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Notiziario Marketpress di Lunedì 10 Gennaio 2005
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IL REGNO UNITO FINANZIA LA RICERCA SULLA MUCOVISCIDOSI  
 
Londra, 10 gennaio 2005 - Il ministro della Sanità inglese, Lord Warner, ha annunciato un finanziamento di 2,5 milioni di sterline, pari a 3,55 milioni di euro), per sostenere la ricerca sulla terapia genica della mucoviscidosi. Questa debilitante malattia dei polmoni, per la quale attualmente non esistono cure, colpisce circa 7.500 persone nel Regno Unito. La mucoviscidosi è la malattia ereditaria più comune nel paese, e la speranza di vita dei bambini che ne sono colpiti  è  di appena trent'anni. 'Il servizio sanitario nazionale dovrebbe ricavare il massimo vantaggio dalle nuove conoscenze e tecnologie genetiche', ha dichiarato Lord Warner. 'Sostenere questa ricerca innovativa contribuirà a garantire che gli ammalati di mucoviscidosi approfittino quanto prima dei progressi della terapia genica. Questo lavoro rappresenta un passo importante nei nostri sforzi per alleviare le sofferenze degli ammalati, e soprattutto per trovare una cura per questa tremenda malattia'. Il finanziamento andrà all'Institute of Child Health e al consorzio inglese di terapia genica della mucoviscidosi. I due team di ricerca lavoreranno su strategie diverse ma complementari, e coopereranno per massimizzare i vantaggi attesi. 'Al mio gruppo andrà circa un terzo del finanziamento', spiega David Porteous del consorzio di terapia genica dell'università di Edimburgo, che aggiunge: 'Il denaro servirà a completare i test preclinici. Se tutto va bene, prevediamo di cominciare a reclutare pazienti più oltre, nel corso di quest'anno, per un trial su vasta scala che ci porterà fino al 2006'. La mucoviscidosi è una malattia debilitante in cui nei polmoni si forma continuamente muco, provocando difficoltà di respirazione e infezioni. Fisioterapia, antibiotici e integratori enzimatici possono rallentare il progredire dalla malattia, ma non possono curarla. La terapia genica comporta la sostituzione, manipolazione o cambio dei geni non funzionali con geni sani. Correggendo il difetto ereditario, la terapia genica offre la possibilità di curare o di alleviare la malattia indotta.  
   
   
RAFFORZA LE DIFESE CON IL CARCIOFO A LUNGA CONSERVAZIONE DEL CNR LO HA BREVETTATO L'ISPA-CNR. NE BASTANO DUE AL GIORNO PER INTRODURRE CIRCA UN MILIARDO DI CELLULE BATTERICHE IN GRADO DI COLONIZZARE L'INTESTINO E RENDERLO RESISTENTE AI BATTERI PATOGENI.  
 
Roma, 10 gennaio 2005 - Presto anche noi potremo fare come il mitico Braccio di Ferro. Ma per diventare più forti, anzichè fare scorpacciate di spinaci, sarà preferibile mangiare carciofi. O meglio, i carciofi probiotici realizzati dall'Istituto di scienze delle produzioni alimentari (Ispa) del Cnr di Bari. Ne basteranno due al giorno per aumentare la nostra resistenza ai batteri patogeni e per contrastare i principali disturbi gastro-intestinali. "Nei nostri laboratori", spiega Paola Lavermicocca dell'Ispa-cnr, "abbiamo sviluppato un processo che consente di preparare conserve di ortaggi contenenti probiotici pronti per l'uso. Per ottenerli abbiamo utilizzato due microrganismi selezionati che, oltre ad avere la caratteristica, una volta ingeriti, di aumentare le popolazioni lattiche intestinali apportando benefici alla salute, permettono di conservare il prodotto per circa tre mesi a temperatura ambiente, senza aggiungere grandi quantità di sale". Attualmente i batteri probiotici sono incorporati prevalentemente nello yogurt e nei derivati del latte, alimenti che possono però provocare allergie o intolleranze; è per questo che la ricerca sta sviluppando prodotti vegetali che consentano l'assunzione di microrganismi benefici attraverso altre tipologie di alimenti. Ma il ricorso a questi cibi ha altri vantaggi: "Il minimo trattamento termico necessario per la preparazione del prodotto", prosegue Lavermicocca, "non altera gli elevati contenuti in fibra alimentare, nutrienti e antiossidanti presenti nel carciofo, che possiede anche un'altra preziosa caratteristica: quella di modulare il carico glicemico della dieta grazie alla notevole presenza di fibre come l'inulina. Anche il sapore, l'aspetto e la consistenza dell'alimento", conclude la ricercatrice dell'Ispa-cnr, "restano inalterati, rendendone il consumo decisamente gustoso, oltre che salutare".Il processo sviluppato dall'Ispa-cnr è stato brevettato ed è applicabile anche alla cicoria, alla cipolla, ai lampagioni, ai funghi e alle olive.  
   
   
E' IN ARRIVO LA BUSTA AL POMODORO LE BUCCE DI QUESTI ORTAGGI POTRANNO ESSERE UTILIZZATE PER REALIZZARE SHOPPER BIODEGRADABILI  
 
Roma, 10 gennaio 2005 - Il San Marzano? Ottimo per il sugo ma anche per realizzare buste ecologiche. Lo hanno scoperto i ricercatori dell’ Istituto di chimica biomolecolare del Cnr di Pozzuoli (Napoli). “Gli scarti di pomodoro possono rappresentare una risorsa economica” spiega Barbara Nicolaus, ricercatrice del Cnr e autrice dello studio. “Il nostro programma di ricerca, finanziato dal Miur, ha avuto per obiettivo l’estrazione e la purificazione di polisaccaridi ottenuti dagli scarti della lavorazione del pomodoro e la riconversione di questi ultimi in buste di plastica biodegradabili”. Le caratteristiche chimico-fisiche del polisaccaride estratto dalle bucce del pomodoro sono molto interessanti e consentono di sviluppare materiali ecodegradabili di notevole importanza, come i teli impiegati in agricoltura per la copertura delle serre o dei campi. Alcuni dei più comuni polisaccaridi sono usati essenzialmente per le loro proprietà chimico-fisiche (supporti per resine, componenti del plasma artificiale ecc.), altri sono impiegati nell’industria alimentare ed altri ancora presentano spiccata attività antigenica e patogena e vengono utilizzati con successo dall’industria farmaceutica per la produzione di vaccini. Una volta purificate, queste sostanze possono essere utilizzate dalle industrie di trasformazione. Il progetto è foriero di notevoli ricadute sul piano socio-economico, che vanno dalla creazione di posti di lavoro, alla risoluzione dei problemi legati all’eliminazione degli scarti dell’ industria conserviera, alla riduzione di costi, fino al miglioramento del sistema di raccolta e smaltimento dei rifiuti o dei residui invenduti. Se si pensa che la produzione italiana di pomodori si aggira intorno a 65 milioni di quintali lâ€anno, di cui 30 solo in Campania, è davvero un’occasione da non perdere. Nicolaus sottolinea come il progetto pilota sia già in corso di sperimentazione in diverse aziende della zona e come abbia destato l’interesse di alcuni distretti conservieri stranieri. Per informazioni: Barbara Nicolaus, tel. 081/8675245 - e- mail barbara.Nicolaus@icb.cnr.it  
   
   
ESCE "TUTTO BIO 2005"  
 
Roma, 10 gennaio 2005 - "Tutto Bio 2005", il Trova-bio aggiornato con oltre 1.500 operatori impegnati nella vendita diretta. Il tema dell'anno: Lo stato di salute del settore attraverso le risposte di quaranta protagonisti al sondaggio Bio Bank Check-up sul bio: Come sta il biologico? Perchè? Con quali prospettive? Con quali strategie? Una ricchissima tavola rotonda. Ricca di partecipanti, di spunti, di analisi sul passato, ma soprattutto di indicazioni per il futuro. Un dibattito aperto, senza censure, costruttivo, animato da un solo spirito: l'affermazione del biologico e la condivisione dei valori profondi da cui trae origine. Il boom della vendita diretta: emerge chiaramente che la corsa al risparmio si sta espandendo a macchia d'olio: continua infatti la crescita di tutte le forme di vendita diretta che tagliando tutto collegano senza intermediazioni produttori e consumatori, con reciproco vantaggio. Le formule sono le più varie: dalla vendita negli spacci dei produttori associati ai mercatini bio, dalla vendita su prenotazione con consegna a domicilio alla spesa in abbonamento con consegna settimanale, dalla vendita per corrispondenza a quella in internet, dall'acquisto collettivo da parte di consumatori organizzati nei gruppi d'acquisto solidale fino all'offerta in gruppo da parte di produttori organizzati nei gruppi d'offerta. I Censimenti Bio Bank: Tutti i dati degli oltre 5.000 operatori pubblicati provengono dalla banca dati Bio Bank e sono aggiornati ogni anno con rilevamenti diretti. Ogni censimento riporta i dati più significativi per le varie categorie di operatori con un articolo introduttivo ricco di informazioni. Ecco i numeri di questa edizione: 1.184 aziende con vendita diretta; 772 agriturismi; 189 mercatini bio; 147 gruppi d'acquisto e d'offerta; 1.030 negozi; 10 catene di supermercati con marchi bio; 6 supermercati on line; 51 corsi di cucina; 251 ristoranti; 22 aziende di ristorazione; 608 mense bio nelle scuole; 81 siti dell'e-commerce bio; 29 aziende del commercio equo e solidale; 16 organismi di controllo in Italia; 133 associazioni bio;33 fiere bio; 194 libri e periodici bio. Www.biobank.it  
   
   
IL REGNO UNITO SOLLECITATO A OCCUPARSI DELLA BIOTECNOLOGIA MARINA  
 
Bruxelles, 10 gennaio 2004 - Un nuovo rapporto sulla biotecnologia marina nel Regno Unito sollecita un approccio meglio coordinato per massimizzare i benefici di questo settore in rapido sviluppo. Il rapporto, commissionato dal Marine Biotechnology Group del Foresight Marine Panel (Fmp) e finanziato dal ministero del Commercio e dellindustria britannico, ha constatato che il settore, che usa organismi marini a vantaggio dell'umanità , ha già sviluppato un'ampia gamma di applicazioni (ad esempio l'estrazione dagli organismi marini di compound antitumorali e antivirali, l'uso di materiali derivati dai coralli come sostituti ossei, o lo sviluppo di sensori bioluminescenti per rilevare l'inquinamento ambientale e le tossine). 'Il rapporto mette in evidenza le entusiasmanti opportunità offerte dalla crescente conoscenza della biotecnologia marina', ha detto Lord Sainsbury, ministro britannico per la Scienza e l'innovazione. 'Esso indica in che modo l'industria britannica può sviluppare prodotti e processi innovativi che apporteranno più ampi benefici al nostro paese. Il programma quinquennale del ministero del Commercio e dell’ industria spiega come sostenere scienza, tecnologia e innovazione nel Regno Unito. Se vogliamo competere con successo nell'economia della conoscenza globale, dobbiamo investire in queste aree', ha aggiunto. Secondo il rapporto 'The prospects of marine biotechnology development in the Uk', la biotecnologia marina costituisce uno dei più entusiasmanti settori tecnologici emergenti, con un mercato globale che nel 2002 è stato stimato pari a 2,4 miliardi di dollari (1,8 miliardi di euro) e con una crescita prevista superiore al 10% annuo. Il settore dovrebbe contribuire a praticamente tutte le aree industriali, dalle cure sanitarie al biorisanamento e dalla cosmetica ai nutraceutici. E’ arrivato il momento d'investire per sostenere la scienza, le reti della conoscenza, la conoscenza pubblica di questo importante settore biotecnologico', dichiara il rapporto, che sollecita un approccio meglio coordinato tra ricerca fondamentale, imprese industriali e grandi aziende multinazionali dei settori farmaceutico, biochimico e alimentare. Il rapporto incoraggio inoltre l'uso dei finanziamenti dell'Uk Research Council e delle nuove iniziative del governo britannico per promuovere e incoraggiare l'innovazione. La Technology Strategy emanata nel novembre 2004 mette a disposizione 80 milioni di sterline (113,5 milioni di euro) per finanziare la R&s (Ricerca e sviluppo) delle più recenti tecnologie innovative, ed ha già indicato i prodotti industriali biotecnologici come una delle nove aree tecnologiche di assoluta priorità . Secondo il rapporto, il governo britannico dovrebbe anche preoccuparsi di formazione dei ricercatori, accettazione pubblica dell'innovazione con una efficace opera di promozione e commercializzazione, sostenibilità, quadro legislativo per la biotecnologia marina. 'Il rapporto della Biobridge Ltd conferma le vaste possibilità della biotecnologia marina nel Regno Unito, a partire dalle attività dei mondialmente rinomati centri di eccellenza del paese. Abbiamo ora l'opportunità di valorizzare il lavoro del mondo accademico, delle Pmi (Piccole e medie imprese), del settore farmaceutico e di altri settori per usare in un'ampia gamma di applicazioni le nuove molecole e materiali trovati nell'ambiente marino', conclude il professor Graham, presidente del Marine Biotechnology Group del Foresight Marine Panel. Infolink: http://www.Dti.gov.uk/pdfs/fmp_mbg_volume_1_final1.pdf  
   
   
GRANDI NOVITA' NEL 2005: IL COMPUTERFEST & RADIOAMATORE DI CEREA (VR) RADDOPPIA!!!  
 
Cerea (Vr), 10 gennaio 2005 - Presso l’area espositiva Exp, nei suggestivi padiglioni restaurati della Ex-perfosfati, con il patrocinio del Comune, si terrà il 15 e 16 gennaio 2005 l’edizione invernale del Computerfest & Radioamatorecon orario continuato dalle 09:00 alle 18:00 nei tre padiglioni fieristici da 8.000 mq complessivi, su una superficie di 36.000 mq totali. Nell’arco dei due giorni sarà possibile osservare, confrontare, ed acquistare singoli componenti, periferiche, software e personal computer; apparati radio e componentistica radioamatoriale; home entertainment (tv-sat, dvd, antenne); telefonia fissa e mobile; editoria specializzata; fai-da-te elettronico, attrezzature e strumentazioni varie. I prezzi, molto competitivi, sono il vero punto di forza di queste manifestazioni, che ad ogni appuntamento accolgono migliaia di visitatori. Il quartiere fieristico, ampio ed accogliente, offre ai visitatori, oltre ai servizi di base, bar, self service e punti ristoro per trascorrere piacevolmente l’ intera giornata, trasformandola in una vera e propria “festa del computer”. Tanti buoni motivi, dunque, per intervenire all’ iniziativa: non mancheranno le occasioni di fare ottimi affari e reperire materiali ormai fuori commercio. L’edizione estiva si terrà il 27 e 28 agosto 2005, con orario continuato dalle 09:00 alle 19:00 Sul sito www.Compendiofiere.it  è possibile scaricare il volantino valido per un ingresso ridotto da € 4,00 ed altre info utili, quali elenco espositori e piantina.  
   
   
ALLA 11A EDIZIONE DEL SALONE INTERNAZIONALE DELL'OLIO D'OLIVA VERGINE ED EXTRAVERGINE I PRODUTTORI PIU' QUALIFICATI A LIVELLO INTERNAZIONALE  
 
Verona, 10 gennaio 2005 - Nuova sistemazione logistica per l’11a edizione del Salone Internazionale dell’lio d’Oliva Vergine Extravergine www.Veronafiere.it/sol  che si svolge, contemporaneamente al 39° Vinitaly, dal 7 all’ 11 aprile 2005. La nuova sistemazione logistica è stata progettata per favorire al meglio la visibilità di Sol, che, così, si trasferisce nel padiglione n. 10, di nuova realizzazione: 8000 mila metri quadri, dotati di ogni confort. La struttura espositiva si presenta moderna, climatizzata e consente ai 400 espositori contatti più agevoli con visitatori specializzati di tutto il mondo. Attesi circa 33 mila operatori, di cui oltre quattromila esteri, provenienti da una sessantina di Paesi. Particolarmente significative, nel 2004, le presenze da Belgio, Germania, Paesi Bassi, Portogallo, Regno Unito, Svizzera, Russia, Giappone, Cina, India, Singapore, Stati Uniti e Canada, Argentina e Brasile: un pubblico internazionale formato in prevalenza da importatori, agenti, ristoratori, titolari di enoteca e/o di strutture commerciali di piccola e media dimensione, responsabili acquisti di catene commerciali e/o centrali d’acquisto. Risultati come questo, frutto di una consolidata competenza progettuale ed organizzativa, hanno consentito a Veronafiere di ottenere lo scorso anno l’ammissione al Coi (Consiglio Oleicolo Internazionale) con il titolo di Osservatore. L’ente ha acquisito così un ruolo ancora più importante, che gli permette di far crescere ulteriormente la rassegna dal punto di vista qualitativo. Proprio in accordo con il Coi, con le Istituzioni europee ed italiane, e con le Associazioni italiane dei produttori, vengono realizzati convegni ed incontri sulle questioni più attuali che interessano il settore. Tra le iniziative in programma, le degustazioni guidate di oli extravergini d’oliva delle diverse regioni italiane e dei vari Paesi produttori che offrono agli operatori la possibilità di conoscere proprietà e caratteristiche dei prodotti insieme al giusto abbinamento gastronomico. Gli short-stage di degustazione, inoltre, hanno lo scopo di diffondere e promuovere una più estesa cultura dell’olio extra vergine d’oliva.Di notevole importanza, per le aziende, è il terzo Concorso Oleario Internazionale “Sol d’Oro”, divenuto negli anni il punto di riferimento del settore, il cui obiettivo è di evidenziare la migliore produzione oleicola mondiale e gli oli d’oliva extravergini tipici, con particolare riferimento alla loro origine geografica. Attesi oltre 300 campioni italiani ed esteri che vengono esaminati dal 21 al 25 marzo 2005 da una Commissione di Assaggio Internazionale, composta da tecnici degustatori ed esperti.Sol 2005 è completato dal settore tecnologico, in vetrina a Enolitech, Salone delle tecniche per la viticoltura, l’enologia e delle tecnologie olivicole e olearie, ( www.Enolitech.it ), che giunge alla sua 8a edizione. Nei padiglioni F e G, Enolitech, che trova negli espositori di Vinitaly e di Sol buona parte dei propri visitatori, presenta tutti i più moderni accessori e le tecnologie: dalla piccola attrezzatura per la cantina e il frantoio e dai più sofisticati accessori per la degustazione fino ai più moderni macchinari per la vinificazione e la produzione d’olio. In particolare, presenta macchinari ed attrezzature per l’oliveto, impiantistica e materiali per la coltivazione, per la raccolta e la lavorazione, per l’imbottigliamento e l’imballaggio e il trasporto di olio, il vivaismo olivicolo.  
   
   
A MACEF DA GENNAIO 2005 LE TENDENZE DEL LIVING UN NUOVO SERVIZIO REALIZZATO CON FUTURE CONCEPT LAB- SI CHIAMANO HYPERCEPTIVE, STORYTELLING, TRANSAFFECTIVE, HYPERRELATIONAL E EXTRA DOMESTIC  
 
Milano, 10 gennaio 2005 - A Milano, dal 21 al 24 Gennaio, sarà possibile conoscere le tendenze dell’abitare, visionare le novità delle aziende ed effettuare acquisti in target. Tutto questo all’interno di Macef, che ha realizzato il nuovo Servizio Tendenze in collaborazione con Future Concept Lab, da oltre quindici anni attento osservatore dei mutamenti e dell’evoluzione dei modi di vivere e di consumare. Con una rete di collaboratori diretti che copre tutto il mondo “Future Concept Lab “ afferma il suo ideatore, Francesco Morace “ si propone di far diventare la fiera un laboratorio progettuale che promuova e diffonda le capacità degli operatori”. Gli fa eco Marisa Corso, exhibition director di Macef: “Nel corso dell’ultimo anno “dice “ la mostra ha cambiato pelle e per certi versi anche audience: sono fortemente aumentati i buyer che comprano per le grandi catene, i designer e in genere gli influenzatori d’acquisto. Al popolo tradizionale dei visitatori di Macef “composto da grossisti e dettaglianti specializzati “ si è affiancato, in linea con l’evoluzione della distribuzione, un universo fortemente dinamico, con la caratteristica di una elevata internazionalità e una decisa propensione alla spesa. Tutti costoro cercavano esplicitamente - come risulta anche dai sondaggi effettuati in mostra - chiavi di lettura professionali ed efficaci delle tendenze: volevano vedere i nuovi prodotti in un contesto chiaro ed esplicito, vederli interpretati e spiegati”. Dalle rilevazioni effettuate dall’Ufficio studi di Fondazione Fiera Milano durante le ultime due edizioni di Macef nel 2004 risulta che lo stereotipo della mostra-appuntamento (cioè un evento di routine popolato da un universo chiuso di operatori) si è completamente ribaltato: moltissimi dei visitatori di Macef Settembre erano “new entry”, visitavano cioè la fiera per la prima volta. Si tratta di un visitatore mediamente poco itinerante che è piuttosto che visitare tutte le fiere di settore con spirito di “curiosità “ “ preferisce puntare molto sulla fiera che ha scelto come riferimento, cioè sul Macef, per la realizzazione di una componente significativa del proprio giro d’affari. Se forte resta la localizzazione della mostra ancora più forti sono i richiami che essa riesce ad attivare a livello internazionale (esempio: i nuovi visitatori provenienti dall’Asia passano dal 4,7 al 7,5%). Si tratta di operatori fortemente propensi al business: il 74% dichiara infatti di aver effettuato ordini; circa il 50% assegna agli espositori di Macef oltre il 20% del suo monte ordini annuale (e quasi il 13% in Macef fa oltre il 40% degli acquisti). Si tratta di visitatori professionali assai ben disposti verso la realtà di Macef, tantè che il 76% dice di essere “soddisfatto” o “molto soddisfatto” della visita, un indice che sale fino al 78% per la voce “funzionalità e razionalità”. Anche il tempo dedicato a Macef, in questo clima, continua a crescere: ben il 53,1% dei visitatori ha infatti visitato Macef per più di un giorno, con un picco straordinario del 10,4% che è stato nei corridoi e nelle corsie per tutti e quattro i giorni di esposizione. Punti di forza di Macef sono, a detta dei visitatori, l’internazionalità degli espositori, la capacità della mostra di produrre business e la completezza merceologica. Tutti, inoltre, hanno espresso il desiderio di trovare all’interno della mostra una precisa indicazione delle tendenze, insieme con la capacità di leggere, proprio alla luce di esse, la “destinazione abitativa” dei prodotti esposti. Ed è questo il motivo per il quale è stato attivato, con effetto immediato, il Servizio Tendenze. Un progetto articolato, che si sostanzia in un lavoro di studio e ricerca internazionale, nella realizzazione di un rapporto, nell’allestimento di un’area nella quale sono esposti, ordinati per tendenza, i prodotti innovativi degli espositori, nella creazione di una sala proiezione nella quale si proietta un filmato che raccoglie e raggruppa sia le tendenze sia le novità delle aziende. “macef “ afferma ancora Morace “ diventerà un luogo importante di formazione e informazione relativamente alle tendenze, e una vetrina prestigiosa per le aziende che avranno sperimentato con successo una nuova strada per soddisfare le esigenze del mercato e dei consumatori”. Riguardo all’ importanza del progetto per gli espositori ecco il parere di Marisa Corso: “Il progetto Tendenze si propone di sviluppare la capacità degli operatori di leggere le tendenze sui mercati internazionali e nazionali, in modo da far emergere le proposte più innovative; al tempo stesso, attraverso il progetto, Macef selezionerà i prodotti più interessanti in termini di innovazione. In questo modo, infine, Macef aumenterà anche la propria visibilità internazionale, rendendosi promotore, ancora di più, dell’ Italian way of life”. Le 5 tendenze identificate da Future concept Lab sono state nominate Hyperceptive, Storytelling, Transaffective, Hyperrelational e Extra domestic. Queste le loro caratteristiche: Hyperceptive - La ricerca dell’armonia con il proprio ambiente domestico e dell’edonismo nel quotidiano si esprime attraverso nuove proposte per la casa che assumono le caratteristiche di nuovo lusso. I nuovi prodotti legati all’area “Hyperceptive” facilitano questa esperienza sensoriale, proponendo “percezioni contigue” e una centralità dell’esperienza corporea, intensificando la percezione dello spazio circostante. Storytelling – Nell’ambiente domestico si diffonde il ricordo vitale del passato e la voglia di recuperare oggetti e memorie d’epoca, mentre l’incontro con culture diverse da quella di origine si trasforma in molti casi in una serie di spunti per nuovi prodotti con codici e linguaggi appartenenti ad altri popoli. Nuovi prodotti e ambienti che si “raccontano”, diventano i protagonisti dell’area Storytelling. Transaffective – Nell’area Transaffective il semplice ma inusuale accostamento di oggetti comuni ed oggetti unici, oppure di contesti tra loro distanti, rivela il grande desiderio di una inaspettata interpretazione del mondo che ci circonda, seguendo il filo dell’affetto e dell’effetto, ma anche la voglia di esprimere le proprie passioni in relazione all’ambiente domestico. Oggi la casa, trattata in modo originale, può diventare un luogo di sperimentazione con nuovi e inattesi oggetti e forme. Hyperrelational - Le relazioni interpersonali sono diventate negli ultimi anni oggetto di trasformazioni significative, portando cambiamenti profondi nell’ambiente domestico. Nell’area Hyperrelational, riti insoliti o prima inesistenti, legati alla convivialità e alla connettività , vengono facilitati e sono una risposta originale alla famiglia “estesa”, ottimizzando le nuove proposte tecnologiche. Extradomestic - I nuovi prodotti e progetti in questa area sono centrate sulle qualità del comfort, della durata nel tempo e dell’economicità , per raggiungere un equilibrio psicofisico, nel Pubblico e nel Privato, massimizzando l’esperienza di vita. Nell’area dell’Extra-domestic, le nuove proposte progettuali permettono al consumatore di vivere le qualità domestiche nello spazio pubblico, e di “assaporare” i nuovi valori e le nuove sensibilità collettive nell’ambiente privato.  
   
   
ENOLITECH GRIFFATO PER ENOTECHE E FRANTOI ALLA MODA  
 
Verona, 10 gennaio 2005 - Italian style in cantina. La moda italiana nel mondo può essere ben rappresentata da una bottiglia di vino o di grappa, da un’etichetta particolare, da un bicchiere griffato, dal look originale ed elegante di un decanter.Vetrina ideale della creatività made in Italy, a confronto con le proposte estere è l’ edizione di Enolitech, il Salone internazionale delle tecniche per la viticoltura, l’enologia e delle tecnologie olivicole e olearie www.Enolitech.it  che promette di registrare il tutto esaurito, superando i numeri dello scorso anno. Si arriverà, infatti ad oltre 230 espositori (213 nel 2004), accolti nei padiglioni F e G (10.800 metri quadri lordi).La rassegna è in programma a Veronafiere dal 7 all’11 aprile 2005 in concomitanza con il 39° Vinitaly e l’11a Sol. Proprio tra gli espositori di queste due manifestazioni, leader mondiali nei settori del vino e dell’olio di qualità , Enolitech trova i suoi più importanti clienti, pronti a cogliere le proposte produttive più innovative ed anche più trendy per vestire con originalità i loro prodotti. In questa edizione, inoltre, Veronafiere garantisce migliore visibilità alla rassegna allâ€interno del quartiere fieristico, grazie agli investimenti programmati con il nuovo Piano Industriale per l’ampliamento della superficie ed il miglioramento delle infrastrutture. Nell’edizione del 2004 i visitatori sono stati quasi 29mila, dei quali circa 3mila provenienti da una cinquantina di Paesi esteri, con un afflusso particolarmente significativo da Germania, Austria, Regno Unito, Svizzera, Giappone, Cina, Stati Uniti e Brasile.enolitech è riservata ad un pubblico specializzato (operatori del settore, produttori, commercianti, ristoratori) che può, fra l’altro, prendere visione delle tecnologie più avanzate in campo enologico ed oleario, pronte per essere utilizzate in ogni ambito applicativo: dalla piccola attrezzatura per enoteca, cantina e frantoio agli accessori (bicchieri, cavatappi, decanter, bottiglie, ecc.) per la degustazione prodotti dalle griffe più note, dai macchinari all’avanguardia per la vinificazione e la produzione dell’olio agli impianti per la coltivazione, la raccolta, la lavorazione, l’imbottigliamento, l’imballaggio ed il trasporto di vino ed olio. Dalle pigiatrici alle etichette per le bottiglie, dai tappi di sughero alle botti in rovere per la conservazione dei vini, dai calici in cristallo per sommelier ai distillatori: tutto è rigorosamente firmato dalle migliori espressioni del genio creativo italiano ed estero. Un importante settore, inoltre, è quello dedicato ai bicchieri. Per essere degustato ed apprezzato al meglio, infatti, ogni tipo di vino richiede il bicchiere adatto ad esaltarne le caratteristiche: il profumo, il colore, il sapore, ecc. Un bicchiere sbagliato può falsare le sensazioni durante la degustazione. La forma del calice dipende dal tipo di vino, che deve riempirne non più di due terzi. Attenendosi scrupolosamente alle regole di degustazione dei sommelier, gli stilisti del bicchiere riescono sempre ad aggiungere alle proprie proposte quel tocco di personalità che riesce a fornire al prodotto un valore aggiunto, il piacere di bere il meglio nel miglior contenitore. Enolitech è dunque il momento di incontro privilegiato per capire l’evoluzione di ciò che ruota con stile intorno al mondo del vino e dell’olio, due dei grandi ambasciatori dell’agroalimentare italiano nel mondo. A supporto promozionale della manifestazione, Veronafiere lancia la 10^ edizione dell’International Packaging Competition, concorso che premia con Etichetta d’Oro, Etichetta d’Argento ed Etichetta di Bronzo le migliori “vesti estetiche” dei vini e dei distillati. La competizione è organizzata da Veronafiere per evidenziare il miglior abbigliaggio dei vini e dei distillati provenienti da uve, vinacce, mosto e vino (bottiglia, chiusura, capsula, etichetta, collarino, ecc.) stimolando le aziende viticole al continuo miglioramento della propria immagine.La giuria assegna ogni anno anche il Premio Speciale “Packaging 2004” alle aziende che hanno ottenuto le maggiori valutazioni riferite alle confezioni che abbiano superato almeno la prima fase della selezione. Nel 2004, per la categoria vini, il Premio Speciale è andato alla Cavit di Ravina (Trento), Grafica Robilant e Associati S.r.l. - Milano, mentre per la categoria dei distillati è stato conquistato da Centopercento S.r.l. Di Giavera del Montello (Tv), Grafica Novaidea S.r.l. - Selva del Montello (Tv). Il Premio Speciale “Packaging 2003” era stato assegnato alla Pasqua Vigneti e Cantine di Verona.  
   
   
SALONE INTERNAZIONALE DELLA GELATERIA, PASTICCERIA, PANIFICAZIONE ARTIGIANALI - FIERA DI RIMINI, 22-26 GENNAIO.COLPO D'OCCHIO SU SIGEP 2005  
 
Rimini, 10 gennaio 2005 - 90 mila metri quadri di dolcezza per il 26° Sigep in programma dal 22 al 26 gennaio a Rimini Fiera. In vetrina 800 aziende che proporranno tutte le novità per gelateria, pasticceria e panificazione artigianali (macchine, prodotti, semilavorati, decorazioni, accessori, arredamento, servizi, editoria...). Sigep è la fiera leader nel mondo per il gelato artigianale e tra le più importanti d'Europa per pasticceria e panificazione. Sigep non è solo esposizione, è una kermesse che richiama i grandi maestri gelatieri, pasticcieri e panificatori da ogni parte del mondo. Al Sigep 2005 debutterà "Il giro d'Italia del gusto artigiano': gelatieri, pasticceri e panificatori onoreranno le tradizioni italiane proponendo le specialità tipiche. Confartigianato Alimentazione proporrà, domenica 23 gennaio, in omaggio a Rimini città del Divertimento, 'Cocktails & Ice', una discoteca in piena regola con consumazioni a base di gelato per soddisfare tutti i gusti. Tra gli eventi del Grande Forum Della Gelateria, focus sulla nuova tendenza per i gusti del gelato: l'uso di frutta, ortaggi e verdure con tecniche innovative, nuove tipologie di servizio e approfondimenti sulle materie prime. Tornerà anche la tradizionale iniziativa 'Gelato in Tavola' firmata da Cogel Fipe: quest'anno, nella realizzazione di un menu completo a base di gelato, si sfideranno Italia e Spagna. Inoltre il 'Concorso Internazionale di Gelateria' promosso da Siga e dal Comitato per la valorizzazione del gelato artigianale. Infine, il 'Gelato dell'Amore', ovvero le proposte dell'Accademia della Gelateria Italiana per i dolci tipici della gelateria da gustare nella giornata di San Valentino. La base del ''gelato dell' amore'' sarà la cioccolata, reinventata sui colori del rosso, quindi con l'amarena speziata, la rosa canina o la violetta.Nel Grande Forum Della Pasticceria, lo spazio coordinato dal Conpait, partirà con 'Sigepgiovani Stage', in collaborazione con Pasticceria Internazionale. Gli allievi degli istituti professionali saranno protagonisti della giornata. Chiusura con le mirabolanti acrobazie gustative di coppie formate da pasticceri e gelatieri le quali proporranno dolci e gelato, caldi e freddi, liquidi e solidi, morbidi e croccanti nel corso di 'Dolci & gelati, frutta e frutta in guscio e cioccolato' organizzato dall'Accademia Maestri Pasticceri Italiani e dall'Unione Maestri Gelatieri Artigiani. Nel Grande Forum Della Panificazione il concorso promosso da Richemont Club Italia. Nove squadre dall'Italia e dall'estero (Inghilterra, Belgio, Austria e Irlanda), composte da fornai e 'fornarine', si sfideranno nella produzione ed esposizione di prodotti della panificazione. La panificazione troverà inoltre tanti altri spunti interessanti presso lo spazio organizzato da Confartigianato Alimentazione.nella sezione Chocosigep, il corso di degustatori di cioccolato a cura di Chococlub; inoltre l'area dimostrativa dedicata al cioccolato organizzata dall'Academy of Chocolate.e per finire, le straordinarie tecniche di presentazione del Forum del Confezionamento e le performance dello spazio "Riminipizza" www.Riminifiera.it  www.Sigep.it  
   
   
BENI CULTURALI: CHI SONO I RESPONSABILI NEL LAZIO  
 
Roma, 10 gennaio 2005 - Annamaria Affanni, soprintendente ai beni architettonici e paesaggistici del Lazio, Maurizio Galletti, soprintendente ai beni architettonici e paesaggistici di Roma, Rossella Vodret, soprintendente ai beni artistici, storici e etnoantropologici del Lazio, Annamaria Moretti, soprintendente ai beni archeologici del Lazio, e Anna Gallina Zevi soprintendente per Ostia antica. Questi i nomi degli esperti nominati a Roma e nel Lazio nell'ambito della riorganizzazione del Ministero, iniziata a gennaio del 2004 con la riforma del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, e che si occuperanno di tutela, valorizzazione e gestione del patrimonio. "Dopo la nomina dei Capo Dipartimento e dei Direttori Generali - ha dichiarato il Ministro Urbani - si comincia così a completare il quadro della riforma, con l'insediamento sul territorio delle professionalità che saranno chiamate ad applicare il Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, entrato in vigore il 1° maggio. Tecnici di grande esperienza, cui viene affidata la salvaguardia e la valorizzazione del nostro grande e diffuso patrimonio culturale".  
   
   
RESTAURO DI CAPOLAVORI DALL'ISTRIA: DA PAOLO VENEZIANO A TIEPOLO  
 
Trieste, 10 gennaio 2005 - La mostra “Restauro di capolavori dall’Istria: da Paolo Veneziano a Tiepolo” presenta 21 pezzi: in gran parte dipinti su tavola e su tela, alcune fusioni in bronzo ed una scultura lignea. Esse provengono, per la maggioranza, dalle chiese di Capodistria e Pirano e dal Museo di Capodistria. Le opere per lo più sono state rese note dal fondamentale Inventario delle opere d’arte della Provincia di Pola, redatto nel 1935 da Antonino Santangelo con la collaborazione di noti specialisti quali Antonio Morassi e Vittorio Moschini; un ulteriore contributo al loro studio è venuto anche dai due maggiori conoscitori dell’arte istriana, Antonio Alisi e Francesco Semi. A seguito della Legge 6 luglio 1940, n. 1041 “Protezione delle cose di interesse artistico, storico, bibliografico e culturale della Nazione in caso di guerra”, le opere furono rimosse e portate in una parte dell’Italia più protetta. Tutte le opere erano allora già tutelate dalla legge 1 giugno 1939, n. 1089 “Tutela delle cose di interesse storico e artistico”. Dopo il traumatico periodo bellico (1940 - 45), le opere vennero trasportate in casse chiuse a Roma e conservate prima presso il Museo delle Terme, poi in Palazzo Venezia. Nell’aprile del 2002 il Sottosegretario di Stato per i Beni e le Attività Culturali, onorevole Vittorio Sgarbi, disponeva l’apertura delle casse assegnando alla Soprintendenza del Friuli Venezia Giulia l’incarico di prendere in consegna le opere, di eseguirne il restauro, di promuovere un’esposizione. Queste opere oggi sono patrimonio della Galleria Nazionale d’Arte Antica di Trieste. Il Ministero per i Beni e le Attività Culturali stanziava quindi i finanziamenti necessari ai lavori permettendo alla Soprintendenza per i Beni Architettonici ed il Paesaggio e per il Patrimonio Storico, Artistico e Etnoantropologico del Friuli Venezia Giulia di avviare i restauri, progettati in stretta collaborazione con la Soprintendenza speciale per il Polo Museale Romano, fino ad allora custode dei beni. La Soprintendenza romana aveva avviato anche il restauro delle due tavole di Paolo Veneziano, esposte a Rimini tra lâ€agosto del 2002 e il gennaio 2003, nella mostra dedicata al maestro veneziano e alla pittura del Trecento Adriatico. I lavori di restauro, sotto il coordinamento dei due Soprintendenti Claudio Strinati e Giangiacomo Martines, venivano affidati nell’ottobre 2003 a restauratori specializzati di tutta Italia (attivi a Roma, in Friuli Venezia Giulia, Veneto e Lombardia). Ogni intervento è stato diretto, in equipe, dagli storici dell’arte delle due Soprintendenze per la direzione scientifica, e dai restauratori della Soprintendenza del Friuli Venezia Giulia per la direzione tecnica. I restauri sono stati preceduti da indagini scientifiche e, nei casi più problematici, da riprese radiografiche. Si è fatto anche uso di altri strumenti di indagine non distruttiva come la riflettografia ad infrarosso e la fluorescenza agli ultravioletti. L’istituto Centrale per il Restauro di Roma ha fornito una puntuale e generosa collaborazione per l’esecuzione delle ricerche scientifiche condotte su un’importante scultura in bronzo, il Battesimo di Cristo (da un modello di Alessandro Algardi), mentre si è fatto capo al Politecnico di Milano per le indagini sulle due tavole di Paolo Veneziano. La lunga permanenza nelle casse aveva sostanzialmente assicurato alle opere una discreta conservazione. Le vicende, spesso travagliate, del secolo e degli anni precedenti alla guerra avevano tuttavia lasciato segni a volte cospicui. Il restauro ha consentito oggi il recupero totale. Come di consueto il restauro è stato anche occasione di uno studio accurato da parte degli storici dell’arte e dei restauratori, che hanno avuto la possibilità di precisare le vecchie attribuzioni con alcune nuove, significative acquisizioni. I dati emersi dal lavoro verranno resi noti nel catalogo della mostra. Finanziato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, edito dalla casa editrice Electa di Milano, sotto la supervisione dei Soprintendenti Claudio Strinati e Giangiacomo Martines, il catalogo è curato da Francesca Castellani e Paolo Casadio con l’apporto di studiosi e tecnici del Ministero per i Beni e le Attività Culturali (la Soprintendenza del Friuli Venezia Giulia, la Soprintendenza per il Polo Museale Romano, il Bollettino d’Arte del Ministero, la Soprintendenza per il Patrimonio storico, artistico e etnoantropologico delle province di Mantova, Cremona e Brescia, la Soprintendenza per il patrimonio storico, artistico e etnoantropologico del Veneto, la Soprintendenza per i beni architettonici e il paesaggio del Veneto Orientale) e delle Universitã di Udine e di Trieste. Alla mostra, - voluta dall’Anvgd nazionale e grazie al contributo della Legge 72/2001 -, che verrà allestita presso il Civico Museo Revoltella di Trieste, saranno esposti anche quattro dipinti di proprietà della Provincia Veneta di S. Antonio dell’Ordine dei Frati Minori, provenienti dal convento di Sant’anna di Capodistria e attualmente conservati nel Palazzo Ducale di Mantova. La Soprintendenza per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico delle province di Mantova, Cremona e Brescia ha da tempo avviato il restauro del corpus delle opere di Sant’anna, a partire dal magnifico recupero del noto polittico di Cima da Conegliano, e ha trovato nella mostra l'occasione più appropriata per presentarle al pubblico.  
   
   
AFRICANI INAFRICA ARTE CONTEMPORANEA AFRICANA DALLE ORIGINI TRIBALI AL NUOVO GRAFITISMO E ALL'ARTE POPOLAREFIRENZE, BORGO DEGLI ALBIZI 28, 29 DICEMBRE 2004 - 6 MARZO 2005  
 
Firenze, 10 gennaio 2004 - Oltre 130 opere di 20 artisti di una dozzina di Stati per mettere in scena la più grande storia africana mai rappresentata in Italia negli ultimi 40 anni. La mostra Africani inAfrica (Firenze, Palazzo Pazzi-ammannati, 28 Borgo degli Albizi, 29 Dicembre - 6 Marzo 2005) offre in effetti un panorama incredibilmente ricco e vario dei fermenti artistici che agitano la fascia centrale del continente africano, la così detta Africa Nera.in questo vastissimo territorio, carico di tensioni politiche e sociali e dal quale provengono molte delle ispirazioni che hanno segnato l’arte europea e nord americana da Picasso a Warhol, stanno emergendo autori di diversa estrazione e rappresentatività , ma nei quali si riconosce una fondamentale radice etnica, un’impronta culturale che da un lontano passato conduce dritta al futuro. Dalla grande esposizione romana del 1964 mai si erano viste opere tanto belle e importanti in cui si riflettono anche le tragedie africane dei nostri anni, guerre, carestie, epidemie, vicende di sfruttamento, di sopraffazione e di morte. Allestita nel Museo di Storia Naturale, Africani inAfrica è stata presentata oggi dall’assessore alla cultura del Comune di Firenze, Simone Siliani, per la Regione Toscana da Lanfranco Binni, coordinatore del progetto Tra Art, dai curatori Luca Faccenda e Marco Parri, cittadini monegaschi, entrambi affermati specialisti di arte etnica, dalla storica dell’arte Lara-vinca Masini e da Brunetto Chiarelli, ordinario di Antropologia all’Universitã di Firenze. Preziosi i patrocini del Comune e della Regione Toscana (Assessorato alla Cultura) e i contributi di Trevi Trust & Co., Credit Suisse, La Fondiaria - Sai, Unione Cinque, Doney. Il catalogo è dell’editore Giunti (pagine 216, € 45). L’ingresso alla mostra è libero. Info: tel. 055.240277 Le opere hanno provenienza diversa. Molte sono prestiti di musei, fondazioni, collezionisti privati, altre arrivano direttamente dagli artisti. Tra i quali occorre citare Cheff Mwai (Kenya), l’x militante Mau Mau i cui bassorilievi policromi in legno (compreso il celebre ritratto del presidente Jomo Kenyatta) inneggiano alla resistenza contro l’occupazione coloniale. I mercati dipinti da Maurus Mikael Malikita (Tanzania), l’artista più noto del genere Tingatinga, e gli oli su carta telata di Peter Maurice Wanjau (Kenya), rappresentano invece le usanze tribal-sociali ancora in uso nei villaggi, vere e proprie denunce contro la morte per fame e l’infibulazione.Dalla Repubblica Popolare del Congo, capitale Brazzaville, provengono le opere di Djess che nel suo astrattismo figurativo riproduce raffinerie e miniere attraverso significati e maschere tribali della cultura Mbuia e delle tribù Fang. Nella nemica Kinshasa, capitale della Repubblica Democratica del Congo, viveva invece Jean Michel Moukeba (detto Djambo), vittima giovanissima nella lunga guerra fratricida, di cui la mostra presenta un magnifico altorilievo dipinto, straordinario esempio di Pop Africano. Da Kinshasa anche le opere del giovane artista Lukawu, le sue celebri mani protese che intimano l’Alt! All’aids e all’uccisione della fauna selvatica. Dal Senegal arrivano poi le straordinarie tavole Pop di Moustapha Souley, autentiche insegne pubblicitarie, e una rarissima scultura di Amadou Makhtar Mbaye (Tita), un suonatore ricomposto con pezzi recuperati nelle discariche delle grandi periferie urbane. L’esposizione presenta anche numerose opere di Benard Asante (Ghana), artista collocabile nella corrente neo grafitista, che secondo una tradizione della propria tribù disegna i grandi animali d’Africa cancellandone poi il tratto per proteggerne il corpo dalla vista degli spiriti negativi. Dal Ghana arriva inoltre un raro ritratto di un occidentale del guaritore di Dio, Anthony Kwame Akoto (Almighty God). Spettacolari le grandi istallazioni in legno policromo e traforato di Abdallah Salim (Kenya), prestito del Tobu Museum of Art di Tokio, e gli assemblaggi optical di tappi di bottiglia trovati nelle discariche della raffinata e rara Margareth Majo (Zimbawe). Da ammirare, inoltre, i piccoli quadri di Kristopher Atikossie (Togo) con i simboli della magia tribale, e quelli di maggiori dimensioni di Engdaget Legesse (Etiopia) dai significati criptati attraverso una segreta espressione di simboli copti. Le grandi opere di Mandy Meninwa (Nigeria) si rifanno invece alle maschere tribali delle culture Chamba, Kalabari Ijo e delle figure a mezza luna delle tribù Mama.infine le pitture su tela e vernice trasparente di Georges Lilanga (Tanzania), che ha ottenuto a Sotheby Londra quotazioni record e che a Firenze è presente con alcune opere di misura eccezionale rispetto alle consuete configurazioni di cm. 30 x 30. Il catalogo presenta le star del mercato (le cifre toccano anche centinaia di migliaia di dollari) e artisti emergenti di innegabile talento già all’attenzione della critica internazionale. Il capitolo finale è dedicato ai grandi totem in legno dipinto di Solomon Uwuenwa (Nigeria) che ripropongono in chiave contemporanea gli stilemi tribali degli Yoruba, dei Mama, dei Mumuye e dei Chamba, tribù che hanno costituito la memoria etnica del suo Paese.africani inAfrica: Palazzo Pazzi Ammannati, Borgo degli Albizi 28, 50122 Firenzeorario: 10 - 13/15-19; Ingresso: libero; Info: Tel. 055.240277  
   
   
PRIMAVERA 2005: GRANDI EVENTI A MODENA  
 
Modena, 10 gennaio 2005 - Modena ancora protagonista della stagione espositiva: per la primavera del 2005 si preannunciano, infatti, due grandi mostre che vedono impegnati rispettivamente il Museo Civico d’Arte e la Soprintendenza al Patrimonio Storico Artistico e Etnoantropologico di Modena e Reggio Emilia, e la Galleria Civica. Entrambi gli eventi sono co-prodotti dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, partner consueto delle più importanti iniziative culturali del territorio. Si inizierà il 20 marzo 2005 con la mostra “Nicola dell’Abate. Storie dipinte nella pittura del Cinquecento tra Modena e Fontainebleau”, allestita al Foro Boario e alla Galleria Estense, sino al 19 giugno 2005. L’ambiente artistico emiliano dei primi decenni del Cinquecento appare ricco di fermenti interessanti, in quanto ideale momento di snodo tra la cultura ed il linguaggio artistico del Rinascimento e quelli della Maniera. In questo contesto Nicola dell’Abate (Modena 1509 - Fontainebleau o Parigi 1571) rivestì un ruolo da protagonista, sia perchè alcune tipologie da lui praticate, quali il fregio dipinto e il paesaggio, ebbero in seguito notevole fortuna, sia perchè egli fu un tramite diretto per la diffusione del linguaggio artistico italiano all’estero, essendo stato attivo per molti anni presso una delle corti più splendide d’Europa, quella del re di Francia. La mostra modenese presenterà il complesso delle opere di Nicola dell'Abate, ricostruendo la sua formazione e contestualizzandone l’attività e le influenze culturali e stilistiche nell’ambito della pittura emiliana dei primi decenni dei Cinquecento. Ampiamente documentata sarà anche la fortuna dei temi paesaggistici, mitologici e narrativi trattati dal pittore di origine modenese, nonchè la sua influenza sulla Scuola di Fontainebleau, dove fu chiamato dal Primaticcio e dove presumibilmente morì nel 1571. Circa 250 saranno le opere esposte, tra dipinti disegni incisioni sculture e oggetti, gran parte cioè della produzione superstite di Nicola dell’Abate, ma anche capolavori di artisti quali Correggio, Dosso, Girolamo da Carpi, Parmigianino e Pordenone. Ad aprile invece sarà di scena “Pop Art Italia”, mostra allestita a Palazzo Santa Margherita e Palazzina dei Giardini, dal 17 aprile al 10 luglio 2005.L’esposizione si incentra sulla storia e sui protagonisti della Pop Art italiana e si propone come il seguito ideale di Pop Art Uk, una delle mostre di arte contemporanea di maggiore successo dello scorso anno. Attraverso le opere di una trentina di artisti, ricostruisce le vicende e il clima che nel corso degli anni Sessanta hanno dato vita a una "via italiana", autonoma e originale, del linguaggio Pop. Gli artisti presenti rappresentano al meglio la Pop italiana e contribuiscono a definire modi e tempi della sua evoluzione. Fra i molti protagonisti: Mimmo Rotella, Enrico Baj, Mario Schifano, Franco Angeli, Tano Festa, Cesare Tacchi, Sergio Lombardo, Fabio Mauri, Mario Ceroli, Valerio Adami, Emilio Tadini, Michelangelo Pistoletto, Domenico Gnoli. Lucio del Pezzo, Piero Gilardi.  
   
   
PROSEGUE A MILANO LA MOSTRA "ENCYCLOPEDIE", 9 LIBRI D'ARTISTA INTORNO ALLA LETTERA "A"  
 
Milano, 10 dicembre 2004 - Prosegue fino al 20 gennaio 2005 al Palazzo delle Stelline di Milano la mostra “Encyclopãdie”, curata dalla casa editrice Iceberg e organizzata dalla Fondazione Stelline in occasione del duecentocinquantesimo anniversario dell’uscita del quinto tomo dell’ Encyclopãdie redatta da Diderot e D’alambert. I 9 libri presentati da Vincenzo Ferrari, Johan Peter Hol, Li Chi Choi, Roberto Ranghieri, Sara Scalas, Dario Tonaccia, Carlo Tognolina, Arianna Veneroni, Francesca Gagliardi, si ispirano alle prime voci della lettera “A”, scelte dai singoli artisti, e danno origine ad un'originale interpretazione dell’Enciclopãdie. La particolarità di questa edizione consiste nell’esecuzione rigorosamente manuale dei singoli volumi e nella trattazione di ogni singola voce attraverso l’invenzione, la manipolazione e la citazione di elementi figurativi, tutti riconducibili all’ambito delle arti visive. In tal modo gli autori si propongono di stabilire un nuovo rapporto tra il mondo della conoscenza e quello dell’espressione. I libri dipinti, accomunati dal formato e dalla fattura della copertina per sottolineare l’unità di intenti del gruppo, dettagliano al loro interno la personalità di ciascun artista, libero di lasciare che il suono della lettera “A” agisca interiormente trasformandosi in spazio intimo, luogo in cui nasce l’opera. La tiratura, come per i precedenti volumi già pubblicati da Iceberg, sarà limitata a 15 esemplari. La mostra vuole essere l’occasione per far cogliere la concezione innovativa dell’opera di Diderot e D’alambert: proporre un’enciclopedia che non si limiti a registrare le conoscenze, ma cerchi di darne un’interpretazione. La casa editrice Iceberg nasce nel 2003 dai dialoghi intorno al senso dell'arte di nove artisti: Vincenzo Ferrari, Johan Peter Hol, Li Chi Choi, Roberto Ranghieri, Sara Scalas, Dario Tonaccia, Carlo Tognolina, Arianna Veneroni, Francesca Gagliardi. Iceberg diventa così il luogo delle loro emozioni cercando di dare oggi un nuovo significato alla parola enciclopedia: soltanto attraverso il sentire, tramite un’esperienza interiore non solo legata alla ragione, ma intima e privata, è possibile riappropriarsi di una conoscenza e completarla, integrandola col piano dell'introspezione; in una parola: valorizzando la soggettività . Palazzo delle Stelline, corso Magenta 61, Milano - Chiostro della Magnolia, dal 3 al 20 gennaio 2005, ingresso libero tutti i giorni ore 10-18.  
   
   
E' IN CORSO FINO A SABATO 15 GENNAIO 2005 LA MOSTRAHANS HARTUNG. OPERE SCELTE 1950-1988 TORINO, GALLERIA MAZZOLENI EX NUOVA GISSI  
 
Torino, 10 gennaio 2004 - A cent'anni dalla nascita del maestro dell'astrattismo europeo Hans Hartung, la Galleria d'Arte Mazzoleni di Torino gli dedica una grande mostra curata da Nico Orengo.il percorso espositivo, costituito da una sessantina di opere, che vanno dagli Anni '50 al 1988, offre un ventaglio del lavoro di questo grande solitario del Novecento, che giovanissimo inizia a dipingere. Le tele in mostra realizzate con tecniche miste, dagli oli agli acrilici, dagli inchiostri al vinilico, mettono in evidenza la pittura drammatica e solare di Hans Hartung, dove la figurazione è interna alla materia e al suo colore. Una pittura che insegue la vitalità e la forza, con risultati di grande emotività e bellezza. Come se Hartung, che da ragazzo si era costruito un telescopio per guardare le stelle, non avesse fatto altro per tutta la vita che spiare l'interno della pittura e del colore, la sua misteriosa intimità . Attratto dapprima dalla pittura classica, di Rembrandt e Goya, e poi affascinato dalle esperienze dell'avanguardia francese, dai maestri dell'Impressionismo e dagli sperimentalismi del cubismo, diviene in seguito un interessante e saldo innovatore delle avanguardie europee. Protagonista degli anni più drammatici del Novecento, Hartung sperimenta non solo l’aspetto di fioritura artistica del suo secolo, ma anche la vita politica, la guerra, la fuga, la prigionia, la rifondazione del dopoguerra. Sperimenta il dolore del ferimento in guerra e dell’amputazione di una gamba nel 1944, episodio dopo il quale ci sarà una sorta di rinascita, con ulteriore incremento dell’amore per la materia pittorica e il colore. Nico Orengo commenta "dagli Anni ‘50 la vita si fa per Hartung, ormai maestro precoce, ricca di riconoscimenti istituzionali, Croci di Guerra, Cittadinanza francese e le mostre, le trasferte americane a San Francisco, Baltimora, Chicago. L’anno successivo partecipa alla Biennale di Venezia, poi è invitato a Kassel, a Tokio, a San Paolo, mentre riceve il premio Guggenheim per la selezione Europa-africa e viene eletto membro onorario dell’Accademia di Berlino". La sua arte "astratta" viene confrontata con quella dei grandi maestri americani Pollock e de Kooning, e il Metropolitan Museum di New York, dedicandogli una personale nel 1975, lo ha consacrato come uno dei maestri della pittura del'900. Accompagna la mostra un catalogo edito da Mazzoleni Arte Moderna con testo di Nico Orengo. Www.mazzoleniarte.it  
   
   
XXII MOSTRA INTERNAZIONALE D'ILLUSTRAZIONE PER L'INFANZIA "LE IMMAGINI DELLA FANTASIA" PETER PAN  
 
Sarmede, 10 gennaio 2005 - Peter Pan festeggia i suoi primi cent’anni preparandosi a volare in giro per l’Italia. Il bambino che sognava di fermare il tempo spegnerà le sue prime cento candeline il 27 dicembre. Giusto un secolo fa l’eterno bambino, nato dalla fantasia di James Matthew Barrie, andava per la prima volta in scena al Duke of York, accolto con entusiasmo dalla Londra del tempo. Tale fu il successo che la piece teatrale venne trasposta in un libro attraverso il quale la storia di Peter, Wendy e dell’Isola che non c’è entrata nell’immaginario collettivo, raccolta e riproposta lungo il secolo da innumerevoli edizioni illustrate, da riscritture musicali e cinematografiche. A Sarmede, sino a qualche giorno fa, Peter Pan è stato protagonista della Xxii mostra internazionale d’illustrazione per l’infanzia e le fantasmagoriche interpretazioni che gli hanno dedicato illustratori di mezzo mondo sono state ammirate da più di 30 mila persone. Ora, felice del clamoroso successo della “prima”, Peter sta organizzando i suoi voli altrove. Egli è atteso l’11 gennaio a Monza, all’Arengario, dove soggiornerà sino all’ febbraio 2005, poi a Treviso (Casa dei Carraresi, dal 12 marzo al 10 aprile), a Siena (Palazzo Pubblico, Magazzini del Sale, 16 aprile - 12 giugno) a Lugano (3 settembre - 2 ottobre) e poi ancora in altre città italiane ed europee. Mentre Peter si farà ammirare altrove, a Sarmede si lavorerà alla ventitreesima edizione della mostra. Quella dell’ottobre 2005 sarà una mostra di svolta. Conclusa infatti la serie dedicata ai grandi personaggi delle fiabe e storie per ragazzi di matrice europea, la mostra inizierà un lungo giro del mondo andando a scoprire le fiabe e le storie di altre terre e culture. Prima tappa, il vicino Oriente con le meravigliose fiabe e leggende del mondo arabo. La naturale citazione è per le storie de “Le mille ed una notte” ma non solo loro, come indica l’argomento 2005: “Le mille e una storia”. Il percorso lungo i cinque continenti proseguirà nel 2006 con l’india e la Cina, nel 2007 con l’Africa, poi i nativi d’America settentrionale, poi le antiche civiltà centro e sudamericane, per chiudere infine le “Storie degli altri mondi”, dalle civiltà indigene dell’Australia e delle isole dell’Oceano indiano al freddo dell’estremo nord. Un caleidoscopio di storie, suggestioni, citazioni che testimoniano l’universalità del linguaggio della fantasia e della fiaba.  
   
   
STRUTTURE DALL'ACQUA PERSONALE DI MARCELLO MAZZARA  
 
Gallarate, 10 gennaio 2005 - Inaugura presso lo Spazio Zero sabato 5 febbraio 2005 la mostra personale “Strutture dall’acqua” in cui Marcello Mazzara presenta gli ultimi lavori realizzati tra il 2003 e il 2004. Sono opere che nascono dall’esigenza di analizzare visivamente le forme strutturali di alcuni elementi naturali semplici e complessi come le conchiglie, vere e proprie architetture realizzate dai molluschi con il carbonato di calcio. In esse vengono ritratti elementi naturali caratteristici della specie, lasciando ampio spazio alla fantasia e a una gestualità non controllata rigidamente ma piuttosto appena guidata, il colore e le dimensioni non prendono spunto dalla realtà dell’osservazione. “Il concetto di struttura - sottolinea Franco Bellingeri nella presentazione della mostra - in ambiti disciplinari specifici assume un valore chiave che è univoco all'interno della terminologia di riferimento, ma ermeneutico per altre fenomenologie; due significati ci possono offrire uno strumento interpretativo per cogliere proposte attuali e sviluppi possibili della mostra di Mazzara: quello algebrico di "legge" e quello epistemologico di "modello".” Tante e diverse conchiglie che rimarrebbero tali anche se non avessero un nome scientifico tante e diverse conchiglie che rimangono tali anche se non le abbiamo mai viste su un bagnasciuga nè le vedremo mai: conchiglie in natura e strutture conchiglie sulla tela. La tela è il loro mare da cui emergono al tatto, acquistando materialità senza divenire corpo. La mostra rimarrà aperta al pubblico fino a domenica 20 febbraio. L’artista In Mostramarcello Mazzara nasce a Cassano Magnago. Vive e lavora a Boladello di Cairate. Diplomato all’Accademia di Brera in Pittura e Restauro Pittorico, attualmente è docente di educazione artistica. Ha esposto in numerose mostre collettive e personali, spaziando nell’ambito della pittura, scultura e fotografia, tra cui allo Studio D’ars di Milano nel 1999 e allo Spazio Cesare da Sesto nel 2004. Spazio Zero, Gallarate Vatel./fax 0331.777472  
   
   
A BERGAMOPROROGATA FINO AL 20 FEBBRAIO 2005LA MOSTRA ALBERTO MARTINI SURREALISTE  
 
Bergamo, 10 gennaio 2005 - A seguito del crescente interesse di pubblico, gli organizzatori hanno deciso di prorogare fino a domenica 20 febbraio la mostra Alberto Martini. Surrãaliste allestita al Palazzo della Ragione di Bergamo l'iniziativa ha ricevuto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana, il patrocinio del Comune di Bergamo, della Provincia di Bergamo e della Direzione Generale Culture, Identitã e Autonomie della Regione Lombardia e il contributo della Banca Popolare di Bergamo, del Gruppo Bonaldi. Sponsor tecnici: Lightech, Consuline, Impresa Pandini e Fidelitas Bergamo.il percorso espositivo, curato da Marco Lorandi e Orietta Pinessi insieme a un comitato scientifico composto da Enrico Crispolti, Carlo Carena, Alberto Castoldi, e Gabriele Morelli, presenta 80 opere (50 dipinti a olio e 30 tra acquerelli, tempere, pastelli, litografie e disegni a penna di china) che documentano il momento surrealista di Alberto Martini (1876 - 1954) collocato particolarmente nel suo lungo soggiorno parigino degli anni 1928- 1934.Per informazioni: tel. 035 2052111 - 035 2052217 - email: artemod@unibg.It    
   
   
IL CASTELLO DI RIVOLI, LA GAM DI TORINO E LA FONDAZIONE MERZ DEDICANO UN'AMPIA RETROSPETTIVA A MARIO MERZ  
 
Milano, 10 gennaio 2005 - La rassegna in programma fino al 27 marzo vuol essere un omaggio al grande artista recentemente scomparso e preannunciare l'apertura della fondazione a lui dedicata che verrà ufficialmente inaugurata nel 2005. Mario Merz esordisce nel 1953, autodidatta, con una pittura di segno astratto-espressionista e, successivamente, con un trattamento informale del dipinto. E' presente dalle prime mostre dell'Arte povera, tendenza di cui diventerà uno dei protagonisti. L'abbandono della pittura fa spazio all'uso dell'installazione e alla sperimentazione con materiali naturali o tecnologici come i tubi di neon luminoso, tracce di energia pura, che inserisce negli oggetti più comuni. Dal 1968 indaga su strutture archetipiche come l'igloo, che realizza nei più diversi materiali. Usa e interpreta la progressione numerica di Fibonacci come emblema dell'energia insita nella materia, collocando le cifre realizzate al neon sia sulle proprie opere sia negli ambienti espositivi, come nel 1971 lungo la spirale del Guggenheim Museum di New York, nel 1984 sulla Mole Antonelliana di Torino e nel 1990 sulla Manica Lunga del Castello di Rivoli. Dal 1976 lavora alla figura simbolica della spirale che successivamente viene associata a quella, altrettanto ricorrente, del tavolo, sulle cui superfici vengono disposti frutti che, lasciati al loro decorso naturale, introducono nell'opera la dimensione del tempo reale. Alla fine degli anni Settanta Merz recupera la figurazione, delineando grandi immagini di animali di sapore ancestrale, "preistorici" come li definiva l'artista. Il rilievo che l'opera di Merz ha raggiunto nel corso degli anni è documentato dalle prestigiose rassegne a cui ha partecipato, quali la Biennale di Venezia e Documenta a Kassel, o che gli sono state dedicate dai più importanti musei del mondo. Nel 2003 gli viene conferito il Premium Imperiale dall'Imperatore del Giappone. Muore a Milano nel novembre 2003.  
   
   
UNA MOSTRA ORIGINALE DI GIOVANI ARTISTI ALLE INTRIGANTI OFFICINE DEL VOLO  
 
Milano, 10 gennaio 2005 - Milano sud/est. Una zona urbana in grande sviluppo. In uno spazio denso di significati - le ex officine aeronautiche Caproni, restituite alla loro primitiva bellezza architettonica e corredate delle tecnologie più sofisticate, le Officine del Volo di Nicola Gisonda espongono dal 12 gennaio la più recente produzione di cinque artisti che hanno a Milano il fulcro del loro operare. Pino di Gennaro, Renato Galbusera, Maria Jannelli, Antonio Miano, Claudio Zanini presenti sulla scena milanese da più di vent'anni e legati da profonda amicizia costituiscono un sodalizio inusuale nel mondo dell'arte. Seppure professando poetiche e linguaggi individuali assai diversi tra loro, lavorano frequentemente insieme. Tutti impegnati nell'insegnamento in diversi licei artistici e accademie, sono stati spesso promotori di mostre e rassegne che hanno coinvolto artisti italiani e stranieri in manifestazioni svolte in tutt'Europa. Prediligono esporre in spazi pubblici, non strettamente legati alle logiche mercantili. In questa occasione, Nicola Gisonda, progettista e amministratore unico delle officine del volo offre loro un'estrema libertà , frutto della gestione intelligente di un Officina del Volo spazio prestigioso. Pino di Gennaro espone gli ultimi lavori, una serie di totem d'intenso cromatismo e dallo slancio verticale, evidenziando la sua ricerca sui materiali. Renato Galbusera prosegue l'indagine sul rapporto tra la dimensione umana e il processo di urbanizzazione con una figurazione di forte impatto. Maria Jannelli continua nella sua analisi psicologica dell'artista al femminile nei ritratti di ampia dimensione. Antonio Miano arricchisce il suo incisivo repertorio delle figure di artisti, scrittori e poeti maggiormente significativi del secolo scorso. Claudio Zanini elabora una pittura segnica e gestuale, una sorta di scrittura primitiva, fondata sul rapporto di bianco e nero. Officine del Volo in via Mecenate 76, Milano tel. 02.58018669  
   
   
AL TEATRO CARCANO DI MILANO "IL PONTE DI SAN LUIS REY" DI PAOLO POLI DAL ROMANZO DI THORNTON WILDER  
 
Milano, 10 gennaio 2004 - Un ponte crolla improvvisamente in Perù alla metà del secolo diciottesimo facendo perire cinque viaggiatori. Nasce nella coscienza di una religiosa una domanda. Il Signore punisce così i malvagi oppure in tal modo chiama a sè gli innocenti? Ci vengono presentati una vecchia marchesa egoista ed ubriacona e la sua giovanissima damigella di compagnia, un giovanotto ombroso e fiero in procinto di imbarcarsi, un vecchio artista di teatro strenuo sostenitore della commedia antica e il suo pupillo ancor fanciullo desideroso di istruirsi.Intorno alle biografie degli scomparsi si muove un caleidoscopio di personaggi emblematici che fanno rivivere un'intera società . Conosciamo così il Vicerã annoiato, l'Arcivescovo pigro e gaudente, un capitano che ha solcato mille mari, un giovane scrivano vittima di un amore infelice, ma soprattutto la Perichole, attrice consumata e donna ambiziosa, e Madre Pilar, che nelle opere di misericordia vede l'unico scopo e il solo significato di questa vita terrena."il ponte di San Luis Rey" è un libro apparentemente semplice, per la leggerezza della traccia narrativa; eppure, come i veri capolavori necessita di una lettura ravvicinata, certamente più approfondita. Presenta una struttura ad incastro, simile ad un mosaico di mille colori, in cui ogni tessera si combina solo con quelle che le stanno intorno. Thornton Wilder conduce il lettore in un labirintico viaggio verso la conoscenza dell'uomo, più che del suo destino. Il ponte che si frantuma davanti agli occhi di un osservatore è un misterioso pretesto, utile per indagare la personalità umana. Wilder evidenzia la difficoltà di dare un'immagine coerente e vera a ciascuno dei suoi personaggi, perchè - al pari di Pirandello è convinto dell'impossibilità di definire la realtà a causa della sua incessante metamorfosi; nello stesso tempo, però, permette di vedere ciascun soggetto da più prospettive. Nella sua analisi dell'individuo Wilder guarda agli aspetti positivi e tende al lieto fine, a dispetto della tragicità delle situazioni. Per la regia di Paolo Poli, "Il ponte di San Luis Rey" è mirabilmente interpretato da Ludovica Modugno, Mauro Marino, Alfonso De Filippis, Alberto Gamberoni, William Pagano, Giovanni Siniscalco. Le scene sono di Emanuele Luzzati, i costumi di Santuzza Calã¬, le musiche di Jacqueline Perrotin. Produzioni Teatrali Paolo Poli - Associazione Culturale Paolo Poli. Ospitalità organizzata in collaborazione con Teatridithalia.e in scena al Teatro Carcano di Milano (Corso di Porta Romana 63) da martedì¬ 11 a domenica 30 gennaio 2005. Www.teatrocarcano.com    
   
   
SUL PALCOSCENICO DEL TEATRO CIAK DI MILANO LO SPETTACOLO IRONICO LA NOTTE DI NATALE (E DI MARZIA)  
 
Milano, 10 gennaio 2005 - Dal 13 gennaio debutta al Ciak di Milano La notte di Natale (e di Marzia). Cosa succede se un ragazzo con un lieve disturbo mentale ed una vedette televisiva in carriera si incontrano in maniera tutt'altro che fortuita? Lei, Marzia Lippi, sta vivendo una fase delicata della sua professione e si trova, pur di non perdere ciò che ha, a dover onorare un contratto pubblicitario non proprio ortodosso. Lui, semplicemente Natale, vede il mondo con gli occhi di un bambino e con l'innocenza e la logica di un bambino affronta la vita. E' un suo fan, lei per lui non è solo l'immagine che rappresenta, è reale, fa parte dell'universo che si è costruito, la sua passione per lei è mediata attraverso l'amplificazione televisiva  è pura, senza inganni, proprio come quella di un bambino. Lei è invece distratta da un cinismo di facciata che le impedisce di vedere oltre. Le circostanze li mettono a confronto: si trovano a passare insieme un intero week-end. Apparentemente non hanno nulla da dirsi; scopriranno invece, al di là dell'ovvio, la possibilità di un rapporto intenso quanto inaspettato. Ma dovranno scoprirsi, allentare le difese, mettersi in gioco. Appunti e pensieri (a voce alta) dal testo alla scena. "entrare nel mondo di Natale è come commettere volontariamente una violazione della privacy. C'è bisogno di entrare nella sua mente, di sapere cosa pensa, cosa prova e soprattutto da che prospettiva vede il mondo. Questo ci è sembrato il punto di partenza fondamentale e così ci siamo chiesti successivamente cosa gli piace mangiare, che musica ascolta, in che posizione dorme, qual'è l'esatta immagine che vede dalla finestra. Tutto questo lungi da vacue pretese documentaristiche o di immedesimazione, esclusivamente perchè in questo testo Natale è il suo mondo, ed il suo mondo rivela Natale più di ogni altra elucubrazione teorica. Abbiamo seguito, per così dire, e per usare un termine che sarebbe piaciuto a Sherlock Holmes, un metodo eminentemente deduttivo. Ci siamo domandati, poi, sia dal punto di vista autoriale che registico, perchè la televisione incida così pesantemente sulle nostre vite e su quella di Natale, che ci rappresenta. La risposta ci ha un po' spaventato, anche se ci ha fornito degli ottimi spunti scenici. Un recente studio ha dimostrato che il livello di attenzione media di un individuo occidentale ha la durata esatta del tempo che intercorre in tv tra un'interruzione pubblicitaria e l'altra. I personaggi televisivi, creati a tavolino, sono l'emblema per la nostra civiltà di quello che un tempo erano gli eroi mitici, i santi, i condottieri, in una generale confusione dei ruoli e con delle biografie  sia detto  assai meno interessanti. Perchè, più di ogni altra, la televisione racconta una fondamentale bugia: signori, quello che vedete è reale, sembra dire non senza ammiccare. Invece non si tratta di che di prestidigitazione, di manipolazione. In una parola, di finzione. Ci è piaciuto immergerci in questa nuova mitologia, in questa Iliade nazional-popolare partendo proprio dalla frequentazione con Marina La Rosa, che non a caso interpreta Marzia. Vedendola a contatto col suo pubblico si è rafforzata in noi sia la convinzione nell'averla scelta per il ruolo che l'idea di partenza: Marina è continuamente identificata con il personaggio creato dalla sua partecipazione al Grande Fratello. Per i telespettatori ed anche per i meno avveduti frequentatori dei teatri Marina è quella. Nessuno si cura di darle atto di essere sparita dalla tv da almeno tre anni, di avere studiato da attrice, di essersi preparata a questo ruolo con umiltà e dedizione, coltivando e dimostrando un talento cristallino, contrariamente a tante sue colleghe con una carriera più regolare. Marina è ingabbiata nel suo clichè: " il Grande Fratello, al massimo l'immagine di un calendario osè Ma, pur non rinnegando le sue scelte, non è solo quello. E lo vuole dimostrare. Proprio come la nostra Marzia vuole affermare capacità professionali e personalià ; riuscendoci, come l'attrice che la rappresenta,  a nostro avviso  in pieno. Diverso è il discorso per Angelo Orlando, opposto direi, lui è attore consumato, che però rischia anch'egli di essere riconosciuto quasi esclusivamente per le sue apparizioni in tv, quale terribile nemesi! Di Angelo ci ha commosso e lusingato il suo fulmineo innamoramento per il personaggio di Natale, il suo approccio al mondo fatto degli stessi genuini stupori e la sua profonda e solare intelligenza. Con lui non c'è stato nemmeno bisogno di parole: Natale  pur diversissimo  sonnecchia in lui e nei suoi delicati nonsense, si aggira tra le pieghe delle sue poesie, aleggia nel suo sguardo attento e trasognato. Ci è bastato stimolarlo e scovarlo. E risvegliarlo. E lui ci ha fornito un apporto fondamentale. Due parole sulle musiche di Francesco De Luca e Alessandro Forti, nostri collaboratori da anni. Il loro apporto, come scoprirete, non è affatto accessorio. Abbiamo pensato allo spettacolo come una misura musicale, un insieme di movimenti da cui l'azione scenica non può prescindere. Un po' come si fa nel cinema. Natale e Marzia grazie a loro hanno una vita più ricca. www.Teatrociak.it    
   
   
DAL 18 GENNAIO, AL TEATRO STREHLER, IN PRIMA NAZIONALE ASSOLUTA, PROFESSOR BERNHARDI DI ARTHUR SCHNITZLER, REGIA DI LUCA RONCONI  
 
Milano, 10 gennaio 2005 - Da martedì 18 gennaio, (ore 19.30), al Teatro Strehler, in prima nazionale assoluta, Professor Bernhardi, di Arthur Schnitzler, regia di Luca Ronconi, traduzione di Roberto Menin, produzione Piccolo Teatro di Milano Teatro d'Europa. Scritto da Schnitzler nel 1912, Professor Bernhardi rintraccia e traduce drammaturgicamente, in un paradigmatico caso di deontologia clinica, temi di vasta portata etica, in cui gli echi di una Vienna germinale, in cui si incontrano allo stato nascente, psicoanalisi e jugendstil, egalitarismo sociale e rigurgiti antisemiti, si sovrappongono a motivi autobiografici (Schnitzler è medico, come suo padre). La vicenda è, come si diceva, paradigmatica: nella clinica diretta dal Professor Bernhardi, insigne esponente di quella classe di professionisti ebrei che tanta parte hanno avuto nella vita culturale della Vienna del tempo, una giovane donna, in seguito ad un aborto mal eseguito, è in fin di vita, ma ignara della sua sorte. Bernhardi, per non inquinare la sua fiducia in una pronta ripresa, impedisce ad un prete cattolico di impartirle l'estrema unzione. Il caso, di immediata risonanza accademica e poi penale (Bernhardi verrà privato delle sue cariche, ma anche della libertà ), si trasforma in uno scandalo che mette in luce l'ipocrisia di un mondo nutrito di opportunismo e falsità , in cui l'antisemitismo è solo una delle componenti patogene. L'atteggiamento di Schnitzler nei confronti di una materia composita in cui il milieu medico si erge a modello di un'intera organizzazione sociale, è analitico, non critico o moralistico. Professor Bernhardi - una commedia sever - dichiara Luca Ronconi - dove accanto ai casi di corruzione della politica e della società e di antisemitismo, c'è una riflessione sorprendente: l'anima è una terra sconosciuta e dunque le motivazoni delle nostre azioni sono insondabili, inconoscibili. Fuori da ogni formalismo, ma con estrema competenza drammaturgica, Schnitzler costruisce un universo di caratteri con sicura rispondenza nella vita contemporanea ( Si sente che i ministri, i medici, i professori universitari di cui si parla non sono di fantasia, ma esseri umani visti e conosciuti, aggiunge il regista), ma intemporali, così come lo sono i malcostumi, l'immoralità , la corruzione, di cui l'antisemitismo, in questo caso Dreyfus viennese, appare come un corollario, una componente virulenta di un insieme complessivamente distruttivo. Per approfondire e anticipare i temi dello spettacolo (in scena al Teatro Strehler fino al 20 febbraio), sono in programma due incontri. Martedì 11 gennaio, al Teatro Studio, ore 17, Rosy Bindi, Sergio Escobar, Curzio Maltese, Luca Ronconi e Arturo Schwarz interverranno sul tema Schnitzler e antisemitismo, mentre lunedì 17 gennaio, alla Scatola Magica del Teatro Strehler (ore 17), Luca Ronconi con Luigi Reitani e Reinhard Urbach, analizzeranno Professor Bernhardi, dal punto di vista dei motivi letterari e dei riflessi sociopolitici. Coordina Flavia Foradini. Www.piccoloteatro.org    
   
   
CARA PROFESSORESSA DI LJUDMILA RAZUMOVSKAJA IN SCENA AL TEATRO LEONARDO  
 
Milano, 10 gennaio 2005 - Uno spettacolo dichiaratamente realistico, costruito dal regista come fosse un lungo piano sequenza, un flusso narrativo ininterrotto, intenso e semplice, che ha convinto e coinvolto pubblico e critica al suo debutto al Festival di Parma 2003 e nelle repliche seguenti. "La trama è importante, anzi "portante" come nei drammi borghesi del secolo scorso." - spiega Valerio Binasco - "Questa commedia è una cara, vecchia, bella storia drammatica che si svolge in un paese senza nome della Russia di ieri, cioè quella comunista, una sera fredda e triste di primavera, quando quattro ragazzi sui vent'anni (gentili e demodè come i ragazzi italiani degli anni cinquanta) vanno in visita alla loro Cara Professoressa d'università . Hanno saputo che è il suo compleanno, che è disperatamente sola, che la sua mamma è all'ospedale. E hanno anche saputo un'altra cosa, che è meglio non rivelare. La più  è ambientata negli ultimi anni dell'impero sovietico, quando, nel disastro generale, soffiavano nel vento gli echi dei "tempi nuovi", in onore dei quali i ragazzi speravano di vedere realizzati i loro sogni: i maschi volevano diventare gangsters, le femmine puttane d'alto bordo. Grazie alle televisioni euroamericane che finalmente arrivavano, questi erano i loro "sogni d'occidente". "Il testo di Cara Professoressa, che ha vinto il premio Ubu 2003 come novità straniera, è opera di Ljudmila Razumovskaja una delle più interessanti scrittrici della perestrojka gorbaciovana. Un testo russo molto chiaccherato nel periodo della perestrojka consente oggi di mettere a confronto due generazioni in due diversi momenti storici, grazie a un'intelligente lettura in prospettiva di Valerio Binasco, che distende oltre al contesto certi risvolti locali e temporali della più. (è ) L'importanza dello spettacolo, che schiera davanti alla straordinaria protagonista un quartetto giovane di prim'ordine, sta nella capacità di approfondire ogni parola, superando una situazione storica che diventa emblematica della nostra stessa attualità . Anche nei loquacissimi silenzi si parla sempre e profondamente di noi, dei nostri problemi e delle nostre doppiezze di fronte alle scelte della realtà , con forte partecipazione ma senza preconcetti, distribuendo emozioni. Franco Quadri, la Repubblica, Nella più impaginata dall'efficace regia di Valerio Binasco in un interno di accurato naturalismo che affianca i due ambienti della casa con cucina economica e i mobili dozzinai di un'esistenza senza pretese, c'è inscenato lo scontro fra due mondi, fra una generazione rimasta fedele ai valori ricevuti (noi eravamo diversi, dice) e una nuova e sbandata che valori sembra non averne, ed è però lucida su quel che sta succedendo, a cominciare dalla volontà di non andare a morire in Cecenia. E c'è lo sviluppo di un campione di caratteri: il ragazzone succubo di del più fote e quello tonto già assuefatto alla vodka che neppure gli piace e la ragazzina in minigonna meno cinica di quel che vorrebbe sembrare e il capetto violento per noia e ricchezza. La realtà è molto ambigua, sembrano dirci. Cè anche una banalità del bene, non meno pericolosa. Il quadro è mutato e non basta cambiargli il titolo. Gianni Manzella, Il Manifesto. Informazioni tel. 02.26681166 o 02.716791  
   
   
LUCIA POLI SEDUCE IN CHANSON COLETTE SUL PALCOSCENICO DEL TEATRO FILODRAMMATICI  
 
Milano, 10 gennaio 2005 - Colette al music-hall, Colette in tournè, Colette nel chiuso di un'alcova Nel pieno della sua maturità la scrittrice francese, interpretata da un'affascinate Lucia Poli, rievoca gli anni giovanili delle tourneè nei music-hall. A rivivere insieme a lei quel periodo magico l'amica (in scena, Patrizia Loreti) che le fu accanto in quegli anni  i primi del secolo scorso  e in quel mondo. Riaffiorano personaggi, aneddoti, numeri che venivano eseguiti in scena e anche ciò che accadeva dietro le quinte. Così alla parole si mescolano canzoni, pantomime, giochi, travestimenti e curiose esibizioni. Sullo sfondo sfilano cartoline del primo Novecento che Colette inviò alla madre nel periodo del suo apprendistato di donna libera e autosufficiente. Era finalmente riuscita a separarsi dal marito, quel monsieur Willy che l'aveva spinta a scrivere la celebre serie di Claudine per poi firmarla col proprio nome e accaparrarsene soldi e merito. il music-hall, - confessa Colette  in cui divenni mima, danzatrice e all'occorrenza anche attrice, fece di me una piccola commerciante onesta e dura. E' un mestiere che anche la donna meno dotata impara in fretta quando la sua libertà e la sua vita ne dipendono. Ai ricordi di lavoro si aggiungono i ricordi di una vita: la madre, gli uomini, le donne e sempre l'Amore, tema fondamentale della letteratura di Colette. Nella sua carriera non mancarono gli scandali: quella volta che al Moulin Rouge nel ruolo maschile a fianco di Colette si presentò l'amante, la marchesa di Belbeuf detta Missy, e l'opera fu interrotta Eravamo nel 1907. E quando nella pantomima chiamata La Chair Colette si mostrò con un seno nudo suscitando un vero e proprio shock nel pubblico Non dimentichiamo che Colette è sì una scrittrice di romanzi sentimentali, ma è anche una magistrale vagabonda che si aggira tra le torture e le delizie dell'eros. E' moderna, curiosa, spietata, libertina. Spesse volte caustica. Come ha osservato Coucteau: Non prendetela per una vecchia cara signora. Perchè la sua zampa di velluto può mostrare fulmineamente i suoi artigli.  
   
   
COME GOCCE SU PIETRE ROVENTI, COMMEDIA PSEUDOTRAGICA DI R. W. FASSBINDER APPRODA IN PRIMA NAZIONALE AL TEATRO ELFO  
 
Milano, 10 gennaio 2005 - "Il testo si spalanca al gioco delle passioni, in una delicata iniziazione omosessuale di un giovane studente che presto si sbreccia nella conflittualità dei riti di coppia, esasperandosi in gioco del dominio con suicidio finale." Così scrive Roberto Menin di Come gocce su pietre roventi, opera che si contende con Solo per un pezzo di pane il posto di prima creazione teatrale di Fassbinder. E se quest'ultima contiene tutti i temi del Fassbinder politico, in Come gocce su pietre roventi troviamo invece concentrate, come in un esperimento da laboratorio, quelle tematiche del potere, dello sfruttamento e della sopraffazione all'interno del rapporto amoroso, destinate a diventare il primo nucleo dello sfruttamento su vasta scala dell'uomo sull'uomo. Sono questi i leitmotiv dell'intera opera di un autore per cui (e Germania in autunno sta lì a dimostrarlo) l'amore non è mai una faccenda privata. Nel "laboratorio" ricreato dal testo, Fassbinder ci racconta, col distacco di chi osserva prodursi un fenomeno chimico, l'incontro fra Leopold, un fatuo e meschino uomo di mezza età , losco e misterioso quel tanto che basta per essere affascinante, e Franz, giovanissima vittima designata e consenziente, caduta senza lottare nella rete della seduzione, personaggio di purezza assoluta che condivide il destino di agnello sacrificale con altri personaggi come Roma B. De I rifiuti la città e la morte (Effi Briest ripensata per il cinema) o Katchen von Heilbronn di Kleist, il personaggio in assoluto più amato dal nostro autore. Come in una parabola, che coinvolge via via anche Anna, la fidanzatina di Franz, e Vera, antica vittima del fascino di Leopold, assistiamo ai rituali disgregatori di una convivenza fatta di giochi di potere e di perfidie sottili, finchè, nel finale vagamente surreale, Franz sempre più debole, sempre più pallido finirà per morire, autoavvelenandosi come la vittima di un vampiro. E a una favola gotica, percorsa continuamente da un'ironia acidula e a tratti anche molto divertente, somiglia questa vicenda, dove un banale incontro notturno fra due uomini in cerca di sesso assume i contorni inquietanti di un racconto di orchi e di vampiri, nel chiuso di un appartamento freddo come una tomba in cui chi entra non riesce più ad uscire, nel quale il proprietario prima di raggiungere a letto le sue vittime si dà "una risciacquatina rapida ai denti", come un igienista un po' ossessivo o come un licantropo piccolo-borghese. Mai messo in scena dall'autore, nè da lui trasposto per lo schermo (come accadde invece per altri testi teatrali), Come gocce su pietre roventi ha acquisito notorietà presso il pubblico dei cinefili grazie al film di Francois Ozon uscito nel 2000. In Italia il testo era stato messo in scena nel 1986 con una produzione del Teatro di Portaromana diretta da Marco Mattolini, protagonisti Flavio Bonacci e un giovanissimo Luca Zingaretti. Quarto incontro di Teatridithalia con un autore amatissimo e chiusura ideale (per il momento) di un rapporto che ha arricchito il nostro percorso aldilà dell'esito, sempre molto gratificante, dei singoli spettacoli, questo testo riesce a coniugare la lucidità oggettiva di una teoria del disincanto con la passione rabbiosa di un manifesto e di un programma artistico che in poco più di un decennio di instancabile impegno ha prodotto i frutti di un "opus" drammaturgico fra i più potenti del secolo appena trascorso. Informazioni tel. 02.716791  
   
   
IN COLLABORAZIONE CON TEATRIDITHALIA AL TEATRO CARCANO DEBUTTA UN FANTASTICO PAOLO POLI IN IL PONTE DI SAN LUIS REY  
 
Milano, 10 gennaio 2005 - Ci fa viaggiare nello spazio e nel tempo, il nuovo spettacolo di Paolo Poli, per calarci in uno scenario esotico sfavillante: siamo in Perã¹ nel diciottesimo secolo, dove, per l'improvviso crollo di un ponte, periscono cinque viaggiatori. Una tragedia imponderabile che suscita domande sulla provvidenza, sul destino dei buoni e dei cattivi e sulle vite dei malcapitati. Passando al setaccio i personaggi del romanzo di Thornton Wilder - premio pulitzer nel 1927 - con il suo inconfondibile gusto per la dissacrazione e lo sberleffo, Poli fa rivivere sul palco una vecchia marchesa egoista ed ubriacona e la sua giovanissima damigella di compagnia, un giovanotto ombroso e fiero in procinto di imbarcarsi, un vecchio artista di teatro, strenuo sostenitore della commedia antica, e il suo pupillo, desideroso di istruirsi. In più, intorno alle biografie degli scomparsi, muove una girandola di personaggi emblematici che fanno rivivere un'intera società : il Vicerã annoiato e l'Arcivescovo pigro e gaudente, il capitano che ha solcato mille mari e il giovane scrivano vittima di un amore infelice. "Si va" - per dirla con le sue parole - "da un'aristocratica presa per il culo a un'attrice consumata e ambiziosa, da santuari a processioni, a figlie alienate e orfanelle. Si va da gemelli scrivani, ex scaricatori di porto che giacciono come Cristi del Mantegna a scenari goyeschi, alla gotta, alla noia che è l'ansia dell'anima, all'amore che è un non-so-che che viene da non-so-dove e finisce non-so-come. Baiadere, eunuchi, ondate di vaiolo, bambini intensi come mostri che gli adulti fabbricano con i loro rimpianti, e una certezza: che è meglio avere grossi difetti piuttosto che piccole virtù. Ecco il succo del copione." Accanto a Poli i compagni di viaggio di sempre, Emanuele Luzzati con le sue fantasiose scene, Santuzza Calã¬, ideatrice dei coloratissimi costumi, e Jacqueline Perrotin, autrice delle musiche; in più due attori, Mauro Marino e Ludovica Modugno, a spartirsi con lui gli innumerevoli personaggi. Prenotazioni allo 02.55181377/55181362  
   
   
"DOLONEITEATRI": TEATRO EVENTI INCONTRI CON I PROTAGONISTI DELLA SCENA ITALIANA  
 
Dolo Ve – 10 gennaio 2005 - Tornano a Dolo protagonisti della scena italiana e internazionale. Il progetto "Doloneiteatri" - dal 25 gennaio al 6 maggio - propone 14 serate con autori e attori di primo piano, con un evento speciale ("Ridere la verità ") con Antonio Albanese e Michele Serra, l'unica regionale del nuovo spettacolo del Teatro de los Andes ("Dentro un sole giallo" di Cesar Brie), le prime regionali di Elena Bucci e Giuliano Scabia. "Doloneiteatri" è un progetto dell'associazione culturale Echidna, realizzato con l'Assessorato alla Cultura di Dolo e la Fondazione di Venezia, con il contributo di Acm Spa e della Banca del Veneziano. L'idea centrale è la restituzione della polis ai cittadini e dei cittadini alla città . Dolo sarà il baricentro di un percorso che tenta di trasformare l'atopia dei luoghi (il presente) in utopia della loro funzione (il futuro). Per far vivere luoghi invisibili, reali e immaginari, fissandoli nell'immaginario collettivo. "Per questo abbiamo invitato artisti che con la loro ricerca creano forti legami etico-culturali tra le persone, tra chi sta sopra e chi sta di fronte al palcoscenico - spiega Cristina Palumbo, direttrice artistica -. I protagonisti di questa stagione sono attori e allo stesso tempo registi e autori, sempre tesi a cercare, intepretare e raccontare, esponendo sà stessi. Un approccio con la materia finalizzato a suscitare una partecipazione attiva e al tempo stesso ideale e concreta".Una compartecipazione che si realizzerà anche attraverso una serie di incontri con gli artisti, con particolare attenzione al carattere intergenerazionale, grazie a proposte e opportunità dedicate agli studenti e ai giovani. Il programma - Apre la stagione, martedì 25 gennaio al Cineteatro Excelsior, un evento unico pensato per Dolo: il reading (e altro) "idere la verità " di Antonio Albanese & Michele Serra, una serata per ridere del contemporaneo con letture che pescano dai monologhi dei poetici, geniali e mostruosi personaggi che Albanese ha inventato per il teatro, il cinema e la televisione.Comicitã di alto livello garantita anche per martedì 8 febbraio (Cineteatro Excelsior) con la verve di Daniele Luttazzi in "Bollito misto con mostarda", il nuovo monologo in cui la satira politica, pungente e divertente, scuote dal di dentro l'attualità , parlando di guerra, terrorismo, religione, senza risparmiare niente e nessuno, da Bush a Blair e Berlusconi. Luned㬠14 febbraio all'ex Macello la compagnia Le Belle Bandiere presenta "Autobiografie di ignoti", con testo, drammaturgia e regia di Elena Bucci. L'attrice, seduta al tavolo di un bar, fantastica sulle esistenze dei passanti, immaginando le loro vite, i loro sogni, i loro legami, il loro destino, dimenticando se stessa per perdersi in loro, quasi un "vampiro inoffensivo, un affettuoso testimone" del reale.Una prima regionale, sabato 26 febbraio all'ex Macello, dove va in scena "A veglia nelle foreste sorelle. Nuove fantastiche avventure di nane oca" di Giuliano Scabia, poeta, drammaturgo, romanziere, regista, narratore e attore dei propri testi. L'artista è testimone del Teatro Vagante, un teatro raccontabile oltre che rappresentabile, come in questo spettacolo che segue uno dei suoi romanzi più conosciuti, frutto di un intenso lavoro di ricerca sulla lingua teatrale.Marted㬠8 marzo, al Cineteatro Excelsior, torna in Riviera del Brenta per un'unica regionale del Teatro de Los Andes con il nuovo spettacolo di Cesar Brie "Dentro un sole giallo", che in due atti ripercorre il violento terremoto che il 22 maggio 1998 colpì la Bolivia. Nel primo atto ("Il danno") si narra la violenza con cui il fenomeno in pochi secondi spazza via città , vite, famiglie; nel secondo ("La beffa") la vita dopo il terremoto, quando i superstiti iniziano a convivere con la distruzione e a ricostruire e in cui emergono indifferenza, corruzione, miseria, politiche scellerate, attacchi alla democrazia.Un'altra serata che rilegge la cronaca e la storia recente vedrà protagonista Roberta Biagiarelli (con la partecipazione straordinaria video di Roberto Herlitzka), che venerdì 18 marzo all'Auditorium porta "Reportage Chernobyl". È un lavoro che ripercorre la tragedia nucleare, scavando tra le testimonianze della gente che ha vissuto sulla propria pelle il disastro (tratte da "Preghiera per Chernobyl di Svetlana Aleksievic) e proponendole in una forma teatrale che si allontana dalla formula della semplice narrazione. Un progetto realizzato con In teatro-Teatro stabile di innovazione delle Marche e con il contributo di Legambiente.sabato 19 marzo, all'Auditorium, Mario Tozzi, conduttore di "Gaia" su Raitre, è protagonista di "L'energia che verrà ", un evento dedicato alla luce in cui si fondono scienza e spettacolo. Partendo dal black out in Italia del 2003, narra la storia dell'energia elettrica analizzandola dal punto di vista scientifico, storico, sociale e culturale, chiedendosi - tra atmosfere suggestive e suoni surreali - come reagirebbe l'umanità se un giorno l'energia elettrica si dovesse esaurire.Di tutt'altro tenore l'appuntamento di venerdì 1 aprile all'Auditorium, dove sarà di scena l'intensa Giuliana Musso con il suo "Sex machine", in cui si parla del mercato del sesso a pagamento dal punto di vista dei clienti, che sono milioni. La musso porta in scena con ironia, divertendo e costringendo alla riflessione, quattro uomini e due donne, tutti che trovano soddisfazione ai loro bisogni e ragione alle loro paure nel complesso mondo dei rapporti a pagamento.Sabato 8 aprile al Cineteatro Italia sarà invece una serata "Cosi', su due piedi", con immagini video, suoni e parole di Michele Di Mauro sulle amenità , gli splendori e le bassezze del gioco del calcio. Un repertorio che passa con disinvoltura dalle musiche del Quartetto Cetra a citazioni di Pasolini, dalle strofe di De Gregari alle interviste di Carmelo Bene, dagli articoli dei quotidiani sportivi agli striscioni da stadio, per un mix di battute e messe in scena dedicate al mondo del pallone.Venerd㬠15 aprile al Cineteatro Italia, Progetto Urt presenta una delle più classiche commedie goldoniane, "La locandiera di Carlo Goldoni" (per la regia di Jurij Ferrini e Martino Verdelli), accompagnando la recitazione alle musiche di Andrea Ceccon delle Voci Atroci, esperimento che darà ad alcune parti della commedia il sapore del musical grazie anche alle doti canore della protagonista Sarah Biacchi, attrice e soprano.Le storie tragiche e buffe di un secolo di comunismo sono invece il tessuto su cui si innesta "Ombre rosse" con Marco Cavicchioli, venerdì 22 aprile all'Auditorium: una satira sul senso di quello che il comunismo ha lasciato nella gente, da Lenin a Trotzkij, da Che Guevara a Mao, da Gramsci a Stalin, in un universo che sembra essersi dissolto ma che ha lasciato nel presente le cicatrici della più grande utopia del '900."Teatro da mangiare?": sicuramente sì, quello che il Teatro delle Ariette proporrà nelle Cantine della Riviera del Brenta venerdì 29 e sabato 30 aprile. Si mangeranno davvero i piatti preparati dagli attori con i prodotti della loro azienda agricola, tutti attorno a una tavola, con i protagonisti che cucinano e servono per il pubblico, raccontando la loro esperienza di contadini-attori maturata in dieci anni di vita in campagna e di teatro fatto fuori dal teatro, ma portato con intensa emozione in giro per il mondo.Il Cineteatro Italia ospiterà (in data da definirsi) Alessandro Baricco per un incontro su "Omero, Iliade", il suo nuovo libro uscito nel 2004, in cui rilegge l'Iliade come se fossimo lì con Omero a contemplare uno dei più maestosi paesaggi del nostro destino, in cui gli dei sono messi da parte e sono chiamati in prima linea gli eroi, a raccontare la loro storia di passioni e sangue, guerra e avventura.Chiude la rassegna, venerdì 6 maggio al Cineteatro Italia, Ascanio Celestini con "Scemo di guerra", definito un gioiello del teatro di narrazione e della narrativa teatrale popolare. Nel nuovo monologo, rielaborando una storia raccontatagli dal padre, Celestini offre uno spaccato delle vicende quotidiane legate ai giorni della guerra a Roma, tra tragici avvenimenti realmente accaduti e gente comune circondata da miseria, morte e distruzione. Www.echidnacultura/doloneiteatri.it  
   
   
KVETCH DI STEVEN BERKOFF IN SCENA AL TEATRO DELLE ERBE  
 
Milano, 10 gennaio 2005 - Kvetch: è una parola ebraica e significa il piagnisteo. E' il titolo della pièce di Steven Berkoff, portato in scena da Federico Maria Zanandrea il 12,13 e 14 gennaio al Teatro delle Erbe a Milano. Il piagnisteo, dunque. E' quello che fanno un marito, una moglie, un amico, un industriale e una suocera; ognuno di loro tradisce, in improvvisi e godibili monologhi interiori, la propria faccia sociale, piagnucolando per la propria condizione. Ognuno di loro si muove lungo una doppia linea: da un lato le frasi, il "detto a tutti" e per questo dicibile, la maschera di tutti i giorni. Dall'altro i pensieri più intimi, l'indicibile, appunto: i personaggi si alienano dalla scena, non partecipano più, per dare sfogo ad una sincerità totale e muta. Questo continuo contrasto violento fra parola e pensiero garantisce un effetto di straordinaria comicità . Lo spettacolo, feroce ed ironico, con un ritmo che non lascia tregua, svela senza pudori tutti i segreti e le ipocrisie che si nascondono nelle relazioni umane. I loro desideri più veri, le loro frustrazioni si risolvono in esagitati soliloqui relegati al mondo dei pensieri che si compenetra, senza creare mutamenti, con la realtà delle parole. L'ironia è il filo rosso dello spettacolo: da feroce a grottesca, fino a diventare disperata. Marito e moglie che non si sopportano più e devono seguire solitarie fantasie per riuscire a stare ancora insieme; una suocera pesante che non è bene abbandonare in una casa di riposo, ma con cui è impossibile vivere: la soluzione è nell'averla a cena una volta alla settimana… L'amico separato che si scopre, ricambiato, attratto dal marito; alla fine decidono di convivere, ma cambia davvero qualcosa o la ricerca di un'assonanza sincera fra pensieri e parole risulta vana? Gli attori riescono indubbiamente. Bravissimi nel tratteggiare e definire i due mondi, distinti ma compenetrati, e nel rappresentare queste macchiette che fanno sorridere, ridere; e poi fanno pensare. A quali altre mogli, mariti, amici, suocere, industriali sembrano assomigliare? Il testo è un banco di prova per la giovane regista dello spettacolo, Eleonora Cremascoli, che dopo aver dato vita come drammaturga a numerosi testi teatrali contemporanei e dopo aver assistito a numerose regia di Cristina Veterano, Paola Passarello, Federico Maria Zanandrea, si cimenta nella sua prima regia.  
   
   
LA LINGUA DELL'OSPITALITA': DAL 17 GENNAIO AL VIA IL CICLO DI INCONTRI SUI POETI EUROPEI DEL '900 DA UN PROGETTO DI GIOVANNI RABONI  
 
Milano, 10 gennaio 2005 - Prende il via il 17 gennaio 2005 la Xii edizione della rassegna Poeti Europei del '900. Proseguendo idealmente il viaggio attraverso la poesia contemporanea intrapreso da Giovanni Raboni, scomparso nel settembre scorso, la rassegna è, anche questâ€anno, dedicata al tema La lingua dell'ospitalità , proponendo sei incontri con poeti che, arrivati più o meno di recente in Europa da altre parti del mondo, hanno deciso di esprimersi nella lingua del paese che li ospita. Sempre realizzata con la collaborazione dellâ€Aicem (Associazione Istituti di Cultura Europei Milano), la rassegna si snoda da gennaio a maggio 2005. Dichiara Jean-paul Ollivier, Presidente dellâ€Aicem: “Giovanni Raboni aveva, ancora una volta, visto giusto. Quale migliore missione per la nostra vecchia Europa che quella di essere terra di accoglienza, una terra in cui gli artisti di tutto il mondo e in particolare del vasto bacino mediterraneo – cha abbiamo appena scoperto grazie al ricco Festival offerto dal Piccolo Teatro – vengono a rinnovare e arricchire il nostro patrimonio?â€?. Voci note e meno note della poesia europea del ‘900 si intrecceranno sul palcoscenico del Teatro Studio, dove leggeranno le proprie poesie Salah Stãtiã, Zehra Cirak, Chantal Maillard, Mimi Khalvati, Diamant Abrashi, Serafettin Yildiz, introducendo i versi dei loro “poeti guidaâ€? come Pierre-jean Jouve, Hilde Domin, William Wordsworth, Giuseppe Ungaretti, Nazim Hikmet. Le letture di questi ultimi poeti sono affidate a cinque grandi attori italiani: Giancarlo Dettori, Massimo De Francovich, Umberto Ceriani, Franco Graziosi, Giulia Lazzarini. Il settimo incontro è un omaggio a Giovanni Raboni, ideatore e curatore della rassegna, la cui prima edizione risale al 1993. Inoltre in programma un incontro dedicato a Federico Garcãa Lorca in occasione della "Giornata mondiale della Poesia" (21 marzo 2005). Il primo appuntamento è in programma lunedì 17 gennaio al Teatro Studio, alle 17.30, con il poeta libanese, Salah Stãtiã, che leggerà i propri versi e introdurrà lâ€opera di Pierre-jean Jouve, poeta francese letto da Giancarlo Dettori.  
   
   
A FIRENZE LA III MASTERCLASS DI MUSICA BAROCCA  
 
Firenze, 10 gennaio 2005 - Avrà luogo a dal 21 al 26 Febbraio, una masterclass internazionale, organizzata da Fleming Youth (Florence Enterprise Meetings for an International Growth of the Youth) con il patrocinio della Fondazione Romualdo Del Bianco ed il supporto di Vivahotels- Art in our Heart, sotto la direzione del Maestro Paul Esswood, artista di fama internazionale.Il programma del corso è volto a perfezionare le tecniche di interpretazione della Musica Barocca (voce e clavicembalo) dei ragazzi di Accademie di musica dei paesi del centro est Europa che partecipano alla masterclass. Un'occasione di incontri con personalità di alto rilievo artistico, tra giovani di paesi diversi, ma tutti segnati da una grande tradizione e da una viva passione musicale. Oltre a una qualificata esperienza di studio, ogni giovane cantante, nei sette giorni fiorentini, vivrà una particolarissima densità di altre esperienze - umane, artistiche, culturali - destinate a segnare un momento indelebile nella propria formazione, nella propria vita.La Fondazione Romualdo Del Bianco con il sostegno della catena fiorentina di alberghi a 3 e 4 stelle Vivahotels , a conclusione della parte d'aula, organizza un concerto internazionale di musica barocca che si terrà Sabato 26 febbraio, alle ore 21,00, presso il Salone degli Affreschi del Palazzo Capponi, in Piazza Frescobaldi a Firenze. L'ingresso è libero. Www.fondazione-delbianco.org  www.Flemingyouth.it    
   
   
MERCOLEDI' 19 E GIOVEDI' 20 GENNAIO DAVIDE VAN DE SFROOS IN CONCERTO AL TEATRO STUDIO  
 
Milano, 10 gennaio 2005 - Nel mese di gennaio, la musica d'autore è protagonista al Teatro Studio con quattro concerti che vedono alternarsi sul palcoscenico di via Rivoli Davide Van De Sfroos (19 e 20 gennaio), Carlo Fava (22 e 23 gennaio), i Sulutumana (26 e 27 gennaio) e Gianmaria Testa (29 e 30 gennaio). Mercoledì 19 e giovedì 30 gennaio, alle ore 20.30, la breve rassegna è aperta da Davide Bernasconi, in arte Davide Van De Sfroos, "il cantastorie del Lario", artista che ha saputo fondere nella sua musica sonorità rock e nostalgie country, un'atmosfera perfetta in cui raccontare, rigorosamente in dialetto, semplici storie quotidiane o trasfigurate epopee. Il recente album E semm partì, oltre ad aver raggiunto il traguardo delle 50.000 copie vendute, è stato insignito della Targa Tenco 2002 per il miglior album in dialetto. E'attesa per il febbraio 2005 la pubblicazione del nuovo lavoro di Van De Sfroos Akuaduulza. Poeta e narratore - ad oggi tre volumi pubblicati, Perdonato dalle lucertole, Capitan Slaff e Le parole sognate dai pesci - Van De Sfroos ha confezionato per il pubblico del Piccolo un concerto in cui si alternano parole e musica, poesia e canzoni. In scena, con Davide Van De Sfroos, Saro Calandi (fisarmonica), Francesco Motta (chitarra), Suleima Burrafatto (pianoforte), Alessandro Parilli (contrabbasso), Angapiemage Galliano Persico (violino). Www.piccoloteatro.org    
   
   
FORUM ASSAGO- MILANO: PROGRAMMAZIONE EVENTI MESE FEBBRAIO 2005  
 
Assago (Mi), 10 gennaio 2005 - Venerdì 11 e sabato 12 febbraio 2005 Concerto di "Laura Pausini". Organizzazione: Clear Channel Inizio spettacolo ore 21.00, apertura cancelli ore 18.30 Ingresso: parterre in piedi e settore C non numerato € 20,50; tribuna numerata € 31,00. Giovedì 24 febbraio 2005 Concerto dei Rammstein l'esibizione della band tedesca più famosa nel mondo. Organizzazione: Clear Channelsito Internet: www.Greenday.com/  Inizio spettacolo ore 21.00, apertura cancelli ore 18.30.Ingresso: posto unico € 32,20.Sabato 19 febbraio 2005 Sport "Campionato del mondo di trial indoor" Prima tappa italiana del Campionato mondiale di Trial Indoor. I riflettori saranno puntati sui "grandi" del Trial mondiale che gareggeranno e si esibiranno con acrobazie al limite dell'impossibile. Organizzazione: Forumnet Produzioni  www.Motoclublazzate.com  Inizio evento ore 20.45, apertura cancelli ore 19.30 Prezzi: Intero: 18,00 € Ridotto: (dai 6 ai 14 anni e per gli over 65) 13,00 € Gruppi di minimo 12 persone: 2 ingressi gratuiti ogni 12 persone Ingresso gratuito per bambini fino ai 5 anni e per portatori di handicap con accompagnatore prenotazione obbligatoria al numero 02.48857.337  
   
   
"PARASUB": IMMERSIONI GRATUITE GUIDATE SOTTOGHIACCIO  
 
Baselga di Pinè (Trento) 10 gennaio 2005 - Avrà luogo sabato e domenica 22/23 gennaio 2005 sul Lago di Serraia la tradizionale manifestazione "Parasub" Unica nel suo genere, unisce gli appassionati della subacquea, che avranno la possibilità di effettuare delle immersioni gratuite guidate sottoghiaccio (in coppia, con percorso filoguidato a sei fori, a richiesta accompagnati da istruttori) con gli appassionati del volo libero in parapendio che si lanceranno dal soprastante monte di Costalta per un atterraggio a centro sul lago ghiacciato. Non mancheranno gli appassionati del fuoristrada, indispensabili per accompagnare i volatori in quota. L'assistenza è stata garantita dalla Croce Rossa italiana.La giornata seguita da televisione e stampa inizierà alle ore 09.00 di domenica con l'iscrizione completamente gratuita dei subacquei, dei volatori e dei fuoristrada, anche se sarebbe preferibile una pre-iscrizione allo 0461.932824 o al 338.7498433 di Braidosub - Stefano Braido - braidosub@libero.it .Numerose le pre-iscrizioni degli habitué che arrivano da tutta Italia. Convenzioni con alberghi e ristoranti della zona.La manifestazione è organizzata in collaborazione con l'APT Pinè Cembra http://www.aptpinecembra.it http://www.altopianodipine.com  
   
   
A META' MAGGIO L'EDIZIONE NUMERO 10 DELLA GRAN FONDO INTERNAZIONALE FELICE GIMONDI: ATTESI OLTRE 4MILA APPASSIONATI DI CICLISMO AMATORIALE  
 
Bergamo, 10 gennaio 2005 - E con quella del prossimo 15 maggio fanno dieci! Tante sono le edizioni della Gran Fondo Internazionale Felice Gimondi che ogni anno attira sulle strade bergamasche oltre quattromila appassionati. Il decennale è per ogni evento un traguardo importante, un momento in cui tracciare bilanci ma anche valorizzare quanto fatto fino ad oggi. Per il decimo anniversario della manifestazione, lâ€organizzazione che fa capo alla Gm Sport di Beppe Manenti, ha pensato ad una maglia da ciclista in tessuto active che riprodurrà le nove maglie rievocative delle precedenti edizioni che rincorrono “simbolicamenteâ€? la maglia del decennale. Ovviamente una maglia in fuga. Il capo, a tiratura limitata, sarà venduto al prezzo di 57 euro compresa lâ€iscrizione, mentre per coloro che si iscrivono senza lâ€opzione della maglia da ciclista la tassa dâ€iscrizione è di 25 Euro.in via di definizione le novità della decima edizione, perchÃ, come hanno detto alcuni “puntualiâ€? (coloro che non hanno mai mancato lâ€appuntamento con la Gimondi, ecco perchà “puntualiâ€?…) è difficile migliorare una macchina organizzativa che non ha pari in giro per lâ€Italia. Tuttavia, il comitato organizzatore, raccogliendo i suggerimenti di alcuni amatori ha inserito unâ€assistenza meccanica pochi metri dopo la partenza, per consentire a chi è colpito dalla sfortuna anche dopo poche pedalate dallâ€avvio, di proseguire nella granfondo. In questo modo saranno 10 le assistenze meccaniche lungo i tre percorsi, una ogni 15 chilometri, alle quali si aggiungono 5 vetture di Assistenza Meccanica per un “pronto interventoâ€? mobile. Inoltre, è stata aggiunta una griglia di partenza per premiare coloro che si iscrivono per tempo: chi prima arrivare meglio alloggia.Da segnalare il successo dellâ€Expo Gimondi, lâ€area espositiva che di anno in anno si arricchisce di nuove aziende del settore ciclistico e non solo: qui i ciclisti potranno toccare con mano le ultime novità della stagione in corso. Lâ€expo e lâ€area logistica della manifestazione sono ospitati nel Lazzaretto di Bergamo, uno spazio che nel week-end del 15 maggio, non potrà certo rubare la scena al Giro dâ€Italia, ma che nel campo delle manifestazioni amatoriali rappresenta il top della proposta italiana. Infatti anche per il 2005 la Uci ha confermato la Gran Fondo Felice Gimondi allâ€interno del Golden Bike, il circuito internazionale nel quale ogni nazione è rappresentata da una manifestazione: per lâ€Italia câ€Ã¨ la Gimondi!infine, confermati tre percorsi che hanno reso celebre la granfondo bergamasca: per i poco allenati il tracciato di 95,7 chilometri, per chi vuole fare oltre il Selvino (presente nel primo anello) anche la Val Taleggio, il percorso da 134,5 chilometri, e infine, per chi emerge alla distanza quello da 165,3 chilometri per un totale di 2.620 metri di dislivello. Www.felicegimondi.com  
   
   
IL MINISTRO GIANNI ALEMANNOCONQUISTA LA VETTA DEL BERNINA  
 
Bormio, 10 gennaio 2005 - Con unâ€impresa che ne conferma le doti di alpinista, di cui ha dato prova anche durante la recente spedizione italiana al K2, il ministro Gianni Alemanno ha scalato nella giornata di sabato 8 gennaio la vetta italiana del Bernina. I 4.021 metri della cima più alta delle Alpi Centrali, a cavallo fra Engadina e Valtellina, sono stati conquistati alle 11.30 del mattino, dopo due ore di ascensione, partendo dal rifugio Marco e Rosa, precedentemente raggiunto in elicottero. Ad accompagnarlo tre amici guide: Marco Forcatura, Michele Comi e Daniele Bernasconi.il ministro si trova in questi giorni in visita privata in Alta Valtellina, dove, accompagnato dal presidente del Parco dello Stelvio, Ferruccio Tomasi, e dal colonnello dei carabinieri di Sondrio, Francesco Capone, ha sciato sulle piste di Bormio, Livigno e Santa Caterina Valfurva. Approfittando delle favorevoli condizioni atmosferiche e della poca neve presente in quota, Alemanno ha deciso ieri di tentare la salita alla cima più alta. Alle 8.45 di questa mattina un elicottero di Eliwork lo ha depositato ai 3.597 metri del rifugio Marco e Rosa, la storica capanna del versante italiano costruita nel 1913 e completamente rinnovata lâ€anno scorso grazie ai contributi della Regione Lombardia, del Credito Valtellinese e dellâ€imprenditore siderurgico Roberto Rocca.partiti alle 9.30 dalla Marco e Rosa, gli scalatori hanno raggiunto le vetta due ore dopo, superando un ripido pendio ghiacciato, un canalino e una parete di roccia. «㈠uno spettacolo straordinario», ha dichiarato il ministro appena giunto sulla cima. «queste montagne della Lombardia andrebbero fatte maggiormente conoscere, perchà sono di una grandiosità che può rivaleggiare con il Monte Biancoâ». Le temperature non rigide di questi giorni hanno consentito agli alpinisti di soffermarsi sulla vetta per ammirare il panorama, anche se il vento aveva portato la colonnina di mercurio molti gradi sotto lo zero.In discesa, dopo una calata in corda doppia, Alemanno e le sue guide hanno raggiunto il pendio di ghiaccio e quindi la Marco e Rosa. Qui sono stati prelevati dallâ€elicottero pilotato da Giampietro Petrelli, che ha ricondotto il ministro in Alta Valtellina, giusto in tempo per intervenire alla premiazione delle vincitrici dello Slalom Gigante di Coppa del Mondo di Santa Caterina Valfurva.â«bisogna fare di più per la montagna», ha commentato Alemanno. «dobbiamo rafforzare la legge quadro in discussione in Parlamento. È il solo modo per ripagare la montagna delle straordinarie risorse che ci offre. Mi auguro che i Mondiali di sci di Bormio 2005 possano contribuire a richiamare lâ€attenzione dellâ€opinione pubblica sul mondo delle vette».  
   
   
INAUGURATI GLI IMPIANTI DI SANTA CATERINAALLA PRESENZA DI ROBERTO FORMIGONI  
 
S. Caterina Valfurva, 10 gennaio 2005 - I quattro giorni di Coppa del Mondo di Santa Caterina Valfurva si sono conclusi con la visita del presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, ha inaugurato domenica 9 dicembre, la nuova cabinovia a otto posti. Al vernissage ufficiale sono intervenuti anche il ministro delle Politiche agricole, Gianni Alemanno, e lâ€ex campionessa olimpionica Deborah Compagnoni.costruito in previsione dei Mondiali, lâ€impianto è, per portata e velocità , il più importante dellâ€arco alpino, un vero gioiello della tecnologia, allâ€avanguardia in tutta Europa. In solo undici minuti è in grado di coprire un dislivello di mille metri, dai 1.700 della stazione di partenza ai 2.700 di quella dâ€arrivo, alla Valle dellâ€Alpe, con due stazioni intermedie.€œanche questa operaâ€?, ha ricordato il presidente Formigoni, “è un esempio della sfida raccolta cinque anni fa, quando insieme, pubblico e privati, abbiamo scommesso sulla buona riuscita di questo evento come occasione di grande promozione turistica della montagna lombarda. Stiamo utilizzando questi grandi appuntamenti sportivi, in cui crediamo molto, per far conoscere la nostra regione che è anche industria, territorio da esplorare, cultura, arte e ambiente. E vogliamo i grandi eventi in Lombardia in previsione delle Olimpiadi estive del 2016, che Milano e la sua regione si è candidata ad ospitareâ€?.Ma lâ€organizzazione dei Mondiali di sci alpino ha rappresentato una grande sfida che la Regione Lombardia ha lanciato per far fronte ai ritardi da colmare in tema di infrastrutture e trasporti. €œquesta occasioneâ€?, ha detto Formigoni, “ha costretto lo Stato a finanziare gli interventi di viabilità e le opere che erano attese da decenniâ€?. La nuova cabinovia di Santa Caterina, che a regime sarà in grado di trasportare circa 3.000 persone allâ€ora, si distingue fra lâ€altro perchà rende possibile una drastica riduzione dellâ€impatto ambientale, venendo incontro alle esigenze di salvaguardia dellâ€equilibrio ecologico. La maggiore velocità assicurata dalle nuove tecnologie ha permesso, infatti, di diminuire il numero degli impianti, portandoli dai nove precedenti agli attuali quattro. Senza ricadute negative sulla qualità del servizio che ha, invece, acquistato in efficienza e sicurezza.Insieme alla nuova pista intitolata a Deborah Compagnoni sulla quale si disputeranno le prove femminili dei Campionati del Mondo, la nuova cabinovia di Santa Caterina è dunque il fiore allâ€occhiello di un comprensorio che esce rinnovato a fondo dai numerosi interventi compiuti in vista dei Mondiali. La sua realizzazione sâ€inserisce in un progetto complessivo più vasto con un obiettivo ben preciso: ammodernare le strutture per adeguarle non solo allo svolgimento di competizioni agonistiche di alto profilo, ma anche a supportare lâ€arrivo di intensi flussi turistici.  
   
   
SCI, COPPA DEL MONDO: MERCOLEDI' 29 DICEMBRE INAUGURATA A BORMIO LA TRIBUNA PIU' GRANDE MAI REALIZZATA PER UN EVENTO SPORTIVO INVERNALE.  
 
Bormio, 10 gennaio 2005 - I cittadini e gli ospiti di Bormio e dell'Alta Valtellina hanno potuto assistere gratuitamente alla discesa libera maschile di Coppa del Mondo Fis che si è tenuta mercoledì 29 dicembre sulla pista Stelvio di Bormio. La decisione è stata presa da Best, comitato organizzatore della gara di fine anno della Coppa del Mondo, per far conoscere la nuova tribuna costruita in previsione dei Campionati Mondiali.simile a quelle utilizzate alle Olimpiadi di Atene, la Grand Stand di Bormio è la più grande tribuna mai allestita per un evento sportivo invernale: un esempio di ingegneria al servizio dello sport e dell'intrattenimento. Montata nella zona del traguardo della pista Stelvio, dispone di 3.308 posti a sedere, realizzati in modo da offrire a tutti gli spettatori il massimo comfort e la migliore visibilità; sono previsti anche 60 box Vip da 8 posti ciascuno, ideali per seguire le gare con ancor più tranquillità . Bormio Grand Stand è alta circa 34 metri e occupa una superficie di quasi 1.800 m2. Il peso complessivo raggiunge i 5.500 quintali. I 45.000 pezzi che sono stati assemblati in 9 settimane di lavoro poggiano su ben 400 supporti in calcestruzzo, e sono stati trasportati a Bormio da sessanta automezzi.  
   
   
I MONDIALI DI BORMIO 2005 RACCONTATI IN DUE ELEGANTI PUBBLICAZIONI  
 
Bormio, 10 gennaio 2005 - In questi giorni tutti gli abitanti dell'Alta Valtellina riceveranno a casa una piccola ed elegante pubblicazione dedicata ai Campionati del Mondo Audi Fis di sci alpino. L'iniziativa, promossa dal Comitato Organizzatore di Bormio 2005, intende spiegare che cosa è stato fatto, perchè, con quali obiettivi e con quali benefici per il territorio. A ispirarla vi è la convinzione che i Mondiali di sci di Bormio 2005 sono sì un evento italiano e lombardo, ma prima di ogni altra cosa sono il frutto della migliore tradizione valtellinese, imprenditoriale, sportiva e turistica. Saranno infatti la Valtellina, le sue montagne, le sue piste a ospitare la più importante manifestazione sportiva della stagione. Ed è la gente di queste valli ad aver lavorato per fare di tale manifestazione una grande occasione per la promozione e lo sviluppo dell'intera area. La pubblicazione è anche un occasione per dissipare alcuni equivoci e malintesi che sono maturati intorno a questi Mondiali, come del resto accade per ogni avvenimento di grande rilievo e impatto mediatico. Ma soprattutto la pubblicazione vuole ribadire che la Valtellina deve essere giustamente orgogliosa di questi Mondiali, in previsione dei quali stiamo tutti lavorando al meglio, lasciando da parte gli interessi particolaristici. Sempre in questi giorni un ricco newsmagazine è stato distribuito in tutti i punti chiave del comprensorio (alberghi, ristoranti, locali di ritrovo) per raccontare i Mondiali agli appassionati della montagna e degli sport invernali ospiti dell'Alta Valtellina.entrambe le pubblicazioni possono essere scaricate gratuitamente, in formato pdf, dal sito ufficiale dei Campionati del Mondo Audi Fis di sci alpino: www.Bormio2005.com  
   
   
BORMIO 2005,IL METEO "SU MISURA" ARRIVA DALL'ARPA  
 
Bormio, 10 gennaio 2005 - Un servizio meteo ad hoc, con un monitoraggio costante dei campi di gara e dell'intera Valtellina per tutta la durata dei Campionati del Mondo Fis di sci alpino, dal 28 gennaio al 13 febbraio 2005. E' il risultato dell'importante accordo che Bormio 2005 ha raggiunto con l'Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente (Arpa) della Lombardia.il Servizio Meteorologico di Arpa e il Comitato Organizzatore di Bormio 2005 diffonderanno due bollettini meteorologici multilingue a beneficio delle squadre, degli sportivi e dei turisti presenti in Valtellina: il primo a metà pomeriggio, relativo alla situazione prevista per l'indomani, il secondo intorno alle 8,00 del mattino, prima dellâ€inizio delle gare, aggiornato grazie ai dati rilevati durante la notte. Il bollettino ufficiale sarà distribuito, su supporto cartaceo, in tutti gli hotel e nei luoghi pubblici della Valtellina, sarà consultabile inoltre sul sito ufficiale dei Mondiali www.Bormio2005.com  e sul sito di Arpa www.Arpalombardia.it  o telefonando al numero dedicato Arpa: 848.83.70.77.Grazie alle stazioni presenti sul territorio, il Servizio Meteo dell'agenzia fornisce tutti i dati rilevanti: temperatura, pressione, umidità , presenza di vento, stato della neve. E offre un contributo determinante ai consulenti della Fis nelle previsioni quotidiane, importantissime per l'economia delle gare previste dal calendario agonistico. Operativa dal 1° dicembre del 1999, Arpa Lombardia è un ente di diritto pubblico che supporta la Regione Lombardia, le province, i comuni, le Asl e le comunità montane della regione nelle attività di politica ambientale, in virtù di un processo di studio, ricerca e monitoraggio del territorio, dell'aria, delle acque e degli agenti fisici che incidono sull'ambiente.L'arpa ha una struttura ramificata in tutta la regione, con 12 dipartimenti provinciali. Svolge attività e servizi a favore degli enti con cui si rapporta, e, grazie all'elevato grado di preparazione delle risorse umane e dei tecnici, fornisce dati scientifici precisi ed oggettivi. In sintonia con il Comitato Organizzatore di Bormio 2005, si colloca in prima linea nel promuovere una nuova cultura ambientale e di tutela del territorio, che risulti efficace e partecipata, ma anche attenta all'uomo ed alle sue attività . Www.bormio2005.com  
   
   
SONO GIA' 16 LE NAZIONI RAPPRESENTATEALLA GRAN FONDO VAL CASIES DI FEBBRAIOBEREITS 16 NATIONEN BEIM GSIESER TAL-LAUFIM FEBRUAR AM START  
 
Val Casies, 10 gennaio 2005 - Il penultimo week-end di febbraio coincide con il 22.Mo appuntamento con la Gran Fondo Val Casies, il dodicesimo con la Mini Val Casies ed il secondo con la gara sprint di Monguelfo di venerdì 18 febbraio, la più giovane del trittico.Un primo obbiettivo è già stato centrato dagli organizzatori, quello di predisporre entro fine dicembre un buon tratto di pista che consente agli appassionati di allenarsi, ma anche ai turisti di sciare in libertà in una vallata che offre panorami affascinanti e momenti rilassanti.Sono praticabili infatti già 30 chilometri dei 42 previsti per la gara - seconda in Italia come partecipazione nello sci di fondo e dunque regina assoluta in Alto Adige - manca solo il tratto tra San Martino e Santa Maddalena e l'attraversamento dei centri abitati.Fino ad oggi sono 16 le nazioni rappresentate da parte del già folto numero di iscritti alla gara del 20 febbraio, ovvia conseguenza dell'appartenenza della Gran Fondo Val Casies all'affermato circuito Euroloppet, l'associazione delle più titolate granfondo europee. Ma la gara altoatesina, proprio per la sua rinomanza, fa parte anche del Tirol Trophy, il circuito che comprende anche la Ski Trail e la Koasalauf del Tirolo del Nord, challenge particolarmente amato dai fondisti di area germanica. La Gran Fondo Val Casies è inoltre inserita nell' Italian Ranking e nel neonato "Gran Fondo Master Tour".la quota di iscrizione rimane bloccata fino al 31 gennaio a 40 Euro, poi lieviterà leggermente. E' per questo che le adesioni in questo periodo si infittiscono, soprattutto per guadagnare anche un posto migliore nello schieramento di partenza.La Gran Fondo Val Casies come al solito si divide su due tracciati; quello più breve di 28 Km è facilmente affrontabile da chi non ama le distanze impegnative, e consente così anche ai fondisti non avvezzi alle gare, ma che cercano il confronto, di essere nella "mischia" e sciare al fianco di tantissimi altri appassionati. Al via della gara breve possono schierarsi anche i sedicenni, contrariamente alla gara di 42 chilometri riservata agli over 18.Per gli atleti allenati e per chi ama le sensazioni forti quest' anno gli organizzatori hanno aggiunto un' ulteriore possibilità di "sprintare". Oltre agli "storici" traguardi volanti "Marlene" di Colle e "Sudtirol" di S. Maddalena, nella prossima edizione è stato istituito il traguardo volante "Mila" a San Martino, poco prima del bivio che segna la via del traguardo per la gara corta e l'inizio della salita verso Santa Maddalena per la prova più dura.Nel 2004 la 28 chilometri è stata dominata dal finanziere Bruno Debertolis, che ha collezionato una splendida doppietta dopo la Sprint di Monguelfo. Il poliziotto Marco Cattaneo ha vinto invece la gara dei 42 Km. Alessandra Rigamonti (Esercito) nella 28 km e Lara Peyrot (Ffoo) nella 42 chilometri hanno invece dominato la gara al femminile. Mikhail Botvinov, vincitore nel '98 (1:27.11), è a tutt'oggi il recordman della Gran Fondo Val Casies, un tempo sicuramente notevole visto che Cattaneo ha vinto la gara del 2004 col tempo di 1:29.58,2. Info: www.Valcasies.com  
   
   
I GRANDI DEL CICLISMO SI SFIDANO SUGLI SCI: IL CT AZZURRO BALLERINI CON MOSER, ARGENTIN, CHIAPPUCCI, FONDRIEST, MOTTA E MARTINELLO IN GARA IL 4 GENNAIO SUL SAN PELLEGRINO  
 
Falcade (Bl), 10 gennaio 2005 – Dolomiti Stars, il consorzio che abbraccia le Dolomiti Venete, martedì 4 gennaio 2005 ha chiamato a raccolta alcuni ex campioni del ciclismo e numerosi corridori in attività per unâ€avvincente sfida sul Passo San Pellegrino. Si è trattato, naturalmente, di una sfida sugli sci, in attesa che il prossimo Giro dâ€Italia proietti sulle strade del Dolomiti Stars la sfida “a pedaliâ€? tra Cunego, Basso, Beloki e gli altri pretendenti alla maglia rosa. Il commissario tecnico della nazionale italiana di ciclismo Franco Ballerini si è misurato in una gara di Gigante con Francesco Moser, Moreno Argentin, Claudio Chiappucci, Maurizio Fondriest, Gianni Motta, Silvio Martinello, Massimiliano Lelli, Mario Scirea, Alberto Volpi, Roberto Amadio, Stefano Zanatta, Dario Mariuzzo ed altri Vip delle due ruote. La contesa si è svolta a Cima Uomo, sul Passo San Pellegrino, nellâ€ambito della ski area Tre Valli. Lâ€iniziativa, denominata “1ª Coppa Ciclo-sciatoriâ€?, era aperta a tutti i tesserati della Federazione ciclistica italiana. I partecipanti sono sati suddivisi in categorie per sesso ed età . Le competizioni hanno avuto inizio alle 10.30; sono quindi seguiti pranzo e premiazioni allo Chalet “Cima Uomoâ€?. Osserva Renzo Minella, responsabile marketing di Dolomiti Stars: «sci e ciclismo sono da sempre sport complementari e le Dolomiti Venete rappresentano unâ€area ideale sia per la pratica degli sport invernali, sia per lâ€attività ciclistica su strada e fuoristrada: naturale che i campioni del ciclismo scelgano Dolomiti Stars tanto in inverno quanto in estate... La Coppa Ciclo-sciatori rientra fra le attività collegate al passaggio del Giro dâ€Italia nel nostro comprensorio, che nei prossimi quattro anni ospiterà ben tre arrivi ed altrettante partenze della corsa rosa».  
   
   
L'ALTOPIANO DI LAVARONE E LUSERNA E' PRONTO PER UNA SPLENDIDA "MILLEGROBBE" LA TRE GIORNI DI FONDO IL 21, 22 E 23 GENNAIO PISTE PER TUTTI I GUSTI A MALGA MILLEGROBBE  
 
Lavarone, 10 gennaio 2005 - Le abbondanti nevicate del 2004 hanno già creato a Malga Millegrobbe lâ€atmosfera dellâ€evento che, come tradizione, il terzo week-end di gennaio coinvolge tutto lâ€altopiano di Lavarone e Luserna. La Millegrobbe di questâ€anno, la venticinquesima, presenta la novità dellâ€inedito “Trofeo Forte Belvedere - Gschwentâ€?, inventato per chi ama le granfondo e non ha a disposizione il tempo da dedicare alle tre tappe oppure non ha lâ€allenamento necessario per affrontare tre giornate di gara. La Millegrobbe rimane fedele invece alle tre tappe di venerdì, sabato e domenica (21-22-23 gennaio) con i tradizionali 30 chilometri al giorno, tutti a tecnica libera. Il centro del fondo di Malga Millegrobbe anche oggi è stato mèta di un gran numero di fondisti e del resto la neve, che varia dai 50 agli 80 centimetri, assicura sciate indimenticabili ed ha reso incantevoli i panorami circostanti. Oltre a poter utilizzare i consueti anelli (campo scuola -5 -12 -15 km), si può raggiungere il Passo Vezzena con un percorso di 18 km, inoltre è aperto il collegamento con il centro fondo di Campolongo, e, da questâ€anno, è praticabile il nuovo anello agonistico (1000Ramp) di 2,6 km omologato Fis e disponibile per allenamenti (su prenotazione) e gare. Pertanto ci sono piste di tutti i tipi, di tutte le lunghezze e per tutti i gusti. E su parte di queste piste si svolgeranno appunto la Millegrobbe ed anche il “Trofeo Forte Belvedere –Gschwentâ€? che domenica 23 scatterà in coda al gruppo della Millegrobbe. Pettorale di gara diverso, ma stesso tracciato fino a 30 chilometri, poi chi avrà deciso di partecipare al “Trofeoâ€? dovrà affrontare altri 10 chilometri nel centro del fondo. È ancora presto per fare pronostici, perchà i fondisti dâ€Ã¨lite attendono solitamente lâ€ultima settimana per dare la propria adesione. Marco Selle, team manager ed allenatore della squadra azzurra lunghe distanze, ha già confermato la presenza dei suoi atleti di punta e non esclude la partecipazione di Silvio Fauner nel “Trofeo Forte Belvedere –Gschwentâ€?. In passato il gradino più alto del podio della Millegrobbe ha salutato atleti di grande prestigio come Prokurorov, Chiocchetti, Fauner, De Zolt, Muehlegg, Frykberg, Gutierrez, Pozzi, Zanetel, Cattaneo, Di Centa, Canins, Bondareva, Kalughina, Tschepalova, Smigun, Dal Sasso, Santer e Peyrot, tutti famosi e qualificati fondisti.Le iscrizioni, sia per la Millegrobbe che per il “Trofeo Forte Belvedere –Gschwentâ€?, sono già aperte. Www.altipianitrentini.tn.it  
   
   
DAL PRIMO GENNAIO E' OBBLIGATORIO L'USO DEL CASCO PER I RAGAZZI SUGLI SCI E SULLO SNOWBOARD I CASCHI SICURI SONO QUELLI CONFORMI ALLA NORMA TECNICA UNI EN 1077  
 
Milano, 10 gennaio 2005 - Da sabato primo gennaio, scatta l'obbligo dell'uso del casco protettivo per i ragazzi al di sotto dei 14 anni che praticano lo sci alpino e lo snowboard. L'obbligo di legge sarà ricordato anche dagli appositi cartelli della nuova segnaletica per le piste da sci: disco blu con il disegno stilizzato di un casco e la scritta minori e under 14 .Fino al 31 Marzo 2005, comunque, non verranno applicate le sanzioni previste per chi produce, importa, commercializza e indossa caschi "non sicuri". Ma quali sono i caschi "sicuri"? Sono quelli conformi alla norma tecnica europea Uni En 1077 e si riconoscono perchè sono marcati con l'indicazione En 1077, oltre che con la sigla Ce (e in tale senso il Ministero della Salute sta mettendo a punto un decreto).E' lo stesso Uni, Ente Nazionale di Unificazione, a precisare che la norma Uni En 1077 viene già utilizzata da tutti i produttori di caschi che commercializzano sul territorio dell'Unione Europea; essa stabilisce i requisiti di costruzione ed i corrispondenti metodi di prova e a ricordare che il casco deve sempre essere regolato in modo da adattarsi a chi lo indossa; deve essere indossato propriamente (per esempio: non spinto indietro sulla nuca) e deve essere sostituito dopo ogni urto violento.Per quanto riguarda la costruzione dei caschi, la norma En 1077 definisce l'ampiezza del campo visivo (che deve essere pari ad almeno 210° in orizzontale e 70° in verticale); l'estensione minima della zona cranica coperta dal casco; la larghezza del sottogola (che non deve avere la mentoniera ed essere sufficientemente largo per evitare un effetto "strangolamento").Per quanto riguarda invece le prove tecniche che devono superare i caschi sicuri esse si riferiscono alla capacità di assorbimento degli urti (la prova prevede un impatto alla velocità di 20 km/orari); alla resistenza alla penetrazione da parte di corpi appuntiti (la prova consiste nel verificare che un punzone con punta di mezzo millimetro percosso con un peso di 3 kg che cade dallâ€altezza di 75 centimetri non perfori il casco fino ad arrivare a toccare la testa; la prova viene effettuata in 3 punti diversi del casco); alla capacità del casco di non sfilarsi con l'urto (la prova consiste nel verificare che un casco allacciato saldamente non si sfili se sottoposto alla trazione di un peso di 10 kg che cada per 17,5 cm tramite un cavo agganciato alla parte posteriore del casco stesso) e alla facilità di sgancio dopo l'urto.  
   
   
LA MARCIALONGA PARLA STRANIEROLE DONNE NORVEGESI " IN MAGGIORANZA" IL 30 GENNAIO AL VIA LA 32.A EDIZIONE GRAN PARTE DELLA PISTA E' GIA' AGIBILE  
 
Moena, 10 gennaio 2005 - La Marcialonga è una gara che va ben al di là dellâ€interesse dei meri numeri, è un evento che non riguarda solo le cronache sportive ma è entrato nella storia e nella cultura della gente delle valli di Fiemme e Fassa.quella del prossimo 30 gennaio 2005 sarà la 32.A edizione, che si annuncia ricca di contenuti e … ricca anche di numeri. Ci sono infatti dati inconfutabili che non si possono trascurare, sanciti da una classifica che accomuna sia i grandi campioni che i semplici appassionati di sci di fondo. La Marcialonga è indiscutibilmente la gara più importante del Trentino, e non solo, grazie ai suoi oltre 150.000 atleti che si sono iscritti negli anni. Quella del 2005, gara in stile classico come negli ultimi due anni e come lo sarà nel 2006, ad un mese dal via ha superato abbondantemente le 3.800 unità per avviarsi a bissare quota 4.000.Ma entrando nel dettaglio delle cifre si trovano dati curiosi. Ad esempio il numero dei fondisti norvegesi di questa edizione, ad un mese dalla chiusura delle iscrizioni, è esattamente lo stesso del 2003, quando si passò dallo stile libero al passo alternato con grande successo di partecipazione (oltre 5000 concorrenti). Le donne che si sono iscritte finora per la lunga maratona dei 70 chilometri da Moena a Cavalese sono 386, le norvegesi (139) superano già quelle italiane (129).Anche il montepremi è allettante, ma non solo per i professionisti, visto che pure per i "bisonti" sono previsti premi consistenti. Per i big della classifica sono in palio 18.000 Euro oltre ai 5.400 Euro dei traguardi volanti, ma lâ€Itas insieme agli organizzatori Marcialonga ha pensato di premiare anche gli altri. Al primo uomo e alla prima donna regionali in classifica con pettorale superiore al n. 200 va un premio di 1000 Euro ciascuno, quindi il primo concorrente col numero superiore a 3000 ed il primo col numero superiore a 4000 che transiteranno al traguardo intermedio di Predazzo si aggiudicheranno 250 Euro ciascuno, infine verranno estratte a sorte ben 100 tute da sci offerte da Scame. Chiaro che la maggior soddisfazione del marcialonghista è però quella di riuscire a concludere la gara transitando sotto lo striscione dâ€arrivo di Cavalese. Sono in molti quelli che ora si stanno allenando con intensità lungo il percorso della Marcialonga, già agibile per gran parte del suo sviluppo. La segreteria generale di Predazzo fa sapere che il tratto Predazzo - Molina è praticabile perfettamente in ambo i sensi, mentre in Val di Fassa il tracciato è pronto e percorribile da Pera a Canazei e ritorno, e quindi da Pozza a Moena e da Moena a Forno, con lâ€ovvia interruzione del tratto che corre nel centro della "Fata delle Dolomiti".il quartier generale è già in fermento in vista dellâ€ultimo week end di gennaio: il giorno prima della Marcialonga toccherà alla gara dei giovanissimi, la Minimarcialonga, ed a quella di beneficenza dei Vip, la Marcialonga Stars. Sul sito sempre più gettonato www.Marcialonga.it è possibile verificare lo stato dellâ€iscrizione di ciascun concorrente e conoscere gli ultimi aggiornamenti. Come già annunciato, la partenza da Moena è anticipata alle ore 8.15 per esigenze di diretta Rai.  
   
   
LA MARCIALONGA "A MENO 20" FA 4000 AL VIA ANCHE L'OLIMPIONICO VERAAS LARSEN BEN 28 LE NAZIONI AL VIA DEL 30 GENNAIO  
 
Moena, 10 gennaio 2005 - La Marcialonga, la gara di sci di fondo più famosa ed affollata d'Italia, a venti giorni dal via ha raggiunto e superato quota 4.000 iscritti. Non è ovviamente un record, ma una soglia importante che fa sperare in una nuova e gremita edizione.La gara delle Valli di Fiemme e di Fassa è uno di quegli eventi che hanno costruito la storia dello sci di fondo e non per niente il prossimo 30 gennaio, alle 8.15, un colpo di cannone decreterà il via della 32.A edizione. Nelle ultime ore è arrivata in segreteria l'iscrizione della medaglia olimpica di Atene nel kayak (1000 m.) Eirik Veraas Larsen. Il norvegese di Flekkefjord fa parte della nutrita schiera di norvegesi, ben 844 ad oggi, che puntano tutto su Joergen Aukland, terzo lo scorso anno ma soprattutto grande vincitore nel 2003, nel trentennale della gara e nell'anno in cui è stata reintrodotta la tecnica classica. Ed alla Norvegia appartiene anche il più giovane concorrente al via, anzi la più giovane, Mari Oppedal Tockheim che ha compiuto 18 anni il 4 gennaio scorso. E già che si parla di età , merita ricordare il più anziano in gara, il toscano Giovanni Egisto Dini, 86 anni ed alla sua nona Marcialonga. Sono ben 28 le nazioni rappresentate, ovviamente con l'Italia al vertice in virtù dei suoi 2.000 fondisti, seguita da Norvegia, Svezia e Germania. Un gran numero, soprattutto gli italiani, nonostante la tecnica classica, confermata anche per l'edizione 2006, sia uno stile poco amato dai nostri. La 32.A edizione della Marcialonga, dopo la pausa dello scorso anno quando fu tappa di Coppa del Mondo, ritorna ad essere valida per la Fis Marathon Cup e quindi vedrà al via tutti gli specialisti della Coppa del Mondo lunghe distanze. La Marcialonga, in ogni caso, rimane un evento di massa. Il calore e l'atmosfera della gara che attraversa tutti i paesi delle Valli di Fiemme e di Fassa sono unici al mondo; la grande disponibilità dei valligiani e l'amore per la loro gara hanno costruito grandi storie di amicizia che si rinsaldano negli anni. La Marcialonga è anche la gara del volontariato, gestita da oltre mille persone che prestano la loro opera instancabilmente in ogni settore e che sono il vanto della manifestazione. Confermata anche la grande attenzione della Rai con una trasmissione di circa tre ore, parte in diretta e parte in differita, che seguirà le fasi salienti della corsa che, come è noto, prende il via da Moena in Val di Fassa e si conclude dopo 70 chilometri a Cavalese, in Val di Fiemme. Attualmente gran parte della pista è agibile e presa d'assalto dagli appassionati: ai tratti Pera di Fassa - Canazei - Pera di Fassa, Soraga - Moena e Predazzo - Molina, ora si è aggiunto anche il tratto Moena - Predazzo. Www.marcialonga.it  
   
   
ENDURO INDOOR INTERNAZIONALE GENOVA PALASPORT FIERA - 22 GENNAIO 2005 OFF ROAD PRO RACING  
 
Genova, 10 gennaio 2005 - Il prossimo 22 gennaio sarà da ricordare anche per il debutto a Genova, sede del 1° Enduro Indoor Internazionale, della nuova moto Ktm, tanto attesa dai moltissimi appassionati del settore, con il primo step ufficiale del motore 2005 che sarà dato dal pluriiridato fuoriclasse Silvan Petteri, sciogliendo così nel migliore dei modi tutte le brame per questo trepidante esordio. La nuova Ktm 250 Exc Racing 2006 4T, un gioiello della tecnologia meccanica, scaturito dal reparto corse della Casa austriaca e portato in pista per l'occasione dal finlandese in forza al Team Factory Ktm giunto quarto nel mondiale E1 2004 ma decisissimo quest'anno a riprendersi con questa più performante 4 tempi quel titolo mondiale già suo nel 1995, '99, 2001 e 2002.  
   
   
PROGETTO "BAVARIA CUP" LA NOTA BIRRA DA VITA AD UN TORNEO DI CALCIO A 5 RISERVATO A TIFOSI E APPASSIONATI DI MILAN, TORINO E SAMPDORIA  
 
Parma, 10 gennaio 2005 -  E' il calcio delle passioni vere quello che i tifosi di tre tra le più  blasonate società di calcio professionistiche italiane si stanno apprestando a vivere: per i fan di Milan, Torino e Sampdoria prenderà il via a marzo, proseguendo sino a maggio 2005, una competizione che li renderà protagonisti direttamente sul campo con un evento a loro dedicato.Bavaria Holland Beer, main sponsor di Torino Calcio, sponsor istituzionale di A.c. Milan e partner ufficiale di Sampdoria U.c., organizza la Bavaria Cup - questo il nome della competizione  che rappresenta il primo torneo di calcio a 5 amatoriale, promosso nel nostro Paese da un' azienda sponsor di società di calcio e rivolto a quanti altri si riconoscono nel senso di appartenenza a queste società .Appassionati che nel corso, prima delle fasi locali, poi della finale nazionale, daranno vita a veri e propri raduni di calcio giocato: 64 squadre per ognuna delle tre città coinvolte e fino a 12 giocatori per ognuna delle squadre partecipanti.Bavaria Cup è un progetto innovativo, che ha come obiettivo quello di avvicinare lo sponsor ai tifosi, per condividerne l'entusiasmo e la passione, per premiare il loro talento e la sfida, implementando nel contempo la conoscenza del brand. La finalità è coinvolgere pubblico e giocatori creando un asse trasversale a coprire tutti i possibili target di riferimento. Partner tecnico della manifestazione sarè il Centro Sportivo Italiano (Csi). Il progetto di promuovere lo sport come strumento di impegno e aggregazione sociale e il radicamento sul territorio - nelle città di Milano e Torino sono attivi i due comitati locali Csi più grandi e meglio organizzati d'Italia - ne fanno in effetti il partner ideale di questa manifestazione.In allegato: il logo della Bavaria Cup, che sarà ufficialmente presentato, insieme ai dati relativi a operatività e investimento del progetto, nel corso della conferenza stampa nazionale in programma tra febbraio e marzo 2005.