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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 07 Novembre 2006
NASCE LA “CONSOB” DELL’AGROALIMENTARE  
 
Roma – Si è insediata il 31 ottobre 2006 la “Consob” dell’agroalimentare. Si tratta della Deputazione nazionale della Borsa merci telematica italiana (Bmti), l’organo di vigilanza e indirizzo del mercato telematico agricolo, agroalimentare ed ittico, con compiti, quindi, analoghi a quelli che la Consob svolge rispetto alla Borsa Valori. Sei i componenti della Deputazione, nominata dal Ministro delle Politiche agricole Paolo De Castro: Riccardo Deserti (Rappresentante Ministero Politiche Agricole, Alimentari e Forestali), che ne sarà il presidente; Gianluigi Santoro (Rappresentante Ministero Politiche Agricole, Alimentari e Forestali); Bruno Filetti (membro di Giunta della Camera di commercio di Bologna e Presidente della Borsa Merci Ager Bologna), in rappresentanza delle Camere di Commercio; Antonio Piccinini (docente di Economia Politica presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università “La Sapienza” di Roma e già consigliere della Camera di commercio di Modena) in rappresentanza delle Camere di Commercio; Giorgio Meo (docente di Diritto Commerciale presso la Facoltà di Economia e Commercio dell’Università di Napoli), in rappresentanza delle Camere di Commercio. Francesco Barbolla (Segretario Generale della Camera di Commercio di Firenze), con l’incarico di segretario della Deputazione Nazionale. "Modernizzazione e trasparenza - ha sottolineato il Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, Paolo De Castro - sono le parole chiave che ben inquadrano la missione di questo nuovo organismo. Nel dargli vita - ha sottolineato il Ministro - abbiamo tenuto presenti le nuove esigenze del mercato del settore agroalimentare, segnato da un dinamismo che non può prescindere, oltre che dall´interesse operativo, anche dalla crescente domanda di chiarezza dei consumatori. Inoltre - ha concluso il Ministro - la Borsa Merci Telematica potrà anche fornire rinnovato slancio alle capacità di sviluppo dell´agroalimentare". “Il grande impegno del sistema camerale per la costituzione della Borsa merci telematica dell’agroalimentare – ha detto il presidente di Unioncamere, Andrea Mondello - qualifica ulteriormente il ruolo di regolazione del mercato riconosciuto alle Camere di Commercio. La Borsa, infatti, oltre ad essere un servizio innovativo che contribuirà a sviluppare il settore, assicurerà la trasparenza nella formazione dei prezzi, a tutto vantaggio della tutela dei consumatori”. “È nata una grandissima opportunità per lo sviluppo del mercato agroalimentare italiano - ha detto il Presidente di Bmti, Francesco Bettoni - in grado di dare efficienza e trasparenza a prezzi e mercati, evitando bolle speculative a danno dei consumatori e contribuendo alla comprensione dei criteri di formazione del prezzo. La Borsa non si muoverà più su rilevazioni o stime di prezzi, ma su quotazioni reali. La regolamentazione della Borsa, la trasparenza dei prezzi e la trattazione quotidiana e continua delle negoziazioni da postazioni remote, faciliterà l’apertura del mercato agroalimentare italiano a livello internazionale”. La Deputazione Nazionale, prevista dal Decreto del Ministero delle Politiche agricole n. 174 del 6 aprile 2006, ha tra i suoi compiti l’omogenizzazione delle modalità di negoziazione, la realizzazione di forme di sicurezza e di garanzia delle transazioni sul territorio nazionale e l’iscrizione dei soggetti abilitati all’intermediazione in un apposito elenco. Attualmente la contrattazione telematica è attiva in 32 mercati, riferiti principalmente ai settori dei cereali, lattiero caseari, carni, olio, vino, ortofrutta e concimi minerali. Sono in via di attivazione altri mercati telematici, relativi ai fiori e piante, fragola, asiago Dop e prosciutto Dop. Sono stati costituiti 25 Comitati Nazionali di Vigilanza di Categorie di Prodotto che hanno predisposto altrettanti Regolamenti Speciali, validi e riconosciuti a livello nazionale. Ad oggi risultano accreditati alla Bmti circa 1. 000 operatori. Dal 2002, anno di avvio della sperimentazione, ad oggi sono stati generati 3. 564 contratti scambiati, pari a 479. 573 tonnellate di prodotto transato, per un ammontare di circa 107 milioni di euro di valore scambiato. Il mercato telematico della Bmti, nel giro di 3-4 anni, potrebbe raggiungere un controvalore degli scambi pari a 15 miliardi di euro, evitando, così, bolle speculative a danno dei consumatori e contribuendo, al contempo, all’analisi della formazione dei prezzi. Per consentire il pieno decollo delle contrattazioni, si stanno realizzando delle forme di garanzia, per il buon esito delle transazioni telematiche sul territorio nazionale, che già da tempo erano state avviate con il mondo bancario ed assicurativo. A breve verrà, quindi, realizzato un sistema di pagamento interbancario e un sistema di garanzia del credito da applicare alla Borsa. Tutto questo sarà il punto di partenza che permetterà di aprire in Italia il mercato a termine: sarà il primo mercato dei futures con prezzi reali e regolamentati. Un ulteriore servizio che nasce con la Borsa Merci Telematica è l’Area Prezzi contenente tutte le informazioni di mercato (prezzi, quantità e valori scambiati), derivanti dai listini pubblicati dalle Camere di Commercio e dalle contrattazioni avvenute sulla piattaforma telematica. Accedendo all’Area Prezzi è per la prima volta possibile, grazie al Listino Omogeneo Nazionale, confrontare le quotazioni realizzate nelle diverse piazze ed elaborare veri e propri fixing nazionali per ogni singolo prodotto. Ciò costituisce un importante strumento sia per gli operatori, che avranno così la possibilità di confrontare i prezzi dei diversi prodotti e delle diverse piazze italiane, sia per i consumatori o le loro associazioni, che potranno essere informati sul costo del singolo prodotto nel primo passaggio della catena: quello dell’acquisto diretto dal produttore. Un’indicazione sicuramente significativa per effettuare il monitoraggio di quanto avviene lungo la catena fino alla formazione del prezzo finale al consumo. .  
   
   
CONCORDATO DELLA SOCIETÀ BOSCHI LUIGI E FIGLI S.P.A.: SENTENZA DI OMOLOGAZIONE DEL CONCORDATO BOSCHI PASSATA IN GIUDICATO  
 
Collecchio - Parmalat S. P. A. , controllante l’89,44% di Boschi Luigi e Figli S. P. A. , ha comunicato il 31 ottobre 2006 che, sulla base di certificazione rilasciata dalla Corte di Appello di Bologna, alla data del 20 ottobre 2006 non risulta proposto appello avverso la sentenza pronunciata dal Tribunale di Parma nel giudizio di omologazione del concordato proposto dal Commissario Straordinario di Boschi Luigi e Figli S. P. A in Amministrazione Straordinaria ai sensi dell’art. 4 bis della Legge 5 luglio 2004 n. 166 – D. L. 3 maggio 2004 n. 119 e successive modificazioni. Conseguentemente, la sentenza di omologazione del Concordato Boschi è passata in giudicato. .  
   
   
1° MEETING AGROMEDITERRANEO L’AREA DI LIBERO SCAMBIO DEL 2010 UN’OPPORTUNITÀ PER L’AGROALIMENTARE DEI PAESI DEL MEDITERRANEO 10, 11 NOVEMBRE 2006 - CATANIA  
 
Il mercato euromediterraneo dei prodotti agroalimentari si sta aprendo ad un nuovo scenario, soprattutto quando nel 2010 avverrà la liberalizzazione degli scambi. Quali conseguenze ed opportunità si apriranno per gli imprenditori italiani? Quali saranno le nuove relazioni nel mercato? L’italia, e la Sicilia in particolare, potrà diventare un base per la creazione di valore aggiunto e di innovazione nella produzione e commercializzazione dei prodotti agroalimentari? Per affrontare queste tematiche, la Compagnia delle Opere Agroalimentare e la Regione Siciliana, con il patrocinio del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali e del Ministero degli Affari Esteri, hanno organizzato il 1° Meeting Agromediterraneo, dal titolo “L’area di libero scambio del 2010. Un’opportunità per l’agroalimentare dei paesi del Mediterraneo”, che si terrà il 10 e 11 novembre prossimi a Catania. Il Meeting di Catania sarà, in sintesi, un punto di lavoro e di creazione di reti tra operatori privati e pubblici: in questo senso esso non si presenta come un ‘classico’ convegno, bensì come confronto dialettico, durante il quale i relatori non esporranno dottrine o teorie, ma racconteranno la loro esperienza con cui tutti si possono confrontare: un metodo ideale, per fornire risposte concrete per l’affronto della realtà dell’agroalimentare, e comunicare esperienze che possano essere di esempio. Il Meeting è rivolto a: imprenditori agroalimentari e del mondo dei servizi connessi, operatori, tecnici e amministratori pubblici ed è finalizzato a creare conoscenze e opportunità affinché il nostro paese possa presentarsi preparato e competitivo in tutti i suoi comparti per l’importante sfida del 2010. Oltre a Paolo De Castro, Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali e Salvatore Cuffaro, Presidente della Regione Siciliana, alla due giorni di lavoro interverranno, tra gli altri (in ordine alfabetico): Beniamino Anselmi, Ad Banco di Sicilia; Dario Cartabellotta, Direttore Generale - Assessorato Agricoltura e Foreste Regione Sicilia; Giovanni La Via, Assessore Agricoltura e Foreste, Regione Sicilia; Cosimo Lacirignola, Responsabile Uri del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali; Aldo Longo, Direttore della Commissione europea; Francesco Pugliese, Consigliere di Amministrazione di Coopernic e Direttore Generale Conad Italia; Lanfranco Senn, Università Bocconi Milano; Giuseppe Tripoli, Segretario Generale Unioncamere. La partecipazione al Meeting di Catania è subordinata all’iscrizione da effettuarsi, compilando apposito modulo reperibile su www. Cdoagroalimentare. It .  
   
   
DAL PSR LE RISORSE IN PIEMONTE PER UNA SCOMMESSA SULL´AGRICOLTURA  
 
La Conferenza Stato Regioni ha formalmente approvato, il 31 Ottobre 2006, il Piano Strategico Nazionale, lo strumento che orienta le scelte strategiche dell’Italia per gli anni 2007-2013 negli investimenti sull’agricoltura e il territorio rurale. La lunga negoziazione tra le Regioni ed il Governo, ha visto il Piemonte ottenere, in sede di riparto delle risorse tra le Regioni, un miglioramento in termini percentuali ed un risultato finale che permetterà di mettere in cantiere significativi investimenti per i prossimi anni. La Regione Piemonte, che nella passata programmazione si era vista riconosciuta una percentuale sul totale delle risorse pari al 4. 64%, ha ottenuto nella presente programmazione una percentuale pari al 4. 93%. In termini assoluti la nostra Regione si vede riconosciuta 367 milioni di euro di risorse Fears (comunitarie) che, sommate al co-finanziamento nazionale e a quello regionale, porteranno a oltre 830 milioni di euro le risorse per l’agricoltura piemontese. A queste risorse si uniscono 27 milioni di euro per i pagamenti di investimenti e premi della precedente programmazione non coperti dalle risorse 2000-2006 che svilupperanno un pagamento complessivo di oltre 60 milioni di euro. “La conclusione della trattativa – commenta l’Assessore all’Agricoltura Mino Taricco - che si era avviata sotto i peggiori auspici con una paventata riduzione di risorse che sembrava tagliare di circa il 30% le risorse rispetto alla precedente programmazione, ha visto invece assegnare alla nostra Regione una dotazione significativamente migliorata e capace di sostenere la scommessa di riorganizzazione e di rafforzamento della nostra agricoltura e del nostro territorio rurale. Comincia adesso il nostro lavoro per rendere efficaci le scelte ed i percorsi da mettere in campo. Sono veramente soddisfatto – continua l’Assessore - dei poco meno di 400 milioni di Euro di risorse comunitarie che unitamente al co-finanziamneto nazionale e regionale svilupperanno circa 900 milioni di euro tra investimenti e premi per la nostra agricoltura. Il risultato è stato ottenuto grazie al proficuo lavoro messo in campo, in questa occasione, attraverso un gioco di squadra tra le Regioni e con il Ministero. ” .  
   
   
400 MILIONI PER NUOVO PIANO DI SVILUPPO RURALE LOMBARDO BECCALOSSI:RICONOSCIUTE LE ISTANZE DELLA PRIMA REGIONE AGRICOLA  
 
 La Lombardia potrà contare su circa 400 milioni di euro di fondi comunitari per il suo Programma di Sviluppo Rurale. Lo ha annunciato la vicepresidente e assessore all´Agricoltura, Viviana Beccalossi, a seguito dell´intesa siglata in sede di Comitato Tecnico Permanente con il Ministro per le Politiche Agricole Paolo De Castro e gli altri assessori regionali all´Agricoltura, in materia di riparto delle risorse comunitarie per lo Sviluppo Rurale. "Dopo una complessa trattativa, iniziata nello scorso settembre con il ministro Paolo De Castro e con gli assessori regionali all´Agricoltura - ha commentato Viviana Beccalossi - abbiamo ottenuto ben 52 milioni di euro in più rispetto al riparto del 2000. Oggi pesiamo per il 4,98% sull´ammontare complessivo dei fondi destinati allo Sviluppo Rurale nazionale, contro il 4,26% della programmazione 2000/2006". "Non nascondo la soddisfazione per questo risultato - ha aggiunto Viviana Beccalossi -. La Lombardia, tra le 15 dell´area del centro-nord, è quella che si è vista assegnare più fondi per lo Sviluppo Rurale, seconda solo all´Emilia Romagna". In un clima di difficoltà e di minor disponibilità finanziaria che ha causato diminuzioni importanti negli importi dei fondi assegnati a tutte le altre Regioni, solo la Lombardia ha ottenuto maggiori risorse rispetto alla scorsa programmazione. "Un risultato molto significativo - ha detto ancora Viviana Beccalossi - che fa capire come, anche a livello nazionale, si sia compresa l´importanza del mondo rurale lombardo quale motore agricolo d´Italia. Un sistema che, con il 14% della produzione nazionale, oltre 70. 000 strutture produttive, più di 200. 000 lavoratori che rappresentano quasi il 3,7% delle forze lavoro lombarde, e un´incidenza di circa il 4% sul Pil regionale, può considerarsi un vero modello di eccellenza". "L´aumento della capacità competitiva, l´attuazione delle riforme conseguenti alla nuova Politica Agricola Comunitaria, l´attenzione al ruolo multifunzionale dell´agricoltura ed a quello delle bioenergie - ha proseguito Viviana Beccalossi - sono alcuni degli obiettivi prioritari sui quali punterà il nostro nuovo Programma di Sviluppo Rurale. Obiettivi in cui investiremo, oltre a questi 400 milioni di euro, altri 500 milioni di euro messi a disposizione dallo Stato e dalla Regione, per arrivare ad un monte contributivo totale per la programmazione 2007/2013 di quasi 900 milioni capaci di generare un indotto di circa 2 miliardi e 400 milioni". "Le prossime settimane - ha concluso la vicepresidente Beccalossi -il Programma di Sviluppo Rurale verrà definito in tutti i suoi dettagli proseguendo il confronto diretto con le rappresentanze del settore agricolo e agro-alimentare e con la Commissione del Consiglio regionale preposta alla materia". .  
   
   
L´ALTO ADIGE, 124 MILIONI DI EURO PER LO SVILUPPO RURALE  
 
 L´alto Adige, nel periodo 2007-2013, riceverà dalle casse dell´Unione Europea 124 milioni di euro da investire nello sviluppo rurale e nel programma Leader. La decisione è stata presa oggi a Roma nell´ambito delle trattative per la ripartizione dei fondi a livello regionale. Soddisfatto l´assessore provinciale all´agricoltura Hans Berger: "Abbiamo evitato i tagli che si temeva potessero esserci". L´accordo raggiunto durante un vertice sulla ripartizione dei fondi europei ai vari enti locali, è stato ratificato martedì 31 ottobre dalla Conferenza delle Regioni. Per il via libera definitivo manca solo l´ok della Conferenza Stato-regioni, ma si tratta solamente di una formalità. A rappresentare a Roma la Provincia Autonoma di Bolzano c´era l´assessore all´agricoltura Hans Berger, il quale non fa mistero della propria soddisfazione. "Abbiamo raggiunto un risultato molto importante - commenta Berger - grazie a questi sforzi l´Alto Adige potrà contare nei prossimi sei anni sugli stessi fondi europei, destinati allo sviluppo rurale e al programma Leader, del precedente periodo di programmazione. In totale si tratta di 124 milioni di euro, il 5% dei quali, pari a circa 7 milioni, dovrà essere destinato al programma Leader". I rimanenti 117 milioni di euro, assegnati sulla base delle ripartizioni avvenute a livello statale e regionale, serviranno a sostenere lo sviluppo dei territori rurali altoatesini. "Sicuramente - prosegue Berger - daremo continuità a quelle misure rivelatesi efficaci negli ultimi anni, ma le integreremo con gli altri provvedimenti che risulteranno necessari". Oltre alla realizzazione di infrastrutture indispensabile per l´attività rurale, verrà posta particolare attenzione agli investimenti, alla formazione, nonchè al sostegno all´utilizzo e alla diffusione di fonti di energia rinnovabili. La novità principale, rispetto al precedente periodo di programmazione, consiste nel fatto che per la prima volta i fondi per lo sviluppo rurale e il programma Leader saranno elargiti dalla stessa fonte. "Si tratta di un passaggio sicuramente positivo - conclude l´assessore Berger - in quanto permette di interconnettere in maniera ottimale i due programmi". .  
   
   
MAGGIORI RISORSE PER SVILUPPO RURALE DESTINATE AL FVG  
 
 Trieste - Ammontano a quasi 250 milioni di euro le risorse destinate al Fvg per il nuovo programma di sviluppo rurale 2007-2013, l´11 per cento delle quali a carico della Regione. Rispetto alla precedente programmazione 2000-2006 si tratta di circa 20 milioni di euro in più. Lo ha annunciato 31 ottobre l´Assessore regionale Marsilio al termine della conferenza Stato-regioni, riunitasi oggi a Roma per l´approvazione del Piano strategico nazionale e dei riparti a favore delle realtà regionali. Tali risorse, unitamente alla quota parte a carico dei privati, favoriranno interventi per circa 324 milioni di euro, rispetto ai 287 milioni della fase 2000-2006. Quattro gli assi principali finanziati dalla nuova programmazione: la competitività dei settori agricolo e forestale; la salvaguardia dell´ambiente e le indennità a favore delle aziende situate in zona svantaggiata; la diversificazione dell´economia nelle zone rurali; le azioni per lo sviluppo locale (iniziative Leader). Nell´esprimere soddisfazione per le nuove risorse a disposizione del Fvg per il 2007-2013 l´assessore Marsilio ha altresì annunciato che entro breve sarà ultimata la stesura del nuovo Psr che, negli intendimenti dello stesso assessore, dovrebbe arrivare sul tavolo della Commissione europea nei primi giorni di dicembre per la successiva e definitiva approvazione. .  
   
   
DALL´AFRICA ALLA TOSCANA, PRESTO IN VENDITA I FAGIOLINI DEL BURKINA FASO PRESENTATO UFFICIALMENTE IL MARCHIO ´TERRAEQUA´  
 
 Un´accordo che si estende oltre il semplice concetto di solidarietà ma che vuole in realtà creare le basi per un rapporto duraturo e stabile, in grado di garantire alla popolazione del Burkina Faso migliori condizioni di vita. E´ con questo scopo che è stato realizzato e perfezionato il progetto che consentirà, a partire dal prossimo 28 dicembre, di far arrivare sui banchi di vendita dei supermercati Coop di tutta Italia i fagiolini prodotti dalle cooperative di produttori del piccolo stato africano.  Il 3 novembre presso la sede dell´Unicoop Firenze la presentazione ufficiale. Il nome del progetto è ´Terraequa´. L´intento è attuare interventi di cooperazione, formazione ed investimento in paesi africani in via di sviluppo. Insieme a Coopitalia vi partecipano anche la Regione Toscana, il Movimento Shalom, l´Associazione nazionale delle coop di consumo (Ancc) e l´Adapa ong (Action pour le developpoment Agro-pastoral en Afrique). ´Più che un progetto di solidarietà – ha spiegato l´assessore regionale al perdono e alla riconciliazione tra i popoli Massimo Toschi – è un progetto di grande politica. A metà novembre faremo un incontro con la Commissione Ue proprio per individuare nuove forme di commercializzazione dei prodotti dei paesi africani, specie di quelli sub-sahariani. Vogliamo portare salute e lavoro valorizzando però la società civile ed innescando un percorso virtuoso che consenta la crescita delle cooperative di produttori di questi paesi. Passiamo dalla semplice solidarietà alla politica´. I fagiolini con il marchio ´Terraequa´ saranno in vendita per la prima volta a fine dicembre. Sono previste due consegne settimanali direttamente da Ougadougou, la capitale del Burkina Faso, con un aereo che atterrerà direttamente all´aeroporto di Pisa (evitando così lo scalo di Parigi, consentendo in tal modo un risparmio in costi logistici di circa il 60%). Si stima che ogni anno verranno messi in vendita circa 500 tonnellate di fagiolini verdi provenienti dal Burkina Faso. .  
   
   
MARCO DI MOLFETTA È STATO NOMINATO AMMINISTRATORE DELEGATO DI MOTO S.P.A., SOCIETÀ DEL GRUPPO CREMONINI ATTIVA NEL SETTORE DELLA RISTORAZIONE AUTOSTRADALE.  
 
Il nuovo Amministratore Delegato affiancherà il Presidente Valentino Fabbian e il Vice Presidente Paolo Prota Giurleo e sarà chiamato a potenziare ulteriormente la presenza di Cremonini nella ristorazione autostradale, un settore dove il Gruppo di Castelvetro ha recentemente acquisito il controllo completo di Moto S. P. A. , secondo operatore nel mercato italiano. Milanese, 55 anni, di Molfetta è stato dal 2003 a oggi Amministratore Delegato di Fashion District Italia, società che realizza e gestisce Factory Outlet in Italia, con tre Centri localizzati a Roma, Mantova e Molfetta. In precedenza, ha ricoperto il ruolo di Amministratore Delegato di Metropolis S. P. A. , società di gestione immobiliare del Gruppo Fs, con il compito di riorganizzare la struttura societaria e avviare le dismissioni immobiliari del patrimonio non strategico. Inoltre, tra gli altri incarichi, è stato Direttore Generale del Gruppo Situr ed ha ricoperto numerosi ruoli direttivi all’interno del Gruppo Montedison. Moto S. P. A gestisce 31 aree di ristoro autostradali ed ha realizzato nel 2005 un fatturato di circa 110,6 milioni di Euro (+45% rispetto al 2004), 65,4 milioni dei quali derivanti dalle attività di ristorazione e 45,2 milioni di Euro derivanti dalle attività “oil”. .  
   
   
I GIOVANI CUOCHI EUROPEI A CONVEGNO NEL VENETO A GENNAIO  
 
Il Veneto ospiterà dal 7 al 9 gennaio prossimi il congresso dell’associazione dei Jeunes Restaurateurs D’europe, i giovani ristoratori europei, cui aderiscono circa 300 imprenditori del settore della ristorazione di Belgio, Francia, Germania, Lussemburgo, Olanda, Spagna e Italia. Lo ha annunciato il vicepresidente della Giunta regionale Luca Zaia, in occasione del salone del Gusto di Torino, cui il Veneto partecipa con uno spazio espositivo allestito nel Padiglione 3, Stand S35 del Lingotto, in collaborazione tra Regione, Unione Regionale Cuochi Veneti, Istituti alberghieri regionali, Strade del Vino e Associazioni agrituristiche. “L’associazione è nata in Francia vent’anni fa – ha ricordato Zaia – e si propone di consolidare l’amicizia e la collaborazione fra giovani cuochi – ristoratori professionisti di età compresa tra i 24 e i 45 anni (ma al momento dell’adesione non bisogna avere più di 35 anni), e di favorire il rispetto, l’interpretazione e la divulgazione della tradizione culinaria del proprio territorio: una finalità che condivido pienamente da sempre e che nel Veneto trova fertile terreno in una storia della cucina consolidata e in produzioni agroalimentari, e dunque in materie prime, di altissima qualità”. Per questo l’appuntamento, che per la prima volta si svolge nella nostra regione – ha aggiunto Zaia – ha trovato il sostegno convinto mio, del presidente Giancarlo Galan e della Giunta veneta”. I soci veneti dei Jeunes Restaurateurs D’europe sono sette, con locali nel bellunese, nel vicentino, nel veronese e nel trevigiano. Lo coordinano Nicola e Pierluigi Portinari, che gestiscono un ristorante a Lonigo, ai piedi dei Colli Berici. Il congresso prevede, di massima, un “contatto” ravvicinato domenica 7 gennaio con il radicchio Rosso di Treviso Igp; un incontro a Villa Contarini di Piazzola sul Brenta, in provincia di Padova, per lunedì 8, mentre l’appuntamento conclusivo di martedì 9 gennaio sarà alla Fondazione Guggenheim di Venezia. .  
   
   
I RICONOSCIMENTI DOP E IGP “DOP E IGP: TUTELA E PROMOZIONE DEI PRODOTTI REGIONALI” “DI CRESCENTE IMPORTANZA IL RUOLO DELL’AGRITURISMO NELLA PROMOZIONE DEI PRODOTTI DOP E IGP”  
 
 Il 16 novembre 2006, alle ore 15. 00, presso la sala convegni della Green Hotel School in Magnano in Riviera, avrà luogo il convegno “Dop e Igp: tutela e promozione dei prodotti regionali” organizzato dall’Agriturist, associazione per l’agriturismo, l’ambiente e il territorio aderente a Confagricoltura, nell’ambito delle Giornate Nazionali delle Dop e Igp realizzate con il contributo del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali. I riconoscimenti comunitari Dop (denominazione d’origine protetta) e Igp (indicazione geografica protetta) costituiscono una forma di difesa e protezione del patrimonio agroalimentare originale del territorio. Proprio grazie alla loro autenticità ed unicità i prodotti riconosciuti Dop e Igp acquistano valore aggiunto e sono sempre più esposti ad imitazioni e contraffazioni, sia di tipo materiale che culturale. Ecco allora la necessità di organismi di controllo (Consorzi di Tutela dei Prodotti), di rigide norme contro la contraffazione, l’abuso e l’uso improprio dei riconoscimenti e di sanzioni per i trasgressori. Un complesso sistema di tutela dell’origine e della tradizione dei prodotti agricoli ed enogastronomici del territorio, a vantaggio non solo dell’economia ad essi collegata ma anche dei consumatori, ora più consapevoli dell’importanza delle diciture Dop e Igp che permettono loro di conoscere sempre cosa stanno acquistando. Di primaria importanza il ruolo svolto in questo contesto dall’Agriturismo che, seguendo le indicazioni della nuova legge quadro 96/06, inserisce all’interno della propria offerta prodotti Dop e Igp come componente privilegiata dei pasti proposti. Agriturist@confagricoltura. Ud. It .  
   
   
CARNE E ERBE OFFICINALI CON MARCHIO DI QUALITÀ  
 
Bolzano - La Giunta provinciale ha approvato i disciplinari per l´utilizzo del marchio di qualità con indicazione di origine anche per erbe officinali e aromatiche e per la carne. "I nuovi prodotti consolidano la famiglia dei prodotti altoatesini di qualità e ampoliano la garanzia per i consumatori ma anche per l´attività dei produttori", sottolineano gli assessori provinciali Werner Frick e Hans Berger. La Giunta è intervenuta sulla legge provinciale 12/2005, in base agli articoli 9 e 10, approvando i disciplinari per l´utilizzo del marchio di qualità con indicazione di origine per le erbe officinali e aromatiche e per la carne. "Gli standard di qualità trovano piena applicazione anche per queste due varietà di prodotti - spiegano gli assessori Frick (commercio) e Berger (agricoltura) - e ampliano l´offerta di prodotti di qualità dell´Alto Adige. " Rispettando tutti i requisiti richiesti, anche carne e erbe officinali e aromatiche di produzione locale potranno quindi fregiarsi del marchio di qualità. Prima dell´applicazione concreta dello specifico sigillo è necessaria però una definizione precisa degli standard qualitativi. Allo scopo è stata nominata una commissione di esperti con il compito di elaborare le adeguate prescrizioni. "Gli standard qualitativi devono essere definiti ad un livello superiore rispetto alla normale media dei prodotti in commercio - chiarisce l´assessore Frick - perché questo è il presupposto necessario per poter assegnare il marchio di qualità. " La bontà del prodotto dovrà essere esaminata anche da un organo di controllo certificato dall´Unione europea. Non appena i criteri di applicazione per i settori carne e erbe saranno elaborati e approvati dal comitato competente per la qualità, toccherà alla Giunta provinciale licenziare la specifica delibera. .  
   
   
IL CRISANTEMO? OTTIMO PER IL LATTE L’ISTITUTO PER IL SISTEMA PRODUZIONE ANIMALE IN AMBIENTE MEDITERRANEO DEL CNR DI SASSARI HA INDIVIDUATO NUOVE INTERESSANTI PROPRIETÀ DI UNA VARIETÀ DELLA PIANTA, CHE LA RENDONO PARTICOLARMENTE ADATTA COME SPECIE DA PASCOLO E COLTURA PER L’AGRICOLTURA BIOLOGICA  
 
Da sempre avvolto da un’aurea di superstizione dura a scomparire, fiore un po´ melanconico, ‘gloria dell’autunno’ secondo Confucio, il crisantemo sembra aver finalmente trovato la strada per la propria rivincita. Pianta erbacea diffusa negli incolti e ritenuta infestante per varie colture, il crisantemo (Chrysanthemum coronarium L. ) sembra invece possedere interessanti caratteristiche come specie da pascolo. “Il crisantemo”, afferma Leonardo Sulas dell’Istituto per il sistema produzione animale in ambiente mediterraneo (Ispaam) del Consiglio nazionale delle ricerche di Sassari, “risulta particolarmente apprezzato dagli ovini, con influenza positiva sulla produzione di latte. Sottoposto a pascolamento è in grado di ricacciare prontamente e fornire foraggio di buona qualità anche in tarda primavera quando il valore nutritivo di gran parte delle foraggere tradizionali, sia coltivate sia spontanee, decresce più rapidamente. Inoltre, è stata dimostrata la possibilità di conservazione del foraggio di crisantemo attraverso insilamento (una tecnica che si realizza per acidificazione della massa vegetale ad opera di microrganismi anaerobi) delle sue abbondanti produzioni primaverili. La messa a punto di una nuova tecnica di raccolta meccanica del seme permetterà di coltivare il crisantemo, garantendo così la valorizzazione di una specie promettente per molteplici finalità d’impiego, che rappresenta quasi l’ideotipo di pianta ad uso multiplo”. Originario del bacino del Mediterraneo, in Oriente il fiore nazionale giapponese, è simbolo di pace, nobiltà e lunga vita, nonché ingrediente largamente utilizzato in cucina per l’aroma particolare e per le proprietà antiossidanti, nel nostro Paese, invece, è sempre stato poco apprezzato per la macabra connotazione che ha assunto nella nostra cultura. Si tratta però di un disprezzo ingiustificato. “Alcune specie del genere Chrysanthemum”, prosegue Sulas, “sono studiate per le proprietà insetticide, attribuibili alle piretrine e ad altri composti chimici contenuti nei fiori e nella parte aerea della pianta, la cui attività si esplica prevalentemente per contatto, agendo sul sistema nervoso centrale e periferico degli insetti. Ricerche su oli essenziali estratti da ‘C. Coronarium’ hanno messo in evidenza anche proprietà antifungine molto marcate. La necessità di sistemi di produzione maggiormente rispettosi dell’ambiente e l’esigenza di un’agricoltura sempre più multifunzionale richiedono l’impiego di specie vegetali più versatili, al fine di soddisfare nel contempo esigenze diversificate e non solo produttive, come la difesa del suolo dall’erosione idrica, il controllo di infestanti e parassiti senza l’uso di pesticidi, il ripristino ambientale di siti degradati e inquinati o la produzione di biomassa in filiere bioenergetiche”. Il crisantemo rappresenta, quindi, un esempio interessante e concreto di pianta ben adattata, in grado di svolgere molte delle funzioni attualmente richieste, prima fra tutte quella di coltura interessante per l’agricoltura biologica. .  
   
   
INTERVENTI NEL SETTORE AVICOLO PIEMONTESE  
 
 La Giunta ha approvato nella seduta del 30 ottobre 2006 il Piano per gli interventi nel settore avicolo piemontese definendo le azioni che la Regione intende attivare per fronteggiare la situazione determinatasi a seguito della crisi del mercato avicolo provocata dalla influenza aviaria , nel periodo compreso tra il settembre 2005 e l’aprile 2006. Il Piano adottato dalla Regione si propone di agire a più livelli e con una serie di interventi diversificati che prospettino soluzioni sia di tipo emergenziale sia di tipo strutturale per arginare la situazione di crisi che il settore avicolo piemontese sta vivendo e che ha determinato un pesante crollo dei consumi e dei prezzi. Le tipologie di intervento riguardano in particolare i programmi finalizzati alla realizzazione di intervento per l’abbandono dell’attività produttiva, gli investimenti per misure di biosicurezza, ivi comprese le spese sostenute per misure sanitarie, gli interventi disposti dall’autorità sanitaria per l’abbattimento degli avicoli in caso di sovraffollamento delle strutture produttive o di blocco della movimentazione dei capi, il consolidamento dell’indebitamento, il salvataggio e la ristrutturazione delle imprese in difficoltà, l’indennità compensativa della perdita di reddito o delle maggiori spese sopportate a causa del verificarsi dell’evento, per i danni indiretti- prolungamento del vuoto biologico e restrizioni sanitarie, per danni indiretti- fermo programmato. L’attuazione del Piano è subordinata alla decisione della Commissione Europea di approvazione della legge 11 marzo 2006 n. 81 e dovrà adeguarsi alle disposizioni che saranno emanate dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali e dal Ministero della Salute. “La grave crisi che ha colpito in particolare il mercato avicolo piemontese – afferma l’assessore all’Agricoltura, Mino Taricco - imponeva l’adozione di un provvedimento, come quello approvato dalla Giunta, di carattere generale ma allo stesso tempo alquanto concreto che formula soluzioni alle attuali esigenze di un settore che, avendo subito un durissimo contraccolpo dall’influenza aviaria, deve essere necessariamente supportato nella risalita verso un nuovo equilibrio economico e nel ristabilimento delle condizioni necessarie per operare in piena autonomia“. .  
   
   
AVIARIA: CONFAGRICOLTURA, NESSUN ALLARME NEL GROSSETANO  
 
 Le notizie relative all’abbattimento di germani reali nel grossetano, per un caso di influenza aviaria, non devono destare preoccupazioni. Lo sottolinea la Confagricoltura, che invita a valutare la particolarità della situazione riscontrata nell’azienda maremmana, dove sono allevati esclusivamente germani reali. Questa specie avicola - spiega l’Organizzazione agricola - manifesta molto spesso una particolare sensibilità e quindi una positività ad alcuni ceppi assolutamente non pericolosi dell’influenza aviaria. L’attenzione delle autorità sanitarie è scattata nell’ambito dei piani di monitoraggio e controllo a cui sono abitualmente sottoposti gli allevamenti. E nessun animale è stato trovato morto e neppure ammalato. E’ stata solamente accertata una positività. Bene comunque hanno fatto le autorità a procedere con l’applicazione delle disposizioni sanitarie - dice Confagricoltura - per garantire fino in fondo la massima tranquillità sia in termini di prevenzione, che di tutela del patrimonio selvatico dell’area. .  
   
   
FORTE IMPEGNO DELLE STRUTTURE PROVINCIALI BOLZANINE PER LA LOTTA AGLI “SCOPAZZI DEL MELO”  
 
 Da anni le strutture di ricerca e di sperimentazione provinciali come il Centro sperimentale di Laimburg, il Centro di consulenza per la frutti – viticoltura e le Associazioni dei frutticoltori sono impegnati per porre un freno ai danni causati alla frutticoltura dalla malattia degli “Scopazzi del melo”, per scoprire i meccanismi che la provocano e quelli della sua propagazione da una pianta all’altra. Il direttore del Centro sperimentale di Laimburg, Josef Dalla Via, ha sottolineato che a tale scopo sono stati effettuati vari esperimenti a livello provinciale e sono stati avviati anche dei progetti di cooperazione scientifica con centri di ricerca che operano a livello internazionale. Purtroppo sinora si conosce ancora poco sull’interazione tra i germi e la pianta che poter agire con efficacia contro la propagazione della malattia. Il motivo di questa difficoltà, ha sottolineato il direttore Dalla Via, è rappresentato dalla difficoltà di svolgere una ricerca efficace sul citoplasma che provoca la malattia. La ricerca potrà essere ulteriormente intensificata anche grazie ad un contributo di 1,6 milioni di euro messo a disposizione dalla Ripartizione agricoltura, dal Centro sperimentale di Laimburg e dalle associazioni dei frutticoltori. Questo progetto si svilupperà nel corso di cinque anni. “La ricerca per conoscere meglio i meccanismi alla base della malattia è stata sempre intensa da parte delle strutture provinciali” ha sottolineato il direttore del Centro “purtroppo la ricerca di base raramente porta a degli sviluppi spettacolari”. Il Centro di consulenza per la frutti – viticoltura ha svolto in questi anni un’intensa campagna di informazione e di sensibilizzazione dei contadini nei confronti degli “Scopazzi del melo” anche con articoli di divulgazione scientifica sul periodico del Centro “Obst- und Weinbau” ed al tema è stato dedicato anche un numero speciale della rivista. Il presidente del Centro, Peter Brigl, ha comunque rilevato che per il momento non esiste una ricetta risolutiva per la malattia. Anche il direttore del Centro di consulenza per la frutti – viticoltura, Walther Waldner, ha respinto energicamente le accuse di inattività sollevate in questi giorni contro le strutture provinciali. In oltre 1000 imprese agricole viene attualmente condotta una ricerca sistematica sulla malattia e vengono fornite costantemente consulenze ai contadini. Il messaggio che giunge dai responsabili del settore è comunque quello di unire le forze per combattere una malattia ancora poco nota, che ha già fatto seri danni all’economia frutticola della nostra provincia. .  
   
   
PLANTGEST.COM, IL PORTALE PER SAPERE TUTTO SULLA FRUTTA  
 
 Dedicato alle specie frutticole con oltre 500 varietà: informazioni tecniche, note divulgative e materiale fotografico. Tutte le schede informative possono essere scaricate gratuitamente. La presentazione in anteprima a Interpoma, Bolzano 9 novembre 2006 Dall’albicocco al Melo, dalla Fragola al Susino cinogiapponese: il mondo della frutta a portata di mouse. Finalmente è nato il portale per sapere tutto sulla frutta: è Plantgest, (www. Plantgest. Com) la prima vera banca dati delle varietà frutticole realizzata da Image Line. Il portale informatico Plantgest. Com mette a disposizione degli utenti caratteristiche tecniche, note divulgative, informazioni commerciali e materiale fotografico di oltre 500 varietà frutticole appartenenti alle principali specie coltivate in Italia: Albicocco, Fragola, Ciliegio dolce, Melo, Nettarine a polpa gialla, Nettarine a polpa bianca, Percoche, Pesco a polpa gialla, Pesco a polpa bianca, Pesche platicarpe, Pesche ghiaccio, Pero, Susino europeo, Susino cinogiapponese. I numeri: obiettivo “1. 000 varietà” Si tratta di un progetto ambizioso e fortemente innovativo, sia per la quantità che per la completezza e il valore scientifico delle informazioni, realizzato grazie alla collaborazione di costitutori, ricercatori e vivaisti di tutt’Italia. Plantgest. Com, costantemente aggiornato e implementato, da qui ai prossimi mesi raggiungerà le mille varietà: saranno infatti pubblicati i dati tecnici di nuove specie frutticole come Actinidia, Agrumi, Agrumi minori, Castagno, Ciliegio acido, Lampone, Mandorlo, Mirtillo gigante, Noce, Nocciolo, Ribes, Rovo, Uva spina, Uva da tavola, Frutti minori, ecc. Il portale: varietà, colture, operatori Il sistema è molto semplice da utilizzare e consente di effettuare ricerche a seconda di diversi criteri: Varietà, Colture, Operatori professionali. Sono possibili ricerche incrociate. Introdotta da una breve Presentazione, ogni Specie è corredata da informazioni su Classificazione e produzione, Composizione e valore nutrizionale, Curiosità, Caratteristiche botaniche, Clima, Lavorazioni del terreno, Concimazione, Irrigazioni. Per ogni singola Varietà, accompagnata da immagini e fotografie, è stata realizzata una scheda che ne riassume le caratteristiche agronomiche e pomologiche. Per facilitare la consultazione, la scheda è divisa in due sezioni: la prima contiene il Giudizio riassuntivo sulla varietà (la carta d’identità con dati generali su pianta, aspetto e sapore del frutto), informazioni di Brevetto e Proprietà della varietà (note tecnico-commerciali, valutazioni generali, adattabilità alle condizioni pedoclimatiche, fioritura e maturazione e difesa). La seconda sezione è costituita invece da una vera e propria monografia di taglio scientifico, pensata per l’operatore professionale e per il ricercatore. Tutte le schede sono consultabili on line e scaricabili gratuitamente. Il Brevettario La sezione Brevettario, gestita direttamente dal Cra - Istituto sperimentale per la frutticoltura di Roma, fornisce informazioni sui vincoli delle varietà: registrazione del nome (normalmente caratterizzate dal marchio (), brevetto Italiano e brevetto Europeo. Il servizio viene aggiornato in tempo reale: tutti gli interventi effettuati sull´archivio vengono infatti visualizzati on-line. Liste Varietali. It Il portale Listevarietali. It - con un link apposito all’interno di Plantgest - nasce dal progetto “Liste di orientamento varietale dei fruttiferi” coordinato dal professor Carlo Fideghelli del Cra - Istituto sperimentale per la frutticoltura di Roma. Sul Listevarietali. It è possibile consultare e scaricare (in formato pdf) le Schede delle liste di orientamento, dal 2004 a oggi, pubblicate in versione cartacea e ad anni alterni rispettivamente da L’informatore Agrario e Terra e Vita. Attualmente sono disponibili le schede relative a: Albicocco, Ciliegio, Fragola, Mandorlo, Melo, Pero, Pesco gialle e bianche, Nettarine gialle e bianche, Percoche, Lampone, Rovo, Mirtillo gigante, Susino. .  
   
   
ORA ARRIVA ANCHE IN ITALIA UN NUOVO METODO PER MANTENERE LA FRESCHEZZA DELLE MELE AL MASSIMO  
 
Quest’anno i produttori, i confezionatori e gli spedizionieri italiani di mele possono approfittare di un sistema innovativo per la gestione della qualità chiamato Smartfreshsm Quality System; una nuova tecnologia che preserva la freschezza, il sapore e i principi nutritivi delle mele. Questa è una straordinaria notizia per i consumatori, che possono ora assaporare mele più gustose e di miglior qualità durante tutto l’anno. Smartfreshsm Quality System agisce accrescendo la naturale resistenza delle mele alla maturazione, in modo che queste rimangano fresche più a lungo. L’impiego di Smartfreshsm sulle mele appena raccolte, all’inizio delle normali procedure di conservazione e trasporto, ne preserva le caratteristiche ottimali in termini di qualità e freschezza. Poiché Smartfreshsm protegge dagli elementi naturali che provocano la perdita di qualità e la sovramaturazione, i benefici nutrizionali del frutto si conservano nel tempo: il sistema soddisfa le aspettative dei consumatori e la domanda di un prodotto sano e nutriente. La scienza che è alla base di Smartfreshsm è il risultato di un lavoro svolto dai ricercatori della North Caroline State University negli Stati Uniti, i quali, a metà degli anni ‘90, hanno studiato l’etilene, una sostanza prodotta naturalmente dalle piante, ed i suoi effetti sul processo di maturazione. Gli esperimenti erano volti alla ricerca di metodi che rallentassero la produzione dell’etilene e che rendessero le piante meno sensibili alle fonti esterne che ne stimolano la maturazione. Nel corso delle ricerche è stato scoperto l’1-Mcp, l’ingrediente attivo di Smartfreshsm che è stato acquisito da Agrofresh, la quale offre ai produttori, confezionatori e spedizionieri non soltanto il prodotto, ma anche un servizio completo e affidabile. Le ricerche su grande scala condotte su Smartfreshsm Quality System hanno dimostrato che questo sistema è l’approccio più efficace ed efficiente per mantenere la qualità dei prodotti ortofrutticoli nel tempo. Inoltre, alcune organizzazioni di ricerca indipendenti e Agrofresh hanno condotto una serie di test e analisi approfondite che hanno dimostrato la sicurezza completa di Smartfreshsm per i consumatori, i lavoratori e l’ambiente. Alcuni dei numerosi vantaggi per produttori e confezionatori al momento della conservazione delle mele fresche con Smartfreshsm Quality System sono rappresentati dalla minor riduzione di volume, dalla flessibilità di marketing e dall’aumento della quantità di merce commerciabile. Smartfreshsm Quality System rappresenta anche una protezione contro eventuali interruzioni della catena del freddo durante la distribuzione. Questi vantaggi offrono molte nuove opportunità di crescita dinamica. Per i rivenditori, le mele trattate con Smartfreshsm Quality System offrono ai consumatori un prodotto più gustoso, invogliandoli a tornare per acquistarne altre. Smartfreshsm rende possibile vendere frutta e verdura di primissima qualità tutto l’anno e con maggiore sicurezza, accrescendo in questo modo la reputazione e la redditività dei rivenditori al dettaglio. Agrofresh, il produttore di Smartfreshsm - consapevole del fatto che a determinare la richiesta della miglior qualità di un prodotto sono le sempre crescenti aspettative dei clienti e il loro desiderio di mangiar sano - , conduce regolarmente test di degustazione per i consumatori presso i punti vendita. Questi test finora hanno dimostrato che Smartfreshsm Quality System soddisfa le elevate aspettative dei consumatori migliorando il gusto e la consistenza. Una notizia davvero gustosa. Smartfreshsm Quality System è attualmente approvato e registrato in oltre 25 Paesi, Unione Europea compresa, tra cui Germania, Francia, Regno Unito, Austria, Svizzera, Paesi Bassi, Belgio, Turchia, Israele, Nuova Zelanda, Sudafrica, Stati Uniti, Canada, Cile, Argentina e Cina. Www. Smartfresh. Com .  
   
   
CONTRIBUTI PIEMONTESI PER LA RICONVERSIONE ALLA PRODUZIONE BIOLOGICA STANZIATI 250.000 EURO  
 
La Regione interviene economicamente per incentivare gli allevatori e gli agricoltori alla riconversione dal metodo di produzione convenzionale a quello biologico, stanziando 250. 000 euro. Nella seduta del 30 ottobre la Giunta regionale ha infatti approvato i criteri per l’assegnazione di contributi per la copertura delle spese di controllo dei metodi di produzione biologici agli agricoltori e agli allevatori che hanno attuato o che stanno attuando, nel periodo compreso tra il 1 gennaio 2005 e il 31 dicembre 2006, il passaggio al sistema di produzione biologico. Il finanziamento, che potrà coprire fino all’80% dei costi relativi ai primi due anni di assoggettamento al regime di controllo, verrà concesso in via prioritaria alle aziende che per la prima volta passano dal sistema convenzionale a quello biologico e, tra queste, con precedenza a quelle condotte da un imprenditore giovane al momento dell’ingresso nel sistema di controllo. L’ordine di precedenza prevede poi l’assegnazione ad aziende che siano uscite dal sistema biologico prima del 1 gennaio 2003 e che siano nuovamente transitate da quello convenzionale a quello biologico e, quindi, alle aziende che siano uscite dal sistema biologico dopo il 1° gennaio 2003 e che siano nuovamente passate dal sistema convenzionale a quello biologico. Le domande andranno presentate alle Province e alle Comunità Montane competenti per territorio entro il termine e secondo le modalità stabilite dal bando che verrà emesso dalla Direzione regionale Sviluppo dell’Agricoltura. “Il sostegno allo sviluppo della produzione dei metodi di produzione biologica - afferma l’assessore Taricco - è una delle direttrici che ispirano la nostra azione. L’agricoltura biologica, già praticata da 3250 aziende agricole in Piemonte, crediamo possa continuare ad essere un settore importante di cui sosteniamo la più ampia diffusione, anche alla luce dell’incremento della domanda di sicurezza e qualità dei prodotti che proviene dai consumatori”. .  
   
   
CORSO PER L’UTILIZZO ED IL COMMERCIO DI PRODOTTI FITOSANITARI  
 
Bolzano - Per trattare e commerciare prodotti fitosanitari è necessario avere un certificato di abilitazione, che si consegue dopo un corso obbligatorio organizzato dalla Provincia. Gli interessati possono iscriversi al corso e chiedere informazioni all’Assessorato alla sanità della Provincia. L’ufficio Igiene e Salute Pubblica dell’Assessorato alla Sanità comunica che sarà organizzato il corso di formazione per il conseguimento o il rinnovo del certificato di abilitazione al commercio ed alla vendita al pubblico di prodotti fitosanitari della durata di un giorno e che si terrà sabato, 18 novembre 2006, a partire dalle ore 8. 30. Il corso, nell’ambito dell’igiene ambientale, degli alimenti e del lavoro, si svolgerà nella Scuola professionale per la frutti-, viti-, orti- e floricoltura “Laimburg” di Vadena. Si precisa inoltre, che l’abilitazione alla vendita ha una validità di 5 anni e che ai sensi del D. P. R. 290/2001 la frequenza del corso è obbligatoria ai fini dell’ammissione agli esami. Questi ultimi sono previsti per l’inizio del mese di dicembre 2006. I partecipanti al corso sono pregati di portare con sé un valido documento di riconoscimento. Per iscriversi al corso e per ogni ulteriore informazione si prega di contattare l’ufficio Igiene e Salute Pubblica (Tel. 0471/41. 17. 63 – 41. 17. 41). .  
   
   
NASCE FEDERPESCA EMANAZIONE DI FEDERCACCIA, PROMUOVERÀ LA PESCA DILETTANTISTICA E DA GARA  
 
Ha fatto il suo debutto a Ronchi di Villafranca: è qui che Federpesca si è presentata per la prima volta al pubblico andando a arricchire il panorama delle proposte offerte ai 27. 000 pescatori del territorio padovano. Associazione affiliata di Federcaccia, promuoverà la pesca sportiva e da gara, sosterrà la disciplina nei laghetti della provincia di Padova, tutelerà l’ambiente e i suoi abitanti. Federpesca è presieduta da Adriano Zoccarato, vicepresidenti Graziano Silvestrin e Silvano Trombetta, segretario Edward Sabbadin. Tenuta a battesimo da Giovanni Sanguin, presidente di Federcaccia, Federpesca è salutata dall’onorevole Leonardo Martinello, assessore con delega a Caccia e Pesca della Provincia di Padova, come una bella novità, un ulteriore testimonianza di come sia dinamico ed effervescente il settore. “Sono particolarmente contento dell’istituzione di questa nuova associazione – osserva l’onorevole Martinello - che andrà ad incrementare le iniziative rivolte ai nostri pescatori e con la quale contiamo di collaborare fattivamente. La sua attività consentirà di vigilare sulle acque padovane, particolarmente ricche di pesci, e sarà compatibile con il rispetto e la tutela dell’ambiente. La Provincia disciplina non solo l’esercizio della pesca ma anche i ripopolamenti e le immissioni ittiche, le concessioni di acque pubbliche, l’acquacoltura, la pesca sportiva privata, la profilassi e la lotta contro le malattie dei pesci. Ci occupiamo – ricorda Martinello – non solo della vigilanza e del controllo ma anche del recupero faunistico delle specie ittiche in declino demografico, della tutela dell’integrità degli ambienti fluviali, della promozione dei valori di sportività, lealtà ed educazione nel rispetto dell’ambiente che da sempre sono patrimonio della pesca sportiva e professionale. Sono certo che con Federpesca nascerà un rapporto collaborativo e proficuo”. .  
   
   
PRESENTAZIONE ATLANTE RISTORANTI TIPICI  
 
Pordenone - Martedì 7 novembre, alle 17,30, a Palazzo Monterale Mantica, sarà presentata la seconda edizione (2006-2007) dell’Atlante dei Ristoranti Tipici e dei prodotti agroalimentari tradizionali del Friuli Venezia Giulia. L’iniziativa, coordinata e finanziata dalla Camera di Commercio, vede unite nel progetto le tre più rappresentative Associazioni di settore della provincia: l’Ascom, che rappresenta i ristoranti che hanno predisposto menu e piatti tipici, la Confcooperative, che ha favorito la presenza del sistema agroalimentare e vinicolo cooperativo e la Coldiretti, che ha consolidato il patto tra produttore e consumatore. La collaborazione di queste realtà, unitamente al Consorzio Friuli-grave, è stata determinante specialmente nell’analisi dell’offerta dei prodotti e nella ricognizione delle aziende interessate. Trentuno i ristoranti tipici ospitati nell’Atlante, dove è possibile trovare anche l’elenco dei produttori tipici e aziende vinicole della regione. Alla presentazione interverrà Fabrizio Nonis, direttore responsabile dell’Università dei Sapori per il Nord Italia, e a fine incontro sarà possibile ricevere una copia dell’Atlante e degustare un buffet a base di prodotti tipici. .  
   
   
PRO.B.E.R. (ASSOCIAZIONE DEI PRODUTTORI BIOLOGICI E BIODINAMICI DELL’EMILIA-ROMAGNA) TRA I PROTAGONISTI DI ECOMONDO,LA FIERA INTERNAZIONALE DEL RECUPERO DI MATERIA ED ENERGIA E DELLO SVILUPPO SOSTENIBILE  
 
Pro. B. E. R (Associazione dei Produttori Biologici e Biodinamici dell’Emilia-romagna) parteciperà alla decima edizione di Ecomondo, la Fiera internazionale del recupero di materia ed energia e dello sviluppo sostenibile, in programma a Rimini Fiera dall’8 all’11 novembre 2006. La manifestazione – che da un decennio richiama un numero sempre crescente di operatori, enti, associazioni, autorità ed istituzioni e che vedrà la partecipazione del Ministro dell’Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio – si caratterizza come un evento centrale per tutte le realtà che si occupano delle problematiche delle risorse ambientali, del riciclo e dello sviluppo sostenibile, e soprattutto costituisce un momento di confronto ed approfondimento sui temi di più stringente attualità legati all’ambiente, che saranno analizzati nelle 6 sezioni specializzate della manifestazione: rifiuti, acqua, energia, aria, rischi e sicurezza, istituzioni. Pro. B. E. R. – che sarà presente all’interno dello stand dell’Assessorato all’Ambiente e Sviluppo Sostenibile della Regione Emilia-romagna (1. 500 mq nel padiglione B1) – esporrà materiale informativo sull’agricoltura biologica per spiegare i vantaggi di questa pratica produttiva, finalizzata a salvaguardare la salute dei consumatori e al rispetto dell’ambiente. Da parte di Pro. B. E. R. Non mancherà anche l’illustrazione di importanti progetti elaborati dall’Associazione e già operativi: Bio-habitat, che promuove una concezione evoluta della cura del verde urbano, ispirata all’agricoltura biologica, e Mangiocarnebio, il servizio di vendita diretta a domicilio di carne bovina certificata biologica prodotta da allevatori dell’Appennino emiliano-romagnolo. . .  
   
   
E-COMMERCE: ANCHE IL TARTUFO VIAGGIA VIA INTERNET  
 
Al via gli acquisti on line del prelibato fungo: ed è subito trend Il tartufo bianco non ha uguali. Questo prezioso e introvabile fungo sembra essere l’alimento più desiderato e ricercato sulle tavole di tutto il mondo, icona di un proverbiale lusso gastronomico accessibile a pochi per prezzo e reperibilità. Da oggi e per tutta la stagione, sarà possibile acquistarlo sul sito internet www. Esperya. Com, l’unica gastronomia on line con ampio assortimento di cibi e bevande di alta qualità, che offre all’utente la possibilità di trovare questo prodotto freschissimo, previa prenotazione. La stagione del tartufo d’Alba è stata caratterizzata da poco prodotto e per la prima scelta di pezzature pari a 20/25 grammi le quotazioni stanno oscillando sui 200 euro l’etto, 50 in più del 2005. Il 70% della produzione mondiale di tartufo (il 99% della quale è italiana) viene consumato in Italia, mentre il restante 30% va all’estero, in Germania, Usa, Svizzera, Giappone in particolare. In controtendenza il tartufo bianco dell’Appennino che arriva al consumatore con prezzi e qualità in linea col 2005 (120 – 150 euro l’etto) . Dopo il successo dello scorso anno che ha visto una tale quantità di richieste, da lasciarne alcune inevase, quest’anno lo staff di Esperya sta setacciando i mercati più forniti alla ricerca di prodotti adeguati agli standard per garantire all’utente l’alta qualità che caratterizza i suoi prodotti. “Ma - dichiara Gennaro Petretti, Direttore Generale Esperya - i volumi rimarranno limitati, senza cedere alla tentazione della quantità a scapito della qualità. Il tartufo non è un prodotto industriale; il suo valore è legato ad un preciso ambiente rurale, che non può essere riprodotto in serie e che va, pertanto, esaltato e valorizzato. ” Salvaguardare la qualità italiana contro il pericolo di invasioni di tartufi cinesi e istriani è uno dei principali compiti di Esperya che, garantisce al consumatore la qualità e la provenienza del prezioso bianco. Gli utenti avranno così il privilegio di avere sulla propria tavola il Tartufo Bianco di Alba o il Tartufo Nero Appenninico, selezionato e garantito da Esperya, unendo al lusso e alla prelibatezza del tartufo, quello di riceverlo direttamente a casa. .  
   
   
UNICO E ORIGINALE, IL NAVIGATORE SATELLITARE MYNAV AGRISTREET CHE CI GUIDA ALLA RICERCA DI PRODOTTI ALIMENTARI GENUINI NELLA MANIERA PIÙ SEMPLICE.  
 
Mynav è la giovane azienda tecnologica italiana che sviluppa prodotti per la navigazione satellitare molto innovativi e originali. Novità autunno 2006: Con Mynav Agreestreet viene offerto un altro prodotto esclusivo adatto ad un pubblico allargato: alla tradizionale cartografia stradale che ci guida negli spostamenti automobilistici è stata aggiunta una vera guida ai prodotti alimentari italiani più tradizionali. Tutti i produttori ed i commercianti di prodotti alimentari certificati Igp e Dop sono monitorati con i dati fondamentali ed una scheda ne delinea il profilo. Il navigatore satellitare diventa una giuda interattiva di facile consultazione, ma soprattutto rende semplicissima la consultazione ed il raggiungimento attraverso una serie di parametri che ogni utente potrà scegliere in funzione delle proprie esigenze. Mynav Agristreet è l’esclusivo navigatore satellitare per hardware portatile (palmare, smart-phone , ecc. ) che, attraverso la banca dati dei prodotti agro-alimentari italiani certificati Dop e Igp e delle aziende di produzione, guida l’utente sui luoghi di produzione e vendita. La banca dati contenuta in Mynav Agristreet include le informazioni relative all’Atlante Qualigeo, 155 prodotti agroalimentari certificati Dop-igp-stg, con relative schede descrittive e foto, circa 1200 aziende che li producono e/o rivendono (produttore, vendita al dettaglio, enoteca, ecc. ). Le categorie di prodotti presenti nel navigatore sono: • carni fresche; • formaggi; • oli e grassi; • olive da tavola; • altri prodotti di origine animale; • ortofrutta e cereali; • prodotti a base di carne; • prodotti da forno; • prodotti non alimentari e di altro tipo; • spezie ed essenze. L’atlante Qualigeo è curato da Qualivita, la fondazione fra i cui enti promotori si annovera anche il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali. Mynav Agristreet ha tutte le tradizionali funzioni di un navigatore stradale. Con questo strumento è possibile programmare percorsi alla ricerca di prodotti agro-alimentari o di scoprire mentre si viaggia quali e quanti produttori di alimenti Dop e Igp sono nell’area. Inoltre è possibile Ricercare prodotti per Nome, Comune e per Prossimità (indicando l’ampiezza del raggio di ricerca, ad es. 5 km, 10, 50, ecc. ); Visualizzare le Schede di dettaglio dei prodotti: nome prodotto, consorzio di riferimento, foto, descrizione ed elenco delle zone di produzione; Consultare l’elenco delle aziende produttrici; evidenziare in mappa i confini delle aree produttive e le icone dei prodotti caratteristici per quella zona. .  
   
   
SECONDA EDIZIONE DELLA RASSEGNA “SIMPOSI”  
 
Caserta - Seconda edizione per le degustazioni letterarie della rassegna “Simposi”, organizzata dall’assessorato al Turismo della Provincia di Caserta. Il prossimo 8 novembre riparte il ciclo di appuntamenti, consolidando la formula che ha decretato il successo della prima edizione: abbinare la presentazione di un libro alla scoperta dei prodotti tipici di Terra di Lavoro. La manifestazione sarà presentata agli organi di informazione mercoledì prossimo, 8 novembre, alle ore 12, nella sala conferenze della sede provinciale di Villa Vitrone, in via Renella. Alla conferenza stampa parteciperanno il presidente della Provincia, Sandro De Franciscis, l’assessore al Turismo e sport, Michele Farina, il presidente del Consiglio provinciale e sindaco di San Felice a Cancello, Pasquale De Lucia, e i giornalisti della Rai Marco Franzelli e Donatella Scarnati, che saranno i protagonisti della prima serata, in programma l’8 novembre alle ore 18. 30 nell’aula consiliare a San Felice a Cancello. I due giornalisti sono infatti gli autori del volume (nella nuova edizione aggiornata al 30 settembre) “Lo sberleffo di Godot 2 - Alessandro Del Piero, l’orgoglio del campione del mondo” (Limina 2006). .  
   
   
LA DIFESA DELLE INDICAZIONI GEOGRAFICHE PER LE PRODUZIONI TIPICHE NEL MONDO IL TEMA AL CENTRO DI UN CONVEGNO SVOLTOSI A ROMA NEL CORSO DEL QUALE È STATO ANCHE CONSEGNATO IL “PREMIO NTERNAZIONALE PARMIGIANO-REGGIANO” AL “CAFÉ DE COLOMBIA”  
 
Molti prodotti alimentari sono così radicati nel territorio da essere ricordati soprattutto per la loro zona d’origine, dove vengono ottenuti con tecniche artigianali ed anche per questo si differenziano nettamente dalle produzioni industriali. Si è incentrato su questo tema il convegno su “Indicazioni Geografiche: l’Europa apre le porte al Mondo” svoltosi oggi a Roma, alla presenza di Paolo De Castro, Ministro per le Politiche Agricole Alimentari e Forestali. Aprendo i lavori, il presidente del Consorzio del Parmigiano-reggiano, Giuseppe Alai, ha dichiarato che “non possiamo rinunciare ad affermare nel commercio mondiale il valore della tutela dei prodotti di origine e questo non per assicurarci un’autoreferenzialità, ma per offrire al consumatore ‘globale’ le opportune garanzie e la possibilità di un reale riconoscimento del valore delle produzioni e perchè le Indicazioni Geografiche costituiscono uno strumento di accesso al mercato”. L’appuntamento romano si proponeva di analizzare il legame fra prodotto ed origine, in modo da superare le contrapposizioni e la confusione che troppo spesso si creano fra prodotti Dop e prodotti di marca, due categorie in cui l´Italia vanta una grande tradizione. A questo proposito, grazie all’intervento di Antonio Berenguer, della Commissione Europea, nell’ambito del convegno è stata ripercorsa la storia della normativa sulle Dop e le Igp (2081/92) con la quale l’Unione europea ha voluto riconoscere il valore del legame tra prodotto alimentare e territorio d’origine e ha istituito un impianto giuridico affinché le denominazioni fossero tutelate e riservate a quei prodotti. Nel corso degli anni questa tutela ha subito un’evoluzione (510/06) che ha portato recentemente al riconoscimento dei prodotti d’origine (ovvero “Indicazioni Geografiche”) anche dei paesi fuori dall’Europa. Una novità, questa, che ha aperto una prospettiva importante per affermare, come ha ricordato Ester Olivas di Origin, tra le regole degli scambi internazionali, all’interno del Wto, il principio delle Indicazioni Geografiche non come limitazione della concorrenza, ma come valorizzazione delle specificità e delle caratteristiche dei prodotti, a vantaggio dei produttori e dei consumatori. Anche in Italia la normativa è stata accolta e ampiamente utilizzata, e Laura La Torre, direttore generale della Qualità dei Prodotti del Ministero per le Politiche Agricole Alimentari e Forestali, ha ricordato che l’Italia attualmente guida la classifica delle Dop e Igp, sia come numero di prodotti che come quantità prodotte: da qui il peso strategico dei prodotti d’origine e dell’impianto dei sistemi di tutela. In questi anni, la legislazione nazionale, che ha tradotto le norme di tutela europee relative a questo settore, ha subito un’importante evoluzione, culminata con l’emanazione del “Decreto sanzionatorio” per aumentare le garanzie per la tutela dei prodotti. Ma al di là dei meccanismi di tutela, è prima di tutto nelle procedure di riconoscimento dei prodotti che l’Italia deve adottare una adeguata strategia per preservare il valore del sistema di protezione, salvaguardandolo dal rischio di un’inflazione di prodotti tutelati, di disciplinari e di patenti di tutela in cui sono messi sullo stesso piano prodotti realmente espressione di un territorio con altri di più debole tradizione. Giuseppe Liberatore, presidente dell’Associazione Italiana Consorzi delle Indicazioni Geografiche, ha affermato che la “via italiana alle Dop” deve fare tesoro della tradizione dei Consorzi di tutela, inserendo nel sistema di riconoscimento le opportune competenze maturate. I prodotti d’origine italiani devono potersi distinguere in modo preciso dai prodotti che genericamente si richiamano al nostro Paese determinando il rischio dell’“Italian sounding”, recentemente indagato come fenomeno che accomuna senza possibilità di distinzione i prodotti di reale espressione del territorio con i prodotti genericamente “italiani”, creando non poca confusione tra i consumatori. Leo Bertozzi, direttore del Consorzio del Parmigiano-reggiano, ha sostenuto l’esigenza di distinguere tra le produzioni d’origine autentiche (Ig), che si sono affermate all’interno di un territorio sia per la produzione della materia prima sia per la capacità di trasformazione artigianale della stessa, con i prodotti definiti “Made in Italy” ed espressione di una generica origine italiana, ma comunque legati alla tradizione di tante industrie che hanno affinato e fatto propria la capacità di selezionare, trasformare e valorizzare materie agricole che possono provenire da ogni parte del mondo. Per quanto riguarda, ad esempio, un prodotto molto diffuso ed apprezzato in Italia, quale il caffè, Luis Fernando Samper, direttore della Federazione Nazionale dei Cafeteros di Colombia, ha affermato che i frutti di caffè prodotti e trattati nelle condizioni che si verificano in Colombia sono espressione autentica del territorio di origine. Inoltre, ha affermato che il famoso marchio “Café de Colombia” ha promosso il necessario riconoscimento tra i consumatori mondiali così che il caffè colombiano è apprezzato in tutte le sue dimensioni, consentendo alle persone di gustare le caratteristiche del caffè che, per condizioni pedoclimatiche ed ambientali, può offrire ai trasformatori una materia prima unica ed ai consumatori un prodotto con caratteristiche particolari. Anche questi prodotti possono essere riconosciuti dall’Unione Europea come prodotti d’origine e di questo l’industria di trasformazione deve tenerne conto. In particolare, la Federazione ha presentato nel giugno del 2005 domanda alla Commissione europea per ottenere al Caffè di Colombia il riconoscimento come Igp, primo organismo a richiedere la protezione riservata dall’Europa alle Indicazioni Geografiche. Proseguendo la riflessione su un altro prodotto “italiano” per eccellenza, la pasta, Mario Rummo, presidente Un. I. P. I. (Unione Industriali Pastai italiani) ha dichiarato come la tradizione degli industriali pastai italiani apporti un importante e determinante valore aggiunto alla materia prima – il grano duro – non necessariamente proveniente interamente dall’Italia, grazie ad un processo di trasformazione consolidato che ha consentito al prodotto finito di ottenere un successo ed una diffusione mondiale. “Le produzioni tipiche di qualità sono il tesoro agroalimentare del nostro Paese – ha dichiarato il ministro Paolo De Castro durante le conclusioni – e racchiudono in sé, oltre alla grandezza dei sapori, la storia e l’immagine dei nostri territori. Ecco perché tanto degnamente significano ‘Italia’. La loro difesa e sostegno è dunque uno degli impegni che portiamo avanti con la massima convinzione. Solo la qualità e la capacità di fare sistema attorno ad essa può fare vincere al nostro Paese la sfida della globalizzazione”. Al termine del convegno, il presidente del Consorzio del Parmigiano-reggiano, Giuseppe Alai, ha consegnato a Luis Fernado Samper, rappresentante dei produttori del “Café de Colombia”, il “Premio Internazionale Parmigiano-reggiano”, giunto alla sua seconda edizione e istituito nel 2004 dal Consorzio per premiare l’impegno di difesa e valorizzazione delle produzioni alimentari tipiche nel mondo. Premiando il “Café de Colombia”, il Consorzio ha inteso assegnare un riconoscimento alla Federazione Nazionale dei Cafeteros, un’organizzazione che ha svolto nei quasi 80 anni di vita un ruolo significativo per migliorare le condizioni di coltivazione e la vita delle popolazioni legate alla produzione del caffè ed ha affermato nel mondo l’identità del Café di Colombia. Inoltre, percorrendo la via consentita dai regolamenti europei, è stato il primo organismo a richiedere il riconoscimento e la protezione riservata alle Dop e Igp, aprendo la strada ad una nuova stagione per le Indicazioni Geografiche extraeuropee. .  
   
   
MIELINUMBRIA FOLIGNO, 17 – 19 NOVEMBRE 2006  
 
 L´appuntamento di Mielinumbria, giunto alla Viiª edizione, assume in maniera sempre più spiccata un ruolo strategico nel panorama delle manifestazioni apistiche nazionali offrendo la possibilità di discussioni d´ampio spettro sui problemi del settore. Quest´anno la manifestazione di Foligno, organizzata con il patrocinio di Art (di Undp, Unesco, Unifem, Oms e Unops) e l’Associazione nazionale “Le Città del Miele” e promossa dal Comune di Foligno, dalla Regione dell’Umbria, dalla Camera di Commercio e dall’Associazione Produttori Apistici Umbri, metterà a confronto da venerdì 17 a domenica 19 novembre prossimi l´apicoltura italiana, i suoi punti di forza e le sue debolezze, con quella della sponda meridionale del Mediterraneo, che resta un´area focale di scambi commerciali, culturali ma anche, purtroppo, di tensioni politiche ed ideologiche. In occasione di Mielinumbria già da lunedì, 13 fino a domenica 19 novembre, le vetrine del centro storico della città di Foligno metteranno in bella mostra i prodotti dell´apicoltura umbra. Ma novità assoluta per il 2006 sarà la presenza del prodotto Idromele, bevanda antichissima, più antica del vino, poiché l’uomo, prima che coltivatore di vite fu raccoglitore di miele. Attualmente l’idromele viene prodotto in molti paesi e ne esistono tantissimi tipi ma, se anticamente si amavano sapori forti e aromatici, oggi le differenze sono dovute principalmente all’uso di mieli di essenze diverse e alle tecniche di produzione affinate dai produttori. La ricerca scientifica ha molto migliorato la qualità dei nostri alimenti e anche la produzione di idromele si avvale di tecnologie che garantiscono il controllo del prodotto. Resta il piacere di pensare che l’idromele che si produce ancora oggi deriva direttamente dalla bevanda che gustavano 5000 anni fa popolazioni in diverse, e lontanissime tra loro, parti del mondo. Venerdì 17 novembre, alle ore 16. 00 nel Palazzo Comunale, avverrà infatti la presentazione ufficiale alla stampa specializzata dell´Idromele Chimere prodotto a Foligno presso il Centro di condizionamento per l´apicoltura. Nel pomeriggio di sabato 18 novembre, invece, l’idromele verrà presentato al pubblico di Mielinumbria in Piazza della Repubblica, nel cuore della città umbra, con una serie di degustazioni con abbinamenti che facciano risaltare il gusto e gli aromi di questa bevanda. Successivamente è prevista una visita agli impianti di produzione presso il nuovo Centro di condizionamento del Comune di Foligno. Ma le degustazioni di Mielinumbria non finiscono qui: nei giorni della manifestazione saranno offerti assaggi di diversi tipi di miele, oltre alla possibilità di fare scorta del buon miele umbro presso gli stand della Mostra del Miele nello storico Chiostro di Palazzo Trinci dove, dalle 16. 30 alle 19. 30, si terrà anche I Fiori del Miele, serie di incontri, degustazioni guidate ed abbinamenti gastronomici a cura della Apau. Appuntamenti centrali della settima edizione della dolce kermesse saranno sicuramente Il Convegno nella mattinata di sabato 18 novembre ed il Forum internazionale di domenica 19 novembre, giornata conclusiva di Mielinumbria. Quest´anno, infatti, confluiranno a Foligno delegazioni provenienti da numerose regioni d´Italia per il Workshop dal titolo L´apicoltura delle regioni d´Italia: problematiche ed esperienze a confronto. Ma anche varie delegazioni estere esperti provenienti da Francia, Siria, Iran, Malta, Libano, Marocco, Libia, Palestina e Algeria per il Forum internazionale incentrato su Apicoltura del Mediterraneo e del Medio oriente: la difesa della qualità e della salubrità del miele. L’apicoltura, tra le più antiche attività intraprese dall´uomo, può diventare così anche un’occasione per veicolare i valori della condivisione e della reciproca comprensione, oltre che un ottimo momento per degustare e scoprire i tanti mieli italiani. Infine un’altra dolcissima occasione di Mielinumbria: a Foligno, durante le giornate di sabato e domenica di, Piovono Gocce di Miele!, ovvero ben 10. 000 vasetti di miele che saranno omaggiati ai visitatori del festival, per poter portare a casa un dolce ricordo di Foligno e di Mielinumbria 2006. .  
   
   
ANGELO D’UVA AZIENDA AGRICOLA LA TINTILIA D.O.C. 2004 RICEVE IL PREMIO TOP HUNDRED:UN ROSSO MOLISANO TRA I 100 VINI D’ITALIA  
 
La D. O. C. Tintilia 2004 dell’Azienda Angelo D’uva di Larino sarà uno dei protagonisti della quinta edizione del prestigioso premio Top Hundred. La premiazione dell’evento ideato da Paolo Massobrio e Marco Gatti avrà luogo – domenica 12 novembre alle ore 12,00 presso il Palazzo Mezzanotte in Piazza Affari a Milano - nell’ambito di Golosaria, grande fiera enogastronomica organizzata dal Club Papillon. Il premio Top Hundred,voluto per rappresentare la vitalità del mondo enologico italiano, legato alla qualità dei vini, intende dare visibilità ai produttori e riconoscere la particolarità del loro lavoro. L’inserimento del rosso D. O. C. Tintilia 2004 dell’Azienda Agricola D’uva nella lista dei cento migliori vini di Italia è importante proprio perché riconosce l’opera di valorizzazione di un vitigno autoctono in passato dimenticato, in favore di per varietà quantitativamente più feconde. Il differente approccio alla produzione vinicola, basato unicamente su criteri qualitativi, ha dato la possibilità a varietà storiche di essere riscoperte grazie al caparbio lavoro di produttori profondamente legati al territorio. L’azienda Agricola D’uva di ubicazione molisana è parte integrante di questa felice realtà: stimoli nuovi e vitali nel panorama vinicolo nazionale. La cantina in Larino, impegnata nella valorizzazione delle espressioni più autentiche del territorio molisano, ha puntato sulla Tintilia. Ha creduto nella tipicità qualitative del vitigno e dedicato a questo autoctono, - un tempo capillarmente diffuso nelle zone collinari e montane più interne (ad altitudini variabili tra i 300 e gli 800 metri) sia nella provincia di Campobasso sia di Isernia. I risultati sono stati immediati e la prima annata di produzione 2004, posta in commercio lo scorso anno ha incontrato immediatamente i favori degli addetti ai lavori e del pubblico. L’azienda Angelo D’uva è riuscita a declinare al meglio le caratteristiche della Tintilia: la raccolta determinata dalla maturazione polifenolica, l’ altitudine a cui sono posizionati i vigneti portano in dono una tannicità unica non disgiunta da altri tratti inconfondibili , figli della tipicità del vitigno che rendono questo vino ottenuto inconfondibile. L’inserimento della Tintilia nella prestigiosa lista stilata da Paolo Massobrio e Marco Gatti è motivo di grande orgoglio per la cantina molisana. La soddisfazione è doppia in quanto la Tintilia 2004 dell’Azienda Angelo D’uva è una novità e vederla, fin dalla sua prima presentazione sulla scena , figurare tra i migliori cento vini d’Italia conferma che la strada intrapresa è quella giusta. La manifestazione che si terrà in Milano il 12 novembre sarà un’ occasione unica per far conoscere le sensazioni che questo vino rosso ispira. I partecipanti alla cerimonia di premiazione – produttori, ma anche ristoratori e titolari di enoteche e negozi – avranno, infatti, la possibilità di degustare i vini selezionati. Il premio Top Hundred sarà consegnato nella suggestiva “area scavi” al piano inferiore della location. In quella occasione verrà allestito uno spazio degustazione chiamato Enoteca Permanente curato, con maestria, dal sommelier Fabio Scarpitti. Www. Cantineduva. Com .  
   
   
ASSEGNATO ALL’IMPRENDITORE SANDRO BOSCAINI, PRESIDENTE DI MASI AGRICOLA, IL PREMIO “MUSEO NICOLIS 2006  
 
E’ un omaggio all’eccellenza veneta, al talento e al coraggio dei suoi imprenditori che si affermano in tutto mondo senza dimenticare il proprio territorio e le proprie radici. Sono questi gli elementi fondanti del “Premio Museo Nicolis” che verrà assegnato il prossimo 10 novembre presso la sede del Museo a Villafranca di Verona. Giunto alla terza edizione, il Premo verrà assegnato quest’anno a Sandro Boscaini, Presidente di Masi Agricola, uno dei grandi protagonisti del settore vitivinicolo italiano e imprenditore che ha conseguito risultati importanti nei mercati di tutto il mondo. Istituito nel 2000 per volontà dell’imprenditore veronese Luciano Nicolis, grande collezionista di auto d’epoca e fondatore del Museo, il Premio è stato assegnato nelle edizioni precedenti ad Apollinare Veronesi, Presidente dell’omonimo gruppo agroalimentare e ad Alessandro Fedrigoni, alla testa di un impero nel settore della carta, due imprenditori veneti che in piena aderenza con la filosofia del Premio hanno contributo con la propria attività alla crescita economica, sociale, culturale del Paese. La scelta di Sandro Boscaini conferma la linea istituzionale del Premio Museo Nicolis e i valori di eccellenza imprenditoriale che questo vuole evidenziare. Masi Agricola, guidata dalla famiglia che ha dato vita all’Azienda, ha conquistato posizioni di primo piano sia in Italia che all’estero promuovendo concretamente i valori di qualità, unicità e identità che hanno reso grande il Made in Italy. L’assegnazione del Premio (un’opera dello scultore veronese Cesare Soprana) sarà preceduta da una tavola rotonda su “l’eccellenza veneta fra sapere, tradizione e innovazione” cui porteranno il loro contributo Ottavio Cagiano de Azevedo, Direttore Generale di Federvini, Luigi Castelletti, Presidente di Veronafiere, Fabio Gava, Assessore alle Politiche economiche e istituzionali della Regione Veneto, il Vice Presidente del Gruppo Giovani Imprenditori Confindustria di Verona Michele Bauli e, naturalmente, Luciano Nicolis in qualità di padrone di casa. Il dibattito sarà coordinato da Roberto Di Lellis, caporedattore del settimanale economico “Il Mondo”. All’incontro, su invito, parteciperanno esponenti delle istituzioni, imprenditori, giornalisti. .  
   
   
L’ECCELLENZA NELLA GRAPPA: ROBERTO CASTAGNER VINCE TRE MEDAGLIE D’ORO ALLA XXIV EDIZIONE DEL CONCORSO NAZIONALE “ALAMBICCO D’ORO”  
 
Giunto alla Xxiv edizione, il concorso nazionale Alambicco d’Oro, organizzato dall’Associazione Nazionale Assaggiatori Grappa, premia con la medaglia d’oro ben tre delle nuove grappe di Roberto Castagner: Fuoriclasse Bianca, Fuoriclasse Rossa e Millesimata di Zibibbo (da Trapani) 2005. Per le due grappe Fuoriclasse si tratta del primo riconoscimento ufficiale. Presentate lo scorso aprile a Vinitaly si stanno facendo molto apprezzare nel canale horeca, cui sono dedicate. Ed effettivamente ci sono fondati motivi per apprezzarle: nascono infatti dall´idea di comporre due distinti profumi, due sinfonie di aromi ardite e inedite. Perfettamente riconoscibili e molto diverse tra loro, rappresentano sinteticamente i due gusti fondamentali di chi beve grappa bianca: morbido e forte. Fuoriclasse Bianca è una grappa suadente, chic ed elegante. È composta da un blend di tre vitigni a bacca bianca: Moscato, Traminer e Incrocio Manzoni. Presenta un contenuto alcolico moderato, di appena 38 gradi. Fuoriclasse Rossa è intensa e potente, forte e selvaggia. I suoi 47 gradi sostengono gli aromi vigorosi dati dai tre vitigni a bacca rossa che compongono il blend: Merlot, Cabernet e Raboso. L’altra novità premiata è la Millesimata di Zibibbo (da Trapani) 2005, una grappa che arricchisce la collezione delle Millesimate, acquaviti distillate da un unico vitigno di un preciso territorio, di cui esprimono sensazioni ed emozioni. La Millesimata di Zibibbo 2005 è stata distillata a Marsala, dove Roberto Castagner ha installato una piccola distilleria insieme a due soci siciliani. Si tratta quindi di uve autoctone di un vitigno tipico siciliano, distillate direttamente in loco, per trarre al meglio i profumi di fiori d’arancio e bergamotto, caratteristici dello Zibibbo, detto anche “Moscato di Alessandria”. “La regionalità è un valore importante per le mie grappe, che sono tutte perfettamente tracciabili. Lavorare sul posto inoltre mi aiuta a cogliere lo spirito del territorio e trasmetterlo alle mie acquaviti, oltre a garantirmi la migliore qualità e la freschezza delle vinacce che vado a distillare. ” dichiara Roberto Castagner. “Sono orgoglioso che già nel primo anno di commercializzazione la Millesimata di Zibibbo abbia raggiunto una qualità tanto elevata da essere premiata dai professionisti dell’Anag con la medaglia d’oro. E’ una grande soddisfazione, che premia anche gli sforzi e gli investimenti che ho fatto in Sicilia. Quanto alle Fuoriclasse, ci contavo molto, fiducioso che sia impossibile non apprezzare due grappe di talento, inconfondibili per stile e per profumi”. Altre tre medaglie da appendere in distilleria, riconoscimenti che non fermano la voglia costante di migliorare di Roberto Castagner e dei suoi collaboratori, che già stanno lavorando alle novità del 2007, che si preannunciano molto, molto interessanti. .  
   
   
IL MINISTRO DE CASTRO FIRMA IL DECRETO CHE VIETA L’UTILIZZO DEI TRUCIOLI NEI VINI ITALIANI DI QUALITÀ DOCG E DOC  
 
Prosegue l’impegno del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali on. Paolo De Castro per la definizione di una politica tesa a sostenere la qualità dei vini italiani. A pochi giorni dall’approvazione del Regolamento comunitario 1507/2006 sull’impiego dei “trucioli” di quercia nei vini dell’Unione Europea, il Ministro De Castro interviene a difesa della tradizione e della qualità superiore dei vini italiani firmando il decreto che ne vieta l’utilizzo per i vini Docg e Doc. Grazie all’azione italiana dei mesi passati in sede comunitaria, infatti, il Regolamento Ue ha previsto che i singoli Paesi Membri possano adottare misure più restrittive. “La vicenda dei trucioli – ha affermato il Ministro De Castro – ci dimostra che siamo riusciti ad assicurare la tutela dei nostri vini di qualità, bilanciando le posizioni inizialmente definite con l’approvazione del Consiglio del settembre 2005”. “Negli ultimi 5 anni l’export italiano di vino è cresciuto di 500 milioni di euro, e nel 2007 sfonderà il muro dei 3 miliardi complessivi. Un risultato ottenuto senza trucioli. Con il decreto firmato oggi - prosegue il Ministro - diamo garanzie per la competitività futura delle nostre cantine di qualità. In questo settore dobbiamo migliorare ancora e per essere competitivi sui vini di qualità certificata non vogliamo puntare a risparmi di costi con metodi che, come i trucioli, producono danni all’immagine e alla qualità, ma dobbiamo migliorare nella competitività nei mercati esteri e nella crescita dimensionale delle imprese”. .  
   
   
VINO NOVELLO...UN OTTIMO TEST PER L´ANNATA 2006  
 
E’ in arrivo il vino novello! Quest’anno - dichiara Confagricoltura - apriremo la campagna di commercializzazione delle produzioni 2006/2007 con un ottimo prodotto. Il novello è un vino allegro e piacevole, sempre più apprezzato dai consumatori per il suo gusto morbido e avvolgente e per i suoi profumi fruttati e floreali che ricordano quelli del mosto. Fra pochi giorni, infatti, sarà possibile degustare i vini novelli - spiega Confagricoltura, ricordando che la data di immissione al consumo, sia in ambito nazionale che negli altri Paesi della Ue, è fissata per il 6 novembre dell’annata di produzione delle uve. L’attesa quest’anno è ancor più interessante – dichiara la Confederazione – date le elevate aspettative per questa vendemmia, giudicata come fra le migliori degli ultimi cinque anni. Ed il vino novello può essere un buon test nella prospettiva di assaggiare l’elevata qualità sensoriale dell’annata 2006. Anche perchè – aggiunge Confagricoltura - le Regioni maggiormente interessate alla produzione di novello, Veneto, Toscana e Trentino, che da sole detengono più del 50 % della produzione, sono quelle dove la qualità prevista per la campagna attuale è ottima. I novelli costituiscono ancora una parte poco rilevante ma costante della produzione italiana. Il volume, infatti, interessa appena lo 0,5% circa di quello complessivo nazionale ma il fatturato collegato è molto interessante. Questo vino, che si produce anche se con incidenza minore in quasi tutte le regioni italiane dall’Alto Adige alla Sicilia, deve la sua piacevolezza al gusto che deriva dalla particolare tecnica di produzione che - ricorda Confagricoltura - prevede la macerazione carbonica che consiste nel tenere per alcuni giorni i grappoli interi in una vasca chiusa satura di anidride carbonica. La maggioranza dei produttori preferisce offrire al consumatore novelli a base mono-varietale, utilizzando uve provenienti dai più svariati vitigni, per lo più affidandosi a vitigni autoctoni anche se i vitigni internazionali sono molto rilevanti in volume. .  
   
   
A CHIETI DAL 16 AL 18 NOVEMBRE 2006 AL VIA LA 2^ EDIZIONE DI ENOTRIA, WINE WORKSHOP D’ABRUZZO  
 
Montepulciano e Trebbiano. Basterebbero questi due semplici nomi per connotare la cultura enologica dell’Abruzzo. Una Regione, terra di Enotria, da sempre dedita alla viticoltura come dimostrano le tracce lasciate dagli Etruschi, risalenti al Vii e Vi secolo a. C. E gli scritti di Ovidio, che più tardi e a più riprese, tesserà le lodi di quel nettare che lui, abruzzese di Sulmona, aveva la fortuna di gustare. Per celebrare il vino abruzzese si terrà dal 16 al 18 novembre prossimi “Enotria”, un wine workshop che avrà come scenario il Museo Archeologico “La Civitella” di Chieti, ad ulteriore dimostrazione che per gli abruzzesi il vino rappresenta un fattore di cultura, e che vedrà arrivare da 20 paesi esteri circa 40 buyers della domanda estera e centinaia di produttori dell’offerta regionale. “I nuovi consumatori, dichiara Enzo Giammarino, Presidente della Società “In Fiera srl”, ideatrice e organizzatrice dell’evento, non sono più sprovvisti come in passato. Oggi leggono, s’informano, partecipano a corsi si degustazione, organizzano viaggi nelle aree di produzione, vogliono conoscere l’ambiente in cui il prodotto prende vita e soltanto dopo decidono di acquistare. Questa manifestazione, nata soltanto lo scorso anno, ha saputo subito dare le giuste risposte tanto ai produttori, che hanno con entusiasmo confermato la loro presenza, quanto soprattutto ai buyers stranieri, dopo aver registrato l’affermazione del prodotto sui mercati di competenza”. All’evento chietino saranno presenti i rappresentanti di 20 paesi stranieri (Austria, Belgio, Bulgaria, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Inghilterra, Irlanda, Italia, Norvegia, Olanda, Polonia, Rep. Ceca, Rep. Slovacca, Romania, Russia, Stati Uniti, Svezia e Ungheria) che nel corso di tre giorni di contrattazioni (Enotria è l’unica B2b di settore della Regione), potranno venire a contatto con una realtà, nel vasto panorama enologico nazionale, di grande interesse. La coltivazione della vite in questa Regione, infatti, benché millenaria, ha conosciuto soltanto negli ultimi decenni quello sviluppo che ha proiettato il prodotto nel firmamento dei vini nazionali, grazie soprattutto ad una politica di modernizzazione delle strutture e ad un indirizzo deciso verso una produzione di grande qualità. Il vitigno maggiormente coltivato è il Montepulciano che nella denominazione d’origine controllata Montepulciano d’Abruzzo trova la sua massima espressione. Novità rilevante nel panorama enologico abruzzese è stato il riconoscimento della Docg Montepulciano d’Abruzzo “Colline Teramane” che a partire dalla vendemmia 2003 si fregia del più importante riconoscimento qualitativo. A questi splendidi vini si aggiunge poi il Trebbiano d’Abruzzo, prodotto nell’intera Regione, che deriva dal vitigno omonimo noto sin dall’epoca dei romani con il nome di “Trebulanum”. La produzione complessiva in questa Regione assomma complessivamente ad oltre tre milioni e 600 mila ettolitri di vino di cui oltre un quarto a denominazione d’origine controllata. “Il consumo del vino, ha detto ancora Giammarino, è in forte crescita. A differenza di qualche decennio fa la gente consuma sicuramente minori quantità di vino, ma non deroga alla qualità. Per questo la manifestazione chietina si è subito imposta all’attenzione dei produttori e dei consumatori. Perché hanno capito da subito che qui si commercializzano soltanto prodotti di altissima qualità” .  
   
   
DAI LOCALI PIÙ COOL DELLA COSTA AZZURRA SBARCANO IN ITALIA I “FRUIT PERRIER”, COCKTAIL ELEGANTI E RAFFINATI A BASE DI PERRIER E SCIROPPI DI FRUTTA  
 
Mohito e caipirinha? Decisamente out. Basta con i soliti drink iperalcolici. Il must della prossima stagione sono i cocktail non alcolici dall’anima chic e raffinata che recuperano i sapori retrò, come i Fruit Perrier. Una tendenza che ha ormai conquistato le star in tutto il mondo. Il sapore morbido e ricercato degli sciroppi di frutta incontra le preziose bollicine di Perrier nei cocktail più chic ed eleganti della stagione. Perfetti da offrire nelle serate organizzate in casa, per intrattenere gli invitati all’insegna della leggerezza e dell’eleganza, i Fruit Perrier sono ideali sia come raffinato aperitivo che come drink nel dopocena. Partiti dai locali più cool della Costa Azzurra, come il Senequier di Saint Tropez, il famoso locale lanciato da Brigitte Bardot, i Fruit Perrier hanno conquistato tutti i divi di Hollywood. Alle loro feste private, nelle splendide ville in California o negli appartamenti a New York, le star offrono agli ospiti preziosi Fruit Perrier, improvvisandosi barman e proponendoli nei gusti più diversi. Dalla menta per chi ama i sapori più decisi, alla pesca per i palati più delicati, passando per fragola e lampone ideali per gli amanti dei gusti più dolci, fino al kiwi e alla papaia per chi vuole rivivere un’esperienza esotica: sciroppi per tutti i gusti da abbinare all’unicità di Perrier. E dagli Usa la nuova tendenza sbarca in Italia, in alcuni dei locali più cool della Penisola, come Il Volo di Milano, uno dei ritrovi più trendy del nostro Paese, dove i Fruit Perrier si sono affermati come emblema della gente più frizzante, la Sparkling People, che ama vivere la vita godendosi appieno ogni momento. Raffinato ed elegante il Fruit Perrier è semplice da preparare anche a casa propria per stupire i propri ospiti con gusto e raffinatezza. Basta scegliere lo sciroppo di frutta preferito, aggiungere Perrier ed amalgamare bene gli ingredienti. Riempire poi il tumbler con ghiaccio a cubi e finire di colmare con Perrier. Infine, dare sfogo alla propria creatività decorando il cocktail con frutta fresca. .  
   
   
“PICCOLI GRANDI CUOCHI” IL PRIMO LIBRO DI RICETTE DISNEY INTERAMENTE DEDICATO AI BAMBINI DAI 6 AI 10 ANNI  
 
Una raccolta di ricette appetitose e divertenti per ritrovare Il piacere di cucinare insieme in famiglia, ma anche per far scoprire nuovi sapori ai più piccoli Dopo il grande successo di “Disney Ricette da Fiaba” -pubblicato nel 2003 in cui erano gli adulti a cucinare con l’aiuto dei bambini - Disney Libri presenta un nuovo libro di ricette: “Piccoli Grandi Cuochi”, interamente dedicato ai bambini. Saranno, infatti, i bambini i veri protagonisti: cucineranno loro con l’aiuto degli adulti. E in alcune ricette i più grandicelli potranno fare tutto da soli. Gli autori di “Piccoli Grandi Cuochi” sono gli stessi di “Disney Ricette da Fiaba”: Ira Meyer, lo chef dei divi di Hollywood, esperto di cucina internazionale e ambasciatore della cucina mediterranea nel mondo e Marcello Garofalo, giornalista, critico cinematografico e grande appassionato, nonché conoscitore, del mondo Disney. Nel nuovo titolo edito da Disney Libri e in uscita il 23 ottobre 2006, Chef Ira Meyer presenta una raccolta di oltre 33 ricette appetitose e divertenti da preparare, che spaziano su tutte le portate del menù; dagli antipasti ai dolci; dai piatti unici alle bevande, dalle prime colazioni agli snack per le merende. “Sono veri e propri piatti, - dice Annachiara Tassan, Direttore Editoriale di Disney Libri, -alcuni anche molto originali, che permettono al “piccolo cuoco”, affiancato da un adulto, di scoprire un mondo di sapori, profumi e colori, imparando al tempo stesso tutta la gioia e il piacere del fare insieme”. Come in “Disney Ricette da Fiaba”, anche in “Piccoli Grandi Cuochi”, Chef Ira ripopone il tema a lui tanto caro, ovvero la sua fìlosofia in cucina, che è la sua filosofia di vita: “cucinare insieme ai propri figli significa ritrovare il piacere di stare insieme in famiglia, ritagliando dalla vita frenetica di tutti i giorni del tempo per se stessi e per i propri cari, con il solo intento di gustare piatti cucinati con amore”. “Piccoli Grandi Cuochi” si propone come una sorta di “educazione al gusto” —prosegue Annachiara Tassan - invitando il bambino a sperimentare con curiosità. Presentiamo quindi svariate ricette sane e al tempo stesso appetitose, a base di frutta e verdura, che insegneranno ai piccoli cuochi ad acquisire buone abitudini alimentari. E cerchiamo di stimolare nel bambino il desiderio di aprirsi verso culture e tradizioni diverse: grande attenzione è stata infatti data ai piatti etnici, che permetteranno ai “piccoli cuochi” di scoprire e apprezzare sapori nuovi provenienti da tutte le parti del mondo”. E’ un libro divertente, per cucinare in compagnia dei fantastici personaggi Disney e Disney-pixar, sempre pronti a raccontare qualcosa di speciale sulle loro ricette. I bambini, infatti, in compagnia di Topolino e Paperino, di Mulan e di Aladin, di Cenerentola e Alice, della famiglia degli Incredibili e dei personaggi di Monsters & Co. , di Lilo & Stich e di Mowgli, potranno imparare a cucinare insieme ai loro amici e a divertirsi in cucina con tutta la famiglia. .  
   
   
FIOR DI PANNA E GRAN CRU DI CIOCCOLATO: IL GELATO AL CUCCHIAIO FIRMATO TRE MARIE PER ADDOLCIRE LE PRIME SERATE AUTUNNALI  
 
Delicato gelato alla panna realizzato con il 30% di panna fresca e il 30% di latte fresco e ricco gelato al cioccolato con scaglie di puro cioccolato fondente: Tre Marie propone il gelato al cucchiaio in due ricercate varianti di gusto ideali nelle fresche serate autunnali a casa con gli amici o davanti ad un film avvincente. Pensato proprio per un consumo intimo, il gelato Tre Marie, realizzato con particolare cura e materie prime di altissima qualità, si presenta in un’elegante confezione secchiello che invita alla degustazione. Caratterizzato da una consistenza ricca e cremosa, il gelato da intenditori si rivela in tutta la sua bontà dopo pochi minuti a temperatura ambiente: un’esperienza gustativa unica ed intensa, capace di soddisfare anche i palati più esigenti. Oltre ai gusti Fior di Panna e Gran Cru di Cioccolato, la gamma del gelato al cucchiaio Tre Marie comprende anche i gusti Crema all’Arancia e Caffè alla Crema di Whisky, tutti disponibili nella grande distribuzione nella pratica confezione secchiello da 370g e nei bar nell’elegante vaschetta da 350g al prezzo consigliato di 4,60 euro. Tre Marie è il marchio con cui Granmilano S. P. A. È presente nel mercato dei prodotti dolciari da forno, delle confetture e della gelateria. Oltre a Tre Marie, Granmilano possiede il marchio Sanson, firma storica della gelateria industriale. .  
   
   
PER PROMUOVERE LA NUOVA LINEA DEI GRISSINI RAGGIANTI MULINO BIANCO, MIRATA HA IDEATO UNA ORIGINALE ATTIVITÀ DI COMUNICAZIONE PER REGALARE UNA PAUSA GOLOSA E POSITIVA NELLA ROUTINE QUOTIDIANA  
 
Regalare “un consiglio raggiante” per dare una svolta alla giornata e trasmettere la positività, la genuinità e l’allegria dei nuovi Grissini Raggianti Mulino Bianco: questa l’idea creativa sviluppata in collaborazione con Mirata per il nuovo e sfizioso/saporito prodotto di Mulino Bianco. Questa originale e simpatica azione di ambient marketing realizzata da Mirata verrà svolta su tutto il territorio nazionale all’interno delle grandi stazioni ferroviarie e in prossimità delle principali fermate delle metropolitane. Il popolo dei pendolari e dei viaggiatori in arrivo o in partenza sarà così “intercettato” dagli allegri “team raggianti” composti da giovani ragazze e ragazzi che regaleranno un momento di stacco dalla routine quotidiana e di croccante bontà, un momento per sorridere e per essere ‘raggianti’, cominciando o finendo la giornata con un pensiero positivo. A tutti verrà infatti consegnata una card contenente un “consiglio raggiante”, un pensiero che parla il linguaggio dell’allegria e del buonumore, un presupposto per riflettere sulle piccole e grandi cose di tutti i giorni, un suggerimento per affrontare in modo positivo la giornata, da portare sempre con sé. Le card conterranno infatti diversi spunti per rendere “Raggiante” ogni giornata: “Parti senza una meta”, Sorridi anche senza un perché”, Ascolta sempre il cuore”, “Fai una follia per amore” sono alcuni dei suggerimenti per portare un raggio di buon umore nella vita di tutti i giorni. Inoltre, grazie al supporto dei Promo Trolley personalizzati Mulino Bianco, verranno distribuiti dei croccanti assaggi dei nuovi grissini Raggianti Mulino Bianco ideali da gustare da soli o in compagnia, sul treno o in ufficio. I nuovi Grissini Raggianti di Mulino Bianco sono, infatti, ideali da sgranocchiare in ogni momento della giornata, come snack leggero e saporito: dalla consistenza particolarmente croccante e dal gusto stuzzicante grazie alla presenza dell’olio extra vergine di oliva, piacevolmente saporiti e irresistibili. .  
   
   
RESVERA-VITIS MAC PHARMA, UN INNOVATIVO INTEGRATORE ALIMENTARE AD ALTO POTERE ANTIOSSIDANTE  
 
Mac Pharma, azienda di Quinto di Treviso (Tv) conosciuta in tutta Italia per la distribuzione della linea Mene & Moy, presenta Resvera-vitis un innovativo integratore alimentare ad alto potere antiossidante con un’elevatissima concentrazione di Resveratrolo e Polifenoli; tali sostanze, in sinergia, promuovono il rallentamento dei processi di invecchiamento cellulare mediante la neutralizzazione degli effetti dannosi prodotti dai radicali liberi e prevengono l’insorgenza di svariate patologie su base degenerativa. Il Resveratrolo è una sostanza stilbeno-fenolica che si accumula naturalmente nella buccia dell’uva rossa durante la fase terminale di maturazione del frutto e svolge un’efficace azione protettiva dell’acino stesso contro l’azione degli agenti patogeni. Il Resveratrolo si porta all’attenzione del mondo scientifico sin dall’inizio degli anni ’90, quando un importante studio epidemiologico conosciuto come “France paradox” dimostrò che la bassa incidenza di malattie cardio-vascolari riscontrata in alcune comunità francesi, notoriamente consumatrici di una dieta ad elevati contenuti di grassi saturi (formaggi e burro), era legata al consumo regolare di vini rossi contenenti elevate concentrazioni di Resveratrolo e Polifenoli. Riviste prestigiose in campo scientifico quali Science e Lancet hanno pubblicato lavori inerenti l’attività del Resveratrolo a livello cellulare. Recentemente alcuni studi seguiti dal ricercatore americano David Sinclair, direttore del Glenn Laboratori for the Biological Mechanism of Aging alla Harvard Medical School di Boston, hanno evidenziato un prolungamento della vita, fino al 60% in più, di lieviti, moscerini e pesci dopo l’assunzione di Resveratrolo. Le principali azioni biologiche del Resveratrolo e dei Polifenoli contenuti nell’uva rossa sono: Intensa attività antiossidante e blocco dell’azione radicalica mediante trasformazione dello stesso in una specie chimica stabile, in tal caso si parla di “Radical Scavenger” dei Ros (Specie Radicaliche dell’ossigeno che innescano fenomeni quali l’aging cutaneo e numerosi processi degenerativi a carico del sistema cardiovascolare e nervoso); Effetto antinfiammatorio e vasotonico; Prevenzione degli eventi cardiovascolari (attività antiaggregante piastrinica e riduzione dell’aterosclerosi) Significativa protezione cellulare dai fenomeni degenerativi naturali come l’ invecchiamento e quelli causati da agenti patogeni; Importante stimolazione della proliferazione cellulare e della sintesi del collagene; Azione estrogeno-simile (Resveratrolo, disturbi menopausali); Il Resvera-vitis è l’integratore con il più alto contenuto di Resveratrolo e Polifenoli in una sola capsula: il quantitativo presente equivale a più di tre litri di vino rosso. Resvera Vitis è un integratore di estratto di Semi e buccia d´ uva rossa utile per apportare una quota integrativa di Polifenoli e Resveratrolo in presenza di carenze alimentari o di aumentati fabbisogni organici di tali sostanze. Grazie ai suoi componenti di origine polifenolica può risultare utile per il trofismo del microcircolo e per contrastare l´azione dannosa dei radicali liberi. Principi attivi Vitis vinifera (1 cps contiene 585 mg di Estratto di Acini d’Uva, pari a 538mg di polifenoli) Elenco completo degli ingredienti Semi e buccia d´ Uva Rossa e. S. (Vitis vinifera frutto); gelatina vegetale; antiagglomerante: biossido di silicio, magnesio stearato. Dove si trova In Farmacia .