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LUNEDI
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Notiziario Marketpress di
Lunedì 29 Settembre 2008 |
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RICERCATORI AFFERMANO CHE I SENSORI SPAZIALI VANNO BENE PER L´USO TERRESTRE |
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Bruxelles, 29 settembre 2008 - Scienziati presso l´Agenzia spaziale europea (Esa) hanno annunciato che i sensori di gas ceramici miniaturizzati hanno trovato una nuova nicchia d´uso, e non è nello spazio. Questi sensori sono usati per misurare i livelli di ossigeno per i veicoli spaziali da rientro. Ma un gruppo di esperti di tecnologia spaziale ha mostrato che i piccoli sensori possono essere usati per migliorare il controllo della combustione nelle stufe, oltre a perfezionare i sistemi di misurazione della respirazione umana e la sicurezza della produzione delle celle a combustibile. L´istituto di ricerca spaziale (Irs) dell´Università di Stoccarda in Germania iniziò a sviluppare speciali sensori di gas ceramici 15 anni fa. Gli scienziati hanno detto che essi venivano usati per misurare la distribuzione dell´ossigeno nelle gallerie del vento al plasma utilizzate per testare i materiali di protezione termica dei veicoli spaziali in condizioni estreme. "I sensori disponibili a quel tempo non erano adatti ai sistemi spaziali poiché erano grandi, piuttosto pesanti e usavano molta energia per il riscaldamento," ha detto Rainer Baumann, un ricercatore presso l´Università Tecnica di Dresda (Tu Dresden) che ha partecipato al progetto per produrre il piccolo sensore. "Quindi abbiamo dovuto sviluppare un nuovo tipo di sensore miniaturizzato per misurare le condizioni di rientro per il veicolo spaziale. I sensori dovevano essere molto piccoli e capaci di misurare l´ossigeno ad altezze elevate e durante il rientro. " Nonostante il loro uso tradizionale sia nelle attività legate allo spazio, il Programma di trasferimento tecnologico dell´Esa (Ttpo) e il suo partner Mst per la rete di trasferimento tecnologico hanno mostrato in una serie di presentazioni che la tecnologia dei sensori di gas può essere applicata anche in altri campi. Questo concetto ha spronato all´azione gli scienziati Irs, incoraggiandoli a sviluppare e promuovere ulteriormente il sensore per uso terrestre e spaziale nel campo della moderna analisi dei gas. Baumann ha osservato che, "È molto semplice trovare applicazioni terrestri per questo sensore di gas miniaturizzato. Il sensore reagisce molto velocemente e questo è utile in tutti quei casi in cui è necessario misurare le condizioni ambientali sulla Terra. " I ricercatori hanno anche accennato alla praticità di usare il sensore per misurare la respirazione umana. "Con questo sensore possiamo misurare ossigeno, anidride carbonica e il flusso del respiro umano, e ottenere immediatamente i risultati," ha detto, aggiungendo che è "una cosa impossibile con i sistemi (convenzionali)". I sensori miniaturizzati possono essere anche usati per controllare i gas di scarico negli impianti di riscaldamento domestici e industriali. "Il sensore funziona bene con i gas combustibili e può essere usato per ottimizzare i bruciatori negli impianti industriali e nei sistemi di riscaldamento domestici," ha detto il ricercatore della Tu. "Questo sistema può ridurre i gas di scarico che sono nocivi per l´ambiente e, allo stesso tempo, assicurando un ottimo livello di funzionamento al sistema di riscaldamento, può anche ridurre il consumo di combustibile di circa il 10-15%. " Per quanto riguarda la sicurezza, i sensori possono essere usati per individuare perdite di idrogeno negli impianti industriali, compresi quelli usati per la produzione di celle a combustibile. "Il trasferimento tecnologico non è una strada a senso unico," ha spiegato Frank M. Salzgeber, direttore del Ttpo. "In futuro noi vedremo più tecnologia ritornare nello spazio. " In uno sviluppo collegato, gli esperi hanno detto che i sensori miniaturizzati sono usati anche per misurare il livello dei gas all´esterno della Stazione Spaziale Internazionale (Iss), in particolare nell´unità chiamata "Flux (Phi) Probe Experiment - Time resolved Measurement of Atomic Oxygen". Per ulteriori informazioni, visitare: Agenzia Spaziale Europea http://www. Esa. Int/esacp/italy. Html Università di Stoccarda http://www. Irs. Uni-stuttgart. De Università Tecnica di Dresda http://tu-dresden. De/ . |
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E-INCLUSION: UN PROGETTO PER L’INCLUSIONE DIGITALE IN UMBRIA |
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Perugia 29 settembre 2008 – Il Convegno “E-inclusion for Umbria” che si terrà martedì 30 settembre alle ore 9 presso la sede della Confindustria a Perugia in via Palermo 80/a, potrebbe aprire nuove prospettive lavorative per i disabili umbri. L’iniziativa è organizzata da Init S. R. L. ,in collaborazione con la Provincia di Perugia, il Centro Ausili Arca Asl 2 di Perugia e A. S. P. H. I. Onlus. Durante il convegno verrà illustrata alle aziende private ed alle amministrazioni pubbliche l’idea di “inclusione digitale”, e cioè la possibilità di impiegare i disabili umbri come tester per esemplificare l’accessibilità, la fruibilità e comprensibilità del linguaggio dei siti web, in modo che siano a disposizioni anche per chi non può godere di piena funzionalità visiva, uditiva o motoria. Se si tiene conto della quantità di enti, pubblici e privati, che hanno un sito web da gestire, viene facile intuire che ciò rappresenta per i disabili un’importante possibilità di sbocco professionale. Il progetto è finanziato con fondi europei F. S. E. (misura B1) messi a disposizione dalla Provincia di Perugia e prevede anche l’istituzione di corsi per la formazione dei promotori e tecnici che dovranno a loro volta fornire ai tester gli elementi necessari per lavorare. Resta da capire come verrà accolta l’iniziativa sul territorio umbro. . |
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E-COMMERCE: CERCANSI PARTNERSHIP E PROGETTI |
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“informazione commerciale” - Marketpress sta valutando l’apertura di un sito di e-commerce e quindi si rivolge a dei possibili partner che hanno già maturato esperienza nell’ambito del commercio elettronico oppure a coloro che hanno sviluppato dei progetti interessanti. L’invito a manifestare l’interesse è mirato esclusivamente alla ricerca di partnership su un progetto che Marketpress ha già sviluppato. I siti di e-commerce, le software house e le web agency interessate sono cortesemente invitate ad inviare un e-mail a redazione@marketpress. Info dichiarano il loro interesse, saranno quindi successivamente contattate dalla redazione. . |
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PA: UN CARTONE ANIMATO ILLUSTRA I VANTAGGI DELL’E-GOVERNMENT NEL SUD “INTERVISTE DAL FUTURO” DESTINATO A CITTADINI, IMPRESE, PROFESSIONISTI E FUNZIONARI DELLA PA |
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Roma, 29 settembre 2008 - Un cartone animato per spiegare in modo semplice ed efficace i molti vantaggi, in parte già disponibili, per cittadini, professionisti ed imprese, derivanti dalle nuove applicazioni tecnologiche (e-Government) nei settori della giustizia e dei beni culturali nel Mezzogiorno. Appena pubblicato on line nel sito del Cnipa, “Interviste dal futuro” (questo è il suo titolo) il filmato mira a divulgare i contenuti e i benefici del Progetto “Ire-sud”, approvato dal Cipe con un finanziamento di 18 milioni di €, per migliorare e semplificare l’erogazione di alcuni servizi nell’ambito della Giustizia e dei Beni culturali, attraverso l’integrazione tra diversi sistemi informatici di più amministrazioni pubbliche e quelli livelli di governo territoriale. Il Cnipa ha coordinato il programma favorendo la cooperazione tra il Ministero della Giustizia, quello dei Beni e delle Attività Culturali e le Regioni Abruzzo, Basilicata, Campania, Calabria, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia, ma anche il riuso delle soluzioni innovative anche in altri ambiti territoriali. Il cartoons propone alcune interviste immaginarie che esemplificano i vantaggi per i cittadini, le imprese e l’ambiente derivanti dalla dematerializzazione, ossia il passaggio dei documenti dalla carta al digitale. Attraverso interventi di dematerializzazione, infatti, i risultati del progetto determinano non solo semplificazione procedurale, ma anche una riduzione nell’utilizzo della carta e la diminuzione degli spostamenti fisici, con notevoli vantaggi in termini economici ed ambientali. Come riferisce il sito del Cnipa, per quanto riguarda i contenuti, per la giustizia il progetto contribuisce alla creazione di sportelli presso diversi uffici (Giudici di Pace, Comuni o altri uffici pubblici), per erogare ai cittadini certificati oggi rilasciati esclusivamente dai Tribunali. “Ire-sud”, inoltre, partecipa alla diffusione del Processo Civile Telematico: gli avvocati potranno accedere via web ai dati dei propri fascicoli e ad altri servizi, senza doversi recare in cancelleria. Infine promuove interventi volti alla dematerializzazione dei fascicoli gestiti dagli Uffici Giudiziari e la diffusione di Norme in Rete incrementando la disponibilità sul web della normativa regionale accessibile gratuitamente con una modalità di ricerca unificata. In ambito beni culturali, “Ire-sud” promuove la realizzazione di sistemi integrati per la consultazione via web, la catalogazione e la gestione del patrimonio artistico e museale. Il progetto, inoltre, affronta il tema degli Usi Civici, ovvero dei diritti spettanti a una collettività insediata su un territorio di trarre beneficio dai boschi, dalla terra e dalle acque. L’obiettivo è quello di creare un sistema per la digitalizzazione, l’archiviazione e la gestione di tutti gli atti relativi agli Usi Civici. Come spiega il sito del Cnipa i benefici attesi sono in tre aree: per i cittadini e le categorie professionali sono la riduzione degli spostamenti e delle code agli sportelli; la diminuzione dei tempi di completamento dei procedimenti; maggiore trasparenza e possibilità di esercitare diritti di accesso ai dati via web; l’arricchimento dell’offerta informativa relativa ai beni culturali presenti sul territorio. Per le Pubbliche amministrazioni, i vantaggi sono lo snellimento dei procedimenti; la riduzione delle attività di sportello; l’aumento dell’efficienza nella gestione dei beni culturali. Ma sono attesi significativi benefici per l’ambiente, derivanti dalla diminuzione degli spostamenti compiuti in automobile e dalla riduzione della carta grazie alla dematerializzazione. La scelta del cartone animato mira a raggiungere i destinatari finali con una comunicazione semplice e chiara, utilizzando una forma espressiva leggera per avvicinare i cittadini, professionisti e imprese all’utilizzo delle tecnologie per i servizi della Pa. Il filmato, già on line nel sito del Cnipa (www. Cnipa. Gov. It), è stato realizzato dalla casa di produzione Spark De e verrà diffuso oltre che nei siti degli enti pubblici interessati, anche in convegni ed eventi vari, come pure nelle emittenti televisive locali. - . . |
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REGIONE DEL VENETO E PROVINCIA DI VICENZA INSIEME PER LA DIFFUSIONE DEL SERVIZIO DI CONNETTIVITÀ A BANDA LARGA NELLE ZONE DEL TERRITORIO VENETO NON ANCORA COPERTE |
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Vicenza, 29 settembre 2008 - Obiettivi di Regione del Veneto e Provincia di Vicenza sono: rendere la Banda Larga un servizio universale favorendo l´inclusione di cittadini e imprese; creare le precondizioni per permettere una più veloce e rapida diffusione, adozione e sviluppo da parte di cittadini e delle imprese venete dei servizi a banda larga di e-government , telesanità, formazione a distanza, telelavoro ecc. ; sostenere la competitività del sistema produttivo veneto garantendo l´accesso e l´utilizzo di un´infrastruttura indispensabile per lo sviluppo del comparto economico. "L´idea -precisa l´Assessore Provinciale all´Innovazione Andrea Pellizzari- è di rendere disponibile ai cittadini, alle imprese e alla pubblica amministrazione l´accesso all´Internet veloce, ai servizi avanzati e alle applicazioni on line. L´abilitazione all´acceso a tali servizi è ormai la condizione per l´effettivo consolidamento della società dell´informazione, in cui gli operatori pubblici e privati interagiscono senza più vincoli di tempo e di spazio, con l´obiettivo di accrescere la qualità dei servizi scambiati, in termini di efficienza, efficacia e contenuto. " Ci sono 1. 290. 000 euro a disposizione del territorio vicentino per la realizzazione di interventi infrastrutturali, a cui si accede tramite un bando di gara regionale pubblicato lo scorso 25 luglio 2008. Al Vicentino è stata riservata la cifra più cospicua di tutto il Veneto. Il primo passo, spiega il dirigente del Settore Informatico della Provincia Stefano Cominato, è stato di contattare tutti i Comuni del territorio, di verificare con loro la reale copertura di servizi a banda larga, partendo dai dati dichiarati dagli operatori. È stata fatta una graduatoria dei Comuni in cui è più necessario intervenire, classificandone 12 con copertura vicina allo zero, a loro volta divisi in tre fasce per stabilire una priorità di intervento. In fascia A ci sono: Grancona, San Germano dei Berici, San Pietro Mussolino, Crespadoro (località Marana, Campodalbero, Durlo), Altissimo (località Campanella e Molino). Fascia B: Lusiana, Lugo, Calvene, Conco. Fascia C: Foza, Enego, Gallio (località Stoccareddo). Un ulteriore progetto di diffusione della banda larga interessa poi la Comunità Montana Astico e Posina, con cui la Regione Veneto sta collaborando per la copertura con servizi di connessione veloce nei Comuni di Pedemonte, Valdastico, Posina e Lastebasse. "In questo modo -commenta l´Assessore Pellizzari- diamo una risposta concreta a tanti piccoli comuni il cui territorio si trova in condizioni di cosiddetto "fallimento di mercato", cioè aree in cui le aziende che si occupano di servizi di banda larga non hanno interesse a fare investimenti. Grazie all´accordo tra Regione, Provincia e Comuni saremo in grado di portare un servizio ormai indispensabile e a rendere appetibili ai cittadini, e perché no anche alle imprese, anche queste zone. " "L´impegno della Regione Veneto a favore della banda larga è quasi una missione - dichiara Bruno Salomoni, Dirigente Direzione Sistema Informatico della Regione Veneto- Già anni fa una legge regionale imponeva la realizzazione di cavidotti per future installazioni ogni qualvolta si intervenisse nelle infrastrutture. Oltre a quanto già messo a disposizione in termini economici, inoltre ci sono altri 30milioni di investimenti futuri nella banda larga secondo la logica di accordi presi con Province e Comuni. " Il cammino verso la copertura dell´intero territorio vicentino è ancora lungo. Ma la sinergia stabilita tra gli enti locali e i fondi a disposizione aiuteranno a superare anche le difficoltà di un territorio che, ricco di colline e di montagne, non è facile da attraversare e da collegare, né quanto ad infrastrutture tradizionali né mediante connessioni tecnologiche. La speranza è che queste ultime colmino le carenze delle prime. . . |
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LA TECNOLOGIA DEI TELEFONI CELLULARI RENDE IL RISVEGLIO PIÙ FACILE |
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Bruxelles, 29 settembre 2008 - In Finlandia alcuni ricercatori hanno sviluppato una nuova tecnologia per telefoni cellulari che ricerca e diagnostica i disturbi del sonno. La "sveglia intelligente" si usa per svegliare dolcemente gli utenti ed è disponibile in commercio. I disturbi del sonno (sonnipatie) sono molto diffusi, in forme diverse, e alcuni di essi possono interferire con le normali funzioni fisiche, mentali o emozionali di una persona. Tra i più comuni disturbi del sonno troviamo l´insonnia, il bruxismo (digrignare o stringere i denti durante il sonno), disturbi del ritmo cicardiano, respiro corto o lento durante il sonno, terrore notturno, disturbo del movimento intermittente degli arti (es. Scalciare involontario o gambe irrequiete), sonnambulismo e jetlag. Questi disturbi possono essere provocati da diversi fattori, tra cui cambiamenti dello stile di vita (es. Un cambiamento nell´orario di lavoro), ansia, dolore, rumore, incontinenza, alcuni farmaci, disturbi ormonali, tensione premestruale o alcoolismo. La diagnosi dei disturbi del sonno richiede esami approfonditi, di solito presso una clinica del sonno usando una serie di test, e la compilazione di un "diario del sonno". Questa procedura può richiedere molto tempo e denaro. I disturbi del sonno possono essere seri: una recente ricerca ha mostrato che dormire meno di cinque ore a notte aumenta il rischio di ipertensione. In ogni caso, a causa della scomodità e del costo della diagnosi convenzionale, molte persone che soffrono di disturbi del sonno cercano semplicemente di convivere con il problema. Un modo per ridurre lo stress dovuto ai disturbi del sonno è quello di svegliarsi dolcemente. Alcuni studi hanno dimostrato che il momento migliore per far suonare la sveglia è quando una persona è "quasi sveglia" in termini del proprio ritmo del sonno naturale. In quel momento il corpo e il cervello sono pronti a svegliarsi, quindi il passaggio tra il sonno e la veglia è meno frastornante. I ricercatori si sono concentrati su questa parte del ciclo del sonno, e hanno sviluppato quello che chiamano un "orologio che risveglia" più che una sveglia vera e propria. I ricercatori dell´Università della Tecnologia di Tampere e dell´Università di Helsinki, entrambe in Finlandia, hanno usato un semplice microfono, disponibile nella maggior parte dei telefoni cellulari, per registrare ed analizzare i movimenti in 80 soggetti per un periodo di 6 mesi. Hanno scoperto che la tecnologia era adeguata per analizzare i periodi di quiete e di movimento in una normale stanza da letto. Il dott. Tapani Salmi dell´Università della Tecnologia di Tampere ha spiegato, "Abbiamo notato quasi subito che un normale microfono è molto sensibile a qualunque suono o voce prodotti dai movimenti nel letto durante la notte. Tutti abbiamo sentito i tipici suoni di un cellulare che chiama accidentalmente dalla tasca di qualcuno". La nuova sveglia è incorporata in un telefono cellulare. Il soggetto programma normalmente l´ora in cui desidera essere svegliato e mette il telefono vicino (di solito sotto il cuscino). Il telefono analizza i "suoni dei movimenti del sonno" del soggetto. Venti minuti prima del momento in cui la sveglia è programmata per suonare, il telefono determina quando il soggetto sta facendo suoni da "quasi sveglio", ed emette un leggero segnale di sveglia. "L´orologio del risveglio" è meno stressante di una tradizionale sveglia, e l´analisi del diario del sonno ha indicato che i soggetti hanno tratto beneficio dall´uso del nuovo dispositivo per una settimana. Il dott. Salmi ha spiegato che l´uso costante di questo orologio "aiuta l´orologio interno del cervello ad imparare i corretti ritmi del sonno". Non viene emesso alcun segnale di sveglia prima dell´orario programmato se il soggetto sta dormendo tranquillamente, visto che i soggetti che dormono profondamente all´orario della sveglia non apprezzano nessun tipo di allarme, per quanto dolce. L´analisi del movimento è usata comunemente in associazione con altri mezzi diagnostici del sonno per cercare sonnipatie; l´innovazione introdotta dallo studio finlandese consisteva nell´usare una tecnologia wireless. Grazie al fatto che il dispositivo non è fisicamente attaccato al paziente, l´atto di analizzare il movimento non interferisce con il soggetto durante il sonno. La nuova tecnologia è in grado di effettuare diverse registrazioni di una notte intera, quindi può essere usato per analizzare gli schemi del sonno del soggetto nel corso di un paio di giorni. È importante anche il fatto che questo dispositivo può essere usato per diagnosticare disturbi del sonno anche in regioni che non dispongono di cliniche del sonno. È comodo ed economico in confronto alla normale serie di test usati nelle cliniche del sonno. Il dott. Salmi e i suoi colleghi sperano che la loro tecnologia possa essere applicata per monitorare altri aspetti del sonno, tra cui l´apnea del sonno e la sindrome delle gambe irrequiete. I ricercatori avvertono che il loro prodotto, chiamato Happywakeup, non è un prodotto medico, e non è una cura che si rivolge ad una malattia specifica. Sottolineano l´importanza di consultare un medico a proposito di malattie e sintomi legate al sonno. Per ulteriori informazioni, visitare: Happywakeup http://www. Happywakeup. Com Università della Tecnologia di Tampere http://www. Tut. Fi Università di Helsinki http://www. Helsinki. Fi/university/ . |
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PROGETTO ELDY: COMPUTER FACILE PER GLI OVER 60 |
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Padova, 29 settembre 2008 - Insegnare ai nonni o agli zii ad usare il computer per mandare email, navigare in internet, scrivere con word e, perché no, persino chattare online. Docenti d’eccezione, i nipoti che saranno chiamati a diventare i tutor personali dei loro familiari più anziani in una specie di “ponte” tra generazioni. Si chiama “Eldy” ed è il nuovo progetto della Provincia di Padova che punta ad avvicinare un pubblico un po’ meno giovane ed esperto all’uso del computer e ai servizi offerti da Internet. L’iniziativa è stata presentata il 25 settembre a palazzo Santo Stefano dall’assessore alle Pari opportunità e ai Sistemi Informativi della Provincia di Padova Gino Gastaldo. “Abbiamo cercato – ha spiegato l’assessore Gastaldo – di mettere a disposizione uno strumento che consenta ai non più giovani di aprirsi al dialogo e favorire l’aggregazione attraverso le nuove tecnologie. Essere al passo con i tempi oggi, infatti, fa sentire le persone meno emarginate e maggiormente inserite nella società”. Attraverso il settore Sistemi Informativi, è stato così ricercato un software semplificato, propriamente dedicato ai neofiti dell’informatica con un’interfaccia facile ed intuitiva da usare. Il programma Eldy è già stato adottato per progetti analoghi da altri enti pubblici e ne è stata realizzata una versione personalizzata per la Provincia di Padova. “Eldy – ha proseguito Gastaldo – consente anche di avvicinare le persone alla Pubblica amministrazione. Nel software, infatti, sono stati inseriti dei percorsi facilitati per permettere al cittadino di scrivere al proprio Comune di residenza e alla Provincia”. Il progetto prevede, infatti, la semplificazione della terminologia usata, dei comandi e delle icone, per consentire un accesso facilitato e veloce a tutti. Eldy è interamente in italiano, ha caratteri grandi, e consente a tutti di avvicinarsi ai linguaggi e ai servizi usati principalmente dai giovani. Il nuovo software messo a disposizione dalla Provincia di Padova dà accesso ad un modo più semplice di navigare in Internet, chattare con altri utenti, usare la posta elettronica, scrivere appunti, guardare foto digitali, consultare le previsioni del tempo, accedere ai servizi on line della Pubblica amministrazione, contattare via e-mail enti pubblici e sanità. “La Provincia sta inoltre predisponendo un protocollo d’intesa con il Provveditorato agli Studi affinchè vengano riconosciuti dei crediti formati ai ragazzi di quarta e quinta superiore che affiancheranno la persona più anziana nel ruolo di tutor, in modo da stimolare questo avvicinamento tra le diverse generazioni”, ha concluso Gastaldo. Il programma potrà essere scaricato direttamente dal sito web della Provincia di Padova www. Provincia. Padova. It e chiedendo informazioni al settore Pari Opportunità (049/8201910) che aiuterà gli over 70 in tutto il processo di installazione e utilizzo. . |
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INNOVAZIONE SONO UN OBIETTIVO PRIMARIO DELLA PROGETTUALITA’ VENETA |
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Sedico, 29 settembre 2008 - “Sappiamo che il modello di sviluppo regionale negli ultimi decenni si è caratterizzato per avere l’innovazione senza la ricerca, con una spiccata propensione al fare piuttosto che al conoscere, al valorizzare le esperienze e al comunicare le eccellenze. Il Veneto storicamente ha livelli più bassi di spesa in ricera e in innovazione, in paragone sia alla Lombardia che al Piemonte. Tuttavia, nell’ultimo triennio, rispetto al resto del Paese, i finanziamenti sono aumentati del 36 per cento, con un incremento del personale del 32 per cento. ” Così l’assessore all’Economia, Vendemiano Sartor, ha introdotto i lavori del convegno “Le tecnologie che stanno cambiando il mondo” promosso a Villa Pat di Sedico il 26 settembre su iniziativa di Unindustria Belluno. Per l’assessore le sfide che attendono la società veneta e l’economia regionale nel prossimo futuro sono aumentare la capacità di produzione e assorbimento delle competenze che rendono più competitivo il modello; favorire un’evoluzione in chiave organizzativa della domanda di innovazione poco strutturata e troppo frammentata; aumentare efficienza e efficacia delle strutture di offerta di ricerca e trasferimento tecnologico; supportare l’evoluzione del ruolo dei punti di eccellenza scientifica e creativa; inoltre, agevolare un maggiore utilizzo della domanda pubblica come mezzo di orientamento; aiutare la diffusione di strumenti specifici di finanza per l’innovazione; infine, promuovere l’attuazione di una politica di marketing territoriale evoluto. “Chiediamo allo Stato - ha detto Vendemiano Sartor - di negoziare un federalismo differenziato e quindi di rafforzare le competenze in ricerca applicata e in sviluppo sperimentale, come per altro è previsto dall’articolo 116 della Costituzione. ” La Regione del Veneto ha dimostrato di credere fortemente nelle tecnologie che stanno cambiando il mondo istituendo un centro di informazione e di monitoraggio sulle biotecnologie; osservatori permanenti su distretti produttivi; un nuovo osservatorio sull’economia. Sempre la Regione ha siglato un protocollo d’intesa con nove sigle associative per garantire la concertazione con le categorie produttive e ha sottoscritto un accordo con i tre parchi scientifici e tecnologici per una progressiva integrazione dell’attività. In conclusione, parlando di risorse, l’assessore ha ricordato che il programma operativo dispone di 190 milioni di euro; il piano strategico per la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l’innovazione conta su 25 milioni di euro per il 2008, 2009 e 2010; la legge in tema in ricerca industriale e di sviluppo sperimentale ha un budget 13 milioni per il 2008; la legge in materia di distretti produttivi dispone di 13 milioni per il 2008. . |
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L’ASSEMBLEA DEGLI AZIONISTI DI DRS TECHNOLOGIES APPROVA IL PIANO DI ACQUISIZIONE DA PARTE DI FINMECCANICA |
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Roma, 29 settembre 2008 - Finmeccanica comunica che l’Assemblea degli Azionisti di Drs Technologies svoltasi il 25 settembre a Parsippany negli Usa ha approvato il piano di acquisizione da parte di Finmeccanica. Come annunciato lo scorso 13 maggio, Finmeccanica e Drs Technologies hanno stipulato un accordo in base al quale Finmeccanica acquisirà il 100% di Drs Technologies per un importo di 81 Usd per azione in contanti. L’operazione, che ha già ricevuto tutte le autorizzazioni Antitrust necessarie per procedere alla finalizzazione dell’acquisizione, è soggetta al ricevimento delle autorizzazioni regolamentari da parte del Committee on Foreign Investment negli Stati Uniti (Cfius) e del Defense Security Service (Dss). Il closing della transazione è atteso nel quarto trimestre del 2008. Pier Francesco Guarguaglini, Presidente e Amministratore Delegato di Finmeccanica ha così commentato: “Il via libera dell’Assemblea di Drs Technologies rappresenta un ulteriore importante passaggio nel processo di acquisizione da parte di Finmeccanica che consentirà ad entrambe le aziende di accrescere la propria competitività, conquistare nuovi contratti e nuovi mercati e crescere negli Usa e nel resto del mondo”. . |
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SLOVENIA, ISTITUTI DI RICERCA CHIEDONO FONDI |
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Lubiana, 29 settembre 2008 - I rettori di quattro Università statali della Slovenia, l´Agenzia slovena per le Ricerche e i rappresentanti di Koris (istituzione che coordina la ricerca scientifica in Slovenia) hanno chiesto al Governo di aumentare i fondi per la ricerca scientifica nel periodo 2009-2012. Lo rivela il sito internet del Governo sloveno. La richiesta, firmata a Lubiana, afferma che nei prossimi cinque anni i fondi per la ricerca scientifica devono raddoppiare e raggiungere l´1 per cento del Pil sloveno, vale a dire 170 milioni di euro, secondo Rado Bohnic, rettore della Primorsko University. Nella lettera si afferma che gli investimenti nel settore e il supporto dei giovani talenti sono un fattore cruciale nel futuro sviluppo della Slovenia. Per il momento, la Slovenia prevede di aumentare i fondi del 2009 solo di 17 milioni di euro. . |
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PRESENTATO PRIMO RAPPORTO CURATO DAL MASTER "LAVORARE NON PROFIT" |
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Roma, 29 settembre 2008 - Si terrà per la prima volta anche a Roma la quinta edizione del Master “Lavorare nel non profit” promosso dalle Università di Roma Tor Vergata e Urbino. Il Master ha l’obiettivo di formare figure professionali per le organizzazioni che operano nel terzo settore e fornirà una preparazione interdisciplinare: dagli aspetti economico-gestionali, normativi e sociologici a quelli relativi alla comunicazione e al marketing. Le iscrizioni si chiudono il 15 ottobre 2008. Sono previste 4 borse di studio per la riduzione del costo di iscrizione al 50%. Il bando e i moduli per l’iscrizione e per la richiesta delle borse di studio, sono disponibili sul sito www. Fad. Economia. Uniroma2. It Il commercio equo e solidale (Cees) è stato da sempre al centro delle attenzioni del Master. La ricerca presentata oggi lo fotografa con riferimento al circuito “centrale d’importazione-Bottega del Mondo”, analizzando le caratteristiche economiche di 379 organizzazioniattraverso l’impiego di fonti statistiche ufficiali (assoluta novità nel panorama italiano ed europeo). Si tratta di cooperative (54%) e associazioni (46%) che svolgono in prevalenza attività di commercio al dettaglio e all’ingrosso (76%) e di tipo socio-culturale (24%), con circa 1. 900 addetti. Il fatturato totale è superiore a 103 milioni di euro nel 2005 e ha avuto un’ulteriore crescita negli ultimi anni. Gli operatori sono mediamente piccoli (il 70% ha un numero di addetti compreso tra 0 e 2) e ancora alla ricerca del miglior modello organizzativo. La sfida è quella di “uscire dalla nicchia” anche per competere con la Grande distribuzione, pure in crescita in questo comparto. “E’ un mondo dinamico e ricco di iniziative - ha dichiarato Elena Viganò, co-autrice della ricerca - sa costruire rapporti diretti con il sud del mondo e diffondere qui una cultura della solidarietà. Il rapporto non si ferma agli aspetti quantitativi ma documenta anche la qualità sociale del Commercio equo e solidale italiano”. Il rapporto “Tutti i numeri dell’equo”, di Elena Viganò, Michela Glorio e Anna Villa, è stato curato dal Master “Lavorare nel non profit” e da Lunaria, in collaborazione con l’Assemblea Generale Italiana del Commercio Equo e Solidale (Agices). Sarà il 10 ottobre in libreria, per le Edizioni dell’Asino. Alla presentazione del Master ha partecipato anche l’assessore al Bilancio della Regione Lazio Luigi Nieri che ha sottolineato quanto è importante “creare nuove professionalità legate all’economia non profit”. Secondo Nieri, infatti, “c’è bisogno di collegare sempre di più etica ed economia. Una condizione questa, che consente alle singole discipline di uscire dai propri tecnicismi e aprirsi alle esigenze e ai problemi della società”. . |
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PROVINCIA DI GENOVA: NESSUN “FANNULLONE” DICONO I DATI DALLE STATISTICHE “EMERGE UN DATO PARTICOLARMENTE VIRTUOSO, CON UNA PERCENTUALE DI ASSENZE DEI DIPENDENTI DEL 4,69%, |
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Genova, 29 settembre 2008 - - Una percentuale di assenze bassissima tra il personale della Provincia di Genova: il 4,69%, meno di un terzo rispetto alla media nazionale delle Province che è del 16. 54%. E’ il dato “che conferma il comportamento particolarmente virtuoso dei dipendenti dell’ente” dice l’assessora Milò Bertolotto, emerso dalle rilevazioni statistiche sui mesi di giugno, luglio e agosto 2008 richieste dal Ministro della Funzione Pubblica a tutte le Amministrazioni statali, agli Enti locali e alle Regioni. “La Provincia di Genova – dice Milò Bertolotto – già negli scorsi anni, indipendentemente dal tipo di Governo in carica, ha sempre monitorato le presenze e le assenze del proprio personale, anticipando quindi le verifiche attuali, e senza mai riscontrare nelle rilevazioni dati anomali rispetto alle statistiche nazionali”. Le assenze ‘facili’ e le ‘finte’ malattie, i simboli di quel malcostume che nel senso comune viene spesso attribuito ai dipendenti pubblici e che il decreto Brunetta contro i ‘fannulloni’ vuole combattere, non caratterizzano, quindi, i dipendenti della Provincia di Genova. I dati statistici rilevati dall’ente dicono, infatti, che nei mesi di giugno, luglio e agosto 2008 la percentuale media delle assenze, rispetto alle giornate lavorate, è del 4,69% (escluse le ferie) e comprendendo nelle assenze del personale dell’ente, con un’alta presenza femminile, anche quelle per maternità. “A questo parametro positivo e virtuoso, la Provincia - aggiunge l’assessora Bertolotto - accompagna una politica di trasparenza che sta perseguendo attraverso la pubblicazione sul proprio sito web di tutte le principali iniziative, delle selezioni concorsuali, delle collaborazioni in corso e degli incarichi conferiti, dei dati sulle presenze e assenze, sulla propria struttura organizzativa con l’indicazione di tutti i responsabili apicali, dei regolamenti interni e dei principali accordi nazionali e decentrati stipulati con i sindacati. ” . |
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CONTRO LA DISPERSIONE SCOLASTICA, GLI INTERVENTI DELLA GIUNTA SARDA |
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Cagliari, 29 Settembre 2008 - Il Progetto Scuola della Regione Sardegna, in un momento in cui i tagli voluti dal governo nazionale rischiano di dequalificare la potenzialità della didattica, conferma l´impegno di ulteriori 30 milioni di euro stanziati sul bilancio ordinario per proseguire il programma che, attraverso la valorizzazione delle Autonomie scolastiche, mira ad innalzare la qualità dell´insegnamento, favorire il diritto allo studio degli studenti disabili, incrementare le competenze degli studenti ed elevare il successo scolastico, in coerenza con i protocolli europei. "Il maggiore successo scolastico e l´incremento nelle eccellenze nei maturati di quest´anno sono dati più che positivi, che ci convincono a proseguire nella strada individuata per migliorare la scuola sarda che vogliamo diventi luogo di educazione alla cittadinanza e di valorizzazione delle capacità individuali di tutti, in coerenza con un basilare principio di pari opportunità", afferma l´assessore regionale della Pubblica istruzione, Maria Antonietta Mongiu. Gli interventi di supporto che la Regione Sardegna propone partono dalla definizione degli ambiti fondanti della competenza matematica, di lettura, scientifica e di problem solving secondo i protocolli Ocse–pisa. In particolare sulla competenza scientifica la Sardegna presenta un altissimo numero di studenti sotto il livello base, non solo negli Istituti professionali ma anche negli Istituti tecnici. Percentuali altissime di studenti - in questo tipo di scuole tra il 70 e il 40% - non sono in grado di accedere ad un livello di literacy scientifica che li metta in grado di leggere i giornali e di prendere decisioni consapevoli sugli argomenti di tipo scientifico-tecnologico che riguardano la vita quotidiana. Anche le percentuali di studenti ai livelli più alti della scala di difficoltà non sono soddisfacenti: se è vero che i Licei, in genere, ottengono risultati migliori, le percentuali di studenti sardi a questi livelli, per tutte le competenze, sono più bassi sia della media Ocse complessiva sia della media nazionale dei Licei. Non si tratta di disponibilità di laboratori, di attrezzature informatiche o tecnologiche, in genere più presenti proprio nei tipi di scuole nei quali otteniamo peggiori risultati, ma di stile di insegnamento, più nozionistico che operativo o interdisciplinare. Rafforzare le competenze e i saperi di base in ambito linguistico, logico, scientifico nella loro trasversalità e renderli utilizzabili nei contesti di vita e di lavoro; migliorare le relazioni con il contesto sociale e riconoscere il diritto alla formazione continua e ricorrente a ciascun individuo sono dunque gli obiettivi prefissi dall´intervento regionale che si definisce nel dettaglio sulla base dell´esperienza dell´anno precedente, attentamente monitorata dagli uffici preposti. Fino ad oggi ben 414 Autonomie scolastiche su 426 hanno programmato le risorse loro destinate, attivando un numero di laboratori ben superiore alle aspettative: i dati relativi all´82% delle Autonomie scolastiche, indicano la conclusione di 6232 laboratori, di cui 3482 didattici e 2756 extracurricolari a cui hanno partecipato 86. 239 studenti e 6272 esterni. L´intervento 2008–2009 prevede l´attivazione di laboratori linguistici, matematici, scientifici e di problem solving, rivolti all´intera popolazione scolastica. Prevede inoltre l´attuazione di laboratori di lingua sarda, musica e arti applicate al di fuori del normale orario scolastico rivolti agli studenti ed aperti al territorio. I laboratori, che sperimentano metodologie e modalità didattiche innovative, sono tesi a motivare e favorire la partecipazione degli allievi, con un allargamento di prospettiva rispetto agli obiettivi dell´anno precedente, che tiene anche in considerazione le nuove istanze che convergono da più parti nel mondo della scuola e prevede strumenti di monitoraggio e valutazione. Un´attenzione particolare è riservata agli studenti portatori di handicap per i quali sono previste risorse tali da garantire la piena integrazione e la partecipazione ai laboratori. . |
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OLTRE 4,4 MILIONI DI EURO PER L´INTEGRAZIONE SCOLASTICA DEI DISABILI DEL LAZIO |
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Roma, 29 settembre 2008 - “Oltre 4 milioni e 400 mila euro sono stati assegnati alle amministrazioni Provinciali per l´integrazione scolastica degli alunni con disabilità. Con il precedente stanziamento di 2 milioni e 700 mila euro, dalle politiche sociali arriva un finanziamento di oltre 7 milioni e 100 mila euro totali per tutelare la possibilità per tutti di costruire la propria vita indipendente” - ha dichiarato l´assessore alle politiche sociali Anna Coppotelli. “Il finanziamento verrà ripartito proporzionalmente sulla base del numero degli studenti disabili presenti nelle Istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado di ciascuna provincia” – ha continuato la Coppotelli – “Il percorso di integrazione non può prescindere dal costruire le condizioni necessarie a promuovere la massima autonomia possibile. Per questo abbiamo ritenuto essenziale destinare 4 milioni e 400 mila euro per garantire un servizio come il trasporto dei ragazzi. Il godimento del diritto allo studio, come quello di ogni diritto fondamentale della persona, passa necessariamente dalla messa in opera di tutte le condizioni che lo rendono attuabile - ha sottolineato - ciò significa tutelare concretamente la possibilità per tutti di costruire la propria vita indipendente. Permettendo ad ognuno di sperimentare le occasioni che la vita offre senza esser costretto a percorrere le strade imposte dalle barriere, materiali o immateriali, che si possono incontrare”. . |
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SCUOLA, SI SMETTE DI STUDIARE PER SOLDI O PERCHE’ “NON MI SENTIVO PORTATO” I RISULTATI DI UN’INDAGINE PROMOSSA DALLA PROVINCIA DI FIRENZE CON LA CONSULENZA DI EUREMA. |
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Firenze, 29 settembre 2008 - Oltre l’80 per cento di un campione di studenti (700 di età compresa tra i 17 e i 22 anni) intervistati nell’ambito di una ricerca sull’assolvimento del diritto-dovere all’istruzione e formazione, giudica in maniera positiva l’innalzamento di questo diritto-dovere all’età di 18 anni. In particolare appare molto apprezzata la possibilità di potere scegliere se adempiere all’obbligo attraverso la scuola, la formazione o l’apprendistato (95 per cento). L’assessore provinciale alla Pubblica istruzione Elisa Simoni e il presidente di Eurema Emanuele Santini hanno anticipato stamani in Palazzo Medici Riccardi i risultati di un’indagine sullo stato d’attuazione degli interventi messi in opera nel territorio fiorentino per l’istruzione e la formazione. Nell’occasione è stato illustrato anche il programma di un convegno dedicato a questo tema e che si terrà venerdì 26 settembre a Firenze. “Comprendere quello che è stato realizzato in un settore fondamentale come l’educazione dei nostri ragazzi, attraverso l’assolvimento del diritto dovere all’istruzione e formazione – spiega l’assessore Simoni - costituisce un obiettivo strategico della Provincia di Firenze che proprio dai risultati raggiunti e dalle criticità rilevate intende rilanciare l’azione e i servizi rivolti all’educazione dei giovani”. Le motivazioni che portano all’interruzione del percorso scolastico sono diverse tra chi ha il diploma di scuola media superiore (35 per cento) e chi ha la licenza media (64): i primi hanno indicato prevalentemente la ricerca di un’indipendenza economica (47,5 per cento) mentre i secondo hanno indicato “non mi piaceva/ non ero portato per lo studio” (52,6 per cento). . |
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POLITECNICO DEL MEDITERRANEO:CI ATTIVEREMO PER EVITARE CHE LA SICILIA SUBISCA ULTERIORI DANNI |
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Palermo, 29 settembre 2008 - “Appare paradossale che l’Unione Europea, dopo aver chiesto alla Regione siciliana, nel 2000, di creare il Politecnico del Mediterraneo, averlo finanziato e averci commissionato lo studio di fattibilità, che è stato eseguito e anche approvato dagli organismi comunitari, oggi intenda espropriarci di una idea che non è più solo progettuale”. Lo dichiara l’assessore regionale ai Beni Culturali, Ambientali e Pubblica Istruzione, Antonello Antinoro. “I quattordici atenei siciliani - continua Antinoro - inizieranno, infatti, con l’avvio del nuovo anno accademico i progetti formativi e culturali. Sono, inoltre, già stati eseguiti, per i fini istituzionali dello stesso Politecnico, i primi lavori di ristrutturazione degli immobili”. “Ben vengano - conclude l’assessore - le iniziative culturali da realizzare in sinergia con la Sicilia soprattutto in un paese come la Slovenia, di recente ingresso nell’Unione Europea. Però io ed il Presidente della Regione, Raffaele Lombardo, ci attiveremo, nei confronti del governo nazionale e dell’Unione Europea, affinché la Sicilia non subisca ulteriori danni come già avviene ad esempio, nel settore della scuola”. . |
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UNA RETE CONTRO LA DISPERSIONE SIGLATO A PARMA UN PATTO TRA PROVINCIA, COMUNI, UFFICIO SCOLASTICO PROVINCIALE, ISTITUTI SCOLASTICI, CENTRI TERRITORIALI PERMANENTI, ENTI DI FORMAZIONE, AUSL, UNIVERSITÀ DI PARMA. |
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Parma, 29 settembre 2008 – Non sprecare nessuno dei talenti che i giovani hanno dentro di sé. La lotta contro la dispersione scolastica ha dal 24 settembre nella provincia di Parma uno strumento in più: un patto sottoscritto dagli attori educativi e istituzionali del territorio che hanno dato vita una rete ampia e partecipata alla quale hanno aderito 44 Comuni, 32 scuole, i centri territoriali permanenti, gli enti di formazione, l’Ufficio scolastico provinciale, l’Ausl, l’Università di Parma, la Provincia di Parma. Proprio l’Ente di piazzale della Pace, che nel corso dell’ultimo quinquennio ha investito in questo ambito 11 ml di euro attraverso il Fse, ha tirato le fila del percorso durato oltre un anno e che ha portato alla realizzazione di un accordo orientato sui giovani dai 14 ai 18 anni. Con la sottoscrizione i soggetti s’impegnano a realizzare, ciascuno per la propria parte, un progetto volto ad affrontare una delle criticità sommerse della scuola di oggi, basti pensare che ogni anno a Parma non frequentano la scuola superiore oltre 1500 ragazzi e ragazze fra i 14 e i 18 anni; per ognuno di loro è necessario offrire percorsi alternativi che consentono comunque di proseguire un percorso di apprendimento. Intento di fondo dell’accordo è quello di combattere con successo il fenomeno degli abbandoni, individuando le situazioni a rischio e procedendo alla costruzione di progetti personalizzati per mantenere i ragazzi all’interno del sistema dell’istruzione e della formazione: per riuscire, in ultima analisi, ad assicurare a ogni ragazzo e a ogni ragazza della provincia di Parma un bagaglio minimo di sapere e di conoscenze prima dell’ingresso nel mondo del lavoro. “L’obiettivo che ci unisce - ha spiegato Manuela Amoretti nell’ambito del convegno “Il futuro comincia da qui”, nel corso del quale è stato firmato il protocollo - è quello di lavorare di più e meglio insieme per individuare i giovani che abbandonano la scuola e aiutarli nelle scelte da fare e arricchire il loro bagaglio di conoscenze anche in vista dell’ingresso nel mondo del lavoro”. “Questa firma è un passaggio fondamentale di quel disegno perseguito dalla Provincia insieme alla Regione per non perdere nessun ragazzo perché questo vuol dire un impoverimento per l’intera collettività – ha detto l’assessore provinciale alle Politiche scolastiche Gabriele Ferrari “Per rispondere ai bisogni e garantire il benessere della collettività occorre l’integrazione fra enti e organizzazioni e politiche. Quello di oggi è un esempio concreto di cosa occorre fare per mantenere la qualità sociale di cui andiamo fieri – ha detto l’assessore provinciale alle Politiche sociali e sanitarie Tiziana Mozzoni. Numerosi gli “obiettivi operativi” del patto: individuare i ragazzi in situazione di abbandono e a rischio di abbandono scolastico/formativo; costruire con il giovane e la sua famiglia un piano di azione individuale che accompagni e sostenga con efficacia il ragazzo; individuare possibili percorsi alternativi più vicini alle motivazioni e alle attitudini di ogni singolo ragazzo attraverso la ricognizione degli strumenti antidispersione a disposizione; favorire i passaggi tra i vari sistemi sia in ingresso, con i riconoscimenti di crediti, sia in uscita con la certificazione delle competenze; svolgere un continuo e attento monitoraggio delle situazioni rilevate come “a rischio”; porre particolare attenzione ai problemi orientativi delle classi prime e seconde superiori; accompagnare i ragazzi dispersi o a rischio di dispersione nell’attuazione del percorso formativo scelto attraverso un’attività di tutoraggio. Tutti i firmatari si impegnano, tra le altre cose, a mettere a disposizione della rete dati e informazioni; a intervenire per la messa in campo di azioni volte ad accompagnare l’iscrizione e la frequenza alla scuola superiore/corso di formazione dei ragazzi più in difficoltà; a promuovere e sostenere il coinvolgimento delle famiglie dei ragazzi dispersi e a rischio di dispersione nella condivisione del piano di azione individuale; a monitorare il percorso formativo intrapreso dal ragazzo e a progettare specifici interventi di riorientamento; a svolgere un costante e articolato lavoro di ricerca/studio sui problemi connessi con la dispersione. Il patto è stato firmato oggi nel corso del convegno “Il futuro comincia da qui”, promosso dalla Provincia di Parma alla Sala conferenze del Centro “Santa Maria ai Servi” (piazzale dei Servi, 3): una riflessione a tutto campo (con il prezioso supporto dei numeri del fenomeno) sulla dispersione scolastica e formativa, alla quale hanno partecipato amministratori, dirigenti scolastici, tecnici, esperti. Tra questi anche lo psichiatra Paolo Crepet. . |
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APERTO IN PIEMONTE IL BANDO SULL´APPRENDIMENTO DELLE MATERIE SCIENTIFICHE: LE SCUOLE CON I PROGETTI PIU´ ORIGINALI RICEVERANNO UN PREMIO DI 20 MILA EURO |
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Torino, 29 settembre 2008 - In occasione della “Notte dei Ricercatori”, in programma questa sera, l’assessorato all’Istruzione lancia il bando rivolto alle reti delle istituzioni scolastiche pubbliche e paritarie di ogni ordine e grado del Piemonte per il potenziamento dell’apprendimento delle competenze scientifiche. Saranno ammessi al finanziamento i progetti volti a favorire questo apprendimento negli anni scolastici 2008/2009 e 2009/2010, attraverso l’utilizzo di metodologie didattiche interattive, con particolare riguardo alla didattica di laboratorio. Ad ogni progetto selezionato verrà assegnato un contributo di 20. 000,00 euro. Sarà premiato un solo progetto per provincia ad eccezione della provincia di Torino, destinataria di due progetti. Una circolare dalla Regione ha già provveduto ad informare tempestivamente le scuole dell’iniziativa. I criteri di selezione saranno: Il grado di innovazione didattica e l’originalità della proposta; Il numero di allievi destinatari dei progetti; Il numero di docenti coinvolti; I Partenariati territoriali ( quali i Centri di Ricerca, le Università, i musei scientifici). La domanda di partecipazione al bando redatta sulla scheda scaricabile dal sito della Regione Piemonte alla pagina Istruzione o sul sito dell’Ufficio Scolastico Regionale dovrà infine essere presentata, pena inammissibilità, entro il 25 ottobre 2008, esclusivamente a mezzo posta, alla Regione Piemonte – Settore Istruzione. “Il bando - sottolinea l’assessore all’ istruzione Giovanna Pentenero - nasce dalla necessità di potenziare già fin dai primi anni di formazione degli allievi l’apprendimento delle competenze scientifiche anche nell’accezione di requisiti di cittadinanza attiva. Tali competenze contribuiscono in misura significativa ad una formazione di base completa, in grado di far cogliere le potenzialità di sviluppo del territorio ma anche di rendere i nostri ragazzi più competitivi in contesti altamente sviluppati e tecnologicamente innovativi”. . |
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INAUGURATO AD ASIAGO IL NUOVO LICEO SCIENTIFICO |
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Asiago, 29 settembre 2008 - "Asiago è una terra di eccellenza non solo per le sue montagne e la sua storia, ma anche per la scuola". Con queste parole dell´Assessore Provinciale all´Edilizia Scolastico Nereo Galvanin si è aperta il 25 settembre la cerimonia di inaugurazione della nuova sede del Liceo Scientifico Pertile di Asiago. Un fabbricato che, già da dieci giorni, ospita circa 180 studenti, che possono contare su una scuola moderna, razionale e funzionale. Molti i rappresentanti delle istituzioni. La Provincia di Vicenza, con l´Assessore all´Edilizia Scolastica Nereo Galvanin e l´Assessore all´Istruzione Morena Martini, ma anche con un nutrito gruppo di consiglieri, il Comune di Asiago con il Sindaco Andrea Gios, Assessori e Consiglieri, il dirigente scolastico Alfredo Paiola, affiancato dai tanti professori e collaboratori scolastici che quotidianamente vivono la scuola. E poi il progettista dell´opera, il noto architetto portoghese Goncalo Byrne, affiancato dai tecnici che hanno realizzato l´opera, primo fra tutti l´Ufficio Edilizia Scolastica della Provincia con il dirigente Sandra Brentan e gli architetti Luca Vellar e Cristina Verlato. Ricordati per il loro impegno Manuela Dal Lago e Galdino Zanchetta, rispettivamente Presidente della Provincia e Assessore Provinciale all´Edilizia Scolastica, in carica a Palazzo Nievo al momento della programmazione del nuovo liceo. "L´intervento della Provincia-ha affermato il Sindaco Gios- è segno del rispetto verso una terra che tanto ha dato non solo alla provincia. Noi lo cogliamo e con entusiasmo continuiamo a viverla, a credere nel suo sviluppo, anche e non solo turistico, alla possibilità di vivere bene anche e soprattutto in montagna. " A chiudere la cerimonia l´augurio dell´Assessore Martini agli studenti: "Noi abbiamo fatto la nostra parte, mettendovi a disposizione una struttura confortevole, con laboratori e strumenti per darvi la possibilità di apprendere al meglio. Ora tocca a voiutilizzarla, per imparare, per crescere, per mettere a frutto i vostri talenti. " Il Nuovo Liceo Scientifico - L´opera ammonta complessivamente a 2. 100. 000 euro, finanziati dalla Provincia di Vicenza grazie anche ad un contributo da parte della Fondazione Cassa di Risparmio di Verona Vicenza Belluno e Ancona pari a 400. 000 euro. La progettazione del nuovo edificio è stata affidata mediante una gara di progettazione al Raggruppamento Temporaneo di Professionisti con capogruppo l´architetto portoghese Goncalo Byrne. I lavori sono stati eseguiti dall´Impresa Andreola Costruzioni Generali s. P. A. Di Loria (Tv). Il fabbricato si articola su due piani, con la formazione di 9 aule scolastiche (4 al piano terra e 5 al primo piano), 1 biblioteca, 1 aula disegno oltre alla batteria di servizi igienici e una hall d´ingresso. Le pareti esterne sono state rivestite con lastre di marmo rosso asiago, nella logica dell´utilizzo di materiali locali. La distribuzione esterna dei parcheggi è stata studiata in modo tale da riqualificare l´area antistante. Al piano terra ci sono 4 aule, la biblioteca, bagni per alunni, professori e personale interno. Un corridoio collega lo stabile con la palestra, per permettere un passaggio confortevole e riparato dagli agenti atmosferici. Al piano primo ci sono l´ingresso principale con una bussola, 5 aule scolastiche, l´aula da disegno, una batteria di bagni speculare al piano sottostante e dei vani tecnici che fungono da ripostiglio. L´edifico è illuminato naturalmente dalle ampie vetrate previste in tutte le aule. La copertura è stata realizzata in laterizio e il manto in alluminio naturale. Grazie al ribasso d´asta, è stato possibile eseguire ulteriori opere che la scuola ha ritenuto necessarie alla funzionalità del nuovo fabbricato, tra cui il nuovo marciapiede collocato lungo la strada di accesso, la predisposizione per l´attacco alla rete del teleriscaldamento, il rifacimento degli impianti sportivi esterni. E ad Asiago previsti in futuro molti altri interventi. È in fase di approvazione il progetto esecutivo, cui seguirà in tempi brevi l´appalto, per la nuova sede dell´Istituto Alberghiero di Asiago, che andrà ad insediarsi nell´ex sede del Liceo Scientifico Pertile a "Villa Zecchin". Verranno realizzati una nuova cucina, una sala da pranzo e i locali necessari allo svolgimento dell´attività. Importo dell´opera: 1. 400. 000 euro. È in corso di progettazione l´intervento di rifacimento del manto di copertura della sede dell´Istituto Tecnico Commerciale Pertile di Asiago. Importo pari a 200. 000 euro. È in fase di assegnazione la gara per la progettazione della nuova aula magna del Liceo Scientifico Pertile, che andrà collocata ad est del nuovo fabbricato. Tale edifico avrà una capienza di 300 posti per un costo complessivo pari a 1. 400. 000 euro. . |
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RISULTATI E PROSPETTIVE IN UN CONVEGNO A PERUGIA SU SISTEMA REGIONALE INTEGRATO ISTRUZIONE-FORMAZIONE-LAVORO |
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Perugia, 29 settembre 2008 – “L’orientamento, oltre che un fondamentale diritto della persona, è uno dei principali strumenti di ‘policy’ della Regione per realizzare l’integrazione tra i sistemi dell’istruzione, della formazione e del lavoro. Sull’argomento sarà fondamentale avere un approccio pragmatico, non episodico o frammentario, e far conoscere tutti gli strumenti a disposizione”. Lo ha detto il 24 settembre a Perugia l’assessore regionale all’Istruzione, Formazione e Lavoro Maria Prodi, introducendo i lavori de “Il sistema regionale integrato dei servizi di orientamento: primi risultati e prodotti”, il convegno organizzato dalla Regione Umbria per fare il punto su risultati e prospettive del sistema integrato di orientamento in Umbria, ma anche per conoscere quanto di più innovativo, sotto questo aspetto, si sta muovendo in altre regioni e a livello nazionale, nell’ambito della nuova fase di programmazione 2007-2013 del “Por-fse” (Programma operativo regionale del Fondo sociale europeo). Durante la giornata sono intervenuti dirigenti della Regione Umbria e di altre realtà italiane, esperti del settore e rappresentanti di “Isfol” (Istituto per lo Sviluppo della Formazione Professionale dei Lavoratori) e della Federazione “Cnos-fap” (Centro nazionale opere salesiane-Formazione aggiornamento professionale). “La nostra – ha sottolineato l’assessore regionale - è un’epoca che difficilmente consente ai giovani di salire i gradini della scala sociale. C’è un atteggiamento quasi ‘deterministico’ e inerziale, che causa disorientamento in tanti progetti di vita. Tutto ciò, spesso, è provocato da irrazionali politiche a favore dell’orientamento nelle varie fasi di vita dei cittadini. Nei prossimi anni - ha proseguito - l’orientamento integrato sarà al centro di tante azioni previste dal Por 2007-2013 in materia di istruzione, formazione e lavoro, per realizzare in Umbria alcuni obiettivi specifici, in particolare quelli che riguardano ‘adattabilità’, ‘occupabilità’, ‘capitale umano’ e ‘inclusione sociale’. Compito della Regione, attraverso una adeguata e partecipata ‘governance’, sarà creare le condizioni per rafforzare il ruolo e le competenze dei diversi attori istituzionali che se ne occupano (dalla Scuola all’Università alle Province ai Comuni), dai quali dipende una parte rilevante della qualità di servizi erogati. Aldilà della crescita registrata, sia nella professionalità degli operatori sia negli strumenti a loro disposizione, oggi - ha aggiunto l’assessore Prodi - occorre un nuovo salto di qualità e portare a sintesi i progetti messi in campo in questi ultimi tempi”. Nel corso dei vari interventi è stato ricordato che con il nuovo “Por” saranno più trasparenti e accessibili i servizi di orientamento, soprattutto in funzione delle richieste e dei diversi bisogni dell’utenza. Ma sarà molto importante, è stato aggiunto, mettere a punto regole di accesso alla professione, valorizzare le esperienze create sul campo, promuovere offerte di “formazione in ingresso” che permettano di mantenere i livelli professionali già molto elevati, creare nuovi spazi di dialogo e scambio per tenere aperti canali di comunicazione tra diversi operatori e sistemi. Per troppo tempo, hanno ricordato alcuni relatori, i soggetti istituzionali chiamati a dare servizi di orientamento non hanno avuto standard e codici comuni. Molte erano le differenze in termini di finalità e linguaggi e la mancanza di coordinamento e integrazione delle risorse a livello territoriale ha aggravato ancora di più la situazione. Per far fronte a queste problematiche, è stato detto durante il convegno, molto è stato fatto con il “Por Umbria-fse 2000-2006” e con le ‘Azioni di sistema’ avviate nel 2007 e concluse nel 2008. In particolare, un grande ruolo hanno avuto i cosiddetti “Cantieri per l’Orientamento”, dove i rappresentanti di Scuola, Università, Agenzie formative, Centri per l’impiego provinciali e Servizi comunali di accompagnamento al lavoro hanno potuto lavorare e progettare insieme, confrontandosi e costruendo modelli condivisi. . |
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BANDI PER PERCORSI DI ORIENTAMENTO AL VIA DOPO PRESENTAZIONE PROGETTI AGENZIE FORMATIVE |
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Perugia, 29 settembre 2008 – Bisognerà attendere la presentazione dei progetti da parte delle agenzie di formazione per poter accedere ai percorsi di orientamento lavorativo previsti nell’ambito degli “Aiuti alla formazione: ricerca – cultura-occupazione”. A fornire l’informazione è l’assessorato regionale all’istruzione, formazione, politiche attive del lavoro e pari opportunità della Regione Umbria che nei giorni scorsi ha illustrato agli operatori del settore formativo i bandi per la presentazione di progetti. “Solo in seguito alla valutazione delle proposte progettuali (30 ottobre 2008) – rende noto l’assessorato – i giovani interessati e altri lavoratori potranno richiedere di partecipare ai percorsi di orientamento”. Tutte le notizie relative ai bandi saranno pubblicate sul sito www. Formazionelavoro. Regione. Umbria. It. . |
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"SCUOLA PER GENITORI: CICLO ANNUALE DI CONFERENZE SUL RAPPORTO GENITORI FIGLI" |
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Brescia, 29 settembre 2008 - Si è svolta la conferenza stampa per la presentazione della seconda edizione di "Scuola per genitori: ciclo annuale di conferenze sul rapporto genitori figli". Dato il successo di partecipazione all´iniziativa e l´indiscusso interesse sollevato, sia in città che in Provincia, il prof. Carlo Crepet, direttore scientifico di "Impresa Famiglia"» e Mariateresa Bertazzoli, presidente Associazione "La Diade"», presentano la seconda edizione del ciclo di incontri dedicati ai genitori con esperti psicologi, psichiatri e pedagogisti. Le serate spazieranno dall´autonomia dei giovani, al problema del bullismo, dal rispetto del figlio, all´importanza di educare i figli. L´iniziativa è sostenuta dalla Provincia di Brescia e gode del patrocinio dell´Ufficio scolastico provinciale, del Comune di Brescia, della Circoscrizione Ovest, della Regione Lombardia, della Confartigianato Unione di Brescia, Santellone Resort e Punto Einaudi. Alla conferenza stampa sono intervenuti Alberto Cavalli, presidente della Provincia di Brescia; Giampaolo Mantelli, assessore alla Pubblica Istruzione, formazione ed edilizia scolastica; Mariateresa Bertazzoli, presidente «La Diade»; Giuseppe Colosio, dirigente Ufficio scolastico provinciale; Andrea Arcai, assessore alla Pubblica istruzione del Comune di Brescia, Gianmaria Rizzi, presidente di Confartigianato, e Paolo Crepet, noto psichiatra e sociologo. . |
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SCUOLE: DUE NUOVI PROGETTI PER L´EDUCAZIONE AMBIENTALE OGGI, LUNEDÌ 22 SETTEMBRE, LA PRESENTAZIONE A VILLA GALLIA |
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Como, 29 settembre 2008 -. Due nuovi progetti per il Centro di Riferimento per l’Educazione Ambientale. Sono stati presentati lunedì 22 settembre ai dirigenti scolastici e agli insegnanti comaschi i laboratori di educazione ambientale promossi dal C. R. E. A per l’anno scolastico 2008/2009. Oltre alle iniziative già in essere, quest’anno il programma si rinnova con i due nuovi progetti, “Nautilus” e “Sotto assedio”. “Nautilus”, un laboratorio di comunicazione ambientale realizzato in collaborazione con Ciaocomo Radio, affronterà il tema del turismo sostenibile e responsabile. “Sotto Assedio”, invece, è il titolo del nuovo laboratorio teatrale che farà riflettere i giovani sulla questione dei rifiuti. I corsi sono offerti gratuitamente dalla Provincia di Como agli studenti di tutte le scuole della provincia. Le adesioni ai laboratori potranno essere presentate a partire dal 25 settembre e fino al 22 ottobre. Per ulteriori informazioni sui laboratori e per le modalità di iscrizione consultare il sito del C. R. E. A. Www. Creacomo. It. . |
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LE VILLE VENETE LABORATORIO DI CULTURA E PROMOZIONE DEL TERRITORIO |
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Piazzola sul Brenta (Padova), 29 settembre 2008 - Le Ville Venete diventano per una settimana veri e propri laboratori di cultura, con la volontà di sottolineare anche la loro naturale funzione di valorizzazione del territorio. Lo fanno in occasione della seconda edizione del “Festival della Villa Veneta”, promosso dall’omonimo Istituto regionale con il patrocinio della Regione del Veneto e del Friuli Venezia Giulia. L’iniziativa ha preso avvio il 27 settembre a Villa Contarini Ghirardi di Piazzola sul Brenta, in provincia di Padova, dove la manifestazione è stata ufficialmente inaugurata dalla presidente dell’Istituto Ville Venete Nadia Qualarsa, dal vicepresidente della Giunta regionale Franco Manzato e dal sindaco di Piazzola Renato Marcon. Proprio Manzato ha tra l’altro sottolineato il ruolo delle Ville Venete nel contesto dell’economia regionale dell’ospitalità, annunciando la predisposizione di specifici pacchetti turistici per questi straordinari monumenti della civiltà regionale, accanto ai quali ci saranno anche pacchetti religiosi, enogastronomici e dedicati a Leggende e Misteri”. Il Festival, giunto alla sua seconda edizione, prende le mosse in concomitanza con le giornate europee dei beni culturali e prevede una serie di azioni per avvicinare le giovani generazioni a questo patrimonio unico al mondo. Sono in programma convegni, incontri e visite gratuite rivolti anzitutto alle scuole, ma anche al grande pubblico, agli stessi proprietari di ville e agli esperti del settore storico –artistico. In particolare, Villa Contarini a Piazzola sul Brenta e Villa Pojana a Pojana Maggiore rimarranno aperte al pubblico domenica 28 settembre. Lunedì 29 settembre, ancora a Villa Pojana, insegnanti e studenti avranno la possibilità di partecipare alle visite guidate al cantiere degli affreschi. Sempre Villa Contarini ospiterà poi, il 2 ottobre, il convegno dedicato alle tematiche del credito edilizio e riqualificazione delle Ville Venete, mentre il 3 ottobre sarà la volta del seminario di approfondimento “Nuove frontiere per il turismo culturale”. Il festival si concluderà sabato 4 ottobre con la consegna del tradizionale “Premio Villa Veneta del decennale”; un riconoscimento che premia i progetti di salvaguardia e valorizzazione delle ville venete più significativi. . |
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TI VOGLIO BERE: IL PROGETTO SUL RISPARMIO IDRICO LO SCORSO ANNO SONO STATI COINVOLTI 25 SCUOLE PER UN TOTALE DI CIRCA 15000 TRA STUDENTI E INSEGNANTI. |
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Biella, 29 settembre 2008 - Ti Voglio Bere, o come salvare il pianeta partendo dall’acqua. Alla presentazione in Provincia del progetto promosso dalla Regione Piemonte con la regia del Centro studi ambientali (Csa) di Torino c’erano il presidente della Provincia (e dell’Ato2) Sergio Scaramal, gli assessori all’ambiente Nicola De Ruggiero e Davide Bazzini e il responsabile del Csa Domenico Filippone. «Sempre di più – ha detto Bazzini – consumiamo risorse maggiori di quelle che il pianeta produce. E l’acqua sta diventando ogni giorno più preziosa. La prima fase del progetto avviata nel Biellese ci ha dato risultati positivi e incoraggianti su almeno due fronti: il risparmio ottenuto in ciascuna scuola, che può raggiungere il 30 per cento, e la grande voglia di partecipazione riscontrato sia negli studenti sia negli insegnanti». Sulla partecipazione dei cittadini si è soffermato anche De Ruggiero: «Il compito dell’ente pubblico sul fronte del risparmio idrico è quello di offrire le giuste possibilità e invogliare alla partecipazione. Un buon metodo per riuscirci è anche quello di raccontare i risultati che stiamo ottenendo, per dimostrare che nonostante la situazione del pianeta non sia incoraggiante, qualcosa si può fare». Tvb ha tessuto una rete di scuole superiori piemontesi e ha coinvolto, lo scorso anno scolastico, 25 istituti per un totale di circa 15000 tra studenti e insegnanti. La Provincia di Biella ha colto l’opportunità avviando il progetto in alcune classi del liceo Tecnico ambientale di Città studi, con il coordinamento del Centro di educazione ambientale (Cea). Quest’anno il progetto Tvb è stato inserito dalla Provincia di Biella, con il co-finanziamento di Ato2 Piemonte e quello della Regione, nel Programma Infea di educazione ambientale e, per il biennio scolastico 2008-2010, oltre a proseguire all’Iti di Città Studi, sarà realizzato anche in altri istituti superiori: l’alberghiero di Trivero e Cavaglià, il professionale di Mosso, il Vaglio Rubens e il Ferraris di Biella. La prima rete di scuole Tvb è nata nel 2006 nel Torinese grazie al sostegno dei partner storici dell’iniziativa: la Provincia di Torino, l’Ato3 e la Smat, con il contributo dei comuni di Torino e Collegno. Selezionato nel 2007 dalla campagna nazionale delle “Acli Scommessa Italia” tra le 10 storie simbolo del Paese da raccontare al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, Ti voglio bere quest’anno ha vinto il premio nazionale Pianeta Acqua 2008 promosso dal Forum nazionale per il risparmio e la conservazione della risorsa idrica. La programmazione degli interventi sarà realizzata da una équipe di cui fanno parte la Provincia di Biella, il Centro studi ambientali di Torino, il Cea di Biella, l’Ato2, Cordar e l’associazione Teatro Patatrac, che proporrà un laboratorio teatrale sul tema dell’acqua ai ragazzi delle scuole aderenti. I contenuti del progetto. Ti voglio bere attua nelle scuole che aderiscono azioni concrete per il risparmio idrico e la valorizzazione dell’acqua del rubinetto, con interventi tecnologici, educativi e di comunicazione rivolti agli studenti e alle loro famiglie. La metodologia del progetto è articolata in varie fasi, che prevedono l’installazione di tecnologie di risparmio idrico nei punti acqua degli istituti e di sistemi di trattamento per l’erogazione di acqua del rubinetto, la formazione dei Water manager (studenti e insegnanti che diventano esperti locali e poi educatori a loro volta), la realizzazione del piano di comunicazione per divulgare sul territorio i risultati raggiunti e le buone pratiche adottate. Il tutto è completato dalle azioni di monitoraggio condotte insieme ai Water manager, per verificare il risparmio idrico ottenuto (e il conseguente risparmio economico) e la riduzione dei rifiuti raggiunta scegliendo di bere l’acqua sfusa, contabilizzando anche il relativo risparmio energetico e l’anidride carbonica evitata. I risultati fino a qui ottenuti dal progetto. Nella prima rete di scuole partite sul territorio della Provincia di Torino, nell’anno scolastico 2006/07, si è registrato un risparmio idrico medio per istituto compreso tra il 15% e il 29%. Che tradotto in litri, equivale a una media di 800 litri di acqua risparmiati a persona. Con l’allargamento della rete alle 25 scuole superiori nel 2007/08, le aspettative sono ancora più alte: ci si attende un taglio in bolletta di circa 12 milioni di litri di acqua grazie all’installazione dei rompigetto aerati e dei riduttori di flusso all’interno di laboratori, palestre e bagni delle scuole. Senza contare le ricadute che il progetto ha anche tra le famiglie che decidono di far proprie le buone pratiche veicolate dagli studenti coinvolti. Ti voglio bere porterà nelle scuole biellesi che aderiscono anche i sistemi di trattamento dell’acqua del rubinetto: macchine erogatrici di acqua sfusa refrigerata, che migliorano le caratteristiche organolettiche dell’acqua della rete, togliendole, ad esempio, l’eventuale odore di cloro. . |
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CONFERENZA SULL´OSSERVAZIONE DELLA TERRA |
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Matera, 29 settembre 2008 - Il 30 e 31 ottobre la Regione Basilicata organizza a Matera, in Italia, una conferenza internazionale sulla "Osservazione della Terra e nuove tecnologie per il monitoraggio, la valutazione e la gestione dell´ambiente". Come parte delle European Open Days, gli esperti della rete Nereus (European Regions Using Space Technologies) e di altre istituzioni italiane e europee interessate nell´osservazione e nel monitoraggio ambientale discuteranno sulle esperienze e le migliori pratiche nel campo. Inoltre, l´evento intende promuovere i partenariati per progetti Ue futuri attraverso quattro workshop tematici dedicati al Gmes (Global Monitoring for Environment and Security - Monitoraggio globale per l´ambiente e la sicurezza), Galileo, l´Esa-iap (Promozione dell´applicazione integrata dell´ Agenzia spaziale europea) e la cooperazione territoriale. Durante i workshop tematici, i partecipanti presenteranno ai funzionari e ai potenziali partner le loro idee di progetto per le prossime gare d´appalto. La conferenza è rivolta a regioni, università, centri di ricerca, grandi imprese, piccole e medie imprese (Pmi), agenzie per l´ambiente e rappresentanti delle istituzioni europee e degli Stati membri. Per ulteriori informazioni, visitare: http://opendays. Basilicatanet. It/opendays_en. Htm . |
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NASCE IN REGIONE IL TAVOLO DELLA SALUTE E DELL´AMBIENTE SUL POLO ENERGETICO DELL´ALTO LAZIO |
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Roma, 29 settembre 2008 - E’ stato istituito formalmente il 25 settembre il Tavolo della Salute e dell’Ambiente per il territorio comprensoriale interessato dal Polo energetico dell’Alto Lazio. Promosso e coordinato dalla Regione in base all’accordo del luglio scorso con gli altri enti locali, il Tavolo avrà il compito di definire gli strumenti per la realizzazione di un adeguato monitoraggio tecnico scientifico dell’impatto complessivo del polo energetico sull’ambiente e sulla salute dei cittadini.
Nel corso della riunione, alla quale hanno partecipato oltre ai delegati della presidenza e dell’assessorato regionale alla Sanità, i sindaci del comprensorio in questione e i rappresentanti del Dipartimento Epidemiologico regionale e dell’Arpa, sono state stabilite tre priorità in grado di costruire una vera e propria Campagna di controllo dei microinquinanti:
messa a punto di un adeguato monitoraggio dell’aria;
attivazione di una rete di monitoraggio dell’inquinamento generico;
raccolta dati e proseguimento della sorveglianza sulla salute della popolazione.
I sindaci del comprensorio hanno quindi concordato un incontro nei prossimi giorni, che avrà il compito di stabilire una completa ristrutturazione dell’attuale Osservatorio Ambientale di Civitavecchia, attraverso la definizione del nuovo Statuto e di una struttura più snella ed efficiente che avrà il compito di raccogliere i dati scientifici attuali e futuri sull’intero territorio e poi di inviarle al Tavolo regionale. . |
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ILLUSTRATO IL PROGETTO ´VALLE DEL FIUME PO´ UN WORKSHOP INFORMATIVO È SERVITO PER AVVIARE LA FASE DI CONSULTAZIONE PUBBLICA |
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Piacenza, 29 settembre 2008 - La valorizzazione del Po costituisce, anche in termini di immagine, un traguardo di grande rilievo internazionale, sotto il profilo della tutela e del riequilibrio ambientale, della utilizzazione di un compendio ineguagliabile di risorse economiche e sociali, della difesa e della valorizzazione di un grande patrimonio culturale e paesistico. Per questo motivo, le tredici province rivierasche assieme all´Autorità di bacino, hanno organizzato un workshop di approfondimento territoriale per l´avvio della fase di consultazione pubblica della valutazione ambientale strategica del progetto “Valle del Fiume Po”. L’autorità di bacino del fiume Po, dal 1 settembre 2008, attraverso il deposito della proposta di progetto, del relativo Rapporto ambientale nonché della sintesi non tecnica dello stesso, ha infatti dato avvio alla fase di consultazione (durata 60 giorni, termine 30 ottobre) durante la quale chiunque può prendere visione degli elaborati e presentare, entro la data di scadenza della consultazione, proprie osservazioni, anche fornendo nuovi ulteriori elementi conoscitivi e valutativi. Il 26 settembre , nella sala Consiglio della Provincia di Piacenza, si è parlato del progetto e delle quattro linee d´azione ad esso collegate, ma anche dei passi futuri per cominciare a sfruttare i 180 milioni di euro stanziati dal Cipe. “Allo stato attuale, la Consulta delle Provincie del Po intende sottolineare il punto essenziale di validità della delibera Cipe – ha osservato il Presidente Gianluigi Boiardi -, ovvero la riconduzione esplicite delle responsabilità del progetto in capo all´Autorità di Bacino, costituita dalla Regioni padane col Governo centrale, con la collaborazione degli organismi tecnici operanti nel bacino, come l´Aipo, e con la partecipazione della Consulta stessa”. “La definizione e l´attuazione del Progetto richiedono la realizzazione di una forte unità di comando – ha aggiunto Boiardi – sulla base del riconoscimento comune delle condizioni e dei vincoli da rispettare da parte delle istituzioni e dei portatori di interessi, e sulla condivisione del percorso di formazione e controllo delle decisioni e dello loro esecuzione. Il primo rappresenta la condizione principale di rilancio del Governo unitario del Po, l´altro corrisponde alla necessità di contrastare efficacemente le spinte a frantumare le decisioni in canali paralleli e per accordi separati, tendenti a dividere le regioni padane”. Boiardi ha quindi rilanciato l´attenzione su due importanti temi: “Nelle scorse settimane ho incontrato a Venezia Paolo Costa, presidente dal 2003 della Commissione Europea per il trasporto e il turismo – ha detto -, il quale si è dimostrato particolarmente interessato al nostro progetto. Ancora una volta, mi sono trovato a chiedere una rapida soluzione per l´assegnazione della carica di segretario dell´Autorità di bacino. Il 15 ottobre, invece, a Rovigo, in occasione della visita della governatrice belga Karla Pejis, coordinatrice europea per la navigazione interna sulle reti transeuropee, siamo invitati a presentare il nostro progetto. Questa sarà un´ulteriore occasione per dimostrare come le iniziative regionali e locali non possono prescindere dal ruolo che il Po, assieme agli altri principali fiumi europei, è chiamato a svolgere nello spazio euromediterraneo, con particolare riferimento alle direttive ed ai piani d´azione dell´Unione Europea. E´ a quel livello che si definiscono le poste in gioco”. Francesco Puma, dell´Autorità di bacino, ha quindi illustrato le quattro linee di azione del progetto “Valle del fiume Po”. La prima riguarda il riassetto idrogeologico, l´aumento della capacità di laminazione nella fasce fluviali e la ricostruzione morfologica dell´alveo di piena; la seconda interessa la conservazione dell´integrità ecologica della fascia fluviale e della risorsa idrica del fiume Po; la terza si muove attraverso il sistema della fruizione e dell´offerta culturale e turistica; infine, la quarta, riguarda il sistema della governance e delle reti immateriali per la conoscenza, formazione e partecipazione. . |
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AMBIENTE: ON LINE PROGETTO ANSER PER AVIFAUNA SELVATICA |
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Trieste, 26 settembre 2008 - E´ on line, all´indirizzo www. Anserproject. It, il sito web del progetto Anser (realizzato nel contesto dell´Interreg Iii A Transfrontaliero Adriatico), inerente la valutazione del ruolo ecologico delle zone umide per la sosta e lo svernamento degli uccelli acquatici nell´Adriatico settentrionale e la produzione di linee guida per la conservazione e la gestione del patrimonio naturale marino costiero. La Regione Friuli Venezia Giulia ha avviato nel 2005, in qualità di lead partner, il progetto Anser, realizzato in partenariato con le Università di Udine e Trieste, la Regione Emilia-romagna, l´Ente pubblico per la gestione delle aree protette nella Contea di Spalato e Dalmazia (Croazia) ed il Museo di Scienze Naturali di Tirana (Albania). L´esigenza di mettere in atto tale progetto deriva dalla considerazione dell´eccezionale importanza dell´area adriatica per la nidificazione, la sosta e lo svernamento di molte specie di uccelli, della contestuale fragilità delle zone umide costiere, tradottasi spesso in degrado degli habitat, e dell´odierna necessità di conciliare le esigenze di conservazione con il diritto, per gli abitanti delle aree interessate dalla presenza di zone umide, al raggiungimento di livelli economici e occupazionali analoghi a quelli di altri territori. Il progetto trova quindi ulteriore motivazione nella necessità per le amministrazioni competenti di dare piena attuazione agli strumenti legislativi di riferimento per la protezione della natura nei Paesi Ue come le direttive "Uccelli" ed "Habitat", che hanno permesso di individuare le aree particolarmente meritevoli di conservazione in previsione di un loro piano di gestione e sviluppo. Tra le diverse azioni previste, la realizzazione di censimenti dell´avifauna acquatica, azioni di cattura e marcatura di uccelli acquatici, l´elaborazione di un Sistema informativo territoriale per la gestione dei dati e la realizzazione di attività divulgative e stesura di linee guida. La ricaduta di queste attività, in termini di risultati attesi, si tradurrà anche nel potenziamento della rete di monitoraggio ornitologico attualmente esistente, oltre che nell´individuazione di forme di gestione sostenibili comuni a tutta l´area di progetto, che va dalla laguna di Grado e Marano alle coste albanesi. . |
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TUTELA FAUNA E FLORA INSTALLATO DALL´ENEL UN PALO ALTO 16 METRI PER SALVARE IL NIDO DELLE CICOGNE BIANCHE A GASSINO |
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Torino 24 Settembre 2008 - Prosegue la collaborazione tra Provincia di Torino, Comune di Gassino Torinese, Enel e Lipu per la salvaguardia dell´unico sito di riproduzione della Cicogna Bianca esistente nel Chivassese, lungo la Strada Regionale 590. L´abete rosso sulla cui sommità una coppia di cicogne ha nidificato a partire dal 2006 (con quattro nascite quest´anno) è seccato da tempo ed è stato affiancato da un palo, posto nelle immediate vicinanze e messo a disposizione dall´Enel. Sul palo è stata collocata una piattaforma in legno, fornita dalla Lipu e guarnita di ramaglie: su di essa la coppia di cicogne potrà ricostruire (si spera) il proprio nido. L´installazione del palo è avvenuta il 24 settembre nella proprietà della Falegnameria Gilardi, la quale ha manifestato grande sensibilità per il progetto "Salviamoli insieme" della Provincia. In accordo con il Comune di Gassino e la Lipu, il nuovo palo, alto 16 metri, è stato collocato nelle vicinanze del vecchio nido, in un luogo più lontano dalla strada, per favorire l´esecuzione dei lavori in assoluta sicurezza. Nei mesi scorsi il proprietario della pianta su cui, dal 2006, aveva nidificato la coppia di Cicogne Bianche, aveva interpellato il Servizio Tutela Fauna e Flora della Provincia, segnalando la precaria stabilità dell´abete, la cui caduta avrebbe, tra l´altro, ostruito completamente la carreggiata della Regionale 590, con gli immaginabili pericoli per l´incolumità dei volatili e per la sicurezza della circolazione. La provvisoria messa in sicurezza dell´albero e del nido ha coinvolto soggetti pubblici e privati. Il Comune di Gassino ha subito mostrato interesse a fare in modo che la nidificazione delle cicogne permanesse nel proprio territorio. L´enel ha dimostrato notevole sensibilità, curando la posa in opera di tre alti pali di acciaio cementati nel terreno e legati alla pianta; il tutto a spese del Comune di Gassino e della Provincia. La posa in opera del nuovo palo permette il taglio della pianta secca e pericolante. Grazie alla collaborazione tra Enel e Lipu, analoghe operazioni per la salvaguardia delle Cicogne sono state realizzate in altre zone di Italia: nel Parco del Ticino, nell´Oasi Orti Bottagone in Toscana, nel Parco del Cilento in Campania e nei pressi del fiume Ofanto a Cerignola in Puglia. La Cicogna Bianca vive in zone con clima mediterraneo e continentale alle medie latitudini: è ampiamente presente nell´Europa centrale e orientale, nel sud e nell´est del Portogallo, in Spagna e nell´Africa nord occidentale. Preferisce gli spazi aperti come le savane (dove ci sono pochi alberi, da cui si domina il paesaggio) e le steppe, le zone umide e allagate come le risaie e i campi irrigati, i prati e i pascoli, i campi arati, dove trova facilmente cibo in abbondanza. La Cicogna è una specie migratrice: i luoghi di nidificazione si trovano tra il 30° e 60° di latitudine in Europa, l´Asia Minore e Nord Africa, mentre nei mesi invernali predilige l´Africa. Al di fuori del periodo riproduttivo la Cicogna Bianca è una specie estremamente gregaria: quando migra verso i "quartieri" invernali ed anche nei territori africani forma grandi stormi. Durante il periodo riproduttivo le Cicogne formano coppie solitarie. Sono estremamente territoriali, ossia difendono il proprio nido e il territorio circostante dagli intrusi. Il maschio resta per ore sul nido mettendosi anche in mostra battendo il becco, e facendo una danza particolare e si allontana solo per cercare cibo nelle vicinanze. Il materiale usato per la costruzione del nido è costituito principalmente da rami, bastoncini, terra, concime ed è foderato con ramoscelli ed erba; il tutto viene raccolto nelle vicinanze del nido, in un raggio di circa 500 metri. Il nido generalmente ha un´altezza di 1-2 m e un diametro di 80-150 centimetri. Le uova sono di colore bianco, misurano 73x52 mm e pesano 111g. La dimensione della covata, ossia il numero di uova deposte, varia da 1 a 7 uova; in media è di 4. L´incubazione delle uova inizia con il primo o secondo uovo deposto e questo provoca una schiusa asincrona dei pulcini, che schiudono in giorni diversi e quindi hanno dimensioni differenti tra loro. La cova dura in media 33-34 giorni ed entrambi i membri della coppia covano le uova. Circa 40-50 giorni dopo la schiusa i pulcini iniziano a battere le ali per imparare a volare. Dopo due mesi di vita sono in grado di abbandonare il nido, ma poi vi fanno ritorno perché vengono ancora nutriti dai genitori per alcune settimane, fino al completo raggiungimento dell´indipendenza alimentare. Il Progetto "Salviamoli Insieme" La fauna selvatica è un bene prezioso della collettività ed è tutelata dalla legge. Chi trova un animale selvatico in difficoltà deve accertarsi che non sia un giovane uccello al suo primo volo o un cucciolo sorvegliato a distanza dalla madre, situazioni che in natura sono del tutto normali. Se si appura con certezza che l´animale è ferito o in pericolo non bisogna stressarlo, inseguendolo o facendo eccessivo rumore. Occorre avvicinarlo con calma e lentamente; una volta catturato, va riposto in un contenitore adeguatamente areato e non bisogna disturbarlo ulteriormente e non manipolarlo più dello stretto necessario. Dove consegnare gli animali feriti - Provincia di Torino-servizio Tutela Fauna e Flora, via Valeggio, 5, Torino, telefono 011-8613987, cellulare 349-4163347; dal lunedì al giovedì dalle 9 alle 14,30, il venerdì dalle 9 alle 13 - Clinica Veterinaria Anubi, strada Genova 299/a, Moncalieri, telefono 011-6813033; tutti i giorni compresi i festivi - Arci Gassino "Green Heron", strada Ressia 34, Gassino, telefono 011-9818430; tutti i giorni previo contatto telefonico - Ospedale Veterinario della Facoltà di Medicina Veterinaria, via Leonardo da Vinci 44, Grugliasco, telefono accettazione 011-6709157-8, dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 14. . |
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PETROLIO,WWF:ENI OPERAZIONE TRASPARENZA ATTIVITA’ VAL D´AGRI |
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Potenza, 29 settembre 2008 - Il Wwf richiede ai dirigenti dell’Eni di avviare “‘un’operazione trasparenza’ sulle attività in Val d’Agri dove, com’è noto, la compagnia estrae idrocarburi oramai da più di 10 anni. Sono ancora molti i dubbi che aleggiano sulla modalità di gestione delle attività e che riguardano svariati aspetti: la quantità di greggio estratto, le modalità e i risultati dei monitoraggi ambientali, il destino dei fanghi di lavorazione, le attività presenti e future previste all’interno del parco nazionale della Val d’Agri dove oggi già insistono ben 15 pozzi di estrazione sui 58 complessivi previsti dal Piano di sviluppo Val d’Agri e svariati chilometri di oleodotti”. Lo ha reso noto, in un comunicato, la sezione regionale del Wwf Basilicata. Inoltre, il Wwf chiede ai dirigenti dell’Eni di “confrontarsi pubblicamente con rappresentanti delle istituzioni e della società civile in un dibattito aperto per fornire tutte le risposte alle questioni sollevate e rendere finalmente trasparente le modalità dell’operato della società in Basilicata”. Tra le altre informazioni il Wwf chiede anche all’Eni di “rendere pubblici i risultati del progetto Eni-agri- Biodiversity, realizzato insieme a Shell Italia, l´Università della Basilicata, Ffi (Fauna & Flora International) e Iucn (The World Conservation Union) con i dati sul monitoraggio della biodiversità in Val d’Agri e le misure di compensazione individuate in relazione agli impatti delle attività petrolifere”. “‘Un’operazione trasparenza’ questa che probabilmente farebbe bene a tutti: non solo all’Eni ma anche a chi vede e usa la presenza Eni per crearsi un potente alibi per nascondere un´ inazione che dura da troppo tempo”. . |
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AMBIENTE: "COMPATIBILE" PROGETTO RACCOLTA FANGHI LAGUNA |
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Trieste, 29 settembre 2008 - La Giunta regionale, su proposta dell´assessore all´Ambiente Vanni Lenna, ha giudicato il 25 settembre "compatibile con l´ambiente" il progetto per lo stoccaggio definitivo dei fanghi di dragaggio della laguna di Grado e Marano. Il progetto, che è stato elaborato dal commissario delegato per la laguna, prevede di stoccare i fanghi non pericolosi in vasche di raccolta in località Planais, in Comune di San Giorgio di Nogaro. Nel giudicare compatibile il progetto, la Giunta ha indicato una serie di prescrizioni che dovranno essere seguite, con lo scopo di limitare al massimo l´impatto ambientale. Si prevede fra l´altro di predisporre piani di monitoraggio per la tutela del sottosuolo, di controllo sull´efficienza e integrità delle impermeabilizzazioni e, infine, di ripristino ambientale del sito al termine delle operazioni del conferimento dei fanghi. Il commissario dovrà preparare ogni anno una relazione sulle caratteristiche chimico-fisiche dei fanghi. . |
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PROTEZIONE CIVILE TELECOMUNICAZIONE IN CASO DI EMERGENZA NUOVE FREQUENZE RADIO ALLA PROTEZIONE CIVILE PIEMONTESE |
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Torino, 29 settembre 2008 - Un nuovo tassello che potenzia il sistema delle telecomunicazioni della Protezione civile piemontese: si tratta del protocollo di intesa che assegna le frequenze radio da utilizzare in caso di emergenza, firmato il 26 settembre a Roma dall’assessore regionale alla Protezione civile, Luigi Sergio Ricca, e dai rappresentanti del Dipartimento della Protezione civile e del Ministero dello Sviluppo economico. Il sistema, che assegna frequenze radio riservate, progettato secondo quanto previsto dalle linee guida nazionali e destinato a diventare nel tempo parte della rete nazionale, garantirà un ulteriore canale privilegiato ed affidabile di comunicazione fra gli enti che hanno la responsabilità dell’emergenza e per il coordinamento del sistema del volontariato. “E’ la nuova tappa di un percorso che vede la continua crescita della Protezione civile regionale - ha commentato l’assessore Ricca - La disponibilità delle radiofrequenze mette le Province, i volontari e l’Aib in condizioni ottimali per sostenere il coordinamento anche con le Regioni limitrofe che hanno attivato il progetto, che a breve sarà esteso a tutta l’Italia”. L’assessore ha anche evidenziato “il contributo di unificazione dell’Italia che il progetto rappresenta in campo di Protezione civile rispetto alle emergenze, che sposta sempre più in alto la qualità della risposta al pronto intervento. La qualità della struttura della nostra Protezione civile ha portato il Piemonte ad essere una fra le prime Regioni a sottoscrivere la convenzione”. La Regione Piemonte completerà in dodici mesi l’intera architettura che prevede i collegamenti delle dorsali di interconnessione delle sottoreti provinciali destinate esclusivamente alle comunicazioni di emergenza di Protezione civile, garantendo l’efficienza, l’affidabilità, la dinamicità e la compatibilità di trasmissione fra le Province e tutti gli enti che aderenti al progetto. . |
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AVVIATA LA REALIZZAZIONE DI UNO SBARRAMENTO ANTI INTRUSIONE SALINA SUL FIUME BRENTA |
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Venezia, 29 settembre 2008 - E’ finalizzato alla realizzazione di uno sbarramento contro l’intrusione salina lungo i l fiume Brenta lo schema di protocollo, che la Giunta regionale, su proposta dell’Assessore all’Ambiente Giancarlo Conta di concerto con l’Assessore alle politiche della Mobilità, Renato Chisso, ha approvato e che sarà sottoscritto d’intesa con il Magistrato alle Acque, il Comune di Chioggia e il Consorzio di Bonifica Adige Bacchiglione. Il problema della risalita dell’acqua marina, che si verifica soprattutto nei mesi estivi, con la ridotta portata del fiume Brenta, presenta notevoli ripercussioni sia ambientali, sia pratiche. Infatti, oltre a modificare l’ecosistema fluviale e a determinare l’aumento della salinità nei terreni circostanti con relativa perdita della loro fertilità, l’acqua presenta una salinità troppo elevata per poter essere utilizzata a fini irrigui, dato che brucerebbe i raccolti. L’intervento prevede la realizzazione, tra la foce del fiume Brenta e l’esistente ponte della Romea, di uno sbarramento, che, in condizioni di magra, impedirà mediante paratoie la risalita dal mare delle acque salate, paratoie, che in condizioni di piena, saranno aperte in modo da consentire il regolare deflusso delle acque. “ Si tratta di un’opera - spiega l’Assessore Conta - con la quale non solo daremo una risposta alle necessità dei cittadini, ma con la quale diamo la dimostrazione di come le pubbliche amministrazioni possano collaborare e coordinarsi per risolvere i problemi in maniera intelligente e ottimizzando l’uso delle risorse finanziarie disponibili”. “Questa iniziativa – ricorda l’Assessore Chisso – si tradurrà, di fatto, anche nella realizzazione di un nuovo ponte che collegherà direttamente Chioggia con Isola Verde, evitando di dover transitare lungo la Romea, con benefici sostanziali per la mobilità e l’economia locale”. “La risalita del cuneo salino - continua l’Assessore Conta - è un serio problema, sia per l’ambiente, sia per l’agricoltura, che la Regione non può non affrontare facendo ogni sforzo possibile per far sì che i nostri fiumi siano nelle migliori condizioni possibili. In questa logica - conclude l’Assessore Conta - è molto importante cercare di ridurre i prelievi dai fiumi, in modo da aumentare le portate fluenti, ma non sempre basta, motivo per cui si rende necessario intervenire anche con opere come queste, che impediscono all’acqua marina di risalire il fiume. ” Il costo complessivo dell’intervento è di 25 milioni di euro, di cui 15 mln finanziati dal Ministero delle Politiche Agricole, 3 mln di € a carico della Regione, 3 mln di € del Magistrato alle Acque e 4 mln di € a carico del Comune di Chioggia. . |
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PLASTICA, DAL 1° GENNAIO 2009 IL CONTRIBUTO AMBIENTALE CONAI PASSA DA 72,30 EURO/TON A 105,00 EURO/TON |
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Milano, 29 settembre 2008 - Il Consiglio di amministrazione Conai, su proposta di Corepla - il Consorzio Nazionale per la Raccolta, il Riciclaggio e il Recupero dei Rifiuti di Imballaggi in Plastica - ha deliberato la variazione del Contributo Ambientale sugli imballaggi in plastica a partire dal 1° gennaio 2009. A decorrere da tale data il Contributo passerà dagli attuali 72,30 Euro/ton a 105,00 Euro/ton. Tale decisione si è resa necessaria per poter garantire l’equilibrio economico della filiera consortile, assecondando lo sforzo compiuto dai Comuni, specie del Sud, tenuto conto del rilevante aumento della raccolta. Questo, infatti, si è rivelato di gran lunga superiore rispetto alle attese: +20% rispetto al 2007 e + 8% rispetto al programma specifico di prevenzione del 2008. Il disavanzo di gestione previsto per il prossimo triennio, dovuto essenzialmente al rilevante esborso relativo alla raccolta differenziata degli imballaggi in plastica, con tassi di crescita accelerati, ha reso inevitabile la revisione del valore unitario del contributo ambientale. Alla luce di una previsione di crescita continua, anche per i prossimi anni, dei volumi di raccolta e per non incidere in maniera eccessiva sui settori di utilizzo degli imballaggi e della distribuzione, con possibili ripercussioni inflazionistiche, il Consiglio Conai ha altresì deciso di dilazionare nel tempo un ulteriore aumento del contributo, deliberando sin da ora, stante la situazione prevista, un suo successivo assestamento a quota 115,00 Euro/ton, a partire dal 1° gennaio 2011. Nel corso degli ultimi mesi Corepla ha avviato molteplici iniziative per contenere i costi di esercizio e coprire il deficit di bilancio con i ricavi di vendita del materiale. Tali iniziative non hanno potuto, tuttavia, contenere il disavanzo. Nel 2007, Corepla ha raccolto 444. 000 tonnellate di rifiuti da imballaggio in plastica del circuito domestico, con un incremento del 13% rispetto 2006. Ben 40 sono i centri di selezione che fanno capo al Consorzio, mentre sono quasi settemila i comuni convenzionati, per un totale di 54 milioni di cittadini italiani che abitualmente hanno come gesto quotidiano la separazione domestica degli imballaggi in plastica. . |
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RIFIUTI TOSSICI A CROTONE, LA REGIONE COSTITUISCE UNA TASK FORCE |
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Reggio Calabria, 29 settembre 2008 - In merito alle gravissime notizie sull’uso di materiali tossici provenienti dall’ex area Pertusola di Crotone, il presidente Agazio Loiero e l’assessore alla Sanità Vincenzo Spaziante hanno immediatamente costituito una task force con il compito di attivare tutte le azioni necessarie rispetto all’emergenza crotonese. È questo il risultato di una fitta rete di telefonate. Intercorse nelle primissime ore della mattinata, tra Loiero, Spaziante e il sottosegretario alla Salute Ferruccio Fazio che hanno concordato un’azione comune per fronteggiare nella maniera più appropriata questa emergenza. La task force sarà composta da esperti degli assessorati calabresi della Sanità e dell’Ambiente, dei ministeri della Salute e dell’Ambiente, dell’Istituto superiore della Sanità e degli enti locali interessati. Alla task force sono stati affidati i compiti di impostare e avviare un’indagine epidemiologica sulla popolazione interessata, a cominciare dai bambini; di individuare le misure urgenti per ridurre qualsiasi rischio per la popolazione; di mettere in atto iniziative immediate per la messa in sicurezza dei materiali inquinati; di ricercare le misure più appropriate per ridurre eventuali danni subiti dalle popolazioni esposte; informare dettagliatamente, con un’apposita iniziativa, la popolazione; di raccogliere e inventariare tutta la documentazione esistete; di fornire, infine, qualsiasi supporto di collaborazione e assistenza alla magistratura. . |
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IN VENETO NUOVI LIMITI PER LA CONCENTRAZIONE DI SOSTANZE DANNOSE ALLA SALUTE |
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Venezia, 29 settembre 2008 - Approvati dalla Giunta regionale i nuovi criteri per la determinazione dei limiti di contaminazione ammissibili sui suoli e nelle acque sotterranee relativamente alle sostanze e agli elementi dannosi alla salute oltre i quali scatta l’obbligo di intervenire con le procedure di legge per il risanamento dei siti. Si tratta di un provvedimento con il quale la Giunta ha inteso modificare quanto previsto dalla normativa nazionale (D. Lgs. 3/4/2006 n. 152), determinando una tabella per i limiti di concentrazione più rispondente alla natura del territorio veneto e in particolare a quello di tutta la fascia interessata dalla posa del gasdotto Porto Viro – Cavarzere. Nella bassa pianura veneta, infatti, si è più volte riscontrata la presenza di elementi quali l’arsenico (As), il Vanadio (V) lo stagno (Sn) e altri, quali solfati e cloruri, in concentrazioni più elevate rispetto ai limiti fissati dalle tabelle di legge, rilevandosi, di fatto, un fenomeno di inquinamento diffuso non determinato dalla volontà e dall’azione dell’uomo, ma da situazioni correlate esclusivamente alla natura del luogo. Tuttavia, anche in questi casi, quando viene accertato il superamento dei valori tabellari, la legge impone l’attivazione delle procedure di bonifica ambientale a carico dei proprietari dei terreni, obbligati ad eseguire interventi di risanamento dei suoli o delle acque in un contesto ambientale caratterizzato dalla presenza naturale degli elementi per i quali si è riscontrato il superamento tabellare. “Determinare i valori di fondo naturale per la zona indicata nel provvedimento – precisa l’assessore all’Ambiente, Giancarlo Conta -, valori che potranno essere adottati anche in altre del veneto con caratteristiche analoghe, comporta per tutti coloro che eseguono attività di movimentazione terra, scavi e quant’altro lungo gli argini e i canali, quindi Consorzi di Bonifica, Geni Civili, Magistrato Alle Acque, agricoltori ecc. Avere dei riferimenti certi dei limiti di concentrazione delle sostanze contaminati. Limiti – ribadisce Conta - che saranno conseguentemente diversi rispetto a quelli stabiliti dalla legge proprio per la ragione che la natura con la sua azione e non l’uomo ne ha voluto la presenza”. . |
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