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MARTEDI
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Notiziario Marketpress di
Martedì 26 Marzo 2013 |
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SIR TIM BERNERS-LEE E IL DIBATTITO WEB TRA SFIDE E OPPORTUNITÀ |
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Trento, 26 marzo 2013 - “La sfida del web è il controllo dei dati da
parte di un’unica realtà” ha esordito Sir Tim Berners-lee durante l’evento “Una
finestra sul futuro” tenutosi il 22 marzo a Le Albere di Trento. L’evento
organizzato dalla Provincia Autonoma di Trento, Trentino Network, Castello spa
e Iure spa, Trento Rise, l´Università di Trento e la Fondazione Bruno Kessler
si è aperto con un discorso di benvenuto del Presidente della Provincia
autonoma di Trento, Alberto Pacher: "La realizzazione de Le Albere
permette di affermare che la domanda che spesso viene posta, “bisogna fare
prima i servizi o l’infrastruttura in banda larga?”, è una domanda priva di senso.
Esperienze come questa mostrano che è possibile attuare interventi radicalmente
innovativi quando si coniuga la capacità di immaginare servizi avanzati con la
disponibilità di infrastrutture e tecnologie in grado di consentirne
l’attuazione. Anche un luogo di montagna come il nostro può partecipare
all’evoluzione del web, può essere sempre più globale”. L´evento ha visto poi
una tavola rotonda con i grandi player industriali italiani moderata dal
giornalista Alessandro Longo che ha aperto il dialogo alle possibili soluzioni
tecnologiche alle prossime sfide.
“Abbiamo bisogno di collegamenti potenti per risolvere i grandi
problemi del mondo – ha spiegato Sir Tim Berners-lee – dal surriscaldamento
globale ai problemi politici, dovremmo condividere conoscenze ed esperienze e
questo richiederà una sempre maggiore partecipazione globale. Il web è lo
strumento che ci aiuta a entrare in contatto con altre comunità, con altre
persone, che ci aiuta ad allargare la nostra conoscenza. Ora ovviamente una
grande sfida che pone il Web è il problema della privacy. Dalla conoscenza di
alcuni dati si possono trarre anche dei vantaggi. Per esempio se un’azienda
conosce in anticipo il mio numero di scarpe questo mi facilita l’acquisto. In
futuro anche nel web dovrà essere fatta una differenziazione tra web privato e
pubblico. Ci sono dati sensibili e dati meno sensibili.” Sul tema della smart
city (città intelligente) si sono poi confrontati i grandi player industriali
italiani. Lo sviluppo delle comunità intelligenti è una delle principali
priorità dell´Agenda Digitale Italiana. Gli obiettivi indicati dall´Europa e
ripresi nel decreto Crescita 2.0 indicano con chiarezza le trasformazioni
possibili e necessarie dei nostri centri urbani in termini di sostenibilità,
rispetto dell´ambiente, vivibilità. Le tecnologie digitali sono il principale
abilitatore di questa trasformazione. Una città intelligente è in primo luogo
una "città connessa". Una città cioè in cui in cui individui, oggetti
e cose accedono e comunicano in rete, con sistemi aperti, sicuri e rispettosi
della privacy che raccolgono, correlano e rendono disponibili i dati generati e
con aziende ed istituzioni in grado di trasformare connettività e dati in
servizi. "Telecom Italia, con i suoi piani di reti fisse e mobili di nuova
generazione – ha commentato Oscar Cicchetti, Responsabile delle Strategie di
Telecom Italia - garantirà connettività diffusa e performante. Attraverso la
diffusione del machine to machine, delle tecnologie Nfc, delle Capillary
Networks sarà poi possibile sviluppare "l´Internet delle e con le
cose". Per sviluppare progetti concreti di Comunità intelligenti la
connettività non basta. Occorre innescare cicli virtuosi di sviluppo e adozione
e per questo motivo Telecom sta lavorando con Pubbliche Amministrazioni, Centri
di ricerca, Aziende innovative, Università. Il centro Eit di Trento su Open
Data e il Centro di Venezia sulla Cultural Heritage sono due esempi di questo
modo di operare".
La crescente urbanizzazione della popolazione mondiale, poi, pone sfide
pressanti alle amministrazioni come sovrappopolamento, inquinamento, scarsità
di risorse e di denaro e infrastrutture inadeguate che si oppongono alla
necessità di garantire alle comunità una crescita costante. Per rispondere a
queste sfide Cisco ha pensato a Smart+connected Community, una visione
strategica che prevede di utilizzare le potenzialità della rete intelligente
per connettere, nel contesto di una singola soluzione pervasiva, persone,
servizi, beni e informazioni. Ciò significa utilizzare la rete come piattaforma
che possa trasformare le comunità reali in comunità connesse; significa inoltre
pensare in modo nuovo la progettazione, la costruzione, la gestione, il
rinnovamento delle comunità nell’ottica di una piena sostenibilità sociale, economica
e ambientale. “Le fondamenta delle città del futuro – ha affermato Fabio
Florio, Head of Business Development Italia Smart+connected Communities Cisco-
saranno date dalla rete e dalle informazioni che su di essa transitano,
permettendo di offrire servizi vitali: trasporti, sicurezza, divertimento,
istruzione, sanità. In una città come questa, tutto potrà essere connesso,
intelligente ed ecologico. I cittadini e le aziende potranno collaborare,
essere produttivi, godere dei vantaggi della crescita economica senza
compromettere l’ambiente. Una comunità del genere potrà essere gestita in modo
efficiente, coordinato e sicuro. La rete diventerà realmente la “quarta
utility”, accanto alla luce, l’acqua, il gas, essenziale per la vita delle
persone”. Nella stessa direzione Clara Pelaez – Vice Presidente Strategia e
Marketing di Ericsson Regione Mediterranea -spiega che Ericsson è attivamente
impegnata nella realizzazione della ´Società Connessa´ , per migliorare la
qualità della vita delle persone e l’efficienza nelle imprese pubbliche e
private attraverso servizi e soluzioni innovative basate sull’Ict: “Le
opportunità offerte dalle nuove tecnologie e la capacità di innovazione
costituiscono infatti elementi chiave per trainare lo sviluppo socio-economico
delle città all´avanguardia come Trento. Affinché questo sia attuabile, occorre
che la tecnologia si integri con lo “spirito collettivo” della società per
soddisfare le specifiche esigenze degli individui, dei cittadini e delle
imprese in modo sostenibile. La città diventa così una "smart city”, in
cui vengono affrontate al meglio sfide relative all´istruzione, alla sanità, al
trasporto, al risparmio energetico, alla pubblica sicurezza, assicurando
sviluppo sostenibile e benessere”. Propone un percorso fatto di piccoli passi e
di progetti concreti Gianni Camisa, Ad di Dedagroup Ict Network, perché
realizzare progetti Smart è un obiettivo possibile già a portata di mano di
città e imprese, grazie alle soluzioni offerte dal mercato. Ma per farlo è
fondamentale: "una visione integrata di tutti gli aspetti tecnologici,
economici e sociali in gioco, che ponga al centro l´informazione come strumento
di miglioramento dei processi, usando in modo intelligente quindi integrato i
miliardi di dati di cui le amministrazioni dispongono. La condivisione,
l´elaborazione, l´integrazione e la fruizione dei dati si trasformano così in
servizi a valore aggiunto per i cittadini e per le imprese, oltre che per la
stessa Pubblica Amministrazione".
La centralità della persona e dei suoi bisogni è invece il vero
elemento innovativo delle Smart Communities secondo Dario Avallone Direttore
Ricerca e Sviluppo del gruppo Engineering: “La realizzazione delle App per la
Val di Fiemme, centrata appunto sui bisogni del turista, ha rappresentato per
noi un’importante sfida tecnologica e d’immagine. Fondamentale per le strategie
di ricerca ed innovazione del gruppo Engineering è la partecipazione con il
nostro laboratorio Estro al sistema dell’eccellenza tecnologica trentina”. Oggi
dunque sembra affiorare il concetto di umanesimo del Web. Il web deve
recuperare i concetti cari alle prime repubbliche italiane: “C’è bisogno di una
cittadinanza intelligente – ha proseguito Luca De Biase, presidente della
fondazione >ahref – nel senso di una convivenza consapevole del proprio bene
comune che è la città. In Trentino questo ha iniziato a realizzarsi: tutte le
istituzioni di ricerca, banche e imprese si sono messe insieme per raccontare
da cittadini la prospettiva che stanno costruendo attraverso un’iniziativa che
si chiama roadmap, nella quale la fondazione <ahref è l’abilitatore”.
Infine, in ambito di mobilità sostenibile merita sicuramente attenzione
lo studio di Finmenccanica sulla smart mobility (muoversi meglio per vivere
meglio): “ Noi crediamo - ha riportato Lorenzo Fiori, Direttore Tecnico
Finmeccanica - che la smart city deve essere un ambiente urbano abilitante in
cui sia facile agire e raggiungere i propri obiettivi quotidiani. Ed è a
partire da queste riflessioni che stiamo organizzando i nostri progetti”.
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L’EVOLUZIONE DELLE TECNOLOGIE SEMANTICHE E IL CENTRO “LINGUA E CONOSCENZA” DI STUDI AVANZATI (CAS) |
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Trento, 26 marzo 2013 - Una giornata all’insegna della semantica quella
del 21 marzo, la prima degli Ict Days – Orizzonti 2015. La semantica è la
disciplina che studia come migliorare la comprensione del linguaggio naturale,
ossia umano, da parte dei computer. E proprio una delle maggiori aziende
mondiali del settore, Ibm, è stata protagonista a Trento Rise. La conferenza “Watson torna a
scuola e ci racconta come evolve il ruolo delle tecnologie semantiche”, è stata tenuta la mattina da Chris Welty,
ricercatore dell’Ibm Thomas Watson Research Center e uno degli sviluppatori di
Watson, il sistema di intelligenza artificiale che risponde a domande poste in
linguaggio naturale. Nel febbraio del 2011 il sistema ha sconfitto i suoi
concorrenti umani nei tre episodi del quiz televisivo statunitense Jeopardy!
che hanno presentato questo scontro uomo-macchina.
Welty ha spiegato come le tecnologie semantiche costituiscano «un
crescente insieme di strumenti essenziali per l’elaborazione dell’informazione»
e come non rappresentino un punto finale di approdo, bensì piuttosto un mezzo
per raggiungere il risultato. «La semantica, per il linguaggio, è capire a cosa
si riferiscono le parole che costituiscono una frase – ha spiegato Welty - Il
significato della frase, dunque, non delle singole parole che la compongono».
Ed è proprio questa la grande sfida che le tecnologie semantiche e
l’intelligenza artificiale affrontano: migliorare la comprensione, da parte dei
computer e dei motori di ricerca, del linguaggio umano.
Nel primo pomeriggio, invece, è stato presentato il Centro Ibm “Lingua
e conoscenza” di studi avanzati (Cas) di Trento. Il Cas, attivo a Trento da un
anno, è parte del maggior laboratorio di sviluppo software italiano, il
laboratorio Ibm Software Group di Roma. Guido Vetere, research manager del Cas,
ha spiegato perché Ibm abbia deciso di aprire questo Centro di Studi Avanzati
proprio a Trento. «L’università degli Studi di Trento è stato l’unico ateneo
esterno agli Stati Uniti a collaborare con Ibm nello sviluppo del sistema
Watson. Ibm Italia ha quindi deciso di far leva su questa partnership per
inaugurare un’iniziativa locale sulla lingua italiana – ha spiegato Vetere, che
si è anche dichiarato ottimista sul futuro dell’iniziativa. -Abbiamo iniziato a
fare ricerca ad alto livello insieme ai nostri collaboratori di Roma e New
York. Inaugureremo la nuova sede fra poco e completeremo l’assunzione di
personale nei prossimi giorni, dopo una selezione molto accurata.»
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I DATI SONO IL FUTURO DEL MONDO E DELLA SOCIETÀ |
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Trento, 26 marzo 2013 - Giornata
dedicata alla Piattaforma tecnologica italiana per l’internet del futuro ieri a
Povo, nell’ambito degli Ict Days – Orizzonti 2015. Durante l’approfondimento
sugli Open Big Data, realizzato in collaborazione con Confindustria Servizi
Innovativi e Tecnologici, presso gli spazi del polo di innovazione Ict Trento
Rise è stata spiegata la rilevanza di queste tecnologie. All’incontro hanno
partecipato Giordano Tamanini,
presidente della sezione Servizi Innovativi e Tecnologici della
Confindustria di Trento; Fausto Giunchiglia, presidente di Trento Rise;
Maurizio Napolitano, tecnologo della Fondazione Bruno Kessler; Lorenzino
Vaccari, responsabile del progetto Open Data Trentino della Provincia autonoma
di Trento; e Yannis Velegrakis, professore del Dipartimento di Ingegneria e
Scienza dell’Informazione dell’Università di Trento.
I grandi progressi della scienza sono dovuti anche a come gestiamo le
informazioni. Proprio come la scrittura, poi la stampa e ancora l’informatica
sono state fondamentali nella conservazione e gestione della conoscenza, oggi
lo sono i dati. I Big Data appunto. Una rivoluzione di tale impatto non si
verificava dai tempi di Gutenberg, l’inventore della stampa a caratteri mobili.
Si tratta in sostanza di grandi quantitativi di dati, che necessitano di essere
processati in tempo reale, e che hanno diversa natura: possono essere documenti
di testo, audio, video. E da dove provengono i dati? Dalla pubblica
amministrazione, dalle grandi aziende pubbliche, dai privati. E, se ben
interpretati, possono trovare vari campi di applicazione nella vita quotidiana
di ognuno: dalla sanità al turismo, dalla statistica all’agricoltura, dalla
gestione del traffico all’imprenditoria.
«I dati sono il futuro del mondo, della società. Dobbiamo fare tutto il
possibile per renderli pubblici, e per questo il supporto della pubblica
amministrazione è fondamentale – ha dichiarato il professor Giunchiglia,
presidente di Trento Rise – e poi bisogna imparare ad usarli. Per questo è
essenziale l’apporto dei tecnologi. Trento Rise e la Provincia autonoma di
Trento stanno cercando di fare entrambe le cose.»
Da parte sua Lorenzino Vaccari responsabile del progetto Open Data
Trentino della Provincia autonoma di Trento ha spiegato che, grazie a questo
progetto, l’utente potrà trovare attraverso un unico punto di accesso tutti i
dati dell’amministrazione pubblica e degli attori aziendali. Dati statistici,
geografici, sui trasporti o sull’agricoltura, ad esempio. Un’infrastruttura che
quindi avrà anche un impatto positivo dal punto di vista della trasparenza e della
fruibilità, da parte dell’utente, dei dati della pubblica amministrazione. «La
trasparenza dei dati dell’attività politica dell’amministrazione, non solo
della Provincia di Trento ma anche di tutte quelle che lavorano sul territorio,
è molto importante – ha spiegato Vaccari – Per questo stiamo lavorando con il
Consiglio della Provincia autonoma di Trento e con la giunta provinciale.»
Una doppia missione, dunque, per la piattaforma Open Big Data di Trento
Rise che è stata presentata durante l’incontro: gli Open Data permettono di
accedere a una straordinaria quantità di dati, che però è necessario riuscire a
interpretare. «Quella dei Big Data è una tecnologia che aiuta a estrarre il
valore che contengono i dati. – ha detto Maurizio Napolitano, tecnologo della
Fondazione Bruno Kessler – I dati sono la materia prima sulla quale costruiamo
la conoscenza: il software sta avendo lo stesso ruolo che l’acciaio ebbe nel
Ventesimo secolo.»
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WEB IN LOMBARDIA: RIASSEGNAZIONE DEI NOMI DEI SITI |
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Milano,
26 marzo 2013 - Dalla rivista periodica
specializzata in auto alle maggiori banche italiane, dall’azienda leader nel
settore calze al prosciutto made in Italy. Sono alcune delle aziende che hanno
presentato ricorso per la riassegnazione del nome a dominio presso la Camera
Arbitrale di Milano, azienda speciale della Camera di Commercio di Milano. Si
va dal typosquatting, vale a dire da chi conta sull’errore di digitazione di un
utente distratto per ricavare un profitto,
al più diffuso cybersquatting che è l’appropriazione di un determinato
nome a dominio da parte di chi lo registra senza averne diritto o titolo. Sono oltre 100 le richieste di riassegnazione
depositate presso la Camera Arbitrale di Milano, unico ente pubblico
accreditato per la gestione delle procedure di riassegnazione dei nomi a
dominio .It presso il Registro .It, l’anagrafe dei domini internet .It. Nel
2012 il 90% delle procedure si è chiuso con la riassegnazione del nome a
dominio per una durata media di due mesi.
La
procedura di riassegnazione. Possono attivare la procedura di riassegnazione
persone fisiche o giuridiche che hanno i requisiti per registrare un dominio
.It, a nome proprio o per conto di persone fisiche o giuridiche non
appartenenti all’Unione Europea.
Decidono
sulla riassegnazione dei nomi a dominio esperti in diritti di proprietà
intellettuale, aspetti giuridici di internet e uso contraffattorio dei marchi.
I costi della procedura, pubblicati sul sito della Camera Arbitrale, dipendono
dal numero di membri componente l’organo giudicante (1 o 3 componenti) e, per
venire incontro alle esigenze delle imprese, da quest’anno la Camera Arbitrale
ha ridotto le tariffe per quei casi in cui vengono contestati, con un solo reclamo, più nomi a
dominio.
Per
informazioni nomiadominio@mi.Camcom.it
Le
imprese del settore web in Lombardia. Sono oltre 2.100 le imprese attive in
Lombardia tra portali web e commercio elettronico. Milano è prima con 965
imprese attive (45,6% regionale e 8,9% nazionale), seguita da Brescia (195
imprese), Monza e Brianza (182) e Varese (174).
Un settore in crescita,+20% in un anno in Lombardia, con 445 nuove
imprese iscritte nel 2012. Emerge da un’elaborazione Camera di Commercio di
Milano su dati registro imprese al Iv trimestre 2011 e 2010.
Chi
può attivare la procedura di riassegnazione. Persone fisiche o giuridiche
aventi i requisiti per la registrazione di un dominio .It, in nome proprio o
per conto di persone fisiche o giuridiche non appartenenti all’Unione Europea.
Ad oggi, i nomi a dominio .It superano ormai i 2,5 milioni e sono numerosi i
casi di soggetti che registrano nomi a dominio senza averne diritto o titolo:
infatti la regola per la registrazione è “first come, first served” e, in
questo modo, si può impedire al legittimo titolare la registrazione di quel
nome a dominio, allo scopo di trarne profitto.
Il problema coinvolge ogni tipo di azienda, come dimostrano i casi
amministrati dalla Camera Arbitrale, consultabili sul sito internet
http://www.camera-arbitrale.it/ Si va dalle vittime del typosquatting (come nel caso di
una Banca italiana), vale a dire da chi conta sull’errore di digitazione di un
utente distratto per ricavare un profitto, al più diffuso cybersquatting (come
nel caso di un noto marchio di abbigliamento) che è invece l’appropriazione di
un dominio altrui.
Sono
pratiche che comportano perdite economiche, anche gravi, per una società; la
procedura di riassegnazione è una risposta efficace a questo problema poiché in
tempi brevi chi si è visto negare la registrazione di un nome a dominio su cui vanta
diritti, in quanto già registrato da altri, può ottenere una decisione che
accerti il suo diritto e ordini la riassegnazione del medesimo.
Quando
richiedere la riassegnazione di un dominio .It. La procedura è pensata per
permettere la contestazione di nomi a dominio identici o tali da indurre in
confusione rispetto a un marchio, un segno distintivo aziendale, un nome o
cognome, quando chi lo ha registrato non ha diritto/titolo sul nome a dominio
contestato e quando il nome a dominio è stato registrato/utilizzato in
malafede. La procedura non ha natura giurisdizionale e, quindi, non preclude
alle parti il ricorso, anche successivo, alla magistratura o all´arbitrato.
A
chi presentare la domanda. Camera Arbitrale, azienda speciale della Camera di
Commercio di Milano, è l’unico ente pubblico accreditato per la gestione delle
procedure di riassegnazione dei nomi a dominio .It presso il Registro .It,
l’anagrafe dei domini internet .It. La Camera Arbitrale di Milano offre questo
servizio dal 2008, amministrando da allora circa 100 casi. Nel 2012 in quasi il
90% dei casi amministrati da Camera Arbitrale chi ha chiesto la riassegnazione
di un nome a dominio è risultato vittorioso e sono bastati due soli mesi per la
conclusione della procedura.
I
costi della procedura. I costi della procedura sono certi e agevolmente
conoscibili in quanto pubblicati sul sito della Camera Arbitrale, per
garantirne la trasparenza. Per migliorare i servizi offerti e andare incontro
alle attuali esigenze delle aziende, la Camera Arbitrale ha modificato le
tariffe relative alla procedura per quei casi in cui vengono contestati, con un solo reclamo, numerosi
nomi a dominio, apportando una notevole riduzione dei costi. Restano confermate
le tariffe per gli altri casi.
Per
informazioni. Camera Arbitrale di Milano, Servizio Riassegnazione Nomi a
Dominio .It, tel. 0285154511 - 4666, email nomiadominio@mi.Camcom.it
Regolamento, modulistica, costi e lista di esperti sono disponibili
all’indirizzo internet: http://www.Camera-arbitrale.it/risolvi.php?sez_id=13&lng_id=7 |
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LA SMART SPECIALIZATION STRATEGY PER L’EUROPA 2020 |
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Valenzano, 26 marzo 2013 - Si terrà martedì 26 marzo (ore 14.30 -
18.30) a Foggia (Università degli Studi, Palazzo Ateneo, Sala Auditorium del
Rettorato), mercoledì 27 (ore 9.00 - 13.00) a Bari (Politecnico di Bari, Aula
Multimediale del Rettorato, piano -1), giovedì 28 (ore 9.00 - 13.00) a Lecce
(Università del Salento - Complesso Ecotekne , Aula Fermi dell´edificio Ibil,
piano terra) il seminario dal titolo “La Smart Specialization Strategy per
l’Europa 2020”, tenuto da Andrea Conte (Economista presso la Commissione
Europea, Centro Comune di Ricerca), il quale tratterà della Smart
Specialization Strategy, detta S3, un approccio strategico allo sviluppo
economico regionale attraverso un sostegno mirato alla ricerca e
all´innovazione.
La S3 rappresenta la base per gli investimenti in ricerca e innovazione
attraverso i fondi strutturali nel quadro della nuova politica di coesione e
del contributo della stessa alla Strategia 2020 per la crescita ed il lavoro in
Europa. Più in generale, la "specializzazione intelligente" implica
la generazione di una visione complessiva dello sviluppo regionale attraverso
l´identificazione dei vantaggi competitivi, delle priorità strategiche e delle
migliori politiche pubbliche a sostegno del territorio.
Le strategie di specializzazione intelligente sono infatti strategie
d’innovazione progettate a livello regionale, ma in una visione nazionale ed
europea, in cui l’obiettivo della valorizzazione delle eccellenze si traduce,
di fatto, nella valorizzazione di settori in cui i territori dispongono di
competitività e possono esprimere potenzialità di sviluppo imprenditoriale.
Con l’obiettivo di colmare il gap innovativo tra le regioni europee, la
Smart Specialization Strategy risponde a tre questioni chiave, che sono quelle
di promuovere l’eccellenza europea e mettere a sistema gli sforzi in materia di
sostegno all’innovazione; evitare la frammentazione e la tendenza alla
sovrapposizione di specializzazioni negli stessi campi; sviluppare strategie
d’innovazione realistiche e attuabili, in particolare nelle regioni meno
avanzate.
La partecipazione al seminario è gratuita ed è preferibile l´iscrizione
online sul portale www.Ilopuglia.it, nel quale è possibile inoltre, nella
sezione Multimedia, reperire i materiali didattici presentati dai relatori nel
corso dei precedenti seminari.
Il seminario è organizzato dall’Arti, l’Agenzia Regionale per la
Tecnologia e l’Innovazione, nell’ambito del progetto “Creare impresa e
diffondere tecnologia a partire dalla ricerca - Programma Operativo per la fase
2 del Progetto Ilo2”, promosso dall’Agenzia (in collaborazione con i cinque
atenei pugliesi, il Cnr e l’Enea), su incarico dell’Area Politiche per lo
sviluppo economico, il lavoro e l’innovazione della Regione Puglia.
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MILANO: INSTALLATE 40 NUOVE TELECAMERE E ALTRE 150 SONO IN ARRIVO |
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Milano, 26 marzo 2013 - Il consigliere De Corato si sbaglia: non è vero
che tutte le telecamere che ci sono a Milano sono state installate nella scorsa
amministrazione. Infatti, nel 2012 il nostro settore sicurezza ha istallato 40
nuove telecamere in città. Inoltre abbiamo realizzato in questi tre mesi del
2013 lo studio di fattibilità per altre 150, chiedendo alle zone e ai comandi
zonali indicazioni per l´individuazione delle localizzazioni. Queste 150
saranno sicuramente installate a partire dai prossimi mesi e comunque entro
quest´anno saranno tutte in funzione”. Ha dichiarato Marco Granelli, assessore
alla Sicurezza e coesione sociale, Polizia locale, Protezione civile, Volontariato
“Infine – conclude Granelli - dal 2013 le telecamere non sono più
controllate in una stanza in via Silvio Pellico, ma direttamente nella centrale
operativa della Polizia Locale in via Beccaria così da poterle controllarle
meglio e mettere in tempo reale in correlazione il controllo dei monitor con
l´attivazione degli interventi in Centrale Operativa”
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RENDERE L´UE PIÙ ATTRAENTE PER STUDENTI E RICERCATORI STRANIERI |
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Bruxelles, 26 marzo 2013 – Di seguito l’intervento di ieri di Cecilia
Malmström commissario europeo per gli Affari interni: “Vorrei prima di tutto
ringraziare e Fatma Bellarminus per essere qui con noi oggi per condividere le
loro opinioni e le loro storie personali. Il loro prezioso contributo illustra
molto bene la situazione di molti studenti e ricercatori che vengono per l´Ue e
arricchire le nostre università e centri di ricerca con il loro talento.
Il quadro globale -
Proprio come hanno fatto, ogni anno, un gran numero di studenti non
comunitari nazionali, ricercatori e altre categorie di giovani stanno
abbracciando la possibilità di trasferirsi in Europa temporaneamente.
Nel 2011, circa 220 000 cittadini di paesi terzi sono entrati
nell´Unione europea per motivi di studio, scambio di alunni, tirocinio non
retribuito o volontariato. I numeri più alti sono registrati in Francia,
Spagna, Italia e Germania.
Purtroppo troppi di questi giovani continuano a incontrare ostacoli
inutili. Si tratta di una´´ situazione di svantaggio´´ sia per loro che per
noi: essi rischiano di perdere opportunità importanti per la loro vita
professionale e dell´Ue rischi economia privazione di nuovi talenti, nuove
competenze e nuove idee.
Sono consapevole che nell´attuale clima economico e politico europeo
questa proposta potrebbe essere percepito con una certa perplessità. In
un´Europa afflitta dalla disoccupazione giovanile, perché dovremmo aprire le
nostre porte al know-how straniero?
La risposta è: per garantire la competitività a lungo termine e per
riempire posti di lavoro in settori che, nonostante la crisi, chiedono a gran
voce per il lavoro.
Oggi è fondamentale tenere a mente che siamo di fronte a importanti
sfide strutturali: nonostante l´attuale crisi economica e dei livelli di
disoccupazione in aumento, dobbiamo ancora lottare per riempire molte posizioni
di lavoro qualificati.
Ci sono prove che questa lotta sta andando a persistere durante il
prossimo decennio sia per motivi economici e demografici.
Uno dei problemi è che non siamo in grado di attrarre forza lavoro
abbiamo bisogno - gli ingegneri, i medici, gli infermieri per citarne alcuni.
Brasile, Cina e India sono le destinazioni dove persone altamente istruite
cercano siti più promettenti del futuro.
E in altri paesi in tutto il mondo stanno facendo molto meglio di noi
quando si tratta di convincere questi talenti di andare lì per i loro studi
universitari e progetti di ricerca.
Gli Stati Uniti, Australia e Giappone, per esempio, hanno migliori incentivi
per attrarre talenti e per convincerli ad unirsi al loro mercato del lavoro, a
sua volta, beneficiando delle competenze e delle conoscenze acquisite.
È quindi nell´interesse dell´Unione europea di aumentare il proprio
appello per studenti e ricercatori stranieri e come centro mondiale di
eccellenza.
Altri studenti di scambio e studiosi internazionali porterà alla
crescita economica, stimolare l´innovazione e portare a più posti di lavoro nel
lungo periodo.
È per questo che oggi ho il piacere di condividere con voi una proposta
di direttiva che mira ad introdurre migliori condizioni di ingresso e soggiorno
per gli studenti stranieri, ricercatori e altri gruppi come allievi,
tirocinanti, volontari e alla pari entrare nell´Ue .
Con questa proposta, non partiamo da zero. La proposta modificare e
unire due direttive esistenti: uno sugli studenti, alunni, volontari e
tirocinanti non retribuiti, l´altra sui ricercatori.
I principali problemi nella Ue -
Vorrei iniziare illustrando i principali problemi che attualmente
devono affrontare:
I cittadini non comunitari possono soddisfare le condizioni della
direttiva, ma possono non essere ancora in grado di raggiungere l´Ue, in quanto
può essere rifiutato, ad esempio un visto per entrare.
O un extracomunitario nazionale può essere riuscito a fare domanda per
una borsa di studio Erasmus Mundus, ma ancora una volta, lui o lei può essere
rifiutato l´ingresso nell´Ue, sulla base delle norme sull´immigrazione.
Anche le regole attuali non si specifica termini entro i quali gli
Stati membri devono adottare una decisione su una domanda. Questo può lasciare
i candidati in situazioni difficili.
Passare da uno Stato membro ad un altro può essere difficile o
addirittura impossibile per gli studenti nazionali non-Ue e ricercatori - che
ha un impatto negativo sul trasferimento di competenze e conoscenze tra i paesi
dell´Ue.
L´attuale direttiva impone studenti non comunitari nazionali a lasciare
l´Unione europea immediatamente dopo il completamento degli studi, per cui gli
Stati membri non raccogliere i frutti di conoscenze e abilità questi studenti e
ricercatori hanno acquisito.
In assenza di un quadro giuridico chiaro, vi è anche il rischio di
sfruttamento a cui i tirocinanti e alla pari sono particolarmente esposti, con
il conseguente rischio di concorrenza sleale.
Cosa cambia con la proposta?
La proposta migliorerà le condizioni di ammissione al fine di essere
sicuri di evitare situazioni in cui le persone soddisfano le condizioni per un
permesso, ma non le condizioni per il visto, e quindi non può entrare in Stati
membri interessati.
Si introdurrà un termine di 60 giorni di tempo per autorità degli Stati
membri di decidere sulla domanda, che renderà il processo di applicazione più
diretto e trasparente.
Aumento della mobilità intra-Ue sarà assicurato. Ci saranno norme più
semplici e più flessibili per i ricercatori, studenti e tirocinanti retribuiti
per muoversi all´interno dell´Unione europea, in particolare di svolgere parte
della ricerca o di studi in un altro Stato membro.
Per i ricercatori questo significa anche dare diritto alla mobilità
alcuni loro familiari. Ciò consentirà un più agevole trasferimento di
competenze e conoscenze e rendere l´Unione europea più attraente come
destinazione per i talenti dall´estero.
Verranno inoltre migliorare l´accesso al mercato del lavoro. Durante
gli studi, gli studenti saranno autorizzati a lavorare almeno 20 ore alla
settimana in modo che possano provvedere al proprio sostentamento adeguato e
contribuire economicamente.
I ricercatori e gli studenti avranno anche la possibilità di rimanere a
determinate condizioni, per un periodo di 12 mesi nel territorio dopo il
completamento degli studi / ricerca per identificare le opportunità di lavoro o
di creare un´impresa. Eppure, questo non sarà considerato un diritto automatico
al lavoro, come la concessione di un permesso di lavoro resta una
responsabilità nazionale.
La proposta inoltre garantire la tutela globale di ulteriori gruppi di
cittadini di paesi terzi, come au pair e tirocinanti retribuiti, che non sono
coperti dalla legislazione comunitaria in vigore, nonostante di fronte problemi
simili e la partecipazione a scambi analoghi.
Conclusione
Tali regole migliorate può aiutare l´Europa a fare la differenza per
attirare giovani talenti cittadini di paesi terzi e di stimolare la ricerca, lo
sviluppo e la performance innovativa.
Allo stesso tempo, questa proposta farà in modo che queste forme di
migrazione temporanea sono utili sia per l´invio e paesi di accoglienza.
Essa consentirà cittadini extracomunitari di acquisire competenze e
conoscenze e contribuire alla competitività dell´Europa.
Inoltre questo periodo di formazione in Europa, favorirà l´afflusso e
deflusso di persone di talento e sostenere la cooperazione con i paesi terzi.
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SARDEGNA, SCUOLA DIGITALE: IL PROGETTO HA RICEVUTO IL PLAUSO DAL MINISTERO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE |
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Cagliari, 26 Marzo 2013 - Una verifica sullo stato del progetto
"Scuola digitale" è stata fatta questa mattina nella sede
dell´assessorato regionale della pubblica istruzione, tra l´assessore Sergio
Milia, il capo dipartimento della Pubblica Istruzione, Giovanni Biondi, ed il
responsabile dell´Ufficio Scolastico Regionale della Sardegna, Francesco
Feliziani.
L´incontro è servito per fare il punto della situazione attuale e per
organizzare le attività che a questo punto delle attività del Progetto
interesserà i docenti che saranno formati per l´uso della nuova tecnologia che
interessa tutte le scuole dell´Isola.
Dopo l´installazione nelle aule delle Lim, che ha già interessato oltre
80 per cento delle scuole, mille docenti seguiranno un corso di formazione con
la supervisione dell´Indire (Istituto Nazionale di Documentazione Innovazione e
Ricerca Educativa). Da settembre diventeranno i formatori dei circa 18 mila
docenti di ogni ordine delle scuole sarde.
Il Capo Dipartimento, Giovanni Biondi, stretto collaboratore del
ministro Profumo, ha espresso all’assessore Milia il vivo apprezzamento per
l’organizzazione e la qualità delle attività già avviate e per l’importanza
dell’innovazione nella didattica, che sta interessando la scuola sarda.
L´assessore Milia ha dal canto suo ha rassicurato il rappresentante
ministeriale sui tempi di conclusione del progetto, previsti per l’anno
scolastico 2013/14 e lo ha ringraziato per la collaborazione.
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SECONDA CONFERENZA INTERNAZIONALE SULLE TECNOLOGIE DIDATTICHE PER L´APPRENDIMENTO DELLE LINGUE STRANIERE: E-NNOVATIVE LEARNING (FLIT) |
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Nicosia, 26 marzo 2013 - Dal 5 al 7 dicembre 2013 si terrà a Nicosia,
Cipro, la seconda conferenza internazionale sulle tecnologie didattiche per
l´apprendimento delle lingue straniere: E-nnovative Learning (Flit).
L´importanza di imparare una lingua straniera non può essere ignorata.
In un mondo sempre più interdipendente non possiamo più permetterci di parlare
una sola lingua. Il successo, in particolare dal punto di vista professionale,
dipende dalla capacità di un individuo di funzionare come membro di un
villaggio globale i cui membri parlano una varietà di lingue La tecnologia è
molto utile a questo proposito in quanto consente l´insegnamento e
l´apprendimento delle lingue straniere.
La conferenza si concentrerà sul ruolo delle tecnologie didattiche per
l´apprendimento delle lingue straniere. In particolare, si occuperà di
tecnologie innovative che possono essere utilizzate anche fuori dall´aula e
sarà un´occasione per conoscere la ricerca di punta.
Per ulteriori informazioni, visitare:
http://lcweb.Ucy.ac.cy/flit/conference.html
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RICERCA E INNOVAZIONE: LE IDEE CHE CAMBIANO IL MONDO |
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Udine, 26 marzo 2013 -
"Nel 21/mo secolo non assisteremo a 100 anni
di progresso: molto probabilmente assisteremo a 20 mila anni di
progresso, continuando al ritmo di crescita attuale". Citando
l´inventore, informatico e saggista statunitense, Ray Kurzweil,
il presidente e amministratore delegato di Eurotech spa di Amaro,
Roberto Siagri, intervenuto il 22 marzo a Udine al seminario "Le idee
che cambiano il mondo", promosso da Cref e Fondazione Crup, con
il patrocinio di Confindustria Udine, ha regalato l´immagine
perfetta del mondo accelerato in cui viviamo, del progresso nel
quale tecnologie sempre più innovative si rincorrono con estrema
rapidità. Creando vantaggi ma spesso anche stupore, dubbi e
timori di non essere in grado di stare al passo con i tempi.
È stato, quello di Udine, uno straordinario stimolo alla
riflessione, un aiuto alla comprensione delle "invasioni"
tecnologiche, divenute parte integrante della nostra vita allo
scopo di migliorarla, in tutti i settori, come ha sottolineato la
giovane ricercatrice del Cref, Simona Attico, in una relazione
introduttiva proiettata a interpretare la relazione tra uomo e
macchina, tra naturale artificiale, in una prospettiva ove le
tecnologie, sempre più "nano", fin quasi a smaterializzarsi,
diventano anche meno impattanti sull´ambiente, sempre più
ecosostenibili.
Uno stimolo rivolto non tanto e non solo agli addetti ai lavori,
ma indirizzato principalmente alle giovani generazioni.
Tantissimi, infatti, erano gli studenti del "Malignani" e del
"Deganutti", presenti a palazzo Torriani, ai quali sono stati
rivolti messaggi di fiducia, pur nella difficile congiuntura che
stiamo attraversando.
"Le evoluzioni tecnologiche hanno sempre generato nuove fasi
economiche", ha evidenziato il rettore dell´Università di Udine,
Cristiana Compagno, ricordando che l´innovazione è un fenomeno
che si deve generare scientificamente e che la mission
dell´ateneo, così come quella delle scuole, consiste
nell´agevolare il potenziale creativo dei giovani.
Per i quali ci sono enormi opportunità, secondo Siagri. "I grandi
non hanno fatto ancora niente" ha detto, sostenendo - da
imprenditore di un´azienda che ha saputo imporsi su mercati quali
Stati Uniti e Giappone - che "c´è bisogno di persone che non
cerchino ma costruiscano posti di lavoro". Perché gli spazi per
fare cose nuove non mancano, ha aggiunto il giornalista e
innovatore Emil Abirascid. Purché vi sia una "favorevole policy
dedicata a sostenere innovazione e ricerca, che non solo negli
ultimi anni di crisi ma sempre è mancata nel nostro Paese", ha
precisato il rettore Compagno.
Politiche favorevoli che tuttavia non sono mancate in Friuli
Venezia Giulia, secondo il presidente della Regione, Renzo Tondo,
per il quale le istituzioni devono sempre più sapersi rapportare
con il mondo che cambia, saper raccogliere le indicazioni di chi
ne sa di più e soprattutto agevolare l´approccio alla ricerca
della novità, anche sostenendo quei giovani che desiderano fare
esperienze all´estero. Ma per far questo è necessario evitare i
rischi di strumentalizzazione, spesso legata alla scarsa
conoscenza dei temi in discussione. Da qui l´invito ai giovani a
voler sempre approfondire le loro competenze, come diceva Albert
Einstein, ancora menzionato da Siagri: "Non è che io sia così
intelligente, è solo che affronto i problemi più a lungo".
Al seminario sono intervenuti, tra gli altri, il presidente della
Fondazione Cref, Damiano Degrassi, il vicepresidente di
Confindustria Udine, Matteo Tonon, che ha parlato della necessità
di programmare nuove strategie dell´innovazione, e il presidente
della Fondazione Crup, Lionello D´agostini, che ha annunciato la
pubblicazione, entro l´anno, di specifici bandi rivolti a giovani
ricercatori.
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SCUOLA, ROSSI: “UN TAVOLO PERMANENTE CON GLI OPERATORI DEGLI ISTITUTI PARITARI DELLA TOSCANA” |
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Firenze, 26 marzo 2013 – “Un tavolo permanente tra la Regione e gli
operatori della scuola paritaria”. E’ la proposta che il presidente della
Regione Enrico Rossi ha portato al convegno “Scuole Fism ( Federazione italiana
scuole materne) e prove di parità”, che si è svolto oggi al Convitto della
Calza di Firenze. La Fism Toscana rappresenta e coordina le scuole dell’infanzia
paritarie sul territorio regionale. Si tratta di 350 scuole gestite in larga
parte dal mondo cattolico, con 800 sezioni che accolgono circa 20.000 bambini,
il 20% dei bambini toscani che frequentano la scuola dell’infanzia. “Queste
scuole rappresentano una realtà importante per la Toscana – ha sottolineato
Rossi – e la Regione già da tempo sta lavorando su un modello di integrazione e
cooperazione che ritengo debba essere approfondito, mettendo sempre al centro
le famiglie e i bambini”.
“Purtroppo – ha continuato il presidente Rossi – credo che il tema del
momento e anche dei prossimi anni sia la povertà e le difficoltà economiche in
cui si dibattono le famiglie. La crisi colpisce i redditi familiari e il nostro
compito è di dare insieme delle risposte alle famiglie, così come ai bambini e
ai ragazzi in termini di qualità della formazione. La Regione Toscana ha
aumentato i finanziamenti per la scuola e di questo siamo orgogliosi. Lo
abbiamo fatto per la scuole pubbliche e per quelle private cattoliche. Se c’è
da fare qualcosa di più a partire dalle famiglie che si trovano in difficoltà
economica, il tavolo permanente dovrà individuare gli interventi e lavorare in
maniera collaborativa”.
Il presidente Rossi ha concluso insistendo sul tema della povertà. “Ci
sono scuole che rischiano la chiusura perché le famiglie non hanno i soldi per
pagare le rette. Questo riguarda non solo la scuola cattolica, ma anche per
esempio gli asili nido costruiti dal privato sociale. I bambini aumentano
grazie all’immigrazione e la Regione deve garantire che questi servizi siano
accessibili anche a chi ha meno reddito”. E proprio a proposito di
immigrazione, il presidente Rossi ha sottolineato come questa rappresenti ormai
in Toscana il 10% dell’intera popolazione e come a Prato il 50% dei bambini che
nasce è figlio di immigrati. “Il futuro della coesione sociale della Toscana –
ha detto – passerà anche dalla nostra capacità di dialogo con le famiglie di
questi bambini”.
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FARMACI A SCUOLA, BASILICATA: PRESENTATO PROGETTO A CONFERENZA DEL SERVIZIO |
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Potenza, 26 marzo 2013 - “Il
sistema sanitario regionale ritiene la scuola l’interlocutore primario per la
definizione di politiche che tutelino la salute di tutta la popolazione in età
scolare. Per questo riteniamo di dover condividere un programma che consente di
vivere le patologie di cui si è affetti, come il diabete, l’epilessia, le crisi
asmatiche o altri disturbi, in modo sereno tra i banchi di scuola e, dall’altra
parte, di consentire ai docenti di affrontare con maggiore consapevolezza e
sicurezza queste situazioni”. Lo ha affermato
ieri mattina l’assessore regionale alla Sanità, Attilio Martorano alla
conferenza di servizio sulla somministrazione dei farmaci ‘salvavita’ svoltasi
a Potenza presso il liceo scientifico ‘G. Galilei’.
Illustrato il protocollo d’intesa tra Regione Basilicata, Asp, Asm e
Ufficio scolastico regionale sulla somministrazione dei farmaci negli orari
scolastici. All’incontro erano presenti la direzione regionale scolastica, i
referenti degli istituti ed operatori del 118 che forniranno l’assistenza
informativa. Il personale scolastico addetto alla somministrazione dei
medicinali seguirà un percorso formativo e sarà supportato dai medici delle due
aziende sanitarie.
“Non è un modo per scaricare sulla scuola ulteriori responsabilità – ha
aggiunto Martorano - ma un’azione per interviene a tutela degli alunni e allo
stesso tempo fornire agli operatori scolastici le competenze giuste e la
professionalità. Nei casi in cui non sia possibile applicare il protocollo
terapeutico individuato d’accordo con le gli operatori e i medici o questo
risulti inefficace e nei casi di emergenza, interverrà il 118”. Al fine di
condividere prassi comuni e fornire a tutte le scuole l’assistenza specifica
agli alunni bisognosi, la stessa conferenza di servizio è in programma per
mercoledì 27 marzo a Matera.
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BASILICATA: INAUGURAZIONE RESIDENZA UNIVERSITARIA MACCHIA ROMANA |
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Potenza, 26 marzo 2013 - “L’ottimizzazione e il potenziamento delle
infrastrutture e dei servizi offerti dall’Unibas, attraverso l’Ardsu, a favore
degli studenti, rappresentano una condizione essenziale per l’attrattività
formativa coniugata agli standard qualitativi dell’Ateneo lucano. In questa
ottica si sviluppa e si concretizza l’impegno e il sostegno, anche economico,
della Regione Basilicata”. Lo ha dichiarato il 22 marzo il presidente della
Regione Basilicata, Vito De Filippo.
“L’inaugurazione odierna della nuova residenza universitaria del Polo
di Macchia Romana, a Potenza, - ha sottolineato - testimonia anche la
realizzazione delle buone pratiche pubbliche, lo sviluppo positivo delle
sinergie tra istituzioni, l’uso corretto dei fondi pubblici, una risposta
tangibile alle richieste provenienti dalle nuove generazioni, al loro bisogno
di affidarsi e fidarsi di chi è chiamato ad incarichi elettivi o di governance.
L’università degli Studi di Basilicata – ha concluso De Filippo - incrementa la
sua accoglienza agli studenti, offrendo loro non solo alloggi confortevoli e
accessoriati, ma anche spazi per la socializzazione, la biblioteca con sala di
lettura, gli uffici, la lavanderia, una palestra e una sala riunioni. Intendo
anche sottolineare la grande attenzione, nella realizzazione dell’edificio,
rivolta alla sicurezza antisismica e antincedio, nonchè all’abbattimento delle
barriere architettoniche”.
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TOSCANA: FORMAZIONE ALL’ESTERO PER LAUREATI E DOTTORI DI RICERCA: VOUCHER ENTRO IL 15 APRILE |
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Firenze, 26 marzo 2013 – 700 mila euro sono disponibili per laureati e
dottori di ricerca che vogliano partecipare a percorsi di alta formazione e
stage formativi all’estero. La notizia viene da Stella Targetti, vicepresidente
della Regione Toscana (“Contro la fuga dei cervelli – sottolinea – promuoviamo
la circolazione dei cervelli: questo bando permette ai giovani di andare
all’estero ad approfondire le proprie competenze per poi tornare in Italia a
metterle in pratica. Un’esperienza del genere può arricchire non solo i giovani
che la vivono ma tutta la Toscana, perché è qui che speriamo impieghino le loro
conoscenze e intelligenze”).
Gli interessati possono presentare domanda entro il prossimo 15 aprile:
ciò in base a un decreto (il 238/13) che approva il nuovo bando regionale per
l’assegnazione di voucher finalizzati a sostenere l’accesso dei giovani a
percorsi di alta formazione post laurea all’estero.
Tre le linee di intervento previste: la prima (riservata a laureati sotto
i 35 anni) riguarda la frequenza di master, dottorati di ricerca e percorsi
post laurea realizzati interamente all’estero. La seconda linea è riservata a
dottorandi senza borsa, under 35, iscritti a Università italiane, che si
rechino all’estero per studi e ricerche funzionali al proprio corso. L’ultima
linea è riservata a laureati di età non superiore a 40 anni con specifica
esperienza lavorativa e di ricerca: riguarda la frequenza di percorsi formativi
all’estero in definiti ambiti disciplinari (tutela proprietà intellettuale,
attività di sostegno alla ricerca e al trasferimento tecnologico).
Il voucher può essere richiesto – fino a un importo massimo di 20, 25 o
30 mila euro a seconda della durata del percorso – per coprire le spese di
iscrizione, alloggio e viaggio di andata e ritorno. Per richiedere il rimborso
occorre essere residenti in Toscana e non aver già fruito, nel 2012, del
voucher regionale alta formazione. I percorsi formativi ammissibili a
finanziamento – diversi a seconda delle linee di intervento – possono essere
erogati da Università, Scuole di alta formazione riconosciute dalle autorità
estere, Centri di ricerca, altri soggetti indicati nel bando. Il bando, che fa
parte del progetto regionale “Giovanisi” , è disponibile sulla pagina web della
Regione.
Per presentare domande: www.Sviluppo.toscana.it/voucher_2013
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DICHIARAZIONE DELL´ALTO RAPPRESENTANTE, CATHERINE ASHTON, A NOME DELL´UNIONE EUROPEA, IN OCCASIONE DELLA GIORNATA MONDIALE ED EUROPEA DELL´ACQUA, 22 MARZO 2013 |
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Bruxelles, 26 marzo 2013 - In occasione della giornata mondiale
dell´acqua, l´Unione europea sottolinea che un´acqua potabile sicura e
strutture igienico-sanitarie sono fondamentali per una vita sana e dignitosa.
Eppure, milioni di persone in tutto il mondo non hanno ancora accesso a
un´acqua potabile sicura e sono così privati di un diritto umano fondamentale.
L´ue afferma che il diritto umano a un´acqua potabile sicura e a strutture
igienico-sanitarie deriva dal diritto ad un tenore di vita adeguato ed è
intrinsecamente legato al diritto al miglior stato di salute fisica e mentale
possibile, nonché al diritto alla vita e alla dignità umana.
Il tema prescelto per la giornata mondiale dell´acqua di quest´anno
sottolinea l´importanza della cooperazione internazionale. La concreta
assistenza fornita dall´Ue ai paesi terzi per migliorare l´accesso all´acqua
potabile e alle strutture igienico-sanitarie è un chiaro contributo a questi
sforzi. L´ue ha erogato più di 2,2 miliardi di Eur per programmi in materia di
acqua e strutture igienico-sanitarie tra il 2007 e il 2012.
La sicurezza dell´approvvigionamento idrico è altresì una questione
strategica fonte di crescente preoccupazione. Carenze idriche più frequenti,
cattiva qualità dell´acqua, siccità o alluvioni accentuate dai cambiamenti
climatici ed i conseguenti mutamenti economici e demografici possono avere un
effetto negativo sulla pace e la stabilità. L´ue incoraggia vivamente approcci
transfrontalieri sostenibili e collaborativi in materia di gestione delle acque
a livello mondiale per promuovere lo sviluppo sociale ed economico, la
stabilità politica, la pace e la sicurezza.
Il paese aderente Croazia, l´ex Repubblica jugoslava di Macedonia, i
paesi candidati Montenegro, Islanda+ e Serbia, i paesi del processo di
stabilizzazione e associazione e potenziali candidati Albania e
Bosnia-erzegovina, e i paesi dell´Efta Liechtenstein e Norvegia, membri dello Spazio
economico europeo, nonché l´Ucraina, la Repubblica moldova, l´Armenia,
l´Azerbaigian e la Georgia aderiscono alla presente dichiarazione.
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BRISTOL, BRUXELLES, GLASGOW E LUBIANA NELLA ROSA DEI CANDIDATI PER LA CAPITALE VERDE EUROPEA 2015 |
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Bruxelles, 26 marzo, 2013 - Bristol,
Bruxelles, Glasgow e Lubiana sono stati scelti come i quattro finalisti di
procedere alla fase successiva della Capitale verde europea 2015 Premio
organizzato dalla Commissione europea. Il premio Capitale verde europea è un
premio annuale che va a una città, ogni anno, individuando le sue prestazioni
ambientali.
Bristol, Bruxelles, Glasgow e Lubiana sono stati selezionati da 8 voci
in tutta Europa. Un gruppo indipendente di 12 esperti ha valutato ogni voce
sulla base di 12 indicatori:
Contributo locale al cambiamento climatico globale;
Trasporto locale;
Aree verdi urbane che incorporano l´uso sostenibile del territorio;
Natura e biodiversità;
Qualità dell´aria ambiente locale;
Qualità dell´ambiente acustico;
Produzione e gestione dei rifiuti;
Consumo di acqua;
Trattamento delle acque reflue;
Innovazione eco sostenibile e l´occupazione;
Gestione ambientale dell´autorità locale;
Rendimento energetico.
Bristol, Bruxelles, Glasgow e Lubiana, passerà ora a presentare la loro
visione, il loro potenziale di agire come un modello per le altre città, e la
loro strategia di comunicazione alla Giuria a Bruxelles il 24 maggio. Dopo
lavori della Giuria il risultato finale, la Capitale verde europea 2015 sarà
annunciato in occasione di una cerimonia di premiazione ufficiale in Francia il
14 giugno 2013, ospitato dalla corrente Capitale verde europea, Nantes.
Sfondo
Ad oggi, cinque città hanno ottenuto il titolo di Capitale verde
europea: Stoccolma 2010, Amburgo 2011, Vitoria-gasteiz 2012, Nantes 2013, e
Copenhagen 2014. Il premio viene assegnato ad una città all´avanguardia in un
ambiente urbano ecocompatibile. Il gruppo di esperti valuta le città sulla base
di 12 indicatori ambientali. La giuria valuta le città sulla loro record di
raggiungere elevati standard ambientali, il loro impegno al raggiungimento
degli obiettivi in corso e ambiziosi per un ulteriore miglioramento
ambientale e lo sviluppo sostenibile, e la misura in cui possono fungere da
modello e promuovere le migliori pratiche in altre città europee .
La giuria è composta da rappresentanti della Commissione europea, il
Parlamento europeo, il Comitato delle regioni, l´Agenzia europea dell´ambiente,
di Iclei - Governi locali per la sostenibilità, l´Ufficio del Patto dei Sindaci
e l´Ufficio europeo dell´ambiente.
Per maggiori informazioni:
www.Europeangreencapital.eu
Facebook:
http://www.Facebook.com/europeangreencapitalaward
Twitter: ! http://twitter.Com/ # / Eu_greencapital o tweet noi @
Eugreencapital
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ALGHE PER CATTURARE LA CO2 |
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Bruxelles, 26 marzo 2013 - Gli effetti del riscaldamento globale sono
evidenti in tutto il mondo e molti esperti ritengono che, a causa dell´aumento
continuo delle emissioni di Co2, la situazione potrà soltanto peggiorare. Il
riscaldamento globale è causato dall´emissione di gas serra. Il 72 % del totale
dei gas serra emessi è costituito da anidride carbonica (Co2), il 18 % da metano
e il 9 % da ossido di azoto (Nox). Le emissioni di anidride carbonica sono
quindi la causa principale del riscaldamento globale. La Co2 è inevitabilmente
generata mediante la combustione di carburanti quali petrolio, gas naturale,
diesel, biodiesel, benzina, biocarburante, etanolo. Questa è la cattiva
notizia. La buona notizia, invece, è che alcuni ricercatori hanno scoperto che
le alghe non solo sono un´ottima fonte alternativa di bioenergia naturale, ma
sono anche in grado di catturare la Co2.
Generalmente le microalghe sono considerate come la più promettente
soluzione sia per la produzione di biocarburante che per la cattura industriale
della Co2 emessa. La capacità di questi microrganismi fotosintetici di
trasformare l´anidride carbonica in lipidi ricchi di carbonio (a cui mancano
solo una o due fasi per diventare biodiesel) supera di molto quella delle
colture oleaginose, senza competere per i terreni coltivabili.
Il potenziale delle microalghe è stato studiato da vari programmi Ue
dedicati alla riduzione delle emissioni di Co2 e di altri gas serra. Il numero
di iniziative europee e globali in questo settore è cresciuto costantemente da
quando nel 1992 è stata firmata la Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui
cambiamenti climatici (Unfccc).
Concentrando l´attenzione sulle possibilità che le microalghe possono
offrire, sono stati sviluppati vari metodi industriali per queste produzioni.
Tuttavia, attualmente la maggior parte di essi non è economicamente
sostenibile, soprattutto su larga scala. Tra le limitazioni a questi sistemi ci
sono: produttività sub-ottimale, installazione costosa, grande impronta
ecologica (area della superficie), alto consumo di acqua e la necessità di
utenti finali altamente addestrati. Il progetto Algadisk finanziato dall´Ue è
stato impostato per affrontare queste sfide mediante la creazione di un´unità
di produzione scalabile, capace di fornire prodotti e biomassa basati sulle
alghe di alto valore, riducendo allo stesso tempo le emissioni di Co2.
Le attuali tecnologie commerciali con le alghe usano alghe planctoniche
in soluzioni acquose in bioreattori verticali (Vb) o fattorie di alghe con
grandi bacini d´acqua. Ciò comporta parecchi svantaggi. I processi hanno
bisogno di molta acqua durante la produzione, viene rilasciata Co2 mediante le
bollicine nella fase liquida e il raccolto è difficile, dispendioso in termini
di tempo e inefficiente. Inoltre, questa attività è difficile da eseguire su
scala industriale e lascia una grande impronta ecologica.
Il processo proposto da Algadisk si basa sulla tecnologia del biofilm
usando un sistema di reattore a disco rotante simile ai più moderni reattori
rotanti usati altrove nell´industria biologica. In questo sistema, le alghe
possono essere coltivate su superfici biocompatibili neutrali e così la Co2
viene catturata o direttamente dalla fase gassosa o dalla fase liquida dopo la
formazione delle bollicine. Questo metodo aumenta sensibilmente l´efficienza e
diminuisce la quantità di acqua necessaria per il processo. Si potrebbe anche
progettare e implementare una raccolta automatica e continua. L´ingrandimento
fino a una scala industriale è facile e l´impronta ecologica sarebbe molto più
piccola rispetto a quella attuale. Il progetto Algadisk mira a sviluppare un
piccolo reattore a biofilm automatico, con bassi costi di gestione e
installazione, che è in grado di catturare una considerevole quantità di Co2.
Il risultato prefissato sarebbero prodotti biologici con un rendimento
sufficientemente alto.
L´obiettivo del progetto è quello di soddisfare la necessità di unità
di produzione su piccola scala che desiderano generare prodotti con biomassa di
alghe ma hanno delle difficoltà nel trovare la tecnologia per fare questo.
In questo mercato, gli studi intrapresi dal consorzio di progetto hanno
mostrato che c´è una carenza di reattori universali efficienti, e scarse
informazioni circa la sostenibilità e la fattibilità della produzione di alghe.
Essi hanno inoltre identificato la necessità di un´unità di produzione di alghe
scalabile ed economicamente sostenibile, capace di generare prodotti a base di
alghe di alto valore (sostanze nutrienti animali e umane, biofertilizzanti)
oltre a biomassa (precursori del biodiesel).
Inoltre, le Pmi che stanno partecipando al consorzio del progetto sono
particolarmente interessate a un sistema che rimanga redditizio con
installazioni su piccola scala e che occupi pochissimo spazio. Oltre alla
tecnologia di produzione, c´è anche la necessità di una base di conoscenza
organizzata e integrata. Molti dei partecipanti al progetto sono interessati
alla produzione di alghe, ma non possiedono gli strumenti necessari per
calcolare la fattibilità economica e per determinare quale sistema meglio si
adatti alle loro necessità. Uno degli obiettivi del progetto è quindi quello di
colmare il divario di conoscenza tra le attività di ricerca e le necessità
degli utenti finali.
Verrà fornito un software di progettazione che, in base ai dati
inseriti dall´utente, suggerirà i parametri di installazione, effettuerà
analisi costi/benefici per calcolare la fattibilità economica, e farà
previsioni sulla sostenibilità ambientale del sistema. Il sistema proposto
verrà costruito in modo specifico per soddisfare le necessità delle Pmi.
Attualmente vengono portati avanti test di laboratorio, un sistema in
scala pilota e progetti meccanici ed elettronici. A questi farà seguito un
prototipo di sistema di reattore che verrà installato nell´impianto di un
utente finale. L´intenzione è quella di avere il reattore Algadisk testato e
operativo nell´estate del 2014.
Il progetto Algadisk è finanziato dalla Commissione europea attraverso
il Settimo programma quadro (7° Pq) nell´ambito dello schema di finanziamento
"Ricerca a beneficio delle associazioni di Pmi" gestito dall´Agenzia
esecutiva per la ricerca (Rea). Nei prossimi 36 mesi lavoreranno al progetto
undici partecipanti provenienti da otto paesi (3 associazioni, 4 piccole e
medie imprese e 4 enti di ricerca).
Per maggiori informazioni, visitare:
- Mfkk Invention and Research Center Services Co. Ltd
http://www.Mfkk.eu/en/node/409
- Algadisk
http://www.Algadisk.eu/home
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SCIENZA PER L´AMBIENTE 2013 |
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Aarhus, 26 marzo 2013 - Il 3 e 4
ottobre 2013 si terrà ad Aarhus, in Danimarca, una conferenza dal titolo
"Scienza per l´ambiente 2013" (Science for the Environment 2013).
Il mondo non è in buono stato: i prezzi dei prodotti alimentari
aumentano, l´acqua dolce si sta esaurendo, i prezzi dell´energia sono alle
stelle, la biodiversità è minacciata e tempeste violenti recano ingenti danni
alle città, mentre inondazioni e siccità minacciano la sopravvivenza di milioni
di persone. Ovviamente, il cambiamento climatico gioca un ruolo importante in
questi fenomeni, proprio come gli scienziati avevano previsto, e il suo tasso
sta accelerando.
La conferenza contribuirà a individuare le lacune della conoscenza e le
esigenze future della ricerca per aiutare ad affrontare i cambiamenti climatici.
Vedrà i ricercatori valutare il progresso scientifico per il successo degli
obiettivi dell´Ue legati al clima per il 2020.
Per ulteriori informazioni, visitare:
http://dce-conference.Au.dk/
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AVVISTATO STORMO DI GRU LUNGO IL TAGLIAMENTO |
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Udine, 26 marzo 2013 - In
occasione del servizio di vigilanza mirato
alla salvaguardia dell´ambiente durante il percorso motoristico
fuoristrada Italian-baja lungo l´asta del fiume Tagliamento in
Comune di Flaibano (Udine), una pattuglia del Corpo Forestale
Regionale (Cfc) ha osservato una cinquantina di Gru (Gru grus),
nei pressi del S.i.c. "Prati di Coz". Subito dopo sono
partite in
volo nella caratteristica formazione.
Uccello migratore, la Gru si riproduce nell´Europa centrale,
settentrionale e Orientale, dai Balcani alla Russia, fino in
Mongolia e Asia minore. Torna sui nostri cieli in autunno,
raramente per fermarsi a svernare nel nostro Paese. Più spesso
per raggiungere l´Africa settentrionale e orientale, dove questa
specie trascorre l´inverno.
Questa specie particolarmente protetta dalla Direttiva Uccelli è
rara e minacciata in tutta l´Unione Europea, a causa soprattutto
della bonifica delle zone umide. La situazione generale negli
ultimi anni a livello locale è un po´ migliorata anche se a
livello continentale la specie mostra tuttora evidenti segni di
sofferenza.
Va rilevato come le abitudini ecologiche della specie rendano
estremamente difficoltoso effettuare censimenti accurati, visto
che durante il giorno la Gru si spinge fino alle aree agricole,
in cerca di cibo, utilizzando le aree umide solo come dormitorio.
La minaccia principale per la specie è costituita dalla
frammentazione dell´habitat e dalla perdita di molti siti storici
utilizzati per la sosta e l´alimentazione.
Un´evidenza che accresce in qualche modo il ruolo del nostro
Paese nella conservazione della specie, essendo importantissima
zona di passaggio tra le aree di nidificazione e i quartieri di
svernamento, siano o meno questi ultimi inclusi nel territorio
nazionale. La diminuzione degli ambienti idonei, infatti, causa
una maggior concentrazione degli stormi nelle stesse aree,
aumentando il rischio di bracconaggio.
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MILANO: GIORNATA MONDIALE DELL´ACQUA. PROSEGUE L´IMPEGNO DEL COMUNE PER L´ACQUA PUBBLICA. GRANDE SUCCESSO DELLE CINQUE NUOVE CASE DELL´ACQUA E TRASPARENZA DI INFORMAZIONI |
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Milano, 26 marzo 2013 - “Il Comune riconosce l’acqua quale patrimonio
dell’umanità, bene comune, diritto inalienabile di ogni essere vivente. Il
servizio idrico integrato è di interesse generale e il Comune ne assicura il
carattere pubblico”. Queste parole sono riportate nell’art. 79 dello Statuto del
Comune di Milano modificato a fine 2012.
A conferma del grande legame tra i milanesi e l’acqua pubblica, c’è il
successo delle cinque nuove case dell’acqua del Comune: sono circa 4.300,
infatti, i milanesi che, solo nelle prime due settimane, hanno scelto di
utilizzarle.
“In occasione della celebrazione della Giornata Internazionale
dell’acqua, propongo, come obiettivo, che Milano diventi la capitale mondiale
dell’acqua. La nostra città può aspirare a diventare la sede di un organismo
internazionale che tuteli la garanzia di accesso per tutti a questa risorsa
fondamentale per la vita”, ha detto Basilio Rizzo, Presidente del Consiglio
comunale.
“L’impegno del Comune di Milano per garantire l’acqua pubblica,
l’accesso a questa fondamentale risorsa per tutti i cittadini e le informazioni
sulla sua qualità sono alla base dell’azione del Comune”, ha dichiarato
l’assessore alla Mobilità e Ambiente Pierfrancesco Maran, con la nuova delega
all’acqua pubblica.
I primi dati sui consumi delle nuove case dell’acqua mostrano che i
milanesi scelgono prevalentemente quella gasata: sono infatti 16.431 i litri
con le bollicine prelevati, contro i 9.399 di acqua liscia, con un prelievo
massimo gratuito di 6 litri al giorno per persona.
Grazie alle nuove case dell’acqua del Comune sono ben 800 i kg di Co2
non immessi in atmosfera e 686 i kg di Pet (la plastica con cui sono fabbricati
bottiglie e bicchieri) risparmiati, pari a circa 1.372 chili di petrolio.
Questo nuovo servizio consente ai cittadini anche un risparmio economico in
questo momento di crisi: a fronte, infatti, di una spesa media di 50 centesimi
per 1,5 litri di acqua minerale di marca, quella pubblica ha un costo di 60
centesimi per 1000 litri.
“Registriamo con soddisfazione il grande successo delle case
dell´acqua, un servizio in più a disposizione della popolazione - ha dichiarato
Stefano Cetti direttore generale di Metropolitana milanese Spa che gestisce i
servizi idrici in città -. Ricordiamo che Milano è il primo Comune d’Italia che
ha il marchio dell’acqua pubblica, Milano Blu, comunemente chiamata acqua del
Sindaco.
Sul sito milanoblu.Com è possibile avere tutte le informazioni sulla
qualità dell’acqua, numero civico per numero civico, che ne confermano la
grande qualità in città.
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EMILA ROMAGNA: DIFESA DEL SUOLO, 8,8 MILIONI DI EURO PER LA MANUTENZIONE E LA SICUREZZA TERRITORIALE AL VIA A UN PIANO STRAORDINARIO DI INTERVENTI" |
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Bologna, 26 marzo 2013 – “Daremo
il via a un piano straordinario per la manutenzione e la sicurezza del
territorio dell’Emilia-romagna”. Lo spiega l’assessore regionale alla Difesa
del suolo e della costa Paola Gazzolo dopo che il presidente del Consiglio dei
ministri Mario Monti ha firmato, il 23 marzo scorso in base alla proposta della
Protezione civile, il decreto che ripartisce i 250 milioni di euro stanziati
dalla legge di stabilità 2013 tra le regioni colpite dagli eventi alluvionali
del novembre 2012.
Nel dettaglio il piano di riparto, concordato dalle Regioni interessate
ed esaminato dalla Conferenza delle Regioni, assegna 8,8 milioni di euro
all’Emilia-romagna che saranno destinati alle zone dell’Appennino emiliano e
della costa.
“Questi fondi si vanno ad aggiungere - sottolinea Gazzolo - agli oltre
24 milioni di euro che sono stati recentemente sbloccati dal Ministero
dell’Ambiente per l’attuazione dell’accordo di programma in materia di
mitigazione del rischio idraulico e idrogeologico. Prosegue l’impegno della
Regione con il Governo anche per velocizzare il trasferimento delle ulteriori
risorse per il ‘nevone’. Ci attendiamo oltre 12 milioni da destinare
all’Appennino romagnolo gravemente colpito dalle nevicate del febbraio 2012”.
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ALLUVIONE/TOSCANA, SBLOCCATI I FONDI. ROSSI: “CI VORRÀ TEMPO, MA NOI SIAMO PRONTI” |
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Firenze, 26 marzo 2013 – “La firma del decreto per la ripartizione dei
fondi per l’alluvione è un passo avanti importante, anche se dobbiamo essere
consapevoli del fatto che, a causa dei meccanismi della burocrazia, prima
dell’effettiva assegnazione dei finanziamenti ci vorrà ancora del tempo” . Così
il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi ha commentato la notizia della
firma da parte del presidente del consiglio Mario Monti, del decreto di
ripartizione delle risorse destinate alle Regioni colpite dalle alluvioni del
novembre 2012.
“Noi siamo pronti – ha spiegato Rossi – e ci metteremo subito al lavoro
per predisporre i bandi per l’assegnazione delle risorse, in modo da fare
arrivare il giusto ristoro e i contributi alle famiglie e alle imprese nel tempo
più breve possibile”.
Il presidente ha precisato che la Regione ha deciso di destinare ai
privati, ovvero a famiglie e imprese, il 25 per cento delle risorse complessive
destinate alla Toscana, cioè circa 27,5 milioni di euro.
Quanto allo stipendio – che il presidente si era autosospeso in segno
di solidarietà anche con alluvionati e cassintegrati in attesa dei pagamenti –
Rossi ha ribadito che non lo riscuoterà finché non firmerà i mandati di
pagamento.
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IL PRESIDENTE DELLA REGIONE MARCHE SPACCA SULLE RISORSE PER ALLUVIONE E NEVICATE NELLE MARCHE |
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Ancona, 26 marzo 2013 - “Alle Marche sono stati assegnati fondi per
10,7 milioni, a fronte di 11,4 milioni di euro di danni certificati per
l’alluvione del 2012. Risorse ottenute grazie al costante ‘pressing’ della
Regione Marche sia a livello di Governo centrale, sia in sede di Conferenza
delle Regioni che, rispetto alla cifra ipotizzata in un primo momento per le
Marche, ha riconosciuto alla nostra regione un somma superiore nell’ambito del
riparto tra le Regioni colpite da calamità naturali. Accanto ai fondi per l’alluvione
del 2012, un’altra buona notizia arriva oggi da Roma: il premier Monti ha
infatti firmato un secondo decreto, previsto sempre dalla legge di stabilità,
per la ripartizione di altri 105 milioni da erogare nel triennio 2013-2015 per
altre calamità naturali. Somme che saranno in parte destinate alle Marche, per
le eccezionali nevicate di febbraio 2012. Anche in questo caso sono state
accolte le numerose sollecitazioni che sono venute dalla Regione e dal
territorio. Rivolgiamo un sentito ringraziamento al presidente del Consiglio
Monti e al capo della Protezione civile Gabrielli per l’attenzione nei
confronti delle comunità così duramente colpite. Ma non abbassiamo la guardia,
perché ci sono ancora consistenti partite aperte sulle emergenze nelle Marche,
a partire dall’alluvione del 2011 che attende ancora risposte alle nostre
continue, ripetute e decise istanze”. Così il presidente della Regione Marche,
Gian Mario Spacca, commenta la firma da parte del premier Mario Monti del
decreto che ripartisce lo stanziamento di 250 milioni previsto dalla legge di
stabilità 2013 tra le Regioni colpite dagli eventi alluvionali del novembre
2012, dopo le verifiche svolte dalla Ragioneria generale dello Stato in base
alla proposta della Protezione civile. Un secondo decreto previsto sempre dalla
legge di stabilità è stato firmato per la ripartizione di altri 105 milioni da
erogare nel triennio 2013-2015 in favore delle Regioni colpite da calamità
naturali.
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LIGURIA: FRANE, STANZIATI 530MILA EURO PER BORGHI DI CORNIGLIA E VERNAZZA |
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Genova, 26 marzo 2013 - Cinquecentotrentamila euro a favore della
Provincia della Spezia per interventi di sistemazione dei principali
collegamenti ai borghi di Corniglia e Vernazza, colpiti dal maltempo dei giorni
scorsi. Sono stati stanziati il 22 marzo dalla Giunta regionale su proposta
degli assessori all’ambiente, infrastrutture e sviluppo economico, Renata
Briano, Raffaella Paita, Renzo Guccinelli. I finanziamenti serviranno ad
intervenire, sia sulla frana della provinciale 30 tra San Bernardino e
Corniglia, in località Guvano, che rende l’abitato di Corniglia completamente
isolato, sia su quella sulla provinciale 61, tra Vernazza e San Bernardino che
richiede interventi di regimazione delle acque. E anche sulla frana della
provinciale 51, detta dei Santuari, dove si interverrà con regimazione acque,
risagomatura scarpata e messa in opera di rete paramassi. “In tal modo – hanno
spiegato gli assessori - i due paesi delle Cinque Terre saranno di nuovo
raggiungibili da tre direttrici su quattro, mentre rimane ancora fuori la
grossissima frana sulla provinciale 63 che va verso Pignone e l’entroterra
della Val di Vara, sulla quale si sta cercando una soluzione.”
“Sono tutte frane che vanno ad incidere su situazioni pregresse –
sottolineano Briano, Paita e Guccinelli - andando a peggiorare un contesto già
molto compromesso da episodi alluvionali e di maltempo. Un territorio messo a
durissima prova sul quale teniamo alto il monitoraggio, perché venga
ripristinata al più presto la sicurezza”.
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SBLOCCATI FONDI PER REGIONI COLPITE DA ALLUVIONI: ZAIA, “LI ATTENDEVAMO, SARANNO USATI PRESTO E BENE” |
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Venezia, 26 marzo 2013 - “Con i fondi sbloccati oggi, che attendevamo
da tempo, daremo una consistente accelerazione agli interventi necessari dopo
le alluvioni che nel 2010 e 2012 hanno devastato il Veneto. Abbiamo ben chiaro
che cosa serve e, come accaduto in passato, lavoreremo con celerità e la
massima attenzione affinchè ogni euro sia speso al meglio e al più presto”.
Con queste parole, il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia
commenta i due decreti firmati il 23 marzo dal Presidente del Consiglio che
stanziano rilevanti finanziamenti ripartiti tra le Regioni colpite da eventi
naturali catastrofici. Il Veneto ne è interessato in particolare per le
alluvioni del 2010 e del 2012.
“Attendiamo di verificare nei particolari i contenuti dei due decreti –
aggiunge Zaia – ma per il Veneto si tratta di circa 42 milioni per il 2012 e di
circa 30 milioni per il 2010, che useremo per mettere in sicurezza il
territorio e rispondere il più possibile alle ferite ancora aperte”.
I fondi saranno gestiti dal presidente con poteri assimilabili a quelli
ottenuti nella sua veste di commissario per il terremoto.
Per quanto riguarda i fondi relativi al 2012, potranno essere destinati
ad esempio a varie aree colpite, come il vicentino, il bellunese e le coste
adriatiche, sulle quali gli arenili subirono gravi danni a causa delle
mareggiate.
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PREMIO RURALAND SEGUIMI IO NON SPRECO. LA TUA IMMAGINE PER UN FUTURO SOSTENIBILE |
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Bruxelles, 26 marzo 2013 - Basta
scattare una foto o realizzare un disegno sul tema dello spreco di risorse, in
relazione ad almeno una delle quattro sfide dello Sviluppo Rurale (gestione
corretta delle risorse idriche, tutela della biodiversità, risparmio
energetico, mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici) e interpretarlo
in modo efficace ed originale, attraverso un elaborato che riporti il logo
della campagna Ruraland - l’uomo-albero.
8 (otto) premi in buoni di acquisto, del valore di 250 euro
(duecentocinquanta/00) ciascuno, da spendere presso una catena di negozi
specializzati in elettronica, informatica e tecnologia, per ognuna delle due
categorie (minori e giovani).
Tutte le informazioni su www.Ruraland4.it
Parte il concorso per immagini ‘Seguimi, io non spreco. La tua immagine
per un futuro sostenibile’, che rientra nell’ambito del progetto ‘Ruraland. Una
finestra sul mondo rurale’ della Rete rurale nazionale, espressione
dell’impegno del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali per
rafforzare il rapporto tra agricoltura e società.
Il progetto ‘Ruraland’ ha lo scopo di fornire ai giovani gli strumenti
più adatti per acquisire conoscenze e capacità che consentano loro di
sviluppare approcci e comportamenti responsabili nei confronti dell’ambiente.
Obiettivo specifico del concorso che parte oggi è sensibilizzare le
giovani generazioni sul tema dello spreco in tutte le sue declinazioni,
soprattutto per quanto riguarda l’uso di risorse naturali come l’acqua, il
suolo e il paesaggio, ma anche sul fronte dell’energia e della biodiversità.
Il concorso ‘Seguimi, io non spreco. La tua immagine per un futuro
sostenibile’ mira a stimolare l’interesse dei nostri giovani, coinvolgendoli in
una iniziativa creativa. I partecipanti dovranno infatti rappresentare il tema
dello spreco in relazione ai quattro obiettivi principali dello Sviluppo Rurale
(gestione corretta delle risorse idriche, tutela della biodiversità, risparmio
energetico, mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici),
interpretandolo in modo efficace e originale, attraverso un’immagine
fotografica o un disegno, che riporti il logo della campagna Ruraland,
l’uomo-albero (scaricabile dal sito http://www.ruraland4.it/ ).
Il concorso, aperto a tutte le persone che non abbiano compiuto i 40
anni di età prima della data di scadenza del bando, ha cometermine ultimo per
la presentazione delle opere il 15 aprile 2013. Per partecipare, basta accedere
all’area riservata all’iniziativa ‘Premio Ruraland’ sul sito web
http://www.ruraland4.it/ . Ogni partecipante potrà presentare un solo elaborato, una
foto o un disegno in formato jpg. Saranno premiate le prime otto immagini
classificate per ciascuna delle due categorie: giovani (dai 18 anni in su) e
giovanissimi (under 18). La cerimonia di assegnazione dei premi è prevista
entro la fine del prossimo mese di maggio.
Per ulteriori informazioni: http://www.ruraland4.it/
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RIFIUTI, CAMPANIA SU PROCEDURA INFRAZIONE: SERVE ASSUNZIONE RESPONSABILITÀ E FORTE COLLABORAZIONE TRA TUTTE LE ISTITUZIONI |
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Napoli. 26 marzo 2013 - "La possibilità che a maggio l´Unione
Europea possa multare l´Italia nell´ambito della procedura di infrazione
relativa al ciclo dei rifiuti in Campania ci preoccupa fortemente".
Così l´assessore all´Ambiente della Regione Campania Giovanni Romano.
"La Regione si è sempre mossa tenendo ben presente questo rischio.
Da subito, ci siamo messi al lavoro per fare quanto di nostra competenza e cioè
dotare la Campania di fondamentali strumenti di programmazione: il piano di
gestione dei rifiuti urbani, quello per gli speciali e anche quello per le
bonifiche.
"La stessa Commissione Europea ha accertato che finalmente il
nostro piano delinea una strategia efficace. Il nostro impegno per evitare le
pesantissime sanzioni europee è stato massimo e continueremo in tale direzione.
Ma è arrivato il momento in cui tutti devono assumersi le responsabilità
stabilite dal quadro delle competenze e occorre la collaborazione di tutti i
soggetti istituzionalmente coinvolti.
"Rivolgo un invito a Comune, Provincia, Anci, a lavorare di più e
meglio insieme. A tal proposito convocheremo a breve un incontro, al quale
chiederemo al Ministero dell’Ambiente di partecipare, con tutti gli enti
impegnati nella gestione del ciclo integrato dei rifiuti", conclude
Romano.
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TARES: ZAIA, “BALZELLO INIQUO PER AFFONDARE LE MANI NELLE TASCHE DI CITTADINI E IMPRESE. CONDIVIDO LA PROTESTA DEI SINDACI TREVIGIANI” |
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Venezia, 26 marzo 2013 -
“La Tares è l’ennesimo balzello fiscale profondamente iniquo che un
Governo incapace di imporre una seria riduzione degli sprechi ha appioppato a
cittadini e imprese. Condivido in pieno la protesta dei sindaci trevigiani.
Sappiano che sono al loro fianco senza se e senza ma”.
Lo dichiara il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia in
relazione alla nuova tassa sui rifiuti contro la quale si stanno battendo vari
sindaci della Marca.
“Il passaggio al concetto di superficie calpestabile degli immobili per
il calcolo di questa tassa – aggiunge Zaia – è una vera e propria beffa per
mettere ancora una volta le mani nelle tasche della gente. Uno di quei tecnici
che a Roma sanno tutto dovrebbe spiegarci quale raziocinio può esserci, se non
quello di far sin troppo facile cassa, nel creare un automatismo tra superfici
degli immobili e reale produzione di rifiuti”.
“Purtroppo – conclude Zaia – anche questa Tares, come il Patto di
Stabilità, è la riproposizione di uno Stato vessatorio che non sa o non ha il
coraggio di applicare invece i costi standard e i criteri di buona
amministrazione del Veneto che gli consentirebbero di recuperare 28 miliardi
l’anno di minori sprechi e non trova di meglio che sequestrare risorse che sono
dei territori, nel solo Veneto 1 miliardo e 300 milioni, e che rimangono
bloccate dal Patto di Stabilità”.
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VENETO, RIFIUTI: APERTI TERMINI PER OSSERVAZIONI A NUOVO PIANO |
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Venezia, 26 marzo 2013 - Sul Bollettino Ufficiale della Regione n. 27
del 22 marzo è stato pubblicato l’avviso a firma del presidente della giunta regionale
con cui si rende noto che il 5 marzo scorso è stato adottato il “Piano
regionale di gestione dei rifiuti urbani e speciali, anche pericolosi”,
disponendo il deposito di tutti gli elaborati in forma integrale, presso le
sedi degli U. R. P. (Uffici per le Relazioni con il Pubblico) della Regione con
sede in ciascun capoluogo di provincia e presso la sede del Genio civile di
Padova per l’avvio della procedura di consultazione prevista per legge. Il
termine per la presentazione delle osservazioni da parte di chiunque ne abbia
interesse è fissato in 60 .Giorni. Con le medesime finalità tutta la
documentazione di Piano è consultabile anche
sul sito web regionale ( http://www.Regione.veneto.it/web/ambiente-e-territorio/rifiuti
).
“Il nuovo piano di gestione dei rifiuti – commenta l’assessore
regionale alle poliche ambientali Maurizio Conte - aggiorna quello attualmente
in vigore, risalente al 2004. Considerata l’evoluzione della gestione dei
rifiuti nel Veneto, si è deciso di uniformare, all´interno di un unico
elaborato, tutta la pianificazione in materia di gestione di rifiuti sia urbani
che speciali. La nuova pianificazione, si conforma alla “gerarchia di priorità
per la gestione dei rifiuti” contenuta nella Direttiva Europea, partendo dalla
riduzione della quantità e pericolosità dei rifiuti, sia mediante azioni di
prevenzione, sia mediante il riutilizzo e il recupero di materia, privilegiando
inoltre altre forme di recupero, anche energetico, rispetto allo smaltimento
finale in discarica. Per la raccolta differenziata dei rifiuti urbani
l’obiettivo a cui puntiamo è raggiungere con le azioni previste una quota del
65% entro il 2015 e del 70% entro il 2020. La produzione totale di rifiuti
urbani nel 2011 è stata di oltre 2 milioni 305 mila tonnellate, con una
produzione annuale pro capite di 465 kg per abitante. La raccolta differenziata
(pari a un milione 394 mila tonnellate) ha raggiunto una media del 60,5% del
totale. Per quanto riguarda i rifiuti speciali, i dati 2010 registrano una
produzione di circa 15 milioni di tonnellate.
Decorsi i 60 giorni di tempo per la presentazione delle osservazioni e
conclusa la fase consultiva, tutta la documentazione verrà trasmessa al
Consiglio regionale per la definitiva approvazione.
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RIFIUTI: GRAZIE A IMPEGNO REGIONE CAMPANIA SUPERATA FASE BLOCCO TERMOVALORIZZATORE ACERRA |
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Napoli, 26 marzo 2013 - "Il termovalorizzatore di Acerra ha
ripreso regolarmente a funzionare. È stata ripristinata anche la terza linea di
combustione e i conferimenti del rifiuto secco sta avvenendo secondo i
quantitativi standard di oltre 2mila tonnellate al giorno."
Così l´assessore regionale all´Ambiente Giovanni Romano.
"Il blocco programmato dell´impianto è stato superato senza
problemi: grazie al forte impegno della Regione, dell´Area Rifiuti e degli
altri uffici competenti abbiamo scongiurato ogni emergenza", conclude
Romano.
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VALLE D’AOSTA: VERSO IL PIANO NAZIONALE PER LA PREVENZIONE DEI RIFIUTI |
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Aosta, 26 marzo2013 - I grandi
interventi nell’interesse della collettività partono dai piccoli passi che
provengono dal basso e tutte le iniziative diventano così fondamentali per
sollecitare buone prassi e creare una comune etica ambientale. È questo uno dei
messaggi lanciati nel corso del convegno Verso il Piano Nazionale per la
Prevenzione dei rifiuti organizzato giovedì 21 marzo 2013, dall’Assessorato
regionale del territorio e ambiente, presso il salone di palazzo regionale ad
Aosta. È stata l’occasione per fare il punto della situazione su diversi
passaggi della politica nazionale e locale in tema di riduzione dei rifiuti, a
partire dal Piano nazionale attualmente in fase di definizione che sarà chiuso
entro la fine del 2013. In questo contesto fondamentale è il contributo delle
regioni e delle associazioni di categoria del commercio e degli artigiani, così
come le azioni che sono state avviate sui territori. Tutte queste sinergie contribuiscono alla
costruzione della rete la cui tessitura parte appunto da enti locali, regioni e
associazioni. In Valle d’Aosta diverse sono le esperienze e le azioni che, su
svariati fronti, sono state messe in campo per questo obiettivo comune.
Manuela Zublena – Assessore regionale del territorio e ambiente -
Come Regione abbiamo puntato molto, nell’ambito delle politiche di
gestione dei rifiuti, sulle azioni che hanno l’obiettivo di ridurre e prevenire
la produzione dei rifiuti, sia attraverso azioni vere e proprie di prevenzione,
cioè di intercettazione di materiali alla fonte, sia attraverso una corretta
differenziazione dei rifiuti. Le azioni che abbiamo avviato con più
associazioni e interlocutori nel corso degli anni hanno poi trovato
un’organizzazione più sistematica nell’ambito del Programma triennale di
riduzione dei rifiuti, che è stato avviato nel 2011 e che si concluderà nel
corso del 2013. E’ in questo ambito che abbiamo voluto e ottenuto il
coinvolgimento di tantissimi soggetti operanti sul territorio, cosa che ci ha
portato oggi a questo incontro, in cui si iniziano a tirare le fila del lavoro
e a valutare i primi risultati. Queste azioni sono state ad amplissimo raggio
perché ogni soggetto ogni associazione, in ogni attività propria, può fare
azioni positive per intervenire sui rifiuti.
Nel corso dell’incontro è stato presentato lo stato dell’arte
dell’accordo di programma tra la Regione e la grande distribuzione organizzata,
siglato nel 2011. Sono state così rese note le esperienze e le azioni portate
aventi dal Carrefour di Aosta e dal supermercato Gros Cidac. Non è mancato un approfondimento sul tema
sagre e feste, capitolo importante da questo punto di vista, che ha visto la
messa in campo di azioni condivise con le Pro Loco. È stato, infine, presentato
il progetto di Green public (and private) procurement, relativo alla riduzione
dei rifiuti all’interno degli enti pubblici. Tutte azioni che rappresentano
tasselli importanti per la definizione del Piano nazionale di prevenzione di
produzione dei rifiuti di cui si sta occupando il Mistero dell’Ambiente.
Maurizio Pernice – Ministero dell’Ambiente e della Tutela del
territorio e del mare -
La partecipazione sia delle Regioni che delle associazioni di categoria
e delle organizzazioni No profit è stata molto intensa. Stiamo lavorando ormai
da un anno su questo Piano di prevenzione di produzione dei rifiuti che mira
appunto a ridurre il quantitativo e la pericolosità dei rifiuti prodotti, a
favorire la dissociazione della produzione rifiuti dalla crescita. C’è stata
una partecipazione molto intensa, soprattutto negli ultimi mesi del 2012 con
Regioni e associazioni di categoria. Abbiamo anche pubblicato sul sito del
Ministero alcune domande per stimolare la partecipazione, abbiamo fatto
incontri e siamo arrivati alla stesura di un primo documento che deve essere
completato. Credo che molto prima del termine previsto dalla normativa
comunitaria, cioè il 12 dicembre 2013, saremo in grado di portare
all’approvazione il Piano di prevenzione nella gestione dei rifiuti.
Il Piano inizialmente tenderà a garantire il perfezionamento di ciò che
è stato fatto fino a oggi e progressivamente, sulla base degli indici e
parametri elaborati a livello comunitario, a implementare soluzioni sotto
diversi punti di vista, anche ad esempio sul fronte dell’eco design e delle tecniche
di produzione, per arrivare a dare infine un contributo significativo.
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