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MARTEDI
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Notiziario Marketpress di
Martedì 27 Settembre 2011 |
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LA COMMISSIONE EUROPEA STABILISCE NUOVE NORME PER ASSEGNARE LE QUOTE DI EMISSIONI GRATUITE ALLE COMPAGNIE AEREE |
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Bruxelles, 27 settembre 2011 – Ieri la Commissione europea ha compiuto un passo importante perché anche l’industria aeronautica contribuisca, insieme agli altri settori dell’economia, alla lotta contro i cambiamenti climatici. L’aviazione entrerà nel sistema di scambio delle quote di emissioni (Eu Ets) nel 2012. La Commissione europea ha pubblicato i valori dei parametri di riferimento sulla base dei quali assegnare le quote gratuite di emissioni di gas a effetto serra a oltre 900 operatori aerei. La commissaria responsabile dell’Azione per il clima Connie Hedegaard ha dichiarato: “Grazie alla fissazione dei valori dei parametri di riferimento, le compagnie aeree ora sanno con certezza quante quote riceveranno a titolo gratuito ogni anno fino al 2020. Agli attuali prezzi di mercato queste quote gratuite rappresentano oltre 20 miliardi di euro per il decennio a venire. Con queste entrate potenziali le compagnie aeree potrebbero investire nell’ammodernamento delle flotte al fine di migliorarne l’efficienza dal punto di vista del consumo e utilizzare carburante non fossile per il trasporto aereo. Benché l’Ue preferisca un’azione su scala mondiale, non possiamo tuttavia accettare che il settore dell’aviazione sia esonerato dalla partecipazione perché non riesce a raggiungere un accordo a livello internazionale. Per questo motivo nel 2008 l’Ue ha deciso di compiere questo passo avanti, proseguendo nel contempo la sua azione a favore di una regolamentazione mondiale del settore aereo, per esempio in occasione dei nuovi negoziati sul clima nell’ambito dell’Onu che si svolgeranno a Durban”. La pubblicazione dei valori dei parametri di riferimento consente alle compagnie aeree di calcolare il quantitativo di quote gratuite loro assegnate fino al 2020. Un parametro è stato calcolato per il periodo di scambio relativo al 2012 e un altro per il periodo che inizia nel gennaio 2013. Fra il 2013 e il 2020 una compagnia aerea riceverà 0.6422 quote per 1 000 tonnellate-kilometro, mentre nel 2012 ne riceverà 0.6797. Nel periodo di scambio compreso fra il 1° gennaio 2012 e il 31 dicembre 2012, l’85% delle quote del settore aereo sarà assegnato a titolo gratuito agli operatori aerei. Nel periodo compreso fra il 1° gennaio 2013 e il 31 dicembre 2020, questa proporzione sarà pari all’82%. Il 15% delle quote rimanenti di ciascun periodo sarà messo all’asta e fra il 2013 e il 2020 il 3% sarà accantonato in una riserva speciale per i nuovi entranti e per le compagnie aeree in crescita rapida. Il parametro relativo a ciascun periodo è stato calcolato dividendo il quantitativo totale di quote gratuite applicabili ai periodi di scambio 2012 e 2013-2020 per la somma dei dati espressi in tonnellate-kilometro indicati nelle domande presentate dagli operatori aerei alla Commissione. Le domande degli operatori aerei si basano su dati relativi all’attività tonnellate-kilometro registrati durante l’anno solare 2010 e verificati in modo indipendente. L’assegnazione formale delle quote gratuite a ciascun operatore aereo sarà effettuata dagli Stati membri che, per ciascun operatore aereo, moltiplicheranno il valore del parametro per il valore del dato tonnellata-kilometro del 2010. Gli Stati membri sono tenuti a determinare le assegnazioni individuali entro tre mesi dalla pubblicazione della decisione sui parametri di riferimento. Contesto Le emissioni del settore dell’aviazione nell’Ue sono cresciute rapidamente, registrando quasi un raddoppio rispetto al 1990. Si stima che un velivolo che fa rotta a New York e ritorno emetta circa 800 kg di Co2 per passeggero. L’aviazione costituisce circa il 10% delle emissioni di gas a effetto serra interessate dall’Eu Ets. Nel 2010 le compagnie aeree hanno monitorato le proprie attività in termini di distanze percorse, di numero di passeggeri e quantitativo di merci trasportate (misurati in tonnellate-kilometro). Sulla base di questi dati controllati e verificati, relativi all’attività nel 2010, oltre 900 compagnie aeree hanno presentato una domanda di quote gratuite. Tra queste sono comprese tutte le compagnie aeree commerciali che hanno un’attività importante da e verso l’Europa. Per la prima volta nell’aprile 2013 le compagnie aeree dovranno restituire le quote corrispondenti alle emissioni dei voli da e verso l’Europa compiuti nel 2012. Analogamente agli impianti industriali, le compagnie aeree riceveranno la maggior parte delle quote gratuite su base annua. L’inclusione del settore aereo nell’Eu Ets dovrebbe avere solo modeste ripercussioni sui prezzi dei biglietti. Basandosi sugli attuali prezzi del carbonio, il costo reale di un biglietto per un volo transatlantico aumenterebbe di meno di 2 Eur, presumendo che il valore delle quote gratuite non si ripercuota sul passeggero. In tal caso, il prezzo del biglietto potrebbe aumentare di circa 12 Eur. Il numero di quote gratuite destinate al See è stato fissato mediante la decisione del comitato misto See n. 93/2011, del 20 luglio 2011, che modifica l’allegato Xx (Ambiente) dell’accordo See. Per saperne di più sulla decisione adottata dalla Commissione: http://www.Acceptance.ec.europa.eu/clima/news/articles/news_2011092301_en.htm Per saperne di più sull’aviazione nel sistema di scambio di quote di emissioni dell’Ue: http://ec.Europa.eu/clima/policies/transport/aviation/index_en.htm Per ulteriori informazioni sul sistema di scambio di quote di emissioni dell’Ue: http://ec.Europa.eu/clima/policies/ets/index_en.htm |
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‘NAVIGATORI INDIPENDENTI’, BREVE SINTESI DELLA RICERCA |
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Firenze, 27 settembre 2011 - All’interno del libretto del progetto ‘Navigatori Indipendenti’ è contenuta una ricerca condotta dal Ceart tra settembre 2010 e aprile 2011 su un campione di 314 ragazze e ragazzi (età media 20 anni) che frequentano scuole guida nelle province di Firenze, Grosseto, Livorno, Pistoia e Prato. Scopo della ricerca è indagare la percezione del rischio associato all’utilizzo di sostanze. Il primo risultato ha evidenziato che per la maggior parte degli intervistati una delle cause di incidenti stradali è l’assunzione di alcol (1 intervistato su 5) seguita dall’alta velocità (16%) e dal consumo di sostanze stupefacenti (16%). Riguardo all’incidenza di vari fattori nella decisione di assumere un comportamento rischioso, al primo posto troviamo ‘la gravità delle conseguenze’ (45%), seguita da ‘dimostrare di avere il controllo della situazione’ (19%). Minore è l’incidenza della possibilità di ‘ottenere dei vantaggi’ (10%), ‘farsi notare’ (14%) e ‘sentirsi parte del gruppo’ (13%). Alla domanda su quale fosse lo stato o la condizione che potesse essere maggiormente associata al rischio, le percentuali più elevate sono per ‘pericolo’ e ‘incoscienza’. La maggior parte dei soggetti (63%) ha risposto di aver assunto alcol nell’ultimo mese. Una percentuale significativa (24%) anche due. Attraverso il questionario si è anche voluto indagare la percezione dei soggetti rispetto ad alcune credenze/luoghi comuni sull’alcol. La stragrande maggioranza (88%) ritiene che rallenti i riflessi, riduca la capacità di concentrazione, e provochi sonnolenza. Circa la percezione sulla capacità dell’alcol di annullare la stanchezza e rendere la guida più sportiva e meno noiosa, la maggior parte sostiene queste credenze false, rispettivamente l’80% ed il 74%. Tuttavia resta significativo il numero di soggetti che ritengono che queste credenze siano vere, rispettivamente il 16% ed il 21%. Il 44% ha risposto correttamente alla domanda su quale sia il limite di quantità di alcol presente nel sangue prevista dal codice della strada (che è 0,5 g/l). Per il 32% è pari a 0,0 g/l. Soltanto piccole percentuali hanno fornito un dato superiore. Il 4% ha inoltre riferito, senza che fosse espressamente richiesto, che il codice della strada prevede una differenza del limite tra coloro che hanno la patente da almeno 3 anni e i neo patentati. La maggioranza (53%) ha inoltre dichiarato di essere a conoscenza dell’esistenza di mezzi pubblici e/o privati per raggiungere i locali notturni sebbene il 35% di questi sostiene di non utilizzarli. Infine, alla domanda su cosa occorrerebbe fare per incentivare l’utilizzo dei servizi pubblici o privati non sono state fornite grandi indicazioni (il 56% non ha risposto), mentre coloro che lo hanno fatto, il 24% ritiene che occorra fare maggiore pubblicità sull’esistenza del servizio. Per il 9% invece sarebbe opportuno aumentarne la frequenza e migliorarne l’organizzazione. |
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SPECIALE BERLINO -PALERMO / OGGI INCONTRO A ROMA
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Bruxelles, 27 settembre 2011 - Oggi, a Roma, i presidenti delle Regioni Sicilia e Calabria, Raffaele Lombardo e Giuseppe Scopelliti, incontrano il Ministro delle infrastrutture, Altero Matteoli, per la riunione che definira´ la posizione ufficiale del governo italiano sulla rimodulazione della rete trans europea dei trasporti, Tet-t. In discussione c´e´ l´ipotesi di "taglio" del vecchio corridoio uno Berlino-palermo che, all´altezza di Napoli, dovrebbe deviare verso Bari, in una ipotesi che fa parte del tracciato del nuovo corridoio cinque, Helsinki-la Valletta. La chiusura delle consultazioni bilaterali tra la Commissione europea e il Governo italiano e´ prevista a Bruxelles per il pomeriggio del 30 settembre. La ufficializzazione del programma, come ha confermato il commissario europeo dei trasporti, Siim Kallas, incalzato dalla stampa, e´ in calendario per il 19 ottobre. |
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SPECIALE BERLINO-PALERMO / LA RIMODULAZIONE DEL TEN-T |
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Bruxelles, 27 settembre 2011 - Gli unici dati "pubblici" sulla rimodulazione della rete Ten-t sono contenuti nella relazione sulla bozza di bilancio pluriennale al 2020 - C0m (2011) 500 - http://ec.Europa.eu/budget/library/biblio/documents/fin_fwk1420/mff _Com-2011-500_part_ii_en.pdf depositata dalla Commissione il 29 giugno scorso. Le schede tecniche contenute nella Parte Ii della comunicazione, illustrano, progetto per progetto, tutte le nuove iniziative del nuovo "settennio" di programmazione comunitaria. Da pagina 54 a pagina 64 della parte Ii, e´ illustrato il progetto di revisione della rete trans europea dei trasporti Ten-t. E´ scritto in quelle pagine che il vecchio corridoio Berlino-palermo sara´ sostituito dalla direttrice Helsiki-la Valletta, che da Napoli corre verso Bari tagliando fuori dalle rotte europee buona parte della Campania, l´intera Basilicata, insieme a Calabria e Sicilia. Mettendo una pietra sopra anche al ponte sullo Stretto. E´ stato il Presidente della Regione siciliana a lanciare l´allarme. E ad accendere i riflettori del mondo politico e dell´informazione su questa operazione che era passata - fino a quel punto - sotto silenzio: Raffaele Lombardo ha scritto due lettere al Presidente della Commissione europea, ha fatto appello al Presidente del Consiglio dei Ministri. E ha sollecitato la mobilitazione dei parlamentari nazionali ed europei. Le schede del bilancio comunitario non lasciano spazio a dubbi speculativi: lo schema di rivisitazione della rete trans europea dei trasporti, meglio nota come Ten-t, prevede espressamente che il nuovo "Corridoio cinque" Helsinki-la Valletta, da Napoli raggiunga Bari. Da li´, attraverso una inedita "via del mare", dovrebbe collegarsi a Malta, coprendo circa 450 miglia marine: dieci volte la distanza - 45 miglia - che separa Pozzallo da La Valletta. Dinanzi a questa "verita´ rivelata", sono insorti numerosi parlamentari meridionali. Mentre da Bruxelles annunciano di fare massa critica contro questa ipotesi, trasversalmente, i capi delle delegazioni italiane di tutti i gruppi politici del Parlamento europeo. Lo stesso Ministro italiano dei trasporti, Altero Matteoli, il 13 settembre, ha annunciato la "assoluta contrarieta´" del governo italiano alla ipotesi di "amputazione" dell´asse nord/sud. Il 20 settembre, a Bruxelles, le regioni Sicilia e Calabria, il Ministero delle infrastrutture, il gruppo delle Ferrovie e la societa´ Ponte sullo Stretto hanno presentato un "addendum" tecnico alla proposta di tracciato del nuovo corridoio cinque, chiedendo l´integrazione nel suo percorso verso Malta, della tratta Napoli-salerno-gioia Tauro-reggio Calabria-messina-catania-palermo. |
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SPECIALE BERLINO-PALERMO/UN TAGLIO ANNUNCIATO |
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Bruxelles, 27 settembre 2011 - Il "taglio" del corridoio Berlino-palermo nasce da una scelta che la Commissione Europea fonda su una argomentata documentazione che e´ alla base della revisione del programma delle reti trans-europee di trasporto. Non e´ un colpo di mano dell´ultima ora: e´ il frutto di una visione del sistema che e´ "annunciata" da tempo, che non e´ stata percepita o e´ stata sottovalutata e che ai nostri giorni si e´ semplicemente consolidata. Per anni l´analisi dei documenti ufficiali che indicavano questo possibile scenario e´ rimasta circoscritta all´interno dei rapporti bilaterali tra Commissione europea e Governo nazionale. Il fatto e´ diventato notizia solo il 29 giugno scorso, quando la Commissione ha presentato il nuovo progetto di bilancio, in cui e´ stata ufficializzata la nascita dei nuovi corridoi Ten-t che si sovrapporranno, modificandoli, ai corridoi previsti dalla programmazione che "scade" nel 2013. E´ stato proprio il Presidente della Regione siciliana Lombardo a sollevare il problema, scrivendo — due volte — al Presidente della Commissione europea, Jose´ Manuel Barroso e reclamando una presa di posizione del Governo italiano, attraverso il Ministro delle infrastrutture, Altero Matteoli. La notizia del possibile "taglio" del corridoio uno ha immediatamente fatto il giro d´Italia. Il mondo politico e istituzionale ha dato una sola, unanime e trasversale risposta negativa. Interrogazioni e interpellanze parlamentari hanno messo in mora, a Roma e a Bruxelles, i responsabili delle scelte definitive: il progetto di collegamento Napoli-palermo (che fa parte dei trenta progetti strategici europei) non puo´ in alcun modo essere messo in discussione. La lettera ( http://www.Mit.gov.it/mit/site.php?p=cm&o=vd&id=1911 ) che il Ministro Matteoli ha inviato al Commissario ai trasporti, Siim Kallas, mette in chiaro la posizione italiana: "Onde evitare equivoci - scrive il Ministro -, preciso che il collegamento Napoli - Bari era stato indicato come segmento antenna integrato al Corridoio uno per consentire un possibile collegamento con il Corridoio 8 (Bari - Durazzo - Varna). Un´inclusione che pero´ non doveva compromettere in alcun modo l´essenzialita´ e l´organicita´ del collegamento Berlino - Palermo". Per fugare ogni possibile ulteriore dubbio, il Ministro anticipa anche i termini della posizione che il governo italiano esprimera´ a conclusione dei confronti bilaterali con la Commissione: "l´interpretazione del prolungamento Napoli - Bari, come alternativa al segmento Napoli - Palermo, non sarebbe in alcun modo condivisa dal Governo italiano e dai rappresentanti italiani, di ogni orientamento politico, nel Parlamento europeo. Nei giorni scorsi il Commissario ai trasporti Siim Kallas ha definito "speculazioni" le richieste di chiarimento avanzate da piu´ parti, in Italia e a Bruxelles, ribadendo che la decisione della Commissione sara´ presa solo il 19 ottobre. Poi il nuovo Ten-t andra´ all´esame del Consiglio e del Parlamento europeo, passando per la valutazione del Comitato delle regioni. |
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SPECIALE BERLINO-PALERMO / LA RETE TEN-T |
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Bruxelles, 27 settembre 2011 - L´idea di un network europeo dei trasporti risale alla fine degli anni ´80, in coincidenza con la proposta della nascita di un mercato unico. ( http://ec.Europa.eu/transport/infrastructure/ten-t-policy/legal-basis/basis_networks_en.htm ). Le basi legali del progetto si possono far risalire agli articoli 154, 155 e 155 del Trattato dell´Unione ( http://eur-lex.Europa.eu/lexuriserv/lexuriserv.do?ri=oj:c:2006:321e:0001:0331:it:pdf ). Il Consiglio europeo di Essen 1994 ha approvato un elenco di 14 specifici progetti Ten-t elaborato da un gruppo presieduto dall´allora vicepresidente della Commissione europea Henning Christophersen. La Commissione nel 2002 ha affidato il monitoraggio dello sviluppo della rete Ten-t a un gruppo di alte personalita´ guidato da Karel Von Miert. La prima relazione del gruppo rappresenta la prima compiuta analisi del sistema europeo integrato ( http://ec.Europa.eu/ten/transport/revision/hlg/2003_report_kvm_en.pdf ). La Commissione europea ha compilato nel 2004 un nuovo elenco di 30 progetti prioritari da avviare prima del 2010 e ha nominato i coordinatori di ogni progetto, incaricati di redigere un report annuale degli stati d´avanzamento di ciascun progetto. ( http://ec.Europa.eu/transport/infrastructure/ten-t-implementation/priority-projects/european-coordinators/european-coordinators_en.htm ). L´asse Berlino Palermo e´ il primo tra i progetti prioritari. L´esigenza di una radicale revisione degli assi di trasporto prioritari in Europa e´ la prima, naturale, conseguenza dell´allargamento a 27 stati: quando nel 2004 e´ stata decretata l´adesione di Cipro, Estonia, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Repubblica ceca, Slovacchia, Slovenia e Ungheria, il "vecchio" progetto delle reti trans europee e´ stato superato dalla storia. Nel 2007, l´adesione di Bulgaria e Romania ha generato l´immediata necessita´ di una radicale revisione dei tracciati. Nel febbraio del 2009 e´ stato pubblicato il libro verde: "verso un integrato network trans-europeo, al servizio delle politiche comuni di trasporto", che ha aperto la strada della rivisitazione. Che e´ arrivata, con la Decisione 661 della Commissione, adottata il 7 luglio 2010. ( http://eur-lex.Europa.eu/lexuriserv/lexuriserv.do?uri=oj:l:2010:204:0001:0129:en:pdf ), che fissa le linee guida della nuova progettazione. In particolare, l´articolo 2, mette a fuoco gli obiettivi del nuovo piano: coprire l´intero territorio degli stati membri, cosi´ da facilitare l´accesso, collegare le isole, le zone lontane e periferiche alle regioni centrali, e interconnettere — senza strozzature — le regioni e le maggiori realta´ metropolitane dell´Unione. |
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SPECIALE BERLINO-PALERMO/ DA NAPOLI L´IDEA DELL´ASSE OVEST-EST |
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Bruxelles, 27 settembre 2011 - I lavori preparatori della decisione della Commissione, pero´ avevano aperto nuovi scenari. A fronte di ritardi ed esitazioni nella definizione di alcune grandi opere sulla direttrice Nord/sud, sono state introdotte nuove "priorita´" che riguardano il collegamento dei "nuovi territori" al tessuto continentale. I lavori della conferenza interministeriale sui trasporti che si e´ svolta a Napoli il 21 e 22 ottobre 2009 ( http://ec.Europa.eu/italia/attualita/primo_piano/transporti_energia/conferenza_ten-t_napoli_it.htm ) sembravano riconfermare con forza la necessita´ di prolungare l´asse nord/sud per garantire uno stabile collegamento con il continente africano. Tutti i documenti ufficiali che sono a base della revisione del Ten-t, confermano la priorita´ dei trenta progetti originari. L´idea di un collegamento Napoli - Bari e´ contenuta nel documento finale della Conferenza ( http://www.Governo.it/governoinforma/dossier/retiten/carta_napoli.pdf ): "approfondire la cooperazione attualmente in corso per garantire l´interconnessione fra il Mediterraneo, i Balcani, il Mar Nero, il continente africano e oltre, incluso il corridoio 8 esteso fino a Napoli". Secondo la definizione del Ministero degli affari esteri, ( http://www.Esteri.it/mae/it/politica_estera/aree_geografiche/europa/balcani/corridoio_8.htm ) il corridodio 8 "si sviluppa lungo una direttrice ovest-est nell´area dell´Europa sud-orientale ponendo in collegamento i flussi di trasporto del Mar Adriatico e del Mar Ionio con quelli che interessano il Mar Nero. Il Corridoio tracciato collega in particolare i porti italiani di Bari e di Brindisi con L´albania, l´ex Repubblica Jugoslava di Macedonia e con la Bulgaria". Per la prima volta, nella documentazione del Ten-t, al termine di una riunione in Italia, compare l´idea del collegamento che attraversa la penisola al sistema balcanico, che "scorre" su un asse certamente diverso da quello nord/sud. Il Ministro Matteoli, nella sua lettera del 13 settembre, paventa la possibilita´ che la Commissione sia incorsa in un equivoco: che abbia registrato la proposta e l´abbia accolta, considerandola "alternativa" al tracciato del corridoio uno. Ma nel dicembre del 2009, e´ stato pubblicato lo studio Ten Connect, che analizza i flussi del traffico, fissa gli indicatori e indica gli scenari di medio termine analizzando le "strozzature" del sistema. ( http://ec.Europa.eu/transport/wcm/infrastructure/studies/2009_12_ten_connect_final_report.pdf .) Proprio in questo documento strategico — che probabilmente in Italia e´ stato sottovalutato — e´ possibile rintracciare le basi "scientifiche" che sorreggono l´opzione scelta dalla Commissione. |
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SPECIALE BERLINO-PALERMO/ PALERMO E LA SUA AREA METROPOLITANA |
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Bruxelles, 27 settembre 2011 - Lo studio Ten Connect, alla cui elaborazione ha collaborato anche un istituto di ricerca italiano — l´Isis, Istituto di Studi per l´Integrazione dei Sistemi (www.Isis-it.com ) - seguendo una procedura scientifica, propone nuovi parametri per la revisione dell´intero sistema dei trasporti. Una procedura in cinque fasi che passa per la rilevazione del traffico, l´analisi delle vie d´accesso a porti e aeroporti, la valutazione del livello di interconnessione tra le capitali europee e le grandi aree metropolitane, la valutazione dei parametri di densita´ territoriale del traffico e del possibile incremento del traffico rispetto allo sviluppo del territorio: una analisi incrociata di dati e tendenze utile a produrre un modello "matematico" con solide basi sociologiche. Nelle oltre 300 pagine di cartine e tabelle, e´ possibile rintracciare gli elementi che sono alla base della proposta di modifica del corridoio uno. Tra gli aeroporti da inserire nel Core Network, cioe´ nel circuito principale, l´unico scalo meridionale citato e´ quello di Catania. Tra i porti non figura Palermo: le due propaggini piu´ meridionali sono Napoli e Gioia Tauro. Tra le Mega Citta´ (Metropolitan European Growth Area) non figura nessuna citta´ a sud di Napoli. I criteri di identificazione dei nodi primari, definiti a Saragozza, nel 2010, dalla direzione generale trasporti ed energia, ( http://tentea.Ec.europa.eu/download/mos/events/aarhus2011/day2/2_rev_tent_guidelines_ja4.Pdf ) specificano che il Core Network dovra´ connettere tra loro "nodi" che rispondano ad uno dei tre requisiti fondamentali: far parte, insieme alle Capitali europee, dell´elenco Espon delle Mega Cities; essere centro di un´area metropolitana con oltre un milione di abitanti, secondo la valutazione delle Large Urban Zone (Luz) definita da Eurostat; essere sede di un porto che assorbe un traffico superiore all´uno per cento del traffico nazionale. Palermo e´ fuori dal quadro dei criteri tecnici che identificano i "nodi" primari del sistema europeo dei trasporti: il suo porto e il suo aeroporto non superano le soglie di traffico. E non e´ stata tenuta in conto neanche la sua dimensione metropolitana: una "svista" legata probabilmente al fatto che le aree metropolitane italiane (Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Roma, Bari, Napoli) sono state identificate dall´articolo 22 del Decreto legislativo 267 del 2000. ( http://www.Camera.it/parlam/leggi/deleghe/testi/00267dl.htm ) . In Sicilia, lo Statuto autonomistico aveva permesso all´Assemblea regionale di dichiarare Palermo, Messina e Catania aree metropolitane, con gli articoli 19, 20 e 21 della legge regionale n. 9 del 6 marzo 1986. (http://camera.Ancitel.it/lrec/showresults.do) L´area metropolitana di Palermo, raggiunge e supera il milione di abitanti (1.044.426 secondo le ultime rilevazioni Istat)ed e´ la quinta in Italia. La classificazione Luz di Eurostat, la indica al 76.Mo posto tra le 128 piu´ grandi citta´ europee, con una popolazione di 855 mila 285 abitanti.( http://www.Urbanaudit.org/cityprofiles.aspx ) Questi dati, che non erano stati tenuti in conto, adesso, sono alla valutazione della Commissione europea. |
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SPECIALE BERLINO-PALERMO / IL PONTE SULLO STRETTO
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Bruxelles, 27 settembre 2011 - Desiree Oen, consigliere del commissario europeo ai trasporti, durante l´incontro del 20 settembre ha ascoltato con grande attenzione i dati forniti dalla societa´ Stretto di Messina. "Le notizie che riguardano la realizzazione del ponte - ha detto — sono confuse e contraddittorie. Un chiarimento sulla reale situazione delle procedure e´ molto importante. Perche´ incide sui dati che sono alla base della metodologia che e´ stata rigidamente seguita nella programmazione". La Commissione, insomma, non sembra disposta a mettere in discussione i criteri scientifici che sorreggono la revisione del progetto Ten-t. Una falla, un cedimento, rispetto alla rigidita´ del sistema, porta con se´ il rischio di ridiscutere tutto. Per questo motivo, Herald Rujters, direttore delle reti trans europee e degli investimenti strategici, ha annotato con cura le notizie sullo stato di avanzamento del progetto del ponte, sui costi e sulle fonti di finanziamento, sui tempi di realizzazione e la prospettiva di apertura al traffico. Il progetto esecutivo del ponte e´ stato completato nel dicembre 2010. La legge istitutiva della societa´ Stretto di Messina ha previsto una valutazione tecnica preventiva del progetto, affidata a un comitato scientifico "interno", che ha completato il suo lavoro nel mese di giugno 2011, quando e´ stato aggiornato anche lo studio di impatto ambientale. All´inizio del mese di settembre il progetto, corredato da tutti i suoi allegati, e´ stato trasmesso al Cipe, che ha sei mesi di tempo per completare la valutazione degli atti. L´approvazione definitiva del progetto arrivera´ dunque entro il mese di febbraio del prossimo anno. Per avviare i cantieri bisognera´ attendere la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale. Sono previsti sette anni di lavori. La societa´ prevede di aprire il traffico stradale entro febbraio 2019. L´apertura al traffico ferroviario e´ invece prevista per il mese di luglio del 2019. Nel 2010 e´ stato aperto il primo cantiere per la realizzazione di un´opera propedeutica: lo spostamento di 2 chilometri di rete ferroviaria. I lavori per una spesa di oltre 20 milioni di euro saranno completati entro la fine del 2011. Il costo totale del ponte raggiungera´ gli otto miliardi di euro. Una cifra omnicomprensiva, che racchiude anche gli oneri finanziari. L´incremento dei costi, rispetto al piano finanziario iniziale, e´ legato all´allungamento dei tempi che e´ stato legato allo "stop and go" imposto alla progettazione da scelte dei governi nazionali, ma anche ad alcune varianti significative sollecitate dagli enti locali interessati. La societa´ conta di finanziare l´opera con un 40 per cento a carico degli azionisti, reperendo il rimanente 60 per cento dal mercato finanziario. Il business plan elaborato tiene conto di un accordo gia´ stipulato con le Ferrovie, che si assicureranno il transito ferroviario pagando un canone di 100 milioni di euro l´anno. Il resto dei ricavi sara´ legato al flusso stradale, che si svolgera´ alle stesse tariffe del traghettamento. In questo momento il progetto, di terza generazione, rappresenta una attrattiva sia sul piano tecnico che finanziario: la societa´ e´ in contatto con delegazioni cinesi, danesi, svedesi interessate a una analisi piu´ approfondita del progetto. Il piano finanziario definitivo e´ in fase di elaborazione e sara´ pronto entro febbraio 2012, data prevista per la delibera Cipe. |
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FANO-GROSSETO, INCONTRO A MERCATELLO SUL METAURO. IL PRESIDENTE DELLA REGIONE MARCHE, SPACCA: ´ALLO STUDIO DUE SOLUZIONI PER REALIZZARE QUEST´OPERA PRIORITARIA´. |
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Ancona, 27 Settembre 2011 - Una societa` pubblico-privata con il ricorso allo strumento del ´contratto di disponibilita`´ o a finanziamenti dell´Ue tramite l´inserimento dell´arteria tra le reti transeuropee. Sono queste le due ipotesi a cui sta lavorando la Regione Marche, insieme a Toscana ed Umbria, per il completamento della E78 Fano-grosseto. Lo ha dichiarato ieri il presidente della Regione, Gian Mario Spacca, nel corso dell´incontro che si e` svolto a Mercatello sul Metauro per fare il punto su questa arteria strategica. ´Stiamo lavorando ´ ha detto Spacca ´ per onorare l´impegno assunto con la comunita` pesarese, impegnando il ministero delle Infrastrutture a trovare una soluzione alla lunghissima vicenda della Fano-grosseto. Non e` infatti sufficiente la disponibilita` dell´Anas al finanziamento dei lotti funzionali 4 e 10 che consentiranno la piena fruibilita` del collegamento della E78 con Urbino. Resta aperto il problema del reperimento dei 4 miliardi di euro necessari per il completamento della Fano-grosseto. Il ministero delle Infrastrutture ha purtroppo escluso che si possa procedere con il finanziamento da parte dello Stato come per qualsiasi arteria di grande viabilita`, vista la situazione del bilancio. Stesso discorso per l´ipotesi di ricorrere al `modello Quadrilatero´, per il quale lo Stato non pare essere in grado di concorrere con la propria quota di finanziamento. Stando cosi` le cose, la Regione sta lavorando a due nuove ipotesi´. La prima, per la quale la Regione sta approntando uno studio con i tecnici del ministero, prevede il ricorso allo strumento giuridico denominato ´contratto di disponibilita`´. A realizzare l´opera sarebbe una societa` di partenariato pubblico-privato con il contributo delle Regioni Marche, Umbria e Toscana attraverso strumenti di finanziamento privati come, tra gli altri, il ricorso al pedaggiamento e la cattura di valore. Tramite questo strumento lo Stato si impegna a restituire le risorse, una volta realizzata l´opera, attraverso la fiscalita` differita negli anni a venire, con un impegno per 45 anni. ´La seconda ipotesi ´ prosegue Spacca ´ e` allo studio della Regione Marche e della Regione Toscana: la Fano-grosseto sarebbe inserita nelle reti transeuropee e nella programmazione finanziaria delle risorse Ue, il che consentirebbe di ricorrere a fondi strutturali europei per la prima volta disponibili, a partire dal 2013, anche per la realizzazione di infrastrutture. Sono oltre 8 miliardi le risorse che sarebbero disponibili per le reti transeuropee. Affinche` questa ipotesi possa concretizzarsi, si sta lavorando con altri Paesi e Regioni spagnole e dell´area balcanica per `abbassare´ il Corridoio 2 in modo da collegare Tangeri, Barcellona, Grosseto e, attraverso Fano, raggiungere i Balcani verso la Turchia. Con il collega della Toscana Rossi, stiamo gia` programmando incontri sia in Spagna che nell´area balcanica per perseguire questa strategia. In assenza di fondi statali, quindi, si sta lavorando con determinazione per accedere a risorse europee´. |
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DUE MARI: PROJECT FINANCING MA ANCHE RISORSE EUROPEE |
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Firenze, 27 settembre 2011 ¨C Tutti avanti all¡¯unisono, per completare la Due Mari da Grosseto a Fano con il ricorso al project financing, senza pi¨´ nuove modifiche al tracciato ma anche cercando e aggiungendo nuove risorse da Bruxelles. ¡°Occorre far entrare la Due Mari nella rete europea Tern T e chiediamo per questo al governo un particolare impegno sull¡¯Europa¡± commenta l¡¯assessore ai trasporti e alle infrastrutture della Toscana, Luca Ceccobao. A Mercatello sul Metauro, in provincia di Pesaro e Urbino, il 24 settembre le cinque Province e le tre Regioni attraversate dalla Due Mari ¨C ovvero Pesaro e Urbino, Perugia, Arezzo, Siena e Grosseto e quindi Toscana, Umbria e Marche ¨C hanno fatto il punto della situazione. Dal project financing non si torna indietro: serve a dare la necessaria garanzia di finanziamento all¡¯opera. Ma vista l¡¯importanza strategica dell¡¯intervento potrebbero essere aggiunte anche altre risorse pubbliche per completare velocemente la strada. ¡°Per evitare ulteriori rinvii occorre per¨° anche confermare il tracciato ¨C aggiunge Ceccobao ¨C : quello sottoscritto nell¡¯accordo di un anno fa va bene. C¡¯¨¨ un clima di collaborazione tra le cinque Province e le tre regioni coinvolte. E su questo siamo tutti d¡¯accordo¡±. ¡°Nell¡¯ottica di ridurre i costi ¨C conclude l¡¯assessore ¨C gli enti locali di Arezzo hanno stimato di poter risparmiare 200 milioni utilizzando l¡¯A1 dalla Valdichiana ad Arezzo, per poi ricongiungersi con la E78¡å. Marted¨¬ prossimo ci sar¨¤ intanto una nuova riunione, tecnica, per le ultime verifiche ed ulteriori approfondimenti. Da Grosseto a Fano, passando per Siena, Bettolle ed Arezzo e poi, una volta usciti dalla Toscana, da Citt¨¤ di Castello, la valle del Metauro ed Urbino. Di questo corridoio di 270 chilometri che attraversa cinque province e tre regioni ¨C Toscana, Umbria e Marche ¨C e collega due mari, due autostrade ed altrettante strade di grande comunicazione si parla dalla fine degli anni Sessanta. All¡¯epoca risalgono infatti alcuni progetti di massima: i primi. Il tratto pi¨´ ampio si estende in Toscana ¨C 165 chilometri, il 61 per cento ¨C che ¨¨ il doppio di quello marchigiano (83 chilometri) e quasi otto volte il tratto umbro (22). Ma a tutt¡¯oggi dei 270 chilometri solo 113 sono percorribili. Altri tre lotti e 23 chilometri saranno aperti a breve e vi sono stati investiti 157 milioni. Per altri 12 chilometri (quattro lotti e 271 milioni di costo dell¡¯opera) si stanno aggiudicando i lavori. Ci sono infine 19 lotti e 49 chilometri i cui progetti devono essere ancora approvati e finanziati dal Cipe ¨C servono 2 miliardi -, mentre per gli ultimi 73 chilometri (7 lotti) anche i progetti sono da completare e si stima che saranno necessari, per finanziare l¡¯intervento, 1 miliardo e 900 milioni. In tutto, ancora da trovare, fanno 3 miliardi e 900 milioni. Alcune ipotesi allo studio di Anas permetterebbero per¨° di ridurre i costi di 900 milioni, in conseguenza di alcune varianti ai progetti in corso. Per il tratto toscano si tratterebbe di interventi sul nodo di Arezzo e sul tracciato tra Le Ville di Monterchi e Parnacciano e tra Rigomagno, Arezzo e Monte San Savino. Di fatto verrebbe utilizzata l¡¯A1 dall¡¯uscita di Valdichiana ad Arezzo: una soluzione giudicata positivamente dagli enti locali. |
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STATALE 166: NO A STRUMENTALIZZAZIONI POLITICHE. DISPOSTE NUOVE VERIFICHE" |
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Napoli, 27 settembre 2011 - L´assessore ai Lavori pubblici e alla Protezione civile della Regione Campania Edoardo Cosenza ha disposto ulteriori verifiche sulla Statale 166, nel tratto in cui si è verificato l´incidente e ribadito "la piena solidarietà alle popolazioni servite dalla statale 166 degli Alburni.” "La strada - ha detto Cosenza - si sviluppa con un tracciato molto difficile e per anni è stata trascurata dalla politica. L´alluvione del novembre scorso e gli incendi probabilmente dolosi di quest´estate hanno ulteriormente peggiorato la situazione. Per evitare strumentalizzazioni politiche in una materia così delicata quale la sicurezza dei cittadini, ricordo che in tutte le dichiarazioni ho sempre sottolineato il grave rischio idrogeologico a cui è sottoposta la strada che, infatti, è classificata al massimo rischio possibile, il livello R4, dall´Autorità di bacino di competenza dell´Assessorato “Si tratta di una importante strada di interesse statale, che non si mette certamente in sicurezza in maniera definitiva mediante gli interventi tampone che è stato possibile mettere in campo in questi mesi, ma solo attraverso soluzioni drastiche di competenza statale. La Regione Campania ha inserito nell´accordo di programma quadro del Ministero dell´Ambiente, prima ancora dell´evento alluvionale del novembre 2010, circa 3 milioni di euro per interventi sui costoni rocciosi della zona. “Riguardo all´incidente, esprimo piena solidarietà alla famiglia Albanese: proprio per chiarire nei dettagli la vicenda, ho già chiesto ulteriori verifiche, oltre a quelle già eseguite dal Genio civile di Salerno. Lunedì riceverò il report dell´Anas, poi acquisiremo quello dei Vigili urbani. Sulla base di tali documenti - ha concluso Cosenza - sarà valutata l´opportunità di eseguire ulteriori interventi integrativi per tamponare lo stato di criticità causato dagli incendi.” |
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VIABILITÀ FVG: LASCIATECI TOGLIERE LA TASSA SUI PASSI CARRAI
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Trieste, 27 settembre 2011 - "Un insopportabile balzello medioevale: lasciateci togliere la tassa sui passi carrai e gli accessi lungo la viabilità regionale". È stata questa la richiesta - pressante - che l´assessore regionale alla Viabilità e Trasporti, Riccardo Riccardi, ha posto ieri alla Commissione paritetica, riunitasi a Roma sotto la presidenza dell´on. Manlio Contento. Lo scorso novembre la Giunta regionale aveva già autonomamente deciso di abbattere del 50 per cento il canone annuo di concessione sui passi carrai a carico dei privati e dei titolari di attività produttive, commerciali e agricole lungo le strade regionali, sia quelle sotto la gestione di Fvg Strade sia quelle ancora in carico ad Anas, "quindi su circa 1.000 chilometri di strade in tutto il Friuli Venezia Giulia, ma da soli di più non possiamo fare, non possiamo da soli azzerare questo canone", sottolinea l´assessore Riccardi. "Le attuali leggi stabiliscono infatti che questa materia è ancora di competenza dello Stato, con l´impossibilità pertanto di decidere senza interpellare il Governo centrale, neppure sulle strade ormai del tutto passate alla gestione Fvg Strade". "Una tassa inutile e dannosa", osserva lo stesso Riccardi, ricordando come il Consiglio regionale avesse a suo tempo votato un ordine del giorno nel quale veniva espressamente richiesta l´esenzione dal canone in territorio regionale. "In accordo con la Commissione paritetica è stato dunque deciso oggi di avviare un percorso tecnico di verifica sulle possibili condizioni che potrebbero portare all´auspicata abolizione di questa tassa - rileva l´assessore - anche perché, di fatto, una sua soppressione non mette di certo in equilibrio il bilancio pubblico ma sicuramente rischia di ´scassare´ quelli, certo fragili, di tante piccole imprese e delle famiglie". |
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TRASPORTI, DISCO VERDE DELLA REGIONE LIGURIA A PROGETTO AMPLIAMENTO STABILIMENTO BOMBARDER DI VADO LIGURE. OPERA MOLTO ATTESA CHE RISPETTA PAESAGGIO E RILANCIA PRODUZIONE PER ALTA VELOCITÀ |
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Genova, 26 Settembre 2011 - Via libera della Regione Liguria al progetto di ampliamento dello stabilimento Bombardier Transportation Italy, l´azienda di Vado Ligure, in provincia di Savona, leader nella costruzione di materiali rotabili e impianti ferroviari. La giunta della Regione Liguria, su proposta del vicepresidente e assessore all´Urbanistica e Pianificazione Territoriale Marylin Fusco ha approvato in mattinata le varianti urbanistiche al Prg e al Puc di Vado Ligure. Il progetto prevede fra l´altro la costruzione ex novo di un terzo capannone che si andrà ad intersecare con le attuali due sezioni produttive: tre i binari lunghi 140 metri che verranno costruiti e altre opere complementari sul fronte della viabilità. Soddisfazione per l´approvazione è stata espressa dalla vicepresidente Marylin Fusco. "Il nuovo capannone, nel quale verranno assemblati in linea i treni per l´alta velocità,con un collegamento diretto alla linea ferroviaria, si inserisce nel contesto dello stabilimento senza alterare i profili paesaggistici e con altezze che rispettano quelle già esistenti", ha affermato la Fusco. "Un intervento molto atteso che la Regione Liguria è riuscita a varare in tempi rapidi", ha concluso la vicepresidente. |
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PORTI, DALLA REGIONE QUASI 2 MILIONI PER INTERVENTI DI MANUTENZIONE |
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Firenze, 27 settembre 2011 - Quasi due milioni di euro per la manutenzione dei porti regionali. Queste risorse, stanziate ieri dalla Giunta regionale, permetteranno importanti interventi di manutenzione e riqualificazione nel Canale Burlamacca – che attarversa Viareggio e Massarosa-, nel Canale Navicelli a Pisa e nei porti di Viareggio, Marina di Campo, Isola del Giglio e Porto Santo Stefano. Il mantenimento della funzionalità dei porti è una priorità per la Regione Toscana, che anche quest’anno ha recepito le richieste degli enti locali e destinato alla gestione e manutenzione di queste importanti infrastrutture ben 1.900.000 euro. Ecco come verranno distribuite le risorse del 2011: Provincia di Lucca, per Canale Burlamacca: 75.000 euro - Comune di Pisa, per Canale dei Navicelli: 575.000 - Comune di Viareggio: 930.000 - Comune di Monte Argentario, per Porto Santo Stefano: 135.000 - Comune di Campo nell’Elba, per Marina di Campo: 150.000 - Comune Isola del Giglio: 35.000. |
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PORTO: LAVORATORI AGENZIA MARITTIMA CSAV IN REGIONE LIGURIA CONTRO I TAGLI DEL PERSONALE |
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Genova, 27 Settembre 2011 - Approda in Regione Liguria la vertenza Csav Agency Italy, l’agenzia marittima cilena con 81 dipendenti e sedi a Milano, Genova e La Spezia che ha annunciato una drastica riduzione di personale, trentadue dipendenti di cui una ventina nel capoluogo ligure dove attualmente lavorano 64 persone, di cui quattro dirigenti non colpiti, però, dai tagli. Una decisione legata alla crisi economica che non risparmia l’indotto portuale e le case di spedizione. Un folto gruppo di lavoratori della Csav, accompagnato dai sindacati, è stato ricevuto il 23 settembre dall’assessore Enrico Vesco che si è impegnato a dar vita a ogni azione per trovare una soluzione ai problemi sul tappeto. “I primi obiettivi da raggiungere sono il ritiro del piano di riduzione del personale e l’avvio dei contatti con il management cileno per l’ottenimento degli ammortizzatori sociali con la cassa integrazione in deroga, anche attraverso il Ministero del Lavoro”, ha spiegato Vesco. Vesco non ha escluso anche un contatto con l’ambasciatore del Cile in Italia Godoy Arcaya. |
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FVG INCONTRA GOMMONAUTI PORDENONESI |
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Pordenone, 27 settembre 2011 - Un plauso ai gommonauti per il lavoro da loro svolto periodicamente nella manutenzione del fiume e nel contempo necessità di accelerare l´iter per rendere il Noncello navigabile lungo tutta la sua asta. Sono questi i due messaggi che ieri l´assessore regionale allo Sport, Elio De Anna, ha voluto dare nel corso della conferenza stampa indetta dall´associazione presieduta da Gaetano Solarino per fare il punto della situazione sull´attività volta dal sodalizio e su alcune relative problematiche. In particolare De Anna ha rimarcato il lodevole lavoro svolto da sempre dai gommonauti pordenonesi. "Questo fiume - ha detto l´esponente dell´esecutivo regionale - rappresenta un valore e un patrimonio non solo per la città di Pordenone ma per tutto il Friuli Venezia Giulia. Ed è per questo motivo che è necessario dare una decisa accelerata all´iter che fa seguito all´abrogazione del Regio Decreto che gravava ancora sul Noncello, permettendo così al capoluogo del Friuli Occidentale di riappropriarsi di un corso d´acqua che ha segnato la storia della città". Quindi un riferimento al meritorio lavoro che i gommonauti hanno compiuto da sempre lungo il fiume per rendere navigabile il tragitto. "È fuori dubbio - ha detto De Anna - che l´associazione ha sempre compiuto un´opera meritoria per garantire la vivibilità del Noncello, procedendo al disboscamento e alla pulizia dell´alveo da piante, ramaglie e ogni genere di rifiuto che spesso si trova a pelo d´acqua e nel sottofondo. Tutto ciò è avvenuto sempre a loro rischio e pericolo, lavoro che invece dovrebbe essere premiato non tanto e non solo per lo sforzo profuso dai volontari quanto anche per la stessa vivibilità del Noncello". |
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