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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 06 Maggio 2008
RIFORMA DELLA PAC: IL CONSIGLIO EUROPEO ADOTTA UFFICIALMENTE UNA RIFORMA DEL SETTORE VITIVINICOLO CHE AUMENTERÀ LA COMPETITIVITÀ DEI VINI EUROPEI  
 
Il Consiglio dei ministri ha adottato 29 aprile ufficialmente una vasta riforma dell´organizzazione comune del mercato vitivinicolo che era già stata oggetto, nel dicembre scorso, di un accordo politico fra i ministri dell´Agricoltura. I cambiamenti introdotti conferiranno equilibrio al mercato, condurranno alla progressiva eliminazione di misure di intervento sul mercato inefficaci e costose e permetteranno di destinare il bilancio a misure più positive e dinamiche che aumenteranno la competitività dei vini europei. La riforma consente una rapida ristrutturazione del settore, poiché include un regime triennale di estirpazione su base volontaria volto ad offrire un´alternativa per i produttori che non sono in grado di far fronte alla concorrenza e ad eliminare dal mercato le eccedenze e i vini non competitivi. Gli aiuti per la distillazione di crisi e la distillazione di alcool per usi alimentari saranno progressivamente soppressi e gli importi corrispondenti, ripartiti in dotazioni nazionali, potranno essere destinati a misure per la promozione dei vini sui mercati dei paesi terzi, l´innovazione, la ristrutturazione e la modernizzazione dei vigneti e delle cantine. La riforma garantirà la protezione dell´ambiente nelle regioni vinicole e la salvaguardia di politiche di qualità tradizionali e consolidate e semplificherà le norme di etichettatura nell´interesse di produttori e consumatori. A partire dal 1° gennaio 2016 sarà inoltre abolito il sistema estremamente restrittivo di diritti di impianto a livello dell´Ue. La Commissione europea darà ora inizio al processo di adozione dei primi regolamenti sulle modalità di applicazione per far sì che la riforma possa entrare in vigore il 1° agosto 2008. Mariann Fischer Boel, commissaria per l´agricoltura e lo sviluppo rurale, ha così commentato: "Possiamo ora procedere con gli ultimi preparativi connessi all´entrata in vigore del nuovo sistema nel mese di agosto. Anziché sprecare risorse per eliminare le eccedenze, grazie alla riforma potremo concentrarci sulla sfida alla concorrenza e sul recupero di quote di mercato. Mi auguro che gli Stati membri facciano buon uso dei nuovi strumenti disponibili. " Principali aspetti dell´Ocm vitivinicola riformata - Dotazioni finanziarie nazionali: consentiranno agli Stati membri di adattare le misure alla loro situazione particolare. Le misure possibili includono la promozione nei paesi terzi, la ristrutturazione/riconversione dei vigneti, gli investimenti destinati all´ammodernamento della catena di produzione e all´innovazione, il sostegno alla vendemmia verde, nuove misure di gestione delle crisi e il semplice sostegno disaccoppiato. Misure di sviluppo rurale: una parte dei fondi verrà trasferita a misure di sviluppo rurale riservate alle regioni vitivinicole. Tali misure possono includere l´insediamento dei giovani agricoltori, il miglioramento della commercializzazione, la formazione professionale, il sostegno alle organizzazioni di produttori, i finanziamenti destinati a coprire le spese supplementari e le perdite di reddito derivanti dal mantenimento dei paesaggi culturali, nonché il prepensionamento. Diritti di impianto: è prevista la loro abolizione entro la fine del 2015, ma potranno essere mantenuti a livello nazionale fino al 2018. Eliminazione progressiva dei regimi di distillazione: la distillazione di crisi sarà limitata a quattro anni, a discrezione degli Stati membri, fino al termine della campagna 2011/2012, con una spesa massima limitata al 20% della dotazione finanziaria nazionale nel primo anno, al 15% nel secondo, al 10% nel terzo e al 5% nel quarto. La distillazione di alcool per usi alimentari sarà progressivamente eliminata nel corso di un periodo transitorio di quattro anni, durante il quale verrà concesso un aiuto accoppiato che sarà poi sostituito dal pagamento unico disaccoppiato per azienda. Gli Stati membri avranno la possibilità di esigere la distillazione dei sottoprodotti, finanziata a partire dalla dotazione nazionale e ad un livello considerevolmente inferiore a quello attuale, che includa i costi di raccolta e trasformazione dei sottoprodotti. Introduzione del pagamento unico per azienda: questo pagamento disaccoppiato sarà concesso ai produttori di uve da vino a discrezione degli Stati membri e a tutti i produttori che estirpano i loro vigneti. Estirpazione: è introdotto un regime di estirpazione volontaria su un periodo di tre anni, per una superficie totale di 175 000 ettari e con premi decrescenti. Uno Stato membro può mettere fine all´estirpazione quando la superficie estirpata rischia di superare l´8% della superficie viticola nazionale o il 10% della superficie totale di una determinata regione. La Commissione può mettere fine all´estirpazione quando la superficie estirpata raggiunge il 15% della superficie viticola totale di uno Stato membro. Gli Stati membri possono inoltre vietare l´estirpazione nelle zone di montagna o a forte pendenza, nonché per motivi ambientali. Pratiche enologiche: l´incarico di approvare pratiche enologiche nuove o di modificare quelle esistenti verrà trasferito alla Commissione, che valuterà le pratiche ammesse dall´Organizzazione internazionale della vigna e del vino (Oiv) ed aggiungerà alcune di esse all´elenco delle pratiche ammesse dall´Ue. Miglioramento delle norme in materia di etichettatura: i vini con indicazione geografica protetta e quelli con denominazione d´origine protetta costituiranno la base del concetto di vini di qualità dell´Unione europea. Verrà garantita la tutela delle politiche nazionali consolidate in materia di qualità. L´etichettatura verrà semplificata e sarà ad esempio concesso ai vini dell´Ue senza indicazione geografica di indicare il vitigno e l´annata. Talune menzioni e forme di bottiglia tradizionali potranno conservare la protezione di cui godono. Zuccheraggio: questa pratica continuerà a essere autorizzata, ma verrà imposta una riduzione dei livelli massimi di arricchimento con zucchero o mosto. In condizioni climatiche eccezionali, gli Stati membri potranno chiedere alla Commissione un aumento di tali livelli. Aiuto per l´utilizzazione dei mosti: tale aiuto potrà essere versato nella sua forma attuale per quattro anni. Una volta trascorso tale periodo transitorio, la spesa corrispondente potrà essere convertita in pagamenti disaccoppiati ai produttori di uve. .  
   
   
MILANO: CAROVITA. ANZIANI FANNO LA SPESA IN CASCINA CON GLI ASSESSORI MAIOLO E MOIOLI  
 
Proseguono le iniziative del Comune contro il carovita a favore delle fasce deboli della popolazione. Oggi gli assessori Tiziana Maiolo (Attività produttive) e Mariolina Moioli (Famiglia, Scuola e Politiche sociali) hanno accompagnato 150 anziani a fare la spesa in cascina, per aiutare una delle categorie più a rischio e far conoscere il grande patrimonio agricolo della città. “Milano ha un patrimonio agricolo importante, fatto di moltissime cascine, di allevatori e di produttori: siamo la seconda città agricola d’Italia – ha ricordato l’assessore Maiolo -. Vogliamo combattere il costo della vita e aiutare le persone più bisognose, a partire dai nostri anziani. Nello stesso tempo desideriamo far conoscere a tutti i cittadini un nuovo modo di fare la spesa che coniuga due grossi vantaggi: un prezzo basso e la qualità garantita dai nostri agricoltori”. “Dopo l’esperienza positiva del mese scorso, abbiamo deciso di riproporre ai nostri anziani questa opportunità – spiega l’assessore Moioli - anche grazie al coinvolgimento dei servizi sociali del territorio. Quello che si è creato è un circuito virtuoso che vogliamo potenziare con la preziosa collaborazione dei custodi sociali: sentinelle dei nostri quartieri che già operano nei caseggiati di edilizia popolare e accompagnano e seguono i nostri anziani e le famiglie in stato di bisogno, nell’affrontare una spesa a prezzi amici senza rinunciare alla qualità”. Alla visita alle cascine è seguito un momento di svago con balli e musica dal vivo e una ricca merenda. Agli anziani è stato offerto in omaggio un sacchetto con i prodotti della cascina (riso, latte, salame e uova). Le cascine visitate : Cascina Cavriana, via Cavriana 51; Cascina Campazzo, via Marcello Dudovich 10; Cascina Battivacco, via Barona 111. .  
   
   
FVG: RIUNIONE SULLA CRISI DELL´´APICOLTURA  
 
La Regione segue attentamente la situazione di crisi del settore apistico, che si riscontra anche nel Friuli Venezia Giulia, ed è causata da una molteplicità di fattori. Nella sede della direzione centrale delle Risorse Agricole, Naturali, Forestali e Montagna, a Udine, si è infatti svolta, il 29 aprile, una riunione convocata dal servizio Produzioni Agricole, motivata dalle difficoltà nelle quali si dibattono gli apicoltori a seguito della moria delle api. Moria provocata dalla Varroa, un acaro infestante che sul territorio regionale ha assunto una connotazione endemica. Ma anche, sembra, dai prodotti con i quali vengono conciate le sementi di mais prima della semina, che sono realizzati con sostanze neonicotinoidi, derivate dalla nicotina. Tali preparati, anche in piccolissima quantità, librandosi nell´aria al momento della semina, possono provocare la morte delle api, o comunque causano il loro disorientamento. Cioè inibiscono la capacità delle api operaie di orientarsi e di rientrare nei rispettivi alveari, ma riducono anche un´altra funzione importante per questi insetti. Che è quella di guidare i loro simili verso le piante ricche di polline. Ne consegue che le api che rimangono all´interno degli alveari assieme alle larve rimangono senza cibo e muoiono. Nel Friuli Venezia Giulia, nel 2006 c´erano 27. 600 alveari. Quest´anno, in alcune zone è stata riscontrata una perdita delle famiglie di api in corrispondenza con la semina del mais in percentuali che variano dal 20 al 50 per cento, con punte anche del 60 per cento. Alla riunione di Udine, assieme ai tecnici della direzione centrale delle Risorse Agricole, Naturali, Forestali e Montagna, erano presenti i rappresentanti dei Consorzi tra gli apicoltori delle quattro Provincie della Regione, del Laboratorio apistico regionale che ha sede presso l´Università di Udine, del servizio Fitosanitario, Chimico, Agrario dell´Ersa, l´Agenzia regionale per lo sviluppo rurale, e il direttore del Servizio Sanità Pubblica Veterinaria della direzione centrale della Salute e Protezione Sociale. Ai presenti, è stato ricordato l´esito della riunione svoltasi nei giorni scorsi a Roma, presso il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, nel corso della quale è stata decisa la costituzione di due gruppi di lavoro di livello nazionale, con lo scopo di valutare lo stato delle ricerche già avviate a livello nazionale e internazionale sulla moria delle api. La Regione segnalerà ora al Ministero i nominativi di due rappresentanti del Laboratorio apistico regionale, che entreranno a fare parte dei due gruppi di lavoro. E´ stato inoltre annunciato l´avvio di un progetto di ricerca sulla situazione di crisi del settore, proposto dall´Istituto nazionale di apicoltura di Bologna, che verrà finanziato dallo stesso Ministero. A conclusione della riunione di Udine, preso atto delle difficoltà nelle quali versa anche nel Friuli Venezia Giulia il comparto apistico, evidenziate anche da un calo dell´attività di nomadismo degli alveari (i produttori spostano gli alveari nelle zone popolate dalle essenze vegetali che concorrono a conferire al miele caratteristiche particolari), è stato deciso di affidare al Laboratorio apistico regionale l´incarico di avviare le ricerche approfondite sulla moria delle api. .  
   
   
PSR 2007/2013: 30 MILIONI DI EURO PER L´AGROINDUSTRIA E L´AGROALIMENTARE, DESTINATI A PICCOLE E MEDIE IMPRESE PIEMONTESI APERTO IL BANDO PER LA MISURA 123  
 
Nell’ambito del Programma di Sviluppo Rurale 2007/2013, la Regione Piemonte ha deliberato misure di sostegno per le imprese agroindustriali di trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli e agroalimentari, per uno stanziamento previsto di 30 milioni di euro. Si tratta di un nuovo bando di finanziamento del Psr, che la Giunta Regionale ha deliberato nella seduta di ieri, relativo alla misura 123 (“Accrescimento del valore aggiunto dei prodotti agricoli e forestali”), e in particolare all’Azione I di tale misura. E’ rivolto alle microimprese e alle piccole e medie imprese così come definite ai sensi della raccomandazione 2003/361/Ce della Commissione Europea, e alle imprese che, pur non rientrando in tale definizione, occupano meno di 750 persone o il cui fatturato annuo non supera i 200 milioni di euro (le cosiddette imprese intermedie). (In allegato scheda di dettaglio della misura). I documenti relativi ai bandi sono consultabili all’indirizzo: http://www. Regione. Piemonte. It/cgi-bin/agri/leggi/pub/bandi. Cgi. Le domande dovranno essere predisposte e presentate per via telematica, entro il 5 settembre 2008, utilizzando il servizio on line integrato nel sistema informativo agricolo piemontese (Siap) all’indirizzo: http://www. Regione. Piemonte. It/agri/rupar_sistpiem/indexsistp. Htm, seguendo le modalità specificate in allegato ai bandi. La copia stampata dalla procedura informatica dovrà pervenire, in forma cartacea, all’Arpea (Agenzia Regionale Piemontese per le Erogazioni in Agricoltura) entro il 5 settembre 2008. “L’apertura di questo nuovo bando – afferma l’Assessore regionale all’Agricoltura Mino Taricco – rappresenta un ulteriore, concreto passo avanti per l’attuazione del Psr e per la distribuzione di risorse sul territorio. Dal momento in cui il Comitato di Sorveglianza ha dato il via libera all’impostazione dei bandi ed è stata messa a punto la procedura informatica, abbiamo aperto con grande celerità le domande per numerose e consistenti misure. In un mese, sono ormai cinque le misure aperte: si tratta complessivamente di 150 milioni di euro che potranno dare sostegno alle imprese agricole piemontesi con obiettivi legati all’innovazione, alla tutela della biodiversità, al sostegno ai giovani, alla valorizzazione dell’agricoltura biologica e ora all’ammodernamento delle piccole e medie imprese. ” Le altre misure del Psr attivate nelle scorse settimane: - sostegno all’insediamento di giovani agricoltori (Misura 112), per 30 milioni di euro; - ammodernamento delle aziende agricole (Misura 121), per 60 milioni di euro; - diversificazione in attività non agricole, quali l’agriturismo e i servizi educativi e la produzione di energia da fonte solare fotovoltaica destinata alla cessione a terzi (Misura 311) per 6 milioni di euro; - Pagamenti agroambientali (Misura 214), per le azioni relative alle tecniche di produzione integrata (214. 1), le tecniche di produzione biologica (214. 2), la conservazione di razze locali minacciate di abbandono (214. 8 ) per complessivi 24 milioni di euro l’anno. Per l’accesso a tutte le misure attivate, valgono i motivi di esclusione previsti dalla parte generale del Programma di Sviluppo Rurale, ovvero il mancato possesso del documento unico di regolarità contributiva, il mancato rispetto delle norme sulle quote latte, l’aver subito condanne passate in giudicato per reati di frode o sofisticazione alimentare. Il Programma di Sviluppo Rurale della Regione Piemonte è consultabile nella sua versione integrale all’indirizzo http://www. Regione. Piemonte. It/agri/psr2007_13/index. Htm .  
   
   
AGROINDUSTRIA: SE LA PATATA DIVENTA UN ‘CONVENIENCE FOOD’ PRONTO PER L’USO  
 
Le modalità con cui si va evolvendo l’offerta nel comparto della patata anticipano la strada che nei prossimi anni potrebbero imboccare con decisione anche molti altri ortaggi freschi come pomodori e carote. Questo è il quadro prospettico delineato da Fabio Lunati in occasione del convegno sulla patata precoce italiana che si è tenuto a Mola di Bari lo scorso 28 marzo. In particolare, gli anni a venire lasciano intravedere una sempre più marcata caratterizzazione delle patate quali convenience food, cioè mono–porzioni pronte per il forno a micro-onde o prodotti per il consumo immediato, sbucciati, cotti e confezionati in atmosfera controllata che necessitano solo di essere conditi. Il segmento di mercato dei convenience è dunque destinato a svilupparsi rapidamente in tutta Europa, insieme a specifiche varietà selezionate per uno o più degli utilizzi descritti, aprendo rosee prospettive all’intero comparto. .  
   
   
IL 2007 ANNATA DA DIMENTICARE: PRODUZIONE CALATA DEL 40%, CON PUNTE FINO AL 60-70% CENNI: «OLIO TOSCANO DI QUALITÀ, PRODOTTO DA VALORIZZARE» L’ASSESSORE ALL’AGRICOLTURA LANCIA MEDOLIVA, AD AREZZO DAL 17 AL 19 MAGGIO  
 
Inimmaginabile il paesaggio toscano senza olivi. Impensabile un’alimentazione sana senza olio extra vergine di oliva. «E se annate come quella appena trascorsa hanno messo in ginocchio un settore che già di per sé è poco competitivo nonostante i successi raggiunti, a maggior ragione è necessario valorizzare questo prodotto e promuovere la sua cultura nella consapevolezza che questo contribuisce alla salute dei consumatori e alla tutela del paesaggio e dell’ambiente». Susanna Cenni, assessore all’agricoltura della Regione Toscana, lancia e sostiene Medoliva, evento per la promozione dell’olio di oliva di qualità, che si terrà ad Arezzo dal 17 al 19 maggio, organizzato dalla Provincia in collaborazione con la Regione Toscana. L’olivicoltura è presente su tutto il territorio toscano (in tutte le province, anche se la concentrazione maggiore si ha tra Firenze, Grosseto, Arezzo e Siena, che da soli coprono oltre il 70% dell’intera superficie): 97mila ettari, 15 milioni di piante, 79mila aziende e oltre 400 frantoi. Mediamente in Toscana si producono ogni anno 175mila quintali di olio d’oliva. Il 40% dell’olio extravergine di oliva a denominazione di origine certificato in Italia è toscano, sebbene la produzione complessiva di olio in Toscana rappresenti poco più del 3% della produzione nazionale. Negli anni, il tentativo è stato quello di raggiungere alti livelli di qualità delle produzioni e legare sempre più il prodotto ai territori di origine. L’annata 2007 è stata particolarmente infelice per la produzione dell’olio, che a causa del clima e delle aggressioni particolarmente violente della mosca dell’olivo è drasticamente calata, provocando seri problemi per le aziende, sia dal punto di vista finanziario che di mercato. «Le stime ufficiali – informa l’assessore Cenni – parlano di un calo della produzione del 40%, che ha avuto punte fino al 60-70%. L’olio di oliva toscano è un prodotto di eccezionale qualità, che ha ricevuto riconoscimenti a livello europeo, è stato contrassegnato con i marchi Igp e Dop e rappresenta ben il 40% dell’olio italiano certificato con denominazione di origine». «In Toscana – prosegue l’assessore – il peso economico del settore olivicolo appare modesto (appena il 6% della Produzione Lorda Vendibile agricola regionale), ma sotto il profilo paesaggistico, ambientale e culturale l’olivicoltura è di fondamentale importanza. Medoliva consentirà di mettere in mostra le eccellenze della ricerca in vari campi della filiera, e nella differenziazione dell’utilizzazione finale. La sezione ‘cooking’ avrà il compito di promuovere sempre più l’uso dell’olio nella cucina e nella dieta alimentare». .  
   
   
LARDO DI COLONNATA: 7 VOLTE SU 10 È UN FALSO  
 
Di lardo di Colonnata se ne consumano in Italia 65. 000 quintali ma se ne producono solo 1. 600. Come è possibile? Perché, denunciano i produttori toscani, sette volte su dieci si tratta di un falso. Per evitare imbrogli – dichiara in proposito l’Unione Nazionale Consumatori - basta leggere bene l’etichetta posta sulla confezione e osservare il prodotto. Il vero lardo di Colonnata deve innanzitutto avere il marchio Igp, quindi attenzione ai nomi di fantasia come Colonnetta, Colonnella e via dicendo, mancanti del marchio. Ha solitamente forma rettangolare e spessore di almeno 3 centimetri, con la cotenna nella parte inferiore, mentre quella superiore è ricoperta da sale, erbe aromatiche e spezie. Oltre al marchio Igp - aggiunge l’Unione Consumatori - riporta il logo del consorzio costituito da un rombo verde con all’interno la figura di un porco rosa. Inoltre deve avere un codice a barre rosso in cui è indicato il numero progressivo della conca in cui è stato introdotto per la stagionatura. Deve poi essere munito di un sigillo inserito nella cotenna prima del confezionamento. . .  
   
   
SPRING FANCY FOOD: L’ABRUZZO ENTUSIASMA GLI STATI UNITI  
 
L’abruzzo? Una sorprendente e piacevole scoperta. E’ questo il giudizio espresso da centinaia di operatori del settore agroalimentare, statunitensi e canadesi, dopo aver visitato gli stand dedicati all’Abruzzo del Global food & Style expo 2008 (meglio conosciuto come il Fancy Food di primavera). La manifestazione rappresenta la più importante fiera di alimentari e bevande del Midwest degli Stati Uniti e si concluderà questa sera dopo aver aperto i battenti lo scorso 27 aprile al Mccormick Place di Chicago. L’abruzzo, grazie all’apporto congiunto della Camera di Commercio di Pescara e del Centro Estero delle Camere di Commercio d’Abruzzo, coadiuvati dall’Assessorato regionale all’Agricoltura, ha partecipato in qualità di “main-sponsor” dello Spring Fancy Food rivestendo un ruolo di primo piano all’interno della fiera. Alla nostra regione è stato, infatti, dedicato un ampio spazio espositivo di oltre 150 metri quadrati suddiviso tra stand per le aziende ed un’area destinata alla preparazione e degustazione dei prodotti. Le aziende abruzzesi presenti hanno conquistato i visitatori con i sapori unici e genuini dei vini, degli oli, della pasta, dei dolciumi e delle altre prelibatezze del nostro territorio. All’interno degli stand si è ricreato un piccolo angolo d’Abruzzo affiancando ai prodotti enogastronomici le immagini più suggestive dei paesaggi e dei monumenti della regione. Le degustazioni, che hanno attirato un gran numero di visitatori, sono state curate dallo chef abruzzese Nicola D’alonzo che ha alternato assaggi delle più gustose ricette di pasta all’abruzzese alle celebri bruschette. Molto affollati ed apprezzati i corsi dedicati all’olio d’oliva organizzati in collaborazione con “Fiera Milano”. I seminari hanno permesso di far conoscere ed evidenziare, al meglio, le pregevoli caratteristiche del prodotto esaltando le superiori qualità organolettiche dell’olio abruzzese. All’attività espositiva è stato abbinato un importante evento: un Convivio, sempre curato dallo chef Nicola D’alonzo, interamente dedicato all’enogastronomia locale. Il Convivio si è tenuto ieri sera, lunedì 28 aprile, presso il prestigioso ristorante “La Spiaggia” di Chicago. All’evento erano presenti Ann Daw, presidente della Nasft (National Association for the Specialty Food Trade) e il suo staff, le principali Autorità italiane di Chicago, Charles Bernardini e Fulvio Calcinardi, rispettivamente presidente e Segretario Generale della Italian American Chamber of Commerce Midwest, alcuni dei più importanti operatori americani e canadesi del settore agroalimentare e numerosi giornalisti appartenenti alle più prestigiose testate americane di settore. Si può già stilare un bilancio dell’iniziativa ed i risultati sono più che positivi. Gli operatori abruzzesi presenti esprimono piena soddisfazione per l’iniziativa in ragione dei numerosi contatti intessuti che daranno sicuramente vita a interessanti e proficui scambi commerciali. Il presidente Ezio Ardizzi, lusingato dai positivi giudizi espressi dagli operatori, ha evidenziato l’importanza di iniziative come questa che, grazie ad una corretta e lungimirante valutazione dei mercati, permettono alle nostre imprese di puntare verso i Paesi in grado di garantire maggiori e solide possibilità di sviluppo delle esportazioni. Gli Stati Uniti, ha aggiunto Ardizzi, si presentano come uno dei mercati più favorevoli ed interessanti per l’Abruzzo: più del 25% delle esportazioni di prodotti agroalimentari regionali sono, attualmente, assorbiti da tale mercato ed i margini di miglioramento sono notevoli. Vino e pasta sono, infatti, già molto apprezzati ma occorre ulteriormente incrementare la diffusione di tali prodotti e promuovere anche le altre eccellenze agroalimentari del territorio che hanno tutte le carte in regola per soddisfare appieno le aspettative del consumatore nordamericano. Una siffatta strategia, ha concluso Ardizzi, consente anche di promuovere efficacemente, grazie all’effetto volano generato dall’enogastronomia, le attrattive del territorio regionale con indubbi benefici per l’incoming turistico. .  
   
   
LA BIODIVERSITA´ AL CENTRO DI UN INCONTRO PROMOSSO DA SLOW FOOD  
 
 "La biodiversità alimentare in Campania, una risorsa da adottare". Parte da quest´affermazione l´incontro organizzato da Slow Food Napoli per il 12 maggio prossimo. L´appuntamento, fissato a Villa Domi di Napoli dalle ore 19 e 30, è teso ad una valutazione ad ampio spettro sul tema dell´alimentazione e delle sue ricadute sugli equilibri socio economici delle popolazioni. La biodiversità, quindi, vista come valore aggiunto, difesa d´identità territoriali minacciate da crisi periodiche, come ad esempio quella che ha coinvolto la mozzarella di bufala. Ed ancora le economie locali, il loro rilancio come messaggio di ecocompatibilità ed ecosostenibilità. Ma c´è di più. Se la scelta di un cibo deve rispondere a requisiti come "buono, pulito e giusto", una risposta adeguata può giungere dalle Comunità del Cibo, dalle attività di giusta solidarietà alle popolazioni di aree svantaggiate e dai Presidi che Slow Food ha attivato nel corso di questi anni. Tutto ciò è al centro di una cena a base di preparazioni con prodotti locali che vede protagonisti alcuni dei Presidi che sono attivi in Campania. Un momento per degustare, ma anche per discutere ed interrogarsi su questioni importanti per il futuro. All´incontro intervengono: Pino Mandarano (Fiduciario Slow Food Napoli); Luciano Pignataro (Giornalista e autore di guide enogastronomiche); Vito Trotta (Responsabile Presidi Slow Food Campania) e Gaetano Pascale (Presidente Slow Food Campania). Questo il menù: Cocktail di benvenuto con Asprinio d´Aversa e fantasia canapè. Poi, Soppressata di Gioi, Prosciutto di Pietraroja, Carciofo Bianco di Pertosa, Cacioricotta del Cilento, Mozzarella di Bufala campana e Pane di San Sebastiano. Quindi, Fusillo di Gragnano con vongole e Colatura di Alici su passatina di Broccoli, Mezzo pacchero con Pomodorino al piennolo; per passare poi a: Coniglio da Fossa all´Ischitana con Pomodoro San Marzano; Pecorino Bagnolese, Provolone del Monaco, Conciato Romano; Frolla di mela annurca, cassata napoletana e pastiera; Soufflè ghiacciato di ricotta al Limone sfusato di Amalfi. Fin qui le pietanze, mentre per i vini l´elenco comprende: Asprinio d´Aversa doc (Grotta del Sole), Falanghina Sannio doc (Corte Normanna), Fiano di Avellino docg (A Casa), Piedirosso Campi Flegrei doc (I Vini della Sibilla), Aglianico Cilento doc (Maffini) e Casavecchia (Terre del Principe). Www. Slowfoodnapoli. It .  
   
   
BIOERA: APPROVA IL BILANCIO 2007, DELIBERA LA DISTRIBUZIONE DI UN DIVIDENDO DI 0,0495 EURO PER AZIONE E RINNOVA IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE E IL COLLEGIO SINDACALE  
 
Cavriago - Bioera informa che l’assemblea ordinaria dei soci, in data 28 aprile ha approvato all’unanimità il bilancio d’esercizio e consolidato al 31 dicembre 2007. Si rende noto che l’assemblea ha nominato all’unanimità il Consiglio d’Amministrazione, composto da cinque membri e il Collegio Sindacale, i nuovi organi di amministrazione e controllo resteranno in carica fino all’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2010. I nuovi organi sono stati eletti sulla base dell’unica lista presentata dall’azionista Greenholding S. R. L. E disponibile sul sito internet della società assieme ai curricula dei soggetti nominati. L’assemblea ha approvato la proposta del Consiglio di Amministrazione di distribuire un dividendo di Euro 0,0495 per azione in pagamento il prossimo 29 maggio 2008 con stacco cedola il 26 maggio 2008. L’assemblea ordinaria di Bioera ha approvato, inoltre, il rinnovo del piano di acquisto e vendita di azioni proprie fino al 10% del capitale sociale, il piano avrà una durata massima di 12 mesi. Gli acquisti saranno effettuati sui mercati regolamentati ai sensi dell’art. 132 del decreto legislativo 24 febbraio 1998 n. 58 e dell’art. 144bis, comma 1 lett. B del Regolamento Consob 11971/99 e successive modifiche, secondo modalità operative stabilite nei regolamenti di organizzazione e gestione dei mercati stessi. .  
   
   
AUTOGRILL S.P.A.:NOMINATO IL NUOVO CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DELIBERATA LA DISTRIBUZIONE DEL DIVIDENDO DI €0,30 PER AZIONE  
 
Milano - L’assemblea ordinaria degli Azionisti di Autogrill S. P. A. , riunitasi in data 23 aprile sotto la presidenza di Gilberto Benetton, ha approvato il bilancio dell’esercizio 2007, che si è chiuso con un utile netto di competenza del Gruppo di € 158,7 milioni. Distribuzione dividendo L’assemblea ha deliberato la distribuzione di un dividendo di € 0,30 per azione, pari al 48,1% dell’utile di Gruppo. Il dividendo verrà posto in pagamento il 24 luglio 2008, con data di “stacco cedola“ il 21 luglio. Nomina Amministratori In relazione alla scadenza degli organi sociali, l’Assemblea ha determinato in 12 il numero dei componenti del Consiglio di Amministrazione, che rimarranno in carica per tre esercizi (e dunque fino all’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2010). Sulla base dell’unica lista presentata dall’azionista di maggioranza Schematrentaquattro S. R. L. , l’Assemblea ha nominato i seguenti Amministratori: Alessandro Benetton Francesco Giavazzi (indipendente); Gilberto Benetton Javier Gomez-navarro; Giorgio Brunetti (indipendente) Alfredo Malguzzi (indipendente); Antonio Bulgheroni (indipendente) Gianni Mion; Arnaldo Camuffo (indipendente) Paolo Roverato; Claudio Costamagna (indipendente) Gianmario Tondato Da Ruos. Antonio Bulgheroni, Arnaldo Camuffo, Claudio Costamagna, Francesco Giavazzi, Giorgio Brunetti e Alfredo Malguzzi hanno dichiarato di essere in possesso dei requisiti stabiliti dal Codice di Autodisciplina delle Società Quotate per essere qualificati come indipendenti. I primi quattro possiedono anche i requisiti di indipendenza stabiliti dal Testo Unico della Finanza. I curricula vitae degli Amministratori sono disponibili sul sito internet www. Autogrill. Com. Autorizzazione acquisto azioni proprie L’assemblea ha altresì autorizzato l’acquisto e la successiva eventuale alienazione di azioni proprie ordinarie nel numero massimo di 12. 720. 000, pari al 5% del capitale, previa revoca della delibera adottata in materia dall’Assemblea dei Soci il 24 aprile scorso. L’autorizzazione è finalizzata a intervenire in caso di oscillazioni del titolo al di fuori delle normali variazioni legate all’andamento del mercato nonché per eventuali piani di incentivazione azionaria riservati ad amministratori e/o dipendenti e/o collaboratori della Società e/o di sue controllate, attraverso la concessione a titolo gratuito di opzioni di acquisto e/o di azioni (c. D. Piani di stock option e di stock grant). Alla data odierna, né la Società né le sue controllate possiedono azioni di Autogrill S. P. A. La durata dell’autorizzazione è di 1 8 mesi, a partire dalla data odierna. Consiglio di Amministrazione A chiusura dell’Assemblea si è riunito il Consiglio di Amministrazione di Autogrill che ha proceduto alla formalizzazione delle cariche e alla definizione dei relativi poteri e deleghe di fu nzione. Il Consiglio ha confermato Gilberto Benetton Presidente e Gianmario Tondato Da Ruos Amministratore Delegato. In conformità al Codice di Autodisciplina delle Società Quotate, sono stati nominati i componenti del Comitato per il Controllo Interno e per la Corporate Governance – Giorgio Brunetti (presidente), Alfredo Malguzzi e Paolo Roverato – e i componenti del Comitato per le Risorse Umane (prima denominato Comitato per la Remunerazione) – Alfredo Malguzzi (presidente), Antonio Bulgheroni, Arnaldo Camuffo, Claudio Costamagna e Gianni Mion. In conformità al decreto legislativo n. 231 del 2001, il Consiglio di Amministrazione ha inoltre provveduto a nominare i membri dell’Organismo di Vigilanza – Alfredo Malguzzi (presidente), Diego Salvador (Direttore Affari Societari di Gruppo), Silvio De Girolamo (Direttore Internal Audit). .  
   
   
PER LA PRIMA VOLTA A CIBUS IL SALAME PIEMONTE DOP  
 
Il Salame Piemonte sarà presente, per la prima volta, a Cibus, il Salone Internazionale dell’alimentazione che si terrà a Parma dal 5 all’8 maggio – all’interno dello Spazio della Regione Piemonte (Pad. 6 - Stand J040). L’appuntamento da non perdere sarà martedì 6 maggio, alle 12. 30, quando nell’area eventi dell’Area istituzionale Piemonte, ci sarà la presentazione e la degustazione del Salame Piemonte e del Crudo di Cuneo accompagnati da una selezione dei migliori vini Doc e Docg piemontesi. Un’occasione per conoscere una eccellenza del made in Italy che si candida a diventare una nuova opportunità di business nel segmento dei salami tutelati. Attualmente diffuso nella regione di provenienza, per il Salame Piemonte questa è un’occasione di visibilità importante per consolidare e soprattutto allargare la sua notorietà e diventare così un prodotto conosciuto a livello nazionale e non solo nel territorio d’origine. Nel 2007 la produzione di Salame Piemonte è stata di 150 tonnellate. Il primo trimestre è in linea con il 2007, con una quota di circa 37 tonnellate prodotte. Il Consorzio Salame Piemonte - Il Consorzio nasce per tutelare, promuovere e valorizzare il Salame Piemonte che ha ottenuto la protezione transitoria nazionale come Dop (Denominazione di Origine Protetta) con Decreto del Ministero delle Politiche Agricole del 12 gennaio 2006. Tre i fattori fondamentali che contribuiscono a caratterizzare il Salame Piemonte Dop: le carni suine di origine esclusivamente piemontese, il clima della regione e il processo produttivo. Tutte le operazioni di produzione del Salame Piemonte, infatti, avvengono esclusivamente nella regione Piemonte, comprese la nascita, l’allevamento e la macellazione dei suini, così come la preparazione, la stagionatura e il confezionamento del prodotto. L’orografia del territorio piemontese è il fattore di principale influenza sul clima, caratterizzato da stagioni marcate e dalla presenza di nebbie e brezze alternate ai venti caldi di ricaduta (phoen) generati dalla vicinanza delle montagne. Sul fronte delle peculiarità organolettiche, il Salame Piemonte Dop, ottenuto con carni suine piemontesi magre, di eccellenza genetica e nutrizione certificata, si caratterizza per un profumo ed un sapore delicatamente speziati, ottenuti anche grazie all’utilizzo dei vini piemontesi, provenienti dalla fermentazione delle uve Nebbiolo, Barbera o Dolcetto, dalla struttura robusta e caratteristica. .  
   
   
80 VOGLIA DI TUSCIA VITERBESE  
 
Vino, olio, pane, carne, formaggio, miele e ceramica artistica. Sono questi i prodotti delle 14 aziende che entrano a far parte del Marchio collettivo Tuscia Viterbese, dopo aver ricevuto il via libera dall’apposito Comitato di gestione e controllo. Raggiunge così quota 80 il numero di imprese licenziatarie del marchio dalla doppia T, istituito dalla Camera di Commercio di Viterbo per valorizzare le aziende che nella Tuscia si distinguono con le loro produzioni per qualità e tipicità. “Le imprese stanno apprezzando - dichiara Ferindo Palombella, presidente della Camera di Commercio di Viterbo - che non si tratta dell’ennesimo bollino ma di un marchio che oltre a rendere immediatamente percepibile l’appartenenza a un territorio offre nuove opportunità di commercializzazione”. Da evidenziare che tra le new entry sono state ammesse le prime quattro aziende vitivinicole da quando è stato realizzato il disciplinare per i vini Doc e Igt della Tuscia: Azienda Agricola Wulf Thomas di Vetralla, Cantina-oleificio sociale di Gradoli, Isabella Mottura e Sergio Mottura, entrambe di Civitella D’agliano. Nuovi ingressi anche per l’olio extravergine d’oliva Dop Tuscia: Azienda agricola Gisella ed Elena Ascenzi di Viterbo, Frantoio Battaglini di Bolsena, Frantoio Paolacci e Cooperativa Olivicoltori di Vetralla. Anche le ceramiche artistiche si arricchiscono di tre nuovi artigiani: Ceramiche di Elena di Bomarzo, Laboratorium di Mario Romagnoli di Valentano e Mastrofattutto di Loredana Boninsegna di Canino. Per la pasticceria e prodotti da forno tipici della Tuscia Viterbese si aggiunge il Panificio Franci Giordano di Tuscania. La Fattoria Lucciano di Corchiano entra nel novero delle imprese licenziatarie del Marchio con ben due prodotti: le carni bovine, suine ed ovine e i prodotti caseari. Dulcis in fundo l’Azienda apistica di Mocini Ernesto di Canino per il miele e i prodotti apistici. La Giunta camerale nell’ultimo incontro ha deliberato le variazioni di due disciplinari del Marchio collettivo Tuscia Viterbese. Le novità riguardano il disciplinare dei vini, esteso a tutte le Doc e Igt della provincia di Viterbo: Doc Aleatico di Gradoli, Doc Colli Etruschi Viterbesi, Doc Est! Est!! Est!!!, Doc Vignanello, Doc Cerveteri, Doc Tarquinia, Doc Orvieto, Igt Civitella D’agliano, Igt Colli Cimini, Igt Lazio. Le altre variazioni riguardano il disciplinare delle carni fresche bovine, ovine e suine, per il quale, oltre ad apportare una semplificazione generale, sono stati ridefiniti alcuni parametri: - la responsabilità sulla rispondenza del prodotto finale alle caratteristiche riportate nel disciplinare sono affidate completamente a colui che immette sul mercato la carne con proprio marchio aziendale; - è venuto meno, per i consorzi e le cooperative, l’obbligo di avere la maggioranza di soci licenziatari del marchio collettivo per poter divenire a loro volta soggetto licenziatario; - l’utilizzo dell’immagine coordinata del Marchio Tuscia Viterbese, in tutte le forme di comunicazione aziendale, è possibile solo quando il licenziatario commercializza carne proveniente per almeno il 60% da capi animali allevati secondo le modalità riportate nel disciplinare del Marchio collettivo. Per avere ulteriori informazioni sul Marchio dalla doppia T e per diventare licenziatari (la richiesta è gratuita) si può contattare lo Sportello Tuscia Viterbese, ubicato presso il Cefas in viale Trieste n. 127, a Viterbo. Tel. 0761. 324196, e-mail: info@tusciaviterbese. It / www. Tusciaviterbese. It / Responsabile: Giovanni Iapichino. Infine la Giunta Camerale ha approvato il Regolamento che definisce per i Comuni i criteri di adesione al coordinamento alle Feste del Vino, dell’Olio e della Castagna della Tuscia. Il documento è consultabile sul sito della Camera di Commercio: www. Vt. Camcom. It. .  
   
   
SOSPENSIONE PARZIALE DEL DIVIETO DI IMPIEGARE PRODOTTI FITOSANITARI DANNOSI ALLE API  
 
Bolzano - Il divieto di impiegare prodotti fitosanitari dannosi alle api verrà sospeso, per le zone frutticole da 500 a 750 metri slm, a partire da mercoledì 7 maggio. Resterà comunque in vigore sia per le piante da frutto in fioritura che si trovano in queste zone che per tutte le piante che si trovano nelle zone più alte. La Ripartizione provinciale Agricoltura comunica che il divieto di impiegare prodotti fitosanitari dannosi alle api verrà sospeso, in tutte le zone frutticole situate fino a 750 metri, a partire da mercoledì 7 maggio. Per quanto concerne, invece, le zone più alte, il divieto di impiegare prodotti fitosanitari dannosi alle api resta in vigore fino alla revoca. Si ricorda inoltre che non si possono trattare piante da frutto in fioritura con prodotti fitosanitari dannosi alle api. .  
   
   
L’AGROALIMENTARE VICENTINO SALE SUL PALCOSCENICO INTERNAZIONALE DEL FOOD ITALIANO  
 
L’industria alimentare vicentina si caratterizza sempre più per la qualità e la varietà delle proprie produzioni, capaci di imporsi all’attenzione internazionale per le caratteristiche di unicità e tipicità, riconosciute anche a livello comunitario attraverso le numerose Dop, Igp e Doc ad esse assegnate. E proprio all’insegna della valorizzazione di questo ricco patrimonio agroalimentare berico, l’attività di Vicenza Qualità, Azienda Speciale della Camera di Commercio di Vicenza, prosegue in questo scorcio di primavera con la partecipazione all’edizione 2008 di Cibus, il Salone Internazionale dell’Alimentazione in programma a Parma dal 5 all’8 maggio. Dopo i positivi riscontri ottenuti al recente Vinitaly e alle fiere svoltesi nelle scorse settimane in Spagna, Giappone e Cina, Vicenza Qualità tornerà nei prossimi giorni a frequentare il Padiglione 6 delle Fiere di Parma, con uno stand istituzionale all’interno dell’area dedicata alla Regione Veneto. Sarà ancora una volta l’occasione per mettere in mostra l’offerta agroalimentare della provincia berica attraverso materiale promozionale e depliantistica, ma soprattutto grazie ad una ricca catalogoteca che rappresenta una sorta di biglietto da visita per 25 aziende del comparto, che potranno farsi conoscere dai numerosi operatori presenti all’appuntamento di Parma. Lo stand dell’Azienda Speciale vicentina potrà così costituire un importante punto di incontro con i buyers delle grandi catene di distribuzione, gli importatori, i grossisti, i dettaglianti, nonché i giornalisti specializzati di tutto il mondo che desiderano approfondire la loro conoscenza delle produzioni enogastronomiche locali, offrendo la possibilità di un primo contatto con le imprese del territorio. Per rafforzare questo legame tra potenziali clienti e operatori, Vicenza Qualità coordinerà anche la partecipazione diretta a Cibus 2008 di quattro aziende beriche rappresentative di alcuni settori merceologici: in particolare saranno coinvolti alcuni produttori di grappe e distillati, vino, gnocchi e farine alimentari. Una nota di sicuro interesse è costituita quest’anno dall’elevato numero di operatori stranieri attesi alla manifestazione, con oltre 500 buyer provenienti da 55 Paesi e il debutto di nuove realtà internazionali nell’area business. Del resto Cibus, il Salone Internazionale dell’Alimentazione di Parma, dal 1985 è la più completa rassegna dell’Italian Food a livello internazionale, contando su 2. 400 marchi del Made in Italy. Con il tempo ha saputo anzi farsi interprete delle esigenze di business dalle aziende espositrici imponendosi come irrinunciabile opportunità commerciale per le aziende italiane e per i maggiori soggetti dell’export alimentare nel mondo. Anche quest’anno seminari e incontri collaterali daranno ai visitatori l’occasione di discutere i temi più caldi del commercio internazionale e della distribuzione di settore, affrontando l’argomento food da più punti di vista e attraverso nuove e interessanti iniziative. In un contesto di così alto livello anche l’agroalimentare berico, grazie al sostegno di Vicenza Qualità, presenta tutti gli ingredienti per sviluppare ottimi affari, dando adeguata visibilità ad uno dei settori tradizionali dell’economia locale: tutt’oggi l’industria alimentare vicentina impegna quasi 6500 addetti in imprese di medie e piccole dimensioni che, grazie ad una produzione di qualità e ad alcune punte di eccellenza, hanno generato un volume d’affari di circa 6 miliardi e mezzo di euro nel 2007, registrando un incremento di quasi il 20% rispetto al fatturato del 2006 e un costante aumento dell’export sul mercato internazionale (fonte: Indagini Assoindustria – Vicenza). .  
   
   
FIRENZE: ASPETTI INNOVATIVI PER LA FILIERA OLIVO-OLEICOLA TOSCANA  
 
La Camera di Commercio di Firenze e il suo Laboratorio Chimico-merceologico, in collaborazione con Arsia, Cnr e Regione Toscana, organizzano il 19 maggio p. V. Alle ore 9. 30, presso il Centro Affari di Arezzo, nel corso della rassegna Medoliva Fiera dell´Olio Mediterraneo, il Convegno "Aspetti innovativi per la filiera olivo-oleicola toscana". Questo il programma dell’evento: 9. 30 Registrazione partecipanti; 9. 45 Apertura dei lavori Introduce e presiede Maria Grazia Mammuccini - Amministratore Arsia; 10. 00 Indirizzi di saluto Roberto Vasai, Assessore all´Agricoltura della Provincia di Arezzo; Alessandra Lucci, Presidente del Laboratorio Chimico Merceologico, Azienda Speciale della Camera di Commercio di Firenze. 1ª Sessione Protocolli innovativi per la produzione di olio extravergine di oliva nella realtà aziendale toscana. Bando di ricerca per lo sviluppo del settore olivo-oleicolo toscano - Bollettino Ufficiale della Regione Toscana n°25 del 23/06/04. Sottoprogetto 2 10. 20 Il progetto di ricerca: specificità, obiettivi e prodotti attesi Marco Toma – Arsia; 10. 30 Organizzazione, fasi e azioni della ricerca Marzia Migliorini, coordinatore del progetto, Laboratorio Chimico Merceologico, Azienda Speciale della Cciaa di Firenze; 10. 40 Proposta per un nuovo indice di maturazione tecnologica delle olive da olio Marzia Migliorini, Laboratorio Chimico Merceologico, Azienda Speciale della Cciaa di Firenze; 10. 55 Effetto delle attività enzimatiche sulla qualità dell´olio extravergine di oliva Andrea Berti, Dipartimento di Scienze Biochimiche, Università degli Studi di Firenze; 11. 10 Coffee break 11. 25 Il frantoio sperimentale di “Torre Bianca”: caratteristiche tecniche e risultati del triennio di sperimentazione Enrico Cini, Dipartimento di Ingegneria Agraria e Forestale, Università degli Studi di Firenze Chiara Cherubini, Dipartimento di Biotecnologie Agrarie, Università degli Studi di Firenze 11. 55 L´analisi sensoriale degli oli ottenuti con il progetto di ricerca Marco Mugelli, Elaiotecnico 12. 10 Protocolli e opportunità operative per la produzione di olio extravergine di oliva Bruno Zanoni, responsabile scientifico del progetto, Dipartimento di Biotecnologie Agrarie, Università degli Studi di Firenze; 12. 25 Interventi e discussione; 2ª Sessione Soluzioni alternative allo spandimento in campo dei sottoprodotti dei frantoi Bando di ricerca per lo sviluppo del settore olivo-oleicolo toscano - Bollettino Ufficiale della Regione Toscana n°25 del 23/06/04 - Sottoprogetto 3: 14. 50 Il progetto di ricerca: specificità, obiettivi e prodotti attesi Marco Toma – Arsia; 15. 00 Organizzazione, fasi e azioni della ricerca, considerazioni sui risultati conseguiti Roberto Altieri, coordinatore e responsabile scientifico del progetto, Isafom Cnr; 15. 20 Proprietà chimico-fisiche e microbiologiche di miscele sperimentali a base di reflui oleari Alessandro Esposito, Isafom Cnr, Milva Pepi, Dipartimento Biologia Molecolare, Università degli Studi di Siena; 15. 40 Sperimentazione agronomica in pieno campo e in vivaio di miscele a base di reflui oleari Roberto Altieri, Isafom Cnr, Claudia Perini, Dipartimento Scienze Ambientali, Università degli Studi di Siena: 16. 00 Evoluzione delle comunità vegetali, fungine e microbiche in un suolo ammendato con reflui oleari Paolo Castagnini e Gaetano Ruocco, Dipartimento Scienze Ambientali, Università degli Studi di Siena; Arianna Lobianco, Dipartimento Biologia Molecolare, Università degli Studi di Siena; 16. 20 Impiego in ambito agro-industriale di substrati sperimentali a base di reflui oleari per la coltivazione di funghi eduli Lorenzo Pecoraro, Dipartimento Scienze Ambientali, Università degli Studi di Siena; Francesca Parati, Azienda agricola Valfungo, 16. 40 Interventi e discussione, 17. 30 Conclusione dei lavori. .  
   
   
MILANO: GIUNTA APPROVA NUOVO REGOLAMENTO PER APERTURA DI BAR E RISTORANTI  
 
Cambiano le regole per l’apertura di bar e ristoranti a Milano. Dal sistema del numero chiuso, si passa a quello del libero mercato, ma con vincoli ben precisi. Il 30 aprile, la Giunta di Palazzo Marino ha approvato una delibera che recepisce le norme della Legge Bersani. Il provvedimento passa ora al vaglio del Consiglio comunale. “Il mercato deve essere libero ma con leggi giuste, equilibrate e con vincoli che servano a migliorare i servizi – dichiara l’assessore alle Attività produttive Tiziana Maiolo che ha portato in Giunta il provvedimento - . Se anche il Consiglio comunale approverà questa delibera, ci saranno più possibilità soprattutto per i giovani di avviare ex novo bar e ristoranti a Milano. Ma questo non significa che i nuovi arrivati danneggino quei gestori che hanno fatto di questa città la capitale del food e che saranno chiamati a vincere la sfida di un mercato sempre più competitivo. Nessuno metterà i ‘figli’ contro i ‘padri’ ”. Finora il rilascio delle licenze era subordinato ad un calcolo della popolazione della zona e questo comportava il numero chiuso delle autorizzazioni. La nuova delibera pone invece solo due vincoli per le nuove autorizzazioni. Il gestore di bar o ristorante è obbligato a mettere a disposizione dei clienti un parcheggio salvo che nelle vicinanze del locale non ci sia una fermata del metrò o un parcheggio pubblico. Sono esentate da questo obbligo solo le botteghe storiche. Il secondo vincolo riguarda l’impatto acustico: i bar e i ristoranti dovranno essere distanti non meno di 150 metri da luoghi di cura e di riposo, luoghi destinati al culto o da beni immobili di proprietà pubblica d’interesse culturale. .  
   
   
FOGGIA: CAMERA DI COMMERCIO ALLA FIERA INTERNAZIONALE DELL’AGRICOLTURA  
 
In occasione della prossima edizione della fiera dell’Agricoltura (dal 30 aprile a l 5 maggio 2008), la Camera di Commercio di Foggia dedica il suo spazio istituzionale (presso il Padiglione 6 della Fiera) al tema della certificazione. Certificazione intesa come qualità e sicurezza dei prodotti, di cui la Camera di Commercio si fa garante in qualità di Ente certificatore/Organismo di controllo delle produzioni tipiche dop e igp daune tra cui citiamo tra le designatrici l’Arancia del Gargano, il Limone Femminello e l’olio a Dop Dauno. All’interno dello spazio espositivo del Pad. 6, saranno predisposti punti informativi presso cui gli esperti del Lachimer, Laboratorio polifunzionale delle imprese, forniranno informazioni sulle produzioni tipiche daune, sul ruolo dell’organismo di controllo e sugli aspetti relativi alla certificazione. Accanto ai punti informativi, sono previsti alcuni momenti formativi dedicati al pubblico in visita; in particolare, la Camera di Commercio, con la collaborazione del Lachimer, ha organizzato il corso dal tuitolo: “Igiene Alimentare Di Base”. Il corso mira a fornire elementi e informazioni di base sugli aspetti igienici degli alimenti e sui loro potenziali contaminanti per poter operare nelle aziende del settore alimentare; in tal senso, verranno formate competenze tecniche in grado di operare nel rispetto dei principi e delle modalità previsti dalla recente normativa comunitaria in tema di igiene alimentare. Ma di certificazione si parlerà anche con riferimento alle masserie didattiche; come noto, la Regione Puglia ha emanato la legge sul riconoscimento delle masserie didattiche e la Camera di Commercio ha elaborato un progetto che mira alla creazione di una rete di coordinamento e di assistenza delle aziende agricole per l’ottenimento del riconoscimento e per la realizzazione di programmi socio educativi. A tal proposito, presso il Padiglione 6, sarà predisposto un apposito spazio informativo presso cui gli esperti dell’Azienda Speciale Cesan forniranno informazioni sulla legge Regionale e sul progetto camerale, e metteranno a disposizione la documentazione appositamente elaborata per presentare l’istanza di riconoscimento alla Regione Puglia. .  
   
   
VERDE ORO: SUCCESSO PER LA 4° EDIZIONE  
 
Si è conclusa ieri 27 aprile la quarta edizione di Verde Oro, evento ideato dal Comune di Torri del Benaco e dedicato al suo prodotto simbolo: l’olio extravergine Dop, ottenuto dagli olivi che ricamano le pendici della cittadina gardesana. L’evento ha visto la presenza di centinaia di persone che, attraverso la manifestazione, hanno conosciuto prodotti di eccellenza, anzitutto gli extravergine d’oliva della sponda veronese del Lago di Garda e le produzioni ospiti di Umbria e Brisighella, in Romagna. Presenti anche formaggi, erbe officinali, prodotti di cosmesi naturale. Oltre alla mostra mercato e agli assaggi, i visitatori e gli operatori del settore hanno approfondito la conoscenza dell’olio extravergine d’oliva in cucina grazie ai corsi organizzati dal Club dei Sapori con chef importanti come Marco Lucentini del Ristorante Cantina dè Corvi di Spoleto, Enrico Macello Leoni della Trattoria il Sole di Trebbo (Bo) e gli alfieri del territorio di Torri del Benaco, gli chef Isidoro Consolini del Ristorante Al Caval, Sergio Maggio del Gardesana e Enrico Pernechele del Bell’arrivo. Per i visitatori gourmet che non amano i fornelli, Verde Oro ha offerto un ricco panorama di menù degustazione, ideati per l’occasione, proposti dai ristoranti della località. Non sono mancati i momenti culturali: il Castello Scaligero ha ospitato infatti tre incontri rivolti al pubblico e ai produttori di olio extravergine. Il primo ha visto il Presidente della Corporazione Mastri Oleari Flavio Zaramella parlare di Tradizione, Tipicità, Qualità ed Eccellenza. Il secondo, curato da Ferdinando Signori, specializzato in intolleranze alimentari, ha approfondito il tema olio extravergine e salute, parlando delle proprietà salutistiche del prodotto presentando anche alcune novità, come la scoperta che la frittura in olio extravergine d’oliva funge da stimolante epatico perché aumenta l’attività della colecisti. Talvolta, tuttavia, l’olio può provocare intolleranze, che riguardano solo l’1 o 2 % dei casi. Infine un incontro curioso si è svolto domenica, con C’era una volta l’olio della Serenissima, condotto da Carlo Valli, scrittore, e Giuseppe Lorenzini. L’appuntamento, cui ha preso parte un folto pubblico, ha raccontato in modo appassionante la storia dell’olio al tempo della Serenissima Repubblica, quando rappresentava una delle merci di scambio più preziose e la cui commercializzazione era controllata dal Provveditore dell’olio. Il Presidente della Corporazione dei Mastri Oleari, associazione nazionale che riunisce il meglio della produzione nazionale, ha chiuso l’evento con un augurio “Spero che Verde Oro divenga un evento nazionale dedicato all’eccellenza dell’olio extravergine d’oliva, prodotto straordinario ma conosciuto spesso superficialmente. In un momento in cui l’immagine dei prodotti italiani è messa a repentaglio da scandali, che riguardano pochi produttori disonesti ma fanno del male a tutto il Paese, dobbiamo mostrare e valorizzare le nostre eccellenze. ” Verde Oro è quindi un’ottima opportunità per tutto il Made in Italy. Per questo in chiusura l’Amministrazione Comunale di Torri del Benaco ha dato appuntamento al prossimo anno con l’auspicio che la manifestazione diventi un punto di riferimento per tutti. .  
   
   
ALLO STUDIO IL TERRITORIO DELLE COLLINE MORENICHE  
 
Nomisma ha avviato una collaborazione con la società Nerosubianco per la stesura del Programma di sviluppo locale del Gal delle Colline Moreniche, in via di costituzione, che rientra nell’asse Iv del Psr Regione Lombardia 2007-2013. Gli ambiti specifici su cui Nomisma opererà comprendono, in primo luogo, l’analisi del contesto socio-economico del territorio di riferimento (Comuni di Castiglione delle Stiviere, Cavriana, Monzambano, Ponti sul Mincio, Pozzolengo, Solferino e Volta Mantovana). A seguire, Nomisma contribuirà allo sviluppo della strategia ed in particolare alla definizione del tema caratterizzante il Programma di sviluppo locale, all’articolazione dell’approccio strategico e alla definizione degli obiettivi. Infine, una parte importante dell’attività sarà dedicata all’identificazione delle azioni specifiche da attivare nel periodo di riferimento. .  
   
   
CONSORZIO PROSCIUTTO TOSCANO AL CIBUS 2008  
 
Il Consorzio del Prosciutto Toscano sarà presente alla quattordicesima edizione di Cibus (Salone Internazionale dell’Alimentazione) che si terrà a Parma dal cinque all’otto maggio. Presso lo stand - Padiglione 5 - E015 - sarà possibile degustare il Prosciutto Toscano accompagnato da eccellente vino rosso toscano. Rappresentanti del Consorzio saranno presenti e a disposizione per chiarimenti, suggerimenti e informazioni. Durante i giorni della manifestazione sarà possibile incontrare presso lo stand anche alcuni dei produttori toscani. “Siamo fiduciosi, dice il Presidente del Consorzio Aldo Neri, che anche questa edizione del Cibus permetterà di avere un elevato numero di contatti con buyer esteri, come già avvenuto in occasione del Cibus 2006. Proprio in questo ambito il Consorzio è costantemente impegnato non solo nella valorizzazione del Prosciutto Toscano ma anche nella promozione della particolare realtà produttiva toscana, in modo che da un semplice contatto possa instaurarsi una proficua attività commerciale tra i buyers e i singoli produttori. ” L’attività promozionale che si svolgerà durante il Cibus sarà sostenuta da un’importante attività pubblicitaria su tutto il territorio nazionale che, anche nei prossimi mesi, vedrà particolarmente impegnato il Consorzio nell’intento di far crescere la notorietà del Prosciutto Toscano Dop. La presenza al Cibus da parte del Consorzio assume notevole rilevanza in relazione al recente riconoscimento ministeriale erga omnes che fa del consorzio l’unico organismo incaricato della tutela e della promozione di questo particolare ed unico prodotto della tradizione Toscana. Questo obiettivo particolarmente ambito è di fondamentale importanza al fine di tutelare maggiormente il Prosciutto Toscano e contrastare le numerose frodi che interessano la Dop. .  
   
   
SLOVENIA, 5 AZIENDE INTERESSATE A "PERUTNINA PTUJ"  
 
Cinque aziende hanno pubblicato un´offerta per la Perutnina Ptuj, la principale azienda produttrice di pollame della Slovenia, offrendo 18 euro per azione. L´offerta sarà chiusa a mezzogiorno del 19 maggio prossimo, secondo quanto rivela Reporter. Gr. Le 5 aziende interessate sono la cooperativa Perutninarska zadruga Ptuj, il retailer Merkur, le aziende d´investimenti Zlata Moneta 2 e Holding Pmp, e la ditta produttrice di mole, Comet, che possiedono già il 42 per cento della Perutnina Ptuj. .  
   
   
PIEMONTE, PESCA: DA OTTOBRE NUOVE REGOLE PER 40.000 PESCATORI VARATO IL REGOLAMENTO ATTUATIVO DELLA LEGGE REGIONALE 37  
 
Da ottobre 2008 entreranno in vigore nuove regole per la pesca nelle acque interne del Piemonte: è stato infatti approvato dalla Giunta Regionale il regolamento 6/R in applicazione della legge regionale sulla pesca (l. R. 37/2006), che, dopo venticinque anni, ha riformato la materia in chiave moderna, regolamentando in un unico quadro di riferimento l’attività di pesca dilettantistica e professionale, nonchè la valorizzazione e la tutela del patrimonio naturale delle acque. Il regolamento è pubblicato nel Bur numero 17 del 24/04/2008 ed è consultabile sul sito della Regione Piemonte nella sezione dedicata al Bollettino Ufficiale: http://www. Regione. Piemonte. It/governo/bollettino/abbonati/2008/corrente/siste/index. Htm#pesca Le nuove regole interessano oltre 40. 000 pescatori e 5. 000 addetti alla vigilanza ed entreranno in vigore dal 6 ottobre 2008 (giorno nel quale è prevista la chiusura della pesca alla trota), per evitare l’introduzione di nuove norme a stagione di pesca iniziata e per permettere a tutti gli enti interessati e alle associazioni piscatorie di attivare le necessarie attività di divulgazione e informazione. Il regolamento regionale fornisce il quadro normativo di riferimento per l’esercizio della pesca che le Province possono integrare in base alle risultanze e alle specificità individuate nella pianificazione e nella gestione del proprio territorio. “L’approvazione di questo regolamento - afferma l’Assessore all’Agricoltura Mino Taricco - rappresenta il passo decisivo per attuare nel concreto il processo di riforma dell’esercizio della pesca nella nostra Regione, avviato alla fine del 2006 con la nuova legge regionale, che prevede la piena partecipazione di tutti i pescatori e degli addetti alla vigilanza, a una oculata gestione del patrimonio ittico e degli ambienti acquatici. Questo testo ha trovato unanime consenso in sede di approvazione e confronto con gli enti locali e introduce una nuova ottica nell’affrontare la gestione delle risorse idriche con l’introduzione di strumenti di tutela dell’ambiente e della biodiversità. ” Le principali novità che troveranno applicazione a partire da ottobre: § è demandata alle Province la completa competenza in merito alla regolamentazione della pesca professionale; § viene introdotta la possibilità di prevedere, a livello provinciale, il permesso di pesca temporaneo a scopi dilettantistici e di attivare il tesserino segna catture in tratti di acque salmonicole; § si definiscono le attività di pescaturismo (pescatore professionista che imbarca persone diverse dall’equipaggio per lo svolgimento di attività turistico ricreative) e di ittiturimo (ospitalità, ristorazione, servizi ricreativi, culturali, finalizzata alla corretta fruizione degli ecosistemi acquatici e delle risorse della pesca, esercitata da imprenditori ittici); § si approvano gli elenchi delle specie di fauna ittica che possono essere pescate in acque ciprinicole senza limitazioni di periodi, misure o quantitativo; § vengono definite le acque pubbliche in disponibilità privata ove è possibile pescare senza il possesso della licenza di pesca; § vengono introdotte limitazioni per l’immissione della fauna ittica a favore dello sviluppo delle specie ittiche autoctone. In continuità con la precedente regolamentazione permane sostanzialmente immutata, rispetto al 2007, la disciplina delle tecniche di pesca e degli attrezzi consentiti, l’importazione di idrofauna, i controlli sanitari, il trasporto e gli allevamenti nonchè le modalità semplificate per ottenere la licenza per la pesca, costituita dai soli bollettini di versamento delle tasse e sovratasse normalmente dovute. .  
   
   
THE S.PELLEGRINO WORLD´S 50 BEST RESTAURANTS 2008 SVELATA, A LONDRA, LA CLASSIFICA DEI 50 MIGLIORI RISTORANTI AL MONDO  
 
Ferran Adria si conferma al vertice della classifica per il terzo anno consecutivo. La Spagna protagonista della top 10 con Francia e Stati Uniti seguiti da Regno Unito, Australia e Danimarca. L´italia perde un indirizzo in classifica. Ingresso in top 50 per la Germania e la Svizzera. Giunto alla settima edizione e divenuto l’appuntamento che riunisce il gotha internazionale della cucina, si è concluso in serata a Londra The S. Pellegrino World’s 50 Best Restaurants - evento ideato dalla prestigiosa rivista Restaurant Magazine - con la proclamazione dei 50 migliori ristoranti al mondo votati da una giuria internazionale composta da circa 700 votanti tra chef, ristoratori, giornalisti e critici gastronomici. Per il terzo anno consecutivo El Bulli di Ferran Adrià si conferma in testa alla classifica mondiale incalzato da The Fat Duck di Heston Blumenthal e dal francese Pierre Gagnaire. A movimentare le prime posizioni della classifica, è il basco Mugaritz di Andoni Luis Aduriz che guadagna il quarto posto insidiando le leggende culinarie che lo precedono. Aduriz era entrato nella Top50 per la prima volta 2006 con un folgorante 10° posto. Il ristorante Vendome, a Bergish Gladbach, nei pressi di Colonia, del tedesco Joachim Wissler, è la più alta new entry che riporta in classifica la Germania con i connazionali Hans Haas chef del ristorante Tantris a Monaco di Baviera e Harald Wohlfahrt al timone della Schwarzwaldstube a Baiersbronn. New entry anche per il ristorante Asador Etxebarri il cui patron basco Victor Arguinzoniz è noto per aver riportato ai vertici l’arte di cucinare alla griglia. L´italia è presente in classifica con 5 indirizzi (uno in meno rispetto allo scorso anno, con l´uscita di Davide Scabin e del suo Combal. Zero). Fulvio Pierangelini con il suo Gambero Rosso a San Vincenzo (Li) conferma la 12° posizione conquistata lo scorso anno, Le Calandre a Rubano (Pd) abbandona il 16° posto per ritrovarsi al 36° preceduto dal ristorante Dal Pescatore a Canneto sull´Oglio al 23° (31° nel 2007) e dall´Enoteca Pinchiorri a Firenze, al 32° (41° nel 2007). Cracco Peck a Milano è in 43° posizione (una in meno rispetto al 2007). Sull´italia riflettori puntati grazie a Gualtiero Marchesi che conquista il premio alla carriera. Lo stesso tributo era stato conferito lo scorso anno ad Alice Waters - Chez Panisse, a Michel and Albert Roux - Le Gavroche (nel 2006) e a Paul Bocuse (nel 2005). La classifica 2008 conferma la Francia capolista con 11 ristoranti nelle prime 50 posizioni, seguita dagli Stati Uniti con 8, dalla Spagna con 7, dal Regno Unito con 6 e dall’Italia con 5. Gli altri Paesi rappresentati nella Top50 sono la Gerrmania con 3 ristoranti fra le prime 50 posizioni, l´Australia con 2 ed ancora Danimarca, Svizzera, Belgio, Paesi Bassi, Finlandia, Svezia, Sud Africa e Brasile con un ristorante in classifica. La Top50 e la Top100 sono disponibili sul sito: www. Theworlds50best. Com . La classifica è il risultato del voto di circa 700 giurati (di cui 200 hanno espresso per la prima volta il loro giudizio) che fanno riferimento a 23 diverse aree del globo: ciascuna area è rappresentata da un presidente di commissione, scelto per la sua conoscenza della ristorazione nella regione di competenza. Il presidente seleziona un numero di votanti variabile tra 16 e 31, a seconda delle dimensioni dell´area. Ogni votante esprime cinque preferenze, delle quali un massimo di due possono riguardare ristoranti della propria area d´origine. Si ottiene così un totale di circa 3000 voti che concorrono a stilare la graduatoria finale. Facendosi promotrici del The S. Pellegrino World’s 50 best Restaurants, S. Pellegrino e Acqua Panna, le acque italiane protagoniste sulle tavole dei migliori ristoranti del mondo, rinnovano ancora una volta il loro speciale legame con il mondo dell’alta ristorazione internazionale. . .  
   
   
L’ABRUZZO, UNO SCRIGNO DI SAPORI 44 AZIENDE TRA CIBUS E CIBUS DOLCE PRESENTI ANCHE L’ENOTECA E L’OLEOTECA REGIONALE  
 
L’abruzzo si presenta alla fiera Cibus di Parma (in programma fino all’8 maggio) con una pattuglia di 44 aziende coordinate attraverso il consolidato connubio istituzionale formato da Assessorato regionale all’Agricoltura, Arssa e Centro Interno delle Camere di Commercio d’Abruzzo. L’esposizione collettiva abruzzese (alla quale si aggiungono gli spazi personalizzati di altre importanti aziende alimentari della regione) è distribuita in un’area di circa 400 mq. All’interno del padiglione 6 di Cibus con 32 aziende, e con 12 aziende all’interno dei 200 mq. Della sezione Cibus Dolce nel padiglione 7: in vetrina dunque le produzioni di eccellenza, dalla pasta ai salumi, dai formaggi ai tartufi, dalle specialità dolciarie fino al miele e alle confetture, dalle produzioni di olio e di sott’olio agli snack salati. Di sicuro interesse ed originalità, accanto all’Enoteca Regionale d’Abruzzo che presenterà le migliori produzioni vitivinicole, la presenza dell’Oleoteca Regionale d’Abruzzo che accoglierà gli operatori con l’esposizione di oltre 40 aziende e la degustazione delle più importanti produzioni olearie provenienti dalle varietà autoctone. Tante le novità presentate: al pad. 6 (stand Jk 46) la marmellata di Montepulciano d’Abruzzo (utilizzata anche come ripieno di squisiti cioccolatini), le caciotte al tartufo, i formaggi vaccini a latte crudo (maturati nelle foglie di verza, nel carbone, nella paglia e fieno, nelle foglie di noci), le uova di quaglia (anche sott’aceto) e la pasta all’uovo di quaglia; lo zafferano Dop; i tartufi; i pestati a base di ortaggi e di pesce da abbinare a 5 tipologie di vini, ideali per l’happy hour e l’aperitivo, gli oli agrumati (all’arancio, al limone, al cedro) e la frutta sott’olio (cachi e mele cotogne); al pad 7 (stand I 012) i cioccolatini all’aglio, al té e alla liquirizia, i fiadoni (un dolce non dolce, ripieno di formaggio e cotto al forno); L’abruzzo è la regione che più di ogni altra in Italia è stata capace di coniugare la tutela del territorio con la conservazione della cultura enogastronomica che ha consentito di raccogliere oltre 144 prodotti nell’Atlante dei prodotti tradizionali e di vantare diversi prodotti che si fregiano del marchio Dop o Igp, altri a carattere decisamente innovativo, frutto della creatività di artigiani o delle diverse industrie alimentari. Nel settore agroalimentare l’Abruzzo è apprezzato dal mercato nazionale ed internazionale per prodotti come la pasta grazie alla qualità riconosciuta ad importanti aziende, alcune delle quali in attività dalla fine dell’800, che utilizzano l’acqua purissima delle diverse sorgenti, per i vini Docg Montepulciano d’Abruzzo Colline Teramane e Doc Montepulciano d’Abruzzo, Trebbiano d’Abruzzo e Controguerra, insieme al condimento principe della cucina mediterranea, l’olio extravergine di oliva. L’olio abruzzese, in particolare, viene esaltato, per varietà di olive e per zona di produzione, sia attraverso le tre Dop (Denominazione di origine protetta) Aprutino-pescarese, Colline Teatine e Pretuziano delle Colline Teramane, sia con una serie di particolari produzioni come gli ortaggi conservati sott’olio e come gli oli agrumati ottenuti dalla contemporanea spremitura di olive con le arance o i limoni. Se le vallate offrono l’ambiente ideale per la frutticoltura, destinata al mercato del fresco o delle conserve (marmellate e confetture), e per altri prodotti pregiati come l’aglio rosso di Sulmona nella Valle Peligna o i carciofi di Cupello nel vastese, le aree pedemontane sono ricca di altre produzioni pregiate: ecco i tartufi (sia neri sia bianchi) che fanno dell’Abruzzo una delle regioni d’Italia più importanti per quantità e qualità, ecco lo zafferano di L’aquila Dop raccolto nel particolare microclima dell’altopiano di Navelli ed ecco i legumi come le lenticchie di S. Stefano di Sessanio e i cerali minori e antichi (farro, kamut, saragolla, orzo, solina), mentre verso ovest, sulla strada che conduce a Roma, si estendono le coltivazioni delle patate e delle carote del Fucino Igp, che hanno incentivato lo sviluppo anche di aziende di trasformazione. Attraversando l’Abruzzo risulta evidente anche lo strettissimo legame con l’ambiente e con la tradizione agropastorale che trae le sue particolarità dall’allevamento di razze eccellenti di ovini, di bovini e di suini e dai pascoli incontaminati. La ricchezza di erbe aromatiche e di fiori, oltre a contribuire all’importante produzione di miele, regala una straordinaria varietà di formaggi pecorini e caprini di varie stagionature e di diversa provenienza: Farindola, Castel del Monte, Scanno, Atri; poi, le caciotte e i caciocavalli dell´alta valle Peligna e dell’alto Sangro e le ricotte stagionate e affumicate. Dalla lavorazione delle carni suine arrivano salumi originali come la ventricina del Vastese, le mortadelline di Campotosto, le salsicce di carne e di fegato, la ventricina teramana (spalmabile) o il classico salame schiacciato. Legate alle feste o legate ai luoghi di produzione sono alcune preparazioni come i fiadoni e come i dolci tipici più conosciuti: le neole e le ferratelle (che prendono il nome dall´utilizzo del ferro riscaldato), i mostaccioli di Scanno, i cantucci, i bocconotti, i confetti di Sulmona e del chietino, il torrone aquilano e di Guardiagrele e le diverse versioni del pan rozzo celebrato da Gabriele D’annunzio. Sulle tavole degli abruzzesi non manca mai, infine, un bicchiere di tradizionale vino cotto o di ratafià (ottenuta da amarene macerate nel vino e alcool), o un sorso di Centerba di Tocco da Casauria, un pregiato infuso di erbe spontanee. .  
   
   
LA FOCACCIA DI RECCO INCONTRA IL BASILICO DI PRÀ  
 
Sarà una festa dei sapori liguri quella di martedi 6 maggio nella fascia di rispetto di Prà. A partire dalle 15. 30 nella Sala Consorzio Prà Mare sarà preparata "in diretta" l´autentica focaccia al formaggio di Recco utilizzando lo stracchino prodotto dal Caseificio Val d´Aveto, come prevede il disciplinare presentato dalla Regione Liguria per ottenere l´Igp, l´indicazione geografica protetta per la celebre sfoglia del levante ligure. Il disciplinare presentato dalla Regione Liguria al Ministero delle Politiche agricole prevede che lo stracchino utilizzato debba essere prodotto non solo utilizzando latte delle mucche liguri, ma anche procedendo alla lavorazione e alla trasformazione all´interno dei confini regionali. A raccogliere la sfida della Regione è stato il caseificio Val D´aveto, lo stesso che produce il rinomato formaggio San Sté. In omaggio alla tradizione di Prà martedì sarà proposta anche un´originale variazione sul tema, che vedrà il pesto (altro prodotto in attesa di un riconoscimento di tutela europeo) in aggiunta allo stracchino. Al termine, degustazione per tutti. Saranno presenti fra gli altri, Giancarlo Cassini, assessore alle Politiche Agricole della Regione Liguria; Maura Macchiavello, presidente del Consorzio della Focaccia al formaggio di Recco, Aldo Tedesco, Presidente del Consorzio del pesto genovese, Francesco Berardini, vice presidente Coop Liguria. .  
   
   
LA CULTURA DELLE ERBE È DI CASA A CASOLA VALSENIO IL PAESE COLLINARE IN PROVINCIA DI RAVENNA OSPITA UN IMPORTANTE GIARDINO DELLE ERBE E PER TUTTO L’ANNO ORGANIZZA EVENTI DI CARATTERE AMBIENTAL-GASTRONOMICO  
 
Sono diverse le città d´Italia che possono vantarsi di essere le "Capitali mondiali" di un aspetto particolare o di una “nicchia”. Uno di questi titoli va sicuramente al paese di Casola Valsenio (Ra) che può fregiarsi del titolo di Paese delle Erbe e dei Frutti Dimenticati. Un titolo “conquistato sul campo” per le sue bellezze naturali e per l’attenzione rivolta all’ambiente ma anche per gli eventi “verdi” che animano il borgo nel corso dell’anno. Nel periodo tardo primaverile ed estivo anche in questo 2008 sono proposti ben 3 appuntamenti: Erbeinfiore (24-25 maggio), La Giornata della Lavanda (28 giugno), il Mercatino Serale delle Erbe (tutti i venerdì di luglio e agosto) La gastronomia della zona, ed in particolare quella di Casola Valsenio, non poteva non essere influenzata da questa passione per le erbe e le piante aromatiche, tant’è che il Giardino delle Erbe ed i ristoranti del paese danno vita all’iniziativa “Erbe In Fiore”, prevista nella giornate del 24 e 25 maggio. In programma ci sono visite guidate con riconoscimento e degustazione di erbe e fiori selvatici per l’alimentazione, degustazioni, incontri e laboratori (estrazione dell’olio essenziale di salvia officinale, preparazione di cosmetici con fiori ed erbe). Inoltre, nella giornata di domenica dalle 10 alle 18 prenderà vita il mercatino dei prodotti con i fiori officinali per la cucina e l’erboristeria. I ristoranti di Casola Valsenio propongono menù a base di erbe, con specialità uniche quali zuppa di topinambur e levistico, zuppa di fiordalisi, tortelli di borragine, sformato di spinaci e calendula, filetto di maiale ai semi di coriandolo e numerose altre appetitose pietanze. Al Giardino delle Erbe e nel centro storico di del paese il 28 giugno si svolgerà la “Giornata Della Lavanda”. La lavanda è diventata un po’ il simbolo di Casola Valsenio tant’è che le è stata dedicata anche una strada: l´idea di percorrere a piedi, in auto, in bicicletta le vie di collina con il profumo della lavanda era sicuramente di grande interesse ed un sogno che si è coronato nel 1991. Lungo questa strada, ovviamente, si trova anche il Giardino delle Erbe. Per la giornata del 28 giugno sono in programma visite guidate ai “lavandeti” accompagnati da esperti botanici che illustreranno le varie cultivar presenti nel giardino: dalla “lavanda vera”, la migliore, con spighe corte e piccole, al “lavandino o ibrido della lavanda” con ricca fioritura, spighe allungate, notevole sviluppo e ricco di canfora, per arrivare alla “lavanda spontanea” detta spigo ed al “lavandino ordinario” noto come “lavanda delle nonne”. Come da antica tradizione locale, alle 19 avverrà la benedizione dello spigo della lavanda. Tutti i venerdì di luglio ed agosto, dalle ore 18 alle 24, il centro storico di Casola Valsenio ospita l’evento di punta dell’estate casolana, l’originale “Mercatino Serale Delle Erbe”, giunto alla sua 26esima edizione. Si tratta di un’importante mostra-mercato, sicuramente unica nel panorama nazionale, di piante officinali e degli estratti utilizzati nella cosmesi, nella medicina e nella gastronomia. Inoltre, nel corso delle serate prendono vita incontri e conferenze sulla coltivazione e l’uso di queste piante. Essendo questo spicchio di Romagna anche terra di cucina sopraffina, in concomitanza del Mercatino i ristoranti casolani propongono interessanti e gustosi menù ed assaggi a base di erbe. Casola Valsenio è un suggestivo paese dell’alta Valle del Senio, in provincia di Ravenna nel comprensorio turistico delle “Terre di Faenza”, prossimo a quella parte della provincia di Firenze che sconfina sul versante Adriatico dell’Appennino. L’area fu colonizzata agli inizi dell’anno mille dai Benedettini dando un notevole impulso allo sviluppo civile ed economico della zona. Il primo insediamento, posto su una collina, fu espugnato e distrutto dai faentini nel 1216. I superstiti, costretti a spostarsi più a valle, fondarono l’attuale borgo. Ma la vocazione di Casola Valsenio è in quelle erbe officinali che già agli inizi del 1900 erano raccolte negli incolti, essiccate e vendute e delle quali nel 1938 il giovane Augusto Rinaldi Ceroni iniziò a sperimentare la coltivazione. Un esperimento cresciuto fino a trasformarsi, nel 1974, in un vero orto botanico specializzato in piante officinali, dove su oltre 4 ettari vengono coltivate più di 400 varietà di erbe. Oggi il Giardino delle Erbe “Augusto Rinaldi Ceroni” rappresenta un importante punto di riferimento per tutto il mondo scientifico e per chi si occupa, per lavoro o diletto, di queste piante. E’ dotato di un centro di documentazione, laboratori e olfattoteca; offre itinerari didattici, visite guidate, consulenze qualificate. Si possono acquistare piante, semi e prodotti derivati o passeggiare per i bei gradoni coltivati respirando un’atmosfera magica e profumata. La Strada della Lavanda, che collega la piccola frazione di Zattaglia, posta nel cuore del Parco della Vena del Gesso Romagnola, alla Valle del Santerno, passando per Casola Valsenio corre tra affascinanti paesaggi ed incanta con le sue fioriture lilla. Per informazioni generali: www. Terredifaenza. It, tel. 0546 71044 .  
   
   
OMBRALONGA: CHIOGGIA CAPITALE DEL BUON VINO 18 MAGGIO, ORE 9:30-19:00  
 
Un viaggio alla scoperta della tradizione enogastronomica veneta, tra antiche enoteche, piccole osterie e angoli suggestivi, in un clima goliardico e festoso: tutto questo è Ombralonga, la storica manifestazione, conosciuta ormai in tutto il mondo, che quest’anno fa tappa a Chioggia, piccola e caratteristica città marinara vicino a Venezia. Armati di piantina, grembiule, e calici da degustazione, i partecipanti si cimenteranno in un percorso tutto da gustare, scoprendo le bellezze del centro storico di Chioggia e soprattutto le tradizioni culinarie e vitivinicole proposte nei punti ristoro. L’iscrizione costa 5 euro. Una manifestazione nata nel 1990 a Treviso, che ha conosciuto un grandissimo successo arrivando a contare, nell’edizione 2007, oltre 30. 000 partecipanti. L’atmosfera di festa ha conquistato moltissimi appassionati che aspettano Ombralonga come un appuntamento irrinunciabile: quest’anno per la prima volta si terrà lontano dalla Marca, consentendo così ai partecipanti (stimate oltre 10 mila persone) di godere della bellezza di una domenica di primavera in una città di mare. Www. Ombralonga. It .  
   
   
MAGGIO TRA ROSE E ROSE’ QUESTA LA PROPOSTA DI ANTICA FRATTA PER IL MESE DI MAGGIO  
 
Maggio è il mese della rosa per eccellenza. Proprio in questo periodo questi fiori dal fascino intramontabile, molto amati per la bellezza ed il soave profumo, esplodono in tutto loro splendore di colori e fragranza. Da tempo immemorabile l’uomo ha avuto una relazione particolare con le rose. La rosa è fra tutti i fiori la più ricca di significati simbolici e da sempre considerata il fiore dell’amore e richiamo della femminilità. E cosa c’è di meglio che contemplare la raffinata bellezza di una rosa facendosi avvolgere dal delicato sapore di un rosé? Questa la proposta di Antica Fratta per il mese di maggio. Da godere con gli occhi ed il naso ancora prima che in bocca. Un raffinato tenue colore rosato preannuncia profumi di sottobosco e composta di frutta. Lo yin e lo yang della vita rappresentati da chardonnay e pinot nero lasciati a riposare sui lieviti per oltre 24 mesi. Sensuale, piacevolissimo, eclettico, proprio come il fiore che richiama nel nome e nel colore. Perfetto in qualunque situazione e con qualunque cibo. Antica Fratta per il mese di maggio, anche in occasione della festa della mamma, propone il suo Franciacorta D. O. C. G. Brut Rosé. .  
   
   
INAUGURAZIONE “LA TORRETTA” NUOVA GESTIONE, NUOVA IMPRONTA STESSA INFORMALITÀ: PER OFFRIRE AI PROPRI OSPITI PIATTI GUSTOSI DALLE MATERIE PRIME DI QUALITÀ, PRODOTTI TIPICI D.O.P E LA VERA PIZZA CAMPANA  
 
Nuova veste, nuova gestione, nuova linea di cucina. Non mancano di certo le novità alla riapertura, in programma mercoledì 7 maggio, de “La Torretta”, storico ristorante di Vellezzo Bellini affacciato sulla trafficata statale Milano-pavia. Completamente rivoluzionata, sia internamente che esternamente, per offrire ai propri ospiti piatti gustosi dalle materie prime di qualità, prodotti tipici d. O. P e la vera pizza campana, mantenendo quella stessa atmosfera informale accogliente e famigliare da sempre vanto del locale. E sarà proprio l’occhio vigile riservato a stagionalità e peculiarità geografiche delle materie prime il punto cardine di una cucina che si pone come obiettivo l’esaltazione del valore del cibo. L’impronta del prodotto tipico è del Gastronauta Davide Paolini che ha ispirato la Torretta con le sue intuizioni nella scoperta dei migliori “artigiani gastronomici” d’Italia. Una cucina tradizionale che prende spunto dall’incontro tra la cucina di pesce mediterranea ed il vigore della tipicità lombarda, grazie al sodalizio tra Giulia Vangone, esplosiva cuoca campana, e Andrea Selmoni, appassionato cuoco milanese proveniente da prestigiose realtà metropolitane. Le altre novità della struttura de “La Torretta” riguardano sia gli spazi esterni, ridisegnati per permettere una più facile fruizione, che quelli interni, completamente rivisitati dopo l’attento e meticoloso lavoro di recupero: la saletta meeting proprio sotto la torretta, un’altra sala riservata a pranzi o cene di lavoro, la luminosità nelle grandi sale del ristorante. Un ristorante con pizza che si pone, vista la strategica vicinanza con la celeberrima Certosa di Pavia, come insostituibile punto di ristoro a metà strada tra Milano e Pavia, proprio come accadeva fin dai primi del ‘900 come ricordato da una scritta riscoperta nel recupero: una vecchia Osteria con alloggio e stallazzo, punto di sosta per rigenerare il corpo e l’anima… .  
   
   
DA OTTIMO UN NUOVA TENDENZA LONDINESE: ENTRI, MANGI E PAGHI QUELLO CHE VUOI  
 
Ottimo Ristorante & Gastronomia di Michele Ferrero, in via San Marco 29, a Milano, festeggia l’anno dalla sua inaugurazione con un’iniziativa destinata a fare tendenza: ti siedi al tavolo, ceni e, al momento del conto, sei tu a decidere quanto pagare per quello che hai mangiato, ad eccezione delle bevande, che mantengono il prezzo da menù. L’idea viene da Londra e conquisterà anche la clientela italiana più curiosa ed esigente, come quella dell’elegante zona Brera di Milano, dove ha sede il ristorante. La cena “entri, mangi e paghi quello che vuoi” si ripeterà per un mese, ogni giovedì dal 22 maggio al 12 giugno, a partire dalle 20. 00 fino alle 23. 00: i posti sono su prenotazione. All’ingresso del ristorante sarà esposto un totem, che indicherà i piatti del menù della carta a disposizione degli ospiti per la scelta. Ottimo Ristorante & Gastronomia, via San Marco, 29 – Milano Sul sito www. Ottimomilano. Com è possibile consultare tutto l’anno il menù aggiornato in tempo reale, per essere sempre al corrente su quali piatti si possono degustare. .  
   
   
ALPRO SOYA CAPPUCCINO: OGGI IL RISVEGLIO È DOLCE E NATURALE  
 
Nel nostro frigorifero oggi possiamo custodire un magico segreto: quello di una vita sana, cui contribuisce la scelta di cibi altamente naturali e non modificati geneticamente. Il segreto è ben custodito dall’azienda belga Vandemoortele che ha scelto di lavorare con il massimo impegno per garantire a milioni di consumatori in tutto il mondo prodotti a base di soia della migliore qualità. Alpro è il marchio 100% vegetale che propone una ricca gamma di idee golose a base di soia proveniente esclusivamente da aziende che si trovano su territori immuni da opere di bonifica o disboscamento, perlopiù in Canada, Cina e Brasile. Il latte di soia Alpro, dall´ottimo sapore e ingrediente base di tanti gustosi prodotti, è puro e naturale grazie ad un efficiente sistema di tracciabilità e ad una tecnologia esclusiva che permette di sfruttare solo il meglio dei semi di soia conservando tutte le caratteristiche di genuinità tipiche di questa pianta, senza alcun utilizzo di sostanze chimiche. Oggi Alpro è una linea completa che comprende bevande, dessert, yogurt e prodotti da cucina graditi a grandi e piccoli consumatori per il loro alto contenuto di calcio e di preziose vitamine B2 e B12, che contribuiscono al 15% della razione giornaliera raccomandata. Ma la grande novità è Alpro Soya Cappuccino, l´alternativa pratica e gustosa per la colazione del mattino, per tutti i momenti di relax, per uno spuntino veloce ma nutriente in ufficio. Nella pratica confezione in tetrapak da 500 ml troviamo un cremosissimo cappuccino a base di ottimo latte di soia Alpro unito al caffè più pregiato. L´alta digeribilità rende questo prodotto adatto a tutti coloro che soffrono di intolleranza al lattosio: finalmente chiunque potrà iniziare la propria giornata con un cappuccino povero di grassi saturi, ricco di calcio e di vitamine (B2 e B12), fonte importante di tutti gli 8 aminoacidi essenziali e degli Omega 3 e 6 che il nostro organismo non produce e può assumere solo dagli alimenti. Inoltre, Alpro Soya Cappuccino non contiene isoflavoni, conservanti, coloranti o aromi artificiali. Sempre più persone scelgono tutti i giorni un´alimentazione sana e naturale senza dover rinunciare al gusto: Alpro è la scelta più buona e salutare per tutta la famiglia. Da quando c´è Alpro, il segreto del benessere è alla portata di tutti! Tutta la gamma Alpro è importata e distribuita da Eurofood, l’azienda leader che da tanti anni porta sulla nostra tavola le più prestigiose specialità alimentari da tutto il mondo. .  
   
   
NESCAFÉ DOLCE GUSTO PRESENTA ICE CAPPUCCINO IL FRESCO GUSTO DELL’ESTATE  
 
Arriva l’estate e dall’incontro tra la freschezza del latte e il gusto deciso del caffè, nasce il nuovissimo Ice Cappuccino: una novità leggera e sfiziosa che permetterà di prolungare il piacere del cappuccino per tutta la bella stagione! Nuovo protagonista delle calde giornate estive, Ice Cappuccino va ad allargare l’offerta di bevande di Nescafé Dolce Gusto, l’esclusivo sistema lanciato da Nestlé in collaborazione con Krups che permette di preparare caffè espresso, caffè decaffeinato, cappuccino, latte macchiato e cioccolata con le sue capsule, in vendita nei supermercati. Ice Cappuccino reinterpreta uno dei piaceri italiani più famosi al mondo dandogli un nuovo tocco di freschezza. La stessa italianità si ritrova nell’eleganza del bicchiere in vetro concepito per esaltarne l’invitante aspetto. Il bicchiere per Cappuccino Ice è l’ultimo nato nella collezione di design Nescafé Dolce Gusto: una gamma di oggetti esclusivi dalle forme uniche che comprende tazze, bicchieri, cucchiaini e portacapsule, dalle linee originali e raffinate. Degni di particolare attenzione sono soprattutto lo sfizioso spargicacao, la preziosa zuccheriera e il bricco del latte dal design essenziale. Nescafé Dolce Gusto Ice Cappuccino sarà in vendita, a partire da inizio giugno in punti vendita selezionati (elenco dei punti vendita disponibile al 800 365 234), in confezioni da 16 pezzi al prezzo di 4,99 €. In alternativa, potrai comodamente acquistarlo online così come tutti gli accessori e tutte le bevande su www. Dolce-gusto. It. Riempi il tuo “carrello virtuale” e libera la tua voglia di caffè! .  
   
   
“MULTIPLI DI CIBO FOODESIGN GUZZINI MADE IN JAPAN A NEW RELATIONSHIP BETWEEN FOOD EXPERTS AND DESIGNERS” ALLA TRIENNALE DI MILANO  
 
Il progetto Foodesign fa parte dell’identità aziendale della Fratelli Guzzini e si pone come obiettivo quello di far dialogare contemporaneamente due mondi: da un lato quello dei designer e dall’altro la grande cultura alimentare mediterranea ed internazionale. Tutto ciò al fine di individuare nuovi percorsi nel rapporto tra forma e funzione nelle quattro fasi fondamentali del mondo del cibo: la preparazione, il servizio, il consumo e la conservazione. Dalla prima edizione della mostra itinerante Multipli di Cibo presentato in Triennale a Milano ad Aprile 2004, il progetto Foodesign Guzzini si è arricchito e ampliato con due ulteriori tappe: il Foodesign Guzzini Made in Germany e il Www Wonderful Water World – I nuovi valori dell’acqua. Oggi, la ricerca Foodesign Guzzini prosegue il suo cammino e approda in Giappone coinvolgendo personalità del mondo alimentare e del design giapponese in un percorso di studio, confronto e innovazione per esplorare gli aspetti fondamentali dell’identità espressiva e produttiva del design orientale. Nel Foodesign Guzzini Made in Japan, il modello di riferimento culturale si basa sulla relazione tra locale e universale che vede le tradizioni alimentari internazionali dialogare con quelle tipicamente giapponesi fino a combinarsi nell’atteggiamento alimentare contemporaneo denominato fusion. Ai 36 designer giapponesi è stato richiesto di esplorare tipologie di cibo che spaziano dai prodotti tipici della cultura alimentare orientale (sakè, spezie, salsa di soia o pesce crudo) fino a quelle tipicamente mediterranee. Il risultato è stato la realizzazione di progetti fortemente simbolici legati alla ritualità alimentare giapponese che tende ad interpretare il momento del servizio e del consumo del cibo come una raffinata cerimonia quotidiana. I designer selezionati sono stati raggruppati in 4 sezioni: Il Grande Maestro Sori Yanagi , simbolo culturale del design giapponese Maestri del design a cui è stato richiesto di partecipare con un proprio oggetto “storico” Protagonisti del Foodesign Made in Japan: Designer freelance di fama internazionale Protagonisti del Foodesign Made in Japan: Designer Inhouse ovvero designer attualmente impiegati in grandi aziende quali, Toshiba, Yamaha, Nissan, Epson, ecc. Il lavoro dei designer è stato coordinato da Setsu e Shinobu Ito, due designer giapponesi che operano in Italia da diversi anni e che hanno anch’essi contribuito alla ricerca presentando due progetti. Per la ricerca Foodesign Guzzini Made in Japan è stato costituito un Comitato Scientifico composto da: Domenico Guzzini – Presidente Fratelli Guzzini Adolfo Guzzini – Amministratore Delegato Fratelli Guzzini Gianluca Pazzaglini – Direttore Generale Fratelli Guzzini Aldo Colonetti – Filosofo, coordinatore generale Foodesign Setsu e Shinobu Ito - Designer Capo Progetto Foodesign Japan Giacomo Mojoli – Università degli Studi di Scienze Gastronomiche Alberto Marcomini – Giornalista enogastronomico Giorgio di Tullio – Regista e designer Sori Yanagi – Grande Maestro Simbolo culturale del design giapponese Shigeru Uchida - Riconosciuto Maestro del design giapponese Dopo l’anteprima tenutasi durante la Fiera Ambiente di Francoforte a Febbraio 2008, la Mostra “Multipli di Cibo Foodesign Guzzini Made in Japan – A new relationship between food experts and designers” è stata presentata al pubblico italiano nella più autorevole delle location, la Triennale di Milano, durante il Salone del Mobile 2008. Dopo la tappa milanese, la mostra raggiungerà Tokyo a giugno. .  
   
   
PARTIRE ALLA VOLTA DELLE LANGHE, DEL CHIANTI CLASSICO O DI MONTALCINO CON IN TASCA UN BUDGET DI 200 EURO: ECCO IL WEEK-END IDEALE DELL’ENOTURISTA SECONDO IL SONDAGGIO REALIZZATO DA WWW.WINENEWS.IT D’INTESA CON L’ASSOCIAZIONE GO WINE PER “VINUM 2008”  
 
Gli enoturisti hanno aumentato negli ultimi tre anni la spesa per viaggi enoici, ma l’80% di loro giudica la qualità dell’offerta turistica italiana ancora improvvisata. Il paesaggio “entra” in bottiglia e diventa il principale elemento del potere evocativo del vino Gli elementi indispensabili per un perfetto week-end all’insegna del buon bere? Le Langhe, il Chianti Classico o Montalcino come destinazione, un budget medio di 200 euro a testa, il desiderio e la curiosità di scoprire o riscoprire le cantine del territorio. Parola degli enonauti - ovvero appassionati al mondo del vino e di Internet - che hanno risposto al sondaggio di www. Winenews. It, uno dei siti di comunicazione sul vino più cliccati d’Italia, condotto su 18. 850 persone (con risposte da 1. 930), realizzato per conto dell’associazione Go Wine per Vinum 2008 (Alba 25/27 aprile - 1/4 maggio), uno degli eventi enoici più interessanti che si tengono in Piemonte (www. Gowinet. It). Gli eno-appassionati che partono per un “fine settimana” nei grandi territori enoici considerano il vino un elemento centrale del loro viaggio, ma non l’unico; nella scelta delle loro destinazioni sono guidati soprattutto dalla ricerca personale e dalla fama dei produttori, non disdegnano il passaparola, Internet e una limitata influenza dei media specializzati; per questa mini-vacanza sono disposti a spendere, in media, dai 150 ai 250 euro, dimostrando grande oculatezza, senza per questo rinunciare all’acquisto di “buone” bottiglie; sanno riconoscere la qualità dell’accoglienza e del contesto che visitano, considerando la bellezza del paesaggio capace di influire sulla percezione qualitativa di un vino; bocciano senza appello l’offerta enoturistica, giudicandola ancora episodica e improvvisata. Variegato il profilo che emerge dal sondaggio-inchiesta, fin dall’identikit dell’enoturista medio: in assoluta maggioranza maschio, nel 27% dei casi dichiara un’età compresa tra i 35-45 (percentuale identica per chi dichiara un’età fra i 45 e 55 anni), nel 25% un’età tra i 25 e i 34 anni; è del 14% la percentuale di enoturisti con un’età di oltre 55 anni. Solo il 7% del campione rappresenta la giovane generazione dell’enoturista, con un’età compresa tra i 18 e i 24 anni. La regione di provenienza degli enoturisti è nel 35% dei casi la Lombardia, nel 28% la Toscana, nel 15% l’Emilia Romagna, nel 12% la Campania, nel 5% Lazio, Umbria e Veneto, nel 3% il Piemonte e nel 2% dei casi l’Abruzzo, il Friuli, la Sicilia e il Trentino. Il 34% degli enoturisti italiani dichiarano una disponibilità di spesa, a persona, per un classico weekend enoturistico tutto compreso (trasporto, soggiorno, musei, enogastronomia . ) da 200 a 250 euro; tanti anche quelli che dispongono di un budget da 150 a 200 euro (29%), da 250 a 500 euro (23%), da 100 a 150 euro (12%); solo il 2% del campione intervistato può contare su oltre 500 euro. Un orientamento alla spesa tendenzialmente oculato, dove sembra però evidente la presa d’atto del complessivo e generalizzato aumento medio dei prezzi. Ma al di là della portata dei rincari generalizzati, il 42% del campione dichiara di aver aumentato negli ultimi tre anni la propria spesa in vino e a favore di viaggi enoici, mentre il 38% dichiara di aver mantenuto questa spesa costante e il 20% di averla diminuita. Non stupisce, poi, il fatto che il vino rappresenti l’elemento principale che stimola il viaggio nelle terre dove viene prodotto: per il 53% degli enonauti il vino è centrale nella scelta dell’itinerario da intraprendere, fondamentale per il 32%, complementare per il 10% e marginale solo per il 5% degli intervistati. Dal punto di vista dell’influenza sulla scelta della destinazione da visitare, sembra privilegiata l’autonomia: il 37% sceglie in base ad un mix all’insegna della soggettività, che prevede curiosità, spirito di ricerca, desideri personali, ma anche la concentrazione di produttori famosi che il territorio prescelto offre; il 30% del campione si lascia influenzare dal passaparola, il 23% da Internet; solo il 5% si affida alla casualità e nella medesima percentuale alla pubblicità. L’influenza dei mezzi di informazione specializzati risulta media per il 40% del campione, poca per il 30%, molta per il 18% e nulla per il 12%. Il campione sondato, in fatto di preferenze territoriali, ha stilato una sorta di classifica delle regioni preferite, distinta da una più circoscritta dedicata ai territori del vino in senso stretto: nella prima il 38%, decreta la propria preferenza alla Toscana, al Piemonte (30%), all’Alto Adige, Trentino, Umbria e Friuli appaiate al terzo posto (12% delle indicazioni), seguite da Veneto e Sicilia (10%), Sardegna e Abruzzo (8%), Lazio, Puglia e Marche (2%). Nella seconda classifica, dedicata ai “distretti” del vino, in testa fra le mete più gettonate troviamo le Langhe (40%), il Chianti Classico (25%), Montalcino e la Borgogna (15%), la Franciacorta (10%), Montefalco (8%), Collio, Bolgheri e Champagne (2%). Una classifica da cui emerge un dato sintomatico: Borgogna e Champagne non sono più percepite come luoghi “impossibili”; un ampliamento “fuori confine” delle mete enoiche concretamente raggiungibili che dipende non solo dalla sempre maggiore offerta, per esempio, di voli low-cost, ma anche da una concorrenzialità maggiormente aggressiva dei prezzi e dei servizi praticati all’estero. Nell’immaginario degli enoturisti l’associazione mentale più immediata al turismo del vino è quella dei prodotti tipici (30%), naturalmente delle cantine storiche (22%), della ristorazione (18%), di natura e relax (15%), degli eventi/manifestazioni che nei territori del vino si svolgono (5%), delle attrattive culturali (4%), dell’artigianato (3%), delle cantine firmate dai grandi architetti (2%) e, infine, della presenza di hotellerie e wellness (1%). Il vino, invece, che viene immediatamente ricondotto al suo territorio d’origine dal campione è il Barolo (30%), seguito dal Chianti Classico (22%), dal Brunello di Montalcino (18%), dal Chianti (10%), dal Taurasi (8%), dal Franciacorta e dal Sagrantino di Montefalco (5%), dal Nobile di Montepulciano, Nero d’Avola di Sicilia, Amarone della Valpolicella e Sfurzat della Valtellina (4%), e, infine, dai vini di Bolgheri, dal Prosecco, dal Barbaresco e da quelli di Borgogna (3%). Sempre in tema di associazioni mentali, per il 77% dei “sondati”, la bellezza del paesaggio influisce direttamente sulla percezione della qualità di un vino: un segnale inequivocabile di quanto il paesaggio sia “entrato” ormai nella bottiglia, assumendo quel ruolo evocativo necessario e determinante a completare il valore aggiunto che da sempre accompagna un vino, uno dei pochi oggetti di consumo capaci di regalare un’atmosfera o un’emozione particolare. Ma coloro che vanno alla scoperta dei territori del vino, non solo arrivano, guardano e assaggiano vino: nella stragrande maggioranza (90%), tornano a casa anche con una piccola scorta di bottiglie; per almeno tre “pezzi” da mettere in collezione, o da bere con gli amici a cena nei giorni seguenti, i turisti del vino sono disposti a spendere da 45 a 60 euro (nel 33% degli intervistati), da 30 a 45 euro (27%), da 60 a 90 euro (18%), da 15 a 30 euro (12%); oltre la soglia dei 90 euro, si spinge solo il 10%. Nel sondaggio, condotto da www. Winenews. It, non manca anche un dato di segno negativo: l’offerta del turismo del vino, secondo l’80%, è attualmente in Italia caratterizzata da improvvisazione, individualismo ed episodicità. Un po’ meglio per quanto riguarda il giudizio sull’accoglienza offerta dalle cantine (in termini di accessibilità, orari, servizi e cura del turista): è buona per il 40% degli intervistati, sufficiente per il 30%, scarsa per il 25% ed eccellente solo per il 5%. Un bilancio sconfortante che dà corpo a non pochi problemi, ancora lontano dalla loro soluzione come, per esempio, la mancanza di una logica di sistema per il turismo del vino o l’assenza di una necessaria sinergia fra aziende, operatori turistici, istituzioni ed enti locali. Al tirar delle somme, siamo, insomma, lontani anni luce dai modelli francese e americano che hanno dimostrato sul terreno e nel tempo un’efficacia a tutta prova. Ma chi sono gli enonauti di www. Winenews. It? Ecco il loro identikit: prevalentemente maschi (82%), il 54% di loro ha un’età compresa fra i 30 e i 45 anni; hanno un elevato titolo di studio (l’85% ha conseguito il diploma di scuola media superiore o la laurea), godono di un buono/ottimo livello socio-economico (imprenditore, bancario, avvocato, commercialista, ingegnere, medico, agente di commercio, architetto, commerciante …). Www. Winenews. It & www. Winenews. Tv & I Quaderni di Winenews .  
   
   
CANTINA NOVELLI SI PREPARA A LANCIARE UNA PROVOCAZIONE: PERCHÈ L’UMBRIA DI CANTINA NOVELLI È AUTOCTONO AL CUBO! E’ QUESTO INFATTI L’ULTIMO PROGETTO DELL’AZIENDA.  
 
“Rossocube e Biancocube vogliono declinare in modo innovativo il concetto di autoctono portandolo. Al cubo!” spiega Stefano Novelli, Presidente di Cantina Novelli “Si tratta del blend di tre vitigni autoctoni, nel primo a bacca rossa e nel secondo a bacca bianca. Un messaggio moderno con un packaging nuovo e un prodotto caratterizzato da piacevolezza, bevibilità, moderata alcolicità. A questo si aggiunge un equilibrato rapporto qualità prezzo. Un mix di caratteristiche che lo rendono ideale anche per i giovani consumatori ed i locali serali, che oggi consumano ancora poco vino. Si tratta, insomma, di un prodotto moderno”. Sono vini fruttati, profumati, che esaltano le caratteristiche del frutto autoctono. È un vino giovane, non si parla di invecchiamento si parla di tempo di trasformazione del frutto in vino, e questo è breve per aumentare le caratteristiche di piacevolezza e di identità con il territorio. Rossocube è un blend di Sangiovese, Canaiolo e Ciliegiolo, vitigni molto noti in Toscana ma che in Umbria esprimono caratteristiche diverse. Biancocube è invece il blend di Grechetto, Trebbiano Spoletino e Pecorino. Il segreto? Ognuno dei vitigni esprime il meglio di sé in momenti diversi della vita del vino e questo rende il prodotto “unico “. Rossocube e Biancocube vanno nella direzione di riscoprire un patrimonio varietale umbro che va ben oltre al Sagrantino, sebbene Cantina Novelli dedichi ovviamente molta attenzione al vino simbolo del territorio. L’azienda tre anni fa ha iniziato il lavoro di recupero e valorizzazione del Trebbiano Spoletino, vitigno storico della Valle Spoletana, per molti anni dimenticato. Recentemente si è chiusa la prima fase della ricerca con l’impianto delle barbatelle frutto del lavoro di selezione. L’evento dell’8 maggio sarà l’occasione per presentarne i risultati. Una ricerca complessa, condotta in collaborazione con Ager e il prof. Attilio Scienza, che ha portato al recupero e al rilancio di una parte della storia regionale. Non tutti sanno, infatti, che l’Umbria nella storia era conosciuta soprattutto per la produzione di vini bianchi. L’8 maggio Cantina Novelli presenterà quanto svolto finora e la nuova annata del Trebbiano Spoletino, che è stata “battezzata” sul tetto di Parigi. Proprio così: la prima bottiglia di Trebbiano Spoletino Cantina Novelli, scelta come unico bianco tra migliaia di vini italiani, è stata aperta il 28 marzo in occasione dello show food di Carlo Cracco, tenutosi a Parigi a 110 metri di altezza sulla Grand Arche à la Défense. Sempre il Trebbiano Spoletino è riuscito ad unire la città di Spoleto e quella di Montefalco, storicamente rivali, fino ad arrivare a rappresentare l’Umbria anche a Charleston. Alcune barbatelle frutto della sperimentazione, infatti, sono state consegnate da Cantina Novelli al Comune di Spoleto e a quello di Charleston, città gemellata con la patria del Festival dei Due Mondi. Possiamo però stare tranquilli: le barbatelle hanno volato oltreoceano “fossilizzate”in una soluzione vitrea. Obiettivo non è quindi esportare il Trebbiano Spoletino rischiando di perdere un patrimonio ma di portare all´estero un simbolo della regione e che tale dovrà rimanere. .  
   
   
IL VINO ABRUZZESE VIAGGIA IN FERRARI CON IL PROGETTO “BY ABRUZZO” A BUCAREST PARTNER DELLA CASA DI MARANELLO  
 
I vini abruzzesi avranno un posto d’onore nell’ambito delle iniziative legate all’inaugurazione dello showroom Ferrari a Bucarest, prevista per il 6 e il 7 maggio prossimi. Grazie infatti alla disponibilità di Massimiliano Cordeschi, Responsabile Relazioni esterne ed istituzionali del progetto “Forza Rossa Bucarest” è nato infatti il sodalizio tra la casa di Maranello e “By Abruzzo”, la piattaforma promo-commerciale inaugurata nella capitale romena nelle scorse settimane dall’Assessorato regionale dell’Agricoltura e dall’Arssa, i vini doc d’Abruzzo saranno infatti gli unici vini serviti alla cena di gala organizzata dalla Ferrari il 7 maggio a Palazzo Reale. “L’esclusività ed il prestigio di questa iniziativa ci rende orgogliosi perché riconosce il valore dei nostri vini che accompagnano il simbolo per eccellenza del made in Italy nel mondo – ha commentato l’Assessore Marco Verticelli – e conferma la bontà delle nostre iniziative intraprese in Romania con l’apertura dei nostri uffici per favorire l’approccio delle nostre aziende sul dinamico mercato rumeno al fine di innescare un meccanismo virtuoso di sviluppo e di integrazione produttiva e commerciale”. Nelle prossime settimane l’Abruzzo aprirà altre due sedi di “By Abruzzo” in Brasile, a San Paolo e a Riberlo Preto. .  
   
   
3° SIMPOSIO TECNICO SUGLI SPUMANTI ITALIANI 9 – 10 MAGGIO 2008, AUDITORIUM VILLA DEI CEDRI A VALDOBBIADENE CONCLUSIONI DI MARKUS KLINGER, DIREZIONE GENERALE AGRICOLTURA UE  
 
 Valdobbiadene sempre più la Cernobbio dei vini Spumanti. Il Forum delle Bollicine rappresenta il cotesto nazionale per confrontarsi su tematiche di attualità, per informare e formare, per parlare di metodi produttivi e di peculiarità tipologiche diverse, per creare cultura, per diffondere una mentalità di consumo moderna e giovane, per sfatare luoghi comuni, per presentare ricerche tecniche sulla qualità dei vini e per offrire garanzie e certezze di tutela ai consumatori. Il Forum attribuisce un significato fondamentale agli incontri tematici nazionali e internazionali che vanno oltre i confini della degustazione e dell’assaggio – come oramai sono organizzati in tutti i territori produttivi - puntando ad una funzione superpartes istituzionale e nazionale, anche supporto tecnico e istituzionale alle imprese spumantistiche. Parlare di qualità e di tutela, di controlli e di aspetti innovativi tecnici e di comunicazione, di uso del web come strumento di conoscenza e di identità certa dei vini, questi sono gli obiettivi del Iii° Simposio Tecnico del Forum: una precisa conoscenza tecnica è basilare per diffondere la cultura e quindi a sviluppare il consumo di vini, infatti gli spumanti sono vini ottenuti con due metodi naturali diversi per produrre effervescenza e la presa di spuma. Sono vini a tutti gli effetti. Iii° Simposio possibile grazie al supporto di Siad, Robino&galandrino, Same e Sasa e con il patrocinio del Ministero Politiche Agricole, Comitato Nazionale Vini Do-igt, Ersaf e Organizzazione Internazionale della Vite e del Vino-oiv Parigi. Il 3° Simposio sugli Spumanti è in programma venerdì 9 e sabato 10 maggio 2008 sul tema “Spumanti Doc e non Doc: tutela del vino e garanzia per il consumatore”, e vedrà la partecipazione di docenti e ricercatori universitari e di centri sperimentali di viticoltura ed enologi, fra cui le Facoltà di Agraria della Cattolica di Piacenza, di Bologna, Trento, Bari,verona,padova, Portici, Potenza,teramo,ancona, Torino e gli Istituti di Conegliano, Asti, San Michele all’Adige. Particolarmente attesa la relazione della Direzione dell’Ispettorato Centrale Controllo Qualità dei Prodotti Agroalimentari proprio alla luce delle procedure innovative di certificazione e tutela previste dalla Ocm-vino alla vigilia di entrare in vigore nel 2008 . Il programma è su http://www. Forumspumantiditalia. It/appuntamenti_desc. Asp?id=1 Le conclusioni saranno della Direzione Generale della Commissione Agricoltura dell’Unione Europea sul regolamento applicativo dell’Ocm-vino con riferimento a termini e menzioni riservate all’Italia, come ” Vino Spumante “ e altri. I ricercatori e i partecipanti a Master con tesi in materie spumantistriche possono esporre Poster dei lavori. .  
   
   
NAPOLI, 20>25 MAGGIO 2008 6 GIORNI, CIRCA 50 INDIRIZZI E OLTRE 70 HAPPENING ALL’INSEGNA DI VINO&DESIGN, VINO&GIOIELLI, VINO&CINEMA, VINO&PAROLE, VINO&CIBO, VINO&TAROCCHI, VINO&ARTE, VINO&LIBRI, VINO&CORALLI, VINO&MAGIA, VINO&CRAVATTE...  
 
Wine&thecity, il vino e la città: dal 20 al 25 maggio Napoli ospita il primo evento diffuso dedicato al vino e al buon bere italiano. Circa 50 indirizzi sono stati invitati a pensare un evento legato al vino e a tutte le sue possibili o improbabili declinazioni: dall’arte alla moda, dalla cucina alla bellezza. Boutique, gioiellerie, alberghi e giardini, e naturalmente ristoranti, enoteche e wine bar, ma anche gallerie d’arte e design, atelier di artisti e stilisti daranno vita per sei giorni a mostre, aperitivi ed happening sul tema del vino. Risultato un calendario vivace e fitto di appuntamenti dove il fil rouge è il vino declinato ora con il design, ora con le parole, e poi con i libri, i tarocchi, il cinema, la musica, i gioielli, le cravatte. L’evento nasce da un’idea di Donatella Bernabò Silorata come “Fuori Salone di Vitignoitalia”, il Salone del vino da vitigno autoctono e tradizionale italiano che si svolge a Napoli dal 26 al 28 maggio alla Mostra d’Oltremare; è realizzato in collaborazione con Nuccia Langione e la Dsl comunicazione con il sostegno e il patrocinio del Comune di Napoli, Assessorato Turismo Grandi Eventi e Spettacolo. Il circuito coinvolge i quartieri di Chiaia e del Centro storico toccando alcuni degli indirizzi più noti e rappresentativi della città come Marinella, la celebre griffe di cravatte con l’abbinamento Nodi&calici; la maison Aldo Tramontano con la mostra “Faces&wine” del fotografo americano Timothy Greenfield-sanders, e ancora la storica pasticceria Scaturchio con un aperitivo Sciuè sciuè in piazza San Domenico Maggiore. Un inedito wine tour metropolitano per vivere la città in modo nuovo e diverso, e scoprire i tanti umori del vino. Per sei giorni uno stendardo con il logo della manifestazione connoterà gli indirizzi di Wine&thecity e delineerà la mappa da seguire. Tra moda, arte e glamour, ogni indirizzo proporrà in degustazione il vino di una cantina nazionale che sarà servito di volta in volta in abbinamento a gioielli e bijoux, arte e design, fiori, cibi, poesia, jazz, cinema, libri, cravatte e trattamenti di bellezza e benessere. I ristoranti (Trattoria Sessantanove, Donnanna, Radici, Umberto), le enoteche e i wine bar (Mondovino, Mercadante, Penguin, Trip) proporranno happy hour, degustazioni e menù a tema: Vino&formaggi saranno protagonisti nel nuovo Cheese bar de La stanza del gusto e nel wine bar Nàis con Bianco&formaggi, selezioni a confronto, mentre sul bancone della storica Caffettiera di piazza dei Martiri ogni giorno sarà proposto un abbinamento diverso. E ancora: Pizza&vino alla Pizzeria La Notizia del maestro Enzo Coccia per un amarcord di pizze dell’antica tradizione partenopea; ma anche Sushi&vino al Kukai Nano dove la cucina giapponese si presterà ad inediti accostamenti. E poi Vino&design con le boutique J-sign, Bottiglieri, Calabritto 20, Galleria Elena e Sistema Uno; Vino&gioielli nelle gioiellerie Caramanna, Paola De Gennaro ed Ileana della Corte che celebra il colore rosso nell’abbinamento “Coralli&cerasuolo”. Per Wine&thecity Vincenzo Oste, artista e raffinato designer di gioielli, ha disegnato una collezione di tappi gioiello in bronzo, oro e argento per bottiglie pregiate. Tra i programmi più strutturati c’è quello della Spa Cafè di Maxi ho che rende omaggio ai cinque sensi: vista, tatto, udito, olfatto e gusto in cinque giorni dedicati a benessere, sapori e leisure. Vino&bellezza anche da Team Leo, l’hair stylist di tendenza, dove tutte le sere si consumerà un aperitivo molto fashion tra tagli e messe in piega. Fiori, Tarocchi&vino sono protagonisti nel garden show room di Esterni di Galleria Elena. Al centro storico il circuito tocca oltre alla pasticceria Scaturchio, la galleria Manidesign a San Giovanni Maggiore Pignatelli che presenta la mostra D_vino design con i gioielli disegnati dall’architetto Roberto Intorre esposti scenograficamente all’interno di bottiglie di vino, e ancora lo spettacolare atelier di Lello Esposito ricavato nelle scuderie del monumentale Palazzo Sansevero. Apre il suo atelier anche il reporter Luciano Ferrara con il format già collaudato di Wine&photo. Gli appuntamenti proseguono con Arte&vino da Voyage Pittoresque; con Fiori&vino da Incontri nel verde, con Libri&vino a La Feltrinelli Libri e Musica e ancora al Penguin Cafè con Cinema&vino, Parole&vino ed altri abbinamenti. Atmosfere esoteriche invaderanno l’albergo di charme Costantinopoli 104 con la serata a tema Magia&vino, candele, incensi e cartomanti. E poi Moda&vino nelle boutique Marino, Idem, Camomilla, Nino De Nicola, nello show room Primo Piano Italia e nell’atelier d’alta moda dello stilista Rosario Farina. Il boutique hotel Micalò invita a un pomeriggio tra gioielli e degustazione, il Grand Hotel Parker’s propone un inedito brunch gourmet con vinoterapia sulla sua terrazza panoramica, mentre l’albergo San Francesco al Monte racconterà il Taurasi, un vino e il suo territorio. Al circuito partecipa anche come “fuori percorso” il Wine Bar di Feudi di San Gregorio al Vulcano Buono di Nola con un programma di approccio al vino per neofiti di Bacco. Il 23 il Castel dell’Ovo accoglierà i winetrotter di Cantine Aperte e del Movimento Turismo del Vino Campania Felix, mentre il 25 sera, giorno di chiusura dell’evento, si terrà il Wine Party del Gambero Rosso alla Città del Gusto di Bagnoli: una degustazione di vini da vitigni autoctoni aspettando Vitignoitalia 2008. .