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Notiziario Marketpress di Lunedì 07 Gennaio 2008
FRANCIA E INDIA COLLABORERANNO NELLA RICERCA MEDICA DI BASE  
 
 Bruxelles, 7 gennaio 2007 - Gli scienziati francesi e indiani uniranno le proprie forze per esplorare le possibilità dell´interferenza dell´Rna (Rnai) nel settore della ricerca medica di base e delle biotecnologie. In occasione della conferenza «Indo-french conference on Rnai in genome control» della durata di tre giorni, organizzata dal Centro indiano di biologia cellulare e molecolare (Ccmb) a Hyderabad in India, i ricercatori dei due paesi hanno deciso di collaborare nel settore dell´interferenza dell´Rna. L´interferenza dell´Rna è un meccanismo che inibisce l´espressione genica causando il degrado di specifiche molecole di Rna o impedendo la trascrizione di determinati geni. Gli scienziati stanno attualmente effettuando ricerche sul processo per controllare malattie quali, ad esempio, il diabete di tipo Ii e le patologie cardiovascolari. Secondo Bruno Rouot, responsabile scientifico presso l´ambasciata di Francia in India, alcune équipe di scienziati di entrambi i paesi stanno già collaborando in molti campi, fra cui il settore della chimica e della biologia. Otto centri di ricerca indo-francesi sono già stati inaugurati e due istituti di ricerca sono attualmente operativi a Pondicherry e a Delhi. Per promuovere questo programma e incoraggiare gli scienziati vengono inoltre assegnate borse di studio e, come ha dichiarato Bruno Rouot, verranno altresì avviate sette borse di studio per studenti indiani del valore di 1 300 Eur per periodi di sei mesi. La collaborazione scientifica fra i due paesi risale già alla fine degli anni ´70 e nel 2006 sono stati approvati 250 progetti scientifici nell´ambito di una collaborazione congiunta tra Francia e India. La conferenza è stata organizzata dal Centro indiano per la biologia cellulare e molecolare (Ccmb) in collaborazione con il Centro francese per la ricerca scientifica (Cnrs), al fine di riunire i principali esperti di Rnai del mondo accademico e dell´industria in una piattaforma comune e discutere sul ruolo dell´interferenza dell´Rna nella cura delle malattie croniche. .  
   
   
GLI SCIENZIATI GETTANO NUOVA LUCE SUL RUOLO DEL SISTEMA IMMUNITARIO NELLE ALLERGIE  
 
Bruxelles, 7 gennaio 2008 - Un´équipe di scienziati europei ha scoperto un meccanismo che può provocare la febbre da fieno e altre allergie bloccando la corretta autoregolazione del sistema immunitario. Essi sperano che le loro scoperte possano condurre a nuove cure per queste patologie, ripristinando la funzione del sistema immunitario. Negli individui sani le cellule T regolatorie sopprimono le cellule che favoriscono lo sviluppo di allergie, chiamate cellule Th2, evitando che il sistema immunitario attacchi inutilmente l´organismo. Per contro, nei soggetti allergici, alcuni tipi di cellule del sistema immunitario, quali le cellule Th2, identificano erroneamente gli allergeni quali il polline come pericolosi. Ogni volta che il soggetto allergico incontra nuovamente l´allergene, queste cellule favoriscono la produzione di anticorpi per attaccare l´allergene, provocando una reazione allergica. La nuova ricerca ha rivelato che un gene chiamato Gata-3 svolge un ruolo in questo processo: esso previene la produzione di cellule T regolatorie attraverso il blocco dell´azione di un altro gene chiamato Foxp3, il quale è fondamentale per la produzione di nuove cellule T regolatorie. «Questa scoperta ci aiuterà a comprendere come gli individui sani siano in grado di tollerare gli allergeni e che cosa sia necessario fare per indurre nuovamente la tolleranza nei sistemi immunitari dei pazienti affetti da allergie», ha spiegato il dottor Carsten Schmidt-weber dell´Istituto nazionale di cardiologia e pneumologia presso l´Imperial College London nel Regno Unito. «Speriamo di essere presto in grado di aiutare non solo i pazienti affetti da singole allergie, ma anche i pazienti atopici, ossia quelli colpiti da più allergie. » Il dottor Schmidt-weber e i suoi colleghi sono giunti a tali scoperte dopo aver analizzato i geni coinvolti nella regolazione delle cellule T e dopo aver studiato come essi interagiscono fra loro. Gli scienziati sperano che gli agenti terapeutici sviluppati per neutralizzare l´attività dei geni Gata-3 possano potenziare la produzione delle cellule T regolatorie, migliorando in tal modo la tolleranza dei soggetti affetti da allergie. I ricercatori provenienti da Regno Unito, Paesi Bassi e Svizzera hanno pubblicato i loro risultati sulla rivista Plos Biology (Public Library of Science). Per ulteriori informazioni visitare: Imperial College London: http://www. Imperial. Ac. Uk Plos Biology: http://biology. Plosjournals. Org .  
   
   
RICERCA ONCOLOGICA: FINANZIATI 25 PROGETTI IN TOSCANA PER 1,3 MILIONI DI EURO  
 
Firenze, 8 gennaio 2008 - Il 2008 inizia con ottime notizie per l’oncologia Toscana. Nella sua ultima seduta la giunta regionale, su proposta dell’assessore per il diritto alla salute Enrico Rossi, ha preso due importanti decisioni: ha approvato lo stanziamento di 1 milione e 300 mila euro per finanziare 25 progetti presentati da altrettanti ricercatori toscani e ha attivato l’Unità di ricerca senese del Core research laboratory dell’Istituto Toscano Tumori, finanziandolo con oltre 500 mila euro. Ll bando Per iniziativa del direttore scientifico Lucio Luzzatto l’Istituto Toscano Tumori si è assunto l’impegnativo compito di mettere a punto un bando per la selezione di progetti focalizzati sulla ricerca oncologica. Il bando, lanciato l’8 agosto 2007, prevedeva un primo vaglio internazionale da p! arte di revisori qualificati, seguito da un vaglio collegiale ! da parte dell’ufficio di direzione. Il percorso si è ora concluso, strettamente entro i termini di tempo previsti. L’itt, avendo ricevuto 88 domande di finanziamento provenienti dalle più qualificate strutture di ricerca della Toscana (le Università di Firenze, Pisa e Siena, la Scuola Superiore Sant’anna e la Scuola Normale Superiore di Pisa, la Asl 7 di Siena, il Cspo e il Cnr), ha approvato alla fine 25 progetti: questi comprendono ricerche, tra le altre, sulle basi molecolari della crescita tumorale e dell’angiogenesi; sulla prevenzione e la diagnosi precoce dei tumori del polmone, del seno, della prostata e del collo dell’utero; su nuovi bersagli terapeutici; sulle terapie di supporto. Itt Crl Unità di Siena Da tempo l’Istituto Toscano Tumori sta lavorando per la realizzazione di un Core research laboratory toscano, che prevede cinque unità di ricerca presso Car! eggi e due unità di ricerca previste presso le Aziende Ospedaliere Universitarie rispettivamente di Pisa e di Siena. In seguito ad una selezione tra circa 30 domande, è stato ora identificato il dottor Mario Chiariello, primo ricercatore del Cnr presso l’Istituto di Endocrinologia ed Oncologia Sperimentale “G. Salvatore” di Napoli, che si trasferirà a Siena come responsabile dell’Unità di ricerca chiamata “Trasduzione del segnale” (questo termine indica la catena di reazioni che trasmette segnali dalla superficie cellulare verso bersagli intracellulari): specificamente, Mario Chiariello svilupperà un filone di studio sul “Ruolo della proteina Erk8 nell’ambito della crescita cellulare normale e neoplastica”. La Regione ha effettuato per Siena uno stanziamento di 520 mila euro, compresa una quota destinata a potenziare l’attività di trias clinici svolta presso l’Un! ità operativa di immunologia oncologica di Siena dirett! a dal pr ofessor Michele Maio. L’aou senese elaborerà un programma operativo complessivo in cui saranno descritte le modalità per lo sviluppo del progetto. .  
   
   
SCREENING IN TANDEM MASSA: 74 BIMBI SALVATI DAL 2002 AD OGGI  
 
Firenze, 7 gennaio 2008 - Sono settantaquattro i neonati affetti da malattie metaboliche e rare che è stato possibile diagnosticare dal 2002 al primo dicembre 2007, grazie allo screening allargato mediante Tandem Massa realizzato presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria Meyer. I test sono stati effettuati su 145. 000 neonati. Inoltre grazie alla disponibilità tecnologica e all’esperienza maturata il Meyer fornisce dal 2006 lo screening neonatale in Tandem Massa anche a tutti i nati della Asl 1 Umbra. Ogni screening costa poco meno di 42 euro. L’attività viene finanziata dalla Regione Toscana, con un investimento annuale di 1 milione e 180 mila euro. Lo ha deciso la giunta regionale nella sua ultima seduta su proposta dell’assessore per il diritto alla salute Enrico Rossi. «Si tratta di una esperienza che per dimensioni e capillarità non ha uguali nel nostro paese &n! dash; afferma l’assessore Rossi - e che intendiamo prose! guire e sostenere. Tra l’altro questa attività ci ha permesso di scoprire una elevata incidenza di malattie che erano ritenute rare o inesistenti, 1 caso ogni 2000 bambini nati circa, di intervenire salvando le loro vite con le terapie opportune e di fare prevenzione nelle famiglie, attraverso un consiglio genetico oppure una diagnosi prenatale». Grazie a una goccia di sangue prelevata tra il secondo e il terzo giorno dalla nascita, è possibile sapere se in essa si nasconde una delle quaranta malattie metaboliche ereditarie dall’evoluzione grave o con conseguenze anche mortali. Assicurano gli esperti che in un domani molto vicino il test in Tandem Massa consentirà di accertare l’esistenza di uno spettro più ampio di patologie, oltre 100-150. .  
   
   
LOMBARDIA.194, FORMIGONI-BRESCIANI:LINEE GUIDA ENTRO GENNAIO  
 
Milano, 7 gennaio 2008 - "Le linee di indirizzo sull´applicazione della 194 in Lombardia, che la Regione sta preparando, saranno operative entro il mese di gennaio". E´ quanto confermano, in una dichiarazione congiunta, il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, e l´assessore alla Sanità, Luciano Bresciani. "Saranno linee di indirizzo - spiegano Formigoni e Bresciani - da un lato pienamente rispettose della legge in vigore, in tutte le sue parti, e dall´altro adeguate agli attuali livelli raggiunti dalla conoscenza e dalla tecnica medico-scientifica, che consente ragionevolmente di abbreviare la soglia di tempo per l´aborto terapeutico". In quanto linee di indirizzo verranno offerte alla considerazione dei Comitati etici, ai quali spetterà valutarne e tradurne l´applicazione nei singoli ospedali, come prevede peraltro la stessa legge nazionale. "Le linee di indirizzo - sottolinea la dichiarazione - proporranno soprattutto la presenza e la valorizzazione di una équipe medico-psicosociale che affianchi la donna e la aiuti a valutare tutte le possibilità che il sistema socio-sanitario lombardo mette a disposizione". "L´esperienza lombarda, già in atto in due importanti ospedali milanesi - concludono Formigoni e Bresciani - costituirà anche un significativo contributo alla riflessione nazionale in atto sulla 194". .  
   
   
LOMBARDIA.1,3 MILIARDI PER SERVIZI SOCIO SANITARI INTEGRATI 74 MILIONI IN PIU´ DEL 2007. ANZIANI: PREMIO ALLE RSA VIRTUOSE  
 
Milano, 7 gennaio 2007 - La Giunta regionale, su proposta dell´assessore alla Famiglia e Solidarietà sociale, Gian Carlo Abelli, ha assegnato alle Asl della Lombardia per il 2008, 1 miliardo e 313 milioni (74 in più rispetto allo scorso anno), per il funzionamento dei servizi socio-sanitari integrati, cioè per le spese che le Aziende Sanitarie sostengono per le prestazioni socio-sanitarie integrate agli anziani non autosufficienti, ospitati nelle Rsa (residenze sanitarie assistenziali) e ai disabili assistiti nelle Rsd (residenze sanitarie assistenziali per i disabili). I fondi andranno a coprire anche il costo delle prestazioni rese negli istituti di riabilitazione extraospedaliera (Idr), dei servizi di assistenza domiciliare integrata (Adi), dei servizi diurni per anziani e disabili, degli hospice per malati terminali e dei servizi per il recupero dei tossicodipendenti. Serviranno anche a sostenere il costo dei ricoveri degli anziani e dei disabili dimessi dagli ospedali psichiatrici. Oltre a questo stanziamento, la Giunta ha destinato altri 13 milioni per premiare la qualità nelle Rsa. Si tratta di risorse, che si affiancano alle tariffe che già vengono assegnate alle case di riposo, destinate a "premiare" quelle che, oltre ad applicare rette inferiori alla retta media applicata nelle Rsa dell´Asl, sono riuscite a raggiungere specifici obiettivi di qualità stabiliti dalla Regione (presenza di infermiere notturno, realizzazione di progetti destinati a migliorare l´assistenza, ecc). I fondi verranno gestiti dalle Asl alle quali sono stati assegnati in base al numero di posti letto accreditati. Saranno utilizzati per migliorare la qualità dei servizi senza gravare, con maggiori costi, su pazienti e famiglie E´ dal 2003 che la Regione riconosce il premio di qualità che è diventato ormai un ambito riconoscimento da parte delle Rsa. Lo stanziamento di quest´anno è superiore a quello dello scorso anno di 1. 000. 000 euro; l´aumento andrà a coprire il maggior numero di case di riposo che possono ambire al premio. Questo il riparto tra le Asl delle somme assegnate (la prima cifra si riferisce al finanziamento dei servizi integrati, la seconda al premio di qualità). - Bergamo: 117. 900. 000 - 1. 251. 000 - Brescia: 140. 400. 000 - 1. 458. 000 - Valcamonica: 13. 800. 000 - 179. 000 - Como: 78. 300. 000 - 1. 013. 000 - Cremona: 81. 300. 000 - 905. 000 - Lecco: 43. 000. 000 - 464. 000 - Lodi: 34. 300. 000 - 291. 000 - Mantova: 70. 100. 000 - 718. 000 - Pavia: 95. 600. 000 - 1. 225. 000 - Sondrio: 26. 900. 000 - 340. 000 - Varese: 93. 400. 000 - 1. 141. 000 - Milano 1 (Legnano): 113. 900. 000 - 989. 000 - Milano 2 (Melegnano): 52. 900. 000 - 510. 000 - Milano 3 (Monza): 113. 400. 000 - 953. 000 - Città di Milano: 237. 800. 000 - 1. 563. 000. .  
   
   
DEPRESSIONE: SOCIETÀ DEL COSÌ DETTO BENESSERE O DEL...MALESSERE?  
 
 Roma, 7 gennaio 2008 – E’ di nuovo on line il sito www. Futurhand. Org in versione semplificata con il chiaro obiettivo di diventare un punto di riferimento a 360° per la Depressione, una oscura subdola malattia sempre più diffusa in questa così detta "società del benessere". L´iniziativa è dell´Associazione Futurh@nd, una Onlus impegnata da anni sul fronte della lotta alle varie forme di disagio sociale con l´intento di favorire una maggiore informazione e conoscenza nella famiglia e nella scuola, per identificare fin dall´insorgere, comportamenti non corretti e potenzialmente ´depressivi´. La cronaca quotidiana è purtroppo ricca di episodi di bullismo e violenze di ogni genere, anche contro se stessi e per di più rilanciate nel web. Di particolare rilievo, la rubrica "i consigli dell´esperto": noti psichiatri e psicologi risponderanno alle domande dei visitatori, tra gli altri il Prof. Tonino Cantelmi, direttore della Scuola di Specializzazione in Psicoterapia Cognitivo-interpersonale di Roma, presidente e fondatore dell´A. I. P. P. C e il Dott. Franco Pastore, direttore della Scuola in mediazione famigliare. .  
   
   
COCAINA, 448.000 EURO PER CENTRI CURA CONSUMATORI DIPENDENZE, REGIONE LOMBARDIA CAPOFILA PROGETTO NAZIONALE "ALLERTA RAPIDO"  
 
Milano, 7 gennaio 2008 - Il numero di coloro che consumano cocaina è in continua crescita. L´asl di Milano, ad esempio, stima un aumento, nel triennio 2006 - 2008, di circa il 26% delle persone in trattamento. Chi ne fa uso inoltre tende a non considerarsi tossicodipendente e di conseguenza a sottovalutare la pericolosità del proprio comportamento. Per affrontare dunque una situazione che necessita un approccio su più fronti, molte Asl si sono organizzate, direttamente o attraverso servizi del privato sociale e hanno messo a esclusiva disposizione delle persone dipendenti da cocaina locali e personale. La Giunta della Regione Lombardia, su proposta dell´assessore alla Famiglia e Solidarietà sociale, Gian Carlo Abelli, ha stanziato quasi mezzo milione di euro (448. 000 mila) per permettere a questi servizi di "stabilizzarsi" e di rientrare nelle programmazione aziendale delle Asl. I fondi verranno suddivisi tra le Asl che hanno attivato i Centri per il trattamento e la riabilitazione dei cocainomani, in relazione al numero degli utenti: 45. 000 euro per quelli con più di 50 utenti e 25. 000 per quelli con un numero inferiore. Questa iniziativa si collega al Progetto nazionale di ricerca sul tema. Il coordinamento tecnico è stato affidato all´Asl di Varese e i centri di sperimentazione ai Sert (servizi territoriali tossicodipendenze) di Brescia e di Milano. All´asl di Brescia e di Milano 1, che usufruiscono già di un contributo di 28. 500 euro, in quanto facenti parte del progetto nazionale, verranno assegnati 16. 500 euro. All´asl di Varese, per il monitoraggio delle attività dei Centri, verranno assegnati 17. 000 euro. Qui di seguito l´assegnazione agli altri Centri: Asl di Bergamo: dipartimento dipendenze. 45. 000; - Asl di Como: Società cooperativa Arca di Como, 45. 000; - Asl di Lecco: Cooperativa sociale Atipica, 25. 000; - Asl di Lodi: Famiglia Nuova, 25. 000; - Asl di Mantova: Arca Centro Mantovano di Solidarietà, 25. 000; - Asl di Milano città: Sert Canzio, dipartimento dipendenze, 45. 000; - Asl di Milano città: Associazione Saman, 45. 000; - Asl di Milano 2: Sert Gorgonzola - Dipartimento dipendenze, 45. 000; - Asl di Milano 3: Associazione Comunità nuova, 25. 000; - Asl di Pavia: Dipartimento dipendenze, 45. 000; - Asl di Varese: Dipartimento dipendenze 45. 000. Progetto Nazionale "Allerta Rapido" - Sempre in tema di dipendenze, il Ministero della Solidarietà sociale ha individuato inoltre la Lombardia come Regione capofila del progetto "Sperimentazione del Sistema di Allerta Rapido (Sar) nell´area delle tossicodipendenze", assegnandole anche un contributo di 380. 000 euro perché lo possa realizzare. Il testo dell´accordo, che sancisce la collaborazione tra Regione e Ministero, è stato approvato dalla Giunta regionale, su proposta dell´assessore alla Famiglia e solidarietà sociale, Gian Carlo Abelli. Regione Lombardia è stata scelta, si legge nel testo dell´accordo, "in virtù dell´esperienza maturata negli anni in questo settore e in quanto è tra le prime Regioni d´Italia ad aver sviluppato un sistema di allerta rapido e un sistema di previsione della diffusione delle droghe. E´ pertanto in possesso dell´esperienza e della competenza necessarie per gestire e coordinare il progetto, che si avvarrà anche della collaborazione di altre Regioni". Il progetto, di durata biennale, si pone come obiettivo innanzitutto quello di elaborare un sistema efficace e coordinato di "allerta" e di "attenzione" sulle sostanze circolanti, sulle modalità di consumo e le caratteristiche dei consumatori. Si vuole conoscere meglio il fenomeno per migliorare i sistemi di prevenzione e di terapia e per favorire lo scambio di informazioni ed esperienze tra le Regioni che parteciperanno al progetto. Con alcune di queste (Campania, Toscana e Veneto) la Lombardia ha già lavorato in passato su questi temi. Per realizzare il progetto la Regione si avvarrà anche del raccordo già attivo con la rete dei servizi di emergenza (118 e pronto soccorso), con le forze dell´ordine, le Asl e i centri antiveleni della Regione (Milano Niguarda, Bergamo e Pavia). .  
   
   
CON LA LEGNA CHE IN ITALIA OGGI NON SI UTILIZZA SI SCALDEREBBERO 4 MILIONI DI FAMIGLIE  
 
Padova, 7 gennaio 2008 - Un quinto delle famiglie italiane potrebbe riscaldarsi bruciando il legname derivato dalle lavorazioni agro-industriali, forestali, e residui civili. Lo sostiene Itabia (associazione che dall’85 promuove la diffusione delle biomasse), la quale stima che in Italia i residui vegetali esistenti, se impiegati in impianti di teleriscaldamento, da subito darebbero energia termica a 4 milioni di abitazioni. Soltanto la Sicilia produce annualmente 2 milioni di tonnellate di residui legnosi; 1,6 milioni il Piemonte e un milione e mezzo la Lombardia. E’ a questo potenziale mercato che si rivolge Progetto Fuoco, sesta biennale internazionale che si presenta dal 24 al 27 gennaio alla Fiera di Verona come la più grande e completa rassegna mondiale di impianti e attrezzature per la produzione di calore ed energia dalla combustione della legna. Con 535 espositori di 25 paesi, 5 padiglioni di mostra e una superficie di 60. 500 mq, la manifestazione con annessa sessione convegnistica, è patrocinata dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, da Regione Veneto e Università di Padova- Facoltà di Agraria ed è organizzata da Piemmeti Spa. L’evento di quest’anno pone particolarmente risalto alle tecnologie più innovative frutto della ricerca applicata all’industria delle stufe, delle caldaie, dei termocamini alimentati a biomasse; proponendo un ventaglio di prodotti che non ha eguali a livello fieristico nel mondo, con ben 250 impianti in funzione. Il prodotto per la combustione che fa da padrone in mostra (soprattutto per il suo potere calorifico superiore a quello del legname) è il pellet, cilindretti essiccati e compressi fatti di segatura, oppure (nelle versioni più nuove), composti da legno e mais, fieno e vegetali, semi di frutti o noccioli di olive. Il legname a scaglie (cippato) ottenuto dai residui di lavorazioni boschive- agricole- urbane, ha invece una resa energetica pari a circa metà quella rispetto al pellet. Ma l’esposizione mette in gioco soprattutto gli impianti, in un felice connubio tra tecnologia ed eleganza. Si vedranno: caminetti, termocamini ad aria e ad acqua, stufe, termocucine, cucine a legna, caldaie a biomasse, bruciatori, impianti chiavi in mano, silos per stoccaggio, accessoristica domestica e per fumisteria, rivestimenti e ceramiche, strumenti di controllo delle emissioni, studi di fattibilità. Una apposita sessione espositiva raddoppiata rispetto alla scorsa edizione, con dimostrazioni pratiche di funzionamento, è dedicata alle macchine per la preparazione e il confezionamento della legna da ardere: dalle spaccalegna alle scippatrici, dai trituratori ai banchi sega, ai centri di lavorazione. I convegni apriranno giovedì 24 gennaio alle 14,30 con l’incontro “Qualità e caratteristiche dei biocombustibili legnosi” a cura del Comitato Termotecnica Italiano. Seguiranno alle 17 l’assemblea costitutiva dei produttori di pellet, a cura dell’Associazione Italiana energie Agro-forestali. Venerdì alle 9,30 corso intensivo su “Strumenti di supporto alla valutazione di attività di fornitura di calore da biomasse legnose” promosso dal Dipartimento Territorio e Sistemi Agro-forestali dell’Università di Padova. Alle 14 convegno su “Sicurezza e risparmio energetico con i biocombustibili legnosi” a cura della Confartigianato. Sabato alle 9 “Primo Forum internazionale sul pellet” curato dall’Aiel. Alle 11 conferenza sull’articolo 15° B-vg per Austria oggi e nel futuro, a cura dell’Imqprimacontrol. Sempre Sabato a cura della Provincia di Trento si parlera’ di “Sviluppo e potenzialità della Stufa ad accumulo dopo D. L. 311/06 per l’efficienza energetica degli edifici” Tra le varie iniziative in programma, la presentazione dei progetti vincitori del concorso “Riabita 2007” gli incontri tecnici dell’Associazione Nazionale Fumisti Spazzacamini, che organizzeranno anche dimostrazioni pratiche di pulizia e montaggio di impianti fumari. . .  
   
   
MARCO CIRCHIRILLO - STEFANO GRILLI TRASFORMAZIONI.IDENTITA’ 8 GENNAIO - 15 FEBBRAIO 2008 TEMPORARY ARTBOX, PARMA  
 
 Parma, 7 gennaio 2008 - E’ stata inaugurata l’ 8 Gennaio presso il temporary Artbox, P. Za Carlo Alberto Dalla Chiesa, Parma, la rassegna di Arti Visive dal titolo “Trasformazioni. Una città per immagini”. L’esposizione è organizzata dall’Archivio Giovani Artisti di Parma e Provincia, struttura dell’Assessorato alle Politiche Culturali e alla Creatività Giovanile – Servizio Eventi e Mostre – del Comune di Parma, in collaborazione con Fondazione Monte di Parma, Stu Area Stazione e 00:am Casa Creativa. La rassegna propone ai visitatori una riflessione sul processo di continua evoluzione che in maniera sempre più rapida sta coinvolgendo l’immagine di Parma, indagando il rapporto tra trasformazione fisica del territorio urbano e trasformazione ideale che si ha della nostra città. Chi vive la città, infatti, si riconosce in una certa immagine di Parma, che è espressione di appartenenza ad una cultura comune in rapporto con lo spazio vissuto. Tuttavia, oggi, una sfida che accomuna i principali centri europei è senza dubbio quella di saper preservare la propria identità, senza rinunciare alle trasformazioni strutturali e sociali imposte dall’era della comunicazione globale. Nel caso di Parma, ad esempio, come coniugare tali istanze di sviluppo con le tradizioni storiche e culturali della tanto cara “petit capitale”? Il confronto tra arte, comunicazione e percezione della città ci porta a sperimentare proprio all’interno di un luogo in divenire le possibili evoluzioni del sistema-città, trasformando una situazione di disagio, come può essere un cantiere, in una occasione per riflettere sul ruolo dell’arte di fronte a tematiche sociali tipiche dell’età contemporanea. Gli artisti in mostra, che rappresentano la creatività espressiva delle nuove generazioni, offrono una ricognizione critica delle trasformazioni in atto, declinata attraverso immagini fotografiche e video. Si tratta di autori appartenenti alla nuova comunità creativa del territorio, i quali, per quanto giovani, possono già vantare numerose esperienze professionali e spesso si proiettano a livello internazionale, anche grazie al network della Biennale dei Giovani Artisti dell’Europa e del Mediterraneo. Ad aprire la rassegna sarà la mostra Trasformazioni. Identita’ di Marco Circhirillo e Stefano Grilli. I due artisti presentano una installazione video-fotografica, che ricrea all’interno degli spazi espositivi una virtuale classe scolastica. Nel video di Grilli un anziano insegnante, personificazione della memoria storica della Città, illustra nello stile parmigiano più autentico, l’avveniristico progetto di riqualificazione dell’Area Stazione. Ad assistere alla lezione gli studenti ritratti dagli scatti di Circhirillo, i quali mostrano sul proprio volto lo stratificarsi di incontri, culture e tradizioni. Partendo dalla scuola, quale istituzione preposta alla formazione delle nuove generazione, i due autori vogliono trasmettere un messaggio di integrazione. In un’opera dal contenuto altamente simbolico, il nuovo volto della Città vive in un sistema di sviluppo infrastrutturale e di globalizzazione delle comunicazioni, dei capitali, delle mode e, soprattutto, delle culture, dove i contributi provenienti da una società multietnica vanno ad arricchire l’identità locale e divengono parte di essa, senza snaturarla. . .  
   
   
1/9 UNOSUNOVE ARTE CONTEMPORANEA PRESENTA LA MOSTRA ANDRZEJ TOBIS A-Z (EDUCATIONAL CABINETS) 22 GENNAIO - 23 FEBBRAIO 2008  
 
 Roma, 7 gennaio 2008 - 1/9 unosunove arte contemporanea è lieta di annunciare la prima mostra personale a Roma dell’artista polacco Andrzej Tobis che presenterà negli spazi di Palazzo Santacroce il progetto “A-z (Educational Cabinets)”. Questa straordinaria raccolta di 150 immagini, la cui prima presentazione è attualmente in corso presso la galleria Kronika, centro per l’arte contemporanea situato nel cuore della città industriale di Bytom, Silesia, (www. Kronika. Org. Pl), ha suscitato uno straordinario interesse tanto da essere stata scelta come evento espositivo principale nell’ambito delle attività svolte presso l’Istituto di cultura Polacco a Berlino in occasione della 5° Biennale che sarà inaugurata ad Aprile 2008. L’artista ricostruisce attraverso le immagini un dizionario illustrato polacco-tedesco edito a Leipzing nel 1954 (Blidworterbuch Deutsch und Polnisch). Con il progetto di Andrzej Tobis il lessico della Germania comunista torna in uso ma posto in un contesto moderno, ciascuna parola o frase è illustrata con una fotografia della Polonia contemporanea. “…ho trovato questo libro affascinante. Questa rappresentazione oggettiva del mondo intero, era infatti uno strumento usato per creare una realtà falsa. Semplicemente propaganda politica, qualche volta divertente (da un punto di vista attuale), altre volte impressionante. È vero, ci sono molti termini ideologicamente neutrali. È un grande mix. Così ho deciso di iniziare il progetto, provando ad usare parole e frasi da un dizionario di 50 anni fa accostandole ad immagini della Polonia dei giorni nostri e viceversa, provare ad adattare immagini attuali a parole prese dal vecchio dizionario. ” (Andrzejtobis) Nessuna delle immagini è stata pre-elaborata o alterata in digitale e ciascuno dei lemmi illustrati è presentato in una cornice didattica la cui forma è ispirata dai box in uso in tutte le istituzioni pubbliche della Polonia comunista come scuole, centri d’addestramento, ospedali e uffici. I 150 lavori esposti formano solo la prima parte di un progetto che continuerà ad essere sviluppato nel tempo fino a raccogliere 300 immagini che verranno pubblicate sotto forma di un vero e proprio dizionario illustrato. Andrzej Tobis è nato nel 1970 a Wielun, Polonia. Diplomatosi nel 1995 presso l’Accademia di Belle Arti di Cracovia, dove ha lavorato fino al 1996 come assistente al dipartimento generale di educazione artistica, nel 2001 ha ricevuto la qualifica di primo grado nella Facoltà di pittura all’Accademia di Belle Arti di Cracovia ed oggi dirige il workshop di pittura all’Accademia di Belle Arti di Katowice. .  
   
   
EXEMPLA: LA RINASCITA DELL’ANTICO NELL’ARTE ITALIANA DA FEDERICO II AD ANDREA PISANO A RIMINI, CASTEL SISMONDO DAL 20 APRILE  
 
 Milano, 7 gennaio 2008 - “Exempla”, ovvero modelli. Poiché di modelli, ovvero di precisi riferimenti culturali, oltre che formali, vive la rinascita, o il ritrovamento, del gusto classico nell’arte italiana del Duecento. La mostra che con questo nome propone il Meeting di Rimini in collaborazione con i Musei Vaticani, di “Exempla” ne allinea davvero molti e importanti: a dimostrare come molti capolavori del nostro Medio Evo abbiano, concretamente, alle spalle opere greche o romane ad ispirarli. Opere spesso riscoperte proprio in quei decenni o che in quei decenni sono state studiate e conosciute. Simbolo ideale di questa magnifica, ricchissima rassegna potrebbe essere la formella che un tempo stava sul Campanile di Giotto dove Andrea Pisano pare identificarsi in Fidia intento a scolpire una figura umana, a dire come la nuova arte vivesse dello spirito, dell’”anima” dei grandi classici. Eccezionale questa mostra – ideata e curata da Marco Bona Castellotti e Antonio Giuliano - lo è per molte ragioni: per la qualità delle testimonianze raccolte, per il loro numero (oltre cento), per gli studi che l’hanno preceduta e che hanno portato anche a nuove attribuzioni. In più si pone come mostra d’ enorme fascino, basti pensare alla meraviglia che offrirà il connubio tra il candore dei capolavori della scultura classica e la suggestiva asprezza della Rocca dei Malatesta che li ospiterà dal 20 aprile al 7 settembre. Fu intorno ad un altro castello ed ad una altra corte, quella di Federico Ii e il suo Castel del Monte, che si infiammarono i già vivaci fuochi del magnifico “ritorno all’antica” in epoca duecentesca. Per ragioni d’immagine e strategia politica, certo, ma anche per istanza culturale. Ad interpretare magnificamente queste imperiali istanze fu un artista, Nicola Pisano, che a Castel del Monte trovò la sua formazione. Il classicismo di Nicola Pisano è altra cosa rispetto a quello federiciano, è un classicismo che “evoca” quasi sentimentalmente l’età antica, rifacendosi a modelli romani, e in particolare ai sarcofaghi che poteva ammirare a Pisa. In mostra saranno presenti alcuni splendidi originali di Nicola, come la formella della fontana Maggiore di Perugia, compiuta insieme al figlio Giovanni, con la Lupa e Romolo e Remo. Giovanni Pisano aveva iniziato la sua carriera nella bottega del padre, dove aveva compiuto il tirocinio un altro straordinario scultore: Arnolfo di Cambio. Pur essendo d’ origine toscana, Arnolfo aggiorna il proprio stile in ambiente romano, pervaso di classicità. Il classicismo di Arnolfo si riveste di una particolare sensibilità religiosa, che si incarna nella severità delle espressioni e delle forme. La vediamo nelle due stupende teste di Cristo e dell’Animula della Madonna, già su di una facciata dei Santa Maria del Fiore a Firenze. Il nome di Arnolfo richiama il problema della cultura a Roma, e nella mostra la pittura romana tra Due e Trecento è testimoniata da alcuni meravigliosi dipinti uno dei quali attribuito a Pietro Cavallini da Federico Zeri, cui questa rassegna è dedicata nel decimo anniversario della morte. L’itinerario si conclude con un’opera d’eccezione: la formella di Andrea Pisano con Fidia che scolpisce una scultura, un tempo sul campanile di Giotto. Come si diceva essa è una specie di emblema della mostra stessa, perché ritrae il più grande scultore dell’antichità intento nella sua opera. La rinascita dell’antico nel Duecento non può venire illuminata, senza un confronto ravvicinato con i modelli antichi. Questa è la prima mostra che visualizza tale rapporto presentando sculture e cammei classici, che sono serviti, appunto, da “esempio” agli artisti del Duecento. Catalogo Pacini Editore. Informazioni e prenotazioni: tel. 0541. 783100 exempla@meetingrimini. Org www. Meetingrimini. Org .  
   
   
FORMAZIONE. PERFEZIONAMENTO E SPECIALIZZAZIONE PER GLI ARTISTI DELLO SPETTACOLO DAL VIVO: È APERTO IL BANDO PER LE OFFERTE FORMATIVE, FINANZIATO DALLA REGIONE EMILIA ROMAGNA CON 1 MILIONE E 200 MILA EURO.  
 
 Bologna, 7 gennaio 2008 - Alta formazione nel settore dello spettacolo dal vivo, per sostenere i percorsi di perfezionamento e specializzazione delle figure professionali in ambito artistico e allo stesso tempo promuovere il sistema culturale regionale. La Regione Emilia-romagna ha emanato in questi giorni il bando rivolto a soggetti in grado di realizzare le attività di formazione per i professionisti del mondo dello spettacolo dal vivo. La candidatura dei soggetti e la relativa offerta formativa dovrà essere presentata entro le ore 12 del 13 febbraio 2008. Le risorse complessive per l’assegnazione di assegni formativi messe a disposizione della Regione è di un milione e duecento mila euro. “Nel Programma Operativo Regionale viene affermata la centralità dell’intervento sulle risorse umane, quale indispensabile fattore per il conseguimento degli obiettivi di sviluppo, coesione ed occupazione, anche attraverso l’ampliamento e il miglioramento dei percorsi di alta formazione – spiega l’assessore regionale alla Formazione professionale Paola Manzini – Abbiamo ritenuto opportuno consolidare la sperimentazione del catalogo regionale di offerte formative per le figure artistiche dello spettacolo dal vivo, nell’ambito del quale erogare assegni formativi a persone che abbiano già maturato una significativa esperienza professionale”. I percorsi formativi dovranno specializzare professionalità collegate allo spettacolo dal vivo, con esclusione delle figure tecniche, con l’obiettivo di rafforzarne le professionalità e sostenerne i percorsi di crescita. La Regione validerà prioritariamente una offerta formativa per ogni figura specialistica proposta. Potranno beneficiare dell’assegno formativo giovani e adulti, occupati e in possesso dei requisiti previsti. Il valore massimo di ogni assegno formativo erogato non potrà superare l’importo di 11 mila euro. .  
   
   
TEATRO REGIO DI PARMA: IL VOLO DI FAUST PER L’INAUGURAZIONE DELLA STAGIONE LIRICA 2008 CON IL VISIONARIO ORATORIO DI SCHUMANNN  
 
Parma, 7 gennaio 2008 - Una straordinaria sfida produttiva e artistica impegna il Teatro Regio di Parma, che il prossimo 13 gennaio alle ore 20. 00 (turno A) presenta un nuovo allestimento delle Szenen aus Goethes Faust (Scene dal Faust di Goethe) di Robert Schumann per l’attesa inaugurazione della Stagione Lirica 2008. In scena un cast di eccezionale valore, con cantanti del calibro di Michele Pertusi, Markus Werba, Daniela Bruera, Nino Sugurladze, Désirée Rancatore, chiamati a dare vita alle tante voci cui ha voluto dare corpo Schumann nello sfidare la complessità del capolavoro della poesia tedesca. A portare sulla scena l’oratorio ispirato al poema goethiano sarà il talento imprevedibile del regista Hugo de Ana, che torna a confrontarsi con il mito di Faust dopo aver firmato al Regio di Parma Faust di Gounod e La Damnation de Faust di Berlioz. Raggi laser e proiezioni digitali sono gli strumenti tecnologici di cui si è voluto avvalere per dare corpo allo spirito visionario dell’opera. All’autorevolezza interpretativa di Donato Renzetti il compito di affrontare la colossale partitura: dirigendo l’Orchestra, il Coro e le Voci bianche del Teatro Regio di Parma. Maestro del Coro è Martino Faggiani, le Voci bianche sono preparate dal maestro Sebastiano Rolli. I movimenti coreografici sono di Leda Lojodice. Il vasto affresco corale che Schumann compose percorrendo i momenti culminanti del dramma di Goethe segna senza dubbio la tappa più impegnativa del viaggio che il Teatro Regio di Parma ha voluto intraprendere alla riscoperta delle grandi partiture ispirate alla leggenda faustiana. Il progetto di offrire una veste sonora al Faust accompagnò per tutta la vita il compositore, che ne intraprese la stesura nel 1843. La prima esecuzione completa avvenne a Colonia il 13 gennaio 1862, a sei anni dalla morte di Schumann. Il musicista aveva potuto ascoltarne soltanto un’edizione incompleta nell’estate 1849, quando l’opera era stata eseguita a Dresda, Lipsia e Weimar in occasione delle celebrazioni del centenario della nascita di Goethe. Sette le scene del poema prescelte da Schumann per essere musicate. Dall’incontro con Gretchen, trascorrendo al momento della morte, una musica sempre ispiratissima accompagna Faust fino al volo della sua anima, cui assistiamo nel quadro finale che si arresta sul richiamo irresistibile verso l’eterno femminino. «Nell’esplorazione del mito faustiano – racconta il regista Hugo de Ana - mi trovo a compiere un cammino che si allontana progressivamente dal teatro d’opera perché ancor più questa partitura sembra sottrarsi ad una trasposizione scenica. Ma visionarietà e frammentarietà sono uno stimolo a definire una drammaturgia teatrale». «Robert Schumann – continua il regista che firma scene, costumi e luci del nuovo allestimento - sembra anticipare il gesto di tanti musicisti del Xx secolo, dove non c’è più il filtro di un libretto ma il testo è preso alla lettera, come accade per Pelléas et Mélisande, Salome o Wozzeck. Nel montaggio delle scene Schumann è incline a presentarci non solo alcuni dei passaggi più noti della vicenda, ma anche il lato più spesso in ombra. Significativo è che soltanto le prime tre scene siano tratte dal primo Faust, che resta la parte più sfruttata nelle versioni operistiche e già pubblicata al principio dell’Ottocento. Il resto appartiene al secondo Faust, la parte che ha accompagnato Goethe per tutta la vita. In fondo, Faust è un grande viaggio che dura una vita intera, che Schumann ha accettato di compiere per scoprire meglio il proprio io. Il suo ultimo approdo, lo sappiamo bene, è stata la malattia, la follia. ». Di assoluto prestigio il cast, che può contare sulla presenza di interpreti di caratura internazionale: il baritono Markus Werba (Faust, Pater Seraphicus, Doctor Marianus), il soprano Daniela Bruera (Gretchen, Una poenitentium), il basso Michele Pertusi (Böser Geist, Mephistopheles, Pater Profundus) il tenore Richard Decker (Ariel, Pater Ecstaticus), il soprano Désirée Rancatore (Sorge, Martha), il soprano Sabina von Walther (Not, Magna Peccatrix), il mezzosoprano Nino Surguladze (Mangel, Mulier Samaritana, Mater Gloriosa), il mezzosoprano Stefanie Irányi (Schuld, Maria Aegytiaca), cui si aggiungono il Coro e il Coro di Voci Bianche del Teatro Regio di Parma. Le telecamere di Raitre di Prima della prima seguono già le prove dello spettacolo che sarà raccontato come di consueto direttamente dalla voce dei protagonisti. In vista del debutto, al Ridotto del Teatro Regio sabato 5 gennaio, ore 17. 00, si terrà l’incontro di presentazione dell’opera per il ciclo Prima che si alzi il sipario, realizzato in collaborazione con il Conservatorio “A. Boito” di Parma. Dopo la serata inaugurale, le repliche delle Scene dal Faust di Goethe sono previste mercoledì 16 gennaio ore 20. 00 turno B, domenica 20 gennaio ore 15. 30 turno D, mercoledì 23 gennaio ore 20. 00 turno C, sabato 26 gennaio 2008, ore 17. 00 turno E, a segnare l’avvio di un cartellone aperto alle più varie forme ed espressioni del teatro musicale degli ultimi tre secoli. Dopo l’inaugurazione nel solco del mito faustiano, al Teatro Regio di Parma debutta infatti il capolavoro americano di George Gerswshin Porgy and Bess, torna dopo un’assenza di quasi trent’anni l’ultima opera comica di Wolfgang Amadeus Mozart, Così fan tutte, e chiude la stagione La Bohème di Giacomo Puccini nel centocinquntesimo anniversario della nascita del compositore. .  
   
   
TEATRO ARSENALE: LA LETTERATURA A TEATRO PROGETTO ARTAUD VAN GOGH 9 GENNAIO – 13 GENNAIO 2008  
 
Milano, 7 gennaio 2008 - Scegliere un testo come Van Gogh il suicidato della società significa esercitare un po’ di presunzione o di sana incoscienza su una materia che è lava incandescente, che non si presenta come forma teatrale tradizionale, anzi, che ha il punto del saggio filosofico, unito all’ira del pamphlet. Le nostre case e le nostre strade e le nostre città sono popolate d’orrori, e l’arte con la sua follia ha i suoi luoghi separati, i suoi manicomi: i musei. Il teatro ha il suo spazio, il teatro sempre più cimitero, catalogo di cose morte, che Artaud riporta alla vita mettendo alla berlina il perbenismo della società e il suo acquietarsi fra le pieghe della vita. Così Statale 114 costruisce il suo spettacolo: come uno spettacolo che nasce dai morti e che grida alla vita, come una tragedia senza attori, con un coro di voci che danza sui quadri e ne mette in mostra i colori. La messa in scena prevede un dialogo con diverse forme artistiche, che immagina, in una soluzione fuori dagli schemi usuali, l’utilizzo di tecniche diverse per la sua realizzazione, e la presenza di forme espressive in cui i quadri di Van Gogh, il testo di Artaud, le azioni sceniche, tenteranno di dare una maggiore definizione del testo, enfatizzando il suo significato e la sua importanza. Il dialogo con le forme dell’arte figurativa sarà costante: l’io narrante, Van Gogh-artaud, non richiamerà solo i suoi quadri, ma vedrà comporli sulla scena, immaginata per dare risalto alle proiezioni e all’intervento della grafica. Su una superficie bianca troveranno posto dei cubi di plexiglass, alcuni vuoti, altri pieni d’acqua, questi ultimi praticabili anche dall’interno, trasformandosi in una sorta d’acquario dal vero, con l’attore che vi farà morire dentro il personaggio, e dipinti dai getti d’immagine e dalla computer grafica. Quasi nulla dalla scena vivrà fuori dal contesto di interazione con l’immagine video e con gli interventi proiettivi ottenuti attraverso l’interazione col computer. C’è poi l’intervento musicale che accompagnerà l’azione costruendo un tappeto sonoro: la partitura di Trimarchi, suonata dal vivo su console digitali, costruirà un ambientazione sonora fatta di suoni materiali, e elementi melodici, in un incastro che racconta una mediazione diversa del personaggio rispetto all’azione. All’io narrante si contrappone un coro di tre donne, come in una moderna tragedia greca. Queste donne sono delle erinni, delle moire, delle voci, e la moltitudine della società cristallizzata in azione. La compagnia teatrale Statale114 (fondata nel 2003 da Marcella Parito, Elaine Bonsangue e Salvo Gennuso) concentra il suo lavoro di ricerca verso una nuova idea di messinscena e di sinergia fra i diversi linguaggi dell’arte; Tra le sue produzioni ricordiamo Sei donne nude, 4 atti unici di Beckett (Respiro, Non io, Va e vieni, Cosa Dove), Il complesso di Thenardier, di José Pliya, Filottete#1 di Heiner Müller, Schifo di R. Schneider, con Graziano Piazza. Statale 114 da tre anni lavora con l’università di Catania ad un progetto sulla nuova drammaturgia, grazie al quale ha prodotto tre spettacoli e la pubblicazione integrale dei testi di Josè Pliya, prestigioso autore francese già presente nel cartellone della massima istituzione teatrale francese, la Comedie Francaise, ed ancora inedito in italia. Statale 114 collabora fattivamente all’organizzazione del festival di teatrale digitale Cultania, è stata compresa fra le compagnie meritevoli di attenzione e finanziamento da parte dell’ente dello stato Imaie, ed ha organizzato in proprio due stagioni teatrali con presenze prestigiose. Drammaturgia, scena e regia Salvo Gennuso; con Elaine Bonsangue, Paola Valenti, Alessia Sorbello, Anna Bellia; in video Marcella Parito, Giovanni Cacciatore; voce fuori campo Fiorenzo Fiorito; costumi Giorgia Salvo; musiche Giancarlo Trimarchi; computergrafica Mammasonica; luci Massimo Di Stefano; engineering Anna Privitera; video Stefano Rigano; produzione Statale 114. .  
   
   
AL PICCOLO TEATRO STREHLER, DAL 13 GENNAIO IL NUOVO ANNO SI INAUGURA CON L’ADATTAMENTO TEATRALE DI UNO DEI TESTI PIÙ AFFASCINANTI DELLA LETTERATURA FANTASTICA. FAHRENHEIT 451: IL “ROGO” DELLA CULTURA BRADBURY SECONDO RONCONI  
 
Milano, 7 gennaio 2008 - Il Piccolo Teatro Strehler saluta il 2008 con Luca Ronconi e con l’allestimento da lui diretto di uno dei testi più affascinanti della letteratura fantastica, Fahrenheit 451 di Ray Bradbury, un progetto nato da un’idea di Elisabetta Pozzi. Lo spettacolo, prodotto dalla Fondazione Teatro Stabile di Torino, dal Piccolo Teatro di Milano, dal Teatro di Roma e dal Teatro Biondo Stabile di Palermo, nella versione teatrale tradotta da Monica Capuani e Daniele D’angelo, è in scena dal 13 gennaio al 10 febbraio 2008 In Fahrenheit 451 Bradbury esplora, con grande maestria, il terreno dell’utopia negativa, cioè il genere nel quale l’autore non dipinge uno stato perfetto ma anzi un regno d’incubo e terrore, come avveniva in Cronache Marziane che lo rese famoso e che precedette di un solo anno Fahrenheit 451, concepito nel 1951 con il titolo The Fireman e pubblicato nel 1953. In quest’opera - il cui titolo indica la temperatura alla quale brucia la carta, secondo la scala in uso nei paesi anglosassoni - si racconta di uno stato autoritario, nel quale è reato leggere e possedere qualsiasi tipo di volume e il destino dei libri è il rogo. Montag, il protagonista del romanzo, è un pompiere che ha l’incarico speciale di bruciare carta stampata. Nella società futuribile immaginata da Bradbury, un mondo fatto di solitudine e paura, l’informazione è garantita da una onnipresente televisione, gestita dal governo. Eppure, attraverso l’incontro con Clarisse, Montag scopre il fascino del libro e della lettura: si rifugia in una foresta dove si sono raccolti gli uomini liberi (ovvero gli uomini-libri) che, per sottrarre il passato all’oblio, imparano a memoria i testi. Aldous Huxley, il celebre autore de Il mondo nuovo, commentò che si trattava di una delle opere più visionarie che avesse mai letto, ma da allora, purtroppo, la profezia di Bradbury sembra essersi avverata in più parti del mondo. Dal romanzo è stato tratto il film diretto da François Truffaut, la migliore trasposizione cinematografica di un’opera di Bradbury: film entrato nell’immaginario collettivo, realizzato - tra mille fatiche, litigi, scontri, tagli e delusioni - nel 1967. Scrittore prolifico, romanziere, sceneggiatore premio Oscar (per il “Moby Dick” di John Houston), Ray Bradbury firmò anche un adattamento teatrale del suo celebre romanzo: adattamento teatrale che ora Luca Ronconi ed Elisabetta Pozzi portano in scena. Ne sono interpreti, accanto alla Pozzi nel ruolo di Clarisse, di una ragazza giovane e di Faber, nonno di Clarisse, Alessandro Benvenuti (Beatty, capo dei vigili del fuoco), Fausto Russo Alesi (Montag, vigile del fuoco), Melania Giglio (Mildred, moglie di Montag), Maria Grazia Mandruzzato (Mrs Hudson, una vecchia signora), Stefano Alessandroni (Black, vigile del fuoco), Mariangela Granelli (Alice, vicina di casa dei Montag/carroll, donna-libro), Davide Lorino (Holden, vigile del fuoco), Michele Maccagno (Primo paramedico/Aristotele, uomo-libro), Andrea Simonetti (Secondo paramedico/Dostoevskij, uomo-libro), Carlotta Viscovo (Helen, amica di Mildred/brontë, una donna-libro). Le scene sono di Tiziano Santi, i costumi di Gianluca Sbicca e Simone Valsecchi, il suono di Daniele D’angelo e le luci di Sergio Rossi. Regista assistente Carmelo Rifici, movimenti Alessio Romano. Lo spettacolo che ha debuttato, in prima nazionale, il 21 aprile 2007, alle Limone Fonderie Teatrali di Moncalieri, prosegue la sua tournée, dopo Milano, al Teatro Argentina di Roma, dal 15 febbraio al l 2 marzo 2008, e al Teatro Biondo di Palermo, dal 7 al 20 marzo 2008. Www. Piccoloteatro. Org .  
   
   
I DUE GEMELLI VENEZIANI DI CARLO GOLDONI CON MASSIMO DAPPORTO AL TEATRO MANZONI  
 
Milano, 7 gennaio 2008 - Massimo Dapporto interpreta il duplice ruolo di Tonino e Zanetto ne “I due gemelli veneziani” di Carlo Goldoni, diretto da Antonio Calenda. Capolavoro della comicità e della scrittura scenica, il testo offre al protagonista un banco di prova eccezionale, pari a pochi nella storia del teatro. Lo spettacolo – che fa omaggio al genio goldoniano nel trecentesimo della nascita – è la nuova produzione di Noctivagus e del Teatro Stabile del Friuli-venezia Giulia e ha debuttato al Politeama Rossetti di Trieste in prima nazionale il 16 novembre 2007. “I due gemelli veneziani”, vero capolavoro della scrittura comica, s’incentra sull’incanto del gioco teatrale dei simili e degli opposti, portato a livelli altissimi da un Goldoni ormai pienamente padrone delle tecniche della drammaturgia settecentesca e della sapienza scenica di chi il teatro lo scrive, ma sa anche “farlo”, di chi impone agli attori una parte, ma solo dopo averla costruita sulle loro personali potenzialità e inclinazioni. Ne risulta una commedia che, dall’esordio nel 1747 ad oggi, non ha smesso di sorprendere e divertire e sembra immune al peso del tempo. “I due gemelli veneziani” coniuga con sapienza ed equilibrio studio dei caratteri e virtuosismo comico, e contestualmente si lascia percorrere da insolite inquietudini grottesche (non sottovalutiamo l’innovazione della descrizione della morte in scena che Goldoni inserisce nell’ultima parte della commedia) e adombra, forse con qualche malinconia nella conclusione, l’imminente avvento del mondo borghese con i suoi livori e le sue concrete preoccupazioni a cui, purtroppo, il gioioso gioco di scambi e travestimenti è destinato a cedere il passo. «I due libri su’ quali ho più meditato, e di cui non mi pentirò mai di essermi servito, furono il Mondo e il Teatro» scrisse Carlo Goldoni: ne “I due gemelli veneziani” c’è tutto un mondo di sentimenti, inquietudini, emozioni e umanissime rivalità e tutto il “ludus" del teatro (fatto di equivoci, frenesie, mascheramenti, malintesi) che il grande autore veneziano usava con tanta destrezza. E sebbene il plot abbia radici lontane (nell’antica tradizione latina, nelle commedie plautine e terenziane quali i “Simillimi” o i “Maenechmi”) il genio goldoniano riesce a donargli in un soffio l’universalità. Su questo terreno si muove Antonio Calenda - concertatore di un allestimento in equilibrio tra realismo e fantasia – dirigendo un cast che saprà armonizzare sensibilità di analisi e virtuosismo interpretativo. Di assoluta centralità il ruolo del titolo che Goldoni scrisse nell’intento di mettere in luce le doti del Pantalone Cesare d’Arbes: «Per meglio consolidare la sua fama – scrive infatti l’autore nei “Mémoires” – bisognava farlo brillare a viso scoperto; era quello il mio disegno, il mio principale scopo. [. ] Io lavoravo per lui a una commedia intitolata “I due gemelli veneziani”. Avevo avuto abbastanza tempo e modo per esaminare i vari caratteri personali dei miei attori. In D’arbes avevo notato due movimenti opposti e soliti nel suo aspetto e nel suo giuoco. A volte era l’uomo di mondo più ridente, brillante e vivace; a volte assumeva l’aria, i tratti, i discorsi d´un sempliciotto, d´un balordo: e quei mutamenti accadevano in lui naturalmente, senza che ci pensasse. Tale scoperta mi suggerì l’idea di farlo comparire sotto quei due aspetti nello stesso lavoro». E questo sarà il compito a cui è atteso uno degli attori più versatili e completi che oggi vanta la scena italiana, l’ottimo Massimo Dapporto. Maturo nell’espressività, darà vita al paradosso di Zanetto e Tonino, giostrandosi fra i loro opposti caratteri e sintetizzando in un unico corpo il ruolo di antagonista e protagonista, comico e spalla. Accanto a lui si muoverà un nutrito cast di attori di consolidata esperienza. .  
   
   
FRANCA VALERI E ANNAMARIA GUARNIERI SONO “LE SERVE” AL PICCOLO TEATRO STUDIO DAL 22 GENNAIO: LA DANZA MACABRA DI DUE SIGNORE DELLA SCENA IL GIOCO DEL TEATRO NEL TEATRO FIRMATO GENET  
 
Milano, 7 gennaio 2008 - Due signore del teatro italiano prestano la voce a uno dei più grandi autori del Novecento per raccontare una favola nera, dove reale e irreale si confondono e si svela l’ambiguo, intrigante gioco del teatro nel teatro. Dopo una lunga tournée che ha attraversato nel 2007 tutta la penisola, apre il nuovo anno del Piccolo Teatro Studio “Le serve” di Jean Genet, con Franca Valeri e Annamaria Guarnieri, in scena dal 22 gennaio al 3 febbraio 2008. “Uno straordinario esempio di continuo ribaltamento fra l’essere e l’apparire, fra l’immaginario e la realtà”. Con queste parole Jean-paul Sartre descrive il testo di Genet, scrittore, poeta e drammaturgo, che con il suo teatro ha rivoluzionato la forma stessa della tragedia moderna. Le serve è considerato uno dei suoi capolavori, una perfetta macchina teatrale che mette a nudo in modo straordinario la menzogna della scena. La vicenda raccontata trae spunto dal caso delle sorelle Papin, che negli anni ´30 sconvolse l´opinione pubblica francese: due domestiche a servizio presso una ricca e facoltosa famiglia borghese uccisero atrocemente la loro padrona e sua figlia. Nell’opera teatrale Claire e Solange (Valeri e Guarnieri) vivono un rapporto di amore e odio con la loro padrona (Patrizia Zappa Mulas) che incarna tutti i loro ideali perduti: giovinezza, bellezza, generosità. Loro, vecchie e sempre più arcigne, quando la padrona non c’è, si ritrovano ad allestire un privato e ossessivo teatrino, una doppia vita in cui, come bimbe perverse, giocano “a fare Madame”. A turno, vestono i suoi abiti, la imitano e, alla fine del rito, la uccidono. Ma finzione e realtà nella loro mente schizofrenica si sovrappongono e il tentativo di omicidio si concretizza in una tazza di tisana avvelenata che però Madame, nella sua svagata disattenzione, non beve. Sarà invece Claire, sempre più sprofondata nella doppiezza della sua vita, a bere la bevanda, offertale dalla sorella carnefice. “Les Bonnes - spiega il regista, Giuseppe Marini - sono, nella loro più intima essenza, attrici, ‘fino all´ultimo istante’. Occorrevano due mostri sacri del nostro teatro: Franca Valeri e Annamaria Guarnieri (affiancate, con evidente contrappunto generazionale, da Patrizia Zappa Mulas nel ruolo di Madame) a ricoprirne i ruoli. Riunire e far dialogare tra loro diverse esperienze, diversi ‘teatri’ e dirigere questa dialettica verso Genet è forse il sottotesto principale di questa operazione. Un Genet di cui ho scelto di non accentuare i riferimenti politici e (omo)erotici della sua poetica per indagarne con meno ‘ingombri’ le inquietudini metateatrali, nel tentativo di sdoganare un´avventura drammaturgica bersagliata da troppe canonizzazioni e di far luce sul mistero di un teatro che si dissipa nel suo farsi. Un teatro che arriva a distruggersi celebrandosi per rientrare nella culla nera del silenzio da cui è emerso, dopo una breve e sublime vacanza d´apparizione”. Www. Piccoloteatro. Org .  
   
   
LA MORTE DI CARNEVALE COMMEDIA COMICA DI RAFFAELE VIVIANI AL TEATRO SAN BABILA  
 
Milano, 7 gennaio 2008 - Che complicazione il decesso di Pasquale! E’ naturalismo spinto quello de La morte di Carnevale, ambientata nel vecchio e fascinoso golfo di Napoli. Ed è proprio la location a conferire quel sapore di goliardica confusione che ne è la formula vincente. Con l’uso divertente e spassionato di quel dialetto popolare ma comprensibile, che sta ancora al confine col verismo ma non fa mai rimpiangere i grandi che ne hanno derivato il successo. Carnevale non è il periodo di feste in maschera ma un vecchio usuraio, ovviamente tirchio all’inverosimile, sino all’ultimo e ancora oltre, che in tre atti di grande effetto lascia gli squattrinati eredi alle prese con le vicissitudini che accompagnano la spartizione della ricca eredità. E’ così che a fianco dell’ultimo letto si radunerà l’intero vicinato, in un vero e proprio presepe vivente di caratteri, speranze, ambizioni: davvero tutti contano che l’uomo, una volta trapassato, possa lasciargli in eredità i bramati averi. Tra questi, Antonietta, la nuova e giovane compagna, e Raffaele, il nipote “disoccupato nato” che cercherà di ‘coricarsi’ con l’avvenente zia, cui si prometterà per future nozze. Con loro il portinaio sempre disponibile, il notaio, la vicina col marito strano e la venditrice di limoni. E c’è persino lo “schiatta muorti”, che non riesce a far entrare il vecchietto nella bara, quasi questo riuscisse a irridere tutti con l’ennesimo dispetto. Ad Antonietta e Raffaele, così pensano, non resterà che ‘unirsi’ contro tutti… Rispo, già noto per l’interpretazione in Un posto al sole, saprà con l’occasione dimostrare di essere un autore a tutto tondo. Come del resto Cogliandro, ricordato per la partecipazione ai Tretre, entrambi al fianco di una brava e applaudita Dalia Frediani. Www. Teatrosanbabila. It. It .  
   
   
GOLF - DANIEL CHOPRA HA VINTO IL TORNEO INAUGURALE DELL´US PGA TOUR 2008 A KAPALUA HA SUPERATO STEVE STRICKER IN SPAREGGIO  
 
 Roma, 7 gennaio 2008 - Daniel Chopra (274 - 69 72 67 66) ha vinto il Mercedes Benz Championship, primo torneo stagionale dell´Us Pga Tour 2008 che si è disputato sul percorso del Plantation Course a Kapalua, nelle Isole Hawaii. Il trentaquattrenne svedese, al secondo titolo nel circuito, ha superato con un birdie alla quarta buca di spareggio lo statunitense Steve Stricker (274 - 73 69 68 64) con il quale aveva terminato alla pari le 72 regolamentari. Al terzo posto con 275 Stephen Ames di Trinidad & Tobago e al quarto con 276 il canadese Mike Weir, leader nei due turni centrali e poi costretto alla resa non tanto per demeriti personali (70 di giornata) quanto per l´alto ritmo imposto dai due protagonisti della gara. In quinta posizione con 278 Hunter Mahan, Nick Watney e Jim Furyk, che ha tentato la rimonta dopo una partenza sotto tono. E in 12ª con 281 Vijay Singh, brillante soltanto nel terzo turno. Molto alterni Angel Cabrera 15° con 282, Rory Sabbatini 17° con 284 e Zach Johnson 20° con 287. Il torneo era riservato ai vincitori della scorsa stagione. Tra i 35 aventi diritto a partecipare hanno dato forfait Tiger Woods, Phil Mickelson, Padraig Harrington e Adam Scott. Al vincitore sono andati 1. 100. 000 dollari su un montepremi complessivo di 5,5 milioni di dollari. .  
   
   
IL PREMIO FAIR PLAY DEL PANATHLON A SHOSHOLOZA  
 
Brescia, 7 gennaio 2007 - Il Team di "Shosholoza", il consorzio sudafricano che ha partecipato con onore all’ultima edizione dell’America’s Cup, riceverà il premio "Fair Play 2007 al gesto sportivo" assegnato dal Panathlon Club Brescia. Alla premiazione, in programma l´8 gennaio alle 18. 30 a Brescia, nelle sale del Centro pastorale Paolo Vi, saranno presenti il patron di di "Shosoloza" Salvatore Sarno, gli skipper Tommaso Chieffi e Paolo Cian. Per " + 39" interverrà Lorenzo Rizzardi, presidente di + 39 e del Circolo Vela Gargnano. Tutti gli appassionati sono invitati. Durante la fase eliminatoria della Coppa America è stato protagonista di un bel gesto di sportività : "Il Team Shosholosa, pur essendo un diretto concorrente di + 39 - recita la motivazione ufficiale - mise a disposizione di +39 la propria organizzazione, eliminando fisicamente la recinzione tra le due basi che erano adiacenti, e consentendo l’utilizzo del proprio forno autoclave per effettuare la riparazione del bellissimo nuovo albero rotto durante una collisione dai tedeschi di "United Internet". Nella stessa cerimonia il Circolo Vela Gargnano consegnerà il premio Luciano Mainardi, nel ricordo del pubblicista bresciano scomparso qualche anno fa. .  
   
   
CONCLUSA CON SUCCESSO LA CLASSICA DI FINE ANNO, IL COMITATO ORGANIZZATORE RILANCIA “BORMIO NON MOLLA LA COPPA”  
 
Bormio (So), 7 gennaio 2008 - Un grande risultato, dal punto di vista agonistico, ma anche sotto il profilo organizzativo. Lo afferma Maurizio Gandolfi, direttore generale del Comitato che dal 1993 organizza a Bormio la Coppa del Mondo e che quest’anno ha riportato in Alta Valle le World Cup Grand Finals, che si disputeranno dal 12 al 16 marzo 2008. «Siamo decisamente soddisfatti dello spettacolo che la nostra cittadina ha saputo offrire ancora una volta, confermandosi come una località unica al mondo dal punto di vista agonistico» ha detto Gandolfi. «Credo che ci siano tutte le condizioni per affermare che Bormio non ha alcuna intenzione di rinunciare alla discesa libera del 29 dicembre, una classica irrinunciabile, come ha dichiarato persino Bode Miller in conferenza stampa». La discesa di oggi era attesa anche come una sorta di prova generale per le Finali di marzo. Sotto questo aspetto, Gandolfi ribadisce gli impegni che il Comitato Organizzatore si è assunto davanti al mondo sportivo e alla cittadinanza valtellinese: «Al di là dell’aspetto agonistico» dice «le Finali sono uno straordinario evento, una vera e propria festa delle neve. Nella giornata di sabato saranno premiati i trentatré migliori atleti. È quasi una mezza Olimpiade. Noi siamo pronti ad affrontare anche questa nuova sfida, e garantiremo anche gli impegni sociali che ci siamo assunti, con un’ampia attività di carattere benefico. » Al contrario di quanto a volte si è sostenuto, gli stessi turisti hanno potuto beneficiare dei lavori fatti in vista delle gare. Gli ospiti di Bormio hanno potuto sciare sulla Stelvio fino al giorno prima delle prove e, oggi, a gara conclusa, hanno la possibilità di sciare anche in notturna. Le ottimali condizioni di innevamento permetteranno del resto di usufruire delle piste fino a primavera inoltrata. «Le condizioni meteorologiche ci hanno aiutato» ha dichiarato l’ingegner Pasquale Canclini, responsabile dell’innevamento della Sib Spa. «L’anno scorso abbiamo impiagato quaranta giorni per ottenere i 100. 000 metri cubi di neve necessari per lo svolgimento delle gare. Quest’anno, grazie al freddo intenso, abbiamo ottenuto lo stesso risultato in cinque giorni scarsi. Potevamo accontentarci, ma in vista delle Finali di marzo abbiamo pensato che fosse meglio garantirsi una scorta ulteriore, per motivi di carattere economico: costa meno produrre neve quando fa freddo. Abbiamo così raggiunto la bellezza di 400. 000 metri cubi di neve. » I risultati di questo sforzo organizzativo sono visibili. «Le condizioni della pista oggi erano eccellenti, e i commenti entusiastici» continua Canclini. «Ricordiamoci poi che le Finali si svolgono in marzo, un mese dopo il periodo in cui si sono svolti i Mondiali. Ma soprattutto saranno i turisti a usufruire al meglio degli effetti del lavoro fatto. Già oggi, subito dopo la gara, abbiamo potuto “restituire” la pista agli appassionati senza alcuna difficoltà. » Quanti cannoni sono stati utilizzati? «Sulla Stelvio sessanta, di cui due assolutamente nuovi: si tratta di due macchine strepitose, quasi futuristiche, che abbiamo appunto testato per primi e che abbiamo usato all’uscita del Bosco Basso. » Soddisfazione per la gara la esprime anche Tino Pietrogiovanna, il nuovo direttore di pista che ha preso il posto di Aldo Anzi. «È stata una gara tirata al massimo» ha detto Pietrogiovanna. «Sapevamo che nelle prove gli atleti più forti avrebbero provato le linee, senza forzare al massimo. Poi oggi lo spettacolo si è visto. Per noi è stata dura arrivare con tutto pronto al momento della prima prova, perché quest’anno abbiamo prodotto tanta neve, e avevamo il problema di compattarla adeguatamente. Anche per questo, rispetto agli altri anni, è stata presa la decisione di far sciare i turisti sulla Stelvio fino all’ultimo giorno, in modo che diventasse più facile poi compattare la neve, senza fresarla. » I problemi maggiori? «Dove abbiamo fatto un grosso lavoro insieme a Pier dei Cas e ai suoi aiutanti con i gatti delle nevi è stato alla partenza fino a dopo il salto della Rocca. Lì abbiamo dovuto spegnere i cannoni, abbiamo preso l’acqua con delle colotte, e abbiamo bagnato la neve, che poi abbiamo cingolato con i gatti, fissandoli in cima per impedire che scivolassero indietro. In sostanza, la neve è stata deposta bagnata (in modo che attaccasse), con la lama. Questa operazione è stata fatta alla partenza e nella Carcentina (dalla curva di entrata fino a metà diagonale). Dopo che la neve è stata tirata su, l’abbiamo fresata e barrata per mezzo di due tubi di ferro di sei metri, che attraverso opportuni fori rilasciano dell’acqua che entra in profondità. » Quali novità sono state introdotte nel tracciato? «Avendo molta neve a disposizione, quest’anno siamo partiti dalla casetta, direttamente sulla massima pendenza (da diversi anni invece si partiva in diagonale, a destra della casetta). Questo ha comportato una piccola semicurva prima di entrare al salto della Rocca» continua Pietrogiovanna. «Inoltre, avendo fatto sciare la gente fino al Ciuk, siamo riusciti a fare molte ondulazioni per sfruttare tutta la larghezza della pista. Sul dente del salto di San Pietro avevamo più neve del solito e quindi è aumentata la pendenza. Nel piano di San Pietro, poi, proprio perché avevamo la pista larga, abbiamo introdotto una semicurva che costringeva gli atleti a spostarsi prima sulla sinistra e poi più a destra, mentre in altri anni si andava più diretti. Infine, all’altezza del Bosco Basso è stato costruito un dosso di neve artificiale prima di arrivare al salto del traguardo. Questo significa che l’atleta che aveva già tirato fuori tutto doveva fare un’ulteriore sforzo prima di tirare il respiro. » Un bilancio a esperienza conclusa? «Estremamente positivo» conclude Pietrogiovanna. «Venendo da Santa Caterina ho trovato a Bormio una grande collaborazione, in particolare da parte della Sib e del suo responsabile Pasquale Canclini, e poi da parte di Pier Dei Cas. Il loro contributo mi ha permesso di lavorare al meglio con i miei uomini, responsabili di settore: Chicco Pedrini, Stefano Anzi, Roberto Pedrini, Giuseppe Rainolter. Inoltre un grosso lavoro hanno dovuto farlo Giorgio Furli e i suoi collaboratori, responsabili del colore sulla pista. Oltre che Lino Garbellini, responsabile dei guardiaporte, e Simone Foppoli, responsabile dei lisciatori. » .