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Notiziario Marketpress di Giovedì 30 Novembre 2006
FUTURO DELL´EUROPA: TRATTATO COSTITUZIONALE.  
 
Bruxelles, 30 novembre 2006 - Con un discorso del Primo Ministro irlandese, Bertie Ahern, si è aperto un ampio dibattito in Aula sul futuro dell´Europa. L´attenzione, come prevedibile, si è concentrata sul Trattato Costituzionale. Se da parte di molti deputati sono giunti incitamenti ad andare avanti con determinazione, altri hanno posto l´accento sull´assenza di risultati concreti nonostante il lungo periodo di riflessione. Dichiarazione del Primo Ministro Bertie Ahern Il Taoiseach (Primo Ministro), dopo aver evidenziato il ruolo determinante dell´Europa nella crescita e nello sviluppo dell´Irlanda, ha voluto sottolineare che il «vero significato» dei termini "Futuro dell´Europa", nell´approssimarsi del 50° anniversario della firma del Trattato di Roma, è il consolidamento e lo sviluppo «della nostra straordinaria Unione». Un´unione, ha precisato, che ha avuto un tale successo che, per molte persone, è scontato. In un mondo che conosce così tanta incertezza, oppressione, privazioni e violenza, ha spiegato, «l´Unione è un bastione di prosperità, stabilità e democrazia profondamente radicata». Citando Robert Schuman ha quindi osservato che l´Europa non può essere edificata in una volta sola e, sostenendo che l´Unione non può essere ripiegata su se stessa, ha salutato con favore l´adesione di Bulgaria e Romania all´Ue il 1° gennaio 2007, precisando che l´Unione resterà aperta ad altri ampliamenti, «in linea con i nostri impegni, le nostre responsabilità e i nostri principi». Dopo aver accennato alle crescenti responsabilità dell´Ue in relazione alla comunità internazionale, il Primo Ministro ha sottolineato che il mondo guarda con sempre maggiore interesse alla leadership europea, per il sostegno e la promozione dei suoi valori. I Padri fondatori, ha aggiunto, «sarebbero fieri di vedere l´Europa di oggi, cos´è e cosa porta al mondo. Ma, ha subito precisato, come essi insisterebbero sul fatto che il punto di riferimento dovrebbe essere «quanto deve ancora essere realizzato». L´europa di oggi, ha aggiunto, deve fare fronte più che mai a una serie di sfide - come la globalizzazione, lo sviluppo tecnologico, le migrazioni, la sicurezza energetica e il terrorismo. E queste sfide devono essere affrontate in modo tale da rassicurare i cittadini e rispondere alle loro preoccupazioni e aspirazioni. L´unione, ha quindi spiegato, sta giustamente facendo fronte a tali questioni seguendo due strade parallele, in cui il ruolo del Parlamento «sarà cruciale». Da un lato sta proseguendo la riflessione sul Trattato Costituzionale, dall´altro vi è il tentativo di dare seguito ai timori dei cittadini in maniera pragmatica e sulla base dei trattati esistenti. Ambedue le strade, ha preicsato, sono essenziali. Riguardo al Trattato Costituzionale, il Taoiseach ha voluto anzitutto sottolineare che l´accordo cui si era giunti «era necessario» per garantire una politica estera più coerente, per dotarsi di norme equilibrate nel campo della giustizia e degli affari interni nonché per assicurare delle procedure più aperte, comprensibili, democratiche ed efficaci, incluso un ruolo rafforzato per il Parlamento europeo. Ha poi voluto ricordare come il processo che - a partire dalla Convenzione fino alla Conferenza intergovernativa - ha portato all´accordo sul Trattato Costituzionale sia stato lungo, complesso e difficile ed abbia tenuto conto delle posizioni del Parlamento, dei parlamenti nazionali, dei governi e della Commissione. Al termine di questo processo, ha aggiunto, i partecipanti sono stati in grado di accettarne i risultati poiché li ritenevano equilibrati. Il Primo Ministro ha quindi riaffermato la sua convinzione che l´opzione giusta e realistica è di ritornare alla sostanza e all´equilibrio del Trattato Costituzionale. Per Bertie Ahern occorre continuare a lavorare «per cambiare il contesto» entro il quale si dovrà tornare a prendere in considerazione il Trattato Costituzionale, continuando ad affrontare le preoccupazioni dei cittadini. Inoltre, nel contesto del 50° anniversario della firma dei trattati - che offre un´importante opportunità per evidenziare ai cittadini quanto realizzato dall´Unione e il suo potenziale - occorrerà elaborare una dichiarazione succinta ed eloquente che sia condivisa da Consiglio, Commissione e Parlamento. Potrebbe poi essere considerata la possibilità di introdurre nuovi elementi che affrontino i timori sopraggiunti e dei miglioramenti potrebbero essere apportati alla sua presentazione. Il governo irlandese, ha quindi precisato, rimane risoluto nel voler organizzare un referendum sulla sostanza del Trattato Costituzionale. E´ anche essenziale, per il Primo Ministro, proseguire anche sull´altra via dove, ha spiegato, appare la sfida della competitività, che comprende anche una migliore regolamentazione, un´adeguata e forte politica di concorrenza, la ricerca e lo sviluppo, nonché la rimozione delle barriere nel mercato interno. Occorre poi far sì che l´Europa diventi più attraente per gli investimenti. Il secondo obiettivo strategico sarebbe di migliorare la competitività senza inficiare il modello sociale europeo, garantendo anche che la competitività e l´inclusione sociale «siano partner e non rivali». Soprattutto, ha proseguito, occorre assicurare che la solidarietà e l´opportunità «siano al centro dell´Unione e guidino il suo futuro». Il «test di credibilità dell´Europa», ha aggiunto, è quello di essere in grado di realizzare politiche che accrescono la solidarietà e le opportunità all´interno dell´Unione. E´ anche necessario dotare di maggiore sostanza il dialogo sociale. Secondo il Primo Ministro, la terza sfida strategica è affrontare i risvolti negativi della globalizzazione, come il crimine transfrontaliero, il traffico di esseri umani, l´immigrazione illegale, il traffico di droga e l´inquinamento, che richiedono un´adeguata azione a livello europeo. Occorre poi che l´Europa giochi appieno il suo ruolo nell´ambito delle sue competenze esterne. La quinta, e forse maggiore, sfida strategica è di collegare meglio l´Europa ai cittadini. In proposito, ha precisato che «si può comunicare un messaggio positivo solamente se si ha effettivamente un messaggio positivo da comunicare». Ma si deve anche dimostrare chiaramente che l´Europa «è parte della soluzione, non parte del problema», nonché porre in evidenza che il modello sociale europeo rimane al centro della crescente competitività. Non è solo necessario che i cittadini siano al sicuro, ha poi aggiunto, ma anche che si sentano al sicuro. Occorre quindi agire, spiegando al contempo cosa sta facendo e cosa può fare l´Europa per garantire la sicurezza ai cittadini. Infine, il Taoiseach ha sottolineato che non bisogna perdere di vista il fatto che, al centro delle preoccupazioni dell´Unione, mezzo secolo fa, vi era la determinazione a portare la pace tra popoli che sono stati a lungo divisi da conflitti sanguinosi. E, in proposito, ha voluto accentuare il successo ottenuto dall´Europa all´interno delle sue frontiere. Nella seconda metà del Xxi secolo, ha concluso, «un´altra generazione di europei vivrà le conseguenze delle decisioni che prendiamo» e l´auspicio è che «quando guarderanno indietro alla nostra generazione di europei, saranno in grado di concludere che abbiamo avuto l´immaginazione, il coraggio e l´intelligenza di consolidare la nostra straordinaria Unione e di porre una base solida e consensuale per portare avanti i suoi obiettivi». Interventi in nome dei gruppi Hans-gert Poettering (Ppe/de, De) ha sottolineato anzitutto che il Primo Ministro ha portato al Parlamento la voce europea dell´Irlanda. Riguardo al 50° anniversario della firma del Trattato di Roma, il leader dei popolari ha ribadito l´esigenza che, a Berlino, sia adottata una dichiarazione congiunta di Parlamento, Commissione e Consiglio per dimostrare ai cittadini che le tre istituzione sono legate dalla «volontà indefessa» di creare un futuro positivo per l´Unione. Ha poi insistito sulla necessità di associare il Parlamento alle discussioni sulla Costituzione, precisando che non si deve «ricominciare tutto da capo». La sostanza più ampia possibile del Trattato costituzionale - come le parti I e Ii - deve quindi essere mantenuta. Ha poi concluso affermando che la priorità è di rendere l´Europa più forte, più efficace e più efficiente, più democratica e più trasparente. Martin Schulz (Pse, De) si è congratulato con il Primo Ministro per la sua presenza al Parlamento, ponendo in luce come «non tutti i suoi colleghi hanno il coraggio di fare professione di fede all´Europa» e come, invece, accada spesso che i Capi di governo facciano dichiarazioni illusorie in Aula e poi, tornando in Patria, affermano che «l´Europa è il problema». Il leader socialdemocratico ha quindi sostenuto di sottoscrivere tutto quanto affermato dal Taoiseach ma, al contempo, lo ha esortato ad accelerare il processo di ratifica della Costituzione nel suo Paese. In proposito, ha messo l´accento sul fatto che già la maggioranza degli Stati membri l´ha ratificata e che è quindi solo una minoranza «che non la vuole». Chiedendo di coinvolgere anche i Paesi Bassi e la Francia nel processo, ha rivolto un appello affinché si mantengano i contenuti della Costituzione. Infatti, ha concluso, come ha dimostrato il processo che ha portato alla definizione dei portafogli dei nuovi commissari, l´Unione ne ha bisogno. Graham Watson (Alde/adle, Uk), citando una ricerca della Vicepresidente della Commissione, Margot Wallström, ha evidenziato che vi è una crisi della comunicazione nell´Ue pari a quella costituzionale e che si sta perdendo la fiducia dei cittadini poiché non si è in grado di rispondere alle loro preoccupazioni. Tali preoccupazioni sono molteplici e varie in un mondo che evolve. Ad esempio, si sta creando un´economia globale senza forgiare un contratto sociale globale, mentre il crimine internazionale prospera sempre di più. Ma l´Unione, ha affermato, sembra più attrezzata per risolvere i problemi di ieri che non quelli attuali. Eppure, ha spiegato, gli strumenti per risolvere questi problemi sono disponibili nel quadro della politica estera e di sicurezza così come in quella della giustizia e degli affari interni. Ma sono inutilizzati. In merito alla Costituzione, il leader liberaldemocratico ha sottolineato la responsabilità comune di non aver saputo spiegare che la Costituzione era in grado di rispondere a queste preoccupazioni, «lasciando il campo ai suoi detrattori». Ha quindi sottolineato l´esigenza che i Primi Ministri di Francia e Olanda si presentino al Parlamento per illustrare cosa intendono fare in futuro. Auspicando poi che la Germania possa rilanciare il dibattito, ha chiesto al Primo Ministro irlandese di collaborare con le presidenze portoghese e slovena al fine di costituire una coalizione politica in risposta alle sfide della globalizzazione. Per concludere, il deputato ha evidenziato che è necessario dimostrare ai cittadini che l´Unione può dare il suo contributo e, piuttosto che pensare a come modificare la Costituzione, sarebbe necessario avere il coraggio di spiegare ai cittadini perché essa è necessaria. Johannes Voggenhuber (Verdi/ale, At) si è chiesto anzitutto cosa vogliono fare i governi dopo una pausa di riflessione così lunga e che cosa, in tutto questo tempo, è stato chiarito, in particolare riguardo alle cause della crisi e ai motivi dei "no" ai referenda, alle aspettative deluse dei cittadini e a nuove soluzioni. Non ci sono state risposte e non si è realizzata nessuna «svolta visionaria», ha osservato il deputato. Sottolienando poi come l´Ue sia incapace di agire, ha sostenuto che molti di quanti hanno votato contro la Costituzione non sono contrari all´Unione, ma auspicano un trattato che tenga in maggiore considerazione le competenze sociali. Per Gabriele Zimmer (Gue/ngl, De) si è giunti a «un punto di non ritorno» se si lavora in questa maniera. Se il futuro dell´Ue è legato al futuro della Costituzione, ha quindi aggiunto, occorre ascoltare le preoccupazioni dei cittadini. Finora, ha aggiunto, non vi sono state risposte e, in particolare, non si è definito «cosa si può fare insieme della ricchezza dell´Ue». Oltre a dover forgiare un´identità comune, ha quindi proseguito, occorre tradurre la politica in azioni concrete a favore dei cittadini e costruire un´Europa sociale. La deputata ha infine sottolineato la contraddizione tra quanto si discute a livello politico e le vere preoccupazioni dei cittadini in materia sociale. Brian Crowley (Uen, Ie) ha esordito affermando che il Primo Ministro, viso il suo passato, è nella posizione giusta per parlare di come l´Europa può andare avanti a far fronte alle attuali difficoltà. L´unione, ha aggiunto, si trova in una impasse ma lo stallo non può continuare. Il trattato di Nizza, infatti, prevede solo come far funzionare l´Unione con 27 Stati membri. Occorrono quindi una forte leadership e veri impegni dei governi europei per superare i problemi costituzionali e per consentire all´Europa di funzionare. Per il deputato è anche necessario un processo decisionale semplificato per poter affrontare i problemi economici e politici, inclusi l´attuazione della strategia di Lisbona, la riduzione del divario tra ricchi e poveri e la promozione dell´equilibrio tra le regioni. Kathy Sinnott (Ind/dem, Ie) ha sottolineato come la success story dell´Irlanda descritta dal Primo Ministro non tenga conto delle difficoltà sociali che ha provocato lo sviluppo dell´economia. Ha poi criticato il sostegno dato a una Costituzione «morta», quando l´Irlanda ne ha già una ottima. Interventi dei deputati italiani Per Francesco Speroni (Ni, It), il Consiglio, il Parlamento, la Commissione sono a favore di un nuovo modello di Europa. Tuttavia occorre vedere se questo nuovo modello «è in sintonia con quello che vogliono gli elettori, che almeno in Francia e in Olanda hanno bocciato quello che è stato proposto dalla Convenzione». Ha quindi sottolineato l´esigenza di non dimenticare di tener conto della volontà del cittadino e «non di certi ideali che magari saranno nobili, saranno bellissimi, ma che il cittadino o l´elettore non condivide». Questo, ha spiegato, «è il nodo fondamentale per le basi di un eventuale futuro trattato». Ha quindi esortato «eliminare certe fandonie», come quella che «è necessario cambiare perché siamo diventati in tanti», visto che gli Stati Uniti sono passati da 13 a 50, tenendo più o meno immutata la stessa Costituzione con cui sono partiti nel 1776. «Se ai burocrati serve un nuovo strumento», ha aggiunto, «non è detto che questo vada bene per gli elettori». Questi, ha proseguito, devono essere convinti del vantaggio di una nuova Europa e, pertanto, occorre spiegare «perché essere nell´Unione europea è meglio che essere in Svizzera o Norvegia che nell´Unione non ci sono». In caso contrario, «il consenso sarà difficile». Infine, ricordando che il Presidente italiano Napolitano ha sollecitato le ratifiche, il deputato ha affermato che «ormai il trattato è morto» e che «si perderebbe solo energia e tempo» perché senza le due ratifiche olandesi e francesi «è inutile farne altre che tanto non produrranno nessun effetto pratico». Il 4 e il 5 dicembre si terrà a Bruxelles un incontro tra deputati nazionali e europei sul tema del futuro dell´Europa. Organizzato dal Parlamento finlandese e dal Parlamento europeo, l´incontro approfondirà le tematiche legate al futuro finanziamento dell´Unione europea, alla politica energetica e al ruolo dell´Unione nella prevenzione dei conflitti. .  
   
   
UE, PIANO D: LA VICEPRESIDENTE WALLSTRöM FA IL PUNTO LE DONNE E I GIOVANI DEVONO PARTECIPARE PIÙ ATTIVAMENTE  
 
Bruxelles, 30 novembre 2006 - Ieri la vicepresidente Margot Wallström, responsabile per le relazioni istituzionali e la strategia di comunicazione, ha informato la Commissione sugli sviluppi del Piano D a un anno dal suo avvio. Nel corso della riunione della Commissione, la vicepresidente ha dichiarato: “Il Piano D ha contribuito a dare un nuovo slancio al dibattito sul futuro dell’Europa. Non dimentichiamo che anche gli Stati membri devono utilizzare questo periodo di riflessione per ascoltare le idee espresse dai loro cittadini. Ora l’obiettivo è quello di concentrarsi sulla ‘maggioranza silenziosa’ – in particolare i giovani e le donne. Vogliamo incoraggiarli a far sentire la loro voce sul futuro dell’Europa”. In seguito all’esito negativo dei referendum sulla Costituzione europea svoltisi in Francia e nei Paesi Bassi, il Consiglio europeo di giugno 2005 ha invitato a un “periodo di riflessione”. La Commissione ha quindi colto l’occasione per avviare il Piano D per la democrazia, il dialogo e il dibattito. A distanza di un anno dell’attuazione del piano, è ora il momento di fare un bilancio e di ampliare e approfondire maggiormente il dibattito sull’Europa. Una prima valutazione era contenuta nella comunicazione del 10 maggio 2006 “Un’agenda dei cittadini per un’Europa dei risultati”, contributo della Commissione al Consiglio europeo sul futuro dell’Europa. Il Piano D ha raggiunto i cittadini L’obiettivo generale del Piano D di avviare un dibattito sull’Europa è stato raggiunto in diversi settori: - Oltre ad un sondaggio speciale Eurobarometro sul futuro dell’Europa, le Rappresentanze della Commissione ed alcuni Stati membri hanno realizzato sondaggi nazionali quantitativi e qualitativi in merito all’opinione e all’atteggiamento nei confronti dell’Ue; - Nel marzo 2006, la Commissione ha lanciato un forum on-line “Debate Europe”. I cittadini dei paesi dell’Ue e di altri paesi partecipano alla discussione. La sfida principale è quella di coinvolgere più attivamente i giovani e le donne; La Commissione ha anche scelto di sostenere sei progetti transeuropei che incoraggino i dibattiti pubblici transfrontalieri nel periodo 2006-2007; Il presidente della Commissione José Manuel Barroso, la vicepresidente Margot Wallström e i membri della Commissione hanno effettuato una serie di visite negli Stati membri per incontrare i dirigenti nazionali, i parlamentari, i cittadini, le Ong e i media. Un’attenzione particolare è stata rivolta al livello regionale e locale; Le manifestazioni per i giovani organizzate da ogni presidenza con il supporto della Commissione offrono inoltre un buon esempio di dialogo e di consultazione con i giovani; Il forum interparlamentare organizzato dal Parlamento europeo e dalle assemblee nazionali austriache l’8 e 9 maggio 2006, oltre alle iniziative delle commissioni del Pe, hanno dato nuovo impulso a discussioni più ampie sulle questioni europee tra parlamentari Quali saranno i prossimi passi? La Commissione porterà avanti il Piano D, non solo perché il periodo di riflessione è stato prolungato ma perché è determinata a continuare a stimolare un ampio dibattito su scala europea e a sviluppare a pieno le iniziative previste a livello europeo. Un’attenzione particolare sarà data alle seguenti azioni: Sostenere lo sviluppo di spazi pubblici europei per promuovere il dibattito pubblico attraverso gli uffici comuni Commissione/parlamento europeo. Gli uffici della Commissione e del Parlamento europeo potrebbero ospitare manifestazioni culturali e politiche che abbiano attinenza con l’Europa; Incoraggiare il dibattito in corso negli Stati membri, ad esempio organizzando tavole rotonde europee su questioni prioritarie, come quelle inserite nel programma di lavoro annuale per il 2007, e considerate di grande interesse per il pubblico in ogni Stato membro, in modo da assicurare un dialogo continuo con la società civile e i parlamenti nazionali; Dare sostegno finanziario alle iniziative nazionali e regionali della società civile indirizzate a giovani e donne; Effettuare un nuovo sondaggio Eurobarometro sul futuro dell’Europa nel 2007, prima del Consiglio europeo di giugno; Rilanciare il dibattito su Internet, permettendo ai cittadini di scegliere le tematiche di interesse e collegando le discussioni con i temi di attualità inseriti nel programma della Commissione o ad altri eventi politici importanti. Uno sforzo particolare sarà fatto nei confronti di donne e giovani Il Consiglio europeo di giugno 2007 sarà l’occasione per fare di nuovo il punto sui risultati dei dibattiti organizzati nell’Ue nel corso del periodo di riflessione prolungato. . .  
   
   
L’EUROPA DEVE INVESTIRE DI PIÙ NELLA R&S PER PROMUOVERE LA COMPETITIVITÀ DEL SETTORE DELLE TIC  
 
Bruxelles, 30 novembre 2006 - L´europa deve investire di più nella ricerca e sviluppo (R&s) per assicurarsi in futuro un ruolo competitivo nel settore delle tecnologie dell´informazione e della comunicazione (Tic). È solo una delle numerose raccomandazioni formulate in una relazione pubblicata dalla task force della Commissione europea sulla competitività e l´adozione delle Tic. Secondo la relazione, il settore delle Tic poggia sulla R&s più di qualsiasi altro settore industriale, e la natura stessa di questo comparto richiede brevi cicli di innovazione che rispondano alle nuove esigenze del mercato. «Questa intensità è eccezionale rispetto ad altri importanti settori, ad esempio quello automobilistico e chimico. Le Tic costituiscono inoltre il motore innovativo di applicazioni in altri comparti fondamentali. I suoi effetti infatti si ripercuotono con andamento orizzontale sulla società e sulle imprese in senso lato», si legge nella relazione. Eppure, sebbene le Tic abbiano rappresentato negli ultimi 10 anni oltre il 25% della ricerca totale comunitaria e la metà della crescita della produttività dell´Ue, la relazione avverte che tali cifre non sono sufficienti per garantire il futuro sviluppo del settore e migliorare la competitività globale dell´Ue. Nel complesso, l´Europa sta investendo attualmente meno di altre regioni nell´innovazione e nella R&s. In base alle statistiche, nel 2003, l´intensità di R&s nell´Ue era pari all´1,93% del Pil, ben al di sotto degli Stati Uniti (2,59%) e del Giappone (3,15%), ma superiore alla Cina (1,31%). Ma se l´Ue continua a investire allo stesso ritmo, la Cina presto recupererà, avverte la relazione. In considerazione del ruolo critico svolto dalle Tic quale motore di crescita e di competitività, la relazione sostiene che l´attenzione, in futuro, dovrebbe essere rivolta agli investimenti a favore dello sviluppo «di infrastrutture di accesso e di reti di base di prossima generazione, delle piattaforme di servizi, e di nuove proposte di servizi», ai fini della prestazione di «nuovi servizi rivolti ai mercati professionali, residenziali e dei servizi pubblici». «Il loro successo determinerà in larga misura la futura posizione competitiva e il benessere in Europa, nonché il successo del settore delle Tic e dell´industria comunitaria nel suo complesso in un ambiente competitivo globale», sostengono gli autori della relazione. Per incoraggiare l´aumento della spesa e mettere a profitto la R&s esistente, il documento raccomanda quanto segue: introdurre regimi fiscali per l´innovazione nella R&s e sostenere i raggruppamenti tecnologici come poli globali di competitività; rendere prioritaria e sostenere un´effettiva collaborazione nella R&s, come ad esempio nell´ambito delle piattaforme tecnologiche europee e delle iniziative tecnologiche congiunte, e utilizzare i finanziamenti disponibili a favore delle Tic a titolo del Settimo programma quadro; rendere prioritari i mercati di punta e sviluppare una politica europea sugli appalti pubblici per stimolare la domanda del mondo imprenditoriale in merito alla R&s; fornire finanziamenti alla ricerca per l´innovazione nei servizi Tic a livello comunitario e nazionale; creare una disciplina accademica e uno spazio di ricerca con il fine di migliorare l´insegnamento dell´innovazione dei servizi; incoraggiare rapporti a lungo termine in materia di R&s fra le imprese e le università; riformare la politica comunitaria in materia di aiuti di Stato al fine di creare un´unica categoria di «R&s industriale» per autorizzare gli aiuti fino al 50%; introdurre misure atte a garantire un equo terreno di gioco a livello globale in settori chiave per le Tic, quali l´industria dei semiconduttori, per rafforzare i potenziali di raggruppamento delle Tic; - creare un ambiente favorevole ai capitali di rischio di nuove imprese, o creare un fondo unico per i capitali di rischio, come proposto nella relazione Aho sull´innovazione. La relazione chiede inoltre di rendere prioritaria l´interoperabilità, di rafforzare il mercato interno, di ridurre i costi dei brevetti e di sviluppare un efficace meccanismo di protezione dei diritti di proprietà intellettuale che promuova gli investimenti nelle Tic, nonché di colmare il divario in termini di competenze informatiche che caratterizza la forza lavoro europea. Istituita nel giugno 2006, la task force è solo una delle numerose iniziative della Commissione destinate a promuovere la creazione, nell´Ue, di un ambiente imprenditoriale più favorevole nell´ambito dell´iniziativa Crescita e occupazione. La Commissione afferma che darà seguito alle raccomandazioni della task force nel 2007, presentando alcune proposte per azioni specifiche. Commentando la relazione, il vicepresidente della Commissione e commissario competente per le Imprese e l´industria Günter Verheugen ha dichiarato: «La task force ha fornito un´immagine chiara di dove andrebbero concentrati gli sforzi volti ad accrescere la competitività del settore delle Tic, che è la base dell´innovazione e della crescita. » http://ec. Europa. Eu/enterprise/ict/taskforce. Htm http://cordis. Europa. Eu/fp7/ict/ .  
   
   
TRASMETTERE AL MERCATO I VANTAGGI DELLE TIC  
 
 Bruxelles, 30 novembre 2006 - Una migliore diffusione dei risultati della ricerca sulle tecnologie dell´informazione e della comunicazione (Tic), questo il tema del seminario Cordis svoltosi il 23 novembre nell´ambito di Ist2006. L´iniziativa, che ha riunito coordinatori di progetto, operatori economici e responsabili politici, ha esplorato la natura complessa della comunicazione relativa alla ricerca sulle Tic, sottolineando in particolare le difficoltà incontrate dai giornalisti che scrivono sull´argomento e dai membri dei consorzi di progetto quando tentano di selezionare il canale mediatico adeguato per diffondere comunicati sul loro operato. Sono state inoltre suggerite numerose soluzioni mediatiche che potrebbero essere utilizzate in tale processo di comunicazione. Esaminando il problema dalla prospettiva dei mezzi di comunicazione, l´esperto Bernd Hartmann della Mfg Baden-württemberg ha presentato alcuni dei risultati fondamentali emersi da un recente sondaggio condotto tra circa 350 giornalisti e addetti alle pubbliche relazioni in Germania. Uno dei principali problemi individuati dagli intervistati è stato il livello elevato di gergo specializzato e di acronimi utilizzati nei comunicati stampa e in altro materiale mediatico che viene loro inviato. «Le Tic sono sommerse da termini di difficile comprensione per l´uomo comune», ha rilevato Bernd Hartmann. I giornalisti si sono inoltre detti generalmente cauti nei confronti delle informazioni da loro ricevute sui nuovi prodotti, ritenendole talvolta del semplice materiale pubblicitario delle aziende coinvolte nel processo di sviluppo. Invitati a indicare elementi utili per migliorare la comunicazione sulle Tic, i giornalisti hanno risposto sottolineando l´importanza dei rapporti personali: «Vogliono parlare direttamente agli scienziati per farsi una loro opinione», ha dichiarato Bernd Hartmann, aggiungendo che i giornalisti amano anche parlare con gli esperti scientifici esterni. L´esperto Mario Martinoli, direttore di Youris. Com, si è associato e ha aggiunto: «I mezzi di comunicazione generali non vogliono ricevere solamente comunicati stampa, è meglio fornire risorse a cui i giornalisti possano attingere per elaborare i loro articoli. » Ha rilevato che gli strumenti di stampa dovrebbero concentrarsi sull´essenza di un prodotto e non su chi lo sta sviluppando. Tuttavia, secondo un membro del pubblico, proveniente da un´università britannica, anche l´esatto opposto è vero. La sua esperienza gli ha insegnato che un comunicato stampa ha maggiori probabilità di essere selezionato dai mezzi di comunicazione se il mittente è un´università e non una piccola e media impresa (Pmi). Secondo lui, ciò accade perché si ritiene che le Pmi vogliano pubblicizzare un prodotto, mentre le università dimostrano le applicazioni pratiche della loro ricerca. Il partecipante ha inoltre constatato che una notizia diramata nel Regno Unito ha un´accoglienza più ampia se descrive la ricerca in un contesto britannico. Nel frattempo, l´esperto David Kennedy della piattaforma tecnologica Nem si è soffermato sulla pressione irragionevole esercitata sui partecipanti ai progetti di ricerca sulle Tic nel Sesto programma quadro (6Pq) affinché comunichino i loro risultati. «Non credo che sia un atteggiamento sempre giustificato al 100%, in quanto tali progetti vengono avviati in fasi precompetitive», ha affermato. Alla fine del progetto, i consorzi potrebbero avere a disposizione solo un «diamante grezzo», vale a dire un prodotto che richiede un ulteriore sviluppo. Pertanto «noi [consorzi] non abbiamo sempre fretta di rivelare tali risultati: vogliamo proseguire nello sviluppo e concentrarci prima di tutto sul completamento del prodotto» ha dichiarato. David Kennedy ritiene che vi sia una contraddizione tra i criteri dei progetti del 6Pq, che obbligano i consorzi a comunicare i dettagli del proprio lavoro, e il processo di valutazione che, a suo parere, è privo dei parametri necessari per giudicare l´efficacia di tale strategia. Pur riconoscendo l´esigenza di una sorta di divulgazione dei risultati per questioni di responsabilità, David Kennedy ha suggerito l´elaborazione di criteri di comunicazione diversi a seconda del tipo di ricerca intrapresa. «Per un progetto che sta tentando di ottenere il consenso in un ambito europeo, dovrebbero esserci molte discussioni e una diffusione capillare delle idee. Tuttavia, se si tratta di un progetto che sta cercando una soluzione in campo tecnico. Probabilmente non saremmo così disposti a rendere i risultati di dominio pubblico», ha affermato. Il seminario ha messo in luce i problemi correlati alla disseminazione e comunicazione dei risultati delle Tic, tuttavia ai partecipanti sono state anche illustrate alcune esperienze riuscite. L´esperto Uli Bockholt del progetto Matris Ist ha spiegato come il suo consorzio per il progetto abbia definito la propria strategia di comunicazione in una fase molto precoce, chiarendo con precisione che cosa avrebbe tentato di brevettare e pubblicare, e quali attività di ricerca e sviluppo andavano mantenute segrete. Il consorzio ha inoltre collaborato strettamente con studenti delle business school europee, invitati a leggere la proposta del progetto e a elaborare piani economici relativi al potenziale mercato e alle eventuali applicazioni dei prodotti. «In tal modo i nostri sviluppatori sono riusciti a intravedere le possibilità di ulteriori studi», ha spiegato Uli Bockholt. Il consorzio è stato inoltre agevolato nel tradurre la prospettiva scientifica in una prospettiva comune. Un´altra storia coronata dal successo è stata quella del progetto Youris. Com, che produce brevi filmati sui progetti Tsi finanziati dall´Ue. «Il taglio dei filmati da noi realizzati è molto sociale», ha spiegato Mario Martinoli. «L´accento viene posto non tanto su quello che fanno i ricercatori, bensì su come le persone possono beneficiare della ricerca nella vita quotidiana». Il progetto ha trasmesso un totale di 300 film in 29 paesi europei. Dopo aver esaminato circa 9 000 progetti Tsi, Mario Martinoli ritiene che alcuni siano più telegenici di altri. «Le tecnologie intrinseche come quella di Grids sono molto difficili da comunicare», ha affermato. Secondo il caporedattore Philip Hunt, anche gli aspetti umani sono stati presi in considerazione da Ist Results. Finanziato dalla Commissione, il portale offre una gamma completa di servizi mediatici, compresi articoli speciali su progetti specifici o aree di applicazione sul mercato Tsi. Vengono inoltre divulgati articoli su nuovi prototipi, risultati emergenti e ricerche che stabiliscono standard futuri. Il portale viene considerato un successo mediatico e riceve più di 150 000 visite al mese. La sua popolarità si basa sull´approccio giornalistico e sull´assenza di gergo specialistico, ha dichiarato Philip Hunt. Http://cordis. Europa. Eu/guidance/past-events2006. Htm http://www. Youris. Com http://istresults. Cordis. Lu/index. Cfm?section=home&tpl=home http://www. Ist-matris. Org/ http://www. Nem-initiative. Org/ http://www. Mfg. De/innovation/ .  
   
   
MAGGIORE IMPEGNO PER RISPETTARE GLI IMPEGNI KYOTO LA COMMISSIONE HA VALUTATO I PIANI NAZIONALI DI ASSEGNAZIONE DELLE EMISSIONI PER 10 PAESI  
 
Bruxelles, 30 novembre 2006 - La Commissione europea ha confermato ieri la sua determinazione a far sì che gli Stati membri rispettino i loro impegni nella riduzione delle emissioni di gas a effetto serra. Bruxelles ha infatti valutato i piani nazionali di assegnazione (Pna) delle emissioni di Co2 di dieci paesi membri (Germania, Grecia, Irlanda, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Regno Unito, Slovacchia e Svezia). L´esecutivo Ue ha ridotto le emissioni allocate di circa il 7% rispetto ai piani nazionali proposti e rispetto alle emissioni del 2005. I piani, che riguardano gli impianti ad alto consumo energetico, rientrano nel sistema comunitario per lo scambio di quote di emissioni dei gas a effetto serra ("Emission Trading Scheme " - Ets -) e saranno validi per il periodo 2008-2012. I dieci paesi di cui sono stati valutati i Pna costituiscono insieme il 42% delle quote allocate per il primo periodo del sistema Ets, dal 2005 al 2007. Il commissario per l´ambiente Stravos Dimas ha dichiarato a questo proposito: "La decisione di oggi costituisce un forte segnale dell´impegno dell´Europa per la realizzazione degli obiettivi di Kyoto e per fare del sistema europeo di scambio delle quote di emissione un successo. La Commissione ha valutato i piani in maniera coerente in modo da garantire un uguale trattamento a tutti gli Stati membri, e creare sul mercato europeo di Co2 le condizioni di scarsità indispensabili. Gli stessi criteri saranno applicati anche agli altri piani". L´obiettivo del sistema Ets è quello di assicurare che le emissioni di gas serra nei settori dell´energia e dell´industria siano ridotte con i minori costi per l´economia, consentendo in questo modo all´Ue e ai suoi Stati membri di rispettare gli impegni presi con la firma del protocollo di Kyoto. Valutazione dei piani nazionali di assegnazione (Pna) - I Pna determinano per ogni Stato membro il "tetto", cioè il limite massimo del totale delle emissioni di Co2 che gli impianti industriali collocati sul proprio territorio nazionale e inseriti nel sistema Ets possono emettere. I piani indicano inoltre le quote di emissione assegnate a ciascun impianto. Alla Commissione spetta il compito di valutare i piani nazionali proposti da ogni Stato membro, sulla base dei 12 criteri indicati nella Direttiva sullo scambio di emissioni (Direttiva 2003/87/Ce modificata dalla Direttiva 2004/101/Ce). I criteri stabiliscono in particolare che i piani nazionali siano coerenti con il raggiungimento degli obiettivi di Kyoto, con il volume reale di emissioni riportate nei rapporti annuali della Commissione e con le potenzialità tecnologiche di riduzione delle emissioni. Altri elementi di valutazione riguardano l´assenza di discriminazioni, le regole comunitarie in materia di concorrenza e di aiuti di stato e gli aspetti tecnici. Le autorità europee possono infine decidere di accettare un piano interamente o solo in parte. Bruxelles ha chiesto di apportare alcuni cambiamenti ai dieci piani esaminati, in particolare: - Il totale di quote proposte (il "tetto") per il periodo 2008-20012 non sembra conforme con gli obiettivi degli Stati membri fissati nel protocollo di Kyoto; - Il totale delle quote proposte non sembra conforme al volume di emissioni previste e al potenziale tecnologico di riduzione delle emissioni, tenendo conto delle verifiche effettuate da esperti indipendenti nel 2005 e dei cambiamenti derivati dalla ripresa economica; - Il limite proposto per l´utilizzazione da parte delle imprese dei crediti derivanti dai progetti di riduzione delle emissioni in paesi terzi previste dai "meccanismi di flessibilità" del protocollo di Kyoto, non sembra coerente con la norma che stabilisce che l´uso di questi meccanismi dovrebbe essere integrativo delle azioni nazionali Per ogni modifica richiesta, Bruxelles ha indicato le misure da adottare da parte degli Stati membri in modo che il Piano possa essere approvato; l´approvazione da parte delle autorità comunitarie avverrà automaticamente non appena le modifiche richieste saranno state apportate. Nel quadro del sistema Ets, la Commissione ha poi già aperto procedure d´infrazione contro Austria, Danimarca, Spagna, Ungheria, Italia e Repubblica Ceca perché non hanno ancora presentato i Pna. Il termine di consegna era il 30 giugno 2006. .  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO: GIANNI PITTELLA ELETTO NUOVO PRESIDENTE DELEGAZIONE ITALIANA PSE, ANTONIO PANZERI SEGRETARIO GENERALE  
 
Bruxelles, 30 novembre 2006 - La delegazione italiana nel gruppo del Pse al Parlamento Europeo ha eletto all´unanimità Gianni Pittella come suo presidente. Nicola Zingaretti, dopo l´elezione a segretario dei Democratici di Sinistra del Lazio, ha lasciato l´incarico ricoperto sino ad ora in seno alla delegazione. Antonio Panzeri, Vice Presidente della Commissione Affari Sociali, è stato eletto, sempre all´unanimità, Tesoriere e Segretario generale della Delegazione, incarico ricoperto sino ad ora da Gianni Pittella. E´ prevista per oggi la riconferma di Pasqualina Napoletano come Vice Presidente del Gruppo socialista. . .  
   
   
“L’EUROPA CHE FINANZIA”  
 
 Milano, 30 novembre 2006 - In un momento in cui le risorse comunitarie destinate all’Italia diminuiscono, perché scrivere un volume sui finanziamenti europei? Perchè da tante parti e da troppo tempo si dice che in Italia non vi si sa accedere e che spesso li si utilizza male. “È tempo di costruire una consapevolezza a vari livelli: dagli studenti che devono entrare nella collettività con una cultura e un atteggiamento nuovi nei confronti delle amministrazioni pubbliche agli operatori che, se hanno ottenuto fondi, non hanno saputo inserirli in una visione strategica di lungo periodo”. Questa l’opinione espressa da Elio Borgonovi, Professore ordinario di Economia delle Aziende e delle Amministrazioni pubbliche all’Università Bocconi, che ha sintetizzato il senso dell’incontro dibattito “L’europa che finanzia”, organizzato dalla Commissione europea Rappresentanza a Milano e da Libreria Egea per il ciclo delle “Serate del villaggio europeo”. L’occasione per parlare di Europa era fornita dalla presentazione del libro “Finanziamenti comunitari: approccio strategico, progettazione e gestione” a cura di Elio Borgonovi, Veronica Vecchi e Paolo Crugnola. Oltre a due dei tre autori del volume, presenti anche Michele Pasca-raymondo, Direttore generale aggiunto Dg Politica regionale e Roberto Santaniello, Direttore della Rappresentanza a Milano della Commissione europea, moderatore del dibattito. I relatori si sono confrontati sui problemi all’accesso ai finanziamenti su fondi strutturali e settoriali, analizzando le difficoltà dei richiedenti e le possibili soluzioni concrete. Veronica Vecchi, Professore di Management e Finanza all’Università Bocconi, ha rilevato che le difficoltà di presentare un valido progetto comunitario sono maggiori per i finanziamenti richiesti direttamente a Bruxelles. L’ampiezza dell’arena competitiva e la complessità dei formulari contribuiscono in parte a spiegare il problema, ma la vera causa degli insuccessi risiede nella mancanza di una forte progettualità e di concretezza realizzativa. La nuova modalità di valutazione da parte di Bruxelles e delle Regioni attraverso la forma dell’“accompagnamento” potrebbe essere un utile strumento per migliorare l’aderenza dei progetti ai programmi comunitari. “Nella fase di ideazione dei progetti spesso non avviene il riconoscimento di un parallelismo tra lo scopo europeo e ciò che si intende realizzare”, ha spiegato Michele Pasca-raymondo, che ha anche ipotizzato un diverso sistema dell’organizzazione territoriale nella presentazione dei progetti. Il sistema dei bandi di gara non consente la concentrazione né territoriale né tematica necessaria. Rispondendo alla domanda sugli effetti della cultura della pianificazione sull’Italia di oggi, Elio Borgonovi ha chiarito che “una delle impasse dell’Europa deriva dal fatto che si apre alla logica della pianificazione quando il mondo va verso la logica della competitività e della regolazione”. Sarebbe proprio questa logica a favorire le critiche di burocratismo fatte all’Europa e a penalizzare l’Italia, che percepisce come costretta la propria creatività. “Qualunque imposizione coercitiva – ha dichiarato Pasca-raymondo – è negativa perché obbliga i Paesi a cambiare leggi fondamentali, mentre le politiche percepite in termini più positivi dai cittadini sono quelle a livello locale”. Roberto Santaniello ha concluso sottolineando come purtroppo la percezione del cittadino sull’incidenza che i fondi comunitari hanno sul suo territorio sia ancora molto bassa: “Pochi sanno che la maggior parte dei recuperi urbanistici dei centri storici italiani sono stati finanziati dall’Ue”. Eppure questa è l’Europa dei risultati. .  
   
   
LOTTA ALL´USURA: SI CONSOLIDA LA COLLABORAZIONE MEF-INTERNO, RIPARTITI GLI OLTRE 70 MLN DEL FONDO DI PREVENZIONE  
 
Roma, 30 novembre 2006 - Il sottosegretario al Ministero dell´Economia e delle Finanze On. Le Mario Lettieri e il sottosegretario al Ministero dell´Interno Ettore Rosato, nel corso di una riunione svoltasi oggi presso il Mef, hanno analizzato e verificato lo stato di attuazione dei programmi di prevenzione e contrasto dell´usura. Nell´ambito dell´incontro, è stata ribadita la già consolidata collaborazione tra l´Ufficio del Commissario straordinario del Governo per il coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura e la Direzione antiriciclaggio e antiusura del Mef-dipartimento del Tesoro. Tale collaborazione continuerà anche in vista della preparazione del "Libro bianco sull´usura" e per la gestione del finanziamento verso associazioni, fondazioni e confidi impegnati nell´azione di prevenzione del fenomeno. Inoltre, è stata vagliata la ripartizione a questi soggetti degli oltre 70 milioni di euro del Fondo di prevenzione dell´usura, contributi che saranno erogati entro il prossimo mese di dicembre. .  
   
   
CITTADINANZATTIVA SU DISEGNO DI LEGGE SULLA CLASS ACTION: FARE BENE E PRESTO PER RENDERLA APPLICABILE ALLA PA OLTRE CHE ALLE IMPRESE  
 
Roma, 30 novembre 2006 - “Gli ambiti di applicazione della class action devono coincidere con quelli di cui tratta il codice del consumo. Per questo chiediamo che l’azione collettiva venga applicata non solo nei confronti delle imprese ma anche nella Pubblica Amministrazione, a partire dalla sanità e dalla scuola”. Nelle parole del vice segretario generale Giustino Trincia, la posizione espressa da Cittadinanzattiva nell’odierna audizione parlamentare sul disegno di legge sulla class action. “Sono almeno dieci anni” commenta Trincia, “che ci battiamo per colmare con l’azione collettiva il gap tra l’Italia e i Paesi più avanzati sul versante della tutela dei diritti dei cittadini consumatori, ed è per questo che chiediamo al Parlamento di fare bene e presto”. “L’introduzione della class action porterebbe benefici per tutti, per il sistema Paese, i consumatori ma anche per le stesse imprese perché le solleciterebbe ad una maggiore competitività sul piano della qualità, dell’efficienza e della correttezza delle pratiche commerciali che abbiano ad oggetto sia i servizi che i prodotti”. “A chi teme che sia un salto nel buio” ha concluso Trincia”, “al di là della più nota esperienza america va ricordato che sono numerosi i Paese dell’Ue che hanno introdotto la class action, presente addirittura nella Costituzione portoghese”. Delle proposte fin qui avanzate, quella che in generale convince di più Cittadinanzattiva è quella del Governo. Di seguito tre motivi per sostenerla e sei proposte per migliorarla: a) l’attuale proposta del Governo convince perché rispetto a precedenti proposte estende l’ambito d’azione della class action andando oltre i soli contratti di massa e includendo anche quei settori in cui sono previste procedure di conciliazione e di arbitrato; b) rende titolo esecutivo la pronuncia del giudice nella seconda fase del giudizio; c) interrompe i termini di prescrizione a favore di tutti i consumatori lesi dal medesimo fatto illecito. La proposta del Governo si può però migliorare da sei punti di vista: a) prevedendo esplicitamente che la class action sia applicabile non solo alle imprese ma anche alla pubblica amministrazione; b) riconoscendo alle Associazioni dei consumatori la possibile azione per risarcimento del danno, fatta salva l’azione che i singoli cittadini potranno fare con l’assistenza di propri legali; c) sottolineando che la legittimazione ad agire sia attribuita a soggetti riconosciuti, a partire dalle Associazioni dei consumatori, e non in maniera così indiscriminata come emerge dai testi fin qui presentati; d) prevedendo l’esenzione dal contributo unificato per questo tipo di azioni; e) individuando da subito i criteri di calcolo per la determinazione del danno risarcibile; f) eliminando l’obbligatorietà del secondo tentativo di conciliazione. .  
   
   
FITCH CONFERMA I RATINGS DI CREDEM  
 
 Reggio Emilia, 30 novembre 2006 - Credem informa che, ieri, Fitch Ratings ha confermato i ratings attribuiti a Credito Emiliano S. P. A. : Long term Idr* “A”; Short term “F1”; Outlook “stable”; Individual “B”; Support “3”. .  
   
   
REVOCA CONVOCAZIONE ASSEMBLEA STRAORDINARIA DI BANCA FIDEURAM  
 
Roma, 30 novembre 2006 - Il Presidente del Consiglio di Amministrazione di Banca Fideuram, Vincenzo Pontolillo, avvalendosi del mandato conferitogli dal Consiglio in data 9 novembre 2006, ha disposto la revoca della convocazione dell’Assemblea Straordinaria della Società prevista per i giorni 12 e 16 gennaio 2007, rispettivamente in prima e seconda convocazione. La decisione è stata presa in considerazione della sospensione dell’iter di fusione per incorporazione di Banca Fideuram in Eurizon Financial Group, a seguito dei risultati dell’Opa volontaria promossa da Eurizon e dell’Opa residuale che Eurizon promuoverà. .  
   
   
L’OSCAR DI BILANCIO 2006 SI FA IN OTTO VINCONO FONDIARIA SAI S.P.A; BANCA MONTE DEI PASCHI DI SIENA; MONNALISA S.P.A; BANCA POPOLARE DI PUGLIA E BASILICATA; COMUNE DI BRESCIA; UCODEP ONLUS; FIAT S.P.A E INDESIT COMPANY  
 
 Milano, 30 novembre 2006 - Si è svolto ieri nella prestigiosa sede di Borsa Italiana a Piazza Affari a Milano la cerimonia di premiazione dell’Oscar di Bilancio 2006, il premio organizzato e promosso da Ferpi – Federazione Relazioni Pubbliche Italiana. La serata di premiazione è stata aperta con il saluto di Andrea Prandi, Presidente Ferpi. Successivamente William J. Mcdonough - Vice Presidente e special advisor to the Chairman di Merrill Lynch & Co. , inc. - terrà la lectio magistralis “The Sarbanes-oxley Act’s Effect on Private Companies and Accounting Firms in the American and International Firms”. Quindi il Magnifico Rettore dell’Università Bocconi e Presidente della Giuria Oscar di Bilancio Angelo Provasoli. Illustrerà i significativi cambiamenti che quest’anno hanno caratterizzato il regolamento e le peculiarità settore per settore, della partecipazione al Premio. Alle ore 19. 00 avrà inizio la Cerimonia dio Premiazione, coordinata da Gherarda Guastalla Lucchini, Segretario Generale Oscar di Bilancio. La Giuria dell’Oscar di Bilancio in seduta plenaria, dopo aver definito i 22 finalisti dell’edizione 2006 dell’Oscar di Bilancio elaborando le segnalazioni giunte dalle Commissioni preposte, ha assegnato gli otto Oscar previsti dal regolamento. I Vincitori: Fondiaria Sai S. P. A, Vince l’Oscar di Bilancio per la categoria Imprese di Assicurazioni. Il bilancio di ottima qualità e arricchito da una tabella degli obiettivi dichiarati e del relativo grado di conseguimento oltre che da una serie di dati analitici di approfondimento sul valore sociale verso gli stakeholder. Apprezzato che il bilancio sia stato redatto attraverso un particolare processo di lavoro partecipato che ha coinvolto gli studenti dell´Università di Torino. Banca Monte Dei Paschi Di Siena, Vince l’Oscar di Bilancio maggiori e Grandi Imprese Bancarie, Finanziarie. Un bilancio completo ed esaustivo in ogni suo aspetto, accompagnato da una relazione sulla gestione chiara e accurata. Interessanti anche le disclosures relative agli impatti della prima adozione dei principi contabili internazionali e alla valutazione dei rischi, sia quelli connessi al processo di Basilea Ii sia quelli di carattere ambientale. Monnalisa S. P. A, Vince l’Oscar di Bilancio Medie e Piccole Imprese. Anche grazie a un’integrazione della documentazione che fornisce tutte le necessarie informazioni sia di carattere economico-patrimoniale che socio-ambientale. Si nota l’impegno – coronato da successo – di migliorare di anno in anno la comunicazione e l’informativa di bilancio. Banca Popolare Di Puglia E Basilicata, Vince l’Oscar di Bilancio Medie e Piccole Imprese Bancarie, Finanziarie. Il bilancio spicca per la compiutezza di informazione pur nella sinteticità della documentazione fornita. Eccellente la parte relativa al bilancio sociale, la tempestività nella comunicazione e la completezza nella diffusione delle informazioni. Comune Di Brescia, Vince l’Oscar di Bilancio Organizzazioni Centrali e Territoriali delle Amministrazioni Pubbliche. Con un bilancio caratterizzato da un’esposizione puntuale e formalmente ineccepibile dei programmi d’attività e dei dati finanziari. Il bilancio sociale, pur essendo alla prima edizione evidenzia un solido processo di costruzione e coinvolgimento degli stakeholder con i dipendenti che sono stati coinvolti in prima persona nella sua realizzazione. Ucodep Onlus, Vince L’oscar di Bilancio Organizzazioni Nonprofit. Il bilancio sociale è sorretto da un impianto metodologico che non ha pari nel non profit per chiarezza e rigore e che riesce ad offrire un eccellente esempio di rendicontazione di sostenibilità. Fiat S. P. A. Vince l’Oscar di Bilancio Società e Grandi Imprese. La Relazione sulla Gestione evidenzia in modo chiaro le performance economiche-finanziarie dei diversi settori di attività pur mantenendo una chiara visione del Gruppo. L’impostazione Triple bottom line è completata da un Rapporto di Sostenibilità esauriente mentre si segnala il confronto tra gli impegni dichiarati (2004) e i progressi conseguiti. Indesit Company, Vince l’Oscar di Bilancio Governance Societaria. Per avere presentato una relazione che si segnala per l’ottima qualità di comunicazione secondo criteri di leggibilità, completezza e chiarezza. Emerge anche un’adesione esemplare a best practice nazionali e internazionali con particolare riferimento al Consiglio di Amministrazione e al suo funzionamento trasparente; alla nomina del Collegio Sindacale; alla presenza di diversi Comitati di controllo all’interno del Consiglio di Amministrazione stesso e all’efficacia delle procedure adottate, nonché una piena e sostanziale adesione al Codice di Autodisciplina di Borsa Italiana. .  
   
   
FONDIARIA SAI VINCE L´OSCAR DI BILANCIO 2006  
 
 Milano, 30 novembre 2006 – L’oscar di Bilancio 2006, promosso dalla Ferpi – Federazione Relazioni Pubbliche Italiana - è stato assegnato ieri a Fondiaria Sai per la categoria “Imprese di Assicurazioni”. La giuria dell’Oscar, presieduta dal Prof. Angelo Provasoli, Magnifico Rettore dell’Università Bocconi, ha premiato Fondiaria-sai con la seguente motivazione: “Il bilancio è di ottima qualità sia per quanto riguarda la trasparenza contabile, sia per la leggibilità, la completezza dei dati e l´ausilio grafico. L’informativa economica-finanziaria del gruppo e la documentazione è espressa in un editing chiaro ed efficace. Di particolare pregio per struttura e contenuti, il rendiconto sociale. Degni di nota: il processo di lavoro, che ha coinvolto gli studenti dell´Università di Torino; la tabella degli obiettivi dichiarati e del grado di conseguimento; e i dati analitici di approfondimento sul valore sociale verso gli stakeholder. Eccellenti le sezioni sull’analisi dei rischi e sui principi contabili internazionali. ”Questo autorevole riconoscimento attesta la capacità di Fondiaria-sai di comunicare i dati in modo chiaro e trasparente, frutto del continuo sforzo di rispettare nel modo più rigoroso i principi contabili, senza tuttavia rinunciare alla chiarezza espositiva per l’utente finale. Tale premio giunge, inoltre, nel primo anno di applicazione dei nuovi principi Ias/ifrs, a testimonianza del grande impegno posto nel seguire la transizione ai nuovi standard contabili e di disclosure. “È importante che un settore strategico come quello assicurativo, che sta vivendo in Italia grandi trasformazioni, sappia trasmettere al mercato, ai clienti, agli azionisti e ai media segnali di continua trasparenza e di chiarezza nei processi - ha dichiarato Fausto Marchionni, Amministratore Delegato di Fondiaria-sai -. Questo Oscar di Bilancio è un riconoscimento importante per affrontare le nuove sfide che il mercato ci propone in un quadro legislativo in via di definizione e con un processo di apertura ai player internazionali già ampiamente avviato. A pochi anni da uno dei più importanti processi di fusione realizzati in Italia, questo premio è il suggello di un grande lavoro di équipe, che ha impegnato ogni componente della nostra società. Desidero in particolare ringraziare il dott. Pier Giorgio Bedogni, Direttore Amministrazione del Gruppo, e tutto il suo staff per il lavoro svolto, che ci ha consentito di ottenere un premio così prestigioso. Sono lieto che l’eccellenza da sempre dimostrata dal Gruppo Fondiaria-sai nel business assicurativo sia stata trasferita anche nell’ambito della redazione del Bilancio”. . .  
   
   
ASSICURAZIONI GENERALI PRECISA CHE L’EMISSIONE DEL BOND È STATA DELIBERATA 7 SETTEMBRE 2006  
 
Trieste, 30 novembre 2006. In merito alle notizie diffuse da alcune agenzie di stampa il 28 novembre, Assicurazioni Generali precisa che l’emissione del bond oggetto delle predette notizie è stata deliberata dal Consiglio di Amministrazione e resa nota al mercato con comunicato del 7 settembre scorso; peraltro, ad oggi, la tempistica dell’emissione non è ancora definita. Inoltre, il programma di buy back a suo tempo varato è attualmente sospeso; sarà eventualmente il Consiglio di Amministrazione a stabilire se, quando ed in che misura, riattivarlo. Infine, per quel che concerne i rumor diffusisi sul mercato, su richiesta di Consob, si puntualizza che Generali non ha conoscenza di possibili iniziative di acquisto o di bid in preparazione da parte di soggetti terzi sul capitale sociale della Compagnia. .  
   
   
FACTORING: LO STRUMENTO INDISPENSABILE PER LA GESTIONE DELL’IMPRESA DOPO BASILEA 2  
 
 Reggio Emilia, 30 novembre 2006 - La gestione del credito è una delle fasi decisive per il mantenimento in salute e lo sviluppo dell’impresa. Pertanto, un’attenta gestione dei crediti non tarda a far sentire i suoi effetti benefici e il factoring rappresenta una risorsa preziosa per la stabilità e lo sviluppo di qualsiasi attività imprenditoriale, soprattutto dopo il prossimo avvento di Basilea2. “Il factoring – ha sottolineato Alessandro Carretta, Segretario Generale di Assifact - è un servizio e una tecnica finanziaria volti a soddisfare le esigenze di gestione dei crediti e debiti di fornitura da parte delle imprese”. Il factoring non si configura quindi come un prodotto standard dalle caratteristiche di base prestabilite, ma assume differenti configurazioni in relazione alle esigenze dell’impresa che se ne avvale e risulta dall’articolazione di tre componenti principali: gestionale; di garanzia (contro l’insolvenza del debitore) e creditizia (il finanziamento si configura nel pagamento dei crediti prima della relativa scadenza). Il mercato mondiale del factoring cresce a ritmi regolari nel tempo. Al 31. 12. 2005 il turnover (ovvero il volume totale dei crediti ceduti in un arco di tempo) ha raggiunto quota 1. 018. 706 milioni di euro, per un incremento percentuale del 18,42% rispetto all’anno precedente. A rappresentare la quota di mercato più significativa è l’Europa (71%) mentre il continente asiatico mostra interessanti e sostenuti segnali di crescita (+21,71% nel 2005). I primi dieci mercati pesano per il 79% rispetto al totale mondiale. L’italia occupa stabilmente uno dei primi tre posti nella graduatoria mondiale, attualmente guidata dal Regno Unito (237. 205 mln di euro) seguita appunto dall’Italia (111. 175) e dagli Stati Uniti (94. 160). A livello mondiale il mercato italiano pesa per circa l’11% sul totale, mentre a livello europeo costituisce il 15,5% del totale. Dopo il picco raggiunto nel 2002, il mercato italiano ha registrato fino al 2005 una sostanziale stabilità, collegata all’andamento generale dell’economia e al ristagno dell’attività produttiva. I primi due trimestri del 2006 evidenziano un’inversione di tendenza. Al 30 settembre 2006 il turnover cumulativo ha raggiunto 77. 969 milioni di euro, pari ad un incremento dell’7,30% rispetto ai primi nove mesi del 2005. Secondo i dati raccolti da Assifact, il factoring in Italia, oggi, rappresenta circa il 7% del Prodotto interno lordo, contro un dato medio che lo vede pesare per il 5,9% sul Pil europeo, per il 5-5,5% su quello di Francia e Spagna e per l’11% sul Prodotto Interno Lordo del Regno Unito, il Paese leader nelle classifiche mondiali per turnover. L’outstanding, ovvero l’ammontare dei crediti acquistati che devono essere incassati, si è attestato a fine settembre su un valore pari a 30. 270 milioni di euro (51% pro solvendo; 49% pro soluto), per un incremento del 7,47% rispetto allo stesso periodo del 2005. Gli anticipi erogati al 30 settembre sono pari a 17. 891 milioni di euro (+5,80% rispetto ai primi nove mesi del 2005). Analizzando i dati a fine 2005 relativi alle attività e passività finanziarie delle imprese italiane forniti da Banca d’Italia, si rileva che l’outstanding ha raggiunto livelli pari ad oltre l’11% dei debiti bancari a breve termine. Secondo il rapporto Forefact, basato sulle previsioni dei risultati per l’anno in corso degli associati, gli operatori del settore evidenziano aspettative positive. Per quanto riguarda le previsioni a fine 2006, il tasso di crescita dell’attività è stimato pari a +4,58% per il turnover e a +4,03% per l’outstanding. Sulla base dei dati elaborati da Banca d’Italia relativi alle attività e alle passività finanziarie delle imprese italiane, il factoring riguarda oltre l’11% del totale dei crediti vantati dalle imprese nei confronti dei propri clienti. Una delle caratteristiche del factoring è quella di riguardare prevalentemente crediti commerciali d’impresa con scadenze brevi (quasi la metà con scadenza residua inferiori a 3 mesi). Il 34,36% della clientela risulta localizzato in Lombardia, segue il Lazio con il 12,72%, il Piemonte con il 9,26%, la Campania con l’8,71% e l’Emilia Romagna con il 6,65%. Passando a considerare la distribuzione per settore di attività, al 30 settembre 2006 l’87,26% della clientela risultava rappresentato da Imprese private. Tra i principali settori utenti del factoring: il commercio (19,02%); altri servizi destinabili alla vendita (18,08%); minerali e metalli (9,82%); trasporti (8,39%); edilizia e opere pubbliche (7,68%). Per quanto riguarda la durata dei crediti, la percentuale più elevata fa riferimento a crediti di durata compresa tra 1 e 3 mesi (25,64%), fino a 1 mese (14,77%), da 3 a 6 mesi (11,98%). Il factoring è uno strumento utile a tutte le imprese che vogliono affidare ad uno specialista la gestione professionale e il controllo del portafoglio crediti. La domanda potenziale è costituita dalle imprese che manifestano “un fabbisogno di factoring” legato alla connotazione gestionale (amministrazione, controllo, riscossione, assicurazione dei crediti) e finanziaria (valutazione della clientela, integrazione delle linee di credito tradizionali grazie allo smobilizzo anticipato dei crediti). “I principali vantaggi del factoring – spiega Alessandro Carretta - sono velocità e sicurezza nei tempi di erogazione dei fondi, contributo alla gestione dei crediti, garanzia del buon fine dei crediti dell’impresa. Dal punto di vista finanziario, in particolare, il factoring consente, ad opinione delle imprese che vi fanno ricorso, di soddisfare necessità di fondi di natura temporanea, di ottimizzare la programmazione degli incassi e di facilitare la crescita del fatturato”. In base ai risultati di una ricerca effettuata da Credifact, l’Osservatorio internazionale sul factoring istituito da Assifact, sulla domande di factoring delle imprese risulta che il grado di conoscenza su questo strumento di finanziamento risulta ancora modesto. Il 64% del campione di imprese (78% delle imprese con attività stagionale) ricorre al factoring. L’utilizzo del factoring costituisce un fenomeno recente: oltre il 60% delle imprese clienti dichiara di utilizzare il factoring da meno di 5 anni, mentre solo il 9% lo utilizza da più di 10 anni. Una larga parte delle imprese del campione (80%) giudica utile continuare in futuro il rapporto di factoring, ritenendo anche che lo strumento sia destinato a svilupparsi nell’ambito dei rispettivi settori di appartenenza. I principali elementi di soddisfazione relativi al factoring riguardano la velocità e sicurezza dei tempi di erogazione dei fondi, la possibilità di cedere il totale del portafoglio clienti, la capacità del factor di gestire i crediti, la garanzia del buon fine dei crediti, l’ «automatismo» nel finanziamento dello sviluppo delle vendite. A parere delle imprese consultate, il factoring consente, dal punto di vista finanziario, di soddisfare necessità di fondi di natura temporanea, di ottimizzare la programmazione degli incassi e di facilitare la crescita del fatturato (specie per le imprese con attività stagionale ed a più elevato sviluppo). Il factoring non è esplicitamente considerato in Basilea 2, ma: i crediti commerciali sottostanti costituiscono un fattore rilevante di mitigazione del rischio; l’acquisto di crediti commerciali dispone di un trattamento specifico che, in talune situazioni, può comportare un minore assorbimento del capitale; le società di factoring presentano, più frequentemente rispetto alle banche, i requisiti gestionali previsti da Basilea 2 adeguati a sfruttare alcuni vantaggi della nuova regolamentazione sul capitale. I contratti di factoring che presentano un discreto grado di personalizzazione in relazione al fabbisogno gestionale e finanziario del cliente, sono predisposti sulla base di uno schema contrattuale comune (Condizioni generali di contratto di factoring) elaborato da Assifact. Attualmente le Condizioni generali di contratto di factoring sono all’esame della Commissione Legale Assifact per una revisione coerente con il mutato scenario normativo. In particolare, l’introduzione dei Principi Contabili Internazionali ha reso opportuno una rilettura del contratto in termini di chiarezza delle clausole contrattuali ai fini dello storno del credito da parte del cedente. . .  
   
   
FORUM RC AUTO RISARCIMENTO DIRETTO: QUALE RIFORMA? RISCHI E BENEFICI PER I CONSUMATORI  
 
Roma, 30 novembre 2006 - Adiconsum con le altre associazioni dei consumatori si è battuta per il risarcimento diretto. Per questo ha salutato la legge come una riforma importante per i consumatori, convinti che il risarcimento diretto avrebbe reso possibile: riduzioni delle tariffe, velocizzazione dei risarcimenti, minor contenzioso e truffe. Il vincolo sull’impossibilità di scambiare alcuni dati riferiti al sinistro e al risarcimento, fa ritenere che gli effetti della nuova normativa potrebbero essere opposti a quelli previsti e cioè deresponsabilizzazione delle imprese, esplosione del malus, più contenzioso. Il Forum intende, quindi, aprire un dibattito sull’applicazione del risarcimento diretto e sulla sua coerenza rispetto alla finalità della legge. Il Forum sarà anche occasione per un approfondimento sul Codice delle Assicurazioni e sull’obbligo a contrarre. Programma; 9,30 Apertura dei lavori: Saluto di Antonio Marzano, Presidente Cnel; Introduzione di Paolo Landi, Segretario Generale Adiconsum; Relazione tecnica di Fabrizio Premuti, Responsabile Settore Assicurativo Adiconsum; Coordina Maurizio Caprino, Giornalista de Il Sole 24 Ore. Intervengono: Tristano Ghironi, Presidente Sna; Elios Castagnola, Segretario Generale Snapis; Guido Cavalieri, Segretario Nazionale Fiba Cisl; Fabio Cerchiai, Presidente Ania; Giovanni Calabrò, Direttore Direzione Credito Antitrust; Giancarlo Giannini, Presidente Isvap; Sergio D’antoni, Vice ministro Sviluppo Economico; 13,00 Conclusioni Paolo Landi, Segretario Generale Adiconsum. Venerdì 1 dicembre 2006 ore 9,30 Roma – Cnel – Sala della Biblioteca Viale Lubin, 2. . .  
   
   
GRUPPO VENTAGLIO: DIMEZZATO L’INDEBITAMENTO FINANZIARIO DI GRUPPO RISPETTO AL 31 OTTOBRE 2005  
 
 Milano, 30 novembre 2006 - La posizione finanziaria netta consolidata al 31 ottobre 2006 si attesta a – 55 milioni di Euro, rispetto a – 105,5 milioni di Euro al 31 ottobre 2005 e a - 74,1 milioni di Euro al 30 settembre 2006. Nel dettaglio, la posizione finanziaria netta a breve termine è passata da - 56,9 milioni di Euro al 30 settembre 2006 a - 64,8 milioni di Euro al 31 ottobre 2006. La posizione finanziaria netta a medio/lungo termine si attesta a + 9,8 milioni di Euro rispetto a -17,2 milioni di Euro al 30 settembre 2006. Il miglioramento della posizione finanziaria a medio/lungo termine è principalmente dovuto all’accordo di ristrutturazione dell’indebitamento con le banche finanziatrici sottoscritto in data 31 ottobre 2006 che ha comportato una riduzione pari a 27, 1 milioni di Euro. La posizione finanziaria netta della Capogruppo I Viaggi del Ventaglio S. P. A al 31 ottobre 2006 è pari a - 43,9 milioni di Euro, rispetto a - 63,7 milioni di Euro al 30 settembre 2006 e a – 32,8 milioni di Euro al 31 ottobre 2005. Nel dettaglio la posizione finanziaria netta della Capogruppo è esposta nella tabella allegata. La maggiore esposizione della Capogruppo a breve termine è determinata dall’incremento nei debiti finanziari verso le società controllate, in particolare nei confronti della O. V. Columbus S. R. L mentre la minore esposizione della Capogruppo a lungo termine è determinata dalla ristrutturazione dell’indebitamento finanziario. I crediti verso le parti correlate sono pari a 0,1 milioni di Euro, invariati rispetto al 30 settembre 2006, e sono relativi alla Società Giava Group S. P. A. I debiti commerciali netti del Gruppo sono relativi alla Società Retail Resort S. R. L. Per 0,5 milioni di Euro circa, generati dall’operatività dei negozi Retail Resort presso i villaggi gestiti dal Gruppo. In corso di cessione il resort Gran Dominicus (Repubblica Dominicana) Il Gruppo ha firmato, con la controparte Hoteles Catalonia, in data 17 novembre a Barcellona, il contratto preliminare di vendita del resort Gran Dominicus, asset di proprietà nella Repubblica Dominicana . Il prezzo finale concordato è pari a 48 milioni di Euro e verrà pagato in un’unica soluzione contestualmente alla firma del contratto di compravendita, la cui formalizzazione è prevista entro il 4 dicembre 2006 nella Repubblica Dominicana come da accordo con le principali banche finanziatrici. I Viaggi del Ventaglio S. P. A. Conferma il mantenimento della commercializzazione del resort, in esclusiva per il mercato italiano, con il 70% circa della sua capacità ricettiva, in formula “all inclusive” e personalizzazione “Ventaclub”. Aumento di capitale e ristrutturazione dell’indebitamento: Come già comunicato al mercato in data 31 ottobre 2006, il Consiglio di Amministrazione ha approvato all’unanimità l’accordo con Cornell Capital Partners, un primario fondo di investimento statunitense e Bhn S. R. L. , partner esclusivo di Cornell Capital Partners, consistente in un’operazione da sottoporre all’assemblea straordinaria degli azionisti della Società convocata per il 15 dicembre 2006. Ivv Holding S. P. A. , la Società Capogruppo e I Viaggi del Ventaglio Resort S. R. L. , da una parte e le principali banche finanziatrici dall’altra, hanno, inoltre, sottoscritto un accordo di ristrutturazione che prevede, tra l’altro, lo stralcio parziale di crediti per un ammontare complessivo pari a circa 27,5 milioni di Euro entro il 31 ottobre 2006, oltre ad un’ulteriore rinuncia a crediti chirografari per un ammontare di circa 14 milioni di Euro ed il riscadenziamento dei residui crediti garantiti. L’operazione di ristrutturazione – che verrà realizzata per il tramite degli aumenti di capitale e della ristrutturazione del debito – sarà finalizzata, in primo luogo, al rafforzamento patrimoniale e finanziario del Gruppo e, d’altra parte, a dotarlo di uno strumento flessibile ed idoneo a reperire gradualmente, ma al contempo con speditezza e celerità, i mezzi finanziari necessari per il prosieguo della propria attività. Per maggiori dettagli sulle operazioni descritte si rimanda al comunicato stampa del 31 ottobre 2006. Favorevole andamento del portafoglio prenotazioni: L’andamento delle prenotazioni del Gruppo relativo all’attività di tour operating per il nuovo esercizio sociale si delinea particolarmente favorevole. Infatti alla data del 29 novembre 2006 il portafoglio prenotazioni nell’attività di tour operating registra un sensibile incremento pari al 38% rispetto allo stesso periodo dell’esercizio precedente. Si segnala una forte ripresa della destinazione Messico, Mauritius e Capo Verde con la conferma di ottime performance verso il Madagascar, Santo Domingo, Brasile e Maldive. In leggera ripresa anche il Mar Rosso. .  
   
   
FORMIGONI CONSEGNA PREMI ROSA CAMUNA E LOMBARDIA LAVORO 2006 "OMAGGIO A UOMINI E DONNE CHE CI AIUTANO A GUARDARE AL FUTURO" RICONOSCIMENTO SPECIALE DEL PRESIDENTE ALLA POETESSA ALDA MERINI  
 
Milano, 30 novembre 2006 - L´esecuzione di cinque brani del Poema della Croce, su testi della poetessa Alda Merini (presente sul palco con gli orchestrali) e musiche di Giovanni Nuti è stato il momento più intenso e suggestivo della cerimonia di consegna dei Premi Rosa Camuna e Lombardia per il Lavoro 2006. Sono i prestigiosi riconoscimenti che il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, ha conferito ieri, nell´auditorium Gaber della Regione davanti a 400 persone, a numerosi uomini e donne che nelle varie città e province della Lombardia si sono distinti per creatività nei campi del lavoro, della cultura, dell´educazione e della solidarietà. Alda Merini stessa, a cui è stato assegnato il Premio speciale del Presidente, "la più grande poetessa vivente", l´ha definita Formigoni, che ha incarnato "in modo unico l´anima vera della nostra terra, quel senso religioso così concreto e carnale che ritroviamo in tanti scrittori e pittori lombardi", che "ha fuso in modo inscindibile arte e vita", che "nella sua lunga malattia ha commosso per la capacità di amore al reale, per quel corpo a corpo con il Mistero che è la cifra più originale della sua poesia". Lei ha ringraziato Formigoni dedicandogli una poesia ("Un premio per il mio pianto / non è certo un´oscura allegria. / Ma a volte il Signore ci premia / attraverso un uomo che sa / cos´è lo strazio d´Italia [. ]". Prima di Alda Merini avevano ricevuto la Rosa Camuna (multiplo di una scultura appositamente realizzata da Marcello Morandini) Cristina Baroni (porcellane), Imelde Bronzieri (moda per bambini), Miuccia Prada (moda), Giovanna Cavazzoni (volontariato), Anna Provini (medicina, che ha ricevuto il premio dalle mani della vicepresidente Viviana Beccalossi), Annita Rota (costumista), Enrica Lombardi (moda), Manuela Marrone (educazione), Raffaella Scorza (medicina). Premi alla memoria a Gabriella Lazzerini (sindacato), Piera Betti (volontariato), Sr. Elda Belloli (missionaria). E premio speciale del Presidente a Vanessa Ferrari (campionessa mondiale di ginnastica artistica). E poi i premi Lombardia per il Lavoro (multipli di una scultura di Floriano Bodini) a Berardino Abbascià (commerciante), Gianfranco Agnoletto (ingegnere progettista), Silvano Gerani (moda), Giuseppe Lo Bosco (sartoria), Giuseppe Pasini (siderurgia), Antonio Pizzinato (sindacato), Teresa Pomodoro (teatro), Renzo Rossetti (calzature), Franco Rosso (tour operator), Gerry Scotti (spettacolo), Tarcisio Viscardi (modellistica). Riconoscimenti speciali sono stati attribuiti all´associazione Panificatori di Milano e Provincia, a Baldassarre e Paolo Agnelli (pentole) e alla Pasticceria Besucchio. "Questi premi - ha detto il presidente Formigoni - sono dedicati alla gente di Lombardia che si è particolarmente distinta nel lavoro, nel volontariato e in tutte le altre attività di ogni giorno, che ci aiutano a guardare al futuro". Oltre al presidente Formigoni, alla manifestazione erano presenti altri esponenti della Giunta regionale tra i quali la vice presidente Viviana Beccalossi e gli assessori alle Infrastrutture e Mobilità, Raffaele Cattaneo, alle Culture, Identità e Autonomie della Lombardia, Massimo Zanello, all´Artigianato e Servizi, Domenico Zambetti, alla Qualità dell´Ambiente, Marco Lionello Pagnoncelli. Profili Dei Premiati Divisi Per Provincia Milano / Premio Del Presidente - Alda Merini (Lavoro): milanese, ha iniziato a comporre liriche a 15 anni e ha trasformato in poesia la sua profonda sensibilità, affrontando e superando, grazie alla trasposizione poetica la sua dolorosa esperienza di vita. Milano / Lavoro - Berardino Abbascià: nato a Bisceglie, in Provincia di Bari, è residente a Milano dove con gli anni, grazie alla passione per il suo lavoro, è diventato il principale esponente a livello locale e nazionale dei dettaglianti di ortofrutta. Gianfranco Agnoletto: ingegnere milanese, è il più noto progettista italiano di circuiti per gare automobilistiche e altre opere civili in Italia e all´estero. Silvano Gerani: nato a Misano Adriatico, in provincia di Rimini, milanese d´adozione, ha fondato nel 1961 il gruppo Gilmar che produce e distribuisce importanti marchi di abbigliamento sportivo. Giuseppe Lo Bosco: milanese, conosciuto nel mondo della sartoria per abilità, capacità e cura dei dettagli. La casa d´Arte Lo Bosco è specializzata in abiti da cerimonia e su misura anche creati a distanza, oltre che in costumi teatrali e cinematografici. Antonio Pizzinato: nato a Caneva, in provincia di Pordenone, è residente a Sesto San Giovanni (Milano), dirigente sindacale, ha percorso tutte le più importanti posizioni all´interno della Cgil diventando anche segretario generale. E´ stato deputato alla camera e senatore della Repubblica ricoprendo anche il ruolo di sottosegretario al ministero del Lavoro. Teresa Pomodoro: milanese, fondatrice della compagnia teatrale L´opera e l´associazione No´hma con lo scopo di promuovere il teatro e la cultura nei penitenziari milanesi di Opera e San Vittore di Milano. Renzo Rossetti: nato a Sustinenza (Verona), residente a Parabiago (Milano), è capostipite della Fratelli Rossetti, l´azienda calzaturificia di Parabiago che proprio quest´anno compie 50 anni di attività. Franco Rosso: nato a Torino ma residente a Milano, rappresenta un eccellente esempio di capacità imprenditoriale. Ha dato vita alla francorosso, una serie di servizi di prim´ordine nel settore vacanza e turismo. Milano / Riconoscimenti - Associazione panificatori di Milano e provincia: nata oltre 50 anni fa l´organizzazione professionale dei panificatori è oggi una delle realtà più interessanti e attive del territorio milanese. Si è impegnata anche nel restauro e nel riuso dei caselli ex daziari di Porta Venezia a Milano che ospiterà la biblioteca tematica della panificazione e la sede distaccata dell´Accademia della Crusca con una mostra permanente sulla storia della lingua italiana. Pasticceria Besuschio: Attilio, erede della storica pasticceria aperta nel 1845 nella piazza del mercato di Abbiategrasso (Milano), prosegue la tradizione affiancato dalla moglie e dal figlio Andrea che ha ideato le ultime specialità tra cui il Besuschino, preparato con caffè e cioccolato. Milano / Rosa Camuna - Cristina Baroni: milanese, prosegue l´attività di famiglia con la Baroni porcellane, articoli di finissima qualità interamente eseguiti e decorati a mano anche su richiesta dei clienti. Miuccia Prada: milanese, alla fine degli anni settanta subentra al nonno Mario Prada nella casa di moda milanese specializzata in accessori in pelle e la trasforma in una casa di moda completa e leader nel settore. Giovanna Cavazzoni: milanese, traduttrice e titolare di un´agenzia di comunicazioni, ha sempre parallelamente esercitato attività di volontariato. Nel 1982 ha fondato la Vidas (Volontari italiani domiciliari assistenza sofferenti) di cui è anche presidente. Annita Rota: milanese, dopo il diploma segue un corso di moda e costume per seguire l´attività dei genitori, una ditta di produzione di costumi e scarpette per danza classica creata dal padre, ballerino della Scala, dopo il suo ritiro dalle scene. Nel 1998 ha fondato la Scuola Tersicore per la formazione professionale di costumisti teatrali, riconosciuta dalla Regione Lombardia e dall´Unione Europea. Raffaella Scorza: nata a Castrovillari (Cosenza) e residente a Milano, medico di medicina interna, direttrice dell´unità operativa complessa di Allergologia e Immunologia clinica della Fondazione Ospedale Maggiore di Milano, è una delle dieci fondatrici del Gils (Gruppo italiano lotta alla sclerodermia). Milano / Premi Alla Memoria - Gabriella Lazzerini (Rosa camuna): nata a Genova e morta a Milano nel 2003, poetessa, insegnate, impegnata nel movimento delle donne. Attiva nel sindacato della scuola, nella sua vita ha sempre intrecciato le sue passioni: politica delle donne, insegnamento e poesia. La sua è l´unica candidatura sostenuta da una raccolta di 167 firme. . .  
   
   
GIORNATA DELL’INNOVAZIONE: NICOLAIS, BALLIO, SANGALLI, PENATI, BRACCO, ERMOLLI CON GIOELE DIX MILANO PRIMA IN INNOVAZIONE IN ITALIA OLTRE 15 MILA IMPRESE, 145 MILA ADDETTI, IL 30% DELL’ESPORTAZIONE E UN INVENTORE SU QUATTRO IN ITALIA SCEGLIE MILANO: DAL COUS COUS DIGERIBILE ALLO STUZZICADENTI DI LIQUIRIZIA, DAL DIESEL “ALTERNATIVO” CON MISCELE IDRO-ALCOLICHE AL “RISPARMIA” DENTIFRICIO  
 
Milano, 30 novembre 2006 - Milano è prima in innovazione con oltre 15 mila imprese innovative, il 12,4% delle imprese italiane high tech, oltre 144 mila addetti, circa mille brevetti europei e 17 mila nazionali. Milano copre il 53% delle importazioni ed il 29% delle esportazioni nazionali high tech. A livello europeo la Lombardia é seconda per numero di imprese attive nel settore della ricerca e sviluppo e nell’informatica (quasi 25 mila), preceduta solo dall’Île de France e per occupazione nel settore manifatturiero ad alta e medio-alta tecnologia è prima con oltre 443 mila addetti. Emerge dal “Rapporto innovazione” della Camera di commercio di Milano (dati 2004, 2005 e 2006). La creatività dei milanesi, secondo i dati elaborati dalla Camera di commercio sui primi nove mesi di quest’anno, si esprime anche nelle invenzioni: un quarto di quelle italiane. Con proposte come: il cous cous digeribile, lo stuzzicadenti di liquirizia, il diesel “alternativo”, il “risparmia” dentifricio. Giornata dell’innovazione. Ieri convegno alle ore 19,00 presso il Piccolo Teatro Studio di Milano con la partecipazione di Luigi Nicolais, ministro per le Riforme e le Innovazioni della Pubblica Amministrazione. Al termine del dibattito, alle ore 20,30, dal Piccolo Teatro della Città di Milano in collaborazione con la Camera di Commercio di Milano lo spettacolo “Meglio il nuovo oggi: ovvero, quando l’innovazione fa spettacolo” con Gioele Dix affiancato da quindici attori della compagnia del Piccolo Teatro e alcuni politici ed imprenditori “attori per un giorno”. Con la partecipazione sul palcoscenico di Carlo Sangalli, presidente della Camera di commercio di Milano, Filippo Penati, presidente della provincia di Milano, Diana Bracco, presidente Assolombarda, Bruno Ermolli, presidente di Promos azienda speciale per l’internazionalizzazione della Camera di commercio di Milano, Giulio Ballio, rettore Politecnico di Milano. Un’iniziativa visibile sul canale interattivo della Camera di commercio, www. Impresalive. Tv nella sezione “convegni”. A conclusione della serata, alle ore 22,00, sempre all’interno del Teatro Studio, una “cena in latta”, organizzata con la collaborazione di Anfima (l’Associazione Nazionale dei Fabbricanti di Imballaggi Metallici): protagonisti i contenitori in acciaio e alluminio per creare food design. “Milano si pone come avanguardia a livello nazionale a partire dall’innovazione– ha dichiarato Carlo Sangalli, presidente della Camera di commercio di Milano –. Un successo del “fare sistema”, anche per il resto del Paese. Sull’innovazione il nostro territorio vanta posizioni importanti: dal numero di imprese che pensano e che fanno pensare, all’occupazione nei settori ad alta tecnologia e conoscenza. E per rilanciare la competitività delle nostre imprese servono iniziative per favorire la nascita delle idee innovative, ampliare l’apertura verso nuove tecnologie, investire nella ricerca e nello sviluppo”. “In un mondo sempre più interconnesso e quindi più concorrenziale – ha dichiarato Bruno Ermolli, presidente di Promos, azienda speciale della Camera di commercio di Milano per l’internazionalizzazione - occorre investire nell’innovazione, che è una delle leve decisive di sviluppo della nostra economia, per il buon funzionamento dell’impresa e per il miglioramento del sistema socio – economico”. Giornata dell’innovazione: lo spettacolo “Meglio il nuovo oggi…. ”. A Milano le storie dell’innovazione fanno spettacolo, da opere di autori come Oscar Wilde, Lev Tolstoi, Ezra Pound, Platone, Feodor Dostoevskij, George Bernard Shaw, Vladimir Nabokov. L’innovazione declinata attraverso personaggi ed intuizioni che hanno influenzato la storia dell’umanità. Vite e parole di scienziati, politici, scrittori, imprenditori, uomini e donne semplici in scena per celebrare il genio dell’innovazione in uno spettacolo promosso da Camera di Commercio e prodotto da Piccolo Teatro di Milano Teatro d’Europa e in scena stasera a Milano. Con la regia di Serena Sinigaglia e la partecipazione, come attore protagonista, di Gioele Dix. Con la partecipazione straordinaria sul palcoscenico di Carlo Sangalli, presidente della Camera di commercio di Milano, Filippo Penati, presidente della provincia di Milano, Giulio Ballio, rettore Politecnico di Milano, Diana Bracco, presidente Assolombarda, Bruno Ermolli, presidente di Promos azienda speciale per l’internazionalizzazione della Camera di commercio di Milano. Milanesi e creatività: alcune invenzioni del 2006. Dal cous cous ad alta digeribilità allo stuzzicadenti ottenuto dalla pianta della liquirizia, dalle miscele di caffè dotate di particolari proprietà biologiche al dispositivo per il raffreddamento dei fusti di birra. Ce n’è per tutti i gusti tra le 1. 856 invenzioni depositate a Milano nei primi nove mesi del 2006. Dai sistemi di autoilluminazione per la fioriera del giardino ma anche per il bersaglio delle freccette al lampadario di tipo veneziano infrangibile e ultraleggero. Molte le invenzioni per biciclette e motocicli: una ruota a raggi per pneumatici senza camera d’aria, portaborse parapioggia per la bicicletta, un meccanismo per migliorare la frenata, un dispositivo per l’aggancio o sgancio della visiera del casco. Un dispositivo per proteggere il braccio dal calore, particolarmente adatto per camerieri o addetti alla distribuzione di recipienti bollenti e una macchina per il ghiaccio. Una felpa porta lettore multimediale e una scheda “intelligente” con controllo di identità. E per i più piccoli, un gioco balneare ad elementi mobili, un lettino pieghevole migliorato nella struttura, un seggiolino da spalle. Per i ragazzi e per chi ama gli sport, pattini con ruote in linea utilizzabili su tutti i terreni. Contro i disagi del tempo, una macchina per lo scioglimento della neve adatta per lo sgombero di strade e piazze. Utili nei lavori domestici: un contenitore di protezione e trasporto di bottiglie, un procedimento per ridurre il calcare sui rubinetti, un dispositivo per il lavaggio estemporaneo di oggetti ad onde acustiche e un’apparecchiatura per la stiratura di calzature. Per chi viaggia, un sistema di fissaggio del contenuto di valigie, sacche, zaini. E per rendere più comoda la vita di tutti i giorni: un leggio per la posizione supina e un dispositivo universale per l’espulsione dosata del dentifricio dal tubetto. Ma c’è pure chi inventa un dispositivo per l’alimentazione di motori tipo diesel con miscele idro-alcoliche e uno per la termoregolazione automatica degli ambienti mediante previsione dei dati meteorologici. Tutte invenzioni che intendono innovare un prodotto o un procedimento. Ma all’estero c’è anche chi brevetta il riporto per capelli (Stati Uniti) o la ruota (Australia) o, per chi ama essere sempre in movimento, il cono gelato “motorizzato” (Stati Uniti) e la toilette a quattro ruote (Stati Uniti). Invenzioni a Milano: alcuni dati. E quasi un inventore su quattro in Italia sceglie Milano per depositare il suo brevetto (23,6%), in aumento le domande rispetto allo stesso periodo del 2005 del 1,1%. Aumentano anche i milanesi che depositano la loro invenzione a Milano: +5,2% e passano da 615 a 647. Ma rappresentano solo l’8,2% del totale, i restanti 1. 209 inventori vengono da altre parti d’Italia o dall’estero. Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati Uibm (Ufficio Italiano Brevetti e Marchi) al 30 settembre 2006 e 2005. Ufficio Brevetti e Informazioni Tecnologiche. Camera di Commercio di Milano, Via Camperio, 3 - 3° piano, tel. 02 85155673/5362, fax 0285155631/5744, e mail: brevetti. Mi@mi. Camcom. It, Web: www. Mi. Camcom. It/brevetti. .  
   
   
RICERCA-INNOVAZIONE: 28 MLN DI EURO DI NUOVI INVESTIMENTI IN VENETO  
 
Venezia, 30 novembre 2006 - Quasi 9 milioni di Euro, in grado di generare investimenti per circa 28 milioni, sono i contributi che la Giunta regionale del Veneto ha destinato a 54 imprese industriali ed artigiane per iniziative finalizzate all’incremento della ricerca industriale e dello sviluppo precompetitivo delle Piccole e Medie Imprese con almeno una unità produttiva collocata nel territorio interessato dai contributi europei dell’Obbiettivo 2 2000-2006. E’ stata infatti approvata, su proposta dell’Assessore alle Politiche Economiche Fabio Gava, la graduatoria e la relativa ammissione ai contributi provenienti da una specifica Misura dell’Unione Europea. “Un’altra rilevante iniezione di fondi – sottolinea Gava – dedicati a due delle stelle polari del nostro sviluppo economico come ricerca e sviluppo precompetitivo, grazie anche alla risposta del tessuto imprenditoriale locale che, nonostante la difficoltà a far emergere domande latenti da territori con problemi strutturali e impegnati in processi di riconversione strutturale e sociale, è stata importante ed ha dimostrato una nuova e positiva attenzione sull’importanza di investimenti legati alla ricerca e allo sviluppo. Questi risultati lusinghieri – aggiunge Gava – testimoniano la bontà dell’approccio dato al bando, sostenuto da un forte lavoro di sensibilizzazione e diffusione delle opportunità offerte compiuto dalla neocostituita Direzione Sviluppo Economico, Ricerca e Innovazione”. Il lavoro su questo bando ha anche avuto la particolarità delle numerose collaborazioni con le Università, Laboratori e Centri di ricerca pubblici e privati (ben 277). Le collaborazioni sono state cercate, in misura maggiore rispetto al passato, anche con Università e Centri di ricerca fuori dal Veneto. Questo dato, insieme alle molteplici richieste di cooperazione con imprese e partner stranieri, testimoniano l’importantissima maggiore dimestichezza raggiunta dalle imprese venete in tema di apertura a cooperazioni oltreconfine. “Un percorso – fa notare Gava – che si innesta nel solco delle nuove politiche in corso di attuazione, a cominciare dalla nuova legge quadro in materia di promozione e coordinamento delle ricerca, dello sviluppo tecnologico e dell’innovazione nel sistema produttivo regionale ora all’attenzione del Consiglio, per proseguire con l’attivazione del Forum sulla competitività, caratterizzato da una forte concertazione che coinvolge soggetti istituzionali, economici e sociali”. .  
   
   
FABIO FAZIO PRESENTATA LA "NOTTE DEGLI INNOVATORI"  
 
Roma, 30 novembre 2006 - "Solo grazie all´innovazione si può essere competitivi e, dunque, annullare o almeno limitare l´effetto di alcuni svantaggi che purtroppo l´Italia oggi presenta" ha sottolineato il presidente della Regione Riccardo Illy presentando la quarta edizione del Premio Nazionale Innovazione/pni, la cui fase finale è in programma il prossimo 4 dicembre ad Udine. Il presidente Illy, nel corso della conferenza stampa ospitata dalla sede della Regione a Roma, assieme al ministro per le Riforme nella Pubblica Amministrazione Luigi Nicolais, al presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria Matteo Colaninno, al direttore scientifico di Pni Cristiana Compagno, al presidente dell´ Associazione degli Incubatori d´Impresa universitari, Vincenzo Pozzolo, e, in videoconferenza da Udine, al rettore dell´ateneo friulano Furio Honsell, ha infatti osservato che solo con l´ingegno degli italiani e quindi con la loro particolare predisposizione ad innovare in modo estremamente creativo è possibile superare le attuali difficoltà del nostro Sistema Paese, che presenta troppi vincoli e molti svantaggi competitivi. In questo senso, ha aggiunto Illy, le Start Cup, cioè i migliori progetti di ricerca applicata nati dalla collaborazione tra il mondo universitario e quello imprenditoriale (che saranno premiati nella "Notte degli Innovatori" presentata da Fabio Fazio il prossimo lunedì al Teatro Giovanni da Udine) rappresentano l´elemento di punta della promozione dell´innovazione che nasce in ambito accademico. "Udine città dell´Innovazione" - è infatti questa la missione che il Governo regionale ha "affidato" al capoluogo friulano - si appresta quindi ad organizzare e proporre la quarta edizione del Pni, hanno sottolineato Honsell e la Compagno, presidente della giuria del Premio ´06, frutto anche dei prestigiosi risultati (due primi premi ed una terza posizione nelle passate tre edizioni) che l´Università di Udine ha ottenuto. "Il Pni incentiva e spinge i nostri ricercatori - ha commentato il ministro Nicolais - ad incrementare la conoscenza, indispensabile soprattutto per il tessuto delle piccole e medie imprese italiane" e sempre più si avverte l´esigenza di creare ed incentivare modelli di interazione tra chi la sviluppa e chi, l´impresa, la utilizza: "credo - ha aggiunto il ministro (che il 4 dicembre sarà ad Udine, assieme ad Innocenzo Cipolletta, presidente de Il Sole 24 Ore e del Gruppo Ferrovie) - che l´Italia deve diventare ancora di più un Paese nel quale la conoscenza si trasforma in ´più mercato´", "in cui la ricerca crea valore economico", ha ribadito Cristiana Compagno. Del ruolo che il Premio Innovazione ha svolto nei suoi primi tre anni hanno quindi parlato Colaninno e Pozzolo, ricordando il tessuto imprenditoriale che gli incubatori universitari hanno generato: 205 imprese, di cui 28 a dimensione internazionale, 1. 500 addetti ad alto profilo, una produttività che parla di 3 euro di tasse versate allo Stato rispetto ad 1 euro di finanziamenti pubblici investiti. "Il Friuli Venezia Giulia è dunque orgoglioso di ospitare la quarta edizione del Pni", ha affermato il presidente Illy, sottolineando come il filone principale dell´azione di governo della Regione nell´attuale legislatura si sia focalizzata in particolare sullo sviluppo economico, con ingenti investimenti nel campo della ricerca e dell´innovazione, cui si affiancano la coesione sociale e la tutela ambientale. Ad Udine saranno in lizza per l´assegnazione del Premio Nazionale Innovazione, ormai conosciuta come la "Coppa dei Campioni dei progetti d´impresa", 36 progetti di ricerca applicata frutto delle attività di 27 Università italiane. . .  
   
   
VIA AL FESTIVAL DELLA CREATIVITÀ: E LA FORTEZZA DIVENTA UN CONTENITORE DI IDEE TRA GLI EVENTI PROMOSSI DALLA REGIONE LA FESTA DELLA GEOGRAFIA, CONVEGNI, PREMI E CASTING  
 
 Firenze, 30 novembre 2006 - La manifestazione si terrà alla Fortezza da Basso di Firenze da oggi 30 novembre a domenica 3 dicembre. Moltissime le iniziative in programma e molti i temi che saranno affrontati. Ci saranno spettacoli, concerti, giochi e sfide tra l´uomo e i robot, premiazioni di concorsi letterari, casting condotti da Mtv per cercare un nuovo Vj e da Mediateca per scegliere volti nuovi per la realizzazione di una fiction ambientata al Polimoda. Ma ci saranno anche seminari e momenti di confronto su temi che riguardano il futuro dell´impresa e la gestione del territorio in Toscana. La Regione sarà presente al Festival con tante iniziative, prima tra tutte la Festa della Geografia!, che per tutti e quattro i giorni del Festival vedrà momenti di gioco e di riflessione, esposizioni, presentazioni di nuove e curiose tecniche di esplorazione del terriorio o di rappresentazione dell´Universo, corsi, workshop e seminari. Tra questi sono da segnalare ´Reddito non rendita´, il convegno che apre la Festa e che vedrà la partecipazione dell´assessore regionale ai trasporti e alla pianificazione del territorio Riccardo Conti, il primo Forum nazionale dei geometri, la tavola rotonda ´Infrastruttura geografica e basi topografiche: esperienza delle Regioni nel quadro dell´iniziativa europea Inspire´, con la partecipazione dello stesso Conti e del videpresidente della Toscana Federico Gelli. Tra le altre iniziative promosse dalla Regione il convegno ´Il rilancio della competitività nel sistema produttivo toscano. Creatività, sostenibilità, ricerca, innovazione´ (venerdì 1 dicembre, ore 10, padiglione Cavaniglia) con la partecipazione dell´assessore alle attività produttive Ambrogio Brenna e le conclusioni affidate al ministro Vannino Chiti; l´incontro ´13x1= Cobire´ (venerdì 1 dicembre, ore 10, padiglione Spadolini),dedicato al sistema delle biblioteche della Regione, cui prenderà parte anche il vicepresidente Gelli; il concorso fotografico Un click per un ciack, (venerdì 1 dicembre, ore 11. 30, padiglione Cavaniglia) gestito da Toscana Film Commission; il convegno ´Presente e futuro dei fondi strutturali europei´ (venerdì 1 dicembre, ore 13, padiglione Spadolini), che vedrà tra i realtori l´assessore Brenna, il presidente dell´Anci regionale Toscana Paolo Fontanelli, il presidente dell´Urpt Lio Scheggi, quello dell´Uncem Oreste Giurlani, il segretario regionale della Cgil Luciano Silvestri e Sabina De Luca, direttore generale del Ministero per lo sviluppo economico. A completare il quadro delle numerose iniziative che vedranno coinvolti gli esponenti dell´amministrazione regionale ci sarà l´incontro ´Le nuove frontiere della partecipazione´ (sabato 2 dicembre, ore 17. 30, padiglione Spadolini), con la partecipazione dell´assessore regionale alle riforme istituzionali Agostino Fragai. . .  
   
   
DECIMA EDIZIONE DEL PREMIO IMPRESA E CULTURA  
 
 Venezia, 30 novembre 2006 - Impresa, cultura, territorio, un trinomio che per l’Assessore regionale alle Politiche Economiche, lo Sviluppo, la Ricerca e l’Innovazione, Fabio Gava, rappresenta l’arma vincente nella sfida della competitività globale. Lo ha ribadito, ieri, intervenendo all’incontro promosso in occasione del decimo anniversario del premio “Impresa e Cultura”, tenutosi a Venezia per iniziativa della Regione del Veneto,. Di Cofindustria e dell’Istituto Nazionale per il Commercio Estero. “La Cultura deve essere vista dall’impresa non solo come un momento di mero mecenatismo, ma come un elemento di crescita. Promuovere un evento culturale per un’impresa significa capire la possibilità di dare ad un prodotto un valore aggiunto. Appare quindi strategico – ha precisato Gava – sostenere i processi di avvicinamento tra Impresa e Cultura. In questo senso la Giunta regionale ha assunto un preciso impegno, non solo dando il proprio sostegno a progetti di investimento in cultura, che siano in grado di coniugare risultati aziendali di valore e benefici per il territorio, ma anche promuovendo politiche di aggregazione come quella dei distretti, all’interno dei quali si fa impresa in una logica legata al territorio e alla sua cultura. Abbiamo, infatti, - ha proseguito Gava – la radicata convinzione che nostro compito di amministratori sia quello di contribuire a che i valori del nostro territorio siano trasmessi e possano permeare le imprese in esso collocate e che in maniera analoga i valori dell’azienda siano radicati nella società. Territorio e cultura rappresentano un reale valore di sviluppo e un messaggio promozionale di indubbia efficacia. Il modello di sviluppo che la Giunta regionale si è data – ha proseguito – consiste nell’operare affinché si possa affermare una politica di sostegno alle imprese che sappiano dialogare con le linee di policy a favore della cultura, coniugando la valorizzazione del patrimonio culturale e turistico, la salvaguardia dell’ambiente, il recupero del territorio con il mantenimento di storiche produzioni manifatturiere, di concerto con lo sviluppo di settori emergenti e i servizi innovativi”. Riferendosi poi al Premio Impresa e Cultura l’Assessore Gava ha ricordato che è un concorso nazionale che dal 1997 incoraggia le imprese che investono in cultura a favore di progetti continuativi e coerenti con la missione aziendale, capaci di coniugare risultati aziendali a ritorni in chiave di valorizzazione del territorio e crescita sociale, contribuendo alla diffusione di modelli evolutivi di cooperazione tra impresa e cultura. . .  
   
   
APERTA PORTA CON SERBIA VIA AI PROGETTI  
 
Belgrado, 30 novembre 2006 - Il Friuli Venezia Giulia ha aperto un canale preferenziale con le realtà istituzionali ed economiche della Serbia in funzione di rapporti commerciali bilaterali ma, soprattutto, di investimenti delle aziende regionali in un´area dove la richiesta di know-how e capacità d´impresa è pari a quella di capitali. Prima di ripartire per l´Italia, l´assessore alle Relazioni internazionali, Franco Iacop, ha concluso un ampio giro di incontri con esponenti del governo serbo, riscontrando l´attesa disponibilità e apertura nei confronti delle potenzialità del Sistema Friuli Venezia Giulia. "La strada è aperta e tracciata - ha commentato - ed ora via ai progetti concreti, in parte già avviati, che potranno e dovranno garantire un ritorno globale al Friuli Venezia Giulia, in termini di immagine, di promozione e di crescita economica diversificata". Nel corso della visita al nuovo Palazzo Italia di Belgrado, l´ex ambasciata albanese ora affittata dal ministero degli Esteri italiano quale sede unica per la Cooperazione, l´Istituto culturale e l´Istituto per il Commercio Estero (Ice), Iacop ha consegnato all´ambasciatore italiano in Serbia, Alessandro Merla, un mosaico della Scuola di Spilimbergo, simbolo di "armonia delle diversità". Alla cena ufficiale della convention Fvg-serbia, invece, applausi per i cuochi ed il personale di sala del Centro di formazione alberghiero (Ial) di Magnano in Riviera (Udine), guidati da Fulvio De Santa e Renzo Pellegrini, che hanno presentato un menù a base di specialità regionali accompagnate da vini delle cantine Pittaro, Dorigo, Flaibani, Roncaz, Petrussa e Dario Cos. Durante l´incontro conviviale, il sottosegretario al Commercio Internazionale del Governo italiano, Milos Budin, ha definito l´iniziativa del Friuli Venezia Giulia come "frutto di lungimiranza politica ed economica, abbinate ad una naturale vocazione alla cooperazione internazionale che, specialmente in Serbia, si confronta con partner altamente preparati, culturalmente ed operativamente. Non a caso - ha concluso Budin - l´Italia sostiene il percorso europeo della Serbia, ponendosi come obiettivo un consistente aumento dei propri investimenti in questo Paese". . .  
   
   
OPPORTUNITÀ ECONOMICHE IN POLONIA  
 
Ancona , 30 novembre 2006 – L’economia polacca e quella marchigiana hanno molto in comune. Basta guardare ai settori produttivi strategici della Polonia: tra questi spiccano, infatti, la meccanica, l’agroalimentare, gli strumenti musicali e la nautica. E considerato il numero e l’importanza di imprese italiane che hanno aperto un proprio stabilimento in Polonia (la più dinamica tra i paesi di recente ingresso nell’Ue in quanto a crescita economica). Si capisce subito che questo mercato ha molto da offrire ai nostri imprenditori. Ne sono convinti i rappresentanti di Ancona Promuove, Azienda Speciale per l’Internazionalizzazione della Camera di Commercio di Ancona, che da un anno ha avviato un progetto paese destinato appunto alla Polonia. Come ogni volta che si trova ad approcciare un nuovo mercato d’interesse, Ancona Promuove ha prima organizzato una missione conoscitiva (lo scorso mese di giugno) per capire in loco le caratteristiche della realtà polacca e individuare ambiti produttivi e opportunità di businnes per gli interlocutori. Quindi ha promosso nella giornata di ieri, martedì 28 novembre, una Giornata Paese per illustrare agli imprenditori marchigiani le ottime prospettive del mercato polacco. A seguire si sono tenuti gli incontri personalizzati tra imprenditori locali e relatori per rispondere specificamente alle singole esigenze informative. “Per comprendere un mercato è importante conoscere la popolazione che vi abita, come vive e quali sono le sue abitudini – ha commentato il presidente di Ancona Promuove Giorgio Cataldi – e l’affinità tra il popolo polacco e quello italiano in effetti esiste. Moltissimi in Polonia parlano italiano, ci legano molte tradizioni, a partire da quella religiosa. Al centro delle strategie di Ancona Promuove ci sono le persone: per questo puntiamo molto a questi incontri tra imprenditori, perché si creino reali collaborazioni in base ad esigenze concrete”. La testimonianza della Fime, impresa del Gruppo Elica, ha portato un esempio concreto delle criticità e delle opportunità di operare nel paese: in particolar modo si è tenuto a sottolineare che sia le autorità polacche che le risorse umane sono caratterizzate da serietà, impregno e velocità nel portare a termine le varie attività. Ad illustrare i molti buoni motivi per cui scegliere di investire in Polonia anche Francesco Alfonsi, direttore Ice (Istituto Commercio Estero) Polonia: “Perché Polonia? Perché il paese è più vicino di quanto si possa immaginare, è politicamente ed economicamente stabile, ha un sistema bancario ben sviluppato, una popolazione giovane e istruita, e un ambiente attraente per gli investitori: l’Ires (l’imposta sul reddito delle società) ammonta al 19%. Inoltre gli imprenditori che investono in Polonia ottengono non solo l´accesso a un grande mercato interno che si sviluppa molto velocemente, ma anche ottime possibilità di estendere l´attività economica ai mercati vastissimi,dei Paesi confinanti (Russia, Ucraina, Bielorussia)”. I rapporti economici tra l’Italia e la Polonia, tradizionalmente buoni, hanno vissuto negli ultimi anni uno sviluppo eccellente: recenti stime rivelano che oggi circa 2mila aziende italiane mantengono contatti regolari con quelle polacche. Con l’ingresso nell’Unione Europea, poi, la Polonia è diventata un paese particolarmente attrattivo per gli investimenti esteri e secondo i dati nel 2005 le aziende estere hanno investito in questo paese per un valore di circa sette miliardi di dollari. Nel 2005 il valore delle transazioni italiane verso la Polonia ha registrati incrementi pari ad oltre il 100% rispetto al 2004. Tra i settori più interessanti per le aziende italiane si segnalano anche le costruzioni ed i lavori infrastrutturali, la tutela ambientale e le telecomunicazioni, l´oreficeria e la moda, l´agroalimentare di qualità. La Polonia, come Paese più vasto quelli di recente entrata in Unione Europea, con una popolazione di quasi 40 milioni di abitanti, è caratterizzata da una crescente forza d´acquisto. Lo sanno bene gli imprenditori italiani che già investono in Polonia con grande fortuna. L´italia è infatti il secondo partner commerciale più importante. Un ulteriore punto a favore di questo paese è la sua posizione, all´incrocio delle vie di comunicazione che portano da est a ovest e da sud a nord. Tra gli investitori in Polonia si trovano non solo grandi gruppi, ma anche piccole e medie imprese e le opportunità per le imprese del territorio dorico non mancano. .  
   
   
INTERNAZIONALIZZAZIONE: I SUCCESSI DEL MODELLO PIEMONTE  
 
Torino, 29 novembre 2006 - "Collaborazione imprese/istituzioni nella sfida per l´internazionalizzazione: i successi del modello Piemonte". Questo il titolo del convegno che si è svolto ieri a Torino, organizzato dalla Regione Piemonte in collaborazione con il Ministero per il Commercio Internazionale. Un´importante occasione di incontro e confronto per le aziende piemontesi, protagoniste e spettatrici di un dibattito basato su testimonianze e casi concreti di successo. Imprese che, grazie a Sprint, lo "Sportello per l´internazionalizzazione" della Regione Piemonte, hanno ottenuto finanziamenti, assistenza all´estero, garanzie assicurative, il supporto necessario per affrontare con successo un investimento su nuovi mercati. Nel corso della mattinata di lavori sono stati analizzati i dati positivi più significativi delle imprese piemontesi che, a partire dall´avvio dell´attività dello Sportello Sprint e grazie al suo intervento, hanno potuto beneficiare di contributi nazionali: 350 milioni di euro per progetti di investimento all´estero avviati da aziende piemontesi con il supporto di Simest e 150 milioni di euro deliberati da Sace nel 2006. I vertici delle maggiori istituzioni nazionali, regionali e bancarie sono intervenuti nella discussione, aprendo un momento di confronto sulla delicata fase, ma densa di buone prospettive di ripresa, che sta attraversando la nostra regione e che passa soprattutto attraverso la riorganizzazione e il miglioramento dei servizi pubblici di supporto al sistema produttivo. Durante il suo intervento, l´assessore all´Internazionalizzazione della Regione Piemonte, Andrea Bairati, ha dichiarato: "La nostra regione sta vivendo una fase positiva, dopo aver archiviato, a fine 2005, una stagione di ben 18 trimestri negativi per la nostra economia. Grazie al recupero di competitività di alcuni settori siamo entrati oggi in una fase positiva. Dobbiamo comunque non dimenticare che i tre maggiori fattori di rischio non sono mutati e vanno strettamente controllati: la capacità d´innovazione, la presenza sui mercati e le caratteristiche del capitale umano. Da queste riflessioni – ha proseguito Bairati - è partito l´iter della legge sull´internazionalizzazione, ormai quasi giunto al termine. Lunedì la Giunta regionale ha deliberato l´approvazione dello Statuto della nuova società consortile, di cui faranno parte la Regione Piemonte, il Sistema Camerale e le associazioni d´impresa. La novità sarà l´ingresso della Valle d´Aosta attraverso la rispettiva Camera di Commercio. Inoltre, proprio oggi nel corso del convegno, il Ministero ci ha garantito la prossima firma della Convenzione che regolerà i rapporti tra Regione Piemonte e Ice (Istituto nazionale per il Commercio Estero) e che, secondo un piano concordato, destinerà una parte delle risorse a disposizione, che in totale ammontano a circa due milioni di euro, all´internazionalizzazione degli Atenei piemontesi nei paesi asiatici, come la Cina, l´India e il Vietnam. " .  
   
   
IL PRESIDENTE SPACCA RICEVE IN VISITA L´AMBASCIATORE DELL´AZERBAIJAN  
 
 Ancona, 30 novembre 2006 - Il presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, ha ricevuto in visita ieri, nel primo pomeriggio, nella sede istituzionale di via Gentile da Fabriano, l´ambasciatore in Italia della Repubblica di Azerbaijan, Emil Karimov. Una visita di cortesia al presidente Spacca e, allo stesso tempo, allo scopo di far conoscere questo Stato caucasico nelle Marche e di creare rapporti diretti di collaborazione anche di tipo commerciale. L´economia dell´Azerbaijan si basa principalmente sulla produzione di petrolio ma attualmente il Governo centrale sta cercando di sviluppare anche l´industria leggera, nei settori quali tessile e calzaturiero, attraverso una rete di piccole e medie imprese di cui le Marche rappresentano un modello. Il presidente Spacca ha spiegato che per favorire lo sviluppo della piccola e media impresa e` necessario creare preventivamente un ambiente favorevole e protetto che ne faciliti l´insediamento. Spacca ha inoltre parlato di un progetto realizzato tra la Regione Marche e la regione di Lipetsk in Russia, con cui e` stato ricreato il modello di distretto industriale, in cui sono appunto organizzate le piccole e medie imprese marchigiane. Questa esperienza e` stata poi portata in Serbia, Croazia, Romania, Bosnia, Argentina, attualmente in Brasile, e probabilmente anche in Cina. L´azerbaijan potrebbe inserirsi in questo elenco. I rapporti tra Italia e Azerbaijan sono molto intensi: l´Italia e` uno dei suoi maggiori partner commerciali. Per intensificare la collaborazione bilaterale tra i due Paesi, l´ambasciatore ha avviato durante questo anno una serie di incontri con diverse Regioni italiane: quello di oggi con il presidente Spacca rientra appunto in questa strategia. .  
   
   
SLOVENIA, FIRMATO ACCORDO CON ARABIA SAUDITA, ANCHE NEL CAMPO DELLA DIFESA  
 
Trieste, 30 novembre 2006 - La Slovenia ha firmato un accordo generale per la cooperazione con l´Arabia Saudita, assieme ad un memorandum d´intesa tra i ministeri degli affari esteri. L´accordo è stato firmato a Ryad lo scorso 11 novembre. La notizia è riportata dall´Ufficio per i Rapporti con i Media del Governo Sloveno L´accordo rappresenta una pietra miliare nello sviluppo della politica slovena nel Medio Oriente, ha dichiarato il ministro degli esteri sloveno Rupel. Le due nazioni coopereranno anche nel campo della difesa. .  
   
   
CONTINUA A CRESCERE L’INDUSTRIA TOSCANA  
 
 Firenze, 30 novembre 2006 – E’ un’immagine positiva quella che emerge dall’indagine congiunturale di Unioncamere Toscana e Confindustria Toscana: il manifatturiero toscano sembra uscito dalla lunga fase di affanno. Tra luglio e settembre 2006, si registra un recupero a livello di produzione, di fatturato, di ordinativi; e le prospettive per il prossimo trimestre restano ottimistiche. Sarà sufficiente un incremento produttivo dello 0,9% nel periodo ottobre – dicembre 2006 per portare la crescita annua intorno al +2% sul 2005. La crescita prosegue (+1,2%), anche se a ritmi più contenuti della prima metà dell’anno, ma comunque superiori alla media dei “terzi trimestri”. Ed è un aumento che si riflette sul grado di utilizzo degli impianti che sale al 74,9%. Sul rallentamento del ritmo di crescita in questo terzo trimestre 2006 hanno influito l’andamento più contenuto dell’economia statunitense ed il rimbalzo da una posizione congiunturale relativamente migliore, rispetto ai due trimestri precedenti, toccata lo scorso anno. Positivi, nel corso del terzo trimestre, fatturato e ordinativi interni ed esteri che avanzano, rispetto allo stesso periodo del 2005, rispettivamente del 2,1%, del 1,3% e del 3,8%. Sull’accelerazione dei nuovi ordinativi esteri - in crescita da cinque trimestri consecutivi - sembrano aver prevalso le dinamiche ancora molto positive della domanda mondiale, nonostante il rafforzamento dell’euro che passa dalla media di 1,22 dollari del terzo trimestre 2005 a 1,27 del terzo 2006. Continuano a salire i listini, seppure su livelli decisamente contenuti rispetto alla crescita sostenuta dei corsi delle materie prime e dell’energia. L’incremento stimato delle scorte, sembra ancora legato alla ripresa dell’attività produttiva piuttosto che a un “involontario” accumulo dell’invenduto. La seppur lieve ripresa, in atto già da alcuni trimestri, non consente ancora un recupero in termini occupazionali, ma si riduce la Cassa Integrazione Guadagni autorizzata in Toscana che – secondo Inps – scende nella componente ordinaria (-24,6%) e in quella straordinaria (-0,9%) nei primi nove mesi del 2006, rispetto allo stesso periodo del 2005. Anche nel periodo luglio-settembre 2006, la media impresa manifatturiera toscana (50–249 addetti) risulta essere la più dinamica. Si tratta di una tendenza che va consolidandosi: è dalla seconda metà del 2005 che tutti i principali indicatori congiunturali registrano sistematicamente incrementi. Si osservano variazioni tendenziali positive su produzione (+2,4%), fatturato (+1,9%), ordinativi esteri (+5,2%) e interni (+4,0%), quest’ultimo il più elevato dal 2003, e riprende a crescere l’occupazione (+1,9%) dopo due trimestri di stasi. Prosegue la fase di recupero della piccola impresa (10-49 addetti) che, a livello di produzione (+1,2% ) fatturato (+1,7%) e ordinativi (+1,1% interni ed esterni), supera le medie storiche rilevate nei corrispondenti trimestri. Per produzione e fatturato, in particolare, si tratta della quarta variazione positiva consecutiva. Segnali contrastanti dalla grande impresa (oltre 250 addetti). Dopo due trimestri di crescita, flette la produzione tendenziale (-1,0%). Continua invece a crescere il fatturato nominale (+4,7%). Dal lato della domanda, si verifica un forte aumento degli ordinativi esteri (+15,0%), che in questa categoria d’impresa rappresenta circa il 44% del fatturato; mentre subisce una flessione la domanda interna (-3,3%). Cresce, infine, l’occupazione tendenziale (+1,2%). Il confronto tra l’andamento della produzione del Iii trimestre 2006 di ciascun settore, rispetto alla variazione registrata nella media degli otto trimestri precedenti, conferma la situazione di ripresa dell’industria manifatturiera già in atto da quattro trimestri. Tuttavia alcuni comparti mostrano nel trimestre in esame segnali di rallentamento più o meno marcato (legno-mobili, chimica-farmaceutica-gomma-plastica, altre manifatture). I dati ci dicono che torna in affanno, dopo un trimestre di lieve ripresa, il comparto delle altre manifatture (_1,5% la produzione e _0,4% il fatturato tendenziale), aggregato che raggruppa per lo più cartotecnica, orafo-argentiero e raffinazione, dove sembra aver pesato la stagnazione degli ordinativi (-0,2% esteri, +0,1% interni). Dopo quattro trimestri di crescita, rallenta il settore legno-mobili (-1,2% produzione -0,8% fatturato tendenziale), complici il calo degli ordinativi (-0,4% esteri. -0,6% interni). Battuta d’arresto per la produzione della chimica, farmaceutica, gomma e plastica (-5,8%), dovuta alla flessione della farmaceutica, mentre prosegue la crescita del fatturato complessivo (+3,3%) in atto dal 2004. Scendono ordinativi interni (-4,0%) ed esteri (-4,3%). Continua la fase di recupero, in atto da due trimestri, del tessile-abbigliamento (+0,3% produzione e fatturato tendenziali) e pelli-cuoio-calzature (+2,6% la produzione e +4,2% il fatturato). Per quanto riguarda il macro-comparto, l’abbigliamento (+1,3% produzione e +1,0% fatturato) supera il tessile (invariata la produzione, +0,4% il fatturato). Buone le evoluzioni della domanda soprattutto nella componente estera per la concia-cuoio (+8,0%) e nella interna per le calzature (+2,2%). Rallenta il recupero produttivo del settore dei minerali non metalliferi (+0,2% la variazione tendenziale) dove, la terza riduzione consecutiva delle scorte, sembra aver contribuito alla risalita del fatturato (+2,8%). Da sottolineare la seconda flessione consecutiva degli ordinativi esteri (-1,4%) che nella quota fatturato esportato rappresenta oltre il 40%. Prosegue la fase espansiva del comparto alimentare (+0,6%) che accelera la crescita del fatturato (+1,7% nel Iii 2006 rispetto allo stesso periodo del 2005). Positiva l’evoluzione degli ordinativi esteri (+2,3%) e di quelli nazionali (+1,6%) che pesano oltre il 77% sul totale medio del settore. In termini di variazione tendenziale sono ancora molto dinamici i settori della meccanica (+3,0% produzione e +1,0% fatturato), dell’elettronica e mezzi di trasporto (+6,1% e +0,4%) e della produzione di metallo e fabbricazione di oggetti in metallo (+4,7% e +7,4%). Crescono gli ordinativi di: meccanica (+3,7% interni, +4,8% esteri); elettronica (esteri +20,0%); mezzi di trasporto (+10,9% ordinativi interni +10,1% esteri). Migliorano le aspettative imprenditoriali sull’andamento della produzione per l’ultimo trimestre 2006 rispetto all’anno precedente, con un 31% che prevede un aumento ed un 15% una diminuzione, per un saldo positivo fra “ottimisti” e “pessimisti del 16% che supera le previsioni formulate un anno fa (saldo del 7%). Rispetto al quarto trimestre 2005, gli imprenditori toscani sono in genere ottimisti sul tema occupazione, domanda interna ed estera. “Pur rimanendo all’interno di una fase di recupero – commenta Pierfrancesco Pacini, presidente di Unioncamere Toscana – l’attività manifatturiera regionale segna nel terzo trimestre 2006 un trend più contenuto rispetto ai primi sei mesi del 2006 con la produzione in crescita del +1,2%. Un rallentamento, questo, legato all’andamento non brillante di alcuni settori e delle imprese di maggiori dimensioni. Si tratta, comunque, di una fase di contenimento prevista dagli indicatori in nostro possesso e da quelli di altri osservatori e che immaginiamo si ripeterà nell’ultima parte dell’anno. Tuttavia i processi di trasformazione di questi anni, messi in moto dalla forte selezione imposta dalla concorrenza internazionale, sembrano aver portato una quota di produttori a migliorare in efficienza e in qualità favorendoli nel proporsi sui mercati internazionali. A testimonianza di questo fatto ci conforta la crescita degli ordinativi provenienti dall’estero (+3,8%) crescita che si manifesta in un contesto di domanda mondiale in rallentamento e di un tasso di cambio ancora forte rispetto al dollaro. Siamo consci che la crescita nei mercati internazionali sia la strada necessaria da seguire. In questo le imprese devono essere aiutate da parte delle Camere e naturalmente dalla Regione. Occorre però che le nostre politiche siano più efficaci rispetto a quanto abbiamo fatto fino ad oggi. Non metto in discussione l’operatività di Toscana Promozione o delle nostre Aziende Speciali, che in alcuni casi hanno fatto un lavoro egregio. Bisogna però che i nostri sforzi siano più coordinati con l’individuazione di uno specifico ruolo per Toscana Promozione e per le Aziende Speciali delle Camere, che sono più vicine alle imprese, con la predisposizione di un programma promozionale unitario e con l’affidamento della realizzazione a chi ha qualità e competenze per realizzarlo. Questo è l’unico modo perché le risorse pubbliche vengano spese bene ed a favore delle nostre imprese ”. .  
   
   
LE AZIENDE EUROPEE SONO POCO SENSIBILI ALLE ESIGENZE DI UNA FORZA LAVORO CHE CAMBIA  
 
Milano, 30 novembre 2006 – “L´europa è pronta per la generazione dei Millennial?" chiede uno studio commissionato da Xerox e pubblicato oggi in Italia da Forrester Consulting. La risposta è "no". La ricerca ha infatti scoperto che le aziende europee devono fare ancora molta strada prima di riuscire a soddisfare le esigenze e gli stili di lavoro della nuova generazione cresciuta nell´era digitale (ndr: i giovani nati dagli anni ‘80 solitamente definiti “digital native” e che Forrester ribattezza “i Millenial”). Sebbene grossi passi avanti siano stati compiuti per affrontare la crescente richiesta di flessibilità e miglioramento dell´equilibrio tra vita professionale e vita personale, mancano ancora gli strumenti collaborativi e le infrastrutture It che aiutano a organizzare meglio il lavoro. Intitolato “Is Europe Ready for the Millenials”, lo studio è basato su una ricerca condotta da Forrester su 1. 600 executive in 16 Paesi europei. Nonostante la maggior parte degli intervistati sia convinta di supportare pienamente i nuovi arrivati nel mondo del lavoro la ricerca descrive invece una realtà alquanto diversa: una buona parte delle aziende non ha alcun piano per monitorare o contribuire a siti esterni, gruppi di discussione o blog nell´ambito dell´organizzazione e della gestione del business. Una sorta di "dislessia digitale", insomma, che si manifesta quando si tratta di adottare le tecnologie legate al cosiddetto social computing. Secondo Xerox, lo studio suggerisce che le aziende sono riuscite a compiere adeguatamente nel settore delle risorse umane solo quei cambiamenti con i quali la maggior parte dei manager riesce a rapportarsi facilmente, come ad esempio il lavoro flessibile. I problemi insorgono quando i cambiamenti richiedono invece l´adattamento a un modo di lavorare che è stato reso possibile solo dalle nuove tecnologie emerse nell´ultimo decennio. Per esempio, una percentuale sorprendentemente elevata di aziende consente al proprio personale di lavorare con orari flessibili (76%) e occasionalmente anche lontano dall´ufficio (67%), mentre solo poche aziende forniscono quegli strumenti di cui i "Millennial" hanno bisogno per supportare il lavoro remoto, a meno che non si tratti di strumenti estremamente affermati e già presenti nel bagaglio di esperienze consumer delle persone. Telefono cellulare e Pc portatile sono le uniche tecnologie mobili fornite da molte aziende, solo una piccola minoranza aggiunge anche Pda (11%) e dispositivi mobili per la posta elettronica (10%). Una storia simile emerge quando si analizzano gli stili di lavoro e l´infrastruttura dell´ufficio. I portali basati su browser e la possibilità di stampare quantità di carta illimitate sono le risorse a disposizione della maggior parte delle persone (61%); tuttavia solo il 5% degli interpellati lavora in aziende che forniscono lettori Mp3/4 e solo il 15% ha accesso a contenuti webcast. Xerox è convinta che la generazione dei Millennial avrà un impatto significativo in numerose aree corrispondenti ai propri punti di forza in termini di prodotti e consulenza, in particolare nella razionalizzazione dei processi di business, nella collaborazione, nelle discipline di knowledge management e nella condivisione dell´informazione. Rogerio Fangueiro, General Manager della Southern Entity di Xerox Europe, ha dichiarato: "Le aziende che non riescono a rispondere alle esigenze basilari di una forza lavoro operante all´interno di una società dell´informazione sempre online saranno svantaggiate. Faranno fatica a trattenere i nuovi assunti e capire le necessità delle prossime generazioni di partner e clienti”. "Una delle ragioni principali per cui poche aziende sono riuscite a rendere i loro ambienti adatti allo stile di lavoro dei Millennial è che una percentuale di responsabili decisionali non è cresciuta con blog, webcast, Pda eccetera”, ha proseguito. “Questi strumenti rappresentano per alcuni di loro vere e proprie novità, e dunque avranno bisogno di tempo per adattarvisi. Per la nuova generazione si tratta semplicemente di un modo di vivere, qualcosa che si usa senza nemmeno doverci pensare. Gli uffici del personale e i responsabili della formazione dovrebbero accertarsi che tutti i senior executive, indipendentemente dall´età, facciano esperienza pratica con gli strumenti più apprezzati dai Millennial. Riconoscere la differenza nello stile di lavoro e adottare cose che si pensa potrebbero essere utili non è, di per sé, sufficiente". La ricerca suggerisce alle aziende una serie di azioni per affrontare questi cambiamenti: Fornire opportunità di utilizzare e "giocare" con le nuove tecnologie. Attraverso la sperimentazione dei nuovi strumenti, i Millenial possono imparare e fornire valide indicazioni, suggerendo alle aziende anche nuovi modi con cui utilizzarli. Introdurre attività di lavoro che comportino collaborazione. Giochi di gruppo online, gruppi di discussione, comunità dedicate ecc. Sono veicoli utili per acquisire competenze e condividere conoscenze. E’ quindi importante incoraggiare tutto il personale a partecipare a queste attività con training, obiettivi e premi predisposti secondo la fascia di età. Introdurre nuove tecnologie con rapidità, tenendo conto dell´elemento umano. Le nuove tecnologie dovrebbero essere introdotte come elemento che facilita le interazioni umane, non per risolvere problemi di processi di business legati a persone o aspetti organizzativi. In riconoscimento di ciò, gli esperti Xerox analizzano i metodi di lavoro effettivi per sviluppare strumenti adeguati agli stili di lavoro delle singole persone. .  
   
   
CONFINDUSTRIA: DEL TURCO, E´ L´ABRUZZO CHE APRE ALLE IMPRESE  
 
 L´aquila, 30 novembre 2006 - "Questo è l´Abruzzo che vuole confrontarsi con gli imprenditori per discutere delle prospettive di sviluppo di questa regione, ma anche l´Abruzzo che ha riallacciato i rapporti con Roma e Bruxelles con un tono diverso rispetto al passato". Risponde così il presidente della Regione, Ottaviano Del Turco, alle sollecitazioni che arrivano da Confindustria Abruzzo, che da questa mattina, a palazzo dell´Emiciclo, all´Aquila, ha organizzato un confronto pubblico, ancora in corso, con l´esecutivo regionale sui temi dello sviluppo. In primo piano le esigenze sociali ed economiche del territorio con un progetto strategico di sviluppo con cui promuovere scelte e decisioni di carattere programmatico e legislativo. Il presidente Del Turco si è soffermato sulle grandi infrastrutture e sulle decisioni del governo regionale di giungere ad una concertazione con i presidenti delle quattro Province abruzzesi per la ripartizione dei fondi Cipe, destinati proprio alle grandi opere. Prima fra tutte, il porto di Ortona, che dovrebbe divenire la porta di accesso in Europa per gli scambi commerciali con l´Oriente. Non è mancato un riferimento alle questioni morali, ai costi della politica, al settore sanità, al piano di risanamento proposto al Governo e al bilancio che "ci impegniamo - ha detto il presidente - a chiudere in pareggio". .  
   
   
I COMUNI VOTANO L´APERTURA DOMENICALE DEI NEGOZI IN FRIULI  
 
Udine, 30 novembre 2006 - Dopo le decisioni assunte ieri mattina, riguardo la programmazione 2007 delle aperture facoltative domenicali dei negozi di generi non alimentari, dalle Conferenze dei Comuni non turistici dell´Isontino (conferma del calendario 2006) e del Pordenonese (riproposizione del regime di liberalizzazione totale attualmente in vigore) si sono tenute nel pomeriggio a Udine le Conferenze degli Ambiti del Medio e Basso Friuli e del Friuli Collinare, presente l´assessore regionale alle Attività Produttive Enrico Bertossi. In particolare, i Comuni del Medio e Basso Friuli: presenti 12 comuni su 40 (quorum raggiunto e superato) hanno approvato con 9 voti a favore e tre contrari una delibera che conferma anche per il 2007 il calendario di quest´anno. Prevede aperture facoltative dei negozi la prima e seconda domenica di gennaio e luglio, solo la seconda domenica dei mesi di febbraio, marzo, aprile, maggio, giugno, settembre, ottobre, novembre, tutte le domeniche di dicembre e nessuna apertura nelle domeniche di agosto. Hanno votato a favore i comuni di Cervignano, Basiliano, Talmassons, Sedegliano, Codroipo, Pavia di Udine, Manzano, San Giovanni al Natisone e Palmanova. Contrari i Comuni di Bagnaria Arsa, Porpetto e Aiello che avevano proposto di ampliare, rispetto al calendario approvato, il numero di aperture domenicali (6 domeniche in più). E´ stata invece ritirata una terza proposta indicata dal Comune di Basiliano che prevedeva la riduzione di una domenica a luglio e l´aggiunta di un´altra a novembre, sempre tenendo come base l´attuale programmazione. Più articolato il dibattito all´interno della Conferenza del Friuli Collinare dove sono intervenuti 19 Comuni su 43 (quorum ampiamente superato). L´assise, al termine, ha dato il via libera alla liberalizzazione totale delle aperture domenicali, con l´abbandono della Conferenza da parte di 11 Comuni che hanno, in questo modo, fatto venir meno in numero legale (in mancanza dell´approvazione di una delibera di conferma o variazione delle aperture attuali, la legge prevede l´automatica applicazione della liberalizzazione totale). Questo, a fronte di un impegno preso dall´assessore Bertossi davanti ai primi cittadini o loro rappresentanti (era presente anche il sindaco di Udine, Sergio Cecotti, città che in qualità di Comune turistico può essere presente alla Conferenza ma non ha diritto di voto) secondo il quale la Regione si attiverà fin dal mese di gennaio per approvare una legge che adegui la normativa regionale al decreto Bersani (in tema di requisiti professionali, argomento marginale rispetto al dibattito odierno), e a un intervento che normalizzi una situazione - che secondo l´assessore rischia di diventare esplosiva - provocata dalla recente sentenza del Tar che ha inserito, accanto alle classiche distinzioni di esercizi alimentari e non alimentari, una figura giuridica nuova con il concetto di "prevalenza", un fatto che ha creato ulteriori discriminazioni. "Dopo questi passi - ha precisato l´assessore - potremmo riaprire i termini per indire una nuova Conferenza d´Ambito, entro il 31 marzo, e rivedere la questione delle aperture domenicali". Secondo l´esponente regionale, non si possono impedire per legge le aperture domenicali, si può solo operare in due direzioni: totale liberalizzazione lasciando mano libera ai sindaci per attuare eventuali restrizioni di orari o rimodulare gli Ato (Ambiti territoriali ottimali), rendendoli più piccoli e omogenei, con la contestuale ridefinzione degli ambiti commerciali. "Di certo - sono sempre parole di Bertossi - non ci sarà la revisione dell´impianto normativo della legge regionale sul commercio, perché non possiamo spostare all´indietro le lancette della storia". .  
   
   
NUOVE NOMINE NEL CONSIGLIO DELLA FONDAZIONE LAUREUS IN ITALIA: LIVIA POMODORO NUOVO MEMBRO DEL CDA  
 
 Milano, 30 novembre 2006 – Livia Pomodoro, Presidente del Tribunale dei minori di Milano, è entrata a far parte del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Laureus Italia; la nomina è avvenuta all’unanimità in seno al consiglio d’amministrazione della Fondazione. Magistrato di Cassazione, già Capo Gabinetto del Ministro di Grazia e Giustizia, Livia Pomodoro si è occupata dei problemi dei minori e delle famiglie in qualità di Giudice tutelare e di consigliere della Corte d’Appello di Milano ove ha fatto parte, oltre che della I sezione penale, anche della sezione specializzata in diritto minorile. “Sin dalla nascita della nostra Fondazione, abbiamo espresso il desiderio di coinvolgere la dottoressa Pomodoro nelle nostre iniziative”, ha dichiarato Licia Negri, Direttore Generale di Fondazione Laureus Italia. “Ed è per questo che la sua cooptazione nel Cda della Fondazione ci è parsa una naturale evoluzione del nostro percorso, oltre a rappresentare per noi motivo di grande soddisfazione. Sono certa che l’esperienza, la professionalità e l’autorevolezza di Livia Pomodoro saranno allo stesso tempo punto di riferimento e stimolo nel perseguimento dei risultati della Fondazione”. .  
   
   
ZAJCZYK: NOMINE PUBBLICHE IN COMUNE A MILANO: SEMPRE E SOLO UOMINI?  
 
Milano, 30 Novembre 2006 - Giorni di fibrillazione in Comune e in città per le prime nomine pubbliche dell’era Moratti. Oggi si annunciano i nomi e subito scoppiano le polemiche: ancora un ripescaggio di personaggi che gli elettori Milanesi non avevano ritenuti idonei per le cariche pubbliche. Ma non solo. In uno studio effettuato proprio sulle nomine pubbliche degli enti locali, Francesca Zajczyk, consigliera dell’Ulivo e ordinario di sociologia alla Bicocca, osserva che nulla cambia: solo e sempre uomini. È ancora possibile che in questa città le donne continuino a essere invisibili? Eppure tutte le statistiche dicono che sono sempre più brave e qualificate. Il gioco delle nomine però è solo all’inizio – dice Zajczyk -. Possiamo sperare che Letizia Moratti, primo sindaco donna a Milano, riuscirà a valutare davvero la competenza e la professionalità delle candidature, smarcandosi dalle nomine politiche che fino ad oggi hanno premiato esclusivamente gli uomini?” .  
   
   
CONSULTA FEMMINILE DEL LAZIO PRESENTA CAMPAGNA CONTRO L´INQUINAMENTO  
 
Roma, 30 novembre 2006 - Diffondere tra le nuove generazioni una cultura ambientale partendo dalla conoscenza dei diversi tipi di inquinamento per arrivare agli effetti che esercitano sulla salute. Questo lo scopo della campagna informativa del gruppo di lavoro “Ambiente, territorio e sviluppo sostenibile, beni culturali” della Consulta Femminile regionale. La campagna sarà presentata il prossimo venerdì 1 dicembre presso la sede della Regione dagli assessori comunali e regionali all’Istruzione e all’Ambiente, dalla vicepresidente della Consulta, Caterina Nisida e dalla coordinatrice del gruppo di lavoro, Virginia Rossini. “Lo stato di salute delle nostre città - ha dichiarato la coordinatrice Virginia Rossini - non conforta. Ogni anno in Italia circa 39mila persone muoiono a causa delle polveri sottili mentre si perdono 37 milioni di giornate lavorative per malattie legate allo smog come l’asma, la tosse e la bronchite. Tra queste più di 10mila si trasformano in ricoveri ospedalieri. Per questo è ormai imperativo categorico investire risorse nella cura e nella manutenzione dei territori e delle comunità, impegnandosi allo stesso tempo sul fronte della lotta all´inquinamento ambientale interno ed esterno degli edifici”. Durante l´incontro si esamineranno inoltre le opportunità offerte oggi ai cittadini per difendersi da alcune forme di inquinamento e sarà presentata una pubblicazione che verrà poi distribuita nelle scuole della Regione. .  
   
   
CONVEGNO NAZIONALE: LAVANDERIE INDUSTRIALI  
 
Roma, 30 novembre 2006 - Il settore delle lavanderie industriali (parti datoriali e sindacali insieme, Auil e sigle sindacali) promuovono il prossimo 5 dicembre presso la Sala "Auditorium della Tecnica" di Confindustria il Primo Convegno Nazionale. Il settore, oggi composto da 600 imprese per 15mila addetti e un fatturato di 1,3 miliardi di Euro, è in forte crescita e garantisce ogni giorno a 2 milioni di persone servizi igienicamente sicuri in alberghi, ristoranti e strutture sanitarie. L´iniziativa pone all´attenzione degli organi di governo e delle istituzioni (presenti il Ministero dello Sviluppo Economico, dell´Ambiente, del Lavoro e dell´Economia e Finanze, oltre a Federturismo e Federconsumatori), la rilevanza del ruolo che il settore svolge nel contesto economico nazionale a supporto della Pubblica Amministrazione e del sistema produttivo industriale, anche turistico, con grande beneficio per la competitività del Paese. .  
   
   
OGGI,FONDI E SIIQ OCCASIONE DI SVILUPPO E PROGRESS  
 
Roma, 30 novembre 2006 - Oggi si è presenta un’eccezionale occasione di progresso e di rinnovata crescita per il mercato immobiliare: la proposta del Governo di introdurre le Siiq (Società di investimento immobiliare quotate). Si tratta infatti di uscire dall’incertezza del quadro macroeconomico e di offrire una possibilità di espansione al mercato residenziale, specie quello delle locazioni nonché all’intero comparto terziario. Accanto ai fondi immobiliari si pensa di introdurre le Siiq. I “fondi comuni d’investimento immobiliari chiusi”, nati ufficialmente con la legge 86 del 1994, si sono sviluppati rapidamente per merito di un inquadramento normativo e fiscale sempre più adeguato e di un ciclo economico eccezionalmente favorevole. Questo ordinamento regge oggi un’industria dei fondi immobiliari promossa da circa quaranta Sgr che gestiscono 85 fondi immobiliari di cui 61 avviati. Oltre i fondi quotati esistono numerosi prodotti collocati con offerta privata, fondi riservati destinati ad investitori qualificati e, dal 2005, fondi speculativi. Le attività dei fondi immobiliari ammontavano a settembre 2006 a 17,5 miliardi di euro, di cui 10 miliardi di euro circa in fondi riservati o speculativi. Oggi l’Italia, la Germania, la Gran Bretagna si apprestano ad introdurre le Siiq sull’esempio della Francia. In questo contesto l’introduzione di un nuovo strumento di investimento, le Siiq accanto ai fondi immobiliari, rappresenta la risposta adeguata alle esigenze di un investitore sempre piu’ esigente sotto il profilo della propensione al rischio (le azioni sono cosa diverse dai fondi), della liquidabilità e volatilità del prodotto e del diverso orizzonte temporale del proprio investimento. Le Siiq sono società di capitale, che hanno come principale attività l’acquisto e la gestione di beni immobili a reddito destinati alla locazione. A condizione di distribuire almeno il 85% degli utili imponibili, le Siiq non sono tassate e gli utili di natura immobiliare vengono tassati direttamente in capo a chi li percepisce. In Francia le Siiq sono state create come strutture fiscalmente trasparenti nel 2003, per raggiungere alla fine del 2005 una capitalizzazione di 30 mld di euro ripartiti su 28 Siiq, con un patrimonio immobiliare di circa 54 mild di euro e con un gettito annuo per l’erario di 0,5 mild di euro con la sola exit tax. Le Siiq saranno di sicuro complemento ai fondi immobiliari, senza contrapposizioni o sovrapposizioni. Infatti alle sicure garanzie offerte dalle Sgr quali società del risparmio gestito che agiscono nell’ambito e sotto l’indirizzo della banca d’Italia, le Siiq risponderanno diversamente alla Borsa Italiana ed entrambi all’autorità della Consob a cui preme solo la tutela dell’interesse del risparmiatore sia quale investitore in quote di fondi ovvero in azioni delle Siiq. Le Siiq lasceranno all’azionista di riferimento il controllo del consiglio di amministrazione e del top management. Le Siiq sono veicoli che dovranno dedicarsi ad una politica di rendimento finalizzata alla locazione con maggiori limitazioni rispetto ai fondi, potendo questi ultimi investire in settori diversi, specie nel terziario, liberi di poter perseguire una politica di sviluppo piuttosto che quella del solo rendimento. Le stesse politiche distributive sono diverse, più flessibili per i fondi e più vincolanti per le Siiq. Di più, le Siiq nasceranno allo scopo di gestire portafogli a reddito di notevoli dimensioni, presumibilmente sopra i cento milioni, mentre i fondi potranno godere di una maggiore flessibilità e prestarsi alla gestione di patrimoni anche di poche decine di milioni di euro. Le Siiq quindi si presentano quale migliore risposta alla sempre maggiore concorrenza sul piano europeo. .  
   
   
AL VIA “PETRARCA”, FONDO IMMOBILIARE CHIUSO AD APPORTO SPECIALIZZATO IN IMMOBILI AD USO UFFICIO DEL VALORE DI CIRCA €250 MILIONI.  
 
 Milano, 30 novembre 2006 - E’ operativo da ieri “Petrarca”, fondo immobiliare chiuso ad apporto rivolto ad investitori istituzionali, istituito e gestito da Aedes Bpm Real Estate Sgr. “Petrarca” è un fondo immobiliare costituito da un portafoglio di 10 immobili a destinazione ufficio. Il valore di conferimento è pari a circa €250 milioni, determinato sulla base della perizia indipendente Reag ed il valore netto del fondo, in considerazione di un indebitamento finanziario pari a circa il 60% del valore di conferimento, è pari a circa €100 milioni. Gli immobili sono distribuiti nelle principali città italiane, in particolare Milano e Roma, coprono una superficie totale pari a circa 83. 000 mq e sono affittati a società di primaria importanza. Il fondo avrà una durata di 7 anni, con un obiettivo di investimento pari a €375 milioni e un Irr di circa il 11%. “Petrarca” è stato sottoscritto da Ge Real Estate Italia con una quota del 50%, da Idl, joint venture paritetica tra Aedes S. P. A. E Ivg Immobilien con una quota del 30% e da Ivg Italy Office Fund per il restante 20%. In particolare Ge Real Estate Italia ha acquistato la quota del 50% per un valore di €50 milioni. Per Ge Real Estate, guidata in Italia da Marcelo Horcel, questo investimento si inserisce in una serie di acquisizioni che la società sta realizzando in Italia con la strategia di incrementare la propria presenza nel paese. La sottoscrizione del fondo “Petrarca“porta il portafoglio di Ge Real Estate in Italia ad un valore di €700 milioni. Per il segmento fondi di Ivg Immobilien Ag, l’operazione segna il primo ingresso sul territorio italiano in joint venture. Ivg Italy Office Fund si rivolge ad investitori istituzionali tedeschi. Ad oggi il settore fondi della società gestisce asset del valore di €12. 9 miliardi . Con tale operazione, Aedes prosegue nella strategia di co-investor e asset management company e registra una plusvalenza lorda significativa pari a circa €13 milioni. Il target d’investimento complessivo dei fondi autorizzati di Aedes Bpm Real Estate Sgr, già operativi e di prossimo lancio, ammonta a €2. 060 milioni. Con il lancio di “Petrarca“, il portafoglio gestito da Aedes Bpm Real Estate Sgr cresce a 4 fondi immobiliari, il cui valore complessivo degli assets è pari a circa €657milioni: Investietico, quotato presso la Borsa Italiana, con un portafoglio di 7 immobili specializzato nel segmento health care, il cui valore di mercato è pari a circa €134 milioni. L’obiettivo d’investimento del fondo è pari a €260 milioni ; Dante Retail, fondo specializzato nel segmento retail, caratterizzato da 28 immobili, il cui valore di mercato è pari a circa €207 milioni L’obiettivo d’investimento del fondo è pari a €300 milioni; Virgilio, fondo specializzato nello sviluppo di porti turistici, con annesse strutture residenziali, commerciali e di facility. Il valore di mercato è pari a circa €66 milioni. Obiettivo d’investimento del fondo è pari a €250 milioni; Accanto ai fondi gestiti, in programma vi è inoltre il lancio di altri 2 fondi immobiliari già autorizzati: - Boccaccio, fondo specializzato in immobili ad uso retail; - Ariosto, fondo specializzato in immobili ad uso trading. .  
   
   
SORGENTE SGR: IL FONDO MICHELANGELO CEDE UN IMMOBILE SITO A ROMA (VIA NIZZA) PER 22 MILIONI DI EURO. REALIZZATA UNA PLUSVALENZA PARI AL 120%.  
 
Roma, 30 novembre 2006 - Il fondo comune immobiliare Michelangelo, gestito da Sorgente Sgr e riservato ad investitori istituzionali, ha ceduto un immobile sito a Roma, nella centrale via Nizza, per un controvalore pari a 22 milioni di Euro. La cessione dell´immobile ha consentito al fondo di realizzare una plusvalenza pari al 120%, grazie all´intensa opera di valorizzazione condotta da Sorgente Sgr sull´edificio a partire dalla data della sua acquisizione (avvenuta circa 4 anni fa). L´immobile ceduto, adibito ad uffici, è composto da 8 piani più un interrato e si estende su una superficie complessiva di 4. 926 mq. .  
   
   
CONVEGNO ANCI: "LA FINANZIARIA DIMENTICA LA CASA. NESSUNA RISORSA PREVISTA DAL GOVERNO”  
 
 Milano, 30 novembre 2006 - “Nella Legge Finanziaria dello Stato non c’è alcuna risorsa per la casa e questo è in forte contraddizione con le politiche indicate dal Governo”. Con queste parole l’assessore alla Casa e al Demanio del Comune di Milano Gianni Verga è intervenuto al convegno, organizzato dall’Anci per presentare la nuova piattaforma sul rilancio delle politiche della casa. “Condivido pienamente – ha proseguito Verga - il lavoro che l’Anci sta mettendo a punto per creare una piattaforma che consenta di riportare sulla casa le risorse economiche di cui questo settore ha bisogno”. Nel corso della sua relazione, l’assessore Verga ha presentato l’esperienza milanese, caratterizzata da tre importanti strategie adottate dall’Amministrazione per rispondere al fabbisogno edilizio: 1. Il Comune di Milano ha deciso di considerare la casa al pari di servizio sociale. Partendo da questo presupposto, l’Amministrazione è riuscita ad azzerare il costo delle aree per l’edilizia pubblica. Un esempio su tutti: la recente iniziativa di housing sociale varata insieme alla Fondazione Cariplo, che ha costituito un fondo immobiliare etico per casa. Altra proposta è quella di utilizzare gli oneri di urbanizzazione per realizzare l’edificio sociale. 2. L’amministrazione comunale intende rigenerare il ciclo virtuoso del risparmio finalizzato alla casa, sia per l’acquisto della prima abitazione sia per effettuare lavori di ampliamento e modifica, sul modello tedesco (in Germania, dove il sistema è basato solo su agevolazioni fiscali, sono stati stipulati 60 milioni di contratti tra privati e banche). 3. Il Comune sta lavorando per semplificare le procedure urbanistiche, edilizie e attuative per gli interventi di costruzione, poiché in una situazione di emergenza come quella abitativa, bisogna usare procedure semplificate. .  
   
   
SECONDO IL VTT PROCEDONO BENE I LAVORI RELATIVI AL CENTRO DI PROVA DELL´ITER SULLA FUSIONE  
 
Bruxelles, 30 novembre 2006 - I lavori di costruzione relativi ai sistemi di manutenzione del reattore termonucleare sperimentale internazionale (Iter) a Tampere (Finlandia) procedono bene. È quanto ha dichiarato il Centro finlandese per la ricerca tecnica (Vtt). L´industria spera che il comando a distanza e le tecnologie virtuali siano destinati a svolgere un ruolo fondamentale nella manutenzione del reattore Iter e che possano essere utilizzati nelle imprese spin-off tecnologiche. La costruzione delle strutture d´acciaio del centro di prova per gli impianti di manutenzione dell´Iter è già iniziata, mentre l´avvio dei lavori di installazione relativi alla robotica e ai sistemi di controllo è previsto per la prossima primavera. L´apparecchiatura di prova su vasta scala dell´Iter è situata presso il Centro internazionale di comando a distanza e realtà virtuale (Rovir) del Vtt e del Tut (Politecnico di Tampere) a Tampere. Il Vtt, la maggiore organizzazione di ricerca contrattuale nel Nord Europa, ha inoltre annunciato il lancio, all´inizio di novembre, del programma internazionale di scambio dei ricercatori il cui obiettivo è formare sei ricercatori, due finlandesi, due britannici e due francesi, che diventeranno gli esperti del centro di prova. I ricercatori si alterneranno in provenienza dalle proprie organizzazioni, ossia Cea (Francia), Oxford Technologies (Regno Unito), Politecnico di Tampere (Tut) e Vtt (Finlandia). L´accordo sulla costruzione dell´impianto di prova dell´Iter sulla fusione è stato firmato il 21 novembre a Parigi. L´impianto dovrebbe diventare operativo nel 2016 e i costi dei lavori di costruzione sono stimati in 5 Mrd Eur per un periodo di 10 anni. Il reattore sperimentale cercherà di riprodurre sulla Terra le reazioni nucleari che alimentano il sole e altre stelle. Http://www. Vtt. Fi/index. Jsp?lang=en .  
   
   
APER A QUOTA 300 L’ASSOCIAZIONE FESTEGGIA IL RAGGIUNGIMENTO DI UN GRANDE TRAGUARDO: SUPERATO IL TETTO DEI 300 ISCRITTI.  
 
Milano, 30 novembre 2006 – Un 2006 all’insegna dei grandi risultati per Aper -Associazione dei Produttori di Energia da Fonti Rinnovabili – che taglia il traguardo dei 300 iscritti, confermandosi così la prima associazione nazionale in quanto a rappresentatività delle fonti rinnovabili e una delle maggiori in Europa per numero di associati e potenza installata dei propri membri. Oltre ai riconoscimenti istituzionali, come la scelta di Aper quale associazione rappresentativa del settore delle rinnovabili presso il Comitato di consultazione di Terna - che rappresenta senza dubbio una preziosa opportunità di presidio del settore per lo svolgimento di azioni di difesa degli interessi della categoria - arriva ora anche dal mercato un’importante conferma del crescente ruolo che l’Associazione si sta costruendo nel Sistema Italia. “Un vero successo – afferma Roberto Longo, Presidente Aper - che dimostra chiaramente come il percorso intrapreso dall’Associazione più di dieci anni fa, sia stato in grado di coinvolgere nel tempo realtà sempre più numerose, che si sono riconosciute negli obiettivi e nel lavoro svolto dall’Associazione”. “Un traguardo particolarmente significativo – continua Alessandro Brusa, direttore di Aper – se si considera che l’Associazione raccoglie produttori operanti su tutto il territorio nazionale e di ogni dimensione e tipologia, dai piccoli autoproduttori ai principali gruppi energetici privati: una eterogeneità che ci conferisce una piena rappresentatività della categoria”. .  
   
   
L’ENEA E I PROGRAMMI DI RICERCA DELL’UNIONE EUROPEA  
 
Bruxelles, 30 novembre 2006 - Il Prof. Luigi Paganetto, Commissario Straordinario dell’Enea, in occasione dell’incontro organizzato oggi a Bruxelles, presso la sede del Parlamento Europeo, ha detto: “Le ragioni di questo incontro sono per noi molteplici: rafforzare la rete di relazioni che l’Ente intrattiene con le Istituzioni responsabili delle attività di ricerca Ue, in materia di ambiente ed energia; realizzare una più attiva partecipazione ai Programmi dell’Unione Europea, tenendo conto delle priorità indicate dal Libro Verde e dal Vii Programma Quadro; allargare il nostro network con i Centri di ricerca degli altri paesi Ue; estendere ed integrare la rete di stakeholders con quelle di soggetti europei; valorizzare la rappresentanza Enea a Bruxelles in modo da realizzare un punto di raccordo per tutti i soggetti nazionali attivi nel settore della ricerca energetico-ambientale europea. ” A questi obiettivi sono collegati i 18 nuovi progetti , avviati in questi giorni da Enea. Essi hanno un forte carattere interdisciplinare e affrontano le maggiori problematiche nei campi dell’energia e dell’ambiente, sulla base delle priorità nazionali ed europee. I progetti sono caratterizzati da un forte impegno su tecnologia e innovazione e sono orientati a realizzare il trasferimento di conoscenze necessario a consentire lo sviluppo e la competitività. L’impegno finanziario dei 18 progetti ammonta a più di 115 milioni di Euro nell’arco di tre anni, di cui più di 80 milioni di Euro provenienti da contratti di ricerca, Accordi di Programma, partecipazione a Bandi Comunitari, contratti e convenzioni. I progetti sono costruiti attraverso accordi e convenzioni con soggetti pubblici e privati, quali: Università, Cnr, Infn, Ingv, Asi, Iss, Ogs, Apat, Amministrazioni Regionali, Terna, Grtn, Autorità per l’Energia e il Gas, industrie di primaria importanza, piccole e medie imprese. Per lo sviluppo dei progetti, l’Enea si avvale delle competenze delle sue società partecipate, quali Cesi-ricerca, Sotacarbo, Isnova e Dintec. I progetti riguardano: clean energy - energia distribuita e fonti rinnovabili; carbone pulito; biocombustibili; solare termodinamico. Energia, ambiente e territorio - uso sostenibile del territorio ed energia; cambiamenti globali e Kyoto; gestione sostenibile dei rifiuti; efficienza energetica ed ecobuilding; governo e sicurezza reti tecnologiche ed energetiche; mobilità sostenibile e trasporti. Tecnologie emergenti - fotovoltaico di nuova generazione; nuovi materiali per l’energia; idrogeno e celle a combustibile; nucleare da fusione; superconduttività. Ricadute di tecnologie Enea - tecnologie per i beni culturali; tecnologie per la salute; tecnologie per la sicurezza e la qualità alimentare. .  
   
   
ENEA: NEL 2007 ATTIVITA’ DI RICERCA PER 115 ML DI EURO PAGANETTO: “RECUPERIAMO CON LO SVILUPPO IN EUROPA I TAGLI DELLA FINANZIARIA”  
 
 Bruxelles, 30 novembre 2006 - Nel 2007 l’Enea punta a 25 milioni di euro di finanziamenti sui programmi europei di ricerca. Tali fondi mobiliteranno 115 milioni di euro di attività complessiva dell’ente di cui 90 provenienti da commesse per progetti di ricerca italiani ed europei, da imprese private ed istituzioni pubbliche. Si tratta di una sensibile accelerazione rispetto ai 16,2 milioni di euro di finanziamenti comunitari ottenuti nel 2005 che hanno mobilitato 64 milioni di euro di attività complessiva di ricerca, ottenuta soltanto in Italia e prevalentemente dall’area pubblica. Lo sviluppo delle attività di ricerca attraverso il forte incremento delle quote provenienti soprattutto da privati e istituzioni pubbliche permetterà anche di assorbire senza impatto negativo i tagli del 20 per cento alle spese di funzionamento delle università e degli enti di ricerca decisi dalla legge finanziaria. Lo ha affermato il Commissario Straordinario dell’Enea, Luigi Paganetto, aprendo a Bruxelles i lavori del convegno dedicato proprio ad illustrare i nuovi rapporti tra l’Ente e i programmi europei di ricerca, convegno che è diventato anche un bilancio del primo anno di commissariamento. “Ci siamo mossi con la profonda convinzione – ha spiegato Paganetto – che la ricerca non può che essere europea e perciò abbiamo riordinato la nostra attività, quella già in essere e quella generata dai nuovi fondi, intorno a 18 progetti chiave. Abbiamo cambiato anche il metodo di lavoro, con l’obiettivo prioritario di inserire i progetti di ricerca nei sistemi di alleanze tra pubblico e privato non solo in Italia ma in tutta Europa. A questo fine, abbiamo potenziato la nostra sede di Bruxelles, ponendoci come interlocutori di tutti i soggetti italiani interessati, dalle Regioni, alle Università, alle imprese e agli altri enti di ricerca per fare massa critica sui fondi europei e sulle commesse private europee. Mettiamo il nostro network al servizio dell’Italia in Europa e in Italia apriamo i nostri 300 laboratori sul territorio alle imprese e alle università. La risposta positiva venuta oggi dai responsabili dell’energia e delle ricerca della Commissione europea e il target che ci siamo dati per il 2007 ci spingono a proseguire con grande motivazione su questa strada”. .  
   
   
SAIPEM: NESSUNA OPA NEI CONFRONTI DELLA SOCIETÀ TECHNIP  
 
San Donato Milanese, 29 novembre 2006 — Con riferimento a recenti indiscrezioni di stampa, su richiesta di Consob, Saipem precisa che non è allo studio alcuna Opa nei confronti della società Technip. .  
   
   
ACEGASAPS COMPLETA IL PROCESSO DI CONSOLIDAMENTO DELLE ATTIVITÀ DI VENDITA DI GAS E ENERGIA ELETTRICA ESTENERGY DELIBERA LA PROPOSTA DI AUMENTO DI CAPITALE A SERVIZIO DEL CONFERIMENTO DEL RAMO D’AZIENDA RELATIVO ALLA VENDITA GAS METANO GESTITO DA APS TRADE  
 
 Trieste, 30 novembre 2006 - Il Consiglio di Amministrazione di Estenergy, società controllata al 100% da Acegasaps Spa, ha dato compimento ieri al progetto di consolidamento delle attività di vendita di gas naturale relative alla provincia di Padova e gestite da Aps Trade Srl, società controllata anch’essa al 100% da Acegasaps. In particolare il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di proporre all’Assemblea dei soci un aumento di capitale a servizio del conferimento, da parte di Acegasaps, delle attività di vendita di gas naturale nell’area territoriale di Padova e della gestione della clientela facenti capo all’area territoriale di Padova e Trieste. L’assemblea dei soci si terrà entro il mese di dicembre 2006 e l’efficacia dell’operazione decorrerà a partire dal 1 gennaio 2007. L’aumento di capitale di Estenergy, sarà interamente attribuito al socio Acegasaps che continuerà pertanto a detenere il 100% della società. L’operazione nel complesso non avrà effetti rilevanti sui margini operativi del Gruppo Acegasaps. Con la delibera assunta quest’oggi da Estenergy si completa il processo di consolidamento delle business lines relative alle attività di vendita di gas ed energia elettrica del Gruppo Acegasaps, avviato con la precedente operazione di aggregazione in Estenergy del ramo di azienda di Estgas comprendente i contratti di vendita del gas metano relativi alla provincia di Trieste. A seguito e per effetto dell’operazione, a partire dal 1 gennaio 2007, pertanto, tutte le attività di vendita dei business energetici del Gruppo Acegasaps saranno gestite da Estenergy che nel 2007 si presenterà con ricavi pari a circa 255 € mln, volumi di gas trattati pari a circa 500 milioni di metri cubi e 450 Gwh di energia elettrica venduta. Si completa così un progetto volto essenzialmente alla ricerca delle migliori efficienze nella gestione dei business energetici, al rafforzamento delle azioni commerciali per il tramite della costituzione di un’unica rete di vendita, al completamento dell’offerta commerciale con lo sviluppo di formule dual fuel e, in definitiva, al perseguimento degli obiettivi di miglioramento della qualità del servizio e della soddisfazione dei propri clienti. .  
   
   
FALOTICO:L’ENERGIA AL CENTRO DELLA RIFLESSIONE DELLA MARGHERITA LUCANA  
 
Potenza, 30 novembre 2006 - “Riduzione del costo dell’energia elettrica a carico dei cittadini lucani, delle imprese e degli enti pubblici attraverso un aumento della produzione, incentivazione al risparmio energetico e all’uso di fonti rinnovabili”. Secondo la Margherita lucana sono questi i due fattori strategici “per assicurare alla Basilicata uno sviluppo sostenibile ed una migliore qualità della vita in un quadro compatibile con le risorse finanziarie disponibili”. “In Basilicata esiste un consistente gap infrastrutturale - prosegue il presidente del gruppo regionale Roberto Falotico in una nota congiunta con il coordinatore regionale Salvatore Margiotta - sia nel settore della distribuzione del gas che in quello del servizio elettrico ed è compito delle Istituzioni adoperarsi per risolvere positivamente questa contraddizione. E’ noto, del resto, come il saldo tra la quantità di gas naturale estratto e quello consumato sia attivo, differentemente dal bilancio riguardante l’energia elettrica, dove il consumo supera la produzione. Tutto ciò impone l’elaborazione di una politica regolativa che sappia attuare scelte virtuose ed efficaci, basate sul risparmio energetico e sull’economicità ed in grado d’incrementare la produzione di energia elettrica in un quadro programmatorio compatibile con le risorse naturali del territorio. Si tratta, insomma, di dare corpo ad un disegno di effettivo riequilibrio del sistema energetico regionale che porti vantaggi competitivi alle imprese e condizioni di risparmio al sistema pubblico ed ai cittadini”. Secondo Falotico “a questo punto diventa essenziale promuovere l’uso delle fonti rinnovabili e della razionalizzazione dei consumi, dell’incremento regolato della produzione di energia elettrica, tramite un accorto utilizzo delle royalties fisiche che si renderanno disponibili grazie agli accordi di compensazione ambientale. La programmazione energetica regionale dovrà, pertanto, essere caratterizzata dalla redazione del Piano d’indirizzo energetico ambientale regionale (completamente diverso dal Piano energetico regionale attualmente esistente); dalla costituzione e dall’avvio a piena operatività della Società Energetica Lucana; dalla rinegoziazione degli accordi a suo tempo sottoscritti con Eni nella Val D’agri e dall’attuazione degli accordi con i Contitolari della Concessione Gorgoglione nella valle del Sauro”. “In particolare – si legge nel comunicato stampa - alla Sel dovrà essere affidata la gestione operativa di tutti gli accordi con i soggetti che hanno stipulato e stipuleranno accordi di compensazione a qualunque titolo con la Regione Basilicata, in modo da garantirne una gestione realmente imprenditoriale, massimizzandone i benefici”. Per queste ragioni, la Margherita lucana preannuncia “la costituzione di un Tavolo di approfondimento della questione energetica, che supporti l’attività programmatoria della Giunta regionale per la definizione di un nuovo Piano Energetico Regionale che dovrà, comunque, tenere in debito conto le esigenze di tutela ambientale del territorio”. “Un primo appuntamento di discussione – informa la nota - sulle problematiche energetiche attuali e future in Basilicata è in programma per domenica 3 dicembre a Pietragalla, presso la Sala Mons. Motta, con inizio alle ore 11,30”. .  
   
   
CONTROLLI AMBIENTALI, ALTRE DUE GIORNATE DI STUDIO. IL 4 E 5 DICEMBRE A SENIGALLIA  
 
Ancona, 30 novembre 2006 - Proseguono il 4 e il 5 dicembre le giornate di studio su ´La normativa dei rifiuti alla luce del nuovo Testo unico ambientale´ organizzate dalla Regione in attuazione del Protocollo d´intesa sui controlli ambientali i cui obiettivi sono ottimizzare gli sforzi di vigilanza sull``ambiente, diffondere una cultura giuridica condivisa tra le forze dell``ordine impegnate in materia di ambiente, promuovere lo scambio di esperienze tra i soggetti coinvolti. Piu` di 100 i partecipanti alle prime due edizioni che si sono svolte, sempre presso la Scuola di Polizia di Senigallia, nei giorni 21 e 22 novembre. Tra i soggetti coinvolti Carabinieri, Guardia di Finanzia, Corpo forestale dello Stato , Capitanerie di Porto, Polizie locali e Arpam. Un buon successo che e` il segno evidente di una duplice esigenza, molto diffusa tra le forze preposte alla tutela dell´ambiente: quella di essere costantemente aggiornati e preparati, in una materia che conosce continue modifiche, e quella di formarsi insieme. Il relatore, il dott. Luca Ramacci, sostituto procuratore presso il Tribunale di Tivoli, ha offerto un quadro completo e d´immediata comprensione di un argomento spesso di difficile comprensione, privilegiando le applicazioni tecniche e le attivita` operative che competono alle forze di vigilanza. Nell´edizione della giornata di studio del 5 dicembre saranno presenti anche l´Assessore all´Ambiente Marco Amagliani e il Dirigente del Servizio Ambiente e Difesa del Suolo Antonio Minetti. Il ciclo di seminari e` organizzato dalla Regione ´ assessorato all´Ambiente - in collaborazione con la Scuola regionale di formazione della pubblica amministrazione. .  
   
   
IL SISTEMA INTERNAZIONALE EPD: PRESENTAZIONE DEI NUOVI REQUISITI E VALORIZZAZIONE DELLE OPPORTUNITÀ COMPETITIVI  
 
Genova, 30 novembre 2006 - Ii sistema Epd è stato introdotto gradatamente in un numero crescente di Paesi dove varie organizzazioni indipendenti hanno manifestato interesse a partecipare, dando origine alla necessità di un diverso tipo di approccio, in modo da soddisfare una metodologia multinazionale per la comunicazione delle prestazioni ambientali dei prodotti. Dopo quasi nove anni di attività del sistema Epd, a seguito del completamento degli standard internazionali per I´epd 150 14025, è emersa la necessità di miglioramenti per meglio adattarsi alle richieste dei mercati internazionali. La revisione del sistema Epd si basa sui risultati ottenuti dal Progetto Intend (http:llwww. Intendproject. Net),finanziato dalla U. E. ,comprendente un gran numero di organizzazioni operanti nel campo del!´ Lca1epd in Italia ed in collaborazione con lo Swedish Environmental Management Council. Il Progetto Intend ha raggiunto l´obiettivo di delineare la struttura ed i dettagli del programma, soggetti ad una procedura di consultazione aperta, per la costituzione di uno schema internazionale di Epd. 1 i punti su cui si è basato tale lavoro di revisione possono essere così riassunti: ottimizzare il periodo di revisione successivo alla finalizzazione del Progetto Intend e al processo di standardizzazione dell´Iso 14025; conferire una nuova connotazione internazionale al sistema Epd in stretta cooperazione con le parti interessate nei vari Paesi; utilizzare il documento Intend "Requirements for an international Epd scheme" come base per una revisione verso un approccio a livello europeo; migliorare il layout del documento e la terminologia utilizzata in riferimento alla 150 14025; descrivere in maniera più chiara il valore di mercato del "book-keeping approach" La revisione ufficiale del sistema Epd è iniziata alla fine della primavera del 2006 e si prevede che avrà termine per la fine del 2007. Genova, 15 Dicembre 2006 Facoltà Di Ingegneria - Villa Cambiaso Ulteriori dettagli riguardanti il systema Epd° possono essere reperiti sul sito http://www. Environdec. Com .  
   
   
OGGI MEETING EUROPEO SEDE DE FERRARI SU RACCOLTA E SMALTIMENTO RIFIUTI, IL PIANO DELLA LIGURIA  
 
Genova, 30 novembre 2006 - Meeting europeo sul problema della raccolta rifiuti, oggi nella sede di piazza De Ferrari (sala auditorium, 5° piano) Ai lavori, in programma dalla 9,30 alle 13, parteciperanno, fra gli altri, l´assessore all´Ambiente Franco Zunino, il presidente del Gal Appennino Genovese Marisa Bacigalupo, i rappresentanti della Provincia olandese della Frisia, dell´assemblea regionale del South East England e della città di Polva (Estonia) , tutti partner stranieri del progetto Interreg "European Waste Management" di cui il Gal genovese fa parte, l´Università di Debrecen (Ungheria), l´Accademia delle Scienze di Cracovia (Polonia) e la Compagnia Halle-louchau (Germania). Nel corso della mattinata di lavori, che sarà conclusa da Angela Rollando del Gal Appennino Genovese, il direttore generale del Dipartimento Ambiente della Regione Liguria Gabriella Minervini, con Andrea Baroni, farà il punto sulla situazione della raccolta differenziata in Liguria. .  
   
   
PRESENTATO IL PRIMO GIOCO WEB "S.O.S. L´ARIA IN GIOCO" CHE PREMIA LE SCELTE AMBIENTALI VIRTUOSE DEI CITTADINI  
 
Genova, 30 novembre 2006 - <Vogliamo inserire questo gioco in un quadro più complessivo per far risaltare l´importanza della qualità dell´aria per quanto riguarda i mutamenti climatici e l´inquinamento atmosferico e far salire l´attenzione su questi aspetti che incidono pesantemente sulla qualità della vita e sulla biodiversità>. L´assessore all´Ambiente della Regione Liguria, Franco Zunino, ha presentato questa mattina "S. O. S. : l´aria in gioco", gioco web sulla sostenibilità, realizzato dalla Regione Liguria insieme ad Arpal, attraverso il Crea, Centro Regionale di Educazione Ambientale. Si tratta di uno strumento innovativo che sfrutta le potenzialità di internet ed ha lo scopo di rendere i cittadini consapevoli della complessa interdipendenza fra questioni ambientali, sociali ed economiche per approfondire le problematiche che determinano l´inquinamento dell´aria e le possibili soluzioni. L´assessore ha fatto anche il punto sulla situazione dell´inquinamento atmosferico in Liguria: <La Regione - ha detto - nel febbraio scorso ha varato il piano di risanamento della qualità dell´aria ed un percorso per affrontare le criticità in Liguria. Sono stati stanziati 3 milioni di euro per questo scopo. Sono stati identificati undici Comuni liguri alle prese con l´inquinamento atmosferico, Genova, Savona, La Spezia, Cairo Montenotte, Arenano, Varazze, Busalla, Sanremo, Chiavari, Rapallo, Albisola e sono state approntate iniziative concrete per combatterlo, come la rottamazione di motorini inquinanti, l´installazione di filtri sugli autobus e incentivi per l´uso della bici. Altri 750. 000 euro sono stati poi stanziati per completare le centraline di monitoraggio dell´inquinamento atmosferico>. .  
   
   
PRESENTAZIONE DEL PROGETTO: AMBIENTIAMOCI A SCUOLA DALLA GITA SCOLASTICA AL CAMPO SCUOLA NATURA E CULTURA  
 
Milano, 30 novembre 2006 - La Giornata per la Tutela del Creato vedrà la presentazione del Progetto Ambientiamoci. Il dr. Mario Dutto, direttore generale per la Lombardia e, dall’ 1. 12. P. V. , direttore generale per gli Ordinamenti Scolastici presso il M. P. I. , illustrerà il Progetto per la parte Ambientiamoci a Scuola che propone alla Scuole Italiane d’ogni ordine e grado una libera adesione al Progetto per rendere eco-compatibili le strutture scolastiche e per sviluppare un’azione di educazione ambientale, riguardante curricoli e metodi, volta ad ottenere dagli alunni comportamenti consapevoli nei confronti della tutela del Creato. Le Scuole aderenti saranno seguite nel loro percorso dalla Fondazione Sorella Natura e ne riceveranno la certificazione etico –ambientale. La proposta di Fsn è di particolare rilievo se si tiene conto che l’ultima circolare ministeriale organicamente dedicata all’educazione ambientale risale al 1993. Certo in questi anni le Scuole hanno fatto molto, il Ministero le ha supportate e le associazioni ambientaliste hanno positivamente collaborato: è mancato però un progetto organico, che è quello che verrà proposto da Fsn. Il direttore generale del Tci, Guido Venturini, illustrerà la parte Ambientiamoci: dalla gita scolastica al Campo Scuola Natura e Cultura, che propone alle Scuole di passare dalla tradizionale gita scolastica, che causa tanti problemi e spesso si riduce a momento di mera trasgressione, al campo scuola natura e cultura: un turismo scolastico ecocompatibile, vera immersione di un’intera classe in luoghi deputati all’accoglienza e rappresentanti vere miniere di beni culturali, ambientali, di tradizioni e folklore…che gli Enti territoriali si dovranno preoccupare di individuare ed allestire, con un coinvolgimento a 360° delle realtà del territorio, che dovranno esser capaci di fare sistema per un’accoglienza strutturata. Una proposta, quella di Fsn, che se attuata darà una dimensione educativa al viaggio d’istruzione e sarà capace di produrre occupazione qualificata nei siti deputati all’accoglienza. La presentazione di Ambientiamoci sarà conclusa dal Ministro della Pubblica Istruzione, Giuseppe Fioroni. .  
   
   
LAZIO: PIANO DIFESA DELLE COSTE PRONTO A GIUGNO 2007  
 
Roma, 30 novembre 2006 - “Intendiamo muoverci nel segno della pianificazione facendo tesoro delle esperienze fin qui accumulate e delle nuove conoscenze. Il Piano di Difesa e Conservazione delle Coste sarà pronto a giugno del 2007, e conterrà l´analisi generale del fenomeno, l´illustrazione delle strategie e la pianificazione degli interventi specifici. Il Piano sarà preceduto dalla presentazione delle sue ´Linee Guida’, che avverrà entro il 2006 e sarà approvato dalla Giunta Regionale”. Queste le parole dell´assessore all´Ambiente della Regione Lazio, Filiberto Zaratti nel delineare le strategie generali che la Regione intende seguire per far fronte ai fenomeni erosivi ai quali sono soggette le coste del Lazio. L’assessore Zaratti ha voluto anche parlare della predisposizione del piano che, completato entro la prossima estate, dovrà affrontare le emergenze: “Si è già costituito un gruppo di lavoro - ha aggiunto - composto da tecnici della Regione, che si avvarrà della consulenza di istituti universitari e di ricerca, nonché della collaborazione con il ministero dell´Ambiente e con gli Enti locali. Vogliamo inoltre rivitalizzare la concertazione, anche attraverso l´istituzione di Consulte, peraltro già previste dalla legge 53/98, per coinvolgere le categorie interessate”. .  
   
   
EROSIONE: PARTE DA SILVI IL RIPASCIMENTO DELLA COSTA  
 
Pescara, 30 novembre 2006 - Un pacchetto organico di studi di fattibilità ed una mappatura completa dei 130 chilometri della costa abruzzese sono state le carte vincenti della Regione per ottenere 44 milioni di euro di fondi Cipe. Finanziamento che sarà impiegato per il ripascimento di quattro tratti del litorale abruzzese: a Silvi, Marinsicuro, Pescara e Casalbordino. A rivelarlo è stato, ieri a Silvi Marina, nel corso di una conferenza stampa e di fronte ad una platea di operatori economici, il responsabile del Servizio Opere Marittime della Regione, Carlo Visca. Il primo intervento, che ha un costo complessivo di 600 mila euro, riguarderà proprio la zona sud di Silvi Marina. Nella seconda settimana di dicembre, una draga denominata Perl River, dalla capacità di circa 20 mila metri cubi, preleverà, da fondali al largo delle Marche, 42. 550 metri cubi di sabbia che, attraverso tubazioni di un metro di diametro, verranno "pompati" direttamente sul tratto di litorale interessato. "Si tratta di un intervento di ripasciemnto protetto" ha spiegato l´ingegner Carlo Visca "che consiste in opere di difesa attraverso dei pennelli a struttura fissa volti al contenimento della quantità di sabbia riversata sull´arenile. Poi, saranno alcuni mezzi meccanici, secondo profili prefissati, a spianare sul litorale la miscela di acqua e sabbia prelevata a 40 miglia dal litorale di Porto S. Giorgio". Una problematica, peraltro di natura esclusivamente estetica, sarà rappresentata dalla colorazione della sabbia che, nel primo periodo, avrà una tonalità grigia a causa della profondità, circa 120 metri, dalla quale verrà estratta. Tuttavia, dopo qualche mese, la colorazione, grazie soprattutto all´effetto dei raggi solari, tornerà ad essere cromaticamente accettabile. I lavori, tempo permettendo, dureranno circa un mese e mezzo e dovrebbero determinare un avanzamento della battigia di circa 30-40 metri anche se, in caso di mareggiate di particolare intensità, i profili potrebbero essere modificati. .  
   
   
NUOVA TASK FORCE COMUNITARIA PER PROMUOVERE LO STUDIO DELLE SCIENZE  
 
Bruxelles, 30 novembre 2006 - La Commissione europea ha creato un gruppo di esperti incaricato di valutare le misure da adottare per sostenere l´insegnamento delle scienze nelle scuole primarie e secondarie europee. Il nuovo gruppo formulerà raccomandazioni politiche al fine di migliorare l´approccio dell´Europa in materia di insegnamento scientifico e garantire alle generazioni future la preparazione adeguata per vivere e lavorare in un´economia basata sulla conoscenza. È sempre più evidente che i ragazzi e i giovani d´Europa vanno perdendo interesse verso le scienze e preferiscono non sceglierle come materia di studio all´università. Nel contempo, da un recente sondaggio di Eurobarometro è emerso che l´80% degli adulti ritiene che l´interesse dei giovani verso le scienze sia essenziale per la nostra prosperità futura. «Una società realmente fondata sulla conoscenza esige la partecipazione dei suoi cittadini», ha dichiarato il commissario europeo per la Ricerca Janez Potocnik. «Dobbiamo adoperarci di più per preparare i nostri giovani ad un futuro che richiederà un´adeguata conoscenza scientifica e la corretta comprensione della tecnologia». Il nuovo gruppo riunisce eminenti scienziati che vantano una solida esperienza nell´insegnamento delle scienze. Ne fanno parte Doris Jorde dell´Università di Oslo, presidente della European Science Education Research Association (Associazione europea di ricerca per l´insegnamento delle scienze), e Dieter Lenzen della Libera Università di Berlino, già presidente della società tedesca per l´istruzione scientifica. Il gruppo comprende inoltre Harriet Wallberg-henriksson dell´Istituto Karolinska, ex membro dei gruppi di esperti del ministero svedese dell´Istruzione e delle scienze, e Peter Csermely dell´Università Semmelweis di Budapest, vincitore del premio Cartesio per la comunicazione nel 2005. Il gruppo sarà presieduto dall´eurodeputato Michel Rocard, ex primo ministro francese. Gli esperti esamineranno due iniziative esistenti, volte a promuovere un´adeguata istruzione scientifica in Europa, ovvero i progetti Pollen e Nucleus. L´iniziativa Pollen mira a sostenere l´insegnamento delle scienze nelle scuole primarie. Nucleus è un raggruppamento di progetti cui partecipano organizzazioni di ricerca, musei, centri scientifici e università di tutta Europa. I progressi compiuti fino ad oggi nell´ambito dell´iniziativa comprendono la creazione di Xplora, un portale europeo sull´insegnamento delle scienze, la pubblicazione di una rivista «Science in Schools» e l´organizzazione di un festival «Science on Stage». Http://www. Pollen-europa. Net/ http://www. Xplora. Org/ .  
   
   
CONVEGNO: DOPO IL DIPLOMA: QUALI OPPORTUNITÀ AL TERMINE DEL PERCORSO SCOLASTICO  
 
Milano, 30 novembre 2006 - Le opportunità di formazione superiore non universitaria e gli strumenti per l’inserimento nel mercato del lavoro. Questi alcuni dei temi che saranno affrontati durante il convegno. L’incontro, che si svolge oggi dalle ore 9. 30 presso Assolombarda di Via Pantano, 9 a Milano si propone di orientare i giovani diplomandi e diplomati, delle scuole che hanno aderito all’iniziativa, nelle scelte possibili al termine della scuola secondaria superiore. I giovani avranno modo di ascoltare e porre domande a responsabili aziendali e istituzioni e, attraverso un percorso guidato, di interpretare le proprie attitudini professionali. A tutti i partecipanti sarà consegnata in omaggio una copia della guida di Actl “Dopo il diploma. Le opportunità formative e professionali per i neodiplomati”. Il programma: Ore 9. 00 Ingresso delle delegazioni scolastiche e distribuzione guida “Dopo il Diploma” a tutti i partecipanti. Ore 9. 30 Saluti di apertura: Roberto Polli, Direttore Generale Assolombarda. Presentazione della Guida “Dopo il Diploma” Claudio Marcellino, autore del volume “Il valore formativo dello stage come ponte tra scuola e lavoro” Interviene: Marina Verderajme Presidente Actl: “ Iniziare a lavorare continuando a formarsi”. Intervengono: Laura Mengoni Assolombarda; Monica Favoino Kone; Valentina Villa Accenture. “Non soltanto università: la formazione professionale superiore come opportunità di studio dopo il diploma” Intervengono: Giuliano Spreafico Agenzia Lavoro Lombardia; Enrico Pietralunga Fastweb. Finestra informativa su “Città dei Mestieri” “Sono più portato per …. ” Un’esperienza guidata per leggere e interpretare le inclinazioni personali al lavoro Interviene: Alex Tonelli Responsabile della selezione di Sportello Stage – Actl, Modera: Luisa Adani, giornalista esperta di orientamento. .  
   
   
I FISICI NELL´INDUSTRIA  
 
Torino, 30 novembre 2006 – Oggi a partire dalle ore 15. 00 presso l’Aula Magna di Fisica (via Valperga Caluso 36 ), nell´ambito dell´attività Porte aperte della Facoltà di Scienze M. F. N. , il Corso di Studi in Fisica organizza un incontro "Porteaperte" dedicato agli studenti delle scuole medie superiori e, più in generale, a qualsiasi persona interessata. Questa edizione di Porte Aperte presenta una novità rispetto a quelle degli anni precedenti: il programma non consisterà soltanto in visite ai Laboratori Scientifici e Didattici dell´Istituto di Fisica, ma verrà proposta ai partecipanti una tavola rotonda con laureati in Fisica che sono attualmente occupati in vari settori dell´industria piemontese. Lo scopo dell´incontro è quello di illustrare le prospettive occupazionali dei laureati in Fisica. In particolare parteciperanno fisici impiegati in Alenia Spazio, Telecom Lab, Motorola, Wind, Hysylab e Iveco. Moderatore del dibattito sarà il Prof. Massimo Masera, presidente della Commissione Orientamento del Corso di Studi in Fisica, e sarà e terminerà con le domande del pubblico. La tavola rotonda sarà seguita da una dimostrazione di funzionamento con tecnologia Fuel Cell ad idrogeno di una automobilina e da brevi visite ai laboratori tecnologici dell´Istituto di Fisica. In particolare: Il Centro di Calcolo dell´Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, che ospita e gestisce le notevoli attrezzature informatiche necessarie per le attività di simulazione, analisi dati e calcolo scientifico connesse alla ricerca in fisica moderna. Il laboratorio Vlsi (Very Large Scale Integration) dove vengono progettati circuiti integrati per l´amplificazione di segnali provenienti da rivelatori di particelle utilizzati negli esperimenti di Fisica Nucleare e delle Alte Energia e nelle applicazioni biomediche. .