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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 26 Marzo 2013
UNA EFFICACE POLITICA ENERGETICA UE HA BISOGNO DI DIALOGO PUBBLICO INFORMATO E STRUTTURATO  
 
Bruxelles, 26 marzo 2013 - Se l´Ue vuole raggiungere i suoi obiettivi di politica energetica, si deve prendere con essa la società, afferma il Comitato economico e sociale europeo (Cese) in un parere che chiede l´istituzione di un dialogo energetico europeo. Il parere, che è stato consegnato a Günther Oettinger, commissario europeo in carica di energia alla sessione plenaria del Cese del 21 marzo, era stato redatto da Richard Adams (Regno Unito, gruppo Attività diverse) su richiesta della Commissione europea. Secondo il Comitato, il dialogo energetico europeo (Eed) sarebbe una coordinata, a più livelli, orientato all´azione, conversazione sulla politica energetica all´interno e tra i paesi dell´Ue. Sarebbe sinonimo di informazioni affidabili di energia e sarebbe discutere questioni pratiche in un persone di lingua comune può capire. L´eed sarebbe coinvolgere i cittadini in termini di spiegare trade-off e di esprimere le preferenze. Ciò fornirebbe un "uno spazio di negoziazione", in cui le scelte di politica sarà discussa in un contesto di impatto sulla società e l´accettazione, gli investimenti e la strategia delle risorse. Come concetto radicalmente nuovo, l´Eed non andrebbe a sostituire o duplicare i meccanismi esistenti, ma integrarli con l´impegno pubblico e il coinvolgimento dei cittadini, ha detto il Cese. Sarebbe "uno stimolo e valorizzazione di un dibattito a livello nazionale, regionale e locale, la miscelazione di tutti i giorni la conoscenza, l´esperienza e la comprensione con informazioni tecniche ed esperto", ha detto il Cese. "Stiamo entrando in un periodo di intenso dibattito politico di energia - può essere sostenibile, sicura, competitiva e accessibile", ha detto il signor Adams, aggiungendo che "una maggiore consapevolezza e comprensione delle questioni di energia porterà ad una maggiore fiducia politica a sostegno dei cittadini per il difficile compito di lungo termine, il processo decisionale ". "Aumentare l´europeizzazione della politica energetica rende necessario per noi di intensificare la partecipazione dei cittadini europei", d´accordo Commissione er Oettinger. Il dialogo energetico europeo contribuirà pertanto alla politica decisionale in tutte le forme di energia e hanno un ruolo riconosciuto nella convergenza stimolante a livello europeo, con forti legami con il post-2020 di energia e quadro d´azione del clima. Il Comitato è disposto a prendere l´iniziativa, che istituisce un continuo Eed attuate a "livello nazionale, regionale, metropolitano e locale", con il sostegno della Commissione europea e il coinvolgimento diretto di tutti gli attori della filiera energetica. Il Comitato cercherà di stabilire alleanze con tutte le parti interessate, e di coinvolgere le società civili nazionali, in diversi Stati membri, a partire con la Francia in una conferenza che si terrà a Parigi il 14 maggio 2013. "L´eed è un pratico, grande esercizio di democrazia partecipativa, sinceramente l´interfacciamento con la democrazia rappresentativa su un tema di vitale importanza per tutti", ha detto Adams.  
   
   
TOSCANA, ENERGIE RINNOVABILI E SVILUPPO SOSTENIBILE: ROSSI A HOUSTON PER UN MEETING INTERNAZIONALE  
 
Firenze, 26 marzo 2013 – Missione americana per il presidente della Regione Enrico Rossi che fino a mercoledì sarà a Houston, nel Texas, per partecipare ad una conferenza internazionale sulle risorse energetiche non convenzionali e le possibili correlazioni con una crescita economica sostenibile, organizzato dalla General Electric Oil&gas. Un settore nel quale gli Stati Uniti stanno puntando molto e sul quale lo stesso presidente Obama sta concentrando molte risorse per realizzare maggiore autosufficienza energetica e per ridurre l’importazione di petrolio. L’unione europea si è data precisi obiettivi per il 2020: -20% di inquinamento da anidride carbonica, +20% di energia da fonti rinnovabili, +20% di efficienza energetica. Anche la Toscana è chiamata ad impegnarsi su questi tre fronti e, in questa prospettiva, da inizio legislatura sono state compiute scelte qualificanti, come ad esempio le linee guida per la regolamentazione del fotovoltaico nelle aree di pregio, ed altre ancora che si rifletteranno nel futuro Piano ambientale ed energetico regionale. Le delicate questioni ambientali ed energetiche richiedono infatti un approccio equilibrato tra esigenze, da un lato, di regolamentazione e tutela territoriale, e dall’altra, di infrastrutture fondamentali per lo sviluppo economico e la competitività nei costi produttivi delle imprese. La Toscana, alla pari di altri Stati americani e regioni nel mondo, cerca di svolgere un ruolo nelle politiche energetiche e nel settore manifatturiero in campo energetico (attraverso, ad esempio, i bandi per la ricerca sulle tecnologie energetiche o per la presenza di fonti energetiche come la geotermia). In quest’ottica, il presidente Rossi ha deciso di partecipare all’incontro di Houston con l’obiettivo di confrontarsi sul rapporto tra energie rinnovabili e sviluppo economico sostenibile, sulle politiche pubbliche per la sostituzione dei combustibili fossili, nonché sulle buone pratiche a livello di regolamentazione pubblica. L’evento rappresenta inoltre per Rossi l’occasione di incontrare alcuni governatori di Stati americani (come Rick Perry del Texas e Mary Fallin dell’Oklahoma), i vertici di General Electric Oil&gas (vista l’importante presenza del Nuovo Pignone in Toscana), alcuni consiglieri Usa sulle politiche energetiche e rappresentanti del mondo della ricerca e produzione energetica. A Houston vive anche una nutrita comunità di lavoratori italiani (circa 8.000 persone) a cui il presidente Rossi porterà i saluti della Toscana incontrando il console italiano Fabrizio Nava. Per domani è previsto l’incontro ad Austin del presidente Rossi con il governatore del Texas Rick Perry, già candidato alle primarie repubblicane nell’ultima campagna presidenziale. Al centro del colloquio anche le recenti performance economiche del Texas, in controtendenza rispetto al resto degli Stati Uniti, con una continua creazione di posti di lavoro e l’attrazione di investimenti anche dall’estero, Italia compresa. Il presidente discuterà con il governatore texano di forme di scambio nella ricerca in campo energetico (in Texas infatti sono presenti centri di primo piano come la Rice o la Texas A&m University), aerospaziale (con la sede della Nasa a Houston) e sanitario (Texas Medical Center), oltre ad una collaborazione tra i rispettivi organismi che si occupano di promozione all’estero. L’obiettivo è di attrarre lavoro e investimenti in Toscana e il presidente Rossi proporrà al termine del viaggio un evento congiunto su questi temi a Firenze tra la fine di quest’anno e l’inizio del 2014. Sarà invitato anche il governatore Perry, che è già stato in visita in Toscana nel 2005.  
   
   
STOCCAGGIO GAS A SAN BENEDETTO, SPACCA TORNA A RIBADIRE IL NO ALL’IMPIANTO.  
 
Ancona, 26 marzo 2013 - “La Regione - lo affermo per l’ennesima volta - dice no all’impianto di stoccaggio e negherà l’intesa al Ministero dello Sviluppo economico. Il parere favorevole da parte degli uffici tecnici al progetto non incide in alcun modo - ripeto in alcun modo - su questa decisione. La procedura che riguarda l’impianto di San Benedetto prevede infatti che alla parte tecnica regionale non sia affidata la decisione finale (come avviene nel caso delle autorizzazioni per gli impianti a biomasse), ma completi solo una parte dell’istruttoria nell’ambito di un iter nazionale che si esaurisce solo ed esclusivamente nel momento in cui Regione e Governo nazionale si incontreranno per dare ‘l’intesa’ prevista per legge. La procedura, amministrativa in questo caso, quindi, si chiuderà solo quando il Ministero dello Sviluppo Economico richiederà alla Regione Marche quell’intesa definitiva prevista dal D.lgs. N.164/2000. Ebbene, come già anticipato, la Regione quell’intesa non la darà, come già formalizzato con una decisione ufficiale della Giunta regionale nella seduta del 28 gennaio scorso. A quel punto, la procedura amministrativa si interromperà”. Così il presidente della Regione Gian Mario Spacca risponde a chi interpreta diversamente questo passaggio amministrativo. “Non vorrei – dice Spacca – che il vero obiettivo di chi non vuole intendere, sia non la tutela del territorio, ma la battaglia politica che esula totalmente dal merito. Non si spiegherebbe altrimenti perché, nonostante con nettezza e senza possibilità di fraintendimenti sia stato dichiarato per l’ennesima volta che la Regione negherà l’intesa sullo stoccaggio a San Benedetto, qualcuno si ostini a dire il contrario. Spero sinceramente che non occorrano ulteriori precisazioni in merito e che i cittadini siano correttamente informati da parte di tutti. In caso contrario sarò costretto a ricordare a tutti il No della Regione all’impianto”.  
   
   
ENTRA IN VIGORE IL 1 APRILE IL NUOVO SISTEMA TELEMATICO REGIONALE PER LE CERTIFICAZIONI ENERGETICHE.  
 
Ancona, 26 marzo 2013 - Dal 1 aprile scatta l’obbligatorietà, per i professionisti, di attivarsi unicamente via informatica al sistema regionale di raccolta dati degli Attestati di certificazione energetica. Proprio per agevolare l’avvio di questa procedura telematica, la Regione ha attivato un nuovo sito( http://ace.Regione.marche.it/ ), dove sarà possibile recuperare informazioni e segnalare eventuali richieste di supporto. Inoltre giovedì 28 marzo, dalle ore 9.00 alle ore 11.00, presso la Sala Verde della Regione Marche (Palazzo Leopardi, Via Tiziano, 44), si terrà la presentazione e una breve formazione relativa al nuovo sistema telematico. “Siamo in linea con quanto previsto dalla normativa vigente – afferma l’assessore regionale all’Ambiente e Energia, Sandro Donati – Questo ulteriore elemento ci permette di accelerare e semplificare procedure e quindi tempi e costi all’interno della pubblica amministrazione. Da aprile sarà istituito presso la Regione (P.f. Efficienza energetica e fonti rinnovabili), il Registro regionale di tali attestati, con la finalità di monitorare il livello di efficienza ed efficientamento energetico del nostro patrimonio edilizio. Colgo l’occasione per ringraziare gli Ordini e Collegi professionali, perché so che, grazie alla loro capacità di sinergia e di raccordo ai vari ambiti operativi, verrà consolidato questo ulteriore passaggio istituzionale”. La realizzazione di tale applicativo, infatti, si inserisce nell’ambito del progetto sperimentale per la semplificazione e il miglioramento dell’azione amministrativa, realizzato tra gli iscritti all’Ordine degli Ingegneri e gli Enti delle Marche, con l’utilizzo della Carta Raffaello, avviato a fine 2010.  
   
   
MILANO: BONUS ENERGIA. DAL COMUNE 74 MILA EURO PER L’ASSISTENZA A PERSONE IN GRAVI DIFFICOLTÀ ECONOMICHE O DI SALUTE  
 
Milano, 26 marzo 2013 - Il Comune di Milano ha confermato le procedure di assistenza alle persone in gravi condizioni economiche o di salute che hanno diritto al “bonus energia” previsto per legge. Per semplificare la gestione delle richieste delle agevolazioni tariffarie per la fornitura dell’elettricità e del gas e per aiutare la corretta compilazione delle pratiche, la Giunta di Palazzo Marino ha approvato la prosecuzione del sistema “Sgate” in convenzione con i Centri di assistenza fiscale (Caf) di Milano, stanziando per quest’anno 74.000 euro: questa cifra permetterà di coprire i costi - pari a 2,50 euro (+Iva), rimasti invariati rispetto al 2012 - per ogni pratica trasmessa dal Caf e acquisita dalla piattaforma “Sgate”. Complessivamente, quindi, il sistema potrà garantire l’assistenza a circa 25 mila persone disagiate o gravemente malate che hanno diritto all’applicazione delle tariffe agevolate sull’energia elettrica e alle riduzioni sulla bolletta del gas. “In questo momento di grave crisi economica e sociale per l’intero Paese, questo provvedimento rappresenta un aiuto, piccolo ma significativo, per le persone maggiormente in difficoltà”, ha dichiarato l’assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino.  
   
   
BOLZANO: L´INCARICATO VEDE DUE OPZIONI SULLE CONCESSIONI IDROELETTRICHE  
 
Bolzano, 26 marzo 2013 - Incaricato dell´arbitrato nella vicenda delle concessioni delle centrali idroelettriche, il professor Giuseppe Caia ha incontrato oggi (25 marzo) la Giunta provinciale in apertura della seduta settimanale. L´esecutivo ha espresso la sua opinione sulla questione, Caia completerà la sua relazione nel giro di due settimane e ha anticipato di ravvisare due ipotesi di soluzione. Nello scorso novembre Provincia e Consorzio dei Comuni avevano chiesto ad un esperto il supporto per trovare una soluzione nella questione dell´energia in Alto Adige: Giuseppe Caia, professore ordinario di diritto amministrativo all´Università di Bologna, si è messo al lavoro e sta ascoltando tutte le parti in causa nella vicenda delle 12 concessioni di centrali idroelettriche. Il suo incarico riguarda un arbitrato sulla questione dell´energia per individuare un compromesso accettabile. Oggi a Palazzo Widmann il professor Caia ha raccolto il parere della Giunta provinciale, "ma prima di consegnare la sua relazione finale vuole attendere di conoscere le motivazioni della sentenza sulle concessioni idroelettriche contestate", ha riferito il presidente Durnwalder dopo la seduta di Giunta. Se i tempi del Tribunale saranno più lunghi, l´incaricato consegnerà comunque la sua relazione nella prima settimana di aprile. Alla Giunta l´esperto ha prospettato le due soluzioni che ritiene percorribili: la prima, quella di riportare l´iter dell´assegnazione delle concessioni alla data immediatamente precedente le manipolazioni dei documenti accertate. "In tal caso - ha detto Durnwalder- si tratterebbe di confrontare i progetti presentati in origine dai concorrenti e di decidere l´assegnazione in base a quella prima documentazione." La seconda opzione è invece quella di un azzeramento delle gare e di bandi ex novo, che però dovrebbero essere condotti sulla base delle nuove disposizioni approvate dal Governo Monti, che attribuiscono un grande peso al prezzo dell´offerta. Anche la Giunta provinciale attende di conoscere le motivazioni del Tribunale per capire quali soluzioni si prospettano nei 12 casi e di conseguenza in quale direzione muoversi verso la riassegnazione delle concessioni.  
   
   
NUOVA CENTRALE IDROELETTRICA IN CROAZIA  
 
Zagabria, 26 marzo 2013 - La Hep, l´Ente nazionale per l´Energia elettrica della Croazia, ha annunciato che sono soddisfatte tutte le condizioni tecniche e di tutela ambientale per la costruzione della centrale idroelettrica Ombla (nelle vicinanze di Dubrovnik/ragusa) e che la costruzione dovrebbe iniziare tra quattro o cinque mesi. Il progetto del valore di 150 milioni di euro è finanziato dalla Bers, la Banca europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo.  
   
   
EDILIZIA IN EMILIA ROMAGNA. LE CINQUE PROPOSTE DEL "TAVOLO DELL´EDILIZIA E DELLE COSTRUZIONI" PER SOSTENERE IL SETTORE NEL DOCUMENTO INVIATO AL GOVERNO. UNA PIATTAFORMA DI PROPOSTE POLITICHE, REGIONALI E NAZIONALI, IN GRADO DI RILANCIARE IL COMPARTO  
 
Bologna, 26 marzo 2013 – Cinque proposte concrete per sostenere il comparto dell’edilizia. Il “Tavolo dell’Edilizia e delle Costruzioni” - insediato in Regione nel febbraio scorso e che riunisce tutte le forze sociali ed economiche del settore - ha inviato al Governo un documento per chiedere una serie di interventi, da realizzare nei tempi più celeri possibili, che agiscano sia sulla domanda sia sui fattori di competitività e le caratteristiche di offerta, oltre che sugli ambiti più squisitamente finanziari. «La Giunta regionale dell’Emilia-romagna – spiega l’assessore regionale alle attività produttive Gian Carlo Muzzarelli - ha riunito i rappresentanti delle imprese e dei lavoratori della filiera per esaminare la situazione e mettere a punto insieme le proposte politiche regionali e nazionali in grado di fermare e invertire il declino. La piattaforma che abbiamo inviato al Presidente del Consiglio Mario Monti, ed al Presidente incaricato Pierluigi Bersani, a nome delle istituzioni e delle forze sociali della regione, non propone un semplice rilancio della domanda, ma una strategia articolata di innovazione e qualificazione sia della domanda che dell’offerta, assegnando la priorità degli investimenti alla sicurezza del territorio e degli edifici, al recupero e alla rigenerazione edilizia e urbanistica, alla riqualificazione energetica, alla riorganizzazione delle imprese del settore». Il Tavolo dell’Emilia-romagna, in sintesi, propone l’attivazione di strumenti finanziari (un fondo per la crescita delle imprese e la qualificazione del territorio e un fondo di partecipazione per le ristrutturazioni); la definizione di due progetti strategici (uno per la messa in sicurezza e la qualificazione dell’edilizia e della rigenerazione delle aree urbane, e uno per la qualificazione del territorio e del patrimonio pubblico) e, infine, il rafforzamento della filiera dell’abitare e delle costruzioni (attraverso, ad esempio, il superamento del massimo ribasso e ad una strategia di alleanze per favorire la partecipazione aggregata alle gare delle piccole e medie imprese e una maggiore attenzione ai programmi di ricerca, innovazione e internazionalizzazione). I dati del settore Le imprese si trovano in una situazione finanziaria sempre più critica - si legge nel documento - a causa del calo della domanda, dei crediti difficilmente esigibili e della diminuzione significativa dell’offerta di credito. La filiera allargata (che comprende oltre alle costruzioni in senso stretto anche il settore ceramico, dei materiali per l’edilizia, la produzione di macchine e beni intermedi oltre al sistema dei servizi ad essi connessi) occupava in Emilia Romagna prima della crisi 380 mila addetti. Questa filiera è oggi travolta da una crisi che colpisce sia le imprese maggiori (ripercuotendosi sulla catena dei fornitori e subfornitori) sia buona parte del tessuto di piccole e medie imprese: nel solo settore costruzioni nell’arco di 4 anni sono andati perduti circa 30 mila posti di lavoro.  
   
   
ALIENAZIONI, ENTRO IL 4 APRILE OFFERTE PER IL COMPLESSO DI VIA MODENA A FIRENZE, DALLE VENDITE 45 MILIONI IN TRE ANNI  
 
Firenze, 26 marzo 2013 – La Regione ha messo all’asta il palazzo che possiede in via Modena a Firenze, un edificio in pieno centro e vicino ai viali: 1800 metri quadri, resede e giardino interno, sette appartamenti di lusso, uffici e locali di sgombro distribuiti su sei piani, compresi seminterrati e mansarde. Per il complesso immobiliare la stima e base d’asta, rivista e corretta, è ora di 4 milioni e 150 mila euro. Chi è interessato può far pervenire la sua offerta entro il 4 aprile direttamente al settore Patrimonio della Regione. L’intero edificio sarà ceduto a chi presenterà l’offerta migliore. “Proseguiamo con la vendita degli immobili che la Regione non utilizza più o che sono improduttivi ed altri bandi, nei prossimi mesi, seguiranno. Il piano è per certi aspetti parte della spending review regionale e l’obiettivo è incassare 45 milioni in tre anni. Tecnicamente non si tratta però di una previsione già iscritta a bilancio, ma solo un’aspettativa” commenta e spiega il neo assessore al bilancio e al patrimonio, Vittorio Bugli. La giunta regionale aveva approvato nel giugno 2012 l’elenco degli immobili da vendere: il mese dopo era stato deciso anche quello dei terreni e fabbricati da alienare che sono parte del patrimonio agricolo forestale, affidati in gestione ad altri enti, spesso Unioni di Comuni ed ex Comunità montane, a volte Province. In tutto saranno messi all’asta 45 case ed appartamenti, 31 terreni e 26 edifici non ad uso abitativo, che sono naturalmente solo un piccola parte del variegato patrimonio immobiliare della Regione Toscana che conta 931 fabbricati e terreni per 117 mila ettari, tutti nel conto del patrimonio e non tutti naturalmente alienabili, perché utilizzati come sedi di uffici e magazzini regionali oppure affittati. Dalla locazioni la Regione incassa circa 2 milioni e mezzo ogni anno. Tra i terreni e gli edifici che ora saranno dismessi e venduti ci sono uffici, magazzini e locali commerciali e produttivi, un ex presidio ospedaliero a Borgo San Lorenzo, garage, alcuni alberghi, un ex colonia e qualche casa cantoniera. Il patrimonio agricolo forestale che sarà ceduto riguarda invece 340 beni: 73 fabbricati e 207 particelle di terreno. Altro bando uscito a novembre Il primo bando era uscito lo scorso novembre. All’asta erano stati messi una dozzina di immobili e terreni tra Serravalle Pistoiese, Capalbio, Manciano, Poppi, Cecina, Castiglion Fiorentino, Castiglione d’Orcia e Magliano in Toscana. I prezzi oscillana, per gli edifici, da 95 a 425 mila euro e cinque a dicembre sono già stati venduti. Dettagli, foto e informazioni sono tutte sul sito della Regione Toscana, all’indirizzowww.Regione.toscana.it/regione/finanza/patrimonio-immobiliare-in-vendita  
   
   
L’EDILIZIA DELLA TUSCIA VOLA IN UCRAINA  
 
Viterbo, 26 marzo 2013 - Guardano con grande interesse ai mercati dell´Est europeo le aziende della Tuscia operanti nei settori dell’edilizia e delle costruzioni che da dal 25 al 29 marzo prenderanno parte alla missione imprenditoriale in programma a Kiev. L’iniziativa, organizzata in collaborazione con Promos, rientra nel calendario promozionale della Camera di Commercio di Viterbo dedicato all’internazionalizzazione – in questo caso– e offre l’opportunità di presentare i prodotti, le innovazioni e le specifiche competenze ad un mercato in forte espansione, agevolato anche da programmi governativi di stimolo al settore edilizio e al crescente interesse per le tecnologie ecosostenibili. “I confortanti dati sull´andamento dell´export della Tuscia - dichiara Ferindo Palombella, presidente della Camera di Commercio di Viterbo -, visto anche il perdurare della stagnazione del mercato nazionale, ci hanno spinto a incrementare nel 2013 le attività di internazionalizzazione. In tal senso abbiamo rafforzato le sinergie con il sistema camerale a tutti i livelli per consentire alle nostre imprese di consolidare le loro posizioni di mercato e cogliere nuove opportunità commerciali. Mobili e accessori da bagno, allestimenti per interni ed esterni, infissi e vetrate, impiantistica elettrica civile e industriale, materiali estrattivi e prodotti finiti per l´edilizia, sono queste le eccellenze presentate dai professionisti agli operatori ucraini. Al tempo stesso, i partecipanti all’evento avranno modo di prendere parte a Interbudexpo, il principale evento fieristico internazionale della capitale, dedicato al settore edile. Partecipano per la provincia di Viterbo: Aem di Montefiascone, Basaltite di Bolsena, Ber di Viterbo, Fratelli Marmo di Montefiascone, La Corte di Montefiascone, Stilhaus Arredo Bagno di Viterbo, Xilon di Civita Castellana. All’iniziativa sarà presente anche Ance Viterbo l’Associazione Nazionale Costruttori Edili costituita nell’ambito dell’Associazione Industriali della Provincia di Viterbo che rappresenterà una delegazione di imprese edili operanti nel settore delle opere pubbliche, dell’edilizia abitativa, dell’edilizia commerciale industriale, della promozione edilizia. Per ulteriori informazioni sulle attività di internazionalizzazione della Camera di Commercio di Viterbo: http://www.sprintuscia.it/  
   
   
URBANISTICA: G.R.UMBRIA APPROVA AGGIORNAMENTO DISCIPLINARE PER VALUTAZIONE SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE EDIFICI RESIDENZIALI  
 
Perugia, 26 marzo 2013 - La Giunta regionale su proposta dell´assessore regionale all´Ambiente, all´Urbanistica e riqualificazione urbana, Silvano Rometti, ha approvato l´aggiornamento del Disciplinare Tecnico per la valutazione della sostenibilità ambientale degli edifici con destinazione d´uso residenziale, pubblicata nel Supplemento ordinario N.3 al Bur n.14 del 13 marzo 2013. "La Certificazione di sostenibilità - ha spiegato l´assessore Rometti - è lo strumento di valutazione della qualità ambientale degli edifici disposto con la legge regionale n. ´17/2008´. L´attestazione è rilasciata da ´Arpa´ Umbria secondo una procedura stabilita dal disciplinare tecnico che definisce le modalità per il calcolo delle prestazioni energetiche ed ambientali di un fabbricato, associando ad esso un punteggio ed una classificazione". Le varie classi di Certificazione (A+, A, B, C, e D) sono già da tempo uno strumento utilizzato dalla Regione Umbria sia per definire le graduatorie di priorità nei bandi regionali di bioarchitettura, che per calcolare eventuali premi in cubatura introdotti dalle Leggi regionali in materia di Piano Casa o stabilire incentivi ed agevolazioni previsti dai Comuni, come ad esempio la riduzione degli oneri di urbanizzazione, secondo quanto disposto dalla legge regionale n."17/08". Le modifiche introdotte al protocollo di valutazione tengono conto delle nuove norme emanate sia a livello europeo con la Direttiva 2010/31/Ue che introduce il concetto di "Edifici ad energia quasi zero", che a livello nazionale con il Decreto Legislativo n.28/2011. "Il piano di lavoro messo a punto dalla Regione Umbria - ha precisato Rometti - prevede l´attuazione di appositi protocolli per la valutazione della sostenibilità ambientale degli edifici non residenziali, partendo dalle tipologie di edifici come gli uffici e le scuole.  
   
   
VALLE D’AOSTA: FINANZIAMENTO MUTUI PRIMA CASA  
 
Aosta, 26 marzo 2013 - L’assessorato delle opere pubbliche, difesa del suolo e edilizia residenziale pubblica informa che nella seduta di oggi la Giunta Regionale ha approvato il finanziamento di altre 96 domande di mutuo prima casa (presentate nel periodo luglio – 12 ottobre 2012) per oltre 9 milioni di euro. Con questo provvedimento sono state utilizzate tutte le disponibilità rientrate dall’inizio dell’anno sull’apposito fondo di rotazione a seguito del pagamento delle rate dei mutui in essere. Si ricorda che nella corrente legislatura l’Amministrazione regionale ha già concesso 1.831 mutui prima casa per complessivi 167,23 milioni di euro dei quali circa il 50 per cento finanziati con nuove risorse per ridurre i tempi di attesa che nel 2008 erano di circa 20/24 mesi ed oggi sono scesi a 6/8 mesi. L’assessore Marco Viérin ribadisce l’importanza di essere riusciti a ridurre i tempi di attesa per la concessione di questi mutui che sostengono le famiglie valdostane nell’acquisto della prima casa con condizioni migliori del settore bancario e contribuiscono a mitigare gli effetti della crisi nel settore edilizio.  
   
   
DIRITTO ALLA CASA: LE RICHIESTE DELL’UMBRIA AL NUOVO PARLAMENTO  
 
Perugia, 26 marzo 2013 – “Negli ultimi anni Governi e Parlamento hanno sistematicamente sottovalutato il problema del diritto alla casa per tutti, con l´illusione che l´alto numero dei cittadini proprietari dell´appartamento in cui vivono e la prosecuzione di una politica di incentivo alla proprietà della casa avrebbe sostanzialmente risolto il problema abitativo nel nostro Paese. Ma così non è”. L’assessore regionale alle politiche della casa, Stefano Vinti, indica le priorità del settore al nuovo Parlamento nazionale. “Oltre al crescente numero di famiglie che rischiano di perdere la casa per la difficoltà nel pagamento del mutuo, afferma l’assessore, va segnalato l´impressionante numero di sfratti per morosità emessi ed eseguiti negli ultimi anni per dimostrare il contrario. Senza aggiungere i problemi della sicurezza e della accessibilità delle abitazioni per anziani e portatori di handicap, il degrado dei quartieri di edilizia popolare, l´aumento delle coabitazioni, la scarsa qualità urbana e l´assenza di politiche organiche e non episodiche mirate al contenimento dei consumi energetici e dello spreco di territorio. La Regione Umbria, continua Vinti, è in prima fila, nonostante le difficoltà in cui siamo costretti ad operare, per garantire il diritto alla casa, sia attraverso interventi diretti con finanziamenti per l’acquisto della casa, sia attraverso la convenzione con gli istituti di credito per facilitare l’accesso ai mutui, sia attraverso il ruolo dell’Ater sotto il profilo dell’edilizia sociale. Questo, però purtroppo non basta ed i dati disponibili stanno lì a dimostrarlo. Ci aspettiamo, sottolinea Vinti, che il nuovo Parlamento ponga il problema dell´abitare tra le priorità da affrontare e faccia proprie le proposte già avanzate dalle organizzazioni sindacali. A partire dall´ampliamento dell´offerta di abitazioni in affitto compatibile con i redditi della domanda attraverso un piano poliennale, finanziato con un apposito fondo, che preveda programmi con una quota prevalente di edilizia residenziale pubblica a canone sociale integrati da altri interventi di edilizia sociale indirizzati prioritariamente alla locazione, per arrivare al contrasto all´ulteriore espansione e consumo del territorio privilegiando l´aumento dell´offerta abitativa in affitto attraverso operazioni di rigenerazione urbana su aree già urbanizzate ed il recupero qualitativo e funzionale del patrimonio abitativo esistente a partire dalle periferie degradate e dai quartieri di edilizia pubblica”. “E’ anche necessaria, secondo l’assessore Vinti, una riforma della legge sulle locazioni che affermi la contrattazione collettiva come strumento di regolazione del mercato delle locazioni private e dell´edilizia sociale in partenariato (Social Housing), accompagnata da una riforma del regime fiscale sui redditi da locazione e dell´Imu che sostenga la riduzione del livello degli affitti, penalizzi gli alloggi tenuti sfitti oltre un certo periodo, sconfigga l´evasione fiscale nel settore, anche alla luce dei deludenti risultati prodotti dall´introduzione della cedolare secca. Da ultimo, a giudizio dell’assessore, è ovviamente indispensabile destinare nuove risorse al settore, iniziando dal rifinanziamento del Fondo di sostegno alla locazione, così come sarebbe molto utile la costituzione di un Osservatorio nazionale sulla condizione abitativa, strumento fondamentale per programmare, attivare ed indirizzare le iniziative in materia di politiche abitative. Occorre insomma, conclude Vinti, riportare al centro del dibattito politico il tema della difesa del diritto all´abitare, che in un Paese civile dovrebbe essere garantito a tutte e a tutti per ridurre povertà e disagio sociale”.  
   
   
PPR: OGGI REGIONE SARDEGNA E MINISTERO INCONTRANO ASSOCIAZIONI PORTATRICI DI INTERESSE  
 
Cagliari, 26 Marzo 2013 - L´assessorato regionale degli Enti locali, Finanze e Urbanistica e il Ministero dei Beni e le Attività Culturali, nell´ambito delle attività di verifica e adeguamento del Piano Paesaggistico Regionale per gli ambiti costieri, incontreranno il 26 marzo 2013 alle ore 16, nella sala conferenze della Biblioteca Regionale di Cagliari in Viale Trieste 135, le associazioni portatrici di interesse e il partenariato economico-sociale per proseguire l’azione di costante informazione e collaborazione con tutti i soggetti interessati all’opera di revisione del Piano paesaggistico regionale. A seguito della prima riunione di insediamento, avvenuta la scorsa settimana, il Comitato Tecnico che sta lavorando all’aggiornamento del Ppr ha ritenuto di grande importanza fornire una costante e trasparente informazione sulle attività che sono oggetto di valutazione sia degli Enti territoriali interessati che delle Associazioni portatrici di interesse, ma più in generale dell’opinione pubblica. L´incontro di oggi si inserisce, quindi, in questa via comune intrapresa da Regione e Ministero in attuazione del recente Disciplinare Tecnico. L´appuntamento segna, infine, un passo indispensabile nel percorso di aggiornamento del Piano Paesaggistico per l´ambito costiero ai sensi dell´articolo 156 del Codice del Paesaggio nonché di redazione del Piano Paesaggistico Regionale degli ambiti interni.  
   
   
L’ECOHOTEL BONAPACE, PRIMO PASSIVO D’ITALIA, DOMANI A RIVA DEL GARDA  
 
Trento, 26 marzo 2013 - Miglior esempio trentino di bioedilizia, secondo l´Agenzia provinciale per le risorse idriche e l´energia che il 14 marzo scorso gli ha assegnato il primo premio al concorso dedicato alle nuove costruzioni, l´Eco Hotel Bonapace di Nago Torbole sarà protagonista di una serata in cui verranno illustrati i vantaggi degli edifici in legno di qualità. Appuntamento per domani, martedì 26 marzo, alle 18 presso il Centro Congressi di Riva del Garda, con gli esperti di Arca Casa Legno, progettisti e proprietari dell’Ecohotel che illustreranno come è stato possibile raggiungere i massimi livelli di efficienza energetica che hanno permesso all’ecohotel-garnì trentino di diventare il primo albergo passivo d’Italia e secondo al mondo. “Arca, abitare il legno di qualità” è il titolo della serata organizzata da Arca Casa Legno in collaborazione con Zephir, l’Istituto di ricerca sulle Passivhaus, Cassa Rurale Alto Garda, l’Apt Ingarda e Riva del Garda Fiere e Congressi. Un’occasione unica per conoscere i vantaggi del legno nelle costruzioni, abbinato al primo sistema di certificazione in grado di garantirne performance (antisismiche, resistenza al fuoco e ai terremoti, isolamento acustico) e qualità (garanzia postuma decennale, sostenibilità ambientale, comfort). L’ecohotel Bonapace, che aprirà ad inizio maggio, è il primo albergo Energy Zero Net d’Italia ed è in fase di certificazione con il massimo livello Arca “Platinum”. Presenta una struttura portante in legno, pacchetti isolanti realizzati con materiali di riciclo, vetri tripli basso emissivi, ed è il risultato di accurate elaborazioni al computer per sfruttare al massimo i raggi del sole simulandone la posizione durante l’intero arco dell’anno, oltre ad una cura maniacale in ogni dettaglio ed una particolare filosofia dell’ospitalità. Alla serata di martedì 26 marzo, che inizierà alle 18 presso la sala 120 del Centro Congressi di Riva del Garda, interverranno Stefano Menapace, coordinatore tecnico Arca (“Il marchio di qualità per le costruzioni in legno”), Mirko Taglietti, di Armalab (“Progettare e costruire ecohotel ad energia quasi zero”) e Arrigo Jacobitti, titolare dell’Ecohotel Bonapace (“Scegliere la qualità, il comfort, la sostenibilità risparmiando tempo e denaro”).  
   
   
MARCHE: POLITICHE ABITATIVE, PDL PER FAVORIRE LA RIQUALIFICAZIONE URBANA E L’ALIENAZIONE DEL PATRIMONIO ABITATIVO PUBBLICO.  
 
Ancona, 26 marzo 2013 - Una “revisione” della normativa che disciplina l’edilizia residenziale pubblica per favorire la riqualificazione urbana e agevolare l’alienazione del patrimonio abitativo a vantaggio degli inquilini, prevedendo il pagamento rateale. Sono due obiettivi qualificanti della proposta di legge che la Giunta regionale ha inviato all’Assemblea legislativa per l’approvazione. La necessità è quella di riordinare tutta la materia che riguarda le politiche abitative della Regione, prendendo però lo spunto per introdurre alcune novità. “Lo strumento individuato – afferma l’assessore all’Edilizia Pubblica, Antonio Canzian - passa attraverso una revisione delle leggi regionali di settore, partendo dalla 36/2005. Questo per assicurare una coerenza del quadro legislativo, riconducendo alla Regione la pianificazione di tutti fondi disponibili per la politiche abitative, compresi quelli derivanti dalla dismissioni del patrimonio dell’Erap (Ente regionale per l’abitazione pubblica) Marche, fermo restando la programmazione di tali risorse da parte delle Province”. La ridefinizione del quadro normativo, proposta dalla Giunta regionale, introduce la possibilità che la stessa Giunta possa intervenire, con programmi speciali, nella pianificazione triennale o per completare quelli dell’Erap, impiegando risorse aggiuntive che si rendessero disponibili. “In questa maniera sarà possibile migliorare la velocità della spesa e l’efficacia degli interventi, a tutto vantaggio della comunità regionale che reclama la disponibilità di alloggi a prezzo calmierato”, spiega l’assessore. Le novità non finiscono certo qui. “L’attuale crisi economica e finanziaria ha determinato un generale impoverimento delle famiglie e accresciuto le difficoltà del loro accesso al credito bancario – evidenzia Canzian – Tale situazione ha colpito, in modo particolare, gli utenti dell’Erap, che appartengono a categorie sociali deboli. Per assicurare la riuscita dei Piani di alienazione del patrimonio abitativo pubblico, abbiamo ritenuto utile introdurre, tra le modalità di pagamento del prezzo di cessione dell’alloggio, anche quello rateale, in alternativa e a condizioni più favorevoli rispetto al quelle del libero mercato”. La proposta di legge, infine, suggerisce la necessità di non consumare ulteriore suolo agricolo per le nuove costruzioni (“Costruire sul costruito”); di fare riferimento al protocollo Itaca sul versante della bioedilizia; di privilegiare gli interventi di riqualificazione urbana ricompresi nei Poru (Programmi operativi predisposti dai Comuni).  
   
   
BUSINESS HOUR STARTUPPERS  
 
Milano, 26 marzo 2013 - Start up giovanili: sono quasi 10 mila le start up milanesi nate con titolari under 35 su un totale complessivo di oltre 27 mila start up attive, considerando solo le imprese individuali, e danno lavoro ad oltre 11 mila addetti. Commercio (2.983 imprese) e costruzioni (2.206) i principali settori di attività, seguiti da servizi di alloggio e ristorazione (929 imprese). I giovani che fanno impresa a Milano sono soprattutto uomini (meno di tre titolari su dieci sono donne) e milanesi solo nel 41% dei casi. In un caso su cinque (18%) infatti provengono da altre province italiane e in quasi 4 mila (41%) sono nati all’estero. Emerge da elaborazioni del Servizio Studi della Camera di Commercio di Milano su dati Infocamere e Inps. E alle startup è rivolto l’incontro “Business Hour Startuppers” che si tiene martedì 26 alla Camera di Commercio di Milano. Dedicato a tutti gli startuppers che hanno avviato da poco un’attività e a coloro che sono già a un buon punto con la propria idea di business: “Business hour startuppers” sarà martedì 26 aprile, con l’esperto Alessandro Piol. Con questa serata si dà la possibilità ai nuovi imprenditori di presentare le proprie attività e condividerle per far nascere possibili collaborazioni e scambi di idee efficaci. L’incontro si terrà presso la Camera di Commercio di Milano, a palazzo Affari ai Giureconsulti - piazza mercanti 2 - dalle 18.00 alle 21.00. Per informazioni e per iscriversi http://www.Mi.camcom.it/businesshour  
   
   
PMI: CAPPELLACCI INCONTRA PRESIDENTE CONFAPI L’ATTENZIONE PER LE PICCOLE E MEDIE IMPRESE SARDE, ASSE STRATEGICO DEL SISTEMA ECONOMICO-SOCIALE  
 
Cagliari, 26 Marzo 2013 - Il Presidente nazionale di Confapi Maurizio Casasco, accompagnato dal Vicepresidente Francesco Lippi, ha incontrato il Presidente della Regione Sardegna Ugo Cappellacci. L’incontro ha permesso di illustrare le attività ed i programmi della Confederazione nazionale della piccola e media industria particolarmente attiva con la propria associazione territoriale Confapi Sardegna. Nel corso del colloquio sono stati inoltre affrontati i problemi delle imprese con particolare riferimento alle difficoltà di accesso al credito, oltre che le questioni legate all’occupazione e al lavoro. La preoccupazione circa la situazione economico-produttiva ed occupazionale nel Paese, si è tradotta nella volontà di trovare in Sardegna nuove forme di collaborazione fra l’istituzione pubblica e l’organizzazione degli imprenditori delle piccole e medie imprese. "L’attenzione per le piccole e medie imprese sarde, asse strategico del nostro sistema economico-sociale, è stata sempre – ha sottolineato il presidente Cappellacci - una della priorità dell’azione della Giunta e anche nella Finanziaria che ci apprestiamo a varare vi sono una serie di misure fondamentali per la ripresa della crescita della nostra isola. Mi riferisco agli interventi per i crediti d’imposta per nuove assunzioni, alle anticipazioni per il pagamento delle imprese creditrici della Pa, al microcredito, all’istituzione dell’agenzia sarda delle entrate". Il presidente Confapi, Maurizio Casasco, ha sottolineato che: "Le piccole e medie imprese, in quanto ossatura del sistema produttivo italiano, possono concorrere alla crescita del Paese a condizione che le istituzioni e il mondo del credito siano di aiuto e di sostegno e si pongano a fianco delle stesse,anziché costituire un ostacolo alla voglia di intraprendere".  
   
   
ZAIA: “IN ARRIVO 127 MILIONI DI EURO DI FINANZIAMENTI AGEVOLATI ALLE PMI VENETE”. PRIMA OPERAZIONE DI UN INNOVATIVO STRUMENTO FINANZIARIO (“TRANCHED COVER”) PER L’ACCESSO AL CREDITO  
 
Venezia, 26 marzo 2013 - E’ stata presentata oggi nella sede di Veneto Sviluppo la prima parte dell’accordo di portafoglio di finanziamenti destinati alle piccole e media imprese venete e agevolati, mediante lo strumento finanziario denominato “Tranched Cover” (ovvero “garanzie di portafoglio”), di cui la Regione del Veneto ha definito le modalità operative con Dgr n. 789/2012. Erano presenti il Presidente della Regione, Luca Zaia, il Presidente di Veneto Sviluppo, Giorgio Grosso accompagnato dalla tecnostruttura della società controllata dalla Regione, i rappresentanti dei sette Confidi vigilati ex art. 107 del Testo unico bancario (Neafidi, Cofidi Veneziano, Artigianfidi Vicenza, Apiveneto Fidi, Terfidi, Fidimpresa Venezia, Consorzio Regionale di Garanzia per l’Artigianato) che hanno aderito all’iniziativa e i rappresentanti delle banche (Antonveneta e Unicredit). La prima tranche della parte del fondo di garanzia riservata ad operazioni di tranched cover, prevede un impegno di 4,5 milioni di Euro, somma già stanziata dalla Regione del Veneto, che consentirà – ha sottolineato Zaia - l’erogazione di finanziamenti per circa 127 milioni di euro alle Pmi operanti nella Regione in ogni settore economico. Le risorse che la Regione del Veneto riserverà complessivamente all’iniziativa ammonteranno a 10 milioni di euro. Esse costituiscono parte della dotazione del Fondo Regionale di Garanzia gestito da Veneto Sviluppo. “E’ un’ulteriore risposta – ha aggiunto il presidente della Regione – con un’ulteriore misura, studiata assieme alle banche, che va ad affiancarsi a quelle anticrisi sulle quali abbiamo chiesto alla Veneto Sviluppo di ritarare la propria azione a sostegno della nostra economia, che è appesa ad un filo, e dei nostri imprenditori. Bisogna che a Roma si sveglino perché non sanno che cos’è la crisi, ma chi produce siamo noi. Il Nordest non esiste più perché lo stanno affossando gli altri”. Il “Tranched Cover” interviene a sostegno dei fabbisogni di liquidità di breve termine delle Pmi venete operanti in tutti i settori economici e prevede il coinvolgimento commerciale e finanziario dei Confidi. In concreto, le piccole e medie imprese possono rivolgersi direttamente ai Confidi e questi ultimi, in accordo con le banche (attualmente Banca Antonveneta e Unicredit), definiscono le operazioni a sostegno delle esigenze finanziarie delle aziende per le quali richiedere l’ammissione alle agevolazioni. L’insieme di tali operazioni va quindi a costituire un “portafoglio” di nuovi finanziamenti, destinati a soddisfare le esigenze di liquidità a breve termine delle Pmi, garantito in parti uguali sia dal Fondo di garanzia regionale, sia dai Confidi. Accedendo a tale strumento, le Pmi venete possono ottenere un duplice beneficio. La garanzia dei Confidi e del Fondo, infatti, consente, sia una facilitazione nell’accesso al credito, sia l’applicazione, da parte delle banche finanziatrici, di condizioni economiche vantaggiose. Ciò è reso possibile dal fatto che le banche riducono significativamente, per effetto delle doppie garanzie prestate, gli accantonamenti previsti dalla normativa. L’operatività in “Tranched Cover” consente di sostenere e agevolare i fabbisogni di circolante di un numero di piccole e media imprese venete superiore rispetto a quello che sarebbe raggiungibile con i tradizionali strumenti di agevolazione e costituisce, pertanto, una concreta risposta alle attuali esigenze delle Pmi, profondamente condizionate dal generale rallentamento dei termini di incasso e dal conseguente allargamento del ciclo finanziario. Per ottenere l’accesso a questa prima tranche di finanziamenti agevolati, i piccoli e medi imprenditori interessati dovranno rivolgersi ai Confidi 107 o agli istituti di credito che hanno aderito fin da questa prima tranche. Confidi e banche effettueranno in tempi rapidi l’istruttoria per garantire i benefici previsti dallo strumento che consente finanziamenti per importi massimi fino a 300 mila euro. “Tale strumento – ha detto da parte sua Grosso – rappresenta una vera e propria innovazione nel panorama agevolativo regionale ed è stato considerato una “best practice” a livello nazionale. La sua finalità è di facilitare ed agevolare l’accesso al credito delle Pmi venete”.  
   
   
MONZA E BRIANZA - LE NUOVE IMPRESE CHIUDONO IN DUE ANNI IN ITALIA IL 9,6% DELLE NUOVE IMPRESE ISCRITTE TRA 2011 E 2012 RISULTANO GIÀ CESSATE A FINE DICEMBRE 2012. CICLI DI VITA PIÙ BREVE PER LE NUOVE IMPRESE DI PIEMONTE E PUGLIA. IN LOMBARDIA LA MEDIA DELLE NUOVE IMPRESE CHE NON SUPERANO I DUE ANNI DOPO LO START UP È DEL 9,8%: MONZA E MILANO MEGLIO DELLA MEDIA. MA SE L’IMPRENDITRICE È DONNA RESISTE MEGLIO: SCENDONO ALL’8,3% QUELLE CHE CHIUDONO.  
 
Monza, 26 marzo 2013 - Oltre 74mila nuove imprese non durano più di due anni. Tra chi nel 2011 e 2012 ha aperto un’impresa, il 9,6% ha cessato l’attività prima della fine del 2012, vale a dire un ciclo di vita che non supera i 24 mesi. In Piemonte e Puglia la percentuale delle nuove attività che non durano più di due anni sale rispettivamente a 10,9% e 10,7%. In Lombardia la media delle nuove imprese che non superano due anni di vita è del 9,8%: Monza e Milano meglio della media (rispettivamente 9,4% e 9,2%). Ma se l’impresa è guidata da una donna, affronta meglio le difficoltà dello start up: in Lombardia scende infatti all’8,4% la percentuale delle imprese rosa che chiude nei primi due anni di vita. È quanto emerge da elaborazioni dell’Ufficio Studi della Camera di Commercio di Monza e Brianza su dati Registro Imprese.  
   
   
VENETO, NEL 2013 NESSUN SEGNALE DI RIPRESA: PIL -0,4% IL 2012 CHIUSO CON UNA FLESSIONE DEL -1,9%. FATICA ANCHE L’EXPORT (+1,6%), TIENE IL TURISMO  
 
Venezia, 26 marzo 2013 - In un 2012 che ha visto il Pil mondiale crescere del +3,2%, quello dell’Eurozona calare del -0,6% e l’Italia del -2,4%, il Pil del Veneto ha chiuso l’anno con una marcata contrazione del -1,9% e le previsioni per il 2013 rimangono negative con una flessione del -0,4%. Il quadro dell’economia regionale è stato illustrato stamattina durante la presentazione dell’Anteprima alla Relazione sulla situazione economica di Unioncamere Veneto. Presenti Alessandro Bianchi, presidente Unioncamere Veneto, Gian Angelo Bellati, segretario generale Unioncamere Veneto, e Serafino Pitingaro, responsabile Centro Studi Unioncamere Veneto. La flessione del Pil regionale (-1,9%) risulta in linea con il Nordest (-2%), lievemente migliore di Emilia Romagna (-2,2%) e Piemonte (-2,1%), ma leggermente peggiore della Lombardia (-1,8%). Sull’andamento del Pil regionale hanno influito l’andamento negativo dei consumi privati delle famiglie (-4%) e degli investimenti fissi lordi (-8,5%). Le esportazioni continuano a rappresentare l’ancora di salvezza, anche se sono insufficienti per la crescita: nel 2012 l’export ha registrato una dinamica debole, crescendo solo del +1,6%, per un valore di oltre 51 miliardi di euro. L’avanzo commerciale è stato di 13,6 miliardi, dipeso principalmente dalla caduta delle importazioni (-7,8%). Il principale mercato di riferimento resta l’Ue27, ma in ridimensionamento: frenano Germania (-1,7%) e Francia (-2,1%), che comunque si confermano i primi due partner commerciali del Veneto. In calo anche i flussi verso i Paesi Bric, in particolare la Cina (-26,9%), mentre si rivelano più dinamiche le esportazioni dirette ai Paesi esterni all’Ue (+6,7%, per gli Stati Uniti +11,1%, per la Svizzera +24,3%). Previsioni 2013 - Secondo le stime più recenti, le previsioni si confermano negative: nel 2013 il Veneto registrerà una flessione del -0,4% determinata dalla dinamica negativa degli investimenti delle imprese (-2,3%) e dai consumi delle famiglie (-1,2%). Positivo sarà invece il contributo delle esportazioni, che registreranno una ripresa (+3,7%). Il tasso di disoccupazione è stimato in aumento, riflettendo l’incremento delle persone in cerca di lavoro, e toccherà nel 2013 l’8,3%. Analisi Settoriale - Nel 2012 il numero di imprese attive ha registrato una flessione del -1,2%, pari a oltre 5.600 unità, attestandosi a poco più di 450mila. Flessione più marcata nelle costruzioni (-3,5%) e manifatturiero (-2,8%), segnale di un processo di deindustrializzazione che, in dieci anni, ha visto perdere al settore oltre 13mila unità. La dinamica positiva migliore la fanno registrare le public utilities (+15,9%), trainate dal segmento delle energie rinnovabili. Anche i servizi hanno registrato andamento positivo, ad eccezione di trasporti (-1,7%) e commercio (-0,9%). Calano del -1,9% le imprese artigiane attive (138.484), pari a oltre 2.700 unità in meno. Il mercato del lavoro ha chiuso il 2012 con un saldo occupazionale negativo di oltre 15mila posti, in forte diminuzione rispetto al 2011 (-8.700 unità): perdite più ingenti nelle assunzioni delle costruzioni (-20,1%) e industria (-17,5%), dinamica positiva solo per l’agricoltura (+5%). Le ore di Cig autorizzate sono aumentate da 87 a 103 milioni, accompagnate dall’aumento del numero di crisi aziendali (da 1.063 a 1.502). In crescita la produzione agricola (+0,5%) con 5,3 miliardi di euro di fatturato. Negativo il 2012 dell’industria manifatturiera: sulla base dell’indagine Venetocongiuntura, la produzione industriale ha registrato una flessione media annua del -4,3%, evidenziando le maggiori difficoltà tra aprile e giugno (-5,3%). A soffrire di più le microimprese (-7,7%). Il mercato delle costruzioni, tra 2008 e 2012, ha evidenziato la più grave crisi del settore: persi quasi 2,3 miliardi d’investimenti con una diminuzione annua del -3,2% di addetti. Crolla l’andamento delle vendite al dettaglio (-5,8%), in particolare per i prodotti non alimentari (-6,8%). Nel 2012 è proseguita la contrazione dell’attività di prestito del sistema bancario, ridottasi del -2%, con una flessione del -0,7% di finanziamenti alle famiglie, del -2,5% di prestiti alle imprese ma un incremento del +5,3% dei depositi. Continua la tendenza positiva nel turismo: nel 2012 si è registrato un +0,3% degli arrivi, pari a oltre 15,8 milioni di visitatori, mentre scendono del -1,7% le presenze, pari a 62,4 milioni, comunque seconde solo al record del 2011. Le entrate turistiche generate dagli stranieri sono cresciute del +5,4%, oltrepassando per la prima volta la soglia dei 5 miliardi di euro, col Veneto secondo solo a Lazio e Lombardia. La caduta della produzione industriale ha avuto ripercussioni anche sul traffico cargo negli aeroporti: nel 2012 gli scali veneti hanno accusato un calo del -4,6% delle tonnellate merci trasportate. Il traffico nel porto di Venezia ha chiuso il 2012 con un calo del -3,6% nel tonnellaggio complessivo. Alessandro Bianchi, presidente Unioncamere del Veneto - «Sull’andamento economico del 2013 rimangono ancora ombre, la recessione si attenua ma non si arresta e l’economia del Veneto dovrebbe mantenere una debole crescita, tutt’altro che stimolante. Gli ostacoli sono molteplici ed è sempre più difficile gettare le basi per una completa ripresa. Le imprese devono puntare sulla qualità della produzione e su nuovi mercati esteri, ma anche farsi forza aggregandosi al fine di operare il trasferimento di conoscenza e innovazione. In questo contesto il sistema camerale si conferma un importante interlocutore, in grado di affiancare le imprese nel dialogo con la Pubblica amministrazione per incrementare la crescita e uscire dall´impasse dello stallo economico».  
   
   
UMBRIA: PRESIDENTE MARINI IN VISITA ALLE AZIENDE RAMPINI E TOMASSINI DI PASSIGNANO  
 
Perugia, 26 marzo 2013 - "Mi ha fatto molto piacere visitare due aziende meccaniche che rappresentano, ciascuna per le specificità dei loro prodotti, due vere e propri eccellenze dell´industria manifatturiera umbra". E´ quanto affermato dalla presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, al termine della visita effettuata ieri mattina alle aziende Rampini e Tomassini di Passignano sul Trasimeno, accompagnata dall´assessore regionale ai trasporti e alle infrastrutture, Silvano Rometti, e dal coordinatore della Direzione programmazione, innovazione e competitività dell´Umbria, Luigi Rossetti. "Imprese come queste rappresentano dei casi di eccellenza rispetto a know how e capacità di innovazione e non è un caso che siano proprio le attività di ricerca e sviluppo che hanno consentito in questi anni a queste aziende di essere competitive su mercati fortemente concorrenziali come quelli internazionali. Spazi questi che, al contrario, sul mercato interno rischiano di essere ridotti dalla complessa situazione indotta dalla crisi economica. Ciò ci conferma la necessità immediata di un´azione che metta al centro dell´agenda politica ed istituzionale la questione lavoro ed imprese". Forte di oltre 50 anni di storia, Rampini è leader nella progettazione e produzione di mezzi speciali, bus urbani con particolari caratteristiche (diesel, elettrici, a idrogeno). A questi si affiancano la progettazione e la produzione di mezzi ad alto contenuto tecnologico per attività specifiche: telai destinati ad impieghi speciali, veicoli per regia mobile, veicoli per trasmissioni satellitari, attrezzature speciali per le forze armate, sistemi di livellamento e molto altro. Un percorso segnato da una crescita costante sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo, hanno portato la Rampini a diventare una tra le più importanti realtà produttive del proprio territorio. La Tomassini Style, altra azienda visitata, è specializzata nella progettazione ed esecuzione di allestimenti di bus e minibus sia per clientela ordinaria che lusso. In moltissimi aeroporti italiani ed internazionali operano i mezzi prodotti sulle rive del Lago Trasimeno dalla Tomassini per il trasporto di clientela di fascia alta. Si tratta di veicoli dotati di ogni confort e dotati di sofisticati accorgimenti tecnologici e di sicurezza. La Tomassini è una azienda che ha saputo operare una forte innovazione di prodotto, grazie alla quale ha trovato una collocazione di spicco in un settore dove è altissima la concorrenza, con imprese di dimensioni molto più ampie di quella umbra.  
   
   
LEGALITA’: A MONASTIER SEMINARIO SU CORRUZIONE: ZAIA, “PLAUDO ALL’INIZIATIVA. OGNI EPISODIO MINA RAPPORTO CON CITTADINO. MASSIMA TRASPARENZA PRIORITA’ DELLA REGIONE”  
 
Venezia, 26 marzo 2013 - “Plaudo a questa iniziativa e la condivido pienamente per il significativo contributo all’affermazione di una forte e radicata cultura della legalità che deve pervadere prima di tutto i pubblici amministratori”. Con queste parole il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia si complimenta con gli organizzatori del seminario “Lotta alla corruzione: dal contrasto alla prevenzione del fenomeno”, tenutosi il 22 marzo a Monastier di Treviso per iniziativa dell’Associazione “Dr. Antonio Calvani” e dell’Associazione per la Diffusione della Cultura Interdisciplinare in collaborazione con l’Università dell’Aquila e la Fondazione Bellisario, al quale hanno preso parte illustri giuristi ed esperti. “Ogni episodio corruttivo – aggiunge Zaia – mina profondamente il rapporto tra il cittadino e le pubbliche istituzioni ed è quindi indispensabile attuare ogni possibile azione di contrasto e, ovunque possibile, di prevenzione”. “E’ per questo – prosegue Zaia – che fin dal primo giorno del mio mandato, in pieno accordo con i colleghi assessori, abbiamo posto la trasparenza ed il controllo tra le priorità d’azione della Giunta regionale. A questo proposito – conclude il presidente del Veneto – abbiamo ad esempio siglato concreti protocolli d’intesa con gli organismi investigativi e amministrativi competenti e garantiamo quotidianamente la massima collaborazione a inquirenti e magistratura su ogni specifica vicenda che possa emergere”.  
   
   
VARESE - DISOCCUPAZIONE IN CRESCITA NEL TERRITORIO PROVINCIALE  
 
Varese, 26 marzo 2013 - Il tasso di disoccupazione sul territorio varesino cresce ed è superiore di un punto alla media regionale. Lo sottolinea con preoccupazione la Camera di Commercio analizzando a livello provinciale i dati nazionali 2012 resi noti da Istat. Un’analisi che fa emergere l’ulteriore incremento di questo indicatore: a Varese si è passati infatti dal 7,7% della forza lavoro in cerca di occupazione del 2011 a un valore medio per lo scorso anno dell’8,5%, pari a 35.618 persone. Il dato medio lombardo 2012 s’attesta invece al 7,5%. Le cifre diffuse da Istat parlano però anche di un leggero incremento (+1,9% ) dell’occupazione in provincia di Varese con un numero medio per il 2012 di 383mila persone operative sul mercato del lavoro. L’accresciuto dato sulla disoccupazione può quindi essere letto anche come un aumento del numero di coloro che si sono immessi nel circuito della ricerca attiva di un posto di lavoro. Un’evidenza testimoniata pure dalla riduzione del tasso di inattività varesino, sceso dal 30,6% al 28,2%. Il tasso di inattività può essere definito come un indice che legge la percentuale di coloro che, o per ragioni anagrafiche o per scoraggiamento, non partecipano attivamente al mercato del lavoro.  
   
   
EVITARE LA CHIUSURA DELLE IMPRESE SENZA EREDI NATURALI  
 
Torino, 26 marzo 2013 - Per garantire la continuità di centinaia di imprese che nei prossimi dieci anni potrebbero chiudere a causa della mancanza di eredi naturali o per le difficoltà nel passaggio di consegne Regione Piemonte e Camere di Commercio garantiranno assistenza tecnica e consulenza con circa cento sportelli istituiti presso le associazioni datoriali, Apid, Cna, Confartigianato, Confcommercio e Confesercenti in tutte le province. Come ha sostenuto l´assessore regionale al Lavoro, Claudia Porchietto, durante la presentazione dell’iniziativa ´´si stima che nei prossimi dieci anni a livello europeo circa un terzo delle imprese cambierà proprietà: ci saranno cioé in media circa 610.000 trasferimenti di pmi all´anno per un totale di 2,1 milioni di posti di lavoro. Da una valutazione del Ministero dello Sviluppo economico, in Italia il problema vede un coinvolgimento di sei imprese su dieci e, di queste, si stima che i due terzi si troveranno in una situazione a rischio di chiusura". "Agevolare il processo di trasferimento d´impresa - ha osservato il presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello - può ridurre la perdita di professionalità, di posti di lavoro e di competenze, garantendo continuità alle imprese esistenti e una soddisfacente start up agli aspiranti imprenditori".  
   
   
PRIMO FORUM DEGLI INVESTIMENTI IN FRIULI VENEZIA GIULIA  
 
 Trieste, 26 marzo 2013 - Attrarre investimenti in Friuli Venezia Giulia. Questo l´obiettivo del progetto Business Investment Fvg, il cui primo atto si è svolto oggi allo Starhotels Savoia Excelsior con il “Forum degli investimenti in Friuli Venezia Giulia”, che proseguirà domani con visite ad aziende d´eccellenza e nei prossimi mesi con ulteriori azioni mirate verso Paesi target. Il Forum è stata un´occasione di confronto fra tutti i principali attori regionali potenzialmente coinvolti. A partire dai distretti produttivi, ovvero i nuclei industriali d´eccellenza e più competitivi della regione, come il Distretto Tecnologico e Navale-ditenave e quello della Biomedicina Molecolare–cbm. I distretti tecnologici, in primis Area Science Park, e più in generale l´intero sistema dell´innovazione e della ricerca e sviluppo, vero punto di forza della regione. Non solo, è stato fatto il punto sugli strumenti finanziari e contributivi regionali a supporto degli investitori con focus sui contributi e sugli incentivi messi in campo dalla Regione Fvg e sulle diverse tipologie di interventi di Friulia, la finanziaria regionale. Un quadro complesso che ha trovato concretezza nelle testimonianze di imprenditori che hanno investito con successo nella nostra regione. A partire da aziende “autoctone” che da start up hanno raggiunto le dimensioni di gruppo internazionale, come nel caso di Tbs group leader nei servizi di Ingegneria Clinica integrati, ad aziende italiane extra-regionali che hanno trovato in Friuli Venezia Giulia un particolare mix di fattori favorevoli allo sviluppo di un nuovo business come nel caso di Pandolfo Alluminio, o ad aziende estere, come Monte Carlo Yachts del gruppo francese Beneteau leader della nautica, insediatosi a Monfalcone. Un feedback e ulteriori spunti sulle cui basi iniziare a stendere linee guida e muovere i primi passi per l´attrazione di investitori esteri è giunto in conclusione grazie agli interventi dei presidenti delle Camere di Commercio Italiane all´estero che hanno spiegato cosa cercano gli investitori di Emirati Arabi Uniti, Russia, Turchia e Svizzera. Paesi verso cui saranno mosse le prossime fasi del progetto con azioni di scouting sul luogo e successivamente incoming in regione. Il Forum è stato anche occasione per la presentazione del portale businessfvg.It, che mira a offrire uno spaccato quanto più esaustivo sul Friuli Venezia Giulia con tutte le informazioni utili per potenziali investitori in termini di incentivi regionali, del sistema di innovazione e ricerca, delle caratteristiche dei consorzi industriali, compresa l´evidenza dei lotti disponibili e di tutte le aziende insediate, georiferite e geolocalizzate per settore. Elementi elementi utili a far comprendere il contesto produttivo e i suoi punti di forza. Approfondimenti 1. Novita´ Normative - Agevolazioni Incentivi e agevolazioni sono un aspetto chiave per l´attrazione di investimenti. Nel corso del Forum è stato ricordato più volte questo aspetto, anche con riferimento a novità normative di prossima introduzione. Diego Angelini, direttore Dc Attività produttive Regione Fvg, oltre a tracciare un quadro esaustivo su tutti gli strumenti regionali, ha ricordato che la scorsa settimana è stata approvata una legge regionale che introduce nuovi incentivi per il rafforzamento e il rilancio della competitività delle microimprese e delle piccole e medie imprese del Friuli Venezia Giulia. Si tratta di un provvedimento legislativo che mira ad attuare a livello regionale i principi dello Small Business Act per l’Europa, ossia del documento programmatico definito dalla Commissione europea in cui è riconosciuto il ruolo centrale rivestito dalle microimprese e dalle piccole e medie imprese nello sviluppo economico. In particolare, la legge regionale prevede due principali modalità di intervento. Da un lato, saranno concessi contributi per la realizzazione di progetti volti al rafforzamento e al rilancio della competitività; dall’altro lato, saranno oggetto di sostegno progetti di aggregazione volti a supportare lo sviluppo e la crescita delle Pmi richiedenti, mediante la costituzione di contratti di rete. Cenno a uno nuovo strumento agevolativo, attualmente in fase di finalizzazione e di approvazione nelle prossime settimane, volto a favorire le imprese che si andranno a insediare nell´incubatore di Trieste è stato fatto da Giorgio Gerometta, direttore Incubatori Bic Fvg. La misura agevolativa potrà sostenere gli investimenti da realizzare in percentuale molto significativa e potrà prevedere sostegni finanziari anche per i costi di gestione del primo anno di attività. (generalmente le misure agevolative coprono costi attrezzature, avvio, per cui in questo senso è innovativa). 2. Casi Aziendali Al Forum hanno preso parte anche aziende “testimonial” tra cui, Monte Carlo Yachts, dove è prevista una visita aziendale domani martedì 26 marzo, caso eccellente di impresa straniera che ha investito in Friuli Venezia Giulia, e Pandolfo Alluminio, azienda italiana che ha optato di creare una nuova unità operativa in questa regione. Monte Carlo Yachts fa parte del gruppo francese Beneteau, leader della nautica mondiale con 129 anni di esperienza e che vede oggi più di 6.100 lavoratori impiegati in venti cantieri distribuiti tra Francia, Stati Uniti, Cina, Brasile, e Italia, 40.000 barche in mare e oltre 800 milioni di euro di fatturato. Il Gruppo ha scelto fin dalla sua nascita di dare un´identità italiana al nuovo brand, riconoscendo all´Italia la supremazia nel settore, per design, innovazione e cura dei dettagli. La regione italiana che meglio ha risposto alle necessità dell´azienda è stata il Friuli Venezia Giulia e a Monfalcone, nell´area industriale del Lisert, è nata nel 2008 Monte Carlo Yachts Spa, società italiana con cui il Gruppo ha fatto ingresso nel segmento dei motoryacht di lusso. La presenza di eccellenze del settore come Area Science Park, le Università, la ricettività dell´area industriale del Lisert e la collaborazione ricevuta da parte delle Istituzioni del territorio hanno contribuito fortemente a questa scelta. Gli investimenti per l´espansione del Cantiere e il lancio di ulteriori iniziative industriali del Gruppo con un investimento nell´ordine di 50 milioni di euro in 5 anni contribuiscono allo sviluppo del Lisert che punta a diventare uno dei poli di riferimento della produzione nautica in Italia. Pandolfo Alluminio, fondata Padova nel 1969, ha scelto di insediarsi a Maniago per la creazione di una nuova unità produttiva, Fonderie Pandolfo, per una serie di motivazioni strategiche, tra cui: la presenza di aziende strutturate in grado di occuparsi delle realizzazioni degli investimenti; assistenza all’ottenimento delle autorizzazioni necessarie (edilizie, ambientali, ecc) da parte del consorzio Nip; disponibilità all’accesso al credito con tassi agevolati; posizionamento baricentrico rispetto alle principali fonti di approvvigionamento materia prima e consegna prodotto finito; possibilità di trovare risorse umane tecniche, preparate e disponibili a lavorare su turnazione a ciclo continuo. 3.Cosa Cercando Gli Investitori Esteri Innovazione, alta qualità dei prodotti, affidabilità e tenacia, sono questi gli aspetti per cui la Svizzera continua a guardare all´Italia nonostante la difficile contingenza, ha evidenziato il presidente della Camera di Commercio Italiana per la Svizzera, Vincenzo Di Pierri. I maggiori punti di attrattività del Friuli Venezia Giulia per la Turchia, ha evidenziato Fatih Aycin, segretario generale della Camera di Commercio Italiana in Turchia, si concentrano da un lato sul settore del mobile, d´eccellenza per il Fvg e in forte crescita per la Turchia. D´altra parte, nei servizi, in particolare quelli logistici, Trieste viene considerata una porta della Turchia per l´Europa e non mancano le imprese logistiche turche interessate a crescere nel capoluogo giuliano. Dagli Emirati Arabi Uniti potrebbe manifestarsi l´interesse di intervenire con capitali su società locali, anche piccole e medie imprese, innovative, ma con scarsa liquidità, in particolare nei settori turismo, tecnologia e food, ha notato il segretario generale della Camera di Commercio italiana negli Emirati Arabi, Mauro Marzocchi.  
   
   
MALTEMPO, AL VIA BANDO PER 200MILA EURO PER IMPRESE ALLUVIONATE DEL GENOVESE E DELLO SPEZZINO  
 
Genova, 26 Marzo 2013 - Da lunedì 6 maggio e fino al 7 giugno le imprese della provincia di Genova e della Spezia danneggiate dall’alluvione dell’ottobre 2012 potranno presentare domanda di contributo per investimenti a fondo perduto presso le Camere di Commercio di Genova e della Spezia. Lo ha comunicato quest’oggi in Giunta l’assessore regionale allo sviluppo economico, Renzo Guccinelli, rendendo noto l’avvio del bando. I finanziamenti, erogati dalla Regione, consentiranno a tutte le imprese danneggiate di ottenere un contributo a fondo perduto del 40% sul totale delle spese per la ripresa dell’attività, per impianti, strutture, macchinari, attrezzature o scorte e del 75% per i beni mobili. Potranno presentare domanda di contributo solo le imprese che hanno già inviato la segnalazione del danno alle Camere di Commercio. “Con questo provvedimento – spiega l’assessore Guccinelli – stanziamo ulteriori risorse per le imprese danneggiate, andando incontro alle esigenze di un numero più ampio di soggetti colpiti dall’alluvione dell’ottobre scorso”. Queste risorse si vanno infatti ad aggiungere al 1 milione di euro stanziati dalla Giunta regionale a febbraio e destinati alle imprese dello spezzino colpite dall’alluvione del novembre 2012.  
   
   
GLI AIUTI DELLA PROVINCIA DI TRENTO ALLE IMPRESE: PARTE LA CAMPAGNA INFORMATIVA  
 
Trento, 26 marzo 2013 - Sono molti gli strumenti messi a disposizione dalla Provincia alle imprese del territorio. Dai crediti agevolati ai contributi per ricerca e sviluppo, dalle misure a sostegno dell´internazionalizzazione a quelle per chi acquista o ristruttura un´immobile per svolgere un´attività produttiva, l´elenco è lungo e articolato. Orientarsi, può non essere facile. Il messaggio della nuova campagna informativa della Giunta provinciale, dunque, è proprio questo: coi ferri giusti si lavora meglio. Laddove per "ferri" si fa riferimento alle tante forme di incentivi allo sviluppo messi a punto dall´amministrazione, a cui si può accedere attraverso gli sportelli dell´Apiae e il sito http://www.apiae.provincia.tn.it/ Non c´è dubbio che un artigiano sappia quali sono gli strumenti di cui ha bisogno per fare bene il suo lavoro. E questo vale per tante altre categorie, dallo studente che sa di che cosa ha bisogno per perfezionare la sua formazione alla famiglia che ha ben presente come migliorare la qualità della sua abitazione quando decide di ristrutturarla, e così via. Per ognuna di queste situazioni, però, può esistere un incentivo provinciale, ovvero uno strumento pensato per rendere meno oneroso un investimento o per valorizzare un comportamento "virtuoso" come l´assunzione di nuovo personale a tempo indeterminato, l´adozione di misure a salvaguardia dell´ambiente, l´adesione ad un consorzio o a una rete d´impresa. Orientarsi non è sempre facile. In queste settimane la Provincia, attivando le diverse strutture dell´amministrazione, comprese quelle delle società partecipate, ha portato a termine un vero e proprio "censimento" degli incentivi attualmente disponibili, comprese naturalmente le misure varate dopo l´inizio della crisi economica internazionale, a partire quindi dalla fine del 2008. Tutto ciò al fine di rendere ancora più semplice ed efficace il rapporto con le categorie interessate e l´accesso alle diverse misure da parte di cittadini e imprese. Parte integrante di questo sforzo, la campagna informativa che parte in questi giorni pensata in questa fase soprattutto per le imprese. Semplice e di sicuro impatto il messaggio che sarà veicolato da spot radiofonici e televisivi, pubblicità sui media, social network, affissioni stradali e quant´altro: coi ferri giusti si lavora meglio. A pronunciarlo, due volti noti ai trentini, Lucio Gardin e Loredana Cont, che impersonano alcune tipologie di professionisti alle prese con i i loro attrezzi del mestiere. Attrezzi che però devono esser quelli giusti, perché nessun meccanico, per usare una delle delle immagini della campagna, si sognerebbe di riparare un´auto con uno stetoscopio. In questo caso, però, non si parla dei "ferri" propri di ciascuna professione ma di quelli che può mettere in campo la Provincia , ovvero degli incentivi allo sviluppo rivolti alle realtà del mondo economico-produttivo. Ecco quindi il messaggio che vuole invitare soprattutto i professionisti ad informarsi presso gli sportelli Apiae e sul sito web http://www.apiae.provincia.tn.it/ per verificare quali fra le tante misure messe in campo possono aiutare un´impresa che ha i requisiti richiesti a rilanciare la propria potenzialità competitiva. La campagna è parte di uno sforzo ancora più ampio. Accanto agli aiuti alle imprese, come abbiamo detto, vi sono anche quelli rivolta ai cittadini, ai giovani, alle famiglie, alle categorie più esposte agli effetti della crisi. Le forme di aiuto censite sono in tutto circa un centinaio. Ad esse sarà presto dedicato un numero speciale della rivista della Provincia "Il Trentino", consultabile on line attraverso una apposita app. A breve sarà possibile quindi "navigare" attraverso i vari strumenti disponibili, individuare le misure più adatte, scaricare o compilare on line l´apposita modulistica e quant´altro. Il tutto, ancora una volta, per avvicinare l´amministrazione al cittadino, utilizzando al meglio le potenzialità delle nuove tecnologie dell´informazione.  
   
   
ARTIGIANATO; "LAVORA.ARTE": DA BANDO REGIONALE UMBRIA 700 MILA EURO PER OCCUPAZIONE E RILANCIO SETTORE  
 
Perugia, 26 marzo 2013 - Si chiama "lavora.Arte" il bando approvato dalla Giunta regionale dell´Umbria, su proposta dell´assessore allo sviluppo economico Vincenzo Riommi, che stanzia risorse complessive per 700 mila euro finalizzate alla formazione, all´inserimento occupazionale e alla creazione d´impresa nel settore dell´artigianato artistico e professionale di disoccupati e inoccupati. Si tratta della seconda edizione di un pacchetto di interventi finanziati dalla Regione attraverso il programma operativo regionale Fse 2007-2013, per promuovere la qualificazione e la competitività del settore dell´artigianato artistico e tradizionale in Umbria attraverso percorsi integrati per lo sviluppo di competenze. L´avviso si articola in tre tipologie di interventi: percorsi formativi integrati, che prevedono anche una esperienza lavorativa, con l´erogazione di borse lavoro lorde mensili per 800 euro ed una dotazione finanziaria complessiva di 560 mila euro; incentivi per l´inserimento occupazionale, la cui dotazione finanziaria è di 60 mila euro, e incintivi per la creazione d´impresa. La dotazione finanziaria è in questo caso di 80mila euro. In particolare al primo intervento, che prevede percorsi formativi integrati finalizzare all´acquisizione di conoscenze per l´inserimento professionale nel settore attraverso una parte teorica e una esperienza lavorativa (work experience), verranno ammessi 55 disoccupati e inoccupati con almeno 18 anni di età, iscritti ai Centri per l´impiego dell´Umbria e residenti in Umbria. Per costoro è prevista la concessione di una borsa lavoro lorda mensile di 800 euro, mentre al titolare o al socio dell´impresa, sotto la cui guida si realizza l´esperienza lavorativa, viene riconosciuto per la stessa durata un contributo di 500 euro mensili al lordo degli oneri previsti dalla normativa. Il secondo intervento prevede invece incentivi alle imprese dell´artigianato per l´inserimento occupazionale di disoccupati e inoccupati che, dopo aver concluso l´esperienza lavorativa, beneficeranno di un contributo pubblico massimo di 6 mila euro per ogni assunzione a tempo indeterminato, riparametrato in caso di part-time. Il terzo intervento prevede incentivi per la creazione d´impresa a favore di disoccupati e inoccupati che abbiano concluso il percorso formativo integrato e che intendano costituire una nuova impresa artigiana in un settore appartenente alla filiera nell´ambito della quale è stata svolta la "work experience". L´incentivo alla creazione d´impresa viene concesso in regime di de minimis per un contributo pubblico massimo di 8 mila euro, con un vincolo di mantenimento dell´impresa di almeno un anno dalla data di costituzione della stessa. In ogni caso il contributo pubblico non può superare l´80% del costo totale del progetto di impresa approvato. "La presenza di imprese artigiane caratterizza il tessuto economico dell´Umbria - ha detto Riommi. Si tratta di imprese che hanno saputo affermare le proprie potenzialità tecniche, creative e commerciali nelle diverse lavorazioni artistiche e tradizionali, dalla ceramica alla tessitura, dall´oreficeria al ferro battuto. La crisi economica tuttavia non ha certo risparmiato questo settore che oggi necessita di nuove strategie di intervento pubblico per sostenere al massimo l´efficacia degli interventi. Con la recente approvazione del Testo unico sull´artigianato la Regione Umbria ha già avviato un ampio processo di semplificazione che ha tra l´altro portato anche alla riduzione degli oneri amministrativi, anche di carattere economico, a carico delle imprese. Attraverso il bando di lavora.Arte abbiamo ampliato l´ambito di azione degli interventi rispetto a quello previsto nel Programma annuale regionale per gli interventi a sostegno dell´artigianato, con l´obiettivo di favorire l´inserimento o il reinserimento qualificato di disoccupati e inoccupati in tutta la filiera del settore".  
   
   
ALPCORE (ALPI COMPETITIVE E RESPONSABILI): UN PROGETTO TRANSFRONTALIERO PER DIFFONDERE LA CSR - RESPONSABILITÀ SOCIALE D’IMPRESA  
 
Torino, 26 marzo 2013 - In coerenza con il progetto Csrpiemonte avviato con la Regione Piemonte a partire dal 2009, Unioncamere Piemonte sviluppa, con valenza biennale, un nuovo progetto di carattere transfrontaliero denominato Alpcore (Alpi Competitive e Responsabili), finalizzato a monitorare e sostenere le imprese nei propri piani strategici di Csr, con l’obiettivo di produrre vantaggi economici per le aziende, il territorio e i singoli soggetti. Come indicato a livello europeo, occorre infatti promuovere strategie economicamente vantaggiose e lungimiranti, capaci di perseguire uno sviluppo sostenibile e una crescita inclusiva: politiche in materia di risorse umane, di uso attento delle risorse energetiche e ambientali, e di ascolto dei propri stakeholder. Il progetto di Unioncamere Piemonte, Camera di commercio della Savoia e Camera di commercio dell’Alta Savoia si apre con un ampio monitoraggio che coinvolgerà tutte le aziende con almeno 5 addetti per valorizzarne le buone pratiche. Seguirà l’impostazione di un’analisi di autovalutazione per aiutare le imprese a impostare nuove strategie di responsabilità sociale in chiave competitiva, individuando anche indicatori quali-quantitativi spendibili nei rapporti con il sistema creditizio e nell’ambito degli appalti pubblici. Verranno inoltre pianificate iniziative di diffusione e valorizzazione dei risultati per dare continuità ai modelli di buone pratiche individuati anche al termine del progetto: convegni in Italia e in Francia, produzione di materiali formativi e promozionali, video-interviste alle imprese.  
   
   
EDENLANDIA, VIA ALLA CIG IN DEROGA PER I LAVORATORI  
 
Napoli. 26 marzo 2013 - Si è svolta a palazzo Santa Lucia la riunione sulla situazione relativa al personale di Edenlandia, dopo l’avvenuta comunicazione della intenzione della Procedura fallimentare di procedere ai licenziamenti. Ai lavori erano presenti l’assessore Severino Nappi e i rappresentanti sindacali confederali e di categoria di Cgil, Cisl, Uil e Ugl. Per i 70 dipendenti della struttura è stata autorizzata la cassa integrazione in deroga fino alla fine del 2013 allo scopo di sostenere i lavoratori durante la ricerca, da parte delle Amministrazioni interessate, di soluzioni utili a consentire la riapertura della struttura.  
   
   
PAGAMENTI ALL´AZIENDA BARALDI, ESCLUSA DALLA WHITE LIST  
 
Bologna, 26 marzo 2013 - “Per quanto riguarda la vicenda della azienda Baraldi, esclusa dalla Prefettura dalla white list delle ditte impegnate nella ricostruzione delle zone colpite dal terremoto, abbiamo applicato la normativa antimafia. Essa prevede, in questi casi, alcune azioni obbligatorie: l’immediata risoluzione del contratto pubblico, il pagamento dei lavori eseguiti applicando una sanzione fissa del 5% dell’importo o del valore del contratto stesso, fatto salvo l’interesse a quantificare e richiedere il riconoscimento di un danno maggiore attraverso le forme ordinarie di azione risarcitoria”. E’ quanto spiega Giancarlo Muzzarelli, assessore regionale alle attività produttive, a proposito degli obblighi della Regione nei confronti della azienda Baraldi, in relazione alla sua esclusione dalla white list. “Aggiungo che ai privati che hanno scelto in buona fede di utilizzare l’impresa Baraldi – continua Muzzarelli – sarà comunque riconosciuto un contributo sulle opere realizzate fino alla data di emissione dell’interdittiva del Prefetto. L’obbligo di risoluzione del contratto, infatti, vale anche per il committente privato”. “Per quanto riguarda presunti debiti della Regione nei confronti dell’azienda, di cui ho letto sulla stampa, voglio precisare che al momento non c’è nessun contratto pubblico che ci lega alla Baraldi per opere di ricostruzione. Resta, questo è vero, un credito da parte dell’azienda pari a 82.000 euro per servizi di sgombero macerie, attività avvenuta prima dell’interdittiva del Prefetto. D’altra parte, tutti i titolari dei contratti che riguardano i lavori commissionati stanno ricevendo i pagamenti dovuti”. “Sulla situazione generale dell’azienda, prendo atto – conclude l’Assessore – degli importanti cambiamenti intervenuti nel Consiglio d’Amministrazione e nella sua struttura organizzativa. Spero che questo influisca positivamente sul mantenimento dei posti di lavoro. Il mio auspicio è che vengano effettuate al più presto, da parte della Prefettura, le verifiche necessarie per consentire la ripresa dell’attività lavorativa dell’azienda”.  
   
   
SARDEGNA: RIAPERTI I TERMINI PER GLI INCENTIVI DI "WELFARE TO WORK – CALL CENTER" PROGRAMMA DI INTERVENTI FORMATIVI FINALIZZATI ALL´ASSUNZIONE  
 
Cagliari, 26 marzo 2013 - Con l´obiettivo di utilizzare i 491 mila euro non spesi con il precedente avviso pubblico, l´Agenzia regionale per il lavoro ha riaperto i termini per partecipare al programma "Welfare to work – Call center". Le risorse disponibili saranno, in particolare, destinate all´erogazione di incentivi, sotto forma di bonus assunzionali e di importo non superiore a 3.300 euro l´uno, alle aziende che svolgono attività di call center e che hanno sede operativa in Sardegna. Gli incentivi dovranno essere destinati alla formazione e all´assunzione a tempo indeterminato di lavoratori "svantaggiati" residenti sul territorio regionale e di inoccupati e disoccupati regolarmente iscritti all´anagrafe dei centri servizi per il lavoro (Csl). Le imprese interessate dovranno presentare la richiesta di bonus entro le ore 12 del 30 giugno 2013, tramite servizio postale, corriere o altro recapito autorizzato, al seguente indirizzo: Agenzia regionale per il lavoro, via Is Mirrionis, 195, 09122 Cagliari. Per eventuali chiarimenti è possibile rivolgersi all´Ufficio relazioni con il pubblico dell´Agenzia: a) via e-mail, all´indirizzo di posta elettronica agenzialavoro.Urp@regione.sardegna.it ; b) per telefono, al numero 070 606 7039; c) di persona, presso l´ufficio al piano terra della sede di via Is Mirrionis, dal lunedì al venerdì dalle ore 11 alle 13 e il martedì e il mercoledì anche dalle ore 16 alle 17.