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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 09 Luglio 2013
PARLAMENTO EUROPEO, QUESTA SETTIMANA: TABACCO, DATAGATE, COPYRIGHT MUSICALI E POLITICHE REGIONALI  
 
Strasburgo, 9 luglio 2013 - Al voto mercoledì regole più rigide sulla vendita delle sigarette. E ancora diritti d´autore delle opere musicali online, un gruppo di lavoro sulle autorità di sicurezza nazionale, bio-carburanti e politiche di coesione. I ministri e i diplomatici lituani incontreranno i deputati europei per presentare la priorità della Presidenza al Consiglio dei prossimi sei mesi. Mercoledì i deputati della commissione all´Ambiente voteranno la proposta di coprire il 75% dei pacchetti di sigarette con avvertimenti e di vietare gli aromi, come il mentolo. Lo stesso giorno la commissione alle Libertà civili si riunirà per discutere dei metodi di sorveglianza dell´autorità nazionale di sicurezza americana. Migliorare la gestione dei diritti d´autore e incoraggiare lo sviluppo di servizi on line europei sono alcuni degli obiettivi delle nuove regole che saranno votate martedì in commissione agli Affari legali. Giovedì i deputati della commissione all´Ambiente voterano delle regole per garantire che i fondi europei siano destinati ai bio-carburanti. Mercoleì, la commissione allo Sviluppo regionale vota cinque relazioni sulla coesione legislativa, in vista della nuova fase della politica di coesione, che inizierà nel 2014, destinata alla creazione di lavoro e crescita. Lunedì il presidente della Bce Mario Draghi sarà in commissione agli Affari economici per confrontarsi con i deputati. Mercoledì, la commissione alla Pesca voterà una relazione sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca. Martedì i deputati della commissione agli Affari interni voteranno nuove reole per facilitare la registrazione delle macchine negli spostamenti da uno Stato membro all´altro. Questo è uno dei venti problemi europei più discussi dai cittadini. Martedì alle ore 15 il leader Ecr Martin Callanan e quella dei Verdi Rebecca Harms, si confronteranno in chat Facebook.  
   
   
INTERVENTO DEL PRESIDENTE JOSÉ MANUEL BARROSO IN ALGERIA  
 
Algeri, 9 luglio 2013 - Di seguito l’intervento del 7 luglio alla conferenza stampa del presidente José Manuel Barroso in Algeria: " Buon Giorno signore e signori, Era molto tempo che volevo venire in Algeria ed è inutile dire quanto sono felice di essere qui in questo grande paese che noi rispettiamo molto, un vicino dell´Unione europea, un paese con il quale abbiamo rafforzare la nostra partnership. E mi permetta prima di tutto di parlare direttamente a tutti gli algerini per esprimere il mio sincero saluto quando si arriva alla conclusione, dopo un anno di celebrazioni, per commemorare il 51 ° anniversario di indipendenza. Noi crediamo che il percorso dalla tua indipendenza è stata caratterizzata da momenti di gioia come momenti di dolore, ma gli algerini sono sempre stati in grado di superare tutte le difficoltà. E sono lieto che l´Europa è un impegno di tutti quei momenti in Algeria partner. Questa mattina sono stato in grado di parlare con il primo ministro Sellal e diversi membri del governo, e questo pomeriggio avrò l´opportunità di incontrare i presidenti delle due Camere dell´Assemblea, nonché rappresentanti della società civile . Il rapporto tra l´Unione europea e l´Algeria è un forte rapporto basato sul rispetto reciproco e sulla fiducia. La futura evoluzione di questo rapporto appare oro molto promettente. Il potenziale di approfondire ulteriormente il nostro rapporto è enorme. E abbiamo preso oggi un passo molto importante in questa direzione con il memorandum d´intesa in materia di energia. Io ero sul lato della Ue, l´origine di questa importante iniziativa nel 2006. L´energia, si sa, è un settore prioritario del partenariato euro-mediterraneo, in quanto è uno strumento indispensabile per la costruzione di uno spazio comune di prosperità e stabilità fattore. E in questo contesto, l´Algeria è un partner chiave per l´Ue, sia a livello bilaterale e regionale. Il gas naturale è una questione strategica per entrambe le parti: l´Algeria è un importante fornitore per l´Europa, mentre l´Europa è di gran lunga il principale cliente dell´Algeria. Questo Mou stabilisce un quadro di cooperazione che copre tutte le questioni di interesse comune, ovvero il petrolio e il gas, l´energia rinnovabile e l´efficienza energetica, la riforma del quadro giuridico e regolamentare, la progressiva integrazione dei nostri mercati nel l´energia, lo sviluppo delle infrastrutture di interesse comune, il trasferimento tecnologico e lo sviluppo locale. Questo memorandum, vorrei sottolineare, quindi riflette le nostre forti interessi comuni e sarà attuato nel rispetto delle leggi e dei regolamenti. Al di là della questione specifica della nostra cooperazione energetica copre grandi aree che sono di natura politica, economica, sociale o scientifico e culturale. E nel corso degli ultimi 12 mesi abbiamo visto molti sviluppi positivi, in particolare con la decisione dell´Algeria di partecipare alla politica europea di vicinato rinnovato, negoziando un piano d´azione, come per il rafforzamento del nostro dialogo politica che è più attenta e costante, per non parlare della conclusione di un accordo di principio sulla smantellamento delle tariffe sui prodotti agricoli e industriali. L´unione europea è impegnata a vedere crescere un Algeria stabile, una algerina democratica, un prospero Algeria. Seguiamo con grande interesse lo sviluppo del processo di approfondimento della democrazia e il rispetto dei diritti umani, un processo che è stato avviato nel 2011 e l´attuazione di nuove riforme delle politiche per le quali j ´ hanno accolto il primo ministro Sellal. Noi crediamo che una società civile forte, una società in cui le donne possono svolgere il loro ruolo fondamentale, una società che può essere ascolto preferita per le preoccupazioni dei giovani, questa è una società che può garantire la stabilità, in particolare il tempo di stabilità e meglio garantita da riforme, il rispetto di questi principi, i principi di libertà - la libertà di stampa alla libertà di associazione. Sosteniamo anche progressi nella riforme socio-economiche che aumentare il clima di business e di investimento e, quindi, creare posti di lavoro, che è cruciale per il futuro della gioventù algerina. Inoltre, l´adesione dell´Algeria all´Omc resta una priorità per la nostra relazione commerciale bilaterale senza dubbio. E abbiamo parlato con il primo ministro Sellal lo svolgimento dei lavori di questo stato di appartenenza. Noi diamo la massima priorità all´obiettivo di Algeria di aderire all´Omc. Pensiamo che sia molto importante per la diversificazione dell´economia, per l´ancoraggio di economia vostro in reti economiche e di business globale, così come l´importanza che può avere per attirare gli investimenti stranieri vantaggio. Abbiamo anche discusso la circolazione delle persone tra l´Algeria e l´Unione europea. Questo è un argomento di comune interesse su piani umane ed economiche. Vogliamo stabilire un dialogo in materia di migrazione, mobilità e sicurezza che consentono un reale progresso su temi importanti quali la mobilità, il visto e controllo delle frontiere. Prima di concludere, vorrei dire qualche parola anche sulla dimensione regionale. In primo luogo per quanto riguarda la sicurezza regionale. L´unione europea e l´Algeria sono preoccupati per la situazione nel Sahara / Sahel. E abbiamo deciso che abbiamo bisogno di cooperare strettamente su questo tema con gli altri paesi della regione. Inoltre, per quanto riguarda il Maghreb stesso, ci sono opportunità di oggi per una più stretta cooperazione tra i paesi della regione. L´unione europea è pronta a sostenere questi sforzi - in particolare nel campo del commercio e dell´economia. Per esempio, come nel campo specifico di energia. Noi crediamo che la cooperazione regionale rafforzata avrebbe portato benefici in termini di benessere e di sicurezza, sia per i paesi della regione e dell´Unione europea. Vorrei anche ribadire l´importanza che attribuisco alla intensificazione del dialogo politico tra l´Ue etl´Algérie. Ultimamente, c´è stata una grande intensificazione di contatti ad alto livello, e sono lieto. Infatti oggi ho ufficialmente invitato il Primo Ministro a visitare Bruxelles. E penso che il dialogo politico include questioni di sicurezza, è di grande importanza per l´Unione europea e l´Algeria. Conosco abbastanza bene, se mi permettete una riflessione personale, la storia del vostro Paese. So quanto sia importante il ruolo vostro paese svolge nella regione. Ho un immenso rispetto per il proprio paese, per la vostra storia, la vostra cultura. In qualità di Presidente della Commissione europea, ma anche in altre funzioni nazionali che ho avuto prima, a livello nazionale, ho investito molto nel dialogo e nella cooperazione con i paesi del Maghreb. Con altri ministri degli Esteri, sono stato uno dei fondatori del dialogo 5 +5. Credo davvero che il Mediterraneo deve essere un ponte che unisce e non uno spazio tra. E poi, il ruolo dell´Algeria, è un ruolo chiave. La posizione centrale, il vostro paese nella regione, e anche nel dialogo con l´Europa mediterranea e l´Africa con l´Europa, è di fondamentale importanza. Questo era lo spirito delle nostre conversazioni oggi, è lo spirito di apertura discutere di tutte le questioni importanti, per vedere come sviluppare vantaggio della nostra partnership, come registrarsi in tempo, e come possono avanzare dopo pragmaticamente in diversi livelli. Io sono soddisfatto della qualità delle discussioni che ho avuto oggi con il governo, le autorità algerine. Inoltre, ho anche colto l´occasione per passare dal primo ministro, i miei migliori auguri al Presidente Bouteflika, la mia amicizia e rispetto. Grazie ".  
   
   
DRAGHI DICE A DEPUTATI EUROPEI: BASSI TASSI DI INTERESSE POTRANNO TRAINARE LA RIPRESA,  
 
Strasburgo, 9 luglio 2013 - Il presidente della Bce Mario Draghi discute ultimi sviluppi nella zona euro con i deputati europei. Le ragioni di basso tasso di interesse annuncio a lungo termine della Bce la settimana scorsa, modi per aumentare i prestiti alle piccole imprese e gli sforzi per ridurre la frammentazione dei mercati finanziari nell´Ue sono stati tra i temi discussi con il presidente della Bce, Mario Draghi da Comitato economico e monetari i deputati ​​Lunedi. Bassi tassi di interesse - I deputati accettato la tesi di Draghi che bassi tassi di interesse sono la giusta risposta al debole attività economica e le dinamiche di prestito tenui. Ma anche ammettendo che i tassi bassi aiuteranno il recupero del disco, che volevano sapere perché i tassi interbancari nazionali e rimangono molto più alti e come il prestito a tasso disparità tra gli Stati membri potrebbero essere ridotti. Il credito alle piccole e medie imprese - I deputati accolto con favore la volontà di facilitare i prestiti alle piccole e medie imprese (Pmi) evidenti in decisioni a basso tasso della scorsa settimana. Ma hanno ancora una volta sostenuto che le banche non prestano alle Pmi abbastanza, malgrado ottenere finanziamenti a buon mercato da parte della Bce. Hanno suggerito che valutazioni di rischio per le Pmi dovrebbero essere cambiati, per consentire loro di ottenere prestiti e di svolgere il loro ruolo nell´economia. Ridurre la frammentazione - I deputati hanno espresso preoccupazione per la frammentazione del settore bancario dell´Ue e domandati se unione bancaria potrebbe portare a una maggiore frammentazione tra euro e paesi non euro. Essi hanno accolto favorevolmente l´accordo del Consiglio sulle procedure di risoluzione per le banche in difficoltà, ma ha sottolineato la necessità di sistemi di garanzia di risoluzione. In vista della Bce di diventare un unico potere di vigilanza, hanno ancora una volta sottolineato che essa deve soddisfare elevati standard di responsabilità democratica. I rischi per l´economia - In un precedente dibattito con i deputati europei, Draghi ha dato la sua valutazione della situazione di rischio economica nell´Ue, nella sua qualità di presidente del Comitato europeo per il rischio sistemico (Cers). Gli hanno chiesto se gli sforzi di risanamento di bilancio stessi presentava un rischio per l´economia e gli strumenti anti-recessione come i tassi di interesse a lungo termine bassi della Bce, potrebbero influenzare l´accumulo di rischio. Altri hanno chiesto quanto successo l´Esrb fosse stato per indurre i legislatori ad agire per le sue raccomandazioni per affrontare le pratiche rischiose o preoccupanti tendenze economiche.  
   
   
UE: AIUTO PER IL COMMERCIO  
 
Bruxelles, 9 luglio 2013 - Il commissario allo sviluppo Ue, Andris Piebalgs, e commissario Ue al commercio Karel De Gucht erano ieri a rappresentare la Commissione europea presso l´Organizzazione mondiale del commercio quarta revisione globale degli aiuti al commercio: "Collegamento a catene di valore" a Ginevra. L´incontro sarà un´occasione fondamentale per i donatori ei paesi in via di sviluppo a venire insieme a guardare come aiuti al commercio (Aft) è aiutare le persone in tutto il mondo, al commercio e quanto è stato realizzato finora. L´ue collettivamente con i suoi Stati membri è il più grande fornitore al mondo di aiuti al commercio. ´Aid for Trade at a Glance: Collegamento a Value Chains´ Relazione congiunta di quest´anno (da l´Organizzazione mondiale del commercio, o Omc e l´Organizzazione per la Cooperazione Economica e lo Sviluppo, o Ocse) conferma l´importanza degli aiuti al commercio nel miglioramento del commercio. In realtà, questo rapporto fornisce la prova che gli aiuti al commercio anzi aumenta le prestazioni commerciali e calcola che ogni dollaro investito in aiuti al commercio, produce tra gli 8 ei 20 dollari in esportazioni supplementari dei paesi in via di sviluppo. L´ue è anche un forte sostenitore di facilitazione degli scambi, nell´ambito dell´iniziativa aiuti al commercio. Nel 2011, la quota di Ue e degli Stati membri nella facilitazione degli scambi globale rappresentato il 59%, essendo i più grandi fornitori di facilitazione del commercio dal 2008. L´impatto di facilitazione degli scambi può essere molto visibile e tangibile, può ridurre i costi di trasporto, code più corte alle frontiere, i controlli e le formalità semplificate, aumentare le opportunità commerciali e di creare nuovi sbocchi di mercato. L´ue e l´aiuto per il commercio - L´articolazione del rapporto di monitoraggio Ue-aiuto per il commercio 2013 (sulla base dei dati 2011) mostra che l´Ue ha continuato a relativamente forte performance nel 2011, nonostante la crisi economica globale. L´unione europea con i suoi Stati membri hanno confermato la loro posizione come il più grande fornitore di aiuto per il commercio in tutto il mondo, che rappresentano collettivamente il 32% del globale di aiuti per un totale di € 9500000000 commesso. Compravendita di assistenza (Tra) impegni connessi (contribuendo a facilitare gli scambi, per esempio migliorando dogana o impianti portuali, o aiutare i paesi a soddisfare gli standard europei di sicurezza e di salute) sono aumentati anche del 7,9% nel 2011, raggiungendo un totale di € 2,8 miliardi di euro per Ue e gli Stati membri dell´Ue; gran lunga superiore all´obiettivo € 2 miliardi, che si sono impegnati nel 2007 Aiuti strategia comune dell´Ue per il commercio. L´ue ei suoi Stati membri, inoltre rimangono i maggiori fornitori del Tra al mondo, con il 71% del totale degli impegni nel 2011 (60% nel 2010). Africa rimane il principale destinatario degli aiuti al commercio, con quasi il 36% di tutti gli aiuti al commercio collettivo Ue assegnati alla regione. Nel 2011, i paesi sub-sahariani hanno aumentato la loro quota nel totale degli importi impegnati per l´Africa, sia per gli Stati membri (68%) e l´Ue (82%). Asia ha ricevuto il secondo più grande quota di aiuto per il commercio (17% del totale nel 2011), seguita da America (11%), Europa (11%) e Oceania (meno dell´1%). Il 24% degli aiuti al commercio dell´Unione europea è andato a iniziative a livello mondiale, che copre diverse regioni. Aiuti al commercio (Ue e Stati membri, in milioni di euro). Aiuto per il commercio per Regione (Ue e Stati membri, in milioni di euro) - Sfondo Qual è aiuto per il commercio? Una persona su sei nel mondo di oggi vivono con meno di un dollaro al giorno. I poveri hanno bisogno di posti di lavoro dignitosi, al fine di guadagnarsi da vivere e provvedere alle loro famiglie. I governi hanno bisogno di entrate fiscali per investire in servizi sociali e favorire la crescita economica. L´aumento del commercio e degli investimenti è un modo importante per raggiungere questo ed è parte della strategia per raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio. L´ue concede già i paesi più poveri del mondo dovere completa e contingenti libero accesso ai suoi mercati, e di recente, le norme di origine che determinano se un prodotto è idoneo a che il libero accesso sono stati anche rilassata, in modo da garantire che i paesi in via di sviluppo realmente beneficiare le preferenze commerciali in offerta a loro. Ma solo l´accesso al mercato non è sufficiente per generare il commercio, soprattutto nei paesi più poveri. Molti paesi devono affrontare anche interno "oltre frontiera" vincoli, come una mancanza di capacità produttiva e la capacità di soddisfare gli standard in mercati ad alto valore delle esportazioni, eccessiva burocrazia, o carenza di infrastrutture, i quali rendono difficile per i paesi in via di sviluppo per le esportazioni dei loro prodotti e minare i potenziali benefici di un aumento delle importazioni. Targeting questi vincoli è quello che gli aiuti al commercio (Aft) è tutto, insieme con il rafforzamento della capacità dei paesi a negoziare e attuare accordi commerciali a loro vantaggio. In che modo l´Unione europea attuare aiuti al commercio? La strategia comune degli aiuti al commercio dell´Unione europea. Il 15 ottobre 2007, l´Ue ha adottato una strategia comune di aiuti per il commercio, progettato per aiutare tutti i paesi in via di sviluppo, in particolare i paesi meno sviluppati (Pms), per meglio integrarsi nel sistema commerciale mondiale basato su regole e di utilizzare il commercio più efficace per promuovere il obiettivo fondamentale di eliminare la povertà. Esso prevede un focus sulla più risorse per gli aiuti al commercio e un migliore impatto sullo sviluppo. Commercio dell´Ue è fornito come altri aiuti dell´Ue, secondo i principi di efficacia degli aiuti concordati: la proprietà, la coerenza, l´armonizzazione, la responsabilità e risultati. Ciò significa passare attraverso il dialogo politico, ha bisogno di valutazioni, allineando con paese partner e strategie di sviluppo regionale, il coordinamento con gli altri donatori, e la formulazione di strategie di risposta su questa base. Focus sui risultati - A poppa è consegnato come tutti gli altri aiuti dell´Ue, secondo i principi di efficacia degli aiuti concordati, il che significa che deve passare attraverso il dialogo politico, la valutazione delle necessità, l´inclusione delle priorità nelle strategie nazionali e regionali di sviluppo (come la Poverty Reduction Strategy Papers), e la formulazione della risposta strategie. Questo è l´unico modo per garantire la proprietà, programmi coerenti e sostenibilità. Aiuto per il commercio è anche soggetto alle stesse misure di responsabilità, come il resto del nostro aiuto. Rigorosi sistemi di controllo sono in atto in ogni paese destinatario di verificare che il denaro sia ben speso, e questo denaro è attento esame da parte della Corte dei conti e del Parlamento europeo. Al fine di assicurarsi che i risultati di aiuti al commercio sono misurati nel modo più efficace e trasparente possibile, l´Ue ha finanziato l´Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse), lo studio " Managing aiuto al commercio e allo sviluppo dei risultati ", che dovrebbe fornire la comunità di aiuto per il commercio con le linee guida sulle buone prassi nello sviluppo e l´introduzione di risultati per gli aiuti per i progetti commerciali e di indicatori. Storie dal campo - come l´Ue sta facendo la differenza attraverso il suo lavoro di aiuti al commercio. A) Programma di Iniziativa pesticidi nei paesi Acp (Pip): Sostegno agli agricoltori al commercio di frutta e verdura in modo sicuro. Il Pip € 38,5 milioni è stata istituita per evitare effetti negativi sulle esportazioni orticoli provenienti dell´Africa, dei Caraibi e del Pacifico (Acp) (derivante da variazioni in corso delle norme di sicurezza alimentare dell´Ue), e per assicurare la sostenibilità a lungo termine del settore. Le aziende sono state sostenute per adeguare le loro pratiche e di stabilire la sicurezza alimentare e sistemi di tracciabilità. Principali risultati: Tra il 2001 e il 2008, le esportazioni dei paesi Acp hanno mantenuto la loro quota nei mercati dell´Unione europea. Circa 100.000 piccole aziende familiari hanno beneficiato del programma di iniziative pesticidi. 80% di frutta fresca e verdura esportazioni dai paesi Acp verso i paesi dell´Ue sono coperti dal programma. A seguito di un intenso programma di formazione, l´80% delle competenze utilizzato dal Pip è ora fornito da fornitori di servizi locali (Acp). B) Programma di sostegno commerciale Bangladesh: ridurre gli ostacoli al commercio. Il programma di sostegno € 7,8 milioni Bangladesh commercio (Btsp) è stato istituito per rafforzare le risorse umane e della capacità di agenzie governative e le parti del settore privato al fine di introdurre riforme commerciali ed eliminare gli ostacoli al commercio. Principali risultati: Miglioramento della capacità di Bangladesh in questioni commerciali (rafforzando l´Istituto Commercio Estero appena creato, come un think-tank sul commercio, la formazione e istituto di ricerca). Miglioramento della capacità del Ministero del Commercio per l´attuazione dell´Organizzazione mondiale del commercio (Omc) e le riforme del commercio, in particolare grazie a otto grandi studi su questioni connesse al commercio e la formazione di un gran numero di personale del ministero. Fornito indicazioni sulle misure antidumping e di corsi di formazione per la tariffa Commissione a rappresentare e difendere gli interessi del Bangladesh alla Wto. Miglioramento del quadro normativo dei servizi di trasporto marittimo e dei suoi collegamenti per il trasporto attraverso l´assistenza tecnica al Ministero della spedizione. C) Programma di sostegno al settore privato in Benin: promozione del settore e promuovere il commercio tra Benin. L´€ 5m privato Programma di sostegno al settore è stato messo in atto per promuovere la crescita e lo sviluppo sostenibile, contribuire all´integrazione del Benin nella regiona l ed economia globale e contribuire a lottare contro la povertà nel paese come risultato. Principali risultati: Dialogo pubblico-privato migliorata: Creazione di una piattaforma per la consultazione - Nel giugno 2009 il gruppo ´One Stop Shop´ alto registrato un aumento del 150% nel numero di start-up nel corso di un anno. 29 proposte fiscali contenute nella legge finanziaria. Aliquota dell´imposta sulle società ridotta al 25% (contro il 35 e 38 in precedenza.). Il sito web fornito alta visibilità del partenariato pubblico-privato, con 350.000 visite. Sostegno per aiutare la pesca nel soddisfare le norme Ue, ancora una volta.  
   
   
CATHERINE ASHTON SI RECA IN MOLDAVIA  
 
Bruxelles, 9 luglio 2013 - Alto rappresentante dell´Unione europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza / Vicepresidente della Commissione, Catherine Ashton si reca in Moldavia oggi. A Chisinau si incontrerà con il primo ministro Iurie Leanca e ministro degli esteri Natalia Gherman. L´alto rappresentante incontrerà anche il presidente della Moldova, Nicolae Timofti, il presidente del Parlamento, Igor Corman, e leader dei partiti politici e delle fazioni. "La Moldova ha dimostrato il suo impegno per la cooperazione con l´Unione europea e in Chisinau io sottolineare il nostro impegno reciproco di associazione politica della Moldova e l´integrazione economica con l´Ue. Vorrei anche sottolineare il sostegno dell´Unione europea per le attuali riforme politiche ed economiche in Moldavia , nonché per affrontare sfide come la stabilizzazione delle istituzioni della democrazia, lotta alla corruzione e muoversi verso la soluzione della Transnistria-conflitto ", ha detto Catherine Ashton prima della visita.  
   
   
DICHIARAZIONE DELLA COMMISSIONE EUROPEA, BCE E FMI SULLA MISSIONE DI REVISIONE IN GRECIA  
 
Bruxelles, 9 luglio 2013 - Squadre del personale della Commissione europea (Ce), Banca centrale europea (Bce) e del Fondo Monetario Internazionale (Fmi) hanno concluso la loro missione di revisione in Grecia. La missione si è raggiunto un accordo a livello di personale, ad referendum, con le autorità sulle politiche economiche e finanziarie necessarie a garantire il programma è sulla buona strada per raggiungere i suoi obiettivi. La missione e le autorità hanno convenuto che il quadro macroeconomico resta sostanzialmente in linea con le proiezioni del programma, con prospettive di un graduale ritorno alla crescita nel 2014. Le prospettive restano incerte, tuttavia. Mentre importanti progressi continua ad essere fatto, l´attuazione delle politiche è dietro in alcune zone. Le autorità si sono impegnate ad adottare le azioni correttive per garantire la consegna degli obiettivi di bilancio per il 2013-14 e raggiungere saldo primario di quest´anno. Queste azioni includono passi concreti per ottenere il controllo del settore sanitario eccessi di spesa. L´imposta sul reddito, imposta sugli immobili, e codici di procedura imposte vengono riformati, e l´autonomia e l´efficienza della gestione delle entrate si rafforzerebbe. Le autorità hanno inoltre impegnato ad adottare misure per portare le riforme della pubblica amministrazione a rimettersi in carreggiata, ad esempio completando i piani di assunzione di personale a fine anno, mettendo il personale in mobilità e schema di riallocazione, e il raggiungimento degli obiettivi concordati per le uscite obbligatorie. Con la ricapitalizzazione del settore bancario quasi completo, le autorità si sono impegnate a ulteriori misure per salvaguardare la stabilità finanziaria, anche attraverso la vendita di due banche ponte e il completamento della loro strategia per un sistema bancario a quattro pilastri. Queste riforme sono un passo avanti importante verso agevolare l´adeguamento e consentire la crescita. La missione ha anche discusso con l´autorità progressi nel rafforzamento della rete di sicurezza sociale, anche attraverso programmi di formazione finanziati dall´Ue e un programma per fornire l´accesso all´assistenza sanitaria di base per i non assicurati occupazione e mirato. Il governo sta preparando la legislazione necessaria a sostegno del suo programma e presenterà un disegno di legge omnibus poco prima del Parlamento. Le autorità stanno anche preparando le decisioni ministeriali e altre misure legali per attuare i loro impegni nei prossimi giorni. L´accordo di personale di livello non si assume una riduzione temporanea dell´aliquota Iva sui ristoranti e catering, ma questo problema di importanza per le autorità continueranno a essere discusse con il personale della Ce, Bce e Fmi. L´eurogruppo e il Consiglio esecutivo del Fmi sono tenuti a prendere in considerazione la domanda di approvazione della revisione nel mese di luglio.  
   
   
UE: FORMALITÀ DOGANALI E ANDAMENTO SPEDIZIONE  
 
Bruxelles, 9 Luglio 2013 – Di seguito l’intervento di ieri Siim Kallas Vice-presidente della Commissione europea su “L´espletamento delle procedure doganali per il trasporto”: “L´europa si trova ad affrontare grandi sfide in termini di aumento della congestione e dell´inquinamento. Spedizione in grado di fornire una soluzione di assunzione dei costi, trasporti ecologici a basso più beni di largo strade congestionate d´Europa. Ma al momento, solo circa un terzo di merci che si spostano all´interno dell´Unione europea è effettuato via mare. Quasi il 50% avviene su strada. Industria lamentano che sono costretti a inviare merci su strada, perché un onere amministrativo pesante provoca notevoli ritardi nei porti e rende poco attraente spedizione. Navi a volte possono aspettare per ore o addirittura giorni nei porti per lo sdoganamento. Abbiamo bisogno di alleggerire questo carico. Oggi, con il mio collega, Commissario Šemeta stiamo proponendo due misure chiave per facilitare le formalità doganali nei porti. - Per il trasporto intra-Ue, vogliamo aggiornare le procedure già in vigore per renderle più brevi e più flessibile. - Per le navi che chiamano anche nei porti di paesi terzi, vogliamo separare i beni non comunitari Ue e di bordo. Questo alleggerirà notevolmente le formalità doganali necessarie. Nel maggio di quest´anno, ho presentato una revisione politica portuale - per migliorare le operazioni portuali e le connessioni successivo trasporto presso 319 porti marittimi chiave lungo coste europee. Queste misure doganali sono complementari e migliorerà ulteriormente l´efficienza dei porti di servizi europei. Abbiamo urgente bisogno di mettere il trasporto marittimo su un piano di parità con le altre forme di trasporto. I giorni in cui camion, o treni che devono affrontare i controlli doganali e dei controlli mentre si muovevano all´interno del mercato unico europeo sono ormai lontani. Quindi non hanno senso che oggi, una nave in viaggio da Anversa a Rotterdam, ha le stesse formalità doganali di s se fosse venuta dalla Cina. Oggi abbiamo fatto un altro passo per rendere le barriere alla libera circolazione delle merci una cosa del passato per la spedizione di troppo.  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO 10 COSE IMPARATE DURANTE LA PLENARIA  
 
Strasburgo, 9 luglio 2013 - La scorsa settimana la Croazia è diventata il 28esimo Stato membro dell´Ue e la Lituania ha preso il posto dell´Irlanda alla Presidenza dell´Ue. Il Parlamento ha votato l´adozione dell´euro in Lettonia e ha dato il suo accordo al compromesso raggiunto sul quadro finanziario pluriennale. È stata anche eletta la nuova Mediatrice europea e sono stati discussi i seguenti temi: Ungheria, Bulgaria, Prism e banche. Il dissidente cubano Guillermo Fariñas ha finalmente ricevuto il Premio Sacharov 2010. Mentre l´inno nazionale "Lijepa naša" suonava nell´aria, la bandiera della Crozia è stata aggiunta a quelle dei 27 Stati membri, all´entrata del Parlamento europeo di Strasburgo, lunedì 1 luglio. I nuovi 12 deputati sono stati ricevuti dal presidente Martin Schulz e hanno preso posto all´interno dell´emiciclo. Lo stesso giorno la Presidenza dell’Ue è passata alla Lituania. Gli obiettivi: stabilità finanziaria, crescita economica e lavoro. I deputati hanno sostenuto il progetto di adesione della Lettonia all´interno della zona euro, durante un voto in plenaria l´1 gennaio 2014. Emily O´reilly è stata eletta Mediatore europeo, sostenuta da 359 deputati in una votazione segreta mercoledì 3 luglio. Il Mediatore europeo esamina le denunce di cattiva amministrazione da parte delle istituzioni europee. Dopo quasi tre anni, il dissidente cubano Guillermo Fariñas riceverà il Premio Sacharov per la libertà di pensiero mercoledì a mezzogiorno, nel corso di una seduta solenne. Nel 2010, infatti, le autorità cubane gli avevano vietato di partecipare alla cerimonia di premiazione. Gli Stati Uniti dovrebbero chiarire i sospetti di spionaggio in Unione europea, ha indicato la maggioranza dei deputati durante il dibattito sul Prism il 3 luglio, rimanendo però spaccati sull´impatto sull´accordo di libero scambio tra Ue e Usa. Gli Stati membri si sono anche confrontati sull´accordo provvisorio sul budget dell´Ue 2014-2020. I tre gruppi maggioritari hanno manifestato un tiepido consenso, mentre i Versi e la Sinistra Uniti hanno denunciato il fallimento dell´accordo rispetto alla disoccupazione giovanile e la protezione dell´ambiente. La proposta di congelare la vendita all´asta di un certo numero di permessi d´emissione Co2 per incoraggiare le imprese a investire in innovazione a basse emissioni di carbonio è stata sostenuta mercoledì dal Parlamento, dopo la bocciatura di misura avvenuta in aprile. I membri del consiglio esecutivo delle banche devono essere personalmente responsabili dei propri errori e le attività ad alto rischio devono rimanere separate dai prestiti standard, hanno indicato i deputati mercoledì 3 luglio, in una risoluzione che ha stabilito le priorità del Parlamento nel settore bancario. Le autorità ungheresi devono rapidamente porre rimedio alle violazioni dei valori fondamentali dell´Ue, hanno dichiarato mercoledì i deputati. Nel caso non lo facessero, i deputati potrebbero chiedere al Consiglio dell´Ue di determinare, ai sensi dell´articolo 7.1 del Trattato Ue, se esiste un evidente rischio di violazione grave. I deputati chiedono inoltre la creazione di un gruppo ad alto livello per verificare il rispetto dei valori dell´Ue in tutti gli Stati membri.  
   
   
SEMINARIO INTERNAZIONALE DELLA COMMISSIONE CIVEX: "L´EUREGIO È UN MODELLO PER L´EUROPA"  
 
Bolzano, 9 luglio 2013 - Il presidente del Gect Tirolo-alto Adige-trentino, Luis Durnwalder, ha aperto ieri pomeriggio presso l’Hotel Four Points Sheraton di Bolzano, i lavori del seminario internazionale della Commissione Civex del Comitato delle Regioni Ue che prosegue anche oggi. Il seminario è incentrato sul tema "La governance multilivello nella pratica regionale e locale - approcci politici decentrati nell´Anno europeo dei cittadini". Il presidente del Gect Tirolo-alto Adige-trentino Luis Durnwalder ha aperto questo pomeriggio i lavori del seminario internazionale della Commissione Civex del Comitato delle Regioni Ue sottolineando che "In un´epoca caratterizzata dai social networks come Facebook e dagli iPhone i cittadini chiedono con sempre maggiore forza di essere coinvolti nei processi decisionali. Il contatto diretto con i cittadini a tutti i livelli, dai Comuni all´Unione Europea, ha un´importanza fondamentale per il successo di qualsiasi politica". Il seminario internazionale di due giorni della Commissione Civex del Comitato delle Regioni Ue ha visto oggi la partecipazione di circa 100 esperti provenienti dai 28 Paesi dell´Unione Europea. Nel corso del suo intervento António Costa, presidente della Commissione Civex, ha quindi affermato che "L´euregio rappresenta una sorta di regione modello, Per noi, in qualità di Commissione Civex del Comitato delle Regioni Ue, è importante avere l´opportunità di vedere da vicino una Regione esemplare, dove vengono vissute quotidianamente le opportunità e le sfide della collaborazione transfrontaliera e dove è stato sviluppato in maniera tangibile un forte senso di appartenenza all´unione Europea". Analoghi concetti sono stati quindi sviluppati da Herwig van Staa, presidente del Consiglio del Land del Tirolo del Nord, il quale ha affermato che l´Euregio Tirolo, Alto Adige, trentino rappresenta un modello a livello europeo. "Grazie al coinvolgimento paritario dei rispettivi Consigli nell´organismo decisionale dell´Assemblea del Gect siamo in grado di garantire il coinvolgimento decisionale dei rappresentanti direttamente eletti dalla popolazione". La Commissione Cittadinanza, governance, affari istituzionali ed esterna (Civex) è responsabile del coordinamento del Comitato di lavoro delle Regioni su questioni che comprendono giustizia e affari interni, i diritti e le libertà fondamentali, la regolamentazione intelligente e la riduzione degli oneri amministrativi, la cittadinanza e questioni più ampie istituzionali quali la governance e la devoluzione. Ai lavori di domani prenderanno parte l´euro-parlamentare Herbert Dorfmann e l´esperto di politica europea, Heirich Neisser, I lavori saranno suddivisi in quattro gruppi nell´ambito dei quali vi sarà uno scambio di esperienze in merito alla "multi-level-governance" ed al coinvolgimento dei cittadini ai processi decisionali a livello locale e regionale (macroregioni, Gect, attività parlamentare di carattere transfrontaliero, ecc.). Durante il seminario saranno presi in esame i diversi approcci adottati in seno all´Ue in materia di politica regionale, soffermandosi in particolare sui Gect che illustrano l´esperienza della regione ospite ma non solo, avviando un dibattito che coinvolga i membri del Comitato delle Regioni, i rappresentanti del mondo accademico e delle istituzioni Ue, e anche i cittadini. Nell´ambito dell´Anno europeo dei cittadini, particolare rilievo viene dato alla partecipazione attiva dei cittadini stessi e così nel corso delle presentazioni e delle discussioni verranno illustrate le misure a favore della partecipazione dei cittadini ai Gect. Per ulteriori informazioni si può consultare il sito: http://www.Europaregion.info/it/default.asp  
   
   
LOMBARDIA. MARONI RAFFORZA INTESA CON ISRAELE PRESIDENTE DELLA REGIONE INCONTRA L´AMBASCIATORE NAOR GILON TEMI TRATTATI: EXPO E COLLABORAZIONE SU RICERCA E SVILUPPO  
 
Milano, 9 luglio 2013 - Il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, insieme al sottosegretario all´Expo e all´Internazionalizzazione delle imprese Fabrizio Sala, ha ricevuto ieri a Palazzo Pirelli l´ambasciatore di Israele in Italia, Naor Gilon, accompagnato dall´ex rappresentante dello Stato ebraico a Roma, Gideon Meir. Diversi i temi affrontati, fra i quali l´esposizione universale di Milano 2015 e l´intensificazione della collaborazione fra Israele e la Lombardia. ´L´ambasciatore Naor - ha detto il governatore - ha confermato la presenza e l´impegno di Israele in Expo e ha riconosciuto l´importanza del lavoro fatto da Regione Lombardia per questa grande manifestazione´. Porteremo Aziende Lombarde In Israele - Durante l´incontro, ha raccontato Maroni, ´si è parlato a lungo degli accordi bilaterali in essere fra le nostre realtà, soprattutto di quello su ricerca e sviluppo. Fra i Paesi Ocse Israele è quello che investe di più in questo campo, quasi il 5 per cento del Pil. E la Lombardia è la Regione che investe di più in ricerca e sviluppo, 1,6 per cento. Ho confermato il mio interesse a intensificare i rapporti su questo terreno´. ´Entro la fine dell´anno - ha fatto sapere Maroni - organizzeremo una visita in Israele con le imprese lombarde interessate ad approfondire e rafforzare i rapporti fra Lombardia e Israele´. Intensificheremo Cooperazione In Materia Sanitaria - Altro tema affrontato, quello della collaborazione fra Stato ebraico e Lombardia in materia sanitaria. ´Esistono già degli accordi fra ospedali lombardi e ospedali israeliani - ha ricordato Maroni - e abbiamo convenuto sul reciproco interesse ad intensificare questa importante collaborazione scientifica´.  
   
   
FVG: SERRACCHIANI INCONTRERÀ A LUBIANA PRESIDENTE PAHOR  
 
Trieste, 9 luglio 2013 - "I rapporti tra il Friuli Venezia Giulia e la Slovenia sono molto buoni ma possono ancora migliorare". Così hanno commentato la presidente della Regione Debora Serracchiani e il console generale della Repubblica di Slovenia a Trieste, Dimitrij Rupel, a conclusione di un incontro, svoltosi Il 5 luglio nel Palazzo della Regione a Trieste, definito "necessario e opportuno" alla luce della visita ufficiale della presidente del Friuli Venezia Giulia a Lubiana, dove il prossimo 10 luglio incontrerà le massime istituzioni dello Stato contermine. La presidente Serracchiani, infatti, sarà ricevuta nella capitale slovena dal Presidente della Repubblica, Borut Pahor, e dai ministri agli Affari esteri, Karl Erjavec, e alla Salute, Tomaž Gantar. Alla visita parteciperà anche l´assessore regionale alla Salute Maria Sandra Telesca. Nell´odierno incontro si è parlato inoltre della situazione della minoranza slovena in Italia e dei progetti infrastrutturali transfrontalieri. L´esponente della diplomazia slovena, dopo aver ringraziato la presidente per le dichiarazioni concernenti l´importanza delle minoranze, ha valutato le questioni ancora aperte (la sistematizzazione dei finanziamenti, il "Primorski dnevnik" e la Scuola bilingue di San Pietro al Natisone) di natura tecnico-operativa e non politica. Nel corso del colloquio si è parlato anche dei progetti ferroviari transfrontalieri da realizzare tra le due aree.  
   
   
VENETO: GLI IMPRENDITORI SFIDANO POLITICI E FUNZIONARI A ENTRARE IN AZIENDA PER FARE STAGE  
 
  Venezia, 9 luglio 2013 - “Gli imprenditori sfidano giustamente la politica a decidere e chiamano in causa la famigerata burocrazia affinché si renda conto delle reali difficoltà delle imprese. E’ giusto che diamo una risposta ispirata all’interesse e alla sovranità nazionale”. Lo ha sostenuto l’assessore al lavoro e alla formazione della Regione Veneto, Elena Donazzan, intervenendo ieri a Castel Brando all’incontro/confronto promosso da Apindustria Vicenza su "La ripresa possibile" e alla tavola rotonda con Ruggero Frezza (M31) e Riccardo Donadon (H Farm) dedicata ai giovani talenti. "Gli imprenditori sfidano politici e funzionari a entrare in azienda per fare stage. Non è soltanto una provocazione, ma il richiamo al senso di appartenenza a una comunità. Io trovo giusta questa richiesta perché, o ci sentiamo tutti sulla stessa barca e remiamo nella stessa direzione, oppure non c’è futuro per nessuno”, ha osservato l’assessore. In questo senso va la proposta, lanciata dall’assessore, di portare le strutture regionali fuori dai palazzi dell’Amministrazione, sul territorio e dentro le imprese. “Il mio lavoro quotidiano è già quello di visitare molte aziende, per vedere e conoscere le eccellenze venete – conclude la Donazzan – ma ora mi farò accompagnare nelle visite dai dirigenti della Regione dei settori lavoro e formazione per capire come la nostra burocrazia regionale possa lavorare meglio e di più a sostegno delle nostre imprese. Andremo ad ascoltare e a lavorare fianco a fianco con imprenditori e i loro collaboratori, perché siamo tutti impegnati a salvare questa nave che si chiama Italia dal mare in tempesta nel quale si trova”.  
   
   
PRESENTATO QUADRO STRATEGICO PER L´UMBRIA; MARINI: "INTENDIAMO FAVORIRE CRESCITA SOSTENIBILE, INCLUSIVA E INTELLIGENTE".  
 
Perugia, 9 luglio 213 - "Abbiamo volto avviare sin da subito un confronto con tutte le parti sociali, pur non essendo ancora approvata né in sede europea, né nazionale, la proposta ufficiale della nuova programmazione dei fondi comunitari, perché riteniamo necessaria la più ampia partecipazione e condivisione della strategia che l´Umbra dovrà scegliere affinché insieme si possa cogliere l´obiettivo che la stessa Commissione Europea indica, e cioè favorire una crescita che sia sostenibile, inclusiva e intelligente". Lo ha affermato la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, in apertura dei lavori del Tavolo generale dell´Alleanza per lo sviluppo, riunitosi a Perugia, a Palazzo Donini, nel corso del quale è stato illustrato il documento contenente le linee di indirizzo del nuovo "Quadro Strategico Regionale 2014-2020". Un documento - è stato spiegato - che intende illustrare i principi e le linee di intervento, elaborate anche a seguito di un fattivo confronto con il partenariato economico e sociale regionale per l´impostazione della politica regionale di coesione del prossimo settennio e per partecipare alla formulazione dell´Accordo di Partenariato. La presidente Marini ha altresì sottolineato come questa fase rivesta per l´Umbria una particolare importanza: "questo documento - ha affermato - rappresenta il contesto nell´ambito del quale definire le priorità programmatiche da sviluppare al fine di conseguire gli obiettivi di medio periodo per il territorio umbro; ciò con riferimento al sistema produttivo ed al sistema sociale, per garantire uno sviluppo equilibrato sul territorio ed una più elevata qualità della vita a tutta la collettività regionale". Le Regioni italiane, ha riferito la presidente Marini, hanno già avviato un confronto sulla nuova stagione della programmazione comunitaria sia con il precedente che con l´attuale Governo (la presidente Marini è stata incaricata dalla Conferenza delle Regioni di coordinare lo specifico gruppo di lavoro congiunto Governo-regioni): "in questa sede - ha affermato la presidente - abbiamo anche già avanzato alcune perplessità rispetto a due punti per noi molto importanti. Innanzitutto temiamo che il Governo nel suo Programma Operativo nazionale scelga di definire una quadro di risorse che avranno carattere sostitutivo di quelle nazionali. In secondo luogo non condividiamo come Regioni una impostazione eccessivamente centralistica del Programma operativo nazionale, ritenendo invece noi molto più opportuno l´ambito locale e regionale quale sede di definizione degli obiettivi strategici. Non a caso la stessa Commissione Europea ha voluto chiamare questa azione "regionale". "La concentrazione delle risorse comunitarie su pochi temi prioritari - ha aggiunto la presidente - rende necessaria una profonda riflessione sulla strategia di sviluppo che la nostra Regione intende attuare con riferimento alle risorse dei tre Fondi che operano in Umbria (Fesr, Fse e Feasr), ragionando secondo una logica di concentrazione tematica, finanziaria e territoriale. Ecco perché si rende necessaria l´individuazione di specifici settori di intervento ed eventuali fattori di sviluppo radicati in determinate aree geografiche, al fine di concentrare le risorse finanziarie su tali elementi e raggiungere risultati incisivi in termini di promozione della competitività regionale". Al termine del suo intervento la presidente marini ha annunciato che il consiglio regionale sarà da subito chiamato a discutere prima del documento con le linee di indirizzo strategiche e successivamente di quello definitivo. Le linee del documento Specializzare e innovare il sistema produttivo umbro, tutelare attivamente le risorse territoriali, promuovere politiche inclusive per chi vive in Umbria, rafforzare il capitale umano regionale: si incardinano su queste quattro "mission" le sfide del "Quadro strategico regionale 2014-2020", con cui la Regione Umbria definisce le priorità programmatiche e gli indirizzi strategici per le politiche di sviluppo dei prossimi anni finanziate con le risorse comunitarie. A orientare scelte e iniziative, insieme a un´analisi puntuale del sistema produttivo e sociale regionale, della sua evoluzione strutturale, dell´impatto prodotto dalla generale crisi economico-finanziaria, degli strumenti operativi del ciclo di programmazione che sta per chiudersi, sono le linee guida della programmazione comunitaria per il prossimo settennato, che ha come punto di partenza la strategia "Europa 2020" per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva e attribuisce un ruolo di rilievo alla diffusione della "cultura del risultato". Come e dove compiere quel cambio di passo che si rende necessario in un contesto che fa emergere "il rischio di un avvitamento della crisi in misura superiore alla media nazionale, con un´economia regionale ´impantanata´ e che fatica, in un contesto nazionale negativo, per una ripartenza robusta e sostenibile" e dove le potenzialità di sviluppo restano "parzialmente inespresse"? La Regione, chiamata a concentrare su pochi temi e obiettivi prioritari le risorse che verranno rese disponibili, in vista del traguardo del 2020 individua innanzitutto due questioni "trasversali": la prima, che intreccia gli aspetti occupazionali al mondo dell´istruzione e dell´inclusione in generale, è la questione giovanile; il secondo tema trasversale alla "smart economy", alla sostenibilità (in particolare con riferimento al tema delle aree interne, dei trasporti e delle comunicazioni) e all´inclusione sociale, è l´Agenda digitale al servizio della crescita. Per finalizzare al meglio strumenti e risorse, si parte dalle criticità che emergono dal contesto regionale: l´eccessiva frammentazione del tessuto imprenditoriale espressa anche nella dispersione territoriale delle iniziative economiche e nei legami tendenzialmente deboli con i sistemi locali, la perdita di competitività del sistema dell´industria, l´attenuarsi di specializzazioni forti, la bassa spesa delle imprese in ricerca e sviluppo, la fatica nel cogliere la sfida dell´internazionalizzazione, le difficoltà nell´accesso al credito, il mancato incontro tra domanda e offerta di lavoro e, ancora, i mutamenti demografici e l´impoverimento.Con l´obiettivo di accrescere gli effetti strutturanti sul sistema economico regionale, ci si indirizza così su un "mix adeguato di politiche che consenta di far crescere le ´punte di freccia´, farle emergere e possibilmente moltiplicare, perché esse trainino l´intera struttura produttiva". C´è la consapevolezza "che nulla è più come prima e che occorre anche in Umbria un nuovo modo di essere impresa, di essere attore sociale, un nuovo modello di partecipazione e concertazione, un nuovo modo di essere pubblica amministrazione, un nuovo modo di pensare - ed agire - dell´investimento pubblico, ma anche di quello privato". Vengono pertanto individuate quattro macro aree di intervento: Ricerca, innovazione e competitività del sistema produttivo regionale; Ambiente e cultura; Lavoro, qualità della vita e inclusione sociale; Istruzione, formazione e competenze. A ognuna di loro corrisponde una specifica "mission". La specializzazione "intelligente" e l´innovazione del sistema produttivo umbro, obiettivo strategico della prima macroarea, con un´integrazione tra le azioni sostenute dal Fse (Fondo sociale europeo) e dal Fesr (Fondo europeo per lo sviluppo regionale), prevede la nascita e il consolidamento di reti di imprese focalizzate sulle eccellenze produttive per le "nicchie di qualità". In agricoltura, per tutte le imprese vale l´imperativo di orientare sempre più le produzioni verso target di qualità, sicurezza e sostenibilità ambientale, approfittando anche di opportunità di valore quali la partecipazione di realtà umbre della ricerca e della produzione al Cluster tecnologico nazionale Agrifood. Le piccole imprese industriali ed artigiane saranno al centro dell´attenzione, e quindi delle misure della nuova programmazione, sia per promuoverne la crescita e l´evoluzione, sia per favorirne la messa in rete e l´aggregazione, sia per sostenerle nei passaggi più difficili quali l´accesso ai mercati esteri e la provvista finanziaria. Per aumentare la competitività del sistema produttivo si punta anche sul potenziamento delle infrastrutture e la fruibilità delle aree industriali, con il rafforzamento degli interventi di infrastrutturazione digitale quali banda larga e ultra larga, i data center e lo sviluppo del "cloud computing" e dei servizi avanzati dell´Itc. Il processo di modernizzazione verrà anche sostenuto con azioni per il rilancio della propensione agli investimenti, per incrementare il livello di internazionalizzazione, il sostegno alle aree territoriali colpite da crisi delle attività produttive, l´aumento delle risorse umane qualificate e delle competenze manageriali, il miglioramento dell´accesso al credito. Questi interventi ed azioni, come pure quelli riferiti al sostegno alla Ricerca ed Innovazione, dovranno concentrarsi soprattutto sui settori/imprese ad alta potenzialità di mercato, con particolare attenzione ai settori emergenti collegati alla "Green Economy" e all´ecoinnovazione. Per il settore turistico, l´alta frammentazione dell´offerta va contrastata attraverso azioni di aggregazione volte a migliorare l´offerta e la promozione integrata dei servizi. Per tutelare attivamente le risorse territoriali, "mission" della seconda macroarea, in una regione in cui l´appeal del "cuore verde" resiste "ma non sfonda, in un ambiente che è peculiare ma anche fragile", si prosegue la politica "della messa a sistema degli attrattori dei territori", con azioni di valorizzazione e promozione integrata del patrimonio naturale e culturale per potenziare lo sviluppo sostenibile e migliorare la qualità della vita della popolazione residente. In questo ambito, si collocano anche la promozione dell´efficienza energetica, l´utilizzazione delle fonti energetiche rinnovabili e dei sistemi di trasporto sostenibili e intelligenti per ridurre le emissioni di anidride carbonica. Sarà promossa la sperimentazione ed adozione di interventi innovativi per la crescita delle reti intelligenti di energia termica ed elettrica (valorizzando l´esperienza svolta nella predisposizione del progetto Umbria sul bando "Smart Cities" del Ministero dell´Istruzione, Università e Ricerca). Attività e investimenti saranno volti anche a prevenire e gestire i rischi naturali e tecnologici e sostenere l´adattamento ai cambiamenti climatici. Per affrontare i gravi problemi nel mercato del lavoro e le nuove fragilità socio-economiche nelle persone e nelle famiglie generati dalla crisi, con quote crescenti di marginalizzazione, deprivazione e vera e propria povertà, la sfida delle politiche inclusive della Regione è quella di incrementare l´occupazione di tutte le componenti attive della società e costruire un welfare che ponga un´attenzione particolare alla centralità della persona, al supporto ed al sostegno alle famiglie, alla qualità e alla flessibilità dei servizi, alla valorizzazione e alla messa in rete delle risorse del territorio, valorizzando il capitale umano e innovando i sistemi di istruzione e formazione. Si opererà per favorire l´accesso all´occupazione e l´incontro fra domanda e offerta con strumenti innovativi, con una riorganizzazione dei servizi al lavoro. Agli interventi per l´inserimento di ricercatori e di profili di alta specializzazione nelle imprese, si affiancano azioni di sostegno per l´inserimento/reinserimento lavorativo di disoccupati e inoccupati con riguardo particolare alle fasce più deboli e maggiormente colpite dalla crisi (giovani, donne, lavoratori over 40), attraverso strumenti orientati a nuove assunzioni, quali apprendistato, tirocini e strumenti orientati a stabilizzare i lavoratori precari (es. Bonus fiscali), programmi di mobilità professionale, azioni per il sostegno ai processi di crisi e alle ristrutturazioni aziendali e azioni volte alla creazione di spin-off e startup. Si lavorerà per migliorare la qualità della vita nelle aree rurali e urbane. Di particolare rilievo, in una fase di "grave criticità finanziarie che incide pesantemente sul welfare regionale", è l´innovazione dei modelli di "policy" per promuovere l´inclusione sociale e la lotta alla povertà. In questo ambito "sarà necessario superare la logica della mera assistenza economica in favore della presa in carico di persone e famiglie attraverso la messa a disposizione di servizi e la predisposizione di progetti integrati, finalizzati alla rigenerazione fisica, sociale ed economica di specifici contesti urbani e rurali (aree interne), in coerenza e complementarietà con la programmazione e il sistema istituzionale che opera nei diversi aspetti del welfare". Infine, il rafforzamento del capitale umano, "mission" della quarta macroarea, con target prioritario nei giovani. Si tratta, innanzitutto, di migliorare i servizi di orientamento e di accesso ai percorsi di istruzione, formazione e lavoro. Deve "essere rafforzata la coerenza dell´offerta di formazione con le esigenze espresse dai sistemi produttivi". Ciò in particolare riguarda la formazione tecnica, il livello terziario e post-laurea, la formazione continua, promuovendo le massime integrazioni tra i Poli di innovazione regionale e i poli formativi per l´attivazione di opportuni strumenti di formazione e ricerca. Le misure di sostegno alle imprese interessate dai processi di innovazione andranno coniugate con percorsi di orientamento, apprendimento e qualificazione professionale e con gli interventi a favore dell´occupazione, con specifica attenzione alla componente femminile e alle fasce deboli della popolazione attiva. Le azioni della Regione saranno volte anche a migliorare l´offerta di percorsi di apprendimento per l´acquisizione e l´aggiornamento delle competenze. "Decisivo" è inoltre l´investimento sullo sviluppo della cultura e delle competenze digitali: coerentemente agli obiettivi dell´Agenda digitale dell´Umbria, si opererà per ridurre il divario digitale culturale e potenziare le applicazioni a favore di cittadini e imprese.  
   
   
LAZIO, DEBITI PA: INIZIANO I PAGAMENTI VERSO IMPRESE ED ENTI LOCALI. ECCO TUTTE LE INFORMAZIONI  
 
Roma, 9 luglio 2013 - Sono on line i dati sui pagamenti della prima tranche di anticipazioni di liquidità ottenute dal Governo grazie al decreto 35, nonché gli importi che saranno pagati entro marzo 2014. Alle imprese, alle Province e ai Comuni del territorio andranno un totale di 924,5 milioni di euro. Proprio in queste ore la Regione sta provvedendo ai primi pagamenti verso i fornitori e gli Enti locali, secondo la graduatoria stilata con il Ministero dell’Economia e delle Finanze e in accordo con le associazioni dei Comuni e delle Province. Rispetto alle difficoltà di bilancio dei Comuni più piccoli e dalle Province, il Comune di Roma sì è reso disponibile a cedere una quota delle proprie risorse, pari a circa 45 milioni di euro, mettendola a disposizione delle altre amministrazioni. “E’ una bella dimostrazione di trasparenza amministrativa e di solidarietà tra istituzioni – ha detto Alessandra Sartore, assessore a Bilancio, Demanio e Patrimonio - tanto più significativa se pensiamo che arriva in un momento difficile per gli Enti locali, che hanno tutti, a livelli e in proporzioni diverse, estremo bisogno di liquidità”. “Completato anche questo passaggio – ha commentato il presidente Nicola Zingaretti, - abbiamo potuto provvedere a pubblicare sul sito istituzionale i dati sulla liquidazione dei creditori. Una scelta di trasparenza, insieme a quella che nelle scorse ore ci ha consentito di mettere on line i dati sulla prima tranche di pagamenti ai creditori della Sanità per 832 milioni di euro, prevista espressamente dal decreto 35, con cui mettiamo a disposizione dei cittadini il resoconto del nostro lavoro degli ultimi mesi”. Per conoscere i dati sui pagamenti verso enti locali e fornitori diretti clicca qui http://www.Regione.lazio.it/rl_bilancio/?vw=contenutidettaglio&cat=1&id=89 Per conoscere i dati sui pagamenti verso le strutture della sanità clicca qui http://www.Regione.lazio.it/rl_sanita/?vw=contenutidettaglio&cat=1&id=158  
   
   
LOMBARDIA. IN BRIANZA UN PATTO RENDE PIÙ SICURI I COMUNI FIRMATO IERI A VAREDO  
 
Varedo/mb, 9 luglio 2013 - Unire le forze e i mezzi per incentivare le attività di mutuo soccorso in materia di sicurezza tra Comuni limitrofi. E´ questo il fulcro del Patto locale di sicurezza urbana sottoscritto ieri a Varedo dai rappresentanti della Provincia di Monza e Brianza, dei Comuni di Varedo, Limbiate, Bovisio Masciago, Ceriano Laghetto, Cesano Maderno e Lazzate, alla presenza dell´assessore regionale alla Sicurezza, Protezione civile e Immigrazione, Simona Bordonali. Sicurezza Diritto Essenziale Che Va Garantito - ´È molto importante - ha detto Bordonali - per me essere qui oggi. Bisogna continuare su questa linea e moltiplicare la progettualità sul fronte della sicurezza, che è un diritto essenziale che va garantito, anche raccogliendo le sollecitazioni che arrivano di continuo dagli amministratori locali e dando risposte concrete ai cittadini´. Deroga Al Patto Di Stabilità - ´È necessario che le regole del Patto di stabilità vengano modificate - ha sostenuto l´assessore - in particolare per quanto riguarda determinati ambiti, quali la sicurezza, perchè non è pensabile che Comuni che dispongono di risorse in cassa non possano utilizzarle´. ´Da questo punto di vista - ha continuato - c´è la disponibilità di Regione Lombardia a proseguire nell´impegno già intrapreso e continuare la mia battaglia personale per la deroga al patto di stabilità, in particolare riguardo la sicurezza stradale, urbana, e la messa in sicurezza nel territorio´. ´Mi attiverò - ha aggiunto - nel rispetto delle regole, anche arginandole e alzando un pò la voce, e sono certa che in questa battaglia, avrò al mio fianco altri sindaci e assessori regionali, al di là della parte politica di appartenenza´. Sicurezza Priorità - ´Regione Lombardia - ha continuato Bordonali - è molto attenta alla sicurezza del territorio e la sicurezza dei nostri cittadini è in cima alle nostre priorità´. I Contenuti Del Patto: Pianificare Interventi Di Legalità - Nel Patto siglato oggi, gli Enti sottoscrittori si sono impegnati a progettare, pianificare ed attuare interventi ed azioni mirate alla diffusione dei principi di legalità e al miglioramento delle condizioni di sicurezza sul territorio. In quest´ottica, un´attenzione particolare sarà dedicata ai controlli di natura ambientale finalizzati alla prevenzione dei reati in tale ambito. Tra le iniziative di rilievo, c´è la previsione di unità specialistiche destinate al controllo dei cantieri edilizi e stradali, di polizia ambientale, di trasporto merci su strada, oltre ai controlli di polizia stradale, commerciale ed annonaria. Formazione Alle Polizie Locali - I sottoscrittori si impegnano, inoltre, a svolgere attività di formazione per le Polizie Locali in diversi ambiti, prevedendo anche l´educazione nelle scuole, e la redazione di manuali conoscitivi ed operativi. La prospettiva futura è quella di estendere il modello di iniziative predisposte ed attuate ai Comuni della provincia di Monza e Brianza non ancora sottoscrittori. Il Ruolo Di Regione Lombardia - La Regione Lombardia ha svolto un ruolo attivo, promuovendo l´accordo di collaborazione istituzionale finalizzato a mettere in campo politiche integrate di prevenzione. In quest´ottica, la Regione ha provveduto ad organizzare incontri presso la sede territoriale di Monza con i Comandi di Polizia locale del territorio per presentare l´Accordo Quadro e promuovere il Patto locale ed acquisire la disponibilità a realizzare interventi integrati di sicurezza urbana. Stanziamento Di 30 Mila Euro - Per la realizzazione del Patto locale, la Regione Lombardia ha stanziato sul bilancio 2013 la somma di 30 mila euro da erogare a seguito dell´attuazione di progetti presentati dai sottoscrittori. ´La volontà di Regione Lombardia di compartecipare, da un punto di vista economico, a questo accordo - ha concluso l´assessore Bordonali - rappresenta un segnale importante che deve essere moltiplicato, ma il nostro plauso va anche agli amministratori locali qui presenti, che sono riusciti a fare squadra, perché non è così scontato che diverse Istituzioni riescano a trovare un accordo´.  
   
   
REGIONE VENETO E PREFETTURE LAVORANO INSIEME PER FAVORIRE L’ASSOCIAZIONE DI COMUNI E IL RIORDINO TERRITORIALE  
 
Venezia, 9 luglio 2013 - “Di giorno in giorno è sempre più evidente a tutti la portata della riforma che abbiamo avviato: quello a cui stiamo lavorando è un cambiamento epocale che produrrà effetti benefici in termini di semplificazione, di risparmio, di ottimizzazione delle risorse e di qualità dei servizi al cittadino”. Lo ha detto l’assessore regionale al bilancio e agli Enti locali, Roberto Ciambetti, nell’incontro, tenutosi ieri nella sede della Prefettura di Venezia, finalizzato alla costituzione di un tavolo tecnico permanente tra la Regione e le Prefetture del Veneto, che potrà essere formalizzato attraverso la adozione di un Protocollo di Intesa, sull’attuazione degli obblighi associativi dei Comuni di ridotte dimensioni geografiche e più complessivamente sul riordino territoriale della regione. “Obiettivo di questo tavolo – ha spiegato Ciambetti – sarà quello di dar vita a forme di collaborazione tra Regione e Prefetture per accompagnare, guidare e sostenere, in base alle distinte competenze affidate loro dal legislatore, i 281 piccoli Comuni del Veneto obbligati alla gestione associata delle funzioni fondamentali (vedi tabella allegata). Approcciando in modo condiviso con le Prefetture le realtà territoriali, avremo sicuramente più probabilità di superare le criticità, per fortuna poche, che esistono in questo percorso di aggregazione che deve concludersi entro il primo gennaio 2014”. L’assessore ha illustrato la situazione normativa nazionale e regionale e il Piano di Riordino Territoriale approvato nei gironi scorsi dalla Giunta, proseguendo così in quell’azione di riorganizzazione delle amministrazioni locali iniziata alla fine del 2012, “con l’obiettivo – ha precisato – di coinvolgere non solo i Comuni ma tutti i livelli di governance, al fine di realizzare un effettivo riordino complessivo”. Ciambetti ha reso noto che in Veneto si stanno delineando ben 13 realtà nelle quali si sta andando oltre la prospettiva dell’associazione o dell’Unione di Comuni, ma si sta operando verso una vera e propria fusione. “C’è un positivo fermento in questo senso – ha evidenziato – che testimonia come molte Amministrazioni, superate inutili e dannose logiche di campanile, abbiano individuato le opportunità e i vantaggi che derivano alle loro comunità dalla fusione: riduzione della spesa pubblica, maggior efficienza degli Enti, semplificazione. Dopo le positive esperienze delle fusioni che hanno portato alla creazione dei Comuni di Due Carrare, in provincia di Padova, e di Porto Viro, in provincia di Rovigo, avvenute ormai quasi vent’anni fa, nella nostra Regione si stanno finalmente concretizzando di nuovo questi percorsi virtuosi”.
Comuni veneti obbligati alla gestione associata dei servizi e funzioni fondamentali
Province Numero comuni N° comuni fino a 1.000 abitanti N° comuni di pianura con popolazione 1.000-5.000 ab. N° comuni montani con popolazione 1.000-3.000 ab. Numero comuni obbligati al 31.12.2011 (Censimento 2011)
Venezia 44 - 8 - 8
Padova 104 2 48 - 50
Treviso 95 1 15 9 25
Belluno 69 19 - 32 51
Rovigo 50 2 38 - 40
Vicenza 121 12 30 19 61
Verona 98 5 30 11 46
581 41 169 71 281
 
   
   
AUTONOMIE LOCALI: NUOVO DDL PER ELEZIONI ENTI LOCALI FVG  
 
Trieste, 9 luglio 2013 - La Giunta regionale sta iniziando a lavorare, come ha confermato il 5 luglio l´assessore alle Funzione pubblica e alle Autonomie locali Paolo Panontin, ad un Testo unico in materia di elezione degli organi degli Enti locali e di procedimenti elettorali. "Un Testo unico organico - ha indicato l´assessore Panontin - per fare finalmente chiarezza in una materia che sin qui ha visto applicati in ambito regionale disposizioni legislative e regolamentari contenute in una trentina di diverse fonti normative statali e regionali, approvate a partire dalla fine degli Anni ´50 e dunque anche in presenza di sistemi elettorali molto diversi rispetto a quello vigente". L´obiettivo è quindi quello di approvare un disegno di legge complessivo, "dando così seguito agli impegni politici sin qui assunti dalla presidente Serracchiani e dalla Giunta", ha dichiarato l´assessore. All´interno di questo nuovo strumento di legge, ha segnalato Panontin, troveranno anche sede l´abolizione della possibilità del terzo mandato per i sindaci ed alcune disposizioni per favorire le pari opportunità nelle cariche elettive (la doppia preferenza di genere), "tra i primi impegni programmatici indicati dalla presidente Serracchiani". "Pensiamo di delineare le linee guida di questo ddl entro fine luglio e di poter pertanto presentare il testo all´esame degli organi del Consiglio regionale ad ottobre, con una possibile approvazione del testo a novembre". Se questa tempistica non dovesse essere rispettata, secondo l´assessore Panontin una "finestra" possibile per l´approvazione del ddl potrebbe essere a gennaio, comunque in tempo per le elezioni comunali 2014 di 129 Comuni del Friuli Venezia Giulia, che presumibilmente potrebbero essere indette per il mese di giugno.  
   
   
CONVEGNO UNCEM MONTAGNA 2013. GLI INTERVENTI DEGLI ASSESSORI MOLINARI E VIGNALE FAVORIRE NUOVE FORME DI ASSOCIAZIONISMO TRA COMUNI E INVESTIRE NELLE RISORSE EUROPEE  
 
Torino, 9 luglio 2013 - Gli assessori regionali agli Enti locali, Riccardo Molinari e all’Economia montana, Gian Luca Vignale sono intervenuti al convegno organizzato da Uncem Piemonte, che si è tenuto il 4 luglio a Torino, al Centro incontri della Regione Piemonte, sullo sviluppo sociale ed economico delle Terre Alte. “La riforma degli enti locali da parte del parlamento e del governo sta avvenendo in modo confusionario ed è necessario fare chiarezza. – ha sottolineato l’assessore regionale agli Enti locali, Riccardo Molinari - I vari Governi che si sono succeduti non hanno individuato obiettivi precisi e non sono state date risposte concrete al territorio su come continuare ad erogare servizi alla popolazione. Pertanto la Regione Piemonte ha dovuto rispondere al Decreto legge 95/2012 sull’associazionismo obbligatorio dei piccoli Comuni, dotandosi della legge regionale 11/2012 come strumento normativo che cercasse di rendere più indolore possibile questo percorso e di adattare i principi della legge statale alle esigenze specifiche del territorio piemontese, caratterizzato dalla moltitudine di piccoli Comuni e da un’ampia superficie montana. La legge regionale – ha ricordato Molinari - lascia la libertà ai Comuni di scegliere quale strumento associativo utilizzare nello svolgere le nove funzioni fondamentali, senza un’imposizione del modello da parte del Governo regionale, nel rispetto dell’autonomia dei sindaci nel decidere quale sia il modo più efficiente ed economico per erogare i servizi ai propri cittadini Discorso diverso va fatto per le funzioni specifiche dei territori montani, quali la programmazione europea o lo sviluppo e promozione della montagna, che un singolo Comune non potrebbe svolgere singolarmente e che quindi dovranno essere esercitate dalle varie forme associative comunali nate sul territorio in ambiti di area vasta da individuare nella legge regionale di riordino delle funzioni delle attuali comunità montane. Il punto centrale resta comunque che per dare un futuro ed uno sviluppo alla montagna e al territorio piemontese occorrerebbe applicare i principi di autonomia fiscale e sussidiarietà amministrativa previsti dal Titolo V della Costituzione, mentre dallo Stato gli enti locali e le Regioni continuano ad avere solo vincoli ed invasioni di campo rispetto alle rispettive competenze amministrative, finanziarie e legislative”. “La Regione conta ben 553 comuni montani e 229 collinari. – ha spiegato Gian Luca Vignale, assessore all’economia montana della Regione Piemonte, nel suo intervento - Queste realtà locali, spesso con un esiguo numero di abitanti, rappresentano un baluardo imprenditoriale, culturale, sociale, economico e turistico di grande importanza. Infatti in questi anni, proprio i comuni classificati come ‘marginali’ hanno dimostrato di avere capacità e possibilità di crescita e sviluppo economico maggiori di altre aree”. “Per aumentare e valorizzare le loro potenzialità – ha proseguito Vignale - e la loro vitalità economica, la Regione Piemonte deve proseguire la politica di sostegno e promozione, anche di carattere normativo, già attuata in questi anni, puntando su una programmazione europea che riesca ad individuare assi strategici regionali, quali ad esempio la produzione di energie rinnovabili, soprattutto provenienti dalle biomasse legnose o da piccoli o piccolissimi impianti idrici, in grado di garantire una forte ricaduta sul territorio”. “Grazie infatti alle risorse europee – ha concluso Vignale - sono stati investiti negli ultimi cinque anni oltre 170 milioni di euro che hanno determinato ricadute economiche sul territorio per almeno 300 milioni di euro. Queste risorse, se distribuite all’interno di una strategia regionale, potrebbero generare maggiori ricadute economiche e massimizzare i benefici. Per questo motivo sarà compito della Regione, insieme alle autonomie locali e ai Gal, nella programmazione del prossimo quinquennio attuare una progettazione integrata in grado di mettere a sistema le molte risorse destinate al sistema montagna regionale ”.  
   
   
BOLZANO, ALTO ADIGE RISCOSSIONI: FIRMATO L´ATTO COSTITUTIVO  
 
Bolzano, 9 luglio 2013 - Firmato il 5 luglio dal presidente della Provincia Luis Durnwalder l´atto costitutivo di Alto Adige Riscossioni. La nuova Spa si occuperà di accertamento e riscossione di tributi e sanzioni in Alto Adige coinvolgendo anche i Comuni. Presente alla firma l´assessore provinciale alle finanze Roberto Bizzo. In Alto Adige l´attività di accertamento, liquidazione e riscossione di imposte e sanzioni sarà affidata ad una nuova società pubblica. Si tratta di Alto Adige Riscossioni Spa, nella fase iniziale interamente provinciale, ma che presto coinvolgerà anche i Comuni. Oggi a Palazzo Widmann il presidente Durnwalder ha firmato l´atto costitutivo della nuova Spa, presente l´assessore Roberto Bizzo. "Provincia e Consorzio dei Comuni hanno trovato una soluzione condivisa per la gestione dell´attività di riscossione delle entrate degli enti pubblici locali", ha sottolineato Durnwalder. Da Equitalia e Sicilia Riscossioni, si passa a una nuova società costituita inizialmente dalla Provincia di Bolzano, la quale però si impegna a cedere il 20% delle quote ai Comuni interessati. E´ stato deciso di procedere in questo modo solo per una questione legata alla tempistica, fermo restando che la partecipazione alla società sarà ampliata ad altri enti. I compiti di Alto Adige Riscossioni, ha spiegato Durnwalder, "consistono nell´accertamento, nella liquidazione e nella riscossione di imposte e sanzioni con vantaggi sia per la pubblica amministrazione che per i cittadini." Gli enti locali potranno valorizzare la propria autonomia finanziaria perseguendo al contempo obiettivi di equità fiscale. "Sarà inoltre migliorato il rapporto con i cittadini, i quali avranno a disposizione un referente unico con il quale dialogare in un´ottica di sempre maggiore semplificazione", ha aggiunto l´assessore Bizzo. Il Cda della nuova Spa è composto da Domenico Laratta, Andrea Gröbner e Sonja Pichler, il collegio dei sindaci da Arthur Scheidle, Roberto Ninni e Martha Florian.  
   
   
MILANO, ANCI. PISAPIA: “PIERO FASSINO HA ESPERIENZA E QUALITÀ NECESSARIE PER SVOLGERE AL MEGLIO IL RUOLO DI PRESIDENTE”  
 
Milano, 9 luglio 2013 - “Il nuovo presidente dell’Anci Piero Fassino ha la professionalità, l’esperienza e le qualità giuste per svolgere al meglio un ruolo delicatissimo in questa fase di crisi economica che vede tutti i comuni italiani in grande sofferenza a causa dei continui tagli e mancati trasferimenti che da anni colpiscono gli enti locali più vicini ai cittadini. Fassino saprà rappresentare tutti i sindaci in un continuo e, ne sono certo, costruttivo confronto con il Governo in cui il primo punto all’ordine del giorno deve essere necessariamente la modifica del Patto di Stabilità interno”. Lo ha affermato il Sindaco di Milano Giuliano Pisapia dopo l’elezione di Piero Fassino a Presidente di Anci, Associazione Nazionale dei Comuni Italiani. “In questo momento di crisi, gli enti locali – ha aggiunto il Sindaco Pisapia – sono le istituzioni che più possono far ripartire l’economia con investimenti che in tempi brevi avrebbero anche la capacità di rilanciare l’occupazione. Al tempo stesso i Comuni e gli enti territoriali devono rispondere alle esigenze dei propri cittadini e affrontare l’aumento delle richieste di aiuto di coloro che si trovano in difficoltà. E’ assolutamente necessario, quindi, che le istanze dell’Anci vengano non solo ascoltate, ma anche ampiamente accolte da Governo e Parlamento”.  
   
   
CALABRIA: EFFETTUATI PAGAMENTI PER CIRCA DUECENTONOVANTA MILIONI DALLA RAGIONERIA GENERALE  
 
Catanzaro, 9 luglio 2013 - La Ragioneria Generale ha effettuato nel corso della settimana pagamenti per un totale di 290 milioni di euro. Ammonta a 250 milioni di euro la liquidazione della quota a destinazione indistinta del Servizio Sanitario Regionale a favore delle Aziende Sanitarie (per un totale di 205.486 euro) ed Ospedaliere (43.586. 326 euro totali) relativi al mese di giugno 2013. Nel dettaglio, 76.302.454 euro vengono pagati all’Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza; 20.970.000 all’Asp di Crotone; 37.029.000 all’Asp di Catanzaro; 16.883.000 all’Asp di Vibo Valentia; 53.783.000 euro all’Asp di Reggio Calabria, 517.079 euro all’Inrca (Cosenza). All’azienda Ospedaliera di Cosenza vengono liquidati 14.291.747 euro; 12.732.860 euro all’Ao di Catanzaro; 4.209.277 all’ospedale Mater Domini di Catanzaro e 43.586.326 euro all’Azienda Ospedaliera di Reggio Calabria. Sempre su disposizione del Dipartimento Sanità, un pagamento di 2 milioni viene destinato ai risarcimenti a favore dei soggetti danneggiati da complicanze di tipo irreversibile causate da vaccinazioni obbligatorie e trasfusioni (legge 210/92). La Ragioneria ha poi liquidato 35 milioni di euro a favore dell’Afor, ai Consorzi di Bonifica ed al parco Naturale Regionale delle Serre, somma che servirà a pagare gli stipendi degli operai forestali. L’importo è stato ripartito tra il Consorzio di Bonifica Tirreno Vibonese di Vibo Valentia (1.224.734 euro), quello dei Bacini Settentrionali del Cosentino di Mormanno (994.285 euro), Consorzio di Bonifica dei Bacini dello Jonio Cosentino di Trebisacce (1.105.175 euro), Consorzio di Bonifica del Lao di Scalea (1.620.717 euro), Consorzio di Bonifica Jonio Catanzarese di Catanzaro (823.038 euro), Consorzio di Bonifica Tirreno Catanzarese - Lamezia Terme 629.716; Consorzio di Bonifica Basso Ionio Reggino (2.089.873 euro), Afor-azienda Forestale della Regione (17.408.230 euro), Consorzio di Bonifica dei Bacini Meridionali del Cosentino (759.968 euro), Consorzio di Bonifica dello Jonio Crotonese di Crotone (2.027.157 euro), Consorzio di Bonifica Alto Ionio Reggino (1.631.608 euro) e Parco Naturale Regionale delle Serre (160.057 euro). Novecentomila euro disposti dal Dipartimento Lavori Pubblici sono stati erogati per Por Fesr 2007/2013 e Accordi di Programma Quadro. Destinati al Por Fse 2007/2013 circa 1.300.000 del Dipartimento Lavoro. Alle spese per garantire il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti si è provveduto con un pagamento disposto dal Dipartimento Ambiente, effettuato a favore della società Markab Group, di circa 900.000 euro. La Ragioneria ha infine effettuato un altro pagamento di circa 900.000 euro del Dipartimento Protezione Civile per Por-fesr 2007/2013. “I pagamenti effettuati nell’arco di questa settimana – ha detto l’assessore regionale al Bilancio e alla Programmazione nazionale e Comunitaria Giacomo Mancini - testimoniano ancora una volta il costante impegno del governo regionale nei confronti delle famiglie, delle imprese e degli enti locali di tutto il territorio calabrese”.  
   
   
LOMBARDIA.LAVORO: POSITIVO INCONTRO CON MARCEGAGLIA  
 
Milano, 9 luglio 2013 - L´assessore all´Istruzione, Formazione e Lavoro della Regione Lombardia Valentina Aprea ha giudicato ´molto positivo´ l´incontro avvenuto il 5 luglio con l´amministratore delegato del gruppo Marcegaglia, Emma Marcegaglia, circa la situazione industriale del gruppo. In Lombardia Piu´ Del 50 Per Cento Degli Occupati - Al 31 dicembre 2012, il Gruppo occupava complessivamente in Italia più di 5.000 dipendenti (su un totale di 6.855 a livello mondiale), con un incremento occupazionale rispetto al 2011. Inoltre, più del 50% degli occupati riguarda siti produttivi ubicati in Lombardia. Nonostante la congiuntura sfavorevole, le attività industriali del gruppo registrano una tenuta positiva, favorita soprattutto dall´incremento delle esportazioni, che hanno compensato la caduta di domanda del mercato nazionale. L´assessore: Riferiro´ Al Consiglio Regionale - ´Mi impegno in prima persona - ha commentato l´assessore Aprea - a documentare l´impegno del gruppo Marcegaglia anche al Consiglio regionale e alle Commissioni consiliari perché possano essere noti i risultati significativi del suo lavoro´. Marcegaglia:ridurremo Al Minimo Ammortizzatori Sociali - ´Il gruppo Marcegaglia ha investito molto negli ultimi anni - ha sottolineato Emma Marcegaglia - e vogliamo continuare a farlo. Sono state sviluppate nuove linee produttive che saranno mantenute attive e operative, cercando di ridurre al minimo il ricorso agli ammortizzatori sociali, come confermato dai dati. La Lombardia è e resterà al centro dell´attenzione e degli interessi del gruppo, dove è presente con 11 stabilimenti e 2.500 dipendenti. Dialogo Con Sindacati - Le uniche criticità riguarderanno le attività ´no core´ del gruppo, strettamente collegate al settore eldom e dell´edilizia. Comparti le cui imprese versano tutte in una situazione di grande difficoltà. ´La gestione del piano di razionalizzazione - ha precisato - è oggetto di dialogo con le organizzazioni sindacali territoriali e con le rappresentanze sindacali unitarie aziendali. Gli accordi specifici sono già stati raggiunti, nel pieno rispetto delle parti sociali e delle realtà locali interessate´. ´L´incontro di oggi - ha concluso Aprea - apre a una ulteriore collaborazione che speriamo possa portare significativi frutti per la Lombardia´.  
   
   
PUGLIA: ARRIVA TRY! PER ESPORTARE BUONE PRATICHE DI "BOLLENTI SPIRITI"  
 
Bari, 9 luglio 2013 - Giovani e rigenerazione urbana, formazione partecipata e scambi internazionali: sono queste le parole chiave di Try! (Training Regeneration Youth) iniziativa lanciata dalla Regione Puglia – Assessorato alle Politiche Giovanili in collaborazione con l’Arti e nell’ambito delle attività di Bollenti Spiriti, il programma regionale per le politiche giovanili. "Attraverso Try! – spiega l´assessore regionale alle politiche giovanili Guglielmo Minervini – abbiamo l’opportunità di far varcare i confini regionali e nazionali alle buone pratiche attivate con il programma Bollenti Spiriti ed ai ragazzi pugliesi". Try! è, infatti, una delle attività previste dal progetto europeo “Youth Adrinet”, al quale la Regione Puglia partecipa in qualità di partner insieme ad altre istituzioni ed organizzazioni dei Paesi dell’Adriatico. Obiettivo generale di Youth Adrinet è fornire ai giovani dell’area adriatica gli strumenti necessari per diventare cittadini attivi delle proprie comunità locali, regionali, nazionali e internazionali, oltre alla definizione di linee guida comuni per un accordo internazionale sulle politiche giovanili nell’euroregione adriatico-ionica. L’iniziativa è destinata a giovani pugliesi tra i 18 ed i 29 anni, impegnati o interessati al tema della rigenerazione e valorizzazione del proprio territorio ed ambiente di vita attraverso la formazione e il confronto con altri giovani che intendono realizzare o stanno realizzando progetti di rigenerazione urbana. Tre le fasi in cui si articola Try!: si comincia con un “incontro zero”, in programma il 15 luglio a Bari a Santa Teresa dei Maschi, nel quale saranno gli stessi partecipanti con lo staff di progetto a strutturare il programma di incontri, esperti e testimonianza da coinvolgere e realizzare; si passa poi, nel mese di settembre, alla realizzazione degli scambi internazionali: i ragazzi partecipanti avranno modo di visitare od accogliere in Puglia i loro colleghi omologhi dei Paesi dell’Adriatico, per conoscerne esperienze, scambiarsi pratiche e definire accordi e partenariati per future attività e progetti in ambito locale ed europeo. Tutte le attività di Try! sono gratuite per i partecipanti; le iscrizioni sono aperte fino al 10 luglio. Info ed iscrizioni sul portale Bollenti spiriti della Regione Puglia.  
   
   
BOLZANO: PRESENTA IL PIANO PER IL LAVORO: 44 MISURE, INTERVENTI STRUTTURALI  
 
Bolzano, 9 luglio 2013 - Il Piano provinciale per il lavoro entra nella fase operativa: dal patto generazionale nel pubblico impiego agli sgravi fiscali per le assunzioni, dal rilancio del settore edile al sostegno per disoccupati di lungo periodo e alla conciliabilità lavoro-famiglia, sono 44 le misure contenute nel Piano pluriennale fino al 2020. Il4 luglio a Bolzano l’assessore provinciale Roberto Bizzo ha presentato la programmazione nel lungo periodo: "Misure strutturali per assicurare l’occupazione, specie ai giovani, e la crescita dell’economia." La Giunta provinciale ha fissato come obiettivo 2020 in Alto Adige un tasso di occupazione dell´80% per le persone fra i 20 e i 64 anni. I dati attuali vedono l´occupazione in Alto Adige al 76,9% (Italia 61%, Trentino 70,3%, Austria 75,6%), già superiore al traguardo occupazionale Ue del 75% nel 2020. "Ma anche in Alto Adige dobbiamo fare i conti con una disoccupazione in crescita, in particolare nelle fasce più giovani della popolazione. A loro dobbiamo dare risposte concrete e immediate e per questo abbiamo anticipato di un anno i tempi del piano provinciale per il lavoro, un nuovo patto stipulato tra forze sociali ma anche tra generazioni", ha sottolineato l´assessore Roberto Bizzo illustrando a Palazzo Widmann gli interventi varati dalla Giunta. "Servono misure strutturali, politiche di programmazione nel medio e lungo periodo, perché la recessione non si può gestire solo con il quotidiano." Il progetto, avviato in modo innovativo a inizio 2013 con una piattaforma interattiva, ha raccolto pareri, proposte, documenti e coinvolto sindacati, associazioni di categoria del mondo economico, cooperative e associazionismo sociale, che Bizzo ha voluto ringraziare per l´impegno e la collaborazione. Bizzo ha spiegato che il Piano fornisce un indirizzo strategico alle azioni della Provincia, che per garantire l´occupazione nel futuro interviene su due livelli: da un lato con un quadro unitario delle politiche economiche, tra cui riduzione del carico fiscale, aumento di ricerca e innovazione con il Parco tecnologico, revisione della spesa pubblica ("no microcontributi a tutti, sì a incentivi mirati"), snellimento delle procedure (polo informatico unico). Dall´altro lato vengono attivate misure di politica attiva del lavoro: incentivi, misure promozionali e servizi orientati a specifici target di persone (giovani, donne, lavoratori senior, fasce svantaggiate) oltre a interventi trasversali che migliorano i servizi della Pubblica Amministrazione alla persona. Gli obiettivi di fondo sono fissati in un quadro pluriennale, ma visto il contesto di instabilità economica l´attuazione del Piano sarà flessibile ed adattata periodicamente per fronteggiare eventuali cambiamenti. "E´ importante attivare gli strumenti e le misure, perché quando vi sarà un accenno di ripresa dell´economia l´Alto Adige possa beneficiarne con un incremento dei posti di lavoro", ha detto Bizzo. Sono 44 le misure suddivise in 9 pacchetti, ciascuno con strumenti specifici: promuovere l‘inclusione dei giovani attraverso tirocini di formazione per giovani disoccupati e per coloro che abbandonano gli studi; promuovere l‘inclusione delle categorie socialmente deboli tramite il sostegno finanziario per ridotta capacità lavorativa e il sostegno dell´integrazione lavorativa con la promozione delle cooperative sociali; promuovere l‘inclusione delle donne mediante l´ampliamento dei servizi per la prima infanzia e dei servizi di cura; promuovere l‘inclusione dei lavoratori anziani grazie ad incentivi all´assunzione dei disoccupati di lunga durata); favorire l´assunzione di giovani grazie al Patto generazionale nel pubblico impiego; promuovere lo sviluppo economico finalizzato alla creazione di posti di lavoro attraverso il rilancio del settore edile, l´agevolazione Irap per le imprese che fanno nuove assunzioni, gli incentivi all´assunzione di lavoratori anziani. Tra le misure, 4 sono le novità con attuazione immediata nei prossimi mesi, che dovrebbero consentire, ha spiegato Bizzo, "di compiere un importante passo in avanti per dare risposte concrete al mondo del lavoro. Questo piano vuole mettere in sicurezza il nostro futuro e dare stabilità alla comunità altoatesina, in particolare ai giovani." Nuovi sono gli incentivi all´assunzione di lavoratori senior (disoccupati di lunga durata): un incentivo equivalente al 100% dei contributi sociali dovuti per 24 mesi alle aziende che assumono lavoratori disoccupati di età superiore a 55 anni, senza lavoro da oltre 6 mesi, con un contratto a tempo indeterminato. Per l´assunzione di disoccupati di età superiore ai 60 anni può essere concesso un contributo maggiore. Il secondo intervento innovativo è il patto generazionale nel pubblico impiego: i dipendenti pubblici cui mancano 3-5 anni al pensionamento potranno ridurre l‘orario lavorativo (e lo stipendio) ed agevolare così l‘assunzione di giovani sotto i 35 anni. La misura dovrà essere a costo zero per le amministrazioni e contribuire al ricambio delle competenze. La riduzione dei posti sarà rispettata ma resa più flessibile. Grazie al divario remunerativo causato dagli scatti di anzianità la pubblica amministrazione è in grado di garantire la copertura totale dei contributi a fini pensionistici. La terza novità punta al rilancio del settore edile: sono ampliati gli incentivi per il risanamento dei vecchi edifici e viene istituito un Fondo di rotazione della Provincia con orizzonte di 10 anni per il risanamento energetico degli edifici pubblici. La Provincia sostiene il risanamento di edifici privati, anticipando una tantum l´importo del bonus fiscale decennale e privilegiando gli interventi di recupero energetico. La quarta misura di rilievo prevede l´agevolazione Irap per le imprese che creano occupazione stabile: viene reso deducibile dalla base imponibile Irap per un periodo di 3 anni il costo delle nuove assunzioni a tempo indeterminato. Per i nuovi collaboratori, di fatto l‘azienda non paga l‘Irap. Per quanto riguarda la conciliabilità lavoro-famiglia, il Piano si muove verso ampliamento e maggiore flessibilità dei servizi di assistenza alla prima infanzia, mentre nel settore della formazione sono potenziati i tirocini per giovani disoccupati e il coordinamento dei fondi per riqualificazione e aggiornamento professionale. Ad illustrare il Piano con l´assessoren sono stati il direttore di Dipartimento Andrea Zeppa e il direttore della Ripartizione lavoro Helmuth Sinn  
   
   
CENTRI PER L’IMPIEGO, OK DELLA GIUNTA TOSCANA A 7 MILIONI PER GARANTIRE I SERVIZI  
 
Firenze, 9 luglio 2013 – La giunta regionale ha dato ieri il via libera alla proposta dell’assessore al lavoro Gianfranco Simoncini di destinare 7 milioni di euro ai centri per l’impiego gestiti dalle Province per assicurare la continuità dei servizi anche per il prossimo anno. La delibera modifica il piano attuativo di dettaglio del programma operativo del Fondo sociale europeo, consentendo così di trovare le risorse in un momento di incertezza sul piano sia istituzionale che finanziario. “In una fase particolarmente difficile per l’occupazione – ha sottolineato Simoncini – anticipare le risorse per garantire la continuità dei servizi è essenziale per continuare a dare certezze a tanti lavoratori che stanno subendo pesantemente i contraccolpi della recessione. I centri per l’impiego sono uno snodo indispensabile, non solo per l’incrocio fra domanda e offerta di lavoro ma anche per l’informazione, l’orientamento, la gestione delle politiche attive per l’occupazione. Si tratta di una decisione quanto mai opportuna, anche alla luce della sentenza della Corte Costituzionale che superando l’incertezza che avevamo vissuto negli ultimi mesi, stabilisce che, fino alla modifica della Costituzione a riguardo, la competenza dei servizi per l’impiego è delle Province”. Ecco perchè, a maggior ragione, è necessario pensare per tempo a garantire una continuità nelle risorse, che dovranno anche ovviare al ritardo nell’avvio operativo del nuovo periodo di fondi comunitari da parte dell’Unione Europa. “E’ infatti anche grazie ai fondi Fse la Regione ha in parte finanziato fino ad oggi queste attività. Con questi 7 milioni di euro e le risorse ancora disponibili nei bilanci provinciali, si potranno attivare le procedure di gara che garantiscono la continuità delle attività e dei servizi sino ad oggi erogati”.  
   
   
IN LIGURIA È DRAMMA AMMORTIZZATORI SOCIALI IN DEROGA. REGIONE INCONTRA DEPUTATI E SENATORI PER INIZIATIVA PARLAMENTARE  
 
Genova, 9 Luglio 2013 - Grido di allarme della Regione Liguria ai parlamentari liguri per la carenza di risorse indispensabili a far fronte alla cassa integrazione e alla mobilità in deroga che complessivamente interessano circa 12 mila lavoratori. I finanziamenti a disposizione per far fronte agli ammortizzatori sociali continuano a essere insufficienti, nonostante il recente decreto di riparto dell´ultimo stanziamento governativo di 550 milioni. "Siamo alla metà di quanto avevamo lo scorso anno, tenuto conto del notevole incremento di richieste registrato nel 2013", spiega l´assessore al Lavoro Enrico Vesco, che ha detto di "aver trovato nella delegazione dei parlamentari "piena condivisione, appoggio e sostegno per avere dal governo risorse aggiuntive e in tempi certi". All´incontro, lunedì 8 luglio in mattinata in Regione Liguria, erano presenti i parlamentari Anna Giacobbe, Luca Pastorino, Roberta Oliaro e Lorenzo Basso. Lunedì 8 luglio la Regione Liguria ha autorizzato il pagamento degli ammortizzatori sociali per gennaio e febbraio 2013, con le nuove risorse darà il via a quelle di marzo e aprile. "Oltre, al momento non possiamo andare, né onorare impegni già sottoscritti, con procedure di cassa integrazione che arrivano fino a giugno", afferma Vesco. Al momento la Regione Liguria ha disposizione 25 milioni di euro, a fronte degli oltre 63 necessari. "La gravità della situazione - spiega l´assessore - è racchiusa nelle richieste pervenute dall´inizio del 2013 che si attestano a 31,6 milioni per la Cassa integrazione guadagni (752 aziende, 6758 lavoratori) e a 14,8 milioni per la mobilità (359 aziende, 724 lavoratori)". La Regione Liguria è stata ulteriormente penalizzata dall´obbligo di trasferire 24 milioni di euro del 2012 in un fondo nazionale per le regioni in difficoltà , senza poterli utilizzare nel 2013". Con i parlamentari, Vesco ha sollevato anche il problema dei criteri di riparto che vedono la Liguria ulteriormente penalizzata "perché - ha spiegato - si mette in atto un criterio di riparto "storico" che non tiene conto che in Liguria la ricaduta della crisi si è verificata in tempi successivi ad altre regioni, con una conseguente crescita dei costi negli ultimi anni". Note preoccupanti anche sul fronte dell´occupazione che in Liguria scende dell´1,3%, due decimi di punto percentuale in più rispetto al Nord Ovest. Gli occupati passano così dalle 628mila alle 620mila unità, una diminuzione che in termini di valori assoluti è ugualmente distribuita tra donne e uomini. Il numero dei disoccupati in Italia segnala un nuovo considerevole aumento, pari a 475mila unità (+17%), attestando il numero di chi cerca occupazione sulle 3.276.000 unità, con una crescita che coinvolge entrambe le componenti di genere e che pur avendo una picco al Nord è diffusa su tutto il territorio nazionale. Il tasso di disoccupazione complessivo raggiunge il 12,8% e ben il 13,9% per quanto riguarda la componente femminile. La Regione Liguria segnala "come in questi momenti di crisi diminuisca il numero dei cosiddetti "scoraggiati", ossia quelle persone che pur essendo disponibili a lavorare non si impegnano nella ricerca di un´occupazione in maniera attiva e costante. Numero che in Liguria è in crescita di circa 7mila unità per effetto soprattutto della componente femminile. Per quanto riguarda gli ammortizzatori sociali in deroga si è registrato negli ultimi anni un progressivo incremento del peso dell´erogato per la Regione Liguria sul totale nazionale passando dall´1,32% del 2010 al 2,60% del 2012 per la Cassa Integrazione Guadagni e dallo 0,72% del 2010 all´1,39% del 2012 per la mobilità (dall´1,21% del 2010 al 2,21% del 2012 per il totale degli ammortizzatori). Analizzando l´andamento mensile delle richieste di ammortizzatori si osserva un picco nei mesi di dicembre 2012 e gennaio 2013: circa 21,8 e 20,2 milioni di euro per quanto riguarda la Cassa Integrazione Guadagni a fronte di una media mensile nel periodo gennaio 2012 – maggio 2013 di circa 6,5 milioni di euro e circa 9,6 e 7,0 milioni di euro a fronte della media di 3,7 milioni di euro nello stesso periodo.  
   
   
AGENZIA DEL LAVORO, UN CONFRONTO SUI NUOVI LIVELLI DELLE PRESTAZIONI NEI SERVIZI ALL´IMPIEGO  
 
Trento, 9 luglio 2013 - Il Grand Hotel Trento di via Alfieri ospita, a partire dalle ore 9.00 di oggi 9 luglio, il seminario di studi dal titolo "Competenze, attivazione e livelli essenziali delle prestazioni", organizzato dall´ Agenzia del lavoro. Si tratta di un momento di riflessione sull’organizzazione dei nuovi livelli di prestazione nei servizi all´impiego, già anticipati in via sperimentale proprio da Agenzia lavoro tramite il servizio formativo "Pronti a ripartire". I lavori saranno dedicati anche all´analisi di questa importante esperienza formativa e dei suoi risultati e saranno introdotti dal presidente di Agenzia lavoro, Michele Colasanto, con la partecipazione della dirigente generale Antonella Chiusole, di esperti e testimoni della formazione a livello nazionale, tra questi anche l´ex ministro Elsa Fornero. Gli obiettivi del seminario "Competenze, attivazione e livelli essenziali delle prestazioni", che Agenzia del lavoro organizza domani a Trento, sono duplici: da un lato costituire un primo momento di riflessione sulla riforma del mercato del lavoro prevista dalle legge 12 del 2012, con riferimento specifico ui nuovi livelli essenziali delle prestazioni nei servizi all´impiego; e dall’altro offrire spunti di riflessione sull´ importanza delle “competenze” nei sistemi formativi e nelle politiche attive del lavoro. L´obiettivo di erogare prestazioni e servizi in linea con le disposizione della legge e degli standard europei è stato di fatto già “anticipato” da Agenzia lavoro grazie a “Pronti a ripartire”, un servizio di formazione breve per disoccupati e lavoratori sospesi attivato dal novembre 2010 in collaborazione con l’ente di formazione Fidia Srl, nell’ambito delle azioni a cofinanziamento europeo. Il servizio prevede percorsi di sensibilizzazione e formazione di breve durata che offrono l’opportunità di attivare l’interesse per la formazione allo scopo di aumentare le potenzialità dei lavoratori nella ricerca di un’occupazione. Inoltre il servizio adempie all´obbligo formativo che condiziona l’erogazione di sostegni al reddito sia statali che provinciali alla partecipazione a percorsi di politica attiva del lavoro. Nel corso del 2012 il servizio è stato rivisitato e riprogrammato proprio per anticipare e recepire, a regime, le disposizioni di legge sui livelli di prestazione e, nello specifico, sulle azioni di orientamento collettivo per la ricerca di lavoro. Con l´organizzazione di "Pronti a ripartire" sono anche state adottate le indicazioni dell´Unione Europea sull´importanza delle "competenze". I percorsi sono infatti incentrati, oltre che sulla ricerca dell’occupazione, sulle competenze digitali e trasversali (sociali ed organizzative) dei lavoratori in una prospettiva di apprendimento permanente. I lavori saranno introdotti dal presidente di Agenzia lavoro, Michele Colasanto, e proseguiranno con una riflessione della dirigente generale Antonella Chiusole, dei responsabili dei servizi di formazione, in particolare l´esperienza di Pronti a ripartire. Nella seconda parte dei lavori è prevista una tavola rotonda, coordinata da Luciano Galetti, direttore dell´ufficio Politiche del lavoro a finanziamento europeo di Agenzia lavoro, sull´importanza delle competenze in periodi di crisi come quello attuale. Parteciperanno, tra gli altri, Aviana Bulgarelli di Isfol, Saul Meghnagi dell´Istituto Superiore per la Formazione, e Leonello Tronti, docente di diritto del lavoro presso la Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione di Roma. L´ultima parte del convegno sarà dedicata all´illustrazione dei principi della riforma del mercato del lavoro e vedrà l´intervento della professoressa Elsa Fornero.  
   
   
POLITICHE SOCIALI, LIGURIA: 250 MILA EURO PER IL SOSTEGNO AI DETENUTI  
 
Genova, 9 Luglio 2013 - Duecentocinquantamila euro per il sostegno a detenuti, persone in esecuzione penale esterna e minori sottoposti a provvedimenti penali, per migliorare la qualità della vita nelle sette carceri liguri di Genova Marassi, Genova Pontedecimo, Savona, Imperia, Chiavari, La Spezia, Sanremo. Sono stati stanziati venerdì 5 luglio dalla Giunta regionale su proposta dell´assessore al welfare, Lorena Rambaudi. L´iniziativa prevede il miglioramento della qualità della vita in carcere attraverso corsi di pittura, attività sportive, lezioni di musica, di supporto psicologico per coloro che hanno figli, di sostegno alla genitorialità per le donne detenute con bimbi piccoli, di mediazione penale minorile tra la vittima e il minore autore del reato con il supporto di personale qualificato, per accompagnare i detenuti e i minori, in esecuzione penale, al reinserimento nella società. Il progetto si prefigge anche l´accoglienza abitativa per consentire ai detenuti, in permesso premio senza domicilio, di avere a disposizione un alloggio nella Casa Mandela a Genova. Tutto il progetto è gestito dalla "Rete che unisce", un associazione temporanea di scopo che ha come capofila il consorzio Agirà di Genova ed è formata da 28 enti del terzo settore. "Dopo la positiva sperimentazione dello scorso anno – ha spiegato l´assessore Rambaudi – proseguiamo l´offerta dei progetti sociali sulle carceri, attraverso i patti di sussidiarietà, un metodo per utilizzare al meglio le risorse economiche e professionali a disposizione, evitare sovrapposizioni e sostenere la collaborazione tra enti. Un´esperienza tutta ligure, seguita con attenzione anche a livello nazionale, che dimostra la ricchezza del rapporto tra pubblico e settore non profit nel nostro territorio".  
   
   
DAL 10 AL 14 LUGLIO A CECINA IL XIX MEETING INTERNAZIONALE ANTIRAZZISTA  
 
Firenze, 9 luglio 2013 – Pensare ad una nuova Europa, composta da cittadine e cittadini nel senso ampio del termine, vale a dire di individui capaci di esercitare appieno diritti e doveri. Un’europa che veda il migrante non come un elemento transitorio e con una paura alimentata dalla strumentalizzazione politica. La Xix edizione del Meeting Antirazzista di Cecina, dal 10 al 14 luglio a Cecina Mare (Li), si concentrerà su questi temi. Il titolo scelto è infatti ‘Diritti in Europa’. Il 5 luglio presso la sede di Arci Toscana a Firenze la presentazione in conferenza stampa con gli interenti dell’assessore al welfare Salvatore Allocca e del presidente di Arci Toscana Gianluca Mengozzi. L’assessore Allocca ha concentrato l’attenzione sull’obbligo di confrontarsi col fenomeno migratorio. “Più che di migrazioni parlerei di rimescolamenti di genti. É questo il panorama con il quale abbiamo il dovere di confrontarci. Non possiamo assolutamente pensare di sottovalutarlo e dobbiamo farci i conti, cogliendo tutte le opportunità ma anche tutti i rischi che possono derivarne se l’approccio esclude l’uguaglianza dei diritti e della cittadinanza. Sul tema migranti – ha aggiunto ancora – è stata giocata purtroppo una partita politica non troppo nobile che ha tentato di pescare facili consensi sul tema del contrasto e di confonderlo con la crisi, facendo credere ad una loro stretta correlazione. Il lavoro non si ruba e chi viene qui a vivere è portatore di una domanda e attiva altro lavoro. Un concetto che vorrei ribadire – ha infine concluso – come ha anche affermato di recente il ministro Kyenge, è che quello che facciamo per questi nuovi cittadini lo facciamo anzitutto per loro ma anche per noi”. Gianluca Mengozzi invece ha sottolineato le novità dell’edizione 2013 del Meeting: durata inferiore, in quanto a giorni, e una diversa scelta logistica, dato che vari appuntamenti si svolgeranno in varie zone di Cecina. “Non possiamo rinunciare ad un presidio come Cecina. Purtroppo dobbiamo fare i conti con la scarsità di risorse e abbiamo perciò puntato su meno giorni ma anche su una maggiore distribuzione degli eventi sul territorio, anche con lo scopo di coinvolgere maggiormente la popolazione. Senza ovviamente nulla togliere alla qualità della proposta complessiva, come del resto è confermato dal programma e dagli spettacoli che abbiamo organizzato, come sempre tutti a ingresso gratuito. Vorrei inoltre sottolineare il grande spazio che abbiamo dato alla formazione, rivolta a tutti gli operatori che lavorano nel campo dell’immigrazione in associazioni o in enti pubblici, affidata a persone esperte ed estremamente competenti”. La Regione al Meeting. Il presidente Enrico Rossi, venerdì 12 luglio alle ore 17 a Villa Ginori, prenderà parte all’Assemblea nazionale per i diritti e la cittadinanza insieme al ministro per l’integrazione Cecile Kyenge e ad alcuni parlamentari. L’assessore all’agricoltura Gianni Salvadori parteciperà all’incontro del 12 luglio dal titolo ‘Qualità lavoro. Per un sistema di produzione in agricoltura che rispetti i diritti del lavoro’, mentre quello al welfare Salvatore Allocca interverrà a quattro dibattiti: il 10 luglio (‘I toscani difronte all’immigrazione’), l’11 (‘Nuovi italiani: tra senso di appartenenza e costruzione dell’identità’) e il 12 (‘I confini della violenza, tratta e stalking’ e ‘Rom e Sinti: la strategia d’inclusione e le politiche locali’). Il Meeting è organizzato da Arci e Regione con il contributo di Cesvot, Unar, Provincia di Livorno, Comuni di Livorno, Bibbona, Castagneto Carducci, Cecina, Rosignano Marittimo e San Vincenzo. Qui sono disponibili tutte le informazioni sul Meeting 2013.  
   
   
ABRUZZO, DISCRIMINAZIONE: FIRMATO ACCORDO CON ASSOCIAZIONI IMMIGRATI  
 
L´aquila, 9 luglio 2013 - La Regione fa squadra con le associazioni per sostenere le donne immigrate. Questa mattina l´assessore con delega alle Pari Opportunità, Federica Carpineta, ha firmato a Pescara un accordo di collaborazione tra la Regione Abruzzo e 31 associazioni che operano per l´assistenza alle donne immigrate, tra di esse anche il Comitato regionale della Croce Rossa Italiana, la Caritas di Pescara e quella di Chieti. "Ringrazio tutte le associazioni che hanno collaborato attivamente al trattamento ed alla gestione dei casi legati alla discriminazione ed alla violenza di genere - ha detto l´assessore Carpineta - In soli sei mesi sono state assistite 50 vittime, per metà di loro c´e´ stata risoluzione del caso e per l´altra parte l´indicazione del percorso amministrativo e legale da seguire. La discriminazione etnica e la violenza verbale e domestica da un lato ed il supporto e la mediazione culturale dall´altro - ha continuato l´assessore - sono le due tipologie in cui rientrano i casi trattati". La mediazione culturale è stata utile per risolvere le problematiche connesse alla corretta interpretazione delle norme e dei procedimenti amministrativi, molto spesso legate alla non conoscenza della lingua italiana. Il lavoro degli operatori dello Sportello ha permesso a numerose donne di trovare ospitalità presso case di accoglienza, altre invece hanno ottenuto diversi colloqui di lavoro. L´accordo permetterà allo Sportello Antidiscriminazione, di operare in sinergia con la rete delle associazioni per la promozione della propria attività presso le comunità di immigrati, per la rilevazione di casi di discriminazione ed il successivo trattamento e per la promozione dei principi di non discriminazione e pari opportunità. L´assessore ha ringraziato il Direttore della Asl di Pascara e la dott.Ssa Minna, responsabile di settore per il supporto dato allo sportello, che è ospitato all´interno dei locali del Consultorio Familiare di Pescara Sud e presso il quale lavorano a supporto delle donne immigrate un sociologo, un mediatore culturale ed un esperto legale.  
   
   
ASSISTENZA FAMILIARE, PRESENTATO IL MODELLO INTEGRATO PIEMONTESE  
 
Torino, 9 luglio 2013 - Con l’attivazione di circa 150 sportelli per l’incontro domanda-offerta tra famiglie e assistenti familiari, e la creazione di un sistema integrato di riconoscimento delle competenze, di formazione dedicata e di assistenza, si è concluso il progetto regionale rivolto alle figure delle assistenti familiari, finanziato con i fondi europei del Por-fse, con le risorse del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali sul Fondo Politiche Migratorie e con una parte di risorse regionali. I risultati del progetto sono stati illustrati in un seminario che si è svolto presso il Centro Congressi della Regione Piemonte, in cui è intervenuta l’assessore alle Pari opportunità, Giovanna Quaglia. “In una società che progressivamente invecchia – ha detto Quaglia - il fenomeno dell’assistenza familiare tocca corde molto delicate, e richiede la scelta di persone competenti e affidabili cui delegare la quotidianità dell’assistenza ai propri anziani. Attraverso un apposito bando la Regione è intervenuta in un mercato ad alto potenziale di domanda, basato spesso su contratti in nero e sul passaparola, sviluppando un sistema integrato tra politiche attive del lavoro, formazione professionale, politiche sociali e pari opportunità. Ne è nato un modello di successo, che vogliamo continuare ad utilizzare in modo trasversale, adattandolo alle necessità di una società che la crisi continuamente trasforma”. Oltre all’attivazione di sportelli per l’incontro domanda/offerta su tutto il territorio regionale, si sono svolti percorsi per il riconoscimento e la certificazione delle competenze delle cosiddette badanti, per l’applicazione di modalità flessibili di formazione, nonché attività di accompagnamento e supporto durante l’inserimento lavorativo. “Grazie a questo progetto - conclude l’assessore - la rete dei soggetti pubblici e del privato sociale si è confrontata e rafforzata, qualificando un solido sistema regionale e contribuendo in modo fattivo all’emersione del lavoro nero, le assistenti familiari hanno visto riconosciute le proprie competenze e ne hanno acquisite di nuove, mentre le famiglie hanno contribuito a creare e testare luoghi sicuri dove rivolgersi, per essere supportati nel ruolo inconsueto di datori di lavoro”. Un Po’ Di Numeri - Al 30 aprile 2013 i soggetti destinatari dei servizi sono stati 14.291 (informazione/accoglienza), mentre i destinatari realmente presi in carico dai Centri per l’impiego con la sottoscrizione di un Pai (Piano di azione individuale) sono stati 8.683, di cui 775 sono stati assunti. Sono stati attivati 22 corsi di formazione della durata di 30/35 ore ciascuno. I nuclei familiari destinatari del servizio sono stati 1.727, mentre le famiglie che hanno usufruito degli incentivi finalizzati all’assunzione sono state 216. Per saperne di più: www.Regione.piemonte.it/pariopportunita  
   
   
POLITICHE SOCIALI. COMUNE, APERTO IL BANDO PER LA RICERCA DI PARTNER PRIVATI UN APPELLO RIVOLTÒ ALLA CITTÀ PER REALIZZARE INSIEME, FACENDO RETE, UN NUOVO WELFARE PER I MILANESI  
 
Milano, 9 luglio 2013 - Alla ricerca di partner privati per realizzare azioni nel campo delle Politiche sociali. Il Comune di Milano, in tempi di risorse ridotte da parte di Stato e Regione e maggiore richiesta di interventi da parte dei cittadini, si rivolge al mondo imprenditoriale, del privato sociale e, in generale, a tutti i milanesi operosi per fare rete e partecipare alla promozione, realizzazione e divulgazione di interventi di supporto a chi ha più bisogno: anziani fragili, minori, adulti in difficoltà e persone con disabilità. Il bando è pubblicato sul sito dell’Amministrazione ( http://www.comune.milano.it/  sezione bandi) dallo scorso 4 luglio e rimarrà aperto fino al 29 aprile 2016. Dunque, per tutto il mandato. “Attraverso questo bando – spiega l’assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino – rivolgiamo un appello a imprenditori, operatori del privato sociale e a tutti cittadini a partecipare con noi alla realizzazione di interventi a sostegno delle persone in difficoltà. La crisi ci mette di fronte a un numero sempre più alto di anziani, minori, famiglie e adulti in seria difficoltà, cittadini che hanno bisogno di un aiuto, talvolta immediato. Mettendo insieme le diverse risorse che questa città possiede, realizzando una sinergia reale tra pubblico e privato, è possibile raggiungere l’obiettivo”. “Il nuovo welfare ambrosiano – sottolinea l’assessore Majorino – non può prescindere dal fare rete e, in questo periodo in cui crisi e perdita del lavoro hanno toccato un numero altissimo di persone, l’invito a fare qualcosa per gli altri diventa un’opportunità di contribuire tutti a dare nuovo slancio a questa città tradizionalmente impegnata nel sociale”. Le azioni programmate nel Piano di sviluppo del Welfare per cui il Comune chiede il coinvolgimento della città sono: - creazione di “punti sociali”, sportelli di accesso sociale unici; - creazione di un “Pronto intervento e soccorso sociale”; - sviluppo dell’”Immigration Center”; - sviluppo e potenziamento del servizio di affido familiare; - supporto all’incrocio tra domanda e offerta di personale per l’assistenza domiciliare anziani; - potenziamento di un servizio psicologico a disposizione del cittadino a costi sostenibili (progetto di “psicologia sostenibile”); - sviluppo di “spazi di socialità”, cioè spazi pubblici per i cittadini per favorire la coesione sociale; - il recupero di appartamenti da destinare all’alloggio temporaneo di persone in condizione di fragilità; - l’attivazione di un sistema informativo unico e trasversale a tutte le azioni e ai target anche identificando una scheda unica di accesso; - iniziative di co-housing di anziani/famiglie con studenti; - la realizzazione della Carta dei Servizi Sociali della città e di un ufficio unico per i rapporti con l’associazionismo e la cooperazione sociale; - la realizzazione di un Centro per le pari opportunità e contro le discriminazioni e di un programma di azioni a contrasto della violenza sulle donne; - la realizzazione di un progetto tra Asl e Comune per potenziare i servizi rivolti alla Salute mentale, alle dipendenze, alle malattie infettive; - fornire sostegno alle associazioni e cooperative sociali attive su percorsi destinati a sostenere i cittadini con disabilità, compresa la sperimentazione di percorsi di vita autonoma (il cosiddetto “Dopo di noi”), incremento delle opportunità di fruizione di servizi diurni e residenziali per persone con disabilità.  
   
   
SERVIZI PER L’INFANZIA, DALLA REGIONE TOSCANA 9 MILIONI E 39 SEZIONI “PEGASO” IN PIÙ  
 
Firenze, 9 luglio 2013 – Buone notizie, dalla Regione, per le famiglie toscane con figli in età pre-scolastica: l’assessorato all’istruzione conferma, nelle scuole dell’infanzia (3-6 anni), le “sezioni Pegaso” già stabilite negli anni precedenti e ne aggiunge una quarantina (si tratta di quelle sezioni tenute aperte esclusivamente grazie a finanziamenti regionali che consentono di retribuire gli insegnanti). Un investimento, per le “Pegaso” nel prossimo anno scolastico, da 6,5 milioni. Buone notizie che proseguono con uno stanziamento da 2,5 milioni per abbattere i costi di iscrizione nelle scuole materne e nei servizi educativi 0-3 anni. Stella Targetti, vicepresidente della Regione Toscana e assessore all’Istruzione, si è così presentata questa mattina alla Consulta scuola di Anci Toscana fornendo risposte a due argomenti forti iscritti nell’ordine dei lavori: le sezioni Pegaso per l’anno scolastico 2013-2014 e i nuovi “fondi famiglia”. “Il nostro impegno in favore delle scuole per l’infanzia non solo continua – è il commento dell’assessore – ma si rafforza: rispetto alle 106 sezioni già finanziate, nel prossimo anno scolastico le proseguiremo tutte aggiungendocene altre 39 per un totale di 145 sezioni che consentono di accogliere oltre tremila bambini”. Riferendo che gli uffici della regione hanno verificato “una impennata di richieste di sezioni Pegaso anche al di fuori della programmazione annuale”, Stella Targetti ha informato sulla decisione già presa dal governo regionale: dare una risposta a tutti e farlo attraverso le 39 nuove sezioni “Pegaso a 24 ore”, un modello cioè che, in coerenza con quello adottato dallo Stato, consente l’uscita dei bambini subito dopo pranzo. Restano inalterate le 106 sezioni “Pegaso storiche” che continueranno ad articolarsi su 40 ore. Accanto all’impegno verso le sezioni Pegaso, con il nuovo anno scolastico la Regione Toscana mette in campo una nuova misura per supportare le famiglie che scelgono di mandare i figli a una scuola paritaria: si tratta di specifici “buoni” per abbattere i costi di iscrizione. Con l’ultima manovra di bilancio è stato infatti stanziato un milione e mezzo per sostenere l’accesso alla scuola dell’infanzia in modo – conferma Stella Targetti – da “abbattere i costi di iscrizione alle scuole materne paritarie sulla base del principio che in Italia la scuola dell’infanzia si regge su tre gambe (scuola statale, paritaria comunale, paritaria privata) risultando fondamentale sostenerle tutte altrimenti il sistema non sta in piedi e a rimetterci sono solo i bambini”. Queste ulteriori risorse saranno gestite dai comuni: a breve la Regione pubblicherà un avviso pubblico per consentire la partecipazione. Con la stessa variazione di bilancio la Regione ha anche deciso di investire un altro milione per nidi, l’offerta educativa destinata ai bambini in età 0-3 anni: verranno destinati alle famiglie (“sempre più alto, purtroppo, il numero della famiglie che non ce la fanno a pagare le iscrizioni”, nota Stella Targetti) sotto forma di buoni-servizio finalizzati, appunto, ad abbattere i costi di iscrizione ai nidi comunali. Risorse, queste, che vanno ad aggiungersi ai 2,4 milioni già stanziati per sostenere le famiglie che iscrivono i figli ai servizi educativi privati.  
   
   
BOLZANO: ANTICIPO DELL´ASSEGNO DI MANTENIMENTO, PIÙ RIMBORSI  
 
Bolzano, 9 luglio 2013 - La Provincia anticipa l’assegno di mantenimento per aiutare le famiglie monoparentali in difficoltà nei casi di separazione e divorzio, non per sostituirsi ai coniugi morosi: per questo la Giunta provinciale ha deciso l’8 luglio di verificare con quali strumenti sia possibile richiamare il genitore al versamento delle somme anticipate dall’ente pubblico. Attualmente viene rimborsato solo il 10%. L´ordinamento giuridico italiano prevede per entrambi i genitori l´obbligo del mantenimento dei figli, in proporzione al reddito e al patrimonio, indipendentemente dal fatto che convivano o vivano separati. Resta tuttavia la realtà di padri che si sottraggono all´obbligo degli alimenti dopo la separazione dalla madre affidataria, il tutto a spese dei figli e delle donne sulle quali ricadono le inadempienze paterne. La legge provinciale del 2003 è stata la prima a livello nazionale ad introdurre l´anticipo sull´assegno di mantenimento, un contributo fornito dalla Provincia per sostenere le persone più deboli in caso di separazione o divorzio. Successivamente l´ente pubblico recupera coattivamente il contributo dal genitore inadempiente. La Giunta ha verificato che lo scorso anno 514 famiglie e 811 bambini hanno beneficiato dell´anticipo dell´assegno di mantenimento. La Provincia ha anticipato una somma complessiva di 1,9 milioni di euro, ma dei rimborsi dovuti dal genitore alla Provincia fino ad ora è stato coperto solo il 10%. "Una somma esigua - spiega il presidente Luis Durnwalder - per questo vanno aumentati gli sforzi per riscuotere gli anticipi dai coniugi morosi. Anticipando l´assegno di mantenimento, infatti, la Provincia vuole aiutare le famiglie monoparentali in difficoltà economica, non sostituirsi ai coniugi morosi." La Giunta ha quindi incaricato la Ripartizione provinciale Affari legali di verificare tutte le modalità e gli interventi possibili per far rispettare gli obblighi di legge e quindi far versare il rimborso dovuto.