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Notiziario Marketpress di Mercoledì 18 Febbraio 2009
Politica
QUALI SARANNO I PROSSIMI SCENARI DELL´ECONOMIA EUROPEA?  
 
Bruxelles, 18 febbraio 2009 - L´11 e il 12 febbraio i deputati della commissione parlamentare Econ (Problemi economici e monetari) si sono incontrati con i loro omologhi nazionali, per discutere sul futuro dell´economia europea e sulle azioni da intraprendere per proteggere l´impiego e la crescita in Europa. "Siamo di fronte ad una crisi globale. La nostra risposta deve essere rapida, efficace e mirata, ma al tempo stesso, coordinata e concertata", ha dichiarato, in apertura della riunione, la presidente dell´Econ, Pervenche Bères (Pse). Oltre ai deputati europei e nazionali, hanno partecipato a questi due giorni di dibattito i rappresentanti della Commissione europea, della Presidenza ceca dell´Ue e della Bce (Banca Centrale Europea). Quali saranno le nuove strategie da adottare per uscire dalla crisi? Che ruolo avrà la Bce nel rilanciare l´economia europea? Coordinazione e non protezionismo L´economia europea è in profonda recessione. Il commissario europeo per gli affari economici e monetari, Joaquín Almunia, non ha nascosto la sua preoccupazione per la gravità della situazione: "Siamo determinati a proteggere la nostra economia e i posti di lavoro, ma sarebbe assurdo parlare di protezionismo. Questa non è certamente la soluzione migliore". "Il protezionismo conduce dritto all´inferno", ha affermato il Ministro delle Finanze della Repubblica Ceca, Miroslav Kalousek, in linea con le idee del commissario Almunia, che ha continuato dicendo che "nessun Paese può pensare di vivere isolato, senza aver bisogno degli altri. I populisti sono sedotti da questa idea ma noi non possiamo permetterci di scegliere la facilità". Un nuovo sistema di vigilanza finanziaria - Pervenche Berès (Pse), vice-presidente della riunione, ha sottolineato l´importanza di migliorare la vigilanza finanziaria all´interno dell´Unione europea, proponendo un sistema ispirato al modello europeo delle banche centrali che permetterebbe la necessaria sinergia tra le competenze nazionali e l´integrazione europea dei sistemi di sanzione. Lorenzo Bini Smaghi, membro del comitato esecutivo della Bce, ha affermato che questo ruolo di vigilanza dovrebbe essere attribuito alla Bce: "Il coordinamento in Europa sarebbe credibile solo se fondato su un´istituzione capace di offrire e garantire la riservatezza, l´indipendenza e l´efficienza del processo decisionale (…) Quest´istituzione esiste, è la Bce e per la zona euro l´Eurosistema". La supervisione della Bce avrebbe inoltre il vantaggio di non comportare nessuna modifica del Trattato, che sarebbe invece necessaria nel caso della creazione di un nuovo organo". Per garantire una maggiore coerenza a livello degli Stati membri economicamente divergenti, la deputata Pervenche Berès ha proposto inoltre di istituire un Fondo monetario della zona euro, "un sistema efficiente e proattivo per la sorveglianza multilaterale", che dovrebbe incoraggiare gli Stati membri a non superare il debito pubblico di oltre il 60 per cento del loro Pil. .  
   
   
UE: PUNTARE SUI GIOVANI  
 
Bruxelles, 18 febbraio 2009 - Il deterioramento del clima economico dovrebbe avere un impatto considerevole, in termini di disoccupazione e di istruzione, sulle condizioni di vita dei giovani, rendendoli più esposti al rischio di esclusione e meno capaci di migliorare il loro futuro. Per affrontare queste sfide, il Consiglio "Gioventù" ha adottato, nella sessione del 16 febbraio, alcuni messaggi chiave sul Patto europeo per la gioventù. Varato nel 2005, il patto si concentra sull´occupazione, l´istruzione e l´integrazione dei giovani nonché sulla conciliazione tra attività professionale e vita familiare. Le proposte saranno presentate a marzo in occasione del Consiglio europeo di primavera nel quadro della relazione sull´attuazione della strategia di Lisbona. Il Consiglio raccomanda di attuare meglio il Patto per la gioventù, per consentire una più agevole transizione dall´istruzione alla vita lavorativa e combattere l´inattività e la disoccupazione, e di prestare maggiore attenzione al ruolo importante svolto dai giovani a favore della creatività e dell´innovazione come pure dell´imprenditorialità. Dovrebbe essere riservata la massima priorità ai giovani con minori opportunità e a quelli che vivono in condizioni di povertà. Per la crescita e lo sviluppo sostenibili e per la coesione sociale nell´Unione europea, è essenziale garantire ai giovani la possibilità di far valere appieno i loro diritti e creare condizioni favorevoli affinché sviluppino le loro competenze, realizzino il loro potenziale, svolgano un´attività lavorativa e siano membri attivi della società. .  
   
   
"CONDIZIONI INTOLLERABILI" NEI CENTRI DI DETENZIONE PER RIFUGIATI IN EUROPA, SECONDO GLI EURODEPUTATI  
 
Bruxelles, 18 febbraio 2009 - Martine Roure chiede che l´Europa si assuma una "responsabilità collettiva" dinanzi alle richieste di asilo I deputati europei della commissione parlamentare Libe (Libertà civili, giustizia e affari interni) da più di tre anni stanno visitando i centri di accoglienza per i rifugiati in Europa. Mancanza d´igiene, degrado, insufficienza di cure mediche: ecco il quadro della situazione in almeno 26 centri di accoglienza di 11 Stati membri. Sulla base del rapporto della commissione Libe, il Parlamento europeo ha adottato il 5 febbraio scorso, una risoluzione sulle condizioni di accoglienza dei richiedenti asilo e dei rifugiati. "Abbiamo costatato uno stato di degrado e una mancanza d´igiene evidenti", ha dichiarato la relatrice Martine Roure (Pse). "Chiediamo che le procedure d´asilo siano più chiare, giuste, effettive e proporzionate". Condizioni intollerabili - I centri di accoglienza per rifugiati e stranieri richiedenti asilo sono strutture che dovrebbero ospitare e fornire un primo soccorso allo straniero che entra in un territorio nazionale. Due direttive europee, la direttiva "Accoglienza" e la direttiva "Procedure", impongono agli Stati membri tutta una serie di obblighi volti a tutelare i diritti di queste persone. In base alle norme europee, gli Stati membri hanno l´obbligo di fornire, oltre ad un´adeguata assistenza medica, una consulenza giuridica appropriata e un servizio d´interpretazione pubblico e gratuito. Molto spesso però gli stranieri che entrano nel territorio nazionale sono accolti in condizioni, che i deputati della commissione Libe hanno definito "intollerabili": mancanza d´igiene, sovraffollamento, promiscuità e strutture non sufficientemente attrezzate per fornire un primo soccorso e sostegno psicologico. Le cure specialistiche, per esempio, per le donne incinte o vittime di torture, sono completamenti inesistenti. Gli Stati membri stanno facendo sempre più ricorso alla detenzione piuttosto che a un sistema di accoglienza vero e proprio. Troppi centri si trovano ormai in strutture penitenziarie. I deputati europei deplorano quindi che le direttive vigenti in materia siano poco o male applicate da parte di alcuni Stati membri e chiedono che la Carta dei diritti fondamentali dell´Ue sia rispettata e applicata sempre, anche nei casi d´immigrati irregolari. La relazione della deputata socialista invita inoltre gli Stati membri ad effettuare dei controlli periodici dei centri di accoglienza già esistenti per verificare le condizioni in cui sono trattenute le persone. Partendo dal principio che i centri di accoglienza non sono dei centri di detenzione, la relazione invita inoltre a migliorarne le condizioni di vita "sociale", autorizzando, per l´esempio, l´accesso al telefono, a Internet, alla televisione e alla radio. In Europa ci sono degli Stati membri che, per ragioni geografiche, sono più esposti a flussi migratori importanti. L´unione europea, in questi casi, deve fare prova di solidarietà: "Abbiamo una responsabilità comune e non possiamo lasciare gli Stati membri con frontiere esterne, soli di fronte al problema dell´immigrazione", ha dichiarato la relatrice Martine Roure. A tale proposito, la relazione chiede alla Commissione di riflettere a uno strumento europeo di solidarietà con lo scopo di alleggerire l´onere degli Stati membri che accolgono un numero elevato di rifugiati. Tale strumento dovrebbe rispettare e allo stesso tempo proteggere i diritti dei richiedenti asilo. Le delegazioni della commissione Libe hanno visitato, tra il 2005 e il 2008, alcuni centri di permanenza temporanea in Italia (Lampedusa), Spagna (Ceuta e Melilla e Isole Canarie), Francia (Parigi), Malta, Grecia, Belgio, Regno Unito, Paesi Bassi, Polonia, Danimarca e Cipro. .  
   
   
ACCORDO GOVERNO - REGIONI PER INTERVENTI DI SOSTEGNO AL REDDITO E ALLE COMPETENZE  
 
Roma, 18 febbraio 2009 - ´´Sono orgoglioso di comunicare, dopo un mese di confronto serrato tra il Governo le Regioni, un accordo grande valore che ruota intorno a tre temi: gli ammortizzatori sociali in deroga, l´attivazione dei Fas e l´esclusione dal patto di stabilità interno degli investimenti connessi ai fondi comunitari”. Con queste parole il Presidente del Consilgio, Silvio Berlusconi, ha aperto la conferenza stampa che si è tenuta il 13 febbraio scorso a palazzo Chigi, dedicata in particolare l’accordo raggiunto tra Governo e Regioni in materia di sostegno al reddito e di politica attiva del lavoro nel biennio 2009-2010. Con la partecipazione di Ministri dei Rapporti con le Regioni, Raffalele Fitto, dell’Economia, Giulio Tremonti, e del Welfare, Maurizio Sacconi, l’incontro con i media è stato promosso per illustrare un accordo innovativo, pensato per creare le condizioni più adatte ad affrontare l’attuale periodo di crisi economica, i cui confini e tempi di soluzione non sono ancora individuabili. Nel mettere in evidenza il senso di responsabilità e di collaborazione tra il Governo e le Regioni, a cui è stato riconosciuto l’impegno e la serietà profusi nel raggiungimento dell´intesa, il Presidente del Consiglio ha presentato il senso di tale Accordo, illustrato in seguito dal Ministro Fitto, con i contributi dei ministri Tremonti e Sacconi. "Si tratta di un accordo complessivo di 8 miliardi - ha spiegato il Ministro Fitto - dei quali 2,65 miliardi dal Fondo Sociale Europeo regionale e 5,35 miliardi a carico dello Stato, definita attraverso tre voci: le risorse messe a disposizione dal ministero del Welfare dalla legge finanziaria 2009 e dal Dl anticrisi (1,4 miliardi) e 3,95 miliardi dalla quota nazionale del Fas nel rispetto del meccanismo 85-15% nella ripartizione delle risorse Sud-nord". Firmato dal ministro Raffaele Fitto e dal presidente della Conferenza delle Regioni, Raffaele Errani, il documento dovrà ora essere firmato in modo ufficiale nella prossima diunione della Conferenza Stato-regioni e infine inviato a Bruxelles per il vaglio da parte della Commissione Europea. Questi sono infatti i passaggi ancora previsti per il varo definitivo de documento. Poiché l´Accordo è stato approvato concordemente da Governo e Regioni, Fitto ritiene che ´´ci siano tutte le condizioni perchè la Commissione Ue ne prenda atto´´. "Abbiamo coordinato e condiviso un percorso che entro 15 giorni porterà alla delibera del Cipe che assegnerà le risorse Fas rispetto ai singoli programmi regionali", ha inoltre spiegato il ministro. "L´accordo quadro - ha assicurato Fitto - dovrà essere poi monitorato costantemente perché la domanda su questo tema sarà diversificata per Regioni, quindi non è possibile in via preliminare immaginare soluzioni e numeri di ogni singola realtà». .  
   
   
FABBISOGNO DEL SETTORE STATALE DEL MESE DI DICEMBRE 2008  
 
 Roma, 18 febbraio 2009 - Il Ministero dell´Economia e delle Finanze comunica i dati di sintesi del conto del settore statale del mese di dicembre 2008. Fabbisogno del settore statale del mese di dicembre 2008
Milioni di euro
Formazione del fabbisogno
Entrate 97. 742
Spese 94. 981
di cui: spesa per interessi 4. 727
Fabbisogno (-) / Disponibilità (+) 2. 761
Copertura
Totale -2. 761
Titoli a breve termine -13. 450
Titoli a medio-lungo termine -4. 350
Titoli esteri -1. 323
Altre operazioni (1) 16. 362
(1) Comprendono la raccolta postale e la variazione del conto di disponibilità. In conformità al programma Special Data Dissemination Standard (Sdds) del Fondo Monetario Internazionale, il calendario delle pubblicazioni dei dati sopraesposti È disponibile sul sito (http://dsbb. Imf. Org). .
 
   
   
RIPARTIZIONE DELLA QUOTA DELL’OTTO PER MILLE DELL’IRPEF PER L’ANNO 2009  
 
 Roma, 18 febbraio 2009 - Il 15 marzo 2009 scade il termine annuale per la presentazione delle domande dirette alla utilizzazione della quota dell’otto per mille dell’imposta sul reddito (Irpef) devoluta alla diretta gestione statale, da parte delle pubbliche amministrazioni, le persone giuridiche e gli enti pubblici e privati senza fini di lucro. Sono ammessi alla ripartizione dell’otto per mille a diretta gestione statale gli interventi straordinari – che esulano, cioè, effettivamente dall’attività di ordinaria e corrente cura degli interessi coinvolti e non sono per tale ragione compresi nella programmazione e nella relativa destinazione delle risorse finanziarie – nei seguenti settori di intervento: Fame nel mondo Gli interventi sono diretti alla realizzazione di progetti finalizzati all’obiettivo della autosufficienza alimentare dei Paesi in via di sviluppo nonché alla qualificazione di personale endogeno da destinare a compiti di contrasto delle situazioni di sottosviluppo e denutrizione, che minacciano la sopravvivenza delle popolazioni ivi residenti. Calamità naturali Gli interventi sono diretti ad attività di realizzazione di opere, lavori o interventi concernenti la pubblica incolumità o al ripristino di quelli danneggiati o distrutti a seguito di avversità della natura, di incendi o di movimenti del suolo. Tra i detti interventi rientrano la ricerca finalizzata, il monitoraggio, la ricognizione, la sistemazione ed il consolidamento del territorio. Assistenza ai rifugiati. Gli interventi sono diretti ad assicurare a coloro cui sia stato riconosciuto lo status di rifugiato secondo la vigente normativa o, se privi di mezzi di sussistenza e ospitalità in Italia, a coloro che abbiano fatto richiesta di detto riconoscimento, l´accoglienza, la sistemazione, l´assistenza sanitaria e i sussidi previsti dalla vigente normativa. Conservazione di beni culturali Gli interventi sono volti al restauro, alla valorizzazione, alla fruibilità da parte del pubblico di beni immobili o mobili, anche immateriali, che presentano un interesse architettonico, artistico, storico, archeologico, etnografico, scientifico, bibliografico ed archivistico. Le domande devono essere presentate, in duplice copia, di cui una in bollo, corredate dalla documentazione di cui al D. P. R. N. 76 del 1998 citato, e tenendo conto delle indicazioni contenute nella circolare del Segretario Generale della Presidenza del Consiglio dei ministri 20 gennaio 2006, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale del 24 gennaio 2005, n. 19. A norma dell’art. 5, comma 1 del D. P. R. 10 marzo 1998, n. 76, come modificato e integrato dal d. P. R. 23 settembre 2002, n. 250, al fine del rispetto dell’anzidetto termine del 15 marzo fa fede la data risultante dal timbro apposto sulla busta dall’ufficio postale di partenza. Poiché il 15 marzo 2009 cade di domenica, il termine di presentazione è spostato, solo per quest’anno, al 16 marzo 2009. Per conferire certezza al rispetto del predetto termine ed anche al fine di evitare il verificarsi di disguidi sulla data di effettiva spedizione o ricezione della domanda, le pubbliche amministrazioni, le persone giuridiche e gli enti pubblici e privati senza fini di lucro dovranno far pervenire le proprie domande - corredate della necessaria documentazione - attraverso gli uffici di Poste Italiane Spa, con raccomandata o raccomandata A/r, o posta celere, ovvero consegnata a mano entro il suddetto termine in Via dell’Impresa 91. I plichi contenenti la domanda e la relativa documentazione devono recare la seguente dicitura: Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per il Coordinamento Amministrativo - Ufficio accettazione della Presidenza del Consiglio dei ministri, Palazzo Chigi, 00187 Roma – Otto per mille. .  
   
   
FISCO E WELFARE, GLI IMMIGRATI FINANZIANO GLI ITALIANI  
 
Milano, 18 febbraio 2009 - Gli extracomunitari versano meno ma ricevono pochissimo e, a conti fatti, vanno in parità, mentre ogni italiano riceve 2. 100 euro l’anno, secondo le stime di Carlo Devillanova contenute nel Rapporto Ismu La redistribuzione dei redditi operata dal sistema italiano di finanza pubblica avvantaggia i nativi rispetto agli immigrati, con uno spostamento di risorse economiche che va, dunque, dagli immigrati agli italiani. Lo ha calcolato Carlo Devillanova, associato di economia politica alla Bocconi, in I costi dell’immigrazione per la finanza pubblica, un capitolo del recente Xiv Rapporto sulle migrazioni 2008 della Fondazione Ismu (Iniziative e studi sulla multietnicità). A determinare il saldo fiscale positivo per gli italiani sono i benefici legati all’anzianità, ai quali gli italiani accedono in misura superiore a causa dell’età media più avanzata. Anche a parità di età, gli immigrati dimostrano comunque un minore accesso a questo genere di benefici. Gli italiani pagano, in media, più tasse allo stato rispetto agli immigrati e ne ricevono, in media, maggiori benefici. Gli italiani versano tra il 52% e il 58% di tasse in più (a seconda del metodo di calcolo), ma usufruiscono di benefici quasi tripli. Se si trascurano i benefici legati all’anzianità, il beneficio totale netto è negativo sia per gli italiani, sia per gli extracomunitari, ma sono gli italiani a rimetterci di più. Secondo una stima che lo stesso Devillanova definisce orientativa, in media gli italiani in questo rapporto parziale tra dare e avere con lo stato perdono 1. 548 euro a testa, gli extracomunitari soltanto 871. Il quadro cambia radicalmente se si comprendono anche i benefici legati all’anzianità, che gli italiani sfruttano molto più intensamente. Mentre gli extracomunitari raggiungono una sostanziale parità (un attivo medio di 4 euro l’anno), gli italiani ribaltano completamente la situazione, andando in positivo di 2. 115 euro l’anno. Il risultato è importante perché, se tra gli economisti c’è sostanziale accordo sul fatto che l’influsso di immigrati si traduca in un beneficio complessivo per il paese che li ospita, quando ci si limita al beneficio fiscale i risultati sono contraddittori e variano da un sistema nazionale all’altro. “I risultati per l’Italia”, conclude perciò Devillanova, “non mostrano un maggior ricorso al welfare da parte degli immigrati. Al contrario, se si considerano anche i benefici legati all’anzianità, i dati evidenziano un trasferimento netto di risorse dagli immigrati agli italiani”. .  
   
   
L’INVESTMENT BANKING: UN’INDUSTRIA ANCORA UTILE MA GLI ISTITUTI DOVRANNO DIMOSTRARE DI MIRARE ALL’INDIVIDUAZIONE E SOLUZIONE DI REALI NECESSITÀ DELLE IMPRESE  
 
Milano, 18 febbraio 2009 - I prodotti e i servizi offerti dall’investment banking alle imprese sono ancora utili in questo momento caratterizzato da recessione dell’economia reale, volatilità dei mercati dei capitali, instabilità dei sistemi finanziari e fragilità sistemica delle banche di tutto il mondo? A rendere più interessante l’interrogativo è una certa tendenza riscontrata ultimamente a esprimere perplessità sull’investment banking, a motivo di alcuni recenti avvenimenti verificatisi nel settore degli intermediari finanziari, che hanno avuto come epicentro il fallimento della storica banca d’affari Lehman Brothers, ma includono anche il precedente fallimento di Bear Sterns e la crisi di Société Générale, nonché le operazioni di concentrazione societaria di altre grandi investment bank di stampo anglosassone che per decenni hanno dominato questo ramo dell’attività di intermediazione finanziaria. Recentemente, poi, con l’assoggettamento di Morgan Stanley e Goldman Sachs alla disciplina di vigilanza prevista per le commercial bank, c’è stato chi ha decretato la morte dell’investment banking. Ma è proprio così? Sono finiti l’utilità e il valore che questo mondo può procurare alle imprese? Vale forse la pena cominciare facendo chiarezza su cosa sia il settore dell’investment banking. Col termine si fa solitamente riferimento a un insieme di prodotti e servizi finalizzati al soddisfacimento di un’ampia gamma di esigenze finanziarie complesse, diverse rispetto alle ordinarie esigenze di finanziamento strumentali allo svolgimento dell’attività operativa delle imprese. La necessità di intraprendere sentieri di crescita caratterizzati da accentuata discontinuità rispetto al passato, l’accesso al mercato dei capitali, la gestione del ricambio generazionale, l’ottimizzazione della struttura del passivo, la riconfigurazione del core business, l’adozione di un piano di ristrutturazione dell’assetto proprietario o l’apertura del capitale a investitori finanziari, sono tutti esempi di bisogni cui l’area dei servizi di investment banking può offrire soluzioni concrete. Tali servizi servono a soddisfare bisogni espressi, seppur con intensità diversa e declinazione diversa, da tutte le imprese, a prescindere dalla forma giuridica, dalla dimensione, dal settore di attività economica, dalla fase attraversata del ciclo di sviluppo, dall’assetto proprietario o dal modello di governance. Alla complessità dei bisogni soddisfatti, peraltro, corrisponde una altrettanto elevata complessità delle soluzioni prospettate dagli intermediari, in termini di know how, processi produttivi, profili tecnico-contrattuali e modelli di economicità. Per tale ragione è ormai acquisito il fatto che il modo più razionale per accostarsi al settore dei servizi di investment banking sia costituito dal riferimento a un approccio disaggregato, tale da prendere separatamente in considerazione le sue diverse aree di business (capital markets, corporate finance, merchant banking, project finance, asset management, risk management). Aree di business che non necessariamente devono o possono trovare un’efficace realizzazione nell’ambito di un singolo intermediario finanziario. Insomma, l’investment banking non è un modello di business, o un archetipo strategico o un assetto strutturale-organizzativo, bensì un’industria la cui ragion d’essere consiste nel servire i bisogni della clientela corporate e che, come tale, è fondamentale ai fini dello sviluppo di interi sistemi imprenditoriali e realtà socio-economiche. C’è da chiedersi, semmai, quanto molte banche e investment bank si siano poste negli ultimi anni di fronte alle imprese clienti con l’appena richiamato spirito di servizio, o quanto alcuni prodotti finanziari commercializzati siano veramente stati confezionati ed erogati a valle di una corretta e trasparente interazione, finalizzata in primo luogo alla individuazione e risoluzione di importanti ed effettivi bisogni delle imprese. Se così non è stato, significa che simili istituzioni, per quanto comunemente definite e riconosciute come investment bank, già da tempo hanno abdicato alla loro missione. .  
   
   
MISURE ANTICRISI IN LOMBARDIA, 51 MILIONI DI GARANZIE A CONFIDI  
 
Milano, 18 febbraio 2009 - La Giunta regionale lombarda, su proposta del presidente, Roberto Formigoni, e di concerto con gli assessori all´Industria, Pmi e Cooperazione, Romano La Russa, all´Artigianato e Servizi, Domenico Zambetti, e all´Agricoltura, Luca Daniel Ferrazzi, ha approvato l´adesione al progetto "Confiducia". Regione Lombardia e Sistema Camerale lombardo stanziano 51 milioni di euro (21 della Regione) per facilitare l´accesso al credito delle Pmi lombarde, su cui si sta ripercuotendo negativamente la crisi che ha colpito anche le banche. Nell´operazione vengono coinvolti i Confidi di primo grado, espressione delle realtà associative industriali, artigianali, agricole e della cooperazione che co-garantiscono, assieme alla parte pubblica, i crediti dell´impresa. La gestione del pacchetto è affidata a Federfidi, società partecipata da Regione Lombardia e Sistema Camerale, che comprende e associa oltre 40 Confidi di primo grado. Il provvedimento rientra nel più ampio pacchetto di misure anticrisi (già approvato da tutto il "Patto per lo Sviluppo") attraverso il quale il Governo regionale garantisce alle imprese crediti per 3 miliardi di euro, cui ne affianca un altro come finanziamento diretto per l´ innovazione, l´internazionalizzazione e i servizi al commercio. "Per favorire la ripresa del nostro sistema produttivo - spiega il presidente Formigoni - era necessario deliberare uno stanziamento significativo. E noi lo abbiamo coinvolgendo tutti gli attori interessati, consapevoli che l´assunzione di questa responsabilità è indispensabile per uscire dalle difficoltà". "Con grande rapidità - conclude Formigoni - abbiamo approvato misure nuove e interventi non comuni, perché vincerà questa sfida impegnativa chi saprà innovare prima e con maggiore intelligenza". .  
   
   
LOMBARDIA/SINGAPORE. FORMIGONI RICEVERA´ SENIOR MINISTER  
 
Milano, 18 febbraio 2009 - Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, ha incontrato ieri , a palazzo Pirelli, l´ambasciatore di Singapore in Italia, Loo Choon Yong. Obiettivo dell´incontro, cui ha partecipato il delegato per le relazioni internazionali Robi Ronza, è stata la preparazione della visita, a Milano e in Italia, del Senior Minister di Singapore, Goh Chok Tong, in aprile. "Le relazioni tra Regione Lombardia e Singapore - ha detto il presidente Roberto Formigoni - sono eccellenti. La visita a Milano e a Roma del Senior Minister di Singapore ne è la prova evidente". "Nel corso della visita ufficiale a Milano - ha aggiunto il presidente Formigoni - credo sia utile prevedere due momenti: uno politico per un confronto tra Regione Lombardia e Singapore e un secondo di carattere più economico con la riunione del ´Comitato strategico per la Competitività´ che rappresenta il meglio dell´economia regionale". Nei prossimi giorni Regione Lombardia e Singapore definiranno gli argomenti che saranno affrontati nell´incontro di aprile. "Auspico che durante la visita del Senior Minister Goh Chok Tong - ha concluso Formigoni - si possa sottoscrivere il Protocollo d´intesa sulla cooperazione scientifica tra l´Istituto nazionale di ricerca di Singapore Agency for Science, Tecnology and Research (Astar) e Regione Lombardia che ritengo molto importante". .  
   
   
LA COMMISSIONE EUROPEA APPROVA LA STRATEGIA DI AUDIT DELLA REGIONE CALABRIA  
 
Reggio Calabria, 18 febbraio 2009 - La Commissione Europea nei giorni scorsi ha approvato la “Strategia di Audit dei Programmi Operativi Fesr ed Fse 2007/2013”, redatta dall’Autorità di Audit della Regione Calabria, a norma dell’art. 62, paragrafo 1, lettera c) del Regolamento (Ce) n. 1083/2006 del Consiglio. La Strategia di Audit rappresenta il documento di pro-grammazione delle attività di audit, così come previsto dai Regolamenti comunitari nn. 1083/2006 e 1828/2006, cui vengono assegnate le funzioni di: fornire la metodo-logia dell’attività di audit, tenendo conto degli standard internazionalmente ricono-sciuti, e garantire che l’attività sia distribuita omogeneamente lungo tutto il periodo di programmazione; accertare l’efficace funzionamento del sistema di gestione e con-trollo del Programma Operativo con notifica delle risultanze del system audit ai sog-getti interessati (audit di sistema); garantire che le attività di audit siano svolte su un campione statistico di operazioni per la verifica delle spese dichiarate (audit delle operazioni). L’autorità di Audit, di cui Marinella Marino è stata, fino alla settima scorsa, Dirigente Generale, si è dotata di uno strumento che definisce priorità, obiettivi e pianificazione temporale delle attività degli audit stabiliti per l´intero periodo di programmazione, al fine di assicurare la sana gestione finanziaria dei Programmi Operativi e prevenire, individuare, correggere eventuali carenze ed irregolarità. .  
   
   
ELETTA LA NUOVA GIUNTA REGIONALE REGIONE TRENTINO-ALTO ADIGE/SÜDTIROL LUIS DURNWALDER È IL NUOVO PRESIDENTE DELLA REGIONE  
 
Trento, 18 febbraio 2009 - Il Consiglio regionale ha eletto ieri la nuova Giunta della Regione Autonoma Trentino-alto Adige/südtirol. Luis Durnwalder, che guiderà l’esecutivo nella prima parte della legislatura, è stato eletto presidente della Regione con 38 voti. Lorenzo Dellai, che sarà il vicepresidente italiano, è stato eletto con 39 voti. La vicepresidente tedesca, Martha Stocker, ha ottenuto 33 voti. La Giunta regionale si completa con gli assessori Margherita Cogo, eletta con 32 voti e con il ladino Florian Mussner, divenuto assessore regionale con 33 voti. Il decreto che assegna le competenze ai cinque membri di giunta verrà firmato dal Presidente Durnwalder nei prossimi giorni. .  
   
   
DELEGAZIONE DELLA TUNISIA NELLE MARCHE  
 
Ancona, 18 Febbraio 2009 - Una delegazione del Parlamento e del Governo della Tunisia e` in visita oggi e domani nella nostra regione. La due giorni, dedicata alle potenzialita` e alle opportunita` di collaborazione tra le Marche e il paese mediterraneo, e` cominciata questa mattina in via Gentile da Fabriano, con il saluto di benvenuto del vicepresidente Paolo Petrini. ´Crediamo molto nella collaborazione nel bacino Mediterraneo ´ ha detto Petrini ´ dove si incrociano interessi determinanti per lo sviluppo futuro. In un momento di crisi come quello che stiamo attraversando dobbiamo rafforzare i legami che abbiamo e respingere le tentazioni di chiusura protezionistica. Da questo punto di vista, la collaborazione con la Tunisia oltre che accrescere positivamente la conoscenza reciproca, apre ulteriori occasioni di sviluppo e possibilita` di mercato, i soggetti regionali interessati, oggi qui presenti, potranno approfondire e analizzare queste possibilita`´. La delegazione della Repubblica di Tunisia e` guidata da Afif Chiboub, primo vicepresidente della Camera dei deputati e presidente dell´associazione civile di amicizia Tunisia ´ Italia. Ne fanno parte anche rappresentanti del ministero dello sviluppo e della cooperazione internazionale, del ministero della ricerca scientifica e tecnologica, di quello dell´agricoltura, del turismo e dell´agenzia di sviluppo Fipa. Dopo il saluto di benvenuto, l´assessore a Cultura, Turismo, Commercio e Pesca, Vittoriano Solazzi, ha presentato le eccellenze del sistema Marche. ´Il confronto e` l´antidoto contro il momento di grande difficolta` che attraversiamo ´ ha detto Solazzi ´ occorre guardare alle sfide e affrontarle tempestivamente, con progetti operativi e concreti, come quelli che devono seguire agli incontri di vertice. Su turismo, cultura e pesca le Marche possono mettere a disposizione la propria esperienza, fatta di dinamismo produttivo basato su imprese di piccole e medie dimensioni´. Le politiche di internazionalizzazione messe in atto dal governo regionale, sono state illustrate ai partner tunisini da Raimondo Orsetti, responsabile per la Regione Marche della promozione estera e cooperazione allo sviluppo. L´amministratore di Sviluppo Marche ´ Svim Spa, Roberto Tontini, si e` soffermato invece sul modello marchigiano dei centri di trasferimento tecnologico. Il rettore dell´Universita` Politecnica delle Marche, Marco Pacetti, ha relazionato sulla formazione d´eccellenza nella nostra regione, mentre il segretario generale di Unioncamere Marche, Fabio Brisighelli, ha parlato del ruolo delle camere di commercio nel supporto alle imprese. Il direttore generale della cooperazione con l´Unione europea del ministero dello Sviluppo della Tunisia, Ke`rima Ghribi, ha presentato i dati socio economici del paese, dati che indicano come 80 imprese straniere su cento presenti in Tunisia sono dell´Unione europea. Un´attrattivita` elevata, quindi, dovuta anche a bassi salari, sovvenzioni e premi per gli investimenti, popolazione - circa dieci milioni - giovane e ben istruita. La Tunisia e` stata, infatti, considerata settima tra gli oltre 120 paesi censiti, quanto a formazione matematica e scientifica al vertice di Davos del 2008. La relazione sui mercati mediterranei di Adriano Massone, neo direttore dell´Istituto nazionale per il commercio estero ´ Ice ´ delle Marche, ha preceduto le conclusioni di Marco Amagliani, assessore alla Cooperazione per lo sviluppo della Regione Marche. ´Con dati come quelli evidenziati dalla Tunisia ´ ha detto Amagliani ´ un partenariato e` utile ed efficace. La cooperazione si basa su scambi alla pari di conoscenze ed esperienze in modo da crescere reciprocamente. Il fine e` quello di garantire sviluppo sostenibile, frase che sembra sempre piu` un ossimoro. Ma occorre stare attenti. Un modello e` fallito, quello di una globalizzazione basata solo su aziende ed economia, occorre quindi percorrere nuove vie, piu` rispettose di ambiente e diritti. Diritti basilari, come quello alla casa, alla salute, a una vita dignitosa´. Domani i lavori continueranno con tavoli tematici su turismo, formazione e ricerca, innovazione e trasferimento tecnologico, agricoltura, pesca, energie rinnovabili, promozione degli investimenti. .  
   
   
TRENTO: MATERIALI DI LAVORO PER IL PUP IN UN DVD E IN UNA BROCHURE  
 
Trento, 18 febbraio 2009 – Il Servizio urbanistica e tutela del paesaggio della Provincia autonoma di Trento, ha realizzato un Dvd dal titolo “Piano Urbanistico Provinciale – Specifiche tecniche 1” e la brochure “Rapporto dal Territorio 2007”. Il Dvd contiene una serie di materiali di lavoro di supporto alla pianificazione di livello locale, mentre il Rapporto presenta le linee strategiche e tecniche che hanno condotto al nuovo Piano Urbanistico Provinciale, diventato legge il 27 maggio 2008. A seguito dell’entrata in vigore della legge provinciale n. 5 del 27 maggio 2008 “Approvazione del nuovo Piano urbanistico provinciale“ e della deliberazione della giunta provinciale n. 2129 del 22 agosto 2008 che riguarda le specifiche tecniche per uniformare e omogeneizzare la pianificazione territoriale e per integrare i sistemi informativi degli enti locali nell’ambito del Sistema informativo ambientale e territoriale (Siat) della Provincia, il Servizio provinciale urbanistica e tutela del paesaggio mette oggi a disposizione degli amministratori e dei tecnici un Dvd che contiene una serie di materiali di supporto necessari per la pianificazione di livello locale. Nel Dvd, infatti, sono contenuti gli standard per la pianificazione urbanistica (delibera, relazione, codifiche ecc. ); l’applicazione di supporto alla pianificazione (Prgcheck, Rasterwiew, Prgtools); l’applicazione per la conversione del sistema di coordinate da Gauss-boaga (Gb) a Utm-wgs84-etrs89 (Wg) e viceversa; la cartografia tecnica di base con scala 1:10. 000, vettoriale dxf, in coordinate Wg; il Piano urbanistico provinciale, vettoriale dxf-shape, in coordinate Wg e nella versione originale approvata dalla giunta provinciale. La Provincia ha in mente di completare la migrazione delle proprie cartografie entro il prossimo 30 aprile: dopo tale data il Siat tratterà solo informazioni riferite al sistema Wg. Per quel che riguarda invece la cartografia catastale, indispensabile per la gestione dei piani urbanistici a livello locale, il Servizio catasto rilascia mappe catastali aggiornate al gennaio 2009 in formato vettoriale (dxf) e in coordinate Wg, esente da tributi speciali. È inoltre in corso di allestimento un sito internet accessibile all’indirizzo http://www. Urbanistica. Provincia. Tn. It da cui sarà possibile scaricare i medesimi contenuti ed i futuri aggiornamenti. Il “Rapporto dal Territorio Trentino 2002”, infine, è un fascicolo curato dall’Istituto Nazionale di Urbanistica in collaborazione con la Provincia. Il fascicolo propone sinteticamente i contenuti del nuovo Pup, inserendolo nel quadro della riforma organica dell’ordinamento urbanistico provinciale e delle future Comunità di Valle “che – come dice l’assessore Mauro Gilmozzi nell’introduzione, – sono destinate ad essere i luoghi in cui tutti i Trentini contribuiranno fattivamente a costruire il loro futuro”. Questo nuovo Piano urbanistico provinciale, infatti, il terzo nella storia dell’Autonomia, “ha innanzitutto la caratteristica di proporre un metodo di lavoro che chiede all’Amministratore e al Cittadino assunzione di responsabilità, sociali e politiche, e che restituisce il senso di appartenenza alla comunità“. Il Dvd ed il fascicolo illustrativo sono a disposizione degli interessati presso l´Ufficio del Piano urbanistico provinciale del Servizio "Urbanistica e tutela del paesaggio" in Via Lunelli 4, - 38100 Trento (riferimento: Monica Laudadio, e-mail: monica. Laudadio@provincia. Tn. It . .  
   
   
IL PRESIDENTE LOIERO INAUGURA IL CORSO DI FORMAZIONE PER I NUOVI DIRIGENTI CALABRESI  
 
Reggio Calabria, 18 febbraio 2009 - Il Presidente della Regione Agazio Loiero ha inaugurato ieri mattina, nella sede dell’Università “Magna Grecia” di Catanzaro il Corso di Formazione per i nuovi quarantancinque dirigenti regionali, vincitori del pubblico concorso conclusosi nei giorni scorsi. “E’ il primo concorso che si fa da quando è nata la Regione. Hanno partecipato in molti – ha detto il Presidente Loiero rivolgendosi ai neo dirigenti - ma avete vinto voi. Onore al merito in una regione dove spesso il merito viene messo da parte. Anche questo è un affresco delle condizioni in cui si lavora in Regione. Questi quarant’anni la nostra Regione li ha vissuti sempre passando da un’emergenza all’altra, rendendo più problematico il suo percorso e costringendola a navigare sugli abissi. Ora, da parte vostra, desideriamo avere non solo la dedizione, ma un supplemento di impegno per una causa difficile. La vostra stabilità, all’interno dell’ente, deve essere una risorsa immateriale per la nostra regione. Dobbiamo dare, e voi con noi, il segno che qualcosa è cambiato ed è cambiato profondamente. La Regione che vuole andare avanti – ha concluso Loiero – aspettava proprio voi”. L’incontro, alla presenza del Direttore generale del Dipartimento del Personale Antonio Izzo, è stato aperto dal saluto del Rettore dell’Università Francesco Costanzo, mentre l’articolazione del Corso è stata illustrata dalla Direttrice della Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione Valeria Termini. L’importanza dell’avvenimento è stata sottolineata dall’Assessore al Personale Liliana Frasca. “Abbiamo pensato ad un percorso formativo – ha detto Liliana Frasca – che ci consentirà di modificare la burocrazia regionale. L’obiettivo è quello di fare meglio funzionare la nostra Regione. E’ una grande opportunità che abbiamo per creare nuove competenze. D’altra parte stiamo lavorando per rendere più moderna ed efficace la nostra Regione e voi, in questo contesto, sarete un elemento fondamentale”. .  
   
   
BOLZANO, 2002-2008: 1.000 PROGETTI CON IL MANAGEMENT REGIONALE  
 
Bolzano, 18 febbraio 2009 - Offrire ai centri periferici altoatesini le stesse possibilità di sviluppo di quelli centrali. Questo l´obiettivo perseguito nel periodo 2002-2008 dal Management regionale cofinanziato dalla Ue attraverso la realizzazione di circa mille progetti. Il coordinatore Helmuth Pinggera, questa mattina (17 febbraio) ha consegnato la relazione finale al presidente della Provincia Luis Durnwalder. Dal 2002 ad oggi sono stati realizzati circa mille progetti tramite i programmi comunitari in vari comuni periferici dell’Alto Adige per favorirne lo sviluppo, da un lato, e l’integrazione sociale dall’altro. Il presidente della Provincia Luis Durnwalder prendendo visione della relazione finale, presentatagli questa mattina dal coordinatore del Management regionale, Helmuth Pinggera, ha sottolineato come i programmi Ue per lo sviluppo di zone periferiche costituiscano un importante correttivo dal momento che il mercato da solo spesso non comporta le sollecitazioni necessarie per dotare queste aree nei servizi necessari. Attraverso il programma “Leader+” inteso per lo sviluppo complessivo di aree rurali, come ha spiegato Pinggera, si è potuto implementare contemporaneamente progetti dei settori agricolo, artigianale, turistico e di educazione permanente. Tramite il Fondo sociale europeo sono stati, invece, finanziati progetti di integrazione sociale e per la valorizzazione del lavoro e dell’innovazione; dal 2002 al 2008 sono stati concretizzati 63 progetti con un intervento di 3,5 milioni di Euro, fra i quali la grotta climatica in Valle Aurina o la produzione di fragole in Val Martello. Con il programma strutturale “Obiettivo 2” si è potuto sostenere 60 Comuni in vari progetti si sviluppo soprattutto in ambito turistico. Esempi in questa direzione sono l’ampliamento dell’ortler-Ski-arena o la realizzazione del Centro visite del parco naturale a Predoi. Sono stati finanziati 128 progetti con fondi pubblici per complessivi 8 milioni di Euro. Nelle aree di confine, anch’esse zone di periferia, tramite il programma “Interreg” è stata supportata la collaborazione fra Alto Adige e Svizzera e Alto Adige e Austria. Ad esempio è stato reintrodotto il ripeto in val Martello o si è intervenuti per l’ampliamento dei collegamenti Zurigo-bolzano. Con un importo di circa 6,5 milioni di Euro sono stati finanziati 33 progetti. .  
   
   
REQUISITI RICHIESTI PER I CANDIDATI SINDACI DI FORZA ITALIA  
 
Milano, 18 febbraio 2009 - Esperienza amministrativa qualificante, buon governo nella precedente esperienza, appartenenza e impegno profuso per il partito, condivisione del direttivo sulla sua figura, un valido progetto per la propria città, stima della cittadinanza per la propria attività lavorativa e l’inserimento nel tessuto sociale. Sono alcuni dei criteri emersi in una recente riunione del Direttivo provinciale che si è riunito per affrontare il tema delle candidature degli oltre ottanta candidati sindaci che Forza Italia presenterà alle prossime elezioni amministrative. «Apprezzo che i dirigenti provinciali – ha dichiarato Alessandro Colucci Commissario provinciale di Forza Italia - abbiano raccolto la proposta volta alla definizione in modo collegiale di alcuni criteri oggettivi per la valutazione delle candidature. Sono sempre stato un deciso sostenitore di criteri che da una parte eliminano i possibili personalismi e dall’altra rispettano l’operato che sul territorio viene compiuto dai nostri dirigenti e sostenitori incentivando tutti a lavorare al meglio». E’ dunque attraverso una griglia di valutazione composita che Forza Italia indicherà i propri uomini negli 88 comuni chiamati al voto il prossimo 6 e 7 giugno. “Da Commissario, pur avendone mandato dal Coordinatore Nazionale, non ho mai ritenuto premiante operare delle scelte senza prima condividerle. Ritengo, infatti, che è proprio nel confronto che la classe dirigente matura e arriva alle soluzioni migliori. Un lavoro importante – ha aggiunto Colucci - che conferma la volontà di Forza Italia di crescere, di presentare candidature sempre più riferimento del proprio territorio e dell’interesse diffuso della comunità. Candidati in grado di interpretare al meglio la politica d’innovazione e del fare che a tutti i livelli deve contraddistinguere amministratori e dirigenti di partito». «Un ulteriore passo per costruire un gruppo dirigente forte, motivato e preparato – ha concluso Colucci - su cui edificare il nuovo soggetto politico del Pdl». .  
   
   
UE, ERASMUS PER GIOVANI IMPRENDITORI DI PMI  
 
Bruxelles, 18 febbraio 2009 - Il 19 febbraio prossimo la Commissione europea lancerà il nuovo programma Erasmus for Young Entrepreneurs. Lo rende noto l´Ice. Il programma offre ai giovani imprenditori la possibilità di lavorare 6 mesi con un imprenditore di un altro Stato membro dell´Ue esperto nella sua Pmi. L´obiettivo specifico è di contribuire al miglioramento dell´imprenditorialità, all´internazionalizzazione e alla competitività dei potenziali imprenditori nella Ue e delle nuove Piccole e Medie Imprese. Per maggiori informazioni: http://ec. Europa. Eu/enterprise/entrepreneurship/support_measures/erasmus/erasmus_2008_leaflet. Pdf. Domande possono essere rivolte a: entr-entrepreneurship@ec. Europa. Eu. .  
   
   
IL PRESIDENTE IORIO HA FIRMATO I DECRETI CHE FINANZIANO 55 PROGETTI (PEU E PES), PER UN TOTALE DI 25 MILIONI DI EURO DA REALIZZARSI IN COMUNI FACENTI PARTE SIA DEL ´CRATERE SISMICO´ CHE DEL RESTO DELLA PROVINCIA DI CAMPOBASSO  
 
Campobasso, 18 febbraio 2009 - Il Presidente della Regione, Michele Iorio, ha firmato i decreti che finanziano 55 progetti (Peu e Pes), per un totale di 25 milioni di Euro da realizzarsi in Comuni facenti parte sia del "cratere sismico ", che del resto della Provincia di Campobasso. Nello specifico sono 46 i progetti del "cratere", mentre sono 9 quelli nei Comuni del resto dell´area in Stato di Emergenza a seguito del terremoto del 2002. Tutti e 55 i progetti sono della classe di intervento "A" (abitazioni principali con ordinanza di sgombero) e sono stati opportunamente valutati e approvati dalle strutture dei Comuni di appartenenza. "Con il provvedimento varato oggi – ha detto il Presidente Iorio - finanziamo tutti i progetti di classe "A" approvati dai Comuni esaurendo completamente l´elenco messo a punto dalla struttura Commissariale. L´elenco era composto da tutti i progetti pervenuti dai rispettivi Comuni e che erano muniti delle necessarie autorizzazioni e approvazioni da parte delle strutture tecnico-amministrative degli stessi Enti di provenienza". "E´ questo un ennesimo passo importante –ha concluso il Presidente- sulla strada del completamento della ricostruzione della classe "A". Inoltre con questo Decreto inseriamo nel tessuto sociale e nel comparto edilizio altri 25 milioni di Euro che consentiranno al territorio di crescere e affrontare meglio la crisi internazionale in atto". .  
   
   
DALLA REGIONE MARCHE 5,6 MILIONI ALLE PMI ARTIGIANE.  
 
Ancona, 18 Febbraio 2009 - E´ stata portata in giunta dall´assessore alle Attivita` Produttive Fabio Badiali la delibera concernente i contributi per le piccole e medie imprese artigiane che prevede, in attuazione per il 2009 delle disposizioni annuali del ´Testo unico delle norme in materia industriale, artigiana e dei servizi alla produzione´ contributi per ben 5milioni e 660mila euro complessivi. Si tratta di agevolazioni e incentivi in conto capitale per il contenimento dei consumi energetici, per la ristrutturazione e il riuso di fabbricati da destinare a attivita` produttive, contributi a consorzi di imprese per la prevenzione di impatto ambientale, opere di urbanizzazione, tutela e valorizzazione di produzioni artistiche, etc. Per quanto concerne invece la delibera (prevista per la prossima settimana) sulla ´Programmazione del Fondo Unico Regionale per l´erogazione degli incentivi alle imprese´ l´assessore Badiali ha annunciato che il Comitato di concertazione per la politica industriale e artigiana insieme alle parti economiche e sociali, ha discusso in diverse sedute la ripartizione delle risorse del Fondo stesso anno 2009, esprimendo assenso a fronte dell´impegno politico di reperire risorse aggiuntive (ai circa 21,8 milioni disponibili) da destinare agli incentivi per le piccole e medie imprese in particolare artigiane. .  
   
   
DECENTRAMENTO: FIRMATA IN PUGLIA INTESA CON ENTI LOCALI  
 
Bari, 18 febbraio 2009 Sottoscritto ieri mattina, dal Presidente della Regione, Vendola, dell’Anci Puglia, Lamacchia e dell’Upi, Divella, il Protocollo di Intesa “ Primo programma di conferimento di funzioni amministrative al sistema delle autonomie locali”. Ne ha dato notizia l’assessore al decentramento, Minervini , che ha sintetizzato così questo primo risultato della Cabina di regia per il decentramento, insediatasi il 30 gennaio scorso: “ Nella sua prima riunione, il 6 febbraio scorso, la Cabina di Regia decise di pervenire al più presto al varo di un primo Piano di conferimento delle funzioni amministrative al sistema delle Autonomie Locali, partendo dal piano di decentramento relativo all’ex Genio Civile ed agli Uaz, gli Uffici Agricoli di Zona, e delegando invece ad uno specifico tavolo tecnico la predisposizione di un Piano per il conferimento agli Entri Locali delle funzioni attualmente svolte dai Crsec. “ Con il Protocollo d’Intesa sottoscritto questa mattina- ha proseguito Minervini- si è convenuto che entro il 30 aprile prossimo saranno “ decentrati” , compiti, funzioni e personale degli Uaz, e dell’ex Genio Civile. Uaz ai Comuni, mentre le competenze dei lavori pubblici, ex Genio civile, sono stati suddivisi in Edilizia sismica e approvvigionamento idrico. Verranno trasferite alla Provincia le funzioni relative alla l. R. 17/2000 mentre ai Comuni le funzioni di cui alla l. R. 20/2000. Per ciò che attiene invece l’Approvvigionamento idrico, verranno trasferite alle Province le funzioni di cui all’art. 25 della l. R. 17 /2000 ed ai Comuni quelle rivenienti dall’art. 26 della stessa legge regionale “ Per quello che riguarda gli Crsec , i Centri Regionali per i Servizi Educativi e Culturali,sarà – come già detto- un apposito tavolo tecnico a redigere il piano per il trasferimento delle funzioni agli Enti locali. Entro il 31 maggio prossimo, il tavolo tecnico consegnerà alla Cabina di Regia, per la ratifica, la bozza redatta “. .  
   
   
ACCORDI IN REGIONE PER PIANI ASSETTO TERRITORIALE COMUNI TREVIGIANI  
 
Venezia, 18 febbraio 2009 - Anche i Comune trevigiani di Castelfranco Veneto e Crocetta del Montello si apprestano a disegnare il futuro del proprio territorio, definendo le linee di sviluppo dell’intera comunità. Ieri mattina a Palazzo Balbi, i rispettivi sindaci Maria Gomierato e Eugenio Mazzocato hanno in proposito sottoscritto con l’Assessore regionale all’Urbanistica e Politiche per il Territorio, Renzo Marangon e l’Assessore all’Urbanistica della Provincia di Treviso, Franco Conte, l’accordo di copianificazione per la redazione del Pat, il Piano di Assetto del Territorio, che sarà il documento fondamentale, una sorta di “Magna Charta”, con la quale le due comunità indicheranno il percorso da seguire per il domani. “Il Pat – ha sottolineato Marangon – è lo strumento di governo del territorio previsto dalla riforma delle norme urbanistiche regionali: non un semplice cambio di nome rispetto ai “vecchi” piani regolatori”, ma una radicale trasformazione del modo in cui ciascuna comunità definisce il proprio futuro. Il Pat, infatti, rappresenta non solo una straordinaria espressione di autogoverno realizzata con la responsabilità e responsabilizzazione di tutta la comunità locale, ma anche l’avvio di una nuova fase di pianificazione territoriale, che, superando gli attuali confini amministrativi, si sviluppa in una logica e in una strategia di area più ampia. Nello stesso tempo la stesura del Piano viene fatta in maniera copianificata tra Regione e Comune, non secondo una visione di gerarchia istituzionale ma appunto in collaborazione”. Per quanto riguarda i due Pat, quello di Castelfranco Veneto prevede, in particolare, la valorizzazione degli aspetti ambientali, storici e culturali del territorio. In questa logica verranno individuate nuove aree dove insediare la realtà produttiva, dotandole di tutte le infrastrutture necessarie alla viabilità e mobilità e riqualificando quelle attualmente occupate da queste attività. Il Pat di Crocetta del Montello rappresenta l’inizio della nuova pianificazione per superare il vecchio Prg e avviare il riordino in una logica di sviluppo urbanistico e industriale rispettoso dell’ambiente e del paesaggio, considerate una risorsa anche economica. .  
   
   
INTESA TRA REGIONE LAZIO E ARALL PER TAVOLO CONSULTAZIONE ISTITUZIONALE  
 
Roma, 18 febbraio 2009 - Firmato, alla presenza dell’assessore regionale agli affari istituzionali, enti locali e Sicurezza, Daniele Fichera, il protocollo d’intesa tra Regione Lazio e Arall (associazione regionale autonomie locali Lazio) per la costituzione del tavolo permanente per la consultazione istituzionale, le riforme, la sussidiarietà, il federalismo fiscale e il patto di stabilità territoriale. Hanno partecipato alla firma l’assessore al Bilancio, Luigi Nieri, Francesco Chiucchiurlotto, in rappresentanza dell’Arall, il consigliere regionale Donato Robilotta, per conto dell’Aiccre, il presidente dell’Uncem Lazio, Ivano Pompei, il presidente dell’Upi Lazio, Edoardo Del Vecchio, e il rappresentante della Lega delle autonomie del Lazio. “Il tavolo, oltre per il consolidamento della consultazione tra Regione Lazio e autonomie locali sugli atti della Giunta regionale, lavorerà - ha detto Fichera - per mettere a punto il Patto di stabilità territoriale previsto dalla legge 133/2008 e chiamato a migliorare le condizioni nelle quali versano attualmente molti Enti locali del Lazio dal punto di vista economico e finanziario”. .  
   
   
BANDI PER L´INTEGRAZIONE DEI CITTADINI DI PAESI TERZI  
 
Roma, 18 febbraio 2009 - Sono stati pubblicati il 10 febraio scorso nella Gazzetta Ufficiale, Serie generale, i decreti del Dipartimento per le libertà civili e l´immigrazione del Ministero dell´Interno, con cui vengono ripartite per gli anni 2007 e 2008 le risorse del Fondo europeo per l´integrazione di cittadini di Paesi terzi 2007-2013. Con queste risorse, sono dunque stati adottati 6 avvisi pubblici per la presentazione di progetti a valenza territoriale. Il Fondo europeo per l´integrazione fa parte, insieme con il Fondo Europeo per i Rifugiati e il Fondo Europeo per i Rimpatri - anch´essi gestiti dal Dipartimento per le libertà civili e l´immigrazione - del Programma quadro sulla solidarietà e gestione dei flussi migratori per il periodo 2007-2013 dell´Unione europea. Il Fondo europeo per l´integrazione, in particolare, è nato per supportare gli Stati membri nelle politiche pensate per favorire l´integrazione dei cittadini di Paesi terzi che arrivano legalmente in Europa. I programmi annuali realizzati dagli Stati membri dell´Unione, individuano, nel loro complesso, azioni da attuarsi sia tramite ´progetti nazionali´ sia attraverso ´progetti a valenza territoriale´: mentre i primi sono finalizzati a creare su tutto il territorio nazionale le basi per lo sviluppo di adeguate politiche d´integrazione, i secondi sono pensati per rispondere a specifiche esigenze territoriali. I progetti che possono usufruire dei finanziamenti europei raccolti in questo approfondimento sono tutti "a valenza territoriale" e si avvalgono dunque delle stesse linee guida, scaricabili nella sezione documenti del dossier. Per semplicificare la consultazione, inoltre, per ciascuno dei 6 Avvisi pubblici sono riportati i documenti necessari alla presentazione dei progetti, che dovranno essere presentati entro le ore 13 dell´11 marzo 2009. I fondi messi a disposizione per questi progetti ammontano a 4. 926. 700 euro per il Programma 2007, e a 2. 899. 400 euro per il Programma 2008. Le risorse sono ripartite, per ciascuna annualità, in relazione a tre tipologie di azione, alle quali sono finalizzati i singoli avvisi pubblici: Avvisi pubblici, Annualità 2007: Azione 1 - educazione civica; Azione 2 - orientamento professionale; Azione 3 - progetti giovanili. Avvisi pubblici, Annualità 2008: Azione 1 - inclusione sociale; Azione 2 - progetti giovanili; Azione 4 - mediazione culturale. .  
   
   
FORMAZIONE: COMMERCIALISTI E GUARDIA DI FINANZA DI MILANO FIRMANO ACCORDO DI COLLABORAZIONE  
 
Milano, 18 febbraio 2009 – Oggi alle ore 15. 00 presso la “Sala Bandiere” del Nucleo di Polizia Tributaria di Milano, via Fabio Filzi 42, si terrà la cerimonia della firma del protocollo di collaborazione tra l’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili e la Guardia di Finanza di Milano. Il Dott. Luigi Martino, Presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Milano, e il Gen. B. Attilio Iodice, Comandante Provinciale della Gdf di Milano, sottoscriveranno un protocollo che consentirà alla Guardia di Finanza di partecipare agli eventi formativi - di interesse professionale per il Corpo - del programma di formazione continua dell’Ordine dei Commercialisti. D´altra parte la Gdf fornirà alcuni suoi qualificati docenti al programma formativo dell´Ordine di Milano. L’iniziativa nasce dalla comune esigenza di una formazione sempre più affinata che ben rappresenta il rapporto di sintonia e di proficuo confronto tra le due Istituzioni. .  
   
   
TORINO - ATTENZIONE ALLE TRUFFE  
 
 Torino, 18 febbraio 2009 - Arrivano per posta o via internet: sono richieste di pagamento per l’inclusione in presunti elenchi di aziende, su carta o su web. Nulla a che vedere, però, con l’iscrizione al Registro imprese tenuto dalle Camere di commercio. Si moltiplicano le segnalazioni che denunciano tentativi di truffa a carico di aziende, piccoli imprenditori, soprattutto stranieri. Si va dai 958 euro richiesti da una casa editrice tedesca, per l’iscrizione annuale in un fantomatico registro di imprese sul web, alla richiesta di 194 euro con pagamento in contrassegno, per l’aggiornamento dei dati all’interno di una pubblicazione proposta telefonicamente. La Camera di Commercio di Torino informa gli utenti che tali richieste non hanno nulla a che vedere con l’attività o con l´iscrizione nei registri della Camera di commercio, né con il pagamento obbligatorio del diritto annuale, che da anni non si effettua più tramite bollettino postale, ma esclusivamente attraverso il modello F24. Si raccomanda pertanto di diffidare di qualunque richiesta simile di pagamento e in caso di dubbio di contattare l’Ufficio Relazioni col Pubblico della Camera di Commercio di Torino per eventuali verifiche, prima di effettuare qualunque versamento legato a proposte di questo tipo. Per informazioni: Ufficio Relazioni col Pubblico Camera di Commercio di Torino, tel. 011 571 6405/6/7, e-mail: urp@to. Camcom. It .  
   
   
LA GIUNTA REGIONALE HA VARATO UN PROVVEDIMENTO, IN VIA SPERIMENTALE, PER LA CONCESSIONE DEL ´PRESTITO D´ONORE´ AL FINE DI OFFRIRE UN SOSTEGNO FINANZIARIO ALLE FAMIGLIE MOLISANE CHE SI TROVANO IN UNA TEMPORANEA SITUAZIONE DI DISAGIO SOCIO-ECONOMICO DOVUTO ALLA CRISI IN ATTO  
 
 Campobasso, 18 febbraio 2009 - La Giunta regionale, su proposta dell´Assessore alle Politiche Sociali, Angiolina Fusco Perrella, ha varato un provvedimento che prevede, in via sperimentale, la concessione del "prestito d´onore" al fine di offrire un sostegno finanziario ai cittadini e alle famiglie molisane che si trovano in una temporanea situazione di disagio socio-economico dovuto alla crisi in atto. Le risorse finanziarie messe a disposizione dalla Regione, per l´attuazione della sperimentazione del "prestito d´onore", ammontano, per ora, ad un totale di 230 mila euro e verranno assegnate alle famiglie in difficoltà dalla Finmolise Spa, attraverso la creazione di uno "Sportello etico" che si occuperà dell´erogazione degli incentivi economici. Il prestito prevede un aiuto economico a famiglia che varia da un importo minimo, pari a 500 euro, fino ad un´entità massima di 5. 000 euro. L´aiuto previsto potrà essere utilizzato da chi ne usufruirà per l´agevolazione di spese sanitarie, scolastiche, pagamento del canone di locazione e di bollette, per l´acquisto di mezzi di ausilio per persone diversamente abili e per risolvere debiti precedentemente contratti a terzi. "Questo è l´ennesimo strumento posto in essere dall´Esecutivo - ha detto il Presidente Michele Iorio - per sostenere le famiglie molisane supportandole nelle varie problematiche che debbono affrontare quotidianamente in questo particolare momento di crisi. Verificheremo i risultati e l´incisività di questa iniziativa e se avremo evidenze positive lo riproporremo con maggiore dotazione finanziaria. Il "prestito d´onore" – ha concluso il Presidente Iorio - si inserisce, ad ogni modo, nel più ampio pacchetto di misure per le famiglie e per l´economia che come Giunta regionale abbiamo varato, primi in Italia, in coerenza con l´accordo stilato, lo scorso 12 febbraio, tra Governo e Regioni". .  
   
   
DONNE. LE RINUNCE PER ENTRARE NELLA MAPPA DEL POTERE TOP MANAGEMENT E CDA. NELLE QUOTATE C’È UNA SOLA CONSIGLIERA D’AMMINISTRAZIONE OGNI 19 CONSIGLIERI  
 
Milano, 18 febbraio 2009 - La femminilizzazione del mercato del lavoro è una delle trasformazioni sociali più profonde che abbia interessato la seconda metà del ventesimo secolo. In tempi tutto sommato recenti, il lavoro femminile è diventato fonte di identità e di autorealizzazione personale. L’evoluzione dei significati e delle motivazioni che hanno guidato l’accesso delle donne al mercato del lavoro si accompagna però a una fotografia ancora relativamente statica delle posizioni e dei ruoli che le donne all’interno del mercato del lavoro occupano. Due i fenomeni organizzativi che, con significativi livelli di differenziazione per paese, tipologie d’impresa e settori di attività, contrassegnano la presenza femminile nelle imprese: la segregazione orizzontale, per cui si tende alla separazione tra professioni, funzioni o settori di attività maschili e femminili e la segregazione verticale, che indica la barriera invisibile che impedisce alle donne di raggiungere i più alti livelli della gerarchia aziendale. Soprattutto quest’ultimo fenomeno è ormai oggetto di attenzione e dibattito pubblico sia nazionale che internazionale. Il panorama che risulta da una ricerca svolta nel settore delle imprese private italiane vuole costituire uno stimolo alla riflessione nel nostro paese e, perché no, suggerire un confronto con il mercato internazionale. Basti a questo proposito ricordare la recente classifica del World economic forum, che segnala l’Italia al 67° posto nel ranking del gender gap del 2008 (e all’85° posto nella partecipazione e nelle opportunità nel settore economico), su un totale di 130 nazioni fotografate. Partiamo dalle aziende quotate in borsa: dal sito della Consob risulta che nel 63,1% dei Cda delle imprese considerate non figura neppure una donna. Del restante 36,9%, il 28,6% ha nel suo Cda una sola donna, il 7,9% due donne e lo 0,4% quattro donne. Per quanto attiene poi il numero totale dei componenti dei Cda, solo il 5% si colora di rosa. Emergono inoltre due importanti elementi: innanzitutto, i componenti di genere femminile del Cda spesso appartengono alla famiglia proprietaria dell’azienda e poi alcuni dei nomi ricorrono più volte nei Cda di diverse aziende. Togliendo quindi le duplicazioni, il dato risulterebbe decisamente inferiore a quello menzionato. Quanto descritto è ulteriormente avvalorato dalla situazione evidenziata, nell’ambito della stessa ricerca, dai dati rilevati nel settore manifatturiero e in quello dei servizi. Per il settore manifatturiero, storicamente un settore al femminile, la presenza percentuale delle donne sul totale dei dipendenti risulta essere del 16,5%, nel top management e nel Cda del 6,9%. Il settore dei servizi, che presenta la più alta percentuale di donne all’ingresso (il 45,9% sul totale dei dipendenti) non evidenzia una situazione dissimile al di là del soffitto di vetro: solo il 9,2% del top management è costituito da donne e nei Cda queste ultime sono solamente il 7,4%. L’esclusione è legata a fenomeni di discriminazione implicita presenti nelle organizzazioni, essendo le regole del gioco plasmate secondo le esigenze della classe dirigente, prevalentemente maschile. Il fenomeno più eclatante riguarda l’orario di lavoro, non quello stabilito dai contratti collettivi ma quello legato alla cultura del tempo imperante, che impone una dedizione totale e una giornata di 10/12 ore. In questo sistema, va da sé che la conciliazione del doppio ruolo diventa pressoché impossibile. L’esclusione riguarda la presunta rinuncia a una parte significativa di sé: acquisire potere significa adottare modelli di comportamento più aggressivi, competitivi, duri, verso cui non ci si identifica e che non piacciono. Troppi appaiono ad oggi i compromessi e le rinunce per una donna che vuole risalire la scala gerarchica. La strada da compiersi sembra quella che tende verso una cultura organizzativa che non tenda a omogeneizzare e uniformare, ma che includa e valorizzi le diversità di cui ciascuna persona, uomo o donna che sia, è portatrice. .  
   
   
UE: EDUCAZIONE E ASSISTENZA ALLA PRIMA INFANZIA  
 
 Bruxelles, 18 febbraio 2009 - La Commissione europea ha presentato ieri un nuovo studio dedicato all´istruzione e all´assistenza fornite ai bambini in età prescolare in Europa e alle misure adottate per favorire la partecipazione dei gruppi sociali più svantaggiati. Lo studio, che esamina le politiche nazionali di trenta paesi, verte sulle modalità organizzative dell´educazione e dell´assistenza alla prima infanzia in Europa, sui vantaggi offerti dai diversi sistemi e sugli interventi necessari per rendere più efficace l´istruzione e l´assistenza ai più piccoli. Condotto da Eurydice, la rete d´informazione sull´istruzione in Europa, lo studio rientra nelle verifiche annunciate dalla comunicazione della Commissione del 2006 intitolata "Equità ed efficacia dei sistemi europei d´istruzione e di formazione". Lo studio ha esaminato i sistemi scolastici degli Stati membri più Norvegia, Islanda e Liechtenstein. Principale conclusione: in Europa l´87% dei bambini di quattro anni frequenta un istituto prescolastico La Commissione europea ha recentemente proposto un nuovo obiettivo per l´Europa, vale a dire raggiungere la soglia del 90% di bambini di quattro anni che frequentano una scuola materna entro il 2020. Nel 2006, in media, l´87% dei bambini di quest´età seguiva già una forma d´insegnamento prescolastico. Tutti i paesi dell´Europa propongono ai bambini programmi educativi prima dell´inizio della scolarità obbligatoria, ma esistono grandi differenze tra i paesi, ed anche tra regioni, con riferimento all´età d´ammissione, al tasso di partecipazione e al tipo d´istruzione e di assistenza disponibili. La situazione attuale: la scelta tra due grandi modelli In Europa, esistono due grandi modelli organizzativi dell´offerta di insegnamento e di servizi prescolari: una struttura unica per tutti i bambini in età prescolare (modello integrato). Gli insegnanti possiedono le stesse qualifiche e sono inquadrati nel medesimo livello retributivo indipendentemente dall´età dei bambini di cui si occupano. Così avviene in Finlandia, Islanda, Lettonia, Norvegia, Slovenia e Svezia; - strutture distinte secondo il gruppo d´età, tipicamente, la distinzione avviene per i bambini da 0 a 3 anni, da un lato, dai 3 ai 6 anni dall´altro. Le qualifiche del personale, i criteri qualitativi e il finanziamento sono diversi nei due livelli. Questo modello è più diffuso in Europa. In alcuni paesi, i due modelli coesistono (Cipro, Danimarca, Grecia, Lituania, Spagna). Il Regno Unito sta attuando alcune disposizioni unitarie anche per i bambini di età prescolare. Politiche per i bambini svantaggiati: accesso e qualità per tutti? La combinazione di molti fattori sociali, culturali ed economici può comportare un grave rischio di insuccesso scolastico per i bambini. È tuttavia la povertà il fattore che incide maggiormente. In Europa, quasi una famiglia su sei con un figlio di età inferiore ai 6 anni vive al limite della soglia di povertà. La situazione è particolarmente preoccupante in Estonia, Italia, Lituania, Lussemburgo, Polonia, Portogallo e nel Regno Unito. Un insegnamento prescolare di qualità porta con sé grandi vantaggi: offre a tutti i bambini una buona base per l´istruzione e la formazione lungo tutto l´arco della vita e contribuisce a ridurre il divario educativo per i bambini a rischio. Sembra tuttavia che i bambini provenienti da minoranze etniche che vivono in famiglie svantaggiate e i figli di famiglie monoparentali frequentino meno di tutti i programmi d´istruzione e beneficino meno delle forme di assistenza offerte alla prima infanzia. Garantire norme di qualità elevate e un finanziamento adeguato Gli elementi più importanti per garantire un´istruzione e un´assistenza di qualità sono: un ottimale rapporto bambino/adulto; una formazione di qualità per gli insegnanti (insegnamento superiore); la partecipazione dei genitori. Generalmente il finanziamento è garantito dagli enti locali, dalle rette dei genitori e da un contributo dell´amministrazione centrale, con differenze significative tra paesi. Tranne che nei paesi che garantiscono un diritto universale all´educazione e all´assistenza alla prima infanzia (Danimarca, Finlandia, Svezia, Norvegia, Spagna e Slovenia), esiste in Europa un evidente deficit nell´ambito delle cure offerte ai più piccoli. Per questo motivo, nella maggior parte dei paesi contemplati dallo studio, garantire un posto a tutti i bambini e fornire loro un´assistenza di qualità richiederebbe un considerevole finanziamento supplementare da parte delle autorità pubbliche. E tuttavia, i dati disponibili indicano che questo è il settore più importante nel quale occorre investire risorse limitate se si vogliono organizzare sistemi d´istruzione equi ed efficaci. .  
   
   
´´RATIFICA ED ESECUZIONE DELLA CONVENZIONE DEL CONSIGLIO D´EUROPA SULLA PROTEZIONE DEI MINORI CONTRO LO SFRUTTAMENTO E L´ABUSO SESSUALE´´  
 
Roma, 18 febbraio 2009 - Il Presidente del Consiglio dei Ministri, Silvio Berlusconi, e il Ministro per le Pari Opportunità, Mara Carfagna, hanno presentato il 13 febbraio 2009, in una conferenza stampa a Palazzo Chigi, lo schema del disegno di legge recante: "Ratifica ed esecuzione della Convenzione del Consiglio d´Europa sulla protezione dei minori contro lo sfruttamento e l´abuso sessuale", adottata a Lanzarote (Spagna) il 25 ottobre 2007. Lo schema del Disegno di legge approvato all´unanimità dal Consiglio dei Ministri, recepisce le disposizioni della Convenzione che non trovano riscontro nel nostro ordinamento. Le maggiori novità introdotte riguardano: il raddoppio del termine di prescrizione per il reato di violenza sessuale commessa su minore di anni 14; la previsione del reato di associazione diretta a commettere reati sessuali contemplati dalla Convenzione; l´integrazione del reato di atti sessuali commessi su minorenne con la punizione dei soggetti che abusino della loro autorità o influenza sul minore anche quando questi abbia superato i sedici anni d’età; l´integrazione del reato di prostituzione minorile (nuovo articolo 600 bis), per cui ”è punito con la reclusione da sei a dodici anni e con la multa da euro 15. 000 a euro 150. 000 chiunque: a) recluta o induce alla prostituzione una persona di età inferiore agli anni diciotto; b) favorisce, sfrutta, gestisce, organizza o controlla la prostituzione di una persona di età inferiore agli anni diciotto, ovvero altrimenti ne trae profitto”. Oltre a ciò, sempre in base al nuovo articolo 600 bis, “chiunque compie atti sessuali con un minore di età compresa tra i quattordici e i diciotto anni, in cambio di un corrispettivo in denaro o altra utilità, anche solo promessi, è punito con la reclusione da sei mesi a quattro anni e con la multa da euro 1. 500 a euro 6. 000”; l´adeguamento alla Convenzione dell´articolo 600 ter, comma 5, al quale è aggiunto che “chiunque assiste a esibizioni o spettacoli pornografici in cui siano coinvolti minori di anni diciotto, è punito con la reclusione fino a tre anni e con la multa da 1. 500 a 6. 000 euro” (sempre che il fatto non costituisca più grave reato); l´introduzione del reato di adescamento dei minori a scopi sessuali, per cui “chiunque, allo scopo di abusare o sfruttare sessualmente un minore di anni sedici o un incapace, ovvero di indurlo alla prostituzione o ad esibizioni pornografiche o alla produzione di cui all’articolo 600 ter, intrattiene con lui, anche attraverso l’utilizzazione della rete internet o di altre reti o mezzi di comunicazione, una relazione tale da condurre a un incontro, è punito con la reclusione da uno a tre anni”; la confisca dei patrimoni delle associazioni criminali che si dedicano ai reati in esame; la subordinazione della concessione dei benefici penitenziari, quando possibili, alla positiva partecipazione ad un programma di riabilitazione. .  
   
   
IMPRENDITORIA AL FEMMINILE NEL MONDO: LE CAMERE DI COMMERCIO ITALIANE ALL’ESTERO IMPEGNATE NEL SOSTEGNO ALLE DONNE CHE VALORIZZANO IL MADE IN ITALY ALL’ESTERO.  
 
Roma, 18 febbraio 2009 - La rete delle Ccie ha nei posti di comando una quota di presenza femminile pari al 40% e l’obiettivo è continuare a valorizzare e aiutare a crescere le imprese all’estero guidate da donne. Il 19 febbraio Firenze ospita il Primo Premio Italian Women in the World (Iww), riconoscimento del ruolo femminile nell’economia globale. La premiazione ufficiale organizzata dal network tutto al femminile Italian Women in the World, sotto il patrocinio del Ministero degli Affari Esteri, della Presidenza del Consiglio dei Ministri e della Regione Toscana, e che vede in qualità di media partner “è Italia”, rivista dedicata all’informazione italiana nel mondo e realizzata in collaborazione con Assocamerestero, e “La Nazione”, costituisce un progetto di promozione del ruolo della donna in economia e mira a creare un filo diretto con le comunità italiane nel mondo. Tre le esponenti della business community brasiliana, associate al network di Assocamerestero, ad aver ricevuto un premio per l’impegno dato nella promozione dell’immagine del Made in Italy all’estero: Alida Bellandi, ingegnere chimico, Rita Giuseppina Blasioli Costa, coordinatrice nazionale del patronato Acli in Brasile, e Sandra Papaiz, avvocato e imprenditrice. Anche la rete delle Ccie - che ha partecipato con 15 Camere alla valutazione e selezione dei profili delle figure imprenditoriali che si sono distinte per meriti acquisiti nei rispettivi ambiti di attività – ha un consistente management al femminile. “Aiutare le imprese femminili a mettersi in rete, ad attivare partnership, al fine di ideare progetti comuni significa contribuire a valorizzare una realtà che ha un grande potenziale di crescita, innovazione e creatività”, dice il Presidente di Assocamerestero, Edoardo Pollastri, che assegnerà i premi alle imprenditrici vincitrici. “La rete delle Ccie, che conta nel mondo 74 strutture e ha nei posti di comando una quota di presenza femminile pari al 40%, ha ampiamente riconosciuto la necessità di dare spazio al decisionismo e alla praticità delle donne, qualità, queste, fondamentali soprattutto nel campo degli affari”. L’edizione 2010 dell’evento si terrà a Bologna e godrà del patrocinio di Unioncamere Emilia Romagna e della collaborazione di Assocamerestero. .  
   
   
ASM, PROGETTO GENITORIALITA´ NEI COMUNI DEL METAPONTINO  
 
Potenza, 18 febbraio 2009 - I Consultori Familiari di Policoro, Marconia-pisticci e Stigliano hanno avviato un progetto formativo ed informativo rivolto alle famiglie. Sono stati distribuiti tredicimila opuscoli a tutti gli alunni delle scuole del metapontino e dell’alta montagna materana, dalle materne alle scuole medie superiori. La finalità del progetto è quella di costruire un circuito di attività mirate ad incanalare sui binari giusti le diverse tappe dello sviluppo della famiglia sin dal suo nascere. A tal fine è stato avviato uno sportello per i genitori presso i citati Consultori familiari, che prevede: uno spazio di ascolto e di consulenza per coppie desiderose di confrontarsi con esperti rispetto a quesiti, ansie e dubbi relativi alla crescita psico-fisica dei propri figli e iniziative di formazione ed informazione in collaborazione con le istituzioni scolastiche presenti sul territorio. E’ stato avviato anche un servizio di Mediazione Familiare con funzione di promozione e supporto delle capacità genitoriali e di sostegno alle famiglie in situazione separativa. Per quelle famiglie che vivono in una particolare condizione di difficoltà e di disagio psichico è stato altresì attivato un servizio di Terapia Familiare che prevede la presa in carica di quelle coppie che hanno necessità di trovare un punto di equilibrio. Tutte le citate attività vengono realizzate dai professionisti dipendenti dell’Asm, appartenenti a diversi ruoli professionali: Assistenti Sociali, Psicologi, Medici, Pediatra Adolescentologo. L’iniziativa è nata come naturale conseguenza del Progetto “Supporto alla coniugalità ed alla genitorialità” con il quale sono stati individuati ed analizzati i bisogni espressi dalle famiglie del territorio del metapontino e dell’alta collina materana. La nostra è tra le Regioni dove si registra il più basso numero, in percentuale, di separazioni, anche se la tendenza, soprattutto nelle aree urbane di più recente formazione, è in crescita. Ma anche dove l’unità familiare resiste, non mancano situazioni conflittuali che spesso vengono tollerate per ragioni economiche o per il controllo sociale ancora molto forte nei comuni di più antica tradizione. Tutto questo incide in modo negativo sulla qualità della vita e sulla educazione dei figli. Il supporto del servizio consultoriale può rappresentare quindi un valido sostegno per ricostruire un clima positivo all’interno di un nucleo familiare lacerato dai conflitti e dalle incomprensioni. L’iniziativa è stata assunta dalle unità operative “servizi consultoriali minori e adulti”, coordinati dagli psicologi Dott. Salvatore Gentile e dalla Dott. Ssa Marisa Bellomusto, che fanno parte del Dipartimento Materno Infantile di Policoro diretto dal Dott. Michele Strippoli. .