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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 09 Luglio 2013
IL ROBOT UMANOIDE ASTRONAUTA IN PARTENZA AD AGOSTO A DICEMBRE INIZIERANNO I PRIMI ESPERIMENTI NELLO SPAZIO SUL DIALOGO TRA UOMO E ROBOT  
 
Roma, 9 luglio 2013 - Toyota Motor Corporation (Tmc) ha annunciato la realizzazione di un robot astronauta in collaborazione con la società Dentsu Inc., il Research Center for Advanced Science and Technology, l’Università di Tokyo (Rcast) e la Robo Garage Co., Ltd. Questo androide si chiama Kirobo e salirà a bordo del cargo spaziale Kounotori 4 in partenza Il 4 agosto prossimo dal Tanegashima Space Center e diretto alla Stazione Spaziale Internazionale (Iss). Kirobo, uno dei due robot umanoidi sviluppati all’interno del Kibo Robot Project, è studiato per comunicare verbalmente con gli esseri umani. Il progetto coinvolge Rcast, Robo Garage e Tmc, con l’ausilio inoltre della Japan Aerospace Exploration Agency (Jaxa). Rcast e Robo Garage hanno lavorato sullo sviluppo dell’hardware e dei dispositivi di movimento, con Tmc responsabile della funzione di riconoscimento vocale e la Dentsu che ha invece supervisionato lo sviluppo dell’intero progetto, gestendo inoltre la creazione dei contenuti relativi al vocabolario. Dopo essere salito a bordo del Kounotori 4 sull’unità di lancio H-iibe N.° 4, Kirobo approderà sulla Iss in attesa dell’arrivo del Comandante Koichi Wakata, previsto nei mesi di novembre o dicembre. Il modulo Iss Kibo sarà il teatro del primo esperimento nello spazio sulla conversazione tra uomo e robot, che si svolgerà tra il Comandante e il piccolo Kirobo. Calendario: 4 Agosto 2013 Partenza del robot Kirobo per la Iss; Ago.–set. 2013 Primo intervento orale di Kirobo dallo spazio; Nov.–dic. 2013 Arrivo del Comandante Wakata sulla Iss; Dic. 2013 Prima conversazione tra il Comandante Wakata e Kirobo; Mag.–giu. 2014 Partenza del Comandante Wakata dalla Iss; Dic. 2014 Ritorno sulla Terra di Kirobo. Kibo Robot Website: http://kibo-robo.Jp/en/  
   
   
VOGLIA DI VELOCITÀ: IL 45% DEGLI INTERNAUTI DISPOSTI A CAMBIARE OPERATORE O ABBONAMENTO PER AVERE INTERNET PIÙ VELOCE  
 
Bruxelles, 9 luglio 2013 - Per gli utenti di internet, la velocità di connessione sta diventando una questione prioritaria. È quanto emerge dal recente sondaggio Ue sull´utilizzo di internet da parte degli Europei. Quasi la metà delle famiglie europee (45%) sarebbe pronta a cambiare operatore o abbonamento internet per disporre di una velocità di connessione più elevata, indicando questo elemento come altrettanto importante rispetto al prezzo nella scelta del servizio. Neelie Kroes, Vicepresidente della Commissione europea, ha dichiarato: "I consumatori si preoccupano sempre di più di avere una connessione internet abbastanza veloce per poter ad esempio guardare contenuti video. E per coloro che gestiscono la propria attività professionale da casa, la velocità è anche una questione di competitività. I consumatori ora prendono in considerazione sia la velocità che il prezzo al momento di effettuare la loro scelta.". Dal sondaggio è anche emerso che oltre la metà delle famiglie (54%) limita le proprie chiamate nazionali e internazionali con il cellulare per motivi di costi. "Viviamo nell´epoca degli smartphone e i servizi di telefonia mobile di elevata qualità sono una parte essenziale della nostra quotidianità", ha affermato Neelie Kroes. "Non è accettabile che la metà della popolazione limiti le proprie chiamate telefoniche per questioni di costi e non è accettabile che la mancanza di un mercato unico "connesso" incoraggi queste limitazioni".Tuttavia, il sondaggio indica un calo dell´11% (dal 60% al 49%) di coloro che considerano un problema il costo delle chiamate a reti diverse dalla propria rete nazionale. Questo è un chiaro segnale dell´effetto positivo sui consumatori che hanno avuto gli sforzi della Commissione per ridurre le tariffe di terminazione delle chiamate mobili. Dal sondaggio Eurobarometro sono emersi i seguenti aspetti salienti: La velocità conta sempre di più - La concorrenza ha effettivamente portato prezzi accessibili, ma ora occorre prestare maggiore attenzione a soddisfare la richiesta di connessioni sempre più veloci. Circa il 40% degli utenti ha incontrato difficoltà nell´accedere a contenuti o applicazioni online a causa di una velocità o una capacità di download insufficienti. Qualità del servizio - Il 20% ha dichiarato di aver avuto difficoltà nell´accedere a contenuti online o che alcune app erano bloccate sul cellulare (più 4 punti percentuali rispetto a dicembre 2011). Ciò sembra verificarsi più frequentemente quando si prova a guardare video (42%), ascoltare musica (22%), scaricare gratuitamente contenuti video (22%), guardare eventi dal vivo (20%) oppure giocare in rete (19%). La qualità dell´audio è importante. Solo il 38% ritiene che la qualità dell´audio sul cellulare sia ottima rispetto al 49% per le telefonate dai fissi e al 25% per le chiamate via internet. Apertura e neutralità della rete internet - La problematica più fastidiosa legata alla neutralità della rete e ai diritti d´autore risulta essere il blocco dei video. Il 34% degli adulti utilizza servizi di chiamata Voip (in aumento rispetto al 27% del 2012). Tendenze negli acquisti - Il 44% delle famiglie ha almeno un abbonamento a internet mobile (in aumento rispetto al 30% del 2012). Il 45% delle famiglie acquista un pacchetto di servizi di comunicazione (ad esempio, una combinazione di servizi di telefonia fissa, mobile, televisione e banda larga) dallo stesso operatore. Il 40% di queste famiglie (45%) ha pensato di cambiare operatore, ma il 29% afferma che non è facile confrontare le condizioni offerte nei vari pacchetti. Contesto - Il sondaggio sulle comunicazioni elettroniche nelle famiglie viene effettuato ogni anno dal 2006. La relazione completa sarà pubblicata nelle prossime settimane. Il sondaggio ha lo scopo di sostenere le politiche nel campo delle comunicazioni elettroniche attraverso la raccolta costante di dati e tendenze sui comportamenti delle famiglie e dei singoli individui nei confronti dei principali servizi offerti in questo settore. La rilevazione dei dati sul campo si è conclusa a marzo 2013. 27 786 persone di diverse fasce sociali e demografiche della popolazione dell´Ue sono state intervistate faccia a faccia presso le loro abitazioni. Poiché il lavoro di raccolta dei dati è avvenuto prima del 1° luglio 2013, data ufficiale di adesione della Croazia all´Unione europea, i risultati sono presentati per i 27 Stati membri e per la Croazia mentre le medie dell´Ue si riferiscono solo all´Ue a 27.  
   
   
BANDA LARGA IN TUTTA L´EMILIA-ROMAGNA: 128 MILIONI DI EURO PER GARANTIRE IL DIRITTO DI ACCESSO ALLA RETE E FAVORIRE LA COMPETITIVITÀ DI TUTTI I TERRITORI DELLA REGIONE. DALLA PIANURA ALLA MONTAGNA, NESSUNO ESCLUSO. I COMMENTI DELL´ASSESSORE PERI E DELLA VICEPRESIDENTE SALIERA  
 
Bologna, 9 luglio 2013 - All’inizio era tra quelli con più digital divide in Italia. Oggi il territorio dell’Emilia-romagna ha una copertura misurata da Lepida Spa pari al 97,4%, con Adsl per il 90,5%. Analizzando il dato per provincia, Piacenza è “coperta” al 96,5% (Adsl 88.8%), Parma al 96,3% (Adsl 87%), Reggio Emilia al 97,2% (Adsl 90,9%), Modena al 96,5% (Adsl 90,5%), Bologna al 98% (Adsl 91,9%), Ferrara al 98.5% (Adsl 87%), Ravenna al 98,4% (Adsl 91,2%), Forlì-cesena al 97,4% (Adsl al 92.2%) e Rimini al 97,6% (Adsl 92.4%). “C’è una trasversalità di azioni in corso che ci porterà a colmare quella piccola frazione del territorio – aree di montagna e zone rurali – ancora esclusa, ma che ha pieno diritto ad accedere alla rete e ai suoi servizi” ha sottolineato Alfredo Peri, assessore alle Reti di infrastrutture materiali e immateriali a margine di un seminario oggi in Regione. “I recenti accordi con il governo – ha ricordato Peri – ci consentono di investire per il superamento del digital divide ulteriori 46 milioni di euro, che vanno appaltati nel corso di quest’anno”. In piena sintonia con il Piano nazionale banda larga e gli obiettivi dell´Agenda digitale europea, l’Emilia-romagna rappresenta “un’esperienza interessante anche a livello di metodo – ha concluso l’assessore – per la fortissima sinergia e collaborazione tra tutti gli enti interessati”. “Con questi interventi la Regione dimostra in modo concreto il proprio impegno per lo sviluppo e il sostegno di una parte più fragile del nostro territorio qual è la montagna – ha ribadito la vicepresidente Simonetta Saliera – . In Appennino, se non c’è copertura di rete è pressoché impossibile continuare a viverci. Per questo abbiamo lavorato e continuiamo a lavorare per garantire l’accesso alle amministrazioni pubbliche, agli istituti scolastici, alle aziende agricole. Il nostro obiettivo è ridurre la disparità tra Appennino e pianura”. Gianluca Mazzini, direttore generale Lepida Spa, ha ricordato la “neutralità della nostra azione complessiva, sia rispetto alle tecnologie che agli operatori”, sottolineando inoltre la priorità, nella fornitura di banda, alle imprese, “perché rappresentano un elemento di attrattività del territorio”. Gli interventi Nell’arco di una legislatura si è potuto colmare il divario rispetto a un livello minimo di comunicazione definito (2 Mega, come fissato dagli obiettivi dell’Agenda Digitale Europea) omogeneo in tutto il territorio, dalla pianura alla montagna, sia a livello tecnico che economico (per tariffe utente). La Regione Emilia-romagna è riuscita a catalizzare il 17% delle risorse nazionali del decreto Crescita 2.0 per garantire a tutti l’accesso a internet (e quindi ai servizi offerti dal World Wide Web). Contro il digital divide sono stati spesi direttamente 74 milioni di euro, e utilizzati gli investimenti della rete Lepida per circa 54 milioni: complessivamente, 128 milioni di euro. La Regione ha agito, attraverso Lepida Spa, in piena neutralità tecnologica, realizzando fibre per abilitare il territorio, costruendo una Dorsale sud radio capace di abilitare il territorio da sud a nord, usando le reti cellulari con tecnologie innovative, radio su banda licenziata, radio su bande non licenziate e utilizzando, infine, il satellite. Il progetto in corso con il Feasr (Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale) prevede la costruzione in fibra su 16 tratte montane con un impatto su almeno 15.000 abitanti in 40 differenti aree. Il progetto della Dorsale sud radio prevede 40 tralicci da Piacenza a Rimini, con un servizio per almeno 100.000 abitanti. A oggi sono stati abilitati diversi operatori delle telecomunicazioni (18 accordi con operatori radio e 2 operatori satellitari). Con Telecom Italia la Regione ha costruito un piano da 144 centrali complessive: 55 attivate nel 2010, 24 nel 2011, 31 nel 2012, 30 nel corso 2013 e 4 nel 2014. Le fibre ottiche per le centrali abilitate servono utenti non solo di Telecom Italia ma di tutti gli altri operatori. Sono stati attivati in fibra 135 istituti scolastici; 10 sono in corso di attivazione e 80 lo saranno in futuro. E’ in corso la realizzazione di 600 punti di accesso Wifi in tutto il territorio: l’utilizzo sarà gratuito. Sull’appennino sono stati realizzati finora sistemi radio in banda non licenziati con un investimento di 6,5 milioni di euro (che significa una copertura del 2,59% della popolazione regionale e del 22,8% della popolazione della montagna) e di 13,7 milioni di euro per fibre ottiche (copertura del 2% della popolazione regionale e del 18% della popolazione della montagna). Sempre nelle aree di montagna sono in corso investimenti per la Dorsale sud per 2,6 milioni di euro (copertura del 2,23% popolazione regionale e del 22,4% popolazione della montagna) e per 8,2 milioni di euro per fibre ottiche (copertura dello 0,35% popolazione regionale e del 3,4% popolazione della montagna). Per il futuro sono pianificati, sempre per la montagna, 6,2 milioni di euro per la messa in posa di fibre ottiche (che garantiranno una copertura per 29.500 cittadini) e 9 milioni di euro per azioni in neutralità tecnologica – su linea fissa, mobile o radio – in modo da arrivare a 77.000 cittadini.  
   
   
4CBNET, IL CORE NETWORK EUROPEO AD ALTA VELOCITÀ PER TARGET2 E TARGET2-SECURITIES (T2S)  
 
Milano e Londra, 9 luglio 2013 – Colt, in partnership con Sia, si è aggiudicata il bando di gara indetto da Deutsche Bundesbank, che ha operato anche per conto di Banca d’Italia, Banque de France e Banco de España (le 4Cb), per realizzare l’infrastruttura di rete che collegherà le quattro banche centrali incaricate di gestire la piattaforma unica dell’Eurosistema per il regolamento dei pagamenti d’importo rilevante e delle transazioni in titoli. Il 4-Centralbank-network (4Cbnet) di Colt e Sia rappresenta il backbone ad alta velocità (10 Gigabit) che garantisce la continuità dei flussi informativi delle quattro banche centrali preservandone integrità e riservatezza. Si tratta di un’infrastruttura di rete intelligente in grado di monitorare e gestire costantemente il traffico dei dati e di annullare in maniera completamente automatizzata rischi di malfunzionamento. Tali funzionalità consentono la sincronizzazione dei sistemi tecnologici delle quattro banche centrali rendendo disponibile un’unica piattaforma virtuale a supporto della distribuzione geografica delle applicazioni vitali per il sistema finanziario europeo: Target2, la piattaforma dei pagamenti in euro per il regolamento in tempo reale delle transazioni d’importo elevato in moneta di banca centrale, e Target2-securities, la piattaforma unica europea per il regolamento delle transazioni in titoli domestiche e cross-border la cui partenza è prevista nel 2015. Target2 e Target2-securities (T2s) si inseriscono tra le iniziative per la creazione del mercato unico europeo dopo l’Euro, Sepa (Area Unica dei Pagamenti in Euro) e Psd (Direttiva sui Servizi di Pagamento). In base alle stime della Banca Centrale Europea, Target2- Securities potrà gestire una media giornaliera di oltre 1 milione di transazioni in titoli, contribuendo anche a una significativa riduzione dei costi del regolamento transfrontaliero. La nuova infrastruttura di rete 4Cbnet sarà pienamente operativa entro settembre 2013. La partnership tra Colt e Sia, che si è assicurata lo scorso anno una delle due licenze come Network Service Provider per T2s, si rafforza ulteriormente con la realizzazione del progetto 4Cbnet, a riprova della leadership tecnologica nel settore finanziario e della forte presenza delle due società a livello europeo. “Siamo lieti di aggiungere un ulteriore tassello al progetto di respiro paneuropeo che stiamo realizzando insieme a Sia. Colt serve da 20 anni la comunità finanziaria europea e ha sviluppato un’expertise di eccellenza per quanto riguarda i servizi di comunicazione e di infrastruttura. Il progetto T2s, di cui la rete 4Cbnet fa parte, richiede proprio quelle competenze in termini di tecnologia, integrazione e supporto che l’information deliver platform di Colt garantisce” ha dichiarato Mimmo Zappi, General Manager Italy, Colt. “La consolidata eccellenza di Sia nell’ambito delle soluzioni e servizi di rete per il settore finanziario ci ha permesso di sviluppare insieme a Colt un percorso di progressiva crescita a livello internazionale. Target2-securities ieri e 4Cbnet oggi costituiscono due tappe fondamentali per la creazione e l’affermazione di un nuovo network di riferimento per l’intera comunità finanziaria europea“ ha commentato Andrea Galeazzi, Direttore Divisione Network Services Sia.  
   
   
LOMBARDIA.ALCATEL: INCONTRO CON VERTICI ENTRO MESE LAVORO DI SQUADRA CON PRESIDENTE PROVINCIA MONZA E BRIANZA  
 
Milano, 9 luglio 2013 - ´E´ mia intenzione convocare un incontro con i vertici di Alcatel entro luglio per comprendere le strategie dell´azienda e quali strumenti possono essere messi in campo affinché questa eccellenza rimanga sul nostro territorio. Il lavoro di squadra tra istituzioni, azienda e sindacati sarà fondamentale per il successo dell´obiettivo che ci poniamo´. E´ quanto annunciato dall´assessore alle Attività produttive, Ricerca e Innovazione di Regione Lombardia, Mario Melazzini, in occasione dell´incontro avuto ieri in mattinata con il presidente della Provincia di Monza e Brianza, Dario Allevi e l´assessore provinciale alle Attività produttive, Enrico Elli, per affrontare la crisi aziendale della sede di Vimercate di Alcatel. Sono coinvolti circa 400 lavoratori, di cui 170 già in cassa integrazione straordinaria, in scadenza il prossimo 16 luglio. Investire In Lombardia Conviene - ´Il mio impegno - sottolinea Melazzini - e quello di Regione Lombardia è chiaro: individuare ogni azione che possa essere attraente e possa convincere Alcatel a investire sul nostro territorio, che rappresenta ancora un valore aggiunto per ogni azienda che intende essere competitiva. Non è un caso che la maggior parte delle aziende straniere presenti in Italia abbia sede in Lombardia. Una scelta determinata dalla presenza di competenze e know how di altissimo livello in grado di favorire la crescita economica di ogni realtà imprenditoriale´. Le Opportunita´ Di Expo 2015 - Anche l´Expo 2015, secondo Melazzini, può rappresentare un motivo in più per le grandi multinazionali per continuare ad operare in Lombardia. Lo stesso Melazzini ha lanciato al presidente Allevi l´idea di valorizzare le imprese lombarde attraverso ´dei veri e propri tour nelle aziende in modo che i 20 milioni di visitatori attesi per Expo possano conoscere e apprezzare le nostre eccellenze´.  
   
   
TELECOM ITALIA: ALLO STATO NO ELEMENTI PER AVVIARE NEGOZIATO CON HUTCHISON WHAMPOA  
 
Milano, 9 luglio 2013 - Il Consiglio di Amministrazione di Telecom Italia, riunitosi oggi sotto la presidenza di Franco Bernabè, ha esaminato le risultanze dei contatti intercorsi con Hutchison Whampoa in merito alla possibile operazione di integrazione con 3 Italia. In base alla relazione del management sulla conclusione del confronto con la controparte, il Cda ha preso atto che, allo stato, non ci sono gli elementi necessari per avviare un negoziato.  
   
   
IL 99% DEGLI SMARTPHONE ANDROID SAREBBERO VULNERABILI ALL´HACKING. I PIRATI INFORMATICI POTREBBERO UTILIZZARE UNA FALLA NEL SISTEMA OPERATIVO  
 
Lecce, 9 luglio 2013 - Una falla di sicurezza nel sistema operativo più utilizzato al mondo potrebbe consentire agli hacker di controllare lo smartphone delle loro vittime. Il 99% dei telefoni Android conterrebbe una falla che potrebbe consentire agli hacker di avere accesso a tutte le applicazioni disponibili nel dispositivo. Ciò significherebbe che il problema potrebbe interessare quasi 900 milioni di smartphone in tutto il mondo. L´informazione, rileva Giovanni D’agata presidente e fondatore dello “Sportello dei Diritti”, viene da Jeff Forristal, Direttore Tecnico di Bluebox Security, una società specializzata nella sicurezza dei dispositivi mobili. Secondo quanto da questi dichiarato, le conseguenze potrebbero essere catastrofiche. La falla consentirebbe realmente agli hacker di installare software dannosi tipo "trojan horse" (cd “cavalli di troia”), che darebbero loro accesso illimitato al telefono e alle applicazioni del sistema operativo installato. In poche parole, una volta che viene effettuato il download di un virus, gli hacker potrebbero catturare i dati sensibili memorizzati nel dispositivo. Così Id, password, Sms, e-mail e altri documenti personali potrebbero cadere abbastanza facilmente nelle mani dei pirati. Una pessima notizia per coloro che accedono al loro conto in banca dal proprio smartphone, e siamo sempre di più. Ma ancor peggio, la vulnerabilità del sistema Android permetterebbe agli hacker di assumere il controllo completo del telefono: chiamate arbitrarie, Sms indesiderati, fotocamera attivata e disattivata, e anche registrare le chiamate. Tecnicamente, questo “errore” del sistema operativo mobile più utilizzato è molto semplice. La falla di sicurezza consente di cambiare il codice dell´applicazione senza cambiare la sua firma crittografica. Quindi, l´applicazione leggerebbe come autentico, anche se è stato modificato dall’hacker, il software maligno. Tale vulnerabilità è stata segnalata a Google già all´inizio di febbraio. Il gigante di Internet avrebbe riconosciuto il problema, ma avrebbe chiesto ai produttori di procedere con gli aggiornamenti corretti. Questa vulnerabilità interesserebbe quasi tutti i dispositivi con la versione del sistema operativo mobile di Google 1.6 o superiore. Finora, solo il Galaxy S4 sarebbe fuori portata, il che conferma che sono state sviluppate nuove misure di sicurezza. Nel frattempo, lo “Sportello dei Diritti”, rilancia quanto suggerito da Bluebox Security che consiglia a tutti gli utenti Android di effettuare aggiornamenti periodici per il proprio telefono cellulare e scaricare solo le applicazioni delle quali si conoscono l´origine e il contenuto.  
   
   
BOLZANO, INNOVAZIONE: IL POLITECNICO DI MILANO PREMIA L’INFORMATICA DELLA PROVINCIA  
 
Bolzano, 9 luglio 2013 - Tra i 105 progetti di Cloud Computing di aziende e Pubbliche amministrazioni selezionati per il prestigioso premio, il Politecnico di Milano ha scelto quest’anno il nuovo Data Center realizzato dalla Provincia di Bolzano per ospitare servizi, applicazioni e sistemi informatici delle Amministrazioni pubbliche in Alto Adige. Con notevole risparmi di gestione e consumo energetico, oltre a maggiore affidabilità. Cloud Computing è un insieme di nuove tecnologie che permettono di salvare, archiviare e condividere, software e informazioni non più sul proprio pc, con il rischio di perdere tutto in caso di guasto o incidente, ma su server e storage, una sorta di potenti computer dove i contenuti sono protetti e accessibili grazie ai collegamenti internet. Il "Cloud Economy" , l´evento promosso dal Politecnico di Milano, annualmente fa il punto sullo sviluppo delle tecnologie di Cloud Computing in Italia e censisce i casi di successo della loro applicazione agli assetti Ict. Con il Cloud Innovation Award l´ateneo premia aziende e Pubbliche Amministrazioni che hanno già attivato iniziative in ambito Cloud e si sono distinte nell´innovare i propri processi o le proprie infrastrutture Ict. Quest´anno il Politecnico di Milano ha valutato 105 progetti di "Cloud Computing" e ha deciso di premiare - per spirito di innovazione, complessità e risultati tangibili ottenuti - il progetto della Provincia di Bolzano realizzato da Ripartizione Informatica e Informatica Alto Adige, che hanno razionalizzato un Data Center, infrastruttura per ospitare servizi, applicazioni e sistemi informatici degli Enti amministrativi. "Un progetto - spiega l´assessore provinciale all´informatica Roberto Bizzo - che permette riduzione di costi e risparmio energetico ed è accompagnato da connessioni veloci in fibra ottica, da un´unica struttura con il coinvolgimento di tutte le amministrazioni pubbliche e delle imprese informatiche, da un piano e-government che porta online i servizi della Pa." Il nuovo Data Center garantisce l´erogazione di servizi It in modo sicuro, veloce e con altissima disponibilità: ospita ingenti quantità di dati e informazioni trattati in modo più efficace, con un conseguente aumento delle prestazioni dei servizi erogati ai cittadini. Il nuovo Data Center è già operativo e le applicazioni e i sistemi servono Comuni, Provincia, Informatica Alto Adige, Regione, Sanità. Attualmente sono ospitati 400 server ed è in atto un progetto per consolidare tutti i server nelle sedi della Provincia sul territorio. Il progetto è in corso, ma nel primo anno sono già stati quantificati vari benefici, fra cui il consolidamento del server, con risparmio di 85.000 euro nella gestione, e il consumo energetico ridotto: il nuovo Data Center consuma 10 Kwh per server rispetto ai precedenti 38 Kwh, con un risparmio di 665.000 euro all´anno. A breve sono previsti dei miglioramenti grazie allo sfruttamento della rete in fibra ottica sul territorio che permetterà di consolidare l´infrastruttura informatica ancora periferica. Il ritorno dell´investimento è calcolato al 22% in meno di 4 anni. A Milano il premio del Politecnico è stato ritirato in rappresentanza di Provincia e Informatica Alto Adige da Massimo Torresani, direttore responsabile dell´area "Servizi ed Infrastruttura", e Roberto Fabbri direttore responsabile del Data Center.  
   
   
GLI STUDENTI ERASMUS A QUOTA 3 MILIONI  
 
Bruxelles, 9 luglio 2013 - Le cifre pubblicate ieri indicano che più di 3 milioni di studenti hanno beneficiato di borse Erasmus dell´Ue dall´avvio del programma nel 1987. Le statistiche, che riguardano l´anno accademico 2011-2012, indicano anche che il programma ha consentito a più di 250 000 studenti Erasmus – un nuovo record – di compiere all´estero parte dei loro studi di istruzione superiore o di fruire di un tirocinio presso un´impresa straniera in modo da accrescere la loro occupabilità. Inoltre, più di 46 500 membri del personale accademico e amministrativo hanno ricevuto un sostegno da Erasmus per insegnare o ricevere una formazione all´estero, un´esperienza volta a migliorare la qualità dell´insegnamento e dell´apprendimento nei 33 paesi partecipanti al programma (Stati membri dell´Ue, Islanda, Liechtenstein, Norvegia, Svizzera e Turchia). Androulla Vassiliou, commissario europeo responsabile per l´Istruzione, la cultura, il multilinguismo e la gioventù, ha affermato: "Le ultime cifre da record, le quali indicano che abbiamo superato il nostro obiettivo di arrivare a 3 milioni di studenti Erasmus, testimoniano il perdurante successo e la popolarità del programma. Erasmus è più importante che mai in tempi di ristrettezze economiche e di elevata disoccupazione giovanile: le competenze e l´esperienza internazionale acquisite dagli studenti Erasmus accrescono la loro occupabilità e li rendono più mobili sul mercato del lavoro. Erasmus ha svolto inoltre un ruolo importantissimo nel migliorare la qualità dell´istruzione superiore in Europa aprendola alla cooperazione internazionale. Guardando al futuro, sono compiaciuta che il nostro nuovo programma Erasmus+ consentirà a 4 milioni di giovani di studiare, formarsi, insegnare o far opera di volontariato all´estero nei prossimi sette anni." Tra i paesi partecipanti ad Erasmus le tre destinazioni più popolari scelte dagli studenti nel 2011-2012 sono state la Spagna, la Francia e la Germania. La Spagna ha inviato anche il più gran numero di studenti all´estero, seguita da Germania e Francia (cfr. Memo/13/647). Circa 205 000 studenti, vale a dire l´80% di coloro che hanno ricevuto un sostegno da Erasmus nel 2011-2012, hanno scelto di trascorrere in media sei mesi all´estero presso un´università o un´altra istituzione di istruzione superiore nell´ambito del loro programma di laurea. Il numero di coloro che hanno scelto l´opzione "studio" è aumentato del 7,5% rispetto all´anno precedente. Con un tasso di crescita del 18% rispetto all´anno precedente i tirocini in azienda sono sempre più popolari. Nel 2011-2012 uno studente Erasmus su cinque, in totale quasi 50 000 studenti, ha scelto questa opzione. La domanda di borse Erasmus ha continuato a superare l´offerta nella maggior parte dei paesi. La borsa media mensile Erasmus destinata a coprire parte dei costi addizionali determinati dal viaggio e dalla vita all´estero era di 252 euro. La borsa, che è rimasta stabile nell´ultimo triennio, è integrata in certi paesi da finanziamenti nazionali, regionali o delle varie istituzioni. Erasmus+, il nuovo programma dell´Ue per l´istruzione, la formazione, la gioventù e lo sport, che dovrebbe prendere il via nel gennaio 2014, prenderà le mosse dall´eredità di Erasmus offrendo entro il 2020 a 4 milioni di persone l´opportunità di studiare, formarsi, insegnare o fare opera di volontariato all´estero. Il programma dovrebbe disporre di un bilancio di circa 14,5 miliardi di euro per il periodo 2014-2020, con un aumento di più del 40% rispetto ai finanziamenti destinati agli attuali programmi per la mobilità nell´istruzione e nella formazione. Erasmus+ sostituisce l´attuale programma di apprendimento permanente (Erasmus, Leonardo da Vinci, Comenius, Grundtvig), nonché Gioventù in Azione, Erasmus Mundus, Tempus, Alfa, Edulink e il programma di cooperazione bilaterale con i paesi industrializzati.  
   
   
NUOVI METODI PER AVVICINARE GLI STUDENTI ALLA SCIENZA  
 
Bruxelles, 9 luglio 2013 - La scienza per i bambini ai giorni nostri è andata ben oltre la ripetizione meccanica di formule e composti chimici, adesso si incoraggia un apprendimento più attivo, l´inventiva e la creatività con lo scopo di ispirare gli studenti. Il progetto finanziato dall´Ue kidsInnscience ("Innovation in Science Education - Turning Kids on to Science") si propone di sviluppare ulteriormente questo approccio con i bambini in Europa e in America latina. L´obiettivo è coinvolgere e interessare alla scienza i bambini dalla scuola materna fino alle scuole superiori in modo che possano prendere in considerazione una carriera in questo ambito. In Austria, in Italia e in Slovenia, per esempio, gli adolescenti hanno studiato l´energia alternativa progettando dei fornelli per cucinare. Gli studenti svizzeri e olandesi hanno studiato modi per collegare la fisica e gli sport correndo e saltando per misurare, calcolare e migliorare sia le loro capacità fisiche che le loro abilità nel campo della scienza fisica. Il progetto sta raccogliendo pratiche innovative nel campo dell´istruzione scientifica anche per colmare l´attuale squilibrio tra i generi nella scienza. Attualmente il numero di uomini scienziatisupera quello delle donne scienziate con un largo margine. Nadia Prauhart dell´Istituto austriaco di ecologia, coordinatrice del progetto, spiega: "Molti insegnanti dei paesi partner non si rendevano conto dell´esistenza di differenze di genere tra i loro studenti di scienze. Li abbiamo quindi informati sulla questione in modo che potessero assicurarsi che non ci fosse una divisione e che si rivolgessero individualmente a bambine e bambini per dar loro pari opportunità di interessarsi alla scienza. È importante in particolare a livello delle scuole superiori. Il progetto ha infatti riscontrato che le ragazze si impegano pienamente in attività scientifiche, che tradizionalmente erano viste come dominio degli uomini. Aggiunge: "Abbiamo scoperto che le ragazze sembravano interessarsi specialmente agli esperimenti che comportavano il far crescere le cose. Per esempio gli alunni hanno studiato dove e come crescono le patate, le loro varietà e il loro contesto di coltivazione. ´ Concentrarsi su un metodo di insegnamento incentrato sugli alunni e su attività pratiche è un modo per motivare i bambini a continuare a occuparsi di scienza. Il metodo del progetto, per esempio, comprende il lavoro con materiali di uso quotidiano come comuni oggetti domestici. Il primo passo è stato raccogliere pratiche innovative in tutti i paesi partner. Circa 80 innovazioni sono state documentate in un catalogo. Tra queste, gli insegnati selezionati dal progetto hanno scelto quelle che desideravano svolgere come esperimenti sul campo in classe. Gli esperimenti sono stati poi valutati per determinare cosa riesce a motivare sia gli insegnanti che gli studenti. Gli insegnanti hanno quindi sviluppato queste idee in classe, con l´aiuto di una rete che li collegava ai ricercatori di kidsInnscience e a insegnanti esperti. Il consorzio kidsInnscience unisce ricercatori di università e istituti di ricerca, che hanno esperienza in nuovi metodi nel campo dell´istruzione scientifica. L´ue ha fornito 999 224 euro di finanziamenti del bilancio totale del progetto. Dopo quattro anni di attività, il progetto si concluderà alla fine dell´estate del 2013. I paesi partner intendono però continuare a sostenere l´approccio all´insegnamento stimolante della scienza. Per maggiori informazioni, visitare: Kidsinnscience http://www.Kidsinnscience.eu/ Scheda informativa del progetto http://cordis.Europa.eu/projects/rcn/93876_it.html  
   
   
L’UNIVERSITÀ DI MILANO-BICOCCA FORMA IL PROFESSIONISTA DEL TERZO SETTORE L’ATENEO MILANESE, IN COLLABORAZIONE CON CGM, LANCIA IL CORSO DI PERFEZIONAMENTO IN ECONOMIA CIVILE E NON PROFIT. DOMANDE ENTRO L’11 SETTEMBRE.  
 
Milano, 9 luglio 2013 – L’università di Milano-bicocca lancia un corso di perfezionamento in Economia Civile e Non profit: cultura e governance dell’impresa sociale, per formare professionisti in ambito sociale ed economico che operino nel Terzo settore. Il corso di perfezionamento è organizzato dall’Ateneo milanese in collaborazione con il Consorzio nazionale della cooperazione sociale Gino Mattarelli (Cgm) che raggruppa circa 77 consorzi locali e 1100 cooperative sociali in tutta Italia. Negli ultimi mesi si è sviluppata anche la collaborazione con la Sec, Scuola di Economia Civile (Sec), nata nel 2013 per promuovere i principi e i fondamenti del paradigma economico e relazionale dell´economia civile tra le classi dirigenti di organizzazioni, imprese e pubbliche amministrazioni Operare nel sociale non è solo un´attività tecnica competente, ma un´azione di politica sociale a sostegno delle politiche sociali degli enti pubblici. Proprio per questo, il corso di perfezionamento si rivolge sia a giovani laureati che desiderano completare la propria formazione per operare nel Terzo Settore, sia a persone che già hanno maturato un’esperienza lavorativa e che vogliono approfondire le loro competenze sulla gestione delle organizzazioni non profit, in particolare delle associazioni e delle Ong e delle cooperative sociali. Il corso di perfezionamento in Economia Civile e non Profit mira quindi a offrire competenze specifiche sulle tematiche dell´economia civile e degli aspetti gestionali relativi alle Organizzazioni Non Profit (area amministrativa e gestionale, area giuridico amministrativa, area progettuale e area delle risorse umane). Il corso prevede una frequenza a settimane alterne nelle giornate di venerdì e sabato, da novembre 2013 fino a luglio 2014, per un totale di 192 ore complessive. Al termine è prevista la possibilità di svolgere uno stage presso le imprese di economia civile, di economia di comunione e le organizzazioni del Terzo settore appartenenti alla rete dei consorzi Cgm. Il costo di iscrizione è di 1.600 euro e le domande di ammissione vanno presentate online entro 11 settembre 2013. Maggiori informazioni sono disponibili cliccando qui. Http://economiacivilebicocca.weebly.com/index.html  
   
   
ASI POTENZA, ATTIVATA CONVENZIONE CON L’UNIVERSITÀ DI BASILICATA  
 
Potenza, 9 luglio 2013 - Il Consorzio Asi di Potenza ospiterà attività di tirocinio di formazione ed orientamento su tematiche di grande interesse. L’ente per la promozione industriale ha infatti attivato una convenzione con l’Università degli Studi della Basilicata - Centro di Ateneo Orientamento Studenti - che consentirà a tre tirocinanti di entrare in contatto con importanti settori di attività del Consorzio quali bonifica e tutela ambientale, reti e impianti di trattamento, gestione dei servizi industriali. Lo stage formativo - spiega una nota - durerà due anni e si terrà presso la sede consortile nella zona industriale di Tito ove saranno resi disponibili, oltre all’attrezzatura informatica e alla necessaria documentazione tecnica, anche il supporto e l’assistenza di funzionari dell’Ente. “L’asi non dovrà sostenere alcuna spesa riguardo al progetto - evidenzia il Commissario Salvatore - se non quella relativa alle misure di tutela dei tirocinanti e della logistica, come previsto da convenzione, che è ben poca cosa a fronte dei benefici che certamente potranno derivare dal confronto con competenze fresche e motivate”. Obiettivo del processo formativo è la conoscenza diretta del mondo del lavoro. “La scelta del Consorzio di cogliere questa interessante opportunità - sostiene ancora Salvatore - di intesa con l’Ateneo di Basilicata, si allinea perfettamente con la volontà di “esternare” e rendere sempre più palesi e visibili le attività e il lavoro svolto dall’Ente che, da parte sua, - è bene ancora sottolineare - non potrà che uscirne “arricchito” grazie all’apporto delle nuove conoscenze portate in dote dagli stessi tirocinanti”.  
   
   
FORMAZIONE IN LIGURIA: BORSE EROGATE AL 100% DEGLI AVENTI DIRITTO, GRAZIE AI CONTROLLI CHE HANNO SCOVATO I FURBETTI, DA LUNEDÌ VIA ALLE DOMANDE PER LE RICHIESTE DELLE BORSE DI STUDIO UNIVERSITARIE  
 
Genova, 9 luglio 2013 - A partire da lunedì 8 luglio gli studenti universitari genovesi e degli Istituti per l´alta formazione artistica, musicale e coreutica che si iscrivono all´anno accademico 2013-2014 potranno fare domanda per le borse di studio universitarie. I vincitori del bando avranno diritto ad una borsa di studio in servizi per l´alloggio e la ristorazione ed economica. Lo ha comunicato venerdì 5 luglio mattina l´assessore regionale al bilancio e alla formazione, Pippo Rossetti, insieme al direttore dell’Arssu, l’azienda regionale per i servizi scolastici e universitari, Roberto Dasso. Le borse andranno da un minimo di 951 euro, più un pasto gratuito al giorno per chi ha un reddito Isee compreso tra 13.652 e 16.382 euro ed è uno studente residente nel Comune di Genova, fino ad un massimo di 5.053 euro per chi ha un reddito fino a 10.923 uro ed è uno studente fuori sede. Inoltre non dovranno pagare la tassa regionale per il diritto allo studio e le tasse universitarie per la frequenza. Ammontano a 7,6 milioni di euro le risorse economiche messe a disposizione di cui 2 milioni provenienti dal Ministero dell´Università e della Ricerca, 5 milioni provenienti dalla Regione Liguria e 600mila euro dal bilancio Arssu. Grazie all´attività di controllo che Arssu effettua su tutti i vincitori di borsa di studio è stato possibile revocare, lo scorso anno, 290 borse di studio su il totale di 2.808 vincitori, per un risparmio complessivo di 602.879 euro. "Il controllo capillare che viene effettuato, grazie anche all´accordo con l’Agenzia delle Entrate, ha portato al recupero delle borse conseguenti – spiega Rossetti – e permesso così l’erogazione della borsa al 100% dei vincitori, attribuendola così a chi ne ha veramente diritto". Molteplici le novità del bando: tra cui la possibilità di scegliere tra residenze universitarie e residenze convenzionate. Lo studente che opterà per la residenza convenzionata avrà a disposizione un voucher di 198,70 euro pari al contributo di affitto che Arssu eroga agli studenti vincitori di borsa di studio che non trovano posto nelle residenze Arssu. "Si tratta di un´iniziativa che si lega alla nuova normativa sul diritto allo studio universitario – spiega Roberto Dasso – abbiamo cercato strutture che hanno standard qualitativi idonei all´accoglienza degli studenti universitari e le abbiamo convenzionate. Siamo in trattativa con strutture presenti nelle città che ospitano corsi di laurea dell´Università di Genova, in modo da poter ampliare la nostra offerta di alloggi e combattere anche la piaga dell’affitto in nero". I vincitori della borsa di studio, se lo vorranno, potranno anche fare richiesta di un prestito monetario, grazie alla convenzione tra Arssu e Fondazione Carige, a cui non sarà applicato alcun tasso di interesse. Il prestito potrà variare da un minimo di 1.500 euro ad un massimo di 2.500, in funzione della richiesta dello studente e il rimborso avverrà sulla base di un piano di rientro concordato con il ragazzo o la ragazza, attraverso rate mensili, per un periodo di restituzione non superiore agli 8 anni. L´inizio della restituzione dovrà avvenire entro e non oltre due anni dal conseguimento della laurea. La domanda di borsa di studio può essere fatta solo on line, attraverso il sito dell´Arssu (www.Arssu.liguria.it. A partire dall´8 luglio sarà attivo anche un call center (numero verde 840848038) dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12 e il martedì e il mercoledì anche dalle 14.30 alle 16.  
   
   
BOOKCITY MILANO 2013 BOOKCITY PER LE SCUOLE LE SCUOLE PER MILANO  
 
Milano, 9 luglio 2013 - Dopo il successo dello scorso anno torna Bookcity Milano. Città del libro e della lettura, manifestazione promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano, insieme a Fondazione Rizzoli Corriere della Sera, Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori e Scuola per Librai Umberto e Elisabetta Mauri. In questa seconda edizione, che si svolgerà dal 21 al 24 novembre 2013, Bookcity inaugura l´iniziativa Bookcity per le scuole. Le scuole per Milano affinchè gli studenti delle scuole dell´infanzia, primarie e secondarie di I grado e delle secondarie di Ii grado di Milano e provincia, diventino protagonisti attivi della manifestazione. Sul sito www.Bookcitymilano.it sono stati presentati 112 progetti di editori, associazioni culturali e professionisti del mondo del libro dedicati alle scuole; nello specifico: 4 progetti per le scuole dell´infanzia; 65 per le scuole primarie e secondarie di I grado; 43 per le scuole secondarie di Ii grado; L´offerta contempla laboratori, concorsi, corsi di scrittura, visite guidate alle redazioni e altre iniziative legate al mondo dell´editoria e della lettura. La chiusura delle iscrizioni ha registrato un grande successo: le scuole che hanno richiesto la partecipazione sono 220 per un totale di oltre 900 classi iscritte. Le attività inizieranno dopo il 15 settembre. Per informazioni: www.Bookcitymilano.it  
   
   
DA NATURE RICONOSCIMENTO ALLA VALENZA DELLE RICERCHE DELL’ISTITUTO OFFICINA DEI MATERIALI DEL CNR  
 
Trieste, 9 luglio 2013 - Il gruppo editoriale Nature ha pubblicato on-line ( http://www.Natureasia.com/en/publishing-index/global/  ) la classifica 2012 delle istituzioni scientifiche mondiali valutate in base alle pubblicazioni apparse lo scorso anno su riviste del gruppo Nature. Tra le prime 200 in graduatoria, l´unica istituzione italiana presente a metà classifica, precisamente alla 95sima posizione, è il Cnr, con 26 dei suoi Istituti. Tra questi, primo per la valenza del suo contributo scientifico, l’Istituto Officina dei Materiali - Iom, fiore all’occhiello dell’Area Science Park di Trieste, specializzato in nanotecnologie e innovazione nelle tecnologie convergenti. Allo Iom triestino vengono sviluppate ricerche di alto livello di carattere multidisciplinare, in cui fisica, chimica, biologia e medicina si incontrano per sviluppare nuove soluzioni. “E’ un riconoscimento autorevole che ci fa molto piacere – dichiara il direttore Alberto Morgante - segno della buona salute scientifica del nostro Istituto, nonostante tutte le difficoltà che la ricerca italiana e il Cnr attraversa in questi anni”. Lo Iom conta un centinaio di addetti tra ricercatori, docenti universitari, dottorandi e borsisti, con sede principale a Trieste e altre sedi a Cagliari, Perugia e Grenoble (Fr). L’istituto è responsabile della gestione di una buona parte delle attività del Cnr presso le grandi infrastrutture di ricerca italiane ed europee nel campo della fisica della materia. Le ricerche sviluppate si focalizzano su temi rilevanti, quali i materiali ibridi, la superconduttività, le proprietà fondamentali di strutture quali il Dna, che necessitano dello studio incrociato di fenomeni fisici, chimici e biologici. Lo Iom è il perno intorno al quale Area Science Park sta sviluppando il progetto Open Lab dedicato ai materiali, settore nel quale il parco scientifico vanta forti competenze anche grazie al laboratorio di luce di sincrotrone Elettra. Quella degli Open Lab è un’esperienza attuata con successo in altri Paesi. Si tratta di strutture all’interno delle quali convivono gruppi di ricercatori provenienti da campi applicativi diversi, in cui si genera una fertilizzazione incrociata di idee e progetti, di interesse sia per centri di ricerca pubblici che per le aziende private. Nell’open Lab, infatti, sono disponibili elevato know how scientifico e tecnologico dei ricercatori e strumentazione all’avanguardia utili a sviluppare innovazioni.  
   
   
IL PREMIO NOBEL PER LA CHIMICA 2010 EI-ICHI NEGISHI GIOVEDI 11 LUGLIO ALL’UNIVERSITÀ DI PAVIA  
 
Pavia, 9 luglio 2013 - Il premio Nobel per la chimica 2010, Ei-ichi Negishi, sarà a Pavia giovedì 11 luglio, un’occasione straordinaria per studenti e dottorandi del dipartimento di chimica e dell’Università, che potranno ascoltare dal vivo lo scopritore della reazione di Negishi. La giornata pavese del premio Nobel inizierà alle ore 11 in aula Foscolo, dove il Rettore Angiolino Stella gli consegnerà, a nome dell’intera comunità accademica, la medaglia Voltiana. Quindi il prof Negishi terrà una conferenza sul tema Magical Power of Transition Metals in Catalyzing Cross-coupling Chemical Reactions. Nel pomeriggio alle ore 18, al collegio Borromeo si terrà un incontro con gli alunni del collegio e con i dottorandi di chimica dell’Università. Programma: 11.00 - Benvenuto del Magnifico Rettore e consegna della Medaglia Voltiana; 11.15 - Magical Power of Transition Metals in Catalyzing Cross-coupling Chemical Reactions - Conferenza del Prof. Ei-ichi Negishi - (Purdue University); 18.00 - Incontro degli Studenti del Collegio Borromeo e dei Dottorandi di Chimica dell´Università di Pavia con il Prof. E. Negishi. Ei-ichi Negishi è un chimico giapponese, nasce nel 1935 a Changchun, città successivamente passata alla Cina, ma all´epoca della sua nascita possedimento nipponico.Studia presso le Università di Tokyo e Pennsylvania Si specializza nel 1963 all´Università della Pennsylvania, e in seguito diviene docente alla Università Purdue, nell´Indiana, Stati Uniti. È noto per la scoperta della reazione chimica, conosciuta come reazione di Negishi, o "accoppiamento di Negishi," una particolare reazione di accoppiamento ossidativo incrociato in chimica organica, che coinvolge una miscela organica, un organico di alogenuri e nichel o Palladio catalizzatore, che ha consentito di realizzare composti maggiormente complessi Nel 2010 vince il premio Nobel per la Chimica, assieme a Richard Heck e Akira Suzuki, per i suoi studi sul palladio come catalizzatore nei processi chimici.Le reazioni chimiche premiate hanno in comune il fatto che riescono a "modellare" un materiale fondamentale come il carbonio utilizzando il palladio. Grazie ad esse è possibile ottenere materiali complessi, confrontabili a quelli inventati dalla natura. Per questa ragione le scoperte dei tre Nobel premiati sono state fondamentali per costruire materiali come la plastica, o farmaci come antinfiammatori o antitumorali.  
   
   
RICERCA UNIVERSITARIA E IMPRENDITORIALITÀ DALL’INCUBATORE UNIVERSITARIO FIORENTINO NASCONO CINQUE NUOVI SPIN OFF E SETTE PROGETTI DI IMPRESA  
 
Firenze, 9 luglio 2013 - E’ possibile pensare ad una promozione turistica personalizzata che abbia il suo punto di forza nel paesaggio? Come divulgare la scienza coniugando Ict (Information Communication Technology) strategie di comunicazione e marketing? Con quali strumenti è possibile favorire un processo partecipativo su scelte urbanistiche? Si possono fare dialogare i vari software di ditte e aziende evitando duplicazioni di dati e lavoro? Come progettare strumenti ecografici utili al campo biomedico e adattabili al controllo di qualità in campo industriale? Una ricerca di avanguardia capace di sfidare il mondo del lavoro. E’ la scommessa dell’Università di Firenze che prosegue e moltiplica le sue attività per il trasferimento dell’innovazione, con lo scopo di creare nuove imprese da idee e oggetti di studio e promuovere l’imprenditorialità dei giovani. Cinque nuovi spin off sono stati presentati nella giornata organizzata a Palazzo Fenzi da Csavri - il Centro di Servizi di Ateneo per la valorizzazione della Ricerca e la gestione dell’Incubatore Universitario Fiorentino (Iuf), struttura che da più di due anni opera presso il polo scientifico di Sesto Fiorentino nella fornitura di servizi di formazione, consulenza e supporto logistico ai gruppi di ricerca dell’Università che aspirano a trasformarsi in impresa. Le nuove aziende sono Paesaggio &Sviluppo; Mhc Progetto Territorio; Surf-it; Terza Cultura; X-phase. Nascono da vari settori, dall’urbanistica all’architettura del paesaggio, dall’ingegneria informatica a quella elettronica, per finire alla divulgazione e promozione della cultura scientifica in musei, riserve naturali e poli tecnologici. Ad esse si affiancano altri sette nuovi progetti di impresa che cominciano il loro percorso nell’Incubatore Universitario per diventare veri e propri spin off. Nell’incontro - aperto dai saluti di Anna Benvenuti, direttore del Dipartimento di Storia, Archeologia, Geografia, Arte e Spettacolo (Sagas) che ha ospitato la manifestazione, e dall’introduzione del presidente di Csavri e prorettore al trasferimento tecnologico Marco Bellandi - è stato anche illustrato il progetto “Impresa Campus Unifi” che mette insieme le competenze dell’Incubatore Universitario e i servizi di orientamento al lavoro dell’Ateneo per cercare e valorizzare le idee imprenditoriali di studenti, laureati e dottori di ricerca. Alla tavola rotonda conclusiva “Cantieri Iuf 2013 per la cultura imprenditoriale giovanile” hanno partecipato Paola Lucarelli, responsabile accademico del Servizio di orientamento al lavoro e job placamento e del progetto Job-in-lab, Francesca Cima di Italiacamp Toscana e Enzo Argante di Nuvola verde. "L´attività dell´Università di Firenze sul fronte della promozione dell´impresa che nasce dalla ricerca universitaria continua intensa grazie all´Incubatore Universitario Fiorentino - ha dichiarato Marco Bellandi - e con quelli presentati oggi siamo a 19 spin-off che escono dalla pre-incubazione Iuf. L´occasione di stamani è stata utile - ha continuato Bellandi - per discutere con interlocutori nazionali, come Italiacamp e Nuvola Verde, di impresa giovanile universitaria, e quindi per lanciare il progetto ´Impresa Campus Unifi´. Questo mette insieme le competenze di Iuf e dei servizi di orientamento al lavoro di ateneo (la sezione Ojp di Csavri) per cercare e valorizzare le idee imprenditoriali di studenti, laureati recenti e dottori di ricerca".  
   
   
PARTONO IN VENETO I CAMPI AVVENTURA DI PROTEZIONE CIVILE PER RAGAZZI.  
 
Venezia, 9 luglio 2013 - Sono prossimi a prendere il via in Veneto i Campi Avventura di Protezione Civile dedicati ai ragazzi veneti da 7 a 17 anni, organizzati e finanziati dalla Regione, su proposta dell’assessore Daniele Stival, per avvicinare le giovani generazioni alla cultura e conoscenza della protezione civile, dando loro una formazione conoscitiva di base nel corso di una settimana di vita in comune accompagnati da esperti e volontari del settore. I “Campi” si terranno tra luglio e inizio agosto in tre sessioni. Si comincia in provincia di Vicenza, alla Base Scout Ugo Ferrarese di Costigliola, dove da domenica prossima si ritroveranno una quarantina di ragazzi tra 10 e 13 anni selezionati nelle scuole del Veneto. Per mercoledì prossimo 10 luglio, con ritrovo alle ore 10.30 in Contrada Parlati nel Comune di Recoaro Terme è stata organizzata una conferenza stampa con visita successiva alla frana del Monte Rotolon, alla quale parteciperanno l’assessore regionale alla Protezione Civile Daniele Stival, autorità locali, i ragazzi partecipanti e gli esperti che gestiscono il “Campo”. “La frana del Rotolon – ricorda Stival – è stato uno dei punti più critici e preoccupanti in occasione delle alluvioni che hanno colpito recentemente il Veneto. Vederla da vicino, istruiti dagli esperti e dai volontari, sarà per i ragazzi particolarmente significativo e istruttivo per capire toccando con mano la fragilità di un territorio e i problemi che ne possono derivare per la sicurezza delle popolazioni”.  
   
   
UE, AMBIENTE: COME UTILIZZARE IL FOSFORO IN MODO PIÙ EFFICIENTE E CREARE OPPORTUNITÀ DI RICICLAGGIO?  
 
Bruxelles, 9 luglio 2013 - La Commissione annuncia l´avvio di una consultazione pubblica su come utilizzare il fosforo in maniera più sostenibile. Il fosforo è ampiamente utilizzato in agricoltura poiché è un componente essenziale dei concimi e dei mangimi animali, ma è una risorsa che non può essere sostituita. Le riserve limitate, la volatilità dei prezzi e gli alti livelli di spreco destano serie preoccupazioni per il costo e la disponibilità degli approvvigionamenti futuri di fosforo nell’Unione europea e nel mondo. Nella consultazione la Commissione chiede pareri su come garantire che le future generazioni possano usufruire delle riserve di fosforo e su come ridurre al minimo gli effetti secondari indesiderati di questo elemento chimico sull´ambiente. Il deflusso del fosforo dai terreni agricoli ai corsi d´acqua, per esempio, può provocare un aumento della crescita delle piante acquatiche e delle alghe, un fenomeno noto come "eutrofizzazione". Janez Potočnik, Commissario per l’Ambiente, ha dichiarato: "Stiamo sprecando questa preziosa risorsa e ne stiamo facendo un agente inquinante. Un uso più efficiente del fosforo permetterà di ridurre l´impatto sull’ambiente e di migliorare la sicurezza di approvvigionamento. È inoltre possibile creare nuove opportunità economiche nel settore del riciclaggio." Scopo della consultazione è di aprire un dibattito sull´uso del fosforo e sulle modalità per renderne più efficiente l´impiego. La comunicazione non è stata elaborata in vista di una specifica normativa sul fosforo, ma invita le istituzioni europee e tutte le parti interessate a presentare le loro osservazioni in merito. La comunicazione suggerisce una serie di opzioni tese a migliorare l’attuale situazione, ad esempio utilizzare i fertilizzanti e i mangimi in modo più mirato, ridurre l’erosione del suolo e favorire il riciclaggio del fosforo ricavato dal letame, dalle acque reflue e dal concime organico. Gli interessati sono invitati a riflettere sulle possibili iniziative da intraprendere per promuovere il recupero del fosforo da altre fonti, quali i generi alimentari e i rifiuti biodegradabili. La consultazione sollecita inoltre pareri su come affrontare il problema della domanda e dell´offerta, come gestire il rischio di contaminazione del suolo e quali tecnologie o innovazioni promuovere per migliorare l’uso sostenibile del fosforo. Prossime tappe - Il Parlamento europeo, il Consiglio e le altre istituzioni europee, i cittadini, le autorità pubbliche, le Ong e le imprese possono contribuire con le loro osservazioni fino al 1º dicembre 2013. La Commissione analizzerà i contributi nel corso del 2014 e integrerà i risultati della consultazione nei settori pertinenti, dalla politica agricola alle attività relative alle materie prime passando per le risorse idriche e i rifiuti.  
   
   
FVG, AMBIENTE: 2,47 MLN. EURO PER PROGRAMMA 2013 MANUTENZIONI CORSI D´ACQUA  
 
Trieste, 9 luglio 2013 - La Giunta regionale, su proposta dell´assessore all´Ambiente e alle Politiche per la Montagna Sara Vito, ha approvato il 5 luglio il programma annuale 2013 degli interventi di sistemazione/realizzazione di opere idrauliche e delle manutenzioni ordinarie degli alvei dei corsi d´acqua del territorio regionale. Il programma 2013 deliberato oggi prevede un impegno finanziario pari a 2,476 milioni di euro, per un complesso di 14 interventi, di cui cinque nel Pordenonese ed in provincia di Udine e due ciascuno nelle aree provinciali di Gorizia e Trieste. In via prioritaria gli interventi inseriti nel programma 2013 vengono concentrati sul completamento di opere spondali di difesa già esistenti e sulle manutenzioni maggiormente utili per contrastare situazioni di potenziale danno, mentre i nuovi interventi di sistemazione idraulica sono correlati a situazioni di dissesto che possono andare ad incidere sulle opere idrauliche. Dunque, come ha sottolineato l´assessore Vito, i lavori previsti andranno a riguardare "manutenzioni ordinarie" con lavori di pulizia degli argini ed il ripristino della funzionalità idraulica dei corsi d´acqua, nonché attività "di manutenzione e realizzazione di opere idrauliche" per il ripristino di difese esistenti o realizzazione di nuove, con la contestuale asportazione del materiale ghiaioso presente nel letto del fiume. Tra gli interventi più cospicui, i lavori urgenti di sistemazione idraulica del Livenza in corrispondenza del centro di Sacile, la ricalibratura ed alcune manutenzioni straordinarie sul torrente Alba ad Andreis, alcuni interventi manutentivi sui torrenti Ellero, Chiarò e Grivò nei territori di Cividale, Faedis, Moimacco, Remanzacco e Torreano, numerose manutenzioni ordinarie degli argini, delle sponde e degli alvei dei torrenti Natisone, Malina e Torre sul territorio di una decima di Comuni dell´area.  
   
   
INQUINAMENTO ACQUE SUPERFICIALI IN UNA TRENTINA DI COMUNI VENETI ATTIVATA DIREZIONE PREVENZIONE, GIA’ ASSUNTE MISURE. ISS RASSICURA SU RISCHIO PER PERSONE”. IN ITINERE INFORMATIVA ALL’AUTORITA’ GIUDIZIARIA  
 
Venezia, 9 luglio 2013 - Le acque superficiali di una trentina di Comuni veneti, principalmente della provincia di Vicenza, e di quelle limitrofe di Padova e Verona, sono interessate da livelli di inquinamento di diversa entità da sostanze perfluoro-alchiliche (Pfoa), composti utilizzati principalmente per rendere resistenti ai grassi e all’acqua vari materiali come tessuti, tappeti, carta, rivestimenti per contenitori di alimenti. Lo ha evidenziato una campagna di misurazioni effettuata dal centro Nazionale delle Ricerche in accordo con il Ministero dell’Ambiente. L’assessore regionale alla sanità Luca Coletto, non appena informato, ha immediatamente attivato i tecnici del dipartimento regionale prevenzione che hanno richiesto un parere all’Istituto Superiore di Sanità sulle possibilità di rischio per la popolazione. E’ in itinere una dettagliata informativa all’autorità giudiziaria competente e sono già stati attivati i controlli di competenza dell’Arpav. “L’iss – informa Coletto – ha rassicurato sull’assenza di un rischio immediato per la popolazione, ma a scopo cautelativo ha consigliato l’adozione di misure di trattamento delle acque potabili per l’abbattimento delle sostanze in questione e di prevenzione e controllo delle filiera idrica delle acque destinate al consumo umano nei territori interessati”. Dopo una serie di incontri con tutti gli Enti coinvolti, è stata decisa l’adozione di misure atte a ridurre nell’immediato il potenziale rischio per la popolazione: • è stata data indicazione agli Enti gestori di installare sistemi di trattamento delle acque per l’abbattimento sostanziale delle concentrazioni degli inquinanti presenti. • è stata valutata, laddove possibile l’adozione di approvvigionamenti tramite reti acquedottistiche collaterali • è stata messa a punto una metodica di analisi e concordato con gli Enti gestori e con le Aziende Ulss interessate un piano di campionamento delle acque potabili in diversi punti di uscita dell’acqua dai pozzi. La situazione è monitorata a livello delle Aziende Ulss coinvolte (5 Ovest Vicentino, 6 di Vicenza, 17 di Este, 20 di Verona e 21 di Legnago) ed ha un coordinamento regionale ed un supporto a livello centrale da parte dei Ministeri interessati e dell’Istituto Superiore di Sanità. I dati che si riferiscono alle acque superficiali riguardano 4 aree geografiche ubicate nei territori di competenza delle Ullss 5 Ovest Vicentino, 6 di Vicenza, 17 di Este, 20 di Verona e 21 di Legnago. A) il bacino dell’Adige e del suo affluente Alpone-chiampo, b) l’area del vicentino a nord dell’autostrada costituita principalmente dalla Valdagno (Valdagno e Trissino) e la parte alta della valle del Chiampo (Arzignano); c) il bacino del Bacchiglione che include Schio, la Valdastico e la città di Vicenza; d) l’area a sud dell’autostrada racchiusa tra l’Adige e i colli Berici ed Euganei, dove è ubicato lo scarico di un collettore consortile. Questo collettore trasferisce i reflui depurati di cinque depuratori (Trissino, Arzignano, Montecchio, Montebello e Lonigo, per un totale circa 2.300.000 abitanti equivalenti) nel canale Fratta-gorzone all´altezza di Cologna Veneta, in prossimità della confluenza nel Fratta-gorzone del canale irriguo L.e.b. Che garantisce il carico idraulico adeguato. Il canale Fratta-gorzone, attraversa quindi le provincie di Padova e Venezia, e confluisce nel fiume Brenta in località Punta Gorzone a sud di Chioggia, prima della foce presso Cà Pasqua. I bacini dell’Adige-chiampo, del Bacchiglione e dell’Agno a nord dell’autostrada sono meno inquinati con concentrazioni massime di Pfoa < 100 ng/L. A sud dell’autostrada, invece, nel bacino di Agno e Fratta Gorzone, anche a monte dello scarico del collettore succitato, sono state misurate concentrazioni di Pfoa molto elevate, spesso superiori a 1000 ng/L, che destano una certa preoccupazione dal punto di vista ambientale, pur considerando che i corpi idrici in esame hanno ridotta portata e sono già sottoposti ad un carico antropico e industriale molto elevato. La concentrazione di queste sostanze nelle acque potabili campionate da punti di erogazione pubblici e privati ha evidenziato concentrazioni variabil. Anche in questo caso la maggior parte delle acque campionate nei bacini dell’Adige (riva destra) e del Bacchiglione (incluso Vicenza) non presentano quantità rilevabili di queste sostanze, mentre nel bacino di Agno-fratta Gorzone vi sono concentrazioni crescenti da nord a sud, che raggiungono valori di Pfoa (sostanze perfluoro – alchiliche) superiori a 1000 ng/L.  
   
   
TERREMOTO, ROSSI SCRIVE AI PARLAMENTARI TOSCANI: “LAVORIAMO INSIEME PER UNA BUONA RICOSTRUZIONE”  
 
Firenze, 9 luglio 2013 – Il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, ha scritto una lettera ai parlamentari toscani di tutti gli schieramenti per proporre loro un’azione congiunta a favore delle popolazioni toscane della Lunigiana e della Garfagnana colpite dal recente terremoto dello scorso 21 giugno. “C’è bisogno – scrive Rossi – di un intervento importante di ricostruzione che consenta alle famiglie di ritornare in case sicure e di mettere in sicurezza gli edifici pubblici danneggiati, incluse le chiese. Per questo vi propongo di collaborare con la Regione Toscana per chiedere al Governo di mettere in atto un intervento analogo per tipologia, strumenti e adeguatezza a quello attuato per il terremoto in Emilia Romagna, Veneto e Lombardia nel maggio 2012.” Il presidente ricorda poi che dopo quel sisma il Governo emanò il Decreto Legge 74/2012 che dettava un’articolata disciplina di interventi per la ricostruzione, l’assistenza alle popolazioni e la ripresa economica nei Comuni delle diverse province colpite dal terremoto. Non soltanto fu disposto lo spostamento dei termini per il pagamento delle tasse, ma fu anche costituito presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri un Fondo per la ricostruzione delle aree colpite dal sisma nel quale sono confluiti 500 milioni di euro derivanti dal temporaneo aumento dell’aliquota dell’accisa sulla benzina e sul gasolio. Si è previsto che quel fondo fosse implementato di circa 1,5 miliardi di euro grazie a risorse provenienti dal Fondo di solidarietà dell’Unione Europea e alle somme derivanti dalla riduzione dei contributi pubblici in favore dei partiti politici e con quota parte delle riduzioni di spesa previste dal decreto sulla Spending Review. “Fatte le dovute differenze fra i due eventi – conclude la lettera del presidente Rossi – relative ai danni alle cose e alle persone, credo che dobbiamo chiedere al Governo di assumere anche per la Lunigiana e la Garfagnana quel modello di intervento adeguato alla gravità e vastità del sisma che ha colpito la Toscana. Nei prossimi giorni avanzerò formalmente questa proposta al Governo e spero di poter approfondire con il presidente Letta la fattibilità e i dettagli di un simile intervento. Mi auguro di poter contare sul vostro appoggio e sulla vostra fattiva collaborazione per questo obiettivo che, credo, rappresenti una giusta e adeguata risposta alle popolazioni toscane colpite dal sisma”. In questi giorni la Protezione civile regionale, insieme a quella nazionale, sta provvedendo alla quantificazione dei danni che non sono affatto definiti e stabilizzati giacché le scosse continue e minori dello sciame sismico ancora in corso stanno continuando a produrre effetti disastrosi sulle strutture. Rossi ricorda infine che il decreto del 2012 dettava una serie di disposizioni circa la ricostruzione e la riparazione delle abitazioni e immobili privati, un piano di interventi urgenti per il ripristino degli immobili pubblici e in materia di edilizia scolastica, le detrazioni Irpef per le spese di ricostruzione edilizia, norme per la realizzazione dei lavori con specifiche tecniche per evitare le infiltrazioni mafiose in detti lavori. Il decreto prevedeva poi una serie di interventi a favore degli enti locali (come l’alleggerimento degli obiettivi del patto di stabilità interno), interventi per le imprese e strumenti di sostegno al lavoro e interventi in materia ambientale.  
   
   
LOMBARDIA: STANZIATI 12 MLN PER RISANAMENTO OLONA NEL 2014 PARTIRANNO I LAVORI  
 
Milano, 9 luglio 2013 - Regione Lombardia ha stanziato 11.817.692 di euro a copertura degli interventi per il risanamento del fiume Olona: fondi già disponibili per gli enti incaricati di provvedere alla realizzazione delle opere. ´Sono già state firmate tutte le convenzioni con i soggetti attuatori - dichiara l´assessore regionale all´Ambiente, Energia e Sviluppo Sostenibile Claudia Maria Terzi - tanto che sono stati liquidati 648 mila euro per gli acconti delle progettazioni, che sono in gran parte in fase preliminare se non definitiva e dovrebbero essere pronte tra la fine di quest´anno e l´inizio del prossimo. Se tutto prosegue senza intoppi, nella seconda metà del 2014 dovrebbero partire buona parte dei cantieri´. Fognature E Depuratori Da Ammodernare - ´Il fiume - spiega l´assessore - è in queste condizioni soprattutto a causa dell´inadeguatezza delle reti fognarie e dei depuratori. Le opere finanziate da Regione Lombardia con quasi 12 milioni di euro (che si aggiungono ai 9,5 milioni già spesi negli anni scorsi) contribuiranno a migliorare la situazione, ma è indispensabile che il territorio si impegni a rinnovare gli impianti del servizio idrico´. Per questo, secondo l´assessore, ´fa ben sperare la recente approvazione del Piano d´Ambito dell´Ato di Varese, che dovrebbe consentire, presumibilmente entro la fine del 2013, di utilizzare le risorse previste per iniziare l´ammodernamento degli impianti di depurazione. Inoltre, finalmente si potrà contare su una gestione maggiormente capace di presidiare la qualità e completezza del servizio. Le azioni previste da Regione serviranno infatti a ben poco se non verranno accompagnate dalla realizzazione di un efficiente sistema di collettamento e depurazione delle acque fognarie che porti a eliminare a monte il problema. E questo sistema, per forza di cose, devono essere i comuni a realizzarlo´. Già Spesi 9,5 Milioni - Dall´avvio nel 2002 dell´attuazione dell´Accordo di Programma Quadro del Bacino dell´Olona sono stati cofinanziati molti interventi e relativi allo sviluppo delle infrastrutture del servizio idrico integrato: ´Queste azioni - continua l´assessore - hanno riguardato la rete fognaria e di collettamento e gli impianti di depurazione. In totale sono stati investiti 9,5 milioni: non tutto è terminato, ma è stato dato un significativo contributo alla riduzione dell´afflusso di scarichi non depurati´. Nel frattempo, lo scorso maggio sono stati avviati lavori per avere una nuova, aggiornata e dettagliata mappa di fognature, punti di malfunzionamento e scarichi industriali che interessano il bacino del fiume Olona: ´Entro luglio - conclude Terzi - contiamo di aver completato la raccolta dei dati, poi ci vorrà qualche mese per elaborarli´.  
   
   
VENDOLA: "RIFIUTI E SOCIETÀ DEL RECUPERO. OCCORRE SALTO CULTURALE IMPORTANTE"  
 
Bari, 9 luglio 2013 - “Noi stiamo andando in una direzione veramente rivoluzionaria. Ci stiamo avviando cioè verso la società della sostenibiltà ambientale, una società che diminuisce la produzione dei rifiuti e che inizia a considerare il rifiuto, piuttosto che un problema, una risorsa economica, un veicolo di sviluppo e di ricchezza. Pensiamo alla differenza con il passato, quando i rifiuti erano inquinamento, affarismo e talvolta addirittura ecomafia”. Lo ha detto il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola intervenendo questo pomeriggio a Bari alla Terza Conferenza programmatica “Verso l´approvazione definitiva del Piano Regionale Gestione Rifiuti Urbani”. “Occorre un salto culturale molto importante – ha aggiunto Vendola - immaginare cioè che si possa andare verso la società del recupero, che il rifiuto è fatto di tante materie che, nel riciclo e nel recupero, possono diventare buona economia, che possono sortire la nascita di nuove filiere produttive. Ecco questo significa avviarsi verso la società della sostenibilità ambientale”. Secondo il Presidente della Regione “per raggiungere gli obiettivi per cui la raccolta differenziata diventa ricchezza per il territorio, bisogna non solo completare l’impiantisca, per esempio per quanto riguarda il trattamento dell’umido, ma bisogna anche stimolare il sistema d’impresa a mettere in piedi una filiera aziendale del riciclo di materia, fare intendere quanto sia rilevante il business possibile”. “Per noi oggi la partita è quella che finalmente ci libera dal cappio di piccoli appalti municipali, quelli che impediscono di far partire la raccolta differenziata come scelta strategica di tutto il territorio” ha spiegato Vendola che ha voluto anche ricordare la data del 1 gennaio del 2014, data dalla quale “i cittadini meno faranno raccolta differenziata e più pagheranno ecotassa”. Per quanto riguarda invece il ruolo dei Comuni nella raccolta differenziata, Vendola ha ricordato la presenza “di strumenti normativi nuovi che costringono i Comuni a mettersi insieme e ad organizzare la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti su ambiti più larghi e meno vincolati a stili localistici di governo”. “Credo – ha concluso Vendola - che la Puglia in questi anni sia riuscita a non vivere le giornate di vergogna che altrove in Italia si sono vissute e anzi, la Puglia è stata persino in grado di esprimere solidarietà a quelle regioni, come la Campania, che vivevano una drammatica e catastrofica crisi dei rifiuti”.  
   
   
GARA PER REALIZZAZIONE BACINO LAMINAZIONE DI CALDOGNO. CONSORZIO VENETO PRIMO TRA LE 15 OFFERTE PERVENUTE: CONTE  
 
Venezia, 9 luglio 2013 - “La conclusione della procedura per l’assegnazione dell’appalto è un ulteriore, importantissimo passo in avanti sulla strada della realizzazione del bacino di espansione di Caldogno e l’inizio dei lavori sta per diventare finalmente una realtà”. E’ il commento dell’assessore alla difesa del suolo Maurizio Conte alla conclusione del lavoro della commissione giudicatrice che ha stilato la graduatoria delle imprese partecipanti al bando di gara per il bacino di laminazione sul torrente Timonchio. “Si tratta di una delle opere più attese per la riduzione del rischio idrogeologico – spiega l’assessore – e per questo è importante che si parta quanto prima con questo intervento che contribuirà a restituire tranquillità ai cittadini, alle famiglie e alle aziende dell’area berica che hanno patito in questi ultimi anni danni considerevoli e momenti di grande paura”. L’importo complessivo dell’appalto è di oltre 25 milioni di euro e l’obiettivo dell’intervento è quello di ridurre le portate di massima del Timonchio, aumentando il grado di sicurezza idraulica a Vicenza. “Questo intervento andrà quindi ad aggiungersi a tutti quelli che in questi ultimi due anni – conclude Conte – siamo riusciti a realizzare, nonostante gli intoppi di carattere burocratico e i condizionamenti sul piano economico. La difesa idraulica resta infatti una delle priorità della Regione”.  
   
   
RACCOLTA DIFFERENZIATA, COMUNI RICICLONI: RESTANO DELLE CRITICITÀ CHE LA REGIONE ANCORA NON AFFRONTA COL PIGLIO ENERGICO DOVUTO  
 
Potenza, 9 luglio 2013 - In riferimento al dato che anche i Comuni di Banzi, Genzano, Palazzo S. Gervasio, Oppido, Montemilone e Forenza saranno premiati da Legambiente a Roma per l’annuale concorso dei ‘Comuni ricicloni’ avendo raggiunto lusinghiere percentuali del 70 per cento, il consigliere regionale del Pdl, Leonardo Giordano, già commissario straordinario dell’Atoo 2 Rifiuti di Matera (2009-2010) e sindaco del primo Comune ad aver avviato la raccolta differenziata spinta in Basilicata, Montalbano Jonico, afferma “questa notizia, unitamente alla partenza del quarto Comune lucano, Pisticci, non può che farci piacere e gratificarci ”. “Restano però – sottolinea Giordano - delle criticità che la Regione ancora non affronta col piglio energico dovuto, vale a dire, compensare e premiare i ´Comuni ricicloni´ per contribuire ad abbattere i costi in più di questo servizio, soprattutto, in relazione all’abbandono su suolo pubblico di rifiuti da parte dei cittadini riottosi alla raccolta differenziata. E’ un dato fisiologico e strutturale – evidenzia il consigliere - che, però ripetendosi, sia pure nella misura di poche decine di cittadini, giorno dopo giorno, ha l’effetto di produrre piccole discariche a cielo aperto la cui bonifica rappresenta dei costi per l’amministrazione”. “Vi è poi – continua Giordano - la cosa più importante: non esistono impianti di compostaggio per il trattamento dell’umido in Basilicata, per cui i Comuni si rivolgono fuori regione a costo maggiore. Si autorizzano ampliamenti di discariche, si vogliono autorizzare trasformazioni di cementiere in bruciatori e non si apre ancora un impianto di compostaggio nella Regione che mena vanto sulla tutela dell’ambiente. Nel metapontino il ‘Progetto – Pilota’ approvato nel 2004 che doveva essere gestito dalle allora Comunità montane e che poi fu assegnato al Comune di Bernalda quale Comune capofila giace nei cassetti inattuato, in quanto non si è voluto rimodularlo fornendo ai Comuni che avevano avviato la differenziata ‘porta a porta’, Bernalda, Montescaglioso, Policoro e Tursi, almeno le attrezzature ed i materiali, quali buste per l’umido e contenitori condominiali o per gli esercizi commerciali. Nel 2010 – ricorda Giordano - si decise di concentrare tutte queste risorse su un impianto di compostaggio comprensoriale, ma a distanza di tre anni nulla è stato fatto. Premiamo i Comuni volenterosi – conclude Giordano - come ‘Comuni ricicloni’, ma bocciamo le inadempienze della Regione”.  
   
   
CLASSIFICA LEGAMBIENTE, ZAIA: IL RICONOSCIMENTO È UN PREMIO AI VENETI E AL VENETO. SIAMO UN MODELLO A LIVELLO NAZIONALE  
 
Venezia, 9 luglio 2013 - “Il riconoscimento di Legambiente testimonia ancora una volta l’efficienza delle amministrazioni della nostra regione nella gestione della raccolta differenziata. Non si tratta solo di un semplice attestato di buon governo, ma rappresenta un premio ai veneti che negli anni hanno saputo rispettare le regole e fare un vero e proprio salto di qualità nella raccolta dei rifiuti, diventando un esempio e un modello a livello nazionale”. Così il presidente Luca Zaia commenta il rapporto di Legambiente sui Comuni ricicloni che vede il Veneto tra le Regioni più virtuose. “In Veneto siamo stati tra i primi a partire con la raccolta differenziata e non è stato sicuramente facile né per i cittadini, né per le amministrazioni. Non è stato solo un cambiamento di regole, ma un vero e proprio salto culturale. I veneti e gli Enti locali hanno risposto con grande senso di responsabilità, accettando la sfida e dimostrando che facendo squadra si possono raggiungere risultati in termini di efficienza ed efficacia. La nostra capacità di riciclare è un modello e un esempio per chi, in giro per l’Italia, non adotta ancora il nostro sistema”. “Il mio grazie – conclude il Presidente – va ai nostri amministratori e soprattutto ai nostri cittadini che con il loro comportamento virtuoso ci hanno permesso di raggiungere questo importante riconoscimento”.  
   
   
GIUNTA CAMAPANIA, I PROVVEDIMENTI. APPROVATE DUE PROPOSTE DI LEGGE SUI RIFIUTI  
 
Napoli, 9 luglio 2013 - Si è riunita a palazzo Santa Lucia la Giunta regionale della Campania presieduta da Stefano Caldoro. Su proposta dell’assessore all’Ambiente Giovanni Romano sono state approvate due proposte di legge sui rifiuti, una relativa al riordino del servizio di gestione dei rifiuti urbani ed assimilati, l’altra sull’adozione di misure straordinarie per la prevenzione e la lotta al fenomeno dell’abbandono e dei roghi di rifiuti. Sempre su proposta di Romano, è stato prorogato al 31 dicembre 2013 il termine per la presentazione dell’autodenuncia necessaria a regolarizzare la realizzazione di derivazioni abusive da corpi idrici sotterranei e superficiali. Su proposta dell’assessore al Turismo Pasquale Sommese sono state prorogate al 30 settembre le gestioni commissariali degli Enti provinciali per il Turismo e delle Aziende di Cura e Soggiorno.  
   
   
MILANO: CONSIGLIO COMUNALE. APPROVATO IL PIANO ECONOMICO FINANZIARIO DI AMSA  
 
Milano, 9 luglio 2013 - Il Consiglio Comunale ha approvato, con 27 voti favorevoli e 12 contrari, il Piano economico finanziario di Amsa. Grazie a un lavoro congiunto dell’Amministrazione e della società, è stato possibile risparmiare, per il 2013, circa un milione di euro sui costi per “Servizi Continuativi e programmabili”, passati da quasi 279 a 278 milioni di euro. Il risparmio riguarda principalmente la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti (si passa da 127,9 milioni nel 2012 a 125,5 per il 2013) e l’ulteriore sconto “una tantum” accordato dalla società, a seguito delle richieste che l’Amministrazione ha fatto alle aziende titolari di grandi contratti con il Comune di Milano (da 500mila a 1,8 milioni). Alla riduzione complessiva del costo base si accompagna, inoltre, il miglioramento di alcuni servizi, come, ad esempio, il potenziamento per la pulizia di strade ed aree verdi in zone particolarmente sensibili (da 142,4 a 145 milioni). Infine, a causa della fine dei contributi governativi Cip 6 il totale dei costi, compresi i conguagli, risulta essere di 286 milioni di euro: il Comune di Milano, infatti, dovrà coprire le risorse mancanti per un ammontare di 18 milioni di euro.  
   
   
RIFIUTI, GIUNTA CAMPANIA APPROVA PROPOSTA DI LEGGE PER RIORDINO SISTEMA GESTIONE  
 
Napoli, 9 luglio 2013 - “L´approvazione da parte della Giunta regionale della proposta di legge per il riordino del sistema gestionale dei rifiuti rappresenta il punto di partenza del processo di riordino dell´intero ciclo. Essa trasferisce ai Comuni la competenza esclusiva gestionale di tutte le parti del sistema, dal prelievo e trasporto dei rifiuti al loro smaltimento finale, così come ha stabilito definitivamente la normativa statale. Ma la delibera varata oggi rappresenta anche un passaggio fondamentale verso la tutela dei livelli occupazionali dei lavoratori dei Consorzi.” Così l´assessore all´Ambiente di Palazzo Santa Lucia Giovanni Romano, che illustra le caratteristiche principali contenute della proposta di legge. “Si propone – dice Romano - di suddividere il territorio regionale in 7 Ambiti Territoriali Ottimali: 4 di questi Ato coincidono con i confini amministrativi delle Province di Avellino, Benevento, Salerno e Caserta. Per la provincia di Napoli, il cui bacino di utenza è nettamente più vasto, in attesa della definizione dell´Area Metropolitana, è stata prevista la suddivisione del territorio in tre Ato, ognuno dei quali costituisce un bacino di circa un milione di abitanti. All´interno di ogni Ato è stata poi operata una ulteriore suddivisione in base alle peculiarità territoriali e sono stati individuati 35 Sistemi Territoriali Operativi (Sto), aree geografiche omogenee per quantitativi di rifiuti prodotti, densità abitativa, caratteristiche morfologiche e possibilità di utilizzo degli impianti. I Comuni, dunque, svolgeranno le funzioni di organizzazione del servizio loro attribuite dalla legge, in forma obbligatoriamente associata: toccherà alle Conferenze d´Ambito (enti di governo degli Ato) pianificare il servizio, attuarlo e determinare la tariffa. I Comuni dovranno rispettare una tempistica molto stringente per decidere l´adozione della soluzione organizzativa ritenuta più idonea ed afficace. “Per quanto riguarda il personale, la legge prevede il divieto di procedere a nuove assunzioni per lo svolgimento del servizio di gestione dei rifiuti fino al completo reimpiego delle unità dei Consorzi di Bacino. Il personale, oltre ai normali servizi di raccolta, può anche essere utilmente impiegato per l’assolvimento dei compiti di vigilanza ambientale, di prevenzione del fenomeno di abbandono incontrollato di rifiuti, di controllo della qualità del servizio e di gestione degli impianti a supporto del ciclo, con particolare riferimento ai centri di raccolta, agli impianti di valorizzazione delle diverse frazioni merceologiche e di trattamento della frazione organica. Questa norma necessita di un sostegno normativo nazionale anche per consentire l´accesso alla cassa integrazione straordinaria per quel personale che, per effetto delle disfunzioni degli ultimi dieci anni, oggi non è stabilmente impegnato in attività operative. Abbiamo già avviato con il ministero dell´Ambiente una intensa interlocuzione per raggiungere tale obiettivo e confidiamo molto sulla sensibilità e l´attenzione del ministro Orlando. "E´ una ipotesi di legge regionale che, in coerenza con la normativa statale sulle competenze e sui servizi pubblici locali, lascia ai Comuni la massima libertà di organizzazione del ciclo, senza imporre modelli calati dall´alto e rispettando la forte eterogeneità territoriale della Regione. Occorre però rispettare i tempi stabiliti per le decisioni e la conclusione dei processi amministrativi e, nello stesso tempo, rispettare gli obiettivi posti dalla legge in materia di raccolta differenziata, riduzione dei rifiuti, riutilizzo e miglioramento della qualità delle raccolte per ridurre le quantità da smaltire. Sotto questo punto di vista, l´autonomia decisionale dei sindaci deve necessariamente coniugarsi con il principio della responsabilità istituzionale considerato che i Comuni, per legge, sono gli unici soggetti preposti a gestire tutte le fasi del ciclo”, conclude l’assessore.  
   
   
PUGLIA, CONFERENZA PIANO RIFIUTI: OBIETTIVI PIÙ VICINI DOPO MODIFICA GOVERNANCE  
 
Bari, 9 luglio 2013 - “La sintesi del nostro disegno di gestione dei rifiuti urbani sta in quella che abbiamo indicato nel piano come ´la società del riciclo´. Al centro della scommessa di questo piano c´è, come è facile immaginare, l´annosa questione di un corretto approccio al tema a partire, come spesso dico, dal sacchetto di casa nostra. Gli obiettivi dei precedenti piani di gestione dei rifiuti della nostra regione non sono stati del tutto centrati per una serie di fattori. Oggi quei target sono più vicini perché non vengono solo fissati su carta ma condivisi con enti territoriali e portatori di consenso. Inoltre preventivamente all´adozione del Piano abbiamo modificato la governance dei processi gettando le basi per una valorizzazione dei soggetti territoriali. Abbiamo ridotto gli Organi di Governo d´Ambito dai vecchi 16 Ato agli attuali 6 Oga, delegando loro i servizi “capital intensive”, come gli impianti tanto per fare un esempio. Infine abbiamo introdotto gli Aro, Ambiti di Raccolta Ottimale, superando il concetto “municipale” di gestione dei servizi di spazzamento, raccolta e trasporto (“labour intensive”) e connettendoli a carte dei servizi e convenzioni di funzionamento dei nuovi soggetti omogenee su tutto il territorio regionale. Anche qui, mi permetterete di sottolineare, l´obiettivo era di ragionare in termini di regione, creando soggetti di gestione, a costo zero per la parte pubblica, su territori con caratteristiche comuni. L´obiettivo è quello di ottenere servizi omogenei, costi livellati, performance meno discontinue da Cagnano Varano a Santa Maria di Leuca”. Così l´Assessore alla Qualità dell´Ambiente Lorenzo Nicastro ha introdotto i lavori della Terza Conferenza Programmatica “Verso l´approvazione definitiva Piano Regionale Gestione Rifiuti Urbani”. “Il tema dei rifiuti è uno di quei temi che necessita di un salto culturale per intravedere una soluzione concreta. E questo salto culturale non è soltanto nella differenziazione dei rifiuti o nella corretta gestione dei processi: prima ancora di questo – ha proseguito Nicastro - è il salto culturale di attori che si riconoscono parte di un tutto e si assumono il proprio ruolo, consapevoli che un meccanismo così complesso non può che funzionare con tutti gli ingranaggi che girano a dovere. A questo punto concedetemi di essere brutalmente franco: il salto culturale qui è la scelta di non fare politica con i rifiuti, di focalizzare l´obiettivo e di raggiungerlo tutti insieme onorando i ruoli istituzionali e le funzioni che la nuova governance assegna. Al netto dei localismi, delle aspirazioni politiche dei singoli, delle mille questioni che dovremo affrontare quello che conta è accettare la sfida di una Regione che, lo dico con orgoglio anche per conto di chi all´interno dell´Assessorato quotidianamente lavora su questi temi, nonostante le difficoltà quotidiane non ha mai vissuto, né rischia di vivere nel futuro, emergenze come quelle che spesso abbiamo visto in altri contesti del nostro Paese”.  
   
   
TERRA DEI FUOCHI, CAMPANIA: PROPOSTA DI LEGGE RISPOSTA CONCRETA PER CONTRASTARE IL FENOMENO  
 
Napoli, 9 luglio 2013 - “Il disegno di legge sulla prevenzione e la lotta al fenomeno incontrollato dell´abbandono dei rifiuti e alla pratica dei roghi illegali è frutto di un lavoro congiunto dell´Assessorato all’ Ambiente della Regione Campania con il vice prefetto Cafagna (incaricato del ministro dell´Interno per la “Terra dei Fuochi”) e con il Comitato Terra dei Fuochi.” Così l´assessore all´Ambiente della Regione Campania Giovanni Romano, commentando l´approvazione della delibera contenente la proposta di legge. “Il testo – ha aggiunto Romano - contiene le prime misure straordinarie per la prevenzione e la lotta al fenomeno dell’abbandono e dei roghi di rifiuti finalizzate ad una maggiore tutela della salute dei cittadini della Regione Campania e ad un’ adeguata tutela del patrimonio ambientale e paesaggistico. “Le misure previste – ha evidenziato l´assessore regionale - riguardano, in particolare, l´istituzione presso i Comuni del catasto delle aree interessate da abbandono e rogo di rifiuti; l’ esclusione, la decadenza e la revoca da benefici, erogazioni e finanziamenti in caso di condanna per i reati connessi ai fenomeni in questione; il censimento dei siti di stoccaggio rifiuti; la raccolta, la messa in sicurezza, la prevenzione dell’abbandono e del deposito incontrollato di rifiuti contenenti amianto; l´attività di sorveglianza ambientale volontaria e le limitazioni per industrie insalubri. “Il disegno di legge segue lo stanziamento di cinque milioni di euro per sostenere le azioni delle comunita´ locali per contrastare il fenomeno attraverso azioni finalizzate a migliorare il controllo del territorio e a prevenire i roghi. La Regione dimostra, concretamente, di voler affrontare l´illegalità, anche per via normativa e nei limiti delle proprie competenze, combattendo le azioni criminali che compromettono la sicurezza e la salute dei cittadini e danneggiano consistentemente l´economia regionale di zone vocate alla produzione agricola di qualità”, ha concluso Romano.  
   
   
DEPURATORE TRENTO 3: APPROVATO IL PROGETTO DEL PRIMO LOTTO  
 
Trento, 9 luglio 2013 - "Un passaggio significativo ed importante, da una parte perché implica un nuovo impegno economico a favore di imprese ed aziende, dall´altra perché conferma l´impegno della pubblica amministrazione in un settore importante, nel quale le caratteristiche di sicurezza e adeguatezza ambientale trovano risposte". Così Mauro Gilmozzi, assessore all´urbanistica, enti locali, personale, lavori pubblici e viabilità sottolinea la decisione dell´Agenzia provinciale per le opere pubbliche che ha adottato la determinazione di approvazione del progetto definitivo del primo lotto del nuovo depuratore Trento 3 e di rettifica della strada statale 12 dell´Abetone e del Brennero. L´importo complessivo dei lavori è di 105 milioni di euro. Nei prossimi mesi l´Agenzia per gli appalti provvederà ad emanare il bando di gara; l´aggiudicazione dell´opera è prevista per la metà del prossimo anno, l´inizio dei lavori a fine 2014. Il progetto definitivo approvato del nuovo impianto di depurazione giunge a compimento di un complesso iter progettuale che ha portato alla ripetuta rivisitazione delle varie soluzioni sviluppate, che ha visto l’iniziale proposta di costruzione dell’impianto in zona arginale dell’Adige, poi un’ipotetica soluzione in galleria ed infine la versione attuale che prevede la collocazione in prossimità della parete rocciosa della Vigolana, adeguatamente discosta da questa e protetta contro le cadute di massi. Contestualmente si rende necessaria la rettifica di un tratto della S.s. 12 in località Acquaviva. Il progetto prevede la realizzazione di un impianto atto al trattamento biologico di chiarificazione con sistemi ad alto rendimento dei liquami provenienti dalla fognatura civile a servizio di un bacino di utenze comprendenti i Comuni di Aldeno, Besenello, Calliano, Cimone, Garniga, Trento e parte di Villa Lagarina per una potenzialità complessiva di 300 mila abitanti equivalenti. Per motivi di carattere economico, il progetto è stato suddiviso in 2 lotti funzionali: il primo, prevede l’esecuzione di tutte le linee di trattamento biologico per 150.000 Ae (cioè le utenze attualmente servite dall’impianto di Trento Sud, Calliano, Besenello, Aldeno, Cimone e Garniga), comprensivo comunque dei comparti relativi ai digestori dei fanghi ed il gasometro, che non possono essere frazionati. Il secondo lotto, che si svilupperà nella parte settentrionale dell’area, prevederà infine il completamento dei comparti di trattamento biologico al servizio di Trento Nord. Il progetto recentemente approvato riguarda dunque il primo lotto di intervento. L’impianto sorgerà ad un distanza di circa 40 metri dal piede della montagna con realizzazione, alle spalle dello stesso, di un tomo di protezione dalla caduta di massi e conseguente spostamento verso ovest di un tratto di circa 850 metri della S.s. 12, parallela al sedime ferroviario, per creare lo spazio necessario al posizionamento della struttura dell’impianto. E’ prevista inoltre la costruzione di un ulteriore manufatto, rappresentato da una stazione di sollevamento in località “Acquaviva” di Mattarello, sul territorio del Comune di Trento e di una batteria di tubazioni che da questo punto recapitano le acque reflue all’impianto di depurazione. La stazione di sollevamento si colloca nel territorio del Comune di Trento mentre il nucleo principale dell’impianto di depurazione è ubicato in un’area individuata come in località “Boschi spessi”, in parte inserita in area cave e in parte in incolto improduttivo. Dal punto di vista tecnico, il depuratore è costituito da una struttura in cemento armato, di sviluppo planimetrico di 250 x 80 metri, completamento coperto e mascherato dalla presenza di un tomo che si erge al di sopra di esso mimetizzandolo, costruito con intenti protettivi contro la caduta di massi. Dal punto di vista biologico, l’impostazione generale della filiera depurativa, progettata con i più recenti criteri dimensionali, prevede i comparti di pre-trattamento, denitrificazione, ossidazione-nitrificazione, sedimentazione finale, defosfatazione in linea, filtrazione, stabilizzazione del fango, sviluppati su due linee. La portata idraulica media trattata è pari a 2.000 mc/ora, con punte in occasione di piogge intense fino a 6.000 mc/ora. La particolarità dell’impianto di depurazione di Trento 3 riguarda la completa stabilizzazione anaerobica dei fanghi di supero, con accumulo del biogas per uno sfruttamento in un impianto di cogenerazione con restituzione in rete di Mt dell’energia elettrica. E´ stata calcolata una capacità di produzione di biogas pari a ben 165 Nmc/ora per la configurazione ridotta al solo primo lotto e di 331 Nmc/ora per la configurazione finale. E’ presente un impianto di riscaldamento, impianti di aerazione e climatizzazione e deodorizzazione delle zone coperte. Particolare attenzione è stato infine posta all’isolamento acustico dei comparti dei compressori, principali responsabili di emissione rumorose. L’appalto, esperito sulla base di un progetto definitivo redatto internamente al Servizio Opere Ambientali dell´Agenzia Provinciale per le Opere Pubbliche, ha per oggetto la progettazione esecutiva nonché la realizzazione dei lavori per un importo complessivo di euro 105.000.000, suddivisi in euro 89.196.408,32 per lavori a base d´asta e comprensivi dei costi della sicurezza (e al netto di Iva) e in euro 15.803.591,68 per le somme a disposizione dell´amministrazione (per pagamento espropri, allacciamenti vari, sondaggi geologici, oneri fiscali dei lavori).  
   
   
PROVINCIA DI PARMA, PIÙ DIFFERENZIATA MENO RIFIUTI PUBBLICATI I DATI ARPA CHE PREMIANO QUESTO TERRITORIO. CASTELLANI È IL RISULTATO DI ANNI DI IMPEGNO  
 
Parma, 9 luglio 2013 – E’ il risultato di 10anni di impegno”. Così Giancarlo Castellani commenta i dati Arpa sulla raccolta rifiuti, classifica da cui risulta che Parma è la prima Provincia nella raccolta differenziata e la seconda per minor produzione di rifiuti. “ Siamo soddisfatti di aver conquistato due podi molto importanti – dice l’assessore all’Ambiente della Provincia di Parma Giancarlo Castellani – queste prime posizioni sono il frutto di un lavoro di lunga lena attuato negli anni con i Comuni e coordinato dal nostro ente attraverso il Piano provinciale rifiuti in cui sono contenute le azioni che via via abbiamo promosso. Ma non ci fermiamo qui, ora l’obiettivo è raggiungere il 70% nella differenziata, un obiettivo possibile per un territorio virtuoso come il nostro che non deve prendere su questa materia lezioni da altri territori, solo continuare il processo che può fare leva sulla nostra maturità”.  
   
   
RIFIUTI: DATI LEGAMBIENTE SU COMUNI RICICLONI E ANALISI ISPRA CONFERMANO TREND POSITIVO IN CAMPANIA GRAZIE A RACCOLTA DIFFERENZIATA AL 43% E QUANTITATIVI DI PRODUZIONE RIDOTTI DI OLTRE 100MILA TONNELLATE ANNUE  
 
Napoli, 9 luglio 2013 - "I dati diffusi oggi da Legambiente sui Comuni ricicloni e l´analisi ufficiale dell´Ispra sono lo specchio del miglioramento della performance della Campania in tema di raccolta differenziata e di minimizzazione dei rifiuti a monte. I risultati sono l´effetto del grande impegno della Regione: grazie allo stanziamento di 50 milioni di euro per i Piani comunali di raccolta differenziata, siamo al 43% di media nel 2012 e le stime dicono che entro la fine dell´anno raggiungeremo il 50%; gli incentivi pari a 7 milioni di euro assegnati alle Province per l´attività di riduzione rifiuti hanno invece consentito una riduzione annua della produzione di rifiuti globale pari a 100mila tonnellate. I dati confermano che ci poniamo di molto al di sopra rispetto alle altre regioni del Centro-sud e ci avviciniamo agli standard delle regioni del Nord Italia." Così l´assessore all´Ambiente della Regione Campania Giovanni Romano, commentando ieri il risultato regionale in termini di raccolta differenziata e il rapporto Ispra. Analisi In Punti Del Rapporto Ispra Rifiuti 2013 - Produzione - Nel 2011 la diminuzione dei rifiuti urbani prodotti in Italia è pari al 3,4%; tale tendenza è confermata anche per il 2012, con una diminuzione di circa il 5%. La diminuzione è dovuta al trend degli indicatori socio-economici, prodotto interno lordo e consumi delle famiglie, dai sistemi di raccolta differenziata e/o con tariffazione puntuale, dalla riduzione della quota relativa ai rifiuti assimilati a seguito di gestione diretta dei privati e azioni di riduzione della produzione dei rifiuti alla fonte a seguito di specifiche misure di prevenzione a livello regionale. Per la Regione Campania la diminuzione della produzione dei rifiuti è calcolata in circa 140.000 tonnellate in meno per il 2011(-5,3%) e stimano ulteriori 100.000 tonnellate in meno anche per il 2012 (-5%); tale diminuzione è confermata anche per l´anno in corso; La raccolta differenziata - La raccolta differenziata cresce a livello nazionale dal 35% del 2010 a quasi il 38% del 2011, incremento confermato anche per il 2012 pari al 40% e tendenza in aumento confermata per 2013. La Regione Campania conferma il trend di crescita della raccolta differenziata con il 38% in media nel 2011, il 42% relativo al 2012 e anche i primi dati relativi al 2013 confermano circa il 50% di media. In particolare a livello provinciale si registra per l´anno 2012 il 62% per la provincia di Benevento, il 55% per Salerno ed il 52% per la provincia di Avellino. Tali incrementi sono confermati in aumento anche per il 2013.