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GIOVEDì

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Notiziario Marketpress di Giovedì 25 Novembre 2004
Web alimentazione e benessere
IL CONSIGLIO APPROVA UNA PIÙ STRETTA COOPERAZIONE NELLA RICERCA SU TEMI AGRICOLI  
 
Nella sua riunione del 22 novembre, il Consiglio Agricoltura e pesca dell'Ue ha deciso di promuovere legami più stretti tra agricoltura e ricerca. I ministri dell'Agricoltura hanno esaminato il rapporto della presidenza olandese 'Towards cooperation between research funders and programme managers in the domain of agriculture, food, rural development and fisheries in the European Union', le cui conclusioni sottolineano la necessità di una più stretta cooperazione tra ministri dell'Agricoltura e ministri della Ricerca. La raccomandazione ha ricevuto un caldo e totale appoggio del Consiglio. Janez Potocnik, commissario per la Scienza e la ricerca, era presente alla seduta e ha annunciato che nel 2005 verrà organizzata una riunione ad alto livello, nel corso della quale gli Stati membri potranno discutere i temi della cooperazione nell'ambito dello Scar (Standing Committee for Agricultural Research), il comitato permanente per la ricerca agricola. A tal fine, ogni Stato membro verrà invitato a far partecipare due esperti di sua scelta. Nella principale misura adottata, l'accordo politico sulle misure per garantire il benessere degli animali durante il loro trasporto, si è fatto uso anche della scienza. La nuova normativa si basa infatti sulle ricerche per il benessere degli animali, e la sua corretta applicazione verrà sorvegliata dal 2007 con un sistema satellitare di controllo degli spostamenti. Per il testo completo delle conclusioni del Consiglio agricoltura e pesca: http://www.Eu2004.nl/default.asp?cms_item=d176403bb55548ce9cb452aef7134189x1x33834x18  
   
   
TAVOLA ROTONDA: LA “PROVINCIA DEL GUSTO” QUALI STRATEGIE PER IL MARKETING DEL TERRITORIO PROVINCIALE?  
 
Il mercato turistico appare sempre più competitivo ed in rapida evoluzione. Questo mercato, assai più difficile da interpretare che in passato, va ovviamente affrontato con adeguate strategie di organizzazione dell’offerta e di marketing. Tre anni di impegno della Camera di Commercio in questo campo ci hanno insegnato che il primo fattore di successo delle politiche di marketing è la effettiva condivisione di obiettivi e la sinergia tra i diversi soggetti pubblici e privati che, a diverso titolo, concorrono a formare l’offerta di un territorio. Tutti questi soggetti sembrano oggi orientarsi verso obiettivi annunciati e condivisi in ogni sede: orientamento alle rete, valorizzazione della tipicità, della qualità e delle eccellenze. Quanto sono effettivamente coerenti le politiche attuali con tali obiettivi dichiarati? Inoltre, tra livello regionale di governance del settore ed i Comuni, si vanno affermando, da un po’ di tempo, una pluralità di soggetti con competenze su aree vaste e che vedono spesso la cooperazione tra soggetti pubblici e privati; mentre si assiste ad un crescente protagonismo da parte di nuovi attori (Stl, Distretti Rurali, Agenzie Territoriali, Consorzi di tutela, ecc.). Tutto ciò rappresenta senz’altro un’ulteriore potenzialità per il nostro territorio ma comporta anche il rischio della dispersione delle risorse e delle politiche di comunicazione. Come garantire la coesione di questo complesso sistema e la coerenza delle azioni rispetto ad un nucleo comune di obiettivi condivisi? Il progetto “Provincia del Gusto” che la Camera di Commercio intende avviare, in collaborazione con la Provincia di Ancona, vuole essere un contributo per la risoluzione di tali questioni aperte. Sul tema, si confronteranno, inoltre, alcuni autorevoli testimoni dei cambiamenti in atto: per capire come stanno andando le cose e come, eventualmente, si possono migliorare. Venerdì 26 novembre 2004 - ore 09,30 Enoteca Regionale - Via Federico Conti, 5 - Jesi  
   
   
RAS: UNA BORSA DI STUDIO PER ESPERTI DEL GUSTO IN MEMORIA DI ERMINIO TEDESCHI-POLMONARI FINANZIERÀ GLI STUDI PRESSO L’UNIVERSITÀ DI SCIENZE GASTRONOMICHE DELLO SLOW FOOD  
 
Ras sosterrà gli studi e il soggiorno di giovani iscritti all’Università di Scienze Gastronomiche costituita da quest’anno a Pollenzo (Cn). La borsa di studio è stata istituita in memoria di Erminio Tedeschi-polmonari, già direttore delle relazioni esterne della compagnia. Scomparso nel 2000, Tedeschi- Polmonari ha profuso la sua esperienza di comunicatore e le sue energie per promuovere l’Agricola San Felice, azienda toscana di Ras specializzata nella produzione di vini, oli e carni di pregio. L’università di Scienze Gastronomiche è la realizzazione di un’idea di Slow Food che, insieme alle regioni Piemonte ed Emilia Romagna, ha dato vita al primo Ateneo interamente dedicato alla cultura eno-gastronomica. “Il cibo è una delle poche cose veramente irrinunciabili nella nostra vita” – sostiene Carlo Petrini, presidente del Movimento Internazionale di Slow Food e ideatore del progetto – “siamo soddisfatti che un elemento così importante abbia acquisito anche dignità accademica.” Il corso di laurea di Gastronomia, a cui partecipano 70 studenti (italiani e stranieri), prevede un triennio di base, seguito da una specializzazione biennale nella comunicazione alimentare - gastronomica (destinata a formare i futuri giornalisti del settore) oppure nella gestione delle imprese di produzione e distribuzione alimentare.  
   
   
DAL VINO AI PRODOTTI TIPICI E BIOLOGICI: ALLA CINA PIACCIONO «ITALIANI»  
 
L’italia piace alla Cina, un feeling che il vino e i prodotti tipici incrementano, unitamente al fashion ed ai prodotti di lusso. La conferma viene dalla sesta edizione – la prima col marchio Vinitaly a fare da traino - di Vinitaly China, in programma da ieri fino al 26 novembre nello Shanghai Exhibition Center, sede delle più importanti manifestazioni di tendenza che si svolgono nella «capitale» economica cinese. Organizzata da Veronafiere in collaborazione con Ice (Istituto nazionale per il commercio estero), Ccpit (China Council for the Promotion of International Trade – agenzia dell’agricoltura del governo cinese) e lo Shanghai International Exhibition Corporation, la rassegna è supportata dal China Hotel Association, Council for the Promotion of International Trade Shanghai, Shanghai Wine Monopoly Administration Bureau, Shanghai Importing Food Enterprise Association, Shanghai Sugar Cigarette & Wine (Group) Co., Ltd., Metro, Carrefour and Lian Hua Supermarket (Group) Co. Ltd. Oltre 160 sono gli espositori, tra i quali le migliori aziende italiane del vino (Lungarotti, Umani Ronchi, Rivera, Pio Cesare, Michele Chiarlo, Zonin, Valdo, Pasqua, Sartori, La Gioiosa, Villa Sandi e moltissime ancora), a cui si aggiungono alcune rappresentanze istituzionali delle regioni e dei consorzi più rinomati (Campania e Puglia, con i loro prodotti tipici, Consorzio del Brunello, ecc.), che ogni giorno promuovono, in collaborazione con Vinitaly, seminari e degustazioni curati da Massimo Billetto, editore ed esperto di vini. La giornata inaugurale si è aperta con un wine tasting di Angelo Gaja, che ha presentato personalmente i propri vini ai numerosi operatori cinesi intervenuti. «Sono convinto che i vini italiani siano quelli che possono meglio abbinarsi alla cucina cinese, ricca di piatti a base di carni e pesce», ha evidenziato Gaja nel corso della degustazione, esortando poi il pubblico cinese presente a «guardare con grande attenzione al vino italiano nel suo complesso, ricco di prodotti enologici importanti, legati alle grandi tradizioni e peculiarità del territorio». Un mercato, quello cinese, ancora di nicchia in termini numerici e di valore (il giro d’affari dell’export agroalimentare italiano nel 2003 è stato superiore ai 20 milioni di Euro, contro gli 11 del 2002, con un quasi raddoppio del fatturato, mentre il vino italiano esporta 1,5 milioni di bottiglie), ma che necessariamente deve essere conosciuto e sperimentato dato il notevole incremento di reddito da parte di alcune fasce di popolazione (oltre 100 milioni) e le previsioni di un allargamento del benessere ad un più ampio bacino. Indice di questa tendenza in atto anche la richiesta di prodotti biologici, freschi e trasformati, che unitamente ai prodotti tipici quali il pomodoro San Marzano, alla pasta, agli oli dop e ai liquori di limone di Sorrento ed Amalfi, la Regione Campania, presente tramite l’Ersac (l’ente regionale preposto allo sviluppo agricolo), sta registrando in incremento ad ogni edizione di Vinitaly China, soprattutto quest’anno. La conferma di tale vivacità del mercato e dell’attenzione verso i prodotti made in Italy arriva dalla Casa Vinicola Sartori. «Nell’ultimo mese abbiamo ricevuto più di cinque offerte di acquisto molto interessanti dalla Cina», sottolinea l’export manager Daniele Cristanelli. «Nelle prime due ore di fiera, inoltre, ho avuto più di una decina di contatti di buon livello, tra i quali buyer e importatori». Nella giornata di giovedì 25 sono in calendario degustazioni e workshop di vini dell’Istituto Grandi Marchi, della Regione Campania (abbinati ai prodotti tipici), del Chianti Classico, dei vini del Veneto. «Vinitaly China si sta confermando una grande occasione promozionale per le aziende italiane del vino», affermano Luigi Castelletti, presidente di Veronafiere, e Giovanni Mantovani, direttore generale, «e siamo convinti che molti contatti potranno trasformarsi presto in veri e propri contratti. Il mercato cinese rappresenta un’immensa opportunità, che dobbiamo essere bravi a sfruttare come sistema nazionale».  
   
   
SALONE DEL VINO: IL RILANCIO DEGLI AUTOCTONI OLTRE 40.000 VISITATORI AL LINGOTTO CANTINE SODDISFATTE: SUL MERCATO  
 
 Torna Un Cauto Ottimismo Dal 14 al 17 novembre la quarta edizione del "Salone del Vino" ha consentito di monitorare il mercato del vino. Dagli operatori segnali positivi: la domanda è in lieve ripresa. Presenze qualificate. Record di enoappassionati: quasi 13 mila visitatori nella giornata inaugurale. Appuntamento a Torino, nel 2005, dal 27 al 30 ottobre 40.312 visitatori tra operatori, addetti ai lavori ed enappassionati nei quattro giorni della quarta edizione del Salone del Vino, che si è chiusa oggi al Lingotto di Torino. Molti i motivi di soddisfazione per i produttori che hanno esposto al Salone del Vino: si è verificata una certa ripresa della domanda e gli operatori sono improntati ad un cauto ottimismo. Tendenza che era stata registrata con puntualità dall¹indagine svolta dal Centro Studi Promotor-osservatorio Permanente del Salone del Vino e presentata nella giornata inaugurale della rassegna del Lingotto. Il sondaggio tra enoteche, grande distribuzione e consumatori ha messo in evidenza come l¹erosione dei consumi si stia arrestando e come è attesa per i prossimi sei mesi una ripresa della domanda. Testimonianza diretta di questa tendenza è stato il boom di visitatori nella giornata inaugurale del Salone del Vino: domenica 14 novembre unica giornata di apertura al pubblico dei padiglioni 12.775 enoappassionati si sono dati appuntamento al Lingotto per esplorare il Vigneto Italia. Il tema dei vini da vitigni autoctoni è stato centrale nella quarta edizione del Salone del Vino e sarà in futuro il must della rassegna torinese che, proprio da questa edizione, ha conosciuto un importante rilancio. La Regione Piemonte è entrata infatti nella proprietà del Salone del Vino in quota paritaria con Promotor International, con l¹intento di fare di Torino la capitale dell¹enogastronomia. Con tutta probabilità il Salone del Vino diventerà biennale e si alternerà con il Salone del Gusto: già è stata fissata la data per la quinta edizione che si terrà a Torino dal 27 al 30 ottobre 2005 e specializzerà ancora di più il Salone del Vino sul tema dei vitigni autoctoni. Del resto sono stati proprio questi vini i più richiesti dai buyers internazionali che hanno partecipato al workshop al quale si erano iscritte ben 220 aziende (più 40 per cento rispetto al 2003) dando vita ad oltre 1500 contatti commerciali con i compratori di paesi esteri a forte propensione di domanda dei vini made in Italy. Al centro dei convegni ancora il tema dei vitigni autoctoni celebrati nel Primo 'Forum', organizzato da Promotor International e Regione Piemonte, con la collaborazione dell'associazione 'Gowine' e Vinum Loci/gorizia Fiere dedicato a questi vini con la proposta di un accordo tra tutte le Regioni per evitare in futuro che vitigni caratteristici di un determinato territorio vengano esportati in altre province. Approfondimenti sono stati dedicati al marketing del vino e al caso dei tappi: la nuova tendenza è infatti di ridurre l'uso dei tappi di sughero per passare a quelli a vite e quelli in vetro che sono la nouvelle vague del packaging delle bottiglie di qualità. Sul fronte della comunicazione vi è stato un forte interesse dei media per il Salone del Vino, vi è stata la presentazione delle maggiori guide enologiche (un evento con la partecipazione di produttori e personaggi dello show-biz è stata la presentazione della Guida e la premiazione dei vini scelti da Luca Maroni), vi è stato soprattutto l¹apprezzamento dei produttori per la nuova spinta d¹immagine che il vino ha ricevuto dal Salone del Vino. I produttori, da Nord a Sud, hanno infatti unanimemente sottolineato che il Salone del Vino ha consentito di far apprezzare i prodotti, di stringere importanti contatti commerciali e di relazioni, in un contesto professionale. Www.salonedelvino.com  www.Promotorinternational.it  
   
   
SUL SAGRANTINO L’ULTIMA SFIDA PER I VITIGNI AUTOCTONI  
 
Le Città del Vino chiedono alle Regioni Marche e Toscana di revocare il provvedimento che ha permesso di inserire il vitigno Sagrantino nell’elenco delle varietà coltivabili. Durante la Convention d’autunno di Marsala l’Associazione ha approvato un ordine del giorno su proposta del sindaco di Montefalco (Perugia), Valentino Valentini, che aveva sollevato la questione. La mozione ha trovato il pieno appoggio dei 200 sindaci presenti in Sicilia, in particolar modo dei sindaci del coordinamento toscano delle Città del Vino. Secondo le Città del Vino l’inserimento del vitigno sagrantino - il vitigno del Sagrantino di Montefalco Docg – non risponde all’esigenza ormai consolidata di tutelare e valorizzare le produzioni vitivinicole autoctone, nella convinzione che vada preservato il legame con il territorio d’origine. “L’impianto di un vitigno autoctono in una zona estranea – afferma il sindaco Valentini – anche se autorizzato al solo fine di apportare miglioramenti ai propri vini, rappresenta un grave precedente che potrebbe innescare un pericoloso meccanismo di imitazione. Non dobbiamo disperdere per ragioni meramente commerciali il patrimonio dei nostri vitigni autoctoni, che ci consentono di firmare prodotti inimitabili fuori dalla zona di origine”.  
   
   
ROMA CAPITALE DEI VITIGNI DI ANTICA COLTIVAZIONE: NON SOLO OGGETTO DI RICERCA ACCADEMICA, MA ANCHE DI VALENZA ECONOMICA  
 
Sono unici ed hanno spesso nomi improbabili: Erbaluce, Pisciarello, Catarratto, Gagliopposi vitigni italici di antica coltivazione (o autoctoni), protagonisti anche del Wine Show, in scena a Roma alla Città del Gusto del Gambero Rosso, il 27 e 28 novembre, conosciuti e catalogati sono 350, ma secondo le stime ne esisterebbero oltre 1.000 (il dato, però, è da prendere con le molle, perché può comprendere i casi di omonimia o sinonimia) e costituiscono uno straordinario patrimonio ampelografico di grande ricchezza genetica, che impone di essere conservato e conosciuto al meglio. Ma i cosiddetti vitigni autoctoni non rappresentano soltanto un enorme bacino ampelologico di biodiversità da studiare e proteggere, ma sono anche il principale elemento di distinzione della nostra viticoltura ed enologia. Un vero e proprio vantaggio competitivo, che tutto il mondo ci invidia, specie in un momento in cui il mercato mostra i primi, ma evidenti, segni di stanchezza rispetto ad una omologazione organolettica dei vini, diventata quasi imbarazzante. Detto questo, però, possiamo ritenere che i vitigni di antica coltivazione siano tutti destinati a diventare i nuovi protagonisti del mercato, garantendo valore aggiunto ai loro produttori e ad interi territori? E¹ questo il leit motiv che accompagnerà la megadegustazione romana (aperta al publlico dalle ore 15 alle 21) delle oltre 500 etichette prodotte da più di 150 aziende di qualità, il nuovo evento organizzato da Promotor International e passerella finale del Salone del Vino di Torino. Lo stato di ³salute² attuale dei vitigni di antica coltivazione vede uno ³zoccolo duro² di circa 10-20 vitigni, ai quali alcuni celeberrimi territori devono il loro successo, proprio per il fatto di essere terre di grandi autoctoni. Sono ormai completamente affermati, tanto da interessare anche le viticolture del Nuovo Mondo, e producono vini in grado di sfidare con successo la concorrenza internazionale: Sangiovese, Sagrantino, Nebbiolo, Barbera, Montepulciano d¹Abruzzo, Aglianico, Nero d¹Avola, solo per fare qualche nome. Poi ne esistono tra i 100 e i 200 che hanno ottime potenzialità, ma non ancora la forza di imporre un¹identità propria. Fra quelli più in crescita possiamo ricordare, il Vermentino, il Verdicchio o il Fiano, vero e proprio ³Viogner italiano², ma anche la Falanghina e il Greco. Leggermente al di sotto, troviamo vitigni di antica coltivazione impiegati come complementari, anche se in alcuni casi sono dei veri e propri ³gregari di lusso²: Colorino e Canaiolo, sono forse gli esempi più noti, ma si pensi anche al Perricone o al Nerello Mascarese. Infine, i vitigni ³reliquia²: da una parte quelli di recente recupero e di cui sappiamo poco perfino sulle loro prospettive di coltivazione, e dall¹altra quelli con una diffusione estrememamente localizzata, come ad esempio il Pignolo o il Timorasso, e che rappresentano spesso soltanto delle ³curiositಠaziendali dall¹esiguo numero di bottiglie. Se così stanno le cose, un imprenditore vitivinicolo può davvero puntare tutto su un vitigno autoctono senza correre dei rischi? Certamente sì. Ma a patto di dover mettere a bilancio, oltre ad una cospicua somma da investire nella sperimentazione di tecniche di coltivazione e di vinificazione ad hoc, anche risorse finanziare adeguate ad un vero e proprio studio di filiera e a campagne promozionali in grado di sostenere quei vini sul mercato. Non basta, dunque, dire sì indistintamente agli autoctoni, ma va verificato se questa scelta può incontrare un consumatore. Ecco che allora il valore del Wine Show diventa evidente: non solo misurare la capacità di penetrazione sul mercato di questi vini, ma anche il livello di gradimento del pubblico. Sempre di più il consumatore deve essere al centro di queste iniziative, per consentire alle aziende di adottare un linguaggio che comunichi con chiarezza crecente il prodotto. Oggi, la scelta di promuovere vini autoctoni va spiegata comunicando sempre di più il valore aggiunto che una bottiglia di vino porta con sé in termini di territorio, cultura del luogo, storia. I vini autoctoni non devono essere solo tutelati, ma devono seguire politiche di marketing che favoriscano un nuovo rapporto con questo consumatore per vincere le sfide del mercato con i vini internazionali.  
   
   
CINQUE GRAPPOLI AL FRANCIACORTA CABOCHON 2000  
 
L’associazione Italiana Sommelier ha assegnato i “cinque grappoli”, punteggio d’eccellenza, al Franciacorta Cabochon 2000 di Monte Rossa. Nell’edizione 2005 della guida Duemilavini, i Sommelier Italiani hanno premiato con i “cinque grappoli” solamente quindici vini lombardi, tra cui il Franciacorta di alta gamma dell’azienda bresciana di Emanuele Rabotti, confermandolo così ai massimi livelli dell’enologia italiana. Monte Rossa ha recentemente rinnovato la cantina, scegliendo con determinazione la strada del Franciacorta e abbandonando la produzione di vini fermi. Nella nuova e moderna struttura spicca l’enolift, uno speciale “ascensore del vino” che trasporta il prodotto sui tre piani della cantina. Proprio come l’enolift conduce mosti e vini ai livelli più alti, il riconoscimento dei Sommelier italiani porta le bollicine di Monte Rossa nell’empireo della qualità. Il Franciacorta Cabochon Millesimato viene creato nel 1992 per celebrare i primi vent’anni di attività dell’azienda, imponendosi, in virtù della sua suberba raffinatezza, come vino più emblematico di Monte Rossa. Nasce solo nelle annate più favorevoli, da uve chardonnay (70 per cento) e pinot nero selezionatissime, ed è affinato almeno tre anni in cantina prima della sboccatura. E’ un Franciacorta di grande struttura e persistenza aromatica, prodotto in quantità limitate, circa 30mila bottiglie per la vendemmia 2000, e considerato uno dei vini più rappresentativi del territorio franciacortino  
   
   
DALLA CONVENTION DI MARSALA UN DECALOGO DI AZIONI PER I PRODOTTI LOCALI E LE STRADE DEL VINO  
 
Dall’assemblea d’autunno delle 540 Città del Vino, l’impegno dell’Associazione: concentrare gli sforzi sul rilancio dei vini italiani, sul turismo enogastronomico, sulla difesa della biodiversità e dei consumatori Davanti a uno scenario di cambiamenti strutturali del mercato, con una nuova geografia delle produzioni, la globalizzazione crescente, una maggiore razionalità dei consumatori finali, le Città del Vino chiedono alle Istituzioni e alle associazioni di categoria una decisa azione di rilancio dell’offerta enogastronomica e turistica italiana. Alla Convention d’autunno di Marsala i circa 200 sindaci presenti hanno approvato un documento che impegna le Città del Vino a promuovere dieci azioni urgenti per rafforzare la struttura del sistema italiano del vino, dell’enogastronomia e dei turismi locali di settore. Questi i 10 punti su cui l’Associazione intende lavorare nei prossimi mesi per sensibilizzare il mondo produttivo e istituzionale: prezzi; finanza; export; turismi; marketing alternativo; educazione e formazione; marchi territoriali; comunicazione multimediale; eventi; arte e cultura. In particolare sul tema prezzi l’Associazione chiede che venga organizzato un forum multilaterale per la moderazione e il monitoraggio lungo la filiera. Sul tema della finanza invita il mondo bancario a una maggior attenzione verso il sistema delle piccole e medie imprese vitivinicole. Per quanto riguarda i turismi l’Associazione si impegnerà invece per favorire il rifinanziamento e una promozione di sistema delle oltre 100 Strade del Vino italiane. E ancora: in materia di export le Città del Vino chiedono un maggior coordinamento tra le agenzie nazionali e le organizzazioni di categoria, per una sorta di regia unica deputata a promuovere all’estero in modo integrato il vino e l’agroalimentare italiano di qualità. Ma anche un impegno per la formazione e l’aggiornamento professionale degli operatori; la promozione di un canale Tv tematico di diffusione “democratica”, e non elitaria, delle informazioni sui vini, la gastronomia, gli eventi e i turismi.  
   
   
AMANTI DEL VINO? ARRIVA IL WINE CELLAR SAMSUNG AGGIUNGE ALLA SUA RICCA GAMMA DI FRIGORIFERI IL NUOVO WINE CELLAR RW 13 EB.  
 
Samsung e' attenta alle nuove tendenze e ai mutamenti negli stili di vita e finalmente anche a casa tua potrai conservare al meglio le bottiglie di vino piu' pregiate. Grazie al nuovo Wine Cellar di Samsung troveranno la giusta temperatura vini bianchi e rossi, due zone con temperatura differenziata, regolabile tra 4°C e 18°C, permetteranno di scegliere la temperatura piu' giusta in base al tipo di vino. Wine Cellar puo' ospitare fino a 29 bottiglie, anche di dimensioni diverse, grazie alle griglie di metallo regolabili in altezza. Inoltre il vetro della porta e' schermato per impedire che i raggi Uv possano compromettere le qualita' e il gusto del vino. La porta e' reversibile per facilitare l'apertura da destra o da sinistra. Wine Cellar di Samsung e ' disponibile in un elegante finitura acciaio e nero. Le dimensioni ridotte (Lxaxp: 50,5x82.3x57 cm) lo rendono ideale non solo per la cucina, ma puo' anche essere facilmente collocato in ripostiglio, in box o in cantina.  
   
   
SI E' CONCLUSA CON RISULTATI OLTRE OGNI ASPETTATIVA, LA DUE GIORNI DEGLI OPERATORI CANADESI E GIAPPONESI ALL'ENOTECA REGIONALE DI JESI  
 
I canadesi (7 importatori ed 1 giornalista) ed i giapponesi (4 importatori ed 1 giornalista) hanno degustato ed apprezzato moltissimo gli oltre 50 vini proposti dall'Assivip. Gli accordi verbali che gli importatori hanno concluso con i produttori lasciano presagire in sviluppi molto positivi nei prossimi giorni. Questa visita realizzata tramite un accordo di programma tra l'I.c.e. Di Ancona e la Regione Marche, si inserisce nel programma promozionale dell'Assivip, che per il corrente anno prevede la realizzazione di investimenti promozionali per oltre 250.000 euro. I vini che hanno destato maggior interesse sono stati quelli delle Aziende Moncaro, Sartarelli, Fazi Battaglia, Bisci, La Distesa, Umani Ronchi, Santa Barbara, Marotti Campi, Piersanti, Monteschiavo e Boccadigabbia, ma anche tutti gli altri vini degustati sono stati annotati nei preziosi taccuini degli importatori.  
   
   
DALLE STIME AIFO + 30% DI PRODUZIONE OLIVICOLA - CRESCONO LE DOP - SCONGIURATO IL PERICOLO DI MOSCA  
 
Secondo Piero Gonnelli, Presidente dell¹Aifo (Associazione Italiana Frantoiani Oleari) "L'annata 2004 pare promettente sia in termini quantitativi che qualitativi. Questo, essendo quasi del tutto rientrato il rischio di mosca, paventato in Ottobre a causa delle temperature troppo elevate². I dati risultano dall'indagine sviluppata ogni anno al momento della raccolta e della frangitura su tutto il territorio italiano dall¹Associazione. "Rispetto al 2003 si avrà un recupero quantitativo del 30-40%, anche se la resa tende a calare. Lo scorso anno, invece, a fronte di una scarsità, le olive avevano grande resa. L¹incremento investirà tanto la produzione totale di olio, quanto quella dell¹extravergine, che pesa sulla produzione totale per il 60%. Anche territorialmente l¹incremento è equilibrato da Nord a Sud, con una punta notevole, rispetto alla situazione di sofferenza dello scorso anno, per Toscana, Umbria e Alto Lazio. Le olive sono sane, cosa che dovrebbe portare a una qualità superiore, che dipenderà certamente tanto dalla cura nella coltivazione, quanto dai tempi e dai modi della frangitura. La quantità di Dop potrebbe essere superiore al 2003 e al 2002, che avevano toccato rispettivamente 130.000 quintali e 120.000 quintali di olio, in considerazione del trend in crescita del mercato dell¹extra vergine Dop, ora attestato sul 4% del totale della produzione nazionale. Se da un lato aumenta la richiesta per la certificazione a marchio Dop da parte di produttori di zone già vocate, si sono incrementate anche le zone che, con l¹ingresso in quest¹ultimo anno di 6 nuove Dop: Colline Lucchesi (Toscana), Valdemone (Sicilia), Tergeste (Friuli Venezia Giulia), Tuscia (Lazio), Cartoceto (Marche), Terre Tarentine (Puglia), passano da 29 a 35. Nella situazione attuale la Toscana dovrebbe essere una delle regioni più premiate, con un incremento di produzione rispetto al 2003 del 60%, anche se con una resa inferiore del 2%, recuperando il livello di produzione del 2002 di 250.000 quintali. Nel 2003 nel Chianti Classico, dove si contano 450.000 piante certificate su un totale di 1 Milione, su una produzione totale di 6.000 quintali di olio, si sono ricavati 600 quintali di Dop, pari al 10%, mentre per il Terre di Siena, capace di 141.000 piante certificate, la produzione totale è stata di 360 quintali di Dop². La storia dei Gonnelli risale al 1585, quando comprano nel territorio di Reggello il podere di Santa Tea, con annesso frantoio, tuttora preziosamente custodito. Da allora i Gonnelli si tramandano l¹arte della coltivazione delle olive e della loro spremitura, in equilibrio fra la migliore tradizione e la continua sperimentazione nella ricerca dell¹innovazione. Proprio a Santa Tea nel 1962 viene installato un impianto a centrifuga, il primo al mondo, mentre i Gonnelli nellŒ85 si attivano sulla ³monocultivar², per ottenere olio proveniente dalla frangitura di olive di un solo tipo di pianta, dando vita ben 15 anni fa al celebre olio extra vergine di oliva Cultivar Frantoio. Così questa famiglia, guidata da Piero Gonnelli, nel mondo dell¹olio extra vergine d¹oliva si è fatta un nome e Gonnelli 1585 è divenuta una firma di alta qualità. Tale è la reputazione, che gli Agricoltori del Chianti Geografico hanno scelto proprio Gonnelli per la frangitura delle olive utili per la loro produzione di Olio Extra Vergine Chianti Classico Dop e per il Terre di Siena Dop, per cui l¹azienda ha realizzato il Frantoio di Vertine e assiste tecnicamente il Frantoio di San Gimignano. Nel 2003 sono state frante a Santa Tea 28.000 quintali di olive, per la produzione di 3.200 quintali di olio, da cui sono state imbottigliate 140.000 bottiglie nei vari formati vendute nel 2004 con il marchio Frantoio di Santa Tea; a Vertine 4.000 quintali di olive per la produzione di 600 quintali di olio in totale, di cui 35 quintali sono serviti a Gonnelli per l¹imbottigliamento di 7.600 bottiglie del suo Chianti Classico Dop Frantoio di Vertine; a San Gimignano 5.000 quintali di olive per la produzione di 700 quintali di olio in totale, di cui 65 quintali per Gonnelli, utili per 14.000 bottiglie del Terre di Siena Dop Frantoio di San Gimignano. Se il fatturato dell¹Azienda, che dispone a Santa Tea di 4.000 piante di proprietà, nel 2003 è stato di 3 Milioni di Euro, con un incremento del 57% sul 2002, nel 2004 si stima un ulteriore incremento del 4%, dovuto sia all¹aumento dei clienti coltivatori, che si rivolgono a Gonnelli per la frangitura, che a un aumento delle bottiglie a marchio Gonnelli 1585, vendute al dettaglio qualificato e ai Ristoranti. I mercati esteri nel 2003 hanno inciso sul totale del fatturato per il 20%, primo fra tutti quello degli Stati Uniti con il 60%. Nel 2004 si riscontra un ulteriore incremento dell¹export che tocca il 40% del totale fatturato. L¹apprezzamento deriva dal fatto che l¹olio Gonnelli 1585, come quello di almeno 600 Frantoiani/agricoltori, può essere definito olio di filiera, e per ciò stesso olio di qualità, in quanto garantisce la tracciabilità e un alto grado di artigianalità, che si traducono in garanzia per il consumatore.  
   
   
MUTTI ASSEGNA IL POMO D’ORO 2004: IL RICONOSCIMENTO ATTRIBUITO AL MIGLIOR CONFERENTE PER LA CAMPAGNA APPENA CONCLUSA  
 
Dall’oro rosso al Pomo d’Oro. Mutti, la storica azienda parmense che da oltre un secolo porta sulle tavole degli italiani pomodoro di qualità, celebra la chiusura della campagna di raccolta 2004 con la consegna del Pomo d’Oro al miglior Conferente. Il premio, giunto quest’anno alla quinta edizione, viene riconosciuto da Mutti all’azienda agricola che si è distinta per aver consegnato il pomodoro qualitativamente superiore secondo rigorosi parametri fissati in accordo con le associazioni dei produttori e le aziende agricole stesse. Oltre alla consegna del Pomo d’Oro, al migliore conferente della campagna, è previsto un riconoscimento in denaro, iniziativa unica nel panorama delle aziende di marca, anche ad altre 19 aziende agricole. Ad aggiudicarsi il titolo quest’anno è l’Azienda Agricola Ivo e Carlo Lambertini. Il premio non solo suggella una stagione straordinaria, che ha visto impegnati per Mutti 180 Conferenti, per un totale di 980.000 quintali raccolti (+ 40% circa rispetto il 2003), ma rappresenta anche un successo del Made in Italy. Infatti, i frutti derivano solo da pomodori italiani, maturati al caldo sole del mediterraneo, raccolti e lavorati in giornata per conservarne integra freschezza, colore e profumo. La qualità del prodotto e dei processi produttivi ha un valore elevatissimo per Mutti. Da quando il Cav. Marcellino Mutti garantiva il suo concentrato di pomodoro sono cambiati i tempi ed i numeri, ma la cura è sempre rimasta la stessa. Nel 1999 Mutti è la prima azienda che certifica la gran parte dei suoi prodotti con il marchio "Produzione Integrata Certificata", in quanto ottenuti nel pieno rispetto delle direttive internazionali di Produzione Integrata, superando positivamente tutte le verifiche e i controlli in ogni fase agricola e produttiva. Questa certificazione è un insieme di procedure molto severe che devono essere rispettate sia da Mutti, sia dalle aziende agricole che conferiscono il pomodoro durante il periodo estivo. I controlli interessano: la rotazione quadriennale del terreno; il divieto assoluto di utilizzo di fertilizzanti ed erbicidi in fossi e capezzagne; la gestione dell’irrigazione al fine di ottimizzare lo sviluppo della pianta, evitando dispersione di acqua; la scelta delle varietà più idonee al tipo di terreno. Ai controlli sull’intera filiera, si è aggiunta, a partire dal 2001, la dichiarazione “Non Ogm”. Obiettivo per il futuro, unitamente ad un focus costante sull’innovazione, è un ulteriore incremento della qualità. In quest’ottica rientra il conferimento del Pomo d’Oro, un premio al frutto migliore per assicurarsi un prodotto finito sempre di altissima qualità.  
   
   
I LOMBARDI E LA COLAZIONE AL BAR: IL BUON GIORNO SI VEDE DAL… CAFFÈ. CAFFÈ MILANI E JESI CAFFÈ DEL CONSORZIO GRANCAFFÈ OSSERVANO LE ABITUDINI REGIONALI IN UNA RICERCA CONDOTTA DA ASTRA-DEMOSKOPEA  
 
Un cappuccio e una brioche con la marmellata consumati velocemente, ma in buona compagnia. Questo il risultato della ricerca quantitativa “I Lombardi e la colazione al bar”, condotta da Astra-demoskopea per il Consorzio Grancaffè e i sui Consorziati della Lombardia Caffè Milani e Jesi Caffè, focalizzata su un campione rappresentativo della popolazione italiana tra i 14 e i 79 anni, di cui 7.920.000 residenti nelle province lombarde, e realizzata attraverso 996 interviste telefoniche somministrate con il metodo C.a.t.i. L’istantanea della Lombardia scattata dall’obiettivo di Astra-demoskopea sottolinea la tendenza dei lombardi a consumare la prima colazione al bar soprattutto per bere un buon caffè espresso iniziando così la giornata nel modo migliore. Gli ingredienti di cui si può comporre la colazione sono numerosi e facilitano un ventaglio di combinazioni molto colorito e piacevolmente declinato al costume locale. Il rito della colazione al bar in Lombardia viene seguito, almeno due volte a settimana, dal 17.8% degli intervistati. Una colazione al bar non sembra essere tale senza la presenza di una bevanda per il 100% degli intervistati. Il cappuccino si conferma la bevanda più consumata della Lombardia (68%), seguito dal caffè espresso che si attesta come alternativa favorita (26.6%). In coda altre bevande come le spremute e i succhi di frutta (5.7%), il thè (3.9%), l’acqua minerale (3.9%) e il latte (3.5%). Tra i caffè è l’espresso che raccoglie il maggior numero di consensi (83.2%), seguito da caffè macchiato (11.5%) e caffè corretto (5.3%). Il caffè dunque la bevanda alternativa prediletta. I lombardi si dichiarano un popolo di medi bevitori con un consumo che varia dai due ai quattro caffè quotidiani (54.7%), seguiti dai deboli bevitori con un caffè al giorno (23%). I non consumatori di caffè si attestano intorno ad una percentuale del 12.9% mentre i forti bevitori, ossia coloro che bevono più di quattro caffè al giorno, raggiungono il 9.4%. Un buon caffè, ma anche prelibatezze gastronomiche. La maggioranza dei lombardi (73.4%) concepisce la colazione al bar con vivande annesse. Numerosi i consensi nei confronti di brioches e simili (71.4%), con una predilezione per la qualità con farcitura di marmellata (35.4%) e senza farcitura (31.4%). Le preferenze diminuiscono per le brioches con il cioccolato (25.1%) e alla crema (15.2%). Il consumo di brioches salate (2.2%) e al miele (1.8%) è marginale, ma resta pur sempre una valida alternativa. Ma quali sono le abitudini tipiche? La colazione viene generalmente consumata in piedi accanto al bancone (39.9%), talvolta in compagnia di amici e colleghi (39.1%) o parlando e scherzando con il barista (30.2%), altre volte in solitudine (29.5%). La scelta del Bar vede al primo posto il desiderio di bere un buon caffè (55.2%), per cominciare bene la giornata (54.4%) e assaporare il relax della colazione fuori casa (50.5%). Seguono il desiderio di fare il pieno d’energia (43.6%), di farsi quattro risate (42.5%) in compagnia di amici (41.1%), mentre si gusta qualcosa di buono (35.6%) e si socializza con il barista o altri clienti (26.4%). Seguono motivazioni quali uscire di casa (21.5%), aspettare qualcuno o i mezzi pubblici (21.4%), dando un’occhiata al giornale o alla Tv (17.7%), o approfittando per ripassare le lezioni o preparare il lavoro (11%), magari ammiccando al vicino di tavolino nel tentativo di corteggiarlo (5.8%). Il barista amico o professionista distaccato? Se il bar è il locale pubblico preferito dagli italiani l’anima e il cuore del bar è da sempre il barista. Il rapporto con il barista in Lombardia si fonda per la maggioranza dei casi sulla simpatia (66.4%). Sentimenti quali l’indifferenza (23.1%), l’amicizia (21.1%), e il cordiale rispetto (4.3%) rappresentano una minoranza. Quattro i profili dei consumatori lombardi emersi dalla ricerca: i Neo-benestanti, i Tipi da Bar, i Neo-edonisti e i Brioche e cappuccino al volo. Le più rappresentate sono senza dubbio le prime due categorie che raggiungono complessivamente una percentuale pari a 78.9%. I “Neo-benestanti” solitari alla ricerca di energia risultano la tipologia vincente (44.1%). Consumano anche il semplice caffè espresso, dando però molta importanza al cibo da abbinare, principalmente brioche con e senza farcitura. Hanno un’età compresa tra i 25 e i 34 anni e nelle motivazioni che più li spingono al consumo della colazione al bar evidenziano la possibilità di caricarsi per cominciare bene la giornata. A seguire la categoria dei “Tipi da bar” (34.8%), socievoli e felici, con un’età compresa tra i 35 e 79 anni. Appartengono ad un ceto medio-basso e privilegiano il consumo di caffè espresso talvolta non abbinato a nessun genere di brioche per un consumo della colazione al bar all’insegna del dinamismo e della convivialità. La preferenza per il cappuccio abbinato a brioche con la crema consumati con estrema calma, magari al tavolino in compagnia o facendo quattro risate con il barista, caratterizza la tipologia dei “Neo-edonisti”, mangioni, sereni e di compagnia (19.2%). Segmento che comprende giovani dai 14 ai 24 anni. Forti bevitori di caffè, consumato velocemente al bancone scambiando quattro chiacchere con barista e altri clienti, sono gli uomini dai 25 ai 34 anni rappresentativi della categoria “Brioche e cappuccino al volo” (19.2%). Sono soliti bere cappuccio o altre bevande a base di caffè accompagnandole con brioches alla marmellata. La ricerca commissionata da Caffè Milani e Jesi Caffè, le aziende del Consorzio Grancaffè che distribuiscono la miscela Grancaffè nella Lombardia, si colloca all’interno di un più ampio monitoraggio commissionato dal Consorzio Grancaffè ad Astra-demoskopea con l’obiettivo di rilevare le abitudini legate alla prima colazione nelle aree geografiche di ogni singolo Consorziato, al fine di evidenziare le diversità di consumo legate alle aree di origine o residenza. Nata nel 1937 come piccola bottega che sprigionava magici aromi nelle vie del centro storico di Como, Caffè Milani è oggi un’impresa moderna ed affermata, che ha saputo mantenere ben saldo il legame con le proprie origini, sia nella produzione che nel servizio. Pur essendo una società per azioni che si avvale di uno stabilimento tecnologicamente avanzato, Milani rimane un’azienda a carattere familiare, con una produzione artigianale di alta qualità controllata in tutte le fasi del processo produttivo, dove tradizione e innovazione si integrano perfettamente. Tra le aziende del settore caffè che operano in Italia Jesi Caffè è senza ombra di dubbio una delle più antiche: occorre risalire di 156 anni per ritrovare le origini di questa società milanese, che ha improntato la sua lunga storia alla passione per la qualità e per il servizio. Produttore di caffè di qualità dal 1848 ha fatto ingresso non solo nella storia d’Italia nel campo del caffè ma anche nel campo dell’arte (La Galleria Jesi nella Pinacoteca di Brera). Il Consorzio Grancaffè si compone di nomi che hanno fatto la storia del caffè nei mercati regionali in cui operano: Altogusto; Caffè Guglielmo; Caffè Milani; Classico Caffè Circi; Costadoro; Jesi Caffè; Jolly Caffè; Quarta Caffè; Romcaffè; Rostkafè (Tag); S. Passalacqua. Le aziende consorziate forniscono oggi complessivamente 20 mila bar e nel 2003 hanno sviluppato un fatturato totale di 90.7 milioni di Euro. Nel mercato Ho.re.ca occupano stabilmente il secondo posto per volumi di vendita con il 5% di quota di mercato e producono un fatturato di 48.6 milioni di Euro. Le vendite a volume hanno raggiunto le 3.631 tonnellate e l’export è stato di 463 tonnellate.  
   
   
ETNICO O CHIC? LE NUOVE TENDENZE DEL NATALE 2004 SONO MOLTO GOLOSE E AFFONDANO LE LORO RADICI NELLA TRADIZIONE GRAZIE A DOLCE NATALE ITALIANO  
 
I tempi cambiano: stili, look e accessori di moda variano più volte all’anno e sembrano, ormai, l’unico segnale dell’avvicendarsi delle stagioni. Invece, da sempre, il settore dove la stagione influenza tanto la ricerca del nuovo quanto la riproposta del “classico” è il settore della produzione agro-alimentare, con i suoi prodotti naturali e le sue preparazioni di qualità. Negli ultimi anni, inoltre, la semplicità e la qualità della produzione nostrana hanno ritrovato un ruolo di primo piano nelle scelte di consumo, così come la tradizione culinaria italiana sta riconquistando, dopo tanti anni di “nouvelle cousine”, il posto d’onore che merita. Anche il “fast food” come stile di consumo, comincia a segnare il tempo: apprezzare prodotti e cucina della tradizione, infatti, significa anche apprezzare ritmi meno frenetici, sia di preparazione sia di consumo del cibo. Un settore che non ha mai perso di vista semplicità e naturalezza è proprio quello dei dolci: un’infinità di forme, colori e sapori che variano al variare delle stagioni e che raggiungono picchi notevoli in occasione di festività e ricorrenze. La richiesta di un prodotto di qualità, fresco e preparato “a regola d’arte” è in continua crescita: una rapida indagine presso gli artigiani del settore, infatti, rivela che al Nord trionfa ancora il “classico” -panettone e pandoro nella versione più tradizionale- con qualche concessione alla novità per quanto riguarda gli accostamenti, ma sempre partendo da ricetta e preparazione artigianale. Al Sud vanno sempre forte i dolci speziati e quelli alle mandorle, nelle forme più fantasiose, preparati con miele, cioccolata o frutta secca da abili artigiani. Ma ci sono sempre più consumatori che chiedono novità e accostamenti diversi di anno in anno. Ecco, per loro, due proposte di grandi Chef de Cousine che rappresentano la sintesi tra la tradizione e la creatività: “acqua di panettone” è la poetica definizione scelta da Carlo Cracco, di Cracco-peck a Milano, per presentare, in coppetta, una delicata e trasparente salsa al gusto di panettone con canditi interi e, sopra, tuorlo d’uovo marinato nello zucchero. Panettone della tradizione prodotto artigianalmente, invece, alla base della preparazione proposta per il Natale 2004 da Enrico Gerli -Chef de I Castagni a Vigevano- che lo servirà con salsa a base di succo di uva fragola, variegata con crema di mostarda di Cremona frullata e crema di mascarpone fluida; tre salse che potranno anche essere alternate. Anche i panificatori e i pasticceri italiani, però, non mancano di creatività e offrono ai loro clienti suggerimenti di servizio, accostamenti di sapore o nuovi invitanti dolci creati con ingredienti della tradizione o arricchiti con proposte nuove: il tutto, però, sempre garantendo la cura e la freschezza del prodotto artigianale. Proprio per valorizzare la qualità del prodotto artigianale nel settore dell’Arte Bianca, la Federazione Italiana Panificatori ha promosso –il 1 dicembre, su tutto il territorio nazionale- Dolce natale italiano, un’occasione per informare i consumatori su materie prime, processi di lavorazione e professionalità dei maestri panificatori e pasticceri italiani. Un appuntamento con la freschezza, quindi, che insieme alla professionalità e alla qualità, unisce il valore di un rapporto diretto e immediato con il produttore. Per maggiori informazioni sull’iniziativa è possibile visitare il sito della Federazione Italiana Panificatori: www.Fippa.it  oppure chiamare i numeri telefonici 06/8549559 - 06/8541138 o, infine, scrivere a: info@fippa.It  
   
   
TORNA PAPPAMONDO, LA GUIDA AI RISTORANTI STRANIERI E AI NEGOZI DI ALIMENTARI ETNICI DI MILANO  
 
250 ristoranti e locali di tutte le nazionalità, centinaia di kebab e rosticcerie, take away e servizi a domicilio, ma anche supermercati e negozi di alimentari dal mondo. Per chi ama avventurarsi tra i sapori della cucina straniera a Milano orientarsi sarà facile con “Pappamondo”, la guida alla ristorazione etnica in città, che per l’ottavo anno torna in una nuova edizione completamente riveduta e ampliata nella veste grafica e nei contenuti. 800 indirizzi ordinati in schede di facile consultazione, 250 ristoranti, tra cui 30 nuove insegne, e tutti gli aggiornamenti sugli altri locali, puntualmente testati da assaggiatori di fiducia. Tra i ristoranti spopola l’Asia, Giappone in testa, cresce l’offerta della cucina centro e sudamericana con Messico, Brasile e Argentina, si moltiplicano i sushi-bar, ma prosperano i locali dove consumare uno spuntino veloce a prezzi popolari. Tutte le nuove tendenze. Grande novità dell’edizione 2005 di “Pappamondo”, la sezione speciale dedicata ai negozi dove acquistare tutti gli ingredienti per assaporare le cucine del mondo a casa propria. Si spazia dai supermercati multietnici con specialità da ogni angolo del globo ai negozi di alimentari e di gastronomia specializzati dove trovare articoli di ogni genere e per tutte le tasche. Dalla semola per preparare il cous cous ai piatti pronti per una cena giapponese. Tutto quello che serve per sperimentare le ricette più audaci e per assaporare sulla propria tavola la cucina dei cinque continenti. Con un utile glossario dei cibi e dei piatti etnici per muoversi con disinvoltura tra etichette e scaffali.  
   
   
DA TERRE DI MEZZO, IL GIORNALE DI STRADA, LA TERZA EDIZIONE DI PAPPAMILANO 2005, GUIDA AI RISTORANTI DI QUALITÁ A BUON PREZZO DI MILANO  
 
Pappamilano, la guida ai 100 ristoranti milanesi con il miglior rapporto qualità-prezzo-simpatia è stato l’ospite e il padrino della serata di inaugurazione del Progetto “Bonarda Style”, formulato dal Consorzio Vini Oltrepo, svoltasi nei locali del Westin Palace Hotel di Milano. Un incontro fra il buon vino e la buona tavola per discutere delle nuove tendenze di ristorazione, con il viatico della guida per eccellenza alla Milano “da mangiare”. Bussola indispensabile per tutti i buongustai esigenti che non abbiano portafogli inesauribili, Pappamilano 2005 guida alla scoperta delle ultime novità nel panorama dei ristoranti milanesi dove assaporare piatti genuini e golosi a prezzi ragionevoli, senza rinunciare alla qualità di un servizio accurato e di un ambiente ospitale. 100 gli indirizzi, tra cui 35 novità e tutti gli aggiornamenti sulle altre insegne. Una scelta fra osterie e trattorie ruspanti, enoteche conviviali, pizzerie con cucina e rosticcerie veraci. E per ogni locale, menù e prezzi specificati nel dettaglio, per un conto davvero trasparente e senza sorprese. Valerio Massimo Visintin, giornalista, autore di Pappa Milano ha sottolineato le caratteristiche della guida: “Abbiamo messo l’accento in primis sul conto che si va a pagare, definendo con precisione la ‘forbice’ del prezzo per mangiare un primo e un secondo, superando così il concetto nebuloso di ‘prezzo medio’ e facendo un’operazione di trasparenza”. L’autore ha poi voluto mettere in evidenza che “Pappamilano” permette di scegliere un ristorante, oltre che per la buona cucina, una cantina importante anche per l’accoglienza al cliente, la simpatia dei gestori, l’atmosfera adatta a una serata a due o a una festa. Alberto Dragone, Direttore editoriale di Cart’armata, editrice di Pappamilano, ha ricordato il lavoro di “Terre di mezzo”, il giornale di strada e le sue collane di libri, tra cui di prossima uscita è la nuova edizione di “Pappamondo”, la guida ai ristoranti e ai negozi etnici di Milano e di Roma. Carlo Alberto Panont, Direttore di Ascovilo, ha infine messo in evidenza la connessione tra Pappamilano, guida che promuove cucina di valore a un prezzo ragionevole e il Bonarda, vino di qualità, ma popolarissimo e accessibile a tutti. Tra le altre novità di questa edizione di Pappamilano, il nuovo formato tascabile, pratico e maneggevole e la grafica accattivante, studiata per facilitare la consultazione. Due accorgimenti che fanno di Pappamilano un prezioso vademecum con cui scegliere a colpo d’occhio il locale giusto per tutte le occasioni e tutte le tasche.  
   
   
A IMPERIA “OLIOLIVA” – FESTA DELL’OLIO NUOVO  
 
Dopo il successo delle passate edizioni, anche quest’anno la Camera di Commercio di Imperia, il Comune di Imperia – Assessorato al Turismo e Manifestazioni e l’Associazione Nazionale Città dell’Olio, organizzano la manifestazione “Olioliva”. Un appuntamento che può definirsi “una passeggiata nel centro di Imperia alla scoperta dei valori storici, culturali e alimentari dell’olio, del pane e dei prodotti tipici della Riviera Ligure”. L’iniziativa, ormai alla sua quarta edizione, organizzata in collaborazione con l’Organizzazione Nazionale Assaggiatori Olio di Oliva, si svolgerà sabato 27 e domenica 28 novembre 2004 in occasione della “Festa dell’Olio Nuovo”. L’evento è dedicato alla celebrazione dell’olivo e dell’olio e, sulla scia dell’esperienza delle passate edizioni, è in grado di attirare l’attenzione di un folto pubblico: residenti, turisti, curiosi, esperi e appassionati della coltura e cultura dell’Oro Giallo. Anche per questa edizione di “Olioliva” le vie del centro chiuse al traffico per l’occasione diventeranno da Largo Ghiglia alla Calata G.b. Cuneo, da Piazza Bianchi a Via Bonfante e da Piazza Rossini a Salita Monti, una prestigiosa “vetrina” all’interno della quale si potranno degustare ed acquistare tutti i prodotti tipici della terra ligure. Sulla banchina portuale di Oneglia, la storica Calata “G.b. Cuneo” che ospita la casa natale di Andrea Doria, importante ammiraglio e uomo politico del Xiv secolo, al quale si deve anche il nome della specialità gastronomica di Oneglia, la “pizza all'Andrea”, verranno allestite tensostrutture che ospiteranno 19 Comuni Liguri soci dell’Associazione Nazionale Città dell’Olio. Sempre calata G.b. Cuneo ospiterà le 6 Comunità Montane delle province di Imperia e di Savona - racchiuse nel G.a.l. - (Valle Arroscia – Dell’olivo – Argentina-armea – Intemelia – Pollupice – Ingauna) che, all’interno del padiglione espositivo, organizzeranno uno spazio adibito alla promozione delle caratteristiche storiche, umane ed ambientali dei territori dell’entroterra e della costa. Inoltre, sempre all’interno della struttura, potranno essere degustati prodotti e piatti tipici a base di olio extravergine di oliva, nonché pani e focacce sfornati dai panificatori locali appartenenti all’Associazione Provinciale Panificatori Assipan-confcommerio. Altre Associazioni di Categoria e Consorzi, infine, troveranno collocazione nelle varie piazze dislocate sull’area dedicata all’evento. Gli addobbi floreali saranno curati dal Gruppo Fioristi Professionisti della Confcommercio. Due giornate di festa in una suggestiva cornice storica qual è il centro di Imperia, nel corso delle quali gli operatori del settore e il pubblico dei consumatori si incontreranno in occasione di alcuni appuntamenti “cardine” della manifestazione. Sono attesi oltre 150 espositori da tutto il nord Italia. L’evento, patrocinato dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, celebra la giornata nazionale dedicata all'olio extravergine di oliva e dei pani tipici. In quest'unica data in 100 piazze d’Italia si festeggeranno olio nuovo e pane appena sfornato. Un appuntamento che rappresenta un’occasione unica per scoprire in un itinerario del gusto i territori dell’olio e del pane italiani. All’extravergine. E’ prevista una speciale animazione nelle piazze d’Italia e nei frantoi dedicata alla miglior conoscenza di olio extra vergine e pani tipici, prestando particolare attenzione ai prodotti che hanno ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Protetta (Dop). Saranno presenti 19 comuni liguri soci dell’Associazione Nazionale Città dell’Olio: Andora, Apricale, Arnasco, Badalucco, Bajardo, Casanova Lerrone, Isolabona, Ceriana, Cesio, Prelà, Lucinasco, Perinaldo, Pontedassio, Ranzo, Toirano, Vasia, Chiusavecchia, Aurigo, Chiusanico. La Manifestazione è organizzata dalla Camera di Commercio di Imperia, dal Comune di Imperia e dall’Associazione Nazionale Città dell’Olio con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Genova e Imperia, della Prefettura di Imperia e della Azienda di Promozione Turistica Riviera dei Fiori, Gal – Sviluppo Valli del Ponente. E’ inoltre patrocinata dalla Regione Liguria e dalla Provincia di Imperia, ed è realizzata in collaborazione con le Comunità Montane delle province di Imperia e Savona, le Associazioni di Categoria, l’Organizzazione Nazionale Assaggiatori Olio di Oliva (O.n.a.o.o.), il Consorzio tutela Radicchio Rosso di Treviso e Variegato di Castelfranco. Contatti: Tel. + 39 0183 – 79 31, e-mail camera.Commercio@im.camcom.it  
   
   
DOMENICA 28 NOVEMBRE A CASTEGGIO LA 20° FIERA DEL TARTUFO, MIELE & REGALI DI NATALE  
 
Riaprono i battenti dell'area fieristica di Casteggio dopo la 34° Edizione di Oltrevini. Domenica 28 infatti l'area Truffi ospiterà la 20° Edizione della Fiera del Tartufo, Miele e Regali di Natale. Una fiera, o meglio un evento consolidato, che offre una panoramica unica sulle ricchezze agroalimentari del territorio dell'Oltrepo Pavese. Gli espositori presenti rappresentano il meglio della tipicità oltrepadana, con la loro semplicità sapranno suadervi con i profumi dei loro prodotti. Se è vero che il prelibato tubero la farà da padrone, non dobbiamo dimenticare tutti gli altri prodotti di stagione e non; miele, funghi, formaggi, salumi, dolci... Il tutto accompagnato dai vini dell'Oltrepo Pavese. E prima di comprare questi prelibati prodotti tipici sarà possibile degustarli al Winebar, infatti dopo il successo riscontrato durante la 34° Edizione di Oltrevini, questa formula "ristorativa" sarà riproposta anche durante la giornata del 28 novembre. Il Winebar sarà aperto ininterottamente dalle ore 09.00 alle ore 18.00, orari di apertura della Fiera. Al Winebar sarà possibile degustare, al prezzo di 13.00 Euro, taglieri di affettati e formaggi dell'Oltrepo Pavese, dolci tipici... E tante altre prelibatezze tra cui... Terrina di quaglie su letto di patate con tartufi neri o bianchi... Il tutto accompagnato con una selezione dei migliori vini dell'Oltrepo Pavese. 20° Edizione della Fiera del Tartufo, Miele e Regali di Natale: un'occasione unica per scoprire "i prodotti del bosco", tra castagni, larici, querce e pini si trovano porcini, ovuli e tartufi neri... I tartufi bianchi più profumati e pregiati vengono trovati dai tartufai in pianura, addirittura fin contro agli argini del fiume Po. Info: 349.1088317 – www.Oltrepopavese.it  
   
   
“LE STRADE DEI VINI E DEI SAPORI DI LOMBARDIA: DA RISORSA DEL TERRITORIO A PRODOTTO TURISTICO INTEGRATO”  
 
Il convegno si svolgerà Lunedì 29 novembre alle ore 10.00 presso il Museo della Mille Miglia c/o Monastero di S. Eufemia Viale della Rimembranza, 3 –Brescia. La Direzione Generale Agricoltura della Regione Lombardia, in collaborazione con la Federazione delle Strade dei Vini e dei Sapori di Lombardia, organizza una giornata di confronto sul tema dello sviluppo di un prodotto turistico integrato a valenza enogastronomica. Una giornata interamente dedicata a dibattere su come il fenomeno del “turismo enogastronomico”, qui rappresentato dal sistema delle Strade del Vino e dei Sapori, può diventare un vero prodotto turistico integrato e sullo stretto rapporto che deve esistere tra produzione agroalimentare di qualità e fruibilità del vasto complesso dei servizi turistici del territorio. L’introduzione ai lavori spetterà a Viviana Beccalossi, Vicepresidente e Assessore all’Agricoltura della Regione Lombardia, cui seguiranno interventi di Sandro Diego Cioccarelli e Sergio Torsani, Dirigenti rispettivamente del settore Turismo e del settore Agricoltura, che relazioneranno sul ruolo dell’agricoltura quale risorsa per il territorio e sulle opportunità offerte dalle nuove leggi regionali sui sistemi turistici. Sandro Billi, docente di Marketing territoriale all’Università di Siena, Francesco Lambertini, Presidente del Movimento Turismo del Vino, Floriano Zambon, Presidente dell’Associazione Città del Vino e un Tour operator specializzato, affronteranno il tema “le leve del marketing per lo sviluppo del turismo enogastronomico”. Nel pomeriggio è prevista la tavola rotonda su “le Strade del Vino e dei Sapori, un sistema per lo sviluppo turistico del territorio”, con la presenza di Guido Venturini, Direttore Generale del Touring Club Italiano, Michele Mondolfo della Fiavet Lombardia, Daniele Manzone, Presidente Onorario del Consorzio Turismo in Langa e Luca Formentini, Presidente della Strada dei Vini e dei Sapori del Garda. A conclusione dei lavori, Lucia Barzanò, Presidente della Strada del Vino di Franciacorta, presenterà la nuova brochure della Federazione delle Strade dei Vini e Sapori di Lombardia, quale prima proposta di prodotto turistico integrato e di sistema turistico regionale.  
   
   
SUA MAESTÀ IL MAIALE ATTENDE NELLA VALLE DEL CENO NEL PARMENSE PER UNA GUSTOSA RASSEGNA GASTRONOMICA  
 
Sino al 27 febbraio 2005 si svolge nella Valle del Ceno, nel Parmense, la rassegna gastronomica “Sua Maestà il Maiale”. Il “re” dei banchetti invita ad un gustoso viaggio-scoperta delle vecchie tradizioni in 35 “covi gastronomici” tra ristoranti, locande, osterie e agriturismi. Special guest star dell’11° edizione: il maiale nero. “Sua maestà il maiale” (è il titolo della irresistibile rassegna gastronomica) viene celebrato da 35 “covi gastronomici” della Valle del Ceno, a 23 km da Parma, dove vengono offerti i più autentici piatti della tradizione. Bruschette col lardo pesto, la mitica cicciolata, zampini, cotiche, stinchi arrosto, cotechini, sanguinacci, fegato con retina e cipolla e bolliti misti con il musetto (una squisitezza da veri estimatori). Special guest star dell’11° edizione è il maiale nero. Se vi piacciono i peccati di gola richiedete a Parma Turismi la mini-guida con la descrizione dei locali che partecipano alla rassegna “Sua Maestà il Maiale”, organizzata dalla Pro Loco di Varano de’ Melegari, in collaborazione con la Comunità montana delle Valli del Taro e del Ceno, la Provincia di Parma, la Regione Emilia Romagna e alcuni Comuni del Territorio. A disposizione anche un pacchetto turistico, che porta anche a scoprire i Castelli del Ducato ( www.Castellidelducato.it ). Per informazioni a Parma Turismi, tel. 0521-228152. E-mail parma.Turismi@tin.it oppure Ufficio Iat Fornovo, tel. 0525 2599 proloco@fornovo-di-taro.Pr.it  
   
   
ARIETE E LA SCUOLA DI CUCINA LE VIE DEL GUSTO: PER UNA QUALITÀ AL TOP  
 
Una collaborazione avviata all’inizio di settembre che ha già dato alcuni importanti risultati. E’ l’accordo che Ariete ha siglato con la Scuola di cucina Le Vie del Gusto guidata dallo Chef Stéphane Pierre Thierry, francese di nascita ma europeo di adozione, con una lunga esperienza in prestigiosi hotel in Germania, Svizzera e infine anche in Italia. La scuola, che si trova all’interno di un antico palazzo nel centro storico di Ascoli Piceno, si propone con un’importante struttura didattica, tra le più avanzate in Italia, dotata anche di un’aula speciale adatta per lezioni e corsi di cucina, pasticceria e pizzeria, a livello professionale. Il direttore è lo Chef Stéphane Pierre Thierry, nato in Francia nel 1972, con all’attivo numerose esperienze professionali in hotel rinomati in tutta Europa. Nel corso della sua carriera, ha partecipato a numerose rassegne gastronomiche nazionali e internazionali, tra cui anche le Olimpiadi di Berlino del 1996. L’accordo di collaborazione, firmato da Ariete e partito all’inizio di settembre, ha lo scopo di migliorare ulteriormente la qualità degli elettrodomestici realizzati per la linea cucina. “Siamo da sempre conosciuti come il Genio della casa perché proponiamo elettrodomestici pratici e funzionali che aiutano a risolvere in poco tempo le mille necessità di chi cucina”, afferma Paola Boni, direttore commerciale e marketing di Ariete “Il nostro obiettivo è quello di realizzare elettrodomestici di qualità che diano davvero un supporto in cucina e al contempo garantiscano dei risultati professionali. La collaborazione con la Scuola di cucina Le Vie del Gusto e in particolare con lo Chef Thierry ci consente di avere indicazioni preziose non solo circa la qualità dei nostri prodotti ma soprattutto suggerimenti per migliorarli ulteriormente. Da una lama che deve tagliare perfettamente, a una selezione di temperatura da migliorare: gli aspetti da considerare sono diversi e solo la consulenza di uno chef esperto e qualificato può supportarci nella realizzazione di strumenti ad hoc e nel miglioramento di quelli già attualmente presenti sul mercato”. Ariete è un’azienda italiana leader nella produzione di piccoli elettrodomestici: intuizioni semplici ma geniali, per migliorare la vita di ogni giorno con una tecnologia alla portata di tutti. I cataloghi Ariete e Arte Ariete, le novità di prodotto, il mercatino on line e tanti altri consigli sono disponibili visitando il sito www.Ariete.net  
   
   
LA NUOVA “SFIDA” DI ITALGROB, “3 X 2 AL BAR? PERCHÉ NO!” L’ORIGINALE PROPOSTA DEI GROSSISTI ITALIANI PER IL RILANCIO DEI CONSUMI FUORI CASA DISCUSSA OGGI A MILANO ALLA PRESENZA DELLE MAGGIORI AZIENDE ITALIANE DEL MONDO BEVERAGE  
 
Sconti e promozioni al consumo (3 x 2, confezioni omaggio, assaggi, ecc.) su alimenti e bevande sono operazioni molto diffuse nella Gdo, ma pressoché inesistenti in un canale di distribuzione altrettanto importante per il mercato italiano come quello Horeca – acronimo di Hotel-restaurant-café, ovvero l’intero comparto dei consumi extra-domestici. Non stupisce quindi che in un periodo di forte crisi economica come quello attuale, sia proprio il “fuori casa” ad aver subito i tagli maggiori da parte delle famiglie italiane, che in questi anni hanno visto ridursi drasticamente il proprio potere d’acquisto - secondo l’Istat la percentuale di persone poco o niente affatto soddisfatte delle loro condizioni di vita è salita al 44,2%, contro il 40,4% dell’ anno precedente ed il 33,1% del 2001. Per capire meglio come favorire un rilancio dei consumi nel settore Horeca, Italgrob – Federazione Italiana dei Grossisti e dei Distributori di Bevande – da sempre in prima linea sulla questione dei prezzi, organizza giovedì 25 novembre alle ore 14.00, presso la Sala Turismo del Palazzo dell’Unione di Milano – corso Venezia 49 – una “tavola rotonda” sul tema degli investimenti promozionali a favore del consumatore, che coinvolga tutti gli attori della filiera distributiva. Industria e distribuzione si incontreranno dunque per discutere insieme le iniziative e procedure più efficaci che assicurino un effettivo ritorno delle promozioni a pieno vantaggio del consumatore finale. “Produttori e distributori sono in grado di effettuare promozioni con grande frequenza nel canale Horeca – spiega Italgrob - ma queste iniziative non arrivano mai al cliente: servono soltanto per stoccare prodotto nel bar a momentaneo scapito del produttore concorrente”. In effetti non capita mai che i pubblici esercizi italiani offrano alla propria clientela speciali opportunità di consumo o di acquisto: “questa inerzia commerciale da parte dell’esercente è obsoleta e improduttiva. Se al contrario – sottolinea Italgrob - le promozioni a valore giungessero al consumatore finale potrebbero vivacizzare i consumi fuori casa e contribuire a rimettere in moto un intero settore produttivo”. Alla tavola rotonda di giovedì 25 novembre saranno presenti tutte le aziende e i consorzi di distribuzione operanti sul territorio nazionale affiliati ad Italgrob (che rappresentano oltre il 40% della distribuzione indipendente Horeca italiana con un giro d’affari superiore al 60% del mercato), i distributori integrati So.di.par. Peroni, T&c Carlsberg e Partesa Heineken, nonché rappresentanti e direttori commerciali delle maggiori aziende del settore beverage in Italia – tra cui Campari, Coca Cola, Pepsico, Heineken, Peroni, Birra Castello, Ceres, S.pellegrino-nestlè, S.benedetto, Italaquae Ferrarelle, Gaudianello, Norda, Salfa Yoga, Conserve Italia Derby, Barbero Aperol, Gruppo Italiano Vini, Cantine La Versa, Cantine Zonin, Diageo Liquori, Parmalat. Ulteriori elementi di dibattito per il convegno saranno forniti dai funzionari della Trade Lab di Milano – affermata società di consulenza gestionale - che ha recentemente realizzato un approfondito Studio dedicato alla misurazione delle attività dei bar e delle altre categorie di punti di ristoro. Dirige il convegno il professor Davide Pellegrini dell’Università di Parma. Ore 14.00, Palazzo dell’Unione, Sala Turismo, Corso Venezia, 49 – Milano  
   
   
UN CORSO DI ASSAGGIO DEL CAFFÈ? UN’IDEA INNOVATIVA PER REGALARE AGLI ALTRI E A NOI STESSI LA POSSIBILITÀ DI COMPRENDERE A FONDO LA BEVANDA PIÙ AMATA DAGLI ITALIANI  
 
Il caffè espresso, uno dei simboli della cultura italiana, è una bevanda complessa e affascinante. L’istituto Internazionale Assaggiatori Caffè organizza corsi per imparare ad assaggiarlo: il modo migliore per capire un prodotto con una tradizione lunga un secolo e proiettato verso il futuro .Dell’espresso, sebbene parte della quotidianità di milioni di italiani, spesso non si sa più di tanto. Dietro la tazzina c’è un ciclo di produzione estremamente lungo, che parte in paesi esotici, continua nelle torrefazioni italiane dove il caffè verde diventa caffè tostato, e termina al bar, per regalarci qualche minuto di piacere. Sotto il profilo dei sensi, il caffè si rivela un prodotto estremamente complesso, con una varietà di aromi e profumi ricchissima, ma talvolta anche odori sgradevoli, che rovinano il piacere della tazzina. Per conoscere e apprezzare al meglio l’espresso, l’Istituto Internazionale Assaggiatori Caffè, un’associazione fondata nel 1993, organizza corsi di assaggio in tutta Italia. A partire da € 180 è possibile frequentare una giornata di corso dove si studia la coltivazione, la raccolta, la produzione del caffè verde, la successiva torrefazione, la preparazione al bar con l’uso sapiente del macinadosatore e della macchina. E soprattutto si impara a giudicare un caffè in base ai criteri scientifici dell’analisi sensoriale, con parti teoriche che si alternano a esercitazioni pratiche. Il metodo di assaggio è quello impiegato dall’Istituto Nazionale Espresso Italiano, che con la collaborazione dell’Istituto Internazionale Assaggiatori Caffè e del Centro Studi e Formazione Assaggiatori ha codificato, nel 1999, l’Espresso Italiano Certificato. Al termine dell’incontro è possibile sostenere l’esame per la patente Iiac di “assaggiatore di caffè”, e poter finalmente essere certo che l’espresso che sorseggia al bar sotto casa sia veramente degno di questo nome. Per maggiori informazioni, ci si può rivolgere ai Punti di Formazione Permamente (Pfp) dell’Istituto Internazionale Assaggiatori Caffè, centri di formazione sparsi sul territorio nazionale: Faema S.p.a. – Pfp n.1, Binasco (Mi), tel. 02 900481, Jolly Caffè S.p.a. – Pfp n. 2, 50015 Grassina (Fi), tel. 055 645588, Agust Caffè S.n.c. – Pfp n. 3, Brescia, tel. 030 2310681, Arcaffè S.p.a. – Pfp n. 4, Livorno, tel. 0586 447811, Caffè Mokarico S.r.l. – Pfp n. 5, Borgo San Lorenzo (Fi), tel. 055 8495085, Caffè Trucillo S.r.l. – Pfp n. 6, Salerno, tel. 089 301696, Autobril Group – Pfp n. 7, Faenza (Ra), tel. 0546 622495, Altogusto S.p.a. – Pfp n .8, Sassari, tel. 079 262620, Milani S.p.a. – Pfp n. 10, Lipomo (Co), tel. 031 280778. Cimbali S.p.a. – Pfp n. 11, Binasco (Mi), tel. 02 900491, Nuova Simonelli S.r.l. – Pfp n. 12, Belforte del Chienti (Mc), tel. 0733 9501, Angelo Morettino S.p.a. – Pfp n. 13, Palermo (Pa), tel. 091 6883736, Rancilio S.p.a. – Pfp n. 14, Villastanza di Parabiago (Mi), tel. 0331 408200, Co.ind S.c.a.r.l. – Pfp n. 15, Castelmaggiore (Bo), tel. 051 6328511, Nuova El Mundo S.r.l. – Pfp n. 16, Marnate (Va), tel. 0331 600426, Essse Caffè S.p.a. – Anzola dell’Emilia (Bo), tel. 0516425711  
   
   
APRE A MILANO CIOCCOLATOPURO, UNA NUOVA CIOCCOLATERIA NEL CUORE DI BRERA CHE INVITA ALL’ “ARTE DI VIVERE”  
 
Vivere meglio, vivere con maggior leggerezza grazie anche al consumo di cioccolato. E’ questo l’augurio che Cioccolatopuro rivolge a tutti coloro che entreranno nella nuova boutique milanese per degustare la ricca proposta di cioccolatini, mousse, tavolette, dragée, con un’attenzione particolare rivolta alle monoporzioni, anche di gelato. Nato dalla volontà di far conoscere e apprezzare i benefici del cacao sulla mente e sul corpo dell’uomo, Cioccolatopuro propone un’ampia e raffinata linea di prodotti a base esclusivamente di cacao e di alimenti naturali. Da questa idea trae spunto il nome del negozio, che riprende la dicitura del decreto legislativo 178/2003 secondo cui è ‘puro’ solo il cioccolato realizzato con burro di cacao e privo di grassi vegetali. Ad essa si ispira anche la sua filosofia, volta ad offrire un prodotto a base di miscele di ottima qualità e che abbia un forte valore aggiunto per le sue caratteristiche nutritive e salutari. Il cacao risulta, infatti, un produttore naturale di vitamine e di minerali, tutti elementi indispensabili alla cura e al mantenimento di un organismo in buona salute. Fonte di vitalità ed energia per il corpo e per la mente, è uno stimolatore dei neurotrasmettitori che presiedono al benessere psichico e al tono dell’umore, come di quelli che favoriscono la concentrazione e la capacità di reazione. Recenti ricerche scientifiche hanno, inoltre, documentato la presenza nel cacao di un alto contenuto di bioflavonoidi antiossidanti con indubbio beneficio per l’organismo e per il funzionamento dell’apparato circolatorio. L’effetto protettivo su quest’ultimo è anche sostenuto dalla sua capacità di diminuire i livelli di colesterolo cattivo. Per valorizzare questi aspetti e sulla scorta di numerosi studi pubblicati in materia, Cioccolatopuro allega ai propri prodotti una piccola scheda informativa che presenta le innumerevoli potenzialità terapeutiche del cacao e degli alimenti naturali ad esso combinati, quali ad esempio la nocciola, ricca di fibre e vitamina E, il sesamo, un naturale schermo solare e le noci, che abbassano il colesterolo e puliscono le arterie. Ma come anticipato, questo spazio vuole occuparsi del corpo e dello spirito dei propri clienti. Per questo ha scelto come sede Brera, il quartiere degli artisti; ha chiamato dei maestri cioccolatieri per realizzare i propri prodotti e sta avviando una serie di progetti con le arti cosiddette ‘maggiori’. L’obiettivo è di inserire il consumo di cioccolato nella complessa dimensione dell’ “Arte di vivere” e di affrancarsi dalle stereotipie del senso comune che legano tale consumo ad una rappresentazione di godimento solo voluttuario, senza caratteristiche di beneficio.  
   
   
I “PECCATI” DEL LATTE AL VISCONTE DI GUDO VISCONTI COME PRESTIGIOSA ANTEPRIMA DELL’EDIZIONE 2004 DI “ABBIATEGUSTO”  
 
Abbiategusto, la fiera delle eccellenze enogastronomiche dell’Abbiatense e del territorio circostante, ha una particolare anteprima al Visconte di Gudo Visconti. Quest’anno è stato scelto proprio il Visconte per un’eccezionale overture: un evento tematico tutto incentrato sui formaggi tipici locali, mascarpone e gorgonzola su tutti, abbinati a piatti della tradizione gastronomica lombarda, che prenderanno di certo per la gola i numerosi appassionati gourmet. Ecco le interpretazioni creative degli chef del Visconte, Silvio De Angeli e Alessandro Dehò, sul gustosissimo tema. Buffet d’apertura. Trittico profumato al mascarpone: Bicchierini alla gelatina di birra doppio malto con spuma al mascarpone, Piccole bavaresi al mascarpone e noci, Mosse al mascarpone, paprika dolce e pere, Crocchette di carciofi e grana lodigiano, Cestini brisèe con crema di zola e fragole caramellate, Cucchiai al taleggio aromatizzato al tartufo scorzone,Piccole fondutine con punte d’asparago verde. Raspadura lodigiana con mostarda di zucca zenzero uva passa, Primo piatto Fonduta Abbiatense con formaggi locali e verdure del territorio, Secondo Piatto Filetto di Fassone in crema di ubriaco trevigiano deglassato all’Oltrepò con indivia brasata e sedano rapa croccante, Dessert “Viscontina”, Muffin al mascarpone e scaglie di cioccolato fondente con delicata salsa all’arancia, Info e prenotazioni: 02.94940266  
   
   
ALL’HOTEL PRINCIPE DI SAVOIA “PROFUMI E SEDUZIONI DEL TARTUFO BIANCO” DAL 29 NOVEMBRE AL 3 DICEMBRE  
 
L’hotel Principe di Savoia di Milano presenta “Profumi e Seduzioni del Tartufo Bianco”, una settimana interamente dedicata al più esclusivo, profumato e raffinato dei cibi italiani e al luogo magico in cui nasce, il Piemonte. L’evento, che si terrà dal 29 novembre al 3 dicembre nell’elegante cornice del ristorante Galleria, vanta la presenza di uno degli Chef più importanti del Piemonte, Walter Ferretto, patron de Il Cascinalenuovo di Isola D’asti e Pisterna di Acqui Terme, due tra i ristoranti fregiati con il simbolo d’eccellenza, le ambite stelle Michelin. Lo Chef piemontese, ospite per l’occasione nelle cucine di Paola Budel, proporrà a colazione e a cena due deliziosi menù ricchi di tipiche specialità della regione ed interpreterà il pregiatissimo tartufo bianco d’Alba, protagonista della cucina d’autunno, una cucina dai sapori forti e dai profumi intensi. Tra le più originali e squisite prelibatezze si potranno gustare: Cipolla al sale ripiena con tartufo, Battuta di fassone piemontese ai profumi d’autunno con tartufo, Ragù di cardo gobbo di Nizza con uovo affogato e tartufo o ancora Piccione di cascina “incavolato” su polenta morbida con tartufo e Muscolo di fassone piemontese stufato al barolo, cubo di polenta e zucca gialla. Tutte le preparazioni saranno accompagnate da un’accurata selezione dei più prestigiosi vini della tradizione piemontese come Barolo Villero 1999 di Boroli, Barbaresco Camp Gros 1999, Gattinara 1999, Brut metodo classico millesimato 1997 e molti altri, in grado di esaltare il gusto intenso e unico del ricercato fungo. La selezione è a cura di Carlo Vischi, della Divisione Il Gusto - Gribaudo editore. L’hotel Principe di Savoia propone quindi un viaggio gastronomico da gustare interamente o da combinare con le classiche proposte dello Chef Paola Budel, ormai note ai più affezionati ospiti del Ristorante Galleria. Per prenotazioni: tel. 02 6230 2026  
   
   
ANDREA ZAMPOLINI, BARMAN INTERNAZIONALE, PORTA LA SUA CREATIVITÀ AL PRESTIGIOSO BAR DELL’HOTEL PRINCIPE DI SAVOIA DI MILANO  
 
A partire dal mese di ottobre Andrea Zampolini, nuovo barman dell’Hotel Principe di Savoia, delizia la clientela del bar dell’hotel con la creatività e la magia dei suoi cocktail. Andrea Zampolini è uno dei barman più giovani nella ristorazione internazionale, ma il suo nome è già ben conosciuto all’estero. Spoletino di 26 anni, Andrea Zampolini inizia la sua carriera nel 1993 al Bar Commercio della sua città, e ha chiara sin da subito la strada da intraprendere: dopo il Master in Food & Beverage Management, parte determinato e fiducioso per Londra, dove inizia la sua carriera come bartender all’Hampshire, un albergo della catena di lusso Radisson Edwardian. Dall’hampshire fino al Nova Bar dell’hotel Sussex, Andrea Zampolini ha più di una occasione per mettere in mostra la sua creatività ed estro, grazie alla composizione di cocktail lists personalizzate e all’abilità unica di tradurre questa sua attitudine in risultati misurabili per la struttura in cui lavora: in poco tempo la soddisfazione della clientela del Sussex passa dall’89% al 95%. Andrea Zampolini è ben noto sulla scena della ristorazione per il Cocktail di San Valentino, una creazione in cui un’unica base si articola in due flûte, per gli innamorati che desiderano un drink esclusivo per suggellare il loro amore. In ottobre Andrea torna in Italia, e per questa sua rentrèe sceglie un luogo di prestigio e di lusso, un hotel in cui le sua caratteristiche non avrebbero potuto che essere esaltate, un albergo che coniugasse la sua fantasia con un’atmosfera “classicamente glamour”, per creare un mix audace, ma nello stesso tempo unico e affascinante. E ha trovato il giusto partner nell’Hotel Principe di Savoia, per cui ha creato un cocktail originale ed unico, che potrà essere gustato solamente nella cornice dell’elegante bar milanese: il “Cosmobreeze”. Inoltre, Andrea sta preparando una nuova cocktail list con drinks creati esclusivamente da lui e dal suo team. Tre saranno le nuove categorie di cocktails: Shrubs, Smashes e Smoothies, questi ultimi composti da frutta e verdura fresca, per chi ama la leggerezza e il fitness. Da non dimenticare ovviamente i Martinis, dato che il Bar Giardino D’inverno è stato nominato uno dei prestigiosi Bond Bar nel mondo. Da questo autunno, inoltre, l’Hotel Principe di Savoia può vantare anche la presenza di due nuove figure nel personale dedito all’accoglienza e al ristoro della clientela. Si tratta di Michele Garbuio, 27 anni, di Montebelluna (Tv), sommelier di fama internazionale, già Head Sommelier al Dorchester Hotel di Londra, e di Benedikt Georg Jaschke, tedesco di 28 anni, che dopo aver lavorato in alcuni tra gli hotel più famosi del mondo come il Kempinski di San Moritz, il Kempinski di Ajman negli Emirati Arabi e quello di Monaco, approda al Principe di Savoia come Assistant Food & Beverage Manager.  
   
   
DUE LIBRI GOLOSI DELLE EDIZIONI GRIBAUDO: CIOCCOLATO, DOLCE & SALATO E PANE &PANI  
 
Cioccolato, dolce e salato è uno splendido percorso fotografico alla scoperta del cioccolato. Come viene prodotto, a partire dall'albero del cacao per arrivare alla tavoletta. Come utilizzarlo in cucina, dai dolci della tradizione a originali ricette per antipasti, primi e secondi. Una provocazione dolce e salata tutta da gustare. Dolce e amaro, fondente, al latte, bianco, con le nocciole, cremoso o solido, sotto forma di cioccolatini, praline, torte e mousse, semifreddi e gelati: il cioccolato si presta a infinite interpretazioni per la gioia di tutti i golosi. Partendo dalle piantagioni in cui viene coltivato l'albero del cacao, questo volume vi introdurrà nel favoloso mondo del "cibo degli dei", illustrando con splendide fotografie le varie fasi di lavorazione che permettono di ottenere, dai semi di cacao, la polvere di cacao e il cioccolato nelle sue diverse tipologie. Oltre ai consigli su degustazione e abbinamento, conservazione ed effetti benefici del cioccolato, il volume offre una serie di ricette per realizzare in casa i dolci più conosciuti e apprezzati: dalla sacher al bonet, dalla foresta nera ai profiterol, dai muffin alla saint honorè, dai bignè ai baci di dama. E non è finita, perché il cioccolato e il cacao possono essere interpretati e utilizzati anche nelle ricette salate, in antipasti, primi e secondi. E' quello che scoprirete nell'ultima parte del libro, con circa trenta ricette salate che vanno dal foie gras al cacao ai tortelli di cioccolato. In Pane & Pani invece il pane, simbolo tout court dell'alimentazione, dimostra di non essere una semplice "ancilla" del companatico, entrando a pieno merito nelle alte sfere dei piaceri della tavola. Una promozione che si deve all'estro creativo dei panificatori che hanno saputo creare una variegata tipologia di pane, sia nelle forme sia nei contenuti, permettendo di diversificare l'accostamento ai piatti. Ecco allora che avremo il pane allo yogurt e banane per la colazione, il pane al limone e timo per antipasti di pesce, il pane con melanzane e origano per i salumi, il pane alle pere e mandorle per il foie gras, il pane alle cipolle per umidi e brasati, il pane alla zucca e cioccolato per i dessert … In questo volume troverete oltre cinquanta tipologie di pane con la relativa ricetta d'esecuzione curata ed elaborata dal maestro panificatore Piergiorgio Giorilli. Ad ogni pane è stato accostato un piatto che si sposa con il pane scelto, dalla colazione al dessert. Oltre alle ricette, il libro, illustrato da splendide fotografie, racconta la storia del pane attraverso i suoi ingredienti base, farina, lievito, sale, malto, acqua, soffermandosi anche sulla componente antropologica del pane, legato com'è' ai miti e ai rituali della fecondità della terra e alla magia della sopravvivenza.  
   
   
ESCE IN LIBRERIA “VINI DA VEDERE”, L’ORIGINALE GUIDA AI VINI DELLA SELEZIONE DEL SINDACO  
 
Esce in libreria in questi giorni la seconda edizione di “Vini da Vedere”, la Guida ai Vini della Selezione del Sindaco, il concorso enologico internazionale dell’Associazione Nazionale Città del Vino, organizzato in collaborazione con la società web Cittadelvino.com. Una rapida ma efficace panoramica su 151 Comuni a forte vocazione vitivinicola, 70 vitigni nativi, 360 aziende, i vini che hanno ottenuto un puntegio superiore agli 80/100, di cui 83 premiati con Medaglie d’Oro e 92 con Medaglie d’Argento. La guida presenta in rigoroso ordine alfabetico i Comuni partecipanti (anche di Paesi stranieri), le aziende e i loro vini. Proprio perché abbinata alla Selezione del Sindaco la guida “Vini da Vedere” riflette lo spirito di questo innovativo concorso enologico riservato a piccole partite di vino di qualità, prodotte in quantità limitate: massimo 20 mila bottiglie. Un concorso che nasce per valorizzare le piccole produzioni, magari prodotte in piccole aziende e, soprattutto per questo, poco conosciute. Un concorso, La Selezione del Sindaco, innovativo anche perché sancisce l’alleanza tra produttori e amministratori pubblici: per partecipare ci si inscrive in due, l’azienda vinicola e il Comune di riferimento. I vini della guida sono stati degustati durante le sessioni di assaggio del concorso, ad Alba (Cuneo) dal 21 al 23 maggio 2004. Edita da Ci.vin, la società editrice delle Città del Vino, è in tutte le librerie italiane al prezzo di 15 €. Curatore della Guida è Marcello Di Martino.  
   
   
TRENTINALATTE, AZIENDA LEADER DA OLTRE TRENT’ANNI NELLA PRODUZIONE DI YOGURT DI ALTA QUALITÀ, SCEGLIE FUTUREBRAND GIO ROSSI ASSOCIATI  
 
Trentinalatte, azienda leader da oltre trent’anni nella produzione di yogurt di alta qualità, ha affidato a Futurebrand Gio Rossi Associati, in collaborazione con Apr&b (l’agenzia che da sempre ne cura la comunicazione) lo studio di una nuova strategia per rinnovare l’immagine di marca e, in particolare, evidenziare la naturalità, la salubrità e la bontà riconosciuti dai consumatori alla propria gamma di prodotti. Partendo dai valori chiave della marca ed evidenziando il concetto di gustosità-piacevolezza, Futurebrand ha individuato per Trentinalatte un posizionamento nell’area “benessere piacevole”, coniugando la promessa salutista all’aspetto più edonistico del gusto. Il nuovo posizionamento strategico ha guidato il restyling della marca e delle confezioni, arrivando a creare un’immagine in grado di veicolare i valori differenzianti del brand: purezza, trasparenza, onestà. La marca diventa così protagonista, assumendo il colore rosso e guadagnando una posizione centrale rispetto al pack. Si fa più dolce e gentile nel lettering, dandosi un look più moderno. Insieme ai colori luminosi scelti per lo sfondo e all’appeal della foto di frutta polposa, il nuovo pack trasmette un’idea di genuinità e vivace gustosità. Il “timbro di autenticità”, due figure vestite con abiti tipici del Trentino poste sul fronte del pack, ribadisce il posizionamento con un tocco di ironia e rinnova il legame con il territorio. Un’immagine nitida e pulita, che abbandona la passata rigidità per farsi specchio dei benefit fondamentali della marca, sintetizzati nel claim “Semplicemente yogurt”. Un rinnovamento che ha accresciuto l’appeal del prodotto senza tradire i valori storici della marca, aumentando la visibilità a scaffale della marca.  
   
   
LAPHROAIG, UNO DEI WHISKY DI MALTO SINGOLO PIÙ NOTI E VENDUTI AL MONDO, PROPONE IN REGALO UN PEZZETTO DI SCOZIA  
 
Grazie all’iniziativa Friends of Laphroaig quest’anno puoi regalare e regalarti una zolla di terra sull’isola di Islay, dove ha sede la distilleria di Laphroaig, uno dei whisky di malto singolo più noti e venduti al mondo. Diventare proprietari di una zolla è molto semplice: dopo aver acquistato una confezione di Laphroaig, entra nel sito www.Laphroaig.com, accedi all’area Friends of Laphroaig ed inserisci il codice a barre, diventerai così un nuovo membro e ti verrà immediatamente assegnata la tua zolla personale. Oltre a ricevere il certificato di proprietà indicante il numero del tuo lotto di terra, diverrai parte di una comunità di intenditori di Single Malt a cui Laphroaig dedica un trattamento speciale. Essere un Friends of Laphroaig significa entrare a far parte di una vera e propria famiglia. Tutti i Friends of Laphroaig possono conoscere l’ubicazione della propria zolla, sapere chi sono i loro vicini virtuali, conoscerli e contattarli per condividere interessi ed esperienze. In qualità di proprietari riceverete inoltre un affitto simbolico che Robin Shields, Head Distiller, vi invita a riscuotere personalmente ogni anno alla distilleria: un bicchiere di Laphroaig. Laphroaig 10 anni, Single Islay Malt Scotch Whisky, ha un gusto affumicato e torbato con sapori di vaniglia ed erica. L’aroma al palato risulta salato, con lievi sentori di alghe marine; è venduto in enoteche e in alcuni punti vendita della grande distribuzione ad un prezzo consigliato di 21,00 Euro ca. Laphroaig è presente in Italia anche con Laphroaig 15 anni venduto esclusivamente in enoteca ad un prezzo consigliato di 46,00 Euro ca.  
   
   
IL MONDO DI DOLCEZZE LINDT OSPITE ALLA RINASCENTE  
 
Per il secondo anno consecutivo Lindt rinnova la collaborazione con il marchio La Rinascente e presenta il progetto Un Mondo di Dolcezze, un’area totalmente dedicata all’interno dei Grandi Magazzini. Inoltre verranno organizzate una serie di attività promozionali presso il ristorante Bistrot e la caffetteria/bar Il Momento: momenti di degustazione e di intrattenimento il cui obiettivo è quello di regalare al pubblico un mondo Natalizio in cui la tradizione e il dono assumono significati precisi, utilizzando il vissuto, i valori ed i prodotti Lindt come tema centrale. La durata dell’iniziativa si protrarrà fino ai primi di gennaio. Infolink: Www.lindt.it  
   
   
I FORNAI ARTIGIANI HANNO TROVATO UN GRANDE ALLEATO: FREDDY LA FARINA DEL MOLINO QUAGLIA  
 
“Freddy” è una farina messa a punto da “Il Laboratorio” e prodotta da Molino Quaglia ed è un’assoluta novità. Presentata il 21 e 22 ottobre scorso presso la sede padovana dell’azienda ha riscosso subito un notevole interesse fra gli operatori. “Freddy” è una farina prodotta da grani scelti e selezionati e che segue un processo di lavorazione sviluppato ad hoc. Caratteristica fondamentale di questo prodotto è quella di consentire una maggior facilità di lavorazione, ma, soprattutto, rende superfluo, grazie a un perfetto bilanciamento, l’utilizzo di miglioratori per il freddo. “Freddy” è adatta per la produzione di pani di tutte le pezzature, realizzati con impasti diretti o indiretti. Può essere inoltre utilizzata sia nelle produzioni con lievitazione controllata sia in quelle per pani da congelare. Molino Quaglia da sempre all’avanguardia per quanto riguarda la produzione di farine e semi-lavorati, vuole offrire con “Freddy” una farina ineccepibile per venire incontro alle esigenze della moderna panificazione artigianale. “Freddy” è stata studiata e prodotta per migliorare sempre più la qualità nel mondo della panificazione e poter così offrire un prodotto garantito al consumatore finale. Da non sottovalutare infine che l’utilizzo di “Freddy” autorizza l’eliminazione dall’etichetta dei preparati di “E472”: un fattore fondamentale nei confronti di un consumatore sempre più scrupoloso e attento alla qualità dei prodotti che acquista. “Freddy” è già disponibile su tutto il territorio italiano e, per informazioni sulla distribuzione, è possibile contattare la sede di Molino Quaglia allo 0429/649110 oppure inviando un messaggio e-mail all’indirizzo marketing@molinoquaglia.Com  
   
   
DA CIPRIANI,UN GRANDE MAESTRO DELLA RISTORAZIONE, NASCONO GOLOSE RAFFINATE NOVITÀ  
 
Le pappardelle. La classica sfoglia Cipriani, inimitabile combinazione di sottigliezza ed elasticità, soffice e dalla resa straordinaria, si arricchisce di un nuovo formato: le Pappardelle. Sinonimo di pasta fatta in casa, stesa e tagliata sul marmo delle cucine di campagna, per il suo “corpo” si presta a condimenti saporiti: ragù di carni di cacciagione o sughi ai funghi. Per l’inverno, Arrigo Cipriani le propone con un ragù di carne o con il condimento per eccellenza: pomodoro e basilico. Per la primavera suggerisce invece un condimento delicato, scampi e asparagi, ideale per esaltarne la consistenza vellutata. La pasta all’uovo Cipriani ha tutte le caratteristiche di una pasta fresca della migliore qualità. Cuoce in due o tre minuti, ben conservata dura circa due anni, mentre qualsiasi pasta fresca deve essere subito consumata. Assaggiarla è un’esperienza indimenticabile. La confezione lussuosa la trasforma, quando necessario, in un graditissimo regalo. Il panettone da 5 kg. Per il Natale 2004 Cipriani propone la tradizionale bontà di sempre, fatta di farina di grano tenero, uova, zucchero, burro, lievito naturale, tuorlo d’uovo e uvetta sultanina; con una novità: il formato da 5kg. E’ il Panettone Cipriani, squisito esemplare del dolce natalizio per eccellenza, che ha alle spalle quasi un lustro di studio per arrivare a ciò che possiamo provare oggi: un lungo lavoro di ricerca del gusto affinché la ricetta originale dei pasticceri dell’Harry’s Bar fosse assimilata dai pasticceri dell’azienda produttrice. Il risultato ottenuto è eccellente. Il segreto di questo maestoso capolavoro: le chiare d’uovo danno alla pasta un colore tenue, più bianco che giallo. La mantengono soffice, morbida e spugnosa. La cottura è rigorosamente controllata: sessanta minuti in forno non troppo caldo. La crosta deve essere bruna, ma non bruciata, per raggiungere un colore ambrato. Dopo la cottura va conservato in luogo fresco e asciutto. La variante Cipriani rispetto alla ricetta originale: eliminare i canditi. E’ l’ingrediente che non a tutti piace. E’ stata curata la lavorazione dell’impasto, che deve essere trattato con amore per raggiungere la giusta consistenza: né troppo liquido né troppo sodo. I formati tradizionali sono in dosi da mezzo chilo e da chilo. Da quest’anno l’offerta si arricchisce del formato da 5 chili. Confezionato in carta speciale e in eleganti scatole di latta, che ne mantengono intatta la fragranza e il profumo. Ecco, il profumo. Ingrediente importante tanto quanto la consistenza. Infolink: www.Cipriani.com    
   
   
I FRUTTI DI BOSCO BOSCOBUONO PORTANO IN TAVOLA TUTTO L’ANNO I SAPORI DELL’ESTATE  
 
E' sufficiente aprire le confezioni di frutti di bosco surgelati Boscobuono per ritrovare i sapori e i profumi dell'estate: ecco le fragole succose, i dolcissimi mirtilli, i rossi lamponi, le more profumate. L'assortimento è completato dal misto bosco che nella confezione da 450 grammi propone more, ribes, mirtilli e fragoline di bosco. Queste delizie sono offerte da Boscobuono che da molti anni è il marchio di qualità dei frutti di bosco surgelati grazie all'elevato standard delle materie prime utilizzate e alla loro accurata lavorazione che consente di gustare in ogni stagione dell'anno i frutti di bosco nella pienezza del loro gusto e della loro freschezza. Anche il menu di Natale sarà perfetto e riscuoterà maggiore successo con una allegra macedonia fantasiosa e stuzzicante, da gustare sia al naturale sia con l’aggiunta di panna montata che anche i bambini apprezzeranno per la colorata varietà di frutta proposta. Oppure, ecco una fragrante crostata ai frutti di bosco, una vera delizia per gli occhi e per il palato. E per i virtuosi dell’arte culinaria sarà un vero trionfo portare in tavola una superba meringata ai frutti di bosco. I frutti di bosco Boscobuono sono una delle delizie proposte da Green Ice distributore di specialità surgelate che annovera nella sua gamma anche i funghi e le famose specialità siciliane, gelati e granite, Duca Di Salaparuta.  
   
   
SI AMPLIA LA GAMMA DELLE SALSE FRESCHE BUITONI UNA NUOVA PRATICA CONFEZIONE APRI E CHIUDI  
 
Grandi novità nella gamma delle salse fresche Buitoni: nascono le “Specialità Buitoni”, due salse dalla ricetta completamente nuova, ideate per creare nuovi gusti e piatti elaborati, spesso difficili da preparare in casa: Radicchio e ricotta e Ricotta e Spinaci, che si vanno a sommare alle già apprezzate “Salse tradizionali” – pesto alla genovese e alla siciliana, salse noci, funghi e 4 formaggi - Per chi vuole preparare piatti speciali e dal sapore particolare, ma ha poco tempo da dedicare alla cucina, le salse fresche Buitoni sono la soluzione ideale: è sufficiente versare la salsa in una terrina, aggiungere la pasta e mescolare, per avere subito pronti, in pochi minuti, primi piatti golosi, che stupiranno piacevolmente familiari ed amici. Ingredienti freschi e genuini, che faranno di ogni vostro piatto, un successo assicurato. E da oggi la nuova confezione apri e chiudi, che richiama una vera salsiera, vi permetterà di mantenere più a lungo la freschezza delle salse Buitoni e di utilizzarle inalterate nel gusto anche a distanza di giorni, grazie al coperchio interno ricoperto da un film che garantisce al prodotto un’igiene migliore Salsa ricotta e spinaci, Classicissimo connubio, non poteva dare luogo che ad una salsa inimitabile. Ottima nei formati corti come penne e farfalle per piatti gustosi e leggeri, sarà anche l’aiuto ideale per paste al forno e gratinate. Salsa ricca e completa, vi sorprenderà con un pizzico di cannella in polvere. Salsa ricotta e radicchio Un matrimonio ben riuscito, quello tra la ricotta e il radicchio. Ottima con spaghetti e tagliatelle, pasta fresca e ripiena. Buona così com’è si presta a momenti di creatività in cucina, come l’aggiunta di pinoli e qualche goccia di aceto balsamico.  
   
   
VENTURA. NOVITÀ. INNOVAZIONE E GUSTO PER LA LINEA “DATTERI”  
 
La qualità è sempre quella garantita da Madiventura ma oggi l’ampia gamma di datteri Ventura si presenta con packaging nuovi, pratici e funzionali. Anche il design e la grafica sono completamente rinnovati. Ma le novità non finiscono qui: alla ricca gamma di datteri già presenti sul mercato si aggiungono due nuove confezioni con un comodissimo coperchio richiudibile. Datteri Degla, Datteri Degla denocciolati da 200 g, Datteri Degla, Datteri Degla da 250 g. Ventura oltre a curare da sempre la qualità dei propri prodotti, presta molta attenzione anche alle proprie confezioni sia per l’estetica sia per la funzionalità. Questo per anticipare le esigenze dei nuovi stili di vita e consumi dei propri clienti, sempre più attenti nella scelta dei prodotti. I datteri: sapori esotici sulla nostra tavola. Il dattero, chiamato anche “nettare del deserto”, è un frutto conosciuto fin dall’antichità, in prevalenza nelle regioni del Medio Oriente e del Nord Africa. La palma da dattero può vivere oltre trecento anni, arrivando a produrre, nelle annate migliori, fino a cinquanta chili di datteri. Il nome “dattero” deriva dal termine greco “daktilos”, dito, e allude alla forma allungata del frutto. La varietà di frutti più pregiata tra quelli grandi, molli e zuccherosi, è la Deglet Nour o Degla (dito di luce). Da sempre i datteri sono apprezzati per il delicato sapore zuccherino. Ma c’è di più: sono frutti molto nutrienti, che apportano all’organismo potassio, calcio, fosforo, e fibre. Sono, quindi, un ottimo alimento rimineralizzante ed energetico. Così buoni, così saporiti. Non solo: così utili in cucina, I datteri sono preziosi alleati per chi vuole preparare dolci dal gusto esotico, piatti etnici, pani aromatizzati e bevande corroboranti. Qualche esempio? Il riso con datteri e zafferano, il pane con datteri e noci, la torta con datteri, noci e mandorle. La qualità dei datteri Ventura. I datteri Ventura sono scelti tra i migliori esistenti sul mercato, anche perché Madi Ventura ha da sempre selezionato in base a criteri rigorosissimi i propri fornitori. Gli addetti alla qualità Madi Ventura sono sempre “sul campo”. Seguendo il protocollo Madi Ventura ogni partita prima di essere messa sul mercato subisce articolati controlli di qualità e analisi di laboratorio.  
   
   
QUEST’ANNO A NATALE REGALA UN PEZZETTO DI SCOZIA  
 
Grazie all’iniziativa Friends of Laphroaig quest’anno puoi regalare e regalarti una zolla di terra sull’isola di Islay, dove ha sede la distilleria di Laphroaig, uno dei whisky di malto singolo più noti e venduti al mondo. Diventare proprietari di una zolla è molto semplice: dopo aver acquistato una confezione di Laphroaig, entra nel sito www.Laphroaig.com  accedi all’area Friends of Laphroaig ed inserisci il codice a barre, diventerai così un nuovo membro e ti verrà immediatamente assegnata la tua zolla personale. Oltre a ricevere il certificato di proprietà indicante il numero del tuo lotto di terra, diverrai parte di una comunità di intenditori di Single Malt a cui Laphroaig dedica un trattamento speciale. Essere un Friends of Laphroaig significa entrare a far parte di una vera e propria famiglia. Tutti i Friends of Laphroaig possono conoscere l’ubicazione della propria zolla, sapere chi sono i loro vicini virtuali, conoscerli e contattarli per condividere interessi ed esperienze. In qualità di proprietari riceverete inoltre un affitto simbolico che Robin Shields, Head Distiller, vi invita a riscuotere personalmente ogni anno alla distilleria: un bicchiere di Laphroaig. Laphroaig 10 anni, Single Islay Malt Scotch Whisky, ha un gusto affumicato e torbato con sapori di vaniglia ed erica. L’aroma al palato risulta salato, con lievi sentori di alghe marine; è venduto in enoteche e in alcuni punti vendita della grande distribuzione ad un prezzo consigliato di 21,00 Euro ca. Laphroaig è presente in Italia anche con Laphroaig 15 anni venduto esclusivamente in enoteca ad un prezzo consigliato di 46,00 Euro ca.  
   
   
ILCHESTER SCEGLIE DARFRESH PER UNA DIFFERENZIAZIONE OTTIMALE DEI PROPRI PRODOTTI CASEARI  
 
La società britannica Ilchester Cheese Company produce ed esporta un’ampia gamma di ricercati prodotti caseari. Fondata nel 1960, Ilchester deve il suo successo all’idea di proporre formaggi speziati con ingredienti insoliti e raffinati. Con sede a Sommerset (Inghilterra meridionale) Ilchester è leader assoluto di questo tipo di specialità casearie e propone al pubblico circa 20 varietà di formaggi per complessivi 200 prodotti, dalle unità consumatore alle porzioni per il foodservice (ad esempio compagnie aeree). Le 13 linee di produzione di Ilchester raggiungono un output complessivo di 120 tonnellate a settimana. Ilchester è ben nota per un’ampia gamma di prodotti originali, quali Mexicana (cheddar stagionato con peperoncino piccante), Stilton bianco alle albicocche, Abbeydale (un formaggio Gloucester con cipolle e erba cipollina), Applewood (speziato alla paprika e con un inconfondibile sapore di affumicato), Crandale (formaggio ai mirtilli), Cantabella (cheddar con basilico, olio d’oliva e pomodori essiccati) o Coburn (cheddar stagionato e marmorizzato con striature di porto rosso rubino), per fare soltanto alcuni esempi. La società, che si è imposta inizialmente nel settore della grande distribuzione e sui mercati esteri, sta ora sviluppando una propria offerta foodservice, destinata a grandi organizzazioni di catering quali Tesco, Sainsbury’s, Somerfield, Safeway e Asda. Le esportazioni, prevalentemente in Europa, Sudafrica, Usa e Australia, rappresentano il 35% del fatturato. La produzione di Ilchester risulta raddoppiata durante le feste di fine anno grazie a un’offerta mirata di invitanti confezioni regalo. La Soluzione Alla ricerca di soluzioni di confezionamento in grado attirare l’attenzione del consumatore e differenziare i propri prodotti, Ilchester richiese la consulenza di Sealed Air Cryovac, suo fornitore abituale. Il sistema di confezionamento sottovuoto Cryovac Darfresh Vsp (Vacuum Skin Packaging) venne scelto per il noto effetto “seconda pelle” e per gli ottimi risultati su tagli di formaggio circolari. Le caratteristiche del film superiore prevengono la deformazione del prodotto e sono quindi ideali per questo tipo di applicazioni. In un mercato come quello inglese dominato da confezioni quadrate o rettangolari, i tagli circolari di Ilchester si sono imposti immediatamente. “I nostri marchi spiccano sui lineari e si distinguono perfettamente dagli altri prodotti”, spiega Gary Childs, direttore produzione di Ilchester. Inoltre il sistema Darfresh Vsp assicura qualità superiore ed integrità delle confezioni. Basata su strutture inferiori semirigide e su un film superiore saldato a lidding, questa tecnologia garantisce un’eccellente presentazione delle confezioni, identificazione dei marchi ed impatto sul consumatore proprio perché il materiale di packaging rispetta i contorni del prodotto. Dal punto di vista del risultato finale e della conservabilità, il sistema Darfresh Vsp è ideale per il confezionamento di formaggi di qualità. I Risultati Ilchester ha adottato il sistema Darfresh per il confezionamento di tutte le varietà di formaggio da 20, 150 e 200 grammi. Darfresh garantisce sicurezza, integrità delle confezioni e conservabilità prolungata. Altro importante argomento di vendita è costituito dall’apertura facilitata delle confezioni. Oltre a permettere un’efficace differenziazione sui lineari, il nuovo sistema di packaging consente un miglioramento dell’efficienza operativa e quindi una politica dei prezzi più competitiva. Le specialità casearie di Ilchester stanno riscuotendo un crescente successo in Gran Bretagna e all’estero. Nella grande distribuzione, il potenziale di vendita è elevato, anche grazie al nuovo sistema di confezionamento. “I materiali Cryovac ci hanno permesso di ottenere confezioni perfette dal punto di vista tecnico e della presentazione”, conclude Gary Childs.