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Notiziario Marketpress di Lunedì 03 Dicembre 2012
UE: ANALISI ANNUALE DELLA CRESCITA 2013: TRACCIARE LA VIA VERSO LA RIPRESA  
 
Bruxelles, 3 dicembre 2012 - La Commissione europea, il 28 novembre, ha adottato l’analisi annuale della crescita 2013, che definisce cinque priorità per aiutare gli Stati membri durante la crisi in attesa di un ritorno alla crescita. L’analisi annuale della crescita dà il via al semestre europeo per il coordinamento delle politiche economiche, il cui scopo è garantire che gli Stati membri allineino i loro piani economici e di bilancio con il patto di stabilità e crescita e la strategia Europa 2020. Commentando le priorità, il Presidente della Commissione europea José Manuel Barroso ha dichiarato: “È di fondamentale importanza attenerci alla nostra strategia di risanamento di bilancio, portare avanti riforme economiche che favoriscano la crescita e fare investimenti mirati, perché è l’unico modo per ripristinare la fiducia e promuovere una crescita duratura. Mi rendo conto che si tratta di riforme difficili, dolorose e che avranno molte conseguenze a livello sociale: per questo motivo la Commissione si sta impegnando al massimo per favorire una ripresa che sia il più possibile fonte di occupazione. L’analisi annuale della crescita fornisce agli Stati membri orientamenti strategici per garantire che l’onere della riforma sia equamente ripartito e che le categorie più vulnerabili siano protette”. Il principale messaggio trasmesso dall’analisi di quest’anno, ora che le politiche dell’Ue iniziano a dare frutti (diminuzione dei disavanzi, allentamento delle tensioni sui mercati finanziari e primi segni di miglioramento della competitività in alcuni Stati membri), è che occorre portare avanti le riforme per promuovere una crescita e un’occupazione sostenibili. Per questo motivo la Commissione ritiene ancora valide le cinque priorità individuate nell’analisi dell’anno scorso (vedi Memo/11/821): portare avanti un risanamento di bilancio differenziato e favorevole alla crescita, ripristinare la normale erogazione di prestiti all’economia, promuovere la crescita e la competitività attuali e future, lottare contro la disoccupazione e le conseguenze sociali della crisi e modernizzare la pubblica amministrazione. Ciascuna priorità mira a promuovere la crescita e l’occupazione, con particolare attenzione all’equità. Non esiste una ricetta valida per tutti per rilanciare la crescita e l’occupazione. Vi sono tuttavia obiettivi comuni e una serie di riforme da prendere in considerazione. Sostegno mirato alla ricerca nel settore pubblico e in quello privato, miglioramento delle prestazioni dei sistemi di istruzione e di formazione per innalzare il livello complessivo delle competenze e un quadro normativo più semplice per la creazione di nuove imprese: tutte queste misure possono contribuire a rafforzare la competitività e quindi la crescita. Anche il mercato unico e l’ulteriore sviluppo delle industrie di rete (trasporti, energia e infrastrutture Internet) offrono alle imprese opportunità per svilupparsi e ai consumatori la possibilità di beneficiare di servizi e prodotti migliori. Il patto per la crescita e l’occupazione adottato dai capi di Stato e di governo al Consiglio europeo del giugno 2012 dovrebbe stimolare l’Unione europea e gli Stati membri a mobilitare le leve di crescita di cui dispongono, dall’attuazione degli Atti per il mercato unico a un uso più mirato dei fondi strutturali Ue. La Commissione ha proposto di recente una strategia per migliorare il funzionamento dei mercati dell’energia e misure volte a rafforzare la politica industriale. Sarà inoltre indispensabile raggiungere un accordo globale sul quadro finanziario pluriennale 2014-2020 dell’Ue per ripristinare la crescita e la competitività in tutta Europa e conseguire i nostri obiettivi nell’ambito di Europa 2020. L’analisi annuale della crescita sottolinea che la situazione del mercato del lavoro richiede un intervento immediato. Negli ultimi dodici mesi il numero dei disoccupati è salito di 2 milioni ed ora vi sono più di 25 milioni di persone senza lavoro. La disoccupazione di lunga durata ha raggiunto livelli allarmanti e la situazione dei giovani è peggiorata in modo gravissimo in molti paesi. L’analisi annuale della crescita presenta le priorità per preparare una ripresa fonte di occupazione, migliorare i livelli di occupabilità e promuovere l’inclusione sociale. Di fronte a un numero crescente di persone in cerca di lavoro, gli Stati membri dovrebbero potenziare i servizi di collocamento pubblici e le “politiche attive” del mercato del lavoro, tra cui l’assistenza per la ricerca di un impiego, gli apprendistati, il sostegno all’imprenditoria e l’offerta di tirocini di buona qualità. La situazione dei giovani è particolarmente preoccupante: la disoccupazione giovanile raggiunge il 50% in molti paesi. La Commissione ha creato gruppi di intervento (action team) per aiutare gli otto paesi con i tassi più elevati di disoccupazione giovanile a riprogrammare i fondi Ue per promuovere la formazione professionale e i programmi di sostegno (vedi Memo/12/100). L’analisi annuale della crescita invita inoltre gli Stati membri a sviluppare regimi di garanzie che assicurino a tutti i giovani con meno di 25 anni un’offerta di lavoro, un’ulteriore formazione o un tirocinio entro quattro mesi dal termine dell’istruzione formale o dall’inizio della disoccupazione. La Commissione presenterà il 5 dicembre una proposta completa sulle garanzie per i giovani nel suo pacchetto sull’occupazione giovanile. L’analisi annuale della crescita pone l’accento sulla necessità di proteggere le categorie più vulnerabili. Le imposte sul reddito e i contributi previdenziali dovrebbero essere ridotti, in particolare per i lavoratori a basso salario. Le riforme dovrebbero essere intensificate per semplificare la normativa sull’occupazione e sviluppare l’organizzazione flessibile del lavoro, nonché per garantire che l’andamento salariale sostenga la creazione di posti di lavoro. Sono necessari anche ulteriori sforzi per garantire l’efficacia dei sistemi di protezione sociale ed elaborare strategie di inclusione attiva per contrastare gli effetti della crisi. Parallelamente all’analisi annuale della crescita,la Commissione pubblica la seconda relazione sul meccanismo di allerta sugli squilibri macroeconomici (vedi Ip/12/1275), che costituisce una prima analisi delle politiche economiche degli Stati membri (esclusi quelli oggetto di un programma dell’Ue/fmi) in base a un quadro di valutazione di 11 indicatori riguardanti la competitività, l’indebitamento, i prezzi delle attività, l’aggiustamento e i collegamenti con il settore finanziario. Dalla relazione 2013 sul meccanismo di allerta si evince che la correzione degli squilibri economici procede, con la diminuzione dei disavanzi delle partite correnti nei paesi con i maggiori squilibri esterni, sostenuta dal graduale miglioramento delle esportazioni e della competitività, e il graduale risanamento del mercato abitativo. La relazione 2013 auspica un esame approfondito degli sviluppi connessi all’accumulo e al riassorbimento degli squilibri macroeconomici in 14 Stati membri dell’Ue: Belgio, Bulgaria, Danimarca, Spagna, Francia, Italia, Cipro, Ungheria, Malta, Paesi Bassi, Slovenia, Finlandia, Svezia e Regno Unito. Solo al termine degli esami approfonditi nella prossima primavera, la Commissione stabilirà se esistano squilibri, o squilibri eccessivi, e formulerà opportune raccomandazioni politiche. Contemporaneamente la Commissione pubblica anche la sua prima relazione annuale sull’integrazione del mercato unico (vedi Memo/12/913), che monitora il funzionamento del mercato unico nel processo del semestre europeo. In allegato all’analisi annuale della crescita figurano la relazione macroeconomica, che presenta una panoramica della situazione attuale, e il progetto di relazione comune sull’occupazione (vedi Memo/12/914), che analizza la situazione occupazionale e sociale in Europa. Tutte queste relazioni contengono informazioni e analisi importanti su cui la Commissione si baserà per elaborare le raccomandazioni specifiche per paese che saranno pubblicate in primavera. Prossime fasi - Nelle settimane e nei mesi a venire, le diverse formazioni del Consiglio discuteranno dell’analisi annuale della crescita e riferiranno al Consiglio europeo di primavera perché possa adottare opportuni orientamenti politici per gli Stati membri, da integrare nei piani economici e di bilancio nazionali che saranno trasmessi alla Commissione in aprile. Dopo aver analizzato questi programmi, e tenendo presenti le priorità dell’analisi annuale della crescita, la Commissione pubblicherà le raccomandazioni specifiche per paese a maggio, in tempo perché possano essere approvate dal Consiglio europeo di giugno. A questo punto gli Stati membri dovranno integrare gli orientamenti politici nei bilanci annuali e nella legislazione settoriale.  
   
   
UE: UN PIANO PER UN´UNIONE ECONOMICA E MONETARIA AUTENTICA E APPROFONDITA: AVVIO DEL DIBATTITO EUROPEO  
 
Bruxelles, 3 dicembre 2012 - Commissione europea, il 28 novembre ha adottato un piano per un´Unione economica e monetaria autentica e approfondita che descrive la visione di un’architettura solida e stabile in campo finanziario, fiscale, economico e politico. Commentando il piano, il Presidente della Commissione europea José Manuel Barroso ha dichiarato: "Abbiamo bisogno di un´Unione economica e monetaria autentica e approfondita per lasciarci alle spalle la crisi di fiducia con il suo pesante impatto sulle nostre economie e sulla vita dei cittadini. Dobbiamo dimostrare in modo tangibile la volontà degli europei di rimanere uniti e progredire con decisione verso il rafforzamento dell´architettura finanziaria, fiscale, economica e politica che sostiene la stabilità dell´euro e della nostra Unione nel suo complesso". Un´autentica e approfondita Unione economica e monetaria (Uem) non può prescindere dal coordinamento, dall´approvazione e dalla sorveglianza a livello europeo di tutte le principali scelte di politica economica e fiscale degli Stati membri. Il piano delinea il percorso verso tale traguardo: per arrivare a un´autentica Uem sono previste misure progressive a breve, medio e lungo termine. Alcune di esse potranno essere attuate sulla base dei trattati vigenti, mentre altre richiederanno la loro modifica. A breve termine (entro 6-18 mesi), la priorità immediata dovrebbe essere l´attuazione delle riforme della governance già approvate (six-pack) o che stanno per esserlo (two-pack). Gli Stati membri dovrebbero inoltre adoperarsi per raggiungere entro la fine dell´anno un accordo sul meccanismo di vigilanza unico per le banche. Per essere efficace, l´Unione bancaria richiederebbe non solo la creazione di un meccanismo di vigilanza unico ma anche, dopo la sua adozione, un meccanismo di risoluzione unico per le banche in difficoltà. Una volta raggiunto l´accordo sul quadro finanziario pluriennale, occorrerebbe potenziare ulteriormente il quadro di governance economica, creando uno "strumento di convergenza e di competitività" nel bilancio dell´Ue, separato dal quadro finanziario pluriennale, per sostenere l´attuazione tempestiva delle riforme strutturali di importanza sia per gli Stati membri che per il buon funzionamento dell´Uem. Questo sostegno finanziario sarebbe basato su impegni definiti in "accordi contrattuali” conclusi tra gli Stati membri e la Commissione. A medio termine (tra 18 mesi e 5 anni), l´ulteriore rafforzamento dell’attuazione collettiva delle politiche economiche e di bilancio, comprese le politiche in materia di fiscalità e di occupazione, andrebbe di pari passo con un’accresciuta capacità fiscale. Un’apposita capacità fiscale della zona euro dovrebbe potersi basare su risorse proprie e fornire un sostegno sufficiente per le riforme strutturali importanti nelle grandi economie in difficoltà. Questa capacità potrebbe essere sviluppata in base allo strumento di convergenza e di competitività, ma trarrebbe beneficio dall´inserimento di nuove disposizioni specifiche nei trattati. Si potrebbe anche prendere in considerazione la creazione di un fondo di rimborso, soggetto a condizioni rigorose, e l’emissione di “euro-Bot”, per contribuire a ridurre il debito e a stabilizzare i mercati finanziari. La funzione di monitoraggio e di gestione della capacità fiscale e di altri strumenti dovrebbe essere svolta da un “Tesoro” dell´Uem in seno alla Commissione. A più lungo termine (oltre 5 anni), sulla base di un’adeguata condivisione di sovranità, responsabilità e solidarietà al livello europeo, dovrebbe essere possibile creare un bilancio autonomo della zona euro, che assicuri all´Uem la capacità fiscale per sostenere gli Stati membri colpiti da shock economici. Un quadro di governance economica e fiscale profondamente integrato consentirebbe l’emissione comune di debito pubblico, che migliorerebbe il funzionamento dei mercati e l’attuazione della politica monetaria. Si realizzerebbe in tal modo il completamento dell´Uem. Alcune delle misure necessarie possono essere adottate entro i limiti dei trattati vigenti, mentre altre richiederanno la modifica dei trattati e l’attribuzione di nuove competenze all´Unione, nel rispetto dei seguenti principi fondamentali: in primo luogo, l´approfondimento dell´Uem dovrebbe basarsi sul quadro istituzionale e giuridico dei trattati; in secondo luogo, l’integrazione della zona euro deve potersi realizzare in modo più rapido e più profondo dell’Ue nel suo complesso, salvaguardando al tempo stesso l´integrità delle politiche attuate congiuntamente dai 27 Stati membri, in particolare il mercato unico. Questo significa che, ogniqualvolta ciò sia opportuno, le misure della zona euro devono essere aperte alla partecipazione di altri Stati membri. Di fatto, sebbene i trattati prevedano che un certo numero di norme si applichi esclusivamente agli Stati membri della zona euro, l´attuale configurazione della zona euro è solo temporanea perché, a norma dei trattati, tutti gli Stati membri tranne due (Danimarca e Regno Unito) sono destinati a diventare membri a tutti gli effetti. Il rafforzamento della responsabilità democratica deve accompagnare ogni modifica dei trattati che conferisca ulteriori poteri sovranazionali all’Ue. Un modo per rafforzare la legittimità dell´Unione europea consisterebbe nell´ampliare le competenze della Corte di giustizia. Prossime fasi Il piano rappresenta il contributo della Commissione alla relazione dei "quattro presidenti" sulle prossime fasi dell´Unione economica e monetaria. Il Presidente del Consiglio europeo sta preparando, di concerto con il Presidente Barroso, il Presidente della Banca centrale europea e il Presidente dell´Eurogruppo, la versione definitiva della relazione, che sarà discussa in occasione del Consiglio europeo del 13-14 dicembre.  
   
   
COMMISSIONE EUROPEA, PRESIDENTE BARROSO: "BUSINESS E STRATEGIE DI POLITICA VERSO IL 2020: RISPONDERE ALLA SFIDA DELLA CRESCITA SOSTENIBILE E INCLUSIVA"  
 
Bruxelles, 3 dicembre 2012 - Di seguito il discorso del Presidente Barroso Presidente della Commissione europea all’ Enterprise Summit 2020: “Caro Presidente, Il mio caro amico Etienne Davignon, Signore e signori, Prima di tutto vorrei dire a voi la mia soddisfazione di essere qui su invito del mio caro amico Etienne Davignon. Come ha detto che dovremmo seguire e in molti nelle sue iniziative sta dimostrando grande leadership e voglio ringraziarvi per questa iniziativa molto importante. E ´un piacere di farlo qui in Bozar - una delle grandi istituzioni di Bruxelles e Belgio. In effetti, mi stava dicendo Etienne Davignon che è oggi molto difficile da immaginare Bruxelles senza Bozar. Sono molto ringrazio Csr Europe per l´invito per il primo "Enterprise 2020 summit" si sta organizzando qui a Bruxelles. Dalla sua creazione nel 1995 - risposta a un appello dell´allora Presidente della Commissione Jacques Delors, Csr Europe è stata estremamente attiva nel promuovere i valori della responsabilità sociale delle imprese e dato che condividiamo l´impegno per le priorità di una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva. E ´quindi evidente un partner per la Commissione europea come attuare l´Agenda 2020 in Europa per la crescita e l´occupazione. Europa 2020 è volto a sviluppare un più forte dell´Unione europea, sulla base di un´economia con la competitività, le competenze e la flessibilità necessaria per crescere in un mondo in rapida evoluzione, ma anche un´economia fondata sull´inclusione sociale e il modello sociale europeo, l´economia sociale di mercato. Questo è un compito per tutti noi - per la Commissione europea e le istituzioni europee, gli Stati membri, le imprese e le parti sociali - e questo è il motivo per cui la Commissione sostiene pienamente l´iniziativa Enterprise 2020. Vi ringrazio per il vostro riferimento per il mio incontro con voi due anni fa, quando ho potuto a nome della Commissione europea esprimere il mio sostegno alla vostra iniziativa. Responsabilità Sociale d´Impresa è una parte inseparabile di ricostruire un´economia globalmente competitiva europea sulla base di innovazione, fiducia e valori europei. E l´innovazione sociale è una forza potente per modernizzare la nostra economia, di attingere a nuovi settori e mercati, a stimolare l´imprenditorialità e per affrontare le sfide che abbiamo di fronte a mantenere il nostro modello sociale inclusivo e coeso. Certo, lo so che questo modello sociale è sotto pressione. Alcuni dicono che il modello sociale europeo è morto. Non sono d´accordo. Penso che sia evidente che a fronte di più, la concorrenza a volte estremamente difficile, dobbiamo modernizzarlo. Ma, sarà un errore in una prospettiva europea e di pensare in termini di stabilità sociale e le migliori condizioni per lo sviluppo delle imprese in Europa, sarebbe un vero errore grave a mettere in discussione i principi fondamentali della nostra economia sociale di mercato in Europa . Penso che possa essere un bene ed è sicuramente se facciamo il necessario per una maggiore competitività nella nostra Unione europea. Viviamo in un´epoca di interdipendenza globale, in cui la tecnologia dell´informazione significa che sappiamo molto di più, e molto più rapidamente, di quello che succede dall´altra parte del mondo, su come vivono gli altri e su come le decisioni che prendono possano avere impatto sulle vita di altre persone, sia all´interno dell´Unione europea o al di là. In tale età, la responsabilità sociale è sempre più importante. È un meccanismo per assicurare che i nostri valori sono ben difesi qui in Europa e più ampiamente condiviso in altre parti del mondo. Ha una dimensione interna europea, oltre che una dimensione globale più ampio, e anche se può generare costi, per una società i potenziali benefici sono notevoli. Queste considerazioni sono stati al centro della comunicazione che la Commissione europea ha adottato nel mese di ottobre 2011, che definisce la nostra strategia di responsabilità sociale delle imprese fino al 2014. Il nostro approccio si basa su un tocco leggero ma robusto, la creazione di un quadro per la responsabilità sociale delle imprese in Europa, sulla base di garantire la trasparenza e fornire orientamento e sensibilizzazione. All´interno dell´Unione europea, stiamo lavorando su standard comuni per la fornitura di informazioni in materia di Rsi, per le imprese che operano in tutto il mondo, stiamo costruendo sulla base dei principi delle Nazioni Unite guida. Ma posso dirvi che queste cose sono già a prendere parte del nostro contatto con i nostri partner importanti, tra cui quelli per i quali il concetto di responsabilità sociale delle imprese non figura alta nelle loro priorità o non è anche ben noto. Anche a livello di vertice, quando con il presidente del Consiglio europeo incontro alcuni dei partner globali che abbiamo, affrontare alcune questioni che sono direttamente o indirettamente legati alla responsabilità sociale delle imprese, perché questo è importante anche per la definizione del livello di gioco campo. Non è facile avere questo tipo di dibattito, di essere molto aperto con te, ma penso che sia necessario e credo che sia nell´interesse non solo d´Europa, ma anche l´interesse di alcuni dei nostri partner e in nell´interesse di una migliore economia aperta in Europa. La realtà è che queste misure che stiamo sviluppando aumentare la trasparenza: le imprese si troveranno ad affrontare gli obblighi comparabili ei consumatori saranno in grado di dare un giudizio equo sulle prestazioni di una società. Abbiamo anche bisogno di aumentare la consapevolezza. Ad esempio come i consumatori percepiscono la Rsi può essere un fattore vitale nel guidare il comportamento delle imprese. Per aiutare le imprese a prendere decisioni migliori, la Commissione europea pubblicherà all´inizio del prossimo anno i risultati delle indagini di percezione dei cittadini degli impatti di attività sulla società. In un altro sforzo di sensibilizzare Sono felice di annunciare che stiamo lavorando, in collaborazione con Csr Europe, su un nuovo sistema europeo Premio Rsi. Credo che gli imprenditori illuminati già capito che i vantaggi, inoltre, che si possono aggiungere da una strategia intelligente della Rsi. Sappiamo che i clienti di oggi, i consumatori sono sempre più sofisticati. Sono più esigenti nelle loro scelte rispetto al loro comportamento e quindi dovrebbero essere in grado di premiare le aziende che dimostrano un impegno concreto per il principio e alla pratica della Rsi. Al di là di Rsi, la Commissione europea sostiene la creazione di un ambiente favorevole per le imprese sociali in Europa, e per l´economia sociale in generale. La Commissione europea ha presentato lo scorso anno l´iniziativa Social Business come una delle 12 azioni per stappare il potenziale del mercato unico, quello che noi chiamiamo il mercato unico Atto I. Questo ha lo scopo di sostenere le imprese sociali, in particolare migliorando l´accesso ai finanziamenti e di proporre una revisione delle norme sugli aiuti di pubblici appalti e lo stato, di tenere maggiormente conto della dimensione sociale. Questo è anche lo scopo di ridurre gli oneri amministrativi per le piccole e medie imprese e di stabilire le condizioni per una forte, un´economia dinamica sociale di mercato nel medio e lungo termine. Signore e signori, Un approccio responsabile al business significa più crescita economica sostenibile. E mantenere il modello sociale europeo è una condizione di successo per la nostra complessiva strategia Europa 2020 di, quello che abbiamo chiamato, una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva. La Commissione sta utilizzando tutti gli strumenti a disposizione per combattere l´esclusione sociale: da dei fondi di coesione per combattere la disoccupazione giovanile e la creazione di posti di lavoro di supporto nelle Pmi, al sostegno per servizi per l´impiego e la formazione delle competenze. E abbiamo anche lottato duramente per mantenere il nostro sostegno alle banche alimentari in tutta Europa. Come sapete, la maggior parte di questi strumenti sono a livello nazionale. In seno alla Commissione che a livello europeo non si dispone di molti di questi strumenti in quanto, in base al principio di sussidiarietà, queste politiche sono principalmente di competenza nazionale. Ma io sto facendo il caso, con i capi di Stato e di governo, di recente, la scorsa settimana proprio, quando abbiamo discusso pluriennale quadro finanziario - il bilancio per i prossimi sette anni per l´Unione europea - sulla necessità per l´Unione europea livello per avere più strumenti. Perché è una condizione per il successo di alcuni dei programmi di riforma che abbiamo ora in Europa. L´aspetto sociale della attuazione di tali programmi è una condizione molto importante. Ci sono dei limiti in termini di accettabilità sociale e politica di alcuni degli sforzi che sono in corso in Europa. E questa è una questione molto importante. A volte si guarda alla politica economica dimenticare l´economia politica. Ci aspettiamo che la politica economica dimenticare un altro elemento di una sana decisione economica fare, vale a dire cercare di ottenere accettabili condizioni politiche e sociali per la realizzazione di qualsiasi programma. E infatti sappiamo che oggi in Europa, almeno in alcuni dei nostri Stati membri, vi sono seri problemi in termini di accettabilità dei programmi che i paesi in via di sviluppo sono, in termini di riforme, in termini di competitività e, inoltre, che a volte livello europeo si prende la colpa, anche se non era certo colpa del processo decisionale europeo, ci sono alcuni problemi, che erano il risultato di decisioni prese da altri - ma per i quali a volte ci mancano gli strumenti necessari a livello europeo , anche questi strumenti di coesione e solidarietà. Quindi, non solo dal punto di vista della giustizia, che è ovviamente importante, ma anche per motivi di efficienza economica e di buona sana politica economica che, è importante che noi guardiamo gli strumenti che abbiamo, sia a livello nazionale o sub-nazionale ed europeo livello per creare le condizioni sociali per l´accettabilità di alcune delle riforme moltissimi che stiamo attraversando in Europa. Ciò significa non solo risanamento dei conti pubblici, ma altre riforme che in alcuni casi toccano aspetti molto delicati di organizzazione dei nostri Stati membri. Non è davvero facile questo compito. Nei negoziati in corso sul bilancio, la Commissione sta cercando di sostenere la spesa, che ci aiuterà a raggiungere il nostro obiettivo di una crescita sostenibile e inclusiva e la creazione di posti di lavoro: ad esempio, gli investimenti sulla ricerca e l´innovazione, con un programma che abbiamo chiamato Orizzonte 2020; finanziamento di reti paneuropee dei trasporti, dell´energia e anche reti digitali con il meccanismo per collegare l´Europa, coesione sostegno e strumenti quali il Fondo di adeguamento alla globalizzazione e il Fondo europeo per gli aiuti agli indigenti. Questi due fondi che è essenziale per l´equilibrio sociale del pacchetto che stiamo sviluppando. Come sapete, nessuna decisione è stata presa durante l´ultimo Consiglio europeo sul quadro finanziario pluriennale e torneremo sulla questione nel nuovo anno. Ciò che è chiaro è che il bilancio finale sarà meno di quanto la Commissione avrebbe sperato - la discussione è ora sotto i valori che abbiamo proposto - e che ovviamente deve guardare con molta attenzione al risultato di tali negoziati. Perché è per me un motivo di preoccupazione che proprio quando l´Europa più che mai ha bisogno di qualche tipo di investimento stiamo riducendo un bilancio che è fondamentalmente un investimento per la crescita a livello europeo. In un momento in cui l´Europa deve affrontare le principali sfide sociali tra cui l´invecchiamento della popolazione, i livelli elevati di disoccupazione giovanile e l´inadeguatezza delle competenze abbiamo bisogno di soluzioni inventive. Soluzioni che aiutano a soddisfare i criteri specifici che abbiamo di fronte, ma che anche portare benefici livello sociale ed economico. Questo è l´obiettivo, di, ad esempio, l´iniziativa per l´occupazione dei giovani, proposta dalla Commissione, con gruppi di lavoro negli Stati membri maggiormente interessati 8. Un obiettivo evidente di attenzione per il futuro è l´innovazione sociale. L´innovazione sociale è un motore per il tipo di crescita che stiamo perseguendo e non abbiamo bisogno solo di avere buone idee, ma per garantire che avere una vasta applicazione sociale. Integrare l´innovazione sociale in tutte le politiche dell´Unione europea e fondi di sostegno può aiutare in questo. Le imprese sociali cercano di servire gli interessi della comunità, piuttosto che la massimizzazione del profitto. Spesso hanno un carattere innovativo, attraverso i prodotti o servizi offerti, e attraverso i metodi di organizzazione o di produzione ricorrono a. Spesso impiegano i membri della società più fragili. Essi in tal modo contribuire alla coesione sociale, l´occupazione e la riduzione delle disuguaglianze. Il nostro supporto per l´innovazione sociale non si limita l´iniziativa business sociale che ho citato in precedenza. Si tratta di una parte vitale d´Europa L´unione dell´innovazione e la nostra unione sociale. E ´anche una priorità di investimento nel nuovo Fondo europeo di sviluppo regionale. Fornendo un sostegno in maniera integrata coerente possibile, come suggerisce il titolo di questa conferenza "scale up": prendere una piccola idea locale e contribuire allo sviluppo di essa, sostenere una start-up aziendale e aiutare il concetto si è diffuso in tutta l´Unione europea e, perché no, al di fuori dell´Unione europea. Per questo approccio al lavoro, le idee hanno bisogno di scorrere verso l´alto. Sono quindi rincuorato di vedere un numero crescente di enti locali e regionali, per esempio qui in Belgio, o in Francia o in Spagna, incorporando sociali linee prioritarie di innovazione nei loro piani di sviluppo. La ricerca per l´innovazione si applica sia per le imprese e le autorità pubbliche. L´innovazione del settore pubblico è di vitale importanza in un momento in cui abbiamo bisogno di essere sempre più efficienti, flessibili e creative al fine di mantenere il livello dei servizi ai cittadini aspettano da noi nonostante le risorse limitate. Signore e signori, Vorrei concludere, Ho menzionato l´importanza della consapevolezza nella guida Rsi e l´innovazione sociale. È per questo che nel mese di ottobre ho lanciato il sociale europeo concorso premio per l´innovazione, in memoria di Diogo Vasconcelos e colgo l´occasione per incoraggiare tutti voi qui per partecipare a questo concorso! Il premio reale nel medio termine è, naturalmente, un sostenibile, intelligente e inclusiva in Europa, con una forte economia sociale di mercato e di un modello di inclusione sociale di rispondere i valori e le aspettative dei nostri cittadini. Non dimentichiamo - e il recente Premio Nobel per la pace per l´Unione europea è certamente il miglior promemoria - che lo scopo dell´Unione europea è quello di promuovere la pace, i suoi valori e il benessere dei suoi cittadini. Siamo certamente una unione economica, abbiamo sicuramente una moneta, abbiamo certamente e vogliono approfondire il mercato unico, ma al di là dell´economia il nostro obiettivo è un obiettivo politico e sociale, è di fondamentale importanza per i nostri cittadini. Responsabilità sociale delle imprese e l´innovazione sociale sono elementi chiave per raggiungimento di tale obiettivo, e conto su di voi tutti per contribuire a creare questo. Vi auguro i migliori successi nel lavoro di oggi e sto aspettando le vostre idee ulteriori innovative in modo da poter portare avanti questo programma molto importante a livello europeo. Vi ringrazio per la vostra attenzione.”  
   
   
UE: FORUM DELLA SOCIETÀ CIVILE UNO DEGLI ELEMENTI PIÙ DINAMICI DEL PARTENARIATO ORIENTALE  
 
 Stoccolma, 3 dicembre 2012 - Commissario europeo per l´allargamento e la politica di vicinato Štefan Füle ha partecipato il 29 Novembre alla Iv assemblea del partenariato orientale Forum della società civile a Stoccolma il Giovedi. Si è rivolto l´incontro di oltre 200 rappresentanti di organizzazioni della società civile (Osc) dai paesi dell´Est Europa e l´Unione europea. I rappresentanti della società civile provenienti da sei paesi partner ei loro omologhi dell´Unione europea hanno discusso ulteriormente il contributo del Forum per l´attuazione del partenariato orientale. I partecipanti hanno scambiato opinioni sulle ulteriori iniziative da intraprendere, in particolare in materia di libertà dei media e della lotta contro la corruzione. Essi hanno inoltre discusso il ruolo della società civile nel garantire elezioni libere e nei paesi dell´Europa orientale. Nel suo discorso di apertura del Forum, il Commissario Füle delineato l´agenda politica del partenariato orientale fino al prossimo vertice del partenariato orientale a Vilnius nel mese di novembre 2013: "Se il processo di riforma è accelerato e mantenere il ritmo attuale dei negoziati di accordi di associazione, tra cui Aree globali e approfondite di libero scambio con la Repubblica di Moldova, Georgia e Armenia, quindi le prospettive di concluderli entro la data del vertice di Vilnius, nel novembre 2013 sono buone. Credo anche che il Vertice Vilnius poteva vedere la firma dell´accordo di associazione, compresa l´area globale e approfondito di libero scambio, con l´Ucraina. Ma per farlo accadere, il fermo impegno dell´Unione europea a perseguire l´associazione politica e l´integrazione economica con l´Ucraina ha bisogno di essere rispecchiata da determinate azioni del governo ucraino e al nuovo Parlamento di affrontare ben noto e spesso ripetute preoccupazioni. " Ha aggiunto che il processo di associazione politica e l´integrazione economica dei paesi partner con l´Ue necessita di un forte coinvolgimento e il sostegno della società civile. Pertanto, l´Ue ha incoraggiato i governi dei paesi partner a instaurare un dialogo strutturato e periodico con i rappresentanti della società civile. Commissario Füle ha inoltre firmato un accordo per quasi 1 milione di euro a sostegno a rafforzare le capacità delle piattaforme nazionali del forum della società civile che sono stati istituiti in tutti i sei paesi partner e ha annunciato la decisione della Commissione europea di sostenere finanziariamente la nuova costituzione segretariato permanente che sosterrà i lavori del Forum della società civile. Allo stesso tempo, egli ha informato il Forum della corretta attuazione dello strumento della società civile di vicinato, che offre maggiori opportunità finanziarie per le organizzazioni della società civile e l´istituzione del Fondo europeo per la democrazia, che fornirà anche un sostegno supplementare per coloro che si battono per cause democratiche nei paesi vicini .  
   
   
UE-GIAPPONE ACCORDO DI LIBERO SCAMBIO: IL COMMISSARIO DE GUCHT ACCOGLIE LA LUCE VERDE DEGLI STATI MEMBRI ´DI AVVIARE I NEGOZIATI  
 
Bruxelles, 3 dicembre 2012 – Di seguito l’ Intervento del commissario Ue al commercio Karel De Gucht a seguito del Consiglio Affari esteri (Commercio): “ Sono lieto che il Consiglio ha deciso oggi di fornire alla Commissione ´il via libera´ per avviare negoziati commerciali con il Giappone. Ora abbiamo un mandato chiaro - confermata da tutti gli Stati membri - che stabilisce gli obiettivi europei. Solo per darvi alcuni esempi: Il mandato prevede un parallelismo rigoroso e chiaro tra l´eliminazione dei nostri doveri e delle barriere non tariffarie in Giappone. ´Come per come´, se vuoi. C´è una clausola di salvaguardia per proteggere i delicati settori europei. Ci esplicitamente Ci riserviamo il diritto di ´staccare la spina´ sui negoziati dopo un anno se il Giappone non è all´altezza dei suoi impegni in materia di rimozione delle barriere non tariffarie. Inoltre, negli ultimi mesi, abbiamo testato quanto sia grave i nostri partner giapponesi di aprire il proprio mercato. Sono felice di dirvi che abbiamo ottenuto risultati - tra cui l´eliminazione di una serie di importanti barriere non tariffarie su fronte - come ad esempio la concessione di licenze di liquori agli operatori europei. Queste mosse hanno dato a tutti noi la rassicurazione che potrebbe ragionevolmente aspettarsi prima un negoziato formale è aperto. E nessun altro partner è mai andato fino in Giappone , prima ci siamo seduti al tavolo delle trattative insieme. Quindi, cerchiamo di non essere ansioso. L´europa non è ingenuo. L´europa sta andando in questi negoziati con i nostri "occhi aperti". Si tratta di una decisione politica importante - e necessario - se vogliamo promuovere la crescita e l´occupazione in Europa. Le previsioni per la positiva conclusione di un ambizioso accordo di libero scambio con il Giappone mostrano che potrebbe fornire circa lo 0,8% di crescita del Pil per l´Ue e più di 400.000 posti di lavoro. Questo è esattamente ciò che le nostre economie. E lo faremo, assicurando che l´apertura del mercato giapponese e garantendo diamo opportunità di business reali europee in Giappone. Trattative commerciali con il Canada - Siamo vicini a un accordo commerciale importante e ambizioso con il Canada. Il Consiglio ha discusso le questioni che rimangono aperte e sono contento che l´Unione europea è unita a collaborare con il Canada per colmare le lacune sul problema finale. La maggior parte della transazione è di circa l´impostazione del futuro quadro per l´high-tech innovative commercio tra due economie sviluppate. Certo che non sono interessato a un accordo carta, ma uno che avrebbe portato benefici reali e significativi. Uno studio ha messo in evidenza i potenziali aumenti del commercio bilaterale di circa 25 miliardi di euro. Io non sono disposto a darvi una data per oggi la conclusione - ma il messaggio era chiaro oggi: keep-lo slancio attuale e concludere l´affare il più presto possibile. Trattative commerciali con Singapore - Siamo anche vicino a un accordo finale per un accordo di libero scambio con Singapore. Qui si vuole ottenere un migliore accesso al mercato di Singapore - dove attualmente gli Stati Uniti godono di un accesso preferenziale - e, inoltre, si vuole impostare un buon riferimento per accordi di libero scambio con gli altri paesi asiatici. Singapore è già oggi il più grande partner commerciale dell´Ue del gruppo di nazioni del Sud-est - con un terzo di questo commercio, il 60% dei suoi investimenti e oltre 8000 imprese dell´Ue. Naturalmente, nel lungo periodo, vogliamo avere un accordo con il gruppo Asean - ma prima abbiamo bisogno di fare più progressi in accordi di libero scambio con gli altri piloti di testa (Malesia, Vietnam), nonché il completamento l´accordo con Singapore. Il Consiglio dei ministri oggi discussi più in dettaglio dove siamo e accolto con favore il fatto che un buon accordo di libero scambio sta prendendo forma - di un calibro simile a quello Ue-corea del commercio. Anche in questo caso, tutti sono sulla stessa linea - Borsa cerchiamo di questo accordo - ancora questo anno, se possibile. Mediterraneo meridionale - Il Consiglio ha emesso direttive di negoziato per globali e approfondite zone di libero scambio con i partner del Mediterraneo meridionale nel 2011. Da allora la Commissione è stata impegnata in un processo di preparazione con il Marocco, la Tunisia, la Giordania e l´Egitto - e oggi ho riferito al Consiglio sui progressi compiuti, il che significa che nelle prossime settimane e mesi, i negoziati possano iniziare con il Marocco e la Tunisia. File legislative - Regolamento sulla responsabilità finanziaria in Investor-state risoluzione delle controversie Infine, abbiamo anche avuto la possibilità di discutere di tecnica, ma importante, legislazione commerciale che seguire dalle modifiche apportate dal trattato di Lisbona alla politica commerciale. Il regolamento sulla responsabilità finanziaria in Investor statali risoluzione delle controversie, fornisce il quadro per accompagnare i futuri accordi dell´Ue in materia di protezione degli investimenti. Una volta concordato, si regolerà come controversie relative agli investimenti futuri nei casi nei confronti dell´Ue o dei singoli Stati membri sarebbe stato gestito. Consiglio ha avuto una prima discussione sulla proposta che è stata presentata dalla Commissione all´inizio di quest´anno.  
   
   
LA COMMISSIONE LANCIA L´EUROPA SULLA VIA DELLA PROSPERITÀ NEL RISPETTO DEI LIMITI ECOLOGICI DEL PIANETA  
 
 Bruxelles, 3 dicembre 2012 - La Commissione europea ha presentato il 29 novembre una proposta di programma di azione per l´ambiente (Paa) destinato a orientare la politica ambientale dell´Ue fino al 2020. A breve tempo dalle raccomandazioni per la crescita a breve termine [cfr. Ip/12/1274] che pongono l´accento sulla necessità di assicurare la crescita non solo oggi, ma anche domani, la Commissione avanza ora proposte intese a proteggere la natura, stimolare la crescita sostenibile, creare nuovi posti di lavoro e avviare l´Europa verso un futuro di prosperità e benessere, rispettando i limiti del nostro pianeta. La responsabilità di realizzare gli obiettivi del programma è condivisa tra l´Ue e gli Stati membri. Tra le misure concrete da porre in essere si annoverano l´eliminazione graduale delle sovvenzioni dannose per l´ambiente, lo spostamento dalla tassazione del lavoro alla tassazione dell´inquinamento, la conclusione di partenariati tra Stati membri e Commissione per l´attuazione della normativa ambientale dell´Ue, nonché la messa a punto di un sistema di tracciabilità delle spese relative all´ambiente nel bilancio Ue. Il Commissario per l’Ambiente Janez Potočnik ha dichiarato: "Il nuovo programma di azione traccia la strada che porterà l´Europa a divenire un luogo in cui la gente potrà vivere in un ambiente naturale sano e sicuro, il progresso economico andrà di pari passo con un´economia verde e sostenibile e la resilienza ecologica sarà un fatto acquisito." La Commissaria responsabile dell’Azione per il clima, Connie Hedegaard, ha affermato: "Non possiamo aspettare che sia passata la crisi economica per affrontare le crisi delle risorse, dell´ambiente e del clima. Dobbiamo affrontarle tutte contemporaneamente e quindi integrare le considerazioni ambientali e climatiche nelle nostre politiche. Questa strategia conferisce a politici e imprese la visione di lungo periodo di cui abbiamo tanto bisogno per fare il passo verso una società sostenibile, a basse emissioni di carbonio in Europa." Il programma di azione - La Commissione individua nove obiettivi prioritari nel programma di azione, tra cui: proteggere la natura e rafforzare la resilienza ecologica; stimolare una crescita sostenibile, efficiente nell´impiego delle risorse e a basse emissioni di carbonio; contrastare efficacemente i rischi d´ordine ambientale per la salute. Il programma stabilisce un quadro di sostegno per il conseguimento di tali obiettivi, promuovendo, tra le altre cose, una migliore attuazione della normativa ambientale dell´Ue, l´ampliamento e l´aggiornamento delle conoscenze scientifiche, gli investimenti necessari per supportare la politica in materia di ambiente e cambiamenti climatici, nonché un più efficace recepimento delle considerazioni e delle esigenze ambientali nelle altre politiche europee. Il programma mira altresì a intensificare l´impegno per rendere le città europee più sostenibili e per accrescere la capacità dell´Ue di affrontare le sfide climatiche e ambientali a livello regionale e mondiale. Prossime fasi - La proposta della Commissione sarà esaminata dal Parlamento europeo e dal Consiglio dell´Unione europea. Una volta approvato, il nuovo Paa diventerà un atto legislativo dell´Unione europea. Contesto - Il programma proposto, il settimo della serie, fa tesoro dei sostanziali risultati di quarant´anni di politica ambientale dell´Ue e si ricollega ad alcune recenti iniziative strategiche in campo ambientale, tra cui la Tabella di marcia verso un’Europa efficiente nell´impiego delle risorse, la Strategia dell´Ue sulla biodiversità fino al 2020 e la Tabella di marcia verso un´economia a basse emissioni di carbonio. Esso dovrebbe segnare l´adesione delle istituzioni dell´Ue, degli Stati membri, delle amministrazioni regionali e locali e di altri portatori d´interesse ad un´agenda comune per l´azione in materia di politica ambientale fino al 2020. I programmi di azione per l´ambiente hanno orientato lo sviluppo della politica ambientale dell’Ue fin dai primi anni 1970. Il Sesto programma di azione dell´Ue per l´ambiente ha coperto il periodo 2002-2012. Nell´attuale situazione di crisi economica con cui sono alle prese molti Stati membri dell´Ue, la necessità di riforme strutturali che ne consegue offre all´Unione nuove opportunità per dirigersi in breve tempo verso un modello di società più sostenibile. Il nuovo programma di azione per l´ambiente indica la strada per cogliere appieno tali opportunità. Per ulteriori informazioni Pagina web della Commissione dedicata al nuovo programma di azione dell´Ue in materia di ambiente fino al 2020: http://ec.Europa.eu/environment/newprg/index.htm  
   
   
CAPITALE VERDE EUROPEA 2013 – NANTES (FRANCIA)  
 
Bruxelles, 3 dicembre 2012 - Durante una cerimonia svoltasi a Bruxelles, il 29 novembre Nantes, la sesta più grande città della Francia, ha ricevuto il titolo di Capitale verde europea, precedentemente detenuto da Vitoria-gasteiz (Spagna). Nantes è stata insignita del titolo di Capitale verde europea 2013 in seguito a un intenso concorso che ha avuto luogo nel 2010 a livello europeo. Janez Potočnik, Commissario per l´Ambiente, ha dichiarato: «Mi congratulo con la città di Nantes per aver vinto il titolo di Capitale verde europea 2013, titolo che porta con sé una grande responsabilità. Questo premio riconosce le migliori pratiche ambientali, comprese quelle che riguardano il contributo locale ai trasporti e all´uso del suolo sostenibili, alle aree verdi urbane, al consumo di acqua e alla lotta contro i cambiamenti climatici globali.» Nantes vanta molte credenziali ecologiche, che hanno contribuito alla vincita del titolo. Ad esempio: tutti i cittadini di Nantes vivono a non più di 300 metri da un´area verde; vi sono 57 m² di spazio verde a persona; in città vi sono 100 000 alberi; il 15% dei residenti utilizza i trasporti pubblici quotidianamente; la città ha presentato un ambizioso piano d´azione sul clima che mira a ridurre le emissioni di Co2 pro capite entro il 2020 del 30% rispetto ai livelli del 2003; il 60% della superficie della città è costituito da terreni agricoli o da aree verdi; la città presenta quattro siti Natura 2000 e 33 aree naturali di interesse floreale, faunistico o ecologico. Inoltre, Nantes ha realizzato una mostra itinerante dal titolo Aéroflorale Ii. La mostra, che toccherà varie città europee nel corso del 2013, comprende uno spettacolo detto «Spedizione delle piante» che, attraverso esperimenti e scoperte nel settore della biologia, permetterà di esporre il contributo della città francese alle migliori pratiche ambientali e di promuovere il premio Capitale verde europea. La città di Bruxelles ospiterà la mostra Aéroflorale nel mese di maggio 2013. Nantes ha anche programmato un fitto calendario di eventi al fine di condividere le proprie esperienze col mondo e di celebrare i risultati ottenuti. Il calendario comprende il quinto forum mondiale sui diritti umani dal titolo «Sustainable Development/human Rights: a common struggle?» (Sviluppo sostenibile/diritti umani: una battaglia comune? – maggio 2013); la decima edizione della conferenza Ecocity (settembre 2013) e il terzo vertice mondiale delle città firmatarie del patto del Messico all´interno del movimento «Ecocity‑builders». Contesto Il premio Capitale verde europea insignisce una città all´avanguardia in fatto di soluzioni rispettose dell´ambiente nell´ambito della vita urbana. Una giuria di esperti si avvale di 12 indicatori ambientali per valutare le città e le classifica in base al loro impegno per conseguire obiettivi sempre più ambiziosi per la tutela ambientale e lo sviluppo sostenibile, alle azioni di comunicazione e alla capacità di fungere da modello e di promuovere le migliori pratiche in altre città europee. Oltre al ruolo ispiratore, questo rinnovato profilo servirà a rafforzare la reputazione della città vincitrice, facendone una destinazione interessante sotto il profilo turistico, lavorativo e abitativo. Dall´istituzione del premio nel 2010 cinque città sono state insignite del titolo di Capitale verde europea: Stoccolma è stata la prima vincitrice, seguita da Amburgo nel 2011 e da Vitoria-gasteiz (Spagna) nel 2012; Nantes passerà il testimone a Copenhagen nel 2014. Nantes si trova alla confluenza dei fiumi Loira, Erdre e Sèvre, a 55 km dalla costa atlantica francese, e costituisce il nucleo centrale dell´area metropolitana di Nantes. Si tratta della sesta più grande città della Francia con una popolazione metropolitana di circa 600 000 abitanti e una superficie urbana di 534,9 km². Per ulteriori informazioni www.Europeangreencapital.eu  / Twitter: @Eu_greencapital    
   
   
AIUTO UMANITARIO DELLA COMMISSIONE EUROPEA PER IL POPOLO PALESTINESE: LA SOLIDARIETÀ SI TRADUCE IN AZIONE  
 
Bruxelles, 3 dicembre 2012 - Il 29 novembre è la Giornata Internazionale di Solidarietà con il Popolo Palestinese. Fornire assistenza ai palestinesi più vulnerabili è un aspetto importante del lavoro umanitario della Commissione europea. Profughi palestinesi e non rifugiati che vivono nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania continuano a soffrire l´occupazione e hanno bisogno di aiuti umanitari. Tra loro ci sono Gaza 1.640.000 di abitanti, la maggior parte dei quali sono rifugiati. Inoltre, il Libano ospita 270,000 rifugiati palestinesi e più di 10.000 quelli nuovi che hanno attraversato il confine dalla Siria. Una sfida lunga durata umanitaria - Nel territori palestinesi occupati palestinesi di fronte a una crisi caratterizzata da una costante mancanza di rispetto dei loro diritti fondamentali ai sensi del diritto internazionale umanitario. Il blocco di Gaza limita fortemente i movimenti delle merci e delle persone ha portato ad una ´de-sviluppo´ - condizioni di vita degradanti, la povertà crescente, e un grave declino nei servizi essenziali e le infrastrutture. L´intensificazione degli spostamenti forzati, demolizioni e gli insediamenti in Cisgiordania (illegale secondo il diritto umanitario internazionale) sta aumentando la vulnerabilità e la dipendenza palestinese all´assistenza esterna. Questa lunga durata situazione limiti l´accesso ai servizi di base e la capacità di sviluppare o anche mantenere i mezzi di sussistenza. In Libano, la già difficile situazione dei profughi palestinesi è complicata dall´arrivo di migliaia di profughi in fuga Siria. Gli iscritti al Unwra, l´agenzia delle Nazioni Unite responsabile per i rifugiati palestinesi in Medio Oriente, un sostegno completo. Tuttavia, alcuni palestinesi non ha avuto la possibilità di registrare con l´Unrwa in tempo e altri non hanno trovato posto nei campi densamente popolate. Il campo di Nahr el-Bared, che è stata distrutta nel 2007 non è ancora stata completamente ricostruita e circa 50.000 rifugiati sono ancora sfollati. La risposta della Commissione europea - Nel territorio palestinese occupato, la Commissione europea finanzia progetti umanitari a beneficio di più di due milioni di palestinesi - di abitanti di Gaza, i palestinesi che vivono nella zona C della Cisgiordania, i palestinesi che vivono in annesso Gerusalemme Est. I progetti sostenuti dalla Commissione comprendono interventi di emergenza, protezione, coordinamento, assistenza alimentare, acqua e servizi igienico-sanitari, ma anche lo scopo di migliorare la responsabilità per il rispetto del diritto internazionale umanitario. Esperti umanitari della Commissione monitorare ciò che accade in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza in termini di rispetto del diritto umanitario. Fornisce inoltre l´assistenza di emergenza e assistenza legale alle famiglie che sono a rischio o sono costretti ad abbandonare le loro case e mezzi di sostentamento. Nel frattempo in Libano, viene fornita assistenza a circa 100.000 palestinesi vulnerabili soprattutto per rifugio, l´accesso alle cure sanitarie, l´assistenza sanitaria agli anziani e di protezione, nonché l´assistenza alimentare per i palestinesi ancora sfollati nel campo di Nahr el-Bared. Supporto di emergenza (salute, contribuire alla preparazione per il prossimo inverno, cibo e assistenza legale) viene fornito ai palestinesi in arrivo dalla Siria e alle loro comunità di accoglienza. Dal 2000, la Commissione ha dato € 640 milioni nel sostegno umanitario per il popolo palestinese. Quest´anno, il finanziamento della Commissione è: € 45 milioni (€ 40 milioni per territori palestinesi occupati e € 5 milioni per il Libano). Nutrire i più vulnerabili - Il cibo è fornito a 1,2 milioni di persone (distribuzione di cibo e buoni pasto), tra cui 70.000 che ricevono verdure fresche a Gaza. La Commissione europea sostiene anche di flussi finanziari per i programmi di lavoro che offrono lavoro a breve termine per aiutare i palestinesi più vulnerabili a sbarcare il lunario. L´accesso alle cure mediche e sostegno psicosociale - La restrizione di movimento in Cisgiordania rende difficile per i palestinesi di accesso all´assistenza sanitaria di base. Il blocco di Gaza e dei conflitti ricorrenti hanno dato luogo a molti trattamenti specializzati e di salvataggio medici indisponibilità. La Commissione europea contribuisce al funzionamento di cliniche e per la fornitura di farmaci essenziali in modo che più di un milione di palestinesi può accedere a servizi sanitari di base. Sostegno psicosociale è previsto per rafforzare la capacità di recupero e positivi meccanismi di adattamento della popolazione. Fornire acqua pulita - L´accesso all´acqua è uno dei problemi più difficili affrontati dai palestinesi, in particolare nell´Area C in Cisgiordania, e ancora di più quando la popolazione è colpita dalla siccità. La Commissione finanzia programmi che forniscono 300.000 beduini e pastori con acqua pulita, attraverso autotrasporti acqua o attraverso il recupero o la costruzione di cisterne e pozzi. Per maggiori informazioni: Il lavoro della Commissione europea sugli aiuti umanitari e protezione civile: http://ec.Europa.eu/echo    
   
   
COMMISSIONE EUROPEA: INTERVENTO DEL RAPPRESENTANTE CATHERINE ASHTON DOPO IL SUO INCONTRO CON IL PRESIDENTE DEL TAGIKISTAN  
 
Dushanbe, 3 dicembre 2012 - Di seguito l’ Intervento del rappresentante Catherine Ashton dopo il suo incontro il 29 novembre con il presidente del Tagikistan: “ Sono molto lieto di essere qui oggi in Tagikistan. Ho incontrato il ministro degli Esteri Zarifi all´inizio di questa settimana a Bishkek nel corso della riunione Ue-asia centrale ministeriale, e oggi ho avuto il privilegio di parlare con il presidente Rahmon. Sono venuto alla regione di avere discussioni tra i paesi dell´Asia centrale e l´Unione europea e per avere la possibilità di visitare alcuni paesi bilaterale. Con il presidente oggi ho avuto modo di discutere del futuro dell´Afghanistan e il fatto che rimarremo impegnati lì dopo il 2014. Abbiamo discusso l´importanza di continuare a sostenere il popolo afghano nel futuro. Abbiamo anche discusso questioni di acqua ed energia. Siamo consapevoli che si tratta di sfide fondamentali per i paesi di questa regione. L´unione europea si rende conto molto bene che il Tagikistan ha esigenze energetiche critiche, e abbiamo parlato della importanza della cooperazione in questa regione per soddisfare tali esigenze. Ho messo in chiaro che l´Unione europea è molto pronto ad aiutare a fornire soluzioni alle esigenze del Tagikistan energetico, segnatamente per contribuire a sostenere soluzioni alternative individuate per essere modi diversi per la fornitura di energia. E in questo contesto il presidente e ho accettato che il lavoro della Banca mondiale è stato molto importante Siamo anche molto interessati a continuare con il nostro sostegno per le vostre riforme economiche. Diamo il benvenuto prossima adesione Tagikistan all´Omc come una buona base per lo sviluppo del commercio e degli investimenti. Sono molto orgoglioso del fatto che negli ultimi venti anni abbiamo fornito circa 600 milioni di € di supporto e assistenza al Tagikistan. Sono veramente felice di aver appena firmato un accordo che aumenterà la competitività del tagiko agroalimentare. Il programma con il valore di 16 milioni di € dovranno contribuire allo sviluppo del settore agricolo in Tagikistan, nonché l´attuazione del programma del Governo per la riforma agraria. Sarà attuata in collaborazione con la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo. Spero che vedere il programma come un buon esempio della nostra collaborazione e il sostegno costante nel futuro. Ho anche discusso con il presidente il nostro continuo sostegno per le riforme politiche in Tagikistan, sottolineando l´importanza dello Stato di diritto e il rispetto dei diritti umani. Ho detto al Presidente che è molto importante avere una società forte e civile dinamica e per consentire che la società civile a crescere e svilupparsi. Questo è molto importante non solo per la libertà del popolo in questo paese, ma anche lo stato di diritto e forte aiuto alla società civile di attirare gli investimenti stranieri. E questo significa fare in modo che le organizzazioni della società civile non sono limitati nel lavoro che fanno. Ciò significa che le organizzazioni come i giovani avvocati dell´associazione "Amparo" e le organizzazioni internazionali come Alert internazionale che fanno un lavoro così grande sono molto importanti per questo paese. Infine, è stato un grande privilegio di essere la sua e io sono grato al Presidente per trascorrere tanto tempo con me. Spero che non passerà molto tempo prima sono tornato per una visita più lunga. Grazie.” Contesto: L´ue e il Tagikistan hanno firmato un accordo a sostenere lo sviluppo del settore agroalimentare in Tagikistan. Il miglioramento della competitività delle Tajik Agroalimentare Programma (Ectap) si basa sul successo di precedenti programmi finanziati dall´Ue e mira a migliorare la competitività delle aziende agroalimentari nella Repubblica di Tagikistan insieme con la diversità di qualità, e la commercializzazione dei loro prodotti. Ha un valore di € 16 milioni di euro e sarà realizzato in collaborazione con la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo, sostenere l´attuazione del programma del governo tagiko per la riforma agraria.  
   
   
INTERVENTO DEL RAPPRESENTANTE CATHERINE ASHTON AL TERMINE DELLA SUA VISITA IN UZBEKISTAN  
 
Tashkent, 3 dicembre 2012 - Di seguito Intervento del rappresentante Catherine Ashton il 29 novembre al termine della sua visita in Uzbekistan: “ Sono davvero felice di aver avuto l´opportunità di visitare l´Uzbekistan, uno dei partner dell´Unione europea in Asia centrale. Ho appena incontrato il presidente Karimov, insieme al ministro degli Esteri. Abbiamo avuto una discussione interessante sui diversi aspetti delle nostre relazioni. Abbiamo discusso sfide regionali, in particolare gli sviluppi in Afghanistan. Abbiamo anche parlato della questione della gestione delle risorse idriche, che è di fondamentale importanza per tutti i paesi dell´Asia centrale. Ho sottolineato l´importanza della cooperazione regionale per raggiungere soluzioni sostenibili e di lungo periodo. L´unione europea è pronta a fornire il supporto per soluzioni reciprocamente vantaggiose alle controversie d´acqua. Ho anche incoraggiato il Presidente a proseguire le riforme politiche ed economiche che sono essenziali per il lungo termine, lo sviluppo e la prosperità di Uzbekistan. In particolare ho sollevato il problema della riforma del sistema giudiziario e il ruolo sempre più importante che la società civile ha bisogno di giocare. Ho anche avuto un incontro davvero buona con i rappresentanti della società civile uzbeka. La società civile - tra cui difensori dei diritti umani - costituisce un aspetto importante in ogni processo di riforma e devono essere promossi. Ho anche sottolineato la necessità di proseguire con la liberalizzazione dell´economia.”  
   
   
I PASSI AVANTI DELLA MACROREGIONE ALPINA  
 
Torino,  3 dicembre  2012 - “Quanto abbiamo fatto in un anno di collaborazione a favore della strategia macroregionale alpina ci dimostra come assetti istituzionali differenti, lingue e sensibilità diverse non impediscono risultati di successo, se a perseguirli sono quei livelli di governo che rappresentano autenticamente i territori e le loro genti, cioè le Regioni”: è quanto ha affermato il presidente del Piemonte, Roberto Cota, nell’intervento svolto stamani a Bruxelles durante il seminario “La strategia macroregionale alpina: rafforzare le Regioni nel cuore dell’Europa al servizio dell’Unione europea”. “Nel giro di un anno - ha proseguito Cota - i passi fatti perché la Macroregione alpina possa finalmente vedere la luce sono stati notevoli, se pensiamo che sono oltre 30 le Regioni, i Cantoni, le Province che si sono, più o meno formalmente, impegnate a farne parte. Nel gennaio 2012 a Grenoble si sono poste le basi della strategia, individuando un gruppo di Regioni, rappresentativo della composita area alpina, che materialmente redigesse un testo, che è stato poi approvato e sottoscritto a Bad Ragaz a fine giugno. Nel frattempo si sono moltiplicati gli incontri, le prese di posizione - svariate sono state le assemblee legislative regionali che con votazioni assolutamente bipartisan si sono espresse a favore della strategia e sono lieto di poter annoverare tra queste il Consiglio regionale del Piemonte - e le iniziative a sostegno della Macroregione. Il tema si è di fatto imposto all’ordine del giorno della politica delle nostre Regioni, anche in quegli ambiti che non da subito hanno manifestato entusiasmo nei confronti del progetto e credo che dopo la Conferenza di Innsbruck dello scorso ottobre sarà difficile rimuoverlo”. Il presidente Cota ha però anche sottolineato che “ci sono tuttavia dei ‘ma’ che non possiamo non segnalare: mancano poco più di due settimane al Consiglio europeo del 14 dicembre, che potrebbe segnare l’avvio della procedura formale di approvazione della strategia e dobbiamo rimarcare l’assenza di manifestazioni di sostegno altrettanto chiare e nette da parte di Italia e Germania. Per quanto riguarda l’Italia, posso citare le dichiarazioni del ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, che ha espresso il suo appoggio alla strategia e si è impegnato ad interessare in tempi stretti il presidente Monti della questione. In proposito, non posso che auspicare che un ruolo positivo possa essere svolto anche dal presidente della Repubblica francese, François Hollande, nel corso del vertice bilaterale italo-francese che si terrà a Lione lunedì prossimo”. Cota ha poi fatto riferimento al vertice sul bilancio europeo 2014-2020: “Si è trattato di un fallimento annunciato, non tanto perché le posizioni dei diversi Stati membri erano troppo distanti, ma perché è la struttura stessa di questi vertici che è fallimentare. Ormai gli Stati non riescono più ad avere un ruolo positivo e propulsivo né verso l’Europa - che invece ingessano e rallentano nella sua azione - né nei confronti dei propri cittadini, segnando una distanza che è ormai davvero abissale e incolmabile tra i loro riti ottocenteschi e le esigenze dei territori che stentano a governare”. Il presidente ha concluso definendo la Macroregione alpina "un processo che necessariamente dovrà schivare una serie di ostacoli, come, ad esempio, quello rappresentato da chi non ha ancora compreso la portata storica e politica del progetto o chi pensa che il futuro dell´Europa non sia dei popoli e dei territori, ma ancora quello dei vecchi Stati nazionali . Se si chiede ad un imprenditore piemontese, valdostano, lombardo o veneto cosa pensi della situazione che stanno vivendo, risponderà che il problema è un sistema fiscale che non consente di essere competitivi. Invece, ci sono altre realtà nella Ue e all´interno di quest´area omogenea che ricade nella Macroregione alpina che hanno dei sistemi fiscali che consentono alle imprese di essere competitive.".  
   
   
LA REGIONE TRENTINO-ALTO ADIGE NOMINATA DALL´UE "REGION OF THE WEEK"  
 
Bolzano, 3 dicembre 2012 - La Commissione Europea assegna il titolo di “Region of the week“ alle Regioni che si caratterizzano per l’utilizzo mirato dei contributi messi a disposizione dall’Unione Europea. “La regione Trentino – Alto Adige si è aggiudicata questo riconoscimento grazie a progetti sviluppati nel campo della prevenzione delle catastrofi naturali” rileva il presidente della Provincia, Luis Durnwalder. La Commissione Europea assegna il titolo di "Region of the week" alle Regioni che si caratterizzano per l´utilizzo mirato e particolarmente efficace dei contributi messi a disposizione dall´Unione Europea. "Dal 20 novembre di quest´anno anche la Regione Trentino - Alto Adige può fregiarsi di questo ambito riconoscimento" afferma soddisfatto il direttore della Ripartizione Europa della Provincia, Thomas Mathà. La Commissione Europea ha deciso di assegnare alla nostra regione questo riconoscimento soprattutto in considerazione delle iniziative e dei progetti realizzati nel settore della prevenzione dei rischi naturali. Tra gli esempi più significativi di impiego dei contributi comunitari nel settore della prevenzione delle catastrofi naturali vi sono il Progetto "Pro Drava" e quello "Etschdialog" che riguarda l´Alta Val Venosta. Si tratta, in pratica, di progettazioni territoriali interdisciplinari finalizzate alla prevenzione di rischi naturali nell´ambito delle quali si tiene conto degli interessi paesaggistici, ecologici, urbanistici ed economici delle aree interessate. "La maggiore sfida di questo tipo di progetti" rileva il direttore della Ripartizione opere idrauliche della Provincia, Rudolf Pllinger "è rappresentata dalla loro interdisciplinarietà e dal coinvolgimento dell´opinione pubblica. Le sinergie ed i vantaggi derivanti da questi progetti giustificano comunque il notevole impegno che essi richiedono". Per ulteriori informazioni si può consultare il sito: http://ec.Europa.eu/commission_2010-2014/hahn/index_en.cfm    
   
   
SUMMIT ECONOMICO ITALO-FRANCESE A LIONE DELLE CAMERE DI COMMERCIO DELL’EUROREGIONE ALPMED: AL CENTRO DEL DIBATTITO LE RELAZIONI TRANSFRONTALIERE  
 
Torino, 3 dicembre 2012 - Parallelamente al Xxx vertice franco-italiano che si terrà a Lione il 3 dicembre e al quale parteciperanno il Presidente del Consiglio italiano Mario Monti e il Presidente della Repubblica francese François Hollande, si terrà il summit economico delle Unioni regionali delle Camere di commercio dell’Euroregione Alpmed (Liguria, Piemonte, Provence Alpes Côte d’Azur, Rhône-alpes, Valle d’Aosta, Corsica e Sardegna). Martedì 4 dicembre 2012, infatti, si terranno due conferenze nell’ambito del Salone Classexport in collaborazione con la Cci Rhône-alpes, il Medef Rhône-alpes e Confindustria Piemonte durante le quali si analizzeranno le decisioni politiche prese nell’ambito del vertice italo-francese del giorno precedente e si presenterà lo stato attuale delle relazioni economiche dei due Paese, anche grazie ad alcune testimonianze imprenditoriali, oltre che le future opportunità di sviluppo. I territori italiani di Piemonte, Liguria, Valle d’Aosta e Sardegna e quelli francesi di Rhône-alpes Provence-alpes-côte d’Azur e Corsica condividono, oltre alla vicinanza geografica, anche una storia e una cultura comune. Se venisse considerato congiuntamente, questo territorio rappresenterebbe una forte realtà economica e sociale a livello europeo, con i suoi 19 milioni di abitanti, circa 2 milioni di unità locali e un Pil pari a 525 miliardi di euro, assimilabile a quello di interi Stati come i Paesi Bassi o la Turchia. Si tratta di un territorio che possiede una straordinaria varietà di eccellenze nel campo industriale, in quello agroalimentare e nella ricettività turistica, e che ha impostato il proprio modello di sviluppo su una forte proiezione internazionale, sulla qualità di prodotti e servizi e della ricerca innovativa. Nel 2011 le quattro regioni italiane dell’Alpmed (Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria e Sardegna) hanno esportato merci verso la Francia per 6,8 miliardi di euro, con una crescita del 12% circa rispetto al 2010. Nello stesso periodo, le esportazioni di merci delle tre regioni francesi (Rhône-alpes, Provence-alpes-côte d’Azur, Corsica) verso l’Italia hanno raggiunto gli 8,4 miliardi di euro, realizzando un incremento del 23% rispetto all’anno precedente. “L’alpmed si è sempre più consolidato come un territorio dotato di quella prospettiva economica e relazionale in grado di collocarlo come unicum dinamico nel panorama delle macroregioni europee. La prossimità geografica e linguistica di Italia e Francia, un approccio omogeneo alle problematiche della recessione, la volontà di perseguire obiettivi comuni, ne hanno fatto un laboratorio di frontiera, che sta sperimentando con successo azioni condivise e soluzioni transfrontaliere per uscire dalla crisi che ha segnato gli ultimi anni. Ed è a partire da questo scenario che meglio si può comprendere l’importanza di questo summit economico: trovare nuove strategie per offrire alle imprese del territorio italo-francese dell’Euroregione Alpi-mediterraneo nuove opportunità di sviluppo e promuovere una realtà economica che supera le frontiere. Anche grazie ai trasporti” commenta Ferruccio Dardanello, Presidente Unioncamere Piemonte. Analisi Degli Attori Economici Delle Decisioni Prese Nell’ambito Del Vertice Franco-italiano Del 3 Dicembre 4 dicembre 2012 h. 9.30-11.00 - Per gli imprenditori il collegamento ferroviario transalpino Lione-torino rappresenta uno strumento importante che permette di migliorare i rapporti commerciali tra Francia e Italia in una visione intermodale di sviluppo sostenibile. Le Camere di commercio dell’Alpmed da sempre sono a favore di collegamenti più efficienti tesi a ridurre i costi e i tempi di trasporto delle merci. Interverranno: Alain Le Roy, Ambasciatore della Francia in Italia; Jean Jack Queyranne, Presidente della Regione Rhône-alpes; Ferruccio Dardanello, Presidente Unioncamere Piemonte e Unioncamere Nazionale; Philippe Grillot, Presidente Cci di Lione; Bruno Rambaudi, Vice- presidente Transpadana; François Lepine, Vice- presidente Transalpine. Conferenza Plenaria: I Rapporti Economici Transfrontalieri Tra Francia E Italia 4 dicembre 2012 h. 14.30-16.00 La conferenza presenterà lo stato attuale delle relazioni economiche franco-italiane, alcune testimonianze di esperienze imprenditoriali in Francia e in Italia e le opportunità di sviluppo future tra i due Paesi. Il dibattito riunirà Alain Le Roy, Ambasciatore della Francia in Italia, Jean Jack Queyranne, Presidente della Regione Rhône-alpes, Ferruccio Dardanello, Presidente Unioncamere Piemonte e Unioncamere Nazionale e Luciano Pasquale, Presidente Unioncamere Liguria.  
   
   
GLI STATI GENERALI DEL CENTRO NORD DELL´ ASSOCIAZIONE "ITALIACAMP" ALL´UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI VERONA PRESENTATE LE MIGLIORI PROGETTUALITÀ DI 13 REGIONI FRA CUI IL TRENTINO ALTO ADIGE/SüDTIROL  
 
 Trento, 3 dicembre 2012 - C´era anche la componente trentina, l’ 1 dicembre agli "Stati Generali del Centro Nord", promossi dall’Associazione Italiacamp in collaborazione con oltre 60 Università italiane per valorizzare le migliori progettualità di 13 regioni emerse nell’ambito del concorso “La tua idea per il Paese”. Coinvolgere la società civile delle tredici regioni del Centro e Nord Italia (Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Sardegna, Toscana, Trentino Alto Adige/südtirol, Umbria, Valle d’Aosta e Veneto), invitandola a condividere idee innovative nate dal territorio e pensate per il territorio. Questo l´invito che è stato accolto dall´Università degli Studi di Verona e tradottosi in un evento aperto dal presidente del Consiglio Mario Monti, affiancato dal rettore dell´Università Alessandro Mazzucco, dal sindaco di Verona Flavio Tosi, dal sottosegretario Antonio Catricalà (che è anche presidente onorario dell´Associaizone Italiacamp), nonché dal presidente di Italiacamp Fabrizio Sammarco. Nel pomeriggio si sono succedute le sessioni di "barcamp" degli Stati Generali con le dieci idee finaliste per regione, fra cui appunto quelle del Trentino Alto Adige/südtirol che sono state presentate al presidente Lorenzo Dellai. "In Trentino abbiamo lanciato l´idea delle 103 start up - ha commentato Dellai - vorremmo davvero essere capaci di attrarre giovani imprenditori da tutto il mondo per trasformare la nostra regione in uno dei poli a livello internazionale delle start up". Al termine, le due migliori idee di ogni regione - per la nostra realtà sono stati scelti i progetti "Dr.drin" e l´allevamento ecologico di gamberi - verranno inserite in un’idea programma che Italiacamp presenterà al Governo Monti. Il premier Mario Monti, nel suo discorso di apertura, non ha fatto mancare alcuni stimoli importanti: "Questo è il tempo della responsabilità - sono state le sue parole -, della serietà, del saper fare, bisogna scommettere sul futuro e siamo tutti chiamati al rinnovamento nazionale", un rinnovamento che deve passare attraverso "lotta ad ogni corporativismo, perché è un ostacolo allo sviluppo, rallenta l´economia, danneggia i giovani". Tre per il premier le parole d´ordine che ci dovranno guidare nel 2013, merito, responsabilità e il valore delle idee, in quello che ha indicato come "l´anno dell´investimento in capitale umano", ovvero l´anno in cui "scommettere sui giovani". E proprio agli "Stati Generali del Centro Nord" sono arrivate dal premier Monti parole di apprezzamento, a questa che rappresenta la seconda edizione del concorso “La tua idea per il Paese”, dopo gli "Stati Generali del Mezzogiorno d´Europa", che Italiacamp ha organizzato a Catanzaro. "Italiacamp è un´associazione senza scopo di lucro e apartitica, che conta mille attivisti capaci di attivare sul territorio idee progetto - ha commentato il sottosegretario Catricalà -, un patrimonio prezioso utili al rilancio dell´intero Sistema Paese". Tredici le regioni del Centro e Nord Italia che hanno aderito al concorso, 1700 partecipanti accreditati, 150 rappresentanti di istituzioni e imprese, 700 idee raccolte in 13 regioni e 40 idee per il Trentino Alto Adige, questi i numeri degli Stati Generali. Attraverso il portale www.Italiacamp.it è stato possibile per la società civile delle regioni coinvolte del Centro e nel Nord Italia caricare idee e progetti di sviluppo riguardanti queste aree tematiche: economia, finanza e mercati; cultura e sociale; energia, ambiente e infrastrutture; scienza e tecnologia; lavoro e impresa; politica, istituzioni e pubbliche amministrazioni. Oggi, all´Università di Verona, si è tenuta la presentazione delle dieci migliori idee che sono state selezionate per ogni territorio ai presidenti delle 13 regioni, nonché a istituzioni e imprese regionali e nazionali, per favorirne la concreta realizzazione. Compito della giuria era quello di selezionare le due migliori idee (una di business e una di policy) che Italiacamp porterà al Governo Monti, inserendole all´interno di un´idea programma per il Centro Nord. Per il Trentino Alto Adige/südtirol la giuria di rappresentanti del territorio - fra cui Carlo Dellasega presidente della Federazione trentina della Cooperazione e Antonello Briosi vicepresidente di Confindustria Trento - presieduta da Lorenzo Dellai ha indicato "Dr.drin" e "Allevamento ecologico di gamberi" le due migliori idee. "In Trentino abbiamo lanciato un´idea - sono state le conclusioni del presidente Dellai - che è quella delle 103 start up, prevediamo di partire a breve in alcuni settori. Credo che si stia mettendo in moto a Trento, come a Bolzano, un percorso importante e noi, come pubblica amministrazione, vogliamo fornire gli strumenti per sostenere queste idee progettuali, vorremmo davvero che i giovani imprenditori venissero a fare start up in Trentino dalle altre regioni italiane ma anche dagli altri Stati europei, da tutto il mondo. Vorremmo che la nostra regione, diventasse uno dei poli a livello internazionale per le start up, abbiamo università, centri di ricerca e di formazione, è questo il nostro impegno per il futuro". Queste le idee finaliste del Trentino Alto Adige/südtirol: www.Factchecking.it Giancarlo Sciascia, Luca De Biase Factchecking.it è uno dei media civici sviluppati da Fondazione <ahref e permette ad utenti online di verificare in maniera sociale le notizie attraverso un metodo condiviso e un´assunzione di responsabilità. “Giant, the wave power” Manlio Boito Sistema per la produzione di elettricità che utilizza e smorza il moto ondoso. Si sta testando a Venezia, sul Canale della Giudecca. “Zetamax, una ventata d´aria nuova” Lorenzo Strauss Unità compatta monoblocco di ventilazione forzata primaria per ambienti civili, a flusso bilanciato mandata-estrazione, con umidificazione adiabatica e recupero termico “Dr.drin” Francesca Sernissi, Sara Bendinelli, Christian Castelli, Daniele Sartiano, Raffaello Brondi Risponde alla necessità di mettere le più moderne tecnologie informatiche al servizio di anziani e malati, al fine di migliorare la compliance alle terapie farmacologiche, ottenendo, sul lungo termine, una riduzione della spesa a carico del Sistema Sanitario Nazionale. “Supplementary Eletric Traction (Set) “ Ludwig Kronthaler Un sistema di traino per mobilità individuale in regioni di montagna basato su un sistema supplementare di trazione (Set) integrato nell’infrastruttura stradale (e.G. Nel guard rail). “Allevamento Ecologico di Gamberi” Patrik Rosanelli, Valentin Kager Allevamento ecologico di Mazzancolle Tropicali a circuito chiuso, con sistema Biofloc, non inferiore a 100 tonnellate annue. Possibilità di realizzazione ad impatto "zero", come anche la produzione di alimenti a chilometro "zero". Sviluppo ed ingegnerizzazione di prodotti e metodi per l’estrazione di droghe d’abuso, alcol e farmaci da un campione di sangue, per il successivo dosaggio Andrea Gardumi Linea di reagenti di laboratorio per l’estrazione di droghe d’abuso, farmaci (soprattutto sostanze psicotrope) ed alcol qualora presenti in un campione di sangue. “Healthinmotion” Paolo Mosna Servizio a livello nazionale ed internazionale rivolto a tutti i soggetti coinvolti in attività di riabilitazione motoria e/o monitoraggio motorio periodico. Il servizio proposto si compone di una piattaforma web e di un kit di analisi del movimento basato su sensori inerziali indossabili. “Tavoli interattivi per il supporto all´Apprendimento Cooperativo” Daniel Tomasini Si intende completare e divulgare una piattaforma software per Tavoli Interattivi sviluppata allo scopo di supportare attività cooperative in compresenza come l´apprendimento in gruppo. “Trento Tech Accelerator “ Jari Ognibeni, Alfredo Maglione Il modello di Seed Accelerator alle startup fornendo ad esse una piattaforma per una crescita sostenibile attraverso attività di mentoring continuo e di seed money erogato a stati di avanzamento della business idea.  
   
   
STATI GENERALI DEL CENTRO NORD DELL´ASSOCIAZIONE ITALIACAMP: DELLAI: "VA SCELTA UNA TERZA VIA: L´AUTONOMIA RESPONSABILE"  
 
Trento, 3 dicembre 2012 - "Il premier Mario Monti oggi ha indicato una terza via fra federalismo pasticciato e retorico e centralismo, che è quella di un´autonomia responsabile. Noi, come Provincia autonoma, che da sempre pratichiamo questa terza via di autonomia, abbiamo in questo senso una responsabilità in più: dobbiamo fare il possibile per dare impulso alle innovazioni, ai progetti nuovi". Con queste parole il presidente della Provincia autonoma di Trento è intervenuto agli Stati Generali del Centro Nord, promossi l’ 1 dicembre presso l´Università di Verona dall´Associazione Italiacamp in collaborazione con oltre 60 università italiane per valorizzare le migliori progettualità di 13 regioni del Centro e del Nord Italia emerse nell´ambito del concorso "La tua idea per il Paese". "Questa è stata una giornata interessante - ha proseguito il presidente Lorenzo Dellai - poco fa abbiamo tutti sentito alcune affermazioni del presidente del Consiglio Mario Monti, che ho trovato sinceramente incuriosito da questi Stati Generali del Centro Nord, nelle cui parole ho colto una lettura delle questioni del federalismo oggettivamente diversa rispetto alle tentazioni centriste, pur presenti in alcune posizioni recenti. C´è una terza via fra il federalismo pasticciato e retorico e il centralismo, ed è quella di un´autonomia responsabile. Noi, province autonome, in questo senso abbiamo una responsabilità in più, che è quella di valorizzare la nostra esperienza. Trovarci attorno a queste idee per il futuro, vedere nuovi progetti presentati dai giovani di Trento e di Bolzano, ci deve dare fiducia nelle nostre autonomie che sono strumenti per aprire nuove strade per il futuro". Oggi gli Stati Generali del Centro Nord" sono stati aperti dal presidente del Consiglio Mario Monti, affiancato dal rettore dell´Università Alessandro Mazzucco, dal sindaco di Verona Flavio Tosi, dal sottosegretario Antonio Catricalà (che è anche presidente onorario dell´Associazione Italiacamp), nonché dal presidente di Italiacamp Fabrizio Sammarco. Nel pomeriggio le sessioni di "barcamp" degli Stati Generali con le dieci idee finaliste per regione, fra cui appunto quelle del Trentino Alto Adige/südtirol che sono state presentate al presidente Lorenzo Dellai.  
   
   
SPENDING REVIEW, IN CONSIGLIO PROVINCIALE DI TORINO IL VOTO ALL’ASSESTAMENTO DEL BILANCIO 2012  
 
 Torino, 3 dicembre  2012 - “Il taglio da 26 milioni che il Governo ha imposto al bilancio 2012 della Provincia di Torino è stato durissimo da digerire: 19 milioni sono stati prelevati alla fonte dai tributi propri di Palazzo Cisterna e quindi di fatto sottratti ai nostri propositi di investimenti su viabilità provinciale e sicurezza delle scuole”. L’assessore al bilancio della Provincia di Torino Marco D’acri sintetizza i numeri della spending review che hanno costretto ad un assestamento di bilancio “di grandissimi tagli - spiega - ma non di lacrime e sangue perché la Provincia di Torino non aspettava certo la cura dimagrante di Roma per ridurre e limare il più possibile le voci di spesa. Abbiamo cominciato a ridurre e razionalizzare fin dal 2009 - dice l’assessore D’acri – inoltre quest’anno abbiamo potuto contare su entrate straordinarie grazie alla lotta all’evasione su tributi provinciali. Per questo, nonostante il taglio traumatico di 26 milioni, la Provincia nel 2012 all’edilizia scolastica è riuscita a destinare fondi propri per 5 milioni di euro”. Domani venerdì 30 novembre il documento di assestamento al bilancio 2012 sarà esaminato e votato dal Consiglio provinciale.  
   
   
BOLZANO, DURNWALDER A VIENNA: CONFERMATO IL SOSTEGNO ALL´AUTONOMIA  
 
Bolzano, 3 dicembre 2012 - L´austria segue da vicino lo sviluppo dell´autonomia altoatesina e intende esercitare anche in futuro la funzione di tutela: è quanto hanno ribadito il presidente della Repubblica Heinz Fischer e il ministro degli Esteri e vicecancelliere Michael Spindelegger 30 novembre a Vienna al presidente della Provincia Luis Durnwalder. Nel quadro dei periodici incontri per aggiornare la situazione dei rapporti tra Vienna, Bolzano e Roma, il presidente Luis Durnwalder e una delegazione altoatesina, di cui faceva parte anche l´assessore provinciale Richard Theiner, hanno incontrato a Vienna il Capo dello Stato e il Ministro degli esteri. Sia il presidente Heinz Fischer che il vicecancelliere Michael Spindelegger hanno confermato che nel fronte aperto tra Bolzano e Roma sulle violazioni dello Statuto e delle prerogative dell´autonomia l´Alto Adige può contare su Vienna. L´austria insisterà sull´esigenza che tali obblighi vadano rispettati. Nei cordiali incontri alla Hofburg e al Ministero degli esteri Luis Durnwalder ha aggiornato il presidente Fischer e il ministro Spindelegger sulle misure del Governo italiano per stabilizzare il bilancio e per la crescita, ribadendo che l´Alto Adige saprà fornire il suo contributo. "Ma chiediamo - ha precisato Durnwalder - che anche in tempi difficili l´Accordo di Milano, i diritti garantiti dalla Costituzione e le norme autonomistiche non vengano scavalcati. Le decisioni del Governo non possono essere prese unilateralmente bensì vanno costruite attraverso un´intesa con la Provincia." All´austria è stato chiesto di ribadire il proprio ruolo alla luce dell´ancoraggio internazionale dell´autonomia speciale, che non può essere ridotta a una questione meramente interna dello Stato italiano dopo il rilascio della quietanza liberatoria. Durnwalder ha ringraziato l´Austria per i passi ufficiali già compiuti, tra cui la nota all´ambasciatore italiano a Vienna. Spindelegger ha inoltre annunciato che è sua intenzione confermare la posizione dell´Austria attraverso un´ulteriore nota indirizzata al Ministero degli esteri italiano. Sia il presidente Fischer che il vicecancelliere Spindelegger, riferisce Durnwalder, hanno ribadito che "l´Austria è consapevole del suo ruolo di tutela, una funzione che anche in futuro eserciterà responsabilmente e alla quale intende richiamarsi puntualmente nel quadro dei rapporti amichevoli consolidati tra Roma e Vienna." Dai colloqui è emerso in maniera chiara, conclude il presidente della Giunta provinciale, che l´Austria non intende in alcun modo abdicare alla sua funzione di tutela nei confronti dell´Alto Adige.  
   
   
PROVINCE; DE FILIPPO: SORPRENDENTE RICHIESTA ANCI DI URGENZA “MENTRE REGIONI E UPI HANNO PORTATO AL SENATO IL LORO ‘NO’, LA RAPPRESENTANZA DEI COMUNI HA SCELTO DI PERORARE SOLO LA CAUSA DELLE CITTÀ METROPOLITANE DIMENTICANDO LA DIVERSITÀ DI POSIZIONE DI MOLTI SINDACI”  
 
Potenza, 3 dicembre 2012 - “La giornata di ieri è stata decisamente importante per le sorti delle Province, tra l’emendamento proposto dai senatori lucani e l’audizione delle rappresentanze degli Enti locali in Commissione affari Costituzionali dello stesso Senato. Ma in questo non posso non sottolineare come alla netta scelta della Conferenza delle Regioni di esprimere la propria contrarietà abbia corrisposto una sorprendente posizioni dell’Anci che con il sindaco di Venezia Giorgio Orsoni ha chiesto ‘di procedere con urgenza all’approvazione del decreto’ dimenticandosi i tanti nodi irrisolti che il provvedimento lascia, con problemi non solo per le Province, ma anche per le città”. E’ la riflessione del presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, del 30 novembre all’indomani delle audizioni delle autonomie locali al Senato. “I senatori lucani, supportati anche da altri colleghi, hanno formulato un emendamento che nell’andare a superare il problema per Matera ha messo in campo una meccanismo ben definito e logico, in cui è possibile che altri provino a inserirsi: restano almeno due Province nelle Regioni in cui almeno uno dei due parametri (demografico e geografico) individuati dalla norma lo consente. Con una posizione convergente le Regioni – ha spiegato De Filippo – hanno espresso in modo chiaro il loro ‘no’ al provvedimento, anche con la significativa scelta di farsi rappresentare dal Presidente della Regione Basilicata, che si troverebbe ad avere una sola Provincia e inserendo nella delegazione il presidente della Regione Umbria che si trova nella stessa condizione. Ugualmente l’Upi, con il presidente Antonio Saitta, ha ribadito come siano necessarie modifiche prima della conversione del decreto, e questa posizione è stata rafforzata da una folta delegazione, con i presidenti delle Province di Torino, Savona, Treviso, Padova e Fermo, ancora corroborata dalle audizioni dei rappresentanti delle Province di Frosinone, Latina, Lucca, Macerata, Rieti, Rovigo, Siena e Viterbo. L’anci, di contro, ha mandato il coordinatore dei sindaci delle città Metropolitane e sindaco di Venezia, Orsoni, a perorare solo questa causa, ed affermare che ‘la mancata conversione del decreto sarebbe un gesto poco rispettoso del processo di revisione dell´ordinamento degli Enti locali in atto, che da tempo viene ormai invocato unanimemente, ravvisando una presunta unanimità su scelte che invece mi sembrano fortemente avversate, anche da molti sindaci. E fin da ora offro la mia disponibilità al delegato Anci per il Mezzogiorno e sindaco di Potenza Vito Santarsiero e ai rappresentanti dei piccoli comuni, più direttamente interessati alle sorti delle Province, a lavorare per far emergere questa diversità di posizioni”.  
   
   
FVG, FINANZIARIA: TONDO, DA DIFESA AUTONOMIA 70 ML IN PIÙ PER BILANCIO 2013  
 
Udine, 3 dicembre 2012 - "Una battaglia vinta in Corte costituzionale in difesa della nostra autonomia ci permette di avere 70 milioni di euro in più nel bilancio 2013". Il presidente della Regione Renzo Tondo, con a fianco l´assessore alle Finanze Sandra Savino, ha precisato, in un incontro con i giornalisti, che le nuove risorse sono "frutto di una precisa azione politica in nome dell´autonomia speciale" che ha ottenuto una sentenza favorevole dalla Corte costituzionale e non "un tesoretto" finora nascosto. "Siamo decisi a difendere la nostra specialità - ha detto - e su questo non scenderà il livello della nostra battaglia nei confronti di un governo che ci penalizza non riconoscendo la virtuosità di una Regione che continua ad utilizzare con responsabilità la propria autonomia". Il presidente ha anche anticipato gli indirizzi per la destinazione di queste nuove risorse: 44 milioni alle Autonomie locali, 10 milioni al trasporto pubblico locale, 14 milioni a settori in difficoltà ed in particolare alla cultura. "Siamo molto attenti alle fasce di popolazione che sta andando in forte sofferenza - ha detto Tondo - e abbiamo deciso di predisporre una norma per congelare per un anno i pagamenti dei mutui per la prima casa delle persone rimaste senza lavoro, dei cassintegrati, delle persone in mobilità". "Cercheremo un accordo con le banche - ha aggiunto l´assessore Savino - sia per chi ha avuto mutui assistiti dalla Regione che per chi ha avuto accesso a normali mutui bancari. E´ un aiuto significativo per chi si trova maggiormente in difficoltà". Sul versante delle Autonomie locali il presidente Tondo ha illustrato anche la scelta di alleggerire il peso del patto di stabilità: "Comuni e Province - ha detto - potranno spendere circa 90 milioni in più per investimenti". Con la Finanziaria 2013, che ha concluso il suo cammino nelle Commissioni del Consiglio regionale e si appresta ad essere valutata in aula, "abbiamo dato priorità - ha detto Tondo - alla tutela del lavoro e agli ammortizzatori sociali, alla sanità, alle Autonomie locali e al trasporto pubblico locale. Tutto questo in un momento difficile di crisi generale che vede le risorse da amministrare diminuite di un miliardo e 36 milioni di euro rispetto al 2008".  
   
   
SOTTOSCRITTO A ROMA UN PROTOCOLLO CON L’ENTE NAZIONALE PER IL MICROCREDITO E ALTRE TRE REGIONI  
 
Catanzaro, 3 dicembre 2012 - La Regione Calabria e l’Ente nazionale per il microcredito, con le Regioni Campania, Puglia e Sicilia, hanno sottoscritto, a Roma, nella sede del Dipartimento della funzione pubblica, una dichiarazione di intenti con la quale si sancisce la volontà delle istituzioni locali di collaborare per favorire il buon esito del progetto “Capacity building sugli strumenti finanziari di microcredito: definizione e sperimentazione di nuove competenze e strumenti per la gestione efficiente ed efficace dei programmi”. L’iniziativa nasce da un accordo formalizzato tra l’Ente nazionale per il Microcredito e il Dipartimento della funzione pubblica con l’obiettivo di mettere a punto nuovi modelli di rilevazione dei fabbisogni e di gestione dei processi partenariali, che coinvolgano tutta la filiera della pubblica amministrazione e degli stakeholders (clienti. Fornitori, finanziatori); di sviluppare, nei funzionari delle amministrazioni delle regioni coinvolte, competenze mirate alla progettazione e programmazione di strumenti finanziari di microcredito; di favorire il dialogo della pubblica amministrazione con gli operatori di microfinanza italiani ed europei attivi sul territorio (istituti di microfinanza, banche, Fei, non-profit). Il progetto è stato illustrato in un incontro con la stampa al quale ha partecipato, su delega del Presidente della Regione Giuseppe Scopelliti, l’assessore regionale alle attività produttive Antonio Caridi. Nel suo intervento l’assessore Caridi ha parlato dell’impegno della Giunta regionale per ciò che concerne il microcredito e l’emersione del lavoro nero, ricordando il programma denominato Microcredito Fse Regione Calabria “volto a favorire – ha spiegato - l’accesso al credito da parte di soggetti svantaggiati, disoccupati ed immigrati residenti nella Regione al fine di sostenere la creazione di nuove iniziative imprenditoriali o attività professionali o altre attività di lavoro autonomo”. “La Regione – ha detto ancora l’assessore alle attività produttive - ha attivato anche un programma denominato Lavori regolari in Calabria, che si prefigge di selezionare e formare delle nuove figure professionali, gli agenti per l’emersione, finalizzate a promuovere e sostenere processi di emersione e sviluppo locale. Sono misure - ha precisato inoltre Caridi - legate secondo una programmazione strategica del governo regionale alle azioni attivate dall’assessorato alle attività produttive in materia di agevolazione per l’accesso al credito e di sostegno delle Pmi calabresi, in un’ottica di sviluppo complessivo del sistema imprenditoriale regionale”. L’intesa sottoscritta prevede la possibilità di realizzare, a conclusione della fase di Capacity building (costruzione), un comune progetto pilota finalizzato a sperimentare le nuove metodologie operative sviluppate applicandole, oltre allo sviluppo ed allo start up d’impresa, anche a settori specifici tra cui, a titolo esemplificativo, il microcredito come risposta all’emergenza abitativa, la green economy e lo sviluppo rurale. Nella dichiarazione d’intenti, alla quale hanno aderito anche la rappresentanza in Italia della Commissione Europea, la Conferenza delle Regioni e delle Provincie autonome, l’Upi e l’Anci, si è concordato che la stessa possa essere in futuro estesa anche ad altri soggetti pubblici, privati e del Terzo settore che ne condividono finalità e obiettivi. A margine dei lavori l’assessore Caridi ha incontrato il Ministro della Funzione Pubblica Patroni Griffi per un confronto sugli argomenti legati all’iniziativa.  
   
   
MICROCREDITO. VENDOLA: "UN ULTERIORE STRUMENTO NELLA LOTTA ALLA POVERTÀ"  
 
 Roma, 3 dicembre 2012 - “Sono convinto della bontà dell’accordo sottoscritto quest’oggi perché rappresenta per noi un ulteriore strumento nella lotta alla povertà e per l’inclusione sociale. Ringrazio dunque il Ministero della Funzione Pubblica e l’Ente nazionale per il Microcredito per l’opportunità che viene fornita alle regioni Obiettivo Convergenza di mettersi in rete, di costruire strumenti che consentano di socializzare le buone pratiche in materia di microfinanza. Siamo davvero dinanzi alla possibilità di trasformare la crisi economica finanziaria, con i numerosi problemi legati anche all’inaccessibilità del sistema del credito, in un cambiamento di stile e di qualità produttiva della Pubblica Amministrazione”. Lo ha detto il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola intervenendo questa mattina a Roma alla presentazione del progetto “Capacity building sugli strumenti finanziari di microcredito: definizione e sperimentazione di nuove competenze e strumenti per la gestione efficiente ed efficace dei programmi”, un progetto messo a punto dall´Ente Nazionale per il Microcredito e dal Dipartimento della Funzione Pubblica. Obiettivo è il trasferimento alle Pubbliche Amministrazioni, in particolare alle quattro regioni Obiettivo Convergenza, di conoscenze e competenze sulle tecniche e sulle modalità di programmazione e gestione di strumenti di ingegneria finanziaria di microcredito e microfinanza. Il 29 novembre è stato anche sottoscritto una dichiarazione d´intenti (in allegato) per sancire la volontà delle istituzioni locali (le quattro regioni Puglia, Calabria, Campania e Sicilia) a collaborare insieme e a mettersi in rete per scambiare le buone pratiche e favorire così il buon esito del progetto. “Occorre accorciare la filiera tra domanda e offerta di credito – ha continuato Vendola - occorre occuparsi di quella straordinaria fenomenologia dell’impoverimento che rischia di precipitare senza alcun tipo di ammortizzatori in una condizione che non solo è soggettivamente lesiva di fondamentali diritti di cittadinanza ma che oggettivamente diventa un elemento d’implementazione della recessione, occorre infine opporre alla povertà una barriera, altrimenti essa stessa rischia di diventare un fattore decisivo nella crescita della crisi e nella deriva recessiva”. Vendola poi ha parlato delle esperienze realizzate in Puglia dove la sperimentazione di alcuni strumenti di microfinanza “hanno alimentato una cultura della legalità fatta di percorsi reali e di integrazione”. “Nella Regione Puglia abbiamo realizzato con Banca Etica - ha spiegato Vendola - una prima esperienza di microcredito come sostegno al diritto alla casa delle popolazioni migranti. Accedere alla finanza di sostegno e ai diritti di cittadinanza fondamentali come il diritto alla casa, credo che sia un modo per rendere conveniente la legalità, non predicatoria ma conveniente. Noi in Puglia – ha aggiunto Vendola – siamo alla vigilia della partenza, all’interno della complessa organizzazione del Piano per il Lavoro, del nuovo fondo di Microcredito d’impresa, con una dotazione di 30 milioni di euro, attraverso il quale la Regione Puglia intende sostenere le attività di consolidamento di microimprese, così come lo start up di nuove microimprese soprattutto per giovani e per donne”. “La microfinanza e il microcredito - ha sottolineato Vendola - sono occasioni per ripensare il rapporto tra funzioni burocratiche e diritti di cittadinanza, consapevoli che più si accorcia questo rapporto e più cambierà la percezione della Pubblica Amministrazione, vissuta oggi dai cittadini nella sua inaccessibilità ai luoghi dei pubblici poteri. Il progetto che presentiamo - ha concluso Vendola - va nella direzione del miglioramento dell’efficienza delle Pubbliche Amministrazioni nell’ottica di garantire una risposta efficace alla domanda di nuova e buona occupazione da parte dei giovani, delle donne e dei soggetti fragili”.  
   
   
PROTOCOLLO SU PROGETTO FORMAZIONE PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE: RETE TRA REGIONI OBIETTIVO CONVERGENZA SEGNALE IMPORTANTE PER RINNOVATA POLITICA COESIONE  
 
Napoli, 3 dicembre 2012 - E´ stato siglato il 29 novembre , presso il ministero della Funzione Pubblica, il protocollo d´intesa sul progetto "Capacity Building - Formazione per la Pubblica Amministrazione", frutto dell´intesa tra Governo e Regioni dell´Obiettivo Convergenza (Campania, Sicilia, Calabria e Puglia), che sarà realizzato dall´Ente Nazionale per il Microcredito. Il protocollo mira ai seguenti obiettivi: la definizione di nuovi modelli di rilevazione dei fabbisogni e di gestione dei processi partenariali, che coinvolgano tutta la filiera della Pubblica amministrazione e degli stakeholders sulla tematica del microcredito; lo sviluppo, nei funzionari delle amministrazioni dell´Obiettivo Convergenza, di competenze mirate alla programmazione economico-finanziaria e alla progettazione di strumenti finanziari di microcredito; il rafforzamento della capacità di dialogo della Pubblica Amministrazione con gli operatori attivi sul territorio. Per la Regione Campania, su delega del presidente Caldoro, ha partecipato l´assessore al Lavoro e alla Formazione Severino Nappi. "La Regione Campania - ha detto l´assessore Nappi - sta già investendo significative risorse sul Microcredito per dare gambe a chi ha idee ma non ha risorse, e per creare nuova impresa e occupazione. Il successo di partecipazione alla misura lanciata la scorsa settimana rappresenta una conferma della bontà delle scelte messe in campo dalla Giunta Caldoro: sostenere l´occupazione, incentivare il nostro tessuto produttivo e creare le condizioni per la nascita di nuove iniziative imprenditoriali anche per coloro che non possono rivolgersi alle consuete fonti di finanziamento. E questo è un modo concreto per rimettere al centro dell’azione politica il tema della dignità della persona. La costituzione di una rete tra le Regioni dell´Obiettivo Convergenza per realizzare nuovi strumenti, programmare insieme l´utilizzo dei fondi europei soprattutto in favore dei giovani, delle donne e delle fasce deboli delle nostre comunità, anche attraverso il miglioramento della qualità delle nostre amministrazioni, rappresenta un segnale importante di una rinnovata politica di coesione, necessaria a superare il momento di crisi che attraversa l´intero Paese", ha concluso Nappi.  
   
   
BILANCIO, LOMBARDIA ASSICURA CHE IL SISTEMA WELFARE È IN SICUREZZA  
 
Milano, 3 dicembre 2012 - ) "Chi ha messo in cascina diversi anni di buona amministrazione riesce a resistere anche ai tagli micidiali che si sono abbattuti sul sistema delle Regioni. Il nostro solido bilancio non arretra di un passo, pur fra mille sforzi e sacrifici, di fronte alla scure delle manovre nazionali varate negli ultimi anni". L´assessore alle Finanze della Regione Lombardia Romano Colozzi commenta con soddisfazione l´approvazione, da parte della I Commissione consiliare, del Bilancio 2013 e della Finanziaria regionale, avvenuta poco fa. "Siamo riusciti a mettere in sicurezza il sistema del welfare - aggiunge l´assessore Colozzi - e a garantire risorse per lo sviluppo. Nonostante la compressione del fondo sanitario, abbiamo investito 60 milioni di euro in nuove tecnologie per gli ospedali pubblici. Tutto questo mantenendo equilibrio finanziario e massima trasparenza, come richiedono le norme nazionali e costituzionali". Le manovre passano ora all´esame del Consiglio regionale, che sarà chiamato a discuterle nelle prossime settimane.  
   
   
STATUTO REGIONE BASILICATA , GIORNATA DI STUDIO E APPROFONDIMENTO I RICERCATORI DELL’ISSIRFA – CNR HANNO PRESENTATO LA BOZZA DELLA NUOVA “CARTA” ELABORATA DOPO L’APPROVAZIONE DEL “DOCUMENTO PROGRAMMATICO”. NEI PROSSIMI GIORNI IL TESTO IN I CCP. IL NODO DELLA FORMA DI GOVERNO  
 
Potenza, 3 dicembre 2012 - Quattro ore di discussione, per approfondire i temi del nuovo Statuto della Regione Basilicata e proporre quesiti e osservazioni ai tecnici che, sulla base delle indicazioni emerse dal documento programmatico approvato dal Consiglio regionale il 17 luglio scorso, hanno curato la stesura della prima bozza della nuova “Carta” fondamentale della Basilicata. Il testo è stato presentato il 30 novembre ai consiglieri regionali dai tecnici dell’Istituto di studi sui sistemi regionali federali e sulle autonomie (Issirfa) “Massimo Severo Giannini” del Cnr, che il Consiglio regionale ha incaricato a suo tempo di collaborare alla redazione del documento. In tutto si tratta di 95 articoli, suddivisi in nove Titoli recanti rispettivamente: I. I principi; Ii. Istituzioni e società regionale (diviso in tre capi); Iii. Il Consiglio Regionale; Iv. La Giunta; V. La funzione amministrativa; Vi. La finanza regionale; Vii. Gli strumenti di raccordo istituzionale; Viii. L’europa e le relazioni internazionali; Ix. Disposizioni finali e transitorie. Il testo proposto – ha spiegato il direttore dell’Issirfa – Cnr, Stelio Mangiameli - è il risultato di un’approfondita analisi delle migliori prassi sperimentate nelle altre Regioni italiane, degli orientamenti della Corte costituzionale e dei contributi della dottrina, nonché di una comparazione con istituti giuridici sperimentati nei sistemi parlamentari, per assicurare la stabilità istituzionale. Il modello organizzativo proposto prevede una valorizzazione del ruolo del Consiglio regionale, a prescindere dalle due opzioni presentate in tema di forma di governo (ipotesi presidenziale; ipotesi parlamentare), che saranno oggetto del confronto fra le forze politiche, a cui spetta il compito di decidere se confermare l’elezione diretta del presidente della Regione o scegliere un sistema basato sulla elezione del presidente in Consiglio regionale. Al Consiglio è in ogni caso affidato il compito di curare la progettazione dello sviluppo regionale di concerto con l’esecutivo, come strumento di contenimento della sfiducia nelle istituzioni diffusasi in particolare nell’ultimo periodo. Il presidente del Consiglio regionale, Vincenzo Folino, ha ringraziato il presidente della prima Commissione Santochirico, il professor Mangiameli e gli altri ricercatori dell’Issirfa – Cnr (Aida Arabia, Giulia Maria Napolitano, Nicola Viceconte ed Antonino Iacoviello, gli ultimi due di origini lucane) che hanno lavorato alla bozza del nuovo statuto insieme a dirigenti e funzionari del Consiglio regionale (Luigi Gianfranceschi, Leonardo Viggiano, Tommaso Accuosto, Costantino Pugliese e Michele Strazza), annunciando che, dopo la prossima riunione della prima Commissione consiliare (Affari istituzionali), nell’ambito di un percorso partecipato il testo sarà reso pubblico ed offerto al confronto delle forze politiche, del mondo associativo e dei cittadini, per poi approdare in Aula per la definitiva approvazione. Nel corso della giornata di studio sono intervenuti per rivolgere domande e svolgere le proprie osservazioni il presidente della Regione De Filippo ed i consiglieri Mollica, Romaniello, Pagliuca, Vita, Braia e Santochirico.  
   
   
ROMA CAPITALE; ASSESTAMENTO BILANCIO, PIÙ FONDI PER SOCIALE, CULTURA, STRADE E METRO  
 
 Roma, 3 dicembre 2012 - L’assemblea Capitolina ha approvato la manovra di assestamento volta a definire gli equilibri finanziari complessivi del Bilancio 2012, a conclusione di un anno impegnativo sotto il profilo sia degli assetti complessivi di finanza pubblica sia dell’atteggiamento dell’opposizione all’interno del Consiglio sulla manovra finanziaria. L’assestamento apporta alcune correzioni rispetto ai dati complessivi di previsione approvati ad inizio del mese di Novembre per una importo pari a 35.4 milioni nella parte corrente. Gli interventi hanno riguardato principalmente il sociale, con un incremento di 16,7 milioni €; la cultura con un incremento di 4,5 milioni; la viabilità con un apporto di 9,7 milioni, in gran parte dovuto alle somme urgenze. La verifica dei dati, propria di questa fase di gestione di Bilancio, ha fatto emergere maggiori entrate più che compensative dei minori introiti, nonché ulteriori economie raggiunte su alcune voci di costo dell’ Amministrazione. Ciò ha consentito di fronteggiare le esigenze di spesa sopra indicate. Di rilievo nel settore degli investimenti è l’ulteriore finanziamento della Linea C della metropolitana per 157,9mln €, che consente la prosecuzione di lavori fondamentali per la città. La copertura è stata reperita con il ricorso al mercato creditizio nell’ ambito di un indebitamento complessivamente contenuto, quale è quello che registra oggi il Bilancio di Roma Capitale. La politica finanziaria di Roma Capitale ha dovuto fronteggiare una fase di tagli ai trasferimenti agli Enti Locali che si sono succeduti nel corso dell’anno per effetto delle varie manovre restrittive imposte dalla finanza pubblica in una dimensione che non ha precedenti dal dopoguerra. Le modalità di gestione di questa situazione sono state in linea con quelle degli altri Comuni d’Italia, i cui Sindaci di ogni schieramento hanno manifestato l’ esigenza di un cambiamento importante della impostazione della finanza pubblica verso gli Enti Locali. Per il futuro, l’Amministrazione, in linea con la posizione espressa dai Sindaci di ogni orientamento politico, opererà per ottenere una sostanziale revisione delle manovre di riequilibrio fiscale attuate dal Governo il cui peso grava oltremisura sulle amministrazioni comunali con effetti negativi sulla erogazione di servizi essenziali alla cittadinanza. «La delibera di questa notte – afferma l’Assessore al Bilancio e allo sviluppo economico, Carmine Lamanda – conclude un faticoso processo decisionale, ostacolato in alcuni momenti da un ostruzionismo esasperato che ha impedito che si deliberasse su proposte che avrebbero accresciuto le risorse disponibili o potuto contribuire a ridurre il prelievo fiscale. Ciò, mentre altrove la comune emergenza ha indotto un maggior senso di responsabilità e di collaborazione degli schieramenti politici. L’ostruzionismo – prosegue Lamanda – ha ritardato gravemente l’elaborazione di politiche da impartire all’Amministrazione che pure è riuscita a gestire la complessa situazione confermando e in alcuni casi accrescendo il sostegno ai servizi e agli interventi a favore delle città. Agenzie indipendenti – conclude l’assessore – hanno confermato, in comparazione con altre amministrazioni, il buon livello dei servizi forniti da Roma Capitale a fronte del basso costo per i cittadini».  
   
   
PARCO SCIENTIFICO E TECNOLOGICO DI PRATO IN CONSIGLIO PROVINCIALE  
 
Prato, 3 dicembre 2012 - "I tempi per un parco scientifico e tecnologico in Toscana sono maturi, Prato ha già un progetto e deve saperlo realizzare con il consenso e il sostegno di tutti. La dimensione dell´area metropolitana sarà un elemento a favore". Così Alessandro Giari, direttore generale del Polo scientifico di Navacchio, che sta curando lo start up di quello pratese, ha promosso davanti al Consiglio provinciale il progetto della Provincia. E il presidente Lamberto Gestri, di fronte all´inedita apertura di credito del capogruppo Pdl Cristina Attucci, che ha parlato di "una svolta con la quale si è imboccata la strada giusta", ha subito lanciato la proposta di un incontro con Giari e i capigruppo del Consiglio entro Natale. "Per capire la fattibilità e la progressione del progetto insieme. Voglio che anche il metodo contribuisca a segnare una fase nuova per la realizzazione del parco, che nascerà e avrà successo solo se sarà condiviso da tutto il territorio". Tornando agli interventi, il direttore Giari ha parlato chiaramente della necessità di "mettere a punto una struttura che sia funzionale ai bisogni delle imprese. Certo la realizzazione è complessa, nessuno lo nasconde, i problemi sono molti, ma in tutto il mondo si investe per creare strutture di innovazione che rendano più competitive le imprese e nell´area metropolitana - ha concluso il direttore - dove già ci sono due incubatoi a Sesto e a Firenze, un polo per il radicamento delle aziende è proprio l´anello mancante che serve". Il capogruppo del Pd Emiliano Citarella è intervenuto per ribadire che il parco tecnologico deve acquisire un forte valore sociale oltre che economico. "Noi nel centro per l´innovazione ci abbiamo sempre creduto, il progetto è cambiato perché sono cambiati i tempi, ma i distretti vivono se riescono a fare innovazione e la strada è giusta". Anche Mario Tognocchi dell´Idv si è detto convinto e conquistato dalla competenza e dalle idee di Giari. Cristina Attucci, capogruppo Pdl ha parlato di un cambiamento radicale che caratterizza l´affidamento al Polo di Navacchio. "Non faremo sconti sul passato, ma le parole del direttore sono una boccata d´ossigeno per il distretto - ha detto Attucci - Prato è una città mortificata, c´è bisogno di un cambio di mentalità, le imprese non possono sopravvivere senza e bisogna rendere merito a Gestri di aver saputo trovare la giusta strada". Grande perplessità ha invece espresso il consigliere di Fli Riccardo Bini, che è tornato a parlare di soldi pubblici sprecati. "Il progetto avrà la sua valenza, ma stiamo dimenticando il quadro attuale di estrema criticità finanziaria", ha concluso.  
   
   
PROGETTO IKTIMED - MANIFESTAZIONE DI INTERESSE A PARTECIPARE ALL’INIZIATIVA PILOTA.  
 
Ancona, 3 dicembre 2012 - La Regione Marche, nell’ambito di un progetto europeo di cooperazione territoriale finanziato dal programma Med (progetto Iktimed), ha avviato un’iniziativa finalizzata a sviluppare nuove iniziative imprenditoriali nei settori innovativi e ad alto potenziale di crescita. Attraverso l’iniziativa denominata “Call 4 Ideas” la Regione Marche si pone l´obiettivo di identificare le idee di business più innovative e di supportarne lo sviluppo, all’interno di una rete transnazionale mediterranea. La comunità marchigiana di start-up e imprese innovative potrà usufruire dell’ assistenza di una figura specializzata per accompagnare il passaggio dall’idea alla fattibilità del progetto. E’ previsto, inoltre, per i soggetti che verranno selezionati, un contributo fino ad un massimo di 2.000 euro, a titolo di rimborso spese per la partecipazione agli incontri con i soggetti delle altre Regioni dell’area Med, coinvolti nelle comunità individuate dai partners del progetto. Possono partecipare: piccole imprese (preferibilmente ad uno stadio iniziale della propria attività), spin-off, start –up, ricercatori, altri professionisti che lavorano nel campo della ricerca. Per partecipare occorre iscriversi compilando il form di registrazione nel sito www.Iktimed.eu  nella sezione Call4ideas fornendo una breve descrizione del progetto imprenditoriale. La scadenza prevista è per il 19 Dicembre 2012.  
   
   
GIOVANI E LAVORO, LOMBARDIA INVITA A SUPERARE LE VECCHIE LOGICHE  
 
Milano, 3 dicembre 2012 - Sognano un lavoro nel settore pubblico (ospedali, Comuni, scuola) o in una multinazionale; ritengono che un´occupazione prima di tutto serva per "portare a casa uno stipendio" e solo in second´ordine che sia un´occasione di realizzazione personale; pensano che per trovare un posto sia necessario chiedere l´aiuto di una persona "potente" o entrare nell´azienda di famiglia. E´ la fotografia scattata dalla ricerca ´I giovani italiani e la visione disincantata del lavoro - Divergenze e convergenze con genitori e imprese´, presentata, a Palazzo Lombardia, nel corso del seminario di lavoro promosso e organizzato dall´assessore regionale all´Occupazione e Politiche del Lavoro Valentina Aprea. L´indagine, realizzata da Od&m (Organization design & management), società che fa capo al colosso Gi Group, prima multinazionale del lavoro, ha messo a confronto le opinioni di studenti, familiari e aziende. Il Campione Della Ricerca - Il campione considerato è costituito da 1018 giovani (di età compresa tra i 15 e i 29 anni, stratificato per età, genere e area territoriale), 1019 adulti (di età compresa tra 40 e 64 anni, genitori di figli con età compresa tra i 15 e i 29 anni) e 30 imprese. I giovani lombardi rappresentano il 14,1 per cento del campione esaminato. Cosa Dicono I Giovani Lombardi - Rispetto al campione nazionale i giovani lombardi si differenziano poiché reputano importanti, nelle scelte scolastiche e di orientamento, le indicazioni provenienti dalle agenzie per il lavoro (4,1 per cento rispetto al 3,7 nazionale), ritengono più utili - rispetto al resto dei ragazzi italiani - i siti internet per la ricerca di un´occupazione e, anche in questo ambito, assegnano un ruolo più incisivo e di successo alle agenzie per il lavoro. Aprea: Basta Vecchie Logiche, Valorizziamo Capitale Umano - "La disoccupazione - ha commentato l´assessore Aprea - è certamente un problema che sta coinvolgendo le famiglie e i giovani, in questo momento di crisi economica. Credo però che il superamento di questa situazione possa avvenire soltanto abbandonando logiche ´culturali´ vecchie e non più attuali, quali ad esempio la propensione emersa per il posto di lavoro nel settore pubblico con la garanzia di uno stipendio, piuttosto che considerare come determinante l´intervento di qualcun altro per trovare un´occupazione". "Vogliamo considerare i giovani come un investimento - ha continuato Aprea - e in questa direzione sono orientate le azioni della Giunta regionale della Lombardia, con l´obiettivo di far crescere e valorizzare il capitale umano". "E´ determinante concretizzare iniziative e percorsi tra genitori, istituzioni, mondo dell´impresa e sistema scolastico - ha sottolineato Aprea -, perché è solo attraverso questa alleanza che si può ridare speranza ai giovani e anche un nuovo valore al lavoro". Autoimprenditorialità - I ragazzi lombardi sono meno propensi a spostarsi in altre regioni d´Italia, in quanto ritengono la Lombardia territorio ideale per cercare un´occupazione e, se dovessero definire quale sarebbe il "lavoro dei sogni", sceglierebbero la forma dell´autoimprenditorialità (38,2 per cento contro il 31,4 per cento del campione nazionale) rispetto al settore pubblico (opzione indicata dal 18,1 per cento rispetto al 27,8 per cento del dato nazionale). Più in generale, dall´analisi delle risposte presentate nella ricerca, risulta che i giovani italiani ritengono determinanti le loro decisioni personali nelle scelte scolastiche e di lavoro (l´85,3 per cento considera questo aspetto importante), mentre soltanto il 57,2 per cento ritiene rilevante i suggerimenti dei genitori. Le Imprese Cercano Anche Sui Social Network - Un altro aspetto interessante dell´indagine evidenzia come il mondo delle imprese considera importante utilizzare i social network per il reclutamento del personale, mentre i giovani tendono a utilizzare i social media come uno strumento di divertimento e di condivisione di interessi con i propri amici. Il Lavoro Che C´è - Dai dati emerge anche come nell´immaginario dei giovani intervistati il termine "professionalità" non sempre venga associato a "manualità", anzi, i mestieri manuali/artigianali sono percepiti meno realizzativi rispetto ad altri lavori. Al contrario, in questo momento, il mercato del lavoro in Lombardia richiede proprio figure formate negli Istituti tecnici e professionali.  
   
   
POLITICHE GIOVANILI. UN BANDO E UN SITO WEB PER I GIOVANI ARTISTI DELL´EMILIA-ROMAGNA: 175 MILA EURO PER PROMUOVERE LA CREATIVITÀ DI CHI HA TRA I 18 E I 35 ANNI  
 
Bologna, 3 dicembre 2012 – E’ rivolto ai giovani dai 18 ai 35 anni il bando regionale che vuole sostenere la professionalità creativa di singoli o associazioni e promuovere artisti e produzioni innovative in Emilia-romagna. Realizzato dall’associazione Gaer (Giovani artisti Emilia-romagna) in collaborazione con l’assessorato regionale al Progetto giovani, il progetto mette a disposizione 175 mila euro per promuovere l’imprenditoria nell’ambito della creatività giovanile; mettere a sistema le principali realtà culturali e produttive del territorio; dare forza ai giovani creativi affiancandoli con attività di consulenza amministrativa-gestionale; promuovere e dare visibilità alle loro produzioni, attivando circuiti di collaborazione e una serie di iniziative. Il bando sarà pubblicato sul nuovo sito web dedicato ai giovani artisti dell’Emilia-romagna ( www.Gaer.ws ), ideato e realizzato dal Comune di Parma e nato dal sostegno della Regione e dall’impegno delle Province e dei Comuni capoluogo soci dell’associazione Gaer. “Il bando è il risultato di un lavoro comune per realizzare nuove azioni per i giovani dell’Emilia-romagna”, ha sottolineato l’assessore regionale al Progetto giovani Donatella Bortolazzi nel corso della conferenza stampa di presentazione organizzata a Bologna, cui hanno preso parte anche l’assessore alle Politiche giovanili del Comune di Forlì e presidente dell´associazione Gaer Valentina Ravaioli e l’assessore alle Politiche giovanili del Comune di Parma (ente cha ha realizzato il sito internet) Giovanni Marani. “Si tratta di interventi messi in campo - ha detto Bortolazzi - per favorire l’inserimento lavorativo dei ragazzi e delle ragazze e dare possibilità di utilizzare le proprie capacità artistiche per crescere e crearsi occasioni concrete per il futuro”. “Il bando prevede azioni per tutti i settori delle creatività e delle arti - ha aggiunto Ravaioli - da quelle più classiche al design, dall’artigianato alle nuove tecnologie alle capacità rilanciare le tradizioni culturali”. “Il sito è a disposizione dei giovani dell’Emilia-romagna”, ha concluso Marani. “E’ una esposizione permanente che dà a tutti la possibilità di essere presenti e protagonisti con la propria professionalità e di trovare occasioni di collaborazione e lavoro”. Il bando “Creatività e imprenditoria - Geco 2” - Il bando è uno dei risultati concreti dell’Accordo di programma quadro Geco2 (Giovani evoluti e consapevoli) firmato dalla Regione Emilia-romagna con la Presidenza del Consiglio dei ministri in materia di politiche giovanili nel 2011. Le risorse a disposizione ammontano a 175 mila euro, di cui 145 mila di fondi regionali e 30 mila dagli Enti locali coinvolti nel progetto. L’obiettivo dell’intervento è quello di sostenere le produzioni innovative in campo artistico sviluppando una professionalità artistica stabile. I progetti ammessi a finanziamento potranno riguardare diverse “macro aree creative”: la costumistica teatrale e gli allestimenti degli spazi scenici nei teatri; il design e le nuove tecnologie applicate alle arti visive; l’editoria, il fumetto e le nuove tecnologie applicate all’audiovisivo; il teatro, la musica, le nuove espressività musicali e l’integrazione fra musica e altre arti; i video, la multimedialità e la comunicazione. I beneficiari, selezionati da una commissione tecnica nominata dai membri dell’associazione Gaer, potranno godere di una o più opportunità: - contributi economici fino a 8 mila euro, per un massimo del 70% delle spese per la realizzazione del progetto o prodotto - supporto e affiancamento per la realizzazione del progetto - spazi in concessione agevolata o gratuita - servizi gratuiti di consulenza e attività di formazione - supporto promozionale. Le azioni di sostegno saranno realizzate in collaborazione con i partner delle diverse aree territoriali (Bologna, Forlì-cesena, Piacenza, Reggio Emilia o Rimini) anche in funzione delle loro singole potenzialità. Le domande dovranno arrivare entro l’1 marzo 2013 all’associazione Gaer (Piazzetta Corbizzi 9, 47121 Forlì), essere inviate per posta ordinaria (raccomandata con ricevuta di ritorno) oppure consegnate a mano e riportare sulla busta l’oggetto “Bando Creatività e imprenditoria - Geco2” e il mittente. Non saranno ammessi progetti che già usufruiscono di contributi diretti da parte della Regione Emilia-romagna. Ciascun soggetto partecipante potrà presentare un solo progetto. Il sito www.Gaer.ws Il sito è stato progettato e realizzato dal Comune di Parma insieme all’Agenzia di comunicazione area Italia e Netface web agency. E’ online dal 31 marzo scorso e vuole promuovere le opere dei giovani artisti dell’Emilia-romagna anche consentendo a chi è iscritto di inserire in completa autonomia foto, video e contenuti aggiornabili in tempo reale. Nelle sue pagine vi sono pubblicate notizie di interesse per il mondo dell’arte: pittura, scultura, installazioni, arti visive, performance, video arte, cyber art, computer art, fumetto, illustrazione, grafica artistica, architettura, design, moda, grafica di comunicazione, artigianato artistico, street art, musica, teatro, danza, gastronomia, letteratura, cinema/video e critica. A otto mesi dalla sua messa online, il portale mette in rete 200 utenti attivi, che ogni giorno condividono le proprie passioni, e raccoglie 1.372 creazioni.  
   
   
REGIONE EMILIA-ROMAGNA: UFFICI POSTALI IN MONTAGNA E NEI COMUNI TERREMOTATI, SVENTATA LA CHIUSURA  
 
Bologna, 3 dicembre 2012 - Salvati 104 uffici postali sui 139 che dovevano chiudere. 85 a orario pieno, 19 a orario ridotto. Nessun esubero di personale, tutela delle parti più fragili delle nostra Regione come la montagna e la zona colpita dal sisma del maggio scorso. È il frutto dell’accordo tra Poste Italiane e le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl, Uil raggiunto grazie alla collaborazione della Regione Emilia-romagna, delle Province e dei Comuni interessati. L’accordo, che ha drasticamente ridotto il piano di chiusura prospettato da Poste Italiane all’Agcom all’inizio dello scorso luglio, è stato illustrato il 29 novembre dai rappresentanti sindacali a Simonetta Saliera, vicepresidente della Regione Emilia-romagna, che è stata la promotrice del confronto diretto tra Poste, Enti Locali e sindacati. “Si tratta di un risultato soddisfacente non solo per i risultati a tutela di cittadini e lavoratori, ma anche perché avvia un percorso di confronto che fino ad ora era mancato e che auspichiamo continui anche in futuro. Per questo vogliamo esprimere un forte ringraziamento per il ruolo svolto dalla Regione Emilia-romagna che ci consente di mantenere un presidio importante di Poste Italiane sul territorio regionale”, spiegano i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil. Soddisfazione anche da parte di Saliera: “Il lavoro comune delle istituzioni (Regione, Province e Comuni) e delle forze sindacali unitamente alla sensibilità del direttore regionale di Poste Italiane hanno permesso di raggiungere questo importante risultato: si era partiti da un quadro estremamente preoccupante che avrebbe avuto ripercussioni drammatiche sul nostro territorio, ma un serrato confronto favorito dalle istituzioni ha permesso di ottenere un risultato che tutela i nostri territori, i nostri cittadini e le nostre aziende. In particolare si tutela la montagna, una delle zone più fragili del nostro territorio che merita, dunque, particolare attenzione e cura”. I rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil e la vicepresidente Saliera concordano sul fatto che, soprattutto in questo momento di difficoltà per la tenuta dell’occupazione, solo la collaborazione tra Istituzioni e parti sociali può determinare soluzioni positive per la nostra comunità. Nello specifico l’accordo prevede che restino aperti 3 uffici (sui sette che dovevano chiudere) in provincia di Piacenza, 13 (su 21) a Parma, 7 (su 9) a Reggio Emilia, 21 (su 31) a Modena, 17 (su 21) a Bologna, 11 (su 16) a Ferrara, 5 (su 8) a Ravenna, 6 (su 9) a Forlì-cesena, 2 (su 3) a Rimini. A questi 85, se ne sommano altri 19 che resteranno aperti con riduzione di orario: 3 nel Ferrarese, 4 nel Forlivese e 12 nel Modenese. In totale 104.  
   
   
LAVORO E DISABILITÀ: NUOVI STRUMENTI PER LAVORARE MEGLIO INSIEME  
 
Milano, 3 dicembre 2012 – Oggi alle ore 9.30-13 a Palazzo Reale, Sala delle Conferenze Milano, ingresso da Piazza Duomo 14, si svolge un convegno sul tema : “Lavoro e Disabilità: nuovi strumenti per lavorare meglio insieme”. Programma: Apertura dei lavori Pierfrancesco Majorino, Assessore Politiche Sociali Comune di Milano; “Come creare un ambiente di lavoro inclusivo: il ruolo della Mediazione” Roberta Garbo, Cald - Coordinamento degli Atenei Lombardi per la Disabilità; “Gli strumenti innovativi di inclusione delle persone disabili in azienda L’inclusione di persone autistiche in uno stabilimento produttivo “ Claudio Avila, Davide Bartalini, Renzo Marcato, L’oreal; “Il nostro percorso verso l’inclusione… oltre i luoghi comuni “ Paola Bonfiglio, Simone Morandi, Accenture; “La tecnologia come soluzione per l’accessibilità in Ibm” Roberto Campi, Asphi “ “Gli strumenti intangibili: lo sviluppo dell’intelligenza emotiva nei contesti di lavoro” Michela Merano, Banca Popolare di Milano e Delia Duccoli, Psicologa; “Gli strumenti per la gestione delle emergenze” Claudia Strasserra, Bureau Veritas; Conclusioni e presentazione delle attività 2013 del Laboratorio Ugo Castellano, Fondazione Sodalitas; Roberta Garbo, Cald - Coordinamento degli Atenei Lombardi per la Disabilità www.Sodalitas.it    
   
   
FVG, GIOVANI: DA "YOUTH TALENT FVG" UN AMPIO VENTAGLIO DI OPPORTUNITÀ  
 
Udine, 3 dicembre 2012 - Nel panorama regionale si affacciano nuove e dinamiche opportunità per valorizzare il talento artistico dei giovani. Con dicembre parte infatti da Udine, per svilupparsi nell´arco di 18 mesi nell´intero Friuli Venezia Giulia, il progetto "Youth Talent Fvg", nato grazie all´iniziativa dell´Associazione Dreamers Fvg, già promotrice di Homepage Festival, e finanziato dalla Regione nel contesto della recente legge con cui si favorisce lo sviluppo dell´autonomia dei giovani e della loro creatività. L´iniziativa è stata presentata il 29 novembre a Udine, al cinema Visionario, da Manuele Ceschia, project manager dell´Homepage Festival, e Alice Ginaldi, responsabile delle Arti Visive, alla presenza dell´assessore regionale all´Istruzione e all´Università, Roberto Molinaro. Rivolto gratuitamente ai giovani emergenti tra i 14 e i 35 anni, il progetto prevede un´intensa formazione divisa in nove diverse aree tematiche (musica, teatro circense, presentatori, grafica digitale, video, fotografia, pittura, installazione, street art), che offrirà le basi per proseguire un´attività in totale autonomia. Saranno anche selezionati alcuni tra i giovani più promettenti, le cui opere saranno anche esposte al pubblico. Youth Talent Fvg si svilupperà per fasi. A un approccio iniziale di attenta promozione, destinato comunque a durare per tutto l´arco del progetto per garantirne adeguata visibilità, seguiranno momenti di formazione pubblici, organizzati capillarmente in tutto il territorio, per iniziare ad accompagnare i giovani artisti lungo i segmenti successivi: concorsi, workshop ed esposizioni o esibizioni. Notevole importanza verrà data alla comunicazione artistica dei giovani talenti, approfondendo i modi e i mezzi tramite cui promuovere se stessi verso la critica e il pubblico. Gli artisti potranno contare sul supporto dei giovani coinvolti nello staff organizzativo di Youth Talent (tutti rigorosamente under 35), nell´affiancamento di esperti e professionisti di caratura internazionale e in contesti di comprovata pertinenza e importanza artistica, all´interno dei quali godere della massima visibilità. Un prezioso apporto al progetto, con la promozione dell´intera iniziativa e la formazione dei giovani artisti, è infatti dato dalle collaborazioni e partenariati messi in atto da associazioni, enti e realtà della regione e anche di oltreconfine. Ogni fase del progetto potrà essere seguita attraverso i media tradizionali e soprattutto digitali, con la produzione di materiali multimediali e il sito internet di riferimento www.Youthtalent.eu    
   
   
YOUTH TALENT:FVG, , GIOVANI PROTAGONISTI CON E PER I GIOVANI  
 
Udine, 3 dicembre 2012 - "Youth talent è un progetto innovativo, che nasce da giovani, vuol coinvolgere i giovani e si pone l´obiettivo di renderli protagonisti". Lo ha affermato l´assessore regionale all´Istruzione e Università, Roberto Molinaro, intervenendo a Udine alla presentazione dell´iniziativa promossa dall´Associazione Dreamers Fvg. In proposito, plaudendo ai contenuti, ben articolati, del progetto, l´assessore ha sottolineato come esso sia risultato il primo classificato, tra i ben 140 presentati nel contesto di un specifico bando legato all´accordo tra la Regione e il Dipartimento politiche giovanili della Presidenza del Consiglio dei Ministri, volto a favorire la realizzazione di percorsi formativi e lo sviluppo di spazi espressivi della creatività artistica giovanile, e più in generale per sostenere le attitudini imprenditoriali, anche attraverso l´avvicinamento alle arti e ai mestieri del passato, nonché la propensione all´aiuto nell´ambito del volontariato. Un progetto che, per l´assessore Molinaro, rientra anche pienamente nello spirito della recente legge regionale 5, norma quadro che prevede un ampio ventaglio di opportunità per rendere i giovani artefici del loro futuro, e quindi dell´innovazione, del cambiamento, della crescita e dello sviluppo della nostra comunità. Positivo secondo Molinaro anche il fatto che gli organizzatori abbiano voluto connettersi con diverse realtà italiane e d´oltre confine, per affrontare in rete la dimensione dei giovani.  
   
   
TRATTA ESSERI UMANI, LA TOSCANA VUOLE CREARE UN SISTEMA NAZIONALE DI PROTEZIONE  
 
Firenze, 3 dicembre 2012 – Un Sistema regionale per contrastare il fenomeno della tratta di esseri umani, in tutte le sue forme, attraverso la collaborazione di enti locali, privato sociale e Società della salute. Contratto, acronimo di Contro la Tratta in Toscana, è il nome del progetto che è stato al centro del convegno organizzato e promosso dalla Regione che si è tenuto il 29 novembre pomeriggio all’Istituto degli Innocenti a Firenze. “Pensare che ancora nel 2012 si continui a parlare di fenomeni di sfruttamento di persone – ha detto l’assessore al welfare e alle pari opportunità Salvatore Allocca – è incredibile. Si pensava fossero realtà ormai cancellate e invece ancora oggi ci sono vittime di soprusi e schiavitù, in ambito lavorativo e sessuale. La Regione, insieme a tanti altri soggetti, ha cominciato ad occuparsi in modo più sistematico del progetto dal 2006 e dal 2011, grazie anche al bando unificato emanato dal Dipartimento Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha elaborato il progetto in questione. Il nostro scopo è riuscire a far emergere il maggior numero di casi e il Sistema si sta dimostrando efficace tanto da ricevere riconoscimenti anche a livello internazionale. Adesso a dicembre scade la prima annualità e contiamo che il progetto, riproposto nell’ambito del nuovo bando, possa proseguire. Grazie anche al nostro cofinanziamento che è di 200 mila euro. Inoltre stiamo lavorando con altre Regioni italiane per arrivare ad un sistema nazionale”. Contratto consolida e innova tutti gli interventi finora realizzati con l’obiettivo di valorizzare le esperienze e le competenze in stretta collaborazione con i soggetti pubblici e quelli del privato sociale. Il Sistema regionale punta a garantire risposte tempestive, efficaci e appropriate alle vittime, a razionalizzare risorse e servizi e a condividere regole, procedimenti e sistemi di misurazione e valutazione. L’insieme di servizi territoriali (socio-sanitari, sportelli di ascolto e orientamento, unità mobili con funzioni principali di monitoraggio del fenomeno, informazione, prevenzione e tutela della salute, strutture di accoglienza e di alloggio) assicurano programmi di protezione sociale e di assistenza e di inserimento socio-lavorativo alle vittime di sfruttamento lavorativo, a minori e donne costretti a prostituirsi e a persone immigrate sottoposte a forme di violenza o obbligate all’accattonaggio o a compiere attività illegali. Il sistema si struttura su due livelli, regionale e territoriale, ed individua azioni trasversali quali le attività di prevenzione, informazione e comunicazione, il numero verde regionale 800 186 086 (che lavora in stretto raccordo con quello Nazionale 800 290 290), la formazione continua per gli operatori ed un sistema informativo collegato al database nazionale. Interventi e risultati 2011-2012. Finora sono stati attivati un numero verde ed una email (numeroverdetoscana@gmail.Com ), adottato un regolamento che definisce le procedure per la gestione delle emergenze, realizzate attività di comunicazione (materiale informativo, newsletter mensile, profilo su social networks) e di formazione ed un sistema informativo regionale. Da giugno a novembre 2012, il Numero Verde regionale ha gestito 63 casi di sfruttamento (47 di sfruttamento sessuale, 8 di accattonaggio, 4 di lavoro forzato, 2 di sfruttamento lavorativo e 2 di violenza sessuale) che hanno riguardato 51 donne, 11 uomini e 1 transgender (7 i minori coinvolti), le Unità Mobili di strada (presenti ad Arezzo, Firenze, Massa Carrara e Pisa) hanno registrato 4.841 contatti e i drop-in/sportelli di ascolto hanno effettuato 362 colloqui. 30 persone hanno fatto ricorso ai servizi di emergenza e prima accoglienza e altre 126 sono state inserite in programmi di protezione sociale. Inoltre è stato avviato un percorso di informazione e raccordo con Prefetture e Questure e per l’inserimento lavorativo.  
   
   
CAMPOBASSO - IMPRENDITORIA FEMMINILE: AL VIA CORSI DI FORMAZIONE  
 
Campobasso, 3 dicembre 2012 - La componente «rosa» dell’universo imprenditoriale italiano è in continua crescita e rappresenta un aspetto fondamentale dello sviluppo economico. Contribuire allo sviluppo della cultura e della creazione di nuove iniziative imprenditoriali e migliorare le conoscenze in materia di comunicazione e accoglienza: sono le finalità prioritarie alla base dei tre corsi di formazione organizzati dalla Camera di Commercio di Campobasso, in collaborazione con il Cif (Comitato Imprenditoria Femminile), e destinati alle imprenditrici. I corsi sono così articolati: un corso di comunicazione destinato alle dipendenti donne sulle modalità di accoglienza dei clienti - un corso di formazione per vetriniste - un corso di formazione per aspiranti imprenditrici sulla gestione di fattorie didattiche, aziende agricole e/o agriturismi. “Con queste iniziative vogliamo dare un aiuto concreto alle nostre imprenditrici - afferma Concetta Iacovino, Presidente del Comitato Imprenditoria Femminile della Camera di Commercio – puntando su corsi di formazione che diano valore aggiunto alle donne, che già di per sé hanno qualità imprenditoriali rilevanti che vanno continuamente valorizzate: sensibilità, creatività,capacità di fare rete, propensione all’ ascolto. In un periodo congiunturale difficile come quello che stiamo vivendo, il mondo femminile può dare una risposta importante e per far ciò occorre stimolare nuove idee, nuovi modi di relazionarsi e di comunicare, innovare ed acquisire competenze per governare l’incertezza e il cambiamento”. Per partecipare ai suddetti corsi è indispensabile prendere visione del regolamento e dei moduli di adesione, diversi per ciascun corso, e disponibili sul sito www.Cb.camcom.it. I moduli dovranno essere inviati esclusivamente a mezzo fax al seguente numero 0874 90034 a partire dal giorno 29.11.12 e fino al giorno 15.12.12. Non saranno prese in considerazione le manifestazioni di interesse pervenute attraverso mezzi di trasmissione diversi dal fax.