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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 26 Marzo 2013
SIR TIM BERNERS-LEE E IL DIBATTITO WEB TRA SFIDE E OPPORTUNITÀ  
 
Trento, 26 marzo 2013 - “La sfida del web è il controllo dei dati da parte di un’unica realtà” ha esordito Sir Tim Berners-lee durante l’evento “Una finestra sul futuro” tenutosi il 22 marzo a Le Albere di Trento. L’evento organizzato dalla Provincia Autonoma di Trento, Trentino Network, Castello spa e Iure spa, Trento Rise, l´Università di Trento e la Fondazione Bruno Kessler si è aperto con un discorso di benvenuto del Presidente della Provincia autonoma di Trento, Alberto Pacher: "La realizzazione de Le Albere permette di affermare che la domanda che spesso viene posta, “bisogna fare prima i servizi o l’infrastruttura in banda larga?”, è una domanda priva di senso. Esperienze come questa mostrano che è possibile attuare interventi radicalmente innovativi quando si coniuga la capacità di immaginare servizi avanzati con la disponibilità di infrastrutture e tecnologie in grado di consentirne l’attuazione. Anche un luogo di montagna come il nostro può partecipare all’evoluzione del web, può essere sempre più globale”. L´evento ha visto poi una tavola rotonda con i grandi player industriali italiani moderata dal giornalista Alessandro Longo che ha aperto il dialogo alle possibili soluzioni tecnologiche alle prossime sfide. “Abbiamo bisogno di collegamenti potenti per risolvere i grandi problemi del mondo – ha spiegato Sir Tim Berners-lee – dal surriscaldamento globale ai problemi politici, dovremmo condividere conoscenze ed esperienze e questo richiederà una sempre maggiore partecipazione globale. Il web è lo strumento che ci aiuta a entrare in contatto con altre comunità, con altre persone, che ci aiuta ad allargare la nostra conoscenza. Ora ovviamente una grande sfida che pone il Web è il problema della privacy. Dalla conoscenza di alcuni dati si possono trarre anche dei vantaggi. Per esempio se un’azienda conosce in anticipo il mio numero di scarpe questo mi facilita l’acquisto. In futuro anche nel web dovrà essere fatta una differenziazione tra web privato e pubblico. Ci sono dati sensibili e dati meno sensibili.” Sul tema della smart city (città intelligente) si sono poi confrontati i grandi player industriali italiani. Lo sviluppo delle comunità intelligenti è una delle principali priorità dell´Agenda Digitale Italiana. Gli obiettivi indicati dall´Europa e ripresi nel decreto Crescita 2.0 indicano con chiarezza le trasformazioni possibili e necessarie dei nostri centri urbani in termini di sostenibilità, rispetto dell´ambiente, vivibilità. Le tecnologie digitali sono il principale abilitatore di questa trasformazione. Una città intelligente è in primo luogo una "città connessa". Una città cioè in cui in cui individui, oggetti e cose accedono e comunicano in rete, con sistemi aperti, sicuri e rispettosi della privacy che raccolgono, correlano e rendono disponibili i dati generati e con aziende ed istituzioni in grado di trasformare connettività e dati in servizi. "Telecom Italia, con i suoi piani di reti fisse e mobili di nuova generazione – ha commentato Oscar Cicchetti, Responsabile delle Strategie di Telecom Italia - garantirà connettività diffusa e performante. Attraverso la diffusione del machine to machine, delle tecnologie Nfc, delle Capillary Networks sarà poi possibile sviluppare "l´Internet delle e con le cose". Per sviluppare progetti concreti di Comunità intelligenti la connettività non basta. Occorre innescare cicli virtuosi di sviluppo e adozione e per questo motivo Telecom sta lavorando con Pubbliche Amministrazioni, Centri di ricerca, Aziende innovative, Università. Il centro Eit di Trento su Open Data e il Centro di Venezia sulla Cultural Heritage sono due esempi di questo modo di operare". La crescente urbanizzazione della popolazione mondiale, poi, pone sfide pressanti alle amministrazioni come sovrappopolamento, inquinamento, scarsità di risorse e di denaro e infrastrutture inadeguate che si oppongono alla necessità di garantire alle comunità una crescita costante. Per rispondere a queste sfide Cisco ha pensato a Smart+connected Community, una visione strategica che prevede di utilizzare le potenzialità della rete intelligente per connettere, nel contesto di una singola soluzione pervasiva, persone, servizi, beni e informazioni. Ciò significa utilizzare la rete come piattaforma che possa trasformare le comunità reali in comunità connesse; significa inoltre pensare in modo nuovo la progettazione, la costruzione, la gestione, il rinnovamento delle comunità nell’ottica di una piena sostenibilità sociale, economica e ambientale. “Le fondamenta delle città del futuro – ha affermato Fabio Florio, Head of Business Development Italia Smart+connected Communities Cisco- saranno date dalla rete e dalle informazioni che su di essa transitano, permettendo di offrire servizi vitali: trasporti, sicurezza, divertimento, istruzione, sanità. In una città come questa, tutto potrà essere connesso, intelligente ed ecologico. I cittadini e le aziende potranno collaborare, essere produttivi, godere dei vantaggi della crescita economica senza compromettere l’ambiente. Una comunità del genere potrà essere gestita in modo efficiente, coordinato e sicuro. La rete diventerà realmente la “quarta utility”, accanto alla luce, l’acqua, il gas, essenziale per la vita delle persone”. Nella stessa direzione Clara Pelaez – Vice Presidente Strategia e Marketing di Ericsson Regione Mediterranea -spiega che Ericsson è attivamente impegnata nella realizzazione della ´Società Connessa´ , per migliorare la qualità della vita delle persone e l’efficienza nelle imprese pubbliche e private attraverso servizi e soluzioni innovative basate sull’Ict: “Le opportunità offerte dalle nuove tecnologie e la capacità di innovazione costituiscono infatti elementi chiave per trainare lo sviluppo socio-economico delle città all´avanguardia come Trento. Affinché questo sia attuabile, occorre che la tecnologia si integri con lo “spirito collettivo” della società per soddisfare le specifiche esigenze degli individui, dei cittadini e delle imprese in modo sostenibile. La città diventa così una "smart city”, in cui vengono affrontate al meglio sfide relative all´istruzione, alla sanità, al trasporto, al risparmio energetico, alla pubblica sicurezza, assicurando sviluppo sostenibile e benessere”. Propone un percorso fatto di piccoli passi e di progetti concreti Gianni Camisa, Ad di Dedagroup Ict Network, perché realizzare progetti Smart è un obiettivo possibile già a portata di mano di città e imprese, grazie alle soluzioni offerte dal mercato. Ma per farlo è fondamentale: "una visione integrata di tutti gli aspetti tecnologici, economici e sociali in gioco, che ponga al centro l´informazione come strumento di miglioramento dei processi, usando in modo intelligente quindi integrato i miliardi di dati di cui le amministrazioni dispongono. La condivisione, l´elaborazione, l´integrazione e la fruizione dei dati si trasformano così in servizi a valore aggiunto per i cittadini e per le imprese, oltre che per la stessa Pubblica Amministrazione". La centralità della persona e dei suoi bisogni è invece il vero elemento innovativo delle Smart Communities secondo Dario Avallone Direttore Ricerca e Sviluppo del gruppo Engineering: “La realizzazione delle App per la Val di Fiemme, centrata appunto sui bisogni del turista, ha rappresentato per noi un’importante sfida tecnologica e d’immagine. Fondamentale per le strategie di ricerca ed innovazione del gruppo Engineering è la partecipazione con il nostro laboratorio Estro al sistema dell’eccellenza tecnologica trentina”. Oggi dunque sembra affiorare il concetto di umanesimo del Web. Il web deve recuperare i concetti cari alle prime repubbliche italiane: “C’è bisogno di una cittadinanza intelligente – ha proseguito Luca De Biase, presidente della fondazione >ahref – nel senso di una convivenza consapevole del proprio bene comune che è la città. In Trentino questo ha iniziato a realizzarsi: tutte le istituzioni di ricerca, banche e imprese si sono messe insieme per raccontare da cittadini la prospettiva che stanno costruendo attraverso un’iniziativa che si chiama roadmap, nella quale la fondazione <ahref è l’abilitatore”. Infine, in ambito di mobilità sostenibile merita sicuramente attenzione lo studio di Finmenccanica sulla smart mobility (muoversi meglio per vivere meglio): “ Noi crediamo - ha riportato Lorenzo Fiori, Direttore Tecnico Finmeccanica - che la smart city deve essere un ambiente urbano abilitante in cui sia facile agire e raggiungere i propri obiettivi quotidiani. Ed è a partire da queste riflessioni che stiamo organizzando i nostri progetti”.  
   
   
L’EVOLUZIONE DELLE TECNOLOGIE SEMANTICHE E IL CENTRO “LINGUA E CONOSCENZA” DI STUDI AVANZATI (CAS)  
 
Trento, 26 marzo 2013 - Una giornata all’insegna della semantica quella del 21 marzo, la prima degli Ict Days – Orizzonti 2015. La semantica è la disciplina che studia come migliorare la comprensione del linguaggio naturale, ossia umano, da parte dei computer. E proprio una delle maggiori aziende mondiali del settore, Ibm, è stata protagonista a Trento Rise. La conferenza “Watson torna a scuola e ci racconta come evolve il ruolo delle tecnologie semantiche”, è stata tenuta la mattina da Chris Welty, ricercatore dell’Ibm Thomas Watson Research Center e uno degli sviluppatori di Watson, il sistema di intelligenza artificiale che risponde a domande poste in linguaggio naturale. Nel febbraio del 2011 il sistema ha sconfitto i suoi concorrenti umani nei tre episodi del quiz televisivo statunitense Jeopardy! che hanno presentato questo scontro uomo-macchina. Welty ha spiegato come le tecnologie semantiche costituiscano «un crescente insieme di strumenti essenziali per l’elaborazione dell’informazione» e come non rappresentino un punto finale di approdo, bensì piuttosto un mezzo per raggiungere il risultato. «La semantica, per il linguaggio, è capire a cosa si riferiscono le parole che costituiscono una frase – ha spiegato Welty - Il significato della frase, dunque, non delle singole parole che la compongono». Ed è proprio questa la grande sfida che le tecnologie semantiche e l’intelligenza artificiale affrontano: migliorare la comprensione, da parte dei computer e dei motori di ricerca, del linguaggio umano. Nel primo pomeriggio, invece, è stato presentato il Centro Ibm “Lingua e conoscenza” di studi avanzati (Cas) di Trento. Il Cas, attivo a Trento da un anno, è parte del maggior laboratorio di sviluppo software italiano, il laboratorio Ibm Software Group di Roma. Guido Vetere, research manager del Cas, ha spiegato perché Ibm abbia deciso di aprire questo Centro di Studi Avanzati proprio a Trento. «L’università degli Studi di Trento è stato l’unico ateneo esterno agli Stati Uniti a collaborare con Ibm nello sviluppo del sistema Watson. Ibm Italia ha quindi deciso di far leva su questa partnership per inaugurare un’iniziativa locale sulla lingua italiana – ha spiegato Vetere, che si è anche dichiarato ottimista sul futuro dell’iniziativa. -Abbiamo iniziato a fare ricerca ad alto livello insieme ai nostri collaboratori di Roma e New York. Inaugureremo la nuova sede fra poco e completeremo l’assunzione di personale nei prossimi giorni, dopo una selezione molto accurata.»  
   
   
I DATI SONO IL FUTURO DEL MONDO E DELLA SOCIETÀ  
 
Trento, 26 marzo 2013 - Giornata dedicata alla Piattaforma tecnologica italiana per l’internet del futuro ieri a Povo, nell’ambito degli Ict Days – Orizzonti 2015. Durante l’approfondimento sugli Open Big Data, realizzato in collaborazione con Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici, presso gli spazi del polo di innovazione Ict Trento Rise è stata spiegata la rilevanza di queste tecnologie. All’incontro hanno partecipato Giordano Tamanini, presidente della sezione Servizi Innovativi e Tecnologici della Confindustria di Trento; Fausto Giunchiglia, presidente di Trento Rise; Maurizio Napolitano, tecnologo della Fondazione Bruno Kessler; Lorenzino Vaccari, responsabile del progetto Open Data Trentino della Provincia autonoma di Trento; e Yannis Velegrakis, professore del Dipartimento di Ingegneria e Scienza dell’Informazione dell’Università di Trento. I grandi progressi della scienza sono dovuti anche a come gestiamo le informazioni. Proprio come la scrittura, poi la stampa e ancora l’informatica sono state fondamentali nella conservazione e gestione della conoscenza, oggi lo sono i dati. I Big Data appunto. Una rivoluzione di tale impatto non si verificava dai tempi di Gutenberg, l’inventore della stampa a caratteri mobili. Si tratta in sostanza di grandi quantitativi di dati, che necessitano di essere processati in tempo reale, e che hanno diversa natura: possono essere documenti di testo, audio, video. E da dove provengono i dati? Dalla pubblica amministrazione, dalle grandi aziende pubbliche, dai privati. E, se ben interpretati, possono trovare vari campi di applicazione nella vita quotidiana di ognuno: dalla sanità al turismo, dalla statistica all’agricoltura, dalla gestione del traffico all’imprenditoria. «I dati sono il futuro del mondo, della società. Dobbiamo fare tutto il possibile per renderli pubblici, e per questo il supporto della pubblica amministrazione è fondamentale – ha dichiarato il professor Giunchiglia, presidente di Trento Rise – e poi bisogna imparare ad usarli. Per questo è essenziale l’apporto dei tecnologi. Trento Rise e la Provincia autonoma di Trento stanno cercando di fare entrambe le cose.» Da parte sua Lorenzino Vaccari responsabile del progetto Open Data Trentino della Provincia autonoma di Trento ha spiegato che, grazie a questo progetto, l’utente potrà trovare attraverso un unico punto di accesso tutti i dati dell’amministrazione pubblica e degli attori aziendali. Dati statistici, geografici, sui trasporti o sull’agricoltura, ad esempio. Un’infrastruttura che quindi avrà anche un impatto positivo dal punto di vista della trasparenza e della fruibilità, da parte dell’utente, dei dati della pubblica amministrazione. «La trasparenza dei dati dell’attività politica dell’amministrazione, non solo della Provincia di Trento ma anche di tutte quelle che lavorano sul territorio, è molto importante – ha spiegato Vaccari – Per questo stiamo lavorando con il Consiglio della Provincia autonoma di Trento e con la giunta provinciale.» Una doppia missione, dunque, per la piattaforma Open Big Data di Trento Rise che è stata presentata durante l’incontro: gli Open Data permettono di accedere a una straordinaria quantità di dati, che però è necessario riuscire a interpretare. «Quella dei Big Data è una tecnologia che aiuta a estrarre il valore che contengono i dati. – ha detto Maurizio Napolitano, tecnologo della Fondazione Bruno Kessler – I dati sono la materia prima sulla quale costruiamo la conoscenza: il software sta avendo lo stesso ruolo che l’acciaio ebbe nel Ventesimo secolo.»  
   
   
WEB IN LOMBARDIA: RIASSEGNAZIONE DEI NOMI DEI SITI  
 
Milano, 26 marzo 2013 - Dalla rivista periodica specializzata in auto alle maggiori banche italiane, dall’azienda leader nel settore calze al prosciutto made in Italy. Sono alcune delle aziende che hanno presentato ricorso per la riassegnazione del nome a dominio presso la Camera Arbitrale di Milano, azienda speciale della Camera di Commercio di Milano. Si va dal typosquatting, vale a dire da chi conta sull’errore di digitazione di un utente distratto per ricavare un profitto, al più diffuso cybersquatting che è l’appropriazione di un determinato nome a dominio da parte di chi lo registra senza averne diritto o titolo. Sono oltre 100 le richieste di riassegnazione depositate presso la Camera Arbitrale di Milano, unico ente pubblico accreditato per la gestione delle procedure di riassegnazione dei nomi a dominio .It presso il Registro .It, l’anagrafe dei domini internet .It. Nel 2012 il 90% delle procedure si è chiuso con la riassegnazione del nome a dominio per una durata media di due mesi. La procedura di riassegnazione. Possono attivare la procedura di riassegnazione persone fisiche o giuridiche che hanno i requisiti per registrare un dominio .It, a nome proprio o per conto di persone fisiche o giuridiche non appartenenti all’Unione Europea. Decidono sulla riassegnazione dei nomi a dominio esperti in diritti di proprietà intellettuale, aspetti giuridici di internet e uso contraffattorio dei marchi. I costi della procedura, pubblicati sul sito della Camera Arbitrale, dipendono dal numero di membri componente l’organo giudicante (1 o 3 componenti) e, per venire incontro alle esigenze delle imprese, da quest’anno la Camera Arbitrale ha ridotto le tariffe per quei casi in cui vengono contestati, con un solo reclamo, più nomi a dominio. Per informazioni nomiadominio@mi.Camcom.it Le imprese del settore web in Lombardia. Sono oltre 2.100 le imprese attive in Lombardia tra portali web e commercio elettronico. Milano è prima con 965 imprese attive (45,6% regionale e 8,9% nazionale), seguita da Brescia (195 imprese), Monza e Brianza (182) e Varese (174). Un settore in crescita,+20% in un anno in Lombardia, con 445 nuove imprese iscritte nel 2012. Emerge da un’elaborazione Camera di Commercio di Milano su dati registro imprese al Iv trimestre 2011 e 2010. Chi può attivare la procedura di riassegnazione. Persone fisiche o giuridiche aventi i requisiti per la registrazione di un dominio .It, in nome proprio o per conto di persone fisiche o giuridiche non appartenenti all’Unione Europea. Ad oggi, i nomi a dominio .It superano ormai i 2,5 milioni e sono numerosi i casi di soggetti che registrano nomi a dominio senza averne diritto o titolo: infatti la regola per la registrazione è “first come, first served” e, in questo modo, si può impedire al legittimo titolare la registrazione di quel nome a dominio, allo scopo di trarne profitto. Il problema coinvolge ogni tipo di azienda, come dimostrano i casi amministrati dalla Camera Arbitrale, consultabili sul sito internet http://www.camera-arbitrale.it/  Si va dalle vittime del typosquatting (come nel caso di una Banca italiana), vale a dire da chi conta sull’errore di digitazione di un utente distratto per ricavare un profitto, al più diffuso cybersquatting (come nel caso di un noto marchio di abbigliamento) che è invece l’appropriazione di un dominio altrui. Sono pratiche che comportano perdite economiche, anche gravi, per una società; la procedura di riassegnazione è una risposta efficace a questo problema poiché in tempi brevi chi si è visto negare la registrazione di un nome a dominio su cui vanta diritti, in quanto già registrato da altri, può ottenere una decisione che accerti il suo diritto e ordini la riassegnazione del medesimo. Quando richiedere la riassegnazione di un dominio .It. La procedura è pensata per permettere la contestazione di nomi a dominio identici o tali da indurre in confusione rispetto a un marchio, un segno distintivo aziendale, un nome o cognome, quando chi lo ha registrato non ha diritto/titolo sul nome a dominio contestato e quando il nome a dominio è stato registrato/utilizzato in malafede. La procedura non ha natura giurisdizionale e, quindi, non preclude alle parti il ricorso, anche successivo, alla magistratura o all´arbitrato. A chi presentare la domanda. Camera Arbitrale, azienda speciale della Camera di Commercio di Milano, è l’unico ente pubblico accreditato per la gestione delle procedure di riassegnazione dei nomi a dominio .It presso il Registro .It, l’anagrafe dei domini internet .It. La Camera Arbitrale di Milano offre questo servizio dal 2008, amministrando da allora circa 100 casi. Nel 2012 in quasi il 90% dei casi amministrati da Camera Arbitrale chi ha chiesto la riassegnazione di un nome a dominio è risultato vittorioso e sono bastati due soli mesi per la conclusione della procedura. I costi della procedura. I costi della procedura sono certi e agevolmente conoscibili in quanto pubblicati sul sito della Camera Arbitrale, per garantirne la trasparenza. Per migliorare i servizi offerti e andare incontro alle attuali esigenze delle aziende, la Camera Arbitrale ha modificato le tariffe relative alla procedura per quei casi in cui vengono contestati, con un solo reclamo, numerosi nomi a dominio, apportando una notevole riduzione dei costi. Restano confermate le tariffe per gli altri casi. Per informazioni. Camera Arbitrale di Milano, Servizio Riassegnazione Nomi a Dominio .It, tel. 0285154511 - 4666, email nomiadominio@mi.Camcom.it Regolamento, modulistica, costi e lista di esperti sono disponibili all’indirizzo internet: http://www.Camera-arbitrale.it/risolvi.php?sez_id=13&lng_id=7  
   
   
LA SMART SPECIALIZATION STRATEGY PER L’EUROPA 2020  
 
Valenzano, 26 marzo 2013 - Si terrà martedì 26 marzo (ore 14.30 - 18.30) a Foggia (Università degli Studi, Palazzo Ateneo, Sala Auditorium del Rettorato), mercoledì 27 (ore 9.00 - 13.00) a Bari (Politecnico di Bari, Aula Multimediale del Rettorato, piano -1), giovedì 28 (ore 9.00 - 13.00) a Lecce (Università del Salento - Complesso Ecotekne , Aula Fermi dell´edificio Ibil, piano terra) il seminario dal titolo “La Smart Specialization Strategy per l’Europa 2020”, tenuto da Andrea Conte (Economista presso la Commissione Europea, Centro Comune di Ricerca), il quale tratterà della Smart Specialization Strategy, detta S3, un approccio strategico allo sviluppo economico regionale attraverso un sostegno mirato alla ricerca e all´innovazione. La S3 rappresenta la base per gli investimenti in ricerca e innovazione attraverso i fondi strutturali nel quadro della nuova politica di coesione e del contributo della stessa alla Strategia 2020 per la crescita ed il lavoro in Europa. Più in generale, la "specializzazione intelligente" implica la generazione di una visione complessiva dello sviluppo regionale attraverso l´identificazione dei vantaggi competitivi, delle priorità strategiche e delle migliori politiche pubbliche a sostegno del territorio. Le strategie di specializzazione intelligente sono infatti strategie d’innovazione progettate a livello regionale, ma in una visione nazionale ed europea, in cui l’obiettivo della valorizzazione delle eccellenze si traduce, di fatto, nella valorizzazione di settori in cui i territori dispongono di competitività e possono esprimere potenzialità di sviluppo imprenditoriale. Con l’obiettivo di colmare il gap innovativo tra le regioni europee, la Smart Specialization Strategy risponde a tre questioni chiave, che sono quelle di promuovere l’eccellenza europea e mettere a sistema gli sforzi in materia di sostegno all’innovazione; evitare la frammentazione e la tendenza alla sovrapposizione di specializzazioni negli stessi campi; sviluppare strategie d’innovazione realistiche e attuabili, in particolare nelle regioni meno avanzate. La partecipazione al seminario è gratuita ed è preferibile l´iscrizione online sul portale www.Ilopuglia.it, nel quale è possibile inoltre, nella sezione Multimedia, reperire i materiali didattici presentati dai relatori nel corso dei precedenti seminari. Il seminario è organizzato dall’Arti, l’Agenzia Regionale per la Tecnologia e l’Innovazione, nell’ambito del progetto “Creare impresa e diffondere tecnologia a partire dalla ricerca - Programma Operativo per la fase 2 del Progetto Ilo2”, promosso dall’Agenzia (in collaborazione con i cinque atenei pugliesi, il Cnr e l’Enea), su incarico dell’Area Politiche per lo sviluppo economico, il lavoro e l’innovazione della Regione Puglia.  
   
   
MILANO: INSTALLATE 40 NUOVE TELECAMERE E ALTRE 150 SONO IN ARRIVO  
 
Milano, 26 marzo 2013 - Il consigliere De Corato si sbaglia: non è vero che tutte le telecamere che ci sono a Milano sono state installate nella scorsa amministrazione. Infatti, nel 2012 il nostro settore sicurezza ha istallato 40 nuove telecamere in città. Inoltre abbiamo realizzato in questi tre mesi del 2013 lo studio di fattibilità per altre 150, chiedendo alle zone e ai comandi zonali indicazioni per l´individuazione delle localizzazioni. Queste 150 saranno sicuramente installate a partire dai prossimi mesi e comunque entro quest´anno saranno tutte in funzione”. Ha dichiarato Marco Granelli, assessore alla Sicurezza e coesione sociale, Polizia locale, Protezione civile, Volontariato “Infine – conclude Granelli - dal 2013 le telecamere non sono più controllate in una stanza in via Silvio Pellico, ma direttamente nella centrale operativa della Polizia Locale in via Beccaria così da poterle controllarle meglio e mettere in tempo reale in correlazione il controllo dei monitor con l´attivazione degli interventi in Centrale Operativa”  
   
   
RENDERE L´UE PIÙ ATTRAENTE PER STUDENTI E RICERCATORI STRANIERI  
 
Bruxelles, 26 marzo 2013 – Di seguito l’intervento di ieri di Cecilia Malmström commissario europeo per gli Affari interni: “Vorrei prima di tutto ringraziare e Fatma Bellarminus per essere qui con noi oggi per condividere le loro opinioni e le loro storie personali. Il loro prezioso contributo illustra molto bene la situazione di molti studenti e ricercatori che vengono per l´Ue e arricchire le nostre università e centri di ricerca con il loro talento. Il quadro globale - Proprio come hanno fatto, ogni anno, un gran numero di studenti non comunitari nazionali, ricercatori e altre categorie di giovani stanno abbracciando la possibilità di trasferirsi in Europa temporaneamente. Nel 2011, circa 220 000 cittadini di paesi terzi sono entrati nell´Unione europea per motivi di studio, scambio di alunni, tirocinio non retribuito o volontariato. I numeri più alti sono registrati in Francia, Spagna, Italia e Germania. Purtroppo troppi di questi giovani continuano a incontrare ostacoli inutili. Si tratta di una´´ situazione di svantaggio´´ sia per loro che per noi: essi rischiano di perdere opportunità importanti per la loro vita professionale e dell´Ue rischi economia privazione di nuovi talenti, nuove competenze e nuove idee. Sono consapevole che nell´attuale clima economico e politico europeo questa proposta potrebbe essere percepito con una certa perplessità. In un´Europa afflitta dalla disoccupazione giovanile, perché dovremmo aprire le nostre porte al know-how straniero? La risposta è: per garantire la competitività a lungo termine e per riempire posti di lavoro in settori che, nonostante la crisi, chiedono a gran voce per il lavoro. Oggi è fondamentale tenere a mente che siamo di fronte a importanti sfide strutturali: nonostante l´attuale crisi economica e dei livelli di disoccupazione in aumento, dobbiamo ancora lottare per riempire molte posizioni di lavoro qualificati. Ci sono prove che questa lotta sta andando a persistere durante il prossimo decennio sia per motivi economici e demografici. Uno dei problemi è che non siamo in grado di attrarre forza lavoro abbiamo bisogno - gli ingegneri, i medici, gli infermieri per citarne alcuni. Brasile, Cina e India sono le destinazioni dove persone altamente istruite cercano siti più promettenti del futuro. E in altri paesi in tutto il mondo stanno facendo molto meglio di noi quando si tratta di convincere questi talenti di andare lì per i loro studi universitari e progetti di ricerca. Gli Stati Uniti, Australia e Giappone, per esempio, hanno migliori incentivi per attrarre talenti e per convincerli ad unirsi al loro mercato del lavoro, a sua volta, beneficiando delle competenze e delle conoscenze acquisite. È quindi nell´interesse dell´Unione europea di aumentare il proprio appello per studenti e ricercatori stranieri e come centro mondiale di eccellenza. Altri studenti di scambio e studiosi internazionali porterà alla crescita economica, stimolare l´innovazione e portare a più posti di lavoro nel lungo periodo. È per questo che oggi ho il piacere di condividere con voi una proposta di direttiva che mira ad introdurre migliori condizioni di ingresso e soggiorno per gli studenti stranieri, ricercatori e altri gruppi come allievi, tirocinanti, volontari e alla pari entrare nell´Ue . Con questa proposta, non partiamo da zero. La proposta modificare e unire due direttive esistenti: uno sugli studenti, alunni, volontari e tirocinanti non retribuiti, l´altra sui ricercatori. I principali problemi nella Ue - Vorrei iniziare illustrando i principali problemi che attualmente devono affrontare: I cittadini non comunitari possono soddisfare le condizioni della direttiva, ma possono non essere ancora in grado di raggiungere l´Ue, in quanto può essere rifiutato, ad esempio un visto per entrare. O un extracomunitario nazionale può essere riuscito a fare domanda per una borsa di studio Erasmus Mundus, ma ancora una volta, lui o lei può essere rifiutato l´ingresso nell´Ue, sulla base delle norme sull´immigrazione. Anche le regole attuali non si specifica termini entro i quali gli Stati membri devono adottare una decisione su una domanda. Questo può lasciare i candidati in situazioni difficili. Passare da uno Stato membro ad un altro può essere difficile o addirittura impossibile per gli studenti nazionali non-Ue e ricercatori - che ha un impatto negativo sul trasferimento di competenze e conoscenze tra i paesi dell´Ue. L´attuale direttiva impone studenti non comunitari nazionali a lasciare l´Unione europea immediatamente dopo il completamento degli studi, per cui gli Stati membri non raccogliere i frutti di conoscenze e abilità questi studenti e ricercatori hanno acquisito. In assenza di un quadro giuridico chiaro, vi è anche il rischio di sfruttamento a cui i tirocinanti e alla pari sono particolarmente esposti, con il conseguente rischio di concorrenza sleale. Cosa cambia con la proposta? La proposta migliorerà le condizioni di ammissione al fine di essere sicuri di evitare situazioni in cui le persone soddisfano le condizioni per un permesso, ma non le condizioni per il visto, e quindi non può entrare in Stati membri interessati. Si introdurrà un termine di 60 giorni di tempo per autorità degli Stati membri di decidere sulla domanda, che renderà il processo di applicazione più diretto e trasparente. Aumento della mobilità intra-Ue sarà assicurato. Ci saranno norme più semplici e più flessibili per i ricercatori, studenti e tirocinanti retribuiti per muoversi all´interno dell´Unione europea, in particolare di svolgere parte della ricerca o di studi in un altro Stato membro. Per i ricercatori questo significa anche dare diritto alla mobilità alcuni loro familiari. Ciò consentirà un più agevole trasferimento di competenze e conoscenze e rendere l´Unione europea più attraente come destinazione per i talenti dall´estero. Verranno inoltre migliorare l´accesso al mercato del lavoro. Durante gli studi, gli studenti saranno autorizzati a lavorare almeno 20 ore alla settimana in modo che possano provvedere al proprio sostentamento adeguato e contribuire economicamente. I ricercatori e gli studenti avranno anche la possibilità di rimanere a determinate condizioni, per un periodo di 12 mesi nel territorio dopo il completamento degli studi / ricerca per identificare le opportunità di lavoro o di creare un´impresa. Eppure, questo non sarà considerato un diritto automatico al lavoro, come la concessione di un permesso di lavoro resta una responsabilità nazionale. La proposta inoltre garantire la tutela globale di ulteriori gruppi di cittadini di paesi terzi, come au pair e tirocinanti retribuiti, che non sono coperti dalla legislazione comunitaria in vigore, nonostante di fronte problemi simili e la partecipazione a scambi analoghi. Conclusione Tali regole migliorate può aiutare l´Europa a fare la differenza per attirare giovani talenti cittadini di paesi terzi e di stimolare la ricerca, lo sviluppo e la performance innovativa. Allo stesso tempo, questa proposta farà in modo che queste forme di migrazione temporanea sono utili sia per l´invio e paesi di accoglienza. Essa consentirà cittadini extracomunitari di acquisire competenze e conoscenze e contribuire alla competitività dell´Europa. Inoltre questo periodo di formazione in Europa, favorirà l´afflusso e deflusso di persone di talento e sostenere la cooperazione con i paesi terzi.  
   
   
SARDEGNA, SCUOLA DIGITALE: IL PROGETTO HA RICEVUTO IL PLAUSO DAL MINISTERO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE  
 
Cagliari, 26 Marzo 2013 - Una verifica sullo stato del progetto "Scuola digitale" è stata fatta questa mattina nella sede dell´assessorato regionale della pubblica istruzione, tra l´assessore Sergio Milia, il capo dipartimento della Pubblica Istruzione, Giovanni Biondi, ed il responsabile dell´Ufficio Scolastico Regionale della Sardegna, Francesco Feliziani. L´incontro è servito per fare il punto della situazione attuale e per organizzare le attività che a questo punto delle attività del Progetto interesserà i docenti che saranno formati per l´uso della nuova tecnologia che interessa tutte le scuole dell´Isola. Dopo l´installazione nelle aule delle Lim, che ha già interessato oltre 80 per cento delle scuole, mille docenti seguiranno un corso di formazione con la supervisione dell´Indire (Istituto Nazionale di Documentazione Innovazione e Ricerca Educativa). Da settembre diventeranno i formatori dei circa 18 mila docenti di ogni ordine delle scuole sarde. Il Capo Dipartimento, Giovanni Biondi, stretto collaboratore del ministro Profumo, ha espresso all’assessore Milia il vivo apprezzamento per l’organizzazione e la qualità delle attività già avviate e per l’importanza dell’innovazione nella didattica, che sta interessando la scuola sarda. L´assessore Milia ha dal canto suo ha rassicurato il rappresentante ministeriale sui tempi di conclusione del progetto, previsti per l’anno scolastico 2013/14 e lo ha ringraziato per la collaborazione.  
   
   
SECONDA CONFERENZA INTERNAZIONALE SULLE TECNOLOGIE DIDATTICHE PER L´APPRENDIMENTO DELLE LINGUE STRANIERE: E-NNOVATIVE LEARNING (FLIT)  
 
Nicosia, 26 marzo 2013 - Dal 5 al 7 dicembre 2013 si terrà a Nicosia, Cipro, la seconda conferenza internazionale sulle tecnologie didattiche per l´apprendimento delle lingue straniere: E-nnovative Learning (Flit). L´importanza di imparare una lingua straniera non può essere ignorata. In un mondo sempre più interdipendente non possiamo più permetterci di parlare una sola lingua. Il successo, in particolare dal punto di vista professionale, dipende dalla capacità di un individuo di funzionare come membro di un villaggio globale i cui membri parlano una varietà di lingue La tecnologia è molto utile a questo proposito in quanto consente l´insegnamento e l´apprendimento delle lingue straniere. La conferenza si concentrerà sul ruolo delle tecnologie didattiche per l´apprendimento delle lingue straniere. In particolare, si occuperà di tecnologie innovative che possono essere utilizzate anche fuori dall´aula e sarà un´occasione per conoscere la ricerca di punta. Per ulteriori informazioni, visitare: http://lcweb.Ucy.ac.cy/flit/conference.html  
   
   
RICERCA E INNOVAZIONE: LE IDEE CHE CAMBIANO IL MONDO  
 
Udine, 26 marzo 2013 - "Nel 21/mo secolo non assisteremo a 100 anni di progresso: molto probabilmente assisteremo a 20 mila anni di progresso, continuando al ritmo di crescita attuale". Citando l´inventore, informatico e saggista statunitense, Ray Kurzweil, il presidente e amministratore delegato di Eurotech spa di Amaro, Roberto Siagri, intervenuto il 22 marzo a Udine al seminario "Le idee che cambiano il mondo", promosso da Cref e Fondazione Crup, con il patrocinio di Confindustria Udine, ha regalato l´immagine perfetta del mondo accelerato in cui viviamo, del progresso nel quale tecnologie sempre più innovative si rincorrono con estrema rapidità. Creando vantaggi ma spesso anche stupore, dubbi e timori di non essere in grado di stare al passo con i tempi. È stato, quello di Udine, uno straordinario stimolo alla riflessione, un aiuto alla comprensione delle "invasioni" tecnologiche, divenute parte integrante della nostra vita allo scopo di migliorarla, in tutti i settori, come ha sottolineato la giovane ricercatrice del Cref, Simona Attico, in una relazione introduttiva proiettata a interpretare la relazione tra uomo e macchina, tra naturale artificiale, in una prospettiva ove le tecnologie, sempre più "nano", fin quasi a smaterializzarsi, diventano anche meno impattanti sull´ambiente, sempre più ecosostenibili. Uno stimolo rivolto non tanto e non solo agli addetti ai lavori, ma indirizzato principalmente alle giovani generazioni. Tantissimi, infatti, erano gli studenti del "Malignani" e del "Deganutti", presenti a palazzo Torriani, ai quali sono stati rivolti messaggi di fiducia, pur nella difficile congiuntura che stiamo attraversando. "Le evoluzioni tecnologiche hanno sempre generato nuove fasi economiche", ha evidenziato il rettore dell´Università di Udine, Cristiana Compagno, ricordando che l´innovazione è un fenomeno che si deve generare scientificamente e che la mission dell´ateneo, così come quella delle scuole, consiste nell´agevolare il potenziale creativo dei giovani. Per i quali ci sono enormi opportunità, secondo Siagri. "I grandi non hanno fatto ancora niente" ha detto, sostenendo - da imprenditore di un´azienda che ha saputo imporsi su mercati quali Stati Uniti e Giappone - che "c´è bisogno di persone che non cerchino ma costruiscano posti di lavoro". Perché gli spazi per fare cose nuove non mancano, ha aggiunto il giornalista e innovatore Emil Abirascid. Purché vi sia una "favorevole policy dedicata a sostenere innovazione e ricerca, che non solo negli ultimi anni di crisi ma sempre è mancata nel nostro Paese", ha precisato il rettore Compagno. Politiche favorevoli che tuttavia non sono mancate in Friuli Venezia Giulia, secondo il presidente della Regione, Renzo Tondo, per il quale le istituzioni devono sempre più sapersi rapportare con il mondo che cambia, saper raccogliere le indicazioni di chi ne sa di più e soprattutto agevolare l´approccio alla ricerca della novità, anche sostenendo quei giovani che desiderano fare esperienze all´estero. Ma per far questo è necessario evitare i rischi di strumentalizzazione, spesso legata alla scarsa conoscenza dei temi in discussione. Da qui l´invito ai giovani a voler sempre approfondire le loro competenze, come diceva Albert Einstein, ancora menzionato da Siagri: "Non è che io sia così intelligente, è solo che affronto i problemi più a lungo". Al seminario sono intervenuti, tra gli altri, il presidente della Fondazione Cref, Damiano Degrassi, il vicepresidente di Confindustria Udine, Matteo Tonon, che ha parlato della necessità di programmare nuove strategie dell´innovazione, e il presidente della Fondazione Crup, Lionello D´agostini, che ha annunciato la pubblicazione, entro l´anno, di specifici bandi rivolti a giovani ricercatori.  
   
   
SCUOLA, ROSSI: “UN TAVOLO PERMANENTE CON GLI OPERATORI DEGLI ISTITUTI PARITARI DELLA TOSCANA”  
 
Firenze, 26 marzo 2013 – “Un tavolo permanente tra la Regione e gli operatori della scuola paritaria”. E’ la proposta che il presidente della Regione Enrico Rossi ha portato al convegno “Scuole Fism ( Federazione italiana scuole materne) e prove di parità”, che si è svolto oggi al Convitto della Calza di Firenze. La Fism Toscana rappresenta e coordina le scuole dell’infanzia paritarie sul territorio regionale. Si tratta di 350 scuole gestite in larga parte dal mondo cattolico, con 800 sezioni che accolgono circa 20.000 bambini, il 20% dei bambini toscani che frequentano la scuola dell’infanzia. “Queste scuole rappresentano una realtà importante per la Toscana – ha sottolineato Rossi – e la Regione già da tempo sta lavorando su un modello di integrazione e cooperazione che ritengo debba essere approfondito, mettendo sempre al centro le famiglie e i bambini”. “Purtroppo – ha continuato il presidente Rossi – credo che il tema del momento e anche dei prossimi anni sia la povertà e le difficoltà economiche in cui si dibattono le famiglie. La crisi colpisce i redditi familiari e il nostro compito è di dare insieme delle risposte alle famiglie, così come ai bambini e ai ragazzi in termini di qualità della formazione. La Regione Toscana ha aumentato i finanziamenti per la scuola e di questo siamo orgogliosi. Lo abbiamo fatto per la scuole pubbliche e per quelle private cattoliche. Se c’è da fare qualcosa di più a partire dalle famiglie che si trovano in difficoltà economica, il tavolo permanente dovrà individuare gli interventi e lavorare in maniera collaborativa”. Il presidente Rossi ha concluso insistendo sul tema della povertà. “Ci sono scuole che rischiano la chiusura perché le famiglie non hanno i soldi per pagare le rette. Questo riguarda non solo la scuola cattolica, ma anche per esempio gli asili nido costruiti dal privato sociale. I bambini aumentano grazie all’immigrazione e la Regione deve garantire che questi servizi siano accessibili anche a chi ha meno reddito”. E proprio a proposito di immigrazione, il presidente Rossi ha sottolineato come questa rappresenti ormai in Toscana il 10% dell’intera popolazione e come a Prato il 50% dei bambini che nasce è figlio di immigrati. “Il futuro della coesione sociale della Toscana – ha detto – passerà anche dalla nostra capacità di dialogo con le famiglie di questi bambini”.  
   
   
FARMACI A SCUOLA, BASILICATA: PRESENTATO PROGETTO A CONFERENZA DEL SERVIZIO  
 
Potenza, 26 marzo 2013 - “Il sistema sanitario regionale ritiene la scuola l’interlocutore primario per la definizione di politiche che tutelino la salute di tutta la popolazione in età scolare. Per questo riteniamo di dover condividere un programma che consente di vivere le patologie di cui si è affetti, come il diabete, l’epilessia, le crisi asmatiche o altri disturbi, in modo sereno tra i banchi di scuola e, dall’altra parte, di consentire ai docenti di affrontare con maggiore consapevolezza e sicurezza queste situazioni”. Lo ha affermato ieri mattina l’assessore regionale alla Sanità, Attilio Martorano alla conferenza di servizio sulla somministrazione dei farmaci ‘salvavita’ svoltasi a Potenza presso il liceo scientifico ‘G. Galilei’. Illustrato il protocollo d’intesa tra Regione Basilicata, Asp, Asm e Ufficio scolastico regionale sulla somministrazione dei farmaci negli orari scolastici. All’incontro erano presenti la direzione regionale scolastica, i referenti degli istituti ed operatori del 118 che forniranno l’assistenza informativa. Il personale scolastico addetto alla somministrazione dei medicinali seguirà un percorso formativo e sarà supportato dai medici delle due aziende sanitarie. “Non è un modo per scaricare sulla scuola ulteriori responsabilità – ha aggiunto Martorano - ma un’azione per interviene a tutela degli alunni e allo stesso tempo fornire agli operatori scolastici le competenze giuste e la professionalità. Nei casi in cui non sia possibile applicare il protocollo terapeutico individuato d’accordo con le gli operatori e i medici o questo risulti inefficace e nei casi di emergenza, interverrà il 118”. Al fine di condividere prassi comuni e fornire a tutte le scuole l’assistenza specifica agli alunni bisognosi, la stessa conferenza di servizio è in programma per mercoledì 27 marzo a Matera.  
   
   
BASILICATA: INAUGURAZIONE RESIDENZA UNIVERSITARIA MACCHIA ROMANA  
 
Potenza, 26 marzo 2013 - “L’ottimizzazione e il potenziamento delle infrastrutture e dei servizi offerti dall’Unibas, attraverso l’Ardsu, a favore degli studenti, rappresentano una condizione essenziale per l’attrattività formativa coniugata agli standard qualitativi dell’Ateneo lucano. In questa ottica si sviluppa e si concretizza l’impegno e il sostegno, anche economico, della Regione Basilicata”. Lo ha dichiarato il 22 marzo il presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo. “L’inaugurazione odierna della nuova residenza universitaria del Polo di Macchia Romana, a Potenza, - ha sottolineato - testimonia anche la realizzazione delle buone pratiche pubbliche, lo sviluppo positivo delle sinergie tra istituzioni, l’uso corretto dei fondi pubblici, una risposta tangibile alle richieste provenienti dalle nuove generazioni, al loro bisogno di affidarsi e fidarsi di chi è chiamato ad incarichi elettivi o di governance. L’università degli Studi di Basilicata – ha concluso De Filippo - incrementa la sua accoglienza agli studenti, offrendo loro non solo alloggi confortevoli e accessoriati, ma anche spazi per la socializzazione, la biblioteca con sala di lettura, gli uffici, la lavanderia, una palestra e una sala riunioni. Intendo anche sottolineare la grande attenzione, nella realizzazione dell’edificio, rivolta alla sicurezza antisismica e antincedio, nonchè all’abbattimento delle barriere architettoniche”.  
   
   
TOSCANA: FORMAZIONE ALL’ESTERO PER LAUREATI E DOTTORI DI RICERCA: VOUCHER ENTRO IL 15 APRILE  
 
Firenze, 26 marzo 2013 – 700 mila euro sono disponibili per laureati e dottori di ricerca che vogliano partecipare a percorsi di alta formazione e stage formativi all’estero. La notizia viene da Stella Targetti, vicepresidente della Regione Toscana (“Contro la fuga dei cervelli – sottolinea – promuoviamo la circolazione dei cervelli: questo bando permette ai giovani di andare all’estero ad approfondire le proprie competenze per poi tornare in Italia a metterle in pratica. Un’esperienza del genere può arricchire non solo i giovani che la vivono ma tutta la Toscana, perché è qui che speriamo impieghino le loro conoscenze e intelligenze”). Gli interessati possono presentare domanda entro il prossimo 15 aprile: ciò in base a un decreto (il 238/13) che approva il nuovo bando regionale per l’assegnazione di voucher finalizzati a sostenere l’accesso dei giovani a percorsi di alta formazione post laurea all’estero. Tre le linee di intervento previste: la prima (riservata a laureati sotto i 35 anni) riguarda la frequenza di master, dottorati di ricerca e percorsi post laurea realizzati interamente all’estero. La seconda linea è riservata a dottorandi senza borsa, under 35, iscritti a Università italiane, che si rechino all’estero per studi e ricerche funzionali al proprio corso. L’ultima linea è riservata a laureati di età non superiore a 40 anni con specifica esperienza lavorativa e di ricerca: riguarda la frequenza di percorsi formativi all’estero in definiti ambiti disciplinari (tutela proprietà intellettuale, attività di sostegno alla ricerca e al trasferimento tecnologico). Il voucher può essere richiesto – fino a un importo massimo di 20, 25 o 30 mila euro a seconda della durata del percorso – per coprire le spese di iscrizione, alloggio e viaggio di andata e ritorno. Per richiedere il rimborso occorre essere residenti in Toscana e non aver già fruito, nel 2012, del voucher regionale alta formazione. I percorsi formativi ammissibili a finanziamento – diversi a seconda delle linee di intervento – possono essere erogati da Università, Scuole di alta formazione riconosciute dalle autorità estere, Centri di ricerca, altri soggetti indicati nel bando. Il bando, che fa parte del progetto regionale “Giovanisi” , è disponibile sulla pagina web della Regione. Per presentare domande: www.Sviluppo.toscana.it/voucher_2013  
   
   
DICHIARAZIONE DELL´ALTO RAPPRESENTANTE, CATHERINE ASHTON, A NOME DELL´UNIONE EUROPEA, IN OCCASIONE DELLA GIORNATA MONDIALE ED EUROPEA DELL´ACQUA, 22 MARZO 2013  
 
Bruxelles, 26 marzo 2013 - In occasione della giornata mondiale dell´acqua, l´Unione europea sottolinea che un´acqua potabile sicura e strutture igienico-sanitarie sono fondamentali per una vita sana e dignitosa. Eppure, milioni di persone in tutto il mondo non hanno ancora accesso a un´acqua potabile sicura e sono così privati di un diritto umano fondamentale. L´ue afferma che il diritto umano a un´acqua potabile sicura e a strutture igienico-sanitarie deriva dal diritto ad un tenore di vita adeguato ed è intrinsecamente legato al diritto al miglior stato di salute fisica e mentale possibile, nonché al diritto alla vita e alla dignità umana. Il tema prescelto per la giornata mondiale dell´acqua di quest´anno sottolinea l´importanza della cooperazione internazionale. La concreta assistenza fornita dall´Ue ai paesi terzi per migliorare l´accesso all´acqua potabile e alle strutture igienico-sanitarie è un chiaro contributo a questi sforzi. L´ue ha erogato più di 2,2 miliardi di Eur per programmi in materia di acqua e strutture igienico-sanitarie tra il 2007 e il 2012. La sicurezza dell´approvvigionamento idrico è altresì una questione strategica fonte di crescente preoccupazione. Carenze idriche più frequenti, cattiva qualità dell´acqua, siccità o alluvioni accentuate dai cambiamenti climatici ed i conseguenti mutamenti economici e demografici possono avere un effetto negativo sulla pace e la stabilità. L´ue incoraggia vivamente approcci transfrontalieri sostenibili e collaborativi in materia di gestione delle acque a livello mondiale per promuovere lo sviluppo sociale ed economico, la stabilità politica, la pace e la sicurezza. Il paese aderente Croazia, l´ex Repubblica jugoslava di Macedonia, i paesi candidati Montenegro, Islanda+ e Serbia, i paesi del processo di stabilizzazione e associazione e potenziali candidati Albania e Bosnia-erzegovina, e i paesi dell´Efta Liechtenstein e Norvegia, membri dello Spazio economico europeo, nonché l´Ucraina, la Repubblica moldova, l´Armenia, l´Azerbaigian e la Georgia aderiscono alla presente dichiarazione.  
   
   
BRISTOL, BRUXELLES, GLASGOW E LUBIANA NELLA ROSA DEI CANDIDATI PER LA CAPITALE VERDE EUROPEA 2015  
 
Bruxelles, 26 marzo, 2013 - Bristol, Bruxelles, Glasgow e Lubiana sono stati scelti come i quattro finalisti di procedere alla fase successiva della Capitale verde europea 2015 Premio organizzato dalla Commissione europea. Il premio Capitale verde europea è un premio annuale che va a una città, ogni anno, individuando le sue prestazioni ambientali. Bristol, Bruxelles, Glasgow e Lubiana sono stati selezionati da 8 voci in tutta Europa. Un gruppo indipendente di 12 esperti ha valutato ogni voce sulla base di 12 indicatori: Contributo locale al cambiamento climatico globale; Trasporto locale; Aree verdi urbane che incorporano l´uso sostenibile del territorio; Natura e biodiversità; Qualità dell´aria ambiente locale; Qualità dell´ambiente acustico; Produzione e gestione dei rifiuti; Consumo di acqua; Trattamento delle acque reflue; Innovazione eco sostenibile e l´occupazione; Gestione ambientale dell´autorità locale; Rendimento energetico. Bristol, Bruxelles, Glasgow e Lubiana, passerà ora a presentare la loro visione, il loro potenziale di agire come un modello per le altre città, e la loro strategia di comunicazione alla Giuria a Bruxelles il 24 maggio. Dopo lavori della Giuria il risultato finale, la Capitale verde europea 2015 sarà annunciato in occasione di una cerimonia di premiazione ufficiale in Francia il 14 giugno 2013, ospitato dalla corrente Capitale verde europea, Nantes. Sfondo Ad oggi, cinque città hanno ottenuto il titolo di Capitale verde europea: Stoccolma 2010, Amburgo 2011, Vitoria-gasteiz 2012, Nantes 2013, e Copenhagen 2014. Il premio viene assegnato ad una città all´avanguardia in un ambiente urbano ecocompatibile. Il gruppo di esperti valuta le città sulla base di 12 indicatori ambientali. La giuria valuta le città sulla loro record di raggiungere elevati standard ambientali, il loro impegno al raggiungimento degli obiettivi in ​​corso e ambiziosi per un ulteriore miglioramento ambientale e lo sviluppo sostenibile, e la misura in cui possono fungere da modello e promuovere le migliori pratiche in altre città europee . La giuria è composta da rappresentanti della Commissione europea, il Parlamento europeo, il Comitato delle regioni, l´Agenzia europea dell´ambiente, di Iclei - Governi locali per la sostenibilità, l´Ufficio del Patto dei Sindaci e l´Ufficio europeo dell´ambiente. Per maggiori informazioni: www.Europeangreencapital.eu Facebook: http://www.Facebook.com/europeangreencapitalaward Twitter: ! http://twitter.Com/  # / Eu_greencapital o tweet noi @ Eugreencapital  
   
   
ALGHE PER CATTURARE LA CO2  
 
Bruxelles, 26 marzo 2013 - Gli effetti del riscaldamento globale sono evidenti in tutto il mondo e molti esperti ritengono che, a causa dell´aumento continuo delle emissioni di Co2, la situazione potrà soltanto peggiorare. Il riscaldamento globale è causato dall´emissione di gas serra. Il 72 % del totale dei gas serra emessi è costituito da anidride carbonica (Co2), il 18 % da metano e il 9 % da ossido di azoto (Nox). Le emissioni di anidride carbonica sono quindi la causa principale del riscaldamento globale. La Co2 è inevitabilmente generata mediante la combustione di carburanti quali petrolio, gas naturale, diesel, biodiesel, benzina, biocarburante, etanolo. Questa è la cattiva notizia. La buona notizia, invece, è che alcuni ricercatori hanno scoperto che le alghe non solo sono un´ottima fonte alternativa di bioenergia naturale, ma sono anche in grado di catturare la Co2. Generalmente le microalghe sono considerate come la più promettente soluzione sia per la produzione di biocarburante che per la cattura industriale della Co2 emessa. La capacità di questi microrganismi fotosintetici di trasformare l´anidride carbonica in lipidi ricchi di carbonio (a cui mancano solo una o due fasi per diventare biodiesel) supera di molto quella delle colture oleaginose, senza competere per i terreni coltivabili. Il potenziale delle microalghe è stato studiato da vari programmi Ue dedicati alla riduzione delle emissioni di Co2 e di altri gas serra. Il numero di iniziative europee e globali in questo settore è cresciuto costantemente da quando nel 1992 è stata firmata la Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (Unfccc). Concentrando l´attenzione sulle possibilità che le microalghe possono offrire, sono stati sviluppati vari metodi industriali per queste produzioni. Tuttavia, attualmente la maggior parte di essi non è economicamente sostenibile, soprattutto su larga scala. Tra le limitazioni a questi sistemi ci sono: produttività sub-ottimale, installazione costosa, grande impronta ecologica (area della superficie), alto consumo di acqua e la necessità di utenti finali altamente addestrati. Il progetto Algadisk finanziato dall´Ue è stato impostato per affrontare queste sfide mediante la creazione di un´unità di produzione scalabile, capace di fornire prodotti e biomassa basati sulle alghe di alto valore, riducendo allo stesso tempo le emissioni di Co2. Le attuali tecnologie commerciali con le alghe usano alghe planctoniche in soluzioni acquose in bioreattori verticali (Vb) o fattorie di alghe con grandi bacini d´acqua. Ciò comporta parecchi svantaggi. I processi hanno bisogno di molta acqua durante la produzione, viene rilasciata Co2 mediante le bollicine nella fase liquida e il raccolto è difficile, dispendioso in termini di tempo e inefficiente. Inoltre, questa attività è difficile da eseguire su scala industriale e lascia una grande impronta ecologica. Il processo proposto da Algadisk si basa sulla tecnologia del biofilm usando un sistema di reattore a disco rotante simile ai più moderni reattori rotanti usati altrove nell´industria biologica. In questo sistema, le alghe possono essere coltivate su superfici biocompatibili neutrali e così la Co2 viene catturata o direttamente dalla fase gassosa o dalla fase liquida dopo la formazione delle bollicine. Questo metodo aumenta sensibilmente l´efficienza e diminuisce la quantità di acqua necessaria per il processo. Si potrebbe anche progettare e implementare una raccolta automatica e continua. L´ingrandimento fino a una scala industriale è facile e l´impronta ecologica sarebbe molto più piccola rispetto a quella attuale. Il progetto Algadisk mira a sviluppare un piccolo reattore a biofilm automatico, con bassi costi di gestione e installazione, che è in grado di catturare una considerevole quantità di Co2. Il risultato prefissato sarebbero prodotti biologici con un rendimento sufficientemente alto. L´obiettivo del progetto è quello di soddisfare la necessità di unità di produzione su piccola scala che desiderano generare prodotti con biomassa di alghe ma hanno delle difficoltà nel trovare la tecnologia per fare questo. In questo mercato, gli studi intrapresi dal consorzio di progetto hanno mostrato che c´è una carenza di reattori universali efficienti, e scarse informazioni circa la sostenibilità e la fattibilità della produzione di alghe. Essi hanno inoltre identificato la necessità di un´unità di produzione di alghe scalabile ed economicamente sostenibile, capace di generare prodotti a base di alghe di alto valore (sostanze nutrienti animali e umane, biofertilizzanti) oltre a biomassa (precursori del biodiesel). Inoltre, le Pmi che stanno partecipando al consorzio del progetto sono particolarmente interessate a un sistema che rimanga redditizio con installazioni su piccola scala e che occupi pochissimo spazio. Oltre alla tecnologia di produzione, c´è anche la necessità di una base di conoscenza organizzata e integrata. Molti dei partecipanti al progetto sono interessati alla produzione di alghe, ma non possiedono gli strumenti necessari per calcolare la fattibilità economica e per determinare quale sistema meglio si adatti alle loro necessità. Uno degli obiettivi del progetto è quindi quello di colmare il divario di conoscenza tra le attività di ricerca e le necessità degli utenti finali. Verrà fornito un software di progettazione che, in base ai dati inseriti dall´utente, suggerirà i parametri di installazione, effettuerà analisi costi/benefici per calcolare la fattibilità economica, e farà previsioni sulla sostenibilità ambientale del sistema. Il sistema proposto verrà costruito in modo specifico per soddisfare le necessità delle Pmi. Attualmente vengono portati avanti test di laboratorio, un sistema in scala pilota e progetti meccanici ed elettronici. A questi farà seguito un prototipo di sistema di reattore che verrà installato nell´impianto di un utente finale. L´intenzione è quella di avere il reattore Algadisk testato e operativo nell´estate del 2014. Il progetto Algadisk è finanziato dalla Commissione europea attraverso il Settimo programma quadro (7° Pq) nell´ambito dello schema di finanziamento "Ricerca a beneficio delle associazioni di Pmi" gestito dall´Agenzia esecutiva per la ricerca (Rea). Nei prossimi 36 mesi lavoreranno al progetto undici partecipanti provenienti da otto paesi (3 associazioni, 4 piccole e medie imprese e 4 enti di ricerca). Per maggiori informazioni, visitare: - Mfkk Invention and Research Center Services Co. Ltd http://www.Mfkk.eu/en/node/409 - Algadisk http://www.Algadisk.eu/home  
   
   
SCIENZA PER L´AMBIENTE 2013  
 
Aarhus, 26 marzo 2013 - Il 3 e 4 ottobre 2013 si terrà ad Aarhus, in Danimarca, una conferenza dal titolo "Scienza per l´ambiente 2013" (Science for the Environment 2013). Il mondo non è in buono stato: i prezzi dei prodotti alimentari aumentano, l´acqua dolce si sta esaurendo, i prezzi dell´energia sono alle stelle, la biodiversità è minacciata e tempeste violenti recano ingenti danni alle città, mentre inondazioni e siccità minacciano la sopravvivenza di milioni di persone. Ovviamente, il cambiamento climatico gioca un ruolo importante in questi fenomeni, proprio come gli scienziati avevano previsto, e il suo tasso sta accelerando. La conferenza contribuirà a individuare le lacune della conoscenza e le esigenze future della ricerca per aiutare ad affrontare i cambiamenti climatici. Vedrà i ricercatori valutare il progresso scientifico per il successo degli obiettivi dell´Ue legati al clima per il 2020. Per ulteriori informazioni, visitare: http://dce-conference.Au.dk/  
   
   
AVVISTATO STORMO DI GRU LUNGO IL TAGLIAMENTO  
 
Udine, 26 marzo 2013 - In occasione del servizio di vigilanza mirato alla salvaguardia dell´ambiente durante il percorso motoristico fuoristrada Italian-baja lungo l´asta del fiume Tagliamento in Comune di Flaibano (Udine), una pattuglia del Corpo Forestale Regionale (Cfc) ha osservato una cinquantina di Gru (Gru grus), nei pressi del S.i.c. "Prati di Coz". Subito dopo sono partite in volo nella caratteristica formazione. Uccello migratore, la Gru si riproduce nell´Europa centrale, settentrionale e Orientale, dai Balcani alla Russia, fino in Mongolia e Asia minore. Torna sui nostri cieli in autunno, raramente per fermarsi a svernare nel nostro Paese. Più spesso per raggiungere l´Africa settentrionale e orientale, dove questa specie trascorre l´inverno. Questa specie particolarmente protetta dalla Direttiva Uccelli è rara e minacciata in tutta l´Unione Europea, a causa soprattutto della bonifica delle zone umide. La situazione generale negli ultimi anni a livello locale è un po´ migliorata anche se a livello continentale la specie mostra tuttora evidenti segni di sofferenza. Va rilevato come le abitudini ecologiche della specie rendano estremamente difficoltoso effettuare censimenti accurati, visto che durante il giorno la Gru si spinge fino alle aree agricole, in cerca di cibo, utilizzando le aree umide solo come dormitorio. La minaccia principale per la specie è costituita dalla frammentazione dell´habitat e dalla perdita di molti siti storici utilizzati per la sosta e l´alimentazione. Un´evidenza che accresce in qualche modo il ruolo del nostro Paese nella conservazione della specie, essendo importantissima zona di passaggio tra le aree di nidificazione e i quartieri di svernamento, siano o meno questi ultimi inclusi nel territorio nazionale. La diminuzione degli ambienti idonei, infatti, causa una maggior concentrazione degli stormi nelle stesse aree, aumentando il rischio di bracconaggio.  
   
   
MILANO: GIORNATA MONDIALE DELL´ACQUA. PROSEGUE L´IMPEGNO DEL COMUNE PER L´ACQUA PUBBLICA. GRANDE SUCCESSO DELLE CINQUE NUOVE CASE DELL´ACQUA E TRASPARENZA DI INFORMAZIONI  
 
Milano, 26 marzo 2013 - “Il Comune riconosce l’acqua quale patrimonio dell’umanità, bene comune, diritto inalienabile di ogni essere vivente. Il servizio idrico integrato è di interesse generale e il Comune ne assicura il carattere pubblico”. Queste parole sono riportate nell’art. 79 dello Statuto del Comune di Milano modificato a fine 2012. A conferma del grande legame tra i milanesi e l’acqua pubblica, c’è il successo delle cinque nuove case dell’acqua del Comune: sono circa 4.300, infatti, i milanesi che, solo nelle prime due settimane, hanno scelto di utilizzarle. “In occasione della celebrazione della Giornata Internazionale dell’acqua, propongo, come obiettivo, che Milano diventi la capitale mondiale dell’acqua. La nostra città può aspirare a diventare la sede di un organismo internazionale che tuteli la garanzia di accesso per tutti a questa risorsa fondamentale per la vita”, ha detto Basilio Rizzo, Presidente del Consiglio comunale. “L’impegno del Comune di Milano per garantire l’acqua pubblica, l’accesso a questa fondamentale risorsa per tutti i cittadini e le informazioni sulla sua qualità sono alla base dell’azione del Comune”, ha dichiarato l’assessore alla Mobilità e Ambiente Pierfrancesco Maran, con la nuova delega all’acqua pubblica. I primi dati sui consumi delle nuove case dell’acqua mostrano che i milanesi scelgono prevalentemente quella gasata: sono infatti 16.431 i litri con le bollicine prelevati, contro i 9.399 di acqua liscia, con un prelievo massimo gratuito di 6 litri al giorno per persona. Grazie alle nuove case dell’acqua del Comune sono ben 800 i kg di Co2 non immessi in atmosfera e 686 i kg di Pet (la plastica con cui sono fabbricati bottiglie e bicchieri) risparmiati, pari a circa 1.372 chili di petrolio. Questo nuovo servizio consente ai cittadini anche un risparmio economico in questo momento di crisi: a fronte, infatti, di una spesa media di 50 centesimi per 1,5 litri di acqua minerale di marca, quella pubblica ha un costo di 60 centesimi per 1000 litri. “Registriamo con soddisfazione il grande successo delle case dell´acqua, un servizio in più a disposizione della popolazione - ha dichiarato Stefano Cetti direttore generale di Metropolitana milanese Spa che gestisce i servizi idrici in città -. Ricordiamo che Milano è il primo Comune d’Italia che ha il marchio dell’acqua pubblica, Milano Blu, comunemente chiamata acqua del Sindaco. Sul sito milanoblu.Com è possibile avere tutte le informazioni sulla qualità dell’acqua, numero civico per numero civico, che ne confermano la grande qualità in città.  
   
   
EMILA ROMAGNA: DIFESA DEL SUOLO, 8,8 MILIONI DI EURO PER LA MANUTENZIONE E LA SICUREZZA TERRITORIALE AL VIA A UN PIANO STRAORDINARIO DI INTERVENTI"  
 
Bologna, 26 marzo 2013 – “Daremo il via a un piano straordinario per la manutenzione e la sicurezza del territorio dell’Emilia-romagna”. Lo spiega l’assessore regionale alla Difesa del suolo e della costa Paola Gazzolo dopo che il presidente del Consiglio dei ministri Mario Monti ha firmato, il 23 marzo scorso in base alla proposta della Protezione civile, il decreto che ripartisce i 250 milioni di euro stanziati dalla legge di stabilità 2013 tra le regioni colpite dagli eventi alluvionali del novembre 2012. Nel dettaglio il piano di riparto, concordato dalle Regioni interessate ed esaminato dalla Conferenza delle Regioni, assegna 8,8 milioni di euro all’Emilia-romagna che saranno destinati alle zone dell’Appennino emiliano e della costa. “Questi fondi si vanno ad aggiungere - sottolinea Gazzolo - agli oltre 24 milioni di euro che sono stati recentemente sbloccati dal Ministero dell’Ambiente per l’attuazione dell’accordo di programma in materia di mitigazione del rischio idraulico e idrogeologico. Prosegue l’impegno della Regione con il Governo anche per velocizzare il trasferimento delle ulteriori risorse per il ‘nevone’. Ci attendiamo oltre 12 milioni da destinare all’Appennino romagnolo gravemente colpito dalle nevicate del febbraio 2012”.  
   
   
ALLUVIONE/TOSCANA, SBLOCCATI I FONDI. ROSSI: “CI VORRÀ TEMPO, MA NOI SIAMO PRONTI”  
 
Firenze, 26 marzo 2013 – “La firma del decreto per la ripartizione dei fondi per l’alluvione è un passo avanti importante, anche se dobbiamo essere consapevoli del fatto che, a causa dei meccanismi della burocrazia, prima dell’effettiva assegnazione dei finanziamenti ci vorrà ancora del tempo” . Così il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi ha commentato la notizia della firma da parte del presidente del consiglio Mario Monti, del decreto di ripartizione delle risorse destinate alle Regioni colpite dalle alluvioni del novembre 2012. “Noi siamo pronti – ha spiegato Rossi – e ci metteremo subito al lavoro per predisporre i bandi per l’assegnazione delle risorse, in modo da fare arrivare il giusto ristoro e i contributi alle famiglie e alle imprese nel tempo più breve possibile”. Il presidente ha precisato che la Regione ha deciso di destinare ai privati, ovvero a famiglie e imprese, il 25 per cento delle risorse complessive destinate alla Toscana, cioè circa 27,5 milioni di euro. Quanto allo stipendio – che il presidente si era autosospeso in segno di solidarietà anche con alluvionati e cassintegrati in attesa dei pagamenti – Rossi ha ribadito che non lo riscuoterà finché non firmerà i mandati di pagamento.  
   
   
IL PRESIDENTE DELLA REGIONE MARCHE SPACCA SULLE RISORSE PER ALLUVIONE E NEVICATE NELLE MARCHE  
 
Ancona, 26 marzo 2013 - “Alle Marche sono stati assegnati fondi per 10,7 milioni, a fronte di 11,4 milioni di euro di danni certificati per l’alluvione del 2012. Risorse ottenute grazie al costante ‘pressing’ della Regione Marche sia a livello di Governo centrale, sia in sede di Conferenza delle Regioni che, rispetto alla cifra ipotizzata in un primo momento per le Marche, ha riconosciuto alla nostra regione un somma superiore nell’ambito del riparto tra le Regioni colpite da calamità naturali. Accanto ai fondi per l’alluvione del 2012, un’altra buona notizia arriva oggi da Roma: il premier Monti ha infatti firmato un secondo decreto, previsto sempre dalla legge di stabilità, per la ripartizione di altri 105 milioni da erogare nel triennio 2013-2015 per altre calamità naturali. Somme che saranno in parte destinate alle Marche, per le eccezionali nevicate di febbraio 2012. Anche in questo caso sono state accolte le numerose sollecitazioni che sono venute dalla Regione e dal territorio. Rivolgiamo un sentito ringraziamento al presidente del Consiglio Monti e al capo della Protezione civile Gabrielli per l’attenzione nei confronti delle comunità così duramente colpite. Ma non abbassiamo la guardia, perché ci sono ancora consistenti partite aperte sulle emergenze nelle Marche, a partire dall’alluvione del 2011 che attende ancora risposte alle nostre continue, ripetute e decise istanze”. Così il presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, commenta la firma da parte del premier Mario Monti del decreto che ripartisce lo stanziamento di 250 milioni previsto dalla legge di stabilità 2013 tra le Regioni colpite dagli eventi alluvionali del novembre 2012, dopo le verifiche svolte dalla Ragioneria generale dello Stato in base alla proposta della Protezione civile. Un secondo decreto previsto sempre dalla legge di stabilità è stato firmato per la ripartizione di altri 105 milioni da erogare nel triennio 2013-2015 in favore delle Regioni colpite da calamità naturali.  
   
   
LIGURIA: FRANE, STANZIATI 530MILA EURO PER BORGHI DI CORNIGLIA E VERNAZZA  
 
Genova, 26 marzo 2013 - Cinquecentotrentamila euro a favore della Provincia della Spezia per interventi di sistemazione dei principali collegamenti ai borghi di Corniglia e Vernazza, colpiti dal maltempo dei giorni scorsi. Sono stati stanziati il 22 marzo dalla Giunta regionale su proposta degli assessori all’ambiente, infrastrutture e sviluppo economico, Renata Briano, Raffaella Paita, Renzo Guccinelli. I finanziamenti serviranno ad intervenire, sia sulla frana della provinciale 30 tra San Bernardino e Corniglia, in località Guvano, che rende l’abitato di Corniglia completamente isolato, sia su quella sulla provinciale 61, tra Vernazza e San Bernardino che richiede interventi di regimazione delle acque. E anche sulla frana della provinciale 51, detta dei Santuari, dove si interverrà con regimazione acque, risagomatura scarpata e messa in opera di rete paramassi. “In tal modo – hanno spiegato gli assessori - i due paesi delle Cinque Terre saranno di nuovo raggiungibili da tre direttrici su quattro, mentre rimane ancora fuori la grossissima frana sulla provinciale 63 che va verso Pignone e l’entroterra della Val di Vara, sulla quale si sta cercando una soluzione.” “Sono tutte frane che vanno ad incidere su situazioni pregresse – sottolineano Briano, Paita e Guccinelli - andando a peggiorare un contesto già molto compromesso da episodi alluvionali e di maltempo. Un territorio messo a durissima prova sul quale teniamo alto il monitoraggio, perché venga ripristinata al più presto la sicurezza”.  
   
   
SBLOCCATI FONDI PER REGIONI COLPITE DA ALLUVIONI: ZAIA, “LI ATTENDEVAMO, SARANNO USATI PRESTO E BENE”  
 
Venezia, 26 marzo 2013 - “Con i fondi sbloccati oggi, che attendevamo da tempo, daremo una consistente accelerazione agli interventi necessari dopo le alluvioni che nel 2010 e 2012 hanno devastato il Veneto. Abbiamo ben chiaro che cosa serve e, come accaduto in passato, lavoreremo con celerità e la massima attenzione affinchè ogni euro sia speso al meglio e al più presto”. Con queste parole, il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia commenta i due decreti firmati il 23 marzo dal Presidente del Consiglio che stanziano rilevanti finanziamenti ripartiti tra le Regioni colpite da eventi naturali catastrofici. Il Veneto ne è interessato in particolare per le alluvioni del 2010 e del 2012. “Attendiamo di verificare nei particolari i contenuti dei due decreti – aggiunge Zaia – ma per il Veneto si tratta di circa 42 milioni per il 2012 e di circa 30 milioni per il 2010, che useremo per mettere in sicurezza il territorio e rispondere il più possibile alle ferite ancora aperte”. I fondi saranno gestiti dal presidente con poteri assimilabili a quelli ottenuti nella sua veste di commissario per il terremoto. Per quanto riguarda i fondi relativi al 2012, potranno essere destinati ad esempio a varie aree colpite, come il vicentino, il bellunese e le coste adriatiche, sulle quali gli arenili subirono gravi danni a causa delle mareggiate.  
   
   
PREMIO RURALAND SEGUIMI IO NON SPRECO. LA TUA IMMAGINE PER UN FUTURO SOSTENIBILE  
 
Bruxelles, 26 marzo 2013 - Basta scattare una foto o realizzare un disegno sul tema dello spreco di risorse, in relazione ad almeno una delle quattro sfide dello Sviluppo Rurale (gestione corretta delle risorse idriche, tutela della biodiversità, risparmio energetico, mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici) e interpretarlo in modo efficace ed originale, attraverso un elaborato che riporti il logo della campagna Ruraland - l’uomo-albero. 8 (otto) premi in buoni di acquisto, del valore di 250 euro (duecentocinquanta/00) ciascuno, da spendere presso una catena di negozi specializzati in elettronica, informatica e tecnologia, per ognuna delle due categorie (minori e giovani). Tutte le informazioni su www.Ruraland4.it Parte il concorso per immagini ‘Seguimi, io non spreco. La tua immagine per un futuro sostenibile’, che rientra nell’ambito del progetto ‘Ruraland. Una finestra sul mondo rurale’ della Rete rurale nazionale, espressione dell’impegno del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali per rafforzare il rapporto tra agricoltura e società. Il progetto ‘Ruraland’ ha lo scopo di fornire ai giovani gli strumenti più adatti per acquisire conoscenze e capacità che consentano loro di sviluppare approcci e comportamenti responsabili nei confronti dell’ambiente. Obiettivo specifico del concorso che parte oggi è sensibilizzare le giovani generazioni sul tema dello spreco in tutte le sue declinazioni, soprattutto per quanto riguarda l’uso di risorse naturali come l’acqua, il suolo e il paesaggio, ma anche sul fronte dell’energia e della biodiversità. Il concorso ‘Seguimi, io non spreco. La tua immagine per un futuro sostenibile’ mira a stimolare l’interesse dei nostri giovani, coinvolgendoli in una iniziativa creativa. I partecipanti dovranno infatti rappresentare il tema dello spreco in relazione ai quattro obiettivi principali dello Sviluppo Rurale (gestione corretta delle risorse idriche, tutela della biodiversità, risparmio energetico, mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici), interpretandolo in modo efficace e originale, attraverso un’immagine fotografica o un disegno, che riporti il logo della campagna Ruraland, l’uomo-albero (scaricabile dal sito http://www.ruraland4.it/ ). Il concorso, aperto a tutte le persone che non abbiano compiuto i 40 anni di età prima della data di scadenza del bando, ha cometermine ultimo per la presentazione delle opere il 15 aprile 2013. Per partecipare, basta accedere all’area riservata all’iniziativa ‘Premio Ruraland’ sul sito web http://www.ruraland4.it/ . Ogni partecipante potrà presentare un solo elaborato, una foto o un disegno in formato jpg. Saranno premiate le prime otto immagini classificate per ciascuna delle due categorie: giovani (dai 18 anni in su) e giovanissimi (under 18). La cerimonia di assegnazione dei premi è prevista entro la fine del prossimo mese di maggio. Per ulteriori informazioni: http://www.ruraland4.it/  
   
   
RIFIUTI, CAMPANIA SU PROCEDURA INFRAZIONE: SERVE ASSUNZIONE RESPONSABILITÀ E FORTE COLLABORAZIONE TRA TUTTE LE ISTITUZIONI  
 
Napoli. 26 marzo 2013 - "La possibilità che a maggio l´Unione Europea possa multare l´Italia nell´ambito della procedura di infrazione relativa al ciclo dei rifiuti in Campania ci preoccupa fortemente". Così l´assessore all´Ambiente della Regione Campania Giovanni Romano. "La Regione si è sempre mossa tenendo ben presente questo rischio. Da subito, ci siamo messi al lavoro per fare quanto di nostra competenza e cioè dotare la Campania di fondamentali strumenti di programmazione: il piano di gestione dei rifiuti urbani, quello per gli speciali e anche quello per le bonifiche. "La stessa Commissione Europea ha accertato che finalmente il nostro piano delinea una strategia efficace. Il nostro impegno per evitare le pesantissime sanzioni europee è stato massimo e continueremo in tale direzione. Ma è arrivato il momento in cui tutti devono assumersi le responsabilità stabilite dal quadro delle competenze e occorre la collaborazione di tutti i soggetti istituzionalmente coinvolti. "Rivolgo un invito a Comune, Provincia, Anci, a lavorare di più e meglio insieme. A tal proposito convocheremo a breve un incontro, al quale chiederemo al Ministero dell’Ambiente di partecipare, con tutti gli enti impegnati nella gestione del ciclo integrato dei rifiuti", conclude Romano.  
   
   
TARES: ZAIA, “BALZELLO INIQUO PER AFFONDARE LE MANI NELLE TASCHE DI CITTADINI E IMPRESE. CONDIVIDO LA PROTESTA DEI SINDACI TREVIGIANI”  
 
Venezia, 26 marzo 2013 - “La Tares è l’ennesimo balzello fiscale profondamente iniquo che un Governo incapace di imporre una seria riduzione degli sprechi ha appioppato a cittadini e imprese. Condivido in pieno la protesta dei sindaci trevigiani. Sappiano che sono al loro fianco senza se e senza ma”. Lo dichiara il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia in relazione alla nuova tassa sui rifiuti contro la quale si stanno battendo vari sindaci della Marca. “Il passaggio al concetto di superficie calpestabile degli immobili per il calcolo di questa tassa – aggiunge Zaia – è una vera e propria beffa per mettere ancora una volta le mani nelle tasche della gente. Uno di quei tecnici che a Roma sanno tutto dovrebbe spiegarci quale raziocinio può esserci, se non quello di far sin troppo facile cassa, nel creare un automatismo tra superfici degli immobili e reale produzione di rifiuti”. “Purtroppo – conclude Zaia – anche questa Tares, come il Patto di Stabilità, è la riproposizione di uno Stato vessatorio che non sa o non ha il coraggio di applicare invece i costi standard e i criteri di buona amministrazione del Veneto che gli consentirebbero di recuperare 28 miliardi l’anno di minori sprechi e non trova di meglio che sequestrare risorse che sono dei territori, nel solo Veneto 1 miliardo e 300 milioni, e che rimangono bloccate dal Patto di Stabilità”.  
   
   
VENETO, RIFIUTI: APERTI TERMINI PER OSSERVAZIONI A NUOVO PIANO  
 
Venezia, 26 marzo 2013 - Sul Bollettino Ufficiale della Regione n. 27 del 22 marzo è stato pubblicato l’avviso a firma del presidente della giunta regionale con cui si rende noto che il 5 marzo scorso è stato adottato il “Piano regionale di gestione dei rifiuti urbani e speciali, anche pericolosi”, disponendo il deposito di tutti gli elaborati in forma integrale, presso le sedi degli U. R. P. (Uffici per le Relazioni con il Pubblico) della Regione con sede in ciascun capoluogo di provincia e presso la sede del Genio civile di Padova per l’avvio della procedura di consultazione prevista per legge. Il termine per la presentazione delle osservazioni da parte di chiunque ne abbia interesse è fissato in 60 .Giorni. Con le medesime finalità tutta la documentazione di Piano è consultabile anche sul sito web regionale ( http://www.Regione.veneto.it/web/ambiente-e-territorio/rifiuti ). “Il nuovo piano di gestione dei rifiuti – commenta l’assessore regionale alle poliche ambientali Maurizio Conte - aggiorna quello attualmente in vigore, risalente al 2004. Considerata l’evoluzione della gestione dei rifiuti nel Veneto, si è deciso di uniformare, all´interno di un unico elaborato, tutta la pianificazione in materia di gestione di rifiuti sia urbani che speciali. La nuova pianificazione, si conforma alla “gerarchia di priorità per la gestione dei rifiuti” contenuta nella Direttiva Europea, partendo dalla riduzione della quantità e pericolosità dei rifiuti, sia mediante azioni di prevenzione, sia mediante il riutilizzo e il recupero di materia, privilegiando inoltre altre forme di recupero, anche energetico, rispetto allo smaltimento finale in discarica. Per la raccolta differenziata dei rifiuti urbani l’obiettivo a cui puntiamo è raggiungere con le azioni previste una quota del 65% entro il 2015 e del 70% entro il 2020. La produzione totale di rifiuti urbani nel 2011 è stata di oltre 2 milioni 305 mila tonnellate, con una produzione annuale pro capite di 465 kg per abitante. La raccolta differenziata (pari a un milione 394 mila tonnellate) ha raggiunto una media del 60,5% del totale. Per quanto riguarda i rifiuti speciali, i dati 2010 registrano una produzione di circa 15 milioni di tonnellate. Decorsi i 60 giorni di tempo per la presentazione delle osservazioni e conclusa la fase consultiva, tutta la documentazione verrà trasmessa al Consiglio regionale per la definitiva approvazione.  
   
   
RIFIUTI: GRAZIE A IMPEGNO REGIONE CAMPANIA SUPERATA FASE BLOCCO TERMOVALORIZZATORE ACERRA  
 
Napoli, 26 marzo 2013 - "Il termovalorizzatore di Acerra ha ripreso regolarmente a funzionare. È stata ripristinata anche la terza linea di combustione e i conferimenti del rifiuto secco sta avvenendo secondo i quantitativi standard di oltre 2mila tonnellate al giorno." Così l´assessore regionale all´Ambiente Giovanni Romano. "Il blocco programmato dell´impianto è stato superato senza problemi: grazie al forte impegno della Regione, dell´Area Rifiuti e degli altri uffici competenti abbiamo scongiurato ogni emergenza", conclude Romano.  
   
   
VALLE D’AOSTA: VERSO IL PIANO NAZIONALE PER LA PREVENZIONE DEI RIFIUTI  
 
Aosta, 26 marzo2013 - I grandi interventi nell’interesse della collettività partono dai piccoli passi che provengono dal basso e tutte le iniziative diventano così fondamentali per sollecitare buone prassi e creare una comune etica ambientale. È questo uno dei messaggi lanciati nel corso del convegno Verso il Piano Nazionale per la Prevenzione dei rifiuti organizzato giovedì 21 marzo 2013, dall’Assessorato regionale del territorio e ambiente, presso il salone di palazzo regionale ad Aosta. È stata l’occasione per fare il punto della situazione su diversi passaggi della politica nazionale e locale in tema di riduzione dei rifiuti, a partire dal Piano nazionale attualmente in fase di definizione che sarà chiuso entro la fine del 2013. In questo contesto fondamentale è il contributo delle regioni e delle associazioni di categoria del commercio e degli artigiani, così come le azioni che sono state avviate sui territori. Tutte queste sinergie contribuiscono alla costruzione della rete la cui tessitura parte appunto da enti locali, regioni e associazioni. In Valle d’Aosta diverse sono le esperienze e le azioni che, su svariati fronti, sono state messe in campo per questo obiettivo comune. Manuela Zublena – Assessore regionale del territorio e ambiente - Come Regione abbiamo puntato molto, nell’ambito delle politiche di gestione dei rifiuti, sulle azioni che hanno l’obiettivo di ridurre e prevenire la produzione dei rifiuti, sia attraverso azioni vere e proprie di prevenzione, cioè di intercettazione di materiali alla fonte, sia attraverso una corretta differenziazione dei rifiuti. Le azioni che abbiamo avviato con più associazioni e interlocutori nel corso degli anni hanno poi trovato un’organizzazione più sistematica nell’ambito del Programma triennale di riduzione dei rifiuti, che è stato avviato nel 2011 e che si concluderà nel corso del 2013. E’ in questo ambito che abbiamo voluto e ottenuto il coinvolgimento di tantissimi soggetti operanti sul territorio, cosa che ci ha portato oggi a questo incontro, in cui si iniziano a tirare le fila del lavoro e a valutare i primi risultati. Queste azioni sono state ad amplissimo raggio perché ogni soggetto ogni associazione, in ogni attività propria, può fare azioni positive per intervenire sui rifiuti. Nel corso dell’incontro è stato presentato lo stato dell’arte dell’accordo di programma tra la Regione e la grande distribuzione organizzata, siglato nel 2011. Sono state così rese note le esperienze e le azioni portate aventi dal Carrefour di Aosta e dal supermercato Gros Cidac. Non è mancato un approfondimento sul tema sagre e feste, capitolo importante da questo punto di vista, che ha visto la messa in campo di azioni condivise con le Pro Loco. È stato, infine, presentato il progetto di Green public (and private) procurement, relativo alla riduzione dei rifiuti all’interno degli enti pubblici. Tutte azioni che rappresentano tasselli importanti per la definizione del Piano nazionale di prevenzione di produzione dei rifiuti di cui si sta occupando il Mistero dell’Ambiente. Maurizio Pernice – Ministero dell’Ambiente e della Tutela del territorio e del mare - La partecipazione sia delle Regioni che delle associazioni di categoria e delle organizzazioni No profit è stata molto intensa. Stiamo lavorando ormai da un anno su questo Piano di prevenzione di produzione dei rifiuti che mira appunto a ridurre il quantitativo e la pericolosità dei rifiuti prodotti, a favorire la dissociazione della produzione rifiuti dalla crescita. C’è stata una partecipazione molto intensa, soprattutto negli ultimi mesi del 2012 con Regioni e associazioni di categoria. Abbiamo anche pubblicato sul sito del Ministero alcune domande per stimolare la partecipazione, abbiamo fatto incontri e siamo arrivati alla stesura di un primo documento che deve essere completato. Credo che molto prima del termine previsto dalla normativa comunitaria, cioè il 12 dicembre 2013, saremo in grado di portare all’approvazione il Piano di prevenzione nella gestione dei rifiuti. Il Piano inizialmente tenderà a garantire il perfezionamento di ciò che è stato fatto fino a oggi e progressivamente, sulla base degli indici e parametri elaborati a livello comunitario, a implementare soluzioni sotto diversi punti di vista, anche ad esempio sul fronte dell’eco design e delle tecniche di produzione, per arrivare a dare infine un contributo significativo.