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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 29 Novembre 2007
APPROVATA LA CARTA DEGLI AIUTI REGIONALI PER L´ITALIA RIGUARDERÀ IL PERIODO 2007-2013  
 
Bruxelles, 29 novembre 2007 - La Commissione europea ha approvato, in base alle norme sugli aiuti di Stato previste dal trattato Ce, la carta degli aiuti regionali 2007-2013 dell´Italia. Con questa decisione si chiude l´ampia revisione dei regimi di aiuto a finalità regionale effettuata in tutti gli Stati membri in base ai nuovi orientamenti in materia adottati nel dicembre 2005. L´obiettivo dei nuovi orientamenti è reindirizzare gli aiuti regionali verso le regioni più svantaggiate dell´Ue allargata, permettendo di migliorare la competitività. La Commissaria responsabile per la concorrenza, Neelie Kroes, ha dichiarato: "L´approvazione della carta italiana degli aiuti regionali rappresenta la conclusione del processo di revisione dei regimi di aiuti a finalità regionale in tutti gli Stati membri, avviato nel 2005. L´italia potrà ora attuare le sue strategie di sviluppo regionale per il periodo 2007-2013. " La carta degli aiuti regionali definisce le regioni di uno Stato membro ammissibili agli investimenti nazionali a finalità regionale concessi alle grandi imprese in base alle norme sugli aiuti di Stato del trattato Ce e stabilisce l´intensità massima degli aiuti consentiti nelle regioni ammissibili. L´articolo 87, paragrafo 3, lettera a) del trattato Ce consente gli aiuti destinati a favorire lo sviluppo economico delle regioni con una grave forma di sottoccupazione o un tenore di vita anormalmente basso. Secondo la definizione degli orientamenti sugli aiuti a finalità regionale, le regioni di questo tipo hanno un Pil inferiore al 75% della media comunitaria. Tuttavia, per le cosiddette regioni "a effetto statistico" (con un Pil superiore al 75% della media Ue-25 ma inferiore al 75% della media Ue-15), è prevista una fase di transizione fino alla fine del 2010. L´articolo 87, paragrafo 3, lettera c) del trattato Ce consente gli aiuti destinati ad agevolare lo sviluppo di talune attività o regioni economiche, sempre che non alterino negativamente le condizioni degli scambi. Questo tipo di regioni, secondo gli orientamenti, sono le regioni di uno Stato membro svantaggiate rispetto alla media nazionale. Poiché queste regioni sono comunque meno sfavorite rispetto a quelle a cui si applica l´articolo 87, paragrafo 3, lettera a), la portata geografica e l´intensità degli aiuti sono rigorosamente limitate. Il 29,2% della popolazione italiana continua ad essere ammissibile agli aiuti a finalità regionale ai sensi dell´articolo 87, paragrafo 3, lettera a), con un´intensità massima del 40% o del 30% (Calabria, Campania, Puglia, Sicilia). L´1% della popolazione può ancora ricevere aiuti in quanto regione ad effetto statistico (Basilicata) in base all´articolo 87, paragrafo 3, lettera a), con un´intensità massima del 30% fino al 31. 12. 2010. Nel 2010 la Commissione valuterà se il Pil di tale regione è inferiore al 75% della media comunitaria (Ue-25). In tal caso, il massimale di aiuto rimarrà al 30%; in caso contrario, la Basilicata sarà ammissibile agli aiuti ai sensi dell´articolo 87, paragrafo 3, lettera c), con un massimale del 20%. Il 3,9% della popolazione italiana rimane ammissibile agli aiuti ai sensi dell´articolo 87, paragrafo 3, lettera c), con un´intensità massima del 25%, del 15% o del 10%. Un ulteriore 5,6% della popolazione sarà ammissibile agli aiuti per un periodo di transizione che durerà fino al 31 dicembre 2008, con un´intensità massima del 10%. Le informazioni sulla carta approvata dalla Commissione saranno pubblicate a breve nella Gazzetta ufficiale dell´Unione europea. .  
   
   
UN QUESTIONARIO PER L´EUROPA  
 
Bruxelles, 29 novembre 2007 - Il Dipartimento delle Politiche Comunitarie ha recentemente stimolato, con una serie di iniziative, l’attenzione nei confronti dell’Unione Europea e ha avviato una verifica della percezione che i cittadini italiani hanno sull’Europa, intesa come istituzione, attraverso un questionario on line. I primi risultati emersi dal questionario sono incoraggianti, forse anche più delle aspettative. Il passato più recente, infatti, aveva visto uno scorante scollamento, in termini di affezione e di credibilità, dei cittadini europei, e in particolare dei cittadini italiani, rispetto all’istituzione che è nata proprio dal sogno di un italiano, Altiero Spinelli, promotore del progetto di trattato sull’Unione Europea, che trova alle sue origini il famoso Manifesto di Ventotene. Un recente sondaggio Ipsos conforta l’impegno del Dipartimento, poiché ne emerge che l’Europa risulta al primo posto della classifica delle istituzioni più credibili e, su 1483 intervistati, ben il 66% degli italiani conta sull’Europa. Prima ancora del questionario on line, il Dipartimento per le Politiche Comunitarie ha lanciato, in occasione del cinquantenario del Trattato di Roma, la campagna di comunicazione "Vivi italiano, Cresci europeo", realizzata proprio per valorizzare l´importanza per il nostro Paese di essere in Europa e per sensibilizzare i cittadini sui vantaggi e i benefici derivanti dall´appartenenza all´Ue. Accanto alla campagna di comunicazione, e parte integrante di essa, il Dipartimento ha inoltre realizzato uno strumento di servizio al cittadino di concreto e immediato utilizzo: il portale http://www. Vivieuropa. It/ , che consente a tutti di avere facile accesso a informazioni utili, contatti, programmi tematici, progetti in corso e finanziamenti che fanno capo all’Unione Europea. In collaborazione con il Cide, il Dipartimento ha già raccolto e censito ben 4700 questionari sull’impatto della campagna istituzionale, distribuiti in occasione di convegni, seminari, forum e grandi eventi: è possibile quindi stilare un primo bilancio. .  
   
   
LE ELEZIONI EUROPEE IN ROMANIA  
 
Milano, 29 novembre 2007 - Con le elezioni europee tenutesi domenica 25 novembre in Romania si è completato l’iter di nomina diretta, attraverso il suffragio popolare, degli europarlamentari. Queste elezioni hanno subito un ritardo di sei mesi rispetto alla scadenza prevista. In maggio, quando i due nuovi membri dell’Unione, Bulgaria e Romania, dovevano procedere ad eleggere i loro rappresentanti a Strasburgo, la Romania era stata scossa da un profonda crisi instituzionale che aveva visto contrapposti primo ministro e presidente. Molto opportunamente, vista la tensione e la delicatezza del momento, le elezioni vennero posticipate all’autunno. Una decisione saggia che è stata confermata da alcuni buoni risultati. Il primo riguarda proprio l’assenza di incidenti. Nonostante non fossero in gioco le cariche istituzionali nazionali, la campagna elettorale poteva costituire un pretesto per lo scatenamento di una rissa politica e di incidenti a catena. Tutto sommato le elezioni si sono svolte in un clima svelenito. La seconda buona notizia riguarda la semplicazione delle scelte politiche. Al posto di una rappresentanza molto frammentata entrano a Strasburgo cinque liste con un più chiaro profilo politico-ideologico (secondo i risultati a tutt´oggi non ancora definitivi). Infine vi è la netta sconfitta dei partiti estremisti ed euroscettici. Il partito della Grande Romania, che aveva conosciuto negli anni scorsi un travolgente successo, è stato severamente punito dall’elettorato che non gli ha consentito di eleggere alcun eurodeputato. A queste positive indicazioni del voto rumeno di domenica fà riscontro però una perdurante criticità nella partecipazione elettorale. Come in Bulgaria nel maggio scorso, la quota di cittadini che si sono recati alle urne è rimasta sotto il 30%. Nonostante tutti gli sforzi di informazione compiuti dalle istituzioni comunitarie, nei nuovi paesi membri dell’Europa centro-orientale il Parlamento di Strasburgo e l’Ue stessa rimangono qualcosa di lontano ed estraneo. Sappiamo che una disaffezione simile si registra anche in altri paesi di più lunga adesione comunitaria, ma l’uniformità del disinteresse verso le elezioni europee in quest’area esige una riflessione attenta e un piano di azione ad hoc. Piero Ignazi Professore di Politica Comparata Università di Bologna .  
   
   
SOLANA SU INTEGRAZIONE UE ALBANIA  
 
Tirana, 29 novembre 2007 - Il Presidente albanese Bamir Topi ha incontrato il responsabile della politica estera Ue, Javier Solana, per discutere questioni legate all´attuale clima politico nel Paese e alle riforme necessaria per l´ingreso dell´Albania nell´Unione europea. Ne dà notizia "Setimes". I colloqui hanno inoltre riguardato lo status del Kosovo. Solana ha affermato di augurarsi che l´entrata dell´Albania nell´Ue avvenga il prima possibile, sottolineando che l´integrazione è nelle mani dei politici, che sono consapevoli di dover cominciare ad adottare le riforme necessarie. Per quanto riguarda la questione del Kosovo, Solana ha sottolineato come sia necessaria una soluzione immediata, vista la imminente scadenza del mandato della troika incaricata di mediare tra le diverse posizioni. .  
   
   
SPACCA VICE PRESIDENTE DEL GRUPPO LIBERALDEMOCRATICO DEL COMITATO DELLE REGIONI D´EUROPA  
 
Ancona, 29 novembre 2007 - Il presidente Gian Mario Spacca e` stato nominato vice-presidente del gruppo dei liberaldemocratici nel Comitato delle Regioni d´Europa, che e` organizzato secondo tre aggregazioni politiche di riferimento: popolari, socialisti, liberaldemocratici. Il gruppo e` formato da 470 membri e tiene le sue riunioni presso il Parlamento Europeo. Presidente sara` una donna, Clucas Flo, della Regione di Liverpool, che subentra alla Regione di Rotterdam. Le nomine, gia` avvenute, saranno operative a partire dal febbraio 2008. Il Comitato delle Regioni d´Europa nasce nel 1994 dalla volonta` degli Stati Membri di rispettare identita` e prerogative degli enti regionali e locali per renderli protagonisti dello sviluppo e dell´attuazione delle politiche europee. La consultazione del Comitato e` obbligatoria per tutte le questioni che hanno una qualche ricaduta a livello regionale e locale. La sua mission e` anche quella di rendere l´Europa piu` vicina ai cittadini, in questo senso si spiega il ruolo di ´portavoce´ che e` chiamato a svolgere, fornendo a citta` e Regioni le informazioni provenienti dalle stesse istituzioni europee. .  
   
   
DURNWALDER INCONTRA IL COMMISSARIO UE ORBAN E FIRMA ACCORDO PER LA COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA TRA IMPRESE  
 
Bolzano, 29 novembre 2009 - L´autonomia altoatesina e il governo di una realtà plurilingue sono stati discussi il 28 novembre a Bruxelles dal presidente della Provincia Luis Durnwalder nell´incontro con il commissario Ue per il multilinguismo, il rumeno Orban. Durnwalder ha inoltre firmato un accordo tra 11 Regioni europee che crea una rete di cooperazione transfrontaliera tra imprese e istituti di ricerca. Nella seconda giornata della missione a Bruxelles, il presidente Durnwalder ha firmato assieme agli altri responsabili politici il cosiddetto "Cee Cluster Agreement", un accordo tra 11 Regioni di 8 Paesi dell´Europa centrale e orientale in cui sono coinvolte 43 iniziative cluster e 3mila tra imprese e istituti di ricerca, tra cui il Tis. Oltre alla Provincia di Bolzano partecipano Regioni di Austria, Slovenia, Ungheria, Repubblica Ceca, Slovacchia, Polonia, Croazia. "Si tratta di un programma triennale con l´obiettivo principale - spiega Durnwalder - di mettere in rete le imprese e di dare vita a progetti di cooperazione transfrontaliera nei settori dell´innovazione e dello sviluppo tecnologico. Il prossimo anno il progetto sarà ampliato ad altri Paesi europei. " Successivamente il Presidente della Provincia ha incontrato il commissario Ue per il multilinguismo, il rumeno Leonard Orban. "Ho illustrato al commissario la specialità dell´autonomia altoatesina, compresa la garanzia dell´uso della madrelingua nel servizio pubblico, le misure per lo sviluppo dei tre gruppi linguistici e il funzionamento della nostra università trilinguem che considera un esempio significativo", riferisce Durnwalder. Il commissario si è detto molto interessato anche al sistema di informazione dei media nelle diverse lingue e alle modalità di inserimento nel percorso scolastico dei giovani figli di cittadini extracomunitari, "al progetto dei centri linguistici e alle molte iniziative avviate in Alto Adige a favore degli immigrati per l´apprendimento della lingua", conferma il presidente Durnwalder, che ha invitato il responsabile Ue del multilinguismo a una visita in Alt Adige. "Orban guarda con attenzione anche al modello sviluppato in Alto Adige per la soluzione dei conflitti e ha confermato che nella prossima estate intende venire in Alto Adige per vedere da vicino alcune delle nostre iniziative", conclude Durnwalder. Nel pomeriggio Durnwalder ha incontrato nell´ufficio dell´Euregio un gruppo di studenti degli istituti superiori di Brunico in viaggio di formazione a Bruxelles. .  
   
   
ACCORDO MUTUA RAPPRESENTANZA SLOVENO-AUSTRIACA  
 
 Lubiana, 29 novembre 2007 - Slovenia e Austria hanno firmato un nuovo accordo di mutua rappresentanza. Lo rivela il sito internet del Governo sloveno. Il ministro degli Esteri sloveno Rupel e l´ambasciatore austriaco in Slovenia, Valentin Inzko, hanno firmato a Lubiana un nuovo accordo sulla mutua rappresentanza, aggiungendo dieci nuove località alla lista delle ambasciate e consolati che rappresentano i due Paesi. La Slovenia rappresenterà l´Austria attraverso il suo centro congiunto di applicazione dei visti nella capitale montenegrina, Podgorica, mentre l´Austria rappresenterà la Slovenia in Algeria, Shanghai (Cina), Colombia, Indonesia, Giordania, Kenya, Kuwait, Libia, nell´Oman, in Perù, Arabia Saudita, Senegal, Siria, Tailandia, Tunisia, a Los Angeles (Usa) e in Venezuela. .  
   
   
“IL PORTALE DEL TURISMO CHIUDE PER INCAPACITA’ DEL GOVERNO” SOSTIENE IL SENATORE LUCIO STANCA IN MERITO A QUANTO DICHIARATO IERI DAL MINISTRO RUTELLI  
 
Roma, 29 novembre 2007- «Se il Governo è incapace di realizzare un portale italiano del turismo all’altezza di un Paese come il nostro, è meglio lasciar perdere» dichiara Lucio Stanca, senatore di Forza Italia ed ex Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie, commentando l’intervento di del Ministro Rutelli alla Commissione Industria del Senato richiesto dall’intero gruppo di Forza Italia. «Tutti i nostri maggiori concorrenti hanno da anni realizzato siti pubblici nazionali per la promozione della loro offerta turistica» ha proseguito il senatore azzurro rivendicando «il merito di aver promosso il portale Italia. It come iniziativa di grande innovazione e notevoli prospettive per promuovere il nostro sistema turistico, di aver reperito i fondi non solo per realizzarla, ma anche per gestirla e promuoverla a livello internazionale negli anni futuri». Il senatore ha precisato che, «dopo aver speso all’incirca 1 milione di euro dei 45 complessivamente programmati, con il cambio di legislatura è stato lasciato all’attuale Governo il compito di portare avanti il progetto. Nel “passaggio di consegne” era stata indicata chiaramente la necessità di stipulare al più presto, con i 25 milioni di euro a ciò destinati, le previste convenzioni con le regioni per popolare il portale dei contenuti digitali necessari e l’opportunità di applicare alle imprese fornitrici le penali per la parte della fornitura riguardante la scarsa qualità dei dati forniti, come aveva suggerito l’Avvocatura Generale dello Stato, da me stesso interpellata». Dopo oltre 10 mesi dalla nascita del Governo, il Ministro Rutelli presentava il 21 febbraio scorso il Portale rendendolo disponibile al pubblico con un livello qualitativo delle informazioni assolutamente insoddisfacente. Oggi invece, dopo ben 18 mesi dalla presa in carico del progetto, sembra ne voglia decretare la chiusura. Il senatore Stanca ha posto al Ministro una serie di domande che non hanno avuto risposte esaurienti quali: «Perché in questo tempo è stato fatto poco o niente dal Governo per continuare la realizzazione del progetto? Perchè, pur essendo i fondi e gli strumenti disponibili, non è stata portata a termine alcuna collaborazione con le Regioni per sviluppare i contenuti digitali? Quale è la reale decisione del Governo, tra le tante dichiarazioni fatte, circa il futuro del Portale?». Stanca conclude «respingendo al mittente il tentativo maldestro di addebitare al precedente Governo le inadempienze e incapacità del Governo Prodi, da sempre latitante sulla politica dell’innovazione, fino a privare il nostro sistema turistico di una risorsa innovativa così necessaria e strategica. Ancora una volta si dimostra che questo Governo è inadeguato alle esigenze del Paese». .  
   
   
TURISMO - ZAIA: IL VENETO METTE IN RETE IL TURISMO MENO NOTO  
 
 Vicenza, 29 novembre 2007 - “Questi accordi sono il Veneto che collabora: Oggi dimostriamo di fare rete per “vendere” meglio la nostra straordinaria offerta turistica, compresa quella meno nota e che spesso vive di luce riflessa pur avendo grandissime potenzialità”. Lo ha detto il vicepresidente della Giunta regionale Luca Zaia nel presentare, alla fiera di Vicenza, i primi sette progetti per la promozione turistica ed economica di altrettanti territori veneti, solitamente meno considerati dai tour operators e che invece costituiscono realtà, patrimoni, opportunità e valori che si aggiungono al Veneto più noto. “Attraverso intese con le realtà locali – ha ulteriormente spiegato Zaia – diamo spazio al Veneto che non si chiama Venezia : la città lagunare è motivo di richiamo mondiale notissimo ma non c’è solo lei in un Veneto che ha tutto e che può offrire, tra l’altro, 4 mila ville venete, circa 350 prodotti agroalimentari tipici, lago, montagne d’estate e d’inverno, ambienti collinari e lagunari, terme e tantissime altre peculiarità. Ma cercare di parlare di tutto significa spesso parlare di nulla, specie quando ci sono troppe cose da far conoscere. Come regione puntiamo a una valorizzazione unitaria del Veneto, ma abbiamo anche creato, attraverso gli accordi di programma, strumenti di promocomunicazione mirata, indirizzata al turista che viene da noi, che può scoprire ed apprezzare nuovi e ulteriori valori”. I sette progetti riguardano realtà dislocate in tutto il Veneto. Si tratta di: “Le Prealpi”, che esalta i patrimoni delle comunità montane, dalle Prealpi trevigiane al Grappa, dall’Alpago al Feltrino alla Valbelluna; “Le città murate”, che descrivono storia, tradizione e architettura dei centri fortificati del Veneto; “Le Dolomiti e le montagne venete”, che propongono l’offerta turistica dei consorzi delle Dolomiti; “La Valpolicella”, che accompagna attraverso uno dei più straordinari comprensori vinicoli del mondo; “L’atlante Polesano”, che fa riscoprire i patrimoni del Polesine, terra che si stende tra i due più grandi fiumi d’Italia; “L’aeroporto Valerio Catullo”, porta d’ingresso del Veneto Occidentale; “Thiene e la Pedemontana vicentina”, che presenta tradizioni e cultura dei territori ai piedi dell’Altopiano di Asiago. Ciascuno dei sette progetti, oggi illustrato da un rappresentante capofila della realtà interessata, si propone con diverse forme di comunicazione: dalla guida stampata al tour multimediale, così da rendere più attrattivi possibili i contenuti delle singole proposte. “Venezia è importante per il Veneto, anche se abbiamo delle discussioni in atto – ha concluso Zaia – ma è certo che per noi i turisti non sono mai un problema, anche se Venezia alle volte soffre per un eccesso di presenze. Ma la sua notorietà fa si che all’estero si dica che per venire in Veneto bisogna pagare un ticket, o che vi si trova inevitabilmente un traffico in tilt, mentre non è così e anzi i trasferimenti dai nostri aeroporti sono in linea con quelli degli altri scali aerei internazionali”. .  
   
   
LA MARCATURA CE NEL MERCATO UNICO EUROPEO  
 
 Lucca, 29 novembre 2007 - La Camera di Commercio di Lucca organizza il 14 dicembre 2007 un seminario sul tema della Marcatura Ce nel Mercato unico europeo. L´obiettivo principale dell´Unione Europea è volto alla creazione di un mercato unico all´interno del quale sia garantita la libera circolazione di persone, merci, capitali e servizi. Tale mercato è disciplinato dalle direttive comunitarie che, attraverso l´armonizzazione delle normative vigenti nei vari paesi, consentono di uniformare i principi delle differenti legislazioni. Con la risoluzione del Consiglio della Comunità Europea del 7/5/1985 si è passati dalla concezione di regolamentazioni "rigide", contenenti prescrizioni tecniche obbligatorie per un determinato settore, a direttive "armonizzate" o "nuovo approccio", che definiscono i requisiti essenziali di sicurezza che specifiche categorie di prodotti devono possedere per poter essere commercializzati. La giornata si pone l’ obiettivo di illustrare ed analizzare criticamente le caratteristiche fondamentali delle direttive facenti capo al "nuovo approccio", focalizzando l´attenzione sia sulle ricadute delle principali normative e sui collegamenti tra esse esistenti, sia sulle implicazioni della marcatura Ce e sui ruoli e responsabilità che interessano gli operatori economici coinvolti. Sede del seminario: Camera di Commercio di Lucca, Corte Campana n. 10, Lucca - c/o Sala dell´Oro. Data termine iscrizioni: 13 dicembre 2007. Per maggiori informazioni: Politiche Comunitarie e Eurosportello Tel: 0583976625/633, fax: 0583976629. .  
   
   
NEWSLETTER ONLINE DELL’OSSERVATORIO PREZZI E TARIFFE  
 
Roma, 29 novembre 2007 - Il Ministero dello Sviluppo economico ha attivato, presso la Direzione generale «Armonizzazione del mercato e tutela dei consumatori», l´«Osservatorio prezzi e tariffe», per fornire informazioni di qualità sul livello dei prezzi di un paniere di beni e servizi di largo consumo, sulla loro dinamica e sulla loro variabilità territoriale. L’«osservatorio» ha da oggi attivato una Newsletter on line con cadenza mensile, rivolta ai consumatori, alle principali Associazioni di categoria e ai principali Istituti di ricerca. La realizzazione della Newsletter nasce dalla convinzione che una corretta informazione ai consumatori ed agli operatori rappresenti una strategia efficace per accrescere il grado di concorrenza dei mercati e impedire dinamiche ingiustificate dei prezzi. Essa intende offrire informazioni utili per orientarsi sul livello prevalente dei prezzi dei beni e dei servizi, come: indicatori sulla struttura dei prezzi, sul livello di concorrenza dei mercati e sulle politiche di prezzo nel settore commerciale; analisi settoriali e di filiera; analisi sull’andamento dei settori oggetto delle misure di liberalizzazione e dei mercati energetici; contributi all’analisi dell’evoluzione dei consumi. Il primo numero della Newsletter si apre descrivendo le principali caratteristiche del sito dell´«Osservatorio» www. Osservaprezzi. It), il quale consente di osservare i livelli dei prezzi al dettaglio di un paniere di 66 prodotti di largo consumo (pasta, pane, riso, caffè espresso al bar, dentifricio, ortofrutta ecc. ) in 38 città. I dati, rilevati mensilmente dall´Istat, riguardano la media delle quotazioni mensili registrate in ciascun comune capoluogo di regione, nelle diverse tipologie distributive; accanto alla media è riportata l´indicazione del prezzo minimo e massimo rilevato. Successivamente la Newsletter presenta un quadro di sintesi, che coglie gli aspetti salienti contenuti nei singoli contributi. In particolare, nella prima sezione, è analizzato l´andamento dei primi 10 prodotti caratterizzati, rispettivamente, dai più significativi rialzi (up) e flessioni (bottom) dei prezzi nel periodo più recente (relativamente sia all´ultimo mese di rilevazione sia alla media del periodo sotto osservazione). La sezione si sofferma, inoltre, su uno specifico prezzo "caldo" o "freddo". La seconda sezione. Dopo una breve disanima sull´evoluzione dei consumi, considerati un´importante spia dello stato di salute dell´economia, si sofferma su alcune filiere agro alimentari al fine di evidenziare il livello dei prezzi e i relativi margini di ricarico nelle varie fasi distributive. Infine, particolare attenzione è dedicata ai mercati energetici con due distinte sezioni: la prima offre una panoramica su una serie di variabili macroeconomiche relative all´andamento del prezzo del Brent e del prezzo industriale e finale della benzina e del diesel (in Italia e nell´area Euro); la seconda presenta il più recente andamento dei prezzi della benzina, del gasolio e del Gpl. .  
   
   
MEF: GIOVEDI´ 29 IL FORUM "PRINCIPI DI CONTABILITÀ E BILANCIO AMBIENTALI APPLICATI ALLA LEGGE FINANZIARIA 2008"  
 
Roma, 29 novembre 2007 - Lettura della legge finanziaria 2008 attraverso le lenti della contabilità e bilancio ambientali e prima analisi del lavoro di studio della Commissione per la Contabilità ambientale del Mef: sono questi gli elementi portanti del Forum che si terrà giovedì 29 novembre alle ore 15. 00 presso la sala Azzurra del Ministero di via Xx Settembre. Nel corso del convegno, organizzato dal Ministero dell´economia e delle finanze e dal Gruppo di lavoro per la sperimentazione e l´introduzione del bilancio e della contabilità ambientale, interverranno il Sottosegretario all´economia Paolo Cento, presidente della Commissione per la Contabilità ambientale, esponenti del mondo sindacale, del Wwf del Cnel ed esperti di contabilità ambientale. Ai partecipanti verranno illustrati i dati del bilancio ambientale dal 2004 al 2008 aggiornati con quanto previsto dal disegno di legge finanziaria 2008-2010 in corso di approvazione in Parlamento. Saranno inoltre presentati i dati aggiornati sulle emissioni di Co2 e le conseguenze per l´Italia causate dai ritardi nell´applicazione del Protocollo di Kyoto. L´introduzione della Contabilità e del bilancio ambientale nel contesto dei bilanci pubblici statali, regionali e locali, è diventata una realtà dopo la definitiva approvazione del disegno di legge delega al Consiglio dei Ministri del 16 novembre scorso. La contabilità e il bilancio ambientale a supporto dei principali documenti di programmazione economico finanziaria avviano un cambiamento innovativo nel rapporto tra ecologia, economia e finanza pubblica che consentirà di ottenere, da una parte, maggiore efficienza, razionalità e integrazione nel processo di definizione delle politiche pubbliche nazionali, regionali e territoriali e, dall´altra, un ruolo di primo piano e un modello da seguire in campo europeo. I giornalisti che intendono partecipare al Forum "Principi di contabilità e bilancio ambientali applicati alla legge finanziaria 2008" sono pregati di accreditarsi presso l´Ufficio Stampa del Mef (ufficio. Stampa@tesoro. It) In allegato il programma degli interventi: Paolo Cento - Sottosegretario al Ministero dell´economia e delle finanze; Fausto Giovannelli - Presidente Parco Appennino Tosco - Emiliano; Paola Agnello Modica - Segretario Confederale Cgil; Renzo Bellini - Segretario Confederale Cisl; Andrea Costi - Ufficio Ambiente Uil; Giorgio Gisci - Ragioneria Generale dello Stato: Dirigente Servizio Studi; Alessandra Vaccari - Università di Ferrara; Claudio Falasca - Consigliere Cnel; Andrea Barbabella - Issi; Fabio Le Donne - Esperto Commissione Contabilità e Bilancio Ambientale; Matteo Leonardi - Esperto Economico Energia e Ambiente Wwf; Lelio Fornabaio - Dottore commercialista e revisore contabile; Sandro Federici - Esperto Nazioni Unite per la Contabilità del protocollo di Kyoto; Roberto Sorrentino - Dottore commercialista e revisore contabile. . .  
   
   
UNICREDIT ESPANDE PROPRIA ATTIVITÀ IN RUSSIA  
 
 Mosca, 29 novembre 2007 . - Unicredit è rappresentata in Russia dalla banca Hypovereinsbank, che detiene il 70,3 per cento della Moscow International Bank (Mmb), che dal prossimo dicembre cambierà nome per Unicredit Bank. Lo afferma l´Ice. La banca italiana ha, inoltre, acquisito recentemente, per 424 milioni di dollari, un´attività dell´Investment Group russo Aton. Unicredit, uno dei più importanti gruppi finanziari in Europa, opera in 20 Paesi del mondo tramite 7. 000 filiali. .  
   
   
BANCA CARIGE S.P.A. CONFERISCE MANDATO AL CONSIGLIO PER L AUMENTO DI CAPITALE SOCIALE E APPROVA MODIFICHE STATUTARIE  
 
 Genova, 29 novembre 2007 - L´assemblea straordinaria dei Soci della Carige S. P. A. , tenutasi in data 26 novembre sotto la presidenza del Dott. Giovanni Berneschi, ha deliberato: 1) l´attribuzione al Consiglio di Amministrazione, della facoltá di aumentare il capitale sociale, a pagamento in denaro, in uno o pi tempi per un periodo di un anno dalla data della deliberazione assembleare, per un ammontare massimo (comprensivo di sovrapprezzo) di € 1. 000 milioni, mediante emissione di azioni ordinarie e/o di risparmio, del valore nominale di € 1 cadauna, da offrire in opzione agli aventi diritto; 2) l´attribuzione al Consiglio di Amministrazione di ogni pi ampia facoltà di determinare di volta in volta modalità , termini e condizioni dell´operazione, ivi inclusi il prezzo di emissione (compreso l´eventuale sovrapprezzo) delle azioni stesse e il godimento; 3) la revoca, a far data dalla delibera assembleare, per la parte non esercitata, delle deleghe conferite al Consiglio di Amministrazione con deliberazioni dell´Assemblea Straordinaria del 10 settembre 2003; L´assemblea ha quindi apportato all´art. 5 dello Statuto sociale le conseguenti modifiche. Si ricorda che il Consiglio di Amministrazione della Carige S. P. A. , anche alla luce di quanto sopra, si gi espresso favorevolmente in ordine all´esercizio in tempi brevi della delega per l´aumento di capitale sociale, mediante l´emissione di azioni per un controvalore (comprensivo di sovrapprezzo) nell´ordine di circa € 950 milioni. Tale operazione sarà assistita da un apposito consorzio di garanzia, coordinato e diretto da Mediobanca Banca di Credito Finanziario S. P. A. , e composto da Mediobanca stessa, Abn Amro Rothschild e Credit Suisse. L´operazione correlata all´acquisizione di n. 78 sportelli dal Gruppo Intesa Sanpaolo - acquisizione che si concluder , fatto salvo l´ottenimento delle necessarie autorizzazioni delle Autorità di Vigilanza, entro il primo trimestre dell´anno 2008 - e consentir alla Banca di mantenere sui tradizionali livelli di solidità i coefficienti patrimoniali di vigilanza, garantendo nel contempo al Gruppo la possibilità di conseguire un ulteriore sviluppo delle attività intermediate nelle nuove aree di insediamento. Sempre in sede straordinaria, l´Assemblea degli Azionisti della Carige S. P. A. Ha altresì deliberato la modifica dell´art. 35 dello Statuto sociale, inerente la convertibilitá delle azioni di risparmio, consentendo la possibilità ai detentori di tali azioni di convertire le medesime in azioni ordinarie di pari valore nominale in via continuativa, a partire dal momento in cui la modifica verrà iscritta nel Registro delle Imprese. In relazione a quest´ultima modifica statutaria si espressa favorevolmente anche l´Assemblea speciale degli Azionisti di risparmio, tenutasi sempre in data odierna. .  
   
   
BANCA POPOLARE DI INTRA E VENETO BANCA MUOVONO UN ALTRO PASSO VERSO L’ INTEGRAZIONE DEFINITE LE NUOVE STRUTTURE ORGANIZZATIVE DEL GRUPPO ED I REGOLAMENTI INTERNI  
 
Verbania Intra, 27 novembre 2007 - La Banca Popolare di Intra informa che è stata disegnata nel suo assetto definitivo la nuova Struttura Organizzativa del Gruppo Veneto Banca, le cui linee guida erano già indicate nel Protocollo d’Intesa, e che sarà articolata secondo un modello federale multi-business con la costituzione di: una Holding “industriale”, cui competono funzioni di indirizzo strategico, governo e controllo sull’intero Gruppo, con Servizi ed Uffici ubicati in parte ad Intra ed in parte a Montebelluna; di Banche Reti Italiane, cui spetta la responsabilità del presidio commerciale del territorio di competenza e che si occuperanno rispettivamente del Nord Ovest (Banca Popolare di Intra, Banca di Bergamo, Banca Popolare di Monza e Brianza), del Nord Est (Veneto Banca e Banca del Garda) e del Sud Italia (Banca Meridiana); di Banche Estere, cui è assegnata la gestione del business nei Paesi in cui sono presenti e più precisamente: Eximbank (Moldavia), Banca Italo Romena (Romania), Veneto Banka (Croazia ); di Società Prodotto, attivate per fornire un supporto altamente specialistico e mirato alle banche del Gruppo. Ai fini di consentire la prosecuzione di questa riorganizzazione strutturale e normativa che, a tendere, vedrà la Banca Popolare di Intra quale Banca Rete del Nord Ovest del Gruppo, è stato deliberato il distacco presso Veneto Banca di circa 210 Risorse, appartenente ai Quadri Direttivi ed alle altre Aree Professionali, che pur mantenendo la sede di lavoro a Verbania, avranno dipendenza funzionale dalle strutture di Holding. I tempi e le modalità dei distacchi verranno condivisi dai vari attori del progetto e dal Personale coinvolto, informate le Rappresentanze Sindacali Aziendali. Si comunica che anche alcuni Dirigenti, nell’ ambito dei diversi settori operativi, sono stati distaccati per ricoprire incarichi di responsabilità all’ interno della Holding. Il Corpo Regolamentare dell’intera Struttura, che si compone del “Regolamento di Gruppo”, del “Regolamento Capogruppo” e del “Regolamento Banche Reti Italia” è già stato approvato dai Consigli di Amministrazione ed è pubblicato sul Sito internet – Sezione Ir: www. Irbpi. It .  
   
   
FONDIARIA-SAI ACQUISTA LA MAGGIORANZA DEL CAPITALE DELLA COMPAGNIA SERBA DDOR  
 
Milano, 29 novembre 2007 - Fondiaria-sai S. P. A. Comunica che in data 26 novembre - ad esito della conclusione della procedura di vendita tramite asta pubblica della seconda compagnia assicurativa serba Ddor Novi Sad (“Ddor”) - è stata dichiarata aggiudicataria di una quota pari all’83,3% circa del capitale della società al prezzo di Euro 220 milioni. Il perfezionamento della compravendita della suddetta quota, posta in vendita dalla Deposit Insurance Agency of Serbia in qualità sia di azionista in proprio, sia di mandatario di un gruppo di azionisti minori, è previsto entro il primo trimestre del prossimo anno. Ddor è la seconda compagnia assicurativa del mercato serbo con una quota di mercato del 30% circa e con una raccolta premi attesa a fine 2007 di circa 180 milioni di Euro in crescita del 20% rispetto al 2006. Al 30 giugno 2007 la compagnia ha sviluppato un volume di premi pari a circa Euro 90 milioni. L’attività della compagnia è focalizzata nel business danni ed in particolare nel settore Rc auto dove raccoglie la metà circa dei premi emessi. Ddor ha registrato nel 2006 una raccolta premi di Euro 140 milioni con un rapporto sinistri a premi del 63%. La compagnia ha chiuso l’esercizio con un utile netto di Euro 9 milioni circa ed un patrimonio netto che si è attestato a 54 milioni di Euro. Al 30 giugno 2007 il patrimonio netto della società è pari a circa 64 milioni. La compagnia vanta una presenza capillare sul territorio con una rete di oltre 100 punti vendita diretti per un totale di 1. 000 venditori circa, a cui si somma in prospettiva una rete di 60 sportelli bancari grazie alla recente stipula di un accordo di bancassurance con Metalsbanka, seconda banca indipendente del paese partecipata al 15% dalla medesima Ddor. La presenza commerciale è concentrata particolarmente nelle regioni più ricche del paese, la Vojvodina e la Serbia centrale. Ddor con 700. 000 clienti circa ed un brand storico ed affermato, è il primo operatore privato del mercato assicurativo serbo alle spalle della compagnia statale Dunav (37% circa quota di mercato). Il mercato serbo, con una crescita attesa del Pil del 7% nel 2007, inflazione in calo ed una valuta stabile verso l’euro, presenta interessanti opportunità per il business assicurativo ancora scarsamente sviluppato (il rapporto tra premi assicurativi e Pil è pari all’1,8% contro il 7,2% dell’Italia e l’8% medio dei paesi Ue). Per la Serbia, che ha recentemente siglato con l’Unione Europea l’accordo di associazione e stabilizzazione, primo passo verso l’ingresso nella Ue atteso per il 2014, l’Italia rappresenta il principale partner commerciale con una quota del 15% sul totale delle esportazioni. Il mercato serbo evidenzia inoltre una rilevante presenza di investimenti diretti esteri nel paese soprattutto nel settore finanziario dove i più importanti istituti di credito del paese sono controllati da gruppi stranieri, ed in particolar modo gruppi bancari italiani a cui fanno capo rispettivamente la prima e la quinta banca del paese. Sotto il profilo finanziario il prezzo pagato per il controllo di Ddor evidenzia multipli in linea a quelli medi di mercato a testimonianza della volontà di Fondiaria-sai di cogliere opportunità di crescita internazionali solo se basate su concrete prospettive di creazione di valore per i propri azionisti. Il ritorno dell’investimento è stimato positivo già a partire dal terzo anno dall’acquisizione, per arrivare a regime ad oltre il 20% di rendimento sul capitale investito. Fondiaria - Sai con questa operazione concretizza un primo tassello dell’annunciata strategia di espansione sui mercati esteri acquisendo la leadership di mercato di un paese con significative potenzialità di crescita nel settore assicurativo e poche ulteriori opportunità di ingresso per operatori stranieri, ponendo al contempo le premesse per la costituzione di una piattaforma che possa rappresentare la base per un’ulteriore crescita nei paesi dell’Europa Orientale. Fondiaria – Sai è stata assistita da Kpmg Corporate Finance in qualità di advisor finanziario e dallo Studio Legale associato ad Ashurst Llp. .  
   
   
SOPAF: ASSEMBLEA ORDINARIA APPROVA PROGRAMMA DI ACQUISTO AZIONI PROPRIE ASSEMBLEA STRAORDINARIA APPROVA FUSIONE DI LM REAL ESTATE S.P.A., ACAL S.P.A. E IDA S.R.L. IN SOPAF S.P.A. MARCO STELLA E RENATO MARTIGNONI ENTRANO IN CDA.  
 
Milano, 29 novembre 2007 – Si sono riunite il 27 novembre sotto la presidenza di Giorgio Cirla l’Assemblea ordinaria e straordinaria di Sopaf. In sede ordinaria l’Assemblea dei Soci ha deliberato: l’approvazione di un programma di acquisto di azioni proprie, finalizzato all’investimento di liquidità, che prevede che gli acquisti siano effettuati in una o più volte per un periodo di diciotto mesi dalla data del 27 novembre 2007, in numero massimo pari a 5. 200. 000 azioni ordinarie Sopaf S. P. A. Prive del valore nominale, comunque entro l’importo massimo di 2,7 milioni di euro e fermo restando il rispetto dei limiti di cui agli articoli 2357 ss c. C. Ad un corrispettivo minimo non inferiore al 5% e ad un corrispettivo massimo non superiore del 5% rispetto alla media dei prezzi di riferimento registrati dal sistema telematico della Borsa Italiana nelle tre sedute precedenti ogni singola operazione. Alla data odierna Sopaf non detiene azioni proprie e le società controllate non detengono azioni della capogruppo. L’approvazione della integrazione del Consiglio di Amministrazione di 2 membri, al fine di dotare il Consiglio di Amministrazione di ulteriori competenze ed esperienze in diversi settori di interesse. Sono stati nominati i Signori Marco Stella (già Consigliere e Direttore Generale di Lazard Italia e Direttore Centrale di Deutsche Bank S. P. A. ) e Renato Martignoni (imprenditore con lunga esperienza nel settore immobiliare) che resteranno in carica fino all’approvazione del bilancio dell’esercizio al 31 dicembre 2009. I curricula vitae dei nuovi Consiglieri sono disponibili presso la sede legale della società. In sede straordinaria l’Assemblea dei Soci ha deliberato: l’approvazione del progetto di fusione per incorporazione in Sopaf S. P. A. Di Lm Real Estate S. P. A. , Acal S. P. A. E Ida S. R. L. Sulla base delle situazioni patrimoniali delle società al 30 giugno 2007; l’approvazione di alcune modifiche allo statuto sociale, finalizzate al recepimento delle nuove disposizioni introdotte dal d. Lgs. 29 dicembre 2006, n. 303 (articoli 17, 22, 26 e 27). Sempre nella giornata si è riunita l’assemblea speciale degli obbligazionisti Sopaf che ha nominato il Signor Roberto Zanchi come Rappresentante Comune degli obbligazionisti per gli esercizi 2007, 2008 e 2009 e ha deliberato la costituzione del fondo per le spese necessarie alla tutela dei comuni interessi. La stessa Assemblea ha anche approvato la fusione per incorporazione delle società: Lm Real Estate S. P. A. , Acal S. P. A. E Ida S. R. L. In Sopaf S. P. A. .  
   
   
SOPAF: PRECISAZIONI SU RICHIESTA DELL’AUTORITÀ DI CONTROLLO DEI MERCATI (CONSOB)  
 
Milano, 29 novembre 2007 – Su richiesta dell’Autorità di Controllo dei Mercati (Consob), con riferimento a quanto apparso ieri sugli organi di stampa, Sopaf precisa che una società del Gruppo ha manifestato interesse ad esaminare ipotesi di valorizzazione di una quota pari al 29% di Ipi S. P. A. .  
   
   
UNIONCAMERE – INVESTIMENTI DIRETTI ESTERI DA 16 A 31 MILIARDI DI EURO.  
 
Roma, 29 novembre 2007 - L’italia raddoppia, tra il 2005 ed il 2006, la propria capacità di attrarre investimenti diretti esteri, la metà dei quali provenienti dai 55 Paesi in cui hanno sede le Camere di commercio miste ed estere in Italia. Ma scende sotto il 15° posto nella classifica internazionale dei destinatari di Ide, preceduta da paesi nostri competitor come Spagna, Irlanda e Belgio. E’ quanto è emerso nel corso del Ii Forum delle Camere di Commercio miste ed estere in Italia, svoltosi a Roma. Proprio lo sviluppo dei rapporti con i paesi in cui si muovono le Camere miste ed estere in Italia, il potenziamento della collaborazione con il sistema camerale italiano ed il ruolo specifico che queste associazioni di imprese possono ritagliarsi per sostenere il sistema pubblico nello sforzo di attrazione degli investimenti esteri nel nostro paese, sono l’oggetto dell’incontro. “Basta con la polverizzazione degli interventi di promozione all’estero”, ha detto il presidente di Unioncamere, Andrea Mondello nell’ambito del Forum delle Camere di commercio miste ed estere in Italia. “Vista la disponibilità mostrata dal Ministro Bonino, propongo di realizzare un tavolo di confronto tra Ministero, Unioncamere e tutti i soggetti istituzionali che si occupano di internazionalizzazione. E’ necessario infatti mettere a fattor comune competenze e risorse e operare in stretta collaborazione per sostenere e valorizzare le capacità produttive e le energie imprenditoriali italiane. Il nostro particolare modello di sviluppo, basato su un ampio tessuto di piccole e medie imprese che lavorano insieme, sta mostrando di possedere le capacità per affermarsi a livello mondiale ma, per poterlo fare ancora di più, ha bisogno delle reti istituzionali di supporto sui mercati internazionali”. Le Camere miste ed estere in Italia - associazioni di imprese italiane ed estere che hanno la sede principale in Italia e collegamenti con i diversi Paesi di riferimento – riconosciute dal Ministero del Commercio Internazionale ed iscritte alla Sezione dell’Albo, gestita da Unioncamere, attualmente sono 28 e dispongono di un bilancio complessivo di 9,5 milioni di euro. Queste associazioni sono impegnate nello sviluppo di relazioni economiche tra l’Italia e un ampio numero di Paesi appartenenti alla stessa area geografica. Nel complesso, le Camere miste sono in grado di offrire servizi per l’internazionalizzazione in 55 Paesi del mondo ad oltre 6. 000 associati, italiani ed esteri. La maggior parte di esse sono Camere bilaterali - 23 - a cui si affiancano 5 Camere regionali, dedicate a sviluppare le relazioni economiche tra il nostro paese e un ampio numero di paesi appartenenti alla stessa area geografica. Le Camere di commercio miste contribuiscono con proprie risorse allo sviluppo delle relazioni economiche dell´Italia con alcuni paesi fondamentali e che in alcuni casi hanno avviato, in associazione con gli organismi camerali locali, iniziative a valenza strategica come, ad esempio, la costituzione di Camere arbitrali e conciliative in paesi prioritari come Cina e Russia, per dirimere in tempi rapidi le controversie commerciali e creare un ambiente favorevole al commercio e agli investimenti italiani nel paese. Le Camere miste non ricevono finanziamenti pubblici a fondo perduto, ma hanno accesso ai fondi messi a disposizione dalla L. 1083/54, per ottenere i quali debbono presentare al Ministero per il Commercio Internazionale progetti finalizzati a sostenere azioni di internazionalizzazione del sistema produttivo italiano. Nel 2006, i progetti realizzati hanno raggiunto un valore complessivo di oltre 813. 000 euro, cofinanziati al 30% dal Ministero del commercio internazionale. L’impegno delle Camere miste ed estere in Italia per l’attrazione degli investimenti esteri sta, del resto, aumentando. Tra gli esempi specifici, l’iniziativa della American Chamber of commerce in Italy, che ha realizzato nel marzo 2007 una conferenza sugli investimenti finanziari dall´estero (Private equity) in collaborazione con la fondazione italo-americana Niaf e la Camera di commercio di Milano e che ha destato l’interesse del Governo; la Camera di commercio Italo-cinese ha invece avanzato al Ministero dell´economia cinese la proposta di svolgere il ruolo di "sportello unico" con banca Intesa/san Paolo per favorire investimenti cinesi in Italia; la Chambre Francaise de commerce et d´industie in Italia sta lanciando uno studio con l´Agenzia degli investimenti esteri francese per analizzare l´esperienza degli investitori bilaterali e per poter presentare ai rispettivi governi la percezione e le proposte per dare avvio agli investimenti; la British Chamber of commerce for italy insieme con la Camera di commercio italiana in Gran Bretagna, sta realizzando una mappatura dettagliata degli investimenti italiani nel Regno Unito e di quelli britannici in Italia. Il peso crescente degli investimenti esteri in Italia proviene da 5 paesi: Paesi Bassi, che si confermano anche nel 2006 il principale investitore in Italia, Francia, Spagna, Regno Unito e Usa. Da segnalare il fatto che la Germania, che pure rappresenta il primo mercato di riferimento delle esportazioni e delle importazioni italiane, e che nel 2005 occupava la quarta posizione come investitore in Italia, scompare dalle prime 20 posizioni. Riguardo agli altri paesi rappresentati dalle Camere Miste, è interessante osservare la crescente importanza del Brasile, di alcuni paesi produttori di petrolio, degli investimenti “di ritorno” provenienti dalla Polonia e da altri paesi dell’est Europa. Sebbene siano flussi ancora poco significativi in termini assoluti, essi segnalano la crescente importanza di aree del mondo diverse da quelle tradizionali e nelle quali le Camere Miste sono pronte ad operare per sostenere la crescita dei flussi di investimento diretti verso il nostro paese. Gli investimenti italiani all’estero, rimasti pressoché stabili tra 2005 e 2006 a poco meno di 34 miliardi di euro (dopo il raddoppio registrato tra il 2004 ed il 2005), sono stati diretti invece in prevalenza verso i Paesi Bassi, Bahama, Stati Uniti e Polonia. Anche in questo caso, la Germania, nel 2005 in cima alla classifica, perde posizioni, finendo lo scorso anno al settimo posto. .  
   
   
FINMECCANICA ANNUNCIA PIANO SVILUPPO FINO AL 2010. CONFERMATE GUIDANCE PER I PROSSIMI 2 ANNI  
 
 Roma, 26 novembre 2007 . In occasione dell’incontro tra i Vertici del Gruppo e la comunità finanziaria (Investor Day), svoltosi il 26 novembre a Cascina Costa presso gli stabilimenti di Agustawestland, Finmeccanica ha confermato le guidance precedentemente comunicate al mercato relative agli esercizi 2007 e 2008 e ha delineato il proprio piano di crescita organica fino al 2010. Per l’esercizio 2010 il Gruppo punta a una crescita organica che dovrebbe portare i ricavi a 16,5 miliardi di euro, a una redditività operativa (Ebit) tendente al 10% e a un Free Operating Cash Flow (Flusso di cassa operativo al netto di investimenti, oneri finanziari netti e imposte) che tenderà progressivamente ad allinearsi al valore del Nopat (Risultato Netto Operativo dopo le Tasse). Nell’esercizio 2007 è confermata la previsione di crescita organica dei ricavi del Gruppo, rispetto all’esercizio precedente, compresa tra il 4% ed il 10%, equivalente a 13,1-13,7 miliardi di euro con un incremento del risultato operativo (Ebit) compreso tra l’8% e il 14%, pari a 950-1. 000 milioni di euro. Nell’esercizio 2008, si prevede che i ricavi si attesteranno tra i 14 e i 14,7 miliardi di euro, con un Ebit compreso tra 1. 050 e 1. 170 milioni di euro. Per il 2008 si prevede che tanto i ricavi quanto l’Ebit si posizioneranno nella parte alta dell’intervallo di previsione. Nel 2007, si prevede che il Free Operating Cash Flow (Focf) del Gruppo sarà sostanzialmente in pareggio, dopo aver fatto fronte ai consistenti investimenti per lo sviluppo e la commercializzazione di prodotti necessari al sostenimento della crescita di Finmeccanica. .  
   
   
PIENO RISCONTRO DI “FERRARA INTERNATIONAL MEETINGS” (MAROCCO, TUNISIA ED EGITTO)  
 
Ferrara, 29 novembre 2007 - Un successo oltre le aspettative quello registrato il 27 novembre dal seminario specialistico su tre fra i più importanti Paesi del Mediterraneo (Marocco, Tunisia ed Egitto), organizzato dalla Camera di Commercio, in collaborazione con Unioncamere Lomabardia, presso la sala Rossa di Ferrara Fiere. All’appuntamento erano, infatti, attese una ventina di imprese, ma se ne sono presentate oltre 30. Questo anche grazie alla presenza del Console Generale del Regno del Marocco a Milano, Mr. Mohiedine El Kadiri Boutchich, e del Delegato generale Fipa Tunisia (Foreign Investmen Promotion Agency) a Milano, Mr. Chatmen Hechmi, accolti dal Prefetto di Ferrara, dott. Cesare Ferri, dal Presidente della Camera di Commercio, dott. Carlo Alberto Roncarati, assieme ad una rappresentanza della Giunta camerale e dal Presidente di Ferrara Fiere, dott. Nicola Zanardi. “Ho ricevuto una calorosa accoglienza e le imprese ferraresi si sono dimostrate molto interessate”, ha commentato il Console Generale del Regno del Marocco Mohiedine El Kadiri Boutchich a conclusione dei lavori. “Auspico, quindi, ci sia un seguito a questi incontri, a motivo del vivace interscambio commerciale in atto da tempo con la vostra provincia”. “Portare il ‘made in Ferrara’ in Tunisia è una grande soddisfazione – ha spiegato Chatmen Hechmi – una occasione importante di scambio e di relazione: le imprese ferraresi, infatti, hanno saputo costruire negli anni un patrimonio prezioso del “saper fare” ed esportano nel mondo - oltre ai loro prodotti - un modello di imprenditoria che sa essere competitivo e capace di innovarsi nel segno della qualità”. “L’area mediterranea, di cui il Marocco, la Tunisia e l’Egitto fanno parte, rappresenta un mercato importante, a cui le nostre imprese guardano con sempre crescente interesse – ha dichiarato Carlo Alberto Roncarati. E’ un legame solido tra due aree geograficamente distanti, ma culturalmente e storicamente vicine. I Paesi del Mediterraneo rivolgono una particolare attenzione alla nostra realtà produttiva, così come le nostre aziende mostrano un interesse crescente verso le opportunità di investimento, di scambio e di collaborazione che tali mercati offrono anche in campo ambientale”. L’incontro, che ha visto, tra gli altri, la presenza di Ice, Sace e Simest, ha offerto alle imprese presenti un servizio di informazione e di assistenza diretta sui mercati marocchino, tunisino ed egiziano fornendo, in particolare, gli elementi di base per la gestione delle operazioni di natura legale, fiscale, finanziaria e logistica del commercio estero. Particolare attenzione è stata rivolta a come negoziare un contratto di vendita/distribuzione, alla definizione delle condizioni di pagamento e a quelle di consegna dei prodotti, ma anche agli aspetti doganali e fiscali connessi alla movimentazione delle merci. Rilevanti le relazioni commerciali tra la provincia di Ferrara e i Paesi dell’area Euromediterranea. È, infatti, di quasi 36 milioni di euro l’export ferrarese verso i Paesi del Mediterraneo (superiore a quanto commercializziamo in Cina o in Brasile o in India, ma la metà dell’export verso la Russia) Costituiscono così nel complesso l’11esimo mercato di sbocco per la nostra provincia, in leggera diminuzione rispetto lo scorso anno (-5,2%); sono invece più che raddoppiate in dodici mesi le importazioni (+124,1%). Tra il 2006 e 2007 (ultimi dati disponibili che si riferiscono al primo semestre) le maggiori variazioni nel valore delle esportazioni ferraresi verso i Paesi Med si sono registrate soprattutto per Marocco (+36,9%), Algeria (+32,7%) e Tunisia (+26,5% %), senza contare un incremento a tre cifre rilevato per l’export in Libia. Sul fronte delle importazioni ferraresi dall’area del Mediterraneo, negli ultimi sei mesi, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, sono cresciuti i valori dell’import dall’Egitto (+292%) e dalla Tunisia (+35,8%). Se si considera la composizione merceologica dell’interscambio commerciale tra la provincia di Ferrara e l’area del Mediterraneo, i beni maggiormente esportati dalle nostre imprese nel 2006 sono macchine e apparecchi meccanici (pari al 45,9% del totale), seguiti dai mezzi di trasporto (31,1%). Per quanto riguarda le importazioni ferraresi dai Paesi del Mediterraneo i settori trainanti sono quelli dei prodotti agricoli (20,6%), e dei prodotti alimentari, pari al 71% del totale del import dall’area Med. Nell’ultimo anno crescono le esportazioni, oltre che dei prodotti agricoli ferraresi (+75,7%), anche di quelli di molti settori manifatturieri, soprattutto macchine ed apparecchi meccanici che costituiscono anche gran parte dell’export provinciale (+120,3%). Il calo complessivo del totale delle esportazioni è dovuto principalmente ai mezzi di trasporto (-52,3%), che rappresentano, come detto, la seconda voce più importante. Dal lato delle importazioni la crescita si concentra principalmente nei prodotti alimentari. .  
   
   
LA REGIONE MARCHE VUOLE DECIDERE SULLE COMUNITA´ MONTANE  
 
 Ancona, 29 novembre 2007 - La Regione Marche e` pronta a sostenere con forza l´azione intrapresa dall´Uncem (Unione comunita` montane) per stralciare l´articolo 25 della legge Finanziaria 2008 che ridefinisce le Comunita` montane, enti minori, ma di fondamentale sostegno allo sviluppo delle aree piu` isolate dell``intero sistema marchigiano. Presenti alla conferenza stampa l´assessore regionale alle Politiche della montagna Gianluca Carrabs, il presidente dell``Unione Comunita` montane delle Marche, Maria Assunta Paci, i consiglieri regionali Francesco Comi, Franco Capponi e Leonardo Lippi. "Evitiamo azioni demagogiche e dannose ´ ha detto Carrabas ´ perche` il risparmio e` una priorita` comune, ma dobbiamo assolutamente preservare questi territori cosi` forti nel gestire difficolta` materiali e immateriali, capaci di produrre reddito, cultura e sostenibilita`, eppure cosi` fragili nel loro equilibrio. Per questo oggi siamo tutti qui, al di la` degli schieramenti politici, per affermare con decisione che le Comunita` montane devono essere ripensate ma tenendo conto delle esigenze reali del nostro territorio". Concorde la Paci che ha espresso soddisfazione per ´aver superato una fase di grande confusione e convulsione in cui le Comunita` venivano additate come la voragine della pubblica amministrazione. Basti dire che tutti i 13 presidenti delle Marche costano come due dipendenti del Senato, e che spesso siamo stati portati a esempio di ente virtuoso vincendo concorsi ad hoc o venendo selezionati dal Formez proprio come caso ideale di buona gestione locale. Purtroppo, in epoca di tagli a casaccio, siamo finiti al centro del mirino, ma ora finalmente le istituzioni e la cittadinanza hanno capito a cosa si andrebbe incontro decurtando dell``80% la popolazione residente in Comunita` come prevede la Finanziaria con il suo limite dei 500 metri. Noi invece proponiamo qualcosa di piu` serio: 30 milioni di euro in meno all``anno - su scala nazionale - risparmiando all``osso sugli amministratori, e poi che siano le Regioni a fissare le nuove composizioni delle Comunita` parametrando le scelte alle esigenze della popolazione". Capponi ha confermato la necessita` di fare fronte comune sul tema. ´Abbiamo approvato ieri in Consiglio una risoluzione che chiede esattamente di affidare alle Regioni la questione. Certo esistono correttivi importanti sulla linea del risparmio e dell``ottimizzazione, ma non c``e` dubbio che questi enti debbano mantenere una funzione specifica, assai preziosa nel contesto socioeconomico marchigiano". Anche Lippi ha ribadito che occorre ´stabilire subito una linea di risparmio, ma rilanciando le Comunita` montane che, a 37 anni di eta`, avranno sicuramente un beneficio dal vedersi oggetto di nuova attenzione. Senza stravolgerne il senso e le funzioni, senza perdere l``enorme valore aggiunto che hanno apportato all``intero sistema Marche: quel 17% di Pil prodotto in montagna e` un dato che dice tutto". ´La Finanziaria cosi` com``e` ´ ha concluso Comi ´ stabilisce che da 13 Comunita` si passi a 4 e tutti i comuni esclusi che fanno? Come possono garantirsi i servizi primari, quali trasporti, rifiuti, assistenza ai bimbi, agli anziani e ai disabili, strutture per lo sport e la cultura, sportelli per l``occupazione e il lavoro, servizi di documentazione come catasto, anagrafe, Enel, etc? Con 10-12 nuove unioni di comuni, a loro volta dotate di presidenti, assessori, consiglieri e dipendenti, si avra` solo una dannosa moltiplicazione anziche` un risparmio". .  
   
   
PRESTITO D´ONORE, 31,5 MILIONI PER CREARE NUOVE IMPRESE IN SARDEGNA  
 
Cagliari, 29 novembre 2007 - Favorire l´ingresso nel mondo del lavoro di inoccupati, disoccupati ed in particolare delle donne tramite la creazione di almeno 630 nuove imprese. E´ questo l´obiettivo del nuovo bando sul Prestito d´onore della Sardegna da 31,5 milioni di euro presentato questa mattina a Cagliari in conferenza stampa dall´assessore regionale del Lavoro, Romina Congera. L´iniziativa è prevista dall´articolo 35 della Finanziaria regionale 2007, che ha stanziato 151 milioni di euro per gli interventi finalizzati all´occupazione. Dei 31, 5 milioni di euro stanziati 9,3 sono riservati alle donne , anche se già occupate. "Puntiamo a far sì che le donne diventino sempre più parte attiva di un mercato che attualmente le vede in gran parte escluse”, ha sottolineato l´assessore Congera. "Ad oggi il tasso di occupazione femminile in Sardegna non supera il 38, 2 per cento, una cifra ben distante dal 60 % fissato dall´agenda di Lisbona. Inoltre la creazione di posti di lavoro per la donne non solo rende più dinamico il mondo del lavoro, ma moltiplica le possibilità di occupazione. Due redditi in famiglia portano ad una maggiore richiesta di servizi e a nuove opportunità di impiego". 22,2 milioni di euro sono invece rivolti sia a uomini che a donne attualmente disoccupati o inoccupati. Non è previsto alcun limite d´età per la partecipazione. "In questa fase di grande disagio sociale non dobbiamo escludere nessuno – spiega l´esponente della Giunta regionale - ma anzi favorire quelle categorie come le donne e i lavoratori ultra cinquantenni che fanno più fatica ad entrare nel mercato del lavoro". Il bando sarà pubblicato giovedì prossimo. Le domande di partecipazione dovranno essere presentate tra il 15 gennaio e il 15 febbraio del 2007. La creazione di nuove imprese sarà finanziata con contributi tra i 25mila e i 50 mila euro. Il 50 per cento della cifra sarà erogato a fondo perduto; il restante 50% dovrà essere restituito con un tasso agevolato pari al 30 per cento di quello di mercato. Sarà possibile dare il via a nuove iniziative anche in settori di grande rilevanza sociale come i servizi di cura alla persona - in particolare ai bambini e agli anziani - e quelli alle comunità locali. A conti fatti sarà quindi possibile finanziare da un minimo di 630 aziende (nel caso in cui tutte le iniziative siano finanziate con 50 mila euro) ad un massimo di 1260 (se tutti gli aspiranti imprenditori dovessero riceverne 25mila). Le spese per la creazione di nuove attività economiche dovranno essere rendicontate entro il 31 gennaio del 2009. Prima di accedere al finanziamento sarà obbligatorio frequentare un corso sulla gestione d´impresa di 3 giorni. L´iniziativa sarà gestita dall´Insar in collaborazione con le Province e i centri servizi per il lavoro. A breve saranno organizzati seminari d´informazione in tutte le Province. .  
   
   
APPROVATA NEL LAZIO LEGGE REGIONALE PER LA PARTECIPAZIONE DEI GIOVANI AI PROCESSI DECISIONALI  
 
 Roma, 29 novembre 2007 - Accolgo con soddisfazione l’approvazione, in Consiglio regionale, della legge “per la promozione degli strumenti di partecipazione delle giovani generazioni ai processi di decisione locali”- ha commentato il presidente Marrazzo. "Il Lazio è oggi la prima regione italiana a costruire un sistema integrato per sostenere i diritti di cittadinanza dei giovani, dando così piena attuazione alla Carta europea di partecipazione e al Patto europeo per la Gioventù. La partecipazione delle nuove generazioni alla vita delle istituzioni è un´occasione fondamentale perché la politica apra le proprie porte verso l’esterno, coinvolgendo bambini, ragazzi e giovani in un circuito virtuoso che servirà, a lungo andare, a favorire la conoscenza del funzionamento della macchina amministrativa e mettere le basi per il ricambio generazionale a partire dagli enti locali. La legge istituisce una struttura di collegamento regionale tra i vari consigli dei giovani scaturiti dalle elezioni del 28 ottobre in 24 comuni del Lazio. Ritengo che in quest’ottica la dimensione regionale sia prioritaria per facilitare la consapevolezza dei programmi comunitari su partecipazione e diritti di cittadinanza. Grazie a questa legge, infine, promuoveremo annualmente un forum dei consigli dei bambini e dei ragazzi, in modo che i giovani consiglieri possano conoscersi e scambiarsi riflessioni ed esperienze, dando così valore a un progetto che pone al centro dell’attenzione i cittadini e gli amministratori di domani. “La legge sulle politiche giovanili costituisce un altro importante tassello delle politiche regionali in favore della partecipazione diretta delle ragazze e dei ragazzi ai processi decisionali”. Questo il commento dell’assessore regionale alle Politiche Giovanili, Alessandra Tibaldi in merito all’approvazione odierna della legge per la promozione degli strumenti di partecipazione istituzionale delle giovani generazioni alla vita politica e amministrativa locale. “Con questa legge - continua Tibaldi - si innova la normativa regionale del 2003 e si crea una rete di istituti di partecipazione, come i consigli dei giovani ed i forum delle aggregazioni giovanili, che sviluppa positivi processi sinergici su tutto il territorio regionale. Con provvedimenti di questo tipo i giovani cessano di essere dei soggetti passivi dell’agire politico per diventare protagonisti del proprio futuro”. “Ringrazio il presidente Marrazzo - conclude l’assessore - per l’impegno profuso in questa legge che delinea un nuovo protagonismo delle giovani generazioni, intese come grande risorsa per il futuro. Come regione Lazio continueremo a lavorare incessantemente per sviluppare sempre più opportunità di partecipazione e di crescita per i giovani”. ´´Una legge che pone i giovani al centro della vita politica e amministrativa´´. Cosi´ il presidente del Consiglio regionale Guido Milana esprime ´´grande soddisfazione´´ per l´approvazione della legge sulle politiche giovanili. ´´La legge - dichiara Milana - e´ rivolta a tutti i giovani che vogliono avvicinarsi alla vita politica ed amministrativa del nostro Paese. Un pacchetto di misure tese a favorire la partecipazione, anche attraverso strumenti di nuova istituzione come il Forum sulle Politiche Giovanili che avro´ il piacere di presiedere dal giorno della sua istituzione, il 3 dicembre prossimo alla Pisana, e che prenderà parte al Iii meeting dei giovani del Lazio, in programma il 6 e 7 dicembre, a San Martino al Cimino´´. Con l’approvazione della legge, che fa seguito all’adozione del Primo programma triennale per i giovani, al lancio della ‘Carta Giovani’, alla istituzione del Forum regionale dei giovani e all’Accordo quadro con il Ministero per le Politiche giovanili, viene così data completa attuazione agli impegni assunti nello scorso anno dalla Regione Lazio al Ii Meeting dei Giovani. " .  
   
   
D’ACCORDO SULLE COSE CHE CONTANO I POSITIVI RISULTATI DELLA”STAFFETTA” CHE HA RAFFORZATO LA COLLABORAZIONE ISTITUZIONALE FRA TRENTO E BOLZANO AL CENTRO DELLA RELAZIONE AL BILANCIO DI PREVISIONE DELLA REGIONE PER IL 2008 DEL PRESIDENTE LORENZO DELLAI CHE RILANCIA LA NECESSITÀ DI AVVIARE LA RIFORMA DELLO STATUTO.  
 
Trento, 29 novembre 2007 “Grazie alla “staffetta”, la collaborazione fra Trento e Bolzano si è rafforzata e mai come in passato possiamo dire che oggi vi sia fra di noi piena identità di vedute sulle grandi questioni strategiche che dovremo affrontare nei prossimi anni”. Con queste parole il Presidente della Regione Trentino-alto Adige/südtirol Lorenzo Dellai ha aperto la relazione al bilancio di previsione della Regione per il 2008, letta oggi a Bolzano in Consiglio regionale e dedicata, in gran parte, a delineare i positivi risultati raggiunti nel corso della legislatura grazie alla “staffetta”, ovvero alla decisione di porre al vertice dell’Ente, a rotazione, i due Presidenti delle Province Autonome. Dellai ha colto l’occasione della relazione al bilancio per una riflessione sui passaggi di valenza politico istituzionale dei prossimi mesi e, considerato che è cominciato l’ultimo anno di legislatura, anche per tracciare un bilancio su quanto realizzato in questi quattro anni di governo della Regione. “Quella della “staffetta”, ha precisato Dellai, è stata una formula, sperimentale ed indubbiamente coraggiosa, che le forze politiche di maggioranza hanno scelto per dare alla Regione, a Statuto invariato, un assetto istituzionale del tutto innovativo, capace di dare nuova linfa e concretezza alla cornice regionale della nostra Autonomia”. “Credo che, al di la delle diverse valutazioni politiche, questo esperimento sia risultato utile per riavviare la cooperazione istituzionale tra le due realtà, mentre non ha indubbiamente risolto, ma era evidente, i nodi istituzionali che solo un nuovo Statuto può affrontare, incominciando da quello che riguarda il ruolo di questo Consiglio”. Dellai ha ricordato i risultati raggiunti nel corso della legislatura, a cominciare da alcune importanti riforme proposte dalla Giunta come quella sull’ordinamento dei comuni per proseguire con quelle relative alle normative sullo stato sociale, che sono state razionalizzate e raccordate con gli interventi delle Province. Buona anche l’operatività della Giunta regionale, anch’essa composta con l’alternanza di alcuni assessori, che ha saputo lavorare in modo proficuo, continuo e collegiale, trovando sempre un punto di equilibrio finale, anche quando vi erano opinioni o punti di vista differenti. “Questa particolare formula di governo, ha precisato Dellai, adottata a Statuto invariato, ha permesso di dare maggiore stabilità e concretezza, rispetto al passato, all’azione degli organi regionali: sia al Consiglio, che alla Giunta. Grazie a questo nuovo modo di intendere la Regione, che proprio la “staffetta” ha delineato, abbiamo potuto superare l’empasse vissuto nelle precedenti legislature, creando uno “spazio di dialogo” che abbiamo potuto riempire di contenuti”. Fra i positivi risultati raggiunti da questa nuova impostazione Dellai ha anche ricordato la riunione congiunta, lo scorso luglio, delle giunte della Regione Trentino-alto Adige/südtirol, della Provincia Autonoma di Bolzano e della Provincia Autonoma di Trento che si sono ritrovate all´Istituto Agrario di San Michele all´Adige. Si è trattato di un incontro proficuo che ha permesso di “misurare” la grande sintonia che esiste fra Trento e Bolzano. “Siamo d’accordo sulle cose che contano, ha detto Dellai, a cominciare dalla necessità di difendere, promuovere ed implementare l’Autonomia, nel rispetto delle proprie peculiarità, ma secondo una visione comune”. Il Presidente ha poi lanciato un monito all’Assemblea legislativa regionale: “Sono sempre più convinto, ha detto Dellai, che la nostra Autonomia possa essere messa in pericolo soprattutto da noi stessi, ossia dalla nostra incapacità di farla funzionare, di innovarla, di adattarla ai mutamenti della società e del quadro politico italiano ed europeo”. Dellai ha quindi rimarcato l’importanza di dare una veste nuova allo Statuto di Autonomia, in linea con i mutamenti avvenuti nella società, sulla scia dell’aggiustamento costituzionale già realizzato nel 2001, che porti ad un nuovo modello istituzionale per la Regione. Il Presidente non ha nascosto le difficoltà che stanno dietro alla riforma statutaria, a cominciare dalla necessità che il Parlamento approvi il disegno di legge costituzionale concernente il principio dell’ ”intesa”. “Una condizione imprescindibile, ha precisato, per poter avviare formalmente in sede parlamentare il percorso di modifica dello Statuto. A tutti sono note, ha aggiunto il Presidente, le problematiche aperte dalle legittime aspirazioni delle comunità confinanti con la nostra regione che hanno rinfocolato le spinte ostili alla nostra autonomia speciale, senza dimenticare l’attuale instabilità politica nazionale. Tutti fattori che debbono indurci alla prudenza. Avviare in Parlamento una modifica statutaria senza il principio dell’ ”intesa” potrebbe esporre il nostro assetto istituzionale e finanziario a rischi enormi, come sta avvenendo per il Friuli Venezia Giulia che ha mandato al Parlamento una proposta di riforma statutaria ora pericolosamente in balia di spinte e controspinte che nessuno sa dove possano portare”. Dellai ha, comunque, evidenziato la necessità, nell’ultimo anno di legislatura, di avviare una riflessione sul metodo di lavoro da intraprendere per dare il via ad un percorso di riforma statutaria, confermando la sua disponibilità a programmare, al riguardo, un incontro con i presidenti dei consigli provinciali e regionale. Dellai ha quindi auspicato che siano soprattutto le forze politiche, di maggioranza e di opposizione, ad impegnarsi al fine di permettere che all’interno dei consigli provinciali e di quello regionale maturino le necessarie condizioni politiche per far partire il processo riformatore e per dare sostanza ad una proposta di revisione dello Statuto. “Le assemblea legislative, ha concluso il Presidente della Regione, non devono sentirsi chiamate ad “assistere” passivamente, ma devono essere protagoniste, quale luogo di confronto e di indirizzo politico. .  
   
   
L’ASSEMBLEA NAZIONALE DELL´ANCI SI TERRÀ IN FRIULI VENEZIA GIULIA NELL´OTTOBRE 2008  
 
Trieste, 29 novembre 2007 - Il presidente della Regione, Riccardo Illy, ha ricevuto ieri il presidente dell´Anci del Friuli Venezia Giulia, Gianfranco Pizzolitto. All´incontro ha partecipato l´assessore regionale alle Autonomie locali, Franco Iacop. Pizzolitto ha informato sull´impegno dell´associazione dei Comuni per l´organizzazione della Assemblea Nazionale dell´Anci che si terrà in Friuli Venezia Giulia nell´ottobre 2008, per la quale è prevista la partecipazione di circa 2000 sindaci. L´incontro è stato anche occasione per una panoramica sulle iniziative che coinvolgono Regione ed Autonomie locali, a partire dalla predisposizione del Testo Unico degli Enti Locali che dovrebbe iniziare il proprio iter in consiglio regionale all´inizio del prossimo anno. .  
   
   
CONGIUNTURA MANIFATTURIERA III TRIMESTRE 2007 A NOVARA  
 
Novara, 29 novembre 2007 – L’indagine congiunturale della Camera di Commercio di Novara, condotta su un campione di 143 imprese manifatturiere provinciali, per un totale di 8. 835 addetti, evidenzia, nel terzo trimestre dell’anno, una flessione dei volumi produttivi del -4,2% rispetto al trimestre precedente, registrando un risultato negativo, seppur più contenuto, anche nel confronto col corrispondente periodo del 2006 (-2,2%). “La nostra indagine congiunturale – commenta Gianfredo Comazzi, presidente dell’Ente camerale – dà il conforto statistico dei malumori e delle preoccupazioni che, da qualche tempo, serpeggiano tra gli imprenditori novaresi. Dopo il rallentamento del secondo trimestre, i volumi produttivi sono calati di oltre due punti percentuale rispetto al terzo trimestre dello scorso anno, con le rubinetterie che, in entrambi i periodi, hanno perso oltre tre punti in termini di output, oltre a veder diminuire l’incidenza delle vendite all’estero sul fatturato. Oltre alle perduranti difficoltà del sistema moda, dunque, il nostro sistema imprenditoriale si trova a fare i conti con l’affanno del comparto della rubinetteria e valvolame, i cui esponenti conservano, tuttavia, un certo ottimismo per i prossimi mesi, nei quali ci si attende una ripresa di slancio delle esportazioni”. Il sistema moda, in particolare, risulta interessato da una variazione tendenziale corrispondente al -3,9%, valore che crolla a quota -13,8% nel confronto con il trimestre precedente, confronto che, occorre precisarlo, risulta falsato dal minor numero di giorni lavorativi che si rileva nel periodo luglio-settembre. Il metalmeccanico vede diminuire il proprio output del -3,7% rispetto allo scorso anno, evidenziando una contrazione più contenuta (-1,7%) in riferimento al secondo trimestre 2007. Tali risultati risentono, in particolare, delle difficoltà provenienti dal comparto delle rubinetterie (-3,3% su base annua) e ad essi si contrappone il trend di crescita manifestato dall’alimentare (+1,1%) e dal chimico-gomma (+2,5%). L’utilizzo della capacità produttiva si porta lievemente al di sotto del livello registrato nel Iii trimestre del 2006 (73,5% contro 74,9%), permanendo a livelli soddisfacenti e con valori superiori alla media nel metalmeccanico (74,3%) e nel chimico-gomma (77,3%). Le difficoltà avvertite dalle imprese locali si riflettono nell’andamento dei nuovi ordinativi: sia gli ordinativi interni che quelli provenienti dall’estero appaiono in diminuzione (nell’ordine -3,5% e -1,4%), contrapponendosi al risultato positivo registrato nel trimestre precedente (rispettivamente +1,7% e +2,6%). In riferimento alla domanda interna, la sola perfomarce di segno positivo è quella messa a segno dal settore alimentare, caratterizzato da una situazione di sostanziale stabilità; è opportuno precisare, tuttavia, come la crisi del tessile-abbigliamento (-9,9%) contribuisca a trascinare verso il basso il risultato complessivo, accentuando la diminuzione delle commesse domestiche espressa dal chimico-gomma (-2,2%) e dal metalmeccanico (-1,9%). Anche sul fronte estero si riscontra una generale tendenza al ribasso, con valori oltre la media relativamente al chimico-gomma (-6,7%), al sistema moda (-5,6%) e al comparto della rubinetteria e valvolame (-1,6%); in leggera flessione (-0,6%) appaiono, inoltre, gli ordinativi esteri del metalmeccanico e dell’alimentare. Nonostante gli evidenti segnali di difficoltà, le prospettive a sei mesi rivelano una discreta dose di ottimismo. Gli imprenditori che si dichiarano fiduciosi in un aumento dei volumi di produzione superano, infatti, dell’8,8% i pessimisti, percentuale che sale al 42,4% nel caso dell’alimentare e al 41,5% relativamente al chimico-gomma. In riferimento agli ordinativi, le imprese che ipotizzano un incremento della domanda interna risultano lievemente inferiori (-0,5%) a quelle che ne prevedono un calo, mentre il saldo relativo alla domanda estera risulta positivo per un valore di 18,4 punti percentuale, in deciso miglioramento rispetto al valore registrato nel trimestre precedente (9,1%). Sotto il profilo settoriale, si osserva come gli operatori del settore alimentare affidino la ripresa principalmente alle commesse domestiche (+59,3%), ma anche la quota di coloro che esprimono ottimismo verso un incremento degli ordini dall’estero si mantiene superiore alla media (+25,3%). Previsioni decisamente positive provengono, inoltre, dal settore chimico e della gomma-plastica, sia sul fronte interno (+44%) che estero (+36,7%). Nel caso del metalmeccanico si prevede un calo della domanda interna (-5,4%), ma gli imprenditori si dimostrano fiduciosi in un incremento degli ordinativi esteri (+27%), sostenuti dal forte ottimismo dimostrato, con riferimento a questo specifico indicatore, dal comparto delle rubinetterie (+59,5%). L’unico settore a manifestare serie difficoltà, pertanto, continua ad essere il tessile-abbigliamento, con risultati negativi corrispondenti a -10,4% per quanto riguarda la domanda estera e -31,3% relativamente alle commesse domestiche. La crisi del sistema moda influenza in misura considerevole anche le prospettive occupazionali: la flessione complessiva delle assunzioni (-3,3% come scarto tra ottimisti e pessimisti) risente, infatti, del pesante -35,7% registrato dal comparto. Incoraggianti appaiono, infine, le aspettative relative ai prezzi di vendita, che manifestano un saldo positivo pari al +24,4%. A partire dalla prima rilevazione del 2006, l’Unioncamere Piemonte effettua elaborazioni specifiche sui dati congiunturali, uniformandosi alla metodologia adottata dall’Istat, con l’obiettivo di rendere possibile un confronto tra dati nazionali, regionali e provinciali. In particolare, viene calcolato un numero indice della produzione industriale regionale e provinciale con base 2000=100, al quale sono applicati una correzione per giorni lavorativi e un procedimento standard di destagionalizzazione. Nel terzo trimestre 2007, l’indice della produzione industriale della provincia di Novara con base anno 2000=100 è risultato pari a 88,1, con un decremento, come già evidenziato in precedenza, del -2,2% rispetto allo stesso periodo del 2006. L’indice della produzione destagionalizzato è stato invece pari a 90,4, con un decremento del -0,8% rispetto al trimestre precedente, a fronte del dato leggermente superiore registrato a livello regionale (91,8). .  
   
   
VICENZA: CONGIUNTURA TERZO TRIMESTRE 2007  
 
Vicenza 29 novembre 2007 - L’andamento congiunturale dell’industria manifatturiera vicentina evidenzia nel suo insieme un terzo trimestre di moderata ripresa, con un recupero della produzione (+2%), del fatturato (+4,2%) e degli ordinativi, con una variazione positiva di tutti i principali indicatori congiunturali su base annua ad esclusione dell’occupazione, che registra una flessione del 2%. E’ quanto emerge dall’indagine periodica dell’Ufficio Studi della Camera di Commercio di Vicenza sulla congiuntura delle imprese manifatturiere nel Iii trimestre 2007, realizzata su un campione rappresentativo di circa 400 imprese della provincia di Vicenza, di cui 274 con più di 10 dipendenti. Sottolinea Dino Menarin, commissario straordinario della Camera di Commercio: “Dai dati emerge che il sistema economico vicentino si trova in una fase di moderata espansione. Se da un lato si notano segnali di ripresa derivanti dal consolidamento economico delle imprese di maggiori dimensioni, dall’altro le piccole continuano a soffrire per la difficoltà a competere su un mercato nel quale le filiere produttive si sono ingrandite sino a comprendere la presenza di fornitori e contoterzisti dei Paesi emergenti”. Continua Menarin: “A livello settoriale, c’è un ottimo comparto Metalmeccanico che può considerarsi l’elemento trainante di tutta l’industria nel suo complesso, mentre il settore Orafo e quello Moda mostrano ancora segnali di sofferenza. Fanno ben sperare le previsioni degli imprenditori nel lungo periodo, con buone aspettative rispetto ad un moderato aumento della domanda e dell’offerta. La vera sfida, oggi, rimangono gli investimenti in innovazione, ricerca e progettazione, che consentono di differenziarci rispetto ai competitors esteri”. Tessile-abbigliamento-concia - L’andamento del settore registra un lieve calo della produzione (-0,8%) e del fatturato (-0,5%), ed una moderata flessione della domanda interna (3,3%) con una contrazione occupazionale (-2,8%). Solo la domanda estera è cresciuta (+7,6%). Nell’insieme si tratta di un quadro di rallentamento. Nel confronto con il trimestre precedente c’è un recupero in particolare domanda estera (+25,5%), fatturato (7,1%) e occupazione (+0,8%). La domanda interna rimane invariata, mentre la produzione evidenzia una netta flessione (-10,1%) tenendo conto della pausa estiva di moltissime aziende. Settore Metalmeccanico - E’ considerato il settore trainante dell’industria vicentina. Nel raffronto su base annua si registra un incremento di tutti gli indicatori congiunturali: +6,7% la produzione, +3% la domanda interna, +5,3% la domanda estera, + 7% il fatturato e 1,5% l’occupazione. Dunque anche i posti di lavoro in questo settore aumentano in prospettiva tendenziale. Nel raffronto con il secondo trimestre dell’anno in corso si nota invece una flessione complessiva determinata dalla pausa feriale: -4,4% la produzione, -4,3% la domanda interna, -2,5% la domanda estera, -6,1% il fatturato, -6,3% l’occupazione. Settore Orafo - Ancora segnali di sofferenza nel confronto su base annuale: produzione (-3,4%), domanda interna (-1,1%) e quella estera (-2%). Il fatturato rimane invariato mentre l’occupazione scende di 4 punti percentuali. Il paragone con il trimestre precedente conferma l’impostazione involutiva del settore. Ovviamente anche qui ha un certo peso l’intervallo estivo nel determinare le più accentuate flessioni: -8,6% la produzione, -0,8% la domanda interna, -4,2% la domanda estera, -10,4% il fatturato, -0,1% l’occupazione. Altre Industrie Manifatturiere - Il consuntivo delle “altre industrie manifatturiere”, comprendenti in particolare quelle alimentari, cartarie e poligrafiche, della gomma e della plastica, denota una situazione nel complesso positiva nella comparazione annuale. La produzione realizza un leggero incremento (+1,3%), mentre degna di nota è la crescita del fatturato (+5,5%). Non molto dinamica invece la domanda, che comunque realizza un lieve aumento per la componente interna (+0,6%) di contro a quella estera che invece flette leggermente (-0,9%). Positivo, sia pure in misura contenuta, è anche l’andamento occupazionale (+0,3%). Nella comparazione con il trimestre precedente si nota al contrario una contrazione di tutti gli indicatori congiunturali: la produzione scende del 6%, la domanda interna del 2,3%, la domanda estera del 2,8%, il fatturato del 5,3% e l’occupazione dell’1,6%. .  
   
   
REGGIO EMILIA: RALLENTA IL RITMO DI CRESCITA DELL’INDUSTRIA MANIFATTURIERA LOCALE.  
 
Reggio emilia, 29 novembre 2007 - Lo rileva la consueta indagine trimestrale condotta dal sistema camerale ed analizzata dall’ufficio studi dell’Ente reggiano. Nel terzo trimestre dell’anno la produzione, rispetto a un anno fa, è cresciuta dell’1,6% a fronte del +3,1% del primo trimestre, mentre il fatturato ha segnalato un +1,5% (era il +3,9% nel primo trimestre). I listini prezzi hanno rilevato, nel contempo, incrementi di poco superiori all’1%. Andamento tendenziale rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente di alcuni indicatori: gli ordini, che hanno continuato ad assicurare alle aziende reggiane quattro mesi in media di produzione, sono cresciuti al ritmo dell’1% (due punti e mezzo in meno rispetto a quanto rilevato i primi mesi dell’anno). Sono stati sostenuti più dalla domanda estera che dal mercato interno. Nel loro insieme, infatti, gli ordini risultano aumentati intorno all’1%; i soli esteri del 2,9%. Le giacenze di magazzino sono ritenute fisiologiche dall’87% delle aziende intervistate; il 6% le indica “scarse” ed il rimanete 7% in esubero. Le previsioni formulate dagli imprenditori reggiani per l’ultimo scorcio dell’anno posizionano le lancette in territorio positivo. La componente degli ottimisti prevale in buona misura su quella dei pessimisti. In sintesi, quindi, ordini e, conseguentemente, produzione e fatturato dovrebbero proseguire sul sentiero della crescita. .  
   
   
OSSERVATORIO SULLE SPESE DELLE FAMIGLIE TORINESI  
 
Torino, 29 novembre 2007 – È stata presentata il 27 novembre alla Camera di commercio di Torino la decima edizione dell’Osservatorio sulle spese delle famiglie torinesi, indagine condotta in collaborazione con Ascom e Confesercenti Torino. Lo studio monitora la struttura e i livelli della spesa sostenuta dai nuclei familiari, in base alle loro caratteristiche, individuando abitudini di acquisto e preferenze dei consumatori. Sottolinea Alessandro Barberis, Presidente della Camera di commercio di Torino: ”L’osservatorio è fondamentale per capire meglio e conoscere da vicino la situazione effettiva e percepita dell’economia delle famiglie torinesi. Si tratta di uno strumento flessibile che ci permette, di volta in volta, di approfondire gli argomenti di maggiore interesse. Inoltre, la sua attività decennale ci consente analisi di lungo periodo e fornisce la possibilità d’individuare evoluzione e tendenze della spesa dal 1996 ad oggi. ” L’indagine, curata dal prof. Luigi Bollani, docente di Statistica presso l’Università degli Studi di Torino, coinvolge un campione di 240 famiglie torinesi nel 2006, a cui viene proposto di utilizzare un libretto di acquisti, dove riassumere le spese correnti della famiglia nel corso della settimana, e un questionario, dove annotare le spese effettuate a intervalli più lunghi (p. Es. Per beni durevoli, per l’abitazione, etc. ). Il campione rispecchia in modo proporzionale la distribuzione delle famiglie della città di Torino secondo caratteristiche socio-demografiche importanti ai fini dell’analisi, come il numero dei componenti e la situazione famigliare (single, coppia senza figli, coppia con figli). I risultati provvisori della presente indagine erano stati presentati ad aprile 2007 nell’ambito dell’analogo Osservatorio condotto da Unioncamere Piemonte e Regione Piemonte. L’indagine individua nel 2006 una spesa media complessiva di 2. 358 euro a famiglia (escludendo manutenzioni alla casa e acquisti di autoveicoli). Il 13% (304 euro) è assorbito dal comparto alimentare, il restante 87% (2. 054 euro) dal comparto non alimentare. Complessivamente la spesa è aumentata di circa il 3% rispetto al 2005. Dal 2005 la spesa alimentare sale di quasi 40 euro (14%), quella non alimentare rimane quasi costante con un incremento inferiore all’1,5% (30 euro). Capacità di risparmio: sono più del 55% le famiglie campione che nel 2006 dichiarano di non aver risparmiato. Tra le altre, più di metà registrano un risparmio inferiore al 15% del reddito famigliare. Focus sui consumi di fine anno: nel 2006 a Torino si è speso meno in regali natalizi rispetto al resto della regione (solo capoluoghi) specie per abbigliamento, articoli sportivi e gioielleria; i regali sono stati indirizzati in misura maggiore all’esterno dell’ambito familiare. Spesa media di 50-60 euro a famiglia per ciascuno dei tre appuntamenti di fine anno: cena di Natale (a casa o dai parenti), pranzo di Natale (qualche volta al ristorante: 10% dei componenti), cena di Capodanno (al ristorante il 20% dei componenti). Confronto negli anni: in occasione del decimo anno dell’Osservatorio, è stata analizzata la tendenza dei consumi negli ultimi 5 e 10 anni: in lieve calo l’incidenza del comparto alimentare; tra i generi non alimentari cresce la quota per l’abitazione, diminuisce quella per ricreazione e altri beni o servizi non essenziali. .  
   
   
TUTELA DEI CONSUMATORI. DONAZZAN: “420MILA EURO PER LE ASSOCIAZIONI DEL SETTORE”  
 
Venezia, 29 novembre 2007- “180mila euro oltre i 240mila già previsti dalla legge regionale per gli interventi in materia di tutela dei consumatori (piano di riparto ex legge regionale 3/85): ammontano, dunque, a 420 mila euro i finanziamenti stanziati dalla Regione del Veneto come contributo alle associazioni del settore”. Lo ha comunicato Elena Donazzan, assessore alla Tutela del consumatore e sicurezza alimentare durante la Consulta veneta dei prezzi e dei consumi che si è tenuta a Palazzo Balbi, sede della Giunta regionale, a Venezia. I progetti selezionati e finanziati riguardano il consumo etico e i corretti stili alimentari. Spiega l’Assessore: “Le proposte delle associazioni sono apprezzabili e meritevoli sia perché si rivolgono principalmente ai ragazzi e ai giovani che sono il futuro del Veneto sia perché presentano un forte messaggio ormai condiviso e cioè la necessità di sensibilizzare le persone ad adottare stili di vita sani. ” Conclude Donazzan: “Un consumo non consapevole può distorcere la capacità delle famiglie di gestire il proprio potere d’acquisto: il nostro compito è, pertanto, quello di tutelare il consumatore veicolando messaggi corretti e validi. ” .  
   
   
LIGURIA, IMMIGRAZIONE, ASSESSORE VESCO: "LAVORO E INTEGRAZIONE I TEMI PRINCIPALI ALL’ORDINE DEL GIORNO" SI È SVOLTA QUESTA MATTINA IN REGIONE LA PRIMA RIUNIONE DELLA CONSULTA PER L’IMMIGRAZIONE  
 
 Genova, 29 Novembre 2007 - Si è svolto ieri mattina il primo incontro di insediamento della Consulta regionale per l’integrazione dei cittadini stranieri immigrati la cui istituzione è prevista dall’articolo 7 della legge regionale "Norme per l’accoglienza e l’integrazione sociale delle cittadine e dei cittadini stranieri immigrati". La Consulta, presieduta dall’Assessore alle Politiche dell’Immigrazione Giovanni Enrico Vesco, è composta da 30 membri tra i quali vi sono rappresentanti dei cittadini stranieri immigrati presenti in Liguria provenienti dalle aree dell’America Latina, dell’Africa, dei Paesi balcanici e del mondo arabo (12), delle associazioni di volontariato (5), dei sindacati e delle associazioni di categoria e rappresentanti degli Enti Locali, partecipanti tutti a titolo gratuito. Obiettivo della Consulta sostenere la Regione nella definizione delle politiche e degli interventi necessari ad affrontare il fenomeno migratorio, ma anche favorire l’accesso e la partecipazione ai processi decisionali da parte dei cittadini stranieri immigrati e delle associazioni che si occupano a vario titolo di immigrazione, mantenendo e volorizzando la rete di relazioni con il tessuto sociale ligure che si è venuta costituendo in questi ultimi anni ed è stata alla base della legge regionale approvata il 20 febbraio 2007. "Si tratta di un organismo – spiega l’assessore regionale alle Politiche dell’Immigrazione - che noi reputiamo di grande importanza, i cui compiti sono quelli di formulare proposte propedeutiche alla stesura del piano regionale triennale per l’integrazione dei cittadini stranieri immigrati, esprimere pareri sulle iniziative di settore, formulare proposte per lo svolgimento di studi e approfondimenti sull’immigrazione". Grazie alla sua composizione eterogenea si potranno affrontare le tematiche chiave del fenomeno, che sono state vagliate per la prima volta oggi, considerandole dai diversi punti di vista e declinandole secondo le specificità territoriali. Tra i primi interventi l’assessore Vesco ha citato quest’oggi quello per la partecipazione degli immigrati al voto per le elezioni amministrative e alle conseguenti azioni di pressione sul Governo. Già dalla prima riunione di primaria importanza sono apparse le problematiche in materia di lavoro e sicurezza, istruzione e formazione, accesso alla casa e ai servizi socio-sanitari, con una particolare attenzione alla tutela dei soggetti più deboli, ovvero il sistema di opportunità dalle quali dipende la possibilità di una vita dignitosa e di una mobilità sociale. "Con l’avvio dei lavori della Consulta – ha aggiunto l’assessore Vesco –inizia una nuova fase delle politiche dell’Immigrazione della Regione, caratterizzata da un maggior coinvolgimento della società civile e soprattutto dalla partecipazione, per la prima volta in Liguria, dei cittadini migranti ai processi decisionali". Vesco ha inoltre illustrato le iniziative messe a punto dal suo Dipartimento in materia di politiche dell’Immigrazione, ricordando i due bandi, approvati nel mese di luglio, il primo di 700. 000 euro per la concessione di contributi per finanziare il recupero di strutture e di luoghi di aggregazione per immigrati e il secondo di 60. 000 euro, destinato ad interventi di comunicazione ed integrazione interculturale; e accanto l’approvazione di un progetto che porteranno avanti le Province liguri sulla prevenzione delle devianze dei giovani stranieri dai 16 ai 25 anni presenti in Liguria. Inoltre l’assessore regionale ha presentato il progetto indirizzato al Ministero della Solidarietà sociale, di un’agenzia sociale per la casa portato avanti insieme all’assessore per le Politiche abitative della Regione, Maria Bianca Berruti. .  
   
   
"LA GRAMMATICA DEL DIALOGO", VENERDI´ 30 NOVEMBRE E 7 DICEMBRE INCONTRI SU ISLAM  
 
Perugia, 29 novembre 2007 - Con due incontri sull´Islam, si conclude il percorso di conoscenza degli elementi costitutivi delle differenti religioni attivato nell´ambito del progetto "La grammatica del dialogo", promosso dall´associazione "Laboratoriosì" (Laboratorio per la società interculturale), con il contributo della Regione Umbria. Il primo incontro si terrà venerdì 30 novembre, alle 17, nel Salone d´Onore di Palazzo Donini a Perugia. A parlare di "Islam plurale: mutamenti storici e realtà attuale" sarà il caporedattore della rivista "Confronti" Mostafat El Ayoubi. Interverrà, tra gli altri, l´imam di Perugia Abdel Qader. Il secondo incontro, il 7 dicembre sempre a partire dalle 17 nel Salone d´Onore di Palazzo Donini, analizzerà il tema "L´islam e l´Occidente: la reinterpretazione delle fonti religiose". Oltre a El Ayoubi e Qader, interverrà l´assessore regionale alle Politiche sociali Damiano Stufara. I due appuntamenti concludono un ciclo di incontri sul territorio, che hanno coinvolto immigrati e non, organizzati da "Laboratoriosì" in collaborazione con l´associazione "Agire politicamente", i "Giovani musulmani d´Italia", con il contributo della Regione e il patrocinio del Comune di Perugia. L´obiettivo, spiegano i promotori, è quello di favorire il dialogo interculturale e interreligioso, "un´istanza ineludibile del nostro tempo, una necessità vitale per la mutua comprensione e la costruzione di un nuovo rapporto tra le civiltà". Da qui è scaturito il percorso di conoscenza delle religioni, a partire dall´Islam, "per facilitare l´incontro e la relazione con l´Alterità". .  
   
   
C’ERA UNA VOLTA L’ABC DELL’IMPRESA FEMMINILE  
 
Mantova, 29 novembre 2007 - Il Comitato per l’imprenditoria femminile della Camera di Commercio di Mantova, presieduto da Annick Mollard, organizza per domenica 2 dicembre alle 15:30, al Mantova Multicenter di largo Pradella 1/b, un evento che ha lo scopo di far conoscere l’impresa femminile in tutte le sue molteplici sfaccettature. La modalità dell’incontro sarà nuova e innovativa. Non sarebbe infatti corretto parlare semplicemente di un convegno dal momento che vi saranno intermezzi creativi, con la partecipazione di bambini e bambine che rivolgeranno domande alle imprenditrici presenti, vi sarà una “moder-attrice”, Beatrice Pallone, che regolerà gli interventi e darà il ritmo al pomeriggio mentre un’artista, Elena Baboni, ritrarrà alcuni volti dei presenti in sala. Tra le novità non va trascurata l’accoglienza: i partecipanti all’appuntamento saranno accolti da un chocolate party con bevande calde, pasticcini, torte e bon bon. Si parlerà del rapporto con l’altro sesso, delle difficoltà che le donne hanno di conciliare lavoro, casa e famiglia, della qualità della relazione tra le donne, della presenza e del ruolo femminile nel settore imprenditoriale e occupazionale. L’intenzione delle organizzatrici è comunque di rendere questi temi accessibili a tutti, anche a un pubblico molto giovane, a partire dai sei anni di età, coniugando la dimensione teorico e specialistica con quella ludica e divulgativa. L’iniziativa, nata per celebrare l’anno europeo delle pari opportunità, ha avuto anche il patrocinio del Comune e della Provincia di Mantova. La presidente del Comitato, che è rappresentante dell’Unione del commercio, del turismo e dei servizi farà gli onori di casa. Si susseguiranno poi i contributi di Davide Cornacchia, rappresentante della giunta camerale, di Elisa Malerba di Confindustria, Regina Pasetto di Confagricoltura, Morena Torelli della Confederazione Italiana Agricoltori, Anna Maria Bonora della Coldiretti, Susy Bombana dell’Unione Provinciale degli Artigiani, Caterina Belluzzi della Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola Media Impresa, Angiolina Bompieri dell’Associazione Piccole e Medie Industrie, Fabiola Caprioli di Confcooperative e Arianna Visentini di Legacoop. E’ previsto l’intervento di Fiorenza Brioni, nella duplice veste di donna e amministratrice del Comune di Mantova. Per informazioni è possibile rivolgersi alla Segreteria Organizzativa di Promoimpresa, azienda speciale della Camera di Commercio di Mantova, in largo Pradella 1, telefonando allo 0376 223765 o consultando il sito internet all’indirizzo www. Mn. Camcom. It. .  
   
   
PARI OPPORTUNITÀ, LUNEDÌ 3 DICEMBRE CONVEGNO A PALAZZO DUCALE NELL´ANNO EUROPEO DELLE PARI OPPORTUNITÀ UN CONVEGNO DELLA REGIONE METTE A CONFRONTO LE DIFFERENTI ESPERIENZE  
 
 Genova, 29 novembre 2007 - "Con le donne un nuovo futuro per tutti, quali strumenti delle istituzioni per le politiche di genere". E´ questo il titolo del convegno che si svolgerà lunedì 3 dicembre alla Sala del Munizioniere presso il Palazzo Ducale di Genova, promosso dall´assessorato alle Pari Opportunità della Regione Liguria. Nell´anno europeo delle Pari opportunità l´obiettivo è quello di mettere a confronto i differenti strumenti a favore delle politiche di genere avviati dalle Istituzioni. A cominciare dalla legge sulle Pari Opportunità della Regione Liguria promossa dall´assessore, Maria Bianca Berruti e pronta ad essere varata dalla Giunta regionale. "Obiettivo - spiega l´assessore Berruti - è quello di superare le discriminazioni sui luoghi di lavoro, favorire l´occupazione femminile, migliorare la vivibilità urbana e incoraggiare un cambiamento a cominciare dalle Istituzioni, prevedendo ad esempio un 50% di donne tra i concorrenti ai concorsi". Per arrivare infatti a garantire una piena occupazione al femminile è necessario recuperare il ritardo che separa le donne italiane da quelle europee, tenendo conto che in quanto a occupazione femminile tra i 15 e i 64 anni la Liguria con il suo 57,7% è al di sotto dei tassi delle regioni del Nord attestate al 59,3%, mentre il tasso di attività della popolazione maschile ligure di età compresa tra i 15 e i 64 anni si mantiene al di sopra del 75%. Anche se dal 2000 al 2006 la crescita dell´occupazione in Liguria di 30. 000 unità è essenzialmente determinata dall´aumento del 5,1% del tasso di attività femminile. Di tutto questo e delle innovazioni da introdurre nella legislazione per incidere sugli atti di governo degli Enti locali si parlerà lunedì nel corso del convengo che prenderà il via alle 10,30 e si concluderà alle 17. All´iniziativa parteciperanno, oltre all´assessore regionale alle Pari Opportunità, Maria Bianca Berruti, il presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando, la sindaco di Genova, Marta Vincenti, la vicepresidente della provincia, Marina Dondero, Pia Elda Locatelli, parlamentare europea della commissione Diritti e Pari Opportunità, Silvia Della Monaca, capo dipartimento diritti e pari opportunità della Presidenza del consiglio dei Ministri. Seguiranno nel pomeriggio, a partire dalle 14,30, gli interventi di Roberta Pinotti, presidente della Commissione Difesa della Camera, e degli assessori alle Pari Opportunità delle Regioni Piemonte, Toscana, Marche, Lazio e Liguria moderati da Tiziana Bartolini, direttore di Noi Donne. .  
   
   
PICCOLE IMPRESE, GRANDI IMPRENDITRICI INDAGINE, FONDO DI GARANZIA E PROTOCOLLO D’INTESA PER L’ACCESSO AL CREDITO  
 
 Torino, 29 novembre 2007 - Lunedì 3 dicembre 2007 alle ore 9. 30, presso la Sala Giolitti del Centro Congressi Torino Incontra in via Nino Costa 8, verrà presentata l’indagine “Piccole imprese, grandi imprenditrici” promossa da Regione Piemonte con il supporto del Ministero dello Sviluppo Economico e realizzata da Unioncamere Piemonte, soggetto istituzionale che ha le competenze e l’ esperienza per fornire il necessario supporto tecnico ed è in grado di interagire con le Camere di commercio locali, con i Comitati provinciali per l’ Imprenditoria femminile e con le associazioni interessate. Per favorire il tessuto imprenditoriale, in particolare quello femminile, occorrono non solo strumenti d’incentivazione finanziaria, ma anche servizi a supporto della cultura imprenditoriale. A queste esigenze si è cercato di dare risposta in prima battuta con il Programma regionale V bando e ora con il Vi bando che prevede la diffusione di informazioni mirate, la realizzazione di servizi di consulenza e assistenza tecnica, di progettazione organizzativa e di supporto all’imprenditoria femminile. A distanza di due anni dalla prima indagine sull’imprenditoria femminile in Piemonte, Regione Piemonte e Unioncamere Piemonte presentano un aggiornamento dello studio suddiviso in due parti: la prima rappresenta un’analisi articolata delle imprenditrici piemontesi, delle loro imprese e dell’evoluzione di queste ultime nel tempo. La seconda analizza, invece, i risultati di un’indagine telefonica condotta attraverso 500 interviste ad imprenditrici piemontesi con l’obiettivo di valutare il percorso tipico dell’imprenditrice: dall’idea ai risultati della sua iniziativa, passando per la ricerca di finanziamenti pubblici e privati e per la soluzione di problematiche imprenditoriali, arrivando alla conciliazione fra la vita privata e lavorativa. Dopo il saluto di Massimo Deandreis, Direttore Unioncamere Piemonte; l’Assessore regionale al Welfare e al Lavoro Teresa Angela Migliasso illustrerà le politiche della Regione Piemonte a favore dell’imprenditoria femminile. Seguiranno le relazioni sui risultati dell’indagine, a cura di Giuseppe Russo, docente del Politecnico di Torino ed economista Step, e di Filippo Chiesa, ricercatore Step. Prenderanno quindi la parola Francesco Viano, Direttore della Direzione regionale Istruzione, formazione professionale e lavoro, che illustrerà il fondo di garanzia femminile e giovanile, e Marina Tabacco, Presidente Commissione regionale Abi del Piemonte, che approfondirà il tema del ruolo delle banche nella realizzazione del progetto imprenditoriale. Infine, interverrà Graziella Bramardo, Coordinatrice dei Comitati provinciali per l’imprenditoria femminile. Il convegno vedrà anche la firma del Protocollo d’intesa tra Regione Piemonte, Unioncamere Piemonte e Commissione Regionale Abi del Piemonte per agevolare l’accesso al credito per le imprese a conduzione o prevalente partecipazione femminile. I firmatari dell’accordo concordano infatti sulla necessità di un’unica strategia a livello regionale per favorire l’accesso al credito da parte delle imprenditrici e per agevolare l’attuazione della legislazione regionale in materia e dei programmi gestiti da Regione Piemonte e Unioncamere Piemonte. .  
   
   
PRESENTAZIONE INDAGINE SULL’IMPRENDITORIA FEMMINILE  
 
Torino, 29 novembre 2007 - Lunedì 3 dicembre 2007 alle ore 9. 30, presso la Sala Giolitti del Centro Congressi Torino Incontra in via Nino Costa 8, verrà presentata l’indagine “Piccole imprese, grandi imprenditrici” promossa da Regione Piemonte con il supporto del Ministero dello Sviluppo Economico e realizzata da Unioncamere Piemonte, soggetto istituzionale che ha le competenze e l’esperienza per fornire il necessario supporto tecnico ed è in grado di interagire con le Camere di commercio locali, con i Comitati provinciali per l’Imprenditoria femminile e con le associazioni interessate. Per favorire il tessuto imprenditoriale, in particolare quello femminile, occorrono non solo strumenti d’incentivazione finanziaria, ma anche servizi a supporto della cultura imprenditoriale. A queste esigenze si è cercato di dare risposta in prima battuta con il Programma regionale V bando e ora con il Vi bando che prevede la diffusione di informazioni mirate, la realizzazione di servizi di consulenza e assistenza tecnica, di progettazione organizzativa e di supporto all’imprenditoria femminile. A distanza di due anni dalla prima indagine sull’imprenditoria femminile in Piemonte, Regione Piemonte e Unioncamere Piemonte presentano un aggiornamento dello studio suddiviso in due parti: la prima rappresenta un’analisi articolata delle imprenditrici piemontesi, delle loro imprese e dell’evoluzione di queste ultime nel tempo. La seconda analizza, invece, i risultati di un’indagine telefonica condotta attraverso 500 interviste ad imprenditrici piemontesi con l’obiettivo di valutare il percorso tipico dell’imprenditrice: dall’idea ai risultati della sua iniziativa, passando per la ricerca di finanziamenti pubblici e privati e per la soluzione di problematiche imprenditoriali, arrivando alla conciliazione fra la vita privata e lavorativa. Dopo il saluto di Massimo Deandreis, Direttore Unioncamere Piemonte; l’Assessore regionale al Welfare e al Lavoro Teresa Angela Migliasso illustrerà le politiche della Regione Piemonte a favore dell’imprenditoria femminile. Seguiranno le relazioni sui risultati dell’indagine, a cura di Giuseppe Russo, docente del Politecnico di Torino ed economista Step, e di Filippo Chiesa, ricercatore Step. Prenderanno quindi la parola Francesco Viano, Direttore della Direzione regionale Istruzione, formazione professionale e lavoro, che illustrerà il fondo di garanzia femminile e giovanile, e Marina Tabacco, Presidente Commissione regionale Abi del Piemonte, che approfondirà il tema del ruolo delle banche nella realizzazione del progetto imprenditoriale. Infine, interverrà Graziella Bramardo, Coordinatrice dei Comitati provinciali per l’imprenditoria femminile. Il convegno vedrà anche la firma del Protocollo d’intesa tra Regione Piemonte, Unioncamere Piemonte e Commissione Regionale Abi del Piemonte per agevolare l’accesso al credito per le imprese a conduzione o prevalente partecipazione femminile. I firmatari dell’accordo concordano infatti sulla necessità di un’unica strategia a livello regionale per favorire l’accesso al credito da parte delle imprenditrici e per agevolare l’attuazione della legislazione regionale in materia e dei programmi gestiti da Regione Piemonte e Unioncamere Piemonte. .  
   
   
SERVIZI ALLA PRIMA INFANZIA. L’ASSESSORE VALDEGAMBERI ANNUNCIA L’INCREMENTO DI 9 MILIONI DI EURO PER IL POTENZIAMENTO DI CENTRI INFANZIA ASILI NIDO, NIDI IN FAMIGLIA E AZIENDALI.  
 
Venezia, 29 novembre 2007 - “La Giunta regionale ha incrementato di 9 milioni di euro le risorse per il 2007 a favore dei servizi per la prima infanzia del Veneto”. Lo annuncia l’assessore alle politiche sociali Stefano Valdegamberi, che il 27 novembre ha proposto alla Giunta regionale l’approvazione di un importante provvedimento destinato a rafforzare nella nostra regione la rete dei servizi rivolti ai bambini da 0 a 3 anni. “Si tratta di un contributo straordinario che la nostra regione ha negoziato con il Ministero della famiglia e che premia l’alto livello dei servizi alla prima infanzia nella nostra regione, tra le prime in Italia ad avvicinarsi all’Obiettivo di copertura del 33% della domanda posto dal Consiglio Europeo di Lisbona del 2000, da raggiungersi entro il 2010”. I servizi interessati sono gli asili nido, i centri per l’infanzia, i servizi innovativi, i nidi in famiglia e aziendali, per i quali la spesa regionale per il sostegno alla gestione è stata nel 2007 di quasi 20 milioni di euro e di 4 milioni di euro in conto capitale per la creazione di nuove strutture. “La somma verrà ripartita prossimamente – comunica l’assessore Valdegamberi – e vuole rappresentare un ulteriore segnale di attenzione da parte della Regione Veneto nei confronti di questa grande realtà di servizi alla famiglia, che in Veneto è composta in parti pressoché uguali da servizi creati e gestiti da realtà pubbliche e private. “Dal 2000 al 2006 – ricorda l’assessore regionale – il numero di posti disponibili in servizi alla prima infanzia è quasi triplicato, aumentando del 274% e passando da 8. 813 posti del 2001 ai 23. 748 di oggi, che coprono il 20 per cento della fascia d’età interessata. Ed importanti sono stati anche gli incrementi degli stanziamenti, che hanno reso concreta l’espansione di questi servizi in tutto il territorio regionale passando dai 13 milioni di euro del 2001 ai quasi 20 odierni. “Il piano straordinario di interventi – spiega ancora l’assessore Valdegamberi - comprenderà inoltre la collaborazione con il privato sociale per far entrare nella rete comune i ‘nidi in famiglia’; la messa in opera di interventi strutturali che consentano di realizzare servizi alla prima infanzia dove non esistano o non siano sufficienti alla copertura del fabbisogno dei residenti; incentivare l’apertura di nidi nei luoghi di lavoro, aperti anche al territorio, per meglio conciliare i tempi di lavoro e di vita dei genitori; incrementare i posti per i servizi alla prima infanzia”. .  
   
   
INVESTIMENTO IMMOBILIARE ITALIANO A SOFIA  
 
Sofia, 29 novembre 2007 - Un nuovo edificio con design d´avanguardia è stato pianificato a Sofia. L´investimento è della società italiana Casa Chic, mentre il progetto è dell´italiana Panidea Project. La notizia è stata riportata dall´Ice. Entro la fine dell´anno sarà bandita la gara per la scelta del costruttore, mentre i lavori dovranno cominciare all´inizio del 2008. La posizione dell´edificio è strategica, vicino all´anello di circonvallazione di Sofia, prossimo sia ai quartieri e alle ville ai piedi del Monte Vitosha, sia al viale Bulgaria che porta direttamente al centro della città. L´edificio avrà spazio disponibile per 35 mila metriquadri, di cui 12 mila destinati ad uffici. L´investimento di Casa Chic è di circa 25 milioni di euro. .  
   
   
FORMIGONI A COOP.COSTRUZIONI: COMPETITIVITA´, CASE E LAVORO INTERVENTO DEL PRESIDENTE ALL´ASSEMBLEA DI ANCPL-LEGACOOP INFRASTRUTTURE E OSPEDALI ALTRI IMPEGNI "FORTI" DELLA REGIONE  
 
 Milano, 29 novembre 2007 - Una maggiore internazionalizzazione delle imprese, attraverso alleanze con grandi gruppi stranieri, per incrementare la competitività. Grande collaborazione per affrontare un problema che presenta risvolti sempre più critici e urgenti: la casa. Impegno delle imprese ad assicurare la sicurezza sul posto di lavoro. Questi i tre "pilastri" su cui costruire una ancor più efficace partnership tra Regione Lombardia e le imprese cooperative di costruzioni (Ancpl-legacoop), alla cui assemblea annuale è intervenuto oggi il presidente della Regione, Roberto Formigoni. "La Lombardia - ha detto il presidente - è pronta ad affiancare le imprese nella loro proiezione all´estero, come avvenuto recentemente nel corso della missione istituzionale nel Sud Est asiatico, conferma il suo impegno ad elaborare una normativa che metta nuove aree a disposizione per interventi di edilizia pubblica residenziale al minor costo possibile e, sul fronte della sicurezza sul lavoro, presenterà a breve il Piano d´Azione 2008-2010 che promuove la riforma dell´attività di controllo guardando all´impresa come ad un soggetto centrale ed attivo". L´alleanza tra istituzioni e mondo produttivo - ha aggiunto - è fondamentale per rilanciare politiche di sviluppo che vedano nelle grandi opere e nella realizzazione di infrastrutture prioritarie una leva decisiva per accrescere la competitività e l´attrattività del Paese". In questo quadro si inseriscono la creazione di Infrastrutture Lombarde, una società di scopo strategica che unisce il meglio della Pubblica Amministrazione e il meglio del mercato, e la Cal (Concessioni Autostradali Lombarde), una società promossa d´intesa con il Ministero delle Infrastrutture e partecipata interamente da Infrastrutture Lombarde e Anas. Un modello che "ha fatto scuola - ha commentato il presidente Formigoni - in quanto abbiamo registrato con orgoglio la presenza nella nuova legge finanziaria di una norma che prevede la possibilità di istituire società analoghe anche per altre Regioni". In entrambi i casi, la creazione di queste società ha garantito una consistente riduzione delle spese e dei tempi di realizzazione delle opere. Nel suo intervento il presidente ha anche ricordato l´impegno di Regione Lombardia per l´edilizia sanitaria: dal 1995 ad oggi sono stati aperti 532 cantieri su tutto il territorio regionale, con un intervento di quasi 3 miliardi di euro. Di questi interventi 371 sono già conclusi, 98 in fase di realizzazione, 63 approvati e in fase di avvio, mentre i nuovi ospedali in fase di realizzazione sono undici. Di particolare rilievo anche il fatto che, nei prossimi due anni, si apriranno cento cantieri per le infrastrutture di mobilità: fra queste autostrade, viabilità ordinaria, ferrovie, metropolitane, porti fluviali e interporti. Le più note sono Pedemontana (inizio lavori nel marzo 2010 e conclusione nel 2015), la Brebemi (inizio giugno 2009 e termine 2012, con totale copertura dei costi in project financing) e la Tangenziale Est Esterna di Milano, (Accordo di Programma siglato lo scorso 5 novembre). Il contesto che ha favorito questo "Rinascimento Lombardo", che passa anche attraverso la realizzazione dell´Altra Sede di Regione Lombardia, è caratterizzato da una legge regionale fortemente innovativa in materia di governo del territorio (n. Del 2005): gli operatori possono pertanto contare su un quadro normativo volto a promuovere la libertà e la capacità di iniziativa, favorita anche da interventi di riqualificazione della Pubblica Amministrazione che si sono tradotti nella semplificazione delle procedure. .  
   
   
INVESTIETICO: ACQUISTATO UN IMMOBILE AD USO “RESIDENZA SANITARIA ASSISTENZIALE” PER UN IMPORTO COMPLESSIVO PARI A EURO 24.500.000.  
 
Milano, 29 novembre 2007 - Investietico, fondo comune di investimento immobiliare chiuso quotato in Borsa dal 1 novembre 2004, gestito da Aedes Bpm Real Estate Sgr S. P. A. , ha perfezionato in data 27 novembre 2007 un preliminare di acquisto di un immobile cielo terra ad uso “Residenza Sanitaria Assistenziale” (Rsa) per un importo di Euro 24. 500. 000. L’atto definitivo di acquisto è stato fissato per il mese di gennaio 2008. L’edificio in questione, ceduto dal Polo Geriatrico Riabilitativo S. P. A. Di Milano, è situato in Via San Faustino 27 e si estende su una superficie lorda pari a circa 10. 000 mq, comprensiva dell’area destinata ai sevizi. Il preliminare di acquisto prevede l’esborso di un acconto prezzo pari a Euro 24. 500. 000, riconoscendo alla parte venditrice un’opzione di riacquisto dell’immobile entro la scadenza naturale del fondo, al prezzo sin d’ora stabilito di Euro 27. 000. 000. Grazie a tale operazione, salgono a 11 gli immobili presenti all’interno del portafoglio del fondo Investietico, raggiungendo un valore del patrimonio di oltre Euro 220. 000. 000. L’acquisizione dell’immobile Rsa rientra perfettamente nella strategia di sviluppo del fondo Investietico, focalizzata principalmente nell’attività di investimento nel settore healthcare, con una particolare concentrazione in talune città della Lombardia. .  
   
   
ENEL: OLTRE 160 MILIONI DI EURO DI PREMIO PER LA QUALITA’ DEL SERVIZIO ELETTRICO NEL 2006  
 
Roma, 29 novembre 2007 - Continua il miglioramento della continuità del servizio elettrico di Enel in Italia. Anche per il 2006, infatti, l’Autorità per l’energia elettrica e il gas (Aeeg) ha conferito ad Enel Distribuzione un riconoscimento economico netto di oltre 160 milioni di Euro (+35% rispetto al 2005) su un totale di circa 165 milioni di Euro di incentivi erogati. Per il 2005 il premio era stato di 118 milioni. Nel 2006, infatti, nonostante il nuovo meccanismo di regolazione che include interruzioni precedentemente attribuite a “cause esterne”, la durata media complessiva delle interruzioni per i clienti Enel è scesa a 51 minuti dai 63 del 2005, a fronte di un obiettivo tendenziale di 79 minuti fissato dall’Aeeg. Questo risultato è frutto dei notevoli investimenti che Enel ha effettuato sulla rete: circa 9,6 miliardi di euro nel periodo 2000-2006. Un impegno che ha consentito di raggiungere l’eccellenza a livello europeo. Il Sud nel 2006 ha visto un miglioramento significativo della qualità del servizio, con una diminuzione media della durata delle interruzioni di 16 minuti. Alcune regioni del Mezzogiorno hanno registrato risultati addirittura migliori della media nazionale: ad esempio il Molise con 28 minuti e la Basilicata con 48 minuti. Da segnalare, in particolare, il miglioramento in Abruzzo, dove si passa dai 106 minuti del 2005 ai 56 dello scorso anno. Nel Centro Italia, la media della durata delle interruzioni diminuisce di quasi 20 minuti. Si segnalano l’Umbria con 34 minuti, la Toscana con 39 minuti, le Marche con 41 minuti e il Lazio che dai 79 minuti del 2005 passa ai 55 minuti dello scorso anno. Risultati “record” al Nord - una media di 34 minuti di interruzione per cliente - con il Friuli a 21 minuti, la Lombardia a 28 e l’Emilia Romagna a 24 minuti, meno della metà della media nazionale. .  
   
   
LA REGIONE LAZIO PER L´ENERGIA SOLARE: PROGETTI PER IL FOTOVOLTAICO  
 
Roma, 29 novembre 2007 - Trasformare il Lazio in una regione verde: "Le energie alternative oggi disponibili: l´energia solare" è il titolo del convegno che si è svolto presso la Regione Lazio e a cui ha partecipato l’assessore all’ambiente Filiberto Zaratti che ha illustrato le iniziative della Regione sul fotovoltaico. "Tra febbraio e marzo prossimi partiranno i primi bandi dell´Assessorato all´Ambiente della Regione Lazio diretti a finanziare investimenti in impianti fotovoltaici" – ha sottolineato Zaratti. “Per i prossimi sette anni è prevista una spesa complessiva per le fonti rinnovabili di 164 milioni di euro tra fondi regionali, nazionali ed europei". Zaratti ha poi ricordato la modalità con cui la Regione renderà possibile la realizzazione dei progetti: "I fondi arriveranno a finanziare buona parte dei costi degli investimenti per gli impianti, un contributo in conto capitale che ha in particolare lo scopo di sostenere la competitività delle piccole e medie imprese laziali . A queste sono destinati il 50% degli stanziamenti ed il restante 50% agli enti locali". "Per i privati cittadini, oltre che per le imprese – conclude Zaratti -è previsto un fondo di rotazione che partirà a dicembre per finanziare in conto interesse investimenti per le rinnovabili ed efficienza energetica. Si tratta di 15 milioni di euro, gestiti da Sviluppo Lazio, che si accollerà gli interessi o il rischio dei mutui per gli investimenti. Fondi che si aggiungono a quelli previsti dal bando ancora aperto per 1,7 milioni di euro per incentivi per il solare termico". L’assessore ha infine annunciato a breve la firma di un protocollo d´intesa con l´assessorato all´Innovazione della Regione Piemonte per avviare una collaborazione tra il Polo solare organico del Lazio e il sistema della ricerca piemontese. .  
   
   
ENERGIA DA FONTI RINNOVABILI VENERDI´ 30 NOVEMBRE A PERUGIA SEMINARIO DI APPROFONDIMENTO SULLA REALIZZAZIONE DEGLI IMPIANTI DI PRODUZIONE  
 
Perugia, 29 novembre 2007 - Fornire alle amministrazioni pubbliche e alle imprese un´occasione per approfondire le problematiche connesse allo sviluppo degli impianti per la produzione di elettricità da fonti rinnovabili. È questo l´obiettivo del seminario organizzato da Regione, "Anci" (Associazione nazionale dei Comuni) dell´Umbria e "Aper" (Associazione dei produttori di energia da fonte rinnovabile), che si terrà venerdì 30 novembre a partire dalle 9 alla Sala Partecipazione di Palazzo Cesaroni. L´iniziativa servirà a informare sugli aspetti normativi e tecnici e sui sostegni economici previsti dalla Regione con i programmi comunitari 2007-2013. I lavori saranno aperti dal presidente dell´"Anci" Paolo Raffaelli. Seguiranno gli interventi di Pierluigi Manna, dirigente del Servizio Energia della Regione Umbria sui "nuovi scenari normativi per l´utilizzazione delle fonti rinnovabili": Gerardo Montanino, della Direzione operativa "Gse" (Gestore dei servizi elettrici) su "le fonti di energia rinnovabili: opportunità di mercato e meccanismi di incentivazione"; Marco Pigni, direttore di "Aper" su "gli extracosti della generazione elettrica da fonti di energia rinnovabili" e l´avvocato Simona Viola su "le fonti rinnovabili nell´ordinamento comunitario e italiano". Le valutazioni sul dibattito della mattinata saranno tratte da Ciro Becchetti, direttore allo Sviluppo economico della Regione Umbria. Il seminario riprenderà alle 14 con l´intervento di Alfio Todini, coordinatore del gruppo Energia dell´Anci, su "l´esperienza dei Comuni nell´applicazione della normativa in materia di fonti rinnovabili". Di "realizzazione degli impianti da fonte rinnovabile nell´esperienza delle imprese" parlerà Stefano Pisoni, direttore generale della "Sirci" di Gubbio. L´avvocato Viola illustrerà "il procedimento autorizzativo degli impianti da fonte rinnovabile", mentre Fabrizio Piergiovanni, responsabile "V. I. A. " della Regione Umbria parlerà della "Valutazione d´impatto ambientale degli impianti da fonti di energia rinnovabili nella normativa regionale". Al termine della discussione, concluderà il seminario l´intervento dell´assessore regionale all´Energia Mario Giovannetti. .  
   
   
FOTOVOLTAICO SEMPRE PIÙ COMPETITIVO GRAZIE AI NUOVI SISTEMI DI INCENTIVI AGLI INCENTIVI STATALI DEL NUOVO CONTO ENERGIA PARTITO QUEST’ANNO SI AFFIANCANO FONDI REGIONALI E NUOVI PRODOTTI BANCARI AD HOC CHE ARRIVANO A COPRIRE FINO AL 100% DEI COSTI DEGLI IMPIANTI .  
 
Roma, 29 novembre 2007 - L’energia solare è quella tra le fonti energetiche che riscuote il maggior favore tra i cittadini. Da quest’anno con il nuovo Conto Energia le procedure per accedere agli incentivi si fanno più semplici ed a questi si affiancano i fondi regionali e nuovi prodotti finanziari creati ad hoc da alcune banche che arrivano a finanziare fino al 100% dei costi degli impianti. Tra febbraio e marzo partiranno i primi bandi dell’Assessorato all’Ambiente della Regione Lazio diretti a finanziare investimenti in impianti fotovoltaici. “Proprio in questi giorni abbiamo definito i contenuti della nuovo Por 2007/2013. Dal 2006 fino al 2013 la spesa complessiva per le fonti rinnovabili è di 164 milioni di euro tra fondi regionali, nazionali ed europei” ha detto l’Assessore all’Ambiente e Cooperazione tra i Popoli della Regione Filiberto Zaratti intervenuto al Convegno “Le energie alternative oggi disponibili: l’energia solare” che si è svolto alla Regione Lazio. “I fondi arriveranno a finanziare buona parte dei costi degli investimenti per gli impianti, un contributo in conto capitale che ha in particolare lo scopo di sostenere la competitività delle piccole e medie imprese laziali - ha continuato Zaratti – proprio a queste sono destinati il 50% degli stanziamenti ed il restante 50% agli enti locali. L’obiettivo è di spenderli nel periodo 2007/2013”. Per i privati cittadini, oltre che per le imprese, è previsto un fondo di rotazione che partirà a dicembre per finanziare in conto interesse investimenti per fonti rinnovabili ed efficienza energetica 15 milioni di investimenti che saranno gestiti da Sviluppo Lazio e che si accollerà gli interessi od il rischio dei mutui per gli investimenti. Fondi che si aggiungono a quelli previsti dal bando ancora aperto per 1,7 milioni di euro per incentivi per il solare termico per privati e imprese gestito sempre da Sviluppo Lazio. Il capitale speso per impianti di piccole o grandi dimensioni sia per piccole utenze domestiche che per grandi aziende si può recuperare ad impianto avviato attraverso un incentivo statale erogato dal Gestore dei Servizi Elettrici. E’ l’ente del Ministero dell’Economia e delle Finanze che opera d’intesa con il Ministero dello Sviluppo Economico, che paga in base all’energia prodotta. Da quest’anno con il Dm 19/2/2007 è partita la seconda fase per il fotovoltaico: il nuovo ‘conto energia’, procedure più snelle e semplificate per richiedere l’incentivazione al Gse. Con l’entrata in vigore, il 13 aprile 2007 della delibera dell’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas (Aeeg) tutti, privati e aziende, possono installare impianti fotovoltaici e diventare produttori di energia da utilizzare in proprio o rivendere all’Ente gestore della rete o sul libero mercato per una potenza incentivabile complessiva di 1. 200 Mw. L’energia elettrica prodotta da un impianto oggi viene remunerata per 20 anni dal Gse e l’incentivo va da 0,36 euro a 0,49 per ogni Kwh prodotta, a seconda della potenza nominale. Nel 2006 sono stati prodotti 35 milioni di kilowattora dal fotovoltaico (+12,9% rispetto al 2005), 4. 254 impianti in esercizio per una potenza totale di 40,5 Mw. Le banche si fanno carico di risolvere le questioni tecnico-burocratiche e finanziarie attraverso nuovi prodotti finanziari creati ad hoc. “Si tratta di prodotti rivolti sia a i privati che a imprese o anche condomini dedicati a supportare lo sviluppo del mercato fotovoltaico” ha spiegato Marcello Paoli responsabile marketing Piccole Imprese del Banco Popolare, il gruppo bancario che conta 2. 200 sportelli in Italia, intervenuto al Convegno di questa mattina, organizzato dall’Associazione Microcosmi e dal Gruppo Maurizi con il patrocinio dell’Assessorato all’Ambiente della Regione Lazio, del Consiglio Nazionale dei Chimici e dell’Ordine dei Chimici. “Le durate di finanziamento sono superiori a quelle che si trovano nel sistema bancario, fino a 15 anni, con spread molto competitivi in grado di soddisfare le esigenze sia di chi vuole installare un impianto che delle società installatrici, senza garanzie reali nè personali o in forma ipotecaria. L’importo finanziabile arriva fino al 100% del valore dell’impianto e per i privati è inclusa anche l’Iva. Inoltre c’è la possibilità di una polizza assicurativa che copre sia i danni diretti che indiretti”. Segnali promettenti per l’energia solare anche sul fronte della ricerca - Nel Lazio si trova uno dei tre centri di ricerca esistenti al mondo sulla tecnologia solare. Insieme a quelli in Giappone e Germania, tra i centri all’avanguardia c’è il Polo di ricerca sul Solare Organico Università di Roma ‘Tor Vergata’ finanziato per 6 milioni di euro dall’Assessorato Ambiente della Regione Lazio. La Regione finora ha finanziato e installato impianti per 3 Mw di potenza complessiva, di cui 10 milioni di euro destinati a 76 impianti fotovoltaici realizzati sugli edifici scolastici di scuole e istituti secondari delle 5 province della Regione per un totale di 1 Megawatt di potenza complessiva. .  
   
   
ENERGIA DA FONTI RINNOVABILI VENERDI´ 30 NOVEMBRE A PERUGIA SEMINARIO DI APPROFONDIMENTO SULLA REALIZZAZIONE DEGLI IMPIANTI DI PRODUZIONE  
 
 Perugia, 29 novembre 2007 - Fornire alle amministrazioni pubbliche e alle imprese un´occasione per approfondire le problematiche connesse allo sviluppo degli impianti per la produzione di elettricità da fonti rinnovabili. È questo l´obiettivo del seminario organizzato da Regione, "Anci" (Associazione nazionale dei Comuni) dell´Umbria e "Aper" (Associazione dei produttori di energia da fonte rinnovabile), che si terrà venerdì 30 novembre a partire dalle 9 alla Sala Partecipazione di Palazzo Cesaroni. L´iniziativa servirà a informare sugli aspetti normativi e tecnici e sui sostegni economici previsti dalla Regione con i programmi comunitari 2007-2013. I lavori saranno aperti dal presidente dell´"Anci" Paolo Raffaelli. Seguiranno gli interventi di Pierluigi Manna, dirigente del Servizio Energia della Regione Umbria sui "nuovi scenari normativi per l´utilizzazione delle fonti rinnovabili": Gerardo Montanino, della Direzione operativa "Gse" (Gestore dei servizi elettrici) su "le fonti di energia rinnovabili: opportunità di mercato e meccanismi di incentivazione"; Marco Pigni, direttore di "Aper" su "gli extracosti della generazione elettrica da fonti di energia rinnovabili" e l´avvocato Simona Viola su "le fonti rinnovabili nell´ordinamento comunitario e italiano". Le valutazioni sul dibattito della mattinata saranno tratte da Ciro Becchetti, direttore allo Sviluppo economico della Regione Umbria. Il seminario riprenderà alle 14 con l´intervento di Alfio Todini, coordinatore del gruppo Energia dell´Anci, su "l´esperienza dei Comuni nell´applicazione della normativa in materia di fonti rinnovabili". Di "realizzazione degli impianti da fonte rinnovabile nell´esperienza delle imprese" parlerà Stefano Pisoni, direttore generale della "Sirci" di Gubbio. L´avvocato Viola illustrerà "il procedimento autorizzativo degli impianti da fonte rinnovabile", mentre Fabrizio Piergiovanni, responsabile "V. I. A. " della Regione Umbria parlerà della "Valutazione d´impatto ambientale degli impianti da fonti di energia rinnovabili nella normativa regionale". Al termine della discussione, concluderà il seminario l´intervento dell´assessore regionale all´Energia Mario Giovannetti. .  
   
   
GEMINA: RAGGIUNTO ACCORDO PER LA CESSIONE DI ELILARIO ITALIA  
 
Milano, 29 novembre 2007 – Gemina S. P. A. Ha raggiunto un accordo con Helicapital Inversiones Aereas S. L. , società del gruppo Inaer, per la cessione del 100% del capitale sociale di Elilario Italia S. P. A. , società operante nel settore dell’elisoccorso e dei servizi of¬shore per l’industria petrolifera; il perfezionamento della compravendita è sospensivamente condizionato al rilascio dell’autorizzazione da parte dell’Autorità Antitrust e alla conferma da parte dell’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile (Enac) della licenza di vettore aereo comunitario in capo ad Elilario Italia. Il prezzo è stato fissato in 60,8 milioni di euro da corrispondersi in un’unica soluzione al closing previsto per il 15 gennaio 2008 o, se successivo, per il terzo giorno lavorativo dopo il rilascio dell’autorizzazione da parte dell’Autorità Antitrust, unitamente al rimborso del finanziamento di 9,9 milioni di euro concesso da Gemina a Elilario Italia. Il contratto prevede un meccanismo di aggiustamento del prezzo, in riduzione, in relazione a eventuali differenze che dovessero emergere dal confronto tra la situazione patrimoniale di riferimento e quella che verrà redatta entro 40 giorni dopo il closing. La partecipazione in Elilario Italia è iscritta per 31,3 milioni di euro nel bilancio di Gemina S. P. A. E per 33,6 milioni di euro nel bilancio consolidato; sotto l’aspetto finanziario l’operazione comporta, con riferimento al 30 settembre 2007, un miglioramento della posizione finanziaria del Gruppo di 144,4 milioni di euro, dei quali 83,6 milioni di euro come deconsolidamento di debiti finanziari. Gemina utilizzerà il ricavato della cessione per rimborsare parzialmente la parte residua del finanziamento ponte di euro 1. 400 milioni che rimarrà in essere dopo aver destinato al rimborso dello stesso i mezzi finanziari raccolti con l’operazione di aumento di capitale attualmente in corso e i proventi delle dismissioni già realizzate. Gemina è stata assistita nell’operazione da Mediobanca e da Unicredit Markets & Investment Banking. .  
   
   
IL GRUPPO ACEA HA APPROVATO IL PIANO ECONOMICO-FINANZIARIO 2008-2012 MIGLIORA MENTO DEL L’EFFICIENZA OPERATIVA  
 
 Roma, 29 novembre 2007 - Consiglio di Amministrazione di Acea Spa, presieduto da Fabiano Fabiani, ha approvato il 26 novembre il Piano economico–finanziario relativo al periodo 2008-2012. Il Piano prevede la crescita in tutti i settori di attività del Gruppo Acea, garantendo la crescita dimensionale e confermando la creazione di valore per gli azionisti attraverso l’incremento della redditività, una costante attenzione all’aumento dell’efficienza operativa e la salvaguardia di una struttura finanziaria equilibrata. La strategia del Gruppo si basa sulle seguenti principali linee guida: 1) consolidamento della leadership di Acea nel settore idrico italiano; 2) crescita nel business della termovalorizzazione; 3) incremento della capacità di generazione elettrica da fonti rinnovabili (eolico); 4) bilanciamento tra produzione e vendita di energia elettrica; 5) sviluppo dell’attività di vendita del gas, al fine di rafforzare la posizione di Acea sul mercato finale; 6) miglioramento dell’efficienza operativa e della qualità del servizio.
Sulla base della strategia sopra descritta, il Piano del Gruppo Acea seguenti obiettivi: crescita dell’Ebitda ad un Cagr del 10% nel periodo 2008-20 12; Roic pre tax al 2012: 14,6% (post-tax 9,5%); investimenti complessivi: 2. 054 mln di Euro; indebitamento finanziario netto al 2012: 1. 651 mln di Euro. si prefigge i
2006 2008 2008 2010 2012
(mln di Euro) (dati consuntivi) (precedente Piano) (Bp) (Bp) (Bp)
Ebitda 474,6 555 611 741 858
Ebit 290,5 356 382 462 538
Utile netto del Gruppo (prima delle attribuzioni a terzi) 152,0 185 203 237 292
Pre-tax Roic 11,3% 13,7%* 13,0% 13,0% 14,6%
Indebitamento finanziario netto 1 . 197,6 997 1. 566 1. 863 1. 651
Gearing 47% 38% 49% 51% 44%
Capitale investito 2. 574,5 2. 593 3. 195 3. 688 3. 724
*Pre-tax Roic pro-formato degli in vestimenti nel Wte: 13%
Piano Economico Finanziario 2008-2012 - I fattori che influenzano significativamente il nuovo business plan rispetto al precedente (presentato al mercato nel mese di marzo 2006) sono: un’importante crescita nel settore idrico; la modifica del portafoglio di business del Gruppo derivante dall’ingresso di Acea nella termovalorizzazione; lo sviluppo dell’attività di vendita del gas ai clienti finali; il miglioramento dell’efficienza operativa nell’area della distribuzione elettrica. La strategia del Gruppo Acea si focalizza, principalmente, sul rafforzamento di Acea come Gestore di attività regolamentate. Il contributo al Margine Operativo Lordo (Ebitda) del Gruppo al 2012 di tali attività rappresenta l’84%. A livello consolidato, il Piano si prefigge un aumento dell’Ebitda da 474,6 mln di Euro del 2006 a 858 mln di Euro nel 2012 (a partire dal 2008 viene consolidata la partecipazione in Tirreno Power). L’utile netto (prima delle attribuzioni a terzi) previsto per fine periodo di Piano è di 292 mln di Euro. Al 2012 il tasso di rendimento del patrimonio netto, Roe (Utile netto/Patrimonio netto), viene stimato pari al 14,1% e il Roic prima delle imposte (Ebit/capitale investito) atteso è del 14,6% (Roic post-tax 9,5%). Per sostenere la strategia di crescita, il Gruppo prevede un programma di investimenti per il periodo 2008-2012 pari complessivamente a 2. 054 mln di Euro, ripartiti nel seguente modo: reti dell’energia: 501 mln di Euro; mercato dell’energia: 153 mln di Euro; termovalorizzazione: 426 mln di Euro; gestioni idriche: 939 mln di Euro; capogruppo: 35 mln di Euro. L’indebitamento finanziario netto stimato a fine Piano è pari a 1. 651 mln di Euro rispetto a 1. 197,6 mln di Euro del 31/12/06. Acea si propone di mantenere una solida struttura finanziaria e patrimoniale (rating A+ per Fitch e A per Standard & Poors). Il Piano, infatti, prevede per il 2012 un gearing (indebitamento finanziario netto/capitale investito) del 44% rispetto al 47% del 31/12/06. Il capitale investito al 2012 è pari a 3. 724 mln di Euro. Il Gruppo Acea continuerà a creare valore per i propri azionisti e a realizzare un piano di dividendi sostenibile. Si Riportano Di Seguito Gli Obiettivi Delle Quattro Principali Aree Di Attività Del Gruppo: Gestioni idriche - Nel settore idrico, l’obiettivo è quello di rafforzare la posizione di leadership in Italia attraverso: l’ulteriore espansione in Ato contigui territorialmente (Umbria, Lazio, Toscana); la costituzione di un soggetto industriale unico per la gestione dei servizi idrici integrati degli Ato in Toscana. A tale fine, il 24 novembre è stato firmato l’Accordo Quadro per l’avvio formale del processo di integrazione industriale del settore; il potenziamento delle attività di ingegneria e laboratorio.
2006 2008 2010 2012
(mln di Euro) (dati consuntivi) (Bp) (Bp (Bp)
Ebitda 204 239 317 367
Pre-tax Roic 13,0% 12,9% 14,3% 14,7%
Indebitamento finanziario netto 226 309 431 505
Gearing 22% 25% 29% 31%
Capitale investito 1. 015 1. 241 1. 476 1. 653
Reti dell’energia - Con riferimento all’attività di distribuzione elettrica e di illuminazione pubblica, il Piano prevede i seguenti targets: modernizzazione della rete e degli impianti di distribuzione e di illuminazione pubblica; miglioramento dell’efficienza operativa; miglioramento della qualità del servizio; sviluppo e potenziamento dei servizi di risparmio ed efficientamento energetico.
2006 2008 2010 2012
(mln di Euro) (dati consuntivi) (Bp) (Bp) (Bp)
Ebitda 216 206 222 240
Pre-tax Roic 8,0% 6,2% 7,2% 8,2%
Indebitamento finanziario netto 625 622 594 529
Gearing 42% 44% 43% 40%
Capitale investito 1. 472 1. 400 1. 379 1. 324
Il Piano ipotizza il riassorbimento, in un biennio, degli effetti della possibile riduzione della redditività derivanti dalla nuova regolamentazione relativa al ciclo tariffario 2008-2011. Mercato dell’energia - Nel settore della generazione e vendita di energia elettrica, il Piano conferma l’obiettivo di sviluppare l’attività di generazione finalizzato all’integrazione verticale tra produzione e vendita. Il Gruppo Acea si prefigge inoltre una sensibile crescita dell’attività di vendita del gas al fine di valorizzare e fidelizzare l’attuale clientela con offerte dual fuel. In particolare, la Joint Venture con Electrabel prevede al 2012: lo sviluppo di parchi eolici per una capacità complessiva fino a 185 Mw; una produzione in sostanziale equilibrio con la vendita di energia elettrica e pari a circa 20 Twh la vendita di circa 750 mmc di gas.
2006 2008* 2010* 2012*
(mln di Euro) (dati consuntivi) (Bp) (Bp) (Bp)
Ebitda 37 88 123 135
Pre-tax Roic 4,0% 7,5% 12,8% 16,7%
Indebitamento finanziario netto 169 354 237 62
Gearing 49% 56% 40% 12%
Capitale investito 348 630 594 514
*incluso il consolidamento di Tirreno Power dal 2008
Waste to Energy Il consolidamento di Tea (società attiva nel Wte) è avvenuto con efficacia da luglio 2006. L’obiettivo del Gruppo nel settore Wte è quello di incrementare la potenza degli impianti di produzione da Combustibile da Rifiuto (Cdr) dagli attuali 20 Mwe a 80 Mwe attraverso: il potenziamento dell’impianto di San Vittore (da 10 Mwe a 30 Mwe); la costruzione di nuovi impianti per complessivi 40 Mwe. .
 
   
   
ACEA: IN TOSCANA NASCE, NEL SETTORE IDRICO, UN OPERATORE AL SERVIZIO DI 2,4 MILIONI DI CITTADINI.  
 
 Firenze, 29 novembre 3007 - Acea esprime piena soddisfazione per la firma, a Firenze, dell’Accordo Quadro che sancisce l’avvio formale al processo di costituzione di un operatore idrico al servizio di 2,4 milioni di cittadini. La nuova società, con 300 milioni di metri cubi di acqua potabile immessa in rete e un fatturato di oltre 300 milioni di euro, si pone sul mercato come secondo operatore italiano nel servizio idrico integrato, subito dopo Acea Ato 2 (controllata da Acea), che gestisce la città di Roma e 111 Comuni del Lazio con una popolazione, a regime, di 3,7 milioni di abitanti. Obiettivo dell’operazione è la costituzione di un soggetto industriale unico per la gestione dei servizi idrici integrati dell’Ato 2, Ato 3, Ato 6 della Toscana, che aggreghi le attuali società: Acque S. P. A. , Publiacqua S. P. A. E Acquedotto del Fiora S. P. A. , tutte partecipate da Acea. Hanno presenziato alla firma il Presidente e l’Amministratore Delegato di Acea, Fabiano Fabiani e Andrea Mangoni, in riconoscimento dell’interesse che l’iniziativa riveste per Acea. Acea, che ha contribuito all’elaborazione del progetto anche in quanto azionista (con partecipazioni indirette del 40% in Publiacqua e Acquedotto del Fiora, e del 45% in Acque) dei tre soggetti interessati dal processo di integrazione, maneterrà il controllo operativo della nuova realtà, sia per attuarne il progetto di continuo miglioramento dell’efficienza gestionale e della qualità del servizio che per assicurare che la nuova società possa efficacemente proporsi quale piattaforma aperta all’aggregazione di altre realtà del territorio toscano, in coerenza con la strategia di Acea. Priorità di Acea è – infatti - la progressiva crescita nel settore idrico consolidando la propria presenza in Toscana, Umbria e Lazio. Attualmente, la Società, leader in Italia, ha una quota di mercato pari al 14% con più di 8,0 milioni di abitanti. Acea, oltre alla partecipazioni già ricordate nei gestori idrici di Firenze, Pisa, Siena e Grosseto, è infatti presente in Toscana anche nell’Ato di Lucca. I rapporti di concambio fra le tre società verranno definiti una volta concluso il lavoro degli advisor, attualmente in corso. .  
   
   
APERTE LE CANDIDATURE PER IL PREMIO HOLBERG  
 
Bruxelles, 29 novembre 2007 - Sono state aperte le candidature per l´edizione 2008 del premio Holberg (Holberg International Memorial Prize). Il premio è assegnato annualmente a opere accademiche particolarmente meritevoli nel campo degli studi artistici, umanistici, giuridici e teologici, e delle scienze sociali, ed ha un valore di 4,5 Mio Nok (circa 555 000 Eur). Il vincitore deve aver avuto un´influenza determinante sulla ricerca internazionale nel proprio campo, per esempio con lo sviluppo di una nuova teoria, di nuove conoscenze o nuovi approfondimenti. Per ulteriori informazioni visitare: http://www. Holbergprisen. No .  
   
   
LE LINGUE APPLICATE: IL FUTURO DEI GIOVANI PER IL MONDO DEL LAVORO SCUOLA SUPERIORE PER MEDIATORI LINGUISTICI ISTITUTO SUPERIORE INTERPRETI E TRADUTTORI  
 
Milano, 29 novembre 2007 – Ieri si è svolta la Cerimonia di apertura dei corsi dell’anno accademico 2007-2008 del Dipartimento di Lingue della Fondazione Scm-scuole Civiche Milano alla presenza di oltre 300 tra studenti , docenti, famiglie. “Nuove le opportunità di lavoro e di applicazione delle lingue nei vari settori, dalla moda, alla sanità , con figure professionali in continua evoluzione, come i mediatori linguistici ,” dice Andrea Mascaretti, Assessore alle Politiche del lavoro e dell’Occupazione del Comune di Milano,”la Fondazione Scm- Scuole Civiche di Milano (www. Scuolecivichemilano. It) consente di fare stage, di avere scambi formativi con oltre 30 altre università europee e i dati di inserimento nel mercato del lavoro sono testimonianza di come una formazione di qualità possa aiutare i giovani e le imprese a crescere e ad essere competitivi. Le lingue sono uno strumento fondamentale dal quale non si può prescindere, soprattutto oggi , perché consentono di superare ogni barriera”. Alla cerimonia hanno presenziato oltre all’assessore Mascaretti, la Prof. Ssa Rosa Dall’aglio Colafranceschi , Vicepresidente Fondazione Scm, il Prof. Pietro Schenone, Direttore del Dipartimento di Lingue - Fondazione Scm. “Il Dipartimento di Lingue della Fondazione è la prima offerta didattica completa in Milano per Mediatori, Interpreti e Traduttori . Garantisce, con oltre 25 anni di attività, la formazione nella comunicazione interlinguistica,” dice il prof. Pietro Schenone, Direttore del Dipartimento di Lingue – Fondazione Scm (Scuole Civiche di Milano), “comprende la Scuola Superiore per Mediatori Linguistici (Ssml) e l´Istituto Superiore Interpreti e Traduttori (Isit) ed è la naturale evoluzione della Civica Scuola Superiore per Interpreti e Traduttori fondata dal Comune di Milano nel 1980. Il diploma in Mediazione linguistica del Dipartimento è l´unico in Lombardia e uno dei soli cinque in Italia a dare l´accesso incondizionato (senza esame di ammissione né debiti formativi) al Master in traduzione della Scuola per traduttori e interpreti (Eti) della prestigiosa Università di Ginevra”. L’istituto Superiore Interpreti e Traduttori, in convenzione con l’Università Marc Bloch di Strasburgo, rilascia due Master in Interpretazione e in Traduzione, equivalenti ad una laurea di secondo livello italiana. L´isit è uno dei quattro istituti universitari italiani che collaborano regolarmente con la Direzione Generale Interpretazione della Commissione Europea e uno dei 36 istituti al mondo riconosciuti dall´Association Internationale des Interprètes de Conférence (Aiic) per la formazione degli interpreti professionisti. La peculiarità del sistema 3+2 realizzato presso il Dipartimento consiste nella possibilità di seguire un corso triennale pienamente riconosciuto e accreditato secondo il sistema universitario italiano e un successivo corso di specializzazione biennale in interpretazione o in traduzione, modellato sul sistema francese (dal titolo conseguito, al sistema di valutazione adottato, alle modalità dell´esame finale). Questa soluzione consente a chi studia e lavora di sperimentare quello "spazio europeo dell´istruzione superiore che favorisce la mobilità degli studenti e dei docenti, la spendibilità dei titoli, nonché la competitività e l´attrattiva delle istituzioni" che nelle parole della Dichiarazione di Bologna del 1998 costituisce l´obiettivo dei 30 Paesi firmatari, tra i quali l’Italia. Gli studenti sono complessivamente 300 circa, di cui circa 240 iscritti al corso di Mediazione linguistica e 60 iscritti ai due corsi di laurea specialistica. I docenti sono 120, la maggior parte dei quali, oltre all’insegnamento, esercita la professione dell’interprete o del traduttore. Le lezioni prevedono la frequenza obbligatoria e l’insegnamento delle lingue, della traduzione e dell’interpretazione avviene – da sempre – su piccoli gruppi (max 15 studenti), “a misura di apprendimento”. La Scuola Superiore per Mediatori Linguistici rilascia un titolo equipollente ai diplomi di laurea in Mediazione linguistica-classe 12 delle lauree universitarie (Dm 31/7/2003 in G. U. 6/9/2003 n. 207). L’accesso al triennio (max 90 studenti) è regolato sulla base del merito scolastico e delle competenze linguistiche già acquisite (le lingue di studio sono inglese, tedesco, francese, spagnolo, russo e nederlandese, e la conoscenza dell´inglese e della seconda lingua straniera - salvo il nederlandese - deve essere pari al livello B, soglia avanzato indipendente, definito nel Quadro Comune Europeo di Riferimento per le lingue moderne). L’accesso al biennio di laurea specialistica avviene per concorso/selezione su scala nazionale e prevede un massimo di 15 studenti per Interpretazione e di ca. 20 per Traduzione per anno di corso. “Insegniamo le lingue con corsi specialistici per area di competenza,”sottolinea il prof. Pietro Schenone, Direttore del Dipartimento di Lingue - Scuola Superiore per Mediatori linguistici -Istituto Superiore Interpreti e Traduttori – Fondazione Scm, ” per preparare meglio i nostri studenti all’inserimento nel mondo del lavoro, e li specializziamo anche in diversi ambiti linguistici legati a specifici settori lavorativi, quali il turismo, ma anche materie tecniche (preparazione linguistica su materie anche di diversi settori industriali e produttivi, etc. ). Sono attivati già in questo anno accademico momenti di formazione specifica nel corso di Mediazione linguistica per il comparto del Turismo, in particolare nella sua forma consapevole ed ecosostenibile, del Sistema Moda in particolare nella filiera che caratterizza Milano come capitale di tale sistema, dei Finanziamenti europei e relativa progettazione, cui associare stage dove lo studente può applicare/verificare direttamente le conoscenze acquisite e dunque sperimentare in forma completa l’attività di un particolare comparto o settore economico significativo per la comunicazione interlinguistica. Scuola Superiore per Mediatori Linguistici-istituto Superiore Interpreti e Traduttori- via Alex Visconti, 18-20151 Milano- Tel. 02 33 91 20 81 / 02 33 90 648-Fax 02 35 34 120- info_lingue@scuolecivichemilano. It .  
   
   
UNIVERSITA` DI URBINO, INCONTRO IN REGIONE  
 
Ancona, 29 novembre 2007 - Presso la sede della Regione Marche si e` svolto un incontro per definire una strategia condivisa di accompagnamento dell´Universita` di Urbino nel suo processo di statizzazione. Erano presenti gli assessori regionali Ugo Ascoli, Gianluca Carrabs, Pietro Marcolini; il Magnifico Rettore dell´Universita` di Urbino, prof. Giovanni Bogliolo; il sindaco di Urbino Franco Corbucci; la Provincia di Pesaro e Urbino con l´assessore alla Formazione e Lavoro Massimo Galuzzi; il presidente dell´Ersu Giancarlo Sacchi, oltre ad alcuni funzionari del servizio Istruzione Formazione Lavoro della Regione e del Comune di Urbino. La Regione, la Provincia e il Comune (che siedono nel Consiglio di amministrazione dell´Universita` di Urbino) hanno ribadito la volonta` di sostenere l´Ateneo di Urbino nel suo processo di sviluppo. Proprio allo scopo di alleggerire la situazione di bilancio dell´Universita` urbinate, si e` discusso della situazione dei collegi universitari, a partire dall´intendimento dell´Universita` di procedere verso l´alienazione della gran parte di questi immobili. La Regione ha confermato di voler prendere subito in considerazione l´ipotesi di acquisto del Collegio ´Tridente´, in un´ottica di impegno generale sulla partita delle strutture a supporto del diritto allo studio. Si e` convenuto, inoltre, di procedere velocemente verso una valutazione del valore dell´immobile e un approfondimento di tutti gli aspetti fiscali e normativi connessi con la vendita del Collegio. Sono state prese in considerazione anche ipotesi di utilizzazione di risorse statali ed europee, allo scopo di migliorare complessivamente la situazione dei collegi, senza gravare esclusivamente sui bilanci dell´Universita`, dell´Ersu e della Regione. Un gruppo di lavoro - formato da funzionari regionali, rappresentanti dell´Universita`, del Comune, della Provincia e dell´Ersu, e coordinato dalla Regione Marche - definira` tutti gli aspetti necessari per giungere quanto prima, tramite un ulteriore incontro, a una decisione e ai conseguenti atti amministrativi. .  
   
   
SCUOLA; 1,5 MILIONI DA MINISTERO A REGIONE UMBRIA PER LOTTA A DISPERSIONE  
 
Perugia, 29 novembre 2007 – Il Ministero della Pubblica istruzione finanzierà con la somma di 1 milione e 500mila euro programmi della Regione dell’Umbria contro la dispersione scolastica. Lo ha comunicato, in un colloquio personale con l’assessore regionale Maria Prodi, il ministro Giuseppe Fioroni, il quale ha assicurato sulla immediata disponibilità della somma. L’assessore umbro aveva richiesto nei giorni scorsi un intervento del ministero al fine di ottenere finanziamenti per progetti speciali di sostegno a percorsi che, nel momento in cui l’innalzamento dell’obbligo scolastico a 16 anni ridisegna i rapporti fra scuola e formazione professionale, permettano esperienze inclusive di maturazione umana e professionale. Con particolare riferimento all’innalzamento dell’obbligo di istruzione, entrato in vigore già nel corrente anno scolastico, la Regione Umbria ha predisposto un piano di programmazione di interventi volti a ampliare e diversificare l’offerta formativa per arrivare a includere tutti i giovani che ne sono potenziali destinatari, senza escluderne nessuno, soprattutto se in condizioni di disagio personale e sociale. Il piano di intervento, elaborato dall’assessorato, prevede la realizzazione di percorsi e progetti sperimentali volti a contrastare la dispersione scolastica e favorire il successo formativo dei giovani, come previsto all’art. 1, comma 1 del Regolamento n. 139/07, con i contributi aggiuntivi messi a disposizione dal Ministero della Pubblica Istruzione nel quadro di una apposita intesa con la Regione. Nell’ambito dell’evoluzione del quadro normativo e regolamentare, sono state attualizzate le modalità di realizzazione dei percorsi sperimentali triennali, costruendo un nuovo sistema regionale dell’offerta formativa triennale. Il lavoro svolto dalla Regione, in accordo con le amministrazioni provinciali, è stato di progettare un modello che consenta un nuovo ruolo delle strutture formative. Il sistema dell’offerta formativa iniziale si articola in due tipologie di percorsi: percorsi triennali finalizzati all’assolvimento dell’obbligo di istruzione e diritto dovere in integrazione con la formazione professionale, in attuazione dell’accordo Stato-regioni del 19 Giugno 2003, articolate in due modalità; percorsi triennali flessibili per il conseguimento della qualifica professionale con crediti all’ingresso. I percorsi triennali integrati si valgono quest’anno di maggiori risorse (in questo caso provenienti dal Ministero del Lavoro) rispetto agli anni scorsi. Numerosi progetti sono stati presentati da Scuole e Centri di Formazione Professionale. Questi percorsi rimangono una strada per l’adempimento dell’obbligo, e costituiscono un ponte fra istruzione e formazione di grande validità. A supporto del consolidamento del sistema saranno realizzate Azioni di sistema finalizzate all’integrazione tra istruzione e formazione professionale e stabilizzare l’offerta formativa nel suo complesso. .  
   
   
GLI SCIENZIATI INVITANO A MONITORARE IN MODO PIÙ ATTENTO TUTTI GLI OCEANI DEL MONDO  
 
Bruxelles, 29 novembre 2007 - Una rete internazionale di scienziati ha chiesto la messa a punto di un sistema di monitoraggio marino mondiale entro i prossimi dieci anni. Un´analisi tempestiva delle condizioni e dei segnali vitali degli oceani sta diventando sempre più importante per il benessere dell´umanità, spiegano i membri del Partnership for Observation of the Global Oceans (Pogo, Partenariato per l´osservazione degli oceani globali), sottolineando i benefici che potrebbero derivare da un´attenta sorveglianza degli oceani per il pubblico in generale e i responsabili delle politiche. La richiesta precede la riunione del gruppo intergovernativo ad hoc per le osservazioni della Terra (Geo), che si terrà dal 28 al 30 novembre a Città del Capo (Sudafrica). In quella sede, i ministri e i funzionari degli Stati membri del Geo, ovvero 72 paesi e la Commissione europea, discuteranno dei progressi compiuti in relazione al sistema dei sistemi di osservazione globale della Terra (Geoss). «Un sistema di osservazione e di previsione per gli oceani che riguardi tutti gli oceani del mondo e i loro principali impieghi può ridurre i rischi sempre più pressanti, proteggere gli interessi umani e controllare la salute dei nostri preziosi oceani», sostiene il dottor Tony Haymet dell´Università della California, a San Diego, che presiede il comitato esecutivo del Pogo. «La comunità mondiale ha deciso di creare un sistema di osservazione degli oceani globale e integrato vent´anni fa», aggiunge il dottor Haymet. «La notizia buona è che abbiamo dimostrato che è possibile creare, sviluppare e gestire un sistema di osservazione globale degli oceani con le tecnologie disponibili. Adesso dobbiamo passare dagli esperimenti e dalle prove concettuali all´uso quotidiano. Abbiamo compiuto meno della metà dei progressi rispetto ai nostri obiettivi iniziali. Dobbiamo portare a termine il compito prima di essere colpiti da altri tsunami o calamità simili. » Per creare un adeguato sistema iniziale, sono considerati necessari gli elementi seguenti: una rete stabile di satelliti che controllano le vaste estensioni della superficie degli oceani; stazioni fisse che effettuano misurazioni continue sul fondale marino o dei galleggianti o delle boe posizionati nella colonna d´acqua e sulla superficie; piccoli monitor robotizzati sottomarini per la sorveglianza gli oceani, alcuni dei quali si spostano con le correnti mentre altri controllano rotte programmate; animali marini dotati di etichette elettroniche per raccogliere e trasmettere dati sugli ambienti che visitano; navi di marina mercantile e per la ricerca che procedono all´osservazione lungo le loro rotte. Secondo le stime del Pogo, dovrebbero essere stanziati da 1,4 a 2 Mrd Eur. Tuttavia, «un sistema di osservazione continua ripagherebbe di molto gli investimenti, favorendo operazioni marine più sicure, la mitigazione dei danni provocati dalle tempeste, la conservazione di risorse marine viventi, nonché la raccolta di segnali vitali dell´oceano necessari per monitorare il cambiamento climatico. » Il forum Pogo è stato istituito otto anni fa dai direttori e responsabili di 36 istituti di ricerca marina con l´obiettivo di promuovere l´oceanografia mondiale. Il Pogo cerca di affrontare le esigenze in termini di informazione dei politici, dei ricercatori, dei fornitori di servizi e del pubblico in generale nonché di contribuire a creare, in ultima analisi, un sistema di osservazione globale. Per ulteriori informazioni consultare: http://www. Ocean-partners. Org/ .  
   
   
CONFERENZA ANNUALE DEL PROGETTO CARBOOCEAN  
 
 Brema (Germania), 29 novembre 2009 - Dal 4 al 7 dicembre a Brema (Germania) si terrà la 3a conferenza annuale del progetto Carboocean finanziato dall´Ue. Nel corso della manifestazione ricercatori del settore valuteranno il ruolo dell´oceano nell´assorbimento del biossido di carbonio prodotto dall´uomo, affrontando temi quali la riduzione del serbatoio di carbonio oceanico, l´aumento dell´acidificazione dell´oceano e l´intensificazione dei meccanismi di feedback. Nell´ambito del progetto Carboocean viene svolta ricerca di base nel tentativo di prevedere le future concentrazioni di gas ad effetto serra. Il consorzio Carboocean comprende 50 gruppi di ricerca internazionali ad alto livello provenienti da Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Islanda, Marocco, Paesi Bassi, Norvegia, Polonia, Spagna, Svezia, Svizzera, Regno Unito, Canada e Stati Uniti. Per ulteriori informazioni visitare: http://www. Carboocean. Org/ .  
   
   
PUGLIA, REGIONE MODELLO PER LA COOPERAZIONE TERRITORIALE 2007-2013  
 
Bari, 29 novembre 2007 - Si è concluso con successo il 2° Forum sulla Cooperazione Territoriale, organizzato dal Settore Mediterraneo della Regione Puglia. Presentate per la prima volta in Puglia tutte le novità della programmazione 2007-2013. Aperto anche il Blog della cooperazione territoriale. Con oltre 400 presenze tra soggetti pubblici e privati, si è chiusa a Bari la due giorni del 2° Forum sulla Cooperazione Territoriale 2007-2013; un consenso generale che ha confermato il ruolo della Regione Puglia come cabina di regia della nuova stagione di programmazione dei fondi strutturali, che si annuncia profondamente diversa dalla precedente. “Monitoraggio severo, sforzo pedagogico per un corretto utilizzo degli strumenti a disposizione, ambizione e tanta voglia di lavorare”: saranno questi gli ingredienti per cominciare, come ha sottolineato Silvia Godelli, assessore al Mediterraneo della Regione Puglia, che ha promosso l´iniziativa. Onore e merito sono stati riconosciuti alla Regione Puglia anche da Raffaele Langella e Rossella Rusca, rispettivamente referenti del Ministero degli Affari Esteri e del Ministero dello Sviluppo Economico, sia per l´approccio innovativo - quello della “progettazione partecipata” - con cui si è voluto affrontare il tema della Cooperazione Territoriale, che per l´impegno ad essere presenti in tutti i tipi di programmi (interregionali, frontalieri, transfrontalieri e transnazionali). Da qui la grande responsabilità di cui è investita la Puglia, apripista di una nuova fase di programmazione e al tempo stesso laboratorio cui guardare come ad un modello organizzativo pilota, che mostri in che modo la cooperazione territoriale può produrre sviluppo, crescita ed occupazione nelle regioni coinvolte. Finita la fase Interreg, della sperimentazione e della conoscenza, si apre quella attuativa, della concretizzazione dei risultati, in cui la cooperazione diventa fattore di crescita partecipata. A questo sono serviti i “Cantieri di progettazione”, quattro tavoli tematici su ambiente ed energia, competitività, innovazione e sviluppo rurale, cultura e turismo, trasporti e mobilità, avviati per la prima volta in Puglia per favorire il confronto su idee progettuali, fare un lavoro di regia ed “arrivare ai bandi e ai progetti strategici con una progettualità che - come ha sottolineato Bernardo Notarangelo, dirigente del settore Mediterraneo – non si identifichi con il singolo attore, ma con il Sistema Puglia”. L´impegno della Regione sarà quello di analizzare le proposte, selezionarle e ripresentarle al partenariato in forma coesa e coerente con la programmazione regionale e comunitaria. I soggetti interessati potranno inviare la loro idea progettuale entro il 15 dicembre a Regione Puglia – Settore Mediterraneo. Maggiori informazioni sul sito www. Europuglia. It, che da oggi vanta un’area in più: la “Coo_munity”, ovvero il Blog della cooperazione territoriale. .  
   
   
AMBIENTE: NASCE FEDERPARCHI ABRUZZO  
 
 Pescara, 29 novembre 2007 - E´ stato costituito ieri il coordinamento provvisorio della Federparchi Abruzzo, a conclusione di un incontro tra i rappresentanti dei Parchi nazionali e regionali e delle riserve naturali e oasi dell´Abruzzo con il presidente nazionale di Federparchi, Matteo Fusilli. Con la costituzione del coordinamento e l´adozione di un regolamento provvisorio tutte le aree protette regionali rappresenteranno un unico soggetto. Così anche i Comuni che ospitano riserve naturali e oasi si costituiranno in Unione di Comuni e saranno componenti dell´istituenda assemblea di Federparchi Abruzzo. Il percorso dalla costituzione del coordinamento provvisorio di Federparchi al coordinamento definitivo, con l´assemblea che approverà lo statuto definitivo della federazione regionale, sarà guidato dalla Regione. "Per le aree protette abruzzesi fare sistema tra loro sarà garanzia di una loro migliore gestione, unirsi rafforza tutti, per questo il passo compiuto stamane è importante" ha commentato l´assessore all´Ambiente, Franco Caramanico. Il dirigente del settore Ambiente, Parchi e Territorio della Regione, Antonio Sorgi, ha annunciato che il prossimo incontro della costituenda Federparchi Abruzzo è stato fissato al 15 gennaio 2008, all´Aquila. .