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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 04 Novembre 2010
LA COMMISSIONE EUROPEA ADOTTA LE PRIORITÀ STRATEGICHE PER IL 2011  
 
Bruxelles, 4 novembre 2010 - Il 2010 ha dimostrato che le istituzioni dell’Ue sono disposte e in grado di affrontare l’avversità dando prova di resilienza, determinazione e solidarietà davanti alle sfide senza precedenti che comporta la crisi finanziaria ed economica. Ora dobbiamo fare in modo che la ripresa sia duratura. La Commissione europea ha adottato il suo programma di lavoro per il 2011 che traduce questi obiettivi in azioni concrete, dimostrando che la Commissione è fermamente decisa a far uscire l’Europa dalla crisi e a guidarla verso un futuro di prosperità, sicurezza e giustizia sociale. Parlando del nuovo programma di lavoro, il Presidente della Commissione europea José Manuel Barroso ha dichiarato: “L’unione europea si è dimostrata all´altezza delle sfide che deve affrontare, ma non siamo ancora fuori pericolo. Le nostre politiche devono rispecchiare il nostro impegno a creare crescita sostenibile e occupazione in base alla strategia Europa 2020, concentrandosi sulle iniziative a cui l’Ue può conferire un reale valore aggiunto. Il programma di lavoro adottato oggi garantirà la sostenibilità della ripresa l’anno prossimo e oltre. Mi auguro che l´elevato livello di convergenza raggiunto sulle priorità globali per l´Europa si concretizzi rapidamente in risultati politici a vantaggio dei cittadini.” Le priorità per il 2011 rientrano in cinque obiettivi principali: •aiutare l’economia sociale di mercato europea a superare la crisi e sostenerla a più lungo termine (attraverso misure quali un quadro legislativo per la gestione della crisi bancaria, proposte volte a tutelare maggiormente i consumatori di servizi finanziari o un regolamento sulle agenzie di rating del credito, per completare l´anno prossimo l´ambiziosa riforma del nostro settore finanziario) •Far ripartire la crescita per l’occupazione (ad esempio, mediante nuovi meccanismi di applicazione delle norme in materia di bilancio, proposte volte a sostenere la competitività delle imprese dell’Ue, in particolare le Pmi, un piano europeo di efficienza energetica, un’iniziativa per l’imprenditoria sociale, iniziative legislative sui lavoratori distaccati e sull’orario di lavoro, da elaborare in stretta consultazione con le parti sociali, e il miglioramento del quadro per l’imposizione societaria e l’Iva) •Portare avanti l’agenda dei cittadini: diritti, libertà e giustizia (ad esempio, attraverso il rafforzamento dei diritti dei consumatori, un quadro di riferimento comune per il diritto contrattuale, l´aggiornamento della normativa sulla protezione civile, un programma per i viaggiatori registrati e una nuova struttura di gestione per l´Olaf, l´ufficio antifrode dell´Ue) •Conferire all´Europa il peso che merita sulla scena mondiale (ad esempio, sostenendo il nuovo servizio europeo per l’azione esterna, proiettando all’esterno gli obiettivi di crescita per il 2020 e continuando a migliorare l´assistenza allo sviluppo dell´Ue a favore di chi ne ha più bisogno) •Puntare ai risultati, a prescindere dai mezzi utilizzati per raggiungerli: fare un uso ottimale delle politiche dell’Ue (ad esempio, presentando una proposta per il prossimo quadro finanziario pluriennale, conferendo centralità alla “regolamentazione intelligente” e portando a 12 settimane il periodo di consultazione) Il programma di lavoro può essere consultato al seguente indirizzo: http://ec.Europa.eu/atwork/programmes/index_en.htm    
   
   
8º WORKSHOP SCANDINAVO SULL´E-GOVERNMENT  
 
Tampere, 4 novembre 2010 - L´ottavo workshop scandinavo sull´e-government si svolgerà dal 7 all´8 febbraio 2011 a Tampere, in Finlandia. E-government è un termine generale usato per riferirsi a un´ampia gamma di argomenti relativi alla fornitura di servizi on-line da parte di enti governativi. Molto spesso questi sono destinati ad aziende, cittadini e residenti di una determinata area o paese. L´e-government è spesso suddiviso in quattro settori: governance, tecnologie dell´informazione e della comunicazione (Tic), riprogettazione dei processi aziendali ed e-citizen. L´obiettivo generale di questo evento è quello di promuovere la qualità e l´interesse nella ricerca sull´e-government. Questa edizione fa parte di una serie di discussioni dedicate alle questioni attuali e ai possibili orientamenti per il futuro. Il programma dell´evento si concentra su discussioni informali piuttosto che su presentazione formali. Il tema dell´evento sarà "Migliorare l´e-government" ("Improving e-government"). Questo si riferisce alle varie ricerche e pratiche nel campo dell´e-government. Diverse forme di miglioramento potrebbero necessitare, richiedere, sfruttare, avvenire, influenzare o indurre diversi tipi di parti interessate, tecnologie, obiettivi, interessi, costi, misure, misurazioni o pratiche, tra le altre cose. Si prevede che tra i presenti vi saranno rappresentanti delle varie parti interessate quali la pubblica amministrazione, le scienze politiche, i sistemi d´informazione e informatica, la gestione della conoscenza, il service management, l´economia, la sociologia e il diritto. Per ulteriori informazioni, visitare: http://webhotel2.Tut.fi/sweg2011/index.html    
   
   
UE: SOTTOSCRITTO PRIMO GECT IN ITALIA. SICILIA REGIONE CAPOFILA DI ARCHIMED  
 
Taormina, 4 novembre 2010 - La Sicilia e´ capofila del primo Gruppo Europeo di Cooperazione Territoriale (Gect) che si insedia in Italia: si chiama "Archimed" e vi aderiscono nella qualita´ di regioni fondatrici anche le Isole Baleari e Cipro. Il Getc e´ strumento di governance creato dall´U.e.(regolamento n. 1082 del 2006) per estendere e rendere piu´ efficace la cooperazione transfrontaliera. La statuto di Archimed e´ stato presentato ieri nella sede del neo Gect istituita presso Palazzo Ciampoli a Taormina. Lo hanno sottoscritto, l´assessore regionale all´Istruzione e Formazione professionale, Mario Centorrino, in rappresentanza del presidente della Regione Siciliana; la consigliera al Commercio, Industria e Energia, Francesca Vives, per il governo delle Isole Baleari ,e Spyros Elenodorouil presidente del distretto di Larnaca (Cipro) "La sottoscrizione del Gect Archimed - ha affermato l´assessore Mario Centorrino - da´ concretezza alla politica siciliana che intende "aprire" la regione al Mediterraneo. E´,inoltre,uno strumento che permettera´ l´elaborazione di progetti e l´attrazione di risorse per la cooperazione tra le isole del Mediterraneo. Rappresenta - ha concluso - un grande riconoscimento del lavoro svolto dai funzionari e dai rappresentanti della Regione Siciliana" . Secondo Francesco Attaguile, direttore generale del dipartimento di Bruxelles e degli affari Extraregione e "Archimed e´ una forma di partenariato stabile fra Regioni con personalita´ giuridica di diritto europeo alla quale la Commissione Europea puo´ delegare compiti importanti o strategici. Finora i partenariati sono stati episodi limitati ad un progetto, mentre in questo caso avremo una struttura permanente che favorira´ la progettualita´ proveniente dalle regioni partner". "Archimed - ha continuato Attaguile - ha superato il difficile e laborioso vaglio dei governi nazionali e a breve potrebbe allargarsi ad altri partner". Proprio oggi,infatti,la nuova regione di Gozzo(malta)ha ufficializzato la richiesta di adesione.La settimana prossima,inoltre, dovrebbe pervenire l´adesione dell´isola di Creta; anche i rappresentanti della Sardegna hanno espresso la volonta´ di aderire. "Archimed - ha concluso - Attaguile e´ uno strumento di governance che si inserisce nel triangolo Regione, Stati membri, Unione Europea: sorge dal basso e, quindi, coinvolge le popolazioni e tutti i soggetti interessati a queste forme di internazionalizzazione".  
   
   
UE: DA TAORMINA PROPOSTA PER MODIFICA REGOLAMENTO GECT . IN DISCUSSIONE LA LIMITAZIONE DEL POTERE DI INTERVENTO DEI PARLAMENTI, DEI GOVERNI E DELLE BUROCRAZIE NAZIONALI  
 
Taormina, 4 novembre 2010 - Parte da Taormina la proposta di modifica del regolamento 1082 della Commissione europea che, fin dal 2006, disciplina l´attuazione dei rapporti tra i paesi al confine del perimetro comunitario: le cosiddette politiche di coesione. La dichiarazione che chiude i due giorni di incontri voluti dalla Presidenza della Regione Siciliana e´ infatti il primo atto concreto verso la modifica del regolamento che permette la nascita dei Gect, i gruppi europei di cooperazione territoriale: il nuovo strumento, che permette alle regioni di stipulare dei "patti territoriali" transfrontalieri, concordati direttamente con le istituzioni europee, senza la mediazione degli Stati nazionali. Fino a questo momento la nascita dei Gect, che rappresentano una novita´ istituzionale di importanza strategica per la costruzione di una vera Europa delle Regioni, e´ stata rallentata proprio dalla discrezionalita´ di alcuni stati nazionali, che hanno di fatto limitato la diffusione di questo strumento. La proposta di modifica del regolamento, sara´ formalizzata entro giugno del prossimo anno, dopo l´adesione di tutti i soggetti della "filiera" decisionale. In discussione c´e´ proprio la limitazione del potere di intervento dei parlamenti, dei governi e delle burocrazie nazionali, sulle procedure di "associazione" delle regioni e delle amministrazioni locali ai Gect. Di questi temi i rappresentanti delle regioni del mediterraneo hanno discusso alla presenza della presidente del Comitato delle Regioni europee, Mercedes Bresso, di rappresentanti della Commissione europea, degli Stati nazionali, delle agenzie e delle associazioni di settore . L´occasione, e´ stata proprio quella della firma della convenzione tra il Governo delle isole Baleari, l´Agenzia dello sviluppo di Larnaca di Cipro e la Regione Siciliana, per dar vita al Gect Archimed, il gruppo europeo di cooperazione territoriale delle isole del Mediterraneo, che ha fissato la sua sede proprio a Taormina e si occupera´ di ambiente e tutela del mare, oltre che di progetti comuni in materia di energia, cultura, turismo e trasporti. "Un progetto - e´ stato spiegato dall´assessore regionale Mario Centorrino, coordinatore delle politiche comunitarie della Conferenza delle Regioni italiane - che rappresenta l´ossatura su cui la Sicilia propone di costruire la Macroregione mediterranea, che diventera´ il luogo del dialogo e scambio transnazionale tra tutti i popoli rivieraschi". "Se infatti i Gect pongono limiti alla partecipazione delle regioni dei paesi non comunitari, le Macroregioni rappresentano la risposta piena alla necessita´ di confronto e di interrelazione tra popoli che hanno qualcosa in comune: esperienze di questo tipo - ha concluso Centorrino - sono gia´ state avviate sulle sponde del mar Baltico e tra le Regioni che si affacciano sul Danubio". "Impossibile - ha sottolineato il direttore generale del dipartimento degli affari extraregionali della Regione, Francesco Attaguile - non pensare di proporre una esperienza simile nel Mediterraneo, che storicamente e´ stato punto di incontro e di sviluppo di culture e civilta´ millenarie". "L´esperienza avviata dalla Sicilia - ha concluso Attaguile - permettera´ alle popolazioni di partecipare direttamente ai processi di crescita civile e politica. Propone un modello di sviluppo fondato sul territorio e condiviso dalle amministrazioni locali: una opportunita´ per essere attori delle sviluppo guardando, da protagonisti, ai processi di crescita dei paesi della sponda sud".  
   
   
"ASIA: INTEGRAZIONE E STABILITÀ REGIONALE"  
 
Milano, 4 novembre 2010 - Il 15 novembre prossimo alle ore 14.30 l´Ispi, in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri, promuove una Conferenza Internazionale sul tema: "Asia: integrazione e stabilità regionale" I lavori si focalizzeranno in particolare sul confronto con i modelli di regionalismo promossi nel mondo occidentale, l’assessment dei risultati raggiunti e la discussione dei possibili passi successivi. L´incontro, che si svolgerà a Palazzo Clerici (Via Clerici, 5 - Milano). Segreteria (tel.: 02 86 93 053, e-mail: ispi.Eventi@ispionline.it  sito: www.Ispionline.it )  
   
   
MSE: INCENTIVI, E’ BOOM DI RICHIESTE. 37 MLN DI EURO NEL PRIMO GIORNO MACCHINE AGRICOLE, MOTOCICLI E CUCINE I SETTORI TRAINANTI  
 
Roma, 4 novembre 2010 - E’ boom di richieste per gli incentivi messi a disposizione dal Ministero dello Sviluppo Economico per il sostegno della domanda finalizzata a obiettivi di efficienza energetica, eco compatibilità e di miglioramento della sicurezza sul lavoro. Nella sola giornata di ieri , la prima in cui sono state riaperte le prenotazioni degli incentivi, rivenditori e consumatori hanno effettuato nuove richieste per un importo di 37 milioni di euro, a valere sulla rimodulazione dei fondi disponibili effettuata nei giorni scorsi dal ministro Romani per un totale di 110 milioni di euro. Questi, in particolare, i settori trainanti: Macchine agricole e movimento terra: oltre 3.400 richieste, per un importo prenotato di 22 milioni di euro (+ 110%). Nautica: circa 700 richieste tra motori fuoribordo e stampi per nuovi scafi, per un importo di 14 milioni di euro (+70%). Motocicli: circa 1.300 motocicli, per un importo di circa 1 milione di euro (+ 7%). Cucine componibili: 607 cucine, per un importo di 450 mila euro (+3,2%). Il totale degli incentivi erogati a consumatori e imprese dallo scorso maggio ad oggi ammonta a 240 milioni di euro, per complessivi 975.000 contributi. Informazioni e modalità di accesso agli incentivi sono disponibili all’indirizzo web http://incentivi2010.Sviluppoeconomico.gov.it/    
   
   
RECEPIMENTO DELLA NORMATIVA COMUNITARIA, APPROVATO IL DISEGNO DI LEGGE DI RIFORMA  
 
Roma, 4 novembre 2010 - Il Consiglio dei Ministri del 22 ottobre 2010 ha approvato il disegno di legge ´´Norme generali sulla partecipazione dell´Italia al processo normativo dell´Unione Europea e sulle procedure per l´adempimento degli obblighi derivanti dall´appartenenza dell´Italia all´Unione Europea´´. Il ddl nasce dall’esigenza di adeguare le procedure di esecuzione degli obblighi comunitari, riordinando la disciplina che regola le fasi ascendente e discendente del diritto dell’Unione europea, cioè il processo di formazione delle decisioni Ue e il processo di recepimento delle direttive comunitarie nell´ordinamento italiano. L’assetto dei rapporti tra Italia e Unione europea attualmente è regolato dalla L. 4 febbraio 2005 n. 11, ma l’entrata in vigore del Trattato di Lisbona (1° dicembre 2009), con le profonde innovazioni introdotte, ha reso necessaria una riforma. Tra queste, il coinvolgimento diretto dei Parlamenti nazionali in alcuni aspetti del funzionamento dell’Unione, ed in particolare nel controllo da parte dei Parlamenti nazionali del rispetto del principio di sussidiarietà nell’attività legislativa dell’Unione Europea. Tra gli obiettivi della riforma, velocizzare ulteriormente il processo di recepimento del diritto dell´Unione Europea, attraverso una rivisitazione del suo strumento fondamentale, l´attuale legge comunitaria annuale. "Un vero e proprio salto di qualità - ha commentato il ministro Ronchi - che porterà a uno snellimento a una semplificazione delle procedure, consolidando e migliorando i già ottimi risultati conseguiti in questi mesi e testimoniati dal recente Scoreboard (il Quadro di valutazione del mercato interno) pubblicato dalla Commissione europea, dove l´Italia ha finalmente abbandonato l´ultimo posto occupato da molti anni ormai per numero di procedure di infrazioni aperte". Della legge comunitaria è previsto una sorta di «sdoppiamento», che si articola in due distinte leggi annuali: la legge di delegazione europea e la legge europea. Infatti, i lunghi tempi di approvazione in Parlamento della legge comunitaria annuale spesso determinano un ritardo nell’adeguamento alla normativa comunitaria, con conseguente avvio di procedure di infrazione da parte della Commissione europea. Più precisamente, si prevede di presentare al Parlamento, entro il 28 febbraio di ogni anno, un disegno di legge recante esclusivamente deleghe legislative e autorizzazioni all’attuazione in via regolamentare, ed un altro, eventuale, da presentare al Parlamento, anche disgiuntamente rispetto al primo, recante disposizioni di attuazione diretta; ciò al fine di consentire al Governo la predisposizione in tempi brevi e certi delle deleghe legislative necessarie per il recepimento degli atti dell’Unione Europea. Il disegno di legge, sul cui testo è stato già acquisito il parere della Conferenza unificata, prevede poi norme più adeguate ad una gestione accelerata delle procedure d’infrazione ed introduce, per la prima volta, disposizioni organiche in materia di aiuti di Stato; rafforza e favorisce la partecipazione del Parlamento e delle autonomie locali alla fase ascendente, nel contempo razionalizzando tutte le istanze di coordinamento; semplifica e velocizza il processo di ecepimento delle direttive comunitarie nell´ordinamento italiano.  
   
   
PROSEGUE IL MONITORAGGIO PER L´UTILIZZO DELLE DISPONIBILITÀ SUI CONTI DI TESORERIA.  
 
Roma, 4 novembre 2010 - A partire dal 12 luglio scorso, il Dipartimento del Tesoro ha messo a disposizione un portale informatico, raggiungibile all´indirizzo https://tesoreriastatale-art18.Tesoro.it  , affinché le Società totalmente possedute dallo Stato, direttamente o indirettamente, e gli Enti pubblici nazionali, inclusi. Nell´elenco Istat S13, possano inserire, con modalità telematica, le informazioni richieste dalla normativa.[1]. La procedura informatica prevede la registrazione dei Soggetti che, ottenuta la password di accesso, comunicano i propri dati anagrafici ed il proprio indirizzo di Posta Elettronica Certificata (Pec). [2]. Dal 6 ottobre scorso è, inoltre, possibile inserire le informazioni riguardanti: i conti correnti bancari, postali e di Tesoreria. Le informazioni da inserire, entro il 12 novembre 2010, sono quelle riferite al mese di luglio.. Successivamente, entro 90 giorni dalla chiusura del mese cui fanno riferimento, le informazioni devono essere aggiornate.[3]. Al fine di agevolare le operazioni di registrazione e di inserimento dei dati, sono state realizzate due caselle di posta elettronica: una per il supporto tecnico, denominata assistenzatecnicart18@tesoro.It  ed una seconda cui rivolgere i quesiti di carattere tematico/normativo, denominata supportotematicoart18@tesoro.It  
   
   
"COLLEGATO LAVORO" APPROVATO DEFINITIVAMENTE, MOLTE LE NOVITÀ  
 
Roma, 4 novembre 2010 - Con l’approvazione definitiva, il 19 ottobre 2010, della Camera dei Deputati, è legge il disegno di legge collegato alla manovra di bilancio dal titolo "Deleghe al Governo in materia di lavori usuranti, di riorganizzazione di enti, di congedi, aspettative e permessi, di ammortizzatori sociali, di servizi per l´impiego, di incentivi all´occupazione, di apprendistato, di occupazione femminile, nonché misure contro il lavoro sommerso e disposizioni in tema di lavoro pubblico e di controversie di lavoro". Tra i molteplici contenuti del ddl, in corso di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale, la possibilità di apprendistato in azienda come alternativa all´ultimo anno di obbligo scolastico (cioè dai 15 ai 16 anni di età); norme sulla conciliazione e l´arbitrato, con l’introduzione della clausola compromissoria, cioè la possibilità di ricorrere ad un arbitro in caso di controversie insorte in relazione al rapporto di lavoro; misure contro il lavoro sommerso; l’obbligo, per le università pubbliche e private, di conferire alla Borsa continua nazionale del lavoro i curricula dei laureati. Nel Collegato, inoltre, norme riguardanti alcuni aspetti del lavoro pubblico e della trasparenza nell’amministrazione dello Stato; una delega al governo in materia di congedi, aspettative e permessi, da attuarsi entro sei mesi dall’entrata in vigore della legge, nonché una delega relativa ad ammortizzatori sociali e incentivi all’occupazione, da attuarsi entro 36 mesi. Queste alcune delle novità relative a conciliazione e arbitrato. In materia di controversie individuali di lavoro, il tentativo di conciliazione - attualmente obbligatorio – diventa una fase eventuale e vengono introdotti una pluralità di mezzi di composizione delle controversie di lavoro alternativi al ricorso al giudice. La conciliazione può essere proposta anche tramite l´associazione sindacale alla quale l´interessato aderisce o conferisce mandato. La comunicazione della richiesta di espletamento del tentativo di conciliazione interrompe la prescrizione e sospende, per la durata del tentativo di conciliazione e per i 20 giorni successivi alla sua conclusione, il decorso di ogni termine di decadenza. Se la controparte intende accettare la procedura di conciliazione, deposita presso la commissione di conciliazione, entro 20 giorni dal ricevimento della copia della richiesta, una memoria contenente le difese e le eccezioni in fatto e in diritto, nonché le eventuali domande in via riconvenzionale. Se ciò non avviene, ciascuna delle parti è libera di adire l´autorità giudiziaria. Se non si raggiunge l´accordo tra le parti, la commissione di conciliazione deve formulare una proposta per la bonaria definizione della controversia. Se la proposta non è accettata, i termini di essa sono riassunti nel verbale con indicazione delle valutazioni espresse dalle parti. Delle risultanze della proposta formulata dalla commissione e non accettata senza adeguata motivazione il giudice tiene conto in sede di giudizio. Rimane obbligatorio il tentativo di conciliazione sui cosiddetti "lavori certificati" di cui all´articolo 80, comma 4, della cosiddetta legge Biagi (Dlgs 276/2003). Arbitrato: la nuova disciplina contempla anche altre forme di arbitrato, oltre a quello che può instaurarsi durante il tentativo di conciliazione. Tra le novità più rilevanti la possibilità per il lavoratore all’atto dell’assunzione, comunque non prima della conclusione del periodo di prova (se la prova non è prevista, dopo 30 giorni dalla stipulazione del contratto di lavoro), di decidere se ricorrere all’arbitrato in caso di future controversie, con esclusione del licenziamento. A tal fine, sottoscrive una clausola compromissoria che, pertanto, sarà valida per ogni lite, escluso il licenziamento, per il quale resta obbligatorio ricorrere al giudice ordinario. La scelta del lavoratore di tentare la composizione davanti a un arbitro invece che dal giudice vale per tutte le liti nascenti dal rapporto di lavoro.  
   
   
AMBIENTE, INNOVAZIONE E SICUREZZA SUL LAVORO: GLI INCENTIVI DEL GOVERNO  
 
Roma, 4 novembre 2010 - Le risorse residue del piano governativo di incentivi, varato in aprile per sostenere i consumi nei settori previsti, sono state rimesse in circolo liberando così circa 110 milioni di euro. Il Ministro dello Sviluppo Economico, Paolo Romani, infatti, ha firmato il 18 ottobre scorso il decreto con cui sono riassegnati i fondi ancora disponibili per il sostegno della domanda finalizzata ad obiettivi di efficienza energetica, eco compatibilità e di miglioramento della sicurezza sul lavoro. La rimodulazione è stata fatta sulla base delle informazioni sullo stato delle prenotazioni dei contributi per i 10 settori incentivati fornito da Poste Italiane Spa, che gestisce le procedure amministrative, il call center e il sistema informatico dell’operazione. Contestualmente, è stata avviata la procedura di pagamento dei contributi spettanti ai rivenditori. A questo proposito sono oltre 755.000 le pratiche già controllate nella loro correttezza formale, per un totale di oltre 128 milioni di euro di contributi di cui a breve verrà avviato il pagamento. Le restanti 172.000 richieste di incentivo fino ad oggi presentate risultano ancora da perfezionare e/o validare nella loro parte documentale, per un importo totale di 61 milioni di euro di contributi prenotati. Ad oggi risultano concessi oltre 925.000 contributi, per un totale di 189 milioni di euro di risorse erogate, sui 300 milioni di euro originariamente messi a disposizione. Con questa rimodulazione - ha dichiarato il ministro dello Sviluppo economico, Paolo Romani - intendiamo consentire da parte dei consumatori il pieno ed ottimale utilizzo delle risorse residue, in questo momento pari a 110 milioni di euro, e di massimizzare i risultati che il Governo si era posto con il Decreto legge n. 40 del 25 marzo 2010 a favore del sistema delle imprese, ossia il sostegno della domanda di mercato per la ripresa economica, di cui fortemente tuttora si avverte l’esigenza in un contesto di perdurante stagnazione". E´ stato deciso di effettuare un’unica variazione compensativa tra tutti i settori che consentirà di far confluire tutte le risorse ancora non prenotate in una disponibilità comune ai settori stessi. Il fondo unico così costituito sarà reso disponibile per le prenotazioni dei rivenditori e consumatori a partire dal 3 novembre prossimo. Fino a tale data, i settori incentivati che ancora presentano una disponibilità di risorse rispetto alla dotazione iniziale, potranno continuare a prenotare i contributi secondo le modalità già in vigore. Il nuovo decreto conferma sia i requisiti e le modalità di erogazione dei contributi relative a ciascuno dei settori incentivati, che le modalità e le ragioni di eventuale revoca dei contributi in quella sede indicate. Il piano governativo di incentivi ha dato in questi mesi di crisi un forte sostegno ad importanti settori del nostro Made in Italy. In particolare, il sostegno ha permesso - nel settore della nautica - l’acquisto di 155 stampi industriali per scafi da diporto, per quasi 20 milioni di euro, e di oltre 1.300 motori fuoribordo. Mentre il sussidio alla produzione di macchine agricole e per il movimento terra che, seppur con numeri inferiori in termini di contributi erogati (quasi 4.300), ha visto il veloce esaurirsi delle risorse dedicate. Anche nel settore degli elettrodomestici ad alta efficienza energetica, gli incentivi hanno dato uno stimolo alla domanda: con il sostegno pubblico di oltre 35 milioni di euro sono state acquistate a condizioni agevolate, oltre 50 mila cucine a gas, quasi 90 mila forni elettrici, oltre 176 mila lavastoviglie, più di 105 mila piani di cottura. Cui si sono aggiunte oltre 78.200 cucine componibili, con uno specifico contributo statale di più di 54 milioni di euro. Il decreto incentivi è stato convertito in legge dal Parlamento con modifiche riportate nel testo del nuovo provvedimento, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 25 maggio 2010. Http://www.governo.it/governoinforma/dossier/incentivi/legge_25marzo_n40.pdf    
   
   
DETTAGLI DEL COLLOCAMENTO DEL CCTEU  
 
Roma, 4 novembre 2010 - Il Ministero dell´Economia e delle Finanze comunica i dettagli dell´emissione del nuovo Ccteu, con scadenza 15 ottobre 2017, godimento 15 ottobre 2010 e cedola semestrale indicizzata all´euribor 6 mesi con uno spread aggiuntivo di 80 punti base. Con riferimento alla tranche emessa contro contante, hanno partecipato all´operazione oltre 160 investitori per una domanda complessiva di circa 5,5 miliardi di euro. Il 40,6% dell´emissione è stato assegnato alle banche, mentre gli asset manager ed i fondi d´investimento si sono aggiudicati il 34% dell´ammontare complessivo. Il 20% è stato collocato presso investitori con un orizzonte di investimento di lungo periodo (fondi pensione e assicurazioni) mentre il 3,1 % è andato a società non finanziarie.. Il collocamento del titolo, in linea con le previsioni, è stato caratterizzato da una distribuzione geografica con un´ampia presenza di investitori domestici (circa il 76 per cento). La partecipazione di investitori esteri è stata tuttavia significativa sia per la sua qualità che la sua composizione molto diversificata: la quote più rilevanti sono state assegnate alla Germania e all´Austria (9,2%), al Regno Unito e all´Irlanda (7,1%) e alla Francia (4,4%). Non sono mancati investitori provenienti da altre aree dell´Europa (Svizzera 1,8%) e da fuori Europa (per un quota pari allo 0,7 %).. Con riferimento alla tranche emessa in scambio, la domanda è stati pari a circa un miliardo con la partecipazione di 10 investitori. Di seguito i dettagli dei prezzi e dei quantitativi dei Cct riacquistati dagli investitori nell´ambito dello scambio:.
Codice Isin It0004321813 It0004404965 It0004518715
Descrizione Cct 01/12/2014 Cct 01/09/2015 Cct 01/07/2016
Totale nominale 122.500.000 405.638.000 71.862.000
Prezzo 97,8 97,05 96,45
 
   
   
SOLVIT IN COMUNE, IL PROGETTO PER L´INTEGRAZIONE EUROPEA DEI COMUNI ITALIANI  
 
Roma, 4 novembre 2010 - Una risoluzione efficace delle problematiche attinenti la normativa europea che - sempre più spesso - tocca da vicino la quotidianità di milioni di cittadini e imprese europee è alla base del progetto “Solvit in Comune”, la cui realizzazione è stata inserita nel protocollo d´intesa recentemente siglato tra il Dipartimento per le politiche comunitarie della Presidenza del Consiglio dei ministri e l´Associazione nazionale dei comuni italiani. Gli enti locali, specialmente i Comuni, sono i destinatari naturali di reclami, richieste, domande, istanze provenienti da cittadini, imprese, società civile. Il centro Solvit nazionale offre un servizio gratuito di supporto sia a cittadini che a imprese nella risoluzione delle problematiche di natura transfrontaliera derivanti da una errata applicazione della normativa del Mercato Interno da parte delle Amministrazioni Pubbliche europee. Esiste un centro Solvit in ogni Stato membro dell’Unione Europea (come pure in Norvegia, Islanda e Liechtenstein) che trova collocazione all’interno delle istituzioni pubbliche nazionali. L’iniziativa congiunta del Dipartimento per il coordinamento delle Politiche Comunitarie con l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani si realizza con due modalità: di informazione e di supporto alla risoluzione di alcuni casi Solvit, con particolare riferimento a quelli aventi una valenza locale/territoriale. L’attività di formazione del personale incaricato di seguire e attuare il progetto sarà curata dalla Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione Locale (Sspal) in collaborazione con i funzionari del centro Solvit italiano. Lo scopo è quello di diffondere a livello territoriale le attività del centro Nazionale, costituendo una rete di operatori pubblici e favorendo una modalità di lavoro coordinata e finalizzata anche al miglioramento della attività della Pa. La diffusione avverrà sul territorio attraverso gli Urp locali mediante attività di formazione ed informazione degli operatori pubblici su temi di non corretta applicazione della normativa comunitaria indicati dagli utenti al centro Solvit nazionale. Il progetto permetterà ai comuni capoluogo di regione di affrontare con maggiore prontezza e puntualità la trattazione dei reclami ad essi indirizzati da parte di cittadini o imprese presenti nel territorio di riferimento. Inoltre, l´intesa servirà ad attivare azioni volte a migliorare l’interscambio informativo in settori di interesse strategico, ad ottimizzare la partecipazione dei Comuni al processo di integrazione europea e ad agevolare la partecipazione a progetti europei e l´utilizzo dei fondi europei a gestione diretta. Il lancio del progetto è previsto per la fine dell’anno in corso/inizio 2011.  
   
   
CONTROLLO DELL´ACQUISIZIONE E DELLA DETENZIONE DI ARMI  
 
Roma, 4 novembre 2010 - In attuazione della delega contenuta nella Legge 7 agosto 2009, n. 88, recante "Disposizioni per l´adempimento di obblighi derivanti dall´appartenenza dell´Italia alle Comunità Europee", il Consiglio dei Ministri del 22 ottobre ha approvato il D. Lgs di recepimento della direttiva 2008/51/Ce del Parlamento Europeo e del Consiglio del 21 maggio 2008 ( a modifica della direttiva 91/477/Cee) relativa al controllo dell´acquisizione e della detenzione di armi. Il decreto mira a conciliare le esigenze della libera circolazione delle armi sul mercato interno con quelle di protezione della sicurezza pubblica e della pubblica incolumità, in coerenza con i prinicipi ispiratori della normativa comunitaria; adatta quindi la vigente normativa italiana in materia di armi alla citata modifica della direttiva, aggiornando singoli articoli di legge interessati. Si definiscono: "arma da fuoco", qualsiasi arma portatile a canna che espelle, progettata ad espellere o trasformata al fine di espellere un colpo, una pallottola o un proiettile mediante l´azione di un combustibile propellente; "parte", qualsiasi componente o elemento di ricambio specificamente progettato per un´arma da fuoco e indispensabile al suo funzionamento, in particolare la canna, il fusto o la carcassa, il carrello o il tamburo, l´otturatore o il blocco di culatta, nonché ogni dispositivo progettato o adattato per attenuare il rumore causato da uno sparo di arma da fuoco; "parte essenziale", il meccanismo di chiusura, la camera e la canna di armi da fuoco che, in quanto oggetti distinti, rientrano nella categoria in cui è stata classificata l´arma da fuoco di cui fanno parte o sono destinati a farne parte; "munizione", l´insieme della cartuccia o dei componenti, compresi i bossoli, gli inneschi, la polvere da sparo, le pallottole o i proiettili, utilizzati su di un´arma da fuoco; "tracciabilità", il controllo sistematico del percorso delle armi da fuoco e, ove possibile, delle loro parti e munizioni, dal fabbricante all´acquirente, con l´intento di assistere le autorità dello Stato italiano e degli Stati dell´Unione Europea ad individuare, indagare e analizzare la fabbricazione ed il traffico illeciti; "intermediario", una persona fisica o giuridica, diversa dall´armaiolo, che eserciti un´attività professionale consistente integralmente o parzialmente nella vendita, nell´acquisto e nella organizzazione del trasferimento di armi, loro parti e munizioni, pur senza averne la materiale disponibilità (non sono intermediari i meri vettori); "armaiolo", qualsiasi persona, fisica o giuridica, che eserciti un´attività professionale consistente integralmente o parzialmente nella fabbricazione, nel commercio, nello scambio, nell´assemblaggio, nella riparazione, nella disattivazione e nella locazione delle armi, loro parti e munizioni". Per esercitare l´attività di intermediario nel settore delle armi, è richiesta una apposita licenza rilasciata dal Prefetto, che ha una validità di 3 anni. Ogni operatore autorizzato deve comunicare all´autorità che ha rilasciato la licenza, anche mediante un sistema informatizzato, ogni anno, un resoconto dettagliato delle singole operazioni effettuate. La mancata comunicazione può comportare, in caso di prima violazione, la sospensione e, in caso di recidiva anche la revoca della licenza. L´armaiolo è obbligato a tenere un registro delle operazioni giornaliere, nel quale devono essere indicate le generalità delle persone con cui le operazioni stesse sono compiute, che deve essere esibito a richiesta degli ufficiali o agenti di pubblica sicurezza e conservato per un periodo di 50 anni. Gli armaioli devono comunicare mensilmente all´ufficio di polizia competente per territorio le generalità dei privati che hanno acquistato o venduto loro le armi, la specie e la quantità delle armi vendute o acquistate e gli estremi dei titoli abilitativi all´acquisto esibiti dagli interessati. E´ vietato vendere o cedere armi a privati che non siano muniti di permesso di porto d´armi ovvero di nulla osta all´acquisto rilasciato dal Questore. Il nulla osta non può essere rilasciato ai minori di 18 anni, ha la validità di un mese ed è esente da ogni tributo. I provvedimenti con cui sono rilasciati il nulla osta all´acquisto delle armi o il rilascio della licenza del porto d´armi, devono essere comunicati, dall´interessato, ai conviventi maggiorenni, anche diversi dai familiari, compreso il convivente more uxorio. Del resto, i detentori di armi devono essere sottoposti a rigorosi controlli dei requisiti psico-fisici , con l´obbligo di presentazione di certificazione sanitaria ogni sei anni. Per armi "da caccia" s´intendono, tra i fucili ad anima rigata, le carabine con canna ad anima rigata a caricamento singolo manuale o a ripetizione semiautomatica, qualora siano in essi camerabili cartucce in calibro 5,6 millimetri con bossolo a vuoto di altezza uguale o superiore a millimetri 40, nonché i fucili e le carabine ad anima rigata dalle medesime caratteristiche tecnico-funzionali che utilizzano cartucce di calibro superiore a millimetri 5,6, anche se il bossolo a vuoto è di altezza inferiore a millimetri 40. 7. Per i fucili da caccia in grado di camerare le cartucce per pistola o rivoltella, si applica il limite detentivo di 200 cartucce cariche. Le armi "giocattolo"devono avere la canna completamente ostruita (non in grado di camerare cartucce), e occlusa da un tappo rosso inamovibile. Le armi da "segnalazione acustica", destinati a produrre un rumore tramite l´accensione di una cartuccia a salve, devono avere la canna occlusa da un inserto di metallo ed un tappo rosso inamovibile all´estremità della canna. Dall´applicazione del presente decreto, le cui disposizioni entrano in vigore il 1 luglio 2011, non derivano nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.  
   
   
EQUITALIA LANCIA LA CAMPAGNA D´AUTUNNO  
 
Roma, 4 novembre 2010 - Aperture prolungate degli sportelli anche di pomeriggio, assistenza web, call center 24 ore su 24 e guide facili per fornire in modo trasparente tutte le informazioni utili. Equitalia lancia una campagna d’autunno a favore dei contribuenti in quattro mosse. In particolare, attraverso le guide – scaricabili da internet – il cittadino troverà le informazioni sui temi più frequenti come accedere alle rateizzazioni, fare una autodichiarazione, ottenere sgravi, sospensioni, rimborsi. Attraverso il call center sempre operativo nel Lazio, Toscana, Campania, Molise, Friuli Venezia Giulia, Bologna, Padova, Rovigo, Venezia e L’aquila il cittadino può chiedere informazioni sulle cartelle di pagamento e sulle procedure di riscossione, chiamando comodamente da casa o dall’ufficio. Nei giorni feriali è possibile parlare con un operatore per chiedere chiarimenti sulla propria situazione debitoria, mentre la sera e durante i weekend è possibile avere risposte automatizzate con informazioni di servizio, come indirizzi e orari di apertura degli sportelli, dettagli sulle procedure di rateizzazione e sulle modalità per comunicare un pagamento già effettuato. Entro fine anno, l’iniziativa sarà estesa a tutta la regione Calabria e ad altre 13 province distribuite sul territorio nazionale con l’obiettivo di istituire nei prossimi mesi un unico contact center. Infine, per andare incontro all’esigenza di diminuire i tempi di attesa e di offrire un servizio ancora più attento alle necessità di quei contribuenti che sono impegnati con il lavoro al mattino, dopo l’esperimento di Napoli e Salerno, anche Roma, Firenze e altre quindici province (Arezzo, Avellino, Benevento, Bolzano, Cagliari, Lucca, Massa Carrara, Matera, Pisa, Pistoia, Potenza, Prato, Padova, Trento e Udine) hanno aperto gli sportelli anche di pomeriggio.  
   
   
PUBBLICA AMMINISTRAZIONE: RELAZIONE 2009  
 
Roma, 4 novembre 2010 - Se il 2008 è stato l’anno in cui sono state poste le condizioni per il cambiamento e cercato di far conoscere a tutti le nuove parole d’ordine, il 2009 è stato quello dell’azione legislativa, nel quale i principi di produttività, trasparenza, meritocrazia, valutazione e responsabilità hanno fatto il loro pieno ingresso nell’ordinamento giuridico con la riforma Brunetta. E’ quanto si legge nella presentazione - a firma del ministro - della relazione sullo stato della pubblica amministrazione presentata il 22 ottobre dal ministro Brunetta. In particolare, la riforma Brunetta contenuta nella legge 150/2009 da un lato, ha rafforzato il rapporto tra il dirigente e i suoi collaboratori, responsabilizzando ciascuno in ordine ai risultati della propria performance, individuale e di gruppo. Dall’altro, ha posto le basi per valutare e premiare quei risultati in base al merito, istituendo il sistema di valutazione della performance e avviando l’attività della Commissione per l’integrità e la trasparenza nelle pubbliche amministrazioni. Le necessità imposte dalla crisi economica - continua il ministro Brunetta nella presentazione del rapporto - hanno rafforzato la convinzione che, in attesa che quei principi comincino ad esplicare la loro portata innovatrice, sia doveroso intervenire sotto altri due diversi profili, quello delle economie di gestione e quello della semplificazione amministrativa. In questo contesto s´inserisce la Carta dei Doveri - in esame da parte del Parlamento - tesa a chiarire quali sono i diritti ma anche, e soprattutto, i doveri dei pubblici dipendenti e l’azione in materia di semplificazione amministrativa volta a individuare le procedure e gli atti inutili che frenano l’azione amministrativa. Infine, da non dimenticare che il 2009 è stato anche l´anno del contrasto all’assenteismo e agli sprechi di denaro pubblico (es. Riduzione della carta, auto blu).  
   
   
LA RIFORMA CHE CANCELLA LE DIFFERENZE TRA FIGLI LEGITTIMI E NATURALI  
 
Roma, 4 novembre 2010 - In futuro non ci saranno più differenze fra figli naturali e legittimi. La svolta epocale è stata annunciata dal sottosegretario Giovanardi nel corso di una conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri del 29 ottobre che ha approvato il disegno di legge delega, in materia di filiazione. Unico status giuridico, uguali diritti in materia di successione e di parentela, rivisti i diritti e i doveri nel rapporto tra genitori e figli: queste le più importanti novità introdotte dal provvedimento che ora dovrà essere esaminato dal Parlamento. I punti più rilevanti del disegno di legge: si sposta l’attenzione dal concetto di “potestà dei genitori” al più generale concetto delle relazioni che intercorrono tra genitori e figli; accanto ai doveri dei genitori - mantenimento, educazione e istruzione (già previsti dalla Costituzione) - viene introdotto il diritto del figlio ad essere assistito moralmente, oltre che a crescere con la propria famiglia, ad avere rapporti con i parenti e ad essere ascoltato in tutte le questioni e le procedure che lo riguardano; s´introduce il principio generale della unicità dello stato giuridico di figlio, per effetto del quale le disposizioni in tema di filiazione si applicano a tutti i figli, senza distinzioni, salvi i casi in cui vi siano ragioni per distinguere i figli nati nel matrimonio da quelli nati fuori dal matrimonio (le definizioni di “figli nati nel matrimonio” e “figli nati fuori dal matrimonio”, sostituiscono quelle precedenti di “figli legittimi” e “figli naturali”, adeguando, in tal modo, il codice civile, alla formula lessicale adottata dall’articolo 30 della Costituzione); adeguamento della disciplina sulle successioni e sulle donazioni, al fine dell´eliminazione di ogni discriminazione tra figli; introduzione della nozione di abbandono, avendo riguardo alla mancanza di assistenza da parte dei genitori e della famiglia che abbia comportato un’irreparabile compromissione nella crescita del minore, fermo restando che non potranno costituire un ostacolo al diritto del minore a vivere nella propria famiglia, le condizioni di indigenza dei genitori; viene affermato il principio che il figlio riconosciuto è parente dei parenti del suo genitore; si prevede, ai fini del riconoscimento, un abbassamento da 16 a 14 anni, dell’età richiesta per esprimere il consenso. Il disegno di legge approvato nel Consiglio dei Ministri del 29 ottobre 2010, si colloca pienamente nell’alveo dell’articolo 30 della Costituzione che, al comma 1, sancisce il diritto-dovere dei genitori di mantenere, istruire ed educare i figli, “anche se nati fuori del matrimonio”.  
   
   
DELEGAZIONE TRENTINA IN ISRAELE: DELLAI IERI A COLLOQUIO COL PRESIDENTE SHIMON PERES VERSO NUOVI PROGETTI DI COLLABORAZIONE NEL CAMPO DELLA RICERCA E DELLA FORMAZIONE  
 
Gerusalemme, 4 novembre 2010 - Quasi un´ora di colloquio per parlare di progetti, di volontà di continuare a lavorare assieme ma anche, e soprattutto, per parlare di pace, di sviluppo, di futuro. Quello del presidente Dellai con il premier israeliano Shimon Peres é stato un incontro andato oltre la "semplice" visita istituzionale. Da lui è arrivato un autorevole incoraggiamento a proseguire nell´investimento in conoscenza e ricerca. Il presidente dello Stato d´Israele ha ricevuto ieri a Gerusalemme la delegazione trentina guidata dal presidente della Provincia autonoma di Trento, Lorenzo Dellai da ieri impegnato in una serie di incontri per approfondire i rapporti di collaborazione sul fronte della ricerca ed in particolare delle applicazioni sviluppate anche attraverso esperienze di spin off nel campo della tecnologia informatica. Dellai, invitato da Peres a descrivere i tratti peculiari dell´autonomia trentina, ha esordito dicendo che da sempre questa piccola regione del Nord Italia investe nella ricerca scientifica e nell´innovazione. "Per questo - ha detto Dellai - abbiamo pensato a come poter offrire un piccolo contributo alla costruzione di scenari di pace proprio attraverso la ricerca e l´innovazione". Nascono da questa convinzione le collaborazioni in atto, a partire da quella con l´Università di Haifa in corso da sette anni di cui Oliviero Stock, presente all´incontro con Imrich Chlamtac e Francesco Salamini. "Siamo convinti - ha aggiunto Dellai - che la pace si possa servire attraverso il dialogo e la collaborazione all´insegna dei quali si svolge anche il lavoro dell´Eai (www.Eai.eu), l´associazione europea per I´innovazione presieduta dal professor Chlamtac e che vede tra i suoi soci anche il Centro Peres per la pace. Vorremmo quindi che anche questa visita aiutasse ad approfondire le collaborazioni su più fronti, compreso quello sul versante della ricerca nel settore agricolo nella quale crediamo molto, come può testimoniare il presidente della Fondazione Mach qui presente". Dellai ha quindi consegnato a Peres una raffigurazione dell´Aquila di San Venceslao disegnata da Othmar Winkler, dono particolarmente apprezzato dal presidente israeliano che ha "svelato" come Peres, in ebraico, significhi proprio "aquila". "L´innovazione é un grande motore per il futuro - ha commentato Peres - ed investire in cultura é liberare l´uomo dal fanatismo che provoca guerra e terrore". Molte le riflessioni regalate dal presidente dello Stato d´Israele che ha parlato delle nuove frontiere della nanotecnologia ma anche dei programmi d´aiuto umanitari (tra i quali il progetto per curare negli ospedali israeliani i bambini palestinesi e quelli per l´integrazione della comunità araba) ed ha espresso infine un forte auspicio: lavorare insieme per processi di modernizzazione che puntino sull´educazione dei giovani e sulla comunicazione tra culture diverse.  
   
   
FRA LE DECISIONI DELLA GIUNTA REGIONALE PIEMONTESE: FAMIGLIE E MINORI, DOMICILIARITÀ , CORSI PER BUTTAFUORI .  
 
 Torino, 4 Novembre 2010 - Interventi per le famiglie e per il sostegno ai minori in situazione di disagio, programma attuativo per la domiciliarità degli anziani non autosufficienti, sicurezza alimentare e riordino delle funzioni sanzionatorie, avvio della gestione elettronica delle prescrizioni sanitarie, nuove norme per i corsi per buttafuori e il taglio della legna sono i principali argomenti affrontati dalla Giunta regionale durante la riunione di questa mattina. Famiglie e minori. Agli enti gestori delle funzioni socio-assistenziali viene destinata, su proposta dell’assessore Caterina Ferrero, la somma complessiva di 5.930.000 euro per attività a favore dei minori e delle famiglie. Vengono adottati gli stessi criteri delle annualità precedenti, per assicurare lo stesso livello delle erogazioni del 2009 e garantire la continuità dei servizi messi in atto (Centri per le famiglie, sostegno alle famiglie in situazioni problematiche, alle madri sole con figli, alle donne vittime di violenza, all’affidamento familiare, alle equipes vorazonali adozioni, alle gestanti in difficoltà). Si rimanda ad una successiva delibera la definizione per il 2011 di un’azione articolata complessiva per il sostegno della natalità, delle capacità genitoriali e delle famiglie in difficoltà. I Comuni di Torino, Novara e Vercelli ed i Consorzi Cisap di Collegno/grugliasco, Cis di Ciriè, Cissa di Pianezza e Cisa di Rivoli riceveranno, sempre su proposta dell’assessore Caterina Ferrero, complessivi 2.700.000 euro per attuare interventi per prevenire l’allontanamento dei minori in situazione di grave disagio familiare e per sostenere le famiglie nello sviluppo e nel potenziamento delle capacità genitoriali. Secondo i dati dell’Osservatorio regionale sull’infanzia e l’adolescenza e del Sistema informativo socio-assistenziale, ogni anno circa 650 minori vengono allontanati dalla famiglia ed inseriti in comunità o in affido residenziale per incapacità dei genitori a svolgere i propri compiti educativi, maltrattamenti, trascuratezza. In questo quadro assumono particolare rilievo le criticità riscontrate dai sette enti finanziati a causa della concentrazione urbana dei territori di competenza. Potranno ottenere il sostegno mensile per l’adozione di minori con handicap accertato e con più di 12 anni anche le coppie residenti fuori Piemonte ma che abbiano adottato un minore residente in Piemonte o in carico ai servizi sociali piemontesi. Gestione elettronica delle prescrizioni . Sarà dato avvio, su proposta degli assessori Caterina Ferrero e Massimo Giordano, alla realizzazione di un sistema per la gestione e la trasmissione elettronica delle prescrizioni, i cui obiettivi sono il monitoraggio puntuale e costante della spesa, il potenziamento dell’efficienza delle analisi sull’attività prescrittivi, la riduzione dei costi di produzione e controllo dei flussi informativi, la semplificazione delle pratiche per la prenotazione e l’erogazione delle prestazioni specialistiche. Progetti di domiciliarità . Il programma attuativo dei fondi per le non autosufficienze stanziati dal Governo per il 2010, che per il Piemonte ammonta a circa 30 milioni di euro, viene ora trasmesso al Ministero della Salute per la definitiva approvazione. La delibera presentata dall’assessore Caterina Ferrero prevede che le risorse siano destinate ad interventi a sostegno della domiciliarità in lungo assistenza per anziani non autosufficienti e persone con disabilità non autosufficienti con meno di 65 anni. Per mantenere e rafforzare l’autonomia funzionale dei soggetti interessati, o rallentarne il deterioramento, si potranno finanziare servizi come l’assistenza familiare, l’alleviamento degli oneri di cura da parte della famiglia, l’affidamento diurno, il telesoccorso, la fornitura di pasti ed interventi di igiene, pulizia e lavanderia. Sicurezza alimentare . Gli orientamenti e gli obiettivi del Piano regionale integrato di sicurezza alimentare per il quadriennio 2011-2014 prevedono, come illustrato dall’assessore Caterina Ferrero, una serie di attività: definire standard minimi di controllo in grado di garantire un elevato livello di protezione dei cittadini, individuare modelli organizzativi uniformi per tutto il territorio, assicurare ai consumatori un’informazione appropriata sulle garanzie offerte e su eventuali situazioni di rischio. La redazione materiale del piano viene affidata ai settori regionali di Prevenzione veterinaria e Promozione della salute, che dovranno per questo scopo valutare le proposte delle Asl, dell’Arpa e dell’Istituto zooprofilattico sperimentale e consultare le parti sociali. Ai direttori generali delle Asl spetterà poi la stesura e l’attuazione dei singoli piani locali. Riordino funzioni sanzionatorie . Un disegno di legge proposto dall’assessore Ugo Cavallera, che passa ora all’esame del Consiglio, intende ampliare la sfera del decentramento del potere sanzionatorio. L’attività di vigilanza per impedire gli illeciti amministrativi svolta da Province, Comuni ed aziende sanitarie viene valorizzata mediante il conferimento delle funzioni amministrative relative all’applicazione delle sanzioni ed il conseguente introito dei relativi proventi. Inoltre, per ovviare alle difficoltà di notifica si introduce la possibilità di pagamento in misura ridotta in sede di accertamento per il trasgressore residente o domiciliato all’estero, si specificano le modalità di riscossione degli importi relativi alle sanzioni applicate con ordinanza di ingiunzione, si rinvia al 1° settembre 2011 l’applicazione della sanzione per l’omessa comunicazione di interventi selvicolturali, si specifica la delega alle Camere di Commercio in materia di etichettatura. Corsi per buttafuori . Cambiano, su proposta degli assessori Elena Maccanti e Claudia Porchietto, le disposizioni per lo svolgimento dei corsi formativi per il personale addetto ai servizi di controllo delle attività di intrattenimento e spettacolo aperti al pubblico o in pubblici esercizi, i cosiddetti “buttafuori”. Tutte le agenzie formative accreditate potranno svolgere su base provinciale corsi della durata di 90 ore e dal 1° gennaio 2011 al personale che non ha frequentato il corso e al titolare del locale potrà essere comminata una sanzione da 1.000 a 5.000 euro. Taglio delle legna . Su proposta dell’assessore Claudio Sacchetto, sono state apportate al regolamento forestale del 15 febbraio 2010 modifiche in base alle quali viene data una ventata di ossigeno agli operatori del settore del taglio della legna: fino al 31 agosto 2011 qualunque intervento selvicolturale inferiore ai 2000 metri quadri potrà essere eseguito senza dover affrontare iter burocratici e comunicazioni ufficiali all´Ente forestale regionale. Sono inoltre stati approvati: - su proposta degli assessori Alberto Cirio e Michele Coppola, la sospensione del Codice etico e delle linee guida di comportamento degli enti beneficiari di finanziamento in ambito culturale, turistico e sportivo in attesa dell’elaborazione di un nuovo testo da proporre alla Commissione consiliare competente entro il 28 febbraio e che verrà applicato per le istanze presentate per il 2011; - su proposta dell’assessore Claudio Sacchetto, le disposizioni per totazioni agrarie nella coltivazione del riso biologico.  
   
   
MOLISE, SPESA PROGRAMMA OPERATIVO REGIONALE, PRIMA PER INDICE DI PROGRAMMAZIONE  
 
Campobasso, 4 novembre 2010 - Livello di spesa del Por Fesr 2007-2013 in Molise. Interviene l´Assessore regionale alla Programmazione, Gianfranco Vitagliano, secondo il quale si danno spesso "valutazioni affrettate che tradiscono la lettura superficiale di qualche tabella e la voglia impellente di usare i numeri contro il governo regionale". E va giù con i dati esatti: "Al 30 agosto 2010 il Molise è al 7,03% della spesa, a fronte di una media nazionale del 13%. Precede il Lazio al 6,39%, l´Abruzzo al 5,65% e segue la Liguria al 7,05% e il Friuli al 7,17% .Il Por Molise 2007-2013 è stato approvato dalla Commissione Europea -ultimo dei Programmi operativi italiani - alla fine di Novembre del 2007,a causa del ritardo con il quale sono state definite le prospettive finanziarie europee dalla stessa Unione.per tutte le regioni italiane, in conseguenza della crisi economica e della specializzazione dei programmi verso la ricerca e l´innovazione,l´attuazione dei Programmi operativi è lenta nell´avanzamento rispetto alla precedente programmazione". "Il nostro - puntualizza con una punta di orgoglio - è il Programma con l´indice di programmazione più alto nel senso che, cosa importantissima sul piano della strategia, la programmazione complessiva degli assi e delle risorse è interamente conclusa. Sono stati emanati bandi a valere sui primi due assi (start up e spin off,ricerca, industrializzazione, filiere e pmi, risparmio energetico) per oltre 42 milioni di euro, per i quali le rappresentanze di categoria hanno chiesto ed ottenuto proroghe complessive per oltre dodici mesi.Con il primo asse è finanziato (per 20 milioni di euro) anche il fondo di garanzia regionale per le imprese". "L´asse Iii (37 milioni di euro) - chiarisce l´Assessore - è interamente dedicato alla quota regionale di finanziamento del collegamento autostradale S. Vittore-termoli, per il quale si è in attesa dell´approvazione da parte del Cipe, relativamente al primo lotto. L´asse Iv (47 milioni di euro) riguarda la quota finanziaria Por destinata alla Programmazione territoriale (Pit, Pisu, Pai) che, aggiunta alle risorse del Fas, costituisce la dotazione di un grande intervento integrato sul territorio. Sono stati presentati, da diverso tempo, tutti i progetti e si è in attesa dello sblocco dei Programmi Attuativi strategici Regionali, a valere sul Fas, da parte del Cipe. Abbiamo chiuso la programmazione 2000-2006 primi tra le regioni meridionali e sesti in Italia per quantità e qualità della spesa. Abbiamo per il 2007-2013 un profilo di spesa che, nel rispetto del Patto di stabilità, ci ha consentito di non perdere risorse nel difficile 2009 ed è adeguato ed efficiente per il 2010". Vitagliano conclude con un´ultima notazione: "Diverse regioni hanno la consuetudine di considerare impegnate e spese le risorse assegnate ad intermediari finanziari (agenzie in house, finanziarie regionali, fondo europeo per gli investimenti, Fei organo della Bei); noi, invece, registriamo solo impegni giuridicamente vincolanti e spese con certezza del beneficiario".  
   
   
FINANZIARIA IN SICILIA: LOMBARDO,"NON VOGLIAMO TAGLIARE AI COMUNI UN SOLO EURO"  
 
Palermo, 4 novembre 2010 - "Noi non vogliamo tagliare ai Comuni nemmeno un euro: vogliamo soltanto chiedere loro di riconvertire la spesa a fini di sviluppo, orientando sugli investimenti le risorse a disposizione e facendo pagare i tributi a tutti, cominciando dai rifiuti per i quali si accumula un deficit di seicento milioni all´anno. Cosi´ facendo, alla fine, i Comuni non avranno da soffrire neppure per un euro, pero´ cerchiamo tutti di fare la nostra parte e di tagliare qualche spesa superflua, che esiste un po´ da tutte le parti". Lo dice il presidente Raffaele Lombardo in una intervista rilasciata al Tgweb e che e´ disponibile per le emittenti accreditate sul server della Regione siciliana. "Si e´ determinata strumentalmente una polemica con gli amministratori degli enti locali e con i sindaci - aggiunge Lombardo - ma, al di la´ del fatto che bisogna spingere chiunque al rigore e al taglio degli sprechi, va sottolineato che stiamo trasferendo ai Comuni 220 milioni per i cantieri di lavoro. Ne abbiamo tagliato 415 ma ne stiamo restituendo 200 per investimenti". Il governatore siciliano parla anche del taglio delle indennita´. "In giunta abbiamo gia´ optato per una riduzione delle nostre del 10% e, eventualmente, siamo disposti ad andare oltre. Anche io sono contrario a tagliare le indennita´ degli amministratori perche´ chi e´ eletto va giustamente retribuito per rendere il suo servizio. La Finanziaria che abbiamo esitato raccoglie, comunque, una serie di indicazioni. Noi offriamo all´Assemblea la possibilita´ di un confronto e il governo e la maggioranza, che hanno i piedi per terra e sanno cio´ che fanno, sono prontissimi ad aggiustare e a rivedere molte cose".  
   
   
BILANCIO 2011 - ERRANI: "I TAGLI IMPOSTI DAL GOVERNO CON LA MANOVRA SONO INSOSTENIBILI E LAVOREREMO PERCHÉ VI SIANO DEI CAMBIAMENTI. MA IN EMILIA-ROMAGNA, PUR RIDUCENDO I COSTI GESTIONALI NON RINUNCEREMO ALLE NOSTRE PRIORITÀ: SERVIZI AI CITTADINI, AMMORTIZZATORI IN DEROGA E INVESTIMENTI GIÀ PROGRAMMATI".  
 
Bologna, 4 novembre 2010 – “E’ il bilancio più difficile degli ultimi 40 anni per la Regione Emilia-romagna, ma noi siamo impegnati, anche come Conferenza delle Regioni, a confrontarci col Governo per cambiare l’insostenibile manovra che ci è stata imposta. Chiediamo in queste ore dei cambiamenti o l’impatto sui servizi alle persone, sul trasporto pubblico locale, sull’assistenza sarà veramente molto pesante”. Così il presidente della Regione Vasco Errani, in occasione della presentazione delle linee guida sul bilancio 2011, discusse ieri dall’Assemblea legislativa dell’Emilia-romagna. “E’ invece necessaria una strategia comune, oggi assente, che affronti le esigenze del Paese per uscire dalla crisi”, ha detto Errani, che ha anche auspicato “una politica industriale che affronti e riconverta l’idea stessa di sviluppo, insieme al sostegno di una domanda interna indispensabile per la ripresa”. Quindi il presidente Errani ha affrontato il tema delle risorse: “Io spero che il Governo si renda conto e decida di cambiare alcune scelte. Per esempio non si può azzerare, come è stato fatto, il fondo per il trasporto pubblico locale, un servizio fondamentale per i cittadini che va assicurato. La sanità e l’assistenza sono diritti essenziali dei cittadini e quindi vanno garantiti”. “Noi – dice ancora il presidente - faremo la nostra parte insieme alle forze sociali, imprenditoriali e agli enti locali. Punteremo, anche con questo difficile bilancio, su tre priorità: i servizi ai cittadini, gli ammortizzatori in deroga perché la crisi c’è ancora ed è molto pesante, soprattutto dal punto di vista occupazionale. E sosterremo gli investimenti fondamentali già programmati insieme agli enti locali in tutti i territori provinciali, per assicurare un futuro alla ripresa”. “Accanto a ciò – ha concluso Errani - continueremo, come abbiamo fatto nel corso di questi ultimi anni a ridurre i costi gestionali, a lavorare sull’efficienza dell’amministrazione: insomma pur in una condizione molto difficile a causa dei tagli, lavoreremo per fare la nostra parte, senza rinunciare agli obiettivi di fondo che ci siamo posti in questa legislatura”. Le stesse tematiche sono state affrontate in mattinata dalla vicepresidente regionale e assessore al Bilancio Simonetta Saliera, che ha presentato all’Assemblea legislativa le linee guida sul bilancio. “Il contesto è aspro, complesso e complicato – ha affermato la vicepresidente - e le scelte del Governo verso le Regioni e gli enti locali aggravano fortemente la negatività del quadro di riferimento”. “A oggi non si conosce la riduzione delle risorse che subirà la nostra Regione. Noi abbiamo previsto (per il 2011, ndr) un calo di circa 340 milioni di euro”. La manovra finanziaria del Governo “ha un profilo fortemente depressivo il rischio è di un blocco degli investimenti pubblici”. Il ministro dell´Economia, Giulio Tremonti, ha sottolineato Simonetta Saliera, “il 30 giugno scorso disse che l´impatto della manovra per le Regioni era nell´ordine del 3% rispetto alla loro spesa complessiva. La realtà è ben diversa: il Patto di stabilità per le Regioni impone una riduzione delle spese di 13,6% nel 2011, 16% nel 2012 e 17% nel 2013. Per questo bisogna procedere a una rigorosa selettività delle misure. Ogni settore verrà coinvolto nella ricerca di ogni possibile riduzione delle spese di gestione, iniziando da consulenze, convegni e manifestazioni promozionali”.  
   
   
MEZZOGIORNO: GIORNATE ECONOMIA  
 
Palermo, 4 novembre 2010 - Giovedi´ 4 novembre,alle 15, nella sede di Confindustria, nell´ambito della terza edizione delle Giornate dell´economia, si svolgera´ un incontro gestito dall´assessorato regionale all´Istruzione e alla Formazione professionale, dedicato a "Ricerca e Formazione per abbattere muri". Tra i relatori partecipano, il presidente di Confindustria Palermo,alessandro Albanese sul tema:"Cosa chiedono gli imprenditori: le istanze del mondo imprenditoriale alla politica regionale";il Rettore dell´Universita´ di Palermo, Roberto Lagalla:"cosa offrire agli studenti: il ruolo dell´universita´ nella creazione di un rapporto con il mondo del lavoro";il presidente del Consorzio Arca, Ugo La Commare:"cosa fa l´Universita´: promuovere la nascita e lo sviluppo di iniziative imprenditoriali in Sicilia, con applicazione di risultati dell´attivita´ di ricerca. I risultati delle attivita´ del Consorzio Arca". Infine,il capo di Gabinetto dell´assessore, Nino Emanuele:"cosa fa la Regione Siciliana - Assessorato Istruzione e formazione professionale:Avvisi 6-7 e sovvenzione globale". Modera il dibattito l´economista Lelio Cusimano. Conclude l´assessore regionale all´Istruzione e Formazione professionale, Mario Centorrino.  
   
   
BASILICATA, VITA: È NECESSARIO PENSARE AD UN PIANO INDUSTRIALE REGIONALE  
 
 Potenza, 4 novembre 2010 - “La crisi che da qualche anno investe l’apparato produttivo della Regione Basilicata, causata prevalentemente dalla recessione economica che interessa l’Europa occidentale e il Nord America, si evince dalla lettura dei dati economici sull’apparato produttivo generale, riportati nelle premesse della comunicazione dell’assessore Ermino Restaino”. Lo dichiara il capogruppo del Partito Socialista Italiano, Rocco Vita, commentando la relazione dell’assessore alle Attività Produttive. “Diamo atto a Restaino – dice il consigliere regionale - di aver voluto rendere partecipe il Consiglio dello stato allarmante in cui versa il mondo dell’impresa in Basilicata, i cui dati negativi, sia a livello di produttività che occupazionali, sono ora evidenti e devono essere posti all’attenzione della politica regionale per la priorità che rivestono. I tassi di disoccupazione – aggiunge Vita - sono tali da essere inaccettabili per una regione come la nostra, dotata anche di qualche risorsa naturale. Allo stesso tempo – osserva il capogruppo Psi – è stato rappresentato il quadro normativo vigente con le attività poste in essere e la descrizione delle azioni programmate da attuare. A tal proposito, sarebbe interessante – prosegue - conoscere quali effetti abbiano sortito le azioni di sostegno all’impresa circa tempi di attuazione, percentuale d’avanzamento della spesa, livelli occupazionali raggiunti”. “D’altra parte - sostiene l’esponente socialista - ci sembra che la relazione risenta ancora una volta di una carenza conoscitiva puntuale dell’apparato produttivo regionale, della sua vocazione e, soprattutto, dei fattori di debolezza che lo contraddistinguono, anche rispetto alle regioni limitrofe. Come abbiamo avuto modo di sottolineare già durante il dibattito sulla relazione programmatica del presidente De Filippo – ricorda Vita - per evitare di disperdere ancora tempo e risorse sulla spinta di una domanda rivolta solo a fronteggiare lo stato di difficoltà contingente, di cui peraltro dobbiamo farci carico, è tempo di mettere mano ad un Piano Industriale Regionale, alla luce delle trasformazioni intervenute nel contesto economico interno e internazionale, per rendere durature e lungimiranti le azioni del Governo regionale. Lo scopo – ribadisce il consigliere – è quello di ridefinire il quadro complessivo di riferimento (regionale, nazionale e internazionale) in cui posizionare le scelte di politica industriale della Basilicata. Una questione importante che si deve affrontare e ridisegnare proprio in contesti, come il presente, di crisi economica e di carenza d’investimenti, che riteniamo non siano da addebitare solo alle difficoltà finanziarie dei privati o alla carenza di fondi pubblici”. Vita richiama, poi, l’attenzione sulle politiche energetiche “che pure rivestono una importanza fondamentale per lo sviluppo socio-economico, nonché per la salvaguardia ambientale della regione. Sono di difficile comprensione – sostiene Vita - le motivazioni che rinviano nel tempo l’emanazione delle direttive di attuazione del Piear (Piano di Indirizzo Energetico Ambientale Regionale), il quale penalizza le aziende produttrici di attrezzature per la costruzione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, quindi la fornitura di utility energetiche, a costo ridotto, all’apparato produttivo. Lo standard qualitativo e i costi delle utilità – aggiunge - sono ormai fattori imprescindibili di attrazione localizzativa per le imprese, unitamente ad un ottimale servizio di governance del sistema pubblico. Nelle premesse della sua relazione, l’assessore Restaino fa cenno alla necessità di intervento sulla semplificazione amministrativa – evidenzia il consigliere - e la stessa relazione richiama, in questa direzione, quanto riportato dall’indagine condotta dalla Swg del 2003. Da allora, sembra siano trascorsi troppi anni per continuare a rinviare un processo di revisione che riduca i tempi e dia certezza al procedimento amministrativo. Probabilmente - continua il consigliere - è importante recuperare la cultura di servizio che caratterizzava in passato l’apparato burocratico regionale, nell’esercizio delle sue funzioni. In questa direzione, non possiamo che auspicare il sollecito riordino dei Consorzi Asi di Matera e Potenza, i quali devono porsi come poli di attrazione ma, soprattutto, di servizio alle imprese, e non, come spesso è successo in passato, in un ruolo di freno”. “Pensiamo – sollecita il capogruppo Psi - che il tema delle politiche produttive sia fra i più rilevanti e centrali per lo sviluppo socio-economico della nostra regione, pertanto meritevole di un dibattito sempre più serrato e approfondito da ripetere periodicamente. L’intento – conclude Vita – è verificare l’evolversi delle politiche industriali sia in relazione all’attuazione dei programmi sia in merito al raggiungimento degli obiettivi e degli impegni che il Consiglio assumerà”.  
   
   
MALTEMPO IN VENETO: LETTERA DI ZAIA A BERLUSCONI, “SITUAZIONE GRAVE. SERVE STANZIAMENTO STRAORDINARIO”.  
 
 Venezia, 4 novembre 2010 - “Chiedo al Consiglio dei Ministri un intervento immediato, che riconosca compiutamente la situazione di crisi che si è determinata in Veneto, decidendo uno stanziamento straordinario per aiutare l’economia veneta a risollevarsi. Il rischio è che i tempi della ripresa non siano compatibili con le dinamiche economiche della società reale. La particolare situazione economico-finanziaria, produttiva ed occupazionale nella quale si trova la nostra regione necessita di una particolare ed eccezionale attenzione da parte del Governo centrale. Solo con un consistente intervento statale sarà possibile aiutare l’intero territorio veneto a riprendersi e a ricominciare con la stessa determinazione che ha sempre caratterizzato le genti venete”. E’ questo uno dei passaggi salienti della lettera che il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia ha inviato ieri al Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. “L’abnegazione e l’impegno indefesso delle Istituzioni, dei Vigili del Fuoco, delle Forze dell’Ordine, dell’Esercito, della Protezione Civile in tutte le sue articolazioni, dei volontari, del servizio sanitario regionale e dell’intera popolazione civile – aggiunge Zaia nella lettera – hanno probabilmente scongiurato il peggio, ma tutto questo non basta. E non basteranno nemmeno le ordinarie risorse che, in conseguenza dello stato di emergenza, il Governo stanzierà, come di consueto”. Nella sua lettera al Premier, Zaia sottolinea anche che “nemmeno la tragica e storica alluvione del 1966 regge al confronto” e che “in 72 ore, straordinarie ed incontrollabili precipitazioni hanno messo in ginocchio l’intera economia regionale, creando pesanti disagi a tutta l’area settentrionale delle penisola”. In proposito, il presidente del Veneto ricorda il grave blocco dell’autostrada A-4 e indica alcuni dati significativi del disastro: 50 centimetri d’acqua caduti nelle sole zone di pianura contro i 20 centimentri del 1966; 500.000 persone interessate dall’evento calamitoso; 121 Comuni colpiti, 3.000 sfollati; più di 20 argini rotti con conseguenti tracimazioni; innesco di fenomeni franosi su più versanti; intere parti di città capoluogo sommerse dall’acqua. Nella sua lettera a Berlusconi, Zaia sottolinea anche che “i danni economici sono al momento stimati, sicuramente per difetto, in almeno 100 milioni di euro”.  
   
   
FVG, ATTIVITÀ PRODUTTIVE: DARE NUOVO VIGORE A ECONOMIA REGIONALE  
 
Trieste, 4 novembre 2010 - Ha luogo oggi a Trieste, nella sede della direzione regionale alle Attività produttive, il primo incontro tra l´assessore regionale competente, Federica Seganti, ed i rappresentanti delle categorie economiche. Alle 9.30 sarà la volta di Confindustria. Alle 11 l´assessore parlerà con gli esponenti di Pmi e quindi, alle 16, con commercianti ed esercenti. Dopo essersi occupata di Autonomie locali, Pianificazione territoriale e Relazioni internazionali e comunitarie, Federica Seganti è recentemente subentrata al collega Luca Ciriani ai vertici delle Attività produttive. Gli incontri serviranno pertanto a fare il punto nave della situazione nell´attuale contesto economico del Friuli Venezia Giulia. A tale proposito, e per meglio focalizzare stato dell´arte ed obiettivi da centrare, l´assessore ha chiesto vengano prodotti documenti che illustrino criticità e proposte, nella prospettiva di un lavoro da portare avanti in un´ottica di continuità istituzionale ed elaborazione di idee e strategie basate su un confronto costruttivo. "Desidero stabilire, assieme ai diretti interessati, gli obiettivi da raggiungere nel medio e lungo periodo - afferma l´assessore - e sviluppare pertanto i rapporti necessari a pianificare azioni in grado da restituire vigore all´economia regionale".  
   
   
FVG, AUTONOMIE LOCALI: RILANCIO SPECIALITA´  
 
Udine, 4 novembre 2010 - Il tema della piena attuazione e del rilancio della specialità della Regione è stato al centro di un convegno svoltosi ieri ad Udine, organizzato dal Comitato per l´Autonomia ed il Rilancio del Friuli, al quale ha partecipato l´assessore regionale alla Funzione Pubblica, Autonomie Locali e Coordinamento delle Riforme, Andrea Garlatti. Intervenendo al termine dei contributi del presidente regionale dell´Anci, l´Associazione dei Comuni italiani, Gianfranco Pizzolitto, di Gianfranco D´aronco, presidente del Comitato organizzatore dell´incontro, e la presentazione di un documento da parte di Roberto Dominici e Lodovico Nevio Puntin, Garlatti ha sviluppato la sua riflessione sui temi della specialità partendo da un quesito sostanziale. Tutte le componenti istituzionali del Friuli Venezia Giulia si dichiarano d´accordo sui principi fondanti dell´autonomia. Ma allora perché risulta faticoso portare a compimento il disegno autonomistico? Secondo l´assessore, l´autonomia statutaria deve essere lo strumento per soddisfare i bisogni e le particolari esigenze della comunità. Si tratta dunque di un concetto complesso che si deve riflettere in capacità da parte di chi amministra, efficienza delle strutture ed efficacia delle azioni della pubblica amministrazione. Garlatti ha quindi parlato dell´esigenza, forse anche stimolata dalla crisi economica in atto, di assicurare competitività al sistema delle Autonomie locali, in una situazione nella quale la pubblica amministrazione spende complessivamente più risorse di quelle che preleva sotto forma di tributi. Occorre dunque pensare all´attuazione e al rilancio della specialità nella logica della responsabilizzazione e di una sempre maggiore coincidenza tra la capacità di prelievo delle risorse e la capacità di spesa. A ciò unendo lo sforzo di rispondere sempre meglio alle esigenze della comunità. Ma come attuare la riforma della specialità? Per l´assessore Garlatti occorre puntare sulla focalizzazione delle funzioni, concentrando le risorse nei settori ove realmente vi siano esigenze da parte dei cittadini, e nei quali puntare a standard elevati di qualità. Serve inoltre valorizzare la capacità della pubblica amministrazione di reagire ai cambiamenti, dunque di puntare all´eventuale reversibilità degli interventi, per snellire la possibilità di impiego delle risorse. Va infine valorizzato il principio della sussidiarietà tra i vari livelli di governo del territorio.  
   
   
INTERVENTI SUI RITARDI NEI PAGAMENTI ALLE IMPRESE CALABRESI  
 
Catanzaro, 4 novembre 2010 - L’assessore al Bilancio e Politiche Comunitarie Giacomo Mancini interviene, tramite una nota dell’Ufficio Stampa della Giunta, sui ritardi nei pagamenti alle imprese calabresi: “Siamo dolenti di non poter sempre rispondere con la puntualità che vorremmo alle esigenze provenienti dal mondo delle imprese calabresi che giustamente chiedono alla Regione di essere rapida ed immediata nei pagamenti. Purtroppo – afferma Mancini - siamo vittime dei guasti prodotti dalla sciagurata e scellerata gestione del passato. L’ex assessore al Bilancio Demetrio Naccari Carlizzi ha infatti saccheggiato le casse regionali, soprattutto negli ultimi mesi di legislatura, raschiando il fondo di tanti capitoli solo per tentare di alimentare le proprie clientele. Così facendo – prosegue l’Assessore al Bilancio e Politiche Comunitarie - ha minato la tenuta complessiva della finanza regionale portandola sull’orlo del precipizio con il rischio concreto di sforare anche quest’anno il patto di stabilità. Perciò siamo corsi ai ripari – aggiunge Mancini - e abbiamo adottato una delibera sul piano dei pagamenti che è stata presa a modello anche da diverse regioni di Italia, e che ha avuto come conseguenza quella di ridurre la spesa e di allungare, solo per quest’anno, i tempi dei pagamenti. Viviamo una situazione difficile – continua l’Assessore Mancini - che evidenzia ancora una volta i danni prodotti da chi ha amministrato la cosa pubblica anteponendo il proprio interesse a quello dell’intera comunità. Fortunatamente – conclude Mancini - in Calabria con il Governatore della Calabria Scopelliti si è aperta una nuova stagione che offrirà nuovi frutti a tutti i calabresi.”  
   
   
EXPO´ SHANGHAI:CASTIGLIONE,PRESENTATO IL REPORT DELL´ABRUZZO LO STAND REGIONALE VISITATO DA 40 MILA VISITATORI AL GIORNO  
 
Pescara, 4 novembre 2010 - Quarantamila visitatori giornalieri hanno affollato in media lo stand della Regione Abruzzo all´interno del Padiglione Italia nell´ambito dell´Expò universale di Shanghai, che si è appena concluso. Un successo sotto ogni profilo che è il frutto di un oculata sinergia attivata da Regione, Centro Estero delle Camere di Commercio abruzzesi e Facoltà di Architettura dell´Università "G.d´annunzio". Il report dell´esperienza cinese è stato presentato, questa mattina, a Montesilvano, dal vice presidente della Regione, Alfredo Castiglione, dall´assessore all´Agricoltura, Mauro Febbo, dal presidente del Centro estero delle Camere di Commercio regionali, Daniele Becci, dal preside della facoltà di Architettura, Alberto Clementi, e da Ester Zazzero che ha illustrato "Il progetto Abruzzo:rete delle città sostenibili". Alla presentazione alla stampa del report sulla presenza della Regione Abruzzo a Shanghai sono intervenuti anche alcuni dirigenti del colosso cinese delle telecomunicazioni Zte ed il responsabile della Zte Italia, Fabio Di Marco. "L´expò di Shanghai - ha dichiarato il vice presidente della Regione - ha rappresentato una vetrina mondiale di straordinaria importanza e l´Abruzzo non poteva non esserci. Oltretutto - ha aggiunto - la Cina, con il suo miliardo e duecento milioni di abitanti ed in particolare con i circa duecento milioni di potenziali consumatori che cominciano a guardare, con un certo interesse, alla qualità dei prodotti, è un mercato a cui rivolgersi con sempre maggiore attenzione. Le aziende abruzzesi, in merito alla qualità, - ha proseguito Castiglione - sanno il fatto loro ma è pur vero che il nostro tessuto produttivo, fatto di piccole e medie aziende, deve entrare nella logica delle reti o dei poli di innovazione per poter essere competitivo su vasta scala". Ambiente, turismo, telecomunicazioni, ricostruzione, automazione industriale ed enogastronomia sono stati gli elementi distintivi della presenza abruzzese in Cina. In particolare, per presentare al meglio l´Abruzzo, è stato proiettato un video di forte impatto emotivo, della durata di tre minuti, (riproposto quest´oggi), che ha puntato molto anche sul dramma del sisma del 6 aprile 2009 e sulla voglia di rinascita di un intero territorio. "L´italia ha fatto bene a partecipare all´Expò - ha sottolineato l´assessore Febbo - sia per la circostanza, tutt´altro che trascurabile, che oltre 70 milioni di visitatori l´hannno frequentato nell´arco di sei mesi sia per il fatto che nel 2015 sarà proprio il nostro Paese ad ospitare l´Expò universale. Come Regione Abruzzo abbiamo avviato contatti con la Camera di Commercio di Shanghai ed entro fine mese arriveranno dalla Cina decine di buyers, incuriositi dalle bellezze naturalistico-ambientali, archeologiche e storiche dell´Abruzzo e dalle nostre prelibatezze enogastronomiche". Intanto, il colosso cinese Zte, che ha già avuto modo di operare a L´aquila, nell´ambito del progetto C.a.s.e., per lo sviluppo della banda larga in un progetto portato avanti insieme a Telecom Italia, ha confermato l´interesse a lavorare sulla rete dei servizi per favorire i collegamenti in fibra ottica anche su altre fasce di territorio regionale. Se a colpire molto i visitatori cinesi sono state soprattutto le terribili immagini del sisma, anche a causa della tragedia simile che nel 2008 ha devastato la provincia del Wenchuan, a solleticarne il palato ed il gusto è stata la cucina curata dallo chef abruzzese Luca Mastromattei che, tra i vari piatti, ha proposto agnello all´abruzzese e spaghetti con pallottine alla teramana, accompagnati dagli immancabili Trebbiano e Montepulciano d´Abruzzo.  
   
   
POTERI SANZIONATORI AGLI ENTI LOCALI LA GIUNTA REGIONALE DEL PIEMONTE APPROVA UN DISEGNO DI LEGGE  
 
 Torino, 4 Novembre 2010 - E’ stato approvato ieri in Giunta regionale il disegno di legge “Riordino delle funzioni amministrative sanzionatorie”. “ La proposta - che fa seguito ad un ddl già presentato dalla precedente Giunta regionale, licenziato in Commissione ma non approvato dall’aula - intende completare il trasferimento delle funzioni principali a carattere amministrativo dalla Regione agli enti locali, dando piena realizzazione ai principi di sussidiarietà e di accessorietà ed estendendo quindi la sfera del decentramento anche all’ambito delle sanzioni ”, afferma il vicepresidente della Giunta Ugo Cavallera . “ Abbiamo infatti presentato un provvedimento che conferisce agli enti locali le funzioni amministrative sanzionatorie, consentendo l’autonomo finanziamento attraverso l’introito delle sanzioni, per favorire l’attività di vigilanza e rendere più efficaci a livello locale le azioni volte a impedire illeciti amministrativi. Il potere sanzionatorio rimarrà in capo alla Regione solo in relazione a specifiche materie per preservare un esercizio unitario ”.  
   
   
TOSCANA: 14 MILIONI PER PICCOLE E MEDIE IMPRESE INNOVATIVE LA GRADUATORIA DELLE IMPRESE AMMESSE E FINANZIATE 142 AZIENDE POTRANNO UTILIZZARLI PER MIGLIORARE PRODOTTI E PROCESSI  
 
 Firenze, 4 novembre 2010 - Migliorare, cambiare, ristrutturare prodotti, processi e servizi. Per sostenere quello che, nella fase attuale, si presenta come un imperativo categorico per la maggior parte delle piccole e medie imprese toscane, la Regione ha appena approvato la graduatoria del bando per il finanziamento dello sviluppo sperimentale delle Pmi. Ad essere ammesse e finanziate, con questa prima tranche, saranno in tutto 142 imprese, per un importo complessivo di oltre 14 milioni di euro. Altre 130 imprese sono state ammesse con riserva e saranno finanziate nel 2011 con le risorse dell´ultima annualità del Por Creo 2007-2013. «Per sviluppo sperimentale - spiega l´assessore alle attività produttive Gianfranco Simoncini - si intende l’acquisizione e l´utilizzo delle conoscenze e delle capacità tecnologiche, commerciali, scientifiche, organizzative per produrre progetti che abbiano come obiettivo la realizzazione di nuovi prodotti o nuovi processi di lavorazione. In altre parole quanto serve alle imprese per cambiare, migliorare, modernizzarsi. E´ un settore cruciale, che richiede investimenti notevoli e per questo abbiamo ritenuto, anche in tempi di crisi, di riservare consistenti finanziamenti alle pmi, premiando le imprese che mostrano una propensione al cambiamento». Il finanziamento consiste in un contributo del quale possono beneficiare tutte le imprese sul territorio regionale per investimenti in attrezzature, personale, consulenza e servizi, costi di brevetto. L´agevolazione è concessa nella forma di un contributo in conto capitale nella misura massima del 45% del costo del progetto ammesso all´agevolazione nel caso di piccole imprese, nella misura del 35% nel caso di medie imprese. L’ammontare del contributo concesso non può essere superiore a 350 mila euro. La risposta è stata forte: sono stati presentati o ltre 400 progetti, a dimostrazione della propensione all´innovazione da parte dell´imprenditoria toscana. Significativi i dati sulla tipologia delle imprese ammesse: 94 sono piccole imprese, 48 medie. Di queste 15 sono imprese a titolarità femminile, 6 giovanili e 7 in start up. Sono coperti un po´ tutti i settori produttivi, dall´agroalimentare al tessile, dalla lavorazione della pelle alla chimica, dalla meccanica all´oreficeria, dall´informatica alla cantieristica. A fare la parte del leone sono stati soprattutto i settori della meccanica, della ricerca e sviluppo e del tessile, che hanno assorbito rispettivamente il 41,5%, l´11% e il 10,5% delle risorse complessive. «Questo intervento – avverte Simoncini – si inserisce in una strategia generale di sostegno alle piccole e medie imprese. E´ una strategia che punta molto sull´innovazione. Sollecitare e sostenere l´innovazione del nostro sistema produttivo è infat ti un elemento strategico, perchè solo innovando si possono trovare gli strumenti necessari a uscire più in fretta dalla crisi e reggere alla competitività internazionale. Solo così si potrà ripartire su nuove e più solide basi e rilanciare lo sviluppo». Progetti finanziati provincia per provincia - Grazie a questo bando, ad Arezzo sono stati finanziati 18 progetti, presentati da altrettante imprese, con 1 milione e 734 mila euro di contributi a fronte di investimenti previsti per oltre 4 milioni. A Firenze i progetti finanziati sono stati 28, per oltre 3 milioni di contributi, a fronte di investimenti per oltre 8 milioni. Grosseto: un progetto finanziato per 119 mila euro, a fronte di 264 mila euro di investimenti. Livorno: 6 progetti per 459 mila euro di contributi a fronte di circa 1 milione di investimento. Lucca: 15 progetti, 1 milione e 400 mila euro di contributi, a fronte di 3 milioni e 700 mila eur o di investimenti. Massa: i progetti sono 12, finanziati con 1 milione e 165 mila euro di contributi a fronte di investimenti per 2 milioni e 600 mila euro. Pisa: 31 i progetti, oltre 3 milioni i contributi per 7 milioni e 400 mila euro di investimenti. Prato: 16 progeti, 1 milione e 400 mila euro di contributi per 3 milioni e 400 mila euro di investimenti. Pistoia, 8 progetti per 912 mila euro di contributi e oltre 2 milioni di investimenti. Infine, Siena, con 7 progetti approvati per 80 mila euro di contributi e circa 2 milioni di investimenti. Nel 2008 erano stati finanziati 207 progetti di sviluppo precompetitivo, con finalità analoghe a quelle del bando attuale, per un importo di contributi concessi pari a quasi 20 milioni di euro.  
   
   
OLANDIAMO IN PUGLIA: "GLI IMMIGRATI: NUOVI CONCITTADINI O NUOVA MINORANZA?”  
 
Bari, 4 novembre 2010 - Gli immigrati: nuovi concittadini o nuova minoranza?” Questo è il tema del seminario su ‘Immigrazione e integrazione in Puglia e in Olanda’, che si terrà la mattina del 5 novembre (ore 9.30/13.15) al Cineporto di Bari. Si tratta del terzo evento della manifestazione ‘Olandiamo in Puglia’, organizzata dall’Ambasciata olandese in collaborazione con le autorità pugliesi - dopo la Festa dei Fiori olandesi e un incontro dedicato al settore logistico il 15 settembre scorso. Il seminario – che sarà inaugurato dal presidente Nichi Vendola, l’ambasciatore olandese Alphonsus Stoelinga e il prefetto Carlo Schilardi – è stato organizzato dall’Ambasciata dei Paesi Bassi e dalla Regione Puglia. Tra i relatori, gli assessori regionali Silvia Godelli e Nicola Fratoianni. Pur se in tempi e modalità differenti, sia l’Olanda che la Puglia hanno conosciuto una forte immigrazione. Partendo da questo dato comune, esperti olandesi e pugliesi paragoneranno le esperienze specifiche fatte in casa propria. Con l’intenzione di arrivare a un fruttuoso scambio di idee, tratteranno esempi di migrazioni tutto sommato ben riuscite come quella italiana in Olanda e quella albanese in Puglia. Poi si parlerà dei problemi della seconda generazione dei migranti, che nei Paesi Bassi – dove la grande immigrazione è cominciata grosso modo una generazione prima della Puglia – sono già assai manifesti, mentre in Puglia potrebbero arrivare ora. Infine, dopo un discorso introduttivo dell’ambasciatore olandese per i diritti umani, Lionel Veer, vi sarà un dibattito libero sulla situazione degli immigrati e la politica nei loro confronti. Un tema particolarmente caldo in un periodo in cui aumentano sia la pressione migratoria alle porte dell’Europa che la richiesta popolare di fermarla"  
   
   
STANZIATI IN PIEMONTE 9 MILIONI DI EURO A FAVORE DEI MINORI E DELLE FAMIGLIE 6 MILIONI PER LE FAMIGLIE E 2.700.000 PER I MINORI IN GRAVE DIFFICOLTA´  
 
Torino, 4 Novembre 2010 - Ammontano a circa 9 milioni di euro le risorse stanziate ieri dalla Giunta per le politiche sociali: 6 milioni di euro sono stati assegnati ai soggetti gestori delle funzioni socio-assistenziali per attività a favore delle famiglie, 2.700.000 euro, invece, sono destinati a progetti specifici per i minori in grave difficoltà. Con il primo provvedimento, vengono finanziati lo sviluppo delle attività dei Centri per le famiglie, il sostegno dell’affidamento familiare, della maternità e della genitorialità, con particolare riferimento ai nuclei monoparentali, alle madri sole con figli e alle donne vittime di violenza, delle gestanti in difficoltà, dell’attività delle Equipes Sovrazonali Adozioni e delle famiglie in situazioni problematiche. «La famiglia – afferma Caterina Ferrero, assessore alla tutela della salute e sanità, delle politiche sociali e per la famiglia - ha un ruolo fondamentale nella formazione e nella cura della persona, nonché nel perseguimento della coesione sociale. E’ di primaria importanza, quindi, sostenere e valorizzare tutti i compiti che le famiglie svolgono, sia nei momenti di disagio sia nella vita quotidiana. I progetti finanziati permettono la continuità degli interventi e dei servizi messi in atto dai soggetti gestori delle funzioni socio-assistenziali». Attraverso un secondo provvedimento, inoltre, la Giunta ha stanziato 2.700.000 euro destinati, complessivamente, ai Comuni di Torino, Novara e Vercelli e i Consorzi Cisap di Collegno/grugliasco, Cis di Ciriè, Cissa di Pianezza e Cisa di Rivoli per l’attuazione di interventi volti a prevenire l’allontanamento dei minori in situazione di grave disagio familiare e per sostenere le famiglie nello sviluppo e nel potenziamento delle capacità genitoriali. «Lo stanziamento di questi fondi – conclude Ferrero – è la dimostrazione del fatto che non abbiamo ridotto i finanziamenti agli enti gestori. Come promesso, ai soggetti interessati da una riduzione del fondo indistinto, sono state assegnate a compensazione risorse destinate a progetti specifici rivolti ai minori». «Ogni anno in Piemonte – afferma Ferrero - circa 650 minori vengono allontanati dal nucleo originario e inseriti in comunità o in affido familiare residenziale, per maltrattamenti, gravi trascuratezze, problematiche sanitarie o per l’incapacità dei genitori di svolgere i loro compiti educativi. Vogliamo intervenire significativamente sulle cause che determinano tali situazioni, agendo sempre nell’ottica della massima tutela dei minori».  
   
   
VALLE D’AOSTA: BONUS FAMIGLIE NUMEROSE  
 
Aosta, 4 novembre 2010 - L’assessorato alla sanità, salute e politiche sociali ricorda che con deliberazione regionale è stata approvata un’iniziativa volta ad abbattere i costi dei servizi per le famiglie numerose denominata Bonus famiglie numerose. Il bonus per l’anno 2010, di 200 euro, sarà erogato a nuclei familiari residenti in Valle d’Aosta da almeno un anno e composti: da tre o più figli a carico di età inferiore ai 26 anni (naturali, adottivi o affidati ); da 5 o più componenti legati da vincoli di parentela compresi nello stesso stato di famiglia. Il Bonus famiglie numerose è erogato in base alla situazione economica del nucleo determinata dalla Dichiarazione sostitutiva unica in corso di validità e dalla eventuale dichiarazione sostitutiva di certificazione dalla quale risultino le rendite Inail, le provvidenze di cui alla legge regionale n. 11/1999, le pensioni non soggette a Irpef e i redditi prodotti all’estero da tutti i componenti il nucleo familiare, così come indicato dalla deliberazione della Giunta regionale n. 434/2009. Coloro che nel corso dell’anno 2010 hanno usufruito del bonus energia di cui alla legge regionale n. 2/2010 riceveranno, presso il proprio domicilio a mezzo posta, una lettera inviata dall’Assessorato contenente il modulo di domanda, qui sotto riportato, che dovrà essere sottoscritto e inviato o consegnato presso la sede del Servizio famiglia e politiche giovanili della Direzione politiche sociali dell’Assessorato, loc. Grande Charrière, 40 - 11020 Saint Christophe, dal lunedì al venerdì, dalle 9.00 alle 14.00, entro il 30 dicembre 2010. Coloro che nel corso dell’anno 2010 non hanno usufruito del bonus energia, di cui alla legge regionale n. 2/2010, potranno ritirare il modulo di domanda presso la sede del Servizio famiglia e politiche giovanili della Direzione politiche sociali dell’Assessorato, loc. Grande Charrière, 40 - 11020 Saint Christophe o scaricarlo dal sito internet dell’Amministrazione regionale (www.Regione.vda.it cliccando successivamente sul link politiche sociali) e inviarlo o consegnarlo debitamente compilato, allegando la dichiarazione sostitutiva unica del nucleo familiare, agli uffici sopraccitati dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 14.00, entro il 30 dicembre 2010.  
   
   
UDINE – DONNA: IMPRESA E PROFESSIONE OGGI  
 
Udine, 4 novembre 2010 - Nuova imprenditorialità e professioni innovative e di sviluppo. Su questi temi si incontreranno a Udine, nella sede della Camera di Commercio, imprenditrici e professioniste dei new jobs di questo inizio di terzo millennio. Il convegno vuole offrire un approfondimento sui temi delle professioni innovative e delle attuali tendenze al riguardo: dalla creazione di figure specializzate che operano autonomamente a supporto/servizio della microimpresa ai nuovi profili professionali. Verranno approfondite le opportunità imprenditoriali emergenti indirizzate soprattutto alle donne che rientrano nel mercato del lavoro con nuove esigenze di conciliazione lavoro - famiglia o altre situazioni analoghe. Sarà possibile un confronto diretto con imprenditrici e professioniste innovative, un dialogo aperto tra il pubblico, le imprenditrici e i rappresentanti delle istituzioni. Si avrà così un quadro d’insieme di nuove realtà e prospettive che potranno andare ad incidere profondamente sull’economia del territorio. Le adesioni verranno accettate fino al raggiungimento posti disponibili. L’appuntamento quindi è per lunedì 8 novembre 2010 presso la Sala Valduga della Camera di Commercio di Udine, in Piazza Venerio.  
   
   
BOLZANO: "DONNE INFORMATE" - CONFERENZA SUL CORAGGIO CIVILE L´8 NOVEMBRE A SIUSI  
 
Bolzano, 4 novembre 2010 - Nell´ambito delle conferenze su tematiche al femminile organizzate dalla Commissione provinciale per le pari opportunità e dal Servizio donna della Provincia, "Donne informate", lunedì prossimo 8 novembre 2010 a Siusi, alle ore 20.00, si terrà un incontro incentrato sul coraggio civile con Brigitte Foppa. La Commissione provinciale per le pari opportunità ed il Servizio donna attraverso l´organizzazione di una serie di conferenze incentrate su tematiche femminili intendono allacciare contatti con le donne su tutto il territorio ed avviare collaborazioni con le organizzazioni femminili e con le donne in politica. L´obiettivo è quello d generare nuovi impulsi per una consapevolezza di genere nell´aggiornamento, per scambiare informazioni ed incentivare lo sviluppo di progetti femminili comuni. Lunedì prossimo 8 novembre 2010, alle ore 20.00, presso la Biblioteca a Siusi, Brigitte Foppa, esperta di educazione permanente, nella sua conferenza, in lingua tedesca, spiegherà cosa sia il coraggio civile e quando e perché sia necessario farvi ricorso. La serata è ad accesso libero per tutte le persone interessate. L´opuscolo "Donne informate" raccoglie la panoramica delle conferenze e può essere ottenuto gratuitamente presso il Servizio donna della Provincia, in via Crispi 3 a Bolzano, tel. 0471 411180, e-mail: serviziodonna@provincia.Bz.it