un miliardo di euro. Anche la start-up Pirelli Broadband Solutions prosegue il trend di incremento delle vendite, affiancato dall’allargamento del portafoglio prodotti. Nelle attività immobiliari, Pirelli Re ha registrato una significativa crescita del risultato operativo comprensivo dei proventi da partecipazioni. A livello consolidato, i ricavi di Gruppo al 31 marzo 2006 ammontano a 1. 206,1 milioni di euro, in crescita del 17,2% rispetto ai 1. 029,2 milioni di euro dello stesso periodo del 2005 e con incrementi in tutti i settori di attività. Al netto dell’effetto cambi, i ricavi crescono del 10,4%. Il margine operativo lordo (Ebitda) è pari a 174,1 milioni di euro (14,4% delle vendite), in aumento del 21% rispetto ai 143,9 milioni dello stesso periodo del 2005. Il risultato operativo consolidato (Ebit) si attesta a 119,8 milioni di euro, con un incremento del 29,2% dai 92,7 milioni del 31 marzo 2005 e una crescita in tutti i settori di attività. Il margine di redditività (Ros – Return on Sales) a livello consolidato è pari al 9,9%, in ulteriore aumento rispetto al 9% del 2005. Il risultato da partecipazioni, che comprende l’effetto del risultato delle società valutate con il metodo del patrimonio netto e i dividendi delle altre partecipazioni non consolidate, è positivo per 49,2 milioni di euro, sostanzialmente in linea rispetto ai 49,8 milioni del 2005. In particolare, il contributo di Olimpia è stato positivo per 35 milioni di euro, in aumento rispetto ai 29,9 milioni di euro dello stesso periodo del 2005 grazie al miglioramento del risultato di Telecom Italia. Si ricorda che il bilancio di Olimpia, recepito nel consolidato di Gruppo, è redatto secondo i principi Ifrs e comprende la valutazione con il metodo del patrimonio netto della partecipazione in Telecom Italia. La voce comprende anche i risultati delle società del settore immobiliare (Gruppo Pirelli Re), positivi per 13,9 milioni di euro. Il risultato operativo comprensivo dei proventi da partecipazioni è pari a 169 milioni di euro, in aumento del 18,6% rispetto ai 142,5 milioni del primo trimestre 2005. La voce oneri e proventi finanziari presenta un saldo negativo di 40,3 milioni di euro (di cui 18 milioni di euro legati alla valutazione a fair value dei derivati su azioni ordinarie Telecom Italia in possesso del Gruppo) rispetto ai 36,3 milioni di euro (di cui 14 milioni legati alla valutazione a fair value dei derivati su azioni Telecom Italia) dello stesso periodo del 2005. Il risultato netto al 31 marzo 2006 è pari a 91,8 milioni di euro, in aumento del 22,4% rispetto al dato al 31 marzo 2005 (75 milioni di euro) prima del contributo delle attività cedute (+10,9% considerando il contributo delle attività cedute). Nel primo trimestre del 2005, il contributo delle attività cedute era positivo per 7,8 milioni di euro. La quota di risultato netto di competenza di Pirelli & C. Spa al 31 marzo 2006 è positiva per 74,8 milioni di euro (0,014 euro per azione), in aumento del 7,5% rispetto ai 69,6 milioni di euro del 2005 (0,010 euro per azione). Il patrimonio netto consolidato è di 5. 862,7 milioni di euro, rispetto ai 5. 613,8 milioni di euro di fine 2005. Il patrimonio netto di competenza di Pirelli & C. Spa al 31 marzo 2006 è pari a 5. 451,2 milioni di euro (1,025 euro per azione), rispetto ai 5. 204,9 milioni di euro di fine 2005 (0,979 euro per azione). L’indebitamento finanziario netto del Gruppo al 31 marzo 2006 è ammontato a 1. 494,7 milioni di euro, rispetto ai 2. 120,4 milioni di euro dello stesso periodo dell’anno precedente. La variazione rispetto ai 1. 177,4 milioni di euro di fine 2005 è prevalentemente dovuta all’acquisto di azioni Capitalia Spa (38,2 milioni di euro) e Telecom Italia Spa (201 milioni di euro), avvenuto nel corso del trimestre, e ai consueti fattori stagionali. Il personale del Gruppo al 31 marzo 2006 è formato da 27. 447 unità contro le 26. 827 al 31 dicembre 2005, con una crescita di 620 unità (di cui 320 con contratto a termine). Pirelli Tyre - I ricavi al 31 marzo 2006 sono stati pari a 1. 000,4 milioni di euro, con un incremento del 16,1% rispetto agli 861,7 milioni dello stesso periodo del 2005 (+8,1% al netto dell’effetto cambi), dovuto alla componente prezzo/mix (+4,3%), a conferma della continua focalizzazione sui segmenti di alta gamma, e ai volumi (+3,8%, con un contributo dell’1,6% delle attività in Cina). Il margine operativo lordo è pari a 148,7 milioni di euro (14,9% delle vendite), in aumento del 12,1% rispetto ai 132,6 milioni di euro al 31 marzo 2005. Il risultato operativo è ammontato a 99,2 milioni di euro, in crescita del 13,1% sugli 87,7 milioni di euro al 31 marzo 2005, con un Ros pari al 9,9%. Il risultato netto (dopo oneri finanziari per 10,8 milioni di euro e oneri fiscali per 26,9 milioni di euro) è positivo per 61,5 milioni di euro, in aumento del 15,4% rispetto ai 53,3 milioni di euro del primo trimestre 2005. L’indebitamento finanziario netto al 31 marzo 2006 è pari a 719,9 milioni di euro. L’incremento rispetto ai 237,4 milioni di euro della fine dell’esercizio precedente è principalmente la conseguenza dell’operazione di riorganizzazione societaria del Settore Pneumatici, realizzata in vista della quotazione in Borsa, e dei consueti fattori stagionali. A fine marzo 2006, il numero dei dipendenti è di 24. 262 unità, comprensivo di 3. 283 lavoratori con contratto a termine (al 31 dicembre 2005 l’organico era di 23. 673 unità, di cui 2. 958 lavoratori temporanei). Nel primo trimestre del 2006, Pirelli Tyre ha consolidato il trend di crescita ottenuto nel 2005, con un incremento delle vendite superiore alla media del mercato mondiale e un aumento a doppia cifra del risultato operativo. Nel business Consumer (Vettura e Moto), i ricavi sono ammontati a 698,9 milioni di euro, in aumento del 14,4% rispetto allo stesso periodo del 2005. Il risultato operativo è stato pari a 71,7 milioni di euro (+21,3% rispetto ai 59,1 milioni di euro al 31 marzo 2005), con un Ros del 10,3%. Tali risultati sono dovuti all’incremento dei volumi e del prezzo/mix. Al 31 dicembre 2005, la business unit Consumer aveva totalizzato ricavi per 2. 524 milioni di euro e un risultato operativo di 202 milioni con un Ros dell’8%. Nel business Industrial, i ricavi sono stati pari a 301,5 milioni di euro, con un incremento del 20,2% rispetto allo stesso periodo del 2005. Il risultato operativo, pari a 27,5 milioni di euro, è sostanzialmente in linea con il dato al 31 marzo 2005 (28,6 milioni), con un Ros del 9,1% causato soprattuttto dall’incremento dei costi delle materie prime e dall’effetto start-up della nuova fabbrica in Cina. Il 2005 della business unit Industrial si era chiuso con ricavi per 1. 109 milioni di euro, un risultato operativo di 126,5 milioni di euro e un Ros dell’11,4%. Pirelli Broadband Solutions - I ricavi al 31 marzo 2006 sono ammontati a 38,5 milioni di euro, con una crescita del 24,2% rispetto ai 31 milioni di euro del primo trimestre 2005. Il margine operativo lordo della società è negativo per 0,4 milioni di euro, in linea con lo stesso periodo dell’anno precedente. Il risultato operativo, positivo per quanto riguarda le attività relative all’accesso alla banda larga, risente tuttavia della fase di start-up dei prodotti per la fotonica di seconda generazione ed è complessivamente prossimo al break-even (negativo per 0,7 milioni di euro), in miglioramento rispetto ai -1,2 milioni dello stesso periodo del 2005. Il risultato netto della società al 31 marzo 2006 è negativo per 1,7 milioni di euro, sostanzialmente in linea con i -1,5 milioni al 31 marzo 2005. L’indebitamento finanziario netto è pari a 2,2 milioni di euro. Al 31 marzo 2006, il numero dei dipendenti ammonta a 132 unità, rispetto a un organico di 122 unità al 31 dicembre 2005. La crescita registrata da Pirelli Broadband Solutions nei primi tre mesi del 2006 è stata trainata dai prodotti per l’accesso a banda larga (in particolare Adsl), che continuano a mostrare buone prospettive di sviluppo in Italia e all’estero. Nel corso del primo trimestre, è proseguito il processo di sviluppo e commercializzazione di nuovi prodotti. In particolare, nella fotonica di seconda generazione, la soluzione Cwdm (Coarse Wavelength Division Multiplexing) per reti metropolitane continua a mostrare buoni riscontri di mercato. Pirelli Re è una management company che gestisce fondi e società proprietari di immobili e non performing loans nei quali coinveste con quote di minoranza (attività di fund e asset management) ed ai quali fornisce, così come ad altri clienti, tutti i servizi immobiliari specialistici, sia direttamente che tramite il network in franchising. Pertanto, nella lettura delle grandezze qui di seguito riportate e redatte secondo i principi contabili internazionali Ias/ifrs, si segnala che il risultato operativo comprensivo dei proventi da partecipazioni è da considerarsi l’indicatore più significativo nell’esprimere l’andamento dei risultati. Il risultato operativo comprensivo dei proventi da partecipazioni ammonta a 38,9 milioni di euro, con un incremento del 15% rispetto ai 33,8 milioni di euro del primo trimestre 2005. Al 31 marzo 2006, l’utile netto di competenza è salito a 30,1 milioni di euro, in crescita del 12% rispetto ai 26,9 milioni di fine marzo 2005. Il risultato al 31 marzo beneficia del miglioramento della performance delle attività di Service Provider, in crescita da 12,4 milioni del 2005 a 14,9 milioni (Ros salito dal 15% al 18%), e del pareggio del risultato della rete di franchising, a fronte di una perdita di 2,1 milioni nel primo trimestre 2005. Da segnalare l’avvio dell’attività all’estero, nell’Europa Centro-orientale, con l’acquisto di immobili per circa 85 milioni di euro in Germania, e con l’acquisto, perfezionato nel mese di aprile, del 75% della società Pekao Develompment attiva in Polonia. Per ulteriori informazioni sull’andamento delle attività immobiliari si rimanda al comunicato stampa diffuso in data 9 maggio da Pirelli & C. Real Estate. Pirelli Ambiente - Pirelli Ambiente, la società nata all’inizio del 2005 per rafforzare la presenza del Gruppo nel settore dell’ambiente e dello sviluppo sostenibile, ha ottenuto al 31 marzo 2006 ricavi per circa 21,4 milioni di euro (+31,3% rispetto ai 16,3 milioni di euro dello stesso periodo del 2005), a conferma dell’efficacia delle tecnologie sviluppate dalla società. La crescita ottenuta nel primo trimestre è legata alla vendita del carburante a basso impatto ambientale Gecam - Il Gasolio Bianco, in particolare sul mercato francese attraverso la società controllata Gecam France, allo sviluppo della nuova linea di business dei filtri antiparticolato per la riduzione delle emissioni dei veicoli diesel e all’accordo siglato con la società britannica Reenergy per lo sviluppo e la commercializzazione del combustibile derivato da rifiuti Pirelli (Cdr-p) in Regno Unito. Nel campo delle fonti di energia rinnovabile e del recupero energetico è inoltre proseguita l’attività relativa alla produzione di combustibile di qualità derivato da rifiuti solidi urbani (Cdr-p) attraverso la società consortile I. D. E. A Granda. Procedono, infine, le attività di bonifica e riqualificazione di siti contaminati sulla base dell’esperienza maturata in campo immobiliare e industriale. Prospettive per l’esercizio in corso - I risultati del primo trimestre confermano le previsioni per il 2006 un miglioramento dei risultati rispetto all’anno precedente, fatti salvi elementi esterni di natura straordinaria ad oggi non prevedibili. Fatti di rilievo avvenuti dopo il 31 marzo 2006 - In data 10 aprile, Pirelli Tyre Spa, società a cui fanno capo tutte le attività di progettazione, sviluppo, produzione e commercializzazione di pneumatici del Gruppo Pirelli & C. Spa, ha depositato presso Borsa Italiana la domanda di ammissione alla quotazione delle proprie azioni ordinarie, previa Offerta Pubblica di Vendita da parte della controllante al 100% Pirelli Tyre Holding, società a sua volta interamente posseduta da Pirelli & C. Spa. Pirelli Tyre Spa è la nuova denominazione di Pirelli Pneumatici Spa per la quotazione. .  
   
   
FIERA MILANO: MOLTO POSITIVO. IL TRIMESTRE GENNAIO – MARZO 2006 RICAVI CONSOLIDATI A 155,9 MILIONI DI EURO (+ 87%) 760.500 METRI QUADRATI NETTI ESPOSITIVI VENDUTI (+ 81%)  
 
 Milano, 15 maggio 2006 - Il Consiglio di Amministrazione di Fiera Milano Spa ha approvato il 12 maggio la Relazione Trimestrale Consolidata relativa al trimestre gennaio-marzo 2006, terzo dell´esercizio in corso che va dal 1° luglio 2005 al 30 giugno 2006. La Relazione è stata redatta in conformità dei principi contabili Ias/ifrs e di conseguenza rappresenta i risultati gestionali per i tre settori di attività: "Spazi e servizi correlati" (che fanno capo alla capogruppo Fiera Milano Spa), "Servizi a valore aggiunto" (connessi all´attività fieristica e congressuale ed erogati dalle società specializzate del Gruppo) e "Organizzazione manifestazioni e congressi". Poiché attualmente il Gruppo Fiera Milano non svolge attività significative all´estero, non è stato adottato uno schema secondario di presentazione per area geografica. Il trimestre in esame ha registrato un´attività espositiva particolarmente intensa, che ha contribuito al conseguimento di ottimi risultati, in forte progresso rispetto al corrispondente trimestre del 2005 ma anche in ulteriore accelerazione su ottobre-dicembre, periodo che già era stato molto positivo. Data la stagionalità che caratterizza il business fieristico – stagionalità che riguarda sia la presenza di manifestazioni a cadenza pluriennale sia, all´interno dello stesso anno, la concentrazione delle mostre nel secondo semestre – gennaio-marzo si configura da sempre come il trimestre più forte dell´esercizio. In questo caso però si sono sommati a ciò anche il successo in termini di superfici vendute e visitatori delle manifestazioni tenute al nuovo centro fieristico di Rho e la presenza della grande biennale Mostra Convegno Expocomfort e delle triennali Plast e Ipack Ima. Nel periodo si sono svolte nei due quartieri espositivi fieramilano e fieramilanocity 24 manifestazioni e 5 eventi convegnistici con annessa area espositiva, per un totale di 760. 500 metri quadrati netti occupati (+80,8% rispetto all´analogo periodo dell´esercizio precedente). Da rilevare che tale risultato, pur influenzato come si è detto dalle mostre pluriennali, ha visto anche un aumento di oltre il 15% delle superfici delle manifestazioni a cadenza annuale. Circa il 58% della superficie affittata è stata generata da manifestazioni organizzate dal Gruppo. 9 i ricavi delle vendite e delle prestazioni ammontano a 155,9 milioni di euro rispetto agli 83,5 del terzo trimestre del precedente esercizio; 9 il Mol (Margine Operativo Lordo) raggiunge 50 milioni, a fronte di 18,3 del corrispondente trimestre 2005. Il miglioramento della contribuzione derivante dai maggiori ricavi ha sostanzialmente coperto i maggiori costi registrati per l´avvio del nuovo polo ed in particolare i costi energetici, che sono lievitati anche per la componente prezzo a causa delle turbolenze registrate sul mercato del petrolio e del gas. Peraltro, a fronte degli extra costi per l´avvio del nuovo polo, la controllante Fondazione Fiera Milano ha riconosciuto a Fiera Milano Spa, per il semestre gennaio-giugno 2006, un importo di 1,5 milioni di euro, di cui 750mila recepiti nel trimestre al 31 marzo. 9 il risultato operativo è pari 44,2 milioni di euro, dopo ammortamenti ed accantonamenti per 5,8 milioni di euro (€ 15,1 milioni di euro nel 3° trimestre dell´esercizio 2004/2005); 9 la gestione finanziaria registra un saldo positivo di 533mila euro rispetto ai 236mila euro del corrispondente periodo dello scorso esercizio, principalmente per la maggiore liquidità media nel trimestre; 9 il risultato ante imposte di pertinenza del Gruppo è pari a 33,5 milioni rispetto a 11,5 milioni di euro del 3° trimestre 2004/2005; 9 il cash flow totale (calcolato come risultato ante imposte più ammortamenti ed accantonamenti) si attesta nel trimestre a 49,2 milioni contro 18,6 milioni di euro dello stesso periodo dell´esercizio precedente. Andamento Per Settori Di Attivita´ - I ricavi delle vendite e delle prestazioni, al lordo delle elisioni per scambi tra i tre settori di attività del Gruppo, sono pari a 205,3 milioni (155,9 al netto delle elisioni), con un incremento dell´84,6%. Si ripartiscono come segue: 36,4% Spazi e servizi correlati; 17,5% Servizi a valore aggiunto; 46,1% Organizzazione manifestazioni e congressi. Ricavi per settore. I ricavi per Spazi e servizi correlati si riferiscono alla Capogruppo ed ammontano a 74,8 milioni (+81,7% rispetto all´esercizio precedente). Tale incremento è strettamente connesso all´aumento dei metri quadrati netti espositivi venduti. I ricavi per Servizi a valore aggiunto si riferiscono alle società di servizi presenti nel Gruppo ed ammontano nel trimestre a 35,9 milioni, con un incremento pari al 72,4%, attribuibile principalmente alla società di allestimenti Nolostand, che ha acquisito nel periodo importanti commesse anche all´estero; alla società di ristorazione Fiera Food System, che ha incrementato il proprio fatturato sia in relazione alla maggiore disponibilità di punti ristoro sia all´incremento delle presenze presso i due quartieri fieristici; alla controllata Edizioni Fiera Milano, che ha beneficiato della maggiore disponibilità di impianti pubblicitari nel quartiere di Rho. I ricavi del settore Organizzazione manifestazioni e congressi ammontano a 94,6 milioni (+92,1%) e riguardano per l´94,3% l´organizzazione di manifestazioni e per la restante quota l´attività congressuale. In particolare, per quanto riguarda le mostre Fiera Milano International ha organizzato nel periodo le sue due più importanti manifestazioni, Mostra Convegno Expocomfort (biennale dell´impiantistica civile e industriale, che ha raggiunto con questa edizione il record storico in termini di metri quadrati) e Macef Primavera, che in occasione del suo trasferimento al quartiere di Rho è stata ampiamente rivisitata, con ottimi risultati non solo in termini quantitativi ma anche e soprattutto di qualità della mostra e dei visitatori professionali. Fiera Milano International ha inoltre lanciato nel trimestre More - Mostra internazionale di gioielleria e accessori moda, per offrire agli operatori del settore un momento di incontro specializzato di alto livello. Fiera Milano Tech ha organizzato per la prima volta presso il nuovo quartiere le manifestazioni biennali Sicurezza-chiusure Tecniche e Sicurtech Expo, unendo in un unico evento tutta la filiera della sicurezza e dando così vita alla più grande manifestazione al mondo nel settore "safety e security". Expocts ha organizzato nel trimestre Bit-borsa Internazionale del Turismo, e Milanovendemoda (prêt-à-porter femminile). Mol per settore. Il Mol del settore Spazi e servizi correlati è di 23,5 milioni di euro e pesa per circa il 47% sul totale, con un incremento significativo rispetto al trimestre di confronto (8,1 milioni). Per quanto riguarda l´area Servizi a valore aggiunto, il Mol risulta pari a 4,9 milioni, con un incremento del 49,6% rispetto all´analogo trimestre 2004-2005. Infine il Mol dell´area Organizzazione Manifestazioni e Congressi è di 21,7 milioni rispetto ai 7,0 dell´analogo periodo dell´esercizio precedente. 。 Posizione Finanziaria Netta - La posizione finanziaria netta al 31 marzo 2006 si presenta positiva per 56,2 milioni di euro rispetto ai 36,5 del 31 dicembre 2005. Le disponibilità liquide e mezzi equivalenti del Gruppo, pari ad 40,3 milioni, presentano un significativo aumento, principalmente dovuto agli incassi delle manifestazioni del terzo trimestre e agli acconti delle mostre del quarto. I debiti verso banche ed altri finanziatori correnti, per 26,8 milioni, oltre ai normali finanziamenti a breve includono le rate scadenti nei dodici mesi dei finanziamenti a medio termine della Capogruppo e delle controllate Nolostand, Eurostands, Fiera Milano Tech e Fiera Milano Congressi. Il decremento di 3,6 milioni è riconducibile principalmente alla riduzione dell´esposizione finanziaria a breve di Fiera Milano International. I debiti finanziari verso la Controllante per 1,2 milioni riflettono il saldo del c/c di corrispondenza intrattenuto con Fondazione e regolato a tasso di mercato. Gli altri crediti/(debiti) finanziari correnti, pari a 69,3 milioni (66,2 al 31 dicembre 2005), si riferiscono agli impieghi di tesoreria a breve effettuati con primarie compagnie assicurative e l´incremento di questa voce è ascrivibile alla sottoscrizione di una polizza di 2,5 milioni da parte di Expocts ed alla capitalizzazione degli interessi maturati nel trimestre. I (crediti)/debiti finanziari non correnti, pari a 25,5 milioni (26,1 al 31 dicembre 2005), si decrementano principalmente per effetto delle rate scadute nel trimestre. 。 Fatti Rilevanti Del Trimestre Il terzo trimestre ha visto funzionare a pieno regime il nuovo quartiere espositivo fieramilano a Rho ed ha confermato la significativa crescita del numero di visitatori, già registrata nel trimestre precedente. Nel periodo è anche avvenuta la consegna ufficiale del nuovo centro fieristico a Fiera Milano Spa da parte della sua proprietaria, Fondazione Fiera Milano. Dal 1° gennaio decorre, quindi, il canone di affitto da corrispondere a Fondazione, avendo Fiera Milano Spa utilizzato il quartiere nei mesi precedenti in comodato gratuito. Il 31 marzo 2006 Fiera Milano Spa ha restituito a Fondazione Fiera Milano la porzione di fieramilanocity (circa due terzi) destinata alla dismissione. L´impegno a consegnare l´area entro tale data libera da mobili e attrezzature ha comportato un´intensa attività da parte di Fiera Milano Spa, con oneri non ricorrenti già recepiti nella presente relazione trimestrale. In seguito a tale restituzione dal 1° gennaio 2006 il canone di affitto del quartiere cittadino è stato conseguentemente ridotto. Il 16 gennaio 2006, il Consiglio di Amministrazione di Fiera Milano Spa ha dato attuazione alla delibera dell´Assemblea del 28 ottobre 2005 per quanto attiene all´adozione del Piano di stock options 2006-2008 ed ha approvato: il Regolamento del Piano; la lista dei Beneficiari ed il numero di opzioni da assegnare a ciascuno di essi, per un totale di 700. 000 opzioni; il prezzo unitario per l´esercizio delle opzioni, determinato in 8,99 euro; la Relazione ex art. 2441 del codice civile relativa all´esecuzione di una prima tranche per 700mila euro dell´aumento del capitale sociale al servizio del Piano. Il 13 febbraio 2006, il Consiglio di Amministrazione ha poi deliberato, in seduta per atto pubblico alla presenza di un notaio, l´aumento di capitale sociale per un massimo di nominali 700mila euro, con esclusione del diritto di opzione ai sensi dell´articolo 2441 del codice civile, mediante emissione di massime 700mila azioni ordinarie del valore nominale di 1 euro ciascuna, di cui già assegnate 695. 000. Al riguardo, la Società di revisione Pricewaterhousecoopers ha emesso parere di congruità sull´aumento deliberato. Inoltre il 1° gennaio 2006 è iniziato il periodo di sei mesi per l´esercizio della terza ed ultima tranche delle opzioni assegnate nell´ambito del precedente Piano di stock options. Alla data della presente Relazione le opzioni eserciate sono state 239. 150 su un totale di 267. 750. A fronte delle opzioni esercitate, i mezzi propri affluiti a Fiera Milano Spa sono pari a 1,775 milioni di euro. Il 24 marzo 2006 è stata iscritto presso il Registro delle Imprese l´aumento del capitale sociale a 33,848 milioni, a fronte dell´esercizio delle suddette opzioni, con conseguente variazione dell´art. 5 dello Statuto sociale. In data 10 marzo 2006, Fiera Milano Spa ha ceduto all´altro Socio, Cinecittà Holding Spa, la propria partecipazione del 50% nella collegata Audiovisual Industry Promotion Spa, essendo venuto meno l´obiettivo che era alla base di questa iniziativa di un rilancio della manifestazione Mifed, nel settore cinematografico, in sinergia con i programmi di promozione del cinema che fanno capo a Cinecittà. Il prezzo di cessione è stato di 70mila euro, con una leggera minusvalenza rispetto al valore di libro nel bilancio di Fiera Milano Spa. Il marchio e la manifestazione Mifed sono pertanto tornati nella disponibilità del proprietario Fondazione Fiera Milano. 。 Fatti Di Rilievo Successivi Alla Chiusura Del Trimestre In aprile si è svolta nei nuovi padiglioni la più importante manifestazione ospitata da Fiera Milano: il Salone Internazionale del Mobile, che ha impegnato non solo l´intera superficie espositiva coperta ma anche l´area attrezzata all´aperto. Si è trattato per la struttura di un importante test, superato positivamente. Sempre in aprile ha avuto luogo la prima edizione milanese della mostra dell´autostrasporto e logistica Transpotec&logitec, trasferitasi a Milano da Verona. Questo debutto ha comportato la necessità di impostare una serie di iniziative promozionali straordinarie, dirette a favorire il migliore insediamento dell´iniziativa nel nuovo sito, che hanno influito sulla marginalità della mostra, i cui risultati commerciali sono però stati in linea con le attese. 。 Prevedibile Evoluzione Della Gestione - I ricavi conseguiti nei primi nove mesi dell´esercizio hanno più che confermato le aspettative ed anche le manifestazioni che si sono già svolte nel quarto trimestre hanno complessivamente raggiunto gli importanti obiettivi commerciali pianificati. In tale ottica si inquadra anche il maggiore sforzo promozionale di cui si è detto su Tl. Ti Expo, a proposito della manifestazione Transpotec&logitec. Pertanto, allo stato, la performance commerciale registrata da gran parte delle manifestazioni che si sono svolte nel nuovo sito porta a ritenere che l´obiettivo di Ricavi consolidati di 341 milioni di euro possa essere superato. Per quanto riguarda l´Ebitda, i risultati conseguiti nei primi nove mesi dell´esercizio consentono di confermare il target annuo di 58 milioni di euro, a meno di fatti straordinari al di fuori del controllo del Gruppo. .  
   
   
IMPREGILO SPA PRIMO TRIMESTRE 2006: RISULTATI ECONOMICI E GESTIONALI POSITIVI A VALLE DEL PIANO DI RISTRUTTURAZIONE AVVIATO NELL’ESERCIZIO PRECEDENTE  
 
Sesto San Giovanni, 15 maggio 2006 - Il Consiglio di Amministrazione di Impregilo S. P. A. , riunitosi in data 11 maggio, ha esaminato e approvato la Relazione Trimestrale al 31 marzo 2006. Risultato netto di competenza del Gruppo positivo per 35 milioni di euro (4,3 milioni di euro al 31 marzo 2005); Risultato operativo positivo per circa 45 milioni di euro (25,5 milioni di euro al 31 marzo 2005); Ricavi pari a 624,7 milioni di euro (572,7 al 31 marzo 2005); Risultato operativo su ricavi (Ros) pari a 7,2% (4,4% al 31 marzo 2005); Indebitamento finanziario netto pari a 477,1 milioni di euro (489,3 milioni di euro al 31 dicembre 2005); Patrimonio netto di 552,2 milioni di euro (516,7 milioni di euro al 31 dicembre 2005); Rapporto debt/equity pari a 0,86 (0,95 al 31 dicembre 2005); Portafoglio ordini dei settori Costruzioni, Impianti, Edilizia e Servizi pari a 7,658 milioni di euro (6,199 milioni di euro al 31 dicembre 2005); Portafoglio ordini del settore Concessioni pari a 4, 479 milioni di euro (4,515 milioni di euro al 31 dicembre 2005). L’andamento del primo trimestre del 2006 evidenzia il raggiungimento di risultati gestionali ed economici positivi, frutto, da una parte, di un significativo miglioramento dell’andamento operativo che ha caratterizzato le attività core, Costruzioni (in capo a Impregilo S. P. A. ), Impianti (in capo alle partecipate Fisia Italimpianti S. P. A. E Fisia Babcock), Concessioni (in capo alla partecipata Impregilo International Infrastructure N. V. ) e, dall’altra, della riduzione delle perdite dei settori ritenuti non strategici e quindi in dismissione, Impregilo Edilizia e Servizi Spa, Fibe S. P. A. E Fibe Campania S. P. A. (Progetto Rsu Campania) e Imprepar S. P. A. In liquidazione. L’incisivo programma di ristrutturazione e di rilancio messo in atto nel corso del 2005 ha consentito di registrare, pertanto, già nei primi mesi del 2006, evoluzioni positive nelle diverse aree di business. Più in dettaglio, a livello consolidato, si evidenziano, nel corso del primo trimestre 2006, i seguenti risultati: I ricavi sono pari a 624,7 milioni di euro (572,7 milioni di euro al 31 marzo 2005). A tale valore hanno contribuito, al netto dei ricavi infragruppo, per complessivi 539,3 milioni di euro le attività core (Costruzioni per 406,2 milioni di euro, Impianti per 126,9 milioni di euro, Concessioni per 6,2 milioni di euro) e per complessivi 85,4 milioni di euro le attività non core (Impregilo Edilizia e Servizi per 19,7 milioni di euro, Imprepar per 11,2 milioni di euro e Progetto Rsu Campania per 54,5 milioni di euro). Il risultato operativo è positivo per 44,9 milioni di euro (25,5 milioni di euro al 31 marzo 2005). A tale risultato hanno contribuito per complessivi 43,4 milioni di euro le attività core (Costruzioni per 32,7 milioni di euro, Impianti per 11,9 milioni di euro, Concessioni con un risultato negativo di 1,2 milioni di euro) e per complessivi 1,5 milioni di euro le attività non core (Impregilo Edilizia e Servizi per 1,1 milioni di euro, Imprepar per 1,7 milioni di euro, Progetto Rsu Campania con un risultato negativo di 1,3 milioni di euro). Il risultato operativo sui ricavi (Ros) è pari al 7,2% (4,4% al 31 marzo 2005). La gestione finanziaria ha inciso negativamente sul risultato netto per circa 1,8 milioni di euro. A tale valore hanno contribuito positivamente per 14,2 milioni di euro le partecipazioni valutate con il metodo del patrimonio netto e negativamente per 15,5 milioni di euro gli oneri finanziari netti, in forte diminuzione grazie al riassetto finanziario effettuato nel corso dell’esercizio 2005. Il risultato netto di competenza del Gruppo è positivo per 35 milioni di euro (4,3 milioni di euro al 31 marzo 2005), dopo aver scontato imposte per 10,1 milioni di euro. L’indebitamento netto consolidato delle attività continuative è pari a 477,1 milioni di euro, in diminuzione di 12,2 milioni di euro rispetto al valore di 489,3 milioni di euro al 31 dicembre 2005. Il patrimonio netto consolidato ammonta a 552,2 milioni di euro, in aumento rispetto al 31 dicembre 2005 per effetto del risultato netto positivo del primo trimestre 2006. Il rapporto debt/equity (relativo alle attività continuative) alla fine del primo trimestre 2006 risulta pari a 0,86, in diminuzione rispetto al valore di 0,95 al 31 dicembre 2005. Il portafoglio lavori dei settori Costruzioni, Impianti, Edilizia e Servizi ammonta a 7,658 milioni di euro (6,199 milioni di euro al 31 dicembre 2005); il portafoglio ordini del settore Concessioni ammonta a 4. 479 milioni di euro (4,515 milioni di euro al 31 dicembre 2005). Fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell’esercizio Successivamente alla chiusura del periodo, si segnala in particolare: L’avvenuta firma tra il Governo della Repubblica Bolivariana del Venezuela e il Governo Italiano del Programma Complementare all’ Accordo Quadro sulle Infrastrutture in base al quale la Repubblica Bolivariana del Venezuela ha stabilito di affidare ad un Gruppo di Imprese Italiane - composto in maniera paritetica con quote del 33,33% da Impregilo S. P. A. , Astaldi S. P. A. E Ghella S. P. A. - la costruzione di due nuove tratte ferroviarie, per un valore complessivo di 2,2 miliardi di dollari, la “Chaguaramas-las Mercedes-cabruta” (lunga 201 chilometri) e la “San Juan de los Morros- San Fernando de Apure”(lunga 252 chilometri). La firma del contratto con Attiko Metro S. A. , l’ente preposto alla costruzione e gestione delle metropolitane in Grecia, per la realizzazione della metropolitana automatica di Salonicco. Il valore complessivo della commessa è di 798 milioni di euro; la parte relativa ai lavori civili ammonta a circa 500 milioni di euro; la quota di competenza di Impregilo Spa è di circa 200 milioni di euro. Il progetto prevede la realizzazione di una metropolitana automatica leggera in sotterraneo con la costruzione di due tunnel della lunghezza ciascuno di 9,5 chilometri e 13 nuove stazioni sotterranee. Con riferimento al Progetto Rsu Campania, in data 4 maggio 2006, alla scadenza delle domande di partecipazione ai bandi di gara per l’aggiudicazione dei servizi per lo smaltimento dei rifiuti nella Regione Campania, si sono registrate autorevoli candidature che rendono ragionevolmente fiduciosi in ordine al positivo completamento dell’iter di gara. Evoluzione prevedibile della gestione Il positivo andamento del primo trimestre nonchè i risultati ottenuti sul mercato nell’ambito delle attività core, consentono, in assenza di accadimenti straordinari allo stato attuale non prevedibili, di confermare l’obiettivo del raggiungimento di un risultato positivo sull’intero esercizio. Per quanto riguarda le attività in dismissione (Impregilo Edilizia e Servizi, Progetto Rsu Campania, Imprepar), il risultato del primo trimestre non è stato influenzato dal verificarsi di eventi negativi che, ancorché non prevedibili allo stato attuale, non si può tuttavia escludere possano manifestarsi nella rimanente parte dell’esercizio nell’ambito del processo di chiusura delle attività. Budget 2006 Il Consiglio di Amministrazione ha, altresì, esaminato e approvato il budget 2006 presentato dal management che conferma i principali obiettivi del Gruppo, già comunicati al mercato in occasione della presentazione dei dati di fine esercizio 2005, e che prevedono: l’acquisizione di nuovi ordini nei settori Costruzioni e Impianti per circa 6,5 miliardi di euro; una crescita dei ricavi superiore al 5%; un Ros superiore al 6%; un risultato d’esercizio positivo; un rapporto debt/equity inferiore a 0,5; un portafoglio ordini nei settori Costruzioni e Impianti atteso a fine anno pari a circa 10 miliardi di euro. Una accelerazione del piano di disimpegno/liquidazione delle attività non core (Fibe/fibe Campania, Impregilo Edilizia e Servizi, Imprepar). Il Consiglio di Amministrazione ha, infine, preso atto delle dimissioni dell’ing. Carlo Lotti dalla carica di amministratore di Impregilo S. P. A. Nell’occasione, il Consiglio ha espresso il più vivo ringraziamento per il prezioso contributo fornito dall’ing. Lotti nell’esercizio della propria attività nell’ambito del Consiglio. .  
   
   
CEMENTIR: I RISULTATI AL 31 MARZO 2006: RICAVI: 217,2 MILIONI DI EURO (+26,8%) MARGINE OPERATIVO LORDO: 36 MILIONI DI EURO (+44%) REDDITO OPERATIVO: 19,9 MILIONI DI EURO (+98,4%) CONFERMATO FRANCESCO CALTAGIRONE JR. PRESIDENTE E RICCARDO NICOLINI AMMINISTRATORE DELEGATO  
 
Roma, 15 maggio 2006 – Il Consiglio di Amministrazione di Cementir, presieduto da Francesco Caltagirone Jr. , ha approvato i risultati del primo trimestre 2006. I ricavi del primo trimestre del 2006, pari a 217,2 milioni di euro, sono in crescita di circa 46 milioni di euro (+26,8%) rispetto a quelli del corrispondente periodo del 2005 (171,3 milioni di euro). L’incremento è principalmente dovuto al buon andamento delle vendite in tutte le principali aree geografiche in cui il Gruppo è presente. Il Margine operativo lordo del periodo in esame ammonta a 36 milioni di euro (+44%) rispetto a 24,9 milioni di euro del primo trimestre 2005. Il risultato è da collegare ad un miglioramento in termini di efficienza, dovuto principalmente all’andamento dell’Italia che aveva iniziato il 2005 risentendo del rincaro dei costi energetici. Nel primo trimestre 2006 il miglior mix prezzi/volumi e le favorevoli condizioni climatiche hanno permesso un significativo recupero della performance aziendale. In termini di incidenza sul fatturato il margine operativo lordo è migliorato di 2 punti percentuali rispetto al primo trimestre del 2005. Il reddito operativo è di 19,9 milioni di euro (+98%) rispetto ai 10 milioni di euro del primo trimestre 2005. In termini di incidenza sul fatturato il reddito operativo è migliorato di 3,3 punti percentuali rispetto al primo trimestre 2005. L’utile ante imposte nel primo trimestre 2006 sale a 15 milioni di euro (+123%) rispetto ai 6,7 milioni di euro dello stesso periodo del 2005. Per quanto riguarda i dati a perimetro costante, le variazioni dell’area di consolidamento non sono di entità rilevante rispetto al primo trimestre 2005; non considerando la Vianini Pipe, la 4K-beton e lo stabilimento Cimentas di Edirne, i ricavi ammontano a 203,6 milioni di euro (+19%) rispetto ai 171,3 milioni di euro nel primo trimestre 2005 e il margine operativo lordo a 34,4 milioni di euro (+38%) contro i 24,9 milioni di euro dello stesso periodo dell’anno precedente. La posizione finanziaria netta al 31 marzo 2006 è negativa per 424,9 milioni di euro rispetto ai 403,5 milioni di euro al 31 dicembre 2005. Il dato risente principalmente dell’acquisizione, per 9,5 milioni di euro, della società 4K-beton perfezionata il 2 marzo 2006 e dell’acquisto di quote di minoranza della controllata egiziana Sinai White Portland Cement Co. Per 6,6 milioni di euro, oltre ad altri investimenti di entità minore. L’avvio dello stabilimento di Edirne, acquisito a fine 2005 a zero scorte, ha inoltre comportato l’assorbimento di capitale circolante per la creazione del magazzino. Sono da considerare, infine, la stagionalità delle attività soprattutto nei paesi nordici ed il fatto che nella prima parte dell’anno vengono tradizionalmente effettuate le manutenzioni degli impianti. Il valore della posizione finanziaria 2006 risulta comunque migliore delle previsioni di budget. In base ai risultati dei primi tre mesi dell’anno il Gruppo Cementir prevede per il 2006 un miglioramento sia sul fronte del fatturato che su quello dei margini rispetto al 2005. Il Consiglio di Amministrazione, riunitosi per la prima volta dopo la nomina effettuata dall’Assemblea degli Azionisti dello scorso 20 aprile, preliminarmente all’esame dei risultati economici del trimestre, ha provveduto al rinnovo delle cariche sociali ed al conferimento dei poteri. In particolare, il Consiglio di Amministrazione ha confermato nella carica il Presidente, Francesco Caltagirone Jr. , il Vice Presidente, Carlo Carlevaris e l’Amministratore Delegato, Riccardo Nicolini. Gli altri membri del Consiglio di Amministrazione sono: Pasquale Alcini, Edoardo Caltagirone, Azzurra Caltagirone, Alessandro Caltagirone, Saverio Caltagirone, Mario Ciliberto, Mario Delfini, Luciano Leone, Alfio Marchini e Walter Montevecchi. .  
   
   
BUZZI UNICEM SPA RISULTATI AL 31 MARZO 2006: VENDITE E RISULTATI IN PROGRESSO GRAZIE A STATI UNITI, MESSICO E RUSSIA PREVISIONE POSITIVA PER L’INTERO 2006  
 
Casale Monferrato, 15 maggio 2006 - Il Consiglio di Amministrazione di Buzzi Unicem Spa si è riunito l’11 maggio per l’esame della relazione trimestrale consolidata al 31 marzo 2006. Nel periodo in esame, le vendite di cemento sono aumentate del 4,3% a 6,3 milioni di tonnellate; l’incremento è attribuibile agli Stati Uniti, che hanno beneficiato di condizioni meteorologiche molto favorevoli, al Messico ed ai mercati dell’Europa Centro Orientale. In lieve diminuzione i volumi in Italia, mentre più accentuata è la contrazione in Germania e Lussemburgo, che hanno sofferto pessime condizioni atmosferiche protrattesi anche nel mese di aprile. Le vendite di calcestruzzo preconfezionato sono aumentate del 6,8% a 3,3 milioni di metri cubi, per effetto dei progressi registrati in Italia, Stati Uniti e Messico. Il fatturato consolidato è aumentato del 17,7% da 541,3 a 637,0 milioni di euro, grazie a Stati Uniti, Messico ed Europa Centro-orientale; al netto dell’effetto cambio, positivo per 28,2 milioni, e della cessione di Eurobeton, che ha determinato una riduzione del fatturato di 11,9 milioni, la crescita del fatturato sarebbe stata del 15,0%. Il margine operativo lordo è passato da 86,9 a 119,7 milioni di euro; l’aumento di 32,8 milioni è per 7,8 milioni dovuto all’effetto cambio. Il margine operativo lordo del primo trimestre 2006 include componenti non ricorrenti per 3,6 milioni, di cui 3,4 milioni rivenienti dalla cessione di Eurobeton; nello stesso periodo del 2005, le componenti non ricorrenti erano pari a 10,2 milioni, di cui 9,8 milioni relativi alla cessione di Glens Falls. Escludendo tali componenti non ricorrenti il margine operativo lordo ammonta pertanto a 116,1 milioni, +51,6% rispetto a 76,6 milioni nel primo trimestre 2005. Dopo ammortamenti per 48,8 milioni di euro (49,6 nel primo trimestre 2005), il risultato operativo raggiunge i 70,8 milioni di euro (37,3 milioni nel 2005). I costi finanziari sono diminuiti da 48,8 a 22,2 milioni di euro per i minori oneri sulle variazioni dei tassi di cambio; di conseguenza, l’utile prima delle imposte si è attestato a 47,8 milioni, contro una perdita di 14,5 milioni nello stesso periodo dell’esercizio precedente. Il conto economico chiude con un utile netto di 34,4 milioni di euro, di cui 29,1 milioni di spettanza del gruppo e 5,3 milioni degli azionisti terzi. Il miglioramento del risultato netto rispetto al primo trimestre 2005 è dovuto per 25,1 milioni ad una più favorevole dinamica delle componenti valutarie e di quelle associate alla valutazione dei contratti di copertura. Il cash flow del periodo risulta pari a 83,2 milioni (28,7 nei primi tre mesi 2005); nel trimestre, il gruppo ha investito in immobilizzazioni tecniche 41,4 milioni. L’indebitamento finanziario netto del gruppo al 31 marzo 2006 è di 1. 038,5 milioni (1. 051,3 al 31 dicembre 2005), mentre il patrimonio netto, inclusa la quota di terzi, ammonta a 2. 216,1 milioni di euro, contro i 2. 230,1 di fine 2005; ne deriva un rapporto indebitamento finanziario/patrimonio netto di 0,47 al 31 marzo 2006, in linea con fine 2005. Italia - Nei primi tre mesi dell’anno, le vendite di cemento sono diminuite dell’1,5%, mentre quelle di calcestruzzo preconfezionato sono cresciute dell’8,9%. È proseguito il recupero dei ricavi medi unitari, di cui si auspica il consolidamento nella restante parte dell’anno per far fronte all’incremento dei costi di elettricità e materie prime verificatosi già nel primo trimestre ed a quelli attesi dei combustibili. Il fatturato in Italia è aumentato da 206,4 a 224,0 milioni di euro, +8,5%, mentre il margine operativo lordo è passato da 36,8 a 38,8 milioni, +5,4%. Germania e Lussemburgo - L’europa Centrale ha sofferto condizioni meteorologiche molto avverse, protrattesi anche nel mese di aprile, che hanno fortemente penalizzato l’attività nel settore delle costruzioni. Pertanto, le vendite di cemento in Germania sono diminuite del 7,5% (-5,6% per il calcestruzzo preconfezionato), mentre in Lussemburgo la contrazione è stata del 3,9%. Si ritiene che i minori volumi possano comunque essere recuperati nella rimanente parte dell’anno. I minori volumi non hanno impedito di realizzare un seppur contenuto recupero dei ricavi medi unitari. Il fatturato in Germania sì è attestato a 79,6 milioni di euro, in linea con lo stesso periodo del 2005, mentre il margine operativo lordo è negativo per 2,1 milioni (era negativo per 3,5 milioni nel primo trimestre del 2005). A seguito della cessione di Eurobeton, che ha determinato una riduzione di 11,9 milioni di euro, il fatturato in Lussemburgo è passato da 24,9 milioni a 13,3 milioni di euro; il margine operativo lordo, negativo per 0,3 milioni nel primo trimestre 2005, si è attestato a 1,2 milioni, di cui 3,4 relativi alla plusvalenza sulla cessione sopra menzionata. Europa Centro-orientale - Le vendite di cemento nei mercati dell’Europa Centro-orientale sono aumentate del 13,9%; tutti i Paesi presidiati hanno mostrato un andamento favorevole. Nella prima parte dell’anno anche l’evoluzione dei ricavi unitari, in valuta locale, è stata generalmente favorevole. Grazie al contributo di Repubblica Ceca ed Ucraina, le vendite di calcestruzzo preconfezionato sono aumentate del 3,3%. Il fatturato ed il margine operativo lordo realizzati nell’area si sono attestati rispettivamente a 61,6 milioni (+35,6% rispetto ai 45,4 milioni del primo trimestre 2005) e 6,5 milioni (contro 1,5 milioni del primo trimestre 2005). Stati Uniti d’America - Nel primo trimestre del 2006, i mercati serviti negli Stati Uniti hanno goduto di condizioni meteo favorevoli, che hanno consentito un livello di attività nel settore delle costruzioni molto elevato per il periodo. Di conseguenza, le vendite di cemento sono aumentate del 9,2%, mentre per il calcestruzzo preconfezionato l’incremento è stato del 16,6%. I prezzi di vendita hanno mostrato un ulteriore progresso. Il fatturato si è attestato a 253,4 milioni di dollari, contro i 198,3 milioni del primo trimestre 2005 (+27,7%); il margine operativo lordo ha raggiunto i 61,7 milioni di dollari, contro i 46,8 milioni dello stesso periodo dello scorso esercizio (di cui 12,0 rivenienti dalla cessione di Glens Falls). In euro, il fatturato è aumentato del 39,3% da 151,2 a 210,6 milioni ed il margine operativo lordo del 43,7%, da 35,7 a 51,3 milioni. Messico (consolidamento al 50%) - Le vendite di cemento sono aumentate del 19,0%, mentre i volumi di calcestruzzo preconfezionato sono progrediti del 5,5%; in entrambi i casi, i prezzi medi unitari in valuta locale sono in miglioramento rispetto ai valori di fine 2005. Il fatturato ed il margine operativo lordo in valuta locale sono aumentati del 21,1% e 24,9%; il rafforzamento del peso ha favorito la traduzione di tali valori in euro: il fatturato è infatti passato da 35,1 a 49,0 milioni di euro (+39,3%) ed il margine operativo lordo da 16,7 a 24,1 milioni (+43,7%). A fine marzo, rispettando pienamente i piani, è avvenuto con successo l’avvio della seconda linea di produzione di Cerritos, da cui si attende già nel corrente esercizio un contributo alla formazione dei risultati del gruppo Evoluzione prevedibile per l’esercizio in corso - In presenza di condizioni di mercato complessivamente positive, si confermano per l’intero anno le attese di un miglioramento dei risultati a livello operativo; tuttavia il progresso potrebbe essere limitato dalle rinnovate pressioni sui costi di combustibili ed elettricità e da un possibile indebolimento rispetto all’euro delle valute dei paesi nei quali la società opera. .  
   
   
MANTOVA, UN MERCATO IMMOBILIARE PARTICOLARMENTE VIVACE  
 
Bologna, 15 maggio 2006 - Straordinarie performance per il mercato immobiliare di Mantova cresciuto, nell’arco di una decina d’anni (1997-2005) del 97%, contro il 59% medio delle città con cui Mantova confina e il 67% delle città italiane di analoghe dimensioni. “Mantova – spiega Daniela Percoco, coordinatrice dell’Area Real Estate di Nomisma – doveva recuperare un gap di crescita rispetto a città vicine e concorrenti come Verona, Brescia, Parma o Reggio Emilia. La distanza non è ancora stata colmata, ma ormai i valori sono molto vicini”. Per acquistare casa nella città dei Gonzaga ci vogliono circa 2. 000 euro al metroquadro (abitazione usata), ma per oggetti in zone di pregio e nuovi si sfiorano anche i 4. 000 euro (3. 800 euro al metroquadro). Il mercato ha inoltre ottime prospettive anche per l’affitto: per la vocazione turistica della città e per il fatto che il capoluogo, che ha meno 50 mila abitanti, dal ’92 è sede universitaria e oggi ha quasi 2. 000 studenti fuori sede. Destinati a crescere allo stesso ritmo sono anche i comuni della prima cintura, vista la particolarità geografica di Mantova, che è circondata dal Mincio e non può fisicamente espandersi molto. Il quadro è stato tracciato da Nomisma il 3 maggio al convegno “Il mercato immobiliare mantovano, analisi e prospettive” promosso dal Forum Mondadori. . .  
   
   
GRANITIFIANDRE SPA : RISULTATI DEL 1° TRIMESTRE 2006, FATTURATO CONSOLIDATO IN CRESCITA OLTRE LE ATTESE A 46,7 MILIONI DI EURO (+29,2%). INCIDONO SULLA REDDITIVITÀ L´AUMENTO DEI COSTI ENERGETICI  
 
Castellarano, 15 maggio 2006 - Il Consiglio di Amministrazione di Granitifiandre, attiva nella produzione e commercializzazione di lastre in grès porcellanato alternative ai marmi e graniti di cava e prima matricola quotata al segmento Star della Borsa Italiana, ha approvato oggi la Relazione Trimestrale sulla gestione al 31 marzo 2006. Il primo trimestre dell´anno si è caratterizzato per l´ottimo sviluppo dei volumi di vendita: il fatturato consolidato ha superato nel periodo i 46,7 milioni di euro, con una crescita del 29,2% nettamente superiore alle attese. Significativo l´incremento di fatturato di materiale a marchio le cui vendite hanno raggiunto i 32,6 milioni di Euro (+26,7%). In crescita il fatturato domestico, con uno sviluppo delle vendite in Italia del 17,5%, ma ancora superiore è stato lo sviluppo sugli altri mercati europei con un incremento complessivo del 22,1% e performance particolarmente significative in Spagna (+55%), Francia (+12%), Russia (+88%), Olanda (+50%), Belgio (+52%), Repubblica Ceca (+115%). Di rilievo i risultati ottenuti nei mercati del resto del mondo e in particolare in Nord America dove la controllata Stonepeak, attiva dallo scorso anno con il nuovo stabilimento di Crossville (Tennessee), sta guadagnando rapidamente quote di mercato e l´apprezzamento da parte di architetti, "decision maker" e operatori della distribuzione. Un significativo esempio del continuo sviluppo del mercato statunitense è rappresentato dalla recente acquisizione di due importanti commesse, una relativa alla fornitura di materiale a marchio Stonepeak di circa 2,1 milioni di Dollari per una nota catena di negozi di moda e la seconda del valore di circa 1,5 milioni di dollari con uno dei principali distributori statunitensi. Naturalmente la fase di start-up della controllata americana incide ancora negativamente sulla redditività di gruppo, soprattutto in ragione degli ingenti investimenti effettuati per favorire la rapida penetrazione del marchio Stonepeak. L´analisi della marginalità sconta inoltre lo straordinario incremento dei costi energetici, che hanno inciso per 700 mila euro in termini di Ebitda, oltre alla sfavorevole evoluzione del rapporto di cambio Euro/dollaro Usa che ha portato a differenze passive di cambio per 1,3 milioni. Per tali concause il margine operativo lordo (Ebitda) si è attestato a 5,5 milioni di Euro a fronte dei 5,9 milioni del 2005, il risultato operativo (Ebit) è pari a 2,2 milioni (3,6 milioni nel 2005) e il risultato netto di Gruppo è negativo per 1,3 milioni contro un utile di 2,3 milioni di euro conseguito nel primo trimestre 2005. Àˆ semplice valutare gli effetti degli investimenti per l´avvio delle attività della controllata americana Stonepeak sulla marginalità comparando i dati a parità di perimetro. Al netto dell´effetto start-up Stonepeak, infatti, a fronte di un fatturato nel trimestre di 42,2 milioni di euro l´Ebitda risulta positivo per circa 6,5 milioni di euro (+8,7%), l´Ebit si attesta a 4,1 milioni (+13,8%). La capogruppo Granitifiandre S. P. A. Ha raggiunto un livello di fatturato pari a 30 milioni di Euro, registrando una crescita del 20,9% (+ 5,2 milioni di Euro). Correlati allo sviluppo del fatturato sono anche i margini operativi, con un Ebitda pari a 5,7 milioni di Euro in crescita del 14,3% e un Ebit pari a 4,2 milioni di Euro in crescita del 19,4%. La posizione finanziaria netta è negativa per 41,9 milioni di Euro, contro i -41,7 milioni di Euro al 31 dicembre 2005. I flussi di cassa generati dalla gestione corrente al lordo delle imposte sono stati pari a 3,7 milioni di Euro. Grazie alle recenti aperture di punti vendita, tra cui si segnalano quelle di Puerto Rico, Parigi, Faenza e Shangai, i negozi a marchio Geologica sono oggi 67, di cui 44 operativi all´estero. Àˆ prevista a breve l´inaugurazione di 5 nuovi negozi Geologica a Strasburgo, Miami, Doha (Qatar), Las Palmas e Bari. "In base all´attuale andamento delle vendite - ha affermato Graziano Verdi, Presidente e Amministratore Delegato di Granitifiandre - e al consistente portafoglio ordini per i mesi a venire, riteniamo non solo che il gruppo possa mantenere l´attuale trend di crescita dei volumi ma che possa recuperare maggiori livelli di marginalità già a partire dal secondo trimestre dell´anno". "Notizie positive in questo senso arrivano dalla controllata tedesca Porcelaingres - continua Verdi -che manifesta un incremento del portafoglio ordini del 31% e dall´americana Stonepeak che, allacciate relazioni commerciali con tre quarti dei potenziali clienti, ha già raccolto un portafoglio ordini di circa 6 milioni di dollari". . .  
   
   
SAES GETTERS RISULTATI DEL PRIMO TRIMESTRE 2006. FATTURATO CONSOLIDATO DEL TRIMESTRE PARI A 42,8 MILIONI DI EURO IN CRESCITA DEL 31,8% RISPETTO A 32,4 MILIONI DI EURO DEL PRIMO TRIMESTRE 2005 (+35,7% A PARITÀ DI AREA DI CONSOLIDAMENTO1).  
 
Milano, 15 maggio 2006 - Il Consiglio di Amministrazione di Saes Getters S. P. A. , riunito l’11 maggio a Lainate (Mi), ha approvato i risultati consolidati del Gruppo relativi al primo trimestre 2006 (1 gennaio - 31 marzo). Il Gruppo italiano leader mondiale nella produzione di getter (affinatori chimici per il vuoto) ha realizzato nel primo trimestre 2006 un fatturato consolidato pari a 42,8 milioni di euro, in crescita del 31,8% rispetto a 32,4 milioni di euro conseguiti nello stesso trimestre del precedente esercizio. Il fatturato consolidato a parità di area di consolidamento è risultato in crescita del 35,7% rispetto al primo trimestre 2005, considerando la cessione della controllata Fst Consulting International, Inc. Nel luglio 2005 e l’acquisizione della partecipazione pari al 35% di Nanjing Saes Huadong Getters Co. Ltd. Nel gennaio 2006. L’utile operativo consolidato è stato pari a 13,2 milioni di euro, in consistente miglioramento rispetto a 6,9 milioni di euro del corrispondente trimestre 2005. Al netto delle principali partite non ricorrenti, l’utile operativo consolidato del periodo sarebbe stato pari a 14,2 milioni di euro, rispetto a 7,5 milioni di euro nel primo trimestre 2005. L’utile netto consolidato è stato pari a 7,4 milioni di euro rispetto a 4 milioni di euro del primo trimestre 2005. Al netto delle principali partite non ricorrenti, l’utile netto consolidato del periodo sarebbe stato pari a 8,2 milioni di euro, rispetto a 4,4 milioni di euro nel corrispondente periodo del 2005. L’utile netto per azione ordinaria e di risparmio nel trimestre è risultato pari a 0,3318 euro, da confrontarsi con 0,1804 euro nel primo trimestre 2005. 1 Si segnalano la cessione della controllata Fst Consulting International, Inc. Nel luglio 2005 e l’acquisizione della partecipazione pari al 35% di Nanjing Saes Huadong Getters Co. Ltd. Nel gennaio 2006. “Siamo molto soddisfatti del fatturato trimestrale, realizzato anche grazie a vendite particolarmente elevate per il mercato dei semiconduttori, e degli ottimi risultati, superiori alle nostre attese e in decisa crescita rispetto al primo trimestre dello scorso anno, che non fu particolarmente brillante” ha commentato l’ing. Massimo della Porta, Chief Executive Officer del Gruppo Saes Getters. “Decisamente positivo è stato l’andamento delle vendite nei diversi mercati industriali di riferimento del Gruppo, in particolare di componenti per la retroilluminazione degli schermi a cristalli liquidi. Unica eccezione è stata quella del mercato dei tubi catodici, dove è proseguita la flessione in atto già dal precedente esercizio che potrebbe richiedere razionalizzazioni” ha aggiunto l’ing. Massimo della Porta. “Siamo ottimisti sulle prospettive per la restante parte dell’anno, che vedrà una crescita anche delle vendite di prodotti nell’ambito dei materiali avanzati. ” Business Unit Information Displays Il fatturato consolidato della Business Unit Information Displays nel primo trimestre 2006 è stato pari a 26,8 milioni di euro in crescita del 40,6% rispetto a 19 milioni di euro del corrispondente periodo del 2005 (+35,3% al netto dell’effetto cambi). La Cathode Ray Tubes Business Area ha realizzato un fatturato pari a 8,3 milioni di euro, in riduzione del 5,4% rispetto a 8,7 milioni di euro del primo trimestre 2005 (- 11,7% a parità di consolidamento, considerando l’acquisizione della partecipazione pari al 35% di Nanjing Saes Huadong Getters Co. Ltd. Nel gennaio 2006). La flessione al netto dell’effetto cambi, pari a 12,7%, è da attribuirsi alla contrazione del mercato dei tubi catodici. L’andamento valutario ha comportato un effetto positivo pari a 7,3%. Il fatturato della Flat Panel Displays Business Area è stato pari a 18,5 milioni di euro, in crescita del 79,7% rispetto a 10,3 milioni di euro del primo trimestre 2005. L’incremento, che al netto dell’effetto cambi è stato pari a 75,3%, è da attribuirsi alle maggiori vendite di dispensatori di mercurio utilizzati nelle lampade fluorescenti a catodo freddo per la retro-illuminazione degli schermi a cristalli liquidi. L’andamento valutario ha comportato un effetto cambi positivo pari a 4,4%. L’utile industriale lordo della Business Unit Information Displays è stato pari a 18,8 milioni di euro nel primo trimestre 2006 in miglioramento rispetto a 11,5 milioni di euro nel primo trimestre 2005. L’utile operativo del trimestre per la Business Unit Information Displays è stato pari a 14 milioni di euro, in crescita rispetto a 8 milioni di euro nel primo trimestre 2005 per effetto dell’incremento di fatturato e di un mix di vendita più favorevole. Business Unit Industrial Applications Il fatturato consolidato della Business Unit Industrial Applications nel primo trimestre 2006 è stato pari a 15,6 milioni di euro, in crescita del 17,1% rispetto a 13,3 milioni di euro del corrispondente periodo del 2005 (+11,9% al netto dell’effetto cambi). Il fatturato della Lamps Business Area è stato pari a 3,3 milioni di euro rispetto a 2,9 milioni di euro del primo trimestre 2005 (+14,8%). La crescita al netto dell’effetto cambi è stata pari a 12,8%, principalmente per effetto delle maggiori vendite di componenti per lampade fluorescenti. L’andamento valutario ha comportato un effetto cambi positivo pari a 2%. Il fatturato della Electronic Devices Business Area è stato pari a 3,2 milioni di euro nel primo trimestre 2006, in crescita del 6,2% rispetto a 3 milioni di euro del corrispondente trimestre 2005. L’incremento del fatturato è da attribuirsi a vendite in leggera crescita e all’effetto cambi positivo. Il fatturato della Vacuum Systems and Thermal Insulation Business Area è stato di 2,1 milioni di euro nel primo trimestre 2006, in crescita del 44,5% rispetto a 1,4 milioni di euro nel primo trimestre 2005. Il miglioramento è da attribuirsi alle maggiori vendite di di pompe e altri prodotti getter per acceleratori di particelle, oltre che di pannelli per isolamento termico (+41,7%). L’andamento valutario ha comportato un effetto cambi positivo pari a 2,8%. Il fatturato della Semiconductors Business Area è stato di 6,9 milioni di euro nel primo trimestre 2006, in aumento del 17,3% rispetto a 5,9 milioni di euro nel primo trimestre 2005 (+59% a parità di consolidamento, considerando la cessione della controllata Fst Consulting International, Inc. Nel luglio 2005). L’incremento del fatturato è da attribuirsi alle maggiori vendite di grandi purificatori di gas, grazie anche ad un importante ordine concluso nel trimestre. L’andamento valutario ha comportato un effetto cambi positivo pari a 8%. L’utile industriale lordo della Business Unit Industrial Applications è stato pari a 6,4 milioni di euro nel primo trimestre 2006 rispetto a 5,4 milioni di euro nello stesso trimestre 2005. L’utile operativo del trimestre per la Business Unit Industrial Applications è stato pari a 2,1 milioni di euro, in crescita rispetto a 1,4 milioni di euro nel primo trimestre 2005 principalmente per effetto dell’incremento di fatturato. Business Development Unit Advanced Materials & Corporate Costs Il fatturato consolidato della Business Development Unit Advanced Materials è stato pari a 0,4 milioni di euro, grazie alle vendite di film getter per applicazione Mems e cristalli sintetici per applicazioni laser. Il fatturato del primo trimestre 2005 era stato pari a 0,1 milioni di euro. I costi operativi corporate ed i costi operativi della Business Development Unit sono stati pari a 3,1 milioni di euro rispetto a 2,3 milioni di euro del primo trimestre 2005. Si segnala che i costi del primo trimestre 2006 includono oneri non ricorrenti relativi ad indennità per il personale. L’utile industriale lordo complessivo consolidato è stato pari a 25,4 milioni di euro nel primo trimestre 2006 rispetto a 16,8 milioni di euro del corrispondente trimestre del 2005. Il margine industriale lordo, in termini percentuali sul fatturato, è stato pari a 59,4% in crescita rispetto a 51,8% nel primo trimestre del 2005. Il totale dei costi operativi consolidati è stato pari a 12,2 milioni di euro rispetto a 10 milioni di euro nel primo trimestre 2005. L’ebitda complessivo consolidato è stato pari a 16,3 milioni di euro nel primo trimestre 2006 rispetto a 9,9 milioni di euro dello stesso trimestre 2005. In termini percentuali sul fatturato l’Ebitda è stato pari a 38,1% nel primo trimestre 2006 rispetto a 30,5% nello stesso trimestre del 2005. L’utile operativo complessivo consolidato del trimestre è stato pari a 13,2 milioni di euro nel primo trimestre 2006 in consistente miglioramento rispetto a 6,9 milioni di euro nel corrispondente periodo dell’anno precedente per effetto dell’incremento del fatturato e di un migliore mix di vendita. In termini percentuali sul fatturato il margine operativo è stato pari a 30,8% nel primo trimestre 2006 rispetto a 21,4% nello stesso trimestre del 2005. Le imposte sul reddito del trimestre sono state pari a 5,7 milioni di euro rispetto a 3,5 milioni di euro del corrispondente trimestre dell’esercizio precedente. L’incidenza sull’utile ante imposte è stata pari a 43,2% nel primo trimestre 2006 rispetto a 46,6% del corrispondente trimestre del 2005. La riduzione dell’incidenza delle imposte è principalmente legata ad una diversa composizione dei risultati da parte delle società del Gruppo. L’utile netto consolidato del trimestre è stato pari a 7,4 milioni di euro rispetto a 4 milioni di euro del primo trimestre 2005. La posizione finanziaria netta consolidata al 31 marzo 2006 presenta una disponibilità netta di 88,4 milioni di euro, in crescita rispetto a 85,9 milioni di euro al 31 dicembre 2005. L’aumento è principalmente dovuto dalle risorse finanziarie generate dalla gestione operativa (12,2 milioni di euro) parzialmente impiegate in investimenti in immobilizzazioni materiali per 2,6 milioni di euro e nell’acquisizione del restante 35% di Nanjing Saes Huadong Getters Co. Ltd per 9 milioni di euro. Evoluzione prevedibile della gestione - Le aspettative per il 2006 sono positive in particolare per l’atteso protrarsi della crescita delle vendite di componenti per gli schermi a cristalli liquidi, che il Gruppo potrà soddisfare grazie ad adeguati potenziamenti produttivi nel Far East. Per contro, il mercato tradizionale dei tubi catodici è atteso in flessione a fronte della maturità del settore. La Società valuterà opportune razionalizzazioni che dovessero rendersi necessarie per adeguarsi agli scenari di mercato. Gli altri mercati industriali di riferimento per il Gruppo dovrebbero complessivamente confermare un trend di moderata crescita rispetto al precedente esercizio. Il Gruppo prevede contributi crescenti in termini di fatturato derivanti dal lancio sui mercati di alcuni prodotti nell´ambito dei materiali avanzati. .  
   
   
QUASI 20.000 DITTE INDIVIDUALI A MILANO SONO EXTRACOMUNITARIE UN IMPRENDITORE SU CINQUE È “DONNA” O EGIZIANO. L’ETÀ MEDIA 40 ANNI  
 
Milano, 15 maggio 2006 - Sono 18. 247 le ditte individuali con titolare di nazionalità extracomunitaria nella provincia di Milano nel 2005. Costituiscono l’11,5% di tutte le imprese individuali della provincia, quasi il 50% di quelle della Lombardia e crescono del 12,4% rispetto al 2004. Quasi un quinto di queste ditte extracomunitarie (17,1%) ha un titolare donna, dato importante anche se leggermente più basso di quello generale che vede “rosa” il 20,1% di tutte le ditte individuali milanesi. Gli imprenditori extracomunitari sono abbastanza giovani, con un’età media pari a 40 anni ed oltre il 70% dei titolari con età compresa tra 30 e 49 anni. L’imprenditoria extracomunitaria a Milano parla soprattutto arabo. La comunità di imprenditori più forte è infatti quella egiziana con 3. 766 imprese, il 20% del totale delle ditte extracomunitarie. Seguono cinesi (2. 561 imprese, 14%), marocchini (1. 618 imprese, 8. 9%) e rumeni (1. 161 imprese, 6,4%). Sotto le mille imprese, peruviani (917 imprese, 5%), albanesi (810 imprese) e senegalesi (702 imprese). Diversa la geografia dell’imprenditoria femminile extracomunitaria dove circa il 40% di tutte le attività è in mano ad imprenditrici cinesi (972 imprese, 31,2%) e peruviane (260 imprese, 8,3%). I settori in cui è più forte la presenza di imprenditori extracomunitari sono quelli del commercio (5. 609 imprese, 30,7% del totale che diventa 38,6% per le imprese femminili) e dell’edilizia (5. 212 imprese, 28,6%). Scelte, invece, più dalle donne le attività immobiliari, di informatica e ricerca (16,3% donne, 11,6% uomini), i servizi pubblici sociali e personali (7% donne, 2% uomini) e sorprendentemente anche le attività manifatturiere (17,1% donne, 10,9% uomini). Emerge da una elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati del Registro Imprese al 31 dicembre 2005. E dell’imprenditoria immigrata si è parlato oggi in Camera di commercio a Milano nel corso del convegno “Gli immigrati imprenditori. Il radicamento nel tessuto economico milanese e le relazioni con la società di partenza” promosso da Camera di commercio di Milano e Fondazione Ismu, con il patronato della Regione Lombardia. “La crescita delle imprese con titolare di origine extracomunitaria– ha dichiarato Marco Accornero, membro di giunta della Camera di commercio di Milano – si inserisce nella caratteristica apertura di Milano al mondo esterno e internazionale. Fare impresa è, in questa prospettiva, una sfida di integrazione e rappresenta un passo importante sulla strada della crescita comune. Per questo la Camera di commercio di Milano è attiva, insieme alle altre istituzioni del territorio, nella promozione di attività che, come questo convegno, contribuiscono alla diffusione della cultura economica. ” Elaborazione Camera di commercio di Milano su dati del Registro Imprese al 31 dicembre 2005 relativamente alla nazionalità dei titolari di ditte individuali
Nazionalità Comunitaria Extra Comunitaria Italiana Altro Totale Extra Comunitaria 2004 Var. 04/05 % Extra su tot Lombardia
Milano 1362 18247 138992 64 158665 16. 232 12,4% 49,7%
Peso su totale 0,9% 11,5% 87,6% 0,0% 100,0%
Lombardia 3270 36678 394470 213 434631 15,9%
Elaborazione Camera di commercio di Milano su dati del Registro Imprese al 31 dicembre 2005 – Prime 15 nazionalità dei titolari extracomunitari di ditte individuali a Milano
Prime 15 nazionalità extracomunitarie Numero ditte individuali di Milano Posizione in classifica Peso su totale
Egitto 3766 1 20,6%
Cina 2561 2 14,0%
Marocco 1618 3 8,9%
Romania 1161 4 6,4%
Peru´ 917 5 5,0%
Albania 810 6 4,4%
Senegal 702 7 3,8%
Bangladesh 660 8 3,6%
Ecuador 512 9 2,8%
Tunisia 499 10 2,7%
Pakistan 423 11 2,3%
Svizzera 407 12 2,2%
Brasile 363 13 2,0%
Argentina 349 14 1,9%
Serbia E Montenegro 311 15 1,7%
tot primi 15 paesi 15. 059 82,5%
altri paesi 3. 188 17,5%
Totale extra ditte 18. 247 100,0%
Elaborazione Camera di commercio di Milano su dati del Registro Imprese al 31 dicembre 2005 relativamente alla ditte individuali con titolare extracomunitario e donna
Provincia Ditte con titolare Extra Comunitario di cui Donne Peso donne su extraditte
Milano 18247 3114 17,1%
Elaborazione Camera di commercio di Milano su dati del Registro Imprese al 31 dicembre 2005 – prime 15i nazionalità tra le donne extracomunitarie titolari di ditta individuale a Milano
Stato di nascita Milano Posizione Peso su tot. Donne
Cina 972 1 31,2%
Peru´ 260 2 8,3%
Romania 134 3 4,3%
Marocco 131 4 4,2%
Ecuador 130 5 4,2%
Egitto 126 6 4,0%
Brasile 110 7 3,5%
Svizzera 92 8 3,0%
Serbia E Montenegro 91 9 2,9%
Nigeria 82 10 2,6%
Argentina 76 11 2,4%
Filippine 52 12 1,7%
Albania 51 13 1,6%
Russia (Federazione) 50 14 1,6%
Somalia 40 15 1,3%
Altre Nazionalità 717 23,0%
Totale 3114 100,0%
Elaborazione Camera di commercio di Milano su dati del Registro Imprese al 31 dicembre 2005 – Età dei titolari extracomunitari di ditte individuali a Milano
Fasce di età dei titolari di ditte individuali con nazionalità Extra Comunitaria Numero Ditte individuali Peso su totale
Eta´: da 18 a 29 anni 2742 15,0%
Eta´: da 30 a 49 anni 13054 71,5%
Eta´: da 50 a 69 anni 2327 12,8%
Eta´: >= 70 anni 123 0,7%
Totale 18247 100,0%
Elaborazione Camera di commercio di Milano su dati del Registro Imprese al 31 dicembre 2005 – settori di attività delle ditte individuali con titolare extracomunitario a Milano
Settore di attività Ditte con titolare Extra Comunitario peso su totale
Comm. Ingr. E dett. -rip. Beni pers. E per la casa 5609 30,7%
Costruzioni 5212 28,6%
Attiv. Immob. ,noleggio,informat. ,ricerca 2117 11,6%
Trasporti,magazzinaggio e comunicaz. 2060 11,3%
Attivita´ manifatturiere 1993 10,9%
Alberghi e ristoranti 565 3,1%
Altri servizi pubblici,sociali e personali 372 2,0%
Agricoltura, caccia e silvicoltura 95 0,5%
Intermediaz. Monetaria e finanziaria 94 0,5%
Imprese non classificate 88 0,5%
Istruzione 23 0,1%
Sanita´ e altri servizi sociali 18 0,1%
Altro 1 0,0%
Totale 18247 100,0%
Elaborazione Camera di commercio di Milano su dati del Registro Imprese al 31 dicembre 2005 settori di attività delle ditte individuali con titolare extracomunitario e donna a Milano
Settore di attività Ditte con titolare Donna ed Extra Comunitario peso su totale
Comm. Ingr. E dett. -rip. Beni pers. E per la casa 1201 38,6%
Attivita´ manifatturiere 534 17,1%
Attiv. Immob. ,noleggio,informat. ,ricerca 509 16,3%
Trasporti,magazzinaggio e comunicaz. 332 10,7%
Altri servizi pubblici,sociali e personali 217 7,0%
Alberghi e ristoranti 163 5,2%
Costruzioni 58 1,9%
Intermediaz. Monetaria e finanziaria 35 1,1%
Agricoltura, caccia e silvicoltura 28 0,9%
Sanita´ e altri servizi sociali 13 0,4%
Istruzione 11 0,4%
Altre Imprese 13 0,4%
Totale 3114 100,0%
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PREVISIONI ROSEE PER LA LOMBARDIA NEL 2006 E A MILANO I SERVIZI PRODUCONO LA METÀ DEL VALORE AGGIUNTO ‏  
 
 Milano, 15 maggio 2006 - Il 2006 sarà un anno decisamente positivo per la Lombardia: prima tra le regioni italiane come crescita del Pil (+1,8% rispetto al +0,3% del 2005 e a una media nazionale pari a +1,5%), ma decisamente bene anche l’andamento dell’export (+3,4%) e della occupazione (la disoccupazione diminuisce dello 0,2%: dal 3,7% al 3,5%). Sostanzialmente stabile la situazione degli investimenti per costruzioni (+2%) e per macchinari (variazione prevista nel 2006: 0%, in controtendenza rispetto al –3,7% del 2005), mentre scendono i consumi delle famiglie: +0,9% rispetto al +1,3% del 2005. Se si considera complessivamente l’andamento delle singole voci, la Lombardia si piazza al terzo posto in Italia come crescita prevista per il 2006 (preceduta dalla Toscana e dall’Emilia Romagna), guadagnando una posizione rispetto al 2005. Per quanto riguarda Milano il 55% del suo valore aggiunto è prodotto dal settore servizi (media europea 56-57%). Pesano soprattutto i servizi avanzati per il business e l’industria culturale, quasi il 25% nel 2005, il commercio e pubblici esercizi (19%), i servizi legati alla pubblica amministrazione, istruzione e sanità (10%). Seguono trasporti e comunicazioni con l’8% e i servizi finanziari con il 5% circa del totale del valore aggiunto. Sono questi alcuni dei dati che emergono da una elaborazione della Camera di Commercio – attraverso il Lab Mim – su dati Unioncamere e Università Cattolica, in occasione del 12 maggio, giornata dell’economia. “Le previsioni per il 2006 in Lombardia – ha commentato Carlo Sangalli, presidente della Camera di Commercio di Milano – mostrano un trend positivo, a conferma dei segnali incoraggianti fatti registrare dall’economia lombarda in questi ultimi mesi. Una crescita che si basa in particolare su un rinnovato vigore del made in Lombardia sui mercati internazionali e che si trasforma in ricchezza per l’intera collettività con la discesa del tasso di disoccupazione. Anche se ci sono elementi di difficoltà con i consumi che ancora non ripartono. Ora occorre darsi da fare, a partire dalle istituzioni, insieme al mondo associazionistico e imprenditoriale, per cogliere le opportunità offerte da questo scenario e per un impatto positivo sul territorio. ”
Confronto 2005/2006
Classifica generale J
Pil J
Export J
Consumi famiglie L
Investimenti costruzioni =
Investimenti macchinari J
Tasso disoccupazione J
Tasso di attività =
Elaborazione Camera di commercio di Milano - Lab Mim su dati Unioncamere - Prometeia Classifica generale. Le previsioni per la Lombardia per il 2006 dicono “bello, e in costante miglioramento”: se infatti nel 2005 la Lombardia era al quarto posto tra le regioni italiane sulla base del valore del suo indice di crescita, preceduta da Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia e Veneto (rispettivamente al primo, secondo e terzo posto), le previsioni per il 2006 le fanno guadagnare una posizione, issandola al terzo posto (solo Toscana ed Emilia Romagna fanno meglio). L’indice di crescita è costituito da sei voci: variazione del Pil, delle esportazioni, delle spese per i consumi delle famiglie, degli investimenti in costruzioni e in macchinari/impianti, del tasso di disoccupazione e di quello di attività. Tutti i dati della ricerca Prodotto interno lordo. Nel corso del 2006, è la Lombardia (assieme all’Emilia Romagna e alla Basilicata) la regione in Italia in cui si dovrebbe registrare l’incremento del Pil maggiore in Italia: +1,8% (rispetto a una media italiana pari all’1,5%). Rispetto al 2005, dove la Lombardia ha fatto registrare una variazione del Pil pari allo 0,3% (7° posto in Italia), la crescita è pari all’1,5% (solo Calabria, +2,5%, e Basilicata, +2,2%, registrano una crescita tra i due anni maggiore). Esportazioni. Le previsioni per le esportazioni lombarde nel 2006 registrano una crescita di ben il 3,4% (media italiana: +3%), il che pone la Lombardia al quarto posto in Italia (preceduta dal Molise, Puglia e Piemonte). Rispetto al 2005, dove si era registrata una assenza di variazioni nell’export (12° posto in Italia), la crescita è così stata del 3,4% (la crescita tra i due anni maggiori in Italia, assieme alla Toscana). Spese per consumi delle famiglie. La crescita dei consumi delle famiglie nel 2006 si dovrebbe attestare in Lombardia al +0,9% (leggermente inferiore alla media italiana: +1,1%), al 16° posto tra le regioni italiane. Rispetto al 2005, si registra un arretramento di 14 posizioni (la Lombardia era al 2° posto con una variazione pari a +1,3%). Investimenti in costruzioni. La variazione degli investimenti in costruzioni in Lombardia dovrebbe raggiungere il +2% (pari alla media italiana), al nono posto tra le regioni italiane. Sostanzialmente stazionari tale valore rispetto al 2005 (+2,2%; settimo posto in Italia). Investimenti in macchinari ed impianti. Nel corso del 2006 non è prevista alcuna variazione di rilievo per quanto riguarda gli investimenti fissi lordi in macchinari ed impianti in Lombardia (media italiana: +2,5%), al 20° posto come valore tra le regioni italiane. Il dato è comunque migliore rispetto a quello del 2005, dove in Lombardia si era registrata una variazione negativa dello 3,7% (11° posto in Italia). Occupazione: tasso di disoccupazione e di attività. Migliorano le previsioni sull’occupazione. In particolare si registra una contrazione del tasso di disoccupazione (dal 3,7% del 2005 al 3,5% del 2006: quarto posto in Italia; media italiana 2006: 7,6%). Sostanzialmente stabile invece il valore del tasso di attività: 46,8% nel 2006 rispetto al 47% del 2005 (sempre al quarto posto in Italia; media nazionale: 42,4%). Terziarizzazione del sistema economico milanese Nell’ultimo trentennio (1975-2005) a Milano la quota del valore aggiunto del settore servizi è rimasta stabile per un valore pari al 55% (contro il 56-57% medio delle città europee). A Milano pesano strutturalmente di più, rispetto ad altre grandi città europee, il commercio e i pubblici esercizi. E se nel capoluogo ambrosiano la quota di questo settore sul valore aggiunto è del 19%, a Londra si attesta al 18%, a Parigi al 14%, a Francoforte al 12%. Servizi finanziari. Per i servizi finanziari Milano arriva al 5% del totale del valore aggiunto. Mentre Londra è circa al 12%. Francoforte quasi al 8%, Parigi arriva al 6% circa. Altri servizi di mercato. I servizi avanzati per il business e l’’industria culturale. La quota a Milano è rimasta stabile tra il 20% e il 25% dal 1975-2005. Trasporti e comunicazione. Milano appare in linea con le altre città per il peso relativo a questo tipo di servizi: Milano 8,3%, Parigi 8% Francoforte 7,4%. A Londra la quota maggiore 14,5% Servizi “non di mercato” (pubblica amministrazione, istruzione, sanità, assistenza, ecc. ). Milano è rimasta pressoché costante, intorno al 10%, per tutto il trentennio considerato (1975-2005), così come Parigi che dal 13% si assesta sul 13,5%, Londra vede una diminuzione dal 27% al 20% e Francoforte dal 15% a poco meno del 10%. Previsioni per la Lombardia 2006 (e confronto con 2005)
Previsioni 2006 Confronto 2005/2006
posizione variazione % Media Italia variazione classifica variazione percentuale
Classifica tot. 3 - - +1 -
Pil 1 +1,8% +1,5% +6 +1,5%
Export 4 +3,4% +3,0% +8 +3,4%
Spese per consumi delle famiglie 16 +0,9% +1,1% -14 -0,4%
Investimenti per costruzioni 9 +2,0% +2,0% -2 -0,2%
Investimenti per macchinari 20 0,0% 2,5% -9 +3,7%
Tasso di disoccupazione 4 3,5% 7,6% = -0,2%
Tasso di attività 4 46,8% 42,4% = -0,2%
Elaborazione Camera di commercio di Milano - Lab Mim su dati Unioncamere - Prometeia Classifica regioni italiane: previsioni 2006 (classifica generale e per singole voci)
Classifica tot. Pil Export Consumi famiglie Investimenti costruzioni Investimenti macchinari Tasso di disoccupazione Tasso di attività
1 Toscana 5 4 8 5 9 8 8
2 Emilia Romagna 1 14 8 11 12 3 3
3 Lombardia 1 4 16 9 20 4 4
4 Friuli Venezia Giulia 5 17 5 8 13 5 7
5 Veneto 7 14 14 1 15 6 5
6 Basilicata 1 20 5 3 3 15 16
7 Val d´Aosta 19 18 1 6 17 1 2
8 Sardegna 9 7 2 18 2 16 12
9 Trentino Alto Adige 18 11 2 20 14 2 1
10 Calabria 9 9 11 4 5 17 17
11 Puglia 7 2 13 10 4 19 18
12 Campania 4 9 16 2 6 18 19
13 Umbria 15 13 8 7 11 10 11
14 Lazio 13 4 5 12 19 13 10
15 Piemonte 9 3 19 15 17 9 6
16 Molise 16 1 16 17 6 14 15
17 Abruzzo 19 19 2 13 6 12 14
18 Marche 17 16 11 19 9 7 9
19 Sicilia 14 7 14 14 1 20 20
20 Liguria 9 11 19 16 15 11 13
Elaborazione Camera di commercio di Milano - Lab Mim su dati Unioncamere - Prometeia .
 
   
   
REGIONE LOMBARDIA:_ ARTIGIANATO, 42 MILIONI PER LA COMPETITIVITÀ INTERVENTI PER LO SVILUPPO ECONOMICO, PRODUTTIVO E OCCUPAZIONALE  
 
Milano, 15 Maggio 2006 - E´ di 42 milioni di euro lo stanziamento messo a disposizione in pari misura da Regione Lombardia e dalle 11 Camere di Commercio a favore della competitività nel settore artigiano, attraverso una convenzione che destina 8 milioni e 400 mila euro all´anno da oggi alla fine del 2010. L´assessore regionale all´Artigianato e Servizi, Marco Pagnoncelli e il Presidente di Unioncamere Lombardia, Francesco Bettoni, hanno presentato stamane il piano che regolerà gli interventi di supporto allo sviluppo economico, produttivo ed occupazionale delle piccole e medie imprese artigiane. Con la sottoscrizione dell´Accordo di Programma che sarà sottoscritto dai due sistemi, quello regionale e quello camerale, per lo sviluppo economico del sistema lombardo, Regione e Unioncamere si propongono di orientare azioni ed interventi che favoriscano lo sviluppo qualitativo dell´artigianato lombardo, tenendo conto del ruolo fondamentale che esso riveste sul piano socio-culturale ed economico. In particolare, si intende rafforzare le imprese artigiane per aumentare la loro competitività sui mercati domestici ed internazionali, sostenendo i processi di aggregazione in modo da superare i limiti della piccola dimensione. Ci si pone inoltre come obiettivo lo sviluppo di attività economiche che rispettino l´ambiente e accrescano i livelli di sicurezza sui luoghi di lavoro e sul territorio. Nello specifico, gli investimenti riguarderanno il sostegno ai processi di innovazione tecnologica, di formazione e di internazionalizzazione, il miglioramento delle condizioni di accesso al credito, lo sviluppo del mercato del lavoro e la valorizzazione dell´artigianato artistico e tipico. Per ognuno dei cinque anni in cui si estende l´Accordo, verrà redatto un piano annuale sulla base dei progetti presentati, ma verrà nel contempo riservato un consistente margine per interventi eventualmente dettati dall´emergenza o da particolari, improvvise situazioniche il mercato dovesse evidenziare. I compiti di esame e valutazione spetteranno ad un Comitato di Attuazione presieduto dall´assessore Pagnoncelli, mentre la gestione e l´attuazione vera e propria degli interventi saranno di competenza del Comitato tecnico di gestione, composto da rappresentati della Regione e del sistema camerale. Alla conferenza stampa erano presenti anche Arturo Succetti, vice presidente di Unioncamere Lombardia e presidente della Camera di Commercio di Sondrio e Piero Mossi, presidente della Camera di Commercio di Pavia , nonché i rappresentanti delle associazioni di categoria. .  
   
   
IL CHAIRMAN DI DUPONT ILLUSTRA AGLI ANALISTI FINANZIARI LA PERFORMANCE PER IL 2006 VINCENTI LE STRATEGIE DELLA SOCIETA´ PER ACCRESCERE IL VALORE PER GLI AZIONISTI  
 
New York, N. Y. , 15 maggio 2006 – Nella riunione dell’11 maggio alla presenza del Chemical Analysts of New York (Cany), Charles O. Holliday Jr. , Dupont Chairman & Ceo, ha confermato l´efficacia delle iniziative intraprese dalla societa´ per accrescere il valore percepito dagli azionisti e ha ribadito la revisione al rialzo delle stime di utili per azione per il 2006, gia´ annunciata il 25 aprile. "Le nostre strategie di crescita funzionano", ha dichiarato Holliday. "La scienza e l´innovazione sono la nostra forza trainante. Le domande di brevetto presentate da Dupont sono piu´ che raddoppiate fra il 2000 e il 2005, e il 33% del fatturato 2005 proviene da nuovi prodotti sviluppati negli ultimi cinque anni". Holliday ha riferito agli analisti che Dupont sta costruendosi un solido patrimonio brevettuale nel settore delle biotecnologie e stima il valore netto corrente dei progetti in fase di sviluppo in oltre 3 miliardi di dollari. Ha inoltre rivelato che la societa´ prevede di conseguire una solida crescita grazie a innovazioni nel campo delle fonti di energia alternative, quali biocombustibile, energia solare e celle a combustibile. Davanti ai membri di Cany presenti alla riunione, Holliday si e´ detto soddisfatto dei progressi conseguiti nel primo trimestre. "Siamo piu´ che mai impegnati nel raggiungimento degli obiettivi fissati a livello societario", ha aggiunto. Fra le iniziative intraprese per accrescere il valore percepito dagli azionisti Holliday elenca anche un marcato miglioramento del rapporto costi/produttivita´ e della remunerazione delle attivita´ nette: "Stiamo migliorando il rapporto costi/produttivita´ in tutti i business e trasferendo capitali e risorse per migliorare il rendimento del capitale investito". .  
   
   
GEOX: DA MONTEBELLUNA A MOSCA PASSANDO PER KIEV L’AZIENDA CALZATURIERA DI MONTEBELLUNA CONTINUA IL TOUR DI APERTURE DI NUOVI NEGOZI NELLA FEDERAZIONE RUSSA ED UKRAINA  
 
Biadene di Montebelluna (Tv), 15 maggio 2006 - Il Presidente di Geox, Mario Moretti Polegato, ha inaugurato l’11 maggio due negozi nelle città russe di Mosca e San Pietroburgo. Le aperture dei due negozi monomarca fanno parte del tour iniziato tre giorni fa nelle principali città della Ucraina quali Odessa, Dnepropetrovsk e Kiev per la inaugurazione di altri tre Geox Shops. “Questi negozi rappresentano il primo passo della espansione dell’azienda nel mercato russo e ucraino. I prodotti brevettati Geox, un mix di tecnologia e moda italiana, soddisfano i gusti del consumatore russo e ucraino. La clientela in questi mercati chiede prodotti che siano riconoscibili ma anche di qualità alta. I giovani, in particolare, sono alla ricerca di nuovi modelli di vita” è quanto sostiene il Presidente di Geox Moretti Polegato. Geox è presente commercialmente in Russia dal 2005 e in Ucraina dal 2004 ma la vera svolta è arrivata a inizio di quest’anno con l’accordo commerciale siglato con due partners locali, Mti e New Step. L’accordo di partnership prevede l’espansione della distribuzione dei prodotti Geox sia attraverso il canale monomarca sia multimarca. “Siamo molto soddisfatti dei risultati ottenuti sino ad ora -afferma il Presidente di Geox – La partnership con Mti e New Step ha portato all’apertura di tre negozi monomarca in Ucraina e due nuovi in Russia. ” “L’ucraina –continua Moretti Polegato – ma soprattutto la Russia con una popolazione di 143. 782. 338 abitanti, rappresentano importanti mercati per l’Italia. Il nostro paese è uno dei principali partner commerciali della Russia con un volume d´affari, nel 2005, di 1,3 miliardi di euro (+37% rispetto al 2004), una delle percentuali più alte nell’ambito del commercio con i Paesi extra-Ue. ” Le scarpe Geox sono in vendita in Russia e Ucraina ad una fascia di prezzo medio-alta, in linea con le politiche commerciali che l’azienda persegue in tutto il mondo. Con le nuove aperture sono 16 i negozi monomarca Geox in Russia e 3 in Ucraina. La società prevede entro la fine di questa estate l’apertura di altri due negozi monomarca a Mosca ed entro la fine dell’anno, tre in Ucraina nelle città di Lvov, Donetz e Kharkiv. .  
   
   
INDICAM: 8000 PRODOTTI SEQUESTRATI NELLE OPERAZIONI ANTICONTRAFFAZIONE ATTUATE NEI MERCATI AMBULANTI DI MILANO, FIRENZE E ROMA IL GIRO D´AFFARI DEI PRODUTTORI DI PATACCHE ATTIVI IN ITALIA VARIA DAI 3,5 AI 7 MILIARDI DI EURO. DI QUESTI IL 60% SI RIFERISCE A PRODOTTI DI ABBIGLIAMENTO E MODA (TESSILE, PELLETTERIA, CALZATURE), IL RESTO AD OROLOGERIA, BENI DI CONSUMO, COMPONENTISTICA, AUDIOVISIVO, ECC  
 
 Milano, 15 maggio 2006 - Burberry, Calvin Klein, Cartier, Chanel, Dolce & Gabbana, Fendi, Gianni Versace, Giorgio Armani, Gucci, Hermès, Louis Vuitton, Prada, Rayban, Rolex. Queste alcune delle griffe false ricorrenti tra gli 8000 prodotti (pelletteria e accessori, abbigliamento, occhiali, orologi, cd, dvd. ) sequestrati nell´ambito di una serie di operazioni anticontraffazione promosse nei mercati ambulanti di Milano, Firenze e Roma da Indicam, Istituto di Centromarca per la lotta alla contraffazione. L´azione, promossa in collaborazione con la Polizia Locale tra marzo e aprile, ha portato alla denuncia di 20 venditori ambulanti (tutti dotati di licenza) per violazione delle normative sulla tutela dei marchi e all´erogazione di un´ammenda di 200 euro a 10 consumatori. "Nei prossimi mesi, in concomitanza con la stagione turistica, continueremo ad attuare iniziative nelle più importanti città italiane, in collaborazione con le amministrazioni comunali" spiega Carlo Guglielmi, presidente di Indicam e amministratore delegato di Fontanaarte. "Non possiamo rimanere inermi di fronte all´escalation del fenomeno e alla forte latitanza operativa delle istituzioni centrali". Secondo le ultime stime prodotte da Indicam, il giro d´affari dei produttori di patacche attivi in Italia varia dai 3,5 ai 7 miliardi di euro. Di questi il 60% si riferisce a prodotti di abbigliamento e moda (tessile, pelletteria, calzature), il resto ad orologeria, beni di consumo, componentistica, audiovisivo ecc. "I risultati della nostra azione ci consentono di sfatare diversi luoghi comuni", spiega Silvio Paschi, direttore di Indicam. "prima di tutto possiamo dire che la Cina non è affatto il protagonista assoluto del mercato della contraffazione: molta della merce sequestrata è stata infatti prodotta o rifinita in Italia. Inoltre abbiamo verificato che il problema della commercializzazione riguarda sì venditori abusivi, ma è fortemente presente anche presso commercianti dotati di regolare licenza. Infine, la collaborazione con la Polizia Locale di Milano, Firenze e Roma è stata molto efficace: questo vuol dire che le normative ci sono, funzionano e devono solo essere applicate". Tra le nuove iniziative di Indicam, si segnala l´avvio di una collaborazione con alcuni importanti editori e con i provveditorati agli studi, che dovrebbe portare alla produzione di un "giornaletto" informativo dedicato alla lotta alla contraffazione da distribuire agli alunni delle scuole medie. .  
   
   
RISPARMIO ENERGETICO: SUPERATO L’OBIETTIVO NAZIONALE PER L’ANNO 2005  
 
 Milano, 15 maggio 2006 - E’ stato ampiamente superato l’obiettivo nazionale di risparmio energetico definito dall’Autorità per l’anno 2005, sulla base dei decreti ministeriali 20 luglio 2004 orientati allo sviluppo di interventi di efficienza energetica. Tali interventi sono del tipo "ottenere di più con meno", ossia riguardano azioni di risparmio di energia a parità di servizi energetici goduti dai consumatori finali e non semplici tagli dei consumi. L’obiettivo per l´anno 2005 prevedeva il conseguimento di risparmi di energia primaria pari a circa 156. 000 tonnellate equivalenti di petrolio. A seguito delle valutazioni tecniche effettuate dagli uffici dell´Autorità su 1. 100 progetti circa, realizzati dalle società distributrici di energia elettrica e gas e dalle società specializzate (Esco - Energy services companies), sono stati fino ad oggi certificati risparmi fino a circa 280. 000 tonnellate equivalenti di petrolio, di cui il 75% relativo a minori consumi di energia elettrica, il 21% a minori consumi di gas naturale, il rimanente ad altre forme di energia. I risparmi sono stati conseguiti con: interventi sugli usi elettrici nel settore civile attraverso lampadine ed elettrodomestici a basso consumo (34%), miglioramento dell´efficienza nell´illuminazione pubblica attraverso lampadine più efficienti o migliore regolazione (27%), · interventi su sistemi di produzione e distribuzione di energia in ambito civile (20%), riduzione dei fabbisogni termici nel settore civile legati in particolare alla sostituzione di caldaie e all´isolamento termico (14%), interventi sugli usi elettrici e sui sistemi di produzione nel settore industriale (5%). I risparmi energetici certificati fino ad oggi equivarrebbero al consumo domestico annuo di un paese di circa 380. 000 abitanti o alla produzione elettrica annua di una centrale di 160 Mw di potenza. Le emissioni evitate grazie a questi risparmi ammontano ad oltre 750. 000 tonnellate di anidride carbonica. A seguito delle certificazioni dei risparmi di energia conseguiti, l’Autorità ha autorizzato la società Gestore del mercato elettrico (Gme) all’emissione di titoli di efficienza energetica (o “certificati bianchi”) equivalenti, in volume, ai risparmi certificati. Dall’inizio di marzo, i titoli emessi possono essere scambiati sul mercato organizzato dal Gme o attraverso contratti bilaterali. Entro il 31 maggio di quest’anno l’Autorità verificherà che ogni distributore di energia elettrica e gas sia in possesso di certificati bianchi in numero equivalente all’obiettivo di risparmio energetico assegnato. I risparmi certificati e i titoli di efficienza energetica di cui l’Autorità ha autorizzato l’emissione superano l’obiettivo nazionale attribuito ai distributori per l’anno 2005. Il surplus di titoli potrà essere utilizzato per il raggiungimento degli obiettivi di risparmio energetico fissati per il 2006, pari al doppio di quelli del 2005. Per il 2006 l’Autorità ha già provveduto alla ripartizione tra i distributori di energia elettrica e di gas naturale dell´obiettivo complessivo di 311. 000 tonnellate equivalenti di petrolio.
Cosa sono i certificati bianchi e a cosa servono Gli obblighi di risparmio energetico. Al fine di promuovere l’impiego di apparecchiature e impianti ad alta efficienza in luogo di sistemi poco efficienti, sulla base di quanto stabilito dai decreti ministeriali 20 luglio 2004, l’Autorità impone ogni anno ai distributori di energia elettrica e di gas naturale di maggiori dimensioni di conseguire un determinato obiettivo di risparmio energetico attraverso la realizzazione di interventi presso i consumatori finali (es. : installazione di elettrodomestici o caldaie ad alta efficienza, interventi di isolamento termico degli edifici, interventi per aumentare l’efficienza energetica di processi industriali). Gli interventi realizzati vengono sottoposti all’Autorità che ne valuta e certifica i risparmi energetici conseguiti e autorizza successivamente il Gestore del mercato elettrico (Gme) ad emettere i cosiddetti “titoli di efficienza energetica” in quantità pari ai risparmi certificati. I certificati bianchi o titoli di efficienza energetica. Per dimostrare il conseguimento dei loro obblighi di risparmio energetico e non incorrere nelle sanzioni dell’Autorità, i distributori devono consegnare annualmente all’Autorità un numero di “titoli di efficienza energetica” equivalente al loro obiettivo obbligatorio di risparmio. Il mercato dei titoli. In alternativa a realizzare in proprio (anche con la collaborazione di soggetti terzi) interventi di risparmio energetico presso i consumatori finali, i distributori possono scegliere di soddisfare gli obblighi a loro carico acquistando, in tutto o in parte, da terzi titoli di efficienza energetica attestanti il conseguimento di risparmi da parte di altri soggetti (altri distributori o società operanti nel settore dei servizi energetici). La compra-vendita di titoli avviene o attraverso contratti bilaterali, ovvero tramite il mercato dei titoli di efficienza energetica organizzato e gestito dal Gestore del Mercato Elettrico sulla base di regole stabilite nell’aprile dello scorso anno d’intesa con l’Autorità. Il contributo dalle tariffe. L’autorità determina annualmente l’entità del contributo economico da erogare ai distributori per il conseguimento dei loro obblighi. Tale contributo (attualmente pari a 100 Euro per ogni tonnellata equivalente di petrolio risparmiata) è finanziato attraverso un piccolo prelievo dalle tariffe di distribuzione dell’energia elettrica e del gas naturale, stabilito dall’Autorità in modo da garantire che l’aggravio complessivo sulla bolletta energetica dei consumatori sia sempre considerevolmente inferiore al beneficio economico complessivo derivante dall’attuazione del meccanismo. Il contributo contribuisce dunque alla realizzazione degli interventi presso i consumatori finali riducendone il costo. La logica del meccanismo: l’incentivo agli interventi di risparmio energetico. L’obbligo imposto ai distributori e la possibilità per tutti i soggetti che realizzano interventi di risparmio energetico presso i consumatori finali di valorizzare i risparmi conseguiti e certificati dall’Autorità attraverso la vendita a questi distributori dei titoli di efficienza energetica ottenuti, generano un valore economico aggiuntivo per tali interventi. In altre parole, il prezzo al quale i titoli di efficienza energetica sono acquistati dai distributori soggetti agli obblighi, unitamente al contributo tariffario erogato dall’Autorità e alle altre fonti di finanziamento attivate a diversi livelli di governo, rappresentano l’incentivo pubblico per interventi di efficienza energetica che non verrebbero altrimenti realizzati a causa di ostacoli di varia natura (es. : carenza di informazioni per il consumatore finale sugli interventi possibili per ridurre i propri consumi energetici a parità di servizio energetico goduto e a costi recuperabili in breve tempo grazie ai risparmi energetici conseguiti; difficoltà di accesso al credito per il finanziamento degli investimenti iniziali; pratiche di marketing delle aziende interessate che spingono in direzione di un aumento dei consumi).
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RIDURRE GLI SPRECHI ENERGETICI: FONDAZIONE CARIPLO AIUTA I PICCOLI COMUNI PER LA PRIMA VOLTA UN BANDO STUDIATO APPOSITAMENTE PER MAPPARE GLI SPRECHI ENERGETICI SUGLI IMMOBILI PUBBLICI DEI PICCOLI COMUNI E VALUTARE LE POSSIBILI SOLUZIONI. 1,5 MILIONI DI EURO MESSI A DISPOSIZIONE PER TUTELARE L’AMBIENTE ANCHE ATTRAVERSO LA RIDUZIONE DEGLI SPRECHI  
 
Milano, 15 maggio 2006 - La Fondazione Cariplo si rivolge ai piccoli Comuni con meno di 20 mila residenti. Con un apposito Bando “Audit energetico degli edifici di proprietà dei piccoli Comuni” con scadenza il prossimo 14 luglio, la Fondazione mette a disposizione 1,5 milioni di Euro allo scopo di ridurre gli sprechi di risorse energetiche. Il Bando sarà presentato al pubblico martedì 16 maggio alle ore 14,30 a Milano prsso il Centro Congressi di Via Romagnosi n. 6 Municipi, scuole, asili, e altri immobili di proprietà comunale avranno l’opportunità di farsi un check up per verificare se e quanto sprecano. Porte e finestre che non chiudono ermeticamente, impianti di illuminazione inadeguati, caldaie obsolete danno origine a consumi smisurati. I comuni da un lato sopportano costi oltremisura, dall’altro spesso non riescono a promuovere la cultura della parsimonia energetica. La Fondazione Cariplo è convinta che sia importante cominciare a mappare i consumi dei circa 1600 piccoli comuni, della Lombardia e delle province di Novara e Verbania. Non solo: per promuovere una nuova mentalità a livello locale è importante formare le persone su come è possibile realizzare risparmi energetici; per questo il bando finanzia, oltre al censimento, anche la formazione del personale tecnico comunale che imparerà come far risparmiare l’ente pubblico e a trasmettere questa sensibilità alla comunità locale. Come dire che i comuni devono essere messi in grado di saper dare il buon esempio. L’italia infatti è uno dei quattro Paesi europei, insieme a Danimarca, Germania e Gran Bretagna, ad avere recepito la Direttiva europea 2002/91/Ce sul rendimento energetico degli edifici, finalizzato al risparmio di risorse e alla riduzione delle emissioni; la direttiva afferma che gli edifici occupati dalle pubbliche amministrazioni dovrebbero costituire esempio per l’intera comunità proprio come modello di risparmio, capaci di una gestione energetica virtuosa. La Fondazione Cariplo si è dimostrata nel corso degli ultimi anni particolarmente attenta ai temi ambientali. Nei primi mesi del 2006, sono stati già pubblicati i Bandi che hanno per tema la gestione sostenibile delle acque superficiali e la promozione dell’educazione ambientale, a favore dei quali è stato messo a disposizione un importo complessivo di 3,5 milioni di Euro. Il testo e le modalità di partecipazione al Bando per l’audit energetico sono disponibili sul sito www. Fondazionecariplo. It .  
   
   
RISPARMIO ENERGETICO COME RISORSA L´ENEA PER UN NUOVO "MODELLO ENERGETICO-SOCIALE SOSTENIBILE"  
 
 Roma, 15 maggio 2006 - Il Prof. Luigi Paganetto, Commissario Straordinario dell´Enea, nell´aprire i lavori del Workshop "L´enea per il risparmio energetico", che si è tenuto oggi presso la propria sede di Roma, ha sottolineato che : "il risparmio energetico deve essere visto in tutti i suoi aspetti, a cominciare dalle economie che possono realizzarsi con l´uso di materiali isolanti nelle abitazioni, con interventi nei settori più energivori dell´industria, dei servizi e delle attività legate alla logistica. Non va dimenticato che il settore in cui il consumo di energia cresce di più è quello dei trasporti. La scelta strategica deve essere di intervenire in queste aree, con un sistema di regolamentazioni e di incentivi/disincentivi. Solo con questo approccio complessivo si potranno realizzare gli obiettivi di risparmio energetico indicati dall´Unione Europea. " In Italia tutti i settori potrebbero trarre vantaggio da una maggiore efficienza energetica: l´industria, il civile, il sistema dei trasporti con la logistica. Le industrie italiane di grandi dimensioni e quelle ad alta intensità energetica hanno già avviato gli adeguamenti necessari a migliorare la loro efficienza energetica, mentre interventi decisivi devono ancora essere intrapresi dalle imprese di piccole e medie dimensioni, che hanno bisogno di un maggiore supporto tecnico. L´unione Europea, con la recente Direttiva sull´efficienza energetica (32/Ce del 2006) ha voluto dare un decisivo impulso alla promozione del risparmio di energia ponendo ai Paesi membri l´obiettivo di una riduzione dei consumi dell´1% annuo, stimando che esistano margini per contenere i consumi fino ad un massimo del 20% rispetto ai livelli attuali. Gli obiettivi fissati dall´Ue per migliorare l´efficienza energetica richiedono investimenti in nuove tecnologie e azioni per spingere il mercato ad adottarle, con particolare riguardo alle Pmi, nei confronti delle quali è necessario favorire una maggiore conoscenza delle opportunità tecnologiche disponibili. L´ue identifica nel sistema energetico il punto di snodo di diversi fattori connessi alla crescita dei mercati nazionali ed internazionali, il cui ruolo trainante sarà determinato dalla capacità di rispondere alla crescente domanda di energia sempre più decentrata sul territorio. L´attuale sistema energetico tenderà a trasformarsi comportando uno spostamento della produzione di energia direttamente nei luoghi dove c´è la necessità di utilizzarla (distretti energetici territoriali): è opportuno proporre e realizzare modelli territoriali innovativi di integrazione tra produzione e sistema energetico, sostenibili dal punto di vista tecnologico ed economico e destinati a valorizzare il ruolo dei distretti territoriali e delle Pubbliche Amministrazioni Locali. La realizzazione di questi modelli richiede una molteplicità di interventi, che vanno dalla progettazione e gestione di sistemi complessi, all´introduzione di nuove tecnologie per l´ottimizzazione energetica dei processi industriali, dalla realizzazione di edifici a basso consumo (ecobuildings) ad attività di diagnosi energetica, fino allo sviluppo di progetti dimostrativi. Per realizzare il nuovo modello energetico-sociale promosso dall´Ue è necessario affrontare una molteplicità di problematiche di tipo tecnologico, socio-economico e territoriale, normativo e legislativo. L´enea, che ha competenze multidisciplinari nei settori dell´energia, dell´ambiente e delle nuove tecnologie, intende integrare queste problematiche con un approccio sistemico, con l´obiettivo di realizzare un "nuovo modello di energia sostenibile", da attuare in collaborazione con il sistema produttivo nazionale, la Pubblica Amministrazione e il mercato (produttori/consumatori). A questo scopo, l´Enea mette a disposizione le proprie conoscenze tecnico-scientifiche sia per l´individuazione e la dimostrazione di soluzioni davanguardia frutto delle proprie attività di ricerca, che per ladozione di misure di carattere normativo ed economico atte ad incentivare il risparmio energetico ed a rendere obbligatorio il rispetto delle valori di emissione. In tale ambito, fin dagli anni 80, lEnea ha svolto attività di ricerca, sviluppo, dimostrazione e promozione industriale per il risparmio e l´efficienza energetica dei sistemi produttivi, per l´uso razionale di energia, per la formazione professionale di esperti di efficienza energetica, per le diagnosi energetiche presso industrie e servizi, per il supporto tecnico-scientifico alle Regioni. L´efficienza energetica rappresenta anche un´opportunità di crescita economica e sociale, in grado di favorire la creazione di nuovi posti di lavoro grazie alla nascita di nuove professionalità qualificate, come quelle previste per la certificazione energetica degli edifici a seguito della Direttiva dell´Ue sul rendimento energetico in edilizia (91/Ce del 2002). .  
   
   
ENI ANNUNCIA I RISULTATI DEL PRIMO TRIMESTRE 2006 MIGLIORE PERFORMANCE TRA LE MAJOR NELLA CRESCITA ORGANICA DELLA PRODUZIONE DI IDROCARBURI UTILE NETTO: 2,97 MILIARDI DI EURO +22% (UTILE NETTO ADJUSTED: 2,95 MILIARDI DI EURO +24%) PRODUZIONE DI IDROCARBURI: 1,83 MILIONI DI BOE/GIORNO +7% VENDITE DI GAS NATURALE: 31,6 MILIARDI DI METRI CUBI +7%  
 
 San Donato Milanese, 15 maggio 2006 - Il Consiglio di Amministrazione di Eni ha esamina­to ieri sera i risultati del primo trimestre 2006 (non sottoposti a revisione contabile).
Quarto trimestre Primo trimestre
2005 2005 2006 Var. %
Risultati economici(milioni di euro)
4. 396 Utile operativo 4. 450 5. 595 25,7
4. 931 Utile operativo adjusted (1) 4. 348 5. 533 27,3
2. 105 Utile netto 2. 445 2. 974 21,6
2. 396 Utile netto adjusted (1) 2. 385 2. 954 23,9
Principali indicatori operativi Produzione
1. 806 di idrocarburi (migliaia di boe/giorno) Vendite 1. 703 1. 827 7,3
28,00 di gas naturale (2) (miliardi di metri cubi) Vendite di prodotti petroliferi rete 29,60 31,61 6,8
3,11 Europa a marchio Agip (milioni di tonnellate) Produzione venduta 2,89 2,93 1,4
6,07 di energia elettrica (terawattora) 4,98 6,42 28,9
Highlight operativi e di scenario - produzione di idrocarburi: 1,83 milioni di boe/giorno, con una crescita del 7% conseguita interamente per linee interne, in particolare in Libia, Angola ed Egitto. La crescita raggiunge il 9% se si esclude lÕeffetto prezzo nei Production Sharing Agreement4 (Psa) e nei contratti di buy-back. La performance del trimestre risente dellÕancora parziale recupero della produzione nel Golfo del Messico dopo la stagione degli uragani nel secondo semestre 2005 e delle fermate di impianti in Nigeria per effetto delle tensioni locali nel primo trimestre 2006; volumi venduti di gas naturale: 31,6 miliardi di metri cubi, in crescita del 7% per effetto dellÕincremento registrato nel resto dÕeuropa e in Italia, in particolare nei settori termoelettrico e industriale; scenario caratterizzato dagli elevati prezzi del petrolio con le quotazioni medie del Brent superiori a 60 dollari/barile (+30% rispetto al primo trimestre 2005) e dal deprezzamento dellÕeuro sul dollaro dellÕ8,3%, i cui effetti positivi sono stati parzialmente assorbiti dalla flessione del margine di raffinazione (-31% il margine sul Brent) e dei margini dei prodotti petrolchimici, nonch. Dalla riduzione dei margini di vendita del gas per effetto essenzialmente del nuovo regime regolatorio introdotto dallÕautorit. Per lÕenergia elettrica e il gas con la delibera n. 248/2004 Evoluzione prevedibile della gestione - Le previsioni sull’andamento nel 2006 delle produzioni e delle vendite dei principali settori di attivit. Di Eni sono le seguenti: produzione giornaliera di idrocarburi: in crescita rispetto al 2005 (1,74 milioni di boe/giorno). L’aumento della produzione sar. Realizzato all’estero, essenzialmente in Libia, Angola ed Egitto per effetto dell’entrata a regime della produzione dei giacimenti avviati nel 2005. Questi incrementi saranno parzialmente assorbiti, oltre che dal declino naturale dei giacimenti maturi: (i) dall’ancora parziale recupero della produzione nel Golfo del Messico dopo la stagione degli uragani; (ii) dalle fermate di impianti in Nigeria per effetto delle tensioni locali; (iii) dalla minore produzione in Venezuela dopo la risoluzione unilaterale da parte della compagnia petrolifera di stato Pdvsa del contratto di servizio relativo alle attivit. Minerarie nell’area di Daci. N avvenuta con effetto dal 1¡ aprile 2006. A fronte degli eventi non prevedibili in Nigeria e Venezuela, il tasso di incremento annuo della produzione si collocher. Intorno al 3% assumendo uno scenario di riferimento del prezzo medio del Brent per il 2006 di circa 55 dollari/ barile; volumi venduti di gas naturale: in aumento per effetto dell’incremento atteso nei mercati internazionali, in particolare in Turchia, Germania e Spagna; produzione venduta di energia elettrica: in aumento per effetto dellÕavvio/entrata a regime di nuovi gruppi di potenza presso i siti di Brindisi e di Mantova, le cui maggiori produzioni saranno parzialmente assorbite dagli effetti delle manutenzioni programmate nelle centrali di Ravenna e Ferrera Erbognone; lavorazioni in conto proprio: in lieve flessione per effetto essenzialmente delle manutenzioni programmate nelle raffinerie di Sannazzaro, Livorno e Taranto. É previsto il pieno impiego della capacit. Bilanciata; vendite di prodotti petroliferi: in Italia le vendite sulla rete a marchio Agip sono previste sostanzialmente stabili; lÕimpatto della flessione attesa dei consumi nazionali sar. Compensato dalla maggiore efficienza della rete. Nel resto d’Europa prosegue il trend di crescita dei volumi nonostante la stagnazione dei consumi: in particolare sono previste maggiori vendite in Spagna, Francia ed Europa Centro Orientale, anche per effetto della realizzazione/acquisto di stazioni di servizio. Nel 2006 sono previsti investimenti tecnici di 9,7 miliardi di euro in crescita del 31% rispetto al 2005, di cui il 91% riguarderà i settori Exploration & Production, Gas & Power e Refining & Marketing. I principali aumenti sono attesi nella ricerca esplorativa e nello sviluppo delle riserve di idrocarburi, nel potenziamento delle infrastrutture di importazione e di trasporto del gas naturale e nella raffinazione. Paolo Scaroni, Ceo Eni, ha commentato così i risultati del primo trimestre: “L’eni ha ulteriormente migliorato i propri risultati operativi e finanziari cogliendo al meglio lÕopportunit . Offerta dalle elevate quotazioni del greggio. La performance nel settore del gas ? stata positiva malgrado la penalizzazione dovuta alla nuova regolamentazione del settore in Italia. Sono state poste le premesse per un nuovo anno di crescita e di eccellenti risultati finanziari” .
 
   
   
ENEL RISULTATI AL 31 MARZO 2006 RICAVI A 10.074 MILIONI DI EURO, +19,8% EBITDA A 2.107 MILIONI DI EURO, +4,5% RISULTATO NETTO DEL GRUPPO A 842 MILIONI DI EURO, +9,6%  
 
Roma, 15 maggio 2006 – Il Consiglio di Amministrazione di Enel Spa, presieduto da Piero Gnudi, ha approvato l’ 11 maggio i risultati del primo trimestre 2006. Fulvio Conti, amministratore delegato, ha commentato: “I programmi di efficienza e la crescita delle nostre attività internazionali hanno consentito un miglioramento dei risultati di periodo rispetto a quelli del 2005. Sulla base di questo positivo andamento, confermo la previsione di un utile netto per l’intero 2006 in crescita rispetto a quello del 2005, al netto del contributo di Wind e Terna. ” I Ricavi del primo trimestre 2006, pari a 10. 074 milioni di euro, sono in crescita di 1. 665 milioni di euro (+19,8%) rispetto a quelli del corrispondente periodo del 2005 (8. 409 milioni di euro), essenzialmente grazie all’aumento della produzione e delle vendite di energia elettrica e del contributo delle attività estere. In particolare, i ricavi della Divisione Generazione ed Energy Management Italia aumentano del 21,2% a 4. 360 milioni di euro, quelli della Divisione Infrastrutture e Reti Italia dello 0,4% a 1. 375 milioni di euro, quelli della Divisione Mercato Italia del 14,0% a 5. 637 milioni di euro e quelli della Divisione Internazionale del 67,7% a 607 milioni di euro. Nel primo trimestre 2006 sono state apportate modifiche alla classificazione di alcune transazioni di conto economico (relative principalmente alla gestione del rischio commodity) che hanno dato luogo, ai fini comparativi, a coerenti riclassifiche dei dati del primo trimestre 2005. Inoltre, a seguito della cessione delle partecipazioni in Wind e in Terna i risultati economici conseguiti dalle stesse nel primo trimestre 2005 sono rappresentati come discontinued operations. L’ebitda (margine operativo lordo) del periodo in esame ammonta a 2. 107 milioni di euro a fronte di 2. 017 milioni di euro del primo trimestre 2005, in aumento di 90 milioni di euro (+4,5%) principalmente grazie alla crescita delle attività estere. In particolare, nella Divisione Generazione ed Energy Management Italia l’Ebitda ammonta a 920 milioni di euro (+1%), nella Divisione Infrastrutture e Reti Italia si attesta a 846 milioni di euro (-0,5%), nella Divisione Mercato Italia è negativamente influenzato dall’applicazione di una recente delibera dell’Autorità di settore sulle tariffe gas e risulta pari a 51 milioni di euro (-37%), mentre nella Divisione Internazionale raggiunge 176 milioni di euro (+66%), in larga misura grazie al consolidamento delle attività di distribuzione in Romania. L’ebit (risultato operativo) è di 1. 583 milioni di euro rispetto a 1. 488 milioni di euro del primo trimestre 2005 (in crescita di 95 milioni di euro, +6,4%). In particolare, nella Divisione Generazione ed Energy Management Italia l’Ebit aumenta del 6,7% a 687 milioni di euro, nella Divisione Infrastrutture e Reti Italia scende del 2,7% a 652 milioni di euro, nella Divisione Mercato Italia si riduce del 58,1% a 26 milioni di euro e nella Divisione Internazionale sale del 92,4% a 127 milioni di euro. Il risultato netto del Gruppo nel primo trimestre 2006 si attesta a 842 milioni di euro, a fronte di 768 milioni di euro dello stesso periodo del 2005 (in crescita di 74 milioni di euro, +9,6%). La Situazione patrimoniale consolidata al 31 marzo 2006 evidenzia un capitale investito netto di 30. 892 milioni di euro (31. 728 milioni al 31 dicembre 2005), coperto per 10. 544 milioni di euro da indebitamento finanziario netto (12. 312 milioni al 31 dicembre 2005) e per 20. 348 milioni di euro da patrimonio netto complessivo (19. 416 milioni al 31 dicembre 2005). Il rapporto debt to equity scende pertanto a 0,52, mentre al 31 dicembre 2005 era pari a 0,63. Gli Investimenti del primo trimestre 2006 sono pari a 500 milioni di euro (502 milioni di euro nei primi tre mesi del 2005). I Dipendenti a fine marzo 2006 sono 51. 402, in calo di 376 unità rispetto al 31 dicembre 2005. Prevedibile evoluzione della gestione Con l’acquisizione il 28 aprile scorso del principale produttore di energia elettrica della Slovacchia, Slovenské Elektràrne, Enel ha confermato la sua strategia di crescita in campo internazionale consolidando la propria presenza in un mercato, quello dell’Europa centro-orientale, che sta registrando i maggiori tassi di crescita del continente europeo. Si prevede che i programmi di efficienza e le azioni di contenimento dei costi avviati nelle diverse divisioni operative e la crescita internazionale continueranno a produrre effetti positivi anche nel 2006, i cui risultati sono attesi in crescita. .  
   
   
AEM DAY UN SUCCESSO CHE SI RINNOVA DI ANNO IN ANNO  
 
 Milano, 15 maggio 2006 - Oltre 1700 persone, tra grandi e piccini, hanno partecipato con entusiasmo alla settima edizione di Aem Day. Ai cancelli degli impianti Aem aperti per l’occasione tante persone che avevano voglia di “toccare con mano” come si produce l’energia. La stupenda giornata di sole, la possibilità di visitare il Parco delle incisioni rupestri, l’ospitalità dei ristoranti locali e il fascino della centrale di produzione di Grosio, hanno rappresentato un perfetto mix di successo che ha fatto raddoppiare le presenze della passata edizione: 1133 ospiti alla centrale di Grosio, quasi 500 alla Centrale Termoelettrica di Cassano e più di 50 bambini, accompagnati dai genitori e dai nonni, alla Casa dell’Energia di Milano. A Grosio i seicento metri di galleria sotto la montagna che portano alla sala macchine, hanno visto un continuo via vai di persone accompagnate dai nostri espertissimi tecnici che hanno fornito spiegazioni sulla produzione di energia. I filmati sulla costruzione dei nostri impianti hanno fornito un importante pezzo della storia di Aem mentre i pannelli sulla Gestione dell’invaso di Valgrosina posti in sala quadri hanno suscitato molta curiosità. A Cassano d’Adda, grande attenzione è stata dedicata all’efficienza energetica dell’impianto, i cui 1000 Mw di potenza installata e la particolare sensibilità alle tematiche ambientali utilizzata nella sua costruzione, rappresentano il fiore all’occhiello di Aem. La Casa dell’energia invece ha puntato la propria attenzione al mondo dei bambini, realizzando uno spettacolo teatrale sull’energia che ha piacevolmente coinvolto tutti. Una iniziativa insomma che ogni anno riscuote un buon successo; la curiosità di conoscere un mondo che non ci appartiene del tutto ne è sicuramente l’ingrediente principale. Appuntamento quindi alla prossima edizione nel 2007, per scoprire insieme come Aem fa grande l’energia. .  
   
   
ERG: PRIMO TRIMESTRE 2006 - MARGINE OPERATIVO LORDO CONSOLIDATO A VALORI CORRENTI 73 MILIONI DI EURO - RISULTATO OPERATIVO NETTO CONSOLIDATO A VALORI CORRENTI  
 
Genova 15 maggio 2006 - Il Consiglio di Amministrazione di Erg S. P. A. Si è riunito il 12 maggio per esaminare la relazione del primo trimestre 2006 che evidenzia un margine operativo lordo consolidato a valori correnti pari a 73 milioni di Euro, in calo rispetto ai 122 milioni di Euro dei primi tre mesi del 2005. Il risultato operativo netto di Gruppo a valori correnti, per il periodo, è pari a 36 milioni di Euro in diminuzione rispetto agli 85 milioni di Euro raggiunti nello stesso periodo dello scorso anno. La flessione è dovuta al risultato del settore raffinazione costiera particolarmente debole. Raffinazione costiera: il margine operativo lordo a valori correnti, per il settore raffinazione costiera, nel periodo, è negativo per 2 milioni di Euro, in forte calo rispetto ai 55 milioni di Euro dello stesso periodo del 2005. Questo risultato è dovuto, principalmente, ad uno scenario petrolifero sfavorevole, con margini di raffinazione nettamente inferiori rispetto a quelli registrati nello stesso periodo dello scorso anno. Sul risultato hanno anche influito negativamente sia il black out elettrico che nel mese di marzo ha interessato la centrale che fornisce le utilities agli Impianti Sud della Raffineria Isab causandone la fermata temporanea, con una perdita di lavorazione di circa 500 mila barili sia le cattive condizioni metereologiche che, nel corso del periodo, hanno rallentato le operazioni di carico e scarico da e per gli impianti di raffinazione, aumentando considerevolmente i costi per controstallie. Downstream integrato: il margine operativo lordo a valori correnti del settore downstream integrato, nel primo trimestre 2006, è pari a 24 milioni di Euro, in crescita rispetto ai 17 milioni di Euro registrati nello stesso periodo del 2005. L´incremento è attribuibile alla ripresa dei margini delle rete ed ai maggiori volumi lavorati dalle raffinerie interne. Energia: il margine operativo lordo a valori correnti del settore energia, nei primi tre mesi del 2006, è pari a 56 milioni di Euro, in linea rispetto ai 54 milioni di Euro raggiunti nello stesso periodo dello scorso anno. Nel corso del primo trimestre la produzione di energia elettrica è stata di 1. 139 Gwh (1. 121 Gwh nei primi tre mesi dello scorso anno). Alessandro Garrone, Amministratore Delegato del Gruppo, ha commentato: "Il risultato complessivo nel primo trimestre è stato comunque positivo, grazie ai risultati delle nostre due aree di attività - downstream integrato e produzione di energia elettrica - che presentano un andamento più stabile a differenza della raffinazione costiera che invece ha un andamento ciclico. Per quanto riguarda il guasto che ha interessato, nel mese di aprile, uno dei trasformatori dell´impianto di produzione di energia elettrica di Isab Energy, i lavori di riparazione proseguono secondo le nostre previsioni. Ad oggi ci aspettiamo che l´impianto Igcc, entro la fine di giugno, sarà operativo a circa il 90%. L´effetto, sui risultati dell´anno, del guasto sarà quasi del tutto compensato dal miglioramento dello scenario rispetto all´anno scorso e dall´assenza di fermate programmate di manutenzione nel corso del 2006. In riferimento all´incidente che il 30 aprile ha interessato gli Impianti Nord della Raffineria Isab confermiamo quanto riportato nel comunicato stampa del quattro maggio scorso. Il Comitato Tecnico aziendale, costituito per individuare le cause e la dinamica dell´incidente, sta proseguendo nella programmazione delle attività propedeutiche al riavvio degli impianti e, alla luce delle indagini interne in corso, predisporrà ulteriori proposte per effettuare tutti gli interventi idonei. I risultati del secondo trimestre saranno quindi influenzati negativamente da questi due eventi, oltre che dalla fermata programmata per manutenzione degli Impianti Sud della Raffineria Isab, iniziata il 30 aprile con una durata di circa 45 giorni. Questi fatti porteranno ad una diminuzione nei volumi di vendita sia di prodotti petroliferi che di energia elettrica con un effetto sui risultati di Gruppo. Per il secondo semestre prevediamo una ripresa del settore raffinazione con margini che dovrebbero attestarsi su buoni livelli e un andamento positivo anche per gli altri due settori di attività . " Principali dati economici e per settore di attività .  
   
   
API - ANONIMA PETROLI ITALIANA RELAZIONE TRIMESTRALE AL 31 MARZO 2006. RICAVI CONSOLIDATI A 837 MILIONI DI EURO. VALORE AGGIUNTO CONSOLIDATO A 159 MILIONI DI EURO. EBITDA CONSOLIDATO A 35 MILIONI DI EURO.  
 
Roma, 15 maggio 2006 - Il Consiglio di Amministrazione di api - anonima petroli italiana S. P. A. , ha approvato i risultati consolidati del primo trimestre dell’esercizio 2006, redatti secondo i principi internazionali Ias/ifrs. Occorre premettere che tali risultati non sono di immediata comparazione con quelli dello stesso periodo del precedente esercizio in quanto grazie all’acquisizione di Ip, avvenuta a settembre 2005, ed all’integrale consolidamento di api energia (di cui nel corso del 2005 è stato rilevato un ulteriore 49%) il perimetro delle attività incluse in bilancio è sensibilmente variato. Nel periodo in esame i ricavi consolidati hanno raggiunto gli 837 milioni di Euro rispetto ai 474 milioni di Euro del primo trimestre 2005, grazie al positivo apporto di Ip e di api energia, e all’incremento nei prezzi di vendita. In termini di volumi totali (oltre 1,3 milioni di tonnellate), si sottolinea il forte recupero del segmento wholesale sostenuto dalla ripresa delle vendite di bitume e dalle positive performance del gasolio e la sostanziale stabilità dell’erogato e dei margini nel segmento retail. Il Valore Aggiunto si è attestato a 159 milioni di Euro (133 milioni nel primo trimestre 2005), di cui 127 relativi all’attività di raffinazione e marketing e circa 32 milioni all’attività di produzione di energia elettrica. Per quanto riguarda la redditività operativa, in uno scenario di margini di raffinazione meno favorevoli rispetto a quelli molto positivi registrati nello stesso periodo dello scorso anno, è da segnalare la programmata interruzione per manutenzione dell’attività della Raffineria di Ancona, propedeutica anche agli interventi necessari per la produzione di gasolio senza zolfo, della durata di 28 giorni nel periodo. Inoltre, da fine gennaio ad inizio marzo, l’impianto di produzione dell’energia elettrica è stato sottoposto alla programmata ispezione pluriennale. Tali eventi hanno significativamente inciso sulla produzione e conseguentemente sulla redditività del trimestre. Più in dettaglio, il Margine Operativo Lordo (Ebitda) consolidato è risultato pari a circa 35 milioni di Euro (58 milioni nel 2005) mentre il risultato operativo si è chiuso in pareggio (44 milioni nel 2005). Il risultato netto consolidato è negativo per circa 6 milioni di euro e riflette, oltre agli eventi straordinari già citati, l’incremento degli oneri finanziari derivanti dalle acquisizioni di Ip e di api energia S. P. A. La Posizione Finanziaria Netta ha mostrato un miglioramento rispetto alla chiusura al 31/12/2005 di circa 30 milioni di Euro grazie ai recuperi sul capitale circolante e dopo aver sostenuto investimenti nel trimestre per 58 milioni. Per quanto riguarda gli eventi successivi al termine del trimestre si ricorda la finalizzazione dell’accordo commerciale e di partnership con Retitalia, che riguarda circa 700 impianti già convenzionati con il Gruppo api, e che avrà durata inizialmente fino al 31 dicembre 2011. Api - anonima petroli italiana, con oltre 70 anni di storia, è uno dei principali players nel settore della raffinazione e commercializzazione di prodotti petroliferi, prevalentemente sul mercato italiano, e attivo anche nella produzione e vendita di energia elettrica. Il Gruppo api è costituito da circa 30 società con 1. 000 dipendenti circa ed opera in Italia ed all’estero gestendo a livello integrato il ciclo petrolifero del “downstream”, ovvero l’insieme delle attività che dall’approvvigionamento del greggio conducono al trading, alla raffinazione, al marketing del petrolio e dei suoi derivati, fino alla distribuzione e vendita. Con il recente acquisto del 100% della rete Ip dall’Eni, il Gruppo api ha ulteriormente rafforzato la propria rete di commercializzazione di prodotti petroliferi e si presenta oggi sul mercato come la prima compagnia petrolifera in Italia per numeri di punti vendita e terzo operatore per erogato, dopo Agip ed Esso. Oggi la compagnia dispone di oltre 4. 500 stazioni di servizio ed ha incrementato la propria quota di mercato, in termini di erogato, fino a quasi il 12%. Sul fronte della raffinazione, api vanta una capacità complessiva di oltre 4 milioni di tonnellate, di cui 3,9 milioni presso la raffineria di Falconara Marittima (Ancona) e circa 230 mila tonnellate presso la raffineria Alma di Ravenna. A partire dai primi anni 2000, il Gruppo ha affiancato alle tradizionali attività del core business petrolifero importanti progetti nell’ambito della produzione di energia elettrica da fonti assimilate alle rinnovabili che, con circa 2 miliardi e 200 milioni di kilowatt/ora prodotti ogni anno dalla centrale di cogenerazione Igcc (integrated Gassification Combined Cycle) all’interno della raffineria di Falconara Marittima, gli consentono di soddisfare una quota di circa il 30% del fabbisogno regionale. .  
   
   
SIEMENS SI AGGIUDICA IL REVAMPING DI 28 TURBINE A GAS DI GE E WESTINGHOUSE  
 
Milano, 15 maggio 2006 - La divisione Power Generation (Pg) di Siemens effettuerà il revamping dei sistemi di strumentazione e controllo (Instrumentation & Control) negli impianti turbo gas di Shedgum e Faras in Arabia Saudita. Queste centrali con una capacità totale di 1650 megawatts sono state costruite negli anni ‘80 da Ge e dalla divisione Power Generation di Westinghouse. L’utility Saudi Electrical Company (Sec) si è aggiudicata il contratto. La fornitura della divisione Power Generation di Siemens comprende l’aggiornamento dei sistemi I&c per un totale di 16 Gt Frame, 7 turbine a gas e cinque macchine Westinghouse W501d. La tecnologia I&c di Siemens ha sostituito i precedenti sistemi Mark Ii e Wetac. Il contratto include, inoltre, la sostituzione della strumentazione di vibrazione su tutte le macchine e del regolatore automatico della tensione per le eccitatrici. In alcuni casi, saranno sostituite anche la strumentazione e le valvole di controllo del combustibile. Il progetto sarà completato entro aprile 2007. Gli impianti Shedgum e Faras si trovano nella parte orientale dell’Arabia Saudita vicino Dammam e forniscono energia elettrica alla rete saudita. “Il contratto Sec sottolinea la competitività delle nostre soluzioni," ha spiegato Karlheinz Springer, responsabile della divisione Instrumentation & Control di Siemens Power Generation. “Siemens, come fornitore leader nei settori dell’energia e della tecnologia di automazione, vanta l’esperienza nei sistemi di ingegneria ed il know-how necessario che le consentono di aggiornare anche i sistemi I&c di altre aziende,” ha detto Springer. “Inoltre, Siemens Power Generation riunendo le tre competenze di ingegneria, automazione, e information technology per le centrali elettriche è l’unico fornitore al mondo single-source, in grado di offrire ai propri clienti vantaggi e benefici realmente unici ,” ha concluso Springer. Nella centrale il sistema copre lo spettro dall’I&c per caldaia e turbina al controllo a loop aperto e chiuso di tutte le funzioni di processo dell’impianto. Si rivolge anche alle grandi aziende che gestiscono le flotte di centrali. Il sistema I&c consente integrazione senza interruzione nell’infrastruttura It esistente della società di energia ed è in grado di fornire informazioni in tempo reale per la più ampia gamma possibile di utenti. La tecnologia Embedded Component Servicestm semplifica i compiti dell’operatore e la manutenzione. L’architettura snella riduce i costi del ciclo di vita. .  
   
   
LA COMMISSIONE CHIEDE UNA RIFORMA DEL SISTEMA UNIVERSITARIO  
 
Bruxelles, 15 maggio 2006 - La ricerca all´avanguardia è sempre stata appannaggio delle università, e costituisce la ragione stessa della loro prima istituzione: lo svolgimento di ricerche. Si ritiene che l´università sia stata creata nel quarto secolo a. C. Da un europeo, Platone, con la sua Accademia in cui si insegnavano filosofia, matematica e ginnastica. Tra il terzo e il quinto secolo si svilupparono istituti simili alle università moderne in India, Persia e Cina. L´europa ospita oggi alcuni degli atenei più antichi e prestigiosi del mondo. Benché la ricerca europea continui ad avere un´importanza vitale, la capacità delle università di trasformare la ricerca in vantaggi economici è stata molto spesso frutto del caso. Le ragioni sono complesse. Tuttavia, mentre l´economia europea occupa generalmente una posizione arretrata rispetto a quella statunitense, giapponese e alle economie emergenti, quali Cina, India e Brasile, si moltiplicano gli appelli a favore di un nuovo approccio che includa la ricerca nella strategia economica europea e nell´agenda di Lisbona. La recente relazione del gruppo Aho ha proposto proprio quest´iniziativa: il gruppo ha ideato un progetto per trasformare l´economia e la ricerca europee ponendo quest´ultima al centro della questione. Recentemente il commissario responsabile dell´Istruzione e formazione, Ján Figel´, si è unito a tale appello. "Benché formino e istruiscano milioni di persone all´anno, i sistemi di istruzione superiore europei sono frenati da una serie di ostacoli, molti dei quali sono vecchi di decenni. La comunicazione che abbiamo adottato oggi rappresenta un contributo al dibattito sulla necessaria modernizzazione delle università dell´Unione", ha affermato. Le nove nuove proposte che riguardano le università sono le seguenti: - Aumentare la proporzione di laureati che trascorrono almeno un semestre all´estero o nel mondo imprenditoriale. - Agevolare l´accesso degli studenti a prestiti e borse di studio nazionali a prescindere dal paese dell´Ue in cui decidono di studiare o di fare ricerca. - Armonizzare le lauree europee, allineandole con le qualifiche professionali, e garantire che le lauree europee siano pienamente riconosciute al di fuori del continente. - Introdurre una formazione nella gestione della proprietà intellettuale, nella comunicazione, nella creazione di reti, nell´imprenditorialità e nel lavoro di gruppo contestualmente a una carriera nel campo della ricerca. - Per far sì che l´Europa si adegui all´invecchiamento della popolazione, assicurare che i corsi consentano una più ampia partecipazione da parte di studenti di età adulta e li dotino delle competenze necessarie alla forza lavoro europea. - Indipendentemente dal loro contesto di provenienza, garantire l´accesso dei migliori studenti ai sistemi nazionali di tasse e sostegno per gli studenti, in modo tale che possano avere l´opportunità di partecipare all´istruzione superiore e intraprendere carriere nel campo della ricerca. - Rivedere i sistemi di finanziamento delle università, affinché siamo maggiormente orientati sui risultati e conferiscano maggiori responsabilità alle università per quanto concerne la loro sostenibilità finanziaria di lungo periodo, in particolare nella ricerca. - Attribuire alle università maggiore autonomia e responsabilità, affinché si adeguino rapidamente. Ciò potrebbe includere la revisione dei programmi di studio alla luce dei nuovi sviluppi, la creazione di legami tra le varie discipline, e una maggiore attenzione per grandi ambiti di ricerca, quali energia rinnovabile o nanotecnologia, anziché per discipline specifiche. Ciò potrebbe anche tradursi in una maggiore autonomia delle università per le funzioni più basilari (scelta del personale docente e di ricerca). Il commissario europeo per la Scienza e la ricerca Janez Potocnik ha già espresso il proprio pieno sostegno per la relazione del gruppo Aho, e anche per le nuove proposte in campo universitario. "Le università sono dinamo che generano conoscenza", ha dichiarato. "Dovranno adeguarsi alle esigenze di un´economia globale e basata sulla conoscenza, come del resto devono fare altri settori della società e dell´economia. Le idee che esponiamo oggi dovrebbero contribuire a innescare un dibattito tra gli Stati membri e tra le università stesse", ha osservato. Le proposte sono scaturite dal medesimo forum che ha dato origine alla relazione Aho - il Consiglio europeo di Hampton Court del 2005. L´obiettivo delle proposte è far progredire l´Europa verso l´obiettivo di divenire un´economia basata sulla conoscenza. Oltre alle nove proposte, la Commissione intende continuare a sostenere i centri accademici, ad esempio a titolo dell´imminente Settimo programma quadro (7Pq), del programma per l´apprendimento permanente, del Programma quadro per la competitività e l´innovazione (Pci), e dei Fondi strutturali e di coesione. La Commissione ha inoltre chiesto alle università di sviluppare e condividere le buone pratiche. Http://www. Europa. Eu. Int/comm/education/policies/2010/lisbon_en. Html .  
   
   
TORINO, CONFERENZA SULLE NANOTECNOLOGIE NEL 7PQ  
 
Bruxelles, 15 maggio 2006 - Il 23 maggio si svolgerà a Torino una conferenza sulle nanotecnologie nel Settimo programma quadro (7Pq). Nel corso dell´iniziativa, che fa parte di una più ampia serie organizzata dalla Crui (Conferenza dei rettori delle università italiane), saranno discusse le prospettive e le attività future delle università e dei centri di ricerca, dell´industria e delle piccole e medie imprese nonché delle amministrazioni pubbliche. Interverranno rappresentanti della Commissione europea e dei settori accademico e industriale. Http://www. Crui. It/link/?id=2827  .  
   
   
SYNESIS FORUM 2006: OBIETTIVO LAVORO RAGGIUNTO ENORME SUCCESSO DEL CAREER DAY PIÙ IMPORTANTE D’ITALIA  
 
 Milano, 15 maggio 2006 - Jeia, società che da 15 anni organizza Synesis Forum, annuncia il successo oltre ogni aspettativa dell’edizione 2006 che si è svolta l’ 11 maggio presso il Campus Leonardo del Politecnico. Sono stati oltre 15. 000 i giovani che dalle 08. 00 di stamattina hanno partecipato all’evento mentre le oltre 100 aziende presenti hanno potuto dialogare con i laureati, effettuare colloqui e raccogliere migliaia di candidature. L’ambizioso obiettivo di creare un contatto diretto tra i giovani universitari e le aziende di grossa fama è stato raggiunto con ampia soddisfazione di tutti: Synesis Forum non smentisce il valore della sua identità anche in questa quindicesima edizione. “Siamo molto contenti di come si sia svolta questa giornata – ha dichiarato Paolo Beretta di Jeia – e la grande affluenza di universitari testimonia l’importanza di un evento come questo. Creare delle occasioni, delle opportunità per i giovani – continua Beretta – che provengono dal mondo degli atenei, fornendo loro la concretezza del contatto con figure manageriali di importanti aziende, è sicuramente di grosso aiuto soprattutto per chi si avvicina al mondo del lavoro per la prima volta”. .  
   
   
LAUREA HONORIS CAUSA IN SCIENZE ECONOMICHE E SOCIALI AL PROFESSOR DALE W. JORGENSON  
 
Roma, 15 maggio 2006 - La qualità della ricerca ed una particolare abilità nel combinare teoria e metodi statico-econometrici nell’analisi di problemi concreti fanno di Dale W. Jorgenson uno dei maggiori economisti dei nostri tempi. Per questo la Facoltà di Economia dell’Università di Roma “Tor Vergata” intende conferire all’eminente studioso la Laurea “Honoris Causa” in Scienze Economiche e Sociali. Gli studi dell’ex presidente dell’American Economic Association su crescita, costo del capitale, produttività e investimenti, efficienza nelle politiche tributarie, consumo aggregato, misurazione del benessere sociale e su istruzione ed energia si sono dimostrati fondamentali per gli economisti mondiali. Jorgenson è stato capace di dimostrare come lo sviluppo del settore informatico sia stato la principale causa della rinascita economica americana e mondiale degli anni ’90 e come tale sviluppo sia nato dalla riduzione del prezzo dei semiconduttori. Altrettanto fondamentali sono i suoi lavori sulla politica tributaria e sulla tassazione del capitale - che ispirarono la riforma tributaria americana del 1986 e che animarono gran parte delle riforme fiscali nel resto dei paesi industrializzati in quegli anni - nuovamente alla ribalta nell’agenda del Presidente degli Stati Uniti. Jorgenson ha recentemente stimato che “I guadagni di una Tassazione Efficiente del Reddito sono equivalenti ad un incremento di 19 centesimi per ogni dollaro di ricchezza nazionale: quasi 5mila miliardi di dollari”. Dale W. Jorgenson è nato a Bozeman, Montana (Usa) nel 1933. Attualmente è Samuel W. Morris University Professor ad Harvard e Direttore del Program on Technology and Economic Policy alla Kennedy School di Harvard. È stato Professore di Economia presso l’Università della California di Berkeley (1963-69) e Visiting Professor di Economia e di Statistica presso prestigiose università quali Stanford e Oxford, prima di dirigere il Dipartimento di Economia dell’Università di Harvard. Presidente dell’Econometric Society (1987), è membro di prestigiose associazioni scientifiche: American Economic Association, American Statistical Association ed Econometric Society, Royal Swedish Academy of Sciences, American Academy of Arts and Sciences, American Association for the Advancement of Science, American Philosophical Society. È – o è stato – Editor di importanti riviste scientifiche come Bell Journal of Economics, Review of Economics and Statistics, Quarterly Journal of Economics, American Economic Review, Review of Economic Studies, Journal of the American Statistical Association. Tra i riconoscimenti ricevuti va ricordato il John Bates Clark Medal dell’American Economic Association - conferitogli nel 1971 - anche perché già all’epoca emergevano le particolari abilità di metodo e ricerca dello studioso “ostinato”. Nella motivazione infatti si legge che “Dale Jorgenson ha lasciato il segno sia nel campo della teoria economica pura che nel campo dei metodi statistici. Egli è fondamentalmente un maestro del territorio tra l’economia e la statistica, dove entrambe vanno applicate per studiare i problemi concreti. La sua prolungata esplorazione delle determinanti degli investimenti sarà considerata a lungo uno dei più sopraffini esempi di matrimonio tra economia teorica e applicata”. Jorgenson ha inoltre “prodotto” sessantacinque Dottori di Ricerca – gran parte dei quali già ben affermati nella professione – a riprova della sua grande dedizione all’insegnamento. I lavori di Jorgenson hanno reso possibili significativi passi in avanti nel nostro modo di comprendere e misurare un rilevante numero di “fatti” economici. Possiamo perciò aspettarci che la sua lectio doctoralis - non a caso su “Information Technology and the World Economy” - ci aiuterà a capire la direzione dello sviluppo economico contemporaneo. 15 maggio 2006 - Ore 11 Facoltà di Economia – Università di Roma “Tor Vergata” Sala del Consiglio Via Columbia 2 Roma . .  
   
   
REGIONE VENETO: APPROVATO UN CONTRIBUTO DI 400.000,00 EURO A FAVORE DEGLI ISTITUTI SCOLASTICI STATALI PER L’ACQUISTO DEI LIBRI DI TESTO  
 
Venezia, 15 maggio - E’ di 400. 000,00 euro il contributo che la Giunta regionale veneta, su proposta dell’Assessore alle Politiche dell’Istruzione e Formazione, Elena Donazzan, ha approvato a favore delle Istituzioni Scolastiche Statali del Veneto e finalizzato ad integrare la spesa sostenuta per l’acquisto di testi concessi in comodato agli studenti. Il provvedimento è previsto dalla finanziaria regionale del 2006 e rientra nel quadro dell’azione diretta a promuovere il diritto allo studio mediante lo sviluppo di servizi alla popolazione scolastica. In sede di prima applicazione il contributo sarà concesso per l’anno scolastico 2006/07 unicamente a beneficio degli alunni che frequentano le prime classi della scuola secondaria di primo e secondo grado, mentre. A partire dal successivo anno scolastico, il finanziamento verrà esteso a beneficio anche degli alunni del secondo e terzo anno della scuola secondaria di primo grado e del secondo anno della scuola secondaria di secondo grado. “Si tratta – ha sottolineato l’Assessore Donazzan – di un provvedimento che rientra nella più vasta azione che la Regione del Veneto ha da tempo avviato per favorire il diritto allo studio e all’istruzione e che prevede, tra l’altro, contributi per le spese di frequenza, il buono scuola, il contributo sulle spese di trasporto pubblico scolastico per le scuole superiori e quello per i libri di testo nelle scuole medie e superiori”. I libri di testo potranno essere concessi agli studenti iscritti alle prime classi della scuola secondaria di primo e secondo grado, frequentanti l’istituzione concedente, residenti nel Veneto e appartenenti ad un nucleo familiare con I. S. E. E. (Indicatore della Situazione Economica Equivalente), relativa ai redditi 2005, non superiore ai 40. 000,00 euro. L’istituzione Scolastica dovrà concedere in comodato i libri dando priorità agli studenti con I. S. E. E. Più basso e dovrà prescrivere, per almeno i 3 anni successivi all’acquisto, l’utilizzo dei testi acquisiti con il contributo regionale. .  
   
   
INFODAY 2006: CONTATTI ESTERI E SPORT FANNO DI PAVIA UN’UNIVERSITÀ CHE PIACE AI RAGAZZI  
 
Pavia, 15 maggio 2006 - Più di mille ragazzi. Qualcuno anche accompagnato dai genitori, che forse faticano ancora a prendere coscienza del tempo che passa. O forse che vogliono vedere con i propri occhi questa città-campus di cui ormai si parla molto. L’infoday 2006, svoltosi il 10 maggio scorso, organizzato dal Centro Orientamento dell’Università di Pavia è un ottimo termometro per misurare la temperatura dei prossimi studenti e per intravedere il trend futuro. La giornata “da studente universitario” è sempre molto attraente per i ragazzi delle scuole superiori, solitamente per quelli del quinto anno, ma quest’anno la presenza di studenti di quarta ha già dato un segnale: il pensiero al domani (e anche al dopodomani) c’e, prepararsi al proprio futuro di studi non è più una rarità. Forse i percorsi di orientamento e la sensibilizzazione alla consapevolezza nelle scelte, che in questi anni anche l’Ateneo pavese ha messo in campo, stanno dando i loro frutti. Ma a che cosa si interessano questi ragazzi? Anzitutto ai costi: tasse universitarie, prezzi delle case in città, rette dei collegi. E poi, naturalmente, ai loro futuri docenti, perché dal punto di vista delle scelte dell’indirizzo di laurea, pare che siano già tutti molto decisi, ancora prima di arrivare qui. Le scoperte però non mancano nemmeno per loro: le visite ai collegi sono sempre una piacevole sorpresa per tutti, nel prendere contatto con la vita universitaria tipica del campus Pavia. E in questo contesto rientra anche la poderosa attività sportiva promossa dal Cus, alla cui presentazione c’era una folla di ragazzi. Curiosità e consapevolezza quindi, come indicato anche dal grande interesse per i progetti Erasmus: studiare significa essere internazionali, anche questa è una conquista ormai definitiva delle nuove generazioni di studenti. E l’Università di Pavia rimane un punto di riferimento proprio per i suoi contatti internazionali. I ragazzi giunti all’Infoday 2006 vengono in buona parte dalla Lombardia (da tutta la Regione), per circa il 15% dal Piemonte e poco meno dalla Liguria. Seguono l’Emilia Romagna e la Valle d’Aosta, e poi una bella fetta è suddivisa tra città come Matera, Ascoli, Reggio Calabria e Cosenza, Catania, Ragusa e Cagliari. Un bacino di utenza che si conferma sempre di ampio raggio e sostanzialmente stabile. Infine, le indicazioni che arrivano dalla distribuzione dei ragazzi per le varie facoltà segnalano che le aree di interesse sono molte e tra esse spiccano la classica Medicina e Chirurgia (che da sola ha visto 250 persone tra il pubblico di studenti) e il gruppo delle facoltà scientifiche, abitualmente in calo a livello nazionale, ma che a Pavia dimostrano di essere ancora molto competitive, ben oltre i numeri sempre rassicuranti di ingegneria. Programma e iscrizioni: http://cor. Unipv. It  .  
   
   
IL CORREDO DEL RE NELLA NECROPOLI DI ERETUM, CITTÀ SABINA, TORNANO ALLA LUCE IL TRONO E IL CARRO DA GUERRA DEL RE ACCOMPAGNATO DA CAVALLI  
 
Roma, 15 maggio, 2006 - Un carro trainato da due cavalli accompagnava il re di Eretum, città sabina, nel suo ultimo viaggio, quello verso l’Ade. Dopo il lituo, il bastone ricurvo simbolo del potere spirituale, utilizzato dal sacerdote per trarre gli auspici dal volo degli uccelli, la necropoli di Eretum restituisce un altro spaccato della organizzazione sociale dei Sabini, grazie agli scavi condotti in località Colle del Forno (Rm) da un team di archeologi dell’Istituto di studi sulle civiltà italiche e del Mediterraneo antico (Iscima) del Cnr. I risultati della campagna di scavo sono stati presentati oggi nel corso di una conferenza stampa tenutasi a Rieti. Il re era deposto in una tomba degna del suo rango: “La più grande tomba a camera trovata in Italia” spiega la dr. Ssa Paola Santoro, direttrice dello scavo, “un complesso lungo 37 metri che si articola in un corridoio di 28 metri e tre camere. Nella camera principale il defunto, incinerato era deposto in una cassa lignea, sistemata in un loculo sulla parete di fondo; il suo status sociale e politico è testimoniato da un trono in terracotta, alto più di un metro, realizzato su imitazione dei troni etruschi in bronzo del periodo orientalizzante. Nelle due celle laterali si trovava il corredo: quattro calderoni di bronzo di pregevole fattura e di grande diametro, uno dei quali podanipter, riveste particolare importanza. Questo recipiente, infatti, appartiene a una rara tipologia di produzione orvietana, della quale finora si conoscono solo una decina di esemplari: ha tre piedi con zampa bovina e due grandi anse fuse. I calderoni erano oggetti di prestigio, servivano per contenere vivande, derrate alimentari, ma potevano avere usi molteplici. In un’altra camera era situato il carro di legno con decorazioni in bronzo e ferro, i cui cavalli da tiro, erano stati sacrificati e deposti davanti alla porta di questo ambiente sepolcrale”. I lavori di restauro consentiranno di recuperare e ricostruire tutte le parti del carro usato per la guerra. “Al momento non conosciamo i particolari della fabbricazione del manufatto, ma abbiamo trovato intatte tutte le parti in metallo: i mozzi in bronzo, le ruote e i tiranti, mentre nel terreno si è conservata l’impronta delle parti in legno e della cassa, particolare che induce ad ipotizzare che il carro non è stato smembrato ma collocato per intero”. L’eccezionalità della scoperta risiede anche nel fatto che questa sepoltura spettacolare e ricca, risale alla Ii metà del Vi secolo, epoca in cui era venuta meno la consuetudine di deporre corredi nelle tombe, come si evince dalle testimonianze del periodo, in relazione all’influenza esercitata sui Sabini dai Romani e dagli abitanti di Veio che non accompagnavano i defunti con oggetti usati nella vita terrena. “La presenza di simboli regali” continua la dr. Ssa Santoro “dimostra il ruolo di Eretum nel panorama politico del tempo: la città sabina, infatti, non era stata ancora conquistata dai Romani, a differenza di Custumerium o Fidene, e rimase indipendente fino al Iv secolo”. La campagna di scavo si è basata , come quelle condotte nei due anni precedenti, su indagini geofisiche sull’area della necropoli di Colle del Forno. I lavori si sono svolti nell’ambito di un Progetto integrato di studio del territorio da parte dell’Iscima e dell’Istituto per le tecnologie applicate ai beni culturali (Itabc) del Cnr. Il terreno è stato investigato con diversi metodi geofisici, quali il magnetometrico, il georadar e il geoelettrico e adottando tecniche di acquisizione ad alta risoluzione. “In alcuni casi”, spiega il dr. Salvatore Piro dell’Itabc del Cnr, “questi hanno permesso di ottenere, in fase di presentazione dei risultati, la fedele ricostruzione dell’immagine geometrica della struttura archeologica sepolta, la localizzazione in profondità e l’indicazione sullo stato di conservazione della struttura. La maggior parte delle localizzazioni delle sepolture è stata ottenuta impiegando il metodo magnetometrico differenziale: le immagini delle anomalie magnetiche rilevate sono risultate perfettamente correlate alle sagome delle strutture archeologiche sepolte. La presenza di elementi molto articolati, che richiedono un elevato grado di dettaglio, è stata affrontata utilizzando un sistema scanner laser tridimensionale. Tale strumento ha abbreviato i tempi di acquisizione delle informazioni, garantendo l’uniformità e l’enorme quantità dei dati e la non invasività delle indagini”. .