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Notiziario Marketpress di Mercoledì 13 Giugno 2012
Politica
SCHENGEN : I DEPUTATI EUROPEI MOLTO CRITICI RISPETTO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO  
 
Strasburgo, 13 giugno 2012 - I governi europei vorrebbero escludere il Parlamento europeo dalle decisioni riguardanti lo spazio Schengen. Nonostante ciò i deputati non intendono farsi intimorire e minacciano di ricorrere alla Corte europea di giustizia. Martedì mattina, durante la sessione plenaria, i leader politici hanno criticato la presidenza danese del Consiglio dell´Ue, considerando la sua posizione come un attacco ai valori fondamentali dell´Ue. Le negoziazioni tra Stati membri e le altre istituzioni erano ancora in corso quando i ministri dell´Interno e della giustizia degli Stati membri hanno deciso unilateralmente di modificare i criteri di valutazione dello spazio Schengen, il 7 giugno. In questo modo il Parlamento si trova escluso dalle decisioni. Davanti ai deputati europei, il rappresentante della presidenza danese al Consiglio dell´Unione europea, Morten Bødskov, ha assicurato che la decisione degli Stati membri sarebbe unicamente legale e non politica. Ha inoltre richiesto ai deputati di mantenere un approccio di più ampie vedute. Una scelta antieuropea - I capigruppo dei principali gruppi politici non si sono lasciati convincere. Joseph Daul (Partito popolare) ha qualificato la decisione degli Stati membri come "completamente inaccettabile". Hannes Swoboda (Socialisti e democratici) teme che questo decisione "apra le porte al populismo". Ha inoltre messo in guardia: "utilizzeremo tutti i mezzi politici e legali per evitare che questo accada". Guy Verhofstadt (Liberali e democratici) ha insistito sulla possibilità di ricorrere alla Corte di giustizia dell´Ue mentre Rebecca Harms (Verdi) ha accusato i governi di tentare di spostare l´attenzione pubblica lontano dalla crisi. Cornelia Ernst (Sinistra unita) ha denunciato una tendenza "indegna, antidemocratica e antieuropea". Infine il commissario Cecilia Malmström si è espressa "in chiaro disaccordo" con gli Stati membri e ha indicato che "l´ultima parola non è ancora stata pronunciata". Qualche voce discordante - Non tutti la pensano così. Anthea Mcintyre (Conservatori e riformatori) è stata sorpresa tanto dalla decisione degli Stati membri, quanto dall´eccesso di collera "infantile" dei deputati. "La decisione del Consiglio è ragionevole" secondo il deputato olandese Auke Zijlstra (Non iscritti).  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO: GOVERNANCE ECONOMICA: IL "TWO-PACK" DOMINA IL DIBATTITO  
 
Strasburgo, 13 giugno 2012 - Ieri un giorno prima del voto in plenaria sulla nuova legislazione sulla governance economica, nota come ´two-pack´, i deputati hanno colto l´occasione per discutere come migliorare i testi proposti, non solo per ottimizzare la gestione dei deficit e del debito, ma anche per promuovere la crescita economica e un maggior controllo democratico. Il dibattito si è incentrato principalmente su alcune delle modifiche più innovative presentate dal Parlamento alle proposte della Commissione, come ad esempio la creazione di un Fondo europeo di redenzione, finalizzato a mettere in comune una parte del debito pubblico degli Stati dell´eurozona; uno strumento di crescita di circa 100 miliardi di euro per investimenti infrastrutturali; una tabella di marcia per gli eurobond; la protezione giuridica per i paesi sull´orlo del default. Jean-paul Gauzes (Ppe, Fr), relatore per la legislazione sui paesi in forti difficoltà finanziarie, ha dichiarato che se tali regole fossero state in vigore già due anni fa, si sarebbero potuti evitare i problemi che oggi alcuni paesi stanno sperimentando, attraverso l´adozione di un piano d´azione chiaro e rapido, come prevedono le nuove regole. Elisa Ferreira (S&d, Pt), relatrice per il testo che rafforza gli obblighi d´informazione sui bilanci per tutti i governi della zona euro, ha affermato che la normativa deve essere inquadrata in un contesto più ampio di quello delle ristrettezze di bilancio. "Non può esserci solo austerità. Abbiamo bisogno di riequilibrare i nostri obiettivi a breve termine, che non siano solo austerità", ha concluso. Durante il dibattito, la maggioranza dei deputati europei ha chiesto che sia rinforzato l´elemento crescita nella legislazione, anche se diversi deputati del Ppe hanno espresso riserve sulla creazione di un meccanismo d´investimenti in infrastrutture. Alcuni deputati di estrema sinistra hanno affermato che la normativa non è sufficiente e arriva troppo tardi, mentre i conservatori e i deputati più a destra hanno ritenuto che le modifiche alla proposta della Commissione siano andate oltre l´obiettivo originario.  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO: UN RAPPRESENTANTE SPECIALE DELL´UE PER I DIRITTI UMANI?  
 
Strasburgo, 13 giugno 2012 - I deputati dovrebbero votare mercoledì 13 giugno una raccomandazione per designare un rappresentante speciale dell´Ue responsabile per i diritti umani. L´obiettivo è quello di dare maggiore visibilità, efficacia e coerenza in materia alla politica dell´Unione europea. Un mandato forte, indipendente e flessibile: ecco le condizioni necessarie per questo incarico speciale di una durata di due anni e mezzo. Il nuovo rappresentante dovrà incarnare una politica europea per i diritti umani. Incoraggiando il rinforzamento della democrazia, della giustizia internazionale e del diritto umanitario, l´abolizione della pena di morte e la libertà d´espressione. Intervenendo anche nei casi di conflitti armati. Al momento ci sono dieci rappresentanti speciali dell´Ue. Sono responsabili di zone geografiche specifiche come l´Afghanistan, il Medio Oriente, il Sudan, il Sud del Mediterraneo… L´elezione di un rappresentane speciale su una tematica trasversale sarebbe quindi una vera svolta. Il 25 giugno, giorno di una decisione finale - Il deputato spagnolo di centro destra José Ignacio Salafranca, all´origine della posizione del Parlamento europeo, desidera che i parlamentari giochino un ruolo importante nella nomina del rappresentante. Sostiene la candidatura di una personalità riconosciuta a livello internazionale grazie ad un´esperienza di successo nel campo dei diritti umani. La decisione dovrà essere presa dal Consiglio dell´Unione europea (organo rappresentante degli Stati membri) il 25 giugno. Un´audizione dovrebbe essere organizzata dalla commissione parlamentare agli Affari esteri.  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO, VOLONTARIATO: UN "PASSAPORTO DELLE COMPETENZE" PER IL RICONOSCIMENTO DELLE QUALIFICHE  
 
 Strasburgo, 13 giugno 2012 - Il volontariato permette di acquisire competenze e conoscenze che dovrebbero servire alla ricerca di un posto di lavoro o a integrarsi in un particolare percorso formativo. In una risoluzione presentata dall´italiano Marco Scurria (Ppe) adottata martedì, i deputati sostengono la creazione di un "passaporto delle competenze" per facilitare il riconoscimento formale delle esperienze professionali in tutta l´Ue. I deputati chiedono inoltre un aumento dei fondi destinati alle attività di volontariato europee. "L´adozione di questa risoluzione è molto importante perché, fino a pochi mesi fa´, il volontariato era una specie di oggetto misterioso nell´Unione europea (...). In particolare, in tempi di crisi come questi, il volontariato ha avuto un significato speciale per il settore del no-profit. Abbiamo voluto evidenziare il ruolo del volontariato nell´Unione europea", ha affermato il relatore Marco Scurria, durante il dibattito in plenaria a Strasburgo. L´integrazione sociale grazie al volontariato - Il riconoscimento formale delle competenze acquisite durante le attività di volontariato può rappresentare un valore aggiunto per un Cv e dovrebbe facilitare le scelte professionali dei giovani e la ricerca di un impiego, affermano i deputati nel testo approvato. Il passaporto delle competenze potrebbe quindi diventare uno strumento essenziale nel percorso professionale o di formazione degli europei. Le attività di volontariato nelle organizzazioni sportive, culturali, caritatevoli o altro contribuiscono inoltre a rafforzare la solidarietà e l´inclusione sociale. Attraverso la partecipazione a tali attività, le persone con disabilità o gli immigrati potrebbero ricevere un´adeguata assistenza educativa o finanziaria. Finanziamenti stabili per le organizzazioni di volontariato - Il Parlamento esorta le autorità nazionali, regionali e locali a garantire finanziamenti stabili e a fornire incentivi fiscali per le organizzazioni impegnate nel volontariato. I deputati chiedono di dare la priorità alle piccole organizzazioni con budget limitati e alle attività di volontariato transfrontaliere e di facilitare l´accesso ai programmi europei e ai finanziamenti. I deputati infine raccomandano la creazione di un portale europeo centralizzato per aiutare le organizzazioni di volontariato a diffondere informazioni, migliorare la cooperazione e scambiare le migliori pratiche ed esperienze. La risoluzione è stata adottata con 603 voti a favore, 23 contro e 63 astensioni.  
   
   
BANDO DI GARA PER UNO STUDIO SULLE POLITICHE IN MATERIA DI EFFICIENZA DELLE RISORSE PER LA MITIGAZIONE CLIMATICA RELATIVA ALL´USO DEL SUOLO  
 
 Bruxelles, 13 giugno 2012 - La Commissione europea ha pubblicato un bando di gara per uno studio sulle politiche in materia di efficienza delle risorse per la mitigazione climatica relativa all´uso del suolo. La strategia Europa 2020 della Commissione europea e la relativa iniziativa faro sull´efficienza delle risorse ha posto come temi chiave per il prossimo decennio l´efficienza delle risorse e lo sviluppo a basse emissioni di carbonio. Sono necessari significativi miglioramenti in materia di efficienza delle risorse per affrontare con successo la triplice sfida della scarsità delle risorse, il prezzo elevato e la volatilità dei prezzi delle risorse. Al tempo stesso, lo sviluppo a basse emissioni di carbonio implica una graduale riduzione delle emissioni di gas a effetto serra e, in linea di principio, uno sganciamento della crescita economica dalle emissioni di carbonio derivanti dall´uso di fossili. Obiettivo dello studio è indicare un quadro politico adatto a ottimizzare la riduzione delle emissioni di gas serra relative all´uso del suolo e simultaneamente massimizzare la decarbossilazione, promuovendo 4 opzioni principali di mitigazione. Per leggere l´annuncio ufficiale del bando, consultare: Gu S 109 del 9 giugno 2012 http://ted.Europa.eu/udl?uri=ted:notice:180454-2012:text:it:html&src=0    
   
   
EUROREGIONE: OGGI A TRIESTE INCONTRO SU MACROREGIONE ADRIATICO-IONICA  
 
Trieste, 13 giugno 2012 - La convergenza dell´Euroregione Adriatica all´interno della più ampia dimensione della Strategia macroregionale Adriatico Ionica, lo stato di avanzamento del programma Ipa, l´adesione del comune di Ulcinj (Montenegro), gli Open Days 2012 e la Biennale Habitat dell´Adriatico saranno i principali argomenti di discussione alla 7.A assemblea generale dell´Euroregione Adriatica, l´associazione di cooperazione transnazionale costituita da Regioni ed Enti locali che si affacciano sul Mare Adriatico e che domani, nella sala Rossa della Camera di Commercio di Trieste, definirà il proprio ruolo nel nuovo quadro di riferimento integrato dell´Unione europea. All´evento, sostenuto dalla Regione, prenderanno parte anche il presidente del Friuli Venezia Giulia, Renzo Tondo, e l´assessore alle Relazioni internazionali e comunitarie, Elio De Anna, assieme a molti rappresentanti istituzionali delle realtà italiane, croate, montenegrine, albanesi coinvolte, compreso il presidente del Molise, Michele Iorio.  
   
   
FVG AL CENTRO STRATEGIE MACROREGIONE ADRIATICO-IONICA  
 
Trieste, 13 giugno 2012 - Non solo all´incrocio tra il Corridoio Mediterraneo e quello Baltico Adriatico (cioè tra due dei maggiori assi di trasporto che l´Unione europea si appresta a varare adottando l´iniziativa "The Connecting Europe Facility", che rappresenterà l´ossatura finanziaria delle Reti transeuropee dei trasporti 2014-2021) ma il Friuli Venezia Giulia è anche al centro degli interessi delle tre grandi "strategie" definite o in via di definizione da parte della Ue per la cooperazione territoriale comunitaria nel Sud-est dell´Europa. In questa parte d´Europa, come ieri è stato evidenziato nel corso del seminario di ieri promosso a Trieste d´intesa tra Commissione europea, ministero italiano degli Affari esteri e Regione Friuli Venezia Giulia - con la partecipazione degli assessori alle Relazioni internazionali e comunitarie, Elio De Anna, ed alle Infrastrutture, Riccardo Riccardi - con la creazione delle macroregioni Baltica, di quella Danubiana e di quella Adriatico-ionica , "naturale prosecuzione proprio della direttrice ferroviaria baltico-adriatica", ha osservato lo stesso De Anna, il Friuli Venezia Giulia viene ad assumere una rilevanza strategica nell´Europa a 27 e nelle prospettive di allargamento verso l´area balcanica. La grande "regione" adriatico-ionica, che riguarderà 8 Paesi, di cui tre già partner Ue (Italia, Slovenia e Grecia), e per la parte nazionale tutte le regioni italiane bagnate da questi due mari (dal Friuli Venezia Giulia alla Sicilia) risulterà dunque fondamentale per il Friuli Venezia Giulia e per il suo sviluppo, per tanti versi legato all´economia del mare ed a nuove politiche marittime. Come indicato dall´assessore De Anna e dal direttore Ue per gli Affari marittimi Monique Pariat, la nuova macroregione (il "lancio ufficiale" di questa strategia è prevista per il prossimo novembre) avrà tra le sue priorità la crescita e l´occupazione, la protezione ambientale, un´attività di pesca "responsabile e sostenibile", lo sviluppo della cosiddetta "blue growth", cioè turismo, ricerca ed innovazione in campo marittimo, nonché l´incremento di un trasporto via mare adeguato agli standard europei. Controlli e sicurezza diventano quindi fattori di competitività anche per i porti dell´Adriatico e per gli scali del Friuli Venezia Giulia, ha osservato Riccardi, che ha indicato nella macroregione Adriatico-ionica "un´opportunità che va colta e che per la nostra regione va indirizzata e proiettata verso l´Europa centrale". Oggi la seconda giornata del seminario vedrà gli interventi del presidente della Regione Renzo Tondo, del sottosegretario agli Esteri Marta Dassù, del presidente del Molise Michele Iorio e del vicepresidente dell´Abruzzo Alfredo Castiglione, del viceministro agli Esteri della Croazia Josko Klisovic e del sottosegretario di Stato sloveno agli Esteri Igor Sencar, mentre il commissario europeo per le Politiche marittime, Maria Damanaki, interverrà in videoconferenza.  
   
   
SISMA/LOMBARDIA SCESI A 1100 GLI OSPITI NELLE STRUTTURE D´ACCOGLIENZA  
 
 Milano, 13 giugno 2012 - Si è più che dimezzato il numero delle persone che sono ancora ospitate nelle strutture di accoglienza allestite dalla Protezione civile nei Comuni del Mantovano colpiti dal sisma. "A oggi infatti - spiega l´assessore regionale alla Protezione civile, Polizia locale e Sicurezza Romano La Russa - sono 1.102, contro le oltre 2.400 che avevamo ospitato nelle scorse settimane". "Senza dubbio - prosegue La Russa - un bel segnale per queste persone. Un grosso ringraziamento va quindi a tutti i volontari, i tecnici e i vigili del fuoco che ogni giorno hanno fatto decine e decine di controlli sugli alloggi, per verificarne l´agibilità. Se queste persone possono far rientro nelle loro case lo si deve anzitutto a loro". Strutture Di Accoglienza - Sono ancora attive sul territorio della provincia di Mantova 14 strutture di accoglienza in 12 Comuni, 2 delle quali sono quelle gestite direttamente da Regione Lombardia, attraverso la Colonna mobile regionale (Moglia) e le Colonne mobili provinciali (Bs, Cr, Mn, Mi, Mb, Pv) (San Giacomo delle Segnate) e le rimanenti gestite direttamente dai sindaci. Sei strutture sono in fase di chiusura (Felonica 02 e 03, Poggio Rusco 01 e 02, Pegognaga e San Giovanni del Dosso). I 1.102 ospiti rimasti nei campi sono così distribuiti: Felonica: 18 (2 campi/strutture) - Gonzaga: 165 - Moglia: 288 - Pegognaga: 107 - Poggio Rusco: 130 (2 campi/strutture) - Quingentole: 13 - Quistello: 60 - San Giacomo delle Segnate: 234 - San Giovanni del Dosso: 23 - Sermide: 13 - Suzzara: 45 - Virgilio:6. 767 Scosse Dal 19 Maggio - Dalle ore 9 del 29 maggio, giorno della scossa di magnitudo 5,8 della scala Richter, si sono registrate 767 scosse nella zona della Pianura padana-emiliana-veneta. Di queste, 3 hanno avuto magnitudo superiore a 5 Richter (due scosse il 29/05 di M 5,3 e 5,2; una il 03/06 di M 5,1); 12 comprese tra M 4 e 5 Richter (l´ultima di M 4.3 alle ore 03.48 di questa mattina); 97 comprese tra M 3 e M 4 Richter. Centro Coordinamento Territoriale - Il 2 giugno, a supporto del responsabile dell´attuazione degli interventi, è stato istituito a Moglia il Centro di coordinamento territoriale (Cct), con funzioni sanitarie, di assistenza alla popolazione, di verifica statica degli edifici e di volontariato. Il Cct ha avviato con ciascuno dei Comuni interessati la verifica per le eventuali necessità di sistemazioni a medio termine della popolazione sfollata, nell´ottica di arrivare in breve tempo alla riorganizzazione delle strutture di accoglienza, mantenendo operative le 4-5 più significative. Dicomac - Con l´Ordinanza del 2 giugno 2012 è stata istituita anche, da parte del Dipartimento nazionale di Protezione civile, la Direzione di comando e controllo (Di.coma.c), che opera a Bologna per il coordinamento delle componenti e delle strutture del Servizio nazionale della Protezione civile, al fine di assicurare gli interventi sui territori interessati nelle Regioni Emilia Romagna, Lombardia e Veneto. Volontariato - Sul territorio sono operativi ancora 222 volontari appartenenti alle Colonne mobili regionali, a quelle provinciali e ai gruppi comunali. A disposizione hanno 61 mezzi. Verifiche Di Agibilità Degli Edifici - La scorsa settimana, grazie alle 7 squadre di tecnici rilevatori quotidianamente, sono stati effettuati 413 sopralluoghi. Verifiche Ambientali - Arpa Lombardia ha programmato la verifica degli impianti industriali con particolare attenzione alle aziende a rischio di incidente rilevante. Non si sono avuti rilasci ambientali a causa delle scosse sismiche. Attività Sanitaria - Fino a domani saranno attive 5 postazioni di continuità assistenziale per il Distretto di Ostiglia (Ostiglia, Quistello e Sermide) e per quello di Suzzara (San Benedetto Po e Suzzara). Prosegue anche l´intervento del personale del Consultorio familiare dell´Asl (psicologo, assistente sociale, ostetrica), che è presente tutti i giorni, dal lunedì al venerdì, presso gli appositi spazi allestiti in ciascun campo. Attività Veterinaria - Personale dei Distretti veterinari visita i caseifici e i magazzini danneggiati dal sisma, per fornire indicazioni sui criteri igienico-sanitari da applicare nella fase di destinazione delle forme danneggiate. Il Distretto veterinario di Quistello fornisce agli allevatori che devono spostare animali, a causa dei danni subiti dalle strutture di ricovero, indicazioni sulle modalità da seguire, per garantire il rispetto dei requisiti e il mantenimento delle qualifiche sanitarie.  
   
   
TERREMOTO/EMILIA OSPITALITÀ DAGLI AGRITURISMI PER I CITTADINI SFOLLATI  
 
Bologna, 13 giugno 2012 - Anche gli agriturismi emiliano-romagnoli offrono la loro ospitalità alle popolazioni colpite dal terremoto per trascorrere un periodo lontano dai disagi e dalle paure, in una delle tante strutture esistenti in regione. Dopo la convenzione stipulata con Federalbeghi, Assohotel e Unindustria, l’Agenzia regionale di protezione civile ha proposto la stessa collaborazione anche con le quattro associazioni che riuniscono i circa mille agriturismi emiliano-romagnoli: Agriturist Emilia-romagna, Associazione regionale Terranostra, Confederazione italiana agricoltori e Coopagri Emilia-romagna. L’offerta è rivolta alle persone sfollate residenti nelle aree colpite dal sisma, attualmente ospitate nei centri di assistenza, con l’abitazione inagibile o comunque in attesa di verifica e prevede un trattamento di pensione completa o a scelta dell’interessato di pernottamento e prima colazione. I costi (40 o 25 euro pro capite nei due casi) verranno coperti dall’Agenzia regionale di protezione civile. La convenzione ha una durata di un mese a partire da oggi , ma potrà essere rinnovata - in questa prima fase - fino al 21 luglio. Le persone interessate devono rivolgersi al comune di residenza per richiedere l’assegnazione dei posti disponibili come previsto dalle indicazioni operative emanate dal direttore dell’Agenzia regionale della protezione civile.  
   
   
RICOSTRUZIONE POST TERREMOTO, A FABRIANO VISITA DEL MINISTRO BARCA PER APPROFONDIRE IL “MODELLO MARCHE”.  
 
Ancona, 13 giugno 2012 - Il ministro per la Coesione Territoriale, Fabrizio Barca, ha visitato Fabriano e la frazione Belvedere per approfondire il “modello Marche”, sperimentato nella ricostruzione post terremoto del 1997. Iniziato il 26 settembre, il sisma aveva danneggiato 22 mila edifici privati, 2.385 edifici monumentali, 1.336 edifici pubblici, 341 infrastrutture e causato 213 dissesti idrogeologici. Le abitazioni evacuate furono 3.687. In un decennio le Marche hanno completato la ricostruzione: “Un vero record per il nostro Paese - ha commentato il presidente della Regione, Gian Mario Spacca - Al ministro abbiamo presentato tecnicamente le modalità con cui questo è avvenuto, sottolineando che il modello funziona soltanto se c’è una grande condivisione delle procedure e grande coesione sociale. Una ricostruzione avvenuta senza incidenti sul lavoro, a testimonianza di come tutto sia stato realizzato con competenza e responsabilità”. Secondo il ministro Barca, “non c’è stata, in Italia, una capacità sistematica di sedimentare e attingere dalle esperienze precedenti gli elementi più interessanti per offrirli alla riflessione. C’è un accumulo di conoscenza e la stessa ricostruzione de L’aquila ha dimostrato, in alcuni settori (ad esempio il trattamento delle seconde case ) di sapere apprendere dai terremoti precedenti. Questo deve avvenire, però, in maniera sistematica in tutte le situazioni, tenendo conto dei successi e degli insuccessi delle esperienze precedenti”. Nelle Marche, come in Umbria, ha detto il ministro, “abbiamo assistito a una ricostruzione che ha consentito di mantenere insieme le persone sul territorio. Sono state adottate soluzioni semplici e rapide, che hanno valorizzato la responsabilità dei sindaci”. A Fabriano il ministro ha incontrato il sindaco Giancarlo Sagramola e i protagonisti della ricostruzione. Presente l´assessore regionale Luigi Viventi che ha sottolineato come, quanto realizzato nelle Marche, possa essere utile e di esempio per gestire il sisma in Emilia. Mario Conti (responsabile del coordinamento amministrativo della ricostruzione post terremoto) ha illustrato i punti essenziali del modello Marche: tutte le strutture della Regione mobilitate (“Non abbiamo costituito un unico Ufficio terremoto”), due sportelli operativi sul territorio (a Fabriano e Muccia, “per essere vicini ai cittadini”), delegificazione delle procedure (“Atti amministrativi scritti insieme agli enti locali”), costituzione di un conto vincolato (tracciabilità bancaria della documentazione di spesa), finanziamenti sulla base dei fabbisogni di cassa coerenti alle esigenze effettive. Venanzio Rocchetti (già sindaco di Serravalle di Chienti) ha sottolineato “la piena collaborazione tra Regione ed enti locali che ha guidato la ricostruzione”, mentre Roberto Sorci (già sindaco di Fabriano) ha ribadito come l’applicazione di un modello Marche, basato sui consorzi e i piani di recupero, abbia consentito di ricostruire in dieci anni. “Quello che ci ha differenziato dall’Umbria, con cui abbiamo condiviso questa esperienza drammatica del terremoto – ha concluso Spacca – sono state le modalità operative adottate. Rispetto alla loro ricostruzione, gestita con leggi dell’Assemblea legislativa, noi abbiamo proceduto con leggi cornice emanate dal Consiglio, applicate poi con atti amministrativi che hanno garantito una maggiore flessibilità di gestione e una migliore appropriatezza rispetto alle diverse situazioni dei territori”. Nel corso della visita il presidente Spacca ha inoltre approfondito con il ministro Barca il progetto della Macroregione, illustrandone le ultime tappe e la prospettiva al 2014, quando, con la presidenza di turno della Ue all’Italia, è prevista la formalizzazione. Il presidente Spacca ha poi parlato con il ministro dell’emergenza neve e dei gravi danni subiti dal territorio regionale nel febbraio scorso, richiamando l’attenzione sulla necessità del sostegno alle comunità colpite.  
   
   
ABRUZZO, RICOSTRUZIONE: CHIODI, GIA´ 1 MLD PER RIPRESA ECONOMICA CON MINISTRO BARCA. PRIMA POSSIBILE FINE COMMISSARIAMENTO  
 
 L´aquila, 13 giugno 2012 - "Stiamo pensando ad un modello di governance il più funzionale possibile per i Comuni del ´cratere´ sismico, perché riteniamo che la fase commissariale debba finire al più presto. E´ ora di tornare alla gestione ordinaria; il Commissario oggi non serve più, essendo il suo compito quello di avviare la ricostruzione, non di farla. Missione ampiamente compiuta". Così il presidente della Regione Abruzzo, Commissario delegato per la Ricostruzione, Gianni Chiodi, affiancando il ministro per la Coesione territoriale, Fabrizio Barca, in una conferenza stampa, all´Aquila, convocata per illustrare lo stato dell´arte degli interventi post terremoto. Che, per inciso, stando ai dati snocciolati dal Ministro (e frutto di un lavoro corale) evidenziano una generale accelerazione dei processi di recupero edilizio, economico, sociale. Il Governatore, a margine del discorso esplicativo di Barca, ha soffermato la sua attenzione soprattutto su "quello scenario indefinito" degli aiuti che il Governo nazionale e la Regione Abruzzo hanno assicurato al sistema economico del "cratere" aquilano. "Voglio chiarire - ha puntualizzato subito Chiodi - perché sentiamo troppo spesso dire, con una recrudescenza a seguito delle vicende dell´Emilia, che non ci sarebbe stato un adeguato sostegno ad imprese e famiglie, colpite oltremodo dalla crisi internazionale". Il Presidente/commissario, entrando nel dettaglio di "misure scaglionate nel tempo", ma di cui "non si è mai parlato", ha citato i 90 milioni di euro di recente stanziati dal Governo; i circa 100 milioni per il ristoro danni alle imprese; gli 83 del Fesr Abruzzo per il rilancio delle aree produttive. "Non si è mai tenuto nella giusta considerazione - ha fatto notare ancora Chiodi - l´aiuto forse ´più diretto´ degli altri che ha dato la possibilità agli aquilani di restituire il 40 per cento delle tasse, non pagate nel periodo del post sisma, in dieci anni. Il tutto con effetto immediato sui bilanci delle imprese, attraverso l´emersione di voci attive, con capacità di capitalizzazione, in quanto utile e peraltro non tassabile". Facendo una sottostima, il Presidente ha parlato di un gettito di circa 600 milioni di euro, "con una formulazione normativa estesissima, che Marche ed Umbria non hanno avuto" e che "si sommano ai 500 milioni stanziati per favorire il sistema imprenditoriale". Conclusione: circa un miliardo che lo Stato ha messo a disposizione per il rilancio del sistema economico aquilano, "provato" contemporaneamente da terremoto e crisi mondiale. Chiodi ha fatto riferimento altresì al settore edile con "un miliardo e mezzo a disposizione per l´apertura dei cantieri". "L´aquila ? ha concluso ? è la zona dell´Italia dove le prospettive occupazionali e di crescita per le costruzioni sono maggiori". Quanto al futuro della Ricostruzione, al cambio di governace, alla nascita di nuovi organismi tecnici o di coordinamento, il presidente Chiodi ed il ministro Barca si sono riservati di fare chiarezza nel corso di un´assemblea pubblica in programma venerdì prossimo, 15 giugno, nel cuore della città.  
   
   
EXPO, FORMIGONI: NECESSITA DI UNA GOVERNANCE ADEGUATA  
 
Milano, 13 giugno 2012 - Un evento straordinariamente complesso come l´Expo ha bisogno di una governance adeguata. Per questa ragione il presidente della Regione Lombardia e commissario generale di Expo 2015 Roberto Formigoni ha chiesto ieri al commissario straordinario Giuliano Pisapia di revocare le sue dimissioni presentate la scorsa settimana al Governo italiano. "Se viene a mancare un pilastro fondamentale come il commissario straordinario - ha detto Formigoni - non mi presterò a operazioni di facciata, riservandomi di valutare la situazione: non voglio mentire né ai cittadini italiani né a quelli di tutto il mondo, ai quali fino a ora ho potuto garantire che le cose procedono bene. Ma se viene a mancare un pezzo di governance...…". Lavori In Perfetto Orario - All´incontro del Bie Formigoni ha ribadito come, fino a oggi, la governance messa in campo per l´Expo abbia "funzionato, tanto è vero che sono state sbloccate molte questioni assai delicate. La collaborazione tra i due commissari è stata molto buona e ha rappresentato tutte le forze politiche presenti sul territorio: per questa ragione all´Assemblea generale ho potuto rappresentare un quadro positivo, annunciando che i lavori per la realizzazione di tutte le opere stanno procedendo in perfetto orario e stiamo preparando una grande Expo". Lo stato di avanzamento delle opere ha ricevuto i complimenti del presidente del Bie Ferdinand Nagy, del segretario generale Vicente Gonzales Loscertales e di tutti i componenti dell´assemblea generale del Bie presenti a Parigi. Pisapia Ritiri Le Dimissioni - L´annuncio delle dimissioni del commissario straordinario muta, tuttavia, il quadro: "Il sindaco di Milano - ha spiegato Formigoni durante la conferenza stampa convocata a Milano al rientro dal Bie - è una pedina fondamentale: chi può fare il commissario straordinario se non il sindaco di Milano, dovendo prendere decisioni che riguardano la città?". Come ha fatto il presidente Monti, anche Formigoni ha chiesto a Pisapia "di revocare le sue dimissioni: mi auguro che si vada in questa direzione. Invito, dunque, Pisapia a riconsiderare la sua situazione e a ritirare le sue dimissioni: è un impegno gravoso, ma del commissario straordinario abbiamo bisogno e la figura del sindaco è quella più indicata per farlo". Governo Vicino All´expo - Se il sindaco confermasse le dimissioni nei prossimi giorni, Formigoni ha già annunciato che sentirà il presidente del Consiglio: "Dovremo trovare una soluzione alternativa, ma non sarà facile e non so neppure se sarà possibile. Abbiamo bisogno che il Governo ci sia più vicino, ma voglio anche dire che, finora, la collaborazione è stata buona e che il Governo ha confermato gli impegni. Chiamare a responsabilità il Governo non significa abdicare alle proprie responsabilità". E dal Governo - ha precisato Formigoni - il presidente della Regione Lombardia ha ricevuto l´incarico di commissario generale: "Non l´ho ricevuto dal Consiglio regionale: come commissario generale rappresento il Governo nazionale, davanti ai Paesi del mondo che aderiscono al Bie". Condizioni Future Da Valutare - Con le dimissioni di Pisapia - ha proseguito Formigoni - "la governance è zoppa: andavamo avanti su due gambe. Se viene meno la gamba del commissario straordinario, è chiaro che la sola gamba del commissario generale non basta. Se Pisapia persistesse nelle sue intenzioni, mi riservo di valutare: non voglio mentire né ai cittadini italiani né a quelli europei". Necessario Equilibrio Politico - Per portare a successo l´Expo occorre, tra le altre cose, una governance equilibrata anche "dal punto di vista politico, affiatata e capace di assumersi fino in fondo le sue responsabilità. Pisapia e Formigoni garantivano un equilibrio politico: l´Expo va avanti se tutte le Istituzioni e tutte le forze politiche del territorio lo sostengono. Se la parte politica che governa Milano si sfila, difficilmente riusciremo a garantire il successo dell´Expo".  
   
   
PATTO REGIONALIZZATO: POLVERINI CONSEGNA EURO D’ORO A PROVINCIA RIETI E SAN FELICE CIRCEO PER IL SECONDO ANNO TUTTI GLI ENTI LOCALI DEL LAZIO HANNO RISPETTATO IL PATTO STABILITÀ  
 
 Roma, 12 giugno 2012 - Alla Provincia di Rieti e al comune di San Felice al Circeo il ‘Premio Euro d’Oro’ per i risultati conseguiti con il Patto regionalizzato 2011. A consegnare il riconoscimento la presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, durante la presentazione, insieme agli assessori regionali al Bilancio, Stefano Cetica, e ai Rapporti con gli Enti locali, Giuseppe Cangemi, dei risultati del 2011 e delle novità 2012 del Patto regionalizzato. Istituito nel 2011 dalla Regione, il Premio Euro d’Oro è stato assegnato in questa seconda edizione alla Provincia di Rieti che ha ceduto la quota più importante di patto dell’intera Regione, 12 milioni di euro, “effettuando un’ottima programmazione del proprio patto di stabilità”, mentre San Felice al Circeo è stato, tra i Comuni, quello che ha utilizzato al 100% la quota ricevuta dalla Regione “effettuando una gestione del patto di stabilità in sintonia con lo spirito del patto regionalizzato”. Per quanto riguarda i risultati del Patto regionalizzato 2011, per il secondo anno consecutivo tutti gli enti locali del Lazio hanno rispettato il patto di stabilità, utilizzando interamente le quote di patto che la Regione e gli enti cedenti hanno messo a disposizione ed evitando così di incorrere in pesanti sanzioni. L’impegno della Regione Lazio per tutti gli enti locali del territorio è stato nel 2011 di 450 milioni di euro (nel 2010 erano stati 300 milioni), di cui 210 milioni di euro (152 milioni nel 2010) di quota di patto di stabilità, che rappresentano una maggiore capacità di spesa per il territorio, destinata al pagamento delle spese per investimenti, i cui diretti beneficiari sono i cittadini e le imprese della Regione; 190 milioni di euro (148 milioni nel 2010) di cassa erogata, negli ultimi mesi del 2011, ai comuni con più di 5.000 abitanti ed alle province; 54 milioni di euro di pagamenti, effettuati negli ultimi mesi del 2011, in favore delle comunità montane, delle unioni dei comuni e dei “piccoli comuni”, che non sono soggetti al patto di stabilità ma che l’amministrazione regionale ha deciso di includere all’interno del ‘sistema’ patto regionalizzato. In particolare nel 2011 gli enti locali soggetti a patto sono stati 131, tra questi il Comune di Roma al quale la Regione, in linea con quanto prevede la legge su Roma Capitale, ha provveduto alla cessione di una quota aggiuntiva di patto di stabilità, rispetto a quella già prevista per tutti gli altri enti locali, di 50 milioni di euro. Il Lazio, inoltre, è l’unica regione in Italia in cui il 25% degli enti locali soggetti alla disciplina del patto di stabilità è stato cedente, mettendo a disposizione di altri enti locali le rispettive quote di patto per un totale di 33 milioni di euro. Per quanto riguarda il nuovo patto regionalizzato 2012, i cui lavori tecnici partiranno nei prossimi giorni, ci saranno delle novità in merito alla premialità regionale ed alla gestione del patto orizzontale nazionale. Inoltre, dal 2013 saranno soggetti al patto di stabilità anche i Comuni con popolazione superiore ai 1.000 abitanti.  
   
   
VENDOLA SUL BILANCIO APPROVATO: "CONTI SEMPRE PIÙ VIRTUOSI PER LA PUGLIA"  
 
Bari, 13 giugno 2012 - “Conti sempre piu virtuosi per la Puglia”. Così il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola incontrando i giornalisti, insieme con l’assessore al bilancio Michele Pelillo, al termine della seduta di Giunta che ha approvato il rendiconto 2011 e l’assestamento di bilancio 2012. “Quello che abbiamo approvato – ha aggiunto Vendola – è un bilancio consuntivo che rappresenta un’anomalia in positivo, con una Puglia che riesce a liberarsi, di anno in anno, di una parte del suo debito consolidato storico, con conseguente apprezzamento anche da parte delle agenzie di rating internazionale. Non solo. Tutte le aziende partecipate dalla Regione Puglia, caso più unico che raro in Italia hanno bilanci prevalentemente in attivo e infine questo bilancio rappresenta un’anomalia perché in un momento di assoluta ristrettezza, noi riusciamo a dare segnali positivi alla società pugliese”. “È un bilancio che, in epoca di crisi e di grande disagio economico, cerca di dare coraggio e speranza alla società pugliese – ha spiegato Vendola – dando per esempio sostegno al sistema universitario, al collasso a causa dei tagli romani, oppure dando sostegno allo sforzo della città di Taranto per alleviare la condizione di dolore legata all’inquinamento e alle patologie derivate dall’inquinamento industriale”. Per quanto riguarda poi il coinvolgimento per la prima volta dei sindacati nella consultazione sulla manovra di bilancio, Vendola ha detto che “quando le condizioni di contesto diventano difficili e il rischio è quello di un precipizio verso la povertà, occorre vivere la concertazione come un dovere assoluto perché più sono gli attori che portano la propria conoscenza e la propria sensibilità e più le scelte del decisore politico si fanno adeguate alla sfida che abbiamo di fronte”. Sulle scelte poi del governo tecnico anche in materia di tagli dei trasferimenti e sulla possibilità di abbassamento delle tasse, Vendola ha aggiunto che “abbiamo l’obbligo di coprire con la coperta della regione tutti quei ceti sociali e quelle figure socialmente vulnerabili e deboli che sono state denudate, prima dal governo Berlusconi e poi dal governo Monti che hanno proceduto a tagliare i trasferimenti indirizzati alla protezione sociale. La tassazione – ha spiegato Vendola – ha sempre avuto per noi una finalizzazione esplicita come è stato per l’Irba, l’imposta sulla benzina con la quale abbiamo coperto l’improvvisa scopertura di tutta la geografia della non autosufficienza. Se il governo – ha detto infine Vendola – ci taglia i fondi, il mio impegno è coprire esigenze sociali che sono di giorno in giorno più esplosive e continuare quindi a garantire le risorse per quei settori fondamentali della vita sociale”.  
   
   
PUGLIA: RENDICONTO 2011 E VARIAZIONE BILANCIO 2012  
 
Bari, 13 giugno 2012 - La Giunta ha approvato lo schema di disegno di legge sull’assestamento di bilancio e la prima variazione al bilancio 2012. Insieme alla variazione, è stato approvato il rendiconto 2011. L’assessore al Bilancio Michele Pelillo e il presidente Vendola hanno illustrato i provvedimenti previsti dal rendiconto e dallo schema di legge durante una conferenza stampa. “Come è consuetudine – ha spiegato Pelillo – anche quest’anno insieme al rendiconto 2011 approviamo l’unica variazione al bilancio che prevediamo per il 2012. Sicuramente il rendiconto è il documento più importante, dal punto di vista tecnico, amministrativo e politico. Abbiamo redatto una relazione completa, esplicita e precisa che va ad analizzare tutto quello che è successo nel 2011, che è stato un anno felice e importante, di grande rilievo per i conti della Regione che sono a posto. In Italia non c’è una regione – a parte la Lombardia – che abbia un rating più alto del nostro, che corrisponde a quello dello stesso Stato italiano. La Corte dei conti ci ha già rivolto apprezzamenti espliciti e lo stesso esercizio 2011 è stato migliore di quello del 2010. E la stessa Corte dei conti analizzerà il documento che abbiamo approvato oggi. Nella relazione abbiamo affrontato la questione del patto di stabilità: solo grazie all’intervento della Regione abbiamo salvato 52 comuni e tre province dal dissesto. Ci sono particolari in più sulla transazione con Merrill Lynch: nella relazione sono esplicitati particolari che non potevamo precisare all’epoca della transazione, come il livello di esposizione della Regione con titoli a rischio default come quelli greci. Ci sono inoltre dati sul patrimonio regionale e sulle entrate fiscali, già illustrati precedentemente”. Pelillo ha poi parlato dell’assestamento/variazione: “Si tratta di una piccola manovra, più tecnica che politica. Il piccolo assestamento ha registrato congrue modifiche fisiologiche. I principali punti sono stati: le risorse per la stabilizzazione del personale ex Sma in Arif: proseguendo la lotta alla precarietà sono stati stanziati otto milioni di euro per l’assunzione di operai forestali e irrigui. Inoltre per la terza volta interveniamo a favore del sistema universitario pugliese, con cinque milioni per gli atenei. Ci sono due milioni di contributo straordinario per la Fondazione Petruzzelli e un intervento straordinario per la Asl di Taranto per la lotta alla mobilità passiva: la Asl jonica è quella più in sofferenza per l’esodo dei pazienti in strutture fuori dalla provincia. Il Dg avrà a disposizione 8 milioni in più per l’acquisto di prestazioni sanitarie supplementari”. La palla ora passa al Consiglio per l’approvazione in Aula, Pelillo ha poi ringraziato il personale e i dirigenti dell’assessorato per il lavoro svolto.  
   
   
NORDEST NEL MONDO CON EVENTO 21-22 GIUGNO IN FVG  
 
 Trieste, 13 giugno 2012 - Individuare gli scenari macroeconomici, definire le tendenze dei mercati nel lungo periodo, promuovere il Made in Italy all´estero ed aiutare il tessuto imprenditoriale del Nordest nel processo di internazionalizzazione. Sono questi gli obiettivi della due giorni di lavoro in programma a Villa Manin e Pordenone il 21 e 22 giugno prossimi, che vedranno protagoniste le aziende in un confronto con i diplomatici commerciali e delegati economici delle ambasciate di oltre venti sedi diplomatiche estere in Italia. Alla presenza del ministro per lo Sviluppo Economico, Corrado Passera, dei due presidenti regionali, Renzo Tondo e Luca Zaia, nonché del massimo rappresentante della Provincia Autonoma di Trento, Lorenzo Dellai, verrà dato corpo ad un confronto dal quale possano emergere indicazioni utili per nuove opportunità di business al difuori dei confini nazionali. I dettagli dell´iniziativa sono stati presentati ieri a Pordenone nel corso di una conferenza stampa svoltasi nella sede di Finest, la finanziaria del Friuli Venezia Giulia che da oltre 20 anni si occupa di assistere le aziende nel loro sviluppo all´estero. Il tutto sotto la regia della direzione regionale alle Relazioni internazionali, rappresentata oggi dall´assessore Elio De Anna, che ha evidenziato come questa iniziativa si inserisca nel programma di apertura di nuovi canali diplomatici all´estero per consentire alle imprese di allargare il proprio ambito commerciale. Si comincerà quindi giovedì 21 a Villa Manin di Passariano, dove verranno passati in rassegna gli strumenti istituzionali e diplomatici a disposizione delle aziende per aiutare il tessuto imprenditoriale del Nordest. Inoltre, una particolare attenzione sarà rivolta alla promozione del Made in Italy all´estero, alle ultime soluzioni informatiche sviluppate dal Ministero per assistere le piccole e medie imprese e al ruolo dell´Unione europea all´apertura dei nuovi mercati. Il giorno successivo, in fiera a Pordenone, saranno le aziende stesse a diventare le vere protagoniste dell´incontro. Nei padiglioni della Spa di viale Treviso si entrerà nei dettagli delle opportunità dei singoli paesi attraverso una serie di incontri bilaterali con i diplomatici commerciali e i consiglieri economici di oltre 20 ambasciate estere in Italia "In una provincia come quella di Pordenone ad alta vocazione all´export - ha detto De Anna - iniziative come queste consentono di rafforzare e ampliare le opportunità commerciali al di fuori dei confini nazionali. Ecco perché la nostra regione cercherà di ampliare i canali diplomatici nel resto dell´Europa ed in particolare nell´area balcanica perché quest´ultima costituisce la naturale porta di ingresso in altri grandi mercati come quello turco e del Sudest della Russia". "Le aziende del Friuli occidentale, come del resto anche quelle altre tre province, hanno saputo per tempo cambiare rotta, passando dalla delocalizzazione degli anni ´90 all´internazionalizzazione delle imprese", ha concluso De Anna. Il presidente di Finest, Renato Pujatti ha invece ricordato il lavoro di squadra compiuto da tutti gli enti presenti in regione che hanno costituito una vera e propria rete al fine di agevolare l´attività delle imprese all´estero.  
   
   
CRISI: ATTIVO IN VENETO NUMERO VERDE REGIONALE “ANTISUICIDI” 800334343. GIA’ RICEVUTE 5 CHIAMATE. ZAIA: “A MONTE UN PROGETTO CHE CREA UNA RETE DI AIUTO DIFFUSA SU TUTTO IL TERRITORIO”  
 
 Venezia, 13 giugno 2012 - E’ attivo dall’ 11 giugno, ed ha già ricevuto cinque chiamate, il numero verde 800334343, fatto attivare con una delibera del presidente Luca Zaia per fornire aiuto ed assistenza altamente professionale sul piano psicologico e sanitario agli imprenditori veneti in difficoltà a causa della crisi. “Ai nostri imprenditori che stanno combattendo una battaglia durissima contro una crisi devastante – sottolinea Zaia – abbiamo voluto dare un’assistenza a 360 gradi, che parte dal numero verde e dal punto d’ascolto, ma si allarga a tutti i servizi territoriali già esistenti che verranno attivati dalle singole task force provinciali una volta ricevuta la segnalazione dagli psicologi addetti alla risposta al numero verde. Non a caso, la nostra iniziativa è un vero e proprio progetto, denominato “inOltre”, attraverso il quale si creerà una vera e propria rete d’intervento che coinvolgerà quanto prima tutte le associazioni e gli Enti che già operano su questo fronte. E’ ben più di un numero verde, per le elevate professionalità coinvolte, per la capillare organizzazione dell’intervento, per la diffusione su tutto il territorio delle migliori forme di aiuto”. Ecco in sintesi i contenuti del Progetto “inOltre: la salute degli imprenditori”, realizzato dall’Ulss 4 Alto Vicentino su incarico della Regione. L’intervento: l’utente si rivolge al servizio attraverso il numero verde o una piattaforma on-line che sarà attivata il prima possibile. Lo psicologo (che risponde presso il Punto di ascolto dell’Ulss n.4) effettua il primo intervento con l’obiettivo di gestire l’emergenza e concordare un appuntamento per valutare quali sono le strade percorribili. Successivamente, l’operatore attiva la task-force provinciale (una equipe formata da un Referente Psicologo (Rp) e da rappresentanti dei servizi territoriali tra cui ad esempio lo psicologo dello sportello Spisal, la Caritas, centri parrocchiali, consulenti legali, ecc. ) per valutare quali sono i servizi di supporto sul territorio. Viene effettuato un primo incontro tra utente e Referente Psicologo; durante l’incontro vengono offerti i possibili contatti. Il sanitario segue l’utente nel contatto con i servizi segnalati dalla task-force, e monitora il suo processo di inserimento a scadenze dilazionate (rispettivamente a 1 settimana, 2 settimane, 1 mese, 3 mesi, 6mesi). La Struttura: Il “Punto di Ascolto” è sia un “numero verde” a cui gli utenti possono rivolgersi, sia una piattaforma multimediale di prossima attivazione (chat, mail, blog e social network), che sarà attiva 24 ore su 24, che oltre a “ricevere” le richieste da parte di tutta la regione è anche nelle condizioni di cercare attivamente i possibili utenti attraverso i canali comunicativi della società (attraverso la ricerca di parole chiave sul web ed il monitoraggio dei visitatori del sito). Verranno attivate sette Task-force, una per ogni provincia, i cui membri sono informati/formati su aspetti specifici relativi alla rete che si innesca. Ogni task-force è composta dai rappresentanti dei servizi presenti sul territorio che hanno ricevuto un riconoscimento dal progetto (ossia una certificazione di qualità del servizio erogato). La Gestione: gli “operatori psicologi” del Punto di Ascolto devono essere formati su aspetti tecnici (burocratico-finanziari, di implicazioni organizzative e di mercato che caratterizzano il mondo imprenditoriale), oltre che essere psicologi esperti nella gestione delle emergenze. I Referenti Psicologi della task-force provinciale organizzano l’intervento coordinando i servizi del territorio, seguono l’utente nel contatto con i servizi, monitorano il proseguimento delle attività. Il Responsabile Coordinatore riceve gli aggiornamenti dal Referente Psicologo di ogni task-force, monitora il funzionamento dell’intero progetto e riferisce aspetti critici epunti di forza al Supervisore Scientifico Il Supervisore Scientifico valuta la rigorosità dell’operato di ogni ruolo, supervisiona direttamente gli Operatori Psicologi del Punto di Ascolto, definisce quando è necessario fare formazione/aggiornamento agli operatori in base a quanto riporta il Responsabile Coordinatore, coordina il team di ricercatori che opera la valutazione dell’efficacia.  
   
   
BOLZANO: PROPOSTE ALLO STATO SULLA REVISIONE DELLA SPESA  
 
Bolzano, 13 giugno 2012 - La Giunta provinciale sta predisponendo un pacchetto di proposte sulla possibile revisione della spesa statale in Alto Adige. Al centro degli interventi: l´assunzione di tutti gli oneri statali in provincia di Bolzano e in cambio la possibilità di poter contare su quell´1/10 del gettito fiscale prodotto in Alto Adige attualmente trattenuto dallo Stato. Il premier Monti ha incaricato Enrico Bondi di individuare il potenziale delle misure di risparmio nell´Amministrazione pubblica per dare concreta attuazione alla spending review. "Bondi sarà naturalmente al lavoro anche sui margini di manovra in Alto Adige, ma la sfera dei suoi compiti si limita alle spese dello Stato in provincia di Bolzano, mentre sarà la Provincia a individuare le possibilità di risparmio negli ambiti di propria competenza", ha chiarito il presidente Durnwalder dopo la riunione di Giunta. Questi interventi in tandem potranno portare anche all´auspicata eliminazione di doppioni e di strutture ormai superate. Come esempi sono stati citati il Commissariato del governo - che è già stato abolito nella Regione autonoma Valle d´Aosta - o l´istituto Regione, "considerato che tutti i compiti di carattere politico e amministrativo potrebbero essere assunti dalle due Province autonome, in grado anche di individuare altre opportunità di collaborazione", ha spiegato Durnwalder. Si potrebbe valutare anche, questa la riflessione della Giunta, la necessità di mantenere in vita i commissariati di periferia, "che forse avevano un senso quando esistevano ancora i confini con tutte le attivitá connesse, ma oggi non più", ha aggiunto Durnwalder. Tra i doppioni di spesa da eliminare il Presidente ha ribadito i vecchi esempi: i controlli di Nas e Noe, l´ufficio del veterinario di confine. Tutte le proposte verranno raccolte in un pacchetto e inviate per le opportune valutazioni al commissario Bondi. La Giunta intende inoltre rinnovare la sua offerta di "permuta" a Roma: assunzione di tutti gli oneri sostenuti dallo Stato in Alto Adige (stimati in circa 500 milioni di euro annui) e in cambio la possibilitá di gestire l´intero gettito fiscale riscosso in provincia di Bolzano. Attualmente, come noto, un decimo (pari a circa 380 milioni) degli introiti di natura tributaria viene trattenuto dallo Stato.  
   
   
ECONOMIA LUCANA; DE FILIPPO: “MODERATO OTTIMISMO PER IL 2013” “LA CRISI IMPONE A TUTTI UN CAMBIAMENTO RADICALE: USCIRNE È POSSIBILE MA SOLO SE SAPREMO TUTTI ADEGUARCI ALLE NUOVE SFIDE CON IDEE NUOVE, CAPACITÀ CREATIVE E IMPEGNO”  
 
Potenza, 13 giugno 2012 - “La Basilicata ha ancora caratteristiche ed indicatori strutturali più robusti rispetto alla media del Mezzogiorno, quindi ce la può fare ad uscire dal tunnel più e meglio rispetto ad altre regioni del Sud. L’economia lucana è quindi ancora relativamente “sana”, se confrontata con la media del Mezzogiorno, e questo spiega perché, nei modelli previsionali Svimez-irpet, gli scenari macroeconomici per il 2013 appaiono finalmente improntati ad un moderato ottimismo”. Lo ha detto il presidente della Regione, Vito De Filippo, a Matera, in occasione della presentazione del Rapporto sull’economia lucana realizzato dalla Banca d’Italia. “I dati negativi per il 2011 e il 2012 – ha continuato De Filippo – sono il riflesso di una particolare condizione dell’economia lucana. La chiusura rispetto ai mercati internazionali non ha consentito di beneficiare della ripresa del commercio mondiale nel 2010-2011 e a ciò si aggiunge la prevalenza nel tessuto produttivo locale del comparto manifatturiero, che è stato proprio quello che ha subito, a livello nazionale e non soltanto in Basilicata, gli effetti più gravi dalla crisi economica in atto. Il rapporto, però, fa emergere anche segnali positivi con un’inversione di tendenza nel settore dei servizi, soprattutto nel turismo”. “L’approvazione del fiscal compact, il vincolo costituzionale di pareggio di bilancio, l’irrigidimento del patto di stabilità, svuotano di fatto – ha aggiunto il presidente - la possibilità, per il soggetto pubblico, di esercitare effetti di investimenti di tipo keynesiano. In questo scenario, la Regione sta lavorando per mettere in piedi provvedimenti di sostegno all’economia che non comportino oneri aggiuntivi per il bilancio regionale, accelerando i pagamenti ai fornitori della Pubblica amministrazione, attraverso interventi che intendono potenziare i meccanismi di funzionamento regolare dei mercati e di fluidificazione del credito, soprattutto a favore dei soggetti imprenditoriali con maggiori difficoltà di accesso allo stesso. Il Fondo regionale di Garanzia, il fondo regionale per il microcredito, il progetto, in avanzata fase di definizione, di istituzione di un fondo regionale di venture capital sono le misure che la Regione sta mettendo in campo per sostenere la liquidità delle imprese insieme ad altre che ne incentivano la competitività, l’innovazione tecnologica e l’internazionalizzazione. La crisi, comunque, impone a tutti un cambiamento radicale: uscirne è possibile ma solo se sapremo tutti adeguarci alle nuove sfide con idee nuove, capacità creative e impegno”.  
   
   
DELLAI: LA RIFORMA DELLA REGIONE TRENTINO ALTO ADIGE NON DEVE ENTRARE NEL DIBATTITO SULLA SPENDING REVIEW  
 
 Trento, 13 giugno 2012 - “Nessuna esternazione potrà modificare i presupposti dell’esistenza di quest’aula e del nostro Statuto”. Con queste parole il Presidente della Regione Lorenzo Dellai è intervenuto ieri in Consiglio regionale a Bolzano dove si è discusso delle dichiarazioni rese ieri alla stampa dal Vicepresidente della Regione Luis Durnwalder, nelle quali si ipotizzava lo scioglimento dell’Ente regionale. Dellai ha evidenziato che non si può affrontare il tema senza avere memoria storica di quanto accaduto, ricordando che dopo l’approvazione del secondo Statuto, Trento e Bolzano hanno lavorato per attuare correttamente l’Accordo Degasperi–gruber, individuando un percorso comune incentrato su due filoni, da una parte rafforzare l’autonomia delle due Province e dall’altra, cosa non ancora realizzata, individuare un nuovo ruolo per la Regione. “E’ certo, ha proseguito Dellai, che dobbiamo discutere di Regione inquadrando il dibattito sotto la voce “nuovo Statuto” e non sotto la voce “spending review”, trovando i modi e le forme per aggiornare lo Statuto, dando un nuovo volto alla cornice regionale, secondo modalità innovative, tenendo conto di quanto accaduto in passato, cercando di fare un sforzo organico, evitando una riedizione della separazione.  
   
   
ABRUZZO, FAS: CHIODI, FIRMATA PRIMA CONVENZIONE PER UTILIZZO FONDI  
 
Teramo, 13 giugno 2012 - Parte da Teramo la stagione dei Fas che nei prossimi anni porteranno in Abruzzo risorse da destinare ad investimenti per oltre 650 milioni di euro. Questa mattina il presidente della Regione, Gianni Chiodi, e il sindaco di Teramo, Maurizio Brucchi, hanno firmato la convenzione tra enti che trasferisce circa 4 milioni di euro al Comune di Teramo per lavori che interesseranno il centro storico. "Si apre una stagione nuova per l´Abruzzo - ha spiegato il presidente Gianni Chiodi - basata sul fatto che potranno trovare realizzazione quei progetti di sviluppo che dovranno rappresentare la base per il rilancio dell´economia regionale. Economia regionale ? ha sottolineato Chiodi - che è stata in grado di difendersi bene in relazione ad altre realtà della stessa natura in una crisi che non ha risparmiato nessuno. Anche per il futuro i nodi internazionali della crisi rimarranno irrisolti e dunque non possiamo aspettarci balzi in avanti com´è accaduto in passato? ha commentato il Presidente -, ma è anche vero che per l´Abruzzo l´economia potrebbe far registrare sorprese positive vista la previsione dello Svimez che per il 2013 la segnale in tendenziale crescita". Al Comune di Teramo andranno dunque circa 4 milioni di euro a finanziamento di un progetto che prevede la riqualificazione del centro storico e la ripavimentazione del corso principale. Per il presidente della Regione "questa prima convenzione con il Comune di Teramo è un passaggio politico importante, perché da un lato conferma che i Fas sono operativi sul territorio e dall´altra consolida quel primato dell´Abruzzo che è stata la prima regione in Italia ad avere avuto approvato il Par-fas e dunque aver avuto l´operatività dell´intera dotazione finanziaria dopo il via libera della Corte dei Conti. Un primato che ci siamo guadagnati sul campo della politica".  
   
   
WORKSHOP SUI MESTIERI TRANSFRONTALIERI NELLA SEDE DELLA PROVINCIA DI IMPERIA  
 
Genova, 13 Giugno 2012 - Quali sono le professioni che vanno per la maggiore sui due lati della frontiera tra Italia e Francia, come trasferire questa informazione ai giovani in cerca di formazione e lavoro e quali progetti formativi mettere in campo. Di questo si parlerà nel corso del seminario organizzato dalla Regione Liguria mercoledì 13 giugno alle 10 presso la sede della Provincia di Imperia, con la partecipazione della provincia di Savona. All’iniziativa a cui la Regione Liguria partecipa in qualità di partner del progetto strategico europeo Alcotra, verranno messe a confronto le caratteristiche dei due sistemi transfrontalieri, per elaborare buone pratiche di progettazione formativa.  
   
   
BOLZANO: STUDIO ASTAT SUGLI INDICATORI DELLA STRATEGIA “EUROPA 2020”  
 
Bolzano, 13 giugno 2012 – Di seguito una nota dell’assessore Widmann in merito allo studio Astat sugli indicatori della strategia “Europa 2020”. L’istituto provinciale di statistica (Astat) ha determinato per l’Alto Adige gli indicatori della strategia Europa 2020. Raffrontando i risultati ottenuti con i territori limitrofi vengono individuati i punti di forza e di debolezza dell’economia altoatesina. Fra i punti di forza dell’Alto Adige spicca l’occupazione. Notevoli opportunità si delineano nel campo della formazione e della ricerca. Come punti deboli si identificano l’incremento dell´intensità energetica ed il rischio povertà. Di seguito la nota dell’assessore provinciale Thomas Widmann. L’assessore provinciale Thomas Widmann ha diramato questo pomeriggio una nota in merito alla pubblicazione dell’Istituto provinciale di statistica (Astat) riguardante i punti di forza di debolezza dell’economia altoatesina in relazione agli indicatori della strategia “Europa 2020”. In merito al dato riguardante la bassa percentuale investita dall’Alto Adige nel campo della Ricerca e Sviluppo (0,57% del Pil a fronte dell’1,26% a livello nazionale e del 2,76% dell’Austria) l’assessore Widmann sottolinea che da anni, con il collega Roberto Bizzo, è impegnato per aumentare questa percentuale ed aggiunge “Proprio in un periodo come quello attuale, caratterizzato da una crisi economica, è importante non risparmiare in questo settore, bensì aumentare gli investimenti nel campo della ricerca e dello sviluppo per realizzare nuovi prodotti, avere maggiore innovazione e nuove tecnologie in grado di promuovere le vendite e l’economia nel suo complesso”. Proprio per questa ragione, secondo Widmann, è opportuno realizzare il Parco tecnologico grazie al quale sarà possibile dare un impulso significativo alla ricerca ed allo sviluppo di nuovi prodotti in Alto Adige. Sia l’Unione Europea che la Germania puntano ad aumentare entro il 2020 la percentuale di Pil dedicata a questo settore sino al 3% ed anche l’obiettivo dell’Alto Adige, secondo l’assessore Widmann, dovrà essere in quest’ordine di valori. Tra i maggiori punti di forza dell’Alto Adige, secondo lo studio appena pubblicato dall’Astat, vi è in primo luogo il livello occupazionale. Il numero degli occupati tra il 2005 ed il 2010 è cresciuto del 2,7% e corrisponde ad un tasso di occupazione pari al 78%. “Si tratta” sottolinea Widmann “ di un tasso di occupazione non solo superiore a quello che si registra in Italia, in Austria ed in Germania o rispetto alla media europea, ma che supera addirittura l’obiettivo fissato dall’Unione Europea al 75% per il 2020”. Questo livello occupazionale secondo l’assessore provinciale rispecchia la correttezza delle scelte fatte a livello provinciale per quanto riguarda la sicurezza del posto di lavoro, ad esempio nel campo della formazione così come per la conciliabilità tra il lavoro e la famiglia. Questi aspetti sono particolarmente importanti per quanto riguarda le donne il cui tasso di occupazione nel periodo 2005 – 2010 è aumentato sensibilmente del 5%. Un’attenzione particolare sarà inoltre posta dalla politica provinciale nei confronti della formazione di forza lavoro qualificata, molto richiesta dalle imprese locali. Per quanto riguarda l’ambiente l’assessore Widmann rileva che lo studio dell’Astat registra sia un aumento dei gas di scarico lungo l’asse del Brennero a causa del traffico veicolare e del trasporto merci, che un aumento della percentuale di energie rinnovabili. Per ridurre l’emissione di gas di scarico inquinanti, secondo l’assessore Widmann, la costruzione del tunnel di base del Brennero rappresenta un obiettivo importante che consentirà di spostare il traffico su gomma progressivamente su rotaia. “Uno degli aspetti di forza dell’economia altoatesina” prosegue l’assessore Widmann, nella sua disamina “è rappresentato dal progressivo aumento della percentuale di energie rinnovabili utilizzate che attualmente in Alto Adige rappresentano il 34,8%, mentre a livello nazionale si registra l’8,9%, in Austria il 29,7%, in Germania il 9,8% e la media dell’Unione Europea è dell’11,7%. L’alto Adige in questo campo si colloca al di là degli obiettivi posti dall’Ue per il 2020 e svolge un ruolo di punta che è da ricondurre, secondo Widmann, anche alle politica di incentivi che e stata portata avanti dalla Provincia autonoma. “Di questa politica si avvantaggiano non solamente l’economia ed i cittadini, ma anche l’ambiente” afferma Widmann. Nel suo studio l’Astat si occupa anche della povertà della popolazione e sottolinea che in Alto Adige circa l’1,4% della popolazione si trova in condizioni di sensibile deprivazione (la media Ue è dell’8,1%) mentre circa il 5,1% delle famiglie si trova a livelli economici piuttosto bassi (la media Ue è del 10%). Si registrano dei dati meno positivi per quanto riguarda i casi di persone vicine alla soglia di povertà in base alle prestazioni sociali, questo dati si colloca ai livelli europei ma è più alto di quello registrato in Austria o in Germania. “Per ridurre il numero di persone che fanno ricorso ai servizi sociali” secondo Widmann “è importante realizzare posti di lavoro sostenendo l’economia, una misura che proprio in questi giorni è in fase di discussione nell’ambito della Giunta provinciale. Attraverso incontri e confronti con le associazioni imprenditoriali e le banche stiamo operando attivamente per migliorare questa situazione” conclude l’assessore.  
   
   
LAVORO IN ABRUZZO: 70 MLN PER IL PIANO OPERATIVO 2012/13 DEL FSE NOVE LE AREE DI INTERVENTO; 23 I PROGETTI  
 
Pescara, 13 giugno 2012 - Settanta milioni di euro programmati su 9 aree di intervento con 23 progetti per dare ai lavoratori, alle famiglie, alle imprese, alla società e ai cittadini d´Abruzzo nuove opportunità per fronteggiare la crisi. Risorse puntate su occupazione, sociale, scuola digitale, formazione, ricerca e innovazione, nuove tecnologie e internazionalizzazione. E per la prima volta anche fondi per promuovere le professioni del futuro legate alla "green economy", al turismo, all´archeologia e alle applicazioni "web-mobile". E´stato presentato, questa mattina, a Pescara dall´assessore al Lavoro, Paolo Gatti, il Piano Operativo 2012/13 del Fondo Sociale Europeo 2007-2013, che stanzia 70 milioni di euro su 9 aree di intervento con 23 progetti per dare ai lavoratori, alle famiglie, alle imprese, alla società e ai cittadini d´Abruzzo nuove opportunità per fronteggiare la crisi. La nuova programmazione, approvata lunedì scorso dalla Giunta Regionale, al termine di un percorso che ha visto il confronto positivo con le parti sociali nella Commissione Tripartita e al Patto per lo Sviluppo, e una presentazione nella competente Commissione Consiliare, prevede progetti che toccano il mondo del lavoro, del sociale, della formazione, dell´istruzione, delle imprese, della scuola, della ricerca e dell´innovazione e dell´internazionalizzazione. Per l´assessore, Paolo Gatti, "l´Abruzzo ritorna finalmente a programmare il futuro. E´ stata una ricorsa lunga e difficile ma in tre anni abbiamo recuperato il tempo perduto. Quando siamo arrivati, abbiamo trovato 26 milioni di euro rimandati indietro a Bruxelles e una programmazione ferma con una spesa certificata per neanche 400mila euro. Oggi, - ha proseguito Gatti - dopo aver recuperato le risorse perdute, rilanciato la spesa che ha superato i 100 milioni di euro e programmato ben 5 annualità, possiamo presentare l´ultimo Piano Operativo del Fse 2007/13 avviandoci con ottimismo a spendere tutte le risorse assegnateci dall´Europa nei tempi dovuti. Lo facciamo guardando alla realtà sociale ed economica della Regione e allo stato malato dell´economia occidentale". Si continua a investire con forza sul sostengo all´occupazione, in particolare dei giovani e delle donne, sul sociale, sulla scuola digitale, sulla formazione, la ricerca e l´innovazione. "Rimessa in carreggiata la macchina della spesa, - ha sottolineato l´assessore - ora possiamo anche guardare al futuro e a dare nuove opportunità alle imprese e ai lavoratori dell´Abruzzo. Per questo, abbiamo programmato progetti rivolti alle nuove professioni del domani legate alla "green economy", al turismo, all´archeologia e alle applicazioni "web-mobile". Questo piano è il frutto di un lavoro approfondito e condiviso con tutte le parti sociali e datoriali della Regione, alle quali va il mio ringraziamento per l´apporto che hanno fornito. Il Fondo Sociale Europeo in questi anni - ha concluso Gatti è stato uno dei pochi volani economici per sostenere la crescita regionale e sono certo che anche questo Piano Operativo darà opportunità reali alle imprese e ai lavoratori abruzzesi". Sono nove le aree di intervento per un totale di 23 progetti di seguito elencati. Strategia Europa 2020 1 - Ps "Fare Impresa 2" 2 - Ps Multiasse "Stage Europa" 3 - Ps "Tecnici per Europa 2020" 4 - Psm "Reti di imprese per l? internazionalizzazione" 5 - Ps "Formazione continua per imprese Piccole, Medie e Grandi" Realizzazione dell´agenda digitale europea 6 - Psm "App Abruzzo" 7 - Ps "Scuola Digitale" Realizzazione della piattaforma europea contro la povertà. Sostegno e rafforzamento di misure di inclusione sociale per le categorie svantaggiate e a rischio di emarginazione. 8 - Psm "Programma di promozione dell? inclusione sociale e della lotta alla povertà" Rafforzamento delle azioni di contrasto alla crisi occupazionale 9 - Psm "Job opportunity" 10 - Psm "Credito d´imposta per l´occupazione" Ottimizzazione del raccordo e dell? integrazione tra creatività, industrie culturali e sviluppo dell? alternanza istruzione/formazione ? lavoro. 11 - Ps "Formazione integrata nel campo dello spettacolo" 12 - Psm "Talenti per l´archeologia" Potenziamento di un´agenda per nuove competenze e nuovi posti di lavoro 13 - Ps "V.i.p. - Voucher per Imprenditori e Professionisti" 14 - Psm "Consolidamento e sviluppo delle Micro e Piccole Imprese abruzzesi" 15 - Psm "Formazione sicurezza luoghi di lavoro" 16 - Psm "Turismo e accoglienza" Elaborazione di sistemi di istruzione e di formazione moderni per conseguire competenze chiave ed eccellenza. 17 - Ps "Scuole nuovi apprendimenti 2" 18 - Ps "Scuole Speciali di Tecnologia" Potenziamento di reti fra mondo della formazione superiore, della ricerca, del sistema universitario e delle imprese, volte al trasferimento di Know how al tessuto imprenditoriale e alla crescita della competitività del sistema nel suo complesso 19 - Psm "Sistema Sapere & Crescita" 20 - Ps "Voucher per la formazione universitaria e per l? alta formazione" Promozione di nuovi profili professionali coerenti con le nuove esigenze del mercato lavoro. 21 - Ps "Professionisti per la disabilità" 22 - Ps "Voucher per la formazione degli operatori socio-sanitari". 23 - Ps "Motori d´Abruzzo".  
   
   
LAVORO MINORILE, VERSO UN’INTESA FRA REGIONE TOSCANA, GARANTE DELL’INFANZIA, ISTITUZIONI E PARTI SOCIALI  
 
Firenze, 13 giugno 2012 – Un accordo che veda coinvolta la giunta regionale, il garante per l’infanzia e l’adolescenza della Regione Toscana, le parti sociali, le istituzioni e gli enti interessati per dare vita ad una sorta di Carta di intenti contro il lavoro e lo sfruttamento dei minori. Questa la proposta dell’assessore alle attività produttive, lavoro e formazione Gianfranco Simoncini al convegno promosso in Consiglio regionale in occasione della giornata mondiale contro il lavoro minorile. Una proposta accolta favorevolmente dalla garante per l’infanzia Grazia Sestini, con l’intento di far ripartire su nuove basi l’intervento di contrasto di un fenomeno che purtroppo sta rivelandosi tutt’altro che marginale anche nella nostra regione. L’assessore Simoncini nel suo intervento si era soffermato su quelli che la Regione Toscana considera i due obiettivi prioritari nella lotta allo sfruttamento dei minori per costruire un futuro più giusto e improntato alla tutela del diritto fondamentale di ciascun essere umano ad una vita sana e felice. “In primo luogo è necessario combattere la dispersione scolastica, facendo di tutto per trattenere i giovani il più possibile all’interno dei percorsi di istruzione o di formazione, in modo da conseguire un titolo o una qualifica spendibili poi sul mercato del lavoro. In secondo luogo dobbbiamo qualificare e valorizzare al massimo le competenze e le capacità dei giovani, moltiplicando le occasioni formative. E’ quello che abbiamo voluto fare, pur in un momento di gravi ristrettezze economiche, con il forte investimento sul progetto Giovanisì che prevede, fra l’altro, nuove norme per evitare che i tirocini si traducano in sfruttamento ma diventino reali opportunità formative”. L’assessore Simoncini ha ricordato poi il nuovo regolamento di attuazione del Testo unico nazionale sull’apprendistato che ha concluso ieri il suo iter con l’approvazione definitiva in giunta. “Con il regolamento, sul quale c’è stata ampia discussione in consiglio e con le parti sociali, vogliamo ribadire le funzioni formative dell’apprendistato che vogliamo diventi uno strumento serio di ingresso al lavoro per i giovani, facilmente utilizzabile anche dalle imprese. Anche da un uso corretto di questo strumento contiamo possa venire un contributo alla lotta all’illegalità”. A delineare l’impegno della Regione sul versante, cruciale, dell’educazione, è stata la vicepresidente Stella Targetti nel suo intervento di chiusura. “L’educazione è lo strumento essenziale per la prevenzione del lavoro minorile – ha detto – e la scuola è il posto dove, nel rapporto fra allievo educatore, nascono e si sviluppano occasioni di crescita. E’ dalla scuola che dobbiamo ripartire, insistendo sulle competenze di base e sulla formazione degli insegnanti per prevenire la dispersione scolastica e gli abbandoni”. Per aumentare e qualificare le opportunità educative e scoraggiare gli abbandoni, la Regione ha stanziato 8 milioni a supporto delle politiche degli enti locali mentre, in parallelo, si è intensificato l’impegno per la scuola dell’infanzia. “Pensiamo che garantire validi servizi educativi in questa fascia di età sia essenziale – ha ricordato Stella Targetti – per costruire su solide basi il futuro formativo di ciascun bambino. E’ per questo che già lo scorso anno, per sopperire ai tagli statali, abbiamo stanziato 5,5 milioni per reclutare gli insegnanti e consentire a tutti i bambini toscani di accedere alla scuola dell’infanzia. Sarebbe davvero un brutto segnale arretrare su un terreno così importante che aveva visto, per tanti anni nella nostra regione, una quasi totale copertura del servizio”.  
   
   
TRENTO: TIROCINI DI FORMAZIONE, VIA LIBERA DALLA COMMISSIONE PROVINCIALE PER L´IMPIEGO  
 
Trento, 13 giugno 2012 - La Commissione provinciale per l´impiego, presente il presidente della Provincia autonoma di Trento Lorenzo Dellai, l’ 11 giugno ha dato il via libera alla nuova disciplina sui tirocini di formazione. Si tratta della disciplina attuativa della normativa provinciale introdotta nell´ultima finanziaria e attualmente rientrante tra le competenze provinciali anche se il Governo sembra essere intenzionato a ridisciplinare la materia dei tirocini formativi. Nel merito si e´ deciso di riaffermare la titolarità del pubblico a gestire questi interventi. Non si tratta, è stato ribadito, di uno strumento alternativo ad un contratto di lavoro ma invece di un accompagnamento delle politiche di lavoro. La conseguenza pratica piu´ importante e´ che le imprese private che vogliono candidarsi a organizzare tirocini formativi devono deve dare la loro disponibilità ai Centri per l´impiego che gestiscono direttamente la procedura. Attraverso una piu´ diretta gestione pubblica si vogliono prevenire possibili abusi. Lo strumento dei tirocini formativi si rivolge ad una platea vasta di soggetti. Il tirocinio, e´ stato sottolineato, non costituisce un rapporto di lavoro. E´ prevista pero´ la possibilità di una borsa di studio per chi se ne avvale, per il solo ristoro delle spese e non come remunerazione di una attività lavorativa. Sono state inoltre fissate le soglie sul numero massimo di tirocini da attivare nelle aziende in proporzione al numero di lavoratori presenti. La Commissione Provinciale per l´Impiego ha inoltre approvato alcune modifiche di dettaglio al Documento di politica del lavoro e affrontato il tema dell´incremento del numero di opportunità occupazionali nell´ambito dei lavori socialmente utili gestiti dall´Agenzia del Lavoro.  
   
   
LIGURIA: ORA IMPEGNO DEGLI ENTI SOSTENERE IL RIUTILIZZO INDUSTRIALE DELL´AREA SIGLATO ACCORDO AL MINISTERO DEL LAVORO SU AVVIO CASSA INTEGRAZIONE STRAORDINARIA PER I 36 LAVORATORI  
 
Genova, 13 Giugno 2012 - È stato siglato ieri al Ministero del Lavoro l´accordo per l´avvio della cassa integrazione straordinaria per i 36 lavoratori dell´azienda Nuova Isoltermica di Vado Ligure che produceva materiali refrattari per l´edilizia. Lo ha comunicato l´assessore regionale al lavoro, Enrico Vesco dopo la firma dell´intesa. La cassa integrazione, per la cessazione dell´attività, sarà attiva dal 1 giugno per due anni. "Vi è un grande rammarico per la chiusura di questa attività che rappresentava uno stabilimento storico di Vado Ligure – ha detto l´assessore al lavoro, Vesco – registriamo però il buon risultato conseguito con la firma dell´intesa per il riconoscimento, da parte del Ministero, della cassa integrazione. A questo punto l´impegno di tutti gli enti sarà quello di sostenere il riutilizzo dell´area a fini industriali, garantendo, ai lavoratori espulsi dal ciclo produttivo, la priorità per il loro reimpiego, tenendo conto che la posizione dello stabilimento è ideale per la presenza di infrastrutture che rendono l’area appetibile per eventuali investitori".  
   
   
VENETO: UN MILIONE DI EURO PER PROGETTI RIVOLTI A LAVORATORI SENZA AMMORTIZZATORI SOCIALI  
 
Venezia, 13 giugno 2012 - Un ulteriore milione di euro è quanto la Regione del Veneto ha messo a disposizione per il 2012 in un bando per progetti di pubblica utilità e/o utilità sociale attraverso l’utilizzo di lavoratori sprovvisti di ammortizzatori sociali, dopo avere stanziato, nel corso del 2009-2011, 3 milioni e 350 mila euro che hanno consentito la realizzazione di 288 progetti con il coinvolgimento di circa 900 lavoratori. “Con questa delibera –spiega Elena Donazzan, assessore regionale al Lavoro- i lavoratori che sono senza ammortizzatori sociali o hanno terminato di percepirli nel medesimo anno (in virtù della legge regionale del 13/03/2009, n. 3 – artt. 31 e 37) invece di ricevere una risposta di tipo meramente assistenziale ottengono una risposta lavorativo/assistenziale”. L’obiettivo del bando è quindi quello di cercare di “tradurre” una spesa assistenziale in una “spesa produttiva”, salvaguardando la dignità delle persone in difficoltà economica offendo un sostegno al reddito in cambio di un impegno lavorativo della persona, e rimotivando persone sfiduciate. I progetti di lavoro, per i quali la Regione finanzia il 50 per cento del costo del lavoro, devono contenere il carattere della straordinarietà e della temporaneità, ossia non possono durare più di 6 mesi, ed è previsto un contributo massimo pari a 100 mila euro erogabile a ciascun soggetto proponente. Le azioni realizzabili vanno da piccoli lavori di manutenzione straordinaria di edifici e aree pubblici, a lavori di manutenzioni ambientali, gestione del territorio e attività di giardinaggio di aree pubbliche non previsti nei programmi ordinari di manutenzione, a traslochi di uffici, servizi di accompagnamento, attività di pulizie e sanificazione straordinarie, vigilanza di parcheggi e collaborazione alla gestione di convegni o fiere, volantinaggio e servizi di data entry.  
   
   
WORKSHOP DEMOCRAZIA DIRETTA, UN BUON RISULTATO  
 
Milano, 13 giugno 2012 - Il 9 giugno scorso si è svolto, all´Auditorium Città Studi di Milano, il Workshop per la Democrazia Diretta organizzato dal Partito Umanista Internazionale. E´ stato un momento di incontro e di confronto tra numerose realtà e personalità che lavorano per il cambiamento dei paradigmi culturali, economici e politici della nostra società in questi tempi di crisi. Gli interventi si sono susseguiti durante tutta la giornata: il mattino più dedicato alla cultura e all´economia, il pomeriggio ai modelli e ad alcune esperienze concrete di democrazia diretta. “Oggi i tecnocrati liberisti governano, mentre una classe politica asservita, in buona o in cattiva fede, agli interessi dello stesso capitale finanziario, tace o li asseconda, allontanandosi sempre più dal mandato ricevuto dai propri elettori. L’unica via d’uscita consiste nel lavorare per il passaggio dalla democrazia formale alla democrazia diretta, promuovendo in ogni sede possibile, dai quartieri ai luoghi istituzionali di più alto livello, il dibattito sulla necessità di questa svolta nella direzione della libertà e del progresso di tutti e per tutti. Una tale svolta non sarà propiziata da coloro che oggi detengono il potere. Essa può avvenire solo grazie alla spinta della base sociale, organizzata in modo orizzontale e ispirata a nuovi valori, che sappia dialogare per configurare, poco a poco, un nuovo tipo di società”. A partire da questo inquadramento i relatori hanno esposto le loro idee e proposte ed hanno dialogato con un pubblico molto attento che ha posto loro numerose domande. Sono intervenuti: Valerio Colombo - gruppo di studio sui nuovi modelli economico sociali - Partito Umanista; Fulvio De Vita - Centro Studi Umanisti “Salvatore Puledda” di Roma; Gennaro Zezza - Economista - Università di Cassino, e Levy Economics Institute; Nino Galloni - Economista, direttore generale del Ministero del lavoro, Sindaco effettivo dell´Inps; Günther Reifer – imprenditore, fondatore di Terra Institute responsabile per i modelli d`impresa sostenibili; Tony Manigrasso - Segretario Nazionale del Partito Umanista; Pino Strano - cofondatore dell’Associazione politica “Democratici Diretti”; Bruno Aprile - Coordinatore nazionale del Ccdd (Comitato Cittadino Democrazia Diretta); Gaetano La Legname – Arcipelago Scec Lombardia; Riccardo Goghero - Etinomia – Imprenditori etici Val di Susa. Qui i video dell´evento: http://www.Pumilano.it/workshop-democrazia-diretta/video/    
   
   
MAFIA, OGGI IN REGIONE CONVEGNO CON SALIERA, ALFONSO, CICONTE E CAMPINOTI. SARÀ PRESENTATA LA "RELAZIONE SULLE INFILTRAZIONI MAFIOSE IN EMILIA-ROMAGNA"  
 
 Bologna, 13 giugno 2012 - L’emilia-romagna si conferma terra nemica della mafia, anche se l’allarme è alto perché i segnali di un continuo tentativo di espansione lungo la via Emilia sono forti. È questo il quadro che emerge dalla, realizzato da Enzo Ciconte, già senatore, esperto dello studio e dell’analisi dei fenomeni legati alla criminalità organizzata. Realizzata all’interno delle attività della legge regionale sulla prevenzione dell’infiltrazione mafiosa e la promozione della legalità, approvata un anno fa dalla Regione Emilia-romagna, la ricerca verrà presentata 13 giugno a Bologna nel corso di un incontro pubblico che, tra gli altri, vedrà la partecipazione del Procuratore della Repubblica di Bologna Roberto Alfonso, della vicepresidente e assessore alle Politiche per la Sicurezza della Regione Simonetta Saliera, di Andrea Campinoti di Avviso Pubblico e dello stesso Ciconte (ore 15, Sala Auditorium, viale Aldo Moro, 18). “Si tratta di appuntamento di grande importanza soprattutto per il valore dello studio che sarà presentato e l’alto livello degli ospiti che interverranno”, spiega Saliera. Il volume, una dettagliata opera di oltre 200 pagine, analizza il rapporto tra Emilia-romagna e criminalità organizzata dall’immediato dopoguerra fino ad oggi. La ricostruzione si ferma, infatti, a inizio 2012 e offre quindi un quadro aggiornato della situazione. Si conferma che i primi tentativi di infiltrazione mafiosa in Emilia-romagna risalgono agli anni ‘50 e ’60 come conseguenza dei soggiorni obbligati, mentre le prime indagini rilevanti e i primi segnali di presenza mafiosa risalgono all’inizio degli anni ’90. Nel corso di questi anni il fenomeno è però molto mutato: se negli anni del boom economico i “boss” erano in gran parte siciliani, oggi, specie nel modenese, a farla da padroni sono i casalesi che, come confermano molte inchieste giudiziarie e operazioni di pubblica sicurezza citate da Ciconte, stanno facendo di tutto per conquistarsi spazi nel settore del movimento terra e delle bische clandestine. La ricerca conferma che l’Emilia-romagna rimane terra ambita, prima perché terra ricca dove era possibile fare affari e ora, negli anni della crisi, perché proprio la cattiva congiuntura economica e le difficoltà per le imprese di accesso al credito, offrono alle organizzazioni criminali nuovi terreni d’azione. Allo stesso tempo, però, anche la criminalità del terzo millennio si trova, come un tempo, di fronte un muro istituzionale fatto di politica, enti locali, società civile, libera stampa che sanno dire di no e lottano per impedire che le cosche piantino radici. “Negli ultimi dieci anni nessun’altra Regione si è impegnata per studiare il fenomeno mafioso e per agire di conseguenza come l’Emilia-romagna”, spiega Ciconte che ricorda anche come “molti sindaci hanno allontanato aziende in odore di mafia che pure avevano partecipato o volevano partecipare a gare d’appalto”. Insomma, lungo la via Emilia la corazza istituzionale è solida. A confermarlo, anche la lunga scia di attentati e intimidazioni che hanno avuto ad oggetto spesso anche i politici locali. La ricerca rileva infatti una certa frequenza di atti intimidatori verso politici della nostra regione, sindaci in particolare, ma anche esponenti di partito senza cariche amministrative. Anche questo è il segno di un cambiamento, per quanto ancora embrionale, nelle strategie della mafia in Emilia-romagna, ma è anche la dimostrazione della capacità di resistenza della politica locale. In allegato alcune anticipazioni dalla “Relazione sulle infiltrazioni mafiose in Emilia-romagna”  
   
   
ALTRI 8 COMUNI "AMICI DELLA FAMIGLIA" CONSEGNATI GLI ATTESTATI FAMILY IN TRENTINO E PRESENTATO IL NUOVO DOSSIER DELLE POLITICHE FAMILIARI  
 
Trento, 13 giugno 2012 - Cresce il numero dei Comuni trentini "amici della famiglia": ai 20 che avevano già ottenuto il marchio "Family in Trentino" se ne sono aggiunti ora altri 8 che rappresentano, complessivamente ed escludendo Trento, il 26 % della popolazione residente in provincia. Si tratta dei Comuni di Pergine Valsugana, Baselga di Pinè, Canazei, Dimaro, Caldes, Daré, Ruffré-mendola e Cagnò, ai quali l´assessore alla salute e politiche sociali Ugo Rossi ha consegnato stamane l´attestato Family in occasione della presentazione della terza edizione del Dossier delle politiche familiari. Realizzato in collaborazione con il Forum delle associazioni familiari del Trentino, il Dossier raccoglie e mette a sistema tutte le iniziative ed i servizi promossi sull´intero territorio provinciale da soggetti pubblici e privati rivolte alle famiglie o di sostegno ad esse: dalle tariffe ai servizi di trasporto, dai servizi di conciliazione a quelli per l´infanzia. "Si tratta di uno strumento - ha affermato l´assessore Rossi - utile al fine di far comprendere alle famiglie che esse vivono in un territorio che presta loro particolare attenzione e che, nelle sue varie articolazioni, cerca di farle vivere nel miglior modo possibile, specie in questo momento di crisi in cui le famiglie stesse assumono anche un ruolo di ammortizzatore sociale". Facendo riferimento ai tassi di disoccupazione in aumento anche in Trentino ed in particolare per le donne, Rossi ha annunciato un potenziamento, nelle prossime settimane, delle azioni a favore dell´occupazione femminile attraverso un più allargato ricorso alla conciliazione: "Andare a toccare quei tassi significa far crescere l´intera società e generare una ricaduta positiva su tutti, anche su chi figli non ne ha". Con la chiusura dell´anno scolastico e l´estate alle porte, le famiglie hanno anche un altro supporto per gestire al meglio le giornate dei propri figli: le guide Estate Giovani e Famiglia, una per ogni valle, con la descrizione delle attività per bambini e ragazzi programmate sul territorio durante l´estate, dal tempo libero alle esperienze formative, giornaliere e settimanali. Si può scegliere fra centinaia di iniziative e la consultazione è facile e veloce. Con semplice click del mouse sul sito www.Trentinofamiglia.it si sfoglia il catalogo come un libro elettronico. All´incontro di stamane, coordinato dal dirigente dell´Agenzia per la famiglia Luciano Malfer, sono intervenuti anche il direttore del Forum delle Associazioni familiari del Trentino Paolo Rebecchi, i sindaci dei Comuni che hanno ottenuto l´attestato di "Comune amico della famiglia", rappresentanti di Comunità di valle, enti, associazioni, cooperative e società sportive. Di seguito i soggetti ai quali è stato consegnato oggi l´attestato "Family in Trentino" ed i responsabili che hanno ritirato il premio. Categoria Comuni: Comune di Pergine Valsugana - Sindaco Silvano Corradi; Comune di Baselga di Pinè – Sindaco Ugo Grisenti; Comune di Canazei – Sindaco Mariano Cloch; Comune di Dimaro – Sindaco Romedio Menghini; Comune di Caldes - Sindaco Antonio Maini; Comune di Darè – vicesindaco Alberta Voltolini; Comune di Ruffrè – Mendola – Sindaco Fabrizio Borzaga; Comune di Cagnò – Sindaco Ivan Dalpiaz. Categoria Servizi per crescere assieme a supporto della vita familiare: Cooperativa sociale “Progetto 92” per il centro Archimede di Cavalese Paolo Mezzena; Azienda pubblica Servizi alla Persona “Casa mia” per il progetto Centri aperti estate – Pierluigi Lotti; Associazione sportiva “Rari Nantes Trento” per le attività estive anno 2012 – Antonio Beccati; Associazione sportiva “Limite zero” per le attività estive anno 2012 Rudi Signoretti; Associazione sportiva “Cavalieri della Valsugana” per le attività estive anno 2012 Laura Corn; Comunità della Valle di Non per il progetto Estateragazzi.com 2012 –Carmen Noldin; Comunità della Valle di Sole per il soggiorno estivo diurno –Catia Nardelli; Cooperativa di solidarietà sociale “Ancora” per le attività estive anno 2012 Mariano Failoni; Gruppo sportivo “Pavione” per le attività estive anno 2012 – Gabriele Bettega; Parco naturale Adamello Brenta per il progetto “Un’estate al Parco” – Antonio Caola. Categoria Eventi temporanei: Pro loco Villalagarina per l’iniziativa “Castelfolk” –Domenico Mazzucchi; Pro Loco Mori Val di Gresta per l’iniziativa “Camminagrestana” Marco Simonini . Altre iniziative - Comune di Trento per il progetto “Summerjobs 16-17”: Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente – Rete trentina di educazione ambientale per le attività di “Vivi l’ambiente 2012” - Monica Tamanini; Apt Pinzolo Madonna di Campiglio Val Rendena per il progetto “Passeggiate Family in Val Rendena” – Licia Salucci; Apt Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi per il progetto Happy Family Elda Verones; Società C.f.55 sas per le politiche tariffarie per le famiglie presso i cinema di Pinzolo e Madonna di Campiglio; Pro Loco di Vigo Rendena per le attività estive “l’Albero dell’amicizia” e “Arti & Mestieri” Maura Gasperi.  
   
   
GRANDE PARTECIPAZIONE AL MAMMACHEBLOG - SOCIAL FAMILY DAY OLTRE 400 I PARTECIPANTI ALLA GIORNATA DEL 9 GIUGNO A MILANO, DEDICATA ALLE MAMME 2.0  
 
 Milano, 13 giugno 2012 – Tavole rotonde, corsi, show case: le mamme della rete condividono esperienze e discutono dei temi che stanno a loro più a cuore. Si è svolto il 9 giugno a Milano il Mammacheblog - Social Family Day, organizzato da Fattoremamma come occasione di incontro per le mamme 2.0. Un evento di successo, grazie anche al consenso e alla partecipazione di una grande fetta di mamme blogger: 220 le blogger arrivate da tutta Italia con figli e mariti (o nonne e baby sitter), per un totale di 400 partecipanti. La presenza della "mamme digitali" e il fenomeno del Mommy Blogging, realtà ormai consolidate e riconosciute, sono in continua evoluzione e coinvolgono sempre più donne anche in Italia. Mamme diverse per mestiere, provenienza e approccio alla maternità, dopo aver trovato una dimensione social, di ascolto e confronto online, credono e si attivano perché la Rete sia anche uno strumento per crearsi una nuova professionalità. Blog come professione? Questo uno dei punti più dibattuti nei momenti di discussione (Momtalk), accanto a temi caldi come autoregolamentazione e collaborazione con il mondo delle aziende. Immancabile una riflessione sui social network, in un momento in cui l´influenza delle mamme in rete passa anche attraverso strumenti come Facebook, Twitter, Instagram e Pinterest. E poi un dibattito dal titolo intrigante: Digital Together, cioè rete e tecnologia viste non come barriere, ma come possibilità di unire genitori e figli, in un percorso di consapevolezza sempre maggiore alla scoperta di opportunità e rischi. Grande interesse anche per i due Momclass, ovvero sessioni di formazione, realizzate in collaborazione con Retelab (punto di riferimento per chi vuole operare professionalmente su Internet), dedicate alle mamme che vogliono aprire o far crescere il proprio sito. "Abbiamo deciso di organizzare questo evento soprattutto perché erano le stesse mamme della rete a chiederlo" racconta Jolanda Restano socia fondatrice di Fattoremamma e mamma blogger. "Il Mommy Blogging è ormai anche in Italia un vero e proprio movimento: un network di mamme molto attive in rete, che hanno dimostrato di avere un incredibile potenziale. Idee imprenditoriali, servizi di sostegno alla maternità, siti con contenuti di qualità… le mamme hanno davvero tanto da dire e fare e, complice anche la rete, nei prossimi anni questa energia porterà certamente grandi frutti". Tutte le informazioni e lo streaming dell’evento sul sito: http://mammacheblog.Com/evento  
   
   
CITTADINANZA, LOOMBARDIA: ´IUS SOLI´ NON ADATTO  
 
Milano, 13 giugno 2012 - "Il processo di inclusione dei migranti e le azioni messe in atto per promuoverlo sono un tema centrale ma, pur tenendo presente che in Italia la legge vigente in materia è datata 1992, sono convinto che l´introduzione dello ´ius soli´, nella sua forma più pura, non possa essere la soluzione più adatta". Così l´assessore regionale alla Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà Sociale Giulio Boscagli ha motivato la scelta di votare contro, in Consiglio regionale, alla mozione n.316, relativa al ´Riconoscimento della cittadinanza alle persone ed ai minori nati e cresciuti in Italia da genitori di origine straniera´. "Sono più di uno i motivi - continua Boscagli - che mi portano a questa conclusione, primo fra tutti il fatto che negli altri Paesi europei, anche in quelli con una più lunga esperienza di immigrazione, non vige lo ´ius soli´ puro e che quindi l´Italia sarebbe il primo Paese a prevedere tale modalità. Un´adozione che potrebbe costituire un elemento di attrazione per ulteriori flussi migratori legali e illegali". "Inoltre - spiega Boscagli - il tema dell´identità civica non si pone certo alla nascita e nemmeno negli anni immediatamente successivi. Per questo, la concessione della cittadinanza alla nascita non è condizione necessaria per far sì che i minori godano dei diritti civili e sociali. Nel nostro ordinamento, infatti, i bambini godono pienamente di tali diritti a prescindere dalla cittadinanza". "Per questi motivi - ricorda l´assessore alla Famiglia - ritengo che l´adozione dello ´ius soli´ non darebbe particolari benefici mentre potrebbe essere controproducente. Senza considerare il fatto che certe tematiche sono di competenza nazionale e del Governo, non certo di una Regione. Credo che gli stessi obiettivi dei promotori sarebbero meglio perseguiti dando la possibilità, ai nati in Italia da genitori stranieri, di acquisire la cittadinanza nell´adolescenza, come avviene ad esempio in Francia. Si tratterebbe così di un acquisizione volontaria in un periodo della vita dove è più consapevole il futuro della persona e il senso di appartenenza".  
   
   
SERVIZI PER LA PRIMA INFANZIA: I CONTRIBUTI DELLA PROVINCIA DI PARMA PIÙ DI 1 MILIONE E 342MILA EURO A SOGGETTI PUBBLICI E PRIVATI PER COSTRUIRE O RISTRUTTURARE NIDI E ALTRI SPAZI PER LA FASCIA 0-3.  
 
 Parma, 13 giugno 2012 – Più di 1 milione e 342mila euro a enti pubblici e realtà private per la realizzazione e la sistemazione di nidi e altre strutture per la fascia 0-3 a Parma e nel Parmense. Sono i fondi, di derivazione regionale, che la Provincia ha assegnato ai soggetti che hanno risposto a un bando ad hoc dello scorso gennaio, sulla base di una graduatoria approvata dalla giunta provinciale. Nove gli interventi finanziati, che consentono di aumentare i posti disponibili di 107 unità: 107 posti in più, dunque, per i bimbi del territorio. 400mila euro vanno al Comune di Compiano per la costruzione di un nuovo micronido (10 nuovi posti), 214.091 euro al Comune di Parma per la costruzione di un nido a Corcagnano (69 nuovi posti), 200mila all’Impresa Mora per la costruzione di un nuovo nido a Parma, in località Chiozzola (28 nuovi posti), 150mila al Comune di Parma per la ristrutturazione del nido Zucchero filato, 132.370 al Comune di Fornovo per la ristrutturazione del nido comunale, 75mila al Comune di Salsomaggiore per la ristrutturazione del nido comunale, 64.545 al Comune di Felino per la ristrutturazione del micronido di San Michele Tiorre, 60mila a Parma Infanzia per la ristrutturazione del nido di Vicofertile, 46.500 euro all’Unione Bassa est per la ristrutturazione del nido Arcobaleno di Sorbolo. “Grazie a questi finanziamenti aumenta complessivamente di 107 posti l’offerta per la prima infanzia: ed è senz’altro una notizia confortante, che fa del territorio provinciale uno dei più attrezzati sotto questo profilo”, commenta l’assessore provinciale alle Politiche scolastiche Giuseppe Romanini, che aggiunge: “Accanto alla costruzione di nuovi nidi va sottolineata anche la ristrutturazione di servizi già esistenti, che essendo “datati” hanno bisogno di interventi anche importanti. Si punta quindi non solo all’ampliamento dei servizi ma anche al loro mantenimento, sempre sugli standard alti che caratterizzano l’offerta nel nostro territorio, nella consapevolezza che siano un “supporto” prezioso per i bambini e per le famiglie”.