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Notiziario Marketpress di Mercoledì 27 Novembre 2013
Politica
RELAZIONE FINANZIARIA 2012 DELL’UNIONE EUROPEA: IL BILANCIO DELL’UNIONE, UNO STRUMENTO D’INVESTIMENTO SEMPRE PIÙ IMPORTANTE NELL’UE  
 
Bruxelles, 27 novembre 2013 - La relazione finanziaria 2012 pubblicata ieri dalla Commissione europea indica che dell’importo totale di 135,6 miliardi di Eur del bilancio 2012 dell’Ue, il 94% è stato destinato a ricercatori, studenti, piccole e medie imprese, città, regioni e Ong di tutta Europa. Nel 2012 il bilancio dell’Ue ha aumentato i finanziamenti nei settori che promuovono la crescita, creano occupazione e investono nella ricerca e nell’istruzione: con un importo di 9,6 miliardi di Eur erogati l’anno scorso, il Fondo di coesione ha contribuito alla costruzione di 1 274 km di strade e 950 km di linee ferroviarie; l’anno scorso sono state ricevute 17 374 domande di finanziamento per attività di ricerca nell’Ue e sono stati erogati 7,8 miliardi di Eur nell’ambito del 7° Programma quadro di ricerca; sono stati investiti 1,2 miliardi di Eur nell’apprendimento permanente. Dalla relazione emerge altresì che l’Ue rimane leader mondiale per quanto riguarda gli aiuti umanitari, avendo prestato assistenza a più di 122 milioni di persone in oltre 90 paesi al di là dei confini dell’Ue. Nel 2012 la quota delle spese amministrative (retribuzioni, pensioni, immobili, ecc.) nel bilancio totale dell’Ue è rimasta stabile al 6%. “In un anno contraddistinto dalle difficoltà finanziarie, il bilancio 2012 dell’Ue ha continuato a fornire finanziamenti e a sostenere gli investimenti a favore dei cittadini e delle regioni d’Europa”, ha dichiarato Janusz Lewandowski, Commissario responsabile della programmazione finanziaria e del bilancio, aggiungendo: “L’elevato livello di esecuzione del bilancio conferma l’accresciuta importanza dei finanziamenti dell’Ue durante la ripresa economica che si sta delineando”. Principali beneficiari - In termini assoluti la Polonia, destinataria di 15,7 miliardi di Eur, è stata il principale beneficiario dei finanziamenti dell’Ue (seguita da Spagna e Francia). Confrontando invece il volume di finanziamenti concessi dall’Ue con il reddito nazionale lordo, il maggiore beneficiario risulta essere l’Estonia, seguita da Lettonia e Lituania. La Germania (seguita da Francia, Regno Unito e Spagna) continua ad essere il principale beneficiario dei fondi dell’Ue a favore di settori quali la ricerca e l’innovazione; la Polonia ha tratto i benefici maggiori dai finanziamenti nell’ambito della politica di coesione. La Francia è stata il principale beneficiario dei fondi agricoli, seguita da Germania, Spagna e Italia. I Paesi Bassi sono stati il principale destinatario dei finanziamenti concernenti lo spazio di libertà, sicurezza e giustizia, mentre l’Italia, seguita dal Belgio, è il principale beneficiario del bilancio dell’Ue per quanto riguarda il settore relativo alla cittadinanza. Contributi degli Stati membri al bilancio dell’Ue - Tradizionalmente, la relazione fornisce informazioni sui “saldi di bilancio operativi”, ossia sulla differenza fra l’importo del contributo degli Stati membri al bilancio dell’Ue e l’importo dei fondi che ricevono dall’Ue. Tuttavia, questo calcolo fornisce solo un quadro incompleto dei costi e dei vantaggi dell’appartenenza all’Ue, perché non tiene conto di diversi parametri quali i benefici finanziari che ogni Stato membro ricava dalla partecipazione al mercato interno o dal fatto che alle sue imprese private vengano aggiudicati appalti nell’ambito di progetti finanziati dall’Ue in altri paesi. Gli Stati membri colpiti dalla crisi (Grecia, Portogallo e Spagna) figurano tra i principali beneficiari netti nel 2012, mentre i maggiori contribuenti netti sono la Svezia, la Danimarca e la Germania. Le economie più importanti sono quelle che contribuiscono maggiormente al bilancio dell’Ue. Nel 2012 la ricchezza (espressa dall’indicatore del reddito nazionale lordo - Rnl) dei contribuenti netti è aumentata in media del 2,4%, mentre l’Rnl dei beneficiari netti è rimasto praticamente invariato a causa della crisi economica. Il bilancio dell’Ue si basa su un principio di solidarietà, ed è questo il motivo per cui in alcuni casi i contributi netti sono aumentati. Inoltre, la maggior parte degli Stati membri ha migliorato l’esecuzione dei fondi della politica di coesione e di altri programmi di investimento ad essi destinati e ha ricevuto un volume maggiore di fondi dalla politica agricola, il che spiega anche il leggero aumento dei contributi dei contribuenti netti. La relazione finanziaria sul bilancio Ue 2012 è disponibile al seguente indirizzo: http://ec.Europa.eu/budget/financialreport/index_en.html  
   
   
UE, RIUNIONI DEL COMITATO: 25 NOVEMBRE - 1 DICEMBRE 2013  
 
 Bruxelles, 27 novembre 2013 - Trasferibilità dei diritti pensionistici. Negoziatori del Parlamento e del Consiglio cercherà di trovare un accordo sulla nuova legislazione per rendere più facile mantenere o ottenere diritti pensionistici quando si lavora in un altro paese dell´Ue. Se si raggiunge un accordo, l´accordo dovrà essere confermato da rappresentanti dei governi nazionali e dal Comitato per l´occupazione prima di essere messo ai voti in plenaria. (Mercoledì). Combustibili alternativi per il trasporto. Misure per garantire l´accumulo di stazioni di combustibili alternativi in tutta Europa, come il rifornimento di carburante e stazioni di ricarica per veicoli elettrici, a idrogeno o gas naturale, definendo obiettivi vincolanti per gli Stati membri, sono su per un voto nel trasporto Comitato. (Martedì). Appalti pubblici. Legislazione che darebbe l´Ue il diritto di limitare l´accesso agli appalti pubblici per i paesi terzi che non offrono l´accesso reciproco ai loro mercati sarà votato dal comitato per il commercio internazionale. L´obiettivo è quello di migliorare la posizione negoziale dell´Unione europea nei negoziati commerciali con i paesi terzi (ad esempio Stati Uniti, Giappone o India) e di offrire nuove opportunità alle imprese dell´Ue. (Giovedi). Gestione collettiva dei diritti d´autore . Un accordo raggiunto da Parlamento e Consiglio squadre di negoziatori due settimane fa sulla legislazione per stimolare la creazione di servizi di musica on-line in tutta l´Ue per i consumatori sarà messo in votazione in commissione giuridica. (Martedì). I livelli sonori dei veicoli . Un accordo informale con il Consiglio sui limiti di rumorosità auto per proteggere la salute pubblica sarà messo ai voti in seno alla commissione Ambiente. I deputati sostengono etichette per informare i consumatori sui livelli di rumore nuove vetture e l´aggiunta di suono artificiale per veicoli ibridi ed elettrici per avvisare i pedoni. (Mercoledì). Candidato per la vigilanza bancaria della Bce. Bce consiglio di sorveglianza candidato Daniele Nouy, ​​sarà verificata dalla commissione per gli affari economici. Il Parlamento deve dare il suo consenso per il candidato per assumere la carica. (Mercoledì) . Conferenza dei presidenti. Martedì scorso, la Conferenza dei presidenti (Pe Presidente e leader dei gruppi politici) si riunirà ad Atene. Il presidente Schulz incontrerà anche il presidente greco Karolos Papoulias. Il Giovedi e Venerdì, onorevole Schulz sarà a Vilnius per il terzo vertice del partenariato orientale con i leader dei governi dell´Ue e il presidente della Commissione Barroso. Le donne nei parlamenti. Parlamento ospiterà il vertice annuale 2013 delle "Donne nei parlamenti Global Forum" (Wip), con i membri femminili dei parlamenti di tutto il mondo e politici di alto profilo e attivisti. (Mercoledì a Venerdì). Elezioni 2014. Sito un sito web completo e multi-media fornisce una vasta gamma di informazioni sulle elezioni europee del 2014 e una panoramica della legislazione e delle azioni approvate dal Parlamento negli ultimi anni, andrà on line (Domenica).  
   
   
I DEPUTATI EUROPEI AVVERTONO LE PRINCIPALI AUTORITÀ UCRAINE A NON USARE LA FORZA CONTRO I MANIFESTANTI PRO-EUROPA  
 
Strasburgo, 27 novembre 2013 - Le autorità ucraine devono astenersi dall´uso della forza contro i manifestanti Euromaidan Square, dimostrando pacificamente contro la decisione del governo ucraino di non firmare l´accordo di associazione con l´Unione europea, ha detto che due deputati principali responsabili della politica di partenariato orientale, presidente della commissione per gli affari esteri Elmar Brok (Ppe , De) e relatore Jacek Saryusz-wolski (Ppe, Pl), che ha avvertito: "Altrimenti, ci saranno gravi conseguenze". In una dichiarazione rilasciata dopo la riunione di Vilnius gruppo del Parlamento europeo e una discussione con il commissario Stefan Füle e l´ex Presidente del Parlamento europeo Pat Cox, Brok e Saryusz-wolski espresso il loro "forte sostegno" alle "molte migliaia di ucraini che si sono riuniti a Euromaidan piazza a Kiev e in altre città in tutta l´Ucraina nel gelo "per protestare contro la decisione del governo" privandoli del loro futuro europeo ". Essi hanno sottolineato che la porta per l´Ue resta aperta al popolo ucraino. Vedere la dichiarazione Brok e Saryusz-wolski qui sotto: "Crediamo che l´Ucraina ha il diritto legittimo di fare la sua scelta europea. La porta per il popolo ucraino rimane aperta. Esprimiamo il nostro forte sostegno alle molte migliaia di ucraini che si sono riuniti a Euromaidan Square, nel gelo di Kiev e in altre città di tutta l´Ucraina. Questi manifestanti pacifici stanno esprimendo la loro forte opposizione alla decisione di non firmare l´accordo di associazione Ue-ucraina, una decisione che li priva del loro futuro europeo. Siamo fermamente in guardia le autorità ucraine ad astenersi dall´uso della forza contro manifestanti pacifici. In caso contrario, gravi conseguenze dovranno essere disegnata. "  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO, ORIZZONTE 2020: PIÙ SUPPORTO A PICCOLE IMPRESE E NUOVI SOGGETTI  
 
Strasburgo, 27 novembre 2013 – Giovedì scorso0, il Parlamento ha approvato Orizzonte 2020, il programma quadro dell´Ue per la ricerca e l´innovazione per il periodo 2014-2020, che prevede lo stanziamento di 70,2 miliardi di euro. Le modifiche apportate al programma dai deputati mirano a incrementare il supporto alle piccole imprese, attrarre un maggior numero di persone verso la scienza e più scienziati nel programma e destinare i fondi alla ricerca sull´energia non fossile. "Dopo lunghe trattative e un grande sforzo da parte di tutti i miei colleghi, oggi abbiamo finalmente approvato il pacchetto Orizzonte 2020. Sono molto soddisfatta del risultato raggiunto, che promuoverà l´eccellenza scientifica in Europa, rafforzerà la nostra leadership industriale e sosterrà piccole e medie imprese, con un bilancio totale di 70 miliardi di euro", ha detto Amalia Sartori (Ppe, It), presidente della commissione per l´industria, la ricerca e l´energia che ha condotto i negoziati sulle cinque proposte legislative per il Parlamento. I punti cardine di Orizzonte 2020 sono: • Sfide per la società (include nuovi investimenti nella sanità, energia, trasporti, progetti di ricerca sulle azioni climatiche, libertà e sicurezza). • Eccellenza scientifica (include sovvenzioni a singoli ricercatori di alto livello e nuovi investimenti in tecnologie e formazione per i futuri ricercatori) e • Leadership industriale (include nuovi investimenti nel campo della biotecnologia e tecnologia spaziale, accesso al capitale di rischio per le piccole e medie imprese innovative). Sostegno all´energia e alle piccole imprese - I deputati intendono destinare almeno l´11 % del programma di ricerca Orizzonte 2020 alle piccole e medie imprese (Pmi). Inoltre, sarà messo a disposizione un reparto specializzato per le Pmi con un proprio bilancio, per garantire che le offrte di finanziamento siano adatte alle esigenze delle piccole e medie imprese. Per promuovere gli obiettivi climatici dell´Unione europea, i deputati hanno stanziato l´85% del bilancio energetico 2020 (circa 5,4 miliardi di euro) per la ricerca sull´energia combustibile non fossile. Attrarre nuove persone verso la ricerca - I negoziatori in Parlamento hanno assicurato che circa 750 milioni del bilancio di Orizzonte 2020 saranno destinati a misure volte ad allargare il gruppo di ricercatori partecipanti al programma, attrarre nuovi candidati o promuovere una rete di istituti di ricerca. I deputati hanno inoltre assicurato che più di 400 milioni di euro saranno destinati ai progetti "Scienza con e per la società" per stimolare giovani studenti a intraprendere una carriera in campo scientifico, promuovere la parità di genere e incoraggiare i cittadini a prendere parte alla didattica scientifica. Bilancio e prossime tappe - Il budget concordato per il periodo 2014-2020 è di 70.2 miliardi (ai prezzi 2011). Le voci più importanti sono "Sfide per la società" (39% del bilancio complessivo), "Eccellenza scientifica" (32%) e "Leadership industriale" (22 %). Dopo il voto del Parlamento, il programma dovrà essere ufficialmente adottato anche dagli Stati membri dell´Ue nelle prossime settimane e avrà inizio il 1° gennaio 2014. Votazioni - La relazione sull´istituzione del programma quadro di ricerca e innovazione di Teresa Riera Madurell´s (S&d, Es) è stata approvata con 533 voti in favore, 29 contrari e 22 astensioni. La relazione sul programma specifico recante attuazione Orizzonte 2020 di Maria Da Graça Carvalho´s (Epp,pt), è stata approvata con 559 voti in favore, 24 contrari, e 19 astensioni. La relazione sulle regole di partecipazione e diffusione nell´ambito del programma quadro di ricerca e innovazione di Christian Ehler´s (Epp, De) è stata approvata con 506 voti in favore, 81 contrari, 9 astensioni. La relazione sull´istituto europeo di innovazione e tecnologia di Philippe Lamberts´ (Greens/efa, Be) è stata approvata con 516 voti in favore, 27 contrari e 18 astensioni. La relazione sull´ agenda strategica per l´innovazione dell´istituto europeo di innovazione e tecnologia di Marisa Matias´ (Gue/ngl, Pt) è stata approvata con 523 voti in favore, 16 contrari e 58 astensioni.  
   
   
SECONDO 7 CITTADINI EUROPEI SU 10 AIUTARE I PAESI IN VIA DI SVILUPPO VA ANCHE A LORO VANTAGGIO  
 
Bruxelles, 27 novembre 2013 - Secondo il 66% dei cittadini dell’Ue, la lotta contro la povertà nei paesi in via di sviluppo dovrebbe essere una delle principali priorità dell’Unione europea. Sette persone su dieci (69%) ritengono che aiutare questi paesi sia positivo anche per l’Ue e vada a vantaggio dei suoi cittadini. Questi sono alcuni dei principali dati emersi da un recente sondaggio Eurobarometro pubblicato oggi in occasione delle Giornate europee dello sviluppo a Bruxelles (26-27 novembre). Nonostante le difficoltà economiche, un numero più elevato di cittadini europei è disposto a pagare di più per generi alimentari e prodotti che sostengono i paesi in via di sviluppo (il 48% degli interpellati, che rappresenta un aumento di 4 punti percentuali dal 2012). D’altro lato, l’83% degli interpellati ritiene che sia importante aiutare le persone nei paesi in via di sviluppo e il 61% è del parere che gli aiuti andrebbero aumentati. Andris Piebalgs, Commissario europeo per lo sviluppo, ha commentato: “Mi rincuora molto constatare che i cittadini dell’Ue sostengono la solidarietà mondiale e ritengono che insieme possiamo veramente fare qualcosa per superare la povertà. Ci aspettano importanti sfide: assicurarci di realizzare gli obiettivi di sviluppo del millennio e relegare la povertà al passato. Per il futuro dobbiamo lavorare tutti insieme: la comunità mondiale deve concordare un’ambiziosa agenda comune per l’eliminazione della povertà e lo sviluppo sostenibile. L’indagine pubblicata ci consegna un messaggio chiaro: gli europei sono pronti a fare la loro parte in questo ambito.” I cittadini dell’Ue ritengono che la futura politica per lo sviluppo debba essere incentrata sull’occupazione (44% delle risposte), la salute (33%), la crescita economica (31%) e l’istruzione (30%). L’indagine speciale Eurobarometro “Gli aiuti allo sviluppo dell’Ue e gli obiettivi di sviluppo del millennio” sarà presentata dal commissario Piebalgs in occasione delle Giornate europee dello sviluppo. Questo evento ha riunito i capi di Stato e di governo di alcuni paesi africani, le istituzioni dell’Unione, i ministri dell’Ue, i rappresentanti delle Nazioni Unite, la società civile, il mondo accademico e il settore privato. Le discussioni si concentrano sugli obiettivi di sviluppo del millennio (Osm) e sulla necessità di una solida posizione europea per affrontare la povertà mondiale e lo sviluppo sostenibile dopo il 2015. L’evento rappresenta un’opportunità unica per le parti interessate, per i donatori e per i soggetti principali impegnati in attività di sviluppo di unirsi allo scopo di contribuire alla visione dell’Ue per lo sviluppo per il periodo successivo al 2015. Principali tendenze nell’Unione - L’impegno personale a favore dello sviluppo è in aumento. Il 48% degli europei è disposto a pagare di più per generi alimentari e prodotti per sostenere i paesi in via di sviluppo, con un aumento di 4 punti percentuali dal 2012. Si registrano aumenti consistenti in alcuni dei paesi che sono stati duramente colpiti dalla crisi economica: Irlanda (47%, +12), Lettonia (27%, +8) e Spagna (+7). Il sostegno agli aiuti allo sviluppo rimane elevato. L’83% degli interpellati ritiene che sia importante aiutare le persone nei paesi in via di sviluppo, rispetto all’85% dello scorso anno. Viceversa, il numero di persone che sono a favore di un aumento degli aiuti da parte dell’Ue rimane stabile, attestandosi al 61%. I giovani si sentono particolarmente toccati dalle questioni relative allo sviluppo e desiderano impegnarsi per risolverli. I giovani in particolare ritengono di poter svolgere un ruolo a titolo individuale nella lotta alla povertà nei paesi in via di sviluppo. Se questo è il parere del 61% degli interpellati nella fascia di età 15-24, solo il 45% degli interpellati di 55 anni e oltre lo condivide. Il 53% degli interpellati nella fascia di età 15-24 è disposto a pagare di più per i prodotti se ciò aiuta i paesi in via di sviluppo, contro il 45% degli intervistati di età pari o superiore a 55 anni. Gli interpellati più giovani sono inoltre più inclini a pensare che la lotta contro la povertà nei paesi in via di sviluppo debba essere una delle priorità sia dell’Ue che del governo nazionale del loro paese. Le Giornate europee dello sviluppo daranno la parola a numerosi giovani ambasciatori di ogni parte dell’Unione europea e del mondo, che saranno invitati a rivolgere domande ai membri del panel. Altri risultati del sondaggio speciale Eurobarometro - Se la maggior parte degli interpellati (66%) ritiene che la lotta contro la povertà nei paesi in via di sviluppo debba essere una delle principali priorità dell’Unione europea, solo il 48% ritiene che debba essere una delle priorità principali del proprio governo nazionale. Solo un esiguo numero di interpellati (6%) ha sentito menzionare gli obiettivi di sviluppo del millennio, ha letto qualcosa sull’argomento e sa di cosa si tratti. Posti di fronte ad un elenco di obiettivi di sviluppo del millennio, gli europei ritengono che le maggiori difficoltà da superare nel prossimo decennio siano l’eliminazione della povertà, la realizzazione della parità di genere e fermare la diffusione dell’Hiv/aids. Circa un intervistato su dieci (12%) è in grado di dare una stima corretta del numero di persone nel mondo che vive con meno di 1 Usd al giorno (ossia tra 500 milioni e 1 miliardo di persone).  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO: COS´È SUCCESSO IN PLENARIA?  
 
Strasburgo, 27 novembre 2013 - I diritti umani e il budget dell´Ue per i prossimi 7 anni sono stati i grandi protagonisti della plenaria di novembre del Parlamento europeo. Mercoledì Malala Yousafzai è stata insignita del Premio Sacharov per la libertà di pensiero 2013 di fronte ai precedenti vincitori. Il bilancio 2014-2020 è stato finalmente approvato dopo mesi di aspre negoziazioni con i governi. Gli eurodeputati hanno anche chiesto il diritto di decidere loro stessi la sede principale del Parlamento. Premio Sacharov - La giovane attivista per i diritti umani, Malala Yousafzai, ha ricevuto il premio Sacharov 2013 per la sua lotta a favore della promozione della scolarizzazione per le ragazze pakistane. Il Parlamento ha inoltre accolto 22 dei precedenti vincitori per festeggiare il 25° anniversario del premio. Bilancio 2014-2020 - Martedì i deputati hanno approvato il bilancio a lungo termine dell´Ue per il periodo 2014-2020, un totale di 960 miliardi di euro. Il Parlamento ha ottenuto una revisione del bilancio a metà termine e una maggiore flessibilità della spesa. Gli europarlamentari hanno inoltre approvato il bilancio per il 2014 e i fondi necessari per coprire il gap del budget 2013. Politica agricola comune - Come parte del bilancio a lungo termine, i deputati hanno anche dato il loro benestare ad una Politica agricola più verde e più giusta per il periodo successivo al 2013. Una politica capace di aiutare gli agricoltori ad affrontare meglio le sfide del mercato. Hanno inoltre approvato la nuova Politica di coesione che prevederà un investimento di 325 miliardi di euro per le infrastrutture e a sostegno dell´occupazione nelle regioni europee. Erasmus+ Il Parlamento ha detto "sì" al nuovo programma Erasmus+. Il progetto consentirà a più di 5 milioni di persone, il doppio rispetto ad ora, di studiare, formarsi o fare un´esperienza di volontariato all´estero. Sede del Parlamento europeo- Gli eurodeputati hanno adottato una risoluzione in cui hanno chiesto di essere responsabili della decisione riguardante la sede principale del Parlamento europeo. Per consentire questo cambiamento si dovrebbe modificare il Trattato di Lisbona. Donne e imprese - Le donne dovrebbero occupare il 40% dei posti non-esecutivi delle società quotate in borsa, ha detto il Parlamento in una risoluzione. Per entrare in vigore le nuove regole devono essere approvate dai governi in seno al Consiglio. Informazioni sui prodotti di investimento - I deputati hanno anche facilitato la possibilità per i piccoli investitori di ottenere delle informazioni più semplici sui prodotti di investimento. Smantellamento degli impinati nucleari - Il Parlamento ha votato per estendere l´aiuto finanziario dell´Ue alla Bulgaria, la Lituania e la Slovacchia per completare la disattivazione dei loro vecchi impianti nucleari dell´era sovietica. "Editore-per-un-giorno" - Kevin (Malta), Nicolò (Italia) e Paweł (Polonia) sono i tre vincitori del concorso Facebook "Editore-per-un-giorno". Sono venuti a Strasburgo per seguire la cerimonia di premiazione del Premio Sacharov e per intervistare uno dei precedenti vincitori. Per saperne di più clicca sulla nostra pagina Facebook nei link sulla destra.  
   
   
IL MEDIATORE EUROPEO AL PARLAMENTO EUROPEO  
 
 Strasburgo, 27 novembre 2013 - Il mediatore europeo Emily O´reilly ha fatto la sua prima apparizione ufficiale in Parlamento europeo, il 26 novembre. Conduce le indagini sui casi di cattiva amministrazione nell’azione delle istituzioni dell’Unione europea. O´reilly è la prima donna ad avere questo posto. Il Mediatore europeo era presente nella commissione alle Petizioni per presentare una relazione speciale su Frontex, l´Agenzia europea per la protezione delle frontiere esterne. Clicca nella colonna di destra per avere maggiori informazioni sul Mediatore europeo e la commissione alle Petizioni.  
   
   
PROGRAMMA COSME: IL PARLAMENTO EUROPEO ASSICURA MAGGIORI FINANZIAMENTI E SOSTEGNO ALLE PICCOLE IMPRESE  
 
 Strasburgo, 27 novembre 2013 - I deputati hanno approvato giovedì il programma comunitario Cosme per la competitività delle imprese e per le Pmi per il periodo 2014-2020. Il suo obiettivo è di facilitare e migliorare l´accesso ai finanziamenti e ai mercati per le piccole e medie imprese (Pmi), sostenere gli imprenditori e offrire condizioni più favorevoli per la creazione di imprese e per la crescita. "La nostra competitività futura e la creazione di posti di lavoro a lungo termine dipendono dal successo delle Pmi. Eppure, molti imprenditori si scoraggiano di fronte ai rischi della creazione di una società o a investire in piccole imprese. Gli ostacoli principali sono la burocrazia, la normativa e le difficoltà nel reperire finanziamenti. Molte Pmi potrebbero inoltre crescere maggiormente se sfruttassero meglio le opportunità di commercio con l’estero. Cosme rappresenta un importante e necessario contributo per superare queste barriere", ha commentato il relatore Jürgen Creutzmann (Alde, De). Bilancio - I deputati hanno insistito che dovrà essere possibile investire almeno il 60% dei 2,03 milioni di euro del bilancio del programma per il periodo 2014-2020 (a prezzi del 2011) per erogare finanziamenti attraverso capitale di rischio o garanzie dei prestiti per le Pmi. Altre parti del programma si concentreranno su come aiutare le autorità nazionali a ridurre la burocrazia e le piccole e medie imprese a ottenere l´accesso ai mercati. Cosme, insieme al programma di ricerca Orizzonte 2020, sostituirà l´attuale programma quadro per la competitività e l´innovazione (Cip) e sosterrà tutte le piccole e medie imprese. Tuttavia, mentre Orizzonte 2020 si concentrerà sulla creazione di nuove imprese, Cosme si concentrerà sulla loro crescita. Prossime tappe - Il Consiglio dovrebbe approvare il progetto di regolamento a breve, in quanto è già stato raggiunto nel mese di giugno 2013 un accordo informale tra i deputati e gli Stati membri.  
   
   
MACROREGIONE ADRIATICO IONICA, IL PUNTO DEL PRESIDENTE SPACCA IN CONSIGLIO REGIONALE.  
 
Ancona, 27 novembre 2013 - “La strategia macroregionale adriatico ionica riguarda un pezzo della storia del nostro Paese e della nostra regione. Una storia che ci vede protagonisti come comunità prima ancora che come istituzioni”. Così il presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, ieri mattina durante il suo intervento in Consiglio regionale sulla Macroregione adriatico ionica. “L’adriatico – ha detto – è il mare su cui si è formata la storia della nostra comunità. Esso ha separato l’est dall’ovest quando è divenuto una sorta di prolungamento del muro di Berlino. Con la caduta del muro, l’Adriatico si è nuovamente aperto, trasformandosi da linea di frontiera in comunità”. Ed è stata proprio la comunità, ha sottolineato Spacca, la prima a mettersi in moto per far sì che l’Adriatico tornasse ad essere un mare di pace e di relazioni tra le due sponde. “E’ nato un network animato da cinque motori – ha aggiunto – Il Forum delle Città dell’Adriatico, il Forum delle Camere di Commercio, Uniadrion che riunisce le Università dell’area, l’Euroregione adriatica composta dalle Regioni/contee e, forse il più forte, il Segretariato dell’Iniziativa adriatico ionica costituito nel 2008 dagli Stati”. Particolarmente importante il ruolo svolto in Europa dalle Regioni che, sotto la spinta e con il coinvolgimento dei cinque “motori”, hanno avanzato alla Ue il progetto di costruzione della stratega macroregionale adriatico ionica, la terza dopo quelle del Baltico e del Danubio. Inizialmente vista con perplessità dall’Europa, per l’eterogeneità dei Paesi coinvolti, ora la strategia della Macroregione adriatico ionica è sostenuta con forza dalla Ue, in virtù del suo insistere sul fianco più debole del continente, quello sud est. Il terreno, quindi, si è fatto fertile per la nascita della Macroregione. Spacca ha ricordato alcune delle tappe fondamentali che hanno segnato il percorso verso la formalizzazione della Macroregione. Tra le altre, quella di maggio 2011 quando a Bruxelles gli otto Paesi interessati hanno ribadito la priorità dell’obiettivo, quella dell’ottobre dello stesso anno quando le Regioni d’Europa hanno approvato all’unanimità il parere per la richiesta formale alla Commissione europea di avviare il percorso per il riconoscimento della Macroregione, quella del dicembre 2012 quando il Consiglio europeo ha affidato il mandato alla Commissione per l’avvio della strategia. “Ora – ha concluso – siamo nella fase operativa che ci vede tutti impegnati nella costruzione del Piano d’azione con i progetti che daranno il via alla strategia e alla definitiva autorizzazione da parte della Ue nel 2014, quando l’Italia avrà la presidenza di turno dell’Unione. Recentemente ad Ancona si è svolta la consultazione delle Regioni coinvolte per la costruzione del Piano che si muove su quattro assi: blue economy; interconnessioni e infrastrutture; qualità ambientale, ecosistemi e cambiamenti climatici; attrattività. Tra i progetti proposti in questa occasione dalla Regione Marche, la costruzione di una cloud adriatico ionica, l’avvio di una scuola di formazione amministrativa sul modello dell’Ena francese, le infrastrutture materiali con la necessità del prolungamento dei corridoi adriatici”. Il Piano d’azione sarà presentato ad Atene il prossimo febbraio.  
   
   
PRESIDENTE UMBRIA MARINI A CONSIGLIO MINISTRI EUROPEI: REGIONI CHIEDONO POLITICHE DI COESIONE EFFICACI PER FAR AVANZARE TERRITORI ED EUROPA  
 
Vilnius (Lituania), 27 novembre 2013 - "Ciò che a noi, rappresentanti delle Regioni di tutta Europa, interessa maggiormente non è la difesa delle nostre prerogative, bensì fare in modo che gli investimenti pubblici siano più efficaci, affinché siano realmente impiegati a combattere le sfide che i nostri territori devono affrontare". È quanto ha affermato la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, nel suo intervento alla riunione del Consiglio dei Ministri d´Europa che si occupano della politica di coesione - riunitosi a Vilnius (Lituania)- cui ha partecipato in qualità di rappresentante del Comitato delle Regioni d´Europa. "Quanto più le politiche di coesione saranno efficaci - ha aggiunto Marini - tanto più esse contribuiranno a ripristinare la fiducia dei cittadini nei progetti europei" e, citando l´ex presidente della Commissione Europea, Jacques Delors, "l´Europa è come la bicicletta: se non avanza, cade", la presidente Marini ha sottolineato come "la coesione è l´Europa". Al centro dei lavori del Consiglio europeo dei ministri, c´è il pacchetto di regolamenti che disciplineranno la Politica di coesione "Fondi strutturali europei" per il prossimo periodo di programmazione 2014-2020 - approvato una settimana fa dal Parlamento europeo - , frutto di più di un anno di lunghi e complessi negoziati tra lo stesso Parlamento, Consiglio, Commissione e Comitato delle Regioni, per il quale la presidente Marini era stata relatrice del parere approvato dal Comitato delle regioni d´Europa. Creazione di una nuova categoria di Regioni in transizione: introduzione del principio della "governance" multilivello e di partenariato; definizione di un quadro strategico comune per i cinque fondi europei di coesione e di investimento (che faciliterà così un approccio più integrato dei fondi): questi, a giudizio della presidente Marini, i principali elementi positivi contenuti nel "pacchetto" dei nuovi regolamenti comunitari. Secondo le Regioni europee, inoltre, è positivo il mantenimento del Fondo Sociale Europeo (Fse) nella politica di coesione, nonostante il fatto che questo sia ancora gestito a livello nazionale in numerosi Stati membri. La presidente Marini ha quindi sottolineato come sia stato importante che il negoziato di questi mesi si sia concluso con il riconoscimento dell´attuale situazione di persistente crisi economica e di conseguenza ciò abbia determinato "l´attribuzione di considerevoli risorse del Fondo sociale europeo all´obiettivo di inclusione sociale e lotta alla povertà". Per il Comitato delle Regioni, e dunque per le istituzioni regionali e locali europee, ha proseguito la presidente Marini, "resta il rammarico per la riduzione del budget complessivo destinato alla politica di coesione per il periodo 2014-2020, soprattutto in considerazione del fatto che gli investimenti pubblici, soprattutto per le Regioni, sono attuati in tutti gli Stati membri grazie ai fondi strutturali e di coesione (e in Italia soprattutto si tratta delle uniche risorse a disposizione delle autorità locali per politiche di sviluppo e crescita economica) e che questi investimenti sono fondamentali per la ripresa economica". Infine, la presidente Marini ha ribadito al Consiglio dei Ministri europeo il "disappunto" per l´introduzione della "condizionalità macroeconomica", in forza della quale nel caso in cui uno Stato membro fosse inadempiente nelle sue politiche di bilancio, verrebbero bloccati i fondi strutturali per lo stesso Stato: "una clausola così rigida - ha concluso la presidente Marini - rischia di penalizzare innanzitutto imprese, pubbliche amministrazioni locali e gli stessi cittadini, essendo questi soggetti i principali beneficiari di tali finanziamenti, oltretutto già duramente colpiti dalla crisi economica".  
   
   
ITALIA-RUSSIA: PUTIN E LETTA, GRAZIE A TRIESTE PER LA SUA ACCOGLIENZA  
 
 Trieste, 27 novembre 2013 - ´´Un grazie particolare a Trieste, per la sua accoglienza´´ è giunto ieri al capoluogo del Friuli Venezia Giulia dal presidente della Federazione Russa Vladimir Putin, che assieme al presidente del Consiglio dei ministri Enrico Letta ha svolto nel palazzo della Regione la conferenza stampa finale del summit bilaterale tra i due Paesi. ´´Ringrazio la presidente della Regione Debora Serracchiani ed il sindaco di Trieste Roberto Cosolini - ha dichiarato nell´incontro con la stampa Letta - e la città di Trieste, che ci ha ospitato in modo magnifico´´: mentre si avvia, proprio con il vertice odierno, l´anno incrociato del Turismo tra i due Paesi, ´´la Russia scopre le bellezze di una città come Trieste´´. ´´Puntiamo molto - ha poi aggiunto il presidente del Consiglio - sulla crescita del turismo russo in Italia´´ - proprio il turismo, accanto ad agricoltura e cultura, sono stati citati come i settori più immediati di collaborazione - con l´esigenza di risolvere, anche in concomitanza con la Presidenza Italiana della Ue nel secondo semestre 2014, il problema dei visti necessari ai turisti russi, che rappresenta ancora oggi ´´un grande limite´´. Oggi tra Italia e Russia sono stati siglati 28 accordi bilaterali, a testimonianza del successo dell´odierno Vertice e dell´ulteriore sviluppo della collaborazione tra i due Paesi, ha ricordato Letta: ´´lasciamo Trieste con molti impegni´´ ma nella certezza di ´´aver riannodato il filo di un lavoro comune tra i due Governi´´.  
   
   
ITALIA-RUSSIA: SERRACCHIANI, IL FVG AL CENTRO DI IMPORTANTI RELAZIONI  
 
 Trieste, 27 novembre 2013 - ´´Mi ha entusiasmato vedere Trieste e la nostra regione al centro di importantissime relazioni internazionali. Oggi si sono firmati degli accordi di grande valenza tra le nostre imprese e le imprese russe, si sono rafforzati i rapporti diretti tra i ministri delle due Nazioni, e credo proprio che abbiamo tante buone ragioni per essere soddisfatti´´. Lo ha detto la presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani a margine del Vertice bilaterale tra il premier italiano Enrico Letta e il presidente russo Vladimir Putin, e degli incontri tra le delegazioni dei ministri dei due Paesi, che hanno portato alla sottoscrizione di diversi accordi governativi. Riferendosi poi al ´Business Forum´, in corso di svolgimento al Teatro Verdi, la presidente ha anche sottolineato l´importanza di questi colloqui per le aziende italiane e lo stesso Fvg nella prospettiva di collaborazioni economiche con la Russia. ´´Qui oggi sono rappresentate ai massimi livelli le più grandi aziende italiane: Finmeccanica, Fincantieri, Eni, Enel, Ferrovie dello Stato, Generali´´, ha ricordato Serracchiani. ´´Aziende che hanno tutto l´interesse ad intensificare le relazioni con la Federazione russa affinché avvenga quello che auspichiamo, ovvero che la regione Fvg e l´Italia intera possano essere interlocutori importanti di un mercato, come quello russo, che è in continua espansione´´.  
   
   
ITALIA-RUSSIA: SERRACCHIANI INCONTRA LETTA  
 
Trieste, 27 novembre 2013 - Il presidente del Consiglio dei ministri Enrico Letta, a Trieste per il vertice italo-russo, prima dell´inizio degli incontri ufficiali, si è trattenuto nel Palazzo della Regione per un colloquio con la presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani. Ricordando che gli unici vertici bilaterali fuori Roma si sono tenuti ad Ancona e a Trieste, il premier ha rimarcato il ruolo del Friuli Venezia Giulia e del capoluogo nell´ambito delle relazioni con l´Est Europa. La presidente Serracchiani ha evidenziato al presidente Letta le potenzialità dell´area, sottolineando la necessità di un rapporto di cooperazione rafforzata tra lo Stato e la Regione per la risoluzione di alcune partite strategiche, infrastutturali ed industriali, in relazione particolarmente alla situazione di Electrolux e della Ferriera di Servola. Al termine, Letta e Serracchiani si sono recati in uno storico Caffè di Trieste che si affaccia sulla piazza dell´Unità d´Italia, dove sono stati raggiunti dal sindaco di Trieste Roberto Cosolini.  
   
   
ITALIA-RUSSIA: SERRACCHIANI, DA TRIESTE SI MUOVE UN SISTEMA-PAESE COMPATTO  
 
 Trieste, 27 novembre 2013 - Da Trieste, dal vertice di ieri Italia-russia nel capoluogo del Friuli Venezia Giulia, nasce ´´una nuova capacità di dialogo nei rapporti internazionali´´, ha commentato la presidente della Regione Debora Serracchiani, dopo aver incontrato in una pausa dei lavori del Business Forum promosso al Teatro Verdi, tra gli altri, gli amministratori delegati di Finmeccanica e Ferrovie dello Stato, Mauro Moretti ed Alessandro Pansa, ed il presidente della Cassa Depositi e Prestiti Franco Bassanini. ´´Un dialogo che, voglio sottolineare, viene fatto dall´intero Sistema Italia, qui oggi a Trieste, con un Governo che accompagna il Paese e le proprie imprese´´: un cambio di rotta, una discontinuità rispetto al passato, con una forte presenza del ruolo istituzionale, a tutti i livelli´´. ´´Un Sistema Italia - ha commentato ancora la presidente Serracchiani - che si muove in modo compatto, non a caso da Trieste, città che guarda ad Est, che vuole rafforzare le relazioni internazionali a favore del Paese e del Friuli Venezia Giulia: la platea di cui gode nella giornata di oggi Trieste e tutta la regione è straordinaria´´.  
   
   
ITALIA-RUSSIA: SERRACCHIANI, INCONTRO IMPORTANTE PER IL FVG  
 
Trieste, 27 novembre 2013 - "È stato sicuramente un incontro importante per il Friuli Venezia Giulia, in particolare perché abbiamo avuto l´occasione di approfondire tre temi di grande attualità, quali Ferriera di Servola, Electrolux e terza corsia dell´autostrada A4". Con queste parole la presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani ha commentato il colloquio, ieri mattina a Trieste in occasione del bilaterale Italia-russia, con il premier Enrico Letta. Una presenza, quella di Letta a Trieste, che Serracchiani ha giudicato "utile opportunità" per fare il punto su tre questioni di particolare importanza. "Per quanto riguarda la Ferriera - ha confermato - c´è un impegno concreto del Governo. Stiamo attendendo che si sblocchi la questione legata al Gestore dei Servizi Energetici (Gse). Stiamo lavorando attivamente per arrivare all´Accordo di Programma, un percorso in cui forte è l´impegno della Regione e dei suoi uffici. Tutto pare andare nella direzione giusta e il presidente Letta è impegnato a seguire la questione in prima persona". "Su Electrolux - ha chiarito la presidente del Friuli Venezia Giulia - siamo ancora all´inizio di un percorso complicato, ma il Governo anche qui farà la sua parte". "Abbiamo anche parlato di terza corsia perché il presidente Letta ha consapevolezza di quanto sia strategica l´opera e di quanto sia importante trovare i finanziamenti necessari, con l´aiuto anche del Governo". Nel corso del lungo colloquio non è mancato un riferimento all´emendamento alla Legge di Stabilità che assegna 130 milioni per la realizzazione della terza corsia, approvato ieri e che, ha detto Serracchiani, "auspichiamo possa essere mantenuto", ma anche all´impegno diretto del ministro alle Infrastrutture Maurizio Lupi sul ´Fondo rinunce´ del ´Decreto Fare 1", dal quale, ha puntualizzato, "ci auguriamo possano arrivare altre risorse". "Noi abbiamo ottenuto prima di tutto - ha spiegato in proposito Serracchiani rispondendo alle domande dei giornalisti - di considerare la terza corsia una delle cinque opere prioritarie che devono essere realizzate con l´impiego di risorse del Fondo rinunce". L´emendamento approvato nella notte tra domenica e lunedì, invece, "permette di avere risorse aggiuntive, inaspettate; risorse messe nero su bianco nella Legge di Stabilità. È logico che io sia fiduciosa. Auspico che arrivino e che non ci siano sorprese. Questo significa che stiamo lavorando bene. Il soggetto attuatore, Del Fabbro, sta già predisponendo l´aggiornamento del Piano economico e finanziario, stiamo andando nella direzione giusta. A queste condizioni l´opera si può fare spendendo di meno e riuscendo ad avere un accordo con le banche estremamente più vantaggioso di quanto si prospettava in passato".  
   
   
HORIZON 2020: FONDI UE PER LA RICERCA, BUONA OPPORTUNITÀ PER L´ALTO ADIGE  
 
 Bolzano, 27 novembre 2013 - Si chiama "Horizon 2020", ed è il nuovo programma varato dall´Unione Europea per il finanziamento della ricerca e dell´innovazione. "Si tratta di una buona opportunità anche per l´Alto Adige - sottolinea il presidente della Provincia Luis Durnwalder - perchè una parte dei fondi è riservata alla ricerca nella produzione alimentare e nell´agricoltura sostenibile, settori nei quali possediamo un ottimo know-how". Il programma "Horizon 2020" può contare su una dotazione finanziaria decisamente importante, pari a 80 miliardi di euro. "Ciò significa - prosegue Durnwalder - che le risorse a disposizione per i settori della ricerca e dell´innovazione, che rappresentano la chiave per lo sviluppo futuro di un territorio come quello altoatesino, sono stati triplicati da parte dell´Unione Europea". Di questi 80 miliardi, 4 sono destinati specificatamente ad essere investiti nella produzione alimentare e nell´agricoltura sostenibile, "ambiti nei quali - spiega il presidente altoatesino - ricopriamo già un ruolo di avanguardia a livello internazionale, con strutture rinomate come il Centro di sperimentazione Laimburg". Un altro aspetto positivo, secondo Luis Durnwalder, del programma europeo "Horizon 2020", consiste nella particolare attenzione riservata alle piccole e medie imprese. "Ciò comporta - commenta - che anche le nostre aziende e i nostri istituti di ricerca potranno avere la possibilità di partecipare ai bandi in programma. E´ bene, dunque, che tutte le nostre imprese innovative, senza dimenticare l´Università e gli altri enti e istituzioni che operano in questo campo, tengano bene a mente le opportunità offerte da "Horizon 2020"". Già nel mese di dicembre, infatti, verranno predisposti i primi bandi e le prime gare per poter accedere ai fondi riservati alla ricerca e l´innovazione. "Un´opportunità da non lasciarsi sfuggire - conclude Durnwalder - in maniera particolare in un momento come quello attuale caratterizzato da una difficile crisi economica. Tanto più che simili progetti consentono di investire in settori in grado di creare posti di lavoro altamente qualificati: ed è questa la chiave per garantire il benessere e la competività del sistema-Alto Adige".  
   
   
FUSIONE COMUNI: SÌ DEL CONSIGLIO REGIONALE A REFERENDUM PER LONGARONE (BL) E CIVITANOVA POLESINE (RO): PASSI CONCRETI NELL’ATTUAZIONE DI UNA GRANDE RIFORMA  
 
 Venezia, 27 novembre 2013 - Il Consiglio Regionale ha approvato all’unanimità i disegni di legge di iniziativa della Giunta, presentati dall’assessore agli Enti locali, Roberto Ciambetti, relativi all’istituzione di due nuove realtà amministrative derivanti dalla fusione di Comuni nel bellunese e nel rodigino: nel primo caso a volersi fondere sono Longarone e Castellavazzo; nel secondo sono Arquà Polesine, Costa di Rovigo, Frassinelle Polesine, Pincara, Villamarzana e Villanova del Ghebbo a voler dar vita al nuovo Comune di Civitanova Polesine. “Ci eravamo impegnati – evidenzia Ciambetti – ad attuare con sollecitudine e concretezza quel disegno di riordino territoriale del Veneto, puntando alla semplificazione dei livelli di governance e all’incremento dell’efficacia e dell’efficienza dell’azione amministrativa degli Enti locali. E, un passo alla volta, ma con grande decisione, stiamo realizzando questa riforma che porterà notevoli benefici alle popolazioni interessate dai processi di fusione”. Ricordando che la legge veneta in materia di riordino è stata presa a modello da altre Regioni, Ciambetti sottolinea che anche le iniziative di Longarone e Civitanova Polesine – così come quelle di Quero e Vas (Bl), che ha già celebrato il suo referendum, e di Lia Piave (Tv), che ha già incassato il giudizio di meritevolezza di palazzo Ferro Fini – nascono ‘dal basso’, cioè dalle comunità locali che hanno autonomamente deciso di promuovere i percorsi di aggregazione, a cui hanno aderito ufficialmente con propri atti deliberativi i rispettivi Comuni. “La strada della fusione – aggiunge l’assessore – consentirà alle amministrazioni di utilizzare risorse aggiuntive derivanti dai risparmi di spesa, dalla riduzione degli apparati politici e dai maggiori trasferimenti statali, senza intaccare minimamente i servizi fino a oggi erogati: verranno ridotte le spese “ripetitive” e il nuovo Comune unico potrà godere dell’esenzione dai vincoli del patto di stabilità per un periodo di due anni”. “Tutto questo – conclude Ciambetti – garantendo adeguate forme di rappresentanza attraverso le municipalità e senza che siano messe in alcun modo in discussione identità e radici delle diverse componenti del nuovo Comune”. Dopo il voto con il quale oggi il Consiglio regionale ha ritenuto meritevole di prosecuzione l’iter legislativo dei progetti di legge, dovranno essere fissate le date dei due referendum consultivi e se gli elettori diranno ‘sì’ alle fusioni, il Consiglio regionale sarà chiamato successivamente ad approvare definitivamente le leggi istitutive dei nuovi Comuni.  
   
   
TRENTO, INTESA CON ROMA: UN SI´ DALLA PROVINCIA IN MATERIA DI FINANZA LOCALE E TRIBUTI LOCALI  
 
Trento, 27 novembre 2013 - La Giunta provinciale, riunitasi il 25 novembre in seduta straordinaria, ha accordato il suo assenso all´intesa con il Governo per la modifica di alcune norme statutarie in materia di tributi locali e di finanziamento di interventi nei territori di confine. Le novità sono contenute nella nuova Finanziaria del Governo, che sta facendo il suo iter parlamentare in vista dell´approvazione finale entro la fine dell´anno. "Quello di oggi - sottolinea il presidente Ugo Rossi - è un primo passo in direzione di un rafforzamento dell´autonomia finanziaria del Trentino. Pur non avendo trovato in questo momento le condizioni per realizzare con lo Stato la revisione complessiva dell´Accordo di Milano per la regolazione dei rapporti finanziari fra Roma e Trento, con questa nuova norma statutaria facciamo un primo, importante passo in avanti verso una più ampia potestà normativa in materia di finanza locale e di tributi locali". Per fare solo un esempio, la sostituzione dell´articolo 80 dello Statuto di Autonomia con il nuovo testo consentirà alle Province di intervenire in maniera più incisiva in materie quali l´imposizione dell´Imu. Sempre nella seduta di stamani la Giunta ha espresso parere positivo alle proposte di modifica dell´articolo 2, commi 117 e seguenti, della legge 191 del 2009, che ha recepito l´Accordo di Milano. Queste disposizioni riguardano la disciplina dei finanziamenti per i progetti e le iniziative riguardanti i comuni di confine. In particolare si prevede uno snellimento delle procedure di gestione delle risorse finanziarie, che vedono le due Province autonome di Trento e Bolzano e le Regioni Lombardia e Veneto protagoniste nella gestione del fondo apposito, sulla base di un´apposita intesa.  
   
   
PUGLIA, LA GIUNTA HA CONCLUSO I SUOI LAVORI: I PRINCIPALI PROVVEDIMENTI ADOTTATI IERI  
 
Bari, 27 novembre 2013 - Approvato dalla Giunta pugliese, con procedura d’urgenza, il Regolamento Regionale “Linee Guida per l’adozione del programma sperimentale per l’esercizio dell’attività libero-professionale intramuraria presso studi privati alla luce di quanto disposto dalla legge 3 agosto 2007, n.120, modificata dal D.l. 13 settembre n. 158 convertito con modificazioni nella legge 8 ovembre 2012 n. 189”. Il testo verrà inviato ora alla competente commissione consiliare per il parere previsto dallo Statuto. La Giunta regionale ha approvato “le procedure per il riconoscimento degli stabilimenti che producono, trasformano e/o confezionano: alimenti destinati ad una alimentazione particolare,integratori alimentari, alimenti addizionati di vitamine e minerale”. L’esecutivo ha, con la stessa delibera, individuato i Servizi di Igiene degli Alimenti e della Nutrizione (Sian) delle Asl quali strutture territoriali deputate alla ricezione delle istanze di riconoscimento. La Giunta regionale ha approvato lo schema di ddl “ Sistema regionale dell’anagrafe degli studenti”. Lo strumento, che accompagnerà gli studenti iscritti sia nelle scuole della regione che quelli che frequentano scuole fuori dal territorio pugliese, accompagnerà gli allievi sin dal primo anno del percorso formativo e dell’apprendistato e nasce dall’esigenza- approvata in sede di Conferenza Stato- Regioni – di costituire un supporto informativo a supporto delle politiche dell’istruzione e delle formazione della Regione che consenta di esercitare al meglio la molteplicità delle competenze di cui la stessa Regione è titolare. Ad esempio: • Governare i processi connessi all’istruzione ed alla formazione; • Intervenire su eventuali criticità; • Monitorare le dinamiche derivanti dai percorsi scolastici e formativi della popolazione studentesca; • Attuare le politiche opportune di contrasto e prevenzione dell’abbandono e della dispersione scolastica; • Sostenere la programmazione dell’offerta formativa in funzione del successo formativo e del soddisfacimento delle esigenze qualitative e quantitative del sistema socio economico locale; • Monitorare il flusso della popolazione scolastica • Monitorare i percorsi di istruzione e di formazione degli studenti in relazione al piano di dimensionamento della rete scolastica e programmazione dell’offerta formativa; • Fornire, in generale, i servizi di supporto alla decisioni a tutte le istituzioni ed agli enti che hanno competenze sul sistema dell’istruzione e della formazione. La Giunta regionale ha delegato al Dirigente del Servizio Provveditorato Economato alla nomina del Responsabile per la conservazione ed uso razionale dell’energia della Regione Puglia, nonché all’espletamento di tutti gli adempimenti necessari. La Giunta regionale ha accolto la richiesta dello Iacp di Taranto per la localizzazione dell’importo di € 960.000,00 necessario al completamento di 12 alloggi Erp da realizzarsi nel territorio del comune di Monteiasi. La somma autorizzata deriva dalle economie ottenute con la “ chiusura cantieri” ex leggi n. 457/78, 67/88 e 179/92 ammontanti a € 1.560.000,00 La Giunta regionale ha assegnato allo Iacp di Taranto il finanziamento di €500.000,00 per la rimozione ed il trasporto a discarica delle lastre costituenti i compagni di finitura esterni contenenti amianto A-c4 e C5 facenti parte del complesso edilizio denominato ex Briotti, a Statte. La Giunta regionale ha accolto la richiesta dello Iacp di Taranto per localizzare l’importo di € 600.000,00 , necessario a finanziare il completamento di 8 alloggi a S. Marzano, utilizzando economie residue dalla “ chiusura cantieri” ex leggi n. 457/78, 67/88 e 179/92 ammontanti a € 600.000,00 La Giunta regionale ha approvato ed adottato il documento concernente “ Procedure di allertamento del Sistema Regionale di Protezione Civile per rischio meteorologico, idrogeologico ed idraulico. Con la stessa deliberazione, l’Esecutivo ha poi proceduto alla formale dichiarazione dello stato di attivazione ed operatività, a partire dal 1° dicembre 2013, del Centro Funzionale Decentrato della Regione Puglia, nell’ambito del Sistema di allertamento nazionale e regionale per il rischio meteo-idrogeologico ed idraulico e riservando all’Area Meteo del Dipartimento della Protezione Civile la responsabilità delle previsioni meteorologiche sul territorio regionale e dell’Avviso di avverse condizioni. Sarà poi cura del Responsabile del Centro Funzionale Decentrato dichiarare i livelli di criticità attesi e/o in atto all’interno del Bollettino di Criticità regionale e, se necessario, emettere l’Avviso di criticità regionale. La Giunta regionale ha approvato il progetto definitivo per la realizzazione del progetto industriale da realizzarsi negli anni 2011-2014, presentato dall’impresa Forte srl di Altamura per un importo complessivo ammissibile di € 1.748.982,10 comportante un onere per la finanza pubblica di € 681.246,44 e con la previsione di realizzare, nell’esercizio a regime, un incremento occupazionale non inferiore e 5,5 unità lavorative (Ula). La Giunta regionale ha ammesso il Costituendo Consorzio Salento alla fase di presentazione del progetto definitivo riguardante investimenti ammissibili per complessivi € 13.287.000,00 con agevolazione massima concedibile pari a € 5.979.150. Individuati i Comuni destinatari del contributo regionale per il 2012, relativo al Fondo per il sostegno agli affitti. La Giunta regionale ha approvato la variante urbanistica alle Norme Tecniche di Attuazione del Prg del Come di Bari proposta dal Comune, per la trasformazione dell’indice di fabbricabilità territoriale del quartiere fieristico di Bari. La Giunta regionale ha approvato il “ Programma fitosanitario regionale” per il 2014 ed i relativi schemi di Convenzione con i singoli organismi preposti. La Giunta regionale ha approvato lo schema di convenzione tra la Regione ed Innovapuglia per l’attuazione del Progetto Next- Collaborative platform to support research and technology transfer. La Giunta regionale ha adottato il Regolamento “ Criteri generali per il conferimento degli incarichi di direzione di struttura complessa per la dirigenza medico-sanitaria nelle aziende del servizio sanitario nazionale-linee di indirizzo in applicazione dell’art.4 del D.l. 158/2012, convertito nella L,n. 189/2012” Il Regolamento verrà emanato dal Presidente della Regione dopo l’acquisizione del parere da parte della competente Commissione consiliare. La Giunta regionale ha recepito l’Accordo sullo schema di decreto del Ministero della Salute “ Programma di autosufficienza nazionale del sangue e dei suoi prodotto per l’anno 2013”. Recepita dall’Esecutivo l’intesa Stato-regioni “ Definizione dei requisiti minimi e delle modalità organizzative necessarie all’accreditamento delle strutture assistenziali ai malati in fase terminale e delle unità palliative e della terapia del dolore”. La Giunta regionale ha recepito l’Accordo tra Governo, Regioni e Province Autonome concernente i criteri e le modalità per la certificazione di qualità della formazione e dell’esercizio dell’agopuntura, della fitoterapia e dell’omeopatia da parte dei medici chirurghi, degli odontoiatri, dei medici veterinari e dei farmacisti. Autorizzata la riproposizione dell’asta per la vendita del centro pilota per lo sviluppo integrato del turismo in Puglia “Baia dei Campi” a Vieste (Fg), con base d’asta di 11,6 milioni di euro. Approvata la Valutazione d’Impatto ambientale emessa dal Comitato regionale Via per il raddoppio della linea Fs Termoli – Lesina (Lesina, Serracapriola, Chieuti). Aggiornato l’elenco provvisorio degli ulivi monumentali della Puglia, così come previsto dalla L.r. 14/2007. Prorogati i termini per la cessazione dei consorzi Ato Rifiuti di altri 30 giorni dalla pubblicazione sul Burp della delibera. Autorizzata la fusione e la costituzione della nuova azienda di servizi alla persona “Asp riunite della Terra di Bari” con fusione delle Asp “Casa della Provvidenza Maria Ss della Stella” di Adelfia e Asp “Vittorio Emanuele Ii” di Bari. Patto di stabilità: ribadito l’indirizzo di rispettare il patto per il 2013, sono state liberate risorse per ulteriori impegni e pagamenti, modulando le autorizzazioni di spesa destinando le disponibilità rivenienti dall’attività di recupero fiscale e dall’esclusione delle spese in conto capitale.  
   
   
PROVINCE, TOSCANA: AL GOVERNO CHIESTE CERTEZZE PER PERSONALE E RISORSE E RUOLO REGIONI  
 
Firenze, 27 novembre 2013 – L´abolizione delle Province e il futuro di chi ci lavora, ma anche il destino delle funzioni di cui saranno svuotate con l´approvazione del percorso di riforma all´esame del Governo e del Parlamento. Di questo si è parlato nella tavola rotonda promossa dalla Cgil Funzione Pubblica di Livorno ieri mattina nella sala consiliare della Provincia della città. "Le vostre preoccupazioni – ha ribadito ai rappresentanti sindacali l´assessore alla presidenza della Toscana, Vittorio Bugli – sono le stesse preoccupazioni sulle quali abbiamo aperto un confronto in seno alla Conferenza della Regioni". Un primo passo, ha ricordato l´assessore, è stato fatto la settimana scorsa, con la firma dell´accordo tra Conferenza delle Regioni e sindacati, assieme a Governo e Comuni, che prevede l´istituzione di un tavolo permanente di confronto nazionale (ed altri tavoli territoriali e regionali): sulla trasformazione delle Province ma anche sulle unioni di Comuni al di sotto dei 5.000 abitanti e in genere sul riordino degli enti locali, con l´obiettivo in particolare di salvaguardare posti e retribuzioni dei lavoratori. "E´ un percorso – ha proseguito Bugli – che dobbiamo riuscire però a portare avanti tutti assieme, coinvolgendo ad esempio i parlamentari per la presentazione di emendamenti e chiedendo al Governo di accelerare l´iter del disegno di legge costituzionale". L´assessore ha poi ribadito quella che è la posizione delle Regioni, per cui è indifferibile una riforma del sistema istituzionale che parta dall´abrogazione del Senato e dalla sua sostituzione con una Camera delle autonomie. "Va bene un provvedimento-ponte come il ddl Delrio – ha spiegato – ma se ci si limita a svuotare le Province e a ributtare verso il basso le loro funzioni, c´è il forte rischio che si produca un assetto istituzionale ingestibile, destinato ad infrangersi sulla prima barriera. Perciò è necessario che in questo percorso siano coinvolte le Regioni, in modo che possano regolare con proprie leggi la redistribuzione delle nuove funzioni sul territorio". "La Toscana vuole esserci – ha concluso Bugli, rivolgendosi ai rappresentanti delle istituzioni e dei sindacati – e ci sarà in una posizione di grande responsabilità, ma potrà farlo se le priorità che abbiamo indicato saranno accolte dal Governo. E´ questa la prima e più importante sfida che, solo se uniti, potremo vincere".  
   
   
BOLZANO, FESR: BILANCIO 2007-2013 E PROSPETTIVE 2014-2020  
 
Bolzano, 27 novembre 2013 - Come ha detto il direttore della Ripartizione affari comunitari della Provincia, Thomas Mathà, introducendo l´evento informativo 2013, il periodo di programmazione 2007-2013 sta per concludersi e già si procede per giungere all´approvazione del prossimo, quello per il periodo 2014-2020; attualmente dopo i primi passi formali si è in attesa dell´approvazione da parte del Consiglio d´Europa. Nel periodo di programmazione 2007-2013 la Provincia di Bolzano disponeva di circa 75 milioni di Euro dal Fondo europeo per lo sviluppo regionale Fesr. L´obiettivo perseguito è stato quello di rafforzare la competitività e l´occupazione in Alto Adige. Nell´ambito dell´evento informativo 2013, tenutosi nel pomeriggio di lunedì 25 novembre 2013, a Palazzo Widmann, a Bolzano, i coordinatori di programma altoatesini hanno fornito una sintesi sullo stato di avanzamento del programma stesso. Come ha riferito Kathrin Oberrauch dell´Ufficio per l´Integrazione europea della Provincia gli investimenti si sono concentrati su tre assi tematici e su un quarto relativo all´assitenza tecnica. Il primo asse era quello della Competitività del sistema economico (Innovazione, Ricerca, banda larga ecc.) con investimenti per circa 28 milioni di Euro; il secondo asse "Sostenibilità ambientale della crescita economica" (mobilità sostenibile, pannelli fotovoltaici, energie alternative ecc.) con investimetni per circa 25 milioni di Euro; il terzo asse "prevenzione dei rischi naturali" (Piani gestione fiumi, misure antipiena ecc.) con investimenti per circa 20 milioni di Euro; ed il quarto "assistenza tecnica" per la realizzazione dei programmi con investimetni per circa 3 milioni di Euro. A fronte di un totale impegnato di circa 77 milioni di Euro, fino a metà novembre 2013 i pagamenti effettuati si attestavano sui 44 milioni di Euro. In totale i progetti presentati erano 198, quelli approvati 113. Di questi 59 sono in fase di esecuzione, mentre 54 sono stati conclusi. Compresi di fondi propri si raggiunge un budget finanziario complessivo di oltre 89 milioni di Euro. I beneficiari sono 66 servizi della Provincia, 33 imprese private e 14 altri enti pubblici (Comuni, Comunità comprensoriali). La quota di successo si attesta sul 57 per cento. Per contestualizzare queste cifre è stato, quindi, presentato un filmato scaricabile dalla pagina web della Ripartizione Affari comunitari www.Provincia.bz.it/europa ed anche da youtube. Peter Gamper, direttore dell´Ufficio per l´integrazione europea, ha illustrato il contesto normativo e programmatico del nuovo programma Fesr 2014-2020. In particolare facendo riferimento al quadro strategico comune che indica 11 obiettivi tematici ha riassunto quelli che interesseranno la provincia di Bolzano: in riferimento alle tre strategie Ue, ovvero "Crescita intellingente", "Crescita sotenibile" e "Crescita inclusiva", le risorse dovranno essere allocate per l´80 per cento in tre ambiti a cui sono associati 4 obiettivi tematici e almeno il 20 per cento va destinato all´efficienza energetica ed alle energie rinnovabili promuovendo la transizione verso un´economia a basse emissioni di anidride carbonica. Così Accanto alle energie rinnovabili si punterà ad esempio sull´agenda digitale, sulla competitività dei sitemi produttivi, sulla mobilità sotenibile di persone e merci, sull´occupazione e l´inclusione sociale, sulla ricerca e lo sviluppo tecnoclogico ed innovazione. Il Programma Operativo Fesr per la Provincia di Bolzano è attualmente allo stato di bozza in attesa degli esiti dell´Accordo di Partenariato che l´Italia deve presentare alla Commissione Europea e sul quale poi si deve eleborare misure ed obiettivi adeguati a livello locale. In vista della predisposizione del programma Operativo la Provincia si è avvalsa della consulenza tecncia indipendente nella persone di Kai Böhme, dell´istituto di ricerca "Spatial Foresight Gmbh - territorial policy support and research" del Lussemburgo, che ha fatto un raffronto fra la realtà locale e quella europea.  
   
   
ABRUZZO, SOCIETA´ OPERAIA MUTUO SOCCORSO :CHIODI PROMULGA LEGGE ENTRO 30 GENNAIO DOMANDE PER CONTRIBUTI  
 
L´aquila, 27 novembre 2013 - Il Presidente Gianni Chiodi ha promulgato la legge regionale (20 novembre 2013, n°41) recante : Le Società Operaie di Mutuo Soccorso (Soms) e modifica all´art. 1, L.r. 15-10-13, n°41 recante : " Modifiche alla L.r. 24 marzo 2009, n°4 (Principi generali in materia di riordino degli Enti Regionali ) ". La legge sarà pubblicata sul Bura. La Regione riconosce la rilevante funzione sociale delle Soms nonché i valori storici e culturali che rappresentano nella società abruzzese. Per l´ottenimento dei contributi regionali , le Società Operai di Mutuo Soccorso dovranno presentare domanda al Presidente della Giunta entro il 30 gennaio. La Regione concede contributi per agevolare la ristrutturazione e manutenzione degli immobili di proprietà delle società adibiti a sede sociale, l´ammodernamento degli impianti ed arredi connessi all´attività sociale, interventi di conservazione e restauro del materiale storico documentale, le iniziative finalizzate allo sviluppo della cultura mutualistica. I programmi devono essere finalizzati al raggiungimento degli scopi sociali previsti dagli Statuti delle Soms. In particolare la Regione promuove, a seguito di indagine conoscitiva e ricognitiva dei sodalizi esistenti in Abruzzo, le seguenti iniziative: la costituzione e reperimento di un biblioteca specializzata sulle Soms, la costituzione di un archivio filmico e fotografico del materiale iconografico delle Società, l´organizzazione di un deposito per il ricovero temporaneo di materiale per la predisposizione di interventi di restauro conservativo,l´organizzazione di mostre e convegni, l´assegnazione di borse di studio per i giovani laureandi finalizzate allo studio e ricerca sulle origini storico sociali delle Soms.  
   
   
BOLZANO: OK ALL´ASSUNZIONE DI NUOVE COMPETENZE SU TRIBUTI LOCALI  
 
Bolzano, 27 novembre 2013 - Le trattative in corso da mesi con il governo Letta, sia in Giunta provinciale che nelle altre sedi istituzionali, sono in dirittura di arrivo: il 25 novembre la Provincia di Bolzano ha dato la sua formale intesa all´emendamento alla legge di stabilità, già approvato dal Governo, che prevede il trasferimento alla Provincia delle competenze in materia di tributi locali. Sono giornate decisive a Roma, in Commissione bilancio e successivamente in Senato, per l´approvazione dell´emendamento alla legge di stabilità che prevede la competenza legislativa primaria della Provincia autonoma di Bolzano (e analogamente di quella di Trento) sui tributi locali sugli immobili. L´emendamento è stato accolto dal Governo e vistato anche dalla Ragioneria generale dello Stato e oggi, secondo quanto prevedono i passaggi formali, anche la Giunta provinciale ha dato la sua intesa alla modifica. Se l´emendamento passerà con la legge il voto del Parlamento, sarà necessaria una legge provinciale per disciplinare i tributi locali comunali di natura immobiliare istituiti con legge statale (Imu ma anche Tares) e definirne le modalità di riscossione. "I Comuni potranno modificare le aliquote introducendo esenzioni, detrazioni e deduzioni", ha ricordato il presidente Luis Durnwalder al termine della seduta di Giunta. Sempre in tema di finanze, la Giunta ha sollevato davanti alla Corte costituzionale il conflitto di attribuzioni e impugnato quindi il decreto del 23 settembre scorso del Ministro dell´economia e delle finanze: il nodo del contendere riguarda la determinazione dell´accantonamento previsto quale riparto tra Bolzano (167 milioni di euro) e Trento (68 milioni) del contributo al risanamento della finanza statale. Una disparità originata in gran parte dalla diversa allocazione contabile delle spese per i diversi contratti di servizio e per l´acquisto di beni, che il bilancio pubblico racchiude sotto il capitolo dei "consumi intermedi". A quasi parità di bilancio provinciale, Bolzano chiede un´equa compartecipazione alla spending review nazionale e l´eliminazione di questa marcata differenza. "Il ricorso era tecnicamente necessario per non far scadere i termini - ha precisato il presidente Durnwalder - ma stiamo trattando sia con Trento che con il Governo per arrivare a una composizione soddisfacende della questione."  
   
   
CENTRI IMPIEGO, TOSCANA: GARANTIRE CONTINUITÀ AL SERVIZIO E COSTRUIRE L´AGENZIA REGIONALE  
 
Firenze, 27 novembre 2013 – Un´agenzia regionale dei servizi per il lavoro, dalla quale dipenderanno i centri per l´impiego oggi gestiti dalle Province. E´ questa l´ipotesi di riorganizzazione sulla quale sta lavorando la Regione Toscana, alla luce delle incertezze, che permangono, sul futuro delle Province e dei problemi, più immediati, legati alla mancanza di fondi. Lo ha spiegato ieri l´assessore al lavoro Gianfranco Simoncini intervenuto all´Istituto Stensen, a Firenze, al convegno organizzato da Cgil Toscana sul tema "I servizi per l´impiego nella crisi economica". "I servizi per l´impiego – ha detto l´assessore - si sono rivelati in questi anni uno strumento importante per fronteggiare la crisi economica in atto. Basti pensare che da luglio 2009 si sono presentati agli sportelli circa 80 mila lavoratori ai quali sono state erogate 550 mila azioni di politica attiva. E´ un servizio che non possiamo permetterci di interrompere, anche perchè fra breve dovranno fare i conti con l´attuazione dell´Aspi, introdotto dalla legge 92 del 2012 e dalla prossima attivazione della Garanzia giovani. Per questo la Regione, per garantire, anche in questa fase di incertezza, la prosecuzione dell´attività dei centri, ha anticipato 7 milioni di euro di risorse e previsto nella proposta di bilancio 2014 ulteriori risorse. Grazie a queste sarà possibile, da gennaio 2014, sopperire ai ritardi con i quali giungeranno i fondi del Fse che in parte contribuiscono a finanziarli". Se il problema di una definizione dell´assetto istituzionale dopo il superamento delle Province dovrà necessariamente essere affrontato anche a livello nazionale, la creazione di un´Agenzia regionale che ne raccolga le competenze potrebbe anticipare i tempi e costituire poi un´articolazione regionale di un futuro sistema nazionale del lavoro. Questa proposta è stata inserita nella bozza di Dpef 2014 inviato insieme al Bilancio al Consiglio regionale. "All´agenzia regionale potrebbero essere affidati i compiti per quanto riguarda il collocamento e le politiche attive del lavoro, a suo tempo conferiti alle Province. I centri per l´impiego dovrebbero trasformarsi in strutture periferiche dell´agenzia, con compiti di accoglienza ed erogazione dei servizi, in rapporto con il territorio e con i privati. L´agenzia nazionale dovrebbe avere funzioni di coordinamento e monitoraggio". "Il confronto col Governo nazionale - ha concluso - dovrebbe permettere di fare un salto di qualità significativo al sistema, con la dotazione di risorse adeguate alle medie europee, superando la pesante sottostima della realtà italiana, e garantendo al tempo stesso la definizione di standard uniformi di servizi e di personale a livello nazionale.  
   
   
UE, TIROCINI: SONDAGGIO RIVELA CARENZE NELLE CONDIZIONI DI LAVORO E CONTENUTI DI APPRENDIMENTO  
 
Bruxelles, 27 novembre 2013 - Un numero significativo di allievi sentono che le loro condizioni di lavoro potrebbero essere migliorate e che il contenuto di apprendimento del loro tirocinio non è sufficiente, secondo un sondaggio Eurobarometro sulla qualità dei tirocini nella Ue pubblicati oggi. Anche se la maggior parte dei tirocinanti considerano la loro esperienza utile, l´indagine mostra che quasi uno su tre tirocini è scadente per quanto riguarda le condizioni di lavoro o di contenuto didattico. Questi problemi sono dovuti essere affrontati in una prossima proposta di un quadro di qualità per i tirocini che verrà proposto dalla Commissione nel dicembre di quest´anno. " I tirocini sono cruciali per facilitare il passaggio dalla scuola al mercato del lavoro. Con gli attuali elevati livelli di disoccupazione giovanile nell´Ue, è fondamentale garantire che i tirocinanti ricevano la migliore formazione ed esperienza per ottenere un futuro lavoro e che non sono sfruttati. Ecco perché la Commissione presenterà una proposta di raccomandazione del Consiglio su un quadro di qualità per i tirocini, che definirà le linee guida per consentire ai tirocinanti di acquisire esperienza di lavoro di alta qualità in condizioni di sicurezza ", ha dichiarato László Andor, commissario europeo per l´Occupazione , affari sociali e inclusione. L´eurobarometro studio dimostra che: I tirocini sono molto diffusi: circa la metà degli intervistati (46%) hanno fatto un tirocinio, e una quota elevata di loro ha fatto più tirocini. Quasi sei su dieci tirocinanti (59%) non ha ricevuto alcun compenso finanziario durante la loro ultima tirocinio. Tra coloro che sono stati pagati, a meno di mezzo ritenuto era sufficiente a coprire il fabbisogno vitale. Quattro su dieci tirocinanti non hanno un contratto di tirocinio scritto o contratto con l´organizzazione o della società ospitante. Quasi uno su tre tirocini (30%) è scadente sia per quanto riguarda i contenuti di apprendimento o di condizioni di lavoro. Vicino al rapporto di 25% che le loro condizioni di lavoro erano diverse da quella dei lavoratori regolari e il 20% ritengono che non hanno imparato nulla professionalmente utili durante il loro tirocinio. Formazione all´estero è ancora raro, con solo il 10% dei tirocini che si svolgono all´estero. Un´analisi basata sui risultati dell´Eurobarometro ha trovato una correlazione significativa tra la qualità dei tirocini e il risultato del lavoro. In altre parole, coloro che avevano completato un tirocinio scadente erano significativamente meno probabilità di trovare un lavoro dopo.  
   
   
BOLZANO: PATTO GENERAZIONALE, FIRMATO L´ACCORDO CON I SINDACATI  
 
Bolzano, 27 novembre 2013 -Il patto generazionale consiste nell´opportunità offerta ai lavoratori e alle lavoratrici di età superiore ai 60 anni, o che si trovano a tre anni dalla pensione, di ridurre volontariamente il proprio orario di lavoro per favorire l´inserimento dei giovani. Il tutto con una decurtazione dello stipendio, ma senza alcun taglio sui contributi pensionistici, che saranno tarati sulla retribuzione "piena". La differenza, infatti, sarà a carico del datore di lavoro, il quale sarà obbligato a investire i fondi risparmiati per coprire i costi relativi all´assunzione di giovani disoccupati e persone appartenenti ad altre categorie. Il provvedimento riguarderà non solo il personale dell´amministrazione provinciale, ma anche dei Comuni, delle Comunità comprensoriali, delle case di riposo, dell´Azienda sanitaria, dell´Ipes, delle aziende di soggiorno di Bolzano e Merano, e del personale insegnante delle scuole. L´accordo quadro prevede la possibilità di una riduzione dell´orario di lavoro compresa tra il 25% e il 50% del totale: con i soldi risparmiati sugli stipendi verrà creato un fondo ad hoc, con l´obbligo di utilizzarlo per l´assunzione di giovani under 35 non occupati, oppure di altre particolari categorie di lavoratori. Il 26 novembre i sindacati del pubblico impiego Cgil/agb, Sgbcisl, Asgb, Uil/sgk e Gs hanno sottoscritto l´accordo assieme all´assessore provinciale al lavoro Roberto Bizzo, al direttore della Ripartizione personale Engelbert Schaller, e al presidente dell´Agenzia per le contrattazioni collettive Anton Geiser. Si tratta di un´integrazione al contratto collettivo di intercomparto, che rappresenta una sorta di accordo-quadro all´interno del quale si dovranno muovere i singoli comparti della pubblica amministrazione per la concreta applicazione del patto. "Dobbiamo incentivare un ricambio generazionale nel mondo del lavoro - sottolinea l´assessore Roberto Bizzo - per dare concrete prospettive occupazionali ai tanti giovani che oggi devono fare i conti con la precarietà e la mancanza di sicurezze. L´idea è di coinvolgere in futuro anche il settore privato, ma era giusto che il progetto partisse innanzitutto dalla pubblica amministrazione".  
   
   
LEGGERE IL NON PROFIT ATTRAVERSO I DATI DEL CENSIMENTO: UN CONVEGNO AD AOSTA  
 
Aosta, 27 novembre 2013 - Fornire un quadro aggiornato e attendibile sulla realtà del non profit in Valle d’Aosta ed offrire alcune chiavi di lettura utili a comprendere, interpretare e prendere decisioni, per affrontare e risolvere le problematiche di un mondo articolato e complesso, che comprende il volontariato, l’associazionismo di promozione sociale, la cooperazione sociale e le fondazioni. Con questi obiettivi, la Presidenza della Regione e la Fondazione comunitaria della Valle d’Aosta, in collaborazione con l’Università della Valle d’Aosta e la Chambre Valdôtaine, organizzano il convegno Osservare, capire, agire. Leggere il mondo non profit attraverso i dati del censimento, che si svolgerà venerdì 6 dicembre, alle ore 14.30, nell’Aula magna dell’ateneo valdostano, in Strada Cappuccini 2 ad Aosta. Il convegno, grazie alla presenza di rappresentanti delle istituzioni, esperti e studiosi, responsabili ed operatori del terzo settore, si propone come occasione di confronto sulla dimensione quantitativa e qualitativa del terzo settore valdostano, a partire dai dati forniti dall’ultimo censimento sul non profit realizzato dall’Istat. L’incontro sarà aperto dal Presidente della Regione Augusto Rollandin e dal Rettore dell’Università Fabrizio Cassella, mentre l’introduzione ai lavori è affidata a Luigino Vallet, Presidente della Fondazione Comunitaria di Aosta. Ad offrire la fotografia del terzo settore valdostano, anche in relazione al contesto socio-economico locale, saranno Nereo Zamaro, Dirigente di ricerca Istat, e Dario Ceccarelli, Capo dell’Osservatorio economico e sociale della Regione. Il convegno darà anche spazio ad alcune realtà valdostane del non profit, i cui rappresentanti interverranno in una tavola rotonda, e alla relazione di Anna Maria Merlo, docente di Economia solidale e gestione delle aziende non profit presso l’Università della Valle d’Aosta, sulle linee di azione da intraprendere in questo ambito. Le considerazioni conclusive saranno, infine, a cura dell’Assessore alla sanità, salute e politiche sociali Antonio Fosson e di Luigino Vallet.  
   
   
TOSCANA, 17 MILIONI DI EURO PER GARANTIRE I SERVIZI E SOSTENERE LE FASCE DEBOLI  
 
 Firenze, 27 novembre 2013 – Mantenimento del sistema dei servizi sociali, sostegno alle fasce deboli della popolazione (con un´attenzione particolare ai minori) e ai quattro Centri di Area Vasta per l´adozione. Serviranno a questo i 17 milioni di euro che la Regione ha stanziato con una delibera approvata nell´ultima seduta della Giunta regionale. La somma è una parte delle risorse che derivano dal riparto del Fondo Nazionale per le Politiche Sociali che il è stato ricostituito dal governo. "Il Fondo – ha spiegato l´assessore al welfare Salvatore Allocca – era stato quasi azzerato nel 2012. Con l´ultima Legge di Stabilità, per il 2013 è stato di nuovo riportato a livelli accettabili, più di 300 milioni di euro. La ricostituzione del Fondo è stato il frutto di una battaglia che tutte le Regioni hanno portato avanti con lo scopo di garantire ai cittadini i livelli minimi dei servizi. Alla Toscana sono toccati quasi 20 milioni di euro, l´85% dei quali vengono ripartiti con questa delibera". 13,8 milioni andranno alle zone socio-sanitarie, secondo criteri demografici, per il mantenimento del sistema degli interventi e dei servizi sociali, 3 milioni andranno ad alimentare il Fondo di Solidarietà Interistituzionale (istituito dalla Regione per gli interventi destinati alle fasce deboli della popolazione) e 200 mila euro ai 4 centri adozione. I 3 milioni di euro destinati al Fondo di Solidarietà Interistituzionale vengono messi a disposizione degli enti locali per far fronte a spese di carattere urgente ed emergenziale e di difficile sostenibilità a livello locale. Si tratta di interventi di vario tipo a favore di fasce deboli della popolazione: donne straniere in stato di gravidanza e nei sei mesi successivi al parto, stranieri con permesso umanitario o per protezione sussidiaria, richiedenti asilo e rifugiati, minori residenti e minori di qualsiasi nazionalità non residenti, prima assistenza per persone con dimora in Toscana e per coloro che hanno subito danni da calamità naturali o accidentali a causa di eventi eccezionali. Presto la Regione emanerà un bando che stabilisce le regole per potervi accedere, dando priorità agli interventi e prestazioni destinati alla protezione dei minori (situazioni di abbandono, privazione, allontanamento indifferibile dal nucleo di appartenenza, violenza psico-fisica tale da costituire grave pregiudizio o altra condizione straordinaria e critica). Infine 200 mila euro saranno ripartiti ai Comuni di Prato, Pisa, Firenze e Siena per la gestione dei 4 Centri di Area Vasta per l´adozione. I Centri svolgono attività di informazione, preparazione e sostegno alle coppie che intendono avviare un percorso di adozione.