Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 







MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web




 


MERCOLEDI

PAGINA 1 PAGINA 2 PAGINA 3 PAGINA 4 PAGINA 5 PAGINA 6 WEB E BEAUTY FLASH ALIMENTAZIONE
Notiziario Marketpress di Mercoledì 26 Settembre 2012
LE SOVVENZIONI ALL´AGRICOLTURA DELL´UE: LA COMMISSIONE INTENDE AUMENTARE LA TRASPARENZA DEGLI AIUTI  
 
La Commissione ha adottato il 25 settembre  una proposta volta ad applicare le nuove norme per quanto riguarda la pubblicazione di informazioni sui beneficiari dei fondi agricoli europei. Questa revisione legislativa è stato richiesto da una sentenza 2010 della Corte di giustizia dell´Unione europea (Cge), che invalidato parte del regolamento (Ce) 259/2008, in particolare per quanto riguarda la pubblicazione di informazioni sui singoli beneficiari dei fondi agricoli. La proposta odierna tiene conto dei vincoli giuridici inerenti alla protezione dei dati personali stabilendo alcuni limiti alla pubblicazione dei nomi individuali e chiedendo agli Stati membri di pubblicare informazioni più dettagliate, in particolare sul tipo di aiuto e la descrizione delle misure per le quali i fondi sono stati stanziati. ´ In un momento in cui molti Stati membri ´bilanci nazionali sono sotto pressione, ritengo che sia fondamentale informare i cittadini come l´aiuto da politica agricola comune dell´Unione viene speso,´ ha affermato il commissario Dacian Cioloþ, il giorno, la Commissione ha adottato la nuova trasparenza regolamento.  
   
   
UNA MIGLIORE RACCOLTA DEI DATI PUÒ PORTARE A UNA MIGLIORE TUTELA DI BALENE E DELFINI  
 
Bruxelles - Ricercatori in Germania e Regno Unito hanno sviluppato una mappa del mondo che mostra che solo il 25% della superficie degli oceani del mondo è stata esaminata per la presenza di balene e delfini negli anni. Soltanto raccogliendo regolarmente dati sugli organismi marini gli scienziati possono identificare le influenze negative e raccogliere informazioni basilari per la ricerca e la protezione dell´ambiente, dice il team. Lo studio, presentato sulla rivista Plos One, suggerisce che le acque internazionali dovrebbero essere monitorate più da vicino e che è necessario sviluppare nuovi metodi analitici. Ricercatori dell´Albert-ludwigs-universität di Friburgo in Germania e dell´Università di St Andrews nel Regno Unito hanno analizzato oltre 400 studi sulle balene condotti nel periodo 1975-2005. Dopo aver digitalizzato tutte le carte, il team ha scoperto enormi lacune. La maggior parte delle osservazioni sono state fatte nelle acque dei paesi economicamente forti in Europa e nel Nord America. I corpi d´acqua dell´emisfero meridionale però sono stati ignorati, solo le acque dell´Antartide sono monitorate. "Globalmente, si è lavorato tantissimo per rilevare la distribuzione e l´abbondanza di cetacei usando rilevamenti visivi a bordo e rilevamenti aerei su percorsi lineari," hanno scritto gli autori nello studio. "Nonostante questo impegno, le nostre analisi hanno mostrato che rimangono importanti lacune: solo un quarto della superficie dei mari del mondo è stato coperto da rilevamenti su percorsi lineari in un periodo di 30 anni e molte aree non sono state studiate o sono state studiate in maniera insufficiente." Secondo i ricercatori, la ragione principale che sta dietro il monitoraggio delle balene è il mercato per il tonno "amico dei delfini", la cui produzione riesce solo se non vengono uccisi delfini per cattura accidentale. "Il Pacifico occidentale tropicale è stato quindi studiato più spesso di tutte le altre zone marine messe insieme," ha detto l´autore principale, la dott. Kristin Kaschner, una biologa marina di Friburgo. "Anche queste zone relativamente ben studiate sono in fondo alla scala per quanto riguarda la frequenza di osservazione necessaria. Per monitorare i cambiamenti temporali, è importante osservare le popolazioni di mammiferi marini il più regolarmente possibile. Attualmente questo avviene solo per il 6% della superficie di tutti gli oceani." Quindi per assicurare una buona ricerca e protezione dei mammiferi marini, gli scienziati devono raccogliere abbastanza informazioni sulle popolazioni di balene e delfini. Il team ha scoperto che la caccia alle balene ha causato un danno significativo ai mammiferi in passato, ma anche le attività attuali non sono meno dannose. I sistemi di sonar militari, la presa accessoria e l´inquinamento dell´acqua si stanno rivelando forti avversari per queste bellissime creature. I ricercatori hanno continuato dicendo che è necessario un impegno globale per mantenere la biodiversità e per aiutare a sviluppare nuovi metodi per la raccolta di dati. "Le lacune dei dati hanno un impatto su tutti gli aspetti della biologia e della pianificazione marina, dalla politica riguardante la pesca alle aree marine protette," ha detto la dott.Ssa Kaschner. "I dati che abbiamo sugli squali, le creature degli abissi e i virus marini sono ancora più frammentari." Per maggiori informazioni, visitare: Albert-ludwigs-universität Freiburg: http://www.Uni-freiburg.de/universitaet-en  Plos One: http://www.Plosone.org/home.action    
   
   
UNO STUDIO SCOPRE BATTERI NELLA CARNE DI POLLO DANESE  
 
Oltre il 50% della carne di pollo che la Danimarca importa contiene beta lattamasi ad ampio spettro (Esbl), enzimi prodotti da alcuni batteri che li rendono resistenti a certi antibiotici che sono importanti per la cura di infezioni gravi negli esseri umani, lo dimostra un nuovo studio del Politecnico della Danimarca. È la prima volta che il livello è così alto nella carne di pollo danese. Nel frattempo, il numero di maiali danesi con Esbl è sceso considerevolmente perché gli allevatori non usano più cefalosporine, medicine che uccidono i batteri o prevengono la loro crescita, per i maiali. Quest´ultima informazione è presentata nel rapporto 2011 Danmap (Programma danese per la sorveglianza di consumo antimicrobico e la resistenza nei batteri provenienti da animali, alimenti ed esseri umani). Gli esperti dicono che i batteri Esbl stanno acquisendo una forza anti-resistenza in tutto il mondo, in particolare contro gli agenti antimicrobici ad ampio spettro, cefalosporine usate per curare gli esseri umani dalle infezioni potenzialmente letali. I dati mostrano che i batteri Esbl che si trovano nella carne di pollo importata sono significativamente di più di quelli che si trovavano prima nella carne di pollo locale. "L´alta presenza di resistenza alle cefalosporine nella carne di pollo è allarmante perché c´è il rischio che i batteri siano trasferiti dalla carne di pollo agli esseri umani," ha detto Yvonne Agerso, ricercatrice anziana dell´Istituto nazionale di prodotti alimentari del Politecnico della Danimarca. I ricercatori hanno detto che è importante fare altri studi per identificare la proporzione delle infezioni umane da Esbl causate dagli animali. Gli esperti credono che la resistenza alle Esbl si sviluppi quando si consumano cefalosporine. Il mistero però è che le cefalosporine non si usano nella produzione di carne di pollo locale dal 2002. Perché dunque sono cresciuti batteri Esbl nella carne di pollo locale? Secondo i ricercatori, la presenza di batteri Esbl può essere causata da una diffusione da animali genitori portata nel paese da alcuni produttori che esportano polli sul mercato europeo, animali che prima di essere esportati erano stati trattati con cefalosporine. Continuano dicendo che l´uso di penicillina ad ampio spettro nella produzione locale di polli è aumentato negli ultimi anni, il che lo rende una ragione plausibile dell´aumento del numero di batteri Esbl. Precisiamo che gli agenti antimicrobici non sono molto usati nella produzione di polli. "Finché i batteri Esbl entrano in Danimarca attraverso animali genitori importati," ha detto la dott.Ssa Agerso, "sarà difficile combatterli." Ha osservato che è importante "portare avanti soluzioni e iniziative internazionali in grado di limitare la diffusione e la sopravvivenza di batteri Esbl nel bestiame". L´identificazione dei batteri nella carne di pollo dimostra che i batteri sopravvivono al processo di macellazione, ha aggiunto. L´industria agricola danese ha introdotto un bando volontario dell´uso di cefalosporine ad ampio spettro per i maiali nel 2010. I risultati sono stati positivi, con ad oggi una cifra molto vicina a zero. "Il bando volontario dell´uso di cefalosporine nella produzione di maiali sembra aver effettivamente ridotto la presenza di batteri Esbl nei maiali," ha detto la dott.Ssa Agerso. "È quindi importante sostenerlo.” Hanno contribuito allo studio anche ricercatori dello Statene Serum Institut (Ssi) in Danimarca. Per maggiori informazioni, visitare: Istituto nazionale dei prodotti alimentari: http://www.Food.dtu.dk/english.aspx  Politecnico della Danimarca: http://www.Dtu.dk/english.aspx    
   
   
VENETO, I FALSI VINI IN POLVERE DEL REGNO UNITO. SCANDALO INTERNAZIONALE DA REPRIMERE A NORMA DI LEGGE  
 
Venezia - “Era ora che venisse reso di dominio pubblico lo scandalo internazionale dei cosiddetti “vini” fai da te con nomi di prodotti Doc, commercializzati nel Regno Unito, Paese oltretutto membro dell’Unione Europea”. Franco Manzato, assessore all’agricoltura del Veneto, ringrazia Striscia la Notizia per il servizio di ieri sera sui kit fai da te venduti in Gran Bretagna per ottenere beveroni chiamati “vino”. “Chiedere alle autorità britanniche e comunitarie di intervenire subito e duramente per reprimere il commercio di prodotti alimentari falsi in ogni senso, frutto di polverine e chimica, è il minimo. L’auspicio è che finalmente si faccia, perché è nota da tempo questa moda, diciamo così, di mettere in commercio scatoloni dal quale ottenere bevande che qualcuno ha la spudoratezza di chiamare vini. E’ un insulto a chi produce i veri vini e non mi stupirei che fosse anche un attentato alla salute dei consumatori”. “Mi piacerebbe che fosse lo stesso Monti, già commissario europeo per la concorrenza – dice ancora Manzato – a sollevare il problema nelle giuste sedi, perché altrimenti verrebbe da dire che le norme e le tutele dell’Unione Europea valgono solo a senso unico e non ci difendono affatto dal commercio illegale e dai tarocchi”. “Per quanto mi riguarda – conclude l’assessore – sarà mia premura mandare i migliori vini veneti ai conduttori e all’inviato di Striscia, per convincerli, prendendoli per la gola come Dio comanda, a superare il senso di schifo che viene a guardare certe scene”.  
   
   
PRODOTTI ALIMENTARI: LA COMMISSIONE EUROPEA PROPONE NORME PIÙ CHIARE SULLO STATUS GIURIDICO DEL POLLINE NEL MIELE  
 
la Commissione europea, in seguito a una pronunzia pregiudiziale della Corte di giustizia delle Comunità europee1, ha adottato il 21 settembre una proposta di modifica delle norme sul miele tesa a chiarire l’effettiva natura del polline2. Conformandosi alle norme dell’Omc, la proposta definisce il polline una componente naturale del miele e non un ingrediente. La Corte di giustizia ha fondato la sua interpretazione sulla direttiva “Miele”, risalente al 2011, e ha qualificato il polline come ingrediente del miele, sostenendo che il polline si trova nel miele a causa soprattutto di un intervento dell’apicoltore. Secondo la proposta della Commissione, invece, il polline è una componente naturale e non un ingrediente di miele; esso giunge all’alveare grazie all’attività delle api e si trova nel miele indipendentemente dall’intervento dell’apicoltore. Di conseguenza, poiché il polline è considerato una componente naturale del miele, non si dovrebbero applicare le norme di etichettatura Ue, che impongono un elenco degli ingredienti. La proposta della Commissione non tocca la conclusione della Corte per quanto riguarda l’applicazione della normativa sugli Ogm al polline Ogm nei prodotti alimentari. In particolare non modifica la conclusione della Corte secondo la quale il miele contenente polline Ogm può essere immesso sul mercato solo se esiste una normativa che lo autorizzi. Saranno inoltre applicabili anche le norme di etichettatura sugli Ogm3. La proposta mira poi ad allineare le attuali competenze di esecuzione della Commissione. Articolate nella direttiva 2001/110/Ce (direttiva “Miele”), a quelle introdotte dal trattato di Lisbona. Il mercato del miele dell’Ue in cifre L’ue rappresenta il 13% circa della produzione mondiale di miele (200 000 t.): La Spagna ne è il maggior produttore (33 000 t.), seguita da Italia, Ungheria e Romania (ciascuno di questi paesi produce 22 000 t. Circa) e dal Portogallo (21 000 t.). Le importazioni di miele dell’Ue ammontano a circa 140 000 t., che rappresentano il 40% del consumo totale della Ue. Contesto La questione è nata nel contesto di una controversia avviata da un apicoltore tedesco e riguardante lo status giuridico del miele dopo che nel suo miele era stata riscontrata la presenza di polline di mais Mon 810 geneticamente modificato. Su questo caso, il tribunale tedesco ha chiesto alla Corte europea di giustizia una pronunzia pregiudiziale. In data 6 settembre 2011, la Corte di giustizia ha pronunciato la sentenza in cui ha indicato quanto segue: a) la precedente interpretazione del campo d’applicazione della legislazione sugli Ogm era erronea (tale legislazione era pienamente applicabile al polline Ogm nel miele) e b) il polline nel miele andava considerato un ingrediente. Per maggiori informazioni sulla causa C-442/09: http://curia.Europa.eu/jcms/upload/docs/application/pdf/2011-09/cp110079it.pdf    
   
   
BRUXELLES: RISULTATI DELLA RIUNIONE DEL GRUPPO AD ALTO LIVELLO SUL VINO: VERSO UN NUOVO SISTEMA PER LA GESTIONE DI IMPIANTI DI VINO DOPO IL 2015  
 
Il gruppo ad alto livello sul vino si è riunito per la terza volta il 21 settembre per discutere la futura gestione degli impianti di vino. A seguito delle discussioni nei primi due incontri, la Commissione ha presentato una serie di idee per un sistema da applicare dopo il 2015. La Commissione riconosce che la liberalizzazione ha deciso nel quadro della riforma 2008 ha creato gravi preoccupazioni tra i produttori, ed è quindi aperta a una soluzione più flessibile, ma certamente non una semplice estensione del vecchio sistema. " Se ci deve essere un sistema di gestione degli impianti, deve essere flessibile, non restrittivo, sia a livello Ue e Stato membro, e coinvolgere il settore. Ci rendiamo conto che un sistema moderno e ambizioso non può essere centralizzata a Bruxelles. Ciò favorirebbe una migliore organizzazione, la cooperazione e la gestione del sistema e del settore con l´obiettivo di sviluppare collettivamente il settore valore aggiunto e di condividere questi benefici economici ", secondo José Manuel Silva Rodriguez, direttore generale della Commissione europea, Dg Agri. Nel corso del dibattito, due strumenti essenziali e complementari sono stati discussi: una gestione degli impianti per i vini a indicazione geografica (Igp, Dop), e una clausola di salvaguardia per evitare una rapida espansione della messa a dimora di vini senza indicazione geografica. Gli Stati membri hanno reagito favorevolmente a questi concetti e presentare ulteriori osservazioni alla Commissione per iscritto nelle prossime settimane. Una quarta riunione e finale del gruppo ad alto livello è prevista per la fine di novembre, durante il quale si spera che il gruppo elaborerà conclusioni a questo processo di riflessione avviato dal commissario per l´agricoltura Dacian Ciolos nel mese di gennaio 2012.  
   
   
LA REGIONE SARDEGNA AVVIA L´ITER DI RICONOSCIMENTO IGP PER I ´CULURGIONES´  
 
Cagliari - L´assessorato dell´Agricoltura ha ufficialmente dato il via alla procedura di riconoscimento del marchio di Indicazione Geografica Protetta (Igp) per il ´Culurgiones´. Uno dei prodotti più caratteristici della tradizione culinaria sarda avrà quindi, al termine dell´iter burocratico, l’attestazione ufficiale europea che garantirà i consumatori sulla provenienza d’origine e sugli standard qualitativi della prelibata pietanza. Per individuare una denominazione che tenesse conto dell´uso di diversi caratteri grafici e per mantenere lo stesso suono fonetico della lingua sarda è stata indispensabile la collaborazione di un esperto linguista. Anche nel resto d´Europa quindi i ´Culurgiones´ verranno chiamati così, con piccole varianti, come del resto succede nella nostra stessa isola (kulurgiones, culurgionis, curingionis, kulurjones). Per quanto riguarda la tutela del prodotto è stato necessario individuare l´area di produzione. Inizialmente l´attenzione della regione e dei produttori si era concentrata sulla sola Ogliastra, ma a seguito di accurate indagini territoriali la zona è risultata più estesa, fino a comprendere alcuni comuni limitrofi. "C´è voluto un anno di lavoro - sottolinea l´assessore Oscar Cherchi - e numerosi incontri tecnico-amministravi tra il Comitato promotore della Igp, l´Assessorato, Agris e Laore, per definire tutta la documentazione tecnica, storica, giuridica e socio-economica, per la creazione del dossier previsto dalla normativa europea per la richiesta del riconoscimento del marchio, ma il cammino è ormai avviato e prevediamo che entro il prossimo anno i ´Culurgiones´ avranno il meritato riconoscimento europeo".  
   
   
FVG: ACCORDO PER RIDURRE SALE NEL PANE  
 
Trieste - Gli assessori regionali alla Salute, Luca Ciriani, e al Commercio, Angela Brandi, hanno firmato ieri, su mandato della Giunta regionale, l´accordo per la produzione e la vendita del pane a basso contenuto di sodio. L´accordo, firmato con il presidente di Federsanità-anci del Friuli Venezia Giulia, Giuseppe Napoli, il vicepresidente di Anci Fvg, Laura Famulari, e il presidente dell´Unione regionale panificatori del Friuli Venezia Giulia, Edvino Jerian, è volto a favorire in regione la commercializzazione di una tipologia di pane con una minore quantità di sale, inferiore all´1,8 per cento del peso in farina. Si tratta di un´iniziativa di prevenzione, a vantaggio della salute delle persone, ed è regolamentata, a livello nazionale, da un decreto del presidente del Consiglio dei Ministri. "L´obiettivo - ha spiegato il vicepresidente della Regione e assessore alla Salute, Luca Ciriani - è quello di sensibilizzare le persone sul tema del rischio legato all´ipertensione e alle malattie cardiovascolari: mangiamo troppo salato, e chi è a rischio deve avere a disposizione cibi per salvaguardare la propria salute. Comprare il pane con poco sale è un gesto semplice, ma importante". "In primo luogo ringrazio il presidente Jerian per aver aderito a questa iniziativa - ha detto l´assessore regionale al Commercio, Angela Brandi - che mira a far sì che nelle panetterie della regione sia semplice trovare il pane con poco sale. In tal senso coinvolgeremo la Consulta regionale dei consumatori per avviare un´adeguata azione informativa, così come ci adopereremo con gli enti di formazione per adeguare i corsi professionali a questa innovazione" L´accordo permette anche l´avvio di una campagna di sensibilizzazione che introdurrà le nuove tipologie di pane: anche gli enti pubblici locali sono chiamati a collaborare, in particolare per quanto riguarda la gestione delle mense di rispettiva competenza, con un particolare riferimento alle mense scolastiche.  
   
   
NORME A TUTELA DEL PANE E DEI PANIFICI TRADIZIONALI  
 
Venezia - Tutela nei confronti di chi il pane lo produce ma anche nei confronti del consumatore che deve sapere che cosa compra. E’ la finalità di un disegno di legge della giunta regionale in materia di produzione e vendita di pane, che è stato illustrato oggi a Palazzo Balbi dall’assessore regionale all’economia e alle attività produttive Isi Coppola insieme al presidente della Regione Luca Zaia e ai rappresentanti delle associazioni di categoria e dei panificatori. ´´E´ uno strumento - ha detto il presidente Luca Zaia - per difendere chi il pane lo fa veramente”. Oggi -. Ha spiegato l’assessore Coppola - accanto al pane prodotto nel modo più tradizionale, sul mercato è possibile acquistare pane ottenuto sia semplicemente per completamento di cottura, effettuata nei diversi punti vendita, sia per cottura di impasti congelati o surgelati, per lo più provenienti dai Paesi dell’Europa dell’est. Il consumatore, al momento dell´acquisto, difficilmente riesce a comprendere se si tratta di pane fresco artigianale o di pane ottenuto con tecniche di conservazione prolungata che è stato cotto all´ultimo minuto. E’ importante quindi che ci sia una corretta informazione del consumatore sulla tipologia e sull´origine del pane che acquista. Il panificio è l´azienda tradizionale che il pane lo produce nell´arco della giornata con un procedimento produttivo unico e continuo che richiede una professionalità ed un impegno molto più alti per dare al consumatore il prodotto di qualità che sii aspetta di avere. Il provvedimento legislativo – ha concluso l’assessore Coppola – è stato costruito insieme ai panificatori e alle organizzazioni di categoria per tutelare i consumatori e le imprese tradizionali di panificazione, che garantiscono continuità ad una cultura veneta che si riconosce nei prodotti tipici e tradizionali. Vengono definite quindi in maniera puntuale e dettagliata le specifiche riguardanti il prodotto pane e le informazioni da comunicare obbligatoriamente ai consumatori. Attraverso il rispetto delle caratteristiche indicate, i panifici e gli esercizi si potranno fregiare della denominazione di “forno di qualità”. E’ prevista anche l’istituzione del Registro delle specialità da forno del Veneto al fine di valorizzare le produzioni tipiche e dare una riconoscibilità a prodotti che per i particolari ingredienti impiegati e le procedure di lavorazione si possono considerare storici e tipici e come tali valorizzati.  
   
   
INCONTRO SULLA RICHIESTA DI RICONOSCIMENTO DELL’IGP DELLA NOCCIOLA TONDA CALABRESE  
 
L’assessore regionale all’agricoltura Michele Trematerra il 21 settembre ha coordinato un incontro per promuove l’Indicazione Geografica Protetta della nocciola tonda calabrese. All’iniziativa, che si è svolta a Torre di Ruggiero, sede il Consorzio della nocciola, hanno a partecipato anche il direttore generale del Dipartimento regionale Giuseppe Zimbalatti e il dirigente del settore valorizzazzione Giacomo Giovinazzo, il sindaco di Torre Pino Pitaro, il presidente del Consorzio Giuseppe Rotiroti e Annunziato Martelli, produttore e memoria storica di una tradizione che affonda le radici fin negli Anni ’60 quando nella zona nacque la prima cooperativa e una folta delegazione di imprenditori. Presenti anche i funzionari dell’Arssa Rosario Franco, Antonio Casadonte e Pia Rispoli, i quali stanno monitorando le varie problematiche della nocciola. “La nocciola della Valle dell’Ancinale - ha affermato Trematerra - presto si avvarrà, se saremo tutti capaci di fare fino in fondo la nostra parte, del marchio Igp prestigiosa che finalmente farà uscire il prodotto dall’ombra e consentirà, insieme alla valorizzazione di un segmento produttivo, la valorizzazione di radici sociali, cultura e tradizioni”. L’esponente della Giunta regionale ha, poi rievocato la bella espressione di Sandro Capitani, giornalista Rai del Gr1 Agricoltura, secondo cui “La piccola nocciola ci permette di conoscere meglio il nostro cuore. Valorizzarla non serve solo all’economia, ma anche a riscoprire le nostre radici”. Il dg Zimbalatti dopo aver sottolineato che “se si riesce a coordinare, come si sta facendo, le progettualità su cui la Regione punta con gli impegni del Consorzio della nocciola di Torre di Ruggiero e la rete di enti locali e rappresentanze istituzionali ed imprenditoriali interessate alla promozione di questo prodotto d’eccellenza, sono certo che centreremo l’obiettivo” ha precisato che “occorre procedere con attenzione, ben sapendo che l’Igp implica oltre agli onori anche oneri, mi riferisco ad un disciplinare da osservare con attenzione ed a tutti una serie di controlli per stabilizzare uno standard di qualità del prodotto”. “In sostanza – ha dichiarato Giovinazzo - visto che sussistono sia i presupposti soggettivi che oggettivi, si potrà finalmente avviare il procedimento per il riconoscimento Igp per la ‘Nocciola Tonda Calabrese Valle dell’Ancinale’”. Il sindaco Pitaro ha parlato di un incontro “estremamente importante, perché - ha spiegato - può farci ottenere, grazie alla sensibilità dell’assessore Trematerra ed all’attenzione verso il nostro territorio da parte di uno staff amministrativo della Regione di ottimo livello, un risultato straordinario che inseguiamo da tempo”. Il marchio di origine è riconosciuto dall’Unione Europea a quei prodotti agricoli ed alimentari per cui i punti di forza dipendono dall´origine geografica e la cui produzione avviene in un’area geografica specifica. Durante la riunione è stato anche precisato che l’interesse della Regione discende da valutazioni squisitamente obiettive, in quanto il comprensorio delle Serre catanzaresi racchiude una coltivazione secolare della coltivazione della nocciola molto apprezzata per l’uniformità della grandezza e la sapidità del frutto. Attualmente, infatti, sono coltivati intensivamente circa 200 ettari, con possibilità di allargamento dell’area, visti i non trascurabili risvolti economici. La storicità della coltivazione e l’unicità del prodotto, connessi ad una tradizione di aggregazione dei coltivatori, rappresentata da significative cooperative poi confluite nel Consorzio della nocciola di Calabria, consentono, nel rispetto dei tempi istituzionali necessari, di mirare ad ottenere rapidamente l’importante marchio, necessario per costruire un distretto produttivo orientato alla filiera completa. L’assessore Trematerra ed il sindaco Pitaro hanno anche discusso del distretto rurale delle Serre, già in fase avanzata di riconoscimento. “La possibilità di fregiarsi del marchio – hanno rilevato - consentirebbe a numerose produzioni regionali di approvvigionarsi di materia prima, valorizzando il riconoscimento con operazioni di sistema agroalimentare. In tal senso, non mancano i prodotti che potrebbero adottare la nocciola di Calabria Igp nei propri ingredienti per consentire l’esaltazione del concetto di filiera calabrese”. Pertanto, l’istanza, già completa in tutte le sue parti scientifiche, sociali e storico culturali, verrà presentata al Ministero dell’Agricoltura per avviare l’iter di riconoscimento dell’Igp “Nocciola Tonda Calabrese Valle dell’Ancinale”.  
   
   
LA FDA HA COMUNICATO I DATI PRELIMINARI SUI LIVELLI DI ARSENICO NEL RISO ED IN ALCUNI DERIVATI DAL RISO. NESSUN ALLARME, MA L´AGENZIA FEDERALE USA CONSIGLIA UNA DIETA EQUILIBRATA A BASE DI VARI TIPI DI CEREALI PER EVITARE UN ECCESSO DI ESPOSIZIONE  
 
Una raccolta di dati sarà completata e resa pubblica entro la fine del 2012, ma la Fda (Food and Drug Administration) l´agenzia federale americana che si occupa della sicurezza dei cibi e dei farmaci, ha dato la priorità per un´ulteriore valutazione sui livelli di arsenico nel riso e suoi derivati per stabilire una solida base scientifica al fine di effettuare ulteriori raccomandazioni ove necessarie. Per essere puntuali, in data di ieri la stessa Fda ha però pubblicato i dati preliminari sui livelli di arsenico nel riso ed in alcuni prodotti del riso su una prima serie di rilevamenti su circa 200 campioni raccolti nel mercato statunitense. L´ente statunitense si è messa al lavoro per raccogliere e analizzare un totale di circa 1200 campioni per esaminare la questione a fondo. Questa raccolta di dati, come anticipato, sarà completata entro la fine del 2012. Una volta che l´indagine sarà terminata, la Fda ha comunicato che analizzerà questi risultati e deciderà se rilasciare o meno ulteriori raccomandazioni per la sicurezza dei consumatori Usa. La necessità di approfondire lo studio è stata determinata dal fatto che sulla base dei dati attualmente disponibili e della letteratura scientifica, non si è in possesso di un´adeguata base scientifica per raccomandare variazioni nei confronti dei consumatori per quanto riguarda il consumo di riso e di suoi derivati. Il commissario della Fda Margaret A. Amburgo ha testualmente affermato che: "Siamo consapevoli che i consumatori sono preoccupati per questa materia. Questo è il motivo per cui la Fda ha dato priorità nell´analisi dei livelli di arsenico nel riso. La Fda si impegna a garantire di stabilire fino a che punto le sostanze come l´arsenico sono presenti nei nostri alimenti, quali rischi possono rappresentare, se tali rischi possono essere ridotti al minimo, e per la condivisione di ciò che sappiamo". Ed ha continuato: "Il nostro consiglio in questo momento è che i consumatori dovrebbero continuare a mangiare una dieta equilibrata che comprende una grande varietà di cereali, non solo per una buona nutrizione, ma anche per ridurre al minimo le conseguenze potenziali dovute al consumo di qualsiasi alimento particolare". Come è noto, in natura ci sono due tipi di composti di arsenico che si trovano nell´acqua, cibo, aria e nel suolo: quello organico e quello inorganico. Insieme, i due tipi sono indicati come arsenico totale. L´arsenico e molti dei suoi composti sono veleni particolarmente potenti. L´arsenico uccide danneggiando in modo gravissimo il sistema digestivo ed il sistema nervoso, portando, in caso d´intossicazione acuta, alla morte per shock. Composti contenenti arsenico sono cancerogeni e, in particolare, sono implicati nella patogenesi del carcinoma della vescica, nel carcinoma mammario e di alcune neoplasie dell´apparato tegumentario. Un´estesa letteratura scientifica disponibile su prestigiose riviste internazionali ha ormai provato che l´esposizione cronica all´arsenico ha effetti multipli sulla salute: - riduce le difese antiossidanti dell´organismo, dato che l´arsenico ha un´elevata affinità per i gruppi sulfidrilici delle proteine e di metaboliti endogeni come il glutatione; - provoca stress ossidativo direttamente nell´ambiente intracellulare, inattivando diversi enzimi coinvolti nelle reazioni di ossidoriduzione (deidrogenasi, mono-ossigenasi, ecc.); - interferisce pesantemente con i meccanismi endocrini regolati dagli estrogeni (da cui il sospetto che possa causare tumori alla mammella); - può attaccare direttamente i filamenti di Dna e provocarne lesioni combinate di vario tipo. Ma venendo all´indagine dell´Fda, i nuovi dati avrebbero dimostrato tracce di arsenico inorganico nei suoi campioni iniziali, che includono vari tipi di riso (non) Basmati, riso Basmati, riso integrale, cereali di riso (soffiato, non soffiato, cereali caldi, e cereali per l´infanzia), torte di riso e latte di riso. L´analisi della Fda in merito ai campioni iniziali avrebbe evidenziato livelli medi di arsenico inorganico per il riso e vari prodotti del riso nel range tra 3,5 - 6,7 microgrammi di arsenico inorganico per porzione. Una sintesi dei primi 200 risultati può essere rintracciata al link www.Fda.gov6. La necessità di un´analisi più approfondita dei dati è dovuta principalmente dal fatto che ci sono molti tipi differenti di prodotti di riso e che vengono coltivate in zone diverse e in condizioni molto diverse tra loro. Saranno necessarie, quindi, ulteriori analisi per valutare come queste variazioni possono influenzare i risultati. Quindi è corretto non destare alcun allarme per Giovanni D’agata, fondatore dello “Sportello dei Diritti”, ma è necessario seguire il consiglio che non ci scorderemo mai di non dare. Ossia di seguire una dieta equilibrata e variegata non solo per una corretta e buona nutrizione, ma anche per evitare l´accumulo di sostanze che in elevate quantità possono essere tossiche e quindi pericolose per la nostra salute.  
   
   
ALBERESE AVRÀ IL SUO PANE: BIOLOGICO E CON GRANI ANTICHI  
 
Firenze – Nasce il pane di Alberese, che da fine ottobre sarà prodotto utilizzando la farina di grano tenero coltivato, con metodo biologico, nell’omonima azienda agricola di proprietà della Regione in provincia di Grosseto. Venduto sul posto, ma anche nei negozi Unicoop Tirreno e Unicoop Firenze a Novoli. “E’ un esempio – racconta l’assessore all’agricoltura della Toscana, Gianni Salvadori – di quello che intendiamo per progettazione integrata: ovvero filiera corta in primo piano, per dare risalto e rafforzare l’identità delle nostre produzioni locali, e progetti capaci di avvicinare chi produce, chi trasforma e chi poi commercializzerà quei prodotti, aiutando ed offrendo nuove opportunità agli imprenditori agricoli locali”. Il pane di Alberese, che in embrione è poi quello che potrà essere il pane toscano Dop, è già in fondo tutto questo. Un pane gustoso e certificato, economicamente conveniente per il consumatore anche, fatto con farina macinata a pietra e lievitazione a pasta acida, ingredienti tracciati e sicurezza garantita. Il progetto è stato presentato il 22 settembre al parco delle Cascine di Firenze all’Expo Rurale, una vetrina tutta dedicata all’agricoltura toscana e alle sue esperienze più originali e interessanti, promossa dalla Regione, che si concluso dopo quattro giorni. “Il pane di Alberese è comunque solo un tassello del progetto che riguarda la filiera cerealicola e un’esperienza pilota esportabile altrove. Abbiamo chiesto per il pane toscano il riconoscimento della Dop, la denominazione di origine protetta – ricorda Salvadori – : un pane certificato che sarà prodotto solo con farine toscane. E proprio in questa settimana la pratica è all’attenzione dell’Unione europea per l’ultimo e decisivo passaggio. Il pane di Alberese, che sarà prodotto dalla società Cerealia di Montaione, in provincia di Firenze, in collaborazione con l’azienda regionale agricola di Alberese e la partecipazione al progetto di Unicoop e del movimento cooperativo del consumo, non sarà comunque solo un pane biologico. Un’assoluta particolarità sarà la riscoperta di grani antichi provenienti da varietà storiche della Toscana, con effetti positivi per la salute già attestati da numerosi studi. “Un progetto per questo ancora più interessante” commenta Enzo Rossi, assessore all’agricoltura della Provincia di Grosseto anche lui presente oggi alla presentazione a Firenze. “La riscoperta dei semi antichi e delle tecniche di coltivazione della nostra tradizione consentirà infatti – aggiunge – di recuperare un ulteriore segmento di mercato e un rapporto diverso con il consumatore, che troverà in questo pane qualcosa di più di un semplice alimento, ovvero il ricordo della propria infanzia e i valori di un territorio che è già di per sé un’eccellenza”. La stessa atmosfera che si respira nei campi dell’azienda di Alberese, che ricade in gran parte nel Parco naturale della Maremma. Un luogo esclusivo in cui si fondono in perfetta armonia ambiente e cultura, storia e natura, tra pinete, boschi, macchia mediterranea, dune, pascoli e appunto campi coltivati, naturalmente nel rispetto della natura e con metodo biologico. “Nel mondo – conclude l’assessore Salvadori – sta aumentando il consumo del pane. Fuori anche dai confini italiani la gente si sta abituando sempre più a mangiarlo. Noi bisogna dire che il pane ‘sciapo’ toscano, oltre che buono, può anche aiutare a prevenire problemi di salute oggi sempre più diffusi. Naturalmente dobbiamo farlo con studi scientifici. Il mercato c’è e dobbiamo far diventare il pane uno dei nostri prodotti da esportazione. Il che porterà anche un po’ di ricchezza alla nostra economia”.  
   
   
L’EXPORT DA RECORD DELL’ AGROALIMENTARE ITALIANO È OGM FREE  
 
Venezia - “Lascio la scienza agli scienziati: la loro storia è piena di diatribe che non posso certo essere io a dirimere. Di una cosa sono però sicuro: se la nostra bilancia commerciale è risultata in attivo è grazie all’agroalimentare e se l’export di quest’ultimo ha raggiunto i 15,2 miliardi, non è grazie ai prodotti geneticamente modificati, semmai il contrario”. L’assessore all’agricoltura del Veneto Franco Manzato non vuole entrare in polemiche “di cui so solo ciò che leggo dai media”, ma ribadisce la sua posizione: “io sono per un’agricoltura italiana e veneta ogm free perché questa è una caratteristica che compone il valore delle nostre produzioni, la cui immagine e la cui realtà economica sono un fatto acquisito e semmai da difendere e tutelare ad oltranza, tutti assieme. Resto convinto che, se cominciamo a produrre mondializzato e se non possiamo più dare garanzie rispetto ad una produzione che è tradizione, tipicità, genuinità, innovazione e ricerca senza artifici, il reddito delle nostre aziende non salirà e anzi tutto il made in verrà svilito”. “Quanti vogliono il bene delle nostre imprese – dice ancora Manzato – dovrebbero essere al nostro fianco in questa battaglia e in quella per un’etichettatura che renda ancora più riconoscibile e certa la provenienza, la lavorazione, e le intrinseche caratteristiche della nostra agricoltura´´. ´´Gli ogm circolano da anni nelle nostre mense? Io non mi rassegno e chiedo un aiuto per contrastare questo fenomeno, che finirà per danneggiarci e che non escluderei che qualcuno provoca ad arte. Quanto ai problemi di salute, non lo so. Ma so che le multinazionali delle sigarette qualche decennio fa giuravano che il fumo non faceva male, e lo dimostravano ‘scientificamente’, invitando a fumare con manifesti che dicevano ‘anche il tuo medico fuma’. E so anche che io preferisco mangiare non ogm, polenta compresa”. “In ogni caso ne parleremo – conclude l’assessore – e riunirò al più presto gli interlocutori del mondo agricolo per un aperto confronto e dibattito su questo tema essenziale”.  
   
   
RICERCA E INNOVAZIONE IN AGRICOLTURA: NUOVE RISORSE DALL’EUROPA  
 
Bologna - Per vincere le sfide che l’agricoltura ha di fronte – prima fra tutte assicurare il cibo per la popolazione mondiale che nel 2050 ammonterà a 9 miliardi di persone – ricerca e innovazione sono indispensabili. Questo il messaggio forte ribadito oggi a Bologna dal convegno “Ricerca, innovazione e conoscenza in agricoltura: l’Europa verso il 2020”, manifestazione d’apertura del “Regional Discussion Forum” promosso dall’Ufficio Informazione in Italia del Parlamento europeo in collaborazione con la Regione Emilia-romagna e i centri Europe Direct dell’Emilia-romagna. Il Forum, che fino al 29 settembre vedrà diverse iniziative su temi specifici riguardanti il settore agroalimentare a Bologna, Cesena e Reggio Emilia, ha focalizzato oggi la sua attenzione sugli obiettivi e sui programmi che l’Unione europea dedica alla ricerca ed allo sviluppo in campo agricolo, sia nella proposta della nuova Pac 2014 - 2020, sia con il programma “Horizon 2020”. “Negli ultimi dodici anni – ha detto l’assessore regionale all’Agricoltura Tiberio Rabboni – abbiamo finanziato quasi 1.000 progetti di ricerca in campo agricolo, con un esborso di 100 milioni di euro. Un impegno rilevante con risultati importanti, che però oggi non siamo in grado di proseguire. Per questo riteniamo di importanza strategica le novità che si annunciano in Europa e le risorse che verranno stanziate”. “Chiediamo - ha proseguito Rabboni – che i programmi europei rispondano ai problemi reali dei territori coinvolgendo direttamente i produttori e le loro organizzazioni, integrando la pratica e la ricerca e considerando anche i progetti che interessano produzioni territoriali di qualità”. L’importanza della ricerca e dell’innovazione per le aziende è stato testimoniata da alcuni agricoltori emiliano-romagnoli, mentre Dario Braga (Università di Bologna), Gianluca Brunori, del Comitato ricerca in agricoltura, Graziella Romito (Comitato per lo sviluppo rurale) hanno affrontato da diverse angolazioni le idee da mettere in campo per partecipare con progetti di rilievo ai prossimi bandi comunitari. Anne Laure Gassin (Efsa) è intervenuta sull’evoluzione organizzativa dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare, mentre Nikiforos Sivenas (Direzione generale Agricoltura della Commissione europea) ha tra l’altro illustrato il programma “Horizon 2020”, che per l’agricoltura avrà una dotazione di 4,5 miliardi di euro. Gli europarlamentari Vittorio Prodi e Salvatore Caronna hanno affrontato rispettivamente i temi dello sviluppo delle energie rinnovabili di origine agricola e della necessità di ampliare il dibattito nella società civile sul “cambio epocale”, segnato dal mutamento climatico, che anche l’agricoltura sta vivendo. “Siamo entrati nell’era della scarsità – ha affermato Paolo De Castro, presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo, concludendo il convegno di oggi – e il tema della sicurezza alimentare è ormai centrale. In un panorama di riferimento sensibilmente mutato che porta con sé nuove sfide, la futura Pac ha tra il compito di trovare un difficile punto di equilibrio tra componenti economiche, sociali ed ambientali dell’agricoltura, facendo della sostenibilità il proprio tratto distintivo e della ricerca e innovazione tecnologica ed organizzativa uno dei suoi strumenti chiave”.  
   
   
PESCA: ALLEANZA COOPERATIVE BENE MINISTRO CATANIA SU FEAMP  
 
L’agci Agrital, la Federcoopesca-confcooperative, la Lega Pesca - Legacoop (Alleanza delle Cooperative Italiane) esprimono apprezzamento per l’intervento del Ministro Catania sul nuovo fondo europeo per la pesca (Feamp), al centro oggi dei lavori del Consiglio europeo dei ministri di agricoltura e pesca. “Siamo sulla stessa lunghezza d’onda rispetto alla linea di indirizzo espressa dal Catania circa la flessibilità per gli Stati membri di scegliere nel tempo le misure da finanziare, sull’importanza di sostenere misure quali il fermo temporaneo e le demolizioni” precisano le associazioni. Bene questi orientamenti, anche se, sottolineano le Associazioni, rimangono altri nodi ancora da sciogliere, che sarebbe sbagliato sottovalutare. Pensiamo alla eccessiva discrezionalità che la Commissione si riserva con lo strumento della delega aperta, al carattere punitivo del criterio di condizionalità degli aiuti. Pensiamo alla necessità di interventi ad hoc per attrarre giovanti imprenditori e al mancato riconoscimento della multifunzionalità dell´impresa, oggi negata perché la diversificazione (pescaturismo, servizi ambientali, ristorazione, etc) è finanziata non come attività integrativa, ma per la fuoriuscita di addetti dal settore. Pensiamo alla necessità di orientare la programmazione attraverso nuovi meccanismi di ingegneria finanziaria, in grado di favorire gli investimenti e la ristrutturazione del sistema imprenditoriale della filiera ittica, superando le attuali difficoltà legate al restringimento del credito da parte del sistema bancario. “Solo così, attraverso questa azione più complessiva, sarà possibile attuare una inversione di tendenza, che fa registrare un - 38% di addetti negli ultimi dieci anni, per rilanciare l’economia ittica e promuovere una pesca che sia sicura per chi la pratica e sostenibile da un punto di vista sociale e ambientale” afferma l’Alleanza delle Cooperative. Le associazioni auspicano che questa linea politica espressa oggi diventi la linea del Consiglio, della Commissione e del Parlamento Ue fino al termine di questo lungo confronto sul Feamp, che dovrebbe tradursi nel varo definitivo della riforma nel primo semestre 2013.  
   
   
TERREMOTO/EMILIA PROCEDURE AL VIA PER I MODULI ABITATIVI TEMPORANEI IN ZONE RURALI  
 
Bologna - Sono 187 i prefabbricati modulari che saranno collocati in aree rurali affinché siano funzionali alla conduzione delle aziende agricole. Questo è quanto stabilisce l’ultima ordinanza (la numero 45 del 21 settembre 2012) emanata dal Commissario delegato alla ricostruzione e presidente della Regione Vasco Errani per l’acquisto, fornitura, installazione e manutenzione di prefabbricati modulari rimovibili rurali (Pmrr). Il provvedimento è consultabile sul sito www.Regione.emilia-romagna.it/terremoto nella sezione ‘Atti per la ricostruzione’. L’intervento prevede una spesa complessiva pari ad 8 milioni e 790 mila euro per un totale di 187 moduli ( 152 nelle campagne della provincia di Modena, 2 nel bolognese, 12 nel ferrarese e 21 nel reggiano) L’ordinanza approva gli atti necessari per espletare la gara per la redazione della progettazione, la realizzazione dei prefabbricati, il loro riacquisto, la manutenzione ordinaria e straordinaria degli stessi per tre anni, la sistemazione delle basi di appoggio e l’allaccio delle utenze in ambito rurale. Il provvedimento si inserisce nel ‘Programma casa per la transizione e l’avvio della ricostruzione’ varato a metà agosto con l’ordinanza numero 23 del Commissario.  
   
   
EGITTO: NUOVA OPPORTUNITÀ DI BUSINESS PER LE AZIENDE ITALIANE PRODUTTRICI DI TECNOLOGIE PER IL FOOD  
 
L´egitto è da sempre un partner economico strategico per l’Italia e una reale opportunità di sviluppo per le aziende italiane, in particolar modo per quelle del settore food. Questo è emerso dall’incontro “Italian Egyptian Business Council” tenutosi qualche giorno fa a Roma in occasione della visita di Mohamed Morsy, Presidente della Repubblica Araba d´Egitto, alla presenza dei principali esponenti del mondo industriale italiano e delle Istituzioni Egiziane. In Egitto non esiste il credit crunch che abbiamo in Italia. Al contrario le banche sono disponibili a supportare lo sviluppo con circa 100 miliardi di liquidità al momento. Il settore del food, come più volte ribadito da Zaki Elsewedi – Presidente della Confindustria Egiziana – è quello che presenta oggi il maggior tasso di crescita (30%), agevolato dall’assenza di ostacoli nel dare inizio a nuove attività imprenditoriali e dalla reale possibilità di costruire nuovi insediamenti produttivi A ribadire l’importanza del comparto per lo sviluppo del Paese è Mrs. Ghada Waby del Social Fund for Development, che dispone di fondi per lo sviluppo rivolti alle Pmi tali per cui le aziende italiane che desiderino creare un loro sito produttivo in Egitto devono mantenere in Italia solo il 50% dell’investimento Non vi è dubbio quindi che le condizioni necessarie per reputare l’Egitto una reale opportunità di sviluppo e new business sussistano – così afferma Emilia Arosio, Presidente di Assofoodtec/anima. Ciò che ci viene chiesto è di supportare le piccole e media imprese egiziane nel loro processo di sviluppo trasferendo il nostro know how , agevolando così la diffusione della cultura del made in Italy.  
   
   
AGRICOLTURA, DA LIGURIA DUE NUOVE LEGGI SU GOVERNANCE TERRITORIO MONTANO E FATTORIE SOCIALI  
 
Genova. La Regione Liguria - 70 per cento della superficie ricoperta da boschi e parchi - vuole recuperare i terreni incolti e abbandonati attraverso una legge sulla “governance” del territori. Lo ha annunciato il 21 Settembre l’assessore Giovanni Barbagallo aprendo i lavori della prima Conferenza Regionale dell’Agricoltura. La sola Regione Liguria possiede seimila ettari di bosco da affidare in gestione affinchè diano occupazione e facciano da salvaguardia al territorio che in Liguria, quello coltivato, è appena il 10 per cento. Con questa legge vogliamo anche combattere il cemento e il rimboschimento selvaggio”, ha spiegato Bargaballo che ha anche annunciato un secondo provvedimento legislativo sulle fattorie sociali. “La Regione Liguria intende investire per avvicinare due mondi diversi come l’agricoltura e il sociale, perché crediamo che l’agricoltura possa trarre opportunità nella ulteriore diversificazione dei servizi, e dall’altro favorire l’esperienza in attività rurali anche di persone disabili o in disagio sociale”. “Siamo partiti dagli agriturismi, sono arrivate le fattorie didattiche ora è tempo di pensare alle fattorie sociali per inserire nelle attività agricole persone e ragazzi svantaggiati, ma non solo. L’agricoltura sociale in Liguria dovrà diventare un simbolo dell’accoglienza e potrebbe comprendere anche gli asili nido”, ha anticipato l’assessore.  
   
   
FILIERA BIOMASSE AGROFORESTALI PER FUTURO ENERGIA TOSCANA  
 
“Quella delle biomasse agroforestali per produrre energia è una filiera sulla quale la Regione intende puntare perchè rappresentano il futuro dell’energia sostenibile in Toscana. E’ una filiera praticamente tutta da costruire, sulla quale abbiamo un grande potenziale, che può portare a creare fino a 1500 nuovi posti di lavoro.” Queste le parole dell’assessore all’agricoltura e foreste della Regione Toscana, Gianni Salvadori, in occasione della firma del protocollo riguardante la definizione delle “caratteristiche merceologiche delle biomasse agroforestali da utilizzare negli impianti di teleriscaldamento e cogenerazione”. Un protocollo i cui contenuti sono stati illustrati da Oreste Giurlani, presidente di Uncem, e del quale la Regione svolge il ruolo di una sorta di “garante”. Firmatari del protocollo sono Anci, Uncem, Upi, Cia, Coldiretti, Confagricoltura e Cia. “Con questo protocollo – ha continuato Salvadori – gettiamo le basi per la creazione della filiera delle biomasse agroforestali perchè ne vengono definite le caratteristiche per la commercializzazione, compreso il prezzo, che è l’elemento fondamentale per garantire un reddito a chi ci lavora”. “La Toscana – ha sottolineato ancora Salvadori – è la regione più boscata d’Italia, ha un grande potenziale, ma per poterlo sfruttare è necessario tornare a lavorare il bosco e garantire un reddito a chi lavora. E’ questo l’intento della Regione che ha investito sulla filiera legno circa 40 milioni negli ultimi due anni e continuerà ad investire. Credo che – ha aggiunto – se teniamo conto anche degli scarti dei prodotti agricoli (ramaglie, scarti della lavorazione delle olive ecc.) vi sia la possibilità di arrivare a 100 megawatt complessivi di energia derivante da questa filiera”. Per far decollare la filiera è necessario anche il sostegno del Ministero dell’Agricoltura e Foreste. “Ho scritto al Ministro – ha detto Salvadori – per chiedergli un incontro sul tema dell’incentivazione delle biomasse. E’ stato un errore il fatto che non sia stato recepito il documento che avevano elaborato le Regioni su questo argomento e oggi vediamo che anche nella nuova bozza di decreto che incentiva il calore non vi è traccia delle richieste che avevamo avanzato. Mi auguro che il Ministro mi riceva al più presto e che dia seguito agli impegni in modo da incentivare questa filiera”. Salvadori ha inoltre ricordato come “Tornare a lavorare il bosco sia fondamentale per la salvaguardia ambientale e per la prevenzione del dissesto idrogeologico”..  
   
   
FVG: GLI AGRICOLTORI DOVRANNO AVERE REDDITI ADEGUATI  
 
Udine - Bisogna dare agli agricoltori la possibilità di vivere d´agricoltura e contare su redditi pari almeno a quelli di altri settori del mondo produttivo, oltre che su servizi efficaci ed economici. Ma bisogna anche garantire che il settore rurale continui ad avere uno zoccolo duro d´aziende forti e tener presente la valenza della filiera istituendo, anche nella prossima programmazione, la creazione di un paniere di prodotti alimentari tipicamente friulani e sostenendo la formazione in relazione ad ogni prodotto su trasformazione, certificazione, commercializzazione. Così, intervenendo in modo molto pragmatico sugli obiettivi primari da raggiungere in un settore caratterizzante del tessuto socio-produttivo del Friuli Venezia Giulia, l´assessore regionale alle Risorse rurali, agroalimentari e forestali Claudio Violino ha tratto le conclusioni del convegno ""2013 un anno ponte per lo sviluppo rurale", coordinato il 21 settembre a Udine dal direttore centrale alle Risorse rurali Luca Bulfone. Una giornata di lavori che ha avuto un momento importante nei workshop tematici del pomeriggio, occasione di confronto apprezzata al punto che lo stesso Bulfone ha osservato che sarà il caso di ripeterla ed approfondirla. Con Violino hanno partecipato alla chiusura dei lavori l´assessore alle Relazioni comunitarie Elio De Anna, il quale ha ricordato le sue origini contadine e osservato quanto sia cambiata la cultura rurale "che dopo la seconda guerra mondiale era un po´ l´agricoltura familiare ed oggi si è trasformata in attività imprenditoriale", e il direttore generale della direzione Lavoro, Formazione e Commercio Ruggero Cortellino. L´assessore De Anna ha ricordato come nel complesso la dotazione finanziaria della programmazione 2007-2013 sia stata di 1 miliardo, suddivisa in Fse, Piano di Sviluppo rurale e Por Fesr, con un ruolo forte dell´agricoltura, a cavallo tra Psr e Por Fesr. De Anna ha quindi osservato che il settore oggi deve confrontarsi con le tematiche ambientali, il trasporto di prodotti connessi con la produzione e la trasformazione energetica e "parchi fotovoltaici che trasformano profondamente il territorio" e ha ricordato tre livelli di confronto (Governo Italiano-ue, Stato-conferenza delle Regioni, Regione-territorio) che preludono alla programmazione 2014- 2020. "L´iniziativa odierna - ha detto - ha ribaltato quest´ordine, coinvolgendo direttamente i portatori d´interesse per capire dove mettere le risorse grazie al lavoro di un tavolo interistituzionale e con una negoziazione di partenariato del territorio, cosa quest´ultima, che rappresenta una novità assoluta". A sua volta Ruggero Cortellino ha inquadrato la tematica odierna sotto l´angolatura del Fondo sociale europeo, sottolineandone importanza e trasversalità. "Siamo nella parte finale della programmazione - ha detto Cortellino, ricordando il congelamento di 45 milioni del Por Fesr seguito ad un accordo Stato-regione - e le risorse, che sono state usate per fronteggiare la crisi, stanno finendo". Il direttore ha notato che purtroppo i numeri parlano chiaro: per quanto concerne la Cassa integrazione guadagni che vengono finanziate anche con questo strumento, in tutto il 2011 sono state trattate 1.270 domande da parte di 5.247 lavoratori ed al 21 settembre sono state raggiunte 1.496 da parte di 6.233 lavoratori. Tutto ciò, ha detto, fa prevedere due scenari consequenziali: il primo è dato dalla chiusura della vecchia programmazione con una crisi ancora in atto e pesante, ed il secondo la necessità di programmare, in un´ottica di superamento della crisi, azioni di accompagnamento nella programmazione 2014-2020.  
   
   
PRESENTATI AL SANA DI BOLOGNA I RISULTATI DEL PROGETTO DEL CRA-CER DI FOGGIA E CONSORZIO DAUNIA&BIO ANCHE CON IL GRANO BIOLOGICO LA PASTA “TIENE” LA COTTURA RICERCA: IL SENATORE CAPPELLI “GUIDA” LE TRENTA VARIETÀ CHE DANNO UN FUTURO ALLE PRODUZIONI BIO DI FRUMENTO DURO  
 
Paquale De Vita, Ricercatore Cra-cer: «Strategie Genetiche E Agronomiche Ci Permettono Di Avere Un Prodotto Di Alta Qualità Con Tenori Proteici Superiori A 13%» Recuperate antiche varietà autoctone italiane (in totale una trentina) diffuse principalmente in Puglia e nel Mezzogiorno, come il Senatore Cappelli, il Duro di Puglia, Grifoni, Dauno, Garigliano; tutte varietà qualitativamente idonee per l’agricoltura biologica. Alcune di queste verranno iscritte nel Registro nazionale come varietà da conservazione e saranno utilizzate nelle filiere dedicate alla produzione di frumento duro biologico e prodotti trasformati. E’ in sintesi quanto è emerso oggi al Sana di Bologna, alla presentazione dei primi risultati del progetto di ricerca e sperimentazione Granobio del Consorzio Daunia&bio e dal Centro di Ricerca per la Cerealicoltura di Foggia (Cer) del Cra, dal titolo “Sviluppo di un modello per l’innovazione e la sostenibilità della filiera del frumento duro biologico della Capitanata”. Il progetto – che prosegue - è coordinato dal Cra-cer e realizzato in collaborazione con l’Associazione Temporanea d’Impresa denominata Granobio ed il Consorzio Daunia & Bio nell’ambito dei finanziamenti del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali (Oiga Dm 18829/7818 ed approvato con D.m. 1871 del 26/01/2011). Fra gli obiettivi su cui ha lavorato il progetto Granobio – come ha spiegato Pasquale De Vita, ricercatore del Cra-cer - l’ottimizzazione della gestione agronomica ed il recupero, la valorizzazione e lo sviluppo delle varietà di frumento duro, in grado di garantire una produzione qualitativamente superiore, con la definizione di un disciplinare di produzione in grado di rendere la coltivazione economicamente sostenibile per le aziende cerealicole biologiche. Inoltre è stata messa a punto una metodologia riproducibile, così che il progetto Granobio possa diventare un modello per la diffusine delle tecniche e lo sviluppo di una filiera dedicata alla produzione di frumento duro biologico di alta qualità. « Oltre al recupero delle antiche varietà locali – ha detto De Vita - abbiamo sviluppato un nuovo modello di pianta adatto ai sistemi agricoli di tipo biologico e caratterizzato da una maggiore abilità competitiva nei confronti delle infestanti e da una maggiore efficienza nell’uso delle risorse idriche e nutritive. I materiali sono in fase di collaudo nelle aziende della provincia di Foggia che hanno aderito al progetto». Importanti risultati sono stati ottenuti per quanto riguarda le tecniche colturali: «Il progetto ha permesso di mettere a punto – ha aggiunto - un prototipo di seminatrice in grado di garantire una semina uniforme (a spaglio) del frumento ed assicurare una migliore copertura del terreno. Permetterà alla pianta di vincere la competizione con le infestanti e di utilizzare al meglio le risorse a disposizione. I risultati dal punto di vista produttivo e qualitativo sono molto incoraggianti>>. La cultivar Senatore Cappelli, ad esempio in condizioni di semina uniforme ha permesso di ottenere una produzione del 50% superiore alla semina tradizionale (a righe) ed un contenuto proteico superiore del 10-15%. «Strategie genetiche e strategie agronomiche – ha concluso De Vita del Cra-cer - ci permettono di avere un prodotto di alta qualità con tenori proteici (superiori a 13%) in grado di assicurare una buona tenuta della cottura della pasta e garantire standard qualitativi elevati, tipici della pasta made in Italy»  
   
   
NUOVO SITO PER SOPEXA ITALIA E’ FINALMENTE ONLINE IL NUOVO SITO DI SOPEXA ITALIA, RICCO DI DETTAGLI E CURIOSITÀ  
 
www.Sopexa-italia.com è il nuovo indirizzo del sito web di Sopexa Italia, online in una veste completamente aggiornata e rinnovata. La grafica riprende i tratti distintivi del sito di Sopexa Groupe, così come i contenuti declinati al contesto locale e il posizionamento che si può riassumere in “Food, Wine and Lifestyle Connections”, un’apertura totale a nuove sfide estendendo l’attività a settori come l’art de vivre, il turismo, la valorizzazione dei territori, senza dimenticare i progetti co - finanziati dall’Unione Europea complice un portfolio clienti internazionale. Il nuovo sito, consultabile in italiano e in francese, è strutturato in differenti sezioni che illustrano le molteplici specificità dell’agenzia italiana a cui si affianca l’intervento del suo Direttore, Ettore Zanoli, che sottolinea come creatività, professionalità, efficacia siano i valori che, da oltre 45 anni, guidano Sopexa Italia nell’accompagnare gli attori della filiera agro – alimentare francese, e non solo, sul mercato italiano. Inoltre navigando all’interno del sito web si ha la possibilità di conoscere le cases history di successo dell’agenzia che spaziano dalle campagne internazionali, alla promozione, alla pubblicità, al digitale per terminare con le attività di relazioni pubbliche. Uno spazio dedicato alla stampa è stato creato per mettere a disposizione tutto il materiale fotografico e le cartelle stampa aggiornate periodicamente, per terminare con le News. Questa parte è dedicata agli eventi, alle promozioni e alle attività di comunicazione suddivise per periodicità e offre agli utenti l’opportunità di seguire passo a passo le azioni più importanti organizzate da Sopexa Italia. Www.sopexa-italia.com Grazie a una rete integrata di 26 agenzie in 32 Paesi diversi in grado di agire in 43 città, Sopexa si pone l’obiettivo di presentare e di condividere sui diversi mercati la cultura del cibo e del vino e dell’art de vivre. Una caratteristica distintiva del Gruppo è l’approccio di Connection Marketing, che combina le attività tradizionali come pubblicità, media relations, promozione, formazione al digitale, sia Btob che Btoc, generando nuove opportunità di business per i clienti. Inoltre sempre più consorzi internazionali confidano a Sopexa la comunicazione dei loro prodotti nel mondo  
   
   
PASTA RUMMO IN OCCASIONE DEL PRIMO ANNIVERSARIO DEL GOD SAVE THE FOOD  
 
Nella Milano frettolosa un luogo dove piacevolezza fa rima con lentezza, quella della pasta Rummo Lenta Lavorazione Gli amanti della pasta Rummo Lenta Lavorazione hanno oggi un nuovo indirizzo a Milano dove mangiarla e acquistarla: il locale di matrice internazionale nell’estetica e nella filosofia God Save The Food in Via Tortona 34, ad oggi l´unico in Italia ad avere tutti i formati del pastificio beneventano. La grande attenzione per le materie prime di alta qualità ha portato alla scelta di Rummo come “fornitore ufficiale” per il ristorante e la dispensa, dove si possono trovare prodotti freschi, preparati e confezionati ogni mattina, e una selezione di cibi e bevande da portare a casa e, volendo, provare a riprodurre da soli quanto cucinato dalle mani esperte dello chef del locale. In un ambiente moderno e accogliente, la sfida del God Save The Food è quella di offrire a chi vuole vivere meglio a partire dalla tavola il miglior cibo possibile, cucinato in modo naturale, mettendo a disposizione varietà, qualità e gusto a chi è obbligato a pranzare fuori casa. Con la comodità di fare i propri acquisti nella pausa pranzo o all’ora dell’aperitivo. Un’idea che nasce dall’attenta osservazione delle nuove tendenze in materia di ristorazione, dei moderni stili di vita e dei bisogni emergenti di chi vive e lavora nelle grandi città. Nella dispensa del Gstf, accanto ad altri marchi ricercati, spicca ora la pasta Rummo Lenta Lavorazione, frutto di oltre 160 anni di esperienza nella selezione delle migliori materie prime e di un metodo di lavorazione antico ed esclusivo. Un punto vendita di eccellenza per Rummo dove poter trovare anche i formati più particolari, nella nuova veste grafica accattivante e dal gusto vintage - che attraverso testi e illustrazioni realizzate a mano rilegge il passato in chiave contemporanea - che saprà conquistare tutti al primo sguardo, non solo al primo assaggio. Una pasta dall’eccezionale tenuta in cottura ideale per il salto in padella, prodotta con una percentuale di proteine del 14,5%, fra le più alte del mercato, nel rispetto dell’ambiente e della natura grazie al moderno impianto di trigenerazione che ha abbattuto di oltre il 30% le emissioni di Co2 (Premio Legambiente 2010). God Save The Food Via Tortona 34, 20144 Milano tel. +39 02 8373604 – email: eat@godsavethefood.It  
   
   
I VINI MEDAGLIA D’ARGENTO DI CANTINE SETTESOLI ALLA FOOD EXPERIENCE MONDADORI  
 
Da mercoledì 26 settembre a domenica 30 settembre, tantissimi gli appuntamenti food con i vini medaglia d’argento di Cantine Settesoli: Chardonnay 2011 e Syrah 2011 La coreografica Piazza Liberty di Milano diventa teatro della Milano Food Experience da mercoledì 26 settembre a domenica 30 settembre, dalle 10.00 alle 21.00. In programma moltissimi eventi: corsi di cucina, incontri con gli Chef, aperitivi, degustazioni, sfide ai fornelli e laboratori educativi per i bambini. Cantine Settesoli, sponsor al Festival Enogastronomico organizzato da Mondadori in collaborazione con Sale&pepe, proporrà in degustazione ed in vendita i due vini Settesoli Medaglia d’Argento di quest’anno: il Syrah 2011 (Medaglia d’Argento al Concorso “Syrah du Monde”) e lo Chardonnay 2011 (Medaglia d’Argento al Concorso “Chardonnay du Monde”). Entrambi i vini sono disponibili anche presso i migliori supermercati d’Italia. Nella serata di Giovedì 27 inoltre, dalle 19.00-21.00, Cantine Settesoli offrirà uno speciale aperitivo, un’occasione unica per assaporare il gusto caldo e avvolgente della Sicilia a Milano  
   
   
XANGO: UNA STORIA DI SUCCESSO AL GUSTO DI MANGOSTANO  
 
Oggi apprezzati in tutto il mondo, il Succo e i prodotti cosmetici a base di mangostano Xango sono il frutto di un’intuizione straordinaria del giovane americano Joe Morton durante un soggiorno nel Sud Est asiatico. Venuto a conoscenza quasi per caso dell’esistenza del frutto del mangostano (noto agli abitanti del luogo come “Regina della Frutta”) e incuriosito dai racconti sui suoi leggendari effetti benefici, nel 1997 Morton, insieme ai fratelli e alcuni amici, inizia a studiare le peculiarità di questa straordinaria primizia tropicale. Dopo una serie di approfondimenti sugli effetti benefici del frutto, i giovani decidono di investire sul mangostano con l’intento di svilupparne le potenzialità per rispondere alla crescente domanda di prodotti per il benessere negli Stati Uniti e nel mondo occidentale. Nel 2002 l’intuizione diventa finalmente realtà: in un piccolo stabilimento con soli 14 dipendenti a Lehi, nello Utah (Usa), nasce il primo succo 100% naturale a base di mangostano: Xango Reserva. L’originale idea dei fondatori di Xango si traduce in breve tempo in un promettente business, grazie a uno straordinario passaparola che accresce rapidamente la notorietà e la richiesta del succo. In linea con la peculiarità del prodotto viene organizzata la distribuzione secondo la formula della vendita diretta con incaricati Xango che agiscono come imprenditori autonomi inseriti nell’ambito di un network commerciale. “Il segreto del nostro successo – spiega Joe Morton, Fondatore/membro del Consiglio di Amministrazione – deriva da un mix vincente tra la qualità certificata del nostro prodotto e un modello di business innovativo basato sui rapporti umani e sulla trasparenza”. Oggi, a quindici anni dal suo esordio, con 500 dipendenti, più di 1 milione di incaricati alle vendite e milioni di consumatori in 41 Paesi nel mondo, Xango rappresenta un caso di successo mondiale e uno dei marchi cresciuti più rapidamente nel mercato alimentare e cosmetico, con oltre 60 milioni di bottiglie di Succo vendute nel mondo. La sede di Xango, Llc si sviluppa all’interno di un avveniristico campus di 30 acri a Lehi, nello Utah ed è coadiuvata da 28 filiali di distribuzione a livello globale in paesi come Messico, Canada, Malesia, Italia, Australia, Giappone e altri mercati internazionali. Attenta alle esigenze della persona e alla ricerca di nuovi sistemi per creare un benessere condiviso, Xango è un’impresa da sempre impegnata in progetti di responsabilità sociale. Come dimostra la Fondazione Goodness Xango, nata con l’obiettivo di aiutare, sostenere e migliorare comunità in stato di bisogno, con un’attenzione particolare per la vita dei bambini in tutto il mondo. Un impegno di portata globale che implica donazioni in denaro, partecipazione ai comitati consultivi, programmi di volontariato, coinvolgimento nelle missioni mediche, nell’istruzione delle comunità e negli aiuti umanitari  
   
   
DAL GRANO AL PANE  
 
Proseguono le attività promosse dall’Apea Agenzia Provinciale per l’Energia e l’Ambiente e dalla Provincia di Matera, con la collaborazione della Cooperativa Sociale Il Sicomoro nell’ambito della progettazione e realizzazione di infrastrutture educative per la creazione di una Fattoria Sociale. Mercoledì 26 settembre alle ore 16.30, presso l’Agriturismo Le Matinelle strada provinciale Matera-gravina, la Cooperativa Sociale “Il Sicomoro”, la sezione materana dell’Aipd Associazione Italiana Persone Down e la Fattoria Didattica Le Matinelle organizzano l’iniziativa “Dal grano al pane”. I ragazzi dell’Aipd, inseriti nelle attività di educazione all’autonomia iniziate lo scorso anno, saranno coinvolti nel percorso di didattica agro-alimentare che prevede la conoscenza dei prodotti genuini della terra e la loro lavorazione, con particolare riferimento alle attività di panificazione. La finalità è quella di avvicinare i ragazzi ad una corretta e sana conoscenza dell’ambiente e dell’alimentazione a partire dalla scoperta del mondo agricolo. Il progetto, promosso dall’Apea, prevede anche la realizzazione di esperienze di tirocinio di soggetti svantaggiati e la Fattoria Didattica Le Matinelle ospita da 4 mesi un tirocinante inserito nei percorsi di orientamento e inserimento socio-lavorativo del progetto Linea d’Ombra, finanziato dalla Fondazione con il Sud, e rivolto a soggetti con problemi di salute mentale e ritardo cognitivo.  
   
   
ORO SAIWA E AISM : “INSIEME PER LE FAMIGLIE” AL VIA UN NUOVO PROGETTO ORO SAIWA A SOSTEGNO DI AISM  
 
Continua la collaborazione tra Oro Saiwa e Aism con una nuova attività: quest’anno Oro Saiwa si propone di offrire un supporto alle famiglie con persone con Sclerosi Multipla per alleviare la convivenza con la malattia e rendere un po’ più semplici alcuni piccoli gesti quotidiani. Il supporto dato, con il contributo dei consumatori, servirà a sostenere alcune attività di assistenza svolte dai Centri diurni e residenziali Aism all´interno dei quali le persone con Sclerosi Multipla possono svolgere attività riabilitative, ricreative, culturali e di benessere. “La Sclerosi Multipla incide quotidianamente sulla vita di molte famiglie in Italia, e Oro Saiwa, parte integrante della vita quotidiana degli italiani da oltre 50 anni, vuole dare il suo contributo per diventare realmente Uno di famiglia - dichiara Simona Barone, Senior Brand Manager Oro Saiwa. “Siamo orgogliosi della nostra storica collaborazione con Aism che prosegue da più di dieci anni, per continuare a sostenere la ricerca e i progetti promossi dall’Associazione”. “Saiwa è al fianco di Aism e delle persone con sclerosi multipla e dei loro familiari. Grazie a questa continuativa collaborazione, negli anni sono stati portati avanti progetti specifici con immediate ricadute sulla qualità di vita delle persone con Sm e iniziative di volontariato che hanno coinvolto tutti i dipendenti Kraft Foods alle attività dell’associazione.” - dichiara Antonella Moretti, Direttore Operativo Aism. Dal 14 settembre al 2 dicembre, grazie al sostegno e disponibilità delle insegne della grande distribuzione, all’interno dei punti vendita, saranno allestiti corner espositivi ed eventi organizzati per dare visibilità all’iniziativa e spiegare ai consumatori come diventare testimoni della solidarietà. Insieme a Oro Saiwa, e nel periodo indicato, tutti possono contribuire a donare ogni giorno una settimana di supporto, acquistando uno tra i prodotti della linea Oro Saiwa (Oro Saiwa Classico, Oro Più Doppia Panna, Oro Più Gocce di Cioccolato, la novità Oro Più Magia di Cacao, Oro Fibrattiva, Oro 5 Cereali, Cruscoro, Oro Le Biscotte e la gamma Oro Ciok). Inoltre, nei punti vendita in cui saranno presenti le promoter, all’acquisto di 2 pack della gamma, Oro Saiwa regala come attestato di ringraziamento un calendario, il cui valore verrà corrisposto ad Aism per sostenere le attività di supporto indicate. Il progetto “Insieme per le Famiglie” sarà on air in televisione con uno spot in contemporanea all’attività di Aism “Una Mela per la Vita”, che si terrà sabato 13 e domenica 14 ottobre in tremila piazze italiane. Il legame tra Oro Saiwa e l’Associazione Italiana Sclerosi Multipla nasce nel 2002 con l’obiettivo comune di lottare contro la sclerosi multipla. In questi anni di partnership sono stati realizzati molteplici progetti di solidarietà e sono stati raggiunti importanti risultati: il potenziamento del Numero Verde Aism, la realizzazione di strutture per percorsi dedicati alla riabilitazione, sostegno concreto alla ricerca sulla Sm, e donazione di ore di terapia riabilitativa. Per maggiori informazioni, visita il sito www.Orosaiwa.it o www.Aism.it  
   
   
BALLARINI PARTNER DI DROGHERIA PLINIO: UN LOCALE DALLE MOLTE PERSONALITÀ E FILOSOFIA UNICA  
 
Sembra di entrare nella classica drogheria milanese di un tempo eppure si respira un’aria nuova. Drogheria Plinio, il nuovo spazio aperto dalle 8.00 alle 23.00 al civico 6 dell’omonima via, offre l’esperienza di mangiare all’interno di una bottega alimentare. Biscotti, marmellate di raffinata qualità, il prestigioso sale di Cervia detto l’Oro bianco e le pentole Ballarini sono alcune delle tante proposte che si possono acquistare in questo market tutto speciale. Ma Drogheria Plinio non è un semplice punto vendita con cucina ma un punto di fiducia, la stessa che trasmetteva il bottegaio di una volta, perché Drogheria Plinio utilizza all’interno della propria cucina gli stessi ingredienti e strumenti di cottura che vende al pubblico. Non solo. Chi vuole può chiedere la ricetta di ciò che ha mangiato ed acquistare tutto il necessario per realizzarla, dagli ingredienti alla pentola. Ogni settimana il menu cambia seguendo l’alternarsi delle stagioni, dove il cibo è proposto come combinazione di gratificazione del palato, arricchimento culturale ed espressione viva di tradizioni legate ai territori da riscoprire. E a seconda degli orari della giornata la destinazione dello spazio varia da bar, dove gustare colazioni in perfetto stile mediterraneo, pranzi veloci o tradizionali aperitivi, a luogo ideale per una cena informale. Le portate si servono all’interno delle piccole pentole della collezione “Servintavola” Ballarini Professionale, vere icone delle cucine di un tempo dalle forme tipicamente in voga negli anni Cinquanta, anche queste acquistabili presso l’emporio. L’area adibita ad enoteca, dove il vino diventa protagonista di abbinamenti sapienti con prodotti gastronomici di alta qualità, nei freddi pomeriggi diventa un luogo in cui trascorrere piacevolmente il tempo seguendo corsi di cucina, spillatura, mescita vini, eventi culturali di ampio respiro, degustazioni guidate di prodotti tipici, alcuni magari dimenticati o poco valorizzati, anche con la proposta di inediti abbinamenti. Inoltre, Drogheria Plinio si propone come piacevole luogo di unione, mettendo a disposizione dei clienti la connessione Wi-fi gratuita e una programmazione musicale di qualità, diffusa all’interno dell’intero locale attraverso un servizio di filo diffusione in grado di scandire i diversi ritmi della giornata. Drogheria Plinio è un locale dalle mille personalità, che si fondono armonicamente intorno ad un’idea molto semplice: il cibo come esperienza, cultura e piacere della convivialità. I cuochi della Drogheria Plinio indossano abbigliamento firmato Ballarini Professionale drogheriaplinio@virgilio.It  
   
   
LE BOTTEGHE DI LEONARDO: ARRIVA IN TUTTI I PUNTI VENDITA IL NUOVO GELATO ARTIGIANALE IPOCALORICO DOLCIFICATO ALLA STEVIA.  
 
Grazie alle sue caratteristiche nutritive uniche, il gelato alla stevia de Le Botteghe di Leonardo è l’alimento ideale per chi soffre di diabete, colesterolo, ipertensione o obesità, con un pensiero ai più attenti alla linea e a chi non vuole rinunciare al piacere di un gelato artigianale di alta qualità con meno calorie. Il gelato e’ disponibile da settembre in tutti i negozi de Le Botteghe di Leonardo. La catena di gelaterie artigianali italiane Le Botteghe di Leonardo lancia il gelato dolcificato alla stevia, edulcorante naturale ricavato da una pianta che cresce in Brasile e Paraguay, privo di calorie e di glucosio, ideale sostituto dello zucchero raffinato bianco. Quest’erba oltre al potere dolcificante vanta una lunga tradizione d’impiego come erba officinale, utilizzata per le sue proprietà medicinali e curative dai popoli indigeni del Sud America. La stevia è un dolcificante naturale unico nel suo genere in quanto ha un potere dolcificante 150-250 volte superiore allo zucchero comune e non contiene calorie e la sua assunzione non altera il livello di zucchero nel sangue, contribuisce a diminuire i rischi cardiovascolari e ad aumentare le difese antiossidanti, aiuta a diminuire il livello di colesterolo e tonifica la pelle. Il lancio del nuovo prodotto è frutto di un progetto pianificato da tempo, a cui hanno fatto seguito diversi mesi di ricerca e sviluppo presso il laboratorio di produzione di Altedo (Bo) diretto da Andrea Portolani. L’obiettivo delle Botteghe di Leonardo e’ quello di garantire al consumatore un gelato artigianale di alta qualità, privo di zucchero ma coerente agli standard qualitativi del prodotto principe della tradizione italiana. Il gelato alla stevia e’ quindi l’alimento ideale per coloro che soffrono di diabete, colesterolo, ipertensione, obesità e per chi desidera gustare un gelato artigianale di alta qualità con un basso apporto calorico. Cioccolato, nocciola e caffè sono i primi tre gusti dolcificati alla Stevia disponibili presso i 7 negozi de Le Botteghe di Leonardo a Milano (2), Firenze (2), Forli, Faenza e Altedo (Bo), a cui si aggiungeranno altri gusti attualmente in fase di studio. “Siamo particolarmente felici di poter finalmente lanciare sul mercato questo tipo di gelato – dichiara Lorenzo Marconi, Amministratore Delegato delle Botteghe di Leonardo – E’ un prodotto che sogniamo di realizzare da mesi e abbiamo investito tempo e risorse rilevanti in questo progetto. La sfida era quella di ottenere un gelato artigianale ipocalorico e privo di zucchero, in grado di garantire ai nostri clienti lo stesso standard qualitativo del nostro gelato artigianale tradizionale”. “Siamo convinti che questo nuovo gelato riscontrerà un forte interesse da parte del consumatore moderno, sempre più attento alla ricerca di prodotti che premiano il benessere fisico e rispettano la salute. Promuovere una corretta educazione alimentare è un tema fondamentale della nostra filosofia produttiva, che nel nostro laboratorio si estrinseca attraverso la selezione di materie prime naturali”, conclude Marconi. L’introduzione della Stevia nel gelato è quindi un’ulteriore testimonianza dell’attenzione che Le Botteghe di Leonardo pongono nei confronti del consumatore e del mangiare sano e controllato, posizionamento distintivo di questa catena di gelaterie che sono soprattutto un hub di aggregazione di prodotti alimentari di qualità e di sperimentazione di idee golose nel pieno rispetto del Made in Italy da esportazione. Le Botteghe di Leonardo Le Botteghe di Leonardo e’ un nuovo concept di gelaterie artigianali di alta qualità fondato nel giugno 2010 da Lorenzo Marconi e Andrea Portolani. La societa’ ad oggi conta 7 punti vendita basati nel centro-nord Italia a Milano (due), Firenze (due), Forli, Faenza e Altedo (Bologna), dove ha sede anche il laboratorio produttivo. Il modello industriale prevede una produzione rigidamente artigianale con un unico laboratorio centralizzato che produce il gelato finito, consegnato direttamente nei vari punti vendita, garantendo sempre un elevato standard qualitativo del prodotto. Le Botteghe di Leonardo non e’ solo gelato ma anche pasticceria gelata di alta qualità: l’azienda produce e commercializza torte gelato, praline di gelato ricoperte di cioccolato fondente e granella («Le delizie di Leonardo»), stecchi artigianali, biscotti artigianali,e bicchierini monoporzione. Www.lebotteghedileonardo.it  
   
   
GOD SAVE THE FOOD, “GIOVANE” RISTORANTE IN ZONA TORTONA A MILANO. LET’S COOK... AND EAT!  
 
Da settembre i nuovi appuntamenti per gli amanti del food e dintorni: corsi di cucina, di styling e fotografia, cene a tema Uno chef, una food blogger, una food photographer, un collettivo di food designer e un Maitre chocolatier: ecco la squadra che curerà il ricco calendario autunnale di God Save The Food, “giovane” ristorante in Zona Tortona a Milano. God Save The Food compie un anno e festeggia coinvolgendo la propria clientela in nove appuntamenti accomunati dalla passione per fornelli e forchetta e dedicati agli amanti del cibo buono e bello. Lezioni pratiche di cucina Cucina Sprint Poco tempo per cucinare ma tanta voglia di una cena a casa con gli amici? Martedì 30 ottobre lo Chef Marco Cvetnich svelerà tutti i segreti per preparare 4 portate in un’ora e mezza. Unconventional Christmas Il Natale si avvicina ma i piatti della tradizione annoiano? La lezione di mercoledì 28 novembre è dedicata alla ricerca di piatti alternativi o di rivisitazioni originali dei grandi classici. Lezione di cioccolato L’ultima lezione è dedicata al cioccolato (4 dicembre): il Maitre chocolatier di T’a, Stefano Bottelli, spiegherà le proprietà del cacao e del cioccolato in una pratica di gruppo con degustazione finale dei cioccolatini creati dai partecipanti. Tutte le lezioni di cucina avranno luogo dalle ore 19.00 alle ore 21.30 circa al costo di 60 euro per una singola lezione e di 160 euro per il pacchetto da tre lezioni. Cooking Class & Dinner Lo Chef Marco Cvetnich e la Food Blogger e scrittrice texana Laurel Evans, cureranno tre appuntamenti a tema che uniscono una lezione di cucina ad una cena conviviale per assaggiare le ricette imparate “in classe”. Dalla teoria alla pratica, Marco e Laurel propongono piatti della tradizione americana. Si comincia martedì 9 ottobre con “A tutta zucca!”, una lezione + cena che avranno come protagonista questa sfiziosa specialità autunnale. Non si mancherà poi di festeggiare due ricorrenze tipicamente statunitensi: la festa di Halloween (31 ottobre) e il Thanksgiving (22 novembre) con il tradizionale tacchino farcito secondo la ricetta di casa Evans. Tutte le lezioni di cucina avranno luogo dalle ore 19.00 alle ore 21.00 circa mentre la cena sarà dalle 21.00 alle 23.00 circa. Il costo è di 60 euro per una singola lezione + la cena e di 160 euro per il pacchetto da tre lezioni + 3 cene. Per chi volesse partecipare solo alla cena, il costo è di 30 euro a persona. Food Photography - Styling & Food Design E per chi pensa che il cibo debba essere anche bello oltre che buono, God Save The Food propone tre laboratori dedicata all’estetica dei piatti, curati dalla fotografa Claudia Castaldi e dal gruppo di Food Designer Tourdefork. Il primo appuntamento è martedì 25 settembre con Belli da Mangiare, un corso pratico di Food Photography & Styling che svelerà tutte le tecniche per fotografare al meglio le proprie creazioni culinarie. Il 24 ottobre sarà la volta di Sugar Lab, un originale laboratorio di food design per imparare a creare decorazioni utilizzando esclusivamente lo zucchero comune. In attesa del Natale, il laboratorio del 27 novembre sarà dedicato ai Regali da mangiare. Grazie ad un corso pratico di Food Photography & Styling i partecipanti impareranno a realizzare piccoli regali home made da fotografare e naturalmente da mangiare! Tutte le lezioni avranno luogo dalle ore 19.00 alle ore 22.00 circa al costo di 70 euro per la singola lezione o 190 euro per il pacchetto da 3 lezione (nel prezzo è compreso l’aperitivo). Materiale indispensabile (per i due corsi di Food Photography): macchina fotografica, possibilmente reflex digitale, scheda di memoria, cavalletto (per chi lo ha). Aperitivi Special Giovedì 25 ottobre e giovedì 29 novembre sono in programma due aperitivi in collaborazione con Milanovino. Informazioni: Orario di apertura: da lunedì a venerdì dalle 7.30 alle 21.00/Sabato e domenica dalle 8.00 alle 18.00 (brunch 12.00-16.00) Contatti: Via Tortona 34, 20144 Tel. +39 02 8373604 eat@godsavethefood.It www.Godsavethefood.it  
   
   
EVENTI: IL MADE IN ABRUZZO AL "FOOD EXPERIENCE DI MILANO"  
 
Pescara - Le straordinarie eccellenze abruzzesi sfilano al "Milano Food experience", importante appuntamento promozionale in programma da mercoledì 26 a domenica 30. La Regione Abruzzo sarà presente a questo grande evento meneghino grazie alla collaborazione tra l´Assessorato alle Politiche agricole e l´Assessorato regionale al Turismo. Questa mattina, a Pescara, in Regione, la presentazione da parte degli assesssori Mauro Febbo (Politiche agricole) e Mauro Di Dalmazio (Turismo). Si tratta di un appuntamento di carattere nazionale dove l´Abruzzo metterà in mostra la storia e il gusto delle tipicità, all´interno di un palinsesto di attività di assoluto livello, attraverso degustazioni di prodotti tipici in diversi momenti della giornata che ripercorreranno le tradizioni del nostro territorio dove i profumi e i sapori uniscono mare e terra, tra identità e modernità. Inoltre, attraverso la voce di chef stellati si terranno corsi di cucina abruzzese aperti al pubblico. Per tutta la durata della manifestazione, all´interno della tensostruttura della Milano Fashion Design in Piazza Liberty, sarà allestito uno spazio espositivo a disposizione della Regione per la degustazione dei prodotti e per la distribuzione di materiale turistico per la promozione della "destinazione Abruzzo". "Dopo il successo di Abruzzo di Sera e gli Incontri di gusto, andati in scena domenica e lunedì al Museo dei Navigli, torniamo a Milano con un altro importante appuntamento promozionale - spiega l´assessore Mauro Febbo - attraverso il quale tornano alla ribalta le eccellenze enogastronomiche regionali. Stiamo puntando molto su Milano in quanto è da sempre una piazza strategica per le nostre produzioni e lo è ancora di più in questo periodo visto che nel capoluogo lombardo ci si prepara per l´Expò 2015. Tra l´altro, ci tengo a sottolineare che la nostra sarà l´unica Regione, insieme alla Sicilia, presente al "Milano Food experience" con i suoi prodotti al fianco di grandi aziende rappresentanti del "made in Italy" nel mondo. L´azione di questo Governo regionale punta molto sulla promozione dei prodotti tipici che restano una grande risorsa non solo in termini economici, e in questo senso i risultati ci danno ragione, ma anche turistici". "Infatti, in questi ultimi anni, l´enogastronomia, nelle sue diverse forme, costituisce uno dei segmenti trainanti della domanda turistica e una delle motivazioni principali della vacanza e del viaggio in Italia - aggiunge l´assessore Mauro Di Dalmazio - un segmento che trova buona attenzione in target ampi e diversificati per provenienza e fasce sociali. Il cibo e il vino di una determinata regione sono sempre più espressione della sua cultura e dell´identità locale e diventano un´attrazione turistica nel momento in cui intorno ad essi si sviluppa quella rete armonica e sistemica di condizioni e servizi nel segno forte di una straordinaria "qualità". L´abruzzo è tutto questo e si propone, non come una semplice "motivazione" di viaggio, ma come una esperienza di soddisfazione complessiva: si mangia e si beve bene in un posto "bello" per i valori che esso è in grado di esprimere come il paesaggio, la cultura, il rapporto profondo con le tradizioni e la storia".  
   
   
FESTA DEL TORRONE DI CREMONA – “TORRONE & TORRONI” CREMONA: IL TORRONE E LA DOLCEZZA UN BINOMIO INDISSOLUBILE PER RENDERE INDIMENTICABILE LA QUINTA EDIZIONE DI TORRONE & TORRONI, A CREMONA DAL 16 AL 18 NOVEMBRE 2012  
 
Dopo lo strepitoso successo dello scorso anno, l’edizione 2012 della grande kermesse Torrone & Torroni si presenta anche quest’anno con una ricchissima serie di appuntamenti, incontri, degustazioni e spettacoli che non deluderanno in nessun modo tutti i visitatori che raggiungeranno Cremona dal 16 al 18 Novembre prossimi. Il tema guida scelto per quest’anno sarà la Dolcezza, qualità che racchiude mille mondi e richiama tutti i nostri sensi alla piacevolezza e allo star bene. Perché a Cremona la dolcezza è di casa, col Torrone, prodotto simbolo della città e della sua storia, ma anche con l’armonia dolce dei palazzi storici, la melodia struggente dei suoi violini, e ancora, ultimo non ultimo, la zuccherina amabilità dei suoi abitanti, sempre pronti ad accogliere il turista come un amico e l’amico come un fratello. Da sempre i golosi di dolci e di cibi buoni si danno appuntamento a Cremona, ma quest’anno potranno venire anche i golosi della vita, delle cose buone in senso assoluto: tutto ciò che può essere considerato un aspetto dolce della vita è e sarà gradito ospite della festa Torrone&torroni 2012. La dolcezza sbarcherà nelle suggestive piazze di Cremona con tutto ciò che ha a che fare col mondo dolce, la dolce vita, il dolce far niente. Dolcezza innanzitutto intesa come piacere alimentare, come sapore, poi, in senso più ampio, come sensazione, come stato emozionale. Una festa anche del cuore, quindi, che intende donare gioia a tutti coloro che saranno a Cremona nei giorni della Festa del Torrone -Torrone& Torroni 2012. Tra le tante novità di quest’anno ci sarà decisamente da sbizzarrirsi, a partire dalla mostra “Formedolci”, organizzata dalla Galleria Colossi Arte Contemporanea e patrocinata dalla Provincia, dal Comune di Cremona e dalla Camera di Commercio. La mostra sarà ospitata all´interno del Palazzo Comunale nel Salone degli Alabardieri dal 1 al 29 novembre 2012, ed ospiterà un’accuratissima selezione di opere degli artisti del team di Antonella e Daniele Colossi, realizzate appositamente per la Festa del Torrone. Il trait d´union che caratterizzerà la mostra sarà il formato delle tele, proporzionato alle dimensioni oblunghe della stecca del torrone. Miele, zucchero, mandorle, noci, arachidi e nocciole sono gli ingredienti per creare la famosa prelibatezza cremonese...Vi invitiamo a scoprire quali “ingredienti” mescoleranno gli artisti nella composizione delle loro dolci opere. Altra novità di quest’anno, l’edizione 2012 del World Sugar Meeting che approda alla Festa del Torrone di Cremona. Tra tutte le forme di collezionismo esistenti, quella delle bustine da zucchero è una tra le più singolari, sicuramente la più dolce, che potesse esserci. E i collezionisti, che si daranno appuntamento a Cremona per mostrarle e dare vita ai loro pazzi scambi, saranno veramente tanti. Centinaia di migliaia di bustine di zucchero, alcune rarissime e preziose. In questa occasione verrà presentata la bustina da zucchero ufficiale della festa più dolce di Cremona. Tutti i golosi con un occhio all’estetica dei dolci non potranno mancare invece alla Showcake Competition, in collaborazione con Cakemania.it, e con il mensile Rcs Oggi Cucino, un grande concorso online su Facebook (www.Facebook.com/showcakedesign) dove tutti i concorrenti potranno mandare foto e ricette delle loro creazioni che abbiano come tema la dolcezza o la musica. Le migliori verranno selezionate e i finalisti invitati a Cremona per la premiazione premiate durante i giorni della kermesse. Il concorso si svolgerà online dal 10 ottobre al 10 novembre. Per immergersi poi nel cuore e nella storia di Cremona, i visitatori saranno coinvolti in un viaggio nella Cremona liutaria lungo un itinerario ad hoc, accompagnati da una guida turistica per svelare e vivere momenti di storia cittadina, curiosità e leggende. Torna anche l’appuntamento con i fumetti, in collaborazione con il Centro Fumetto Andrea Pazienza, in cui verrà affidata a dieci artisti fumettisti l’interpretazione dal vivo di altrettante canzoni che hanno fatto la storia della musica e che hanno come protagonista la dolcezza. Per chi ama la fotografia, poi, due saranno gli appuntamenti da non perdere. Il primo sarà la mostra “pHoto 2012”, il primo salone italiano di fotografia riservato ad Autori diversamente abili, che permetterà loro di interpretare e fotografare il mondo che li circonda dal proprio punto di vista e con le proprie sensazioni. E poi la mostra “Cremona la dolce”, che renderà omaggio ai titolari di attività che “producono dolcezza”, pasticcerie, ristoranti del centro di Cremona i quali verranno ritratti all´interno della loro attività lavorativa in modo curioso e ironico Le fotografie diventeranno locandine che i protagonisti esporranno nelle vetrine dei propri negozi, in modo da essere ammirate nei giorni della festa dai visitatori. Ma la tre giorni sarà un crescendo di iniziative e di sorprese, passando dalla creazione e l’installazione di una grande scultura di torrone per arrivare allo “spettacolo finale”, nella suggestiva piazza di Cremona. Non vi resta che raggiungere Cremona, dal 16 al 18 Novembre, per scoprire “dolcemente” ciò che vi aspetta! www.Festadeltorronecremona.it www.Twitter.com/cremoncino www.Facebook.com/cremoncino.torroncino