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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 21 Giugno 2012
PARLAMENTO EUROPEO, BILANCIO 2013: I DEPUTATI INVITANO I GOVERNI A NEGOZIARE IN MODO RESPONSABILE  
 
 Strasburgo, 21 giugno 2012 – I deputati della commissione bilancio hanno detto ieri che gli Stati membri devono agire "responsabilmente" e non apportare tagli di bilancio falsi o causare deadlock inutili in disaccordo sui metodi di calcolo nel corso dei negoziati sul bilancio 2013. Essi hanno inoltre sottolineato che il bilancio deve concentrarsi sulla crescita e l´occupazione. Gli Stati membri dovrebbero "astenersi dal fare tagli artificiali" e se si vuole fare tagli veri e propri, devono "chiaramente e pubblicamente di identificare e giustificare che dei programmi comunitari e progetti dovrebbe essere ritardata o eliminato del tutto", dicono i deputati del mandato hanno adottato il Mercoledì per la squadra di negoziatori del Parlamento europeo per i colloqui di bilancio il 9 luglio. Negoziati di bilancio negli anni scorsi sono stati dominati da disaccordi su come calcolare il livello dei pagamenti del bilancio e gli eurodeputati si afferma invitare i membri anno con dubbi stime della Commissione di chiarire il più velocemente possibile per evitare di bloccare un accordo, come accaduto l´anno scorso. I deputati criticano la Commissione e la proposta di congelare gli impegni al fine di ridurre il numero di fatture che non possono essere pagate in tempo (conosciuto come "impegni in sospeso" o "Ral" per gli Stati membri ´ "rimanenza da liquidare" ): "Stanziamenti d´impegno di congelamento non può essere considerata una strategia accettabile per mantenere il livello degli impegni da liquidare sotto controllo. Impegni sono cruciali per determinare la priorità politiche dell´Ue e per garantire che gli investimenti necessari per rilanciare la crescita, la competitività e l´occupazione sarà fatto. Una riduzione al di sotto il tasso di inflazione sarebbe una proposta inaccettabile, lontano dalla reale necessità di recuperare e uscire dalla crisi. ", dice eurodeputato italiano Giovanni La Via (Epp), responsabile dei lavori del Parlamento sul bilancio 2013. La commissione per i bilanci deplora inoltre il fatto che la Presidenza danese di mostrare per una riunione convocata per affrontare il deficit che incombe in fondi per quest´anno e per discutere su come calcolare i pagamenti. La soluzione di questi problemi avrebbe aiutato spianare la strada per i negoziati sul contenuto e le dimensioni del bilancio 2013, si dice. Concentrarsi sulla crescita e l´occupazione - La commissione vuole che il budget a concentrarsi sulle misure per stimolare la crescita e l´occupazione. Si compiace del fatto che i maggiori aumenti di impegni sono concentrati in linea di bilancio "competitività per la crescita e l´occupazione" 1 bis. Tuttavia, a loro non piace la proposta della Commissione di finanziare il programma di ricerca nucleare Iter esclusivamente dal 7 Programma Quadro (7Pq) programma di ricerca. Sono anche dispiaciuto che una carenza di fondi per la politica di coesione ha fatto sì che la Commissione è stata in grado di soddisfare le legittime richieste di pagamento in pieno. Come risultato, gli Stati membri ricevono fondi comunitari troppo tardi, minacciando la prosecuzione dei progetti in corso e l´inizio di nuovi. La Commissione ha proposto che il bilancio totale per il 2013 (impegni) dovrebbe essere 151.000.000.000 €, due per cento in più rispetto al 2012. Tuttavia, si pone il livello totale dei pagamenti necessari a 138.000.000.000 € (in crescita del 6,8 per cento rispetto al 2012). L´incremento è dovuto principalmente agli aumenti dei pagamenti per i grandi della politica di coesione e la ricerca. I deputati sottolineano che gli stanziamenti di pagamento proposti dalla Commissione si basano sulle stime effettuate dagli stessi Stati membri e chiedono alla Commissione di verificare con gli Stati membri che le loro richieste di aumento stimato di pagamento sono accurate e realistiche. Background: differenza tra impegni e pagamenti - Ogni linea di bilancio ha due figure, una per gli impegni e uno per i pagamenti. In breve, la figura impegno è la figura politica, che mostra in cui l´Ue vuole spendere il suo denaro, mentre la cifra dei pagamenti è fondamentalmente una stima tecnica derivante dagli impegni. Tutto ciò che l´Ue si impegna a fare deve, prima o poi, devono essere rimborsate. Pagamenti derivare direttamente da impegni. Se l´Unione europea taglia i pagamenti in un determinato anno, non è tagliare i costi, ma semplicemente di togliere dal bilancio dello stesso anno. Taglio pagamenti rinvia solo i costi per un anno dopo, e le bollette devono comunque essere pagati. La Commissione calcola una stima dei pagamenti necessari in un dato anno, sulla base degli impegni per lo stesso anno e negli anni precedenti. Le prossime tappe - Il paralmenot  voterà il mandato nella sua sessione di luglio (dal 2 al 5 luglio). Il dialogo a tre si svolge il 9 luglio e sarà seguita dalla prima votazione del Consiglio, prevista per il 26 luglio. I deputati voteranno in commissione ai primi di ottobre e in plenaria il 23 ottobre. Se non c´è accordo in prima lettura al periodo di conciliazione sarà dal 24 ottobre al 13 novembre, l´obiettivo di adozione del bilancio finale durante la sessione plenaria del 19-22 novembre.  
   
   
AIUTI DI STATO: LA COMMISSIONE EUROPEA INVITA A PRESENTARE OSSERVAZIONI SULL´USO DEL REGOLAMENTO GENERALE DI ESENZIONE PER CATEGORIA  
 
Bruxelles, 21 giugno 2012 - Nel contesto della sua iniziativa di modernizzazione degli aiuti di Stato (Sam) (vedi Ip/12/458 ), la Commissione europea ha avviato la revisione del regolamento generale di esenzione per categoria (regolamento generale) che esenta determinate categorie di aiuti dall´obbligo di notifica preventiva alla della Commissione (cfr. Ip/08/1110 ). La rassegna inizia con una consultazione pubblica, alla ricerca di parere delle parti interessate sul funzionamento del regolamento dalla sua entrata in vigore nel 2008. Alla luce delle osservazioni ricevute e la propria esperienza nell´applicazione del regolamento, la Commissione proporrà un regolamento rivisto progetto nel 2013, al fine di contribuire agli obiettivi della Sam. Iscrizioni possono essere effettuate fino al 12 settembre 2012. Dopo quasi quattro anni di applicazione del regolamento generale, è il momento di fare un bilancio delle esperienze dei soggetti interessati e rivedere il suo funzionamento. Inoltre, la Commissione esaminerà in che modo il regolamento generale in grado di supportare il progetto Sam, progettato per favorire la crescita, nonché di accelerare, semplificare e concentrare la revisione degli aiuti di Stato. In particolare, il regolamento generale sarà rivisto al fine di convogliare le migliori risorse pubbliche verso obiettivi ben definiti di comune interesse. Così il Gber svolgerà un ruolo nel migliorare la crescita, l´occupazione e la competitività. Infine, la revisione mira a semplificare il trattamento delle misure con quantità relativamente basse di aiuto. Il questionario contiene domande sulla politica Gber generale e sull´uso e l´efficacia degli aiuti beneficiano dell´esenzione per categoria in Stati membri diversi.Esso contiene anche domande più dettagliate sull´esperienza con l´applicazione del comune e le disposizioni specifiche del regolamento generale. La revisione del regolamento generale è strettamente legata alla prossima revisione degli orientamenti sugli aiuti a favore dell´ambiente, R & S & I, gli aiuti capitale regionale e del rischio nel contesto della modernizzazione degli aiuti di Stato (Sam), in quanto il regolamento generale contiene disposizioni specifiche in materia di aiuti per tutti questi scopi. Al fine di garantire la coerenza tra le diverse iniziative, i soggetti interessati sono consultati sulla base di questionari dedicati. La consultazione e il questionario sono disponibili all´indirizzo: http://ec.Europa.eu/competition/consultations/2012_gber/index_en.html~~v  
   
   
RELAZIONE ANNUALE 2011 DEL GEPD: UN APPROCCIO COERENTE ED EFFICACE ALLA TUTELA DELLA PRIVACY E DEI DATI È NECESSARIO  
 
Bruxelles, 21 Giugno 2012 - Ieri Peter Hustinx, Garante europeo della protezione dei dati (Gepd) e Giovanni Buttarelli, Assistant Supervisor, hanno presentato la Relazione annuale di attività per il 2011 alla commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni (Libe) del Parlamento europeo . La relazione riguarda il settimo anno completo di attività del Gepd come un organo di controllo indipendente. Nel 2011, il Gepd ha compiuto sforzi notevoli per spingere l´effettiva protezione dei dati personali. Nella vigilanza delle istituzioni e degli organi dell´Ue, un esercizio di analisi comparativa è stata effettuata per raccogliere indicatori di conformità con il regolamento sulla protezione dei dati. Di conseguenza, visite mirate alle istituzioni e alle agenzie selezionate al di sotto del benchmark o a causa di una mancanza di cooperazione sono ora in corso in tutto il 2012. Nel complesso, gli effetti della nuova Gepd politica di applicazione ha dimostrato che la maggior parte delle istituzioni e gli organi dell´Ue stanno facendo buoni progressi nel rispetto del regolamento, mentre altri dovrebbero aumentare i loro sforzi. Nella consultazione sulle nuove misure legislative, il Gepd ha emesso un numero record di pareri su una serie di temi pertinenti. Il più importante è stata la revisione del quadro giuridico comunitario per la protezione dei dati , che resterà all´ordine del giorno del Gepd nel 2012. Tuttavia, l´attuazione del programma di Stoccolma in materia di libertà, sicurezza e giustizia e Agenda digitale , come la pietra angolare per la strategia Europa 2020, ha avuto anche un impatto sulla protezione dei dati. Questo può anche essere detto della nuova legislazione comunitaria in conseguenza della crisi finanziaria , e una vasta gamma di altri settori politici. Peter Hustinx, il Gepd, dice: " 2011 è stato un anno molto produttivo, in linea con i nostri sforzi per assicurare una protezione coerente ed efficace della privacy e dei dati personali in rapida evoluzione, mondo interconnesso Nel suo sostegno dei progressi tecnologici e lo sviluppo economico. , soprattutto in un´epoca di austerità, è importante che l´amministrazione dell´Ue non perde di vista del diritto del cittadino europeo alla tutela della privacy e dei dati. Soltanto uno sforzo congiunto per applicare un approccio coerente ed efficace manterrà questo diritto fondamentale. " Le principali priorità per il Gepd nel 2012 includono: Azioni di sensibilizzazione: Il Gepd investire tempo e risorse in grado di orientare le istituzioni e agenzie dell´Ue, sotto forma di linee guida tematica, di formazione e laboratori e lo sviluppo di una sezione dedicata sul sito del Gepd per responsabili della protezione dei dati (Rpd). Definizione delle procedure per la gestione delle notifiche relative alle normali procedure amministrative o alle operazioni di trasformazione già in esercizio. Un esercizio per determinare lo stato di gioco per Rpd nella Ue le istituzioni e gli organi al fine di fornire supporto per la funzione Dpo in linea con il principio di responsabilità. Visite e ispezioni alle istituzioni e agenzie , non solo di repressione, ma anche come uno strumento per accrescere la consapevolezza dei problemi di protezione dei dati e il ruolo del Gepd. Nella sua qualità di advisor, il Gepd darà la priorità nel 2012 a lavori in corso sul quadro giuridico per la protezione dei dati nell´Ue . Gli sviluppi tecnologici , in particolare quelli connessi a Internet e delle relative politiche, sarà un´altra area di messa a fuoco. Si tratta di piani per un quadro pan-europeo per l´identificazione elettronica, l´autenticazione e la firma, la questione del monitoraggio Internet (ad esempio l´applicazione dei diritti di proprietà intellettuale, le procedure di takedown), servizi di cloud computing e di eHealth. Il Gepd rafforzerà anche la sua esperienza tecnologica e di impegnarsi nella ricerca sulla privacy enhancing technologies. Sviluppare ulteriormente la spazio di libertà, sicurezza e giustizia (ad esempio Eu-tfts, bordi Smart) e riforma del settore finanziario nella misura in cui incide sul diritto alla privacy e alla protezione dei dati continueranno ad essere seguiti ed esaminati dal Gepd. Il Gepd continuerà inoltre ad adempiere le sue responsabilità in materia di controllo coordinato e di entrare in contatto con le autorità nazionali di protezione dei dati nonché di organizzazioni internazionali , al fine di aumentare la consapevolezza e condividere le buone pratiche. Gepd figure chiave nel 2011: 71 di controllo preventivo pareri adottati, 6 controllo non opinioni precedenti; 107 reclami ricevuti, 26 ammissibili Principali tipi di presunte violazioni: violazione della riservatezza dei dati, la raccolta eccessiva di dati o usi illeciti di dati dal controllore; 34 consultazioni sulle misure amministrative . Stata fornita consulenza su una vasta gamma di aspetti legali relativi al trattamento di dati personali effettuati dalle istituzioni e dagli organi dell´Ue; 4 on-the-loco effettuati; 2 linee guida pubblicate sulla lotta contro le molestie e le procedure di valutazione del personale; 24 pareri legislativi emessi , tra gli altri, le iniziative relative allo spazio di libertà, sicurezza e giustizia, gli sviluppi tecnologici, la cooperazione internazionale, i trasferimenti di dati, o di mercato interno. 12 serie di osservazioni formali emessi , tra gli altri, i diritti di proprietà intellettuale, la sicurezza dell´aviazione civile, la politica penale dell´Unione europea, la Terrorist Finance Tracking System, efficienza energetica, o per i diritti e il programma di cittadinanza. 41 serie di osservazioni informali; 14 nuovi colleghi assunti.  
   
   
LA COMMISSIONE EUROPEA PRESENTA UN PIANO PER SOSTENERE L´OCCUPAZIONE E LA CRESCITA NELLE REGIONI ULTRAPERIFERICHE  
 
Bruxelles, 21 giugno 2012 - La Commissione ha adottato ieri una comunicazione dal titolo "Le regioni ultraperiferiche dell´Unione europea: verso un partenariato per l´intelligente, sostenibile e inclusiva ", che propone una strategia rinnovata per otto regioni: i quattro dipartimenti francesi d´oltremare (Guadalupa, Guyana francese, Martinica e Reunion), la comunità francese d´oltremare a San Martino, le regioni autonome portoghesi delle Azzorre e di Madera e la Comunità autonoma spagnola delle Isole Canarie. L´obiettivo è quello di aiutare le regioni ultraperiferiche (Rup) per raggiungere il loro potenziale, soprattutto attraverso la diversificazione e la modernizzazione delle loro economie. Possono farlo attraverso lo sviluppo di nuove pratiche in settori tradizionali quali l´agricoltura e la pesca, approfittando della loro biodiversità e la ricchezza dei loro ecosistemi marini per sviluppare nuovi prodotti, così come disegno sui punti di forza che possiedono for Astrophysics, le energie rinnovabili e le attività di ricerca nei settori dello spazio e del clima. L´ spiega inoltre come, in una gamma molto ampia di settori, la Commissione dovrebbe cercare di ridurre al minimo le sollecitazioni a cui queste regioni sono costantemente sottoposti, per garantire la loro piena integrazione nel mercato unico e di approfondire la loro integrazione con i loro vicini geografica. Commissario Hahn ha detto: . "Queste aree sono una risorsa per l´Unione europea Il nostro obiettivo è quello di aiutare Rup a diventare più indipendente, economicamente più forte e maggiormente in grado di creare posti di lavoro sostenibili, per ridurre le disparità con le altre regioni dell´Ue. " Come riconosciuto dall´articolo 349 del trattato sul funzionamento dell´Unione europea, i vincoli importanti, come la distanza dall´Europa, rimarrà sempre. , tuttavia, uno sforzo concertato per riformare, modernizzare e diversificare le loro economie, che sono state colpite duramente dalla recessione e crisi finanziaria, è il modo migliore per garantire loro un futuro migliore. "Ognuno è diverso e Rup è quello di trovare per ciascuna modalità di sviluppo che meglio si adatta a lui. Se la nuova strategia ha proposto le linee generali di sviluppo, ciascuna delle regioni ultraperiferiche deve definire il proprio percorso verso una maggiore prosperità, in base alle loro caratteristiche specifiche ", ha aggiunto il Commissario. L´or hanno molto da offrire l´Unione europea. Un totale di 4 milioni di cittadini dell´Ue che vivono in queste zone. Occupano rilevanza geostrategica per l´Unione europea e, a causa delle loro caratteristiche geografiche e geomorfologiche, sono laboratori ideali per la sperimentazione in un certo numero di settori quali l´energia rinnovabile, l´astrofisica e la ricerca spaziale. Loro biodiversità apre prospettive per lo sviluppo di settori quali la salute e il turismo per esempio. La presente comunicazione ha lo scopo di assistere il Rup a trovare il loro posto nei molti progetti avviati nel quadro dell´attuazione della strategia "Europa 2020", garantendo che le diverse politiche europee tenere in maggiore considerazione rispetto al passato loro situazione specifica. Se continuano a ricevere sostegno in settori tradizionali come la pesca e l´agricoltura (prodotti agricoli - tisane, rum, vini, formaggi, frutta, fiori e piante ornamentali in particolare - sono di alta qualità), nella comunicazione anche come sarà necessario per aiutarli a massimizzare il loro potenziale in nuove aree. Indica dove l´aiuto del Rup possono trovare e opportunità offerte politiche dell´Unione europea nei settori della ricerca, l´innovazione, l´imprenditorialità e le competenze per sostenere vari settori quali il turismo e la ricerca spaziale. La comunicazione illustra anche il supporto che può essere Rup disponibili per mantenere le loro specifiche attività, proteggendo loro ambiente. La Commissione propone pertanto misure concrete in vari settori di: rafforzare la competitività attraverso investimenti e l´innovazione, ridurre l´isolamento del sostegno o fornire nei settori dei trasporti, dell´energia e collegamenti Ict, rafforzare i legami commerciali e di altro con i paesi confinanti, intensificare gli sforzi per migliorare le competenze, ridurre assenteismo, aumentare il numero di diplomati dell´istruzione superiore, la lotta contro la povertà, migliorare l´accesso alle cure sanitarie e l´inclusione sociale. Tutte le suddette misure dovrebbero essere attuate nel quadro di un partenariato. Organizzazioni nazionali e regionali devono mantenere il loro impegno volto a massimizzare il potenziale di ogni regione e assicurare che le norme e alle prassi nazionali sono adeguate, la se del caso, in modo da riflettere le esigenze specifiche di ciascuno. Commissario Hahn propone che ciascun O si sta sviluppando in collaborazione con lo Stato membro cui appartiene un piano d´azione descrive da un lato come intende attuare la strategia Europa 2020, tra cui obiettivi e il calendario, tenendo conto della situazione specifica e, dall´altro, i diversi strumenti che ha a sua disposizione. Allo stesso tempo, la Commissione si impegna a proseguire i suoi sforzi per rafforzare l´integrazione delle Rup nel mercato unico e nel loro ambiente geografico. Entro la fine del 2017 al più tardi, la Commissione esaminare l´attuazione di ogni misura. I presidenti di tutte le regioni ultraperiferiche si riuniranno il 2 e 3 luglio a Bruxelles per discutere con la Commissione europea in una serie di argomenti che riguardano le loro aree. Una conferenza stampa sarà svolta Lunedi, 2 luglio.  
   
   
LA LOTTA CONTRO LA SCHIAVITÙ DEI NOSTRI TEMPI: 40 NUOVE MISURE PER UNA STRATEGIA DELL’UE CONTRO LA TRATTA DI ESSERI UMANI  
 
Bruxelles, 21 giugno 2012 - Ieri la Commissione europea ha adottato la Strategia dell’Ue contro la tratta degli esseri umani: un insieme di misure concrete e pratiche da attuare nei prossimi cinque anni, fra cui l’istituzione di unità nazionali di contrasto a tale fenomeno e la creazione di squadre investigative comuni europee incaricate di perseguire i casi di tratta transfrontaliera. Centinaia di migliaia di persone sono ogni anno oggetto di tratta nell’Unione europea: donne e uomini, ragazzi e ragazze in situazioni vulnerabili sono vittime di questo fenomeno a scopo di sfruttamento sessuale o lavoro forzato, espianto di organi, accattonaggio forzato, servitù domestica, matrimonio forzato, adozione illegale e altre forme di sfruttamento. Molte delle vittime provengono ancora da paesi terzi, ma la tratta interna all’Ue -cioè i cittadini dell’Unione vittime di tratta nell’Unione stessa- sembra essere in aumento. I dati preliminari raccolti dagli Stati membri a livello dell’Ue sono coerenti con quelli forniti da organizzazioni internazionali quali l’Ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine (Unodc) e indicano che tre quarti delle vittime individuate negli Stati membri dell’Unione sono oggetto di tratta a scopo di sfruttamento sessuale (il 76% nel 2010), mentre altre sono costrette allo sfruttamento del lavoro (il 14%), all’accattonaggio (il 3%) e alla servitù domestica (l’1%). In una prospettiva di genere, i dati preliminari a disposizione mostrano che le donne e le ragazze sono le vittime principali della tratta di esseri umani: tra il 2008 e il 2010 le vittime erano per il 79% di sesso femminile (e il 12% di queste erano ragazze) e per il 21% di sesso maschile (di cui il 3% ragazzi). Eppure sono troppo pochi i colpevoli che finiscono dietro le sbarre, mentre le vittime lottano per recuperare e reintegrarsi nella società: dati recenti mostrano che il numero di condanne in casi di tratta è diminuito da circa 1500 nel 2008 a circa 1250 nel 2010. Gli europei sono convinti che si debba fare qualcosa: secondo l’ultima indagine , il 93% dei cittadini conviene che gli Stati membri dell’Ue debbano cooperare per combattere la tratta di esseri umani. Una nuova strategia europea - La strategia adottata oggi comprende la prevenzione, la protezione e il sostegno alle vittime, nonché l’azione penale nei confronti dei trafficanti. Essa identifica cinque priorità per ognuna delle quali espone una serie di iniziative, tra le quali: sostenere l’istituzione di unità nazionali specificamente dedicate al contrasto della tratta di esseri umani; creare squadre investigative comuni e coinvolgere Europol ed Eurojust in tutti i casi di tratta transfrontaliera; fornire alle vittime informazioni chiare sui diritti di cui godono in virtù della legislazione dell’Ue e della normativa nazionale, in particolare il diritto all’assistenza e alle prestazioni sanitarie, il diritto di ottenere un permesso di soggiorno e i diritti nel campo del lavoro; creare un meccanismo dell’Ue per individuare, indirizzare, proteggere e assistere meglio le vittime della tratta; istituire una Coalizione europea delle imprese contro la tratta di esseri umani per migliorare la cooperazione tra imprese e portatori d’interesse; istituire una piattaforma a livello dell’Ue di organizzazioni e di prestatori di servizi della società civile che operano nel campo dell’assistenza alle vittime e della loro protezione negli Stati membri e nei paesi terzi; sostenere progetti di ricerca che studino Internet e le reti sociali in quanto strumenti di reclutamento sempre più attivi a disposizione dei trafficanti. Le misure previste dalla strategia sono il risultato di ampie consultazioni di esperti, governi, società civile e organizzazioni internazionali, parti sociali e mondo accademico, e riflettono le loro principali preoccupazioni così come quelle delle vittime, allo scopo di completare le iniziative già in corso. La strategia sarà ora discussa in sede di Parlamento europeo e di Consiglio mentre la Commissione continuerà a valutare i progressi compiuti nella lotta contro la tratta e ne riferirà ogni due anni a Parlamento e Consiglio. La prima relazione, che sarà pubblicata nel 2014, comprenderà una valutazione intermedia della strategia.  
   
   
EUROESTAT: PRIME STIME PER IL 2011 IL PIL PRO CAPITE NEGLI STATI MEMBRI VARIAVA DAL 45% AL 274% DELLA MEDIA DELL´UE-27 NEL 2011  
 
 Bruxelles, 21 giugno 2012 - Sulla base delle prime stime preliminari per il 2011 , il prodotto interno lordo (Pil) pro capite espresso in standard di potere d´acquisto 2 (Pps) varia dal 45% al 274% della Ue27 media in tutti gli Stati membri. Il più alto livello del Pil pro capite nell´Ue-27 è stato registrato in Lussemburgo, 3 con un livello di più di due volte e mezzo la media Ue27. I Paesi Bassi erano appena al di sopra del 30% della media, mentre la Danimarca , la Svezia , l´Irlanda e l´Austria sono stati tra il 25% e il 30% al di sopra . La Finlandia , il Belgio e la Germania sono tra il 15% e il 20% sopra la media, mentre la Francia e il Regno Unito sono stati tra il 5% e il 10% al di sopra. In Italia e in Spagna , il Pil pro capite era intorno alla media Ue27 . Cipro è stata di circa il 10% inferiore alla media Ue27, mentre la Slovenia , Malta , la Grecia , la Repubblica Ceca e il Portogallo sono state tra il 15% e il 25% inferiore, e la Slovacchia è stata circa il 25% al di sotto. Estonia , l´Ungheria , la Polonia e la Lituania sono stati tra il 30% e il 40% inferiore alla media, mentre la Lettonia è stata di circa il 40% al di sotto, la Romania circa il 50% sotto e la Bulgaria al 55% al di sotto. Questi dati relativi al Pil pro capite, espresso in Spa, pubblicate da Eurostat, l´Ufficio statistico dell´Unione europea . Esse coprono il 27 Stati membri dell´Ue, tre paesi dell´Efta, uno Stato aderente, quattro paesi candidati e due paesi candidati potenziali. Consumi effettivi individuali, pro-capite negli Stati membri variava dal 44% al 150% della media dell´Ue a 27. Mentre il Pil pro capite è spesso usato come un indicatore del livello di benessere dei paesi, non è l´unico indicatore del genere. Un indicatore del benessere alternativa, più adatto a rispecchiare la situazione delle famiglie, è dato dal consumo effettivo individuale (Aic) pro capite 4 . In generale, i livelli di Aic pro capite sono più omogenei rispetto a quelli del Pil, ma ancora non ci sono sostanziali differenze tra gli Stati membri. Nel 2011, Aic pro capite espresso in Spa variava tra il 44% della media Ue in Bulgaria al 150% in Lussemburgo .  
   
   
LOMBARDIA: STUDIAMO UNA MONETA COMPLEMENTARE  
 
 Milano, 21 giugno 2012 "Serve incentivare l´utilizzo della moneta elettronica e, intanto, Regione Lombardia studia il progetto per l´introduzione di una moneta completare all´euro". Questi i due concetti espressi ieri da Andrea Gibelli, vice presidente e assessore all´Industria e Artigianato di Regione Lombardia, partecipando, a Palazzo Pirelli, alla presentazione di ´No cash day: la giornata contro il denaro contante´, primo evento internazionale dedicato alla riduzione del denaro contante e alla promozione dei sistemi di pagamento elettronico. All´incontro hanno partecipato Renato Mannheimer, presidente Ipso, Stefano Calderano di Jusp, Dave Birch di Hiperion e Geronimo Emili, ideatore del ´No Cash Day´. Nel corso dell´incontro è stato presentato anche un sondaggio sull´utilizzo della moneta contante. Maggioranza A Favore Di Nostra Moneta - Dal sondaggio emerge che la maggioranza del campione (57 per cento) conosce la moneta complementare, ciò soprattutto tra gli utilizzatori di carte di credito. Quasi due intervistati su tre sarebbero disposti a utilizzarla. Tra quanti non ne hanno mai sentito parlare, oltre il 47 per cento si dice disponibile a utilizzarla. Tra chi sicuramente la utilizzerebbe, ci sono coloro che usano spesso le carte di pagamento. Sempre Più Italiani Tradiscono Il Contante - Dalla ricerca Ipso emerge anche che il 79 per cento del campione intervistato è d´accordo che, per contenere i costi del contante, è necessario incentivare l´utilizzo della moneta elettronica. In pochi sono a conoscenza, solo il 37 per cento, che i contanti costano al sistema Paese oltre 10 miliardi di euro all´anno. Il 52 per cento si rivela molto favorevole ai sistemi di pagamento elettronico e oltre il 28 per cento lo è abbastanza. Tra gli utilizzatori più assidui di carte di credito ci sono i residenti nel Nord Est e gli occupati. Ogni Italiano, secondo la ricerca Ipso, spende oltre 200 euro per mantenere il denaro contante. L´assessore: Giornata Importante - "Questa giornata ´No Cash Day´ - ha detto il vice presidente di Regione Lombardia - è assolutamente importante e può avviare una riflessione importante sull´utilizzo del denaro non contante; è un momento culturale importante e deve diventare periodico e sistematico. Le tecnologie mettono a disposizione strumenti da utilizzare perfino sullo Smart Phone, dove si potranno ricevere anche pagamenti. Un aumento di denaro elettronico porta sicuri vantaggi ai cittadini e alle imprese". Denaro Elettronico Per Dare Risposte - "Noi - ha detto Gibelli - a fronte di una situazione economica e di attivo culturale sull´Europa e sull´Euro, dobbiamo dare risposte, ma soprattutto devono essere individuate soluzioni per favorire i cittadini e le imprese. Intanto si devono sottolineare i vantaggi, che sono: costi mensili ridotti, massima trasparenza, utilizzo più semplice e una sicurezza garantita". Da Denaro Digitale A Moneta Complementare - "La riflessione su una piattaforma che elimini il denaro contante - ha proseguito Gibelli - consente a Regione Lombardia di essere soggetto che ha avviato lo studio per una moneta complementare all´Euro, favorendo così le piccole e medie imprese in una situazione economica difficile". "Uno studio - ha spiegato ancora Gibelli - che approderà a un vero e proprio progetto. La moneta complementare lombarda, peraltro già sviluppata sia in Francia sia in Germania, sarà fondamentale per le imprese lombarde: costa meno, è anticiclica e non è sottoposta agli interessi".  
   
   
EXPO. FORMIGONI OTTIENE SOSTEGNI A PARTECIPAZIONE BRASILE  
 
Rio de Janeiro, 21 giugno 2012 - Mentre in Brasile prendono ufficialmente il via i lavori di ´Rio +20´, la conferenza Onu organizzata con l´obiettivo di coinvolgere tutti i capi di Stato del mondo sul fronte di un condiviso e rinnovato impegno per lo sviluppo e la sostenibilità, l´Italia punta anche su ´Expo Milano 2015´, per qualificarsi all´interno di un consesso internazionale di altissimo livello. Il commissario generale Roberto Formigoni fa parte della delegazione ufficiale italiana guidata dal ministro dell´Ambiente Corrado Clini, presente a Rio de Janeiro per diffondere il contributo che il nostro Paese può apportare a un dibattito globale che tocca temi tanto strategici quanto delicati per il futuro di tutti i popoli. L´incontro Con Le Grandi Imprese - Il primo significativo momento della prima giornata di missione per il commissario Formigoni è stato l´incontro, a fianco dell´ambasciatore italiano in Brasile Gherardo La Francesca, con una folta platea costituita dalle più solide realtà imprenditoriali attive nel Paese (Banca d´Italia, Agusta Westland, Eni, Enel, Fiat, Ferrero, Fincantieri, per citarne alcune). La direzione da percorrere prevede di rafforzare il canale già attivo di comunicazione e collaborazione reciproca tra istituzioni e imprese, partendo dall´evidenza che l´Esposizione universale, nel 2015, costituirà una vetrina unica al mondo, capace di presentare a oltre 20 milioni di visitatori le soluzioni scientifiche più all´avanguardia dedicate al tema e, al contempo, di ricevere, già a partire dai prossimi giorni, spunti e riflessioni utili all´elaborazione di contenuti di livello. Formigoni ha appunto illustrato alle aziende le opportunità costituite dall´Expo e le ha invitate a coinvolgersi con l´Esposizione universale del 2015. Dal canto suo l´ambasciatore italiano ha esaltato, di fronte agli imprenditori convenuti, il modello lombardo di reti di imprese già esportato con successo in Brasile in questi anni. Il Successo Del Padiglione Italia - Alcuni importanti risultati sono stati raggiungi già in queste prime ore. Il Padiglione Italia, infatti, presso il quale si è svolto l´incontro, ha riscontrato un fortissimo successo tra i visitatori, doppiando l´effetto Shangai: si tratta infatti di un edificio interamente ecosostenibile, ricoperto da pannelli solari, che producono l´energia utilizzata poi per il proprio stesso mantenimento, costruito con materiali naturali come corde, stoffe e bambù e dotato di luci soffuse rispettose dell´ambiente. Al termine verrà riciclato completamente per poter essere destinato ad altri usi. Gli Incontri Bilaterali - Alla missione prendono parte anche Paolo Alli, subcommissario generale per ´Expo Milano 2015´ e sottosegretario alla Presidenza della Regione Lombardia, e il direttore dell´Ufficio del Coge Alberto Mina. I prossimi impegni vedranno Formigoni, al fianco del ministro Clini, affrontare i temi più caldi della Conferenza Onu, partecipando alla sessione plenaria di ´Rio +20´. Intanto sono in corso numerosi incontri bilaterali, come quello con il governatore dello Stato del Pernambuco Eduardo Campos. Sostegni A Partecipazione Brasile - "Incontrando i colleghi governatori dello Stato di San Paolo, del Pernambuco e dello Spirito Santo - ha dichiarato Formigoni - ho ottenuto il loro forte sostegno alla partecipazione del Brasile all´Expo. Dialogando poi con il ministro dell´Integrazione nazionale del Governo brasiliano, questi ha definito l´Expo di Milano un´occasione da non mancare e ha chiesto una serie di particolari già operativi, elencando, da parte sua, i nomi delle aziende che non potranno mancare".  
   
   
REGIONE. GLI EMILIANO-ROMAGNOLI SONO 4.459.246  
 
Bologna, 21 giugno 2012 – La popolazione in Emilia-romagna è cresciuta nell’ultimo anno di 26.807 unità. Si tratta di un +0,6%, in ulteriore flessione rispetto al +0,84% del 2011 dovuta per lo più al minore afflusso di cittadini stranieri. Il Servizio controllo strategico e statistica della Regione ha pubblicato i risultati - aggiornati al 1° gennaio 2012 - della rilevazione sulla popolazione residente. Gli iscritti in anagrafe in Emilia-romagna sono 4.459.246 (2.295.039 femmine e 2.164.207 maschi). “Tra i dati su cui vale la pena di riflettere - sottolinea l’assessore regionale Donatella Bortolazzi - c’è senz’altro il fatto che, dal 2009, il numero delle donne straniere ha superato quello degli uomini e che, quindi, ci troviamo di fronte ad una immigrazione non più legata solo ai ricongiungimenti, ma determinata in parte dalla domanda di lavori di cura richiesti nella nostra società. Altri spunti importanti per le nostre politiche del futuro - aggiunge Bortolazzi - vengono da quei dati che ci parlano sia dell’aumento costante della fascia degli over 65 (ove sono approdati dal 2011 i primi gruppi di persone nate nel primo dopoguerra) sia dell’aumento dell’età media della popolazione attiva”. Quest’ultimo fenomeno è misurato dall’indice di struttura della popolazione in età attiva ed indica, in particolare, il grado di invecchiamento della popolazione considerando le persone di età compresa tra 15 e i 64 anni. Il dato è in equilibrio (e indicato con un indice pari a 100) se la popolazione tra i 40 e i 64 anni eguaglia quella tra i 15 e i 39. In Emilia-romagna si è passati dall’indice 101,6 del 2001 al 128,5 del 2012. In particolare, nell´ultimo quinquennio, la popolazione in età 15-39 anni è diminuita di 28.037 unità e il calo sarebbe stato di 115.140 senza l’apporto degli 87.103 stranieri arrivati, con conseguenze importanti per il mondo del lavoro. Tendenzialmente stabile in regione il rapporto tra anziani di età maggiore a 65 anni e giovani di età inferiore a 15. Si tratta dell’indice di vecchiaia, passato dai quasi 2 anziani per ogni giovane di 10 anni fa agli attuali 1,7 e che nel futuro potrebbe di nuovo aumentare per effetto del calo della natalità (dovuto alla diminuzione del numero e per l’invecchiamento delle donne in età feconda) e per l’aumento della popolazione anziana. Intanto nell’ultimo anno, gli anziani sono aumentati di 17.605 unità (+1,8%), arrivando al 22,5% della popolazione, mentre i giovani sono cresciuti di 8.269 individui (+1,4%). Parte dell’incremento degli anziani si concentra poi sui grandi anziani (di 80 anni e più), che aumentano nel corso dell’anno del 2%, arrivando al 7,2% dell’intera popolazione. Di questi circa 2 su 3 sono femmine. I differenti andamenti nelle diverse fasce di età portano a un incremento dell’indice di dipendenza, il rapporto cioè tra chi è in età “non lavorativa” (ha cioè meno di 15 anni o più di 64) e chi è in età “lavorativa “(tra i 15 e i 64 anni). Questo indice continua ad aumentare passando dal 50,6 del 2001 al 56,1 di quest’anno. Per quanto riguarda i cittadini stranieri, i residenti al primo gennaio 2012 sono a 530.015 (pari all’11,89% del totale) e in aumento di 29.430 unità in un anno (5,9%). L’età media degli stranieri residenti in regione è di quasi 32 anni, contro i 45,1 della popolazione complessiva . Il 90% degli stranieri ha meno di 52 anni, circa il 2,3% ha più di 65 anni e il 24% è minorenne. Le donne rappresentano il 51,47% del totale. In termini di cittadinanze, le comunità più rappresentate a livello regionale sono quella marocchina (73.318 residenti, +3,9% rispetto allo scorso anno), rumena (72.720, +10,1%), albanese (62.642, +3,2%), moldava (30.686, +10,4%) e ucraina (29.224, +6,2%). Le prime 5 cittadinanze coprono il 50,7% degli stranieri residenti in Emilia-romagna. Al di là delle cittadinanze marocchina, rumena e albanese diffuse su tutto il territorio regionale, alcune province si caratterizzano maggiormente per la presenza di talune cittadinanze: a Parma e a Bologna la moldava, a Piacenza la macedone, a Reggio Emilia l’indiana, a Modena la ghanese, a Ferrara e a Rimini l’ucraina, a Ravenna la senegalese e a Forlì-cesena la cinese. La rilevazione della Regione è frutto della stretta collaborazione con gli uffici di Statistica o delle Politiche sociali delle Province e dei Comuni e si è in parte sovrapposta alle operazione censuarie. I risultati elaborati dalla Regione e quelli del censimento differiscono per le diverse modalità di acquisizione e trattamento delle informazioni.  
   
   
CAMPANIA: FONDI UE, VIA AL NUOVO MODELLO DI SVILUPPO TERRITORIALE INTEGRATO. ASESSORE: "SOSTENIAMO I PARTENARIATI LOCALI E I PROCESSI DI AGGREGAZIONE DEI COMUNI"  
 
Napoli, 21 giugno 2012 - Si è svolto a palazzo Santa Lucia un incontro per la riorganizzazione del sistema delle Autonomie locali, alla luce del nuovo ordinamento regionale e degli indirizzi dell´Unione Europea sull´utilizzo dei fondi strutturali, sia sul versante della riprogrammazione 2007-2013 che su quello degli obiettivi 2020. Alla riunione, presieduta dall´assessore alle Autonomie locali Pasquale Sommese, erano presenti tra gli altri il presidente del Tavolo di Partenariato Socio/economico Luciano Schifone, l´Autorità di Gestione Por Fse Campania Giuseppe Carannante, il presidente della Federazione Autonomie locali Nino Daniele, i rappresentanti dell´Anci Maria Laura Esposito e della Lega delle Autonomie Osvaldo Cammarota, il presidente dell´Anpci Arturo Manera, il vicepresidente di Euroidees Emanuele Daluiso, il vicepresidente Formez Andrea Losco. Con il Tavolo odierno ha preso il via l´attuazione delle indicazioni emerse al seminario promosso dalla Regione e dalla Federazione delle Autonomie locali della Campania nello scorso marzo sulla territorializzazione delle politiche di sviluppo e coesione. Il Piano operativo messo a punto per un coerente utilizzo delle risorse Fse si muove in due direzioni: costituzione dei Partenariati locali all´interno dei 45 Sistemi Territoriali di Sviluppo individuati dal Ptr per aree omogenee e per vocazione prevalente, con l´obiettivo, in stretto raccordo con il Tavolo di Partenariato regionale, di predisporre strategie di sviluppo locale per investimenti territoriali integrati; costituzione di forme associate tra i Comuni per la gestione di funzioni e servizi pubblici locali in grado da un lato di offrire maggiore efficienza e dall´altro di ridurre i costi a carico delle pubbliche amministrazioni. "Si apre una nuova fase - ha detto l´assessore Sommese - della governance territoriale. Nella consapevolezza che, oggi più che mai, l´attuale assetto istituzionale e amministrativo è inadeguato e dispendioso (551 Comuni, 5 Province, 117 enti territoriali, 30 società partecipate), avviamo una sua riorganizzazione in conformità con il nuovo ordinamento regionale sulla base di criteri di omogeneità e simmetria delle competenze, ed affidiamo in partnership alle Autonomie ed alle rappresentanze organizzate sul territorio, un ruolo centrale sia rispetto alle politiche di sviluppo che alla riprogrammazione delle risorse europee. Ce lo chiede - aggiunge Sommese - la Commissione Europea con il nuovo strumento del Contratto di Partenariato, che prevede la condivisione delle strategie con le autorità locali, cittadine, le parti economiche e sociali, gli organismi della società civile. E la Regione, grazie al nuovo modello organizzativo dipartimentale che si è dato, è pronta da subito a mettere in atto le indicazioni Ue. Continueremo a lavorare intensamente, d’intesa con il presidente Caldoro, gli assessori competenti per materia e il Partenariato regionale, per tradurre rapidamente in realtà questa grande riforma realizzata. Il traguardo da raggiungere è una organizzazione che veda finalmente allo stesso tavolo i sindaci a fare scelte di servizi ai cittadini sul territorio, in linea con la legge 13 sul Ptr, in grado di offrire prestazioni utili per tutti, di più elevata qualità e di minor costo a carico della collettività", ha concluso Sommese.  
   
   
FVG, AUTONOMIE LOCALI (1): RINVIATA LA NOMINA DEI NUOVI VERTICI  
 
Udine, 21 giugno 2012 - E´ stata rinviata l´elezione del presidente, del vicepresidente e degli altri cinque componenti dell´Ufficio di Presidenza del Consiglio delle autonomie locali del Friuli Venezia Giulia, che era in programma nel corso della seduta, svoltasi ieri a Udine, nel Palazzo dell´Amministrazione. I lavori, ai quali successivamente hanno partecipato il vicepresidente della Regione e assessore all´Ambiente, Luca Ciriani, e gli assessori alla Funzione Pubblica, Autonomie Locali e Coordinamento delle riforme, Andrea Garlatti, e alle Attività Produttive e delegato alla Polizia Locale e Sicurezza, e Federica Seganti, sono stati caratterizzati quindi dall´approvazione di tutti gli argomenti d´iniziativa del Governo regionale e del Consiglio che oggi sono stati esaminati. Si tratta del raggiungimento dell´intesa sullo schema di legge recante la Legge di manutenzione dell´ordinamento regionale 2012 e dell´espressione del parere sul Progetto di piano regionale di tutela delle acque, sul Programma regionale di finanziamento in materia di sicurezza per l´anno 2012; sullo schema di Regolamento per la determinazione dei criteri di riparto, della misura, delle modalità e dei criteri per la concessione dei benefici da destinare al sostegno delle famiglie per le adozioni e affidamento familiare. Tutti questi provvedimenti sono di iniziativa della Giunta regionale. Il Consiglio ha espresso parere favorevole anche sulla Proposta di legge n.200, recante Disposizioni per l´accesso consapevole e responsabile al gioco lecito, che era, invece, di iniziativa consiliare. Come ha spiegato l´assessore Garlatti nell´illustrare il provvedimento di sua competenza, "la legge di manutenzione si prefigge lo scopo di creare un sistema normativo ordinato e fruibile, in grado di garantire conoscibilità e certezza del diritto a tutti i livelli della comunità regionale del Friuli Venezia Giulia. In questo caso l´intesa è stata raggiunta con 13 voti a favore e 8 astensioni. La legge di manutenzione, che ha valenza anche per l´esercizio del 2011, si occupa di razionalizzare le norme non finanziare, sulle quali non è possibile agire attraverso la legge di bilancio dell´Amministrazione né tramite quella di assestamento dello stesso. Il disegno di legge è suddiviso in sei titoli: assetto istituzionale; attività produttive; agricoltura, foreste e pesca; territorio, ambiente e infrastrutture; protezione sociale; cultura e istruzione. Tra i contenuti maggiormente significativi del provvedimento, evidenziati dall´assessore, volti alla razionalizzazione dell´apparato regionale e al contenimento della spesa, vi è l´abrogazione della norme previste dalla legge numero 1 del 2006, che istituiva la figura del garante degli amministratori locali, in coerenza con la già avvenuta soppressione del Difensore civico regionale e dei difensori civici locali. Garlatti ha infine posto in evidenza, fra l´altro, gli interventi che saranno operati, sempre attraverso la norma di manutenzione, sulla legge di disciplina del commercio, che verrà adeguata alle innovazioni intervenute nella disciplina europea e nazionale, e gli aggiornamenti che saranno apportati alla leggi sulla forestazione e sui parchi regionali. Con l´approvazione odierna da parte del Consiglio delle Autonomie Locali (Cal), il Piano regionale di tutela delle acque ha formalmente iniziato il suo articolato iter. Ora, dopo il prossimo esame in Consiglio regionale, per sei mesi tutti i soggetti interessati, dagli enti locali, al mondo economico e produttivo, ai semplici cittadini, potranno prospettare osservazioni e proposte, con l´obiettivo di concorrere con la Regione alla stesura definitiva. Oggi, dall´organismo consultivo del sistema delle autonomie, riunito a Udine, il vicepresidente della Regione e assessore all´Ambiente, Luca Ciriani, ha infatti ottenuto il parere favorevole per il progetto di piano, con 13 voti (8 le astensioni sui 21 membri del Cal presenti). Il Piano, già approvato dalla Giunta regionale in via preliminare lo scorso 13 aprile, come ha specificato Ciriani risponde a direttive comunitarie e a scelte di carattere nazionale. E si pone l´obiettivo di assicurare il buono stato di salute dei corpi idrici superficiali e sotterranei del Friuli Venezia Giulia, sia sotto il profilo qualitativo che quello quantitativo. Mira, dunque, a garantire che l´utilizzo delle acque sia compatibile con la disponibilità delle risorse idriche. "Si tratta - ha precisato Ciriani - di uno strumento atteso da trent´anni; contiene norme attuative e d´indirizzo, e occorrerà la predisposizione di una norma specifica per la sua piena attuazione". E´ un Piano di settore, ai sensi dell´articolo 121 del decreto legislativo 152/2006, e si rifà alla direttiva europea 2000/60Ce, la quale prescrive l´obiettivo generale del raggiungimento dello stato buono per ogni corpo idrico entro il 2015. Il Piano regionale contempla i fiumi, i laghi, le acque di transizione e le acque marino-costiere. Tra le Misure di tutela qualitativa delle acque, reca tra l´altro norme in materia di scarichi, di obbligo di allacciamento alla rete fognaria, di acque meteoriche di dilavamento. Tra le Misure di tutela quantitativa, si occupa del bilancio idrico, dei criteri per l´utilizzazione delle acque pubbliche, del deflusso delle acque. Tra le novità che vi sono contenute, vi sono misure finalizzate a fornire informazioni circa l´attuazione del piano, e a promuovere i livelli culturali e socio-comportamentali coerenti con gli obiettivi del piano. Per esempio, la progettazione e l´attuazione di un programma d´informazione ed educazione ambientale volto a orientare i comportamenti dei cittadini, e lo studio e l´attuazione di un programma di educazione ambientale rivolto agli insegnanti e agli allievi delle scuole dell´obbligo. Per quanto attiene alla formazione, ne sarà interessato soprattutto il settore agricolo, circa le attività irrigue e la zootecnia. Parere favorevole ad ampia maggioranza (un solo voto contrario su 16 consiglieri presenti) è stato assegnato dal Cal anche il Programma regionale di finanziamento in materia di sicurezza per il 2012. Come ha puntualizzato l´assessore regionale alle Attività Produttive, con delega alla Polizia Locale e alla Sicurezza, Federica Seganti, si tratta del quarto programma di carattere annuale sull´argomento. Quest´anno, ha detto l´assessore, gli interventi della Regione saranno volti a sostegno dei Comuni per il completamento delle reti di videosorveglianza con telecamere. E alla sostituzione degli impianti obsoleti. Si tratta, per la Seganti, come dimostrano le cronache di uno strumento sempre più efficace non solo per la prevenzione, ma anche per la repressione degli episodi delittuosi. Il Programma regionale per la sicurezza si occupa anche dei reati che non sono costatabili attraverso le attività classiche di prevenzione, come i fenomeni di bullismo, le truffe ai danni degli anziani e la violenza sulle donne, attraverso azioni che favoriscono la prevenzione e l´educazione. Parere unanimemente favorevole da parte del Cal (16 i consiglieri presenti) è infine stato accordato alla proposta di legge n.200 d´iniziativa consiliare, che reca Disposizioni per l´accesso consapevole e responsabile al gioco lecito.  
   
   
PUGLIA: SEMPLIFICARE PROCEDURE È GIÀ ALL´ATTENZIONE DEL GOVERNO REGIONALE  
 
Bari, 21 giugno 2012 - L’assessore all’Assetto del territorio, Angela Barbanente, ha diffuso la seguente nota: “A proposito della proposta di legge per prorogare le agevolazioni del Piano casa regionale fino al 2013, che non ho ancora letto perché è stata solo annunciata, sottolineo che, come sa il Presidente Palese, la scadenza del dicembre 2012 era stata approvata alla unanimità dal Consiglio Regionale, di concerto con un ampio partenariato, per sollecitare famiglie e imprese a proporre in tempi rapidi gli interventi consentiti dal cosiddetto Piano Casa e indurre i Comuni ad approvarli con uguale tempestività. Questo al fine di dare immediato ossigeno a un settore in grave crisi, senza con ciò escludere una possibilità di proroga, da accordare anche alla luce del “rapporto annuale” sullo stato di attuazione della legge. Quanto alla semplificazione dei procedimenti, è già consentita la Dia (che richiede trenta giorni prima dell´inizio dei lavori) in alternativa al permesso di costruire. Quest’ultima possibilità è stata introdotta nella fase di concertazione, per espressa richiesta del partenariato, per l’ovvio timore che la responsabilità della correttezza degli interventi realizzati (derogatori rispetto agli strumenti urbanistici) fosse addossata solo a professionisti e imprese. Per quanto riguarda, poi, la semplificazione del procedimento di autorizzazione paesaggistica per interventi di lieve entità, è da mesi all’attenzione della V Commissione Consiliare un disegno di legge proposto dalla Giunta. Proprio oggi il Presidente Pentassuglia mi ha comunicato che il disegno di legge ha ricevuto il parere del Servizio legislativo e quindi è stato posto all’Ordine del Giorno della seduta della Commissione del prossimo 27 giugno. Ci auguriamo quindi di poterlo portare in Consiglio prima dell’estate. Ovviamente, tutte le semplificazioni introdotte nel disegno di legge, ossia quelle consentite dalle norme statali, saranno applicabili agli interventi previsti dal cosiddetto Piano Casa. Insomma, non c’è bisogno di sollecitazioni sulla questione della semplificazione delle procedure, poiché ci stanno molto a cuore i principi di trasparenza ed efficienza dell’azione amministrativa. E, come abbiamo dimostrato con tante leggi e atti amministrativi, abbiamo molto a cuore anche la sopravvivenza del tessuto imprenditoriale dell’edilizia, fatto di tante piccole e medie imprese oggi messe in gravissima difficoltà dalla crisi economica, dalla riduzione della capacità di spesa delle famiglie, ai ritardi nei pagamenti dovuti al patto di stabilità interna, alla stretta creditizia”.  
   
   
CONFERENZA REGIONI: SPAMPINATO NUOVO COORDINATORE COMMISSIONE AFFARI COMUNITARI  
 
Palermo, 21 giugno 2012 - E´ Giuseppe Spampinato il nuovo coordinatore della Commissione Affari comunitari e internazionali, della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome. Spampinato, che e´ assessore alla Famiglia e alle politiche sociali, e´ stato scelto dal presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, che oggi lo ha comunicato al presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani.  
   
   
TERREMOTO/ABRUZZO, CHIODI: ENTRO L´ESTATE FINE DEL COMMISSARIAMENTO  
 
 L´aquila, 21 giugno 2012 - In merito alla questione relativa alla cessazione della funzione di Commissario delegato alla ricostruzione, Regione Flash riporta una dichiarazione del Presidente della Regione, Gianni Chiodi: "Le contraddizioni contenute nelle numerose dichiarazioni di esponenti del centrosinistra sulla fine del commissariamento cominciano ad essere imbarazzanti". "Il Sindaco Cialente e l´onorevole Gianni Lolli, nei giorni scorsi hanno minacciato, rispettivamente, dimissioni e veti in Parlamento se la figura del commissario non fosse stata superata entro il 30 giugno venturo". "Oggi, a mezzo stampa, lo stesso Lolli, compiendo una sorta di triplo salto mortale, si dice convinto che il commissariamento deve durare almeno fino al 31 dicembre prossimo, giustificando questa necessità con motivazioni di ordine tecnico". "E pensare che qualche esponente del centrosinistra, nei giorni scorsi, aveva persino scomodato Kafka per imputare al sottoscritto una presunta mancanza di coerenza in merito alla idea sul ritorno alle competenze ordinarie!". "Vorrei cogliere l´occasione per ribadire ancora una volta, come annunciato lo scorso dicembre e come ho formalmente chiesto al Presidente del Consiglio Mario Monti nella riunione del 27 dicembre 2011, che ritengo oggi necessario passare alla fase della ricostruzione restituendo a tutti gli enti e istituzioni locali le loro competenze ordinarie". "La fase della prima emergenza, con Bertolaso commissario e quella dell´avvio della ricostruzione, con il sottoscritto commissario, possono ritenersi concluse e hanno ottenuto risultati riconosciuti sia dal passato governo Berlusconi che dall´attuale governo Monti". "Senza quei risultati, in qualsiasi modo li si voglia più o meno strumentalmente interpretare, oggi non potremmo neanche pensare alla fase della ricostruzione con enti e istituzioni locali in prima linea che riacquistano le loro originarie competenze". "Ci sono tutte le condizioni affinché tale passaggio avvenga prima dell´estate con la necessaria dichiarazione da parte del Presidente del Consiglio della cessazione dell´emergenza, con conseguente venir meno della figura del commissario". "Questa è stata ed è ancora la mia posizione".  
   
   
TERREMOTO/ABRUZZO: CHIODI INCONTRA BARCA SU POLIZIOTTI AGGREGATI  
 
L´aquila, 21 giugno 2012 - La questione del personale di Polizia di Stato aggregato all´Aquila per il terremoto e in procinto di rientrare nelle sede di appartenenza è stato uno dei punti affrontati nell´incontro che il presidente della Regione, Gianni Chiodi, ha avuto oggi con il ministro della Coesione territoriale, Fabrizio Barca. Chiodi ha rappresentato al Ministro la necessità che "all´Aquila e sul comprensorio la presenza del personale aggregato è ancora necessaria per garantire le condizioni di sicurezza e controllo del territorio" sottolineando l´esigenza "di individuare un percorso che da un lato indichi con chiarezza i tempi e i criteri per il rientro del personale aggregato, anche per evitare situazioni di incertezza tra il personale stesso, e dall´altro garantisca le condizioni di sicurezza e vigilanza sul territorio". Il Ministro Barca, che già nei giorni scorsi aveva incontrato rappresentanti sindacali del corpo di Polizia, si è mostrato particolarmente sensibile alla problematica, assicurando che farà opera di sensibilizzazione verso il ministro dell´Interno, Anna Maria Cancellieri, in modo da individuare una soluzione.  
   
   
RICORSO CORTE COSTITUZIONALE. VENDOLA: "LA BATTAGLIA DELLA PUGLIA"  
 
 Bari, 21 giugno 2012 - Difendendo la Regione Puglia sulla questione di legittimità costituzionale degli articoli 3 e 4 del cosiddetto “decreto di ferragosto”, i professori Alberto Lucarelli e Ugo Mattei hanno evidenziato come il provvedimento del Governo Berlusconi abbia di fatto reintrodotto norme abrogate dal Referendum del giugno 2011 contro la privatizzazione dei beni comuni, il tutto in palese violazione degli articoli 1 e 75 della Costituzione. “La Puglia – ha detto il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola - cerca, con ostinazione, di contrastare un disegno molto articolato e penetrante che punta al trasferimento al mercato di servizi pubblici fondamentali per i cittadini e le comunità. Noto che c´è assoluta continuità negli interventi legislativi del governo Berlusconi e del governo Monti. Ed il rischio sempre più concreto è che i cittadini vengano espropriati di beni e servizi in una operazione così gigantesca da richiamare interessi oscuri ed illeciti, specie nelle aree deboli del Paese. E’ per questo, oltre che per salvaguardare lo spirito dell´esito referendario – ha concluso Vendola - che la Regione Puglia ha fatto ricorso alla Corte Costituzionale”. Nel dibattito in Corte che si è svolto ieri è stato evidenziato come il regime di Servizio Pubblico Locale non possa essere unicamente appiattito sulle regole della concorrenza, di competenza statale, “ma debba rispondere – ha sottolineato Lucarelli – a esigenze sociali e territoriali che riconducono la materia nelle competenze regionali. Le regioni possono scegliere di gestire i Servizi Pubblici Locali attraverso soggetti di Diritto Pubblico, così come affermato in sede europea e da ultimo dalla stessa Corte Costituzionale, come sta facendo il Comune di Napoli”. “E´ del tutto illegittimo – ha aggiunto Mattei – che una norma dello Stato impedisca a regioni ed Enti Locali tale scelta, in violazione, tra l´altro, del ruolo istituzionale e funzionale che la Costituzione attribuisce alle Autonomie Territoriali e Locali, ai sensi degli articoli 5, 114, 117 e 188 Cost.”.  
   
   
ACCORDO REGIONE LAZIO - POSTE ITALIANE, NASCE RETE SERVIZI PER CITTADINI E IMPRESE  
 
Roma, 21 giugno 2012 - Pagamenti dei ticket, gestione amministrativa degli esenti da ticket, prenotazione delle prestazioni sanitarie e consegna a domicilio dei referti, sono gli obiettivi del protocollo d´intesa tra Regione Lazio e Poste Italiane firmato ieri dalla presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, e dall´amministratore delegato di Poste Italiane, Massimo Sarmi. Un accordo per creare la più grande rete di servizi di e-Government, permettendo a cittadini e imprese residenti e operanti nei comuni laziali di avvalersi degli uffici postali in cui opera lo "Sportello Amico" per accedere ai servizi dell´amministrazione e per il disbrigo di pratiche amministrative e sanitarie. L´obiettivo è semplificare, con maggiore rapidità ed efficienza, l´accesso ai servizi regionali da parte dei cittadini e di facilitare, inoltre, i servizi di pagamento (anche attraverso canali o strumenti di pagamento più evoluti, quali il web mobile o le carte di pagamento dedicate), di accesso al credito da parte delle Pmi e l´erogazione di contributi e sussidi. "Con la firma di questa intesa - ha detto Polverini - prende il via una sinergia con Poste Italiane per studiare soluzioni volte a garantire in primo luogo i livelli essenziali delle prestazioni e per facilitare anche nelle realtà periferiche e disagiate l´accesso ai servizi della Regione. Vogliamo raggiungere in modo più capillare i cittadini e le nostre imprese del territorio e per farlo non potevamo che guardare alle Poste Italiane che ha nel Lazio quasi 855 sportelli e molti di questi, 392, sono ´Sportello Amico´". Soddisfatto anche l´ad di Poste Italiane Sarmi, il quale ha sottolineato come si tratti di "un percorso di lavoro avviato con la Regione Lazio a cui teniamo molto. Lavoriamo a progetti concreti e siamo onorati di poter contribuire con l´innovazione che Poste garantisce nei propri servizi, per fare del Lazio un centro di eccellenza" Il Protocollo d´intesa stabilisce che la Regione Lazio potrà impiegare l´infrastruttura logistica integrata di Poste Italiane a supporto della rete regionale di trasporto e utilizzare il know-how dell´azienda per servizi di archiviazione digitale e fisica di documenti e per servizi di conservazione sostitutiva. L´accordo prevede anche la realizzazione a breve di una serie di soluzioni esclusive per la Regione Lazio nel campo del Direct marketing e della comunicazione integrata, per promuovere le iniziative regionali e per la realizzazione di campagne di informazione dirette al cittadino. Per l´avvio e lo sviluppo della collaborazione verrà costituito un gruppo di lavoro, 3 rappresentanti ciascuno di Poste e Regione, che avrà il compito di programmare le occasioni di collaborazione previste dal Protocollo, e concordare progetti per migliorare la qualità e l´efficienza dei servizi già offerti ai cittadini  
   
   
PROVVIDENZE DELLA REGIONE TRENTINO ALTO ADIGE/ SüDTIROL E SOSTEGNO DEI VERSAMENTI CONTRIBUTIVI PER CHI SI TROVA IN SITUAZIONI DI DIFFICOLTÀ ECONOMICA. LE RICHIESTE VANNO PRESENTATE ENTRO IL 2 LUGLIO 2012  
 
 Trento, 21 giugno 2012 - La Regione Trentino-alto Adige/ Südtirol prevede un sostegno economico dei contributi in favore della previdenza complementare per le persone che si trovano in difficoltà economica e sono iscritte ad un fondo pensione . “Anche in tempi di difficoltà i versamenti al fondo pensione complementare non possono essere trascurati perchè sono un investimento per il futuro”, sostiene l’Assessora regionale Martha Stocker. In caso di difficoltà economica la Regione interviene con un sostegno economico. Le richieste possono essere inoltrate all’Istituto regionale per la previdenza complementare Pensplan fino al 2 luglio 2012. L’obiettivo primario dell’Istituto di previdenza complementare Pensplan è di sostenere i cittadini nella costituzione di una pensione complementare anche se si trovano in situazione di difficoltà economica. A poter accedere agli interventi previsti per situazioni di difficoltà economica sono i lavoratori e le lavoratrici dipendenti e autonomi residenti in Regione, iscritti da oltre due anni a un fondo pensione aperto o chiuso. Le situazioni che possono determinare uno stato economicamente difficoltoso sono: la percezione dell’indennità di disoccupazione; l’iscrizione alle liste di mobilità o di cassa integrazione; casi di malattia o infortunio che si estendano oltre il periodo indennizzato da parte del datore di lavoro; grave difficoltà economica del nucleo familiare di appartenenza dovuta a calamità naturali o a eventi di particolare ed eccezionale gravità ed infine la titolarità di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa, a progetto o a programma. I soggetti interessati possono inoltrare le richieste di interventi di sostegno per l’anno 2010 e 2011 fino al 2 luglio. Le domande possono essere presentate direttamente alle sedi Pensplan oppure tramite gli Istituti di patronato o altri organismi convenzionati, ovvero uno degli oltre 100 sportelli della rete dei Pensplan Infopoint distribuiti su tutto il territorio regionale nelle sedi delle Acli Trentine, Kvw, Caaf Servizi Cgil/agb, Asgb, Sgbcisl, 50&Più Enasco, Coldiretti, Ital-uil, Uil-sgk, Inca Cgil, Inas Cisl, Enapa-sbb, Apa-lvh e Unione Commercio Turismo Servizi Alto Adige-hds.  
   
   
LE POLITICHE GIOVANILI NELLE REGIONI DI MONTAGNA  
 
Aosta, 21 giugno 2012 - Confrontarsi sulle politiche giovanili nelle regioni di montagna. Con questo obiettivo si è svolto sabato 16 e domenica 17 giugno 2012 il consueto convegno organizzato dall’Assessorato della sanità, salute e politiche sociali per approfondire le tematiche che ruotano intorno al complesso universo delle giovani generazioni. Ad ospitare l’incontro è stato il Forte di Machaby ad Arnad, ristrutturato recentemente e adibito a Ostello della gioventù. L’iniziativa si è proposta di favorire lo scambio fra i soggetti di Regioni diverse, ma accomunate dalle stesse situazioni di lavoro e da difficoltà e condizioni analoghe. L’oggetto della discussione è stato soprattutto il ruolo degli enti pubblici e la necessità di agire insieme ai giovani nelle realtà di montagna partendo dalle esperienze di diverse realtà alpine. Albert Lanièce, Assessore alla sanità, salute e politiche sociali - Noi periodicamente organizziamo un seminario sulle politiche giovanili, proprio perché credo che sia il settore più complicato e difficile delle politiche sociali. Confrontarci con le altre realtà di montagna, come la nostra, credo sia fondamentale che la montagna viva e perché la montagna possa vivere è altrettanto fondamentale che i giovani possano vivere in montagna, nelle nostre vallate. Credo che da questi due giorni emerga che i giovani che vivono in montagna hanno effettivamente delle difficoltà legate alla geografia. Però c’è l’atout, il valore aggiunto che è il legame al territorio, alla tradizione alla propria cultura. Io credo che in questo mondo, dove è sempre più difficile avere dei punti di riferimento di qualsiasi tipo di natura politica, di natura a volte anche religiosa, culturale, avere delle radici culturali ben piantate come punto di riferimento sia già una buona partenza per cominciare il proprio cammino nella vita. In questi mesi, l’Amministrazione regionale sta lavorando sul testo di una nuova legge per i giovani. Sono tre le aree tematiche su cui si sta sviluppando il disegno di legge: in primo luogo la formazione, il lavoro e la casa, in secondo luogo i valori, in terzo luogo le prospettive per il futuro. Albert Lanièce, Assessore alla sanità, salute e politiche sociali - Questa nuova legge va a rivedere una vecchia legge degli anni Ottanta Credo che gli assi portanti siano legati soprattutto alla compartecipazione dei giovani, alle loro politiche. E’ definitivamente tramontato il concetto per cui anche nelle politiche giovanili bisognava imporre delle linee, delle idee. Ora deve emergere sempre di più dai giovani ciò che bisogna fare. Molto spesso si sono visti fallire progetti di centri giovani, di centri sociali che hanno dimostrato dei grandi limiti. Quindi la presenza di una consulta regionale, la presenza di un “Conseil régional des jeunes” che è stato un po’ una proposta di un gruppo di giovani: noi cerchiamo, sulla scorta delle realtà francesi, di creare anche una possibilità di questo tipo, di permettere ai giovani di rappresentare quelle che sono le loro istanze, quelle che sono le problematiche.  
   
   
UDINE: "PACCHETTO-GIOVANI" DA OLTRE 2 MILIONI DI EURO  
 
 Udine, 21 giugno 2012 - Un piano strategico unico, un impegno straordinario a favore dei giovani, per sostenerli nel cogliere la sfida dell’imprenditoria e nella possibilità di mettere in pratica le proprie idee e progetti innovativi. Forte di un risparmio dato dalla buona gestione del bilancio 2011, «la Camera di Commercio di Udine vuole impegnare queste cospicue risorse, che nel complesso superano i 2 milioni di euro, in un’iniziativa davvero unica in regione, attraverso una serie di progetti e contributi, tutti dedicati all’impresa di giovani fra i 18 e i 30 anni – spiega il presidente camerale Giovanni Da Pozzo –. Se è facile dichiarare che bisogna puntare sui giovani, noi preferiamo passare subito dalle parole ai fatti, scegliendo con molta concretezza di mettere a loro disposizione un ventaglio di opportunità e confidando, così, di porci davvero dalla loro parte, di essere da stimolo alla sfida dell’imprenditoria, di aiutarli a credere nelle proprie possibilità, nella possibilità di crearsi un lavoro e di creare lavoro per altri. Riteniamo che in un momento come questo non si possa rimandare un’azione concreta, in un Paese con uno dei più elevati tassi di disoccupazione giovanile – secondo l’Ocse, in Italia ha raggiunto, nel marzo 2012, il 35,9%, pari a 534 mila senza lavoro tra i 15 e i 24 anni – e in una regione che ha ancora una bassa percentuale di imprese gestite da giovani. Come evidenziato da una recente elaborazione Infocamere, le aziende cui la partecipazione di under 35 è superiore al 50%, in Fvg, sono solamente l’8,4% del totale delle imprese, in una media italiana dell’11,4%». Il grande progetto è stato presentato mercoledì 20 giugno nella Sala Giunta della Cciaa, alla presenza dei presidenti dei Comitati camerali per l’imprenditoria femminile e giovanile, Enrica Gallo e Ivan Baiutti, nonché della dirigente scolastica dell’Istituto Malignani Ester Iannis e del direttore di Friuli Innovazione Fabio Feruglio, enti coinvolti in due delle iniziative del “pacchetto-giovani” targato Camera di Commercio. «Il bando che ci vede direttamente interessati – ha commentato Feruglio – rappresenta una boccata d’ossigeno per il nostro impegno nella gestione di incubatori e pre-incubatori d’impresa, consentendoci di far crescere ulteriormente le realtà innovative che accompagniamo nel loro sviluppo». Molto positivo anche il commento della Iannis, che ha sottolineato «l’importanza delle due parole-chiave del progetto della Camera di Commercio, ossia “giovani” e “innovazione”. Per dare un supporto concreto alla loro formazione, alla creazione e alla gestione della loro impresa e del loro lavoro». Ecco dunque l’impegno straordinario che la Cciaa di Udine, con fondi propri, ramifica in svariate opportunità. 1. Contributi a sostegno dell’imprenditoria giovanile. Bando - Stanziamento: 1 milione di euro. Tipologia: contributi in conto capitale; per un massimo del 70% della spesa ammissibile, con un limite minimo di spesa ammesso di 5 mila euro e un contributo concedibile massimo di 10 mila euro. Beneficiari: impresa individuale gestita esclusivamente da giovani tra i 18 e i 30 anni, la società di persone e la società cooperativa costituite in misura non inferiore al 60 per cento da giovani fino a 30 anni, nonché la società di capitali le cui quote di partecipazione spettano in misura non inferiore ai 2/3 a giovani tra i 18 e i 30 anni e i cui organi di amministrazione sono costituiti per almeno 2/3 da giovani fino ad un età di 30 anni. Presentazione domanda:dal 1° agosto 2012 ed entro il 31 dicembre 2012 Spese ammissibili: a) acquisto di impianti, macchinari ed attrezzature; b) spese di installazione, trasporto e collaudo di impianti, macchinari ed attrezzature; c) spese relative ad arredi, compreso il trasporto e il montaggio; d) l’acquisto di hardware e di licenze software comprese le spese di installazione; e) l’acquisizione di consulenze per la creazione di un sito web , con esclusione dei canoni; f) spese notarili per l’avvio dell’impresa, con riferimento unicamente all’onorario; g) l’acquisizione di consulenze finalizzate all’avvio di attività d’impresa fino al 15% del totale di progetto; h) costi per partecipazione a fiere, esposizioni, manifestazioni economiche, limitatamente alle spese per quota di iscrizione alla manifestazione, affitto della superficie espositiva, allestimento, assicurazione, trasporto e spedizione di prodotti e materiali; i) materiale illustrativo relativo all’attività aziendale); l) l’acquisto di automezzi a condizione che gli stessi siano immatricolati come autocarri per il trasporto di materiale (categoria N1) 2. Credito: concessione di controgaranzia - Stanziamento: 600 mila euro. Tipologia: Controgaranzia a fronte di garanzia Confidi (rilasciata per prestiti a finanziamento di spese sostenute/da sostenere dalle imprese per spese inerenti la propria attività di impresa). Investimento dell’impresa massimo valutabile: 50 mila euro Finanziamento massimo garantito: 40.000,00 (il 20% pari a 10.000,00 resta a carico dell’impresa) Garanzia Confidi: 80% (32 mila massimo); Controgaranzia della Camera di Commercio in regime de minimis: 40% dell’80% concesso dal Confidi (12.800,00 massimo); Finanziamento per un periodo massimo pari a 36 mesi Beneficiari: Pmi della provincia di Udine, appartenenti all’imprenditoria giovanile costituite e iscritte al Registro imprese dal 1.1.2011 (sono considerati giovani gli imprenditori da 18 e fino a 30 anni). Modalità e tempi di attuazione: Avviso di selezione Confidi e Convenzione entro settembre e Bando camerale alle imprese a ottobre con termine per le domande massimo entro il 31 dicembre 2012. 3. Contributi a sostegno di nuove imprese innovative. Bando - Stanziamento: 200 mila euro. Tipologia: Contributo a fondo perduto, in conto capitale, sulle spese sostenute e ritenute ammissibili per l’acquisizione di beni e servizi, nella percentuale massima del 70% della spesa ammissibile. Saranno esclusi i progetti con spesa ammissibile inferiore a 17 mila euro e il contributo concedibile non potrà, in ogni caso, superare i 30 mila euro per progetto. Beneficiari: nuove imprese innovative che abbiano partecipato a progetti di pre-incubazione con sede nella provincia di Udine. In particolare, fra le caratteristiche previste all’art.5 del bando, i progetti di pre-incubazione devono essere realizzati da organismi incubatori che presentano le seguenti caratteristiche: a) si caratterizzano come servizio del Parco Scientifico e Tecnologico Provinciale o come società a sé stante; b) hanno una sede o un’unità locale in Friuli Venezia Giulia da non meno di 24 mesi; c) erogano servizi di pre-incubazione o incubazione d’impresa, quali supporto alla redazione di business plan, supporto nello sviluppo d’impresa, tutoring, mentoring, da almeno 24 mesi; d) hanno un periodo di incubazione delle imprese non superiore a 5 anni; e) hanno avuto un numero di imprese incubate non inferiore a 5. Presentazione domanda: dal 1 luglio 2012 al 15 ottobre 2012 - Spese ammissibili: Le spese ammissibili , sostenute dall’impresa attiva o comunque necessarie per l’avvio dell’attività, possono riguardare esclusivamente le tipologie: a) acquisto di impianti, macchinari ed attrezzature; b) spese di installazione di impianti, macchinari ed attrezzature; c) spese relative ad arredi; d) spese per l’acquisto di materiali per la realizzazione di prototipi; e) spese per hardware e software; f) spese di affitto documentate dall’emissione di ricevute da parte del locatore (ammissibili solo nel caso in cui vengano sostenute per almeno 6 mesi, decorrenti dalla concessione del contributo); g) consulenze tecniche inerenti l’attività svolta e ricerche di mercato/marketing, per un massimo del 20% del totale della spesa complessiva dell’iniziativa per cui si richiede il contributo; h) spese per la realizzazione di uno specifico sito internet, con esclusione dei canoni; i) costi per partecipazione a fiere, esposizioni, manifestazioni economiche, limitatamente alle spese per quota di iscrizione alla manifestazione, affitto della superficie espositiva, allestimento, assicurazione, trasporto e spedizione di prodotti e materiali; l)materiale illustrativo relativo all’attività aziendale; m) consulenze per il deposito e registrazione di marchi, modelli e brevetti; n) spese notarili e di registrazione sostenute per la costituzione dell’impresa, con riferimento unicamente all’onorario. 4. Piano formativo per l’imprenditoria giovanile - Il progetto nasce a supporto del bando a sostegno dell’imprenditorialità giovanile (punto 1). L’obiettivo è dare la possibilità ai giovani di confrontarsi con realtà imprenditoriali già consolidate nel territorio regionale approfondendo aspetti legati alla gestione d’impresa e fornendo assistenza pratica e personalizzata ai giovani. Realizzato in collaborazione con l’Azienda speciale Ricerca&formazione della Cciaa. Tipologia: Il piano, dalla formula originale e innovativa, è strutturato in un percorso formativo in grado di accompagnare il giovane nelle fasi fondamentali della vita di un’impresa. Prevede in particolare 2 fasi: a) visite in azienda - esempio di impresa di eccellenza; c) coaching in impresa (ossia un percorso di assistenza personalizzata, con un contribuito di partecipazione, volto ad approfondire e sviluppare con l’aiuto di un esperto, gli aspetti imprenditoriali sui quali l’impresa intende puntare per migliorare la propria competitività sul mercato). Beneficiari. Giovani imprenditori di età compresa tra i 18 ed i 30 anni che hanno recentemente avviato un’impresa. 5. Premio idea innovativa - Stanziamento: 50 mila euro, con accompagnamento per tre anni (25.000 euro, primo anno; 15.000, secondo anno; 10.000, terzo anno) Tipologia: Concorso per promuovere e sostenere un’idea innovativa che presenti un elevato livello di creatività e si traduca in progetto imprenditoriale che possa contribuire allo sviluppo economico e sociale. Beneficiari: Il concorso è rivolto a giovani che risiedono in provincia e intendono avviare un’impresa. Una commissione di valutazione, appositamente costituita, selezionerà le proposte progettuali, che dimostreranno di avere contenuti maggiormente innovativi e creativi. Tempistiche: Bando a settembre. 6. Fondazione Istituto tecnico superiore A. Malignani di Udine - La Cciaa definirà un sostegno agli studenti impegnati nella partecipazione di stage aziendali nell’ambito dei due corsi di formazione dell’Istituto: - tecnico superiore per l’automazione ed i sistemi meccatronici - meccanico e automazione; - tecnico superiore per l’automazione ed i sistemi meccatronici - manutenzione aeromobili.  
   
   
SIGLATO A ROMA DAL MINISTRO ELSA FORNERO E DALLA REGIONE UN PROTOCOLLO D´INTESA PER L´EROGAZIONE DI 20 MILIONI DI PER GLI LSU CALABRESI  
 
Catanzaro, 21 giugno 2012 - L´assessore regionale al lavoro Francescantonio Stillitani ha incontrato a Roma il Ministro Elsa Fornero per sottoscrivere la convenzione grazie alla quale verranno destinate alla Calabria le risorse per il pagamento del lavoratori socialmente utili relativamente all´anno 2012. All´incontro, avvenuto a margine della riunione del Ministro con tutti gli assessori regionali al lavoro per discutere e concordare, insieme ad Italia Lavoro rappresentata dal Presidente Paolo Reboani, di politiche e occupazione giovanile, erano presenti anche il direttore generale del Ministero del Lavoro Paola Paduano e l’omologo del Dipartimento regionale Bruno Calvetta. “La riunione di oggi - ha affermato Stillitani - è servita pure per chiarire le incomprensioni dei mesi scorsi sorte tra la Regione e la Fornero, causati soprattutto dalla mancata volontà del Ministero di convocare un tavolo tecnico e dalla mancata risposta alle numerose lettere e sollecitazioni, inviate al dicastero lavoro anche dal Presidente Scopelliti, sempre in merito al grave problema del precariato calabrese. Spero – ha auspicato l’assessore Stillitani - che quando sarà convocato il tavolo potremmo dare risposte concrete a questi lavoratori protagonisti negli ultimi giorni di diverse manifestazioni di protesta”. Il Ministero si è impegnato ad erogare alla Regione Calabria una somma pari a 20.170 milioni di euro che saranno utilizzate per la copertura dell´assegno per i lavoratori socialmente utili e dell´assegno del nucleo familiare per i lavoratori socialmente utili a carico del fondo sociale per l´occupazione e formazione. I lavoratori interessati sono 2.687 e sono stati individuati da “Italia Lavoro” che gestisce il sistema di monitoraggio degli Lsu. Il bacino del precariato calabrese comprende oltre ai lavoratori socialmente utili anche quelli di pubblica utilità. Il pagamento di quest´ultima categoria, che comprende 2.242 lavoratori, è, invece, a totale carico della Regione Calabria. A questi si aggiungono i 292 lavoratori ex art. 7. In totale quindi per il bacino degli Lsu/lpu, la Regione Calabria necessita di risorse pari a circa 61 milioni di euro, togliendo i 20 milioni messi a disposizione dal Ministero, i restanti 40 milioni di euro dovranno essere prelevati dal bilancio regionale. Inoltre, il bacino del precariato calabrese conta: 854 lavoratori che derivano dalla legge regionale n. 15/2008, il cui costo, pari a 5.657 milioni di euro grava sulle casse regionali; 303 unità che derivano dalla legge regionale n. 28/2008 e dalle successive integrazioni. In totale, quindi, il precariato calabrese è di 6.354 unità che incide sul bilancio regionale per oltre 52 milioni di euro. Al termine della riunione il Ministro Fornero ha acconsentito all´istituzione del tavolo sul precariato calabrese, al quale dovranno partecipare anche le organizzazioni sindacali, e ha dato mandato alla sua segreteria di stabilire la data di convocazione.  
   
   
VISITA DALAI LAMA, DE FILIPPO: CONDIVIDIAMO IDEE ARMONIA E AMBIENTE  
 
Potenza, 21 giugno 2012 - “Nel 2003 la Basilicata, con il contributo delle Regioni vicine, si rese protagonista di una pacifica battaglia civile di resistenza contro il deposito di scorie nucleari a Scanzano Jonico. Quella battaglia non fu fatta nel nome della presunta “proprietà” di un territorio, ma per salvaguardare da una contaminazione millenaria aree che, a noi più prossime, sappiamo essere patrimonio dell’umanità. Una visione che abbiamo ribadito con la scelta di partire da quella esperienza per dar vita alla Città della pace a Terzo Cavone e Sant’arcangelo, che accolga rifugiati provenienti da tutto il mondo, e che, come testimonia la presenza di Sua Santità il Dalai Lama, è un progetto realizzato in terra di Basilicata ma non solo lucano”. Lo ha detto il presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, presentando la due giorni del 24 e 25 giugno prossimi. “In questo il concetto di Pace – ha spiegato De Filippo – mostra molte affinità con quello proposto dal Dalai Lama nel prospettare un sistema in cui tutti gli esseri viventi possano esistere in armonia e dove l´ambiente possa prosperare. Gli abitanti di questa regione italiana, piccola per numero di residenti, ma grande per dimensioni – ha concluso De Filippo - sanno di dover offrire il proprio territorio e la propria ospitalità per contribuire a una causa di rilevanza mondiale, quale quella perseguita dalla Città della Pace, e sanno anche di avere il dovere di preservare questo angolo di mondo da scempi irreversibili”.  
   
   
GOVERNANCE AL FEMMINILE AL CENTRO DEL WORKSHOP AIDDA  
 
Roma, 21 giugno 2012 - Si è svolto il 18 giugno a il 1° workshop Aidda per le donne che intendono concorrere alla carica di Amministratori indipendenti nei Cda e nei collegi sindacali. All´evento hanno preso parte Lucio Battistotti, Direttore della Rappresentanza in Italia della Commissione europea, nonchè alti dirigenti della pubblica amministrazione ed esponenti del mondo imprenditoriale nazionale. Il Direttore Battistotti ha offerto una panoramica delle azioni della Commissione europea in materia di parità di genere ed ha illustrato gli interventi della Vice Presidente Viviane Reding, che lo scorso 5 marzo ha rilanciato il dibattito in questione aprendo, a tutte le parti sociali, una consultazione pubblica al fine di valutare possibili interventi dell´Ue che permettano di riequilibrare la rappresentanza uomo-donna nei consigli di amministrazione, tra cui misure legislative come le quote rosa "per infrangere "il soffitto di cristallo" che limita l´accesso delle donne alle posizioni dirigenziali".