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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 16 Luglio 2013
UE, IL MERCATO UNICO DEI SERVIZI FINANZIARI: ABBIAMO BISOGNO DEL REGNO UNITO A BORDO  
 
Londra, 16 luglio 2013 – Di seguito l’intervento del 12 luglio di Michel Barnier Commissario europeo per il Mercato interno ei servizi alla conferenza su: "La Gran Bretagna, l´Unione europea e del mercato unico dei servizi finanziari" Signore e signori, Permettetemi innanzitutto di ringraziare Policy Network, e il suo presidente Peter Mandelson, per avermi invitato. Allo stesso modo, vorrei ringraziare la città di Londra e del Parlamento europeo per la co-organizzazione di questa conferenza. Vorrei salutare Arlene Mccarthy e Sharon Bowles, membri del Parlamento europeo, che oggi sono qui presenti e con la quale collaboro molto bene. Per gli inglesi di quest´anno, ci sono molti eventi più emozionante che l´anniversario della Gran Bretagna 40 anni nella Ue: dopo Olimpiadi dello scorso anno, è un altro brillante estate per lo sport con la vittoria recente dei Leoni ´, straordinaria vittoria di Murray a pochi giorni fa a Wimbledon e ora le ceneri. Per non parlare della nascita imminente di un bambino reale ... Ma io continuo a credere fermamente l´anniversario dell´adesione all´Ue del Regno Unito è la pena di celebrare. Personalmente, ricordo bene l´occasione. Vivevo in Francia. Da giovane nei suoi 20 anni, l´adesione della Gran Bretagna alla Ue è stata la mia prima esperienza di voto. Ho votato sì al referendum in Francia. E mi sono mai pentito di quella scelta. Da allora, dal 1973, il Regno Unito ha beneficiato di appartenenza europea. L´esempio evidente è il mercato unico. Il 46% dei beni della Gran Bretagna e servizi esportazioni andare in altri paesi dell´Ue. E il mercato unico consente 1.500.000 cittadini britannici per studiare, lavorare e andare in pensione nella Ue senza richiedere un permesso di lavoro. Dal 1973, il paese ha sempre avuto la sua voce in capitolo sulle politiche europee. Il Regno Unito sa come difendere i propri interessi nazionali. Chi può dimenticare lo sconto britannico nel 1984? Bruxelles ricorda ancora, e alcuni nel profondo può anche ammirare Margaret Thatcher e la sua borsetta. Più di recente, il Regno Unito ha detto no al l´adesione all´euro e Schengen, non la politica delle frontiere dell´Ue. Ma il Regno Unito ha molto di più di un ordine del giorno negativo. Nelle parole del vostro collega e connazionale Chris Patten: "la difesa degli interessi nazionali non può più essere solo nazionale". Il Regno Unito sa anche di beneficiare della Ue, spingendo avanti il ​​programma si ritiene pollici A guidare il dibattito. Sul mercato interno, i cambiamenti climatici, lo sviluppo, una migliore regolamentazione, e l´allargamento dell´Unione europea a dare solo alcuni esempi. Oggi - il Regno Unito sta ripensando il suo rapporto con l´Unione europea. David Cameron si è aperto il dibattito sulla riforma e il rimpatrio delle politiche dell´Ue. Il saldo delle competenze revisione è in corso. Il primo ministro ha detto che ci sarà un referendum nel 2017, se i conservatori sono restituiti al potere. Discutendo rapporto del Regno Unito con l´Ue è una buona cosa. In tutta Europa, non solo nel Regno Unito, vi è una frattura tra i cittadini e l´élite politica del progetto europeo. E la cosa peggiore di risposta è il silenzio. Rifiutando di discutere. La democrazia ha bisogno di dibattito. L´anno prossimo ci saranno le elezioni del Parlamento europeo. Ora è un buon momento per ripensare ciò che il progetto europeo è di circa. La sua visione. Non ci dovrebbero essere tabù. Nessun problema chiusi. Il mondo è in continua evoluzione. Quando il Regno Unito è entrato, 40 anni fa, non esisteva il concetto di internet, la globalizzazione, il riscaldamento globale. Io sono il primo ad essere d´accordo che l´Unione europea ha bisogno di riforme profonde per affrontare le nuove sfide. Sono tornato a Bruxelles per contribuire a rendere alcuni di questi cambiamenti avvengono. E sono anche d´accordo che ci sono alcune aree in cui l´Ue è attualmente impegnata, ma potrebbe non essere necessario. Eurocrati parlano di ´sussidiarietà´. In pratica questo significa semplicemente che l´Unione europea dovrebbe intervenire solo se si può agire in modo più efficace rispetto agli Stati membri. Il principio di sussidiarietà deve essere rispettato di più. Non so che cosa il popolo britannico deciderà. Tocca a loro. Ma so una cosa. Il mercato unico non può essere ´pick and mix´. Ho sentito alcune persone suggeriscono che i servizi finanziari dovrebbero essere rimpatriati. E ´la causa sbagliata per cui lottare. Poiché i servizi finanziari sono parte integrante del mercato unico. Il mercato unico è il cuore dell´Europa. E la città dipende da esso per vendere prodotti e attrarre investimenti. Naturalmente l´accesso al mercato unico non è solo carta vincente della città. Ma è importante. Non dimentichiamo che il mercato unico è il motivo per il 40% di nuove istituzioni finanziarie ha scelto Londra come loro quartier generale negli ultimi sette anni. Per definizione, non ci possono essere due singoli mercati: uno per i servizi finanziari e una per il resto dell´economia. Uno per la città, e uno per il resto dell´Ue. Rimpatrio responsabilità politica piena per i servizi finanziari significherebbe lasciare il mercato unico nel suo complesso e di fatto l´Ue. Credo che il Regno Unito dovrebbe perdere su molti dei suoi propri interessi, se ha scelto questa strada. C´è sempre molto di parlare di tutto divide tra la Commissione e il Regno Unito sui servizi finanziari. Tuttavia, molte di queste differenze sono esagerati. Come il Commissario per i servizi finanziari, ho sempre lavorato a stretto contatto e in modo costruttivo con il Regno Unito. Tenendo conto delle specificità britanniche, per quanto possibile. Questo non è stato per caso, ma in base alla progettazione. La risposta dell´Unione europea alla crisi è stata quella di creare un quadro per un solido, robusto settore finanziario sostenuto da un codice unico. È importante sottolineare che questo significa che tutte le istituzioni finanziarie che operano in Europa per quanto riguarda una serie di regole. Il Regno Unito è sempre stato un sostenitore di tale regolamento. Questo è essenziale per evitare le lacune dove la prossima crisi potrebbe dare il via. E aiuta anche le imprese che operano in tutta l´Ue, molti dei quali hanno sede qui in città, in modo che possano beneficiare pienamente del mercato unico. Il codice unico che permette anche l´Europa a negoziare su un piano di parità con le altre giurisdizioni. Scambi transatlantici rappresentano ancora il 70% del mercato dei servizi finanziari al mondo. Il Regno Unito e la Commissione, entrambi fortemente convinti che i servizi finanziari dovrebbero essere parte del mandato del Ttip [Transatlantic Trade e Investment Partnership]. Perché? Così possiamo garantire una vera parità di condizioni tra l´Ue e le società statunitensi, e di evitare l´arbitraggio regolamentare, nell´interesse della stabilità finanziaria globale. Gli Stati Uniti non sono d´accordo. La nostra unica possibilità di persuaderli è che se ci presentiamo al tavolo dei negoziati a parlare con una sola voce. Non credo che nessun paese europeo - per quanto speciale il loro rapporto con gli Stati Uniti è - può farcela da solo. Ma quando ci si siede al tavolo delle trattative che rappresenta il più grande mercato di consumo al mondo, sei in una posizione negoziale più forte. E ciò che è vero per una trattativa commerciale trasversale vale anche per i singoli aspetti dei servizi finanziari. Prendere over-the-counter. La Commissione e il Regno Unito hanno entrambi lavorato duramente per creare un quadro comune dell´Ue. Gli americani hanno anche le loro regole. Norme europee ed americane sono quasi identici. Ma ci sono alcune differenze. E le piccole differenze possono causare mal di testa massiccia regolamentazione. E costi per le aziende. È per questo che la Commissione ha negoziato con gli americani per un anno per trovare una via comune da seguire. Siamo riusciti ieri. L´accordo potrà beneficiare tutte le imprese europee e la città in particolare. Vorrei qui ricordare la buona collaborazione che abbiamo avuto con il presidente Cftc Gary Gensler e dei suoi colleghi. Ancora una volta, siamo nella posizione ideale per raggiungere i nostri obiettivi negoziali perché siamo una grande blocco, e perché abbiamo già un unico insieme di norme Ue, piuttosto che 28 norme nazionali. Spiegherò ai miei omologhi statunitensi che l´Ue un´unica regolamentazione sta procedendo. Con il Regno Unito a bordo. Come è stato sottolineato ancora una volta il 27 giugno con l´accordo in Consiglio sulle nuove regole per ristrutturare e risolvere le banche in fallimento. Volevo concludere su un punto leggermente diverso. La crisi finanziaria ha evidenziato che l´Ue per un settore finanziario forte. E ´quello che abbiamo costruito mattone per mattone dal 2010 - per tutti i 28 Stati membri dell´Ue. La più recente crisi della zona euro ha evidenziato che l´area dell´euro ha bisogno di maggiore integrazione di una moneta unica per funzionare. Non c´è contraddizione in sé tra un codice unico per il 28 e un´Unione Monetaria Europea più profondo. In effetti, una zona euro più integrata è nell´interesse del Regno Unito. La Gran Bretagna ha bisogno di più stabilità nel continente. Ed è per questo che il sostegno britannico per l´unione bancaria, che si basa su un quadro solido per 28, ma va oltre, centralizzando alcuni ruoli come la vigilanza e la risoluzione, ha un senso anche se non vuole appartenere ad esso. Stiamo facendo progressi reali con il sindacato bancario. Il meccanismo di supervisione unico farà la Bce supervisore bancario della zona euro il prossimo anno. E due giorni fa, ho proposto un meccanismo unico risoluzione. Con la risoluzione e la supervisione allineata a livello centrale, le banche in crisi possono essere gestiti in modo più efficace nel sindacato bancario. E siamo in grado di spezzare la spirale negativa tra le crisi sovrane e le banche in difficoltà. Non è e non è mai stato vero che gli Stati membri della zona euro hanno sempre coincidenti viste. O votare come un caucus. Infatti alcuni sono più vicini al Regno Unito in prospettiva rispetto a molti dei loro omologhi della zona euro. Detto questo, è anche vero che l´interazione tra il mercato unico e la zona euro è complessa. Ci sono punti di dissanguamento. Ad esempio, la Bce ritiene che le controparti centrali (Ccp) che offrono compensazione in euro devono essere basati all´interno della zona euro per salvaguardare la stabilità finanziaria. Il Regno Unito ritiene che questa violazione del mercato unico. Credo che ricevendo le modalità di lavoro e le relazioni giuste tra i pro ei contro della zona euro e l´interazione con il mercato unico sarà una delle grandi sfide dei prossimi anni. E ´un processo di apprendimento. E abbiamo bisogno del Regno Unito per aiutarci a trovare il giusto equilibrio. Per concludere: Siamo in un periodo di cambiamento continuo. Su molti fronti. Meno di un anno di distanza dalle elezioni europee, l´Unione europea e la zona euro sono ancora di fronte a una crisi dura. E anche se non c´è luce alla fine del tunnel, c´è ancora una lunga strada da percorrere. Credo che siamo meglio equipaggiati per affrontare queste sfide insieme. L´ue ha bisogno la Gran Bretagna, con la sua lunga storia democratica, la sua capacità di innovare, il suo pragmatismo, la sua influenza nel mondo e la sua grande centro finanziario della City di Londra. E credo che la Gran Bretagna ha bisogno dell´Ue. Non solo per i benefici del mercato unico. Ma anche perché, di fronte a nuove superpotenze come Cina, Brasile e India, nessun paese dell´Ue, sia esso la Gran Bretagna, la Francia e la stessa Germania, può esercitare sufficiente influenza globale da solo. Il dibattito sulla relazione del Regno Unito con l´Unione europea ha una lunga strada da correre. L´interesse del pubblico aumenterà. Ci sarà una più forte domanda di informazione sobria su come funziona l´Ue. Penso che significherà un profilo più alto per i benefici economici e politici che l´appartenenza alla Ue - e l´impegno per esso - portare a questo grande e fiera nazione. A mio parere, tali benefici sono immensi, non da ultimo per la Città. Essi possono essere anche maggiore in futuro. In un mercato unico moderno che gioca a molti dei maggiori punti di forza del Regno Unito. Finanza, economia digitale, Pmi vibranti e altro ancora. Penso che vedremo anche più controllo delle rivendicazioni a volte bizzarre fatte da alcune parti della lobby anti-Ue. Essi caricatura del giorno per giorno la realtà dell´Unione europea. Essi presentano, in alternativa, un mondo di sovranità nazionale assoluta, che non esiste da decenni o addirittura secoli. Al risultato di un dibattito che sarà - per usare eufemismo britannico - vigorosa - sarà per il Regno Unito per decidere il suo percorso. La mia convinzione, da quel voto di mine nel 1973, è rimasto semplice: insieme, tutti noi siamo più forti. Grazie.”  
   
   
"NON C´È TEMPO DA PERDERE": INTERVENTO DEL COMMISSARIO UE AL COMMERCIO KAREL DE GUCHT SULLE COMPLETO ECONOMICA NEGOZIATI SULL´ACCORDO DI PARTENARIATO TRA L´UE E LA COMUNITÀ DELL´AFRICA ORIENTALE (EAC)  
 
Nairobi, 16 luglio 2013 - Sono contento di essere in Kenya, in un momento in cui i negoziati dell´Unione europea con la Comunità dell´Africa orientale su un accordo di partenariato economico potevano muoversi molto vicino alla conclusione. Il Kenya è un attore politico chiave e leader economico nella regione dell´Africa orientale. Il nostro rapporto commerciale è molto importante: l´Ue è il primo partner commerciale del Kenya, con il 25% delle esportazioni del Kenya effettivamente andando verso l´Ue. Negli ultimi 5 anni, le esportazioni del Kenya hanno continuato a crescere e si attesta a 1.000 milioni di euro nel 2012. Questa storia di successo si basa su del Kenya libero accesso al mercato dell´Ue, garantito da uno strumento temporaneo in attesa della ratifica del Kenya dell´accordo di partenariato economico 2007 framework. Ma se vogliamo che questa storia di successo per continuare, abbiamo bisogno di andare oltre. L´accordo di partenariato economico completo stiamo attualmente negoziando non solo fare del Kenya esistente libero accesso al mercato dell´Unione europea permanente. Sarebbe anche approfondire le nostre relazioni commerciali in una serie di settori, riducendo le barriere commerciali, la semplificazione delle procedure doganali, e migliorando la cooperazione in materia commerciale. Questo è un vero e proprio aggiornamento che sarebbe adattata alle specifiche esigenze di sviluppo del Kenya. Tuttavia, siamo in un momento critico di oggi. Mentre il Kenya ha giocato un ruolo cruciale in cui la Comunità dell´Africa orientale ha siglato l´accordo di partenariato economico quadro nel 2007, i membri di Eac ha deciso di non firmare questo quadro dell´accordo di partenariato economico nel 2010. Questo ha creato una situazione che è sia irregolare e ingiusto: irregolare in quanto non è coerente con Unione europea e le regole dell´Organizzazione mondiale del commercio; e sleale nei confronti di altri paesi che non solo siglato, ma anche firmato un accordo di partenariato economico. L´unione europea ha adottato a maggio la modifica del regolamento sull´accesso al mercato, chiarendo in tal modo le opzioni disponibili per i paesi Acp nella scelta del rapporto commerciale che desiderano avere con l´Unione europea. Ma voglio essere chiaro su una cosa: l´emendamento non è mai una scadenza per i negoziati. Mentre abbiamo bisogno chiusura sugli accordi siglati nel 2007, in corso negoziati Ape possono continuare fino a quando essi hanno la prospettiva di dare i suoi frutti. Ora abbiamo l´occasione storica di concludere un accordo di partenariato economico regionale globale. Se abbiamo la volontà politica su entrambi i lati per renderlo una realtà, siamo in grado di realizzarlo. In ogni caso, ho incaricato i miei negoziatori di non tornare a mani vuote. Prima di concludere, permettetemi di fare un ultimo punto importante: Poiché vi è un secondo punto critico che giace davanti a noi. Mi riferisco alla prossima conferenza ministeriale dell´Omc che si terrà il 9 a Bali nel dicembre di quest´anno. Un settore in cui i ministri del commercio hanno deciso di fare progressi è la cosiddetta "facilitazione degli scambi", che significa eliminare la burocrazia e di evitare inutili procedure alla dogana. E se c´è una cosa che già d´accordo oggi, allora è il fatto che questo andrà a beneficio in modo significativo i paesi Acp. È un dato di fatto, sarebbe aiutare i paesi a far parte di catene globali del valore - perché i controlli di frontiera più facili significa ridurre i costi sia per l´importazione e l´esportazione. L´unione europea, in Kenya e di tutti i paesi Acp hanno congiuntamente la responsabilità di lavorare per rendere Bali un successo. Non abbiamo tempo da perdere. Io credo che questo sia vero per la liberalizzazione del commercio multilaterale, ma anche per il nostro Epa. Le ricompense saranno certamente ripagare i nostri sforzi.  
   
   
LA VIA EUROPEA DELLA GEORGIA  
 
Batumi, Georgia 12 Luglio 2013 – Di seguito l’intervento di Štefan Füle Commissario europeo per l´allargamento e la politica di vicinato al convegno: "Via della Georgia europea: partner dell´Europa orientale dell´Ue - Verso il vertice di Vilnius": “ Signor Primo Ministro, Onorevoli Ministri e parlamentari, Excel lencies, Signore e Signori Sono felice di essere a Batumi per il 10 ° anniversario di questa importante conferenza. Il momento è giusto, come si guarda verso il terzo vertice del partenariato orientale che si terrà a Vilnius nel mese di novembre. Questa è la mia terza visita in Georgia nel giro di nove mesi e testimonia l´importanza che l´Unione europea attribuisce alla Georgia come un amico e un partner. Sono molto felice di avere l´opportunità di fare proprio all´inizio di un commento personale su due miti, che sembrano offuscare il dibattito in corso sulla Georgia e il suo modo di procedere. Il primo mito è che le probabilità di successo della Georgia a Vilnius sono bassi; che la Georgia dopo ultime elezioni di ottobre non continua nel suo orientamento pro-europeo, pro-democrazia e pro-riforma precedentemente definito. Questo è davvero un mito e deve essere dissipato - non vediamo questo come un riflesso veritiero della realtà del paese. Il secondo mito è che non importa come il governo gestisce le eredità del passato e ogni abuso passato, e che l´Ue non è vigile sufficiente per il processo di affrontare questi lasciti. Questo semplicemente non è vero. Stiamo guardando questi sviluppi con la massima attenzione e il processo che conta molto per noi in Europa. Norme e dei valori dell´Ue devono essere accolte per noi per avanzare insieme. Il sentiero che conduce a Vilnius deve essere un percorso autenticamente europea, e passi lungo lo devono essere prese in maniera europea. Non c´è altro modo per arrivarci. Ma questo non vuol dire che questi due obiettivi - il successo della Georgia a Vilnius, da una parte e il suo confronto con il passato, dall´altro, sono o dovrebbero essere in contraddizione. Anche questo sarebbe infatti un mito. Nessuno è al di sopra della legge e le eventuali ingiustizie che sono state commesse dovranno essere affrontati - ma questo deve essere fatto in modo da escludere la politicizzazione della giustizia e la sua strumentalizzazione - da qualsiasi lato - per fini politici o per non parlare di vendetta. Questo deve essere fatto in modo equo e apolitica, nel pieno rispetto di un giusto processo. Georgia deve andare avanti, non deve rimanere bloccato nel passato e la lotta amareggiato per il record del precedente governo. Più energia deve essere investito nella costruzione del futuro. Occorre stabilire un sistema giudiziario veramente indipendente e profondamente le istituzioni democratiche con pesi e contrappesi efficaci. Ad-hocism e breve termine devono essere sostituite da procedure più forte stabiliti e concordati ed istituti nuovi o migliorati. Solo allora la strada della Georgia sia veramente europea. Parlando del modo europeo, vorrei anche dire due parole sul vertice di Vilnius. Questo vertice ha il potenziale per essere un momento di svolta nelle relazioni dell´Unione europea con la Georgia e il suo intero quartiere orientale, in realtà io lo chiamo un punto di svolta. Siamo molto vicini a finalizzare il nostro accordo di associazione, tra cui una profonda e vasta zona di libero scambio. Sono fiducioso che questo accordo di vasta portata porterà benefici tangibili a tutti i cittadini in Georgia e di essere il principale motore della sua trasformazione. Vorrei citare alcuni esempi: In primo luogo, non solo aprire nuove opportunità in termini di accesso al mercato, la mobilità e la cooperazione, ma consentirà anche la Georgia di sfruttare queste opportunità con le istituzioni rafforzate statali, mercato del lavoro e infrastrutture. In secondo luogo, sarà anche affrontare alcune questioni molto concrete che riguardano la vita di tutti i giorni, come la sicurezza del prodotto e rapporto qualità-prezzo, il miglioramento della sicurezza stradale e di miglioramento della qualità dell´aria - per citarne solo alcuni. Ma la cosa più importante l´accordo di associazione rappresenta un progetto per la costruzione di un´Unione più europea in Georgia, non solo con tutti i suoi strumenti per lo sviluppo sociale ed economico previsto per la prosperità, ma anche per le istituzioni democratiche forti ed efficaci e di stato di diritto che garantiscono le libertà fondamentali, i diritti e le singole libertà come l´unico modo per sbloccare completamente il potenziale di ogni cittadino. Sono molto contento di vedere i nostri negoziati quasi completato in modo che possiamo preparare l´accordo nella sua forma definitiva e condividere i contenuti con i cittadini. Si aprirà un nuovo capitolo non solo nelle relazioni Unione europea-Georgia, ma anche nel proprio sviluppo della Georgia. La nostra cooperazione in settori chiave sarà inoltre rafforzata. Ad esempio in materia di trasporti, un grande motore di crescita e di occupazione, speriamo di concordare una rete di trasporto partenariato orientale. Questo darà un contributo concreto per l´obiettivo del partenariato orientale di portare l´Unione europea ei nostri partner più vicini. Inoltre, cercheremo di costruire sui progressi compiuti in agenda la mobilità attraverso il partenariato orientale, tra cui naturalmente il lancio del piano d´azione liberalizzazione visti con la Georgia. Mi auguro che il Vertice adotterà un ordine del giorno in avanti alla ricerca del partenariato orientale nel corso dei prossimi due anni, il che renderà i processi di associazione politica e l´integrazione economica tra l´Unione europea ei suoi partner orientali irreversibili. Perché ciò avvenga, la piena attuazione e applicazione efficace sarà la chiave. Naturalmente, non tutti i nostri partner desiderano viaggiare alla stessa velocità. Alcuni vorranno progredire più velocemente di altri. Il partenariato orientale non è una camicia di forza. Spetta ai nostri partner di definire cosa intendono per un rapporto più stretto con´´ l´Unione europea´´. Siamo in grado di offrire un grande sostegno in una grande varietà di modi per aiutare quelli dei nostri partner che cercano un rapporto più stretto. In breve, la differenziazione è fondamentale. Ma richiede l´assoluta determinazione dei nostri partner per perseguire e realizzare vere riforme e per sostenere i valori condivisi. Siamo ormai alla vigilia di un accordo storico a Vilnius che cementare luogo della Georgia in una partnership di valori comuni, obiettivi comuni e le politiche e norme comuni. Esorto la Georgia a cogliere questa opportunità con entrambe le mani e difendere i valori europei e rendere più attraente la Georgia per i propri cittadini. Saremo un partner vigile ed esigente. Ma noi faremo tutto il possibile per stare con la Georgia, mentre entriamo questa nuova entusiasmante fase della nostra storia comune. Grazie per la vostra attenzione.”  
   
   
MERCATI SWAP INTERDIPENDENTI BISOGNO DI REGOLE TRANSFRONTALIERE INTERATTIVE  
 
Washington Dc, 16 luglio 2013 - Di seguito l’intervento di ieri di Michel Barnier Commissario europeo per il Mercato interno ei servizi al Brookings Institution - Ripristino Momentum in cooperazione transatlantica sulla riforma finanziaria:” Signore e signori, Vorrei ringraziare sia il Global Financial Markets Association e la Brookings Institution per avermi invitato a parlare di buon´ora su un Lunedi mattina. Gli antichi abitanti della Mesopotamia hanno inventato i derivati, o "swap" come li chiamate voi qui negli Stati Uniti, nel 1750 aC. Non sapevano che un giorno gli swaps avrebbero portato il sistema finanziario mondiale in ginocchio. Più tardi, il filosofo greco Aristotele scrisse il suo libro sulla "politica". Nell´antica Grecia, i commercianti di ulivo guadagnato fortune sulle loro offerte di swap. Ma Aristotele non poteva sapere che un giorno gli swap sarebbero costati cara al suo paese e lasciato il segno su Pil dell´Europa. E nessuno poteva prevedere che l´Europa e gli Stati Uniti avrebbero passato anni su come regolare gli swap transfrontalieri. Le nostre discussioni sono diventate più concrete un anno fa, quando la Commodity Futures Trading Commission presidente Gary Gensler ha pubblicato le sue proposte. Europa e Stati Uniti condividono lo stesso impegno e gli stessi obiettivi in ​​questo settore. Essi sono stati concordati tre anni e mezzo fa, quando i leader delle nazioni del G20 riuniti a Pittsburgh. Essi hanno convenuto di un´ambiziosa riforma della regolamentazione globale dei mercati swap. Si proponevano di fare tre cose . In primo luogo, la compensazione . Per ridurre il rischio nelle nostre imprese finanziarie e di sistema cancellando tutti gli swap standardizzati attraverso controparti centrali. Secondo, trasparenza . Per far luce su questo mercato opaco e segnalare tutti i mestieri di repertori. Abbiamo bisogno di sapere dove il rischio è costruire nel sistema. In terzo luogo, la negoziazione . Se del caso, per spostare gli swap standardizzati a locali per aumentare la trasparenza del mercato. L´europa ha rapidamente attuato tali riforme normative. In tal modo, siamo riusciti a battere i record. La nostra legge (chiamato ´Emir´ regolamento sulle infrastrutture del mercato europeo ) è stato adottato entro 24 mesi. E ´stato in vigore dallo scorso agosto. Ed un secondo insieme di regole tecniche è stata adottata dopo 6 mesi. Sono diventati legge a marzo. I nostri obblighi di comunicazione si applicano dopo l´estate. Le nostre regole di compensazione in tempo di 6 mesi. Accordo è stato ormai raggiunto dai nostri ministri delle Finanze sulle nostre regole di negoziazione obbligatori. E ´giusto dire che ci stiamo muovendo velocemente in riforme normative . Le nostre regole sono anche robusti. Spesso addirittura identici a quelli negli Stati Uniti. Per alcuni aspetti sono ancora più dura. Quindi la riforma regolamentare in Europa è stata rapida e solida. Ma sarà solo raggiungere il suo pieno potenziale se le nostre regole funzionano senza problemi con leggi simili al di fuori dei nostri confini. Gli swap sono mestieri veramente internazionali. Essi non sono vincolati da confini geografici. E lo stesso vale per il regolamento swap negli Stati Uniti . Regolamentazione transfrontaliera è motivo di seria preoccupazione. Regolatori hanno trascorso due anni a discutere il loro patchwork internazionale di regole locali. E come potrebbero lavorare insieme in modo che tutti i mestieri sarebbero disciplinate in modi molto simili. Chiunque ha accettato un mestiere o dovunque sia stato prenotato. Sforzi coordinati per regolamentare questi mercati sono come spremere una barra di sapone con le mani bagnate: scivola dalle mani. Trades saranno ri-prenotato. I mercati si frammenti. Non saranno raggiunti gli obiettivi della riforma del G20. Questo è il motivo accordo della scorsa settimana con la Cftc è così importante. Risolve molti problemi per operazioni transfrontaliere. L´accordo con la Cftc è fondamentale . Ed è per questo che apprezzo molto di tutto Gary Gensler ha fatto per rendere l´accordo possibile. La Cftc regola la maggior parte degli swap scambia qui negli Stati Uniti. E la maggior parte degli scambi mondiali sono tra gli Stati Uniti e l´Europa. Le nostre discussioni sono state a lungo e talvolta difficile. Ma, insieme alle Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati, che sono stati vicino, continuo e collaborativo. Come ci si aspetterebbe da buoni partner e amici. E come dice un vecchio proverbio africano: "Se vuoi andare veloce, vai da solo. Se vuoi andare lontano, vai insieme ". Abbiamo preso la strada giusta e abbiamo seguito un percorso comune insieme. Gli elementi chiave del nostro ´percorso comune in avanti´ per swap transfrontalieri rispondano ai problemi di due regole (Emir e Dodd-frank) che coprono il commercio stesso. Abbiamo concordato su cinque elementi importanti. In primo luogo, un ambito territoriale più ristretto . Le imprese dovrebbero essere soggette a un solo insieme di regole. In secondo luogo, il riconoscimento reciproco di più (o di ´compliance sostituito´, come si chiamano qui). Abbiamo stabilito che le nostre regole sono sostanzialmente identiche in settori importanti. Questo significa che ci permetterà alle imprese degli Stati Uniti e l´Unione europea di scegliere il regime da applicare a un mestiere: Emir o Dodd-frank. In terzo luogo, un regime transitorio per alcune controparti centrali europee. Questo impedirà loro di essere costretti a chiudere compensazione statunitensi compravendite. In quarto luogo, le sedi di negoziazione europei avranno una deroga temporanea da regole commerciali degli Stati Uniti. Ciò colma il divario fino a nuove regole europee per mercati degli strumenti finanziari - che si occupano di trading di scambio - sono state adottate. E quinto, abbiamo preso misure per evitare l´arbitraggio normativo tra le nostre regole. E stiamo chiudendo scappatoie. Faremo in modo commerci tra succursali o filiali garantiti saranno regolamentati. Abbiamo ottenuto molto. Qualche lavoro è ancora necessario. Per esempio su requisiti di margine per le controparti centrali. Il messaggio più importante è che l´Europa e gli Stati Uniti stanno conducendo da esempio . Invitiamo gli altri paesi ad aderire a questo approccio. Così possiamo assicurarci impegni del G20 sono applicati in maniera ragionevole e rigorosamente a swap transfrontaliere. E ´solo con la piena attuazione degli impegni del G20 che i paesi avranno gli standard che sono di alta qualità e comparabili. Questo è essenziale per la regolamentazione e di vigilanza per avere la necessaria fiducia gli uni negli altri. E per il business internazionale a fiorire. Se le autorità di regolamentazione non possono avere fiducia nelle norme applicate dai loro colleghi all´estero, mercati finiscono frammentato. Questo mi porta al commercio transatlantico in generale. Come sapete abbiamo lanciato i nostri negoziati commerciali Ue-usa la scorsa settimana. Si tratta di una crescita e di leadership. La crescita in termini di nostre economie e posti di lavoro per i nostri cittadini. Leadership perché siamo in grado di trovare soluzioni ai problemi commerciali che nelle discussioni multilaterali non riesce a trovare. Queste soluzioni saranno un peso perché si applicherebbero a metà dell´economia mondiale. Essi costituiscono una buona base per le future discussioni globali quando il tempo è maturo. L´ue è impegnata a tra cui la regolamentazione dei servizi finanziari in questa crescita e agenda leadership. E le nostre discussioni e recente accordo su swap è il miglior esempio perché regolamentazione dei servizi finanziari deve essere inclusa. I veri ostacoli al commercio Ue-usa e gli investimenti sono nei dettagli della politica di regolamentazione. Le norme, i processi e le procedure di regolazione. Le nostre discussioni su swap hanno dimostrato che le barriere normative possono bloccare a titolo definitivo commercio. Rendere troppo costoso per essere praticabile. Frammento mercati globali. O semplicemente agire come un freno per l´efficienza economica complessiva. E aumentare i costi per le principali compagnie di strada, non solo le banche di Wall Street. Sono le barriere del futuro per le relazioni commerciali mondiali . Tutto quello che sappiamo fare con il regolamento finanziario è complesso e politicamente sensibile. Ma protegge le nostre economie dai rischi ai loro cittadini e la sicurezza finanziaria. Ma la dura realtà è che i nostri settori finanziari non conoscono confini. Esse sono strettamente legate e interdipendenti. Questa è la lezione fondamentale della crisi finanziaria. L´accordo su swap è una grande conquista. Ma non è certo che si tratta di un modello da seguire di nuovo. E ´la prova che abbiamo bisogno di un quadro prestabilito per discutere e risolvere questi problemi. Un quadro che dà la certezza del diritto e del processo. Un quadro che permetterà di evitare l´incertezza politica del rischio calcolato e nei nostri mercati finanziari. Siamo ancora di fronte difficili discussioni sulle banche, imprese di investimento e in altre aree. Il nostro accordo su swap dimostra che siamo in grado di fidarsi l´uno dell´altro. Abbiamo superato quel caso di test. Ora dobbiamo dare prova di leadership congiunta e alzare il livello nel mondo di domani, del regolamento finanziario. E ´il nostro unico modo per raggiungere la stabilità finanziaria globale e duratura. Grazie”  
   
   
PRIMO PRESTITO DOPO L´ADESIONE DELLA CROAZIA ALL´UNIONE EUROPEA: 250 MILIONI DI EURO PER I PROGETTI PIÙ PICCOLI  
 
Lussemburgo, 16 luglio 2013 - La Banca europea per gli investimenti (Bei) ha accordato un finanziamento di 250 milioni di euro alla Banca croata per la ricostruzione e lo sviluppo (Hbor - Hrvatska banka za obnovu i Razvitak) al finanziamento di progetti promossi da piccole e medie imprese (Pmi), le società a media capitalizzazione e Comuni in Croazia . Fondi Bei sosterrà le imprese nei settori dell´industria e dei servizi, compreso il turismo, e di sistemi di infrastrutture di piccola e media scala promosse da autorità locali. Vicepresidente della Bei Anton Rop ha dichiarato: "Sono molto lieto del fatto che il primo prestito Bei ha firmato dopo la Croazia ha aderito all´Unione affronta la priorità di prestito chiave della Bei - per migliorare le condizioni di finanziamento estremamente ristretti per le Pmi e mid-caps nel crisi economica prolungata. Migliore disponibilità di finanziamenti a lungo termine è di vitale importanza per l´ulteriore sviluppo di questo settore, che è la spina dorsale dell´economia croata e il principale motore della crescita e dell´occupazione ". "Vi è una forte domanda per i prestiti di Hbor: nei primi sei mesi dell´anno, l´approvazione dei prestiti è aumentato del 11 per cento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, che era stato un anno record per noi in termini di sia il numero e la quantità di prestiti approvati . Fondi della Bei, che saranno disponibili a noi da oggi, ci permetterà di continuare la nostra maggiore attività di prestito e mantenere le condizioni favorevoli di prestiti per progetti di investimento ", ha dichiarato Anton Kovacev, Presidente del Consiglio di Gestione della Banca croata per la Ricostruzione e lo Sviluppo. La Bei opera in Croazia dal 2001 al fine di aiutare il paese a integrarsi nella Ue da soddisfare i criteri di adesione e che entrano in linea con lo sviluppo economico dell´Unione. Fino ad ora, i prestiti Bei impegni ammontano a circa 3,5 miliardi di euro per rafforzare la competitività della Croazia. Portafoglio prestiti della Bei in Croazia è ben equilibrato e copre tutti i settori economici del paese, che vanno da infrastrutture di base per la produzione e servizi, tra cui il sostegno alle piccole e medie imprese attraverso le istituzioni finanziarie locali. Tale finanziamento rappresenta una continuazione della collaborazione di grande successo tra la Bei e Hbor. Compreso il prestito in corso, la Bei ha già concesso crediti per Hbor un totale di circa 1 miliardo di euro. Tale linea di credito è stata effettuata con il piano d´azione congiunto Ifi per la crescita in Europa sud-orientale, che si concentra sulla fornitura di un migliore accesso ai finanziamenti a lungo termine per le Pmi europee per contribuire a mitigare gli effetti della crisi finanziaria centrale e orientale. Quei fondi sosterranno la crescita, favorendo la ristrutturazione economica, il consolidamento e la diversificazione, nonché migliorare la competitività a lungo termine attraverso la maggiore disponibilità di credito a lungo termine.  
   
   
UE: TAJANI E POTOčNIK IN MISSIONE IN CINA CON UNA DELEGAZIONE DI 50 IMPRESE EUROPEE PER PARLARE DI "CRESCITA VERDE"  
 
Bruxelles, 16 luglio 2013 - Dal 17 al 19 luglio il Vicepresidente della Commissione europea, responsabile per l´Industria e l´imprenditoria, Antonio Tajani e il Commissario responsabile per l´Ambiente, Janez Potočnik, saranno a Pechino per una missione per la crescita accompagnati da una delegazione di 50 rappresentati di industrie e associazioni di imprese europee. Tajani e Potočnik in missione in Cina con una delegazione di 50 imprese europee per parlare di "crescita verde" Obiettivo principale della missione è promuovere il grande potenziale delle tecnologie di punta e dei prodotti e servizi europei per la sostenibilità ambientale, le rinnovabili o l´efficienza energetica. Questo in una fase in cui le autorità e le imprese cinesi sono sempre più alla ricerca di partner tecnologici o commerciali per far fronte alle sfide relative a qualità dell´aria, emissioni o sicurezza energetica. Anche per questo il tema della “crescita verde” è stato proposto come argomento chiave per l´imminente vertice Ue in occasione della celebrazione del 10° anniversario del partenariato strategico globale Ue-cina. Il mercato globale di prodotti e servizi verdi è stimato attualmente a circa 1 000 miliardi di euro all´anno, cifra che potrebbe addirittura triplicare entro il 2020. Questa missione per la crescita fa seguito a quelle già avvenute in America Latina, Usa, Nord Africa e Russia. Servirà anche per migliorare la cooperazione industriale in settori chiave quale l´armonizzazione degli standard e delle norme tecniche o il miglioramento del contesto imprenditoriale, in particolare per le Pmi. Nel corso della visita il Vicepresidente Tajani e il Commissario Potočnik discuteranno con il presidente della Commissione nazionale per lo sviluppo e la riforma della Cina le modalità per intensificare la cooperazione in tema di crescita verde. Nel contesto di questo processo è stato già costituito nel 2010, di concerto con il Ministero cinese dell´industria e della cooperazione tecnologica, il gruppo di lavoro su "Efficienza energetica industriale e riduzione delle emissioni di gas a effetto serra". Le sue tre principali aree di collaborazione sono: azioni settoriali di efficienza energetica nell´industria, politica di prodotto (in particolare eco-design) e politica industriale sostenibile. Ci si augura che questa collaborazione possa essere ulteriormente sviluppata. Il Vicepresidente Tajani firmerà inoltre una dichiarazione comune sul turismo con il Vicepresidente dell´amministrazione nazionale cinese per il turismo. Il suo obiettivo è avviare una cooperazione in quest´area importante, relativamente nuova per la Cina, che può offrire ampi vantaggi a entrambe le parti incoraggiando i rispettivi flussi turistici. Il Vicepresidente Tajani incontrerà anche il Ministro Wan Gang, responsabile per la Scienza e la tecnologia, per discutere una cooperazione nel settore spaziale e un´eventuale futura cooperazione sui cluster. Il Vicepresidente Tajani intavolerà inoltre discussioni con le sue controparti, il Ministro Miao, responsabile per l´Industria e la tecnologia dell´informazione, e il Ministro Zhi Shuping, responsabile per l´Amministrazione del controllo di qualità, l´ispezione e la quarantena, finalizzate alla firma di dichiarazioni congiunte volte a rafforzare la cooperazione con la Commissione europea usando i canali esistenti del dialogo regolamentare. Nell´ottobre 2012 è stato avviato uno strumento online denominato “Cesip”, una piattaforma d´informazione sugli standard cinesi ed europei. La piattaforma fornisce alle imprese informazioni sugli standard che si applicano ai prodotti regolamentati oggetto di intensi scambi e aiuta così le Pmi ad aprirsi a una dimensione internazionale. Cesip fornisce informazioni (in due lingue) utili alle imprese cinesi ed europee su tematiche che vanno dai regolamenti tecnici ai requisiti per l´accesso al mercato, compresi i dettagli di migliaia di standard. Durante la visita il Vicepresidente Tajani e il Ministro Zhi Shuping formuleranno un impegno a sviluppare ulteriormente questa piattaforma. Nel contesto della visita, le imprese dell´Ue potranno assistere a una dimostrazione dei servizi dell´Ue già disponibili per aiutarle a operare sul mercato cinese, segnatamente il Cina Ipr Sme Helpdesk e il Centro per le Pmi dell´Ue, mediante presentazioni e consultazioni individuali. La cooperazione in tema di diritti di proprietà intellettuale (Dpi) verrà rafforzata grazie al nuovo progetto "Ip Key". Il 19 luglio 2013 si terrà un evento di abbinamento con imprenditori locali, in particolare per le imprese che operano nei settori della qualità dell´aria, delle acque, dei rifiuti, dell´efficienza energetica e delle tecnologie verdi. L´iniziativa è stata resa possibile grazie al sostegno del Centro per le Pmi dell´Ue e della rete Enterprise Europe, la più grande rete al mondo di sostegno alle imprese, che fornisce un servizio di base gratuito alle Pmi. La rete Enterprise Europe ha recentemente esteso la propria copertura alla Cina e dispone oggi di cinque consorzi che coprono la Cina centrale, sudorientale, nordorientale, occidentale e orientale. Background Superficie: 9.327,5 103 km2; Popolazione: 1354,0 milioni (2012); Pil nel 2012: 8.227 miliardi di euro (stime dopo il 2012); Pil cinese pro capite nel 2012: 6.075,9 euro (stime dopo il 2012); Pil per settore nel 2011 (valore aggiunto, % del Pil): Industria (46,6%); servizi (43,3%); agricoltura (10,0%); Esportazione di prodotti dell´Ue verso la Cina nel 2012: 143,8 miliardi di euro; Esportazioni di prodotti cinesi verso l´Ue nel 2012: 289,7 miliardi di euro; Esportazione di servizi commerciali dell´Ue verso la Cina nel 2011: 26,2 miliardi di euro; Esportazione di servizi commerciali cinesi verso l´Ue nel 2011: 18,3 miliardi di euro; L´ue è il più grande partner commerciale della Cina e ha registrato nel 2012 scambi complessivi per 433,6 miliardi di euro. La Cina è il secondo partner commerciale dell´Ue (dopo gli Usa). L´europa è una delle prime cinque fonti di Ied della Cina (17,8 miliardi di euro nel 2011) ma la Cina è all´origine soltanto del 2,1% dei flussi complessivi di Ied dell´Ue. Anche se in espansione, gli investimenti cinesi in Europa ammontavano a solo 3,1 miliardi di euro nel 2011, pari al 5% dello stock totale di Ied della Cina all´estero. Le importazioni in Unione europea dalla Cina sono dominate dai prodotti industriali e di consumo: macchine e attrezzature, calzature e indumenti, mobili, lampade e giocattoli. Le esportazioni dell´Ue verso la Cina si concentrano su macchine e attrezzature, veicoli a motore, aerei e prodotti chimici. Missioni per la crescita - La missione rientra nella serie di "Missioni per la crescita" finalizzate ad aiutare le imprese europee, in particolare le piccole e medie imprese, a trarre profitto dai mercati internazionali in rapida crescita. L´obiettivo generale della missione è incentivare la crescita e la competitività dell´industria europea sfruttando meglio le potenzialità di crescita nei paesi terzi grazie al rafforzamento della cooperazione economica e delle riforme. Le imprese dell´Ue avranno quindi un sostegno per accedere al mercato cinese e nel contempo si rafforzerà la cooperazione politica bilaterale in diversi settori.  
   
   
CORSI SEU A BRUXELLES: ESPERIENZA POSITIVA PER I GIOVANI SU TEMI DI INNOVAZIONE E COMPETITIVITÀ SISTEMA UMBRIA  
 
Perugia, 16 luglio 2013 - Entusiastica partecipazione e grande soddisfazione hanno caratterizzato il ciclo di seminari ed incontri conclusivi organizzati dal Seu - Servizio Europa svolti a Bruxelles, dall´8 all´11 luglio, nel quadro delle attività formative del corso in esperto per la progettazione europea per lo sviluppo economico locale e del corso in politiche e diritto dell´Unione europea per le imprese. I percorsi formativi sono stati realizzati grazie al contributo della Regione Umbria, nel quadro delle attività finanziate dal Programma Operativo Regionale (Por) Umbria "Obiettivo Competitività regionale e occupazione" 2007-2013. "Un sincero apprezzamento - ha dichiarato Alberto Naticchioni, Amministratore Unico del Seu e della Scuola umbra di amministrazione pubblica - a coloro che hanno offerto a questi giovani la possibilità di confrontarsi su temi chiave per il processo d´innovazione e competitività del sistema Umbria. Un riconoscimento del ruolo svolto a Bruxelles - ha proseguito - Alberto Naticchioni - desidero indirizzarlo all´Ufficio di rappresentanza della Regione Umbria guidato da Paola Simone ed all´Ufficio di Gabinetto della Presidenza della Giunta Regionale, rappresentato da Livia Menichetti, che hanno collaborato intensamente all´organizzazione degli incontri svolti nelle sede della Regione Umbria e presso il Comitato delle Regioni". La visita studio a Bruxelles ha rappresentato l´occasione per vivacizzare e accrescere le relazioni e lo scambio di esperienze fra le diverse generazioni che hanno frequentato i corsi del Seu. I ragazzi hanno partecipato valutando i programmi europei ed individuando le sedi di tirocinio che avranno avvio nel mese di ottobre. L´incontro fra gli ex allievi del Seu e gli attuali studenti ha permesso un costruttivo paragone delle diverse esperienze offrendo ottimi spunti per le future scelte professionali. A questa nutrita e qualificata rappresentanza degli ex allievi è stato espresso il più sincero e cordiale ringraziamento per la loro partecipazione contraddistinta da un profondo legame affettivo con Perugia ed il Seu " che ha cambiato loro la vita" come è stato dichiarato da tutti i presenti all´incontro. A settembre sarà definitivamente attivata la rete di coloro che si sono formati con il Seu, molti dei quali metteranno a disposizione le loro competenze che rappresentano per il Seu e per i giovani umbri una vera opportunità. Infine il Seu ha deciso di programmare altre attività formative ed informative da tenere a Bruxelles nel mese di ottobre. In particolar modo saranno approfonditi i temi legati alla ricerca ed innovazione, cultura, turismo, agenda digitale europea. Verranno altresì programmate attività utili alla Pa per raggiungere efficienza, tempistica certa e trasparenza così come indicato dalla Commissione europea per la gestione dei fondi europei legati alla programmazione 2014-2020.  
   
   
REGIONE EMILIA ROMAGNA, IL PRESIDENTE VASCO ERRANI HA INCONTRATO LA DELEGAZIONE DELLA PROVINCIA DEL GUANGDONG GUIDATA DAL HU CHUNHUA. NELL´OCCASIONE CONSOLIDATE LE RELAZIONI BILATERALI TRA L´ EMILIA-ROMAGNA E LA GRANDE PROVINCIA CINESE.  
 
Bologna, 16 luglio 2013 – Una occasione per consolidare le relazioni bilaterali e la firma di una dichiarazione di intenti in vista della sottoscrizione di una formale intesa fra Regione Emilia-romagna e Provincia del Guangdong. Tra gli obiettivi quelli di individuare iniziative comuni Emilia-romagna–guangdong per la partecipazione congiunta a Expo Milano 2015, di verificare la fattibilità di un programma bilaterale di confronto tecnico-scientifico e imprenditoriale sui temi delle green technologies, nonché definire di un meccanismo permanente Italia-guangdong per l’organizzazione sistematica di traineeship tra imprenditori e di scambi di ricercatori e studenti. In viale Aldo Moro, ieri, il presidente della Regione Emilia-romagna Vasco Errani ha incontrato la delegazione cinese della Provincia del Guangdong, in questi giorni in Italia, guidata da Hu Chunhua, membro del Politbureau del Pcc e segretario del Pcc della Provincia di Guangdong. All’incontro – oltre gli assessori regionali Gian Carlo Muzzarelli (Attività produttive ed economia verde) e Patrizio Bianchi (Scuola, università, ricerca e formazione) – hanno partecipato anche, Ivano Dionigi (Rettore Università di Bologna), Roberto Barilli (Hera), Maurizio Marchesini (Confindustria Emilia-romagna), Paolo Cattabiani (Legacoop), Paolo Govoni (Cna), Luca Lorenzi (Abi), Liviana Zanetti (Apt), Fabio Rangoni (Aster), Elisa Valeriani (Ervet), Nicola Zanardi (Fiera di Ferrara) e Enrico Postacchini (Bolognafiere). Durante l’incontro è stato siglato dal presidente Vasco Errani e dalla vicepresidente della Provincia del Guangdong Zhao Yufang una dichiarazioni di intenti - in vista della sottoscrizione di una formale intesa - tra le due realtà territoriali emiliano romagnola e cinese, per sviluppare i propri sistemi economici, universitari e formativi attraverso una collaborazione di lungo periodo e realizzando una collaborazione che porterà a condividere le condizioni culturali ed economiche per realizzare congiuntamente progetti di educazione, ricerca e business in grado di coinvolgere gli imprenditori, i ricercatori e gli studenti. Alla luce del successo delle iniziative pilota realizzate congiuntamente negli anni scorsi (il progetto di formazione realizzato con la collaborazione tra Dipartimento delle risorse umane e la Previdenza sociale della Provincia del Guangdong e l’Università di Ferrara, il progetto di management per dirigenti delle Pmi tra l’Italia e la Provincia del Guangdong e i percorsi sulla green economy, Renewal), si punta ad «ampliare ulteriormente la collaborazione sia direttamente sia attraverso i propri sistemi educative e universitari e le imprese per l’implementazione di programmi finalizzati allo sviluppo sostenibile dei propri territori». Particolare attenzione, sarà dedicata «all’identificazione di una piattaforma di collaborazione istituzionale, imprenditoriale e tecnico-scientifica sui temi delle green technologies, della gestione delle acque e delle bonifiche». Regione Emilia-romagna e Provincia Guangdong, hanno confermato l’interesse a «collaborare nell’organizzazione della partecipazione congiunta a Expo Milano 2015 attraverso l’organizzazione di conferenze internazionali e incontri fra esperti, la movimentazione di turisti, il confronto fra imprese», condividendo l’obiettivo di «ampliare ed approfondire la cooperazione economica, scientifica e culturale» valutando «la possibilità di promuovere, nel rispetto delle proprie normative nazionali, un formale accordo di collaborazione». Il Guangdong La provincia del Guandong, con una superficie di 179.757 kmq, è situata nella zona sudorientale della Repubblica Popolare cinese confinante con le regioni amministrative speciali (S.a.r.) di Hong Kong e Macao. La Provincia, che alla fine del 2012 conta circa 105,9 milioni di abitanti, è stata tra le prime province, insieme al Fujian, a sperimentare le politiche di riforma e di apertura inaugurate alla fine degli anni ‘70. La Provincia, infatti, ospita tre delle prime quattro zone economiche speciali istituite in quegli anni: Shenzhen, Shantou e Zhuhai. Il Guangdong – che si è affermato per primo come una delle principali aree produttive della Cina - ha sviluppato un ampio e strutturato settore industriale, fortemente orientato all’export e ricco anche di piccole medie imprese. Al successo economico fin qui ottenuto, si accompagna anche la consapevolezza, da parte delle autorità del Guangdong dell’importanza di favorire un percorso di riqualificazione e innovazione dei prodotti e di rafforzamento delle competenze manageriali e professionali. A questi obiettivi, si affianca l’esigenza di garantire uno sviluppo più equilibrato sia dal punto di vista sociale che da quello dell’impatto e della sostenibilità ambientale. Si tratta di temi sui quali l’Italia ha già un’esperienza consolidata e sui quali si stanno concentrando gli investimenti di molte imprese e filiere produttive. Il Guangdong è dal 1989 la più grande economia provinciale della Cina per popolazione, Pil e commercio con l’estero, rappresentando nel 2012 circa l’11% del Pil della Repubblica popolare, il 10,8% delle vendite al dettaglio, il 28% dell’export totale ed il 22,5% dell’import. Nel 2012, il Guangdong ha attratto il 16,7% degli Ide totali (gli investimenti diretti esteri) che affluiscono in Cina. Le imprese a partecipazione estera contribuiscono nel Guangdong addirittura al 59,4% delle esportazioni ed al 56,2% delle importazioni.  
   
   
FONDI EUROPEI 2014/2020 - LE MARCHE TERZE IN ITALIA PER BRAVURA NELL´UTILIZZO DEI FONDI EUROPEI FESR  
 
  Ancona, 16 luglio 2013 - Paola Giorgi, assessore alle Politiche comunitarie della Regione Marche, ha tenuto ieri mattina una conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa dal titolo “Marche. Una Regione Intelligente, Sostenibile e Inclusiva”. L’incontro, che si svolgerà il prossimo 18 luglio presso l’Università Politecnica delle Marche – Polo Monte Dago di Ancona, intende aprire un confronto con gli attori del territorio per la costruzione del nuovo Programma del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (Fesr) 2014/2020. Alla conferenza stampa erano presenti Mauro Terzoni e Fabio Travagliati, rispettivamente responsabile e funzionario Autorità di Gestione Fesr e Fse Regione Marche. “L’evento di giovedì prossimo è molto importante – ha detto Giorgi – avviamo infatti la fase di ascolto, concertazione e partenariato con tutti gli attori del territorio, per realizzare insieme la nuova programmazione dei fondi Ue dopo che la programmazione 2007-2013 si chiude con le Marche al terzo posto per capacità di gestione del Fesr. L’evento avrà carattere operativo, sarà introdotto dal presidente Spacca e si articolerà su quattro workshop tematici: uno dedicato alle piccole e medie imprese, uno alla green economy, uno alla cultura e al turismo ed infine uno trasversale su aree interne e strumenti innovativi. Vogliamo un coinvolgimento ampio, dalle associazioni di categoria agli enti locali, ai semplici cittadini, per questo abbiamo creato anche un blog e una newsletter. Avremo un collegamento in video-conferenza con la Commissione Ue e cinque sindaci che faciliteranno il lavoro dei singoli tavoli, affinché la giornata possa concludersi con un documento con le proposte operative su cui basare la nuova programmazione. Siamo la terza Regione italiana come performance nella gestione dei fondi Ue ed è una buona notizia che le Regioni più virtuose avranno più fondi in futuro, anche se va discusso con il Governo il livello di programmazione di questi maggiori fondi, che deve essere regionale. Altro aspetto molto positivo è la creazione in seno alla Commissione affari europei della Conferenza delle Regioni, di una sottocommissione per i finanziamenti della Macro Regione adriatico ionica, che sarà presieduta dalle Marche. A riconoscimento del grande lavoro svolto dal presidente Spacca”. L’assessore ha anche ricordato il bando di prossima approvazione, che riguarda le professionalità per la progettazione Ue. Uno strumento utile per agevolare l’intercettazione delle 27 linee d’intervento finanziario diretto che la Commissione Ue prevede accanto ai fondi strutturali. Mauro Terzoni ha previsto che entro fine anno i programmi operativi delle Marche saranno pronti e ricordato l’avvio del partenariato anche per il Fondo sociale europeo, per garantire la massima integrazione tra strumenti di sostegno al territorio. Costruire una regione intelligente, sostenibile ed inclusiva. È questo l’obiettivo che la Regione Marche intende mettere in campo nel disegno delle politiche di sviluppo e coesione per il periodo 2014/2020. L’incontro del 18 luglio A partire dalle ore 9.00, presso la Facoltà di Ingegneria dell’Università Politecnica delle Marche - Polo Monte Dago di Ancona, la Regione Marche aprirà uno spazio di confronto con gli stakeholders territoriali in vista della programmazione del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale per il periodo 2014/2020. Dopo i saluti istituzionali del Presidente della Regione Marche Gian Mario Spacca, del rettore dell’Università Politecnica delle Marche, e dei rappresentanti del Ministero dello Sviluppo Economico e della Commissione europea, la giornata, coordinata dall’assessore regionale alle Politiche comunitarie Paola Giorgi, sarà aperta dalla relazione tecnica del responsabile dell’Autorità di Gestione Fesr della Regione Marche, Mauro Terzoni.a partire dalle ore 11.30 i lavori si articoleranno in quattro workshop paralleli dedicati rispettivamente alle seguenti tematiche portanti per lo sviluppo regionale: “ricerca, innovazione, competitività delle piccole e medie imprese”; “energia, efficienza energetica, ambiente e clima, mobilità sostenibile”; “agenda digitale, cultura, turismo”; più un quarto workshop che tratterà temi trasversali quali “città, aree interne, strumenti finanziari innovativi”. Si tratta di veri e propri laboratori di progettazione, introdotti da una relazione di orientamento da parte di funzionari e dirigenti regionali e condotti da facilitatori con esperienza e competenza in materia di programmazione comunitaria, tra cui cinque sindaci marchigiana a testimoniare la vicinanza fra le istituzioni locali e la Regione. La sessione pomeridiana sarà invece dedicata al confronto aperto e alla condivisione in seduta plenaria dei risultati e delle questioni emerse nelle sessioni parallele. Le conclusioni della giornata saranno affidate all’assessore Giorgi.il programma dettagliato dell’incontro è consultabile sul portale www.Europa.marche.it dove sarà possibile effettuare la registrazione per la partecipazione all’evento.  
   
   
PRESENTATO RAPPORTO STATISTICO 2013 SUL VENETO  
 
Piazzola sul Brenta (Padova), 16 luglio 2013 - “Al giorno d’oggi le trasformazioni avvengono con grande rapidità e occorre saperle elaborare in tempi brevissimi, sia per capire dove va l’economia e la società, sia per indirizzare le risorse disponibili”. Lo ha detto il vicepresidente della giunta regionale Marino Zorzato evidenziando il lavoro che sta alla base del Rapporto statistico sul Veneto, la cui edizione 2013 è stata presentata ieri a Villa Contarini a Piazzola sul Brenta (Padova). Era presente anche l’assessore regionale al bilancio Roberto Ciambetti. L’importanza di questi dati – ha aggiunto Zorzato – sta proprio nel contributo che possono dare alla politica per tarare l’attività amministrative in modo da assecondare i processi di sviluppo e non frenare le imprese. Il tema che attraversa il rapporto di quest’anno è proprio quello delle trasformazioni e dello sviluppo. “Anche il Veneto sta scambiando - ha sottolineato il vicepresidente – ma non sta subendo passivamente le trasformazioni e sa individuare le opportunità”.. Nel 2012 in Veneto la variazione percentuale del -2,3% del Pil risulta leggermente migliore del -2,4% nazionale. Secondo le analisi, il 2013 rappresenterà ancora un anno di contrazione (-1,2%) per poi lasciare il passo alla ripresa che dovrebbe avviarsi nel 2014 riportando una crescita attorno allo 0,9%. Nonostante le difficoltà congiunturali, il Veneto rimane la terza regione in Italia per la produzione di ricchezza, dopo Lombardia e Lazio: il 9,4% del Prodotto Interno Lordo nazionale è realizzato in Veneto.. A fronte della stagnazione della domanda interna, le esportazioni risultano un’importante fonte di crescita. Le esportazioni venete hanno registrato nel corso del 2012 un incremento pari al +1,6% rispetto all’anno precedente, attestandosi ad un valore pari a 51,1 miliardi di euro. Il Veneto si conferma la seconda regione italiana, dietro solo alla Lombardia, per valore di beni esportati, con una quota pari al 13,1% del fatturato estero nazionale. La crescita delle esportazioni è sostenuta dall´aumento delle vendite sui mercati extra Ue (+6,7%), mentre quelle verso l´area Ue sono in lieve flessione (-1,9%). Nel 2012 il turismo veneto ha retto il confronto con un 2011 da record, grazie a un flusso di visitatori di 15,8 milioni di arrivi (+0,3%). I 62,4 milioni di presenze (-1,7% rispetto l’anno precedente) evidenziano ancora una volta la riduzione della permanenza degli ospiti nelle località di villeggiatura. Nel primo trimestre del 2013 si continuano a registrare buoni risultati con un incremento rispetto allo stesso periodo del 2012 del 2,2% per gli arrivi e una stabilità delle presenze (-0,4%). Questi risultati sono però influenzati da un’anticipazione del periodo pasquale da aprile (nel 2012) a fine marzo (nel 2013). %). Il Veneto registra un valore occupazionale in linea con quello dell’anno precedente, pari al 65%, e un tasso di disoccupazione del 6,6%, il più alto del decennio, ma nel confronto fra regioni, si conferma ancora una volta tra le regioni leader con il quarto tasso di occupazione più alto e il secondo tasso di disoccupazione più basso. Sul fronte delle opportunità da cogliere, Zorzato ha evidenziato come il rapporto confermi l’ascesa sui mercati mondiali dei cosiddetti Paesi emergenti e in particolare i Brics (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica). E’ nei loro confronti che va focalizzata l’attenzione, perché si tratta di realtà che cercano la qualità e la bellezza dei nostri prodotti ed è su questo che le imprese venete devono puntare. Zorzato ha detto che anche nel settore turistico è in atto una trasformazione che vede in crescita i flussi verso le città d’arte. “Se un turista balneare – ha aggiunto – spende mediamente circa 90 euro, il turista straniero arriva a spendere nel circuito arte-cultura 140 euro. Questo richiede che ci sia un’offerta turistica complessiva di qualità, collegata a cultura a paesaggio, perché il turista soddisfatto diventa poi il promo promotore del prodotto veneto all’estero”. La relazione sui dati che emergono dal rapporto 2013 è stata svolta dal segretario generale della programmazione della Regione, Tiziano Baggio, mentre la struttura del rapporto è stata illustrata da Maria Teresa Coronella, dirigente della Direzione Sistema Statistico Regionale. Sono poi intervenuti Rita Trombini, di Ervet s.P.a., sul web al servizio del sistema turistico del bacino adriatico, e Giampietro Brunello, amministratore delegato di Sose (Soluzioni per il Sistema Economico) S.p.a. - società costituita con la partecipazione del Ministero dell’Economia e delle Finanze e della Banca d’Italia – che ha parlato delle opportunità di sviluppo delle piccole e medie imprese del Veneto e sui livelli di efficienza dei servizi locali. “Sono numeri che servono per poter decidere meglio – ha detto tirando le conclusioni l’assessore al bilancio Ciambetti – soprattutto in un momento come quello attuale in cui i soldi pubblici vanno spesi al meglio. Il Veneto deve poter progredire ma per farlo dobbiamo augurarci che arrivino presto i costi standard per lavorare sull’efficientamento di tutte quelle realtà che finora in Italia non l’hanno mai fatto”. Il rapporto completo si trova all’indirizzo: http://statistica.Regione.veneto.it/pubblicazioni_elenco_rapporto_statistico.jsp  
   
   
TOSCANA: LA DIRETTA STREAMING DELLA SEDUTA DI GIUNTA DEL 15 LUGLIO 2013  
 
Firenze, 16 luglio 2013 – Ecco in sintesi gli argomenti più importanti approvati nella seduta odierna della Giunta regionale, trasmessa in diretta streaming: finanziamento, con 365 mila euro, di attività di valutazione degli effetti sismici in comuni soggetti a rischio e delle condizioni di pericolosità per il patrimonio edilizio. In particolare si riferisce all’attuazione di un protocollo d’intesa sottoscritto con i Comuni di Coreglia Antelminelli e Piazza al Serchio in relazione al sisma del 25 gennaio 2013 (da 8’23” a 10’54”); attuazione 2013 del progetto regionale ‘Arte Contemporanea’ e rimodulazione finanziaria di quello, sempre regionale, ‘Biblioteche e archivi nella società della conoscenza’. Per il primo progetto vengono messi a disposizione 600 mila euro, per il secondo viene incrementata la dotazione precedente con altri 44 mila euro per interventi specifici di promozione del libro e della lettura (Liberfest, Premio Bancarella, Festival di Montereggio, Banca della Memoria) (da 26’25” a 29’10”); proposta di modifica del regolamento regionale relativamente ai criteri di individuazione di opere di facile rimozione realizzati su aree demaniali in concessione (da 39’35” a 42’56”). Si ricorda che gli atti approvati sono disponibili all’indirizzo http://web.Rete.toscana.it/attinew dopo la loro verbalizzazione da parte degli uffici regionali.  
   
   
PIEMONTE: SBLOCCO DEI PAGAMENTI: AL VIA IL TRASFERIMENTO RISORSE A COMUNI ED ENTI LOCALI  
 
Torino, 16 luglio 2013 - Ieri, inoltre, e´ stato firmato a Roma l´accordo per l´anticipazione di 803 milioni di euro, da girare alle Asl a copertura del buco sanitario del precedente quinquennio Il decreto legge 35 garantisce in queste ore alle casse del Piemonte risorse complessive per 1 miliardo e duecentocinquanta milioni di euro, 447 milioni grazie all´articolo 2 (pagamenti dei debiti delle regioni) e 803 milioni in base all´articolo 3 (pagamento dei debiti degli enti del servizio sanitario nazionale). Sono stati infatti ufficialmente avviati in mattinata i primi trasferimenti delle risorse dalla Regione agli enti locali per il pagamento delle fatture alle imprese relativamente ai crediti scaduti, così come previsto dal primo dei due articoli. L´elenco di tali crediti è pubblicato da quasi un mese sul sito web istituzionale e da oggi si provvederà materialmente a mettere a disposizione le risorse, il che consentirà di rendere il Piemonte la prima tra le regioni italiane a completare l´iter previsto dal decreto legge sblocca pagamenti. « Nel giro di qualche giorno completiamo lo stanziamento dei fondi a Comuni, Province, consorzi e Comunità Montane - assicura il Vice Presidente e Assessore al Bilancio, Gilberto Pichetto Fratin - e allo stesso tempo provvediamo a estinguere i debiti con i fornitori diretti della Regione. I due terzi dei 447 milioni complessivi che il Piemonte ottiene dallo Stato spettano infatti proprio agli enti locali. Essere in regola con le spettanze è il primo segnale di fiducia per l’intero sistema. La Regione è la più grande azienda del Piemonte, con un bilancio che rappresenta il 10% del Pil regionale. Rimane fermo l´obiettivo di riuscire a pagare sempre e comunque entro 60 giorni » Completato l´iter sull´articolo 2 del decreto legge 35, oggi è stato firmato al Ministero dell´Economia e delle Finanze l´accordo sull´anticipazione di liquidità prevista dall´articolo 3 per coprire il buco della Sanità del precedente quinquennio. In questo caso la cifra in questione è di 803 milioni di euro. Quella odierna è la formalizzazione ufficiale dell´intesa raggiunta. In questo caso, per la messa a disposizione effettiva dei fondi, saranno necessarie ancora un paio di settimane. “ Il pagamento dei debiti delle Aziende Sanitarie è stato il nostro primo obiettivo – osserva l’Assessore alla Sanità Ugo Cavallera – insieme all’impegno di evitare il Commissariamento della Sanità piemontese da parte del Governo mediante la presentazione di ‘Programmi Operativi’ di rientro e riqualificazione 2013-2015 che saranno esaminati il prossimo 23 luglio dal tavolo interministeriale. La tabella indica la ripartizione provinciale dei primi pagamenti per circa 803 milioni di euro, mentre stiamo lavorando per la seconda tranche che, all’inizio del 2014, dovrebbe chiudere questa difficile vicenda ”. Per quanto riguarda la suddivisione provinciale, non considerando i fondi assegnati a Finpiemonte e le somme relative ai fornitori diretti della Regione, le risorse stanziate per il 2013 grazie agli articoli 2 e 3 del decreto legge 35/2013 vedono l’assegnazione di 621 milioni per Torino (134.9 dall´articolo 2 e 486.1 dall´articolo 3), 100,9 per Alessandria (34.6 più 66.3), 35.9 per Asti (16.6 più 19.3), 29.2 per Biella (12.4 più 16.8), 183.9 per Cuneo (54.1 più 129), 71.6 per Novara (20 più 51.6), 43.6 per il Vco (13.6 più 30) e 15.4 per Vercelli (12.4 più 3.3).  
   
   
PIEMONTE, FRA LE DECISIONI DELLA GIUNTA REGIONALE: FORMAZIONE, PATTO DI STABILITÀ E AGRICOLTURA SONO I PRINCIPALI ARGOMENTI AFFRONTATI DALLA GIUNTA REGIONALE.  
 
Torino, 16 luglio 2013 - La riunione del 12 luglio è stata coordinata dal presidente Roberto Cota. Formazione. Su proposta dell’assessore Claudia Porchietto è stato disposto il finanziamento delle attività formative 2013-14 riguardanti la direttiva per la lotta alla disoccupazione, che assegna alle Province piemontesi 40 milioni di euro (22.800.000 a Torino, 1.440.000 a Vercelli, Biella e Asti, 2.480.000 al Vco, 4.720.000 a Cuneo, 4.320.000 ad Alessandria). Sono inoltre stati autorizzati uno stanziamento di 400.000 euro per le azioni previste dal Piano nazionale scuola digitale, l’avvio del primo ciclo delle attività formative per il conseguimento dei diplomi di Tecnico superiore, sei percorsi di istruzione tecnica attivabili dalle Fondazioni piemontesi nei settori della mobilità sostenibile, delle nuove tecnologie per il made in Italy (meccanica e moda), delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione. Patto di stabilità. E’ stata definita, su proposta del vicepresidente Gilberto Pichetto, la concessione di deroghe al Patto di stabilità interno che stanzia 115 milioni di euro per favorire i pagamenti degli enti locali a valere sulle risorse dei cofinanziamenti nazionali dei fondi strutturali comunitari. Il riparto a Province e Comuni sarà definito sulla base delle richieste che verranno presentate entro il 30 luglio. Agricoltura. Arpea (Agenzia regionale per i pagamenti in agricoltura) è stata autorizzata, su proposta dell’assessore Claudio Sacchetto, ad anticipare entro il 31 luglio prossimo fino alla metà dei contributi relativi al Regime di pagamento unico europeo. Le aziende agricole interessate riceveranno complessivamente 60 milioni di euro. Sono stati inoltre approvati: - su proposta dell’ assessore Riccardo Molinari, la scelta di Cuneo per la decima edizione della Festa della Polizia locale del Piemonte, che si terrà sabato 5 ottobre 2013; - su proposta dell’assessore Giovanna Quaglia, la revisione generale del piano regolatore di Lombardore (To) e le varianti generali al piano regolatore di Rivarossa (To); - su proposta dell’assessore Roberto Ravello, la scheda progettuale “Novara in rete - Studio di fattibilità per la definizione della rete ecologica in provincia di Novara”, in modo da presentarla alla Fondazione Cariplo per essere finanziata con il bando sulla connessione ecologica; - su proposta dell’assessore Claudio Sacchetto, i piani di prelievo degli ungulati selvatici per l’attività venatoria da appostamento temporaneo per la stagione 2013-14.  
   
   
FIRENZE: CITTÀ METROPOLITANE, ENTRO IL MESE IL PROVVEDIMENTO DEL GOVERNO IERI PALAZZO VECCHIO INCONTRO CON I PARLAMENTARI TOSCANI  
 
Firenze, 16 luglio 2013 - Si è svolto ieri in Palazzo Vecchio, su iniziativa del presidente della commissione Affari Istituzionali Valdo Spini un incontro sull’istituzione delle città metropolitane. Erano presenti, oltre a Valdo Spini, il presidente del Consiglio Eugenio Giani, i vicepresidenti Jacopo Cellai e Salvatore Scino. Ha partecipato anche l’onorevole Dario Nardella deputato al Parlamento, hanno fatto pervenire il loro interesse per la riunione il Sottosegretario di Stato al Miur Gabriele Toccafondi e le onorevoli Maria Elena Boschi, Rosa Maria Di Giorgi, Donella Mattesini, Alessia Petraglia ed Elisa Simoni. Era altresì presente il Presidente della Circoscrizione n. 1 Nicola Benvenuti. Spini ha illustrato ai presenti la proposta di legge elaborata dall’Anci. "La filosofia della proposta - ha detto Spini- è improntata alla necessità di dare attuazione all’istituzione delle città metropolitane, sospesa dalla Legge di stabilità 2013 fino al 31 dicembre 2013 in modo da permetterne il decollo per il 2014. Spini si è altresì riferito alla recente intervista al Ministro affari regionali Delrio il quale ha annunciato un disegno di legge per la riorganizzazione amministrativa dell’Italia che vedrà la luce entro fine mese non appena la Corte costituzionale depositerà la sentenza con cui ha bocciato il decreto Monti sulle Province. In questa stessa intervista il Ministro Delrio afferma che le città metropolitane a metà del 2014, non solo dovranno essere state elette ma dovranno anche aver iniziato a scrivere il loro Statuto. Spini ha allora invitato i parlamentari toscani a lavorare perché i contenuti della proposta dell’Anci siano al massimo possibile trasfusi nel testo finale del Disegno di Legge sulla riorganizzazione amministrativa, con particolare riguardo all’allargamento del numero dei componenti del Consiglio Metropolitano e alla definizione dei poteri della città metropolitana stessa e ha così concluso: “Le città metropolitane sono in varie forme attive nei nostri principali partner europei e sono un elemento di razionalità e competitività dei grandi sistemi urbani. E’ ora che anche l’Italia si metta al passo con i tempi. Firenze è particolarmente interessata in quanto la storia le ha lasciato dei confini comunali particolarmente ristretti e quindi ha una particolare necessità di affrontare in termini organici la programmazione urbanistica dell’intera area urbana che si è venuta a formare”. L’onorevole Dario Nardella dal canto suo ha confermato il suo impegno sul tema, e si è impegnato a seguire attivamente l’iter parlamentare della legge di riordino del sistema amministrativo italiano in modo che essa tratti adeguatamente della città metropolitana e a tenere i collegamenti tra il coordinamento nazionale delle commissioni Affari Istituzionali e gli organi parlamentari competenti.  
   
   
FVG, AUTONOMIE LOCALI: PROROGA BILANCIO COMUNI AL 30 SETTEMBRE  
 
Trieste, 16 luglio 2013 Anche i Comuni del Friuli Venezia Giulia potranno approvare il bilancio di previsione per l´anno in corso entro il termine del 30 settembre 2013. L´assessore regionale alla Funzione pubblica, Autonomie Locali e Coordinamento delle Riforme, Paolo Panontin, ha infatti firmato il decreto che posticipa ulteriormente tale termine, uniformandolo a quello stabilito su scala nazionale dallo Stato e così accogliendo le richieste pervenute dall´Anci Fvg. In precedenza il termine per la presentazione dei bilanci degli enti locali del Friuli Venezia Giulia era stato fissato al 17 giugno scorso, ovvero alla scadenza dei sessanta giorni successivi alla data di approvazione della delibera della Giunta regionale di riferimento, la n.765 del 18 aprile 2013. Sulla base delle molteplici sollecitazioni pervenute, l´assessore aveva poi provveduto a emanare un decreto che prevedeva lo slittamento di tale termine al prossimo 31 luglio. Successivamente, erano giunte alla Regione ulteriori segnalazioni da parte dei Comuni e dell´Anci, che hanno indotto l´assessore a posticipare ulteriormente tale scadenza, tenuto conto delle problematiche inerenti il Patto di stabilità e la difficoltà incontrate dalle amministrazioni locali nel quantificare le poste di bilancio relative all´Imu e alla Tares. Il decreto dell´assessore Panontin riguarda specificatamente i Comuni, in quanto alla data del 5 luglio scorso soltanto 77 di essi (rispetto ai 218 esistenti nel Friuli Venezia Giulia) avevano approvato i propri bilanci di previsione, e non le quattro Province, perché esse hanno già provveduto ad approvare i rispettivi bilanci in anticipo rispetto alla scadenza precedentemente fissata al 31 luglio. Il decreto sarà pubblicato nei prossimo giorni sul Bur, il Bollettino ufficiale della Regione.  
   
   
CORTE DEI CONTI: FVG, SERRACCHIANI, STIAMO LAVORANDO A RIDUZIONE SPESA  
 
Trieste, 16 luglio 2013 - "Per quanto riguarda il calo delle entrate e di conseguenza le difficoltà che il bilancio regionale affronterà nei prossimi anni a partire da quello corrente, stiamo già lavorando sia nel senso del contenimento delle spese che in quello della ricerca di risorse". Così la presidente della Regione, Debora Serracchiani, ha confermato il 12 luglio l´indirizzo dell´attuale esecutivo ed un impegno in linea con quanto sottolineato dalla Corte dei Conti, che, come richiesto dal procuratore regionale Maurizio Zappatori, dopo la relazione del consigliere Fabrizio Picotti si è pronunciata in maniera favorevole sulla parificazione del rendiconto 2012. "In riferimento ai richiami della Corte rispetto al controllo di gestione ed alla necessità di fare controlli maggiori rispetto alla capacità di spesa della Regione - ha detto ancora la presidente - abbiamo già da tempo convenuto con gli uffici che è necessario prendere i provvedimenti che sono di nostra competenza; provvedimenti che tardano da troppo tempo e riguardano appunto il controllo di gestione e della spesa pubblica.  
   
   
LA CALABRIA AI LAVORI DELLA CONFERENZA DEI PRESIDENTI DELLE ASSEMBLEE REGIONALI E DELLE PROVINCE AUTONOME RIUNITA  
 
Catanzaro, 16 luglio 2013 - L’assessore regionale all’Internazionalizzazione e alle Politiche euromediterranee Luigi Fedele ha partecipato, in rappresentanza del Presidente della Giunta regionale della Calabria, Giuseppe Scopelliti, ai lavori della Conferenza dei Presidenti delle Assemblee regionali e delle Province Autonome riunita in assemblea plenaria a Palazzo Campanella. “Ho portato – ha dichiarato l’Assessore Fedele - i saluti del presidente Scopelliti al coordinatore della Conferenza dei Presidenti dei Consigli regionali Brega ed al ministro D’alia che a Reggio Calabria a mio avviso hanno contribuito a produrre un documento prezioso sia dal punto di vista culturale che geopolitico. E l’ho fatto con immenso piacere anche in virtù delle funzioni da me esercitate nel tempo, sia da presidente del Consiglio che da vicepresidente della Conferenza dei Presidenti dei Consigli regionali. Discutere in questi giorni di Mediterraneo, tra l’altro dopo l’importante visita di Papa Francesco a Lampedusa, in una sede rappresentativa come il Consiglio regionale della Calabria, ed alla presenza di un ministro della Repubblica, è stata una scelta azzeccata, di cui va dato merito al presidente Talarico. Una scelta tra l’altro coerente con l’approvazione all’unanimità da parte del Consiglio regionale della Calabria, su input della Giunta, della proposta di legge al Parlamento per l’istituzione di una Zona economica speciale nel distretto logistico industriale della Piana di Gioia Tauro. Si può essere, quindi, soddisfatti per la “due giorni” reggina dei Presidenti delle Assemblee, perché l’urgenza di ridare slancio e prospettiva ad un’area strategica per lo sviluppo della Calabria e del Mezzogiorno, com’è Gioia Tauro, evidentemente – ha concluso Fedele - è entrata nel pieno convincimento del Paese”.  
   
   
OK CORTE CONTI A RENDICONTO 2012. VENDOLA: "CONTI IN ORDINE. NOI A TESTA ALTA"  
 
Bari, 16 luglio 2013 - “Voglio esprimere la mia soddisfazione perché il giudizio complessivo della Corte dei Conti consente alla Regione Puglia di potersi presentare a testa alta di fronte ai propri cittadini con i conti in ordine”. Così il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola a margine dell’adunanza pubblica, il 12 luglio, per la parifica del rendiconto generale 2012 della Regione Puglia da parte della Corte dei Conti. “Credo che in questi anni – ha spiegato Vendola – le critiche della Corte dei Conti abbiano sortito un effetto molto positivo, ci hanno aiutato a guardare la qualità della spesa e della contabilità”. “Abbiamo guardato in tutte le zone d’ombra dell’Amministrazione Regionale – ha continuato il Presidente della Regione Puglia – e abbiamo pulito, risanato, moralizzato e bonificato. Oggi nel giudizio di parificazione, che dice che i conti della nostra Regione sono in ordine, osserviamo con molta soddisfazione il fatto che non ci sono più rilievi critici sulla gestione della sanità; che c’è la considerazione dei passi in avanti che abbiamo fatto, per esempio, nella capacità di abbattere il nostro debito storico”. “Insomma – ha concluso Vendola – abbiamo fatto il nostro dovere e sempre di più il rapporto continuo tra Corte dei Conti e Regione, tra controllore e controllato, instaura una dialettica che diventa una vera e propria scuola di buona amministrazione”. Il rapporto di natura collaborativa e propositiva che ha la Regione Puglia con la Corte dei Conti è stato evidenziato anche dall’assessore regionale al Bilancio Leonardo Di Gioia. “Un avanzamento importante, nel segno della più completa trasparenza nel rapporto tra controllore e controllato – ha detto Di Gioia – lo si può vedere nella decisione della Regione Puglia di dare alla Corte dei Conti l’accesso diretto alla nostra contabilità attraverso terminali dedicati”. Sul bilancio consolidato, l’assessore Di Gioia ha spiegato che “la legislazione nazionale impone l’unificazione dei sistemi contabili per tutte le regioni dal 1 gennaio del 2014”. “Noi dunque – ha concluso Di Gioia – consolideremo il nostro bilancio dal 2014. Sul 2013 invece cercheremo di fare delle esperienze, quanto più evolute possibile, per venire incontro a questa esigenza che però si potrà perfezionare solo nel momento in cui si avrà una contabilità uguale per tutte le regioni, contabilità che possa essere controllabile da tutte le Corti dei Conti con i medesimi strumenti”.  
   
   
MONTAGNA: SERRACCHIANI, TOLMEZZO FONDAMENTALE PER SISTEMA REGIONE FVG  
 
Trieste, 16 luglio 2013 - "Tolmezzo è un centro fondamentale per la tenuta della montagna friulana e più in generale del sistema Regione, perciò merita attenzione e considerazione". Lo ha detto ieri a Tolmezzo (Udine) la presidente della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani, incontrando il sindaco del capoluogo carnico, Dario Zearo. Nel corso del colloquio sono state affrontate alcune delle questioni di maggior rilievo per Tolmezzo, tra cui in primo luogo la permanenza in loco del Tribunale, a proposito del quale Serracchiani ha evidenziato "la pressione assidua espressa dalla Regione sul Governo, anche con il sostegno di una larga parte dei parlamentari regionali, disponibili ad attivarsi in Commissione Giustizia e Affari Costituzionali". L´allarme per l´accelerazione della chiusura della caserma Cantore alla fine del 2013, che metterebbe anche a rischio gravissimo la conservazione di elementi di grande pregio storico architettonico risalenti al ´400, è stato accolto dalla presidente Serracchiani, che ha invitato l´Amministrazione comunale a "presentare un progetto di recupero urgente della struttura, in modo da finalizzare l´acquisizione ad un interesse sociale ed evitare così il vincolo del demanio militare". Ricordando come da tempo l´ospedale di Tolmezzo sia in attesa di un´apparecchiatura per la risonanza magnetica e che l´attuale utilizzo di una struttura mobile risulta più costoso di una dotazione stabile, il sindaco Zearo ha anche sottolineato la sua contrarietà a soluzioni che prevedano di affidare questo tipo di diagnostica a privati. Il sindaco di Tolmezzo ha chiesto infine che siano rivisti i parametri dei trasferimenti ordinari al suo Comune. La presidente Serracchiani ha assicurato che "con l´assessore Telesca saranno fatte tutte le verifiche necessarie per garantire la salute dei cittadini evitando sprechi" ed ha annunciato, sul fronte finanziario, "una riforma complessiva che eviti di esporre gli enti locali alla discrezionalità di singoli politici o di gruppi di pressione".  
   
   
AL VIA LE CONVENZIONI PER I PISL, AI COMUNI UN ANTICIPO DI OLTRE 7,5 MILIONI, LA CALABRIA PROCEDE SECONDO I TEMPI CON RISPOSTE IMPORTANTI PER IL TERRITORIO  
 
Catanzaro, 16 luglio 2013 - L´assessore alla Programmazione nazionale e comunitaria Giacomo Mancini ha dichiarato che "Entro poche settimane la Regione siglerà ottantacinque convenzioni nell´ambito dei Pisl, ed erogherà ai comuni un anticipo di oltre sette milioni e mezzo di euro. I decreti di impegno per un importo totale di trentanove milioni di euro sono al momento in corso di registrazione. A breve partiranno le convocazioni ai sindaci per la firma degli accordi – aggiunge Mancini -ed entro fine mese saranno erogati a ottantacinque comuni gli anticipi del venti per cento delle somme ammesse a finanziamento”. Le risorse in fase di impegno provengono dall’Asse 8 del Por Calabria Fesr 2007-2013, e riguardano i Pisl “Qualità della vita” per un importo di nove milioni e 344 mila euro, “Borghi di eccellenza” per quattro milioni 556 mila, “Sistemi turistici” per cinque milioni 203 mila, “Sistemi Produttivi” per un milione 317 mila e “Contrasto alla spopolamento per diciotto milioni 474 mila. Con la firma delle convenzioni partiranno gli anticipi del venti per cento, destinati a ventisei comuni del Cosentino per un importo di due milioni e quattrocentomila euro (su impegni per dodici milioni), a diciassette enti municipali del Reggino per un importo di un milione 578 mila (impegni per sette milioni 889 mila), a diciassette del Catanzarese per un milione 378 mila (sei milioni 889 mila), a undici del Vibonese per un milione 164 mila (cinque milioni 818 mila), e a quattordici del Crotonese per un milione 253 mila (sei milioni 266 mila). Nel frattempo, sono stati predisposti gli atti per le convenzioni destinate ad altri diciotto comuni. I documenti sono stati trasmessi per le verifiche di competenza agli uffici dei Dipartimenti interessati: Cultura (importo previsto oltre tre milioni di euro), Politiche dell´ambiente (un milione e settecentomila) e Turismo (un milione e duecentomila). In totale si tratta di altri sei milioni di euro a valere sull’Asse 5 del Por Fesr. “Stiamo procedendo secondo i tempi prestabiliti – commenta l’Assessore Mancini - e prima della breve pausa estiva erogheremo gli anticipi a ben ottantacinque comuni, e altri diciotto seguiranno a breve, per un totale di centotre convenzioni e quarantacinque milioni di risorse messe in campo. Si tratta di somme cospicue per progetti con finalità molto importanti, con cui comincia a concretizzarsi un’azione su cui l’Amministrazione regionale guidata dal Governatore Scopelliti ha puntato sin dall’inizio. Continuiamo ad operare con serietà e costanza, mantenendo gli impegni assunti – conclude Mancini – e le nostre attività producono ricadute positive fondamentali per la crescita della Calabria”.  
   
   
ABRUZZO, ENTI LOCALI: CEDUTI SPAZI FINANZIARI PER 35 MLN DA PATTO STABILITÀ VERTICALE BENEFICI PER COMUNI E PROVINCE  
 
Pescara, 16 luglio 2013 - "Con il patto di stabilità verticale siamo riusciti a dare un aiuto importate alle Province e ai Comuni abruzzesi". E´ quanto afferma l´assessore agli Enti Locali, Carlo Masci, commentando gli effetti della deliberazione approvata il 28 giugno scorso con la quale la Giunta Regionale ha ceduto spazi finanziari a Province e Comuni che, quindi, possono garantire maggiori pagamenti a favore delle imprese. "Gli spazi finanziari ceduti - ha spiegato Masci - sono pari a circa 35 mln, di cui 8,7 mln a favore delle Province e 26,2 mln a favore dei Comuni. I beneficiari dell´intervento sono le quattro Province regionali e oltre l´80% dei Comuni abruzzesi. I Comuni con popolazione compresa tra i 1.000 e i 5.000 abitanti hanno potuto disporre di una riserva prevista dalla norma statale grazie alla quale hanno potuto acquisire spazi superiori al 25% di quanto avevano richiesto". Lo scorso anno la Regione ha creato maggiori spazi finanziari a favore degli enti locali per circa 30 mln. Quest´anno, con il patto verticale incentivato, la Regione ha già concesso spazi finanziari per 35 mln. La Regione ha ancora la possibilità di rendere ancora più larghe le maglie dei vincoli gravanti sugli enti locali qualora proceda, entro il 31 ottobre prossimo (termine previsto dalla legge dello Stato), a realizzare il patto di stabilità verticale ordinario e il patto di stabilità orizzontale che le norme statali già prevedono. "Contiamo di poter assegnare ulteriori spazi agli enti locali nel mese di ottobre - ha confermato l´assessore - la possibilità della Regione di non utilizzare pienamente i propri spazi finanziari e di cederli agli enti locali è il frutto delle attente ed oculate politiche di bilancio che stiamo realizzando, seppur in un contesto finanziario, particolarmente difficile per le pubbliche amministrazioni, che non ha precedenti storici. Poter consentire maggiori pagamenti a favore delle imprese creditrici della pubblica amministrazione è un ulteriore importante contributo della Regione a favore del sistema economico regionale. E´ anche un ulteriore segno dell´impegno e della serietà con cui stiamo operando". Nel dettaglio, alle Province sono stati assegnati spazi finanziari per 8 milioni 747 mila euro, ai Comuni superiori a 5.000 abitanti spazi finanziari per 13 milioni 121 mila euro ed ai Comuni tra 1.000 e 5.000 abitanti 13 milioni 121 mila euro. Il totale ammonta a 34 milioni 989 mila euro.  
   
   
ABRUZZO, ENTI LOCALI: CEDUTI SPAZI FINANZIARI PER 35 MLN DA PATTO STABILITÀ VERTICALE BENEFICI PER COMUNI E PROVINCE  
 
Pescara, 16 luglio 2013 - "Con il patto di stabilità verticale siamo riusciti a dare un aiuto importate alle Province e ai Comuni abruzzesi". E´ quanto afferma l´assessore agli Enti Locali, Carlo Masci, commentando gli effetti della deliberazione approvata il 28 giugno scorso con la quale la Giunta Regionale ha ceduto spazi finanziari a Province e Comuni che, quindi, possono garantire maggiori pagamenti a favore delle imprese. "Gli spazi finanziari ceduti - ha spiegato Masci - sono pari a circa 35 mln, di cui 8,7 mln a favore delle Province e 26,2 mln a favore dei Comuni. I beneficiari dell´intervento sono le quattro Province regionali e oltre l´80% dei Comuni abruzzesi. I Comuni con popolazione compresa tra i 1.000 e i 5.000 abitanti hanno potuto disporre di una riserva prevista dalla norma statale grazie alla quale hanno potuto acquisire spazi superiori al 25% di quanto avevano richiesto". Lo scorso anno la Regione ha creato maggiori spazi finanziari a favore degli enti locali per circa 30 mln. Quest´anno, con il patto verticale incentivato, la Regione ha già concesso spazi finanziari per 35 mln. La Regione ha ancora la possibilità di rendere ancora più larghe le maglie dei vincoli gravanti sugli enti locali qualora proceda, entro il 31 ottobre prossimo (termine previsto dalla legge dello Stato), a realizzare il patto di stabilità verticale ordinario e il patto di stabilità orizzontale che le norme statali già prevedono. "Contiamo di poter assegnare ulteriori spazi agli enti locali nel mese di ottobre - ha confermato l´assessore - la possibilità della Regione di non utilizzare pienamente i propri spazi finanziari e di cederli agli enti locali è il frutto delle attente ed oculate politiche di bilancio che stiamo realizzando, seppur in un contesto finanziario, particolarmente difficile per le pubbliche amministrazioni, che non ha precedenti storici. Poter consentire maggiori pagamenti a favore delle imprese creditrici della pubblica amministrazione è un ulteriore importante contributo della Regione a favore del sistema economico regionale. E´ anche un ulteriore segno dell´impegno e della serietà con cui stiamo operando". Nel dettaglio, alle Province sono stati assegnati spazi finanziari per 8 milioni 747 mila euro, ai Comuni superiori a 5.000 abitanti spazi finanziari per 13 milioni 121 mila euro ed ai Comuni tra 1.000 e 5.000 abitanti 13 milioni 121 mila euro. Il totale ammonta a 34 milioni 989 mila euro.  
   
   
SARDEGNA, PATTO DI STABILITÀ: REGIONI SPECIALI CHIEDONO APERTURA PER ENTI LOCALI  
 
Cagliari, 16 luglio 2013 - "Le Regioni Speciali hanno chiesto l´esclusione dal patto di stabilità dei trasferimenti regionali in favore degli enti locali. Tale richiesta è stata recepita da tutte le Regioni e, se accolta, rappresenterebbe una boccata d´ossigeno per i nostri territori". Lo ha annunciato l´assessore alla Programmazione, Alessandra Zedda. "Considerata la gravissima crisi che ha interessato tutti i territori ed il bassissimo livello delle entrate a disposizione degli enti locali, - prosegue l’esponente della Giunta - i servizi sono attualmente garantiti solo grazie alla interazione istituzionale con le regioni e, in particolare, alla permanenza dei trasferimenti regionali. In alcuni questa azione rappresenta una voce di spesa particolarmente rilevante ai fini del rispetto del patto di stabilità, i cui limiti massimi, drasticamente ridotti negli ultimi anni, impedirebbero oggi anche il regolare sostenimento della spesa obbligatoria. Per questo occorre assolutamente adottare delle misure che, in ragione delle motivazioni che stanno alla base di queste decisioni, del fatto che i destinatari dei servizi sono cittadini, imprese e territori e che occorre evitare il sorgere di nuove sperequazioni tra le diverse aree del paese, correggano l’attuale disciplina del patto di stabilità". L´assessore ha inoltre sottolineato l´importanza del punto 4 del documento approvato dalla Conferenza, relativo alla costituzione di un "Fondino per gli investimenti produttivi": "Una rivendicazione particolarmente importante per la Sardegna, che non ha richiesto nuove liquidità, perché proprio il minor ricorso alla liquidità di cui al Dl 35/2013 viene proposto come elemento chiave per l’attribuzione alle Regioni". L´assessore infine pone l´accento, oltre che sugli aspetti inerenti all’edilizia scolastica, sulla proposta di prevedere l´esclusione dal patto di stabilità dell´intero importo per il trasporto pubblico locale, peraltro già considerato nel suo intero stanziamento negli equilibri di finanza pubblica. "Si tratta di un lavoro - spiega l´assessore - che ora sarà proposto al Governo durante la Conferenza Stato Regioni. Resta comunque ancora aperta la posizione della Sardegna in ordine all´adeguamento del patto di stabilità al nuovo regime delle entrate, sulla quale ancora una volta, anche alla luce dell’emendamento approvato dal Parlamento su proposta dei senatori sardi, sollecitiamo risposte urgenti da parte del Governo nazionale".  
   
   
PROVINCE, SAITTA “I CITTADINI CHIEDONO DI ELEGGERE CHI GUIDERA´ LE CITTA´ METROPOLITANE MA IL RESTO DEL PAESE NON SIA ABBANDONATO"  
 
Roma, 16 luglio 2013 - “I cittadini sanno bene quanto sia importante la Citta´ metropolitana, quali processi complessi dovra´ gestire e quanto potra´ essere utile per accelerare le politiche per lo sviluppo e quindi per l´occupazione. Per questo chiedono di potere votare per eleggere i politici che dovranno guidare questa istituzione". E´ il commento del Presidente dell´Upi, Antonio Saitta, ai dati emersi dal sondaggio Ipsos sulla Citta´ Metropolitana di Milano presentato oggi a Milano da Renato Mannheimer, secondo cui 3 cittadini su 4 chiedono di potere eleggere gli organi della nuova istituzione. "Pensare che i cittadini non comprendano la differenza tra eletti e nominati - afferma Saitta - e´ un errore grave che dimostra il distacco sempre crescente tra la politica nazionale che si consuma nei palazzi e le richieste che vengono dai territori e dalle comunita´. I cittadini sanno bene che, per riuscire a costruire Citta´ metropolitane davvero in grado di semplificare i processi e prendere decisioni in grado di rilanciare lo sviluppo, c´e´ bisogno di rappresentanti eletti. Nelle aree metropolitane come nel resto del Paese. E´ evidente - sottoline Saitta - il disegno del Governo sull’abolizione delle Province: costruire una Italia con 10 grandi metropoli, e intorno il nulla. Si decide di abbandonare i territori lontani dalle Città metropolitane, come se non si sapesse che è proprio nell’Italia dei Paesi e dell’entroterra che si combatte la lotta contro la crisi e la difesa dello stato sociale. -l Governo – sottolinea Saitta – continua a dire che la riforma delle Province non serve per risparmiare spesa pubblica, perché ammette candidamente che risparmi non ce ne saranno. Sostiene che cancellare la parola Province dalla Costituzione è necessario per mettere ordine nel sistema istituzionale del Paese, e per questo si prepara a costituire un nuovo ente intermedio, non elettivo. Immagina Città metropolitane nate da unioni di comuni senza organismi eletti, quindi del tutto incapaci di gestire processi di governance così complessi mentre nel resto del Paese potranno esserci, se le Regioni lo vorranno, Enti intermedi, oppure agenzie e società per gestire i servizi modello Ato, il regno degli sprechi e della spesa pubblica incontrollata quindi. Ecco a cosa serve cancellare la parola Province dalla Costituzione: per avere mano libera e fare nuovi carrozzoni regionali. Se si decidesse ad ascoltare di più´ i cittadini e meno i giornali, capirebbe che non e´ con questa destrutturazione del Paese che si riconquista la fiducia nella politica, tantomeno si risana la spesa pubblica, che piuttosto, se questo progetto non verra´ impedito dal Parlamento, subira´ una impennata vertiginosa a fronte di un drammatico crollo della qualita´ e della qualita´ dei servizi per i cittadini".  
   
   
MILANO, CITTÀ METROPOLITANA. PISAPIA: “IMPORTANTE ITER VADA AVANTI CON IL COINVOLGIMENTO DI TUTTI” CONVOCATA PER IL 19 LUGLIO ASSEMBLEA DEI SINDACI  
 
Milano, 16 luglio 2013 - “Siamo tutti convinti dell’assoluta necessità dell’avvio della Città Metropolitana. E il mio impegno va in questa direzione. È importante quindi che l’iter vada avanti con il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati, dei Comuni, delle forze sociali, dei cittadini. Devono poi essere coinvolti anche quei Comuni che oggi non fanno parte dell’attuale Provincia, ma che chiedono di poter entrare a far parte della Città Metropolitana. Il Governo e il Parlamento ci devono dare gli strumenti necessari per permettere questo processo decisionale. Indipendentemente dai tempi del legislatore è necessario fare dei passi in avanti e preparare il regolamento e il nuovo statuto, per essere pronti al momento giusto. Per questo abbiamo deciso di convocare per il 19 luglio l’Assemblea dei Sindaci per lavorare insieme su questi due punti e sui temi di carattere metropolitano, dai trasporti al lavoro, all’ambiente. Oggi siamo a un passo dall’attuazione della Città Metropolitana di diritto, oltre che di fatto, questa occasione non va assolutamente persa”. Lo ha detto il Sindaco di Milano Giuliano Pisapia intervenendo il 12 luglio al convegno “Governo Metropolitano. Migliori servizi e meno costi per cittadini, famiglie e imprese”.  
   
   
AREA VASTA MEDIO PADANA, A REGGIO EMILIA L’INCONTRO INTERISTITUZIONALE  
 
Parma, 16 luglio 2013 – Strutturare una governante fra Comuni e Province di Mantova, Modena, Parma, Piacenza e Reggio Emilia. E’ nella città del tricolore che si è svolto il primo incontro fra i sindaci, presidenti delle Province e assessori degli enti locali coinvolti, un confronto su diversi temi finalizzato a creare un percorso condiviso che porti alla costruzione dell’area vasta medio padana. Alla riunione ha partecipato il presidente della Provincia Vincenzo Bernazzoli insieme all’assessore alle Infrastrutture Ugo Danni. “E’ stata un confronto utile in cui ho posto all’attenzione delle altre istituzioni due questioni particolarmente urgenti che meritano l’attenzione da parte di tutti, soprattutto in un ragionamento di area vasta, l’orizzonte che considero, e non da oggi, più idoneo per costruire le giuste risposte per i territori. – spiega Bernazzoli – Ho richiamato in particolare l’attenzione sulle infrastrutture, settore nel quale possiamo insieme giocare un ruolo importante nel futuro del Paese. Per farlo è necessario garantire un futuro all’aeroporto di Parma, strategico per tutta l’area e su cui è necessario un impegno condiviso per mantenere in vita questo scalo. Ho poi sottolineato il tema della realizzazione della Tibre, il corridoio intermodale alla cui definizione sta da tempo lavorando il tavolo interregionale e interistituzionale. Su questo c’è bisogno di una azione urgente, e corale, per ottenere il ri-finanziamento della tratta di ferrovia Pontremolese Vicofertile-parma”.  
   
   
BOLZANO - CHECK DELLA SOSTENIBILITÀ PER I COMUNI ALTOATESINI  
 
Bolzano, 15 luglio 2013 - Anche per i comuni altoatesini la sostenibilità – ovvero il rapporto tra economia, società e ambiente – rappresenta la strategia vincente per il loro sviluppo futuro. L’ire – Istituto di ricerca economica della Cdc di Bolzano, l’Accademia Europea (Eurac) e l’Agenzia provinciale per l’ambiente avevano elaborato già nel 2008 una piattaforma internet con ampi approfondimenti sul tema. Il portale http://www.sustainability.bz.it/  offre dati statistici importanti su tutti i 116 comuni dell’Alto Adige riferiti a un periodo di oltre dieci anni e consultabili con un semplice clic che permettono un’analisi fondata e sempre aggiornata. La sostenibilità è definita come obiettivo del nostro agire che comporti uno sviluppo volto a soddisfare i bisogni della generazione attuale senza che ciò pregiudichi il soddisfacimento dei bisogni delle generazioni future, come espresso anche dal pensiero “Lascia il mondo nello stato in cui vorresti ritrovarlo”. Come fare però per raggiungere questo obiettivo? Per sondare la situazione attuale sulla sostenibilità nei vari comuni altoatesini, l’Ire – Istituto di ricerca economica della Cdc di Bolzano aggiorna continuamente, in collaborazione con l’Istituto per l’Ambiente Alpino dell’Eurac e l’Agenzia provinciale per l’ambiente, una vasta banca dati con informazioni statistiche su tutti i comuni altoatesini, consultabili sul portale www.Sustainability.bz.it. La base dei dati è costituita da 70 indicatori che permettono un’analisi fondata di tutti i dati statistici rilevanti per ognuno dei 116 comuni dell’Alto Adige. “Scopo di tale analisi è contribuire allo sviluppo sostenibile dell’economia, della società e dell’ambiente locale e offrire un supporto ai responsabili dell’amministrazione pubblica per le loro decisioni”, sottolinea il presidente della Cdc, Michl Ebner, e aggiunge: “Inoltre vuole essere uno stimolo per i comuni e la cittadinanza a valutare le proprie azioni e collaborare attivamente a migliorare determinati valori statistici.” La banca dati esiste già da cinque anni. I dati partono dal 2000 e vengono continuamente aggiornati. Questo permette di analizzare il percorso di ogni comune e di effettuare un confronto tra vari comuni su un periodo pluriennale per poter così applicare i “best practice” imparando dai comuni all’avanguardia nel settore. Una serie di funzioni (i cosiddetti tool) permette inoltre di trasformare rapidamente e senza alcuna conoscenza preliminare dei semplici numeri in grafici chiari e facilmente comprensibili. L’utente può elaborare con poche e semplici operazioni mappe tematiche dell’Alto Adige, confrontare in un profilo i dati dei vari comuni oppure rappresentare lo sviluppo cronologico di un indicatore in forma di diagramma a barre.  
   
   
BERGAMO: UN MILIONE DI EURO PER SOSTENERE L´OCCUPAZIONE GIOVANILE  
 
Bergamo, 16 luglio 2013 - La Giunta della Cdc di Bergamo ha approvato, durante la riunione di giovedì 11 luglio, il bando di concorso che mette a disposizione un fondo di un milione di euro da erogare alle imprese bergamasche per sostenere l’occupazione e la stabilizzazione lavorativa di giovani al di sotto di 35 anni. Con questa iniziativa l’ente camerale intende contrastare in misura concreta e importante il grave fenomeno della disoccupazione giovanile, che sta assumendo drammatiche dimensioni quantitative anche in questa provincia. Con tale decisione la Giunta conferma l’impegno annunciato nei giorni scorsi dal presidente dell’ente, Giovanni Paolo Malvestiti, nel corso dell’ultima riunione del Consiglio camerale del 27 giugno u.S. Potranno beneficiare dei contributi previsti le imprese con unità produttive in provincia di Bergamo di tutti i settori (esclusi quelli della pesca, produzione primaria di prodotti agricoli e carboniero), regolarmente iscritte nel Registro delle imprese e in regola con il pagamento del diritto camerale. Le tipologie di contratto di lavoro che potranno beneficiare del contributo sono: a) a tempo indeterminato o apprendistato (tempo pieno o parziale per almeno il 50%); b) a tempo determinato (tempo pieno o parziale per almeno il 50%) della durata di almeno 9 mesi. Il contratto dovrà essere sottoscritto dopo la data di approvazione del bando ed entro 60 giorni dalla data di comunicazione di ammissione al beneficio. Gli importi sopra indicati sono riferiti a contratti a tempo pieno. In caso di contratti a tempo parziale l’importo sarà ridotto proporzionalmente all’orario contrattuale. Con la stessa domanda ogni impresa può richiedere più doti. Dopo l’assegnazione di una dote a ciascuna impresa, verranno prese in considerazione le richieste della seconda dote ripartendo dall’inizio in ordine cronologico, e così successivamente fino a esaurimento delle risorse.La domanda di partecipazione può essere inviata solo per via telematica all’indirizzo promozione@bg.Legalmail.camcom.it  a partire dalle ore 9.30 del giorno lunedì 22 luglio 2013 e fino alle ore 24.00 del 30 settembre 2013 (bando di concorso e modello della domanda sono disoponibili sul sito http://www.bg.camcom.gov.it/ ). Le imprese beneficiarie del contributo non devono aver disposto licenziamenti o avviato procedure di Cigs che abbiano interessato lavoratori con la stessa qualifica e mansione nell’anno immediatamente precedente la data di pubblicazione del bando; devono inoltre impegnarsi a non effettuare licenziamenti di lavoratori con la stessa qualifica e mansione nei 12 mesi successivi alla data di assunzione o stabilizzazione, fatto salvo il licenziamento per giusta causa, per giustificato motivo soggettivo o recesso per impossibilità sopravvenuta della prestazione, così come contemplati dal codice civile; Sono escluse dai benefici le imprese che si trovino in stato di liquidazione o soggette a procedure concorsuali.  
   
   
FVG, LAVORO: APPROVATI 40 PROGETTI DI FORMAZIONE PROFESSIONALE PER ADULTI  
 
Trieste, 16 luglio 2013 - Si è conclusa negli scorsi giorni la procedura per la selezione di progetti formativi finalizzati a rafforzare le competenze di persone in stato di disoccupazione o in condizione lavorativa precaria e comportanti il rilascio finale di una qualifica professionale. I progetti, che sono finanziati dal Fondo sociale europeo nel quadro della programmazione 2007/2013, prevedono una durata di 1.000 ore, di cui il 30 per cento in stage in impresa; sono realizzati da enti di formazione professionale accreditati ai sensi della normativa regionale vigente e la partecipazione avviene a titolo gratuito. Tutte le attività si innestano nel quadro degli standard formativi e professionali definiti a livello nazionale e regionale e fanno riferimento alle aree professionali delineate in tali ambiti: agroalimentare, manifatturiero e artigianato, meccanica impianti e costruzioni, cultura informazione e tecnologie informatiche, servizi commerciali, turismo e sport, servizi alla persona. Sono stati finanziati complessivamente 40 progetti formativi, con il coinvolgimento previsto di circa 600 persone. L´inizio dei corsi è previsto dopo il periodo estivo. La Regione assicura ampia comunicazione rispetto alle iniziative finanziate e, per maggiori informazioni, ci si può rivolgere al Numero Verde 800 145 538.  
   
   
LODI - 100.000 EURO DI CONTRIBUTI PER CHI ASSUME  
 
Lodi, 16 luglio 2013 - A fronte dei risvolti negativi sul fronte occupazionale anche a livello locale, dovuti alla perdurante crisi, la Cdc di Lodi, d’intesa con la Provincia, le parti sociali e gli attori del territorio, intende promuovere il miglioramento qualitativo e quantitativo dei livelli occupazionali delle imprese lodigiane, favorendo le assunzioni di personale, attraverso un Bando di Promozione dell’Occupazione. Lo stanziamento complessivo iniziale è di 100.000 euro di contributi a fondo perduto, messi a disposizione dalla Cdc, per incentivare le assunzioni e le stabilizzazioni di lavoratori dipendenti. Il bando si rivolge alle Micro, Piccole e Medie Imprese con sede e/o unità operativa in provincia di Lodi, che siano iscritte al Registro Imprese, in regola con il versamento di tutti gli oneri e col pagamento del diritto camerale annuale. Sono previsti incentivi di 5.000 euro a fronte di un’assunzione con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato a orario pieno; 5.000 euro a fronte di una trasformazione di un contratto a tempo determinato (subordinato determinato, a progetto, somministrato) o un consolidamento di un tirocinio in un contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato a orario pieno; 2.500 euro a fronte di un’assunzione con contratto di lavoro subordinato a tempo determinato di almeno 12 mesi a orario pieno. In presenza di contratto a tempo parziale, in tutti i casi il contributo sarà proporzionale all’orario svolto. Ogni impresa potrà beneficiare al massimo di due incentivi e non saranno accolte domande che vadano a beneficio di lavoratori legati da vincoli di parentela con i soci o gli amministratori. È possibile scaricare la modulistica per presentare la domanda sul sito www.Lo.camcom.gov.it che andrà poi compilata e inviata all’indirizzo cciaa@lo.Cert.legalmail.it a partire dal 15 luglio fino a esaurimento fondi per assunzioni, trasformazioni e consolidamenti effettuati a partire dal 1 luglio 2013. Non ci sarà graduatoria, ma si seguirà come criterio di assegnazione l’ordine di presentazione delle domande. La Cdc si riserva di valutare se rifinanziare il bando, a esaurimento fondi o se chiudere anticipatamente le adesioni e di compiere poi le dovute verifiche del rispetto dei termini. “Favorire le Pmi che incrementano la base occupazione è una misura importante per aiutare e incentivare le imprese stesse a crescere anche in questo difficile periodo. Ecco perché la Cdc di Lodi ha deciso di intervenire a livello locale, riproponendo il Bando Occupazione dopo l’elevata richiesta dello scorso anno, destinando risorse importanti alle imprese lodigiane che intendono assumere personale. Il nostro intento è di favorire una politica del lavoro attiva, che possa fronteggiare le incertezze del momento e incoraggiare le prospettive future” ha dichiarato Alessandro Zucchetti, Presidente della Cdc di Lodi.  
   
   
LAVORO NERO: PUGLIA INSEDIA TAVOLO ISTITUZIONALE INTERFORZE PERMANENTE  
 
Bari, 16 luglio 2013 - L’assessore al Lavoro, Leo Caroli, ha insediato il 12 luglio il tavolo istituzionale interforze permanente contro l’illegalità e il lavoro sommerso. Hanno partecipato rappresentanti della Guardia di Finanza regionale, della Direzione regionale e provinciale del Lavoro, dell’Inps, dell’Inail, della Prefettura di Bari. “Il fenomeno del lavoro irregolare e del sommerso ha raggiunto – si legge nel documento di convocazione – in Puglia livelli notevoli, tali da richiedere un rafforzamento dei tavoli istituzionali già esistenti in modo da prevedere un ampio e maggiore coinvolgimento di tutti gli attori istituzionali locali, non solo nella realizzazione delle attività programmate, ma anche a garanzia di una costante attività di vigilanza e coordinamento delle azioni di contrasto all’illegalità nel mercato del lavoro”. Al centro della discussione, i settori e i bacini territoriali dove è prevalente la manifestazione del fenomeno elusivo delle regole nel mercato del lavoro. In particolare, autotrasporto, agricoltura, edilizia, manifatturiero (settore del salotto imbottito, tessile, abbigliamento e calzaturiero). Infatti proprio la crisi del polo del salotto murgiano, nel quale sono molte le segnalazioni di lavoro irregolare, sarà al centro dell’attenzione di un primo nucleo interforze che potrà ispezionare la zona. “Sono soddisfatto – ha detto Caroli – per l’esito del tavolo, perché c’è stata disponibilità e entusiasmo da parte di tutti i partecipanti per la necessità di portare a casa dei risultati insieme, sia per la repressione per chi non è in regola sia per dare un esempio a chi lavora regolarmente. Procederemo inoltre al rinnovo della convenzione con la Guardia di Finanza che era stata sospesa. Le iniziative non sono in contrasto ai comitati provinciali per l’ordine e la sicurezza, ma sono in loro supporto per interventi mirati e la presenza oggi della Prefettura di Bari che coordina le altre pugliesi ne è conferma”. L’idea è quella di ampliare il tavolo a altri soggetti, come i fornitori di energia elettrica come l’Enel, l’Aqp e le società di telecomunicazioni come la Telecom, in modo da individuare i consumi da parte di aziende sconosciute al fisco e agli enti di previdenza. “Se c’è un laboratorio abusivo – è l’opinione di Caroli e anche dei tecnici intervenuti – esso deve usare elettricità, acqua e altri servizi per funzionare. Per questo implementeremo banche dati anche con l’Agenzia delle entrate. Prezioso sarà l’apporto delle Prefetture per il controllo – tramite polizia stradale – dei trasporti e delle autostrade”. “Lavorare insieme – ha aggiunto – eviterà la sovraesposizione degli ispettori degli enti. Che spesso lavorano in un ambiente ostile. Per questo firmeremo presto un protocollo d’intesa che permetta di istituire specifiche task force che possano operare insieme alle forze dell’ordine. Penso a controlli mirati nell’area del Murgiano, ma anche dove serva in Agosto sui campi della raccolta del pomodoro, quando esplode il lavoro nero. Sono tre le aree da tenere sotto controllo: la Capitanata, la Murgia e il Salento”. “Tutto questo però lo attueremo in mancanza di una legislazione organica nazionale di contrasto al lavoro nero e di emersione, e quindi punteremo al lavoro congiunto di tutti gli enti preposti”. Caroli ha poi confermato la prossima adozione di una delibera sugli indici di congruità che possa essere utilizzata per operare meglio con la legislazione regionale in vigore.  
   
   
POLITICHE GIOVANILI: DA REGIONE UMBRIA 150 MILA EURO PER PROGETTI DA REALIZZARE PER I GIOVANI  
 
Perugia, 16 luglio 2013 - Ammonta a 150 mila euro la somma destinata dalla Giunta regionale dell´Umbria, su iniziativa dell´assessore alle politiche giovanili, Carla Casciari, per finanziare iniziative nell´ambito del progetto "tempo libero in estate: animazione degli spazi urbani realizzata da gruppi formali ed informali di giovani". La cifra da ripartire, ai Comuni capofila delle Zone sociali, sarà investita per interventi e progetti finalizzati a creare aggregazione tra i giovani di età compresa tra i 14 e i 30 anni, attraverso musica, teatro, cinema o sport. Le attività dovranno essere svolte in spazi messi a disposizione, in maniera continuativa e per alcune ore al giorno, da organizzazioni del Terzo settore e oratori, per il periodo estivo e per tutto il corso dell´anno. "A partire dal 2008, con l´Accordo di Programma Quadro ´I giovani sono il presente´ - ha spiegato l´assessore Casciari - la Regione Umbria ha strutturato interventi rilevanti, orientati nella direzione della promozione concreta dei diritti delle giovani generazioni. All´interno del quadro di programmazione, che ha visto la realizzazione di una serie di interventi realizzati dai Comuni e dal Terzo settore, merita un´attenzione particolare la condizione degli adolescenti per i quali, in questa fase di ´passaggio´, il confronto con il gruppo è quasi fondamentale per favorire la sicurezza per affrontare le difficili prove che il percorso di crescita pone. In questo senso assume grande rilevanza la qualità del tempo della socialità e delle relazioni che si sostanzia nel tempo della scuola e nel tempo libero". "Da un´attenta analisi delle abitudini che caratterizzano lo stile di vita dei giovani - prosegue l´assessore - emerge la loro difficoltà nella gestione del tempo libero che spesso trascorrono passivamente e che concluse le attività scolastiche, si ritrovano a dover organizzare, a volte senza riuscirci al meglio e trasformando internet ed i videogiochi come i principali compagni di vacanza". L´assessore Casciari ha quindi evidenziato che "è importante progettare per i giovani attività tese a qualificare il tempo libero estivo, rispondendo ai reali bisogni dei ragazzi quali la condivisione degli interessi, la comunicazione, l´esplorazione, la socializzazione, la costruzione e l´avventura. Attraverso queste esperienze, infatti, è possibile raggiungere obiettivi educativi assai importanti, come ad esempio l´educazione alla solidarietà, alla responsabilità delle proprie azioni, al piacere e all´importanza dell´organizzazione, alla socializzazione e all´autonomia". "Il progetto ´Animazione degli spazi urbani a cura di gruppi formali ed informali di giovani´ - conclude l´assessore - rappresenta quindi una possibile risposta a questo tipo di necessità. A tale scopo la Regione ha attivato una concertazione con i Comuni affinché procedano a proporre interventi e progetti".  
   
   
LO “SPORTELLO DEI DIRITTI” DENUNCIA. SOSPESI DALL’INPS A MIGLIAIA DI STRANIERI REGOLARMENTE SOGGIORNANTI I TRATTAMENTI PENSIONISTICI E NON SI SA PERCHÉ  
 
  Lecce, 16 luglio 2013 - Abbiamo ricevuto decine e decine di segnalazioni da parte di stranieri regolarmente soggiornanti che si sono visto sospendere i trattamenti pensionistici da parte dell’Inps senza alcuna plausibile motivazione se non in non meglio precisate verifiche. A seguito d’informazioni si è potuto apprendere che la questione coinvolga migliaia di cittadini immigrati, tutti regolarmente soggiornanti e titolari di pensione sociale o di vecchiaia che dopo l’improvvisa sospensione dei propri trattamenti da parte dell’Istituto, hanno cercato invano di poterne ottenere il ripristino ed oggi si ritrovano senza alcuna altra fonte di reddito. È un fatto gravissimo e a denunciarlo pubblicamente è Giovanni D’agata presidente e fondatore dello “Sportello dei Diritti”, che chiede una pubblica spiegazione da parte dell’ente previdenziale e a riprendere l’erogazione delle pensioni immediatamente con il versamento degli arretrati del periodo di sospensione. In ogni caso, ci siamo attivati con i nostri operatori sia presso l’ente che la Guardia di Finanza, che non hanno potuto fornire adeguate informazioni in merito alla questione anche per il rimpallo di competenze tra soggetti. Anche per tali ragioni, abbiamo già avviato i primi ricorsi per ottenere il ripristino dei benefici, perché non vorremmo che a pagare i costi della crisi ancora una volta fossero gli ultimi, che potrebbero essere stati individuati, da parte dello Stato, negli immigrati seppur in regola e a molti dei quali dopo che hanno versato per anni i contributi.  
   
   
COMUNE DI PISTOIA: PIANO DELLA FORMAZIONE - PER I DIPENDENTI ANCHE CORSI DI TRASPARENZA, PARI OPPORTUNITÀ E SPECIALIZZAZIONE  
 
  Pistoia, 16 luglio 2013 - La promozione della cultura della legalità (trasparenza, anticorruzione, incompatibilità, codice di comportamento) e delle pari opportunità entra a far parte del piano della formazione per il triennio 2013-2015 approvato dalla giunta nei giorni scorsi. Si tratta di una novità che integra i programmi definiti a partire dalla rilevazione del fabbisogno interno, che è stata condotta attraverso un questionario distribuito a tutti i dipendenti, riunioni con i funzionari ed interviste strutturate a dirigenti ed amministratori. Molta importanza viene data anche ai corsi in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro, pronto soccorso e antincendio, e ai corsi destinati a rafforzare le competenze, sia sul piano amministrativo che sul piano tecnico. Le attività programmate si articoleranno in formazione di base trasversale ai vari servizi, corsi specialistici e sostegno all´alta specializzazione per quanto riguarda alcune figure particolari individuate dall’amministrazione. L´obiettivo è di valorizzare i dipendenti e le loro capacità professionali per migliorare la qualità dei servizi offerti ai cittadini. Per questo motivo l’amministrazione ha deciso di promuovere l´aggiornamento delle conoscenze e delle abilità specifiche dei dipendenti, sviluppando la propensione al lavoro di gruppo e per progetti e le “buone pratiche” all’interno dell’Ente. "Oggi più che mai - sottolinea il vicesindaco e assessore al personale Daniela Belliti - la formazione rappresenta per le pubbliche amministrazioni un’importante leva strategica da utilizzare per fronteggiare le continue novità normative, i cambiamenti dell’organizzazione dell’attività amministrativa, l’incessante evoluzione tecnologica dei sistemi operativi. Per questo è essenziale valorizzare il personale e le competenze interne, mirando allo sviluppo professionale dei lavoratori, condizione indispensabile per il miglioramento della qualità dei servizi offerti ai cittadini". Per la formazione dei dipendenti il Comune investe ogni anno oltre 40mila euro. Nella ripartizione della spesa, la formazione “in house” sarà privilegiata rispetto a quella “a catalogo” fuori sede. Albo dei formatori interni. Entro il 2013 l´amministrazione istituirà l’Albo dei formatori interni, che svolgeranno attività di docenza, affiancamento e tutoraggio per le attività formative organizzate dal Comune e dirette al proprio personale interno. L’obiettivo e di far diventare gli interventi formativi un’attività continua e ricorrente, che accompagni e sostenga l’attività quotidiana dell’Ente.  
   
   
FIRENZE: FINANZIAMENTO DI PROGETTI SULLA “CITTADINANZA DI GENERE”  
 
Firenze, 16 luglio 2013 - Avviso Pubblico dell’Assessorato alle Pari Opportunità della Provincia di Firenze per il finanziamento di Progetti sulla “Cittadinanza di Genere”, ai sensi dell’art. 3 della Lrt 16/2009, aperto fino al 30 Agosto 2013 Cittadinanza e genere È aperta fino al 30 Agosto 2013 la partecipazione all’Avviso Pubblico per accedere ai finanziamenti per la realizzazione di Progetti sulla “Cittadinanza di Genere” ai sensi dell’art. 3 della Lrt 16/2009. I Progetti, che si concluderanno entro il 30 settembre 2014, dovranno contenere azioni di conciliazione della vita personale, familiare e lavorativa, nonché azioni di promozione della condizione socio economica delle donne, che verranno realizzate sul territorio della Provincia di Firenze nei seguenti Assi di intervento: A. Azioni di formazione nelle scuole volte alla lotta agli stereotipi di genere e in particolare a favorire l’equa distribuzione delle responsabilità familiari uomo-donna B. Azioni di valorizzazione della figura femminile nelle professionalità e nella condizione socio economica C. Interventi specifici di politiche family friendly che le aziende private/pubbliche possono offrire ai loro dipendenti con riferimento all’attivazione o implementazione (in termini di posti disponibili o orario di servizio) di asili nido aziendali pubblici e privati (escludendo le spese di investimento) e all’ attivazione di formule organizzative facilitanti la conciliazione vita lavoro (flessibilità oraria, telelavoro). I Soggetti attuatori dei Progetti devono avere sede (legale o operativa) nella Provincia di Firenze e svolgere attività sul territorio della Provincia e, nello specifico, potranno essere: •le Associazioni di promozione sociale che svolgono attività di utilità sociale ai sensi della Legge 383/2000 [per i progetti relativi agli Assi di intervento A e B]; •le Rappresentanze locali delle Associazioni dei datori di lavoro e di categoria e degli Ordini professionali [per i progetti relativi all’Asse di intervento C]; L’importo finanziabile è individuato nel massimo di € 15.000,00 per ciascun progetto: il contributo della Provincia di Firenze — trasferimento dei fondi regionali ai sensi della Lrt 16/2009 — non supererà l’80% del costo totale, i Soggetti attuatori dovranno prevedere un cofinanziamento di almeno il 20% del costo totale della proposta progettuale. L’amministrazione Provinciale intende valutare, oltre alla qualità e coerenza progettuale delle proposte: - il coinvolgimento di più soggetti, in particolare di soggetti pubblici, - l’esperienza in materia maturata dal soggetto proponente, - la sostenibilità del progetto, sia in termini economici che in termini di continuità e autonomia dei percorsi attivati nonché di trasferibilità in altri contesti, - il livello di innovazione del progetto e la sua originalità rispetto all’esistente. I Progetti ammessi saranno oggetto dell’Accordo Territoriale di Genere che la Provincia di Firenze insieme ai Comuni del territorio, dovrà presentare alla Regione Toscana entro il 30 settembre 2013.  
   
   
BASILICATA, SIGLATO IL “CODICE ROSA”  
 
Potenza, 16 luglio 2013 - “La Basilicata è la prima regione del Mezzogiorno nella quale si sottoscrive un protocollo d’intesa interistituzionale per l’attivazione del ‘Codice Rosa’ presso i presidi di pronto soccorso”. Lo rende noto la presidente della Commissione regionale Pari Opportunità di Basilicata, Antonietta Botta che evidenzia come “dopo un lungo e ‘silenzioso’ lavoro finalmente, oggi, presso la Prefettura di Potenza, è stato siglato il protocollo tra Prefetture, Procure, Questure, Comandi Provinciali dei Carabinieri, di Potenza e Matera, Azienda Ospedaliera San Carlo di Potenza e Azienda Sanitaria di Matera”. Il documento intende promuovere strategie condivise finalizzate alla prevenzione e al contrasto della violenza nei confronti delle fasce deboli ed è stato firmato inoltre dalla presidente della Commissione regionale Pari Opportunità, dall’assessore alla Sanità Attilio Martorano, dal presidente della Giunta regionale Vito De Filippo e dal vice ministro Filippo Bubbico. Per la presidente della Commissione regionale Pari Opportunità “va dato atto a tutti i soggetti coinvolti, della grande sensibilità dimostrata verso un problema che non è solo delle donne ma della intera società regionale e la presenza e l’attenzione delle istituzioni dello Stato accanto a quelle regionali può contribuire ad una crescita culturale nuova e consapevole. Da domani – aggiunge - inizia un percorso non facile che deve vedere l´impegno e la collaborazione di tutti i soggetti coinvolti, del vasto e prezioso mondo delle associazioni e del volontariato, che consenta la reale difesa delle donne e dei soggetti più deboli”. “Se tutti faremo la nostra parte e saremo capaci di mettere al centro del nostro agire la tutela della dignità delle persone che subiscono qualsiasi forma di violenza – conclude Botta - consegneremo alle future generazioni una società migliore”.  
   
   
PROTOCOLLO CODICE ROSA, DA REGIONE BASILICATA MASSIMO SOSTEGNO IL PRESIDENTE DE FILIPPO HA FIRMATO IL PROTOCOLLO PER LA CREAZIONE DI UNA TASK FORCE INTERISTITUZIONALE TRA FORZE DELL’ORDINE E AZIENDE SANITARIE, PER LA PREVENZIONE E IL CONTRASTO ALLA VIOLENZA NEI CONFRONTI DEI SOGGETTI PIÙ DEBOLI  
 
Potenza, 16 luglio 2013 - Esprimendo “approvazione e massima collaborazione”, il presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, ha sottoscritto il protocollo di intervento “Codice Rosa” per l´attivazione di una Rete multidisciplinare di accoglienza, assistenza e sostegno a favore dei soggetti più deboli vittime di violenza. “Chi è vittima di violenza tra le mura domestiche – ha detto De Filippo - è vittima due volte: per la violenza subita e perché il responsabile è quasi sempre una persona di cui la vittima si fida. Si tratta di soggetti che devono essere assistiti con grande sensibilità e attenzione e, allo stesso tempo, è necessario attivare ogni utile intervento per assicurare l’autore del reato alla giustizia. In questo quadro, quindi, l’istituzione di una task force interistituzionale tra aziende sanitarie e forze dell’ordine, può rappresentare senza dubbio un modo concreto ed efficace per assistere la vittima e per perseguire il suo aggressore”. Il protocollo “Codice Rosa” è stato sottoscritto anche dalle Prefetture di Potenza e Matera, dalle Procure, dalle Questure e dai Comandi provinciali dei Carabinieri con l’Azienda ospedaliera San Carlo di Potenza e l’Azienda sanitaria di Matera. “Come riportano i dati del recente rapporto Eures-ansa – ha detto De Filippo - in Italia una donna ogni 12 secondi viene colpita da atti di violenza di genere che sia fisica, verbale o psicologica. Si tratta di un fenomeno in costante e preoccupante crescita contro cui è necessario attivare ogni utile strumento di contrasto. Per combattere la violenza contro le donne, i bambini ed i soggetti più deboli, servono risposte sul piano culturale oltre che interventi di prevenzione e sostegno alle vittime ed è in questa direzione – ha concluso il presidente – che devono andare gli sforzi di tutti i soggetti coinvolti”. L’assessore regionale alla Salute, Attilio Martorano, ha evidenziato come “l’attribuzione di un particolare codice di triage, il rosa appunto, nei principali Pronto Soccorso della regione, possa immediatamente attivare tutti gli interventi di assistenza che già sono presenti nelle strutture di primo soccorso ma che d’ora in avanti potranno essere attuati in sinergia con tutti gli altri soggetti deputati alla cura e al sostegno delle vittime di violenza”. “Un percorso integrato di sostegno – ha concluso l’assessore alla Salute - che parte proprio dalle strutture sanitarie, dove il soggetto debole può rompere la solitudine dell’esperienza di abuso e trovare cure immediate e professionali”.  
   
   
RIETI - IMPRESE FEMMINILI, 40 IN PIÙ IN UN ANNO  
 
Rieti, 16 luglio 2013 - Sono aumentate di 40 unità dal 31 marzo 2012 al 31 marzo 2013 le imprese femminili in provincia di Rieti. Un tasso di crescita pari a +1% che risulta superiore alla media nazionale e che vede attestarsi nel Reatino il numero di imprese femminili iscritte nel Registro Imprese della Camera di Commercio a 4079 unità, pari al 27,1% del totale delle imprese provinciali. Questi i dati diffusi dall’Osservatorio di Unioncamere-infocamere sull’Imprenditoria femminile. In tutta Italia, nonostante siano stati dodici mesi davvero difficili, tra marzo 2012 e marzo 2013 le imprese “in rosa” hanno allungato il passo aumentando il loro numero di oltre 10mila unità. Alla fine del primo trimestre di quest’anno, pertanto, le imprese femminili iscritte al Registro delle imprese delle Camere di commercio risultano 1.424.798, il 23,5% del totale delle imprese. Più interessante, però, è confrontare la loro performance rispetto alla media dell’intero tessuto imprenditoriale italiano. Quest’ultimo, infatti, nel periodo considerato è avanzato appena dello 0,2%, mentre l’esercito delle imprese al femminile ha mantenuto un passo più che triplo: +0,7%. Tanto che le 10.231 imprese femminili, costituiscono quasi i 3/4 di tutto il saldo realizzato dal sistema delle imprese (pari a +13.762 imprese). Altra indicazione significativa viene dalla scelta della forma giuridica delle nuove imprese femminili: il bilancio dei dodici mesi esaminati, infatti, registra una vera esplosione delle società di capitali “rosa”: +11.663 unità, pari ad una crescita dello stock di queste imprese del 5,6%. A questa si affianca il sensibile aumento delle cooperative guidate da donne: 1.042 imprese in più, pari ad un aumento nel periodo del 3,6%. Guardando alla dotazione di capitale di queste imprese, i dati dell’Osservatorio di Unioncamere evidenziano una maggiore fragilità finanziaria delle imprese femminili rispetto alla media: il 72% di esse, infatti, opera con un capitale sociale di meno di 10mila euro, contro il 67% della media delle imprese. Al tempo stesso, le imprese femminili mostrano un’età media più bassa rispetto alle altre imprese: il 21,5% ha poco più di due anni di vita, contro il 18,5% della media delle imprese.