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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 07 Novembre 2013
CONCENTRAZIONI: LA COMMISSIONE EUROPEA AVVIA UN´INDAGINE APPROFONDITA SULL´ACQUISIZIONE DA PARTE DI HUTCHISON 3G UK TELEFóNICA IRLANDA  
 
 Bruxelles, 7 novembre 2013 - La Commissione europea ha avviato un´indagine approfondita per stabilire se il progetto di acquisizione di Telefónica Irlanda Hutchison 3G Uk (H3g) è conforme alle norme della Ue sulle concentrazioni. Entrambe le società offrono servizi di telefonia mobile in Irlanda. La Commissione teme che l´operazione sarebbe restringere la concorrenza nel mercato della vendita al dettaglio di telefonia mobile e il mercato all´ingrosso dell´accesso e raccolta delle chiamate in Irlanda. L´avvio di un´indagine approfondita non pregiudica l´esito della procedura. La Commissione dispone ora di un periodo di 90 giorni lavorativi (fino al 24 marzo 2014) per prendere una decisione definitiva. L´indagine preliminare della Commissione ha dimostrato che l´acquisizione proposta è tale da pregiudicare la concorrenza sostanziale nel mercato del mobile al dettaglio in Irlanda, dove tre Irlanda, una controllata di H3g e Telefónica Irlanda è attualmente competere. La transazione dovrebbe unire due delle quattro reti di telefonia mobile in Irlanda e creerebbe un attore economico di dimensioni simili al più grande operatore attuale, Vodafone. La Commissione teme che l´operazione eliminerebbe un importante fattore di concorrenza e non influenza la motivazione della nuova entità di esercitare una forte pressione competitiva su altri concorrenti. Ha inoltre temeva che l´operazione avrebbe incoraggiato entità minore risultante dalla fusione di continuare accordo di ripartizione con rete Eircom, che potrebbe ostacolare la capacità di questi ultimi di competere in modo efficace alla fine del concentrazione. Inoltre, la Commissione teme che l´operazione porterebbe ad un netto calo del numero di operatori di rete mobile (Mno) effettivamente disponibili ad ospitare operatori mobili virtuali (Mvno). Mvno attuali e potenziali dovrebbero avere la loro scelta di host e riduce in tal modo di rete avrebbe un potere contrattuale più debole di ottenere buone condizioni di accesso all´ingrosso. Infine, dall´indagine preliminare della Commissione che la riduzione del numero dei concorrenti dopo la fusione potrebbe portare a un indebolimento della pressione concorrenziale che la probabilità di coordinamento aumenta comportamento concorrenziale dell´aumento Orm e sostenibile dei loro prezzi, sapendo che ci può essere una certa trasparenza nel mercato al dettaglio. La Commissione esaminerà ora in dettaglio il progetto di acquisizione di determinare se i timori iniziali sono infondate. Esso si concentrerà in particolare sui seguenti temi: il grado di concorrenza tra le parti, gli incentivi di mercato che saranno disponibili per la nuova entità dopo l´operazione, la reazione dei concorrenti e potenziali effetti positivi consumatori, sulla realizzazione delle reti mobili di prossima generazione. L´operazione è stata notificata alla Commissione il 1 ° ottobre 2013.  
   
   
DAL WEB ALLA TV: AL VIA LA COLLABORAZIONE CROSSMEDIALE TRA INTOSCANA.IT E TOSCANA TV I FORMAT DI INTOSCANA.IT IN ONDA ANCHE IN TV  
 
Firenze, 7 novembre 2013 - Da venerdì 8 novembre parte la collaborazione tra intoscana.It, il Portale ufficiale della Toscana e l’emittente televisiva Toscana Tv. L’accordo tra le due testate prevede che il format settimanale curato dalla redazione di intoscana.It e intitolato “Intoscananews”, vada in onda anche su Toscana Tv, tutti i venerdì alle ore 22.15. Intoscananews raccoglie i temi legati ad arte, cultura, attualità, sport, enogastronomia, e innovazione. E’ un vero e proprio speciale con interviste in esclusiva e approfondimenti sul meglio della settimana. Anche “Toscanacinenews” andrà in onda su Toscana Tv. Si tratta del format curato dalla giornalista di intoscana.It Elisabetta Vagaggini e dedicato a Festival, anteprime, presentazioni di pellicole cinematografiche. Il focus conterrà interviste in esclusiva ai più noti registi ed attori del panorama italiano e internazionale. "La collaborazione editoriale con Toscana Tv è nel segno della crossmedialità e di una forte integrazione tra web e televisione - afferma Davide De Crescenzo, direttore responsabile di intoscana.It - I nostri migliori servizi video della settimana, raccolti in uno speciale, saranno rilanciati all´interno del palinsesto del nostro partner televisivo, insieme poi al Toscanacinenews, storico approfondimento dedicato al mondo del cinema non solo regionale. Anche noi apriremo il nostro portale alle migliori produzioni di Toscana Tv, con l´obiettivo di ampliare reciprocamente i nostri pubblici, senza barriere tra media sempre più convergenti". La prima messa in onda di Intoscananews è in programma per venerdì 8 novembre alle ore 22.15, dopo l’appuntamento con Metropolis, trasmissione condotta dal direttore di Toscana Tv, Daniele Magrini, con ospiti in studio del mondo della politica, dell’economia e del sociale. "Personalmente credo che un moderno sistema dei media non possa prescindere da sinergie e relazioni di contenuti. La crossmedialità aumenta la visibilità dei singoli media e completa la filiera. A Toscana Tv già abbiamo programmi trasmessi direttamente dagli studi di alcune radio come Radio Toscana e Lady Radio: adesso con intoscana.It, realizziamo una sinergia decisamente significativa con una importante testata giornalistica web, riferimento sulla Rete dell´intera regione", ha dichiarato Daniele Magrini, direttore di Toscana Tv.  
   
   
SMART CITIES, 20 PROGETTI APPROVATI DAL MINISTERO DELL´ISTRUZIONE  
 
Firenze, 7 novembre 2013 – Aziende, università, centri di ricerca e amministrazioni locali toscane all´avanguardia grazie ai 20 progetti approvati dal Ministero dell´Istruzione, dell´Università e della Ricerca nell´ambito del bando ´Smart Cities and Communities and Social innovation´. Il bando, emanato nel 2012 per finanziare interventi per lo sviluppo di Città Intelligenti su tutto il territorio nazionale, mette a disposizione oltre 655 milioni di euro (sia come contributo spesa che come accesso al credito agevolato). 71 i progetti esecutivi che sono risultati idonei. "La Toscana – ha dichiarato con soddisfazione la vice presidente Stella Targetti - vuole essere smart: su 71 progetti giudicati idonei dal Miur ben 20 sono ´toscani´ perché ci hanno lavorato imprese, università o centri di ricerca della nostra regione. Possiamo dividere i progetti in due grandi categorie: quelli che potranno trovare applicazione nel mondo industriale e anche in quello delle piccole e medie imprese, e quelli che mirano a migliorare l´organizzazione della Pubblica Amministrazione per avvicinarla sempre di più ai cittadini. Ora l´auspicio è che gli Enti locali siamo i primi ad apprezzare le traiettorie di innovazione suggerite da queste ricerche". Il Ministero ha pubblicato la graduatoria dei progetti esecutivi ritenuti idonei pochi giorni fa. Quelli ´toscani´ (sostenuti dalla Regione con manifestazione di interesse) erano in tutto 24. Dei 20 che sono entrati nella graduatoria del Miur 7 sono in fascia A (progetti che hanno ottenuto il maggior punteggio per la stessa tematica) e 13 in fascia B (idonei). Gli ambiti tematici dei progetti toscani sono: cloud computing technologies per smart government, cultural heritage, logistica last-mile, sicurezza del territorio, smart grids, tecnologie del mare, trasporti e mobilità terreste, architettura sostenibile e materiali, salute, waste management. In allegato il pdf con la lista dei 20 progetti toscani ritenuti idonei. Qui invece il sito del Miur con tutti i 71 progetti. Http://hubmiur.pubblica.istruzione.it/web/ricerca/dettaglio-news/-/dettaglionews/viewdettaglio/28502/11213    
   
   
MERCATO LIBERO DELLA TELEFONIA E TUTELA DEI CONSUMATORI  
 
Reggio Emilia, 7 novembre 2013 -Come funziona il mercato libero della telefonia e dei servizi internet? Come ci si orienta tra le offerte dei diversi gestori e come ci si tutela? Sono questi gli interrogativi che faranno da sfondo al seminario su “Quali garanzie per gli utenti–consumatori nel libero mercato delle comunicazioni” che la Camera di Commercio di Reggio Emilia, in collaborazione con le Associazioni provinciali dei consumatori, ha organizzato per venerdì 8 novembre alle ore 10,00 nella sede camerale di Piazza della Vittoria 3 a Reggio Emilia. All’incontro interverranno, in qualità di relatori, Federico Flaviano della Direzione Tutela dei Consumatori dell’A.g.com - Autorità per le Garanzie nelle Telecomunicazioni - e Massimiliano Valcada del Foro di Savona, esperto di politiche consumeristiche europee che ha maturato una vasta esperienza in materia di contenzioso. L’incontro sarà coordinato da Marco Biscella del quotidiano Il Sole 24 Ore.  
   
   
BOLZANO: GIÀ OLTRE 400 PERSONE HANNO UTILIZZATO L´ISCRIZIONE ONLINE NELLE LISTE DI DISOCCUPAZIONE  
 
Bolzano, 7 novembre 2013 - Dopo due settimane dall’istituzione del servizio online per l’iscrizione nelle liste di disoccupazione la Ripartizione lavoro informa già oltre 400 utenti hanno utilizzato questa opportunità. Da circa due settimane le persone disoccupate hanno la possibilità di iscriversi nella lista di disoccupazione tramite il servizio online eJob-ole all´indirizzo www.Provincia.bz.it/lavoro/default.asp  senza doversi recare presso un Centro di mediazione lavoro. Il direttore della Ripartizione lavoro, Helmuth Sinn, sottolinea che questo nuovo servizio rappresenta un passo in avanti per semplificare il rapporto tra la pubblica amministrazione ed i cittadini e che grazie a questa nuova opportunità si possono ridurre in maniera significativa le attese presso i Centri di mediazione al lavoro. Nell´arco delle prime due settimane di attività del servizio circa 400 persone hanno utilizzato questa opportunità. L´iscrizione è semplice e si limita, dopo l´accesso al sistema, all´inserimento del titolo di studio e della professione che si desidera svolgere. I disoccupati stagionali (persone che hanno avuto come ultimo rapporto di lavoro un contratto stagionale nel settore alberghiero o agricolo) devono inoltre confermare i dati relativi all´ultimo datore di lavoro ed indicare se hanno già una conferma di assunzione per la stagione successiva. Alla fine dell´iscrizione la persona richiedente può stampare un certificato di avvenuta iscrizione. Il certificato contiene tutte le informazioni che la persona iscritta deve tenere in considerazione. Il programma offre anche la possibilità di pubblicare un annuncio nella borsa lavoro provinciale. Se per un qualche motivo l´iscrizione non va a buon fine, la persona disoccupata può rivolgersi ad un Centro di mediazione lavoro per iscriversi nella lista di disoccupazione. Tutti i cittadini italiani e comunitari disoccupati possono utilizzare questo servizio online se hanno un´età compresa tra 16 e 65 anni e non sono attualmente occupati. Il servizio non può essere offerto ai cittadini extracomunitari in quanto l´iscrizione presuppone il controllo del permesso di soggiorno. I cittadini extracomunitari possono rivolgersi ad un Centro di mediazione lavoro per ottenere l´iscrizione. Per l´utilizzo di questo servizio è necessario disporre di un e-gov-account certificato, tramite la Carta dei Servizi oppure tramite un nome utente certificato. Per aiutare gli utenti nell´attivazione della Carta dei Servizi è stato istituito il numero verde 800 816 836.  
   
   
UMBRIAGEO: OLTRE 50MILA ACCESSI ANNUI PER PORTALE REGIONALE SU TERRITORIO E AMBIENTE CHE SI RINNOVA PER OFFRIRE PIÙ SERVIZI  
 
Perugia, 7 novembre 2013 - Il portale regionale "Umbriageo" ( www.Umbriageo.regione.umbria.it ), porta di accesso alla infrastruttura geografica regionale, si rinnova e cambia veste per offrire servizi digitali migliori e informazioni più ricche e fruibili da parte di cittadini, imprese, professionisti, istituzioni, scuole, Università, associazioni. "Con ´Umbriageo l´informazione diventa servizio - sottolinea l´assessore regionale all´Ambiente, Silvano Rometti - Con i suoi oltre 50mila accessi annui, il portale tematico si rafforza come strumento per la pubblicazione e fruizione in rete del sistema diffuso di conoscenze sul territorio e l´ambiente". A tre anni dalla sua attivazione, "il bilancio dei servizi offerti in rapporto al numero di utenti pubblici e privati che vi accedono - afferma Rometti - è oltremodo positivo. Umbriageo ha realizzato e continuerà a realizzare, attraverso un costante aggiornamento delle conoscenze geografiche, quanto la legge regionale 13 del 2009 aveva posto in capo al Sistema informativo territoriale della Regione Umbria, di essere cioè il riferimento conoscitivo fondamentale per la definizione degli atti di governo del territorio e per la verifica dei loro effetti". I pilastri di "Umbriageo", curato dalla Regione Umbria attraverso il Sistema informativo per l´ambiente e territorio ("Siat"), come spiega la dirigente Ambra Ciarapica, "sono le conoscenze strutturate, organicamente raccolte, elaborate e prodotte attraverso un controllo attento e specialistico che si incentra particolarmente sulla qualità del dato. Dato che, all´interno del portale, viene opportunamente documentato nell´Atlante, che raccoglie le risorse informative prodotte dalla Regione, e che è possibile ricercare con diverse chiavi di lettura". Nella nuova versione, aumentano le pagine dedicate al portale Webgis della Regione Umbria, che permettono all´utente di "navigare" sul territorio regionale attraverso l´ortofoto digitale risalente a diverse epoche - non una semplice fotografia aerea, ma realizzata con precisioni metriche e cartografiche - alla quale si sovrappongono i numerosi livelli informativi del territorio, con la cartografia di base (carta tecnica, toponomastica, viario, numeri civici, carta catastale) a cui si affiancano dati di carattere più tecnico e specialistico (quali uso del suolo e geologia). "Il restyling di Umbriageo - rileva l´assessore Rometti - è tra i progetti significativi dell´Agenda digitale della Regione Umbria e rilancia il tema della costruzione della rete del sistema diffuso di conoscenze che sempre di più necessita di essere integrata e fruita".  
   
   
NOVA-T REALIZZA IL SITO DI UNA DELLE PIÙ BELLE CHIESE DI TRENTO: BADIA SAN LORENZO  
 
Trento, 7 novembre 2013 - È online il sito di Badia San Lorenzo, uno dei luoghi di spiritualità più conosciuti e suggestivi della città di Trento. La chiesa attualmente è servita dai Frati Cappuccini di Trento: il rettore padre Giorgio Antonino Butterini e i confessori padre Bonaventura Marinelli, padre Stefano Cinti e padre Sergio Abram. Il rettore ha fortemente promosso l’iniziativa della realizzazione del sito per poter informare i fedeli delle attività e per offrire ai visitatori utili informazioni. Si potranno, così, trovare approfondimenti sulla vita di San Lorenzo, sulle appassionanti vicende storiche legate alla Badia nel corso della sua lunga storia e sulle bellezze artistiche e architettoniche. Il sito valorizza la doppia natura della Badia. Un nuovo sito Nova-t, per valorizzare un’istituzione preziosa e per arricchire il web con la sua presenza, che si aggiunge ai numerosi siti istituzionali, biografici e di congregazioni religiose realizzati in questi anni. Per contattare i Frati Cappuccini presenti alla Badia: guarda qui. Per saperne di più sui siti Nova-t: 011.899.14.00 - info@nova-t.It    
   
   
UE: ERASMUS+: "ABBIAMO MIGLIORATO IL VECCHIO PROGRAMMA"  
 
Bruxelles, 7 novembre 2013 - La mobilità degli studenti è senza dubbio uno dei più grandi vantaggi per i giovani che vivono nell´Ue. Il celebre programma Erasmus, utilizzato da più di 230.000 studenti ogni anno, è appena stato rinnovato. 14 miliardi di euro per il programma Erasmus+ consentiranno a oltre 5 milioni di giovani di studiare in altri paesi, formarsi e partecipare ad attività di volontariato o sportive. Prima del voto in plenaria ne abbiamo parlato con la relatrice tedesca del centro-destra, Doris Pack. Qual è il maggior cambiamento tra Erasmus + e il "vecchio" Erasmus? L´erasmus, come gli studenti ben sanno, è una parte dell´Erasmus+. Il nuovo programma comprende tutti i programmi formali o informali di istruzione, formazione, gioventù e sport. Dal momento che non volevamo perdere il marchio Erasmus, abbiamo chiamato il nuovo programma Erasmus+. L´erasmus+ include l´Erasmus, l´Erasmus Mundus, i programmi Leonardo da Vinci, Comenius, Grundtvig e Youth in action e, per la prima volta, lo sport. Chiaramente ci saranno budget differenti per i differenti programmi. Qual è il futuro dell´Erasmus+? Darà spazio anche a esperienze di lavoro e stage, oltre agli scambi tra studenti? Se l´Erasmus+ non esistesse, avremmo dovuto inventarlo. Si tratta di un valore aggiunto europeo per le politiche regionali, nazionali e talvolta locali nel campo dell´istruzione e della gioventù. Abbiamo mantenuto tutto ciò che era buono prima e l´abbiamo semplicemente migliorato per supportare anche coloro che desiderano avere delle esperienze lavorative in altri paesi: pagati e tutelati a livello sociale. Che impatto avrà l´Erasmus+ sulla disoccupazione giovanile? Erasmus+ non rappresenta una soluzione al problema della disoccupazione. Tuttavia, parlare più lingue, avere un´istruzione e capacità più varie - soprattutto nel settore tecnologico -, significa accrescere le possibilità di trovare un lavoro. Anche al di fuori del proprio paese. L´erasmus+ sarà discusso e votato dal Parlamento europeo in seduta plenaria, il 19 novembre. Per ulteriori informazioni e contatti, il comunicato stampa è disponibile cliccando sul link a destra.  
   
   
"CONFERENZA FINALE PRIMAS"  
 
Bruxelles, 7 novembre 2013 - Il 28 novembre 2013 si terrà a Bruxelles, in Belgio, la "Conferenza finale Primas" (Primas Final Conference). Il progetto Primas, finanziato dall´Ue, mira a sostenere e favorire l´uso di strategie didattiche basate sull´indagine e di innovazioni per l´insegnamento della matematica e delle scienze in tutte le aule di Europa. Con il completamento previsto per dicembre 2013, i partner del progetto mirano a riunire i responsabili politici, le autorità educative e i formatori di insegnanti per presentare i risultati del progetto. L´evento coinvolgerà i partecipanti in un dialogo sulle mutevoli esigenze dell´insegnamento e apprendimento della matematica e delle scienze, al fine di incoraggiare più studenti ad approfondire ulteriormente gli studi in queste materie. Per ulteriori informazioni, visitare: http://primas-conference.Ph-freiburg.de/    
   
   
"ORIZZONTE 2020: UN´INTRODUZIONE"  
 
Cambridge, 7 novembre 2013 - Il 12 novembre 2013 si terrà a Cambridge, nel Regno Unito, un evento intitolato "Orizzonte 2020: un introduzione" (Horizon 2020: An introduction). Orizzonte 2020, il nuovo programma dell´Ue per il finanziamento della ricerca e dell´innovazione, sarà lanciato alla fine del 2013. Con un bilancio di oltre 70 miliardi di euro per il periodo di sette anni fino al 2020, rappresenta una fonte importante di sostegno alla ricerca e all´innovazione. Questo workshop fornirà una panoramica del nuovo programma: campo di applicazione, bilancio, regole e procedure, nonché individuazione dei gruppi di interesse da tenere d´occhio. Il workshop è specificamente rivolto ai nuovi arrivati ai finanziamenti per la ricerca e l´innovazione dell´Ue, che siano dell´industria, delle università o delle amministrazioni locali. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www.Singleimage.co.uk/workshops/workshop-schedule-workshop-12    
   
   
FUTURE FORUM 2013, LA SCUOLA DIGITALE DEVE DIVENTARE SISTEMA  
 
Udine, 7 novembre 2013 - La scuola digitale è il futuro della formazione, ma deve perdere la connotazione della sperimentazione continua e diventare sistema applicato e condiviso da tutti, aperto al di là delle costrizioni di spazio e tempo, in grado di partire dagli studenti, di prepararli al problem solving, in una struttura che deve formare talenti e non sprecarli come spesso accade ora. Su queste riflessioni si è innestata la discussione del 5 novembre di Future Forum, nell’appuntamento, moderato da Armando Massarenti del Sole 24 Ore, che ha visto come protagonisti Mario Rotta, project manager di E-form, “formatore di formatori”, e Agostino Quadrino, di Garamond Srl, azienda che si concentra sul tema dell´uso didattico delle tecnologie multimediali e dell’innovazione nei processi di insegnamento e apprendimento. Ad anticiparli, il videointervento di Salvatore Giuliano, il prof di “Book in progress”, progetto in cui insegnanti di varie scuole d’Italia si confrontano in rete e producono contenuti per nuovi libri di testo, cartacei e digitali, con l’obiettivo di fornire una preparazione più moderna nei metodi ma anche più efficace nei contenuti, libri che possono essere sempre implementati di contenuti multimediali e che sono anche frutto di una collaborazione con gli studenti. Con il progetto, ha spiegato Giuliano, si cambia pure il paradigma dell’apprendimento, portando anche a una diversa impostazione della classe, in cui il docente diventa un facilitatore. Cambiano anche i tempi di apprendimento, nelle cosiddette “flipped classrooms”, in cui in sostanza la titolarità dell’apprendimento è spostata dagli insegnanti agli studenti, e gli insegnanti diventano guide di questo percorso che vede pienamente attivo lo studente. E se pure il “Book in progress” è considerato un ottimo strumento, Rotta di E-form ha evidenziato che, come spesso accade nella scuola, è un progetto che coinvolge ancora troppe poche persone, insegnanti e studenti. «La scuola italiana ha problematiche più complesse e altri numeri – ha detto –. Il vero problema è stabilire che cosa vogliamo faccia, la scuola: non possiamo cambiare solo gli strumenti di volta in volta, errori che la scuola commette in continuazione, facendo progetti sperimentali su poche persone per poi dopo poco non sostenerli più, senza invece modificare nel profondo l’idea e la forma della scuola». Per Rotta va dunque abbandonata l’idea della sperimentalità continua per arrivare a un sistema vero e proprio. E «la scuola digitale – ha aggiunto – deve avere una visione diversa del mondo, procedere alla ricerca del significato. Ha senso quando smantella il modo attuale di fare scuola, imbrigliato all’interno di uno spazio-tempo definito, perché le tecnologie cambiano il modo e i tempi di progettare e vivere la conoscenza». In questo punto si è inquadrato l’intervento di Agostino Quadrino, di Garamond, insegnante per 15 anni e anche autore di libri di testo prima della fondazione della società che ha oggi 67 mila utenti-insegnanti registrati, secondo solo a database del Ministero dell´istruzione, "plafond" che permette di tastare direttamente il polso della domanda di chi vive quotidianamente la realtà scolastica. «Quando io cominciai la scuola, la conoscenza era bene scarso – ha detto –: rispetto ad allora le cose sono cambiate in modo radiale. Oggi la conoscenza è bene abbondante e immediatamente accessibile, con un clic posso accedere a qualsiasi contenuto. Oggi è abbondante e facilmente raggiungibile e come Garamond noi siamo convinti che l’era dei libri di testo sia finita». Una realtà verso cui Quadrino evidenzia di non aver alcun pregiudizio «in quanto ne sono stato autore», ma che rappresenta una realtà superata. Inoltre, «è di 800 milioni di euro il valore che ogni anno i genitori spendono per comprare – e poi cambiare – i libri scolastici. Editoria che non vuole cedere la sua egemonia perché opera in regime di oligopolio». Ma per Quadrino, cambiare la scuola non è solo una questione di digitalizzare i testi, che è una «finta novità», bensì «passare dal concetto di cultura chiusa e proprietaria a quello di cultura aperta, bene comune e condiviso».  
   
   
RICERCA: MILANO IN PRIMA FILA PER INTERCETTARE 70 MILIARDI DI FINANZIAMENTI EUROPEI  
 
Milano, 7 novembre 2013 - Un quarto dei progetti di ricerca finanziati dall’Unione europea vedono protagoniste le realtà italiane: di queste, oltre 1.000 sono milanesi, per un indotto di circa 300 milioni di euro sul territorio comunale. A renderlo noto lo studio condotto da Scienceonthenet presentato ieri pomeriggio all’Urban Center dall’assessore alle Politiche per il Lavoro, Università e Ricerca Cristina Tajani e Mario Melazzini, assessore alla Sanità della Regione Lombardia, insieme ai rettori delle università milanesi e ai rappresentanti di Cnr, Fondazione Cariplo e Gruppo 2003. Lo studio dimostra come le università, gli enti di ricerca e le aziende milanesi si siano aggiudicati, dal 2007 al 2013, quasi un quarto dei progetti europei del Settimo Programma Quadro che vedono la partecipazione di partner italiani. Sono oltre 20 mila i progetti di ricerca finanziati dalla Ue, di cui oltre 5 mila con il coinvolgimento di partner italiani e 1.065 realizzati da atenei o istituti milanesi. Una posizione di eccellenza che, a livello lombardo, ha fruttato mezzo miliardo di euro e che pone gli atenei, gli ospedali e i centri di ricerca milanesi in prima fila per partecipare al nuovo Programma di finanziamento europeo Horizon 2020 che stanzierà 70 miliardi di euro per la ricerca in tutta Europa dal 2014 al 2020. “Mettere la ricerca scientifica al centro del dibattito pubblico – ha spiegato l’assessore all’Università e Ricerca Cristina Tajani - e darsi nuove strategie di potenziamento e collaborazione per intercettare i finanziamenti a disposizione a livello europeo sono gli obiettivi del Comune di Milano. Questa Amministrazione è in prima linea nella creazione di una rete sistemica tra università e centri di ricerca milanesi e lombardi, anche in vista del nuovo ciclo della programmazione europea. La ricerca scientifica è uno degli ambiti di maggiore attrattività e competitività del nostro territorio e, in questo senso, va valorizzata e accompagnata dalle istituzioni locali”. Il sistema della ricerca a Milano si distingue soprattutto nel campo della biomedicina, dell´energia, delle scienze economico-sociali, dell´information technology, della ricerca spaziale, delle biotecnologie e dell´ambiente. In questi settori chiave, gli enti del capoluogo sono presenti dal 20 al 40%. Fra i primi 10 centri a livello nazionale emergono il Politecnico di Milano, il Cnr e l´Università degli Studi. Inoltre, fra i più produttivi, in termini di studi e ricerche condotte, troviamo Bocconi, Cattolica, Bicocca, San Raffaele, Istituto Mario Negri, Telecom, Rse, Humanitas, in aggiunta a circa duecento piccole e medie realtà aziendali che lavorano ormai a stretto contatto con partner stranieri a progetti scientifici di dimensioni europee. Lo studio completo è consultabile sul sito www.Scienceonthenet.eu  
   
   
UNIVERSITÀ: BANDO PER INIZIATIVE DI RIQUALIFICAZIONE URBANA, ANIMAZIONE E PROMOZIONE DELLA CREATIVITÀ GIOVANILE A PRATO  
 
Prato, 7 novembre 2013 - Dal Progetto Prato della Regione Toscana un bando per iniziative di riqualificazione urbana, animazione e promozione della creatività giovanile a Prato. Il bando, rivolto ai giovani, intende promuovere idee che valorizzino gli spazi degradati, che prevengano e contrastino situazioni di disagio sociale, a partire dalla connessione che spesso si crea tra disagio sociale e degrado urbano. A questo tema il Progetto Prato della Regione Toscana ha dedicato l´azione-ciminiera vivibilità sul territorio, che fra i suoi obiettivi comprende “la promozione di iniziative di riqualificazione urbana, animazione e promozione della creatività e dell’associazionismo giovanile”. Ai progetti selezionati, che dovranno essere inviati alla Regione Toscana entro il 6 dicembre 2013, sarà assegnato un contributo massimo di 5.000 Euro. Possono fare domanda presentando un´idea progettuale: Soggetti del Terzo Settore costituiti successivamente al 01.01.2009, con sede legale e operativa nella provincia di Prato; Gruppi informali composti da giovani di età fino a 35 anni, residenti nei comuni della provincia di Prato e che abbiano adempiuto all’obbligo scolastico. Link Sito Progetto Prato: http://www.Poloprato.unifi.it/it/progetto-prato.html  Bando in pdf: http://www301.Regione.toscana.it/bancadati/atti/dettaglioattid.xml?codprat=2013ad00000005805    
   
   
SCUOLA, DA LIGURIA SOS A GOVERNO CONTRO AZZERAMENTO RIMBORSI DIRITTO ALLO STUDIO ALLE FAMIGLIE  
 
Genova, 7 novembre 2013 - Al momento, infatti, risultano totalmente azzerati i finanziamenti statali per le borse di studio , le cosiddette “lettera b”, destinate al rimborso delle spese di laboratorio, delle attività integrative, della mensa e del trasporto per gli alunni della scuola secondaria inferiore e superiore. Si è deciso di compiere ogni azione necessaria per sollecitare il Governo affinchè inserisca nella legge di stabilità 2014 nuove risorse finanziarie destinate ad un contributo così importante per i bilanci di molte famiglie liguri. Nel pomeriggio, al termine di un incontro nella sede di piazza de Ferrari, a Genova, la Regione Liguria con l’assessore al Bilancio, Istruzione e Formazione Pippo Rossetti, Anci Liguria, gli assessori all’Istruzione dei Comuni di Genova Pino Boero e di Savona Isabella Sorgini, sono stati anticipati interventi e iniziative per sollecitare il Governo affinchè inserisca nella legge di stabilità 2014 nuove risorse finanziarie destinate ad un contributo così importante per i bilanci di molte famiglie liguri. Al governo si chiede anche di far confluire i 15 milioni stanziati sul cosiddetto “Decreto Scuola” in discussione in Parlamento, nell’attuale sistema a sostegno del diritto allo studio per le “borse b”.  
   
   
STUDENTI DEL POTENTINO “IMPRENDITORI PER UN GIORNO  
 
Potenza, 7 novembre 2013 - 40 studenti della provincia di Potenza diventano “imprenditori per un giorno” grazie alla Camera di Commercio di Potenza che, con il supporto dell’azienda speciale Forim sta realizzando la Job Day 2013, nell’ambito del progetto di sistema di Unioncamere “Sviluppo funzioni e attuazione accordi di cooperazione in materia di alternanza, formazione-lavoro, certificazione delle competenze, diffusione di cultura tecnica e imprenditoriale”. L’iniziativa permette agli studenti, in maniera individuale, di seguire per un giorno un imprenditore o un lavoratore in imprese, uffici pubblici, attività commerciali, studi professionali, laboratori, officine, per creare un contatto diretto e pratico fra istruzione, didattica e mondo del lavoro grazie al supporto di un “mentor” che fa da guida, in un clima informale e piacevole, invitandolo a porre domande e a chiarire eventuali dubbi. Il ragazzo diventa così protagonista e testimonial capace di trasferire l’esperienza, alimentando uno scambio virtuoso di informazioni e di relazioni. «Il ritardo dell’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro rischia di ingessare e paralizzare la nostra regione e il Paese – sottolinea il presidente della Camera di Commercio potentina, Pasquale Lamorte -. Osservare dal di dentro cosa c’è “oltre” i banchi di scuola diventa invece essenziale per proiettare lo sguardo e la propria ambizione. L’esperienza del Jobday, con un approccio pratico, consente proprio di sviluppare questa attenzione, nell’ampio solco dell’alternanza scuola-lavoro che dovrà essere uno strumento sempre più utilizzato e valorizzato». La Job Day 2013 proseguirà per tutto il mese di novembre. I primi a realizzare l’esperienza sono stati gli studenti del “Da Vinci” di Potenza, che saranno seguiti da quelli del Liceo scientifico “Pasolini” di Potenza, dell’Istituto “Sinisgalli“ di Senise e del “Vittorino D’alessandro” di Lagonegro. Gli studenti si avvarranno di materiali di supporto per l’osservazione, l’intervista al mentor, la descrizione ed il report delle cose osservate, l’autovalutazione dell’esperienza fatta e sono coordinati in ogni scuola da un docente incaricato. La giornata sarà completata, a scuola, da una fase di follow up, per consentire ai ragazzi di prendere il massimo da un’esperienza interessante e utile nel contesto del percorso scolastico.  
   
   
LA SPERIMENTAZIONE TRA POLO DI VERRES E REGIONE VALE D’AOSTA E´ UNA SCOMMESSA VINTA  
 
Verrès, 7 novembre 2013 - Tre anni di sperimentazione il cui bilancio è più che soddisfacente da entrambe le parti. Gli obiettivi dell’accordo siglato tra la Regione autonoma Valle d’Aosta, il Politecnico di Torino e l’Università della Valle d’Aosta ha trovato piena applicazione e ha permesso al Polo Tecnologico di Verrès di confermarsi come un centro all’avanguardia grazie a un metodo formativo innovativo, alla ricerca interna e al rapporto creato con le aziende. Nella mattinata di martedì 5 novembre, presso la sede di Verrès, i firmatari della sperimentazione si sono incontrati di fronte a una platea di studenti, docenti e ricercatori per fare il punto della situazione e per guardare al futuro di un rapporto che ha raccolto importanti risultati. Dal punto di vista della formazione il paradigma moderno ed efficace applicato dal Politecnico ha previsto l’uso congiunto delle nuove tecnologie e del tutorato: il nuovo modello formativo, impiega infatti le nuove tecnologie per l’erogazione delle lezioni, fruibili anche on-line e accompagnate da attività di laboratorio e tutoraggi nella sede di Verrès. Una formula che ha dato risultati positivi poiché gli studenti a casa conseguono una formazione esattamente equivalente agli studenti che seguono ex-cathedra, con un livello di superamento degli esami che è assolutamente accettabile. È un paradigma che si sta affermando in tutta Europa e che diventerà fondamentale per l’offerta formativa che sta cambiando. Marco Gilli, - Rettore del Politecnico di Torino Stiamo realizzando in Valle d’Aosta quel modello detto della tripla elica, che poi è il motore dell’innovazione: università, enti pubblici e aziende. Il futuro è sicuramente quello di perfezionare questo modello formativo cercando di coglierne tutti gli aspetti positivi e cercando di aumentare il numero di studenti, che fino ad oggi è stato limitato perché le sperimentazioni si fanno su numeri limitati. Ora la sperimentazione è avviata e siamo pronti ad accogliere più studenti. La ricerca deve poi estendersi con questo modello di collaborazione con le aziende e investire anche su altri aspetti, pensiamo a tutta quella parte della ricerca in ambito alpino, nel settore ambientale ed energetico, al settore dei rischi ambientali. Lì ci vuole un approccio interdisciplinare dove la tecnologia è sì centrale, ma non basta. E allora c’è la possibilità di inserire in questo tipo di collaborazione un’altra grande eccellenza, che qui è l’Università della Valle d’Aosta, dove ci sono tutte queste competenze nel campo delle scienze umane e delle scienze sociali. Per valorizzare le nuove vocazioni culturali, scientifiche, tecnologiche e industriali del territorio e per attrarre studenti, ricercatori e investitori, l’accordo prevedeva lo sviluppo dei centri di ricerca esistenti e la creazione di nuovi, il supporto al trasferimento tecnologico e alla formazione d’eccellenza e specializzata. Obiettivi raggiunti in tutti gli aspetti. Augusto Rollandin – Presidente della Regione autonoma Valle d’Aosta È un bilancio molto positivo. Questa esperienza è stata, come ha ricordato anche il magnifico Rettore, una scommessa vinta che ha dato frutti importanti già in poco tempo, in applicazione di una serie di proposte che sono state fatte alle aziende e che hanno raggiunto risultati importanti dal punto di vista pratico e applicativo, come i brevetti. Questo significa che noi come Regione abbiamo fatto insieme al Politecnico un investimento estremamente importante, non solo per i risultati ottenuti ma anche in un’ottica futura, per implementare la presenza di aziende che collaborino con l’Università e che vengano in Valle per sviluppare lavoro e quindi occupazione. L’attività di ricerca del Politecnico di Verrès ha puntato al potenziamento dei laboratori di meccatronica e di modellazione 3D e delle attività concentrate soprattutto negli ambiti delle tecnologie per il monitoraggio e la sicurezza del territorio, le energie rinnovabili e il risparmio energetico, la salvaguardia dell’ambiente e il ripristino degli ecosistemi. Così come all’elettronica, alla microelettronica e alla micro robotica. Inoltre, a seguito di un finanziamento regionale, nel febbraio 2013 sono state attivate due Unità di Ricerca, incentrate la prima sul tema della sicurezza in montagna al fine di migliorare, tramite dispositivi meccatronici, la sicurezza delle persone che vi operano, e la seconda sul tema dei rischi naturali in ambiente montano, la loro gestione e le conseguenze. Tra i partner di una delle due unità anche la Grivel srl e il comprensorio sciistico Courmayeur Mont-blanc Funivie Spa.  
   
   
BOLZANO, “C’È ANCORA CHI TRATTA“: BILANCIO DI 10 ANNI DEL PROGETTO ALBA  
 
Bolzano, 7 novembre 2013 - “C’è ancora chi tratta“: è questo il tema del convegno che si è svolto il 6 novembre a Palazzo Widmann a Bolzano, per iniziativa della Ripartizione provinciale famiglia e politiche sociali in collaborazione con l´associazione Volontarius, l´associazione La Strada-der Weg ed il consorzio Consis. Esperti locali ed internazionali hanno presentato il fenomeno della tratta di persone nella sua complessità ed illustrato il lavoro realizzato nel corso di 10 anni dal progetto Alba per la lotta alla tratta di persone in Alto Adige. Dopo 10 anni è giunto ora il momento di fare un bilancio sul progetto Alba. Con questo progetto, nato nel 2003, la Provincia si è impegnata concretamente per offrire alle persone la possibilità e gli strumenti per uscire dalla schiavitù e dallo sfruttamento della prostituzione e di offrire loro nuove prospettive. "I risultati del progetto Alba sono soddisfacenti e confortanti" ha sostenuto Luca Critelli, direttore della Ripartizione provinciale famiglia e politiche sociali, che finanzia il progetto "Alba". Secondo Critelli, i partner della rete, dai servizi sanitari ai consultori familiari, al privato sociale, agli enti di formazione, svolgono un importante servizio e contribuiscono in maniera determinante alla ricostruzione per queste persone di un progetto di vita nella legalità e nella dignità. La giudice Donatella Marchesini della Procura della Repubblica, responsabile del Gruppo di lavoro tutela della persona e della salute" ha espresso il proprio apprezzamento per il lavoro svolto in questi dieci anni dal progetto Alba che "Ha a capacità di agganciare le vittime della tratta e della prostituzione e di avviare con loro un percorso di recupero sociale in stretta collaborazione con le Forze dell´ordine. La prostituzione in questi anni si è trasformata, ora non si svolge più solamente in strada e negli appartamenti, bensì sempre più spesso attraverso Internet. Un fenomeno di adescamento che coinvolge molti minori nell´inconsapevolezza delle famiglie. Nel corso del convegno Sonia Santi, della Ripartizione provinciale famiglia e politiche sociali, responsabile del coordinamento istituzionale del progetto Alba, ha illustrato nel dettaglio l´evoluzione e lo sviluppo del progetto dall´emersione del fenomeno dello sfruttamento della prostituzione nel 1998 alla formazione degli operatori (2002) sino all´approvazione del progetto da parte della Giunta provinciale nel febbraio del 2003 ed al suo avvio operativo nel settembre dello stesso anno. Il progetto è costituito dall´unità di contatto costituita da cinque persone dell´Associazione Volontarius, dalla fase di accoglienza e di accompagnamento educativo gestita da cinque operatori dell´Associazione La Strada - Der Weg, seguita dalla formazione e dall´inserimento lavorativo gestito da 3 operatori del Consorzio sociale Consis. Una equipe multidisciplinare è responsabile della presa in carico delle singole persone. Il finanziamento dell´intero progetto è a carico del Fondo Sociale Europeo gestito dalla Provincia, della Ripartizione famiglia e politiche sociali, della Presidenza del Consiglio - Dipartimento per i diritti e le pari opportunità e co-finanziato dagli enti partner. Dal 2003 al 2013 sono state prese in carico dal progetto Alba complessivamente 67 persone (63 donne, 3 uomini ed 1 transgender), 49 delle quali hanno avuto accesso alla fase di formazione e di inserimento lavorativo; 36 hanno concluso il percorso con un con contratto di lavoro, 6 sono ancora in progetto e nella fase di formazione e stage professionale; 7 hanno completato la formazione ed il bilancio di competenze e per motivi diversi hanno abbandonato il progetto. 43 su 49 hanno usufruito dell´opportunità di compiere un percorso di formazione e di inserimento lavorativo (87,7%). Negli ultimi dieci anni a Bolzano sono state contattate sulla strada 518 persone mentre dal 2006 al 2012 sono state contattate in appartamenti in vari centri della provincia, secondo dati dell´Associazione Volontarius, 587 persone diverse. Inoltre sono più di 400 le persone che hanno richiesto un sostegno telefonico o una visita domiciliare Ulteriori dettagli sul progetto Alba sono stati quindi forniti nel corso del convegno da Francesco Campana dell´associazione Volontarius, Elisabetta Kalb dell´associazione La Strada-der Weg, Maria Susat del consorzio sociale Consis e Rose Maria Callà del Centro informativo per l´immigrazione della Provincia di Trento. Alcune cifre sono state inoltre fornite da Eva Küblbeck del "Koordinierungskreises gegen Frauenhandel und Gewalt an Frauen" che ha sede a Berlino. Secondo la commissione Ue nel 2010 sono state 10.000 le vittime della tratta di persone, l´80 % delle quali erano donne. Il 62 % delle vittime sono state sfruttate sessualmente, circa un quarto delle vittime sono state costrette al lavoro coatto. Per le vittime i problemi principali sono il limitato diritto di soggiorno, la mancanza di tutela sociale e di opportunità lavorative, l´alloggio e le misure di sostegno, che non sono disponibili su tutto il territorio ed il loro finanziamento. "In generale è necessario che le vittime di tratta di persone vengano tutelate in modo migliore e che la protezione dei testimoni venga disciplinata adeguatamente" ha affermato Küblbeck. Paola Degani, docente all´Università di Padova, e Claudio Donadel, dalla Ripartizione politiche sociali della città di Venezia, ha quindi illustrato il fenomeno della prostituzione e della tratta di persone a livello europeo e nazionale e le rispettive strategie di intervento per la protezione delle nuove vittime. Per ulteriori informazioni sul convegno gli interessati possono contattare l´Ufficio Famiglia, donna e gioventù della Ripartizione famiglia e politiche sociali, che ha sede in via Gamper,1 a Bolzano, Tel. 0471 41 82 32/39 - Fax 0471 41 82 49; e-mail: monica.Magagna@provincia.bz.it ; roberta.Petrungaro@provincia.bz.it ; www.Provincia.bz.it/politiche-sociali    
   
   
CONFERENZA DI VARSAVIA: L´UE ALLA RICERCA DI UN PROGRESSO EQUILIBRATO PER L´AZIONE SUL CLIMA  
 
Bruxelles, 7 novembre 2013 - L´11 e il 12 novembre a Varsavia, in occasione della conferenza dell´Onu sul cambiamento climatico, l´Unione europea mira a confezionare un pacchetto equilibrato di decisioni per far progredire l´azione internazionale a favore del clima. Le decisioni devono rafforzare l´attuazione delle misure in materia già concordate, anticipare il lavoro sui tagli alle emissioni complessive di gas a effetto serra prima del 2020 e preparare il terreno per adottare entro il 2015 un nuovo accordo mondiale vincolante sul clima che contenga gli impegni in materia di riduzione delle emissioni assunti da tutti i paesi. Valentinas Mazuronis, ministro dell´Ambiente della Lituania, attuale presidente del Consiglio dell´Ue, ha dichiarato: "La conferenza di Varsavia è una fase importante nella realizzazione degli impegni finora assunti, per trovare il modo di rendere l´azione a breve termine più ambiziosa e preparare l´accordo del 2015. L´ue ha proposto un processo graduale, comprensivo di una fase di valutazione, per formulare impegni ambiziosi per l´accordo del 2015 che costituisce una base solida per una decisione a Varsavia." Connie Hedegaard, Commissaria responsabile per l´Azione per il clima, ha aggiunto: "Deve essere chiaro per tutti che la conferenza di Varsavia sul clima non concluderà i negoziati sull´accordo climatico mondiale del 2015, rappresenterà però un incontro molto importante per progredire e gettare le basi per la conferenza di Parigi nel 2015. A Varsavia dobbiamo concordare la preparazione di impegni forti in vista dell´accordo del 2015 e accelerare la riduzione delle emissioni per la seconda parte del decennio in corso. Tutti i paesi devono essere pronti ad assumere impegni chiari prima del vertice dei leader mondiali sui cambiamenti climatici indetto dal Segretario generale dell´Onu, Ban Ki-moon per il prossimo settembre." L´accordo del 2015 È urgente progredire nell´elaborazione, nell´ambito d´applicazione e nella struttura dell´accordo mondiale che sarà adottato entro il 2015 per entrare in vigore nel 2020. L´ue vuole che la conferenza di Varsavia faccia il punto sui progressi finora compiuti e pianifichi le mansioni da svolgere nel 2014, in modo da disporre di una bozza di progetto ben prima del maggio 2015. In particolare, la conferenza di Varsavia deve elaborare un processo che consenta a tutte le parti di formulare nell´accordo del 2015 impegni ambiziosi in termini di riduzione delle emissioni dopo il 2020. Questo processo dovrebbe comprendere un calendario per la stesura degli impegni nel 2014, oltre alle informazioni che illustrano tali impegni e una fase di valutazione che garantisca che, nel complesso, gli impegni siano abbastanza ambiziosi da mantenere il riscaldamento globale inferiore a 2 °C rispetto alla temperatura dell´epoca preindustriale. Azione pre-2020 Se l´Ue e oltre 80 altri paesi hanno assunto impegni di riduzione delle emissioni fino al 2020, nel complesso questi non sono abbastanza ambiziosi da instradare il pianeta verso il traguardo di mantenere il riscaldamento sotto i 2 °C. A Varsavia l´Ue vuole vedere i ministri impegnarsi sul modo per innalzare l´obiettivo pre-2020, il che costituisce un contributo ambizioso per l´accordo del 2015. L´ue desidera che i paesi che ancora non lo hanno fatto presentino a Varsavia gli impegni di riduzione delle emissioni per il 2020. La conferenza dovrebbe sfociare in un processo nel quale tutte le parti possano trovare il modo di rafforzare nel 2014 la rispettiva azione relativa alle emissioni pre-2020. L´ue si appella inoltre a una più stretta cooperazione internazionale per accelerare il raggiungimento dell´obiettivo pre-2020. Esiste un notevole potenziale per ridurre ulteriormente le emissioni grazie, fra l´altro, a una maggiore azione sull´efficienza energetica, sulle energie rinnovabili, sui gas fluorurati a effetto serra, sulla riforma delle sovvenzioni ai combustibili fossili e sulle emissioni dei settori del trasporto aereo e navale. In particolare per quanto concerne i gas fluorurati, l´Ue vuole che la conferenza di Varsavia invii un segnale inequivocabile alle parti del protocollo di Montreal sulla protezione dello strato di ozono per agire e ridurre gradualmente gli idrofluorocarburi, un tipo di gas a effetto serra particolarmente pernicioso. Attuare le decisioni concordate Il terzo ambito della conferenza di Varsavia in cui è necessario adottare decisioni riguarda i progressi circa l´attuazione delle misure concordate in occasione delle precedenti sessioni. Tra queste misure ricordiamo la questione relativa al modo di affrontare le perdite e i danni causati dai cambiamenti climatici in paesi in via di sviluppo particolarmente vulnerabili. La conferenza di Varsavia deve anche affrontare la questione dei finanziamenti per il clima a favore dei paesi in via di sviluppo. Un dialogo ministeriale di alto livello sul finanziamento dovrebbe consentire di creare un consenso sul modus operandi. Altre questioni che richiedono l´adozione di decisioni comprendono la finalizzazione delle norme sulla trasparenza in merito agli impegni finora assunti nonché norme dettagliate per attuare la seconda fase di impegno del protocollo di Kyoto, che copre il periodo 2013-2020. Il finanziamento Ue della lotta ai cambiamenti climatici nel 2013 In quanto maggiori erogatori di aiuto pubblico allo sviluppo del mondo, a Varsavia l´Ue e gli Stati membri riferiranno in merito al finanziamento continuo dei paesi in via di sviluppo per lottare contro i cambiamenti climatici. L´ue e gli Stati membri si sono impegnati a versare 7,2 miliardi di Eur in finanziamenti rapidi ai paesi in via di sviluppo nel periodo 2010-2012 e hanno superato tale impegno contribuendo con complessivi 7,34 miliardi di Eur, di cui 2,67 miliardi l´anno scorso. Anche se per il 2013 non esiste alcun obbligo di finanziamento in tale ambito, l´Ue e alcuni Stati membri hanno annunciato contributi volontari destinati ai paesi in via di sviluppo pari a 5,5 miliardi di Eur e l´ultima disamina mostra che questo traguardo è prossimo.  
   
   
AZIONE PER IL CLIMA: LA COMMISSIONE EUROPEA PROPONE LA RATIFICA DELLA SECONDA FASE DEL PROTOCOLLO DI KYOTO  
 
Bruxelles, 7 novembre 2013 - Ieri la Commissione europea ha presentato una proposta legislativa che consentirà all’Unione europea di ratificare ufficialmente il secondo periodo di impegno (2013-2020) del protocollo di Kyoto sui cambiamenti climatici. Nel secondo periodo l’Ue, gli Stati membri e l’Islanda si sono impegnati a ridurre del 20% le emissioni complessive di gas a effetto serra rispetto al livello del 1990 o degli altri anni di riferimento scelti. L’impegno a diminuire le emissioni è in linea con gli obiettivi del pacchetto legislativo sul clima e l’energia del 2009 e va di pari passo con le misure di riduzione decise a livello di Ue e di Stati membri. Connie Hedegaard, Commissaria responsabile per il portafoglio Azione per il clima, ha dichiarato: “la ratifica della seconda fase del protocollo di Kyoto sottolinea l’impegno dell’Ue a favore di un approccio di tipo prescrittivo e giuridicamente vincolante per l’azione internazionale in materia di cambiamenti climatici. La nostra determinazione nel rispettare gli impegni assunti si rispecchia nel fatto che in pratica l’Ue si è attenuta fin dall’inizio, ovvero da gennaio di quest’anno, agli obiettivi e alle norme del secondo periodo di impegno del protocollo di Kyoto. Con la ratifica ufficiale della seconda fase, l’Europa contribuirà a rendere effettivi quanto prima a livello internazionale gli impegni assunti. Sono convinta che il Parlamento europeo, il Consiglio, gli Stati membri e l’Islanda completeranno al più presto le rispettive procedure di ratifica”. La proposta odierna della Commissione si articola in due proposte legislative: una decisione del Consiglio europeo sulla ratifica dell’emendamento di Doha al protocollo di Kyoto che dà il via al secondo periodo di impegno e un regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio sugli aspetti tecnici legati all’attuazione del secondo periodo. Decisione sulla ratifica - La decisione autorizza l’Ue a ratificare l’emendamento di Doha nella sua veste di firmatario del protocollo di Kyoto. Il testo legislativo stabilisce inoltre le condizioni cui dovranno attenersi gli Stati membri e l’Islanda per centrare l’obiettivo comune di una riduzione del 20% delle emissioni. La decisione sulla ratifica non modifica né gli eventuali obiettivi nazionali delineati nel pacchetto sul clima e l’energia, né il tetto relativo alle emissioni nel quadro del sistema di scambio di quote di emissioni dell’Ue (Ets dell’Ue), con una riduzione del 21% di emissioni rispetto ai livelli del 2005 entro il 2020. Aspetti tecnici legati all’attuazione - Il regolamento proposto, che disciplina gli aspetti tecnici legati all’attuazione, costituisce la base per una serie di atti legislativi relativi a questioni tecniche legate all’attuazione, da parte dell’Ue e degli Stati membri, del secondo periodo di impegno. Prossime tappe - Entrambe le proposte andranno ora al vaglio del Parlamento europeo e del Consiglio. La ratifica da parte dell’Unione europea si svolgerà in parallelo alla finalizzazione delle procedure nazionali di ratifica degli Stati membri e dell’Islanda. La Commissione mira completare la fase di ratifica a livello di Ue e di Stati membri entro febbraio 2015. L’ue, gli Stati membri e l’Islanda depositeranno congiuntamente i rispettivi strumenti di accettazione presso l’Onu in modo da garantire che l’emendamento di Doha entri in vigore contemporaneamente nei vari paesi. L’emendamento di Doha entrerà in vigore a livello internazionale una volta che sarà ratificato da tre quarti delle parti del protocollo di Kyoto (ossia 144 delle 192 parti firmatarie). L’unione europea ha aderito al protocollo come firmatario individuale, alla stregua dei singoli Stati membri e dell’Islanda. Contesto - L’emendamento al protocollo di Kyoto che istituisce il secondo periodo di impegno è stato concordato in occasione della conferenza Onu sui cambiamenti climatici tenutasi a Doha (Qatar) nel dicembre 2012. L’ue e gli Stati membri hanno accettato di partecipare al secondo periodo nel quadro di un pacchetto più ampio di misure concordate a livello internazionale. Tali misure includono: impegni su base volontaria di più di 80 paesi, compresi Stati Uniti, Cina, India, Sud Africa e Brasile, per limitare le proprie emissioni entro il 2020. Grazie a questi impegni, unitamente agli obiettivi ufficiali delle 38 parti che aderiscono al secondo periodo di impegno del protocollo di Kyoto, oltre l’80% delle emissioni globali è coperto da obiettivi o impegni fino al 2020; il raggiungimento di un consenso a livello internazionale per l’adozione di un nuovo accordo globale sul clima applicabile a tutte le parti entro il 2015 e la relativa applicazione a partire dal 2020.  
   
   
DOMANDE E RISPOSTE SULLA RATIFICA DEL SECONDO PERIODO DI IMPEGNO DEL PROTOCOLLO DI KYOTO DELL´UE  
 
 Bruxelles, 7 novembre 2013 - 1. Qual è la Commissione europea propone? La Commissione ha presentato una proposta per la ratifica del cosiddetto Doha emendamento al Protocollo di Kyoto. Il Doha emendamento, concordato alla conferenza sul clima delle Nazioni Unite a Doha, in Qatar, nel dicembre 2012, comprende una serie di emendamenti al protocollo di Kyoto, che stabilisce un secondo periodo di adempimento degli impegni di emissione giuridicamente vincolanti per gli anni 2013-2020. Una volta adottato dal Consiglio (con il consenso del Parlamento europeo), la decisione di ratifica proposta consentirebbe impegni giuridicamente vincolanti dell´Unione europea nel secondo periodo di Kyoto entri in vigore nel diritto internazionale, quando il Doha emendamento ha ricevuto ratifiche sufficienti per entrare in vigore. La decisione di ratifica proposto dalla Commissione concluderebbe il Doha emendamento per conto della Ue. Tuttavia, dal momento che il protocollo di Kyoto è un accordo di cui sia l´Ue ei suoi Stati membri sono parti, ciascuno degli Stati membri dovranno anche ratificare il Doha emendamento per proprio conto. Questo vale anche per l´Islanda, con la quale l´Ue e gli Stati membri intendono realizzare congiuntamente il loro impegno. Una volta che tutti i processi di ratifica nazionali sono completate, l´Unione europea, i suoi Stati membri e l´Islanda sarà depositare gli strumenti di ratifica con l´Onu contemporaneamente al fine di garantire che l´entrata in vigore avviene per tutti allo stesso tempo. Con la presentazione di una proposta oggi, la Commissione mira a questo deposito degli strumenti di ratifica da parte dell´Unione europea, i suoi Stati membri e l´Islanda per avvenire entro l´inizio del 2015. La Commissione ha inoltre proposto una modifica del meccanismo di regolazione di vigilanza dell´Unione europea 1 per i gas a effetto serra per consentire l´attuazione di una serie di problemi tecnici relativi al secondo periodo di impegno. 2. Fare le proposte cambiano "obiettivi od obblighi nell´ambito del 2009 ´gli Stati membri pacchetto clima ed energia´ della legislazione? No. Quando si prepara per l´impegno comune per essere assunto dalla Ue, i suoi Stati membri e in Islanda insieme, il Consiglio ha concluso marzo 2012 che l´impegno comune deve essere "determinato sulla base del totale (gas serra) le emissioni consentite in il Pacchetto Clima ed Energia ", riflettendo così l´impegno unilaterale dell´Ue a ridurre le proprie emissioni del 20% rispetto ai livelli del 1990 entro il 2020. Il Consiglio ha inoltre concluso che, con questo approccio, "gli obblighi di riduzione delle emissioni dei singoli Stati membri dell´Unione europea non devono superare i loro obblighi concordati nella legislazione dell´Unione europea". La Commissione ha elaborato la sua proposta su questa base. La proposta non altera gli obiettivi e gli obblighi stabiliti dalla legislazione Ue nell´ambito del pacchetto clima ed energia. 3 . Non è l´Unione europea già conforme con le disposizioni della seconda impegno? Perché è necessaria la ratifica? Sì, sulla base del Pacchetto Clima ed Energia, l´Ue e gli Stati membri stanno già attuando una riduzione del 20% delle emissioni entro il 2020. Questo ha permesso loro di accettare di attuare i loro impegni di mitigazione per il secondo periodo di impegno del protocollo di Kyoto a partire dal suo inizio il 1 ° gennaio 2013. La ratifica è comunque necessaria per consentire l´entrata in vigore del Doha emendamento come impegni giuridicamente vincolanti. Abilitare l´entrata in vigore degli impegni europei come impegni giuridicamente vincolanti nel diritto internazionale sends un segnale forte circa l´impegno dell´Ue e degli Stati membri ad un regime multilaterale basato su regole per affrontare il cambiamento climatico a livello internazionale, sia ora che in futuro con il nuovo accordo internazionale sul clima che dovrebbe essere completato entro il 2015. 4 . Cosa adempimento congiunto significa? ´Adempimento congiunto´ è un termine tecnico del protocollo di Kyoto. Ciò significa che diverse parti possono decidere di raggiungere i loro impegni sulle emissioni congiuntamente. Una volta che l´impegno comune è stato raggiunto, tutte le parti che partecipano al ´adempimento congiunto´ sono considerati di essere in regola con gli obblighi di emissione del Protocollo di Kyoto. Solo se il comune impegno non si ottiene non ciascuna Parte diventi responsabile per il suo livello di emissioni individuale, secondo i ´termini di adempimento congiunto.´ 5. Che cosa accadrebbe se uno Stato membro o l´Islanda non ha raggiunto il suo obiettivo nazionale ai sensi del diritto dell´Unione europea e del protocollo di Kyoto? Obiettivi nazionali di emissione sono stabilite nella legislazione comunitaria attraverso la decisione sulla condivisione degli oneri 2009. 2 Se uno Stato membro non soddisfa questo obiettivo, questo potrebbe costituire una violazione della normativa comunitaria, il che significa che la Commissione può aprire una cosiddetta procedura di ´infrazione ´. Finché l´impegno di riduzione congiunta dell´Unione europea, i suoi Stati membri e l´Islanda è raggiunto, la valutazione di conformità ai sensi del protocollo di Kyoto non considerare se i singoli Stati membri hanno raggiunto i loro obiettivi nazionali. Mancato rispetto del Protocollo di Kyoto da parte di un singolo Stato membro può avvenire solo se: 1. L´impegno congiunto tra l´Ue, i suoi Stati membri e l´Islanda non è raggiunto, e 2. Il singolo Stato membro non rispetta il suo obiettivo nazionale, e 3. Lo Stato membro non compra sufficienti unità di emissione di Kyoto validi a livello internazionale per compensare la carenza di sue riduzioni di emissioni nazionali. Inoltre, l´Ue e ciascuno dei membri dell´accordo adempimento congiunto, inclusi gli Stati membri, saranno anche congiuntamente a non conformità, se l´impegno comune tra l´Unione europea, i suoi Stati membri e l´Islanda non è raggiunto. La valutazione di conformità per il secondo periodo di impegno di Kyoto non avrà luogo fino al 2023. Fino ad allora, l´Unione europea, i suoi Stati membri e l´Islanda monitoreranno le tendenze delle emissioni e le proiezioni fino al 2020 per assicurarsi che rimanere in pista per raggiungere i loro obiettivi. Quando sono state stabilite le emissioni per tutto il secondo periodo di impegno (entro il 2023), ci sarà un ulteriore periodo di tempo per tutte le parti di acquistare unità di emissione al fine di evitare non conformità. 6. Che cosa sarebbe successo se l´Unione europea, gli Stati membri e l´Islanda non è riuscito a consegnare il loro impegno comune? Se l´impegno comune della Ue, i suoi Stati membri e l´Islanda, cioè la riduzione delle emissioni del 20% entro il 2020, non sono stati raggiunti, la valutazione della conformità, alla fine del secondo periodo di impegno avrebbe preso in considerazione se l´Unione europea, i suoi Stati membri e l´Islanda aveva rispettato i livelli di emissioni sotto loro responsabilità individuali. I livelli di emissione individuali devono essere indicati nei termini di adempimento congiunto, unitamente alla ratifica, proprio per questo scopo. 7. Perché l´Unione europea intraprendendo adempimento congiunto con l´Islanda? In quanto membro dello Spazio economico europeo, l´Islanda sta già partecipando ad emissioni sistema di scambio di gas a effetto serra dell´Ue. Nel 2009, l´Islanda ha espresso l´intenzione di adempiere congiuntamente i propri impegni in un secondo periodo di impegno con l´Unione europea ei suoi Stati membri. Il Consiglio ha accolto la richiesta e ha concluso che la realizzazione congiunta nel secondo periodo di impegno deve comprendere l´Islanda. Il Consiglio ha inoltre chiesto alla Commissione di elaborare le relative proposte al riguardo. 8. Quale sarà bersaglio dell´Islanda essere? Obiettivo dell´Islanda sarà stabilito in un trattato che deve ancora essere negoziato con l´Islanda. 9. Non adempimento congiunto con l´Islanda dipendono Islanda entrare nell´Ue? No. L´islanda è interessato a adempimento congiunto con l´Ue ei suoi Stati membri, indipendentemente dal fatto che unisce l´Unione europea o non. La sospensione dei negoziati di adesione tra l´Islanda e l´Ue ha pertanto alcun impatto sulla adempimento congiunto degli impegni concordati tra l´Ue, i suoi Stati membri e l´Islanda per il secondo periodo di impegno del Protocollo di Kyoto. 10. Che cosa significa il processo di ratifica comporta? Il processo di ratifica, in quanto il processo che porta alla forza giuridicamente vincolante del Doha emendamento per l´Ue, i suoi Stati membri e l´Islanda, coinvolge 30 processi di ratifica nazionali, perché ognuna di queste parti ha la necessità di ratificare l´emendamento di Doha. L´accordo con l´Islanda sul bersaglio islandese dovrà essere concluso prima decisione la ratifica della Ue può essere formalmente adottato come deve essere in esso incorporato. Una volta che tutti i processi di ratifica nazionali sono completate, l´Unione europea, i suoi Stati membri e in Islanda saranno contemporaneamente depositare gli strumenti di ratifica con l´Onu. Quando 144 firmatari del protocollo di Kyoto, hanno depositato i loro strumenti di ratifica, il Doha emendamento entrerà in vigore per le parti che hanno già ratificato. 11. Quante altre parti si impegnano nel secondo periodo di impegno? Tutti i 192 firmatari del protocollo di Kyoto si sono accordate per il Doha emendamento che istituisce il secondo periodo di impegno. Tuttavia, i paesi sviluppati solo elencati nel protocollo di Kyoto allegato B assumono impegni nel quadro del protocollo. Trentotto parte dei paesi sviluppati, compresa l´Ue, i suoi Stati membri e in Islanda, hanno assunto impegni di emissione giuridicamente vincolanti per il secondo periodo, pari ad una riduzione media di almeno il 18% rispetto al 1990. Il numero di parti che sono paesi sviluppati, con un impegno per il secondo periodo è una più che sotto il primo periodo di impegno. Quattro partiti che non hanno un impegno nel primo periodo - gli Stati membri dell´Ue Cipro e Malta, e con la Bielorussia e il Kazakistan - hanno preso uno per il secondo periodo. Tuttavia, il Giappone, la Nuova Zelanda e la Federazione russa, che hanno avuto impegni per il primo periodo, non hanno assunto impegni per il secondo periodo. Ciò significa che il secondo periodo di impegno copre una quota molto più piccola delle emissioni globali - circa 14-15% - rispetto al primo. Il protocollo di Kyoto non è l´unico strumento per affrontare le emissioni, tuttavia. Più di 70 paesi sviluppati e paesi che non hanno impegni nel quadro del secondo periodo di Kyoto, tra cui Cina, Stati Uniti, India, Giappone e Russia in via di sviluppo, hanno assunto impegni volontari per limitare o ridurre le emissioni entro il 2020. 12. Qual è il contributo dell´Unione europea alle emissioni globali di gas serra? L´ue attualmente occupa circa l´11% delle emissioni globali di gas a effetto serra. Questo include le emissioni provenienti da, o assorbito da, foreste e terreni agricoli. 13. Quali sono i principali cambiamenti nella modificato il protocollo di Kyoto? Le modifiche principali sono l´istituzione del secondo periodo di impegno ed i nuovi impegni di emissione iscritti per il periodo. Un ulteriore cambiamento, introdotta su iniziativa dell´Unione europea, consente alle parti di rafforzare i loro impegni di emissioni durante il periodo senza un processo di ratifica formale. Inoltre, il Doha emendamento include una disposizione che garantisce gli impegni per il secondo periodo non sono meno ambiziosi di quelli del primo periodo. 14. Che cosa fa la proposta della Commissione sulle questioni di indirizzo tecnico? Ci sono una serie di problemi tecnici relativi alla gestione delle unità di emissione ai fini contabili, nel secondo periodo di impegno che devono essere attuate attraverso il sistema dei registri della Ue e degli Stati membri. La proposta di decisione su questioni tecniche costituisce la base giuridica di modifica del regolamento sui registri esistenti 3 e attuare tali questioni tecniche al fine di garantire un sistema di contabilità pienamente operativo nel secondo periodo di impegno. Si richiede l´approvazione da parte del Parlamento europeo e del Consiglio, attraverso la procedura di codecisione. 15. Quando sarà il secondo periodo di impegno entra in vigore? Il Doha emendamento che istituisce il secondo periodo di impegno entrerà in vigore il 90 ° giorno dopo 144 delle 192 Parti contraenti del Protocollo di Kyoto hanno depositato gli strumenti di ratifica presso le Nazioni Unite. 16. Abbia tutte le parti già ratificato il Doha emendamento? Finora tre parti hanno ratificato: Barbados, gli Emirati Arabi Uniti e Mauritius.  
   
   
AMBIENTE: 12 CITTÀ SI CANDIDANO AL PREMIO CAPITALE VERDE EUROPEA 2016  
 
Bruxelles, 7 novembre 2013 - È scaduto il termine per la presentazione delle candidature al premio "Capitale verde europea" per il 2016; queste le 12 città in lizza, situate in 11 diversi paesi: Dabrowa Gornicza (Polonia), Essen (Germania), Larissa (Grecia), Lubiana (Slovenia), Nijmegen (Paesi Bassi), Oslo (Norvegia), Reggio Emilia (Italia), Santander (Spagna), Tours (Francia), Umeå (Svezia), Saragozza (Spagna), Pitesti (Romania). Il Commissario per l´Ambiente, Janez Potočnik, ha dichiarato a riguardo: "Mi fa estremamente piacere osservare il folto numero di città candidate al premio Capitale verde europea, che sottolinea l´impegno da parte delle città europee per migliorare la qualità della vita dei cittadini e l´ambiente. L´iniziativa alle spalle di questo premio costituisce un´opportunità per condividere migliori pratiche, idee e suggerimenti rivolti anche ad altre realtà urbane. Faccio i miei migliori auguri a tutte le città che concorrono all´edizione 2016 del premio!" Il premio Capitale verde europea è destinato a città all´avanguardia in fatto di soluzioni rispettose dell´ambiente nell´ambito della gestione urbana. Si tratta di luoghi che si propongono di stabilire norme più rigorose in materia di sviluppo urbano sostenibile, che prestano attenzione ai desideri espressi dai loro cittadini e propongono soluzioni innovative alle sfide ambientali. Quest´anno per la prima volta potevano partecipare al concorso, per il titolo 2016, città europee con almeno 100 000 abitanti, mentre in precedenza erano ammessi solo i centri con almeno 200 000 abitanti. Aver offerto l´opportunità di candidarsi anche a realtà di dimensioni più contenute ha fatto sì che per questa edizione oltre la metà delle città partecipanti abbia meno di 200 000 abitanti. Un gruppo di esperti internazionali procederà a una valutazione tecnica delle candidature sulla base di 12 indicatori: cambiamenti climatici nonché interventi di mitigazione e di adattamento a tali cambiamenti; trasporti locali; aree urbane verdi e uso sostenibile del territorio; natura e biodiversità; qualità dell´aria ambiente; qualità dell´ambiente acustico; produzione e gestione dei rifiuti; gestione delle risorse idriche; trattamento delle acque reflue; ecoinnovazione e occupazione sostenibile; rendimento energetico; gestione ambientale integrata. Nel 2014 le città preselezionate saranno invitate a presentare le loro proposte a una giuria internazionale incaricata di valutare sia il loro impegno all´insegna della continuità nei miglioramenti ambientali sia i loro obiettivi futuri. La giuria esaminerà anche la loro abilità nel comunicare con i cittadini, prendendo inoltre in considerazione la capacità di agire come modello e di promuovere le migliori pratiche in altre città europee. Oltre a svolgere il ruolo di città-modello in grado di fungere da esempio per altre realtà urbane, l´esperienza dimostra che la città vincitrice beneficia di una maggiore visibilità, che concorre a potenziarne la reputazione e a farne un polo d´attrazione sotto il profilo turistico, lavorativo e abitativo. Il nome della città vincitrice sarà annunciato nel giugno 2014 a Copenaghen, in Danimarca, detentrice del titolo di Capitale verde europea per il 2014. Contesto Dalla prima edizione del premio, nel 2010, quattro città sono state insignite del titolo di "Capitale verde europea": Stoccolma è stata la prima vincitrice, seguita da Amburgo nel 2011 e da Vitoria-gasteiz nel 2012. Il titolo è andato a Nantes per il 2013, a Copenaghen per il 2014 e a Bristol per il 2015. La giuria è composta da rappresentanti della Commissione europea, del Parlamento europeo, del Comitato delle regioni, dell´Agenzia europea dell´ambiente, dell´Iclei (Governi Locali per la Sostenibilità), dell´Ufficio del Patto dei Sindaci e dell´Ufficio europeo dell´Ambiente. Oggi l´Europa è una società prevalentemente urbana dove tre quarti degli abitanti vivono in città e cittadine. È nelle zone urbane che hanno origine molte delle sfide ambientali che la nostra società deve affrontare, ma è proprio lì che si stanno trovando anche delle soluzioni. Per ulteriori informazioni: www.Europeangreencapital.eu    
   
   
INCONTRO PRESSO PRESIDENZA CONSIGLIO MINISTRI, ASSESSORI REGIONALI CAMPANIA PER VERTENZA CONSORZI DI BACINO  
 
Napoli, 7 novembre 2013 - Si è tenuto il 5 novembre a Roma presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri una riunione per la vertenza dei Consorzi di Bacino della Regione Campania. L´incontro, convocato dalla segreteria del Sottosegretario Filippo Patroni Griffi, si è tenuto anche alla presenza del Ministro dell´Ambiente, Andrea Orlando, del Sottosegretario al Lavoro, Carlo dell´Aringa e dei rappresentanti del Ministero dell´Economia. Per la Regione Campania, promotrice del tavolo, hanno partecipato l´assessore al Lavoro, Severino Nappi, quale coordinatore della Cabina di regia per la gestione dei processi di crisi e di sviluppo, e all´Ambiente, Giovanni Romano. Nel corso del confronto - che ha coinvolto le organizzazioni sindacali, confederali e autonome - si è discusso della proposta avanzata dalla Regione Campania che ha ereditato la vertenza dai comuni,impossibilitati a risolverla per le loro difficoltà finanziarie. Il progetto non intende dar vita, neppure medio tempore, a meccanismi di tipo meramente assistenziale ma punta a dar vita ad un percorso di reinserimento occupazionale - della complessiva durata di 36 mesi - dei lavoratori dei Consorzi attraverso interventi finalizzati alla loro riqualificazione professionale ed il conseguente utilizzo funzionale alle necessita delle Comunità. Infatti, i lavoratori - invece di essere percettori di ammortizzatori - saranno chiamati a svolgere funzioni di lavoro effettivo (per l´incremento della percentuale di raccolta differenziata e per le varie funzioni di gestione del ciclo integrato dei rifiuti) intervallate da percorsi di formazione cosiddetta "continua" distinti a seconda della assegnazione individuale tra le varie azioni di sistema previste dalla misura di reimpiego. La Regione Campania selezionerà, con l´assistenza di Italia Lavoro, il personale attualmente non occupato operativamente dei Consorzi per assegnarlo alle varie attività previste dal piano sulla scorta delle competenze individuali risultanti dallo stato di servizio e dai curricula nonchè di altri criteri rigidamente oggettivi (ad es. Residenza rispetto al luogo di intervento). Gli Enti e le Amministrazioni, destinatari finali del personale selezionato, sulla base dei propri fabbisogni, potranno scegliere, nell´ambito di un "catalogo delle professioni dell´ambiente" predisposto dalla Regione Campania, gli specifici percorsi formativi cui indirizzare i lavoratori , avvalendosi dell´assistenza tecnica di Regione Campania per la formalizzazione dei relativi progetti idi impiego e per la loro amalgama coi propri "piani industriali". Il piano prevede un intervento finanziario, con risorse tratte dal Fondo Sociale Coesione, per un impegno di 48 Meuro circa. Per quanto attiene le retribuzioni arretrate Regione Campania ha proposto di adottare un provvedimento normativo, sulla scorta del meccanismo previsto dalla legge n. 35 del 2012, che consenta di individuare uno strumento straordinario di finanziamento per Consorzi e Amministrazioni locali i fondi occorrenti per far fronte alle obbligazioni contratte. Il Governo si è riservato di analizzare tecnicamente il progetto e di proseguire, all´esito, il confronto.  
   
   
AMBIENTE, MARCHIO DI QUALITÀ PER 5 COMUNI DELL´IMPERIESE  
 
 Imperia, 7 novembre 2013 - In arrivo un marchio di qualità ambientale per cinque comuni dell´entroterra imperiese: San Biagio della Cima, Seborga, Soldano, Perinaldo e Vallebona. Giovedì 7 novembre 2013, alle 10,30, nella Sala del Consiglio del Comune di San Biagio della Cima, riceveranno la Certificazione Ambientale Uni En Iso14001:2004. Un marchio di qualità che valorizza i territori dei cinque comuni, ottenuto con il sostegno della Regione Liguria. Alla cerimonia, insieme con gli amministratori, saranno presenti l´assessore regionale all´Ambiente Renata Briano, l´assessore provinciale Giovanni Ballestra, il presidente di Certiquality, l´ente certificatore, Ernesto Oppici. L´iniziativa rientra nelle politiche ambientali comprensoriali e delle singole amministrazioni che punta all´utilizzo di energie verdi, al passaggio dall´attuale illuminazione pubblica a quella al led, a grandi cambiamenti nella gestione dei rifiuti e non solo, il tutto per garantire un ambiente migliore per le popolazioni residenti ed i turisti, ma anche risparmi economici che in un periodo di crisi rappresentano un concreto impegno.  
   
   
DIFESA COSTA: ABRUZZO ANNUNCIA NUOVI FONDI  
 
L´aquila, 7 novembre 2013 - Una parte dei fondi del turismo ex Pain (programmi attuativi interregionali) saranno utilizzati per la difesa della costa. Lo annunciano gli assessori Angelo Di Paolo (Lavori pubblici) e Mauro Di Dalmazio (Turismo) dopo che la Giunta regionale ha approvato la delibera relativa alla riprogrammazione delle risorse regionali residue 2007-2013. "In particolare - precisano i due Assessori - le somme ulteriori serviranno per far fronte a criticità, già conosciute e periziate dagli uffici competenti, che non sono rientrate nella disponibilità finanziaria dello stanziamento Fas. Si tratta di un finanziamento complementare ai precedenti, che riuscirà a far fronte ad ulteriori situazioni drammatiche legate all´erosione della costa". Gli interventi previsti riguardano le zone di Alba Adriatica, Villarosa sud, Vasto, Giulianova, Torino Del Sangro e Fossacesia. Nei prossimi giorni Di Dalmazio e Di Paolo convocheranno i sindaci dei comuni interessati.  
   
   
SONDRIO ECCELLENZA NELLA PREVENZIONE DELLE FRANE  
 
Sondrio, 7 novembre 2013 - "La frana in Val Genasca è tenuta sotto controllo grazie a un sistema direttamente collegato con il Cmg, il Centro monitoraggio geologico di Sondrio, che sorveglia il versante esposto al dissesto. Grazie a questo Centro, vera eccellenza nazionale, possiamo disporre in tempo reale di migliaia di dati sulle località lombarde soggette a frane". Lo ha annunciato l´assessore regionale al Territorio, Urbanistica e Difesa del suolo Viviana Beccalossi, presentando i risultati operativi dell´Accordo di programma stipulato con Arpa Lombardia e Comunità montana Valchiavenna, che ha permesso di finanziare e realizzare gli interventi di monitoraggio sul versante destro del torrente Liro, nel Comune di San Giacomo Filippo (Sondrio). L´incontro è stato occasione per visitare i locali del Centro di monitoraggio geologico, istituito a seguito degli eventi che colpirono la Valtellina nel 1987. Val Genasca Zona Franosa - La zona della Val Genasca è da decenni soggetta a frane, che si sono però aggravate a partire dal 2010, con importanti movimenti di detriti e masse rocciose arrivate fino al torrente, con potenziale impatto sulle infrastrutture, a partire dalla Strada statale 36 dello Spluga, che, se interrotta, di fatto isolerebbe la Valchiavenna. In seconda battuta, è da considerare un possibile interessamento diretto dell´abitato di Chiavenna a seguito dell´ostruzione del torrente e un eventuale interessamento dell´abitato di Sommarovina (a monte) nel caso di allargamento della frana. Ridotti Rischi Popolazione - In Val Genasca si è realizzato un modello di intervento di altissimo livello, che oggi consente di dare garanzie su attività di previsione del fenomeno, riducendo conseguentemente quasi totalmente margini di rischio per la popolazione. I dati rilevati permettono di elaborare un modello probabilistico che, grazie alla collaborazione in questo caso, con la Facoltà di Geologia dell´Università Statale di Milano, consente di individuare soglie di allarme a disposizione e utilizzabili dalla Protezione Civile e dagli enti preposti. Dal mese di settembre questi parametri sono a loro disposizione. "Questo modello funzionale - ha detto il presidente di Arpa Lombardia Bruno Simini - costituisce la migliore garanzia rispetto ai rischi. Il Cmg, 7 giorni su 7, 24 ore su 24, per 365 giorni all´anno veglia su 26 aree a potenziale rischio franoso in Lombardia. Un centro che oggi è unanimemente riconosciuto come un modello nazionale e internazionale, come testimoniano le frequenti visite di delegazioni provenienti da molti Paesi, compresi Francia, Russia e Stati Uniti".  
   
   
LE MARCHE PREMIATE A BRUXELLES CON LA “CERTIFICAZIONE 2013” DEI PARCHI REGIONALI. MALASPINA: “GRANDE RICONOSCIMENTO”.  
 
Bruxelles, 7 novembre 2013 - “Un riconoscimento europeo che premia la capacità di valorizzare il ruolo economico e sociale delle aree protette, superando quello del semplice vincolo con cui vengono spesso identificate. Il certificato che i Parchi delle Marche hanno ricevuto rappresenta, quindi, un riconoscimento della visione strategica che, come Regione, abbiamo voluto promuovere, per perseguire uno sviluppo sostenibile del territorio”. Lo ha affermato l’assessore regionale all’Ambiente, Maura Malaspina, alla cerimonia di consegna della Carta europea del turismo sostenibile (Cets) che è stata conferita ai parchi regionali della Gola della Rossa Frasassi, del Conero, del Sasso Simone e Simoncello, del San Bartolo e confermata al Parco nazionale dei Monti Sibillini. La Cets è stata assegnata da Europarc (Federazione della natura e dei parchi nazionali d’Europa), presso il Parlamento europeo. La cerimonia è stata preceduta dall’Ottava riunione della Rete europea della Carta, che si è tenuta presso la rappresentanza della Regione Marche a Bruxelles. “La Regione Marche, è l’unica regione italiana ad avere tutti i propri parchi certificati in coerenza con la Carta europea del turismo sostenibile - ha evidenziato l’assessore – Questo fatto testimonia come abbiamo saputo orientarci seguendo le linee della Strategia europea 2020 che promuove un nuovo modello di crescita, basato su uno sviluppo economico sostenibile e solidale. Abbiamo puntato sulla qualità dello sviluppo e promosso la cultura europea delle reti che ci consente di affrontare i temi della biodiversità in maniera sistemica, evitando interventi episodici e frammentati”. Malaspina ha poi indicato nel Programma triennale aree protette 2013-2015, approvato dalla Regione, “lo strumento fondamentale per guidare le comunità locali nella gestione naturalistica e paesaggistica del territorio”. Ha quindi evidenziato come agricoltura e ambiente rappresentino “due pilastri fondamentali di una stessa strategia di crescite e di sviluppo. Le Marche sono state la prima regione italiana ad attivare gli Accordi agroambientali, che vedono i Parchi operare a fianco degli agricoltori per superare le criticità ambientali, utilizzando i benefici economici garantiti dal Piano di sviluppo regionale”. L’assessore ha infine evidenziato alcune azioni attivate dai Parchi regionali che risultano coerenti con la Carta europea del turismo sostenibile: “Sono iniziative costruite in rete che valorizzano il nostro brand di economia turistica. Come la mobilità dolce che abbiamo sviluppato attraverso lo Schema quadro dei percorsi interregionali e regionali che vede nella Ciclovia dei parchi dell’adriatico un ambizioso progetto per collegare i nostri itinerari a quelli transnazionali che provengono dal nord, dal centro Europa e dall’area dei Balcani, nel quadro della Macroregione Adriatico Ionica”.  
   
   
SISMA/EMILIA, ULTERIORI 7,9 MILIONI DI EURO PER 156 INTERVENTI PROVVISIONALI DI MESSA IN SICUREZZA  
 
Bologna, 7 novembre 2013 – Ulteriori 7,9 milioni di euro per 156 interventi nelle aree colpite dal sisma. Lo definisce l’ordinanza 137 del 6 novembre 2013 varata ieri pomeriggio dal presidente della Regione e Commissario delegato alla Ricostruzione, Vasco Errani che autorizza gli interventi e la spesa (esattamente 7 milioni e 952 mila euro) a valere sulle risorse provenienti dal Fondo per la ricostruzione (art. 2, comma 1, del Dl 74/2012 convertito con modificazioni dalla legge 122/2012). Con il provvedimento, vengono autorizzati interventi provvisionali indifferibili e urgenti di messa in sicurezza e la conseguente spesa prevista per ciascuno di essi nelle province di Bologna, Ferrara, Modena e Reggio Emilia. L’ordinanza è consultabile sul sito www.Regione.emilia-romagna.it/terremoto nella sezione “Atti per la ricostruzione”, e sarà pubblicata sul Bollettino ufficiale telematico della Regione Emilia-romagna (Burert). Tra i 156 interventi, un numero consistente riguarda: la messa in sicurezza e ripristino della rete elettrica e della rete di distribuzione del gas, la sistemazione degli impianti di pubblica illuminazione e della rete fognaria, lavori di ripristino nei cimiteri, nelle chiese e negli impianti sportivi nonché la demolizione totale di fabbricati e demolizioni di edifici. Per circa 437 mila euro, la messa in sicurezza del Corpo H piano secondo del Policlinico di Modena, mediante riparazione e ripristino delle parti strutturali, non strutturali ed impiantistiche danneggiate dal sisma, finalizzato alla funzionalità della struttura sanitaria.