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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 07 Novembre 2006
VPH: VIRTUAL PHYSIOLOGICAL HUMAN CONFERENCE – L’UOMO FISIOLOGICO VIRTUALE  
 
Bruxelles, 7 novembre 2006 - Il 6 e 7 Novembre centinaia di esperti di fama internazionale provenienti da tutte le parti del mondo si troveranno a Brussels, presso il Solbosch Calpus dell’ Università Libre de Bruxelles, per disegnare la road map di ricerca che il sistema di ricerca Europeo dovrà intraprendere nei prossimi dieci anni per raggiungere un ambizioso obiettivo denominato Uomo Fisiologico Virtuale (Virtual Physiological Human, o Vph). Il corpo umano è un sistema infinitamente complesso. Il suo funzionamento è il risultato di una miriade di eventi che avvengono simultaneamente ai livelli di organismo, organo, tessutale, cellulare e molecolare. Questi eventi sono speso tra loro interdipendenti, il che rende la complessità di certi fenomeni fisiologici estremamente elevata. Il modo classico di studiare il corpo umano è di suddividerlo in porzioni più piccole e più semplici, ognuna delle quali viene investigata indipendentemente dalle altre. Quindi i ricercatori studiano il sistema cardiovascolare indipendentemente da quello muscolo scheletrico, o l’espressione di un gene dentro alle cellule cardiache, indipendentemente dalla forma e dalla funzione dell’organo cuore. In realtà molti di questi fenomeni non sono affatto separati. Se consideriamo che il modo il cui il sangue affluisce nella regione interessata da una frattura ossea influenza la guarigione della frattura stessa, vediamo come in realtà il sistema cardiovascolare e quello scheletrico non siano poi così indipendenti tra loro. Analogamente, sappiamo che il funzionamento del cuore nel suo complesso è fortemente modulato dall’espressione di diversi geni presenti nelle cellule cardiache, e che esercizio fisico e metabolismo ormonale sono strettamente legati in patologie quali l’obesità o l’osteoporosi. Se vogliamo migliorare ulteriormente la nostra comprensione della fisiologia e della patologia umane, dobbiamo cercare di capire come le tessere del puzzle si combinano tra loro; questo è lo scopo del Virtual Phyisological Human. Il Vph sarà una delle principali priorità di ricerca del prossimo programma quadro della ricerca Europea, ed è attualmente considerato in molti contesti una delle grandi sfide della ricerca tecnologica e biomedica. Ma cos’è esattamente questo Vph? Il Vph è un’infrastruttura metodologica e tecnologica che, quando sarà completata, renderà possibile la raccolta di tutto quello che conosciamo sulla fisiologia e la patologia umane, consentirà l’organizzazione di tale conoscenza (analogamente alla composizione di un puzzle dove però le tessere cambiano al cambiare della conoscenza stessa) e fornire meccanismi che consentano di predire cosa succederebbe ad un dato paziente se lo trattiamo secondo una certa procedura, se gli somministriamo un dato farmaco, se gli raccomandiamo un certo stile di vita, ecc. Per continuare l’analogia con i puzzle, al momento la ricerca biomedica sta cercando di capire l’immagine complessiva guardando solo alcune tessere alla volta; il Vph fornirà un telaio su cui potremo lentamente comporre le tessere della nostra conoscenza, connetterle tra loro e veder emergere una migliore comprensione. Quando il Vph sarà realizzato interamente esso consentirà i ricercatori di tutta Europa di accumulare dati clinici, immagini diagnostiche, esami strumentali e di laboratorio, raccolti in una miriade (e potenzialmente in tutti) i centri clinici e di ricerca del continente. Questo fornirà ai ricercatori di svariate discipline quali la biologia, la medicina, la bioingegneria, la biofisica, l’accesso ad un corpo di evidenze cliniche e sperimentali enorme, che descrive il corpo umano su diverse cale dimensionali e temporali, dal punto di vista di discipline scientifiche diverse, e rispetto ad apparati diversi. Griglie di supercomputer distribuite in tutta Europa, connessi a formare un una enorme risorsa di calcolo, ospiteranno tutti questi dati che sono dispersi geograficamente ma che saranno accessibili da tutti come se fossero una unica risorsa centralizzata, facile da accedere e facile da usare. Gli scienziati useranno questa enorme collezione di evidenze per formulate ipotesi innovative, che prenderanno la forma concreta di modelli computerizzati che consentono di predire e di simulare condizioni clinicamente rilevanti. Anche questi modelli saranno archiviati e condivisi così che ogni ricercatore possa usarli per condurre altre simulazioni, fare diversi esperimenti, o combinare modelli diversi per simulare il comportamento complesso di interdipendenza che osserviamo così spesso nella fisiologia umana. Quando uno di questi modelli sarà stato dimostrato valido ed accurato, esso potrà essere usato nella pratica clinica, integrandosi nel processo diagnostico terapeutico fornendo al clinico un migliore supporto alle proprie decisioni. Si ritiene che la realizzazione di questa infrastruttura richieda circa 500 milioni di Euro di investimenti, e circa 10 anni di lavoro; quando completamente realizzata sarà pratica comune vedere vedere il nostro medico immettere dei risultati dei nostri esami clinici nel computer, e ricevere una predizione personalizzata di cosa ci succederebbe se sottoposti ad un dato trattamento, o la previsione del rischio di sviluppare una certa malattia in diciamo cinque anni. Il 21esimo secolo realizzerà finalmente il sogno della medicina olistica fornendoci una comprensione integrativa della fisiologia umana. L´italia (Marco Viceconti degli Istituti Ortopedici Rizzoli) è coordinatore scientifico dell´azione Step, un´azione di coordinamento che ha lo scopo di scrivere la road map di ricerca per una delle priorita´ del prossimo settimo programma quadro dell´Unione Europea: l´uomo fisiologico virtuale (Virtual Physiological Human, o Vph). Materiale di supporto e di approfondimento - sito web del progetto Eurofisioma: http://www. Europhysiome. Org/ - Sito web della conferenza: http://www. Europhysiome. Org/conf2 - Bozza della Vph Research Road Map: http://www. Europhysiome. Org/roadmap - News sull’iniziativa Vph: http://www. Europhysiome. Org/biomed_town/vph/vphnews/ - Checkup annuale, 15 Febbraio 2017: una descrizione ipotetica del futuro della medicina nell’era del Vph http://www. Europhysiome. Org/biomed_town/step/reception/step-definitions/yearlycheckup15052017 .  
   
   
POLMONE, NELLA TAC SPIRALE LA TECNICA DEL FUTURO LA DIAGNOSI PRECOCE ALLUNGA LA VITA DI 10 ANNI  
 
Roma, 7 novembre 2006 – Come per altre patologie tumorali la diagnosi precoce del cancro del polmone si è rilevata l’elemento fondamentale, in grado di allungare la sopravvivenza fino a 10 anni quando il tumore viene rilevato allo stadio iniziale. È questo il risultato che emerge dallo studio multicentrico I-elcap (International- Early Lung Cancer Actio Program) condotto su 31. 567 persone a rischio perché forti fumatori attraverso l’utilizzo della Tac spirale a bassa dose, metodica che ha permesso di individuare 484 lesioni tumorali al polmone, di cui l’85% (412) al primo stadio. L’importante trial internazionale pubblicato il 26 ottobre sul New England Journal of Medicine, è stato condotto da un gruppo di ricercatori del New York Presbyterian Hospital-weill Cornell Medical Center, iniziato nel 1993 e a cui hanno partecipato 38 istituti di sette diversi Paesi, tra cui, per l’Italia, l’Istituto Regina Elena di Roma, tra i principali collaboratori del progetto. “La portata di questo studio – spiega il Prof. Salvatore Giunta, dirigente radiologo della Struttura Complessa di radiologia e diagnostica per immagini (Direttore: Dott. M. Crecco) dell’ospedale romano – è rivoluzionaria. Basti pensare che il 95% circa dei malati di tumore al polmone nel mondo muore ogni anno per una mancata diagnosi precoce. La malattia è tuttavia curabile se viene diagnosticata e trattata chirurgicamente al primo stadio. Scoprire il tumore del polmone in questa fase significa, come dimostrato dalla ricerca, poter garantire ai pazienti un periodo di sopravvivenza mai ottenuto prima”. “Sono risultati realmente straordinari – afferma il Prof. Francesco Cognetti, Direttore Scientifico dell’Istituto Regina Elena – e siamo orgogliosi di aver partecipato con il nostro Istituto a questo importantissimo studio. Infatti in un tumore in cui la terapia offre effetti modesti, ottenere un 92% di sopravvivenza a 10 anni con questa tecnica diagnostica rispetto alla sopravvivenza inferiore al 15% dei soggetti diagnosticati sulla base della comparsa dei sintomi è un importante avanzamento”. I partecipanti sono stati selezionati in base all’età (più di 40 anni) e al rischio di contrarre la malattia (fumo attivo e passivo e fattori ambientali). Dei 412 malati con lesioni tumorali individuate al I stadio grazie alla tac spirale, otto hanno rifiutato di sottoporsi a terapie e sono morti entro cinque anni; 29 sono stati curati con chemioterapia o radioterapia e 375 sono stati operati, 312 entro un mese dalla diagnosi. In questi ultimi la sopravvivenza a 10 anni è stata rilevata nel 92%: un dato straordinario. “Riteniamo – afferma la Prof. Ssa Claudia Henschke, coordinatrice della ricerca e professore di Radiologia e chirurgia al Weill Cornell Medical College – che il nostro studio dimostri con straordinaria evidenza che lo screening con Tac spirale a bassa dose offre una nuova speranza per milioni di persone a rischio per questa malattia e potrebbe ribaltare la percentuale di morti per cancro al polmone”. In Italia si registrano ogni anno circa 46. 000 casi di cancro al polmone (circa 197. 000 in Europa e 173. 000 negli Usa) e con percentuale di mortalità superiore a quella rilevata nei tumori al seno, prostata e colon considerati complessivamente. La diagnosi precoce con Tac spirale può invertire questi dati negativi. Questa indagine, ricostruisce il polmone a strati di 1 mm e consente di rilevare noduli millimetrici che possono essere l’espressione di un cancro in una fase precoce. L’esame che non è invasivo, non prevede l’uso di mezzo di contrasto e dura meno di 20 secondi, utilizza le radiazioni ionizzanti a bassissima dose, paragonabili a quelle relative ad un volo intercontinentale. “Alla luce dei risultati di questo lavoro – continua il Prof. Giunta – è forse il momento di sensibilizzare le Istituzioni ad avviare campagne di screening del cancro del polmone con Tac spirale in soggetti a rischio come già è stato fatto con la mammografia per il cancro alla mammella e la colonscopia per il cancro del colon. Oltre a salvare la vita di molte persone, si otterrebbe anche un risparmio economico notevole poiché la chirurgia del I stadio ha un costo pari alla metà rispetto al trattamento dello stadio avanzato”. “La Tac spirale – conclude il prof. Giunta – si è dimostrata oramai la tecnica di elezione per la diagnosi precoce del tumore del polmone ed è necessario passare alla fase applicativa su vasta scala. Ricordiamo che l’Istituto Regina Elena collabora ormai da anni nella diagnosi precoce del cancro polmonare con Tac spirale con la Cornell University e gli altri 38 centri che si riuniscono nell’‘I-elcap’, l’International Early Lung Cancer Action Program. È però importante ricordare che questo studio è il risultato di un lavoro di gruppo e deve essere effettuato in centri specializzati, con specifica esperienza nel settore. Infatti il successo di questo studio deve essere attribuito all’intero processo diagnostico – terapeutico che comprende oltre ad uno specifico percorso radiologico, il trattamento chirurgico precoce ed ulteriori procedure mediche con l’apporto dell’anatomo-patologo, dello psicologo e dello broncopneumologo”. “Sono in corso – conclude il Prof. Cognetti - anche valutazioni presso il nostro Istituto su eventuali markers biologici in grado di discriminare tra lesioni benigne e maligne ed evitare successivi esami invasivi dopo la scoperta di un nodulo (falsi positivi)”. L’équipe italiana dell’ Istituto Regina Elena di Roma che ha partecipato alla ricerca è formata, tra gli altri, oltre che dal prof. Salvatore Giunta, dal prof. Francesco Facciolo (chirurgia toracica), dal Dr. Paolo Visca (anatomia patologica diretta dal Prof. R. Perrone Donnorso), dalla Dott. Ssa Patrizia Pugliese (psicologia) e dal Dr. Vincenzo Cilenti (fisiopatologia respiratoria). .  
   
   
MEDICINA OCCIDENTALE E ORIENTALE: DUE CULTURE A CONFRONTO DURANTE IL SINO-ITALIAN CARDIOVASCULAR FORUM DI PECHINO  
 
Pechino, 7 novembre 2006 - Il 27,2% della popolazione adulta in Cina (35-74 anni) soffre di ipertensione, che, come è noto, è uno dei principali fattori di rischio dell´ictus. E´ stato, inoltre, stimato che dal 1984 al 1999 in questo Paese gli attacchi ischemici sono aumentati del 4,5% tra gli uomini e del 4,2% tra le donne, provocando circa 1 milione di decessi all´anno. Alla luce dell´ incremento di patologie cardiovascolari, negli ultimi dieci anni in Cina si stanno mettendo in atto campagne di informazione e prevenzione e soprattutto si stanno introducendo approcci terapeutici propri della medicina occidentale, sia per quanto riguarda i trattamenti farmacologici che chirurgici. Tutto questo implica la necessità di un continuo interscambio culturale tra Cina e Paesi occidentali. In questo contesto si colloca il Sino-italian Cardiovascular Forum intitolato: "From hypertension to heart failure: update in preventive and therapeutics strategies" che si tiene a Pechino dal 3 al 6 novembre 2006, organizzato dalla Fondazione Italia - Cina con il supporto di Boehringer Ingelheim Italia, dedicato a un aggiornamento sulle più innovative strategie terapeutiche nel trattamento dell´ipertensione. Durante il Congresso, cui partecipano 300 specialisti (150 italiani e 150 cinesi), verrà siglato un Memorandum of Understanding tra la Fondazione Italia - Cina e la China Medical Association per favorire la reciproca conoscenza, in campo medico, degli approcci diagnostici e terapeutici dei due Paesi. A questo scopo, una delegazione di cardiologi italiani visiterà il Xuan Wu Tcm Hospital di Pechino, ospedale di medicina tradizionale cinese. Negli ultimi anni si è verificata una notevole accelerazione nell´introduzione, in Cina, delle tecniche proprie della medicina occidentale, alla quale non corrisponde, però, un´altrettanto rapida evoluzione nell´attività di "follow-up", anche in considerazione del fatto che questo Paese è molto spesso escluso da trial internazionali. A questo proposito un segnale positivo viene dallo studio clinico Ontarget, il più grande studio multicentrico mai realizzato, attualmente in corso, volto a verificare le potenzialità di un antagonista del recettore dell´angiotensina Ii (telmisartan) nella prevenzione delle patologie cardiovascolari. Questo studio multicentrico randomizzato, che sta coinvolgendo 31 mila pazienti in 40 Paesi del mondo, vede, infatti, l´arruolamento di oltre 1. 600 pazienti in Cina. .  
   
   
VISITA DEL MINISTRO LIVIA TURCO AL CRO DI AVIANO  
 
 Aviano (pN), 7 novembre 2006 - "Qui ho visto un mix di eccellenze nella ricerca, nella clinica, nell´assistenza, nell´investimento sulla persona, che porta a quella umanizzazione della sanità che dovrebbe essere una costante in ogni realtà. A questo mix si aggiunge l´esperienza dell´Hospice ´Via di Natale´ e da altre forme di volontariato portate avanti dalla passione degli addetti e dalla solidarietà della gente". Questo l´apprezzamento del Ministro della Salute, Livia Turco, al Centro di Riferimento Oncologico di Aviano, dal quale ha iniziato ieri la sua visita a diverse realtà della sanità del Friuli Venezia Giulia. Accompagnata dall´assessore regionale alla Salute e Protezione sociale, Ezio Beltrame, il ministro Turco è stata accolta dai rappresentanti delle istituzioni locali - fra cui diversi esponenti del Consiglio regionale - e dai dirigenti del Cro. Ma all´arrivo la Turco è stata salutata dai rappresentanti di varie associazioni di volontariato (fra cui "Via di Natale" e "Ragazzi della Panchina") e da diversi pazienti, alcuni provenienti da lontane realtà italiane. E a queste il ministro ha fatto riferimento quando ha affermato con forza che il "Patto per la Salute" sul quale si regge la sanità pubblica ("l´unica - ha affermato - che può garantire equità di trattamento a ogni singolo cittadino a prescindere dalle sue personali possibilità di reddito") deve prevedere "l´unitarietà del sistema per offrire gli stessi servizi su tutto il territorio nazionale, la qualità, la considerazione della salute come investimento". Proprio sugli investimenti si è molto insistito durante la visita, sia quelli dello Stato che quelli della Regione in un settore così delicato. Da parte dei dirigenti e del personale del Cro (il commissario Piero Della Valentina, i direttori scientifico, Paolo De Paoli, e sanitario, Giovanni Del Ben, il ricercatore Maurizio Mongiat, l´infermiera Mariagrazia Valentini, il medico Maria Grazia Micheli), assieme all´illustrazione della realtà del Centro e delle sue prospettive in un sistema che vede alimentarsi e stimolarsi a vicenda ricerca e clinica, sono state poste ai rappresentanti di Governo nazionale e di Regione precise richieste in merito al precariato, alla formazione (progetto di un "campus"), di utilizzazione di risorse proprie, di una solida rete nazionale degli istituti di ricerca e cura. Per parte sua l´assessore Beltrame ha posto l´accento sulla recente legge regionale che dà finalmente stabilità agli istituti di ricerca e cura (in Friuli Venezia Giulia il Cro e il "Burlo Garofolo" di Trieste). "Ma non si tratta solo - ha detto - di uscire dallo stato commissariale, ma soprattutto di inserire i due istituti nella rete integrata della sanità regionale da un lato e di garantire - assieme allo Stato - le risorse per la ricerca, che è un pilastro fondante per una sanità di qualità e di livello". È positivo, per Beltrame, che accanto a quanto prevede la Finanziaria regionale, anche quella dello Stato preveda un Fondo Sanitario Nazionale consistente, dal quale il Friuli Venezia Giulia si attende risposte importanti per gli investimenti e appunto per la ricerca. Per il ministro Livia Turco "da questa visita ho tratto spunti di conoscenza che saranno utili nella programmazione e nelle scelte politiche. Non esistono ´periferie´ in sanità e dal Friuli Venezia Giulia viene un esempio importante di ´buona sanità´ e di collaborazione con lo Stato". Circa gli impegni che il Governo nazionale può assumere, la Turco ha sottolineato quanto previsto dalla Finanziaria per l´investimento nella ricerca (nella sanità e negli altri settori): "un investimento che riguarda tutto il Paese, ma va superata la frammentazione a favore di progettualità, reti solide, capacità di programmazione, valutazione dei risultati, un respiro internazionale della ricerca stessa, apertura ai giovani". La valorizzazione delle competenze dei giovani ricercatori deve divenire un indirizzo per tutti e in quest´ottica la Finanziaria prevede anche il superamento del precariato con percorsi di assorbimento. Circa la rete oncologica nazionale, per il ministro va potenziato ed eventualmente migliorato il progetto esistente". .  
   
   
COSÌ FORMEREMO I PRIMI SPECIALISTI IN MALATTIE DELLE OSSA L’UNIVERSITÀ DI FIRENZE LANCIA UN NUOVO MASTER PER COLMARE UN CLAMOROSO DEFICIT DEL NOSTRO SISTEMA SANITARIO. CON LA POPOLAZIONE CHE INVECCHIA, I PAZIENTI SONO GIÀ OLTRE 8 MILIONI  
 
Firenze, 7 novembre 2006 - Malattie metaboliche dell’osso, dal gene alla cura: a uno dei grandi temi del secolo, al male che minaccia di travolgere le società occidentali e che nella sola Italia coinvolge già oltre 8 milioni di persone, l’Università di Firenze dedica ora un Master altamente qualificato, il primo in Italia, con l’obiettivo di colmare un vuoto assai sentito nel nostro sistema sanitario, ovvero la mancanza di un numero sufficiente di medici adeguatamente preparati in materia di malattie delle ossa. A coordinare i corsi è stata chiamata una delle nostre maggiori specialiste, la professoressa Maria Luisa Brandi, docente all’ateneo fiorentino di Endocrinologia e Malattie del Metabolismo, nonché presidente della Siommms, la Società scientifica nazionale alla quale fanno capo gli esperti che da varie angolazioni si occupano delle patologie in questione (ortopedia, reumatologia, ginecologia, pediatria, odontoiatria, eccetera). Il piano degli studi prevede 12 mesi di lezioni, con frequenza obbligatoria. Requisito indispensabile la laurea specialistica in Medicina e Chirurgia. I termini per la domanda scadono il prossimo 7 dicembre. L’attività didattica, massimo di 30 posti, inizierà invece il 22 gennaio 2007 e si terrà nei locali del Podere la Valle, sulle colline di Careggi. Info: www. Unifi. It/master, m. Brandi@dmi. Unifi. It, a. Tanibni@dmi. Unifi. It. Segreteria: info@regiacongressi. It. “Al contrario di altri Paesi”, spiega la professoressa Brandi, “in Italia non c’è un corso di studi obbligatorio in malattie del metabolismo osseo per la laurea in medicina. I pochi specialisti che abbiamo si sono formati prevalentemente all’estero. Da noi esistono invece varie discipline, ognuna delle quali si occupa di ossa per la parte che le riguarda. In altre parole, mancano medici qualificati con una visione d’insieme del problema, indispensabile per trattare al meglio queste malattie, non di rado rare e gravissime, spesso invalidanti, comunque diffusissime”. Secondo stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, il progressivo invecchiare della popolazione sta peraltro moltiplicando anche le vittime delle malattie degenerative dello scheletro e lascia prevedere per il 2050 un esercito di 24 milioni di malati, con costi sanitari astronomici, secondo un trend comune appunto a tutto il mondo occidentale. “Dunque”, aggiunge la professoressa Brandi, “questo nuovo Master dell’Università di Firenze soddisfa finalmente l’esigenza, molto sentita, di dare ai nostri medici, specialisti o generici che siano, una visione clinica integrata, con approfondimenti in materia di biologia cellulare e molecolare, genetica, biochimica, anatomia patologica, diagnosi e terapia. Diventa così possibile formare operatori qualificati, in grado poi di spendere proficuamente il titolo acquisito in campo clinico, nella ricerca di base e nei rapporti con le istituzioni, pubbliche e private”. .  
   
   
POLITICHE PER LA SALUTE - LISTE D´ATTESA: LA REGIONE EMILIA-ROMAGNA PRESENTA UN PIANO DI CONTENIMENTO DEI TEMPI PER VISITE SPECIALISTICHE E RICOVERI.  
 
 Bologna, 7 novembre 2006 - Un piano regionale per la riduzione dei tempi di attesa delle visite specialistiche ambulatoriali e per i ricoveri nelle strutture sanitarie è stato presentato ieri alla Commissione "Politiche per la salute e politiche sociali", dall´assessore Giovanni Bissoni e dal direttore del settore Leonida Grisendi. Per attuare il piano, le Aziende sanitarie avranno a disposizione 10. 600. 000 euro, quota proveniente dalla parte del Fondo sanitario nazionale messa a disposizione delle Regioni per applicare la politica di contenimento dei tempi d´attesa prevista dall´intesa Stato-regioni dello scorso 28 marzo. Tale intesa prevede appunto la necessità dell´adozione da parte delle Regioni di piani legati al rispetto dei tempi di attesa predeterminati, in mancanza dei quali saranno ritenuti validi quelli indicati dal ministero della Salute. Le aree riguardate dai tempi di attesa sono sia quelle delle prestazioni ambulatoriali (cinque aree, per 54 prestazioni: oncologica, cardiovascolare, materno-infantile, geriatrica e l´area di visite specialistiche di grande impatto) che quelle delle prestazioni rivolte alle aree di ricovero, day hospital o altre forme di assistenza. La Giunta regionale fin dal 1998 ha disciplinato il tema dei tempi di attesa: con l´atto presentato si assumono come tempi massimi in Emilia-romagna 30 giorni per le visite specialistiche e 60 per le prestazioni strumentali. Da queste sono escluse le visite e le prestazioni richieste in via d´urgenza, che devono essere fornite immediatamente o entro 7 giorni per le urgenze differibili. La novità è rappresentata dal fatto che, qualora si profili la mancata osservanza dei tempi indicati, devono essere assunte dalle Aziende sanitarie del Servizio sanitario regionale decisioni legate all´incremento dell´offerta, al fine di rispettare i tempi indicati. Incremento che si realizza con la revisione del piano dell´offerta delle prestazioni, e quando occorra anche col ricorso ad attività svolte in libera professione ed un incremento dell´offerta attraverso le strutture private. Per quanto riguarda le prestazioni ambulatoriali, si consolida il confronto con la distinzione tra prime visite e visite di controllo: la suddivisione darà meglio il quadro dei tempi di attesa reali. Sulle prestazioni da ricovero, per ciascun´area sono descritti i tempi di attesa indicati come massimi, in mancanza del rispetto dei quali sono richiesti interventi correttivi al fine di rientrare rapidamente nei tempi definiti. Ad esempio, per le prestazioni in regime di ricovero di carattere oncologico è previsto il 100% di soddisfacimento della domanda nell´arco di 30 giorni, e per le prestazioni di area cardiovascolare il 90% della richiesta entro 60 giorni. Vari tempi sono indicati per le protesi d´anca, per le cataratte e per altre prestazioni che sono singolarmente individuate. Sostanzialmente per queste branche di attività è indicato il soddisfacimento del 90% della richiesta entro 180 giorni e del 50% entro 90 giorni. "Il governo delle liste d´attesa - ha commentato l´assessore regionale Giovanni Bissoni - è cosa complicatissima: noi abbiamo lavorato in questi anni per rendere più trasparente l´accesso, per rendere esigibili le urgenze differibili e non differibili, quelle che incidono sul reale stato di salute di un paziente. E siamo passati da 45 milioni di prestazioni specialistiche a oltre 60 milioni nel corso del 2005: assieme alla Lombardia siamo la regione italiana che pro capite dà più specialistica ai propri cittadini. Il nostro problema principale è oggi quello dell´appropriatezza della prestazione, piuttosto che una carenza di offerta di servizi". Nell´atto, è inoltre espressa la volontà di giungere in tempi rapidi alla realizzazione di una rete regionale dei Cup, con la la creazione di strutture di area vasta, che consentano la gestione dei tempi ma anche di avere un quadro complessivo per interventi correttivi. .  
   
   
GUARDIA DI FINANZA. SCOPERTO, A CATANIA, MERCATO PARALLELO DI PRODOTTI FARMACEUTICI CINESI. SEQUESTRATE 46.000 CONFEZIONI DI FARMACI ILLEGALI. DENUNCIATE 312 PERSONE ED ESEGUITA 1 ORDINANZA DI CUSTODIA CAUTELARE IN CARCERE.  
 
 Roma, 7 novembre 2006 - I finanzieri del Comando Provinciale di Catania, su disposizione della Procura della Repubblica, hanno sequestrato oltre 46 mila confezioni di medicinali cinesi, importati clandestinamente in Italia e, quindi, privi delle necessarie autorizzazioni all’immissione in commercio nel nostro Paese. Denunziate 312 persone ed eseguita 1 ordinanza di custodia cautelare in carcere per contrabbando aggravato e commercio illegale di farmaci, ricettazione ed esercizio abusivo della professione di farmacista. Nel corso dell’operazione, inoltre, è stato anche individuato dalle Fiamme Gialle un sito internet ove veniva proposto on line l’acquisto dei medicinali. .  
   
   
GUARDIA DI FINANZA. SCOPERTE E DENUNCIATE ALL’AUTORITÀ GIUDIZIARIA 252 PERSONE PER FALSE ESENZIONI TICKET SANITARI.  
 
Roma, 7 novembre 2006 - I Finanzieri del Comando Provinciale di Potenza hanno individuato e segnalato alla Procura della Repubblica 252 persone che, al fine di ottenere indebitamente le esenzioni dal pagamento del ticket sanitario, avevano dichiarato di essere disoccupati e di non possedere redditi. L’indagine è stata portata a termine dalle Fiamme Gialle potentine che, nell’ambito di una ampia attività svolta a tutela delle uscite del bilancio nazionale e degli Enti locali, sono pervenute all’individuazione dei responsabili a seguito di un attento riscontro delle autocertificazioni presentate dagli stessi e volte al conseguimento dell’indebito beneficio. Tra i soggetti denunciati sono stati individuati imprenditori, commercianti, liberi professionisti, lavoratori dipendenti e falsi disoccupati, che si è accertato essere titolari di redditi - talvolta elevati – che escludono il godimento dell’esenzione. .  
   
   
OGGI IL MINISTRO LUIGI NICOLAIS INAUGURA COM-PA  
 
Bologna, 7 novembre 2006 - Il ministro per le Riforme e le Innovazioni nella Pubblica Amministrazione Luigi Nicolais inaugurerà oggi Com-pa, il Salone Europeo della Comunicazione Pubblica, dei Servizi al Cittadino e alle Imprese (ore 10, ingresso principale dell´Ente Fiere di Bologna, piazza della Costituzione 6). Il tradizionale taglio del nastro segnerà l´avvio dei lavori della Xiii edizione della rassegna. Dopo la tavola rotonda inaugurale " Città, Regioni, Europa: quale comunicazione pubblica?", il Salone si articolerà in una serie di convegni e seminari che analizzeranno i risultati e le criticità che restano da affrontare per portare a compimento il processo di ammodernamento della Pubblica Amministrazione. Il Salone è ormai riconosciuto come la sede privilegiata per un confronto diretto tra Aziende, Enti, Amministrazioni, studiosi, operatori che lavorano al servizio della trasparenza, dell´ammodernamento, dell´efficienza della Pubblica Amministrazione. Si tratta di una sfida importante, una funzione cruciale per un paese che sta vivendo grandi trasformazioni segnate dal riconoscimento di nuovi diritti di cittadinanza, da processi di integrazione culturale e istituzionale, da esigenze di competitività sempre più forti che chiamano la Pubblica Amministrazione al raggiungimento di più alti standard di qualità e ad una maggiore attenzione ai bisogni del cittadino/utente. Una sfida decisiva, alla quale Com-pa ha dato negli anni un suo importante contributo: con i suoi qualificati convegni e un´area espositiva ricca di progetti innovativi e moderne soluzioni, il Salone rappresenta un laboratorio di idee e un vivaio di applicazioni capace di stimolare, sostenere, promuovere il cambiamento della Pubblica Amministrazione. L´edizione del 2006 si presenta ricca di novità. "Piazze d´Italia", per esempio, dedicata ai piccoli comuni, sarà un´occasione di riflessione sulle tradizioni e la storia, intesi come elementi di coesione e di appartenenza, patrimonio culturale fondamentale nel momento del confronto con il più vasto orizzonte europeo. A Com-pa si discuterà di sicurezza, che significa anche certezza delle transazioni tra la Pubblica Amministrazione, le imprese e i cittadini. La sezione dedicata alle multiutilities, invece, nasce dall´idea che le città possano essere comunicate utilizzando in maniera diversa segnaletica, arredo urbano, affissioni. Ampio anche lo spazio dedicato al non profit e alle politiche sociali, alla comunicazione politica, alle nuove professioni. Infine, le nuove tecnologie: a Com-pa saranno presentate le realizzazioni più innovative. .  
   
   
L´INNOVAZIONE TECNOLOGICA E AMMINISTRATIVA E´ LA PROTAGONISTA DELLA XIII EDIZIONE DI COM-PA  
 
 Bologna, 7 novembre 2006 - "Noi non siamo il Salone della Pubblica Amministrazione: noi siamo il Salone dell´innovazione tecnologica e amministrativa nella P. A. " Con queste parole il segretario generale dell´Associazione Nazionale della Comunicazione Pubblica, Alessandro Rovinetti, ha presentato alla stampa la tredicesima edizione di Com-pa, il Salone della Comunicazione Pubblica e dei Servizi al Cittadino e alle Imprese, che si aprirà al quartiere fieristico di Bologna martedì 7 novembre 2006, per chiudersi giovedì 9. "Innovazione tecnologica e amministrativa - ha continuato Rovinetti - sono gli ingredienti fondamentali e irrinunciabili per la nascita di una nuova Pubblica Amministrazione, come ha ricordato lo stesso ministro per le Riforme e le Innovazioni nella Pubblica amministrazione Luigi Nicolais". Una Pubblica Amministrazione al centro della quale è collocato il cittadino, questo è l´obiettivo del Salone: è questa una delle ragioni per le quali è stata scelta Bologna come sua sede naturale: "In questa città - ha concluso il segretario generale dell´Associazione Italiana della Comunicazione Pubblica - è sempre stata promossa la cultura dell´innovazione, che è uno dei mezzi per porre al centro dell´attenzione il cittadino, intesa non come concetto puramente etico, ma come una serie di servizi all´avanguardia a lui rivolti". "Il fatto stesso che Com-pa si tenga a Bologna, e più in generale in Emilia Romagna - ha ricordato Luigi Gilli, assessore alla Programmazione e allo Sviluppo Territoriale della Regione Emilia Romagna - costituisce uno stimolo reciproco alla crescita, sia degli organizzatori che degli enti dislocati sul territorio regionale. E´ vero che abbiamo sempre puntato sull´innovazione, ritenendola capace di ridurre il diaframma, cioè la naturale diffidenza dei cittadini nei confronti della P. A. ". "Manifestazioni fieristiche come Com-pa - ha sottolineato Monica Donini, presidente dell´Assemblea Legislativa della Regione Emilia Romagna - sono un´occasione concreta di messa in rete delle varie realtà istituzionali. Un´occasione che ha un obiettivo il cui valore è rafforzato dal metodo: quello, appunto, della fiera da visitare". Per Marisa Corso, direttore commerciale di Bologna Fiere S. P. A. "il Salone della Comunicazione Pubblica e dei Servizi al Cittadino e alle Imprese costituisce una della eccellenze fieristiche di cui possiamo andare orgogliosi". A presentare la tredicesima edizione di Com-pa erano presenti anche Stefano Alvergna, assessore alla Comunicazione e Sistemi Informativi della Provincia di Bologna, Paolo Rebaudengo, assessore all´Istruzione, Formazione, Lavoro e Politiche per la Sicurezza sul Lavoro della Provincia di Bologna e Giuseppe Paruolo assessore alla Comunicazione e alla Salute del Comune di Bologna che hanno illustrato le iniziative che presenteranno al Salone. .  
   
   
BENÉ SENTIERI DI BENESSERE DA VICENZA LA FIERA NAZIONALE DEL BENESSERE VICENZA, 17-20 NOVEMBRE 2006  
 
 Vicenza, 7 novembre 2006 - Giunge alla terza edizione la fiera del benessere di Vicenza, che si svolge dal 17 al 20 novembre nel quartiere fieristico del capoluogo berico. Bené Sentieri di Benessere ha esordito nel 2004 lanciando un format che si sta dimostrando vincente: sette sentieri, a rappresentare tutto il mondo del benessere, molte iniziative speciali per dare la massima visibilità alle proposte più innovative e per permettere al pubblico di partecipare attivamente alla manifestazione, provando direttamente le soluzioni, e la formula del B2b e B2c insieme. Fiera specializzata nel benessere, Bené si dimostra una delle realtà fieristiche più dinamiche del momento: tra il primo e il secondo anno ha già raddoppiato il numero di espositori e di visitatori, arrivando nel 2005 a 200 aziende rappresentate e 18. 000 presenze in tre giorni di fiera. L’edizione 2006 si presenta ulteriormente ingrandita: 4 giorni di apertura, 23 mila metri quadri di superficie occupata e poco meno di 300 espositori. Il mercato nazionale da una parte vede un proliferare di nuovi saloni del benessere, spesso dall’identità poco definita, e dall’altra parte registra una flessione di fiere storiche. In questo contesto, la fiera vicentina rappresenta un evento in crescita, ritenuto sempre più interessante dagli operatori dell’intero Paese e da diversi Enti fieristici. <<Quello che viene riconosciuto – spiega Tiziano Marchetto, organizzatore di Bené – è il fatto che Bené nasce su un progetto preciso e con una forte caratterizzazione. Per questo ci piace parlare di “un’anima” della fiera, un valore in più che la differenzia da altre realtà>>. Grazie anche ad una campagna di comunicazione condotta sui mezzi specializzati, a livello nazionale, Bené esce dai confini del Nordest e si pone nella cerchia dei principali saloni italiani dedicati al benessere e alla riscoperta del vivere naturale. <<L’affermazione della fiera a livello nazionale si riscontra dagli espositori – prosegue Marchetto - sono loro che danno vita alla manifestazione, e che ne decretano il successo. Quelli provenienti dal Veneto sono solo un terzo del totale, sono in forte crescita le rappresentanze di regioni quali Trentino Alto Adige, Piemonte e Lombardia, Emilia Romagna, Lazio e Toscana, così come le aziende estere, che sono triplicate rispetto l’anno scorso. >> Armonia, qualità, innovazione sono il filo rosso di Bené, che intende offrire una panoramica completa dei diversi modi di vivere il benessere, rappresentati da sette Sentieri: Luoghi, Metodi e Trattamenti, Prodotti Naturali, Architettura e Design, Attrezzature, Alimentazione, Sport. Sono settori merceologici apparentemente separati, che condividono l’obiettivo del benessere e hanno molti punti di contatto. I sentieri si intrecciano dando vita a nuove opportunità di business. I “Luoghi” sono le destinazioni finalizzate alla cura di sé, per rigenerare corpo e spirito, in città o in vacanza. Metodi e Trattamenti presenta arti e tecniche per la cura della persona, nate da tradizioni lontane o come terapie moderne. Nell’area dei Prodotti Naturali sono in mostra le soluzioni per la salute e la bellezza esclusivamente a base di elementi naturali, in un intreccio di tradizione e ricerca scientifica. Comfort, design e tendenze, accanto alla scelta di materiali salubri, sono alla base della progettazione degli spazi pensati per vivere il benessere, presentati nella sezione Architettura e Design. Nel sentiero delle Attrezzature trova spazio la tecnologia al servizio del benessere. L’alimentazione illustra come il benessere si fonda anche su scelte nutrizionali improntate al naturale, mentre un nuovo modo di pensare allo Sport fa riscoprire il piacere di tenersi in forma. Tra gli eventi speciali spicca il Bené Wellness Resort, che viene realizzato per la prima volta in una fiera: un intero padiglione si trasforma in un hotel del benessere, che nasce da un concetto di architettura in cui tutti gli ambienti comunicano benessere, creando una sintonia di atmosfere tra le diverse aree, dalla reception alle suite, dal giardino al relax center, dal fitness center (che diventa Personal Club) alla sala multimediale. In materia di benessere abitativo, Bené presenta la Contrada Solare, che affronta il tema dell’ospitalità, declinando i rapporti tra edificio e piazza, tra edificio e giardino. Il progetto, a cura degli architetti Sergio e Sophia Los, realizza un complesso di edifici articolati in terrazze, serre, logge che prolungano l´abitare verso la piazza e il giardino, in un intreccio continuo di edifici e ambiente naturale. L’allestimento dimostra come attraverso questi spazi intermedi sia possibile ottimizzare la climatizzazione naturale sia all’interno che all’esterno, aiutando l´edificio a valorizzare i cambiamenti delle stagioni. Per approfondire queste tematiche, sabato 18 novembre, con inizio alle ore 10,30, si terrà il convegno “Stanze a cielo aperto”. Patrocinato dall’Ordine degli Architetti Paesaggisti di Vicenza, sarà presentato dal suo presidente, l’Arch. Giuseppe Pilla, e vedrà la partecipazione del Prof. Arch. Sergio Los di Synergia, già docente dello Iuav di Venezia, dell’Arch. Domenico Luciani, Direttore della Fondazione Benetton Studi e Ricerche, e del Prof. Arch. Gianni Scudo, del Politecnico di Milano. A moderare l’incontro sarà l’Arch. Sophia Los. I trattamenti, dallo shiatsu all’ayurveda, dalla riflessologia plantare alla kinesiologia, si provano in un’isola dedicata alle dimostrazioni. Si chiama “Nelle tue mani” perché ci si affida alle mani esperte degli operatori del benessere alla ricerca di un nuovo equilibrio tra corpo e psiche. I visitatori possono così sperimentare in prima persona gli effetti benefici delle tecniche a mediazione corporea. Bené lancia quest’anno Expotè, la prima manifestazione in Italia dedicata alla cultura e al mercato del tè, ideata e organizzata in collaborazione con Ademathè, l´Associazione Italiana Degustatori e Maestri di Thè. Il “multievento” intende presentare ai professionisti e ai semplici appassionati il variegato universo del tè, mostrandone le diverse anime, dai prodotti alla cultura, dalle idee di business e l’indotto economico che si genera attorno al prezioso “liquore di giada”. Expotè farà “cultura del tè”, nella Sala da Thè si potranno degustare diverse qualità di tè, tutte molto pregiate, partecipare a seminari tecnici per gli operatori e ad appuntamenti divulgativi. Momento attivo per il pubblico saranno le degustazioni guidate di Thè Doc di grande pregio, introvabili in Europa, e provenienti dalla Cina. Expotè sarà un’occasione unica per assistere alle originali cerimonie del Tè come si sono evolute nelle culture di Cina, Giappone e Nord Africa. Nei giorni di fiera si terranno lo Cha No Yu (spettacolare cerimonia del tè giapponese), la tradizionale presentazione del tè dei Paesi Nordafricani, e lo Cha Yi cinese, sullo sfondo di un’esposizione di tè e teiere provenienti dalla Cina. Bené punta i riflettori sulla formazione professionale, fondamentale in un settore in grande evoluzione come quello del benessere, che in Veneto sta vivendo ora il suo primo momento di regolamentazione legislativa. Domenica 19 novembre si terrà Spa Manager Expertise, la prima convention dedicata ai professionisti delle Spa e agli operatori dei centri benessere. Il relatore è Marco Postiglione, fondatore di Osagroup, società specializzata in servizi di consulenza e di formazione delle risorse umane nell’ambito dell’estetica e della bellezza. Non mancano gli appuntamenti di formazione professionale specifici per i progettisti, i designer, e i responsabili di strutture per il benessere. “Progettazione di centri benessere” è una serie di seminari proposti da Wellness Design che fanno il punto sulle tendenze (concept design, materiali, arredamenti, attrezzature) che gravitano intorno alla progettazione e ristrutturazione di Spa e centri benessere. Domenica 19 novembre si tiene un forum internazionale che porta in primo piano l’aspetto della progettazione specifica per gli ambienti dedicati al benessere, in albergo come nei centri wellness. Entrambi gli incontri sono rivolti ad albergatori, progettisti e responsabili dei centri benessere, per orientare gli addetti ai lavori verso una qualità che corrisponda ad una domanda sempre più raffinata di spazi e servizi pensati per il benessere. .  
   
   
ANCHE LA FEDERPANIFICATORI SCEGLIE “A.B. TECH EXPO” FIERAMILANOCITY, 5 – 9 MAGGIO 2007  
 
Milano, 7 novembre 2006 - A pochi mesi dalla nascita di “A. B. Tech Expo - Arte Bianca e Tecnologie per Panificazione, Pasticceria e Dolciario, il nuovo Salone che si svolgerà nei moderni padiglioni di fieramilanocity dal 5 al 9 maggio 2007, le prospettive di successo della manifestazione si fanno sempre più concrete, grazie al forte interesse mostrato da aziende e associazioni di settore, che certo le permetterà di inserirsi rapidamente nel circuito delle maggiori fiere internazionali. Il debutto ‘ufficiale’ di “Ab Tech Expo” è avvenuto ai primi di ottobre in occasione dell’Iba di Monaco e non solo ha confermato una positiva accoglienza da parte del mercato, ma ha anche mosso fattive collaborazioni con le principali associazioni di settore. Tra queste, di grande importanza l’accordo recentemente raggiunto con la Fippa - Federazione Panificatori, Pasticceri ed Affini che ha scelto di partecipare direttamente alla nascita della nuova manifestazione. “La nostra scelta è unanimemente caduta sulla proposta che ci vedeva non nelle vesti di semplici fornitori di pubblicità ma di contitolari nell’organizzazione e della realizzazione dell’evento” - ha recentemente dichiarato Edvino Jerian, Presidente Fippa, in un suo intervento pubblicato su L’arte Bianca, organo ufficiale della Federazione, a testimonianza della grande validità dell’iniziativa. A meno di un mese dalla presentazione dell’evento il numero degli espositori, già oltre ogni aspettativa, e delle richieste di informazioni nate in seguito alla ‘trasferta’ tedesca, danno dunque testimonianza non solo della disponibilità del mercato, ma soprattutto della forte esigenza del settore di avere un nuovo evento di riferimento, momento di aggregazione del mercato nazionale ed internazionale ed occasione di aggiornamento professionale. Non solo aziende italiane, infatti, ma molti operatori e giornalisti stranieri stanno ‘sposando’ con grande entusiasmo questa nuova iniziativa, frutto dell’esperienza e della competenza di promotori ed organizzatori, che ne fanno un’offerta davvero imperdibile. A conferma dell’interesse sul piano internazionale sono già stati avviati rapporti di collaborazione con le principali manifestazioni europee, dalla stessa Iba alla francese Europain, Intersicop. Di Madrid, fino alla “Modern Bakery” di Mosca. Il Salone, promosso dal consorzio Sipan – costituito da numerose aziende leader del settore in Italia che hanno confermato la loro partecipazione in esclusiva ad “Ab Tech Expo” e non saranno presenti nel 2007 ad altre manifestazioni italiane concorrenti - si va dunque sempre più delineando come il nuovo evento di riferimento in Italia per il mondo della panificazione, della pasticceria e del dolciario. Macchine, impianti, attrezzature, materie prime, arredamenti, saranno presenti nella loro massima espressione per un pubblico attento, qualificato, desideroso di professionalità e di competenza. “Siamo particolarmente soddisfatti dei consensi raccolti in occasione di Iba, sia per un nostro orgoglio personale ma soprattutto per tutte quelle aziende che hanno avuto fiducia in noi fin dal primo momento, infatti da 24 aziende fondatrici in soli tre mesi siamo triplicati. A queste vanno aggiunte 19 aziende che hanno richiesto di poter aderire”, ha commentato Luciano Gnocchi, presidente del consorzio Sipan. In contemporanea ad “A. B. Tech Expo” si svolgerà inoltre “A. B. Tech Pizza Expo”, la prima manifestazione italiana dedicata interamente alla pizza: macchine, forni, materie prime, attrezzature, arredi per pizza e pasta fresca saranno in mostra grazie alle aziende più rappresentative del comparto. “A. B. Tech Expo” e “A. B. Tech Pizza Expo”, punto di incontro ideale per le aziende che si rivolgono a produttori, buyer e distributori, sia a livello industriale che artigianale del settore pasticceria, dolciario, panificazione pizza e pasta fresca, saranno inoltre completate da laboratori di alta pasticceria e panificazione, convegni e tavole rotonde, che costituiranno il ‘cuore pulsante’ di due manifestazioni che si prefiggono sin da questa prima edizione di diventare uno strumento di marketing insostituibile per il settore. .  
   
   
MINT MILANO INTERNATIONAL ANTIQUES AND MODERN ART EXHIBITION 22 - 26 NOVEMBRE 2006, SUPERSTUDIO PIÙ - ZONA TORTONA  
 
 Milano, 7 novembre 2006 - Dal 22 al 26 Novembre 2006 Milano ospita la prima edizione di Mint, Milano International Antiques and Modern Art Exhibition. Una manifestazione di prestigio, unica ed esclusiva, dedicata all’antiquariato e all’arte moderna. Un evento che già nel nome intende farsi interprete di un concetto inedito di rassegna, sofisticato ed innovativo. Mint, breve ed evocativa, una parola che racchiude in sé molteplici significati, in un affascinante dialogo tra passato e presente: acronimo per Milano Internazionale, simbolo di ospitalità per gli antichi, sinonimo di freschezza e novità nel mondo anglosassone, definizione di perfezione, “mint conditions”, nella terminologia specialistica, per un’esposizione che nella qualità trova il suo punto di forza. Saranno il Sindaco Letizia Moratti e l’Assessore alla Cultura Vittorio Sgarbi ad inaugurare ufficialmente il debutto di Mint, a riconoscimento del valore culturale e progettuale della rassegna. L’essenza più attuale dell’antiquariato internazionale: una rassegna “boutique” con la partecipazione di 49 tra i nomi più accreditati del settore, mercanti e gallerie di altissimo livello accreditati nelle rassegne di settore più selettive quali Maastricht e Basilea, scelti dal Comitato Promotore di Mint. Un’esposizione in grado di attrarre e catturare l’interesse sia dell’esperto collezionista o dell’appassionato d’arte sia delle giovani generazioni che amano vivere accostando i valori della tradizione con i linguaggi più attuali sia del grande pubblico che avrà l’opportunità di ammirare artisti e opere di qualità museale. Lavori di grandi maestri dell’arte classica ed antica, opere d’alta epoca di raro valore, preziosità e bellezza, pezzi ed oggetti di squisita fattura accanto alle rigorose creazioni di artisti e designer del ’900. Dipinti, sculture, mobili, porcellane, argenti, gioielli, stampe, libri, vetri, tessuti, tutti rigorosamente certificati per autenticità, qualità, condizioni e origine da un Comitato internazionale di esperti. Mint sarà un appuntamento da non perdere, una vera “settimana dell’antiquariato e dell’arte moderna” che coincide, non a caso, con le sedute di alcune delle Case d’asta internazionali più importanti. Una scelta volutamente inconsueta per segnare il carattere di Mint: Zona Tortona, l’area di Milano più cool per tutto ciò che vuole dire creatività, moda, design (dal Laboratorio del Teatro La Scala alle sfilate dei grandi stilisti agli eventi Fuorisalone del Mobile). Una scelta che consente di accompagnare la manifestazione con speciali eventi collaterali e di creare, in prospettiva futura, nuove e suggestive proposte espositive. Superstudio Più - Via Tortona 27: architettura postindustriale con un restauro rigoroso che offre ad espositori e visitatori strutture essenziali, tecnologia nei servizi, fashion nella comunicazione. Mint occuperà oltre tremila metri quadri. Gli allestimenti, curati da Peter Bottazzi e Change Performing Arts, a sottolineare il carattere fortemente innovativo di Mint, offriranno ai visitatori della rassegna un coup de théâtre sorprendente: una scenografia originale e personalissima, dall’ingresso agli spazi espositivi, alle aree di riposo e incontro. E per rendere indimenticabile ogni dettaglio, collezionisti ed ospiti potranno concedersi una pausa nella Vip Lounge impreziosita da opere della collezione Pbk Private Banking di Lugano o nell’Art Cafè siglato Lavazza tra le immagini fotografiche dei celebri calendari firmati dalla casa torinese. Un gruppo di importanti collezionisti internazionali è stato invitato a Milano, ospite di Mint, per visitare in anteprima l’esposizione e partecipare ad un programma che eventi esclusivi e visite a musei e collezioni private della città. Con questa speciale iniziativa Mint ha pensato anche al grande pubblico, organizzando una serie di “visite”, guidate da alcune delle “penne” più importanti nel settore: giornalisti di fama, critici ed esperti comunicatori del mondo dell’antiquariato e dell’arte moderna. I visitatori possono scegliere e prenotare la “propria” visita prima della manifestazione. Mint si avvale della consulenza e del sostegno di nomi di grande prestigio internazionale nell’antiquariato ed arte moderna, di importanti direttori di museo, storici ed esperti del settore, di personalità del mondo della cultura e dell’imprenditoria, riuniti in tre Comitati. Del Comitato promotore, responsabile per la definizione del progetto di Mint e la selezione degli Espositori, fanno parte: Philippe Denys, François De Jonckheere, Giò Marconi, Carlo Orsi e Marco Voena. Membri del Comitato d’Onore, nato per sostenere e favorire la diffusione dell’iniziativa, sono: Alessia Bianchi Bormioli, Cristina Ferruzzi, Francesca Malgara Tronchetti Provera, Luca Marzotto, Beppe Modenese, Martina Mondadori, Valeria Monti, Francesca Moratti, Warly Tomei, Beatrice Trussardi e Stefano Zorzi. Il Comitato Vetting, incaricato della verifica di autenticità, qualità e provenienza di tutte le opere esposte, riunisce: Nicola Spinosa (Presidente), Andrea Bacchi, Daniele Benati, Pinin Brambilla Barcilon, Andrea De Marchi, Giancarlo Gentilizi, Fernando Mazzocca, Alessandro Morandotti e Mauro Natale. La prima edizione di Mint nasce nell’ambito di un progetto definito ed ambizioso: creare a Milano, capitale dell’immagine, della moda e del design, un nuovo appuntamento annuale di forte richiamo internazionale dedicato all’arte. Obiettivo primario è quello di allargare nelle prossime edizioni la mostra in diverse location in tutta l’area di Zona Tortona, creando per l’occasione una serie di eventi speciali, ma anche e soprattutto stimolando la collaborazione con istituzioni artistiche, collezioni private e gallerie per offrire nella settimana di Mint una serie di proposte in grado di focalizzare l’attenzione di operatori professionali, collezionisti, pubblico e stampa. La scelta delle date, in coincidenza con il periodo della grandi aste, l’attenzione alla qualità degli espositori, il dialogo tra antiquariato, arte moderna e design contemporaneo, la comunicazione non tradizionale fanno di Mint un evento eccezionale, che non si sovrappone ad altre manifestazioni del settore, ma colma un vuoto di molti anni e segna la riscoperta della vocazione italiana, e milanese in particolare, per il gusto del bello, del nuovo e dello stile. .  
   
   
FIERACAVALLI, IL MONDO DEL CAVALLO SI METTE IN MOSTRA LA MANIFESTAZIONE IN PROGRAMMA A VERONAFIERE DAL 9 AL 12 NOVEMBRE 2006  
 
Verona, 7novembre 2006 - Passione, natura, ambiente, storia e stile di vita. In una sola parola: Fieracavalli. Conto alla rovescia per la storica manifestazione di Veronafiere, fondata nel 1898 proprio con la Fiera dei cavalli, che giunge alla 108ª edizione in grande salute. La rassegna, in programma dal 9 al 12 novembre (www. Fieracavalli. Com), è diventata il punto di riferimento mondiale del settore, la piazza di incontro delle migliori razze e dei più importanti esperti del comparto. Se nel 2005 ha ospitato 584 espositori, di cui 136 da 25 nazioni, oltre 130 mila visitatori (12mila esteri da tutto il mondo) e 900 giornalisti (da 25 paesi), per il 2006 ci sono 600 espositori commerciali, dei quali 150 esteri sempre da 25 paesi, su una superficie complessiva in crescita: grazie infatti ai due nuovi padiglioni, il 10 e l’11, l’area a disposizione degli operatori sarà di 400mila metri quadrati complessivi, che permetteranno una migliore collocazione delle diverse attività. La Fiera internazionale dei cavalli, Salone delle attrezzature e delle attività ippiche, si conferma dunque, con i suoi quasi 2. 500 quadrupedi, un appuntamento irrinunciabile per gli amanti di questo magico animale, che ha accompagnato l’uomo nel suo lungo percorso di progresso. «Oggi il cavallo non è più un mezzo di trasporto e di lavoro, almeno nelle economie sviluppate», spiega Luigi Castelletti, presidente di Veronafiere, «ma rappresenta un ottimo strumento per riscoprire la ricchezza della natura, i valori legati al territorio, lo spirito libero e indipendente dei tempi andati. Senza dimenticare il forte significato terapeutico che tutti gli riconoscono: per i disabili, per i bambini in difficoltà, per gli adulti colpiti da problemi di salute». «Il cavallo», prosegue, «ha ancora tanto da dire, da comunicare, da insegnare. Per questo Fieracavalli ha voluto rilanciarne il ruolo, facendolo conoscere al pubblico italiano ed internazionale attraverso una serie di proposte che ormai fanno parte del «bagaglio culturale» del visitatore, lavorando in stretto contatto con l’Unire (Unione nazionale per l’incremento delle razze equine), l’Aia (Associazione italiana allevatori) e la Fise (Federazione italiana sport equestri)» «Fieracavalli», conclude Castelletti, «è una manifestazione che accoglie tutti e dove tutti, grandi e piccoli, si sentono accolti». Tra i molti appuntamenti in calendario si segnalano l’unica prova italiana di Coppa del Mondo di Salto ad Ostacoli (Fei World Cup), per la sesta volta a Verona, i campionati morfologici di razza del Cavallo Arabo e di Pura Razza Spagnola, i concorsi ippici e gli show di razza e performance del Cavallo Americano, Italialleva, la mostra delle razze equine nazionali realizzata dall’Aia (Associazione italiana allevatori). Senza dimenticare il Salone del turismo, quello delle attrezzature, l’area dedicata al Western Show, il Gala d’Oro, suggestivo giro del mondo a cavallo che coinvolge ogni anno migliaia di spettatori, e il Salone dell’Eccellenza (padiglione 8), con una selezione dei più prestigiosi «brand», italiani e internazionali, di moda e accessori, i quali condividono con l’universo equestre inconfondibili valori legati allo stile, alla qualità, alla tradizione e all’amore per la natura. Un occhio di riguardo è stato riservato, infine, ai più piccoli, i cavalieri di domani. Il Salone del bambino (pad. 7) offre una molteplicità di eventi, in grado di conquistare il cuore dei ragazzini: dagli spazi creativi ai laboratori tematici, dal Coro dello Zecchino d’Oro al Gala Junior, uno spettacolo unico in Europa in programma domenica 12 novembre alle 18. .  
   
   
TREND DI CRESCITA PER URBANPROMO 2006 I NUMERI DELLA TERZA EDIZIONE CONFERMANO L’INTERESSE PER L’EVENTO COLLATERALE ALLA 10. MOSTRA DI ARCHITETTURA  
 
Milano, 7 novembre 2006 - Sono 38 i convegni e i seminari previsti per la terza edizione di Urbanpromo, evento di marketing urbano e territoriale, che vanta una partnership con la Biennale di Venezia, quale evento collaterale della 10. Mostra Internazionale di Architettura. La manifestazione organizzata dall’Istituto Nazionale di Urbanistica (Inu) tramite la sua società Urbit, si svolgerà a Venezia, per cinque giorni, dal 7 all’ 11 novembre a Palazzo Franchetti e nell’attigua chiesa di S. Vidal. Alla cerimonia di inaugurazione, martedì 7 novembre alle ore 10. 00, sarà presente Massimo Cacciari, sindaco di Venezia; al convegno di apertura “Grandi infrastrutture e strategie locali di governo del territorio: il caso del corridoio 5 e degli altri corridoi europei” è prevista la presenza del Vice Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Cesare De Piccoli. Il Ministro dei Trasporti prof. Alessandro Bianchi parteciperà, venerdì 10 novembre, al convegno “Trasporto marittimo – porti – intermodalità ferroviaria: Tecnologie, infrastrutture e servizi per lo sviluppo del combinato” I circa 400 relatori, che operano nell’articolata filiera della trasformazione urbana, affronteranno una vasta gamma di tematiche, dalla pianificazione urbanistica alla progettazione architettonica, dalla costruzione e gestione di infrastrutture alla valorizzazione e gestione di patrimoni immobiliari, per discernere i problemi dei territori e promuoverne lo sviluppo attraverso corrette forme di competizione. A sostegno delle analisi scientifiche e dei dialoghi sarà allestita una mostra di 200 progetti di rigenerazione urbana e di riqualificazione dei sistemi infrastrutturali di varie aree del paese, con una particolare attenzione al “sistema Milano” e al “sistema Venezia”. Non saranno ignorate, tuttavia, significative realtà progettuali emerse nelle province italiane, con una prevalenza ancora delle aree del Settentrione e del Centro rispetto a quelle del Mezzogiorno d’Italia. In questa edizione sarà dato ampio spazio alle Fondazioni bancarie, ben 19, che presentano i loro progetti per le città. Troveranno una ribalta anche le giovani forze della ricerca italiana, con alcune iniziative curate da e per gli studenti e i dottorandi degli Atenei Italiani. Si segnala sabato 11 novembre alle ore 11. 30, la consegna del Premio Inu per le migliori tesi di Laurea e di Dottorato in Urbanistica. “ Questo evento è innovazione – commenta Stefano Stanghellini, presidente di Urbit e ideatore dell’evento - Chi è in cerca di una occupazione, chi ha appena intrapreso la propria esperienza professionale può riuscire a trovare, attraverso le mille suggestioni che l’evento sa offrire, la nicchia entro cui può esaltare i propri interessi culturali e le proprie doti professionali. Spero che, anche rispetto a questa prospettiva, ‘Urbanpromo’ sappia offrire sia stimoli per l´ideazione e la specializzazione sia l´opportunità di farsi conoscere”. .  
   
   
BRAINSTORM THE ALBUM COVER ART OF STORM THORGERSON PINK FLOYD - LED ZEPPELIN - MUSE - THE CRANBERRIES - AUDIOSLAVE - ALAN PARSON AND OTHERS 10 NOVEMBRE – 23 DICEMBRE 2006  
 
Milano, 7 novembre 2006 - La Galleria Arteutopia presenta per la prima volta in Italia il lavoro visionario e surreale di Storm Thorgerson, leggendario fondatore di “Hipgnosis” lo studio di fotografia, grafica, e design che alla fine degli anni ’60 ha rivoluzionato radicalmente il concept delle copertine della musica rock. Oltre quaranta stampe digitali fine art di grande formato firmate e numerate dall’autore costituiscono il percorso espositivo, che documenta lo straordinario lavoro creativo di Thorgerson in quasi quarant’anni di collaborazione con molti gruppi storici del rock: fra i suoi migliori artwork spiccano le celebri copertine, ormai memorabili, veri e propri cult, realizzate per i Pink Floyd, i Led Zeppelin, gli Antrax. I nomi che si sono rivolti al suo genio creativo sono coloro che hanno dominato e ancora dominano la scena musicale internazionale: Pink Floyd, Led Zeppelin, Paul Mccartney, Nice, Black Sabbath, fino ai più recenti talenti del rock come Muse, Cranberries, Offspring. Ma è con i Pink Floyd, il gruppo capace di alterare le percezioni ed esplorare nuovi territori creativi nel rock, che Storm trova una straordinaria sintonia. Le copertine che realizza per loro traducono in immagini di incredibile eleganza e suggestione la musica eclettica e psichedelica della band e diventano vere e proprie icone del rock: Ummagumma, The Dark Side of the Moon, Atom Heart Mother, Wish you were here, Animals, The Division Bell, fino all’ultimo Pulse. Commenta Luigi Pedrazzi, direttore della galleria Arteutopia: “Pochi artisti legati all’iconografia della musica rock hanno avuto un ruolo così determinante ed innovativo come Storm Thorgerson; e non solo perché Storm ha illustrato con le sue nitide e visionarie immagini album ed artisti che oggi sono ormai leggenda; Storm ha fatto di più, ha legato indissolubilmente il suo lavoro ad un’idea, allo spirito che quei suoni nuovi diffondevano nella cultura e nella società in cui si formavano”. Utopia e sogno, solennità e magia risolte in una sorta di iperrealismo visionario hanno conferito ai suoi artwork quella straordinaria forza evocativa e provocatoria che sono nel Dna stesso della musica rock. Dal gelido e astratto prisma di The Dark Side of the Moon dei Pink Floyd al magico richiamo del megalite di House of the Holy dei Led Zeppelin fino alla terrificante e gigantesca palla di rottami di Stomp442 degli Anthrax, i lavori di Thorgerson sono sempre arrivati dritti al bersaglio, dove musica e immagini ci suggeriscono insieme un simbolo ed una alternativa tra ciò che è e ciò che sembra, continuando a interpretare la musica come energia irrazionale e quasi magica, dove la creatività dell’artista si afferma negli infiniti mondi possibili che scaturiscono dal suo talento e dalla sua immaginazione. Biografia Storm Thorgerson è nato in Inghilterra nel 1944 a Potters Bar Middx. Ha conseguito una specializzazione in lingua Inglese e Filosofia presso la Leicester University, e un master in Film e Tv al Royal College of Art di Londra. Nel 1968, insieme a Aubrey Powell (detto Po), ha creato “Hipgnosis”, uno studio di grafica e design specializzato in fotografia creativa rivolta soprattutto al mondo della musica, con progetti per le copertine di molti gruppi rock come Pink Floid, Led Zeppelin, Genesis, 10cc, Yes, Peter Gabriel, Black Sabbath, Paul Mccartney, Syd Barrett e Styx tra gli altri. Nel 1983 Storm, con Po e Peter Christophersen, ha formato la “Green Back” che ha prodotto numerosi video per Paul Young, Yes, Nik Kershaw, Robert Plant, Interferon, Nona Hendryx, Big Country e con Learning to fly per i Pink Floyd ha vinto il premio come miglior regista ai Billboard. Nel 1994 Storm ha diretto sei cortometraggi per i Pink Floyd, utilizzati come sfondo durante il loro tour mondiale; inoltre ha girato un documentario scientifico “The Rubber Universe” sulla Costante di Hubble per l´Equinozio. Nel 1997 ha raccolto le immagini fatte per i Pink Floyd in un libro chiamato “Mind Over Matter”, pubblicato dalla Sanctuary Books. Nel ´97/´98 ha scritto e diretto un documentario di un´ora per Discovery Channel sulla (non)esistenza degli alieni intitolato “Are We Alone?” Oggi il suo studio continua a realizzare immagini per la musica, ad eseguire grafiche per dvd, siti web e e a dirigere occasionalmente film. Ha anche scritto e curato diversi libri, come “100 Best Album Covers” (Dorling Kindersley) e “Eye Of The Storm” (Sanctuary Books). .  
   
   
A LEGNANO DAL 18 NOVEMBRE 2006 AL 21 GENNAIO 2007 UNA MOSTRA RACCONTERÀ IL MONDO DI ATTILIO ROSSI L´ARTISTA CHE PORTÒ GUERNICA A MILANO  
 
 Legnano, 7 novembre 2006 - Dal 18 novembre 2006 al 21 gennaio 2007, in Palazzo Leone da Perego di Legnano, una mostra racconterà la storia di Attilio Rossi (1909-1994), pittore, grafico e organizzatore culturale, dagli anni Cinquanta agli anni Novanta. Curata da Luciano Caramel e organizzata dal Comune di Legnano, col contributo della Banca Popolare di Milano-banca di Legnano, Fastweb e Reale Mutua Assicurazioni-agenzia Legnano, l´esposizione presenterà oltre sessanta lavori di un protagonista dell´arte italiana del Xx secolo. Insieme alle opere, il visitatore sarà invitato, grazie all´ausilio di fotografie e testi, a ripercorre le tappe salienti della vita di Rossi. Tra questi, come ricorda Marisa Dalai-emiliani, l´unica ad avere potuto ascoltare e registrare le parole di Rossi sull´argomento, il progetto espositivo ricorderà l´episodio della mostra di Picasso del 1953 a Milano. L´iniziativa in Palazzo Reale ebbe un grandissimo successo anche perché potè contare, fatto eccezionale, sul prestito di Guernica. Pochissimi sanno che a strappare il consenso di Picasso fu proprio Attilio Rossi, a Vallauris nell´estate del 1953, in nome di un´amicizia che risaliva al comune impegno dal 1939 nel Comitato di aiuto agli esuli spagnoli, ma soprattutto sulla base di una premessa di grande forza persuasiva: Guernica a Milano non sarebbe stata esposta in uno spazio asettico, ma nell´immenso salone delle Cariatidi ancora stravolto dai segni degli incendi e dei bombardamenti aerei, dove per la prima volta dopo la guerra, i visitatori avrebbero potuto entrare. Furono le fotografie dello spazio, strategicamente mostrate da Rossi a Picasso alla fine di una lunga giornata di chiacchiere e contrattazioni a far spostare l´opera dal Moma di New York dove era in deposito e dove avrebbe dovuto restare fino alla caduta del regime di Franco. Il percorso espositivo in Palazzo Leone da Perego inizia dai quadri ispirati al tema dell´acqua, nei cui riflessi l´artista dissolve le immagini della realtà, per passare a quello delle nature morte spesso impaginate nel riquadro geometrico di una finestra. Prosegue con i cicli della "Stanza della folgore" e de "L´urlo di Medusa", attraverso i quali Rossi rivisita con tono drammatico il tema del mito antico, quindi con la sezione dedicata agli "Autoritratti", che costituiscono un racconto vero e proprio del rapporto che l´artista ebbe con il suo lavoro e la sua visione della realtà. Un ulteriore approfondimento verrà riservato al periodo argentino della pittura di Rossi, e al lavoro grafico degli esordi; saranno presentate, tra gli altri, alcuni numeri ed edizioni di "Campo Grafico" e libri come "Kn" di Carlo Belli. Accompagna l´esposizione un catalogo pubblicato da Silvana Editoriale. Attilio Rossi, riveste giovanissimo un ruolo di grande rilievo nella modernizzazione della Grafica italiana, fondando e dirigendo la rivista "Campo Grafico" che sostiene l´esigenza di aprire il settore all´influenza dell´arte contemporanea. Lasciata l´Italia nel 1935, Rossi si reca in Argentina dove comincia a dipingere. Dapprima astratto, diviene poi figurativo, attraversando una fase iperrealista per approdare poi a una pittura che guarda all´influenza di Carrà e di Morandi. Tra il 1935 e il 1950, Attilio Rossi è anche direttore artistico di grandi Case editrici, collaborando e divenendo amico di protagonisti della cultura spagnola, sudamericana e messicana come Rafael Alberti, Jorge Luis Borges, Pablo Neruda, Diego Rivera, Ramòn Gòmez de la Serna, Juan Ramòn Jiménez, Josè Bergamìn e molti altri. In questa attività Rossi realizza tra l´altro numerose copertine di libri, tra cui due particolarmente note, quelle per "El Aleph" di Borges e per "Carlotta in Weimar" di Mann. Al ritorno in Italia, Rossi sviluppa una pittura, che si evolve gradatamente in una figurazione molto avanzata, sorretta da una prospettiva costruita sul colore, che però sconfina spesso nell´astrazione. Astrazione che si ritrova in particolare in interventi realizzati a Milano presso la Triennale, la Fiera e Palazzo Reale. L´attività grafica prosegue in misura ridotta, ma con libri e manifesti di grande pregio. A tutto ciò si affianca l´attività di organizzatore culturale che lo vede coinvolto nelle grandi rassegne milanesi di Palazzo Reale (memorabile la mostra di Picasso del 1953) e della Permanente. L´avventura pittorica di Attilio Rossi, sulla quale hanno scritto molti fra i più importanti critici e studiosi d´arte, si snoda, nella sua parte finale, tra una grande Via Crucis, attualizzata con una serie di personaggi della storia del Xx Secolo, e una fase in cui trasfigura i temi della mitologia classica con una pittura attenta alle suggestioni dell´arte contemporanea. Attilio Rossi, che scompare a Milano nel 1994, è stato autore di numerosi saggi e libri, tra cui "Buenos Aires" en tinta china" con Borges e Alberti, "Milano in inchiostro di china" con Salvatore Quasimodo, "I manifesti" e "Omaggio all´alfabeto". Le sue opere sono state esposte in numerose grandi rassegne d´arte, tra cui la Biennale di Venezia, e sono presenti in numerosi musei. .  
   
   
PRIMA ASSOLUTA DELLA MOSTRA D´ARTE ITINERANTE 24 ORE A MILANO 24 ARTISTI. 24 ORE. 3 CITTÀ  
 
Milano, 7 novembre 2006 - 24London, la prima mostra d´arte itinerante di 24 ore, approderà allo Spazio Tashi Delek di Milano l´8 novembre. Creata da Visit London, questa mostra gratuita sarà ospitata a Milano per sole 24 ore e presenterà opere uniche realizzate da 24 artisti, tutti ispirati dalla città di Londra sotto aspetti diversi. Protagonista dell´evento è l´artista David Mach, candidato al premio Turner, creatore di un collage di 10 m di lunghezza su speciale commissione, che raffigura tutti gli aspetti più noti di Londra, dalla cultura e la vita notturna al cibo, al divertimento e allo shopping. 24London coincide con l´introduzione della pubblicità esterna a Milano e Roma, caratterizzata dalla nuova spettacolare opera d´arte di David Mach su Londra, dal titolo "London: The Land of the Living". La mostra 24London rimarrà aperta dalle ore 12. 00 per sole 24 ore. Ospiterà numerose tecniche artistiche, tra cui pittura, fotografia, scultura, musica, filmati e arte digitale. Le opere rappresentano il costante cambiamento, l´energia positiva, lo spirito creativo e le sorprendenti profondità nascoste di Londra. La mostra farà tappa anche a Berlino il 3 novembre e a Barcellona il 12 novembre. Questa prima mondiale di eventi artistici porta avanti la tradizione di "prime" di Visit London, dopo il primo teatro live in assoluto all´inizio di quest´anno e una serie di eventi senza precedenti durante la "One Amazing Week" del 2004. James Bidwell, amministratore delegato di Visit London commenta: "Londra ha ospitato più di 600. 000 visitatori italiani lo scorso anno, ma il nostro obiettivo è offrire alla gente nuove motivazioni per tornare a visitare la città molte altre volte. 24London vuole mostrare tutti gli aspetti straordinari di Londra, analizzandoli da prospettive diverse. Questi 24 artisti hanno colto tutti qualcosa di speciale della città, che ha donato loro l´ispirazione per tradurla in arte. Desideriamo condividere le loro visioni uniche con i potenziali visitatori in Italia. ” .  
   
   
A MANTOVA DAL 4 NOVEMBRE AL 10 DICEMBRE LA PERSONALE DI ALESSANDRO BAZAN  
 
Mantova, 7 novembre 2006 - Alessandro Bazan e l’Amore questo il tema (e il titolo) della mostra che dal 4 novembre al 10 dicembre si terrà alla Galleria Bonelli Arte Contemporanea Un suggestivo percorso attraverso 25 dipinti che raccontano il suo modo di interpretare l’amore. Come racconta lui stesso nell’intervista con Gianna di Piazza contenuta nel catalogo Publipaolini che accompagna la mostra: “Amore è una parola imbarazzante, troppo personale, spesso retorica, ma ha anche una grande forza. Guardando l’insieme di questi quadri mi sono accorto che poteva essere il punto comune tra tutti i dipinti. ……… Qualcuno in visita allo studio, dopo aver visto il quadro intitolato Amore, mi ha chiesto come mai i personaggi sembrassero completamente disuniti tra loro, insomma niente abbracci o baci. A dire il vero non ci avevo pensato ma ho risposto che anche l’amore è una cosa nella quale si è soli con se stessi, in qualche modo. Il quadro che preferisco è uno di piccolo formato intitolato Autunno, forse è il più melenso però mi diverte molto l’idea. Due giovani si baciano sotto la pioggia, inzuppati dall’acqua, non c’è altro. E’ stato dipinto in una calda e assolata giornata di agosto, ascoltando una canzone popolare che si riferiva ai cosiddetti Summer Kisses che finiscono con l’estate, quella stessa cantata da Bruno Martino nella quale lui spera di dimenticarla con l’auspicio del freddo e della neve, per cancellare il profumo del mare”. Sottolinea in catalogo Gianna di Piazza : “Giocoliere del figurabile, Alessandro Bazan è un esponente di punta di quella giovane pittura italiana di alta qualità e di rigore contemporaneo. Le sue opere seducono per la travolgente e intrigante capacità di fare amare, ancora oggi, la pittura”. Alessandro Bazan è nato a Palermo nel 1966. Si diploma all´Accademia di Belle Arti di Urbino nel 1987. Decide nello stesso anno di dedicarsi alla pittura in modo esclusivo. Si libera fin da subito dai vincoli accademici volgendo verso uno stile ironico, divertito, fortemente espressivo, che richiama sia la tradizione della pittura di strada che le suggestioni della nouvelle vague del fumetto europeo e americano, che gli permettono di elaborare un linguaggio veloce e sintetico, allo stesso tempo estremamente colto e popolare. Dopo l’esordio con una personale nella sua città (1990) espone in varie gallerie italiane (Romberg a Latina; Sergio Tossi a Prato e Firenze; In Arco a Torino e Bonelli Arte Contemporanea a Mantova). Le piccole storie di varia umanità di Bazan si impongono sulla scena dell´arte italiana fin dalla metà degli anni Novanta con la partecipazione a mostre come Cronache Vere, Spazio Consolo, Milano (1988), Sui Generis, Pac, Milano (2000), oltre che alla Xiii Quadriennale di Roma (1999). Tra le mostre pubbliche ricordiamo ancora la personale al Museo Laboratorio dell’Università la Sapienza di Roma (1993), le partecipazioni a Dodici pittori italiani, Spazio Herno, Torino (1995), Antologia, Trevi Flash Art, Trevi (1996), Spazio Aperto, Gam, Bologna (1999). Nel 2001 è uno dei quattro protagonisti della mostra itinerante Palermo Blues (Palermo, Cantieri della Zisa; Milano, Cartiere Vannucci). Nel 2003 ha partecipato alla prime tre tappe del progetto Italian Factory. La nuova scena artistica italiana, tra gli eventi collaterali della 50ma Biennale di Venezia, a Strasburgo, presso il Palazzo del Parlamento Europeo e al Palazzo della Promotrice delle Belle Arti di Torino. Nel 2004 partecipa alla collettiva Iconica. Arte Contemporanea e Archeologia; in più, personale Alessandro Bazan - Quindici Soli (eventuali) a Venezia, negli spazi dei Magazzini del Sale e mostra No present, baby alla Galleria Autoricambi di Roma. Nel 2005, due importanti iniziative pubbliche al Palazzo Penna di Perugia, Alessandro Bazan - Jazz Paintings, curata da Luca Beatrice e alla Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea della Repubblica di San Marino, Est, a cura di Beatrice Buscaroli. Il suo studio si trova a Palermo, nel cuore della Vucciria. .  
   
   
“LA CINA AL CASTELLO DI DUINO” : ULTIMI GIORNI DI APERTURA FINORA È STATA AMMIRATA DA PIÙ DI 40 MILA VISITATORI  
 
Milano, 7 novembre 2006 - Ultmi giorni per visitare la grande mostra “La Cina al Castello di Duino” allestita nella dimora storica dei principi della Torre e Tasso: la rassegna, infatti, rimarrà aperta al pubblico solo fino a domenica 12 novembre. Ideata nello spirito di una sorta di “gemellaggio culturale” a distanza in occasione dell’iniziativa diplomatico-commerciale l’anno dell’Italia in Cina: la grande mostra, che fu inaugurata lo scorso 13 maggio, a tutt’oggi è stata visitata da oltre 40 mila persone, molte delle quali provenienti dalle regioni limitrofe e dall’estero. Fortemente voluta dai Principi della Torre e Tasso nello spirito di quel mecenatismo culturale che ha contraddistinto da generazioni la permanenza del loro nobile casato nello storico maniero che sorge su uno sperone roccioso a picco sul mare circondato da un magnifico parco, la mostra è stata organizzata dal Comune di Duino Aurisina sotto l’alto patrocinio dell’Ambasciata della Repubblica Popolare Cinese a Roma e della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, con la collaborazione di François Thierry de Crussol, conservatore capo al Dipartimento di Monete e Medaglie della “Bibliothèque Nationale de France” e della Professoressa Danielle Elisseeff, dell’“Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales et Ecole du Louvre” di Parigi. Hanno contribuito alla realizzazione di questo evento culturale, uno degli appuntamenti più importanti non solo del Friuli Venezia Giulia ma anche a livello nazionale, gli uffici di rappresentanza in Italia del Consiglio cinese per la promozione del commercio internazionale (Ccpit) e della Camera di Commercio internazionale cinese (Ccoic), la Fondazione C. R. Trieste, la Camera di Commercio di Trieste, Italia Marittima S. P. A. E Greensisam S. P. A. La mostra, basata sulla straordinaria raccolta di rarissime monete dal Vi° secolo Avanti Cristo al 1945, raffinati dipinti, libri antichi e originali ombre cinesi, è inserita nel suggestivo percorso turistico del Castello, ricco d’opere d’arte, mobili d’epoca e cimeli storici. E’ allestita in una serie di sale del primo e del secondo piano dell’ ala ovest del vecchio maniero. Per visitare la rassegna è sufficiente il biglietto d’ingresso al Castello (7 Euro l’intero, sconti per bambini e ragazzi e per comitive di più di 25 persone) con il quale si ha libero accesso anche al grande parco a picco sul mare, alla Torre Quadrangolare d’epoca romana e al bunker scavato nella roccia nel 1943 dalla marina tedesca e trasformato ora in un mini-museo con cimeli della seconda guerra mondiale. .  
   
   
BOOM DI PRESENZE PER “IL CASTELLO SVELATO”: IL RICCO CARTELLONE DI EVENTI ORGANIZZATI DALLA DIREZIONE REGIONALE DELLA CAMPANIA DEL MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITÀ CULTURALI PER LA VALORIZZAZIONE DEL CASTEL DELL’OVO  
 
 Napoli, 7 novembre 2006 - Sono stati più di trentamila i visitatori de “Il Castello Svelato”, l’evento ideato e sviluppato dalla Direzione Regionale della Campania del Ministero per i Beni e le Attività Culturali guidata da Stefano de Caro, che ha previsto più di un mese di mostre sulla storia inedita del Castello attraverso percorsi multimediali e virtuali e un ricco programma di convegni internazionali dedicati all’innovazione tecnologica a servizio dei beni culturali e alle strategie innovative del settore. L’evento è stato organizzato, nell’ambito del calendario “Eventi in…Campania”, dalla Direzione Regionale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, dall’Istituto di Cibernetica "E. Caianiello" del Cnr con il contributo dell’Assessorato al Turismo della Regione Campania su fondi comunitari della Misura 2. 1 del P. O. R. Campania 2000-2006 in collaborazione con Ales - Arte lavoro e Servizi S. P. A e con il Comune di Napoli. Dopo le grandi mostre su Tiziano e Caravaggio, quindi, le nuove tecnologie e le nuove forme di comunicazione si sono confrontate sulla riscoperta del Castello e della sua storia attraverso le mostre: “Megaride, l’Uovo, il Castello e le sue storie” a cura di Maria Rosaria Nappi e Claudio Finarelli, “Il canto eterno di Partenope” a cura di Claudio Finarelli, “Seascape#2” di Olivo Barbieri, “Camera continua”, videoinstallazione firmata da Raffaela Mariniello e “Scenari immersivi”, un percorso di realtà virtuale e immersiva negli ambienti del Castello curata dall’Istituto di Cibernetica "E. Caianiello" del Cnr. “Il Castello Svelato – dichiara la curatrice del progetto per la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici Miriana Pezzullo — ha aggiunto un ulteriore tassello ad un percorso che abbiamo intrapreso da più di dieci anni nella valorizzazione e riscoperta dei beni culturali attraverso le nuove tecnologie. Dopo le grandi mostre impossibili su Raffaello, Caravaggio, Tiziano e Percorsi di Luce questa mostra ha rappresentato un nuovo modo di raccontare uno dei monumenti simbolo di Napoli. ” .  
   
   
IL TEATRO REGIO DI PARMA IN TOURNÉE IN INDIA DUE IMPORTANTI CONCERTI A NUOVA DELHI E BOMBAY DAL 10 AL 14 NOVEMBRE CON L’ORCHESTRA DEL TEATRO REGIO PER PROMUOVERE LA CULTURA E LA MUSICA DEL NOSTRO PAESE  
 
Parma, 7 novembre 2006 - Il Teatro Regio di Parma sarà in tournée in India, dal 10 al 14 novembre, nell’ambito di un vasto progetto di promozione e valorizzazione del patrimonio e della cultura italiana all’estero. Su invito particolare dell’Ambasciata Italiana e dell’Istituto Italiano di Cultura di Nuova Delhi sono previsti, a Nuova Delhi e Bombay, due importanti appuntamenti musicali con l’Orchestra del Teatro Regio di Parma che accompagnerà il soprano Daniela Bruera e il tenore Luca Canonici, sotto la direzione di Marco Boni, in un ricco programma di brani tratti dalle opere dei maggiori compositori italiani: Gioachino Rossini, Vincenzo Bellini, Gaetano Donizetti, Pietro Mascagni, Francesco Cilea e Giuseppe Verdi. Il primo concerto in India dell’Orchestra del Teatro Regio si terrà l’11 novembre all’interno della fortezza di Purana Quila, uno dei più suggestivi monumenti storici che offre la capitale indiana. E proprio in occasione della visita del Teatro Regio di Parma l’antica fortezza aprirà per la prima volta le sue porte per ospitare questo eccezionale evento musicale. Altrettanto importante l’appuntamento previsto il 13 novembre a Bombay, presso il prestigioso National Centre for the Performing Arts di Bombay, nel modernissimo e tecnologico Auditorium Tata Theater, recentemente, realizzato grazie al diretto coinvolgimento del maestro Zubin Mehta, che vi ha tenuto anche il concerto inaugurale. “L’orchestra del Teatro Regio è fra le più prestigiose che può vantare l’Italia e proviene da una delle città che è considerata la culla del teatro d’opera italiano” ha dichiarato l’ambasciatore italiano in India Antonio Armellini, annunciando la tournée nel corso di un’affollata conferenza stampa a Nuova Delhi, nella sede dell’Ambasciata d’Italia. “Il significato politico e culturale della presenza di Parma in India – nelle parole del direttore generale dell’Indian Council for Cultural Relations Pavan K. Varma - è un riflesso della secolare identità musicale di questa città, che gode di una posizione centrale fra Vienna e Parigi. La collaborazione dei più straordinari cantanti ne ha fatto la migliore formazione nel paese. Lo sforzo compiuto dall’Ambasciata d’Italia nel portare questa Orchestra in India è lodevole in quanto gesto che consente la condivisione di questo patrimonio musicale e lo sviluppo delle relazioni culturali fra le nazioni. Siamo perciò lieti di dare il nostro sostegno a questo sforzo. ” “Sarà questo il primo concerto in assoluto ad avere luogo nell’antica fortezza di Purana Quila e l’evento assume un valore molto importante per la promozione del turismo e delle tradizioni culturali e anche per costruire legami ancora più forti fra l’India e l’Italia”, ha commentato il direttore del Cdm di Nuova Delhi, l’istituzione che promuove e organizza i maggiori festival e eventi culturali nella capitale indiana. “La tournée del Teatro Regio – nelle parole del Sindaco di Parma Elvio Ubaldi - conferma l’eccellenza e soprattutto il prestigio internazionale di cui gode il teatro della città in tutto il mondo, simbolo delle sue più illustri tradizioni”. “Il viaggio in India – dichiara il sovrintendente del Teatro Regio Mauro Meli - non solo è un’occasione importante nella prospettiva di una sempre più intensa cooperazione culturale, ma è uno stimolo prezioso per la volontà di ulteriore crescita del nostro Teatro”. Dopo le tournée a Nimes e Seul nelle passate stagioni e un anno dopo la tournée messicana, con i complessi artistici del Teatro Regio acclamati all´Auditorio Nacional di Città del Messico da oltre venticinquemila spettatori per Rigoletto, in occasione della prima trasferta che un teatro d’opera italiano ha compiuto nella capitale centroamericana, il Teatro Regio di Parma torna ad essere protagonista di un nuovo importante impegno in qualità di ambasciatore della cultura italiana. La tournée in India del Teatro Regio di Parma è organizzata dall’Ambasciata d´Italia, l’Istituto Italiano di Cultura e il Delhi Tourism, Indian Council for Cultural Relations e con la collaborazione Tata Motors, Fiat, i due sponsor principali. Ad essi si vanno aggiungere Monte dei Paschi di Siena, Kads Fashion, Abn Amro Bank, Carraro, Tecnimont, Indo-italian Chamber of Commerce and Industry. .  
   
   
LA NAVE FANTASMA DI GIOVANNI MARIA BELLU, RENATO SARTI E BEBO STORTI DAL 7 AL 12 NOVEMBRE AL TEATRO LITTA  
 
Milano, 7 novembre 2006 - Il 25 dicembre del 1996, al largo delle coste siciliane, affondò un piccolo battello carico di migranti provenienti dall¹India, dal Pakistan e dallo Sri Lanka. Le vittime furono 283: la più grande tragedia navale avvenuta nel Mediterraneo dalla fine della Seconda Guerra Mondiale. Nonostante le precise testimonianze dei superstiti, autorità italiane e mass media, eccetto rare eccezioni (Livio Quagliata de Il Manifesto, Dino Frisullo di Senza Confine), non se ne occuparono la tragedia del Natale 1996 divenne il naufragio fantasma. Gli stessi pescatori della zona, che recuperarono decine di cadaveri nelle reti a strascico, temendo conseguenze per la loro attività, li ributtarono sistematicamente in mare. Solo cinque anni dopo, con un reportage reso possibile dalla testimonianza del pescatore di Portopalo Salvatore Lupo, il quotidiano La Repubblica, attraverso un¹inchiesta del giornalista Giovanni Maria Bellu, riuscì a individuare e filmare il relitto. Nel giugno del 2001 le immagini della nave fantasma fecero il giro del mondo, ma - nonostante l¹appello di quattro premi Nobel italiani (Renato Dulbecco, Dario Fo, Rita Levi Montalcini, Carlo Rubbia) e alcune interpellanze parlamentari ­ ancora nulla è stato fatto per recuperare il relitto e ri-consegnare questo episodio alla Storia senza menzogne ed omertà. La nave fantasma è una sintesi drammatica della vasta problematica connessa al tema dell¹immigrazione: la disperazione dei migranti, il silenzio delle autorità e dei mass media, la ferocia dei trafficanti di esseri umani, la terribile indifferenza e paura della nostra società. Benché basato su una rigorosa cronaca degli eventi ­ tradotta sulla scena attraverso i racconti dei protagonisti, ma anche con l¹utilizzo di materiale video e la creazione di piantine e percorsi tramite videografica, su disegni di Emanuele Luzzati - l¹intento registico è quello di fare ricorso a tutti gli elementi tipici del teatro comico e del cabaret quali l¹improvvisazione e il rapporto continuo e diretto con il pubblico. In scena gli stessi Bebo Storti e Renato Sarti che, in una sorta di cabaret-tragico estremo e scioccante, coinvolgeranno gli spettatori nella rievocazione di una tragica vicenda e nella riflessione su uno degli argomenti più scottanti dei giorni nostri: toccherà infatti loro rispondere ai quesiti di un ironico e paradossale quiz televisivo, ma anche restituire la testa staccatasi dal corpo martoriato di un manichino-immigrato colmo d¹acqua; così come - in parte - il difficile compito di ricreare, nella scena finale, l¹inferno che coinvolse i 283 disperati del battello F-174. Renato Sarti, attore, regista e drammaturgo, ha lavorato per molti anni a Milano al Piccolo Teatro e al Teatro dell¹Elfo. Come regista, ha collaborato, tra gli altri, con Giorgio Strehler, Paolo Rossi, Moni Ovadia, Zelig. Come drammaturgo ha ottenuto vari premi: Idi, Vallecorsi, Riccione per il Teatro, Gassman /Città di Lanciano. E¹ autore, fra gli altri, di Mai morti, I me ciamava per nome: 44. 787 ­ Risiera di San Sabba, Nome di battaglia Lia. Da quattro anni dirige il Teatro della Cooperativa di Milano, per il quale ha ricevuto il premio Enriquez 2005 per l¹impegno sui temi della memoria e della denuncia; nel 2006 il premio Hystrio ­ Provincia di Milano per il lavoro sul territorio. Bebo Storti, musicista bluesman, attore drammatico e comico, ha iniziato la sua carriera ai tempi di Comedians, allestito da Gabriele Salvatores nel 1985. Ha conosciuto la popolarità televisiva con trasmissioni come Su la testa e Cielito Lindo, imponendosi poi definitivamente all¹attenzione del pubblico con alcuni memorabili personaggi in Mai dire goal. E¹ interprete di Mai morti, scritto e diretto da Renato Sarti. Giovanni Maria Bellu, inviato speciale de La Repubblica, da anni si occupa dei "misteri d´Italia²: è stato querelato da Previti, Zorzi, Priebke e Fiore. Per l´inchiesta sulla nave fantasma ha ricevuto nel 2002 il Premio Saint Vincent per il giornalismo. Tuttora ne segue lo sviluppo giudiziario. .  
   
   
DA TANGO A SIRTAKI OMAGGIO A ZORBA CON RAFFAELE PAGANINI  
 
Milano, 7 novembre 2006 - Debutta il 10 novembre 2006 a Massa, l’atteso spettacolo con Raffaele Paganini. Alle soglie del matrimonio, un uomo viene assalito dai dubbi e dai timori e imprevedibilmente si allontana dall’amata e dalla sua terra, la Grecia, per iniziare un viaggio sia attraverso il mondo sia attraverso se stesso. Nei suoi vagabondaggi visiterà terre lontane, luoghi di incantevole bellezza, città pittoresche, la diversità di atmosfere culturali e di civiltà lo condurranno a vivere sconosciute esperienze di vita tra sogni, speranze, delusioni, dolore, nuovi e forti sentimenti d’amore e di amicizia. Ma pian piano l’entusiasmo iniziale lascerà il posto ad un inquietante solitudine data dalla nostalgia del suo paese, delle sue origini, dalla donna che ha lasciato. Arricchito da ciò che ha vissuto, deciderà di riprendere il suo viaggio verso casa e il ritorno sarà coronato dalla consapevolezza che le radici di un uomo non possono essere strappate. Il Sirtaki rappresenta l’atto culminante ed emozionante di questa presa di coscienza e con questa danza, l’uomo coinvolgerà idealmente chi lo circonda a condividere con lui le sue emozioni e passioni. Articolato in due momenti, lo spettacolo attraversa luoghi diversi, ma uniti da un significativo fino conduttore: la narrazione dei sentimenti e delle passioni umane attraverso la danza. La rappresentazione offre un dinamico equilibrio tra aspetti tradizionali e moderni, tra passato e presente e, toccando terre tra loro lontane, ne coglie le atmosfere, le peculiarità i tratti caratteristici. Si parte con il fascino dei “tanghi”, arricchiti di particolari ed esclusive cadenze ritmiche, per approdare al “sirtaki” con la sua forza e vitalità musicale. Tea un momento artistico e l’altro si snoda un percorso nel quale sono proposti e valorizzati balli tradizionali, vivaci e nuove espressioni coreografiche, ritmi di diversa provenienza: il tutto in un mix di musiche, colori, atmosfere, suggestioni. Gli stili coreografici, apparentemente diversi gli uni dagli altri, insieme costituiscono un itinerario caratterizzato da dinamicità ed energia, dove è difficile sfuggire al coinvolgimento emozionale ed artistico. .  
   
   
LUGANO, CONCERTI D’AUTUNNO 2006 IL CORNO MAGICO DI ZORA SLOKAR AI CONCERTI D’AUTUNNO  
 
 Lugano, 7 novembre 2006 - Secondo appuntamento dei Concerti d’Autunno giovedì 9 novembre, al Palazzo dei Congressi di Lugano, con l’Osi diretta da una prestigiosa bacchetta tedesca, Gerd Albrecht. Il primo corno della compagine ticinese, la giovane Zora Slokar, spunterà dalle file dell’orchestra per un atteso exploit solistico nel Concerto n. 1 di Strauss. Un maestro con cinquant’anni di carriera alle spalle come Gerd Albrecht e una giovane solista ventiseienne si incontrano nel secondo dei programmi proposti dall’Orchestra della Svizzera Italiana per i Concerti d’Autunno 2006. Già sperimentata altre volte con successo la formula di chiamare ad esibirsi come solisti, fra i molti ospiti, anche le stesse prime parti dell’eccellente orchestra ticinese, come è appunto il caso di Zora Slokar, nata a Berna nel 1980 e figlia d’arte, oggi primo corno dell’Osi dopo aver rivestito lo stesso incarico in seno alla Gustav Mahler Jugendorchester e alla Ubs Verbier Festival Orchestra. Tutto mitteleuropeo il programma, che prende le mosse da una famosa ouverture da concerto, Le Ebridi di Mendelssohn (conosciuta anche come La grotta di Fingal): pagina descrittiva, nata sulla scia delle suggestioni naturalistiche non meno che letterarie del viaggio intrapreso dall’autore ventenne in Scozia nel 1829. Al centro della serata una pagina di rara esecuzione, il Concerto n. 1 per corno e orchestra di Richard Strauss, il cui incipit, contrassegnato dall’entrata quasi precipitosa del solista, è evidentemente erede dell’analogo gesto con cui proprio Mendelssohn aveva iniziato il suo Concerto per violino. Finale beethoveniano con la Sinfonia n. 2, autentico apripista della rivoluzione portata nel linguaggio sinfonico dal maestro di Bonn. Alle 19. 30 a Villa Ciani, nella Sala degli Specchi, il pubblico potrà partecipare ad un incontro introduttivo con il direttore e la solista. L’appuntamento per il concerto è alle ore 20. 30 al Palazzo dei Congressi di Lugano, Piazza Indipendenza 4. .  
   
   
JESúS LóPEZ COBOS INAUGURA LA STAGIONE CONCERTISTICA 2006-2007 DEDICATA AD ARTURO TOSCANINI PARMA, AUDITORIUM NICCOLÒ PAGANINI MARTEDÌ 7, MERCOLEDÌ 8, GIOVEDÌ 9 NOVEMBRE  
 
Parma, 7 novembre 2006 - La Stagione Concertistica 2006-2007 del Teatro Regio di Parma si inaugura il prossimo martedì 7 novembre alle ore 20. 00 all’Auditorium Niccolò Paganini con un concerto (repliche mercoledì 8, giovedì 9 novembre, ore 20. 00 ) diretto da Jesús López Cobos. Sul podio dell’Orchestra del Teatro Regio di Parma il celebre maestro spagnolo affronterà pagine di Rossini, Britten e Čajkovskij. In programma l’ouverture dal Guillame Tell e le Matinées Musicales che Benjamin Britten compose come omaggio al genio pesarese. A chiudere, la Sinfonia n. 5 op. 64 in mi minore del compositore russo. Jesús López Cobos ha studiato filosofia, prima di intraprendere lo studio della direzione d’orchestra, sotto la guida di maestri come Franco Ferrara e Hans Swarowsky. Fra i prestigiosi incarichi che hanno accompagnato la carriera internazionale di Jesús López Cobos, la direzione musicale della Deutsche Oper di Berlino dal 1981 al 1990, della Cincinnati Symphony Orchestra dal 1986 al 2000 e della London Philharmonic in veste di direttore ospite principale. È stato il primo direttore a presentare in Giappone una produzione dell’intera Tetralogia di Wagner. Dedicata ad Arturo Toscanini, di cui ricorre l’anno prossimo il cinquantenario della scomparsa, la stagione concertistica 2006-2007 del Teatro Regio di Parma proporrà grandi bacchette ed eccellenti solisti. Ospiti a Parma saranno prestigiosi complessi sinfonici, quali l’Orchestra Filarmonica di San Pietroburgo, diretta da Yuri Temirkanov, in un programma interamente consacrato a Čajkovskij, e la Philharmonia Orchestra di Londra, con Esa-pekka Salonen in un concerto in esclusiva per l’Italia Dopo Jesús López Cobos, l’Orchestra del Teatro Regio di Parma vedrà nel corso della stagione la presenza sul podio di Lü Ja e Kazushi Ono, nella ricorrenza dell’anniversario di Toscanini, il 16 gennaio, e inoltre di Bruno Bartoletti, per il concerto di chiusura a cui prenderà parte il celebre soprano Anna Caterina Antonacci. A Parma torna anche l’Orchestra Giovanile “Luigi Cherubini” diretta da Riccardo Muti, mentre Vladimir Jurowski, Kazushi Ono, Carlo Rizzi saranno sul podio della Filarmonica Arturo Toscanini, con programmi che spaziano dalla musica russa alle grandi pagine del Xx secolo. Con l’ultimo talento della famiglia Jurowski, Dmitri, si esibiranno gli Archi della Filarmonica. Per gli appuntamenti da camera attesi grandi pianisti quali Fazil Say, Grigory Sokolov, Olli Mustonen, quest’ultimo impegnato con le Variazioni Goldberg di Bach. Oltre al duo chitarristico Assad, e al violinista Leonidas Kavakos, in cartellone anche il Coro del Teatro Regio di Parma e i solisti del Parma Opera Ensemble in due appuntamenti dedicati alla musica del Novecento. L’attenzione rivolta alla musica antica sarà testimoniata dalla presenza dell’Europa Galante con il suo direttore, il famoso violinista Fabio Biondi. .  
   
   
GOLF - VERONICA ZORZI E GIULIA SERGAS DIFENDERANNO I COLORI AZZURRI NELLA WOMEN’S WORLD CUP A GENNAIO  
 
Milano, 7 dicembre 2006 - Veronica Zorzi e Giulia Sergas difenderanno i colori azzurri nella prossima Women’s World Cup in programma dal 19 al 21 gennaio 2007 al Gary Player Country Club di Sun City, in Sud Africa. E’ stata la Zorzi con il quinto posto nell’ordine di merito del Ladies European Tour a propiziare la partecipazione dell’Italia (vengono ammesse le nazioni a cui appartengono le prime nove proettes classificate sia nella money list del Let che in quella del Lpga Tour). Come da regolamento la giocatrice selezionata ha diritto a scegliersi la compagna e la veronese ha espresso la sua preferenza per la Sergas, che gioca nel circuito statunitense dove si è classificata 77ª nella money list. Entrambe le giocatrici hanno esperienza nel torneo. La triestina vi prese parte nel 2005 insieme a Diana Luna: finirono al decimo posto dopo essere state al comando a quattro buche dal termine. La Zorzi vi ha partecipato lo scorso anno in coppia con Silvia Cavalleri concludendo in undicesima posizione. Le due proettes, tra l’altro molto affiatate per una consolidata amicizia, sono già al lavoro per prepararsi a questo importante appuntamento che aprirà la prossima stagione, anche se hanno appena concluso quella passata. Per entrambe è stato un 2006 di soddisfazioni e buone prestazioni: la Zorzi. Infatti. Ha vinto tra l’altro l´Open di Francia e ha conseguito il terzo posto nel Bmw Italian Open. La Sergas invece ha disputato 22 gare del circuito americano conquistando un ottimo settimo posto nel Corning Classic. Adam Scott Vince Il Tour Championship, Tiger Woods Primo Nella Money List Statunitense - L’australiano Adam Scott (269 - 69 67 67 66) ha dominato il Tour Championship, torneo che ha concluso l’U. S. Pga Tour sul percorso dell’ East Lake Gc di Atlanta in Georgia. Mettendo a segno cinque birdie nelle prime tredici buche, il ventiseienne australiano ha firmato il quarto titolo nel circuito, ha intascato 1. 170,000 dollari e ha relegato gli avversari a lottare per il secondo posto conquistato da Jim Furyk con 272 colpi (69 71 67 65). In terza posizione con 273 Joe Durant, in quarta con 274 Retief Goosen e in quinta con 277 Luke Donald, Trevor Immelman e Tom Pernice jr. Ha ceduto Vijay Singh, ottavo con 278, che era sulla scia di Scott dopo 54 buche, mentre David Love Iii ha concluso in 27ª e ultima posizione con 292, gravato da un 82 in partenza. Non hanno preso parte al torneo, tra i trenta aventi diritto, Tiger Woods, che si è detto stanco, Phil Mickelson in ferie già da ottobre, e Stephen Ames infortunato. Woods, comunque, si è imposto nell’ordine di merito per la settima volta in undici stagioni da professionista. Ha intascato 9. 941. 563 dollari in appena quindici tornei disputati. Ha preceduto Jim Furyk ($ 7. 213. 316), Adam Scott ($ 4. 978. 858), Vijay Singh ($ 4. 602. 416) e Geoff Ogilvy (4. 354. 969). .  
   
   
PRIME TAPPE PER LA PROMOZIONE DELLA VELA DEL LAGO DI GARDA E DEL CIRCOLO VELA GARGNANO  
 
Gargnano, 7 novembre 2006 - In Italia sarà la sesta edizione del Salone Nautico Internazionale di Venezia, in programma dal 17 al 25 marzo del 2007, ad ospitare la presentazione della "Centomiglia del Garda", la 57a edizione in programma l´8-9 settembre 2007 con le due regate che hanno esordito nel settembre scorso: la "Multicento" (per i pluriscafi vinta dal Volvo Extreme 40 condotto da Andy Hagara e Giovanni Soldini, e la "Centopeople", per le barche da diporto ed. I velisti per caso, voluta e patrocinata dal Segretariato Sociale della Rai. La presenza alla Rassegna nautica in Laguna sarà resa possibile dal Casinò di Venezia che già da quest´anno è diventato uno dei principali partners del Circolo Vela Gargnano e delle sue competizioni veliche internazionali. Per quanto riguarda la ribalta straniera la "57a Centomiglia-multicento-centopeople" sarà illustratata già la prossima settimana al Wtm di Londra, la più importante rassegna dedicata al turismo nel Regno Unito, in programma dal 6 al 9 novembre nella capitale britannica. Sempre in ambito internazionale è previsto un incontro con la stampa mondiale a Valencia, Spagna, in occasione della Coppa America nell´estate 2007, regata dove è impepgnata "+39", barca che batte la bandiera del Circolo Vela Gargnano. .