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Notiziario Marketpress di Mercoledì 18 Marzo 2009
Politica
IL PARLAMENTO EUROPEO SVELA LA SUA STRATEGIA DI COMUNICAZIONE PER LE ELEZIONI EUROPEE DEL 4-7 GIUGNO 2009  
 
 Bruxelles, 18 marzo 2009 - La strategia di comunicazione del Parlamento europeo per le elezioni 2009 è stata ieri svelata ai media. I Vicepresidenti Alejo Vidal-quadras e Mechtild Rothe hanno sottolineato il messaggio principale: l´Unione europea è confrontata a scelte politiche importanti che si ripercuoteranno sulla vita quotidiana dei cittadini europei - recandosi alle urne, i cittadini possono essere coinvolti in tali scelte. I due Vicepresidenti hanno evidenziato alcuni degli strumenti che saranno utilizzati nella campagna di comunicazione, pensati per sottolineare alcune delle scelte future che saranno influenzate dalla composizione politica del prossimo Parlamento europeo: Poster su temi come energia, carburanti/cambiamenti climatici, alimentazione/agricoltura, frontiere/migrazione, standardizzazione, sicurezza, protezione dei consumatori, bilancio e mercati; Installazioni tridimensionali a complemento della campagna di poster, riguardanti energia, frontiere/migrazione, protezione dei consumatori e sicurezza. Choice box: una scatola multimediale delle dimensioni di una stanza dove gli elettori possono registrare i loro punti di vista - una selezione di questi sarà trasmessa quotidianamente sullo schermo esterno del box, a Bruxelles e attraverso Europarltv e Youtube; Tv e radio; il sito web delle elezioni aperto a gennaio : www. Elezioni09. Eu ; il ricorso a "social media", quali Myspace, Facebook, Flickr e Eu Tube. Il Vicepresidente Alejo Vidal-quadras (Ppe/de, Es) ha affermato: «L´unico messaggio della campagna riguarda la scelta. Non fa appello al dovere dei cittadini, ma mette in luce che vi sono scelte di grande rilevanza europea che si ripercuotono sulle vite dei cittadini, decise a livello europeo con il concorso determinante del Parlamento. I cittadini possono quindi influenzare queste scelte recandosi alle urne e votando per i candidati che riflettono le loro preferenze politiche». Ha inoltre aggiunto che si tratta di una campagna istituzionale non di parte, incentrata sul concetto della scelta, ma senza favorirne una in particolare: «Si rivolge deliberatamente a tutta la gamma di opinioni politiche, da quelle più integrazioniste a quelle più preoccupate per la salvaguardia della sovranità nazionale». La Vicepresidente Mechtild Rothe (Pse, De) ha dichiarato: «Il principio chiave è quello di usare un linguaggio comprensibile a tutti, non solo quello ufficiale, tenendo anche conto delle sensibilità e delle differenze politiche e culturali dei diversi Stati membri». Ha proseguito affermando: "Comunicheremo forte e chiaro che il Parlamento europeo è importante per i cittadini e che la loro voce conta nell´Ue. Ogni elettore può scegliere: usa il tuo voto»". .  
   
   
UNA NUOVA "DICHIARAZIONE SCHUMAN" PER RILANCIARE LA COOPERAZIONE EURO-MEDITERRANEA?  
 
Roma, 18 marzo 2009 - È noto che turchi e arabi avevano battezzato il Mediterraneo "Mare bianco" forse in contrapposizione al "Mar nero" e al "Mar rosso" o forse per il significato teologico del color bianco. Fino all´anno 1099 e per lungo tempo, il mondo arabo era stato incontestabilmente il depositario della civiltà più progredita fra le regioni europee, africane ed asiatiche che si affacciavano sul Mediterraneo andando dalla Spagna all´Iraq. Come si sa, il Concilio di Clermont Ferrand (novembre 1095) aveva sancito la fine del pacifismo cristiano e dato fondamento teologico al bellum sacrum dal quale erano scaturite le crociate che iniziarono nell´agosto 1096 a Costantinopoli su ispirazione di Papa Urbano Ii e si conclusero nel 1538 con l´ultima predicazione di Leone X dopo che Costantinopoli era caduta nel 1453 un´ennesima volta nelle mani dei Turchi. Nell´anno 492 dell´era mussulmana e cioè nell´anno 1099 dell´era cristiana, i crociati entrarono nella Città Santa sgozzando uomini, donne e bambini e saccheggiando case e moschee senza lasciare vivo nemmeno un mussulmano all´interno delle mura della città. Medesima e atroce sorte fu riservata agli ebrei che, riunitisi nella sinagoga principale, bruciarono vivi dopo che i crociati impedirono loro ogni via di fuga. Eppure, gli occidentali avevano appreso dagli arabi gli elementi essenziali della medicina, dell´astronomia, della chimica, della geografia, della matematica e dell´architettura essendo consapevoli che la conoscenza della cultura araba, ad iniziare dalla lingua, era essenziale per garantire l´espansione della loro opera di colonizzazione. Dalla caduta della Città Santa in poi, il mondo arabo è stato invece e per secoli prigioniero dell´oscurantismo e dell´integralismo, spesso incapace di riscoprire le conseguenze benefiche delle scienze di cui erano stati eredi gli occidentali ma anche delle prime forme di produzione industriale e dello sviluppo dell´agricoltura. Secondo Amin Maalouf (consigliamo la lettura del suo bel libro "Les croisades vues par les Arabes") la sconfitta del mondo arabo e la sua decadenza oscurantista non furono solo la conseguenza della superiorità militare degli occidentali - che pure dovettero soccombere più volte nei secoli successivi agli eserciti turchi - ma alla loro incapacità di costruire istituzioni stabili, con l´effetto che la morte di un monarca minacciava l´esistenza stessa della monarchia e che l´assenza di stabilità nei poteri pubblici impediva lo sviluppo di regole comuni e dunque anche di diritti e di libertà. Il Mare Mediterraneo è stato dunque solcato più volte dagli eserciti dell´una e dell´altra parte ma ha consentito anche una mutua interazione fra le varie ma non contrapposte culture che rendono ricche le popolazioni europee, africane e asiatiche che si affacciano sul mare. Finito definitivamente negli anni sessanta il tempo del colonialismo e forti nella loro volontà di costruire una forma superiore di sovranità condivisa, gli Stati membri delle Comunità europee hanno in primo luogo rinnovato le antiche tradizioni di scambi con i paesi rivieraschi sull´altra sponda del mediterraneo, sottoscrivendo con loro degli accordi commerciali bilaterali. L´iniquità degli scambi, tutti a favore delle Comunità europee, ha spinto più tardi gli europei ad immaginare una politica mediterranea globale e quindi una politica mediterranea rinnovata per sfociare poi, a metà degli anni ´90 e quando il mondo era cambiato con la fine dell´imperialismo sovietico, nella proposta di un partenariato euro-mediterraneo. Nonostante le molte parole di buona volontà, pochi passi in avanti sono stati tuttavia fatti per dare sostanza all´urgenza ed alla necessità di intraprendere un cammino comune, anche perché gli europei avevano deciso di dare priorità politica e temporale all´unificazione del continente verso l´Europa centrale ed orientale. Con le adesioni del 1° maggio 2004 e del 1° gennaio 2007, l´unificazione europea ha raggiunto un punto di non-ritorno in attesa del futuro ampliamento a tutta la regione dei Balcani. Prima Romano Prodi con il nuovo approccio della politica europea di prossimità, e poi Nicolas Sarkozy con l ´Unione per il Mediterraneo (Upm) hanno tentato di rilanciare su nuove basi la cooperazione fra le due sponde del mare ma, a otto mesi dal Vertice di Parigi, appare oggi a tutti evidente che il sistema istituzionale adottato per l´Upm è paralizzato, che i sei progetti accolti dai capi di Stato e di governo stentano a decollare e che la rinnovata cooperazione rischia di arenarsi com´è stato per il partenariato nato a Barcellona nel novembre 1995. Per due giorni, rappresentanti della società civile e di poteri locali provenienti da dieci paesi mediterranei (Portogallo, Spagna, Francia, Italia, Malta, Mauritania, Marocco, Algeria, Tunisia e Libia) – purtroppo e per evidenti ostacoli organizzativi in maggioranza europei ed in maggioranza maschi – hanno discusso la scorsa settimana a Genova e nel quadro di un Forum organizzato dalla Rappresentanza in Italia della Commissione e dalla Regione Liguria della cooperazione euro-mediterranea, affrontando questioni specifiche come l´immigrazione, la parità fra uomo e donna, lo sviluppo sostenibile e la convivenza fra culture. Pubblicheremo nei prossimi giorni la dichiarazione conclusiva del Forum e la sintesi dei gruppi di lavoro. Ci interessa qui riprendere e rilanciare immediatamente un´idea che è emersa durante il dibattito e che vale la pena di far circolare a guisa di provocazione per indicare un´alternativa alla paralisi istituzionale dell´Unione per il Mediterraneo. Come nel 1950 all´indomani della seconda guerra mondiale Jean Monnet lanciò l´idea di un sistema europeo che andasse al di là del dialogo intergovernativo ispirandosi alla lezione federalista che voleva mettere la parola fine alla sovranità assoluta degli Stati nazionali (rex in regno suo est imperator), così all´inizio del ventunesimo secolo potremmo immaginare di applicare alla cooperazione euro-mediterranea il metodo ed il progetto che furono alla base della Comunità Europea del Carbone e dell´Acciaio. Ciò vorrebbe dire l´istituzione di un´alta autorità con poteri limitati ma reali nei settori in cui appare comune l´interesse dei paesi mediterranei (energia, ambiente, immigrazione, trasporti, mobilità…), un´alta autorità le cui decisioni siano vincolanti per tutti ma che agisca sotto il controllo sia del Consiglio dei Ministri che dell´Assemblea parlamentare euro-mediterranea. Accanto all´alta autorità, al Consiglio ed all´Assemblea parlamentare, sarà opportuno creare inoltre anche un comitato che riunisca i rappresentanti dei partner sociali e della società civile nel mediterraneo. Come disse Robert Schuman per l´unificazione europea: "essa non sarà costruita tutta insieme ma sorgerà da realizzazioni concrete che creino anzitutto una solidarietà di fatto". Pier Virgilio Dastoli Direttore della Rappresentanza in Italia della Commissione europea .  
   
   
MILANO: PALMERI E RONZA INCONTRANO ALL’ISPI VACLAV KLAUS, PRESIDENTE REPUBBLICA CECA E PRESIDENTE DI TURNO UE  
 
Milano, 18 marzo 2009 - Il Presidente del Consiglio comunale Manfredi Palmeri e il delegato del Presidente della Regione Lombardia allo Sviluppo e Consolidamento delle Relazioni internazionali Robi Ronza hanno incontrato a Milano il Presidente della Repubblica Ceca e Presidente di turno dell’Unione europea Vaclav Klaus, nell’ambito del “Colloquium privatissime” organizzato a Palazzo Clerici dall’Ispi-istituto per gli studi di politica internazionale con il suo Presidente Boris Biancheri. Il Presidente Vaclav Klaus, in Italia per una “Bruni Leoni lecture”, ha presentato a Milano il suo libro “Pianeta blu non verde. Cosa è in pericolo: il clima o la libertà?”. . .  
   
   
POLONIA: BUONI RISULTATI PER LA ZONA ECONOMICA DI WAłBRZYCH  
 
Varsavia, 18 marzo 2009 - La Zona Economica speciale di Wałbrzych continua ad essere una delle aree più attrattive per gli investimenti nel Paese. Nel 2008 la Zona ha rilasciato 37 licenze per nuove imprese per un valore complessivo di 2,6 mld Pln. Lo scorso anno sono stati sviluppati 146 ettari della zona con le nuove iniziative. Alla fine del 2008 le strutture della Zona economica impiegavano 31mila persone, segnando un aumento di 2. 300 unità rispetto al 2007. Gli investimenti degli imprenditori che operano nella zona hanno raggiunto i 9,63 mld Pln con un aumento di 1,77 mld Pln rispetto al 2007 e di 3,76 mld rispetto al 2006. Sono 12 i nuovi investitori, la Rehau, produttrice di serramenti, la dolciaria Cadbury, la casa automobilistica Toyota , il produttore di ettrodomestici Electrolux, la società chimica Basf e la Hoerbriger produttore di componenti per auto. La Zona di Wałbrzych è stata creata nel 1997, si trova nel sud ovest della Polonia e, attualmente, include delle sottozone nelle regioni di Dolnośląskie, Opole, Wielkopolska e Lubuskie. Nel rapporto sulle Zone Economiche Speciali 2008, pubblicato da Puls Biznesu, la zona di Wałbrzych è al primo posto sia per il numero di permessi rilasciati che per il loro valore. .  
   
   
SLOVENIA: RAPPORTO ONU: 14SIMA PER COMPETITIVITÀ INDUSTRIALE  
 
Lubiana, 18 marzo 2009  - La Slovenia si è collocata al 14° posto per competitività fra i 122 Paesi inclusi nel rapporto Industrial Performance 2009 dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Industriale (Unido), basato sui dati del 2005. Il Paese ha guadagnato dieci posizioni in più rispetto al 2000. L’indice per la competitività delle prestazioni industriali (Cip) nel 2005 è stato dello 0,486 mentre nel 2000 si è collocato allo 0,448. Il rapporto presentato colloca la Slovenia fra i Paesi con i maggiori margini di miglioramento. Secondo Unido, la posizione del Paese è cresciuta così tanto grazie al forte aumento delle esportazioni di beni pro capite, che è uno dei 4 elementi misurati nell’indice. La seconda ragione è data dalla struttura tecnologica delle esportazioni ottenuta con l’aiuto degli investimenti esteri diretti orientati all’export. Nel 2005 l’industria più competitiva è stata Singapore, con l’indice dello 0,890, seguita da Irlanda e Giappone. La Slovenia è vicina a Stati Uniti (11° posto), Austria (12°), Hong Kong (13°), Regno Unito (15°), Malesia (16°) e Francia (17°). L’indice Cip misura 4 elementi: capacità industriale, capacità di esportazione dei beni prodotti, intensità di industrializzazione e qualità dell’export. Il capo del Centro per la competitività della Camera di Commercio ed industria (Gzs), Mateja Cepin, ha dichiarato che la Slovenia era un’economia piccola ed aperta, che ha generato circa il 70% del suo Pil attraverso le esportazioni, soprattutto verso Germania, Italia, Croazia, Austria e Francia. Per la situazione corrente dell’economia globale, ora è il momento di iniziare a concentrarsi sui nuovi mercati, considerando che gli ordinativi in Slovenia sono calati per la difficile e situazione dei partner commerciali. L’aiuto allo sviluppo internazionale che è dato ai Paesi in via di sviluppo è un’opportunità d’affari che permette alle compagnie di entrare con successo ed efficacia nei nuovi mercati. Attualmente la Slovenia destina lo 0,13% del Pil a questo scopo. La direttrice della Direzione del Ministero economico per le relazioni economiche con l’estero, Metka Jerina, ha dichiarato che il Ministero era coinvolto attivamente nei programmi e progetti per lo sviluppo internazionale. Il Ministero ha inoltre deciso di incoraggiare le società slovene a partecipare ai programmi Unido e di aiutarle a trovare nuove opportunità di business, aprire nuovi mercati e stabilire contatti in paesi che necessitano di aiuti allo sviluppo. A questo proposito il Ministero sta stilando un decreto che includa le società nella cooperazione internazionale allo sviluppo, che dovrebbe essere pronto a maggio. .  
   
   
"LA RUSSIA E LA CRISI: SCENARI E PROSPETTIVE PER L´ITALIA".  
 
Milano, 18 marzo 2009 - Il prossimo 26 marzo, alle ore 17. 30, si terrà a Roma una Tavola Rotonda dal titolo "La Russia e la crisi: scenari e prospettive per l´Italia". L´incontro sarà incentrato in particolare sulla sostenibilità del modello economico e della politica di potenza russa nel lungo periodo, con un focus sul ruolo dell´Italia, che con la Russia ha un rapporto privilegiato. Il dibattito trarrà inoltre spunto dalla pubblicazione del N. 9 della rivista "Quaderni di Relazioni Internazionali", dedicato a questi temi. L´incontro, si svolgerà presso la Biblioteca del Senato della Repubblica "Giovanni Spadolini" (Sala degli Atti Parlamentari - Piazza Minerva, 38 - Roma). Segreteria tel. 02 86 93 053 www. Ispionline. It .  
   
   
STRUMENTI DI PROTEZIONE PER I LAVORATORI SOSPESI O LICENZIATI ACCELERAZIONE NEL PAGAMENTO DEGLI ASSEGNI, RADDOPPIO DELL´INDENNIÀ PER I CO.CO.PRO CHE RESTANO SENZA LAVORO, VOUCHER PER PAGARE PICCOLI LAVORI OCCASIONALI SEMPRE NEL PERIODO IN CUI IL LAVORATORE RESTA SENZA OCCUPAZIONE FISSA.  
 
Roma, 18 marzo 2009 - Queste sono alcune tra le misure in materia di ammortizzatori sociali presentate dal ministro Sacconi nella conferenza stampa a margine del Consiglio dei ministri del 13 febbraio scorso. A seguito dell’Accordo Stato- Regioni, il pacchetto di norme deliberato dal Consiglio sarà sottoposto, come insieme di emendamenti, all´approvazione del Parlamento in sede di conversione del decreto-legge n. 5 del 2009 in materia di sostegno ai settori industriali in crisi. Cosa prevedono queste nuove norme? Innanzittutto si accorciano i tempi per accedere agli ammortizzatori sociali. Con le misure adottate, infatti, ci sarà una drastica semplificazione del procedimento che, a fronte dei canonici 120 – 140 giorni, prevede invece tempi di attivazione che vanno tra i 20 e i 30 giorni. Questa accelerazione straordinaria per gli anni 2009 e 2010 vuole "evitare ingiuste attese per i lavoratori e onerose anticipazioni per le imprese" - ha spiegato il ministro Sacconi. L´indennità di reinserimento per i collaboratori a progetto (co. Co. Pro) con un solo committente, poi, è innalzata dal 10% al 20% di quanto percepito l´anno precedente, in una somma che va da 1. 000 ai 2. 600 euro circa. Una misura che costerà 100 milioni di euro per il 2009 e "ragionevolmente - ha detto il responsabile del Welfare - prorogheremo anche nel 2010 la misura, ma attualmente la copertura è per il 2009". Tra le misure di completamento e semplificazione degli strumenti di protezione dei lavoratori sospesi o licenziati ci sono inoltre norme che “vogliono incentivare la riassunzione´´, ha sottolineato il ancora il ministro Sacconi. Se i lavoratori che hanno sussidi straordinari in deroga, infatti, vengono assunti, potranno portare con sè i sussidi del rimanente periodo, che divengono dunque abbattimento del costo del lavoro per chi li assume. "Se ho un sussidio per dodici mesi e vengo assunto alla fine del secondo mese – esemplifica il Ministro – quel sussidio si trasferisce come sussidio del costo del lavoro". Un aiuto anche al datore di lavoro, dunque. "Il nostro interesse è garantire un reddito a chi non ce l´ha con l´obiettivo però di mantenere le persone legate alla realtà produttiva, in modo da mantenere ampia la base occupazionale´´, ha spiegato Sacconi nel corso della conferenza stampa. I lavoratori che ricevono dei sussidi potranno anche accettare piccoli lavori, purché il compenso non superi i tre mila euro per la parte restante del 2009. In questo modo, potranno fare un´integrazione all´80% del reddito che ricevono dagli ammortizzatori sociali. Questo non significa però che non potranno accettare un corso di formazione o un posto di lavoro congruo. Anche a tal proposito il ministro Sacconi ha invitato i giovani ad accettare anche "lavori semplici, umili, non desiderati, manuali, magari non corrispondenti al titolo di studio”. Nel documento approvato dal Consiglio c´è anche una disposizione "che è un pò una norma manifesto - ha spiegato il ministro - ma pensiamo possa essere utile in questa stagione". Ancora su questa linea la decisione di rendere il più possibile note le opportunità di lavoro, anche alla luce di queste nuove disposizioni, con l´attivazione di una comunicazione ad hoc da parte di tutti i Centri dell´impiego e le Agenzie per il lavoro. Il Ministro si è infine soffermato sulla linea che il Governo ha deciso di seguire in questo periodo: "Gli ammortizzatori sociali automatici, facili nelle fasi di crisi, sono un incentivo a spezzare il rapporto di lavoro, mentre il tipo di ammortizzatori di cui disponiamo, quelli su base negoziale, se in fase di grande crescita sono motivo di rigidità, in una situazione di crisi sono uno straordinario rallentatore dell´espulsione di forza lavoro". .  
   
   
CARTA ACQUISTI: BONUS E SCONTI IN ARRIVO  
 
Roma, 18 marzo 2009 - Pubblicato il decreto interdipartimentale che proroga i termini per richiedere la carta. La scadenza slitta ora al 30 aprile prossimo anche per chiedere l´accreditamento retroattivo per i mesi di ottobre, novembre e dicembre 2008 e del bimestre gennaio-febbraio 2009. Oltre alla proroga al 30 aprile 2009 del termine per richiedere la carta senza perdere il diritto agli arretrati relativi al 2008, il decreto introduce anche importanti modifiche al programma della carta acquisti. Le più rilevanti: l´accreditamento delle somme sarà effettuato dal bimestre corrente e non più dal successivo; previsto l’incremento delle soglie di accesso al beneficio, ciò per tener conto dell’aumento dei prezzi; disposta la cancellazione del requisito di incapienza, ovvero delle persone con reddito la cui imposta netta, ai fini dell´imposta sul reddito delle persone fisiche, risulta pari a zero; data la possibilità di utilizzare la Carta per prodotti farmaceutici e parafarmaceutici; riconosciuta la possibilità di intestare la Carta acquisti a una persona di fiducia come, ad esempio, chi esercita la potestà sui beneficiari del bonus che hanno impedimenti di natura fisica o mentale. Inoltre, le regioni e le provincie autonome, nonché gli enti locali, nel rispetto della destinazione del Fondo speciale per la carta acquisti, possono decidere di integrarlo vincolando l´utilizzo dei propri contribuiti a specifici usi a favore dei residenti nel proprio ambito di competenza territoriale. Il vincolo all´utilizzo dei Fondi, le modalità di accesso ai dati e alle informazioni rilevanti, nonché i rapporti finanziari, sono disciplinati da appositi protocolli d´intesa, stipulati dall´amministrazione territoriale, con il Ministero dell´economia e delle finanze e il Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali. Il ministero dell´Economia e delle finanze, d´intesa con il ministero del Lavoro, della salute e delle politiche sociali, disciplina, inoltre, le eventuali modalità con cui gli Enti locali, i Centri di assistenza fiscale o altri soggetti abilitati possono svolgere, su base volontaria, attività di supporto alla presentazione della richiesta, al ricevimento e alla trasmissione della stessa. Le modifiche al programma Carta acquisti sono state introdotte sulla base degli elementi acquisiti nella prima fase di operatività del programma e in seguito all´aumento delle disponibilità finanziarie acquisite (donazioni Eni, Enel e recupero aiuti di Stato). Queste modifiche hanno anche lo scopo di semplificare gli adempimenti a carico dei richiedenti attraverso: 1. La revisione dei requisiti di accesso al beneficio che non fanno più riferimento al requisito di incapienza, tenuto conto che i profili reddituali sono verificati anche attraverso i redditi da pensione e la dichiarazione sostitutiva unica Isee; 2. Dando la possibilità alle amministrazioni regionali e locali di accedere all´infrastruttura informativa e informatica della Carta Acquisti per integrare il relativo beneficio a favore dei residenti nel proprio ambito di competenza territoriale. La Carta Acquisti è stata introdotta con la manovra finanziaria (art. 81 Decreto legge n. 112/2008 convertito dalla legge 133/2008) per sostenere le famiglie e le persone anziane nella spesa alimentare e per le spese domestiche di luce e gas, ora la carta acquisti potrà essere utilizzata anche per le spese farmaceutiche. La Carta Acquisti si presenta come una normale carta di pagamento elettronico, uguale a quelle già in circolazione e ampiamente diffuse nel nostro Paese. A differenza di queste, però, le spese effettuate con la Carta Acquisti, verranno addebitate non al titolare della Carta, bensì direttamente allo Stato. Ricordiamo che il Fondo speciale "Carta acquisti" è alimentato: a) dalle somme riscosse in eccesso dagli agenti della riscossione; b) dalle somme conseguenti al recupero dell’aiuto di Stato; c) dalle somme versate dalle cooperative a mutualità prevalente; d) con trasferimenti dal bilancio dello Stato; e) con versamenti a titolo spontaneo e solidale effettuati da chiunque, ivi inclusi in particolare le società e gli enti che operano nel comparto energetico. Le donazioni effettuate sul Fondo: - il 23 dicembre 2008 è stata approvata la Convenzione stipulata tra il Ministero dell´economia e delle finanze e il Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali e Eni S. P. A. E Eni Foundation per il versamento al Fondo della donazione a titolo spontaneo e solidale di euro 200 milioni, di cui euro 100 milioni da versare entro il 31 dicembre 2008 e euro 100 milioni entro il 30 giugno 2009; - il 23 dicembre 2008 è stata approvata la Convenzione tra il Ministero dell´economia e delle finanze e il Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali e Enel S. P. A. E Enel Cuore Onlus per il versamento al Fondo della donazione a titolo spontaneo e solidale di euro 50 milioni, di cui euro 25 milioni entro il 31 dicembre 2008 e euro 25 milioni entro il 30 giugno 2009. Infine è stata versata sul fondo Carta Acquisti, con decreto del 18 febbraio 2009, la somma di euro 485. 572. 317,00, derivante dal recupero degli aiuti di Stato. Per avere informazioni sulla Carta acquisti si può contattare il numero Verde 800. 666. 888. . .  
   
   
CRISI. REGIONE CHIAMA BANCHE: L’IMPERATIVO CATEGORICO E’ SOSTENERE L’ECONOMIA E LE FAMIGLIE VENETE.  
 
Venezia, 18 marzo 2009 - Il rallentamento e la recessione del ciclo economico hanno certamente contribuito a rallentare la domanda di credito delle imprese e delle famiglie. Tuttavia una parte significativa del rallentamento della domanda è causato da un inasprimento delle condizioni di concessione del credito medesimo. Vi è quindi la necessità che Regione e sistema bancario veneto facciano fronte comune, pur nei rispettivi ruoli, per garantire un corretto supporto finanziario alle imprese e alle famiglie per attenuare gli effetti della drammatica crisi internazionale sul contesto economico regionale e contribuire a rasserenare un clima di forte preoccupazione. La reciproca disponibilità in questa direzione è stata confermata nel corso di un incontro a Palazzo Balbi degli assessori regionali al bilancio Isi Coppola, al lavoro Elena Donazzan e ai lavori pubblici Massimo Giorgetti con i rappresentanti delle banche che operano sul territorio veneto, della commissione regionale Abi e di Veneto Sviluppo. Il faccia a faccia diretto tra banche e Regione è venuto dopo il primo incontro del 3 marzo scorso del tavolo tecnico di monitoraggio del credito alle imprese, presente il presidente Giancarlo Galan. L’assessore Coppola ha fatto rilevare che il monitoraggio della Banca d’Italia conferma anche per il Veneto un quadro recessivo per l’economia. Dal territorio giunge quotidianamente, peraltro, la segnalazione di una rigidità nella concessione del credito, che rischia di incidere pesantemente sulla ristrutturazione e sul rilancio delle attività produttive con effetti negativi sulla ripresa economica. La Regione ha messo in atto una manovra di ampio respiro a sostegno delle imprese e delle famiglie e di semplificazione delle procedure, ma ritiene necessaria la collaborazione delle banche per una maggiore flessibilità nel sistema del credito. L’assessore Giorgetti ha illustrato gli interventi attivati dalla Regione nel settore della casa e del mercato immobiliare, mettendo sul tappeto le possibili forme di intervento da parte delle banche, soprattutto per quanto riguarda i mutui. Per gli appalti di opere minori, in cui la lentezza dei pagamenti è una delle note dolenti delle pubbliche amministrazioni, la Regione ha introdotto un premio del 10% in più agli enti che riescono ad appaltare rapidamente i lavori ad imprese locali. Per dar fiato alla nostra economia, complessivamente nel settore dei lavori pubblici la Regione mette a disposizione circa 500 milioni di euro in questo e nel prossimo esercizio finanziario. Anche per le politiche del lavoro, l’assessore Donazzan ha sollecitato un rapporto diretto con le banche per studiare soluzioni che diano efficacia all’impegno regionale che è di 120 milioni di euro per la cassa integrazione in deroga e di altri 230 milioni di euro del Fondo Sociale Europeo, da riprogrammare in funzione di azioni a sostegno del reddito e della formazione, per mantenere vive le imprese venete e sostenere anche il potere di acquisto delle famiglie. Su questi temi dalle banche è venuta una risposta di condivisione della preoccupazione per la situazione generale dell’economia e di massima disponibilità. .  
   
   
IL PRESIDENTE DELLA REGIONE DEL VENETO, GIANCARLO GALAN, RICEVE IL VICEPRESIDENTE DEL PARAGUAY  
 
Venezia, 18 marzo 2009 - Il presidente della Regione del Veneto, Giancarlo Galan, ha ricevuto ieri a Palazzo Balbi, sede della Giunta regionale, a Venezia, il vicepresidente della Repubblica del Paraguay, Federico Franco Gomez, accompagnato dal una delegazione di parlamentari. Si è parlato sia di progetti di cooperazione allo sviluppo, sia di interventi a favore delle comunità venete all’estero. Al Veneto è stato chiesto di avere un ruolo importante nella diffusione dei risultati ottenuti nel campo della ricerca e nell’innovazione. Sempre al Veneto si è poi domandato di mettere a disposizione competenze e professionalità per supportare progettualità e attività di promozione turistica. Della nostra regione è stato inoltre ricordato “il volto generoso e solidale”. Il presidente della Regione del Veneto, Giancarlo Galan, ha promesso, compatibilmente con gli impegni istituzionali, di ricambiare quanto prima la visita in Paraguay. All’incontro hanno presenziato anche l’assessore alle Relazioni internazionali, Isi Coppola, e l’assessore ai Flussi migratori, Oscar De Bona. .  
   
   
PARITETICA: TONDO-COLLINO, PRIORITA´´ AD ATTUAZIONE FEDERALISMO  
 
 Trieste, 18 marzo 2009 - Le nuove competenze derivanti dall´attuazione del federalismo fiscale, il trasferimento dei beni demaniali, la sanità penitenziaria, il recupero Irpef sulle pensioni Inps e le infrastrutture: sono queste le priorità che impegneranno già nella prima decade d´aprile la Commissione Paritetica per le norme di attuazione dello Statuto speciale della Regione Friuli Venezia Giulia, definite ieri dal neopresidente dell´organo misto, Giovanni Collino, e dal governatore Renzo Tondo. Nel corso di un incontro svoltosi nella sede della Regione, a Roma, Tondo e Collino hanno anche elaborato una necessaria metolodogia di lavoro, ribadendo l´importanza della Commissione Paritetica "per il rafforzamento e l´aggiornamento dell´autonomia del Friuli Venezia Giulia". Nominato dal ministro per i Rapporti con le Regioni, Raffaele Fitto, Collino ha annunciato "l´inizio di una fase nuova dei rapporti Stato-regione", esprimendo totale gradimento anche nei confronti dei membri della Commissione individuati dalla Regione ("con Adriano Biasutti, Leopoldo Coen e Pietro Fontanini costruiremo un progetto di alto profilo") ai quali, oltre allo stesso Collino, si sono aggiunti Giuseppe De Virgottini e Carlo Alberto Manfredi Selvaggi su indicazione ministeriale. .  
   
   
BOLZANO: DURNWALDER A VIENNA, INCONTRO CON IL CAPO DELLO STATO AUSTRIACO HEINZ FISCHER  
 
Bolzano, 18 marzo 2009 - Lo sviluppo dell’autonomia in Alto Adige, la collaborazione con Roma, le urgenze a livello europeo e i progetti nell’anno del bicentenario hoferiano: sono alcuni dei temi discussi dal presidente della Provincia Luis Durnwalder oggi (17 marzo) a Vienna con il Capo dello Stato Heinz Fischer, nel primo dei suoi tre incontri con le massime istituzioni austriache. Il presidente Fischer ha confermato che la posizione politica dell’Austria nei confronti dell’Alto Adige resta invariata, sia in termini di contenuto che di interesse. Nel giorno in cui taglia il traguardo dei vent’anni nella carica di Presidente della Provincia, Luis Durnwalder ha incontrato ieri a Vienna in successione il Capo dello Stato Heinz Fischer, il cancelliere Werner Faymann e il vicecancelliere Josef Pröll. “Proseguiamo nella buona tradizione dei nostri incontri“, ha esordito il presidente della Repubblica austriaca Heinz Fischer accogliendo stamattina alla Hofburg il presidente della Provincia Luis Durnwalder. Molti i temi affrontati nell’ora abbondante di colloquio. “Ci conosciamo da anni e periodicamente ci sembra giusto informare Vienna sull’evolversi della situazione in Alto Adige, sulla collaborazione con Roma e sulle iniziative comuni avviate con Länder austriaci”, ha detto Durnwalder ringraziando Fischer per l’opportunità del colloquio. Riguardo ai rapporti con Roma, il governatore ha ribadito che periodicamente si possono verificare divergenze ma che con la discussione interna e la disponibilità si possono superare, allontanando pericoli diretti per l’autonomia speciale. A tale proposito il Presidente ha ragguagliato anche sull’ultimo compromesso raggiunto in tema di federalismo fiscale. Durnwalder ha infine confidato che nell’anno dedicato al bicentenario hoferiano vi sia la possibilità di mostrare al presidente Fischer alcuni dei tanti progetti realizzati anche in Alto Adige. Il Capo dello Stato ha parlato di “colloquio tra amici, in un clima sereno”: ha ribadito di seguire con attenzione i problemi e gli aspetti della situazione in Alto Adige attraverso i contatti in sede locale e con Roma. Fischer ha confermato che, anche dopo il varo a dicembre del nuovo governo austriaco, “la posizione politica di Vienna nei confronti dell’Alto Adige non è mutata, sia nei contenuti che nel livello di interesse con cui viene seguito lo sviluppo dell’autonomia. ” L’austria resta un partner affidabile e ottimista per il futuro, anche grazie agli ottimi rapporti di collaborazione con l’Italia. Nell’incontro si è parlato anche delle scadenze in campo europeo, a cominciare dalle elezioni Ue e dalla marcia di avvicinamento al rispetto dell’Accordo di Lisbona. .  
   
   
BOLZANO: DURNWALDER INCONTRA IL CANCELLIERE FAYMANN: POLITICA DEI TRASPORTI E ISTRUZIONE IN PRIMO PIANO  
 
Bolzano, 18 marzo 2009 - Proseguire la collaborazione avviata a suo tempo nella politica dei trasporti, dallla linea ferroviaria del Brennero alla Convenzione delle Alpi: è uno dei punti su cui ha insistito il presidente della Provincia Luis Durnwalder nel secondo incontro del 17 marzo a Vienna, quello con il neocancelliere Werner Faymann. Le posizioni comuni sui temi del traffico e della tutela alpina sono un esempio dell´unità di intenti tra le realtà confinanti, hanno concordato Durnwalder e Faymann. Werner Faymann ha accolto il presidente Durnwalder nel primo incontro da cancelliere: "Ma la buona collaborazione risale all´epoca in cui ero Ministro dei Trasporti", ha detto ricordando l´impegno comune a favore dell´ammodernamento della linea ferroviaria Verona-monaco e della ratifica del protocollo dei trasporti inserito nella Convezione delle Alpi. "Sul tema della politica dei trasporti abbiamo dimostrato unità di intenti, che vogliamo proseguire anche in futuro. " Durnwalder ha sottolineato il nuovo slancio dato proprio dall´Austria al progetto, "con le concrete possibilità di finanziamento discusse assieme ai responsabili del governo italiano. " Il cancelliere ha ricordato anche la fattiva cooperazione nel settore economico ("esportiamo in Alto Adige per 1,1 miliardi € all´anno, più che in Giappone"), dei programmi europei e della cultura. Il presidente Durnwalder ha ricordato il ruolo fondamentale degli atenei austriaci per gli studenti altoatesini ("circa 5mila studiano oggi in Austria") e insistito sul significato dei riconoscimento dei titoli di studio accademici conseguiti a Vienna o Innsbruck. Oltre all´impegno per un alleggerimento del traffico alpino nelle Alpi, entrambe le parti hanno ribadito la volontà di proseguire nella collaborazione transfrontaliera tra Alto Adige, Tirolo e Trentino, "e in tal senso confidiamo che, sull´esempio dell´Austria, anche l´Italia ratifichi al più presto l´Accordo di Madrid, che conferirà all´Euregio la necessaria veste istituzionale", ha aggiunto Durnwalder. Al neocancelliere il Presidente ha infine ribadito il ringraziamento per l´impegno garantito dall´Austria verso la minoranza tedesca e ladina in Italia e ha ringraziato il governo austriaco, "perchè, indipendentemente dalle persone che si sono succedute alla sua guida, l´attenzione verso i problemi della Provincia di Bolzano è rimasta invariata. " .  
   
   
COPPOLA: “C’E’ CHI LAVORA CONTRO IL FEDERALISMO FISCALE. CONFIDIAMO NEL MINISTRO CALDEROLI.”  
 
Venezia, 18 marzo 2009 - “Che il Pd avesse poco a cuore la questione federalista e la relativa riforma è cosa nota. Ma ora il centrosinistra, che è il vero partito conservatore, dopo aver bloccato le riforme costituzionali avviate dal centrodestra tenta di far fallire anche il disegno di legge delega sul federalismo fiscale”. E’ l’assessore regionale al bilancio del Veneto Marialuisa Coppola a prendere posizione contro un emendamento fatto approvare in sede parlamentare “con una mossa tanto subdola, quanto ruffiana, e che se non sarà modificato avrà ripercussioni gravi sull’intero impianto del provvedimento”. “Stiamo parlando della reintroduzione dei trasferimenti previsti dalla legge 549 del 1995 – spiega l’assessore Coppola - ovvero quel fondo vincolato che assomma risorse per i programmi regionali di sviluppo, del fondo trasporti, dell’agricoltura, del risparmio energetico, dell’ambiente e del turismo, e rappresenta il monumento alla spesa storica e la sublimazione dell’assistenzialismo più deleterio che invece il testo originario del disegno di legge intendeva sostituire con l’addizionale Irpef nell’ambito dell’assetto di finanziamento e perequazione delle funzioni autonome, ispirato dalla capacità fiscale. Detto in soldoni si tratta di 2,5 miliardi di euro che verranno ripartiti con 253 euro pro capite per la Basilicata, 240 per il Molise, 222 per la Calabria, 96 per la Campania, 94 per la Puglia per arrivare alla bellezza di 5 euro per il Veneto!”. “E’ chiaro il tentativo del Pd – conclude l’assessore - di tutelare le proprie residue amministrazioni del centro-sud facendo strame dell’efficienza e della capacità fiscale delle regioni, anteponendo così il proprio interesse a scapito di quello generale. Auspico che chi di dovere intervenga immediatamente per correggere questa manovra che mette a rischio l’equilibrio del provvedimento sul federalismo fiscale nel quale il Veneto e i veneti nutrono grandi aspettative”. .  
   
   
A TORINO UN CONVEGNO SULLE POLITICHE SOCIALI SARÀ L’OCCASIONE PER UN CONFRONTO FRA PROVINCE, UNIVERSITÀ, ENTI SOCIO-ASSISTENZIALI E REGIONE.  
 
Torino, 18 marzo 2009 - Il ruolo delle Province nella promozione dello sviluppo locale. Il caso dei Piani di zona. È il titolo di un convegno in programma il 18 e 19 marzo all’Environment Park di Torino. Promosso dall’assessorato alla solidarietà sociale della Provincia di Torino, vedrà, accanto a amministratori ed esperti da tutta Italia, la partecipazione dell’assessore biellese alle politiche sociali Flavio Como. I Piani di zona sono gli strumenti con cui la Regione ha costruito un sistema integrato di servizi mettendo in relazione i soggetti istituzionali e non che sul territorio sviluppano e qualificano i servizi sociali, rendendoli flessibili e calibrati sulle necessità della popolazione. In questi anni le Province piemontesi hanno sostenuto il territorio nell’intero ciclo di programmazione dei Piani, promosso la costruzione e il consolidamento di sistemi di monitoraggio e valutazione, favorito l’integrazione e il raccordo tra le programmazioni minori e quella provinciale. Il convegno partirà dal bilancio dei processi di programmazione e vedrà l’intervento di operatori, tecnici e amministratori di enti e istituzioni pubbliche e del privato sociale. Il convegno sarà anche l’occasione per un confronto fra le Province, l’università, gli enti socio-assistenziali, il terzo settore e la Regione. L’obiettivo è di ricercare e valorizzare i punti di forza dei Piani di zona in un’ottica di sviluppo della programmazione futura. Si comincia mercoledì alle 14 con i saluti di Antonio Saitta e Salvatore Rao, presidente e assessore alla solidarietà sociale della Provincia di Torino. Su sviluppo locale e politiche sociali interverrà Nicola Negri del Dipartimento di Scienze sociali dell’università di Torino, seguito da Giorgio Merlo della Provincia di Torino, che illustrerà funzioni e competenze nella programmazione integrata. Sarà poi la volta di Daniela Teagno dell’università di Torino sul primo ciclo di programmazione dei Piani di zona in Piemonte e Barbara Bisset della Provincia sul ruolo degli enti intermedi nella programmazione. Sono in programma anche alcune testimonianze su esperienze dirette. Le porteranno Loredana Capone, vice presidente della Provincia di Lecce, Franco Vernò dell’ufficio di supporto ai Comuni della Provincia di Milano e Salvatore Gargiulo, responsabile del coordinamento dei piani sociali della Provincia di Salerno. Il titolo della seconda giornata (giovedì 19 alle 9) è “Il sistema territorio: processi e ambiti si interrogano”. Interverranno, dopo l’introduzione di Debora Labate del servizio di solidarietà sociale della Provincia di Torino, Raffaella Guercini del Consorzio intercomunale dei servizi socio assistenziali di Chieri sulla programmazione integrata, Gabriella Quaglia del Comune di Rivoli sul Piano di zona tra consolidamento e sviluppo, Illca Piovano del consorzio Ciss di Cuorgnè sugli assetti organizzativi connessi all’attuazione dei Piani, Cristina Pukly del Comune di Orbassano su valutazione della governance di piano, Anna Abburrà del Consorzio Intesa di Bra sul tema “Dal Piano di Zona al bilancio sociale di zona”. Gli altri interventi: “Governare con il territorio” di Andrea Tardiola del Ministero del Lavoro, “La dimensione integrata delle politiche sociali” di Fiorenzo Girotti del Dipartimento di Scienze sociali dell’università di Torino. Nel pomeriggio sono in programma 5 focus tematici dedicati ai livelli di integrazione delle politiche sociali e sugli strumenti per realizzarla. Temi: la cittadinanza sociale, la formazione e le politiche attive del lavoro, lo sviluppo sostenibile, le politiche socio-educative e il sistema istruzione, le politiche per la salute. Ogni gruppo sarà coordinato da un esperto della materia. I risultati saranno discussi in una tavola rotonda moderata da Salvatore Rao alla quale partecipa anche Flavio Como, insieme a Giuliano Barigazzi, coordinatore area welfare dell’Unione delle Province italiane, Angela Migliasso, assessore al welfare della Regione, Eleonora Artesio, assessore alla sanità della Regione, Amalia Neirotti, presidente dell’Anci Piemonte), Elide Tisi, portavoce del forum del terzo settore piemontese ed Enrica Valfrè in rappresentanza delle 3 maggiori sigle sindacali. Il Piano di zona è uno strumento di programmazione pluriennale delle politiche sociali, che definisce e organizza il sistema di welfare di un territorio e garantisce la concordanza tra i programmi, gli obiettivi e i risultati attesi. Nel Biellese i piani sono due (area orientale e occidentale), curati dai consorzi Iris e Cissabo, delegati dai comuni alla gestione dei servizi socio-assistenziali. .  
   
   
BANDO ‘ALZIAMO LA TESTA’, I PRIMI DATI STATISTICI. IL 30% DELLE RICHIESTE DI CONTRIBUTO PER IL MUTUO O L’AFFITTO, PER LE SPESE DEL NIDO, UNIVERSITÀ, ASSISTENZA ANZIANI. IL 42% ARRIVA DA MILANO  
 
Milano, 18 marzo 2009 - Sono stati presentati il 13 marzo a Palazzo Isimbardi i primi dati del Piano Welfare ‘Alziamo la Testa’ promosso dalla Provincia di Milano che ha messo a disposizione 25milioni di euro per aiutare le famiglie e le imprese messe in ginocchio dalla crisi. Il bando rivolto alle famiglie (contributi per il muto o l’affitto, per le spese del nido, università, assistenza anziani) è stato chiuso il 2 marzo, a due mesi dall’apertura con oltre 18mila famiglie che hanno presentato domanda per accedere ai contributi. Sono ancora in corso i controlli e le verifiche necessarie per le ultime domande pervenute, ma già le prime famiglie che avevano i requisiti per accedere al contributo stanno ricevendo la lettera di conferma dell’accettazione della loro domanda a cui seguirà l’accredito in banca. Man mano che le domande di contributo saranno accolte anche le altre famiglie riceveranno la comunicazione. E’ stato così raggiunto l’obiettivo che la Provincia aveva previsto, quello di offrire a un numero consistente di famiglie dell’area metropolitana milanese almeno di tirare una boccata d’ossigeno. Delle 18mila domande pervenute, ben 5mila sono state compilate online dal portale della Provincia. Al momento sono state elaborate 10. 496 domande. Dai dati emerge che la richiesta di contributo medio è di 950€ a fronte di un massimo di 1500€. Forte è la richiesta di aiuto per sostenere le spese di mutuo (30%) e affitto (16%). A conferma dell’esistenza del problema del caro casa. Ma la crisi economica colpisce le famiglie in diversi modi. Il 24% di quelle che hanno fatto domanda ha chiesto il contributo per la cura di anziani o disabili; il 15% per la cura dell’infanzia e il restante 15% per sostenere le spese di iscrizione all’università. Le difficoltà si fanno sentire di più a Milano città: il 42% del totale delle richieste proviene infatti dal capoluogo. Mentre il 34% arriva dalla Provincia di Milano e il 24% dal nuovo ente provinciale di Monza e Brianza. Sebbene i dati elaborati fino a questo momento siano comunque in continua e rapida evoluzione e le percentuali al termine di tutte le verifiche potranno anche mutare, questa prima elaborazione statistica ci offre un quadro abbastanza preciso delle famiglie che nella nostra provincia stanno maggiormente risentendo del peggioramento della situazione economica finanziaria. Altro due dati risultano particolarmente interessanti: la media dei componenti del nucleo familiare è relativamente bassa, solo 3,4; e soltanto il 30% di coloro che hanno presentato domanda risulta essere conosciuto dai servizi sociali. “Con questo piano – afferma il presidente della Provincia di Milano Filippo Penati – abbiamo dato una risposta concreta a quel ceto medio che a causa della crisi economica che ha investito l’Europa, è a rischio impoverimento. Le famiglie che hanno fatto domanda di contributo, infatti, sono famiglie composte per lo più da tre, quattro persone, due genitori impiegati e uno o due figli in età scolastica”. “Grazie all’alta soglia del reddito Isee di 14. 900 euro, e di 16. 100 euro per le spese dell’infanzia – conclude il presidente Penati - abbiamo aiutato coloro che altrimenti non avrebbero potuto ricevere nessun sostegno, nonostante l’effettiva necessità”. Rimangano ancora attivi le altre sezioni del bando: quella per chiedere il rimborso dei danni subiti dagli anziani a seguito di eventi malavitosi, quello rivolto alle imprese denominato ‘incentivi alle assunzioni’ e quello per sostenere le attività dei gruppi di acquisto familiari. A breve sarà inoltre pubblicato un nuovo bando a favore delle giovani coppie che si sono sposate o intendono farlo nel corso del 2009. .  
   
   
RICOSTITUITO IN BASILICATA IL FORUM REGIONALE GIOVANI  
 
Potenza, 18 marzo 2009 - “La partecipazione dei giovani alla vita istituzionale della Regione, in un momento storico in cui sono venuti meno i tradizionali luoghi di aggregazione, rappresenta una necessità se si vuole veramente investire sul futuro”. E’ quanto ha sostenuto l’assessore regionale alla Formazione-lavoro-cultura Antonio Autilio in occasione dell´Assemblea ordinaria dei Forum dei Giovani che ha proceduto, dopo un lungo periodo di congelamento dell’organismo, alla elezione degli Organi del Forum Regionale dei Giovani. Con 18 voti su 22 presidente è stato eletto il rappresentante del Forum Comunale di Lauria Pietro D´imperio. La Giunta esecutiva risulta composta da: Giuseppe Caterino, Alessandra Sagarese, Alfredo Cappa, Valentino Pepe, Pancrazio Tedesco, Antonio Lucio Capistrano. Nel sottolineare che sono una cinquantina i Forum Comunali già attivati ed è più ampia la platea di associazioni giovanili iscritte al Forum Regionale, l’assessore Autilio ha detto che “si tratta di un vero successo di partecipazione per un profondo cambiamento dei giovani lucani che ha bisogno di strumenti di valorizzazione per realizzare una “rete” di partecipazione”. L’assessore ha anche reso noto di aver già proposto alla Giunta regionale di aumentare il fondo a disposizione dei forum comunali, che attualmente ammonta a circa 70 mila euro, in considerazione della crescita di questi organismi. “Riteniamo – ha concluso Autilio – che il Forum regionale sia un organismo strategico per definire politiche coerenti con i bisogni delle nuove generazioni. Dopo la rielezione degli organismi di rappresentanza continueremo ad ampliare la partecipazione dei giovani alla vita istituzionale della Regione, soprattutto in questa fase i cui stanno per partire i programmi da mettere in campo attraverso il Por Basilicata 2007–2013 e le numerose misure rivolte in modo specifico ai giovani”. Tra i primi atti del Forum Regionale infine è previsto l’esame del piano biennale delle politiche giovanili. .  
   
   
BIC LAZIO, AL VIA LA MOSTRA "IMPRENDILARTE"  
 
Roma, 18 marzo 2009 - Promuovere l’autoimprenditorialità anche in un mercato come quello dell’arte, in cui molto spesso i giovani artisti sono poco valorizzati. Questo l’obiettivo di ‘Imprendilarte’, il programma sperimentale per l’autoimprenditorialità, che nasce dalla collaborazione tra ‘Modigliani Institut Archives Légales Paris-rome’ e Bic Lazio. E proprio nell’ambito dell’iniziativa giovedì 19 marzo, alle 17, verrà inaugurata a Roma (presso la sede del Modigliani Institut, in via Monte Giordano 36) la mostra dedicata alle opere dei cinque vincitori di ‘Imprendilarte’. La mostra sarà aperta al pubblico gratuitamente fino al 21 marzo, dalle ore 10 alle 19. Le opere esposte sono state realizzate da Eliana Granziol, Bernadette Moens, Navid Nazimi Sajadi, Irene Rinaldi e Luciano Villa, i giovani artisti che con altri 7 talenti laziali hanno preso parte al percorso di accompagnamento all’autoimprenditorialità. “La partecipazione di Bic Lazio in un progetto per giovani artisti - spiega il presidente di Bic Lazio, Enrico D´agostino - potrebbe sembrare lontana rispetto a un tradizionale campo di intervento. La crescita dei giovani artisti è invece un fattore importante non solo perchè l’arte rientra ormai a pieno titolo in un contesto economico al pari di altri settori, ma soprattutto perchè arte e cultura contribuiscono in modo significativo a generare nuove energie e a costruire visione del futuro, due elementi essenziali anche per superare la recessione che oggi vive il nostro sistema produttivo”. “I giovani, ai quali Biclazio da sempre dedica gran parte della propria attività, sono oggi protagonisti - continua D’agostino - di una delicata fase di transizione. Per loro la creatività è una risposta nei confronti di un mondo costantemente alla ricerca di soluzioni. E’ fuori dubbio, però, che debbano essere accompagnati nella gestione dei meccanismi relazionali ed economico-finanziari che contraddistinguono anche il mondo dell’arte. Ideare e svolgere questo progetto con l’Istituto Modigliani è stato per noi una esperienza preziosa e fonte vitale di cambiamento, fondamentale per il rinnovamento della nostra società”. “L’esperienza artistica non ha nulla a che fare con l’abilità manuale - spiega il presidente del Modigliani Institut Archives Légales Paris-rome, Christian Parisot - con la ‘capacità’ di riprodurre la natura, di ritrarre il corpo umano: la creatività non ha regole. Senza regole, o senza paragoni reali, tutto si deve inventare, e per inventare occorrono capacità creative: una vera indagine nel mondo dell´inconscio. Un mondo nuovo, ogni volta che uno studente pensa di potercela fare, con la sua passione smisurata, con la sua inconscia voglia di esistere, nell´ampio e sconfinato mondo dell’arte”. “Là dove non ci sono regole - osserva Parisot - tutto sembra più facile, invece è proprio il contrario: tutto è più difficile, perchè occorre creare un alfabeto, un idioletto, capace di comunicare con se stessi, prima, e poi di esser all´altezza di poter veicolare il proprio messaggio senza frontiere: senza alfabeti conosciuti, senza codici. Percorrere l’inconscio, come percorso infinito. Forse è l’unica via che sembrano suggerirci i giovani, le nuove proposte”. Nel corso dell´inaugurazione della mostra, dedicata alle opere dei cinque vincitori di ‘Imprendilarte’, verrà presentata la web Tv www. Imprendilarte. Tv, realizzata con la collaborazione degli artisti che hanno avuto modo di raccontare se stessi, i loro percorsi artistici e spiegare da cosa traggono ispirazione per le loro opere. .  
   
   
CON LA CRISI ECONOMICA AUMENTANO LE RICHIESTE AI CENTRI PER L’IMPIEGO DELLA PROVINCIA DI VARESE.  
 
 Varese, 18 marzo 2009 - L’assessore provinciale al Lavoro, Alessandro Fagioli, fa un bilancio dei servizi erogati a lavoratori ed aziende nel 2008. Gli effetti della crisi economica si fanno sentire anche in provincia di Varese. I dati registrati negli ultimi mesi dai Centri per l’Impiego della Provincia di Varese, strutture che offrono gratuitamente servizi per favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro, testimoniano difficoltà crescenti sia sul fronte dei lavoratori che sul fronte delle aziende. Le persone che nel corso del 2008 si sono rivolte ai Centri per l’Impiego per inserirsi nell’elenco anagrafico, operazione necessaria per il riconoscimento dello stato di disoccupazione e quindi per usufruire dei servizi, sono state 22. 458, con un incremento pari al 14,8% rispetto al 2007. In particolare, i dati evidenziano che le iscrizioni ai Centri per l’Impiego, a partire da marzo 2008 risultano costantemente superiori ai dati dell’anno precedente, con un netto picco a dicembre, mese in cui solitamente si registrava un fisiologico calo delle attività. «L’inizio del 2009 sembra purtroppo confermare questa tendenza - ha commentato l’Assessore provinciale al Lavoro e Politiche Giovanili Alessandro Fagioli – Nel periodo dicembre- gennaio in più di una occasione le code per le iscrizioni sono state significative, tanto che alcuni Centri hanno dovuto effettuare l’orario continuato e prolungare gli orari di apertura per soddisfare le richieste di tutte le persone presenti. Fenomeno confermato dai dati: complessivamente, in questo ultimo bimestre, si sono iscritte presso i Centri 5. 563 persone, il 43,7% in più rispetto ad un anno fa ». Un dato confermato anche dal numero totale delle persone iscritte ai Centri per l’Impiego a fine dicembre 2008, pari a 53. 595 con un incremento rispetto al 2007 del 12,3%. A rivolgersi ai Centri per l’Impiego nel corso del 2008 sono state persone con una precedente esperienza lavorativa (90,5%), in prevalenza le donne (58,4%), di età inferiore ai 29 anni (33%) con un titolo di studio inferiore al diploma (60,1%). Per supportare questi lavoratori e lavoratrici nella ricerca di una nuova occupazione sono cresciuti in maniera significativa anche i servizi erogati. Sono infatti stati effettuati 20. 577 colloqui di accoglienza, praticamente alla quasi totalità dei nuovi iscritti, finalizzati a ricostruire il percorso formativo e professionale, a individuare disponibilità, capacità e vincoli e a identificare i servizi necessari a favorire il reinserimento lavorativo in base ai diversi profili e alle diverse esigenze, a cui si aggiungono 1. 399 colloqui specialistici di approfondimento. Nonostante la crisi, non si registra invece una flessione significativa sul fronte dei servizi alle aziende. Nel corso del 2008 sono 1. 372 le aziende che si sono rivolte alla rete dei Centri per l’Impiego per richiedere il servizio di preselezione, cioè la possibilità di avere, gratuitamente, una rosa di nominativi di persone iscritte nell’elenco anagrafico che rispondano al profilo professionale ricercato. A fronte di una diminuzione delle aziende “clienti (-7,9% rispetto al 2007), non sono invece diminuiti i posti di lavoro complessivamente messi a disposizione, pari a 2. 533, che registrano invece un limitato incremento (+1,7%). Le segnalazioni di nominativi rispondenti al profilo effettuate dal servizio di preselezione dei Centri per l’Impiego sono state complessivamente 10. 019 (+7,1%), con una media di circa 4 nominativi per ogni richiesta delle aziende. In crescita anche i tirocini, nel 2008 pari a 1059 (+10,66) che hanno coinvolto complessivamente 929 tirocinanti (+13,57%). Si tratta di un’esperienza della durata media di 3,6 mesi, che ha coinvolto in prevalenza i giovani (i tirocinanti con età fino ai 32 anni sono il 92,6%), diplomati o laureati (66,40%), che si sono inseriti in prevalenza nel settore dei servizi (78,8%) e che, per quanto riguarda i tirocini attivati lo scorso anno, a tre mesi dalla fine del tirocinio, nel 70,5% dei casi si è conclusa con un inserimento in azienda e nell’11,2% con la decisione di riprendere il percorso di studi. Questi sono solo i principali servizi erogati dai Centri per l’Impiego, che svolgono un’attività più ampia finalizzata all’incontro tra domanda e offerta di lavoro. Si pensi ad esempio alla gestione delle doti lavoro e all’attività di rete con le realtà del territorio. «Anche in questo momento di difficoltà i Centri per l’Impiego si stanno rivelando un’importante risorsa non solo per i lavoratori e le lavoratrici, che possono trovare un supporto qualificato per fare il punto sulla propria situazione e progettare il percorso più idoneo per reinserirsi nel mondo del lavoro, ma anche per le aziende – ha concluso l’Assessore al Lavoro e Politiche Giovanili della Provincia di Varese Alessandro Fagioli – Mi preme sottolineare che il livello dei servizi erogati a favore delle aziende è in continua crescita. Ormai possiamo contare su uno “zoccolo duro” di circa 1200 aziende fidelizzate che se devono assumere si rivolgono in via prioritaria ai Centri per l’Impiego, sia per la qualità del servizio, sia per il vantaggio economico che questo comporta. La scelta dell’amministrazione provinciale è infatti quella di fornire gratuitamente anche alle aziende i servizi in questione: un modo indiretto di finanziare il sistema economico e produttivo. Una volta tanto possiamo parlare di un ritorno concretamente misurabile di tipo economico dei servizi svolti da una pubblica amministrazione. » .  
   
   
TORINO: IL PATTO DI STABILITA’ IMPEDISCE DI PAGARE LE AZIENDE CHE LAVORANO PER LA PROVINCIA  
 
 Torino, 18 marzo 2009 - “La Provincia di Torino ha lavori pubblici in corso nel 2009 per circa 95 milioni di euro, ma i vincoli imposti dal patto di stabilità ci impediscono di pagare le aziende che stanno realizzando i nostri investimenti. Siamo una Provincia virtuosa, ma non possiamo onorare gli impegni per le restrizioni imposte dal Governo centrale”. La denuncia è venuta dal presidente della Provincia di Torino Antonio Saitta intervenuto il 16 marzo pomeriggio a Roma insieme al presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti ad una iniziativa del segretario del Pd Dario Franceschini a sostegno di una mozione sull’allentamento dei vincoli del patto di stabilità agli Enti locali. “Quest’anno potremo versare solo 15 milioni di euro alle aziende che stanno lavorando per la Provincia di Torino – ha spiegato Saitta – e metteremo noi stessi in difficoltà tanti imprenditori: respingiamo questa logica che penalizza gli Enti locali e le imprese. Non voglio mandare in crisi le aziende che hanno vinto appalti con la Provincia di Torino: il Governo ha il dovere di indicare una soluzione. Allenti i vincoli del patto di stabilità e ci consenta di far lavorare e di saldare i conti con le imprese”. .  
   
   
INAUGURATA LA NUOVA CENTRALE OPERATIVA RISPOSTE 24 ORE SU 24 AI CITTADINI IN PROVINCIA DI MILANO ALLO 02 77405808 SI POTRÀ TELEFONARE PER EFFETTUARE SEGNALAZIONI, RICEVERE INFORMAZIONI O RICHIEDERE INTERVENTI IN MATERIA DI FAUNA SELVATICA, DISCARICHE ABUSIVE E TRASPORTO RIFIUTI, SICUREZZA SUI CANTIERI, SCARICHI ABUSIVI, EPISODI DI INQUINAMENTO, CRITICITÀ IN AREE PROTETTE E POLIZIA STRADALE.  
 
 Milano, 18 marzo 2009 - E’ stata inaugurata il 25 febbraio dal presidente della Provincia di Milano, Filippo Penati e dall’assessore alla Sicurezza Alberto Grancini, la nuova sala operativa della Polizia provinciale, alla presenza del prefetto Gianvalerio Lombardi e del comandante della Polizia provinciale Nazzareno Giovannelli. Tecnologicamente all’avanguardia, la nuova centrale operativa rappresenta un tassello fondamentale nel sistema di assistenza e intervento per i cittadini della provincia di Milano. I software della centrale permettono di gestire mezzi e personale con radiolocalizzazione sul territorio e il trattamento elettronico ed informatizzato di qualsiasi intervento realizzato. “Oggi - dichiara Penati – inauguriamo una struttura tecnologicamente avanzata che offre ai cittadini un servizio 24 ore su 24. I reati ambientali, spesso sottovalutati, sono purtroppo in continua crescita e tutelare il territorio da questo tipo di crimini è un dovere di ogni istituzione. Con questa nuova centrale è possibile istituire un filo diretto con i cittadini e intervenire in maniera ancora più tempestiva per combattere e prevenire questi reati”. “Sono orgoglioso di questo ultimo progetto della Polizia provinciale – aggiunge Grancini - che risponde alle richieste di intervento in continuo aumento. Dai 931 interventi del 2005 si è passati ai 1781 del 2008 con un aumento non solo numerico, ma anche qualitativo, che ha visto la Polizia provinciale rispondere con sempre maggiore professionalità”. .  
   
   
PIACENZA: AMPIA INTESA PER FAR FRONTE ALLA CRISI FIRMATA IN PROVINCIA DA GIANLUIGI BOIARDI E DALLA COMMISSIONE DI CONCERTAZIONE  
 
Piacenza, 18 marzo 2009 - Sottoscritta il 13 marzo in Provincia dalla commissione di concertazione sui temi del lavoro una intesa sul mercato del lavoro, di grande portata e studiato per far fronte alla crisi epocale che ci troviamo ad affrontare. Hanno sottoscritto il documento il Presidente della Provincia Gianluigi Boiardi ed i membri della Commisisone, presieduta dall´assessore provinciaoe al Lavoro Fernando Tribi e composta da tutte le Organizzazioni ed Associazioni sindacali e datoriali del territorio. “E´ un documento fondamentale – ha voluto sottolineare Boiardi -, che rientra tra le iniziative che questa Amministrazione sta promuovendo per far fronte alla crisi e che muove ad un obiettivo sostanziale: promuovere lo sviluppo di tutte le componenti della comunità provinciale, a prescindere da sesso, razza, condizioni fisiche ed economiche: non vogliamo lasciare indietro nessuno. In questo senso è auspicabile che ci sia concesso di avviare la fase realizzativa di progetti per i quali abbiamo già a disposizione i fondi ma che sono fermi per problemi burocratici, legati al rispetto del patto di stabilità. Auspico un provvedimento governativo che sblocchi la situazione”. Da tutti gli intervenuti, un riconoscimento del fondamentale ruolo di coordinamento e di stimolo che l´Amministrazione provinciale sta svolgendo in questo difficile momento pe rla nostra economia. Le istituzioni e le associazioni firmatarie dell´intesa sono Cgil, Cisl, Uil, Confindustria Piacenza, Unione Agricoltori, Coldiretti, Unione Commercianti, Confesercenti, Legacoop, Confcooperative, Consigliera Di Parità, Libera Associazione Artigiani, Upa, Cna, Api, Provincia Di Piacenza. Si propongono di contribuire a sostenere e promuovere le iniziative dei soggetti pubblici e privati per reagire alle attuali difficoltà, operare con un metodo di confronto, collaborazione e contrattazione tra le forze sociali, favorire lo sviluppo della autonoma iniziativa dei singoli e delle imprese, evitare che le persone siano lasciate sole di fronte al pericolo di espulsione dal tessuto economico e produttivo, fornire alle imprese un quadro di riferimento e un concreto sostegno, valorizzandone il ruolo, informare sui canali di finanziamento regionali, nazionali, europei. Avanzano, perciò una serie di proposte. Conoscere e valutare la situazione - Occorre anzitutto approfondire l’analisi della situazione attuale e delle possibili tendenze future. A tale scopo, la Provincia fornirà con cadenza bimestrale ai firmatari del protocollo i seguenti dati: avviamenti al lavoro e cessazioni (totali e per settore merceologico); inserimento nelle liste di mobilità (ai sensi L. 223/91, ai sensi L. 236/93, per età, per sesso); avviamenti dalle liste di mobilità (totali e per settore merceologico, a Td, a Ti); Fondo per il sostegno alle imprese e ai datori di lavoro che assumono lavoratori a rischio di emarginazione dal Mercato del lavoro La Provincia promuoverà la costituzione di un fondo biennale a cui potranno partecipare soggetti pubblici e privati per l´erogazione di incentivi ai datori di lavoro che assumono a tempo indeterminato (anche come stabilizzazione di un precedente rapporto a Td o di collaborazione) lavoratori a rischio di emarginazione dal mercato del lavoro (per età, sesso, stato di disoccupazione da almeno 12 mesi, iscrizione nelle liste di mobilità, sospensione in C. I. G. S. ). Procedure di autorizzazione: sostegno e promozione delle attività economiche e produttive La Commissione di concertazione opererà per lo snellimento delle procedure di autorizzazione di progetti di avvio e/o di ampliamento delle attività economiche e produttive, anche in relazione al ricollocamento di risorse umane espulse dal mercato del lavoro locale, anche tramite la promozione di accordi di programma e accordi tra privati e soggetti pubblici. Raccordo domanda e offerta di lavoro I Centri per l´impiego, in collaborazione con le Parti sociali, intensificheranno un´adeguata e tempestiva azione di informazione verso i lavoratori che accedono agli ammortizzatori sociali (liste di mobilità e Cigs per cessazione di attività e/o senza alcuna possibilità di ripresa produttiva, Cigs nell’ambito di procedure concorsuali) per rafforzare la loro iniziativa autonoma; Si promuoveranno programmi specifici di intervento verso le fasce di lavoratori a maggiore rischio di emarginazione nel mercato del lavoro (donne espulse o in reinserimento professionale, lavoratori di età avanzata); Protocollo dei profili professionali Nell´ottica di migliorare la possibilità di favorire l´incontro tra le richieste delle imprese e dei datori di lavoro e le disponibilità dei lavoratori in cerca di occupazione, la Provincia, a integrazione delle attività di competenza, trasmetterà tempestivamente e periodicamente ai soggetti firmatari del protocollo l´elenco dei profili professionali dei lavoratori coinvolti in procedure di mobilità per riduzione del personale (L. 223/91) o in licenziamenti da imprese che occupano anche meno di 15 dipendenti (L. 236/93); Progetti mirati per la ricollocazione - La Provincia promuoverà e darà sostegno a progetti specifici riferiti a situazioni di particolare urgenza e rilievo sociale e rivolti alla ricollocazione di lavoratori in lista di mobilità; Si incentiveranno azioni di accompagnamento personalizzate e flessibili, di orientamento e/o bilanci di competenze, dirette ai lavoratori sospesi in cassa integrazione straordinaria e/o iscritti alle liste di mobilita´ e volte a favorirne l´aggiornamento al fine di accompagnare una azione specifica di reinserimento lavorativo; Intervento coordinato e integrato nelle crisi aziendali o di settore A fronte di particolari situazioni di crisi, il tavolo di concertazione opererà per accompagnare il reperimento di soluzioni idonee (con forme di coinvolgimento dell´intera filiera di riferimento) a interventi mirati alla ricollocazione professionale sostenuti, se necessario, da idonei percorsi formativi; Intese per evitare l´espulsione definitiva di personale: organizzazione del lavoro e ammortizzatori sociali In situazioni temporanee di difficoltà, le parti firmatarie auspicano che, laddove ciò sia possibile in relazione alla tipologia di attività, siano contrattate e concordate rimodulazione e flessibilità degli orari eventualmente integrate con l´utilizzo degli ammortizzatori sociali, al fine di evitare in tutto o in parte l´espulsione definitiva del personale; Formazione e riqualificazione professionale Nell´ambito delle attività di competenza della Provincia, la programmazione della formazione sarà modulata per temi, modalità e tempi di promozione, in base alle urgenze della situazione e finalizzata a promuovere la crescita delle competenze con l´obiettivo di dotare i lavoratori delle capacità richieste dal tessuto produttivo locale, di consentire lo sviluppo delle conoscenze professionali e di ridurre la mancata corrispondenza tra domanda e offerta di qualifiche. La Provincia metterà a disposizione percorsi di riqualificazione professionale attivabili in tempi rapidi soprattutto a fronte di crisi e/o riorganizzazioni aziendali o di insediamento di nuove attività imprenditoriali; Interventi formativi a sostegno dei lavoratori, dell´impresa e delle fasce sociali deboli Attività di formazione destinate ai lavoratori in Cigs e Cigo, lavoratori in mobilità, disoccupati provenienti da imprese in crisi; attività formative e di orientamento per lavoratori privi di tutele, in stato di disoccupazione determinato dalla cessazione di contratti atipici, Co. Co. Pro, lavoro interinale ed altre forme contrattuali atipiche; interventi di sostegno delle imprese per favorirne l’innovazione e la produttività attraverso una migliore organizzazione e qualità del lavoro tramite il finanziamento di operazioni promosse dalle associazioni di categoria e realizzate da strutture accreditate che possano prevedere anche servizi di check up alle imprese; nell’asse “inclusione sociale”, in ragione della situazione derivata dalla crisi, oltre ai fenomeni di nuova povertà saranno promossi progetti rivolti alle tipologie dello svantaggio sociale previste dal Reg. 2204/2002; Utilizzo degli ammortizzatori sociali anche “in deroga” Le parti firmatarie promuoveranno la conoscenza delle nuove disposizioni in materia di ammortizzatori sociali e di ammortizzatori sociali in deroga alla normativa vigente. In riferimento agli ammortizzatori sociali anche in deroga alla normativa vigente, quando necessario, le parti ne coordineranno l´utilizzo e la proposta alla Regione Emilia – Romagna. Utilizzo della Cigs In particolari situazioni, dove non sia prevista l´anticipazione della integrazione salariale da parte dell´impresa, si valuterà l´ipotesi di un intervento delle parti firmatarie per evitare che i lavoratori sospesi rimangano privi di reddito per periodi prolungati; Coordinamento dell´iniziativa dei soggetti pubblici a tutela del reddito dei soggetti colpiti dalla crisi Nelle sedi competenti, sarà promosso il coordinamento dell´iniziativa dei soggetti pubblici nella definizione delle forme di intervento e dei parametri di valutazione volte ad attenuare gli effetti negativi della situazione di crisi su lavoratori colpiti e sulle famiglie. .  
   
   
NOTA DELLA PROVINCIA DI MILANO: NESSUN OSTACOLO ALL’UTILIZZO DI LAVORATORI CASSINTEGRATI E IN MOBILITÀ PER LAVORI DI BACK OFFICE OGGI SVOLTI DALLE FORZE DELL’ORDINE  
 
Milano, 18 marzo 2009 - La normativa sugli ammortizzatori sociali consente di impiegare i lavoratori cassintegrati e in mobilità in lavori socialmente utili, anche di quelli di supporto amministrativo alle forze dell’ordine. Grazie a questa normativa, con il sostegno della Provincia, lavoratori espulsi dal mercato del lavoro potranno essere impiegati dai Comuni per la polizia locale. Ma non solo. Se la prefettura deciderà di utilizzarli per lavori di back office nella sua struttura e negli uffici periferici, liberando risorse da impiegare per la sicurezza del territorio, la Provincia di Milano è disponibile a effettuare tramite i propri centri per l’impiego la selezione necessaria per individuare le professionalità utili e a finanziare l’integrazione salariale dell’indennità di cassa integrazione e mobilità. La Provincia ha infatti deciso di finanziare un piano di 300 lavoratori e lavoratrici cassintegrati e in mobilità da utilizzare per lavori di back office oggi svolti dalle forze dell’ordine. Un modo per impiegare professionalità che resterebbero altrimenti inutilizzate ed evitare così di impiegare in lavori amministrativi gli agenti necessari sul territorio per garantire sicurezza e migliorare la vita dei cittadini. D’altra parte l’utilizzo di personale esterno per lavori amministrativi connessi a compiti di tutela della sicurezza non è affatto inedito: questo a riprova del fatto che non comporta nessun problema di mancanza di riservatezza, né di organizzazione. Il ministero dell’Interno ha già utilizzato lavoratori interinali per ricoprire ruoli di tale natura. .  
   
   
PROGETTO APPRENDISTATO: SOSTEGNO CONCRETO DELL’AGENZIA FORMATIVA ALLE AZIENDE DEL TERRITORIO VARESINO PER LA FORMAZIONE DEGLI APPRENDISTI  
 
Varese, 18 marzo 2009 - Sistema delle ‘Doti’ anche per il Progetto Apprendistato 2008/09 che come delineato dall’art. 49 del D. Lgs. 276/03, prevede che l’azienda formi i propri apprendisti e, se priva di capacità formativa interna, si faccia supportare da enti accreditati, quali le sedi dell’Agenzia Formativa. Graziella Giacon, Presidente dell’Agenzia Formativa, ha presentato il provvedimento relativo all’Apprendistato, assunto col consenso unanime del Consiglio di Amministrazione: “Offriamo al territorio un migliaio di doti e sosterremo le aziende, consentendo un risparmio di € 200 per ciascun apprendista che verrà formato nelle nostre sedi, rinunciando al nostro guadagno. Ciò significa garantire un abbattimento della spesa del 30 %, attraverso un catalogo ampio che va a toccare tutti i settori”. Tutte le sedi dell’Agenzia Formativa sono accreditate per fornire corsi per apprendisti della durata di 120 ore. A fianco del Presidente Giacon ha voluto essere presente il Dr. Peppino Falvo , membro del Cda, che ha ribadito “l’intento dell’Agenzia Formativa della Provincia di Varese di dare un concreto sostegno alle imprese del territorio in questo momento di crisi economica”. Le imprese che non potranno accedere al finanziamento pubblico con il sistema della dote individuale, prenotabile dal 23 marzo al 30 aprile nelle sedi dell’Agenzia , potranno selezionare dal catalogo provinciale ulteriori proposte, a tariffe vantaggiose. Http://www. Agenziaformativa. Va. It/apprendistato. Html .  
   
   
PARI OPPORTUNITA´ PIU´ DONNE IN POLITICA: UN APPELLO AI PARTITI DALLA CONSULTA PROVINCIALE TORINESE DELLE ELETTE  
 
Torino, 18 Marzo 2009 - La Consulta provinciale delle Elette, istituita presso la Provincia di Torino, dopo l’incontro con alcuni dei partiti rappresentati in Consiglio Provinciale, ha deciso di rivolgere un appello a tutte le forze politiche perché sia garantita un’adeguata rappresentanza delle donne nelle istituzioni. E’ noto, infatti, come la presenza delle donne nella vita politica e amministrativa italiana sia la più bassa d’Europa, e sia andata ancora decrescendo negli ultimi anni. A livello nazionale, sono presenti in Parlamento il 17,4% di donne al Senato e il 21,1% alla Camera. La classifica mondiale elaborata ogni anno dal World Economic Forum ha posto l’Italia all’80esima posizione su 128 Paesi nella categoria “Political empowerment”, prendendo in considerazione gli indicatori relativi alla presenza femminile nelle istituzioni politiche. Secondo la banca dati del Ministero degli Interni, nel 2007 i 315 Comuni della provincia di Torino erano amministrati da 4. 945 persone, tra sindaci, vicesindaci, assessori e consiglieri. Le donne erano 1. 024 (il 20,7% del totale), una percentuale analoga a quella rilevata mediamente nei Comuni del Piemonte (20,7%), leggermente più elevata rispetto a quella media nazionale (17,6%), anche se rimane comunque piuttosto bassa. Attualmente, ha meno di 50 anni il 58,1% delle donne impegnate nell’amministrazione locale, contro il 44,3% degli uomini. A livello complessivo, la quota più consistente di amministratrici ha tra 40 e 49 anni (il 29,3% del totale). È interessante osservare che il tasso di femminilizzazione raggiunge il valore più elevato proprio tra le generazioni più giovani, che hanno tra 18 e 29 anni (30,6%); scende poi progressivamente al crescere dell’età. La Consulta ha quindi lanciato un appello ai responsabili regionali e provinciali di tutti i partiti affinché si impegnino a rimuovere gli ostacoli che limitano o impediscono l’accesso e la rappresentanza delle donne nelle istituzioni. .  
   
   
BOLOGNA: GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA DONNA, CONTINUANO LE INIZIATIVE  
 
Bologna, 18 marzo 2009 - Continuano le iniziative organizzate per la Giornata Internazionale della Donna. Ecco le iniziative in programma a Bologna mercoledì 18, giovedì 19 e venerdì 20 marzo. 18 marzo Ore 20. 30 Rassegna cinematografica "Dedicato alle donne dalle donne". North countrydi Niki Caro Sala Polivalente del Quartiere Borgo Panigale Udi– Unione Donne in Italia. 19-20 marzo Ore 9, Conferenza. Dall’invisibilità alla responsabilizzazione: percorsi e pratiche sociali per affrontare la violenza maschile nelle relazioni di intimità. Convegno conclusivo del progetto Muvi Developing strategies to work with Men Using Violence in Intimate relationship. Sviluppare strategie di intervento con uomini che usano violenza nelle relazioni di intimità. Aula Giorgio Prodi, Alma Mater Studiorum, Università di Bologna, Complesso S. Giovanni in Monte, Piazza S. Giovanni in Monte 2 Casa delle donne per non subire violenza e Comune di Bologna . .  
   
   
TEMPOPERMETTENDO, PER CONCILIARE VITA E LAVORO UN SERVIZIO ATTIVATO DALLA PROVINCIA E CHE COINVOLGE I MAGGIORI COMUNI DEL PIACENTINO  
 
 Piacenza, 18 marzo 2009 - Parte il progetto “Tempopermettendo”, nuovo sportello virtuale degli Uffici Relazioni con il Pubblico attivato dalla Provincia ed al quale aderiscono i Comuni di Piacenza, Fiorenzuola, Castel San Giovanni e Rottofreno. Il coordinamento è affidato all´Urpel della Provincia. Come ha detto l´assessore provinciale alle Pari opportunità Paola Gazzolo presentandolo, il 12 marzo , nella sede dell´Amministrazione provinciale, il servizio vuole aiutare i cittadini ad utilizzare al meglio il proprio tempo, fornendo tutte le informazioni relative ai servizi che nel territorio favoriscono la conciliazione (parola chiave nello sviluppo del progetto stesso) dei tempi di vita, lavoro e cura. Come ha chiarito Assunta Paradiso, responsabile Urpel, il progetto è nato a Modena e si è esteso alla nostra Provincia. Consente ai cittadini di acquisire per via telematica informazioni dalla pubblica amministrazione. L´indirizzo per accedere allo sportello è www. Tempopermettendo. Info nel sito sono presenti gli indirizzi e-mail di tutte le persone che possono dare informazioni o rispondere a domande, anche inusuali. Il portale è diviso per aree tematiche relative ai diversi territori coinvolti. E´ un servizio, ha voluto specificare Paola Gazzolo, rivolto a donne e uomini e realizzato con l´intento di costituire una “comunità conciliante”, muovendo dal presupposto che la conciliazione non è una questione esclusiva delle donne. In questa direzione tanto è stato fatto (la Provincia ha siglato il “primo accordo quadro sulla conciliazione” e costituito un “tavolo permanente sulla conciliazione”) ma molto resta da fare. “Tempopermettendo” è un passo in avanti. Comunicare è un modo per mettersi al servizio dei cittadini, ha osservato l´assessore provinciale alla comunicazione Mario Magnelli: se è necessario mantenere un contatto diretto con il cittadino tramite gli sportelli Urp, c´è anche la necessità di sfruttare al massimo le possibilità della rete, mezzo più rapido per accedere ad un maggior numero di informazioni (in questo senso è già attiva Retepiacenza, portale territoriale della pubblica amministrazione locale). Apprezzamenti per l´iniziativa sono venuti anche dall´assessore del Comune di Piacenza Katia Tarasconi (la mia Giunta è attenta al problema della conciliazione, ha già promosso l´iniziativa “Informadonna”; Tempopermettendo sarà fondamentale per chi non può recarsi personalmente agli sportelli), dall´assessore omologo del Comune di Fiorenzuola, Nicoletta Barbieri (Tempopermettendo contribuisce ad abbattere le barriere di diffidenza tra pubbliche amministrazioni e cittadini ed è un servizio per le famiglie, perché è in famiglia che si hanno le maggiori difficoltà a conciliare il tempo e gli impegni) e dall´ispettore Michele Mauro, della Questura. Per il quale è necessario aiutare il cittadino ad organizzare il proprio tempo. Sono notevoli, ha aggiunto, i risultati raggiunti dall´Urp della Questura (87% di risposte date in tempo reale): l´impegno è a migliorare questa percentuale. L´impegno dei promotori è coinvolgere tutte le pubbliche amministrazioni del territorio. . .  
   
   
VITTIME VIOLENZA, DE CORATO: “IN UN ANNO AIUTATE 2000 PERSONE” OLTRE LA METÀ SONO DONNE CHE HANNO SUBITO STALKING, MALTRATTAMENTI E MOLESTIE  
 
Milano, 18 marzo 2009 - Presentati i dati dell’attività svolta nel 2008 dal Centro di sostegno alle vittime di violenza e del servizio di mediazione penale e sociale finanziato dall’Assessorato alla Sicurezza. “Oltre 1. 900 persone aiutate a superare traumi psicologici per episodi di violenza e sostenute legalmente nella risoluzione di conflitti attraverso la via extragiudiziale. A questo importante risultato, grazie a 4917 interventi, è arrivata nel 2008 l’equipe specialistica che a Milano gestisce il servizio di sostegno alle vittime di violenza e reato e quello di mediazione sociale e penale. Un progetto avviato dal settore Sicurezza del Comune fin dal 2002 e sostenuto nel bilancio 2009 con uno stanziamento di 520 mila euro”. Così il vice Sindaco e assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato che ieri in conferenza stampa ha presentato i dati dell’attività svolta nel 2008 dal centro di sostegno alle vittime di violenza e reato e del servizio di mediazione sociale e penale, insieme ai responsabili dell’equipe degli operatori: il criminologo Paolo Giulini, docente alla Facoltà di Psicologia dell’Università Cattolica di Milano, Francesca Garbarino, avvocato e criminologo, e Luigi Colombo, psicologo. Presenti anche il Comandante della Polizia Locale, Emiliano Bezzon e il vice Comandante Tullio Mastrangelo. “Stupri, molestie e maltrattamenti – ha rimarcato il vice Sindaco – ma anche truffe, violenze e stalking. Sono queste alcune delle gravi problematiche che l’equipe, formata da una trentina di professionisti tra avvocati, educatori, criminologi, psicologi, psicotraumatologi e sociologi, deve affrontare ogni giorno. E lo fa con grande competenza e capacità, considerate le diverse forme di sostegno messe in campo a seconda dei casi trattati”. Nel dettaglio, di queste 2. 000 persone circa, 1. 005 hanno usufruito dell’aiuto del centro di mediazione sociale e penale, 635 sono vittime di violenze e reati e 264 sono utenti del presidio criminologico territoriale. Un servizio, quest’ultimo, unico in Italia che riguarda il delicato trattamento di autori di reati violenti e sessuali. “Sono ancora le donne purtroppo le prime vittime di violenza – ha commentato De Corato –. Lo dimostra il fatto che esse sono la maggioranza degli utenti (63%) del centro e ad esso si rivolgono per aver subito stalking, maltrattamenti coniugali, minacce intrafamiliari, violenze e molestie sessuali. Proprio per una maggior difesa delle donne, il centro ha avviato, con l’avallo della Magistratura e la collaborazione delle carceri di Bollate e Opera, il trattamento degli autori di reati violenti, al fine di scongiurare il pericolo di recidiva spesso registrato in questi casi”. “Un aiuto, quello alle donne – ha aggiunto De Corato –, che si attua quindi a 360 gradi e che anche il Comune ha concretizzato in una serie di interventi: 1. 070 telecamere e 120 colonnine sos, 95 pensiline Atm da pochi giorni dotate di sistemi di videosorveglianza, 21milioni di euro stanziati per il piano d’illuminazione, 6 edizioni dei corsi autodifesa con 1. 364 adesioni. E non dimentichiamo la costituzione di parte civile in 4 processi per stupro, 500 mila euro devoluti annualmente alle diverse associazioni che offrono un servizio coordinato per l’accoglienza delle vittime di aggressioni e i presidi sul territorio dei volontari attivati sperimentalmente, da alcune settimane, anche fuori dalle discoteche”. Il centro, la cui sede principale è in via Paulucci di Calboli 1, è aperto a tutta la cittadinanza e si avvale di un numero verde, l’800667733, in funzione dal lunedì al venerdì, dalle 9. 00 alle 18. 00. Il centro ha aperto sportelli anche in tutti i consigli di zona, che in questo modo si avvicinano ulteriormente ai bisogni dei cittadini. Scheda Riepilogativa Dell’attività Svolta Nel 2008 Dal Centro Sostegno Vittime Violenza E Reato E Centro Mediazione Sociale E Penale 1. 904 utenti (848 presso la sede in via di Calboli 1 e i rimanenti presso gli sportelli attivi in ogni zona della città), di cui: 1. 005* hanno usufruito del centro di mediazione sociale e penale, 635** sono vittime di violenze e reati, 264*** sono utenti del presidio criminologico territoriale. Svolti complessivamente ben 4. 917 interventi per risolvere o ridurre situazioni conflittuali e/o stati di vittimizzazione (nel 22% dei casi gli operatori sono intervenuti a domicilio, per aiutare le cosiddette ‘fasce deboli’, come gli anziani e i disabili, oppure per specifiche situazioni). Tipologia utenza - Maggioranza di donne (pari al 63% degli utenti) per reati di stalking, maltrattamenti coniugali, minacce intrafamiliari, violenze e molestie sessuali. Maggioranza di uomini per reati di mobbing lavorativo, truffa e usura. Il 10% degli utenti è straniero. Invio utenza - Principali tipologie: Forze dell’ordine (332), giudici di pace (118), difensore civico (34), servizi sociali (107), media (157). *Centro di mediazione penale - 1. 005 hanno usufruito del centro di mediazione sociale e penale. Impegnato nella riduzione e nella gestione di situazioni conflittuali in via extragiudiziale, come quelle che possono scaturire nel nucleo familiare, con il vicinato, sul luogo di lavoro. Un servizio riconosciuto dallo Stato che concorre ad alleggerire il carico dei tribunali e della giustizia italiana. **Servizio di sostegno psicotraumatologico per le vittime di reato 635 sono vittime di violenze e reati, Alcune principali tipologie: 131 vittime di lesioni, minacce e ingiurie in ambito familiare e condominiale, 70 vittime di maltrattamento o sospetto di maltrattamento, 48 vittime di danneggiamenti, 25 vittime di truffa, 18 vittime di violenza privata, 25 vittime di stalking. ***Interventi rivolti agli autori di reati violenti e sessuali 264 soggetti trattati in quanto ritenuti idonei dalla Magistratura e inviati dalla casa circondariale di Milano-bollate e dalla casa di reclusione di Milano-opera. .  
   
   
PRESENTATO IL BILANCIO DELLA "CASA DELLE DONNE" L´ASSOCIAZIONE BOLOGNESE AIUTA A CONTRASTARE IL FENOMENO DELLA VIOLENZA  
 
Bologna, 18 marzo 2009 - Nel 1990 veniva aperta la "Casa delle donne per non subire violenza", uno spazio di ascolto e di sostegno per le donne maltrattate. Si tratta di una struttura composta da un Centro di accoglienza pubblico e da appartamenti a indirizzo segreto per l´ospitalità. A vent´anni di distanza, la Casa delle donne ha redatto il proprio bilancio sociale e delle attività svolte dal Centro dalla sua apertura. Le principali attività della Casa delle donne - Accoglienza: consiste in una linea telefonica funzionante dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 18, colloqui telefonici, colloqui personali, informazioni (anche legali), attivazione della rete territoriale di sostegno e relativi accompagnamenti, attivazione delle procedure per ospitalità in emergenza e protezione, fornire sostegno alle persone che segnalano situazioni di donne che subiscono violenza. Case Rifugio: offrono protezione alle donne che subiscono violenza, l´indirizzo è segreto, l´ospitalità che va dai 5 ai 6 mesi nel caso di donne con figli. Nelle case le donne trovano operatrici esperte e un´educatrice per i bambini che offrono loro sostegno emotivo e pratico e approvvigionamento alimentare al fine di sostenerle in questo delicato momento di passaggio e di cambiamento. Due case rifugio segrete con 14 posti letto per donne con o senza figli (figli maschi fino a 14 anni). Minori: il sostegno psicologico ai minori è mirato a intervenire sulle conseguenze emotive, affettive e relazionali danneggiate dalla violenza vissuta in ambito familiare. Nel 2008 i nuclei (madre e bambino) seguiti sono stati 52, i colloqui di sostegno alla genitorialità e psicoterapie con bambini e adolescenti 359, gli incontri e i colloqui telefonici con la rete 40, i bambini che hanno usufruito dell´intervento educativo ("Piccoli ospiti") 23. Progetto Olas "Garantire alla donne il diritto a non prostituirsi": nato nel 1995 da un´idea del Comune di Bologna, della Caritas e della Casa delle donne, per offrire accoglienza alle donne straniere, clandestine, che denunciavano i loro sfruttatori. La Casa delle donne dal 1995 al 2008 ha accolto 353 donne che hanno svolto un percorso di regolarizzazione in Italia o di rimpatrio assistito. Pensionato sociale: nasce come progetto del Comune di Bologna, per offrire un alloggio di emergenza a donne, con figli minori, in grave disagio abitativo, economico e sociale. Il Pensionato, un grande appartamento di 20 posti letto, è pensato innanzitutto come luogo sicuro dove donne e bambini possano trovare ospitalità ed essere accolti da personale qualificato. Le azioni attivate dalla Provincia per contrastare la violenza sulle donne - Sostegno alle donne vittime di violenza: nel 2007 è stato sottoscritto dalla Provincia, dal Comune di Bologna e da 48 Comuni del territorio provinciale, un Accordo attuativo con l´Associazione "Casa delle donne" per offrire sostegno alle donne vittime di violenza. A fronte delle attività svolte dall´"Associazione" sul territorio, l´accordo, di durata triennale (1/01/2007-31/12/2009), prevede finanziamenti diretti da parte dei Comuni e, da parte della Provincia, la concessione in locazione di due unità immobiliari, a canone agevolato con un abbattimento del 70%, con i requisiti di segretezza e riservatezza necessari a tutelare donne e minori assistiti; la campagna del "Fiocco bianco", dal 2006 la Provincia ha scelto di aderire in occasione del 25 novembre "Giornata internazionale contro la violenza sulle donne", alla campagna del "fiocco bianco", rivolta a uomini e ragazzi; per la "Giornata internazionale contro la violenza sulle donne" nel 2008 è stata realizzata una rassegna teatrale "A passo sicuro", che ha messo in scena in 5 teatri di Bologna e provincia rappresentazioni sul tema della violenza sulle donne .  
   
   
FAMIGLIA: OGGI A PADOVA APRE CONVEGNO REGIONALE SU RUOLO GENITORIALE, IN PARTICOLARE PATERNO A PARTIRE DA VITA PRENATALE  
 
Venezia 18 marzo 2009 - Aiutare i genitori ad una maggiore consapevolezza di sé e del loro ruolo, con particolare riguardo al coinvolgimento e alla rivalutazione della figura del padre per permettere al figlio di crescere nel modo migliore. Su questo tema strategico per l’avvenire delle famiglie si tiene oggi 18 marzo al Centro congressi di Villa Ottoboni di Padova il convegno regionale dal titolo “Famiglia, genitorialità e prenatalità”. Aprirà i lavori - il cui inizio è previsto per le ore 9 – l’assessore regionale alle politiche sociali Stefano Valdegamberi. Sono previsti più di trecento operatori (medici, psicologi, educatori, tecnici pubblici e privati del settore materno infantile) e questa iniziativa, organizzata dall’Osservatorio Regionale Nuove Generazioni e Famiglia. L’iniziativa si svolge in collaborazione con Anpep (associazione di psicologia e di educazione prenatale). Al convegno partecipano docenti universitari esponenti dei settori pubblici e privati che nelle quattro sessioni previste prenderanno in esame i temi relativi alle relazioni familiari e all’evoluzione prenatale e alla “Care” prima e dopo la nascita; ampio spazio sarà dedicato alla testimonianza degli operatori che da anni lavorano sul campo e che porteranno esperienze di percorsi prenatali maturati nel territorio e in ospedale. .  
   
   
PARI OPPORTUNITÀ: "PADRI CORAGGIOSI - GLI UOMINI CHE CAMBIANO, CAMBIANO IL MONDO" UNA FESTA PER LORO E CON LORO SABATO 21 MARZO AL TEATRO TESTONI RAGAZZI  
 
Bologna, 18 marzo 2009 - "Padri coraggiosi" è il titolo dell´iniziativa che la Provincia di Bologna ha avviato dal 2007 per promuovere una maggiore condivisione da parte maschile del ruolo genitoriale. I "Padri Coraggiosi" sono i neo-papà che, animati da un desiderio nuovo di paternità, hanno cambiato atteggiamento rispetto agli stereotipi del passato che vedevano esclusivamente le madri occuparsi dei figli nella prima infanzia. La campagna ha ricevuto una menzione speciale dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e un premio di 30 mila euro. In concomitanza con la Festa del Papà 2009, l´assessorato Cultura e Pari opportunità della Provincia di Bologna ha organizzato sabato 21 marzo, al Teatro Testoni-ragazzi una festa-evento per e con "Padri Coraggiosi" noti e sconosciuti. Saranno coinvolti rappresentanti della società bolognese, come Patrizio Roversi, Claudio Maver, Gianfranco Maraniello. In programma momenti istituzionali e di intrattenimento, per grandi e piccoli. L´ingresso è libero. Di seguito un quadro degli istituti dei congedi parentali e di paternità in Europa per facilitare il raffronto con le norme vigenti in Italia. E’ bene avere chiara la differenza tra i tre istituti di congedo: Congedo di maternità (riservato ala madre); Congedo parentale (ad entrambi i genitori);
Congedi Parentali
congedo di paternità (riservato ai padri). L’istituto dei Congedi parentali prende avvio in Europa con la Diretiva (n. 96/34/Ce) del 3 giugno 1996 del Consiglio del’Unione Europea. La diretiva prevede un periodo minimo di congedo parentale di 3 mesi, accordabile a tempo parziale, frammentato o nela forma di un credito di tempo, subordinato ad una determinata anzianità lavorativa e rinviabile per giustificati motivi atinenti al funzionamento del’impresa. La diretiva lascia liberi gli Stati membri di definire l’età entro cui un genitore può utilizzare i congedi parentali: da un minimo di 3 anni del bambino a un massimo di 8). Nei dieci anni intercorsi, i Paesi europei hanno elaborato una legislazione differenziata, con diversità accentuate tra Paese e Paese.
Nazione Durata dei congedi parentali Età limita del bambino (in anni)
Regno Unito 13 setimane (1) 5
Paesi Bassi 3 mesi 8
Portogallo 3 mesi 6
Irlanda 14 setimane 5
Grecia 3,5 mesi 3,5
Spagna 3 anni 3
Belgio 3 mesi 4
Lussemburgo 3 mesi 1 o 5 (2)
Italia 6-11 mesi (3) 3 o 8 (3)
Danimarca 40 setimane 1 o 9 (4)
Slovenia 260 giorni 8
Svezia 420 giorni (5) 8
Austria 2 anni (6) 2 o 7 (7)
Germania 3 anni 3
Ungheria 3 anni 3
Finlandia 3 anni 3
Slovacchia 3 anni 3
Francia 3 anni 3
Polonia 3 anni 4
(1) I datori di lavoro e i lavoratori devono convenire dele modalità di congedo, ma un dispositvo minimo “di soccorso” prevede fino a quatro setimane di congedo per anno. (2) Dopo il congedo di maternità per il primo genitore, fino al quinto compleanno per l’altro genitore. (3) Undici mesi da dividere: sei mesi al massimo per la madre e sei mesi al massimo per il padre, sete, se prende almeno tre mesi. Il congedo è retribuito solamente se il figlio ha meno di tre anni (senza condizioni nei primi sei mesi di congedo, a seconda dele risorse a disposizione nei successivi). (4) Da prendere successivamente al congedo di maternità/paternità, ma un periodo da oto a tredici setimane può essere usufruito fino ai nove anni del bambino. (5) 420 giorni da dividere tra i genitori, dei quali sessanta non trasferibili. Integra di fato il congedo di maternità e paternità, che non esistono. (6) La prestazione può essere pù lunga che il congedo: trenta mesi (trentasei mesi se la utilizzano entrambi i genitori) (7) Da prendere fino ai due anni del bambino, ma tre mesi possono essere conservati fino ai suoi sete anni. Fonte: Elaborazione su dati Eiro (2004).
Approfondimento su alcuni Paesi.
In seguito ala diretiva europea la legge 53/2000 ha proposto modifiche sostanziali al’istituto dei congedi parentali. In particolare: il dirito ai congedi diventa un dirito individuale (perciò non più legato per i padri al dirito dela madre); viene esteso a dieci mesi, usufruibile per non più di sei mesi da ognuno dei genitori, ma con un incentivo “promozionale” per i padri (un mese in più se il padre usufruisce del congedo per almeno tre mesi, anche frazionati), può essere usato anche in modo frazionato entro i primi oto anni di vita del bambino. Per i lavoratori padri parasubordinati, il periodo di congedo otenibile è di 3 mesi. L’indennità corrisposta è del 30% dela retribuzione entro i primi sei mesi di vita del bambino. Non è applicata ala fruizione del congedo nessuna forma di flessibilità I principi paritari che hanno ispirato la normativa sono al momento disatesi: secondo l’Istat, solo l’8% dei padri ha usufruito nel 2005 di un periodo di congedo entro i primi due anni di vita del bambino, senza registrre incrementi rispeto al 2002. Anche nel pubblico impiego, dove una clausola migliorativa prevde il pagamento al 100% del primo mese di congedo, i dati restano molto bassi.
In Svezia
Il congedo è un dirito individuale, può essere preso fino agli 8 anni di vita del bambino. Ogni genitore ha dirito a 60 giorni, a cui si aggiungono altri 360 giorni divisibili tra i partner. L’indennità è pari al’80% delo stipendio per 360 giorni, per il resto è previsto un contributo flat rate. Sono previste varie forme di flessibilità di fruizione dei congedi.
n Danimarca
Il congedo è un dirito individuale. Può essere preso per 32 settimane per ciascun genitore fino ai 9 anni di vita del bambino. L’indennità è pari al 90% dela retribuzione. Sono previste varie forme di flessibilità di fruizione dei congedi.
In Olanda
Il congedo è un dirito individuale. Consiste in 3 mesi full time o 6 mesi part time per ciascun partner fino agli 8 anni di vita del bambino. In genere viene usufruito a part time. Non è prevista alcuna indennità (ma intervengono i contrati coletivi, che prevedono una piena retribuzione durante i periodi di congedo). Il congedo può essere preso fino ai 3 anni di vita del bambino per 12 mesi, aumentabili a 14 se il padre ne prende almeno 2. Da gennaio 2007 è prevista un’indennità pari al 67% delo sipendio fino a un massimo di 1800 euro. Può essere usufruito a part time.
In Spagna
Il congedo può essere preso fino ai tre anni di vita del bambino, senza indennità. I genitori con bambini di età inferiore ai 6 anni hanno dirito di ridurre il loro orario.
Il Congedo Di Paternita’
E’ un congedo riservato esclusivamente ai padri nel periodo intorno o immediatamente dopo la nascita del figlo/a. Questo istituto è in ato in quasi tuti i Paesi europei, con diverse temporalità. In Francia Dal 2002, il congedo di paternità è stato aumentato da 3 a 14 giorni, a stipendio pressochè intero, è stato usufruito dal 73% dei padri soto i 35 anni. I primi 3 giorni sono pagati dal datore di lavoro, i restanti 11 al’80% dal Fondo per il Ministero dela famiglia. In Spagna dal 2007 (Ley Organica ) i padri hanno dirito a 2 giorni con retribuzione piena e a un congedo di paternità di 13 giorni, retribuito. Nel Regno Unito, il congedo di paternità prevede due setimane di congedo. E’ previsto anche un congedo parentale aggiuntivo fino a 26 setimane, nel caso in cui la madre non ne usufruisca o ne usufruisa solo in parte. In Italia, non esiste l’istituto del Congedo di paternità. E’ così chiamato un congedo sostitutivo del congedo di maternità nel caso di morte o grave infermità dela madre, di abbandono del bambino da parte dela madre,di affidamento in via esclusiva al padre. Per informazioni Tel 051. 659. 8144 / 8426 / 9295 E-mail: pariopportunita@provincia. Bologna. It Web: www. Provincia. Bologna. It/pariopportunita .
 
   
   
PROVINCIA DI POTENZA: SI A ISTITUZIONE COMITATO PARI OPPORTUNITÀ  
 
Potenza, 18 marzo 2009 - È stata approvata dalla Giunta provinciale di Potenza la delibera per l’istituzione, all’interno dell’Ente, del Comitato Pari Opportunità. Il Comitato, su proposta dell’assessore alle Politiche Sociali, Michele Iacovera, ha funzioni propositive e consultive finalizzate all’adozione di “azioni positive” per il raggiungimento della effettiva parità all’interno dell’ente, oltre che di informazione e formazione del personale. L’iniziativa - riferisce una nota provinciale - si inserisce in un percorso più ampio avviato dalla Provincia, a seguito della ratifica da parte del Consiglio provinciale della Carta Europea per “l’uguaglianza e la parità delle donne e degli uomini nella vita locale”, finalizzato a favorire il passaggio dalla parità formale alla parità sostanziale. La Carta prevede, infatti, che ogni firmatario debba redigere un “Piano d´azione per la parità” che fissi le priorità, le azioni e le risorse necessarie alla sua realizzazione. Pertanto, la Provincia, attraverso l’ufficio Politiche Sociali e l’ufficio della Consigliera di Parità, ha avviato un monitoraggio, attraverso la somministrazione di un questionario, per fotografare la realtà lavorativa delle donne all’interno all’ente e successivamente individuare modalità, percorsi e iniziative da realizzare per il raggiungimento degli obiettivi di uguaglianza sostanziale tra uomini e donne nell’ambito lavorativo e professionale. .  
   
   
INFANZIA E ADOLESCENZA, COME MIGLIORARE I SERVIZI SE NE È PARLATO AL SEMINARIO ORGANIZZATO DALLA PROVINCIA DI PIACENZA ALLA CATTOLICA  
 
 Piacenza, 18 marzo 2009 - Molto affollata la sala Piana dell´Università Cattolica per “Fra diritti e responsabilità: promuovere la cultura dell’infanzia e dell’adolescenza”, seminario che la Provincia ha organizzato il 10 marzo, in collaborazione con la società Zancan Formazione e l’Università Cattolica del Sacro Cuore, per consentire un confronto tra operatori dei servizi educativi. In questo modo la Provincia ha voluto aprire una stagione rinnovata di attenzione e riflessione sulle politiche per l’infanzia e l’adolescenza. Il seminario ha fatto seguito al Convegno sullo stesso tema svoltosi nel febbraio scorso e la pubblicazione del volume di riflessioni e ricerche locali. Dopo gli interventi introduttivi di Antonella Dosi, dirigente del Servizio Sistema scolastico della Provincia, e di Roberto Maurizio, ricercatore e formatore, nonché componente dell´Osservatorio nazionale Infanzia e Adolescenza. Achille Orsebnigo, sociologo e amministratore delegato dello Studio Analisipsicosociologica di Milano, ha rneuto una stimolante relazione, piane di suggerimenti e di indicazioni utili al lavoro dei tanti opertatori ediìucativi presenti in sala. Tra le tante riflessioni, il richiamo ad un impegno per realizzare servizi veramente adeguati ai bisogni dei munori (non sempr equesto accade: molti servizi sono “tagliati” per le esigenze dei genitori”, la sollecitazione a definire percorsi tesi a promuovere sinergie che siano graduali, il richiamo ad una responsabilizzazione degli operatori che non escluda l´atteggiamento conflittuale con i ragazzi, quando questo è necessario. A seguire, una serie di comunicazioni sui seguenti argomenti: 1) condividere e discutere le priorità territoriali di benessere per l’infanzia e l’adolescenza 2) la prevenzione e la promozione della salute e del benessere: concetti, convinzioni e scelte operative 3) i servizi per la prima infanzia e i servizi per mamme e bambini fra diritti dei bambini e vincoli organizzativi: il coordinatore pedagogico nei servizi per l’infanzia (un adempimento? un lusso? un obbligo utile?) 4) la salute dei bambini e dei ragazzi: un concetto reso marginale dall’emergenza educativa? 5) la scuola tra obblighi d’istruzione e ricerca del gradimento degli utenti. Particolarmente significativa l´esperienza delle studentesse della classe Iv C del Liceo Socio Psico Pedagogico dell’Istituto Colombini. Coordinate dalla loro insegnante, hanno stilato un elenco di loro diritti (la libertà di uscire senza timore di essere aggredite, per dirne uno) e di regole alle quali loro stesse si debbono attenersi (tra le molte, esprimersi facendo in modo di essere capite dagli altri). Giuseppe Gregori, pediatra, ha illustrato le modifiche che ha subito la sua professione in questi decenni: questa figura di medico, una volta interpellata solo per la cura delle tradizionali malattie infantili, oggi è sempr epiù chiamato per prevenire i problemi che i giovani deovno affronbtare non solo da un punto di vista sanitario, ma anche psicosomatico e sociale. Il seminario proseguirà nel pomeriggio, con il coordinamento di Roberto Maurizio: previsti, dalle 14,30, due laboratori di discussione: la valutazione di efficacia del lavoro educativo, con Romano Gromi, docente di didattica alla Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università Cattolica, e le responsabilità professionali del lavoro educativo e sociale nel processo della governance territoriale, con Giuseppe Armani, formatore dell’Ufficio di Staff del Sindaco del Comune di Fiorenzuola. Dalle 16,15 alle 17 la condivisione in sessione plenaria dei confronti nei laboratori. .  
   
   
DONNE: FIRMATO A COMO IL PROTOCOLLO D´INTESA CONTRO LA VIOLENZA IL DOCUMENTO IMPEGNA PER TRE ANNI I FIRMATARI NEL PORTARE AVANTI STRATEGIE E AZIONI INTEGRATE  
 
Como, 18 marzo 2009 - E´ stato firmato il 16 marzo , a Villa Gallia, il protocollo d’intesa per la Promozione di strategie condivise e di azioni integrate, finalizzate alla prevenzione ed al contrasto del fenomeno della violenza contro le donne. Ecco l’elenco dei soggetti firmatari: Associazione Telefono Donna di Como · Azienda Ospedaliera S. Anna di Como · Azienda Sanitaria Locale di Como · Caritas Decanale di Cantù · Caritas Decanale di Erba · Caritas Diocesana di Como · Comando Provinciale dei Carabinieri di Como · Ospedale Fatebenefratelli di Erba · Ospedale Moriggia Pelascini di Gravedona · Ospedale Valduce di Como · Prefettura di Como · Provincia di Como · Questura di Como · Comune di Cantù, ente capofila Ambito Territoriale di Cantù · Comune di Como, ente capofila Ambito Territoriale di Como · Azienda Sociale Le Tre Pievi, ente gestore Ambito Territoriale di Dongo · Consorzio Erbese Servizi alla Persona, ente gestore Ambito Territoriale di Erba · Azienda Sociale Comuni Insieme, ente gestore Ambito Territoriale di Lomazzo · Azienda Territoriale per i Servizi alla Persona, ente gestore Ambito Territoriale di Mariano Comense · Azienda Sociale Centro Lario e Valli, ente gestore Ambito Territoriale di Menaggio · Consorzio Servizi Sociali dell’Olgiatese, ente gestore Ambito Territoriale di Olgiate Comasco · Ufficio Scolastico Provinciale di Como Il protocollo impegna i soggetti firmatari per tre anni dalla data della sua sottoscrizione. Entro il 30 aprile 2012 sarà promossa dalla Provincia di Como la verifica delle attività svolte e dei risultati conseguiti. La Provincia convocherà i soggetti firmatari ogni trimestre, al fine di monitorare e valutare l’implementazione e l’efficacia del Protocollo, nonché la realizzazione del piano delle attività annuali. I soggetti firmatari, inoltre, s’impegnano a concordare, entro il 30 settembre di ogni anno, le iniziative specifiche da attuare nell’anno successivo. In particolare, essendo il primo anno di attuazione del protocollo, la priorità del 2009 consisterà nell’ implementazione dello stesso e delle relative linee guida. A tale proposito sono previste le seguenti azioni : · Coordinamento dell’implementazione delle strategie e delle azioni previste dal protocollo e delle linee guida (soggetto attuatore: Provincia di Como) · Illustrazione e condivisione dei contenuti del protocollo e delle linee guida all’interno di ciascuna organizzazione (soggetti attuatori: tutti gli Enti firmatari); · Realizzazione di percorsi interistituzionali per ciascun ambito territoriale ex L. 328/00 (soggetti attuatori: Provincia di Como in collaborazione con gli Uffici di Piano) · Realizzazione di percorsi di formazione/informazione (soggetto attuatore: Provincia di Como,) · Realizzazione di una mappa completa degli enti, con le indicazioni dei recapiti, degli orari di apertura e dei nominativi dei referenti (soggetto attuatore: Provincia di Como). · Realizzazione di una sezione dedicata al fenomeno del maltrattamento all’interno di pagine web (soggetti attuatori: tutti gli Enti firmatari che hanno un proprio sito web). · Monitoraggio del fenomeno e della rete (soggetti attuatori:Provincia di Como per raccolta dati e sintesi – tutti gli Enti firmatari per compilazione schede). · Inserimento nei Piani di Zona triennio 2009/2011 della problematica del maltrattamento e delle possibili strategie ed azioni di contrasto alla violenza contro le donne da realizzarsi a livello territoriale come tematica trasversale per tutto il territorio provinciale (soggetti attuatori: Uffici di Piano). · Messa a disposizione di un posto letto in ciascuna struttura ospedaliera per un ricovero, non superiore alle 24 ore, per donne che si sono rivolte all’ospedale a seguito di maltrattamento e impossibilitate, per motivi di sicurezza personale, a fare ritorno al proprio domicilio. Tale ricovero è indipendente dalla necessità sanitaria effettiva (soggetti attuatori: Ospedali). · Individuazione di azioni destinate a medici di medicina generale e pediatri di famiglia al fine di sensibilizzarli sul fenomeno del maltrattamento e condividere le modalità di approccio contenute nel Protocollo e nelle Linee Guida (soggetto attuatore: Azienda Sanitaria Locale). · Realizzazione di un incontro/incontri con i dirigenti scolastici e altre eventuali operatori/trici della scuola al fine di sensibilizzarli sul fenomeno del maltrattamento e condividere le modalità di approccio contenute nel protocollo e nelle linee guida (soggetto attuatore: Ufficio Scolastico Provinciale); · Rispetto al pronto intervento (soggetto attuatore: Provincia di Como) - approfondimento della conoscenza del bisogno attraverso una rilevazione sistematica delle situazioni che necessitano interventi di urgenza - individuazione di posti letto nelle strutture di accoglienza già esistenti. .  
   
   
DONNE: LA PROVINCIA DI COMO IN PRIMA LINEA CONTRO GLI ABUSI NASCE LA RETE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE PER LA PROMOZIONE DI AZIONI INTEGRATE CONTRO LA VIOLENZA  
 
Como, 18 marzo 2009 - Per arginare il fenomeno della violenza contro le donne, l’assessorato alle Pari opportunità dell’Amministrazione provinciale di Como ha predisposto un progetto che è stato considerato dal Ministero delle Pari Opportunità meritevole di un finanziamento pari a € 94. 288 che copre l’80% della spesa prevista (pari a € 117. 860) Il progetto, denominato “Rete di coordinamento provinciale per la promozione di azioni integrate contro la violenza sulle donne”, sarà realizzato dalla Provincia di Como insieme con l’Associazione Telefono Donna di Como, la Cooperativa Prospettive di Como e al Centro di Formazione Provinciale di via Bellinzona nei prossimi 12 mesi. Le azioni previste sono: 1) formazione in aula per le forze dell’ordine, operatori sociali, sanitari e scolastici nonché volontari, mono e pluri professionale, con momenti di interscambio e di confronto esperienziali (200 ore); 2) realizzazione di percorsi di “formazione intervento” negli otto Ambiti Territoriali (Uffici di Piano) per la creazione della rete interistituzionale distrettuale di aiuto alle vittime della violenza (736 ore); 3) attivazione di uno sportello telefonico di richiesta di aiuto da parte di donne vittime di violenza (numero verde = 287 ore); 4) realizzazione di materiale informativo sia per gli addetti ai lavori che per le donne; 5) realizzazione di una pagina dedicata alla tematica all’interno del sito della Provincia al quale accedere per informazioni relative alla rete dei servizi attivata nel territorio provinciale, procedure e prassi per accompagnare le donne nell’uscita dalle situazioni di violenza; 6) costituzione di un Comitato Scientifico composto da esperti in materia (medici, avvocati, psicologi, assistenti sociali, ecc. ) per monitorare gli esiti delle diverse azioni progettuali. 7) Protocollo d’intesa: la definizione delle modalità operative del protocollo d’intesa è stata concordata con i responsabili delle Forze dell’Ordine (Comando Provinciale dei Carabinieri e Questura), degli Uffici di Piano, degli ospedali comaschi, dell’Azienda Sanitaria Locale, del Provveditorato, delle associazioni di volontariato che, peraltro, sottoscriveranno con la Provincia e la Prefettura nella giornata di lunedì 16 marzo 2009 il suddetto protocollo di intesa che ha per titolo: “Promozione di strategie condivise e di azioni integrate finalizzate alla prevenzione ed al contrasto del fenomeno della violenza contro le donne”. L’ampiezza del fenomeno è testimoniata dalla rilevazione nazionale condotta dall’Istat che stima in 6 milioni e 743 mila le donne fra i 16 e i 70 anni che hanno subito violenza fisica o sessuale nel corso della loro vita; negli ultimi 12 mesi sono 1. 150. 000 le donne vittime di violenze fisiche o sessuali. Solo nella nostra provincia, secondo i dati forniti da Telefono Donna, nel 2008 sono state 263 le donne che si sono rivolte all’associazione. Negli anni sono aumentati tutti i tipi di violenza: si rileva, in particolare, nel 2008, un ulteriore aumento dei casi di violenza fisica passati dal 56,1% al 64,7%; sono l’8,9% le donne che hanno subito violenza sessuale e l’87,4% quelle che hanno subito violenza psicologica (dalle percentuali si evidenzia chiaramente come la maggior parte delle donne subisca più tipi di violenza). Per il 77% delle donne il maltrattamento dura da più anni. La stragrande maggioranza delle violenze sono commesse da uomini con cui la donna ha o ha avuto delle relazioni affettive (85,8%). Gli autori della violenza sono, infatti, nel 64,9% dei casi i partner (mariti, compagni e fidanzati), nel 20,9% dei casi gli ex partner. Solo nel 3% di casi si tratta di sconosciuti. L’83,7% % delle donne che hanno subito delle violenze ha dei/delle figli/e, di cui il 71,8% è minorenne (217 bambini e bambine nel 2007). Negli ultimi due anni, vi è stato un aumento delle donne straniere che si sono rivolte all’associazione. Nel 2008 hanno raggiunto quasi il 33 % del totale (nel 2007 erano il 28,5 % mentre nel 2006 erano il 18,5 %). Anche nel caso dei maltrattatori, vi è un aumento degli uomini di nazionalità straniera ma con percentuali inferiori rispetto a quelle relative alle donne. Ancora una volta si rilevano situazioni non infrequenti di donne straniere maltrattate da uomini italiani. «Questi dati sicuramente non certificano l’aumento della violenza sulle donne negli anni recenti – spiega l’assessore provinciale Simona Saladini - piuttosto certificano un fenomeno troppo spesso sconosciuto o tenuto nascosto. L’incremento dell’attenzione al fenomeno e un primo potenziamento dei servizi hanno fatto emergere quindi un fenomeno iceberg di cui ora ci si deve prendere carico come società». .  
   
   
TUTELA DEI MINORI FVG: DUE NUOVI TESTI CONSULTABILI SUL WEB  
 
Trieste, 18 marzo 2009 - L´ufficio del Tutore minori, che fa capo al presidente del Consiglio Edouard Ballaman, segnala due nuovi testi consultabili nel sito web. "Tutela e protezione dei minori" è il titolo della relazione svolta da Francesco Paolo Occhiogrosso, presidente del Centro nazionale di documentazione e analisi per l´infanzia di Firenze, sabato 7 febbraio 2009 a Udine al seminario di studio sulle forme di rappresentanza del minore, con particolare riferimento a tutore, curatore e avvocato. La relazione e il dossier "Normativa in materia di tutela dei minori - selezione di massime giurisprudenziali", è il secondo documento che è stato predisposto per lo stesso seminario. Entrambi i testi sono consultabili sul sito Internet www. Regione. Fvg. It/tutoreminori/welcome. Asp. Alla voce documentazione d´interesse. .