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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 24 Ottobre 2013
DISCORSO DEL PRESIDENTE BARROSO AL DIBATTITO IN PLENARIA DEL PARLAMENTO EUROPEO SUL CONSIGLIO EUROPEO, 24-25 OTTOBRE 2013  
 
 Strasburgo 24 ottobre 2013 – “ Presidente, Onorevoli parlamentari, Signore e signori, Consiglio europeo di questa settimana discuterà una serie di temi molto importanti: l´economia digitale, l´innovazione, i servizi, la disoccupazione giovanile, finanziamento dell´economia, fitness normativo, l´Uem e la governance economica, l´Uem e la dimensione sociale, la Union Banking, partenariato orientale e migrazione. Il mio messaggio principale al Consiglio europeo di domani è che nelle prossime settimane e mesi, l´Unione europea può e deve raggiungere risultati concreti in tutti questi settori. Molte delle nostre iniziative può essere portato a termine con successo anche prima di questa House sorge in vista delle elezioni di maggio prossimi. Ma voglio chiarire che possiamo trasportare solo se vi è la necessaria volontà politica anche tra i nostri Stati membri. Proprio ieri, come sapete, la Commissione ha approvato un programma di lavoro molto sostanziali per il 2014. Quindi c´è molto da fare. Onorevoli deputati, Il focus tematico del Consiglio europeo di domani sarà per l´innovazione e l´agenda digitale. Servizi digitali, telecomunicazioni, e-government e le competenze sono i motori della crescita e della produttività di domani. Anche nella crisi, questo è un settore che ha continuato a mostrare un potenziale di crescita, e noi predire ci sarà quasi un milione di posti di lavoro vacanti Ict nei prossimi anni, il che è inaccettabile data l´entità della disoccupazione giovanile che abbiamo di fronte. Per questo motivo la Commissione ha avviato la grande coalizione per lavori digitali, una partnership multi-stakeholder per sfruttare il potenziale occupazionale delle Tic. Abbiamo bisogno di un fiorente settore digitale per guidare tutte le altre parti della nostra economia e del mercato interno per le telecomunicazioni deve essere al centro di questo problema. Bisogna affrontare urgentemente le carenze di fondo e creare il giusto ambiente per gli investimenti. Vi è ora un pacchetto di riforme importanti per il settore delle telecomunicazioni in tavola. Facciamo tutti facciamo il massimo progresso in questo file per la fine di questa legislatura. Questo pacchetto integra una serie di importanti recenti proposte sul completamento del mercato unico digitale, ad esempio, sulla riduzione del costo dell´installazione di reti a banda larga ad alta velocità, il е-fatturazione in materia di appalti pubblici, sulla sicurezza informatica e sulla identificazione elettronica e la fiducia servizi per le transazioni elettroniche. Anche questi sono nelle vostre mani, e nelle mani del Consiglio, e mi auguro che il Consiglio europeo gettare il suo peso dietro la chiamata a finalizzare loro nei mesi a venire. Onorevoli deputati, Abbiamo bisogno di costruire questo mercato unico del digitale in un modo che sia coerente con i nostri valori europei. Ciò include fare in modo che coloro che operano nel mondo online non sfuggono dalla tassazione equa. La Commissione sta attivamente lavorando ad una serie di misure per combattere l´evasione fiscale in generale, lavorando con il G8, G20 e l´Ocse. Ma ci sono alcune sfide specifiche che si pongono da nuovi modelli di business digitali che le politiche fiscali esistenti non possono ancora affrontare pienamente. È per questo che ieri la Commissione ha deciso di istituire un gruppo di esperti in materia di fiscalità nell´economia digitale, che riferirà entro la prossima estate. Fondamentali valori europei, vale a dire il rispetto dei diritti fondamentali, compreso il diritto alla privacy e alla sicurezza, anche contano altrettanto on-line e off-line. Recenti rivelazioni riguardanti le attività di sorveglianza hanno gettato un´ombra nella Unione europea ai cittadini fiducia nei servizi digitali. Abbiamo bisogno di unire l´agenda digitale, con un quadro migliore per la protezione dei dati e diritti di privacy. Fiducia nell´economia basata sui dati deve essere ripristinato non solo per la fiducia necessaria, ma anche per il suo potenziale impatto sulla crescita. Accolgo quindi con favore fortemente voto di questa settimana in seno al Comitato per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni di questo Parlamento, dando il suo pieno sostegno alle proposte della Commissione. Voglio ringraziare il Parlamento per l´importanza che attribuisce a questo file. Dobbiamo fare tutto il possibile per concludere questa modernizzazione tanto necessaria e il rafforzamento delle norme di protezione dei dati dell´Ue prima della fine di questa legislatura. L´altra priorità tematica di questo Consiglio europeo sarà in ricerca e innovazione. Le prove ci sono: gli Stati membri che hanno continuato a investire in innovazione sono cavata meglio nella crisi attuale rispetto a quelli che non hanno. Avremo bisogno di aumentare i nostri sforzi - pubblici e privati ​​- per stare al passo con la concorrenza internazionale. Gli investitori internazionali sono ora trovare la loro strada verso l´Europa, ma la ricerca di business e gli investimenti di sviluppo nella Ue è di gran lunga inferiore a quello dei nostri principali concorrenti. La crisi ha anche preso il suo pedaggio con una diminuzione della spesa pubblica per la R & S nel 2011. Europa è in ritardo, in particolare nei mercati in rapida crescita e alta tecnologia. Se non si interviene, l´Ue può perdere di nuovo sui mercati in rapida crescita legate alle tecnologie che affrontano le sfide sociali. La Commissione ha recentemente lanciato un indicatore di output innovativo per focalizzare l´attenzione sulle giuste politiche di ricerca e sviluppo. Ma ulteriori investimenti in R & S non ha senso senza riforme strutturali critiche nazionali di ricerca e sistemi di innovazione. La Commissione continuerà a spingere per le riforme per creare un vero spazio europeo della ricerca. Dobbiamo permettere la mobilità dei ricercatori e di fornire l´accesso aperto ai risultati della ricerca finanziata con fondi pubblici e l´accesso transnazionale alle infrastrutture di ricerca. Creare l´ambiente di business giusto è la chiave per stimolare la crescita anche. Ecco perché questa Commissione è di rimuovere inutili oneri alle imprese in tutti i settori politici. Dal 2005 la Commissione ha abrogato 5.590 atti giuridici e ridotto l´onere amministrativo del 32,3 miliardi di euro. E siamo determinati ad andare oltre. Nella nostra comunicazione su Fitness Regulatory rimontare, abbiamo appena lanciato un programma per semplificare ulteriormente la legislazione. Abbiamo in programma di ritirare alcune proposte in sospeso e abrogare le leggi esistenti che non servono più al loro scopo. Noi agiamo in cui è necessaria un´azione a livello europeo. Non dobbiamo agire in cui si può fare meglio a livello nazionale o sub-nazionale. Al Consiglio europeo di domani, cercherò di un forte sostegno del programma di riparazioni. Ma voglio essere chiaro. Questo non è né di chiamare in causa gli obiettivi politici stabiliti. Né dovrebbe essere una battaglia di competenze tra Bruxelles e le capitali nazionali. Questo è circa la giusta dose di utilizzare le competenze esistenti nel pieno rispetto della sussidiarietà e della proporzionalità. Mi aspetto anche che gli Stati membri per ridurre la burocrazia al loro livello e di evitare "gold plating" legislazione Ue con l´aggiunta di nuovi oneri nazionali di regolamentazione europea. Questo ci, Onorevoli deputati porta, ad un altro problema che ho più volte sottolineato in questo Parlamento, così come in sede di Consiglio europeo, finanziamento dell´economia. Questo rimane uno dei più grandi ostacoli per l´economia europea. Anche con una crescita ritorno, modelli di finanziamento e di fiducia pre-crisi non tornerà presto. Abbiamo bisogno di sbloccare il flusso di imprese di credito e di aiuto, in particolare le Pmi. Francamente sono deluso che gli Stati membri non sono più ambiziosi qui. E vi dirò questo domani al Consiglio europeo. Onorevoli deputati, in alcuni paesi, il bilancio dell´Ue sarà di gran lunga la più importante fonte di investimenti pubblici nei prossimi anni. Questi fondi contribuiranno rilanciare finanziamenti privati ​​e, che è la chiave per la crescita futura. I preparativi per il prossimo Qfp fatto molta strada, ma non siamo ancora arrivati. Abbiamo bisogno di una spinta finale da tutti gli interessati al fine di concludere. Questo è della massima importanza e urgenza per molti dei nostri Stati membri e per molte delle nostre regioni. Senza il bilancio dell´Unione europea saranno semplicemente non essere in grado di investire, perché non hanno spazio fiscale per farlo. Vi posso assicurare che la Commissione continuerà a fare tutto il possibile per facilitare un risultato equo ed equilibrato tra il Parlamento europeo e il Consiglio. Un risultato il più possibile vicino al livello della Commissione di ambizione, qualcosa che conosco le quote Parlamento. Onorevoli deputati, voi sapete che, insieme con la Bei, abbiamo anche esaminato altri, strumenti alternativi di finanziamento dell´economia, comprese le forme di condivisione del rischio per la messa in comune e sfruttando una parte dei fondi Ue e prestiti della Bei. Chiamerò gli Stati membri a portare avanti gli impegni concreti, e andare oltre lo status quo. Non chiediamo governi a rinunciare a una parte dei loro fondi. Stiamo chiedendo agli Stati membri di aumentare l´effetto dei fondi, in particolare a beneficio delle piccole e medie imprese - che soffrono di più dalla frammentazione dei mercati del credito in Europa. Altrettanto importante nella nostra risposta globale crisi è che ci muoviamo in avanti sulla strada di una Unione economica e monetaria vera e profonda. In questo senso il Consiglio europeo è un passo intermedio verso decisioni a dicembre, ma ogni passo è necessario. Completamento della Union Banking, in particolare, è quello progresso più significativo e importante che possiamo fare per porre fine alle distorsioni sleali di condizioni di prestito nei mercati finanziari. Così deve rimanere la nostra priorità assoluta per l´area dell´euro. Mi congratulo con i co-legislatori in merito all´approvazione definitiva del meccanismo unico di vigilanza. Ora dobbiamo trovare un accordo definitivo sulla direttiva sul recupero e la risoluzione nel settore bancario e un accordo politico in sede di Consiglio sul meccanismo sola risoluzione per la fine dell´anno. Il nostro obiettivo deve essere quello di concludere i negoziati con il Parlamento in primavera. Vorrei ringraziare il Parlamento europeo per il suo impegno e il duro lavoro che è stato fatto per preparare la sua posizione per queste discussioni. Abbiamo anche bisogno di prestare attenzione alla valutazione di bilancio e prossimo esercizio di stress test nel settore bancario. La Commissione sosterrà la Banca centrale europea e all´Autorità bancaria europea in ogni modo possibile a tale importante lavoro. Ci aspettiamo anche che gli Stati membri a fare i compiti in termini di garantire la disponibilità di tutte le battute necessarie - in linea con le regole sugli aiuti di Stato - dovrebbero soluzioni private non essere adeguata, e in termini di piena collaborazione delle autorità di vigilanza nazionali per portare a buon fine questo esercizio . Onorevoli parlamentari, Abbiamo compiuto progressi significativi in ​​materia di governance economica nell´Ue, in particolare per quanto riguarda le raccomandazioni specifiche per paese, che sono il punto finale del semestre europeo. Ma dobbiamo continuare i nostri sforzi per rafforzare il coordinamento della politica economica, in particolare all´interno della zona euro. Dobbiamo fare ulteriori progressi per individuare i settori che necessitano di coordinamento, compreso il coordinamento ex ante. D´altra parte, l´attuazione delle raccomandazioni specifiche per paese non è ancora ottimale, che è anche a causa di insufficiente responsabilizzazione da ciascuno Stato membro delle raccomandazioni che sono rivolte a loro. L´ampliamento di questi per gli aspetti sociali e dell´occupazione contribuirà sicuramente a rafforzare la titolarità. Come sapete, la Commissione ha presentato una comunicazione sulla dimensione sociale dell´Unione economica e monetaria. Una delle proposte fondamentali è più forte sorveglianza del lavoro e sociali sfide e coordinamento strategico. Il ruolo del Parlamento europeo è di fondamentale importanza in questo senso. La Commissione collaborerà con il Parlamento europeo per selezionare gli indicatori per la relazione sul meccanismo di allerta e discuterà con il Parlamento europeo il nuovo quadro di valutazione degli indicatori sociali e di occupazione chiave. La Commissione intende avvalersi di tali indicatori nella prossima relazione sul meccanismo di allerta. Inoltre nella annuale della crescita - da adottare entro la metà del prossimo mese - la Commissione presenterà una prima panoramica dell´attuazione delle raccomandazioni specifiche per paese. Non ridurremo i nostri sforzi nel rendere il semestre europeo il vero strumento di coordinamento economico nell´Unione europea. Dobbiamo inoltre intensificare i nostri sforzi nella lotta contro la disoccupazione giovanile. Nel mese di giugno la Commissione ha proposto la consegna anticipata dei fondi sociali in modo che i primi 6 miliardi di Euro è investito nei primi due anni. Adottando i regolamenti necessari è una questione di urgenza e di preoccupazione. Ci stiamo avvicinando al periodo di programmazione. Stati membri con il sostegno della Commissione sono in procinto di concludere la progettazione dei piani attuativi garanzia per i giovani e l´occupazione giovanile (Yei) programmi. Onorevoli deputati, Durante lo spostamento in avanti sulle nostre priorità interne non dovremmo perdere di vista le nostre responsabilità esterne, in particolare la nostra stretta vicinanza. Questo Consiglio europeo prepara il vertice del partenariato orientale che si terrà a Vilnius dopo, nel novembre. La Commissione europea ha lanciato questa iniziativa nel 2009. Quattro anni più tardi, siamo ora in grado di fornire il nostro obiettivo comune di associazione politica e l´integrazione economica con i nostri partner orientali. Il nostro obiettivo comune è quello di concludere accordi di associazione, comprese le zone di libero scambio globali e approfondite. La libera volontà di questi paesi deve essere rispettata da tutti. Naturalmente, ci aspettiamo anche che i nostri partner di mantenere e fornire il loro impegno per le riforme e per i valori che sono alla base di questi partenariati. Ho quindi lanciare da qui un appello per l´Ucraina a rispettare i restanti parametri di riferimento e di cogliere l´opportunità della proroga della missione Cox-kwasniewski. Credo che le prossime settimane sono di fondamentale importanza per l´Ucraina e faccio un appello forte per noi e per l´Ucraina per raggiungere progressi in questo processo. Onorevoli deputati, Ultimo di tutti, e soprattutto, dopo la terribile e tutte le tragedie troppo frequenti nel Mediterraneo, la politica migratoria troppo sarà caratterizzato pesantemente in questo Consiglio europeo. Come sapete, sono stato a Lampedusa due settimane fa, accettando l´invito da parte delle autorità italiane, e ovviamente sono stato profondamente toccato da quello che ho visto. Le immagini rimarranno impresse su di me per sempre. Ero lì per esprimere la comprensione e la solidarietà della Commissione europea alle autorità locali e nazionali e alla gente di Lampedusa, che per offrire un aiuto concreto alle autorità italiane, che abbiamo fatto. Dobbiamo tutti fare di più per evitare che tragedie come questa. Mi auguro che il Consiglio europeo aprirà la strada per un nuovo capitolo nella gestione comune, la responsabilità comune e la gestione cooperativa a livello di Unione europea delle politiche migratorie. Non ci sono soluzioni magiche o immediato, e abbiamo bisogno di essere realistici. Ma il carattere e la portata del problema richiede misure più forti per organizzare operazioni di ricerca e soccorso per salvare vite umane in pericolo, per meglio proteggere i nostri confini e affrontare efficacemente le reti criminali dietro i flussi migratori e di proteggere chi è nel bisogno. In questo senso, e ben sapendo che la maggior parte delle responsabilità e delle competenze si trovano a livello nazionale, più deve essere fatto in termini di cooperazione con i paesi di origine e di transito e degli sforzi degli Stati membri in materia di reinsediamento. E ´abbastanza evidente che l´Europa non può voltare le spalle nel vedere questo tipo di tragedia umanitaria. Questi elementi fanno parte della soluzione, ma prima di tutto abbiamo bisogno della volontà politica. La Commissione sta facendo la sua parte, e, per esempio, è stato ora richiesto da governi di condurre una task force con gli Stati membri e le agenzie dell´Ue come Frontex, l´Ufficio europeo di sostegno per l´asilo (Uesa) ed Europol. Non dobbiamo permettere che la quantità di moto su tali questioni vitali per essere alimentato da tragedie solo. Concludendo, Onorevoli deputati, In tutti questi file, abbiamo bisogno di ottenere le soluzioni dove possono essere trovati, lavorando insieme per renderle davvero produrre risultati. Penso che non ci sono scuse, e la possibilità di andare avanti prima delle elezioni c´è. Ci sono sforzi direttamente finalizzati al benessere dei nostri cittadini. Ma ci sono anche gli sforzi che sono di fondamentale importanza per la credibilità delle nostre istituzioni, per dimostrare che in realtà noi portare soluzioni ai problemi dei nostri cittadini. Quindi sono convinto che possiamo continuare a lavorare in questo insieme, con questo spirito di raggiungimento dei risultati. Vi ringrazio per la vostra attenzione.”  
   
   
BILANCIO 2014: IL PARLAMENTO EUROPEO RESPINGE I TAGLI DEL CONSIGLIO IN MATERIA DI RICERCA E OCCUPAZIONE  
 
Strasburgo, 24 ottobre 2013 - Con la votazione di mercoledì, il Parlamento ha respinto i tagli proposti dal Consiglio per il 2014 sulle spese per ricerca e occupazione. I deputati hanno anche respinto la riduzione degli stanziamenti destinati alla politica internazionale, come ad esempio gli aiuti umanitari per il Medio Oriente e per i rifugiati siriani, incrementando quelli per l´agenzia di controllo delle frontiere esterne Frontex. Per il bilancio 2014, il Parlamento propone €142,6 miliardi in stanziamenti d´impegno e €136,1 miliardi in pagamenti. Tali importi rappresentano una diminuzione rispetto al bilancio di quest´anno di €8,1 miliardi (impegni) e €4,3 miliardi (pagamenti). Il Consiglio aveva già ridotto la proposta di bilancio della Commissione di €240 milioni in impegni e di €1,06 miliardi di euro in pagamenti, portandola - rispettivamente - a €141,8 miliardi e €134,8 miliardi. La posizione del Parlamento è stata approvata con 480 voti a favore, 119 contrari e 86 astensioni. Lasciare invariate le aree più importanti per la ripresa economica - Per i comparti che i deputati reputano vitali per rilanciare l´economia, come ad esempio agenda digitale, ricerca, imprenditorialità e misure per l´occupazione (giovanile), il Parlamento ha seguito le raccomandazioni della commissione per i bilanci, respingendo i tagli proposti dal Consiglio nel mese di luglio, pari a €629 milioni in pagamenti e incrementando il bilancio con un supplemento di €34 milioni. Rifugiati - Per gli aiuti al Medio Oriente e ai rifugiati, i deputati hanno votato per il reintegro dei €250 milioni, che la Commissione aveva incluso nel progetto di bilancio e per incrementare lo stanziamento con un supplemento di €50 milioni, a condizione che tali fondi siano completamente gestiti dalle responsabili autorità. Inoltre, hanno votato per aggiungere fondi per gli aiuti umanitari, soprattutto in considerazione della situazione in Siria. La relatrice Anne Jensen (Alde, Dk), ha evidenziato che il bilancio per i rifugiati in Medio Oriente deve riflettere le reali esigenze: "L´unione europea deve essere all´altezza delle sue promesse e dei suoi impegni. Personalmente, sono convinta che tutti comprendano la gravità della situazione e la necessità di aiuti umanitari nella zona". Stato " allarmante" dei pagamenti - Il Presidente della commissione bilanci Alain Lamassoure (Ppe, Fr), riferendosi alle molte questioni di bilancio in sospeso, ha detto: "Abbiamo negoziato in anticipo su un pacchetto jumbo, che include i bilanci rettificativi per il 2013, il bilancio 2014 e il Qfp 2014-2020. Parlamento sta assumendo le sue responsabilità questa settimana approvando con urgenza il Dab6 necessario per consentire alla Commissione di pagare le bollette dovute dal prossimo mese in poi. Tutti noi, Consiglio, Commissione e Parlamento, dovremo prendere le nostre responsabilità nei difficili negoziati che abbiamo davanti a noi. Ma chiariamo una cosa: il Parlamento non permetterà che deficit sia riportato all´anno prossimo". Prossime tappe - Dopo la votazione in seduta plenaria, Parlamento e Consiglio dispongono ora di un periodo di 21 giorni di "conciliazione", per trovare un accordo. Se con la conciliazione si perverrà a un accordo, esso sarà sottoposto al voto finale nella sessione di novembre. Nel frattempo, il Parlamento è in attesa che il Consiglio approvi il bilancio rettificativo n°8 (€3,9 miliardi). Tale stanziamento è necessario per coprire il disavanzo di bilancio di quest´anno e l´approvazione da parte del Consiglio di tale bilancio rettificativo rappresenta un prerequisito perché il Parlamento dia il suo accordo sul bilancio a lungo termine dell´Ue che coprirà il periodo 2014-2020. Inoltre, deve ancora essere approvato un altro bilancio rettificativo (n°9) che dovrebbe coprire gli aiuti alla Germania, all´Austria e alla Repubblica Ceca per riparare i danni delle inondazioni di quest´anno e alla Romania per la siccità. Le posizioni del Parlamento e del Consiglio in ogni settore sono riportate nella tabella a destra.  
   
   
I DEPUTATI EUROPEI CHIEDONO LA SOSPENSIONE DEI DATI BANCARI UE-USA IN RISPOSTA ALLE INTERCETTAZIONI DELLA NSA  
 
Strasburgo, 24 ottobre 2013 - Nella risoluzione non vincolante approvata mercoledì, il Parlamento invita l´Ue a sospendere il suo accordo con gli Stati Uniti sul programma di controllo delle transazioni finanziarie dei terroristi (Tftp), in risposta alle presunte intercettazioni della Nsa di dati internazionali sui bonifici bancari dei cittadini europei raccolti dalla società belga Swift. La risoluzione, presentata dai gruppi S&d, Alde e Verdi/ale è stata adottata con 280 voti favorevoli, 254 contrari e 30 astensioni. Il testo approvato ritiene che, sebbene il Parlamento non abbia poteri formali per avviare la sospensione o la risoluzione di un accordo internazionale, "la Commissione debba agire qualora il Parlamento ritiri il proprio sostegno a un particolare accordo". Inoltre, il Parlamento terrà conto delle risposte della Commissione a tale richiesta al momento di valutare se dare o meno la propria approvazione a futuri accordi internazionali. Indagine di Europol - I deputati deplorano che nessuno Stato membro dell´Ue abbia avviato delle indagini sulle presunte intercettazioni ed esortano i paesi dell´Ue ad autorizzare il Centro per la lotta alla criminalità informatica di Europol a condurre un´indagine La risoluzione chiede anche un´"indagine tecnica completa da effettuarsi in loco" sul presunto accesso non autorizzato delle autorità statunitensi o sui possibili "backdoor" che esse avrebbero creato nei server Swift. Il testo chiede anche che l´inchiesta speciale della commissione per le libertà pubbliche sulla sorveglianza di massa dei cittadini dell´Unione europea indaghi ulteriormente sulle presunte accuse. Necessari standard elevati di protezione dei dati - Il Parlamento sottolinea che qualsiasi accordo di condivisione dei dati con gli Stati Uniti deve essere basato su un quadro giuridico coerente in materia di protezione dei dati, che offra norme di protezione dei dati personali giuridicamente vincolanti anche per quanto riguarda la limitazione delle finalità, la riduzione al minimo dei dati, l´informazione, l´accesso, la rettifica, la cancellazione e il ricorso. Contesto - L´accordo Tftp Ue-usa sul trattamento e il trasferimento dei dati bancari di messaggistica finanzia per il controllo delle transazioni finanziarie dei terroristi è entrato in vigore nell´agosto 2010. Secondo notizie di stampa, l´Agenzia per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti (Nsa) avrebbe avuto accesso diretto ai dati finanziari personali dei cittadini dell´Unione, gestiti dalla società belga Swift. L´accesso delle autorità statunitensi di questi dati finanziari è strettamente limitato dall´accordo Tftp. Se dimostrato, tali attività costituirebbero una palese violazione dell´accordo Ue-usa.  
   
   
IL COMMISSARIO MALMSTRöM ACCOGLIE FAVOREVOLMENTE LA RELAZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO SULLA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA, LA CORRUZIONE E IL RICICLAGGIO DI DENARO  
 
Bruxelles, 24 Ottobre 2013 - Ieri il Parlamento europeo ha approvato la relazione finale del comitato Crim speciale sulla criminalità organizzata, la corruzione e il riciclaggio di denaro. Commissario Ue per gli Affari interni Cecilia Malmström ha dichiarato: "Sono soddisfatto del lavoro svolto dal Parlamento europeo, per il quale la Commissione ha collaborato strettamente T. Sua relazione è un forte richiamo che la lotta contro la criminalità organizzata, la corruzione e il riciclaggio di denaro deve essere una priorità e un incoraggiamento per l´Unione europea e gli Stati membri a intensificare gli sforzi per contrastare in modo efficace. La Commissione ha già presentato una serie di iniziative e strumenti per affrontare queste minacce insieme. Alcuni sono ancora in fase di discussione e altri sono in corso. Ad esempio, la nostra proposta per la confisca e il recupero dei proventi di reato può rendere più facile per la polizia per colpire la criminalità organizzata dove fa male davvero - andando dopo i loro profitti. Esorto il Parlamento europeo e il Consiglio europeo di raggiungere un accordo che manterrà il livello di ambizione della proposta . Dobbiamo facilitare ulteriormente la cooperazione tra le autorità di contrasto alla ´Stati membri e le agenzie dell´Ue. A tal fine, una proposta legislativa su Europol è stata depositata il 27 marzo 2013 e spero in un risultato tangibile prima delle elezioni politiche 2014. Una quantità enorme di lavoro è stato fatto anche per garantire una maggiore attenzione alla tratta di esseri umani in tutte le pertinenti politiche dell´Ue; et egli Commissione continuerà a monitorare e promuovere l´attuazione della direttiva antitratta dell´Ue e mettendo in atto azioni concrete che sono stati individuati nell´ambito della strategia Ue 2012-2016. Lo stesso vale per la lotta contro la corruzione, ma abbiamo bisogno di volontà politica e l´impegno da parte dei decisori a tutti i livelli per affrontare la corruzione in modo più efficace. La nostra relazione anticorruzione esaminerà gli sforzi contro la corruzione in Europa e analizzerà la situazione in ciascuno Stato membro: ciò che è a posto, quali sono le questioni in sospeso, quali politiche sono di lavoro, quello che potrebbe essere migliorato e come. Questi sono solo alcuni dei temi affrontati dalla relazione che giustamente sottolinea una vasta gamma di misure che meritano più attenzione. Non c´è un solo paese dell´Ue che non ha a che fare con le minacce dei circa 3 600 organizzati gruppi criminali che operano in Europa. Abbiamo bisogno di strumenti adeguati t o reprimere i criminali e proteggere l´economia e la società della Ue ".  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO: PIANO D´AZIONE PER RAFFORZARE LA LOTTA CONTRO LA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA  
 
Strasburgo, 24 ottobre 2013 - Il Parlamento ha approvato un piano d´azione Ue per il periodo 2014-2020 volto a reprimere la criminalità organizzata, la corruzione e il riciclaggio di denaro. Colpire le attività e le fonti di reddito finanziario della criminalità organizzata e proteggere gli interessi finanziari dell´Unione sono gli obiettivi primari. Si stima che, nel 2013, 3.600 organizzazioni criminali internazionali operano nell´Ue. "Il costo delle mafie, difficile da stimare, va dai 4 ai 5 punti di Pil solo per l´Ue", ha dichiarato il relatore Salvatore Iacolino (Ppe, It), durante il dibattito di martedì. La sua relazione, approvata con 526 voti a favore, 25 contrari e 87 astensioni, "è una lista di azioni concrete da attuare in un orizzonte temporale identificato nella prossima legislatura: una sfida comune ai sistemi criminali", ha aggiunto. Per Sonia Alfano, (Alde, It), presidente della commissione speciale sulla criminalità organizzata, la corruzione e il riciclaggio di denaro, "il sistema finanziario europeo è sotto attacco" e la relazione "rappresenta una pietra miliare per questa legislatura perché per la prima volta afferma la posizione inequivocabile del Parlamento contro le mafie". Secondo Europol, 3.600 organizzazioni criminali internazionali operano nell´Ue nel 2013 e il 70% dei loro componenti provenienti da paesi diversi. Proteggere le finanze dell´Unione europea - I deputati propongono di interdire a tutte le persone condannate in via definitiva per criminalità organizzata, corruzione o riciclaggio la partecipazione a tutti gli appalti pubblici nell´intera Ue come pure la possibilità di candidarsi o svolgere una funzione pubblica. Ribadiscono inoltre la loro richiesta di lunga data per creare una procura europea, retta da un procuratore europeo, per coordinare le indagini nazionali e la lotta contro i crimini che ledono gli interessi finanziari dell´Unione. A tale procura dovrebbero essere garantite le risorse umane e finanziarie necessarie. L´unodc (Ufficio delle Nazioni Unite per la Droga e il Crimine) stima che le attività illegali nel mondo corrispondono a circa il 3,6% del Pil mondiale, mentre la Commissione stima che, nella sola Ue, la corruzione provoca un danno annuale di circa € 120 miliardi pari all´1,1% del Pil dell´Ue. Giro di vite sulle attività di criminalità - Per tutelare gli interessi finanziari dell´Unione europea bisogna colpire le attività e le fonti di guadagno della criminalità organizzata in modo più efficace, dicono i deputati, che propongono l´abolizione del segreto bancario e dei paradisi fiscali in Europa. Il Parlamento propone inoltre, sull´esempio italiano, di riutilizzare i beni confiscati alla criminalità organizzata a fini sociali. Sradicare la tratta di esseri umani - I deputati chiedono sanzioni più severe e una maggiore protezione delle vittime, per facilitare l´eradicazione della tratta di esseri umani. In particolare, si sottolinea che la lotta contro il lavoro forzato dovrebbe concentrarsi nei luoghi in cui la manodopera a basso costo è maggiormente sfruttata. La tratta di esseri umani genera un profitto stimato in € 25 miliardi di euro ogni anno e riguarda tutti i paesi dell´Ue. Secondo l´Organizzazione internazionale del lavoro (Ilo), il numero totale di lavoratori forzati nell´Ue è di circa 880.000, di cui 270.000 sono vittime di sfruttamento sessuale. Una definizione comune dei reati di mafia .- Per coordinare meglio la lotta contro le mafie, i deputati chiedono di introdurre una definizione legale comune a tutta l´Ue delle attività criminali di tipo mafioso, definizione che dovrebbe includere anche il reato di concorso in associazione di tipo mafioso. Contesto - Il testo approvato è un piano d´azione per la prossima legislatura volto a rafforzare la lotta dell´Unione contro le attività della criminalità organizzata a livello nazionale, internazionale ed europeo. Il piano è stato preparato dalla commissione speciale sulla criminalità organizzata, la corruzione e il riciclaggio di denaro, istituita nel marzo 2012, per valutare l´impatto delle attività di tipo mafioso su economia e sulla società dell´Ue e per proporre misure, anche legislative, alle istituzioni Ue.  
   
   
MIGRAZIONE: L´UE DEVE AGIRE PER EVITARE ULTERIORI TRAGEDIE  
 
Strasburgo, 24 ottobre 2013 - Tragedie come l´annegamento dei migranti al largo di Lampedusa devono segnare un punto di svolta per l´Europa. Tali eventi possono essere evitati solo con sforzi coordinati a livello Ue, ispirati dalla solidarietà e dalla responsabilità, ha dichiarato mercoledì l´Aula, nel dibattito sul Vertice Ue del 24-25 ottobre. I deputati hanno reiterato che gli Stati membri hanno il dovere legale di assistere i migranti in difficoltà in mare e sottolineato che l´ingresso legale nell´Ue è preferibile a quello più pericoloso da clandestino. Per il Parlamento, l´Ue e i suoi Stati membri devono attivarsi maggiormente per evitare ulteriori perdite di vite umane in mare. I deputati esprimono profonda tristezza e rammarico per la tragica perdita di vite al largo di Lampedusa, indicando ancora una volta la necessità per gli Stati membri di rispettare i loro obblighi internazionali di soccorso in mare, per salvare la vita a persone in pericolo. Nel documento si ricorda che "Lampedusa deve rappresentare un punto di svolta per l´Europa" e "l´unico modo per evitare un´altra tragedia è di adottare un approccio coordinato, basato sulla solidarietà e sulla responsabilità, coadiuvato da strumenti comuni". I deputati, inoltre, sottolineano che la ricollocazione dei richiedenti asilo "è una delle forme più concrete di solidarietà e di condivisione delle responsabilità". Il Parlamento, inoltre, esorta i paesi terzi a rispettare il diritto internazionale per salvare vite in mare. Gli accordi per gestire la migrazione tra l´Ue e i paesi di transito dovrebbero rappresentare "una priorità per l´Unione europea nel prossimo futuro" come pure l´assistenza ai paesi d´origine dei migranti. I deputati invitano l´Ue a continuare a offrire assistenza umanitaria, finanziaria e politica nelle aree di crisi del Nordafrica e del Medio Oriente, per affrontare la migrazione e la pressione umanitaria alla radice. Non punire i soccorritori- I deputati chiedono assistenza umanitaria per i sopravvissuti ed esortano l´Ue e gli Stati membri a modificare o rivedere le normative per garantire che le persone non possano essere punite per aver prestato assistenza a migranti in difficoltà in mare. Istituire missioni di ricerca e di soccorso nel Mediterraneo - Il Parlamento appoggia le proposte della Commissione europea per un´operazione di ricerca e salvataggio che copra da Cipro alla Spagna e la sua intenzione di istituire una task-force sui flussi migratori nel Mediterraneo come "un primo passo verso un approccio più ambizioso". I deputati chiedono inoltre al Consiglio e alla Commissione di considerare la creazione di un corpo di guardia costiera europeo. Migrazione legale - I deputati hanno rilevato che "l´ingresso legale nell´Ue è preferibile a un ingresso irregolare più pericoloso, che potrebbe comportare rischi di traffico di esseri umani e perdita di vite umane". Invitano, inoltre, l´Ue e i suoi Stati membri a esaminare gli strumenti disponibili nel quadro della politica dell´Ue in materia di visti e della sua legislazione sulla migrazione dei lavoratori. Arrestare i trafficanti di esseri umani e i contrabbandieri . Il Parlamento europeo chiede forti sanzioni penali contro chi facilita il traffico di esseri umani in tutto il territorio Ue, un migliore coordinamento dei mezzi e delle risorse dell´Unione europea - compresi quelli a disposizione dell´agenzia per la gestione delle frontiere Frontex (come ad esempio il sistema di sorveglianza delle frontiere Eurosur) e di Europol - per intensificare, insieme con i paesi terzi, la lotta contro le reti criminali dei trafficanti di esseri umani e i contrabbandieri. Sono necessari più fondi - Il Parlamento chiede infine più fondi per l´Ufficio europeo di sostegno per l´asilo e per Frontex, necessari per aiutare gli Stati membri a far fronte alle emergenze umanitarie e per organizzare operazioni di soccorso in mare.  
   
   
RUICS 2012: PRESIDENTE MARINI, "REGIONI PROTAGONISTE NELLA PROGRAMMAZIONE DELLE RISORSE COMUNITARIE"  
 
Perugia, 24 ottobre 2013 - "Le Regioni italiane hanno difeso con il Governo nazionale la necessità di poter utilizzare i fondi europei che deriveranno dalla programmazione 2014-2020 per politiche ed azioni che effettivamente consentano di puntare sulla crescita intelligente, sull´innovazione e sulla ricerca, evitando il rischio che questi fondi - gli unici che avremo a disposizione per politiche di sviluppo territoriale - vengano spesi per politiche ordinarie, spesso soggette ad essere cambiate con il cambiare dei Governi". E´ quanto affermato dalla presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, nel suo intervento di chiusura dei lavori di presentazione del rapporto Ruics 2012 ((Regione Umbria Innovation & Competitiveness Scoreboard), che si sono svolti questa mattina a Perugia, presso il Centro Congressi della Camera di Commercio. "Con il Governo - ha aggiunto la presidente - abbiamo ormai definito un accordo in questo senso e stiamo ancora lavorando per stabilire modalità e criteri per l´utilizzo di queste risorse, ma deve essere chiaro che non potrà non esserci un protagonismo di territorio nelle scelte strategiche". "E´ l´Europa - ha proseguito Marini - che cresce poco in termini di sviluppo, appunto perché è in ritardo sui temi dell´innovazione. Se solo pensiamo che già oggi il mondo di internet ha modificato radicalmente, in positivo, le economie di molti Paesi che hanno effettuato grandi investimenti in innovazione e nuove tecnologie, possiamo comprendere quanto sia urgente questo cambio di rotta". "Abbiamo quindi bisogno di una programmazione che non sia astratta e che al contrario - ha affermato - sia coerente con gli obiettivi di crescita che vogliamo perseguire. Ed è dentro questi obiettivi che va collocato il tema della crescita intelligente. Perché anche l´Umbria - ed i dati Ruics lo confermano - soffre un ritardo in questa direzione. E´ necessario quindi indirizzare risorse a favore del mondo della ricerca, dall´Università a tutti gli altri centri che operano nella nostra regione, e delle imprese che hanno maggiore propensione all´innovazione che deve essere sia di prodotto che tecnologica". Secondo la presidente Marini l´Umbria ha già esperienze positive in questa direzione, ed ha citato quelle del "cluster tecnologico della chimica verde", i Poli dell´innovazione: "Ovviamente dovremo mettere in atto valutazioni più selettive per il futuro, che siano in grado di scegliere ambiti ed imprese - ha concluso - che abbiano una maggiore vocazione e propensione all´innovazione ed alla ricerca". Nel "Ruics 2012" (Regione Umbria Innovation & Competitiveness Scoreboard) l´Umbria, rispetto allo studio dello scorso anno, presenta un miglioramento in 18 indicatori evidenziando così un andamento superiore alla media nazionale. Il Ruics 2012 - giunto quest´anno alla sua settima edizione - è uno studio che si propone di valutare, mediante l´utilizzo di indicatori aggiornati in tutta la serie storica agli ultimi dati disponibili, il posizionamento dell´Umbria rispetto a tutte le altre regioni italiane in materia di innovazione e competitività. Lo studio, che offre quindi un quadro d´insieme delle principali caratteristiche, criticità e potenzialità del livello di competitività e della capacità innovativa dell´Umbria, nonché il suo attuale posizionamento nei confronti dell´Italia e delle altre regioni, analizza sia indicatori di "input", che esprimono lo sforzo per migliorare o mantenere la capacità innovativa - come il numero di laureati in discipline tecnico scientifiche, risorse umane dedicate ad attività di ricerca, spesa per R&s sul Pil e altro - sia indicatori di "output" che ne rappresentano gli effetti ed i risultati - tra cui l´occupazione nei settori ad alta e medio-alta tecnologia, numero di brevetti concessi, export su Pil, e altro. Il "Ruics 2012" si compone di 30 indicatori chiave, aggiornati agli ultimi dati disponibili, suddivisi in varie aree tematiche da cui si ricavano tre indici sintetici: il Ruis (Regione Umbria Innovation Scoreboard), volto a misurare la capacità innovativa del sistema economico regionale, che si compone di 19 indicatori, il Rumes (Regione Umbria Macroeconomic Environment Scoreboard), che valuta il potenziale competitivo dell´ambiente macroeconomico regionale, che si compone di 11 indicatori, il Ruics (Regione Umbria Innovation & Competitiveness Scoreboard), elaborato quale sintesi del complesso degli indicatori utilizzati diretto misurare il potenziale di crescita competitiva dell´economia umbra. In termini generali, gli indicatori per i quali si registra un miglioramento sono quelli relativi alla crescita del tasso degli investimenti fissi lordi delle imprese, e, conseguentemente, dell´intensità di accumulazione del capitale che si accompagna ad un lieve recupero della produttività del lavoro e ad un lieve miglioramento della spesa per la ricerca e lo sviluppo delle imprese (dove l´Umbria, pur presentando una tradizionale criticità, continua a registrare un lento, ma progressivo, miglioramento). Si registrano inoltre segnali positivi nell´area di internazionalizzazione del sistema economico (in particolare l´export in rapporto al Pil), nonché nell´utilizzo delle tecnologie informatiche. Per quanto riguarda l´innovazione l´Umbria si mantiene stabile ed in discreta posizione nell´area "risorse umane", dove si tende a superare la tradizionale dicotomia tra indicatori di sforzo e quelli di risultato ed è ben posizionata nell´area "innovazioni finanziarie di prodotto e di struttura di mercato", dove si avverte però un po´ di fatica testimoniata da un arretramento nel tempo, mentre continua a collocarsi tra le ultime regioni del centro-nord nell´area "creazione di conoscenza" dove, oltretutto, si registra un peggioramento generalizzato con la positiva eccezione della spesa delle imprese in R&s. Relativamente all´ambiente macroeconomico il quadro di sintesi del posizionamento dell´Umbria mostra un incremento di una posizione nell´area "Apertura all´esterno" e un deciso aumento nell´area "Crescita economica", anche se in quest´area non va sottovalutato il dato non positivo della caduta del "Pil" regionale superiore alla media nazionale. A livello generale, per il "Ruics 2012" non si segnalano significative variazioni relativamente al posizionamento nella gran parte delle regioni italiane: continua quindi ad esserci un blocco di regioni leader, rappresentato da Lombardia, Lazio, Emilia Romagna, Piemonte, alle quali si agganciano anche Valle d´Aosta, Trentino Alto Adige e, un po´ più indietro, Friuli Venezia Giulia e Liguria. L´umbria continua ad essere in un secondo gruppo di Regioni "all´inseguimento", (Toscana, Veneto, Abruzzo, Marche, Umbria) con performance nella media, in cui da un anno all´altro possono verificarsi oscillazioni anche lievi che si riflettono sensibilmente sulla graduatoria finale. In fondo, decisamente più distante, il blocco delle regioni meridionali. Progetto Terrevi: la Regione Umbria è stata selezionata come uno dei dieci casi studio nell´ambito del progetto "Espon Terrevi" che si focalizza sulla produzione di dati e fatti utilizzabili nello sviluppo dei programmi finanziati con Fondi strutturali per il periodo 2014-2020. In particolare "Espon" è uno strumento utile a fornire informazioni comparabili, dati, analisi e scenari sulle dinamiche territoriali, che mettono in luce i "capitali" territoriali e le potenzialità delle regioni e delle aree vaste. A tal fine è stato redatto un report che analizza la situazione della Regione nell´ottica dello sviluppo della nuova programmazione comunitaria 2014-2020 e del raggiungimento dei tre obiettivi della strategia Europa 2020. Per l´elaborazione dello studio il team Terrevi ha organizzato un workshop con le competenti autorità regionali incaricate della programmazione 2014-2020 che ha permesso di definire l´impostazione del report con i conseguenti indicatori utili da esaminare che per l´Umbria sono crescita intelligente, sostenibile e inclusiva.  
   
   
TOSCANA, ROSSI: "LE PRIORITÀ PER RILANCIARE L´ITALIA: RIPRESA ECONOMICA, RIFORME ISTITUZIONALI, GIOVANI"  
 
Firenze, 24 ottobre 2013 - Il Paese non è crollato sotto il peso della crisi economica e sociale, ma per poter iniziare davvero a percorrere la strada della ripresa ha bisogno immediato di interventi strutturali, concentrati su tre priorità: riforma delle istituzioni, rilancio economico, investimenti sui giovani. E´ questa in sintesi la posizione espressa dal presidente della Regione Toscana Enrico Rossi nell´intervento di oggi all´assemblea nazionale dell´Anci, alla Fortezza da Basso di Firenze, davanti al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e al presidente del Consiglio Enrico Letta. Nella sua agenda delle priorità Rossi, che ha definito essenziale la stabilità politica, ha messo al primo posto le riforme istituzionali, in particolare la ridefinizione del complesso assetto dei rapporti fra Stato, Regioni ed Enti Locali. "Se non si ridefinisce il complesso assetto dei rapporti fra Stato, Regioni ed Enti Locali – ha detto - non si potrà governare efficacemente questa fase così delicata della vita economica e sociale dell´Italia. Su questo tema fondamentale molti e autorevoli sono stati gli approfondimenti e gli indirizzi, per ridisegnare in modo convincente i rapporti tra Stato e Regioni. Forse l´enfasi economica ed ideologica che negli anni passati è stata posta sul Federalismo ha prodotto una malintesa e pericolosa idea di un Paese suddiviso in "staterelli" autonomi. A mio avviso occorre parlare più propriamente, secondo il dettato costituzionale, di un Regionalismo forte e autorevole quale dimensione intermedia del sistema di governo unitario del Paese in un quadro di superamento delle Province e di scelta per l´Unione dei Comuni come dimensione di governo più congrua rispetto alle esigenze del territorio. Ma il cuore di questa riforma sta nel superamento dell´ormai anacronistico Bicameralismo perfetto attraverso la costituzione di un Senato delle Autonomie in modo da portare Regioni e Comuni nel cuore del sistema istituzionale del Paese secondo l´esperienza cara ad un grande Presidente come Gianfranco Bartolini". Il secondo tema è quello della ripresa economica. "La Legge di Stabilità che si sta discutendo in Parlamento segna – ha detto Rossi citando Piero Fassino - un cambio di passo adeguato alla necessità di stabilire un quadro di certezza. Positiva è stata la scelta di salvaguardare il finanziamento della sanità, perché la spesa per la salute risponde ad un dettato costituzionale, non è un costo bensì una componente fondamentale della coesione sociale e della qualità della vita dei cittadini. E in Italia per la salute spediamo poco. La sanità pubblica ha certamente bisogno di continue innovazioni e miglioramenti di efficienza, ma non lo si potrà certo fare tagliandone le risorse. Del resto è possibile coniugare buona qualità nella sanità pubblica ed equilibrio dei conti anche garantendo la certezza dei bilanci attraverso la certificazione dei conti delle Asl, come abbiamo fatto qui in Toscana". Infine i giovani. "La crescita, che auspichiamo arrivi, non sarà in grado di assorbire da sola la disoccupazione in tempi ragionevoli. Si calcola che nel 2014 i Neet (cioè i giovani che non lavorano e non studiano) saranno 2,3 milioni, uno su quattro tra i 15 e i 29 anni. Una generazione intera esclusa dal mondo del lavoro che rischia di perdersi. Questo è un costo umano e sociale insostenibile in primo luogo per loro, per le loro famiglie e per l´intero Paese. Non possiamo accettare questa situazione come ineluttabile; si può e si deve fare qualcosa; possiamo fare la differenza attraverso veri e propri piani per il lavoro con cui potremmo dare impiego a centinaia di migliaia di giovani in settori di pubblica utilità, in opere socialmente utili, nell´ambiente, nell´assistenza, nella cultura.In Toscana abbiamo sviluppato il progetto Giovanisì, per l´autonomia dei giovani. Anche grazie a fondi europei di youth guarantee e a nuovi fondi nazionali e locali, un grande programma per il lavoro deve essere possibile. E ad esso – ha concluso il presidente Rossi - un contributo progettuale decisivo potrà essere dato dalle Regioni e dalle istituzioni pubbliche".  
   
   
CON IL DISEGNO DI LEGGE SULLA MONTAGNA INIZIA UNA NUOVA E PIU´ SNELLA GOVERNANCE DELLE TERRE ALTE  
 
Torino, 24 ottobre 2013 - “Continua l’azione di riforma della Regione, improntata alla semplificazione e, in questo caso, al mantenimento delle specificità dei Comuni montani”: il presidente Roberto Cota ha commentato così l’approvazione del disegno di legge sulla montagna avvenuta durante la riunione della Giunta regionale di ieri sera. Il provvedimento, presentato dagli assessori agli Enti locali, Riccardo Molinari, e alla Montagna, Gian Luca Vignale, passa ora all’esame del Consiglio regionale. Sul piano dei principi, impegna la Regione a promuovere le aree montane, di cui viene riconosciuta la specificità, e individua l’Unione montana come unica forma associativa tra Comuni e come strumento attivo delle politiche regionali in grado di esercitare le funzioni di tutela, promozione e sviluppo della montagna e quelle già attribuite alle Comunità montane, quali la manutenzione ambientale, il turismo, l’artigianato e produzioni tipiche, il servizio scolastico e i servizi essenziali alla persona. Il disegno di legge fissa precisi termini di costituzione delle Unioni montane, in modo che esse siano già attive all’inizio del 2014. Pertanto prevede che entro il 30 novembre 2013 i Comuni montani dovranno trasmettere alla Regione la deliberazione consiliare o di approvazione dell’atto costitutivo e dello Statuto dell’Unione montana o recante la volontà di non far parte di un’Unione montana. Questo ente, a discrezione dei Comuni che ne fanno parte, potrà svolgere anche le nove funzioni fondamentali che la legge obbliga ad esercitare in forma associata, o solo alcune di esse. Resta ovviamente possibile l´esercizio associato in convenzione delle nove funzioni fondamentali anche per i Comuni facenti parte dell’Unione. Le Unioni montane si serviranno delle risorse del Fondo regionale per la montagna, al quale potranno accedere solo quelle costituite ed operanti al 1° gennaio 2014, a conferma del ruolo primario rivestito da questa tipologia associativa. “Con queste nuove norme - ha commentato l’assessore Molinari - si completa la complessa riforma degli enti locali piemontesi, si chiarisce quali siano e come debbano essere svolte le funzioni della montagna e quali siano i finanziamenti disponibili. La raggiunta completezza del quadro normativo garantisce che le procedure di liquidazione delle Comunità montane possano oggi procedere in modo ordinato e spedito. Il patrimonio e il personale delle Comunità montane saranno presto riattribuiti alle nuove Unioni, in modo da supportarne l´attività. Inoltre, un passaggio importante è quello che prevede che il fondo della montagna venga assegnato tenendo conto della specificità delle realtà appenniniche rispetto a quelle alpine”. “Viene riconosciuta - ha dichiarato l’assessore Vignale - la specificità dei territori alpini e appenninici piemontesi. Le nuove Unioni, unici soggetti deputati a svolgere le funzioni montane, diverranno così le realtà istituzionali rappresentanti le montagne piemontesi e avranno un ruolo fondamentale nell’erogazione dei servizi e nella nuova programmazione europea nelle aree montane”.  
   
   
MARCHE: CONSULTAZIONE ONLINE SULLE 100 PROCEDURE PIU’ COMPLICATE DA SEMPLIFICARE.  
 
Ancona, 24 ottobre 2013 - Avviata la consultazione per raccogliere proposte per snellire l’attività amministrativa. Ne dà notizia l’assessore alle Attività produttive, Sara Giannini. “E’ aperta la consultazione on line rivolta a cittadini e imprese – sottolinea l’Assessore - per individuare le procedure e gli adempimenti più onerosi e raccogliere le proposte e le priorità sulle quali intervenire. L’iniziativa è realizzata dal Ministero per la Pubblica Amministrazione e la Semplificazione in collaborazione con la Conferenza delle Regioni, l’Anci e l’Upi e si inserisce nell’attività del Tavolo interistituzionale per la semplificazione, al quale la Regione Marche partecipa come capofila delle Regioni italiane in materia di Attività produttive. I risultati della consultazione potranno fornire al Tavolo indicazioni utili per la prossima Agenda per la semplificazione. I rapporti con l’amministrazione pubblica devono essere sempre più improntati all’efficienza, la burocrazia deve pesare il meno possibile su aziende e cittadini. Chi esercita attività d’impresa deve trovare un ambiente normativo e amministrativo favorevole, affinché la tutela degli interessi pubblici salvaguardati avvenga con il minor dispendio possibile di energie e risorse da parte dei privati. Nel difficile contesto economico che viviamo, questo è un preciso dovere per chi, ai vari livelli, gestisce la cosa pubblica”. Il questionario è disponibile sul sito del Ministero della Pubblica amministrazione e la semplificazione all’indirizzo http://www.Magellanopa.it/semplificare/defaultps.asp  e la consultazione resterà aperta fino al 15 dicembre 2013  
   
   
PATTO STABILITÀ, PUGLIA: NEL 2013 SARÀ RISPETTATO. ECCO LE PRIORITÀ DI SPESA  
 
Bari, 24 ottobre 2013 - Presentata ieri in conferenza stampa dall’assessore al Bilancio Leonardo di Gioia la delibera di giunta approvata dalla Giunta per distribuire le quote liberate dal patto di stabilità. “In Puglia – ha detto – il bilancio continua ad essere virtuoso, ma costretto a un saldo più basso del necessario per cassa e competenza: la fotografia risale al 2005 e limita drasticamente la nostra capacità di impegno e di spesa. Il bilancio è in equilibrio e con la delibera di ieri siamo stati in grado di individuare settori prioritari per la spesa. Lo scorso luglio abbiamo iniziato il monitoraggio semestrale del patto, per capire come comportarci con i fondi comunitari e per le direttive per le quote libere dal patto. Ieri abbiamo sancito – per scelta politica - che nel 2013 il patto di stabilità sarà completamente rispettato, nonostante i vincoli troppo stringenti. Per l’anno a venire dunque non avremo le cosiddette minisanzioni, come il divieto di assunzioni e non avremo alcuna problematicità per negoziare nuovi spazi di patto ai tavoli romani con il governo”. “Conserveremo l’utilizzo massimo del cofinanziamento dei fondi comunitari per 600 milioni di euro. La cosiddetta manovra di ieri nei fatti consiste nella liberazione di nuovi spazi di patto grazie anche alla nettizzazione dei fondi per il trasporto pubblico locale ottenuta ai tavoli romani”. “Il totale della delibera di ieri è di circa 140 milioni di euro da liquidare nei prossimi due mesi. Ci saranno ad esempio 15 milioni per i contributi agli affitti da destinare ai comuni, 14 milioni per trasporti regionali, 7,8 per i trasporti provinciali, 10,5 per Aeroporti di Puglia e promozione Ryanair, 8,3 per il diritto allo studio per i comuni, 7,6 per le borse di studio Edisu, 40 milioni per i settori regionali, 6 milioni per la pulizia dei canali, 2 milioni per la calamità naturale di Statte. Abbiamo scelto priorità qualificanti, allineando quello che c’è scritto nel Bilancio con quello che si può spendere e pagare”. “Non siamo in condizione – ha detto di Gioia – di aderire al patto di stabilità verticale, a causa delle norme nazionali che ce lo vietano. Siamo schierati in questa battaglia con i Comuni che ce lo chiedono, rispetto al governo nazionale che lo vieta”. Riguardo le polemiche sollevate da alcune associazioni come l’Agis, di Gioia ha specificato che “capisco i toni con cui alcune associazioni si sono fatte sentire: tutti hanno diritto che vengano liquidate le spettanze. Ora siamo in grado di dare disponibilità ai settori regionali di liquidare e adempiere alle obbligazioni giuridicamente valide e quindi anche alle imprese di spettacolo che in Puglia sono sviluppate e importanti e che vantano circa 4 milioni di euro di crediti. Ma come assessore io posso stabilire il quadro per le procedure, il resto attiene alle competenze dei dirigenti che pagheranno chi è legittimato in base alle regole e alle priorità che ci siamo dati”. “Il problema – ha concluso – è che il patto di stabilità non può diventare tema per denunciare la presunta disamministrazione. Il patto per noi è fonte di difficoltà per la macchina che potrebbe andare a velocità differente se non ci fosse”.  
   
   
BOLZANO: BILANCIO A PALAZZO WIDMANN SULL´ACCORDO DI SCAMBIO TRA STATO E PROVINCIA  
 
 Bolzano, 24 ottobre 2013 - Le modalità di realizzazione e lo stato di avanzamento dell´accordo di scambio tra lo Stato e la Provincia sono stati al centro dell´incontro del 23 ottobre a Palazzo Widmann tra il presidente Luis Durnwalder ed il generale Nicolò Falsaperna, direttore del Settore infrastrutture e demanio del Ministero della difesa. L´accordo di scambio tra lo Stato e la Provincia è stato firmato il 23 luglio 2008 e prevede che le caserme ad Appiano, Varna e Bressanone vengano cedute alla Provincia in cambio della realizzazione di alloggi per i militari e di misure di risanamento ad infrastrutture militari. Nel frattempo questo accordo è stato integrato da tre accordi programmatici, l´ultimo dei quali, sottoscritto la scorsa estate, riguarda la costruzione di alloggi di servizio per militari nell´area dell´ex caserma Polonio a Merano. Nel corso del colloquio il presidente della Provincia ha informato il generale Falsaperna sullo stato di avanzamento dei lavori nell´area militare di via Resia a Bolzano deve due edifici destinati ai militari sono quasi ultimati. Proseguono inoltre i lavori per la costruzione del nuovo poligono di tiro in località Gmund nel Comune di Caldaro. Il presidente ha quindi avanzato la proposta di poter utilizzare le aree militari in procinto di essere dimesse già prima dell´attribuzione ufficiale alla Provincia. Il generale Nicolò Falsaperna ha dichiarato che tale possibilità dovrà essere valutata caso per caso. Nel corso del colloquio si è anche parlato della possibilità di raggiungere un ulteriore accordo relativo agli scambi tra Stato e Provincia.  
   
   
TOSCANA: PIÙ FLESSIBILITÀ A COMUNI CHE SI UNISCONO O FONDONO. EMENDAMENTI CON ANCI AL DDL DELRIO  
 
 Firenze, 24 ottobre 2013 - La Regione Toscana e l´Anci Toscana chiedono al governo di ripensare alcune norme del ddl Delrio su unioni e fusioni di comuni. "Nel documento che abbiamo condiviso stamani – dice l´assessore regionale alla presidenza e al rapporto con gli enti locali, Vittorio Bugli – chiediamo in particolare che ai Comuni che si uniscono vengano concessi e garantiti quegli strumenti e quella flessibilità necessaria ad una riorganizzazione del personale e della macchina amministrativa". Meno lacci, per offrire servizi migliori: a partire dal patto di stabilità, ma non solo. Per questo Regione ed Anci invieranno a Roma un pacchetto di emendamenti da inserire nella legge di stabilità. L´assessore lo sottolinea durante il suo intervento di saluto alla conferenza nazionale dei piccoli Comuni, in programma da stamani alla Fortezza da Basso di Firenze, in concomitanza con la rassegna della pubblica amministrazione "Dire&fare". "Le unioni di Comuni e la scelta di fondersi sono un fatto politico – spiega – ma devono diventare anche un´occasione di riorganizzazione amministrativa. L´obiettivo deve essere offrire servizi migliori". Lo stesso fine che la Regione ha perseguito e persegue nella sua azione. E l´assessore lo ricorda. "Il sostegno che in Toscana garantiamo a tutte le forme di aggregazione tra Comuni – sottolinea - non vuol dire che non comprendiamo le difficoltà dei piccoli Comuni, che continuiamo a supportare con decisione". "Lo facciamo con incentivi economici: a partire dai 2,2 milioni previsti dalla legge regionale 68 – chiarisce -. Ci sono poi le politiche per la montagna e le azioni messe in campo quando la competenza non sarebbe stata neppure della Regione". Un esempio ? L´assessore ne fa due: gli uffici postali che sono stati chiusi nelle frazioni più piccole e isolate, a cui la Regione ha cercato di rispondere creando con gli sportelli "Ecco fatto" almeno un presidio sul territorio, o le classi materne Pegaso che la Toscana paga quando lo Stato non riesce ad aprirle, per via del blocco reiterato da anni alle assunzioni di nuovi insegnanti.  
   
   
BOLZANO, ELEZIONI PROVINCIALI: SONO 400.958 GLI AVENTI DIRITTO AL VOTO  
 
Bolzano, 24 ottobre 2013 - Sono complessivamente 400.958 gli aventi diritto al voto in Alto Adige alle elezioni provinciali del prossimo 27 ottobre, tra cui 27.908 che potranno esercitare il voto per corrispondenza. Il numero degli aventi diritto rispetto alle provinciali del 2008 è aumentato quindi di 13.162 unità. Sono chiamati ad esprimere il loro voto i cittadini che al 27 ottobre 2013 abbiano compiuto 18 anni, siano iscritti nelle liste elettorali e siano residenti nel territorio della regione Trentino-alto Adige da un periodo ininterrotto di quattro anni e nel quadriennio abbiano maturato il maggior periodo di residenza nel territorio della Provincia di Bolzano. In questi giorni i Comuni hanno aggiornato le liste elettorali e trasmesso i dati all´Ufficio elettorale centrale a Bolzano. Ai 27.908 aventi diritto al voto per corrispondenza, perchè residenti o temporaneamente all´estero, si aggiungono 373.050 cittadini che potranno votare in Alto Adige. Sono in maggioranza elettrici (190.253 le donne iscritte nelle liste) a fronte di 182.797 uomini. Le sezioni elettorali sono 488. Rispetto al 2008 si registra quindi un significativo aumento degli aventi diritto al voto: cinque anni fa erano 387.796, vale a dire 13.162 in meno rispetto a quest´anno.  
   
   
BOLZANO: ELEZIONI PROVINCIALI: TUTTE LE INFORMAZIONI SUL WEB, NUOVO VIDEO ONLINE  
 
Bolzano, 24 ottobre 2013 - Alto Adige al voto domenica 27 ottobre per il rinnovo del Consiglio provinciale. I seggi saranno aperti dalle 6 alle 22, mentre le operazioni inizieranno attorno alle 7-7.30, una volta completata la timbratura delle schede. Tutte le informazioni sono online sul sito elezioni.Provincia.bz.it, dove c´è anche un video con le istruzioni per il voto. Le elezioni si potranno seguire anche su Twitter e Facebook. Sono 400.958 gli altoatesini aventi diritto al voto chiamati domenica 27 ottobre ad eleggere il nuovo Consiglio provinciale. Oltre ad indicare il proprio voto di lista barrando uno dei 14 simboli presenti sulla scheda, gli elettori avranno la possibilità di esprimere fino ad un massimo di quattro preferenze. Sarà necessario scrivere all´interno delle righe poste al centro della scheda il cognome del candidato o della candidata (se serve anche il nome), oppure il numero con cui essi sono contrassegnati nella lista. È essenziale che le preferenze, affinché siano efficaci, si riferiscano esclusivamente a candidati della lista per la quale si è espresso il proprio voto. Gli elettori devono presentarsi presso la sezione indicata sulla propria tessera elettorale, muniti della tessera stessa e di un documento di riconoscimento. I seggi saranno aperti dalle 6 alle 22, ma l´indicazione della Centrale elettorale è quella di recarsi a votare non prima delle 7-7.30, in quanto prima del via alle operazioni di voto devono essere completati una serie di compiti preparatori tra cui la timbratura di tutte le schede. Seguendo questo consiglio si potranno evitare inutili e spiacevoli attese al di fuori della sezione elettorale. Per chi ne volesse sapere di più sulle modalità di voto, c´è la possibilità di visitare il sito web elezioni.Provincia.bz.it, che contiene tutte le informazioni necessarie, comprese le liste ammesse al voto e i nomi di tutti i 424 candidati. Sulla homepage, inoltre, è stato pubblicato un video illustrativo che riassume tutte le istruzioni per il voto. Da quest´anno, inoltre, le elezioni per il rinnovo del Consiglio provinciale potranno essere seguite non solo sul sito web dedicato, ma anche su Twitter (@elezioniaa13 #aa13) e Facebook (a questo link). I due social network, infatti, offriranno continui aggiornamenti in tempo reale sia sull´affluenza alle urne nella giornata di domenica, sia sull´esito del voto nella giornata di lunedì. https://www.facebook.com/landtagswahlen.2013.elezioniprovinciali?fref=ts  
   
   
DOMENICA PROSSIMA IL REFERENDUM PER LA FUSIONE DI QUERO E VAS. ZAIA: “INIZIA NEL VENETO UN PROCESSO PER RENDERE PIÙ MODERNA ED EFFICIENTE L’AMMINISTRAZIONE LOCALE”  
 
 Venezia, 24 ottobre 2013 - “Domenica prossima inauguriamo in due piccoli Comuni del Feltrino un percorso che ha già assunto il carattere di riforma, una delle più importanti che il Veneto abbia conosciuto negli ultimi decenni”. E’ questo il valore che il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, attribuisce al referendum consultivo che il 27 ottobre si celebrerà a Quero e a Vas, i cui cittadini sono chiamati a decidere sulla fusione delle due amministrazioni e la conseguente costituzione di un unico Comune. “Il significato di questo appuntamento – prosegue Zaia – va oltre la scelta, pur decisiva, delle due comunità di unirsi: gli abitanti di Quero e di Vas sono di fatto gli apripista di un modo nuovo, moderno, responsabile e partecipato di concepire il governo locale del territorio, che non lascia spazio a obsoleti e improduttivi campanilismi. Il loro esempio, ne abbiamo conferma dall’interesse che in molte altre aree del Veneto sta emergendo, sarà sicuramente seguito da altre realtà che puntano a una semplificazione dell’apparato amministrativo, a un risparmio delle risorse pubbliche e a un loro riutilizzo più specifico per migliorare la qualità dei servizi, senza peraltro rinunciare alla propria identità storica. In poche parole, meno poltrone, meno burocrazia, più efficienza”. “I protagonisti indiscussi di questa iniziativa – sottolinea il governatore – sono sin dall’inizio i cittadini: è da loro che è partita l’idea di fusione e saranno loro a decidere quale debba essere il futuro che li attende. La Regione, attraverso una serie di norme e provvedimenti ai quali sta lavorando da alcuni anni con grande sensibilità e impegno l’assessore agli Enti locali Roberto Ciambetti, vuole favorire questo e altri processi aggregativi che, insieme, comporranno un vero e proprio riordino territoriale complessivo, ispirato fondamentalmente da logiche di razionalizzazione dei livelli di governance e di incremento dell’efficacia dell’azione amministrativa in ambito locale”. “E’ un errore pensare alle Istituzioni come a qualcosa di immodificabile – ha concluso Zaia – e lo è ancor più in un Paese come l’Italia che denota in maniera evidente la necessità di modernizzare il proprio sistema amministrativo. La Regione ha avviato e sta sostenendo questo cambiamento epocale, con forza e convinzione e se il Veneto, per gradi e rispettando le caratteristiche identitarie di ogni comunità, passerà dagli attuali 581 a circa 150 Comuni, raggiungerà un risultato straordinario e riuscirà a risparmiare almeno un miliardo di euro di spesa pubblica”.  
   
   
CAVARENO, MALOSCO, ROMENO, RONZONE E SARNONICO VERSO LA FUSIONE. PROGETTI DI FUSIONE ANCHE PER DORSINO E SAN LORENZO IN BANALE E PER BERSONE, DAONE E PRASO.  
 
Trento, 24 ottobre 2013 - Ci vorrà ancora qualche anno, ma il primo passo è stato compiuto. I comuni di Cavareno, Malosco, Romeno, Ronzone e Sarnonico si avviano verso la fusione. La Giunta regionale ha oggi ammesso al finanziamento previsto dalle normative regionali il progetto relativo all’Unione dei comuni dell’Alta Anaunia che si sono impegnati, con delibera adottata dai propri consigli comunali, ad arrivare alla fusione nel più breve tempo possibile e comunque non oltre il 2017. Il via libera al finanziamento della Regione, che concede contributi destinati alla parziale copertura degli oneri di gestione sostenuti dalle unioni di comuni, è arrivato dopo il parere favorevole della Giunta provinciale e del Consiglio delle Autonomie locali, che avevano posto come condizione il raggiungimento dell’obiettivo della fusione. Le 5 amministrazioni si sono inoltre impegnate a fare in modo che il processo di riorganizzazione dei Comuni attraverso l´Unione debba essere conforme al quadro giuridico riferito alle Comunità di Valle e che, una volta ultimato, non porti ad un incremento dei costi correnti delle amministrazioni interessate. Nelle prossime settimane comincerà un confronto con la Comunità della Val di Non al fine di individuare le funzioni, i compiti e le attività comunali destinate alla riorganizzazione di competenza della Comunità ed escluse pertanto dal trasferimento all’Unione. La parola finale sulla fusione spetterà ovviamente alla popolazione dei 5 comuni che per mantenere l’impegno alla fusione entro il 2017 dovranno tenere il referendum consultivo nella primavera di quell’anno e richiederne l’indizione entro la fine del 2016. Nella stessa seduta, la Giunta regionale ha preso atto di altri due progetti di fusione comunale: quello fra i comuni di Dorsino e San Lorenzo in Banale e quello fra i comuni di Bersone, Daone e Praso. In questo caso, essendo due progetti di fusione diretta, che non prevedono la preventiva costituzione di una “Unione”, non si è resa necessaria l’acquisizione, da parte della Giunta regionale, dell’intesa tra la Giunta provinciale di Trento e il Consiglio delle Autonomie locali. Ai comuni interessati saranno erogati i contributi regionali previsti per le fusioni anticipate delle Unioni di comuni.  
   
   
CIG MANTOVA: PRONTI DECRETI PER 8,6 MILIONI  
 
Milano, 24 ottobre 2013 - "Considerata la situazione emergenziale dei lavoratori della aziende del mantovano coinvolti dal sisma, con grande responsabilità della Direzione Generale Istruzione, Formazione e Lavoro, lunedì 21 ottobre sono stati adottati due decreti di autorizzazione di cassa integrazione in deroga per oltre mille lavoratori, relativi alle 148 aziende di Mantova coinvolte dal sisma del 2012, per complessivi 8 milioni e 600 mila euro".Lo ha dichiarato l´assessore regionale all´Istruzione, Formazione e Lavoro, Valentina Aprea. Costante Monitoraggio Risorse Cig - Per "Oggi - ha aggiunto l´assessore regionale - ho depositato la delibera che la Giunta approverà il prossimo venerdì per confermare il metodo di decretazione basato su un costante monitoraggio delle risorse per la cassa integrazione effettivamente utilizzate dalle aziende e da queste certificate, al fine di impiegare appieno le eventuali economie. Questo ci consentirà la ripresa delle decretazioni per autorizzare le ulteriori domande di cassa integrazione in deroga in giacenza". Approccio Coerente Regione - "Auspichiamo - ha concluso l´assessore - che il Ministero del Lavoro riconosca la coerenza dell´approccio di Regione Lombardia che tiene conto delle raccomandazioni del Ministero del Lavoro, da sempre sostenitore di una linea prudenziale orientata ad evitare l´autorizzazione di cassa integrazione oltre le risorse effettivamente disponibili".  
   
   
BOLZANO: GIUNTA RADDOPPIA L´IMPORTO DELL´ASSEGNO AL NUCLEO FAMILIARE  
 
Bolzano, 24 ottobre 2013 - Da gennaio 2014 raddoppia l´importo dell´assegno provinciale al nucleo familiare: le famiglie con figli fino a 3 anni di età potranno beneficiare di 200 euro per ciascun bambino. Lo ha deciso ieri (21 ottobre) la Giunta provinciale su proposta dell´assessore alla famiglia e alle politiche sociali. Con il raddoppio dell´importo dell´assegno provinciale al nucelo familiare, che passa da 100 a 200, viene attuata una delle misure centrali della nuova legge provinciale sulla promozione della famiglia, quella del sostegno finanziario a genitori e figli. Ma il raddoppio dell´importo punta anche a favorire ulteriormente l´assistenza tra le mura di casa. Per le famiglie che invece affidano i figli agli asili nido, alle microstrutture per l´infanzia o alla Tagesmutter, l´assegno provinciale al nucleo familiare contribuisce al pagamento di questi servizi. I criteri approvati dalla Giunta per l´erogazione e la gestione dell´assegno in vigore dal 2014 prevedono tra i requisiti dei beneficiari la residenza ininterrotta di almeno 5 anni in Alto Adige, senza distinzione tra cittadini italiani, Ue o extracomunitari (finora la clausola dei 5 anni valeva solo per questi ultimi) e una situazione economica non superiore a 80mila euro l´anno rilevata attraverso la Durp (dichiarazione unificata di reddito e patrimonio). "La soglia reddituale già prevista attualmente, che è relativamente alta, sarà mantenuta in futuro per estendere i benefici dell´assegno anche al ceto medio. In tal modo circa il 90% delle famiglie con figli da 0 a 3 anni sarà maggiormente sostenuta grazie al raddoppio dell´assegno", sottolinea l´assessore provinciale alla famiglia. Complessivamente la Provincia finanzierà questa misura con circa 32 milioni di euro l´anno rispetto agli attuali 16 milioni. Sul piano operativo invece non cambierà nulla: l´assegno continuerà ad essere versato mensilmente e sarà sufficiente presentare un´unica domanda di concessione. Nei casi di adozione o di affidamento a tempo pieno l´assegno è previsto per tre anni, come in vigore finora. Si ricorda infine che per gli attuali beneficiari non è necessaria la presentazione di una nuova domanda e che la delibera della Giunta non ha effetti sui requisiti per la concessione dell´assegno regionale al nucleo familiare.  
   
   
MINORI, TOSCANA: NON SOLO CITTADINI DI DOMANI MA SOPRATTUTTO DELL´OGGI  
 
Firenze 24 ottobre 2013 – Ragazzi e ragazze che attraversano una delle fasi cruciali per la loro crescita, la preadolescenza e l´adolescenza, possono contare, in Toscana, sul sostegno di servizi e progetti. E su tanti soggetti impegnati: servizi territoriali, scuola, privato sociale. Il vero problema è coordinare e dare continuità a questo sistema di interventi ed esperienze, metterli a sistema. É questo uno degli elementi che emergono dalla ricerca Interventi e pratiche per il benessere di preadolescenti e adolescenti toscani, realizzata dall´Istituto degli Innocenti/centro Regionale di Documentazione e Analisi per l´Infanzia e l´adolescenza per conto della Regione e presentata oggi pomeriggio nell´ambito di Dire & Fare alla Fortezza da Basso a Firenze. La ricerca analizza i progetti e gli interventi realizzati sul territorio toscano per promuovere il benessere di ragazzi e ragazze tra gli 11 e i 17 anni. Il target d´interesse sono i pre-adolescenti (11-13 anni) e gli adolescenti (14-17 anni), con lo scopo di approfondire meglio i vari aspetti che intervengono in questo delicato periodo della crescita, così cruciale per la formazione dell´individuo e durante il quale possono inserirsi elementi di rischio sul piano sia della salute che su quello sociale. L´indagine concentra la propria attenzione sul sistema di interventi e pratiche che puntano a migliorarne benessere e livello di integrazione sociale. "Questa fascia d´età – ha detto durante il suo intervento l´assessore al welfare Salvatore Allocca – è spesso sottovalutata. Ed invece, in un momento storico così difficile, l´attenzione dovrebbe essere maggiore. Il mondo degli adolescenti oggi, come in tanti campi della società, è caratterizzato dalla precarietà, con i genitori molto spesso in difficoltà a seguirne il percorso di crescita, le relazioni, i comportamenti. C´è sì bisogno di intervenire nelle situazioni di disagio effettivo, ma occorre anche tentare processi diversi di conoscenza e contatto uscendo dallo stereotipo che vede ragazzi e ragazzi inquadrati come cittadini del domani, quando in realtà sono i cittadini dell´oggi". In estrema sintesi, i servizi strutturati (offerti da Asl, Società della Salute o altri enti pubblici) sono prevalentemente rivolti alla popolazione minorile in genere e non, in modo specifico, alla fascia pre-adolescenziale e adolescenziale. Consultori Giovani e le strutture di Educazione alla Salute sono i servizi le cui attività si rivolgono prevalentemente alla fascia d´età presa in considerazione. I progetti che coinvolgono ragazzi e ragazze sono occasionali e transitori, la scuola continua ad essere il contesto privilegiato per questo tipo di interventi. Tuttavia, permane una difficoltà da parte di alcuni servizi e della scuola nel coinvolgere le famiglie dei ragazzi più grandi, a fronte di una rilevata maggior efficacia per quegli interventi in grado di dare risposte e offrire sostegno non solo al ragazzo preso in carico ma all´intero sistema familiare. In Toscana nel 2012 risiedevano circa 210mila ragazzi tra gli 11 e i 17 anni, appena il 5,6% della popolazione totale residente; un dato ormai stabile da diversi anni e decisamente inferiore agli standard nazionali e soprattutto europei. Un anno prima gli stranieri residenti tra gli 11 e i 17 anni erano poco meno di 24mila e incidevano sul totale dei residenti coetanei per l´11,3%, dato decisamente più alto del valore medio nazionale del 7,6%. Il testo della ricerca in formato pdf è scaricabile dal sito del Centro Regionale di Documentazione e Analisi per l´Infanzia e l´adolescenza, http://www.Minoritoscana.it/?q=node/457  
   
   
PARMA, RICEVUTA LA DELEGAZIONE DALLA BIELORUSSIA LO SCAMBIO NELL’AMBITO DELLE ATTIVITÀ DI HELP FOR CHILDREN A FAVORE DEI BAMBINI DI CHERNOBYL  
 
Parma, 24 ottobre 2013 – Un’occasione per rinsaldare i legami con la Bielorussa e per rinnovare la solidarietà nei confronti dei bambini di Chernobyl. E’ stata ricevuta il 22 ottobre in Provincia dal vicepresidente Pier Luigi Ferrari la delegazione proveniente dalla regione bielorussa di Gomel. Ad accompagnarli il presidente dell’Associazione Help for children di Parma Giancarlo Veneri, impegnata da anni nella difesa della salute dei bambini e ragazzi che hanno riportato malattie in conseguenza del grave incidente alla centrale nucleare. Con loro Valerio Fontanesi assessore alle Attività produttive del comune di Montechiarugolo gemellato con la provincia bielorussa di Rechitsa. Capidelegazione Gennady Korezky presidente dell’Unione pubblica caritativa internazionale “Help for Chernobyl children” e Nesterovic Piotr. “ E’ stata un’occasione di conoscenza e scambio di informazioni sulla nostra realtà economica e agroalimentare. Della delegazione facevano infatti parte anche alcuni imprenditori agricoli privati interessati in particolare alle nostre eccellenze – spiega Ferrari che ha ringraziato in particolare Veneri per la passione e la tenacia che mette nel suo lavoro – A loro ho confermato la nostra disponibilità a intrattenere relazioni”.