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Notiziario Marketpress di Giovedì 08 Luglio 2010
L´UE APRE UN DIBATTITO PUBBLICO SUL FUTURO DELLE PENSIONI  
 
Bruxelles, 8 luglio 2010 - La Commissione europea apre dal 7 luglio (fino al 15 novembre) una consultazione pubblica a livello europeo sui modi per garantire pensioni adeguate, sostenibili e sicure e sulle migliori possibilità che ha l’Ue di sostenere gli sforzi nazionali in questo senso. L´invecchiamento della popolazione in tutti gli Stati membri ha posto i sistemi pensionistici esistenti sotto un´enorme pressione, accentuata dalla crisi economica e finanziaria. Il documento di consultazione, un Libro verde, pone una serie di domande e invita tutte le parti interessate a comunicare osservazioni, opinioni e idee per affrontare il problema delle. Presentando il documento di consultazione, con il pieno appoggio dei commissari Olli Rehn (Affari economici e monetari) e Michel Barnier (Mercato interno e servizi), László Andor, commissario Ue per l´Occupazione, gli affari sociali e l´integrazione ha dichiarato: "Entro il 2060 si prevede che il numero di pensionati in Europa raddoppi rispetto a quallo di quanti finanziano le loro pensioni - la situazione attuale è semplicemente insostenibile. Nell´affrontare tale sfida occorre verificare attentamente l´equilibrio tra periodi lavorati e periodi trascorsi in pensione. Il commissario Andor ha aggiunto: "Ci troviamo di fronte a una scelta fra pensionati più poveri, contributi pensionistici più elevati o un maggior numero di persone che lavorano di più e più a lungo. Garantire che la vecchiaia non sia sinonimo di povertà è uno dei grandi successi del modello sociale europeo. Si tratta di una promessa che dobbiamo continuare a mantenere ed il dialogo che avviamo oggi dovrebbe aiutare gli Stati membri a prendere le decisioni giuste per garantire che i sistemi pensionistici siano adeguati allo scopo". Il Libro verde esamina il quadro pensionistico europeo in modo completo ed integrato, sfruttando le sinergie della politica economica e sociale e della regolamentazione dei mercati finanziari. È per questo che in esso sono trattati numerosi temi, come: il prolungamento della vita attiva, il mercato interno delle pensioni, la mobilità delle pensioni attraverso l´Ue, le lacune della normativa Ue, il futuro regime di solvibilità per i fondi pensione, il rischio di insolvenza dei datori di lavoro, un processo decisionale informato e la governance a livello dell´Unione. Esso mira in particolare ad affrontare le seguenti questioni: garantire redditi da pensione adeguati e la sostenibilità a lungo termine dei sistemi pensionistici; conseguire il giusto equilibrio tra lavoro e pensione e facilitare il prolungamento della vita attiva; eliminare gli ostacoli per le persone che lavorano in diversi paesi dell´Ue, come pure gli ostacoli al mercato interno dei prodotti pensionistici; rendere le pensioni più sicure, nel quadro della recente crisi sconomica, sia nell’immediato che a lungo termine; garantire che le pensioni siano più trasparenti affinché i cittadini possano prendere decisioni informate sui propri redditi da pensione. La consultazione è un´iniziativa congiunta dei commissari Andor, Barnier (Mercato interno e servizi) e Rehn (Affari economici e monetari) e riguarda sia le politiche economiche e sociali che la regolamentazione del mercato finanziario. Non presenta proposte politiche concrete, ma intende raccogliere opinioni su possibili azioni future a livello europeo. Il periodo di consultazione durerà quattro mesi (sino al 15 novembre 2010), durante i quali chiunque abbia un interesse per l´argomento può presentare le proprie opinioni su un sito web La vostra voce. La Commissione europea analizzerà poi tutte le risposte ottenute e considererà le migliori linee d´azione per il futuro con cui affrontare queste problematiche a livello Ue. Contesto - Garantire un reddito da pensione adeguato e sostenibile per i cittadini Ue è attualmente una priorità per l´Unione e continuerà ad esserlo in futuro. Conseguire questi obiettivi in un´Europa che invecchia costituisce una sfida di rilievo. La maggior parte dei paesi dell´Ue ha cercato di prepararsi a questa situazione riformando i propri sistemi pensionistici. Nel 2008 erano quattro le persone in età lavorativa (15-64 anni) per ogni cittadino Ue di 65 anni o più. Entro il 2060 tale rapporto diventerà di due ad uno. La recente crisi economica e finanziaria ha aggravato e amplificato l´impatto di queste tendenze demografiche. Le difficoltà a livello di crescita economica, bilanci pubblici, stabilità finanziaria ed occupazione hanno reso più urgente l´adeguamento delle pratiche di pensionamento e delle modalità di accumulo dei diritti alla pensione. La crisi ha mostrato che occorrono maggiori sforzi per migliorare l´efficienza e la sicurezza dei regimi pensionistici. Da una recente indagine Eurobarometro è emerso che il 73% dei cittadini dell´Unione si aspetta chiaramente prestazioni pensionistiche ridotte o ritiene di dover posticipare la propria pensione o risparmiare di più per la vecchiaia (cfr. Ip/10/773). Il 54% teme che il proprio reddito durante la vecchiaia sia insufficiente a garantire una vita dignitosa, come pure la maggior parte degli intervistati in 17 dei 27 Stati membri dell´Ue.  
   
   
I DEPUTATI EUROPEI VOGLIONO VIETARE IL COMMERCIO DI LEGNAME DI PROVENIENZA ILLEGALE NELL’UE  
 
 Strasburgo, 8 luglio 2010 - I deputati hanno approvato un progetto di regolamento che vieta la vendita di legname di provenienza illegale nel mercato interno e stabilisce misure di tracciabilità e sanzioni. La nuova legislazione mira a ridurre la deforestazione illegale e a offrire ai consumatori una migliore garanzia sui prodotti che acquistano. Il Parlamento europeo ha approvato con 644 voti favorevoli 25 contrari e 16 astensioni, un testo che conferma l’accordo raggiunto con il Consiglio. Satu Hassi (Verdi / Ale, Fi), che ha sostituito l´ex deputato Caroline Lucas, ha dichiarato: "la legislazione Ue che intende vietare la vendita di legname di origine illegale rappresenta un importante passo in avanti a livello internazionale, dalle foreste che in tutto il mondo sono devastate dal disboscamento illegale fino al mercato europeo, dove sono commercializzati legnami e prodotti di legno. Le severe regole approvate, ha aggiunto, non sarebbero state possibili senza il forte sostegno del Parlamento europeo". Divieto di commercio per il legname di provenienza illegale - Il nuovo regolamento vieta l’immissione nel mercato dell’Ue di legname ottenuto illegalmente o di prodotti da esso derivati, impedendo che possano essere riutilizzati una volta che abbiano raggiunto il mercato europeo. Attualmente, si stima che almeno il 20% del legname e dei prodotti del legno commercializzati in Europa provengano da fonti illegali. Sanzioni e tracciabilità - La normativa stabilisce che spetta agli Stati membri la responsabilità dell´applicazione delle sanzioni nei confronti degli operatori che violano le regole, definendone anche le linee guida per la loro imposizione: esse dovranno tener conto, per stabilirne l´entità, del danno ambientale, del valore del legname o dei prodotti del legno e delle perdite fiscali causate. Inoltre, i Paesi membri potranno anche sanzionare penalmente i commercianti disonesti. Infine, per assicurare la tracciabilità, ciascun operatore, nell’ambito della catena interna di approvvigionamento, dovrà dichiarare da chi ha comprato legname e a chi l´ha venduto. Protezione del clima - Il disboscamento illegale ha effetti devastanti sull´ambiente: è stimato che a livello globale esso contribuisce a circa il 20% delle emissioni di Co2. Il disboscamento favorisce l’erosione del suolo, minacciando la biodiversità e aggravando i fenomeni meteorologici estremi e le inondazioni. Inoltre, minaccia la sopravvivenza delle comunità locali che dipendono dalla foresta, compromettendo fortemente le economie in via di sviluppo. Le prossime tappe - Il Consiglio ha già concordato in maniera informale i termini di entrata in vigore dell’attuale progetto di regolamento, ma sarà necessaria la sua approvazione formale prima che diventi legge. Le norme dovrebbero entrare in vigore alla fine del 2012, per concedere agli operatori del settore il tempo necessario per conformarsi.  
   
   
UE: REGOLE PIÙ SEVERE SULLE EMISSIONI INDUSTRIALI  
 
Strasburgo, 8 luglio 2010 - Regole più chiare e aria più pulita sono gli obiettivi principali della Direttiva sulle emissioni industriali approvata dal Parlamento europeo mercoledì. Il testo, frutto di un accordo col Consiglio dei Ministri, stabilisce limiti più severi, ad esempio per l´inquinamento atmosferico e offre ai governi nazionali una certa flessibilità nell´applicazione delle limitazioni per le centrali elettriche e la possibilità di sospendere le regole, a particolari condizioni, per un certo numero d´impianti. La Direttiva sulle emissioni industriali mira a migliorare la protezione dell´ambiente e della salute e a rendere le regole in materia più chiare e semplici da applicare. Il testo approvato aggiorna e riunisce sette diverse legislazioni, inclusa la Direttiva sui grandi impianti di combustione e quella sulla Prevenzione e riduzione integrate dell´inquinamento (Ippc); quest´ultima copre circa 52.000 impianti industriali e agricoli con grande potenziale d´inquinamento, dalle raffinerie agli allevamenti di maiali. Il Parlamento ha approvato l´accordo raggiunto col Consiglio con 639 voti in favore, 35 contrari e 10 astensioni. Holger Krahmer (Alde, De), relatore per il Pe, ha commentato: " Dopo oltre due anni di negoziati difficili, abbiamo raggiunto un compromesso che contribuirà a migliorare l´attuazione della direttiva. Rispetto alla situazione attuale, l´accordo offre maggiore chiarezza e condizioni eque in tutta Europa sui requisiti ambientali per gli impianti industriali". Limiti sull´inquinamento atmosferico: più tempo per talune centrali elettriche - Ossidi di azoto, anidride solforosa e polveri possono essere sostanze molto dannose per la salute e contribuire a provocare, ad esempio, cancro, asma e piogge acide: il testo approvato stabilisce limiti più severi per le emissioni di tali sostanze dal 2016. Deputati e governi nazionali si sono accordati anche sulla possibilità, per gli Stati membri, di utilizzare piani nazionali transitori per un certo numero d´impianti di combustione, inclusi quelli a combustibili fossili, e avere cosi tempo fino a luglio 2020 per conformarsi alle nuove regole. Le nuove regole potrebbero invece non applicarsi mai a un certo numero d´impianti di vecchia data, nel caso questi cessino ogni attività nel 2023 o 17.500 ore di lavoro dopo il 2016. Le nuove centrali elettriche ed energetiche dovranno comunque conformarsi alle nuove regole entro il 2012. Holger Krahmer ha aggiunto: "E ´una tragedia europea che a un certo numero di centrali elettriche a carbone obsolete sarà permesso di inquinare per un altro decennio. Questo è anche gravemente iniquo nei confronti degli Stati membri che hanno agito tempestivamente per conformarsi ai requisiti". Ottimizzare le prestazioni ambientali - Gli impianti coperti dalla Direttiva Ippc dovranno utilizzare le migliori tecniche disponibili sul mercato (best available techniques o Bat) per ottimizzare le loro prestazioni ambientali al fine di ricevere il permesso di attività. Gli Stati membri avranno la possibilità di applicare in modo flessibile tali regole solo se il livello complessivo di protezione ambientale è mantenuto invariato. Su insistenza dei deputati, i governi dovranno dimostrare che i costi relativi all´applicazioni dei nuovi limiti sono sproporzionati rispetto ai benefici in termini ambientali, a causa di ragioni tecniche o circostante locali specifiche. Per evitare che tale flessibilità porti a una disapplicazione ingiustificata delle nuove regole, ogni decisione di questo tipo dovrà essere seguita da una valutazione d´impatto. Prossime tappe - Il Pe ha approvato l´accordo raggiunto col Consiglio in seconda lettura, che dovrà ora adottarlo formalmente. A quel punto, gli Stati membri dovranno trasporre la direttiva nelle legislazioni nazionali.  
   
   
I DEPUTATI SOSTENGONO LA CANDIDATURA DELL´ISLANDA ALL´UE  
 
Strasburgo, 8 luglio 2010 - La prospettiva che l´Islanda diventi il 28° Stato membro dell´Ue è stata accolta favorevolmente dal Parlamento europeo, che ha anche sottolineato che la polemica sui rimborsi al governo britannico e olandese deve essere risolta "bilateralmente", mentre chiedono la fine della caccia alle balene. I deputati hanno espresso il loro sostegno alla recente decisione (17 giugno) di aprire formalmente i negoziati di adesione con l´Islanda, che aveva presentato domanda nel luglio 2009. Allo stesso tempo, il Parlamento chiede all´Islanda di cessare tutte le attività di caccia alla balena e di abbandonare ogni riserva formulata nei confronti della Commissione baleniera internazionale. L´adesione dell´Islanda permetterebbe all´Unione di avere un ruolo più attivo nella regione artica, secondo la risoluzione preparata da Cristian Dan Preda (Ppe, Ro), che sottolinea la "forte cultura democratica" del Paese. L´islanda fa già parte dell´accordo di Schengen, oltre ad avere contratto un accordo di libero scambio con l´Ue nel 1973. Circa la controversa questione dei rimborsi al governo inglese e olandese, i deputati ricordano che l´Islanda è tenuta a garantire il pagamento del compenso minimo ai depositanti della banca Icesave nel Regno Unito e nei Paesi Bassi, secondo quanto dichiarato dall´Autorità di vigilanza Efta nella sua lettera di diffida del 26 maggio. In un referendum tenutosi il 6 marzo scorso, i cittadini islandesi si erano già detti contrari a un piano di rimborso a seguito del collasso della banca Icesave. Sistema di vigilanza finanziaria da riformare - I deputati hanno rilevato come l´Islanda si sia già conformata alla maggior parte della legislazione dell´Ue in quanto membro dello Spazio economico europeo, in particolare nel settore del mercato interno. Tuttavia, il paese ha ancora bisogno di riformare in modo sostanziale l´organizzazione e il funzionamento del proprio sistema di vigilanza finanziaria, oltre che il modo in cui sono nominati i giudici, i pubblici ministeri e le supreme autorità giudiziarie. I settori che dovranno essere integralmente negoziati con l´Islanda sono l´agricoltura, la pesca, la tassazione, la politica economica e monetaria e le relazioni esterne. Il sostegno pubblico nazionale per l´adesione all´Ue si è spostato in una direzione negativa dall´estate del 2009, affermano i deputati. Le autorità islandesi sono pertanto tenute ad avviare un dibattito pubblico per affrontare le preoccupazioni dei cittadini islandesi per quanto riguarda l´adesione all´Unione. Infine, i deputati considerano che la nuova commissione inter-parlamentare Ue-islanda contribuirà a rafforzare la cooperazione.  
   
   
REPUBBLICA CECA, CRESCE FIDUCIA NELL´ECONOMIA LOCALE  
 
Praga, 8 luglio 2010 - L´istituto Nazionale di Statistica ha reso noto che la fiducia nell´economia della Repubblica Ceca è cresciuta leggermente durante il mese di giugno, con uno sviluppo dell´indicatore di riferimento pari a 0,6 punti. Rispetto al livello minimo storico, toccato nel mese di giugno del 2009, l´indicatore è ora maggiore di 14,9 punti. Sul fronte dei singoli segmenti, la fiducia da parte dei cittadini consumatori è aumentata di 3,5 punti, mentre quella degli imprenditore è diminuita di 0,2 punti. Tra gli imprenditori, la fiducia è cresciuta solamente nel settore industriale, mentre costruzioni, commercio e servizi hanno conseguito una flessione, pur lieve.  
   
   
ALLARGA GLI INTERESSI AZIENDALI NELL’ EUROREGIONE SENZA CONFINI  
 
A seguito della nascita dell’ Euroregione senza confini, www.Marketpress.info/  ha deciso di avviare una nuova iniziativa all’interno della quale le aziende e le attività commerciali interessate potranno farsi conoscere ed offrire i loro prodotti e servizi tramite delle inserzioni pubblicitarie nelle tre lingue: che supportano l’’Euroregione senza confini : italiano, tedesco e sloveno. Ogni inserzione verrà tradotta in queste tre lingue e ciò consentirà alle aziende e alle attività commerciali di farsi conoscere senza problemi in Italia, Austria e Slovenia. La traduzione delle inserzioni pubblicitarie nelle tre lingue originali dell’ Euroregione estenderanno il raggio d’azione e quindi, per gli inserzionisti, vi saranno delle concrete possibilità di incrementare il giro di affari. Le aziende e le attività commerciali interessate a questo nuovo servizio possono mandare, nella loro lingua originale, un testo e la richiesta di preventivo via e-mail a: redazione@marketpress.Info    
   
   
ERWEITERN SIE IHREN AKTIONSRADIUS MIT “EUROREGIONE SENZA CONFINI”  
 
In Folge der Gründung der “Euroregione senza confini“ (Euroregion ohne Grenzen) startet www.Marketpress.info/  eine neue Initiative für Unternehmen und Geschäfte, die mit Hilfe von Werbeanzeigen in drei Sprachen ihren Bekanntheitsgrad steigern und Produkte und Dienstleistungen anbieten können. Die Sprachen der “Euroregione senza confini” sind Italienisch, Deutsch und Slowenisch. Jedes Inserat wird in diese drei Sprachen übersetzt. Das heißt, jedes Unternehmen und jedes Geschäft kann in Italien, Österreich und Slowenien für sich Werbung machen. Die Übersetzungen in die drei Sprachen der “Euroregione” erweitern den Aktionsradius und bieten den Inserenten die konkrete Chance zur Umsatzsteigerung. Interessierte Firmen und Geschäfte können das Inserat und die Anfrage nach einem Kostenvoranschlag, natürlich in ihrer Sprache, an folgende E-mail-adresse senden: redazione@marketpress.Info    
   
   
RAZŠIRJAJTE INTERES VAŠEGA PODJETJA Z »EUROREGIONE SENZA CONFINI« (»EVROREGIJA BREZ MEJA«)  
 
V nadaljevanju formiranja »Evroregije brez meja« (»Euroregione senza confini«) se je www.Marketpress.info/  odloèila da zaène z novo iniciativo preko katere se bodo zainteresirana podjetja in komercialne aktivnosti lahko predstavila in ponudila njihove proizvode preko reklamnih oglasov v treh jezikih, kateri se uporabljajo v »Evroregiji brez meja«: v italijanšèini, nemšèini in slovenšèini. Vsak oglas bo preveden v te tri jezike in to bo omogoèilo podjetjem in komercialnim aktivnostim predstavitev v Italiji, Avstriji in Sloveniji. Prevod reklamnih oglasov v te tri jezike Evroregije omogoèa širitev akcijskega kroga, to pa pomeni za oglaševalce konkretne možnosti poveèanja poslov. Podjetja in komercialne aktivnosti, ki se zanimajo za to novo servisno službo, lahko pošljejo v svojem jeziku besedilo oglasa in zahtevo za predraèun na e-mail redazione@marketpress.Info    
   
   
“AVVISO COMUNE”: FAISSOLA, CON DOMANDE ACCOLTE A MAGGIO SALE A 10,5 MLD LA LIQUIDITÀ PER LE IMPRESE PROROGATA DAL 30 GIUGNO 2010 AL 31 GENNAIO 2011 LA POSSIBILITÀ DI CHIEDERE LA SOSPENSIONE PER LE PICCOLE E MEDIE IMPRESE.  
 
Roma, 8 luglio 2010 - Le imprese hanno ancora poco più di 6 mesi per chiedere la sospensione. È stata infatti prorogata dal 30 giugno 2010 al 31 gennaio 2011 la possibilità di presentare le domande da parte delle piccole e medie imprese. Il quadro che emerge dagli ultimi dati evidenzia che da maggio 2010 le piccole e medie imprese hanno potuto contare su 10,5 miliardi in più di liquidità. Si tratta di 500 milioni in più rispetto ad aprile 2010, quando il dato si era attestato a circa 10 miliardi. È quanto emerge dell’ultimo aggiornamento del monitoraggio, che fotografa l’utilizzo dell’”Avviso comune”, l’accordo siglato il 3 agosto alla presenza del Ministro dell’economia Giulio Tremonti, dall’Abi e dalle altre rappresentanze dell’Osservatorio permanente sui rapporti banche imprese. Nella settima rilevazione, ad aprile 2010 le domande erano state 184.000, per un controvalore complessivo di finanziamenti di 55 miliardi di euro. I dati ufficiali del monitoraggio segnalano che al 31 maggio 2010 sono state 197.000 le domande delle imprese, per un controvalore complessivo di finanziamenti in essere di 59 miliardi di euro. Il sistema bancario ha analizzato 188.000 domande (56 miliardi di euro) con i seguenti risultati: è stato già accolto il 77% delle domande (152.000 pari a 46 miliardi), ancora in corso di esame 23.000 unità (7 miliardi), mentre solo il 2,6% non è stato accolto (5.200 per 1 miliardo di valore). Il Presidente dell’Abi, Corrado Faissola, ha sottolineato che “le banche hanno reso disponibili per le imprese 10,5 miliardi di euro relativi alle quote di capitale sospese”. Pagina 2 di 2 Rispetto alle domande riferite alle singole branche di attività spiccano in particolare industria, commercio/alberghiero e altri servizi. L’analisi relativa alla distribuzione territoriale delle domande accolte, per sede legale dell’impresa richiedente, evidenzia che il 53,4% delle domande è riferito ad imprese residenti nel Nord Italia. La quota restante riguarda tutto il Centro Sud.  
   
   
PENSIONI: ABI E SINDACATI SUL FONDO ESUBERI  
 
Roma 8 luglio 2010 - A margine dell’incontro del 5 luglio per la trattativa sul rinnovo dell’accordo sulle libertà sindacali sono emerse, fra Abi e Sindacati, valutazioni comuni sulla norma, inserita nella manovra finanziaria (art.12, comma 5, D.l. N. 78 del 2010), che ha previsto dal 2011 un’unica “finestra” che consente l’accesso alla pensione di anzianità e vecchiaia trascorsi dodici mesi dalla data di maturazione dei requisiti pensionistici. Abi e Sindacati, pur consapevoli degli obiettivi di finanza pubblica perseguiti dalla manovra, invitano il Governo ed il Parlamento ad adottare le opportune modifiche al D.l. 78 prevedendo il depennamento della “clausola dei 10.000” e la salvaguardia degli accordi sottoscritti entro il 31 maggio 2010. La misura prevista dal decreto, infatti, priva di protezione lavoratori – già da tempo fuori dal ciclo produttivo – che la precedente disciplina tutelava in quanto già titolari delle prestazioni straordinarie del Fondo di Solidarietà del settore del credito ovvero “in uscita” in base ad accordi già stipulati alla data del decreto. Si incide così sul principio della certezza delle regole in base alle quali Imprese e Sindacati hanno legittimamente operato, regolando gli esodi nel settore del credito.  
   
   
SEMPLIFICAZIONE, PROGETTI COMUNI DI REGIONE LOMBARDIA E IMPRESE PARTITO DA VARESE CICLO DI INCONTRI  
 
Varese, 8 luglio 2010 - L´assessore alla Semplificazione e Digitalizzazione della Regione Lombardia, Carlo Maccari, ha incontrato ieri a Varese, presso la Sede Territoriale della Regione Lombardia, istituzioni e realtà produttive della provincia, per presentare finalità e linee strategiche dell´assessorato. Presenti all´incontro, tra gli altri, il sindaco di Varese, Attilio Fontana, il presidente della Camera di Commercio, Bruno Amoroso, il segretario generale, Mauro Temperelli, oltre a numerosi sindaci della provincia e i rappresentanti delle maggiori Associazioni di categoria del territorio. "Parte oggi da Varese - ha sottolineato Maccari - un ciclo di incontri che terrò in tutte le province lombarde con lo scopo di recepire le istanze del territorio e valutare quanto è finora stato fatto in tema di semplificazione e accesso ai servizi, in modo che i miei uffici possano operare nel più stretto raccordo possibile con il livello locale, misurandosi quindi con le particolari esigenze di ciascun territorio provinciale". Nel suo intervento di presentazione delle principali iniziative regionali a riguardo, Maccari ha ribadito come serva da subito entrare in una fase operativa di effettivi tagli alla burocrazia e di maggiore facilità di accesso ai servizi per le imprese e per i cittadini. "Non passa giorno - ha continuato Maccari - nel quale a tutti i livelli politici e imprenditoriali il tema della semplificazione non venga posto al centro del dibattito in fatto di riforme. Ebbene, nella via lombarda alla semplificazione che stiamo definendo Varese rappresenta un punto di riferimento importante, in quanto città all´avanguardia nella predisposizione di azioni e progetti cui tutta la Lombardia sta guardando con interesse". Maccari ha ricordato come da alcuni mesi proprio a Varese sia stata avviata una sperimentazione finora inedita per lo sviluppo dei Suap (Sportello Unico Attività Produttive), che coinvolge oltre 30 Comuni assieme a, tra gli altri, Ancitel, Cestec, Infrastrutture Lombarde, Asl, Arpa e Camera di Commercio. "In provincia di Varese - ha affermato Maccari - si sta inoltre dimostrando vincente il rapporto di sinergia totale con la Camera di Commercio, a dimostrazione che le imprese, oltre a chiedere a gran voce una semplificazione burocratica che non si può più rimandare, sanno mettersi in gioco attivamente, collaborando alla costruzione di soluzioni". La giornata è stata occasione per fare inoltre il punto sull´idea di creare una rete provinciale della semplificazione, che vede la partecipazione di 10 comuni varesini e delle 2 comunità montane come punti di riferimento per l´intera provincia, che si occuperà da settembre di coordinare soluzioni "anti-burocrazia" con procedure uniformi per tutta la provincia. "La richiesta di semplificazione - ha concluso Maccari - si deve tradurre nella possibilità per il cittadino e per l´imprenditore di accedere ai servizi nel modo più diretto possibile, anche con una sola operazione. Stiamo parlando di soluzioni alla nostra portata, che nei prossimi mesi dovranno saper dimostrare di funzionare concretamente".  
   
   
UN PONTE TRA VENETO E BRASILE: SINDACI ORIUNDI IN VISITA ALLA GIUNTA REGIONALE. DALLE RADICI COMUNI NUOVE OPPORTUNITA’ DI CRESCITA ECONOMICA  
 
Venezia, 8 luglio 2010 - Sfruttare le radici culturali comuni per cercare assieme nuove opportunità economiche: è questo il senso della visita di ieri a Palazzo Balbi, sede della Giunta regionale del Veneto degli oltre trenta sindaci di altrettante città di Rio Grande del Sud, una delle regioni del Brasile costruita dall’emigrazione veneta. La delegazione, accompagnata dal presidente dell’associazione Veneti nel Mondo Piero Fanton e guidata da Marcos Scopel, presidente dell’Amnse (la locale associazione che riunisce le amministrazione comunali) ha incontrato gli assessori ai Flussi Migratori Daniele Stival, all’Internazionalizzazione Marino Finozzi e Antonio Franzina, capo della segreteria dell’assessore al Bilancio e agli Enti Locali, Roberto Ciambetti. “La Regione e le associazioni dell’emigrazione – ha detto l’assessore Stival – sono comunemente impegnate nella valorizzazione delle radici venete, ma non vogliamo e non possiamo fermarci solo agli aspetti culturali. E’ giusto volgere lo sguardo al passato e ricordare con legittimo orgoglio quanto di buono e di importante hanno saputo fare i veneti nel mondo, ma il nostro obiettivo oggi è soprattutto guardare al futuro, creando insieme a voi un sistema di rapporti anche in campo economico e imprenditoriale. Per questo sono particolarmente contento di vedere la giovane età di tanti sindaci presenti oggi” Gli assessori Stival e Finozzi hanno confermato che la Regione intende essere un interlocutore attento nelle attività che privilegiano i rapporti di carattere economico e fornirà il proprio sostegno a quelle iniziative che rappresentano delle occasioni di crescita del sistema produttivo e imprenditoriale veneto, mettendo a frutto l’azione di interfaccia che può essere svolta dalle nostre comunità organizzate all’estero. “Pensiamo – ha spiegato Stival - non solo all’alta tecnologia, ma per esempio anche all’esportazione dell’enogastronomia della nostra terra, come ad esempio il buon vino”. “Voi – ha notato l’assessore Finozzi – siete gli ambasciatori del Veneto nel mondo, e la Regione del Veneto è disponibile ad esservi di supporto per l’interscambio commerciale. Quando pensiamo a tutti coloro che sono passati al di là del mare per trovare lavoro, proviamo sempre molto affetto. Perché sappiamo che hanno fatto questa dura scelta per permettere a chi rimaneva qui di sopravvivere. Le radici comuni possono diventare oggi un importante veicolo commerciale, per una crescita reciproca”. “Non c’è – ha notato il rappresentate dell’assessore Ciambetti – un oceano che ci divide, ma un mare di affetto, di stima, di relazione e speriamo anche di economia che ci unisce”.  
   
   
REGIONE SICILIA: LOMBARDO RICEVE PRESIDENTE SENATO AUSTRALIA HOGG  
 
Palermo, 8 luglio 2010 - Il presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, ha ricevuto ieri pomeriggio a palazzo d´Orleans una delegazione del Senato australiano guidata dal suo presidente John Hogg. Al centro dell´incontro, i temi del contrasto all´immigrazione clandestina, l´integrazione sociale e l´interesse nel campo della produzione di energia pulita. In materia di immigrazione clandestina, il presidente Hogg e i delegati hanno espresso la forte preoccupazione della comunita´ australiana, ponendo l´accento sull´importanza del confronto con le misure adottate dai diversi paesi europei e del programma che l´Australia sta mettendo a punto con l´Unione europea. Per il presidente Lombardo, "la clandestinita´ dei migranti puo´ essere superata solo creando sviluppo nei loro paesi di origine. In Sicilia la loro presenza non e´ vissuta con preoccupazione, perche´ gli immigrati si sono integrati, trovando lavoro nei settori dell´agricoltura e della pesca, in particolare a Mazara del Vallo, nel Trapanese, dove c´e´ la marineria piu´ grande d´Italia. Inoltre - ha aggiunto il presidente - la politica ha determinato un blocco degli sbarchi nelle coste del canale di Sicilia delle carrette del mare grazie a un accordo bilaterale con la Libia che ha impedito tante ´spedizioni´". In materia energetica, secondo Lombardo "definire in Sicilia un programma di fonti energetiche alternative non e´ semplice per un fatto culturale. La Regione punta a un programma ispirato a quello elaborato da Jeremy Rifkin: diffondere il consumo di energia pulita soprattutto nelle famiglie e nelle piccole e medie imprese".  
   
   
FONDI STRUTTURALI, BRAVO MOLISE! I TECNICI MINISTERIALI HANNO RICONOSCIUTO LA VIRTUOSITÀ DEL GOVERNO REGIONALE NELLA CAPACITA DI SPESA RELATIVA AL FONDO PER LE AREE SOTTOUTILIZZATE E AL PROGRAMMA OPERATIVO REGIONALE  
 
 Campobasso, 8 luglio 2010 - Il Presidente Iorio e l´Assessore Vitagliano avevano ribadito in più circostanze la virtuosità della Regione Molise in tema di utilizzo dei Fondi strutturali. Ora è arrivato anche l´imprimatur ufficiale dei tecnici del Ministero degli Affari regionali, che nel corso dell´incontro avutosi tra Fitto, Iorio, Vitagliano e i tecnici della Regione Molise, hanno potuto sostanzialmente verificare la concretezza e la giustezza di quanto asserito da tempo dal Governo regionale circa la capacità di spesa relativa al Fondo Aree Sottoutilizzate 2000-2006, che è del 63%, e di quello 2007-2013, che è del 14%, avendo la Regione Molise anticipato sessanta milioni di euro per gli aiuti alle imprese. La riunione è servita anche per convenire un percorso comune, tra Regione Molise e Ministero, che porterà, entro la fine del prossimo mese di settembre, all´impegno delle rimanenti percentuali del Fondo per le Aree Sottoutilizzate, sia per il periodo di programmazione 2000-2006 che per quello 2007-2013. Stessa verifica positiva si è registrata per i Programmi Operativi Regionali 2000-2006 e 2007-2013. Sicuramente un ottimo risultato, quello conseguito dal Governo regionale, che si inserisce anche in un momento delicato del dibattito politico nazionale, arroventato dalle recenti polemiche innescate da chi improvvidamente ha parlato di "cialtroneria gestionale". Visibilmente soddisfatto il Presidente Iorio, che ha riaffermato come alla Regione Molise siano state riconosciute ufficialmente le buone pratiche che da qualche tempo venivano riferite nelle sedi ufficiali ed alla stampa. "Una conferma - ha detto - che dimostra ancora una volta la tradizionale capacità della Regione Molise di realizzare pratiche efficaci e di porre in essere comportamenti virtuosi nell´utilizzo dei Fondi strutturali destinati allo sviluppo del suo territorio". "Siamo i primi nel Mezzogiorno e tra i primi in Italia - ha aggiunto - ma ora il nostro obiettivo è quello di essere sempre più virtuosi nella capacità di spesa. Per questo contiamo sulla disponibilità del Ministro Fitto a realizzare al più presto l´Accordo complessivo sulla Manovra dei Fondi strutturali. A tal fine siamo anche disponibili ad attuare nuovi modelli di collaborazione".  
   
   
VENDOLA SCRIVE A BERLUSCONI, GELMINI E FITTO PER SBLOCCARE FONDI PON  
 
 Bari, 8 luglio 2010 - “La situazione di crisi economica rende non più procrastinabile un avvio autentico degli interventi previsti dal Pon relativi alla parte competitività (che quotano oltre tre milioni di euro) in stretta relazione con le Regioni ed in una logica di fattiva collaborazione istituzionale anche ricorrendo alla sottoscrizione di appositi Accordi di Programma Quadro, come già fatto con il Miur e come previsto dal medesimo Pon”. Lo chiede il Presidente della regione Puglia Nichi Vendola in una lettera inviata al Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi e ai Ministri della Ricerca Maria Stella Gelmini e degli Affari Regionali Raffaele Fitto. Vendola intende “richiamare la loro attenzione sul preoccupante stato di attuazione del Pon Ricerca e Competitività 2007-2013 nella parte assegnata alla responsabilità dello Sviluppo Economico”. A distanza di oltre due anni e mezzo infatti dall’approvazione del programma “il Ministero dello Sviluppo Economico ed in particolare la competente Direzione Generale per gli Incentivi – si legge nella lettera - continua a procedere alla gestione del Programma senza realizzare la minima sinergia con le Regioni della convergenza. A differenza delle strutture del Ministero della Ricerca e del competente Ministro che hanno coltivato una costante relazione con le Regioni, cosa che ha consentito di avviare il Programma (nella parte Ricerca) in collegamento con gli interventi regionali ed in una logica di complementarietà e sinergia istituzionale, lo Sviluppo Economico ha proceduto – all’opposto - con un approccio di cui non sono noti obiettivi ed azioni, se non a fatto compiuto”. “Ogni tentativo in sede tecnica – conclude Vendola - di portare all’attenzione della competente Direzione Generale la necessità di definire mediante un’attività concertata e preventiva dotazioni finanziarie e strumenti per gli interventi di sostegno alle politiche industriali previsti dal Pon nelle regioni della convergenza, anche per evitare sovrapposizioni con gli strumenti regionali, è fallito”.  
   
   
SICILIA: PROGRAMMA UE NEL VIVO DELL´OPERATIVITA´  
 
Palermo, 8 luglio 2010 - Il vicepresidente della Regione Siciliana, Michele Cimino, ha partecipato il 6 e 7 nluglio al Comitato di sorveglianza Por Sicilia 2000-2006 e al Comitato di Sorveglianza del Po-fesr Sicilia 2007-2013. Nella riunione sono state trattati i temi riguardanti il rapporto finale di esecuzione del Por Sicilia 2000-2006 e si e´ stabilito di convocare una nuova sessione del Comitato, a settembre, nell´ambito della sessione per procedere all´approvazione definitiva del rapporto. Per quanto riguarda il Po-fesr Sicilia 2007-2013, sono state affrontate le questioni relative allo stato di attuazione procedurale e finanziario del programma, sono state recepite le indicazioni e le osservazioni fornite dai rappresentanti della Commissione europea e sono state proposte le modalita´ attraverso le quali si procedera´ alla riprogrammazione di meta´ periodo del programma operativo. Acquisite le indicazioni fornite dai rappresentanti della Commissione europea e del Ministero, l´Autorita´ di gestione si e´ impegnata a ottemperare a tali adempimenti per una efficace e efficiente prosecuzione della fase attuativa del programma operativo. E´ stato approvato, infine, il rapporto annuale di esecuzione per l´annualita´ 2009. "Finalmente - ha dichiarato l´assessore Cimino - si sta entrando nel vivo del programma Po-fers Sicilia 2007-2013, con l´attivazione di una buona percentuale delle linee di intervento, con la definizione delle graduatorie di merito per alcune di queste, con l´attuazione dei piani integrati di sviluppo territoriale e di sviluppo urbano e con l´avvio della fase di riprogrammazione volta all´ottimizzazione della spesa per il programma operativo".  
   
   
SPACCA (MARCHE) SU MANOVRA: RICORSO ALLA CORTE COSTITUZIONALE PER ILLEGITTIMITA` DELLA MANOVRA  
 
Ancona, 8 Luglio 2010 - ´Se il presidente Berlusconi non vorra` accogliere l´invito di Regioni, Province e Comuni ad un incontro per modificare la manovra nel segno di una piu` equa distribuzione dei sacrifici tra i vari livelli istituzionali, non ci resteranno che due strade: il ricorso alla Corte costituzionale per illegittimita` della manovra e la ridefinizione del perimetro delle competenze gestite direttamente dalla Regione´. Cosi` il presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca. ´Se la manovra sara` approvata nella sua forma attuale ´ prosegue Spacca ´ il danno per i cittadini sara` enorme. E pur agendo con rigore draconiano, alla Regione manchera` oltre il 60% di risorse per garantire servizi fondamentali ai cittadini rispetto all´attuale livello´. In questo senso la Regione Marche sta approfondendo sotto il profilo giuridico le azioni da compiere. Innanzitutto, venendo a mancare la copertura finanziaria sulle competenze assegnate alle Regioni, la possibilita` di fare ricorso alla Corte costituzionale per illegittimita` della manovra, in quanto violerebbe il 4 comma dell´art.119 della Costituzione che stabilisce la necessita` della piena corrispondenza e della adeguatezza contabile tra risorse finanziarie e funzioni amministrative attribuite. E poi valutare la possibilita` di ridefinire le funzioni esercitate dalla Regione. O attraverso una diretta restituzione allo Stato delle competenze assegnate, con evidenti difficolta` in quanto ad una legge costituzionale si opporrebbe una legge regionale con una chiara non corrispondenza giuridica, oppure attraverso lo ´spegnimento´ di quelle specifiche competenze per cui verra` a mancare la copertura finanziaria, in modo che sia lo Stato stesso a doverle esercitare in base al principio di sussidiarieta`. ´Sono argomenti ancora da approfondire ´ conclude Spacca ´ La speranza e` che avvenga l´incontro con il presidente Berlusconi e la manovra possa essere riletta con un taglio alla spesa pubblica secondo un principio di equita`´.  
   
   
ASSESTAMENTO: TAGLI AL SUPERFLUO, FONDI ALLA COESIONE DE FILIPPO (BASILICATA): “AMMINISTRARE VUOL DIRE SAPER FARE SCELTE, NON SOLO SOTTRARRE RISORSE”  
 
Potenza, 8 luglio 2010 - Tagli al superfluo, alle spese di funzionamento degli enti, a partire dalla stessa Regione, ad autovetture, spese di missioni, consulenze, convegni e spese di rappresentanza. Nuovi fondi alle iniziative di coesione sociale, a quelle in grado di garantire lavoro, di dare continuità all’assistenza di far fronte anche ad impegni che inizialmente aveva assunto il Governo centrale e a cui oggi la Regione è pronta a subentrare per evitare che finiscano. Si muove lungo questi due assi il disegno di legge di assestamento di bilancio approvato dalla Giunta Regionale dei Basilicata. Sul fronte della “riduzione dei costi degli apparati amministrativi” diretti e allargati la Regione prevede il taglio del 10% delle proprie spese correnti (azzerando oltre 50 capitoli di spesa con un risparmio di circa 8 milioni) e degli enti e Organismi dipendenti quali Arpab, Arbea, Alsia, Ardsu, Apt e i parchi di Gallipoli Cognato e delle Chiese Rupestri (il risparmio è di circa 3 milioni di euro) e prevede un piano di razionalizzazione delle sedi sul territorio (risparmi per 500mila euro). Di contro, la stessa manovra va a destinare nuove risorse a importanti iniziative di coesione sociale. Innanzitutto vengono ripianati i deficit della Sanità 2009 (5milioni) e 2010 (25 milioni, senza il recente pacchetto di misure sarebbero stati 38milioni). Il Fondo per le politiche sociali viene incrementato di 9 milioni, per dare copertura finanziaria a tutti i programmi di intervento. Ai trasporti vengono destinati altri 5 milioni, alle Comunità montane, per garantire le spese correnti, 3,3 milioni. Consistenti le risorse previste per garantire lavoro: 6,5 i milioni aggiunti al progetto “vie blu” che garantiranno occupazione ai 754 addetti, un milione e 150mila euro, invece, il nuovo stanziamento per i precari di Parco del Pollino (62) e Alsia (52). Fondi, questi, che dovevano essere recuperati dai fondi Fas, che il Governo non ha ancora sbloccato, ma la Regione si è fatta carico di reperire le somme necessarie sui propri capitoli. Situazione analoga per le borse lavoro presso i Comuni riservate ai disabili e ora finanziate con 1,5 milioni. Si tratta di un progetto inizialmente partito come iniziativa statale, poi passato al cofinanziamento con le Regioni e che ora vede lo Stato essersi totalmente disinteressato della questione e la Regione sostenerne l’intero onere. “Non bisogno scambiare la politica del rigore – ha commentato il presidente Vito De Filippo – con un esercizio matematico di divisioni e sottrazioni. In un momento delicato quale quello attuale – ha aggiunto – governare i processi significa sapersi assumere la responsabilità di amministrare e amministrare vuol dire sottrarre risorse a ciò che non si ritiene essenziale, ma anche aggiungerle a ciò che si ritiene strategico. E per noi strategici sono lo sviluppo e la coesione sociale”.  
   
   
VALLE D’AOSTA: IL PRESIDENTE DELLA REGIONE ALLA RIUNIONE STRAORDINARIA DELLA CONFERENZA DELLA REGIONI E DELLE PROVINCE AUTONOME  
 
Aosta, 8 luglio 2010 - Il Presidente della Regione Augusto Rollandin ha preso parte mercoledì 7 luglio, a Roma, alla riunione straordinaria della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, convocata per un’ulteriore confronto sul decreto-legge 78/2010. A seguire, nella conferenza stampa congiunta di Regioni, Anci e Upi, i Presidenti, nel richiedere nuovamente un incontro urgente con il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, hanno confermato la propria disponibilità a partecipare ai sacrifici previsti dalla manovra finanziaria, purché i tagli siano equamente ridistribuiti tra i vari livelli di governo del Paese. «Francamente – dice il Presidente Rollandin – non si comprendono le ragioni per cui il Governo si sottragga ad un confronto con le Regioni e con le Autonomie locali che, pur richiedendo di rivedere le misure previste nella manovra, hanno più volte confermato la propria disponibilità a concorrere al risanamento della finanza pubblica». In mattinata il Presidente della Regione ha anche incontrato il Ministro per i rapporti con le Regioni, Raffaele Fitto: «La riunione – spiega Rollandin – è stata l’occasione per sottolineare come la Valle d’Aosta nella programmazione e nella destinazione dei Fas ha le carte in regola e più volte è stata presa ad esempio come amministrazione virtuosa nella gestione dei Fondi, ma soprattutto per ribadire che siamo in attesa dell’erogazione dei fondi statali sui quali abbiamo già programmato e deliberato». Al Ministro Fitto il Presidente Augusto Rollandin ha ribadito inoltre la necessità che il Consiglio dei ministri approvi le norme di attuazione già passate all’esame del Consiglio regionale, in materia di trasporto ferroviario, sanità, edilizia pubblica e in merito all’istituzione di una sezione di controllo della Corte dei conti.  
   
   
CHIODI, LA REGIONEABRUZZO, COMPIE 40 ANNI LA STRUTTURA SOCIO-ECONOMICA E´ MUTATA RADICALMENTE  
 
L´aquila, 8 luglio 2010 - Di seguito l´intervento del Presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi nel corso della cerimonia per il 40esimo anniversario della nascita delle Regioni: "Nella primavera del 1970 nascevano le Regioni a Statuto ordinario. Allora l´Abruzzo non era affatto una regione. Era solamente l´unione forzosa di quattro province sempre in disaccordo tra loro su tutto; era in quegli anni una delle regioni più povere del Mezzogiorno con un Pil bassissimo e con un fenomeno, quello dell´emigrazione, assai diffuso che aveva svuotato tanti piccoli comuni delle aree interne. Una regione isolata dal resto del paese con una rete autostradale ancora inefficiente. Ma non è tutto. L´abruzzo era anche una regione con un sistema universitario poco diffuso e una rete di servizi ospedalieri disarticolata e poco razionale. Le aziende stentavano a decollare anche per l´ assenza di infrastrutture primarie. Poi, la nascita dell´Istituto regionale che ha segnato, indubbiamente, un momento di svolta e che per certi versi ha accompagnato lo sviluppo impetuoso che l´Abruzzo ha avuto nel ventennio successivo. A cominciare dalla maturazione politica della classe dirigente che, pur tra mille difficolta? ed insufficienze ha iniziato a pensare in termini di visione unitaria del territorio. La Regione e l´Abruzzo hanno seguito nel tempo lo stesso processo di crescita e di sviluppo guidato da una classe dirigente accorta e lungimirante che, pur se spesso avvicendata nel vertice apicale dell´Ente (quindici presidenti della giunta dei quali solo tre hanno completato il quinquennio di governo), ha assicurato quella continuità amministrativa e di governo che è indispensabile per programmare ed investire nel medio lungo termine. E così la regione cresceva e si modernizzava con tutta una rete di servizi primari che accorciavano distanze e rendevano l´Abruzzo competitivo e attraente per gli investimenti industriali grazie alle provvidenze dell´intervento statale a favore del mezzogiorno e la politica fiscale di estremo favore riservata alle regioni meridionali come l’ esenzione decennale dal prelievo Irpeg ed Ilor per le nuove iniziative imprenditoriali. In questi lunghi anni il cammino delle Assemblee legislative regionali è stato stimolante e autentico della rappresentanza popolare. L´istituzione delle Regioni fu considerata da molti una trasformazione troppo radicale delle strutture dello Stato, e per questo la fase attuativa è stata estremamente laboriosa e lunga. Il processo regionalista ebbe una notevole accelerazione verso la fine degli Sessanta, quando tra le forze politiche maturò la convinzione che non fosse possibile dilazionare oltre nel tempo l´attuazione di un così importante istituto previsto dalla Costituzione. Nonostante ciò si è dovuto attendere, poi, altri trent´anni per vedere il concretizzarsi delle riforme che hanno adeguato le Regioni ai tempi che nel frattempo cambiavano radicalmente gli scenari economici e sociali. Ed è la legge costituzionale n.1 del 22 novembre 1999, ("Disposizioni concernenti l´elezione diretta del Presidente della Giunta regionale e l´autonomia statuaria delle Regioni"), che apre una stagione realmente nuova per le Regioni. Questa legge rappresenta un passo decisivo in un percorso di riforme volto a creare un governo forte della Regione, accentrando le responsabilità nella figura del Presidente. Con la legge Costituzionale n. 3 del 18 ottobre 2001 ("Modifiche al Titolo V della parte seconda della Costituzione"), invece, viene riformata la parte della Costituzione riguardante il sistema delle Autonomie Locali e dei rapporti con lo Stato. La riforma ha comportato la revisione degli articoli 114-133 della Carta Costituzionale, determinando così la nuova struttura istituzionale, la ripartizione della potestà legislativa e amministrativa, lo schema di finanziamento e i rapporti finanziari tra enti, la possibilità di forme di autonomia differenziata per le Regioni a Statuto ordinario, l´abrogazione dei controlli preventivi sugli atti delle Regioni. In questi quaranta anni la struttura socio-economica della regione è mutata in modo clamoroso. Nel 1970, quando è nata la Regione, se un italiano guadagnava 100 lire un abruzzese ne guadagnava 70; oggi, a 100 euro di un italiano corrispondono 90 euro di un abruzzese. All´epoca, quasi il 50 % degli abruzzesi lavorava in agricoltura, contro il 20 % della media nazionale; adesso l? Abruzzo è al 10 % e l? Italia è all´8 %. Attualmente, poi, il rapporto tra media nazionale e media abruzzese è quasi pari nell´industria e nel terziario. I dati del terziario, in particolare, cioè delle attività complessivamente estranee all´agricoltura e all´industria, sono impressionanti: nel 1970, un italiano su tre già lavorava nel terziario, mentre soltanto il 5 % degli abruzzesi lavorava in quel settore; adesso, sia in Italia sia in Abruzzo, il terziario è vicino al 60 %. "Il futuro. Oggi questo Consiglio e questi consiglieri hanno il privilegio di celebrare i 40 anni di nascita della Regione Abruzzo e l´onere di affrontare una fase difficile per la nostra comunità regionale, forse la più difficile fra le esperienze vissute in questi anni: un enorme debito sulle spalle della nuova generazione di abruzzesi, la sanità da rifondare, la crisi economica più grave almeno dal dopoguerra, un disastroso terremoto ed un processo di riforma federalista che può essere una grande opportunità ma anche un grande rischio se non saremo in grado di affrontare e risolvere le crisi in atto. L´abruzzo, però, non teme il federalismo; lo auspica! Perché ha fiducia nella maturazione indotta della sua classe dirigente fatta di donne ed uomini che vogliono dimostrare di saper pensare e saper fare, che desiderano assumersi delle responsabilità e non scaricarle su altri, sia esso lo Stato, la società moderna, la società globalizzata ed altri miti sociologici. Il federalismo fiscale è l´unica strada - se a guidare le nostre azioni deve essere, come io credo, la realtà vera e non, per quanto desiderabile possa sembrare, la mera teoria - per migliorare la classe dirigente del Paese e per assicurare un futuro al Paese e alle sue finanze. Non favorisce la nascita di una classe dirigente politica responsabile il sistema attuale che vede la spesa statale prevalentemente finanziata con le tasse pagate dai cittadini (e con il ricorso al debito pubblico, per cui lo Stato ha propria essenziale responsabilità e per cui paga interessi passivi), mentre la spesa locale è fatta da Governi che hanno il potere di spesa ma non il dovere di presa fiscale, così risultando fiscalmente irresponsabili. Il potere fiscale è centrale. Il potere di spesa è, in parte notevole, locale. E´ questa la stortura della nostra finanza pubblica. Una stortura che è tanto politica quanto economica. Questa stortura è a sua volta causa, e causa certo non marginale, della dinamica esponenziale del nostro debito pubblico. Lo Stato centrale, reso responsabile per il tutto, ha infatti prima dovuto cedere alla crescente ed insostenibile pressione politica su di esso quasi esclusivamente concentrata, e poi, proprio nel debito pubblico, ha trovato la più facile via di fuga. Ed il debito pubblico (così come il debito regionale oggi), via via che cresceva, "abrogava" quote di reale democrazia drogando la vita politica con la meccanica illusoria tipica della cambiale mefistofelica, del pagamento messo a carico delle generazioni future. Ed è questa la prima ragione del federalismo fiscale: la necessaria rimozione dal nostro futuro del continuo di una causa discorsiva. C´è allora un bisogno diffuso di ricominciare a lavorare per ricostruire. In primo luogo la fiducia dei cittadini, poi la credibilità delle istituzioni, la voglia di farcela, il bisogno di dimostrare che, in fondo, gli abruzzesi sono sempre quelli che tutti conoscono, in Italia e nel mondo, ossia brava gente, tenace, pulita, capace di soffrire in silenzio e orgogliosi della propria storia e della propria identità. Ritengo questo un momento centrale per il futuro della nostra Regione. Questo è il momento di dimostrare che c? è una classe dirigente all´altezza delle difficoltà del presente, che non voglia essere simile a tanti altri "politici" che in realtà sono, al più, "tecnici" della sopravvivenza del consenso elettorale peraltro ottenuto distribuendo a destra e a manca risorse che non c? erano sottraendo quote di futuro ai nostri figli. Per questo abbiamo lavorato in questi primi diciotto mesi, per questo abbiamo ridotto del 12% lo stock del debito complessivo, per questo abbiamo ridotto del 16% il costo del debito, per questo abbiamo riportato il deficit annuale del sistema sanitario a valori antecedenti al 2000. Per questo ricostruiremo la città dell’ Aquila ed i comuni del cratere, per questo lavoreremo i prossimi anni dando un nuovo futuro alla nostra regione. In questo sforzo epocale di ineludibile cambiamento, l´intera comunità abruzzese dovrebbe stringersi attorno all´istituzione regionale con l´obiettivo, da un lato, di trovare insieme le misure necessarie per alleviare le difficoltà e, dall´altro, per arrivare ad una visione condivisa di sviluppo dell´Abruzzo. Non vogliamo essere lasciati soli nell´assumerci le responsabilità perchè stiamo facendo gli interessi di tutti. Sappiamo, purtroppo, che la medicina per riprendere un percorso di sviluppo - che sia sano e che non metta a rischio i nostri figli - non sarà dolce di sapore, ma è pur sempre una medicina che fa guarire e la dobbiamo somministrare se vogliamo che le difficoltà attuali si trasformino in una opportunità per l´Abruzzo del domani. Viva l´Abruzzo! Viva gli abruzzesi!  
   
   
PATRIMONIO ABRUZZO: AVVIATA INDAGINE PER SOLUZIONE PROBLEMA SEDI NESSUNA "SPRECOPOLI" DA RIORGANIZZAZIONE UFFICI  
 
Pescara, 8 luglio 2010 – Di seguito una dichiarazione dall´assessore al Personale, Federica Carpineta: "La lettura odierna dei media regionali evidenzia quello che potrebbe sembrare un probabile, imminente scandalo immobiliare, una clamorosa "sprecopoli", che vedrebbe come presunto colpevole il governo della Regione Abruzzo. La vicenda starebbe tutta in una delibera della Giunta Regionale, la n. 516 del 28 giugno 2010, avente ad oggetto ´Riorganizzazione uffici regionali in Pescara. Individuazione immobili da adibire a sede di uffici della Giunta Regionale´. Ovviamente, siamo ben lontani dalla realtà. La Giunta Regionale ha, infatti, approvato la suddetta delibera al solo fine di verificare se esistono nel territorio di Pescara immobili già disponibili (quindi nessuna speculazione edilizia), che consentano o di tamponare l´emergenza (i 7.000 mq) relativa a quella che è stata descritta tecnicamente come criticità, ma che altro non è che la necessità di svuotare sedi come quella di viale Bovio e sistemarle con adeguata messa a norma, o di riunire insieme nei 13.000 mq sia gli uffici contenuti in questi immobili sia quelli attualmente ubicati in sedi in affitto o, infine, di sistemare, nei 20.000 mq di un´unica sede, tutti gli uffici regionali di Pescara. La delibera prevede una normale indagine per conoscere se queste soluzioni ci sono e quanto costino come prezzo d´acquisto o come costo di locazione o come costo di affitto con riscatto finale dell´immobile. Preciso che la Regione non avrà alcun vincolo. Cioè, la Regione non dovrà né affittare né acquistare gli immobili che dovessero eventualmente risultare adeguati e disponibili al termine dell´indagine. Fatta questa indagine - che per trasparenza è stata affidata alla Direzione Regionale competente - la Regione valuterà se, e a quali ulteriori condizioni contrattuali, possa avvenire la presa in locazione o l´acquisizione di immobili così descritti". L´assessore Carpineta, inoltre, aggiunge: "Va sottolineato che, nell´analisi polemica riservata a questa decisione della Giunta Regionale, manca una valutazione, cioè la risposta alla domanda principale di chi vuol sollevare un caso: perché la Regione ha deciso questa indagine? La risposta è semplice, l´avremmo data senza indugio se solo ci fosse stata rivolta questa fatidica domanda: perché, oltre al problema emergente di alcuni stabili ed anche alle effettive necessità di archiviazione dei documenti (che non può essere irrisa come se fosse segno di arretratezza, ma è solo necessità), vi è anche e soprattutto l´intento di razionalizzare la spesa, cioè di risparmiare i soldi della Regione. E´ un argomento, questo, che interesserà i cittadini abruzzesi in quanto contribuenti. Avendo la possibilità, se vi sarà questa possibilità a costi sostenibili e comunque sicuramente inferiori a quelli attualmente sostenuti, di avere una sola sede che ospiti tutti gli uffici regionali oggi presenti in diverse aree del territorio di Pescara, si risparmieranno i costi di ristrutturazione degli immobili di proprietà della Regione; i canoni di affitto, le spese per le diverse utenze elettriche, di acqua e di metano che sono tante quanti sono oggi gli immobili utilizzati; le spese anch´esse multiple di vigilanza, condomini e manutenzione; le spese per la logistica e per le attrezzature ed i servizi che diverranno centralizzati. E poi, anche questo interesserà i cittadini abruzzesi, in quanto utenti, sarà più agevole avere tutti gli uffici regionali riuniti in un solo posto piuttosto che dover prima individuare dove andare e poi dover addirittura girovagare per seguire l´iter burocratico della propria pratica, il che sarà anche di giovamento al traffico ed all´inquinamento ambientale. Insomma, la Regione non sta facendo nessuna ricerca di costose sedi con vista mare. Stiamo cercando di migliorare i servizi per i cittadini, di far lavorare meglio ed in sicurezza i dipendenti regionali e di risparmiare un po´ di soldi. Tutto alla luce del sole, che è pure gratis. Che c´è di male?".  
   
   
MONTAGNA FVG: TONDO-SEGANTI-GARLATTI, OK TAVOLO LAVORO PER RIFORMA  
 
Udine, 8 luglio 2010 - L´assemblea dei sindaci della Montagna riunita ieri nella sede della Regione a Udine ha approvato all´unanimità la costituzione di un tavolo di lavoro formato da una quindicina di componenti indicati dalle Comunità montane. Il tavolo lavorerà ad una sintesi delle proposte pervenute dalle diverse amministrazioni locali ad integrazione e miglioramento del Ddl regionale di riordino e semplificazione dell´ordinamento locale in territorio montano. La proposta, fatta da alcuni sindaci dall´assemblea presieduta dall´assessore al Bilancio del Comune di Gorizia Guido Pettarin (è intervenuto il 20 per cento degli 84 sindaci presenti su 95 iscritti), è stata rilanciata dal presidente della Regione Renzo Tondo, il quale ha auspicato così di arrivare alla fine dell´estate con un disegno di legge in grado di accogliere il consenso non solo della maggioranza, ma di tutta l´Aula consigliare. Presente alla riunione assieme agli assessori alle Autonomie Locali, Federica Seganti e alla Funzione pubblica, Andrea Garlatti, Tondo ha confermato che oggi è stato avviato un percorso che coinvolgerà tutto il Friuli Venezia Giulia e invitato i sindaci a considerare un´opportunità e non una penalizzazione il fatto che la riforma parta dalla Montagna. Tondo ha ringraziato il presidente dell´Assemblea per il lavoro svolto ed ha sottolineato la validità del metodo portato avanti nella fase d´avvio, approccio che "ha garantito un livello di partecipazione e democrazia raggiunto in pochi altri casi". Il disegno di legge era stato illustrato da Federica Seganti, che ne aveva evidenziato i temi di magggior rilevanza ricordando come il documento, formulato per garantire la funzionalità degli enti locali dopo la soppressione delle Comunità montane, fosse ancora una proposta di legge da completare con le indicazioni del territorio. Dichiarandosi orgoglioso d´aver dato il via in regione ad un "percorso tramontiano", il presidente della Regione ha quindi invitato i presenti a rimuovere ogni campanilismo e a guardare alla necessità di continuare a dare servizi ai cittadini, assicurando la funzionalità dei Comuni anche se la fiscalità prodotta dal territorio sarà in diminuzione ancora per qualche anno. "Non ci sono sempre soluzioni semplici a problemi complessi e stiamo trattando una materia che ha parecchie sfaccettature - aveva detto a sua volta Andrea Garlatti - ma abbiamo uno schema, un modello che possiamo costruire assieme, facendolo diventare lo strumento di un riordino complessivo che partendo dal territorio montano coinvolga l´intero sistema delle Autonomie locali".  
   
   
TRENTO: SPAZIO ALPINO 2007 - 2013: IERI IL SEMINARIO IN PROVINCIA IN SETTEMBRE ALTRE DUE GIORNATE DI LAVORO AD AOSTA E MILANO  
 
Trento, 8 luglio 2010 - Si è tenuta ieri , presso la sala "Carlo Belli" della Provincia autonoma di Trento, la prima delle tre giornate informative del bando relativo al Programma Spazio Alpino 2007 - 2013, gli altri due appuntamenti sono in programma nel mese di settembre ad Aosta e Milano. A presentare il progetto, Nicoletta Clauser del Servizio provinciale rapporti comunitari e sviluppo locale, nonché Fabio Girotto e Maria Cristina Palamini referenti per Regione Lombardia del Coordinamento Spazio Alpino. Come illustrato dai referenti, il Programma Spazio Alpino 2007-2013 è uno dei tredici programmi di cooperazione transnazionale e interessa un´area di quasi 450.000 km quadrati e una popolazione di circa 70 milioni, rappresentando una delle regioni più diversificate d´Europa. Esso supporta gli attori dell´intero arco alpino, di una piccola sezione della costa mediterranea e di quella adriatica, di parti dei grandi bacini fluviali di Danubio, Adige, Po, Rodano e Reno, nonché delle regioni prealpine e di pianura con le loro grandi città di dimensione e vocazione europea come Lione, Monaco di Baviera, Milano, Ginevra, Vienna e Lubiana. Tre le priorità del Programma Spazio Alpino: aumentare la competitività e l´attrattività dell´area alpina, mitigando le disparità fra i territori; migliorare l´accessibilità allo spazio alpino e la connettività; finanziare progetti di valorizzazione e di sviluppo sostenibile del patrimonio naturale e culturale, nonché prevenire e mitigare i rischi naturali e tecnologici soprattutto quelli collegati ai cambiamenti climatici. L´ambiente e le risorse naturali delle Alpi rendono lo Spazio Alpino un territorio unico. Di esso fanno parte alcune tra le regioni più ricche d´Europa ma, soprattutto, tra chi abita nell´arco alpino è elevato il livello di attenzione verso un modello di crescita economica compatibile con il patrimonio ambientale. In questo senso va segnalata la "Convenzione delle Alpi", sottoscritta dagli Stati alpini (Italia, Austria, Svizzera, Francia, Germania, Slovenia e Liechtenstein) fin dal 1991, che riconosce l´unità territoriale alpina e la necessità di garantire sviluppo e politiche di tutela coordinate. Proprio a Trento, nella primavera scorsa, si è tenuta la seconda Conferenza delle Regioni alpine.  
   
   
UN PROGETTO STRATEGICO PER IL MASSICCIO DEL GRAPPA  
 
Venezia, 8 luglio 2010 - Le linee portanti di un progetto strategico, a regìa regionale, per la promozione e la valorizzazione dell’area del Massiccio del Grappa sono state al centro di un incontro che il vicepresidente della giunta veneta Marino Zorzato ha avuto nei giorni scorsi con gli enti locali interessati in località Valpore di Seren del Grappa (Belluno). Erano presenti rappresentanti delle amministrazioni provinciali di Belluno, Treviso e Vicenza, delle Comunità Montane Feltrina, del Grappa e del Brenta e dei comuni delle tre province che gravitano nell’area del Grappa. Si tratta di un’area centrale rispetto al sistema insediativo veneto, anche se ancora marginale rispetto ai flussi di traffico, ma con caratteristiche che la rendono particolare e per diversi aspetti eccezionale per il suo alto significato simbolico sul piano storico e culturale. In sintesi, è una risorsa da valorizzare in vista di quello che sarà il Terzo Veneto in cui coniugare storia e natura, sviluppo e tutela. “Tutto questo dovrà trovare sintesi nel progetto per il Massiccio del Grappa – ha detto Zorzato – che la Regione considera strategico. In questo caso, andare oltre la logica del piano è utile per delineare l’orizzonte preciso a cui si vuole arrivare. Dovrà rappresentare l’indirizzo ispiratore all’interno del quale saranno successivamente individuate le azioni prioritarie da realizzare, inaugurando una nuova stagione di collaborazione tra la Regione, le Province, i comuni, le Comunità Montane e tutti gli altri possibili soggetti coinvolti”. Con l’obiettivo di determinare questo orizzonte entro cui muoversi e mettere a sistema le tante peculiarità di quest’area, le diverse amministrazioni hanno messo in agenda una serie di incontri sul territorio da completare entro il mese di ottobre per passare poi alle fasi successive del progetto. Tutti gli enti locali presenti hanno anche preso l’impegno di coordinare gli interventi che si stanno realizzando nell’area del Grappa in modo che abbiano il massimo della resa, in un periodo di grande difficoltà economica per tutto il settore pubblico. Una modalità di procedere condivisa che Zorzato ha assicurato porterà avanti con il massimo impegno nell’ambito della pianificazione territoriale.  
   
   
ROMA: PIANO DI RIENTRO E BILANCIO 2010  
 
 Roma, 8 luglio 2010 – Un bilancio di circa 5 miliardi di euro (3,6 per la spesa corrente e 1,3 per gli investimenti), con una manovra da 237 milioni per riequilibrare il rapporto tra entrate e spese, senza però toccare la spesa sociale. Si riassume in queste cifre il Bilancio del Comune approvato dalla Giunta. Ora la parola passa al Consiglio Comunale per l´approvazione definitiva, prevista per legge entro fine luglio. Sulla manovra incideranno per il 37 per cento la razionalizzazione delle spese (con un taglio agli sprechi di oltre 7,3 milioni), per il 31 per cento le entrate straordinarie e per il 32 per cento le entrate. Risparmi anche sulla voce "personale", con un risparmio di 6 milioni derivanti dalla riduzione dei dirigenti comunali, e con la razionalizzazione dell´impiego del personale con la riforma della macrostruttura. 27,6 milioni risparmiati anche per minori oneri dovuti al contenimento dell´indebitamento. In particolare sul fronte della razionalizzazione della spesa forti recuperi grazie all´istituzione della centrale unica acquisti, e all´accorpamento di aziende partecipate e dei relativi consigli di amministrazione. Sul fronte entrate si prevede un recupero dell´evasione di 19,8 milioni (grazie ad accordi con la Guardia di Finanza, l´Agenzia delle Entrate e l´agenzia del Territorio, nonché dal maggior controllo del territorio con la polizia municipale), di 4,2 dall´adeguamento delle tariffe, di 17 dall´aumento del Cosap, di 1,5 dai dividendi delle partecipate e di 18 dall´aumento dell´Ici delle case stabilmente sfitte. Il reperimento di entrate straordinarie deriverà per 18,6 milioni da entrate per adempimento di obblighi comunitari e 23,7 di avanzo. Queste risorse serviranno a garantire il funzionamento della macchina amministrativa a livello centrale e periferico e a realizzare interventi di manutenzione stradale(108 milioni di euro). L´incremento delle entrate servirà a creare 427 nuovi posti nei nidi e 525 nelle scuole dell´infanzia. Gli investimenti previsti ammontano complessivamente a 1,3 miliardi di euro. Le voci principali: 16 milioni per la manutenzione scolastica, 35 milioni per la linea metropolitana B1, 20 milioni per la linea C, 22 per allargare la via Tiburtina, 5 per l´acquisto di nuovi convogli per la metro A, 40 per il ponte della Scafa, 13 milioni per il Museo della Shoah . Altri investimenti di rilievo: trenino Anagnina-torre Angela, piano fognature e illuminazione, banda larga e fibra ottica: si passa dai 649 milioni 777 mila euro del 2008 agli 822 milioni 836 mila del 2009 e al miliardo e 300 milioni del 2010. Aumentano anche le risorse a disposizione dei Municipi, con un più 30 milioni rispetto al 2007, e della Polizia Municipale cui sono destinati 15 milioni di euro per mezzi, attrezzature e spese correnti. Confermata anche l´assunzione entro l´anno di 391 vigili urbani.  
   
   
ECONOMIA FVG: SEGNALI POSTIVI DA RAPPORTO CONGIUNTURA  
 
Trieste, 8 luglio 2010 - Prodotto interno lordo (Pil), occupazione ed esportazioni mostrano ormai in Friuli Venezia Giulia chiari segni di crescita, di inversione di tendenza dopo che la crisi ha toccato nel 2009 il suo punto più basso. Il tasso di disoccupazione resta però ancora elevato, anche se inferiore al dato nazionale e soprattutto a un livello stabile negli ultimi tre mesi. Sono questi gli elementi forniti ieri a Trieste dall´assessore al Lavoro Angela Brandi, nel presentare i risultati contenuti nell´ultimo Rapporto periodico sull´"Andamento dell´economia e dell´occupazione nel Friuli Venezia Giulia", curato dall´Agenzia regionale del Lavoro con la consulenza di Greta Associati. "I dati postivi - ha detto Angela Brandi - si collocano certamente all´interno di un quadro che continua a rimanere incerto e discontinuo. Credo però sia comunque giusto sottolinearli". L´assessore ha ricordato che le ultime analisi fornite dalla Confindustria e anche dalla Fondazione Nordest presentano segnali di ottimismo. "Non si vogliono creare - ha aggiunto l´assessore - aspettative eccessive, non si vuole affermare che la crisi si sta concludendo. Ma è importante dare una piccola iniezione di fiducia, soprattutto per le imprese". Sul fronte dell´occupazione, Angela Brandi ha ricordato le cospicue risorse, pari a 30 milioni di euro, che il Governo nazionale ha garantito al Friuli Venezia Giulia per gli ammortizzatori sociali in deroga. La Regione intende comunque concedere questi strumenti solo dopo che le imprese hanno non solo esaurito cassa integrazione ordinaria e straordinaria ma anche valutato la possibilità di applicare i contratti di solidarietà, per incentivare i quali la Regione raddoppierà le risorse (da uno a due milioni di euro). Per quanto riguarda i dati presentati nel Rapporto, si registra nel primo trimestre del 2010 una ripresa dell´occupazione in Friuli Venezia Giulia, con un aumento di 2 mila unità rispetto allo stesso trimestre del 2009 e di 4 mila in confronto al trimestre precedente, un andamento migliore di quello dell´Italia ma anche del Nordest. Crescono soprattutto i lavoratori dipendenti (più 15 mila su base annua e più 6 mila su base congiunturale), più che compensando la riduzione di quelli indipendenti. Il secondo segnale positivo riguarda le esportazioni, che hanno registrato una crescita del 17,2 per cento rispetto allo stesso periodo dell´anno precedente, ponendo così il Friuli Venezia Giulia al terzo posto tra le Regioni italiane, dopo Sardegna e Sicilia. A confermare questo quadro, ci sono le dinamiche positive registrate nel tessuto economico dalle recenti indagini congiunturali promosse dalle Camere di commercio di Gorizia e Pordenone e dalla Confindustria regionale. La disoccupazione si è mostrata invece ancora in crescita, raggiungendo nel primo trimestre del 2010 le 35 mila unità, con un aumento di 7 mila rispetto al primo trimestre 2009 (più 25 per cento) e di 3 mila sul trimestre precedente (più 9,4). Il tasso di disoccupazione si attesta quindi al 6,3 per cento (dato comunque inferiore a quello dell´Italia), con un incremento di 1,1 per cento rispetto allo stesso periodo del 2009 e di 0,4 sul trimestre precedente. Dopo la caduta del Pil nel 2008 e soprattutto nel 2009, che in Friuli Venezia Giulia dovrebbe attestarsi attorno al 5 per cento nei due anni , la previsione di Greta per il 2010 è di una crescita compresa tra 1,5 e 2,4 per cento, migliore di quella dell´Italia. A questo ritmo ci vorranno quindi circa tre anni per riassorbire la caduta del Pil nel biennio 2008-2009.  
   
   
LAVORO IN SICILIA: AL VIA 229 PROGETTI PER I GIOVANI  
 
Palermo, 8 luglio 2010 - Oltre 700 giovani tra i 18 e 30 anni potranno avviare una nuova attivita´ imprenditoriale, sviluppare innovative idee progettuali e partecipare a stage o project work nei centri di ricerca, nei poli d´eccellenza, nei dipartimenti universitari e nelle aziende private. Verranno, infatti, finanziati dalla Regione 229 progetti (272 le richieste che erano pervenute) per un valore di poco inferiore quattro milioni di euro. E´ stato l´assessore regionale della Famiglia, delle Politiche sociali e del Lavoro, Lino Leanza, a presentare oggi le iniziative contenute nel bando dell´azione 7 "Giovani e Lavoro" dell´Accordo di programma quadro "Giovani protagonisti di se´ e del territorio" della Regione siciliana. "E´ un´occasione unica - ha detto l´assessore Leanza - perche´ consente ai giovani di avere accesso alla vita attiva ed autonoma sfruttando il proprio talento, la creativita´ e la capacita´ di fare impresa. Siamo particolarmente soddisfatti perche´, grazie a questo bando, i ragazzi potranno sperimentare e realizzare idee innovative bloccando quell´emigrazione dei cervelli che spesso ha portato i siciliani a lavorare fuori dalla propria terra. Il nostro vuole essere un segnale forte per dire a chi studia e a chi si e´ appena laureato che restando in Sicilia ci sono le possibilita´ per crescere insieme". "La prossima settimana - ha continuato Leanza - presenteremo il disegno di legge sulle politiche giovanili. Si tratta di un preciso segnale della volonta´ della Regione di puntare sui giovani e sulle loro capacita´. Le istituzioni devono dare il proprio contributo per garantire il lavoro, in particolare ai giovani che sono il nostro futuro". I 229 progetti coinvolgono direttamente 555 giovani siciliani (274 ragazzi e 281 ragazze). A regime le persone impegnate dovrebbero essere oltre 700. L´eta´ media e´ di 25,5 anni, il 50,8% dei giovani e´ costituito da laureati, gli altri posseggono il diploma di scuola superiore. Le aree geografiche maggiormente interessate sono le province di Palermo, Catania e Messina ma anche il resto del territorio siciliano risulta uniformemente rappresentato. Gli interventi piu´ "gettonati" - complessivamente 205 istanze - riguardano la produzione di servizi per i beni culturali e artistici, l´innovazione tecnologica, lo sviluppo sostenibile, e l´erogazione di servizi sociali. Ma sono presenti anche interventi per l´internazionalizzazione delle imprese, per la gestione di servizi urbani e territoriali destinati ai giovani e per i trasporti. In particolare i giovani chiedono alla Regione di aiutarli per realizzare attivita´ innovative (89 domande), per avviare nuove imprese (75), partecipare a stage e project work (40) e sviluppare il lavoro autonomo (25 le richieste in questa direzione). La durata media di ogni progetto e´ 10,8 mesi mentre il maggior numero di partner esterni e´ costituito da imprese (117) ma e´ rilevante anche il numero dei Comuni coinvolti (39) e delle Universita´ (16).  
   
   
PARMA: LA LOTTA CONTRO LA CRISI DELLA PROVINCIA CON LE MISURE ATTIVATE, IN TRE MESI AIUTATI MILLE LAVORATORI. 1ML E 750MILA EURO L’INVESTIMENTO. PREVISTE ALTRE INTEGRAZIONI PER I PROSSIMI MESI.  
 
 Parma, 8 luglio 2010 –1 ml e 750 mila euro stanziati e spesi in pochi mesi per sostenere mille lavoratori di cui una grande parte disoccupati, espulsi o a rischio di espulsione dal mercato del lavoro. Mille persone, fra cui tante che hanno più di 40anni e giovani, tanti giovani. Per loro la Provincia, grazie al protocollo siglato con le associazioni economiche e sociali, i comuni capodistretto, la Fondazione Cariparma, ha promosso misure mirate a contrastare la crisi e sostenere il lavoro. A tre mesi dall’avvio di quegli interventi si è fatto il punto questa mattina in Provincia, con il presidente Vincenzo Bernazzoli, l’assessore alla Formazione professionale e lavoro Manuela Amoretti, il vicepresidente di Fondazione Cariparma Paolo Andrei. Tanti gli strumenti su cui si agito: una formazione ad hoc, in 34 aziende (300mila euro) o per i 10 profili professionali di cui le imprese sentono la necessità e che hanno coinvolto 200 disoccupati (400mila euro). Tirocini sempre in azienda per una settantina di persone in cerca di lavoro e una ottantina di assegni formativi destinati soprattutto ai giovani. Un sostegno finanziario momentaneo, per superare il momento di difficoltà e ripartire. In più le misure contenute nel pacchetto sono state accompagnate dalla possibilità di richiedere un’indennità di frequenza per tutti coloro che pur avendo perso il lavoro si trovavano privi di ammortizzatori sociali. Sono stati spesi così ulteriori 237.000 euro che hanno sostenuto 232 persone. “Siamo in campo e lo siamo stati dal primo istante a fianco dei lavoratori, dei disoccupati, delle piccole e medio imprese, che hanno sofferto molto e stanno ancora soffrendo, e non sappiamo ancora esattamente quando vedremo l’uscita da questa situazione – ha spiegato Bernazzoli - Siamo preoccupati perché vorremmo fare di più ma la manovra finanziaria in atto taglia le risorse anche alle regioni per gli ammortizzatori in deroga, non dà risorse agli enti locali, quindi il prossimo anno non avremo la possibilità, se le cose stanno così, di essere ancora in campo come lo siamo ora e questa è una preoccupazione”. “Molti di questi interventi sono condivisi – ha sottolineato Andrei – insieme stiamo cercando di intervenire dove ci sono i nuovi bisogni. L’onda lunga della crisi sta arrivando adesso e la rete sociale che ha permesso fin qui di sostenere chi ne aveva necessità, oggi non è più sufficiente per garantire alle persone in difficoltà di continuare ad essere parte attiva e programmare la propria vita. Con queste misure si può mantenere alto il livello di solidarietà”. “Abbiamo studiato queste azioni sulla base dei cambiamenti indotti dalla crisi. Uno dei più emergenti è quello della crescita delle persone prive di ammortizzatori sociali. Non a caso li abbiamo posti al centro delle nostre misure e così sarà per il futuro, viste le scelte nazionali che vengono avanti“ – ha detto Amoretti illustrando le integrazioni che la Provincia appronterà dai prossimi mesi. Fra i nuvi progetti ce n’è uno sperimentale destinato ai lavoratori degli uffici giudiziari mirato a sostenere chi ha perso il lavoro, ma anche migliorare il funzionamento della giustizia in sede locale. Per questo 17 persone maggiorenni in mobilità lavoreranno per un anno negli Uffici giudiziari di Parma e Bologna. La graduatoria sarà stilata, dopo un avviso pubblico, in base alla maggiore età, al reddito Isee e alla preparazione professionale amministrativa e segretariale. La selezione finale spetterà agli Uffici giudiziari. In secondo luogo, grazie a un’integrazione di 200.000 euro partiranno nuovi corsi per sostenere le imprese che imboccano la strada dell’innovazione, dell’internazionalizzazione e della qualità contro la crisi. A settembre, dopo una ulteriore verifica dei fabbisogni aziendali, partiranno altri due corsi per una spesa pari a circa 80.000 euro e con una spesa di ulteriori 166.000 euro saranno attivati 140 tirocini in azienda. Da ultimo il dato sull’attività dei tavoli istituzionali: 32 le aziende coinvolte nei primi sei mesi del 2010, contro le 30 di tutto il 2009 (il dato comprende anche aziende ricorrenti nel 2009 e nel 2010). Dall’inizio dell’anno si sono tenuti 59 tavoli istituzionali, (nel 2009 sono stati fatti 123 tavoli). Mentre lunedì 12 sarà sottoscritto l’accordo tra le parti per la Sidel, dopo un anno di lavori del tavolo, la scorsa settimana si è chiusa positivamente la procedura dell’Arquati: l’assemblea dei creditori ha accolto la proposta dell’attuale assuntore che ha portato avanti l’azienda in questi mesi. Per il futuro si sta lavorando a un progetto di sviluppo per la montagna, per fare fronte alla crisi Fincuoghi e dei motorini elettrici, insieme alla Regione, alla Comunità montana, ed ai 5 comuni coinvolti (B.taro, Bedonia, Compiano, Albareto, Tornolo) e a Soprip spa. Il bilancio delle attività svolte 1.1 Voucher Formativi - Erano riservati a chi ha un contratto di lavoro atipico in un’impresa e a giovani disoccupati, tra i 18 e i 25 anni o fino a 29 anni se laureati, che avevano un contratto di lavoro fino al 31 dicembre 2008 e a cui il contratto non è stato rinnovato.Grazie a uno stanziamento di 500.000 euro il progetto prevedeva di erogare voucher per rendere gratuito l’accesso ai percorsi formativi contenuti nel Catalogo regionale. Sono state 98 le domande pervenute. Con le risorse disponibili è stata data risposta a 79 di loro, erogando altrettanti voucher di 300 ore ciascuno. 1.2 Innovazione Contro La Crisi . Uno stanziamento di 300.000 euro ha permesso di realizzare percorsi formativi in 34 aziende, a sostegno di percorsi di innovazione, internazionalizzazione e rafforzamento dei processi di qualità, cui hanno partecipato 408 lavoratori. 1.3 Help For Job - Grazie a uno stanziamento di 400.000 euro e alla collaborazione con le associazioni di categoria sono stati realizzati progetti per formare disoccupati, di circa il 40% con più di 40 anni, in base ai profili richiesti dalle imprese. Cinque progetti riservavano 400 ore di corso a disoccupati senza esperienza in 5 profili richiesti: al test si sono presentate 365 persone, di cui 281 ammesse al colloquio, 94 i posti disponibili. Altri cinque progetti assicuravano invece 200 ore di specializzazione a disoccupati con esperienza o formazione pregressa in ulteriori 5 profili: al test si sono presentate 109 persone, di cui 105 ammesse al colloquio, anche qui 94 i posti disponibili. La quasi totalità dei partecipanti ai corsi era priva di ammortizzatori sociali. 1.4 Tirocini In Azienda - Grazie a uno stanziamento di 75mila euro hanno potuto partecipare a tirocini in azienda 68 disoccupati, appartenenti per lo più a fasce deboli. 1.5 Anticipo Cassa Integrazione E Prestito D’onore - Grazie a uno stanziamento di 300.000 euro e alla collaborazione di Cariparma 18 lavoratori in cassa integrazione o mobilità (59 le domande) hanno potuto ricevere un anticipo senza interessi, per un massimo di cinque mesi, degli ammortizzatori dovuti e 197 lavoratori espulsi o a rischio di espulsione dal mercato del lavoro (259 le domande) hanno avuto accesso al prestito d’onore, anche in questo caso senza interessi.  
   
   
CONTRATTI DI SOLIDARIETÀ, INTEGRAZIONE PER 770 LAVORATORI AL VIA IL CONTRIBUTO DELLA REGIONE TOSCANA - I PRIMI PAGAMENTI NEI PROSSIMI GIORNI POTRANNO MANTENERE UNO STIPENDIO DIGNITOSO E RESTARE IN AZIENDA  
 
Firenze, 8 luglio 2010 - Lavorare meno, lavorare tutti. Sono 770 i lavoratori di aziende in crisi che, pur aderendo ai contratti di solidarietà e lavorando un numero di ore inferiore allo standard, riceveranno comunque uno stipendio dignitoso e, soprattutto, conserveranno il loro posto di lavoro. Le aziende interessate, in tutto 16, riusciranno in questo modo a salvaguardare l´attività produttiva che, sia pure in maniera ridotta, potrà continuare in attesa di tempi migliori. Tutto questo avviene grazie al contributo della Regione, che ha stanziato in due anni poco meno di 3 milioni di euro per un fondo destinato all´integrazione degli stipendi dei lavoratori che aderiscono ai contratti di solidarietà. Il decreto che dà il via libera alle prime domande ammesse al contributo è già stato approvato e, a giorni, cominceranno a partire i pagamenti. La Regione erogherà i contributi diret tamente alle aziende, che provvederanno all´integrazione nella busta paga del lavoratore. L´entità del contributo è variabile e dipende dalla percentuale oraria del contratto. A questa prima tranche di contributi ne seguiranno altre. Il bando è ancora aperto: altrettante domande sono in fase istruttoria. Una volta esauriti i fondi, il provvedimento verrà rifinanziato e sarà aperto un nuovo bando. «Credo che la partenza di questo strumento, che la Regione Toscana è stata fra le prime in Italia a prevedere - commenta l´assessore alle attività produttive, lavoro e formazione Gianfranco Simoncini – sia un fatto importante. Perchè ci permette di guardare oltre la pur essenziale funzione dell´ammortizzatore sociale, sostenendo il reddito del lavoratore ma, nello stesso tempo, aiutando le aziende a tenere testa al mercato. Mantenendo comunque il lavoratore legato, sia pure in forma ridotta, alla produzione, si evita la dispersione di un patrimonio di professionalità e competenze che si sono formate, spesso, nel corso di anni da parte di lavoratori e lavoratrici all´interno della stessa impresa». A questa prima tranche di contributi ne seguiranno altre. Il bando per le domande di contributi è ancora aperto: altrettante domande sono in fase istruttoria. Una volta esauriti i fondi, il provvedimento verrà rifinanziato e sarà aperto un nuovo bando. I contratti di solidarietà sono ammortizzatori sociali ma, rispetto alla Cassa integrazione straordinaria e alla mobilità, permettono di scongiurare i licenziamenti e tutelano il patrimonio industriale in un momento in cui si continua a registrare una pesante caduta dei volumi produttivi. «Grazie a questa formula però – osserva ancora Simoncini – possiamo mantenere intatte le risorse umane, risorse molto spe sso di altissimo valore. Sono risorse di cui avremo bisogno per innescare la ripresa e fare in modo che la Toscana esca dalla crisi diversa e più forte da come ci è entrata. Lo sviluppo ha bisogno, oggi più che mai, di qualità e competenza». Come funzionano Esistono due forme di contratto di solidarietà, quelli finalizzati al mantenimento del posto di lavoro e quelli finalizzati all´espansione delle aziende, con ampliamento degli organici. Questi contratti sono frutto di contrattazioni fra le parti sociali e devono essere autorizzati dal ministero del lavoro, che corrisponde quindi ai lavoratori una somma a titolo di ammortizzatore sociale in relazione al numero di ore di solidarietà effettuate. Il contributo della Regione Toscana va ad aggiungersi a quanto erogato dal Ministero. Per informazioni www.Regione.toscana.it/    
   
   
IMMIGRAZIONE: VENERDÌ A MONTONE TAVOLA ROTONDA “CITTADINI DEL MONDO”  
 
Perugia, 8 luglio 2010 – Avviare una riflessione sui percorsi di cittadinanza e sulle politiche legislative relative a diritti e doveri degli immigrati: sono alcune delle tematiche al centro della Tavola rotonda intitolata “Cittadini del mondo: come condividere diritti e doveri nella nuova Italia multiculturale”, in programma venerdì 9 luglio, all’Oratorio San Fedele di Montone, a partire dalle ore 15. Il progetto è realizzato con il patrocinio della Regione Umbria, del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, del Comune di Montone, Dell’associazione Umbria Film Festival, Laboratorio si, L’altra Pagina. “Da molti anni la Regione Umbria è impegnata nella costruzione di una realtà multiculturale – hanno spiegato dal Servizio relazioni internazionali della Regione Umbria - A partire dal 2007, dalla collaborazione fra Regione Umbria e Umbria Film Festival è nata la sezione Migranti che, con tre Tavole Rotonde nel 2007, 2008 e 2009, ha avviato un percorso di approfondimento che ha toccato diverse tematiche con particolare attenzione a quelle dell’inserimento scolastico e delle seconde generazioni. Quest’anno si vuole avviare una riflessione sui percorsi di cittadinanza e sulle politiche legislative relative a diritti e doveri degli immigrati che sono il terreno su cui si giocano realmente l’integrazione e la sicurezza nella coesione, nella ferma convinzione che creatività culturale e sviluppo delle civiltà siano prodotti dell’incontro tra i popoli, non della separazione delle genti L’incontro è diviso in due parti: la prima è dedicata a interventi su varie tematiche relative alle questioni inerenti al riconoscimento dei diritti dei cittadini stranieri, mentre nella seconda parte verranno presentati progetti e iniziative. Aprirà i lavori il sindaco di Montone Mariano Tirimagni, seguirà l’intervento del direttore generale del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, Natale Forlani. A introdurre e coordinare la Tavola rotonda sarà la vicepresidente della Regione Umbria Carla Casciari. Di seguito, in programma gli interventi del Capogruppo del Partito Democratico in Commissione Politiche Comunitarie Sandro Gozi, di Riccardo Cruzzolin dell’Università di Perugia, di Valentina Raparelli dell’Università di Perugia, di Franco Pittau Coordinatore Dossier Statistico Immigrazione Caritas Migrantes. Nella seconda parte illustreranno progetti e iniziative: Abdelilah Amahd Responsabile Anolf Umbria, Juan Velasquez Presidente Associazione Copei - Coordinamento Professionisti Imprenditori peruviani e Andini in Italia, Silvio Ranieri Segretario Anci Umbria, Domenico Lucano sindaco di Riace, Koffi Mahouley Dossou Presidente Key and Key Communications, Michele Stella della Cooperativa Monimbò - Bottega del Mondo.  
   
   
DAL 9 AL 17 LUGLIO A LIVORNO E A CECINA A MARE LA XVI EDIZIONE ´ÌMPARI´, AL MEETING DI CECINA SPAZIO ALLE DISUGUAGLIANZE CARTELLONE RICCHISSIMO: RONDELLI, COE, VERGASSOLA, CELESTINI, STAGLIANÒ  
 
 Cecina, 8 luglio 2010 - Che ancora ci sia tanto da imparare in fatto di uguaglianza nel nostro paese non è una novità. Sarà questo il leit motiv di tutte le iniziative che animeranno il Xvi Meeting Internazionale Antirazzista di Cecina. ´Ìmpari. Non uguale, inferiore´ è il titolo scelto per l´edizione 2010 organizzata da Arci Toscana e Regione che si svolgerà, come sempre, presso lo Spazio La Cecinella, a Cecina Mare, dal 10 al 17 luglio. Come già accade da tre anni apertura a Livorno: il 9 sera con un concerto di Bobo Rondelli ed il 10 mattina con l´assemblea regionale dei migranti, alla quale prenderà parte anche il presidente Enrico Rossi. «Non è un appuntamento passato di moda – ha spiegato l´assessore regionale al welfare Salvatore Allocca – Anzi è ancora più importante affrontare le tematiche dell´immigrazione e farlo all´interno di un contenitor e come il Meeting. Non occuparci oggi di tale fenomeno, difronte all´incremento di presenze di lavoratori stranieri, vorrebbe dire ignorare la realtà sociale in cui viviamo. Significherebbe ignorare lo svilupparsi di un nuovo senso comune che sta attraversando anche la società toscana e che affronta impropriamente tale problema soltanto sotto il profilo della sicurezza». Siamo forse ad un bivio. «Se sedici anni fa – ha aggiunto l´assessore - potevamo affrontare tale tema solamente sotto il profilo dei principi generali, oggi siamo chiamati a scelte di merito in relazione al governo di un fenomeno in rapida evoluzione. La scelta è: vogliamo vivere in una società in cui tutte le relazioni sono governate dalla paura dell´altro o vogliamo costruire relazioni basate su accoglienza e inclusione? Allora meglio sostituire la cultura della paura con la valutazione del rischio, quella capacità che mette le comunità in condizione di affrontare i problemi e risolverli concretamente e in positivo, mettendo a frutto le opportunità di crescita sociale ed economica contenute negli stessi fenomeni migratori». A proposito di immigrazione, il Pdl ha dichiarato che non ricorrerà al referendum abrogativo della legge regionale. «Io la considero una vittoria a tavolino. Le 40 mila firme certo non sono poche ma allo stato delle cose era prevedibile che questo traguardo venisse raggiunto. Sono però convinto – ha concluso - che qualora tutti i cittadini fossero stati chiamati al voto, lo spirito e la tradizione della Toscana avrebbe prevalso. Credo che di questo siano consapevoli anche i promotori della raccolta» Vincenzo Striano ha sottolineato soprattutto le differenze sostanziali tra l´edizione del Meeting che sta per iniziare e le precedenti. «Il tratto fortemente innovativo – ha detto - riguarda la centralità che assumono il confronto e la battaglia culturale rispetto alle più tradizionali vertenze politiche. Questa scelta sta producendo risultati positivi che colpiscono anche noi che pure molto avevamo puntato su questa intuizione. Sono tanti, come si vede dal programma, i rappresentanti del mondo dello spettacolo, dell’arte, della comunicazione che portano il loro contributo. Ne viene fuori un discorso che non solo si contrappone ai tanti pregiudizi che ci sono rispetto agli immigrati, ma che affronta, con un ampio ventaglio di sfumature, il tema immigrazione». Una seconda innovazione è poi il peso crescente che va assumendo la parte comunicativa. «C’è un Meeting “fisico”, fatto di seminari, dibattiti, spettacoli, ed uno che occupa sempre più lo spazio “virtuale”, con produzione di trasmissioni, web radio, video che dilatano in modo esponenziale il numero di persone a cui il meeting riesce a parlare». Infine un terzo aspet to, il sempre migliore coordinamento tra i vari soggetti che rendono possibile il Meeting: Regione, Arci, ma anche gli enti locali della zona di Livorno e le tante associazioni che collaborano. «Significative anche alcune realtà nuove, che iniziano una collaborazione che, se quest’anno è sperimentale, nella volontà di tutti è destinata a crescere enormemente. In questo senso sicuramente da segnalare il rapporto con la Feltrinelli, che già da quest’anno porta una bella rappresentanza di scrittori italiani ed internazionali». Come una anno fa il Meeting aprirà a Livorno. A Villa Corridi, il 9 luglio, serata inaugurale con il concerto di Bobo Rondelli. Il giorno dopo, sempre a Livorno ma nella Fortezza Vecchia, l´avvio dei lavori con l´assemblea regionale dei migranti che vedrà la partecipazione dei maggiori esponenti dell´universo migrante toscano, dei rappresentanti delle istituzioni livornesi e, tra gli al tri, anche del presidente della Regione Enrico Rossi. Nel pomeriggio del 10, sempre nella Fortezza Vecchia, si terranno un incontro pubblico dal titolo ´Figli d’Africa in piedi – “Tra Panafricanismo e Rinascita”´, uno spettacolo teatrale e un concerto. Sempre a partire dal 10 luglio, fino al 17, un intenso programma attende tutti i partecipanti al consueto spazio La Cecinella, a Cecina Mare. La rassegna ´Scrittori contro il razzismo´ mette a confronto nove autori con il pubblico sui temi di immigrazione, integrazione e razzismo. Spazio anche al cinema, con il mini ciclo ´Visioni Impari´, a laboratori, workshop, rappresentazioni teatrali (l´11 luglio alle 22.30 da non perdere lo spettacolo di Ascanio Celestini), mostre, giochi, e tanto altro. Da segnalare le partecipazioni dei vignettisti Altan, Vauro, Ellekappa e Staino, di Giobbe Covatta, degli scrittori Jonathan Coe e Simonetta Agnello Hornby, di Stefano Benni, di Dario Vergassola, Riccardo Staglianò; e di tanti altri. Il programma completo è disponibile su www.Meeting.arcitoscana.it.  
   
   
“MAMME IN DIFFICOLTÀ” MILANO: DAL COMUNE UN SOSTEGNO A TUTTE LE DONNE E AI LORO BAMBINI  
 
 Milano, 8 luglio 2010 - L’assessore alla Famiglia, Scuola e Politiche sociali Mariolina Moioli ha presentato ieri a Palazzo Marino l’iniziativa “Mamme in difficoltà”, un progetto del Comune di Milano in collaborazione con il Rotary, a sostegno delle madri e future madri che si trovano in situazioni di difficoltà. Per far conoscere l’iniziativa è stata realizzata una brochure multilingue che indica i servizi a cui rivolgersi in caso di gravidanze e maternità problematiche, a partire dalla normativa prevista dalla legge italiana sui diritti dei nascituri e delle mamme, in accordo con il Ministero degli Interni. “Si tratta di un’iniziativa condivisa tra l’Assessorato alla Famiglia, Scuola e Politiche sociali e i Rotary Club Milano Ovest e Porta Vercellina – ha spiegato l’assessore Moioli – a conferma della vitalità della collaborazione tra le istituzioni, le associazioni e le realtà milanesi attive sul territorio. Tutte le donne, italiane e straniere, devono avere la possibilità di partorire nei nostri ospedali senza timori e devono poter contare su un sostegno sociale, economico e psicologico. Questa iniziativa nasce proprio per aiutare le madri e future madri in situazioni difficili e per mettere al primo posto la vita”. “Il Comune – ha aggiunto Moioli - mette in campo una rete di iniziative a sostegno delle donne e delle future madri, come il Bonus Bebè di 500 euro mensili, di cui hanno goduto 758 mamme, 311 straniere, nel solo 2009. A questo si aggiunge il progetto Cicogna, ovvero un contributo economico di 300 euro per 16 mensilità, erogato nel 2009 a oltre 320 mamme, di cui 241 straniere”. L’iniziativa “Mamme in difficoltà” è nata con l’obiettivo di mettere in campo un sistema di prevenzione contro l’abbandono dei neonati e l’infanticidio. La brochure informa le future madri sulla possibilità di partorire nel completo anonimato, consentendo l’affidamento del bambino alle cure di un’altra famiglia, e di richiedere un permesso di soggiorno nei casi di donne straniere non in regola. I servizi sono garantiti a ogni donna che vive in Italia, sposata o non sposata, italiana o immigrata. Anche in caso di clandestinità è garantita la possibilità di partorire in ospedale senza alcun rischio di denuncia. La brochure è disponibile in cinque diverse lingue: italiano, inglese, francese, spagnolo e cinese. La traduzione, a cura del Rotary International, è opera di interpreti madrelingua. Le illustrazioni sono state realizzate da Pierluigi Diano. A breve saranno in distribuzione anche le versioni in russo, rumeno e arabo. Il volantino dell’iniziativa è già disponibile presso i servizi sociali delle 9 zone della città, il pronto intervento, i consultori familiari e l’ufficio immigrazione di via Tarvisio e via Barabino. Il materiale viene distribuito anche negli ospedali Niguarda, San Carlo, Regina Elena, Buzzi, Mangiagalli, Macedonio Melloni, Sacco, Maggiore, San Raffaele e San Giuseppe.  
   
   
QUALITÀ DEI SERVIZI, SERVIZI DI QUALITÀ. SEMINARIO A VILLA ROMANAZZI CARDUCCI  
 
Bari, 8 luglio 2010 - Qualità dei servizi, servizi di qualità, è questo il tema del seminario nazionale organizzato a Bari dall’Assessorato al Welfare e al Lavoro della Regione Puglia, in collaborazione con l’Istituto degli Innocenti di Firenze Centro Nazionale di documentazione e analisi per l’infanzia e l’adolescenza di Firenze, nell’ambito del Progetto azioni di sistema e assistenza tecnica per l’obiettivo dei servizi di cura per l’infanzia del Qsn 2007-13, del Dipartimento per le Politiche della famiglia della Presidenza del Consiglio dei Ministri e del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali. Una due giorni, 7 e 8 luglio, destinata agli operatori dei servizi all’infanzia pubblici e privati, chiamati ad attuare gli interventi infrastrutturali o di ampliamento dei servizi di cura per la prima infanzia, così come definiti dalla programmazione, nazionale e regionale. Con l’approvazione del Piano straordinario per gli Asili Nido e i Servizi per la prima infanzia, la Regione Puglia, insieme agli Enti Locali, ha intrapreso infatti un percorso per potenziare una rete estesa e qualificata di servizi di conciliazione vita lavoro rivolti alle famiglie. Sono tante le iniziative avviate in questo ultimo periodo per modificare l’assetto infrastrutturale e la qualità dei servizi che hanno portato all’apertura dei cantieri per la realizzazione di nuove strutture, all’avvio dei lavori per l’adeguamento delle esistenti e all’individuazione di servizi aggiuntivi da erogare. Il seminario costituisce un momento fondamentale di confronto con esperti in progettazione e gestione di servizi e spazi per l’infanzia e di progettazione educativa e pedagogica e un’occasione importante per valutare procedure e prassi avviate e fare il punto sullo stato dell’arte. Nell’arco dell’incontro è prevista inoltre la presentazione di alcune esperienze innovative, realizzate sul territorio regionale, che meritano un approfondimento perché costituiscono casi di eccellenza verso cui tendere per attuare la rete dei servizi all’infanzia delineata in sede di programmazione.  
   
   
ITACA SOSTIENE I GENITORI “SINGLE” CONCILIAZIONE DEI TEMPI DI CURA E LAVORO A PORDENONE E LATISANA 4 RETTE AGEVOLATE IN DUE ASILI NIDO  
 
Pordenone, 8 luglio 2010 - Prosegue l’impegno della Cooperativa Itaca a favore delle proprie socie e dei propri soci, in particolare per quel che concerne le politiche di conciliazione dei tempi della famiglia e dei tempi di lavoro. La Cooperativa, guidata dal presidente Leo Tomarchio, ha infatti deciso di bandire un concorso rivolto alle socie ed ai soci unici affidatari del proprio figlio nonché in difficoltà economica. Dal prossimo settembre, infatti, Itaca metterà a disposizione delle figlie e dei figli dei propri lavoratori 4 posti all’interno di due Asili nido: 2 posti presso il “Farfabruco” di Pordenone e 2 posti presso il nido “Arca di Noè” di Gorgo di Latisana. L’obiettivo della Coop friulana è quello di venire incontro alle esigenze di chi si trova temporaneamente a vivere un momento di difficoltà, intervenendo a favore dei colleghi (1200 i lavoratori sparsi tra Friuli Venezia Giulia, Veneto e Trentino Alto Adige, un migliaio i soci) anche con sostegni di carattere economico. A partire da tali premesse, con l’avvallo ed il sostegno della Direzione della Cooperativa e del Consiglio di Amministrazione, si è sviluppata una efficace collaborazione tra area Minori ed ufficio Risorse umane che è recentemente sfociata in una proposta già operativa. Grazie a questa iniziativa, infatti, alcuni soci lavoratori - sia donne che uomini, precisa la Coop pordenonese - potranno usufruire di rette agevolate e, quindi, potranno godere sino al 40% di riduzione rispetto alla retta applicata da Itaca alla committenza. I lavoratori (purché soci o socie) che trarranno beneficio da tale agevolazione verranno individuati sulla base di tre criteri: l’anzianità associativa, la condizione di unico affidatario del proprio figlio, la situazione economica. In tal modo Itaca intende dare non solo un riconoscimento, anche economico, a quelle socie ed a quei soci che da più anni sono in Cooperativa, ma in secondo luogo intende sostenere chi si trova nella difficile situazione di dove provvedere da sola o da solo al sostentamento ed alla cura del proprio figlio. Infine, nella definizione della graduatoria avrà un suo peso anche la situazione economica del nucleo familiare, che verrà valutata attraverso l’indice Isee. Per poter concorrere all’assegnazione di uno dei posti riservati è necessario far pervenire, entro e non oltre il 31 luglio giugno prossimo, apposita domanda presso la sede centrale della Cooperativa Itaca di vicolo Selvatico 16 a Pordenone. Il regolamento del concorso (Regolamento per la fruizione dei servizi di cura ai minori a favore delle socie e dei soci della Cooperativa Itaca) e l’apposito modulo di iscrizione possono già essere ritirati nelle varie sedi della Cooperativa Itaca o scaricati dal sito www.Itaca.coopsoc.it/  nella sezione “Sportello Soci”. Info e contatti: Ufficio risorse umane 0434 366064, sportellosoci@itaca.Coopsoc.it