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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 26 Settembre 2006
BIOCARBURANTI: L´UE PROPONE DI ESTENDERE IL REGIME DI AIUTI PER LE COLTURE ENERGETICHE OTTO NUOVI STATI MEMBRI POTRANNO BENEFICIARNE - BOEL, COMMISSARIO RESPONSABILE PER L´AGRICOLTURA E LO SVILUPPO RURALE "DOBBIAMO FARE TUTTO QUELLO CHE È IN NOSTRO POTERE PER INCORAGGIARE LA PRODUZIONE DELLE MATERIE PRIME PER I BIOCARBURANTI"  
 
 La Commissione europea ha proposto di estendere gli aiuti a favore delle colture energetiche agli otto Stati membri che non ne possono ancora beneficiare - Repubblica Ceca, Estonia, Cipro, Lituania, Lettonia, Ungheria, Polonia e Slovacchia. Grazie a questo intervento la superficie massima destinata alla coltivazione di materie prime per i biocarburanti passerà dagli attuali 1,5 milioni di ettari a due milioni. Per favorire ulteriormente questo genere di colture, Bruxelles ha deciso inoltre di consentire agli Stati membri di concedere aiuti pari al 50% dei costi sostenuti dagli agricoltori per l´introduzione di seminativi pluriennali. Per semplificare la gestione della Pac (politica agricola comune), le autorità europee hanno infine avanzato la proposta di concedere a otto paesi entrati a far parte dell´Ue nel 2004 di continuare a operare sotto il Regime di pagamento unico per superficie (Saps) fino al 2010 invece che al 2008. "Dobbiamo fare tutto quello che è in nostro potere per incoraggiare la produzione delle materie prime per i biocarburanti," ha dichiarato Mariann Fischer Boel, commissario responsabile per l´agricoltura e lo sviluppo rurale, che ha poi continuato: "Il regime di aiuti alle colture energetiche ha avuto un buon inizio. Ora è giusto che in tutti gli Stati membri venga data agli agricoltori la possibilità di beneficiare di questo aiuto. Anche l´estensione della Saps è una misura sensata dal momento che ha rappresentato un metodo molto semplice ed efficace per aiutare gli agricoltori in otto dei dieci nuovi Stati membri che sono entrati nell´Ue nel 2004. Sto studiando attentamente tutte le possibili soluzioni per rendere più semplice il funzionamento della Pac". In febbraio la Commissione ha adottato un´ambiziosa strategia per incrementare la produzione e l´utilizzo dei biocarburanti (Comunicazione "Strategia dell’Ue per i biocarburanti" dell´8 febbraio 2006). Secondo le autorità europee, da un utilizzo diffuso dei biocarburanti deriverebbero numerosi vantaggi, tra i quali: una riduzione della dipendenza dell´Europa dai combustibili fossili, la diminuzione delle emissioni di gas serra, la possibilità di fornire nuovi sbocchi per gli agricoltori e l´apertura di nuove possibilità economiche per molti paesi in via di sviluppo. Il rapporto sul regime di aiuti a favore delle colture energetiche La proposta della Commissione è stata avanzata in concomitanza con il primo rapporto sul funzionamento del regime di aiuti per le colture energetiche. Tale sistema è stato applicato per la prima volta nel 2004 e prevede un incentivo di 45 euro per ettaro destinato a colture energetiche piuttosto che a colture a scopo alimentare. Complessivamente nel 2006, questo tipo di finanziamenti ha riguardato 1,2 - 1,3 milioni di ettari di superficie agricola (una cifra vicina al milione e mezzo di ettari di superficie massima prevista). Dati recenti sullo sviluppo della produzione di bioetanolo e biodiesel, indicano per i prossimi anni una crescita drammatica nella domanda di colture energetiche; per questa ragione la Commissione giudica opportuna l´estensione degli aiuti a tutti gli Stati membri - e alle stesse condizioni - dal 2007. Al momento otto dei dieci nuovi Stati membri sono appunto esclusi da questo tipo di sussidi, mentre due - Malta e Slovenia - possono riceverli solo in regime di transizione. Dalle stime disponibili sul consumo di biocarburanti e sulla base degli obiettivi indicativi nazionali, emerge come molti dei nuovi paesi membri stiano facendo sforzi significativi per rispettare la strategia della Commissione in materia, adottando misure a livello nazionale (come ad esempio l´esenzione dalle imposte indirette) per sostenere la produzione e l´uso dei biocarburanti. Perché i raccolti pluriennali possano svolgere un ruolo sempre più importante per lo sviluppo del settore, Bruxelles ha avanzato la proposta di autorizzare gli Stati membri a coprire fino al 50% dei costi sostenuti dagli agricoltori per l’introduzione di seminativi pluriennali per le colture energetiche nei terreni per i quali sia già stata presentata una domanda. Proposte per il miglioramento del funzionamento dei pagamenti diretti agli agricoltori La proposta della Commissione prevede anche il miglioramento di alcune norme riguardanti la gestione dei pagamenti diretti, e in particolare: la possibilità per un nuovo Stato membro che attualmente utilizza la Saps di continuare a far uso di questo semplice sistema di sostegno ai redditi degli agricoltori fino alla fine del 2010, invece che del 2008; la semplificazione dei requisiti di idoneità per i terreni coltivati ad olivi; il chiarimento che l´introduzione progressiva dei pagamenti diretti nei nuovi paesi membri non si applica a tutti i pagamenti diretti relativi al settore dello zucchero. .  
   
   
BIOMASSE: CONFAGRICOLTURA COMMENTA LA PROPOSTA DELLA COMMISSIONE EUROPEA SULLE COLTURE ENERGETICHE  
 
 “Ancora una volta, gli obiettivi di promozione delle biomasse ad uso energetico sono frustrati dall’inadeguatezza degli strumenti posti in essere. ” Così Confagricoltura commenta il documento licenziato oggi dalla Commissione europea sulle colture energetiche. La proposta dalla Commissione si sintetizza in tre punti: • autorizzazione alla concessione di aiuti nazionali (50% massimo delle spese ammissibili) per sostenere l’impianto di colture pluriennali destinate alla produzione di biomassa sui terreni che beneficiano del regime delle colture energetiche; • estensione del regime agli 8 nuovi Stati membri che non ne hanno diritto e che potranno continuare ad applicare il regime di pagamento unico alla superficie, fino al 2010; • aumento conseguente della superficie massima ammissibile all’aiuto (da 1. 5 a 2 milioni di ettari). “Sono provvedimenti che per il nostro Paese sono praticamente ininfluenti – spiega Confagricoltura - a dimostrazione che non c’è una reale volontà di incentivare la produzione di colture energetiche”. L’aiuto rimane fissato ad un livello troppo basso (45 euro ad ettaro), chiaramente non incentivante per gli agricoltori. Lo dimostrano i dati: poco più di 500. 000 ha nei 17 Paesi che ne hanno usufruito nel 2005; solo 258 ha in Italia). L’agricoltore è scoraggiato dal fatto che la domanda per l’aiuto agroenergetico è più complicata di quella per l’aiuto disaccoppiato, ed ha un iter di pagamento più lento. Ci sono poi da aggiungere gli ostacoli normativi all’applicazione dell’aiuto per la soia (prevalenza degli usi alimentari nel valore finale del prodotti e fissazione delle rese per ettaro), che è il prodotto di maggior appeal per la realtà italiana. Confagricoltura rimarca, infine, che gli accordi stipulati sul territorio per la produzione di biodiesel (a Bologna e in Veneto), prescindono dalla richiesta di aiuto. “I 45 euro ad ettaro non compensano le difficoltà burocratiche da affrontare e gli agricoltori preferiscono farne a meno. ” .  
   
   
UE: PIÙ GARANZIE SUI PRODOTTI BIOLOGICI IMPORTATI  
 
 Il parlamento europeo esaminerà una proposta di regolamento relativa a disposizioni transitorie sulle importazioni di prodotti biologici. I deputati chiedono un rafforzamento di tali misure, soprattutto sul fronte dei controlli, per tutelare i produttori europei dalla concorrenza sleale e proteggere i consumatori. L´attuale normativa sulle produzioni biologiche prevede un elenco di paesi terzi la cui legislazione in materia di coltivazione, certificazione e commercializzazione dei prodotti biologici è stata riconosciuta equivalente al regolamento dell´Unione europea. Tra questi, figurano l´Argentina, l´India, l´Australia, la Svizzera e Israele. Tuttavia, il 70% delle importazioni di prodotti biologici avviene ancora in base alle cosiddette "autorizzazioni d´importazione", rilasciate dalle autorità competenti degli Stati membri seguendo procedure in parte diverse. Attualmente le autorizzazioni d´importazione hanno validità annuale e si riferiscono a un determinato volume di un prodotto specifico. Le autorità verificano il rispetto delle norme di produzione e dei volumi basandosi esclusivamente sulla documentazione, senza effettuare controlli a campione in loco. La procedura delle autorizzazioni d´importazione viene pertanto accusata di essere, da un lato, troppo burocratica e, dall´altro, assolutamente inefficace. Malgrado la densità relativamente alta dei controlli sulle merci importate, in passato si sono continuamente verificati casi di frode. In attesa dell´entrata in vigore di un regolamento completamente nuovo in materia di produzioni biologiche (prevista per l´inizio del 2009), la proposta della Commissione mira a definire delle disposizioni transitorie in materia di importazioni, visto che parte di esse scadono il 31 dicembre 2006. Per non perturbare gli scambi internazionali, l´Esecutivo propone di prorogare la facoltà degli Stati membri di continuare a concedere autorizzazioni d’importazione per singoli prodotti finché non siano adottate le misure necessarie per il funzionamento del nuovo regime d’importazione. Con la relazione di Friedrich-wilhelm Graefe zu Baringdorf (Verdi/ale, De), i deputati propongono una serie di emendamenti volti soprattutto a fare in modo che, nel periodo precedente all´introduzione di un nuovo regolamento, si raccolgano informazioni e proposte utili a promuovere l´agricoltura biologica nei paesi terzi e a garantire norme per l´importazione di tali prodotti. Più in particolare, un emendamento intende precisare che, per essere venduto nell´Ue come biologico, un prodotto originario da un paese terzo deve essere conforme alle norme di produzione del regolamento comunitario, mentre gli importatori e i consumatori devono poter identificare facilmente il paese d´origine e controllare il rispetto delle condizioni Ue. Gli operatori economici di paesi terzi che intervengono in tutte le fasi di produzione, trasformazione e distribuzione del prodotto in questione, inoltre, devono aver notificato le loro attività all´autorità competente o all´organismo di controllo previste dallo stesso regolamento, se tale autorità od organismo effettua controlli nel paese terzo di produzione, oppure ad un organismo di controllo riconosciuto. I deputati, inoltre, propongono di eliminare la possibilità di vendere come biologico un prodotto che risulta essere conforme alle pertinenti linee guida del Codex Alimentarius. Ritengono infatti che tali orientamenti internazionali non siano altrettanto rigidi quanto le norme cui sono sottoposti i produttori comunitari. Questi ultimi, pertanto, subirebbero condizioni ben più sfavorevoli nel processo di produzione. Il prodotto dovrà essere accompagnato da un certificato delle autorità o degli organismi di controllo che attesti il rispetto delle condizioni previste dal regolamento comunitario. In proposito i deputati precisano che tale certificato dovrà essere rilasciato esclusivamente per il carico specifico che accompagna e al quale dovrà far riferimento. In merito all´elenco dei paesi terzi le cui norme di produzione e i cui regimi di controllo sono equivalenti a quelli europei, i deputati chiedono che esso sia pubblicato e periodicamente sottoposto a revisione. A loro parere, poi, i dati in esso contenuti dovrebbero essere verificati attraverso ispezioni periodiche in loco delle strutture di produzione e controlli delle norme di produzione e dei documenti pertinenti. Il riconoscimento da parte delle Commissione, inoltre, «deve essere reciproco», per cui al paese terzo spetta a sua volta permettere l´accesso al proprio mercato dei prodotti biologici europei. Un altro emendamento, inoltre, precisa che gli organismi di controllo dei paesi terzi "riconosciuti" dovranno soddisfare la norma europea En 45011 ed essere stati accreditati prima del gennaio 2009. Tale norma, sostanzialmente, è volta a garantire l´indipendenza e la competenza degli organismi preposti ai controlli. La relazione chiede poi alla Commissione di presentare, entro il 1° gennaio 2009, una proposta relativa a misure di assistenza tecnica dell´Ue per l´introduzione «di condizioni quadro e di sistemi di controllo vincolanti applicabili all´agricoltura biologica nei paesi terzi». Alla stessa data, inoltre, dovrebbe presentare una relazione sulle specifiche fonti di rischio delle importazioni da paesi terzi, «per le quali è necessario prestare una particolare attenzione ed eseguire controlli», al fine di «prevenire irregolarità». La Commissione dovrà anche introdurre una proposta relativa alla formazione e/o alla promozione di certificatori e di ispettori locali nei paesi terzi. Infine, un emendamento chiede agli Stati membri di gestire una banca dati pubblica della Comunità sulle importazioni verso il territorio europeo che dev´essere coordinata dall´Autorità europea per la sicurezza alimentare. .  
   
   
NUOVI PREMI PER FINANZIARE LA RICERCA AGRICOLA  
 
Il Consiglio di ricerca per le scienze biologiche e la biotecnologia (Biotechnology and Biological Sciences Research Council, Bbsrc) del Regno Unito e l´Istituto nazionale francese per la ricerca agricola (Inra) hanno conferito tre nuovi premi in scienze colturali, del valore di circa 3 milioni di euro, a tre nuovi progetti di collaborazione. I tre progetti quadriennali hanno lo scopo di promuovere la collaborazione internazionale e di trasformare la ricerca vegetale di base in effettivi miglioramenti colturali e agronomici. La prof. Ssa Julia Goodfellow, alto dirigente del Bbsrc, afferma: "Programmi di collaborazione come questi sono fondamentali per l´ampliamento delle nostre conoscenze nel campo delle scienze colturali. A causa del cambiamento climatico, delle mutevoli esigenze alimentari e dell´emergere di nuovi infestanti e malattie, la necessità di operare con partner internazionali per potenziare al massimo la condivisione di informazioni e l´utilizzo efficace delle risorse è più forte che mai". Il Bbsrc e l´Inra hanno deciso di unire le loro forze a seguito di una raccomandazione contenuta nella rassegna sulle scienze colturali del Bbsrc, secondo la quale la comunità agricola non si impegna a sufficienza nella collaborazione con i partner europei. I consorzi coinvolti sono i seguenti tre: - l´Università di Cambridge, Rothamsted Research, l´Inra di Grignon e quello di Rennes studieranno come utilizzare e abbinare modelli matematici e tecniche sperimentali per prevedere e gestire le evoluzioni delle popolazioni patogene al fine di prevenire la diffusione di malattie tra le colture; - l´Università di York e l´Inra di Montpellier studieranno i geni coinvolti nel trasporto del sodio e del potassio nell´orzo e nel riso per capire se una più approfondita conoscenza di tali meccanismi possa contribuire allo sviluppo di migliori varietà colturali maggiormente in grado di crescere in suoli dalle condizioni difficili; - infine, l´Università di Nottingham, il John Innes Centre, Rothamsted Research, l´Inra di Clermont-ferrand e quello di Mons-peronne analizzeranno le caratteristiche ed i geni che consentono ad alcune varietà di grano di offrire rese migliori con meno azoto, allo scopo di capire come in futuro gli agricoltori possano utilizzare minori quantità di fertilizzante contenente tale sostanza chimica. Http://www. Bbsrc. Ac. Uk http://www. International. Inra. Fr/ .  
   
   
UN´ÉQUIPE DI BOTANICI FA GERMOGLIARE SEMI RISALENTI A 200 ANNI FA  
 
 Un´équipe di scienziati della "Millennium Seed Bank", iniziativa internazionale per la conservazione delle piante gestita dai Giardini botanici reali del Regno Unito, è riuscita a far germinare semi vecchi di 200 anni. I semi, provenienti dal Sudafrica, erano stati importati nel Regno Unito da un mercante olandese su una nave prussiana nel 1803. Sono stati rinvenuti da Roelof van Gelder, ricercatore ospite della Biblioteca reale olandese, in un taccuino conservato presso gli Archivi nazionali. Date le pessime condizioni di conservazione del seme, il successo ha decisamente sorpreso l´équipe. "Si tratta di un risultato eccezionale" ha dichiarato Matt Daws, ecologo specializzato nello studio di semenze. "I semi erano molto vecchi ed erano stati conservati in condizioni precarie, prima in una nave e poi nella Torre di Londra. Non ci aspettavamo davvero di ottenere qualcosa". Infatti 29 specie di semi su 32 non sono riuscite a germogliare, malgrado la minuziosa attività di preparazione per ricreare condizioni simili a quelle del Capo. La regione è regolarmente devastata dagli incendi, che determinano l´avvio della germinazione. Gli scienziati hanno riprodotto le condizioni create dal fuoco rimuovendo il rivestimento rigido di alcuni semi e soffiando fumo su altri. Le tre specie germogliate con successo sono la Liparia villosa, un legume, il Leucospermum e un tipo di acacia non ancora identificato. "Dovremo aspettare sino alla fioritura per capire di quale specie si tratta", ha dichiarato Daws. "Se è un albero, forse dovremo aspettare a lungo". Quando le piante saranno più mature, gli scienziati intendono effettuare analisi genetiche e genomiche confrontando i vecchi esemplari con i loro equivalenti moderni per capire come le piante si siano adattate negli ultimi 200 anni. Per gli scienziati di Kew, il progetto non è interessante solo dal punto di vista storico. "I modelli di sopravvivenza dei semi mostrano che anche il cereale più resistente sarebbe morto dopo un periodo così lungo in simili condizioni" ha dichiarato Daws. "Se i semi possono sopravvivere così a lungo in cattive condizioni, ci sono buone notizie per quelli conservati in modo ottimale nella ´Millennium Seed Bank´". Nel 2002 alcuni scienziati statunitensi avevano fatto germogliare semi di loto che, secondo la datazione al carbonio, risalivano a 500 anni prima. Inoltre un´équipe israeliana afferma di aver fatto crescere una palma da dattero da un seme di 2 000 anni fa. Il progetto "Millennium Seed Bank" è un programma di conservazione globale volto a collezionare e conservare il 10 per cento (oltre 24 000 specie) delle spermatofite di tutto il mondo entro il 2010. Il progetto comprende anche studi sul miglioramento della conservazione dei semi, che saranno disponibili per lo svolgimento di ricerche e la reintroduzione di specie nell´ambiente naturale. Http://www. Kew. Org/msbp/ .  
   
   
LA COMMISSIONE EUROPEA PROPONE DI CHIARIRE L´USO DELLE DENOMINAZIONI DI VENDITA DELLA CARNE DI VITELLO  
 
 Bruxelles - La Commissione europea ha presentato ili 21 settembre 2006una proposta diretta a chiarire le condizioni di commercializzazione delle carni di bovini di età non superiore ai dodici mesi. Per queste carni diventerà obbligatoria l´utilizzazione delle denominazioni di vendita stabilite per i vari Stati membri, insieme all´indicazione dell´età degli animali al momento della macellazione. Lo scopo è migliorare la trasparenza del mercato e aiutare i consumatori a riconoscere esattamente quel che comprano. La proposta, che fa seguito a numerose consultazioni di tutte le parti interessate e ad una recente consultazione pubblica su Internet, scaturisce dalla domanda degli operatori e degli Stati membri di norme più chiare, che rispecchino i diversi sistemi di produzione in uso nei vari Stati membri. Dopo l´adozione da parte del Consiglio, il nuovo regolamento permetterà di rafforzare il funzionamento del mercato unico e di migliorare l´informazione dei consumatori. La produzione e la commercializzazione delle carni di bovini di età non superiore a dodici mesi sono spesso molto diverse da uno Stato membro all’altro, così come le caratteristiche degli animali al momento della macellazione. Esistono infatti due grandi tipi di sistemi produttivi: nel primo, gli animali sono alimentati principalmente a base di latte e prodotti lattieri e macellati prima degli otto mesi di età; nel secondo, l´alimentazione è quasi esclusivamente a base di cereali, essenzialmente granturco, integrata da foraggi e gli animali sono macellati a partire dai dieci mesi. Mentre il primo tipo di produzione è diffuso in quasi tutti gli Stati membri, il secondo si è invece sviluppato solo in alcuni, soprattutto nei Paesi Bassi, in Danimarca e in Spagna. Sui principali mercati al consumo della Comunità le carni ottenute con questi diversi sistemi di produzione sono generalmente commercializzate con la stessa denominazione di vendita, "vitello", e generalmente non è fatto alcun riferimento né al tipo di alimentazione degli animali, né alla loro età al momento della macellazione. L’esperienza ha dimostrato che tale pratica può falsare gli scambi e favorire condizioni di concorrenza sleale: essa incide quindi direttamente sul corretto funzionamento del mercato unico. In effetti, all’uscita del macello, esistono differenze di prezzo dell’ordine di 2 - 2,50 Eur/kg fra le carni ottenute con questi due sistemi di ingrasso. Tale pratica può inoltre essere fonte di confusione per il consumatore che può essere indotto in errore sulle reali caratteristiche del prodotto che acquista. Per questo motivo molti Stati membri hanno chiesto alla Commissione di presentare proposte per chiarire le condizioni di commercializzazione di questi tipi di carne, in particolare per precisare l´uso della denominazione di vendita "vitello". In risposta alla consultazione pubblica organizzata dalla Commissione, la maggior parte dei consumatori ha confermato che l’età e l’alimentazione degli animali sono criteri importanti che incidono sulle caratteristiche delle carni. La maggior parte di loro ritiene invece che il peso dei capi al momento della macellazione sia meno importante. Altri studi hanno dimostrato che le caratteristiche organolettiche delle carni, come la tenerezza, il sapore o il colore, cambiano con l’età e l’alimentazione degli animali da cui provengono. La consultazione ha inoltre rivelato che, per una stessa denominazione di vendita, le aspettative dei consumatori possono variare a seconda degli Stati membri. La Commissione propone quindi di fissare le denominazioni di vendita che devono essere utilizzate in ogni Stato membro per la commercializzazione delle carni ottenute da animali delle categorie di età compresa tra 0 e 8 mesi e tra 8 e 12 mesi, con l´obbligo di indicare l´età dei capi al momento della macellazione. Per la definizione delle denominazioni di vendita, la Commissione propone di tener conto, per quanto possibile, degli usi e delle consuetudini tradizionali per permettere ai consumatori di scegliere un prodotto conforme alle loro aspettative. Ne consegue che per le carni della prima categoria, la denominazione di vendita sarà "vitello" o "carne di vitello", mentre per la seconda categoria la denominazione prevista è "vitellone" o "carne di vitellone". Parallelamente, i termini "vitello" o "carne di vitello" e ogni eventuale nuova denominazione derivata dalle denominazioni di vendita oggetto della proposta non potranno essere utilizzati sull´etichettatura delle carni di bovini di età superiore a dodici mesi. Gli operatori che desiderano completare le denominazioni di vendita previste nel regolamento con altre informazioni fornite a titolo volontario potranno farlo nel rispetto del regolamento (Ce) n. 1760/2000, che istituisce un sistema di identificazione e di registrazione dei bovini e relativo all´etichettatura delle carni bovine e dei prodotti a base di carni bovine. Infine, per motivi di coerenza e per evitare ogni rischio di distorsione della concorrenza, saranno assoggettate alle disposizioni del regolamento proposto anche le carni importate dai paesi terzi. .  
   
   
TRIESTE: 935.000 EURO PER COPERTURA ASSICURATIVA RISCHI  
 
Trieste - E´ stato firmato il 25 settembre 2006 il decreto che autorizza la spesa di 935. 000 euro per la copertura assicurativa dei rischi agricoli. Ne ha dato notizia l´assessore regionale Enzo Marsilio, precisando che l´importo, destinato ad abbattere il costo dei premi assicurativi, sarà erogato a favore dei Consorzi di difesa delle colture agrarie di Udine, Gorizia, Pordenone, nonché della Cooperativa per la difesa dei produttori agricoli di San Giorgio della Richinvelda. La sovvenzione regionale, prevista dalla Lr 31 del 2002, rappresenta un contributo sul costo dei premi assicurativi pagati per la copertura delle perdite dovute a calamità naturali (terremoti, inondazioni, frane, valanghe), avversità atmosferiche (gelo, grandine, ghiaccio, pioggia, siccità, trombe d´aria), epizoozie (infezioni negli allevamenti) e fitopatie (malattie a carico delle produzioni vegetali). All´intervento sono interessati oltre 2. 600 produttori agricoli del Friuli Venezia Giulia che, per la riduzione dei costi assicurativi, potranno contare anche sull´assegnazione di un ulteriore finanziamento statale, erogato direttamente dal Ministero delle politiche agricole e forestali . .  
   
   
MARR: FORMALIZZATA L´ACQUISIZIONE DI NEW CATERING AZIENDA OPERANTE NELLA DISTRIBUZIONE DI PRODOTTI ALIMENTARI AI BAR E ALLA RISTORAZIONE VELOCE.  
 
Rimini - Marr ha siglato il 25 settembre 2006 – il contratto per l’acquisizione della New Catering S. R. L. , società con sede a Forlì e attiva nella distribuzione dei prodotti alimentari ai bar e alla ristorazione veloce. Con circa 7 milioni di Euro di ricavi previsti nel 2006 e circa 2. 600 clienti serviti, New Catering S. R. L. Opera con una significativa e consolidata presenza sul territorio romagnolo e in particolare sulla Riviera. La società, fondata nel 1997 a Forlì, svolge la sua attività attraverso 2 centri di distribuzione – uno a Forlì e uno a Rimini - su una superficie complessiva di mq 1. 700, ed opera attraverso una organizzazione di circa 21 risorse tra dipendenti e collaboratori, una rete commerciale di 15 agenti ed una rete logistica di 13 autocarri. L’operazione, che ha ottenuto l’assenso dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ed avrà effetto a partire dal 1 gennaio 2007, prevede l’acquisto della società. Il valore complessivo dell’operazione è di circa 2,8 milioni di Euro. Il corrispettivo prevede una quota fissa, regolata in parte in contanti e in parte con decorrenza a un anno, e una quota variabile, che verrà liquidata al raggiungimento di obiettivi per gli esercizi 2007 e 2008. La New Catering S. R. L. Manterrà l’attuale denominazione e rappresenterà una struttura di significativa importanza nella organizzazione distributiva di Marr, anche in considerazione dell’elevata competenza dell’attuale struttura manageriale ed operativa, che viene totalmente confermata. L’acquisizione di New Catering ha un’importante valenza strategica, in quanto permette a Marr di diversificare la propria offerta, entrando nel segmento delle forniture alimentari ai bar. Nel 2005 i consumi alimentari ai bar in Italia valevano circa 20 miliardi di euro, a fronte di un mercato dei consumi alimentari dei pasti fuori casa del valore di circa 58 miliardi di euro (fonte: Istat). Con l’acquisto della società New Catering S. R. L. Prosegue il piano di crescita di Marr attraverso acquisizioni, volto a rafforzare la leadership nel settore di riferimento, sia espandendo la copertura del territorio nazionale sia aumentando i segmenti di clientela serviti. Tale operazione segue l’acquisto del ramo di azienda Prohoga avvenuto nel febbraio 2006, del ramo di azienda Sfera e di As. Ca. Nel 2005 e di Sogema nel 2004. .  
   
   
LA COMUNICAZIONE DEL RISCHIO - IL CASO INFLUENZA AVIARIA:CONVEGNO A FORLÌ, 29 SETTEMBRE  
 
 L´etica dell´informazione nelle comunicazioni del rischio alimentare è l´argomento che poniamo alla sua attenzione di professionista del settore invitandola al convegno "la comunicazione del rischio e il rischio della comunicazione", in programma alla Fiera di Forlì venerdì 29 settembre alle ore 15, durante le Giornate Avicole. L’allarmismo mediatico legato all´influenza aviaria verrà analizzato come case history nel corso dell’incontro attraverso la presentazione dello studio aggiornato dell¹Osservatorio sulla Comunicazione (Osscom), Unità del Gruppo di analisi e comunicazione del rischio alimentare e nutrizionale dell´Università Cattolica (Fricom). Interverranno, tra gli altri, Roberto La Pira Giornalista, Stefano Marangon dell´Istituto Zooprofilattico di Pavia. Gaetano De Lauretiis, Presidente di Avitalia. Le conclusioni all¹On. Paolo De Castro, Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari, Forestali. .  
   
   
CONIGLIO DA COMPAGNIA, CONOSCERLO PER CAPIRLO "NON SAPERE LE SUE ABITUDINI PUÒ TRASFORMARE LA SUA VITA IN UN INCUBO"  
 
Roma -  Cirinna´, Coniglio Da Compagnia, Conoscerlo Per Capirlo "I conigli da compagnia sono ormai divenuti animali domestici a tutti gli effetti, ricoperti di coccole e bisognosi di tante attenzioni. Eppure in tanti ancora non conoscono bene le loro abitudini, né sanno come comportarsi. Pochi sanno, ad esempio, che tutti i carboidrati, come pane, grissini, fette biscottate, fiocchi di cereali e dolciumi, e tutti i semi di girasole, mais, riso, avena, grano, bastoncini di semi e melassa, sono alimenti nocivi per il coniglio". A parlare è Monica Cirinnà, consigliera delegata per i Diritti degli Animali del Campidoglio, che ha patrocinato la "Giornata dedicata al coniglio da compagnia" che si terrà domenica 24 settembre dalle ore 9,30 al canile della Muratella (Via della Magliana 856), incontro organizzato dall´Associazione Animali Esotici (Aae), in collaborazione con la Società Italiana Veterinari per Animali Esotici (Sivae). "Avere in casa un animale insolito, purtroppo, va sempre più di moda - prosegue Cirinnà -. E il coniglio nano è uno dei più gettonati, per l´adattabilità e il carattere estremamente mite. Ma la scarsa conoscenza delle sue abitudini può trasformare la sua vita in un incubo. Fino a qualche anno fa era difficilissimo trovare informazioni corrette su questi roditori che abitano sempre più spesso nelle nostre case". "Così i nostri amici animalisti - conclude Cirinnà - hanno raccolto le loro esperienze, collaborando con l´Associazione Animali Esotici e cercando di organizzare seminari specifici per fornire materiale informativo, migliorando la qualità di vita di questi dolcissimi quattro-zampe, preoccupandosi anche di trovare casa ai coniglietti che vengono abbandonati". Per l´occasione, infatti, ci saranno anche diversi conigli in cerca di una casa, trovati per strada o abbandonati davanti a canile comunale. Tra gli argomenti che saranno affrontati domenica da massimi esperti nella veterinaria esotica: corretta alimentazione, problemi dei denti, vaccinazione e sterilizzazione, comportamento del coniglio. Finale con premiazione dei vincitori: i più simpatici, la storia più bella, il rapporto uomo-animali. L´ ingresso è gratuito. Http://www. Aaeconigli. It/documenti/conigliando_roma2006. Pdf . .  
   
   
DAL 29 SETTEMBRE ZUCCA PROTAGONISTA ALLA SCUOLA PROFESSIONALE "SALERN"  
 
Bolzano - Dieci giorni completamente dedicati alla zucca e ai suoi derivati. Questo il programma della scuola professionale per l´agricoltura ed economia domestica "Salern" di Varna, dal 29 settembre all´8 ottobre. Venerdì prossimo la rassegna verrà inaugurata dagli assessori provinciali Hans Berger e Florian Mussner. Oltre ai frutti più conosciuti della famiglia della zucca, come cetrioli, meloni e angurie, alla scuola "Salern" sarà possibile ammirare anche varietà decisamente più esotiche e tutte da scoprire. Ampio spazio anche alla gastronomia, con buffet e rinfreschi preparati naturalmente a base di zucca. Parallelamente alla rassegna "Zucche & Co. ", verrà presentata anche una mostra dedicata al peperoncino, con 170 tipi della notissima spezia provenienti da tutto il mondo. L´inaugurazione, a cui presenzieranno gli assessori provinciali Hans Berger e Florian Mussner è in programma venerdì 29 settembre alle ore 9. 30 presso la scuola professionale "Salern" in via Salern 26, a Varna .  
   
   
PROSECCO IN LATTINA – ZAIA: È UNA BUONA IDEA CHE RISPONDE ALLE ESIGENZE DEL MARKETING MODERNO  
 
Venezia - “Nessuno si scandalizza perché il caviale viene venduto in scatola; e nessuno confonde la carne in scatola con la “Fiorentina”: non vedo perché dovremmo stracciarci le vesti per la vendita in lattina del Prosecco. Semmai si tratterà di vigilare sulla qualità del contenuto, perché si tratta del Proseccon del Veneto”. E’ fuori dal coro l’opinione del vicepresidente della Giunta regionale Luca Zaia sulla questione, ma è anche convinta e motivata. “Dal punto di vista del marketing è un’opportunità – spiega – che risponde ad una richiesta che proviene dalla distribuzione e dal mercato mondiale e che ci fornisce una straordinaria occasione per far conoscere ad un numero sempre più vasto di consumatori uno dei nostri vini più famosi. Ricordo che ci sono prodotti che, proprio grazie ad iniziative similari, hanno ampliato a dismisura il numero di conoscitori ed estimatoi, senza che questo abbia significato un appiattimento della qualità o una confusione tra produzioni di vertice e quelle di massa, come nel caso dell’aceto balsamico. Stiamo anche parlando di un target nuovo – aggiunge Zaia – che altrimenti finirebbe comunque per bere in lattina altri vini di chissà dove; gli esperti ci dicono che, ad esempio, entro due o tre anni in Germania la vendita di vino in lattina sarà molto diffusa e se, non sarà veneto, potrebbe essere cileno o australiano. E poi chi berrà il Prosecco in lattina ne diventerà un nuovo consumatore e non ho dubbi che, in altre occasioni, acquisterà le bottiglie di pregio, ricorrendo magari al meglio della nostra Doc Conegliano valdobbiadene”. “Lo ritengo anche un segno dei tempi – dice ancora Zaia – e ricordo che il Prosecco viene venduto sfuso e nei contenitori più disparati e che, anche nella zona Doc, non tutto viene commercializzato in bottiglia, mentre le lattine di Prosecco ci sono già, sono di formato gigante e si chiamano fusti: non mi risulta che questo abbia prodotto danni. Cerchiamo dunque di essere obiettivi e pensiamo piuttosto che in Italia c’è un problema di natura giuridica: il vino a Doc non si può mettere in lattina, mentre altrove la vendita in questo modalità è destinata a diffondersi”. “Non vorrei che qualcuno avesse l’amaro in bocca per non avere avuto per primo l’idea – conclude Zaia – e in ogni caso l’opposizione pregiudiziale al Prosecco in lattina è perdente, perché delle due l’una: o questo sarà un “flop”, e i detrattori dovranno ammettere di essersi sbagliati a preoccuparsi; oppure sarà un successo e allora dovranno recitare un mea culpa e inseguire il mercato”. .  
   
   
“DAL GRANO AL PANE” – MUSEO ETNOGRAFICO DI TEODONE (MARTEDÌ 26 SETTEMBRE)  
 
Bolzano, 25 settembre 2006 - Il percorso introduttivo proposto dal Museo etnografico di Teodone, nei pressi di Brunico, ha inizio con la preparazione delle “forme” di pane, che dopo circa un’ora vengono infornate nell’apposito forno a legna, e, dopo un’altra ora, raggiungono il punto di cottura previsto. L’intervallo di tempo che intercorre tra le due fasi di preparazione e di cottura sarà impiegato per effettuare una visita al mulino e all’esposizione dei vari strumenti utilizzati nella lavorazione dei cereali. Ogni allievo riceverà al termine del percorso una forma di pane. Il percorso durerà complessivamente circa 2 ore, il prezzo del materiale è di 0,50 €, la prenotazione è obbligatoria. Per ulteriori informazioni gli interessati possono contattare direttamente il Museo Etnografico di Teodone, via Herzog Diet 24, tel. 0474-552087, www. Provincia. Bz. It/volkskundemuseen .  
   
   
APRE SULLE COLLINE BOLOGNESI IL PRIMO PUNTO VENDITA CON DEGUSTAZIONE DEI PRODUTTORI BIOLOGICI ED EQUOSOLIDALI DI ALCE NERO , MIELIZIA E LIBERA TERRA  
 
I produttori di Alce Nero, Mielizia e Libera Terra hanno aperto il 15 settembre sulle colline bolognesi il loro primo punto vendita diretto: non solo un luogo dove acquistare i prodotti biologici, tipici ed equosolidali dei tre marchi, ma anche uno spazio dove assaggiarli e conoscerli direttamente dalla voce di chi li ha realizzati. L’obiettivo del gruppo Alce Nero & Mielizia (una società per azioni con sede a Monterenzio sulle colline bolognesi controllata dal Consorzio apicoltori agricoltori biologici italiani e che ha un fatturato di 20 milioni di euro) è triplice: valorizzare i produttori, i prodotti e i territori; salvaguardare la biodiversità; favorire la cultura agricola, alimentare e gastronomica. In via del Lavoro 20 proprio a Monterenzio, nella vecchia sede di Conapi oggi ristrutturata, sarà per questo disponibile non solo l’intera gamma dei tre marchi, che conta complessivamente più di 140 referenze (mieli biologici e tipici, pappa reale fresca, propoli, paste, risi, biscotti, sughi, succhi, confetture, prodotti equosolidali e realizzati nelle terre confiscate alla mafia), ma anche tante tipicità dei soci bolognesi e non solo (tra cui 22 tipi diversi di mieli e 12 varietà di risi). Il punto vendita conta una superficie di ben 240 metri quadrati (140 di area vendita e 100 di area degustazione, compreso lo spazio per la preparazione del cibo). Quello di Monterenzio è solo il primo di una serie di punti vendita dei produttori: nei prossimi mesi infatti sono previste altre aperture presso aziende agricole, di trasformazione e agriturismi di soci del gruppo: nella campagna fiorentina (azienda apistica La Ginestra), a Palermo (cooperativa Placido Rizzotto – Libera Terra), a Bitonto in Puglia (oleificio Finoliva), a Cesena (stabilimento di trasformazione dell’ortofrutta La Cesenate) e nel vercellese (risicoltori di Oryza). “Un modello economico”, secondo l’assessore all’agricoltura della Provincia di Bologna Gabriella Montera, intervenuta all’inaugurazione; proprio perché cerca di coniugare la qualità del prodotto, l’eticità (il lavoro, portato avanti da anni dal gruppo, con le cooperative equosolidali del centro America e con quelle di Libera Terra che lavorano le terre confiscate alla mafia) e il concetto di giustizia sociale. “Da produttori convinti e radicati nei nostri territori - afferma il presidente di Alce Nero & Mielizia Lucio Cavazzoni –ci sentiamo i migliori ambasciatori dei nostri prodotti, delle loro qualità, della loro storia e del mestiere che li definisce. Per questo i nostri soci saranno a disposizione dei visitatori per l’assaggio e per raccontarne la coltivazione, la raccolta, la trasformazione e le peculiarità che li rendono vere e proprie specialità alimentari. La biodiversità inoltre è oggi particolarmente difficile: basti pensare che attualmente la distribuzione compra solo cinque varietà di miele fra le venti che produciamo e ne vende solo tre. Per questo uno degli scopi dell’iniziativa è ricostruire con il consumatore e la distribuzione un rapporto che valorizzi le varietà dei prodotti agroalimentari delle nostre terre”. . .  
   
   
LA PROVINCIA DI CASERTA ALLE CELEBRAZIONI DEL COLUMBUS DAY DE FRANCISCIS: “SFIDA TRA LE MOZZARELLE CAMPANE”  
 
Caserta - Una sfida tra la mozzarella di bufala casertana e quella prodotta nel Salernitano. È la “provocazione” lanciata oggi a Napoli, in occasione della presentazione della missione istituzionale al “Columbus Day” (3-12 ottobre) dal presidente della Provincia di Caserta, Sandro De Franciscis. “Sfida” subito raccolta con simpatia dal collega di Salerno, Angelo Villani. La Provincia di Caserta, nei giorni del tradizionale appuntamento di ottobre, presenterà nello stand allestito nel Grand Central Terminal di New York (42nd/Park Avenue) i prodotti di eccellenza della filiera eno-gastronomica – dalla mozzarella ai vini agli oli – del settore tessile, con le pregiate sete di San Leucio, dei servizi, dell’industria. “Scopo della partecipazione dell’Ente a queste celebrazioni così sentite è quello di far conoscere le ricchezze e le potenzialità del nostro territorio”, ha spiegato De Franciscis. Da qui la proposta formulata in videoconferenza tra Consiglio regionale e Province campane e Consiglio regionale e province della Lombardia, nel corso dell’illustrazione del programma dell’iniziativa congiunta a bordo della nave “Sinfonia” della Msc Crociere alla Stazione marittima di Napoli. A presiedere i lavori il presidente del Consiglio regionale della Campania, Sandra Lonardo. Lo spirito della proposta – come ha spiegato lo stesso De Franciscis ai giornalisti – è quello di creare ulteriori motivi di attenzione intorno al pregiato prodotto tipico, che ha tanti estimatori anche sul mercato americano. “Personalmente sono convinto che si tratti di due prodotti diversi ed egualmente eccellenti, agli intenditori americani spetterà l’ultima parola su questo simpatico dualismo”, ha concluso il presidente. .  
   
   
GRANDE APPUNTAMENTO IN VENETO PER IL MONDO DEL VINO A VILLA LA FAVORITA, SABATO 14 E DOMENICA 15 OTTOBRE: BORDOLESI, CABERNET, MERLOT IN UN WEEK-END PER SOGNARE  
 
Produttori e appassionati, enologi e sommelier, ristoratori e importatori per degustare 250 etichette italiane del massimo livello. Molte le sorprese, dai bordolesi di numerosi Stati degli Usa, ospiti d’onore, a due clamorosi wine-tasting che vedono l’Italia (Sassicaia, Ornellaia, Maurizio Zanella, Il Borro) confrontarsi con il mondo (Opus One, Penfolds. ) e i più celebrati Cabernet in comparazione con i più famosi Merlot È ormai conosciuto come il “paradosso dei bordolesi”. Vini come i Cabernet, il Merlot e meglio ancora il bordolese, scaturito dal loro incontro per una magica intuizione, “marcano” il territorio come nessun autoctono. Il perché è presto detto: al contrario di questi, infatti, sono presenti nell’intero vigneto nazionale e il loro confronto in degustazione evidenzia automaticamente le differenze di terroir. Il bordolese è poi il marcatore per eccellenza. A questo taglio classico sono dedicate le cure più attente nel vigneto dalle Alpi alla Sicilia e in cantina matura abitualmente in barrique. Del resto, chi lo produce ha davanti a sé esempi illustri da emulare, da Château Margaux al Sassicaia, da Opus One all’Ornellaia. Le sottili distinzioni che emergono nei wine-tasting sono di conseguenza, almeno in larga parte, attribuibili al luogo di nascita. Un tema affascinante, non c’è dubbio. Da quando non si fanno più i convegni sulla qualità del vino, giacché essa è fortunatamente riscontrabile a tutti i livelli, s’inseguono sempre più le caratteristiche che affiorano dalla variabilità del territorio e del suo clima, ridisegnando le regioni italiani – ma ovviamente anche le province, i comuni, i singoli vigneti – in un coloratissimo mosaico di sensazioni uniche e coinvolgenti. Di questo e molto di più si parlerà nella prossima edizione di quello che è conosciuto come Bordolese Day e che da quest’anno si amplia ai più classici vitigni del celebre “taglio” festeggiato in tutto il mondo: i Cabernet, il Merlot e anche, in minor misura, il Carmenère e il Petit Verdot. L’evento ha assunto ora il nome corale di Bcm-bordolesi Cabernet Merlot, con il sottotitolo di “L’aristocrazia del mondo, terra, genio, stile italiani”. Perché sarà proprio l’Italia con le sue infinite sfaccettature del suolo, dell’inventiva e dell’eleganza la protagonista della manifestazione, incorniciata da una delle più affascinanti ville palladiane del Vicentino, Villa La Favorita, sabato 14 e domenica 15 ottobre (vedi programma). L’italia primo attore, evidentemente, ma con partecipazioni estere d’ampio respiro, evidenziate dalla massiccia presenza dei bordolesi Usa, ospite d’onore dell’edizione 2006. Loro amabile ambasciatrice sarà Julie Woodstock, presidente della californiana Cosentino Winery. Non mancheranno etichette di bordolesi sconosciute ai più, dal Canada al Messico. Dopo l’edizione del 22 e 23 ottobre 2005, svoltasi a Villa Gritti di San Bonifacio (Vr), con bordolesi Doc, Igt e Vdt di tutta l’Italia, eccoci dunque all’edizione-monstre del 2006, caratterizzata come detto dalla nuova presenza dei più spettacolari Cabernet e Merlot, scelti fra i campioni assoluti, spesso esaltati dalle guide e dai concorsi enologici, anche se non mancheranno pregevoli outsider. Una gioia per i degustatori. L’apertura della due giorni è affidata ad un talk-show che vedrà protagonisti le più grandi star del vino, come segnaliamo a parte nel programma. Un’occasione d’oro per un vertice informale sullo stato di saluto del settore, in particolare quello che si occupa di vini rossi importanti. L’evento è stato voluto dal Consorzio dell’Arcole, la giovane Doc che si estende nelle province di Verona e Vicenza, e ha trovato numerosi sostenitori soprattutto nei Consorzi (Colli Berici, Vicenza, Breganze e Strada dei vini dei Colli Berici). Una possibilità unica, dunque, l’appuntamento autunnale con i grandi vini bordolesi: chance imperdibile per conoscere di persona numerosi vini mito, solitamente inaccessibili per il prezzo generalmente elevato della categoria. A proposito: ma perché i bordolesi, da qualsiasi Paese provengano, sono così drammaticamente costosi? Una cosa è certa: si parlerà anche di questo. Sabato14 e domenica 15 ottobre 2006 Villa Da Porto “La Favorita”, Monticello di Fara, Sarego (Vi) .  
   
   
VERSO LA FASCETTA REGIONALE UN SISTEMA DI GARANZIA PER I VINI  
 
La Regione Piemonte è impegnata da anni per la tutela delle proprie produzioni di eccellenza, in particolare quelle enologiche. Proprio nel comparto vitivinicolo la Regione è intervenuta per potenziare i meccanismi di controllo e di verifica sui propri vini a denominazioni di origine. Nello specifico si sta lavorando all´attivazione della "fascetta regionale", un sistema di garanzia di totale corrispondenza tra le produzioni di uva realizzabili in vigna e le bottiglie che da queste si possono ottenere. "Intendiamo attivare in tempi rapidi questo sistema – dichiara l´Assessore Mino Taricco – perché siamo assolutamente certi che in questo momento sia necessario, se non indispensabile, per garantire trasparenza al settore e di conseguenza per tutelare la qualità delle produzioni piemontesi". Questa iniziativa si inquadra in un più ampio disegno di rilancio, anche strutturale, dell´intero settore, che prevede tra l´altro il pieno utilizzo delle risorse per la ristrutturazione dei vigneti, il potenziamento dell´Osservatorio Vitivinicolo Regionale e la revisione degli Albi Vigneti. L´adozione della "fascetta regionale", che si sta concertando col Ministero delle Politiche Agricole, costituirà uno strumento di tutela e valorizzazione capace di sostenere il reddito degli agricoltori e di garantire il consumatore. .  
   
   
TORNA “ORVIETO CON GUSTO 2006” ALL’INSEGNA DEI “PIACERI LOCALI”  
 
Tutto pronto per la decima edizione della kermesse enogastronomica della capitale delle cittaslow. Dal 4 all’8 ottobre 2006, degustazioni, cene, a spasso con gusto, vini d’eccellenza, le ricette poetiche di Aldo Fabrizi, la cucina orvietana, abruzzese, danese…Il tutto all’insegna della “superiore bontà” dei valori del gusto delle tradizioni locali Cinque giorni – dal 4 all’8 ottobre - dedicati ai “sapori della cucina orvietana” ma anche alle “sfide ghiotte” consumate sul filo dei piaceri cortesi con Svendborg (“cittaslow” danese), Casalbeltrame (“cittaslow” piemontese dallo splendido riso e dall’altrettanto gaudioso gorgonzola) e l’Abruzzo dei grandi vini (rappresentato dall’Associazione “Vignaioli d’Abruzzo). “A spasso con gusto” - Nel week-end di sabato 7 e domenica 8 ottobre è il centro storico di Orvieto che diventa un’immane tavola apparecchiata sopra la quale si cammina per grotte, chiostri, conventi e palazzi. In questi luoghi sono gelosamente custodite, in attesa dei gourmet itineranti, le quattro portate del canone culinario e una superba collezione di vini orvietani (bianchi e rossi Doc e Igt): l’antipasto (ex Caserma “Piave”), il primo (Convento di San Giovanni/palazzo del Gusto), il secondo (Parco delle Grotte) e dolce (Chiostro di San Francesco). Per accedervi è sufficiente un biglietto e un sano desidero di bellezza…. Insomma, una “due giorni” per concludere l’evento passeggiando tra storia, arte e saporite scoperte. “Serate Golose” – Da mercoledì 4 ottobre cominciano le “Serate Golose”, appuntamenti con le eccellenze dell’enogastronomia locale, italiana e internazionale presso l’Enoteca Regionale/palazzo del Gusto. Quattro appuntamenti in una delle più suggestive “cantine” di Orvieto interamente votata alle passioni del gusto. “Cultura del gusto” - Anche se i “piaceri” costituiscono da sempre l’asse celeste della kermesse orvietana, anche nell’edizione corrente non mancano momenti di riflessione e di impegno (talora con finali “gaudiosi”). In tal senso, segnaliamo l’opportunità di visitare le quattro “Fattorie didattiche” del territorio (domenica 1 e 8 ottobre) per toccare con sensi e intelletto ciò che in esse si produce e anche come lo si produce. Altra rilevante iniziativa la “tavola rotonda” su “Cosa significa amministrare ‘Slow’- Il Sindaco coproduttore” nel corso della quale si discuterà la proposta di Carlo Petrini (fondatore di Slow Food) relativamente alle possibili azioni di un’amministrazione desiderosa di promuovere un “consumo consapevole” rispettoso dell’ambiente, delle persone e della qualità dei prodotti Infine, venerdì 6 ore 20. 30 soirée dedicata al grande Aldo Fabrizi con Cielo Pessione Fabrizi (la nipote del grande Aldo). Aldo Fabrizi, oltre ad essere uno straordinario interprete e autore, fu un cuoco-poeta amante delle rime e dei sapori popolari. Lo spettacolo, in scena alla Sala del Carmine, vuole essere un omaggio giocondo con una conclusione tipicamente “aldina” : vale a dire, con un solenne spaghettata (ore 22. 30) al Palazzo del Gusto di Orvieto. “Orvieto con Gusto” è una manifestazione organizzata dal Comune di Orvieto in collaborazione con la condotta Slow Food di Orvieto e il Gal Trasimeno Orvietano www. Orvietocongusto. It e_mail: orvietocongusto@comune. Orvieto. Tr. It .  
   
   
TORNA PANE E OLIO IN FRANTOIO - L’ITALIA DELL’EXTRAVERGINE SI PREPARA ALLA SUA V EDIZIONE  
 
Iniziano i preparativi per l’appuntamento con il tradizionale evento organizzato dall’Associazione Nazionale Città dell’Olio e realizzato con il contributo del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali e la collaborazione dell’Associazione Nazionale Città del Pane L’ultima domenica di novembre le Città dell’Olio proporranno in tutta Italia degustazioni di olio novello e pane tipico appena sfornato. Tra le città protagoniste Siena e Imperia: nella città ligure, in contemporanea, si svolgerà la manifestazione Olioliva Iniziano i preparativi per il tradizionale evento organizzato dall’Associazione Nazionale Città dell’Olio. Il 26 novembre 2006, infatti, Pane e Olio in Frantoio, iniziativa realizzata con il contributo del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali e con la collaborazione dell’Associazione Nazionale Città del Pane, giunge alla sua quinta edizione. La giornata nazionale degli oli e dei pani tipici, volta a celebrare in oltre cento piazze italiane e nei frantoi delle Città dell’Olio il nuovo raccolto, vedrà la realizzazione di programmi di degustazione, visite guidate a frantoi e oliveti, rievocazioni dei riti della raccolta e molitura, e numerosi banchi d’assaggio. Gli oli saranno proposti in abbinamento al pane tipico locale, grazie alla collaborazione con l’Associazione Nazionale Città del Pane. - Questa giornata - dice Enrico Lupi, Presidente dell’Associazione Nazionale Città dell’Olio –rappresenta un momento importante per i territori delle Città associate che potranno far conoscere da vicino il variegato mondo dell’olio e di un alimento che da sempre ha accompagnato la storia dell’uomo, il pane artigianale. Rappresenta un’eccezionale vetrina per far capire al pubblico l’importanza della qualità dei due prodotti principi della gastronomia italiana, un’occasione, continua Lupi, per diffondere la conoscenza e la cultura dell’extravergine proponendo anche una nuova chiave di lettura dei territori nei quali si produce contribuendo così allo sviluppo del ‘turismo dell’olio’. – Pane e Olio in Frantoio è un’occasione volta a far conoscere da vicino il variegato mondo dell’olio di qualità, una vera e propria festa al nuovo raccolto che unirà l’Italia da Nord a sud, dal Friuli alla Sicilia, dalla Liguria alla Puglia. Ogni città aprirà le porte ai visitatori più curiosi richiamando i turisti attratti dall’enogastronomia tipica in luoghi dove da sempre si coltiva l’olivo e se ne lavora il frutto seguendo metodi tradizionali, avendo rispetto per il territorio e l’ambiente. In contemporanea a Pane e Olio in Frantoio, si svolgerà a Imperia la manifestazione Olioliva, dedicata ai sapori e alle produzioni tipiche del territorio ligure; la città si animerà con serate a tema, convegni e presentazioni sullo sfondo di valori storici, culturali e alimentari dell’olio e del pane.  
   
   
CHAMPAGNE E TARTUFO: GEMELLAGGIO TRANSALPINO NELLE CRETE SENESI, SAN GIOVANNI D’ASSO (SI) AGGIUNGE UN POSTO A TAVOLA PER HAUTVILLERS (FRANCIA)  
 
Altro che tarallucci e vino: Italia-francia finirà a tartufo e champagne. Succederà a novembre nelle Crete Senesi, la più “lunare” delle Terre di Siena, dove quest’anno due prodotti sopraffini della tradizione transalpina saranno protagonisti di un inedito e integrante gemellaggio. San Giovanni d’Asso, piccola capitale del Tartufo bianco toscano, dedicherà un giorno intero ad Hautvillers, città dello Champagne: sabato 18 novembre, infatti, i Consigli comunali dei due comuni suggelleranno ufficialmente l’apparentamento culturale e gastronomico al tempo stesso, che sarà solennizzato a sera con un banchetto eccezionalmente generoso nei sapori. Sarà questa una delle novità salienti di “Crete d’autunno 2006”, l’edizione ormai imminente della manifestazione-cornice che ogni anno vivacizza la stagione di mezzo in cinque comuni delle Crete Senesi. Dal primo novembre Al 3 dicembre Asciano, Buonconvento, Monteroni d’Arbia, Rapolano terme e San Giovanni d’Asso torneranno protagonisti di un crocevia di tradizioni, tipicità, vecchie e nuove conoscenze. Come di consueto dominerà la scena il tartufo bianco, protagonista della Xxi^ “Mostra” di San Giovanni d’Asso tra il 10 e il 12 e tra il 18 e 19 novembre: il seducente scenario che lo vedrà protagonista del gemellaggio con lo Champagne farà da sfondo anche alla sfilata delle Donne del vino, che saliranno fino al cuore delle Crete sabato 11. Tra le altre novità di quest’anno, la festa della “dicioccatura” dei carciofi di Chiusure (domenica 5) e la presentazione degli itinerari nelle “Terre di Siena a cavallo” (sabato 2 dicembre). Quanto all’inedito abbinamento Tartufo-champagne, il pubblico potrà apprezzarne gli effetti nelle degustazioni che saranno tenute nei ristoranti locali. Per informazioni Comune di San Giovanni d´Asso tel. 0577803101. .  
   
   
LE TAVOLE DEL MAIALE: DAL 2 NOVEMBRE AL 28 FEBBRAIO 2007 TORNA IN FRIULI LA GUSTOSA MANIFESTAZIONE GASTRONOMICA DEDICATA AL RE DELLA CUCINA LOCALE ALIMENTO TRADIZIONALE  
 
Alimento tradizionale della cucina locale, considerato in epoca antica un simbolo di abbondanza, degradato invece durante il Medioevo, che ne vide una personificazione del diavolo, il suino sulle tavole dei friulani ha sempre mantenuto un ruolo di primo piano. Di lui nulla andava perduto, dalle parti grasse del ventre che diventavano un saporito condimento chiamto saìn, a lis fricis, ossia le cicciole, piccoli pezzettini di grasso rosolato che insaporivano i prodotti semplici della terra, dalle patate al radicchio. Il re incontrastato delle mense friulane, oggi viene rivalutato, fino a diventare una prelibatezza da gourmet. Per rendergli omaggio, anche quest’anno la Confcommercio di Udine, in collaborazione con la Regione autonoma Friuli Venezia Giulia, organizza Le tavole del maiale, Iv edizione di una ormai rinomata rassegna gastronomica che vede riuniti 14 tra i più prestigiosi ristoranti di Udine e provincia e alcuni locali emergenti, impegnati a valorizzare e promuovere i sapori antichi e genuini della ricca tradizione agro-alimentare del Friuli Venezia Giulia. La rassegna si svolgerà dal 2 novembre 2006 al 28 febbraio 2007, accompagnando i buongustai durante i freddi mesi dell’autunno e dell’inverno. I ristoratori si cimenteranno nella preparazione di ghiottonerie tutte ispirate al maiale. Sulle tavole riccamente imbandite si potranno gustare antipasti a base degli immancabili prodotti della prelibata norcineria regionale (come il dolce prosciutto crudo di San Daniele e quello affumicato di Sauris, i diversi e saporiti salami della Carnia), inoltre si troveranno i piatti classici della cucina tradizionale friulana a base di carne di maiale, ovvero il Muset e brovade (cotechino con la brovada, le tradizionali rape inacidite con strati di sale e vinaccia) e altre pietanze tipiche regionali (quali Bollito misto di maiale con crauti, senape e cren, Toc in Braide con salsiccia, Purcit al Tazzelenghe, ossia maiale cotto con una marinata in questo robusto vino rosso autoctono friulano), e altri piatti creativi ideati dalla fantasia degli chef per l’occasione. La manifestazione prevede, inoltre, divertenti e succulente serate a tema, con abbinamenti fra cibi, vini autoctoni friulani, racconti e conversazioni tenute da ospiti che interverranno a sorpresa. Ogni ristorante proporrà un menu degustazione, comprensivo di tre portate, dessert e l’abbinamento di tre calici di vino. I commensali riceveranno in omaggio spezie ed erbe aromatiche, confezionate in sacchetti di tela dagli antichi motivi decorativi. Gli indirizzi dei locali che partecipano all’iniziativa, i menù, le ricette-simbolo di ciascuno, sono pubblicati in una piccola e gradevole guida, in distribuzione gratuita nei ristoranti aderenti all’iniziativa, che può essere richiesta alla Confcommercio di Udine. Ecco, di seguito, l’elenco dei ristoranti che hanno aderito alla ghiotta manifestazione: Ai Celti di Gemona, Ai Cjastinars di Villa Vicentina, Al Bàcar di Fagagna, Al Gambero di Palmanova, Alle Volte di Udine, Trattoria alle Betulle di Buia, Antica Trattoria Sguazzi di Tavagnacco, Concordia di Udine, Costantini di Collalto di Tarcento, Hosteria alla Tavernetta di Udine, La Tavernetta di Malisana di Torviscosa, Peres di Colloredo di Monte Albano, Prosciutteria dall’Ava di Udine, Villa Mabulton di Chiasiellis. Confcommercio della Provincia di Udine, tel. 0432 538749, www. Ascom. Ud. It .  
   
   
L’ETÀ NON CONTA? LA PAPAYA FERMENTATA IMMUN’AGE TRA I SUGGERIMENTI PER “DARE VITA AGLI ANNI”  
 
L’elisir di lunga vita è per ognuno una scoperta del tutto personale, legata al proprio vissuto, che la Scienza definisce “miglioramento della qualità di vita” e che per tutti è la speranza che si viva sempre più a lungo. Ma un consiglio vale sopra tutti: dare “vita agli anni”, non solo “anni alla vita”, perché una “buona vecchiaia” va preparata con largo anticipo, per poterci arrivare in buone condizioni fisiche e mentali, pronti a cogliere i frutti dell’età dell’Oro: quella in cui avremo tempo libero e risorse da impiegare come più ci piacerà ma che allo stato attuale si presenta anche ricca di incognite e di malattie. Secondo la testimonianza di Luc Montagnier, noto virologo, “Oggi possiamo agire su più fronti per attenuare i danni dell’età, ma “la vera sfida è trovare meccanismi in grado di controllare lo stress ossidativo”. Misurando lo stress ossidativo, la formazione di radicali liberi, potremmo iniziare a “prevenire” l’invecchiamento, con lo scopo di raggiungere anche da anziani una qualità di vita accettabile. Se noi combattiamo la battaglia contro le malattie croniche della terza età possiamo migliorare la vita di tutti. ” Fatte queste premesse, risulta quindi interessante analizzare brevemente il percorso di studio e sviluppo di Immun’age, uno specifico prodotto proveniente da un processo di biofermentazione tecnologicamente avanzato e controllato della Carica Papaya Linn, ottenuto in assenza di manipolazioni genetiche, presso l´Osato Research Institute, rispondente alle validate norme di controllo di qualità e rispetto dell’ambiente. Da una serie di riscontri osservazionali effettuati un paio di decadi addietro da ricercatori giapponesi presso alcune popolazioni delle Filippine facenti alto uso di papaya nella loro alimentazione, è sorto circa 15 anni fa un istituto di ricerca specificamente dedicato allo studio delle possibili proprietà “funzionali” di alcuni specifici elementi nell’ambito di tale regime alimentare. E’ stata quindi dedicata particolare attenzione alla Carica Papaya Linn che, raccolta nelle Filippine, è stata ulteriormente elaborata in Giappone attraverso un lungo processo di fermentazione ottenuto con metodi naturali. La messe di riscontri ottenuti dalla scienza di base, attraverso numerosi studi sperimentali in vitro e di qualche preliminare lavoro nell’uomo ha quindi offerto le basi per la pianificazione di alcuni studi clinici, e la Papaya fermentata è stata utilizzata per aumentare le difese immunitarie di molti pazienti affetti da malattie degenerative e croniche, dal Morbo di Parkinson fino all’Hiv. Come sottolineato dal Prof. Lester Packer in un convegno di caratura internazionale (International Symposium on Free Radicals and Health: Molecular Intervention and Protection of Lifestyle-related Disease, 23-25 Ottobre 2003, Sakata, Giappone) stiamo assistendo ad una evoluzione degli antiossidanti: pare che alcuni di questi, da una semplice funzione scavenger (spazzini dei radicali liberi), abbiano i requisiti per poter interagire in modo complesso con il network dell’ equilibrio redox ed immuno-modulatorio tramite la regolazione genica. Anche secondo il prof. Francesco Marotta, che lo ha usato per trattare pazienti affetti da epatopatia alcolica e da gastrite cronica, Immun’age rappresenta certamente un Functional Food che può soddisfare le caratteristiche della nuova categoria dei nutrigenomici: non semplici integratori ma veri e propri immunomodulatori che possono aiutarci a migliorare la qualità della Vita per poter davvero dire “l’età non conta”.  
   
   
DA DEMOLLI, I NUOVI TAGLIERI PER LA POLENTA, PER IL SALMONE, PER IL PANE, PER IL GRANA E PER L’ARROSTO  
 
Il tagliere è uno strumento indispensabile in cucina e di utilizzo molto frequente. E, quando si pensa a Demolli, si pensa subito ai taglieri. Taglieri in legno di faggio, frassino, acacia, bambù, ciliegio; taglieri per la polenta, per il salmone, per il pane, per il grana e per l’arrosto della sua linea “Mastro Guido”. Ma anche praticissimi taglieri in polietilene, in una grande varietà di forme, spessori, dimensioni e colori della sua linea “Magic”. Ma ciò che nessuna azienda era riuscita finora a realizzare sono taglieri che avessero la trasparenza del cristallo e le decorazioni di un quadro: veri e propri taglieri da arredo, insomma. Proprio come i nuovi Taglieri Crystal decorati, la grande novità, o meglio, la sorprendente innovazione firmata, ancora una volta, Demolli. I Taglieri Crystal decorati Demolli hanno tutta la trasparenza, la purezza e la bellezza del cristallo, pur essendo realizzati in uno speciale materiale plastico (polistirolo antiurto per uso alimentare), che ne rende l’utilizzo estremamente pratico. Non solo: la trasparenza del cristallo è esaltata e, al tempo stesso, vivacizzata su entrambe le facce del tagliere da bellissime decorazioni a tutto campo, ottenute mediante uno speciale procedimento di stampaggio a iniezione. E, fra le decorazioni, c’è solo l’imbarazzo nella scelta dei soggetti e dei colori: tanti fiori stupendi, in tanti colori delicati o vivaci, come il rosa, il giallo, il rosso, il bianco, l’arancio, il porpora, il verde, il fucsia, il blu… Ma le sorprese non finiscono qui in quanto su ciascuna delle due facce del tagliere c’è una decorazione diversa. .