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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 11 Gennaio 2011
HAITI A UN ANNO DAL TERREMOTO: IL PASSATO, IL PRESENTE E IL FUTURO DELL´AIUTO UMANITARIO DELL´UNIONE  
 
 Bruxelles, 11 gennaio 2011 - Un anno fa, il 12 gennaio del 2010 una tremenda scossa tellurica ha devastato l´isola caraibica di Haiti; il terremoto ha causato danni materiali enormi e la morte di oltre 200.000 persone, generando un sentimento di cordoglio e di solidarietà nell´opinione pubblica mondiale. A un anno dal disastro vogliamo ricordare, tramite questo breve riassunto, gli sforzi che sono stati fatti per assicurare ad Haiti un futuro e gli enormi ostacoli che ancora si frappongono al ritorno della normalità sull´isola. Haiti prima del terremoto - Tra le prime colonie ad ottenere l´indipendenza, all´inizio del Xix secolo, Haiti è stata afflitta per decenni da povertà endemica, instabilità politica e disastri naturali. Anche prima del terremoto Haiti era una delle nazioni più povere del continente americano, con il 65% della popolazione sotto la soglia dell´indigenza, e una delle più esposte ai rischi di catastrofi naturali. Tra il 2001 e il 2007 cicloni tropicali e inondazioni hanno causato 18.000 morti. La Commissione europea ha stanziato, tra il 1995 e il 2009, 81 milioni di euro a favore dell´isola, in particolare per affrontare la crisi socio-economica e i danni causati dai disastri naturali. Il terremoto del 2010 - Il terremoto ha colpito in particolar modo la capitale, Port-au-prince, causando la morte di 222.750 persone e lasciando senza abitazione 1,7 milioni di persone. I danni totali sono stati calcolati in 7,8 miliardi di dollari, una cifra pari al Pil haitiano del 2009. Tra il gennaio e il settembre 2010 la Commissione europea ha stanziato 30 milioni di euro per la risposta immediata alla crisi, mentre il contributo totale degli Stati membri ammonta finora a 332 milioni. Gli interventi che hanno avuto luogo nei mesi seguenti la catastrofe si sono concentrati sui bisogni primari della popolazione: acqua, cibo, abitazioni e assistenza medica. La creazione di campi per i rifugiati ha permesso di evitare il diffondersi di epidemie e di porre un limite alla malnutrizione. Il meccanismo di protezione civile dell´Unione (Mic) ha mandato sul campo, immediatamente dopo il terremoto, 12 team di recupero, 2 ospedali da campo, 38 squadre mediche e 2334 tende, capaci di ospitare circa 20000 persone. Gli ostacoli all´aiuto immediato e di medio e lungo termine non sono pochi. La scala del disastro ha stremato le infrastrutture sanitarie nazionali e ha indebolito il potere politico. La mancanza di informazioni sui bisogni immediati della popolazione è aggravata dai danni alle strutture di comunicazione e dalla complessità dei movimenti della popolazione, sovente alloggiata in campi spontanei e attratta dall´emigrazione. La risposta di medio e lungo termine. La sola Commissione stanzierà, tra il gennaio e l´agosto 2011, 90 milioni di euro in favore di Haiti, portando il totale del suo contributo a 120 milioni. Gli sforzi a medio e a lungo termine della Commissione europea si incentrano sulla coordinazione dell´azione degli Stati membri e su un aiuto duraturo. I singoli Stati membri si sono divisi i compiti della ricostruzione: la Spagna si occupa della fornitura d´acqua, la Francia della ricostruzione delle strutture ospedaliere, la Germania della costruzione di una centrale idroelettrica che creerà la base di una futura crescita economica; il Regno Unito si occupa della riduzione del rischio di nuovi disastri, mentre Finlandia e Lussemburgo si sono rivolte all´educazione. Per quanto riguarda l´aiuto economico l´Italia si è impegnata, insieme ad altri Stati membri, a cancellare il debito di Haiti, mentre Estonia, Finlandia, Francia, Lituania e Svezia hanno assicurato il loro appoggio al fondo della Banca Mondiale per Haiti. L´aiuto diretto della Commissione riguarda in particolar modo le abitazioni e le infrastrutture stradali. Dopo aver contribuito alla gestione dei campi e al ricovero di 1 milione e mezzo di persone, la Commissione si sforzerà di migliorare le loro condizioni di vita, fornendo loro 20000 kit di costruzione di case in legno antisismiche. La costruzione degli edifici sarà affidata, ove possibile, a giovani haitiani senza lavoro, grazie ai programmi di Cash for Work. Lo stato delle strade haitiane, disastrate da ben prima del terremoto, ha a lungo ostacolato l´opera di aiuto umanitario e la ripresa economica. La Commissione si propone dunque di completare la strada che unisce Port-au-prince a Cap Haitian (la seconda città di Haiti), riducendo il tempo di percorrenza tra le due città da otto a tre ore. Il tratto di strada già terminato ha visto un incremento del traffico civile e commerciale del 200%. La Commissione ha inoltre investito 22 milioni di euro per garantire a 650.000 persone l´accesso all´acqua potabile e per costruire latrine e docce, limitando in questo modo l´epidemia di colera. Per 158.000 infettati la Commissione ha fornito cure mediche, medicine e le necessarie condizioni igieniche. Il futuro dell´aiuto europeo ad Haiti - Molto rimane ancora da fare. Per questo la Dg Aiuti umanitari e protezione civile ha individuato quattro aree di intervento e delineato per ognuna di esse alcune strategie chiave. - Assistenza multisettoriale alle vittime del terremoto. Continuazione del sostegno alla popolazione haitiana, con un approccio che coinvolga le nazioni vicine ad Haiti. - Salute e approvvigionamento. Promozione di un approccio olistico e multisettoriale alla salute della popolazione. Raccolta e diffusione di dati accurati in materia. - Riduzione del rischio di nuovi disastri. - Organizzazione della risposta immediata a eventuali nuovi disastri. Il totale degli aiuti che la Commissione si è impegnata a fornire direttamente fino alla fine della crisi umanitaria haitiana ammonta a 460 milioni di euro. Se a questo importo si somma l´impegno dei singoli Stati membri si raggiunge la cifra di 1 miliardo e 200 milioni: la Ue è il maggior sostenitore internazionale della ripresa di Haiti.  
   
   
UN PIANO DI EMERGENZA PER SALVARE IL PIANETA - INTERVISTA AL PREMIO NOBEL PAUL CRUTZEN  
 
Bruxelles, 11 gennaio 2011 - Il professor Paul Crutzen è uno dei massimi esperti al mondo sul buco dell´ozono. I suoi studi gli hanno fatto ottenere nel 1995 il premio Nobel per la Chimica ed è lui ad aver ripreso e migliorato nel 2006 la teoria di un "piano di emergenza" per salvare il pianeta attraverso la cosiddetta geo-ingegneria o ingegneria del clima. L´idea "folle", come lui stesso la definisce, sarebbe quella di rilasciare particelle di zolfo nell´atmosfera per raffreddarla. Una misura alternativa per salvare il mondo che si renderà necessaria se i politici non faranno di più per tagliare le emissioni inquinanti. Il professor Crutzen è arrivato in Parlamento lo scorso 7 dicembre per partecipare alla conferenza annuale Stoa dedicata al futuro del petrolio. Ne abbiamo approfittato per fargli qualche domanda. Professor Crutzen, ci potrebbe spiegare in che cosa consiste e come funziona "l´ingegneria del clima"? L´idea è molto semplice. Quando rilasci nell´atmosfera particelle, prodotte dall´ossidazione di anidride solforosa oppure formate da sale marino a bassa quota, queste hanno un alto potere riflettente nei confronti dei raggi solari e possono raffreddare l´atmosfera. Ci sono molti progetti in corso su questo e non si tratta certo di un segreto. Questo procedimento era già conosciuto trenta anni fa da uno scienziato russo. Io l´ho soltanto ripreso e migliorato dal punto di vista tecnico. Ci sono dei rischi? Certo, ci sono. Questa non è in nessun modo una soluzione ideale. Idealmente dovremmo riuscire a rilasciare meno emissioni di anidride carbonica. Ma è da anni che diciamo di dover inquinare meno e non vedo molti progressi. Soltanto per questo dovremmo seriamente iniziare a pensare di migliorare il processo di raffreddamento dell´atmosfera attraverso queste particelle. Ad oggi stiamo creando un modello teorico e stiamo controllando i possibili effetti collaterali sull´ozono. Facciamo un esempio. Forse il rilascio di più particelle nell´atmosfera potrebbe distruggere più ozono e ovviamente non vogliamo questo. Se non riusciamo a mettere sotto controllo le nostre emissioni di anidride carbonica dovremo davvero ricorrere a grandi esperimenti di raffreddamento dell´atmosfera. In ogni caso ci serve molto tempo. Non credo che potremo mettere in pratica grandi esperimenti almeno nei prossimi dieci anni. Lei sostiene queste soluzioni radicali anche perché non ha molta fiducia negli sforzi internazionali nel ridurre le emissioni... I loro sforzi non stanno funzionando, questo è certo. Quando nel 2006 ho descritto in un articolo la mia idea per raffreddare il clima l´ho fatto in preda alla disperazione. E non mi aspettavo una risposta così forte. Secondo lei un futuro senza petrolio è veramente possibile? Spero che lo sia, ma sono scettico. Ad oggi il petrolio è usato ovunque. Chi è Paul Crutzen? 1933: Nasce a Amsterdam; 1954: Lavora nell´ufficio costruzione ponti della città di Amsterdam; 1959: Inizia la sua carriera accademica presso il Dipartimento di meteorologia di Stoccolma Metà anni 60: Inizia a lavorare sull´ozono atmosferico; 1982: È co-autore di "Twilight at Noon" sugli effetti dell´inverno nucleare; 1995: Vince il premio Nobel per la chimica; 1996: Diventa membro della Commissione internazionale sull´ozono; 2006: Un suo articolo sulla rivista "Climatic Change" propone di usare la tecnica per risolvere i problemi di riscaldamento climatico. La sua idea è quella di rilasciare particelle di zolfo nell´atmosfera per raffreddarla Ad oggi: Continua le sue ricerche per il Max Planck Institute for Chemistry e per l´Università della California.  
   
   
UE: APPROVATO IL COMUNICATO DI BRUGES SULLA FORMAZIONE PROFESSIONALE  
 
 Bruxelles, 11 gennaio 2011 - I Ministri dell´istruzione di 33 Stati europei, insieme a rappresentanti del mondo del lavoro, hanno approvato a Bruges un comunicato che delinea il futuro dell´istruzione e formazione professionale in Europa e aggiorna la strategia del Processo di Copenaghen. L´istruzione e la formazione professionale permettono di acquisire conoscenze, capacità ed esperienze necessarie al successo nel mondo del lavoro; ad oggi circa la metà degli studenti europei è iscritta a programmi professionali. Le misure contenute nel comunicato di Bruges intendono garantire la qualità di tali programmi e, nelle parole della Commissaria all´istruzione, la cultura e il multilinguismo, "contribuire all´occupazione, alla crescita e alla coesione sociale". Per il prossimo decennio il comunicato si propone di assicurare: Un facile accesso alla formazione continua, che permetta ai lavoratori di formarsi durante tutto l´arco della loro carriera - Più opportunità di esperienze e formazione all´estero, per migliorare l´adattabilità e le conoscenze linguistiche dei lavoratori - Corsi di alta qualità, che forniscano competenze per mansioni specifiche - L´accesso al mondo del lavoro di lavoratori svantaggiati - La promozione del pensiero creativo e innovativo nelle imprese. Il comunicato include inoltre un piano di medio termine per il 2011 – 2014, che chiede alle autorità nazionali di: - Incoraggiare con incentivi, diritti e obblighi la formazione - Applicare la raccomandazione del 2009 sulla qualità della formazione professionale - Incoraggiare la nascita e lo sviluppo di scuole di formazione - Introdurre strategie di internazionalizzazione che aumentino la mobilità dei lavoratori - Facilitare la collaborazione tra istituti di formazione e imprese - Comunicare alla popolazione i vantaggi della formazione professionale La Commissione europea ha inoltre indetto una consultazione pubblica sui temi delle qualifiche professionali e sulla mobilità dei lavoratori. I documenti di consultazione, aperta fino al 15 marzo 2011, sono reperibili nel sito della Commissione.  
   
   
BOLZANO.DURNWALDER RICEVE PRESIDENZA FUEV UNIONE FEDERALISTA DELLE COMUNITÀ ETNICHE EUROPEE  
 
 Bolzano, 11 gennaio 2011 - Il presidente della Provincia Luis Durnwalder nel pomeriggio del 4 gennaio 2011, ha ricevuto la visita della presidenza della Fuev, Unione federalista delle comunità etniche europee. Al centro del colloquio le aspettative e le richieste di oltre 60 minoranze etniche europee, di cui molte dell’Est, rappresentate nella Fuev. Il presidente Hans Heinrich Hansen, accompagnato dalla vicepresidente, l’altoatesina Martha Stocker e dai membri della presidenza Fuev, ha illustrato al presidente della Provincia Luis Durnwalder le difficoltà, ma anche i progetti di successo posti in essere dalla Fuev in favore delle minoranze etniche europee. Da parte sua Durnwalder ha confermato la disponibilità a sostenere anche in futuro, sia dal punto di vista ideologico che materiale, la Fuev quale portavoce delle minoranze. “Le questioni legate alle minoranze costituiscono un tema centrale a livello europeo che riveste importanza per il mantenimento della pace nel continente”, come ha sottolineato Durnwalder. A tal proposito il presidente Fuev Hansen ha ricordato il progetto “Rml (regional minority languages) 2 future”, una rete di lingue minoritarie in Europa, sottolineando ancora una volta l’importanza del sostegno istituzionali verso le organizzazioni delle minoranze. L’unione federalista delle comunità etniche europee Fuev è una federazione indipendente di organizzazioni di minoranze etniche europee alla quale aderiscono 82 organizzazioni appartenenti a 32 Stati. La Regione Trentino-alto Adige e la Provincia di Bolzano aderiscono da tempo alla Fuev.  
   
   
FVG, EUROPA 2020: DE ANNA, VALORIZZARE GECT E INTENSIFICARE PARTENARIATO  
 
Trieste, 11 gennaio 2011 - Il quadro di riferimento strategico comunitario per l´Europa del 2020 pone la Regione Friuli Venezia Giulia, al pari di tutte le altre realtà territoriali, di fronte a scelte e politiche attuative per la crescita socio-economica in funzione dell´accesso ai finanziamenti comunitari ma, soprattutto, per la definizione di una propria politica unitaria di sviluppo. A questo proposito, nel dossier tecnico "Investire nell´Europa del 2020: la nuova strategia e le politiche di sviluppo futuro dell´Ue" presentato alla Giunta regionale, l´assessore alle Relazioni internazionali e comunitarie, Elio De Anna, traccia le priorità locali che, in primis, sono caratterizzate dalla necessità di poter fruire fino al 2020 (e non solo fino al 2013, come attualmente previsto) delle risorse comunitarie abbinate all´Obiettivo Competitività. La nostra Regione, tra l´altro, è tra i primi firmatari della petizione sottoscritta dai presidenti di 143 Regioni europee per la richiesta di proroga dei finanziamenti comunitari destinati alla politica europea di coesione, documento consegnato lo scorso 7 ottobre al presidente della Commissione europea, Josè Manuel Barroso. L´attuale periodo di crisi, infatti, ha reso ancora più evidente la carenza complessiva di competitività dell´Unione europea rispetto al mercato globale, una condizione che potrà essere superata grazie alla strategia Europa 2020, dove le politiche di sviluppo regionale sono ancorate al quadro di riferimento europeo. Ecco perché ritenere le risorse regionali quale fonte principale delle azioni di sviluppo e considerare solo addizionali quelle provenienti dai Fas (Fondi governativi per le aree sottoutilizzate) e dai fondi strutturali può determinare la sottovalutazione degli interventi finanziati e pregiudicare lo sviluppo integrato. Per il Friuli Venezia Giulia è fondamentale predisporre una strategia integrata di partecipazione ai diversi programmi di cooperazione territoriale, tenendo conto della presenza in reti associative quali Are, Crpm, Aebr, Alpe Adria ed altre. Evidente, quindi, come il Gect (Gruppo europeo di collaborazione territoriale) rappresenti uno dei possibili strumenti operativi per conseguire gli obiettivi prefissati, sempreché vengano definite in anticipo le finalità da perseguire attraverso questo strumento che, va precisato, non preclude altri accordi bilaterali o multilaterali. In definitiva, si legge nel dossier, il Friuli Venezia Giulia intensificherà il partenariato, identificherà i propri stakeholders ed incrementerà l´informazione-formazione europea unitaria europea nei confronti dei soggetti pubblici e privati.  
   
   
TUTTE LE PROROGHE DEL "MILLEPROROGHE", LE SCADENZE POSTICIPATE AL 31 MARZO  
 
Roma, 11 gennaio 2011 - Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 29 dicembre ed immediatamente in vigore il decreto legge n.225 che contiene una serie di proroghe di termini in scadenza. Ai sensi del decreto legge tutte le scadenze indicate vengono differite al 31 marzo 2011. Per eventuali ulteriori proroghe il decreto legge 225 del 29 dicembre 2010 rimanda a successivi Decreti del Presidente del Consiglio dei ministri. Il decreto legge, costituito da 4 articoli, si divide sostanzialmente in due parti: le proroghe di termini in scadenza non onerose e quelle onerose e le relative coperture di bilancio. Inoltre, tre sono gli allegati al provvedimento, il primo è l´elenco dei 65 differimenti di termini in scadenza non onerosi richiamati nell´art. 1 del decreto legge, il secondo è l´accordo tra Banca d´Italia e Fmi per la linea di credito aperta per fronteggiare la crisi internazionale, mentre il terzo sono le somme riassegnate dal bilancio per la copertura delle proroghe. Il provvedimento era stato approvato dal Consiglio dei Ministri nella riunione del 22 dicembre 2010. Le proroghe non onerose - in tutto 65 - sono elencate in una apposita tabella allegata al decreto. Mentre tra le proroghe onerose segnaliamo: lo stanziamento a favore del 5xmille il cui maggiore onere è pari a 200 milioni di euro per l´anno 2011. Nel decreto si legge: "Le risorse complessive destinate alla liquidazione della quota del 5 per mille nell´anno 2011 sono quantificate nell´importo di euro 400.000.000; a valere su tale importo, una quota pari a 100 milioni di euro è destinata ad interventi in tema di sclerosi amiotrofica per ricerca e assistenza domiciliare dei malati"; il differimento al 30 giugno 2011 per gli alluvionati del Veneto. Nel decreto legge si legge: "Il termine del 20 dicembre 2010, previsto dal decreto del Ministro dell´economia e delle finanze in data 1° dicembre 2010, relativo al versamento dei tributi, nonché dei contributi previdenziali ed assistenziali e dei premi per l´assicurazione obbligatoria contro gli infortuni e le malattie professionali, sospesi in relazione agli eccezionali eventi alluvionali verificatisi nel Veneto, è differito alla data del 30 giugno 2011. Le minori entrate sono pari a 93 milioni di euro per l´anno 2010"; Sportelli unici immigrazione presso le Questure. Nel decreto si legge che vengono rinnovati di un anno i contratti di lavoro per completare le procedure di emersione del lavoro irregolare. Costo dell’intervento: 19,1 milioni per il 2011. Sgravio fiscale per i Gestori carburanti. Viene confermata anche per l’anno d’imposta 2011 la deduzione forfettaria dal reddito d’impresa degli esercenti impianti di distribuzione di carburanti. Lo sgravio nel limite di spesa complessiva di 24 milioni.  
   
   
MEF: FABBISOGNO DEL SETTORE STATALE DEL MESE DI NOVEMBRE 2010  
 
Roma, 11 gennaio 2011 - Il Ministero dell´Economia e delle Finanze comunica i dati di sintesi del conto del settore statale del mese di novembre 2010. Fabbisogno del settore statale del mese di novembre 2010
Milioni di euro
Formazione del fabbisogno
Entrate 40.883
Spese 45.497
di cui: spesa per interessi 7.236
Fabbisogno (-) / Disponibilità (+) -4.614
Copertura
Totale 4.614
Titoli a breve termine -850
Titoli a medio-lungo termine -687
Titoli esteri 663
Altre operazioni (1) 5.488
(1) Comprendono la raccolta postale e la variazione del conto di disponibilità.  In conformità al programma Special Data Dissemination Standard (Sdds) del Fondo Monetario Internazionale, il calendario delle pubblicazioni dei dati sopraesposti è disponibile sul sito (http://dsbb.Imf.org).
 
   
   
MEF: AMMONTARE DI BTP IN EMISSIONE GENNAIO 2011  
 
Roma, 11 gennaio 2011 - Il Mef, facendo seguito al comunicato stampa del 5 gennaio 2011, comunica l´ammontare dei Btp che verranno offerti nell´asta del prossimo 13 gennaio. Buoni del Tesoro Poliennali: decorrenza - scadenza: 1º novembre 2010/2015; terza tranche Isin: It0004656275 ammontare nominale dell´emissione: da un minimo di 2.000 milioni di euro a un massimo di 3.000 milioni di euro decorrenza - scadenza: 1º settembre 2010/1º marzo 2026; quarta tranche Isin: It0004644735 ammontare nominale dell´emissione: da un minimo di 2.000 milioni di euro a un massimo di 3.000 milioni di euro  
   
   
MADE IN ITALY: ROMANI INSEDIA IL CONSIGLIO NAZIONALE ANTICONTRAFFAZIONE  
 
Roma, 11 gennaio 2011 – Si è insediato 22 Dicembre 2010 alla presenza del ministro dello Sviluppo Economico Paolo Romani il Consiglio Nazionale Anticontraffazione (Cnac) con l’obiettivo di rafforzare l’azione del Governo nella lotta alla contraffazione, attraverso il diretto coinvolgimento di dieci Ministeri. Scopo del Cnac è infatti coordinare le iniziative delle istituzioni nazionali nella repressione della contraffazione, concentrandosi su quattro linee strategiche: 1) creazione di una rete di amministrazioni pubbliche e di task-force di coordinamento territoriale presso le prefetture; 2) garanzia della legalità delle attività economiche e commerciali attraverso il rafforzamento delle funzioni ispettive e di monitoraggio, nonché individuazione dei settori merceologici necessari d’interventi prioritari; 3) informazione e formazione sull´intero territorio nazionale, destinate sia al mondo della scuola e dell´università, che del lavoro. 4) sensibilizzazione delle imprese, affinché adottino comportamenti anti-contraffattivi. La contraffazione rappresenta un grande ostacolo del sistema produttivo italiano che richiede un’azione efficace e congiunta di tutti gli attori che a diverso titolo sono coinvolti sia nella sensibilizzazione e informazione di cittadini e imprese, sia nella attuazione di politiche mirate al contrasto di questo fenomeno criminale. La contraffazione ha determinato in Italia la perdita di 130.000 posti di lavoro e costa allo Stato quasi 5,3 miliardi di euro l’anno.  
   
   
INGRESSO DI LAVORATORI EXTRACOMUNITARI NON STAGIONALI, DAL 31 GENNAIO LE DOMANDE  
 
Roma, 11 gennaio 2011 - E’ stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 305 del 31 dicembre 2010 il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 30 novembre 2010 relativo alla “Programmazione transitoria dei flussi d’ingresso dei lavoratori extracomunitari non stagionali nel territorio dello Stato, per l’anno 2010”. Saranno ammessi in Italia, per motivi di lavoro non stagionale, i cittadini stranieri non comunitari entro una quota massima di 98.080 unità, ripartite tra le regioni e le province autonome. Tale quota si aggiunge a quella di 6 mila unità già prevista, in via di anticipazione, con il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 1° aprile 2010, relativo ai lavoratori stagionali. Il decreto, precisano Ministero dell’interno e Ministero del lavoro e delle politiche sociali in una circolare congiunta, risponde al bisogno di soddisfare le esigenze del mercato del lavoro italiano e di dare riscontro ai bisogni delle famiglie, consentendo gli ingressi per il lavoro domestico e l’assistenza alla persona. Inoltre, tiene conto della necessità di favorire i Paesi extracomunitari che collaborano con l’Italia nelle politiche di regolamentazione dei flussi d’ingresso. Iter per l’assegnazione dei permessi di soggiorno - Le domande di nulla osta per lavoro non stagionale potranno essere presentate esclusivamente attraverso il sistema telematico dal sito internet del ministero dell´Interno, a partire dal 31 gennaio 2011. La conferma di avvenuta ricezione non sarà più inviata sull´e-mail del richiedente ma sarà visibile già sull´applicativo di compilazione, nell’area privata dell’utente. Il 17 gennaio, a partire dalle ore 8.00, sarà disponibile l´applicativo per la compilazione delle domande da trasmettere solo successivamente nei giorni previsti per le diverse tipologie lavorative e di nazionalità. Per l´invio delle domande, il via è fissato a partire dalle 8,00 del 31 gennaio 2011 esclusivamente per le istanze relative a lavoratori delle nazionalità privilegiate, specificate nell´art. 2 del Dpcm, ovvero, cittadini albanesi, algerini, del Bangladesh, egiziani, filippini, ghanesi, marocchini, moldavi, nigeriani, pakistani, senegalesi, somali, dello Sri Lanka, tunisini, indiani, peruviani, ucraini; del Niger, del Gambia e di altri Paesi non appartenenti all´Unione europea che concludano accordi finalizzati alla regolamentazione dei flussi di ingresso e delle procedure di riammissione. Il 2 febbraio 2011, sempre dalle ore 8,00, sarà possibile inviare le domande relative ai lavoratori domestici e di assistenza alla persona. Dal 3 febbraio, a partire dalle ore 8,00, invio delle domande per tutti i restanti settori indicati negli articoli 4, 5 e 6 del decreto.  
   
   
PREVISIONI: ABI, RIPRESA ECONOMICA LENTA, BANCHE ITALIANE SOLIDE  
 

Roma, 11 gennaio 2011 - Complessiva debolezza del quadro economico-finanziario, ripresa modesta e minata dalle difficoltà e dalle incertezze dei mercati provocate dai crescenti problemi di sostenibilità del debito pubblico che riguardano i Paesi a rischio default. Questa la fotografia del quadro congiunturale dell’Area Euro riportata nel Rapporto di Previsione Afo-financial Outlook 2010-2012 diffuso dall’Abi. Resta incerta la prospettiva di un rafforzamento della crescita nel medio periodo in una fase, come quella attuale, ancora caratterizzata da forti turbolenze. Secondo le stime dell’Ufficio Studi Abi e delle maggiori banche italiane le recenti incertezze congiunturali limiteranno la crescita economica del Paese per l’anno appena chiuso all’1%, nel corso del 2011 le difficoltà internazionali potrebbero far segnare un +0,9% per toccare un tasso di sviluppo dell’1,3% nel 2012. Le imprese bancarie italiane continuano a scontare gli effetti della difficile congiuntura sui conti economici, pur riuscendo a garantire un adeguato flusso di credito a imprese e famiglie. Nel complesso, gli utili netti registreranno una lieve ripresa pari a 5,5 miliardi di euro nel biennio 2011-2012, non in grado di modificare significativamente gli indici di redditività riferiti ai livelli raggiunti nel 2009-2010. Il Roe dovrebbe raggiungere nel 2012 un livello del 3,3%, valore ancora inferiore a quelli pre-crisi. Le sofferenze determinate dal ciclo economico evidenziano un quadro di rischiosità sostanzialmente più attenuato: dopo una crescita di oltre il 20% nel 2010, è previsto un ulteriore incremento del 10% nel 2011 e una sostanziale stabilizzazione nel 2012 (-1,7%). Le previsioni per l’area Euro e l’Italia - Per il complesso dell’Area euro, dopo la crescita all’1,6% per il 2010, le incertezze interne e internazionali fanno segnare una battuta di arresto all’1,3% per il 2011, e un recupero nel 2012 (1,5%). Risente del contesto europeo anche l’economia italiana che segna una crescita dell’1,0% per l’anno appena finito, con un lieve calo per il 2011 (+0,9) per registrare uno sviluppo dell’1,3% nel 2012. Fino a tutto il 2011 è previsto un peggioramento dei principali indicatori legati al mercato del lavoro: il tasso di disoccupazione si attesterà all’8,5% della forza lavoro, è visto in leggero calo nel 2012 all’8%. In Italia il tasso d’inflazione dovrebbe stabilizzarsi all’1,5% nel biennio 2010-2011, con un lieve incremento nel 2012. La finanza pubblica - In base alle valutazioni Afo i risultati di finanza pubblica dovrebbero confermare una discreta tenuta e dopo le correzioni varate con la recente manovra di bilancio, il rapporto deficit/Pil dovrebbe andare verso il 3% nel 2012. In un contesto di permanente gap tra il costo medio del Pagina 2 di 3 debito ed il tasso di crescita dell’economia, fino al 2012 non si interrompe l’ascesa del rapporto debito/Pil, che si collocherebbe al 119,1% nel 2010, al 120,2 nel 2011 e scenderebbe solo marginalmente a fine periodo (119,4%). L’industria bancaria italiana: andamenti congiunturali - A fronte di un difficile quadro, sia interno che esterno, il settore bancario italiano ha lavorato a fianco di famiglie e imprese assicurando un adeguato flusso di credito a supporto dell’economia che, dopo i rallentamenti dei mesi scorsi, sta ora assumendo un trend crescente. A ottobre (ultimo dato disponibile) il credito al settore privato non finanziario cresceva ad un tasso annuo del 4,6%, mentre il credito a famiglie e imprese cresceva ad un tasso annuo del 3,4% in forte accelerazione rispetto all’anno precedente. Le imprese bancarie italiane sono impegnate anche sul fronte del rafforzamento patrimoniale che registrerà un incremento per tutto il triennio di previsione: con un tasso di crescita medio annuo dell’11%. Impieghi - Gli impieghi al settore non finanziario dovrebbero crescere nel 2010 a un tasso del 2,2%, simile a quello del 2009, per poi crescere poco meno del 5% nel biennio 2011-2012. In particolare, presenta variazioni positive e in accelerazione il flusso di prestiti alle imprese: da una riduzione annua del 2,3% nel 2009 a tassi di espansione del 4,9% nel 2012; il credito alle famiglie, consumatrici e produttrici, dopo il lieve rallentamento atteso per il 2010 dovrebbe crescere invece tra il 6-7% nel prossimo biennio mostrando una tendenza al consolidamento. I depositi, per il 2010, dovrebbero registrare livelli poco superiori al 4%. In particolare le obbligazioni, soprattutto nel successivo biennio, dovrebbero tornare a crescere a ritmi medi del 6,5%. L’attività di raccolta presenta un significativo rallentamento, soprattutto nel breve termine: a ottobre il complesso della raccolta cresceva ad un tasso del 4,9%, valore inferiore di quasi due punti rispetto all’anno precedente. Sofferenze - Con riguardo alla qualità del credito il ciclo economico attuale determina un ulteriore incremento del 10% delle sofferenze bancarie per il 2011 (dopo la crescita di oltre il 20% nell’anno in corso) per poi attenuarsi nel 2012 stabilizzandosi al -1.7%. In rapporto agli impieghi del settore non finanziario, l’incidenza delle sofferenze passerà dall’1,9% del 2009 al 2,4% del 2011 per diminuire al 2,3% nel 2012. Utile netto - Dopo una riduzione del 29% nel 2009, l’utile netto delle banche potrà segnare una lieve ripresa pari a 5,5 miliardi di euro nel biennio 2011-2012, incremento non in grado di modificare la redditività delle banche dai livelli raggiunti nel biennio 2009-2010. Roe, margini e costi - In un tale contesto, il Return on Equity (Roe) raggiungerà nel 2012 un livello del 3,3%, valore inferiore ai livelli pre-crisi, mentre il livello dei profitti dovrebbe risultare pari quasi alla metà dei profitti generati nel corso del 2007. Pagina 3 di 3 Il Rapporto rileva una significativa contrazione del margine di interesse (-3,4%) nel 2010 e una ripresa nel biennio 2011-12. Per il margine di intermediazione è previsto, dopo un calo dello 0,3% per il 2010, un aumento medio annuo del 2,8% nel biennio 2011-12 (ritmo coerente con la debole fase congiunturale) pari ad un apporto di risorse reddituali per 4,5 miliardi di euro.

Italia - Scenario di base: principali variabili

2009                                                         2010     2011     2012

(var %)

Crescita reale Pil                      -5,0        1,0       0,9        1,3

Crescita reale investimenti      -12,1      3,0        1,3        3,1

Deficit/Pil (in %)                          -5,3       -5,2      -4,1       -3,0

Prezzi al consumo (NIC)           0,8        1,7       2,0        2,1

Prezzo del petrolio (in $)          62,4      78,8      88,6      92,1

Tasso riferim. BCE (*)                1,3        1,0        1,1        1,6

Tasso sugli impieghi (**)           4,4        3,6        3,9        4,5

Tasso sulla raccolta                   1,9        1,4        1,6        2,0

Impieghi a residenti (***)          2,2        2,2       4,8        4,8

Sofferenze nette (***)               65,2      22,7      9,2       -3,2

Depositi da residenti (***)         6,7        3,4       4,5        3,6

Obbligazioni in euro (***)         11,2      -0,5       6,2        6,8

Margine d´interesse                   -7,0       -3,4       1,1        4,6

Margine d´intermediazione       -2,8       -0,3       2,1        3,6

Costi operativi                           -4,6       -0,9       0,5        0,8

Risultato lordo di gestione         0,5        0,6       4,9        8,2

Utile netto                                 -29,2      -0,3      33,3      32,9

Roe(****)                                                                               2,4        2,4       2,8        3,3

(*) media annua.     (**) relativo alle famiglie e alle società non finanziarie.

(***) var % sulle consistenze di fine periodo. Per impieghi e depositi sono escluse le IFM.

****) rapporto percentuale tra utile netto, a cui è sommato il reddito netto delle filiali allestero, e

capitale e riserve.

Fonte: Istat, Banca d´Italia, BCE e ns. previsioni

 

 
   
   
INVITO A PRESENTARE PROPOSTE PER LA MOBILITÀ ACCADEMICA IN AFRICA, NEI CARAIBI E NEL PACIFICO  
 
 Bruxelles, 11 gennaio 2011 - La Commissione europea ha pubblicato un invito a presentare proposte per la mobilità accademica in Africa, nei Caraibi e nel Pacifico. L´obiettivo del programma è promuovere lo sviluppo sostenibile e l´alleviamento della povertà aumentando la disponibilità di mano d´opera professionale addestrata e qualificata di elevato livello nei paesi africani, dei Caraibi e del Pacifico. Il programma intende rafforzare la collaborazione tra istituti d´istruzione superiore (Hei) in Africa, nei Caraibi e nel Pacifico al fine di aumentare l´accesso alla formazione di qualità che esorterà e permetterà agli studenti di intraprendere studi di perfezionamento, nonché promuovere il mantenimento degli studenti nella regione assieme alla mobilità del personale (accademico e amministrativo), aumentando al contempo la competitività e l´attrattiva delle istituzioni. I candidati ammissibili sono gli istituti d´istruzione superiore (Hei) in Africa, nella regione dei Caraibi e del Pacifico che forniscono corsi d´istruzione superiore al livello di laurea o dottorato, riconosciuti dalle autorità competenti nel loro paese. (Filiali di Hei non appartenenti all´Africa, alla regione dei Caraibi e del Pacifico non sono ammissibili.) Il programma di mobilità accademica Intra-acp offre sostegno a: - istituti d´istruzione superiore per la formazione di partenariati di collaborazione tra le università di paesi diversi; - studenti, ricercatori e personale accademico per beneficiare di un periodo di studio, ricerca o insegnamento nel contesto di uno dei partenariati menzionati sopra. Il programma di mobilità si basa sul programma Mwalimu Nyerere per l´Africa dell´Unione africana, assegnando ulteriori sovvenzioni e impostando un meccanismo di finanziamento simile per le regioni dei Caraibi e del Pacifico. L´importo indicativo erogato dall´Ue per l´invito a presentare proposte è pari a 9 milioni di euro. Per ulteriori informazioni, contattare: Agenzia esecutiva per l´istruzione, gli audiovisivi e la cultura, Invito a presentare proposte Eacea/35/10 - Programma di mobilità accademica «Intra-acp», Att. Sig. Joachim Fronia, Bour 02/29, Avenue du Bourget 1, 1140 Bruxelles, Belgio. Per consultare il bando ufficiale sulla Gazzetta ufficiale dell´Unione europea: GU n. C 358 del 31 dicembre 2010  
   
   
BILANCIO DEL LAZIO, POLVERINI: CITATE 11 BANCHE PER 82 MILIONI DI COSTI OCCULTI IN RELAZIONE AD OPERAZIONI SU DERIVATI BANCARI- UNICREDIT , MERRILL LYNCH, UBS, CITIGROUP, DEUTSCHE BANK, JP MORGAN, DEXIA, LEHMAN BROTHERS, BNL, DEFPA CREDIOP, BARCLAYS  
 
Roma, 11 gennaio 2011 - Oltre 82 milioni di euro di risarcimento chiesti ad 11 istituti bancari più i danni: è questa la cifra che la Regione Lazio ha calcolato, costi occulti che sono stati addebitati negli ultimi 10 anni in relazione ad operazioni su derivati bancari, per cui nei giorni scorsi sono già state notificate le citazioni in giudizio. A renderlo noto, il 27 dicembre scorso, il presidente della Regione Lazio Renata Polverini in occasione della conferenza stampa, insieme all’assessore regionale al Bilancio, Stefano Cetica, di presentazione della manovra di Bilancio approvata il 24 dicembre dal Consiglio regionale. “Abbiamo controllato le operazioni sui derivati del periodo tra il 1998 ed il 2007, un lavoro incredibile che ci ha impegnato per tre mesi giorno e notte quest´estate. La Regione – ha spiegato Polverini - si è vista addebitare oltre 82 milioni di costi occulti e per questo motivo abbiamo già intrapreso le azioni legali necessarie nei loro confronti, anche per gli eventuali danni”. Nel dettaglio, gli 11 istituti di credito coinvolti sono: Unicredit per 3,2 milioni di euro, Merrill Lynch (11,2 milioni), Ubs (28,7 milioni), Citigroup (11,8 milioni), Deutsche Bank (0,2 milioni), Jp Morgan (3,3 milioni), Dexia (8,5 milioni), Lehman Brothers (7,3 milioni), Bnl (1,3 milioni), Defpa Crediop (3,2 milioni), Barclays (2,7 milioni). L’assessore Cetica ha sottolineato che il periodo si ferma al 2007 “perché in quell´anno – ha detto - è stata varata la legge che impedisce le operazioni sui derivati bancari. Noi ci siamo mossi spontaneamente, non abbiamo atteso, come spesso accade, che ci chiamasse la Corte dei Conti. Si tratta di fondi relativi a otto strumenti di debito: 2 mutui, 5 emissioni di buoni regionali e una operazione di cartolarizzazione”. Quanto alla manovra di Bilancio 2011, numerose le novità illustrate su famiglia, casa e trasporto pubblico locale. “Per la famiglia – ha detto Polverini - abbiamo costituito un fondo triennale per una Legge quadro che il Consiglio sarà chiamato a discutere al’inizio del nuovo anno ma che già trova il suo finanziamento con 6 milioni di euro”. Sul fronte del Trasporto pubblico locale Polverini ha invece sottolineato che “grazie al confronto con il Governo siamo riusciti a garantire il finanziamento per il Tpl che, in ogni caso, copriremo pure con u,n fondo di garanzia di 55 milioni di euro”. Dalla mobilità alla casa, passando anche per le grandi opere pubbliche come la via Salaria “che sarà finanziata direttamente dalla Regione Lazio, sia nella progettazione che nella realizzazione dell’opera stessa” ha assicurato Polverini ricordando anche come “sia stato garantito 1 miliardo di euro in 10 anni per l´edilizia sovvenzionata. In più abbiamo studiato un nuovo strumento finanziario che vedrà la collaborazione di Regione, Cassa Depositi e Prestiti e investitori privati, per supportare il piano di investimenti che fino ad oggi non era mai decollato. Tutto questo con significative novità che riguarderanno le persone con i redditi più bassi e il cosiddetto housing sociale”. Come ha spiegato l’assessore Cetica, anche le fasce più deboli avranno la possibilità di acquistare una casa, grazie al “quinto dello stipendio” e qualora questo venisse a mancare, il fondo previsto dalla Regione potrà far fronte anche a questa eventualità. Se la manovra di Bilancio è stata definita dal presidente Polverini di “rigore e sviluppo”, “rigore” è anche quello che è stato messo in campo sui conti della Regione Lazio, che si è mossa anche sul fronte della lotta agli evasori. “Incrociando i dati con l’Agenzia delle Entrate – ha spiegato Polverini - abbiamo scovato 500 mila evasori della compartecipazione al costo degli esami diagnostici: un fatto che ha generato un buco di 60 milioni di euro l´anno. Si tratta di cittadini che hanno dichiarato di essere nullatenenti per non pagare il ticket sulle analisi. Ma ora sarà la Regione a stabilire chi ha diritto all’esenzione dal ticket”. Sempre sul fronte della sanità il governatore del Lazio ha annunciato che con la manovra appena approvata è stato coperto “l’ulteriore buco di 1 miliardo e 611 milioni che avevamo trovato” e che quindi è scongiurato il rischio “nuove tasse per il prossimo anno”. In occasione della presentazione del Bilancio 2011 è stato infine annunciato che la Regione Lazio ha ottenuto un mutuo da 750 milioni di euro dalla Cassa Depositi e Prestiti. “È lo stesso mutuo richiesto lo scorso anno dalla Giunta precedente - ha aggiunto Polverini- e che fu negato perché quella Regione non era considerata meritevole.  
   
   
LAZIO - APPROVATO BILANCIO, POLVERINI: MANOVRA DI RIGORE E SVILUPPO. CETICA: ATTENZIONE A TESSUTO ECONOMICO E SOCIALE  
 
 Roma, 11 gennaio 2011 - “Abbiamo dato prova di grande maturità, il Consiglio regionale è diventato veramente luogo di confronto” Lo ha detto il 24 dicembre scorso il presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, durante il suo intervento al termine della maratona in Consiglio regionale per l’approvazione del Bilancio e la Finanziaria Regionale 2011, del pluriennale 2011-2013 e del collegato. “Ringrazio – ha proseguito Polverini - la maggioranza per la compattezza ancora una volta dimostrata e ringrazio in maniera forte e sentita l’opposizione per il senso di responsabilità con cui ha risposto all’appello della Giunta perché il bilancio fosse votato e approvato entro la fine dell’anno così da consentire di sbloccare ulteriori fondi in base alle condizioni poste con l’approvazione del piano di rientro sanitario”. Polverini si è detta “molto orgogliosa di come il Consiglio si è posto di fronte ad una manovra che ho definito di rigore e sviluppo. Un rigore imposto dalle condizioni di difficoltà che della regione e del Paese, ma di sviluppo perché non abbiamo voluto far mancare interventi fondamentali per la lotta agli sprechi, sostegno alla casa, al sociale, al trasporto, alla cultura, allo sport La manovra, che sarà illustrata nel dettaglio in una conferenza stampa il 27 dicembre alle ore 15.00 presso la sede della Regione Lazio, dal presidente Polverini e dall’assessore al Bilancio, Stefano Cetica, prosegue nella direzione già avviata di lotta agli sprechi, attenzione alle politiche sociali e alla famiglia, e di sostegno al tessuto produttivo. “E’ un bilancio di rigore e di sviluppo, ma riteniamo soprattutto una manovra equa ed etica”, ha detto l’assessore Cetica. “Abbiamo garantito con risorse regionali la copertura degli interventi sociali che rischiavano di ridursi per effetto dei minori trasferimenti Statali. Abbiamo, inoltre, reperito fondi – conclude - per realizzare importanti opere per il sistema idrico e per la viabilità che rischiavano di essere annullate essendo stati costretti ad utilizzare i Fondi Fas per coprire il debito sanitario ereditato”. Tra gli interventi previsti dalla manovra la legge quadro sulla famiglia per il riordino degli interventi in materia ed il sostegno alla casa attraverso la rimodulazione degli strumenti e degli interventi a sostegno delle politiche abilitative. Dopo il forte impegno per la sicurezza degli edifici scolastici avviato con l’assestamento di bilancio, la manovra finanziaria interviene in modo consistente sugli impianti sportivi con 20 milioni di euro. L’attenzione all’arte, lo sport e la cultura vede inoltre in bilancio l’ingresso della Regione Lazio nella Fondazione Maxxi e nella Quadriennale di Roma, oltre al finanziamento a sostegno del Museo Tasso. Stanziati 60 milioni di euro per il fondo unico per la ricerca e 55 milioni di euro per l’istituzione del Fondo del Tpl e garantire la continuità dei contratti di servizio. Prosegue la lotta agli sprechi con il riordino delle società e delle fondazioni (eliminazione della Fondazione Reset, dismissione della partecipazione in Tuscia Expo, Fondazioni Case del Mediterraneo, Mondo Digitale, Film Commission e Fondazione Rossellini). Due milioni di euro sono destinati per incentivare i Comuni a promuovere progetti sperimentali in materia di riduzione della quantità e riuso dei rifiuti. Per quanto riguarda la sanità è stato deciso l’ampliamento della compartecipazione regionale alla spese delle attività riabilitative e la realizzazione del fascicolo sanitario elettronico contenente dati di tipo sanitario e socio- sanitario dell’assistito. Misure anche per estendere i centri contro l’alcolismo. Nel corso dell’ampio dibattito che si è svolto sulla manovra sono emerse ulteriori esigenze che hanno determinato la definizione di altre misure tra cui norme a tutela dei coniugi separati e l’istituzione del Registro degli assistenti familiari; la salvaguardia dell’intervento di ammodernamento della Salaria (45 milioni di euro in tre anni: 2,5 nel 2011 e nel 2012 e 40 milioni nel 2013), norme in materia di Mobilità ciclistica nei parcheggi delle stazioni ed adeguamento vagoni della metro, Sportelli anti – stalking su tutto il territorio regionale e istituzione del libretto sanitario sportivo per la prevenzione e la lotta al doping, la salvaguardia della Casa del Parto di Ostia, prevenzione dei disturbi alimentari.  
   
   
BILANCIO LOMBARDIA, FORMIGONI: IL MIGLIORE OGGI POSSIBILE  
 
 Milano, 11 gennaio 2011 - "Il bilancio di previsione 2011, approvato oggi 21 dicembre dall´aula del Consiglio regionale, è il migliore possibile in una fase, come l´attuale, di ristrettezza delle risorse e di tagli dei trasferimenti statali". Lo sottolinea il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni. "Dalla famiglia al lavoro, dall´istruzione ai trasporti (qui i tagli sono scesi dai 300 milioni inizialmente previsti a 99)- afferma Formigioni - abbiamo garantito più di quanto potevamo. E ciò anche grazie al fatto che la gestione economico-finanziaria della nostra Regione è in questi anni è sempre stata sana ed efficiente. Senza dimenticare poi che l´introduzione della compartecipazione delle province al gettito del bollo auto anticipa disposizioni legate all´attuazione del federalismo fiscale". Il bilancio di previsione 2011 è di 22 miliardi e 854 milioni, di cui 16 miliardi e 864 milioni destinati alla sanità e alle politiche sociali; 3,5 miliardi vanno al fondo di solidarietà nazionale, 1 miliardo e 68 milioni sono invece le spese di investimento.  
   
   
GIBELLI CASO SICILIA, SUBITO FEDERALISMO FISCALE  
 
Milano, 11 gennaio 2011 - "Leggo con preoccupazione che la Regione Sicilia è pronta ad assumere altre 4.900 persone che andranno a sommarsi ai già 52.700 dipendenti che lavorano nella sanità pubblica. Queste nuove assunzioni quindi riguarderanno medici, infermieri, parasanitari e amministrativi che andranno così ad incrementare quel vero e proprio esercito che già popola gli ospedali, le cliniche, gli ambulatori, e gli uffici delle aziende sanitarie siciliane. Come se non bastasse, il servizio offerto dalle strutture sanitarie siciliane è molto scadente come dimostrano le migliaia di persone che quotidianamente si recano nelle Regioni del Nord per farsi curare". E´ quanto detto il 4 gennaio dal vice presidente di Regione Lombardia e Assessore all´Industria e Artigianato Andrea Gibelli. "Questa situazione crea evidentemente anche un danno economico - ha spiegato Gibelli - infatti solo per pagare gli stipendi dei quasi 50.000 dipendenti "strutturali" della sanità si spendono circa 2 milardi e 700 milioni di euro ogni anno: numeri che contrastano quello che invece accade nelle regioni del Nord". "Questi provvedimenti sono di chi è nemico del federalismo fiscale. L´assistenzialismo é figlio del centralismo di chi si nasconde dietro il proprio statuto speciale per far pagare i propri conti al Nord. È anche per questo - ha concluso il vice preisdente - che ribadiamo ancora una volta quanto sia necessario ed impellente adottare al più presto il progetto di dare il via al Federalismo Fiscale che, come ha affermato ancora in questi giorni il Ministro Caldeorli, sarà la conditio sine qua non anche per la durata della legislatura".  
   
   
IL SOLE24ORE, BENE IL MOLISE PER POLITICHE DEL LAVORO GIOVANILE E GOVERNANCE  
 
Campobasso, 11 gennaio 2011 - Molise in evidenza ieri per due dati pubblicati dal Sole 24 Ore. Il primo: la regione è quella che "ha migliorato più di tutti lo status dei giovani: è diminuita la disoccupazione (-2,5%), è aumentata l´occupazione (+1,4%), in particolare quella a tempo indeterminato (+3%)". Il secondo: la classifica di gradimento dei Presidenti di Regione, Provincia e dei Sindaci delle principali città italiane fa registrare buoni posizionamenti per le principali Amministrazioni molisane nel senso che il Presidente della Regione Iorio è fra i cinque Presidenti che crescono rispetto allo scorso anno (dal 46 al 47 come indice di gradimento), il Presidente della Provincia di Isernia è il terzo d´Italia, decimo il Sindaco della Città pentra e quello del Capoluogo di regione incassa un gradimento superiore ai suoi predecessori. "In questi anni - ha commentato Iorio - e in particolare modo negli ultimi mesi che hanno visto il maggior picco della crisi internazionale, come Governo regionale abbiamo investito risorse in interventi e progettualità mirate ai giovani, al loro ingresso nel mondo del lavoro e ad una stabilizzazione occupazionale. Come risultato abbiamo ricevuto risultati importanti e interessanti che quasi mai sono stati evidenziati dal mondo dell´informazione. Oggi vedo con piacere che ´Il Sole 24 Ore´ ha pubblicato un servizio sulle politiche del lavoro rivolte ai giovani, riconoscendo, di fatto, la bontà e la lungimiranza del nostro impegno. "Un riconoscimento importante - ha evidenziato il Presidente- tenuto presente che, quando abbiamo iniziato la nostra attività di Governo di questa Regione, abbiamo trovato l´indice di disoccupazione al 13,5% e quella giovanile era tra le più alte del Mezzogiorno e, quindi, dell´Italia. Pur dovendo affrontare tanti momenti di crisi, la situazione è diversa e sono certo che il Molise saprà uscire da questo momento di difficoltà e fare sempre meglio". Sui risultati del Governance Poll 2010, realizzati da Ipr Mrketing per il Sole 24 Ore, Iorio si è detto particolarmente soddisfatto per "una situazione complessiva del centrodestra in regione decisamente positiva per guanto riguarda gli indici di gradimento del Presidente della Regione, dei Presidenti delle Province e dei Sindaci dei due capoluoghi". "Dopo dieci anni di Governo - ha detto Iorio - e dopo l´ultimo anno che ha visto il Molise vivere il picco più basso e difficile della crisi internazionale, vedo il mio indice di gradimento elevato di un punto. Dissi l´anno scorso, quando ero al 46, che quel dato mi bastava per raggiungere l´obiettivo della terza riconferma alle prossime elezioni. Oggi sono certamente più convinto di questo obiettivo, per il quale comunque ero e sono tranquillo." In merito ai risultati raggiunti dalle altre Amministrazioni molisane di centrodestra, Iorio ha rimarcato come questi siano il risultato di una politica che ha visto le stesse "vicine ai loro cittadini, lavorando concretamente e ricevendone un riscontro positivo in termini di popolarità".  
   
   
EMILIA ROMAGNA: APPROVATO IL BILANCIO DI PREVISIONE 2011 E IL PLURIENNALE 2011-2013. UNA MANOVRA DA 13.759 MILIONI DI EURO.  
 
 Bologna, 11 gennaio 2011 – Salvaguardia del potere di acquisto delle famiglie e della competitività delle imprese, infrastrutture e mobilità. Sono le priorità di spesa indicate dal Bilancio di previsione 2011 (entrate e uscite per 13.759 milioni di euro), approvato il 21 dicembre scorso dall’assemblea legislativa insieme al pluriennale 2011-2013. Il provvedimento punta a contenere gli effetti recessivi prodotti dalla manovra dello Stato che prevede, a carico dell’Emilia-romagna, tagli in 346,8 milioni di euro per il 2011 e 390,2 per il 2012 ai quali si aggiungono 31 milioni di euro per il mancato finanziamento del fondo per la non autosufficienza. Considerando il triennio 2011-2013 le risorse sottratte al territorio emiliano-romagnolo, per effetto del decreto legge 78 del 2010 (convertito nella legge 122), ammonteranno a circa 1.250 milioni di euro. “In un momento così difficile, sono soddisfatto del lavoro che abbiamo fatto”, ha commentato il presidente della Regione Vasco Errani. “Abbiamo lavorato su tre scelte di fondo: prima di tutto organizzare la macchina ottimizzando le spese di funzionamento in ogni direzione, a cominciare da consulenze, convegnistica, enti e aziende pubbliche fino ad arrivare alla riduzione degli stipendi e delle indennità degli assessori, dei presidenti e dei consiglieri. Poi abbiamo investito sui servizi (dal trasporto pubblico locale al sistema di assistenza e sostegno sociale) e, infine, su innovazione, ricerca, internazionalizzazione delle imprese e conoscenza, per assicurare un futuro alla ripresa”. “Siamo chiamati a una sfida reale, tutti quanti”, ha aggiunto la vice presidente della Regione e assessore al bilancio Simonetta Saliera. “Per rispondere alla manovra del Governo, iniqua e recessiva, abbiamo fatto scelte selettive e rigorose con l’obiettivo di dare una mano alle famiglie in difficoltà e alle piccole e medie imprese, mettendo risorse regionali laddove vengono a mancare quelle dello Stato”. Tenuto conto dei tagli imposti dal Governo e in attesa dell’attuazione dei decreti attuativi del federalismo fiscale, la Regione ha deciso di approvare la manovra di bilancio con questi principi ispiratori: invarianza della pressione fiscale, contenimento delle spese di funzionamento e conferma delle scelte fondamentali del programma di mandato. Ossia: difesa dell’occupazione, sostegno delle persone, delle famiglie, del lavoro e delle imprese, salvaguardia del sistema del welfare e dell’ambiente, trasporto pubblico locale e sviluppo sostenibile. La scelta di non introdurre ticket e non incrementare il prelievo fiscale è in linea con le priorità condivise con la società regionale e previste sia nel Patto per la qualità dello sviluppo sia nel Patto contro la crisi, avviato nel 2009 con una dotazione di 520 milioni di euro per gli ammortizzatori sociali in deroga e rinnovato nel 2010. Per il 2011 sono in corso le trattative per il rinnovo, nel prossimo biennio, di un accordo con lo Stato per il rifinanziamento degli ammortizzatori sociali. Contenimento delle spese Le spese per il funzionamento dell’ente ammonteranno nel 2011 a 319 milioni di euro (pari al 2,3% del bilancio) con una riduzione dell’8,3% rispetto al 2010 e un risparmio di 33,3 milioni di euro. Il contenimento delle spese interessa tutte le tipologie di spesa, a partire dalle consulenze ai convegni, dalle manifestazioni promozionali alla comunicazione. Sono state tagliate del 10% tagliato le indennità dei componenti della Giunta e dei consiglieri regionali. Ridotte, infine, le spese relative alle società partecipate e agli enti e alle aziende regionali per un importo pari a 10,6 milioni di euro. Sviluppo dell’economia regionale Per i settori attività produttive, commercio e turismo sono previsti 477,56 milioni di euro comprendenti le risorse del Programma operativo regionale Fesr 2007-2013. Tre gli obiettivi prioritari: sostegno alla ricerca attraverso la rete dei tecnopoli, internazionalizzazione delle imprese e sostenibilità dello sviluppo e orientamento verso l’economia verde. All’agricoltura sono destinati 107,83 milioni di euro. Inoltre la Regione cofinanzierà il Piano di sviluppo rurale 2007-2013 con circa 90 milioni di euro, per una spesa pubblica totale di 934,66 milioni di euro destinata a promuovere un’agricoltura di qualità, attenta all’ambiente e competitiva sui mercati internazionali. Anche per il 2011 sono previste risorse per facilitare l’accesso al credito tramite i consorzi fidi mentre è previsto un intervento straordinario a favore dei bieticoltori con un finanziamento di 1,5 milioni di euro. Sostegno al welfare e alla persona - Alle politiche sociali e ai servizi per l’infanzia sono destinati 105,55 milioni di euro di cui 22, in continuità con il 2010, previsti per supportare gli Enti locali nello sforzo di mantenere un livello adeguato dei servizi. Nel 2011 la sanità potrà contare, oltre ai 7.905 milioni di euro provenienti dal fondo sanitario nazionale, anche su 150 milioni di euro di risorse regionali. Prosegue, inoltre, il rifinanziamento degli investimenti previsti dal nuovo Patto per la Salute per la realizzazione, ristrutturazione, acquisto, completamento di strutture sanitarie, impianti e attrezzature con complessivamente 380,31 milioni di euro. Viene incrementato con ulteriori 31 milioni di euro il fondo regionale per la non autosufficienza di anziani e persone con gravi disabilità, superando così i 415 milioni di euro. Per il diritto allo studio, l’accesso al sapere, l’istruzione, le borse di studio e per il lavoro e la formazione sono previsti complessivamente 433,57 milioni di euro comprendenti i finanziamenti del Programma operativo regionale per la competitività e l’occupazione 2007-2013 che fruiscono del contributo del Fondo sociale europeo. Infine sono confermati nel 2011 i 53,09 milioni per i settori cultura, sport e tempo libero, con particolare attenzione alle politiche per i giovani. Qualità delle infrastrutture, dell’ambiente e del territorio - Per il trasporto pubblico locale e i sistemi di mobilità sono destinati 1.008,90 milioni di euro di cui 577,18 milioni per investimenti nel triennio 2011-2013 destinati al potenziamento della rete stradale e, in particolar modo, al finanziamento della prima autostrada regionale, Cispadana e riqualificazione delle infrastrutture esistenti. Confermate anche per il 2011 le risorse pari a 3 milioni di euro per le imprese logistiche e ferroviarie. Per la casa e la riqualificazione urbana, per far rinascere edifici, piazze, centri storici e garantire la sicurezza nelle città (illuminazione, videosorveglianza, campagne di educazione, ecc…), per far fronte alle esigenze abitative e ad ulteriori interventi di riqualificazione urbana sono stati stanziati 410,63 milioni di euro. Un milione di euro è, inoltre, il finanziamento iniziale per un progetto sulle misure di contrasto alla criminalità organizzata e la promozione della legalità. Sono previsti interventi per la realizzazione di 10 mila alloggi in 10 anni, per l’affitto e per la prima casa. 25 milioni di euro andranno a sostenere l’acquisto della casa da parte di giovani coppie. Gli interventi di protezione civile saranno finanziati con 64,54 milioni di euro per investimenti finalizzati alla messa in sicurezza del territorio e al cofinanziamento del sistema regionale di protezione civile. Per l’ambiente, la difesa del suolo e della costa sono previsti 209,11 milioni di euro per garantire i livelli di sicurezza rispetto ai rischi idrogeologici, idraulici e di erosione, per promuovere comportamenti attivi e responsabili nei confronti dell’ambiente da parte di tutti i cittadini e per la salvaguardia di parchi, aree protette e foreste. Gli investimenti, pari a 177,90 milioni di euro, nel triennio 2001-2013 avranno come priorità il patrimonio forestale, le bonifiche di siti inquinati e il piano di tutela delle acque. Per la tutela della pesca e la modernizzazione del settore marittimo e delle acque interne, la Regione proseguirà nell’attuazione del Programma operativo del Fondo europeo della pesca (Fep).  
   
   
SOLE 24 ORE: CHIODI (ABRUZZO), NEL RISANAMENTO NON MI SENTO ULTIMO  
 
L´aquila, 11 gennaio 2011 - "E´ difficile che la politica del rigore e del risanamento porti consensi immediati". Lo ha detto il presidente della Regione, Gianni Chiodi, commentando i risultati sul gradimento dei Governatori delle Regioni pubblicati oggi sul Sole 24 ore. "Eravamo ben coscienti quando in Abruzzo abbiamo avviato la ´politica della responsabilità´ - ha aggiunto il presidente della Regione - che avremmo potuto cedere qualcosa in termini di consenso, ma andiamo avanti lo stesso ben consci del mandato che ci hanno dato gli elettori abruzzesi. A questa regione noi stiamo dando regole certe e senso di responsabilità nella gestione della cosa pubblica, ed è questa una politica, diametralmente opposta a quella portata avanti nelle precedenti legislature, che non prevede un ritorno a breve del consenso. Così come mi sento obbligato a restituire ai giovani le quote di futuro loro sottratte da una dissennata politica clientelare. Sono invece convinto che alla lunga il cittadino abruzzese avrà modo di apprezzare i rigori della politica di risanamento, soprattutto in termini economici e di sviluppo dell´intero territorio regionale". "Questo nostro modo di governare - ha concluso il presidente Chiodi - sta portando l´Abruzzo fuori dal baratro e sono certo rappresenti anche un contributo al risanamento del Paese e non so se tutti possono dire la stessa cosa".  
   
   
TERREMOTO: CHIODI, INCREDULO ED ALLIBITO. BORGHEZIO SBAGLIA ABRUZZO "MODELLO" NON "PESO MORTO". VENGA ALL´AQUILA  
 
L´aquila, 11 gennaio 2011 - Si è detto incredulo ed allibito il presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, dinanzi alle parole dell´esponente leghista, Mario Borghezio, che ieri in mattinata aveva bollato l´Abruzzo come "un peso morto per noi". "Borghezio evidentemente - replica il Presidente - non è affatto informato sulla situazione del nostro territorio. Nei due anni di governo del centrodestra sono stati raggiunti risultati encomiabili: abbiamo ridotto l´indebitamento del 12 per cento; siamo stati l´unica Regione ad aver tagliato i costi della politica attraverso la diminuzione dei compensi dei Consiglieri; abbiamo ridotto il numero delle Asl, delle Comunità montane, delle società partecipate e dei pesanti cda; il nostro piano di riorganizzazione del sistema sanitario è stato preso a modello per tutto il Paese; abbiamo portato lo sviluppo imprenditoriale ad un tasso di crescita superiore alla media nazionale". "Come può essere considerata un ´peso morto´ una regione con tali credenziali? - chiede il Presidente - Una regione cui molti dovrebbero guardare come esempio". "Quanto al terremoto - aggiunge Chiodi - L´aquila e gli aquilani hanno avuto una reazione composta, dignitosa ed attiva. La gente aquilana non è lamentosa ed irriconoscente come sparute frange strumentalizzate vogliono far sembrare. Borghezio forse ignora che il terremoto, che ha annientato un´intera città, dal punto di vista urbano e sociale, bloccando di fatto tutte le attività commerciali, imprenditoriali, professionali ed economiche, ha aggravato una situazione che, come altrove, già risentiva di una forte crisi finanziaria mondiale. Quello che chiedono oggi gli aquilani non sono ´aiuti eccezionali calati dall´alto´ ma gli stessi diritti già riconosciuti a cittadini di altre regioni che hanno vissuto drammi simili. Richieste legittime sulle quali è inopportuno pontificare". Il presidente Chiodi ricorda anche a Borghezio che in questo biennio del post sisma, sono state date risposte importanti, uniche sia a livello nazionale che internazionale: dal primo febbraio 2010, giorno in cui ha assunto anche l´incarico di Commissario delegato per la Ricostruzione, il 50 per cento delle persone che beneficiavano del contributo di autonoma sistemazione ed il 70 per cento degli ospiti negli alberghi, sono rientrati nelle loro case; 12 mila cantieri sono ad oggi aperti per lavori di ricostruzione degli immobili; gli studenti non hanno perso un solo giorno di lezione. L´esponente leghista per Chiodi "non si rende conto della tragedia che si è abbattuta sull´Abruzzo e dei danni che ha determinato, non solo in termini di vite umane". "Non accetto da parte di chicchessia - ammonisce in conclusione il Presidente - un atteggiamento irriguardoso ed offensivo verso una popolazione che ha sofferto tanto, sta soffrendo ancora, ma che, sin da subito, si è rimboccata le maniche per tornare alla vita ante sisma". "Venga qui Borghezio - esorta quindi Chiodi - per rendersi conto della realtà; la sua opinione sicuramente sarebbe diversa. Altro che sano realismo padano!".  
   
   
APPROVATO IL BILANCIO 2011: LA PROVINCIA DI PARMA IN CAMPO PER FRONTEGGIARE LA CRISI E PER LO SVILUPPO, MANTENENDO BEN SALDI I VALORI DI RIFERIMENTO DELLA COMUNITÀ  
 
Parma, 11 gennaio 2011 – “Un bilancio che testimonia la presenza in campo della Provincia, a fianco delle realtà del territorio, per superare la crisi ma anche per dare opportunità a chi ha idee e progetti per uscirne, innovando ma mantenendo i valori di riferimento della nostra comunità”. Il presidente della Provincia Vincenzo Bernazzoli ha definito così il bilancio 2011 dell’ente di piazza della Pace, approvato il 21 dicembre 2010 dal Consiglio con 18 voti favorevoli e 6 contrari. Un bilancio di rigore, che ha dovuto fare i conti con tagli pesantissimi ma che non rinuncia a guardare avanti “puntando allo sviluppo del nostro territorio e mantenendo ben saldi i valori fondanti della coesione sociale nella nostra realtà”. I tagli, 10,5 milioni di euro, sono stati il primo elemento con cui fare i conti: nel complesso si registra un vero e proprio tracollo della spesa per le iniziative autofinanziate, diminuite del 70% nella spesa corrente libera da vincoli. Per far fronte a questa situazione si è innanzitutto operata un’ulteriore riduzione dei costi della struttura (dal personale alle spese per convegni e pubblicità), puntando inoltre a reperire nuovi finanziamenti a tutti i livelli (europeo, nazionale, regionale, nel pubblico e nel privato). “Il 2011 sarà un anno importante per reggere l’impatto della crisi e per ragionare su come uscirne. Purtroppo le risorse su cui possiamo contare non sono adeguate, però noi in questa situazione non intendiamo essere passivi ma abbiamo ben salda la volontà di essere un soggetto utile a tutela dei lavoratori, delle imprese, delle famiglie”, ha detto Bernazzoli, sottolineando più volte la necessità di “fare sistema”. Tra le priorità del bilancio appunto l’occupazione e la lotta alla crisi economica (con oltre 5 milioni di euro destinati alla formazione professionale e alla qualificazione, con un sostegno deciso all’innovazione), la scuola, strategica per il futuro (8 milioni di euro, ad esempio, saranno destinati alla realizzazione della nuova sede dell’Istituto agrario Bocchialini), l’agricoltura, da sempre cruciale in un sistema economico come il nostro fortemente caratterizzato dall’agroalimentare (al Parmense il Piano di sviluppo rurale ha destinato 110 milioni di euro nel sessennio 2007-2013, quasi 24 milioni solo per il 2011). Ampio il capitolo delle infrastrutture: nonostante una drastica riduzione della possibilità di accendere mutui, infatti, grazie al reperimento in sede regionale e nazionale di altre risorse e ad altre azioni sarà possibile realizzare numerosi interventi. Si va dalla tangenziale di Sorbolo (6,5 milioni) alla riqualificazione della provinciale 28 di Varsi (2,45 milioni). Saranno inoltre realizzate la Cassa d’espansione sul Baganza, necessaria alla messa in sicurezza della città, e il nuovo ponte Baganza (16 milioni), mentre la realizzazione del corridoio Tirreno-brennero porterà con sé opere di adeguamento alla viabilità locale – per lo più tangenziali e collegamenti – per oltre 31 milioni di euro, che la Provincia conta di appaltare nel 2011. Attenzione anche alle cosiddette “infrastrutture immateriali”: grazie a un progetto regionale arriveranno risorse (4,7 milioni) che consentiranno di potenziare ancora l’estensione della banda larga.  
   
   
POTENZA, PROVINCIA: ADOTTATO BILANCIO DI PREVISIONE 2011  
 
 Potenza, 11 gennaio 2011 - Innovazione e concretezza per una Basilicata connessa, competitiva e solidale, capace di guardare al futuro. Sono i punti di forza di un bilancio coerente con gli impegni assunti e con il programma di mandato, nonostante l’insostenibile taglio ai trasferimenti statali di 7 milioni e 200 mila euro che viene recuperato senza aumentare le tasse. La proposta di bilancio 2011, cui è allegato il piano annuale e triennale delle Opere Pubbliche, è stata adottata, ieri mattina, dalla Giunta provinciale ed approderà nelle prossime settimane in Consiglio per l’approvazione. Riduzioni dei costi ed innovazione - La Provincia ha resistito alla contrazione delle risorse grazie all’equilibrio e al rigore nelle politiche di bilancio e alla scelta di razionalizzare i costi, per mantenere immutato il sostegno ai disabili (ammontano a 245 mila euro le risorse destinate, tra Pei- Progetti educativi individualizzati e Pei Trasporti, all’integrazione scolastica), per garantire maggiori investimenti e “resistere” al quasi azzeramento del sostegno alle manifestazioni culturali e alle sagre, senza rinunciare all’individuazione di altri canali di finanziamento. La scelta del rigore e della razionalizzazione ha infatti prodotto, nel 2010, un risparmio pari a 427.734,02 euro, dovuto alla riduzione dei dirigenti e dei membri dei Consigli di amministrazione di Apof-il e Apea, a cui vanno aggiunti il risparmio atteso di circa 120 mila euro per l’attivazione di apparecchiature innovative che ottimizzano la rete di telefonia e le minori spese derivanti dalla riduzione degli assessori, oltre all’abbattimento dei fitti passivi (con una riduzione del 25 % circa) che si determinerà per effetto del recupero degli immobili di proprietà. Il taglio ai costi è coerente con la nuova visione perseguita dalla Provincia grazie all’introduzione di innovazione e buone pratiche per incrementare l’efficienza della macchina amministrativa e la qualità delle politiche per il territorio. Il processo globale di innovazione tecnologica dell’Ente, iniziato lo scorso anno con l’introduzione della Posta elettronica certificata, il protocollo unico informatico, l’attivazione della firma digitale e la realizzazione di un nuovo portale a servizio di cittadini, dipendenti, comuni e scuole, proseguirà nel 2011 con il rafforzamento del Sit, sistema informativo territoriale, nato per fornire un quadro conoscitivo ricco e puntuale, a sostegno del Psp (Piano strutturale provinciale) e con interventi di digitalizzazione dell’attività amministrativa, di cui è un esempio il progetto Elisa sull’infomobilità, che consente l’installazione di sistemi Gps sulla flotta di autobus del trasporto pubblico locale per una gestione più efficiente del servizio. L’innovazione dell’azione amministrativa passa anche attraverso la valorizzazione delle risorse interne. Da qui la decisione di lasciare immutati, nel bilancio, il fondo per le risorse decentrate e quello per gli straordinari a disposizione del personale. Viabilità, edilizia, patrimonio e rifiuti - Potenziare la macchina amministrativa ha permesso, nel 2010, di accelerare i procedimenti riguardanti le opere pubbliche, come il completamento di alcune storiche incompiute e l’immediata cantierizzazione di nuove opere stradali, nonché la progressiva riqualificazione della viabilità di competenza. Un lavoro, che nonostante la mancata ripartizione dei fondi Fas ed il taglio finanziario imposto alla Provincia di Potenza (per la manutenzione degli oltre 3.000 Km di strade i trasferimenti statali passano da 4,6 meuro a soli 2.2 meuro), porterà nel 2011 all’avvio di cantieri per un investimento complessivo che supera i 106 Milioni di Euro. Si tratta di 21 interventi che recuperano ed impegnano le risorse liberate derivanti dalla riprogrammazione dei fondi Fas, Por, di quelli destinati alla definizione delle attività non ultimate del piano regionale della viabilità e dei fondi del Piano Operativo Val d’Agri. Rilevante sarà anche la progettazione di nuove opere stradali che dovrà avviarsi nell’anno in corso: si tratta di 8 interventi per un investimento di 35.550.594,00 Euro, tra cui la Serrapotima e il collegamento S.p. 89 da Roccanova alla Ss. 598 Fondovalle Agri. Saranno poi appaltati e realizzati, entro l’anno 2011, 22 interventi su altrettante frane, per un investimento di 5.630.000,00 Euro. Con la sottoscrizione dell’accordo di programma tra Regione e Provincia per la tutela e la salvaguardia della viabilità provinciale dal dissesto idrogeologico e la successiva definizione del protocollo d’intesa con Università degli Studi di Basilicata e Cnr si avvierà, inoltre, nel 2011 l’attività finalizzata alla realizzazione della mappa del rischio sulla viabilità provinciale. Un’attività importante che apre nuove traiettorie di sviluppo e opportunità per le nuove generazioni, oltre a restituire competitività alla regione. Competitività che non può prescindere dagli investimenti su scuola, edilizia sostenibile e formazione. Per la scuola dei 55 Meuro per i cantieri in corso, avviati e da avviare nei prossimi anni, per tenere insieme eco-sostenibilità e sicurezza degli edifici, ammontano a circa 12 Meuro i fondi destinati alla realizzazione del programma “Scuole ecologiche in scuole sicure”, per la costruzione di una rete di edifici scolastici con impianti certificati, fotovoltaici, eolici, di geotermia e di compostaggio. La realizzazione di opere per circa 5 Meuro è prevista nel 2011. Una nuova linfa per il tessuto produttivo locale, sempre più penalizzato dalla crisi, può venire infine anche dagli investimenti nel settore dei rifiuti dove importanti risorse, in attuazione dell’intesa del gennaio 2009 con la Regione Basilicata., sono destinate al potenziamento della capacità di trattamento dell’umido degli impianti di Sant’arcangelo e Venosa, per cui si avvieranno cantieri per 10 milioni di euro, a cui si aggiungono i 14,5 Meuro per l’impianto di compostaggio intercomprensoriale e le sette stazioni di trasferenza da mettere a bando. Il bilancio contiene, infine, conferma le scelte innovative e lungimiranti sul patrimonio, con un’azione di recupero degli immobili di proprietà, come i locali ex Ipai (1,5 Meuro), i locali dell’ex tribunale (2 milioni di euro) e il Parco Baden Powell (500.000 euro). Interventi che verranno appaltati nel 2011. Identità, cultura, turismo, formazione, 150° anniversario Unità d’Italia Un territorio più connesso, sostenibile, competitivo e solidale è un territorio che guarda alla propria memoria e identità. Il “futuro in corso” presuppone azioni di recupero e valorizzazione dell’identità lucana, che la Provincia di Potenza ha avviato nel 2010 con l’obiettivo di tenere insieme creatività, talento, risorse e opportunità di crescita. Rispondono a tale logica: il recupero del ricco archivio storico dell’Ente e del piccolo archivio storico del Museo archeologico, l’investimento sul Museo di Storia Naturale del Vulture e il progetto“Emerografia lucana”, che riguarda la biblioteca provinciale e punta alla digitalizzazione della raccolta emerografica lucana relativa al periodo 1820-1950 con una gran quantità di riviste, atti del consiglio e quindicinali. Nel rispetto della sua antica storia, poi, la Provincia parteciperà da protagonista alle celebrazioni per i 150 anni dell’unità d’Italia, con una serie di eventi finalizzati all’approfondimento di tematiche significative per l’attività della Provincia, allo scopo di attingere da un’attenta lettura della storia contributi importanti per migliorare l’azione amministrativa: dalle trasformazioni del territorio ad opera delle calamità naturali al grosso nodo delle infrastrutture, dalla scuola al federalismo. Particolare risalto verrà dato, inoltre, alla data dei 150 anni dall’insediamento del primo consiglio provinciale di Basilicata (29 Giugno 1861). Quando si parla di identità lucana si parla anche di ambiente, risorse e produzioni tipiche, e delle loro significative ricadute sul piano turistico : non a caso la Provincia ha destinato 700.000 euro di risorse liberate per progetti di promozione di prodotti tipici (agricoli e agro-alimentari di qualità), di concerto con i consorzi, le associazioni e gli organismi che valorizzano tali produzioni, e per la valorizzazione del patrimonio rurale, mediante il recupero di due case cantoniere, a Bella e a Nemoli, da destinare rispettivamente a fattoria didattica e farmer market, con il coinvolgimento e la sinergia delle associazioni agricole, di cui il progetto garantisce il protagonismo. Sulla formazione, la Provincia di Potenza, nel 2010, ha espresso una precisa progettualità, finalizzata, tra le altre cose, alla revisione della Legge Regionale 33/2003 e all´attuazione dei “Patti formativi locali” (Pfl), strumento di coordinamento del processo di programmazione e delle politiche rivolte alla formazione ed all´istruzione, con la finalità di pianificarne l´offerta e rafforzarne la qualità, per anticipare e incrociare le tendenze del mercato del lavoro . Conclusa l´azione di concertazione con le parti sociali ed economiche, con il mondo della scuola e della ricerca e con le Istituzioni Locali, il prossimo passo è la sottoscrizione di un protocollo d’intesa fra i vari attori locali. Politiche sociali e di cooperazione - Gli oltre 240 mila euro destinati, tra Pei- Progetti educativi individualizzati e Pei Trasporti, all’integrazione scolastica, per mantenere immutato il sostegno ai disabili, confermano l’attenzione della Provincia di Potenza verso le fasce deboli della società, con particolare riferimento alla garanzia del diritto all’istruzione e all’occupazione. In particolare la Provincia di Potenza, oltre a mantenere immutato il sostegno ai disabili (ammontano a 245 mila euro le risorse destinate, tra Pei- Progetti educativi individualizzati e Pei Trasporti, all’integrazione scolastica), ha destinato circa 25 mila euro agli interventi di politiche sociali e finanzia il supporto ai non vedenti e ipovedenti con 35 mila euro. L’ente coordina, inoltre, l’innovativo progetto “Match” per l’attivazione di servizi di inclusione sociale e lavorativa dei soggetti con disabilità o in condizione di difficoltà che verrà sperimentato, per un importo di 2 milioni di euro, in Val d’Agri come importante esempio di cooperazione tra pubblico (Regione, provincia, comuni e asp) e privato in ambito sociale. Per fornire risposte concrete ai bisogni formativi e occupazionali dei soggetti svantaggiati sono stati infine già attivati 60 tirocini formativi nelle cinque aree territoriali della Provincia, garantendo borse di studio mensili a ciascun tirocinante disabile. Per quanto riguarda, infine, l’integrazione dei minori in difficoltà è stata intensificata l’attività del Centro Affidi, al punto che l’operato della Provincia di Potenza è stato considerato dal Ministero delle Politiche Sociali quale esempio di buona prassi. A seguito dell’emanazione da parte della Regione Basilicata delle linee guida sull’affidamento familiare, il Centro affidi di Potenza è stato riconosciuto, con un finanziamento di circa 30 mila euro, quale capofila per la formazione delle famiglie affidatarie a livello regionale. Infine sono da sottolineare due progetti importanti di cooperazione. Il primo progetto di cui la Provincia è capofila è da ‘Sud a Sud’, una importante iniziativa per sostenere in Kenja, a Nairobi in particolare, l’espansione e la riqualificazione di un programma socio-sanitario che offre servizi di qualità gratuiti o a basso costo per alla comunità del quartiere di Riruta Satellite. Il secondo progetto è costruito sull’acqua, sullo uso sostenibile e responsabile di un’importante risorsa del nostro pianeta. In collaborazione con Ato idrico e Acquedotto lucano, con il protagonismo delle scuole e delle associazioni che, anche nel mondo, si adoperano per portare l’acqua dove non c’è, si lavorerà a costruire iniziative di confronto e di sensibilizzazione.  
   
   
FVG, LAVORO OCCASIONALE: PROSEGUE ANDAMENTO POSITIVO VENDITA VOUCHER  
 
Trieste, 11 gennaio 2011 - Nel mese di dicembre 2010 i voucher venduti in Friuli Venezia Giulia sono stati 75.118, una cifra che corrisponde al 10,7 per cento di quelli complessivamente venduti a livello nazionale. "Il dato del mese di dicembre 2010 - sottolinea l´assessore regionale al lavoro Angela Brandi - è una conferma dell´efficacia e della tenuta dello strumento del lavoro occasionale accessorio; è infatti il quinto mese consecutivo che si supera la soglia dei 70mila voucher venduti, un andamento sospinto dal settore del commercio e turismo (grazie alle festività natalizie) e dalla continua crescita, come beneficiari, di giovani studenti, pensionati e percettori di sostegno al reddito". Sul piano provinciale al primo posto si conferma la provincia di Udine con 46.202 voucher venduti, seguita da Pordenone con 16.002, da Trieste con 8.243 voucher ed infine da Gorizia con 4.671. Tra le diverse categorie di vendita dei voucher al primo posto troviamo i giovani studenti sotto i 25 anni, i pensionati, i percettori di sostegno al reddito con 34.916 voucher venduti, al secondo posto il comparto del commercio e turismo con 19.285 voucher venduti, seguito dai servizi con 11.676 voucher venduti; al quarto posto si colloca il settore agricolo con 6.325 voucher seguito, ad una certa distanza, dal lavoro domestico con 2.916 voucher venduti. Negli ultimi 18 mesi in Friuli Venezia Giulia sono stati venduti 917.123 voucher, con una crescita particolarmente significativa negli ultimi otto mesi, nei quali lai vendita si è collocata sempre al disopra dei 50mila voucher venduti e con gli ultimi cinque mesi che, come detto, hanno superato abbondantemente il numero delle 70mila unità.  
   
   
TEMPI CERTI DI RISPOSTA AL CITTADINO LA PROVINCIA DI TRENTO RIDUCE ANCORA I TERMINI PER LA CONCLUSIONE DEI PROCEDIMENTI AMMINISTRATIVI  
 
Trento, 11 gennaio 2011 - Su proposta del Presidente della Provincia autonoma di Trento Lorenzo Dellai, la Giunta provinciale ha approvato - nella seduta odierna - un provvedimento con il quale, proseguendo nell’impegno di rendere sempre più semplici, trasparenti e veloci le proprie procedure, ha fissato agli uffici provinciali i termini massimi per la conclusione dei procedimenti amministrativi, ove non già fissati in legge o regolamento. Nell’85 % dei casi la durata delle pratiche non può superare i 90 giorni. Con deliberazione di data odierna, la Provincia - che già nel novembre 2009 in attuazione di una specifica disposizione “taglia-tempi” aveva operato una prima riduzione dei termini massimi di conclusione dei procedimenti amministrativi, anticipando la maggior parte delle amministrazioni italiane che dovevano provvedervi entro il 4 luglio 2010 – comprime ulteriormente i tempi di risposta dell’amministrazione provinciale alle istanze dei cittadini e delle imprese. In ottemperanza a quanto previsto dalla legge provinciale sull’attività amministrativa, la Provincia ha infatti fissato, per i procedimenti delle proprie strutture ed agenzie nonché di alcuni organi collegiali, il cui termine finale non sia già fissato da leggi o regolamenti, termini di conclusione pari o inferiori a 90 giorni nell’85% dei casi. Solo per i procedimenti i cui termini non possono essere mantenuti entro i 90 giorni, il provvedimento evidenzia le ragioni di complessità procedurale o la delicatezza degli interessi pubblici tutelati che ne giustificano una durata più lunga. L’individuazione di una tempistica chiara per ciascuna procedura, unitamente all’utilizzo da parte dell’amministrazione di altri strumenti di semplificazione e trasparenza, quali il ricorso intensivo alle tecnologie e la pubblicazione sul sito internet istituzionale di tutto ciò che interessa la collettività, contribuisce a rendere i cittadini e le imprese sempre meno “sudditi” della burocrazia. Proprio con l’obiettivo di avere un’amministrazione sempre più trasparente e un cittadino sempre più informato, il provvedimento approvato oggi non si è limitato a dare certezze sui tempi di chiusura delle pratiche, ma ha individuato i casi in cui il privato, anziché chiedere all’amministrazione un’autorizzazione, un nulla osta, o un altro atto di consenso, può presentare una semplice segnalazione certificata di inizio attività che gli consente di iniziare subito l’attività medesima (Scia) e i casi in cui il silenzio dell’amministrazione equivale ad una risposta affermativa (silenzio-assenso).  
   
   
BOLZANO, DALLA GIUNTA: IN DIRITTURA D´ARRIVO LA LEGGE SULL´IMMIGRAZIONE  
 
Bolzano, 10 gennaio 2011 - Accordo raggiunto, in seno alla Giunta provinciale, per quanto riguarda la legge sull’immigrazione. Il testo definitivo verrà approvato lunedì prossimo (17 gennaio), ma l’esecutivo di Palazzo Widmann ha trovato l’intesa sui punti più importanti del provvedimento. "Non vogliamo che si creino società parallele - ha spiegato il presidente Luis Durnwalder - devono esserci diritti e doveri, ma il nostro obiettivo è l’inclusione". Sono 40mila gli stranieri residenti in Provincia di Bolzano, 27mila dei quali provengono da Paesi che non fanno parte dell´Unione Europea. Una risorsa secondo alcuni, un problema secondo altri, di sicuro un tema che necessita di una regolamentazione chiara e precisa. "Gli immigrati presenti in Alto Adige - ha sottolineato Durnwalder - hanno il diritto di essere trattati con dignità, ma hanno il dovere di lavorare, pagare le tasse e rispettare le nostre specificità. Anche in futuro continueranno ad arrivare sul nostro territorio persone provenienti da Paesi stranieri, ma occorre garantire un equilibrio tra domanda e offerta di lavoro, e bisogna mettere in campo progetti specifici per gestire una questione che può diventare delicata". La legge sull´immigrazione, in discussione da diversi mesi da parte della Giunta provinciale, è ormai in dirittura d´arrivo: l´esecutivo ha trovato l´accordo sui punti principali del provvedimento, ma diverse modifiche apportate al documento originario rendono necessaria una riscrittura del testo definitivo che verrà approvato nella seduta di lunedì prossimo, 17 gennaio. "Non vogliamo che si creino delle società parallele tra altoatesini e immigrati - ha spiegato il presidente Luis Durnwalder - perchè questo sarebbe il primo passo verso la ghettizzazione. L´obiettivo, invece, deve essere l´inclusione: gli stranieri devono sapere che la Provincia di Bolzano è un territorio con caratteristiche particolari, e per inserirsi al meglio nella società è bene conoscerle e rispettarle. Dall´altro lato, però, gli altoatesini devono imparare a conoscere meglio la situazione di chi arriva qui per lavorare, perchè è proprio la non conoscenza che rischia di far nascere diffidenze e paure". Dal punto di vista legislativo, il provvedimento prevede la creazione di tre commissioni. Una commissione di coordinamento in grado di dare maggiore uniformità ai programmi elaborati per i vari settori, da quello lavorativo a quello culturale, una commissione anti-discriminazione per sensibilizzare la popolazione locale e vigilae su eventuali episodi di penalizzazione del cittadino straniero a causa della sua origine, lingua o religione; infine una consulta degli immigrati attiva non solo a livello provinciale, ma anche con persone di riferimento a livello di comuni e comunità comprensoriali. Quest´ultimo organo dovrebbe coinvolgere tutte le parti interessate (dagli uffici provinciali ai comuni, dai sindacati alle associazioni e ai datori di lavoro) ed elaborare programmi per favorire l´inserimento in ambito lavorativo e l´integrazione sociale. Su un punto il presidente Luis Durnwalder è stato piuttosto netto: "Molti immigrati - ha spiegato - arrivano in Alto Adige perchè da noi si possono avere prestazioni sociali superiori rispetto al resto d´Italia: questo è un messaggio che in futuro non dovremmo più far passare". A tal proposito la legge prevederà l´obbligo di residenza di cinque anni, dei quali almeno tre lavorativi, prima di poter accedere alle prestazioni sociali provinciali aggiuntive rispetto a quelle già previste a livello statale (ad esempio assegni familiari, sussidio casa, assegnazione alloggi sociali). "Per quanto riguarda i ricongiungimenti familiari - ha aggiunto Durnwalder - la competenza resta dello Stato, che li ha legati al superamento dell´esame linguistico entro un periodo di due anni dall´arrivo in Italia e dalla dimostrazione di aver lavorato per almeno un anno sul territorio nazionale. L´unico margine a disposizione della Provincia è quello relativo alla dimensione minima degli alloggi, più ampia rispetto a quella italiana, e al reddito minimo vitale tenuto conto dei nuovi componenti del nucleo familiare, anche questo maggiore in Alto Adige. Non possiamo negare il ricongiungimento a chi non rispetta i nostri parametri, ma i dati in eccesso non potranno essere presi in considerazione per l´assegnazione di punteggi relativi, ad esempio, all´assegnazione di un nuovo alloggio sociale". Ultimo punto rilevante è quello relativo alla formazione: "Sarà garantito a tutti il diritto di frequentare una scuola - ha concluso Durnwalder - ma chi non ha le competenze linguistiche necessarie dovrà prima frequentare dei corsi che rendano possibile l´inserimento". Corsi di lingua italiana e tedesca sono previsti per tutti i familiari del cittadino straniero: a favorire questa forma di inculsione sarà la figura del mediatore appositamente formato.  
   
   
POLIZIA LOCALE, "LAUREATI" PRIMI 71 UFFICIALI HANNO CONCLUSO IL CORSO DI FORMAZIONE ALL´ACCADEMIA REGIONALE LOMBARDA  
 
Milano, 11 gennaio 2011 - Sono 71 gli ufficiali lombardi che hanno concluso il primo percorso di Formazione dell´Accademia di Polizia Locale e che hanno ricevuto il 22 dicembre scorso gli attestati nel corso di una cerimonia cui hanno partecipato il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni e l´assessore alla Protazione civile, Polizia locale e Sicurezza, Romano La Russa. "E´ il giusto riconoscimento - ha sintetizzato Formigoni - per un risultato brillantemente raggiunto. Ma non deve essere la conclusione di un percorso, bensì lo sprone ad effettuare quel salto di qualità che i cittadini richiedono in teme di sicurezza". Il Corso E L´accademia - Costituisce il primo livello di istruzione e acquisizione di competenze di ruolo e identità. Ha avuto una durata di 240 ore e sono state inserite le attività d´aula con esperienze di servizio. E´ nato dalla volontà di Regione Lombardia di valorizzare il ruolo e le competenze della Polizia Locale. "Rispondere alle richieste legittime di sicurezza dei cittadini - ha proseguito Formigoni - vuole dire, per noi, riconoscere anzitutto quel patrimonio di prossimità e di azione territoriale che ha sempre contraddistinto il vostro Corpo". La Lombardia ha così investito negli anni considerevoli risorse nello sviluppo tecnologico delle polizie municipali e provinciali, ma ha sempre prestato un´attenzione particolare allo sviluppo del capitale umano, "favorendo dei processi di crescita professionali finalizzati a fare delle polizia locali interlocutori qualificati ed affidabili per le comunità di riferimento". "Per questo - ha aggiunto il presidente - abbiamo dato vita a un istituto dedicato alla formazione dei comandanti e dei nostri ufficiali, nel quale potessero essere messe a profitto le esperienze positive maturate in tanti anni di formazione". "Sebbene sia nata da così poco tempo - ha detto ancora Formigoni - possiamo dire che l´Accademia rappresenta già l´eccellenza del sistema formativo per le Polizie locali. È una struttura di alta specializzazione che accompagna nella formazione coloro che sono la chiave del sistema e del modello di sicurezza urbana. E´ altresì un luogo simbolico per creare senso di appartenenza e rafforzare l´identità professionale, senso di appartenenza e di identità". L´accademia vuole essere un luogo in cui confrontarsi su come contribuire nella costruzione di un bene comune anche insieme ad altre Regioni tramite interscambi professionali e culturali. Ecco quindi l´avvio dei seminari di alta formazione in collaborazione con la Scuola della regione Veneto e la Scuola interregionale di Polizia locale dell´Emilia Romagna, Toscana e Liguria, che hanno visto in aula ufficiali e comandanti di regioni diverse. Il Ruolo Della Polizia Locale Oggi - "Rispetto al passato - ha detto La Russa - le sfide che gli operatori devono affrontare sono più numerose e complesse. Necessitano quindi di nuove competenze che l´Accademia è in grado di assicurare in materia di sicurezza urbana, di contrasto alle attività criminali, di vigilanza ambientale e di tutela dei consumatori. Attività delicate e tecnicamente complesse delle quali la conoscenza e la comprensione da parte dei nostri concittadini è forse ancora limitata". Lombardia: La Regione Piu´ Sicura - "Lo dicono i dati - ha spiegato Formigoni - il nostro territorio è uno dei più sicuri. Questo grazie anche alla politica integrata per la sicurezza globale del cittadino che abbiamo intrapreso". Un percorso che è nato dal considerare la sicurezza proprio come un prisma a più facce. Da qui il delicato compito di formare una vera e propria "cultura della sicurezza" che sappia mettere a sistema le competenze e le eccellenze. E´ dunque garantito il sostegno all´Accademia che ha svolto così bene un ruolo così delicato.  
   
   
LAVORO FVG: FABBISOGNO 300 LAVORATORI EXTRACOMUNITARI  
 
Trieste, 11 gennaio 2011 - In seguito all´analisi revisionale sul fabbisogno di lavoratori stranieri in Friuli Venezia Giulia, l´assessore al Lavoro, Formazione, Commercio e Pari opportunità, Angela Brandi, ha proposto alla Giunta regionale di trasmettere alla presidenza del Consiglio dei ministri ed al ministero del Lavoro e delle Politiche sociali una richiesta di fabbisogno complessivo di 300 lavoratori extracomunitari, di cui 100 per lavoro stagionale. Per l´analisi, curata anche quest´anno dall´Agenzia regionale del Lavoro e della Formazione professionale, sono stati utilizzati il modello già sperimentato a partire dal 2006 ed i dati messi a disposizione dai sistemi informativi Excelsior (Unioncamenre - Ministero del lavoro) ed Ergon@t (regionale). La stima per il 2011 delinea due ipotesi: la prima, "di minima", che raccoglie i dati delle imprese che incontrano difficoltà di reperimento a causa della ridotta presenza di candidati e la seconda, "di massima", nella quale viene rappresentata la situazione delle imprese che per l´assunzione non ritengono necessaria un´esperienza lavorativa pregressa specifica. Ai risultati sono stati applicati fattori di correzione, che tengono conto della presenza in Friuli Venezia Giulia di lavoratori extracomunitari, di soggetti qui insediatisi attraverso i ricongiungimenti familiari (mediamente, un cittadino extracomunitario su tre) o giunti da altre Regioni e dei lavoratori comunitari svincolati, in seguito all´allargamento della Ue, dal meccanismo dei flussi d´ingresso. Un ulteriore fattore di correzione tiene conto della componente potenziale italiana colpita dalla crisi e dall´aumentato tasso di disoccupazione e mobilità. Inoltre si è tenuto presente il fatto che alla fine di settembre 2010 i cittadini non italiani in lista di mobilità erano 2.584, di cui 1.986 provenienti da Paesi extraeuropei. Nel settore dell´industria e dei servizi, compreso quello turistico/alberghiero, è stato così individuato un fabbisogno che varia da 128 a 259 unità per un lavoro stabile (a tempo determinato ed indeterminato) e da 22 a 46 unità per lavoro stagionale. Nell´agricoltura il fabbisogno riguarda solo il lavoro stagionale, compreso tra 111 e 167 unità. Il settore domestico e di cura registra un fabbisogno compreso tra le 75 e le 105 unità. Complessivamente quindi in Friuli Venezia Giulia, tenendo conto dei parametri indicati, si rileva un fabbisogno che si aggira tra le 336 e le 577 unità. Nell´intento di superare la logica delle quote di ingresso, la direzione regionale del Lavoro sta inoltre promuovendo, ha confermato Angela Brandi, sia l´istituto del tirocinio formativo e di orientamento, che offrirebbe la possibilità di conversione del relativo permesso di soggiorno in quello per lavoro subordinato, che il titolo di prelazione, che prevede attività di istruzione e formazione nei paesi di origine anche su materie quali la lingua italiana, la tutela e sicurezza sul lavoro e l´educazione civica. Entrambi gli istituti prevedono la possibilità di quote riservate, sempre disponibili, e l´assessore ha assicurato che verrà fatta una specifica segnalazione al ministero del Lavoro e delle Politiche sociali anche a proposito di tale iniziativa. Obiettivo di quest´iniziativa, ha confermato l´assessore, è favorire una mobilità sempre più coerente alle reali necessità del mondo del lavoro locale ed alla migliore qualità del lavoro e dell´integrazione dei lavoratori extracomunitari.  
   
   
CALABRIA, PROGETTO DONNA: DESIGNATI I COMPONENTI DEL COORDINAMENTO  
 
Catanzaro, 11 gennaio 2011 - La Giunta Regionale, nel corso dell’ultima riunione, ha designato i componenti del coordinamento del “Progetto Donna”, progetto istituito con Legge Regionale 19/04/95 n.22 successivamente modificata con la Legge Regionale 02/05/2001 n.7, nominando nell’organismo, Francesca Greco e Rita Anania La Regione con l’istituzione di tale progetto riconosce e da visibilità al pensiero ed alle attività delle donne e sostiene le associazioni femminili calabresi. Il Coordinamento regionale del “Progetto Donna”, avrà il compito di, elaborare un programma di attività da finanziare con i fondi disponibili, proporre progetti e programmi da finanziare con fondi regionali, nazionali e comunitari ed intervenire nei settori del Lavoro, Informazione, Servizi e Cultura. Nel corso della riunione della Giunta particolare soddisfazione ed apprezzamento è arrivato da parte della Vice Presidente, Antonella Stasi, per la designazione delle due componenti, figure qualificate, che sapranno dare un valore aggiunto al grande tema delle associazioni femminili, nella convinzione che l’associazionismo rappresenta chiaramente un volano per la presenza attiva e propositiva della donna all’interno della società. “Auspico che – ha affermato la Vice Presidente, Antonella Stasi- questo nuovo coordinamento nominato, dia nuovo impulso alle attività di Progetto Donna, nel processo di valorizzazione della figura femminile in Calabria e possa arricchirlo dando piena legittimazione alla rappresentanza politica delle associazioni di donne che da tempo rappresentano un reale dialogo, a livello territoriale e regionale, tra le istituzioni, la politica ed il mondo femminile”.  
   
   
CONTRO LO SFRUTTAMENTO E LA RIDUZIONE IN SCHIAVITÙ: "OLTRE LA STRADA", IL PROGETTO DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA, AL PRIMO POSTO NEL BANDO DEL DIPARTIMENTO DELLE PARI OPPORTUNITÀ. DAL 1999 A OGGI SONO 2961 LE PERSONE PRESE IN CARICO  
 
 Bologna, 11 gennaio 2011 – Primo classificato nell’ultimo bando del Dipartimento delle Pari Opportunità in tema di lotta alla tratta e alla riduzione in schiavitù. E’ il progetto presentato dalla Regione Emilia-romagna, che è stato approvato per un valore complessivo di 379.000 euro, di cui 303.200 erogati direttamente dallo Stato. Il progetto regionale, conosciuto come “Oltre la Strada”, è un sistema consolidato di interventi in grado di dare risposte – da Piacenza a Rimini – alle persone vittime di tratta nell’ambito della prostituzione forzata, dello sfruttamento lavorativo, dell’accattonaggio e del coinvolgimento coatto nelle azioni di micro criminalità. “La nostra Regione – sottolinea l’assessore alle Politiche sociali Teresa Marzocchi – è stata la prima a ideare un intervento su tutto il territorio basato su una rete di Comuni e organizzazioni del terzo settore, in grado di intervenire in tutte le fasi di quest’ambito così delicato: l’emersione delle situazioni di riduzione in schiavitù, la prima accoglienza d’emergenza, l’inserimento in percorsi di protezione sociale, il sostegno alla ricostruzione di una autonomia psicologica, economica e lavorativa della persona vittima di tratta”. “Oltre la Strada” è nato nel 1996 e concorre ai fondi stanziati per i programmi di protezione sociale dal Dipartimento delle Pari Opportunità dal 1999, anno in cui fu emanato il primissimo bando. Dal 1999 a oggi “Oltre la Strada” ha preso in carico 2.961 persone, realizzando 6.164 interventi in ambito socio-lavorativo di cui 2.555 sono inserimenti lavorativi veri e propri. Annualmente il ministro competente emana due diversi bandi con cui vengono stanziate risorse per finanziare gli interventi di prima assistenza e quelli successivi di protezione sociale a favore delle persone che intendono sottrarsi alle organizzazioni criminali. In tutti questi anni la Regione ha partecipato a 15 bandi, “ottenendo non solo sempre il finanziamento ma collocandosi anche tra i primi della graduatoria finale. Oggi – conclude l’assessore – all’Emilia-romagna si sono affiancate tante altre Regioni che hanno deciso di impegnarsi nella lotta alle gravi forme di sfruttamento e riduzione in schiavitù. Un fenomeno che, complice anche la grave crisi economica, sta assumendo, specie nel settore lavorativo, dimensioni e dinamiche molto preoccupanti”.  
   
   
TRENTO, PARI OPPORTUNITÀ: I CRITERI PER I CONTRIBUTI 2011  
 
 Trento, 11 gennaio 2011 - Scadranno il 15 febbraio 2011 i termini per la presentazione delle domande di contributo per iniziative che favoriscano la realizzazione delle pari opportunità tra uomini e donne. Oggi la Giunta, su proposta dell´assessore alla solidarietà internazionale e convivenza Lia Giovanazzi Beltrami, ha approvato i criteri e le modalità per la concessione dei finanziamenti. Presentazione domande e scadenza - Dal 15 gennaio al 15 febbraio 2011 è possibile presentare le domande di contributo per iniziative nell´ambito delle pari opportunità tra uomini e donne. Le domande di contributo dovranno essere presentate all’Ufficio per le politiche di pari opportunità della Provincia in via Romagnosi, 5 - 38100 Trento. Ammontare del contributo - Il contributo sarà calcolato sulla base del piano finanziario presentato, non potrà eccedere il tetto del 95% delle spese ammissibili e non potrà essere superiore a 5.000,00 euro. Azioni finanziabili - Il bando prevede il finanziamento di progetti ed iniziative volti al raggiungimento di uno o più dei seguenti obiettivi: diffondere la cultura di genere e delle pari opportunità tra uomini e donne a livello locale; rafforzare, attraverso azioni specifiche, le condizioni e le competenze delle donne; promuovere la consapevolezza ed il superamento degli stereotipi di genere; sostenere la presenza equilibrata di uomini e donne negli ambiti in cui sono sottorappresentati; approfondire e migliorare la conoscenza delle situazioni e condizioni di vita di uomini e donne; ridurre eventuali disparità di genere. Chi può richiedere il contributo - I contributi possono essere richiesti sia da soggetti pubblici che da soggetti privati quali per esempio: associazioni, fondazioni, enti di formazione, imprese e società che abbiano la propria sede legale o operativa in provincia di Trento. Per informazioni: Ufficio per le politiche di pari opportunità 0461 493219, pariopportunita@provincia.Tn.it  A partire da lunedì 3 gennaio 2011 la modulistica sarà on line sul sito: www.Pariopportunita.provincia.tn.it    
   
   
IN CALABRIA ANNUNCIATE INIZIATIVE PER IL REINSERIMENTO LAVORATIVO DI PERSONE CON DISABILITÀ  
 
Catanzaro, 11 gennaio 2011 - L’assessore regionale al Lavoro e Poltiche Sociali Francesco Antonio Stillitani ha annunciato – informa una nota dell’ufficio stampa della giunta regionale – l’imminente pubblicazione di un decreto finalizzato al reinserimento lavorativo di persone con disabilità visive e uditive. Si tratta di un progetto inedito nella regione che prevede tre milioni di euro per realizzare azioni denominate di “Work-experience” in favore di lavoratori portatori di handicap. A questo scopo, sono state utilizzate risorse finanziarie reperite dal Por Calabria e previste nell’ambito dell’Asse Iii “Inclusione Sociale”. Obiettivo specifico è consentire, attraverso percorsi d’integrazione e il reinserimento lavorativo dei soggetti svantaggiati, l’eliminazione di ogni forma di discriminazione nel nostro mercato del lavoro, migliorando le condizioni materiali delle persone con disabilità e delle loro famiglie. Il progetto avrà la durata di dodici mesi e le risorse sono state assegnate sulla base dei parametri percentuali individuati con decreto dipartimentale e così ripartite: Catanzaro 557.100 euro; Cosenza 1.089.300 euro; Reggio Calabria 837.600 euro; Crotone 257.100 euro; Vibo Valentia 258.900 “Si tratta di un contributo importante nelle politiche sociali in Calabria e in particolare in tema di aiuto ai lavoratori con disabilità udivitive e visive”, afferma l’Assessore Francesco Antonio Sillitani. “Tre milioni di euro – aggiunge – che hanno una doppia finalità: creare lavoro e creare lavoro alle persone più svantaggiate. Ma questo progetto fa parte di una più ampia strategia di sostegno alle fasce di lavoratori più deboli e svantaggiati che questa Amministrazione regionale vuole in maniera decisa garantire. Stiamo infatti portando a compimento, dopo l’approvazione in Giunta regionale, l’iter di approvazione in Consiglio regionale di un disegno di Legge sulla non autosufficienza. In questo modo – conclude Stillitani - la Calabria si avvia ad essere al passo coi tempi rispetto al panorama italiano ed europeo, colmando un vuoto significativo in un settore in cui altre regioni hanno da tempo legiferato sul piano della tutela dei diritti dei cittadini”. Questi gli enti che hanno beneficiato dei tre milioni di euro di finanziamento per il reinserimento lavorativo di persone con disabilità visive e uditive: Unione Italiana Cechi di Vibo Valentia, Ente Nazionale Sordomuti di Vibo Valentia, Stella del Sud di San Nicola da Crissa, Ciofs Fp – Centro Italiano Opere Femminili di Soverato, Unione Cechi Ipovedenti di Catanzaro, Coop Sociale Zarapoti di Catanzaro, Coop Araba Fenice di Catanzaro, Coop Sociale Skinner di Reggio Calabria, Ats Dionisio di Reggio Calabria, Coop Rinascita Onlus di Melito Porto Salvo, Coop Sociale mista Arl Onlus di Gioiosa Jonica, Unione Italiana Cechi di Crotone, Cooperativa Sociale Rossano Solidale, Associazione Mondodiversi Onlus di Corigliano Calabro, Orione Associazione no profit di Cosenza, Consorzio Marte e Associazione Progetto Oasi Onlus di Belvedere Marittimo, Unione Italiana Cechi degli Ipovedenti di Cosenza, Irifor Onlus di Cosenza, Associazione Minerva di Corigliano Calabro.