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Notiziario Marketpress di Mercoledì 08 Ottobre 2014
Politica
OGGI A MILANO VERTICE UE SULL´OCCUPAZIONE: LA COMMISSIONE EUROPEA PREME PER UN FINANZIAMENTO ADEGUATO  
 
 Bruxelles, 8 ottobre 2014 – Il presidente della Commissione europea José Manuel Barroso premere sui leader dell´Ue affinché tengano fede ai loro impegni di bilancio in un vertice straordinario sull´occupazione a Milano l´8 ottobre. Egli sottolinea l´importanza di € 1000000000000 bilancio dell´Ue per aiutare a finanziare soluzioni pratiche ed efficaci per combattere la disoccupazione, in particolare la disoccupazione giovanile, ad esempio attraverso la garanzia per i giovani , a cui tutti gli Stati membri hanno sottoscritto. Commissario per l´Occupazione e gli affari sociali László Andor, che parteciperà una riunione dei ministri del lavoro dell´Unione europea prima del vertice, discuterà modi per accelerare ulteriormente e migliorare l´attuazione della garanzia per i giovani . Il summit è organizzato dalla Presidenza italiana del Consiglio dei ministri dell´Ue. In anticipo rispetto all´evento tutto il giorno, il terzo nel suo genere, il presidente José Manuel Barroso ha dichiarato: "La Commissione ha fatto tutto il possibile per aiutare gli Stati membri mettono giù inaccettabilmente alto tasso di disoccupazione, soprattutto la disoccupazione giovanile, anche dedicando miliardi di euro un anno per l´occupazione e le competenze attraverso il Fondo sociale europeo e proponendo una garanzia per i giovani Ora i leader degli Stati membri devono assicurare piani nazionali per attuare la garanzia per i giovani viene data la massima priorità politica Il presidente ha aggiunto:.. "In un momento in cui stiamo discutendo nuovi modi per promuovere gli investimenti, la nostra priorità deve essere quella di utilizzare i soldi che abbiamo già stanziato per fornire posti di lavoro di qualità, formazione, apprendistato, ulteriore istruzione o di assistenza nella ricerca del lavoro, soprattutto per i nostri giovani. In altre parole, per dare agli europei speranza per il futuro. Perché ciò avvenga, gli Stati membri devono dare seguito ai propri impegni di bilancio dell´Unione europea. " Il commissario László Andor ha commentato: "I membri della Commissione e gli Stati europei hanno lavorato duramente per affrontare la disoccupazione giovanile e per rendere la Gioventù Garantire una realtà, e stiamo vedendo i primi risultati gli Stati membri stanno introducendo riforme strutturali a lungo termine, per esempio. Migliorare i servizi pubblici per l´occupazione, e questi sforzi per attuare la garanzia per i giovani devono continuare. Sostegno finanziario per la garanzia per i giovani deve essere considerato come un investimento importante per il futuro dell´economia e della società europea nel suo complesso. " Garanzia per i giovani La garanzia per i giovani è sia una riforma strutturale per migliorare drasticamente scuola-lavoro transizioni e una misura per sostenere immediatamente posti di lavoro per i giovani. Secondo il regime, gli Stati membri dovrebbero garantire che, entro quattro mesi dalla fine della scuola o di perdere il lavoro, i giovani sotto i 25 anni possono sia trovare un lavoro di buona qualità adatta alla loro educazione, competenze ed esperienze o acquisire le istruzione, competenze ed esperienze richieste di trovare un lavoro in futuro attraverso un apprendistato, un tirocinio o formazione continua. Tutti gli Stati membri dispongono di garanzia per i giovani ai piani di attuazione e sono già a buon punto nella loro messa in pratica. Servizi per l´impiego pubblici sono fondamentali per l´attuazione della garanzia per i giovani, da persone migliori corrispondenti ai posti di lavoro, la riqualificazione della forza lavoro in base alle esigenze del mercato del lavoro e promuovere la mobilità transfrontaliera. I capi dei servizi pubblici per l´impiego ´degli Stati membri si incontreranno a Milano prima del vertice sull´occupazione, a seguito del recente lancio del Pubblico Impiego servizi di rete (vedi Ip / 14/1031 ), che è stato istituito per individuare le migliori pratiche e migliorare il coordinamento attraverso la reciproca apprendimento e programmi di assistenza peer-to-peer. Essi potranno anche discutere il ruolo dei servizi pubblici per l´impiego in attuazione della garanzia per i giovani e la tabella di carta per i Ministri del lavoro e Capi di Stato e di governo sul ruolo dei servizi pubblici per l´impiego nella consegna della garanzia per i giovani. Il bilancio dell´Ue: in cerca di lavoro di supporto e aziende Il bilancio dell´Ue 2014-20 è un € 1000000000000 fondo per la crescita. Nel momento in cui stiamo discutendo nuovi modi per promuovere gli investimenti in Europa, gli Stati membri dovrebbero stare a livello dei pagamenti hanno accettato nell´ambito del bilancio, come il Presidente Barroso ha scritto nella sua recente lettera al primo ministro italiano Matteo Renzi (vedi Memo / 14 / 550 ). A meno che non ci sia una decisione politica di alto livello per tornare a quanto concordato nel bilancio 2014-20, la Commissione non sarà in grado di lanciare tutti questi nuovi programmi per l´occupazione e la crescita. Fondo principale dell´Ue per aiutare gli Stati membri ad affrontare la disoccupazione è il Fondo sociale europeo (Fse), del valore di oltre 10 miliardi di € ogni anno. Gli Stati membri stanno progettando di spendere oltre 40000000000 € dal Fse nel periodo 2014-20 sulle misure volte a sostenere l´attuazione della garanzia per i giovani (tra cui l´accesso al lavoro, miglioramento dei servizi pubblici per l´impiego e l´istruzione). L´iniziativa occupazione giovanile (Yei), del valore di € 6,4 miliardi 2014-15, è disponibile a top-up denaro Fse negli Stati membri in cui i tassi di disoccupazione giovanile regionale superano il 25% (attualmente 20 paesi), per contribuire all´attuazione del garanzia per i giovani. Nell´ambito del Fondo europeo di sviluppo regionale , il sostegno alle piccole e medie imprese, che offrono due su tre posti di lavoro del settore privato, raddoppierà da 70000000000 € a € 140 miliardi di euro nei prossimi sette anni. Il bilancio offre più giovani che mai l´opportunità di studiare all´estero, con una dotazione di circa € 15000000000 sette anni di Erasmus + (oltre il 40% rispetto ai livelli attuali). Ulteriori iniziative per sostenere la garanzia per i giovani La fornitura di apprendistato è una delle opzioni nella garanzia per i giovani. L´ Alleanza europea per l´apprendistato è stato lanciato nel luglio 2013 per contribuire a rafforzare la qualità, la fornitura e l´attrattiva di apprendistato in tutta Europa. Circa 40 organizzazioni e 22 Stati membri hanno assunto impegni per aumentare la quantità, la qualità e l´offerta di posti di tirocinio. Il finanziamento a sostegno di tali impegni è disponibile attraverso il bilancio dell´Ue, mentre la Banca europea per gli investimenti eroga prestiti attraverso le sue nuove "competenze e l´occupazione - Investire per la Gioventù". Il quadro di qualità per i tirocini (vedi Ip / 14/236 ) è un´iniziativa della Commissione, approvato dal Consiglio nel marzo 2014, per permettere ai tirocinanti di acquisire esperienza di lavoro di alta qualità in condizioni di sicurezza ed eque, e per aumentare le loro possibilità di trovare un lavoro di buona qualità. Nuove linee guida miglioreranno le condizioni per i tirocinanti, ad esempio richiedendo un accordo di tirocinio scritta comprendente obiettivi educativi e di condizioni di lavoro, e se saranno pagate tirocinanti o qualificarsi per la sicurezza sociale. La grande coalizione per l´occupazione digitale , lanciato nel marzo 2013, è stato creato dalla Commissione per affrontare la carenza di professionisti Ict in Europa (che potrebbe raggiungere quasi 1 milione entro il 2020). Finora abbiamo ricevuto 57 impegni da grandi e piccole imprese, istituzioni educative e le Ong a istituire programmi di formazione e stage, mentre 8 Stati membri hanno avviato coalizioni nazionali. Da oltre 20 anni i posti di lavoro della rete di ricerca pan-europea Eures ha contribuito in cerca di lavoro europei a trovare un lavoro in un altro Stato membro, dando loro accesso a oltre 2 milioni di offerte di lavoro e datori di lavoro l´accesso a 80.000 Cv. La riforma Eures proposto nel 2014 aumenterebbe il numero di offerte di lavoro e Cv, introdurre la corrispondenza automatica delle offerte di lavoro e Cv e migliorare i servizi e le informazioni offerti a tutti in cerca di lavoro e datori di lavoro, per esempio, l´assistenza con domande di lavoro o di orientamento sul reclutamento all´estero (vedi Ip / 14/26 ).  
   
   
LA COMMISSIONE EUROPEA ADOTTA ´ACCORDO DI PARTENARIATO´ CON LA FINLANDIA SULL´UTILIZZO STRUTTURALI DELL´UE E FONDI DI INVESTIMENTO PER LA CRESCITA E L´OCCUPAZIONE NEL PERIODO 2014-2020  
 
 Bruxelles, 8 ottobre 2014 - La Commissione europea ha adottato un "accordo di partenariato" con la Finlandia stabilendo la strategia per l´uso ottimale di strutturali europei e fondi di investimento in tutto il paese. L´accordo di oggi apre la strada per investire 1470000000 € nel finanziamento totale della politica di coesione nel corso 2014-2020 (prezzi correnti, tra cui il finanziamento europeo di cooperazione territoriale). Finlandia riceve anche 2380000000 € per lo sviluppo rurale e € 74.400.000 per la pesca e il settore marittimo. Gli investimenti dell´Ue aiuteranno ad affrontare la disoccupazione e rafforzare la competitività e la crescita economica attraverso il sostegno all´innovazione, la formazione e l´istruzione in città, paesi e zone rurali. Essi potranno anche promuovere l´imprenditorialità, combattere l´esclusione sociale e contribuire a sviluppare una rispettosa dell´ambiente e un uso efficiente delle risorse. La strutturali europei e fondi di investimento (Esif) sono: • Il Fondo europeo di sviluppo regionale Il Fondo sociale europeo Il Fondo di coesione • Il marittima europea e Fondo per la pesca • Il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale Commentando l´adozione, commissario per la Politica regionale, Johannes Hahn ha detto: " . Oggi abbiamo adottato un piano di investimento vitale, strategica che imposta la Finlandia sulla via posti di lavoro e di crescita per i prossimi 10 anni L´accordo di partenariato riflette la Commissione europea e della Finlandia volontà comune di rendere l´uso più efficiente dei fondi Ue. Nostri investimenti devono essere strategico, secondo la nuova-politica di coesione incentrata sull´economia reale, sulla crescita sostenibile e di investire nelle persone. Tale piano fornirà sostegno alla classe mondiale di R & S e innovazione , aiutare le Pmi a crescere, internazionalizzare ed essere più competitiva e assistere a diversificare la base economica delle regioni finlandesi. Inoltre, affronterà le sfide specifiche delle zone scarsamente popolate del nord e di fornire un contributo importante per il passaggio a un´economia a basse emissioni di carbonio. Ma la qualità non la velocità è l´obiettivo fondamentale e nei prossimi mesi si sono completamente dedicati a negoziare il miglior risultato possibile per gli investimenti dei Fondi strutturali e di investimento europei 2014-2020. È necessario l´impegno su tutti i lati per garantire i programmi di buona qualità sono messe in atto . " Il commissario Hahn ha aggiunto: " Questa strategia di investimento si basa sul contributo importante Finlandia sta già facendo per aiutare l´Ue a raggiungere i suoi obiettivi di una crescita intelligente e inclusiva, sostenibile la Finlandia ha ora una solida base nel presente accordo di partenariato che copre tutti i Fondi strutturali e di investimento e. Dà la direzione strategica per i programmi futuri che miglioreranno l´innovazione, trasformare Pmi finlandesi in modelli di crescita, e di garantire il ruolo principale in Finlandia nel promuovere l´innovazione e le nuove tecnologie. I Fondi Esi stanno aiutando le regioni e le città della Finlandia per affrontare queste sfide ". Commissario per l´Occupazione, gli affari sociali e l´inclusione, László Andor ha dichiarato: "Mi congratulo con la Finlandia per l´adozione dell´accordo di partenariato e ringrazio le autorità finlandesi per la buona cooperazione nella preparazione che la Finlandia ha fatto scelte strategiche ben giustificati per l´uso del. Fondo sociale europeo (Fse), ben in linea con gli obiettivi di Europa 2020. Sono convinto che 515 milioni di € del ​​Fondo sociale europeo per essere investiti nel periodo 2014-2020 può avere un effetto leva prezioso nella promozione dell´occupazione, dell´istruzione e . L´inclusione sociale in Finlandia, contribuendo a mantenere la sua ´economia della conoscenza´ competitiva ´anche positivo che particolare attenzione in tutte le misure attuate sarà messo sui giovani, i disoccupati e gli anziani - quelli che sono in maggior bisogno di sostegno e in cui vive finanziamenti europei può fare la differenza più grande. " Commissario per l´agricoltura e lo sviluppo rurale, Dacian Cioloþ ha dichiarato: "Lo sviluppo rurale è un pilastro fondamentale della nostra politica agricola comune, rivolgendosi elementi relativi a questioni economiche, ambientali e sociali nelle zone rurali, ma in un modo che consente agli Stati membri o alle regioni di progettare programmi adatti per le proprie situazioni e priorità specifiche. Il concetto di accordi di partenariato è molto importante per garantire che le autorità nazionali o regionali, nella redazione dei loro programmi di sviluppo rurale, avere un approccio coerente con i piani che stanno preparando per le altre misure strutturali dell´Ue al fine di integrare ed essere coordinati con tali regimi ove possibile e quindi ottenere una maggiore efficienza nell´uso del denaro dei contribuenti europei ". Commissario per gli affari marittimi e la pesca, Maria Damanaki ha detto: "Quando si parla di pesca e del settore marittimo, la Commissione accoglie con grande favore l´approccio finlandese che colpisce il giusto equilibrio tra una particolare attenzione per l´innovazione e le esigenze specifiche delle comunità locali. Sono fiducioso che questo è l´approccio giusto per sbloccare il tipo di crescita e di posti di lavoro di cui l´Europa ha bisogno e che l´Unione europea si è impegnata a realizzare concretamente. Non prescrivere come ogni singolo centesimo deve essere speso; ma lasciare che coloro che conoscono il loro mestiere, l´industria, e le regioni migliori per lavorare verso un futuro sostenibile. " Tutti gli Stati membri hanno presentato i loro accordi di partenariato alla Commissione. L´adozione di questi accordi seguirà dopo un processo di consultazione.  
   
   
SCHULZ INCONTRA MANIFESTANTI CURDI AL PARLAMENTO EUROPEO  
 
Bruxelles, 8 ottobre 2014 - Il Presidente del Parlamento europeo si è riunito ieri con i rappresentanti dei manifestanti per ascoltare le loro rimostranze. Al termine della riunione il Presidente Schulz ha dichiarato: "Ho deciso di incontrare i rappresentanti dei manifestanti curdi per ascoltare le loro richieste e rimostranze insistendo che finiscono la loro protesta pacificamente. Anche se ho sottolineato che questo non è il modo di esprimere le proprie esigenze, sono pienamente condiviso la loro preoccupazione per la situazione delle popolazioni civili in Siria e in Iraq e in particolare sulla situazione nella città di confine di Kobane in Siria. Ho ribadito il sostegno del Parlamento europeo per la lotta coalizione internazionale contro lo Stato islamico in Siria e in Iraq. A questo proposito, parlerò con la Nato segretario generale Jens Stoltenberg, il Presidente della Commissione europea José Manuel Barroso, il presidente del Consiglio Herman Van Rompuy europea e alto rappresentante Catherine Ashton. "  
   
   
FRONTEX OPERAZIONE CONGIUNTA ´TRITONE´ - CONCERTATO SFORZI PER GESTIRE LA MIGRAZIONE NEL MEDITERRANEO CENTRALE  
 
Bruxelles, 8 ottobre 2014 - Sfondo su Frontex assistenza a Italia - Settimane dopo il tragico annegamento di oltre 300 persone in giro per l´isola di Lampedusa nel mese di ottobre 2013, l´Italia ha lanciato una ricerca e salvataggio grande operazione denominata ´Mare Nostrum´. L´operazione Mare Nostrum è in corso in prossimità della costa libica con mezzi navali italiani. L´ue ha sostenuto l´operazione finanziariamente 1,8 milioni di € le azioni di emergenza nell´ambito del Fondo per le frontiere esterne. Assistenza per l´Italia è stato inoltre fornito attraverso le due operazioni Frontex coordinate Hermes and Aeneas. Le operazioni congiunte coordinate da Frontex Hermes ha, in una forma o l´altra e con poche interruzioni, andata avanti per diversi anni. L´italia ha agito come unico Stato ospitante. Questa operazione congiunta è in corso in prossimità della costa italiana per il controllo delle frontiere esterne dell´Unione europea con un budget annuale per il 2014 di circa € 5 milioni. Conformemente alla richiesta del paese ospitante, mare attività sostenute nel funzionamento provengono da Italia (Guardia Costiera e / o Guardia di Finanza); altri Stati membri contribuiscono con una sorveglianza di aeromobili e ospiti ufficiali sulla terra per aiutare con lo screening / debriefing. Frontex ha inoltre coordinato Enea un´operazione congiunta con l´Italia come Stato ospitante. Questa operazione concentrata principalmente sui flussi migratori provenienti da Egitto e Turchia (via Grecia) per l´Italia. Intensificare risposte operative A decorrere dal 1 novembre 2014, al più presto, il Frontex ha coordinato un´operazione congiunta ´Tritone´ inizierà la sua attività nel Mediterraneo centrale a sostegno degli sforzi italiani. I dettagli di Triton, tra cui l´area operativa e le risorse necessarie, sono stati concordati tra Frontex e l´Italia, sulla base delle richieste formulate dalle autorità italiane. Triton contare su risorse umane e tecniche messe a disposizione dagli Stati membri partecipanti. Frontex ha lanciato un invito agli Stati membri per i contributi di cui due velivoli ad ala fissa di sorveglianza, tre pattugliatori, così come sette squadre di agenti distaccati per debriefing / raccolta di intelligence e le finalità di screening / identificazione. Inoltre le attività italiane faranno parte dell´operazione. Il suo budget mensile è stimato a 2.900.000 € al mese. Per finanziare il lancio e la prima fase dell´operazione, i fondi sono stati riassegnati dal Fondo Sicurezza interna e all´interno del bilancio di Frontex. Un aumento del bilancio Frontex 2015 deve essere approvato dal Parlamento europeo e dal Consiglio, al fine di finanziare l´operazione con la stessa intensità nel lungo periodo. Come per tutte le operazioni Frontex, Triton opererà nel pieno rispetto degli obblighi internazionali e comunitari, tra cui il rispetto dei diritti fondamentali e del principio di non respingimento che esclude spalle push. Il ruolo di Frontex è la chiave per assicurare un controllo efficace delle frontiere nella regione del Mediterraneo, e al tempo stesso di fornire assistenza alle persone o navi in ​​difficoltà. Frontex ha il compito di assistere gli Stati membri in circostanze che richiedono una maggiore assistenza tecnica alle frontiere esterne, tenendo conto che alcune situazioni possono comportare emergenze umanitarie e il soccorso in mare. Anche se Frontex non è né un organismo di ricerca e soccorso né prende le funzioni di un centro di coordinamento del soccorso, assiste gli Stati membri a rispettare i loro obblighi in base al diritto marittimo internazionale per prestare assistenza alle persone in pericolo. Triton è destinato a sostenere gli sforzi italiani, e non sostituisce o sostituire gli obblighi italiani nel monitoraggio e rilevamento delle frontiere esterne di Schengen e nel garantire il pieno rispetto della Ue e degli obblighi internazionali, in particolare quando si tratta di ricerca e soccorso in mare. Essa implica che l´Italia dovrà continuare a fare continui sforzi notevoli con mezzi nazionali, pienamente coordinati con l´operazione Frontex, per gestire la situazione. Tutti gli Stati membri potrebbero utilizzare per il supporto operativo, vale a dire i costi di gestione delle loro operazioni di controllo delle frontiere, fino al 40% delle risorse disponibili per i loro programmi nazionali nell´ambito del nuovo Fondo Sicurezza interna (componente Borders e Visa). Nel caso di Italia, tenendo conto che oltre € 156.000.000 è assegnato in Italia, più di 62.500.000 € potrebbe essere assegnato al supporto operativo nell´ambito del suo programma nazionale per il periodo 2014-2020.  
   
   
FRONTEX: DICHIARAZIONE DEL COMMISSARIO EUROPEO CECILIA MALMSTRöM SUL FUNZIONAMENTO DEL TRITONE  
 
Bruxelles, 8 ottobre 2014 - " l´Italia e l´Agenzia Frontex dell´Ue stanno facendo buoni progressi nel preparare l´operazione congiunta Triton, coordinata da Frontex. Gli elementi principali sono stati ora concordato e Frontex ha inviato un invito per la partecipazione agli Stati membri dell´Unione europea. Così tante persone disperate stanno cercando di attraversare il Mediterraneo, in fuga il conflitto e la guerra. L´ue ei suoi Stati membri devono rispondere e intervenire per salvare vite umane. Con il lancio dell´operazione Tritone, su misura per le esigenze e le richieste definite dalle autorità italiane, l´Ue può mostrare calcestruzzo solidarietà in Italia, rafforzando la sua sorveglianza delle frontiere e sostenere i suoi sforzi umanitari. Spero pertanto che gli Stati membri ora ascolto l´appello di Frontex per attrezzature e ospiti ufficiali, in modo che Tritone può essere installato e funzionante al più presto. Il Mediterraneo è un mare europeo e un responsabilità europea. Con il suo funzionamento Mare Nostrum, l´Italia ha fatto un lavoro formidabile per aiutare migliaia e migliaia di rifugiati che hanno rischiato la loro vita cercando di attraversare il Mediterraneo in vasi traballanti. È chiaro che l´operazione Triton non può e non sostituire Mare Nostrum. Il futuro del Mare Nostrum rimane in ogni caso una decisione italiana. Triton non influenzerà le responsabilità degli Stati membri nel controllo della loro parte delle frontiere esterne dell´Ue, e dei loro obblighi nei confronti della ricerca e soccorso di persone in difficoltà. Sono fiducioso che l´Italia continuerà ad adempiere ai propri obblighi europei e internazionali e la Commissione europea è pronta a continuare a fornire assistenza europea a tali iniziative. Per avere successo, questi sforzi in mare devono essere integrati da altre misure. E ´fondamentale che gli stati europei ora dare piena attuazione del sistema europeo comune di asilo, e che sarà fatto un serio sforzo per stabilire un programma veramente europeo per il reinsediamento dei rifugiati. Le sfide che l´Unione europea si trova ad affrontare richiede tutti gli Stati membri di assumersi la responsabilità, e offrire protezione a chi ne ha bisogno . " .  
   
   
MACROREGIONE ADRIATICO IONICA, EVENTO A BRUXELLES NELL’AMBITO DEGLI OPEN DAYS.  
 
Bruxelles, 8 ottobre 2014 - “L’eusair richiede la forte leadership politica di un Consiglio direttivo e l’Iniziativa adriatico ionica, composta dagli otto ministri degli Esteri dei Paesi interessati, può in tal senso svolgere un importante ruolo di coordinamento, con il supporto della Commissione europea e del Comitato delle Regioni con il Gruppo Interregionale adriatico ionico”. Lo ha detto il presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, intervenendo ieri a Bruxelles all’evento organizzato dal partenariato “Macroregione adriatico ionica” per gli Open Days del Comitato delle Regioni europee. Un incontro particolarmente significativo nel corso del semestre di presidenza italiana, visto che la Strategia macroregionale europea per la Regione Adriatico Ionica (Eusair) è la prima che coinvolge l’Italia. “L’architettura di governance – ha sottolineato Spacca – richiede però, oltre a quella politica, anche una dimensione operativa chiara ed un’efficiente organizzazione da declinare nelle azioni di comitati direttivi composti da Ministeri competenti per ogni pilastro del Piano d’azione, rappresentanti regionali ed altri attori chiave per l’implementazione delle azioni. Gli Stati che hanno guidato la consultazione degli stakeholder per i quattro pilastri continueranno a svolgere un ruolo attivo tramite i rispettivi coordinatori. Lo schema di governo sarà meglio evidenziato il 18 novembre a Bruxelles, nell’evento di lancio della strategia adriatico ionica preannunciata nel programma di Presidenza italiana e organizzata dalla Presidenza italiana con la cooperazione della Commissione europea, dell’Iniziativa adriatico ionica e della Regione Marche. L’evento sarà un fondamentale esercizio di sintesi progettuale e di collaborazione di governance multilivello grazie alla partecipazione attiva degli implementatori del piano di azione”. Spacca ha poi focalizzato l’attenzione sulle possibili fonti di finanziamento disponibili per la strategia Eusair. “La grande opportunità della Macroregione adriatico ionica – ha detto - è data dalla coincidenza della nuova programmazione 2014-2020 con la definizione della strategia. Un’intensa attività è stata condotta in ognuno degli otto Paesi aderenti affinché l’Eusair sia integrata nella nuova generazione di documenti di pianificazione del prossimo settennato - Accordi di partenariato, programmi operativi e programmi Ipa - così come nei fondi strutturali e d’investimento Ue e nei fondi Ipa. Accanto alla programmazione 2014-2020 e ai fondi strutturali, altre fonti disponibili sono il Quadro di investimento per i Balcani Occidentali (Western Balkans Investment Fund), la Banca Europea per gli Investimenti e le altre istituzioni finanziarie internazionali che possano attirare con un effetto leva anche gli investimenti dei privati”. Tra i programmi europei ai quali è fondamentale guardare, il “Fondo europeo per gli affari marittimi e la Pesca” e “Orizzonte 2020” (utile in particolare per i progetti del pilastro “Crescita blu” del Piano d’azione), il Meccanismo per collegare l’Europa-cef” (per il pilastro “Connettere la Regione”), il programma Life (per la “Qualità ambientale”) e il programma Cosme (per il “Turismo sostenibile”). “E’ importante – ha concluso Spacca - che le interrelazioni tra le esigenze dei territori rappresentati nel Piano d’azione ed i possibili finanziamenti dei programmi che incidono nella Macroregione adriatico ionica, siano chiaramente evidenziabili nella nuova programmazione. Abbiamo lavorato e stiamo lavorando in questo senso nei rispettivi territori in modo che la fase dell’implementazione possa iniziare già all’indomani dell’adozione della strategia da parte del Consiglio europeo del 24 ottobre”. Macroregione Adriatico Ionica, Evento A Bruxelles Nell’ambito Degli Open Days. Bruxelles, 8 ottobre 2014 - “L’eusair richiede la forte leadership politica di un Consiglio direttivo e l’Iniziativa adriatico ionica, composta dagli otto ministri degli Esteri dei Paesi interessati, può in tal senso svolgere un importante ruolo di coordinamento, con il supporto della Commissione europea e del Comitato delle Regioni con il Gruppo Interregionale adriatico ionico”. Lo ha detto il presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, intervenendo ieri a Bruxelles all’evento organizzato dal partenariato “Macroregione adriatico ionica” per gli Open Days del Comitato delle Regioni europee. Un incontro particolarmente significativo nel corso del semestre di presidenza italiana, visto che la Strategia macroregionale europea per la Regione Adriatico Ionica (Eusair) è la prima che coinvolge l’Italia. “L’architettura di governance – ha sottolineato Spacca – richiede però, oltre a quella politica, anche una dimensione operativa chiara ed un’efficiente organizzazione da declinare nelle azioni di comitati direttivi composti da Ministeri competenti per ogni pilastro del Piano d’azione, rappresentanti regionali ed altri attori chiave per l’implementazione delle azioni. Gli Stati che hanno guidato la consultazione degli stakeholder per i quattro pilastri continueranno a svolgere un ruolo attivo tramite i rispettivi coordinatori. Lo schema di governo sarà meglio evidenziato il 18 novembre a Bruxelles, nell’evento di lancio della strategia adriatico ionica preannunciata nel programma di Presidenza italiana e organizzata dalla Presidenza italiana con la cooperazione della Commissione europea, dell’Iniziativa adriatico ionica e della Regione Marche. L’evento sarà un fondamentale esercizio di sintesi progettuale e di collaborazione di governance multilivello grazie alla partecipazione attiva degli implementatori del piano di azione”. Spacca ha poi focalizzato l’attenzione sulle possibili fonti di finanziamento disponibili per la strategia Eusair. “La grande opportunità della Macroregione adriatico ionica – ha detto - è data dalla coincidenza della nuova programmazione 2014-2020 con la definizione della strategia. Un’intensa attività è stata condotta in ognuno degli otto Paesi aderenti affinché l’Eusair sia integrata nella nuova generazione di documenti di pianificazione del prossimo settennato - Accordi di partenariato, programmi operativi e programmi Ipa - così come nei fondi strutturali e d’investimento Ue e nei fondi Ipa. Accanto alla programmazione 2014-2020 e ai fondi strutturali, altre fonti disponibili sono il Quadro di investimento per i Balcani Occidentali (Western Balkans Investment Fund), la Banca Europea per gli Investimenti e le altre istituzioni finanziarie internazionali che possano attirare con un effetto leva anche gli investimenti dei privati”. Tra i programmi europei ai quali è fondamentale guardare, il “Fondo europeo per gli affari marittimi e la Pesca” e “Orizzonte 2020” (utile in particolare per i progetti del pilastro “Crescita blu” del Piano d’azione), il Meccanismo per collegare l’Europa-cef” (per il pilastro “Connettere la Regione”), il programma Life (per la “Qualità ambientale”) e il programma Cosme (per il “Turismo sostenibile”). “E’ importante – ha concluso Spacca - che le interrelazioni tra le esigenze dei territori rappresentati nel Piano d’azione ed i possibili finanziamenti dei programmi che incidono nella Macroregione adriatico ionica, siano chiaramente evidenziabili nella nuova programmazione. Abbiamo lavorato e stiamo lavorando in questo senso nei rispettivi territori in modo che la fase dell’implementazione possa iniziare già all’indomani dell’adozione della strategia da parte del Consiglio europeo del 24 ottobre”.  
   
   
BRUXELLES, COMITATO DELLE REGIONI: PIGLIARU (SARDEGNA) NUOVO COMPONENTE  
 
Bruxelles, 8 Ottobre 2014 - Presentazione ufficiale, ieri mattina al Comitato delle Regioni a Bruxelles, per il presidente della Regione Francesco Pigliaru, nuovo componente del Cdr nel gruppo Pse (Partito del Socialismo Europeo). La giornata di lavoro è cominciata con la riunione del gruppo e subito dopo Francesco Pigliaru ha incontrato privatamente il presidente del Pse Karl-heinz Lambertz. A seguire, ha rappresentato la Sardegna alla riunione della delegazione italiana e infine, nel pomeriggio, sessione plenaria del Cdr. "Sono tanti i temi in campo", ha detto il presidente della Regione a margine degli incontri. "E noi abbiamo la necessità e l´esigenza di guardare alla Sardegna non solo come a una regione italiana, ma soprattutto come a una regione europea. La specialità storica, geografica e istituzionale della nostra Isola si inserisce oggi in un nuovo quadro di relazioni istituzionali. Si pensi al fatto che la Sardegna è regione europea di frontiera e di confine con la sponda nord del Mediterraneo e tutto ciò che questo implica. Le politiche regionali europee - ha proseguito il presidente Pigliaru - hanno un senso solo se nascono dal basso: il Cdr e la Regione Sardegna al suo interno, dovranno monitorare e indirizzare le scelte strategiche di coesione dentro l´Unione Europea. Per noi coesione significa appunto concentrarsi sul Mediterraneo e sulle problematiche collegate." Francesco Pigliaru si è infine soffermato sul tema dell´insularità e dell´importanza del fare rete. "Nell´ambito delle relazioni istituzionali vogliamo ulteriormente consolidare gli ottimi rapporti già esistenti con le altre isole del Mediterraneo. Ci troviamo ad affrontare molte problematiche comuni, dai trasporti all´energia sino allo sviluppo economico legato al turismo. Incontrarci e dialogare significa avviare un confronto costruttivo che può aiutare ognuno di noi ad individuare le soluzioni". All’interno del Cdr il presidente Pigliaru fa parte attualmente delle commissioni Civex (Cittadinanza, governance, affari istituzionali ed esterni) e Nat (Risorse naturali).  
   
   
MACROREGIONE ADRIATICO-IONICA: PRESIDENTE CONSIGLIO FVG A WORKSHOP A BRUXELLES  
 
Trieste, 8 ottobre 2014 - Di "Strategia Europea" per la Macroregione Adriatico-ionica e, in questo ambito, del ruolo crescente delle Regioni, si parla agli Open Days, il più grande forum sulla politica di coesione, giunto alla dodicesima edizione e in corso a Bruxelles fino al 9 ottobre. La Adriatico-ionica sarà, dopo la Baltica, la seconda macroregione europea. L´approvazione da parte del Consiglio europeo è ormai imminente. Ciò comporterà strategie, obiettivi, interventi di integrazione, piattaforme di sviluppo comuni. In questo contesto il Friuli Venezia Giulia è coordinatore regionale di uno dei quattro pilastri strategici - quello identificato con il numero 2, che a livello nazionale è coordinato da Italia e Serbia - il cui obiettivo è creare reti di trasporti ed energia interconnesse e sostenibili, per migliorare sia i collegamenti interni all´area della macroregione, sia di essa con il resto d´Europa, per sviluppare la capacità competitiva. Nel Piano di azione del Pilastro 2 i punti chiave sono il trasporto marittimo, la portualità integrata, i collegamenti intermodali con l´entroterra sia per quanto riguarda i passeggeri che le merci, e le reti energetiche, con l´obiettivo specifico di rendere il mercato energetico interno interconnesso e funzionante sul piano della competitività, della sicurezza dell´offerta e della sostenibilità. Da tutto ciò discendono interventi ed azioni specifiche. Oggi, al Parlamento europeo, un workshop mirato al tema ha visto l´intervento del presidente del Consiglio regionale Franco Iacop (anche come delegato del Comitato delle Regioni) proprio sulla valorizzazione delle competenze regionali e il coinvolgimento del territorio nell´attuazione di azioni e progetti. Iacop ha illustrato in particolare il contributo del Friuli Venezia Giulia nell´ambito dei collegamenti sottolineando che la strategia punta alla cooperazione più concreta ed efficace possibile attraverso, appunto, il coinvolgimento di diversi livelli di governo come dimostra l´impostazione del lavoro pilastro per pilastro. E quanto agli argomenti, oltre ai collegamenti, i temi sono quelli dello sviluppo del mare, della qualità, del turismo sostenibile. Per realizzare questi interventi è essenziale - ha detto il presidente del Consiglio - non solo il coordinamento tra i vari livelli decisionali ma anche utilizzare il lavoro svolto dalle organizzazioni regionali e realizzare un vero coinvolgimento delle autorità regionali e locali, inclusi i Parlamenti regionali, le forze economiche e sociali, le università, la società civile. Dovrà essere anche rafforzata la capacità progettuale in maniera coordinata con tutti gli attori del territorio, selezionando innanzitutto i filoni di intervento che costituiscono un volano di sviluppo su scala macroregionale. Ma proprio per il ruolo di coordinamento ricoperto dal Friuli Venezia Giulia sul Pilastro 2 andranno valorizzate le sinergie con altre iniziative nazionali ed europee, anche nella prospettiva di quelle strutture di gestione - i cosiddetti steering group - di imminente creazione, che saranno istituite su ciascun pilastro dalle autorità nazionali e regionali in partenariato con la Commissione Europea.  
   
   
FONDI EUROPEI, FUNZIONARI A NOVEMBRE DA BRUXELLES IN SARDEGNA PER LA PROGRAMMAZIONE 2014-2020.  
 
Cagliari, 8 Ottobre 2014 - I funzionari europei saranno in Sardegna a metà novembre per definire il programma operativo dei fondi 2014-2020. È stato deciso il 6 ottobre al termine degli incontri informali a Bruxelles fra l´assessore regionale della Programmazione e del Bilancio Raffaele Paci e i dirigenti della Dg Regio (Direzione generale della politica regionale e urbana). "L´incontro è stato molto positivo, i funzionari hanno espresso apprezzamento nei confronti del nostro programma, a cominciare dal fatto che abbiamo ridotto il numero dei capitoli di spesa, evitando inutili dispersioni e concentrandoci sulle misure fondamentali e strategiche per la Sardegna", dice l´assessore Paci. I fondi potenzialmente a disposizione dell´Isola nei prossimi 7 anni sono oltre 5 miliardi di euro: l´importo definitivo è condizionato dallo stanziamento da parte del governo, a fronte di una richiesta del Mise che è per la Sardegna di 1 miliardo e 800 milioni di euro. Per il resto, nell´importo sono compresi 1 miliardo e 300 milioni di euro di Fondi Feasr (Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale), 927 milioni del Fesr (Fondo europeo di sviluppo regionale), 444 milioni del Fse (Fondo sociale europeo), 570 milioni del Pon (Programma operativo nazionale). Per quanto riguarda i 450 milioni di fondi Fesr non spesi della programmazione 2007-2013 (ma a valere fino al 2015), dall´incontro con i dirigenti europei sono emerse alcune criticità sulla rimodulazione richiesta, legate al ritardo nella spesa. "Adesso programmeremo una serie di incontri per cercare di affrontare e risolvere le criticità emerse oggi", sottolinea il titolare del Bilancio, che a Bruxelles ha partecipato nel corso della giornata anche ad alcune riunioni segnate nell´agenda del presidente Pigliaru, impegnato al Comitato delle Regioni e in vari appuntamenti istituzionali. "Ovviamente cercheremo in tutti i modi di salvare quei 450 milioni - ha concluso - facendo scelte mirate da destinare all´economia reale della Sardegna".  
   
   
MARONI: SU COMPOSIZIONE ESECUTIVO DECIDO SOLO IO  
 
Milano, 8 ottobre 2014 - "Ho letto le ricostruzioni più o meno fantasiose dei giornali, ma, ancora oggi, ho ribadito, durante la riunione di Giunta, che per quanto mi riguarda, sono assolutamente soddisfatto dell´operato di tutti gli assessori e non ho alcuna esigenza di fare cambiamenti". Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, durante la conferenza stampa dopo la seduta della Giunta regionale, rispondendo alle domande dei giornalisti sull´ipotesi di cambiamenti all´interno dell´Esecutivo regionale. Decide Il Presidente - Il governatore ha rilevato che "ci sono delle richieste da parte di alcuni partiti che fanno parte della Maggioranza". "Sono sensibile a queste cose - ha osservato -, perché non vivo sulla luna, ma le decisioni sulla Giunta vengono prese qui e dal presidente della Regione Lombardia, non fuori di qua e da qualcun altro". Attuazione Legge Delrio - Maroni ha ricordato che nell´immediato futuro "c´è una scadenza che riguarda tutte le Regioni, ossia l´attuazione della Legge Delrio, per la quale non oltre la fine dell´anno andrà fatta una legge per decidere quali competenze eventualmente riassorbire dalle Provincie". "Inoltre - ha aggiunto - in Parlamento sta compiendo il suo iter un disegno di legge di riforma costituzionale, che toglie competenze alle Regioni. Nei prossimi due mesi al massimo avremo più chiaro il quadro su quali competenze la Giunta avrà in più o in meno". I Passaggi Da Compiere - Il presidente ha rilevato come a questa definizione si arriverà "attraverso alcuni passaggi". "Uno - ha specificato - riguarda il Parlamento nazionale. L´altro invece ci compete direttamente ed è l´Osservatorio regionale che inizierà a lavorare il prossimo 14 ottobre e riunirà i sindaci delle Città metropolitane e i nuovi presidenti delle Province. Questo tavolo, nell´arco di un mese al massimo, dovrà stabilire se le nuove Province manterranno le attuali competenze, se rinunceranno ad alcune di esse e se queste torneranno alla Regione. Allora, e solo allora, potremo verificare se sarà necessario fare alcune modifiche nella composizione della Giunta".  
   
   
COSTITUITO L’OSSERVATORIO VENETO PER IL RIORDINO DELLE FUNZIONI DELLE PROVINCE MA DALLO STATO NEMMENO LE RISORSE PER RISCALDARE LE AULE E PULIRE LE STRADE  
 
Venezia, 8 ottobre 2014 - La Giunta veneta ha costituito l’Osservatorio regionale per dare attuazione alla cosiddetta ‘Riforma Delrio’ che detta norme in materia di Città Metropolitane, Province, unioni e fusioni dei Comuni. “Si tratta – spiega l’assessore agli Enti locali, Roberto Ciambetti – dell’attuazione dell’accordo tra Governo e Regioni sancito recentemente dalla Conferenza Unificata in tema di riordino delle funzioni delle Province, che stabilisce l’istituzione oltre che dell’osservatorio nazionale, di quelli regionali. Ogni osservatorio regionale si raccorderà con quello nazionale e ha il compito di coordinare la ricognizione delle funzioni amministrative provinciali oggetto del riordino, formulando proposte per la loro riattribuzione al livello istituzionale più adeguato”. L’osservatorio del Veneto è coordinato dallo stesso assessore regionale agli Enti Locali, Roberto Ciambetti ed è composto da tecnici regionali e rappresentanti di Anci Veneto, Upi Veneto e della Città Metropolitana di Venezia. “Mentre noi cerchiamo di far fronte ai problemi causati da questa riforma incompleta, rabberciata e calata dall’alto con supponenza – afferma Ciambetti – il Governo continua a tenere un comportamento strafottente e vessatorio nei confronti delle Regioni e degli Enti locali. Entro la fine di quest’anno ci è stato imposto di definire con provvedimenti normativi il nuovo assetto istituzionale, ma ancora non è stato deciso quali siano le funzioni fondamentali da attribuire alle aree vaste e metropolitane e soprattutto non abbiamo alcuna certezza di vederci trasferiti i finanziamenti per assicurare i servizi che prima gestivano le Province”. “Corriamo il rischio, per questo dissennato modo di operare da parte del Governo – conclude Ciambetti – che non siano disponibili le risorse per l’erogazione di servizi indispensabili come la manutenzione degli edifici scolastici, il riscaldamento delle aule, la gestione della viabilità, la pulizia delle strade dalla neve e altri compiti che venivano svolti dalle Province”.  
   
   
BOLZANO: IL PUNTO SULLE TRATTATIVE FINANZIARIE CON IL GOVERNO  
 
Bolzano, 8 ottobre 2014 - Una proposta decennale, con certezza di diritto, per cui la Provincia si impegna a versare allo Stato una quota fissa annuale (inferiore a quella attuale), a fronte della garanzia che Roma non faccia altri prelievi straordinari: è questo il nucleo della trattativa in corso sul futuro finanziamento dell´autonomia. La Giunta il 6 ottobre ha fatto il punto della situazione. Nella seduta di Giunta a Palazzo Widmann il presidente Arno Kompatscher ha aggiornato gli assessori sullo stato della trattativa in corso fra Provincia e Governo per arrivare alla firma di un´intesa finanziaria. Kompatscher ha ricordato che in base all´Accordo di Milano del 2009 lo Stato avrebbe dovuto trattenere il 10% del gettito fiscale prodotto in Alto Adige e in aggiunta la Provincia avrebbe messo a disposizione ulteriori 100 milioni di euro: "Un intesa rimasta sulla carta, perchè in realtà è sempre stata disattesa dai governi che si sono susseguiti, con decisioni unilaterali che hanno portato a una serie di ricorsi della Provincia davanti alla Corte costituzionale", ha ricordato Kompatscher citando i 700 milioni aggiuntivi trattenuti dallo Stato soltanto nel 2014 tra accantonamenti e riserva all´erario. Nella trattativa aperta con il Governo si lavora a una proposta a valenza decennale - negli auspici della Provincia - con cui Bolzano si impegna a versare ogni anno una quota fissa (inferiore agli attuali 800 milioni) come compartecipazione al risanamento del debito pubblico. In contropartita si chiede a Roma la garanzia dell´esenzione da altre manovre statali e da ulteriori prelievi straordinari che potrebbero colpire le Regioni. In caso di accordo, la Provincia ritirerebbe anche i ricorsi alla Consulta. Si punta a raggiungere un´intesa in tempi ragionevoli, considerato che il Governo è chiamato a definire la legge di stabilità. Per il presidente Kompatscher resta comunque chiaro che un consenso può essere raggiunto "solo se il risultato complessivo della trattativa poggia su solide basi finanziarie e sulla certezza del diritto, in modo da garantire sicurezza e sostenibilità al futuro dell´autonomia." In tal senso è ferma intenzione di Kompatscher siglare un accordo di livello superiore, che veda anche il coinvolgimento dell´Austria ("una conditio sine qua non", secondo il Presidente). Si attende ora che il gruppo di lavoro Stato-provincia elabori la bozza di proposta che sarà discussa poi sul piano politico: "Se si raggiungerà un´intesa di massima, riferirò al Consiglio provinciale riunito in seduta straordinaria prima di firmare l´eventuale accordo", ha concluso Kompatscher.  
   
   
AUMENTA ANCORA LA SPESA “VERDE” DEGLI ENTI COORDINATI DALLA PROVINCIA DI TORINO  
 
Torino, 8 ottobre 2014 - È salita a 78,5 milioni di euro la cifra spesa nel 2013 per l’acquisto di beni e servizi ecologici da parte dei 45 sottoscrittori del progetto A.p.e. Acquisti pubblici ecologici, coordinato dalla Provincia di Torino. Si tratta di una rete di soggetti pubblici e privati impegnati a utilizzare criteri ecocompatibili negli acquisti per i propri uffici che comprende Comuni e Comunità montane, istituti scolastici, enti parco, consorzi di servizi pubblici, agenzie per lo sviluppo del territorio, associazioni culturali e ambientaliste, la Camera di Commercio di Torino, il Politecnico e la Scr, Società di committenza regionale. Se nel 2004 i 13 primi partecipanti al progetto Ape avevano acquistato beni e servizi per 4,5 milioni di euro, nel 2013 sono stati destinati, come detto, ben 78,5 milioni di euro per l’acquisto di beni e servizi ecologici, a fronte di una spesa complessiva dichiarata di circa 136 milioni di euro. A far la parte del leone è la Città di Torino, con i suoi 54 milioni di euro. Seconda piazza per il Comune di Collegno con 5,3 milioni di euro, seguito da Acea Pinerolese con 3,6 milioni e dal Comune di Moncalieri, che ha speso 2,6 milioni di euro in beni e servizi che rispettano i criteri Ape. La spesa per categoria di prodotto vede al primo posto i servizi di fornitura di energia elettrica con quota minima del 50% da fonti rinnovabili (54% della spesa Ape complessiva). Seguono i servizi di ristorazione con prodotti biologici e stagionali, stoviglie riutilizzabili e acqua da rubinetto (25%) e i servizi di pulizia con prodotti ecologici (16,5%); quindi le spese per costruzioni e ristrutturazioni in bioedilizia (2%) e attrezzature informatiche a ridotto consumo energetico (1%). Si può stimare che nel 2013, con gli acquisti fatti nell’ambito del progetto Ape per le categorie energia elettrica, autoveicoli e attrezzature informatiche, è stato possibile risparmiare all’atmosfera l’emissione di circa 25mila tonnellate di Co2, mentre grazie ai servizi di ristorazione sostenibile è stato possibile risparmiare 295 tonnellate di plastica e 1800 tonnellate di Co2. “Siamo molto soddisfatti del decennale lavoro della rete dei sottoscrittori” commenta l’assessore all’Ambiente della Provincia di Torino Roberto Ronco ”perché sono stati conseguiti ottimi risultati. Basti pensare che, mentre il Piano d’Azione Nazionale definisce l’obiettivo di raggiungere entro il 2014 un livello di appalti conformi ai criteri ambientali minimi non inferiore al 50% sul totale degli appalti stipulati per ciascuna categoria, noi nel complesso dei nostri acquisti ci attestiamo già al 58%”.  
   
   
RIPORTARE LA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE ALL´INTERNO DELL´AGENDA POLITICA DELLA REGIONE PIEMONTE  
 
 Torino, 8 ottobre 2014 - Sistema Ong verso Terra Madre 2014 , è questo il titolo del seminario di condivisione e di riflessione sul tema Agricoltura Familiare e Cooperazione Internazionale che si è tenuto ieri pomeriggio presso il Centro Incontri della Regione Piemonte. All´incontro era presente Piero Sardo, Presidente della Fondazione Slowfood e hanno partecipato esponenti del Cisao , della Coldiretti Piemonte , del Consorzio delle Ong piemontesi e del Co.co.pa . Introducendo i lavori l´ assessora regionale con delega alla cooperazione decentrata, Monica Cerutti , ha dichiarato: " Ritengo importante, in questa prima fase di governo, comunicare il nuovo interesse che la Regione intende riconoscere alla cooperazione internazionale e nello specifico alla cooperazione decentrata. Molte delle criticità derivanti dalla crisi che stiamo vivendo, come quelle legate all’ambiente, alla finanza mondiale, al costo del lavoro, all’occupazione giovanile, all’immigrazione, alle pari opportunità, sono legate ad un contesto internazionale, con il quale dobbiamo confrontarci per trovare soluzioni adeguate. Le autorità locali dovranno essere capaci di costruire politiche e attività per far acquisire alle proprie comunità, in modo inclusivo e di sistema, quelle competenze che le mettono in condizione di confrontarsi positivamente con le realtà di altri continenti. Con la cooperazione decentrata le comunità locali del nord del sud del mondo dialogano, si confrontano progettano e realizzano iniziative di comune accordo e quindi scambiano saperi e competenze acquisendo quelle conoscenze e quella consapevolezza che diventano la base per la “proiezione internazionale dei propri territori ”. Il tema centrale dell´incontro di questo pomeriggio è stato quello della sicurezza e della sovranità alimentare: " Si tratta certamente di una delle sfide al centro dell’agenda internazionale con ricadute importanti sul livello locale " - ha proseguito l´assessora Cerutti - " Secondo il rapporto dell´Onu " Lo Stato dell’insicurezza alimentare nel mondo (Sofi 2014) " sono circa 805 milioni le persone che al mondo soffrono la fame . La sfida alimentare risulta sempre più attuale e strettamente collegata alla sfida energetica, alla sfida demografica e più in generale alla salvaguardia dell’ambiente. La creazione di disuguaglianze, povertà e contraddizioni socio economiche tra i Paesi e dentro i Paesi provocano situazioni di conflitto, di insicurezza, di migrazioni. Ritengo quindi particolarmente significativa la proposta dell’Onu di dichiarare il 2014 Anno internazionale dell’agricoltura familiare per focalizzare l’attenzione mondiale sull’agricoltura familiare di piccola scala, per mostrare quale potrà essere il suo contributo fondamentale allo sradicamento della fame e della povertà e nel garantire la sicurezza alimentare a tutto il pianeta, preservandone le risorse e promuovere la transizione verso uno sviluppo più equo ed equilibrato ”. Agricoltura familiare che secondo Slowfood “ha i volti e le mani delle migliaia di comunità del cibo della rete di Terra Madre e dei piccoli agricoltori che operano per nutrire il mondo e mantenere la biodiversità e la salute del pianeta” e che Terra Madre quest’anno riprenderà per approfondire la riflessione e condividere buone pratiche e nuove idee. Nell’ambito del Programma regionale sono stati realizzati molti progetti indirizzati allo sviluppo rurale, allo sviluppo locale, alla governance dei processi di sviluppo, accompagnando le autorità locali nella realizzazione delle loro politiche e nel rafforzamento del proprio ruolo sul territorio. L’iniziativa del Programma regionale di sicurezza alimentare e lotta alla povertà ha permesso la creazione di sinergie importanti tra Amministrazioni pubbliche, Associazioni, Ong, scuole, centri di formazione, associazioni di categorie, università, ecc; realizzando un primo esempio di Sistema nel quale le comunità territoriali hanno iniziato a dialogare e cooperare con i rispettivi partner africani. Più di 800 soggetti piemontesi hanno partecipato alla realizzazione del Programma regionale di sicurezza alimentare e lotta alla povertà; oltre 500 microprogetti sono stati realizzati nel corso di circa 15 anni in un rapporto continuativo di relazioni e partenariati territoriali cresciuti grazie all’impegno degli enti locali piemontesi, del Cocopa, Recosol, dell’Università e delle tante associazioni del nostro territorio . Sono state sperimentate anche forme più complesse di progettazione in particolare attraverso il Tavolo di lavoro dedicato alle tematiche agricole “ Agricoltura Piemonte&sahel ” nato nel 2006 anche grazie all’attenzione della Coldiretti Piemonte e alla sensibilità delle Ong e del Cop sul tema. " L’incontro odierno è per me una prima occasione per sottolineare l’importanza che vogliamo riconoscere alla cooperazione internazionale e per riprendere e rilanciare la riflessione sui temi legati all’“ Agricoltura e allo Sviluppo rurale ” insieme ai tanti soggetti del territorio coinvolti e motivati. Sarà mio impegno riportare all’interno dell’agenda politica regionale il tema della cooperazione internazionale e della cooperazione decentrata anche cercando nuove risorse e creando nuove opportunità di dialogo " - ha concluso Monica Cerutti, assessora regionale con delega alla cooperazione decentrata.  
   
   
AREE INTERNE, NELLE MARCHE LA SPERIMENTAZIONE DELLA STRATEGIA NAZIONALE PARTE DALL’AREA PILOTA “BASSO PESARESE E ANCONETANO”.  
 
Ancona, 8 ottobre 2014 - La zona dell’Appennino basso pesarese e anconetano - che ha mostrato un livello di coesione tra Comuni e avanzata capacità progettuale - è l’area pilota marchigiana dove partirà la sperimentazione della strategia nazionale per rilanciare le aree interne. Potrà contare su un finanziamento nazionale di 3,8 milioni di euro, destinato a riequilibrare l’offerta dei servizi di base nei settori della mobilità, salute e scuola: interventi che, unitamente a una progettualità sullo sviluppo economico, sono il motore della Strategia. L’area pilota è stata individuata dalla Regione Marche, su richiesta del ministero dello Sviluppo Economico, a seguito del sopralluogo della delegazione ministeriale del giugno scorso, guidata da Fabrizio Barca, nei territori segnalati dalla Regione e rispondenti ai criteri ministeriali. Le aree candidate sono tre e comprendono anche “Macerata” e “Ascoli Piceno”: in totale 44 Comuni e 86.407 abitanti. Le visite sul posto hanno consentito, agli esperti ministeriali, di valutare la rispondenza delle tipologie ai requisiti previsti dalla Strategia nazionale. Due (il basso Appennino e Macerata) risultano pronte a sperimentare la prima fase, con una necessità dell’area maceratese di sviluppare ancora una maggiore integrazione tra i Comuni aderenti, mentre la terza (Ascoli) va sostenuta con un percorso di progettazione. Da sottolineare come lo sviluppo economico delle aree viene individuato dai territori sia da un punto di vista turistico ambientale - tematica emergente in tutte e tre le aree - che in ambito culturale, indicazione presente nelle prime due aree. La decisione della Giunta permetterà di partire - come richiesto da Roma, entro il 2014 - nel basso Appennino (area pilota), mentre a Macerata la sperimentazione inizierà nel 2015 con la previsione di attivare ulteriori risorse statali specificatamente dedicate. La terza area (Ascoli Piceno) sarà aiutata a rientrare nei parametri ministeriali, rivedendo, se necessario, la riperimetrazione, anche con l’ingresso di nuovi Comuni dell’area Fermana. “Tutte e tre le aree interne selezionate beneficeranno dei finanziamenti comunitari dei fondi Fesr (coesione economica e sociale), Fse (lavoro) e Feasr (agricoltura) della programmazione 2014-2020, con le risorse aggiuntive nazionali previste – evidenzia l’assessore alle Politiche Comunitarie, Paola Giorgi – La strategia nazionale individua eleggibile una larga parte del territorio italiano, caratterizzata dalla perifericità rispetto ai principali poli di sviluppo economico, con problemi di spopolamento, invecchiamento della popolazione, declino economico, ma con le potenzialità per avviare un nuovo sviluppo. Le Marche sono state tra le prime Regioni ad aderire all’iniziativa, delineando subito tre aree idonee alla sperimentazione, dove intervenire sui servizi essenziali ai cittadini per creare futuro e reddito. La strategia assegna un ruolo strategico ai Comuni, i quali, attraverso l’aggregazione, saranno i propulsori dei progetti per le aree interne. Partiamo dal basso Appennino, la zona che soddisfa maggiormente i requisiti nazionali, per poi continuare con Macerata e, contestualmente, aiutare Ascoli Piceno, per progettare insieme nuove strategie di sviluppo dell’entroterra al passo con i tempi e con le nuove opportunità inespresse, da valorizzare localmente”. L’area pilota “Appennino basso pesarese e anconetano” è composta dai comuni di: Acqualagna, Apecchio, Cagli, Cantiano, Piobbico, Frontone, Serra Sant’abbondio, Arcevia, Sassoferrato. I comuni dovranno individuare quello capofila che coordinerà gli interventi e firmerà l’Accordo quadro con il Ministero e la Regione. I Comuni saranno i propulsori delle aree interne. La loro piccola dimensione richiederà un’organizzazione in forma associata o consortile dei servizi funzionali alla riuscita della strategia. Opportunità di crescita che dovranno basarsi sulle potenzialità del territorio e sulle opportunità esistenti, messe a rete, con l’eventuale coinvolgimenti di soggetti pubblici e privati ritenuti idonei al conseguimento delle finalità stabilite. Al raggiungimento degli obiettivi concorrono tutti i fondi strutturali e di investimento disponibili (Fesr, Fse, Feasr), oltre allo stanziamento riservato all’area pilota. La Regione potrà comunque destinare, alla altre due aree individuate, la quota delle risorse non utilizzate a livello nazionale entro il 2014. Al momento i fondi europei che la Regione può destinare alle tre aree ammontano a circa 10 milioni di euro: un importo che può mutare sulla base dell’approvazione Ue dei Programmi operativi.  
   
   
AUTONOMIE LOCALI: FVG, UN OSSERVATORIO PER LA RIFORMA  
 
Udine, 8 ottobre 2014 - La costituzione di un Osservatorio per la riforma, che avrà il compito di coordinare il processo di rinnovamento del sistema delle autonomie locali, è stata ipotizzata, ieri a Udine, dall´assessore regionale, Paolo Panontin, in occasione della seduta del Consiglio delle Autonomie (Cal). Panontin, ha infatti fatto propria la proposta avanzata da alcuni consiglieri, ipotizzando un organismo che si ponga l´obiettivo di facilitare il cammino della riforma. Mutuando quanto già previsto dall´Accordo attuativo Stato - Regioni a livello nazionale, potrebbe dunque essere creato un tavolo che metta assieme la Regione e gli enti locali, al fine di facilitare le amministrazioni comunali nell´attuazione dei complessi processi previsti dalla riforma, rendendoli compartecipi dell´attività dell´Osservatorio. La proposta di legge sulla riforma ha conseguito la maggioranza dei votanti del Cal, ma per due voti di scarto, non è stato possibile raggiungere l´intesa (21 votanti, 10 voti a favore, 6 contrari, 5 astensioni). Come ha commentato Panontin, si è trattato di un´occasione importante per raccogliere, dai rappresentanti del sistema delle autonomie, osservazioni e suggerimenti che consentiranno di imprimere maggior efficacia alla riforma, in vista dell´esame da parte della Commissione competente del Consiglio regionale, prevista per la fine del mese di ottobre. Tra le indicazioni recepite dall´assessore regionale, vi è anche quella inerente l´istituzione della figura del direttore delle Unioni territoriali intercomunali che, potrà essere reperita tra gli enti facenti parte dell´Unione o tramite la mobilità di comparto oppure ancora tramite la mobilità intercompartimentale tra i segretari comunali operanti in Regione e avrà il compito manageriale di accompagnare i Comuni nel processo di unificazione. Tra gli altri punti trattati nel corso del dibattito nella seduta del Cal, i temi inerenti il voto all´interno delle Unioni, la distribuzione delle funzioni ora in capo alle Provincie, che dovrà avvenire a partire dal 2016 e il numero minimo di abitanti per costituire l´Unione dei Comuni. Infine, il Cal ha rinviato la designazione di due rappresentanti nella Consulta per il servizio civile regionale e solidale, avendo ricevuto l´indicazione di un solo nominativo.  
   
   
BOLZANO: BILANCIO, TRA UNA SETTIMANA CONFRONTO CON LE PARTI SOCIALI  
 
 Bolzano, 8 ottobre 2014 - Prosegue il lavoro di preparazione del bilancio di previsione 2015 della Provincia di Bolzano. Cifre sostanzialmente stabili rispetto all´anno in corso, si punta ad un ulteriore maggior coinvolgimento delle parti sociali, con le quali è in programma un confronto il 14 ottobre. A metà dicembre la legge arriverà in Consiglio provinciale. Il bilancio di previsione 2015 della Provincia di Bolzano ammonterà a 5,306 miliardi di euro, con una parte spendibile (depurata dagli accantonamenti imposti dallo Stato) di 4,565 miliardi di euro. "Una cifra leggermente superiore rispetto allo scorso anno - ha spiegato il presidente Arno Kompatscher - quando ci si era fermati a 4,521 miliardi". Durante la seduta odierna, in Giunta si è discusso su come limare la ripartizione delle risorse tra i vari assessorati, e l´Ufficio finanze è stato incaricato di preparare la tabella da assegnare ad ogni Ripartizione che poi provvederà alla suddivisione dettagliata dei fondi sui vari capitoli di spesa. Quello che cambia rispetto al passato, però, è sostanzialmente il metodo con cui verrà portato avanti il bilancio. "Martedì 14 ottobre - ha annunciato Kompatscher - avremo un´audizione con le parti sociali, nel corso della quale non solo presenteremo la prima bozza di bilancio, ma daremo a tutti la possibilità di avanzare idee, richieste e proposte, coinvolgendo direttamente imprese, sindacati e associazioni di categoria nella discussione sulla legge". Poi, una volta apportate le ultime modifiche, la legge di bilancio con la collegata legge finanziaria passeranno al vaglio della Giunta provinciale, con l´approvazione definitiva di entrambi i documenti prevista per la riunione del 28 ottobre. "A questo punto - ha proseguito il presidente altoatesino - il bilancio sarà inviato al Consiglio dei Comuni e quindi, tra il 10 e il 14 novembre, sarà la volta della commissione legislativa del Consiglio provinciale". L´approdo in aula è previsto per il 12 dicembre, mentre la votazione definitiva su bilancio e legge finanziaria da parte dell´assemblea è in programma tra il 16 e il 18 dicembre 2014.  
   
   
PUGLIA, PERSONALE REGIONALE: SCORRERE GRADUATORIE PROGRESSIONI VERTICALI B-C  
 
Bari, 8 ottobre 2014 - L’assessore al Lavoro e al Personale, Leo Caroli, ha chiesto al Dipartimento della Funzione Pubblica di poter provvedere allo scorrimento delle graduatorie dei concorsi per il personale interno della Regione Puglia, le “progressioni verticali” per il passaggio dalle categorie A e B alla categoria C e a scorrere le graduatorie del concorso per esterni per categoria C già espletato. “Oggi – spiega Caroli – la legge “Brunetta” impedirebbe di scorrere le graduatorie degli idonei al corso- concorso per le progressioni interne. Ma quel corso - concorso è stato deciso, pubblicato e avviato prima dell’emanazione della legge “Brunetta”, che obbliga ai concorsi per esterni”. “Intendo – prosegue – impegnarmi a scorrere anche le graduatorie del concorso per C. Sono fiducioso che la cosa si possa fare e che la Funzione pubblica ci darà l’ok: abbiamo la giurisprudenza a nostro favore e inoltre non si può ignorare che il personale interno, cosiddetto “storico” possieda competenze, conoscenze e esperienze tali da non poter essere escluso dalle progressioni di carriera, perché sono un patrimonio indispensabile per la Pubblica amministrazione con il quale completare le politiche del personale promosse dal governo regionale”.  
   
   
RIVEDERE IL RUOLO DEI SEGRETARI COMUNALI E PROVINCIALI, MA NON ABOLIRE UNA FIGURA CHE ASSICURA LA CONTINUITA’ AMMINISTRATIVA E GESTIONALE SE NE È DISCUSSO IN UN CONVEGNO A TORINO  
 
 Torino, 8 ottobre 2014 - Abolire del tutto o rivedere la figura del Segretario comunale e del Segretario provinciale? Se ne è discusso oggi nella Sala Consiglieri di Palazzo Dal Pozzo della Cisterna, sede della Provincia di Torino, nel corso di un convegno organizzato dall’Unscp, l’Unione Nazionale Segretari Comunali e Provinciali. “Riforma della Pubblica Amministrazione e ruolo del Segretario Comunale e Provinciale: abolizione o revisione del ruolo” era il titolo dell’incontro, convocato per approfondire la tematica della riforma della pubblica amministrazione delineata nel Disegno di Legge 1557, con particolare attenzione al ruolo del Segretario Comunale. Il Ddl 1557 risponde all’esigenza di riformare la pubblica amministrazione, ma pone importanti interrogativi sul nuovo assetto dei ruoli di vertice degli Enti Locali; quei ruoli che, prima e più di altri, dovrebbero tradurre in prassi e comportamenti concreti il nuovo assetto della pubblica amministrazione, all’insegna dei criteri di efficienza, legalità e trasparenza. L’unscp intende proporre alcuni emendamenti migliorativi al testo attualmente all’esame delle competenti Commissioni parlamentari, riaffermando che, da oltre centocinquan´anni i Segretari comunali svolgono la funzione unitaria di vertice amministrativo delle amministrazioni locali, punto essenziale di snodo e di raccordo tra gli organi politici e quelli burocratici. La prevista cancellazione del ruolo, a giudizio dell’Unscp, potrebbe avere effetti molto negativi sul funzionamento della macchina amministrativa. E’ invece auspicabile che il riordino della macchina amministrativa degli Enti locali valorizzi l’esperienza e la professionalità dei Segretari, delineando una figura apicale di coordinamento e controllo, in grado di garantire sia l’efficienza e tempestività che la correttezza e legalità dell’azione amministrativa. Esperti, Parlamentari E Amministratori Concordi Nel Difendere La Professionalita’ Dei Segretari L’apertura dei lavori odierni è stata affidata al Segretario Generale e Direttore Generale della Provincia di Torino Giuseppe Formichella. I lavori stessi sono stati presiduti da Andrea Matarazzo, Presidente del Consiglio Nazionale dell’Unscp e Segretario Generale del Comune di Imperia. L’assessore al Bilancio, Relazioni internazionali, Cultura e Patrimonio della Provincia di Torino Marco D´acri ha sottolineato come l’ansia di riformare a tutti i costi e velocemente (dopo troppi anni di inerzia legislativa) il sistema delle autonomie locali potrebbe condurre il legislatore a commettere gravi errori, come appunto la soppressione del ruolo dei Segretari, figure la cui competenza e professionalità è tanto più indispensabile in una fase di riordino della macchina amministrativa. La presentazione generale della tematica in discussione è stata affidata a Gianfranco Cotugno, Segretario Generale del Comune di Biella e Segretario regionale dell’Unscp. Franca Biglio, Presidente dell’Associazione Nazionale Piccoli Comuni e Sindaco di Marsaglia, ha portato la sua esperienza di amministratrice locale, testimoniando l’insostituibilità del ruolo e della competenza del Segretario, soprattutto nei piccoli Comuni, sempre alle prese con la scarsità di risorse finanziarie ed umane, con tagli dei trasferimenti statali e con un’evoluzione della normativa sulla pubblica amministrazione continua e difficile da seguire ed interpretare. Analoghi concetti sono stati espressi dal Sindaco di Cavagnolo Mario Corsato, a testimonianza del legame di fiducia con gli amministratori comunali venutosi a creare da quando i Sindaci sono eletti direttamente e hanno voce in capitolo nella scelta del Segretario. Leonardo Falduto, professore associato di economia aziendale, già Direttore Generale del Comune di Savona, ha svolto un’analisi sulle incombenze relative al controllo di gestione che i Segretari dei Comuni e delle Province si sono accollati negli ultimi anni. Il modello dirigenziale verso cui la professione del Segretario comunale può e deve andare è quello di una figura che abbina le doti manageriali con le competenze giuridico-amministrative, svolgendo anche un ruolo importante per la formazione continua dei funzionari. Sergio Foà, professore associato di Diritto amministrativo, ha ribadito che solo una figura apicale di questo tipo sarà in grado in futuro di assicurare la stabilità e la continuità nell’amministrazione e gestione egli Enti locali. Alfredo Ricciardi, Segretario Nazionale dell’Unscp e Segretario Generale del Comune di Novate Milanese, ha sostenuto che l’abolizione dei Segretari comunali e provinciali non avrebbe ricadute positive sui bilanci pubblici. L’unscp ritiene che il controllo della legalità e della correttezza amministrativa debba continuare ad essere garantito da una figura che opera al vertice delle amministrazioni locali, con un ruolo ben distinto da quelli politici. Maurizio Fogagnolo, avvocato e collaboratore de “Il Sole 24Ore”, ha espresso analoghi concetti, sottolineando che il ruolo dei Segretati è anche quello di tutelare i diritti degli utenti dei servizi pubblici erogati dai Comuni e dalle Province. La senatrice Magda Zanoni (già Vice Sindaco di Pinerolo), l’onorevole Giovanni Monchiero (già Direttore Generale di Asl e Segretario del Coreco) e l’Assessore regionale all’Istruzione ed ex Sindaco di Casalborgone Gianna Pentenero hanno portato la loro testimonianza sull’irrinunciabilità del ruolo del Segretari, auspicando che il Ddl 1557 sia opportunamente emendato.  
   
   
"SUL LAVORO IL TRENTINO È SIMILE ALLA DANIMARCA"  
 
Trento, 8 ottobre 2014 - "Il modello trentino di concertazione territoriale tra parti sociali e istituzioni pubbliche fa assomigliare questo territorio alla Danimarca". Il commento è autorevole ed arriva dal giuslavorista Tiziano Treu, più volte ministro del Lavoro, padre della riforma delle pensioni del 1995 e da pochi giorni neo commissario dell´Inps, a chiusura del convegno "Concertazione e contrattazione territoriale" promosso dall´Aisri (Associazione italiana di studio delle relazioni industriali) e conclusosi alla Facoltà di Giurisprudenza con una tavola rotonda che ha visto confrontarsi, sul tema della concertazione territoriale, sindacalisti, Confindustria e attori istituzionali di alcune Regioni italiane (Lazio, Emilia Romagna e Trentino) ed alla quale è intervenuto anche il vicepresidente e assessore allo sviluppo economico e al lavoro Alessandro Olivi. "La concertazione oggi non può limitarsi a rincorrere le emergenze - questa la conclusione dell´intervento di Olivi - ma deve assumere un carattere preventivo, che attenga anche al modello di sviluppo del territorio, una concertazione che sia antidoto al corporativismo e al prevalere degli interessi particolari e che sappia garantire coesione sociale, sviluppo e competitività". In questa direzione, come ha ricordato lo stesso assessore - va il Patto per lo sviluppo e il lavoro con il quale si è iniziata la legislatura, un patto tra la Provincia e le forze economico-sociali che ha posto alcuni "paletti", che vanno dalla leva fiscale agli incentivi alle imprese, dal credito al lavoro (reddito di attivazione e reddito di continuità), ai giovani (formazione, apprendistato, tirocinio, incentivi all´autoimprenditorialità e, unico nel panorama nazionale, il reddito di qualificazione). Un sistema valorizzato da Treu ("un esempio di concertazione realmente territoriale") con il quale, a margine del convegno, l´assessore Olivi ed il presidente dell´Agenzia del Lavoro Michele Colasanto hanno poi avuto occasione di confrontarsi su alcuni temi che sono al primo posto dell´agenda provinciale in materia di occupazione e welfare. Due in particolare gli argomenti posti all´attenzione del neo commissario Inps. Da un lato la ricerca di un modello che possa dare valore al principio della cosiddetta condizionalità, laddove si vorrebbe che i lavoratori che percepiscono forma di sostegno al reddito possano essere valorizzati come capitale umano da riutilizzare in un concetto di sussidiarietà sul territorio. "Su questo - spiega Olivi - serve elaborare modelli giuridici molto avanzati, per la ricerca dei quali il Trentino pone la propria candidatura come territorio disposto a sperimentare e ad applicare pratiche nuove." Dall´altro il tema, altrettanto forte, delle staffette generazionali e dei contratti di rete. Si tratta qui di individuare modalità che consentano di favorire nel privato le "staffette" (importante aiuto a sostegno del lavoro dei giovani, favorito dall´anticipato accesso alla pensione da parte dei lavoratori anziani). Olivi ha discusso con Treu anche di un altro tema, importantissimo per le sue implicazioni: i contratti di rete. Il principio, in questo caso, è quello di garantire la mobilità dei lavoratori tra le imprese: se un´impresa versa in difficoltà e un´altra ha un picco di lavoro, prima di provvedere alla messa in campo degli ammortizzatori sociali si prova a creare mobilità, purchè tra settori omogenei. Tutti argomenti, questi, sui quali Treu ha manifestato interesse e disponibilità ad approfondire.  
   
   
BOLZANO, NUOVO BANDO START UP: 1 MILIONE DI EURO PER GIOVANI IMPRESE INNOVATIVE  
 
Bolzano, 8 ottobre 2014 - Un milione di euro da destinare a piccole aziende innovative e a ricercatori che vogliono sviluppare un´idea imprenditoriale: lo prevede il bando start-up 2014 promosso dalla Giunta provinciale per favorire la capitalizzazione, la creazione e l’insediamento di imprese innovative in Alto Adige che presentino un elevato contenuto tecnologico e creino valore aggiunto. Domande entro il 23 dicembre. La Provincia ha stanziato un milione di euro per il bando 2014 a favore della capitalizzazione di nuove imprese o di imprese innovative da costituire. Le start-up che presentano un business plan adeguato potranno contare su contributi compresi fra i 50mila e i 200mila euro, con l´aiuto che deve essere pari al capitale versato dai soci nell´impresa. "L´obiettivo - spiega il presidente Arno Kompatscher - è quello di sostenere nuove imprese che operano nelle tecnologie legate alle risorse sostenibili e in quei settori che vantano già delle eccellenze in Alto Adige. Per mettere in sicurezza il nostro futuro dobbiamo anche dare fiducia ai giovani e attirare nuove imprese in fase di start up". Il bando è indirizzato alle piccole imprese con meno di tre anni di vita, oppure ai ricercatori che intendono costituire un´impresa in forma di società di capitali entro un periodo di tre mesi. Oltre al fatto che l´attività deve essere insediata sul territorio altoatesino, una peculiarità è rappresentata dalla presenza di un Business Angel o di un Venture Capitalist, che deve avere una partecipazione di minoranza non inferiore a un terzo del capitale sociale. I Business Angel e i Venture Capitalist sono manager che acquisiscono parte di una società operante in un settore innovativo per realizzare plusvalenze dalla vendita, parziale o totale, della partecipazione iniziale. In sostanza si tratta di un finanziatore in grado di "trainare" una start-up nella fase di lancio. "La presenza di un Business Angel - sottolinea il direttore della Ripartizione innovazione Maurizio Bergamini - fornisce assistenza al management della neonata impresa. Gli studi dimostrano che le aziende con questa figura nella propria compagine sociale si sono sviluppate con ritmi di crescita molto superiori". I progetti delle star up devono avere come aree tematiche prioritarie le tecnologie relative a risorse sostenibili (ad esempio energie rinnovabili, risparmio energetico, edilizia ecosostenibile, tecnologie ambientali, mobilità eco-sostenibile, sistemi di trasporto e logistica per servizi di vicinato, tecnologie per l´ambiente alpino, benessere, salute e alimentazione) e tecnologie trasversali (informatica e comunicazione, automazione, microelettronica, elettronica, microrobotica, meccatronica, nuovi materiali e nano-tecnologie). Le domande per accedere al bando dovranno essere presentate entro il 23 dicembre prossimo, in forma cartacea o digitale, all´Ufficio provinciale innovazione, ricerca e sviluppo. I dettagli dell´iniziativa sono disponibili sulla Rete Civica all´indirizzo www.Provincia.bz.it/innovazione    
   
   
LAVORO IN ABRUZZO: ANNUNCIATE INZIATIVE PER INSERIMENTO GIOVANI  
 
L´aquila, 8 ottobre 2014 - E´ stato reso noto l´avviso pubblico finalizzato a favorire l´inserimento lavorativo di giovani abruzzesi, incentivando l´attivazione di contratti di apprendistato di alta formazione e ricerca; il bando prevede due tipologie di intervento per le quali sono state messe a disposizione risorse pari ad Euro 1.624.000,00 di cui 1.000.000,00 per il finanziamento di voucher formativi e 624.000,00 per incentivi all´occupazione. Ne ha dato notizia l´assessore Marinella Sclocco, con delega alla formazione e lavoro, la quale ha spiegato che "si è scelto di anticipare la specifica misura prevista nel piano di esecuzione regionale della Garanzia giovani destinando il 50% delle risorse complessive al target di giovani aderenti al programma che, nell´ambito dello specifico patto di attivazione, abbiano prescelto la suddetta tipologia contrattuale". "Il residuo 50% invece è destinato ai giovani residenti in Abruzzo che abbiano un´età compresa tra 18 e 29 anni, che abbiano sottoscritto un contratto di apprendistato di alta formazione e ricerca con aziende aventi sede legale o operativa in Abruzzo". Quattro sono le tipologie di voucher riconoscibili: iscrizione e frequenza, studio fuori regione o all´estero, servizi formativi individuali, attività di ricerca. Gli incentivi per l´assunzione di giovani di importo pari ad Euro 6.000,00 sono invece rivolti a tutti i datori di lavoro la cui unità operativa abbia sede in Abruzzo che scelgano di assumere con contratto di alta formazione e ricerca. Sclocco: "l´intervento è stato oggetto di condivisione con gli atenei abruzzesi il cui ruolo è di strategica importanza ai fini della promozione dell´istituto contrattuale che, storicamente, stenta a diffondersi nel nostro Paese". Le aziende interessate dall´iniziativa saranno non soltanto quelle il cui ciclo produttivo abbia i connotati della grande produzione industriale, ma anche quelle di piccole dimensioni, come quelle artigiane, che vogliano implementare specifici progetti di ricerca in linea con la filosofia della propria azienda.  
   
   
GARANZIA GIOVANI: VICEPRESIDENTE UMBRIA ILLUSTRA PROGRAMMA REGIONALE  
 
Perugia, 8 ottobre 2014 – Ammontano a 22 milioni 788 mila 681 euro le risorse a disposizione della Regione Umbria per finanziare il Programma Europeo Garanzia Giovani, indirizzato ai giovani di età compresa tra i 15 e i 29 anni, con l´obiettivo di abbassare il livello di disoccupazione in questa fascia età: lo ha ricordato ieri, la vicepresidente della Regione Umbria con delega alle Politiche giovanili, Carla Casciari, nel corso di una conferenza stampa organizzata a margine dell´incontro che la vicepresidente ha tenuto, con gli assessori alle politiche sociali dei Comuni umbri, per illustrare le opportunità in arrivo per i giovani residenti sul territorio regionale. Alla conferenza stampa era presente il coordinatore di Anci Umbria per le Politiche giovanili, Riccardo Maraga. "La Raccomandazione del Consiglio dell´Unione europea del 22 aprile 2013 sull´istituzione di una ‘Garanzia per i giovani´ – ha riferito Maraga - invita gli Stati con un tasso di disoccupazione giovanile oltre il 25 per cento, a garantire ai soggetti di età inferiore ai 30 anni un´offerta valida di lavoro, di proseguimento degli studi, di apprendistato o di tirocinio o altra misura di formazione. Il piano nazionale definisce le azioni comuni da intraprendere sul territorio mediante un unico Programma Operativo Nazionale, che prevede una collaborazione tra le Regioni e gli enti locali. In questo contesto la Regione e i Comuni debbano interagire per fare un´opera di sensibilizzazione verso i giovani interessati in modo da far conoscere loro tutte le opportunità del Programma". "La Regione Umbria - ha detto la vicepresidente Casciari - ha predisposto un programma regionale che è stato partecipato al Tavolo dell´Alleanza e approvato lo scorso maggio e al possono accedere tutti i giovani, di età compresa tra i 15 e i 29 anni, non occupati e non impegnati in percorsi scolastico formativi. Il programma operativo regionale è partito quindi a fine maggio e sono già operative tutte le misure scelte dalla Regione. In Umbria – ha aggiunto Casciari – si stima che il 15,8 per cento di giovani sia fuori dal circuito della formazione e del lavoro, un dato al di sotto della media nazionale, ma sicuramente significativo". La vicepresidente ha quindi riferito che nell´ambito di Garanzia Giovani sono stati attivati il portale "Lavoro per Te" e il sito www.Garanziagiovani.regione.it, attraverso i quali si sono iscritti al Programma 5.976 giovani, di cui 1650 sono stati già convocati dai Centri per l´Impiego di Perugia, Foligno, Città di Castello, Terni, Gubbio, Gualdo Tadino. Dei 1650 convocati si sono presentati solo 900, di cui 870 già sono già stati avviati ai percorsi. Garanzia giovani a livello nazionale e regionale si concretizza in programmi, iniziative, servizi informativi, percorsi personalizzati e incentivi, "in pratica in tutta una serie di misure – ha detto Casciari - per offrire opportunità di orientamento, formazione e inserimento al lavoro, in un´ottica di collaborazione tra tutti i soggetti interessati". A conclusione dell´incontro la vicepresidente si è soffermata in particolare sulla misura relativa al servizio civile che "si rivolge – ha precisato - a giovani di età compresa fra 18 e 29 anni non compiuti. Il bando per la presentazione dei progetti da parte degli enti accreditati sia nell´albo regionale, che nell´albo nazionale, è stato pubblicato il 16 giugno con scadenza il 4 agosto, da parte dell´Ufficio nazionale servizio civile a valere sui fondi comunitari di competenza della Regione Umbria". "Ad oggi – ha aggiunto - con le risorse disponibili è possibile attivare 333 volontari di servizio civile per un massimo di 24 mesi. Il percorso di ogni ragazzo non dovrà superare i 12 mesi". "A breve si concluderà la valutazione dei progetti sia da parte dell´Ufficio nazionale, sia da parte del servizio regionale competente e, ad oggi, sono stati richiesti in totale dagli enti accreditati 315 posti ( volontari) di cui 144 da enti accreditati all´albo regionale e 171 da enti accreditati all´albo nazionali aventi sedi di attuazione nel nostro territorio regionale". "La pubblicazione del bando per i volontari di servizio civile è prevista per la prima quindicina di ottobre – ha riferito la vicepresidente - potranno accedere, in prima battuta i giovani di età compresa fra 18 e 29 anni non compiuti che abbiano già avuto contatto con il centro per l´impiego prima dell´emanazione del bando, poi a scalare fino ad esaurimento dei posti disponibili potranno essere selezionati tutti i giovani che, tramite il centro per l´impiego, sceglieranno tale misura. I settori prescelti anche in questo programma sono l´assistenza, l´educazione e promozione culturale, il patrimonio artistico e culturale". In dettaglio il Programma della Regione Umbria prevede 9 azioni finanziate con 22milioni 788 mila 681 euro: Accoglienza e informazioni sul programma e presa in carico, orientamento: accesso alla garanzia: per la realizzazione delle due misure la Regione ha destinato 1.000.000 di euro, che saranno utilizzati per la prima parte, a creare servizi di informazione ed orientamento che saranno erogati dai centri per l´impiego, da sportelli Informa Giovani e agenzie formative, e che sono propedeutici all´adesione formale dei giovani al programma Garanzia Giovani. Per tale attività l´Umbria ha sviluppato un´apposita funzionalità nel portale "Lavoro per Te". Per la parte relativa alla presa in carico e all´orientamento si prevede un servizio rivolto a tutti i giovani, target della Youth Guarantee (a carattere universale), propedeutico all´accesso agli eventuali servizi successivi e alle misure che va erogato entro due mesi dall´adesione al Programma , mediante convocazione presso i Centri per l´impiego. La finalità del servizio è di sostenere l´utente nella costruzione di un percorso individuale di fruizione dei servizi finalizzati a garantire, entro 4 mesi, una proposta di proseguimento degli studi, di tirocinio o di lavoro. In tale ambito viene definito il profiling del giovane sulla base di indicatori condivisi a livello nazionale propedeutico all´accesso alle varie misure previste dal Piano. Orientamento specialistico o di Ii livello: sono stati previste risorse pari a 1.000.000 di euro che saranno utilizzate per favorire il processo orientativo, quindi esplorare in maniera approfondita l´esperienza di vita del soggetto per sollecitarne maturazione, proattività e autonomia. Questa azione erogata dai Centri per l´impiego, risponde al bisogno di riflettere sulla propria esperienza per progettarne cambiamenti e/o sviluppi futuri. L´orientamento di Ii livello, è rivolto soprattutto a giovani più distanti dal mercato del lavoro, con necessità di costruire una progettualità professionale collocata in una prospettiva temporale non necessariamente immediata. Formazione mirata all´inserimento lavorativo (2.500.000 euro), prevede l´erogazione di voucher del valore massimo di 4000 euro a finanziamento di percorsi formativi da 101 a 200 ore scelti dal soggetto dopo l´attività di orientamento nell´ambito dal catalogo regionale dell´offerta formativa. Viene riconosciuto all´ente formativo il 70 per cento del costo d´iscrizione e solo nel caso di successiva collocazione nel posto di lavoro (entro 60 giorni dalla fine del corso) sarà riconosciuto l´ulteriore percentuale di costo. E´ prevista l´erogazione di oltre 700 voucher. I Reinserimento di giovani 15-18enni in percorsi formativi (6.000.000 Euro) è la misura che prevede di reinserire i giovani di età inferiore a 19 anni, privi di qualifica o diploma, in percorsi di istruzione e formazione professionale, allo scopo di consolidare le conoscenze di base e favorire il successivo inserimento nel mondo del lavoro e nella società. In questo caso il successo della misura è legato al conseguimento della qualifica professionale che può offrire opportunità di successivo inserimento nel tessuto produttivo regionale. E´ previsto il finanziamento del primo anno di tali attività per circa 1000 ragazzi in due anni . Accompagnamento al lavoro o ad una esperienza di lavoro (600 mila euro): il servizio di accompagnamento volto all´incrocio con la domanda di lavoro è erogato dai Cpi sarà rimborsato al conseguimento del risultato. In funzione della tipologia di profilo professionale del giovane e del contratto di lavoro. Tirocini (4.000.000): l´attuazione di tale misura prevede la costituzione di un catalogo dell´offerta formativa on the job nel quale le imprese umbre e i soggetti promotori da Dgr 1354/2013, inseriscono le disponibilità ad ospitare tirocini. I ragazzi orientati dal "Cpi" e dagli altri soggetti promotori scelgono il tirocinio maggiormente rispondente alle proprie caratteristiche e vengono successivamente selezionati dall´impresa ospitante coadiuvata dal soggetto promotore convenzionato. Per la frequenza di tale attività è prevista per il giovane una indennità mensile che può arrivare a 500 euro a seconda dell´impegno orario per massimo 6 mesi. Nel complesso si prevede il finanziamento di circa 1500 percorsi. Servizio civile (1.800.000 euro): ha come obiettivo quello di fornire ai giovani una serie di conoscenze sui settori d´intervento del servizio civile nazionale (assistenza alle persone; protezione civile, ambiente, beni culturali, educazione e promozione culturale) e competenze trasversali che aumentino l´autostima e facilitino l´ingresso sul mercato del lavoro dei soggetti interessati. Sono previste 5.900 euro su base annua per ogni volontario. L´attuazione di tale misura avviene in base a bandi nazionali del dipartimento della gioventù rivolta ai soggetti accreditati per la presentazione di progetti si servizio civile. Ai soggetti aggiudicatari verranno inviati dai Cpi i giovani interessati. Incentivi per l´autoimpiego e auto imprenditorialità (2.000.000 di euro): agli utenti per i quali, nel corso delle azioni preliminari di orientamento di I e di Ii livello, fosse accertata reale attitudine all´imprenditorialità e una concreta possibilità di successo, verranno offerti i servizi di consulenza e di accompagnamento necessari allo start-up, favorendo l´accesso a incentivi alla creazione di impresa attraverso l´istituzione di un apposito fondo di microcredito che potrà erogare fino a 12.500 euro per beneficiario. Ai giovani saranno proposti percorsi propedeutici di natura specialistica di formazione consulenza e supporto alla stesura del piano d´impresa Lavoro in mobilità territoriale e transnazionale (188.681 euro): la finalità della misura è quella di prestare un ausilio nella prima fase di spostamento in caso di occupazione in mobilità all´interno del territorio nazionale o in Paesi Ue. È centrale il ruolo dei Servizi competenti per aspetti come l´informazione, la ricerca dei posti di lavoro, le assunzioni – sia nei confronti dei giovani alla ricerca di sbocchi professionali che delle imprese interessate ad assumere personale di altri paesi europei. Bonus occupazionale (3.700.000 euro): promuovere l´inserimento occupazionale dei giovani mediante un incentivo per assunzioni a tempo determinato o somministrazione 6-12 mesi, a tempo determinato o somministrazione superiori a 12 mesi o a tempo indeterminato.Non sono oggetto di bonus per scelta nazionale i contratti di apprendistato. I bonus sono erogati da Inps all´impresa che assume il giovane che ha aderito a garanzia giovani e variano in funzione delle caratteristiche del soggetto, della durata e della tipologia del contratto da 1.500 a 6.000 euro. La circolare Inps che disciplina l´assegnazione dei bonus e´ stata emanata la scorsa settimana.  
   
   
MARE NOSTRUM, ZAIA, “OGNI GIORNO PEGGIO. STA PER ARRIVARE IL MOMENTO DI AZIONI ECLATANTI PER SMUOVERE EUROPA MATRIGNA E GOVERNO IMBELLE”  
 
Venezia, 8 ottobre 2014 - “Un’europa matrigna, egoista, lei sì razzista, un Governo nazionale imbelle e succube di Bruxelles e di Berlino, una esodo epocale che sta arricchendo i mercanti di uomini senza che nessuno muova un dito; una diplomazia internazionale colpevolmente immobile. E qui da noi, sui territori, Mare Nostrum continua a scaricare essere umani trattati come bestie, ormai ora dopo ora, con i Prefetti che non riescono più a dissimulare il loro imbarazzo, Sindaci spesso nemmeno informati, nessuna organizzazione a monte, rischi e pericoli sanitari per i migranti e i residenti, senza contare i fantasmi che spariscono in poche ore e chissà dove sono e cosa fanno. Ora basta, sta arrivando il momento delle azioni eclatanti”. Così il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia torna ad intervenire sul problema dei migranti di Mare Nostrum che continuano ad essere inviati a centinaia in Veneto e sulle sempre più gravi difficoltà che stano spingendo sempre più territori e Comuni a lanciare veri e propri allarmi e a negare, anche con atti formali, la disponibilità di altri posti per l’accoglienza. “Se ci fosse un briciolo di seria solidarietà europea e il minimo sindacale di autorevolezza di Renzi & C. – attacca Zaia – un tavolo europeo di solidarietà, nel quale ogni Paese si faccia parte diligente nel farsi carico del problema per quota parte, potrebbe essere attivato in poche ore e produrre risultati in pochi giorni. Ma non lo fanno, perché dai loro lussuosi scranni a Bruxelles o Strasburgo si deve fare molta fatica a percepire la realtà”. “ E allora può servire che siamo noi a fargliela toccare con mano. Non vorrei essere costretto – annuncia Zaia – ad offrire a 100, 200, 300 profughi un viaggio a Bruxelles in pullman a nostre spese e portarli davanti ai palazzi del buorosauro, senza più muoverci finchè un tedesco, un austriaco, un francese, un polacco, un cipriota o chiunque altro appartenente a questa grande famiglia di parenti serpenti che è l’Europa, non verrà a vedere con i propri occhi di cosa parliamo e non si siederà a un tavolo per dividerci, da veri fratelli solidali, il dovere dell’accoglienza”. “Non è una minaccia – conclude Zaia – è la carta della disperazione che siamo pronti a giocare in proprio se il governo di Roma continuerà ad essere ostaggio di Merkel & C. Che, dopo averci messi in ginocchio con le loro follie finanziarie, ci stanno dando il colpo di grazia lasciandoci soli ad affrontare un esodo epocale”.  
   
   
COMPETENZE PER L´IMMIGRAZIONE, IN CAMPANIA PRESENTATO PROGETTO INTERREGIONALE  
 
Napoli, 8 ottobre 2014 - L’assessore all’Immigrazione Severino Nappi ha illustrato ieri in sala giunta il progetto "Competenze per l´immigrazione" (Com.in), finanziato con i fondi Fei/2013 (integrazione dei cittadini di Paesi terzi) azione 9 - Capacity building, per 540 mila euro. Il progetto, che verrà presentato domani all’Università L’orientale, si attua in quattro regioni, Puglia, Campania, Calabria e Sicilia; la stazione appaltante è il Ministero dell´Interno - dipartimento per le Libertà Civili e l´immigrazione. La Regione Campania è la capofila. Partecipano al progetto, in qualità di partner non istituzionali, il Consorzio Nova, presente alla conferenza stampa con il direttore Gianpietro Losapio, che si occuperà della parte tecnica- operativo e gestionale, e Cittalia. La finalità del progetto è di migliorare la qualità dei servizi amministrativi offerti ai cittadini dei Paesi Terzi sia sotto il profilo gestionale che di erogazione. Gli obiettivi strategici sono a) rafforzare reti e governance regionali; b) ottimizzare il coordinamento tra Istituzioni, enti locali e terzo settore per una migliore qualità dei servizi offerti all´utenza dei Paesi Terzi; c) introdurre metodi più moderni (innovativi) per velocizzare gli adempimenti amministrativi; d) rendere più efficienti le reti per un più efficace contrasto alle discriminazioni. Gli obiettivi operativi sono il Networking, la Formazione e la Comunicazione. Per quanto riguarda il primo si punta a consolidare ed estendere le reti costituite col Pon sicurezza 2007 - 2013 in collaborazione con le reti anti discrimine dell´Unar sulle politiche di inclusione dei cittadini dei Paesi Terzi. Per il secondo l’obiettivo è realizzare in 8 provincie delle 4 regioni 8 percorsi di formazione specialistica per dirigenti, funzionari, terzo settore, ecc, ( stakeholders territoriali) di 30 ore ciascuno, tra aula e laboratorio, sul tema "gestione del fenomeno migratorio e il suo impatto", e 8 seminari di approfondimento di 6 ore ciascuno per fare una sintesi delle tematiche più significative emerse nei gruppi di lavoro. Il terzo, la Comunicazione, oltre all´attività di sensibilizzazione e promozione degli interventi del Fondo per l´integrazione dei cittadini dei Paesi Terzi (investimenti previsti dall´Azione 9- "Capacity Building"), prevede, cosa molto importante, la realizzazione di 4 Osservatori regionali, "partecipati", per fare la mappatura, il monitoraggio e la valutazione dei servizi offerti alla popolazione straniera.  
   
   
VENDOLA RISPONDE APPELLO DARIO STEFÀNO: "NUOVA STAGIONE LEGALITÀ A FOGGIA"  
 
Bari, 8 ottobre 2014 - “Io e la Regione Puglia siamo a disposizione per qualsiasi attività serva ad inaugurare una nuova stagione di legalità a Foggia e in tutta la Puglia”. Così il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola ha risposto all’appello che questa mattina il Senatore Dario Stefàno, attraverso le pagine del quotidiano La Gazzetta del Mezzogiorno, gli ha rivolto sulla necessità di avviare a Foggia e in Capitanata una nuova stagione della legalità “per combattere il silenzio, vincere sulla violenza e sconfiggere la mafia”. “Non si può non raccogliere positivamente l’appello del Senatore Dario Stefàno affinchè si costruisca, a Foggia e in Capitanata, una forte e limpida mobilitazione contro la violenza del racket e dei clan – ha detto il Presidente - occorre rompere quella barriera di omertà e di grave sottovalutazione che rende talvolta invisibile quella cosa immonda che si chiama mafia. Gli omicidi, le bombe, le minacce, le estorsioni ai commercianti, il caporalato, le entrature nel mondo economico e nel mondo politico; tutto questo non è solo cronaca nera e non si può solo, a tutto questo, reagire con la repressione. La repressione serve se è efficace, costante e capace di colpire i manovali ma anche i registi delle reti criminali. Ma oltre la repressione serve la ribellione sociale, la rivolta delle coscienze contro chi ferisce la convivenza e minaccia la vita democratica. Per queste ragioni – ha concluso Vendola - io e la Regione Puglia siamo a disposizione per qualsiasi attività serva ad inaugurare una nuova stagione di legalità a Foggia e in tutta la Puglia”.  
   
   
"DONNE INFORMATE" 16 OTTOBRE CONFERENZA SU SISTEMA MATRIARCALE  
 
Bolzano, 8 ottobre 2014 - Per il ciclo "Donne informate" appuntamento con conferenza di Heide Göttner-abendroth sul tema "Società egualitarie. La riformulazione del tema del matriarcato nei moderni studi matriarcali", giovedì, 16 ottobre 2014 alle ore 19.30, presso l´ Eurac Convention Center, in viale Druso 1 a Bolzano. L´ingresso è gratuito. Nei moderni studi sul matriarcato, che costituiscono una nuova branca del sapere, il termine "matriarcale" si riferisce alle società non patriarcali. Essendo fino ad ora mancata una chiara definizione scientifica di tale termine, è sorto il malinteso che matriarcato significasse "dominio femminile". L´esperta Heide Göttner-abendroth (di più sulla relatrice e sul tema "matriarcato" link: http://www.Goettner-abendroth.de/ ) tratterà della tematiche in un incontro pubblico dal titolo "Società egualitarie. La riformulazione del tema del matriarcato nei moderni studi matriarcali", giovedì, 16 ottobre 2014 alle ore 19.30, presso l´ Eurac Convention Center, in viale Druso 1 a Bolzano, organizzato dalla Commissione provinciale per le pari opportunità per le donne e dal Servizio donna e il gruppo di lavoro Alchemilla e Tanna-donne tenaci. In questo seminario sarà sinteticamente illustrata la struttura profonda delle società matriarcali sul piano economico, politico, sociale e culturale, struttura che è stato possibile riconoscere grazie alle mie ricerche pluridecennali sulle società matriarcali ancora viventi sull´intero pianeta. Gli elementi che maggiormente caratterizzano i matriarcati sono l´eguaglianza tra i generi, il ricorso costante alla pratica del consenso e lo sforzo attivo rivolto al mantenimento della pace e di uno sviluppo sostenibile. Nel corso dell´esposizione la relatrice si soffermerà su quali siano le regole intelligenti che consentono a queste società di vivere secondo i predetti principi. Non mancherà di evidenziare brevemente l´importanza degli studi moderni sul matriarcato per la creazione di una società paritaria ed equilibrata sul piano politicoeconomico e sociale. L´ingresso è libero a tutte le pesone interessate. L´incontro fa parte del ciclo di conferenze "Donne informate" che la Commissione provinciale per le pari opportunità per le donne ed il Servizio donna propongono nuovamente, in collaborazione con i Comuni e varie organizzazioni locali. Si tratta di serate informative su diversi temi che riguardano le donne proposto su tutto il territorio. Tutte le donne hanno così la possibilità di ricevere informazioni ed importanti impulsi su temi d´attualità e di coltivare contatti con altre donne per generare una consapevolezza di genere. Il calendario è pubblicato in formato pdf sul sito della Commissione provinciale pari opportunità e i singoli appuntamenti sono inseriti nel calendario delle manifestazioni del sito. Abbonandosi gratuitamente alla "newsabo" si riceve notifica via mail con tutte le informazioni sulle manifestazioni.