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Notiziario Marketpress di Mercoledì 24 Settembre 2008
BRUXELLES: PIÙ SOSTEGNO ALL´AGRICOLTURA DI MONTAGNA  
 
 Il Parlamento sollecita una strategia Ue integrata per la montagna che garantisca i servizi di interesse generale e valorizzi il ruolo multifunzionale dell´agricoltura. Chiede poi maggiore sostegno ai giovani agricoltori, all´industria lattierocasearia, agli allevatori, ai prodotti tipici di alta qualità (Dop e Igp) e alle razze autoctone. Occorre poi promuovere lo sfruttamento sostenibile di pascoli e risorse idriche, una strategia forestale e la pianificazione urbanistica. Approvando con 487 voti favorevoli e 73 contrari la relazione di Michl Ebner (Ppe/de, It), il Parlamento sottolinea anzitutto che le zone montane rappresentano il 40% del territorio europeo (oltre il 50% in alcuni Stati membri come l´Italia) e che in tali zone vive il 19% della popolazione europea. Si rammarica quindi del fatto che la Commissione «non sia ancora stata in grado di elaborare una strategia globale che sostenga efficacemente le zone montane», nonostante le numerose richieste del Parlamento in tal senso. Nel sottolineare infatti la necessità di un buon coordinamento delle varie politiche comunitarie tese a garantire uno sviluppo armonioso delle zone che, come quelle montane, «soffrono di svantaggi naturali permanenti», i deputati esortano la Commissione a elaborare, entro sei mesi, una strategia Ue integrata per lo sviluppo e lo sfruttamento sostenibile delle risorse delle zone montane, in base alla quale vengano elaborati programmi d´azione nazionali con concrete misure di attuazione. In tale contesto, ritengono che sia fondamentale un´approfondita conoscenza della situazione delle zone montane per essere in grado di elaborare misure mirate e diversificate. Rilevano quindi l´importanza della delimitazione delle zone montane e la necessità di una loro adeguata classificazione in base al grado di svantaggio naturale. Il Parlamento insiste poi sull´importanza di garantire un livello elevato di servizi di interesse economico generale, migliorare l´accessibilità e l´interconnessione delle zone montane e fornire le infrastrutture necessarie, soprattutto nel trasporto di merci e di persone, l´istruzione, l´economia basata sulla conoscenza e le reti di comunicazione (compreso l´accesso alla banda larga). Sollecita quindi le autorità competenti a promuovere il partenariato pubblico-privato per tali fini. Esprimendo preoccupazione sull’utilità di separare la politica comunitaria di coesione dallo sviluppo rurale nell’attuale periodo di programmazione 2007-2013, i deputati sottolineano il ruolo dell´agricoltura montana per la produzione, la conservazione e l´uso transettoriale del paesaggio nonché come base multifunzionale per altri settori economici e quale elemento caratteristico dei paesaggi culturali e delle strutture sociali tradizionali. Sollecitano quindi una politica agricola comune in grado di creare un contesto economico efficace per un´agricoltura «viva e multifunzionale», per la quale «servono strumenti accoppiati alla funzione produttiva». Occorre inoltre adeguare le direttive quadro per lo sviluppo regionale e i programmi nazionali al ruolo di questi agricoltori, «non solo in quanto semplici produttori ma come precursori economici di altri settori». Il Parlamento ricorda poi che le zone montane «soffrono di svantaggi che rendono l´agricoltura meno facilmente adattabile alle condizioni di concorrenza e generano costi aggiuntivi che non permettono a questo settore di produrre beni molto competitivi a prezzi contenuti». Pone quindi l´accento sul fatto che i pagamenti compensativi, in futuro, devono continuare a compensare tali svantaggi. Ma sottolinea che le esigenze delle zone montane «non possono essere soddisfatte solo dai finanziamenti per lo sviluppo rurale». Chiede inoltre un maggiore sostegno ai giovani agricoltori e pari opportunità fra donne e uomini. I deputati sollecitano anche un sostegno finanziario speciale per l´industria lattiero-casearia (allevatori lattieri e trasformatori) «che svolge un ruolo fondamentale nelle zone montane» in mancanza di produzioni alternative. Chiedono inoltre che in sede di riforma delle quote lattiere venga elaborata una strategia di "atterraggio morbido" per le zone montane nonché misure di accompagnamento (pagamenti speciali) volte ad attenuarne gli effetti negativi, lasciando spazio a processi di adeguamento che preservino la base per l´agricoltura. Auspicano poi misure di sostegno per la consegna del latte e dei prodotti lattierocaseari nelle valli e l´istituzione di un premio per le vacche da latte nelle zone montane. Gli Stati membri, d´altro canto, dovrebbero prevedere ulteriori pagamenti per ettaro per l´agricoltura biologica e per i pascoli estensivi, nonché un sostegno per gli investimenti in strutture di allevamento adeguate alle specie. Il Parlamento chiede anche di tenere in considerazione gli interessi degli allevatori e dei proprietari di animali delle zone montane - soprattutto di razze autoctone - dei loro rischi e delle pressioni cui sono soggetti, «nelle disposizioni in materia di salute e protezione degli animali e di sostegno all´allevamento (programmi di riproduzione, tenuta dei libri genealogici, controllo della produzione ecc. )». In relazione alla tutela della biodiversità, sottolinea inoltre la necessità di costituire banche per la conservazione del materiale genetico autoctono di specie vegetali e animali. Ricordando che nelle zone montane le imprese producono prodotti tipici di alta qualità, che sono «un fattore chiave dell´occupazione», il Parlamento chiede che la strategia Ue per le zone montane preveda misure per la tutela e la promozione di tali prodotti o dei relativi procedimenti di produzione e la loro certificazione (Dop, Igp, Stg), e di «salvaguardarli dalle imitazioni». Invita inoltre la Commissione e gli Stati membri a sostenere i gruppi di agricoltori e le comunità locali nell´introduzione dei succitati marchi di qualità regionali, anche attraverso una migliore informazione e un´adeguata formazione degli agricoltori e degli operatori della trasformazione alimentare locali, nonché attraverso il sostegno finanziario per l´apertura di impianti di trasformazione alimentare locali e il lancio di campagne promozionali. Il Parlamento chiede poi che nell´ambito della "strategia" si prevedano modelli di sfruttamento sostenibile per i pascoli, i prati e i boschi e se ne incentivi la protezione in base a criteri totalmente naturali e la valorizzazione, rigenerazione, protezione dall´erosione attraverso un uso razionale delle acque. Sottolinea peraltro che i premi per il terreno da pascolo «sono essenziali per il mantenimento delle attività agricole» e, pertanto, «devono essere mantenuti». Occorre inoltre prestare particolare attenzione agli allevatori delle zone montane colpite dagli incendi boschivi, considerato che nei cinque anni successivi i pascoli di tali zone potranno essere sfruttati solo in modo limitato. I deputati sottolineano anche l´importanza di una strategia forestale a lungo termine che metta a punto meccanismi per evitare le crisi, contrastarle e neutralizzarne le conseguenze (ad esempio a seguito di tempeste e incendi) nonché incentivi per lo sfruttamento integrato delle foreste. Rilevano inoltre le possibilità di trasformazione e rivalutazione sostenibile del legno e dei prodotti del legno delle zone montane (come prodotti di qualità con bassi costi di trasporto e quindi con emissioni ridotte di Co2, come materiali da costruzione, e biocarburanti di seconda generazione). Notano tuttavia che lo sviluppo di biocarburanti «non deve portare a una concorrenza tra produzione di foraggi (maggese, bosco ceduo ecc. ) e pascolo». Allo stesso tempo, il Parlamento chiede di promuovere l’attuazione immediata di misure di protezione contro le calamità naturali, in particolare gli incendi boschivi e le inondazioni. In proposito, suggerisce che agricoltori e silvicoltori sostengano le misure preventive antiinondazioni attraverso i pagamenti diretti per superficie che ricevono a titolo della Pac. Richiama poi l´attenzione sulla necessità di sfruttare le risorse idriche in modo sostenibile per l´irrigazione naturale, l´approvvigionamento di acqua potabile, e come fonte di energia e per il turismo termale. E invita la Commissione a incentivare le autorità locali e regionali a sviluppare una solidarietà tra la valle e il monte per quanto riguarda la gestione idrica, «attraverso mezzi finanziari adeguati». Per i deputati è anche necessario attuare misure volte a contrastare lo spopolamento e ad attirare nuovi abitanti nelle zone montane ma, al tempo stesso, occorre provvedere alla tutela del paesaggio tradizionale dalla pressione di urbanizzazione causata dal turismo. Sottolineano quindi l´interesse di introdurre la pianificazione regionale, la concessione di licenze edilizie di costruzione o ristrutturazione delle abitazioni «attraverso prassi ispirate a criteri ambientali, paesaggistici o di pianificazione urbanistica». Chiedono infine di sostenere le zone montane nella gestione del traffico, la protezione dall´inquinamento acustico e la conservazione del paesaggio, mediante misure volte alla riduzione del traffico su strada (ad esempio, rafforzamento delle "zone sensibili" nella "direttiva relativa alla tassazione a carico di autoveicoli pesanti"). .  
   
   
POLITICA COMUNE DELLA PESCA: LA COMMISSIONE AVVIA UN RIESAME INTERMEDIO  
 
Bruxelles - La Commissione europea ha approvato il 17 settembre un documento presentato dal commissario per gli Affari marittimi e la Pesca Joe Borg, contenente un´analisi dei progressi compiuti e delle carenze riscontrate nel funzionamento della politica comune della pesca dopo la riforma del 2002. Benché i commissari concordino nel ritenere che il pacchetto di riforme del 2002 abbia contribuito notevolmente a migliorare la gestione della pesca nell´Ue, continuano a sussistere varie difficoltà. Il fatto che le decisioni vengano prese a breve termine, unito al comportamento irresponsabile di alcune branche del settore, continua a penalizzare i pescatori che agiscono per il bene comune. Ne risulta un circolo vizioso che danneggia sia l´equilibrio ecologico dei nostri oceani che la redditività economica del settore. La Commissione propone dunque di avviare immediatamente un riesame completo della Pcp al fine di preparare il terreno per una riforma sostanziale del quadro istituzionale di gestione della pesca europea. In proposito, il commissario Borg ha dichiarato: «La politica comune della pesca è l´unico strumento possibile per gestire la risorsa mobile internazionale da cui dipende la nostra industria della pesca. Ma, nella sua forma attuale, essa non incoraggia il comportamento responsabile dei pescatori né quello dei politici. Gli strumenti di gestione attualmente in uso favoriscono un processo decisionale limitato e a breve termine che ha finito col mettere a repentaglio la sostenibilità della nostra pesca. Procedere a una diagnosi completa dei cambiamenti necessari e definire un piano d´azione prenderà tempo e richiederà il pieno coinvolgimento di tutte le parti interessate nel processo. Per questo ho proposto di lanciare fin da ora un riesame completo della riforma del 2002. » Il commissario Borg ha evidenziato una serie di risultati concreti ottenuti con la riforma del 2002, tra cui spiccano una maggiore credibilità e trasparenza della base scientifica della politica, un miglioramento del dialogo con le parti interessate, l´assoggettamento di un numero significativo di stock a piani di gestione a lungo termine, nonché azioni recenti intese a scoraggiare ed eliminare la pesca illegale e ridurre i rigetti in mare. Nonostante i progressi compiuti, restano da affrontare ancora vari ostacoli ad una pesca realmente sostenibile nelle acque comunitarie, in particolare: la capacità eccedentaria della flotta dell´Ue: attualmente, la flotta è in grado di catturare un quantitativo di pesce pari a due-tre volte la produzione massima sostenibile; i pescatori devono essere resi responsabili dell´uso sostenibile di una risorsa pubblica; l´obiettivo della sostenibilità ecologica deve prevalere sulla sostenibilità socioeconomica, poiché la prima è il presupposto della seconda; nell´ambito del processo decisionale occorre introdurre una più chiara gerarchia tra i principi e l´applicazione, in modo da semplificare la normativa comunitaria e promuovere per quanto possibile le soluzioni di gestione regionali; la Pcp dovrà essere allineata con la direttiva quadro sulla strategia per l´ambiente marino, entrata in vigore di recente, che obbliga gli Stati membri a garantire il buono stato ambientale dei mari soggetti alla loro giurisdizione entro il 2020; l´Europa ha bisogno di un´impostazione congiunta della gestione della pesca, che dovrebbe includere fra le sue dimensioni, oltre al settore delle catture e a quello dell´acquacoltura, anche le attività a terra e il mercato, in linea con la nuova politica marittima integrata dell´Ue e con l´attenzione da essa rivolta alla crescita sostenibile nelle regioni costiere. La Commissione avvierà ora una fase di analisi e di consultazione che fornirà la base per il futuro processo di riforma. Un dibattito informale con i ministri della Pesca è previsto per il 29 settembre in margine al Consiglio "Pesca", sulla base di un documento diagnostico e di opzioni politiche. Qualora il Consiglio europeo dovesse invitare la Commissione ad avviare i lavori sulla riforma della Pcp nell´ambito delle sue conclusioni sulla politica marittima nel dicembre 2008, la Commissione presenterà all´inizio del 2009 un documento di discussione completo che costituirà la base per un´ampia consultazione con gli Stati membri e le parti interessate. La politica comune della pesca è stata formalmente istituita nel 1983 e da allora è stata soggetta a revisione ogni dieci anni. L´ultima riforma è stata approvata nel 2002 e dovrà essere riesaminata al massimo entro il 2012. .  
   
   
NASCE A LIVORNO LA CONSULTA DELLA TOSCANA DEL MARE IN TRE ANNI OLTRE UN MILIONE DI EURO PER L´OSSERVATORIO DEI CETACEI  
 
Firenze - Si insedierà nelle prossime settimane, a Livorno, la Consulta della Toscana del mare, l´organismo consultivo di raccordo tra Regione e istituzioni locali per il coordinamento delle politiche integrate per il mare, la verifica del loro stato di realizzazione e lo sviluppo di progetti sperimentali. L´ha annunciato l´assessore al coordinamento delle politiche per il mare Giuseppe Bertolucci, intervenendo oggi al seminario su “La tutela dell´ambiente marino fra Corsica e Toscana”, che si è tenuto a Viareggio. La Consulta, presieduta dallo stesso Bertolucci, è composta dai sindaci dei Comuni costieri e delle isole, e dai presidenti delle province di Massa Carrara, Lucca, Pisa, Livorno e Grosseto, e per i primi tre anni di vita avrà sede presso la Provincia di Livorno. Compito più significativo della Consulta sarà quello di esaminare e valutare la proposta dell´Agenda ann! uale della Toscana del mare, che costituisce il quadro pi&ugra! ve; comp leto e aggiornato delle opere che interessano il “sistema mare” toscano; e promuovere, attraverso i propri componenti, la valorizzazione delle diverse, specifiche competenze e vocazioni dei territori costieri e delle isole. Tre le linee di lavoro indicate dall´Agenda: valorizzazione della competitività della Toscana del mare; tutela dell´ecosistema marino; promozione della qualità della vita nelle aree della costa e delle isole. “L´obiettivo che ci poniamo – ha detto Bertolucci nel suo intervento – è quello di recuperare il valore strategico della presenza della Toscana sul Mediterraneo, governando i cambiamenti e le contraddizioni che a lungo hanno caratterizzato l´economia costiera. Il ruolo dei porti e del sistema logistico, l´industria della nautica, il turismo, le risorse naturali sono gli elementi da valorizzare”. Bertolucci ha ricordato come negli ultimi anni la Regione abbia molto rafforzato la propri! a attenzione alla Toscana del mare. E ha citato sia i progetti già realizzati, come la costituzione dell´Osservatorio toscano dei cetacei, nel comune di Capoliveri, isola d´Elba (nel progetto saranno investite in tre anni risorse per oltre un milione di euro: 600mila dalla Regione, 350mila dalla Provincia di Livorno, 250mila dal Comune di Capoliveri); sia quelli di prossima realizzazione, come il progetto Momar (Monitoraggio Marino), che la Toscana avvierà con Corsica, Sardegna e Liguria nell´ambito del programma transfrontaliero di cooperazione marittima Italia-francia, per prevenire i rischi legati ai trasporti e alle attività marittime. .  
   
   
EUROBIO 2008, PARIGI, FRANCIA  
 
Dal 7 al 9 ottobre si svolgerà a Parigi, in Francia, l´evento di scienze biologiche della presidenza dell´Unione europea Eurobio 2008. L´incontro comprenderà sessioni plenarie e discussioni che affronteranno temi come: Biosimilari: l´Europa deve seguire, non guidare, nell´uso delle terapie biologiche; La catena alimentare: "dal campo alla tavola"; Biocarburanti o alimenti: esiste il dilemma?; Affrontare le sfide della produzione agro-alimentare; Ingegneria della chimica verde: verso una nuova eco-industria; Possono le istituzioni europee aiutare a risolvere la frammentazione del mercato della sanità onde promuovere l´innovazione? La tracciabilità lungo l´intera catena di fornitura è una preoccupazione principale dell´industria alimentare; Adattamento ai biocarburanti; Cambiamenti climatici e pattern delle malattie infettive; l´effetto farfalla. È anche previsto un evento di partnering, un fiera delle carriere e una mostra. Tra i partecipanti ci saranno 5 000 delegati e visitatori da 20 paesi, 120 relatori e 500 cluster e aziende. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www. Eurobio2008. Com/ .  
   
   
PROGETTO DI RETE AGRO-AMBIENTALE RIQUALIFICAZIONE DI CANALI, BOSCHI, FATTORIE APERTE AI CITTADINI "I CONSORZI BONIFICA BALUARDI PER DIFESA TERRITORIO E AMBIENTE"  
 
Milano -"In vista dell´Expo 2015, è importante comunicare ai cittadini le funzioni dei Consorzi di bonifica in Lombardia e il loro valore per l´intero territorio, oltre che per le attività agricole". Luca Daniel Ferrazzi, assessore regionale all´Agricoltura, è intervenuto oggi al Convegno "Expo 2015, i nuovi progetti di valorizzazione del Canale Villoresi", organizzato dal Consorzio di Bonifica ´Est Ticino - Villoresi´ all´Acquario di Milano, per presentare la nuova immagine del Consorzio ed i progetti di rilancio tra cui in particolare quelli legati ad Expo 2015. "L´expo 2015 - spiega Ferrazzi - rappresenta una grande opportunità soprattutto per l´intero sistema rurale lombardo. I temi dell´Expo sono l´alimentazione e la sua sostenibilità e l´assessorato all´Agricoltura della Regione Lombardia, insieme a Provincia e Comune di Milano, attraverso un progetto dedicato, vuole dimostrare come sia possibile sviluppare un sistema rurale produttivo, multifunzionale, fruibile dai cittadini e indispensabile per l´equilibrio del territorio, dove i canali, i fontanili, le aree umide, gli agriturismi, le fattorie didattiche, i boschi, siano gli autentici protagonisti". In dettaglio, si prevede la costruzione di una rete agroambientale costituita da canali riqualificati per la fruizione da parte del cittadino, fontanili, aree umide, agriturismi, fattorie didattiche, siepi, filari, boschi. Tale rete si svilupperà senza intaccare la produzione agricola e la funzionalità aziendale, ma al contrario portando valore aggiunto a tutte le attività agricole. La rete si appoggerà soprattutto sul sistema di bonifica e di irrigazione (canali, navigli); su collegamenti equestri e ciclo-pedonali tra abbazie, agriturismi, siti storici, ecc; sui corsi d´acqua naturali e sugli elementi storici del paesaggio. Parallelamente sarà favorito ogni possibile miglioramento dell´attività e dell´economia agricola. In accordo con gli enti locali, si proporrà l´utilizzo degli edifici rurali abbandonati per attività di accoglienza turistica e servizi funzionali all´arrivo di tutti gli ospiti dell´Expo. "In questi anni - prosegue Ferrazzi - Regione Lombardia ha dedicato estrema importanza ai Consorzi di bonifica, legiferando in materia con l´obiettivo di mantenere il giusto equilibrio tra le esigenze produttive delle aziende agricole, il territorio e le strutture preposte alla gestione della risorsa idrica. Gli interventi riservati dalla mia Direzione Generale al miglioramento dell´efficienza e dell´efficacia dei sistemi irrigui hanno trovato finanziamento nell´ambito dei fondi strutturali 2000-2006 per 227 progetti, tutti completati, e per un volume di investimenti di 67 milioni di euro. Anche quest´anno abbiamo stanziato fondi per iniziative urgenti per circa 450. 000 euro e, tra ottobre e novembre, apriremo i bandi relativi alle misure 125 A (gestione idrica e salvaguardia del territorio) e 125 B (infrastrutture di accesso ai terreni agricoli e forestali, approvvigionamento energetico e idrico) del nuovo Programma di Sviluppo Rurale 2007/2013". "Tutti i Consorzi di bonifica e irrigazione - conclude Ferrazzi - rimangono baluardi nel territorio di pianura lombardo in termini di difesa e conservazione del suolo, di tutela e di valorizzazione dell´ambiente, di mantenimento delle condizioni igieniche ed idrauliche e per l´insostituibile ruolo nell´ambito dell´irrigazione e della bonifica". .  
   
   
ZOOM SULL´ISOLA DI MALTA: OPPORTUNITA’ E COLLABORAZIONI  
 
Malta, la bella isola mediterranea, strizza l´occhio agli imprenditori del Cuneese e coglie l´occasione della prossima “Mediterranean fine food exhibition”, calendarizzata dal 1° al 3 ottobre, per invitarli a presentare le loro produzioni agroalimentari ed enologiche. Lo ha ribadito, nel corso di un incontro rivolto agli operatori economici della provincia, martedì 23 settembre alle 15, nel salone d´onore della Camera di Commercio, l´ambasciatore maltese a Roma, Walter Balzan, sottolineando le possibilità di collaborazione, l´interesse per i generi di alta qualità, la collocazione del Paese in posizione strategicamente importante. Il concetto è stato ribadito dai relatori Suzanne Dimech, che si è soffermato sugli atout turistici, André Fenech che ha parlato a nome della Camera di Commercio locale, Joseph Camilleri che si è soffermato sulle opportunità prospettate dai servizi commerciali, finanziari e marittimi ed Emmanuel Mazzitelli che ha illustrato gli incentivi previsti per le industrie e gli investimenti esteri e messo in luce i benefici del sistema fiscale. Il presidente camerale Ferruccio Dardanello sottolinea l´importanza di “Considerare tutte le opportunità offerte da un mercato mondiale caratterizzato da richieste diversificate, da interpretarsi con intelligenza”. “Gli imprenditori cuneesi, tra i primi in Italia per le produzioni alimentari di alto livello - sostiene - guardano a tutti i possibili sbocchi, specie verso aree in cui a fare la differenza, oltre al corretto rapporto qualità-prezzo, sono tracciabilità, caratteristiche elevate delle materie prime, unicità di proposte che rivendicano la loro tipicità ed offrono garanzie supportate da marchi e forme di tutela di livello europeo”. .  
   
   
AGRICOLTURA LOMBARDA, NUOVI CRITERI PER PROMOZIONE PRODOTTI AZIONI PIU´ INCISIVE PER CONQUISTARE NUOVI MERCATI  
 
Milano - Le iniziative strategiche in programma nei prossimi mesi e i nuovi criteri per la concessione di contributi per la promozione e la valorizzazione dei prodotti lombardi. Sono stati questi gli argomenti principali dell´incontro che si è svolto oggi presso la Direzione Generale Agricoltura della Regione Lombardia, al quale hanno partecipato i rappresentanti dei Consorzi di Tutela, delle Associazioni di prodotto, delle Associazioni cooperative regionali, delle Organizzazioni Professionali, di Unioncamere, Ascovilo, Ice, Fiera Milano, e di altri partner delle iniziative regionali. L´assessore Luca Daniel Ferrazzi, oltre ad aver annunciato l´introduzione di "nuovi criteri di erogazione dei contributi", ha ricordato lo stanziamenti di "2,1 milioni di euro fino al termine del primo semestre 2009 per promuovere le nostre eccellenze agro-alimentari in Italia e sui mercati esteri, con particolare attenzione per quelli dei Paesi emergenti". "Il nostro impegno - ha spiegato Ferrazzi - per promuovere e rafforzare l´immagine e la crescita commerciale dei nostri prodotti agroalimetnari e delle nostre aziende, si snoda sia attraverso lo stanziamento di risorse importanti, sia con l´applicazione di nuovi criteri per erogarle, che mirano a premiare la qualità del progetto promozionale e ad inserire le misure del nuovo Psr nel quadro complessivo di incentivazione". I nuovi criteri per la concessione di contributi, prevedono l´inserimento tra i possibili beneficiari di nuove forme di aggregazione tra soggetti, al fine di favorire la presentazione di progetti a più efficace impatto e in grado di presentare, anche insieme, produzioni omogenee di territori diversi, favorendo in tal modo anche le produzioni di minore dimensione che diversamente non potrebbero partecipare al riparto dei fondi. L´adeguamento dei criteri di valutazione delle domande si uniforma a quelli previsti dalle misure del Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 e all´esigenza di dare una forte priorità alla qualità progettuale. Nei criteri di valutazione viene comunque mantenuta una priorità per le produzioni di qualità (Dop, Igp, biologiche, vini Doc e Docg) e per le produzioni montane. "Saremo sempre più presenti all´interno degli spazi fieristici di settore più importanti del mondo - ha proseguito Ferrazzi - puntando con decisione a evidenziare le tipicità del Made in Lombardia, in modo da confermare il trend positivo che vede i nostri prodotti sempre più protagonisti in mercati tradizionalmente favorevoli come quello tedesco e statunitense. Nei prossimi mesi approfondiremo le potenzialità di nuovi sbocchi commerciali. Il felice esordio delle eccellenze lombarde sul mercato cinese grazie al recente progetto ´Crossroad´, infatti, ci porta a moltiplicare gli sforzi per migliorare i rapporti con i buyers di altri Paesi emergenti come India e Brasile e numerosi Paesi Arabi, dai quali è in continuo aumento la richiesta di prodotti alimentari di qualità e tipicità garantita". "L´incontro odierno - ha concluso Ferrazzi - è l´ulteriore conferma della volontà di tutto il sistema dell´agricoltura lombarda per diffondere la conoscenza della ricchezza e originalità della tradizione agro-alimentare e gastronomica regionale. Un patrimonio straordinario, garantito dal rigore dei disciplinari produttivi, dalla qualità delle materie prime utilizzate, dalla storicità comprovata e dal lavoro di generazioni di lombardi che si rispecchia ogni nostra eccellenza alimentare". .  
   
   
IL MISTERO DEI FORMAGGI FRANCESI? “CHIEDI IN BIBLIOTECA” CHIUNQUE PUÒ FORMULARE DOMANDE. RISPOSTE ENTRO DUE GIORNI  
 
Firenze - “Perché alcuni formaggi francesi hanno forma piramidale? Dalle parti di Empoli si svolgono ancora aste giudiziarie? La nuova serie del “Commissario Rex” è stata interrotta perché erano finiti gli episodi o per via degli ascolti? Sto cercando libri per una bambina di 11 anni, che consigli mi dà? C´è un testo molto specifico sugli erbicidi? Cerco una favola colombiana . Sto scrivendo una tesi sulla storia del tiro a segno. Dove posso trovare edizioni cinquecentesche delle novelle di Giuliano Nelli? Avete qualcosa sulla vita di Lula?”. Sono soltanto alcune fra le domande che cittadini di varie età hanno inviato a un servizio della Regione Toscana (“Chiedi in biblioteca”) gestito da una ventina di biblioteche toscane e che è in grado di fornire risposte a domande e curiosità utilizzando le riso! rse del web e quelle delle biblioteche stesse. Un servizio anc! ora poco conosciuto (nel 2007 sono comunque stati 474 i quesiti formulati). Si tratta di un esempio di “reference cooperativo a distanza” attivo dal 2003 e unico, in Italia, a dimensione regionale: un gruppo di bibliotecari risponde a quesiti che ogni cittadino – in genere toscano, ma un servizio web non ha, ovviamente, confini geografici - può inviare compilando un semplice modulo web all´indirizzo www. Chiedinbiblioteca. It: i cittadini hanno così a disposizione un servizio di biblioteca 24 ore al giorno e per sette giorni a settimana. Da pochi mesi la Regione Toscana, che segue questa attività con il suo Settore Biblioteche, ha adottato un nuovo sistema gestionale (“Question point”) nato in ambiente Library of Congress e utilizzato da molti grandi servizi di reference al mondo: la condivisione del sistema gestionale con altri servizi sparsi nel mondo consente di condividere ! l´archivio delle domande e delle risposte scambiate fra bibliotecari e utenti. Ciascuna biblioteca aderente a “Chiedi in Biblioteca” - coordinato dalla biblioteca civica di Scandicci - si assume il compito di fare un turno di guardia assicurando la presa in esame, entro sei ore, delle domande giunte. La biblioteca comunale di Scandicci organizza appositi incontri forrmativi per gli operatori delle singole biblioteche che hanno sede non solo a Firenze ma anche a Scandicci, Montelupo Fiorentino, Fucecchio, Empoli, Castelfiorentino, Bagno a Ripoli, Prato, Siena, Altopascio, Rosignano Marittimo, Quarrata, Agliana, Santa Croce sull´Arno, San Miniato, Grosseto, Roccastrada. Chiunque può formulare domande, anche se la priorità è data a domande provenienti dalla Toscana o riguardanti la Toscana: l´unica condizione tecnica necessaria è indicare un indirizzo valido di posta elettronica. La risposta arriva, via mail, entro 48 ore. L´archivio di domande e risposte è consultabile libera! mente. I l mistero dei formaggi francesi a forma piramidale è stato brillantemente risolto lo scorso 15 settembre: a pagina 78 di un volume Mondadori del 1999 sui formaggi francesi si spiega che “ricorrere a fascelle bucherellate di forma conica o piramidale favorisce lo sgocciolamento rapido della cagliata senza ricorso alla pressatura”. E poi “le facce della piramide accolgono con maggiore facilità la spolveratura di ceneri di carbone vegetale tipiche di questi formaggi caprini”. .  
   
   
LA REGIONE PUGLIA AL SALONE DEL GUSTO DI TORINO  
 
Oggi alle ore 11. 00 , presso il Salone dell´assessorato all´Agricoltura, l´assessore Russo illustrerà alla stampa il programma degli eventi della Regione Puglia al Salone del Gusto. Slow Food Puglia ha trovato, in questi anni, nell’Assessorato alle Risorse Agroalimentari della Regione Puglia non solo un soggetto istituzionale disponibile a sostenere iniziative di qualità a favore del settore enogastronomico pugliese, ma anche un partner coinvolto nelle tematiche proposte da Slow Food. Il rapporto che si è andato costruendo e determinando è stato nel segno della condivisione di prospettive, di progetti, di una vera e propria filosofia. Non a caso la sede centrale di Slow Food riserva particolare attenzione alla Regione Puglia, proprio perché la considera una regione-laboratorio, dove la sinergia tra l’Associazione e l’Ente ha saputo, nel tempo, dare risultati concreti. Non ultimo l’incontro di lavoro tra il Presidente Nichi Vendola, l’assessore Enzo Russo e il Presidente Slow Food International Carlo Petrini tenutosi a Bari nel Maggio ultimo scorso. L’assessorato e Slow Food Puglia lavorano sinergicamente in diversi eventi regionali, nazionali ed internazionali, ma certamente il culmine della collaborazione si ha in occasione del “Salone Internazionale del Gusto” e di “Terra Madre” a Torino, manifestazioni che portano la firma di Slow Food e che, quest’anno si svolgeranno dal 23 al 27 ottobre. L’edizione 2008 di Salone del Gusto e di Terra Madre 2008 traccia il punto di partenza di un’ambiziosa sfida, quella di rendere la più grande fiera sul cibo di qualità e il più importante meeting di comunità del cibo provenienti da tutto il mondo, due eventi dal ridotto impatto ambientale. A Torino, l’Assessorato regionale, insieme a Unioncamere, non solo supporta la presenza di 40 aziende e di alcuni agricoltori pugliesi, che presentano prodotti d’eccellenza, ma ha uno spazio dove ospitare i visitatori, offrendogli la straordinaria opportunità di entrare in relazione con la Puglia, i suoi profumi e i suoi sapori. Per il 2008, come nel 2006, sarà allestita un’area in cui verranno organizzati giornalmente tre light lunch, due laboratori del gusto e un talk show. La gestione di questo spazio sarà affidata ancora una volta a Slow Food Puglia che si occuperà, in accordo con la Regione, della selezione dei relatori, degli chef interpreti delle cucine delle cinque province, delle tematiche dei laboratori. Naturalmente, i percorsi enogastronomici che i visitatori intraprenderanno, saranno introdotti dalle spiegazioni di esperti: obiettivo di questo progetto è quello di promuovere il prodotto agroalimentare pugliese legandolo alla cultura, alle tradizioni, alla storia del territorio, affinché una degustazione non sia mai fine a se stessa, ma sia punto di partenza per scoprire ciò che rende unico un vino o un piatto. Il Salone Internazionale del Gusto rappresenta una vetrina rivolta a visitatori curiosi, a un pubblico preparato e motivato, a professionisti del settore; nel contempo la manifestazione torinese è anche un luogo d’incontro e di confronto di scambio: nella passata edizione (2006), alle iniziative organizzate presso lo spazio della Regione Puglia, hanno preso parte giornalisti italiani e stranieri, chef, studenti universitari, scienziati, scrittori, professori, rappresentati di Slow Food Italia e Intenazionale. La qualità delle relazioni instauratesi è stata notevolissima e le aspettative per questa nuova partecipazione alla fiera di Torino sono ancora più alte. L’assessorato, per dare ancora maggiore visibilità alla Puglia, ha opzionato un altro spazio, dove creare un desk accoglienza, per offrire informazioni ai visitatori in merito sia alle attività durante il Salone, sia della Puglia e delle sue produzioni tipiche, oltre che dei paesaggi e territori inscindibili dai contesti; contesti in cui operano uomini e donne lavorando la terra, una terra sempre generosa caratterizzata da una biodiversità straordinaria, una Puglia veramente di Gusto. .  
   
   
CORSO BASE PER BOSCAIOLO A VIPITENO  
 
Dal 20 al 24 ottobre l´Ispettorato forestale di Vipiteno organizza un corso base per boscaiolo. Le iscrizioni sono aperte fino al 10 ottobre. Durante il corso preparatorio alla professione, gli esperti spiegheranno ai futuri boscaioli le regole base del mestiere e quelle per lavorare in sicurezza, le norme sulla tutela della salute e le modalità per il corretto utilizzo degli attrezzi da lavoro, a cominciare dalla motosega. Il corso è in programma dal 20 al 24 ottobre a Vipiteno, le iscrizioni sono aperte all´Ispettorato forestale di Vipiteno, via Stazione 2/e, fino al prossimo 10 ottobre. Ulteriori informazioni sul corso vengono fornite al numero telefonico 0471 729121. .  
   
   
FORMAZIONE: BIOMASSE, CORSI PER AGRICOLTORI E FORESTALI  
 
Pescara - Corsi di aggiornamento e di specializzazione per agricoltori e operatori forestali per la valorizzazione ai fini energetici delle biomasse, ovvero il materiale di risulta prodotto dalle coltivazioni agricole e dalle attività artigianali e industriali: è l´iniziativa promossa dall´assessorato all´Ambiente sulla base di un accordo di programma sottoscritto con il Ministero dell´Ambiente. I corsi saranno tenuti a L´aquila e Pescara da docenti universitari degli atenei abruzzesi e sono rivolti a un numero massimo di 30 partecipanti per tipologia di corso (Operatori Agricoli - Operatori Forestali). Gli interessati possono partecipare compilando la scheda di iscrizione reperibile sul sito della Regione Abruzzo e inviandola tramite raccomandata all´indirizzo: Regione Abruzzo - Direzione Agricoltura Ambiente Energia - Servizio Politiche Energetiche, via Passolanciano 75. .  
   
   
LATTE CONTAMINATO IL MINISTERO CONTROLLA TUTTE LE IMPORTAZIONI GRAZIE ALL´ATTENTA VIGILANZA DEI MEDICI VETERINARI  
 
Mentre si riuniscono vertici per dare rassicurazioni ai consumatori, alle frontiere del nostro Paese ci sono impegnate alcune centinaia di medici veterinari che controllano sistematicamente tutti gli alimenti importati. In Italia è il Ministero della salute che direttamente con i suoi veterinari controlla le partite di alimenti in ingresso sui nostri mercati. Si tratta di un lavoro costante e attento che mette l´Italia ai primi posti nella valutazione di sicurezza alimentare della Ue. L´unico vero problema per i consumatori è che il Governo non abbia ancora trovato il modo di stabilizzare buona parte di questi veterinari che svolgono un ruolo indispensabile ma che restano precari con contratti in scadenza nei primi mesi del 2009. .  
   
   
APERTO A PECHINO PIAZZA ITALIA, IL PIÙ GRANDE FOOD CENTER TUTTO ITALIANO DEL MONDO PER INIZIATIVA DI TRADING AGRO CRAI E IL SUPPORTO DI SIMEST  
 
In sordina sabato 6 Settembre a Pechino, è stato aperto il primo dei tre piani di Piazza Italia, il più grande food center tutto italiano del mondo, che, con un assortimento di 2. 000 prodotti italiani, vuole offrire un modo singolare di accostarsi, assaggiare, gustare e acquistare il meglio dell’ enogastronomia italiana. Con più di 500 scontrini e 1. 000 visitatori al giorno, é già un successo, che fa ben sperare per il futuro quando entro settembre prenderanno il via le attività del secondo e a ottobre del terzo piano. L’alto consenso conferma l’apprezzamento già riscontrato dai prodotti e dalla ristorazione di Piazza Italia, ospiti presso Casa Italia durante le Olimpiadi e ora, grazie all’Ambasciatore Riccardo Sessa, in ambasciata per le Parolimpiadi. Il grande centro di 3. 600 mq, che sorge nell’area destinata allo shopping a est della città, nel cuore del quartiere del lusso di Pechino, in China Central Place, accanto ai più noti nomi della moda, propone, in una Food Italian Experience, un itinerario. Al primo piano (il terreno su strada in Cina è il primo piano) si incontrano la ristorazione veloce, fatta di panini, focacce farcite e pizza, anche nella versione curiosa del Kono pizza; il Caffè alla piemontese, dove inebriarsi degli aromi dell’espresso e della gustosa pasticceria, e la Gastronomia, porzionata per il servizio take away, o da consumare in loco, dove spiccano i Salumi, con in testa il San Daniele, primo dei prosciutti italiani ad arrivare nel Paese del Dragone, i Formaggi di ogni tipo, a corona delle forme di Grana Padano, tra le quali risalta il Riserva stagionato oltre 20 mesi, e sottoli e sottaceti della Linea Piaceri Italiani Crai, presente con più di 100 specialità note e meno note - dalle Meleghe di Mondovì, alle Friselle del Salento, al Pane Carasau - anche nella galleria dei tanti prodotti italiani in vendita, fra tipicità artigianali, Dop, Igp e l’alta gamma dei prodotti industriali, come Cirio marca italiana gia’ famosa nel mondo alla fine del 1800. Al secondo piano si trovano la vasta Enoteca su 145 mq, promossa dalla cantina Cavit che - in qualità di socio referente per il segmento enologico del flagship store Piazza Italia di Pechino - oltre a presentare circa 50 vini di propria produzione trentina ha introdotto ulteriori etichette tra i più noti e apprezzati top wines d´Italia, consentendo la realizzazione del più ampio assortimento vitivinicolo italiano in Cina, l’Oleoteca con 70 etichette di extra vergine provenienti da tutte le zone produttrici della penisola, grazie ai Frantoi Artigiani d’Italia; le isole della Gastronomia Calda e Fredda, della Pasta e della Carne; un’area per la vendita di accessori per la cucina e per l’arredo della tavola delle più importanti marche italiane; la Boscolo Academy, che ha lo scopo di insegnare come utilizzare il prodotto italiano, e ampi spazi per la degustazione e per la promozione turistica, sviluppata a rotazione da ogni regione o località d’Italia. Al terzo, l’area di grande prestigio con il Ristorante alla carta, il Lounge Bar per la pausa del te, dell’aperitivo, o i liquori del dopo cena e grandi sale per gli eventi. Aperto dalle 7 del mattino alle 2 di notte (a seconda dei piani), tutti i giorni della settimana, il Centro, diretto da un manager italiano, è seguito da personale sia italiano che cinese per un totale di 91 addetti. La brigata di sala occupa 27 persone, mentre la brigata di cucina, guidata da uno chef italiano, è composta, fra cuochi e comis, da 38 addetti alle 8 cucine, nei diversi piani, realizzate tutte a vista, per poter offrire ai clienti cinesi lo show della preparazione all’italiana. La realizzazione di questo importante progetto si deve alla volontà di più imprese italiane della distribuzione, della produzione agroalimentare di qualità e della ristorazione, che insieme, e attraverso il sostegno pubblico, hanno voluto costruire in tempi brevissimi un Sistema Italia, per imporsi in un mercato vastissimo, come quello cinese. Nel Luglio 2007, infatti, é stata costituita la società per azioni Trading Agro Crai, con sede a Segrate (Milano), partecipata da Crai Secom, Consorzio Grana Padano, Cavit, Conserve Italia, San Daniele Service Srl (braccio operativo del Consorzio del Prosciutto di San Daniele), Frantoi Artigiani d’Italia, società operativa dell’Aifo (Associazione Italiana Frantoiani Oleari), Boscolo Etoile del Gruppo Boscolo, che si occupa della parte ristorativa, e da Emanuele Plata, che ricopre la carica di Amministratore Delegato. Contemporaneamente Simest, la finanziaria pubblico-privata, che promuove lo sviluppo delle imprese italiane all´estero, guidata dall’Amministratore Delegato Massimo D’aiuto, ha deciso di sostenere l’operazione e nel Marzo 2008 è stata costituita la società cinese Crai Beijing Commercial Limited, al 100% di proprietà italiana, partecipata al 61% da Trading Agro Crai e al 39% da Simest. Quello di Pechino è il primo dei 4 negozi bandiera in territorio cinese; gli altri tre sono previsti a Shangai, Tiaanjim e Hangzhou. L’investimento per i 4 negozi bandiera é stimato in 9 Milioni di Euro e a regime, con il completamento delle 4 aperture, si stima un fatturato di 35/40 Milioni di Euro. Dall’italia saranno importati al 40% alimentari confezionati, al 30% formaggi e prosciutti, al 20% vini e al 10% olio di oliva. La seconda fase del progetto prevede lo sviluppo di una rete indiretta in franchising, di shop in the shop e di cash & carry. .  
   
   
LE GRUYÈRE D’ALPEGGIO DOP VINCE LO SWISS CHEESE AWARDS 2008 IL FORMAGGIO SVIZZERO PRODOTTO IN ALPEGGIO SI AGGIUDICA L’AMBITO PREMIO  
 
Le Gruyère d´alpeggio Dop ha vinto l’edizione 2008 dello Swiss Cheese Awards, una delle più importanti competizioni svizzere che ogni due anni premia il migliore formaggio. Il cantone di San Gallo ha fatto da sfondo, con i suoi paesaggi incontaminati, alla sesta edizione della competizione, decretando il vincitore che parteciperà alle Olimpiadi dei formaggi di montagna, che si svolgeranno nell´ottobre 2009 a Saignelegier, nello Jura elvetico. La giuria internazionale, formata da giornalisti e esperti, ha scelto le Gruyère d´alpeggio Dop (la variante prodotta in alpeggio del famoso Gruyère Dop) tra ben ventiquattro categorie che comprendevano più di 470 formaggi. Le Gruyère Dop, senza dubbio il più famoso formaggio svizzero, è molto amato dagli italiani perché naturale e dal gusto sobrio. Prodotto nella regione del Gruyère solo da latte fresco crudo di alta qualità, le Gruyère Dop è un formaggio a pasta dura; durante la stagionatura la sua crosta viene accuratamente spazzolata con acqua e sale, creando così uno strato oleoso che ne accelera la maturazione e gli conferisce quel gusto tra il dolce e il piccante rendendolo caratteristico e riconoscibile. Versatile e saporito, le Gruyère Dop viene esaltato da vini rossi intensi, vini frizzanti e da spumatati non troppo fruttati. Ottimo come secondo piatto può essere anche utilizzato in cucina come ingrediente per la preparazione di raffinate ricette. .  
   
   
UN AUTUNNO NELLE CAPITALI DEL MONDO, FIRMATO CAFFE’ VERGNANO UNA PAUSA CAFFÈ TUTTA ITALIANA NEI 28 COFFEE SHOP CAFFÈ VERGNANO D’ITALIA, D’EUROPA E DEL MONDO  
 
Con l’arrivo dell’autunno torna la voglia di weekend e brevi soggiorni nelle città d’Italia, d’Europa e del mondo. A spasso con i primi freddi è d’obbligo una pausa caffè…ma in perfetto italian style! Ecco come nasce il progetto Caffè Vergnano 1882, rete di caffetterie a marchio Vergnano sparse in tutto il mondo, in cui è possibile gustare un buon espresso all’italiana e concedersi un momento di vero piacere e relax in ambientazioni peritcolari e raffinate. Sono 28 le caffetterie Caffè Vergnano 1882 distribuite in Italia, in Europa e in tutto il mondo, da Londra a Hong Kong, da Milano a Parigi, fino in Arabia Saudita con spazi dedicati al culto del caffè. Due sono state recentemente inaugurate, Londra, South Bank, Royal Festival Hall, e Qatar, Villaggio 8, Unit 11 – Doha; due saranno aperte entro la fine del 2008 in Bahrain e a Mestre. Si tratta di locali raffinati ed eleganti, ispirati all’architettura e allo stile europeo di inizio secolo, in cui è possibile gustare un espresso perfetto dagli aromi tradizionali e inconfondibili e specialità culinarie italiane. Luoghi ideali per conoscere e apprezzare fino in fondo il sapore e l’atmosfera del caffè italiano, ma anche per restituire la dovuta dignità alla pausa caffè e scoprirne menu inediti, studiati appositamente per questi locali, in un relax garantito da ambienti semplici e piacevoli. Entrare in un Caffè Vergnano 1882 significa tornare all’eleganza delle caffetterie di inizio Novecento, ritrovare aromi, profumi e colori della nostra tradizione, senza rinunciare, però, ai gusti e al design contemporanei. E con il Passaporto Republic of 1882, indispensabile compagno di viaggio nelle città d’Europa e d’oltreoceano, è possibile collezionando i timbri di ogni Caffè Vergnano 1882. In questo modo si ha la possibilità di vincere un viaggio di lusso per due persone in una delle principali capitali europee. Basta ritirare il passaporto alla prima tappa. Con soli 5 timbri di 5 Caffè Vergnano 1882 diversi, invece, verrà regalata una fornitura speciale di Caffè Vergnano. Per maggiori informazioni: www. Caffevergnano. Com .  
   
   
“4°FORUM SPUMANTI D’ITALIA, CULTURA E RISTORAZIONE SANCISCONO IL SUCCESSO”  
 
Comolli: “Qualità eventi, presenze di esperti e i numeri rafforzano l’immagine e l’importanza della Cernobbio degli Spumanti. Il ministro Zaia conferma la unità di filiera e l’appoggio a tutti gli eventi e alle azioni per valorizzare le produzioni e tutelare il consumatore”. Il Forum Spumanti d’Italia sempre più al centro dell’attenzione e della attrazione di pubblico e di esperti. E’ la dimostrazione di una forte necessità di informazione corretta, di conoscenza e di particolare gusto verso le bollicine italiane, sempre più in auge fra i consumatori italiani e stranieri. Quest’anno il Bubble’s Club e il Bubble-wine Tasting sono stati il riferimento nazionale per il settore spumantistico italiano. Oltre 12. 000 presenze, sono questi i numeri di un bilancio assolutamente positivo. 4. 200 visitatori presenti in Villa dei Cedri nella sola giornata di domenica, 1550 presenze tra sabato e lunedì. Oltre 1. 000 invece le presenze degli addetti ai lavori tra ristoratori, albergatori, chef, etc. Quasi 400 gli ospiti stranieri fra cui diversi giornalisti stranieri provenienti da Madrid, Praga, Mosca, Riga, Oslo, Vienna, Lugano, Zurigo e Copenaghen ed altre capitali europee che hanno percorso “ da una sala all’altra” tutti i territori italiani , come una virtuale penisola, per conoscere il meglio della produzione spumantistica nazionale e delle terre di produzione. Eccezionale la partecipazione delle autorità al giorno dell’inaugurazione, a partire dal ministro delle politiche agricole dott Luca Zaia, a testimoniare che il mondo politico è vicino ad una istituzione superpartes che opera per tutti le regioni, tutti i territori , tutte le docg-doc e tutte le case spumantistiche senza alcun campanilismo e favoritismo. Massima apertura a tutti in tutte gli eventi, a Valdobbiadene come a ginevra , a Fabriano, a Siena, a Roma per citare alcune tappe del Bubble’s Club 2008 . C’è poi il bilancio della “piazza”, molti infatti gli spettacoli di qualità proposti che hanno portato a Valdobbiadene oltre 5. 000 persone fra bancarelle di prodotti tipici provenienti da diversi territori spumantistici italiani, dal Trentino al Veneto, dal Friuli alla Lombardia, dal Piemonte alla Romagna. “Un’edizione che ci ha dato molta soddisfazione – esordisce così Giampietro Comolli, Direttore del Forum – quest’anno abbiamo deciso di dare il massimo, abbiamo investito – grazie ad Unicredit Group - moltissimo sulla qualità delle degustazioni, dei convegni, degli spettacoli e a quanto pare, con 12. 000 presenze fra cui una eccezionale partecipazione di ristoratori italiani, di giornalisti stranieri e di professionisti sommelier, abbiamo vinto la sfida. Il Forum Spumanti d’Italia chiude la 4^ edizione vedendo rafforzata la sua immagine come punto di riferimento nazionale”. E infatti le presenze giornaliere nell’Auditorium Cavallerizza di Villa dei Cedri confermano il grande interesse suscitato dai numerosi convegni organizzati quest’anno in collaborazione con diverse associazioni. L’incontro su parchi alimentari e giacimenti gastronomici nei territori spumantistici “fra doc e dop”, organizzato con Slow Food, il corso di laurea in cultura della gastronomia e della ristorazione e l’Università degli studi di Padova, che ha evidenziato come si possa parlare oggi sempre più di “albergo diffuso produttivo” dove l’intero territorio di produzione diventa la struttura ricettiva, con gli esempi consolidati dei parchi dello Speck e del San Daniele, che si possono trasferire anche in Franciacorta, in Asti e nell’Altamarca Trevigiana per il Prosecco Spumante Doc di Valdobbiadene. A solleticare poi le papille gustative degli ospiti presenti ci hanno pensato i tanti giovanissimi cuochi delle scuole alberghiere e dei corsi di formazione ( Alma-scuola internazionale di cucina italiana stessa è stata partner dell’evento) e in particolare lo chef Gregory Nalon ha presentato ad un centinaio di colleghi del Veneto, Romagna, Emilia, Marche la sua “Cucina dei 5 elementi” , con l’aggiunta di un sesto: lo spumante italiano. Presenti numerosi giornalisti , con le riprese televisive di diverse testate di cucina oggi presenti sulle principali reti, dalla Rai a Mediaset ed altre. Il convegno ha messo in luce le due posizioni presenti nel mondo gastronomico: quella della cultura accademica legata al rispetto della tradizionalità delle antiche ricette depositate, della stagionalità dei piatti, dell’uso di tecniche di cottura consolidate negli anni e quella della novità in cucina, della sperimentazione, della creatività libera da vincoli della tradizione, con innovative tecniche di cottura o non-cottura. Il Forum come sempre chiude con il convegno dell’Ais in collaborazione con la sezione Veneto, una della sedi regionali più attive e molto legata al mondo delle bollicine essendo la Regione Veneto e la Provincia di Treviso, i primi territori nazionali per la produzione di vini spumeggianti. Tema dell’incontro la valutazione delle degustazioni sensoriali con la scheda unica, già approvata dall’Organizzazione Internazionale e già in uso dall’Ais, con la proposta provocatoria dell’esperto professor Osvaldo Murri che ha motivato la necessità di arrivare ad avere due schede di valutazione diverse fra metodo charmat e metodo classico proprio per rispetto delle due tipologie di produzione italiana e per sancire ancor più – a favore del consumatore finale – un valore equilibrato e preciso per due “ bollicine” assai diverse, che necessitano di due schede differenti in alcuni punteggi e in alcuni parametri in funzione delle caratteristiche oggettive del metodo produttivo. Una novità che ha sollevato l’interesse e il favorevole appoggio dell’Ais, perché permette alla degustazione professionale di avere una valenza comparativa, non solo nel giudizio ma anche nel voto finale. “Un’edizione davvero pregna di eventi e presenze. – conclude il Direttore del Forum - Un bilancio assolutamente positivo e più intenso con il supporto di sostenitori, partner e collaboratori sempre più di altissimo livello, da Unicredit Group alla Regione Veneto, dal Ministero Politiche Agricole a Istituto Commercio Estero, da Unioncamere a Ismea, da Enoteca italiana a l’Organizzazione Internazionale della Vite e del Vino, da Vason a Robino&galandrino, da Parmigiano Reggiano a Assoenologi. Alla quarta edizione di Forum abbiamo quasi raddoppiato le etichette in gara al 7° Concorso Enologico Nazionale incrementando le 180 del 2004 alle 312 di quest’anno in rappresentanza di 117 aziende. I premiati sono stati solo 30 (il 10% dei partecipanti) a garantire l’assoluta qualità degli spumanti vincitori. Due soli Nastri d’Oro- premio speciale Francesco Scacchi , uno per ogni metodo in assoluto . Anche le case spumantistiche che – ai diversi eventi e manifestazioni nell’arco dell’anno – hanno partecipato come mostra, degustazioni, abbinamenti in Officine dei Sapori, a Cortina d’Ampezzo o a Ginevra, sono quasi raddoppiate dal 2004, da 93 sono passate a 160 provenienti da 16 Regioni d’Italia. I 60 sommelier Ais presenti nel corso della tre giorni hanno servito oltre 20. 000 calici. Un successo che è in linea con l’andamento dei mercati: il 2008 si preannuncia ancora in forte crescita soprattutto nei nuovi paesi della Ue , in Svizzera, in Usa e in Russi più in termini di valore che in volumi. Contento, ma si deve ancora migliorare sia in partecipazione che in scelte strategiche. I numeri confortano, ma la chiarezza delle norme, la trasparenza delle etichette, la conoscenza dei metodi produttivi, la valenza esclusiva della docg e doc, la valorizzazione dei termini merceologici, l’oggettività nelle valutazioni delle guide e dei concorsi, la scelta di sedi nazionali ed estere per migliorare la valorizzazione … sono ancora tutti traguardi da raggiungere. E in fretta per continuare il successo sul mercato e fra i consumatori. ” . .  
   
   
CARD “FRIULI VENEZIA GIULIA VIA DEI SAPORI - L’ECCELLENZA A TAVOLA” LA CHIAVE PER ENTRARE NEL MONDO DEL GUSTO DEL FRIULI VENEZIA GIULIA  
 
Nasce la Card “Friuli Venezia Giulia Via dei Sapori - L’eccellenza a tavola”, ovvero la chiave per aprire lo scrigno del gusto del Friuli Venezia Giulia. Grazie ad essa si può disporre dell’esperienza e dell’alta professionalità dei 20 ristoranti top della regione, che hanno dato vita al Consorzio Friuli Venezia Giulia Via dei Sapori e che propongono quanto di meglio offre questa terra dove si incontrano e si fondono tre grandi tradizioni culinarie, quella mitteleuropea, quella slava e quella veneta. I titolari della Card possono interpellare via mail i ristoratori, che mettono a disposizione la loro esperienza e le loro conoscenze e sono pronti a soddisfare domande e curiosità: possono così saperne di più – ad esempio - sui segreti dei cuochi, le ricette tradizionali e creative, i menù stagionali da riproporre a casa propria, gli acquisti legati alla stagione, le modalità di preparazione e conservazione delle materie prime e l’uso ottimale delle attrezzature e degli utensili da cucina e soddisfare curiosità relative alla costruzione del menù e alla preparazione della tavola, al servizio dei vini, alla loro conservazione e al loro corretto abbinamento ai piatti, oltre ad avere consigli su come ricevere al meglio gli ospiti a tavola. Ai titolari della Card – per un itinerario gourmet che spazia dalle montagne della Carnia all’Adriatico - vengono svelati gli indirizzi segreti degli chef, quelli dei piccoli artigiani del gusto che, con competenza e passione, hanno saputo tener vive antiche tradizioni e continuano a creare (spesso in piccolissimi quantitativi) eccellenti prodotti, a volte a rischio di estinzione. A loro sono riservate visite guidate con degustazione di 3-4 vini nelle 20 cantine partner di Friuli Venezia Giulia Via dei Sapori. Numerosi le facilitazioni esclusive e gli sconti: del 10 % nei ristoranti associati, del 25 % sulle pubblicazioni del Consorzio e del 10 % sul suo merchandising e sugli eventi che organizza. Inoltre, la card dà diritto a uno sconto del 10 % sui pernottamenti del circuito Friuli Venezia Giulia Via dei Sapori, dato che la metà dei ristoranti offre pure ospitalità: si va dagli hotel classici con ampie offerte di servizi (sale conferenze, piscina, centro benessere, campi da tennis) alle locande familiari e residenze nel verde con servizi collegati al territorio (maneggio, biciclette, escursioni), tutti all’insegna della massima cura e dell’alta qualità. La Card si acquista direttamente nei ristoranti associati o può essere richiesta via mail alla segreteria del Consorzio (info@friuliviadeisapori. It, www. Friuliviadeisapori. It, tel. 0432538752). Costo: 10,00 € l’anno. Friuli Venezia Giulia Via dei Sapori riunisce 20 tra i migliori ristoranti del Friuli Venezia Giulia, dislocati dal mare alla montagna: Ai Fiori di Trieste (Ts), Al Ferarùt di Rivignano (Ud), Al Grop di Tavagnacco (Ud), Al Lido di Muggia (Ts), Al Paradiso di Paradiso di Pocenia (Ud), Al Ponte di Gradisca d´Isonzo (Go), All´androna di Grado (Go), Alla Pace di Sauris (Ud), Campiello di San Giovanni al Natisone (Ud), Carnia di Venzone (Ud), Da Nando di Mortegliano (Ud), Da Toni di Gradiscutta di Varmo (Ud), Devetak di Savogna d´Isonzo (Go), Là di Moret di Udine (Ud), Là di Petròs - Mels (Ud), La Primula di San Quirino (Pn), La Subida di Cormons (Go), La Taverna di Colloredo di Monte Albano (Ud), Sale e Pepe di Stregna (Ud), Vitello d´Oro di Udine (Ud). Ad essi si affiancano 20 vignaioli (a Capriva del Friuli Schiopetto e Villa Russiz; a Cormòns Castello di Spessa, Edi Keber e Livio Felluga; a Corno di Rosazzo Eugenio Collavini; a Dolegna del Collio Venica & Venica; a Gradisca d’Isonzo Marco Felluga; a Ipplis Ermacora; a Manzano Giorgio Colutta; a Oslavia Primosic; a Palazzolo dello Stella Isola Augusta; a Prepotto La Viarte e Petrussa; a Rosazzo Ronco delle Betulle; a S. Floriano del Collio Il Carpino; a S. Giorgio della Richinvelda Forchir; a S. Giovanni al Natisone Livon, a Villanova di Farra Jermann e Tenuta Villanova) e 8 eccellenze: Jolanda de Colò di Palmanova (leader in Italia nella lavorazione di prodotti d’oca), Consorzio per la tutela del formaggio Montasio di Codroipo, Nonino, (distillatori in Friuli dal 1897) di Percoto, Oro caffè di Tavagnacco e prosciuttificio Principe di San Daniele a cui si affiancano Gover di Codroipo (azienda artigianale che produce cucine per la cottura con fuoco a legna, oltre che caminetti e stufe), Qm-qualità Maniago (il marchio che contraddistingue 23 coltellerie di Maniago, capitale italiana delle lame di qualità) e Pomis, piccola azienda agricola che produce mele, aceto e succo, sempre di mele. Maggiori informazioni su www. Friuliviadeisapori. It. .  
   
   
COLLEZIONE VOIELLO 2008: PASSERELLE DA INTENDITORI ALL’INSEGNA DELL’ECCELLENZA E DELLA QUALITÀ  
 
Lo storico pastificio partenopeo tra tradizione e innovazione, stile e glamour presenta la prima collezione di ricette haute couture firmate da Pino Lavarra Milano, Superstudio Più 25-28 settembre 2008 Voiello, pastificio che da oltre cento anni è sinonimo di arte e cultura pastaia, ha creato la prima collezione di ricette haute couture per passerelle da intenditori. “Voiello condivide con la moda valori quali la qualità e l’eccellenza ed è da sempre attenta a valori di tradizione e innovazione. - dichiara Emanuele Carando, Direttore Marketing Voiello - E’ per tale ragione che Voiello ha affidato allo chef campano Pino Lavarra l’elaborazione di piatti gourmet che si ispirano alla moda, ai tessuti preziosi e agli accessori più eleganti, da far sfilare e degustare sulle passerelle della settimana della moda di Milano 2008”. Lavarra, da anni alla guida delle creazioni gastronomiche del “Rossellinis”, uno dei più prestigiosi ristoranti stellati della costa amalfitana, è rinomato per la sua abilità ad amalgamare sapientemente in ogni suo piatto la tradizione e l’innovazione. Per Voiello ha creato sette preziosi primi piatti caratterizzati da accostamenti audaci e mescolanze originali. Il risultato è un connubio perfetto tra colori e profumi, un vero piacere per occhi e palato. “Ho potuto presentare la prima “Collezione Voiello” - commenta Pino Lavarra – coniugando espressività stilistica di moda e tradizione culinaria grazie alla qualità della pasta: un grano selezionato per dare il meglio sulla tavola attraverso ricette creative e, perché no, glamour e di tendenza!” E così penne, spaghetti, paccheri, ziti, fusilli, trenette, mezze maniche, tutti trafilati al bronzo e lavorati con il prezioso grano della Riserva Voiello, sono la base per ricette dalle cromie variegate come abiti, sfoglie le cui pieghe e intrecci ricordano quelli dei tessuti più pregiati, arricchiti di materiali preziosi come l’oro. Tartufo estivo, ovoli, bottarga di muggine e sfoglie di pesce spada sono solo alcuni dei raffinati ingredienti. La pasta Voiello è la protagonista del catwalk della fashion week milanese 2008 nella cornice del Superstudio Più, l’eclettico spazio del fashion district milanese, e di White, il rinomato salone di moda il cui Dna è fatto di innovazione, ricerca, esclusività. Negli stessi spazi Voiello propone modalità nuove e originali dell’utilizzo della pasta che diventa l’ingrediente di forme espressive come l’arte e il design. Presso il Superstudio Più è possibile ammirare l’ installazione glamour delle vetrine di art. Box, a cura dell’artista e coreografa Gaja Lucchini e la mostra “Blackcode/dresscode” di Flavio Lucchini, le cui sculture, bassorilievi e quadri all black, evocativi di formati di pasta, sono esposti presso la galleria Myowngallery fino ad ottobre. L’antica tradizione dell’arte pastaia della maison napoletana si arricchisce quindi la propria vocazione all’eccellenza qualitativa con di un nuovo capitolo ricco di originalità, spirito artistico e “gusto”. L’appuntamento con Voiello è, dal 25 al 28 settembre 2008, al Superstudio Più di Milano per gustare le raffinate ricette firmate Pino Lavarra presso il Dada Restaurant in via Tortona, 27 e il Superstudio Cafè di via Forcella, 13. Voiello una tradizione lunga più di cento anni Quella del pastificio Voiello è una storia lunga più di cento anni. Tutto ebbe inizio quando lo svizzero Teodoro Vanvittel decise di sposare la figlia di un piccolo artigiano locale, fondando una stirpe pastaia che nel tempo avrebbe acquisito il cognome Voiello. Teodoro e il suo primogenito Giovanni decisero di continuare la tradizione familiare e nel 1877 iniziarono la costruzione di un pastificio. Per essere un buon pastaio a quei tempi non bastava conoscere i grani, saper fare l’impasto e la gramolatura, bisognava saper prevedere altrettanto bene le variazioni di umidità e di temperatura delle brezze alle quali il pastificio era soggetto. Dopo un’attenta ricerca il posto più giusto per edificare lo stabilimento venne individuato vicino Napoli, in contrada Maresca, dove una brezza morbida ma non spenta, asciutta ma non arida, era perfetta per l’essiccazione della pasta. Iniziò così, nel 1879, una vera dinastia di mastri pastai e di quello che sarebbe diventato l’Antico Pastificio Giovanni Voiello, sinonimo di un marchio che a Napoli richiamava clienti prestigiosi. La pasta Voiello veniva venduta solo sulla piazza di Napoli ed esclusivamente a chi poteva permettersela, poiché più costosa delle altre. Costituiva un punto di riferimento per la qualità, tanto che l´aristocrazia e le personalità eminenti di Napoli divennero presto clienti di Giovanni Voiello. Tra questi anche il filosofo Benedetto Croce. Nel 1910 il pastificio Voiello produceva già 30. 000 quintali di pasta all’anno. Da Napoli la pasta Voiello si diffuse in seguito su tutto il territorio nazionale e con la stessa promessa di qualità superiore è pervenuta sino a noi. La storia di oggi è quella di una tradizione che si rinnova. Ieri come oggi l’arte dei mastri pastai napoletani, la ricerca della perfezione, tanta sapienza e solo il miglior grano si amalgamano e diventano garanzia di alta qualità. Ed è proprio il grano il segreto del Pastificio Voiello: frutto di una ricerca e di una cura nella selezione delle spighe migliori, che diventano poi quelle della “Riserva Voiello”. Da sempre, infatti, le trafile di bronzo dell’azienda trasformano solo la semola del grano più pregiato. L’unico che può regalare alla pasta il colore del sole, quel profumo e quella ruvidezza tipiche. Una pasta straordinaria perché nata da un grano straordinario, e da una terra dove la pasta è da sempre passione, cultura e arte. E la storia Voiello continua, tramandando un’arte e una cultura da cui nascono i differenti formati, da quelli più classici come lo Spaghetto fino alle “Specialità Napoletane”, ispirate a quelle forme che hanno origine negli antichi riti culinari della tradizione partenopea. Una storia di eccellenza che si rinnova, restando semplicemente se stessa. Oggi, nell’autunno 2008, Voiello arricchisce la sua storia di qualità con un nuovo capitolo glamour e raffinato: quello delle ricette Haute Couture. .  
   
   
BARILLA SCEGLIE IL FORMAT “FOOD & BOING” PER LA NUOVA CAMPAGNA I PICCOLINI REALIZZATA DAL TEAM CREATIVO DI TURNER  
 
Il team creativo di Turner Broadcasting System Italia (gruppo Timewarner) é stato scelto da Barilla per la nuova campagna I Piccolini, formati di pasta in miniatura che soddisfano i gusti di tutta la famiglia in particolare dei bambini. Gli spot, on air dal 7 settembre per quattro mesi su Boing, prevedono 6 diverse produzioni da 60” per ogni tipo di Piccolini. La campagna, che si ispira ai valori del brand Barilla, parla ai bambini con il loro linguaggio ed é realizzata in animazione dai creativi della Turner, esperti del settore kids. Responsabili del progetto, Marcio Cortez Melendez direttore creativo e Roberto Brazzelli direttore commerciale Tbs Italia. "I consigli dei Piccolini" sono il filo conduttore degli spot. In ciascuno, infatti, si insegna in modo divertente ai bimbi come apparecchiare la tavola, lavarsi le mani senza sprecare l’acqua o leggere la tabella nutrizionale dei prodotti. Protagonisti di questa “mini-serie” due fratellini che compiono l´azione indicata e spiegata dalla mamma nei 6 minuti necessari proprio per la cottura dei Piccolini. La campagna ha una posizione speciale nella programmazione di Boing: non é infatti inserita nei normali break ma in un nuovissimo format, Food & Boing, ideato dal team creativo della Turner. Vetrina di 60” espressamente dedicata ai clienti del settore alimentare, “Food & Boing” é un contenitore tematico con sigla in apertura e chiusura dello spot. .  
   
   
SAGRA DEL RADICCHIO DI BOSCO MESOLA 27/28 SETTEMBRE – 4/6 OTTOBRE 2008  
 
Un Bosco Pieno Di Sapori Nella cittadina di Bosco Mesola, al centro di uno dei boschi più belli d’Italia, torna la Vi edizione della Sagra del radicchio Un cuore rosso e bianco di sapore che racchiude tutta la straordinaria bellezza di un territorio ricco e fertile. Il radicchio sarà per due fine settimana, il 27-28 settembre e dal 4 al 6 ottobre, il protagonista della sagra di Bosco Mesola, una deliziosa cittadina del Delta del Po, immersa nel verde del bosco omonimo che la circonda – una delle riserve naturali più belle e suggestive d’Italia - e nel rosso dei campi di radicchio che riempiono la campagna circostante. Arrivare a Bosco Mesola, soprattutto quando l’estate lascia gradualmente il posto ai colori dell’autunno, è infatti un’esperienza da non perdere, così come da non mancare è questa sagra ricchissima di eventi naturalistici, sportivi e soprattutto enogastronomici. Proprio grazie al particolare terreno sabbioso di questo territorio ai margini del Gran Boscone, si produce infatti un tipo di radicchio dolcissimo, dal gusto intenso che ben si sposa con la preparazione di ricette tradizionali o con la fantasiosa sperimentazione di nuovi e particolari abbinamenti enogastronomici. Un assaggio della sagra si potrà avere nell’ultimo fine settimana di settembre, dedicato in particolare agli eventi sportivi e naturalistici con escursioni nel bosco, raduni e passeggiate in bicicletta e in motonave fino al Delta del Po. Spazio ovviamente anche al dolcissimo sapore del protagonista della sagra con assaggi e degustazioni di risotti al radicchio e prodotti locali. La kermesse entrerà nel vivo il primo week-end di ottobre con l’inaugurazione ufficiale che aprirà al pubblico l’esposizione delle tipicità locali e lo delizierà con i sapori unici dei piatti a base di radicchio del padiglione enogastronomico. La sagra avrà come madrina d’eccezione la bellissima show-girl Barbara Chiappini, che arriverà a Bosco Mesola per il taglio del nastro e rimarrà poi per un divertente show culinario che la vedrà ai fornelli per la preparazione di un piatto, ovviamente a base di radicchio. Tantissimo spazio verrà dato in questa sesta edizione della sagra – nelle precedenti edizioni la media dei visitatori è stata di oltre 20. 000 persone nei due fine settimana – alla promozione e alla scoperta dei prodotti di altissima qualità del territorio del Delta, come il vino di Bosco e gli insaccati, grazie alla presenza di aziende agricole e agriturismi che rappresentano la vocazione fortemente rurale di queste zone tutte da scoprire. Non mancheranno poi esibizioni equestri, gare di go-kart e tornei di golf, cene romantiche a bordo di battelli sul Po’, visite guidate a Torre Abate – edificata negli anni 1568-69 è un manufatto idraulico risalente alla Grande Bonificazione Estense intrapresa dal duca Alfonso Ii nel Xvi secolo - e per la serata finale, come da tradizione, spettacolo di fuochi pirotecnici con il suggestivo scenario del bosco a fare da sfondo. Informazioni generali Pro- Loco di Mesola – Tel. 0533-993039 .  
   
   
LA RIVIERA DEI BORGHI ANTICHI ALLA 42° FIERA DEL RISO  
 
La Riviera dei Borghi Antichi, ovvero l´area del Sud Tirreno cosentino, sarà presentata alla 42° Fiera del Riso, che si svolgerà a Isola Della Scala (Vr), dal 12 al 5 ottobre, da Altracalabria. La Fiera del Riso, il più importante evento espositivo del settore, a livello nazionale ed europeo, è visitata da centinaia di migliaia di persone. La presenza della Calabria, è limitata solo all´ultima delle tre settimane, previste nel programma d´esposizione fieristico. L´ospite d´onore nello stand di questa rappresentanza calabrese, ovviamente, sarà il riso del Consorzio Produttori Riso Calabrese, una realtà di altissima qualità, ma decisamente poco conosciuta in Calabria. Nel contempo, saranno presentate anche le altre tipicità locali, prodotte dalle migliori aziende artigianali, residenti nel nostro territorio. Oltre all´esposizione del riso calabrese e dei prodotti agroalimentari tipici, ai visitatori, saranno presentate anche tutte le risorse turistiche del territorio, relative alla Storia, alla Natura e all´Ospitalità, per incrementare un turismo destagionalizzato, diverso da quello solito della balneazione. Il clou dell´evento fieristico, sarà il Top Show, che si svolgerà nelle giornate di sabato 4 e domenica 5 ottobre. In quell´occasione, lo straordinario chef calabrese, Claudio Villella, cucinerà circa 250 menù di degustazione, per altrettanti invitati. Un menù che sarà tutto a base di riso calabrese e di altri prodotti esclusivamente provenienti dalla nostra regione. Anche i vini che saranno serviti in tavola, abbinati alle pietanze, sono tutti doc dei nostri migliori produttori regionali (Librandi, Statti, Colacino). Il principe, tra i piatti di portata, sarà il risotto della riviera dei borghi antichi, che verrà preparato utilizzando rigorosamente le seppie pescate nello specchio di mare che va da San Lucido ad Amantea. Appunto, la Riviera dei Borghi Antichi. E´ un evento nell´evento, al quale parteciperanno testimonial della gastronomia nazionale, personalità del mondo culturale, politico, industriale. Tra gli invitati saranno soprattutto presenti una gran moltitudine di giornalisti di altrettante autorevoli testate, anche di settore e operatori di televisioni nazionali e private, che seguiranno passo per passo, il lavoro svolto dal fantasioso e geniale chef calabrese Claudio Villella. L´esposizione mediatica sarà altissima. Per la partecipazione della Calabria a questo importante appuntamento fieristico, è stato incisivo il sostegno del Dipartimento Regionale Agricoltura, guidato da Mario Pirillo. .  
   
   
ATELIER DEL CIOCCOLATO : A VILLA SAN CARLO BORROMEO, UNA SERATA ALLA SCOPERTA DEL CIBO DEGLI DEI  
 
“… e comparve nella sala (la Monaca di Monza), dove i genitori e il fratello erano radunati. Fu fatta sedere su una sedia a braccioli, e le fu portata una chicchera di cioccolata: il che, a que’ tempi, era quel che già presso i romani il dare la veste virile” (Alessandro Manzoni, I promessi sposi, cap. X). È sufficiente assaggiarlo per intuire perché il cioccolato viene definito “Il cibo degli Dei”. La sola parola evoca dolci sensazioni sul palato: nella sua perfetta pastosità si scioglie lentamente, liberando inebrianti aromi, avvolgendo i nostri sensi, esplodendo in tutta la sua ricchezza. È qualcosa di più di una semplice golosità: è un immenso piacere. Di questo piacere ci parlerà, giovedì 16 ottobre alle ore 19,00, in occasione dell’Atelier del cioccolato, Bruno Gambacorta, noto giornalista del Tg2, ideatore e curatore della rubrica “Eat Parade”. Un percorso unico, per capire perché il cioccolato — nelle sue innumerevoli combinazioni — si associa al gusto, alla sessualità, alla salute, al piacere, evidenziandone le componenti chimiche, gli aspetti nutrizionali, le proprietà organolettiche, indagando sulle correlazioni tra queste e le più avanzate teorie neurofisiologiche. Un´invitante serata d´autunno, imperdibile per pubblico e stampa, per i più golosi ma anche per i più curiosi, interessati a degustare squisiti cioccolati e a scoprire vicende, misteri e qualità di uno dei cibi più apprezzati della storia. Le origini del “cibo degli dei” ci riportano alle antiche civiltà centramericane. Gli Aztechi ritenevano che la pianta del cacao, da loro chiamata quacaholt, provenisse dall´Eden e fosse stata portata in Messico dal giardiniere degli dei (Theobroma, cibo degli dei). Hernàn Cortés, partito da Cuba con 11 navi e 500 soldati il 21 aprile 1519, sbarcò sulla costa di Tabasco nella penisola dello Yucatàn. Re Montezuma era convinto che Cortés fosse la reincarnazione di Quetzalcoàtl, il re sacerdote venerato come un dio perché aveva insegnato agli uomini a coltivare l´albero del cacao. Così gli offrì l´ospitalità che si riserva a un re e lo riempì di doni, fra cui una piantagione di alberi di cacao. Bernal Dìaz del Castillo, letterato spagnolo al seguito di Cortés, raccontava nei suoi scritti: “. Di tanto in tanto, gli uomini della guardia di Montezuma recavano al re, in grandi coppe d´oro puro, una bevanda ricavata dalla pianta del cacao, che egli sorseggiava prima di far visita alle sue mogli”. Importato in Europa, il cioccolato s’impose dapprima nelle corti regali, poi ad un più largo utilizzo, diffondendosi e trovando nel tempo grandi estimatori come Manzoni, Goldoni, Goethe, Proust, Stendhal e D’annunzio. “Nel 1580 nacque in Spagna la prima fabbrica cioccolateria artigianale e, poi, ne nacquero tante altre in tutta la Spagna e l´Europa. In Italia il cioccolato ebbe grande successo durante il regno dei Savoia. Fu il duca Emanuele Filiberto che, dopo la battaglia di San Quintino nel 1559, affidò i semi di cacao ai suoi cuochi perché preparassero il cioccolato, ma il primo cioccolatiere che rese solido il cioccolato fu il fiorentino Antonio Carletti, alla fine del Cinquecento” (dal libro Cioccolato e piacere, Spirali 2008, a cura di Giiuseppe Nisticò). Un appuntamento goloso, in cui si combinano cultura, tradizione dell´arte cioccolatiera italiana e preziosi brandy, invecchiati 7, 15 e 21 anni, proposti dalle rinomate Cantine Carpené Malvolti, produttrici dal 1871 della prima tra le acqueviti del mondo, oggi prodotto di nicchia per un consumatore sempre attento alla ricerca della qualità. Alla conclusione, gli ospiti potranno degustare le specialità proposte dagli chef del Ristorante The City che, ispirandosi alle antiche ricette, hanno studiato un appetitoso menu a base di cacao e i già noti cioccolatini di Villa San Carlo Borromeo, frutto dell’estro e delle sapienti mani del Mâitre Pâtissier Ranasinghe Rathnasoma e della sua equipe. Per gli amanti dell’arte, la trecentesca dimora alle porte di Milano, propone una visita guidata al Museo, sede di una collezione permanente, e alla mostra temporanea di Antonio Vangelli, La Festa del Paradiso, allestita nella splendida Sala delle Muse, di recente restauro. Tel 02994741, info@villaborromeo. Com .  
   
   
TIPIAK: IL COUSCOUS E’ SERVITO  
 
Non è un caso che, stagione dopo stagione, Tipiak si riconfermi il leader indiscusso del mercato italiano del Couscous. Un successo crescente che vede premiare dai consumatori questa deliziosa e versatile specialità etnica grazie alle sue caratteristiche di genuinità e gusto inconfondibili. Solo grano scelto e certificato dal sistema di qualità Iso9002: l’azienda francese Tipiak ha puntato sulla straordinaria qualità delle materie prime e su una lavorazione accurata per diventare in breve tempo il marchio che in tutto il mondo è sinonimo di Couscous. Ciò che caratterizza il Couscous Tipiak è una particolare lavorazione di precottura della semola di grano duro che permette quindi al Couscous di essere preparato in soli 5 minuti, mantenendo tutto il gusto dell´originale ricetta nordafricana. Il Couscous Tipiak, dopo la veloce bollitura, deve essere scolato e lasciato riposare e gonfiare per tre minuti. Un secondo momento di cottura - solo pochi istanti - garantisce un risultato perfetto! Ecco allora arrivare sulla nostra tavola un prodotto saporito, ottimo in estate e in inverno poichè può sostituire la classica porzione di pasta o di riso e si accompagna armoniosamente con i secondi di carne e di pesce. Le ricette che vengono tramandate dalla tradizione dei Paesi maghrebini ci riportano di Couscous servito con carne di montone o pollame, legumi e verdure. Oggi, questi gustosi granelli di semola di grano duro ci riservano tante deliziose sorprese! Servito caldo o a temperatura ambiente, il Couscous Tipiak può essere preparato come ci suggerisce la nostra fantasia. Tipiak oggi riesce a lavorare diverse qualità di Couscous: superiore, standard, biologico, completo, di grana grossa, media o fine e le propone in differenti confezioni per ogni esigenza di consumo. Oltre al Couscous precotto nelle pratiche confezioni da 500 gr e 1 kg, Tipiak propone Couscous Parfumè, un delizioso mix di Couscous e verdure pronto in soli due minuti nel forno a microonde. Per chi gradisce invece i sapori più decisi, la scelta è senza dubbio il Couscous con spezie, pronto anch´esso in soli 5 minuti. I cultori della tradizione non potranno rinunciare al Couscous Sayda, i grani di semola di grano duro che necessitano di una cottura lunga e accurata come ancora oggi viene tramandato nei paesi d´origine di questa deliziosa proposta etnica. Tutte i preparati firmati Tipiak sono importati e distribuiti da Eurofood, il marchio leader in Italia che da tanti anni porta sulla nostra tavola solo le più prestigiose specialità alimentari da tutto il mondo. �� Tipiak Couscous precotto scatola 500 g € 2,35 �� Tipiak Couscous precotto scatola 1 Kg € 4,26 .  
   
   
LEVISSIMA EASYCAP: CON UNA BOTTIGLIETTA TUTTA RINNOVATA SODDISFA LA SETE IN SOLI TRE GESTI  
 
Levissima propone la versione rinnovata di Easycap nel formato in Pet da 50 cl naturale, soluzione ideale per dissetarsi in qualsiasi momento della giornata e ovunque ci si trovi. Levissima Easycap nasce dalla ricerca Levissima proprio per rispondere ai nuovi stili di vita e per soddisfare le esigenze dei consumatori che trascorrono molto tempo fuori casa e sentono l’esigenza di rigenerarsi con un sorso d’acqua pura che ricorda la fonte d’alta montagna da cui nasce. Piccola, maneggevole e con un pratico tappo apri e chiudi, Easycap risulta particolarmente adatta per chi trascorre molto tempo fuori casa: per dissetarsi in ufficio, comoda quando si fa sport e perfetta da tenere in borsa per soddisfare la sete al momento giusto. Easycap è la purezza a portata di mano grazie ad un tappo unico e praticissimo che si apre e si chiude con una sola mano. Infatti, come indicato sull’etichetta, bastano tre soli gesti per gustare tutta la purezza e la qualità dell’acqua Levissima: 1. Strappare la linguetta 2. Riporre la linguetta nel foro situato sul retro del tappo 3. Aprire e chiudere con una sola mano La nuova versione di Easycap rientra appieno nel progetto di restyling intrapreso dalla marca che si presenta al pubblico con una nuova immagine all’insegna della modernità e dell’innovazione, elementi chiave che si concretizzano nella nuova grafica dei fardelli e delle etichette. Il logo Levissima acquista una nuova veste: moderno, distintivo e con una maggiore tridimensionalità del lettering, viene inserito nell’ etichetta con ai lati i due aggettivi, Altissima e Purissima, che hanno reso celebre l’acqua Levissima e che grazie al color argento le conferiscono ancora maggior preziosità. Il nuovo volto di Levissima evidenzia una delle sue icone principali: l’ormai famosa montagna innevata che enfatizza la nobile origine di un’acqua minerale che sgorga dalle sorgenti di alta quota situate ai margini dello Stelvio in Valtellina. La montagna “Levissima”, infatti, oltre ad apparire sull’etichetta, è stata evidenziata anche sul packaging con una sagoma in rilievo che ne riporta la forma e ricorda le cime frastagliate e innevate del ghiacciaio Dosdè da cui Levissima nasce. Levissima Easycap, inoltre, ha raggiunto la finale al Bottled Water World Design Awards 2007, gareggiando all’interno della categoria “miglior innovazione di packaging”, e ha trionfato come prodotto dell’anno al Gran Premio del Marketing e dell’Innovazione 2008, la prima scelta dei consumatori per innovazione, attrattività e valore d’uso. .  
   
   
QUATTRO VARIAZIONI SUL POMODORO: I SUGHI DI FRANCESCO MUTTI PORTANO IN TAVOLA LA PASSIONE BASILICO, CARNE, OLIVE E PEPERONCINO: ARRIVANO IN TAVOLA I NUOVI SUGHI FIRMATI DA FRANCESCO MUTTI  
 
Una lunga tradizione di passione per il pomodoro e un instancabile desiderio di ricerca e innovazione: ecco gli ingredienti base dei nuovi Sughi di Francesco Mutti, nelle quattro varietà al basilico, alla carne, alle olive e al peperoncino. Quattro ricette dal sapore unico, nelle quali il pomodoro è sempre protagonista assoluto. Un’accurata selezione delle materie prime migliori e una base di pomodoro fresco pelato e lavorato a rondelle, rendono le nuove proposte firmate da Francesco Mutti un condimento indispensabile per chi non vuole rinunciare a gusti e sapori unici. E l’aroma di ogni ricetta è esaltato dall’aggiunta di un pizzico di concentrato di pomodoro Mutti. Il Sugo al basilico, una delle ricette classiche della cucina mediterranea, è un sugo leggero e delicato, preparato con foglie di basilico fresco intere. La base è formata da un trito di cipolla e sedano ai quali si aggiungono il pomodoro fresco e le foglie di basilico, il tutto lavorato con cura per preservare il profumo del basilico appena colto. Una ricetta più elaborata è quella dedicata al Sugo alla carne, ravvivato dai sapori dell’orto; questi ultimi, sapientemente uniti a selezionate carni bovine e suine italiane, si aggiungono ad una base di gustosa polpa di pomodoro lavorata a pezzettini, secondo la tipica tradizione della cucina emiliana, regalando alla ricetta un gusto deciso e sostanzioso. E ancora sapori semplici ma intensi nella varietà di Sugo alle olive, un’altra proposta di Francesco Mutti che mescola in modo esperto il pomodoro, le olive mediterranee verdi e nere, i capperi, l’aglio e la cipolla, per offrire un condimento appetitoso e stuzzicante. E per concludere con un’idea “piccante”, Francesco Mutti propone la ricetta del Sugo al peperoncino: alla base di pomodoro vengono uniti dei peperoncini interi della migliore qualità, grazie ai quali la pasta avrà finalmente un condimento intenso e particolarmente adatto anche ai palati più …audaci. La passione per il pomodoro si avverte anche nella cura dedicata alla confezione, che sintetizza ancora una volta innovazione e tradizione: un vasetto di vetro, perfetto nel suo pack essenziale e pulito, che richiama la forma del contenitore “storico” nel quale da sempre viene conservato il pomodoro: la latta. Ma la vera innovazione è stata introdotta pensando al limite di questo contenitore, ovvero l’impossibilità di esaminare il contenuto. E così è stata pensata e realizzata una “finestrella” che consente di vedere le rondelle di pomodoro e la ricchezza dei vari ingredienti. Il sigillo di garanzia offre un’ulteriore conferma di integrità del prodotto e di sicurezza alimentare. Infine, di estrema praticità è la presenza, sulla finestrella, del segna-porzioni, che permette di scegliere il grado di condimento preferito. Seguendo il tratteggio sull’etichetta, è possibile misurare la quantità di sugo desiderata, scegliendo tra dosi da 1, 2 o 3 porzioni, per ottenere una pasta leggermente o molto condita. Le quattro straordinarie ricette dei Sughi di Francesco Mutti, nate dall’esperienza di quattro generazioni nella selezione e trasformazione del migliore pomodoro italiano e da ben due anni di continua ricerca, portano ogni giorno in tavola una nuova combinazione di ingredienti genuini e di provenienza rigorosamente italiana. E solo un’azienda come Mutti, con la sua profonda conoscenza del pomodoro e cento anni di esperienza nella sua lavorazione, è capace di creare sughi al pomodoro non solo ottimi, ma unici. Un gusto mai provato prima: Francesco Mutti firma il primo condimento nato dalla passione per il pomodoro. .  
   
   
LA RACCOLTA ZUEGG: E´ TEMPO DI CONFETTURA EXTRA DI FICHI ROSSI E NOCI  
 
Quando la natura chiama, Zuegg risponde e, in vista dell´autunno, ecco l´ultima novità della linea ´La Raccolta´: la confettura extra di fichi rossi e noci, un vero e proprio ´matrimonio di gusto´ tra due dei frutti più graditi di questa stagione. Grazie al binomio ´tradizione e innovazione´ che, da sempre, caratterizza Zuegg, la frutta di stagione, maturata naturalmente, viene raccolta, selezionata con cura e subito lavorata e preparata, nel pieno rispetto del ciclo della natura. Nascono così gli abbinamenti esclusivi della linea ´La Raccolta´, che esaltano e impreziosiscono il gusto già pregiato della miglior frutta di stagione, conservandone il piacere per i mesi a venire. Come nel caso di fichi rossi e noci e, dall’unione del sapore pregiato e zuccherino del fico rosso con tanti delicati pezzetti di noce, nasce una confettura dal gusto caldo e intenso, ideale come complemento di una prima colazione sana ed energetica, ma anche per la preparazione di fragranti crostate e ottima come accompagnamento ad un plateau di formaggi di media e lunga stagionatura e con gli erborinati. Offrire al consumatore i valori ed i benefici del mondo naturale della frutta, attraverso prodotti che li rendono fruibili ed attraenti, è la missione che anima Zuegg sin dalla sua fondazione alla fine dell´800. «Da allora, lo sviluppo della nostra "Cultura della frutta" - spiega Fulvio Tintinaglia, direttore commerciale Zuegg - è guidato dalla vocazione a comprendere ed anticipare l´evoluzione dei gusti e delle preferenze alimentari. Questo impegno legato ad una costante attenzione per la qualità nelle materie prime e nella tecnologia, ha premiato nel tempo il valore del marchio Zuegg: un valore ampiamente condiviso da milioni di consumatori che scelgono i nostri prodotti. Oggi siamo in grado di proporre ai nostri consumatori una gamma di confetture per una colazione diversa ogni mattina: dalle confetture extra classiche alle innovative preparazioni 100% da frutta senza zuccheri aggiunti, dalle confetture ideali per la preparazione di dolci alle specialità stagionali, come fichi rossi e noci, prodotte con sola frutta fresca di stagione». I fichi rossi, vere e proprie gemme dell´autunno, sono ricchi di potassio, calcio, fibre e antiossidanti. Le noci, una valida fonte di proteine vegetali, contengono acidi grassi omega 3 e omega 6, che aiutano a ridurre il livello di colesterolo nel sangue, proteggendo dalle malattie cardiache. .  
   
   
BIOTREFON PLUS: PURA ENERGIA NATURALE, PRONTA DA BERE.  
 
Può capitare a tutti, a qualunque età, di sentirsi “giù di tono”, meno propensi ad affrontare la giornata a tutto sprint. È come se fossimo pervasi da una sorta di spossatezza che ci rende svogliati, apatici, e che può dipendere da numerosi fattori: ambientali, come il cambio di stagione; fisici, come la convalescenza dopo una malattia; psichici, come lo stress o l’affaticamento mentale; di stile di vita, come condurre una vita sregolata o seguire una dieta scorretta. Per ritrovare l’energia quando ci si sente stanchi, non bisogna puntare sulla quantità di cibo, bensì sulla qualità: grassi “buoni”, come l’olio d’oliva, per sostenere la concentrazione; una giusta dose di carboidrati per avere sempre a disposizione una riserva di energia pronta all’uso; proteine nobili per rafforzare l’organismo e vitamine e minerali per farlo funzionare al meglio.  Dalla frutta secca, una sferzata di energia Un concentrato di gusto e sostanze preziose: è così che potremmo definire la frutta secca, sia quella zuccherina, ottenuta dai frutti a polpa (come i fichi, l’uva, le albicocche e le prugne), sia quella secca oleosa (come le noci, le nocciole e le mandorle). I pregi nutritivi della frutta secca sono numerosi: quella oleosa è un’ottima fonte di lipidi insaturi (benefici per la salute del cuore e delle arterie), di vitamina E, dall’azione antiossidante, e di vitamine del gruppo B; quella zuccherina oltre a fornire energia di pronto utilizzo, è ricca di fibre, sali minerali, vitamine e antiossidanti. Consumata a metà mattina o a metà pomeriggio, anziché a fine pasto, la frutta secca è ideale per ritrovare lo sprint fisico e mentale. Naturalmente, occorre prestare attenzione alla quantità in quanto è molto calorica: 10 noci forniscono circa 350 calorie, mentre un etto di albicocche secche ne danno quasi 280. Noci e mandorle, in particolare, rappresentano veri e propri “superalimenti”. Ricche di acidi grassi polinsaturi e di vitamina E, sia le noci che le mandorle sono preziose come fonti di energia e prevengono efficacemente l’accumulo di colesterolo nel sangue. Le noci sono anche ricche di Rame, indispensabile per il buon funzionamento del sistema immunitario, mentre le mandorle hanno una composizione così ricca da potersi considerare un vero integratore naturale: contengono proteine, vitamine del gruppo B, fibre, Magnesio, Ferro, Potassio, Zinco, Calcio e Fosforo. Biotrefon Plus: Il Complesso Energetico Naturale, Con Pappa Reale Ad Alto Dosaggio, Per Una Energia Vitale Biotrefon Plus di Wyeth Consumer Healthcare è un complesso energetico naturale che ha come componente fondamentale Pappa Reale ad alto dosaggio. Contiene, inoltre, un Estratto proteico naturale (Estratto di fegato fresco) e il Polline di fiori.  Biotrefon Plus: l’azione sinergica della Pappa Reale, dell’Estratto proteico naturale e del Polline di fiori • Pappa Reale La Pappa Reale viene prodotta dalle api operaie in quantità limitatissima ed assolve al compito di nutrire l’ape regina, che si distingue da tutte le altre api per le grandi dimensioni, per la longevità (vive, in media, cinque anni, mentre le api operaie solo cinque settimane) e per la sua capacità riproduttiva: è l’unico componente dell’alveare in grado di riprodursi e depone circa 2000-2500 uova al giorno. Si tratta di una particolare sostanza ad elevata attività energetica, ricca di elementi nutritivi estremamente importanti anche per l’uomo, nonché di un vero e proprio cocktail di biocatalizzatori naturali. La sua composizione percentuale media, riferita alla sostanza secca, è costituita da 2,6-3,1% di sali minerali, 12-18% di grassi, 24-30% di zuccheri e 44-49% di proteine. Inoltre, contiene aminoacidi e numerose vitamine: vitamine del gruppo B (in particolare B12), vitamina Pp, vitamina C, vitamina A, Acido pantotenico e Biotina. Biotrefon Plus contiene Pappa Reale liofilizzata, l’unico procedimento che consente di conservare nel tempo tutte le qualità del prodotto fresco. • Estratto proteico naturale Il fegato fresco contiene Fosforo organico, aminoacidi, proteine e vitamine essenziali. Un’alimentazione a base di fegato fresco è praticamente impossibile per il suo sapore particolarmente sgradevole e, d’altra parte, con la cottura, le sostanze nutritive del fegato subiscono profonde alterazioni e perdono le loro caratteristiche. Biotrefon Plus contiene estratto acquoso di fegato fresco (di qualità garantita e certificata), che rende possibile l’assunzione di questo prezioso alimento in modo semplice e gradevole. • Polline di fiori È l’alimento più comune delle api e contiene gli stessi principi nutritivi (zuccheri, vitamine e proteine) della Pappa Reale. Il potenziale nutritivo del Polline viene assimilato completamente dalle api, che sono in grado di frantumare le membrane protettrici della cellula. Affinché anche l’organismo umano possa assimilare i principi attivi contenuti nel Polline, è stato messo a punto uno speciale procedimento che, grazie al trattamento estrattivo, rompe le membrane cellulari esterne, mantenendo intatta la carica energetica del Polline di fiori. Inoltre, il processo di produzione di Biotrefon Plus riduce il rischio di reazioni allergiche al Polline. .  
   
   
DUROBOR: IL VETRO IN TUTTO IL SUO SPLENDORE, BOCCALI DA BIRRA, BIBERON, BICCHIERI SENZA PIEDE DI FORMA CIRCOLARE, BOTTIGLIE ISOLANTI  
 
Per i suoi 80 anni, Durobor offre un sogno al mondo dell’industria Rifacendosi alle sue origini (la creazione della Compagnie Internationale de Gobeleterie Inébréchable risale al 1928 quando svariate società produttrici di vetro soffiato a bocca si associano per una produzione con l’utilizzo dei primi stampi meccanici presenti sul continente europeo di boccali da birra, posacenere, biberon, bicchieri senza piede di forma circolare, bottiglie isolanti sul genere dei thermos, articoli decorati a smalto o mediante sabbiatura, a intaglio e a filigrana), Durobor (il nome attuale risale al 1960) riallaccia oggi più che mai il proprio legame con l’innovazione per tornare a essere uno dei fiori all’occhiello dell’industria vetraria. Prima società per la lavorazione del vetro con strumenti meccanici negli anni Trenta, essa oggi opera in modo innovativo con una filosofia pionieristica sul mercato, desiderosa di rendere i propri strumenti produttivi dei veri gioielli industriali. La sua mission non è solo semplice produzione, ma anche creazione, decorazione e vendita di oggetti in vetro. Quando, nel settembre 2005, Michel Durant è diventato azionista di maggioranza entrando in possesso del 51% delle azioni di Durobor - di cui la finanziaria Sadetam della società regionale d’investimento della Vallonia (la Sriw) al momento deteneva ancora il 49% - si è cominciati ad uscire da trattative volte a ristrutturare l’azienda e a questo punto che il manager impone il suo entusiasmo e soprattutto la sua filosofia di cambiamento. Appartengo al novero di coloro che rifiutano di intravedere una possibilità di fallimento; che credono che il mondo di domani non apparterrà a coloro che sono in grado di far muovere le cifre, ma a dei leader motivati, appassionati, dotati di un’energia incredibile e che sappiano trasmetterla al personale che dirigono . – ci ha detto Michel Durant - Rientro tra coloro che credono che la passione di un principale, sia l’anticamera del successo. Durobor ne è la prova, il risanamento aziendale di cui è stata oggetto ne è la prova, la sua rinnovata ambizione ne è la prova. Secondo Michel Durant spetta all’ufficio commerciale divenire l’asse centrale di Durobor, mentre l’officina gli deve servire da strumento. Questo è un modo per Durobor di attestarsi come produttore di oggetti in vetro dedicati a settori di nicchia del mercato per i quali il marchio sviluppi parimenti il lato creativo. Già a partire dal 2005 si profila uno stato di progressione serena che ha portato l’azienda da 36. 000,00 a oltre 39. 000,00 milioni di euro e poi a 45 milioni di euro in meno di 40 mesi. Nel marzo del 2006 è stata condotta a termine la privatizzazione e la tendenza al riassesto non fa che confermarsi, avendo in previsione per il 2008 un fatturato di 48 milioni di Euro. I risultati positivi di Durobor preannunciano un flusso di cassa annuo di 5 milioni che sarà investito nel corso dei prossimi 5 anni affinché lo stabilimento di Soignies, in cui 3 squadre di lavoratori si alternano 24 ore su 24, d’aspetto un po’ desueto, divenga un gioiello della società ubicata nel centro cittadino. Nessun progetto di delocalizzazione, quindi, ma un gran numero di vie esperibili perché il rinnovamento ispiri agli oltre 400 lavoratori di Durobor e al Belgio un giusto sentimento di fierezza. Un’osservazione attenta del mercato, come auspicato da Michel Durant, messa in atto dalla direzione commerciale, dalle sue squadre di addetti alle vendite e al marketing ha consentito a Durobor di arrivare a uno sbocco non necessariamente previsto: il mercato alimentare. Con le sue verrine, magnifici recipienti in vetro nei quali si può bere e mangiare, dall’aperitivo al dolce, alimenti caldi o freddi, estremamente di tendenza. Durobor ha lanciato un concetto rivoluzionario che ha incrementato i risultati dell’azienda. Infatti l’ingresso dei recipienti in vetro in questo segmento di mercato aggiunge incontestabilmente un asse di sviluppo di notevole espansione per il marchio belga. E se il marchio ha saputo passare da un’intuizione commerciale all’apertura di un vero mercato, è stato dandosene i mezzi: intorno a dei concetti innovatori è stata creata un’intera serie di prodotti autentici, che non si limitano alle verrine di capacità da 5 a 25 cl, ma prevedono anche ricette di stuzzichini, cocktail, dessert e tapas, tutte concepite di concerto con barman e chef e in funzione degli usi, le abitudini e le tradizione degli 85 paesi in cui Durobor già vende i suoi prodotti. Il design e l’eleganza dei prodotti Durobor piacciono a chi li utilizza in bar e ristoranti, ma anche a coloro che ora li richiedono per farne uso domestico. E così Durobor è presente pure nel canale della distribuzione moderna affinché i fruitori occasionali possano inserire i bicchieri molto piccoli, detti shot, della linea Eat By Durobor, o il bicchiere Electro - dotato di una cavità in grado di contenere 4 cl di liquido, la dose ideale di alcool all’interno di un cocktail – della linea Drink By Durobor o il bicchiere da vino Alternato della linea Wine By Duroboro nella loro dotazione casalinga. Www. Durobor. Com .  
   
   
CANTINE VIKING: PER STAPPARE IL VINO MIGLIORE, ANCHE IN UFFICIO O SULLO YACHT  
 
Per Viking, l´azienda americana che da sempre produce apparecchiature per cucine domestiche con caratteristiche tecnologiche tipiche di quelle professionali, il vino è un gioiello che deve essere conservato nel migliore dei modi, anche laddove gli spazi siano ridotti. E’ così che Viking affianca alle sue cantine con capacità 150 bottiglie, elementi più piccoli da installare free-standing o sotto il piano di lavoro, sovrapposti o affiancati, ideali per poter gustare un bicchiere di vino alla giusta temperatura anche se non a casa o al ristorante. Le cantine sottotop Viking sono infatti ideali per l’ufficio, la sala riunione, lo yacht… Scheda tecnica: - capacità nominale pari a 173 litri, ossia 54 bottiglie di vino - porta in vetro temprato, resistente ai raggi ultravioletti - interno di colore nero opaco volto a proteggere il vino da eventuali raggi luminosi dannosi - temperatura interna regolabile da 5 a 18 gradi, che permette la conservazione di diversi tipi di vini - i tappi vengono mantenuti costantemente umidi - sbrinamento automatico - illuminazione interna automatica o manuale, a intensità ridotta, che non interferisce con la conservazione dei vini - sette ripiani metallici rivestiti con una speciale guarnizione antivibrazioni e completamente estraibili per garantire un accesso agevolato - bordature dei ripiani in legno massello d’acero. Si possono verniciare in modo da essere coordinate con i mobili circostanti. .  
   
   
IL SETTORE VITIVINICOLO PUGLIESE STA AVVERTENDO DELLE DIFFICOLTÀ CAUSATE DA ALCUNE LOGICHE DI MERCATO, DA UN’ECCEDENZA DI GIACENZE DI PRODOTTO NELLE CANTINE E DALLA DIVERSITÀ DI VEDUTE TRA PRODUTTORI E PROPRIETARI DI CANTINE.  
 
Il 12 settembre, presso la Prefettura di Bari, il Prefetto Schilardi, in accordo con questo Assessorato, ha riunito un tavolo tecnico formato dall’Assessore Russo, dal Prefetto di Foggia, un rappresentante del Icq del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, i rappresentanti istituzionali della filiera vitivinicola, i membri del Comitato Vitivinicolo, per analizzare gli aspetti sociali scaturiti dalla crisi di mercato dovuta a prese di posizione localistiche e circostanziate. Dopo aver verificato le dichiarazioni di giacenza e/o mosti al 31/08/2008 ed evidenziato le problematiche riscontrate in alcune zone del foggiano e del nord barese, l’Assessore Russo ha proposto al tavolo misure alternative all’arricchimento, chiedendo l’intervento del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, affinché provveda all’inserimento nelle misure nazionali anche la distillazione di crisi, ai sensi della art. 18 del Reg. Ce n. 479/08, al fine di destinare da parte della Puglia un quantitativo di vino da tavola pari a 1. 500. 00 ettolitri e di accedere alla distillazione di alcol per uso bocca (ex facoltativa). .