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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 13 Dicembre 2007
UE: LA POLITICA DI COESIONE INTENDE DARE UN IMPORTANTE IMPULSO ALLA STRATEGIA DI LISBONA PER IL 2007-2013  
 
Bruxelles, 13 dicembre 2007 - La riforma della politica di coesione incomincia a produrre risultati tangibili e riafferma il suo ruolo in quanto una delle principali politiche comunitarie volte a realizzare la strategia di Lisbona per il periodo 2007-2013. Questo è il principale messaggio di una comunicazione che la Commissione pubblica oggi. Il documento, intitolato "Gli Stati membri e le regioni realizzano la strategia di Lisbona per la crescita e l´occupazione mediante la politica di coesione dell´Ue 2007-2013" passa in rassegna le strategie e le politiche nazionali elaborate dai 27 Stati membri. Essa indica come gran parte del bilancio per la politica di coesione, per un totale di 347 miliardi di euro, verrà investita nelle priorità chiave di Lisbona come ad esempio l´economia delle conoscenze, la ricerca, lo sviluppo e l´innovazione, il capitale umano e il business development. La comunicazione odierna è parte del pacchetto che delinea le azioni principali della Comunità ai fini dell´attuazione della strategia di Lisbona per il periodo 2008-2011 e valuta i progressi registrati sulla via della realizzazione degli obiettivi di Lisbona per il 2005-2007. Danuta Hübner, Commissario responsabile per la politica regionale, ha così commentato: "Quest´analisi dimostra che la politica di coesione europea è il principale strumento per realizzare l´agenda di Lisbona per la crescita e l´occupazione. La nuova generazione di programmi promuoverà gli investimenti nelle tecnologie moderne, migliorerà le qualifiche e aiuterà le regioni a produrre beni e servizi di valore e qualità elevati in grado di competere sul mercato globale. Questo è appunto l´obiettivo della strategia di Lisbona concepita dall´Ue e il nuovo investimento sostenuto dalla politica di coesione servirà a trasformarlo in realtà. " Nelle zone in ritardo di sviluppo cui si applica l´obiettivo Convergenza, gli Stati membri e le regioni intendono investire 65% delle risorse disponibili in azioni prioritarie di Lisbona. Tali Stati membri e regioni hanno ancora bisogno di investire nell´infrastruttura di base e ciò sarà portato avanti simultaneamente. Le altre regioni, sostenute dall´obiettivo Competitività e occupazione, si sono impegnate a investire 82% dei finanziamenti disponibili nelle priorità di Lisbona. I risultati di questo riorientamento sono maggiormente perspicui nel campo dell´innovazione, una delle quattro azioni prioritarie nell´ambito della strategia di Lisbona per il periodo 2008-2011. L´investimento nell´innovazione triplicherà nel periodo 2007-2013 rispetto al 2000-2006 e sarà pari a 85 miliardi di euro. Nei nuovi Stati membri la percentuale consacrata alla R&s e all´innovazione sarà quattro volte maggiore rispetto al periodo precedente. L´impatto di questo investimento verrà potenziato da nuovi elementi introdotti dalla riforma della politica di coesione: meccanismi di rendicontazione per assicurare la coerenza tra i programmi della politica di coesione e i programmi nazionali di riforma una maggiore decentralizzazione delle responsabilità per assicurare la realizzazione del processo di Lisbona sul terreno un approccio integrato allo sviluppo in modo da assicurare una strategia intersettoriale e una focalizzazione su crescita e occupazione. Il Commissario Hübner ha aggiunto: "Gli impegni assunti dagli Stati membri e dalle regioni sono estremamente incoraggianti. La Commissione agirà ora di conserva con gli Stati membri e con le regioni al fine di assicurare la realizzazione di risultati che soddisfino le grandi aspettative dei nostri cittadini. " .  
   
   
CARTA DEI DIRITTI FONDAMENTALI: I PRESIDENTI DELLA COMMISSIONE EUROPEA, DEL PARLAMENTO E DEL CONSIGLIO FIRMANO E PROCLAMANO SOLENNEMENTE LA CARTA A STRASBURGO  
 
 Bruxelles, 13 dicembre 2007 - Ieri a Strasburgo i Presidenti della Commissione europea, del Parlamento e del Consiglio hanno firmato e proclamato solennemente la Carta dei diritti fondamentali dell´Unione europea, aprendo la strada alla firma del trattato di Lisbona, prevista per domani. Grazie alla Carta, i cittadini europei disporranno di un vero e proprio catalogo di diritti giuridicamente vincolanti per le istituzioni, gli organi e gli organismi dell´Unione, nonché per gli Stati membri quando attuano il diritto dell´Unione. Si tratta di un importante passo avanti nella costruzione europea. In occasione della firma odierna della Carta, il Presidente della Commissione europea José Manuel Barroso ha dichiarato: "Firmando e proclamando la Carta, i Presidenti del Parlamento europeo, del Consiglio e della Commissione suggellano pubblicamente la loro volontà irrevocabile di renderla giuridicamente vincolante per le istituzioni dell´Unione. I diritti dei cittadini europei ne risulteranno rafforzati in settori cruciali come la dignità umana, le libertà fondamentali, l´uguaglianza, la solidarietà, la cittadinanza e la giustizia". Ha inoltre aggiunto: "Rinviando alla Carta nel trattato che sarà firmato domani a Lisbona, l´Unione compie un importante passo avanti nella costruzione europea". La Carta integrerà altri strumenti internazionali, come la Convenzione europea dei diritti dell´uomo, cui è previsto che l´Unione possa aderire. .  
   
   
IL 2010 SARÀ L´ANNO EUROPEO DELLA LOTTA ALLA POVERTÀ E ALL´ESCLUSIONE SOCIALE  
 
Bruxelles, 13 dicembre 2007 - La Commissione europea ha designato ieri il 2010 quale Anno europeo della lotta alla povertà e all´esclusione sociale. La campagna, che avrà una dotazione di € 17 milioni, intende ribadire l´impegno dell´Ue a svolgere un ruolo decisivo, all´orizzonte del 2010, per l´eliminazione della povertà. "La lotta contro la povertà e l´esclusione sociale è uno degli obiettivi centrali dell´Ue e il nostro approccio congiunto è stato uno strumento importante per orientare e sostenere le azioni negli Stati membri" ha affermato Vladimír Špidla, commissario responsabile per gli Affari sociali. "L´anno europeo porterà avanti questo discorso facendo opera di sensibilizzazione tra il pubblico sul fatto che la povertà continua a incombere sulla vita quotidiana di tanti europei. " Oggi 78 milioni di persone nell´Ue, ovvero il 16% della popolazione, rischiano la povertà. L´anno europeo 2010 intende coinvolgere i cittadini dell´Ue e il pubblico in generale, gli operatori sociali e gli attori dell´economia. I suoi quattro objective specifici sono: Riconoscimento del diritto delle persone che versano in situazione di povertà e di esclusione sociale a condurre una vita dignitosa e a svolgere appieno la loro parte nella società; Accrescere la dimensione di responsabilità pubblica delle politiche di inclusione sociale ribadendo che ognuno è tenuto a fare la sua parte per affrontare il problema della povertà e dell´emarginazione; Una società più coesiva, in cui nessuno dubiti del fatto che la società nel suo insieme ha tutto da guadagnare dall´eradicazione della povertà; L´impegno di tutti gli attori poiché se si vogliono registrare progressi reali occorre uno sforzo di lungo periodo che coinvolga tutti i livelli di governance. Dai dati emersi da una recente indagine Eurobarometro risulta che i cittadini europei vedono nella povertà un fenomeno diffuso. In tutta l´Ue i cittadini ritengono che, nella zona in cui vivono, circa una persona su 3 (29%) versi in condizioni di povertà e una su 10 in condizioni di povertà estrema. In tutti gli Stati membri parte della popolazione è esposta all´esclusione e alla privazione, oltre ad avere spesso un accesso limitato a servizi di base. 19% dei bambini sono a rischio di povertà nell´Ue e uno su 10 vive in nuclei familiari in cui nessuno lavora. La solidarietà è un tratto distintivo dell´Unione europea. Obiettivo intrinseco del modello europeo di società e di welfare è che nulla deve impedire ai cittadini di trarre beneficio dal progresso economico e sociale e di contribuirvi a loro volta. Creare un´Europa maggiormente inclusiva è essenziale per raggiungere gli obiettivi dell´Unione europea quanto a una crescita economica sostenuta, posti di lavoro più numerosi e migliori e una maggiore coesione sociale. Il processo europeo in materia di protezione sociale e di inclusione sociale sostiene, con un metodo aperto di coordinamento, le iniziative degli Stati membri volte ad assicurare una maggiore coesione sociale in Europa. Nel periodo 2007-2013 il Fondo sociale europeo distribuirà a tal fine circa € 75 miliardi agli Stati membri e alle regioni. L´anno europeo 2010 coinciderà con la conclusione della strategia decennale dell´Ue per la crescita e l´occupazione. Le azioni condotte durante l´Anno europeo ribadiranno l´impegno politico iniziale dell´Ue formulato nel 2000, all´avvio della strategia di Lisbona, di avere un impatto decisivo sull´eliminazione della povertà entro il 2010. L´anno europeo avvia inoltre un processo che era stato annunciato nell´Agenda sociale 2005-2010. .  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO: ARIA PIÙ PULITA NELLE CITTÀ EUROPEE  
 
Stgrasburgo, 13 dicembre 2007 - Il Parlamento europeo ha adottato definitivamente la direttiva volta a evitare, prevenire o ridurre le emissioni di inquinanti atmosferici nocivi e a definire adeguati obiettivi per la qualità dell’aria ambiente. A tal fine prevede una valutazione e una gestione della qualità dell´aria sulla base di criteri e valori comuni per inquinanti quali il biossido di zolfo o di azoto, il monossido di carbonio e l´ozono. Ma anche il particolato Pm10 e, per la prima volta, le polveri sottili (Pm2,5). Approvando con 619 voti favorevoli, 33 contrari e 4 astenuti un pacchetto di emendamenti di compromesso negoziati dal relatore Holger Krahmer (Alde/adle, De) con il Consiglio, il Parlamento ha adottato in via definitiva della nuova direttiva sulla qualità dell´aria ambiente. Questa riunirà in un solo testo i cinque strumenti giuridici vigenti, integrando gli ultimi sviluppi in ambito medico e scientifico nonché le esperienze più recenti acquisite negli Stati membri sulla qualità dell´aria e rivedendo in profondità le disposizioni attuali. La direttiva potrà quindi entrare presto in vigore e gli Stati membri avranno due anni per adottare le disposizioni volte recepirla nell´ordinamento nazionale. La direttiva intende «evitare, prevenire o ridurre le emissioni di inquinanti atmosferici nocivi e definire adeguati obiettivi per la qualità dell’aria ambiente», ai fini della tutela della salute umana e dell’ambiente nel suo complesso. Si tratta, più in particolare, di combattere «alla fonte» l´emissione di inquinanti e di definire misure più efficaci a livello locale, nazionale e comunitario. Ha inoltre lo scopo di valutare la qualità dell’aria ambiente negli Stati membri sulla base di metodi e criteri comuni, nonché ottenere informazioni per contribuire alla lotta contro l’inquinamento dell´aria e gli effetti nocivi e per monitorare le tendenze a lungo termine e i miglioramenti ottenuti con l’applicazione delle misure nazionali e comunitarie. Mira poi a garantire che le informazioni siano messe a disposizione del pubblico ed a incoraggiare una maggiore cooperazione tra gli Stati membri nella lotta contro l’inquinamento atmosferico. Valutazione dell´inquinamento e punti di campionamento Gli Stati membri dovranno istituire zone e agglomerati in tutto il loro territorio in cui realizzare attività di valutazione e di gestione della qualità dell’aria. Un allegato della direttiva fissa le soglie di valutazione superiore e inferiore applicabili al biossido di zolfo, al biossido di azoto e agli ossidi di azoto, al particolato (Pm10 e Pm2,5), al piombo, al benzene e al monossido di carbonio. Ciascuna zona e agglomerato dovrà essere classificata/o in base a dette soglie di valutazione. Delle disposizioni e delle soglie particolari sono fissate per l´ozono. La direttiva definisce poi i criteri per stabilire l´ubicazione dei punti di campionamento per la misurazione di tali sostanze. La Commissione dovrà garantire un´applicazione uniforme nell´insieme dell´Ue dei criteri relativi alla scelta dei punti di campionamento. Senza entrare troppo nei dettagli tecnici, dovranno essere installati punti di campionamento nelle zone urbane e negli agglomerati (intorno ai 250. 000 abitanti), ma anche nelle zone rurali dev´essere previsto un punto di campionamento ogni 100 000 km2. Gli Stati membri dovranno provvedere affinché i livelli delle sostanze non superino, nell´insieme delle loro zone e dei loro agglomerati, i valori limite stabiliti a partire dalle date previste. La direttiva fissa peraltro le "soglie di allarme" applicabili per le concentrazioni di biossido di zolfo e biossido di azoto nonché dei "livelli critici". Superamento dei limiti Se in determinate zone o agglomerati i livelli di inquinanti presenti nell’aria ambiente superano un valore limite o un valore-obiettivo qualsiasi, più qualunque margine di tolleranza eventualmente applicabile, gli Stati membri devono predisporre piani per la qualità dell´aria per le zone e gli agglomerati in questione al fine di rientrare nei parametri stabiliti. In caso di superamento di tali valori limite dopo il termine previsto per il loro raggiungimento, il piano per la qualità dell´aria dovrà stabilire misure appropriate affinché il periodo di superamento sia «il più breve possibile». Il piano per la qualità dell´aria potrà inoltre includere misure specifiche volte a tutelare gruppi di popolazione sensibili, compresi i bambini. Valori limite per le polveri più sottili e pericolose (Pm 2,5) Il materiale particolato sottile (Pm2,5 ) ha un impatto molto negativo sulla salute umana. Ma ad oggi non esiste una soglia identificabile al di sotto della quale il Pm2,5 non rappresenta un rischio. La nuova direttiva mira ad una riduzione generale delle concentrazioni nei siti di fondo urbani (siti all’interno delle zone urbane dove i livelli sono rappresentativi dell’esposizione della popolazione urbana generale) per garantire che ampie fasce della popolazione beneficino di una migliore qualità dell’aria. Tuttavia, per assicurare un livello minimo di tutela della salute su tutto il territorio, a tale approccio si affianca la definizione di un valore limite, preceduto in una prima fase da un valore-obiettivo. Gli Stati membri dovranno adottare tutte le misure necessarie, «che non comportano costi sproporzionati», per garantire che le concentrazioni di Pm2,5 nell’aria ambiente non superino il valore-obiettivo e assicurare che non superino il valore limite. Il compromesso stabilisce un "valore-obiettivo" di 25μg/m3 a partire dal 2010 e un "valore limite" della stessa entità, con un margine di tolleranza pari al 20% alla data di entrata in vigore della direttiva che dovrà comunque essere ridotto costantemente per raggiungere lo 0% al 1° gennaio 2015. I deputati, inoltre, hanno ottenuto la fissazione di un secondo "valore limite" - questa volta «indicativo» - pari a 20μg/m3 da raggiungere il 1° gennaio 2020. D´altra parte, la Commissione dovrà riesaminare il valore limite indicativo nel 2013, alla luce delle nuove informazioni disponibili riguardo agli effetti sulla salute e sull´ambiente, della fattibilità tecnica e dell´esperienza realizzata negli Stati membri. Si tratterà anche di valutare l´opportunità di adottare valori limite «più ambiziosi». Limiti confermati per i particolati più grossi (Pm10), con deroghe Il compromesso conferma gli attuali valori limite di 40 μg/m3 come media annua e di 50 μg/m3 come media giornaliera per i particolati Pm10. Quest´ultima soglia, inoltre, non dovrà essere superata più 35 volte in un anno. Se in una determinata zona o agglomerato non è possibile conformarsi ai valori limite fissati per il Pm10, «per le caratteristiche di dispersione specifiche del sito, per le condizioni climatiche avverse o per l’apporto di inquinanti transfrontalieri», gli Stati membri potranno derogarvi temporaneamente per tre anni. Ma solo a condizione che sia predisposto un piano per la qualità dell´aria e purché dimostrino «che sono state adottate tutte le misure del caso a livello nazionale, regionale e locale per rispettare le scadenze». Misure vincolanti per talune fonti di inquinamento Un emendamento di compromesso afferma che dovranno essere esaminate in via prioritaria le misure comunitarie necessarie per ridurre le emissioni alla fonte, in particolare quelle volte a migliorare l´efficacia delle norme Ue sulle emissioni industriali, a limitare le emissioni dei motori dei veicoli pesanti, a ridurre ulteriormente le emissioni autorizzate a livello nazionale dei principali inquinanti e quelle legate ai rifornimenti di benzina nelle stazioni di servizi, nonché le misure che trattano del contenuto di zolfo nei carburanti (compresi quelli marini). A tale proposito, la Commissione annetterà alla direttiva una dichiarazione con la quale si impegna a proporre, nel 2008, delle misure legislative volte dare seguito a questa richiesta. Informazioni al pubblico Gli Stati membri dovranno provvedere ad informare adeguatamente e con tempestività il pubblico e le associazioni interessate (ambientaliste, industriali, dei consumatori, ecc. ) e altri organismi sanitari pertinenti, in merito alla qualità dell’aria ambiente, a tutte le decisioni riguardanti le proroghe, ad ogni esenzione e ai piani per la qualità dell´aria. Le informazioni dovranno essere rese disponibili gratuitamente e attraverso mezzi facilmente accessibili tra cui Internet o altri mezzi di telecomunicazione adeguati. Gli Stati membri dovranno inoltre mettere a disposizione del pubblico le relazioni annuali riguardanti tutti gli inquinanti disciplinati dalla direttiva. Sanzioni Gli Stati membri dovranno infine determinare il regime di sanzioni da infliggere in caso di violazione delle disposizioni nazionali adottate a norma della direttiva e adottare tutti i provvedimenti necessari per la loro applicazione. Le sanzioni previste dovranno essere «effettive, proporzionate e dissuasive». Background - Procedura di infrazione per superamento dei limiti Il 10 ottobre scorso, la Commissione ha avviato procedimenti di infrazione nei confronti di Francia, Italia, Spagna, Slovenia e Regno Unito, dove sono stati superati i limiti fissati dall´Ue per la concentrazione di anidride solforosa (biossido di zolfo, So2) nell´aria ambiente. La Commissione ha chiesto inoltre a 23 Stati membri di inviare informazioni sui provvedimenti che adottano per ridurre il livello del Pm10 o particolato e soddisfare così le norme fissate dall´Ue. In circa il 70% delle città europee con almeno 250. 000 abitanti vengono superati i valori limite fissati per il Pm10 almeno in una zona. . .  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO: FERROVIE COMUNITARIE INTEROPERABILI  
 
Strasburgo, 13 dicembre 2007 - Il Parlamento europeo ha adottato definitivamente la direttiva volta a migliorare e semplificare l´attuale quadro normativo sulle ferrovie Ue per facilitare la libera circolazione dei treni e l´omologazione dei locomotori, promuovendo l´interoperabilità. La direttiva sancisce il principio generale secondo cui una sola autorizzazione di messa in servizio di un veicolo è sufficiente per l´intera rete ferroviaria comunitaria. La Commissione ha presentato tre proposte legislative volte al miglioramento e alla semplificazione dell´attuale quadro normativo sulle ferrovie: la direttiva concernente l´interoperabilità del sistema ferroviario comunitario, che fonde in un´unica direttiva quelle esistenti in materia di interoperabilità, la direttiva relativa alla sicurezza delle ferrovie comunitarie e il regolamento che istituisce l´Agenzia ferroviaria europea. Sulle ultime due il Parlamento si è pronunciato la scorsa sessione approvando le relazioni di Paolo Costa (Alde/adle, It). La Commissione ha inoltre presentato la comunicazione "Agevolare la circolazione dei locomotori nella Comunità". Interoperabilità su tutta la rete europea La proposta della Commissione riguarda il consolidamento, la rifusione e l´integrazione delle attuali direttive in materia di interoperabilità relative al sistema ferroviario transeuropeo ad alta velocità (direttiva 96/48/Ce) e al sistema ferroviario transeuropeo convenzionale (direttiva 2001/16/Ce). Prevede poi diversi miglioramenti di natura sostanziale e tecnica tesi a potenziare la competitività del sistema ferroviario comunitario e a ridurre una serie di costi amministrativi. Secondo il relatore Josu Ortuondo Larrea (Alde/adle, Es), le procedure nazionali per l´approvazione dei locomotori e delle automotrici sono «una delle principali barriere alla creazione di nuove ferrovie e un ostacolo notevole all´interoperabilità del sistema ferroviario europeo». Visto che nessuno Stato membro può decidere da solo che l´autorizzazione di messa in servizio da esso rilasciata vale sul territorio di altri Stati membri, si rende necessaria un´iniziativa comunitaria che affronti la problematica attraverso l´armonizzazione e la semplificazione delle procedure nazionali e il ricorso al principio del riconoscimento reciproco. A seguito di negoziati con il Consiglio, il Parlamento ha approvato un maxiemendamento di compromesso sostenuto da tutti i gruppi politici ad eccezione dell´Alde. La direttiva entrerà in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale e gli Stati membri dovranno recepire gran parte delle sue disposizioni antro due anni. Il compromesso prevede peraltro che gli Stati membri possono escludere dalle misure adottate in attuazione della direttiva metropolitane, tram e altri sistemi di trasporto leggero su rotaia e le reti che sono isolate, dal punto di vista funzionale, dal resto del sistema ferroviario ed adibite unicamente a servizi passeggeri locali, urbani o suburbani, nonché le imprese ferroviarie che operano esclusivamente su tali reti. Ma anche le infrastrutture ferroviarie private nonché i veicoli utilizzati solo su tali infrastrutture, destinati ad essere utilizzati esclusivamente dai proprietari per le loro operazioni di trasporto merci, nonché le infrastrutture e i veicoli destinati ad un uso strettamente locale, storico o turistico. In base all´accordo raggiunto, si è introdotta una nuova definizione di "veicolo": veicolo ferroviario atto a circolare con le proprie ruote sulla linea ferroviaria, con o senza trazione. Il veicolo si compone di uno o più sottosistemi strutturali e funzionali o di parti di tali sottosistemi. La procedura di messa in servizio è chiarita tenendo conto di questa nuova definizione. Inoltre, tutte le disposizioni concernenti l´autorizzazione della messa in servizio dei veicoli sono integrate nella direttiva. Per facilitare la messa in servizio dei veicoli e ridurre l´onere amministrativo, si prevede anche una procedura di autorizzazione dei tipi di veicoli. Al fine di facilitare tale procedura e permettere l´identificazione dei tipi di veicoli, l´Agenzia ferroviaria europea creerà un registro europeo - pubblico e accessibile via Internet - dei tipi autorizzati di veicoli e lo terrà aggiornato. La direttiva sancisce il principio generale che una sola autorizzazione è sufficiente per l´intera rete ferroviaria comunitaria. In secondo luogo, la procedura di autorizzazione dei veicoli conformi alle specifiche tecniche d´interoperabilità (Sti) deve essere più semplice e rapida rispetto al caso di non conformità alle Sti. Il principio del mutuo riconoscimento andrà applicato quanto più possibile: quando un veicolo è stato già messo in servizio in uno Stato membro, gli altri non dovranno invocare disposizioni nazionali per imporre requisiti e verifiche superflui, «salvo qualora ciò sia strettamente necessario per verificare la compatibilità tecnica del veicolo con la rete». A tal fine le norme nazionali devono essere classificate e comparate in base a una check-list, così da determinare in che misura tali norme possono essere considerate equivalenti in termini di requisiti, risultati e sicurezza. Per attenersi al principio della certezza giuridica circa l´esito della procedura, è stabilito che, in assenza di decisione dell´autorità nazionale di sicurezza entro i termini prescritti, il richiedente deve essere autorizzato a mettere in servizio un veicolo. Tale autorizzazione è possibile solo se il veicolo è già stato autorizzato in un altro Stato membro. Inoltre tale veicolo deve poter essere utilizzato soltanto da un´impresa ferroviaria o un gestore dell´infrastruttura debitamente certificato a norma della direttiva sulla sicurezza ferroviaria e sotto la sua piena responsabilità. La Commissione dovrà adottare uno o più mandati per l´elaborazione di nuove Sti e/o la revisione di Sti già adottate allo scopo di prendere in considerazione le linee e i veicoli non ancora contemplati. Il primo mandato, da elaborare entro il 2012, dovrà fondarsi su una raccomandazione dell´Agenzia. Dovrà tenere debitamente conto «del necessario equilibrio tra, da un lato, gli obiettivi di una circolazione ininterrotta dei treni e dell´armonizzazione tecnica e, dall´altro, il livello transeuropeo, nazionale, regionale o locale del traffico in questione». .  
   
   
UN QUADRO D´AZIONE UE PER UN MARE PIÙ PULITO  
 
Strasburgo, 13 dicembre 2007 Il Parlamento ha approvato definitivamente una direttiva che istituisce un quadro per l´azione comunitaria nel campo della politica per l´ambiente marino. Gli Stati membri dovranno adottare delle strategie volte a proteggere e preservare l´ambiente marino, prevenirne il degrado o, laddove possibile, ripristinare gli ecosistemi delle zone danneggiate. I programmi, sostenuti dal bilancio Ue, dovranno promuovere reti rappresentative delle zone protette ed essere accessibili al pubblico. Sulla base di un accordo negoziato con il Consiglio dalla relatrice Marie-noëlle Lienemann (Pse, Fr), il Parlamento ha approvato un pacchetto di emendamenti di compromesso che consente l´adozione in via definitiva della direttiva che istituisce un quadro per l’azione comunitaria nel campo della politica per l’ambiente marino all´interno del quale gli Stati membri dovranno adottare le misure necessarie per conseguire o mantenere un buono stato ecologico dell´ambiente marino entro il 2020. Questo quadro comune si è reso necessario poiché le misure esistenti volte a controllare e a ridurre le pressioni e gli impatti sull’ambiente marino sono state elaborate secondo un approccio settoriale. Ciò ha dato luogo, a livello nazionale, regionale, comunitario e internazionale, ad un insieme disomogeneo di strategie, normative e piani d’azione. La direttiva dovrebbe, fra l´altro, promuovere l´integrazione delle esigenze ambientali in tutti gli ambiti politici pertinenti e «costituire il pilastro ambientale della futura politica marittima dell´Unione europea». A tal fine dovranno essere elaborate ed attuate strategie intese a proteggere e preservare l´ambiente marino, prevenirne il degrado o, laddove possibile, ripristinare gli ecosistemi marini nelle zone in cui abbiano subito danni. Dovranno mirare inoltre e prevenire e ridurre gli apporti nell´ambiente marino, nell´ottica di eliminare progressivamente l´inquinamento per garantire che non vi siano impatti o rischi significativi per la biodiversità marina, gli ecosistemi marini, la salute umana o gli usi legittimi del mare. Gli Stati membri dovranno adottare le disposizioni legislative, regolamentari e amministrative necessarie per conformarsi alla direttiva entro tre anni dalla sua entrata in vigore (20 giorni dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale). La direttiva si applica a tutte le acque marine e tiene conto degli effetti transfrontalieri sulla qualità dell´ambiente marino degli Stati terzi situati nella stessa regione o sottoregione marina. Con acque marine, si intendono le «acque, compresi il fondale e il sottosuolo, situate al di là della linea di base che serve a misurare l´estensione delle acque territoriali fino ai confini della zona su cui uno Stato membro ha e/o esercita diritti giurisdizionali (. )». Gli Stati membri, nell’adempiere gli obblighi che incombono loro in virtù della direttiva, dovranno peraltro tenere in debita considerazione il fatto che le acque marine soggette alla loro sovranità o giurisdizione formano parte integrante di "regioni marine". Per l´Italia, la regione di riferimento è il Mar Mediterraneo che, per tener conto delle specificità di una zona particolare, può essere suddiviso nelle seguenti sottoregioni: Mar Mediterraneo occidentale, Mare Adriatico, Mar Ionio e Mar Mediterraneo centrale, e Mar Egeo orientale. Ciascuno Stato membro dovrà quindi elaborare, per ogni regione o sottoregione marina interessata, una strategia per l´ambiente marino per le sue acque marine in base a un piano d’azione. Per quanto riguarda la sua preparazione, entro quattro anni dall´entrata in vigore della direttiva, occorrerà procedere a una valutazione iniziale dello stato ecologico attuale delle acque considerate e dell’impatto ambientale esercitato dalle attività umane su tali acque, alla definizione del buono stato ecologico delle acque considerate e alla definizione di una serie di traguardi ambientali e di corrispondenti indicatori. Entro ulteriori due anni dovrà essere elaborato e attuato un programma di monitoraggio per la valutazione continua e l’aggiornamento periodico dei traguardi. Poi, entro il 2015, si dovrà procedere all´elaborazione di un programma di misure finalizzate al conseguimento o al mantenimento di un buono stato ecologico che dovrà essere avviato entro l´anno successivo. Sarà compito della Commissione valutare per ciascuno Stato membro se i programmi di misure comunicati costituiscono un quadro idoneo a soddisfare i requisiti della direttiva e potrà chiedere allo Stato membro interessato di trasmettere qualsiasi ulteriore informazione che sia disponibile e necessaria. Entro sei mesi dal ricevimento di tutte le comunicazioni, la Commissione informerà lo Stato membro interessato se, a suo parere, i programmi di misure comunicati sono effettivamente coerenti con la direttiva, fornendo eventualmente orientamenti in merito alle modifiche che ritiene necessarie. Gli Stati membri che hanno in comune una regione o una sottoregione marina dovranno cooperare per garantire che siano coordinate le misure necessarie a conseguire gli obiettivi della direttiva. Ai fini dell´istituzione e dell´attuazione di una strategia marina, avvalendosi dei pertinenti consessi internazionali, dovranno inoltre adoperarsi per coordinare i loro interventi con i paesi terzi che esercitano la loro sovranità o giurisdizione sulle stesse acque. Nell’elaborare i programmi di misure gli Stati membri dovranno tenere in debita considerazione «il principio dello sviluppo sostenibile e, segnatamente, gli impatti socioeconomici delle misure proposte». I programmi dovranno comprendere misure di protezione spaziale che contribuiscano ad istituire reti coerenti e rappresentative di zone marine protette, che rispecchino adeguatamente la diversità degli ecosistemi. Ciascuno Stato membro, peraltro, non è tenuto, ad eccezione della valutazione iniziale, a prendere iniziative specifiche laddove non vi sia un rischio significativo per l´ambiente marino, o laddove l´azione comporti costi sproporzionati, tenuto conto dei rischi per l´ambiente marino, e purché non si verifichi un ulteriore deterioramento. Qualora uno Stato membro non prenda alcuna iniziativa, sarà tenuto a fornire alla Commissione la necessaria giustificazione a sostegno della sua decisione. D´altra parte, la direttiva dà facoltà agli Stati membri di individuare dei casi all’interno delle proprie acque marine nei quali i traguardi ambientali o un buono stato ecologico non possono essere conseguiti, «in tutti i loro aspetti», attraverso le misure adottate. E ciò a causa di un´azione od omissione non imputabile allo Stato membro interessato, per cause naturali o di forza maggiore oppure per modifiche o alterazioni delle caratteristiche fisiche delle acque marine indotte da provvedimenti adottati per «ragioni di interesse generale imperativo» aventi rilevanza superiore agli effetti negativi sull’ambiente. Potranno inoltre individuare i casi in cui i traguardi non possono essere conseguiti entro le scadenze previste a causa delle condizioni naturali. Se decidono di avvalersi di questa facoltà, gli Stati membri dovranno individuare «chiaramente» tali casi nel programma di misure e fornire alla Commissione una giustificazione. Sarà inoltre necessario adottare «opportune misure ad hoc» volte a continuare a perseguire i traguardi ambientali, impedire l’ulteriore degrado dello stato delle acque marine considerate e attenuare l’impatto negativo a livello di regione o sottoregione marina interessata o nelle acque marine di altri Stati membri. Gli Stati membri dovranno provvedere affinché a tutti i soggetti interessati venga offerta «la tempestiva ed effettiva possibilità di partecipare all’attuazione» della direttiva, associando, ove possibile, gli organi o le strutture di gestione esistenti, compresi le convenzioni marine regionali, i comitati consultivi scientifici e i consigli consultivi regionali. Dovranno inoltre pubblicare una sintesi delle loro strategie per l’ambiente marino o dei relativi aggiornamenti. La Commissione dovrà pubblicare una prima relazione di valutazione sull’attuazione della direttiva entro due anni dal ricevimento di tutti i programmi di misure, e comunque non oltre il 2019. Entro quattro anni dall´entrata in vigore della direttiva, dovrà inoltre pubblicare una relazione che valuta il contributo della direttiva all´adempimento degli obblighi e degli impegni nonché all´attuazione delle iniziative esistenti degli Stati membri o della Comunità, a livello comunitario o internazionale, in tema di protezione ambientale nelle acque marine. Sulla base delle informazioni trasmesse dagli Stati membri entro il 2013, la Commissione dovrà poi riferire, entro il 2014, sui progressi realizzati nella messa a punto di zone marine protette. Entro quindici anni dall´entrata in vigore della direttiva, invece, la Commissione dovrà riesaminarla e proporre le modifiche eventualmente necessarie. Infine, un emendamento di compromesso stabilisce che, dato il carattere prioritario che riveste l´instaurazione delle strategie per l´ambiente marino, l´attuazione della direttiva «è sostenuta dagli strumenti finanziari comunitari in base alle modalità e alle condizioni applicabili». I programmi elaborati dagli Stati membri saranno quindi cofinanziati dall´Unione europea in conformità degli strumenti finanziari esistenti. Background L’europa è circondata da quattro mari e due oceani che dal mar Nero (mare chiuso) fino all’oceano Atlantico centro-orientale (aperto) comprendono diversi tipi di ecosistemi e coprono diverse regioni biogeografiche. La costa europea si estende su 100. 000 km e la superficie marina della Comunità è più vasta di quella terrestre. Almeno il 16% dei cittadini europei vive sulla costa e molti di essi dipendono dal mare per quanto riguarda il lavoro. Il Sesto programma di azione in materia di ambiente dell’Ue prevede l’elaborazione di una strategia tematica per la protezione e la conservazione dell’ambiente marino europeo con l’obiettivo generale di “promuovere l’uso sostenibile dei mari e la conservazione degli ecosistemi marini”. L’ambiente marino è infatti sottoposto a gravi minacce: perdita o degrado della biodiversità e alterazioni della sua struttura, distruzione degli habitat, contaminazione da sostanze pericolose e nutrienti ed effetti del cambiamento climatico. .  
   
   
AMBIENTE, VENERDI´ FIRMA INTESA SU ECOINVESTIMENTI PAGNONCELLI SOTTOSCRIVERA´ L´ACCORDO CON ALTRE 5 REGIONI EUROPEE DA OGGI AL PALAZZO STELLINE DI MILANO LA CONFERENZA "ECREIN"  
 
 Milano, 13 dicembre 2007 - L´assessore alla Qualità dell´Ambiente, Marco Pagnoncelli, firmerà venerdì 14 dicembre con i rappresentanti istituzionali di altre 5 regioni europee (Rhône-alpes, Andalusia, Baden-wuerttemberg, Ile-de-france e Malopolska) una "Carta" comune per realizzare iniziative di eco-innovazione a vantaggio delle imprese, attraverso l´introduzione e l´adozione di nuovi strumenti finanziari. La sottoscrizione, che avverrà alle 11. 00 al Palazzo delle Stelline di Milano (Corso Magenta, 61 - Sala Chagall), è organizzata nell´ambito della Conferenza Finale del Progetto europeo Ecrein (European Clusters and Regions for Eco-innovation and Eco-investments Network). In due giorni di incontri, oggi e venerdì, saranno tirate le somme di un anno di lavoro tra le sei regioni sull´importante tema dei possibili interventi sui processi produttivi e le scelte aziendali di eco-innovazione sostenute da eco-investimenti. Cuore della Conferenza, realizzata anche con il sostegno della Commissione Europea, è appunto la sottoscrizione della "Carta" che riassume e rilancia le iniziative comuni su questo tema. Due gli obiettivi alla base dell´attività delle sei regioni: - proporre uno strumento finanziario alla Commissione Europea per sostenere l´eco-innovazione con particolare riferimento alle Pmi a livello regionale - costituire un network di Regioni europee dedicato alla promozione e adozione di processi di eco-innovazione. Oltre a sottoscrivere la "Carta", l´assessore Pagnoncelli interverrà, nella giornata di venerdì 14, ad entrambe le sessioni plenarie della Conferenza (ore 9. 15 e ore 15. 00) per presentare le linee di azione lombarde. La Regione, e in particolare la Direzione Generale Qualità dell´Ambiente, ha creduto molto nel progetto Ecrein e si è fortemente impegnata attraverso due principali iniziative: l´istituzione di una Piattaforma regionale lombarda, cui partecipano, tra gli altri, Unioncamere Lombardia, Camera di Commercio di Milano, le Università che operano per la promozione di prodotti e processi di eco-innovazione (in particolare Università Bicocca e Green Management Institute della Bocconi), Arpa Lombardia, Finlombarda, Cestec, Consorzio Comieco; la definizione di azioni prioritarie da mettere in campo a livello regionale nei prossimi mesi, per la promozione e il sostegno alle imprese in termini di eco-investimenti. .  
   
   
SEMINARI "IDEE D´EUROPA"  
 
Milano, 13 dicembre 2007 - Europa sì, ma quale? E´ questo il quesito su cui si imperniano i quattro seminari internazionali "Idee d´Europa: dialoghi per un nuovo percorso costituente" promossi da Regione Lombardia e introdotti nella serata dell’ 11 dicembnre all´Università Cattolica di Milano dal sottosegretario alla presidenza con delega ai rapporti internazionali Robi Ronza, che si è confrontato con il rettore Lorenzo Ornaghi, Carlo Secchi, ordinario di politica economica europea all´Università Bocconi e direttore dei corsi, Paolo Carozza, Notre Dame University, Notre Dame Ind. (Usa), Adalbert Evers, Justus Liebig Universität, Giessen (Germania), Philip Allot, Cambridge University (Gran Bretagna) sul tema "Europa e diritto". "Se non ci si attrezza per uscire dal vicolo cieco del ´pensiero unico´ che attanaglia le istituzioni - ha detto Ronza - l´Unione Europea non decollerà mai. Europa sì, ma quale? E´ proprio per dare una risposta fuori dal coro a questa domanda tanto censurata quanto fondamentale - ha spiegato Ronza - e quindi per esser pronti a spendere un´idea finalmente forte di Europa quando opportuno, che abbiamo promosso questa iniziativa anche con la collaborazione di tre atenei milanesi, la Cattolica, la Bocconi e la Statale, e dell´Istituto di Studi di politica internazionale, Ispi". La serie si concluderà nel maggio 2008. .  
   
   
KERRY KENNEDY A ROMA PER IL SUMMIT MONDIALE DEI NOBEL PER LA PACE E PER PRESENZIARE ALL’ANNUALE CENA DI FUNDRAISING DELL’ASSOCIAZIONE ROBERT F. KENNEDY FOUNDATION OF EUROPE ONLUS. I DIRITTI UMANI SI DANNO APPUNTAMENTO A ROMA DAL 13 AL 15 DICEMBRE KERRY KENNEDY PARTECIPERÀ A UNA TRE GIORNI DEDICATA AI DIRITTI UMANI.  
 
 Roma, 13 dicembre 2007 - – Come ogni anno Roma ospiterà, dal 13 al 15 dicembre, il Summit Mondiale dei Nobel per la Pace. Per l’edizione 2007 è stata chiamata a partecipare in qualità di ospite d’onore anche Kerry Kennedy. Kerry, figlia di Robert, ha deciso di stabilire a Roma l’Associazione Robert F. Kennedy Foundation of Europe Onlus, branch europea del Robert F. Kennedy Memorial di Washington, un’organizzazione non profit nata per sostenere la lotta per i diritti umani a livello internazionale, in particolare a livello europeo, al fine di sensibilizzare l’opinione pubblica e per dare un aiuto concreto a quegli uomini e donne che dedicano la propria esistenza agli altri, denunciando oppressioni e limitazioni di quei diritti che dovrebbero essere alla base di qualsiasi essere umano. Per l’occasione, venerdì 14 dicembre, è stata organizzata l’annuale cena di raccolta fondi della Kennedy Foundation of Europe, che avrà luogo al Museo del Corso, sede di rappresentanza della Fondazione Roma. Prima della cena di gala i 200 ospiti selezionatissimi, potranno ammirare la splendida collezione che fa parte del patrimonio della Fondazione Roma. Al termine del giro verrà offerto un cocktail di benvenuto durante il quale Kerry Kennedy illustrerà agli intervenuti gli obiettivi che la Kennedy Foundation si prefigge di raggiungere nel corso del 2008 e le finalità della raccolta fondi. Sarà il Professor Emmanuele Francesco Maria Emanuele, Presidente della Fondazione Roma, ad ospitare la serata. I proventi della serata contribuiranno a sostenere la Ii edizione del manuale educativo “Speak Truth To Power – Coraggio Senza Confini”, un testo di circa 85 pagine destinato al triennio delle scuole superiori, che si avvale della collaborazione del Ministero della Pubblica Istruzione e per il quale il Presidente Napolitano ha voluto inviare un messaggio di sostegno al progetto. Alla serata parteciperanno esponenti del mondo della politica, della finanza e dell’imprenditoria romana ed attori vicini alle attività della Robert F. Kennedy Foundation of Europe. .  
   
   
DIRITTI UMANI: SALEH MAHMUD OSMAN, VINCITORE DEL PREMIO SACHAROV 2007  
 
Strasburgo, 13 dicembre 2007 - Insignito del Premio Sacharov 2007, Salih Osman ha descritto all´Aula la situazione nel suo paese, in particolare nel Darfur, rivolgendo un appello all´Ue affinché si adoperi per proteggere la popolazione dalle violenze quotidiane e sostenga l´invio nella regione di un contingente internazionale Onu/unione africana per garantire la pace. Ha inoltre insistito affinché i criminali di guerra siano processati, poiché non vi può essere una pace duratura senza giustizia. Il Presidente Pöttering ha ricordato che da circa due decenni il Parlamento europeo assegna il Premio Sacharov per la libertà di pensiero a uomini e donne del mondo intero che lottano per il rispetto dei diritti dell´uomo e della libertà di espressione e di pensiero. Esprimendo «grande gioia» nell´accogliere in Aula il vincitore del premio Sacharov 2007 Salih Mahmoud Osman e sua moglie, ha sottolineato che la nomina è frutto di «una scelta unanime» della Conferenza dei Presidenti a seguito di una proposta sostenuta da un ampio numero di deputati provenienti da diversi gruppi politici. Il Parlamento conferma così la sua solidarietà con il popolo del Darfur e reitera la sua convinzione che «l´unica soluzione durevole per questa regione passa dalla giustizia, la democrazia e i diritti dell´uomo». Il conflitto che imperversa nel Darfur dal 2003, ha aggiunto il Presidente, «non fa che aggravare la situazione di un paese devastato da più di vent´anni di guerra civile». E, come nella maggior parte dei conflitti, «è la popolazione civile che soffre, subendo gli attacchi delle milizie, la distruzione dei villaggi, la politica della "terra bruciata", gli sfollamenti coatti». Questo conflitto, ha proseguito, ha causato 400. 000 morti e più di 2,5 milioni di sfollati interni e rifugiati, «nonostante la firma dell´accordo di pace in Darfur nel 2006». Come il Parlamento europeo, ha sottolineato il Presidente, anche il vincitore del Premio Sacharov 2007 «non accetta l´ingiustizia di questa situazione e si batte contro l´impunità che la caratterizza». Da molti anni, ha spiegato, «difende i diritti delle vittime del conflitto nel Darfur: migliaia di persone detenute arbitrariamente, vittime di torture, condannate a morte, sfollate in maniera coatta, rifugiate o vittime di violenze sessuali conoscono il nome di Salih Mahmoud Osman». Nel sottolineare il notevole impegno di Osman, il Presidente ha osservato che in un paese dove la violenza non smette di aumentare, egli «mette in pericolo la sua vita ogni giorno in nome della dignità umana e della giustizia». Dignità, ha spiegato il Presidente, poiché Osman «dà a questi uomini e a queste donne indifesi, vulnerabili, intimiditi e ignorati, il riconoscimento della loro sofferenza, l´assicurazione che questa non sarà dimenticata e la speranza di un ritorno ad una vita normale». Dal 2004, infatti, è impegnato nella creazione e nella gestione del centro Amal (che significa "speranza") di riabilitazione per le vittime di violenze e abusi sessuali a Nyala. In un paese a maggioranza musulmana, ha aggiunto il Presidente, «è uno dei rari uomini impegnati in maniera così attiva nella difesa dei diritti delle donne e, in particolare, nel riconoscimento del diritto a un risarcimento per le vittime di violenze sessuali». Giustizia, poiché Osman «si batte ogni giorno affinché i colpevoli dei crimini di guerra si assumano le loro responsabilità, a livello nazionale e internazionale». In effetti, ha spiegato il Presidente, «mentre il sistema giudiziario sudanese è ancora troppo lacunoso, la giustizia internazionale appare come un´alternativa». Tuttavia, si è rammaricato il Presidente, «il fatto che le autorità sudanesi rifiutino di consegnare i presunti criminali di guerra alla Corte penale internazionale dimostra i limiti della giustizia internazionale e che sono necessari ulteriori progressi a livello istituzionale affinché sia ristabilito lo Stato di diritto in Darfur e in più in generale nel Sudan». Ecco perché, ha detto il Presidente, il lavoro di Osman non si limita all´assistenza legale che assicura alle vittime. Membro dell´opposizione al parlamento sudanese dal 2005, egli non esita infatti a raffermare le sue convinzioni sulla scena politica del suo paese ed a promuovere una vera riforma giudiziaria. Dopo aver sottolineato la forte personalità e il coraggioso impegno dimostrati da Osman, nonostante le angherie, l´imprigionamento e le torture che ha patito assieme alla sua famiglia, il Presidente ha evidenziato che il Parlamento europeo è particolarmente sensibile alle sofferenze dei popoli africani. Ciò è anche dimostrato dal fatto che Osman si aggiunge alle numerose personalità africane che sono state insignite del Premio Sacharov, tra le quali Nelson Mandela. Si è quindi congratulato con il vincitore 2007 per il suo lavoro indefesso e si è augurato che il riconoscimento gli conferisca «forza e protezione, anno dopo anno, finché durerà la sua battaglia». Ha quindi concluso affermando: «siamo al suo fianco». Salih Osman si è detto anzitutto molto onorato di ricevere il Premio, anche perchè gli dà la possibilità di rivolgersi direttamente al Parlamento europeo. Ha quindi ricordato che, a causa del suo lavoro di avvocato, è stato imprigionato e torturato, e anche membri della sua famiglia sono stati torturati e cacciati dalle proprie case da parte delle milizie. In tanti anni di lavoro, ha spiegato, «ho rappresentato migliaia di persone che avevano bisogno del mio aiuto in tribunale; ho visto migliaia di persone che sono state torturate e centinaia di donne e ragazze vittime di abusi sessuali; ho visto quattro milioni di persone obbligate a lasciare le proprie case e 2,5 milioni di persone confinate in campi profughi». Osman ha quindi voluto cogliere l´opportunità per rivolgersi ai leader europei: «la popolazione del Darfur ha bisogno di un´Unione europea forte e con una posizione unica sulla protezione dei civili innocenti». La popolazione «vi chiede di proteggerla dalla violenza quotidiana, dagli eccidi e dagli abusi che sono costretti a subire . Chiede di proteggere i suoi figli e le sue donne vittime di violenze sessuali, che sono usate come "armi di guerra"». Questa protezione, ha spiegato, «è possibile solo attraverso lo spiegamento di forze ibride Onu/unione Africana». Il coinvolgimento di forze internazionali e, in particolare, europee è quindi «imperativo», anche se il governo sudanese potrebbe essere riluttante ad accettarlo. L´europa, ha proseguito, ha un ruolo importante da svolgere per convincere il governo sudanese ad accettare lo spiegamento di queste truppe: «in Darfur non ci sarà pace se non vi è protezione». La pace, ha aggiunto, può essere agevolata dall´Europa e l´Unione europea ha una grande responsabilità per promuoverla a livello internazionale. Anche perché i leader europei «hanno la capacità di guidare il processo di pace in Sudan». Osman ha quindi chiesto loro di aumentare gli sforzi affinché i gruppi ribelli e il governo siedano al tavolo della pace con urgenza. Anche se è possibile garantire la pace e provvedere alla protezione, ha ammonito, «la giustizia e la responsabilità non devono essere compromesse da accordi politici». Attualmente, ha infatti spiegato, nessuna delle vittime può tornare nella propria casa a causa di una mancanza assoluta di sicurezza, non solo per gli attacchi delle milizie ma anche per i bombardamenti effettuati dal governo. Nonostante queste serie violazioni dei diritti umani e della legge umanitaria internazionale, ha aggiunto, «nessuno dei responsabili è stato portato di fronte alla giustizia» perché il sistema giudiziario sudanese è «incapace, incompetente e riluttante». Questo conflitto, ha sottolineato, «è caratterizzato da una cultura della totale impunità». A suo parere, invece, nella regione «non potrà mai aversi una pace duratura senza giustizia». La Corte penale internazionale, ha quindi osservato, ha realizzato alcuni progressi nel promuovere la responsabilità ma «il ciclo dell´impunità non è ancora stato spezzato». Osman ha poi osservato che il Darfur non è la sola regione sudanese in cui sono violati i diritti umani: in tutto il paese vi sono restrizioni alla libertà di espressione e di associazione e di altri diritti fondamentali «che i popoli europei danno per acquisiti». Ha quindi rivolto un appello all´Europa affinché promuova lo Stato di diritto in Sudan e ha auspicato che le elezioni del giugno 2009 si svolgano liberamente e in modo equo. Infine, Osman ha voluto ringraziare i deputati che si sono recati in Sudan nel giugno scorso per osservare di persona la situazione e ha rivolto un particolare ringraziamento alla Commissione europeo per il sostegno che gli ha dato nel suo lavoro. Il riconoscimento europeo del lavoro dei difensori dei diritti dell´uomo, ha detto, «ci dà il coraggio e la determinazione di continuare a parlare in nome delle vittime e alleviare in parte le loro sofferenze». Si è poi detto orgoglioso di accettare il Premio, anche in nome degli altri candidati in lizza e «dei tanti sudanesi che credono nella dignità umana e nella ricerca della giustizia». I deputati, in piedi, hanno tributato un lungo applauso al vincitore del Premio Sacharov 2007. Dopo aver consegnato il Premio, il Presidente ha chiesto ai deputati di rimanere in piedi per ascoltare l´Inno europeo. .  
   
   
RICERCA SCIENTIFICA PER LA LOTTA ALLA FAME IN AFRICA: ROSSI, CNR: “ORGANIZZARE UN COORDINAMENTO PROGRAMMATICO TERRITORIALE”  
 
 Roma, 13 dicembre 2007 - Nell’operare per risolvere il problema della fame nel mondo occorre “superare l’episodicità degli interventi e organizzare un coordinamento programmatico attraverso reti territoriali di cooperazione, così da aiutare in modo sistematico tutti i paesi in via di sviluppo, in funzione delle loro esigenze più strette”. Così il Vice Presidente del Cnr, Federico Rossi, nell’ambito del Convegno dal titolo “La ricerca e il Cnr per la lotta alla fame in Africa”, promosso dal maggior Ente di Ricerca in Italia in occasione delle celebrazioni della Giornata Mondiale dell’Alimentazione, indette dalla Fao. Al convegno hanno partecipato illustri personalità, quali Madame Fatouma Mireille Ausseuil, Ambasciatrice del Niger, e Gian Tommaso Scarascia Mugnozza, Presidente dell’Accademia Nazionale delle Scienze, detta dei Xl, esperti della cooperazione internazionale, quali Fabio Bonanno, portavoce della Viceministra degli Esteri Patrizia Sentinelli, con delega alla cooperazione internazionale e all’Africa sub-sahariana. E ancora, Keith Cressman, rappresentante Fao del programma Empres (Emergency Prevention System), oltre al Direttore del Dipartimento Agroalimentare del Cnr, Alcide Bertani, ad alcuni Direttori di istituti del Cnr e ricercatori – Franco Prodi, Direttore dell’Istituto delle Scienze dell’Atmosfera e del Clima del Cnr (Isac), Giampiero Maracchi, direttore dell’Istituto di Biometereologia del Cnr (Ibimet), Andrea Di Vecchia, ricercatore dell’Ibimet esperto di cooperazione - . “La ricerca scientifica – ha affermato il Vice Presidente del Cnr, Professor Federico Rossi, deve dare risposte ai bisogni emergenti della collettività. Il problema della malnutrizione, che quotidianamente colpisce 850 milioni di persone nel mondo, è un’ istanza drammaticamente urgente a cui la scienza deve tentare in ogni modo di offrire soluzioni. Molti passi sono stati fatti, molti progetti sono stati avviati. In particolare, il Consiglio Nazionale delle Ricerche da anni ha indirizzato sempre più la propria attività di ricerca verso l’individuazione di risposte globali alle sfide che la crescente precarietà del pianeta impone. L’ente è oggi impegnato in progetti di cooperazione internazionale, con una serie di attività che vanno dallo sviluppo di tecnologie di rilevante impatto socio-economico in settori critici dei Pvs, quali acqua, cibo, energia, medicina, alla stipula di Accordi bilaterali di cooperazione Scientifica e Tecnologica con Enti omologhi stranieri per il finanziamento di progetti comuni di ricerca. Nell’ambito delle celebrazioni per la Giornata Mondiale dell’Alimentazione, il Cnr ha promosso anche una serie di iniziative mirate a sensibilizzare i giovani sull’importanza della ricerca quale strumento di risposta ai problemi ed alle disuguaglianze che affliggono il pianeta”. “Il problema della sicurezza alimentare mondiale, intesa come capacità di approvvigionamento adeguato di alimenti – ha affermato il Direttore del Dipartimento Agroalimentare del Cnr, Alcide Bertani - potrebbe proporsi in tutta la sua complessità in futuro, visto sia l’aumento demografico mondiale, sia l’aumento di consumi alimentari dovuti ad un miglior tenore di vita, di grandi paesi (Cina, India), fino a qualche tempo fa considerati in via di sviluppo, sia a seguito della tendenza di utilizzo di una parte non irrilevante della produzione agroalimentare per la produzione di bioenergia. La superficie coltivabile del pianeta - ha ricordato inoltre Bertani - è in costante diminuzione a causa di urbanizzazione, desertificazione e inquinamento, e i già registrati aumenti nei fenomeni di siccità, salinizzazione, allagamenti e dilavamenti dei suoli, comparsa di parassiti con aumentata virulenza, tutti aspetti di un ambiente che cambia, iniziano e potranno avere grandi riflessi negativi sulla produttività e qualità dei prodotti alimentari. Il mantenimento, la conoscenza e la valorizzazione della biodiversità – questo il senso dell’intervento del professor Gian Tommaso Scarascia Mugnozza – costituisce un formidabile strumento per dare risposte concrete a quei paesi nei quali alle difficoltà endemiche di nutrizione si aggiunge la frequenza di catastrofi naturali, che aggravano condizioni di vita già molto critiche. Dopo lo tsunami di tre anni fa nell’oceano indiano – ha ricordato il professor Scarascia Mugnozza - grazie alla ricerca scientifica furono individuate dieci varietà di riso capaci di attecchire su terreni intrisi di acqua salata, consentendo così di assicurare cibo alle popolazioni. Fabio Bonanno, portavoce della Vice Ministra agli Esteri, Patrizia Sentinelli, ha evidenziato come “la cooperazione italiana abbia considerevolmente rafforzato il proprio impegno nel settore della sicurezza alimentare e della malnutrizione, agendo sia in via bilaterale che in collaborazione con le organizzazioni del Polo agro-alimentare dell’Onu, con sede a Roma”. Ha inoltre auspicato che i governi comprendano “che la ricerca non è semplice accademia ma, al contrario, ne percepiscano i suoi prodotti quali mezzi fondamentali a disposizione della società”. L’ambasciatrice del Niger, Madame Fatouma Mireille Ausseuil, ha espresso i ringraziamenti alla cooperazione italiana e al Cnr, ricordando il “caso più significativo di eccellente cooperazione rappresentato dal programma comunemente denominato “Progetto Keita”, avviato 25 anni fa. Uno dei meriti del Progetto Keita – ha concluso l’Ambasciatrice - sta nel fatto che azioni come la lotta contro la desertificazione, i cambiamenti climatici, la biodiversità sono stati affrontati assai prima della Conferenza di Rio del 1992 e delle Convenzioni che ne sono scaturite”. .  
   
   
SEMINARIO INTERNAZIONALE CONSTRUCTING REGIONAL ADVANTAGE. POLITICHE E ISTITUZIONI PER LA CONOSCENZA, LA CRESCITA E LA COESIONE NELL’ AREA DI CONFINE ITALIA-SLOVENIA  
 
Trieste, 13 dicembre 2007 – L0 Istituto Jacques Maritain organizza il Seminario Internazionale “Constructing regional advantage. Politiche e Istituzioni per la conoscenza, la crescita e la coesione nell’area di confine Italia-slovenia”? che si terrà a Trieste, presso Area Science Park, il 14 dicembre 2007, ore 10. 00in collaborazione con Isdee, con il sostegno della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia - Direzione centrale, relazioni internazionali, comunitarie e autonomie locali - Servizio rapporti comunitari e integrazione europea e della Fondazione Crtrieste. Il Rapporto Constructing Regional Advantage, preparato su mandato della Commissione Europea da un gruppo di esperti indipendenti per studiare possibili politiche attive per la costruzione del vantaggio competitivo delle regioni europee, contiene una serie di raccomandazioni e strategie che pongono la conoscenza e l’innovazione al centro di tali politiche, nel quadro della storia e delle peculiarità locali. Sono quattro le dimensioni individuate alla base del vantaggio competitivo regionale: la relazione delle differenze: l’innovazione è favorita dalla presenza di una diversità di attori e settori complementari; la differenziazione delle basi di conoscenza: l’innovazione nasce dell’interazione, in gradi differenti, di conoscenze esplicite e tacite, codici differenziati, requisiti e abilità , la cui connessione è necessaria per il reciproco potenziamento dei diversi generi di conoscenza; le reti di diffusione della conoscenza: la connettività fra le conoscenze è legata all´esistenza di reti di interconnessione che superano limiti regionali e nazionali; piattaforme politiche trans-settoriali: le tre dimensioni sopra indicate forniscono la base per formulare piattaforme politiche che trascendono il mero orientamento settoriale. A partire dunque dalla presentazione del report del gruppo di esperti, il seminario coinvolge studiosi di differenti Paesi Europei che presenteranno i risultati delle proprie ricerche mettendoli in relazione con le dimensioni identificate dal rapporto. Inoltre, nella seconda parte del seminario, stakeholder e decisori locali saranno invitati a discutere quali implicazioni tali politiche abbiano per l’area transfrontaliera. Il workshop apre la serie di Giornate Europee dell’stituto Jacques Maritain, seminari che avranno luogo a Trieste per presentare alle comunità locali, regionali e di confine documenti e analisi prodotti dalla Commissione Europea, al fine di favorire il dialogo riguardante le politiche di integrazione. La Fondazione Crtrieste ha inteso sostenere questo progetto nell’ambito delle iniziative per lo sviluppo economico, sociale e culturale del suo territorio e delle genti che lo abitano. Prima Giornata Europea dellâ€Istituto Jacques Maritain Seminario Internazionale "Constructing regional advantage. Politiche e Istituzioni per la conoscenza, la crescita e la coesione nell’area di confine Italia-slovenia" Programma 10:00 am - 1:30 pm Saluti inaugurali; Presiede Claudio Minca, Dipartimento di Geografia, Royal Holloway, Universitò di Londra Introduzione “Constructing Regional Advantage”? Jean-marie Rousseau, già Policy Officer, Direzione Generale Ricerca della Commissione Europea, Bruxelles. Interventi Differenze in relazione e politica regionale innovativa Ron Boschma, già membro del Gruppo indipendente di Esperti su Constructing the regional advantage?, Utrecht University, Paesi Bassi Politiche trasfrontaliere, economia della conoscenza e "Tigri centroeuropee": l’esempio di Centrope Danes Brzica, Capo dell’unità di Ricerca dell’Istituto di Economia, Accademia di Scienze della Slovacchia; Convergenza o mediazione? Esperti di vulnerabilità e vulnerabilità del discorso esperto sulle nanotecnologie - uno studio di caso Christian Papilloud, Università Leuphana di Luneburg; Incremento dell’attrattiva locale e del mercato per la crescita transnazionale del Sistema Produttivo Locale Ugo Poli, Vicepresidente di Informest 2:30 pm - 5. 30 pm: Presiede Gian Matteo Apuzzo, Facoltù di Scienze della Formazione, Universitã di Trieste; Interventi Quo vadis Slovenia? Borut Roncevic, Faculty of Applied Social Sciences, Nova Gorica; Conoscenza, educazione e coesione sociale Martina Trbanc, Facoltà di Scienze Sociali, Universitã di Ljubljana; I knowledge workers e la loro importanza per lo sviluppo della competitività regionale Carlos Diez, Infyde, Bilbao. Tavola rotonda: Costruire il vantaggio competitivo regionale nella zona transfrontaliera Italia-slovenia: studi di caso e implicazioni per le politiche regionali. Presiede e introduce: Francesco Russo, Presidente, Istituto Jacques Maritain Alberto Felice De Toni, Decano della Facoltà di Ingegneria, Università di Udine Nicola Pangher, Vicepresidente, Associazione degli Industriali della Provincia di Trieste Antonio Paoletti, Presidente, Camera di Commercio di Trieste Luciano Mauro, Delegato del Rettore per i rapporti con le Imprese, Università degli Studi di Trieste Conclusioni Roberto Cosolini, Assessore al Lavoro, Formazione, Università e Ricerca, Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. .  
   
   
CORRIDOIO CULTURALE PANEUROPEO N. 5, PROGETTI D’INTEGRAZIONE REGIONALE 15 DICEMBRE 2007 CERVIGNANO DEL FRIULI (UDINE) UN “TRACCIATO” CHE UNISCE IL SUD DELL’EUROPA DA LISBONA A KIEV, SABATO 15 DICEMBRE IN FRIULI VENEZIA GIULIA SIEDERANNO ALLO STESSO TAVOLO RAPPRESENTANTI SERBI E ALBANESI NONCHÉ LE DIPLOMAZIE DI NUMEROSI PAESI EUROPEI  
 
 Udine, 13 dicembre 2007 - È un progetto europeo in cui un ruolo fondamentale avranno i governi nazionali. Il “Corridoio culturale paneuropeo n. 5” prosegue nel suo cammino di integrazione europea, di dialogo e di collaborazione culturale tra euroregioni che già esistono, nel pieno rispetto del principio di sussidiarietà. Obiettivo: sviluppare lungo il Corridoio 5, con un collegamento anche con il Corridoio 8 dell’area balcanica, una serie di iniziative culturali che colleghino le euroregioni europee, e che avviino una cooperazione fra le stesse, con una serie di proposte che, se i relativi governi approveranno, faranno proprie. E per proseguire nel cammino iniziato in ottobre grazie all’associazione culturale Mitteleuropa che ha indetto un tavolo di lavoro a cui hanno partecipato rappresentanze istituzionali di numeorsi paesi europei, sabato 15 dicembre, sotto l’egida dell’Assessorato alle Relazioni Internazionali della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia, si terrà a Cervignano del Friuli il secondo incontro operativo, dal titolo: “Corridoio culturale paneuropeo n. 5 – progetti d’integrazione regionale”: numerose delegazioni diplomatiche in rappresentanza di Albania, Austria, Croazia, Serbia, Slovenia, Ucraina, Ungheria hanno confermato la loro presenza. Allo stesso tavolo siederanno rappresentanti serbi e albanesi, interessati dalle vicende di scottante attualità in Kosovo. In particolare da Tirana hanno confermato la presenza del ministro per l´integrazione europea Majlinda Bregu e la presidente dell’Associazione per i diritti delle donne nei Balcani nonché membro del parlamento in commissione cultura educazione e media, on. Diana Cjuli, mentre per la Serbia ci sarà il Console Miriana Kotlajic’, incaricata dal Ministero per Affari Esteri. “Lavoriamo con le euroregioni esistenti - le vere euroregioni che non sono i Gect, su un progetto di dimensione europea, che va da Lisbona a Kiev – afferma Paolo Petiziol, presidente di Mitteleuropa. Vogliamo stimolare un dibattito per attivare un asse culturale lungo un corridoio che esiste già e che dall’Ue è valutato prioritario, assieme alle realtà euroregionali che la storia ci ha consegnato. Ad esempio l’euroregione dei Carpazi nel febbraio 2008, festeggerà i 15 anni di vita, alla presenza dell’associazione Mitteleuropa che è già stata ufficialmente invitata. Alcune Regioni europee, inoltre, hanno già espresso la volontà di formulare delle proposte operative da sottoporre alle rispettive Autorità di riferimento, nazionali e regionali e di procedere nella costituzione di organismi rappresentativi: un “Forum permanente” con compiti d’informazione e coordinamento dei progetti interregionali da sviluppare lungo il corridoio culturale paneuropeo n°5, con particolare riferimento all’asse Aquileia-leopoli e la definizione dei soggetti che andranno a costituire il “Segretariato euroregionale” per il corridoio culturale paneuropeo n°5 e sua integrazione con il corridoio n°8, assieme a compiti, funzioni, sede, operatività trasnazionale e progetti per il triennio 2008 – 2010. In allegato i dettagli del programma e l’ordine del giorno dei lavori, predisposto in accordo con l’Assessorato alle Relazioni Internazionali della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, da cui si desume la condivisa importanza e determinazione nel proseguire su questo affascinante “tracciato” che unisce il sud dell’Europa da Lisbona a Kiev, e offre prospettive culturali, economiche e politiche di valenza decisamente europea. 15 dicembre 2007, ore 10. 00 - Cervignano del Friuli (Udine) Sala congressi Hotel Internazionale . .  
   
   
SICUREZZA LAVORO, SINTONIA REGIONE LOMBARDIA -FORZE SOCIALI PRESENTATA PROPOSTA DI PIANO TRIENNALE, PREMI A AZIENDE VIRTUOSE FORMIGONI: RISULTATI GIA´ POSITIVI MA VOGLIAMO MIGLIORARE ANCORA  
 
 Milano, 13 dicembre 2007 - Si è concluso con il sostanziale accordo sull´impostazione generale e la volontà dichiarata di lavorare insieme in tempi brevi, il primo confronto sulla proposta di Piano triennale per la sicurezza sul lavoro tenutosi l’11 dicembre a Palazzo Pirelli tra Regione Lombardia (rappresentata dal presidente Formigoni e dagli assessori alla Sanità, Luciano Bresciani, e all´Artigianato e Servizi, Domenico Zambetti), le forze sociali che compongono il Patto per lo sviluppo (cioè le realtà datoriali e sindacali della Lombardia), l´Inail, l´Agenzia regionale per il lavoro, l´Anci, l´Upl e l´Uncem. Soddisfatto il presidente lombardo, Roberto Formigoni, che ha ricordato come l´incontro di oggi non sia stato convocato sull´onda dell´emotività per i tragici fatti di Torino (per i quali è stato osservato un minuto di silenzio all´inizio della riunione), ma fosse programmato da tempo "perché da tempo Regione Lombardia si sta muovendo in favore della salute e della vita di chi lavora, e con risultati decisamente positivi se è vero che abbiamo una percentuale di incidenti e di infortuni notevolmente al di sotto della media nazionale". "Oggi abbiamo illustrato alle parti sociali la nostra proposta per il nuovo Piano triennale - ha spiegato Formigoni - con la precisa volontà di ragionare insieme su come sia possibile aumentare la sicurezza nei nostri cantieri e nelle nostre aziende. Nonostante i risultati positivi già ottenuti negli ultimi anni, abbiamo intenzione di proseguire nel continuo miglioramento perché la perdita anche di una sola vita è una tragedia che deve essere evitata con ogni strumento. Nei prossimi anni vogliamo quindi diminuire ulteriormente e in maniera significativa gli infortuni che si verificano in Lombardia, puntando in prospettiva alla loro completa eliminazione". Il presidente lombardo ha quindi sottolineato l´importanza della formazione e dell´informazione (in più lingue) e l´intenzione di incentivare con sgravi fiscali le aziende virtuose e penalizzare allo stesso tempo quelle "viziose" (che verranno ad esempio escluse dalla lista dei fornitori della Regione). "Tra poche settimane - ha concluso Formigoni - convocheremo il prossimo incontro per arrivare nei tempi più brevi possibili ad adottare un Piano condiviso da tutti gli attori". La proposta di Piano è stata illustrata nel merito dall´assessore Bresciani, che ha ricordato come Regione Lombardia si stia muovendo anche in questo caso su due direttrici ("il miglioramento di ciò che già è stato fatto e sullo sviluppo di nuove iniziative") e come "il corpo sanitario sta lavorando con il mondo della scuola e della formazione, perché il problema della sicurezza sui luoghi di lavoro riguarda tutta la comunità". La Proposta Di Piano Presentata Da Regione Lombardia - Scheda Elaborato in sintonia con le direttive europee in materia, che puntano a una riduzione del 25% degli incidenti entro il 2012, la proposta di "Piano regionale 2008-2010 per la promozione della sicurezza e salute negli ambienti di lavoro" ha lo scopo di rafforzare ulteriormente il ruolo di primo piano che la Lombardia (prima e unica Regione in Italia ad aver stipulato un´intesa di stretta collaborazione con l´Inail) già riveste nel campo della prevenzione e della sicurezza. Si tratta di una ipotesi di lavoro che Regione Lombardia ha proposto ai rappresentanti del "Patto per lo sviluppo" (imprenditori, sindacati, associazioni di categoria, ecc) come base di partenza per una verifica e un approfondimento comuni, che portino ad adottare soluzioni condivise. Con la bozza di Piano preparata e sottoposta all´attenzione di tutte le parti interessate, la Regione intende potenziare o mettere in atto ex novo tutta una serie di strumenti e di normative a tutela della salute e della vita dei lavoratori, dando priorità di intervento ai comparti a più alto rischio (edilizia, agricoltura, esposizione a cancerogeni industriali, meccanica). L´obiettivo è quello di istituire settore per settore dei protocolli di sicurezza che introducano maggiori tutele per i lavoratori, al di là degli obblighi di legge già stabiliti (che vanno ovviamente rispettati fino in fondo), con il contemporaneo avvio di meccanismi di premialità per chi si adegua e rispetta questi nuovi e più rigorosi standard. Oltre agli stanziamenti e alle azioni straordinarie messe in campo direttamente da Regione Lombardia (35 milioni di euro e uno sconto sul tariffario Inail), la richiesta che viene avanzata al Governo è che introduca una ulteriore premialità per le imprese "virtuose" sotto forma di riduzioni sull´Irap o che dia la possibilità alla Regione di stabilire un taglio sull´Irap stessa. Questi alcuni dei punti fondamentali: incremento del numero di controlli nelle aziende (secondo una programmazione dell´attività di vigilanza e ispezione che venga condivisa con l´Autorità giudiziaria e l´Inail), autovalutazione e autocontrollo da parte delle imprese secondo il modello Ue, promozione della responsabilità sociale dell´impresa (certificazione etica, sistema aziendali di gestione della sicurezza), consolidamento del Sistema informativo della prevenzione (Sip), ulteriore semplificazione burocratica e legislativa. Il tutto verrà deciso e attuato coinvolgendo attivamente le forze sociali rappresentative del mondo del lavoro (datori di lavoro, sindacati dei lavoratori, ecc. ). Gli Obiettivi - Gli obiettivi da raggiungere nel triennio sono: - riduzione del 10% del numero degli incidenti mortali o gravi; - riduzione del 10% delle "non conformità a norme di legge" dei posti di lavoro; - riduzione del 15% del tasso complessivo di infortuni sul lavoro denunciati da quelle aziende che hanno adottato un "Sistema di gestione della sicurezza" (Sgs); - riduzione del 10% degli infortuni in tutte le aziende lombarde con una frequenza di incidenti superiore alla media regionale; - contenimento del rischi di contrarre malattie professionali. Le Azioni - Verranno privilegiati gli interventi nei comparti più a rischio, quali l´edilizia, l´agricoltura e la meccanica, e verrà altresì ricercata la massima integrazione tra le Asl deputate alla vigilanza, le direzioni generali degli Assessorati coinvolti. In particolare nei vari campi si punterà ai seguenti interventi: Edilizia: campagna per la prevenzione delle cadute dall´alto (controlli mirati nelle fasi di cantiere più a rischio, sistemi di aggancio obbligatori sui tetti degli edifici in costruzione, coinvolgimento della Polizia Municipale); campagna di controlli su gru, carrelli elevatori, transpallets; miglioramento dell´attività di cantiere (definizione di regole minime di comportamento dei Coordinatori alla sicurezza, miglioramento dell´offerta formativa per i lavoratori, adozione di protocolli d´intesa sottoscritti dalle parti sociali, ecc); attivazione di programmi di sorveglianza sanitaria. Agricoltura: sviluppo di un registro degli infortuni collegato all´Inail, organizzazione di campagne per la drastica riduzione degli incidenti gravi e mortali, promozione di attività di formazione, studio di soluzioni tecnologiche per la sicurezza delle macchine agricole, studio di linee guida regionali per la sorveglianza sanitaria in agricoltura. Sanità: organizzazione del sistema di prevenzione aziendale, piani di emergenza ed evacuazione, sicurezza di impianti elettrici e di areazione, apparecchiature medicali. Rischio tumori professionali: identificazione delle aziende che trattano cancerogeni e studio di soluzioni alternative, sorveglianza epidemiologica. Stress e lavoro: raccolta dati di assenteismo, infortuni e disturbi somatiformi per studiare interventi preventivi. Alta velocità e grandi opere: elaborazione di linee guida regionali rivolte alle aziende coinvolte (requisiti e procedure di sicurezza, formazione dei lavoratori, sorveglianza sanitaria, controlli ambientali). Le Risorse - Per raggiungere questi ambiziosi obiettivi e dar vita ai progetti che fanno parte del Piano, la Regione Lombardia ha deciso stanziamenti e azioni straordinarie: 15 milioni di euro destinati ad incentivare (attraverso un bando di finanziamento in collaborazione con le Camere di commercio) lo sviluppo di progetti di innovazione per le piccole, medio e micro imprese. 20 milioni di euro alle Asl e alle Ao sedi di Uooml (Unità operative ospedaliere di medicina del lavoro), così da consentire un potenziamento delle aree ove sia individuato un maggior rischio per i lavoratori e la popolazione o maggiori criticità nella disponibilità di competenze specifiche. 5% di sconto tariffario per le grandi imprese e 10% per le piccole e medie imprese che volontariamente fanno propri i criteri contenuti nelle Linee Guida e nei documenti d´indirizzo prodotti dalla Regione (sistema premiante). Allo sconto i datori di lavoro accedono presentando apposita domanda alla sede Inail competente per territorio entro il 31 gennaio di ogni anno. .  
   
   
I CITTADINI SI INFORMANO, SI CONFRONTANO, SI ESPRIMONO IL DIBATTITO PUBBLICO SU CASTELFALFI. PRIMA ESPERIENZA IN TOSCANA IL COMUNE TERRÀ CONTO DEL RISULTATO PRIMA DI APPROVARE QUALSIASI PROGETTO  
 
Castelfalfi, 13 dicembre 2007 - Sviluppo per il territorio da un lato e impatto sul paesaggio dall’altro: sono le due facce del progetto Tui. Due facce che hanno spinto l’amministrazione di Montaione, prima di dare il via libera al progetto Tui, ad avviare un´ampia consultazione fra i cittadini. Un dibattito pubblico che coinvolge popolazione e associazioni interessate. In questo modo tutti hanno potuto conoscere i contenuti del progetto e esprimere la propria opinione. Cos’è il dibattito pubblico - Il dibattito pubblico è una modalità di coinvolgimento dei cittadini su grandi interventi che riguardano il territorio, che prende ispirazione dall’esperienza della Commission National du Debat Public attiva in Francia dal 1996. La procedura del Dibattito Pubblico da una parte garantisce una piena e trasparente informazione sull’intervento in corso di progettazione, e dall’altra dà loro la possibilità a tutti i cittadini di esprimere il proprio parere sia co me singoli sia come gruppi organizzati. Una procedura prevista dalla legge regionale 1/2005 e, in questo caso, attivata dall’amministrazione comunale Le tappe fondamentali del dibattito pubblico sono: - E’ stata realizzata una pubblicazione, esauriente nei contenuti ma semplice nella forma, che spiega l’intervento progettato. Stampate e diffuse 2. 500 copie. - Sono state organizzate 6 assemblee pubbliche aperte a tutti i cittadini di Montaione e Comuni limitrofi, loro associazioni e a chiunque fosse interessato. Per ogni appuntamento hanno partecipato da un minimo di 100 a un massimo di 230 persone. Si sono discusse le eventuali alternative e si è aperto il confronto tra sostenitori e oppositori. - E’ stato realizzato un apposito sito web, (www. Dp-castelfalfi. It) con tutte le informazioni relative al progetto, con possibilità di partecipare a web forum, di inviare o r! ichiedere documentazioni. Sono state raccolte e pubblicate online le opinioni dei cittadini singoli od organizzati. Sono state poste domande e dubbi via e-mail alle quali ha risposto il garante della comunicazione dopo aver consultato, a seconda dei casi, il sindaco, gli uffici tecnici del Comune o gli stessi dirigenti Tui. Sono stati inviati singoli contributi scritti sul progetto, oppure opinioni all’indirizzo info@dp-castelfalfi. It. Quaranta persone hanno partecipato al web forum esprimendo pubblicamente il proprio parere. Ogni intervento è scaricabile dal sito web dedicato al progetto che ha registrato finora oltre 2212 visite da 23 nazioni diverse (in Italia da 116 città). Significativi i numeri delle visite da Roma e da Milano. Nel primo caso sono state 186 e nel secondo 136. - Alla conclusione del percorso, venerdì 14 dicembre, sarà presentato un rapporto finale del dibattito pubblico - a cura del garante della comunicazione - di cui l’amministrazione committente terrà conto nel prendere le proprie decisioni definitive. Cosa succede alla fine del dibattito pubblico - Il Garante della comunicazione consegnerà all´amministrazione e alla società Tui un rapporto in cui sarà espressa la valutazione finale. Alla luce di questo rapporto il Comune assumerà le proprie decisioni ed motiverà pubblicamente le scelte compiute. Per approfondimenti consultare il sito: www. Dp-castelfalfi. It .  
   
   
FLUSSI MIGRATORI: VENETO ADERISCE A PROGETTO EUROPEO “MILE”  
 
Venezia, 13 dicembre 2007 - La Regione del Veneto sarà partner del progetto pilota “Fast Track Mile” (fase 2) nell’ambito del programma europeo Urbact 2. Lo ha deciso la giunta regionale, su proposta dell’assessore ai flussi migratori Oscar De Bona. Il progetto Mile (Managing Migration and Integration al Local Level) ha come obiettivo quello di dar vita ad una rete di città e regioni interessate alla promozione di un programma di scambio integrato sul tema della gestione dei flussi migratori e dell’integrazione a livello locale e di facilitare lo scambio di azioni e di idee da sviluppare nell’ambito dei programmi operativi regionali. “Questa fase del progetto – fa presente l’assessore De Bona – prevede principalmente l’approfondimento dei temi collegati alle politiche di integrazione degli immigrati, con particolare riferimento alla coesione sociale, all’accesso ai servizi, all’inclusione nel mondo del lavoro”. Il progetto sarà realizzato nell’arco di 18 mesi da un partenariato composto da dieci città e dalle rispettive autorità di gestione: 1) Venezia (città capofila) - Regione del Veneto; 2) distretto di Charlois - città di Rotterdam (Olanda); 3) Vantaa - Usimas (Finlandia); 4) Torino - Regione Piemonte; 5) Timisoara - Bucarest (Romania); 6) Komotini - Est Macedonia e Tracia (Grecia); 7) Siviglia - Andalusia (Spagna); 8) Amadora - Lisbona (Portogallo); Nea Alikarnassos – Creta (Grecia); 10) Herrera de Los Navarros – Lisbona (Portogallo). .  
   
   
CINA PRESENTATO L’ATLANTE DELLA CINA: CAPIRE LA CRESCITA ECONOMICA PIÙ RAPIDA DEL PIANETA  
 
 Bologna, 13 dicembre 2007 - E’ stato recentemente presentato in un incontro a Bologna il volume "Atlante della Cina: capire la crescita economica più rapida del Pianeta", di Stephanie Hemelryk Donald, Robert Benewick. L’edizione italiana del volume, con prefazione all’edizione italiana di Maria Clara Donato, è stata curata e aggiornata dal Centro Amilcar Cabral del Comune di Bologna e realizzata grazie al contributo della Fondazione Cassa Risparmio in Bologna. Questo Atlante della Cina traccia in maniera chiara e incisiva, attraverso mappe e grafici, il profilo di un paese dalle forti disparità – tra aree urbane e aree rurali, tra regioni occidentali e regioni orientali, tra ricchi e poveri – e disegna i profondi cambiamenti che stanno interessando la Cina, così come le loro implicazioni per il resto del mondo. Mostra come, sulle originarie differenze presenti in un paese così vasto, si siano innestati gli effetti prodotti da uno sviluppo economico certamente colossale, ma anche profondamente diseguale, accompagnato da un sostanziale immobilismo politico, che ha lasciato pressoché inalterata la natura di un regime tuttora monopartitico e autoritario. Il volume analizza temi cruciali per il futuro della Cina (e per il futuro dell’intero Pianeta) quali, ad esempio: commercio e investimenti, relazioni internazionali, proprietà privata e imprese, media e telecomunicazioni, migrazioni e urbanizzazione, invecchiamento e dipendenza, disparità economica e sociale, turismo, diritti umani. .  
   
   
DISOCCUPAZIONE COLPISCE IN AUSTRIA OVER 50  
 
Vienna, 14 dicembre 2007 - La disoccupazione in Austria riguarda principalmente le fasce di lavoratori più anziani - oltre i 50 anni - per i quali è stato registrato, secondo le ultime cifre, un aumento dell´1,1 per cento, mentre il numero di disoccupati tra tutta la popolazione attiva è diminuito del 3,5 per cento. Lo comunica l´Ice. Il motivo di questa dinamica è che soprattutto le grandi imprese come Telekom Austria, Ferrovie dello Stato, ecc. , licenziano i dipendenti oltre i 50 anni ammorbidendo la perdita del posto di lavoro con un´indennità di licenziamento volontario. In questo modo aumentano i pagamenti dell´assicurazione contro la disoccupazione. .  
   
   
GRECIA E TURCHIA PER ACCRESCERE FIDUCIA RECIPROCA  
 
Atene - Ankara, 13 dicembre 2007 - Grecia e Turchia puntano sulla cooperazione per accrescere un clima di fiducia reciproca: nel corso della sua recente visita in Grecia, il Ministro degli Esteri turco Babacan ha incontrato l´omologo greco Bakoyannis. Lo rende noto "Seeurope". I ministri hanno concordato la direzione congiunta di alcune missioni Nato, tra cui l´assistenza in caso di calamità naturali, in particolare le inondazioni lungo il confine dell´Evros e le missioni di "peacekeeping". Il miglioramento del clima tra i due Paesi richiede sforzi difficoltosi e un duro lavoro. Su Cipro, Ankara farà ogni sforzo per risolvere i problemi che dividono le comunità dell´isola e ha ringraziato la Grecia per il supporto agli sforzi della Turchia di entrare nell´Ue. Durante il recente incontro, i due Ministri hanno concordato per il prossimo anno una visita in Turchia del Premier greco Karamanlis. .  
   
   
QUASI 13 MILIARDI DI FINANZIAMENTI ALL’ARTIGIANATO LOMBARDO I RISULTATI DELLA NONA EDIZIONE DELL’INDAGINE  
 
 Milano, 13 dicembre 2007 - La Lombardia presenta la più elevata concentrazione di imprese artigiane nel panorama italiano. Il numero di aziende artigiane della regione è passato dalle 265. 700 del 2005 alle 267. 500 del 2006. L’osservatorio sul Credito alle Imprese Artigiane in Lombardia si propone di fornire indicazioni che alimentino lo sviluppo di interventi tesi a facilitare l’accesso al credito alle imprese minori e artigiane, migliorare il rapporto banca/impresa e sviluppare in modo armonico e nel lungo termine il settore. Le elaborazioni possono essere articolate in due sezioni: il credito erogato alle imprese artigiane; analisi delle agevolazioni in Lombardia. Il credito erogato in Lombardia e la media nazionale A livello del credito erogato alle imprese artigiane nel periodo considerato la Lombardia costituisce, da sola, quasi il 25% del totale del credito concesso alle imprese artigiane italiane (con 12. 888. 979. 177 di euro) e quasi il 24% di quello utilizzato. Rispetto al 2005 si è verificata una leggera riduzione e, quindi, si è tornati al trend di diminuzione che si era mantenuto costante, seppur lieve, fino al 2004. All’interno della Regione Lombardia il fenomeno del credito alle imprese artigiane si conferma estremamente concentrato. In particolare, le province di Milano, Bergamo e Brescia continuano a rappresentare poco meno del 60% del totale dei fondi erogati. Le altre province presentano anche nel 2006 importi notevolmente inferiori alle precedenti e mai superiori, singolarmente, all’8%. Da sottolineare, inoltre, come le province di Bergamo e Brescia non siano più quelle con il più basso livello di credito utilizzato rispetto a quello concesso, ma come tra queste si siano inserite e consolidate anche le province di Lecco e Mantova. Il fenomeno del basso grado di utilizzo del credito concesso, quindi, non è più appannaggio solo di alcune province, ma riguarda ormai quasi tutta la regione nel complesso, a prescindere dalla densità della popolazione e dal grado di industrializzazione delle aree. La rischiosità misurata dall’incidenza delle sofferenze sul credito si è modificata negli ultimi anni. Nella regione lombarda per le imprese artigiane si è passati dal 6,93% di sofferenze sul credito concesso nel 1997 al 3,46% del 2006. La situazione, ancora una volta, continua a essere estremamente differenziata all’interno della regione in relazione alle province di riferimento. Quelle che denotano la minore incidenza delle sofferenze sul credito utilizzato sono Bergamo, Brescia, Mantova, Lecco e Sondrio che si collocano sotto il 4%. Cremona si attesta intorno al 4,39%, mentre Lodi è al 5,47%. Vengono, poi, le province di Milano, Varese e Como, che oscillano intorno a valori compresi tra il 6 e il 7%. La provincia di Pavia 9,53% si colloca su valori decisamente superiori rispetto alle altre (pur manifestando, come peraltro tutte le altre province, un trend di riduzione importante negli ultimi 9 anni). .  
   
   
CREDITO ARTIGIANO, ZAMBETTI (LOMBARDIA): "IMPRESE AFFIDABILI" INDEBITAMENTO NON ONORATO SOLO AL 3,46% (6,93% NEL 1997)  
 
 Milano, 13 dicembre 2007 - Le imprese artigiane lombarde hanno un tasso di sofferenza creditizio bassissimo. Sono cioè tra i protagonisti del credito più affidabili che ci siano in Italia. Lo ha rilevato l´assessore all´Artigianato e Servizi della Regione Lombardia, Domenico Zambetti, a fronte dei dati emersi durante la presentazione del Rapporto sul credito alle imprese artigiane in Lombardia, avvenuta nella sede di Unioncamere Lombardia. Infatti, dato assai significativo, l´indebitamento che non viene onorato è in Lombardia (2006) al 3,46% (nel 1997 era del 6,93%), pur in presenza di un accesso al credito che assomma a quasi 13 miliardi di euro e che rappresenta il 24% del totale nazionale. Zambetti ha anche accennato alle trasformazioni che il credito artigiano sta attraversando, in particolare "per adeguare gli interventi alle nuove situazioni del mercato internazionale e agli adempimenti di Basilea 2". Tra queste, bisogna rimarcare la strutturazione in atto per arrivare a un solo Fondo per il Credito, che accorpi tutte le iniziative, e a un solo Fondo di Garanzia, ambedue gestiti da un unico Comitato. "Senza contare - ha aggiunto - che la nostra attenzione è rivolta in particolare al sostegno all´innovazione e alla internazionalizzazione, due elementi senza i quali la nostra realtà di micro, piccole e medie imprese, spina dorsale del nostro sistema produttivo, sarebbe destinata alla mera sopravvivenza". A conclusione del suo intervento l´assessore Zambetti ha sottolineato "la collaborazione che continua esistere tra Regione, sistema camerale e associazioni imprenditoriali, che ha consentito di attivare interventi fondamentali a sostegno delle imprese artigiane". . .  
   
   
CREDITO: PRESTITI AI PRECARI IN FRIULI VENEZIA GIULIA, INCONTRO TRA COSOLINI E BANCHE  
 
Udine, 13 dicembre 2007 - Si è tenuto ieri un incontro tra l´assessore regionale al Lavoro, Roberto Cosolini, e i rappresentanti dei principali istituti di credito del Friuli Venezia Giulia che hanno aderito alla convenzione per l´erogazione del prestito ai lavoratori precari. Nel corso dell´incontro si è discusso della messa a punto dello strumento finanziario, garantito dal Fondo del sostegno al credito con il quale la Regione intende agevolare l´accesso al credito da parte dei lavoratori per limitare le conseguenze negative derivanti dall´instabilità della condizione lavorativa o evitare l´insorgere di situazioni di disagio per chi si trova nel periodo di attesa dell´erogazione della cassa integrazione guadagni straordinaria. Le banche convenzionate - Banche di credito cooperativo, Banca di Cividale, Cassa di Risparmio del Friuli Venezia Giulia e Friuladria - hanno confermato alla Regione che ormai la rete è completamente operativa dal punto di vista dell´informazione, dell´assistenza e della possibilità di erogazione dei prestiti ai lavori flessibili, atipici o comunque con un contratto a tempo determinato. "Lo strumento è pienamente operativo - fanno sapere la Regione e gli istituti di credito - e nelle prossime settimane verranno studiate forme idonee di informazione per diffonderne la conoscenza presso la platea interessata dall´uso del provvedimento". . .  
   
   
“AL VIA PARI2, INTEGRATO CON I FONDI EUROPEI” PER IL REINSERIMENTO DI LAVORATORI SVANTAGGIATI IN LIGURIA  
 
 Genova, 13 dicembre 2007 - "Grazie ai risultati molto positivi raggiunti con il Programma Pari, finanziato dal Ministero del Lavoro e gestito dalla Regione Liguria con la collaborazione dell´Agenzia Liguria Italia Lavoro, abbiamo riprorogato il programma, attraverso una seconda fase che si concluderà nel settembre 2008". Lo ha comunicato ieri mattina il presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando nel corso della presentazione dei risultati del Programma Pari, per il reinserimento dei lavoratori svantaggiati, presso il Teatro della Gioventù di Genova a cui hanno preso parte tra gli altri, l´assessore regionale alle Politiche del Lavoro, Giovanni Enrico Vesco, la sottosegretario al Ministero del Lavoro, Rosa Rinaldi e rappresentanti delle quattro province liguri. "Siamo di fronte ad un risultato straordinariamente positivo - ha ribadito il presidente Burlando - che ha portato alla ricollocazione di quasi 900 lavoratori e ha coinvolto le quattro province liguri, per questo abbiamo pensato di dedicare parte delle risorse europee che siamo in procinto di spendere a questo tipo di iniziativa, per sommare alle risorse pubbliche provenienti dallo Stato anche quelle regionali". La seconda fase di Pari che ha preso il via il 1 dicembre e si concluderà a settembre 2008 sarà nuovamente riservata a lavoratori in mobilità privi di qualsiasi indennità, a disoccupati ultraquarantenni con particolare attenzione alle donne e alle fasce deboli. "Per questa seconda fase - ha continuato il presidente Burlando - il Ministero ha già stanziato, come per la prima, tre milioni di euro a cui abbiamo pensato di aggiungere risorse provenienti dai fondi europei rivolti all´attività formativa, utilizzare cioè parte dei finanziamenti Ue destinati alla formazione per la stabilizzazione del lavoro e il reinserimento, identificando quei soggetti che da soli non riescono a raggiungere l´obiettivo di un lavoro". "Costruiremo cioè - ha continuato Burlando - un percorso di reinserimento sulle persone fisiche, non escludendo forme come il salario minimo garantito a cui lo stesso Governo sta pensando". Tra i soggetti deboli dal punto di vista lavorativo secondo il presidente della Regione vanno annoverati anche quei "giovani laureati, provenienti dalle facoltà umanistiche che non possiamo permetterci di perdere, facendoli andare via e che oggi però lavorano magari nei call center". Ammontano a 857 i lavoratori ricollocati grazie al programma Pari, di cui 333 a tempo indeterminato e 515 a tempo determinato. "Tutti e tre gli incentivi previsti - ha sottolineato l´assessore Vesco - hanno avuto molto gradimento, sia l´erogazione di sostegni al reddito dell´importo di 450 euro per una durata massima di dieci mesi, che hanno portato alla ricollocazione di 142 lavoratori pari al 60% dei convocati; sia i bonus del valore di 5. 000 euro destinati alle imprese che hanno stipulato contratti a tempo indeterminato e che hanno portato alla ricollocazione di 155 lavoratori ed anche gli assegni formativi del valore di 1. 000 euro ciascuno che hanno visto l´assunzione di 560 lavoratori". "Il grande successo che il programma ha avuto in Liguria - ha concluso Vesco - e che è stato riconosciuto dallo stesso Ministero, si deve non solo al sostegno svolto da Italia Lavoro, ma anche al ruolo attivo delle Province liguri che ha garantito il risultato e dato centralità ai centri per l´impiego". .  
   
   
CATASTO: IL SIGIT SI PRESENTA. UN NUOVO SERVIZIO DI ANAGRAFE IMMOBILIARE PER L´ENTE PUBBLICO.  
 
Corbetta (Mi) , 13 Dicembre 2007 - Il Sigit, progetto intercomunale del Polo catastale di Corbetta e del Polo catastale di Gaggiano, in Provincia di Milano, dopo i primi due anni di sperimentazione fa il punto sulle attività. Si presenta con un convegno pubblico presso lo Spazio espositivo del Palazzo delle Stelline di Milano, in C. So Magenta, 61 il giorno 13 dicembre 2007. Sigit - Servizi Intercomunali per la Gestione Integrata del Territorio, è l’iniziativa di un’ associazione di Comuni convenzionati, che ha realizzato un progetto di catasto integrato, un nuovo servizio di anagrafe immobiliare per gli enti pubblici, in continuo aggiornamento. Il convegno è l´occasione per presentare i risultati dei lavori dell´associazione di Comuni sul progetto. Il cuore di Sigit è la realizzazione di un Sistema informativo territoriale di anagrafe immobiliare attraverso una gestione integrata: realizzare il censimento aggiornato delle unità immobiliari presenti sul territorio (nelle caratteristiche di consistenza, posizione, occupante) collegandolo alla sua rappresentazione grafica, in cartografia ed in fotografia. Il Sigit oggi può affermare di aver costruito un software gestionale per gli Uffici Tecnici (e per i servizi tributi ed anagrafe) modulato sull´utenza: la procedura è stata definita in conferenza dei servizi con il coinvolgimento diretto dei responsabili degli uffici e dei professionisti del territorio. Per l´occasione verrà presentata la procedura Sigit professionista. " Dopo due anni di lavoro, credo, che il progetto realizzato definisca una risposta valida alle questioni emerse con il decentramento delle funzioni catastali ai Comuni (formalizzato con il D. P. C. M del 14 giugno 2007) e che sia in grado di rispondere all´esigenza diffusa presso i Comuni di mettere ordine nei dati, tra le informazioni catastali con l’integrazione delle procedure amministrative". Afferma l’ Arch. Fausto Carrettoni, responsabile del progetto. Questo convegno inaugurale di presentazione sarà il primo di una serie di iniziative destinate alla comunicazione pubblica delle novità sul progetto. Il Sigit, infatti, non intende fermarsi al modello unico intercomunale di calcolo degli oneri di costruzione, ma intende proseguire nella sperimentazione di un modello unico digitale di pratica edilizia e pratica catastale intercomunale (come sviluppato nel progetto ministeriale di prossima attuazione, Ali). Saranno promosse quindi altre occasioni per siglare la realizzazione di questo modello unico digitale intercomunale (Mudei) che rappresenta l’avanguardia nell’innovazione destinata agli uffici tecnici pubblici. .  
   
   
REGIONE FRIULI VENEZIA GIULIA: INAUGURATA LA NUOVA SEDE A UDINE  
 
 Udine, 13 dicembre 2007 . "Al significato simbolico che questo palazzo rappresenta, se ne aggiungono diversi altri. Esso, infatti ha contribuito al recupero di un´area degradata di Udine, consente una migliore efficienza degli uffici regionali e un notevole contenimento dei costi per affitti e gestione sei servizi, presenta caratteristiche avanzate per coibentazioni, climatizzazione, risparmio energetico grazie ai pannelli fotovoltaici, che si traducono in migliori condizioni di lavoro e di vita". Così il presidente della Regione, Riccardo Illy, ha sintetizzato il senso della realizzazione del Palazzo della Regione a Udine, che consente l´accentramento di tutti gli uffici regionali sparsi per la città e presenta strutture e servizi, come il grande auditorium, aperti alla pubblica fruizione. Il presidente ha ricordato il lungo cammino per giungere alla realizzazione ("il finanziamento - ha detto - si deve alla Giunta regionale guidata allora da Sergio Cecotti") e ha ringraziato tutti per l´impegno profuso per giungere alla "realizzazione di un´opera che in gennaio sarà presentata alla popolazione in una ´giornata aperta´". Per Cecotti, ora sindaco di Udine, la svolta alla lunga gestazione "si deve all´Accordo di Programma sottoscritto tra Regione e Comune di Udine, che ha tagliato tempi e procedure e attribuito responsabilità agli enti coinvolti. Ma oltre a ciò, quell´Accordo prevedeva anche le altre opere per l´area (dalla viabilità alle mitigazioni ambientali), che hanno consentito una gestione sociale della realizzazione. Ora restano da compiere ancora alcune opere (area ex macello e "frigorifero"), ma resta il fatto che l´Accordo di programma può divenire un modello per tutti". L´ing. Giuliano Parmeggiani, commissario straordinario per l´opera, ha quindi ricordato il lavoro svolto, indicato le persone e le imprese coinvolte nel progetto e nella costruzione "di un´opera notevole, realizzata senza infortuni sul lavoro, grazie all´attenzione posta alla sicurezza". Anche per il presidente del Consiglio regionale, Alessandro Tesini, "questo Palazzo rappresenta un valore per la Regione certamente, ma per tutta la città di Udine per le potenzialità che esso rappresenta: casa delle istituzioni e casa di servizi a cui i cittadini possono accedere con facilità". Infine la benedizione impartita dall´arcivescovo di Udine, Pietro Brollo, che ha auspicato che "alla bellezza esteriore dell´edificio faccia riscontro all´interno il calore dei valori". Articolato su sei piani e due livelli interrati per parcheggi, il nuovo Palazzo della Regione ha oltre 10 mila metri quadri destinati a uffici. Il pianoterra si articola in un´ampia corte, dalla quale si accede all´auditorium (350 posti a sedere), a due sale di rappresentanza e di riunione. Nel foyer di accesso agli uffici della Giunta regionale è stata collocata l´installazione "Armonia delle Diversità" di Missoni, che ben rappresenta il Friuli Venezia Giulia, le sue diverse lingue e culture. Una serie di accorgimenti tecnologici consentono infine di offrire a chi vi lavora un ambiente dotato di ogni comfort e nello stesso tempo un notevole risparmio energetico, un´ottimale gestione di impianti e servizi e quant´altro può contribuire a efficienza e efficacia nel lavoro e nel contatto con i cittadini. .  
   
   
SEI MESI PER RIFORMARE LE COMUNITA´ MONTANE SARA´ LA REGIONE PIEMONTE A DOVER INDICARE I TAGLI DEI COSTI. I FONDI REGIONALI 2008 PER LA MONTAGNA ANCORA INCREMENTATI  
 
Torino, 13 dicembre 2007 - La conferenza annuale dei presidenti delle 48 comunità montane del Piemonte, svoltasi l’11 dicembre a Torino con la partecipazione dell’assessore allo Sviluppo della montagna, Bruna Sibille, ha accolto favorevolmente l’approvazione dell’emendamento all’articolo 25 della legge finanziaria 2008 dello Stato che, nella prima versione del Governo, stabiliva il taglio delle comunità montane in base a criteri puramente altimetrici. L’emendamento, fortemente voluto sia dalla Giunta regionale sia dall’Uncem, e presentato alla Commissione bilancio della Camera dai parlamentari piemontesi, prevede infatti che entro sei mesi le Regioni presentino una loro proposta di riorganizzazione nel rispetto dei criteri di razionalizzazione previsti dalla legge per il contenimento della spesa salvaguardando il ruolo di governo del territorio montano. Le Regioni dovranno quindi legiferare in proprio per “tagliare” le spese correnti delle comunità montane, intervenendo sia sul numero complessivo degli enti, sia sulla loro organizzazione e sulla composizione delle giunte e dei consigli. Illustrando il bilancio regionale del 2008, l’assessore Bruna Sibille ha poi sottolineato l’impegno della Regione Piemonte ad aumentare leggermente il fondo regionale per la montagna portandolo a 17. 500. 000 euro, con un incremento di 300. 000 euro rispetto allo scorso anno, restando sostanzialmente invariate le altre voci che concorrono al finanziamento degli investimenti degli enti montani per un totale complessivo di 23. 375. 604 di euro. “In un bilancio che ha visto robusti tagli rispetto all’anno precedente, la Giunta ha scelto di mantenere i finanziamenti diretti ai territori marginali e alla spesa sociale, proprio per favorire i territori e le fasce di popolazione più deboli” ha commentato Sibille. .  
   
   
MONTAGNA PROBLEMA NAZIONALE – ZAIA: NO ALLA CONCORRENZA SLEALE – SÌ AL FEDERALISMO FISCALE  
 
 San Vito di Cadore (Belluno), 12 dicembre 2007 - “Nel fare turismo in montagna, attività capace di garantire lo sviluppo economico di queste zone, noi viviamo sul territorio una concorrenza sleale, per superare la quale serve il federalismo fiscale”. Lo ha ribadito il vicepresidente della Giunta regionale Luca Zaia, nel portare il saluto del presidente Giancarlo Galan e del Veneto alla Giornata Internazionale della Montagna – Conferenza nazionale sul turismo montano, che ieri a visto a San Vito di Cadore, in provincia di Belluno, anche la presenza dei Ministri Linda Lanzillotta e Francesco Rutelli. “Noi vogliamo sostenere tutte le attività economiche compatibili con l’ambiente montano, dove i nostri imprenditori, operando praticamente da soli, hanno saputo costruire un’industria turistica di qualità. Non basta però avere le belle località – ha ricordato Zaia – quando al di là di un confine amministrativo ci sono facilitazioni normative, creditizie e contributive che creano concorrenza sleale e si investono in promozione risorse che sono sette volte maggiori di quelle di cui noi come Regione intera possiamo disporre. E’ questo il vero motivo delle spinte secessioniste, non certo l’incapacità del Veneto di gestire il proprio territorio”. “Ci basterebbe poter applicare anche qua le stesse leggi e le medesime regole fiscali che adottano Friuli Venezia Giulia e province autonome di Trento e Bolzano per dare le risposte che servono – ha detto ancora il vicepresidente della giunta veneta – e se avessimo lo stesso loro trattamento potremmo disporre non di 7,3 miliardi di euro, ma di 18,7. E il turismo montano ha bisogno di risorse per investire in strutture rinnovate. Analogo discorso vale per la promozione, dove noi riusciamo a investire 5 milioni di euro e il solo Trentino, con una popolazione complessiva di dieci volte inferire a quella veneta, ne investe 35: e poi ci si domanda perché è più presente nei mezzi di comunicazione…”. “Per questo ci servono un vero federalismo fiscale – ha concluso Zaia – e una autentica autonomia, alla catalana. Ma occorrerebbe anche andare a vedere dentro talune situazioni che usufruiscono in positivo di quote della solidarietà nazionale, nominando un tutor per capire come mai, pur con aiuti finanziari aggiuntivi, ci siano dissesti di bilancio che da noi non ci sono”. Anche la Ministra Lanzillotta ha sostanzialmente concordato con le analisi di Zaia sul fenomeno del “secessionismo”, determinato in molti casi “da necessità e non dal non voler far parte della comunità”, mentre non si possono oggi “giustificare politiche di sostegno che rispondevano ad altre situazioni”. .  
   
   
RAPPORTO ECONOMIA EMILIA ROMAGNA, PIL IN CRESCITA DEL 2,2%  
 
 Bologna, 13 dicembre 2007 - Il 2007 bissa il 2006 come anno di primato per l’economia dell’Emilia-romagna. L’incremento del prodotto interno lordo risulterà, infatti, per il secondo anno consecutivo superiore alla soglia del 2 per cento, confermando l’Emilia-romagna regione leader della ripresa nazionale e, fatto ancora più importante, sui medesimi livelli di crescita dei principali competitori europei. E’ quanto emerge dal "Rapporto sull’economia regionale del 2007 e previsioni per il 2008", realizzato da Unioncamere e Regione Emilia-romagna, che sarà presentato nel corso di un convegno in programma domani dalle ore 9. 30 alla Sala Auditorium in viale Aldo Moro, 18 a Bologna. Secondo la previsione di Unioncamere, l’Emilia-romagna dovrebbe chiudere il 2007 con un incremento reale del Prodotto interno lordo pari al 2,2 per cento, in linea con quanto previsto per il Nord-est. In Italia è attesa una crescita più contenuta, pari all’1,8 per cento. "E’ un’Emilia-romagna che cresce ancora e dimostra che la ricetta giusta è investire in ricerca e innovazione", ha sottolineato l’assessore regionale alle Attività produttive Duccio Campagnoli, nel corso della conferenza stampa che si è tenuta questa mattina a Bologna. "Ma ora occorre che cresca più innovazione anche nei settori del terziario, del commercio e dei servizi tradizionali. Colpisce che anche i redditi e le retribuzioni crescano di più nei settori dell’industria innovativa e meno nei settori del terziario tradizionale, anche a causa di un uso tre volte più grande, rispetto all’industria, dei rapporti di lavoro a tempo determinato". "Una leva su cui continuare ad agire per sostenere la crescita è l’export come conferma il dato dei primi nove mesi che vede un aumento del 13,4 per cento nonostante l’euro forte", ha affermato il segretario generale di Unioncamere Ugo Girardi. "Questo elemento dimostra come le imprese emiliano-romagnole riescano ad affrontare e penetrare i mercati esteri con prodotti ad alto valore aggiunto. Il dato di crescita dell’export è tra l’altro il più alto tra le regioni italiane che più sono dinamiche in questo ambito: indica quindi come si debba orientare l’intervento pubblico a contribuire ad allargare la platea delle imprese che esportano. E’ un’azione che deve puntare a favorire, in particolare, l’ingresso sui mercati esteri delle imprese che per ora rimangono ancora ai margini, accompagnandole e sostenendone i percorsi di internazionalizzazione con iniziative mirate". In ambito nazionale, l’Emilia-romagna ha fatto registrare una crescita reale del Pil fra le più elevate. Solo il Friuli-venezia Giulia ha evidenziato un aumento più sostenuto pari al 2,3 per cento. Con lo stesso tasso di crescita dell’Emilia-romagna si sono collocate Valle d’Aosta, Lombardia e Veneto. La domanda interna è apparsa in recupero, grazie soprattutto all’accelerazione della spesa per consumi delle famiglie, che dovrebbe aumentare nel 2007 del 2,4 per cento, rispetto all’incremento del 2,0 per cento del 2006. Si tratta del migliore aumento percentuale del Paese, davanti a Friuli-venezia Giulia (+2,3 per cento) e Veneto (+2,2 per cento). Un’ulteriore spinta alla domanda interna è venuta dagli investimenti fissi lordi per i quali è stato prospettato un aumento reale del 4,1 per cento, più elevato rispetto a quanto previsto nel Paese (+3,5 per cento) e nel Nord-est (+3,1 per cento), oltre che in accelerazione rispetto all’andamento del 2006 (+3,9 per cento). L’export appare tra i più forti sostegni alla crescita. Per Unioncamere nazionale il 2007 dovrebbe chiudersi con un aumento reale consistente (+4,3 per cento), nonostante il rallentamento rispetto al forte incremento del 5,0 per cento del 2006. L’evoluzione dell’Emilia-romagna è apparsa leggermente più contenuta in rapporto a quella del Nord-est (+4,6 per cento), ma superiore riguardo a quella nazionale (+3,6 per cento). L’emilia-romagna è saldamente prima come valore dell’export pro capite e della dinamica di crescita negli ultimi 10 anni. Il valore aggiunto, che misura il contributo dato dai vari settori economici alla crescita economica, è previsto in aumento del 2,3 per cento, in lieve progresso rispetto al 2,2 per cento del 2006. Tra i settori, è da sottolineare la conferma dei grandi risultati dell’industria meccanica con crescite a due cifre e una ripresa nell’abbigliamento e dell’industria edile, passata dalla crescita dell’1,3 per cento del 2006 all’incremento dell’1,8 per cento del 2007, mentre l’agricoltura dovrebbe invertire la tendenza negativa emersa nel 2006. La demografia delle imprese è stata caratterizzata da un nuovo aumento della consistenza delle imprese, pari allo 0,6 per cento e da un saldo positivo, tra iscrizioni e cessazioni, comprese quelle d’ufficio, pari a 2. 237 unità. In ambito nazionale l’Emilia-romagna è risultata la quinta regione italiana in termini di diffusione delle imprese sulla popolazione, con 1. 020 imprese ogni 10. 000 abitanti. I settori più dinamici sono risultati pesca, costruzioni e attività immobiliari, compresi i servizi di noleggio, informatici, ricerca e sviluppo. Si è ulteriormente rafforzato il peso delle società di capitale. L’andamento del mercato del lavoro è stato caratterizzato da uno scenario virtuoso, rappresentato dalla crescita dell’occupazione (+0,8 per cento) e dalla riduzione del tasso di disoccupazione. Nella media dei primi due trimestri del 2007 le rilevazioni continue Istat sulle forze di lavoro hanno stimato mediamente in Emilia-romagna circa 1. 936. 000 occupati, vale a dire l’1,0 per cento in più rispetto allo stesso periodo del 2006, equivalente, in termini assoluti, a circa 19. 000 persone. La crescita della regione è risultata più ampia rispetto a quanto avvenuto sia nel Nord-est, che in Italia, entrambe con un incremento dello 0,5 per cento. L’emilia-romagna ha registrato, nel secondo trimestre del 2007, il migliore tasso di occupazione del Paese. Le Previsioni 2008 Per quanto riguarda il 2008 le previsioni di Unioncamere nazionale redatte a fine ottobre descrivono per l’Italia una situazione espansiva, ma in rallentamento rispetto al 2007. Questo andamento, per altro comune alla maggioranza delle regioni italiane, riflette il clima d’incertezza generato dalla crisi finanziaria degli Stati Uniti d’America, innescata dall’insolvenza dei sottoscrittori dei mutui sub-prime. Tuttavia in questo scenario, il Prodotto interno lordo dell’Emilia-romagna dovrebbe crescere in termini reali dell’1,8 per cento, quindi in rallentamento rispetto all’incremento del 2,2 per cento del 2007 ma di nuovo superiore a quanto previsto nel Paese e nel Nord-est dove sono attesi aumenti più contenuti, pari rispettivamente a +1,5 e +1,7 per cento, anch’essi in rallentamento rispetto al 2007. Siamo insomma di fronte ad una situazione di primato della regione, che continua a proporsi tra le realtà maggiormente dinamiche del Paese. Nel corso del 2008 è previsto un rallentamento della crescita della domanda interna (+1,8 per cento), mentre si attende che l’incertezza sull’andamento dell’economia globale inciderà maggiormente sugli investimenti fissi lordi, la cui crescita si dimezzerà, non andando oltre l’1,9 per cento. Il rallentamento graverà, in particolare, sul settore delle costruzioni, la cui crescita si ridurrà allo 0,4 per cento, mentre l’aumento del valore aggiunto risulterà ancora sostenuto nel settore dell’agricoltura (+3,1 per cento). L’industria crescerà del 2,3 per cento (contro il 2,5 per cento nel 2007), mentre i servizi dell’1,8 per cento (2,1 nel 2007). Sale ancora il tasso di occupazione, dal 46,3 per cento del 2007 al 46,8 per cento. Si riduce, parallelamente, il tasso di disoccupazione che dovrebbe scendere dal 3,2 per cento del 2007 al 2,8 del 2008. Innovazione, Competitivita´ E Crescita In Cifre Regione e Unioncamere per il secondo anno consecutivo presentano, oltre al rapporto, anche un’analisi monografica che fotografa i livelli di competitività dell’Emilia-romagna. Queste le cifre. In regione il numero delle imprese è continuato ad aumentare, raggiungendo un totale di oltre 420 mila imprese attive, 1 ogni 10 abitanti. Si consolida la posizione nell’export rispetto all’Italia, con una quota giunta nel 2006 al 12,8 per cento del totale, al terzo posto tra le regioni. Considerando, però, il rapporto tra esportazioni e concentrazione demografica, l’Emilia-romagna balza al primo posto in Italia, con un valore di esportazione pro capite pari a quasi 10. 000 euro. In termini di numerosità e di peso economico, nel contesto di una sostanziale varietà delle specializzazioni, i raggruppamenti principali che delineano la maggiore forza competitiva della nostra regione sono: la meccanica, l’agroalimentare, le costruzioni con tutte le industrie manifatturiere collegate a partire dalla ceramica, alle quali si aggiungono, in ambito non manifatturiero, la filiera della logistica e quella del terziario per le imprese. Per quanto riguarda l’occupazione, l’Emilia-romagna presenta un tasso di attività della popolazione in età lavorativa superiore al 70 per cento e superiore alla media europea e agli obiettivi della strategia di Lisbona, con una componente femminile assolutamente anomala (61 per cento) e nettamente superiore alla media italiana. Il tasso di disoccupazione è particolarmente contenuto (circa 3 per cento) e estremamente inferiore a qualsiasi confronto europeo sulla disoccupazione di lunga durata. Da segnalare che l’attività migratoria ha assorbito il 12 per cento dell’emigrazione netta interna. Infine, dalla ricerca emerge che in Emilia-romagna mediamente si può fare impresa in condizioni relativamente migliori che in altre parti d’Italia. La regione è, infatti, risultata prima in Italia per il grado di libertà economica. Il dato emerge dalla classifica elaborata dal Centro "Luigi Einaudi", che confronta le regioni sulla base di una serie di indici (economia, peso della pubblica amministrazione, finanza, infrastrutture, mercato del lavoro, società, istruzione e accesso al mercato del lavoro) e, per la seconda volta, vede, appunto, l’Emilia-romagna al vertice. Secondo la ricerca del Centro Einaudi le criticità che emergono sono in larga parte fenomeni derivanti da eccesso quantitativo di sviluppo (rendita, traffico, inquinamento, sicurezza). In particolare, da migliorare le infrastrutture e l’efficienza dei servizi, mentre risulta elevato il grado di efficienza della pubblica amministrazione. .  
   
   
LOMELO: PUBBLICATO IL BANDO DI GARA PER I FINANZIAMENTI INAIL DESTINATI ALLA MESSA IN SICUREZZA DEGLI EDIFICI SCOLASTICI. IL 5 MARZO 2008 TERMINE ULTIMO PER LA PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE.  
 
Bari, 13 dicembre 2007 - L’assessorato al Diritto allo Studio rende noto che è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 143 del 7/12/2007 il Bando con cui l’Inail mette a disposizione di Regioni e Province Autonome 30 milioni di euro, per il 2007, per il finanziamento di interventi negli istituti pubblici di istruzione secondaria di primo grado e superiore finalizzati all’adeguamento alle norme in materia di sicurezza e di abbattimento delle barriere architettoniche. Alla Puglia, come già anticipato, sono stati assegnati, in sede di riparto nazionale, 2. 734. 939 di euro, che si aggiungono alle risorse statali e regionali stanziate per le medesime finalità con il recente Piano triennale di edilizia scolastica 2007/2009, denominato appunto “Patto per la sicurezza”. Un apposito Disciplinare Tecnico allegato al bando fissa i termini e le procedure per accedere ai finanziamenti, attribuendo alle regioni il compito di verificare la completezza e regolarità delle documentazione prodotta dagli enti interessati,valutare ed asseverare i progetti nell’ambito della propria attività programmatoria ed in armonia con gli altri canali di finanziamento in materia di edilizia scolastica e stilare la graduatoria provvisoria, che sarà approvata in via definitiva dal C. D. A. Dell’inail. “Si tratta, spiega l’Assessore al Diritto allo Studio Domenico Lomelo - di un altro significativo contributo alla “causa”, fortemente condivisa come prioritaria, del miglioramento anche qualitativo delle strutture scolastiche regionali, posta al centro delle nuove politiche della Regione Puglia in materia di diritto allo studio”. Per Lomelo “L’obiettivo, a breve termine, è , non solo di dare attuazione all’intera programmazione triennale 2007/2009, di recente approvazione, ma anche di poter avviare, con fondi Fas, un nuovo e più corposo piano di qualificazione dell’intero patrimonio edilizio scolastico regionale”. Le domande dovranno pervenire, entro il 5 marzo 2008, a : Regione Puglia – Settore Diritto allo Studio – Ufficio Edilizia Scolastica , Via Gobetti n. 26 – 70125 Bari .  
   
   
LODI: INDAGINE SULL’INNOVAZIONE IN PROVINCIA  
 
Lodi, 13 dicembre 2007 - La possibilità di competere per le imprese lodigiane (anche le piccole) nel nuovo contesto economico creatosi con la globalizzazione, risiede nella capacità di innovare. Ma cos’è l’innovazione per una impresa artigiana “propriamente detta”, basata essenzialmente sul lavoro o una micro-impresa alla fase iniziale di un ciclo di sviluppo “verso la dimensione di Pmi”? Nell’ambito della Convenzione Artigianato siglato dal sistema camerale lombardo con la Regione Lombardia e in coerenza con gli interventi progettati dal Piano strategico della provincia di Lodi per trovare una risposta fuori dalle teorie neoclassiche dell’impresa o rispetto a quelle sin qui fornite dalla ricerca empirica, Camera di Commercio di Lodi, Confartigianato Imprese della provincia di Lodi e Unione Artigiani di Lodi e Provincia hanno affidato a Evidenze srl (società di consulenza in materia di strategie di impresa e gestione dell’innovazione), la conduzione di uno screening sulle necessità delle imprese artigiane locali per realizzare l’attività di accompagnamento nei processi di innovazione. L’indagine - relativa al progetto “Una strategia per l’innovazione nelle imprese artigiane della Provincia di Lodi” –– la prima ad essere stata svolta in Italia con attenzione specifica alle imprese artigiane sul tema dell’innovazione - ha interessato nella fase iniziale un campione di 120 imprese e successivamente coinvolto nell’approfondimento 49 imprese considerate “eccellenti” sulla base di tre parametri (intenzione strategica, attitudine innovativa e fatturato). Le imprese osservate, appartenenti ai macrosettori della chimica, della meccanica (in senso lato) e della elettrotecnica (un “universo” che nel Lodigiano costituisce il 55% dell’intero ramo manifatturiero artigiano ) hanno confermato i caratteri di forte radicamento territoriale: l’offerta del 26% delle imprese si rivolge esclusivamente al mercato locale e appena il 10% al territorio nazionale. E’ importante notare come il 12% delle imprese artigiane del campione produca per oltre il 60% del fatturato per un “unico cliente”, nella maggior parte dei casi una multinazionale. Poche sono le imprese artigiane orientate all’estero: il 28% del campione esporta, ma solo il 18% esporta più del 5% del proprio fatturato. Un dato - dice il prof. Carlo Maria Guerci – non necessariamente negativo se si considera la dimensione media estremamente ridotta delle imprese artigiane, e quindi la concreta difficoltà a raggiungere mercati lontani geograficamente”,. Di questi e altri aspetti messi in luce dalla ricerca, comprese le reali intenzioni di crescita e quindi l’effettiva capacità delle imprese di recepire programmi di sostegno al loro sviluppo, si parlerà venerdì 14 dicembre, alle ore 10 presso la Camera di Commercio di Lodi. I lavori verranno aperti da un saluto di Lino Osvaldo Felissari, Presidente della Provincia di Lodi e dal professor Carlo Maria Guerci, Presidente di Evidenze Srl e coordinatore scientifico della ricerca, che chiarirà le linee guida individuate per risolvere le eterogeneità evidenziate dalla ricerca. I risultati del Progetto saranno dettagliati da Vito Marcolongo, direttore di Evidenze Srl. Seguiranno gli interventi di Vittorio Boselli, Segretario generale di Confartigianato Imprese della Provincia di Lodi e Mauro Sangalli, Segretario generale dell’Unione Artigiani di Lodi e Provincia e le conclusioni di Enrico Perotti, Presidente della Camera di Commercio di Lodi. A chiusura dei lavori ai presenti verranno distribuite le “Linee Guida” prodotte dalla ricerca. .  
   
   
NOVARA: LA NATI-MORTALITÀ DELLE IMPRESE NEI PRIMI NOVE MESI DEL 2007  
 
Novara, 13 dicembre 2007 - I dati della rilevazione Movimprese –Infocamere, elaborati dalla Camera di Commercio di Novara, rivelano un rallentamento nella crescita del sistema imprenditoriale provinciale nei primi nove mesi del 2007: tra gennaio e settembre, infatti, il saldo tra le imprese “nate” e quelle “cessate” si è mantenuto positivo, nella misura di 210 unità, ma ha manifestato una sensibile contrazione rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, quando la variazione netta era stata di 481 aziende, con una conseguente riduzione del saggio di sviluppo dall’1,5% allo 0,6%. “Il nostro sistema imprenditoriale – commenta Gianfredo Comazzi, presidente dell’Ente camerale novarese – continua a conoscere un’espansione delle proprie unità produttive, ma a ritmi inferiori rispetto al passato. Il rallentamento è riconducibile, in primo luogo, al settore manifatturiero, che perde un centinaio di aziende in appena nove mesi. Tale perdita, peraltro, non si limita al sistema moda, ma arriva a coinvolgere il metalmeccanico e può essere messa in relazione con i risultati negativi in termini di volumi produttivi che il comparto, e in special modo le rubinetterie, hanno realizzato nel secondo e nel terzo trimestre dell’anno”. In complesso, nei primi novi mesi del 2007 si sono iscritte al registro delle imprese camerale 1. 972 aziende, mentre 1. 765 hanno cessato la loro attività: nel confronto con lo stesso periodo di riferimento dello scorso anno, si è verificata una diminuzione del numero di iscrizioni (-4,4%), accentuata dal consistente aumento delle cessazioni (+11,3%). Alla data del 30 settembre 2007, dunque, il tessuto imprenditoriale locale risultava costituito da 32. 467 imprese, di cui 28. 746 attive e operanti per l’8,8% nell’agricoltura, per il 34,7% nell’industria (di cui 19,7% nelle costruzioni e 15% nell’industria in senso stretto) e per il 56% nel terziario (di cui 25,7% nel commercio e 30,3% negli altri servizi). L’andamento della nati-mortalità delle imprese ha risentito, in particolare, della performance negativa registrata dal comparto manifatturiero, nonché della battuta d’arresto che ha interessato le attività commerciali, risultati, questi, che hanno attenuato lo sviluppo manifestato dagli altri settori. Le imprese edili, infatti, hanno continuato a crescere a ritmo sostenuto e rispetto alla situazione di fine 2006 la consistenza del comparto è aumentata di 196 unità. La numerosità del settore terziario si è complessivamente accresciuta di 204 realtà imprenditoriali, di cui 162 nei servizi alle imprese, che confermano il trend di sviluppo (+3,9%) grazie al contributo positivo delle attività immobiliari (64 nuove imprese) e delle altre attività imprenditoriali e professionali (+80). In fase espansiva è apparso anche il comparto turistico (+1,8%), che tra gennaio e settembre ha acquisito 32 imprese; si rilevano, inoltre, 19 nuove aziende nell’ambito dell’intermediazione monetaria e finanziaria. Sostanzialmente stabile è risultato l’andamento demografico del commercio (-0,1%) e dei trasporti e comunicazioni (-0,5%). Decisamente più consistente si è rivelata, invece, la flessione in ambito industriale: le attività manifatturiere, infatti, hanno sì acquisito 149 nuove imprese, perdendone tuttavia ben 270 (-2%). Elementi di particolare sofferenza sono emersi nel metalmeccanico, interessato dalla perdita di 54 aziende, risultato sul quale incidono, con saldi, rispettivamente, di -30 e di -17 imprese, le difficoltà espresse dai comparti della fabbricazione e lavorazione di prodotti in metallo e della fabbricazione e installazione di macchine e apparecchi meccanici. Andamenti critici si sono inoltre rilevati nella confezione di articoli di vestiario (-3,8%) e nelle industrie tessili (-3,7%), con un conseguente calo di 28 unità produttive all’interno del “sistema moda”. In diminuzione sono apparse anche le imprese agricole (-38), che registrano un decremento del -1,5%, raggiungendo una consistenza pari a 2. 560 aziende. Sotto il profilo della forma giuridica, le società di capitale sono arrivate a rappresentare il 17,7% delle imprese registrate nella provincia di Novara, evidenziando una lenta, ma progressiva crescita, con 283 iscrizioni (14,3% del totale nei primi nove mesi dell’anno), 153 cessazioni (8,7% del totale) e un saldo positivo di 146 sedi. Le imprese individuali, per contro, hanno aperto 1. 388 sedi (70,4% delle iscrizioni), determinando, tuttavia, ben il 74,4% delle cessazioni (1. 313 in termini assoluti) e giungendo ad incidere per il 57% sul totale delle imprese registrate. Tra gennaio e settembre, infine, si riscontrano 280 iscrizioni (14,2% del totale) e 277 cessazioni (15,7%) relativamente alle società di persone, con una consistenza a fine periodo di 7. 524 unità produttive, corrispondente al 23,2% del tessuto imprenditoriale novarese. .  
   
   
DONNE IMPRENDITRICI: UN AIUTO PER VINCERE SUL MERCATO  
 
 Varese, 13 dicembre 2007 - L’obiettivo è di garantire informazioni e strumenti per costruire su basi solide il proprio progetto alle aspiranti imprenditrici e lavoratrici autonome. La Camera di Commercio varesina mette a disposizione gratuitamente - nell’ambito del programma regionale per la promozione dell’imprenditoria femminile - pacchetti di assistenza specialistica e di affiancamento. In particolare, sono previsti colloqui di orientamento volti a definire la propria idea di business e proporsi in maniera vincente sul mercato. Quest’iniziativa è riservata alle aspiranti imprenditrici e lavoratrici autonome, mentre per le titolari di nuove imprese avviate da non più di due anni si offrono servizi di assistenza per controllare l’andamento dei costi e del risultato economico della propria attività, ma anche prevedere fabbisogni finanziari e di liquidità. Tutte le interessate possono rivolgersi al Centro Informazione Economica della Camera di Commercio varesina (Luca Pascarelli, tel. 0332/295. 361; mail. Pni@va. Camcom. It). .  
   
   
DIVERSI MA UGUALI: PAROLE E IMMAGINI DELL’ANNO EUROPEO DELLE PARI OPPORTUNITÀ PER TUTTI, AD AOSTA  
 
Aosta, 13 dicembre 2007 - La Presidenza della Regione informa che l’antenna Europe Direct Vallée d’Aoste ha realizzato, in collaborazione con “Solal, Progetti culturali”, una mostra fotografica dal titolo “Diversi ma uguali. Parole e immagini dell’Anno europeo delle pari opportunità per tutti”, dedicata alle iniziative promosse in Valle d’Aosta nel corso del 2007 sul tema dei diritti di uguaglianza e di non discriminazione. Il catalogo della mostra sarà presentato al pubblico in occasione di un evento pubblico organizzato presso Europe Direct Vallée d’Aoste (via Vevey, 23), ad Aosta, venerdì 14 dicembre prossimo, a partire dalle ore 17. 30. Nel corso dell’iniziativa tre compagnie teatrali valdostane (Teatro di Aosta, Groupe Approches e Tan pé ri-ye di Saint-marcel) daranno vita a brevi rappresentazioni in tema con l’Anno Europeo. Saranno, inoltre, videoproiettate le immagini più significative delle iniziative sul tema promosse in Valle d’Aosta. La proiezione sarà accompagnata dalla lettura di testi letterari sul valore delle differenze e sul diritto all’uguaglianza. Un Dj realizzerà dal vivo la colonna sonora dell’evento, che si chiuderà alle 19. 30 con un aperitivo offerto ai partecipanti. L’esposizione si articola attraverso sedici pannelli fotografici, corredati da un testo esplicativo, collocati presso uffici pubblici e altri luoghi emblematici della città di Aosta. Un percorso espositivo ideale e fisico, ove le installazioni dislocate nel centro urbano sono finalizzate a divulgare presso la cittadinanza i temi chiave dell’Anno Europeo. Scopo dell’iniziativa è quello di richiamare l’attenzione sulle tante manifestazioni (convegni, seminari, incontri, mostre, ecc. ) organizzate da differenti soggetti pubblici e rappresentanti della società civile valdostana per celebrare il 2007 Anno Europeo delle Pari Opportunità per Tutti. I pannelli fotografici – visibili presso il Palazzo regionale, il Municipio di Aosta, la sede dell’Azienda Usl di via Guido Rey, l’ospedale Beauregard, il Centro di servizio per il volontariato (Csv), la sede del sindacato Savt in piazza Manzetti 2 e la sede dell’Europe Direct Vallée d’Aoste in via Vevey 23 – rimangono esposti al pubblico per tutto il mese di dicembre. Per agevolare la fruizione del percorso espositivo sono in distribuzione dei pieghevoli-mappa contenenti l’indicazione della collocazione dei pannelli. .  
   
   
AUDIT FAMIGLIA & LAVORO, ALLA HOPPE IL PRIMO CERTIFICATO ITALIANO  
 
Bolzano, 13 dicembre 2007 - L´azienda altoatesina Hoppe ha ricevuto mercoledì 12 dicembre il primo certificato italiano "Audit famiglia & lavoro". La consegna è avvenuta alla presenza degli assessori provinciali Luisa Gnecchi, Sabina Kasslatter Mur e Richard Theiner. Anche in Alto Adige sono molti i nuclei familiari in cui lavorano entrambi i genitori. "Per questo motivo - ha sottolineato l´assessora alla famiglia Sabina Kasslatter Mur - la Provincia si preoccupa di facilitare attraverso svariate iniziative la conciliazione tra tempi del lavoro e tempi della famiglia. In quest´ottica, è stato inserito negli ultimi 4 anni il progetto audit, che ora produce risultati davvero concreti. Ritengo fondamentale che la famiglia venga messa maggiormente al centro di tutto, anche nel campo dell´economia". Lo studio associato Equalitas, che in Alto Adige gestisce il progetto "Audit famiglia & lavoro" grazie al finanziamento del Fondo sociale europeo, ha effettuato un´indagine tra 500 aziende locali, dalle quali è emerso che le iniziative applicate a livello di conciliazione sono piuttosto limitate e sporadiche, e concentrate per lo più nelle aziende di grandi dimensioni. Dallo studio emerge la necessità di creare una cultura più diffusa della conciliazione tra famiglia e lavoro. "In questo campo le aziende sono gli attori principali - ha commentato la Gnecchi - perchè una migliore qualità di vita sul lavoro comporta anche una migliore qualità di vita nell´ambito familiare. Speriamo che l´esempio della Hoppe possa essere seguito da altre aziende, anche di più piccole dimensioni". Propio la Hoppe, azienda con un migliaio di dipendenti in Alto Adige, che produce sistemi di chiusura per porte e finestre, ha ricevuto il primo certificato italiano "Audit famiglia & lavoro". Il premio è stato consegnato dall´assessore alle politiche sociali Richard Theiner al capo del personale Luca Loredan. "Il nostro obiettivo - ha spiegato Loredan - è migliorare la qualità della vita sul posto di lavoro. I benefici per l´azienda consistono in una maggiore produttività e in un minor turn-over". "Le aziende - ha concluso Theiner - devono capire che attuare misure in grado di garantire una migliore conciliazione tra lavoro e famiglia portano dei benefici non solo ai lavoratori, ma alla stessa azienda, che si trova ad avere collaboratori più motivati". .  
   
   
INDAGINE TECNOBORSA 2007, TRANSAZIONI PREVISTE  
 
 Roma, 13 dicembre 2007 – “I risultati previsionali dell’indagine Tecnoborsa 2007 mettono in evidenza che, per la prima volta dopo anni di grande crescita, nel biennio in esame il mercato dovrebbe subire una battuta di arresto, soprattutto per quanto riguarda le famiglie con figli piccoli residenti a Roma o Palermo. Infatti, è emerso che solo il 9,1% degli intervistati ha intenzione di effettuare una transazione nel biennio 2007-2008 - acquistare vendere, prendere in locazione, dare in locazione - e la quota è scesa di ben 7,2 punti rispetto a quanto rilevato nell’Indagine 2005”, ha dichiarato Valter Giammaria Presidente di Tecnoborsa. Prendendo in esame il solo comparto delle compravendite si è riscontrato che il 6% degli intervistati ha intenzione di acquistare un’abitazione nel biennio in esame. Dalla comparazione con la precedente Indagine Tecnoborsa sulle sei grandi città si evidenzia quanto già registrato per le transazioni nel loro complesso. Infatti, si denota un calo abbastanza rilevante della quota di chi ha intenzione di acquistare (5,7 punti percentuali), tuttavia, per il 78,2% si tratta sempre di acquistare un’abitazione principale; quindi, chi acquisterà nel prossimo futuro lo farà prevalentemente per la necessità di avere una casa propria o per migliorare le proprie condizioni abitative. Al secondo posto, con un notevole divario, troviamo la motivazione come seconda casa per le vacanze (9,2%), seguita da coloro che intendono acquistare una seconda casa per parenti prossimi (7,6%); infine, vi è chi pensa di acquistare per investire il proprio capitale (5%). Rispetto all’Indagine 2005 è salita la quota di chi pensa di acquistare un’abitazione principale (3,3 punti percentuali) o una seconda casa per parenti prossimi (0,7 punti); viceversa, è scesa la percentuale di chi pensa di acquistare una casa per investimento (4,1 punti), mentre è rimasta stazionaria la quota di chi pensa di comprare una seconda casa per le vacanze. Da un focus su chi pensa di acquistare un’abitazione principale risulta che il 44,5% si preoccupa che il prezzo del bene sia idoneo alle possibilità economiche della famiglia, il 42,9% tiene conto delle dimensioni, mentre con un netto distacco troviamo altre caratteristiche quali: vicinanza dei trasporti pubblici, ubicazione del bene, tranquillità e silenzio della zona, facilità di parcheggio, comfort e finiture dell’abitazione, etc. Va segnalato che dal confronto con l’ultima Indagine sulle sei grandi città è scesa di ben 16,8 punti percentuali - pur rimanendo al primo posto - la quota di coloro che danno molto peso al prezzo del bene, mentre è salita la quota di coloro che desiderano una casa servita dai trasporti pubblici. Spostando l’analisi dalla parte dell’offerta futura emerge che nel biennio 2007-2008 solo l’1,8% delle famiglie intervistate ha manifestato l’intenzione di vendere un immobile - specialmente a Napoli, Palermo e Torino - ma, complessivamente, rispetto al 2005 non si sono rilevati notevoli cambiamenti. Infatti, in termini di intenzioni, il mercato delle compravendite immobiliari sembra stia raggiungendo un punto di equilibrio, poichè le intenzioni di acquisto superano le intenzioni di vendita di soli 4,2 punti, mentre nel 2005 il gap era di 10 punti. Coerentemente con gli acquisti anche per le vendite verranno transate soprattutto le abitazioni principali (88,6% di chi pensa di vendere); a seguire, anche se con un notevole divario, le seconde case vacanze (11,4%); invece, nessuno pensa di vendere case per parenti prossimi o abitazioni destinate a forme di investimento. La motivazione predominante che induce alla vendita di un’abitazione è dettata dall’esigenza di acquistare un’altra abitazione principale (65,7%), mentre al secondo posto vi è chi pensa di vendere per bisogno di liquidità (17,1%); al terzo posto troviamo chi intende vendere per acquistare una casa per parenti prossimi ed, infine, chi desidera vendere per comprare una seconda casa vacanze. Tra le esigenze più rilevanti che indurranno nel prossimo futuro una famiglia alla sostituzione della prima casa troviamo al primo posto, con un notevole divario rispetto alle altre, il desiderio di acquistare una casa più ampia (78,3%); il 30,4% lo fa per andare a vivere vicino a parenti prossimi (30,4%); l’8,7% vuole un’abitazione più confortevole della precedente; a parità di punteggio (4,3%) troviamo la necessità di maggiori opportunità di parcheggio, la vicinanza al posto di lavoro e servizi e/o aree commerciali nelle vicinanze; nessuno ha dichiarato di voler vendere un’abitazione principale con la motivazione di acquistarne un’altra più piccola, più tranquilla e/o silenziosa, con più facile accesso ai trasporti pubblici, con aree verdi nelle vicinanze o ubicata in zone più centrali o più periferiche. Andando a vedere il mercato delle locazioni, è risultato che il 2,1% degli intervistati pensa di prendere in affitto un immobile nel prossimo biennio e le figure più attive saranno i giovani studenti, in particolar modo quelli che risiedono a Palermo. Tra le famiglie che risiedono nelle grandi città rimane quasi immutata, rispetto al 2005, la quota di coloro che pensano di prendere in locazione un’abitazione. Spostandoci sul lato dell’offerta, è emerso che solo lo 0,3% degli intervistati pensa di concedere in locazione un bene nel biennio 2007-2008 e, a differenza di quanto avvenuto per la domanda, si prevede un calo di 1,1 punti percentuali rispetto a quanto dichiarato nell’Indagine 2005. Inoltre, il gap tra domanda e offerta nel 2005 era quasi nullo (0,4 punti), mentre nell’Indagine 2007 è salito a 1,8 punti. Questo in parte è dovuto al fatto che, a causa dell’incremento dei tassi di interesse, le famiglie italiane sono indecise se comprare o affittare un’abitazione. In ogni caso, la città più attiva dovrebbe essere Roma. Il Presidente di Tecnoborsa ha affermato che “mettendo a confronto le transazioni effettuate nel biennio 2005-2006 con quelle previste per il biennio 2007-2008 il numero delle famiglie che intendono effettuare una qualsiasi transazione scenderà di 3,4 punti percentuali; infatti, quelli che hanno effettuato una transazione sono stati il 12,4% degli intervistati, mentre quelli che pensano di effettuarla sono solo il 9,1%”. Tuttavia, per quanto riguarda i soli acquisti è emerso che la percentuale di chi pensa di acquistare una casa è più alta di quella di chi ha già effettuato lo stesso tipo di transazione nel biennio precedente, di 1,5 punti percentuali. Infatti, il 4,5% delle famiglie intervistate ha acquistato un’abitazione nei due anni antecedenti l’Indagine e il 6% pensa di farlo nei due successivi. Tale risultato non deve far pensare che ci sarà una crescita delle compravendite, in quanto, come abbiamo ricordato più volte negli articoli precedenti, in qualsiasi indagine, l’intenzione è una misura della propensione della popolazione di riferimento a tenere un certo comportamento e può essere considerato un indicatore solo parziale dell’effettivo tradursi in atto dei fenomeni in esame. “In effetti, tale affermazione è confermata anche dal fatto che nel corso dell’Indagine 2005 ben l’11,6% degli intervistati aveva dichiarato che pensava di acquistare una casa nel biennio 2005-2006 - ha proseguito Valter Giammaria - ma dall’indagine 2007 è risultato che, in realtà, nel periodo preso in esame, hanno realmente effettuato questo tipo di transazione solo il 4,5% degli intervistati. Quindi, nell’immaginario delle famiglie italiane c’è il desiderio di acquistare un’abitazione ma poi nei fatti non sempre ci riescono”. Inoltre, il gap fra le transazioni previste e quelle effettuate nell’Indagine 2005 era di 4,6 punti, mentre in questa Indagine è risultato essere, come si è già detto precedentemente, di soli 1,5 punti. Per quanto riguarda le vendite, viceversa, la percentuale delle famiglie che vorrebbero vendere un’abitazione nel biennio 2007-2008 dovrebbe essere inferiore, di 1 punto, alla quota di chi ha venduto nei due anni precedenti. Infatti, le vendite effettuate hanno riguardato il 2,7% delle famiglie intervistate, mentre quelle future dovrebbero coinvolgere solo l’1,8%. Andando a vedere quanto dichiarato dagli intervistati nell’Indagine 2005 è emerso che l’1,6% di essi pensava di vendere un’abitazione nel biennio successivo l’intervista (2005-2006), ma nell’Indagine 2007 è emerso che il 2,7% degli intervistati hanno realmente venduto una casa in quell’intervallo temporale. “Dunque, in questo caso, diversamente da quanto riscontrato per la domanda, la quota di chi ha realmente effettuato una transazione è stata superiore a quella di coloro che pensavano di effettuarla” – ha concluso il Presidente. Anche per quanto riguarda il mercato delle locazioni le transazioni effettuate sono superiori a quelle previste, di 2 punti nel caso della domanda e di 2,8 in quello dell’offerta. In entrambi i casi le transazioni previste nell’Indagine 2005 sono risultate, in base a quanto rilevato nell’Indagine 2007, inferiori a quelle realmente effettuate. .  
   
   
BORSA TOSCANA IMMOBILIARE  
 
Firenze, 13 dicembre 2007 - Un portale con accesso gratuito per garantire un mercato immobiliare trasparente a tutela dei cittadini utenti interessati alla vendita, all’affitto o all’acquisto di una casa. E’ l’obiettivo con il quale la Camera di Commercio di Firenze ha istituito Borsa Toscana Immobiliare: una vetrina virtuale a disposizione di chi cerca e vende casa che si avvale dell ‘ausilio di mediatori affidabili e professionalmente preparati –282 le agenzie accreditate ad oggi per 9000 annunci - selezionati dalle Camere di Firenze, Prato, Pistoia, Arezzo, Grosseto e Siena. Il portale, al quale hanno aderito anche le Associazioni dei mediatori Fimaa, Anama e Fiaip e le Associazioni del consumatori toscane, offre una selezione degli immobili, delle agenzie, la stima del prezzo, la presa in atto dell’incarico di vendita, fino alla visita virtuale dell’appartamento. “Vogliamo in questo modo arginare il fenomeno dell’abusivismo immobiliare e per questo stiamo avviando anche un’opera di sensibilizzazione sul territorio con l’aiuto delle stesse amministrazioni comunali”, spiega il presidente del Comitato camerale di vigilanza della Borsa, Cristina Ricciardi , dirigente della Camera di commercio. I mediatori accreditati nei rapporti con i loro clienti devono, di fatti, utilizzare i formulari contrattuali predisposti dalla Borsa Toscana , salvo diverso accordo con l´utente, e in caso di controversia si impegnano a rivolgersi ai servizi di conciliazione e alle camere arbitrali camerali. Il portale è consultabile anche in lingua straniera (inglese, francese, tedesco e spagnolo) e prevede una sezione dedicata alle "consulenze on line" oltre a pssibili collegamenti con altri operatori del settore. .  
   
   
PIRELLI RE, INSIEME AGLI INVESTITORI RREEF E GRUPPO BORLETTI, IN QUALITÀ DI COINVESTITORE  
 
Milano, 13 dicembre 2007 –Pirelli Re, insieme agli investitori Rreef e Gruppo Borletti, in qualità di coinvestitore e gestore ha firmato una lettera di intenti non vincolante per acquistare da Karstadt Quelle Ag (Gruppo Arcandor) il 49% della joint venture proprietaria del portafoglio immobiliare locato a Karstadt, il primo operatore tedesco nel business dei grandi magazzini e uno dei principali in Europa. Il portafoglio immobiliare, con un valore di circa 4,7 miliardi di euro, è composto da 164 immobili a prevalente destinazione commerciale (superficie totale di circa 3,1 milioni di mq), di cui circa il 90% costituito da 90 department stores e negozi sportivi locati a Karstadt con una superficie di vendita lorda pari a 1,2 milioni di mq. Tra gli asset del portafoglio, il Kadewe a Berlino, uno dei più grandi department store in Europa. La lettera di intenti siglata prevede un’esclusiva valida fino al 1 febbraio del 2008 per negoziare con il Gruppo Arcandor i contenuti della possibile acquisizione. La stipulazione di qualsiasi accordo vincolante relativo all’operazione resta in ogni caso soggetta ad una serie di condizioni, tra cui il raggiungimento di un accordo con il socio che oggi detiene il 51% della joint venture, e comunque è subordinata all’approvazione da parte del Consiglio di Amministrazione. .  
   
   
SOSTEGNO AFFITTI, OLTRE 81 MLN PER 64.887 FAMIGLIE LOMBARDE  
 
 Milano, 13 dicembre 2007 - Sono oltre 81 i milioni di euro a disposizione delle 64. 887 famiglie lombarde che hanno richiesto il contributo a sostegno dell´affitto per l´anno 2007. Lo ha annunciato l´assessore alla Casa e Opere Pubbliche, Mario Scotti, spiegando anche che sono già stati dati i primi finanziamenti agli oltre 1. 000 Comuni ai quali spetterà poi ´liquidare´ le richieste. Comuni che, come prevede la legge nazionale, partecipano con circa 12. 5 milioni di euro, al fondo di 68. 876. 387 euro già stanziati da Stato e Regione Lombardia. Delle oltre 64. 000 domande, 45. 355 appartengono alla categoria delle ´ordinarie´, mentre le rimanenti 19. 532 rientrano in quella ´della grave difficoltà´. Sono state ammesse al finanziamento tutte le domande provenienti da famiglie che hanno un reddito Isee (Indicatore socio economico equivalente) compreso fra 3. 100 e 12. 911 euro che, proprio in base alla ´classe di appartenenza´ nella quale sono state inserite, riceveranno un contributo che va dal 50 al 23% della cifra che pagano per l´affitto. Ripartizione Delle Domande Per Provincia: - Milano: 23. 077 - Bergamo: 6. 102 - Brescia: 11. 798 - Como:3. 139 - Cremona: 3. 163 - Lecco: 1. 712 - Lodi: 1. 561 - Mantova: 4. 066 - Pavia: 4. 322 - Sondrio: 485 - Varese: 5. 462 "Il Governo regionale - ha spiegato l´assessore Scotti- in accordo con il presidente Formigoni, ha fatto un ulteriore sforzo straordinario riuscendo a reperire dal proprio bilancio fondi che ci permettono di garantire un aiuto concreto a chi fa fatica a pagare il proprio canone di affitto". "Questo perché - ha concluso l´assessore - l´attenzione alla persona, anzitutto nelle sue difficoltà quotidiane, è sempre al centro della nostra azione di governo". .  
   
   
FONDO SOSTEGNO AFFITTO, ASSESSORE BERRUTI: "AL VIA EROGAZIONE FINANZIAMENTI A OLTRE 11MILA FAMIGLIE LIGURI"  
 
Genova, 13 Dicembre 2007 - Prende il via l´erogazione dei 12. 939. 093 euro destinati alle famiglie liguri che vivono in affitto. Lo comunica l´assessore regionale alle Politiche abitative, Maria Bianca Berruti ricordando che "è stata chiusa la fase di ricognizione delle domande per la richiesta di sostegno al reddito a valere sul Fondo sociale per gli affitti 2007 (Fsa) e che la Regione sta iniziando la distribuzione ai vari Comuni in cui risiedono le famiglie che ne hanno fatto richiesta". Le famiglie che riceveranno il contributo per il 2007 ammontano a 11. 293, con un incremento del 10,99% rispetto all´anno scorso, per un contributo medio a famiglia di 1. 090 euro l´anno. Accanto al numero delle famiglie è aumentato anche il fabbisogno in termini finanziari che oggi ammonta a 25. 247. 485,99 con una crescita, rispetto all´anno scorso, del 16,32%. Il livello di soddisfacimento delle famiglie si attesta anche quest´anno intorno al 51,25%, praticamente uguale al dato dell´anno corso. "Il numero delle domande - spiega l´assessore regionale Berruti - era atteso, preoccupante è stato l´aumento più che proporzionale del fabbisogno e il fatto che aumenti la richiesta di risorse finanziarie rispetto alla crescita delle famiglie è un sintomo di ciò che sta avvenendo nel mercato immobiliare:la crescita dei canoni di locazione quando si arriva alla scadenza dei contratti; pertanto senza un adeguato sostegno molte famiglie rischiano di trovarsi sempre più in difficoltà nel far fronte al pagamento degli affitti". Lo stanziamento per il sostegno all´affitto del 2007 per la Regione Liguria risulta il più alto dal 1999, l´anno in cui è stata introdotta la misura. Ammontano a 37 i Comuni che hanno provveduto a impegnare proprie risorse finanziarie per il sostegno alle famiglie nel settore della casa. Il Comune che ha più partecipato è stato quello di Savona (€ 113. 000), seguito da Rapallo (€90. 000), Finale Ligure e Chiavari (€ 50. 000 entrambi). Più della metà del fabbisogno si concentra nei capoluoghi di provincia, anche se le domande arrivano da 179 comuni liguri. Il Comune che manifesta il fabbisogno maggiore è Genova con 3. 629 domande per un fabbisogno finanziario che quest´anno è arrivato superare gli 8 milioni di euro a fronte di un importo erogato pari a € 3. 432. 475,72. .  
   
   
BUDAPEST: ENERGIA RINNOVABILE E COSTRUZIONI ENERGETICAMENTE EFFICIENTI  
 
Budapest (Ungheria), 13 dicembre 2007 - Dal 24 al 26 aprile a si terranno una conferenza e una fiera commerciale sull´energia rinnovabile e sul restauro efficiente dal punto di vista energetico. La manifestazione comprenderà una conferenza sui biogas e iniziative su temi quali l´energia eolica, l´energia idroelettrica, l´energia geotermica e la cogenerazione. Oltre a partecipanti mitteleuropei e dell´Europa sudorientale, si prevedono ospiti dalla Cina, dalla Mongolia, dagli Stati Uniti, dall´Australia e dall´Europa occidentale. Per ulteriori informazioni visitare: http://www. Renexpo-budapest. Com . .  
   
   
GIORNATA INFORMATIVA SULLA RICERCA IN CAMPO ENERGETICO NELL´AMBITO DEL 7°PQ  
 

Bruxelles, 13 dicembre 2007 - Il 19 dicembre la Commissione europea organizza a Bruxelles (Belgio) una giornata informativa sulla ricerca in campo energetico nell´ambito del Settimo programma quadro (7°Pq) essendo stati indetti, lo scorso 30 novembre, quattro inviti a presentare proposte nel quadro della tematica «Energia» del 7°Pq. Lo scopo della giornata è informare le parti interessate sugli argomenti di ricerca oggetto degli inviti, chiarire i dettagli delle principali condizioni giuridiche e procedurali e rispondere a eventuali quesiti. In altre due presentazioni, inoltre, saranno affrontati temi di fondamentale importanza per il settore energetico: il fondo di ricerca per il carbone e l´acciaio e le opportunità in campo energetico nell´ambito del programma per le infrastrutture di ricerca. Per ulteriori informazioni visitare: http://ec. Europa. Eu/research/conferences/2007/energy_infoday/infoday_energy_en. Htm

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CITTA´ DELLA SCIENZA - I EDIZIONE - LE FONTI RINNOVABILI L´EVENTO È RICCO DI SPUNTI E OPPORTUNITÀ PROFESSIONALI.  
 
Napoli, 13 dicembre 2007 - Ufficialmente aperte le iscrizioni, per la partecipazione al seminario intensivo sulle fonti alternative, in programma il prossimo febbraio a città della Scienza di Napoli. Il corpo docente di grande qualità sul piano professionale, riconosciuto in ambito internazionale, i temi trattati e la struttura che lo propone, hanno realizzato un mix perfetto finalizzato ad una eccellente possibilità di crescita. Il 21 e 22 febbraio 2008, Città della Scienza, ospiterà uno dei più importanti eventi formativi. Le materie trattate, vanno dalla certificazione energetica, (cui tutti sono chiamati nell´immediato futuro) fino alla cogenerazione, dal fotovoltaico alle agevolazioni fiscali e finanziarie, dalla normativa ai titoli di efficienza energetica, passando per un´approfondita analisi dei certificati bianchi ed i certificati verdi. Tutto il programma e le modalità di adesioni sono disponibili accedendo al sito o scrivendo a formazione@adiellegroup. Com. .  
   
   
“CARBONE: OBIETTIVO ZERO EMISSION”  
 
Roma, 13 dicembre 2007 - Il Presidente dell’Enea Luigi Paganetto, introducendo i lavori del workshop “Carbone: obiettivo zero emission” ha affermato: “Per vincere la sfida della riduzione delle emissioni occorre, nel caso del carbone, il cui impiego nel mondo va crescendo con innegabili risvolti ambientali, sviluppare tecnologie fortemente innovative per arrivare a ”Emissioni Zero”. L’enea è impegnato nelle ricerche su cattura e stoccaggio della Co2 per ridurre a zero le emissioni nel caso dell’impiego di carbone. E’ un importante impegno di ricerca e innovazione tecnologica che può, tra l’altro, aprire interessanti prospettive alle imprese che si muovono in un contesto di mercato globale; ciò è particolarmente vero per Paesi come Cina e India con forte crescita dei consumi di energia”. .  
   
   
INNOVAZIONE E INVESTIMENTI IN CAMPO ENERGETICO BAIRATI: SOSTEGNO ALLE IMPRESE CHE OPERANO SULLA FILIERA DELLE ENERGIE RINNOVABILI  
 
Torino, 13 dicembre 2007 - Nell’ambito della programmazione dei fondi europei per lo sviluppo e in vista della giornata regionale sull´energia prevista per la prossima primavera, si è svolto oggi, presso l’Unione Industriale di Torino, il seminario organizzato dalla Regione Piemonte e dalle associazioni datoriali piemontesi “Innovazione e investimenti in campo energetico: strategie e finanziamenti regionali per le imprese piemontesi”. L´appuntamento si inserisce nel ciclo di incontri di approfondimento delle strategie che la Regione Piemonte sta effettuando per sostenere i progetti innovativi delle imprese in tema di efficienza energetica e di uso delle fonti rinnovabili ed è stata l’occasione per discutere degli interventi destinati alle imprese che operano in questo campo. L’obiettivo principale dell’incontro è stato permettere alle imprese piemontesi di illustrare idee e proposte progettuali di sviluppo e approfondire la conoscenza dei nuovi schemi di incentivo in corso di predisposizione da parte della Regione. Ha illustrato la strategia di supporto agli investimenti imprenditoriali in tema di energia della Regione Piemonte e le linee regionali di sostegno a progetti di efficienza energetica ed uso delle fonti rinnovabili da parte delle piccole e medie imprese, l’assessore alle Politiche per l’Innovazione, Andrea Bairati: “Abbiamo aderito a questo incontro con le associazioni datoriali per raccogliere il punto di vista delle imprese che operano in campo energetico. La scorsa settimana si è svolto il 1° comitato di sorveglianza del Fondo Europeo di sviluppo regionale (Fesr) che ha dato il via alla struttura generale del programma. Sono 270 i milioni di euro, circa un quarto delle risorse complessive del Fesr, che saranno destinati a investimenti sulle energie. Intendiamo lavorare in tre diverse direzioni: l’ampliamento della produzione, il sostegno alle imprese che si insedieranno in Piemonte e lavoreranno sulla filiera delle energie rinnovabili e la conversione a un utilizzo più intelligente dell’energia, perché la tecnologia sostenibile più semplice è proprio il risparmio energetico. ” .  
   
   
FIRMATA CONVENZIONE PER CENTRI ASSISTENZA CALDAIE E´ UN CATASTO CENTRALIZZATO PER VERIFICARE I DATI ENERGETICI CONSENTIRA´ DI CONOSCERE LO STATO DI OBSOLESCENZA DEGLI IMPIANTI  
 
Milano, 13 dicembre 2007 - E´ stata siglata ieri in Regione Lombardia dall´assessore alle Reti, Servizi di Pubblica Utilità e Sviluppo Sostenibile, Massimo Buscemi, e dai rappresentanti delle associazioni regionali degli artigiani la convenzione per la gestione dei Cait, i Centri assistenza impianti termici, un catasto centralizzato al quale si possono rivolgere i manutentori per trasmettere, in via telematica, le dichiarazioni previste per legge sulla corretta gestione degli impianti stessi. "La trasmissione in via telematica delle dichiarazioni dei manutentori - ha detto l´assessore Buscemi - è una condizione indispensabile per rendere operativo il catasto centralizzato degli impianti termici istituito da Regione Lombardia in attuazione alla legge n. 24 del 2006 relativa alla lotta contro l´inquinamento atmosferico". L´impegno di Regione Lombardia per disciplinare la gestione degli impianti termici risale ad alcuni anni fa ma la convenzione stipulata oggi rappresenta un salto di qualità sia per la gestione degli impianti sia per il ruolo attribuito ai manutentori. "Il catasto centralizzato - ha sottolineato Buscemi - rappresenta uno strumento essenziale non solo per monitorare gli impianti anomali ma anche per conoscere il fabbisogno di energia primaria degli edifici, i fattori che influenzano i consumi, i livelli di obsolescenza e di sicurezza degli impianti. Tutti elementi essenziali per definire le politiche di intervento della Regione ma anche degli altri enti e delle imprese". La professionalità degli installatori e dei manutentori è un elemento essenziale delle politiche regionali per il risparmio energetico e la riduzione dell´inquinamento. "La riduzione dell´inquinamento - ha concluso l´assessore Massimo Buscemi - passa anche attraverso l´innovazione perché, senza innovazione non ci possono essere prospettive concrete per la tutela dell´ambiente". .  
   
   
SLOVENIA PARTECIPA A JOINT VENTURE PER GAS  
 
 Lubiana, 13 dicembre 2007 - La Mol Nyrt, holding ungherese del settore energetico, ha annunciato il lancio, all´inizio del prossimo anno, di negoziati sulla costituzione di una joint venture regionale per il trasporto del gas attraverso l´Europa centrale e orientale. Ne dà notizia "Nine o´Clock". Compagnie del settore del gas naturale di Romania, Serbia, Bosnia, Croazia e Slovenia valuteranno con la Mol le prospettive di costituzione di una nuova joint venture che potrebbe essere soggetta ad una iniziale offerta pubblica. Secondo la compagnia ungherese, se la rete di condotti per complessivi 27 mila chilometri dovesse diventare operativa, la nuova entità potrebbe essere in grado di mettere insieme i capitali sufficienti a connettere i condotti isolati a qualsiasi punto del sistema e di assicurare così la continuità delle forniture. .  
   
   
OGGI A PERUGIA CONVEGNO “L’ALTRA ENERGIA - LE FONTI ENERGETICHE RINNOVABILI IN UMBRIA: SCENARI E OPPORTUNITÀ”  
 
 Perugia 13 dicembre 2007 – Oggi alle ore 9 e 45, nella Sala della Partecipazione di Palazzo Cesaroni a Perugia, è in programma il convegno dal titolo “L’altra Energia - Le Fonti energetiche rinnovabili in Umbria: scenari e opportunità”. L’iniziativa, patrocinata dalla Regione Umbria con la partecipazione di ‘Anev’ e ‘Ises Italia’, è organizzata dall’Agenzia per l’Energia e l’Ambiente della Provincia di Perugia in risposta alla campagna del Ministero delle attività produttive e del Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio realizzata da “Apat” e da “Renael” nel quadro delle attività della campagna nazionale sulle fonti energetiche rinnovabili, sul risparmio e l’efficienza energetica. Interverrà l’assessore regionale all’ambiente, Lamberto Bottini. .  
   
   
CONFERENZA SU PARTENARIATI E PERCORSI INDUSTRIA-UNIVERSITÀ NELL´AMBITO DELL´AZIONE «MARIE CURIE»  
 
 Bruxelles (Belgio) 13 dicembre 2007 - Il 14 gennaio si terrà a Bruxelles una conferenza su partenariati e percorsi industria-università nell´ambito dell´azione «Marie Curie» (Iapp). L´iniziativa è volta ad assicurare ai candidati attuali il maggior beneficio possibile dalla collaborazione tra industria e università e ad assistere quelli futuri affinché comprendano meglio il programma e preparino proposte Iapp di elevata qualità. La conferenza sarà inaugurata da Janez Potocnik, commissario europeo per la Scienza e la ricerca e l´intervento di vari oratori di spicco è già confermato. Il programma prevede anche studi di casi di collaborazioni positive tra industria e università. L´iniziativa è organizzata della Commissione europea. Per ulteriori informazioni sulla conferenza visitare il seguente sito web: http://ec. Europa. Eu/research/mariecurieactions/ Per ulteriori informazioni sugli inviti a presentare proposte più recenti visitare: http://cordis. Europa. Eu/fp7/people/industry-academia_en. Html.  
   
   
62 MILIONI PER DARE LA "DOTE" AGLI STUDENTI FORMIGONI: CONTRIBUTI DIRETTI AI RAGAZZI E NON ALLE AGENZIE INTEGRAZIONI FINO A 1000 EURO PER MERITEVOLI E 3000 PER DISABILI  
 
Milano, 13 dicembre 2007 - Un "tesoretto" che accompagna la studente in tutto il suo percorso scolastico, sostenendo la sua libertà di scelta educativa e il diritto allo studio. Si chiama "dote" e farà il suo debutto con il prossimo anno scolastico 2008-2009. Già stanziati dalla Giunta regionale 65 milioni di euro (a fronte dei 52 milioni erogati nello scorso anno, oltre il 20% in più. La novità è stata presentata ieri in una conferenza stampa al Palazzo della Regione dal presidente Roberto Formigoni e dall´assessore all´Istruzione, Formazione e Lavoro, Gianni Rossoni. I contributi annuali per studente sono di vario tipo e per la prima volta possono essere richiesti con una sola domanda o attraverso i Comuni o in internet. Lo si può fare all´inizio del percorso e valgono, se permangono le condizioni di reddito e di merito, sino al termine. Un primo tipo di dote è "per la libera scelta" (ex buono scuola) che può arrivare fino a un massimo di 1. 050 euro all´anno per studente. Con due importanti novità. Una riguarda i portatori di handicap, per i quali è previsto un contributo aggiuntivo di 3. 000 euro all´anno. L´altra riguarda le famiglie meno abbienti (con reddito Isee inferiore a 15. 458 euro): per ciascun figlio è prevista un´integrazione tra i 500 e i 1. 000 euro. C´è poi la "dote per la permanenza nel sistema educativo", destinata all´acquisto di servizi (come libri, mensa, trasporti) per gli alunni delle scuole elementari, medie e superiori statali (da 120 a 320 euro) per chi ha reddito Isee inferiore ai 15. 540 (il precedenza il limite era di 10. 000). Infine la "dote per merito" (ex borse di studio) - valida per scuole statali e non - da 500 a 1. 000 euro. "Con questo pacchetto di misure - ha spiegato Formigoni - rafforziamo la vicinanza alle famiglie, il sostegno alla libertà di scelta, l´attenzione alle situazioni bisognose ma anche agli alunni meritevoli. Il metodo è quello di sostenere l´individuo, appunto con una dote personale che lo accompagna qualunque percorso decida di seguire, e non le varie agenzie formative". "Le oltre 100. 000 famiglie lombarde interessate a questo pacchetto d provvedimenti - ha sottolineato Rossoni - avranno due vantaggi: l´innalzamento della soglia di reddito da 10 a oltre 15. 000 euro di reddito annuo Isee e il raddoppio in alcuni casi delle borse di studio, da 500 e 1. 000 euro". Contatti Con Fioroni - E a riguardo dei corsi triennali di formazioni validi per l´obbligo scolastico, su cui pende ancora il ricorso del Governo alla Corte Costituzionale, Formigoni ha reso noto di aver preso iniziativa nei confronti del ministro Fioroni per trovare una via d´uscita e dare subito certezze alle famiglie che in gennaio devono fare le preiscrizioni. "Ho proposto al ministro - ha detto Formigoni - di ricominciare daccapo l´esame di tutto ciò che è in discussione per rispettare i poteri dell´una e dell´altra parte". Formigoni ha anche notato che non è una bella situazione quella in cui si finisce per affidare di fatto la potestà legislativa alla Corte Costituzionale invece che alle istituzioni deputate. Ed ecco nel dettaglio i contenuti del provvedimento: Dote Per Libertà Di Scelta - Beneficiario della dote per la libertà di scelta è lo studente, residente in Lombardia, frequentante corsi a gestione ordinaria presso le scuole primarie, secondarie di I grado e secondarie superiori, paritarie, legalmente riconosciute e parificate con sede in Lombardia. E´ altresì beneficiario lo studente residente in Lombardia che frequenti i medesimi corsi in Regioni confinanti e che, al termine delle lezioni, rientri quotidianamente alla propria residenza. La domanda è presentata dalla famiglia o dalla persona fisica esercente la potestà genitoriale o dall´affidatario, residente nel territorio della Regione Lombardia, per ciascun figlio o affidato beneficiario. Il tetto di reddito del richiedente deve avere come riferimento al reddito della famiglia, utilizzando, limitatamente ai figli a carico, i coefficienti di correzione stabiliti dall´Isee per la valutazione delle condizioni familiari. Alle famiglie con reddito inferiore o uguale a euro 8. 348,74 verrà riconosciuta, per ciascun figlio, una dote corrispondente al 50% della previsione di spesa dichiarata, con un tetto massimo di euro 1. 050. Alle famiglie con reddito compreso tra euro 8. 348,74 e euro 46. 597,00, verrà riconosciuta, per ciascun figlio, una dote corrispondente al 25% della previsione di spesa dichiarata, con un tetto massimo di euro 1. 050. Alle famiglie con reddito superiore a euro 46. 597 non verrà riconosciuto alcunché. Nel caso di alunno portatore di handicap certificato, la famiglia percepirà un contributo aggiuntivo di 3. 000 euro per spese connesse al personale insegnante impegnato in attività didattica di sostegno. Al fine di favorire un´effettiva libertà di scelta nell´ambito del sistema paritario, alle famiglie con reddito Isee inferiore o uguale a euro 15. 458 è attribuita, a copertura delle spese previste per la frequenza delle scuole paritarie, una integrazione della dote per ciascun figlio corrispondente a euro 500 se frequentante la scuola primaria, 700 se frequentante la scuola secondaria di I grado e 1. 000 se frequentante la scuola secondaria superiore. Dote Per La Permanenza Nel Sistema Educativo - Beneficiario della dote per la permanenza nel sistema educativo è lo studente residente in Lombardia frequentante corsi a gestione ordinaria presso le scuole primarie, secondarie di I grado e secondarie superiori statali con sede in Lombardia. E´ altresì beneficiario lo studente residente in Lombardia che frequenti i medesimi corsi in Regioni confinanti e che, al termine delle lezioni, rientri quotidianamente alla propria residenza. La domanda è presentata dalla famiglia o dalla persona fisica esercente la potestà genitori aie o dall´affidatario, residente nel territorio della Regione Lombardia, per ciascun figlio o affidato beneficiario. Il tetto di reddito del richiedente deve avere come riferimento l´indicatore Isee inferiore o uguale a euro 15. 458. Alle famiglie con Isee inferiore o uguale ad euro 15. 458,00 verrà riconosciuta una dote per ciascun figlio beneficiario almeno pari a euro 120 per la frequenza a scuola primaria; almeno pari a euro 220 per la frequenza a scuola secondaria di I grado e almeno pari a euro 320 per la frequenza a scuola secondaria superiore. Dote Per Merito - Possono fare domanda gli studenti, residenti in Lombardia, capaci e meritevoli, frequentanti il terzo anno della scuola secondaria di I grado e scuola secondaria superiore, statale e non statale, paritaria, legalmente riconosciuta e parificata con sede in Lombardia, che abbiano conseguito nell´arco del percorso scolastico una valutazione eccellente almeno pari a 7,5/0ttimo. Con successivo decreto verranno determinati i criteri di merito e di reddito per l´attribuzione della dote per merito oltre alle modalità di presentazione delle domande. Al beneficiario verrà riconosciuta una dote pari a euro 500 se frequentante la prima, seconda, terza e quarta classe della scuola secondaria superiore nonché pari a euro 1. 000 se frequentante la terza classe della scuola secondaria di I grado e la quinta classe della scuola secondaria superiore. .  
   
   
RICERCA, DALLA REGIONE EMILIA ROMAGNA 10 MILIONI CON IL NUOVO PROGRAMMA  
 
Bologna, 13 dicembre 2007 – 10 milioni per la ricerca con il nuovo programma varato dalla Regione. "La nostra priorità è quella di far crescere i lavoratori della conoscenza e realizzare, a partire dai laboratori già avviati, una rete regionale per l’alta tecnologia. Con università e enti di ricerca dobbiamo creare strutture dedicate e accreditate per lavorare con le imprese, delle vere e proprie officine dell’innovazione". Lo ha annunciato l’assessore regionale alle Attività produttive Duccio Campagnoli, nel corso della presentazione del Rapporto 2007 sull’economia dell’Emilia-romagna realizzato da Regione e Unioncamere. Per dare continuità ai gruppi di ricerca, e in modo particolare ai giovani, e affinare le metodologie del trasferimento tecnologico, la Regione ha approvato nei giorni scorsi il nuovo programma, con cui sostenere la specializzazione ulteriore dell’attività dei laboratori e dei centri. Tra gennaio e febbraio sarà, quindi, possibile per i laboratori e i centri già avviati presentare i nuovi programmi di attività per altri 18 mesi, con l’obiettivo di favorire lo sviluppo organizzativo delle strutture e il rafforzamento delle modalità di svolgimento delle attività. Il Futuro Della Rete Regionale Dell´alta Tecnologia - Contemporaneamente al nuovo programma per sostenere la continuità e la specializzazione ulteriore dell’attività dei laboratori e dei centri, la Regione ha attivato una procedura in base alla quale, attraverso un ente specializzato, provvederà all’accreditamento e alla certificazione di qualità dei laboratori come strutture efficaci per svolgere ricerche industriali in collaborazione con le imprese. I laboratori che risulteranno accreditati entreranno a far parte di una vera e propria associazione, la "Rete dell’alta tecnologia dell’Emilia-romagna", che affiancherà Aster. E’ importante anche notare come con il programma regionale, anche dal lato delle imprese, vi sia stata un’importante azione strutturale di rafforzamento dell’attività di ricerca. In media quasi 2 nuovi assunti, neolaureati in materie tecnico-scientifiche per impresa. Quindi quasi 900 nuovi ricercatori assunti per un impegno nei progetti attivati dalle imprese: di questi più del 50% dopo il primo anno sono già assunti a tempo indeterminato. Inoltre, sono stati concretamente attivati circa 700 contratti di collaborazione fra le imprese e le università ed enti di ricerca, e a oggi vi sono 100 brevetti nuovi già depositati. Il sistema regionale nel suo insieme appare, quindi, muoversi con molto dinamismo verso l’economia dell’innovazione e della conoscenza, obiettivo che sarà perseguito dalle politiche regionali, ora anche attraverso il Programma Operativo Fesr 2007-2013, incentrato proprio sull’attuazione della strategia di Lisbona a livello regionale. La Ricerca In Emilia-romagna - Il sistema della ricerca in Emilia-romagna è caratterizzato dalla presenza significativa e diffusa su tutto il territorio regionale di sedi universitarie e di importanti strutture appartenenti ai grandi enti nazionali della ricerca e dell’innovazione, da un numero crescente di imprese dinamiche e innovative che si sono dotate di proprie strutture di ricerca e sviluppo al loro interno. La "comunità" della ricerca e dell’innovazione è rappresentata da un gruppo di 17. 500 persone che si occupa di ricerca e sviluppo nelle Università, negli enti di ricerca, nelle imprese, cui si aggiunge quella parte sempre più consistente del mondo del lavoro autonomo della conoscenza, che contribuisce alla diffusione delle conoscenze e all’innovazione. Il personale di ricerca strutturato (docenti e ricercatori) ammonta complessivamente nel sistema universitario della regione a 6. 320 unità, pari al 9,5% del totale di tutte le università italiane. In media due terzi del personale di ricerca nelle università pubbliche della regione opera in ambiti tecnico-scientifici. Nel dettaglio la quota di personale di ricerca tecnico-scientifico sul totale raggiunge il 72,6% a Modena e Reggio Emilia, il 74,2% a Parma, il 74,9% a Ferrara, contro il 60,4% a Bologna ed una media nazionale di 63,9%. Nelle altre reti e strutture (come Cnr ed Enea) lavoravano 1. 712 ricercatori (dati 2005). Infine, il sistema industriale è giunto a dedicare alla ricerca e sviluppo 9. 300 addetti, pari al 13,1% degli addetti alla ricerca nelle imprese italiane, rappresentando inoltre la quota maggioritaria all’interno della regione. Inoltre le imprese, nell’ultimo decennio hanno fortemente potenziato le loro spese in ricerca e sviluppo e oggi rappresentano la quota principale di questa attività in regione. Questi dati consentono oggi all’Emilia-romagna di distinguersi nel panorama nazionale soprattutto dal punto di vista dinamico. Le imprese emiliano-romagnole hanno aumento il personale dedicato di quasi il 40% dal 2000, a fronte di poco più del 10% nazionale, e hanno inoltre aumentato gli investimenti, al valore nominale, del 74% contro il 26% della media italiana. Questo dato è confortato da ulteriori indicatori di dinamicità innovativa, per quanto parziali. Il numero di brevetti realizzati in Emilia-romagna e depositati in Italia è giunto a quasi 1900 unità/anno, così come è anche fortemente cresciuto il numero dei brevetti emiliano-romagnoli depositati alle autorità europee fino a 670, al punto da assegnare all’Emilia-romagna il rapporto brevetti per abitante più elevato, pari al doppio della media italiana (452 brevetti per milione di abitanti, contro i 210 in Italia). Inoltre, nel contesto di una grande capacità di esportazione, l’Emilia-romagna, tra il 2000 e il 2005 ha fortemente aumentato la propria capacità di esportazione nei settori di alta tecnologia (+28,6%), a fronte di un calo della media nazionale del 2,9%, ed ugualmente molto consistente è stato l’incremento dell’export nei settori a medio-alta tecnologia (+17,3%, contro il +10,3% nazionale). Calcolata in termini pro capite e non di quota sul totale, la capacità di esportare beni di alta tecnologia è di quasi 1000 euro pro capite a fronte dei 724 in media in Italia. L’intervento della Regione attraverso il Programma Regionale per la Ricerca Industriale, l’Innovazione e il Trasferimento Tecnologico (Prriitt) ha puntato a rafforzare ulteriormente il sistema della ricerca e dell’innovazione e, soprattutto, a favorire una più stretta relazione tra la sfera della ricerca pubblica e le imprese. L’intervento regionale ha consentito di avviare una rete di strutture dedicate alla ricerca industriale e al trasferimento tecnologico, costituita da oltre 50 strutture di laboratorio o di centri per l’innovazione, che hanno visto un investimento di 60 milioni di euro, cofinanziato per il 50% dalla Regione. In questi luoghi, la ricerca incontra l’industria e i ricercatori dialogano con le imprese per svolgere ricerche applicate e trasferire conoscenze. Nella rete dei laboratori si è organizzata la partecipazione di 177 strutture di ricerca tra dipartimenti universitari e istituti e gruppi di ricerca di Cnr, Enea, Infim e si è attivato il partenariato di collaborazione scientifica permanente con 176 imprese ed altre organizzazioni. Un fatto di grande rilievo ha riguardato il coinvolgimento nei laboratori dei ricercatori; 443 sono i nuovi giovani ricercatori che grazie al programma regionale hanno visto attivato un assegno o borsa di ricerca e che stanno lavorando per l’attuazione dei programmi previsti a fianco del personale strutturato. Accanto a loro, infatti, stanno lavorando già impegnati nell’Università e negli Enti giovani ricercatori e professori con oltre 800 persone coinvolte per una stima di quasi 300 anni/uomo. In totale, questa rete appena nata e orientata a costruire un dialogo permanente tra ricerca e industria ha coinvolto, considerando anche i centri per l’innovazione, più di 1000 unità lavorative. .  
   
   
FORMAZIONE: COSOLINI, LAVORIAMO PER TS CITTA´ UNIVERSITARIA  
 
Trieste, 13 dicembre 2007 - Trieste dovrà diventare una città universitaria, non solo per la caratterizzante presenza di studenti ma per quella vocazione ad accogliere prima e trattenere dopo come lavoratori quei giovani in grado di trasmettere un valore aggiunto e di rinverdire la città più vecchia del Paese, l´Italia, più vecchio d´Europa. Per raggiungere questo traguardo - delineato dall´assessore a Formazione ed Università del Friuli Venezia Giulia, Roberto Cosolini, nel corso di un incontro all´Erdisu con gli studenti ed il rettore dell´Università di Trieste, Francesco Peroni - serve una strategia partecipata che coinvolga indistintamente tutte le istituzioni. La Regione, ha spiegato Cosolini, è impegnata a tutto campo attraverso l´incremento delle risorse per il 2008, che servirà a garantire uno standard adeguato all´offerta per il diritto allo studio. Servizi di base (mensa, casa dello studente e borse di studio) ma anche servizi aggiuntivi che contribuiscano a migliorare la qualità di vita degli studenti. Ciò significa che l´impegno si allarga ad opportuni contributi per gli affitti e ad una Carta Studente che consenta agevolazioni sui trasporti e su altri servizi cittadini, oltre ad una serie di sconti convenzionati. "La Regione è in prima fila nel sostenere questi obiettivi", ha confermato l´assessore, invitando gli altri enti locali a fare altrettanto "perché queste azioni vanno condivise per garantirne l´efficacia e la sostenibilità". Agli studenti, infine, Cosolini ha offerto la propria disponibilità a fungere da interfaccia istituzionale nei momenti di incontro, considerati necessari "per dare continuità al dialogo e recepire le reali esigenze del mondo universitario". .  
   
   
BERGAMO: CONTRIBUTI ALLE IMPRESE PER LA FORMAZIONE PROFESSIONALE  
 
Bergamo, 13 dicembre 2007 - La Camera di Commercio Industria Artigianato Agricoltura di Bergamo ha deciso di mettere a disposizione un ulteriore fondo di € 29. 389,00 da erogare in regime de minimis alle imprese industriali per incentivare il personale a partecipare a corsi di formazione e qualificazione in settori strategici con l’esperienza di società specializzate. L’integrazione è stata decisa per soddisfare le numerose domande presentate e permettere così ad altre imprese bergamasche di partecipare a questa iniziativa. Gli interventi formativi devono essere organizzati, riconosciuti o patrocinati da Unione Europea, Stato, Regione, enti pubblici, enti certificatori dei sistemi di qualità, Università ed Organizzazioni di categoria delle imprese industriali, loro società collegate o Aziende speciali delle Camere di Commercio. Sono ammesse al contributo spese fatturate dal 1 gennaio 2007. Le domande saranno accettate sino ad esaurimento del fondo, dovranno essere presentate all´Ufficio Agevolazioni Economiche della Camera di Commercio. La chiusura dei termini verrà comunicata sul sito Internet www. Bg. Camcom. It. Le domande saranno esaminate da apposita Commissione secondo l´ordine cronologico di presentazione; in caso di raccomandata farà fede il timbro postale. Ogni partecipante sarà avvisato per iscritto circa l´esito della domanda entro 45 giorni dalla scadenza del concorso. La domanda di contributo ed il bando possono essere ritirati presso l’Ufficio Agevolazioni Economiche della Camera di Commercio di Bergamo (Largo Belotti, 16), presso l’ufficio distaccato di Treviglio e scaricati dal sito internet www. Bg. Camcom. It .  
   
   
EMILIA ROMAGNA,.FORMAZIONE - BANDO SOVVENZIONE GLOBALE  
 
Bologna, 13 dicembre 2007 - Selezionare un soggetto intermediario in grado di realizzare su tutto il territorio regionale, attraverso lo strumento della Sovvenzione Globale, un pacchetto di interventi diversificati, dedicati a giovani e adulti con alte professionalità che intendano sviluppare progetti nell’ambito della ricerca e dell’innovazione: è quanto si propone il bando “Interventi per la qualificazione delle risorse umane nel settore della ricerca e della innovazione tecnologica” che la Giunta regionale ha approvato nei giorni scorsi. La Sovvenzione Globale è uno strumento di governo e di gestione degli interventi, già utilizzato nella precedente programmazione 2000-2006, che permette alla Regione Emilia-romagna di affidare la realizzazione di misure, o parti di esse, ad un organismo (Organismo Intermediario) qualificato nella promozione e gestione di specifiche politiche di intervento, in grado di garantire tutte le competenze necessarie all´attuazione degli interventi e alla realizzazione degli obiettivi operativi. “Uno strumento per rispondere con maggiore efficacia alle esigenze delle persone e per garantire la coerenza tra i diversi strumenti e le diverse azioni messe in campo – ha detto l’assessore regionale alla Formazione professionale Paola Manzini – oltre che per rendere disponibili sul territorio dei luoghi qualificati, in grado di relazionarsi con il sistema produttivo, della ricerca e dell’alta formazione”. Le azioni messe a bando prevedono da parte dell’organismo intermediario l’attivazione di borse di ricerca e tirocini per partecipare a progetti di ricerca applicata, di trasferimento tecnologico, di ricerca e sviluppo precompetitivo e di innovazione, in collaborazione con imprese o enti, finalizzati a percorsi di progettazione e sviluppo di nuove imprese innovative. Sono previste inoltre attività di alta formazione specialistica, anche attraverso voucher formativi e servizi di assistenza e tutoraggio, monitoraggio e diffusione delle azioni. Un’azione pilota, comprendente assegni, voucher, tirocini e servizi anche formativi, dovrà sostenere l’inserimento delle donne in settori a forte contenuto tecnologico e di innovazione e promuovere esperienze di mobilità internazionale. Potranno inoltre essere previste azioni sperimentali transnazionali, che valorizzino la mobilità e lo scambio con altre realtà europee nell’ambito delle diverse misure e strumenti di intervento previste. Destinatari degli interventi previsti nella Sovvenzione Globale sono i residenti o domiciliati in Emilia-romagna che siano laureati con il vecchio ordinamento oppure abbiano conseguito la laurea triennale o specialistica con il nuovo ordinamento e/o persone che, indipendentemente dal titolo di studio conseguito abbiano maturato in percorsi formali e informali, lavorativi o formativi diversi, competenze adeguate e coerenti con gli obiettivi previsti dalle specifiche misure. Potranno candidarsi alla gestione della Sovvenzione Globale organismi senza fini di lucro o raggruppamenti di organismi senza fini di lucro (consorzi, società consortili, associazioni temporanee di impresa) con personalità giuridica e struttura consolidata nel tempo, con dimostrate competenze specifiche nel settore e/o campo di attività in cui dovranno essere realizzati gli interventi e con una consistenza patrimoniale propria. Le risorse disponibili per l’attuazione della Sovvenzione globale per il primo triennio sono pari a 17 milioni e 250 mila euro sull’asse capitale umano, a cui vanno aggiunti 750 mila euro sull’asse assistenza tecnica. Le proposte di candidatura dovranno essere indirizzate alla Regione Emilia-romagna - Servizio Programmazione e Valutazione progetti – Viale Aldo Moro 38 – 40128 Bologna, e dovranno pervenire improrogabilmente entro e non oltre le ore 12. 00 del 04/02/2008, complete di tutta la documentazione richiesta, pena la non ammissibilità, non farà fede il timbro postale. Ulteriori informazioni si possono reperire al sito www. Form-azione. It .  
   
   
TOSCANA: «PRONTO UN MILIONE DI EURO PER PRESTITI AI GIOVANI» SERVIRANNO AD AIUTARE PRATICANTI E PROFESSIONISTI NEI PRIMI ANNI DI ATTIVITÀ PER SCRIVERE LA NUOVA LEGGE SULLE PROFESSIONI L’ASSESSORE PROPONE UN TOWN MEETING  
 
 Firenze, 13 dicembre 2007 - I soldi ci sono: un milione di euro che serviranno a costituire un fondo di rotazione per garantire prestiti d’onore ed un aiuto economico ai giovani professionisti che si apprestano ad aprire una studio, magari uno studio associato. L’assessore alle professioni e alle riforme istituzionali Agostino Fragai ha confermato oggi nell’auditorium del Consiglio regionale, nel corso di un gremito convegno organizzato dall’Associazione nazionale dei consulenti del lavoro, l’intenzione già annunciata un paio di mesi fa. Per attivare il fondo sarà necessaria una legge: l’occasione sarà la nuova legge toscana sulle professioni. «L’obiettivo è quello di permettere l’accesso dei giovani a queste risorse entro il primo semestre del prossimo anno – spiega – E per scrivere la legge convocheremo tra febbraio e marzo tutti i rappresentanti degli ordini e delle assoc! iazioni professionali in una sorta di piccolo town meeting, per confrontarsi assieme sui contenuti». Gli aiuti per i giovani che vogliono aprire un bar, un´impresa agricola o una bottega artigiana già esistono. Non ci sono invece, al momento, aiuti economici per i giovani professionisti. Da qui la proposta dell’assessore. Si tratta di prestiti d´onore fino a 15 mila euro per i praticanti, senza interessi e restituibili in quattro anni, e contribuiti fino a 10 mila euro, sempre rivolti ai giovani, per sostenere l´avvio di studi professionali o renderne più competitiva l´attività, a vantaggio anche degli utenti. Una mano tesa verso tutti i professionisti, ´vecchi´ e ´nuovi´, per i giovani inquadrati nei 28 ordini nazionali e quelli riuniti in associazioni. «Aiutare i giovani professionisti nell´avvio di una nuova attività - conclude l´assessore - vuol dire anche favorire la mobilità sociale. Sostenere le professioni nel loro sviluppo è inoltre un passo obbligato, se vogliamo davvero modernizzare questo paese. Quella delle professioni è un´attività utile alla società e all´economia». .  
   
   
SÌ AI DIRITTI DEI RICERCATORI, ECCO 250 NUOVI CONTRATTI REGIONE TOSCANA E CNR INSIEME PER PROMUOVERE RICERCA E INNOVAZIONE  
 
Firenze, 13 dicembre 2007 - «Abbiamo sbloccato fondi per oltre diciotto milioni di euro che ci permettono di attuare sedici nuovi progetti per favorire la crescita del sistema della ricerca in Toscana; sostenere l´integrazione fra ricerca di base e ricerca applicata; valorizzare le ricadute della ricerca nei settori dell´ambiente e del sociale, promuovere l´innovazione e il trasferimento tecnologico e la creazione di reti, sia fra università e centri di ricerca che fra centri di ricerca e imprese». L´avvio delle attività di ricerca è stato annunciato oggi a Sesto Fiorentino da Eugenio Baronti, assessore regionale alla ricerca e all´università, presentando la bozza di Protocollo di Intesa tra Regione Toscana e Cnr che verrà presto sottoscritta dai rispettivi presidenti Claudio Martini e Federico Rossi. Fra pochi giorni la stipula della prima Convenzione, quella relativa al progetto St@rt, promosso dalla Regione stessa insieme al Cnr e che vede impegnato in particolare l´Istituto Nazionale di Ottica Applicata (Inoa), nei giorni successivi e nei primi mesi del 2008 le altre quindici Convenzioni con l’Istituto di Fisica Applicata “Nello Carrara” (Ifac), l’Istituto di Chimica dei Composti Organo Metallici (Iccom), l’Istituto di Biometeorologia (Ibimet), e con gli altri organismi di ricerca che hanno proponenti i progetti inseriti nell’Accordo di Programma Quadro. Il progetto St@rt ed i numerosi soggetti che lo hanno proposto tendono ad aggregare, coordinare, sviluppare e promuovere le numerose competenze presenti in Toscana nel settore della scienza e dell´innovazione tecnologica per i beni culturali, consolidando così, nell’area della ricerca del Cnr di Firenze, una polo di eccellenza nel settore della conservazione, della valorizzazione e della fruizione dei beni culturali che ha un valore strategico per le politiche di una regione che nel proprio patrimonio culturale trova un fattore identitario ed una significativa risorsa sociale ed economica, per le numerosissime attività che si svolgono in ambito culturale. Secondo il presidente dell’Area, Pier Luigi Emiliani, oltre al polo dei beni culturali Firenze consolida un primato nella ricerca nell’ottica, in campo energetico, ambientale, in particolare per il contributo fornito nel settore del telerilevamento, ed agro-forestale, dove importanti risultati sono stati conseguiti dall’Istituto per la valorizzazione del legno e delle specie arboree (Ivalsa), anche con progetti di costruzioni in legno dimostratesi capaci di eccezionale resistenza al fuoco ed ai fenomeni sismici. Per l´assessore Eugenio Baronti con questi progetti vengono raggiunti due risultati strategici: «St@rt e gli altri progetti che la Regione ha deciso di finanziare permettono di far avanzare il sistema toscano della ricerca e dell´innovazione. Allo stesso tempo, proprio grazie ad un accordo specifico raggiunto con il Cnr, vengono poste le premesse per una maggiore valorizzazione e tutela dei ricercatori. E´ di importanza fondamentale – ha aggiunto l´assessore – aumentare la competitività della nostra regione attraverso un´adeguata capacità di ricerca e di innovazione del nostro sistema. Ciò non può avvenire a scapito dei diritti dei lavoratori, della coesione sociale e del rispetto dell´ecosistema. » «Nel momento in cui il Miur dà notizia, finalmente, della fine dell’iter burocratico di approvazione del nuovo regolamento di reclutamento dei ricercatori, proponendo una procedura concorsuale innovativa che consente ai migliori giovani, italiani e stranieri, di essere valutati con criteri davvero meritocratici, trasparenti e allineati agli standard internazionali, e viene comunicato il cofinanziamento del Miur, al cinquanta per cento, di millecinquanta posti alle Università, di cui novantaquattro alle Università toscane, siamo qui a testimoniare», ha aggiunto l´assessore Baronti a proposito delle Convenzioni che saranno stipulate a partire dal 17 dicembre prossimo, e del Protocollo oggi presentato, «del comune impegno per evitare ogni possibile confusione fra percorsi formativi ed attività lavorative dei ricercatori e per sottrarre progressivamente i ricercatori ad una condizione di precarietà. Questo non prefigura una generalizzata stabilizzazione di quanti lavorano nella ricerca, ma consente l’estensione dei contratti a tempo determinato progressivamente fino ad estendere tale formula a tutti i soggetti che ne abbiano diritto, senza per questo precludere l’ingresso a nuovi soggetti sprovvisti dei requisiti per l’accesso a tale istituto contrattuale. Le attività di ricerca finanziate dalla Regione con questo Accordo prevedono circa 250 annualit&agrav! e; di lavoro con contratto a termine e quindi l’instaura! rsi di u n numero consistente di contratti che Regione e Cnr convengono attuino quanto previsto dalla Carta europea dei ricercatori». .  
   
   
FORMAZIONE. RICERCA E INNOVAZIONE TECNOLOGICA: BANDO PER LA SELEZIONE DELL´ORGANISMO INTERMEDIARIO DELLA SOVVENZIONE GLOBALE. L´ASSESSORE MANZINI: "UNO STRUMENTO PER GARANTIRE EFFICACIA E COERENZA TRA I DIVERSI STRUMENTI E LE DIVERSE AZIONI MESSE IN CAMPO".  
 
Bologna, 13 dicembre 2007 – Selezionare un soggetto intermediario in grado di realizzare su tutto il territorio regionale, attraverso lo strumento della Sovvenzione Globale, un pacchetto di interventi diversificati, dedicati a giovani e adulti con alte professionalità che intendano sviluppare progetti nell’ambito della ricerca e dell’innovazione: è quanto si propone il bando “Interventi per la qualificazione delle risorse umane nel settore della ricerca e della innovazione tecnologica” che la Giunta regionale ha approvato nei giorni scorsi. La Sovvenzione Globale è uno strumento di governo e di gestione degli interventi, già utilizzato nella precedente programmazione 2000-2006, che permette alla Regione Emilia-romagna di affidare la realizzazione di misure, o parti di esse, ad un organismo (Organismo Intermediario) qualificato nella promozione e gestione di specifiche politiche di intervento, in grado di garantire tutte le competenze necessarie all´attuazione degli interventi e alla realizzazione degli obiettivi operativi. “Uno strumento per rispondere con maggiore efficacia alle esigenze delle persone e per garantire la coerenza tra i diversi strumenti e le diverse azioni messe in campo – ha detto l’assessore regionale alla Formazione professionale Paola Manzini – oltre che per rendere disponibili sul territorio dei luoghi qualificati, in grado di relazionarsi con il sistema produttivo, della ricerca e dell’alta formazione”. Le azioni messe a bando prevedono da parte dell’organismo intermediario l’attivazione di borse di ricerca e tirocini per partecipare a progetti di ricerca applicata, di trasferimento tecnologico, di ricerca e sviluppo precompetitivo e di innovazione, in collaborazione con imprese o enti, finalizzati a percorsi di progettazione e sviluppo di nuove imprese innovative. Sono previste inoltre attività di alta formazione specialistica, anche attraverso voucher formativi e servizi di assistenza e tutoraggio, monitoraggio e diffusione delle azioni. Un’azione pilota, comprendente assegni, voucher, tirocini e servizi anche formativi, dovrà sostenere l’inserimento delle donne in settori a forte contenuto tecnologico e di innovazione e promuovere esperienze di mobilità internazionale. Potranno inoltre essere previste azioni sperimentali transnazionali, che valorizzino la mobilità e lo scambio con altre realtà europee nell’ambito delle diverse misure e strumenti di intervento previste. Destinatari degli interventi previsti nella Sovvenzione Globale sono i residenti o domiciliati in Emilia-romagna che siano laureati con il vecchio ordinamento oppure abbiano conseguito la laurea triennale o specialistica con il nuovo ordinamento e/o persone che, indipendentemente dal titolo di studio conseguito abbiano maturato in percorsi formali e informali, lavorativi o formativi diversi, competenze adeguate e coerenti con gli obiettivi previsti dalle specifiche misure. Potranno candidarsi alla gestione della Sovvenzione Globale organismi senza fini di lucro o raggruppamenti di organismi senza fini di lucro (consorzi, società consortili, associazioni temporanee di impresa) con personalità giuridica e struttura consolidata nel tempo, con dimostrate competenze specifiche nel settore e/o campo di attività in cui dovranno essere realizzati gli interventi e con una consistenza patrimoniale propria. Le risorse disponibili per l’attuazione della Sovvenzione globale per il primo triennio sono pari a 17 milioni e 250 mila euro sull’asse capitale umano, a cui vanno aggiunti 750 mila euro sull’asse assistenza tecnica. Le proposte di candidatura dovranno essere indirizzate alla Regione Emilia-romagna - Servizio Programmazione e Valutazione progetti – Viale Aldo Moro 38 – 40128 Bologna, e dovranno pervenire improrogabilmente entro e non oltre le ore 12. 00 del 04/02/2008, complete di tutta la documentazione richiesta, pena la non ammissibilità, non farà fede il timbro postale. Ulteriori informazioni si possono reperire al sito www. Form-azione. It .  
   
   
PROSPETTIVE DI LAVORO IN ALTO ADIGE PER I LAUREATI: SECONDA FASE DEL PROGETTO  
 
Bolzano, 13 dicembre 2007 - Migliorare le prospettive di lavoro in Alto Adige per i laureati: questa settimana è stata avviata la seconda fase del progetto della Provincia, incentrata sullo sviluppo di strategie di intervento. Con il progetto di ricerca "Prospettive per laureati/e in Alto Adige" si vogliono analizzare le ragioni che portano alla fuga di cervelli dalla provincia e avviare lo sviluppo di una politica di formazione e di occupazione che prenda in considerazione le esigenze di realizzazione di chi ha conseguito una laurea. Il progetto, partito con una ricerca condotta da tre dipartimenti dell’Università di Innsbruck e finanziata dalla Ripartizione provinciale Diritto allo studio, entra ora nella seconda fase, sulla base dell´analisi dei motivi che portano alla mobilità dei laureati. La seconda fase del progetto prevede lo sviluppo di adeguate strategie di intervento. Partendo dai risultati dell´indagine condotta negli ultimi due anni, alla quale hanno partecipato gruppi di persone e di interesse rapporesentative della società, sono stati definiti gli ambiti nei quali intervenire per migliorare la situazione dei laureati e per aumentare la capacità di attrazione internazionale dell´Alto Adige. L´avvio della seconda fase è avvenuto nei giorni scorsi a Bolzano con i rappresentanti dei settori istruzione, lavoro, ricerca, pubblica amministrazione ed economia. Sono stati insediati tre gruppi di lavoro che nel 2008 - con incontri a cadenza mensile - si dedicheranno allo sviluppo di strategie di intervento modulate sulla pratica e alla definizione di misure da attuare per la creazione di reti di informazione e di dati nel campo della ricerca e della cultura della cooperazione. .  
   
   
10 MILIONI PER LA RICERCA. I RISULTATI E IL NUOVO PROGRAMMA DELLA REGIONE EMILIA ROMAGNA PER LO SVILUPPO NELLA RETE REGIONALE PER L´ALTA TECNOLOGIA  
 
Bologna, 13 dicembre 2007 – 10 milioni per la ricerca con il nuovo programma varato dalla Regione. "La nostra priorità è quella di far crescere i lavoratori della conoscenza e realizzare, a partire dai laboratori già avviati, una rete regionale per l’alta tecnologia. Con università e enti di ricerca dobbiamo creare strutture dedicate e accreditate per lavorare con le imprese, delle vere e proprie officine dell’innovazione". Lo ha annunciato l’assessore regionale alle Attività produttive Duccio Campagnoli, nel corso della presentazione del Rapporto 2007 sull’economia dell’Emilia-romagna realizzato da Regione e Unioncamere. Per dare continuità ai gruppi di ricerca, e in modo particolare ai giovani, e affinare le metodologie del trasferimento tecnologico, la Regione ha approvato nei giorni scorsi il nuovo programma, con cui sostenere la specializzazione ulteriore dell’attività dei laboratori e dei centri. Tra gennaio e febbraio sarà, quindi, possibile per i laboratori e i centri già avviati presentare i nuovi programmi di attività per altri 18 mesi, con l’obiettivo di favorire lo sviluppo organizzativo delle strutture e il rafforzamento delle modalità di svolgimento delle attività. Il Futuro Della Rete Regionale Dell´alta Tecnologia - Contemporaneamente al nuovo programma per sostenere la continuità e la specializzazione ulteriore dell’attività dei laboratori e dei centri, la Regione ha attivato una procedura in base alla quale, attraverso un ente specializzato, provvederà all’accreditamento e alla certificazione di qualità dei laboratori come strutture efficaci per svolgere ricerche industriali in collaborazione con le imprese. I laboratori che risulteranno accreditati entreranno a far parte di una vera e propria associazione, la "Rete dell’alta tecnologia dell’Emilia-romagna", che affiancherà Aster. E’ importante anche notare come con il programma regionale, anche dal lato delle imprese, vi sia stata un’importante azione strutturale di rafforzamento dell’attività di ricerca. In media quasi 2 nuovi assunti, neolaureati in materie tecnico-scientifiche per impresa. Quindi quasi 900 nuovi ricercatori assunti per un impegno nei progetti attivati dalle imprese: di questi più del 50% dopo il primo anno sono già assunti a tempo indeterminato. Inoltre, sono stati concretamente attivati circa 700 contratti di collaborazione fra le imprese e le università ed enti di ricerca, e a oggi vi sono 100 brevetti nuovi già depositati. Il sistema regionale nel suo insieme appare, quindi, muoversi con molto dinamismo verso l’economia dell’innovazione e della conoscenza, obiettivo che sarà perseguito dalle politiche regionali, ora anche attraverso il Programma Operativo Fesr 2007-2013, incentrato proprio sull’attuazione della strategia di Lisbona a livello regionale. La Ricerca In Emilia-romagna - Il sistema della ricerca in Emilia-romagna è caratterizzato dalla presenza significativa e diffusa su tutto il territorio regionale di sedi universitarie e di importanti strutture appartenenti ai grandi enti nazionali della ricerca e dell’innovazione, da un numero crescente di imprese dinamiche e innovative che si sono dotate di proprie strutture di ricerca e sviluppo al loro interno. La "comunità" della ricerca e dell’innovazione è rappresentata da un gruppo di 17. 500 persone che si occupa di ricerca e sviluppo nelle Università, negli enti di ricerca, nelle imprese, cui si aggiunge quella parte sempre più consistente del mondo del lavoro autonomo della conoscenza, che contribuisce alla diffusione delle conoscenze e all’innovazione. Il personale di ricerca strutturato (docenti e ricercatori) ammonta complessivamente nel sistema universitario della regione a 6. 320 unità, pari al 9,5% del totale di tutte le università italiane. In media due terzi del personale di ricerca nelle università pubbliche della regione opera in ambiti tecnico-scientifici. Nel dettaglio la quota di personale di ricerca tecnico-scientifico sul totale raggiunge il 72,6% a Modena e Reggio Emilia, il 74,2% a Parma, il 74,9% a Ferrara, contro il 60,4% a Bologna ed una media nazionale di 63,9%. Nelle altre reti e strutture (come Cnr ed Enea) lavoravano 1. 712 ricercatori (dati 2005). Infine, il sistema industriale è giunto a dedicare alla ricerca e sviluppo 9. 300 addetti, pari al 13,1% degli addetti alla ricerca nelle imprese italiane, rappresentando inoltre la quota maggioritaria all’interno della regione. Inoltre le imprese, nell’ultimo decennio hanno fortemente potenziato le loro spese in ricerca e sviluppo e oggi rappresentano la quota principale di questa attività in regione. Questi dati consentono oggi all’Emilia-romagna di distinguersi nel panorama nazionale soprattutto dal punto di vista dinamico. Le imprese emiliano-romagnole hanno aumento il personale dedicato di quasi il 40% dal 2000, a fronte di poco più del 10% nazionale, e hanno inoltre aumentato gli investimenti, al valore nominale, del 74% contro il 26% della media italiana. Questo dato è confortato da ulteriori indicatori di dinamicità innovativa, per quanto parziali. Il numero di brevetti realizzati in Emilia-romagna e depositati in Italia è giunto a quasi 1900 unità/anno, così come è anche fortemente cresciuto il numero dei brevetti emiliano-romagnoli depositati alle autorità europee fino a 670, al punto da assegnare all’Emilia-romagna il rapporto brevetti per abitante più elevato, pari al doppio della media italiana (452 brevetti per milione di abitanti, contro i 210 in Italia). Inoltre, nel contesto di una grande capacità di esportazione, l’Emilia-romagna, tra il 2000 e il 2005 ha fortemente aumentato la propria capacità di esportazione nei settori di alta tecnologia (+28,6%), a fronte di un calo della media nazionale del 2,9%, ed ugualmente molto consistente è stato l’incremento dell’export nei settori a medio-alta tecnologia (+17,3%, contro il +10,3% nazionale). Calcolata in termini pro capite e non di quota sul totale, la capacità di esportare beni di alta tecnologia è di quasi 1000 euro pro capite a fronte dei 724 in media in Italia. L’intervento della Regione attraverso il Programma Regionale per la Ricerca Industriale, l’Innovazione e il Trasferimento Tecnologico (Prriitt) ha puntato a rafforzare ulteriormente il sistema della ricerca e dell’innovazione e, soprattutto, a favorire una più stretta relazione tra la sfera della ricerca pubblica e le imprese. L’intervento regionale ha consentito di avviare una rete di strutture dedicate alla ricerca industriale e al trasferimento tecnologico, costituita da oltre 50 strutture di laboratorio o di centri per l’innovazione, che hanno visto un investimento di 60 milioni di euro, cofinanziato per il 50% dalla Regione. In questi luoghi, la ricerca incontra l’industria e i ricercatori dialogano con le imprese per svolgere ricerche applicate e trasferire conoscenze. Nella rete dei laboratori si è organizzata la partecipazione di 177 strutture di ricerca tra dipartimenti universitari e istituti e gruppi di ricerca di Cnr, Enea, Infim e si è attivato il partenariato di collaborazione scientifica permanente con 176 imprese ed altre organizzazioni. Un fatto di grande rilievo ha riguardato il coinvolgimento nei laboratori dei ricercatori; 443 sono i nuovi giovani ricercatori che grazie al programma regionale hanno visto attivato un assegno o borsa di ricerca e che stanno lavorando per l’attuazione dei programmi previsti a fianco del personale strutturato. Accanto a loro, infatti, stanno lavorando già impegnati nell’Università e negli Enti giovani ricercatori e professori con oltre 800 persone coinvolte per una stima di quasi 300 anni/uomo. In totale, questa rete appena nata e orientata a costruire un dialogo permanente tra ricerca e industria ha coinvolto, considerando anche i centri per l’innovazione, più di 1000 unità lavorative. .  
   
   
ROMA, POLITICHE GIOVANILI: TOUADI "AL VIA UN BANDO DI 162.000 € PER LE POLITICHE GIOVANILI"  
 
Roma, 13 dicembre 2007 - "La pubblicazione del bando- affema l´assessore capitolino alle Politiche giovanili ed ai rapporti con le universita´ Jean-leonard Touadi - ha come obiettivo quello di promuovere e sostenere la capacità progettuale e creativa dei nostri giovani, in modo di garantirne il più possibile la partecipazione costruttiva nell’ambito della società, intervenendo con proposte progettuali concrete in specifici ambiti tematici, e reperire allo stesso modo progetti volti a valorizzare l’innovazione e l’originalità. Infatti - continua Touadi -abbiamo scelto tre temi centrali come la promozione della cultura scientifica e di tematiche rivolte al sociale, l’ambiente e l’ecosostenibilità, il recupero di spazi urbani attraverso varie forme artistiche. Al bando - continua Touadi - potranno partecipare le associazioni giovanili formalmente costituite, che svolgano la loro attività nell’ambito del Comune di Roma ed abbiano la sede legale nel territorio del Comune, e soprattutto che siano composte, alla data di pubblicazione del presente avviso, in maggioranza da giovani di età non superiore ai 35 anni. Inoltre - continua Touadi - abbiamo deciso che possono partecipare anche i giovani residenti nel Comune di Roma che abbiano compiuto i 18 anni di età e non abbiano superato i 35 anni, organizzati in gruppi di lavoro informali composti da un minimo di cinque giovani. In tal modo- conclude Touadi - cercheremo d´incentivare il più possibile l´associazionismo giovanile sollecitando la creazione di nuovi gruppi creativi che saranno fortemente radicati sul territorio. " L’avviso pubblico e la scheda riassuntiva sono scaricabili dai siti www. Informagiovaniroma. It e www. Comune. Roma. It o possono essere ritirati presso il Dipartimento Xviii – Ufficio Politiche giovanili - Viale Baccelli, 10 – Roma .  
   
   
MASTER IN ´ESPERTO DELL´IMMIGRAZIONE´, C´È TEMPO FINO AL 15 GENNAIO PROROGATO IL TERMINE PER ISCRIVERSI ALLA QUARTA EDIZIONE DEL CORSO POST-LAUREA ORGANIZZATO DALL´UNIVERSITÀ DI PISA IN COLLABORAZIONE CON REGIONE E PROVINCIA  
 
 Pisa, 13 dicembre 2007 - C’è ancora tempo fino al 15 gennaio 2008 per iscriversi alla quarta edizione del Master in ‘Esperto dell’immigrazione’. Il corso post-laurea, organizzato dal Dipartimento di Scienze della Politica dell’Università di Pisa (settore Formazione Avanzata), in collaborazione con la Regione Toscana e con l´Istituzione Centro Nord-sud (Provincia di Pisa), è aperto ai laureati in qualsiasi disciplina, interessati ad acquisire e sviluppare le competenze teorico-pratiche indispensabili per comprendere e quindi affrontare nel modo più adeguato e professionale i fenomeni migratori. La figura di ‘Esperto dell’immigrazione’ si occupa di svolgere compiti di analisi, coordinamento e progettazione di interventi riguardanti l´accoglienza e l´integrazione di migranti, rifugiati e richiedenti asilo. Il Master si avvale anche del prestigioso patrocinio dell´Alto Commissariato Onu per i rifugiati, dell´Org! anizzazi one internazionale per le migrazioni, del Consiglio italiano dei rifugiati, dell´Unicri e di Save the Children Italia. Ogni altra informazione è disponibile sul sito www. Immigrazione. Master. Unipi. It altrimenti si può contattare il Dipartimento di Scienze della Politica (tel. 050-2212472/498; fax 050-2212400) o scrivere una e-mail a immigrazione@sp. Unipi. It. .  
   
   
FORMAZIONE LINGUISTICA: PROGETTO REGIONE PER IMMIGRATI  
 
Venezia, 13 dicembre 2007 - Un programma di interventi per favorire l’apprendimento della lingua italiana, educazione civica e cultura italiana da parte degli immigrati extracomunitari regolarmente residenti nel territorio veneto sarà avviato dalla Regione in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale. Lo prevede una convenzione, il cui testo è stato approvato dalla giunta regionale su relazione dell’assessore ai flussi migratori Oscar De Bona. L’importo complessivo con cui la Regione finanzia l’iniziativa è di 350 mila euro. “Nel programma triennale in materia di immigrazione – fa rilevare l’assessore De Bona – è prevista una linea di intervento relativa alla formazione come elemento prioritario dei processi di integrazione, all’interno dei quali la conoscenza della lingua è un passaggio essenziale”. Per la realizzazione di questi percorsi formativi la Regione ha chiesto la collaborazione dell’Ufficio regionale del Ministero dell’istruzione che ha fra i suoi compiti istituzionali anche l’educazione degli adulti e l’alfabetizzazione degli stranieri. Nel Veneto esiste una “rete” di Centri Territoriali Permanenti, attivi con un’articolata offerta formativa per gli adulti. Dopo la firma della convenzione, l’Ufficio scolastico regionale predisporrà il programma operativo dell’attività didattica per gli immigrati. .  
   
   
PROTEZIONE CIVILE, OLTRE LA METÀ DEI COMUNI TOSCANI HA UN PIANO MARCO BETTI: «UNO STRUMENTO FONDAME! NTALE PER LA PREVENZIONE»  
 
Firenze, 13 dicembre 2007 - In Toscana oltre la metà dei Comuni ha il proprio piano di protezione civile. Una situazione che sta progressivamente cambiando considerato che appena pochi mesi fa soltanto 1 comune su 3 era in regola. È stato lo stesso assessore alla difesa del suolo e alla protezione civile Marco Betti a diffondere i dati nel corso della conferenza stampa di presentazione del progetto di allerta rapida avviato dal Comune di Stazzema con il contributo di Anpas e Cesvot. «Credo sia un progresso importante – ha spiegato l’assessore – perché l’adozione del piano è un elemento fondamentale nell’ottica della prevenzione e previsione dei rischi. Non è più possibile agire soltanto nelle situazioni di emergenza, occorre dotarsi di strumenti e risorse adeguate per far fronte alle situazioni di rischio. Mi auguro che ! nel giro di pochi mesi tutti i comuni toscani possano approvar! e il pro prio piano». Vediamo più nel dettaglio la situazione dei 287 Comuni toscani. Circa il 33% non hanno un piano o non lo hanno adeguato alla normativa vigente, più precisamente 70 non hanno nessun piano e 24 hanno un piano sottoposto ad istruttoria (quindi ancora non lo hanno). 44 comuni hanno un piano ma è in attesa di modifiche o integrazioni (15% del totale), 101 ne hanno uno verificato con esito positivo (35%) e 48 ne hanno uno approvato (17%). La tabella con il dettaglio per provincia all´indirizzo: http://www. Primapagina. Regione. Toscana. It/index. Php?codice=25224&sott_c=114 .  
   
   
PROTEZIONE CIVILE, INTERVENTI URGENTI A RIMINI, RAVENNA E FORLÌ-CESENA  
 
 Bologna, 13 dicembre 2007 - Ammontano a circa 6 milioni e 100 mila euro i fondi stanziati dallo Stato e dalla Regione Emilia-romagna, mediante due Piani di interventi urgenti di Protezione Civile, per proseguire l’opera di messa in sicurezza dei territori della Provincia di Rimini e delle Province di Ravenna e Forlì-cesena colpiti da gravi dissesti idrogeologici, mareggiate ed erosione costiera, per eccezionali avversità atmosferiche nel biennio 2004-2005. I Piani, approvati oggi a Bologna dai Comitati istituzionali nominati dal Presidente della Regione Vasco Errani, sono stati predisposti dall’Agenzia regionale di Protezione Civile, d’intesa con la Direzione regionale Ambiente, le Province, i Comuni interessati ed i Consorzi di Bonifica. Tra gli interventi urgenti previsti dai Piani, immediatamente cantierabili, figurano la realizzazione di opere di messa in sicurezza del Porto Canale e del Canale Tagliata a Cesenatico, il ripascimento degli arenili sulla costa, la costruzione di difese e sponde idrauliche a protezione del centro abitato di Rimini. In allegato gli interventi nel dettaglio .  
   
   
SERVIZIO CIVILE: UNA SERATA DI INIZIATIVE PER PROMUOVERLO ATTRAVERSO TESTIMONIANZE, RACCONTI E SPETTACOLI DOMANI AL TEATRO TESTONI DI BOLOGNA. IL 15 DICEMBRE GIORNATA NAZIONALE DEDICATA AL SERVIZIO CIVILE  
 
Bologna, 13 dicembre 2007 - Conoscere il servizio civile attraverso testimonianze, filmati e racconti di obiettori di coscienza e volontari, con la presenza dell’assessore regionale Anna maria Dapporto, di rappresentanti della Consulta regionale e dei Coordinamenti provinciali degli enti di servizio civile. E’ l’iniziativa organizzata dalla regione Emilia-romagna per il pomeriggio e la serata di oggi a Bologna, nel Teatro Testoni di via Matteotti 16. Una giornata per i giovani, le famiglie, i professori, le scuole superiori e le università, che avrà inizio alle ore 18,30 e si concluderà con lo spettacolo, alle 20,30, portato in scena dalla compagnia Teatro di Bambs, che rappresenterà la realtà del servizio civile attraverso la storia familiare dei fratelli Brusamanin e i racconti dei volontari, in un gioco coinvolgente di rimandi letterari, episodi di vita ed atmosfere ironiche. Il 15 dicembre è la Giornata nazionale dedicata al servizio civile perché 35 anni fa, nella stessa data, fu approvata la prima legge che riconosceva il diritto all’obiezione di coscienza per motivi morali, religiosi e filosofici, al posto del servizio militare obbligatorio. Tale scelta è stata praticata da circa 1 milione di giovani. Nel 2001, invece, nasce il Servizio civile nazionale (Legge n. 64/01), quale strumento per realizzare il dovere di difesa della patria sancito dalla Costituzione, attraverso mezzi non armati e non violenti e, allo stesso tempo, esperienza vitale che contribuisce alla crescita umana, sociale, culturale dei giovani. Dal 2005, con la sospensione dell’obbligo di leva, il Servizio civile viene scelto in modo volontario dai giovani tra i 18 ed i 28 anni. La Regione Emilia-romagna, con la Legge . 20/03, istituendo il Servizio civile regionale ha esteso questa opportunità di cittadinanza attiva e d’integrazione a tutte le fasce della popolazione, ragazzi e ragazze tra i 15 e i 18 anni, giovani stranieri tra i 18 e i 28 anni, adulti e anziani. .  
   
   
BERGAMO: PRESENTAZIONE PROGETTO ECOLABEL DI LEGAMBIENTE  
 
 Bergamo, 13 dicembre 2007 - La Camera di Commercio di Bergamo organizza una conferenza stampa di presentazione del nuovo “progetto Ecolabel” di Legambiente, che si terrà venerdì 14 dicembre 2007, alle ore 11. 00, presso la Sala Giunta dell’ente camerale in Largo Belotti, 16. L’evento è stato realizzato con il contributo dell’ente camerale per promuovere un turismo di qualità che sia sostenibile per l’ambiente, condiviso e partecipato dalle comunità locali e vissuto consapevolmente dal turista. Un progetto innovativo per il territorio provinciale compreso nel Parco Regionale delle Orobie Bergamasche, che si propone di valorizzare le risorse presenti all’interno del parco: natura, territorio e paesaggio, identità, cultura e storie locali, mestieri tradizionali e prodotti tipici. Parallelamente alla promozione del marchio Ecolabel, marchio per la qualificazione ambientale delle strutture ricettive e turistiche che si trovano nei comuni all’interno del Parco Regionale delle Orobie Bergamasche, ha l’obiettivo di coinvolgere la comunità locale nella valorizzazione del territorio. Alla conferenza stampa parteciperanno il Segretario Generale della Camera di Commercio, Carlo Spinetti e il Presidente di Legambiente Lombardia, Damiano Di Simine. All’interno della conferenza stampa verranno presentati i seminari gratuiti rivolti agli operatori economici e finalizzati alla qualificazione del turismo all’interno del parco. Il percorso formativo si svolgerà tra la metà di gennaio ed il mese di febbraio 2008, ogni incontro avrà cadenza settimanale e la durata di 3 ore. .  
   
   
DIFESA SUOLO LOMBARDIA, 8,7 MLN PER INTERVENTI IN MONTAGNA  
 
 Milano, 13 dicembre 2007 - La Giunta regionale ha approvato, su proposta dell´assessore al Territorio e Urbanistica, Davide Boni, un programma di interventi urgenti di difesa del suolo, per un importo complessivo di 8. 773. 000. Sono 15 gli interventi previsti per la messa in sicurezza di situazioni a rischio idrogeologico o idraulico, in coerenza con il Piano idrogeologico del bacino del Fiume Po, che riguardano aree montane alpine e subalpine interessate da dissesti, oltre che corsi d´acqua soggetti a gravi fenomeni di esondazione. Gli interventi saranno realizzati dagli enti locali con un´apposita convenzione, sottoscritta con Regione Lombardia, che definisce modalità e tempi di attuazione. Questi gli interventi e il relativo finanziamento: Provincia di Bergamo completamento regimazione idraulica fiume Serio, nel comune di Alzano Lombardo, 600. 000 euro; completamento opere di difesa per valanghe nelle località Corne Bianche e Pizzo del Vescovo, nel comune di Carona, 500. 000; opere di difesa dell´abitato di Tezzi, nel comune di Gandellino, 1. 600. 000 euro; sistemazione versante e ripristino collegamento tra le frazioni Corneli, Creta e Dudello, nel comune di Ornica, 83. 600 euro; sistemazione idraulica torrente San Carlo, nel comune di Piazza Brembana, 600. 000 euro; sistemazione idrogeologica del monte Belloro, nel comune di Premolo, 520. 000; Provincia di Brescia regimazione idraulica fiume Oglio, nel comune di Incudine, 750. 000 euro; consolidamento sponde e realizzazione briglia selettiva sul torrente Blè, nel comune di Ono San Pietro, 500. 000 euro; sistemazione idraulica Valle Vallaro, nel comune di Vione, 600. 000 euro; Provincia di Como opere di difesa per caduta massi su abitato e infrastrutture, nel comune di Argegno, 250. 000 euro; Provincia di Lecco opere di regimazione idraulica del torrente Pioverna, nel comune di Primaluna e in altri confinanti, 400. 000 euro; Provincia di Pavia sistemazione frana a salvaguardia del centro abitato di Volpara, 420. 000 euro; Provincia di Sondrio opere di difesa per caduta massi a protezione della strada Ponchiera Arquino, nel comune di Sondrio, 600. 000 euro; opere di difesa per caduta massi nei comuni di Valmasino e Ardenno, 600. 000 euro; Provincia di Varese sistemazione del torrente Fontanile, in località Sciaccona, nel comune di Gorla Minore, 750. 000 euro. "Questi interventi commenta l´assessore Boni testimoniano il nostro impegno nel garantire al territorio una difesa efficace anche attraverso una maggiore qualità degli interventi attuati, localizzati in aree montane alpine e subalpine interessate da dissesti, nonché opere per prevenire i rischi idrogeologici mettendo in sicurezza i corsi d´acqua". .  
   
   
QUATTRO MILIONI DI EURO ALLE PROVINCE SARDE PER LA BONIFICA DALL´AMIANTO  
 
Cagliari, 13 dicembre 2007 - L´assessorato regionale della Difesa dell´Ambiente ha autorizzato il trasferimento delle risorse finanziarie alle Province della Sardegna, per avviare i lavori di bonifica degli edifici pubblici dall´amianto. La somma complessiva erogata è di quattro milioni, distribuita tra le otto amministrazioni provinciali dell´isola. L´assessore regionale dell´Ambiente, Cicito Morittu, ha precisato che "sarà data precedenza agli edifici scolastici". Questa la ripartizione delle risorse: Provincia di Cagliari: 1. 058. 750 euro; Provincia di Carbonia Iglesias: 308. 000 euro; Provincia del Medio Campidano: 218. 750 euro; Provincia di Nuoro: 343. 000 euro; Provincia dell´Ogliastra: 133. 000 euro; Provincia di Olbia Tempio: 411. 250 euro; Provincia di Sassari: 640. 500 euro; Provincia di Oristano: 386. 750 euro. Autorizzata anche l´erogazione di 500mila euro a favore dell´amministrazione provinciale di Oristano, per la bonifica della disacarica abusiva di amianto in fibre libere di Prunixedda e Masangionis, nel territorio del Comune di Arborea. .  
   
   
TRENTO: AGENZIA PROVINCIALE PER LA PROTEZIONE DELL´AMBIENTE: PRESENTATO IL PROGRAMMA DELLE ATTIVITÀ 2008  
 
Trento, 13 dicembre 2007 - È stato presentato il programma 2008 dell´agenzia provinciale per la protezione dell´ambiente, un appuntamento annuale, rivolto alle associazioni, alle categorie economiche ed ai sindacati e che rappresenta l´occasione per fare il punto sulle attività messe in campo dall´ente pubblico nel vasto settore della tutela ambientale. Il documento è stato presentato dal direttore dell´Appa, Fabio Berlanda che, dopo aver sinteticamente ricordato le competenze, le funzioni e la struttura dell´Agenzia ha presentato i principali obiettivi che si pongono per il prossimo anno i tre settori in cui l´agenzia è suddivisa (fanno capo alla direzione i settori tecnico, informazione e qualità dell´ambiente e quello del laboratorio e dei controlli oltre che una quindicina di unità organizzative). Compiti dell´Appa sono gli adempimenti di amministrazione attiva in materie riguardanti la tutela dell´ambiente dagli inquinamenti, le analisi ed i controlli tecnici, ma anche l´informazione e l´educazione ambientale nonchè gli studi e le consulenze tecnico-scientifiche e giuridico-amministrative. Per il settore Laboratorio e controlli il 2008 vedrà come novità il via alle misurazioni del radon nelle abitazioni (il progetto è stato condotto finora nelle scuole), la ricerca di idrocarburi policiclici e aromatici negli oli di frittura), la spettrometria di fanghi e acque di scarico e la determinazione di microinquinanti nell´aria urbana. Il Settore tecnico svilupperà un programma di monitoraggi di acqua, aria e suolo (anche per quanto previsto dal piano di smaltimento dei rifiuti). Infine il Settore informazione e qualità dell´ambiente ha in programma un seminario dedicato al rapporto tra i nostri comportamenti individuali e i cambiamenti climatici: su questo tema contribuiranno anche le mostre interattive su aria, acquan rifiuti ed energia. Altri due progetti riguardano la realizzazione, il collaudo e l´aggiornamento Sia (sistema informativo ambientale) e l´aggiornamento del rapporto sullo stato dell´ambiente. Nei primi commenti da parte delle organizzazioni presenti spiccano le richieste da un lato di una maggiore chiarezza nell´interpretazione e applicazione delle normative di settore dall´altro di ottimizzare alcune attività, ad esempio sul fronte dei controlli. .  
   
   
A BEINASCO IL PRIMO ANNIVERSARIO DEL DETERSIVO ALLA SPINA DE RUGGIERO: I DATI AMBIENTALI SONO SIGNIFICATIVI  
 
Torino, 13 dicembre 2007 - “La più grande soddisfazione che registriamo al termine del primo anno di esperienza del progetto di distribuzione del detersivo alla spina, aldilà del trend positivo di vendite, riguarda il risultato del bilancio ambientale dell’iniziativa”. Lo ha detto Nicola de Ruggiero, assessore regionale all’Ambiente, partecipando a una breve e simpatica cerimonia presso l’Ipercoop del centro commerciale Le Fornaci di Beinasco, in provincia di Torino, alla quale ha partecipato anche il meteorologo, climatologo ed esperto ambientale Luca Mercalli. Il progetto Gdo - Grande Distribuzione Organizzata, promosso e finanziato dalla Regione Piemonte, è stato coordinato dall’istituto di ricerca Ecologos di Torino. “Sono state risparmiate sinora – ha aggiunto de Ruggiero - più di 80mila bottiglie di plastica. Tradotto in parametri ambientali significa che in atmosfera non sono state emesse 13,4 tonnellate di Co2 e si sono economizzati poco più di 206 Mw/h di energia elettrica e poco meno di 5 tonnellate di plastica. Sono convinto che incentivando una politica di riduzione alla fonte dei rifiuti, importante alla stregua della raccolta differenziata e del recupero della materia, si possano raggiungere performance importanti, in ottica con le linee guida per la gestione dei rifiuti, varate a febbraio dalla Giunta regionale. L’obiettivo è di scendere del 10 per cento entro il 2012, in pratica 200mila tonnellate in meno di rifiuti prodotti. Il successo del progetto Gdo è, in tal senso, un passo significativo. Per il cittadino, grazie ad una organizzazione produttiva diversa, si tratta di una trasformazione culturale che, intervenendo sulle azioni quotidiane e sugli stili di vita, rende la relazione uomo-ambiente più sostenibile”. “In genere le persone - ha detto Luca Mercalli - non si rendono conto di quali risultati si possano raggiungere con la propria azione quotidiana. Il fatto che ci sia un contatore sui distributori che permette, grazie anche al luogo supermercato, di vedere i risultati fin da subito, aumenta le motivazioni e stimola a percorrere la strada delle buone pratiche ambientali anche a casa nostra, dove i risultati possono essere più tangibili”. Come funziona il progetto? Ogni consumatore acquista il contenitore con il detergente solo la prima volta. Terminato il detersivo si reca nel punto vendita con il contenitore vuoto e lo riempie direttamente, attivando il contatore del risparmio di bottiglie, dai distributori collocati negli ipermercati. In questo modo il contenitore torna ad avere la sua funzione, non è più un elemento usa e getta, ma un oggetto da riusare periodicamente, riempiendolo di nuovo prodotto, evitando l’incremento di rifiuti di plastica. Con Gdo la Regione Piemonte ha messo in comunicazione fra loro le grandi catene di distribuzione e i produttori di detergenti, creando uno spazio di confronto permanente che favorisse l´interazione e la collaborazione, abituando i soggetti coinvolti ad agire insieme per realizzare un obiettivo comune e un cambiamento culturale. La Regione Piemonte non ha ricoperto alcun ruolo nella scelta dei produttori o degli ipermercati, ma ha favorito la creazione di tavoli di lavoro a cui sono stati invitati tutti gli attori potenzialmente interessati (ossia tutte le catene della grande distribuzione operanti in Piemonte e tutti i produttori di detergenti aderenti ad Assocasa - associazione di categoria nazionale più rappresentativa). La scelta dei prodotti distribuiti dalle diverse catene della grande distribuzione deriva da accordi commerciali fra le aziende produttrici e distributrici aderenti al progetto. Andamento Vendite E Risparmi Venduto alla dataFlaconi riutilizzati : 7 gennaio 2007 14. 863 litri 2. 935 (20%); 29 aprile 2007 55. 442 litri 21. 771 (39%); 29 luglio 2007 91. 444 litri 44. 693 (49%); 30 novembre 2007 142. 298 litri 80. 089 (56%). Benefici Ambientali: Riutilizzo di 80. 089 flaconi Mancata produzione di rifiuti di imballaggio: 4,80 t. Di Hdpe e 2,68 t. Di cartone ; Mancata produzione di nuovi imballaggi in Hdpe e cartone Co2 non emessa 13,4 t. ; Energia risparmiata 206,61 Mwh; Acqua risparmiata 20,11 milioni litri. Come Sta Andando Il Progetto ? 13 macchine erogatrici già installate: Ipercoop di Torino - Ipercoop di Cuorgnè (Torino) - Ipercoop di Beinasco (Torino) - Ipercoop di Casale Monferrato (Alessandria) - Ipercoop di Cuneo - Ipercoop di Crevoladossola (Verbania) - Auchan di Torino - Auchan di Venaria (Torino) - Crai di Oulx (Torino) - Crai Torino (corso Moncalieri) - Crai Moncalvo (At) - Crai di Cameri (No) - Coop di Alessandria 4 prossime inaugurazioni (Gennaio 2008) - Uni di Gozzano (Novara) - Uni di Novara - Coop di Trecate (Novara) - Coop di Rivoli (Torino) Dati Beinasco (al 30 novembre) Litri Venduti: 39. 154 l. Flaconi Riutilizzati: 24109. Indice di fedeltà: 61,2% . Fonte: Ecologos. .  
   
   
DALLA REGIONE UMBRIA 16ML DI EURO PER PREVENIRE DISAGI  
 
Perugia, 13 dicembre 2007 - Prevenire, attraverso azioni mirate, i possibili disagi derivanti dal perdurare della crisi idrica in Umbria. Con questo obiettivo l’assessorato all’ambiente della Regione Umbria ha predisposto una serie di interventi, per circa 16milioni di euro, finalizzati ad un maggiore approvviggionamento idrico dei comuni ed ad un migliore utilizzo delle acque. “In attesa di ricevere dal Governo nazionale i finanziamenti previsti nel Piano di interventi per fronteggiare l’emergenza siccità – ha detto l’assessore regionale all’ambiente Lamberto Bottini – abbiamo messo a disposizione delle Autorità d’ambito (‘Ato’) umbre risorse derivanti dagli Accordi di programma quadro. Intendiamo così accelerare il completamento delle principali reti di adduzione e delle relative interconnessioni, secondo le prescrizioni del Piano regolatore regionale degli Acquedotti. Accanto a ciò si proseguirà nella ricerca delle perdite in rete e nell’opera di sensibilizzazione dei cittadini affinché assumano comportamenti virtuosi rispetto alla comune necessità di risparmiare una risorsa esauribile”. In particolare – è stato spiegato – 10 milioni di euro (di cui 7,5 milioni della Regione Umbria e 2,5 milioni della “Ato 1”) serviranno per completare il collegamento acquedottistico del Montedoglio da Citerna alla periferia di Perugia e ciò in prosecuzione del primo stralcio di lavori già eseguiti per un importo di circa 7milioni di euro. Le opere, che interessano tubature ed infrastrutture, consentiranno di ristorare l’Alta Valle del Tevere e di sostenere il sistema acquedottistico del capoluogo umbro. Circa 250mila euro sono stati inoltre assegnati alla stessa ‘Ato’ per la manutenzione straordinaria delle opere di presa dell’acquedotto di Gualdo Tadino, al fine di garantire la captazione dell’acqua anche in caso di abbassamento delle sorgenti. Le risorse sono accompagnate da misure per sostenere la campagna di informazione per il risparmio idrico e la ricerca di perdite d’acqua nella rete di distribuzione. Quattromilioni 600mila euro sono stati assegnati alla “Ato” 2 per la realizzazione degli interventi di approvvigionamento idropotabile dell’acquedotto Orvieto-allerona. Ulteriori 900mila euro sono stati erogati all’”Ato” 3 per il primo stralcio dei lavori di raddoppio dell’acquedotto Argentina. Il prelievo nella zona di Vallo di Nera – secondo i competenti uffici regionali - consentirà di sostenere le necessità idropotabili della città di Spoleto. Nel 2008 la Regione erogherà le rimanenti risorse necessarie all’ultimazione degli interventi per complessivi 6 milioni di euro. “Le ‘Ato’ – ha concluso Bottini – provvederanno immediatamente alla realizzazione delle opere. Stiamo lavorando su tutti i fronti, anche quello legato al lago Trasimeno, per accelerare gli interventi, allo scopo di evitare che l’attuale situazione di difficoltà peggiori in maniera esponenziale in mancanza di ulteriori precipitazioni”. .