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Notiziario Marketpress di Giovedì 07 Novembre 2013
BRUXELLES: LA COMMISSIONE EUROPEA CHIEDE AL CONSIGLIO DI CONCEDERE AGLI STATI MEMBRI MAGGIORE SUSSIDIARIETÀ IN MATERIA DI COLTIVAZIONE DI OGM  
 
Con la sentenza del 26 settembre 2013 il Tribunale dell’Unione europea ha dichiarato la carenza della Commissione per non aver dato seguito a una richiesta di coltivazione di Ogm presentata dodici anni fa, nel 2001. In ottemperanza a questa sentenza, oggi la Commissione ha trasmesso tale domanda al Consiglio dei ministri, cui spetta adesso adottare in proposito una posizione a maggioranza qualificata. L´autorità europea per la sicurezza alimentare aveva già espresso sei pareri favorevoli in merito alla domanda in oggetto (nel 2005, 2006, 2008, 2011 e 2012). Essendo stata presentata nel 2001, la domanda rientra nella "vecchia" procedura di comitato pre-Lisbona: ciò significa che se il Consiglio non è in grado di deliberare a maggioranza qualificata a favore o contro l’autorizzazione, la Commissione è obbligata per legge a rilasciare l’autorizzazione. Parallelamente, la Commissione ha chiesto di avviare un nuovo dibattito in seno al Consiglio dei ministri sulla cosiddetta "proposta sulla coltivazione", sulla quale il Parlamento europeo ha già espresso il proprio parere. La proposta consentirebbe agli Stati membri di limitare o di vietare la coltivazione di Ogm sul proprio territorio per motivi diversi dalla tutela contro i rischi per la salute e l’ambiente. Tonio Borg, Commissario per la Salute, ha dichiarato: "In ottemperanza alla sentenza del Tribunale, la Commissione ha deciso oggi di trasmettere al Consiglio una proposta di decisione di autorizzazione del mais 1507: nei prossimi mesi i ministri saranno invitati a prendere posizione su tale domanda di autorizzazione." Il Commissario Borg ha aggiunto: "La sentenza del Tribunale in merito al mais 1507 conferma l’urgenza di conciliare norme di autorizzazione europee rigorose e certe in materia di coltivazione di Ogm con la giusta considerazione dei contesti nazionali. Tre anni fa la Commissione ha presentato una proposta, largamente sostenuta sia dal Parlamento sia dal Consiglio, per superare lo stallo riguardo al processo di autorizzazione. Chiedo agli Stati membri di sostenere la proposta della Commissione, in modo che la Presidenza e il Consiglio possano giungere a un compromesso per far avanzare la proposta sulla coltivazione di Ogm." Prossime tappe La Commissione ha chiesto di dibattere la questione con gli Stati membri nella riunione del Consiglio Ambiente del 13 dicembre 2013. Contesto Il mais 1507 (mais Bt) geneticamente modificato è stato ingegnerizzato per risultare resistente all’attacco di determinate larve nocive per il mais come la piralide. Nell’ue ne è attualmente autorizzato l´impiego nell’alimentazione umana e animale, ma non per la coltivazione. Nel 2001 la società Pioneer ha presentato una domanda di autorizzazione della coltivazione del mais 1507 a norma della direttiva 2001/18/Ce sull’emissione deliberata di Ogm nell’ambiente. Nel 2007 Pioneer ha promosso un primo ricorso per carenza dinanzi al Tribunale dell’Unione europea contro la Commissione che non aveva sottoposto al voto del comitato di regolamentazione una decisione di autorizzazione di tale mais. Questo ricorso è stato chiuso a seguito della presentazione da parte della Commissione al comitato di regolamentazione di una proposta di decisione di autorizzazione nel febbraio 2009. Il comitato, tuttavia, non ha formulato alcun parere. Nel 2010 Pioneer ha promosso un secondo ricorso per carenza (causa T-164/10) contro la Commissione perché questa non ha trasmesso al Consiglio, a seguito della mancata adozione di un parere da parte del comitato di regolamentazione, una proposta di decisione di autorizzazione, in linea con la procedura di comitato applicabile in quel momento[1]. Il 26 settembre 2013, il Tribunale ha emesso la sentenza in relazione alla causa T-164/10, dichiarando la carenza della Commissione ai sensi della direttiva 2001/18/Ce a seguito della sua mancata presentazione al Consiglio di una proposta a norma dell’articolo 5, paragrafo 4, della decisione 1999/468/Ce (comitatologia). Pertanto, conformemente all’articolo 266 del Tfue e alla sentenza del Tribunale, la Commissione presenta ora al Consiglio una proposta di decisione di autorizzazione del mais 1507. Per garantire un livello elevato di protezione della salute e dell’ambiente, la decisione di autorizzazione è stata leggermente modificata per includere le raccomandazioni formulate dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) nel 2011 e nel 2012 in merito alle condizioni di autorizzazione e di monitoraggio ambientale del mais 1507. La proposta sulla coltivazione In risposta a una richiesta presentata da tempo da vari Stati membri, la Commissione ha pubblicato nel luglio 2010 una proposta di regolamento di revisione della direttiva 2001/18/Ce finalizzata a garantire una base giuridica agli Stati membri in sede di decisione sulla coltivazione di Ogm per motivi diversi da quelli fondati sulla valutazione scientifica dei rischi per la salute e l´ambiente effettuata a livello europeo. Grazie a questa modifica, gli Stati membri saranno in grado di limitare o vietare la coltivazione degli Ogm in una parte o nella totalità del loro territorio senza ricorrere a clausole di salvaguardia che sinora non sono state appoggiate dall’Efsa. Nel luglio 2011 il Parlamento europeo ha adottato il parere in prima lettura sulla proposta. In seno al Consiglio, nonostante gli sforzi delle Presidenze che si sono susseguite, in particolare della Presidenza danese nel 2012, non è stato possibile raggiungere un accordo a causa della situazione di blocco creata da una minoranza di Stati membri. La Commissione ha continuato ad adoperarsi per fugare i timori degli Stati membri che determinano tale situazione di stallo, ottenendo il sostegno della grande maggioranza degli Stati membri a favore della proposta.  
   
   
DOMANDE E RISPOSTE SULLE POLITICHE DELL´UE IN MATERIA DI COLTIVAZIONE E LE IMPORTAZIONI DI OGM  
 
Qual è l´attuale procedura di autorizzazione per la coltivazione di Ogm? Organismi Geneticamente Modificati (Ogm) sono autorizzate a livello comunitario, caso per caso, a seguito di una richiesta da parte di una società. Le domande di coltivazione di Ogm possono essere presentate ai sensi del regolamento (Ce) 1829/2003 sulla geneticamente modificati (Gm), prodotti alimentari e mangimi o ai sensi della direttiva per l´emissione deliberata di Ogm nell´ambiente (direttiva 2001/18/Ce ). In entrambi i casi, gli Stati membri svolgono un ruolo significativo, di effettuare la valutazione iniziale dei rischi degli Ogm per la coltivazione. Per ulteriori informazioni sulle procedure di autorizzazione: http://ec.Europa.eu/food/plant/gmo/authorisation/index_en.htm  Sono eventuali Ogm già coltivati ​​nell´Ue? . Sì. C´è un mais geneticamente modificato Mon-810 - che viene coltivata in commercio nell´Ue . Modificazione genetica di questo prodotto mira a proteggere il raccolto contro un parassita dannoso - la piralide del mais. E ´stato autorizzato nel 1998. Nel 2012, Mon 810 è stato coltivato soprattutto in Spagna (116.306 ettari), Portogallo (9.278 ettari), Repubblica Ceca (3.052 ettari), Romania (217 ettari) e in Slovacchia (189 ettari) 1 . Esso rappresenta il 1,35% dei 9,5 milioni di ettari di mais coltivati ​​nell´Ue , e 0,23% dei 55,1 milioni di ettari di mais geneticamente modificato coltivato in tutto il mondo 2 . Nel 2010, una fecola di patate Gm , noto come patata "Amflora", è stato autorizzato per la coltivazione e la trasformazione industriale nella Ue. Non è più coltivata nella Ue dal 2011. Gli Stati membri hanno già vietato la coltivazione di Ogm? Sì. Otto Stati membri ( Austria, Bulgaria, Grecia, Germania, Ungheria, Italia, Lussemburgo e Polonia ) ha adottato misure di salvaguardia e vietato la coltivazione del mais geneticamente modificato Mon810 sul loro territorio. Francia ha avuto anche un divieto di coltivazione in atto fino ad agosto 2013, quando si è stata annullata dal Consiglio di Stato francese. Inoltre, l´Austria, la Grecia, l´Ungheria, il Lussemburgo e la Polonia hanno notificato alla Commissione il divieto della coltivazione della patata "Amflora". Tutte le clausole di salvaguardia presentate all´Efsa sono state dichiarate scientificamente infondata. Perché la Commissione invia oggi un progetto di decisione di autorizzazione per il Pioneer mais 1507 al Consiglio? Nel 2001, l´azienda Pioneer ha presentato una domanda di autorizzazione del mais 1507 (conferire resistenza alla specifica larve di lepidottero dannoso per il mais, come la piralide del mais) per la coltivazione ai sensi della direttiva 2001/18/Ce sull´emissione deliberata di Ogm ambiente. Nel 2007, Pioneer ha avviato una prima azione per carenza dinanzi al Tribunale dell´Unione europea contro la Commissione per non aver presentato una decisione di autorizzazione che il mais per voto al comitato di regolamentazione. Questa azione è stata chiusa dalla Corte a seguito della proposta da parte della Commissione, nel febbraio 2009, di un progetto di decisione di autorizzazione al comitato di regolamentazione, anche se che non è riuscito ad esprimere un parere. Nel 2010, Pioneer ha lanciato un secondo ricorso per carenza (causa T-164/10 ) contro la Commissione per non avere, dopo che l´assenza di parere da parte del comitato di regolamentazione, di cui al al Consiglio una proposta di decisione di autorizzazione, in linea con la procedura di comitato applicabile al momento (decisione del Consiglio 1999/468/Ce ). Il 26 settembre 2013, il Tribunale ha emesso una sentenza in relazione al caso T-164/10 con la quale ha dichiarato che la Commissione ha omesso di agire ai sensi della direttiva 2001/18/Ce, da non sottoporre al Consiglio una proposta ai sensi dell´articolo 5 (4 ) della decisione del Consiglio 1999/468/Ce . In conformità dell´articolo 266 Tfue, la Commissione sta quindi prendendo i provvedimenti necessari per conformarsi alla sentenza e mettere fine alla carenza, e sottopone un progetto di decisione di autorizzazione per il mais 1507 al Consiglio. Per garantire un elevato livello di protezione della salute e dell´ambiente, il progetto di decisione di autorizzazione è stata leggermente modificata al fine di includere raccomandazioni dell´Efsa nel 2011 e 2012. Vuol dire che la Commissione europea è favorevole alla coltivazione di Pioneer 1507? La Commissione non esprime un parere a favore o contro una determinata Ogm. La Commissione è obbligata in quanto custode dei trattati, per applicare la legislazione esistente. Si ricorda che la direttiva 2001/18/Ce , che è l´atto fondamentale di questa autorizzazione è stata adottata dal Consiglio e dal Parlamento nel 2001 per rafforzare il quadro di riferimento per l´autorizzazione degli Ogm per la coltivazione. Sarà inoltre ricordato che su richiesta di un certo numero di Stati membri, la Commissione ha proposto nel luglio 2010 un emendamento alla detta legislazione per consentire Ms libertà di limitare o vietare la coltivazione di Ogm sul loro territorio. A che punto siamo sulla proposta legislativa presentata dalla Commissione nel luglio 2010 di modifica della legislazione in materia di coltivazione di Ogm? (cfr. Memo/10/325 del 13 luglio 2010) In risposta ad una richiesta di lunga data da diversi Stati membri, la Commissione ha pubblicato nel luglio 2010 una proposta di regolamento che modifica la direttiva 2001/18/Ce per fornire una base giuridica per gli Stati membri al fine di decidere sulla coltivazione di Ogm per motivi diversi da quelli basati su una valutazione scientifica dei rischi ambientali effettuate a livello europeo e di salute. Grazie a questo emendamento gli Stati membri saranno in grado di limitare o vietare la coltivazione di Ogm in parte o tutto il loro territorio senza ricorrere a clausole di salvaguardia, che fino ad ora non sono stati sostenuti da parte dell´Efsa. Il Parlamento europeo ha adottato un parere in prima lettura sulla proposta nel luglio 2011. In Consiglio, nonostante gli sforzi delle Presidenze consecutive, e più in particolare di quello danese nel 2012, un accordo potrebbe essere raggiunto ancora a causa della posizione di blocco di una minoranza di Stati membri. La Commissione non ha mai smesso di fare notevoli sforzi per affrontare le preoccupazioni di questi Stati membri che bloccano guadagnando il sostegno della grande maggioranza degli Stati membri a favore della proposta. Perché prevede la Commissione agli Stati membri di andare avanti su questa proposta legislativa sulla coltivazione? La Commissione ritiene che i problemi che hanno innescato la proposta legislativa sulla coltivazione nel 2010 rimangono instabili e insistente , come oggi illustrato con la presentazione al Consiglio di una proposta di decisione di autorizzazione per il mais 1507 a seguito della sentenza del Tribunale dell´Unione europea sul caso T-164/10 . Avendo anche a mente gli elementi costruttivi derivanti dal parere in prima lettura del Parlamento europeo, e le chiamate persistenti da parte della maggioranza di sostenere gli Stati membri devono essere autorizzati a vietare o limitare la coltivazione di Ogm sul loro territorio lungo l´approccio illustrato nella proposta coltivazione, la Commissione ritiene che sia fondamentale e prevedibile per istigare un nuovo slancio politico in modo che progressi significativi sul file con il Consiglio e il Parlamento sono raggiunti nei prossimi mesi. Quali sono le piante geneticamente modificate che sono autorizzati nella Ue per i mangimi e / o usi alimentari? Oltre alla coltivazione, l´immissione sul mercato Ue di Ogm e l´uso dei loro prodotti derivati ​​nella catena alimentare e dei mangimi è soggetta ad autorizzazione Ue, condizionata dalla dimostrazione di assenza di rischio per la salute umana e animale e per l´ambiente a seguito di un valutazione approfondita da parte dell´Autorità europea per la sicurezza alimentare. Ad oggi, la lista dei 49 Ogm autorizzati per l´uso alimentare e dei mangimi comprende 27 tipi di granoturco, 8 cotoni, 7 soia, 3 stupri semi oleosi, 1 barbabietola, 1 patata, 2 microrganismi. L´elenco degli autorizzati piante geneticamente modificate e l´esatta portata delle loro autorizzazione è disponibile nel registro comunitario degli alimenti geneticamente modificati e dei mangimi, che possono essere trovati qui: http://ec.Europa.eu/food/dyna/gm_register/index_en.cfm  
Per ulteriori informazioni si prega di consultare: Ip/13/1038 http://ec.Europa.eu/food/plant/index_en.htm  
 
   
   
OGM, ORLANDO: “BENE LA PROPOSTA DI BRUXELLES DI DARE PIÙ AUTONOMIA AGLI STATI MEMBRI”  
 
Roma,  - “La proposta della Commissione europea di lasciare ai Paesi membri più autonomia sugli Ogm rafforza la posizione dell’Italia, contraria all’uso di prodotti transgenici nella sua agricoltura. Viene coronato un impegno che il ministero porta davanti da anni”. Così il ministro dell’Ambiente, Andrea Orlando, commenta la richiesta inviata oggi dalla Commissione di Bruxelles al Consiglio europeo dei ministri di avviare un nuovo dibattito sulla cosiddetta "proposta sulla coltivazione", sulla quale il Parlamento europeo ha già espresso il proprio parere. La proposta consentirebbe agli Stati membri di limitare o di vietare la coltivazione di Ogm sul proprio territorio per motivi diversi dalla tutela contro i rischi per la salute e l’ambiente, come per esempio le specificità delle singole nazioni. “L’italia ha un’agricoltura fatta di qualità, di colture biologiche, di prodotti apprezzati nel mondo. Gli Ogm invece sono produzioni massive, commodity per l’agroindustria multinazionale, e non sono convenienti per la crescita della green economy che aiuta le imprese italiane a intercettare la ripresa. Per questo motivo – ricorda Orlando – nelle scorse settimane ho scritto al ministro delle Politiche agricole, Nunzia De Girolamo, per ricordarle il divieto italiano alla coltivazione del granturco geneticamente modificato e le sanzioni. Ma soprattutto è urgente che si muovano le Regioni - conclude il ministro - varando quelle ‘regole di coesistenza’ che difendano le produzioni tipiche nazionali, uno dei valori dell’Italia nel mondo, dai nuovi prodotti transgenici”.  
   
   
ATLANTICO, PESCA D´ALTURA: DEPUTATI EUROPEO CHIEDONO IL DIVIETO DI PESCA A STRASCICO NELLE ZONE VULNERABILI  
 
 La pesca a strascico dovrebbe essere vietato nelle zone con ecosistemi marini vulnerabili per essere elencati dalla Commissione, ma non eliminata del tutto, ha detto commissione per la pesca nel voto di Lunedi su un progetto di regolamento comunitario sulla pesca stock di acque profonde nell´Atlantico nord-orientale. "Sono lieto di annunciare che nel voto di oggi commissione per la pesca ha introdotto un nuovo elemento alla proposta, il divieto di pesca in zone con spugne, coralli e altri ecosistemi marini vulnerabili per essere elencati dalla Commissione. Queste aree sono le zone di riproduzione e di cura motivi di specie di acque profonde e la loro protezione saranno preziosi nel raggiungimento della ricostituzione degli stock di acque profonde. Purtroppo, il comitato non si tirò indietro la proposta della Commissione di eliminare gradualmente fondo d´altura pesca a strascico del tutto ", ha detto il relatore Kriton Arsenis (S & D, El) , la cui relazione è stata adottata con 19 voti a favore, 0 contrari e 4 astensioni. Comitato per la pesca Eurodeputati comunque introdotto una clausola di revisione, chiedendo alla Commissione di valutare, dopo quattro anni l´impatto degli attrezzi da pesca speciale utilizzato per la pesca d´altura (reti a strascico o soprattutto imbrocco calate sul fondo) sulla vulnerabili specie di acque profonde e gli ecosistemi marini, con la possibilità di proporre una generale eliminazione della pesca a strascico in seguito. Stock di acque profonde sono i pesci catturati in acque al di là dei principali fondali della piattaforma continentale. La maggior parte di queste specie sono a crescita lenta e di lunga vita, il che li rende particolarmente vulnerabili alla pesca. I loro habitat e gli ecosistemi sono in gran parte sconosciute e il loro ambiente fragile, una volta danneggiato, possono prendere secoli per recuperare. Prossimi passi - Il progetto di legge deve ancora essere approvata dalla plenaria, possibilmente in dicembre o gennaio. Dopo di che, i deputati avviare negoziati con il Consiglio per un accordo, che deve poi essere sottoposta a votazione in seconda lettura in seduta plenaria.  
   
   
EXPO, MARONI: LE OPERE PROCEDONO NEI TEMPI PREVISTI  
 
Milano - "Vedendo l´avanzamento dei lavori nel sito di Expo direi che possiamo essere ottimisti sul completamento dei lavori nel rispetto del cronoprogramma stabilito". Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, conversando con i giornalisti al termine del sopralluogo effettuato nel - insieme all´assessore alle Infrastrutture, Mobilità e Trasporti Maurizio del Tenno e al commissario straordinario di Expo Giuseppe Sala - nel cantiere del sito che ospiterà l´Esposizione Universale del 2015. Stiamo Recuperando - "Negli anni passati - ha osservato il presidente della Regione Lombardia - si è perso del tempo, ma stiamo recuperando grazie all´ottima collaborazione tra le istituzioni coinvolte, Comune, Provincia, Regione e Governo, abbiamo risolto i problemi che in passato avevano inceppato i meccanismi dei lavori e ora le opere stanno procedendo. C´è un termine oltre il quale non si può andare ed è quello del 30 aprile 2015, ma sono ottimista sul fatto che tutti i lavori previsti si concludano nei termini stabiliti." Monitoraggio Costante Dell´andamento Dei Lavori - "I lavori - ha poi fatto notare Roberto Maroni - vanno avanti nei tempi previsti. Abbiamo istituito un tavolo settimanale per effettuare un monitoraggio costante, in modo da tenere sempre sotto controllo l´avanzamento dei lavori e intervenire subito per superare eventuali criticità che si dovessero presentare". Fondamentale Il Fondo Unico Per Le Opere - "Ieri abbiamo avuto una riunione importante con il Governo - ha quindi ricordato il presidente Maroni - che ha preso un impegno fondamentale ovvero quello di costituire, attraverso un emendamento alla legge di stabilità, un fondo speciale per le opere di Expo, altrimenti c´era il rischio che gran parte dei finanziamenti si potessero perdere a causa delle nuove regole di bilancio introdotte con il decreto del Fare e questa iniziativa del Governo ci tranquillizza dal punto di vista del finanziamento delle opere". Il Nodo Della Rho-monza. Interpellato poi dai giornalisti sulla questione dell´infrastruttura Rho-monza, su cui si attende il parere decisivo del ministero dell´Ambiente, il presidente Maroni ha precisato: "Ieri il ministro dell´Ambiente, da me interpellato a riguardo, si è impegnato a darci una risposta. Il ministro Orlando è informato sui tempi e sulla necessità di darci il parere entro dieci giorni al massimo, altrimenti poi non siamo più nei tempi per realizzare l´opera". Attenzione Per I Contenuti Di Expo - "Expo deve portare a Milano milioni di visitatori che poi speriamo si innamorino della nostra Regione e tornino a visitarla negli anni a seguire. Non solo, Expo deve portare a Milano le rappresentanze dei Governi di tutto il mondo per sottoscrivere un impegno comune contro la contraffazione alimentare e un altretanto impegno comune per ´nutrire il pianeta´, perché questo è il titolo di Expo ed è su questo contenuto che vogliamo investire. Dei contenuti si è parlato troppo poco, finora. Expo è un grande cantiere ma ha contenuti importanti ed è soprattutto su quelli che vogliamo investire". Cittadella Dello Sport Per Dopo Expo - Infine, rispondendo ad una domanda dei giornalisti sulla possibilità che sull´area che ospiterà l´esposizione universale possa poi sorgere la cittadella dello Sport di Milano il presidente Maroni ha chiarito: "Ieri abbiamo avuto un incontro con il presidente del Malagò, un incontro interessante in cui si è fatto qualche passo avanti, ma la questione è ancora aperta e nulla è deciso. Faremo un altro incontro con il Coni il 13 a Roma e quello sarà il momento delle decisioni, ma fino a quel momento tutte le ipotesi restano aperte." Del Tenno: I Lavori Sono Al 50 Per Cento - Anche l´assessore alle Infrastrutture e Mobilità Maurizio Del Tenno ha espresso grande soddisfazione per il punto cui sono arrivati i lavori nel sito dove si svolgerà la manifestazione e per lo stato del cantiere relativo alle opere di accessibilità alla piastra di Expo. Recuperato Il Tempo Perso - Dal viadotto, una delle opere simbolo dell´esposizione, che collegherà la Ss1 da Molino Dorino all´autostrada A8, aperto oggi per la prima volta per un sopralluogo, Del Tenno ha evidenziato "come si sia ormai giunti quasi al 50 per cento, non solo in linea con il cronoprogramma, ma addirittura in anticipo, cosa che ci fa pensare ad un´anticipazione della fine lavori che riguardano le opere di accessibilità al sito. Un´anticipazione fondamentale anche per l´esecuzione degli interventi previsti sulla piastra". "Da qui - ha aggiunto - c´è un ottima panoramica sull´intero sito e ciò ci permette di dire che in questi mesi c´è stato veramente un cambio di marcia che ha permesso di recuperare un tempo perso che, in qualche modo, si stava aggravando". Le Opere Essenziali Saranno Fatte Tutte - Per quanto riguarda la realizzazione delle opere inserite nel dossier di candidatura, Del Tenno ha ribadito che "le opere essenziali ci saranno tutte e saranno realizzate prima dell´inizio dell´Expo". Quelle connesse, invece, verranno valutate caso per caso, nei ´Sotto-tavoli Infrastrutture´ che si susseguiranno a distanza ravvicinata a partire da mercoledì prossimo 13 novembre. "Dobbiamo concentrarci sull´appuntamento Expo - ha concluso Del Tenno -, anche perché durante la manifestazione non vogliamo avere alcun cantiere aperto e non ci dovrà essere nessuna gru montata. Il resto si finirà a manifestazione conclusa". Il Nuovo Viadotto/scheda L´intervento si sviluppa per circa 3,5 chilometri nell´area nord-ovest di Milano ed è la prosecuzione verso nord della variante alla Ss11 Padana Superiore nel Comune di Milano. Partendo dall´intersezione di quest´ultima con la Ss 33 del Sempione, il nuovo tratto di strada a scorrimento veloce si sviluppa in direzione nord-est con tracciato in galleria artificiale che sottopassa l´area interessata dal Piano Integrato di Intervento di Cascina Merlata. In seguito intercetterà la nuova viabilità comunale Zara-expo, per poi piegare, a circa a metà del suo sviluppo, verso nord e sovrappassare lo scalo Fs Milano Fiorenza e la linea ferroviaria Av/ac Torino-milano, l´autostrada A4 e l´area destinata a Expo 2015. L´opera rappresenta un collegamento fondamentale per dare accessibilità dal sistema autostradale alle aree di Cascina Merlata, dove sorgeranno il Villaggio Expo, un´area parcheggio e una passerella ciclopedonale via d´accesso al sito espositivo. La conclusione dei lavori è prevista per dicembre 2014. Alcuni Numeri: - metri di galleria artificiale: 1.007 - metri in viadotto: 920 - metri cubi di calcestruzzo per cemento armato: 126.642 - Kg di acciaio per armature: 13.948.886 - metri lineari di travi prefabbricate: 18.367 - Kg di acciaio per impalcati: 11.639.245.  
   
   
LA MOKA SI METTE IN MOSTRA: 80 ANNI DI UN’INTUIZIONE GENIALE DIVENTATA MITO. DAL 27 NOVEMBRE ALL’8 DICEMBRE 2013, MILANO, LA PERMANENTE VIA TURATI, 3  
 
Nell’ambito dei festeggiamenti per l’ottantesimo compleanno della popolarissima caffettiera Moka Express, Bialetti organizza dal 27 novembre all’ 8 dicembre presso la Società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente di Milano, meglio nota come La Permanente, una mostra che ripercorre 80 anni di storia e cultura del caffè in Italia raccontata dalla prospettiva del celebre Omino con i Baffi. Allestita nella sede della prestigiosa istituzione museale milanese, in Via Turati 34, la mostra si snoda lungo un percorso che ha inizio con curiosità e racconti legati alla scoperta e diffusione del caffè, per passare alla sezione dedicata alla produzione del caffè: dalla pianta alla tostatura, dal chicco alla tazzina, per poi arrivare ad una esclusiva selezione di antiche caffettiere e strumenti utilizzati per la preparazione del caffè, che hanno preceduto l’invenzione della Moka Express. Cuore della mostra l’area centrale, di forma ottagonale - richiamo all’ inconfondibile silhouette della Moka Express, che custodirà la veneranda capostipite - la Moka Express edizione 1933 nata dal genio di Alfonso Bialetti – l’origine dell’idea e le sue successive evoluzioni che hanno portato alla sua versione moderna: oggetti unici mai esposti al pubblico, provenienti dall’Archivio Storico Bialetti Industrie. La seconda parte mostra invece ha due sezioni principali:  Il complesso processo produttivo della Moka, dalla fusione dell’alluminio al confezionamento, dalla produzione artigianale con preziosi macchinari d’epoca, a quello industriale dei giorni nostri.  Una sezione speciale dedicata alla comunicazione e all’inventiva di Renato Bialetti, figlio di Alfonso, colui che per primo ebbe l’intuizione di puntare sul nascente Carosello e che divenne poi, grazie ad una caricatura disegnatagli da Paul Campani, il simbolo stesso della Moka: l’inconfondibile Omino coi Baffi. Si potranno così ammirare i bozzetti originali delle campagne stampa e le prime pubblicità, i caroselli televisivi e le pubblicazioni degli anni ’50 e ’60. Completano il percorso, una selezione di Moke realizzate come pezzi unici e vari modelli evolutivi dagli anni 50 ad oggi delle diverse caffettiere Bialetti, con un’attenzione particolare alle soluzioni tecnologiche più innovative. Il programma prevede, inoltre, un ricco calendario di appuntamenti: corsi di degustazione di caffè, esibizioni degli artisti della “Cappucino Art”, laboratori per i più piccoli e incontri con istituzioni, università e scuole. L’evento sarà, infine, l’occasione per esporre e premiare i progetti dei fortunati vincitori dei concorsi Moka Express Yourself e Moka Celebration lanciati da Bialetti per l’occasione. Il programma completo della mostra sarà presto disponibile al sito www.Mokabialetti.it e consultabile sulla pagina Facebook di Bialetti. La Moka si mette in mostra - Ottant’anni di un’intuizione geniale diventata mito 27 novembre/8 dicembre – dalle 10.00 alle 20.00 (orario continuato) Museo della Permanente – Via Turati, 34 Milano www.Bialettigroup.com  
   
   
CRISI SUINICOLTURA, LOMBARDIA: IL MINISTERO NON RISPONDE  
 
Milano - "Il governo francese è intervenuto con 15 milioni di euro, nell´ambito di un piano di azione più ampio, a sostegno delle filiera agroalimentari suine e avicole, per fronteggiare la crisi che ha colpito la Bretagna e che la Francia sta affrontando con un progetto estremamente articolato. Prendiamo atto e ci chiediamo se anche in Italia il ministero per le Politiche agricole ha in animo di dare risposte a due filiere in difficoltà, concentrate per lo più al Nord, fra Lombardia, Veneto ed Emilia-romagna". Attese Risposte Anche Per La Cun - Ad interrogarsi è l´assessore all´Agricoltura della Lombardia, Gianni Fava, che sollecita "misure urgenti per sbloccare una situazione di impasse che, in suinicoltura, sta compromettendo seriamente le filiere della salumeria Dop, portando alla chiusura o alla gestione in soccida di diversi allevamenti di suini e di suinetti". "Dal ministero delle Politiche agricole attendiamo risposte sempre più urgenti - prosegue Fava - che riguardano anche il mancato funzionamento della Commissione unica nazionale (Cun), la cui competenza continua ad essere affidata al Mipaaf. Non è il momento di tergiversare, ma di lavorare congiuntamente per risollevare le sorti della suinicoltura, la cui filiera riesce ad esportare prodotti di qualità per oltre un miliardo di euro".  
   
   
AGRICOLTURA:PRESTITO CONDUZIONE, ABRUZZO CHIEDE AZIONI URGENTI ANCHE COMMISSIONE POLITICHE AGRICOLE SI RIVOLGE A MINISTRO  
 
 Pescara - "L´intervento del Governo affinché si adoperi per sollecitare l´approvazione del Regolamento in materia di aiuti de minimis nel settore agricolo, nonché del Regolamento generale de minimis, al fine di poter dare certezze alle imprese agricole e a quelle operanti nel settore della trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli" è stato chiesto dalla Commissione Politiche Agricole, e dall´Assessore alle Politiche agricole, Mauro Febbo. Lo ha comunicatiolo stesso Febbo che "già si era attivato concretamente in prima persona e in tutte le sedi opportune. Infatti - come rifersce - l´argomento era stato inserito all´Ordine del giorno del Parlamentino dell´agricoltura proprio su mia sollecitazione dopo essermi rivolto al Ministro, Nunzia De Girolamo". Febbo avverte poi che "l´invito della Cpa è stato rivolto direttamente al Capo del Dicastero delle Politiche agricole, sotto forma di lettera firmata dal coordinatore Fabrizio Nardoni"."nel corso delle ultime sedute ? spiega Febbo - la Commissione ha effettuato un´approfondita riflessione sul tema delle disposizioni in materia di aiuti de minimis nel settore agricolo, il cui Regolamento comunitario scade il 31 dicembre 2013. In particolare, è stato rilevato come in tale data, con la cessazione della validità del suddetto Regolamento, verrebbe meno la base giuridica per la concessione delle agevolazioni, per l´anno 2014, per alcune azioni, quali il Prestito di Conduzione a tasso agevolato, che in molte Regioni, compreso l´Abruzzo, costituisce un´importante misura di agevolazione e sostegno per migliaia di aziende agricole. Si sta lavorando in sede comunitaria per la discussione e approvazione entro il 31 dicembre 2013 del progetto del nuovo Regolamento, nel quale viene prevista la proroga delle disposizioni, con la conferma della garanzia pubblica (Ismea), sulla facilitazione concessa, elemento che riteniamo molto importante, sia per le aziende che per lo stesso settore bancario, nell´attuale momento di crisi economica e di riduzione delle concessioni creditizie". Secondo l´Assessore "dalla lettura delle disposizioni transitorie del nuovo Regolamento si evince che sarebbe consentito alle Regioni interessate ad avviare le procedure per la concessione del credito agrario per l´anno 2014 farlo senza alcuna necessità di notifica. Tuttavia la stessa bozza, recita che "Il regolamento non si applica agli aiuti concessi alle imprese operanti nel settore della trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli. Pertanto, per la concessione dell´agevolazione sul prestito di conduzione a queste ultime imprese ? ovvero cantine sociali, cooperative e organizzazioni di produttori ortofrutticole ecc. ? occorre attendere l´emanazione del nuovo regolamento, che gli uffici della Commissione assicurano verrà approvato entro il 31 dicembre".Per concludere Febbo "auspica che il Governo possa attivarsi, al fine di poter dare certezze alle imprese agricole e a quelle operanti nel settore della trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli. Al tempo stesso è stato sollecitato il Ministro affinché ponga in essere una forte iniziativa nella sede negoziale comunitaria per l´elevazione della attuale soglia del de minimis agricolo, considerato che nel corso della passata programmazione si è evidenziata la scarsa incisività di una formula basata su un sistema di erogazioni polverizzate e di limitato impatto sulla competitività delle imprese.Una soluzione valida ed accettabile potrebbe essere rappresentata dall´innalzamento della soglia triennale dagli attuali 7.500 euro a 50 mila euro, anche al fine di ridurre il dislivello del massimale tra le imprese del settore agricolo e quelle degli altri settori".  
   
   
FOODCAST: CIBO DEL FUTURO? SOLO SOSTENIBILE  
 
Milano - Ora sapremo se mangiare uno stufato di manzo sarà più sostenibile dal punto di vista alimentare di un bollito, in un determinato momento dell´anno, oppure se la presenza o meno di un ingrediente di stagione rende percentualmente più sostenibile una ricetta rispetto a un´altra. Un esempio? Una ´cassoeula´ lombarda, in autunno, ha un indice elevato di sostenibilità, perché verza e costina di maiale sono scelte ottimali in questo periodo. Sono alcuni risultati a cui si è giunti considerando prima di tutto un ´indice di sostenibilità´ di un alimento in base alla distanza percorsa dal produttore al consumatore. Perché la sostenibilità in campo alimentare è la capacità di poter garantire nel tempo la produzione di cibo. Foodcast - Anche questo, ma non solo, è ´Foodcast´, un progetto di ricerca promosso da Regione Lombardia e Ministero delle Politiche agricole, frutto del lavoro congiunto di 5 istituti di ricerca di eccellenza, una scuola di master e che ha visto 22 tra ricercatori, professori e dottorandi lavorare in maniera multidisciplinare sul futuro del cibo. ´Foodcast´, acronimo di ´food forecast´, ovvero il futuro dell´agroalimentare, è stato presentato in Regione, dall´assessore all´Agricoltura Gianni Fava, insieme ad alcuni ricercatori, tra cui: Riccardo Sabatini, responsabile scientifico del progetto; Raffaella Rumiati, area di Neuroscienze - Scuola internazionale superiore di Studi avanzati (Sissa) di Trieste; Vittorio Dell´orto, dipartimento di Scienze veterinarie per la salute, produzione animale e la sicurezza alimentare - Università degli Studi di Milano. Modello Scientifico Utile Per Programmazione - "Siamo la prima Regione europea ad aver provato a creare un sistema avanzato per individuare tendenze e condizionare la pianificazione in tema di cibo - ha detto Fava, commentando le prime risultanze del progetto -. Un sistema evoluto, quello messo a punto dai ricercatori, frutto di un grande lavoro scientifico, che darà suggerimenti a chi come me si trova a dover realizzare una programmazione territoriale di lungo periodo in materia agricola. Indicatori precisi e modalità di calcolo le cui risultanze consentiranno di arrivare a mettere a punto una programmazione che assecondi mercati che hanno un futuro". Utile anche in vista di Expo 2015. "Se questa applicazione diventasse elemento qualificante rispetto all´evoluzione avuta a livello di ricerca e studio di nuove modalità in agricoltura - ha aggiunto l´assessore - credo che un sistema di programmazione dei flussi alimentari in un Expo dove si parla di nutrire il pianeta sia quantomeno necessario". La Scienza Conferma Il Valore Della Stagionalità - Una scuola di sostenibilità che ci impone riflessioni ma che conferma quanto usi e consuetudini ottengano da oggi anche una conferma scientifica. "I consumatori sono molto più educati e sensibili che non i commercianti e la Gdo - ha osservato Fava -. Il richiamo alla stagionalità ne è un esempio, spesso i grandi acquisti rispettano il momento più favorevole, quello in cui i prodotti sono migliori. E´ una scelta consapevole, il consumatore sa bene che mangiare melone a gennaio e fragole a Natale è contro qualsiasi logica. La crisi ci ha anche insegnato a confermare ulteriormente che la stagionalità di un prodotto resta un valore fondamentale e imprescindibile". Consumatore Elemento Chiave - Nelle complicate dinamiche economiche di questi mercati, il consumatore, vero orchestratore con la libera scelta di qualsiasi produzione e prodotto, è stato messo al centro della ricerca, come parte integrante di questi modelli e non come ultimo anello della catena produttiva. La messa a punto di ´Foodcast´ è stata possibile dopo anni di raccolta dati e indagini, in grado di mettere in numeri le produzioni, gli scambi doganali, i consumi ed i prezzi delle principali commodity alimentari. Un lavoro gigantesco, oggi consolidato in uno dei più dettagliati database del settore, in grado di seguire un prodotto dal campo al piatto e di dare agli scienziati il campo di partenza per ogni modello.  
   
   
TRENTO: CONTRIBUTI PER IL RECUPERO E MIGLIORAMENTO DEI CASTAGNETI  
 
La stagione non ha riservato grandi soddisfazioni ai coltivatori di castagne trentini, quest´anno penalizzati da scarsa produzione. La notizia positiva per loro è data dall´inizio del procedimento amministrativo per la concessione del contributo previsto dalla legge 4/2003 per la conservazione e miglioramento dei castagneti da frutto, tradizionale elemento costitutivo del paesaggio agricolo trentino. L´aiuto, previsto dall´art. 23 bis della legge provinciale e che viene attivato per la prima volta, è in regime di de minimis ed è corrisposto ai proprietari o conduttori di aree coltivate a castagno da frutto che si impegnano al loro recupero, manutenzione e gestione per un periodo di almeno cinque anni. Gli interventi ammissibili a contributo si riferiscono alle spese sostenute per interventi straordinari di recupero dei castagneti da frutto ubicati nel territorio della Provincia di Trento, quali la bonifica superficiale del terreno (5 euro/metro quadrato), la pulizia sottochioma di piante di alto fusto (100 euro a pianta), la potatura di piante da frutto di alto fusto (130 euro a pianta) e gli innesti di varietà locale (15 euro a pianta). L’aiuto può essere concesso per un importo minimo di 500 euro per beneficiario ed entro il limite massimo di 7.500 euro in tre anni; nel rispetto di tali limiti, il contributo concedibile è pari al 50% della spesa ammessa. Entro il termine per la presentazione delle domande (25 ottobre) sono state presentate al Servizio Agricoltura della Provincia 135 domande, 97 delle quali sono state dichiarate ammissibili. La concessione degli aiuti avverrà entro il 25 novembre. Il responsabile del procedimento è Gianantonio Tonelli, direttore dell´Ufficio tecnico e per l´agricoltura di montagna (tel. 0461 / 495780), a cui gli interessati potranno rivolgersi per ottenere informazioni riguardo all´andamento dell´istruttoria e prendere visione degli atti relativi.  
   
   
AGRICOLTURA SOCIALE: UNA OPPORTUNITÀ PER L’IMPRESA E PER IL TERRITORIO E´ IL TEMA DEL SEMINARIO PROMOSSO DALLA CIA EMILIA ROMAGNA E TURISMO VERDE CHE SI TERRÀ IL 7 NOVEMBRE A BOLOGNA  
 
Bologna - “L’agricoltura sociale una opportunità per l’impresa e per il territorio” è il tema del seminario che promuovono Cia Emilia Romagna e Turismo Verde (l’Associazione agrituristica della Cia) domani 7 novembre a Bologna presso la Iii Torre della Regione Emilia Romagna (via della Fiera, 8). L’agricoltura sociale si colloca all’interno della multifunzionalità agricola, ovvero la capacità del settore primario di produrre non solo beni, ma anche servizi per la collettività. In questo ambito si pone l’iniziativa della Confederazione a cui parteciperanno Antonio Dosi, presidente della Cia Emilia Romagna, Francesca Durastanti (associazione Aicare), Antonietta Stinga (Dinamica). Interverranno inoltre Giuserppe Gandin, presidente di Turismo Verde nazionale, Massimo Fiorio, vice presidente Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati, Leana Pignedoli, vice presidente Commissione Agricoltura del Senato e Tiberio Rabboni, assessore Agricoltura della Regione Emilia Romagna. Concluderà i lavori il vice presidente nazionale Cia Secondo Scanavino.  
   
   
EMILIA ROMAGNA, AGRICOLTURA E AMBIENTE, OLTRE 10 MILIONI DI EURO, DOMANDE FINO AL 16 DICEMBRE  
 
Bologna - Oltre 10 milioni 800 mila euro per l’agricoltura che fa bene all’ambiente, tutela la biodiversità, salvaguardia il paesaggio. Biologico e produzioni a lotta integrata in testa. A tanto ammontano le risorse messe a disposizione dalla Regione, attraverso due bandi per i quali è possibile fare domanda fino al 16 dicembre prossimo. Si tratta delle misure sui Pagamenti agroambientali e sul Ripristino di spazi naturali e seminaturali (rispettivamente le 214 e 216, azione 3 dell´Asse 2) del Programma regionale di sviluppo rurale, che prevedono il riconoscimento di un contributo a superficie a favore degli agricoltori che praticano forme di agricoltura che svolgono anche una funzione di presidio dell’ambiente e del territorio. “Il Programma regionale di sviluppo rurale 2007-2013 si sta avviando a conclusione e con questi bandi, che rappresentano la transizione verso il nuovo settennato – spiega l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni – viene confermato un impegno forte a favore di un’agricoltura amica dell’ambiente. In questi sette anni sono stati coinvolti in interventi di carattere ambientale oltre 208 mila ettari (il 20% del totale), riducendo del 42% le concimazioni azotate, del 51% l’uso di fitofarmaci, di 200 mila tonnellate all’anno le emissioni di Co2. Il sostegno alle produzioni biologiche ha assorbito fino ad oggi il 34% delle risorse disponibili. Le risorse programmante per il 2013 porteranno il totale a oltre 300 milioni, con un aumento del 15% rispetto alla programmazione passata.”. Tra gli interventi finanziabili, avranno la priorità le richieste di rinnovo per un’ ulteriore annualità degli impegni agroambientali in corso, una possibilità questa che era già stata data nel 2012. Molteplici gli interventi che potranno ottenere un contributo: oltre alle colture biologica e a lotta integrata, la tutela del patrimonio di razze autoctone del territorio emiliano-romagnolo, la conservazione e il ripristino di spazi naturali e seminaturali, così come la salvaguardia del paesaggio agrario./Pf  Info: http://agricoltura.Regione.emilia-romagna.it/  , alla sezione bandi e scadenze    
   
   
SEMINARIO DI AGRINSIEME CALABRIA: “LA PAC VERSO IL 2020  
 
L’assessore regionale all’Agricoltura, Foreste e Forestazione Michele Trematerra, ha preso parte, insieme al Dirigente Generale del Dipartimento Giuseppe Zimbalatti e all’Autorità di Gestione del Psr Calabria 2007-2013 Alessandro Zanfino, ad un seminario promosso da Agrinsieme Calabria dal titolo “La Pac verso il 2020”, che si è tenuto presso il centro agroalimentare di Lamezia Terme. All’incontro sono intervenuti anche il Commissario Straordinario di Arcea Maurizio Nicolai, il Coordinatore regionale di Agrinsieme Mauro D’acri, il presidente di Confagricoltura Calabria Alberto Statti ed il Sindaco di Lamezia Terme Gianni Speranza. Le relazioni sulla riforma della Pac, invece, sono state tenute da Vincenzo Lenucci, Direttore Area Economica di Confagricoltura, che ha parlato dei pagamenti diretti, da Pierluigi Romiti, Direttore Nazionale Fedagri, che ha discusso degli interventi di mercato, e da Giuseppe Cornacchia, Responsabile del Dipartimento Sviluppo agroalimentare e territorio della Cia, che ha trattato l’argomento dello sviluppo rurale. “Come Regione Calabria e Dipartimento Agricoltura - ha affermato l’Assessore Trematerra nel suo saluto - partecipiamo sempre con molto piacere a questi incontri, perché riteniamo che stare insieme e confrontarci, significhi anche semplificare il rapporto fra politica e organizzazioni. Agrinsieme nasce coniugando esperienze molto diverse fra loro – ha proseguito Trematerra - in un momento particolarmente delicato a livello decisionale. Parlo infatti di decisioni di straordinaria importanza che la Calabria dovrà prendere a breve, che certamente trasformeranno l´agricoltura regionale. In questa prima uscita ufficiale di Agrinsieme si affrontano temi importantissimi che riguardano la Pac che, a mio avviso, deve essere vista come una grande opportunità. Ritengo infatti che facendo tesoro degli errori passati, bisogna guardare in prospettiva, operando delle scelte. Saranno due mesi di lavoro intenso, durante i quali alla parte tecnica seguirà necessariamente una parte politica, ragionando contemporaneamente su primo e secondo pilastro. Agrinsieme ha già vinto una sfida coraggiosa, ma la prossima è quella di lavorare tutti insieme per tracciare una linea di sviluppo della politica agricola comune, partendo da un punto di equilibrio tra le esigenze di tutti. Auspico quindi buoni risultati non solo per la Calabria, ma per l´agricoltura di tutto il paese, che dovrebbe investire maggiormente sul Meridione, che può dare risultati davvero importanti dal punto di vista del Pil”. Anche per il Dirigente Generale del Dipartimento Agricoltura Giuseppe Zimbalatti, l’incontro organizzato da Agrinsieme è stato decisamente utile. “Il seminario – ha dichiarato Zimbalatti – arriva anche nel momento giusto, perché proprio in questi giorni si stanno discutendo aspetti molto importanti della nuova programmazione. Nelle prossime settimane, infatti, dovrà emergere l´indicazione politica a livello regionale, che auspico possa essere il più possibile condivisa”. Il Dirigente Generale Zimbalatti si è soffermato poi sulle responsabilità della macchina amministrativa, affermando che questa “dovrà essere pronta ad affrontare la sfida della programmazione 2014-2020”. La filiera amministrativa, infatti, secondo Zimbalatti, non sarebbe ancora perfettamente adeguata alle esigenze della nuova programmazione. “Tutti gli sforzi del Dipartimento, sotto l’abile regia dell´Assessore Trematerra, sono rivolti all´efficienza e alla velocità della macchina amministrativa. Di concerto con l´organismo pagatore e contando anche su preziose risorse come Arsac e Fondazione Terina, il Dipartimento intende stare al passo coi tempi, per poter guardare agli obbiettivi di spesa come ad attività ordinarie. Ci auguriamo che Agrinsieme possa dare slancio alla filosofia dello "stare insieme", nella speranza che la percentuale di aggregazione della nostra regione aumenti, perché l´atavico problema della frammentazione calabrese, si traduce purtroppo in un´offerta debole su mercati che invece sono sempre più aggressivi”. “In questo momento – è intervenuto l’Adg Alessandro Zanfino - non possiamo permetterci di sbagliare la programmazione e quindi la strategia di sviluppo di questo territorio. Non possiamo non considerare gli effetti della Pac e la ricaduta che avrà sulle politiche di sviluppo rurale. Anche se i veri giochi si fanno nei tavoli romani, come Dipartimento Agricoltura stiamo prendendo parte a tutti i tavoli partenariali per un confronto costante col mondo sindacale, di categoria e dell’imprenditoria. Puntiamo fortemente all’efficienza amministrativa e per questo abbiamo deciso di adottare tutti i correttivi possibili sul Psr. E grazie al contributo delle associazioni di categoria e del mondo agricolo, abbiamo già un programma del quale siamo fieri, con il 99% degli impegni già presi ed una realizzazione per avanzamento finanziario in termini di spesa in linea con il trend nazionale e comunitario” I prossimi obiettivi, secondo Zanfino, sarebbero una burocrazia più snella e rapida e procedure moderne ed europee. “Non si possono più gestire le cose in modo generico – ha aggiunto l’Adg - la nuova programmazione ci metterà di fronte a delle scelte coraggiose che intraprenderemo e porteremo avanti grazie all’Assessore Trematerra, un referente politico altrettanto coraggioso, che ha sottolineato più volte l’importanza della qualità progettuale nei criteri di selezione degli interventi. Ma tutto ciò è possibile anche grazie al contributo del partenariato, che ci fornisce ogni giorno una fotografia dello stato dei nostri territori e della nostra popolazione, ed alla consapevolezza delle criticità del passato. Per il 21 Novembre – ha concluso Zanfino - convocheremo il partenariato per un primo momento di analisi dei fabbisogni della nostra terra. Un’altra occasione per ribadire che siamo tutti dalla stessa parte e dobbiamo muoverci nella stessa direzione, scrivendo insieme la nuova programmazione”. A detta del Commissario di Arcea Maurizio Nicolai, l’organismo pagatore dovrà farsi carico di certificare la legalità e la regolarità della spesa, ossia di controllare che le procedure si attengano ai regolamenti e di effettuare i controlli previsti. “Se vogliamo dunque affrontare al meglio questa nuova sfida e che la Pac abbia una gestione funzionalmente corretta – ha concluso – dobbiamo lavorare tutti insieme con un atteggiamento diverso rispetto al passato, e partendo dal punto di vista che l’agricoltura è un bene comune”.  
   
   
TROVATA A CREMA LA SEDE PER IL C.R.E.  
 
Crema/cr - "Come spesso succede dai problemi possono nascere nuove opportunità. Oggi abbiamo risolto un problema urgente, quello di trovare un´adeguata sede qui a Crema per il Centro di Riabilitazione Equestre, che altrimenti era costretto a svolgere la sua attività all´interno di alcuni container. Con una delibera adottata un mese fa abbiamo messo a disposizione di questa associazione degli spazi all´interno del Centro Ippico di Crema, ma si tratta solo di un primo passo in vista di un percorso di ristrutturazione e rivalutazione di tutta l´area, che ha enormi potenzialità." Lo ha spiegato l´assessore all´Economia, Crescita e Semplificazione, Massimo Garavaglia, intervenendo a Crema(cr) alla cerimonia di consegna degli immobili, messi a disposizione dalla Regione Lombardia con la formula del comodato gratuito, al Centro di Riabilitazione Equestre ´Emanuela Setti Carraro Dalla Chiesa´. La nuova collocazione per il Centro di Riabilitazione Equestre sarà all´interno del ´Comparto Stalloni´, ovvero il centro regionale per l´incremento ippico, una vasta struttura polivalente con maneggio, stalle, cantine, uffici e persino uno storico deposito delle carrozze, che sta per essere oggetto di un ampio progetto di riqualificazione complessiva. In questo modo un´associazione che svolge una delicata e importante azione sociale sul territorio - permettendo ad un nutrito gruppo di ragazzi con disabilità, mediamente dai 70 ai 90 ragazzi, in prevalenza del comprensorio cremasco e cremonese ma provenienti anche da altre province limitrofe, di poter svolgere un´attività riabilitativa basata sull´ippoterapia - potrà traslocare dalla provvisoria e inopportuna attuale sistemazione all´interno di alcuni container spostandosi in una struttura ospitale e con ampi spazi adeguati per questo tipo di attività riabilitativa. In Meno Di Un Mese Risolto Un Problema Sentito Dal Territorio - "In meno di un mese - osserva l´assessore Massimo Garavaglia - abbiamo risolto un problema particolarmente sentito dal territorio, trovando un´adeguata sistemazione al Centro di Riabilitazione Equestre, un´associazione che svolge un servizio fondamentale per la comunità, quale l´attività specializzata di equitazione terapeutica dedicata in particolare ai bambini e ai ragazzi portatori di disabilità, e che da ora avrà finalmente dei luoghi idonei e opportuni per continuare il suo impegno che porta avanti da oltre 30 anni. Così abbiamo dato una risposta veloce e coerente al problema della sede del Centro di Riabilitazione Equestre, una soluzione che penso possa soddisfare tutti non solo nel brave ma anche nel lungo periodo. E si è trattato di un intervento a costo zero e questa è la dimostrazione che a volte non servono per forza i soldi ma basta avere buon senso e trovare altre soluzioni usando la testa." Risolto il problema del Centro di Riabilitazione Equestre ora si guarda al più ampio progetto di riqualificazione dell´intera struttura del ´Comparto Stalloni´ di Crema: "Sul progetto di riqualificazione dell´intera struttura - ha concluso l´assessore Massimo Garavaglia - siamo a buon punto, sia con Infrastrutture Lombarde che con la Asl. C´è già una bozza avanzata di progetto generale di ristrutturazione che vogliamo portare avanti."  
   
   
ALTO MANTOVANO: LE AZIENDE POSSONO CRESCERE MONZAMBANO/MN-  
 
L´assessore all´Agricoltura della Lombardia Gianni Fava ha visitato ieri alcune aziende agricole dell´Alto mantovano, nel comune di Monzambano. "Seppure sul territorio di una delle province più agricole d´Italia - ha esordito Fava - queste realtà si caratterizzano per altre vocazioni produttive, come la vitivinicoltura, anche se non mancano esempi di zootecnia da latte e da carne". Hanno deciso di investire nella meccanizzazione Silvano e Sergio Baroni, una stalla ad indirizzo lattiero con 140 capi totali, dei quali 80 in mungitura. Ottanta anche gli ettari coltivati a mais ed erba medica, per il fabbisogno alimentare della mandria. Allevatori da sempre, da un anno conferiscono il latte in cooperativa, alla Latteria sociale Mantova, per la produzione di Grana Padano. Latte, Si Lavora Per Nuovo Prezzo Da Febbraio 2014 - Hanno scelto invece la strada della vendita ad un gruppo di acquisto latte Albino e Claudio Bianchera, che conducono l´azienda agricola Corte Pagliette di Monzambano. Sono alla quarta generazione di allevatori e gestiscono 35 ettari di mais e medica e una mandria di 150 animali. Le vacche in mungitura sono 80. La difficoltà segnalata all´assessore Fava è legata alla remunerazione del prodotto: 44 centesimi per litro di latte, contro 41 centesimi di euro alla voce "costi di produzione". "Comprendo il problema - ha dichiarato Fava - e per questo sto operando in due direzioni. Una affinché il nuovo prezzo del latte possa essere in linea con l´andamento del mercato e sia soprattutto fissato già a partire dal 1° febbraio. Allo stesso tempo, ho dato incarico agli uffici dell´Assessorato affinché venga eliminata ogni forma di burocrazia regionale superflua. Il guaio è che la nuova Pac comporterà nuove e ulteriori imposizioni, ma la Lombardia dovrà fare la propria parte". Dal Latte Alla Carne - L´assessore lombardo all´Agricoltura ha visitato infatti l´azienda agricola di Carlo Magri, che l´imprenditore gestisce insieme al figlio Luca. La superficie aziendale si aggira sui 45 ettari, mentre i vitelli da carne, iscritti al Consorzio carne bovina documentata di Mantova, sono 420, tutti in filiera certificata attraverso il canale La Corticella (Gruppo Cremonini) e Coop Italia. "La Lombardia continuerà a sostenere la produzione di latte - ha rassicurato Fava - ma ritengo sia una operazione equa valutare di estendere l´attenzione anche ad altre filiere, dai bovini da carne. Nel comparto carneo, in particolare, stiamo valutando un progetto di fattibilità sulla linea vacca-vitello, con l´obiettivo di ridurre l´importazione di broutard dalla Francia e sostenere gli allevamenti del territorio". Vitivinicoltura In Primo Piano - Attenzione anche alla vitivinicoltura, con il sopralluogo dell´assessore alla Fattoria Colombara di Cesare e Franco Gozzi, realtà particolarmente conosciuta, che nel 1985 ha abbandonato la stalla da latte per il vino. Oggi la superficie aziendale è di 36 ettari, di cui 24 a vigneto, per 2.000-2.500 ettolitri di vino. La raccolta è per una quarto meccanizzata. I vini Dop Garda e Dop Colli Morenici Mantovani hanno ricevuto diversi riconoscimenti e le richieste di bottiglie de La Colombara arrivano anche dalla Cina e Taiwan. "Un´azienda a conduzione familiare - ha commentato l´assessore Fava - che ha saputo riposizionarsi e puntare su un prodotto ad alto valore aggiunto come il vino, raggiungendo un livello qualitativo apprezzato anche all´estero".  
   
   
ORTI SOCIALI A MILANO: OCCASIONE PERSA  
 
"Il Comune di Milano ha perso una buona occasione per stare dalla parte dei cittadini, per confermare la vocazione anche sociale dell´agricoltura, per promuovere l´Expo del 2015 anche attraverso un´immagine di vera gestione dei territori comuni". L´assessore all´Agricoltura della Lombardia Gianni Fava tiene a precisare che si schiera "dalla parte dei cittadini più deboli, che, con passione, hanno gestito per anni gli orti sociali sul territorio comunale, traendone, da un lato, un modesto vantaggio economico, ma anche un grande beneficio sul piano della vita in comune, dell´attività insieme, del fare e sentirsi utili per sé e per le famiglie. "Eppure - prosegue Fava - bastava poco alla Giunta Pisapia per essere un po´ meno radical chic e un po´ più vicino nei fatti alla gente. Ma in effetti, se guardiamo le politiche legate in senso lato all´agroalimentare, l´Esecutivo di Palazzo Marino ha dimostrato di non avere molta dimestichezza con la materia, visto che solo agli inizi di ottobre quintali di cibo destinati ai bambini finirono nella spazzatura, in occasione della giornata vegana e multietnica. Ecco, la linea perseguita tenacemente dal Comune è la medesima: scissione completa dell´Istituzione dal territorio e dai propri abitanti, con annessa stangata in un momento in cui la crisi consiglierebbe di sostenere le fasce più deboli".  
   
   
AGRICOLTURA. AGEA NON TRASFERISCE RISORSE COMUNITARIE. IMPOSSIBILE LIQUIDARE 56 MILIONI DI EURO AGLI AGRICOLTORI VENETI  
 
Venezia - Per il pagamento anticipato dei premi per la domanda unica 2013, mancano ancora all’appello circa 56 milioni di euro sui 154 complessivamente dovuti agli imprenditori agricoli del Veneto. “E mancano a causa della mancata assegnazione dei fondi necessari da parte di Agea, l’agenzia nazionale per i pagamenti in agricoltura – precisa il direttore dell’agenzia regionale Avepa Fabrizio Stella – nonostante il pagamento anticipato sia stato autorizzato dalla Commissione europea e nonostante Avepa abbia avviato le procedure per il pagamento il 16 ottobre scorso. Il motivo va però ricercato a monte, perché dobbiamo aspettare un reintegro di cassa da parte di Agea tramite il Ministero dell’economia e delle finanze (Mef). E il problema non riguarda solo la domanda unica – aggiunge Stella – perché bisognerà attendere l’assegnazione di nuove risorse anche per il pagamento delle domande relative al Programma di Sviluppo Rurale (Psr), per le quali l’Agenzia eroga una media di circa 14 milioni di euro al mese”.“Questo ha come effetto che essere efficienti letteralmente non paga – dice ancora il direttore di Avepa – e soprattutto non paga gli imprenditori: nonostante la nostra puntualità nel richiedere le anticipazioni di cassa per poter essere più tempestivi nei pagamenti, il meccanismo della tesoreria unica a livello nazionale punisce noi e gli agricoltori”. Peraltro la mancanza di risorse sarebbe stata molto più alta (su 170 milioni di euro richiesti per l’erogazione degli anticipi sulla domanda unica, Agea ne ha infatti assegnati ad Avepa appena 50), se la Regione non fosse ricorsa ad un’anticipazione di cassa che ha permesso di liquidare appunto circa 98 milioni complessivi. L’intoppo sta nel meccanismo di anticipazione dei fondi da parte di Agea tramite il Mef: i soldi per i pagamenti alle aziende sono infatti assegnati da Agea agli organismi pagatori regionali, ma finiti i soldi in cassa, cioè effettivamente a disposizione di Agea, bisogna aspettare la successiva anticipazione ministeriale per poter continuare ad effettuare i pagamenti. “Un meccanismo assurdo e perverso che non premia gli organismi pagatori virtuosi e penalizza le aziende agricole ribadisce Stella – in un momento in cui ricevere un pagamento oggi o tra un mese fa una bella differenza! Insomma: dovremo attendere la fine di novembre perchè, nonostante l’Agenzia sia tecnicamente in grado di pagare subito, siamo costretti ad aspettare che si compiano a livello centrale queste procedure farraginose e antieconomiche”. “Invece che cercare di accentrare la spesa agricola – gli fa eco l’assessore regionale all’agricoltura Franco Manzato – la ministra Nunzia De Girolamo ponga al centro della sua azione l’impresa rurale e tutto ciò che può renderla più efficiente e meno oberata da burocrazie di vario genere come quella che ci sottrae risorse importanti per almeno un mese e mezzo. In questa assurdità non ci guadagna nessuno ed eliminandola diamo agli agricoltori semplicemente il dovuto”.  
   
   
LOISON 2013, LE NOVITÀ DELLA COLLEZIONE NATALE 2013 CONFEZIONI, COLORI, OMAGGIO ALLA TRADIZIONE  
 
La curiosità per le belle tradizioni. Dario Loison ha ben chiaro il valore che Venezia ha nell’immaginario collettivo a livello planetario. È per questo che la sua attenzione si è rivolta alla sua grande tradizione di pasticceria, riproponendo innanzi tutto quella raffinata focaccia dolce che per l’appunto va sotto il nome di Veneziana. Per onorare degnamente questo esordio ha chiesto a Sonia di pensare un incarto ad hoc, tutto giocato tra immagini simboliche, come il Leone di San Marco, e maschere legate al Carnevale. Ma non è tutto, perché il nastro di confezione è fermato da una curiosa moneta forata, che ha tutta una sua storia. La regalìa del Doge ai suoi pari. È noto che la Serenissima Repubblica di Venezia era retta da un doge, figura riconducibile ai condottieri dell’antichità, che ricalca il suo nome sul termine latino “dux”. Ebbene il doge era personalità dai molti privilegi, tra i quali un particolare diritto di caccia nella laguna di Venezia. Oltre al diritto, tuttavia, in questo specifico caso aveva anche il dovere di condividere il frutto di questa attività con i membri del Gran Consiglio, come simbolico segno di riconoscenza. Il dono che egli era tenuto a fare consisteva in un certo numero di “oselle”, ovvero di quelle anatre che erano la cacciagione più ambita. Col tempo, alla regalia in natura venne sostituita una moneta a conio limitato, che mantenne il nome di “osella” e il carattere di dono assai esclusivo, tant’è che chi la riceveva spesso vi praticava un foro e se l’appuntava con orgoglio sul bavero del mantello. Detto fatto… Affascinato da questa bella tradizione veneziana, Dario ha fatto appositamente coniare delle nuove “oselle”, destinandole a fermare il nastro della sua Veneziana, con la speranza però che i destinatari del dono, sentita la storia, siano anche loro tentati di farne un curioso accessorio d’abbigliamento o un portachiavi o semplicemente un curioso amuleto veneziano. Tutto questo, al di là del valore intrinseco dell’oggetto, per il gusto della curiosità e del racconto di una storia romantica. Lontana dal mondo e dal tempo, staccata. Immobile e imperitura, Venezia bisogna rispettarla fin dove è possibile. Noli me tangere dice. (Bruno Barilli, scrittore) Il Secondo Soldino Bucato Della Collezione Loison Sembra un semplice fermanastro, ma in effetti è una piccola moneta da collezione, da trasformare in portachiavi o pendaglio portafortuna per il nuovo anno. Tutto nasce a Portobello Road… Dario Loison è un collezionista curioso. Capita così che in un mercatino inglese si ritrovi per le mani una strana monetina forata. L’espositore la chiama bread token, che tradotto alla lettera vuol dire gettone del pane. Così viene fuori la storia di questi “soldini” che un tempo servivano per ottenere una certa quantità di pane dai fornai senza metter mano al borsellino. Rotondi, esagonali, dentellati, ma chi li coniava? Non la pubblica zecca, ma soprattutto enti di beneficenza, che così erano sicuri che la carità andasse in pane e non altrimenti. Nella collezione Loison se ne trovano alcuni dell’Ottocento, quando questi soldi venivano coniati in occasione di guerre o carestie. Quanto al buco, era per infilarli su un cordino o su un chiodo in modo da poterli tenere assieme e contare agevolmente. Ma c’è anche un’altra bella storia…quella dei soldi bucati che sono considerati di buon auspicio: per antica tradizione, infatti, il primo dell’anno si inchiodava una moneta alla porta di casa e quelle che si dimostravano più efficaci venivano promosse al rango di portafortuna da tramandare di padre in figlio. Un’altra simpatica tradizione era quella dei balestrieri medievali, che usavano delle monete come bersagli, promuovendole a medaglie portafortuna quando il centro portava una vittoria. Altro che: «Non vali un soldo bucato!». Detto fatto, il soldino Loison. Così è venuta l’idea di farne un accessorio della produzione Loison e qui è entrata in scena Sonia, che con la sua consueta abilità ha realizzato un fermanastro unico nel suo genere per le confezioni più esclusive, da collezionare anno dopo anno o da trasformare in pendaglio da portachiavi. Ecco dunque quel che c’è dietro al “soldino Loison”. Un’idea che ha avuto straordinario successo: un cordino e diventa un pendente; una spilla e diventa una fibbia; ago e filo e può diventare anche un bottone portafortuna; per chi ci vuole credere come un bambino, ovviamente, e per chi lo trova semplicemente divertente. Uomo colto è colui che sa trovare un significato bello alle cose belle. (Oscar Wilde, scrittore) www.Loison.com  
   
   
NELL´ANNO DEI SUOI 100 ANNI IL TONNO CALLIPO DEBUTTA NELL’E-COMMERCE  
 
La Giacinto Callipo Conserve Alimentari Spa, azienda leader nella produzione di tonno e conserve ittiche di qualità, punta sul web per diversificare la propria strategia commerciale La Giacinto Callipo Conserve Alimentari Spa, azienda calabrese leader nella produzione di tonno e conserve ittiche di qualità, entra nel mondo dell’e-commerce con il lancio di un nuovo sito Internet che punta ad ampliare e diversificare la propria strategia commerciale. Raggiungibile all´indirizzo http://shop.Callipo.com, il portale è caratterizzato da un layout elegante e raffinato e da una struttura chiara e funzionale che offre la possibilità di acquistare online (a prezzi scontati e senza costi aggiuntivi per le spedizioni in Italia) tutte le principali referenze dell´azienda, come la Bottarga di Tonno, i Filetti di Ventresca, le Rustiche di Tonno, i Filetti di Alici, Sgombro e Salmone. Oltre, naturalmente, ai tradizionali e apprezzati Filetti di Tonno in vaso di vetro e al Tonno in scatola. Completano l´offerta le ultimissime novità di prodotto Callipo appena lanciate sul mercato: i “Per Primi”, condimenti da aggiungere alla pasta appena cotta per realizzare velocemente primi piatti gustosi e genuini e i “Contonno”, ideali da consumare come contorno o piatto veloce. “Abbiamo deciso di creare e lanciare un sito dedicato alla vendita online per rispondere alle esigenze e alle nuove abitudini di acquisto dei consumatori in Italia e nel mondo” - spiega Angela Neglia, direttore commerciale dell´azienda. “Così possiamo raggiungere anche chi ci apprezza e ci sceglie nei suoi acquisti ma magari non ha la possibilità, per il poco tempo a disposizione nella vita di tutti i giorni, di rivolgersi ai nostri rivenditori del normal trade o ai punti vendita della gdo, che restano comunque il nostro canale principale di distribuzione sul territorio nazionale e internazionale”. Una sezione del sito è poi dedicata alle “idee regalo”, un corner virtuale per l’acquisto di speciali confezioni e cassette che contengono un assortimento di diverse tipologie di prodotti Callipo. Raffinate ed eleganti, rappresentano un´idea originale e utile per festeggiare ricorrenze importanti e occasioni uniche. Sono 7 proposte - i cui nomi rievocano i posti più suggestivi di Pizzo, la località dove l´azienda è nata - pensate per accontentare le esigenze e le tasche di tutti i consumatori. Con il lancio del nuovo sito dedicato all´e-commerce si amplia ulteriormente il processo di rinnovamento dell´immagine dell´azienda calabrese che ha coinvolto anche il packaging dei suoi prodotti. Restyling, quest´ultimo, realizzato da Cba, e recentemente premiato con un importante riconoscimento internazionale. L’obiettivo del restyling è stato quello di riaffermare la leadership di Callipo, progettando un unico marchio per i prodotti in Gdo e nel normal trade. Il visual di prodotto è stato tolto dai pack, dando spazio al marchio e alle informazioni differenzianti. Anche il colore rosso, caratteristica unica di Callipo, è stato modificato per farlo tornare ad essere un elemento distintivo della marca. Callipo Group è un gruppo societario di sei aziende che occupano complessivamente circa 300 addetti. Al suo interno, la Giacinto Callipo Conserve Alimentari Spa, fondata nel 1913 a Pizzo (Vv) da Giacinto Callipo e oggi guidata dal Cavaliere del Lavoro Filippo Callipo (che rappresenta la quarta generazione della famiglia) ha il suo vero punto di forza nella lavorazione del tonno, effettuata completamente in Italia a partire dal pesce intero. Lo stabilimento dell’azienda è a Maierato (Vv), si estende su una superficie di circa 34.000 mq, 9.000 dei quali coperti, e offre un’immagine di modernità ed efficienza per l’avanzata tecnologia degli impianti e delle attrezzature  
   
   
CINQUE MICROBIRRIFICI PUGLIESI VINCONO A CONCORSO INTERNAZIONALE LIEGI  
 
“Vincere è sempre bello ma quando questo accade in casa di chi è uno dei più grandi produttori di birra è sicuramente doppiamente bello ed entusiasmante e ci infonde maggiore energia nella convinzione di aver investito bene in questi anni nel tentativo di dare sempre maggiore impulso al settore della produzione di birra artigianale e di qualità”. E’ quanto dichiara l’assessore alle Risorse Agroalimentari della Regione Puglia – Fabrizio Nardoni, commentando il successo dei microbirrifici pugliesi entrati di diritto nell’Olimpo Mondiale delle Birre. Si è tenuto, infatti, a Liegi in Belgio dal 1 al 3 novembre il Brussels Beer Challenge, concorso internazionale per il mondo birrario. La competizione, supportata dall’Ente Turismo Vallonia-brussels come parte dell’iniziativa Taste the Difference Year, ha raccolto campioni provenienti da oltre 15 nazioni da tutti il mondo (Germania, Australia, Belgio, Brasile, Cambogia, Canada, Danimarca, Usa, Estonia, Francia, Italia, Giappone, Olanda, Repubblica Ceca e Regno Unito), sottoposti alle severe attenzioni di 50 giudici, degustatori esperti internazionali, accolti al Crowne Plaza Hotel di Liegi per gli assaggi inappuntabilmente organizzati. Protagonista assoluto dell’evento la partecipazione delle Birre artigianali pugliesi, affermatesi con grande onore nella terra delle abbazie e della birra per antonomasia. Circa 600 campioni in concorso suddivisi tra le nove commissioni, ripartiti tra gli otto stili principali (Pale Ale, Dark Ale, Red Ale, Lager, Stout/porter, Wheat, Flavoured Beer, Speciality Beer) e 50 categorie totali. Quest’anno l’Italia si è distinta per la partecipazione ed in questo contesto un posto di rilievo ha occupato la folta presenza di microbirrifici pugliesi con oltre trenta campioni che hanno prodotto un risultato di valore assoluto con cinque etichette pugliesi entrate nel gotha dei premiati dopo le valutazioni effettuate assolutamente alla cieca. Tra i premiati di quest’anno: • Medaglia d’Oro per la Terrarossa del Birrificio B94 di Lecce per la categoria Pale&amber Ale - Strong/extra Special • Medaglia d’Argento per la Costanza D’aragona del Birrificio Castel del Monte di Ruvo di Puglia Ba per la categoria Pale&amber Ale - American Ipa • Menzione d’Onore per la A’ Rosc del Birrificio Opus Grain di Sansevero Fg per la categoria Red Ale - Irish Red Ale • Menzione d’Onore per la Light di Gruit di Brindisi per la categoria Pale&amber Ale - Bitter • Menzione d’Onore per la Negramara Extra di Birranova di Triggianello Ba per la categoria Pale&amber Ale - English Ipa Riconoscimenti che hanno premiato i sacrifici di giovani imprenditori pugliesi distribuiti lungo tutta la regione. Anche le etichette degli altri birrifici partecipanti (Birrificio Svevo, Bas, Birrapulia, Birrificio Agricolo Altamurano, Birrificio Decimoprimo, Birrozza, I Peuceti, e Birragastrofonici) hanno ottenuto un plauso significativo da parte dei giornalisti e scrittori in giuria durante l’evento conclusivo delle degustazioni tenuto presso il Ristorante “italiano” L’officina di Liegi. Una trentina di etichette sono state presentate con un focus sulla attuale produzione pugliese tenuto da Lorenzo Dabove, in arte Kuaska, (maggior esperto italiano) e da Enzo Scivetti, promotore dell’iniziativa sostenuta dall’Assessorato alle Risorse Agroalimentari Pugliesi. “E’ emerso positivamente il fermento dell’attività brassicola regionale – dice l’Assessore Nardoni - con una crescita non solo nei numeri ma in particolare nei valori qualitativi e di creatività di questo comparto in costante ascesa nella nostra regione e per cui come Assessorato contiamo di continuare ad investire”.  
   
   
GIANFRANCO D’AMICO SUCCEDE A UMBERTO GALASSINI AL TIMONE DI BONDUELLE ITALIA  
 
Passaggio del testimone al vertice di Bonduelle Italia: Umberto Galassini, Amministratore Delegato della filiale italiana, dopo una brillante carriera in cui ha guidato il marchio Bonduelle all’affermazione nel nostro Paese, lascia l’incarico nelle mani di Gianfranco D’amico. Originario di Roma, ma da tempo residente a Monza, 44 anni, Gianfranco D’amico vanta una vasta esperienza nel settore alimentare provenendo da Danone Italia, dove negli ultimi 3 anni ha ricoperto il ruolo di Sales Vice President. Dopo la laurea a pieni voti in Economia e Commercio conseguita all’Università di Salerno e un’esperienza come Credit Analyst presso Nissan Italia, nel 1996 Gianfranco D’amico è entrato nella rete commerciale di Danone Italia, per poi andare a ricoprire mansioni di crescente responsabilità all’interno delle strutture marketing e vendite sia presso la filiale italiana sia presso la sede centrale della multinazionale agro-alimentare, a Parigi. “Desidero ringraziare il Gruppo Bonduelle per la considerazione e la fiducia espresse designandomi per questo importante ruolo direttivo nella filiale italiana”- dichiara Gianfranco D’amico. ”L’incarico ricevuto è per me motivo di grande soddisfazione e orgoglio, ma anche di responsabilità, poiché sono stato preceduto da un manager di eccezionale competenza e spessore come Umberto Galassini. So, inoltre, di poter fare pieno affidamento sulla collaborazione di un team di grande esperienza e professionalità per raggiungere gli obiettivi di ulteriore crescita che l’Azienda si è data per l’immediato futuro.” Bonduelle Italia è leader nel mercato delle verdure grazie all’eccellenza qualitativa dei suoi prodotti creati partendo dalle esigenze del consumatore e proposti in conserva, fresco Iv gamma, e surgelati. Bonduelle Italia si è affermata come punto di riferimento nell´innovazione di processo, tecnologica e di prodotto. Con la sua ampia offerta, facilita il consumo della verdura il cui apporto nutrizionale è fondamentale per il benessere quotidiano. Bonduelle Italia, conformemente alla filosofia del Gruppo in materia di Sviluppo Sostenibile, è all´avanguardia nell´adozione di tecnologie ad alta efficienza energetica – come nel nuovo stabilimento di Iv gamma di San Paolo d’Argon (Bg) – e di soluzioni che limitano l´impatto ambientale, come i nuovi prodotti cotti al vapore e la confezione eco-friendly di Agita&gusta. Www.bonduelle.it (tutte le informazioni sull’Azienda e i suoi prodotti), www.Inpausa.it (news interessanti e spunti divertenti), www.Fondazionebonduelle.org (per scoprire tutte le virtù delle verdure e di una sana alimentazione), www.Inorto.org (tutti i segreti per coltivare un orto domestico)  
   
   
NUTRIZIONE: QUANDO SERVE UN “REHAB ALIMENTARE”, SCIENZA E ALTA CUCINA SI INCONTRANO NELLA LIFE CARE PHILOSOPHY A PROMUOVERE IL NUOVO APPROCCIO NUTRIZIONALE LA MEDICAL SPA DELL’HOTEL VILLA MARIA DI FRANCAVILLA AL MARE (CH).  
 
“Si può fare!”: dimagrire e ritrovare il proprio equilibrio, senza votarsi a un regime alimentare segnato dalle rinunce, seguendo percorsi di “food training” su misura. Dall’esperienza dei medici nutrizionisti Camillo Ezio Di Flaviano e Agostino Grassi, e alle innovative tecniche di preparazione dei cibi dello chef Niko Romito, insignito della terza stella Michelin, nasce la Life Care philosohpy, vero e proprio stile di vita, in cui gusto e piacere, uniti alla conoscenza di alcune semplici regole, diventano alleati della salute. A promuovere il nuovo approccio nutrizionale la Medical spa dell’Hotel Villa Maria di Francavilla al Mare (Ch). Un corretto comportamento alimentare come chiave di volta per ritrovare il benessere psico-fisico, oltre che per un’efficace strategia di prevenzione. E la possibilità di mettere in atto tale comportamento virtuoso senza rinunciare al gusto e alle esigenze del palato. Questi i principi fondamentali della Life Care philosophy: non un semplice programma di dimagrimento, ma un vero e proprio stile di vita che insegna a prendersi cura di sé. Presso la Medical spa dell’Hotel Villa Maria di Francavilla al Mare, questa filosofia è diventata prassi quotidiana, applicata secondo alcuni step fondamentali: attenta analisi e rielaborazione di dati diagnostici, sviluppo di programmi preventivi e terapeutici personalizzati e integrati con corsi di educazione alimentare, diete “non diete” e piani di riabilitazione motoria tailor-made. Alla base di questo nuovo approccio alla salute, l’esperienza dei medici Camillo Ezio di Flaviano e Agostino Grassi, del Centro di riabilitazione nutrizionale del Policlinico di Abano Terme, e la cucina d’avanguardia dello chef Niko Romito, che si è da poco aggiudicato la terza stella della Guida Michelin 2014, ottavo in Italia e primo in Abruzzo a ottenere questo riconoscimento. “La strategia Life Care nasce attingendo alle più aggiornate conoscenze medico-scientifiche in ambito nutrizionale, come la nutrigenomica”, spiega Camillo Ezio di Flaviano, Primario di Riabilitazione Nutrizionale del Gruppo Policlinico Abano Terme. “Questa disciplina studia l´interazione tra gli alimenti e il nostro Dna: il cibo non è un semplice mezzo per apportare calorie, ma uno strumento in grado di influenzare la qualità e la durata della nostra vita. Da qui abbiamo delineato alcune regole fondamentali: l’impiego di cibi a basso indice glicemico, la preferenza per i grassi insaturi, il giusto apporto di vitamine e minerali, la riduzione del sale, per fare solo qualche esempio. In più, mediante appropriate scelte alimentari personalizzate, capaci di regolare e correggere eventuali difetti metabolici e migliorare le prestazioni fisiche e cerebrali, è possibile definire il miglior ‘fitness-metabolico’ specifico per ogni singolo individuo. L´obiettivo finale della Filosofia Lc è quello di far raggiungere all’ospite il suo ‘peso salutare’ e di insegnargli a mantenerlo, continuando ad assumere il ‘cibo-medicina’ che contribuisce a prevenire le malattie cronico-degenerative, ad aumentare l’efficienza dell’organismo e a contrastare l’invecchiamento”. Un autentico rehab alimentare quello proposto dagli esperti di Villa Maria, per porre rimedio agli attuali trend dell’alimentazione occidentale, troppo sbilanciata verso grassi e zuccheri raffinati a scapito di alimenti benefici “caduti in disuso”, come i legumi, protagonisti della dieta mediterranea. La Life Care Philosophy unisce le evidenze dei più recenti studi scientifici a elementi tratti proprio dalla nostra tradizione culinaria. “Un’unione che può portare a risultati anche sorprendenti”, evidenzia Agostino Grassi. “Come dimostra il caso della pasta bandita a cena da moltissime diete, perché ritenuta responsabile dell’aumento di peso. Mito sfatato dalla Life Care Philosophy che invece rivaluta questo alimento, in particolare se associato a lenticchie, ceci o altri legumi, per via del suo basso indice glicemico. Oggi la scienza sta dimostrando ciò che la nostra cultura mediterranea sa da secoli. La filosofia Life Care è anche un appello a non perdere questo patrimonio inestimabile”. La filosofia Life Care non si limita a individuare gli alimenti più utili dal punto di vista della salute. Grazie a un multidisciplinare lavoro di squadra, la ricerca scientifica portata avanti dai medici-nutrizionisti entra nella cucina di un grande chef pluristellato Niko Romito, per ottenere dei piatti oltreché salutari, anche gustosi e di altissima qualità gastronomica. “Oggi noi cuochi dobbiamo acquisire una maggiore consapevolezza dei complessi meccanismi chimici che sottendono la manipolazione dei cibi”, dichiara Romito. “Servire un piatto al ristorante implica un preciso dovere etico da parte di chi lo prepara e un grande atto di fiducia da parte di chi lo mangerà. Ho deciso si aderire al progetto Life Care per il suo alto valore medico-scientifico. Il mio contributo consiste nel mettere a punto tecniche in grado di valorizzare la qualità delle materie prime, rispettandone le proprietà organolettiche. L’obiettivo è la preparazione di piatti salutari, ma anche buoni e ricchi di gusto. Può sembrare strano ma si può ottenere questo risultato senza avvalersi di metodiche tradizionali come il soffritto o l’aggiunta di grassi in cottura. Cuocere gli alimenti a basse temperature, estrarre il liquido che compone i vegetali e utilizzarlo come condimento. Sono esempi di preparazione dei cibi che preservano il loro valore nutrizionale e ne esaltano il sapore”. Per ulteriori informazioni: www.Hvillamaria.it  
   
   
PANEALBA , I NOSTRANI E GLI ALTRI SNACK AD ANUGA, COLONIA, IL SALONE MONDIALE DEL FOOD & BEVERAGE  
 
Panealba, azienda piemontese (regione italiana dove nasce “le pain long du Piemont”, una sorta di baguette allungata molto apprezzata dai nobili francesi di un tempo) specializzata nella produzione di prodotti da forno quali Grissini, Crostini e Snack Salati è stata presente dal 5 al 9 ottobre ad Anuga, salone internazionale del food & beverage. Punto di incontro per nuovi mercati, la manifestazione tedesca si conferma leader mondiale degli eventi del settore alimentare, con una superficie espositiva di 284.000 m² con circa 7.000 espositori da oltre 100 Paesi e 155.000 visitatori, provenienti da oltre 180 Paesi. Panealba si impone, sin dagli esordi, nei primi anni ´80, sul mercato italiano ed internazionale per l´eccellenza dei propri prodotti, grazie all´impiego di materie prime di assoluta qualità e genuinità e ai principi di lavorazione tecnicamente avanzati ma sempre ispirati a metodi prettamente artigianali. L’azienda continua ad investire, in innovazione e in risorse, creando nuovi posti di lavoro in un momento delicato per il tessuto imprenditoriale italiano. Panealba è attualmente ben distribuita su tutto il Bel Paese presso supermercati, ipermercati e negozi al dettaglio, così come all´estero dove è presente con i propri prodotti in circa 40 nazioni. L´eccellenza nostrana di Panealba ben si colloca quindi nel contesto di Anuga, piattaforma ideale per gli ultimi trend e novità del momento - luogo perfetto per stringere contatti di business di alto livello. L´offerta di Panealba solleticherà i palati dei visitatori, i suoi grissini sono infatti semplici e genuini, friabili e leggeri più del pane. Da quasi 30 anni l´azienda cura con estrema dedizione e passione ogni fase del processo produttivo: seguendo i criteri di lavorazione tradizionali del pane, investendo in macchine all´avanguardia, tecniche innovative e in continue ricerche di laboratorio. Grazie inoltre all´introduzione del Sistema di Gestione di Qualità e alle certificazioni Haccp, Aib International, Uni En Iso 9001:2000, Brc E Ifs ogni giorno l´azienda garantisce alla propria clientela l´altissima qualità e genuinità dei suoi prodotti  
   
   
FRANTOI APERTI IN UMBRIA 2013: APERTA LA XVI° EDIZIONE DI FRANTOI APERTI 6 WEEKEND DEDICATI ALL’OLIO EXTRAVERGINE DI OLIVA E AI PRODOTTI AGROALIMENTARI NEI BORGHI MEDIEVALI DELL’UMBRIA; QUESTO ANNO UNA PARTICOLARE ATTENZIONE ALLA SOLIDARIETÀ CON IL PROGETTO “IL GUSTO DELLA SOLIDARIETÀ”  
 
Si è aperta la Xvi° edizione di Frantoi Aperti. Anche questo anno in Umbria torna Frantoi Aperti, l’iniziativa dedicata alla valorizzazione dell’Olio extravergine di oliva Dop Umbria e del turismo in campagna, ideata e realizzata dall’Associazione Strada dell’Olio con la collaborazione del Consorzio di Tutela Dop Umbria, Città dell’Olio e al sostegno della Comunità Montana Monti Martani Serano e Subaso. L’edizione di questo anno sarà anche all’insegna della solidarietà; infatti in collaborazione con il Centro Speranza ci sarà una raccolta fondi nei frantoi e nelle strutture ricettive aderenti per l’acquisto di shopper legate al progetto “Il Gusto della Solidarietà”. Il via per la Xvi edizione, che coinvolgerà veri intenditori del buon vivere e del buon mangiare per 6 fine settimana consecutivi, il 1° Novembre. Si farà festa nelle Piazze, per celebrare l’Olio Nuovo, nei palazzi e nei luoghi di produzione, infatti sono 35 i Frantoi che aderiscono alla manifestazione. Oltre ad assaggiare del fragrante pane caldo con del verdissimo e profumatissimo olio novello, saranno in degustazione anche le Lenticchie di Castelluccio di Norcia Igp ed i Vini dell’Umbria nelle diverse piazze delle città. Tante le iniziative che valorizzeranno l’Olio Extravergine di Oliva e che accenderanno l’attenzione sui borghi medievali ad alta vocazione olivicola con un calendario di attività dedicate a degustazioni e non solo. Questo fine settimana, sono infatti in programma nei comuni visite guidate: nella città di Assisi tra Fonti e Fontane, dell’Assisi Romana, e nei luoghi della giovinezza di Francesco e Chiara; a Trevi invece sono in programma delle visite guidate della città, del Museo della civiltà dell’ Ulivo, dei Palazzi storici; non mancheranno trekking tra gli ulivi, nei castagneti, e una passeggiata nei luoghi minori di Francesco accompagnati da Frate Nicola e da una guida escursionistica. A Giano dell’Umbria invece sono in programma delle passeggiate nei prati sommitali del Monte Martano. Nelle piazze di Assisi, Trevi e Campello sul Clitunno musica tradizionale dell’Umbria, e giochi, anch’essi tradizionali per grandi e Piccini. Nella città di Trevi si terranno inusuali Scuole di cucina, con l’Hoste Emilio Pompeo del Ristorante le Prata, che, intercalerà la preparazione delle pietanze con musica e poesia (a partecipazione gratuita); anche ad Assisi sono in programma delle scuole di cucina, tenute ogni giorno da uno chef di Assisi A Giano dell’Umbria invece si potrà seguire un vero percorso del gusto, per chi vorrà anche con un bus navetta, che porterà nei frantoi della città dove si assaggeranno prodotti del territorio; in ogni frantoio un concerto di musica popolare. Per chi completerà l’intero itinerario, una bottiglia di olio in omaggio. Per l’intero mese fino all’8 dicembre 2013, 10 i comuni coinvolti (Alviano, Assisi, Castel Ritaldi, Castiglione del Lago, Giano dell’Umbria, Gualdo Cattaneo, Spello, Trevi, Valtopina, Campello sul Clitunno) e i 35 Frantoi, che organizzeranno al proprio interno un vero programma di intrattenimenti per festeggiare il nuovo olio. Grazie alla partnership con Movimento del Turismo del Vino Umbria che organizza Cantine Aperte, in alcuni frantoi, sarà possibile assaggiare vini umbri, mentre grazie alla collaborazione con il Consorzio di Tutela della Lenticchia di Castelluccio di Norcia Igp in tutte le piazze dei comuni aderenti a Frantoi Aperti, si potrà assaggiare anche la Lenticchia di Castelluccio Igp. Per maggiori informazioni su Frantoi Aperti: www.Frantoiaperti.net www.Stradaoliodopumbria.it  
   
   
IN PARTENZA PER L’ORIENTE IL “SISTEMA MONTEPULCIANO” CON CULTURA ED ENOGASTRONOMIA MISSIONE CINA: IL VINO NOBILE PRONTO A ESPORTARE IL TERRITORIO  
 
Una delegazione di Montepulciano tra Shangai, Pechino ed Hong Kong per incontrare il trade, le istituzioni e i consumatori con la finalità unica di promuovere il territorio a 360 gradi Al via la missione di Montepulciano con destinazione Cina. Comune, Consorzio del Vino Nobile (insieme ad un cospicuo numero di aziende produttrici) e Strada del Vino Nobile hanno messo a punto un intenso programma che, in una settimana, toccherà Pechino, Shangai e Canton, sedi di incontri con operatori del mondo del vino e del turismo, giornalisti ed Istituzioni del grande paese asiatico. Il Consorzio del Nobile proseguirà poi per Hong Kong, dove è in programma la fiera internazionale “Wine & Spirits”. La delegazione, di cui fanno parte anche imprenditori turistici ed esponenti del mondo della cultura, rappresenterà l’intera Valdichiana come testimonia la realizzazione di una pubblicazione che illustra le caratteristiche di questo territorio. La brochure “Valdichiana nel cuore” (questo il titolo dell’inedito volumetto, che sfrutta il format già positivamente testato con “Montepulciano nel cuore”) è infatti il risultato di un’iniziativa dell’Unione dei Comuni ed è stata realizzata in collaborazione con il Consorzio del Nobile. La novità è rappresentata dall’edizione in lingua cinese che va a colmare una delle lacune maggiormente evidenziate dai professionisti del settore turistico. Prima tappa del viaggio Pechino, con due appuntamenti programmati per il 1 novembre, entrambi al Reignwood Wine Museum. Nel primo i tre partner istituzionali si presenteranno ai media della capitale cinese, nel secondo importatori e giornalisti saranno ospiti di una degustazione. A Pechino è previsto anche l’incontro del Sindaco Andrea Rossi e dei Presidenti Andrea Natalini (Consorzio) e Doriano Bui (Strada) con i rappresentanti dell’Istituto Italiano di Cultura. Successivamente la delegazione si trasferirà a Shangai, capitale economica della Cina, dove sono ugualmente programmati due incontri, uno di taglio più economico, con gli operatori turistici, ed una degustazione aperta anche al pubblico. Infine, a Canton, i poliziani renderanno la visita al Maestro Xu Hong Fei le cui sculture sono esposte dal 7 settembre, con grande successo di pubblico, in Piazza Grande e alla Fortezza. L’artista metterà a disposizione di Montepulciano un intero piano del suo atelier presso il quale radunerà giornalisti, operatori del settore vino e turismo ed esponenti del Governo locale. Per il giorno seguente è previsto l’incontro con un gruppo imprenditoriale, titolare di un centro styling a Canton interessato a proporre per le degustazioni prodotti italiani di alta qualità. Il viaggio si inserisce nel programma “Montepulciano nel mondo” varato dall’Amministrazione Comunale con l’obiettivo di consolidare la conoscenza di cui Montepulciano, grazie al suo patrimonio paesaggistico e culturale ed ai vini di alta qualità, gode in molti paesi del mondo, e di promuovere l’offerta turistica del territorio. Per il Consorzio del Vino Nobile la Cina rappresenta invece una meta già ampiamente collaudata. Oggi le esportazioni del pregiatissimo rosso a Denominazione di Origine Controllata e Garantita rappresentano circa il 3% del movimento complessivo verso l’estero ma, come sottolineano dall’associazione dei produttori “il trend del vino sulla via dell´Oriente è in costante incremento ed è significativo che, dopo i “grandi”, anche aziende di dimensioni più contenute si stiano affacciando ed inizino ad affrontare il mercato cinese. E´ proprio la nascita di piccole reti distributive che alimenta le aspettative dei produttori di Montepulciano, la maggior parte dei quali si attesta su dimensioni medio-piccole offrendo però vini di spiccata personalità ed altissima qualità”  
   
   
PAOLO MARCHI: IDENTITÀ GOLOSE EDIZIONE 2014 LA NUOVA GUIDA INDISPENSABILE PER SCOPRIRE E SPERIMENTARE COSA C’È DAVVERO DI NUOVO IN MATERIA DI CUCINA.  
 
Dedicata a chi ama la buona cucina, a chi viaggia e vuole sperimentare i migliori ristoranti di ogni città all’insegna del binomio qualità e innovazione, questa guida è uno strumento indispensabile per scoprire e sperimentare cosa c’è davvero di nuovo in materia di cucina. L’edizione 2014 di Identita‘ Golose presenta 670 schede che raccontano altrettanti locali in Italia e nel mondo, perché la qualità non ha confini. Il volume è frutto del lavoro di oltre 100 collaboratori e quest’anno è arricchito dalle prefazioni di Oscar Farinetti e Carlo Cracco, quest’ultima dedicata al mondo dessert. La guida ospita anche 12 ritratti “d’autore”, dedicati a luoghi particolarmente significativi: Massimo Bottura racconta Modena, Frank Rizzuti la Basilicata, Josean Alija Bilbao, Heinz Beck Londra, Camilla Baresani Milano, Marianna Corte le Cinque Terre, Maria Canabal Parigi, Michela Cimnaghi Perth, Roberta Sudbrack Rio de Janeiro, Francesco Apreda Roma, Roberto Petza la Sardegna, Paolo Marchi New York. Come nelle edizioni precedenti, un occhio di riguardo è riservato ai più giovani professionisti della ristorazione con la segnalazione di chi non ha ancora compiuto i trenta e i quarant’anni e con i premi alle Giovani Stelle. In più, quest’anno, sono state inserite le schede delle migliori pizzerie, un omaggio a un piatto simbolo dell’Italia nel mondo. Di ogni locale sono elencate una serie di informazioni utili: dai prezzi medi dei piatti, alle strutture ricettive nelle vicinanze, ai consigli dello chef. Senza dimenticare i nomi della "formazione" che, ogni giorno, scende in campo in sala, in cantina, ai fornelli, sous chef, sommelier, pasticceri che sono parte integrante del successo di un locale. Fin dal suo esordio la guida non assegna voti nè punteggi. Dice bene Oscar Farinetti nella sua prefazione : in questa guida “c‘è la leggerezza, il rispetto, la propensione al bello che troviamo nella testa e nel cuore di Paolo Marchi. Ma sopratutto c’è amore, un amore profondo e sincero verso quelle persone che dedicano la propria vita alla ricerca delle materie prime, allo studio continuo della storia e delle tradizioni, all’approfondimento perenne delle tecniche, all’applicazione di creatività e fantasia, alla gestione di un’accoglienza in linea con i prodotti offerti..... Esistono entità che non si possono giudicare con un numero. Sono luoghi d’amore, inventati e gestiti da persone che mettono tutta la passione possibile nella loro missione. W questa Guida senza numeri!“ Paolo Marchi “I nuovi amici degli chef Ho faticato a trovare l’incipit per la prefazione alla settima edizione di una Guida che quest’anno si arricchisce di una collaborazione di prima grandezza, la Mondadori. È un ottimo segno per un settore, quello delle guide gastronomiche, dato per morto e sepolto da alcune stagioni, salvo poi scoprire che un conto è una tendenza (più web e meno carta stampata) e un altro, ben diverso, sono le singole realtà, con le loro storie, i loro imperativi e sguardi rivolti al futuro. E questo legame con il più importante gruppo editoriale italiano rappresenta una grossa soddisfazione per noi, anche perché arriva dopo che per un lustro tutti in Italia dobbiamo fare i conti con la crisi. L’attacco di questo testo mi veniva difficile perché mi ero ripromesso di non citare, finalmente, questa stramaledetta parolina di cinque magre lettere, un bisillabo che pronunci più velocemente di un amen. Fateci caso, ma quanto sono più lunghe e piene parole come benessere, prosperità, ricchezza. Crisi è magra come la sola vocale che contiene e alla quale non rinuncia nemmeno al plurale. Però basta piangersi addosso, basta ripetere che male come il Sistema Italia nessun altri nell’Occidente industrializzato. È vero, siamo fanalini di coda in quasi tutte le voci, turismo compreso accidenti, ma questo deve essere preso come motivo di ribellione e non di sconforto, di alibi per arrendersi. Cambiano le possibilità economiche dell’italiano medio, c’è più attenzione in ogni atto e scelta, ci sono posti che diventano “buoni” perché a buon mercato, è ad esempio il trionfo delle insegne “all you can eat”, e questo genera equivoci. Ci sono i migliori nelle rispettive categorie, il miglior locale del pesce…, la migliore trattoria…, e ci sono i numeri uno assoluti e un Massimo Bottura piuttosto che un Carlo Cracco o un Heinz Beck restano in alto, ai primi posti, anche se i loro prezzi non sono accessibili alla stragrande maggioranza delle persone (e mai lo sono stati e mai lo saranno a prescindere da ogni possibile congiuntura economica). Come i capi dell’alta moda, le grandi vetture e le case di prestigio. Poi, a ben guardare se da un lato il momento-no fa tremare soprattutto la fascia media della ristorazione e coloro che non si sono preparati a dovere, da un altro ha smosso tante acque stagnanti. Un esempio importante arriva dalla pizza, che a oggi non è più la sorella povera dell’alta cucina. Oggi la pizza non è più la cugina di terzo grado dell’alta cucina e si trascina tanti altri aspetti, magari a volte anche troppi al punto che diversi chef si stanno ribellando. Non viene messa in discussione la crescita e l’importanza della pizza in sé, ma il fatto che, complice la crisi, i più faticano a dare il giusto valore alle varie tipologie di ristorazione. Va applaudito chi apre bistrò eccellenti, magari pure fusion, e pizzerie di pregio (le migliori le troverete in Guida) così come quei posti un po’ bar, un po’ pasticcerie e un po’ ancora trattorie che tanto vanno di moda specie nelle grandi città. Ma va ammirato ancora di più chi investe nel ristorante a tutto tondo e non rinuncia a una carta articolata dei vini e a un menu ricco di sapori e di proposte al passo coi tempi. In tal senso ci sono venti/trentenni che diventano imprenditori in luoghi ai confini delle realtà urbane più popolose, in posti strappati all’oblio, l’esatto contrario di quel fenomeno sempre più marcato che è il ristorante gourmet all’interno della struttura alberghiera di lusso. Nel primo caso abbiamo budget ridotti all’osso, aperture il minimo sindacale, in genere verso il finesettimana, nel secondo l’hotel che, con la sua clientela in stanza, garantisce una base minima di incasso, sovente col buffet o il piatto unico a pranzo. E ci. Permette l’esistenza della carta ricca e stellata a cena. E per tutti disco verde a tavoli di cresime, compleanni e matrimoni, servizi nelle case private o dove il ricco chiama a prezzi che fino a un paio di anni fa erano impensabili. Si applica la qualità a piatti più semplici, ci si ingegna, non si fa gli schizzinosi senza, comunque, mai venire meno al rispetto verso se stessi e verso i clienti. Tra l’altro, compie questo inverno dieci anni l’intuizione di Davide Oldani, alta cucina con prodotti quotidiani, usando un’immagine “più alici e meno aragoste”. Quando il milanese l’ebbe, era figlia di un mix di necessità e di marketing, oggi è il vangelo di molti e un obbligo per tanti. L’importante è avere ben presente una verità: i nostri ristoratori sono degli eroi e se noi di Identità Golose, a febbraio 2014, celebreremo la decima edizione del congresso è anche per averlo capito da subito. Sono infatti sempre più avvilenti i raffronti con quello che altre nazioni fanno per incrementare l’impatto della loro cucina sul turismo e l’agroalimentare, un Paese per tutti: il Perù. Se chi ci amministra e ci governa, dopo essersi chiesto come sconfiggere la crisi, cercasse anche le risposte, per trovarle dovrebbe analizzare anche cosa hanno fatto di vincente all’estero. E una volta trovate, non piegarle alle logiche clientelari e di guerriglia politica che dominano la nostra scena almeno dagli anni Novanta. Avendo presente che sposare la causa della ristorazione di qualità, sarebbe popolare anche a livello di voti. Il ristorante stellato incute eterno timore, è nella logica delle cose, ma lo chef di rango gode di una popolarità mai avuta prima. È ospite a più non posso in tivù e tutti amano i cooking show, guai farne a meno. Esattamente come i blog di ricette. E tutto questo è anche una base su cui costruire il futuro. Che sta cambiando. L’avanguardia gastronomica sta virando verso altri traguardi e il cuoco intelligente si aprirà a nuovi orizzonti. Cosa che sta già accadendo. Cresce la voglia di salute senza settarismi e dogmi, cresce l’attenzione verso il mondo vegetariano e vegano. Non si tratta più solo di fare i conti con le allergie dei clienti ma con quello che tra breve diverrò il nuovo imperativo: assicurare golosità a una cucina leggera e salutare. Nessuno vorrà mai rinunciare a una tavola ricca e generosa, ma a diverse centinaia di calorie assolutamente sì. Senza che il dietologo ti metta in castigo. Avanza un esercito di nutrizionisti e ogni chef ne adotterà uno. E sempre più persone alterneranno pranzi con carne o pesce (più il secondo del primo) a menu privi di ingredienti di natura animale fino a quando una preparazione vegana non desterà più, se non nei cretini, risatine di scherno. Identità Golose è il primo Congresso Internazionale di cucina, pasticceria e gelateria d’autore realizzato in Italia con un’eco mondiale. Ideato e curato da Paolo Marchi, è organizzato sin dalla prima edizione (gennaio 2005) da Magentabureau, titolare Claudio Ceroni, che con Marchi forma una coppia professionalmente affiatata come poche altre. Da allora a Milano si sono svolte nove edizioni - la decima è in programma dal 9 all’11 febbraio 2014 - che hanno chiamato alla ribalta i più grandi cuochi italiani e internazionali e i migliori pasticcieri, pizzaioli e artigiani. Da Milano a Londra con quattro edizioni di Identità London, l’ultima ad aprile 2013 da Harrods, poi a Eataly New York con quattro edizioni di Identità New York, palcoscenici ideali per esportare le eccellenze tricolori e portarle a sempre più stretto confronto con lo scenario internazionale. Inoltre, due edizioni di Identità di Libertà a San Marino e tre del Food&wine Festival, due a Milano e una a Roma. Ogni informazione nel sito identitagolose.It, ma anche in foodwinefestival.It, identitalondon.Com, magentabureau.It, nonché nel blog marchidigola.It.”  
   
   
FESTA DEL TORRONE DI CREMONA – “STAR TRA LE STARS” COCA-COLA HBC ITALIA ALLA FESTA DEL TORRONE DI CREMONA IL “COCA-COLA SPORT VILLAGE”: UN ALLEGRO VILLAGGIO DEDICATO ALLO SPORT E AL DIVERTIMENTO APERTO GRATUITAMENTE AL PUBBLICO SABATO 23 E DOMENICA 24 NOVEMBRE  
 
Lo sapevate che Cremona è Città Europea dello Sport 2013? Bene, la Festa del Torrone di Cremona e Coca-cola hanno pensato ad un week-end dedicato interamente allo sport e al divertimento. Coca-cola Hbc Italia è, infatti, partner della sesta edizione della Festa del Torrone con il “Coca-cola Sport Village”: un allegro villaggio dedicato allo sport e al divertimento, allestito in piazza Marconi e aperto gratuitamente al pubblico sabato 23 e domenica 24 novembre, dalle ore 10.00 alle ore 18.00. Sono numerose le attività sportive che si potranno praticare: calcio ballila umano, basket, tappeti elastici, ping-pong, badminton e molto altro ancora. Tante le sorprese ed i gadget a disposizione, tutti da scoprire. Nel corso della settimana più dolce d’Italia, acquistando un prodotto a marchio Coca-cola in uno dei 37 punti vendita del centro di Cremona aderenti all’iniziativa, i consumatori riceveranno un coupon con cui ritirare in omaggio, il 23 e il 24 novembre presso il Coca-cola Sport Village, una copia del libro per ragazzi “Forza Ispettore!” e una di “L’ispettore Closet e la tribù del riciclo”, destinati a promuovere la pratica sportiva e il corretto riciclo dei rifiuti. Ulteriori informazioni, e il regolamento con l’elenco completo dei punti vendita aderenti, sono disponibili sul sito: www.Coca-colahellenic.it Non vi resta che venire a Cremona, dal 16 al 24 novembre, per vivere e scoprire da protagonisti il mondo Coca-cola e tutti gli altri grandi eventi della Festa del Torrone 2013. Coca-cola Hbc Italia, parte del Gruppo Coca-cola Hellenic, è la più grande società attiva in Italia che produce e distribuisce i marchi della The Coca-cola Company e i succhi di frutta Amita. L’azienda impiega oltre 2.500 dipendenti, dislocati nella sede centrale di Milano, nel deposito di Buccinasco (Mi) e nei quattro stabilimenti per la produzione di soft drink, situati a Nogara (Vr), Gaglianico (Bi), Oricola (Aq) e Marcianise (Ce). Altri due impianti sono destinati all’imbottigliamento di acqua minerale: Rionero in Vulture (Pz) e Monticchio (Pz). Impegnata nel campo della responsabilità sociale d’impresa, Coca-cola Hbc Italia pubblica ogni anno un Rapporto Socio-ambientale in cui documenta le attività svolte per la comunità, nel mercato, in campo ambientale e sul posto di lavoro. Informazioni dettagliate su Coca-cola Hbc Italia, sulla sua attività e sul suo impegno nel campo della Corporate Social Responsibility sono disponibili sul sito www.Coca-colahellenic.it e condivise sul profilo www.Twitter.com/cocacolahi Per ulteriori informazioni: Coca-cola Hbc Italia Giangiacomo Pierini Giulia Miceli Tel. 02 27077553 - mob. 349 2532471 Tel. 02 27077595 - mob. 345 3660794 giangiacomo.Pierini@cchellenic.com giulia.Miceli@cchellenic.com  
   
   
DA LUNGAROTTI CANTINE APERTE A SAN MARTINO CON IL BREZZA LIFESTYLE CANTINA E MUSEO TESTIMONIAL PER UN BERE RESPONSABILE  
 
Novembre andiamo è tempo di…. Cantine Aperte a San Martino! Il gruppo Lungarotti domenica 10 novembre apre le porte all’appuntamento annuale ideato dal Movimento Turismo del Vino proponendo a enoturisti e wine lovers il vino nuovo in abbinamento ai prodotti di stagione. A Torgiano va quindi in scena un San Martino tutto da gustare con un programma che si articola tra cantina e Museo del Vino: dalle 11.00 alle 15.00 sono previste visite guidate in cantina con la degustazione del “Falò” e del “Brezza Lifestyle”, il vino proposto in bianco, rosso e rosato che garantisce qualità e freschezza al consumatore attento ai vini moderatamente alcolici; dalle 13.00 alle 14.00 gli appassionati avranno l’occasione di curiosare tra i tesori della Balsameria, mentre alle 15.00 Cantine Aperte a San Martino si trasferisce al Muvit, il Museo del Vino nel borgo di Torgiano, per una caccia al tesoro rivolta a grandi e piccini. “Quello di San Martino è un appuntamento annuale che riscuote sempre molto successo – sottolinea Chiara Lungarotti, amministratore unico dell’azienda - quest’anno abbiamo voluto abbinare all’aspetto prettamente ludico anche uno più sociale, con un percorso specifico dedicato all’educazione e all’informazione per portare giovani e meno giovani ad un consumo sempre più consapevole”. Alle 12.00 e alle 14.30 ci saranno infatti delle visite guidate in cantina con degustazioni per i più grandi e un programma speciale a misura di bambino. Info e prenotazioni: 075 9886649; welcome@lungarotti.It; www.Lungarotti.it. Per la caccia al tesoro: costo 3 euro, prenotazione via mail a prenotazionimusei@lungarotti.It o al desk in cantina; ingresso ai musei euro 2.50 (adulti)  
   
   
“PROGRAMMA NUTRIZIONE IN REGOLA”, IN FARMACIA CON YOVIS REGOLA PER IL BENESSERE INTESTINALE  
 
Arriva in farmacia la campagna educazionale “Programma Nutrizione in Regola”, per promuovere una corretta informazione per il benessere intestinale; a partire dal 2 novembre, e fino a marzo 2014, basterà allora recarsi in una delle oltre 600 farmacie aderenti. La campagna è promossa da Yovis Regola che, in collaborazione con l’Ainut (Associazione Italiana Nutrizionisti), offrirà a chi si recherà in farmacia una consulenza nutrizionale gratuita e personalizzata. I nutrizionisti Ainut saranno a disposizione per fornire i migliori consigli per sapere cosa scegliere quando si è a tavola e determinare in buona parte lo stato di salute. “Una corretta alimentazione è il miglior alleato per prevenire molti disturbi e per limitare l’insorgere di diverse problematiche intestinali. – assicura la dott.Ssa Maria Rosaria D’isanto, presidente Ainut – Secondo recenti ricerche, l’intestino non è solo la sede per l’assorbimento dei nutrienti che ingeriamo con l’alimentazione, ma anche la fabbrica di produzione di importanti sostanze per il metabolismo, prodotte dalla flora batterica”. Per assicurarsi quindi il regolare transito intestinale può essere utile integrare la dieta con Yovis Regola (eccezionalmente in vendita a un prezzo scontato), l’integratore a doppia azione benefica sull’intestino grazie alla sinergia di fibre (fruttoligosaccaridi a catena corta), che favoriscono il transito intestinale liberando da senso di costipazione e gonfiore, e fermenti lattici Bb 12, che favoriscono il riequilibrio della flora batterica intestinale. L’irregolarità intestinale, ossia la difficoltà a evacuare regolarmente, è un disturbo frequente, che colpisce più le donne che gli uomini, anche a causa di differenze ormonali: il progesterone influisce sulla regolarità del transito intestinale. A questo si aggiunge poi uno stile di vita frenetico, che non aiuta ad assecondare lo stimolo intestinale. L’elenco delle farmacie aderenti al “Programma Nutrizione in Regola” si trova sul sito www.Yovisregola.it  
   
   
LOISON 2013, LE NOVITÀ DELLA COLLEZIONE NATALE 2013 PER IL 2013, L’ANNIVERSARIO DEI 75 ANNI DI CASA LOISON, ECCO L’INEDITO PANETTONE LIQUIRIZIA E ZAFFERANO, NOVITÀ ASSOLUTA SUL MERCATO  
 
Dario e Sonia, anno dopo anno, hanno il non facile compito di accontentare sempre di più il vasto pubblico con le loro proposte innovative, ma legate sempre alla tradizione. Il 2013 è l’anniversario dei 75 anni di casa Loison e per festeggiarlo ecco l’inedito panettone Liquirizia e Zafferano, novità assoluta sul mercato; ma spazio anche alla nuova linea Pandori nella fascia Top e al rinnovato packaging di Sonia Settantacinque anni e non sentirli... Cos’è il genio? Una ricetta speciale realizzata da una buona dose di conoscenza, mescolata con creatività e curiosità, innaffiata da lungimiranza e condita dalla giusta dose di follia. Così nascono le idee Loison, anche con la consapevolezza della necessità di proporre sul mercato prodotti che racchiudano in sé qualità e innovazione. Ecco che per festeggiare l’anniversario per i 75 anni di attività, è nata una nuova linea della fascia Top Excellence, con la novità assoluta sul mercato: il Panettone Liquirizia e Zafferano. Alle già eccellenti materie prime come panna, latte e burro freschi e Vaniglia Naturale del Madagascar, per questo unico panettone sono stati utilizzati la Liquirizia calabrese di Sibari Dop e lo zafferano di primissima scelta, solo pistilli, di provenienza orientale/iraniana. Nella linea Excellence sono stati inseriti il Panettone al Fico (con Fico Dottato Cosentino) ingrediente presidio Slow Food e il Panettone all’Albicocca e Zenzero, con zenzero candito. Questi tre particolari abbinamenti sono stati selezionati per creare una linea non schierata verso i gusti tradizionali ma che si rivolge ai palati più intriganti, già “allenati” ai prodotti di casa Loison. A grande richiesta i Pandori High Quality. Obiettivo 2013 rafforzare il percorso di altissima qualità non soltanto per i panettoni, ma valorizzando l’offerta con i nuovi Pandori. Spazio dunque alla nuova linea della fascia Top Pandori Patisserie con il Pandoro Classico che si riconosce immediatamente dalla soffice pasta di colore dorato e dalla consistenza umida che trasuda aromi di vaniglia e burro. Accanto a questa versione ecco altre due proposte con farciture pronte ad accontentare i palati più golosi: Pandoro con crema allo Zabaione, suadente preparazione a base di uovo, zucchero e liquore, e Pandoro con crema al Cioccolato, realizzato da cacao della migliore qualità. Tutti disponibili nella pezzatura da 1 kg, una dimensione che meglio valorizza la sua forma stellata di disegno liberty. I pandori Loison sono offerti sia nella linea Barocco riconoscibile nel suo Packaging classico e prestigioso, sia nella linea appositamente dedicata Patisserie, dall’inconfondibile Shopper con immagine d’epoca tratta dalla Collezione Loison. Www.loison.com  
   
   
RISO SCOTTI SNACK: NOVITÀ. RICE CRASH IL GUSTO DOLCE-SALATO CHE PRIMA NON C’ERA  
 
Un’altra novità di prodotto che porta la firma Riso Scotti Snack. Dopo tante proposte dolci, ecco il gusto che non ti aspetti, che ti colpisce con il suo … Crash! Rice Crash è un cracker dolce-salato, prodotto con farina di riso e lievito madre, seguendo un lungo processo di lievitazione naturale che si protrae per ben 23 ore garantendo al prodotto una maggiore digeribilità e conservabilità. Il risultato è uno snack che soddisfa il gusto a 360 gradi, naturalmente sano e realmente buono come promettono e mantengono tutti i prodotti Riso Scotti Snack. Rice Crash nasce da un mix equilibrato di farina di riso e di frumento, non utilizza grassi idrogenati, e privilegia la ricerca dei sapori tradizionali, come testimonia la riscoperta del lievito madre. Molto contenuto l’apporto calorico: solo 27 kcal a cracker, per un break leggero e gustoso in ogni momento della giornata. Perfetto come rompi digiuno, al posto del pane durante i pasti, prima dello sport, a scuola … tra una materia e l’altra! Rice Crash è distribuito nei principali circuiti vending ed è disponibile nel canale ho.Re.ca. Presso i migliori bar. E’ acquistabile anche direttamente presso la vending machine Riso Scotti Snack on line http://www.Risoscottisnack.it/online-vending-machine.php insieme a tutte le altre golosità dolci e salate. (solo 27 kcal ogni cracker!) Snack Naturalmente Sani E Realmente Buoni Pensati e sviluppati per il fuori casa Un approccio da specialista. L’assortimento proposto da Riso Scotti Snack non è semplice cross canalità: deriva piuttosto da un’analisi approfondita delle abitudini di consumo, che hanno portato l’Azienda a focalizzare i principali criteri che orientano i comportamenti dei consumatori. E cioè la progressiva destrutturazione dei pasti, nella ricerca costante di soluzioni pratiche e veloci ma ad elevato contenuto di servizio, dovuta all’evoluzione dell’organizzazione sociale del lavoro e demografica. Nonché la ricerca soggettiva di benessere, unita all’attenzione alla qualità di ciò che si mangia. Dunque, i pasti tendono ad essere semplificati e affiancati da altre micro-occasioni di fruizione che possiamo definire “snacking”: veri e propri break spalmati sull’arco della giornata e consumati fuori casa, che tengono sempre più in considerazione gli aspetti nutrizionali e salutistici. Riso Scotti Snack, specialista nel riso, nell’ottica di incontrare le nuove tendenze del consumatore moderno ha operato con l’obiettivo pionieristico di diversificare, proponendo prodotti altamente innovativi, tutti con il pregio e le valenze nutrizionali e qualitative del riso. Ha così sviluppato prodotti idonei alla destrutturazione dei pasti, nel rispetto di un’alimentazione sana anche “fuori pasto”. Riso Scotti Snack offre prodotti veloci nel consumo ma di eccellente pregio organolettico, con elevata garanzia qualitativa e nutrizionale. Prodotti leggeri, salutari, gustosi. E, soprattutto, a base di riso. Riso Scotti Snack negli anni ha saputo sviluppare prodotti specifici per il fuori casa. Una gamma completa di snack secchi, salati e dolci, soluzioni pratiche e veloci, anche nel segmento beverage, per un break gratificante e sano, coerente con la naturalità del riso. La filosofia che guida il lavoro della Riso Scotti Snack è quella di coniugare benessere e gusto, attraverso la messa a punto di tecnologie che consentono di proporre prodotti ad hoc per il fuori casa. Le proposte Riso Scotti Snack considerano il momento del break strettamente legato al gusto, senza mai perdere di vista la garanzia di un’alimentazione sana ed equilibrata. Una finalità che viene perseguita valorizzando il concetto di riso come cereale della salute e proponendolo come cibo funzionale. Per questo i prodotti sono nutrizionalmente equilibrati, consigliabili a realtà particolarmente delicate come le scuole, dove è importante aiutare i ragazzi nella formazione di una coscienza alimentare sana. Le caratteristiche dell’assortimento si possono riassumere nel concetto di benessere insito nell’ingrediente base, il riso. L’azienda ha saputo capitalizzare tutto il know how di ricerca e sviluppo sulla materia prima della capogruppo, la Riso Scotti. A questo ha aggiunto dei plus salutistici declinati in ogni prodotto, grazie alla massima attenzione posta agli ingredienti impiegati. Rispondendo così ai differenti momenti di consumo del fuori casa, con una gamma di riferimento per uno stile alimentare che, unito ad uno stile di vita sano, consente di vivere meglio senza privarsi del gusto. Questo vale anche e soprattutto per coloro che necessitano un’alimentazione particolare, al riparo ad esempio da allergeni  
   
   
RIENTRO IN CITTA’: RIMETTITI IN FORMA CON L’ACQUA DI COCCO, LA BEVANDA SUPER NATURALE IDEALE PER BAMBINI E SPORTIVI  
 
Con il rientro dalle vacanze e l’inizio delle attività scolastiche, degli sport e del lavoro il nostro fisico ha bisogno di un aiuto in più per affrontare al meglio i diversi impegni quotidiani. Dai tropici arriva un integratore naturale dalle straordinarie proprietà: l’acqua di cocco. Si tratta di una super bevanda, estratta dal cocco fresco, ricca di sali minerali – come potassio, magnesio, calcio e fosforo – e priva di grassi. Ideale per tutti, ma soprattutto per i bambini, le mamme che allattano e gli sportivi, rappresenta un modo nuovo e naturale per reidratarsi e restare in forma. Le tanto attese vacanze sono già solo un ricordo. Si torna in città, ci aspetta il lavoro, la scuola, il traffico, gli impegni sportivi, gli appuntamenti di tutti i giorni per grandi e bambini. Il rientro dalle vacanze viene spesso vissuto con ansia, con preoccupazione e con la sensazione di non riuscire a fronteggiare tutti gli impegni quotidiani. In poche parole capita frequentemente di essere colpiti dalla cosiddetta "sindrome da rientro al lavoro" che può provocare sintomi come astenia, calo dell’attenzione, mal di testa, scarsa energia, diffuso senso di malessere ma anche disturbi digestivi, dolori muscolari, insonnia e sbalzi d’umore. E’ possibile però adottare qualche accorgimento che ci può aiutare ad affrontare con maggiore tranquillità questo periodo: è una buona regola, ad esempio, cominciare gradualmente a recuperare le consuete abitudini evitando, ad esempio, di fare “mangiate pantagrueliche” o di andare a dormire troppo tardi. E’ molto importante poi curare anche l’alimentazione che deve essere il più possibile corretta e bilanciata e soprattutto aiutarsi con degli integratori naturali, ricchi di sali minerali: ideale, ad esempio, un isotonico naturale come l’acqua di cocco che – dopo una intensa attività fisica o una giornata di lavoro – permetta al nostro fisico di “riprendere” rapidamente l’energia dispersa. E, da questo punto di vista, questa bevanda, da poco presente in Italia, sembra essere la perfetta soluzione per combattere la “sindrome da rientro” sia per gli adulti ma anche per i bambini. Questo grazie alle sue indubbie proprietà nutrizionali: in 100 ml di acqua di cocco, troviamo, infatti, 250 mg di potassio, 25 mg di magnesio, 24 mg di calcio e 20 mg di fosforo. In pratica, un brick da 330 ml contiene il doppio di potassio di una banana e 15 volte la quantità di potassio contenuta negli sport-drink più venduti in commercio, qualcosa come oltre 750 mg di potassio. Inoltre, questa bevanda è povera di zuccheri ( che sono solo naturali) e calorie (solo 20 kcal per 100 ml). Insomma, bevendo regolarmente acqua di cocco, il nostro fisico fa scorta di vitamine, minerali e sostanze fortemente depurative. Non è un caso se, la stessa medicina ayurveda, considera l’acqua di cocco un naturale alimento antistress: essendo infatti ricca di potassio, magnesio e di vitamine B e C, si caratterizza come ricostituente del sistema nervoso, combattendo stanchezza mentale e difficoltà di concentrazione. Sempre per la medicina ayurveda il cocco rappresenta uno dei più importanti alimenti per il benessere psico-fisico dell’uomo in quanto l’acqua contenuta al suo interno è considerata un disintossicante ed un diuretico naturale, che aiuta ad abbassare la temperatura corporea e stimola stomaco ed intestino a riprendersi più rapidamente dopo una convalescenza od un intervento chirurgico. Effettivamente, bevendo abitualmente questo super drink tutto naturale si fa scorta, oltre che di sali minerali e vitamine, anche di sostanze fortemente depurative che rigenerano la flora intestinale, regolarizzando la peristalsi e stimolando il metabolismo. Non a caso nei Paesi tropicali l’acqua di cocco è la bevanda più consumata non solo perché rinfrescante ma soprattutto perché viene considerata un vero e proprio tonico rigenerante. Se parliamo, infatti, di benessere e sana alimentazione potremmo dire che l’abbinamento con l’acqua di cocco potrebbe diventare – come è già successo negli States e in Brasile – uno dei capisaldi per tutti quelli che curano il proprio benessere. La stessa Fao (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’Agricoltura) ha sancito le sue indubbie proprietà e la descrive come “una bevanda pura, fresca, naturale e ricca di sostanze nutritive dal sapore delicato tipiche di una bevanda energetica” raccomandando l’acqua di cocco come integratore per chiunque pratichi sport (fonte: Fao- Aktuell, annata 30, n. 37-38/2000, 22 settembre 2000). Numerosi studi scientifici hanno dimostrato poi che, l’acqua di cocco, aiuta ad abbassare il livello di colesterolo (fonte: Beneficial Effects of Coconut Water Feeding on Lipid Metabolism in Cholesterol – Fed Rats. V.g. Journal of Medicinal Food. Fall, 2006) e riduce il rischio di ipertensione, infarto ed ictus grazie alla sua capacità di migliorare la circolazione sanguigna (fonte: The control of Hypertension by use of coconut water and mauby: two tropical food drinks, T.alleyne; S. Roache; C. Thomas; A. Shirley). Viste le sue straordinarie proprietà sono sempre più anche le celebrities americane e non, fan dell’acqua di cocco, prima fra tutte Madonna e come lei molte altre star come Demi Moore, Sara Jessica Parker, Rihanna, Lady Gaga, Gwyneth Paltron, Matthew Mcconaughey, Heidi Klum, Dita von Teese hanno scelto di inserirla nella loro dieta quotidiana per dissetarsi in modo naturale e restare in forma. E anche in Italia molti vip – tra cui Naike Rivelli (cfr. Intervista) il regista dei Soliti Idioti, Enrico Lando e gli stilisti Dolce e Gabbana – sono diventati dei veri e propri fan di questa super bevanda dopo averla assaggiata casualmente. L’acqua di cocco, lo sport drink di Madre Natura adatto a tutti gli sportivi L’acqua di cocco può rappresentare la naturale alternativa agli sport drink più conosciuti? Sicuramente si. Ogni sportivo conosce le proprie esigenze dopo un intenso allenamento, il bisogno di sostituire i sali minerali persi con l’attività fisica, la necessità di bilanciare il livello di potassio e di magnesio, importanti per la contrazione muscolare e per evitare eventuali crampi. E l’acqua di cocco può rispondere sicuramente a queste esigenze: una ricerca, presentata all´ultimo Congresso dell´American Chemical Society, ha esaminato i sali minerali e gli antiossidanti contenuti nell´acqua di cocco scoprendo che, per esempio, apporta 1.500 milligrammi di potassio per litro contro gli appena 300 milligrammi delle bevande pensate per gli sportivi; ed inoltre, è ricca di antiossidanti. Lo studio ha concluso che “l´acqua di cocco è una bevanda naturale che ha tutto quello che si trova nelle bevande da sportivi e anche qualcosa in più, visto che ha cinque volte più potassio: in caso di crampi, il potassio è molto utile per risolverli”. Anche i dati forniti dal National Nutrient Database for Standard Reference dimostrano che l’acqua di cocco contiene 250mg ogni 100ml di potassio, questo significa che il suo beneficio per gli sportivi viene specialmente dal potassio, ma anche le quantità di magnesio e calcio non sono trascurabili (25 mg di magnesio, 24 mg di calcio). Inizialmente, nel settore sportivo, questo energy drink tutto naturale è stato consumato soprattutto da coloro che praticano le discipline yoga, ma oggi sta prendendo piede anche tra gli sportivi e gli atleti come, ad esempio, tra gli Ironman australiani, coloro che praticano una sorta di triathlon composto da tre prove di nuoto, ciclismo e corsa su percorsi lunghi e molto faticosi o tra gli atleti di Crossfit di mezzo mondo. Una bevanda a……..Misura di bambino Non è sicuramente un caso se la pianta del cocco viene, comunemente, chiamata anche l’albero della vita poiché è stato dimostrato, in diverse circostanze, che un uomo potrebbe sopravvivere anche per settimane cibandosi esclusivamente con le noci della palma di cocco. Ma perché l’acqua di cocco fa così bene al nostro organismo ed in particolare a quello dei bambini? Innanzitutto, i bambini hanno spesso bisogno di reidratarsi, ad esempio, dopo le attività sportive o le ore di gioco all’aria aperta - ma senza assumere eccessivi quantitativi di zuccheri: e l’acqua di cocco risulta essere perfetta da questo punto di vista in quanto è una bevanda nutriente, povera di zuccheri ma dal gusto dolce e delicato, un sapore che i bambini di tutte le età possono apprezzare. Inoltre, rappresenta una ricca risorsa di nutrienti grazie alla sua alta concentrazione di elettroliti, di potassio, di magnesio e il suo moderato contenuto di sodio e proteine, oltre ad essere una buona fonte di fibre alimentari, di manganese, calcio, riboflavina e vitamina C. E’ dunque ideale per prevenire la disidratazione, ad esempio quando i bambini soffrono di disturbi gastrici o hanno episodi di diarrea. Infine, questa bevanda è naturalmente sterile e questo la rende perfetta, ad esempio, quando i bambini viaggiano, in quanto l’unica cosa di cui ci si deve assicurare è che rimanga fresca durante il tragitto  
   
   
NOBERASCO: LINEA PICCOLI FRUTTI  
 
Marchio Viva la ciliegia, Viva i frutti di bosco, Viva il lampone, Viva il cranberry, Viva il goji berry, Viva il mirtillo Descrizione Gamma completa di frutti rossi altamente selezionati in pratiche monoporzioni Categoria merceologica Snack salutistico N. Referenze 6 Packaging confezione tascabile e monodose. Shelf life 12 mesi Prezzo consigliato Euro circa 1,49 Canali distributivi Gdo e canali alternativi Consegna al punto vendita cartoncini espositori da 12 pezzi, espositori fuori banco, strisce parassita-cravatte (euroforo ) Focus target pubblico attento all’alimentazione equilibrata, donne in forma, mamme, bambini, sportivi e coloro che sono attenti alle novità Strategie di lancio investimenti in web, social, viral, annunci stampa e pubbliredazionali, attività di ufficio stampa, comunicazione al punto vendita, gadget a tema Obiettivi del lancio intercettare nuovi consumatori, diversificare i canali, offrire un’alternativa sana agli snack tradizionali  
   
   
ARRIVANO NUOVI BISCOTTI PLASMON: IL GUSTO CHE ACCOMPAGNA NELLA CRESCITA! PLASMON LANCIA I NUOVI BISCOTTI AI GUSTI, PER I BAMBINI PIÙ GRANDICELLI, DAI 12 MESI IN SU: NUOVE GUSTOSE RICETTE, AL CACAO E ALLA CREMA DI LATTE, IN GRADO DI SODDISFARE AL MEGLIO I BISOGNI DEI BIMBI DALL’ANNO IN SU.  
 
Dalla ricerca Plasmon - n° 1 da più di 110 anni nella produzione di alimenti per l’infanzia - e da ricerche effettuate sulle mamme si evince che dopo l’anno di età il bambino inizia a necessitare e a desiderare sempre di più un biscotto simile a quello per bimbi grandi sia per sapore sia per consistenza del prodotto. Ovviamente i biscotti comuni non sono indicati, in quanto non sono formulati appositamente per soddisfare i bisogni nutrizionali dei bambini al di sotto dei 3 anni. E tuttavia, dai risultati delle ultime rilevazioni sui consumi, emerge come dopo i primi 12 mesi sempre più mamme tendono oggi ad introdurre nella dieta dei bebè, troppo precocemente, biscotti comuni. I nuovi Biscotti ai gusti Plasmon si pongono quindi al servizio delle mamme che vogliono nutrire in modo corretto i propri piccoli, andando incontro ai bisogni di gusto e consistenza rispettando nel contempo tutti i requisiti nutrizionali e organolettici propri di un biscotto per l’infanzia. Due sono gli elementi distintivi: “superiorità nutrizionale”, vale a dire equilibrata presenza di tutti gli elementi nutritivi indispensabili per i bimbi sotto i 3 anni; gusto e fragranza nuovi, con tipologie più vicine al mondo adulto (sia per il loro sapore più deciso sia da un punto di vista delle varietà) e consistenza diversa, grazie ad una granulometria adatta ad un bimbo grandicello, rispetto al biscotto Plasmon standard. In più, l’esperienza del Programma Oasi Plasmon: tutti i biscotti sono prodotti con varietà di grano selezionate, scelte tra quelle di migliore qualità; la storia di ogni piantina è annotata su un diario prezioso, il quaderno di campagna; dopo la raccolta il grano è custodito a temperatura controllata per non usare pesticidi. Il biscotto Plasmon, leader di categoria, è un prodotto icona,- riconosciuto da tutti, dai più grandi ai più piccini. Amatissimo per il suo gusto unico e la sua bontà inconfondibile, è il biscotto per l’infanzia più venduto in Italia, presente ormai da 4 generazioni, garanzia di qualità e massima attenzione agli ingredienti. Ogni anno vengono prodotti in Italia, nello stabilimento di Latina, 2 miliardi di biscotti Plasmon che, se messi in fila, coprirebbero 5 volte il giro del mondo all’equatore, per un peso totale equivalente a quello della Torre Eiffel. La Plasmon è nata - con il nome di Sindacato Italiano del Plasmon - per iniziativa del dottor Cesare Scotti, a Milano nel 1902, anno in cui dette inizio all’importazione e commercializzazione del Plasmon puro, utilizzato per produrre i famosi biscotti (oltre che la pastina ed il cacao) al Plasmon. Da allora, oltre 70 milioni di bambini sono cresciuti in loro compagnia  
   
   
ARIA DI NOVITÀ IN CASA TIGRE IL RILANCIO DELLA FONDUTA TIGRE, IL NUOVO PACKAGING PER TIGRE CREAMY E LA TAB #TOASTIGRE SU FACEBOOK SCALDANO L’AUTUNNO DI TIGRE  
 
Tigre, lo storico brand di formaggio fuso a spicchi e fettine fatto con originale Emmentaler Svizzero, porta in tavola e on-line tre gustose novità per riscaldare il freddo inverno alle porte. A partire dal mese di novembre, tornerà a scaffale, a grande richiesta, la Fonduta Tigre, nella confezione da 400g, ideale per due persone al prezzo consigliato di 5,30€. Con un packaging accattivante, che mette in risalto le peculiarità del vero formaggio Emmentaler con i buchi, la Fonduta Tigre è un piatto pratico, gustoso e facile da prepara-re, perfetto per riunire amici e parenti in una calda atmosfera. E’ anche la soluzione ideale per una cena last minute pronta in pochi minuti. Salgono così a dieci le referenze dello storico brand di formaggio dal gusto inconfondibi-le. Nuovo pack invece per la confezione di Tigre Creamy, creato apposta per i più picco-li, con l’immagine di un tenero tigrotto che addenta una forma di formaggio stilizzata. Cremoso, spalmabile e ideale da sciogliere nella minestrina, è disponibile nella confezio-ne da 12 spicchi (170g) al prezzo consigliato di 2,20€. Novità invece per i fan della pagina www.Facebook.com/formaggiotigre. E’ stata ideata la Tab#toastigre con trenta differenti proposte di toast, tutte realizzate con le fettine Tigre e gli spicchi Tigre Creamy: dai sapori nostrani (toast #Parmigianaamoremio, #Top, #Saporitoscani, #Saporiemiliani) a quelli più internazionali (toast #A-mericanstyle, #International preparato con Tempura, #Saporiorientali all’indiana). Le creazioni hanno la firma dell’Executive Chef dell’hotel Nhow Luca Molteni, che ha saputo trasformare un semplice e veloce spuntino in una vera e propria scoperta culinaria, attraverso l’inconfondibile formaggio Tigre e un mix originale di ingredienti, per ottenere delle deliziose proposte per tutti i tipi di palato  
   
   
DOLCI ALBERI DI NATALE WALKERS  
 
Walkers, l’azienda scozzese di prodotti dolciari, famosa per l’insuperabile frollino al burro dall’inconfondibile confezione che riprende il classico tessuto tartan, porta sulla tavola delle feste squisiti biscotti dalla forma natalizia. Gli alberi di Natale diventano i protagonisti di gustosi spuntini natalizi e anche di simpatici addobbi. Le belle confezioni, in scatole di cartone o di latta, si prestano inoltre per originali regali per grandi e bambini. E per chi desiderasse gustare i biscotti Walkers anche in altri momenti dell’anno, non ha che da scegliere tra la vasta gamma dalle forme più particolari ai gusti più ricercati. Rotondi, triangolari, a cuore, a ciambella, al cioccolato, alle mandorle, al limone, al lampone, con fiocchi d’avena e mirtilli rossi: è impossibile non trovare quello di proprio gradimento! I Walkers Christmas Trees sono i “frollini delle feste” classici di puro burro da offrire agli amici nelle innumerevoli occasioni che in questo periodo natalizio si presenteranno o da usare come addobbi e ornamenti. La latta Walkers Albero di Natale con biscotti mini shortbread a forma di alberello può diventare un simpatico regalo da mettere sotto l’Albero e, una volta vuota, essere riutilizzata. Walkers Christmas Trees scatola 100g 5,32 euro Walkers Albero di Natale latta 225g 19,99 euro  
   
   
LOISON 2013, LE NOVITÀ DELLA COLLEZIONE NATALE 2013 ALLA SCOPERTA DEL MONDO DELLE SPEZIE  
 
Per Dario Loison è una dimensione da esplorare, alla riscoperta dei sapori dell’antica tradizione veneziana ma anche alla ricerca di nuove proposte che sappiano emozionare. L’antica capitale delle spezie. Venezia è la città delle spezie per eccellenza. I mercanti della Serenissima frequentano i porti del Medio Oriente e vi stabiliscono fondaci per il transito di beni pregiati, a partire dalla seta e dalle spezie. Queste ultime, dallo zucchero di canna al pepe, dai chiodi di garofano alla noce moscata, giungono per vie marittime e carovane dall’Arabia, dall’India e perfino dalla Cina. Poi, da Venezia imboccano mille strade attraverso il Vecchio Continente, fino alle città delle Fiandre, da dove riprendono il mare verso Londra. Con questi traffici i mercanti veneziani accumulano fortune inimmaginabili, che risaltano nei palazzi che sono anche sedi di rappresentanza. La storia di Palazzo del Cammello. Nel sestiere di Cannaregio, si trova il Campo dei Mori, che prende nome da tre fratelli greci giunti a Venezia nell’anno 1112. Il più noto è Rioba, se non altro perché si fa raffigurare in una statua che viene incastonata sullo spigolo del suo palazzo. Il mercante è raffigurato con abiti all’orientale e un sacco sulle spalle. Sulla facciata, invece, risalta un bassorilievo con la figura di un cammello carico di mercanzie; una sorta di insegna commerciale della compagnia delle spezie che lì aveva sede, con diretto accesso all’acqua e magazzini tutt’intorno. Vaniglia, cannella, chiodi di garofano...Queste sono le spezie più usate nella pasticceria veneziana e da queste è partito Dario Loison nel suo ennesimo viaggio di ricerca nella cultura del gusto. Prima la Vaniglia del Madagascar, che impreziosisce tutti i panettoni Linea Top della casa. Poi il Panettone Noël con Pepe, Cannella e Chiodi di garofano, sulle tracce dell’aroma di certi dolci speziati del Nord-europa. Poi il Panettone albicocca e Zenzero e più recentemente la Veneziana Amarena e Cannella, fino ad arrivare alla novità 2013, lo Zafferano del Panettone Liquirizia e Zafferano. Tutti dolci che lasciano a bocca aperta per un gusto che evoca atmosfere d’altri tempi. Altri ne verranno, perché per Dario il mondo delle spezie è tutto da esplorare. A volte bisogna usare le spezie sbagliate per ottenere l’effetto desiderato. Dal film “Un tocco di zenzero” www.Loison.com  
   
   
SUPER TRE STELLE VERONELLI A FRATELLI BERLUCCHI IL FRANCIACORTA RISERVA CASA DELLE COLONNE BRUT 2006 OTTIENE IL MASSIMO RICONOSCIMENTO DELLA STORICA “GUIDA ORO I VINI DI VERONELLI”  
 
Il Franciacorta Brut Millesmato Casa delle Colonne 2006 di Fratelli Berlucchi ottiene le Super Tre Stelle nella “Guida Oro I Vini di Veronelli 2014”, premio attribuito a una singola annata di un vino, che abbia ottenuto un punteggio pari o superiore a 93 centesimi. “Casa delle Colonne” è la gamma d’élite di Fratelli Berlucchi che prende il nome dall’antica villa della famiglia Berlucchi in Franciacorta. Millesimati preziosi che utilizzano le uve mature di Chardonnay e Pinot Nero delle tenute di Borgonato (Bs). La Guida Oro I Vini di Veronelli, giunta alla 26esima edizione, resta la prima rassegna critica dei vini italiani di qualità, erede dei cataloghi pubblicati da Luigi Veronelli dal 1959. E’ la guida con il maggior numero di informazioni tecniche sulle aziende italiane - quasi 2.000 - e sui vini, realizzata dal Seminario Permanente Luigi Veronelli, associazione senza scopo di lucro per la cultura del vino e degli alimenti