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Notiziario Marketpress di Mercoledì 31 Gennaio 2007
Politica
PARLAMENTO E PRESIDENZA DI TURNO DELL´UE INSIEME PER SEI MESI  
 
Bruxelles, 31 gennaio 2007 - Cambio al vertice nelle istituzioni europee, con l´avvicendamento semestrale al Consiglio fra la presidenza finlandese e quella tedesca. Il Cancelliere tedesco Angela Merkel ha tenuto in Parlamento europeo il discorso inaugurale, mentre diversi ministri tedeschi stanno facendo visita alle commissioni parlamentari per presentare e approfondire, ciascuno nel suo campo, le priorità per i prossimi sei mesi. Questi eventi di spicco del calendario europeo, rappresentano solo uno dei modi in cui Consiglio e Parlamento collaborano per definire l´agenda politica e contribuire in maniera efficiente alla realizzazione del quadro legislativo europeo. Nei sei mesi di presidenza di turno dell´Unione europea, la Presidenza decide l´ordine del giorno e presiede tutte le riunioni del Consiglio dell´Unione europea, da quelle a più alto livello fra i Capi di Stato e di governo, a quelle formali e informali del Coreper, agli oltre 140 gruppi di lavoro. Il Coreper è il comitato delle rappresentanze permanenti, dove gli ambasciatori nazionali dei vari paesi dell´Ue si incontrano settimanalmente a Bruxelles. La Presidenza funge anche da filtro istituzionale, ad esempio fra il Consiglio e il Parlamento europeo, in particolare nella procedura legislativa della codecisione. Ecco perchè risultano essenziali gli incontri fra presidenza e eurodeputati, per scambiare informazioni e rendere il più possibile il processo legislativo a livello europeo senza complicazioni Incontri al vertice fra Parlamento e Presidenza - In occasione dei due incontri ufficiali a livello di Capi di Stato e di governo che ogni Presidenza tiene durante il suo mandato, il Presidente del Parlamento europeo è regolarmente invitato e pronuncia un discorso per esporre la posizione del Parlamento. Dal canto suo, la Presidenza di turno, dopo l´inizio del suo mandato, presenta le priorità del proprio semestre in occasione della prima sessione plenaria del Parlamento, e fa il punto della situazione dell´intera presidenza al termine dei sei mesi. In tutte le sessioni plenarie del Parlamento europeo, il Consiglio è rappresentato dalla Presidenza di turno, generalmente dai rispettivi ministri a seconda delle tematiche in discussione, per rispondere alle domande degli eurodeputati e esporre il proprio parere sui vari temi all´orine del giorno della seduta. La Conferenza dei Presidenti, che riunisce il Presidente del Parlamento europeo e i leader dei gruppi politici, viene spesso invitata a partecipare alle riunioni con la Presidenza prima dell´inizio del suo mandato semestrale. Commissioni parlamentari e Presidenza di turno - Sono molte le occasioni di incontro fra Parlamento europeo e Presidenza di turno dell´Ue. Oltre ai meeting bilaterali a livello politico, le commissioni parlamentari organizzano spesso riunioni, a Bruxelles e Strasburgo, con la prossima Presidenza di turno. Non mancano, inoltre, occasioni per incontri preliminari fra ministri e presidenti di commissioni parlamentari e incontri di coordinamento. Spesso, sono gli stessi ministri a prendere parte alle riunioni delle commissioni parlamentari per scambiare pareri e informazioni con i deputati europei responsabili delle stesse politiche. La Presidenza, infine, invita i presidenti delle commissioni parlamentari o i singoli membri a partecipare a riunioni o incontri informali al Consiglio. Sullo stesso piano: Presidenza e Parlamento - Nella procedura di codecisione, la Presidenza di turno organizza riunioni con il "raporteur" del Parlamento o altri rappresentanti dell´istituzione, come nel caso dell´attuale legislazione sui costi del roaming, affidata al relatore austriaco Paul Rübig (gruppo del partito popolare europeo) che ha già avuto diversi incontri con il ministro tedesco dell´economia Michael Glos. “Mi incontro con la presidenza tedesca in maniera regolare e costruttiva, ha affermato Rübig, e ci scambiamo informazioni in maniera reciproca". É spesso in questa fase preliminare, che si trova il giusto compromesso, a volte già in prima lettura, senza dover attendere la seconda. Ciò è avvenuto in occasione dell´approvazione della legislazione sulle sostanze chimiche Reach, in cui il relatore italiano Guido Sacconi (gruppo del partito socialista) ha dovuto incontrarsi con ben sei presidenze di turno successive, prima di trovare il giusto compromesso finale. “La chiave del successo è una comunicazione costante fra i due legislatori, ha affermato Sacconi. Quando, e ciò avviene di rado, non si riesce a raggiungere nessun compromesso, la Presidenza di turno rappresenta il Consiglio nella fase cosiddetta della "conciliazione", in cui le delegazioni di ciascuna istituzione cercano di accordarsi su un testo finale di compromesso. In entrambe i casi, tuttavia, è la Presidenza che cerca sempre di trovare il consenso, o almeno ottenere la maggioranza qualificata fra gli Stati membri in sede di Consiglio, e accordarsi naturalmente con il Parlamento, riferendo a entrambe le istituzioni le reciproche posizioni e cercando lo spazio giusto per le necessarie manovre. .  
   
   
VERSO UN’EUROPA SENZA FUMO LA COMMISSIONE AVVIA UN DIBATTITO PUBBLICO  
 
Bruxelles, 31 gennaio 2007 - La Commissione europea ha adottato ieri un Libro verde intitolato “Verso un´Europa senza fumo: opzioni per un´iniziativa dell´Ue” al fine di avviare un´ampia consultazione pubblica sul modo migliore per promuovere ambienti privi di fumo nell´Ue. Il Libro verde esamina gli oneri sanitari ed economici legati al fumo passivo, al sostegno pubblico del divieto di fumare e alle misure adottate sinora a livello nazionale e dell´Ue. Il Libro verde sollecita suggerimenti sull´entità delle misure necessarie per affrontare il problema del fumo passivo. Si analizzano anche i vantaggi e gli svantaggi dei diversi tipi di misure, compreso il divieto totale del fumo negli ambienti pubblici chiusi nonché esenzioni di diverso tipo (ad es. Per i ristoranti e i bar). La Commissione ritiene che una politica di portata generale recherebbe i maggiori vantaggi d´ordine sanitario per la salute pubblica. La Commissione chiede inoltre che si formulino pareri in merito all´opzione politica che appare più appropriata per pervenire ad ambienti privi di fumo: mantenimento dello status quo, misure volontarie, coordinamento e scambio di buone pratiche tra gli Stati membri, raccomandazione della Commissione o del Consiglio ovvero legislazione vincolante dell´Ue. Le altre istituzioni dell´Ue, gli Stati membri e la società civile sono invitati a presentare i loro commenti in merito al Libro verde entro il 1° maggio 2007. La Commissione analizzerà quindi le risposte e produrrà una relazione contenente i principali risultati della consultazione prima di considerare i passi ulteriori da intraprendere. Il commissario responsabile della salute, Markos Kyprianou ha affermato: “Il fumo passivo uccide annualmente più di 79. 000 adulti nell´Ue. Le prove raccolte nei paesi europei che applicano politiche antifumo generalizzate dimostrano che esse funzionano, producono risultati e sono popolari. Un´indagine Eurobarometro ha riscontrato che più dell’80% dei cittadini dell´Ue è favorevole a un divieto di fumare sul posto di lavoro e negli ambienti pubblici chiusi. Si tratta ora di vedere in che modo si possa far leva sulla tendenza a assicurare ambienti esenti da fumo manifestatasi negli Stati membri e in che misura l´Ue dovrebbe intervenire”. Il fumo passivo rimane nell´Ue una causa diffusa di decessi e malattie evitabili. L´esposizione cronica al fumo passivo comporta per i non fumatori un aumento del rischio di contrarre un cancro del 20-30% e di contrarre una malattia cardiovascolare del 25-30%. Opzioni politiche - Le cinque opzioni presentate al dibattito nel Libro verde sono: - Mantenimento dello status quo: se è vero che l´attuale tendenza che regna negli Stati membri ad assicurare ambienti privi di fumo appare destinata a continuare, i progressi realizzati sarebbero frammentari e questa sembra essere l´opzione politica meno efficace. - Misure volontarie: anche se l´autoregolamentazione a livello europeo potrebbe essere uno strumento più celere e flessibile, dalle esperienze maturate dagli Stati membri emerge che gli accordi volontari in questo ambito non sono stati effticaci. - Metodo aperto di coordinamento: un´altra possibilità consiste nel perseguire una convergenza delle legislazioni nazionali antifumo mediante orientamenti, obiettivi e scambi di buone pratiche, ma l´efficacia di tali misure dipenderebbe dalla pressione dei pari. - Raccomandazione della Commissione o del Consiglio: una simile raccomandazione non avrebbe valore vincolante, ma servirebbe a inserire la problematica nell´agenda politica. La sua efficacia dipenderebbe da requisiti di monitoraggio e certi Stati membri potrebbero decidere di non agire affatto. - Legislazione vincolante: quest´opzione potrebbe essere realizzata in modi diversi e imporrebbe su tutto il territorio dell´Ue un livello di protezione contro il fumo ambientale che sarebbe comparabile, trasparente e applicabile. L´iter però richiesto a tal fine rischia di essere lungo e i risultati sono difficili da prevedere. In termini di portata, il Libro verde della Commissione conclude che una politica generale antifumo sarebbe in grado di apportare i massimi benefici per la salute della popolazione visto che i successi ottenuti dalle politiche antifumo attuate in vari paesi dimostrano la proficuità e la praticabilità di quest´opzione. La Commissione ritiene che il livello auspicabile di intervento dell´Ue a promozione della legislazione antifumo rimane un quesito aperto ed è correlato agli sviluppi che si registrano negli Stati membri. Situazione negli Stati membri - Tutti gli Stati membri dispongono di una qualche forma di regolamentazione volta a limitare l´esposizione al fumo passivo e ai suoi effetti nocivi per la salute. La portata e il carattere di tali normative sono diversi. Divieti di fumare sul posto di lavoro e in tutti gli ambienti pubblici chiusi, compresi i bar e i ristoranti, sono in vigore in Irlanda e in Scozia, cui si unirà quest´estate il Regno Unito. La Svezia, Italia e Malta hanno una legislazione antifumo che consente di fumare in certi ambienti ristretti dotati di sistemi di ventilazione separati, mentre la Francia applicherà misure analoghe l´anno prossimo e l´Estonia e la Finlandia nel giugno 2007. Belgio, Lituania, Spagna, Cipro, Slovenia e Paesi Bassi concedono eccezioni di diverso tipo per il settore alberghiero e della ristorazione. La maggior parte degli Stati membri vieta o limita il fumo in luoghi pubblici molto frequentati, come ad esempio ospedali, scuole e uffici governativi, teatri, cinema, trasporti pubblici. A livello europeo la questione degli ambienti liberi da fumo è stata affrontata con risoluzioni e raccomandazioni a carattere non vincolante. Diverse direttive in materia di salute e sicurezza sul lavoro coprono anch´esse certe tematiche legate all´esposizione al fumo di tabacco sul posto di lavoro. .  
   
   
PROCESSO LAMFALUSSY: SECONDA RELAZIONE INTERMEDIA RIMARRÀ APERTA ALLA CONSULTAZIONE FINO AL 26 MARZO 2007  
 
Bruxelles, 31 gennaio 2007 - Il gruppo interistituzionale di monitoraggio (Iimg) ha pubblicato la seconda relazione intermedia sul "processo Lamfalussy", un approccio all’elaborazione della regolamentazione sui servizi finanziari articolato in quattro livelli e destinato a consentire all’Ue di reagire in modo rapido e flessibile all’evoluzione dei mercati finanziari, al fine di accrescere l’integrazione dei mercati e migliorare la competitività. Sulla base dell’analisi contenuta nella prima relazione intermedia e degli elementi forniti dalle parti interessate, la seconda relazione intermedia formula alcune raccomandazioni preliminari per migliorare ulteriormente un processo che complessivamente è risultato positivo. La seconda relazione è aperta alla consultazione fino al 26 marzo 2007. A seguito della pubblicazione della prima relazione intermedia, che aveva identificato una serie di questioni irrisolte e di incertezze, il gruppo ha organizzato due consultazioni non aperte al pubblico, ma limitate ai soggetti strettamente implicati nel processo Lamfalussy. Nella sua seconda relazione intermedia il gruppo auspica un’autolimitazione della produzione normativa a tutti i livelli del processo, e propone che i livelli 1 e 2 funzionino - in una certa misura – in parallelo; secondo il gruppo, la scelta tra direttive e regolamenti non è semplice: per questo motivo la relazione propone alcuni principi guida per aiutare a scegliere tra i due strumenti. Il gruppo è favorevole alla consultazione a tutti i livelli, anche se segnala il rischio di sovrapposizioni. Largo favore incontra anche la valutazione di impatto a tutti i livelli. Infine, il gruppo ritiene che siano necessari ulteriori sforzi per migliorare la cooperazione tra le autorità di vigilanza. La questione sarà oggetto di particolare attenzione nella relazione finale. Tutte le parti interessate sono ora invitate a formulare le loro osservazioni sui progressi compiuti nell´attuazione del processo Lamfalussy e sulle considerazioni preliminari espresse dal gruppo nella seconda relazione. Le osservazioni degli interessati saranno prese in considerazione per la formulazione delle raccomandazioni finali e delle conclusioni del gruppo, che saranno presentate sotto forma di relazione finale nell’autunno del 2007. Le risposte dovranno essere inviate entro il 26 marzo 2007 al seguente indirizzo: Iimg-2005-2007@ec. Europa. Eu Quadro di riferimento - Il processo Lamfalussy è un approccio articolato su quattro livelli, che mira a realizzare, in seno alle istituzioni europee, un sistema più efficace di elaborazione, adozione e attuazione della normativa in materia di integrazione dei mercati finanziari. Il processo deve il suo nome al presidente del “Comitato dei saggi” che l’ha lanciato, il barone Alexandre Lamfalussy. Ciascuno dei quattro livelli rappresenta una diversa tappa del processo di regolamentazione. Al livello 1 sono adottati, con la normale procedura di codecisione, i principi fondamentali che stabiliscono i valori essenziali di un nuovo atto legislativo. Al livello 2, i comitati settoriali (“comitologia”) e i comitati delle autorità nazionali di vigilanza assistono la Commissione europea nella definizione delle modalità di esecuzione del quadro normativo definito al livello 1. Il livello 3 consiste in una cooperazione rafforzata e in una convergenza tra le autorità di vigilanza per assicurare una trasposizione coerente ed equivalente delle nuove regole, mentre l’attuazione e il controllo dell´applicazione del diritto comunitario costituiscono il livello 4 del processo. Il compito del gruppo interistituzionale di monitoraggio, composto da sei esperti indipendenti nominati in numero di due da ciascuna istituzione, è di valutare i progressi compiuti nell’attuazione del processo Lamfalussy e identificare gli eventuali punti deboli. .  
   
   
ANGELA MERKEL INVITA A POTENZIARE LA RICERCA IN CAMPO ENERGETICO  
 
 Bruxelles, 31 gennaio 2007 - Se l´Europa vuole ridurre la sua dipendenza dalle fonti esterne di energia e proteggere l´ambiente a lungo termine, deve potenziare la ricerca in campo energetico. Questo è quanto ha dichiarato il cancelliere tedesco Angela Merkel ai delegati del Forum economico mondiale riuniti a Davos (Svizzera). Il cancelliere ha fatto riferimento ai timori recentemente sorti nell´Ue sulla sicurezza dell´approvvigionamento energetico esterno, sottolineando la necessità di perfezionare le regole dell´economia di mercato tra l´Ue e i fornitori di energia come la Russia. Ma, sempre secondo il cancelliere, nel lungo periodo l´Europa deve individuare altre vie per garantire l´approvvigionamento energetico, che consentano al tempo stesso di proteggere l´ambiente. Riferendosi al rapporto sui limiti dello sviluppo, pubblicato nel 1972 dal Club di Roma, che metteva in guardia contro i rischi di un comportamento irresponsabile nei confronti della natura, Angela Merkel ha affermato: «Oggi conosciamo tutti fin troppo bene le conseguenze drammatiche del cambiamento climatico». «Basta guardarsi attorno in Europa, a cominciare dalla Germania. I bambini che nascono oggi non vedranno più i ghiacciai dello Zugspitze nel 2020. Nella regione della Germania da cui provengo ci si chiede se in futuro ci saranno ancora gli alberi, come per esempio le querce. In Spagna e in Portogallo la siccità e la desertificazione aumentano; se pensiamo all´Africa, sappiamo che alcuni flussi migratori traggono origine dal danno all´ambiente», ha avvertito il cancelliere. Contrariamente a quanto si affermava nel rapporto del Club di Roma del 1972, ovvero che la crescita zero avrebbe risolto il problema del cambiamento climatico, Angela Merkel è convinta che la soluzione sia un´altra. «La crescita zero porterebbe in conclusione al mantenimento della situazione attuale, un´idea assolutamente inaccettabile per le economie emergenti e i paesi in via di sviluppo. » «La soluzione sta nel potenziare l´innovazione, in particolare nel settore delle tecnologie ambientali», ha spiegato il cancelliere. Occorre cercare con intelligenza un punto di equilibrio tra gli interessi ecologici e l´economia. L´europa ha già fatto notevoli passi in avanti nel settore delle energie rinnovabili per la protezione del clima, ha continuato Angela Merkel, evidenziando tuttavia che sarà necessario progredire ulteriormente in futuro. Il cancelliere ha espresso un giudizio favorevole sul recente pacchetto della Commissione europea in materia di energia, finalizzato a ridurre almeno del 20% i gas serra entro il 2020. L´obiettivo del pacchetto è quello di migliorare l´efficienza energetica, aumentando l´utilizzo dell´energia rinnovabile, promuovendo l´uso dei biocarburanti e impiegando più diffusamente le tecnologie cosiddette «pulite» basate sui combustibili fossili. Il cancelliere tedesco ha segnalato che negli Stati Uniti anche i cittadini sono sempre più sensibili all´importanza dell´efficienza energetica e delle nuove tecnologie. Ha accolto con favore il recente annuncio del presidente degli Stati Uniti George Bush, che ha promesso di ridurre del 20% il consumo di petrolio nei prossimi 10 anni: «È un obiettivo ambizioso che darà luogo a una notevole concorrenza, ma è anche assolutamente necessario», ha affermato. Ma la politica da sola non può arrestare il cambiamento climatico. Serve una responsabilità globale, secondo il cancelliere, che ha concluso l´intervento complimentandosi per il lancio, da parte di alcune aziende leader, della nuova iniziativa «3C» per la lotta al cambiamento climatico. Angela Merkel ha definito l´iniziativa un esempio mirabile di come le aziende possano assumersi una parte di responsabilità nell´individuare una soluzione. Le aziende coinvolte chiedono che le problematiche del clima siano integrate nei mercati e nel commercio all´interno di un quadro globale da far entrare in vigore nel 2013. Per maggiori informazioni sul pacchetto della Commissione sull´energia visitare: http://ec. Europa. Eu/energy/energy_policy/index_en. Htm .  
   
   
RICERCATORI TEDESCHI CONTRIBUISCONO A RENDERE PIÙ SICURE LE MANIFESTAZIONI PUBBLICHE  
 
 Bruxelles, 31 gennaio 2007 - I risultati di uno studio tedesco sui fattori che provocano il tumulto delle folle aiuteranno le autorità pubbliche a rafforzare la sicurezza durante gli assembramenti. I ricercatori del Politecnico di Dresda hanno analizzato le registrazioni video della ressa scoppiata nel 2006 in Arabia Saudita in occasione del pellegrinaggio annuale alla Mecca (Hajj). 348 pellegrini hanno perso la vita mentre la folla si accalcava sul ponte Jamarat per partecipare al rituale della lapidazione di Satana. Grazie a un algoritmo informatico i ricercatori sono riusciti a misurare la velocità e il moto direzionale della folla che si accalcava e hanno notato che man mano che la folla si infoltiva il flusso di gente diminuiva. Il flusso dei pellegrini che si avvicinavano al ponte, anziché essere costante, era ondulatorio: le persone si fermavano e riprendevano il cammino ripetutamente. A questo punto i pellegrini si sono fatti prendere dal panico muovendosi in diverse direzioni e causando quello che i ricercatori hanno chiamato «turbolenza della folla». Ciò ha provocato delle onde d´urto che hanno letteralmente sollevato da terra i pellegrini spingendoli in avanti per diversi metri. A causa di spinte e gomitate, molti inciampavano e la densità della folla non permetteva loro di rialzarsi. Dallo studio è emerso che gli incidenti mortali sono avvenuti 10 minuti dopo l´inizio della «turbolenza» e 30 minuti dopo l´avvio della fase «ondulatoria». In base a tali conclusioni i ricercatori hanno redatto un elenco di raccomandazioni che aiuteranno gli organizzatori del pellegrinaggio Hajj a controllare la folla in modo più efficiente e a controbilanciare il verificarsi di ulteriori eventi tragici. .  
   
   
DISEGNO DI LEGGE COMUNITARIA 2007  
 
 Roma, 31 gennaio 2007 - Termini certi per un rapido adeguamento alla normativa Ue. E´ questa la principale novità contenuta nel disegno di legge Comunitaria 2007, approvato in via preliminare dal Consiglio dei Ministri del 25 gennaio scorso, che fa coincidere il termine per l´esercizio della delega con la scadenza del termine per il recepimento della direttiva. La Comunitaria 2007 conferisce la delega al Governo per il recepimento di 17 direttive ed elenca nella relazione illustrativa ulteriori 40 direttive che saranno attuate in via amministrativa. Il Capo I del provvedimento contiene le disposizioni che conferiscono al Governo la delega legislativa per l´attuazione di direttive (elencate negli allegati A e B) che richiedono l´introduzione di normative organiche e complesse. Viene anche conferita la delega al Governo per l´emanazione di decreti legislativi recanti sanzioni penali ed amministrative di competenza statale per l´adempimento di obblighi derivanti dall’ordinamento comunitario. Il Capo Ii contiene invece disposizioni dirette a modificare o abrogare disposizioni statali vigenti in contrasto con l´ordinamento comunitario ovvero predispongono condizioni normative migliori per il recepimento e l´attuazione della disciplina comunitaria. Il Capo Iii reca, per la prima volta, l´inserimento nel disegno di legge comunitaria delle disposizioni occorrenti per dare attuazione, anche mediante il conferimento al Governo di delega legislativa, alle decisioni quadro, adottate nell´ambito della cooperazione di polizia e giudiziaria in materia penale, (il c. D. "terzo pilastro" dell´Unione Europea). Completano il disegno di legge gli allegati A e B che contengono l´elenco delle direttive da recepire con decreto legislativo. Http://www. Governo. It/governoinforma/dossier/comunitaria_07/index. Html .  
   
   
RIFORMA DEL LAVORO RETRIBUITO: UN PREREQUISITO PER LA PARTECIPAZIONE DEGLI UOMINI ALLA VITA FAMILIARE, AFFERMA UNO STUDIO  
 
Bruxelles, 31 gennaio 2007 - Secondo un recente studio sul nuovo ruolo degli uomini all´interno della famiglia, la partecipazione del sesso maschile ai compiti domestici e familiari è molto più rivoluzionaria del coinvolgimento delle donne nell´ambito del lavoro retribuito. Lo studio è stato finanziato dalla Commissione europea nel quadro del programma per la parità di genere, in collaborazione con l´Istituto belga per le pari opportunità tra donne e uomini e Coface, la Confederazione delle organizzazioni familiari della Comunità europea. Ad esso hanno partecipato nove organizzazioni non governative (Ong) di sette Stati membri dell´Unione europea: Belgio, Cipro, Finlandia, Francia, Grecia, Italia e Portogallo. «E´ un numero molto ristretto di uomini e donne, sia tra i non professionisti, i responsabili decisionali, gli impiegati pubblici, i sindacalisti e gli imprenditori sia nella società civile, ad avere già compreso appieno che la partecipazione degli uomini alla vita familiare mette molto più sostanzialmente in discussione la gerarchia di genere istituita nel Xix secolo negli Stati democratici e nelle società industriali moderne rispetto alla presenza sempre più rilevante della forza lavoro femminile», afferma la relazione finale dello studio. Se da un lato è percepibile un cambiamento nel ruolo svolto dagli uomini all´interno della famiglia, dall´altro tale cambiamento è frenato da atteggiamenti che sono difficili da modificare per i seguenti motivi: disparità di condizioni retributive e lavorative; segregazione sul mercato del lavoro causata da una mancanza di equilibrio di genere nei corsi scolastici; settorialismo basato sull´interesse; ambienti di lavoro e rischi per la carriera; politiche di organizzazione del lavoro e congedi parentali e familiari; mancanza di servizi di sostegno alla famiglia; persistenza degli stereotipi di genere. Secondo la relazione, l´obiettivo della parità di genere delineato nella tabella di marcia della Commissione per il periodo 2006-2010 verrà raggiunto solo attraverso il riconoscimento del valore di entrambi i tipi di lavoro (retribuito e familiare), nonché tramite una radicale ristrutturazione del lavoro retribuito. Il documento sostiene inoltre che non si verificherà alcun cambiamento fintantoché il tempo trascorso con la famiglia verrà ritenuto una perdita in termini di capitale umano e sarà considerato dannoso sia per la carriera che per l´occupabilità. Per eliminare le disparità di genere, la relazione raccomanda di avviare azioni politiche in sei ampi settori: parità di genere nell´occupazione, sostegno familiare, congedi parentali e orari di lavoro flessibili, istruzione e formazione, disponibilità delle informazioni e organizzazione sociale del tempo. Le raccomandazioni sono rivolte alle autorità locali, regionali, nazionali ed europee, affermano gli autori della relazione, poiché ciascun livello ha un importante ruolo da svolgere. Per ulteriori informazioni consultare: http://www. Coface-eu. Org .  
   
   
ASTE TITOLI DI STATO A MEDIO/LUNGO TERMINE DEL 30 GENNAIO 2007  
 
Cct T. V. Btp 3,75% Btp 4,00%
Scadenza 01. 07. 2013 15. 06. 2009 01. 02. 2017
Cod. /tranche It0004101447/9 It0004085244/13 It0004164775/3
Imp. Offerto 2000 2000 3500
Regolamento 01. 02. 2007 01. 02. 2007 01. 02. 2007
Ced. God. 1,98
Imp. Domandato 3298 3228 4668
Imp. Assegnato 2000 2000 3500
Prezzo aggiudicazione 100,92 99,67 97,97
Prezzo esclusione 98,962 97,735 96,126
Rendimento lordo 3,91 3,93 4,29
Variazione Rend. Asta prec. (*) 0,07 0,08 0,12
Rendimento netto 3,4 3,45 3,77
Riparto 81,107 5,907 25,892
Importo in circolazione (mln) 10000 17405 7708
Riapertura (mln) 200 200 350
Prezzo nettisti 100,92000000 99,67000000 97,96370600
(*) raffronto con titolo di pari durata
Elaborazione Assiom .
 
   
   
IL CDA ESAMINA IL PROGETTO DI RISTRUTTURAZIONE E DI INTEGRAZIONE DELLE ATTIVITÀ DI BNL CON QUELLE DI BNP PARIBAS  
 
 Roma, 31 gennaio 2007. Si è riunito ieri – sotto la presidenza di Luigi Abete - il Consiglio di Amministrazione di Bnl che ha esaminato, in via preliminare, il progetto di ristrutturazione e di integrazione delle attività, prevalentemente estere, della Banca con quelle di Bnp Paribas, già comunicato al mercato nell’ambito del documento informativo pubblicato lo scorso 30 novembre 2006. Tale progetto - la cui attuazione richiederà, tra l’altro, le necessarie autorizzazioni della Banca d’Italia per gli aspetti di vigilanza e regolamentari di sua competenza - prevede, allo stato, il conferimento delle attività bancarie commerciali della Banca ad una società italiana da essa direttamente ed integralmente controllata e la fusione per incorporazione di Bnl, quale risultante ad esito di tale conferimento, in Bnp Paribas. Una volta attuato il progetto, pertanto, le attività bancarie commerciali di Bnl continuerebbero ad essere svolte in Italia, senza soluzione di continuità, dalla società conferitaria, che assumerebbe la denominazione di “Banca Nazionale del Lavoro” e sarebbe totalitariamente controllata da Bnp Paribas. Le attività che non sarebbero conferite alla “Nuova Bnl”, quali ad esempio le succursali estere di New York, Londra, Parigi e Hong Kong e società che operano nel settore dei servizi finanziari specializzati, sarebbero integrate in Bnp Paribas ad esito della fusione. Per effetto della fusione, inoltre, gli azionisti di Bnl riceverebbero in concambio azioni di Bnp Paribas quotate, fatto salvo il diritto di recedere dalla Società. Il Consiglio di Amministrazione, condivisi, nelle linee generali, termini, struttura e motivazioni del progetto di riorganizzazione, ha deliberato di riservare ad una successiva riunione l’approvazione definitiva di tale progetto, ivi inclusa tra l’altro, la definizione del perimetro delle attività che sarebbero conferite alla “Nuova Bnl”, limitandosi allo stato ad assumere unicamente deliberazioni propedeutiche all’implementazione dello stesso. .  
   
   
CAPITALIA: TREVI, TREVI 2 E TREVI 3: INCASSI 2006 A € 508 MLN (+11,5%)  
 
Roma, 31 gennaio 2007 – Capitalia S. P. A. Comunica che l’attività del recupero crediti relativa alle operazioni di securitisation gestite dal sub-servicer Capitalia Service Jv attraverso i veicoli Trevi Finance, Trevi Finance 2 e Trevi Finance 3, ha mostrato nel corso del 2006 un progresso del +11,5%, rispetto al 2005, a sua volta superiore del 31,7% rispetto al 2004. Gli incassi cumulati nel 2006, secondo quanto risulta dal report indipendente pubblicato sul sito www. Securitisationservices. Com a cura di Finanziaria Internazionale Securitization Group, sono stati pari a € 508,2 milioni rispetto ai € 455,6 milioni del 2005. I dati salienti dell’attività nel 2006 sono i seguenti: Trevi Finance ha registrato incassi pari a € 137,4 milioni, +5,5% rispetto al 2005; Trevi Finance 2 ha registrato incassi pari a € 207,6 milioni, +12,7% rispetto al 2005; Trevi Finance 3 ha registrato incassi pari a € 163,2 milioni, +15,7% rispetto al 2005; sono stati raggiunti 1. 916 accordi extra-giudiziali (Discounted Pay-offs) (+6% rispetto allo scorso anno); i veicoli di trading immobiliare hanno partecipato a 451 aste giudiziarie realizzando un valore di aggiudicazione pari a € 100,8 milioni (+5% per valore di aggiudicazione rispetto al 2005); la profittabilità dei recuperi (come percentuale del Valore Lordo alla data di cartolarizzazione) si attesta al 61%, in linea con il risultato dello scorso anno e al di sopra della media storica pari al 58%. .  
   
   
BANCA SELLA REALIZZA UNA GUIDA SERVIZI PER GLI IMMIGRATI RESIDENTI A TORINO LA PUBBLICAZIONE, REDATTA IN QUATTRO LINGUE, SARÀ IN DISTRIBUZIONE PRESSO LE SUCCURSALI DEL GRUPPO, I LOCALI ETNICI E LE ASSOCIAZIONI DI STRANIERI PRESENTI SUL TERRITORIO  
 
Torino, 31 Gennaio 2007 - Banca Sella ha realizzato una guida di servizi per gli stranieri residenti a Torino tradotta in quattro lingue che segue analoga iniziativa realizzata con successo su Milano nel 2004. “Si tratta di uno strumento d’informazione completo – spiega Roberto Jannon, capo area geografico Banca Sella per la provincia di Torino - realizzato con l’obiettivo di rendere un po’ più facile la vita dei tantissimi immigrati che vivono e lavorano a Torino”. Scritta in italiano, francese, inglese e spagnolo, la Guida per gli immigrati di Torino contiene la maggior parte delle informazioni di cui ha bisogno uno straniero per risiedere legalmente sul territorio della città che li ospita. Gli interessati troveranno quindi tutta una serie di informazioni relative ad orari, telefoni e indirizzi degli uffici pubblici, dati sulle procedure per chiedere il permesso di soggiorno nonché tutta una serie di consigli riguardanti l’educazione, la salute e la sicurezza, oltre a una rubrica telefonica e un block notes. La distribuzione della guida avviene, in forma gratuita, a Torino presso le filiali Banca Sella, i locali etnici, le associazioni di stranieri ed altri luoghi legati all’immigrazione. .  
   
   
CREDITO VALTELLINESE E BANCA ESPERIA LANCIANO UN NUOVO FONDO DI FONDI HEDGE  
 
Milano, 31 gennaio 2007 - Il Gruppo Credito Valtellinese e Duemme Hedge Sgr, Sgr speculativa del gruppo Banca Esperia, hanno concluso un importante accordo di partnership, firmato presso la sede centrale di Banca Esperia a Milano dai Direttori Generali di Credito Valtellinese e Credito Artigiano, Miro Fiordi e Luciano Camagni e l´Amministratore Delegato di Duemme Hedge sgr, Gruppo Banca Esperia, Prof. Ignazio Basile. Questo accordo strategico, oltre che l´avvio di un´importante collaborazione tra i due istituti, ha sancito la nascita di Creval Hedge, fondo di fondi hedge multi-strategy, che verrà gestito da Duemme Hedge e distribuito dalle banche territoriali del Gruppo Valtellinese (Credito Valtellinese, Credito Artigiano, Credito Siciliano, Bancaperta e Banca dell´Artigianato e dell´Industria), a partire dal 1° febbraio 2007. Creval Hedge, fondo di fondi hedge a bassa volatilità, si pone l´obiettivo primario di conservazione del capitale con una performance coerente, nel medio-lungo termine, con quella dei mercati obbligazionari internazionali, in presenza di una volatilità inferiore. La riduzione della volatilità si realizza attraverso un processo di diversificazione basato sulla costante ricerca di un mix ottimale di strategie e, nell´ambito di ciascuna strategia, di un gruppo selezionato di fondi poco correlati tra loro. "Creval Hedge - ha commentato Ignazio Basile - Amministratore Delegato di Duemme Hedge Sgr - è un prodotto importante perché permette di coniugare il nostro know how e le nostre capacità gestionali con le capacità distributive e di forte presenza sul territorio del Gruppo Credito Valtellinese". "Con il lancio di questo nuovo fondo - ha dichiarato Miro Fiordi - Direttore Generale del Creval - si amplia l´offerta di prodotti finanziari innovativi finalizzati a rispondere alle esigenze di un sempre maggiore numero di clienti che richiedono strumenti in grado di conservare e proteggere il capitale, offrendo un rendimento assoluto con una volatilità contenuta. " .  
   
   
UBS ACQUISISCE L´ATTIVITÀ DI GESTIONE DEI FONDI D’INVESTIMENTO DI STANDARD CHARTERED IN INDIA  
 
 Zurigo - Basilea - Hong Kong, 31 gennaio 2007 - L’interesse di Ubs nei confronti dell’India ha trovato oggi ulteriore conferma in seguito all’annuncio da parte di Ubs Global Asset Management di un accordo per l’acquisizione dell’attività di gestione dei fondi d´investimento di Standard Chartered in India per un importo complessivo di 147 milioni di Chf. L’operazione prevede l’acquisizione di una partecipazione del 100% di Standard Chartered Asset Management Company Private Ltd e di Standard Chartered Trustee Company Private Ltd, rispettivamente il gestore e il trustee dei fondi d’investimento offerti dalla società. Il prezzo di acquisto è soggetto a variazioni in funzione del livello di attivi al momento della conclusione della transazione che necessita dell’approvazione da parte delle autorità di regolamentazione. In un’operazione correlata Ubs Global Asset Management ha dichiarato l’intenzione di dare vita a un’alleanza strategica con Standard Chartered Bank per la distribuzione dei fondi d’investimento in Asia, Medio Oriente e Africa. Sebbene l’ambito di applicazione debba essere ancora definito nei dettagli, si prevede che l’accordo permetterà di distribuire i principali prodotti di Ubs Global Asset Management nonché la gamma di prodotti, tra cui gli strumenti finanziari derivati, di Ubs Investment Bank tramite la rete di Standard Chartered nei segmenti retail e gestione patrimoniale e, al contempo, darà nuovo slancio a Ubs nell’attività wholesale nei confronti di terzi in Asia. “L’acquisizione rappresenta un evento importante che ci consentirà di affermarci sul mercato dei fondi indiano, dimostrando il nostro impegno in questo mercato. Con l’apertura dei mercati, gli investitori nazionali saranno sempre più alla ricerca di soluzioni d’investimento innovative, come è accaduto altrove. L’acquisizione ci offre inoltre l’opportunità di collaborare con uno dei maggiori distributori della regione e di rafforzare il marchio Ubs”, ha dichiarato John Fraser, Chairman e Ceo di Ubs Global Asset Management. Il patrimonio gestito da Standard Chartered in India è pari a 4,0 miliardi di Chf investiti sui mercati azionari e obbligazionari nazionali. Attualmente gestisce 16 fondi d’investimento, di cui 10 collocati in titoli di debito, due in titoli ibridi e quattro in azioni. I fondi azionari rappresentano circa il 19% del totale del patrimonio gestito. Nota in precedenza come Anz Grindlays Asset Management Company, Standard Chartered Asset Management Company è stata costituita nel 1999. Con i suoi circa 60 collaboratori impie e una quota del mercato interno pari al 4% è il nono maggior gestore di fondi d’investimento in India1. La sede principale si trova a Mumbai e possiede uffici in altre 27 città, tra cui Bangalore, Chennai, Calcutta e Nuova Delhi. «L’acquisizione permetterà a Ubs di disporre di un’ampia rete di distribuzione locale in tutta l´India. Questa attività è gestita da un team dirigente di grande esperienza che, oltre ad aver fondato la società, vanta un solido track record», ha affermato Christof Kutscher, Head of Ubs Global Asset Management in Asia Pacific. «Se da sempre i fondi d´investimento di Standard Chartered si sono concentrati sui mercati monetari e del reddito fisso, che rappresentano circa l’80% dei suoi investimenti, le azioni rivestiranno ora un ruolo di crescente importanza tra le attività del patrimonio gestito. Sono sicuro che Ubs Global Asset Management rappresenterà un potente catalizzatore per questa transizione che consentirà alla società di offrire una gamma variegata di validi prodotti ad alto valore aggiunto in tutte le categorie di attivi», ha aggiunto. Il mercato dell’attività di gestione dei fondi d’investimento in India ammonta a circa 91 miliardi di Chf e dal 2001 è cresciuto ogni anno approssimativamente del 26%. Nel 2006, il tasso di crescita ha superato il 62%2 . Tuttavia, la continua liberalizzazione del mercato pensionistico del Paese, i livelli di penetrazione relativamente bassi e la crescente competenza degli investitori sono fattori che fanno intravedere un notevole potenziale di ulteriore crescita. In India Ubs vanta una presenza crescente e sempre più solida e rappresenta una delle migliori società di intermediazione per gli investitori internazionali che posseggono azioni indiane. I servizi di brokeraggio e di consulenza di Ubs India Securities Private Ltd sono offerti tramite l’ufficio di Mumbai fin dal 1990. L’india Service Centre di Ubs, che fornisce servizi di ricerca e analisi, di offshoring dei processi operativi (elaborazione delle transazioni e trattamento dei dati) e di supporto all’infrastruttura It, è stato inaugurato a Hyderabad nel giugno del 2006. .  
   
   
GRUPPO GENERALI: COLLOCATI CON SUCCESSO I DUE BOND “IBRIDI” FORTE RICHIESTA DAGLI INVESTITORI ISTITUZIONALI: COLLOCATO UN AMMONTARE TOTALE NOMINALE RISPETTIVAMENTE € 1.250 MILIONI E DI £ 495 MILIONI  
 
Trieste, 31 gennaio 2007. Generali comunica che ieri è stato collocato con successo da Assicurazioni Generali S. P. A. E Generali Finance B. V. Il debito “ibrido” pari a € 2 miliardi equivalenti, destinato agli investitori istituzionali, attraverso l’emissione di due prestiti obbligazionari. I prestiti saranno regolati il prossimo 8 febbraio. Le due emissioni obbligazionarie sono state approvate dal Consiglio di Amministrazione della Compagnia nella seduta del 7 settembre 2006, e concludono il programma di rifinanziamento dell’operazione di acquisizione di Toro Assicurazioni S. P. A. , L’emissione in Euro, Perp Nc 10, (da parte di Generali Finance B. V. ) pagherà un interesse corrispondente al tasso mid-swap a dieci anni più uno spread di 114 punti base per un importo di € 1. 250 milioni. L’emissione in Sterline, Perp Nc 15, (da parte di Assicurazioni Generali S. P. A) e con importo pari a £ 495 milioni, pagherà un interesse corrispondente ad uno spread di 146 punti base sopra il tasso dell’equivalente titolo di stato Inglese. L’emissione ha ricevuto un rating (atteso) A3 da Moody’s, A da S&p e A+ da Fitch. I titoli saranno quotati alla Borsa del Lussemburgo. Il collocamento è stato curato da Hsbc, Jpmorgan, Mediobanca e Ubs in veste di joint lead managers e bookrunners mentre Caboto, Commerzbank, Calyon, Societé Genéralé e Banca Generali sono intervenuti in qualità di co-managers. .  
   
   
FIDEURAM INVESTIMENTI: ECONOMIC OUTLOOK GENNAIO 2007  
 
Milano, 31 gennaio 2007 - Stati Uniti Nell’economic Outlook di dicembre avevamo notato che, nonostante una dinamica piuttosto sostenuta dei consumi nei mesi finali del 2006, la crescita nel quarto trimestre sarebbe risultata in ulteriore lieve rallentamento rispetto ai ritmi registrati nel terzo trimestre (2. 0% annualizzato). I dati diffusi nel corso dell’ultimo mese hanno però modificato in modo sensibile questo scenario e appare ora probabile che la crescita nel trimestre finale dello scorso anno sia risultata in linea o poco sopra il tasso di crescita potenziale dell’economia (la nostra previsione per il quarto trimestre è di una crescita del 3. 3% annualizzato). Il miglioramento delle prospettive di crescita risulta impressionante se si tiene presente che, in linea con il nostro precedente scenario, la crisi del settore immobiliare e di alcuni comparti del manifatturiero dovrebbe determinare un contributo negativo alla crescita del quarto trimestre superiore al 2% annualizzato (attraverso un’ulteriore pesante contrazione degli investimenti residenziali e un aggiustamento delle scorte nell’industria). La revisione al rialzo proviene principalmente dall’andamento molto positivo dei consumi privati, il cui tasso di crescita, alla luce dei dati più recenti relativi al mese di dicembre, potrebbe avvicinarsi al 4. 5% annualizzato (a conferma dell’impatto favorevole proveniente dal forte aumento del potere d’acquisto delle famiglie determinato dalla sensibile riduzione dell’inflazione nei mesi finali dell’anno) e dall’andamento favorevole dell’interscambio commerciale (si veda il punto successivo). Anche altre voci della domanda (come, ad esempio, la spesa pubblica) hanno probabilmente fornito una spinta inattesa all’economia nei mesi finali dell’anno. E’ inoltre probabile che un fattore favorevole non trascurabile sia stato rappresentato dalle condizioni climatiche eccezionalmente miti (sia in novembre che, soprattutto, in dicembre). Il nostro scenario prevede al momento che la crescita, dopo l’accelerazione nel trimestre finale del 2006, torni poco sotto il 3% nel trimestre corrente, ma i rischi su questa previsione appaiono al momento chiaramente al rialzo. Nel mese di ottobre si era registrato un inatteso miglioramento della bilancia commerciale, derivante principalmente da una notevole flessione delle importazioni (-1. 3% m/m in termini reali, dopo che già in settembre si era registrata una contrazione del -1. 0%). Sulla base di questo andamento è risultato confermato il nostro scenario, che contemplava un contributo positivo alla crescita del Pil dal canale estero nel quarto trimestre, anche se un allargamento del disavanzo commerciale nei mesi finali dell’anno appariva ragionevole in presenza di una riaccelerazione delle importazioni. In realtà la dinamica delle importazioni in novembre è rimasta molto dimessa (con una crescita solo dello 0. 3% in termini reali), mentre le esportazioni hanno continuato a crescere su buoni ritmi. Sulla base di questi dati il contributo positivo proveniente dalle esportazioni nette è stato ulteriormente rivisto al rialzo è si avvicina ora all’1. 5% annualizzato (il più elevato quindi dalla fine del 1996). Si noti inoltre che la dinamica delle esportazioni risulta chiaramente più rapida di quella delle importazioni (in termini di volumi) dall’inizio del 2006 e questa tendenza dovrebbe essere confermata nell’anno in corso. D’altro lato, il fatto che le esportazioni rappresentano circa solo i 2/3 del valore delle importazioni rende problematica una correzione significativa del rapporto tra disavanzo della bilancia commerciale e Pil ancora al 6% nel terzo trimestre del 2006. L’andamento dell’occupazione nel mese di dicembre è stato alquanto vivace e decisamente superiore alle aspettative di consenso, a conferma della tenuta delle condizioni del mercato del lavoro, pur in presenza di una marcata correzione dell’attività nel settore dell’edilizia residenziale e in parte del settore manifatturiero. Il numero degli addetti è infatti aumentato di 167 mila unità e si è quindi registrata un’accelerazione nella creazione di occupati rispetto al mese precedente (+154 mila). Il dato di dicembre ha confermato la dicotomia esistente tra l’andamento del settore dei servizi, in cui la crescita occupazionale rimane molto robusta (la variazione mensile degli occupati non è mai scesa sotto le 150 mila unità dallo scorso agosto) e quello dell’industria, ma questa divergenza appare meno drammatica che nei mesi di ottobre e novembre. Il comparto delle costruzioni, in particolare, ha perso in dicembre solo 3 mila addetti, ma è probabile che nuove significative flessioni occupazionali si registrino nei prossimi mesi (non si dimentichi, a tale riguardo, l’effett del clima favorevole). Anche nel settore manifatturiero il risultato di dicembre (una flessione di 12 mila unità) è stato il migliore degli ultimi tre mesi, con la debolezza concentrata, come nei mesi scorsi, nel comparto auto e nei settori collegati all’edilizia residenziale (industria del legno, mobili, ecc. ). Se l’andamento dell’occupazione nell’industria è risultato (pur con una flessione) più robusto delle attese, nei servizi privati si è registrata una moderata decelerazione della creazione occupazionale che rimane però, come già notato, alquanto solida (la variazione degli addetti è passata da 185 a 161 mila unità). Le condizioni favorevoli del mercato del lavoro continuano a supportare la crescita dei redditi da lavoro e a rendere alquanto remota la probabilità di una rapida decelerazione dei consumi nel breve periodo. Per lungo tempo il nostro scenario previsivo per la Fed ha contemplato una limitata riduzione dei tassi d’interesse a partire dall’inizio dell’estate del 2007. L’evidente miglioramento nelle condizioni dell’economia registrato nell’ultimo mese (e, in particolare, la mancata evidenza di un effetto significativo della crisi del settore immobiliare sulla dinamica dei consumi) rende alquanto problematico ritenere, pur con qualche scetticismo sulla sostenibilità dei ritmi di crescita nei prossimi mesi, che la Fed possa tagliare i tassi già nella riunione di fine giugno. L’orientamento restrittivo della politica monetaria attualmente in vigore verrà infatti probabilmente confermato anche nella riunione di fine gennaio e, salvo eventi inattesi che modifichino in modo notevole lo scenario macro, uno spostamento graduale della politica monetaria, verso la neutralità prima e in senso espansivo poi, dovrebbe condurre ad un taglio dei tassi non prima delle riunioni del Fomc di agosto o settembre. Si noti peraltro che l’andamento recente dell’economa ha riportato in primo piano il rischio che la prossima mossa della Fed sia rappresentata da un ulteriore rialzo dei tassi nella parte finale dell’anno, in presenza di una crescita tornata almeno al potenziale e del venire meno dei segnali di decelerazione dell’inflazione core che hanno caratterizzato gli ultimi mesi. Europa Dopo un debole ingresso nel quarto trimestre, ci si attendeva un rimbalzo significativo della produzione industriale nel mese di novembre: così è effettivamente avvenuto in Germania (con una crescita molto robusta, al +1. 5% m/m), ma non in Francia ed in Italia, in cui si è verificata a sorpresa una contrazione dell’attività produttiva. La produzione industriale dell’area euro risulta così debolmente negativa nel quarto trimestre (-0. 5% annualizzato), a fronte di una crescita del 3% nel terzo. Il rallentamento non è in linea con quanto lasciava attendere il Pmi manifatturiero, il cui livello medio nel quarto trimestre sembrava prefigurare il mantenimento degli stessi livelli di crescita del terzo trimestre. L’indebolimento della produzione industriale nel suo complesso riflette la significativa contrazione dell’attività nel settore energetico (la più forte degli ultimi 10 anni), a causa delle temperature eccezionalmente miti che caratterizzano l’attuale stagione invernale. Ma anche la produzione manifatturiera ha mostrato un’inattesa debolezza (solo +0. 5% ann. ). Il rallentamento dell’attività industriale solleva rischi al ribasso sulla nostra attuale previsione di crescita del Pil nel quarto trimestre al 2. 8% ann. Tali rischi sono però compensati da un andamento del canale estero decisamente brillante, grazie ad una crescita eccezionale delle esportazioni, soprattutto in Germania. Il canale estero dovrebbe aggiungere più di un punto alla crescita del Pil nel quarto trimestre. Anche i consumi dovrebbero crescere su ritmi elevati, sostenuti dall’anticipo di spesa per l’atteso aumento dell’Iva in Germania da gennaio 2007. La fiducia delle imprese in dicembre ha mostrato segnali un po’ più convinti di correzione al ribasso in quasi tutte le principali economie dell’area, ad eccezione però della Germania, in cui l’indice Ifo è addirittura salito ai massimi assoluti della serie storica dall’inizio degli anni Novanta, grazie non solo alla forza della condizione corrente, ma anche alla svolta al rialzo delle aspettative. Inoltre, a dispetto della flessione nel quarto trimestre, il livello delle indagini sulla fiducia delle imprese per il complesso dell’area euro (e lo stesso dicasi per il Pmi manifatturiero e dei servizi), rimane elevato e compatibile con una crescita del Pil ben al di sopra del potenziale. Il nostro scenario contempla un rallentamento della crescita del Pil nell’area euro all’1% annualizzato nel primo trimestre, per effetto dell’impatto dell’Iva sui consumi in Germania, che dovrebbe riflettersi in valutazioni maggiormente negative da parte delle imprese sull’andamento della condizione corrente all’inizio del 2007. L’indice Zew, buon indicatore anticipatore dell’Ifo, sembrerebbe però non confermare tale attesa, dal momento che la componente che misura la condizione corrente è salita ai massimi assoluti della serie storica a gennaio. Dopo avere toccato l’1. 6% ad ottobre, il minimo dello scorso anno, l’inflazione è risalita all’1. 9% a dicembre. Tale dinamica era del tutto prevedibile ed è risultata in linea con le attese, risentendo principalmente dell’andamento del prezzo del petrolio. Maggiore incertezza risiede invece sulla previsione di inflazione per il mese di gennaio: stimiamo un aumento di quasi l’1% in Germania (per effetto dell’innalzamento del 3% dell’Iva), che dovrebbe tradursi in un rialzo dello 0. 3% sull’inflazione complessiva dell’area euro. La marcata discesa del prezzo del petrolio nelle ultime settimane (quasi -20% in euro nel mese di gennaio, rispetto allo stesso mese dello scorso anno) dovrebbe però aiutare a mitigare l’impatto dell’Iva, sottraendo almeno un decimale alla crescita dell’inflazione a gennaio, la cui previsione è scesa così al 2. 1% dal precedente 2. 2%. Anche la previsione di inflazione per il 2007 è stata rivista al ribasso al 2% (la stessa anche per il 2008) dal precedente 2. 1%. Se il prezzo del petrolio dovesse stabilizzarsi sui livelli attuali (attorno a 50$ al barile), la previsione d’inflazione per il 2007 potrebbe scendere ulteriormente all’1. 8%-1. 9%. La Bce ha deciso a gennaio di rallentare il ritmo del ciclo restrittivo e passare ad un rialzo a trimestre, dopo i rialzi ogni due mesi che hanno invece caratterizzato la seconda metà del 2006. Poiché i tassi sono in prossimità di un livello neutrale, la Bce non ha più l’urgenza dell’azione che aveva in precedenza e può quindi permettersi di attendere e meglio valutare quale sarà l’impatto dell’aumento dell’Iva in Germania e la tenuta della crescita dell’area euro all’ingresso del 2007. Al momento non modifichiamo il nostro scenario centrale che vede più probabile una pausa prolungata dopo il prossimo rialzo di marzo, con un altro aumento dei tassi al 4% a settembre piuttosto che a giugno. La ragione di tale pausa prolungata risiede nell’attesa che la Bce, dopo il rialzo di marzo, si trovi a fronteggiare dati decisamente più negativi per quanto riguarda la crescita del primo trimestre, e avrebbe quindi bisogno di un tempo maggiore per valutare l’opportunità di un altro rialzo. Quest’ultimo diventerebbe necessario solo successivamente, con il ritorno della crescita stabilmente a potenziale per tutta la seconda metà del 2007, aggregati monetari ancora robusti e una risalita dell’inflazione core (dopo la sostanziale stabilità che l’ha invece caratterizzata per tutto il 2006). Ma se l’impatto dell’Iva in Germania dovesse rivelarsi trascurabile sui dati del primo trimestre e non dovesse esserci quel rallentamento della crescita che attendiamo, diventerebbe plausibile per la Bce continuare il ciclo restrittivo al passo di un rialzo a trimestre e portare i tassi al 4% già a giugno. Agendo con la tempestività che da sempre la caratterizza, la Banca Centrale inglese (Boe) ha ritenuto opportuno non aspettare la pubblicazione dell’Inflation Report di febbraio per aumentare i tassi ancora una volta, portandoli al 5. 25% nella riunione di gennaio. Nel comunicato stampa che è seguito alla decisione, la Boe ha ammesso di avere rivisto al rialzo i rischi sullo scenario di inflazione. Quest’ultima, in effetti, è salita al 3% già a dicembre (dal 2. 7% di novembre), significativamente sopra le attese degli analisti (al 2. 8%) e al livello più elevato da quando esiste la serie storica (dalla seconda metà degli anni Novanta). E’ probabile che la conoscenza anticipata da parte della Boe di tale risultato abbia indotto alla decisione di alzare i tassi. Infatti, in base all’attuale regime di Inflation targeting, la Boe dovrebbe scrivere una lettera di giustificazioni al Governo nel momento in cui l’inflazione salisse (o scendesse) più di un punto percentuale sopra il target del 2%. Gli aumenti delle tariffe amministrate che dovrebbero verificarsi ad inizio 2007 rendono infatti molto elevata la probabilità che la Boe possa trovarsi in una simile condizione nei prossimi mesi (e per la prima volta nella storia dell’istituto dalla sua indipendenza nel 1997). La riduzione del prezzo del petrolio e il rallentamento della crescita nel corso del 2007 dovrebbero portare l’inflazione a scendere poi verso il 2% già durante la primavera. Prima di allora i tassi potrebbero aumentare ancora, a fini cautelativi, se le aspettative di inflazione e i rinnovi contrattuali dovessero indicarne la necessità (ma non è il nostro scenario centrale). Se così fosse, a nostro giudizio, diventerebbe più probabile una correzione al ribasso dei tassi già nella seconda metà dell’anno, visto che il livello attualmente raggiunto può senz’altro considerarsi restrittivo. Giappone e Cina - Gli indici mensili elaborati dal Cabinet Office, che dovrebbero replicare la metodologia di calcolo utilizzata per le singole voci che costituiscono il dato preliminare di contabilità nazionale, hanno suggerito che nel quarto trimestre del 2006 la crescita del Pil dovrebbe superare il 3% annualizzato grazie ad una consistente ripresa dei consumi privati (secondo le nostre attese, i consumi dovrebbero essere cresciuti del 3. 2%, dopo la diminuzione del -3. 7% del terzo trimestre). La debolezza dei consumi registrata nei mesi estivi sembra quindi effettivamente legata ad eventi solo temporanei, come le avverse condizioni meteorologiche, il venir meno di alcuni benefici fiscali, la correzione del mercato azionario e le attese per il lancio sul mercato di nuovi prodotti. Le indicazioni giunte fino a questo momento non chiariscono completamente il quadro sui consumi, ma in parte sostengono la possibilità di una ripresa degli stessi negli ultimi mesi dello scorso anno. Dal lato della domanda, infatti, l’indagine sulle spese delle famiglie ha registrato nel mese di novembre un miglioramento superiore alle attese beneficiando della distribuzione di consistenti bonus invernali e della diffusione di nuovi prodotti da parte delle imprese. A questa positiva indicazione si è contrapposto il dato sulle vendite al dettaglio di novembre (che potrebbe però con elevata probabilità sottostimare l’effettivo andamento della spesa per consumi, perché non comprende le spese in servizi e quelle eseguite tramite l’utilizzo di Internet) che, mostrando un progresso dello 0. 1% m/m (-0. 1% a/a), si è rivelato particolarmente deludente, sebbene a comprimere il dato siano state principalmente le vendite di generi alimentari (-1. 3% a/a) imputabile al calo dello 0. 9% a/a dei prezzi di tali prodotti nel mese di novembre. Dal lato dell’offerta, a sostegno delle attese di una ripresa dei consumi nel quarto trimestre si è registrato un progresso del +2. 2% m/m della produzione di beni di consumo in novembre e del +3. 3% m/m delle spedizioni a cui si è aggiunta una crescita consistente degli ordini di macchinari da parte dei dettaglianti. L’indice dei prezzi core nazionale (che nella definizione ufficiale non include gli alimentari freschi, ma incorpora i beni energetici) nel mese di novembre ha accelerato allo 0. 2% a/a dallo 0. 1% a/a di ottobre, in linea con le attese. Anche l’indice complessivo ha confermato le attese registrando un lieve rallentamento dallo 0. 4 allo 0. 3% a/a, con i prezzi dei prodotti petroliferi, che sulla scia del calo delle quotazioni del petrolio, hanno generato una consistente pressione al ribasso. La crescita inferiore alle attese di consenso dell’indice core di Tokio di dicembre solleva tuttavia qualche incertezza per una nuova accelerazione dell’indice complessivo nell’ultimo mese dell’anno (il dato sarà pubblicato il prossimo 26 gennaio). Non si esclude perciò che nel corso del 2007, l’indice dei prezzi possa registrare nuovamente delle variazioni negative, principalmente a causa del calo del prezzo del petrolio, senza tuttavia compromettere il trend di crescita sottostante. La crescita economica e la ripresa dei consumi dovrebbero riuscire a compensare in parte tale pressioni al ribasso con l’inflazione core che nel 2007 potrebbe registrare una crescita media pari al +0. 4%. Va osservato che a dicembre la decisione di lasciare i tassi invariati era stata presa all’unanimità, mentre questa volta è emersa una maggiore divergenza di opinione tra i membri della Boj, soprattutto in merito all’effettiva ripresa dei consumi. Alla fine ha però prevalso la decisione di rimandare il rialzo per poter meglio verificare che effettivamente il rischio deflazione sia stato superato e avere la certezza che le imprese stiano concretamente trasferendo anche sui propri dipendenti i propri successi in termini di performance, alimentando così i consumi. Alla luce di quanto è stato dichiarato non si esclude che la decisione possa essere presa nel meeting di febbraio, quando si disporrà di maggiori informazioni sulla crescita (la pubblicazione della stima preliminare del Pil è in agenda intorno a metà febbraio) e sull’andamento dell’inflazione, ma non è nemmeno da scartare l’ipotesi che l’intervento possa essere spostato più avanti, se l’andamento dell’economia dovesse nuovamente scostarsi dalle previsioni della Boj. Se il nostro scenario centrale (che contempla un intervento nel mese di febbraio) dovesse concretizzarsi ci attendiamo un nuovo intervento di 25 b. P. Entro la fine dell’estate. La banca centrale cinese (Pboc) ha aumentato per la quarta volta in nove mesi il coefficiente di riserva obbligatoria, portandolo al 9. 5% a partire dal 15 gennaio. Il rialzo, che segue quello del 15 di novembre è volto a ridurre l’eccesso di liquidità nel sistema bancario in quanto le misure adottate per rallentare gli investimenti hanno avuto effetti solo marginali con la crescita del Pil che dopo avere toccato il tasso massimo dell’anno (11. 3% a/a) nel secondo trimestre è scesa solo in misura limitata (al +10. 4%) il trimestre successivo. Anche M2 e i prestiti concessi dal settore bancario hanno continuato a crescere a ritmi particolarmente elevati (nel mese di dicembre la crescita di M2 ha lievemente accelerato, dal 16. 8% al 16. 9% a/a) e difficilmente potrebbe verificarsi un rallentamento nel corso del 2007, considerando l’enorme surplus della bilancia dei pagamenti. Inoltre, il surplus della bilancia commerciale ha raggiunto il massimo storico e con un balzo del 74% a/a ha toccato i 177. 5 miliardi di dollari nell’intero 2006 a seguito della forte crescita delle esportazioni (+27. 2% a/a in dicembre). In proporzione al Pil, dopo il 4. 6% del 2005, il surplus dei conti con l’estero potrebbe raggiungere il 6. 9% nel 2006. Nell’ultimo trimestre del 2006, la crescita del Pil dovrebbe confermarsi sopra il 10% che determinerebbe un’espansione media annua nel 2006 del 10. 5%, in accelerazione dal 10. 2% del 2005. A nostro avviso, dovremmo assistere ad una prosecuzione negli interventi di politica monetaria in particolare tramite l’utilizzo del coefficiente di riserva obbligatoria che risulta più “economico” rispetto all’emissione di titoli del debito pubblico, mentre un intervento sui tassi rimane un’alternativa probabile solo in presenza di consistenti pressioni inflazionistiche. .  
   
   
COFIDI VENEZIANO: NEL 2007 UN PORTALE INTERATTIVO E NUOVI STRUMENTI PER LE IMPRESE EVOLUZIONI NEL QUADRO DELLA TRASFORMAZIONE IN SOGGETTO FINANZIARIO  
 
Marcon Ve, 31 gennaio 2007 - Archiviato un 2006 in forte crescita, Cofidi Veneziano prepara per il 2007 un pacchetto di progetti per rilanciare il proprio ruolo di partner per la crescita delle Pmi associate. Un percorso imperniato su tre macroazioni, che vede sullo sfondo la trasformazione in soggetto finanziario vigilato da Bankitalia. Innanzitutto quest’anno arriverà a conclusione il percorso, avviato nel 2006, per la creazione di un portale interattivo di servizio per le imprese. Sarà uno strumento innovativo e di grande efficacia, che mira a cambiare il rapporto tra le piccole aziende e il sistema del credito, introducendo modelli di autocontrollo e di monitoraggio degli equilibri finanziari. Inoltre Cofidi Veneziano ha avviato un percorso di ricerca per la creazione di prodotti finanziari innovativi. “Abbiamo fatto una scommessa - chiarisce il presidente Antonio Sartorello -: portare l’innovazione in un comparto che troppo spesso rimane legato a schemi rigidi. Stiamo per costituire un gruppo di ricerca in collaborazione con l’Università e stiamo cercando di identificare nuovi profili di prodotto per soddisfare meglio le esigenze delle nostre aziende”. A partire dall’esigenza di una conoscenza più approfondita del sistema della Pmi della provincia di Venezia, è stata costituita e sarà operativa dal 2007 una rete di contatto che andrà a fare formazione e informazione all’interno delle imprese sui vantaggi che una gestione consapevole del credito può portare alla crescita del business. Nell’anno in corso l’attenzione sarà comunque mirata principalmente sulla trasformazione in soggetto finanziario, per rafforzare il ruolo di Cofidi Veneziano come partner strategico a fianco delle imprese. “La scelta di trasformarci in soggetto vigilato da Banca d’Italia - sottolinea il presidente Antonio Sartorello - è legata all’esigenza di offrire ai nostri associati garanzie forti nel loro rapporto con il sistema bancario. Stiamo lavorando su nuovi prodotti e nuovi servizi, ma di fatto il nostro obiettivo principale è trasformare la nostra natura per servire meglio le Pmi. Con l’avvento di Basilea 2, infatti, le piccole e medie realtà che sono il nostro primo interlocutore potrebbero riscontrare un irrigidimento da parte degli istituti di credito perché sottocapitalizzate e poco managerializzate. In quest’ottica crediamo di avere un compito fondamentale: sostenere l’evoluzione delle imprese e garantirne lo sviluppo, assumendo la veste di veri e propri consulenti”. .  
   
   
IL CREDITO ARTIGIANO NELLA PROVINCIA DI VENEZIA REPORT 2006  
 
 Venezia, 31 gennaio 2007 - Con 8. 452 aziende associate, Cofidi Veneziano si conferma come la struttura di garanzia del credito più importante nella provincia di Venezia. Il dati relativi al 2006, se raffrontati con quelli del 2005, evidenziano una situazione in miglioramento, con la conferma dei segnali di ripresa evidenziati dal primo semestre. Confermata la diminuzione nel numero assoluto di pratiche accolte (-3,75%) rispetto ai 2005, ma il dato risulta in miglioramento rispetto ai primi 9 mesi del 2006. Quindi, dopo un inizio d’anno al ralenty e la leggera impennata del secondo trimestre 2006, il bilancio 2006 denota chiari segni di dinamismo nella seconda parte dell’anno. Parallelamente risulta in ulteriore crescita l’importo medio deliberato, un dato che induce a pensare ad investimenti più strutturati, anche se contemporaneamente si fa ancora più marcata la tendenza ad affidamenti a breve termine, indice di una propensione delle imprese a fare cassa per affrontare problemi immediati di liquidità, anziché cercare tempi più lunghi per ammortizzare il credito. La dinamica del credito artigiano nella provincia di Venezia appare in ogni caso positiva, soprattutto se raffrontata con il periodo economico ancora segnato da incertezze che il Veneto sta attraversando. E il trend di crescita evidenzia una propensione dell’impresa artigiana a cogliere il vento ancora leggero della ripresa. 1. La dinamica associativa - Il periodo gennaio-dicembre 2006 ha fatto registrare 355 nuove affiliazioni, raggiungendo i 8. 452 soci (Tab. 1). I mandamenti del territorio provinciale che fanno registrare una maggiore concentrazione di nuove iscrizioni sono Mestre (23,66%), San Donà di Piave (20,28%) e Portogruaro (17,46%), che si confermano, in proiezione, lo “zoccolo duro” dell’artigianato provinciale. Tabella 1 – Dinamica nuove iscrizioni dal 01/01/2006 al 31/12/2006
Mandamenti nuovi iscritti % su totale iscritti
Cavarzere 3 0,85%
Chioggia 5 1,41%
Dolo 33 9,30%
Mestre 84 23,66%
Mirano 31 8,73%
Portogruaro 62 17,46%
San Donà di Piave 72 20,28%
Venezia 53 14,93%
Altri 12 3,38%
Totale 355 100,00%
2. Gli affidamenti - Gli affidamenti deliberati nel 2006 da Cofidi Veneziano ammontano a 131,5 milioni di euro (Tab. 2). Analizzando nel dettaglio la distribuzione dei crediti, si evidenzia una discrepanza marcata tra le diverse aree. Ancora una volta il mandamento leader risulta il Portogruarese, con 34,6 milioni di euro di affidamenti (e una incidenza del 26,3% sul totale delle delibere), seguito da San Donà di Piave con una cifra superiore ai 29 milioni (22,35% di incidenza), Mestre con 22 milioni (16,73%) e Dolo con 13,8 milioni (10,5%). Queste quattro aree coprono da sole quasi il 75% degli affidamenti distribuiti nel territorio provinciale. Tabella 2 – Affidamenti deliberati dal 01/01/2006 al 31/12/2006
Mandamenti Numero pratiche accolte Affidamenti deliberati 01/01 - 31/12/2006 % su totale delibere
Cavarzere 35 € 1. 826. 000 1,39%
Chioggia 42 € 2. 294. 100 1,74%
Dolo 212 € 13. 810. 200 10,50%
Mestre 525 € 22. 008. 300 16,73%
Mirano 199 € 10. 009. 950 7,61%
Portogruaro 519 € 34. 621. 800 26,32%
San Donà di Piave 451 € 29. 399. 000 22,35%
Venezia 258 € 10. 728. 030 8,15%
Altri 66 € 6. 855. 600 5,21%
Totale 2. 307 € 131. 552. 980 100,00%
Dinamica degli affidamenti - Rispetto al 2005, gli affidamenti deliberati da gennaio a dicembre 2006 registrano un avanzamento del 12,32%, passando da 117. 121. 400 a 131. 552. 980 euro. Un risultato degno di nota, soprattutto se si considera il trend al ribasso registrato a livello regionale. Guardando ai mandamenti (Tab. 2 e 3), si evidenzia la continua ascesa del Portogruarese sia per i volumi deliberati (34,6 milioni) sia per numero di pratiche (+16,9%). Un dato in controtendenza, dato che in quasi tutte le altre aree si registra una diminuzione progressiva del numero di pratiche. Da rilevare inoltre che il Veneto Orientale rappresenta da solo quasi il 49% delle operatività (Tab. 2). Per quanto concerne la dinamica degli affidamenti, si colloca al top ancora una volta il Portogruarese, che rispetto al 2005 fa registrare un netto avanzamento (+55,7%), incalzato dalla crescita positiva di Mirano (+21,4%) e Dolo (+19%). Netto segno “meno” invece per Chioggia (-30,4%), dove il rallentamento degli ultimi anni sembra legato al radicamento di aziende di piccola dimensione poco propense all’investimento (Tab. 3). Tabella 3 – Dinamica degli affidamenti (confronto 2006/2005)
Mandamenti Variazione % affidamenti deliberati
Cavarzere +8,47%
Chioggia -30,39%
Dolo +19,12%
Mestre +1,27%
Mirano +21,36%
Portogruaro +55,69%
San Donà di Piave -0,74%
Venezia +6,52%
Altri -20,66%
Totale +12,32%
Considerando la proiezione temporale degli affidamenti (Tab. 4), nel periodo gennaio-dicembre 2006 si conferma la maggiore consistenza di quelli a breve termine rispetto al medio termine (76,5 milioni contro 55,1). Se nel 2005 su 117 milioni di affidamenti la divisione era 54,75% a breve termine e 45,25% a medio termine, a distanza di un anno il “gap” è aumentato notevolmente. Nel 2006, infatti, sui 131,5 milioni di affidamenti, quelli a medio termine sono il 41,87%, quelli a breve il 58,13%. I numeri evidenziano dunque una maggiore propensione delle imprese a fare cassa per affrontare problemi immediati di liquidità, anziché cercare tempi più lunghi per ammortizzare il credito. Si richiama l’attenzione sull’utilizzo degli affidamenti per reggere l’urto delle difficoltà congiunturali, più che per reagire. La maggiore propensione verso il breve termine è nei mandamenti di Cavarzere, Venezia, Mestre e San Donà. Più equilibrata la situazione a Portogruaro. Rovesciamento virtuoso nel comprensorio clodiense, dove il medio termine arriva al 60%. Tabella 4 – Proiezione temporale affidamenti deliberati dal 01/01/2006 al 31/12/2006
Mandamenti breve termine medio termine
Pratiche accolte Affidamenti deliberati % Pratiche accolte Affidamenti deliberati %
Cavarzere 24 € 1. 680. 000 92,00% 11 € 146. 000 8,00%
Chioggia 23 € 909. 000 39,62% 19 € 1. 385. 100 60,38%
Dolo 120 € 8. 349. 000 60,46% 92 € 5. 461. 200 39,54%
Mestre 305 € 14. 140. 000 64,25% 220 € 7. 868. 300 35,75%
Mirano 109 € 5. 897. 000 58,91% 90 € 4. 112. 950 41,09%
Portogruaro 283 € 16. 694. 000 48,22% 236 € 17. 927. 800 51,78%
San Donà di Piave 240 € 17. 510. 500 59,56% 211 € 11. 888. 500 40,44%
Venezia 159 € 4. 791. 830 70,74% 63 € 1. 981. 800 29,26%
Altri 33 € 6. 947. 830 64,76% 99 € 3. 780. 200 35,24%
Totale 1296 € 76. 465. 330 58,13% 1011 € 55. 087. 650 41,87%
L’ammontare complessivo degli affidamenti a medio termine deliberati nel 2006 ha visto un incremento di oltre 2 milioni di euro rispetto al 2005. C’è un aumento significativo dell’importo medio deliberato per singola operazione, con 44mila a fronte dei 39mila del periodo gennaio-dicembre 2005 (Tab. 5). Il dato porta in rilievo il prevalere di operazioni strutturate rispetto alle piccole richieste di intervento. Tabella 5 – Importo medio deliberato per operazione e confronto con il 2005
Affidamenti deliberati Importo medio deliberato 2006 Importo medio deliberato 2005
€ 44. 279,01 € 39. 079,55
Prestiti per investimenti € 57. 313,15 € 46. 963,84
Un segnale bifronte viene dall’analisi delle motivazioni sottese alle richieste di affidamento. Rispetto al 2005, infatti, sono in flessione i prestiti per investimenti (36,4 milioni contro 37,1), mentre risultano in aumento i prestiti per liquidità (18,7 milioni di euro contro 15,8). Allo stesso tempo va rilevato che il 66% degli affidamenti a medio termine è destinato ad investimenti e solo il 34% viene richiesto per liquidità. Tabella 6 - Affidamenti deliberati 2006
Affidamenti deliberati Numero operazioni Affidamenti deliberati % su totale Variazione tendenziale su 2005
2. 971 € 131. 552. 980
Totale prestiti per investimenti 635 € 36. 393. 850 66,07% -4,04%
Totale prestiti per liquidità 376 € 18. 693. 800 33,93% +4,04%
Operatività con i singoli Istituti - L’attivazione di affidamenti per 131,5 milioni ha generato 2. 307 pratiche accolte (Tab. 7). Istituto leader Cassa di Risparmio di Venezia-gruppo Sanpaolo con 55,5 milioni di euro, seguito dalle Banche di Credito Cooperativo con 30 milioni e da Banca Intesa, più staccata con 12 milioni. Da sottolineare la performance di Carive, in crescita del 21,8% sul 2005, indice di un notevole recupero e di una decisa accelerazione avvenuta nell’ultimo trimestre 2006. Rispetto al 2005, la crescita è consistente soprattutto per le Banche di Credito Cooperativo (+16,26%), per Banca Antonveneta (+5,52%) e per Unicredit Banca d’Impresa (+8,41%). Tabella 7 – Affidamenti deliberati suddivisi per Istituto bancario gennaio-dicembre 2006
Istituti di credito Numero pratiche accolte Affidamenti deliberati % su totale delibere
Ca. Ri. Ve. 963 € 55. 475. 880 42,17%
Intesa 267 € 11. 981. 150 9,11%
Unicredit B. 186 € 9. 212. 300 7,00%
B. P. Vr. No. 115 € 4. 811. 900 3,66%
B. C. C. 449 € 29. 941. 600 22,76%
Unicredit B. I. 7 € 1. 399. 600 1,06%
Antonveneta 116 € 5. 775. 150 4,39%
Pop. Vicenza 63 € 3. 114. 000 2,37%
Friuladria 128 € 7. 719. 200 5,87%
Altri 13 € 2. 122. 200 1,61%
Totale 2. 307 € 131. 552. 980 100,00%
Tabella 8 – Variazioni tendenziali per Istituto bancario
Istituti di Credito % pratiche accolte % affidamenti deliberati
Ca. Ri. Ve. +5,36% +21,85%
Intesa -14,97% -1,38%
Unicredit B. -1,06% +6,80%
B. P. Vr. No. -19,01% -5,37%
B. C. C. -14,15% +16,26%
Unicredit B. I. +16,67% +8,41%
Antonveneta +0,00% +5,52%
Pop. Vicenza +16,67% +2,76%
Friuladria +0,00% +4,58%
Altri n. C. n. C.
Totale -3,75% +12,32%
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CREDITO ARTIGIANO: SARTORELLO, “LE PMI NON CRESCONO. PRESSIONE FISCALE ANCORA ALTA” MIGLIORA L’INDICE DI FIDUCIA, MA I DATI 2006 CONFERMANO LA PROPENSIONE A SPOSTARE IN AVANTI GLI INVESTIMENTI DA PARTE DELLE PICCOLE-MEDIE IMPRESE  
 
Marcon Ve 31 gennaio 2007 - I dati emersi nell’analisi di Cofidi Veneziano relativi all’intero 2006 confermano la tendenza emersa nell’ultima parte dell’anno. “Le Pmi manifestano una maggiore fiducia nella ripresa, ma sono ancora molto legate agli affidamenti a breve termine - sottolinea il presidente di Cofidi Veneziano Antonio Sartorello -. È un segnale dei problemi di liquidità che attanagliano le aziende e che, in alcuni casi, limitano la capacità di reinvestimento”. Negli ultimi 12 mesi, infatti, gli uffici della cooperativa di garanzia della Confartigianato Provinciale di Venezia hanno seguito 1. 011 pratiche relative a finanziamenti per investimenti sul medio termine, contro le 1. 184 gestite nel 2005. Sono quasi 200 in meno e questo dà il polso di una propensione a spostare in avanti gli investimenti. La situazione parla invece di un miglioramento per quanto riguarda le medie imprese, che anche nell’ultimo trimestre 2006 hanno confermato il trend positivo per gli investimenti. “L’ammontare medio delle operazioni è in decisa risalita - prosegue Sartorello -, a dimostrare che le imprese più strutturate cercano di cogliere i segnali della ripresa”. L’indice di fiducia complessivo è in miglioramento, ma la situazione rimane comunque delicata e il sistema imprenditoriale ha bisogno di grande attenzione dalle istituzioni. “Nonostante la riduzione dell’Irap, la Finanziaria 2007 mantiene una pressione fiscale eccessiva, aumentando le imposte e il carico tributario soprattutto ai danni dei lavoratori autonomi. Inoltre si denota un inasprimento degli studi di settore, dei contributi previdenziali e delle norme sul Tfr - argomenta il presidente -. A questo va aggiunto che nella stesura della Legge non c’è stata concertazione con il mondo della piccolo-media impresa, mentre per porre le basi del rilancio, occorrerebbe dare vita a un nuovo “patto” per lo sviluppo economico e sociale in grado di chiamare tutti a raccolta”. Cofidi Veneziano rimane comunque a fianco delle imprese, anche nei momenti di criticità. “Una scelta di segno contrario - spiega Sartorello - ci farebbe perdere di vista il nostro unico obiettivo: sostenere lo sviluppo delle aziende artigiane, soprattutto adesso in cui la necessità di fare sistema per riemergere si fa sentire in tutta la sua urgenza ”. In quest’ottica il mondo artigiano guarda con attenzione al riassetto del mondo bancario. “Per noi è importante la vicinanza del sistema del credito alle necessità del territorio - evidenzia Giuseppe Molin, presidente di Confartigianato Provinciale di Venezia -. Per questo nei mesi scorsi abbiamo preso posizione fin da subito per il mantenimento a Venezia del controllo su Carive. Infatti se la testa è lontana dal territorio, si rischia di non dare evidenza alle reali peculiarità di un’area importante qual è il Veneziano”. Il Termometro Dei Settori. È in netta ripresa il manifatturiero. Gli investimenti nel metalmeccanico crescono nettamente (da 17,7 a 20,6 milioni di affidamenti deliberati) e anche il legno sembra uscito dal tunnel, passando da 7 a 13 milioni di investimenti affidati. L’edilizia è stazionaria (da 17,3 a 17,6 milioni), ma rimane in positivo e continua a trainare la crescita di installatori (da 13,6 a 18,7 mln). L’autotrasporto rimane invariato, mentre sono in flessione gli autoriparatori (da 10 a 7 milioni), colpiti dalla tendenza a sostituire anziché riparare i pezzi danneggiati. Infine l’abbigliamento è passato da 1,7 a 2,6 milioni di investimenti affidati, dimostrando grande vitalità e un’ottima capacità di reazione all’impatto della delocalizzazione, puntando sulla qualità del made in Italy. .  
   
   
SERENISSIMA SGR LANCIA UN FONDO IMMOBILIARE PER LA LOGISTICA NUOVE ACQUISIZIONI PER IL FONDO SERENISSIMA VITRUVIO IL FONDO OPERERÀ IN ITALIA E IN AREA EURO E HA COME OBIETTIVO UN PATRIMONIO DI 150 MILIONI LA SOCIETÀ CHIUDERÀ GIÀ IN UTILE, NONOSTANTE LA DELICATA FASE DI START-UP  
 
 Venezia, 31 gennaio 2007 - Chiuderà in utile l’esercizio 2006 Serenissima Sgr Spa, la società di gestione del risparmio partecipata da un pool di banche operanti sul territorio lombardo-veneto, ad appena un anno dall’inizio del collocamento del fondo comune di investimento immobiliare “Serenissima Vitruvio”, principale iniziativa della Società. La performance della società va considerata particolarmente positiva in un settore delicato come quello delle Sgr, che nel periodo di start-up raramente registrano risultati fin da subito positivi. Il crescente favore del mercato, testimoniato anche dall’ingresso di nuovi sottoscrittori, ha spinto la società a intraprendere ulteriori iniziative di investimento. Accanto al fondo “Vitruvio”, Serenissima Sgr ha in fase di avanzata realizzazione un secondo fondo comune chiuso di investimento immobiliare, denominato “Serenissima Logistica”, che punta a raggiungere un patrimonio di 150 milioni di euro operando nello sviluppo di strutture nel settore della logistica integrata. Il fondo, che sarà riservato a investitori qualificati, opererà prevalentemente in Italia e nei Paesi dell’area euro. Nel quadro dello sviluppo del Fondo “Vitruvio”, inoltre, Serenissima Sgr ha recentemente concluso l’acquisizione di un pacchetto di negozi (tra cui un Multiplex e diverse medie superfici) nello shopping center “Le Porte Franche” a Erbusco, in provincia di Brescia, e di un complesso immobiliare ubicato in Verona che verrà destinato a uffici, commercio e ristorazione. “Scopo di queste operazioni, come di tutte le iniziative di Serenissima Sgr – sottolinea il direttore generale Luca Giacomelli – è di incrementare la nostra presenza immobiliare nelle zone dell’area lombardo-veneta, sempre con il duplice fine di condurre in porto investimenti immobiliari di sicuro rendimento e legati per quanto possibile al territorio di riferimento”. Nel capitale di Serenissima Sgr, oltre al socio di controllo Real Estate Serenissima Spa, sono presenti soci bancari come Banco Popolare di Verona e Novara, Banca Mediolanum, Banca Lombarda e Piemontese, Banca Popolare di Vicenza e Fin. Opi-gruppo Sanpaolo Imi. .  
   
   
OSSERVATORIO DI FINDOMESTIC: MILANO È LA CITTÀ CON LA PIÙ ALTA SPESA IN ELETTRODOMESTICI E IL MAGGIOR REDDITO PRO CAPITE ITALIANO, SUPERIORE ALLA MEDIA NAZIONALE DEL 34%  
 
 Milano, 31 gennaio 2007 – Sono stati resi noti ieri i dati riguardanti la tredicesima edizione dell’Osservatorio di Findomestic Banca sul consumo dei beni durevoli in Lombardia. Operando un confronto con le regioni limitrofe si può notare che la valutazione della Lombardia è più cauta delle restanti zone del nord. Se si passa da un giudizio sullo stato attuale ad una previsione sulla situazione fra un anno, i lombardi sembrano decisi a rimarcare ulteriormente una certa “prudenza”. Le sorti del Paese miglioreranno meno di quanto ritengano gli italiani nel loro complesso: i più fiduciosi all’interno della Regione sono i giovani e le persone con istruzione più elevata, mentre un maggior riserbo è espresso dalle donne. La valutazione relativamente alla qualità di vita in Lombardia è invece marcatamente più positiva che altrove. I punteggi maggiori si registrano per l’istruzione, le offerte legate al tempo libero, i consumi, la sanità e il lavoro. Più in linea con l’Italia, seppure con un margine positivo le valutazioni riguardanti la casa e i trasporti. Mentre il giudizio sulla sicurezza è in linea con la valutazione italiana. Vivere in Lombardia resta per i suoi abitanti un valore aggiunto. Si tratta di una delle Regioni con il più alto reddito medio pro capite d’Italia, Milano, nel dettaglio, detiene il primato assoluto tra le province italiane con ben 23. 926€ pro capite: un valore superiore del 34% al dato medio italiano. Se invece si paragona il reddito medio pro capite della Regione (21. 531€) con quello nazionale (17. 816€), si nota come la differenza sia del 21%. Naturalmente l’ottima situazione reddituale produce, come conseguenza primaria, alti livelli di spesa che si mantengono costantemente al di sopra delle medie italiane, fatta eccezione per il mercato del mobile. Milano è spesso la Provincia in cui si spende di più, anche se non mancano eccezioni come Bergamo per il mercato delle due ruote e Lodi per l’auto nuova. Il secondo primato della Regione viene dalla Provincia di Lodi dove, con ben 22mq ogni 100 abitanti, si registra la massima concentrazione di grande distribuzione organizzata. Una situazione che sembrerebbe paradossale se si considera che Lodi è anche la Provincia con il minor reddito pro capite della Regione (18. 775€). Scendendo nel dettaglio è interessante notare come Sondrio sia la Provincia in cui si spendono meno euro in ogni famiglia per comperare auto nuove con una cifra di 924€, mentre il primato delle auto usate spetta a Milano con 812€. Analizzando il comparto dei motoveicoli la leadership degli acquisti spetta a Bergamo con 134€, mentre il fanalino di coda è Brescia con 91€. /. Milano e Lecco sono invece le regine negli acquisti di beni durevoli: Milano per gli elettrodomestici bianchi (184€) e bruni (202€), mentre Lecco ha una spesa pro capite in mobili di 596€. Lodi ancora una volta rivela la sua natura contraddittoria e si posiziona all’ ultimo posto negli elettrodomestici bianchi con 158€ e in quelli bruni con 189€, mentre Pavia è il fanalino di coda nei mobili con 526€. Anche in Lombardia, come nel resto d’Italia, se si analizza il comparto auto per classi di cilindrata, i risultati migliori si registrano per le classi di cilindrata situate agli estremi: rapida crescita per le auto oltre i 2000cc e per quelle inferiori ai 1050cc. E’ comunque prematuro affermare che questa polarizzazione rifletta quella dei redditi. Passando al settore delle moto che ha registrato un andamento di crescita moderata nella Regione come consumi complessivi, è da segnalare come continui sostenuta la crescita del parco targato: meno della metà delle immatricolazioni è attribuibile alla sostituzione dello stock esistente, mentre la restante parte è domanda aggiuntiva. All’interno del targato la tipologia che ha registrato le migliori performance è stata quella “naked”. Per ciò che concerne i ciclomotori purtroppo è da registrare il perdurare della situazione di crisi della domanda. In base alle stime il comparto mobili lombardo ha registrato un aumento del 3% nel 2006. Il segmento maggiormente dinamico è stato quello dei mobili imbottiti. Il mercato degli elettrodomestici bianchi ha chiuso il 2006 nella Regione con una espansione della domanda di circa il 6% in valore. Il buon andamento è stato originato dal trend positivo dei prodotti free-standing e dalle vendite dei prodotti da incasso. Le asciugatrici sono aumentate considerevolmente seguite dalle lavastoviglie, grazie alle buone performance del prodotto da incasso e di libera installazione. I piccoli elettrodomestici registrano un trend positivo guidato in particolar modo dalle bilance da cucina, grill e bistecchiere, asciugacapelli e bollitori con dati in linea con quelli nazionali. La dinamica degli elettrodomestici bruni lombardo registra un aumento delle quantità del 5%. La star del comparto è il segmento della car navigation portatile, seguita dai lettori Mp3. .  
   
   
BULGARIA E SLOVACCHIA MERCATI ATTRAENTI  
 
 Trieste, 31 gennaio 2007 - La Bulgaria, insieme a Romania e Turchia, è uno dei mercati più attraenti dell´Est europeo per gli investitori. Nell´europa Centrale invece tale ruolo tocca alla Slovacchia, stando alle analisi pubblicate dal Gruppo Unicredit e riportate da Standart e da Seeurope. Merito di questa capacità attrattiva sarebbe, secondo lo studio, il fatto che questi nuovi Paesi europei sono specializzati nella produzione a basso costo di tecnologie di medio-alto livello, mentre la Cina è il leader per la produzione di tecnologie di basso livello. Ecco perchè l´Europa dell´Est è considerata più interessante per gli investimenti rispetto alla vecchia Europa e al lontano oriente. .  
   
   
RICERCA, CONFINDUSTRIA: LE IMPRESE SONO PRONTE A FARE ANCORA MEGLIO MOLTRASIO: “CREARE ANCHE IN ITALIA LE CONDIZIONI PERCHÉ CONVENGA INVESTIRE”  
 
Roma, 31 gennaio 2007 - “Le nostre imprese sono impegnate nella ricerca a livello europeo e partecipano alle piattaforme tecnologiche europee e alle Joint Tecnology Initiatives, che delineano l’orizzonte tecnologico dei prossimi vent’anni, nonché i relativi settori di investimento. Siamo pronti a fare ancora meglio, aumentando la partecipazione delle imprese italiane al programma quadro di ricerca e sviluppo della Unione europea sia in termini qualitativi che quantitativi”. Così Andrea Moltrasio, Presidente del comitato tecnico Europa di Confindustria, nel corso del convegno di presentazione del 7° Programma quadro Ricerca e Sviluppo (7Pqr&s) organizzato dal Miur, risponde al ministro Mussi che definisce troppo esigua la partecipazione delle imprese agli investimenti in ricerca. “Il 7Pqr&s rappresenta una opportunità per le imprese, ma anche un grande impegno in termini di partecipazione e investimenti in ricerca e innovazione, fattori chiave per sostenere la competitività e la crescita dimensionale delle nostre imprese “. Moltrasio, che ha parlato alla presenza del Commissario europeo Potocnik, e dei Ministri Mussi e Bonino, ha poi aggiunto: “Le aziende sono chiamate ad uno sforzo ulteriore, sostenute dal nostro patrimonio di creatività e innovazione. Quel che serve è una cultura della conoscenza, che valorizzi la formazione scientifica e la collaborazione tra università e imprese”. Il Presidente del comitato Europa di Confindustria ha poi rilanciato l’esigenza di creare le condizioni affinché anche in Italia convenga investire in ricerca, creare spin-off nell’alta tecnologia, depositare brevetti ed investire in capitale di rischio. E ha ribadito l’importanza di assicurare pieno coordinamento tra le azioni adottate a livello regionale e nazionale con quanto si fa in Europa. “Il Governo dal canto suo”, ha detto Moltrasio, “si impegni ad attirare gli investimenti sia degli operatori italiani che stranieri, facendo sì che le università si fondino sul merito, che i centri di ricerca siano competitivi con quelli del resto del mondo, che i ricercatori possano avere più spazio e maggiore mobilità e l’impresa più centralità nelle scelte operative sui temi della ricerca”. .  
   
   
FLUSSI MIGRATORI: COLLABORAZIONE TRA VENETO E ROMANIA  
 
Venezia, 31 gennaio 2007 - La Romania, dopo il recente ingresso nell’Unione Europea, ha chiesto al Veneto di poter utilizzare la normativa regionale a favore dei Veneti nel mondo come modello da applicare per la tutela dei propri connazionali all’estero e per i rientri. La richiesta del governo romeno, che ha scelto il Veneto come riferimento su questi temi, è stata fatta dal ministro del lavoro e della solidarietà sociale Georghe Barbu in occasione del convegno sulle dinamiche migratorie e i percorsi di partecipazione dei migranti, con particolare riferimento all’esperienza italiana. , che si è svolto nei giorni scorsi a Bucarest, a cui hanno partecipato l’assessore veneto ai flussi migratori Oscar De Bona e l’ambasciatore italiano Daniele Mancini. Il ministro ha sottolineato l’importanza della collaborazione con l’Italia che è la nazione dove numerosi sono i lavoratori romeni. Da parte sua l’assessore De Bona ha data la piena disponibilità della Regione a proseguire una cooperazione per sviluppare progetti condivisi. Un rapporto, quello con la Romania – ha fatto presente l’assessore veneto – che sta dando risultati per la soluzione dei problemi che riguardano le politiche legate al governo dei flussi dei lavoratori. Inoltre, gli ultimi dati elaborati dall’Osservatorio regionale sull’immigrazione hanno confermato che la componente romena è passata al primo posto come consistenza numerica in Veneto, superando quella marocchina che era prima la presenza “storica” preponderante. De Bona ha illustrato l’evoluzione della normativa regionale che si riferisce alle attività a favore dei Veneti nel mondo. Una legislazione – ha spiegato – partita nel 1974 e inizialmente limitata agli emigrati che erano nati nel Veneto per poi estendersi, con la nuova legge entrata in vigore nel 2003, anche ai discendenti, prevedendo inoltre specifici interventi per chi rientra nella terra di origine. Il Veneto – ha detto l’assessore – ha vissuto infatti per un periodo della sua storia un grande fenomeno di emigrazione. In termini numerici esiste un altro Veneto fuori del Veneto che è oggetto di interesse e di studio, ma da terra di migranti la nostra regione è divenuta terra di immigrazione. In ogni caso – ha concluso De Bona – la Romania è ora nell’Ue e questo ha modificato lo status dei lavoratori romeni nel nostro paese e apre nuove prospettive di collaborazione. L’ambasciatore Mancini, che ha promosso questo convegno proponendo il Veneto come modello per la Romania, ha messo l’accento sull’importanza della circolazione della manodopera, aggiungendo che quasi ogni famiglia romena ha un salario proveniente dall’Italia e, d’altro canto, in Romania si contano molti lavoratori italiani. .  
   
   
NASCE IL CONSIGLIO DELLE AUTONOMIE LOCALI  
 
Roma, 31 gennaio 2007 - E’ stato istituito il Consiglio delle autonomie locali (Cal) dopo l’approvazione in commissione affari Istituzionali della Regione Lazio del testo definitivo della legge. "Il Cal sarà l´organo di rappresentanza delle Comunità locali presso la Regione – ha detto l’assessore agli affari Istituzionali Regino Brachetti – e sarà in grado di svolgere una funzione di raccordo con l´amministrazione regionale, per assicurare anche ai Comuni minori la pari dignità e il rispetto, necessità, quest´ultima, più volte sottolineata anche dal presidente Marrazzo". “Sono particolarmente soddisfatto – ha dichiarato il vice presidente del Consiglio regionale, Guido Milana, primo firmatario della proposta di legge - per il lavoro che ha portato alla modifica della legge laddove, oltre ai sindaci, estende il diritto di voto anche a tutti i consiglieri comunali dei circa 350 comuni del Lazio. Un’iniziativa questa che coinvolge circa 6-7 mila rappresentanti amministrativi del nostro territorio”. Soddisfatto anche il capogruppo della Margherita alla Pisana, Mario Di Carlo: "E´ la prima legge firmata dalla Margherita all´indomani dell´insediamento in Consiglio regionale. E´ una nuova visione che si contrappone al sistema accentratore creato da chi ci ha preceduto”. .  
   
   
RIUNIONE DEL TAVOLO GENERALE DEL PATTO PER LO SVILUPPO DELL’UMBRIA  
 
Perugia, 31 gennaio 2007 - Il Documento annuale di programmazione 2007-2009 preadottato dalla Giunta regionale dell’Umbria, è stato illustrato dall’assessore regionale al bilancio, Vincenzo Riommi, durante la riunione del “Tavolo generale” del Patto per lo Sviluppo avviata ieri a Perugia. “Il documento - ha messo in rilievo Riommi - segue di poco la firma del Patto per lo sviluppo “fase due” (avvenuta nei giorni immediatamente precedenti il Natale scorso) e si muove in coerenza con quest’ultima, di cui assume contenuti e obiettivi. La Regione – ha aggiunto - prevede, anche per il 2007, di mantenere l’”invarianza delle aliquote dei tributi propri regionali. Grazie all’oculatezza amministrativa e al buono stato del bilancio evidenziato dal recente giudizio di “affidabilità” assegnato all’Umbria da una delle principali agenzie internazionali di rating sarà possibile evitare, anche per l’anno in corso, aumenti di tributi o tasse locali”. Novità del “Dap 2007- 09” è costituita, rispetto ai documenti di programmazione degli anni precedenti, dalla presenza di 10 “Progetti caratterizzanti” che riguarderanno settori strategici o tematiche specifiche di carattere economico o nel campo dei servizi sociali e dell’assistenza, frutto del lavoro di confronto avviato dal Comitato di indirizzo e sorveglianza del Patto. “La programmazione regionale - ha sostenuto Riommi - mira a promuovere forti dosi di innovazione e di qualificazione del tessuto produttivo e dell’intera società umbra”. “Il ‘Dap’ - hanno sottolineato Riommi - mette in rilievo la presenza nell’economia umbra, in linea con l’andamento nazionale, di ‘timidi segnali di ‘miglioramento’ dopo anni difficili”. Per il 2007 è attesa una “crescita moderata”, prevista all’ 1,6 per cento di aumento del Pil, leggermente migliore, in questo caso, della previsione nazionale. Attualmente la disoccupazione maschile, in Umbria, è ancorata a livelli “fisiologici” (4,1 per cento il tasso di disoccupazione 2005), mentre continua a registrarsi, come è tradizione della regione, un dato più negativo per quella femminile (tasso al 8,8per cento). La stabilità del lavoro, in presenza di elevati livelli di impiego in condizioni precarie, rimane il principale problema dell’occupazione umbra. .  
   
   
DONNE, 15.000 EURO PER AVVIO E SVILUPPO DI PROFESSIONI 186 DOMANDE AMMESSE. MAIOLO: "OBIETTIVO, SOSTENERE L´OCCUPAZIONE FEMMINILE"  
 
 Milano, 31 gennaio 2007 - In arrivo a 186 donne professioniste lombarde, che ne hanno fatto domanda, un contributo di 15. 000 euro a fondo perduto sia per l´avvio di una attività professionale sia per lo sviluppo di una attività avviata a partire dal 1° gennaio 2003. Tante sono infatti le domande accolte in graduatoria, in attuazione del bando dello scorso novembre dell´Assessorato all´Istruzione, Formazione e Lavoro, per l´assegnazione dei contributi a sostegno delle attività professionali femminili, con una dotazione di 500. 000 euro. "Questo provvedimento - ha commentato il sottosegretario alla Presidenza della Regione con delega ai Diritti del Cittadino e alle Pari Opportunità, Antonella Maiolo - è stato voluto per sostenere e sviluppare l´occupazione femminile, incentivando le nuove attività professionali e per favorire il rientro nel mondo del lavoro per le donne che per vari motivi ne sono uscite precedentemente". Anche infatti le donne con più di 40 anni hanno potuto, in base al bando, presentare la richiesta di contributo, oltre a quelle iscritte agli albi professionali della Lombardia dal 1° gennaio 2003. Acquisto di hardware, software, personal computer, beni e arredi, purché strettamente pertinenti all´attività svolta sono alcune delle spese per le quali è stato possibile chiedere il contributo. Ammesse anche le spese per ristrutturare l´immobile destinato a sede dell´attività professionale. Non è però questo l´unico provvedimento adottato dalla Regione Lombardia per fronteggiare la disparità tra uomini e donne nel mondo del lavoro. "Nel 2007, che è stato proclamato Anno Europeo delle Pari Opportunità - ha aggiunto Antonella Maiolo - Regione Lombardia ha messo infatti in campo diverse iniziative per rilanciare il lavoro femminile, come il Programma Saturno per sostenere il lavoro autonomo e il Progetto Ingenio destinato a sostenere le donne impegnate nel campo della ricerca". .  
   
   
IN CRESCITA LE AZIENDE RIMINESI CHE OPERANO CON LA CINA  
 
 Rimini, 31 gennaio 2007 - Crescono le imprese della provincia di Rimini che hanno rapporti commerciali con la Cina: i principali settori per l’export sono macchine ed apparecchi meccanici, e per l’import macchine ed apparecchiature elettriche, elettroniche ed ottiche, prodotti tessili e abbigliamento. Un fenomeno dovuto al grande fermento dell’economia cinese, che continua ad orientare un numero sempre maggiore di imprese verso il proprio mercato, non solo e non più da un punto di vista di mera commercializzazione di prodotti (Imp/exp), ma con strumenti di politica industriale sempre più articolati. All’interno di questo scenario, l’Emilia Romagna si pone oggi al terzo posto in Italia, dietro Lombardia e Veneto per import/export con la Cina. È quanto è emerso questa mattina dalla presentazione del seminario dedicato a “Le opportunità di approccio al mercato cinese: alternative a confronto – Outsourcing e delocalizzazione”, che si è svolto presso la sala convegni della Camera di Commercio di Rimini, e al quale hanno partecipato 30 imprenditori. Il seminario di oggi, il primo di un ciclo di tre iniziative dedicate al mercato cinese, è stato organizzato dall’ente camerale riminese in collaborazione con lo Sportello Regionale per l’Internazionalizzazione delle Imprese Sprint Emilia Romagna, di cui ha relazionato Francesco Malfitano. Relatore della giornata è poi stato Marco Tchen, consulente esperto del mercato cinese, responsabile del Centro Xintiandi Emilia-romagna–shanghai, nato da una partnership fra Regione Emilia-romagna, Unioncamere Emilia-romagna (in rappresentanza del sistema camerale regionale), sistema fieristico regionale e Apt Servizi. Il Centro Xintiandi Emilia-romagna-shanghai ha iniziato ad operare nel 2001 offrendo molteplici servizi mirati alle imprese emiliano-romagnole interessate al mercato cinese. Ad oggi, sono ben 41 le aziende riminesi hanno potuto beneficiare di questa assistenza (elenchi nominativi importatori esportatori, informazioni normativa fiscale o doganale, apertura di società, controllo licenze di importazione, informazioni su aziende), mentre sono stati organizzati diversi seminari tecnici ed incontri fra consulenti ed imprese. Al seminario di questa mattina hanno poi preso parte anche Alberto Pasino, dello Studio Legale Zunarelli e Associati dell’Ufficio di Shanghai, che ha trattato dei profili giuridici dei principali veicoli di investimento in Cina e Salvatore Manna di Unicredit Banca d’Impresa, che ha illustrato gli strumenti finanziari a supporto delle imprese italiane in Cina. Il seminario ha posto così a confronto due alternative di approccio complesso al mercato cinese, di estremo interesse ed attualità: outsourcing o delocalizzazione. Il secondo momento di questo ciclo di tre appuntamenti si terrà il prossimo 27 febbraio 2007: una giornata dedicata agli incontri one-to-one tra un consulente, esperto di mercato cinese, e le imprese. Il terzo incontro, di tipo seminariale, previsto per il mese di aprile 2007, verterà, con ogni probabilità, sulla normativa fiscale. .  
   
   
PIRELLI RE SGR: APPROVATI DAL CDA I RENDICONTI DI GESTIONE AL 31 DICEMBRE 2006 DEI FONDI ORDINARI QUOTATI TUTTI I FONDI SUPERANO AMPIAMENTE ANCHE NEL 2006 L’OBIETTIVO DI DIVIDENDO INDICATO AL COLLOCAMENTO  
 
Milano, 31 gennaio 2007 – Il Consiglio di Amministrazione di Pirelli Re Sgr, riunitosi ieri, ha approvato i rendiconti di gestione al 31 dicembre 2006 dei fondi comuni di investimento immobiliari ordinari di tipo chiuso quotati Berenice Fondo Uffici, Olinda Fondo Shops e Tecla Fondo Uffici. Il Consiglio della Sgr ha deliberato la distribuzione di dividendi per il secondo semestre del 2006 per tutti i fondi quotati, che confermano anche per il 2006 rendimenti superiori agli obiettivi indicati al collocamento. Per Berenice Fondo Uffici, collocato a metà luglio del 2005, la gestione del patrimonio immobiliare nel secondo semestre del 2006 ha generato un risultato positivo, al netto delle plusvalenze non realizzate* per 22,7 milioni di euro, pari al 7,6% sul capitale medio investito del periodo. Il Consiglio ha deliberato per il secondo semestre la distribuzione di un dividendo di 29,52 euro per quota (pari all’80% dei proventi distribuibili), con un rendimento semestrale del 5,9%**. Per l’intero 2006, il dividend yield è pari al 9,4%, superiore all’obiettivo di dividendo annuale del 4,75% indicato al collocamento. Tale risultato deriva per il 31% dalla gestione degli affitti e per il 69% dalle plusvalenze dall’attività di vendita, di cui la più rilevante è quella dell’immobile di Via Rizzo, 20/32 sito a Roma (plusvalenza di circa 17,4 milioni di euro). Considerate anche le distribuzioni relative agli esercizi precedenti, il Fondo ha conseguito dal collocamento, sui soli dividendi distribuiti, un rendimento medio annuo del 8,3%, con un pay-out medio del 84,6%. Il valore di carico della quota, che per i sottoscrittori in fase di collocamento era pari a 505, rimane pari, al netto delle restituzioni di capitale in precedenza avvenute, a 502,55 euro. In base alle risorse disponibili ed ipotizzando un ricorso alla leva finanziaria pari al 60%, il potenziale per nuovi investimenti immobiliari ammonta a 69 milioni di euro. Le quote di Berenice Fondo Uffici negozieranno ex rimborso a far data dal prossimo 5 febbraio, contestualmente verrà staccato anche il dividendo. Il pagamento avverrà il prossimo 8 febbraio. Per Olinda Fondo Shops, collocato all’inizio di dicembre del 2004, la gestione del patrimonio immobiliare nel secondo semestre del 2006 ha generato un risultato positivo, al netto delle plusvalenze non realizzate* per 8,9 milioni di euro, pari al 3,6% sul capitale medio investito del periodo. Il Consiglio ha deliberato per il secondo semestre la distribuzione di un dividendo di 16,60 euro per quota (pari al 95% dei proventi distribuibili), con un rendimento semestrale del 3,5%**. Per l’intero 2006, il dividend yield è pari al 7,0%, superiore all’obiettivo di dividendo annuale del 5,5% indicato al collocamento. Tale risultato deriva per il 48% dalla gestione degli affitti e per il 52% dalle plusvalenze dall’attività di vendita. Considerate anche le distribuzioni relative agli esercizi precedenti, il Fondo ha conseguito dal collocamento, sui soli dividendi distribuiti, un rendimento medio annuo del 6,8%, con un pay-out medio del 91,2%. Il valore di carico della quota, che per i sottoscrittori in fase di collocamento era pari a 508, rimane pari, al netto delle restituzioni di capitale in precedenza avvenute, a 482,43 euro. In base alle risorse disponibili ed ipotizzando un ricorso alla leva finanziaria pari al 60%, il potenziale per nuovi investimenti immobiliari ammonta a 22 milioni di euro. Le quote di Olinda Fondo Shops negozieranno ex rimborso a far data dal prossimo 5 febbraio, contestualmente verrà staccato anche il dividendo. Il pagamento avverrà il prossimo 8 febbraio. Per Tecla Fondo Uffici, collocato all’inizio di marzo del 2004, la gestione del patrimonio immobiliare nel secondo semestre del 2006 ha generato un risultato positivo, al netto delle plusvalenze non realizzate*, per 22,7 milioni di euro, pari al 7,8% sul capitale medio investito del periodo. Il Consiglio ha deliberato per il secondo semestre la distribuzione di un dividendo di 27,06 euro per quota (pari all’80% dei proventi distribuibili), con un rendimento semestrale del 6,0%**. Per l’intero 2006, il dividend yield è pari al 11,4%, superiore all’obiettivo di dividendo annuale del 5,5% indicato al collocamento. Tale risultato deriva per il 37% dalla gestione degli affitti e per il 63% dalle plusvalenze dall’attività di vendita, di cui le più rilevanti sono quelle degli immobili di Largo Cairoli, 2 sito a Milano e di Corso Bramante, 20 sito a Torino (plusvalenze complessive di circa 22,7 milioni di euro). Considerate anche le distribuzioni relative agli esercizi precedenti, il Fondo ha conseguito dal collocamento, sui soli dividendi distribuiti, un rendimento medio annuo del 9,5%, con un pay-out medio del 81,6%. Il valore di carico della quota, che per i sottoscrittori in fase di collocamento era pari a 505 euro, rimane pari, al netto delle restituzioni di capitale in precedenza avvenute, a 452,79 euro. In base alle risorse disponibili ed ipotizzando un ricorso alla leva finanziaria pari al 60%, il potenziale per nuovi investimenti immobiliari ammonta a 102 milioni di euro. Le quote di Tecla Fondo Uffici negozieranno ex rimborso a far data dal prossimo 5 febbraio, contestualmente verrà staccato anche il dividendo. Il pagamento avverrà il prossimo 8 febbraio. .  
   
   
RDM REALTY S.P.A.: AGGIORNAMENTI SUL PIANO DI RIQUALIFICAZIONE URBANISTICA DELLE AREE DI MAGENTA  
 
Milano, 31 gennaio 2007 Rdm Realty S. P. A informa che, ieri, la Conferenza di Servizi appositamente convocata dal Comune di Magenta (Provincia di Milano), si è espressa positivamente in merito alla richiesta avanzata da Red. Im S. R. L. ("Red. Im"), società interamente controllata da Rdm Realty, al fine di ottenere l´autorizzazione per la realizzazione di un nuovo insediamento produttivo per una superficie lorda di pavimento di circa 45. 000 mq sulle aree di proprietà site a Magenta. Si segnala che tale determinazione costituisce proposta di variante urbanistica sulla quale deve ancora pronunciarsi definitivamente il Consiglio Comunale di Magenta, che esaminerà il progetto in una prossima seduta prevista entro marzo 2007. Il proposto insediamento rappresenta la prima fase del più ampio programma di interventi finalizzati alla riqualificazione dell´intero complesso di aree di proprietà di Red. Im ubicate nei Comuni di Magenta e Boffalora Sopra Ticino (Provincia di Milano), per le quali la Società ha l´obiettivo di ottenere le necessarie autorizzazioni per l´edificabilità di circa 170. 000 mq di superficie lorda di pavimento (inclusi i 45. 000 mq oggetto della presente richiesta di autorizzazione). Successivamente all´approvazione da parte del Consiglio Comunale di Magenta, Red. Im procederà allo sviluppo del progetto riguardante la realizzazione del nuovo fabbricato a destinazione industriale e la sua successiva messa a reddito, nell´ambito di una partnership paritetica con Vailog Valtidone Immobiliare Logistica S. R. L. ("Vailog"), qualificato operatore specializzato nella promozione e nello sviluppo di insediamenti produttivo-logistici. In particolare, Vailog ha già individuato nel gruppo alimentare svizzero Lindt & Spriingli l´operatore industriale che si è impegnato ad assumere in locazione l´immobile, subordinatamente alla consegna entro settembre 2007 dell´insediamento produttivo costruito. Red. Im e Vailog valuteranno se mantenere l´immobile locato in portafoglio ovvero procedere alla sua successiva cessione a terzi. .  
   
   
CASA: REGIONE PRESENTA ACCORDO PER VIA ANELLI (PADOVA) GIORGETTI: “UN CONCORSO D’IDEE PER TRAMUTARE UN SIMBOLO DI DEGRADO IN UNO DEL FUTURO”  
 
Padova, 31 gennaio 2007 - Sarà un concorso d’idee, indetto tra i migliori architetti ed urbanisti, a disegnare il futuro della zona di Via Anelli a Padova, da realizzarsi non appena saranno conclusi gli sgomberi delle palazzine del complesso “Serenissima”. A finanziarlo sarà la Regione del Veneto, ad indirlo il Comune di Padova. La novità è contenuta nell’Accordo di Programma per la “Realizzazione di un programma di riqualificazione urbanistica, edilizia ed ambientale in Comune di Padova” approvato dalla Giunta regionale e presentato oggi all’Ater di Padova dall’Assessore all’Edilizia pubblica Massimo Giorgetti, presenti numerose autorità, tra le quali l’assessore alla casa del Comune di Padova Daniela Ruffini, il parlamentare Maurizio Saia, il consigliere comunale Domenico Menorello, i vertici dell’Ater patavino. L’accordo dovrà essere ora ratificato dal Comune, e quindi verrà sottoscritto da Regione, Comune e Ater. “Questa – ha sottolineato Giorgetti – è una svolta rilevante: con l’attuazione delle previsioni del documento sarà infatti possibile disegnare in tempi sufficientemente brevi (quelli comunque necessari per completare gli sgomberi) un futuro nuovo per via Anelli, che da simbolo di degrado di una città diventerà espressione di un domani moderno ed efficiente. Nel frattempo – ha aggiunto – l’Accordo renderà possibile all’Ater realizzare 220 nuovi alloggi da destinare ai cittadini padovani che ne hanno effettivamente bisogno e diritto, bilanciando così il sacrificio fatto nel mettere a disposizione una soluzione per gli sgomberati di Via Anelli”. Secondo il documento della Regione, il Concorso d’Idee dovrà privilegiare, rispetto alla destinazione residenziale libera, vocazioni d’uso ai fini di edilizia universitaria (nel processo verrà coinvolto l’Esu). Andranno anche valutate con priorità le soluzioni che prevedano presenze di gestori immobiliari pubblici (come Ater, Esu e simili), nonché la presenza di un presidio di forze di polizia, anche locale. “Con questo – ha precisato Giorgetti – puntiamo ad evitare possibili speculazioni, nella convinzione che una volta tanto il pubblico possa fare qualcosa di elevato, che in qualche modo risarcisca questa città di quanto ha dovuto subire anche sul piano dell’immagine nazionale dalla vicenda di via Anelli. Per quanto riguarda il presidio delle forze dell’ordine, la Regione è pronta ad intervenire con i suoi specifici finanziamenti”. L’accordo di Programma presentato oggi contiene anche alcune precise indicazioni realizzative. Utilizzando 10 milioni di stanziamento straordinario della Regione ed altrettanti del suo bilancio, l’Ater realizzerà 220 nuovi alloggi in aree di una cubatura pari a circa 77 mila metri cubi, messe a disposizione del Comune di Padova. Tali aree sono individuate in 10 mila metri cubi in località Torre; 10 mila metri cubi in località Altichiero; 57 mila metri cubi nel nucleo Peep di via del Commissario. “”Ho saputo – ha precisato Giorgetti – di resistenze emerse per quanto riguarda proprio via del Commissario. Per quanto riguarda la Regione, il Comune può anche decidere di mettere a disposizione un’area diversa, purché della stessa cubatura, e con gli stessi tempi di realizzazione dell’intervento”. .  
   
   
DECORO URBANO: VELTRONI SCRIVE ALLE AGENZIE IMMOBILIARI SU AFFISSIONI ABUSIVE  
 
Roma, 31 gennaio 2007 - Di seguito il testo della lettera: “Abbiamo dovuto registrare in questi mesi un ingente presenza dei cartelli pubblicitari delle Agenzie Immobiliari affissi dovunque e in spazi non autorizzati, sui cassonetti, sui semafori, sui pali della luce, sui muri, fuori da ogni regola e dall’osservanza delle norme che disciplinano le affissioni. Richiamo, pertanto, alla vostra attenzione l’inaccettabile prosecuzione nella nostra città di un fenomeno quanto mai deprecabile. Il Comune di Roma investe risorse e impegna ogni anno una ingente spesa per la pulizia dei muri da scritte vandaliche e da affissioni abusive. Su questa strada è nostra intenzione non solo continuare, ma accelerare, insistendo nella rigorosa applicazione delle sanzioni previste dalla legge al fine di tutelare il paesaggio della città, la sua pulizia, il suo decoro. Si tratta di aspetti della vita cittadina che dovrebbero interessare, tra i primi, proprio voi, che lavorate e traete profitto vendendo immobili che hanno un grande valore anche grazie al fatto di essere collocati in una città che ha fatto delle sue bellezze paesistiche, storiche e ambientali un vero e proprio volano economico. Ferma restando, dunque, la determinazione con cui perseguiremo e sanzioneremo ogni atto illegale nel campo delle affissioni, vi invitiamo a scegliere la via dell’autoregolamentazione e prima ancora dell’immediata rimozione di tutte quelle inserzioni pubblicitarie che violano la legge, che feriscono le più elementari regole di civiltà e che deturpano e danneggiano pesantemente il decoro della città. Mi auguro davvero che possa giungere, da parte vostra, una chiara e concreta assunzione di responsabilità civica nei confronti di Roma e dei suoi cittadini. ” .  
   
   
SESTA CONFERENZA ANNUALE MANAGENERGY  
 
Bruxelles, 31 gennaio 2007 - La sesta conferenza annuale Managenergy sull´azione energetica a livello locale si svolgerà dal 30 gennaio al 1° febbraio a Bruxelles (Belgio), nell´ambito di Eusew, la prima settimana europea dell´energia sostenibile. Il sottotitolo dell´edizione di quest´anno è «Take a week to change tomorrow!» («Dedica una settimana a cambiare il futuro!»). La manifestazione è organizzata da Managenergy, un´iniziativa della direzione generale dell´Energia e dei trasporti della Commissione europea il cui obiettivo è sostenere le attività svolte dagli operatori dei settori dell´efficienza energetica e delle energie rinnovabili a livello locale e regionale. Nel corso dei tre giorni della conferenza sono previste iniziative su temi quali «Educare oggi i futuri utenti dell´energia», «Investimenti e azioni per il clima in Svezia», «Strategie di marketing per gli operatori locali del settore energetico», «Crisi energetica globale - Soluzioni energetiche locali», «Dove può arrivare il piano d´azione dell´Ue per l´efficienza energetica grazie agli operatori locali» e un «Premio Managenergy 2007 per l´azione energetica a livello locale». Sarà inoltre organizzata un´esposizione. Per ulteriori informazioni visitare: http://www. Managenergy. Net/conference/2007. Html .  
   
   
RAPPORTO FINALE SUL BLACK OUT DI NOVEMBRE TRE I FATTORI ALLA BASE DELL’INCIDENTE NELLA RETE ELETTRICA  
 
Bruxelles, 31 gennaio 2007 - Il rapporto finale sull´incidente verificatosi il 4 novembre 2006, reso pubblico oggi dall´Unione per il coordinamento della trasmissione di elettricità (Ucte), dimostra che occorre agire rapidamente a livello europeo. Il commissario responsabile dell´energia, Andris Piebalgs, ha dichiarato “L´europa dovrebbe trarre degli insegnamenti da questo episodio che ha lasciato milioni di cittadini europei in vari Stati membri senza elettricità e elaborare norme di sicurezza più rigorose per le reti”. Il 4 novembre scorso un grave incidente nella rete elettrica nell´Europa continentale ha provocato una serie di black out in quasi tutto il sistema. A seguito di questo incidente, il commissario responsabile dell´energia Andris Piebalgs ha chiesto alla Ucte di elaborare un rapporto, reso pubblico oggi, sulle cause dell´incidente. Ha inoltre incaricato il gruppo dei regolatori europei (Ergeg) di valutare l´accaduto e questo gruppo riferirà, all´inizio di febbraio, sugli insegnamenti da trarre da questo evento. Dalle indagini svolte dall´Ucte sembra che il black out sia da imputare a tre fattori principali. Innanzitutto E. On Netz, l´operatore tedesco del sistema di trasmissione all´origine dell´incidente, non aveva attivato la procedura di sicurezza e non disponeva neanche dell´insieme di strumenti tecnici necessari per verificare che il sistema funzionasse in condizioni di sicurezza. In secondo luogo gli altri operatori dei sistemi di trasmissione europei non erano stati informati delle misure adottate dall´operatore tedesco. Infine una parte della responsabilità è da addebitare all´insufficienza degli investimenti nella rete, a livello di affidabilità e esercizio. Altri aspetti importanti sono il comportamento delle reti di distribuzione e, nel caso di incidenti, lo scollegamento e il ricollegamento dei carichi e dei generatori. Ciò conferma l´adeguatezza della posizione della Commissione che ritiene necessaria un´azione comune per garantire la sicurezza dell´approvvigionamento elettrico nell´insieme dell´Unione europea. Come menzionato nel recente pacchetto “energia”, presentato il 10 gennaio scorso, la Commissione ritiene che occorra al più presto: - accelerare l´adozione, nel contesto di un nuovo meccanismo e una nuova struttura comunitari, di norme comuni vincolanti in materia di sicurezza delle reti; - rafforzare il coordinamento tra gli operatori dei sistemi di trasmissione per garantire un funzionamento efficace in tempo reale della rete europea; - fare il possibile per garantire un´evoluzione graduale verso una gestione regionale della rete; ciò richiederebbe una nuova vera separazione, già menzionata nell´analisi strategica della situazione energetica realizzata dalla Commissione; - migliorare gli investimenti europei nella rete per garantire la sua affidabilità e la costruzione di un mercato europeo veramente competitivo. Le proposte della Commissione, presentate nel suo piano di interconnessione prioritario, devono pertanto essere attuate rapidamente. .  
   
   
LA LIGURIA NUOVO PARTNER CAMPAGNA UE SU ENERGIE RINNOVABILI, GIOVEDÌ A BRUXELLES DIPLOMA DA MINISTRO PECORARO SCANIO  
 
Genova, 31 gennaio 2007 - La Regione Liguria entra a pieno titolo, nella Campagna See "Sustainable Energy Europe", lanciata dalla Commissione Europea per promuovere l´energia sostenibile, stimolare la crescita economica, creare nuovi posti di lavoro e migliorare la competitività dell´industria europea sui mercati mondiali. L´ingresso della Liguria come partner della campagna See, attraverso l´Are-agenzia Regionale per l´energia- sarà ufficializzato giovedì prossimo, 1 febbraio, a Bruxelles, nel corso di un convegno promosso dal Ministero dell´ambiente e della Tutela del territorio e del mare in cui il ministro Alfonso Pecoraro Scanio presenterà la campagna See in Italia collegata a quella europea nell´ambito della settimana europea dell´energia sostenibile. Fra le migliori "buone pratiche" scelte, la Regione Liguria è presente grazie all´attività di Are Liguria per promuovere, con i finanziamenti regionali, la sostenibilità e il risparmio energetico attraverso le fonti rinnovabili nelle aree rurali. Dopo l´exploit di Varese Ligure che tre anni fa, grazie anche all´impegno del compianto sindaco Maurizio Caranza, scomparso recentemente, fu premiata come migliore comunità rurale sostenibile d´Europa, gli interventi si sono moltiplicati. Attualmente Are Liguria segue una sessantina di comuni e presto arriverà a una ottantina. Oltre a Varese Ligure hanno ricevuto la qualifica e la certificazione European Energy Award Celle Ligure e Ospedaletti, altri comuni liguri "virtuosi", attivi nella promozione delle energie rinnovabili, del risparmio energetico sono Toirano, Follo, Bergeggi, Montoggio, Albenga, Carcare, Sanremo, Mendatica, Castelnuovo Magra, Calice Ligure. Giovedì, al convegno di Bruxelles, che avrà luogo al Charlemagne Building, il ministro Alfonso Pecoraro Scanio consegnerà alla Regione Liguria, rappresentata dall´assessore all´Ambiente Franco Zunino, il diploma di nuovo partner See. .  
   
   
PROMOZIONE DELLE FONTI RINNOVABILI PER PRODUZIONE DI ENERGIA  
 
Roma, 31 gennaio 2007 - Il Ministero dell´Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, congiuntamente con Mcc S. P. A. Ha emanato il "Bando per la promozione delle fonti rinnovabili per la produzione di energia elettrica e/o termica tramite agevolazioni alle piccole e medie imprese, ai sensi del D. M. N. 337/2000, art. 5" (G. U. N. 12 del 16 gennaio 2007). Il bando per le Piccole e Medie Imprese (Pmi) prevede la corresponsione di contributi in conto capitale per la realizzazione delle seguenti tipologie di impianti: impianto fotovoltaico connesso alla rete di potenza nominale compresa tra 20 e 50 kWp; impianto eolico connesso alla rete di potenza nominale compresa tra 20 e 100 kWp; impianto solare termico per la produzione di acqua calda sanitaria, per il riscaldamento e raffrescamento degli ambienti, per la fornitura di calore di processo a bassa temperatura e per il riscaldamento delle piscine. Sono incentivati gli impianti che impiegano collettori piani vetrati, sottovuoto e piani non vetrati di superficie lorda compresa tra 50e 500 m2, equivalenti a 35 e 350 kW; impianto termico a cippato o pellets da biomasse, per la produzione di calore, di potenza nominale compresa tra 150 e 1000 kW. Le domande per ottenere i contributi dovranno essere spedite tramite raccomandata A. R. A partire dal quarantesimo giorno dalla data di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, ossia a partire dal 26 febbraio 2007, all´indirizzo Mcc S. P. A. - Servizio Ricerca e Innovazione Via Piemonte 51 00187 Roma. Per qualsiasi chiarimento è possibile inviare una mail all´indirizzo bandoambiente@mcc. It. Http://www. Governo. It/governoinforma/dossier/fonti_rinnovabili_bando/index. Html . .  
   
   
NECESSARIE UNA GRANDE TRASFORMAZIONE E INNOVAZIONE DEL SISTEMA ENERGETICO REGIONALE DELL’ EMILIA ROMAGNA, PER PRODURRE ENERGIA SOSTENIBILE  
 
 Bologna, 31 gennaio 2007 - Risparmio e uso efficiente dell´energia, valorizzazione delle fonti rinnovabili, completa riconversione del parco termoelettrico, investimenti e ricerca per nuove tecnologie per l´industria, standard di riduzione dei consumi energetici e certificazione energetica degli edifici, sviluppo dei servizi di energy management: per una energia sostenibile quindi più sicura, più efficiente, più pulita, per i cittadini e le imprese. Sono questi i punti chiave del nuovo Piano energetico regionale, approvato dalla Giunta regionale e che sarà discusso a breve dall´Assemblea di viale Aldo Moro. Il Piano è previsto dalla legge regionale 26 del 2004, la prima in Italia ad affrontare, a livello regionale, la complessità dei temi e dei problemi che confluiscono nella "questione energetica" e ad inquadrare gli interventi di competenza della Regione e degli enti locali all´interno di una programmazione. Stella polare del Piano è l´impegno di attuare in Emilia-romagna il Protocollo di Kyoto e cioè l´accordo internazionale per ridurre le emissioni di gas responsabili dell´effetto serra. Il Piano fissa infatti innanzitutto lo scenario degli obiettivi da perseguire in tutti i settori (dai trasporti all´industria, al residenziale, al terziario) per intraprendere la via della realizzazione degli obiettivi fissati a Kyoto, che in Emilia-romagna significa il traguardo impegnativo del - 6% rispetto al livello emissioni del 1990. Occorre quindi tagliare, come dice il linguaggio di Kyoto, oltre 6 milioni di tonnellate di emissioni di Co2 "equivalenti". Il Piano prevede stanziamenti regionali pari a circa 90 milioni di euro in tre anni per la realizzazione di interventi che riguardano il risparmio energetico e la valorizzazione delle fonti rinnovabili negli edifici, negli insediamenti produttivi e nei trasporti. La Regione proporrà un´intesa al Governo per un cofinanziamento di interventi anche in rapporto alle nuove risorse e iniziative attivate dalla Legge finanziaria. "E´ necessario realizzare una grande trasformazione e una grande innovazione del sistema energetico regionale - ha sottolineato l´assessore regionale alle Attività produttive Duccio Campagnoli - che producano energia sostenibile, certificando i risultati del risparmio energetico e dell´utilizzo delle fonti rinnovabili. Per raggiungere gli obiettivi di Kyoto è anche importante che il Governo confermi i finanziamenti alle infrastrutture per la mobilità, al servizio ferroviario metropolitano e alle metrotramvie nelle città". Il Piano energetico traccia lo scenario evolutivo del sistema energetico regionale e definisce gli obiettivi di sviluppo sostenibile a partire dalle azioni che la Regione ha sviluppato negli ultimi anni, soprattutto sul fronte della riqualificazione del sistema elettrico. E´ da ricordare, infatti, che si è realizzata già dal 2000 la completa trasformazione del parco termoelettrico regionale con l´adozione delle nuove tecnologie di alimentazione a metano che hanno sostituito tutte le vecchie centrali alimentate ad olio combustibile. In questo modo, grazie alla maggiore efficienza e al minore impatto, si ha a disposizione più energia e si è assicurata una condizione di equilibrio del bilancio elettrico regionale tra richiesta e produzione e, contemporaneamente, una riduzione significativa di emissioni inquinanti per kilowattore prodotto (oltre 500. 000 tonnellate). Gli interventi nei poli termoelettrici di Piacenza, Ravenna e Ferrara hanno permesso di passare, in Emilia-romagna, da un deficit di bilancio elettrico che aveva raggiunto il 60% nel 1998 ad una situazione di sostanziale equilibrio tra domanda e offerta di potenza elettrica. A partire da questo dato, il Piano prevede di affrontare i temi del fabbisogno di energia elettrica, da oggi al 2015, attraverso un uso razionale, lo sviluppo delle fonti rinnovabili (cogenerazione e microgenerazione) e interventi per la messa in sicurezza del sistema elettrico regionale anti-blak out. Contemporaneamente il Piano indica gli obiettivi di risparmio energetico: per quasi un terzo dovranno venire dal risparmio nel settore residenziale e civile, per il 40% dal settore dei trasporti mentre nell´industria, che ha già visto avviati processi di innovazione energetica, il risparmio da realizzare è del 25%. Il Piano traccia quindi le linee di intervento, con attenzione alla ricerca applicata, alla promozione di impianti e sistemi ad alta efficienza energetica, all´informazione e all´orientamento dei cittadini, alla formazione dei tecnici e alla riqualificazione del sistema regolamentare. Gli Interventi Gli interventi previsti dal Piano riguardano: - il risparmio di energia per circa un milione e settecentomila tonnellate equivalenti di petrolio (tep, unità di misura che permette di confrontare le diverse fonti di energia, quali il gas, il petrolio, l´energia elettrica, ecc. ), con interventi riguardanti gli edifici, l´industria, i trasporti e l´agricoltura; - la valorizzazione delle fonti rinnovabili (fotovoltaico, eolico, idroelettrico, geotermia, biomasse) per ottenere una potenza aggiuntiva pari a circa 400 mw; - la diffusione di piccoli impianti di produzione di energia legati alle esigenze dell´utenza finale (la cosiddetta "generazione distribuita" ad alta efficienza, attraverso la diffusione della tecnologia della cogenerazione del teleriscaldamento) per ottenere 600 mw di potenza aggiuntiva e per mettere il sistema in sicurezza anti-blak out. Gli strumenti previsti comprendono innanzitutto l´emanazione di nuove norme sul rendimento energetico degli edifici in Emilia-romagna, con standard più stringenti rispetto al passato. E´ prevista, inoltre, la realizzazione di un sistema regionale di certificazione energetica degli edifici (simile a quanto già realizzato per gli elettrodomestici) che riguarderà innanzitutto i nuovi edifici, le grandi ristrutturazioni degli edifici esistenti e i casi di compravendita; e la promozione del progetto "calore pulito" per la utilizzazione delle caldaie a tecnologie più avanzate negli usi domestici. In particolare, per quanto riguarda gli edifici pubblici (dai municipi, alle scuole, agli ospedali) sarà avviato un piano di riqualificazione energetica, prevedendo nell´immediato l´attivazione di contributi a favore di interventi di diagnosi energetica. La Regione prevederà, poi, che siano applicati criteri di risparmio energetico in ogni procedura di aggiudicazione degli appalti pubblici, così come nella acquisizione di beni e servizi per la pubblica amministrazione aventi incidenza sui consumi di energia. Il Piano energetico regionale stabilisce poi di promuovere veri e propri "piani-programma" delle Province e dei Comuni, una sorta di piani regolatori energetici, per il risparmio, l´uso razionale dell´energia e lo sviluppo delle fonti rinnovabili, a cominciare dagli interventi in tutti gli edifici pubblici. Il Piano si propone quindi di mettere in moto una "macchina di produzione" dell´energia sostenibile facendo sì che gli interventi di Regione ed Enti Locali possano promuovere la contabilizzazione dei "certificati verdi" (energia da fonti rinnovabili) e "certificati bianchi" (energia risparmiata) che premiano anche economicamente sul mercato i risultati di risparmio e di sviluppo delle fonti rinnovabili. E´ previsto, inoltre, che nei nuovi insediamenti innanzitutto dell´edilizia residenziale pubblica l´approvvigionamento energetico si realizzi con fonti rinnovabili e cogenerazione e che per gli interventi privati si promuovano accordi per lo stesso obiettivo. Il Piano punta poi anche sulla riqualificazione energetico-ambientale degli insediamenti produttivi, con lo sviluppo di aree definite "ecologicamente attrezzate", promuovendo impianti e servizi energetici comuni, e anche qui con cogenerazione e fonti rinnovabili. Il Piano sostiene, inoltre, un nuovo programma per l´"agroenergia", per l´adozione dei piccoli impianti biogas o biomassa nelle imprese agricole e per la realizzazione della riconversione necessaria della produzione bieticolo-saccarifera in produzione agroenergetica. Infine, il Piano energetico ribadisce l´importanza decisiva anche per l´equilibrio energetico ambientale dei grandi interventi indicati nel Piano trasporti regionale a sostituzione del trasporto su gomma con i sistemi ferroviari regionali e di metrotramvia; e guarda alla promozione di attività di ricerca applicata, allo sviluppo tecnologico, alle attività sperimentali e dimostrative, allo sviluppo di campagne informative e di programmi didattici volti a coinvolgere il mondo della scuola. Il Bilancio Energetico Regionale - L´emilia Romagna ha un consumo interno lordo pari a circa 18 milioni di tep l´anno. Il 70% dell´energia consumata in regione è importata, mentre la produzione interna, pari a 5,5 milioni di tep, copre il restante 30%. In assenza degli interventi correttivi prospettati dal Piano energetico regionale, si avrebbero una continua crescita dei consumi interni, una sempre più accentuata dipendenza dalle fonti di importazione (con i rischi di black out e di esposizione alle crisi del mercato internazionale) e un aumento delle emissioni inquinanti in atmosfera. E´ sulla base di questo scenario evolutivo che il Piano energetico regionale delinea le azioni sopra indicate per il prossimo decennio. .  
   
   
DIMISSIONI DEL CAV. LAV. LUIGI GALASSI DALLA CARICA DI CONSIGLIERE DI AEM S.P.A.  
 
Milano, 31 gennaio 2007 – Il Consiglio di Amministrazione di Aem, riunitosi ieri, ha preso atto delle dimissioni presentate dal cav. Lav. Luigi Galassi da Consigliere di Amministrazione di Aem S. P. A. , e conseguentemente dall’incarico di componente “indipendente” del Comitato per il Controllo Interno, a seguito di recenti ulteriori incarichi di lavoro da lui assunti anche all’estero. Pertanto il Consiglio di Amministrazione provvederà alla sua sostituzione. .  
   
   
CONVEGNO AL CASTELLO DI MELEGNANO IL COMUNE SI INTERROGA SUL TEMA DEL RISPARMIO ENERGETICO  
 
Milano, 31 gennaio 2007 - “Riduzione dei consumi, utilizzo di energia alternativa e un mercato libero sono le soluzioni al problema” afferma Cristina Croda della Cna milanese. Cristina Croda presidente Provinciale Unione Impiantisti e Manutentori della Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa di Milano è intervenuta ieri al primo di una serie di incontri di analisi delle nuove linee guida del Regolamento Edilizio presso il Castello di Melegnano. Il Comune di Melegnano è, infatti, seriamente impegnato a recepire, nel proprio Regolamento Edilizio, le indicazioni introdotte dalla Finanziaria 2007 in merito al risparmio energetico, all’utilizzo di fonti rinnovabili e alla certificazione energetica degli edifici. “Risparmio energetico significa: riduzione dei consumi, utilizzo di sola energia alternativa e un mercato libero senza posizioni dominanti” ha sottolineato Cristina Croda. “Se ciò avvenisse – ha continuato - si renderebbe il consumatore protagonista e autonomo nella scelta dell’operatore di fiducia, del tipo e delle modalità di approvvigionamento di combustibile; si incentiverebbe l’adeguamento, la manutenzione programmata e preventiva e l’utilizzo corretto degli impianti termici; si garantirebbe la libera concorrenza sul mercato dell’energia; si incentiverebbe l’uso di forme alternative di riscaldamento; si rafforzerebbe il ruolo pubblico di controllo e regolazione del risparmio energetico e i vantaggi dell’investimento verrebbero capitalizzati immediatamente, direttamente, esclusivamente dal consumatore”. Si stanno susseguendo, ormai da anni, leggi ad hoc, comprese le liberalizzazioni di cui si sente tanto parlare, che non consentono il libero mercato e la concorrenza leale, anzi rafforzano la posizione dominante di pochi (aziende di distribuzione e ex municipalizzate). “Solo con una logica di rispetto dei ruoli si può far sì che il mercato sia libero” ha continuato Cristina Croda. “In questo senso va la piattaforma dei servizi energetici per l’efficienza energetica degli edifici presentata dalla Provincia di Milano, il cui concetto di fondo è dare a ognuno dei componenti della filiera (imprese – progettisti – distributori/fornitori – enti locali) competenze specifiche all’interno del proprio campo d’azione creando una sinergia di mercato che davvero consente all’utente di esserne il vero protagonista e di poter raggiungere un vero risparmio energetico”. Cristina Croda ha spiegato il ruolo di Cna Milano in questa partita; “Cna è presente in modo concreto, costruttivo e propositivo; testimonianza di questo impegno è, ad esempio, la convenzione stipulata la settimana scorsa con la Provincia di Milano relativa alla corretta manutenzione e verifica degli impianti termici. L’applicazione di questa consente all’utente di poter usufruire di un servizio, quello della manutenzione, offerto da personale qualificato e selezionato nel rispetto delle normative vigenti”. .  
   
   
ROCCO RIVELLI (PRC) SU CENTRALE A TURBOGAS A IRSINA  
 
Potenza, 31 gennaio 2007 - “La costruzione della centrale elettrica a turbogas nell’area industriale di Irsina non avrebbe alcun seguito favorevole per lo sviluppo socio-economico del territorio”. Ad affermarlo è il segretario provinciale del Prc/se Rocco Rivelli che interviene nel dibattito apertosi dopo il convegno-incontro sul tema di sabato 27 organizzato dal “Comitato Area industriale di Irsina – Sviluppo e Ambiente” . “La potenza prevista dall’impianto – continua Rocco Rivelli – appare spropositata sia per il fabbisogno dell’area, sia per l’intero territorio regionale. Molteplici, inoltre, sono i rischi che la centrale causerebbe per la salute dei cittadini”. “Conclamati studi scientifici – sottolinea il segretario provinciale – comprovano che l’emissione di polveri ultra sottili prodotte da centrali a turbogas minano ancor più pericolosamente il corpo umano, provocando seri problemi all’apparato respiratorio e cardiovascolare”. “Per questi motivi – afferma Rivelli – la segreteria provinciale del Prc chiede alla Regione Basilicata la sospensione di qualsiasi procedura autorizzativa per l’insediamento di centrali a turbogas sino a quando la redazione di un piano energetico regionale definirà criteri coerenti per il fabbisogno e l’individuazione di aree adeguate”. Per Rivelli, infatti, “un’attenta programmazione eviterebbe un inutile e defatigante ricorso a ventilati progetti di insediamento, così come stigmatizzato nella delibera di fine 2006 approvata dalla stessa Giunta Regionale su proposta dell’assessore all’ambiente Giovanni Rondinone, e che individua in 600 megawatt il fabbisogno massimo per il territorio regionale di energia prodotta da centrali a turbogas”. .  
   
   
GRUPPO MEDITERRANEA DELLE ACQUE S.P.A.: APPROVATA LA FUSIONE PER INCORPORAZIONE DI SVIN SERVIZI S.P.A.  
 
 Genova, 31 gennaio 2007 - Il Consiglio di Amministrazione di Mediterranea delle Acque S. P. A. E l´Assemblea degli azionisti di Svin Servizi S. P. A. (controllata al 100% da Mediterranea delle Acque) in data odierna hanno deliberato la fusione per incorporazione della seconda nella prima. Come già reso noto con precedente comunicato del 20 dicembre 2006, la scelta di procedere alla fusione nasce dalla considerazione che la missione di Svin Servizi S. P. A. , che fungeva da gestore della liquidità per il Gruppo facente capo all´Acquedotto De Ferrari Galliera, oggi fuso in Mediterranea delle Acque, si è ormai esaurita. L´operazione fa quindi seguito al processo di integrazione degli acquedotti genovesi portata a conclusione a giugno dello scorso anno. Nessuna modifica interverrà nel capitale sociale e nello Statuto dell´incorporante Mediterranea delle Acque S. P. A. , l´operazione non avrà pertanto alcun impatto sulle azioni della Società quotata. Il Consiglio di Amministrazione di Mediterranea delle Acque ha inoltre deliberato di aderire al nuovo Codice di Autodisciplina delle Società Quotate, pubblicato dal Comitato per la Corporate Governance di Borsa Italiana S. P. A. A marzo 2006, approvando il proprio Codice di Autodisciplina redatto in linea con i principi generali ed i criteri applicativi contenuti nel suddetto Codice della Borsa. Della concreta attuazione del nuovo Codice sarà data idonea informativa nell´ambito della Relazione annuale sul governo della società che verrà diffuso presso il pubblico contestualmente al progetto di bilancio 2006. .  
   
   
6-10 FEBBRAIO: 2 GRANDI CONVEGNI IN FIERAMILANO  
 
Milano, 31 gennaio 2007 – La Fast ricorda i due convegni (a partecipazione libera previa registrazione) che organizza la prossima settimana in fieramilano a Rho: “Energia domani 2007”: si svolge nell’ambito di Enermotive che con Livinluce è la continuazione di Intel. Gli eventi sono: 6 febbraio, tutto il giorno, nell’Auditorium del centro congressi Stella Polare: Incontro di apertura di Livinluce, Enermotive e Build Up Expo; Energia domani 2007: l’Italia nello scenario energetico europeo. Presentazione del libro bianco Anie-anima. 7 febbraio, sala Sagittarius, Centro congressi: Le piattaforme tecnologiche europee dell’energia. 8 febbraio, sala Sagittarius, Centro congressi: Efficienza energetica: una chimera senza norme cogenti? 9 febbraio, sala Sagittarius, Centro congressi: Energie rinnovabili: è il momento di passare ai fatti; La rivoluzione elettrica per la partita Iva e le famiglie; Stazioni di rifornimento a idrogeno (Lem 4 B tra Pad. 18 e 22). “La città che cambia” viene promosso nell’ambito di Build Up Expo e prevede (sala Libra del Centro servizi) oltre all’inaugurazione del 6 febbraio: 7 febbraio Progetti sostenibili per la città del futuro; Tecnologie e materiali per la città che cambia (a cura di Sci e Fast). 8 febbraio: Sistemi energetici integrati per la città (Aeit e Fast); Riqualificazione energica degli edifici esistenti (Anit e Fast). 9 febbraio: Progettare e costruire nel sottosuolo delle città (Sig e Fast); Costruire in elevazione (Ciam e Fast). 10 febbraio Progettare e costruire nel rispetto della sicurezza, della salute e dell’ambiente (Aias e Fast). Gli eventuali aggiornamenti dei programmi vengono riportati sul sito www. Fast. Mi. It.  
   
   
STRATEGIA REGIONALE DI AZIONE AMBIENTALE PER LA SOSTENIBILITA`` STRAS 2006-2010 - IL CONSIGLIO APPROVA L´ATTO CHE INDIRIZZA LA POLITICA REGIONALE VERSO LA SOSTENIBILITA`  
 
 Ancona, 31 gennaio 2007 - Il Consiglio regionale marchigiano ha approvato nel corso della seduta di ieri, con un solo voto contrario, la Strategia regionale di azione ambientale per la sostenibilita` - Stras 2006-2010, un atto fondamentale di politica ambientale proposta dall´assessorato all´Ambiente e arricchitosi nel corso dell´esame della Iv Commissione consiliare ´Ambiente-territorio´. ´L´approvazione della Stras - dichiara l´assessore regionale all´Ambiente, Marco Amagliani, che ha proposto l´atto - segna un momento cruciale della politica regionale. Adottando l´atto, sulla scia degli impegni e delle strategie internazionali, europee e nazionali, la Regione riconosce infatti il ruolo trasversale delle politiche ambientali che consentira` la revisione delle politiche economico-territoriali in chiave sostenibile´. La Stras si articola in 4 filoni: clima e atmosfera, natura e biodiversita`, ambiente e salute, gestione delle risorse naturali e dei rifiuti. ´I cambiamenti climatici in atto ormai da diversi anni - ha aggiunto Amagliani - sono oggi sotto gli occhi di tutti, sotto forma, purtroppo, di eventi estremi disastrosi e sempre piu` frequenti. La questione dei cambiamenti climatici e` il tema dirimente delle prossime politiche ambientali perche` rimandare ulteriormente le risposte politiche non e` piu` possibile per salvaguardare il benessere delle future generazioni e anche della nostra´. Sulle risorse idriche, l´acqua rappresenta un patrimonio comune dell´umanita` da tutelare e da gestire pubblicamente: un concetto chiaro per la Regione Marche tanto da averlo trasfuso in una legge regionale specifica. Quanto al problema rifiuti, come gia` ribadito in passato, sara` necessario applicare la regola delle cinque ´erre´: riduzione, raccolta differenziata, riutilizzo, riciclo, recupero di materia. L´assessore Amagliani ha ricordato infine un ulteriore valore aggiunto dell´atto approvato dal Consiglio. La Stras e` stata infatti elaborata internamente alla Regione senza ricorrere a costosi incarichi esterni, grazie al sostanziale contributo dei componenti, di cui molti precari, dell´Autorita` Ambientale Regionale. Altro elemento di novita` e` rappresentato dalla concretezza del documento. La Stras tiene conto degli atti e dei piani regionali di settori ed e` calata sulla realta`; e` attuabile, gestibile e finanziabile. Ogni argomento trattato elenca strumenti e azioni che possono essere finanziate. La Regione Marche fino al 2013 puo` del resto vantare una dotazione di fondi europei molto cospicua e puo` quindi attivare interventi sia da parte di soggetti pubblici e privati per far si` che le politiche ambientali diventino l´asse centrale di ogni strumento di sviluppo. Il Consiglio ha ritenuto opportuno sostituire le parole ´sviluppo sostenibile´ con ´sostenibilita`´ per rimarcare il fatto che oggi va riconsiderato il concetto stesso di sviluppo. Questo non va letto in correlazione al Pil ma ad altri indicatori del benessere dei cittadini e dello stato di salute dell´ambiente, come bene mettono in evidenza gia` da diversi anni i sostenitori della ´decrescita´. Lo stesso Consiglio ha poi approvato una serie di emendamenti per rafforzare la portata dell´atto. E` stato previsto infatti un aggiornamento entro 180 giorni, rafforzando in particolare alcuni aspetti come: l´educazione ambientale, premi per i comportamenti ´virtuosi´ degli enti pubblici e delle imprese, semplificazione amministrativa per le imprese ecocertificate, contabilita` ambientale, interventi per la mobilita` sostenibile, sostegno dei prodotti biologici, l´azione volta a favorire modelli di consumo ´critico´, vendita dei prodotti alla spina, utilizzo di prodotti non monouso e/o monouso biodegradabili, centri di riuso/scambio dei materiali, raggiungimento delle nuove percentuali di raccolta differenziata, inserimento nei bandi pubblici di criteri ambientali per favorire gli acquisti pubblici verdi. .  
   
   
IMPRESILO CONVOCATA DAL GIP NELL’AMBITO DELLE INDAGINI SULLA GESTIONE DEL CICLO DI SMALTIMENTO DEI RIFIUTI SOLIDI URBANI IN CAMPANIA  
 
 Sesto San Giovanni, 31 gennaio 2007 - Impregilo rende noto che – nell’ambito delle indagini sulla gestione del ciclo di smaltimento dei rifiuti solidi urbani in Campania, di cui si è stata già data informativa nella Relazione Trimestrale al 30 settembre 2006 – ha ricevuto avviso della fissazione, per il 26 febbraio 2007, di una udienza in camera di consiglio davanti al Giudice per le indagini preliminari di Napoli nella quale si discuterà, in contraddittorio, la richiesta della Procura della Repubblica per l’adozione di alcune misure cautelari di carattere: “patrimoniale”, ex art. 19 d. Lgs. 231/2001 (sequestro: di impianti di produzione del “cdr” e di un termovalorizzatore nella Regione Campania; di Euro 43 milioni circa appartenenti a società del gruppo Impregilo; di crediti per Euro 109 milioni circa vantati da Fibe e Fibe Campania nei confronti dei Comuni della Regione Campania); e “interdittivo”, ex art. 9 d. Lgs. 231/2001 (alternativamente: divieto di contrattare con la pa; esclusione di agevolazioni, finanziamenti e simili; divieto di pubblicizzare beni e servizi). Impregilo ha già fornito e sta fornendo ai propri legali tutti gli elementi per dimostrare l’infondatezza delle richieste della Procura e il pieno adeguamento del Gruppo alla normativa in tema di responsabilità amministrativa delle persone giuridiche. In ogni caso le misure interdittive richieste dalla Procura nei confronti delle società del Gruppo non possono che riguardare la specifica attività oggetto di indagine, e non altre attività aziendali, e hanno durata limitata nel tempo. Impregilo renderà noto al mercato, senza indugio, la decisione che verrà assunta dal Giudice per le indagini preliminari a seguito della indicata udienza. .  
   
   
CERCASI ASSISTENTI ALLE AREE PROTETTE PER L’ESTATE 2007  
 
 Bolzano, 31 gennaio 2007 - Anche quest’anno nei mesi di luglio, agosto e settembre saranno impiegati nei parchi naturali altoatesini complessivamente 20 assistenti alle aree protette. L’ufficio provinciale Parchi naturali organizza in primavera il relativo corso di addestramento. Gli interessati dovranno iscriversi entro il prossimo 7 marzo. Ormai sono una presenza fissa nei parchi naturali altoatesini: si tratta degli assistenti alle aree protette, cui spettano compiti di informazione ed educazione ambientale. I ragazzi e le ragazze che, in estate, si assumono questo compito, sono preparati per dare informazioni riguardanti il patrimonio naturalistico del parco, gli obiettivi di queste grandi aree protette e le attività ammesse o non ammesse al loro interno. Un servizio che ha l’obiettivo di sensibilizzare i visitatori nei confronti di natura ed ambiente. Al servizio “protezione natura”, così è definita l’attività degli assistenti, sono ammesse persone maggiorenni (minimo 18 anni) con approfondite conoscenze naturalistiche ed una buona cultura nel settore della protezione della natura e del paesaggio, con spiccate capacità comunicative e pedagogiche. Devono possedere l’attestato di bilinguismo C e abitare nelle vicinanze del possibile luogo di servizio. I candidati che presentano questi requisiti saranno ammessi ad un colloquio ad inizio aprile, nel corso del quale saranno esaminate le capacità richieste. Presupposto per la definitiva assunzione è poi la partecipazione al relativo corso di formazione professionale, della durata di 8 giorni, organizzato dall’Ufficio provinciale Parchi naturali. Il corso avrà luogo presumibilmente in maggio e giugno. Le domande di ammissione alla selezione dovranno pervenire per iscritto entro le ore 12 del 7 marzo 2007 all’Ufficio Parchi naturali, in via Renon 4 a Bolzano. Per ulteriori informazioni e per ricevere il modulo di domanda è possibile rivolgersi allo stesso Ufficio, tel. 0471-417770, o alle sedi distaccate di Merano, in piazza della Rena 10, tel. 0473-252255 (solo mercoledì mattina), di Brunico, in piazza Cappuccini 9, tel. 0474-582330, di San Vigilio di Marebbe, in via Catarina Lanz 96, tel. 0474-506120 o di Monguelfo, via Santa Maria 10/A, tel. 0474-947360. Informazioni e moduli sono disponibili anche in Internet all´indirizzo www. Provinz. Bz. It/natur/2803/betreuer_i. Htm .  
   
   
SCUOLA: NUOVE DISPOSIZIONI PER GLI ESAMI DI STATO  
 
 Roma, 31 gennaio 2007 - Nuova composizione delle Commissioni d´esame con i membri esterni, ritorno dello scrutinio finale, possibilità di concedere premi agli studenti, votazione con 100 e lode. Sono questi gli elementi di novità che caratterizzano la legge n. 1 dell´11 gennaio 2007 sulla nuova maturità pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 10 del 13 gennaio 2007. In particolare, il provvedimento prevede che la Commissione giudicatrice sia costituita al massimo da sei componenti, di cui tre interni e tre esterni, ai quali si aggiunge un Presidente anch´esso esterno. Torna lo scrutinio per essere ammessi all´esame di Stato. L´esame di Stato, finalizzato all´accertamento delle conoscenze e delle competenze acquisite nell´ultimo anno del corso di studi e delle basi culturali generali, nonché delle capacità critiche del candidato, comprende tre prove scritte ed un colloquio. Il punteggio massimo attribuibile al colloquio resta fissato nella misura massima di 35 punti; quello del credito scolastico nella misura massima di 20 punti. Il punteggio massimo complessivo da attribuire al termine delle prove resta fissato a 100 punti. Il punteggio minimo complessivo per superare l´esame è invece 60/100. Sono inoltre previsti premi all´eccellenza degli studenti, con incentivi di natura anche economica, finalizzati alla prosecuzione degli studi, anche nell´ambito dell´istruzione e formazione tecnica superiore, che permetteranno agli studenti di scegliere con più consapevolezza il corso di laurea idoneo, anche con la partecipazione in classe di docenti universitari. Http://www. Governo. It/governoinforma/dossier/esami_stato_2007/index. Html .  
   
   
FOUNDATIONS IN FINANCIAL MANAGEMENT PER PADRONEGGIARE LA FINANZA D’AZIENDA  
 
Milano, 31 gennaio 2007. – Si terrà prossimamente a Milano il corso di otto giornate Foundations in Financial Management, organizzato dalla Sda Bocconi School of Management. L’iniziativa ha l’obiettivo di fornire agli operatori economici aziendali una metodologia di approccio ai problemi gestionali in chiave finanziaria. Il programma è suddiviso in due moduli di quattro giorni ciascuno: I Modulo: dal 26 febbraio al 1° marzo 2007; Ii Modulo: dal 12 al 15 marzo 2007. Tra gli argomenti trattati: Riclassificazione dei documenti di bilancio e analisi per quozienti di solvibilità, liquidità, redditività, efficienza, capitale circolante. Leva operativa e leva finanziaria. Il capitale circolante e il credito commerciale. L’evoluzione della liquidità: il Budget di Tesoreria e le posizioni verso le banche. La programmazione finanziaria a breve termine e l’equilibrio finanziario. Determinazione dei flussi finanziari: costruzione del rendiconto finanziario (il Cash Flow), posizione finanziaria netta e piano finanziario. Il budget di cassa e la determinazione del fabbisogno finanziario di breve periodo. Programmazione finanziaria: i bilanci ed i preventivi a medio-lungo termine. Valutazione del costo delle fonti di finanziamento: mutuo, leasing e capitale proprio. Il costo dei mezzi propri e il costo medio ponderato del capitale. Gli effetti dell’imposizione fiscale sulle decisioni di Finanza. Capital Budgeting: scelta d’impiego delle risorse, convenienza economica e fattibilità finanziaria. La valutazione degli investimenti e la creazione di valore in base al rischio ed ai benefici attesi. Capitale per lo sviluppo e scelta tra capitale proprio e di debito. Elementi fondamentali della quotazione e del Project Finance. Destinatari del Basic Financial Management sono tutti gli operatori economici che non possiedono una formazione finanziaria di base. La didattica prevede, accanto alle classiche ore d’aula, l’analisi e la discussione di casi aziendali, simulazioni su personal computer, incontri con testimoni ed esperti aziendali nonché esercitazioni di gruppo, così da accrescere le abilità operative e abituare al lavoro di squadra. .  
   
   
CON I VOUCHER FORMAZIONE MIRATA PER I LAVORATORI TOSCANI UN MILIONE DI EURO A DISPOSIZIONE DELLE PROVINCE PER PERCORSI INDIVIDUALI  
 
Firenze, 31 gennaio 2007 - I lavoratori che intendono aggiornare la propria professionalità attraverso percorsi formativi individuali possono, a partire da giovedì 1 febbraio, fare domanda alla Provincia in cui risiedono per ottenerne il finanziamento attraverso un voucher, cioè un assegno personalizzato che servirà a coprire i costi di frequenza al corso, fino ad un importo massimo di 3. 000 euro per ciascun lavoratore. A rendere possibile tutto questo è un finanziamento che la Regione ha messo a disposizione delle dieci Province toscane e del Circordario Empolese Val d´Elsa. La somma complessiva è di 1. 075. 794 euro. "Gli interventi formativi individuali - spiega l´assessore all´istruzione, formazione e lavoro Gianfranco Simoncini - costituiscono uno strumento flessibile, un´opportunità per molti lavoratori di rendere effettivo il diritto ad aggiornare le proprie competenze e abilità professionali lungo tutto l´arco della vita. La formula del percorso individuale e mirato consente ai singoli lavoratori di costruire percorsi basati su reali esigenze lavorative e più facilmente conciliabili con i propri tempi di vita". Possono fare domanda di finanziamento i lavoratori occupati presso imprese private o pubbliche e presso pubbliche amministrazioni. Possono essere ammesse praticamente tutte le tipologie contrattuali, compresi tempo determinato, tempo parziale, stagionali, soci di cooperative iscritti a libro paga, collaborazione coordinata e continuativa, apprendistato, formazione e lavoro, inserimento, cassa integrazione, mobilità, lavoro a progetto. Tutte le informazioni si possono trovare nell´avviso pubblico sul Bollettino ufficiale della Regione Toscana in uscita domani, mercoledì 31 gennaio. Il testo è visualizzabile anche sul sito della Regione all´indirizzo www. Rete. Toscana. It, cliccando sul settore lavoro. Le domande potranno essere presentate a partire dal giorno dopo la pubblicazione, giovedì 1 febbraio e fino alle ore 13 di venerdì 2 marzo. Ecco come sono stati ripartiti i fondi Provincia per Provincia. Arezzo 100. 264 euro; Firenze 239. 768; Empolese Val d´Elsa 52. 632; Lucca 109. 731, Pisa 112. 743, Prato 107. 471, Livorno 81. 437; Massa Carrara 53. 036; Grosseto 55. 403; Siena 70. 572; Pistoia 92. 733. .  
   
   
ALTA FORMAZIONE PER L´INTERNAZIONALIZZAZIONE. AL VIA A BOLOGNA E MODENA DUE MASTER PER FUTURI IMPRENDITORI  
 
Bologna, 31 gennaio 2007 - Creare nuovi esperti di internazionalizzazione d´impresa con competenze manageriali e conoscenze degli strumenti per operare nel mercato globale. E´ l´obiettivo dei master universitari di 2° livello promossi dalla Regione Emilia-romagna e dall´Istituto nazionale per il Commercio Estero - Ice, in collaborazione con le Università degli Studi di Bologna e di Modena e Reggio Emilia e con la Banca Popolare dell´Emilia-romagna. I due corsi saranno presentati venerdì 2 febbraio a Bologna a Villa Guastavillani (via degli Scalini, 18) dall´assessore regionale alle Attività produttive Duccio Campagnoli, dal direttore generale dell´Ice Massimo Mamberti e dal prorettore dell´Università di Bologna Roberto Grandi, a partire dalle ore 10. Nel pomeriggio, invece, a Modena la Sala Bassoli del Forum Guido Monzani (via Aristotele, 33) ospiterà a partire dalle ore 14,30 un analogo incontro di presentazione, cui parteciperanno, tra gli altri, il rettore dell´Università degli studi di Modena e Reggio Emilia Gian Carlo Pellacani e il direttore generale della Banca Popolare dell´Emilia-romagna Ettore Caselli. .  
   
   
RICERCA E INNOVAZIONE: CONCORSI DI IDEE PER STUDENTI  
 
Ravenna, 31 gennaio 2007 - La Camera di Commercio di Ravenna promuove due concorsi di idee rivolti alle scuole superiori e all’università. Per partecipare al primo, intitolato “Scuola, Creatività ed Innovazione” occorre che l’idea sia espressa sotto forma di progetto e che possa tradursi nell’individuazione di prodotti o servizi innovativi o dal design innovativo. Il concorso si articola su due livelli: uno provinciale ed uno nazionale e prevede tre sezioni “Prodotti innovativi”, “servizi innovativi” e "design". I progetti devono essere inviati dal preside dell’Istituto sia alla Camera di Commercio di Ravenna, sia a Unioncamere Nazionale di Roma. Il concorso prevede, per i progetti vincitori, l’assegnazione di borse-premio per un importo complessivo di euro 27mila euro e dotazioni finanziarie per l´acquisto di supporti didattici per 7. 500 euro. Il termine per l’inoltro della domanda di partecipazione al Concorso è il 28 febbraio 2007. Gli interessati potranno rivolgersi per informazioni alla Camera di Commercio di Ravenna, Ufficio Sportello Nuove Imprese. Il secondo concorso è rivolto alle tesi di laurea in tema di “Fotonica per l’industria, la strumentazione, la sensoristica" e intende ricordare Giulio Natta, Nobel per la Chimica nel 1963. Per concorrere all’assegnazione del premio, consistente nella somma di 6mila euro lordi, le domande dovranno essere inviate all’Istituto Tagliacarne di Roma entro il 6 marzo 2007. I dettagli e le informazioni sono reperibili direttamente sul sito www. Tagliacarne. It oppure presso la Camera di Commercio di Ravenna, Ufficio Brevetti e Marchi. .