Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 







MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web




 


LUNEDI

PAGINA 1 PAGINA 2 PAGINA 3 PAGINA 4 PAGINA 5 WEB E DIRITTO PER LE NUOVE TECNOLOGIE
Notiziario Marketpress di Lunedì 17 Dicembre 2007
LA COMMISSIONE PLAUDE ALLA FIRMA DEL TRATTATO DI LISBONA E NE SOLLECITA UNA CELERE RATIFICA.  
 
Bruxelles, 17 dicembre 2007 - Compiendo un importante passo sulla via dell´integrazione europea i 27 Stati membri hanno firmato il 13 dicembre il trattato di Lisbona. Questo evento segna una nuova fase in quanto dota l´Unione di un nuovo trattato atto a rispondere alle sfide del Xxi secolo. La Commissione ritiene che il nuovo trattato recherà nuovi importanti vantaggi per i cittadini e chiuderà per il prossimo futuro il dibattito istituzionale. In linea con l´approccio a doppio binario della Commissione Barroso, si potrà così porre maggiormente l´accento sulle tematiche che stanno a cuore ai cittadini come la crescita e l´occupazione, l´energia, il cambiamento climatico e le migrazioni. La Commissione sollecita gli Stati membri a ratificare tempestivamente il trattato affinché questo possa entrare in vigore il 1° gennaio 2009. La Commissione ha inaugurato oggi un sito web consacrato al trattato che illustra in modo agevole le innovazioni politiche e le riforme istituzionali che il nuovo trattato reca con sé. Il presidente della Commissione europea, José Manuel Barroso, ha affermato: "Questo trattato segna uno spartiacque nella storia dell´integrazione europea. Il trattato di Lisbona pone i cittadini al centro del progetto europeo. Dopo sei lunghi anni di negoziati possiamo accantonare per ora le questioni istituzionali e concentrare tutte le nostre energie per presentare ai nostri cittadini risultati politici. Invito gli Stati membri a onorare i loro impegni e ad adoperarsi per ratificare tempestivamente il trattato affinché esso entri in vigore, come previsto, il 1° gennaio 2009". "Questo nuovo trattato è un bene per i cittadini europei" ha affermato il vicepresidente della Commissione, Margot Wallström, responsabile per le relazioni istituzionali e la strategia della comunicazione. Esso consentirà di operare in modo più efficiente e conferirà all´Unione una voce unica nelle relazioni esterne. I cittadini potranno far sentire maggiormente la loro voce nell´ambito delle politiche europee grazie ai maggiori poteri conferiti ai rappresentanti da essi eletti direttamente nel Parlamento europeo e al ruolo accresciuto dei parlamenti nazionali. La nuova "Iniziativa dei cittadini" consentirà ai cittadini, se raggiungeranno il numero di un milione, di chiedere alla Commissione di presentare una proposta politica. Il fatto di disporre di procedure più democratiche è fondamentale per un´Unione basata sul consenso dei cittadini e contribuirà a ripristinare la fiducia nel processo di integrazione europeo". Il trattato di Lisbona modifica i vigenti trattati Ue e Ce senza rimpiazzarli. Esso dota l´Unione del quadro giuridico e degli strumenti necessari per affrontare le sfide future e per rispondere alle richieste dei cittadini. Il trattato di Lisbona recherà molti benefici: il nuovo trattato assicurerà che i cittadini europei possano far sentire la loro voce negli affari europei ed áncora i loro diritti fondamentali in un´apposita Carta. L´ue sarà meglio attrezzata per rispondere alle aspettative dei cittadini in ambiti quali l´energia, il cambiamento climatico, la criminalità transfrontaliera e l´immigrazione. L´ue sarà anche in grado di esprimersi in modo univoco sulla scena internazionale. Tra i principali miglioramenti previsti vi sono: un´Unione più democratica, più aperta e più responsabile – sia i cittadini che i parlamenti nazionali vedranno aprirsi al pubblico scrutinio le decisioni adottate in prima istanza nel corso del processo legislativo. I cittadini europei avranno l´opportunità di influire sulle proposte legislative dell´Ue; un´Unione più efficace – grazie a istituzioni più efficaci e snellite e a un processo decisionale più celere e coerente in materia di pubblica sicurezza, l´Ue sarà meglio in grado di lottare contro il crimine, il terrorismo e la tratta di esseri umani; maggiori diritti per i cittadini europei – i valori e gli obiettivi dell´Ue saranno illustrati in modo quanto mai chiaro. Inoltre la Carta dei diritti fondamentali godrà di uno status giuridico identico a quello dei trattati stessi; un attore globale di maggiore spicco – l´Ue si adopererà per assicurare maggiore coerenza tra i filoni della sua politica esterna quali la diplomazia, la sicurezza, gli scambi e gli aiuti umanitari. Il tutto con un´unica personalità giuridica in modo da consolidare il potere negoziale. Questi miglioramenti conferiscono all´Unione la capacità di imprimere cambiamenti, di assicurare maggiore sicurezza e prosperità ai cittadini europei dando loro l´opportunità di partecipare attivamente alla globalizzazione. Contesto Il trattato di Lisbona, elaborato dalla Conferenza intergovernativa del 2007 (Cig) è stato approvato nel Consiglio europeo informale del 18-19 ottobre e stato firmato dagli Stati membri il 13 dicembre 2007. Alla firma del trattato farà seguito il processo di ratifica in tutti e 27 i paesi. Si auspica che il nuovo trattato entri in vigore il 1° gennaio 2009. Il nuovo sito web fornisce informazioni user friendly e di facile lettura in tutte e 23 le lingue ufficiali dell´Ue. Coloro che lo consulteranno potranno informarsi sul modo in cui il nuovo trattato consente all´Ue di affrontare i cambiamenti del mondo attuale e di promuovere una maggiore efficacia, democrazia e trasparenza nelle sue istituzioni. Sono anche disponibili risposte alle domande ricorrenti corredate di schede tematiche che illustrano i principali cambiamenti introdotti dal trattato. Per visitare il nuovo sito web dedicato al trattato di Lisbona consultare: http://europa. Eu/lisbon_treaty . .  
   
   
PROCLAMATA LA CARTA UE DEI DIRITTI FONDAMENTALI: L´ESSENZA DELL´IDENTITÀ EUROPEA  
 
Strasburgo, 17 dicembre 2007 - Alla vigilia della firma del Trattato di Lisbona, i presidenti di Parlamento, Commissione e Consiglio Ue hanno firmato solennemente la Carta dei diritti fondamentali che lo stesso trattato rende vincolante. Il Presidente Pöttering ha sottolineato che, affermando la centralità della dignità umana, essa rappresenta l´essenza dell´unificazione europea e indica la via per un futuro comune di pace. Ha anche ammonito che, nella comunità di valori che è l´Ue, non ci sono diritti senza doveri. «Per i cittadini oggi è un giorno di gioia» è quanto ha affermato il Presidente del Parlamento Hans-gert Pöttering aprendo la seduta solenne dedicata alla firma della Carta dei diritti fondamentali. Cinquant´anni dopo la creazione della Comunità europea, fondata sulle rovine della seconda guerra mondiale, ha sottolineato il Presidente, «celebriamo oggi i valori comuni che sono l´essenza stessa dell´identità europea». La Carta dei diritti fondamentali, ha proseguito, «è il simbolo del cammino che ci ha portato a un´Unione dei cittadini». Essa dimostra «cha abbiano tratto la principale lezione dalla storia europea: il rispetto della dignità dell´individuo, la salvaguardia della libertà che abbiamo conquistato, della pace e della democrazia e lo Stato di diritto, sono ancora oggi il motore dell´unificazione europea». La libertà non può nascere senza il rispetto dei diritti degli altri, ha aggiunto il Presidente, e la pace non può sbocciare senza un equilibrio nella convivenza, «libertà, pace, diritto e benessere sociale, non sono possibile che assieme e non l´uno contro l´altro». Nell´unione europea, ha aggiunto, «non è la forza che ha diritto, ma è il diritto ad avere la forza». E´ questo, ha spiegato, «che conferisce alla nostra comunità di valori il suo volto moderno». Ha quindi esclamato che «solo il diritto garantisce a tutti la pace!». La caduta della cortina di ferro e l´adesione di dodici paesi all´Unione europea, ha affermato il Presidente, sono state possibili perché «il grido della libertà e della democrazia, la forza dell´esigenza di parità di diritti per tutti gli uomini, hanno vinto contro un´ideologia che disprezzava la persona umana». La Dichiarazione di Berlino, ha poi ricordato, proclama una cosa molto importante: «Noi cittadini dell´Unione europea siamo, per nostra felicità, uniti». E´ infatti «per la nostra felicità», ha spiegato, «che libertà, democrazia e diritti umani per noi tutti, nell´Unione europea, sono diventati realtà». Nel proclamare solennemente la Carta, «abbiamo d´ora in avanti il grande dovere e la grande fortuna di fare capire ai 500 milioni di cittadini dell´Ue e alle generazioni future, ciò che è l´essenza dell´unificazione europea». Dopo aver sottolineato che l´Ue non è solamente «calcoli economici dei costi e dei benefici», ma anche una «comunità di valori»? Valori, la cui chiave di volta «è il rispetto inalienabile della dignità della persona» consacrato dall´articolo 1 della Carta, e che sono alla base dell´integrazione dell´Europa. E´ per questa ragione, ha sottolineato il Presidente, che il riconoscimento, con forza vincolante, della Carta dei diritti fondamentali, «era per il Parlamento un elemento indispensabile di qualsiasi accordo sulla riforma dei trattati». E il Parlamento è riuscito a far valere la sua posizione: il riferimento alla Carta, iscritto all´articolo 6 del trattato, «le conferisce un carattere giuridicamente vincolante pari a quello del trattato stesso». L´uomo e la sua dignità, ha proseguito, «sono al centro della nostra politica» e l´Ue «offre un quadro che ci permetterà di seguire la via pacifica di un futuro comune». Senza questa base chiaramente definita di valori, ha proseguito il Presidente, «l´Unione europea non ha futuro». E non avremmo «il diritto di esigere il rispetto dei diritti umani nel mondo se non riuscissimo a tradurre i nostri propri valori in diritto positivo nell´Unione europea». Come europei, ha invece insistito, «dobbiamo agire per difendere la dignità dell´uomo e il dialogo tra le culture, lo possiamo fare con la consapevolezza di ciò che siamo, ma dobbiamo farlo con una volontà indefessa: nessuno ci potrà ostacolare!». Dopo aver ricordato l´influenza svolta dal Parlamento nella definizione della Carta sin dai tempi della Convenzione, il Presidente ha sottolineato che essa consacra i diritti economici e sociali, ma anche quelli politici. Tutela inoltre i diritti fondamentali nei campi d´attività dell´Ue e nell´applicazione del diritto comunitario. Grazie alla Carta, tutti i cittadini dell´Unione potranno appellarsi alla Corte di giustizia. Ha quindi auspicato che essa sarà presto applicabile in tutti gli Stati membri. A questo proposito ha lanciato un appello: «i diritti umani e i diritti fondamentali sono indivisibili, nell´interesse di tutti i cittadini dell´Ue, tutti gli Stati membri dovrebbero aderire alla Carta». Il Presidente ha poi sottolineato che se, da un lato, la proclamazione della Carta conferisce ai cittadini il potere di far valere i propri diritti, dall´altro è anche l´occasione di prendere coscienza che hanno anche dei doveri nei confronti della comunità degli europei, del mondo e delle generazioni future». «Non ci sono diritti senza doveri, poiché è la solidarietà che ci unisce». Stiamo costruendo un´Unione di cittadini, ha concluso il Presidente, e la proclamazione della carta apporta all´Ue fondamenta solide. Dimostra inoltre che la nostra comunità di valori «è viva e prospera». «E´ una grande vittoria per i cittadini europei!». «Oggi 12 dicembre sarà d´ora in poi una data fondamentale della storia europea», ha esordito il Presidente del Consiglio José Sócrates, affermando che questa è la cerimonia più importante alla quale abbia partecipato in tutta la sua carriera politica. Come europeo e portoghese, si è detto quindi particolarmente onorato di firmare la Carta dei diritti fondamentali, sottolineando che è proprio sotto presidenza portoghese, nel 2000, che erano iniziati i lavori per la sua stesura. La Carta, ha proseguito, è «un impegno che contiene i valori di base della civiltà europea», facendo leva sulla dignità dell´uomo. Dopo aver ricordato che il trattato prevede l´adesione dell´Ue alla Convenzione sui diritti umani del Consiglio d´Europa, il Primo ministro ha sottolineato che, a partire da oggi, i diritti fondamentali «diventano in modo irreversibile patrimonio comune della civiltà europea». Si tratta anche di un importante strumento che orienterà l´azione politica e legislativa delle istituzioni europee e dimostra ai cittadini che l´Ue è al loro servizio. Prevede diritti sociali, nel campo professionale e della previdenza, è la Carta dell´uguaglianza contro ogni discriminazione, pone particolare attenzione ai bambini, agli anziani e alla parità di genere, comprende norme sui dati personali e contempla le libertà economiche. E´ inoltre «fedele alla nostre tradizioni» e, in proposito, ha salutato con favore l´accordo cui è giunto il Consiglio Ue sulla proclamazione di una giornata europea contro la pena di morte. La Carta, inoltre, concilia i diritti dei cittadini con quello dei singoli, toccando anche i cittadini non europei. Il Primo Ministro, sottolineando che un mondo migliore è quello dove sono rispettati questi diritti, ha poi sostenuto che la Carta è anche al servizio della politica estera europea e rappresenta «un faro per l´Ue sulla scena internazionale». Con la Carta i cittadini possono riconoscersi in un´Unione che è un progetto di pace e democrazia, dove i diritti dei singoli sono rispettati. Ha quindi evidenziato che la proclamazione della Carta ha un valore giuridico preciso: con essa diventa «una legge fondamentale a vantaggio di tutti». In un mondo globalizzato «in cui molti sostengono che le regole economiche siano assolute», ha aggiunto il Primo Ministro, il riconoscimento della Carta Ue è un contributo notevole alla regolamentazione della globalizzazione. Vincolando gli Stati membri e le istituzioni Ue al suo rispetto, la Carta ne limita i poteri a favore dei cittadini, nel rispetto della sussidiarietà e rafforzando la natura democratica dell´Unione europea. La difesa dei diritti fondamentali, che diventa parte del «codice genetico dell´Ue», dovrà essere realizzata ogni giorno, da parte degli Stati, delle Istituzioni, della società civile, delle imprese, dei sindacati e dei singoli cittadini. Si tratta di un impegno a favore del rispetto e dell´applicazione di principi nell´azione quotidiana. «Solo così saremo infatti degni delle nostre tradizioni». José Manuel Barroso, Presidente della Commissione europea, ha sottolineato anzitutto l´elevato significato della proclamazione, «che consacra la cultura dei diritti dell´Unione europea». Con la firma della Carta dei diritti fondamentali, ha aggiunto, le tre Istituzioni europee ribadiscono il loro impegno e permettono di realizzare un importante passo avanti rendendola vincolante e dandole lo stesso valore giuridico dei trattati. La Carta ha aggiunto, porta concreti benefici per i cittadini, mette al centro la dignità umana e prevede le classiche libertà civili (di espressione, di religione, non discriminazione, ecc. ), i diritti sociali e economici, dei lavoratori e delle parti sociali. Ma introduce anche nuovi diritti come quello alla tutela dei dati personali e quelli relativi alla bioetica. La Carta, ha proseguito, promuove l´ancoraggio dell´Ue a una vera cultura dei diritti fondamentali che dovranno essere rispettati dalle Istituzioni in tutte le loro azioni. «Può sembrare facile», ha spiegato, «ma si tratta in realtà di una sfida quotidiana al fine di assicurare al meglio il rispetto delle libertà civili in tutte le politiche dell´Unione», legiferando sul mercato interno, nella gestione dell´immigrazione o negli sforzi per lottare contro il terrorismo. La Carta, ha aggiunto, è il primo documento giuridicamente vincolante prodotto a livello internazionale che raggruppi, in un testo unico, diritti politici e civici ma anche diritti economici e sociali, sottoposti allo stesso meccanismo giudiziario. Si tratta, senza dubbio, di «un successo importante di cui l´Unione deve essere orgogliosa». E´ particolarmente significativo, ha poi sottolineato, che ciò sia possibile in questa nuova Europa ampliata che fu divisa da regimi totalitari e autoritari che non rispettavano i diritti umani. Un´europa che oggi «è unita intorno ai valori della libertà e della solidarietà». Se uniamo i nostri sforzi per stimolare questa cultura dei diritti umani, «apporteremo un contributo essenziale a una vera Europa dei valori, tangibili e credibili agli occhi dei cittadini». Ha quindi concluso che, a partire da oggi, «l´Europa è ancora meglio attrezzata per vincere con successo la lotta per libertà, la pace e la democrazia». I tre presidenti hanno quindi firmato la Carta, nell´Aula è poi risuonato l´Inno europeo. *** Durante gli interventi, una minoranza di deputati ha disturbato il corretto svolgimento della seduta con striscioni e urla. Il resto dei deputati ha in diverse occasioni coperto questi tumulti con lunghi applausi. Nondimeno, finita la seduta solenne, i leader dei gruppi politici hanno voluto prendere la parola per stigmatizzare il comportamento di questa minoranza di deputati. Dibattito a seguito della Proclamazione della Carta dei diritti fondamentali Martin Schulz (Pse, De) ha ricordato che quando andava a scuola era insegnato agli alunni che, nel Reichstag della Repubblica di Weimar, il gruppo parlamentare di Adolf Hitler urlava per coprire le voci degli oppositori politici. Quanto accaduto, ha sottolineato, riporta alla mente questa tecnica. Ha poi osservato che l´unico leader di un gruppo politico intenzionato ad andare a Lisbona per la cerimonia della firma del nuovo trattato è Jens-peter Bonde (Ind/dem, Dk). Joseph Daul (Ppe/de, Fr) ha ritenuto che questi incidenti non siano degni di un Emiciclo «molto democratico» e riferirà in merito nel corso della Conferenza dei Presidenti, «onde evitare ulteriori aggravamenti». Francis Wurtz (Gue/ngl, Fr), dopo aver condannato «la manifestazione antieuropeista, sciovinista e indegna», ha ricordato che - pur favorevole al referendum - il suo gruppo si dissocia dal comportamento della minoranza che ha turbato la seduta. Per Graham Watson (Alde/adle, Uk) «il comportamento degli hooligan degli stadi calcistici è stato portato nella più alta assemblea europea». Ha quindi rivolto un appello formale a che in futuro tali comportamenti siano puniti con l´espulsione dall´assemblea. Daniel Cohn-bendit (Verdi/ale, De) si è detto «scioccato» ma ha sottolineato che «non si deve drammatizzare» perché «se vi sono cinquanta pazzi nella sala, vi sono anche settecento persone razionali». A suo parere richiedere l´espulsione sarebbe eccessivo poiché «un Parlamento libero è un Parlamento che tollera dei pazzi, anche se sono sgradevoli». Brian Crowley (Ind/dem, Dk) ha ritenuto che «quello che è appena successo va al di là di ciò che può essere tollerato in un´istituzione democratica». Jens-peter Bonde (Ind/dem, Dk), scostandosi da quanto dichiarato dai suoi colleghi, ha affermato di «capire perfettamente» ma che la «tradizione è diversa in Danimarca» e che era «presente con la sua maglietta a favore del referendum. Tutti, a suo parere, dovrebbero reclamare un referendum. Diana Wallis (Alde/adle, Uk), in veste di Presidente di seduta, ha voluto ricordare che, il 29 novembre scorso, il Parlamento europeo aveva adottato una relazione che approvava la Carta, con 534 voti favorevoli, 85 contrari e 21 astensioni. Background - statuto giuridico e capitoli della Carta dei diritti fondamentali Il Consiglio europeo di giugno 2007 ha deciso di non includere il testo della Carta dei diritti fondamentali nel nuovo trattato. Nel mandato per la conferenza intergovernativa (Cig) era proposto solamente di farla figurare come una dichiarazione allegata al trattato. Su iniziativa dei rappresentanti del Parlamento alla Cig, invece, si è deciso di procedere a una vera e propria proclamazione solenne che è, allo stesso tempo, simbolica e formale. L´articolo del trattato che conferirà carattere giuridicamente vincolante alla Carta, infatti, farà riferimento a tale proclamazione. Il testo della Carta sarà inoltre pubblicato integralmente sulla Gazzetta Ufficiale dell´Ue. In merito al suo statuto giuridico, dando seguito alle insistenze del Parlamento, i capi di Stato e di governo hanno deciso di conferire alla Carta un carattere vincolante. Le sue disposizioni si applicano quindi alle istituzioni, organi e organismi dell´Unione nel rispetto del principio di sussidiarietà, come pure agli Stati membri, ma «esclusivamente nell´attuazione del diritto dell´Unione». Pertanto, questi dovranno osservarne i principi e promuoverne l´applicazione. La Carta, peraltro, «non estende l´ambito di applicazione del diritto dell´Unione al di là delle competenze dell´Unione, né introduce competenze nuove o compiti nuovi per l´Unione, né modifica le competenze e i compiti definiti nei trattati». La Corte di giustizia dell´Unione europea, una volta ratificato il trattato di Lisbona, avrà il compito di assicurare che la Carta dei diritti fondamentali sia rispettata. In una risoluzione adottata il 29 novembre scorso con 534 voti favorevoli, 85 contrari e 21 astensioni, il Parlamento europeo ha approvato formalmente lo statuto giuridico della Carta, nella sua versione prevista dal nuovo trattato. Rispetto a quella del 2000, infatti, la Carta aveva già subìto delle lievi modifiche, in particolare per quanto riguarda le disposizioni sociali che erano state anch´esse approvate dal Parlamento nel 2003 (al termine dei lavori della Convenzione) e nel 2005 (dando il via libera alla Costituzione). Un protocollo allegato al trattato di Lisbona introduce delle misure specifiche per il Regno Unito e la Polonia che stabiliscono delle deroghe alle competenze della Corte di giustizia europea e dei tribunali nazionali per quanto riguarda la protezione dei diritti riconosciuti dalla Carta. Nella sua risoluzione del 29 novembre, il Parlamento ha chiesto a questi due Stati membri di «compiere ogni sforzo per poter comunque pervenire a un consenso sull´applicazione illimitata della Carta». La Carta dei diritti fondamentali dell´Unione europea riprende in un unico testo l´insieme dei diritti civili, politici, economici e sociali dei cittadini europei e di tutti coloro che vivono nel territorio dell´Ue. Questi diritti sono raggruppati in sei grandi capitoli: Dignità: diritto alla vita, diritto all´integrità della persona, proibizione della tortura e delle pene o trattamenti inumani o degradanti, proibizione della schiavitù e del lavoro forzato. Libertà: diritto alla libertà e alla sicurezza, rispetto della vita privata e della vita familiare, protezione dei dati di carattere personale, diritto di sposarsi e di costituire una famiglia, libertà di pensiero, di coscienza e di religione, libertà di espressione e d´informazione, libertà di riunione e di associazione, libertà delle arti e delle scienze, diritto all´istruzione, libertà professionale e diritto di lavorare, libertà d´impresa, diritto di proprietà, diritto di asilo, protezione in caso di allontanamento, di espulsione e di estradizione. Uguaglianza: uguaglianza davanti alla legge, non discriminazione, diversità culturale, religiosa e linguistica, parità tra donne e uomini, diritti del minore, diritti degli anziani, inserimento delle persone con disabilità. Solidarietà: diritto dei lavoratori all´informazione e alla consultazione nell´ambito dell´impresa, diritto di negoziazione e di azioni collettive, diritto di accesso ai servizi di collocamento, tutela in caso di licenziamento ingiustificato, condizioni di lavoro giuste ed eque, divieto del lavoro minorile e protezione dei giovani sul luogo di lavoro, vita familiare e vita professionale, sicurezza sociale e assistenza sociale, protezione della salute, accesso ai servizi d´interesse economico generale, tutela dell´ambiente, protezione dei consumatori. Cittadinanza: diritto di voto e di eleggibilità alle elezioni del Parlamento europeo, diritto di voto e di eleggibilità alle elezioni comunali, diritto ad una buona amministrazione, diritto d´accesso ai documenti, Mediatore europeo, diritto di petizione, libertà di circolazione e di soggiorno, tutela diplomatica e consolare. Giustizia: diritto a un ricorso effettivo e a un giudice imparziale, presunzione di innocenza e diritti della difesa, principi della legalità e della proporzionalità dei reati e delle pene, diritto di non essere giudicato o punito due volte per lo stesso reato. Questi diritti si fondano sulle libertà fondamentali riconosciute dalla Convenzione europea dei diritti dell´uomo, dalle tradizioni costituzionali degli Stati membri dell´Ue, dalla Carta sociale europea del Consiglio d´Europa e dalla Carta comunitaria dei diritti sociali fondamentali dei lavoratori, nonché da altre convenzioni internazionali a cui aderiscono l´Unione europea o i suoi Stati membri. .  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO: APPROVATO IL BILANCIO 2008  
 
 Strasburgo, 17 dicembre 2007 - L´accordo raggiunto sul finanziamento di Galileo e dell´Iet ha permesso al Parlamento europeo di approvare il bilancio 2008 che fissa il livello totale dei pagamenti a 120,3 miliardi di euro. Aumentano gli stanziamenti per Frontex, Kosovo e Palestina, ed è creata una linea di bilancio per il Fondo mondiale per la lotta contro l´Hiv/aids. I deputati chiedono il rispetto del regime linguistico e invitano gli Stati membri a comunicare le loro intenzioni sulla deroga prevista dallo Statuto dei deputati. Approvando la relazione Kyösti Virrankoski (Alde/adle, Fi), il Parlamento provvede a che le dotazioni dei programmi pluriennali che sono state recentemente concordate fra il Parlamento e il Consiglio vengano rispettate, contrariamente ai tagli proposti dal Consiglio, soprattutto alla rubrica 1a (Competitività per la crescita e lo sviluppo). Fissa quindi il livello complessivo dei pagamenti a 120. 346,76 milioni di euro - ossia il 5,7% in più rispetto al 2007 - equivalenti allo 0,96% dell´Rnl dell´Ue e sottolinea l´importanza di eseguire il bilancio «in modo efficace». Il Bilancio 2008 sarà firmato ufficialmente durante la sessione plenaria straordinaria del 18 dicembre dedicata ai risultati del Consiglio europeo. Competitività per la crescita e lo sviluppo (sottorubrica 1a): 9,77 miliardi di euro. Il Parlamento accoglie favorevolmente il risultato della concertazione del 23 novembre con il Consiglio, in particolare per quanto riguarda il finanziamento del programma Galileo, attraverso una revisione del quadro finanziario pluriennale 2007-2013 e il ricorso allo strumento di flessibilità, e dell´Istituto europeo di tecnologia a partire dal margine della rubrica 1a. Tale soluzione di finanziamento, a suo parere, «è pienamente conforme all´impostazione caldeggiata dal Parlamento europeo», soprattutto perché «non riduce gli stanziamenti pianificati per i programmi finanziari pluriennali della rubrica 1a, come il Consiglio aveva precedentemente raccomandato». Prende inoltre atto delle dichiarazioni comuni allegate alla relazione che stabiliscono le disposizioni dettagliate per il finanziamento del programma Galileo e dell´Istituto europeo di tecnologia. Sempre per quanto concerne la sottorubrica 1a, il Parlamento respinge i tagli degli stanziamenti d´impegno e di pagamento effettuati dal Consiglio in prima lettura, in particolare quelli relativi ai programmi pluriennali che sono stati recentemente adottati in codecisione con il Parlamento e sono destinati ad attuare la strategia di Lisbona. Coesione per la crescita e l´occupazione (sottorubrica 1b): 40,55 miliardi di euro. Si tratta principalmente dei crediti destinati al Fondo di coesione e ai fondi strutturali. Una parte importante degli stanziamenti sarà destinata ai nuovi Stati membri. Il Parlamento deplora i ritardi di esecuzione e fa osservare che «il tempo è denaro». Conservazione e gestione delle risorse naturali (rubrica 2): 53, 2 miliardi di euro. Gran parte di questa rubrica riguarda l´agricoltura e lo sviluppo rurale. Il Parlamento chiede una presentazione più chiara degli importi relativi alle misure di mercato e ai pagamenti diretti nelle future procedure di bilancio. Esprime inoltre preoccupazione per la lentezza dell´adozione dei programmi operativi per quanto concerne il pilastro "sviluppo rurale" della Pac, «che costituisce ormai da tempo una priorità per il Parlamento, e si attende rapidi miglioramenti al riguardo». Inoltre, sottolinea la necessità di accelerare la procedura per la messa a punto di programmi nazionali speciali per la ripresa delle colture e della produzione animale nelle zone colpite da incendi e da altre calamità naturali. Tali programmi, è precisato, dovrebbero essere finanziati dal Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (Feasr) mediante trasferimenti interni o sovvenzioni in ambito nazionale. Libertà, sicurezza e giustizia (sottorubrica 3a) - 533,2 milioni di euro. I deputati sottolineano l´importanza delle attività dell´agenzia Frontex, ritenendo che essa «debba svolgere un ruolo più efficace nel rafforzamento delle frontiere esterne dell´Unione europea», in particolare «alleviando l´onere attualmente sostenuto dagli Stati membri in relazione all´immigrazione clandestina». Sollecitano quindi gli Stati membri a tener fede alle proprie promesse e a sostenere l´agenzia, «di modo che essa possa assolvere più efficacemente i propri compiti istituzionali». Prendono quindi atto dell´accordo del Consiglio per quanto riguarda un aumento di 30 milioni di euro a favore degli stanziamenti Frontex, sebbene con una ripartizione diversa per le spese amministrative ed operative. Il Parlamento, inoltre, iscrive stanziamenti in riserva per il Fondo europeo per i rimpatri, in attesa che sia adottata la relativa base giuridica. Cittadinanza (sottorubrica 3b): 708, 2 milioni di euro. I deputati ripristinano il progetto preliminare di bilancio (Ppb) per le dotazioni assegnate ai programmi pluriennali e propongono di destinare stanziamenti a una serie di progetti pilota e di azioni preparatorie sia nuove che in corso in questo settore. L´ue quale partner globale (rubrica 4): 8,1 miliardi di euro. Il Parlamento è preoccupato per «il sottofinanziamento cronico» di questa rubrica nel quadro finanziario pluriennale (Qfp) 2007-2013. D´altra parte, si dice d´accordo, nel contesto della concertazione del 23 novembre, sull´iscrizione nel bilancio 2008 di stanziamenti per 285 milioni di euro per la Pesc, in particolare alla luce delle future esigenze nel Kosovo. Appoggia quindi la lettera rettificativa al progetto preliminare di bilancio 2008, adottata dalla Commissione il 17 settembre 2007, e in particolare gli aumenti degli stanziamenti d´impegno proposti per il Kosovo (120 milioni di euro) e per la Palestina (142 milioni di euro) per un totale di 262 milioni di euro, rispetto agli importi iscritti nel Ppb. A quest´ultimo proposito, sottolinea che, a seguito degli sviluppi registrati nella recente conferenza di Annapolis, le stime relative al contributo comunitario destinato alla Palestina possono aumentare ed invita la Commissione a presentare, ove necessario, un bilancio rettificativo. Più in generale, per i deputati, il rispetto dei diritti umani e dei valori democratici deve costituire «una delle condizioni preliminari» per lo stanziamento di fondi Ue a favore di paesi vicini e di paesi in via di sviluppo. Ritengono inoltre che l´Unione europea debba coordinare meglio le sue «varie e lodevoli iniziative» volte a combattere ed eliminare le malattie dovute alla povertà nei paesi vicini e nei paesi in via di sviluppo. Propongono quindi di stanziare risorse finanziarie sufficienti per fornire a questi paesi gli strumenti di assistenza tecnica necessari. In tale contesto, hanno deciso di creare una linea di bilancio distinta per il Fondo mondiale per la lotta contro l´Hiv/aids, la tubercolosi e la malaria (Gfatm), «al fine di migliorare la trasparenza e di garantire i finanziamenti necessari». Amministrazione (rubrica 5): 7,3 miliardi di euro. Il Parlamento esprime rammarico per le inefficienze inerenti a un sistema di concorsi in cui i "vincitori" «possono rimanere iscritti per anni sulle liste di riserva senza alcuna garanzia di assunzione». Ritiene infatti che il mantenimento di questo sistema «contribuirebbe ad abbassare il livello medio dei nuovi funzionari dell´Unione europea, in quanto i candidati più qualificati cercherebbero un´occupazione in settori più dinamici dell´economia europea». Ripristina inoltre il Ppb con riferimento ai tagli effettuati dal Consiglio per quanto riguarda gli stanziamenti e gli organigrammi nell´ambito della rubrica. Regime linguistico. Il Parlamento esorta la Commissione ad applicare integralmente il regolamento n. 1/1958 del Consiglio, del 15 aprile 1958, che stabilisce il regime linguistico della Comunità economica europea, e considera «non pertinenti» le argomentazioni finanziarie addotte per derogarvi, «dal momento che esse non sono state presentate nel quadro della procedura di bilancio». Statuto dei deputati. Il Parlamento richiama l´attenzione sull´articolo 29 dello statuto dei deputati al Parlamento europeo, il quale sancisce che "gli Stati membri possono definire per i propri deputati del Parlamento europeo una regolamentazione in deroga alle disposizioni del presente statuto in materia di indennità, indennità transitoria, pensioni di anzianità e pensioni di reversibilità per un periodo di transizione che non può superare la durata di due legislature del Parlamento europeo". In vista dell´entrata in vigore dello statuto all´inizio della legislatura successiva alle elezioni europee del 2009, incarica quindi i Questori di invitare gli Stati membri a comunicare al Parlamento a tempo debito, e soprattutto in tempo utile per l´elaborazione delle previsioni di bilancio 2009, se intendono ricorrere a queste opzioni. .  
   
   
SOVRAINDEBITAMENTO E DISOCCUPAZIONE : BILANCIO DEL 1º E FIRMA DEL 2º PROGETTO PILOTA DEL CONSIGLIO D’EUROPA  
 
Strasburgo, 17 dicembre 2007 – Il secondo progetto pilota per l’inclusione sociale delle persone in situazione di disoccupazione di lunga durata sarà lanciato, alle ore 11:00 di martedi 18 dicembre, presso il Palais de l’Europe (sala 10) nel corso di una cerimonia aperta alla stampa. Maud de Boer-buquicchio, vice segretario generale del Consiglio d’Europa, aprirà la cerimonia insieme ad André Klein-mosser, vice presidente del Conseil Général du Bas-rhin (Consiglio generale del Basso Reno), e Muriel Elles, direttrice regionale dell’Agenzia Nazionale per l’impiego (Anpe). Anche Jean-louis Kiehl, presidente dell’Associazione Crésus, interverrà nel dibattito. Alle ore 11:30, i partner firmeranno il Contratto Sociale Multipartitico che rientra nella Piattaforma europea del dialogo sulle iniziative etiche e solidali sostenute dai 47 stati membri dell’Organizzazione. Tale progetto tratta il fenomeno dell’esclusione e della povertà in tutte le sue dimensioni - umana, sociale ed economica - ed in termini di partenariato e di responsabilità congiunta piuttosto che dal punto di vista dell’assistenza tradizionale. Seguirà una sessione dedicata a domande e risposte per fare il bilancio del primo progetto pilota lanciato nel febbraio del 2007 al fine di lottare contro il sovraindebitamento. Diversi beneficiari (partner) saranno presenti per offrire la testimonianza delle loro esperienze. Per ulteriori informazioni www. Coe. Int/platform/en .  
   
   
UE: ALTRI NOVE STATI IN ZONA SCHENGEN  
 
 Bruxelles, 17 dicembre 2007 - Nove nuovi Stati raggiungeranno la zona Schengen a partire dal 21 dicembre. Tra di essi l´Ungheria e la Slovenia. A partire da questa data, i cittadini dei Paesi che sono entrati nell´Ue nel 2004 (Slovacchia, Slovenia, Estonia, Ungheria, Lituania, Lettonia, Malta, Polonia e Repubblica Ceca) potranno viaggiare negli altri 15 Paesi della zona, senza passaporto. .  
   
   
IL MONTENEGRO FA UN PRIMO PASSO VERSO L´ADESIONE ALL´UE  
 
Bruxelles, 17 dicembre 2007 - Approvando la conclusione dell´accordo di associazione, il Parlamento europeo afferma che si è compiuto così un primo importante passo verso l´adesione del Montenegro all´Ue. Ma restano ancora progressi da realizzare nei seguenti campi: indipendenza della magistratura e dell´amministrazione, lotta alla corruzione, alla criminalità organizzata, alla tratta di esseri umani, al traffico di armi, di sigarette e di droga. Ma anche nel campo economico, della libertà di stampa e della difesa dell´ambiente. Approvando la relazione di Marcello Vernola (Ppe/de, It), il Parlamento ha approvato la conclusione dell´Accordo stabilizzazione e di associazione con il Montenegro. Contestualmente, ha anche adottato una risoluzione con la quale afferma che l´accordo di stabilizzazione e di associazione costituisce «un primo importante passo della Repubblica di Montenegro verso l´adesione all´Unione europea». L´accordo rappresenta inoltre un ulteriore esempio dei cambiamenti positivi che la prospettiva dell´adesione all´Unione europea permette di realizzare nei Balcani occidentali. Compiacendosi dell´adozione da parte del parlamento montenegrino di un nuovo testo costituzionale, i deputati ritengono che la nuova Costituzione stabilisca una più chiara separazione dei poteri tra il ramo legislativo, esecutivo e giudiziario e offra garanzie sufficienti alle minoranze nazionali. Sono anche del parere che essa «rappresenti un passo nella giusta direzione e fornisca un´ulteriore prova della volontà del Montenegro di integrarsi pienamente nell´Unione europea». Il Parlamento prende atto con soddisfazione della costante cooperazione del Montenegro con il Tribunale penale internazionale per l´ex Jugoslavia (Icty) e sottolinea che ciò è strettamente collegato ai progressi compiuti dal Montenegro verso l´adesione all´Unione europea. Esorta le autorità montenegrine a portare a termine le loro indagini concernenti Sreten Glendza, comandante del distretto di polizia di Ulcinj, e altri cinque ex funzionari di polizia accusati di aver commesso crimini di guerra nel 1992. D´altra parte, compiacendosi dell´arresto in Montenegro del latitante Vlastimir Djordjevic accusato di crimini di guerra, invita le autorità montenegrine a cooperare maggiormente con la Serbia e con i paesi vicini per localizzare e arrestare gli altri sospettati di crimini di guerra, in particolare Ratko Mladic e Radovan Karadzic. Esorta quindi il governo e il parlamento montenegrini a dare concreta attuazione agli obiettivi dell´accordo, introducendo le disposizioni legislative e regolamentari necessarie al fine di garantire la piena indipendenza e responsabilità della magistratura. Dovrebbero inoltre cooperare pienamente con le autorità giudiziarie italiane e prestare loro tutta l´assistenza necessaria ai fini della conclusione delle indagini sulla criminalità organizzata e sul contrabbando di sigarette, «che vedono coinvolte eminenti personalità politiche montenegrine», cui potrebbe far seguito un mandato d´arresto internazionale. A tale proposito, le autorità montenegrine sono esortate a adottare e ad attuare politiche proattive di lotta contro la corruzione, al fine di migliorare l´efficienza della pubblica amministrazione, la lotta contro la criminalità organizzata e la lotta contro la tratta di esseri umani, il traffico di armi, il contrabbando di sigarette e il traffico di stupefacenti, «che sono condizioni preliminari per il proseguimento dell´integrazione nell´Unione europea». I deputati, peraltro, ricordano l´importanza di creare un clima di sicurezza per i cittadini, i turisti e gli investitori stranieri in Montenegro e, in tale contesto, chiedono di rafforzare gli organismi indipendenti incaricati di controllare la corruzione. Il Parlamento esprime preoccupazione per la mancanza di trasparenza e per la cultura dei monopoli all´interno delle strutture politiche ed economiche e constata che «ciò ostacola lo sviluppo del Montenegro in una società basata sulla democrazia e sul libero mercato» E´ inoltre del parere che, per la corretta applicazione dell´accordo, siano essenziali la formulazione e l´attuazione di un piano esaustivo di sviluppo economico a lungo termine nonché il fatto di affrontare «l´estesa economia sommersa» in Montenegro. Invita poi le autorità montenegrine ad assumere un fermo impegno a favore dell´occupazione e a perseguire politiche economiche volte a creare un contesto imprenditoriale apertamente competitivo e trasparente. Il governo montenegrino è inoltre invitato ad attuare la riforma della legislazione sui mezzi di informazione, in particolare la legge sulla trasparenza e sulla prevenzione della concentrazione dei mezzi di informazione, al fine di «garantire una maggiore trasparenza e impedire i monopoli». Occorre poi garantire l´indipendenza del Consiglio radiotelevisivo del Montenegro (Rtcg) e consolidare l´indipendenza dei mezzi di comunicazione «a garanzia di un´informazione equilibrata». Il Parlamento esorta il governo montenegrino a garantire la libertà di stampa e chiede che si apra un´indagine sull´aggressione subita da Zeljko Ivanovic, direttore del quotidiano indipendente "Vijesti", a Podgorica il 1° settembre 2007. Esprime poi profondo rammarico per la mancata soluzione del caso dell´assassinio del giornalista Dusko Jovanovic, il quale all´epoca dell´omicidio si apprestava a pubblicare una serie di articoli sul contrabbando di sigarette e su altre forme di criminalità organizzata in Montenegro. In materia ambientale, il Parlamento insiste sulla necessità di adottare un quadro legislativo coerente in materia ambientale e un piano generale per la protezione costiera, si rammarica delle attuali speculazioni fondiarie e immobiliari e delle loro ripercussioni negative sullo sviluppo sostenibile del paese. Esorta quindi una legislazione nazionale relativa alla tutela del paesaggio e a dare attuazione ai piani generali per la gestione integrata dei rifiuti e il trattamento delle acque reflue, e richiama l´attenzione sull´urgente necessità di un´azione concertata per preservare il patrimonio naturale e architettonico. Raccomanda poi la costruzione di impianti che utilizzano fonti energetiche rinnovabili. .  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO: VIA LIBERA ALLE INIZIATIVE TECNOLOGICHE CONGIUNTE (ITC) CHE RICEVERANNO RISORSE DAL SETTORE INDUSTRIALE: TECNOLOGIE DI MINIATURIZZAZIONE, COMPUTER INVISIBILI, FARMACI INNOVATIVI E AVIAZIONE PIÙ ECOLOGICA  
 
Strasburgo, 17 dicembre 2007 - Il Parlamento europeo ha dato il proprio sostegno alle prime quattro iniziative tecnologiche congiunte (Itc) dell´Unione europea, votando a favore di queste ultime a maggioranza assoluta nel corso della sessione plenaria a Strasburgo. Le Itc riceveranno risorse dal settore industriale, dagli Stati membri e dalla Commissione, creando una massa critica nelle principali aree strategiche. Ciascuna Itc deve essere approvata dal Consiglio e dal Parlamento. Le prime quattro che hanno ottenuto tale approvazione riguardano gli ambiti delle tecnologie di miniaturizzazione, dei computer invisibili, dei farmaci innovativi e di un´aviazione più ecologica, e verranno lanciate nel 2008. Il voto del Parlamento è già stato accolto positivamente da due commissari dell´Unione europea. Viviane Reding, commissario per la Società dell´informazione e i mezzi di comunicazione, ha parlato della necessità di un nuovo approccio alla ricerca per alcune aree strategiche «al fine di rafforzare la nostra competitività e il nostro benessere». Il commissario europeo per la Scienza e la ricerca, Janez Potocnik, ha dichiarato: «Riunendo le risorse dell´industria e gli investimenti pubblici europei per la ricerca in una specifica area industriale nell´ambito di un unico programma, aumentiamo le possibilità di realizzare una svolta tecnologica collocando l´Europa all´avanguardia dell´innovazione. » Le Itc sono studiate per intervenire in quelle aree in cui i meccanismi dei finanziamenti esistenti non vengono erogati nella misura e nei tempi necessari al fine di mantenere l´Europa in cima alla scala della competitività. L´idea è di creare incentivi intesi ad aumentare la spesa privata nella ricerca, riunendo i finanziamenti nazionali, europei e industriali. La prime quattro Itc saranno: Artemis - Si occupa di computer invisibili che oggi si possono trovare nelle macchine di ogni dimensione e funzionalità. Alcune previsioni suggeriscono che entro il 2010 ci saranno nel mondo oltre 16 miliardi di dispositivi incorporati, ed entro il 2020 ce ne saranno più di 40 miliardi. Eniac - Ha come obiettivo la miniaturizzazione necessaria alle prossime generazioni di componenti nanoelettronici. L´itc dovrebbe sostenere l´Europa nel garantire una quota dei 200 Mrd Eur del mercato dei semiconduttori, nonché una quota del mercato dell´elettronica innovativa, cinque volte più vasto. Iniziativa per i farmaci innovativi - A sostegno di un maggiore e più sicuro sviluppo di nuovi farmaci e della competitività dell´Europa nel campo della biomedicina. Cieli puliti - Mira ad accrescere la competitività dell´industria aeronautica europea riducendo al contempo il carico ambientale del trasporto aereo (emissioni e rumore). Ciascuna delle Itc verrà attuata attraverso un´impresa comune, il che significa che dovrebbero evitare la rigidità a volte associata ai finanziamenti pubblici. Ogni Itc riceverà risorse provenienti dal bilancio comunitario, oltre agli stanziamenti dell´industria e dei bilanci nazionali. Per ulteriori informazioni sulle Itc consultare: http://cordis. Europa. Eu/fp7/coordination/jti_en. Html .  
   
   
WORKSHOP SULLA GOVERNANCE DELL´UNIONE EUROPEA  
 
Bruxelles (Belgio), 17 dicembre 20907 - Il 25 e il 26 gennaio di terrà a Bruxelles un workshop dal titolo «Governance dell´Ue: teorie, prassi e miti». Obiettivo dell´iniziativa è mettere in luce le trasformazioni dei sistemi europei di governance, ponendo particolare attenzione alle prassi politiche e alle prassi digressive. Saranno affrontati i seguenti argomenti: governance multilivello: teoria e prassi; mitizzazione dell´Unione europea; movimenti sociali, società civile e Unione europea. Il workshop è organizzato nell´ambito del progetto finanziato dall´Ue, Cinefogo (Civil society and new forms of governance in Europe, Società civile e nuove forme di governance in Europa). Per ulteriori informazioni visitare: http://www. Cinefogo. Org/ .  
   
   
UE, TRATTATO DI LISBONA: I GIOVANI CONTRO ABOLIZIONE SIMBOLI EUROPEI E PER IL RILANCIO DELLA COSTITUZIONE EUROPEA  
 
Napoli, 17 dicembre 2007 - “Oggi i governi europei hanno firmato ufficialmente a Lisbona il nuovo Trattato Europeo che, sebbene conservi larga parte delle innovazioni presenti nel testo di Costituzione europea, ha affossato lo spirito costituente che lo animava e ha eliminato i simboli che sono propri dei cittadini europei: la bandiera europea e l’inno alla gioia. ” Inizia così la dichiarazione congiunta promossa dalla Gioventù Federalista Europea in collaborazione con i Giovani dell’Italia dei Valori e la Sinistra Giovanile, che è stata inviata il 13 dicembre al Presidente della Repubblica. La dichiarazione dei giovani delle organizzazioni giovanili sull’eliminazione dei simboli segue la dichiarazione del Presidente Napolitano che il 29 ottobre in Piazza del Campidoglio ha detto: “diamo il buon esempio, infischiamocene delle decisioni che hanno eliminato i simboli dal nuovo Trattato, continuando a sventolare quella bandiera e a cantare quell’inno”. “Noi giovani europei -continua poi la lettera- siamo la prima generazione che vive la pace dopo la pace: l’integrazione europea ha rappresentato per noi 60 anni di prosperità, la libera circolazione, un Parlamento, la moneta unica, l’Erasmus ed ha allargato questa ricchezza ai nuovi paesi dell’est Europa. I governi nazionali hanno avuto paura dei simboli di appartenenza dei cittadini alla più ampia cittadinanza comunitaria e alla casa comune europea. I cittadini europei, ed in particolar modo le giovani generazioni, hanno bisogno di riconoscersi nell’Europa. Per ricreare il rapporto di fiducia con l’Europa c’è bisogno di un governo democratico, capace di sviluppare una politica adeguata alle sfide della nuova epoca. L’unione europea deve riuscire a parlare con una sola voce e deve coinvolgere maggiormente i cittadini europei nei processi decisionali. Energia, occupazione, ecologia, sicurezza interna e internazionale richiedono risposte unitarie e mezzi efficaci di intervento. Per questo, in vista delle elezioni europee del 2009, i partiti europei devono indicare fin da subito il loro candidato a Presidente della Commissione europea. I cittadini potranno così contribuire con il proprio voto a designare chi avrà la responsabilità di realizzare il programma per cui hanno votato. .  
   
   
CORRIDOIO CULTURALE PANEUROPEO N. 5: RACCOLTE LE PRIME PROPOSTE OPERATIVE CHE ANDRANNO ALL’ESAME DEI GOVERNI NAZIONALI  
 
Udine, 17 dicembre 2007 La costituzione di un Segretariato di coordinamento per il progetto del “Corridoio Culturale paneuropeo n. 5” che promuova la cultura, anche del territorio, in tutte le sue forme espressive, atta a favorire l’integrazione strategica con il Corridoio n. 8, nella valorizzazione e nella tutela delle diverse ricchezze di civiltà. È questo il punto cardine su cui il 15 dicembre si è focalizzata l’attenzione dei numerose delegazioni istituzionali e diplomatiche in rappresentanza di Albania, Austria, Croazia, repubblica ceca, Serbia, Slovenia, Ucraina, Ungheria che, riunite a Cervignano del Friuli, hanno partecipato al convegno “Corridoio culturale paneuropeo n. 5 – progetti d’integrazione regionale”, promosso e organizzato da Mitteleuropa, sotto l’egida dell’Assessorato alle Relazioni Internazionali della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia. Unanime è stata la volontà di procedere nella realizzazione di questo progetto europeo, con numerosi contributi e proposte da parte dei partecipanti - iniziative culturali che colleghino le euroregioni europee, con particolare riferimento all’asse Aquileia-leopoli. Proposte che dovranno essere presentate ai rispettivi governi e approvate, nel pieno rispetto del principio di sussidiarietà stabilito dall’Unione europea in tema di politica estera, difesa e giustizia. Il coordinamento dal punto di vista operativo e, meramente provvisorio, sarà effettuato da Mitteleuropa – associazione culturale presieduta da Paolo Petiziol -, con la sua sede in Udine, che diventerà il collettore delle istanze di tutti i paesi partecipanti. Mitteleuropa per il 2008 ha proposto “La via dei Patriarchi – da Aquileia a Kiev, arte e immagini di un’Europa ritrovata”, un progetto con connotazioni sovranazionali che parte dal presupposto che l’Aquileia celtica, romana sino a quella cristiano-patriarcale ha sempre avuto una storia e una funzione legata alla strategicità della sua collocazione geografica. Prima tappa prevista a Budapest nell’estate del 2008 (con occasioni culturali diverse incentrate su Aquileia, in cui coinvolgere il Museo Archeologico di Aquileia, Fondazione Aquileia, Gruppo archeologico aquileiese ed altri), e seconda tappa prevista nell’autunno del 2008 a Leopoli: la città dai 4 nomi – Lviv, Lembreg, Lvov e Leopoli – e dai confini variabili, un po’ come Gorizia, Gurissa, Gorz e Gorica; la città che è il punto dello spartiacque tra Baltico e Mar Nero, come noi lo siamo fra Mediterraneo e Mar Nero (con Camporosso-tarvisio). Il programma su Leopoli è legato alla varietà etnica intesa come ricchezza culturale e all’acqua intesa come via naturale di comunicazione ed unione tra i popoli. Molte proposte sono arrivate anche da Cei, l’Iniziativa centro europea, rappresentata dal vice direttore generale, amb. Mykola Melenevskyi, che ha messo a disposizione del Corridoio Culturale il pieno supporto della propria struttura logistica (che opera da 18 anni), e ha richiesto che esperti di livello nazionale di ogni paese entrino a far parte del circuito Cei; inoltre ha anche proposto che siano attuati progetti comuni tra Atenei dei paesi partecipanti e la rete di Università di ogni stato membro della Cei. Su Aquileia si è soffermato anche l’assessore regionale alle relazioni internazionali, Franco Iacop, che dopo aver valutato positivamente l’importante opportunità di confronto internazionale offerta dal Corridoio Culturale Paneurpeo n. 5, ha informato dell’interesse manifestato dal Ministero della Cultura di Serbia a collegarsi con Aquileia, in relazione ad un progetto di recupero e di valorizzazione culturale e turistica del sito Viminatium, città sul Danubio di origine romana. Petiziol ha concluso confermando che l’iniziativa promossa da Mitteleuropa ha già riscosso il consenso di alcune direzioni dei Ministeri degli Affari esteri di Roma e di Budapest, delle diplomazie balcaniche – tutte presenti all’incontro – e della regione dell’Istria, oltre che naturalmente quella dell’assessore Iacop. .  
   
   
ECOINNOVAZIONE,SEI REGIONI EUROPEE FIRMANO "CARTA" PAGNONCELLI: INSIEME POSSIAMO COSTRUIRE UN AMBIENTE MIGLIORE  
 
Milano, 17 dicembre Sviluppare le politiche di ecoinnovazione in Europa attraverso la creazione di nuovi strumenti finanziari, economici e tecnici da mettere a disposizione delle imprese. E´ questo l´obiettivo principale del Progetto europeo Ecrein (European Clusters and Regions for Eco-innovation and Eco-investments Network), che ha segnato oggi a Milano una tappa importante del suo cammino con la sottoscrizione, da parte di sei Regioni europee di una "Carta" comune, che sancisce la nascita ufficiale del network e indica alcune iniziative da realizzare nei prossimi mesi. L´assessore alla Qualità dell´Ambiente della Regione Lombardia, Marco Pagnoncelli, ha firmato il documento con i rappresentanti istituzionali di Rhône-alpes (Francia), Andalusia (Spagna), Baden-wuerttemberg (Germania), Ile-de-france (Francia) e Malopolska (Polonia), mentre altre regioni hanno già manifestato la propria intenzione di aderire. "Le imprese lombarde - ha detto l´assessore Pagnoncelli, esprimendo la propria soddisfazione per la firma della Carta - che sono per la stragrande maggioranza piccole e medie, ci hanno più volte comunicato la propria volontà di modificare la produzione per renderla sempre più ambientalmente sostenibile. Grazie a questo nuova rete europea, che ora deve passare rapidamente alla fase operativa, avremo la possibilità di accompagnare questa intenzione con più decisione". "Sono convinto - ha aggiunto Pagnoncelli - che le Regioni europee, lavorando insieme come stiamo facendo noi, hanno la possibilità di dare un importante contributo per vincere la sfida globale di costruire un ambiente migliore, attraverso lo strumento fondamentale dell´innovazione tecnologica". La cerimonia della firma è avvenuta in occasione della Conferenza Finale del Progetto Ecrein, realizzata anche con il sostegno della Commissione Europea, in corso di svolgimento al Palazzo delle Stelline di Milano. In due giorni di incontri, sono state tirate le somme di un anno di lavoro tra le sei regioni sull´importante tema dei possibili interventi sui processi produttivi e le scelte aziendali di eco-innovazione sostenute da eco-investimenti. Due gli obiettivi alla base dell´attività delle sei regioni: - proporre uno strumento finanziario alla Commissione Europea per sostenere l´eco-innovazione con particolare riferimento alle Pmi a livello regionale; - costituire un network di Regioni europee dedicato alla promozione e adozione di processi di eco-innovazione con scambi di esperienze e la partecipazione alle politiche e ai piani d´azione europei sulle tecnologie ambientali e l´ecoinnovazione. Regione Lombardia, e in particolare la Direzione Generale Qualità dell´Ambiente, ha creduto molto nel progetto Ecrein e si è fortemente impegnata attraverso due principali iniziative: l´istituzione di una Piattaforma regionale lombarda, che si è già riunita alcune volte e a cui partecipano, tra gli altri, Unioncamere Lombardia, Camera di Commercio di Milano, le Università che operano per la promozione di prodotti e processi di eco-innovazione (in particolare Università Bicocca e Green Management Institute della Bocconi), Arpa Lombardia, Finlombarda, Cestec, Consorzio Comieco; la definizione di azioni prioritarie da mettere in campo a livello regionale nei prossimi mesi, per la promozione e il sostegno alle imprese in termini di eco-investimenti. .  
   
   
LORENZO DELLAI PRESEIDENTE DELLA PROVINCIA DI TRENTO A BRUXELLES: DESOLANTE È LA DESCRIZIONE DEL QUOTIDIANO “TRENTINO”  
 
 Trento, 17 dicembre 2007 - In merito a quanto riportato il 14 dicembre dal quotidiano “Trentino”, relativamente all’Ufficio per i rapporti con l’Unione Europea della Provincia autonoma di Trento a Bruxelles, il presidente della provincia Lorenzo Dellai ha trasmesso la seguente nota: “Nel volume “Euro Poli” – Secondo Rapporto Annuale su “Europa – Italia – Lobby”, pubblicato nel novembre 2007 dalla Fondazione Cipi, non sono in alcun modo presi in esame i singoli uffici degli enti locali a Bruxelles, né la loro gestione o organizzazione. Quindi nessuna valutazione nelle 136 pagine dello stesso rapporto è rinvenibile in merito all’efficienza del lavoro di questi uffici o dei funzionari ad essa preposti. Cosa che lo stesso giornalista autore dell’articolo avrebbe potuto scoprire se solo lo avesse letto. La definizione “desolante” – che ci vede accomunati ad altre sette Regioni, tra le quali Lombardia, Valle d’Aosta e la Provincia autonoma di Bolzano - viene riportata nella prima edizione del Rapporto (2006) ed è riferita alla “capacità di comunicare e difendere i propri interessi in Europa e di trasmettere l’Europa ai propri cittadini”, capacità che il Cipi desume dalle sole informazioni offerte dai siti web regionali, per il Trentino dal sito ufficiale della Provincia autonoma di Trento, link “Europa”, nel quale è per altro presente una grande mole di informazioni riferibili alle attività delle strutture provinciali di riferimento che fanno capo al Dipartimento Programmazione, ricerca e innovazione, al Dipartimento Affari e relazioni istituzionali e al Dipartimento Politiche sociali e del lavoro, quali, ad esempio, il Centro di Documentazione Europea. Appare dunque del tutto gratuito ed anche diffamatorio estendere tale giudizio – come fa il quotidiano “Trentino” – all’attività Ufficio tout court, al quale i curatori del Rapporto Cipi non si sono mai rivolti direttamente né hanno mai realizzato interviste. Così come mai alcuna dichiarazione in merito è stata da loro resa al giornalista autore dell’articolo. Non voglio qui entrare nel merito dei parametri utilizzati dal Cipi per valutare l’”efficienza” dell’Ufficio di Bruxelles, la cui intensa attività è facilmente documentabile e verificabile. Mi limito ad osservare che se il parametro principe è quello dell’immagine, ci conforta essere in buona compagnia di altre titolate Regioni. L’ufficio per i rapporti con l’Unione Europea della Provincia autonoma di Trento a Bruxelles non è stato creato per “fare immagine“, bensì per svolgere attività di carattere istituzionale e formativa. Ed è ciò che continueremo a fare, migliorandoci, come abbiamo sempre fatto da quando è stato istituito. Ciò non significa affatto che non abbiamo a cuore l’attività d’informazione e di comunicazione. L’ufficio trentino di Bruxelles avrà, infatti, molto presto un proprio sito web insieme a Tirolo e Alto Adige all´interno del sito dell´Euroregione http://www. Europaregion. Info/ (nel menu principale sarà inserita la voce "ufficio di Bruxelles"); i testi sono già pronti, serve solo un po´ più di tempo perchè tutto deve essere tradotto in almeno due lingue tra tedesco, italiano e inglese. In seguito sarà possibile gestire il sito in maniera autonoma e offrire così un quadro sempre aggiornato delle nostre attività. Assicuro il “Trentino” che, una volta online, il nostro sito sarà pienamente in grado di soddisfare tutti i criteri di valutazione utilizzati dal Cipi. L’unica cosa che, francamente, trovo “desolante” è il sistematico tentativo di delegittimare quanto la Provincia autonoma di Trento sta facendo per offrire ai propri cittadini, al sistema delle imprese, alle istituzioni culturali, ai giovani ed alle scuole del Trentino sempre più opportunità di rapporti e di conoscenza dell’Europa e delle sue istituzioni”. . .  
   
   
DIRITTI UMANI IN CINA: LIBERTÀ DI CULTO E STOP ALLE PRESSIONI SUGLI STATI AMICI DEL DALAI LAMA  
 
 Straqsburgo, 17 dicembre 2007 - L´ue deve affrontare con la Cina tutti i temi legati ai diritti umani e approfittare dei giochi olimpici per focalizzare l´attenzione del mondo sulla situazione nel paese. E´ quanto afferma il Parlamento europeo chiedendo alla Cina di cessare le persecuzioni politiche, garantire la libertà di religione, evitare pressioni sugli Stati che hanno relazioni amichevoli con il Dalai Lama e allentare la morsa sul Tibet. Deve inoltre garantire la libertà d´informazione e rimettere in libertà i cyber-dissidenti. Il Parlamento ha approvato una risoluzione comune sostenuta da tutti i gruppi politici (eccetto l´Ind/dem) in cui sottolinea che la situazione dei diritti umani in Cina rimane fonte di «gravi preoccupazioni» e ribadisce la necessità di rafforzare e migliorare sensibilmente il dialogo Ue-cina in materia di diritti dell´uomo. Pur notando che è difficile determinare con accuratezza la portata delle violazioni in materia di diritti dell´uomo, i deputati osservano che giungono continuamente notizie preoccupanti di repressione politica, di presunte torture, di un diffuso ricorso al lavoro forzato, di un frequente uso della pena di morte e di una sistematica repressione della libertà di religione, di parola e dei media, compreso Internet. Ma anche riguardo a rigorosi controlli esercitati dal governo cinese sull´informazione riguardante le zone tibetane della Cina e sul relativo accesso. Per il Parlamento, tutti questi temi, assieme a quelli della riforma del sistema giudiziario penale, della liberazione dei detenuti a seguito dei fatti di Piazza Tienanmen e dei diritti dei lavoratori, devono continuare ad essere trattati nel contesto del dialogo Ue/cina, in particolare per quanto riguarda l´applicazione delle raccomandazioni formulate dalle riunioni precedenti. Chiede inoltre al Consiglio e alla Commissione di dedicare una particolare attenzione al rispetto delle convenzione dell´Organizzazione internazionale del lavoro (Oil) per quanto riguarda in particolare i sindacati indipendenti e il lavoro minorile. Accoglie peraltro con favore la dichiarazione congiunta del decimo vertice Ue-cina, in cui entrambe le parti hanno ribadito il loro impegno a sviluppare un partenariato strategico di ampia portata per far fronte alle sfide globali. Tuttavia, deplora che il Consiglio e la Commissione non abbiano sollevato «in modo fermo e adeguato» i problemi dei diritti umani al Vertice Ue-cina per dare più peso politico alle preoccupazioni in materia. Deplora inoltre che l´Ue «non abbia colto l´opportunità dell´imminenza dei giochi olimpici per affrontare i casi scottanti dei diritti umani in Cina». I deputati ritengono infatti che le Olimpiadi di Pechino del 2008 «dovrebbero costituire un´importante occasione per focalizzare l´attenzione del mondo sulla situazione dei diritti dell´uomo in Cina». Si dicono poi profondamente preoccupati per il recente aumento delle persecuzioni politiche nel contesto dei giochi olimpici ed esortano il governo cinese a rilasciare immediatamente attivisti e giornalisti incarcerati, a porre fine a queste violazioni dei diritti umani nonché alla demolizione di innumerevoli abitazioni senza una compensazione per fare posto alle infrastrutture dei giochi olimpici. Ribadiscono poi la richiesta alle autorità cinesi di istituire una moratoria sulle esecuzioni durante le Olimpiadi e di revocare la lista nera di 42 categorie di persone. Il Parlamento richiama poi l´attenzione sull´esigenza di una legge globale in materia religiosa «che risponda a criteri internazionali e garantisca un´autentica libertà religiosa». In proposito, deplora la contraddizione tra la libertà costituzionale di opinione e «la continua interferenza dello Stato negli affari delle comunità religiose, soprattutto per quanto riguarda la formazione, la scelta, la nomina e l´indottrinamento politico dei ministri del culto». Per quanto riguarda il Tibet, il Parlamento deplora che il sesto ciclo di colloqui cino-tibetani non abbia conseguito risultati. Chiede quindi al governo cinese di avviare autentici negoziati «tenendo in debita considerazione le richieste di autonomia per il Tibet da parte del Dalai Lama» e di «astenersi dall´esercitare pressioni su Stati che hanno relazioni amichevoli con il Dalai Lama». Inoltre ribadisce la sua preoccupazione per le notizie di continue violazioni dei diritti umani in Tibet e in altre province abitate da tibetani «che riguardano torture, arresti arbitrari e detenzioni, repressione della libertà religiosa, limitazioni arbitrarie del libero movimento e riabilitazione attraverso i lavori forzati». Deplora l´intensificazione della cosiddetta campagna "di educazione patriottica" in atto dal 2005 nei monasteri e nei conventi tibetani, «obbligando i tibetani a sottoscrivere dichiarazioni di denuncia del Dalai Lama come pericoloso separatista». Il Parlamento si dice altrettanto preoccupato per il controllo e la censura dell´informazione via Internet, e invita le autorità cinesi «a porre fine al blocco di migliaia di siti web, tra cui quelli di mezzi d´informazione europei», nonché a rimettere in libertà lo scrittore Yang Maodong e gli altri 50 cyber-dissidenti e utenti del web detenuti in Cina. Più in generale, chiede alla Cina di compiere concreti passi avanti per garantire la libertà di parola e il rispetto della libertà di stampa, sia per i giornalisti cinesi che per quelli stranieri. Il Parlamento sollecita l´Ue a garantire che migliori relazioni commerciali con la Cina «siano subordinate a riforme in materia di diritti dell´uomo». Al riguardo invita il Consiglio ad effettuare un´analisi globale della situazione dei diritti dell´uomo prima di finalizzare qualsiasi nuovo accordo quadro di partenariato e di cooperazione. Ribadisce inoltre che l´embargo Ue sugli armamenti nei confronti della Cina, a seguito dei fatti di Piazza Tiennamen, «deve rimanere intatto finché non saranno compiuti consistenti passi avanti sulle questioni relative ai diritti umani». Nell´esortare la Cina a cessare l´attuale sostegno ai regimi in Myanmar e in Darfur, il Parlamento le chiede infine di ottemperare alle raccomandazioni del relatore speciale dell´Onu sulla tortura. .  
   
   
FESTA DELLA LEGALITÀ, UN GIORNO DI INCONTRI E MUSICA UN OCCASIONE PER RICORDARE CHE LA MAFIA È UN PROBLEMA DI TUTTI APPUNTAMENTO A FIRENZE IL 19 AL PALAZZO DEGLI AFFARI E ALLA FORTEZZA DA BASSO  
 
Firenze, 17 dicembre 2007 - L’anno scorso il simbolo fu una sveglia che suonava l’ora legale, quest’anno è il rosso di una macchia di sangue che si trasforma nel rosso di un pomodoro quali quelli coltivati nei campi confiscati alla mafia. E sotto queste parole: “Dal Rosso Sangue al Rosso Pomodoro…. La legalità cambia la percezione dei colori”. Si presenta così la seconda Festa della Legalità che, organizzata dalla Regione Toscana, farà per un giorno intero, mercoledì 19 dicembre (Palazzo degli Affari e poi, per la sera, padiglione Cavaniglia alla Fortezza da Basso), Firenze capitale nazionale delle battaglie per liberarsi dalla criminalità organizzata e per affermare la cultura della legalità. Dopo il successo dell’anno scorso la Festa ritorna con un programma ancora più ampio e ricco di ospiti ed esperienze e con l’obiettivo di coinvolgere tutti i giovani dai più piccoli ai più grandi. A partecipare saranno tanti protagonisti assoluti delle battaglie nazionali contro la criminalità organizzata e per la legalità. Ma questa sarà soprattutto la giornata dei tanti giovani che in Toscana e dalla Toscana si stanno impegnando per un’Italia libera dalle mafie, come gli studenti che da anni ogni estate lavorano come volontari nei terreni confiscati. «È proprio per loro che l’anno scorso ci siamo sentiti quasi obbligati a promuovere un’iniziativa come questa, senza precedenti in Toscana – spiega il vicepresidente Federico Gelli, che nell’ambito del governo regionale ha le deleghe alle politiche di prevenzione per la sicurezza e alla cultura della legalità – ma quest’anno abbiamo anche un motivo in più, l’avvio del modulo sperimentale per l’educazione della legalità a scuola, un’esperienza che sta già interessando 50 scuole di ogni ordine e grado, dalle elementari alle superiori, disseminate in tutte le province della Toscana. Questa festa intende testimoniare anche lo straordinario interesse che gli insegnanti e gli studenti toscani stanno manifestando su questo terreno». La festa intende essere molte cose insieme, aggiunge Gelli: «Un’occasione di riflessione e sensibilizzazione, un’occasione di ringraziamento per i tanti che si muovono su questo terreno e di lancio di nuove iniziative, un’occasione anche per ritrovarsi tutti insieme e assistere a un bello spettacolo. Senza dimenticarsi mai che questa battaglia non riguarda solo il nostro Meridione, che l’emergenza della Campania o della Locride riguarda anche noi e che nemmeno la Toscana è libera da pesanti infiltrazioni, come dimostrano anche recenti inchieste che hanno individuato persino investimenti in alberghi e aziende agrituristiche». Molti e diversi i temi che saranno affrontati nella giornata, ma tutti con un taglio particolarmente adatto ai giovani. «È proprio pensando a loro che abbiamo deciso di affrontare questioni comunque importanti per la cultura della legalità e del rispetto delle regole – spiega ancora Gelli – E voglio sottolineare lo spazio che all’interno della giornata avrà l’utilizzo legale e sicuro di Internet, il bullismo a scuola e l’usura, intesa in questo senso come problema che richiama a un uso consapevole del denaro». .  
   
   
MEF E ICE : UN CONVEGNO PER DARE IMPULSO ALLA PARTECIPAZIONE ITALIANA NEI PROGETTI DELLA BANCA MONDIALE  
 
Roma, 17 dicembre 2007 - Martedì 18 dicembre alle ore 9. 30, presso la Sala della Maggioranza del Ministero dell´Economia e delle Finanze - Via Pastrengo 1, Roma - si terrà un Convegno dedicato a "La partecipazione italiana alle gare finanziate dalla Banca Mondiale". In questa sede sarà presentato uno studio della performance delle imprese italiane nei progetti finanziati da tale organismo nel periodo 1995-2006, dal quale partirà un momento di confronto fra esponenti dell´imprenditoria, rappresentanti delle istituzioni, economisti ed esperti di internazionalizzazione per delineare nuove azioni al fine di incrementare la partecipazione italiana alle gare finanziate dalla Banca Mondiale. La ricerca, frutto della tradizionale collaborazione tra il Ministero dell´Economia e delle Finanze e l´Istituto nazionale per il Commercio Estero a favore della partecipazione delle imprese italiane alle opportunità d´affari offerte dalle Banche Multilaterali di Sviluppo, fornisce un´analisi quantitativa sulla base dei dati del procurement della Banca Mondiale e un´indagine a campione presso le imprese italiane tesa a rilevare le principali determinanti del loro livello di competitività nell´ambito delle gare finanziate dagli organismi internazionali. Parteciperanno al convegno, tra gli altri, Vittorio Grilli, Direttore Generale del Tesoro, Umberto Vattani, Presidente Istituto nazionale per il Commercio Estero, Ignazio Angeloni, Dirigente Generale dei Rapporti Finanziari Internazionali del Mef, Gustavo Piga, Professore Ordinario di Economia Politica alla Facoltà di Economia dell´Università di Tor Vergata di Roma, Giandomenico Magliano, Direttore Generale Cooperazione Economica e Finanziaria Multilaterale del Mae, Giuseppe Zadra, Direttore Generale dell´Associazione Bancaria Italiana, Knut Leipold, Senior Procurement Specialist della Banca Mondiale. Concluderà i lavori il Ministro dell´Economia e delle Finanze Tommaso Padoa-schioppa. .  
   
   
ANCHE IL MEF STA CON TELETHON, INIZIATIVE SPECIALI NELLE SEDI E CON IL PERSONALE PER PARTECIPARE ALLA GARA DI SOLIDARIETA´ PER LA RICERCA  
 
Roma, 17 dicembre 2007 - Anche il Ministero dell´Economia e delle Finanze partecipa attivamente a Telethon, la tradizionale maratona di solidarietà dedicata alla raccolta di fondi per la ricerca medico-scientifica sulle malattie genetiche. "Anche il Mef sta con Telethon … e tu? - Mef per Telethon" è infatti l´iniziativa attraverso la quale quest´anno l´amministrazione ha voluto essere presente non solo con un semplice patrocinio all´evento, ma con il coinvolgimento della struttura e del suo personale. All´interno delle sedi del Mef e di Consip sono state infatti organizzate in questi giorni una serie di attività per facilitare ai dipendenti dell´amministrazione la diretta partecipazione a questa "virtuosa" gara per la solidarietà. Grazie all´apertura prolungata degli sportelli postali e bancari interni alle sedi, alla presenza di speciali "salvadanai" dedicati a raccogliere ogni contributo, anche minimo, all´allestimento di alcuni punti per la distribuzione di materiale e la vendita di sciarpe Telethon, il dicastero di via Xx Settembre apre la strada ad un nuovo modo di rappresentare l´istituzione in occasione di significativi eventi di valenza sociale. Il sostegno dei dipendenti Mef alla raccolta promossa dalla Fondazione Comitato Telethon affianca così ai tradizionali auguri di Natale un concreto gesto di solidarietà e di speranza. .  
   
   
FINANZIARIA: VISCO-SUD APPLICABILE SU 2008 SOLO DOPO VIA LIBERA UE  
 
 Roma, 17 dicembre 2007 - Il Ministero dell´Economia e delle Finanze e il Ministero dello Sviluppo Economico rendono noto che la determinazione contenuta nella Legge Finanziaria di far decorrere la Visco-sud a partire dal 2008 potrà essere rivista alla luce delle decisioni della Commissione Europea, ove fosse possibile far decorrere questi benefici a partire dagli investimenti effettuati e documentati nel 2007. In questo caso, il Governo provvederà immediatamente a modificare tale previsione normativa consentendo l´applicazione dei benefici a partire dal primo credito d´imposta del 2008. .  
   
   
FABBISOGNO DEL SETTORE STATALE DEL MESE DI OTTOBRE 2007  
 
Roma, 17 dicembre 2007 - Il Ministero dell´Economia e delle Finanze comunica i dati di sintesi del conto del settore statale del mese di ottobre 2007.
Fabbisogno del settore statale del mese di ottobre 2007
Milioni di euro
Formazione del fabbisogno
Entrate 36. 358
Spese 44. 076
di cui: spesa per interessi 3. 266
Fabbisogno (-) / Disponibilità (+) -7. 718
Copertura
Totale 7. 718
Titoli a breve termine 5. 500
Titoli a medio-lungo termine 4. 614
Titoli esteri -32
Altre operazioni (1) -2. 364
(1) Comprendono la raccolta postale e la variazione del conto di disponibilità. .
 
   
   
FONDAZIONE DELLA PROVINCIA DI LECCO, INTESA SANPAOLO E BANCA PROSSIMA: 50MILIONI DI EURO PER IL SISTEMA SOCIOSANITARIO LECCHESE‏  
 
Lecco, 17 dicembre 2007 - Con un accordo firmato da Corrado Passera e da Mario Romano Negri, Presidente della Fondazione della provincia di Lecco, è partito il progetto “Welfare Lecco” - “Wel. L”, che mette a disposizione delle Organizzazioni nonprofit lecchesi impegnate nei servizi alla persona fino linee di credito per almeno 50 milioni di euro per ammodernare, ampliare e rendere più efficienti le strutture. Le Organizzazioni nonprofit che aderiscono al progetto Wel. L possono accedere a mutui erogati da Intesa Sanpaolo a condizioni particolarmente convenienti. Grazie a un accordo che non ha precedenti in Italia, una parte dell’agevolazione ricevuta va a costituire il “Fondo Progetti Innovativi di Welfare”, costituito presso Banca Prossima, la banca per il nonprofit del Gruppo Intesa Sanpaolo. Questo Fondo di garanzia consentirà di sviluppare iniziative di particolare impatto sociale ma meno facilmente bancabili, come ad esempio lo start-up di servizi domiciliari o altre forme innovative di assistenza agli anziani non autosufficienti, ai disabili e altri soggetti in condizione di bisogno. Tutte le organizzazioni aderenti a Wel. L concorrono così - ciascuna a misura del mutuo accordatole - a formare uno strumento solidale di promozione di imprese sociali attive nei servizi alla persona: un modello di mutualità che potrà risultare molto efficace, anche per le dimensioni che il Fondo ha già raggiunto. Infatti, grazie ai primi tre mutui in via di formalizzazione, il Fondo si avvia con una dotazione di oltre 600. 000 euro. Questo consentirà a Banca Prossima di accordare finanziamenti per almeno 2 milioni di euro a nuove imprese o a nuove iniziative sociali del territorio. Le iniziative che il Fondo sosterrà dovranno essere caratterizzate da eccellente qualità dei servizi offerti e urgente necessità sociale. Esse saranno preliminarmente vagliate dalla Fondazione della Provincia di Lecco in raccordo con il competente Assessorato della Provincia, che patrocina il progetto. Sono attualmente operanti in provincia di Lecco 25 Rsa (Residenze Sanitarie Assistenziali per Anziani) accreditate, con oltre 1. 500 posti letto, nonché molte altre decine di enti gestori per la prestazione di servizi assistenziali nei settori dell’infanzia e adolescenza (25%), della disabilità fisica e sensoriale (17%), del disagio giovanile (10%), degli adulti emarginati e a rischio (9%), dell’immigrazione (6%), della povertà ed esclusione sociale (5%), e del disagio psichico (3%), con centinaia di posti accreditati. Un insieme di strutture importanti con alcuni punti di assoluta eccellenza a livello nazionale (ad es. Nell’ambito della disabilità) che forma una fitta rete composta di oltre 700 organizzazioni e imprese sociali. Nella provincia di Lecco, con una densità di servizi di privato sociale superiore di un terzo alla media della Lombardia, il nonprofit rappresenta il maggior presidio per la famiglia e per le fasce fragili della popolazione. Dichiarazione di Corrado Passera, Consigliere Delegato e Ceo di Intesa Sanpaolo: “Anche in un territorio ricco di strutture qualificate come quello lecchese non si può dire che il Welfare sia un obiettivo raggiunto. Proprio qui, anzi, si può lavorare per conseguire un’eccellenza che diventi standard, e non solo per la Lombardia. Per Intesa Sanpaolo essere la banca di questo progetto vuol dire far crescere le organizzazioni mettendole in rete, progettare insieme a loro e creare valore per la collettività attraverso nuove imprese sociali e nuove iniziative dedicate a una serie di servizi di frontiera. Primi fra tutti, quegli interventi domiciliari che aiutano le famiglie e il sistema pubblico-privato a ottenere e a fornire assistenza adeguata, limitando il ricorso al ricovero, oggi largamente abusato. Il progetto Wel. L. È anche la prima intesa multistakeholder messa a punto dalla neonata Banca Prossima. Per primi in Europa abbiamo voluto creare una banca specializzata, che ha l’obiettivo di servire il nonprofit con piena capacità di ascolto e di innovazione. ” Dichiarazione di Mario Romano Negri, Presidente della Fondazione della Provincia di Lecco Onlus: “La nostra Fondazione, la prima Fondazione di comunità costituita in Italia, rappresenta da anni il principale strumento di sostegno allo sviluppo del Settore Nonprofit della provincia di Lecco. Accanto ai contributi a fondo perduto, noi intendiamo ora fornire al sistema del terzo settore locale un altro, innovativo supporto finanziario, attraverso la partnership con Intesa Sanpaolo e con Banca Prossima. Una collaborazione che si esprime a più livelli, fra di loro integrati, tale da fornire risorse per una ulteriore qualificazione dei servizi socio-assistenziali e socio-sanitari e per un loro sviluppo conforme alle esigenze di crescita civile e sociale della comunità. ” Dichiarazione di Virginio Brivio – Presidente della Provincia di Lecco: “Siamo lieti e orgogliosi di compartecipare - con un ruolo di validazione dell’urgenza, della compatibilità e della coerenza dei progetti rispetto alle linee di orientamento della programmazione provinciale - all’esecutività della convenzione stipulata dalla Fondazione della provincia di Lecco con Banca Intesa e Banca Prossima, in funzione dello sviluppo del sistema socio-assistenziale e socio-sanitario lecchese. Siamo fiduciosi che da questo accordo potrà derivare un’ulteriore spinta alla qualificazione e alla crescita del sistema di welfare del nostro Territorio. ” .  
   
   
CONSIGLIO DI SORVEGLIANZA DI MEDIOBANCA  
 
Milano, 17 dicembre 2007 - Dopo un ampio esame del “documento di consultazione” di Banca d’Italia, il Consiglio di Sorveglianza di Mediobanca, su indicazione del Comitato Governance e in coordinamento con il Consiglio di Gestione, ha dato mandato al Presidente Cesare Geronzi di approfondire, nelle forme più appropriate e anche facilitando incontri tecnici con l’Organismo di Vigilanza, alcuni profili funzionali alla migliore operatività del sistema di Governance. .  
   
   
MEDIOBANCA: PRESIDENZA DEL PATTO DI SINDACATO  
 
Milano, 17 dicembre 2007 - L’assemblea dei Partecipanti al Patto di Sindacato di Mediobanca, riunitasi sotto la presidenza del dr. Cesare Geronzi, ha all’unanimità approvato la cessione di n. 60. 390. 916 azioni possedute dal Gruppo Unicredito ad un prezzo di € 15,85 ciascuna ai seguenti investitori che si sono impegnati a mantenere dette azioni vincolate al Patto:
Gruppo A Mediolanum* Sal. Oppenheim 12. 286. 472 13. 984. 357 3,14% 3,58% 1,50% 1,71%
Totale gruppo A 26. 270. 829 6,72% 3,21 %
Gruppo B Ragione (Benetton) Fininvest 17. 738. 123 8. 190. 982 4,54% 2,10% 2,17% 1,00%
Totale gruppo B 25. 929. 105 6,63% 3,17%
Gruppo C Financière du Perguet Gruppo Groupama Santusa Holding Totale gruppo C 2. 029. 677 2. 029. 677 4. 131. 628 8. 190. 982 0,52% 0,52% 1,06% 2, 10 % 0,25% 0,25% 0,50% 1,00 %
Totale 60. 390. 916 15,45% 7,37%
.
 
   
   
MEDIOLANUM S.P.A ADERISCE ALLA PROPOSTA DI ACQUISIZIONE DI AZIONI MEDIOBANCA S.P.A.  
 
Milano, 17 dicembre 2007 - Mediolanum S. P. A. Comunica che il Gruppo ha aderito il 10 dicembre alla proposta di acquisizione di azioni Mediobanca S. P. A. Per un totale di n. 12. 286. 472 azioni da nominali euro 0,50 cadauna equivalenti al 1,5 % del capitale sociale di Mediobanca S. P. A. - ad un prezzo di euro 15,85 per azione per un totale di euro 194. 740. 581,20. L´operazione - effettuata da Mediolanum S. P. A. Per n. 6. 143. 236 azioni (0,75%) e dalla controllata Mediolanum Vita S. P. A. Per n. 6. 143. 236 azioni (0,75%) - resta condizionata all´approvazione da parte dell´Assemblea dei partecipanti al patto di sindacato Mediobanca. .  
   
   
BANCA POPOLARE DI INTRA RAZIONALIZZA IL PORTAFOGLIO DI PARTECIPAZIONI IN VISTA DELLA CREAZIONE DELLA “VENETO BANCA HOLDING”  
 
Verbania Intra, 17 dicembre 2007 - La Banca Popolare di Intra informa che è stata definita la cessione alla Capogruppo Veneto Banca di alcune partecipazioni di minoranza, già presenti nel portafoglio della Controllante, al fine di razionalizzare i possessi azionari rientranti nella categoria delle “attività finanziarie disponibili per la vendita” in un’ottica di integrazione. Tali partecipazioni sono state valutate, in sede di relazione di Bilancio, Semestrale e Trimestrale al fair value in conformità ai principi contabili internazionali Ias/ifrs Le operazioni di cessione , ancorché effettuate con parte correlata ai sensi dell’ art. 71 bis del Regolamento Emittenti, non sono ritenute particolarmente significative dal punto di vista economico e strategico e riguardano la vendita di quote di minoranza nelle società Unione Fiduciaria spa (2 % del capitale sociale) , Si Holding spa (0,002% del capitale sociale) Sia. Ssb spa (0,0224% del capitale sociale) e nel Consorzio Triveneto spa (7,14 % del capitale sociale ) ad un controvalore di mercato complessivo € 531 mila circa. Sono inoltre in corso trattative per la cessione a terzi di ulteriori partecipazioni, ritenute non più strategiche, alla luce del nuovo assetto organizzativo del Gruppo Veneto Banca. Il closing delle transazioni è previsto entro la fine del corrente esercizio senza impatti negativi per il conto economico della Banca. In tale ambito si comunica che sono in corso trattative per la cessione dell’ intera partecipazione in Monza e Brianza Leasing S. P. A. Con società operante nel settore, con la quale la Banca ha intenzione di avviare una collaborazione commerciale al servizio della propria clientela. La Banca Popolare di Intra sta valutando anche la possibilità di far entrare nel capitale della Banca Popolare di Monza e Brianza, con una quota limitata e senza pregiudicarne il controllo, alcuni investitori che credendo nel progetto strategico di sviluppo disegnato da Veneto Banca vogliono condividerne l’iniziativa. Si informa infine che la Banca Popolare di Intra apre oggi a Torino, in via Francesco Ferrucci 79, in zona Politecnico, la sua settantaseiesima filiale. A distanza di una settimana dall’apertura di Trecate (No), e a circa un mese da quelle di Vogogna (Vb) e Corsico (Mi), Banca Popolare di Intra approda nel centro strategicamente ed economicamente più importante del Piemonte. L’apertura anticipa quelle assai prossime di Biella, Magenta e Seregno e Vercelli, in linea con il piano di crescita territoriale, messo a punto per la Intra dal Gruppo Veneto Banca, che interessa tanto il Piemonte quanto la Lombardia, in attesa del 2008, anno in cui la Banca inizierà la propria espansione in nuovi territori. .  
   
   
PRESTITI AI PRECARI, PIÙ FACILI GRAZIE AD UN ACCORDO CON LE BANCHE TOSCANE A BREVE UN´INIZIATIVA ANALOGA RIGUARDERÀ GLI STUDENTI UNIVERSITARI  
 
Firenze, 17 dicembre 2007 - All’inizio erano dieci ed oggi ventuno: ventuno banche ed istituti presenti in Toscana che hanno rinnovato l’anno scorso l’accordo storico con la Regione e che il 14 dicembre hanno siglato una nuova intesa più ampia e generale, una piattaforma comune su cui inserire, di volta in volta, accordi specifici in cui saranno definiti gli obiettivi, le procedure e le condizioni che le banche si impegnano ad applicare nella realizzazione di progetti regionali. Un esempio: il progetto per l’accesso al credito dei precari e dei lavoratori atipici, firmato oggi da undici banche, subito dopo l’intesa generale. «Il sistema bancario si conferma un partner strategico della Regione - sottolinea il presidente della Toscana, Claudio Martini – non solo quando parliamo di politiche a beneficio delle imprese, che vogliamo sostenere nel processo di innovazione, ma anche quando si mettono in atto interventi a favore di cittadini, associazioni, Onlus ed altre organizzazioni. Sulla base dell’intesa raggiunta oggi, aperta anche ad altri istituti, sarà più facile e veloce definire successivamente accordi specifici sui singoli progetti» «Ci sono infatti opportunità di sostegno all’accesso al credito che riguardano anche la società civile – aggiunge l’assessore al bilancio e alle finanze, Giuseppe Bertolucci – E senza un’opportuna collaborazione del sistema bancario, disposto a fissare condizioni particolari per l’accesso al credito, certe iniziative non potrebbero pienamente raggiungere il loro scopo». »Oggi – prosegue l’assessore al lavoro Gianfranco Simoncini - firmiamo un accordo che consentirà a chi non ha un lavoro fisso di disporre di prestiti più facili. Con l’atto di oggi la possibilità diventa qualcosa di concreto». A breve un’iniziativa analoga riguarderà gli studenti universitari». I tassi che le banche proporranno a precari ed atipici, grazie al fondo di garanzia messo a disposizione dalla Regione e gestito da Artea (l’agenzia regionale per l’erogazione in agricoltura), sono particolarmente vantaggiosi. Per prestiti fino a 15 mila euro e rimborsabili dai 18 ai 60 mesi, finalizzati a far fronte a situazioni temporanee e contingenti di difficoltà economica a cui il lavoratore non può altrimenti far fronte, lo spread, da sommare al tasso fisso, oscillerà tra il 2 ed il 3,5 per cento. Il che significa, visto che ad oggi il tasso Irs di riferimento è al 4,6%, che precari ed atipici potranno ottenere prestiti con tassi di interesse che oscilleranno tra il 6,6 e l’8,10 per cento, comprese le spese di istruttoria: un bel risparmio rispetto all’11% che oggi costituisce la media. E in più nessuna altra garanzia aggiuntiva sarà richiesta dalle banche. .  
   
   
TOSCANA: ECCO LE BANCHE CHE HANNO SOTTOSCRITTO I DUE ACCORDI IL DETTAGLIO DEI TASSI DI CUI POTRANNO GODERE ATIPICI E PRECARI  
 
Firenze, 17 dicembre 2007 - Sono ventuno le banche che hanno firmato l’accordo “storico” del 14 aprile 2006 con la Regione toscana, le stesse che oggi hanno firmato il nuovo protocollo generale. Sono il gruppo Monte dei Paschi di Siena , il gruppo Banca Cassa Risparmio Firenze, la Banca Nazionale del Lavoro S. P. A, il Gruppo Bancario Cassa di Risparmio di San Miniato, la Cassa di Risparmio di Volterra S. P. A. , la Banca del Monte di Lucca, la Federazione Toscana delle Banche di Credito Cooperativo, la Cassa di Risparmio di Prato S. P. A. , la Banca Popolare dell’Etruria e del Lazio, la Cassa di Risparmio di Lucca, Pisa e Livorno Spa, la Banca di Credito Cooperativo di Cambiano, la Banca Popolare di Lajatico, la Cassa di Risparmio di Carrara, la Banca popolare Etica, l’Artigiancassa, il Centro Leasing Banca, la Banca di Credito Cooperativo di Fornacette, la Banca Popolare di Cortona, la Banca Popolare Emilia Romagna, la Banca Ca. Ri. Ge. E il Credito Artigiano. Sono undici invece le banche che hanno sottoscritto l’accordo per il prestito agli atipici e precari: il Gruppo Monte dei Paschi di Siena, il Gruppo Banca Cassa Risparmio Firenze, il Gruppo Bancario Cassa di Risparmio di San Miniato, la Federazione Toscana delle Banche di Credito Cooperativo, la Cassa di Risparmio di Prato S. P. A. , la Banca Popolare dell’Etruria e del Lazio, la Banca di Credito Cooperativo di Cambiano, la Banca Popolare di Lajatico, la Banca di Credito Cooperativo di Fornacette, la Banca Popolare di Cortona e il Credito Artigiano.
Prestiti per i lavoratori atipici Spread Tasso ad oggi
Gruppo Monte dei Paschi di Siena 2,25 % 6,85%
Gruppo Banca Cassa di Risparmio di San Marino 2,00% 6,60%
Gruppo Bancrio Cassa di Risparmio di S. Miniato 2,00% 6,60%
Federaz. Toscana Banche diCredito Cooperativo 3,25% 7,85%
Cassa di Risparmio di Prato spa 2,50% 7,10%
Banca Popolare dell’ Etruria e del Lazio 3,50% 8,10%
Banca diCredito Cooperativo Di Cambiano 2,50% 7,10%
Banca Popolare di Lajatico Scpa 2,00% 6,60%
Banca Popolare di Cortona Scpa 2,00% 6,60%
Credito Artigiano 2,00% 6,60%
Irs 4,60%
.
 
   
   
FINMECCANICA, NUOVE GUIDANCE PER IL 2007: EBIT TRA 1.050 E 1.100 MILIONI EURO; FOCF POSITIVO  
 
 Roma, 17 dicembre 2007 - Finmeccanica prevede nell’esercizio 2007 un Ebit tra i 1. 050 e i 1. 100 milioni di euro rispetto agli 878 milioni realizzati nell’esercizio 2006. Le precedenti guidance per il 2007 prevedevano un Ebit tra i 950 e i 1. 000 milioni di euro. Si prevede inoltre che il Free Operating Cash Flow (Focf) sarà positivo, anziché in pareggio come comunicato in precedenza. L’andamento del Gruppo permetterà, tra l’altro, di accelerare il processo di ristrutturazione di Ansaldo Breda, l’azienda del Gruppo attiva nel settore dei trasporti, che si prevede potrà raggiungere un sostanziale pareggio nell’esercizio 2008.  
   
   
PIRELLI & C. SPA: APPROVATA LA RIDUZIONE DEL CAPITALE SOCIALE: IL VALORE ENRICO CUCCHIANI CONFERMATO IN CDA  
 
Milano, 17 dicembre 2007 - L’assemblea degli Azionisti di Pirelli & C. Spa si è riunita il 12 dicembre in sede ordinaria e straordinaria. In sede straordinaria, l’Assemblea ha, tra l’altro, approvato la riduzione del capitale sociale di circa 1. 235 milioni di euro, e quindi dagli attuali 2. 791. 311. 344,64 euro a 1. 556. 692. 865,28 euro mediante riduzione del valore nominale delle azioni ordinarie e delle azioni di risparmio, che passerà da 0,52 euro a 0,29 euro. La riduzione, proposta dal Consiglio di Amministrazione di Pirelli & C. Spa lo scorso 9 novembre, è volta a consentire il rimborso agli azionisti di parte delle risorse finanziarie ottenute grazie alla cessione della partecipazione in Olimpia Spa, attraverso la distribuzione di un “dividendo straordinario” di 0,154 euro per azione (per un totale di circa 827 milioni di euro), nonché a ottimizzare la struttura patrimoniale della società, mediante destinazione a riserva di circa 408 milioni di euro. L’operazione è ora soggetta all’approvazione dell’Assemblea Speciale degli azionisti di risparmio, che si riunirà in terza convocazione venerdì 14 dicembre 2007. E’ presumibile che il “dividendo straordinario” venga posto in pagamento a partire dalla metà di marzo 2008. Quanto alle implicazioni fiscali, tale operazione, realizzando un rimborso di capitale, è esente sia per la società sia per l’azionista beneficiario. In sede ordinaria, l’Assemblea ha confermato il dottor Enrico Cucchiani nella carica di Consigliere di Amministrazione della Società. . .  
   
   
MAIRE TECNIMONT OFFERTA GLOBALE DI AZIONI ORDINARIE MAIRE TECNIMONT S.P.A: BANCA IMI E LEHMAN BROTHERS ESERCITANO INTEGRALMENTE L´OPZIONE GIVENSHOE  
 
Milano, 17 dicembre 2007 — Con riferimento all´Offerta Globale di azioni ordinarie di Maire Tecnimont S. P. A, si rende noto che, in data odierna, i Coordinatori dell´Offerta Globale Banca Imi e Lehman Brothers, anche in nome e per conto dei membri del Consorzio per il Collocamento Istituzionale, hanno comunicato a Maire Gestioni S. P. A, azionista di controllo di Maire Tecnimont S. P. A, e Samofin S. R. L. L´integrale esercizio dell´opzione Grcenshoe relativamente a n. 14. 500. 000 azioni Maire Tecnimont S. P. A. Il prezzo di acquisto delle azioni oggetto della Greenshoe è pari a 2,80 euro per azione —corrispondente al prezzo stabilito nell´ambito dell´Offerta Globale — per un controvalore complessivo pari a 40. 600. 000 euro. Il regolamento e il pagamento delle suddette azioni avverrà i117 dicembre 2007. Inclusa la Greenshoe, il numero di azioni ordinarie collocate di Maire Tecnimont S. P. A. Nell´offerta Globale è pertanto salito a n. 111. 250. 000, pari al 34,50% del capitale sociale. .  
   
   
COMMERCIO ESTERO: ASSOCAMERESTERO, ITALIA SEMPRE PIU´ COMPETITIVA. RISULTATI POSITIVI ANCHE SUI MERCATI MATURI COME LA GERMANIA  
 
Roma, 17 dicembre 2007 - Straordinario risultato dei prodotti italiani sui mercati esteri: in Europa il deficit di 630 milioni di euro dei primi 10 mesi del 2006 si trasforma in un attivo di oltre 6 miliardi di euro; il resto del mondo non è da meno, con un disavanzo della bilancia commerciale italiana che, nello stesso periodo, si riduce del 62%. Performance decisamente brillanti per le imprese italiane che fanno crescere le proprie esportazioni più velocemente rispetto ai primi dieci mesi del 2006, sia in Europa (+10,9% rispetto a +6,3%) che negli scambi complessivi (+11,5% rispetto a +8,4%). “I dati del commercio estero continuano a mostrare un´Italia sempre più competitiva” commenta il Presidente di Assocamerestero, Edoardo Pollastri “ed è probabile che questo dipenda non solo dall´alto valore aggiunto incorporato nei prodotti, ma anche dalla flessibilità con cui gli stessi produttori riescono ad adattarsi alle diverse esigenze degli importatori”. Anche su mercati maturi come la Germania è possibile individuare segnali positivi: il valore delle importazioni tedesche dall’Italia nei primi 10 mesi dell’anno ha fatto registrare un incremento complessivo pari al 9,3% rispetto all’analogo periodo del 2006, indicando quindi una tendenza di recupero del ritmo di crescita (nei primi sei mesi dell’anno era stato del +7,5%, mentre la crescita complessiva dell’import dall’Italia avuta nel 2006 è stata del 17% circa). Inoltre, rilevano le Camere di Commercio Italiane che operano a Francoforte e a Monaco, a fronte del permanere di aspetti critici come un saldo complessivo ancora negativo, l’andamento dei singoli settori produttivi lascia emergere picchi di eccellenza sia nei settori a maggior contenuto di tecnologia, quali i prodotti in metallo (+24% già nei primi 9 mesi del 2007 rispetto allo stesso periodo 2006) e la meccanica (con un saldo cresciuto, nello stesso periodo, del 120%, da 73 a 162 milioni di euro), che nei beni di consumo come l’agroalimentare (le cui vendite da gennaio a settembre 2007 ammontano già a 3,5 miliardi di euro, circa il 10% delle esportazioni complessive italiane in Germania, cresciute del 7% rispetto allo stesso periodo 2006). .  
   
   
ACCORDO TRA BANCA TOSCANA E FIDI TOSCANA BRENNA: «100 MILIONI DI EURO PER FAR CRESCERE LE PMI» UN PLAFOND CREDITIZIO A SOSTEGNO DI INVESTIMENTI PER L’INNOVAZIONE  
 
Firenze, 17 dicembre 2007 - Un plafond di 100 milioni di euro a sostegno delle piccole e medie imprese toscane. E’ stato attivato da Banca Toscana-gruppo Mps e Fidi Toscana. L’accordo sottoscritto tra i due soggetti, ulteriormente rafforzato dall’intervento della Regione Toscana con l’utilizzo dei Fondi pubblici di Garanzia, servirà a migliorare il livello di competitività e il grado di innovazione tecnologica del sistema delle Pmi toscane. Il prodotto finanziario presenta caratteristiche innovative. Oltre ad utilizzare i parametri fissati da Basilea 2, permette il ricorso a forme tecniche diversificate di copertura del progetto: dal normale finanziamento a medio/lungo termine al Prestito Partecipativo fino al Mezzanino, in modo cioè da permettere all’impresa un’ottimizzazione nella scelta delle fonti finanziarie. In particolare! , la possibilità di scegliere la formula del ‘fin! anziamen to mezzanino’ consente all’impresa di poter restituire fino ad un massimo del 50% dell’importo erogato in un’unica soluzione alla scadenza e quindi di rendere più agevole il rimborso dell’operazione. «Grazie a questo accordo offriamo alle imprese uno strumento flessibile ed agile, che consentirà alle piccole e medie imprese, fulcro del sistema economico toscano, di essere più competitive e quindi di crescere» commenta Ambrogio Brenna, assessore regionale all’innovazione e alle attività produttive. «E´ un contributo utile a sostenere quello sviluppo di qualità dei nostri territori; negli anni infatti le Pmi hanno dato prova di grande capacità di mutazione ma adesso occorre aggiungere alla loro tradizionale abilità di organizzare i fattori della produzione, la capacità di aggredire i mercati con nuove competenze: servizi, marketing, finanza, tecn! ologia, internazionalizzazione, attività di post vendita. E con questa operazione non facciamo altro che facilitare nuovi investimenti in questa direzione». Le operazioni proposte da Banca Toscana, caratterizzate da condizioni particolarmente vantaggiose rispetto a quelle ordinariamente applicate, saranno quindi assistite dall’intervento di Fidi Toscana attraverso la concessione della propria garanzia, a ‘prima richiesta’ o sussidiaria, fino a copertura del 60% dell’importo erogato. Non solo, al fine di aumentare la gamma di alternative a favore delle imprese, l’operazione bancaria potrà in alternativa beneficiare di una garanzia fino all’80% attingendo agli specifici Fondi pubblici di Garanzia messi a disposizione da parte della Regione Toscana. «Attraverso la realizzazione di questa iniziativa intendiamo ulteriormente sottolineare l’importanza per il sistema economico toscano dell’a! ttivazione di credito di qualità» ha commentato P aolo Rafanelli, Presidente di Fidi Toscana. «Lo sviluppo delle Pmi toscane, la loro patrimonializzazione e crescita dimensionale rappresenta da sempre l’obiettivo primario di Fidi Toscana, e l’iniziativa in oggetto ben rappresenta la nostra continua ricerca di soluzioni finanziarie mirate al raggiungimento di tale scopo. E’ quindi importante sottolineare - conclude Paolo Rafanelli - come Fidi Toscana e Banca Toscana, protagonisti di una partnership decennale che costantemente si rinnova, come testimoniato da quest’evento, tendano stabilmente a dare un importante sostegno finanziario alle Pmi, come del resto auspicato dalla stessa Regione Toscana, la quale, anche attraverso la costituzione dei Fondi Regionali di Garanzia, ricopre essa stessa un ruolo molto significativo in tema di sostegno allo sviluppo economico della Toscana. » «Vogliamo sostenere e agevolare le piccole e medie imprese nel processo di innovazione e di s! viluppo, migliorando quando possibile la loro struttura patrimoniale. Facendo questo, come partner finanziario, Banca Toscana vuole mantenere e consolidare la storica presenza sul territorio» – ha affermato il vice presidente di Banca Toscana, Girolamo Strozzi. Il responsabile della direzione corporate della Banca Toscana, Rino Rossi, ha aggiunto: «Abbiamo creato un ‘pacchetto prodotti’ particolarmente diversificato, da offrire agli imprenditori che intendono attuare politiche di investimento e di rafforzamento della struttura finanziaria delle loro Aziende. » .  
   
   
EXPORT PIEMONTESE: NEI PRIMI NOVE MESI DEL 2007 CRESCE DEL 7,6% RISPETTO ALLO STESSO PERIODO DELL’ANNO PRECEDENTE METALMECCANICA, COMPONENTISTICA E AGROALIMENTARE TRA GLI ATTORI PRINCIPALI DELLA CRESCITA  
 
 Torino, 17 dicembre 2007 - Nel periodo gennaio-settembre 2007, le esportazioni piemontesi hanno raggiunto quota 27,2 miliardi di euro, realizzando una variazione tendenziale del +7,6% rispetto allo stesso periodo del 2006. Tale dato è il risultato di un’accelerazione delle vendite all’estero realizzata soprattutto nel Iii trimestre dell’anno, che ha visto un ottimo incremento del 9,4%. A livello nazionale, il valore dell’export ha registrato un incremento dell’11,5% rispetto ai primi nove mesi del 2006. La crescita delle esportazioni ha riguardato tutte le ripartizioni territoriali; l’Italia nord-occidentale realizza uno sviluppo pari a 10,6 punti percentuale, posizionandosi al di sotto della media italiana. Si incrementano le vendite all’estero delle prime tre regioni esportatrici: Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna realizzano variazioni rispettivamente del +11,3%, +9,5% e +12,9%. Tenendo il passo di tali regioni, il Piemonte si conferma la quarta regione esportatrice, detenendo una quota pari al 10,3% dell’export nazionale. “Grazie ad un terzo trimestre decisamente positivo, cresciuto di oltre 9 punti percentuale rispetto allo stesso periodo del 2006, le esportazioni delle imprese piemontesi continuano ad aumentare. Nonostante un contesto valutario di euro forte, l´export piemontese ha registrato performance migliori nei Paesi extra europei rispetto a quelli dell´Ue, segnale di una capacità competitiva principalmente basata sulla qualità dei prodotti” commenta Massimo Deandreis, direttore di Unioncamere Piemonte. A livello settoriale, l’incremento dell’export è stato trainato dai comparti dei metalli e prodotti in metallo, macchine e apparecchi meccanici, alimentare e mezzi di trasporto. Nello specifico, il settore dei metalli si è reso protagonista di una crescita del 20,3%, seguito, in termini di ritmo di sviluppo, dall’ottimo risultato messo a segno dai prodotti alimentari (+10,2%). Aumentano anche le vendite all’estero del comparto delle macchine e apparecchi meccanici (+7,6%) e dei mezzi di trasporto (+3,4%). All’interno dell’automotive, tuttavia, si assiste ad un trend differente per gli autoveicoli, le cui esportazioni perdono 7 punti percentuale, e per le parti e accessori che, invece, mettono a segno un incremento di quasi 10 punti. Va segnalata, infine, la lieve flessione delle esportazioni di prodotti del tessile-abbigliamento, che perdono uno 0,3%. A livello territoriale, il buon risultato realizzato dalle esportazioni piemontesi trae origine dagli incrementi realizzati in quasi tutte le province: Alessandria manifesta lo sviluppo maggiore, con una crescita delle esportazioni su base annua pari al 16,4%, seguita dal Verbano Cusio Ossola (+13,7%), Asti (+13,1%) e Cuneo (+11,6%). Variazioni positive anche per Vercelli (+8,1%), Torino (+6%) e Novara (+3,4%), mentre Biella, scontando la crisi del settore tessile, perde il 3,9%. L’analisi dei mercati di sbocco delle merci piemontesi rivela come l’incremento delle esportazioni abbia coinvolto tanto l’export verso i partner dell’Ue 27 (+6,6%), quanto quello verso l’area extra-Ue 27 (+9,9%). Tra i Paesi dell’Unione europea, si segnalano gli incrementi delle vendite dirette in Polonia (+25,5%) e Germania (+7,4%), mentre al di fuori dei confini comunitari gli aumenti maggiori riguardano l’India (+87,9%) e la Turchia (+10,4%). In calo, invece, le esportazioni verso Stati Uniti, Cina e Giappone. Esportazioni piemontesi verso i principali Paesi Gennaio–settembre 2007 (Valori in euro)
Gennaio-settembre 2006 Gennaio-settembre 2007 Variazioni
Francia 4. 303. 146. 808 4. 391. 062. 716 2,0%
Germania 3. 852. 626. 774 4. 136. 928. 896 7,4%
Regno Unito 1. 710. 072. 010 1. 665. 449. 407 -2,6%
Spagna 2. 121. 711. 607 2. 174. 251. 886 2,5%
Polonia 1. 017. 760. 219 1. 276. 908. 616 25,5%
Ue 27 17. 299. 896. 164 18. 439. 644. 173 6,6%
Turchia 776. 887. 991 857. 462. 946 10,4%
Stati Uniti 1. 249. 330. 921 1. 229. 686. 901 -1,6%
India 97. 834. 948 183. 866. 678 87,9%
Cina 441. 646. 184 436. 635. 431 -1,1%
Giappone 348. 800. 911 313. 594. 376 -10,1%
Extra-ue 27 7. 992. 720. 032 8. 781. 971. 702 9,9%
Mondo 25. 292. 616. 196 27. 221. 615. 875 7,6%
Fonte: elaborazioni Unioncamere Piemonte su dati Istat .
 
   
   
TESINI LASCIA COORDINAMENTO CONFERENZA CONSIGLI REGIONALI  
 
Roma, 17 dicembre 2007 - Il presidente del Consiglio regionale Alessandro Tesini ha lasciato l´incarico di coordinatore della Conferenza dei presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome, dopo quasi tre anni alla guida di questo organismo. Tesini, infatti, era stato eletto il 18 febbraio 2005, primo presidente del Consiglio del Friuli Venezia Giulia a ricoprire questo incarico. Tre anni in cui si è molto lavorato per l´attuazione del Titolo V della Costituzione - ha sottolineato Tesini, esprimendo soddisfazione per la collaborazione e il clima di autentica e positiva relazione che hanno consentito di ottenere il massimo; anni molto intensi nei quali, sia con il Parlamento e con il Governo della Repubblica, sia a livello europeo e comunitario - ha aggiunto - abbiamo perseguito, ottenendo brillanti risultati, l´obiettivo del rafforzamento del ruolo delle Regioni e all´interno di questo, un potenziamento delle funzioni, delle peculiarità e delle responsabilità delle assemblee legislative. E ciò in una fase storica - ha detto ancora Tesini - importante per le Regioni impegnate nell´elaborazione dei loro Statuti e che nel coordinamento realizzato dalla Conferenza ha trovato un interessante e proficuo campo di interscambio di idee ed esperienze per la realizzazione di quella che - ha precisato - è la massima espressione di autogoverno responsabile - lo Statuto appunto - che attraverso le sue norme deve rendere le istituzioni più vicine al cittadino. Un bilancio positivo e ponderoso, dunque, con all´attivo una fitta agenda di incontri, eventi e iniziative, a partire dalla partecipazione della Conferenza, nel marzo 2005, a Bruxelles, al Comitato delle Regioni per rafforzare il ruolo dei parlamenti regionali nella vita democratica dell´Ue, facendo della sussidiarietà - aveva detto allora Tesini - l´acceleratore dei processi di coesione e cooperazione. Un percorso proseguito sulla strada dell´approfondimento, in diverse sedi, di temi importanti come l´educazione alla cittadinanza attiva anche in chiave europea, il federalismo fiscale, l´innovazione tecnologica, la governance, la valutazione del processo legislativo, la produzione di conoscenza delle politiche regionali. Nell´ambito dell´intensa attività di questi tre anni vanno ricordati alcuni eventi tra i più significativi. L´11 luglio 2005, a Roma presso l´Aula di Montecitorio, ci fu l´assise dei Consigli regionali in apertura della Viii legislatura regionale, alla presenza del presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, dei presidenti della Camera Pierferdinando Casini e del Senato Marcello Pera, del ministro per gli affari regionali Enrico La loggia e del sottosegretario per le riforme istituzionali Nuccio Carrara. Un appuntamento di grande rilievo istituzionale, ricorda Tesini, promosso d´intesa con la Camera dei deputati, con 500 consiglieri regionali nella capitale per affrontare le priorità della nuova legislatura. Già nell´aprile 2005 Tesini si era incontrato con il ministro Stanca per far nascere un osservatorio tra Ministero dell´innovazione tecnologica e Consigli regionali sui processi di innovazione tecnologica. A novembre, a Compa 2005 (il Salone della Comunicazione della pubblica amministrazione che si tiene a Bologna) la firma con il ministro della convenzione per realizzare il progetto riguardante l´innovazione tecnologica nel sistema delle Assemblee regionali. L´anno successivo, a Compa 2006, Tesini ha ricevuto il premio "Comunicazione Pubblica" per - è la motivazione - l´intensa attività svolta dal presidente del Consiglio del Friuli Venezia Giulia in veste di coordinatore della Conferenza, ambito nel quale l´attenzione per una comunicazione pubblica ed efficace si è aperta anche alla dimensione europea, per promuovere processi di partecipazione dei cittadini alla vita delle nostre istituzioni a tutti i livelli. Il 13 ottobre 2006, la Conferenza, guidata da Tesini, è stata in audizione alla Camera sull´indagine conoscitiva su Stato, Regioni e Autonomie locali sullo stato di attuazione del Titolo V, promossa congiuntamente dalle Commissioni Affari Costituzionali dei due rami del Parlamento. In quell´occasione la Conferenza consegnò un dossier con le osservazioni delle assemblee. Il 28 e 29 gennaio 2007 si è svolto a Udine il Comitato di Coordinamento della Calre, l´organismo europeo di riferimento delle assemblee legislative regionali, e in quell´occasione da Tesini è stata presentata la risoluzione sulle Euroregioni. Il 25 e 26 luglio 2007 a Matera, il primo incontro nazionale sui risultati del progetto "Capire" sulla valutazione delle politiche pubbliche regionali, con la firma della Carta di Matera, che tra l´altro impegna le assemblee a investire nelle formazione professionale degli analisti di politiche pubbliche. Dentro un fitto reticolo di relazioni tessuto per rendere l´azione delle Regioni attraverso le loro assemblee, ovvero le loro rappresentanze democratiche, più incisiva, un traguardo davvero significativo è la firma del Protocollo d´intesa, siglato il 28 giugno 2007, fra il Senato della Repubblica, la Camera dei deputati e la Conferenza per l´istituzione di un comitato interistituzionale che proprio in questi giorni prenderà il via. Quel documento siglato da Tesini con Marini e Bertinotti rappresenta un punto di arrivo ma è anche l´inizio di un percorso che nasce dalle risultanze istituzionali dell´Assise di Montecitorio del luglio 2005. A Palermo, lo scorso 30 ottobre, nell´ambito della presentazione dell´annuale rapporto sulla legislazione 2007, promosso dalla Camera dei deputati in collaborazione con la Conferenza, l´assemblea plenaria della Conferenza ha licenziato le 12 proposte per la riforma delle assemblee legislative regionali. Il documento rappresenta una sintesi politica e istituzionale del lavoro maturato nelle commissioni di studio per la riforma dei regolamenti interni delle assemblee. Sempre a ottobre è stato presentato il risultato di un´altra iniziativa della Conferenza promossa da Tesini nell´anno europeo delle pari opportunità per dare un contributo della comprensione della realtà delle pari opportunità nel Paese. Si tratta dell´indagine "Road map delle pari opportunità", una ricerca condotta da Publicares a taglio nazionale e regionale perchè ogni regione abbia un quadro chiaro della situazione delle pari opportunità: un lavoro che apre ora nuovi campi di lavoro per le regioni nell´elaborazione di politiche dedicate. .  
   
   
PROVINCIA DI BOLZANO:"BILANCIO SOLIDO ED EQUILIBRATO", FRICK SODDISFATTO PER IL VIA LIBERA DEL CONSIGLIO  
 
 Bolzano, 17 dicembre 2007 - "Un bilancio solido ed equilibrato, che pone l´accento su alcuni settori chiave". Così l´assessore provinciale Werner Frick definisce il bilancio 2008 della Provincia di Bolzano, che si aggira sui 5 miliardi di euro, e che il 14 dicembre ha ottenuto il definitivo via libera da parte del consiglio provinciale. "Il budget non risulta eccessivamente ricco - commenta l´assessore alle finanze - ma il costante trend positivo del bilancio ha reso possibile un finanziamento piuttosto buono dei settori chiave". Tutto ciò nonostante la Provincia abbia dovuto fare i conti da un lato con un rilevante calo delle entrate dovuto al cosiddetto "cuneo fiscale" e alla riduzione dell´Irap, e dall´altro con maggiori spese dovute all´acquisizione di nuove competenze e al progetto di assicurazione per la non autosufficienza. "Il finanziamento dell´assistenza ai non autosufficienti - prosegue Frick - sarà garantito senza che ciò comporti un ulteriore aggravio per le tasche dei cittadini, e credo che anche questo rappresenti un ottimo risultato". Rispetto allo scorso anno, il bilancio fa registrare una crescita di circa il 2%, consentendo alla giunta provinciale di proseguire con i progetti strategici previsti dal programma di legislatura. Per il prossimo anno gli investimenti maggiori sono previsti nei settori sanità e servizio sociale, trasferimento ai Comuni, istruzione, strade, lavori pubblici e trasporti. "Possiamo parlare di un bilancio equilibrato dal punto di vista sociale - sottolinea ancora Frick - in considerazione del fatto che oltre il 30 per cento dei fondi sono destinati alla sanità, alla famiglia, al servizio sociale e all’edilizia agevolata. Il 14 per cento dei fondi sono inoltre destinati all´istruzione, alla formazione professionale e alla cultura". Il bilancio provinciale 2008 è connotato infine da due novità procedurali. In vista delle elezioni provinciali, per la prima volta non sarà predisposto un bilancio di assestamento e, pertanto, il bilancio di previsione 2008 costituisce anche il bilancio complessivo per l´anno di riferimento. Inoltre, con la legge finanziaria, sarà già approvata la gestione provvisoria del bilancio per il 2009. .  
   
   
UNIONCAMERE, AUMENTA IL PIL DELLE PROVINCE LAZIALI  
 
Roma, 17 dicembre 2007 - Aumenta il pil delle province laziali e la Regione, nel complesso, registra un’ottima performance. E´ quanto emerge dalla stima del Prodotto interno lordo provinciale nel 2007, presentata questa mattina nell´ambito della 126ª Assemblea di Unioncamere, in corso a Siracusa. L’ottimo risultato, dice Unioncamere, non è da ascrivere solamente a Roma (seconda in classifica per dinamiche di crescita con un +6,9%), ma anche a Frosinone (terza con il 6,8%) e Rieti (ottava con un +6,0%). .  
   
   
APPROVATA CONVENZIONE REGIONE FRIULI VENEZIA GIULIA-ICE  
 
Pasian di Prato, 17 dicembre 2007 - La realizzazione di una serie di iniziative promozionali finalizzate a supportare lo sviluppo economico del Friuli Venezia Giulia sotto il profilo dell´internazionalizzazione e della promozione delle esportazioni delle aziende regionali, sulla base degli obiettivi e priorità della Regione e in sintonia con le linee direttrici del ministero del Commercio Internazionale. Questo l´oggetto della convenzione che sarà sottoscritta tra la Regione stessa e l´Istituto per il Commercio estero (Ice). La delibera con lo schema di convenzione - proposta dall´assessore alle Attività produttive, Enrico Bertossi - è stata approvata oggi dalla Giunta regionale. Con la stessa delibera viene autorizzata la spesa di 744 mila euro per dare concretezza alla convenzione (da parte sua l´Ice metterà a disposizione identica somma). .  
   
   
IMPORTANTI PROSPETTIVE PER LE IMPRESE DEL FRIULI VENEZIA GIULIA DOPO GLI ACCORDI CON LA VOJVODINA.  
 
Trieste, 17 dicembre 2007 - In vista nuove rilevanti opportunità economiche per le imprese del Friuli Venezia Giulia grazie ad una serie di accordi tra la Regione e la Vojvodina, provincia della Serbia di oltre 2 milioni di abitanti, che gode di un particolare regime di autonomia. La prima di queste opportunità scaturisce da un importante accordo nazionale di collaborazione firmato dal vicepresidente dell’Unione italiana delle imprese produttrici di macchine agricole (Unacoma), Carlo Tonutti, titolare dell’omonima azienda leader di Remanzacco (Ud), con la Bipom, organizzazione che comprende le 18 più importanti realtà produttive settoriali serbe. Grazie a questo accordo saranno favoriti gli scambi e gli investimenti internazionali - tenendo anche conto che la Vojvodina è considerata regione agricola per eccellenza - realizzando congiuntamente una produzione altamente competitiva che verrà indirizzata, oltre che verso i rispettivi mercati interni, prevalentemente verso quelli della Federazione Russa e delle altre repubbliche del sud est europeo. “Una grande opportunità – spiega l’assessore regionale alle Relazioni internazionali, Franco Iacop – è rappresentata anche dalla collaborazione tra il sistema camerale del Friuli Venezia Giulia e quello della Vojvodina, con Informest nel ruolo di coordinatore di una cooperazione, che vuole essere capace di fare sistema. Siamo riusciti a creare un rapporto diretto a tutto vantaggio delle imprese regionali che, dopo le necessarie valutazioni, potranno inserirsi efficacemente nel intenso processo di crescita e nell’ampia gamma di progetti, finanziati dal programma di sviluppo 2007 - 2009 del governo della Provincia Autonoma”. In questo ambito il Friuli Venezia Giulia si propone di essere protagonista con le proprie imprese dell’importante processo di ammodernamento infrastrutturale, che grazie alla nuova Costituzione serba sarà finanziato direttamente dal governo provinciale. Particolarmente interessanti sono i progetti per due nuovi ponti sul Danubio, destinati ad ottimizzare la viabilità su gomma a Novi Sad, ed il tunnel sotto la Fruska Gora, che collegherà la città con l’autostrada Zagabria - Belgrado, riducendo di un ora l’accesso dal Friuli Venezia Giulia. .  
   
   
PIEMONTE, EXPORT: CRESCE DEL 7,6% RISPETTO AL 2006  
 
 Piemonte, 17 dicembre 2007 - Nel periodo gennaio-settembre 2007, le esportazioni piemontesi hanno raggiunto quota 27,2 miliardi di euro, realizzando una variazione tendenziale del +7,6% rispetto allo stesso periodo del 2006. Tale dato è il risultato di un’accelerazione delle vendite all’estero realizzata soprattutto nel Iii trimestre dell’anno, che ha visto un ottimo incremento del 9,4%. A livello nazionale, il valore dell’export ha registrato un incremento dell’11,5% rispetto ai primi nove mesi del 2006. La crescita delle esportazioni ha riguardato tutte le ripartizioni territoriali; l’Italia nord-occidentale realizza uno sviluppo pari a 10,6 punti percentuale, posizionandosi al di sotto della media italiana. Si incrementano le vendite all’estero delle prime tre regioni esportatrici: Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna realizzano variazioni rispettivamente del +11,3%, +9,5% e +12,9%. Tenendo il passo di tali regioni, il Piemonte si conferma la quarta regione esportatrice, detenendo una quota pari al 10,3% dell’export nazionale. “Grazie ad un terzo trimestre decisamente positivo, cresciuto di oltre 9 punti percentuale rispetto allo stesso periodo del 2006, le esportazioni delle imprese piemontesi continuano ad aumentare. Nonostante un contesto valutario di euro forte, l´export piemontese ha registrato performance migliori nei Paesi extra europei rispetto a quelli dell´Ue, segnale di una capacità competitiva principalmente basata sulla qualità dei prodotti” commenta Massimo Deandreis, direttore di Unioncamere Piemonte. A livello settoriale, l’incremento dell’export è stato trainato dai comparti dei metalli e prodotti in metallo, macchine e apparecchi meccanici, alimentare e mezzi di trasporto. Nello specifico, il settore dei metalli si è reso protagonista di una crescita del 20,3%, seguito, in termini di ritmo di sviluppo, dall’ottimo risultato messo a segno dai prodotti alimentari (+10,2%). Aumentano anche le vendite all’estero del comparto delle macchine e apparecchi meccanici (+7,6%) e dei mezzi di trasporto (+3,4%). All’interno dell’automotive, tuttavia, si assiste ad un trend differente per gli autoveicoli, le cui esportazioni perdono 7 punti percentuale, e per le parti e accessori che, invece, mettono a segno un incremento di quasi 10 punti. Va segnalata, infine, la lieve flessione delle esportazioni di prodotti del tessile-abbigliamento, che perdono uno 0,3%. A livello territoriale, il buon risultato realizzato dalle esportazioni piemontesi trae origine dagli incrementi realizzati in quasi tutte le province: Alessandria manifesta lo sviluppo maggiore, con una crescita delle esportazioni su base annua pari al 16,4%, seguita dal Verbano Cusio Ossola (+13,7%), Asti (+13,1%) e Cuneo (+11,6%). Variazioni positive anche per Vercelli (+8,1%), Torino (+6%) e Novara (+3,4%), mentre Biella, scontando la crisi del settore tessile, perde il 3,9%. L’analisi dei mercati di sbocco delle merci piemontesi rivela come l’incremento delle esportazioni abbia coinvolto tanto l’export verso i partner dell’Ue 27 (+6,6%), quanto quello verso l’area extra-Ue 27 (+9,9%). Tra i Paesi dell’Unione europea, si segnalano gli incrementi delle vendite dirette in Polonia (+25,5%) e Germania (+7,4%), mentre al di fuori dei confini comunitari gli aumenti maggiori riguardano l’India (+87,9%) e la Turchia (+10,4%). In calo, invece, le esportazioni verso Stati Uniti, Cina e Giappone. .  
   
   
INNOVAZIONE: LA RICERCA PER IL FUTURO DELLE IMPRESE ABRUZZESI  
 
Pescara, 17 dicembre 2008 - Ricerca e Sistema produttivo, questo il tema del seminario che si è tenuto il 14 dicembre al Sea Lion Hotel di Montesilvano, promosso dall´Assessorato alle Attività Produttve e all´Innovazione, nell´ambito dell´Azione 2. 3. 2 "Programma regionale per l´Innovazione" del Docup 2000-2006. Un meeting, che ha come obiettivo, quello di sensibilizzare circa le opportunità derivanti dal legame strategico tra il mondo della ricerca (Università, Istituti di Ricerca, Fondazioni) ed il sistema imprenditoriale abruzzese. Ad aprire i lavori, l´assessore Valentina Bianchi, che ha subito sottolineato come " l´azione di sistema messa in campo con il Docup, si somma ai provvedimenti portati avanti dalla Giunta regionale, come il Progetto per l´Innovazione ed il Por Fesr (Piano operativo regionale dei fondi europei per lo sviluppo regionale), che indicano chiaramente - ha precisato l´Assessore - percorsi ed azioni tesi a rafforzare e valorizzare le forze del Sistema produttivo regionale, come le imprese eccellenti che, collegate ai Centri di ricerca e Università, presentano iniziative innovative". Sul Tavolo di lavoro, le esperienze di esperti nel settore della ricerca, diventati imprenditori attraverso la creazione di spin off promossi da enti di ricerca. Tra questi, Vittorio Rosato, fisico, professore e ricercatore, di origine abruzzese, che ha parlato di uno spin off sostenuto dall´Enea, che gli ha consentito di diventare imprenditore e di fondare la società Ylichron. E ancora, l´esperienza di Fabio Fidanza, ingegnere e studioso, anch´egli abruzzese, ideatore del sito popminds. It, che ha illustrato i sistemi innovativi di business on-line. "Da ieri, è finalmente operativo il Bonus ricerca - ha ripreso Bianchi - e proprio ieri, durante un incontro a Roma, il Ministro Bersani ha detto a chiare lettere che oramai le imprese non hanno più alibi - ha riferito Bianchi - intendendo dire che gli strumenti ci sono, ed io aggiungo che in Abruzzo è il momento per puntare su una vera innovazione. L´abruzzo è un vecchio attore incastrato in un ruolo che, da solo, non basta più. Non è soltanto il polmone verde d´Europa, ma una Regione in grado di puntare ed essere altrettanto competitiva anche sotto il profilo della crescita industriale. C´è bisogno di un forte cambiamento di rotta - ha continuato l´Assessore - con una politica che non faccia più commettere gli errori del passato. Lo stretto rapporto tra i due mondi, quello della ricerca e quello del sistema produttivo, sta caratterizzando sempre di più i programmai di incentivazione e, di conseguenza le dinamiche economiche ed i settori d´avanguartdia del nostro tessuto produttivo. Avere il coraggio di fare innovazione vera - ha concluso Bianchi - ci può traghettare verso il futuro". .  
   
   
LUCCA: RIPRESA DELL´INDUSTRIA MANIFATTURIERA NEL III TRIMESTRE 2007  
 
Lucca, 17 dicembre 2007 - Prosegue, ma rallenta ulteriormente, la fase espansiva dell’attività produttiva in provincia di Lucca. I consuntivi del terzo trimestre dell´anno sono positivi, ma nuovamente inferiori a quelli registrati nella prima metà dell’anno. Purtroppo, invece di consolidarsi, la ripresa si sta affievolendo sotto il peso dei vincoli strutturali che gravano sulle nostre imprese. Tutti gli indicatori dell´Indagine Congiunturale condotta dalla Camera di Commercio e dall´Associazione degli Industriali di Lucca relativa al terzo trimestre 2007 registrano incrementi soddisfacenti, sebbene in calo rispetto al periodo precedente. La produzione dell´industria manifatturiera provinciale sale dell’1,6% rispetto al terzo trimestre 2006, risultando superiore al dato regionale (1,2%). Da un punto di vista dimensionale, le medie imprese registrano i risultati migliori (+4%) contro una crescita del valore regionale dell’ 1,6%. Si mantiene stabile la produzione nelle piccole imprese e lieve crescita nelle grandi (+0,6%). Non rallenta invece, in conseguenza degli incrementi delle quotazioni dei prodotti energetici e delle materie prime, il livello dei prezzi di vendita che registra per il periodo in esame un aumento del 2,5%, superiore a quello del trimestre precedente e pari a quello regionale. Un livello della domanda ancora soddisfacente e il tentativo di recupero dei prezzi si riflettono nella crescita del fatturato (+4,9%) che risulta superiore a quello delle altre province toscane (+2,8%). Gli ordini provenienti dal mercato estero registrano un buon incremento (+ 3,5%) in linea con quelli interni (3,3%). I rispettivi valori medi regionali sono entrambi positivi (rispettivamente +0,5% e + 1,4%) ma di valore inferiore. Rimane alta l´incidenza del fatturato estero sul totale provinciale che con il 45,6% conferma l´orientamento all´esportazione che caratterizza le nostre imprese manifatturiere. In lieve calo l’occupazione (-0,5%) in linea con quanto verificatosi nella Regione (-0,3%). Per quanto riguarda le previsioni per il trimestre corrente, gli imprenditori lucchesi dichiarano una sostanziale stabilità sia nella produzione come nell’occupazione, allo stesso modo la domanda interna ed estera. Perdura il calo della produzione cartaria (soprattutto nel tissue) anche se in recupero rispetto ai trimestri precedenti, contro un aumento di oltre il 10% del fatturato. Aumentano i prezzi di vendita per tentare di arginare i nuovi e più elevati costi energetici. L’occupazione rimane stazionaria a fronte di un buon risultato degli ordini sia esteri che interni, (quasi il 4% in più). Perdura il buon andamento della produzione e del fatturato per l’industria delle calzature. Ottimi gli ordini interni (17,3%) e quelli esteri (3,1%) se si considera che il peso del fatturato estero sul totale raggiunge il 73,7%, a conferma della vocazione esportatrice delle aziende calzaturiere lucchesi. E’ negativo invece il dato relativo all’occupazione (-3%). Buoni anche i risultati dell’industria del marmo sia per quanto attiene la produzione che gli ordini interni ed esteri. Più riflessiva invece la situazione congiunturale dell’industria meccanica (produzione, fatturato, prezzi di vendita e ordini sono in calo) che risente degli alti costi delle materie prime e della concorrenza internazionale. Rimane invece stabile l’occupazione. Dall’inizio dell’anno si mantiene positiva la situazione produttiva dell’industria alimentare che vede in crescita anche gli ordinativi esteri. Continuano i buoni i risultati della nautica, che vede crescere tutti gli indicatori, soprattutto fatturato, ordini interni ed occupazione in controtendenza con la maggioranza degli altri settori. .  
   
   
MARTEDÌ DICIOTTO CONVEGNO A CATANZARO PROMOSSO DALLO SVIMEZ E DALLA REGIONE SULL´ECONOMIA CALABRESE  
 
Catanzaro, 17 dicembre 2007 - "La Calabria è la seconda regione italiana per incremento dell´export nei primi nove mesi di quest´anno, con un + 46%, soprattutto verso i paesi dell´Unione Europea. E´ un trend positivo che la Giunta regionale deve sostenere con forza. Con il Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale abbiamo, adesso, lo strumento giusto per cogliere l´opportunità di rendere più competitive le nostre imprese anche sul mercato globale. I volumi dell´export calabrese da sempre sono troppo bassi e per questo c´è spazio per incrementare le nostre quote e per crescere, soprattutto indirizzando le nostre produzioni verso i paesi dell´area euro e dell´est europeo. Intanto, mettiamo subito a disposizione di categorie, sindacati ed istituzioni l´attività di analisi e di monitoraggio dell´economia calabrese da parte della Svimez. L´iniziativa sarà presentata la prossima settimana a Catanzaro". Questo il commento del presidente Agazio Loiero alla pubblicazione dei dati sulle esportazioni italiane nei primi nove mesi del 2007, che confermano anche le indicazioni di leggero miglioramento della condizione socio-economica nel Mezzogiorno, emerse nel "Rapporto Annuale 2006" dell´Istat. L´incontro sul tema "La Calabria nello sviluppo nazionale - La collaborazione tra la Regione e la Svimez" si terrà martedì 18 dicembre a Catanzaro nella "Sala Concerti" di Palazzo de Nobili. Obiettivo dell´iniziativa è presentare l´attività di osservazione e monitoraggio dell´economia calabrese che la Regione Calabria svolgerà per supportare l´azione di programmazione del governo, con la collaborazione dell´Associazione per lo Sviluppo dell´Industria nel Mezzogiorno (Svimez), alla luce della Convenzione sottoscritta lo scorso 14 novembre a Roma. "Voglio sottolineare - ha continuato Loiero - che un altro concreto aiuto alle aziende e per la stabilizzazione dei lavoratori arriverà dal credito di imposta per 350 milioni di euro nel 2008 e 280 milioni di euro nel 2009, in approvazione con la legge finanziaria, per le assunzioni a tempo indeterminato nel Mezzogiorno". Il convegno di Catanzaro è rivolto ai rappresentanti delle forze economiche, sociali e culturali regionali (sindacati, confederazioni imprenditoriali, Università, Centri di ricerca, Abi, Banca d´Italia, ecc). La giornata sarà introdotta dall´on. Giuseppe Soriero; seguirà il saluto del sindaco di Catanzaro Rosario Olivo. Il programma prevede due relazioni. Il vicepresidente della Regione Vincenzo Spaziante illustrerà il nuovo metodo di lavoro che la Regione Calabria introdurrà nel processo di conoscenza delle realtà economiche e produttive, anche attraverso la collaborazione con la Svimez e con il contributo attivo delle parti sociali. Subito dopo, la relazione del presidente della Svimez Nino Novacco, che sottolineerà l´impegno nella realizzazione di studi sul sistema economico della Calabria a supporto dell´azione di politica economica, nel quadro di un disegno che deve investire l´intero Mezzogiorno. A seguire il dibattito, a cui parteciperanno l´assessore regionale al Bilancio Demetrio Naccari Carlizzi, il segretario generale Cgil Calabria Vera Lamonica, il presidente di Confindustria Calabria Umberto De Rose, il rettore dell´Università "Mediterranea" Massimo Giovannini e il presidente dell´Anci regionale Salvatore Perugini. Concluderà i lavori il presidente della Regione Agazio Loiero. .  
   
   
PIACENZA: CRESCITA CONSISTENTE DEL PIL PROVINCIALE NEL 2007  
 
 Piacenza, 17 dicembre 2007 - Nelle anticipazioni fornite dall’Istituto Tagliacarne sull’ammontare del Prodotto interno lordo del 2007, Piacenza segna una variazione positiva (al lordo dell’inflazione) pari al 5,2%, più alta dell’incremento medio nazionale (+4%). La stima relativa al 2007 dà un Pil provinciale di 7. 920,3 milioni di euro, ovvero 28. 410,7 euro per abitante. Il valore medio regionale è di 31. 666,4 euro, più alto dell’11,46% rispetto alla media piacentina. Il range di grandezza in Emilia Romagna va dai 25. 823,8 euro di Ferrara ai 35. 155,6 euro di Bologna, che resta saldamente al secondo posto nella graduatoria nazionale, sorpassata solo da Milano che ha un Pil pro capite di 39. 442,1 euro. Nel 2006 il valore del prodotto interno lordo per abitante a Piacenza si era fermato a 27. 182 euro, collocando la città al trentaduesimo posto della graduatoria nazionale. Tra le province confinanti spicca il buon piazzamento di Parma (all’8° posto) e di Cremona (in 22ma posizione) mentre Lodi e Pavia sono alle spalle di Piacenza (43ma e 53ma rispettivamente). Nel triennio 2004-2006 il valore del Pil pro capite è aumentato pressochè costantemente in tutte le città di confine (se si esclude la staticità riscontrata tra il 2004 ed il 2005 a Cremona). Tra il 2005 ed il 2006 si è assistito comunque ad una variazione più marcata. Il dato nazionale 2006 è di 25. 032 euro per abitante, anch’esso in crescita sul bienno precedente (23. 903 euro nel 2004 e 24. 281 euro nel 2005). Il valore aggiunto per settore di attività economica - Il valore aggiunto prodotto dall’economia piacentina nel 2006 è arrivato a 6. 670,5 milioni di euro, con una crescita del 4,5% sull’anno precedente. L’aumento maggiore (2005-2006) ha riguardato il settore dei servizi (+6,2%) ma un buon risultato è stato incassato anche dall’industria propriamente detta (+3%). Cali invece hanno contraddistinto le costruzioni (-1,1%) e l’agricoltura (-2,3%). Tra il 2004 ed il 2005, invece, la performance delle costruzioni era stata significativamente positiva (+13,7%) surclassando le variazioni intervenute negli altri comparti (+2% servizi e +1,3% industria). Secca era stata la diminuzione nel settore primario (-8,7%). Sono stati 4. 309,9 i milioni di euro prodotti dai servizi nel 2006, 1. 594,6 milioni quelli generati dalle imprese industriali , 521,7 milioni dall’edilizia e 244,3 milioni dall’agricoltura. Nel biennio 2005-2006 si è quindi assistito ad un incremento del peso del valore aggiunto dei servizi a scapito di quello industriale e di quello agricolo. La variazione negativa che ha interessato l’agricoltura piacentina ha trovato riscontro anche nel contesto nazionale (-3,1% il dato registrato) così come in quello regionale (-3,9%). Diverso invece il discorso per le costruzioni che a fronte del calo dell’1,1% verificatosi a Piacenza hanno osservato un aumento del 4,6% in regione e del 4% nel Paese. .  
   
   
MANTOVA: CONVEGNO SULL’INTERNAZIONALIZZAZIONE  
 
 Mantova 17 dicembre 2007 - ”Dinamiche e processi di internazionalizzazione delle imprese mantovane” è il titolo dell’incontro organizzato dalla Camera di Commercio in collaborazione con Promoimpresa che si terrà martedì 18 dicembre 2007 nella sala Oltrepò Mantovano del Mantova Multicenter di largo Pradella 1 a Mantova, a partire dalle 9. 30. In apertura interverrà il presidente Ercole Montanari per un saluto, seguirà poi la presentazione del volume ”Dinamiche e processi di internazionalizzazione delle imprese mantovane”, a cura di Giorgio Casoni del Politecnico di Milano e consulente della Camera di Commercio di Mantova. Gli interventi successivi saranno di Marco Zanini, dirigente dell’Area internazionalizzazione e servizi alle imprese della Camera, sul tema “L’evoluzione dei servizi camerali per l’internazionalizzazione”, di Nicola Reni, vice presidente di Assindustria Mantova che parlerà di “Piccola e media impresa e internazionalizzazione: il punto di vista dell’impresa”, e infine di Fausto Caletti, responsabile dell’Ufficio estero della Banca Agricola Mantovana – Gruppo Monte dei Paschi di Siena, che relazionerà relativamente a “Il sistema bancario a supporto delle imprese nei processi di internazionalizzazione”. Modererà l’incontro il presidente della Commissione camerale per l’internazionalizzazione e l’innovazione Alberto Righi. Ai partecipanti verrà consegnata una copia del volume. Seguiranno il dibattito, la chiusura dei lavori e il buffet. Per informazioni telefonare allo 0376 234428 o inviare una mail all’indirizzo info@promoimpresaonline. It .  
   
   
VENDOLA IN VISITA UFFICIALE IN MONTENEGRO  
 
Bari, 17 Dicembre 2007 - Nell’ambito delle relazioni internazionali con i Paesi dell’area Balcanica che vedono la Regione Puglia impegnata in attività di cooperazione economica, turistica e culturale è in programma Lunedi’ 17 Dicembre 2007 una visita ufficiale in Montenegro di una delegazione guidata dal Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, organizzata dall’Assessorato al Mediterraneo in collaborazione con l’Ambasciata italiana in Montenegro. Della delegazione fanno parte l’Assessore Regionale al Mediterraneo Silvia Godelli, il Presidente della Fiera del Levante Cosimo Lacirignola, il responsabile del Progetto “Marco Polo” di collegamento intermodale Bari-bar-belgrado dell’Autorità Portuale di Bari Michele Cariglia, il Console del Montenegro a Bari Luigi Morfini, il responsabile della società Terna per i Balcani Gabriele Manduzio, il Direttore delle attività internazionali di Edison Mario Cumbat, il responsabile di Confindustria Puglia per le attività internazionali Raffaele Fasano e una rappresentanza di operatori economici e culturali regionali. Il programma della visita prevede alle ore 10,00, presso la Camera di Commercio del Montenegro a Podgorica, un seminario sulla cooperazione tra Puglia e Montenegro nei settori dell’energia, dei trasporti e del turismo. Alle ore 13,00, presso Villa Gorica, residenza dell’Ambasciatore italiano in Montenegro Gabriele Meucci, il Presidente Vendola incontrerà i massimi esponenti istituzionali montenegrini, tra cui il Primo Ministro Zeljko Sturanovic, il Ministro degli Esteri Milan Rocen, il Vice Primo Ministro Gordana Durovic, responsabile del Segretariato di Stato per l’Integrazione Europea e il Presidente del Parlamento Ranko Krivocapic. Alle 17,30 in Ambasciata conferenza stampa congiunta. Alle 19,00, presso l’Hotel Podgorica, Vendola accoglierà i suoi ospiti per una degustazione di prodotti tipici pugliesi, alla presenza del Presidente della Repubblica montenegrina Filip Vuianovic. .  
   
   
AZIONI, RISULTATI E PROPOSTE PER UNA PIENA CITTADINANZA DELLE DONNE CONVEGNO FINALE PROGETTO “DONNE, MEDIA E ISTITUZIONI”  
 
 Benevento, 17 dicembre 2007 - Il perdurare di una cultura su stereotipi di genere e l’assenza di un’adeguata politica della conciliazione tra vita familiare e lavorativa ostacolano molto spesso la presenza delle donne nei settori strategici del lavoro, della politica e dell’informazione. Il progetto attraverso integrate di informazione, formazione, studio e ricerca ha affrontato il delicato tema della rimozione degli stereotipi di genere e della definizione di politiche di conciliazione consentendo alle donne di acquisire specifiche competenze da portare nei diversi contesti lavorativi, da quello istituzionale a quello dell’informazione e dei media, per superare una cultura che spesso discrimina le donne e non ne agevola lo sviluppo professionale. Attraverso azioni di divulgazione, il progetto ha operato per diffondere una cultura delle pari opportunità tra uomo e donna, sensibilizzando i giovani, i manager, i politici, gli imprenditori sulla necessità di un’organizzazione sociale ed economica che includa anche le esigenze di conciliazione tra vita familiare e lavorativa delle donne. Nella giornata conclusiva saranno presentati i risultati del progetto e la rete transnazionale che ha operato. Saranno inoltre affrontate le nuove prospettive di politiche e azioni di parità. Interverranno, tra gli altri, Giustina Cinquegrana, Consigliera Pari Opportunità Provincia di Benevento – Erminia Mazzoni, Commissione Pari Opportunità Camera dei Deputati – Paolo Gargiulo, Dirigente servizio Progetti Integrati e Azioni Innovativi Regione Campania. Gli onori di casa al Presidente del Parco Scientifico e Tecnologico di Salerno e delle Aree Interne della Campania, Floriano Panza. Martedì 18 Dicembre 2007 – ore 10:00 Parco Scientifico e Tecnologico di Salerno e delle Aree Interne della Campania Sede di Benevento – Viale San Lorenzo. .  
   
   
“LA PROMOZIONE DELLA FAMIGLIA”: UN INCONTRO PER AVVIARE IN VALLE D’AOSTA IL NUOVO PERCORSO FORMATIVO PER FAMIGLIE E OPERATORI  
 
Aosta, 17 dicembre 2007 – L’assessorato della Sanità, Salute e Politiche sociali informa che martedì prossimo 18 dicembre, alle ore 21, nella sede del Centro Servizio per il Volontariato, in via Xavier de Maistre, 19, ad Aosta, si svolgerà l’incontro pubblico dal titolo: “La promozione della famiglia: una sfida per la comunità”, organizzato dal Servizio famiglia e politiche giovanili. “L’assessorato – dichiara l’Assessore Antonio Fosson – sta da anni perseguendo azioni volte a sottolineare il valore della famiglia quale risorsa da sostenere in quanto soggetto che riesce a rispondere sia a bisogni propri che a bisogni sociali e collettivi. Da qui la necessità di concretizzare quanto è emerso dalla conferenza regionale sulla famiglia svoltasi nel mese di aprile, intendendo la famiglia non più solo come fruitrice di servizi e portatrice di bisogni, ma soprattutto come risorsa da promuovere, sostenendone i processi di crescita, prevenendo al suo interno disagi e difficoltà e rafforzandone le competenze per renderla sempre più autonoma. Tra le azioni proposte vi è l’avvio di un percorso formativo rivolto alle famiglie, ai referenti e ai volontari dell’associazionismo familiare e delle organizzazioni no profit e agli operatori sociali inseriti nei servizi alla persona”. Il percorso formativo, che sarà presentato nel corso della serata di martedì prossimo 18 dicembre, prevede quattro incontri che si svolgeranno nei primi tre mesi del prossimo anno, presso la sede del Centro per le Famiglie di Aosta, in Via Monte Pasubio, 34, e si concluderà a fine marzo con l’appuntamento intitolato “Famiglie in Festa” , nel quale saranno illustrate le esperienze di promozione della famiglia. La partecipazione al corso è totalmente gratuita. Il numero massimo di partecipanti previsto è di trenta persone e sarà previsto un servizio di baby sitting per i figli dei partecipanti. .  
   
   
ITACA IMPRESA SOCIALE LEADER NELLE PARI OPPORTUNITÀ RICONOSCIUTO L´IMPEGNO PER L’APPROCCIO SISTEMICO ALLE PROBLEMATICHE CONNESSE ALLA SICUREZZA E AL BENESSERE ORGANIZZATIVO DEI SOCI LAVORATORI, CON PARTICOLARE ATTENZIONE ALLE DONNE  
 
Pordenone, 17 dicembre 2007 - Un Friuli Venezia Giulia agli ultimi posti in Italia per le pari opportunità, questa la situazione delle politiche in favore delle donne come presentata da una ricerca di Publis Res per conto della Conferenza dei presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome. Tuttavia, la situazione in regione non è così buia come si potrebbe pensare se nel campo dell´imprenditoria e dell´occupazione ´al femminile´ la Cooperativa sociale Itaca di Pordenone è stata premiata da Inail Fvg e Regione Friuli Venezia Giulia per la riconosciuta politica rivolta alle pari opportunità, nonché per l’approccio sistemico alle problematiche connesse alla sicurezza e al benessere organizzativo dei soci lavoratori, anche donne. Nell´anno del 15° anniversario di fondazione, che coincide con l´anno europeo delle pari opportunità, la Cooperativa sociale Itaca è stata premiata da Inail Fvg e Regione per l´impegno rivolto alle pari opportunità in azienda e alla sicurezza nei luoghi di lavoro. Riconosciuta, in particolare, a Itaca l´attenzione prestata alla gestione delle risorse umane e alla dimensione di genere, tenuto conto della rilevante presenza femminile in azienda, ben 787 le donne su 940 operatori pari all´84%, anche in posizioni strategiche. Il concorso “Parità di genere, conciliazione e sicurezza nelle imprese del Friuli Venezia Giulia” era stato indetto dall´Inail Fvg in collaborazione con la Regione, per dimostrare con casi concreti come l´attenzione al lavoro sia una risorsa strategica per l´impresa, nonché come buone prassi quali l´attenzione alla conciliazione lavoro-famiglia e il pieno rispetto della sicurezza sul lavoro siano una risorsa strategica di sviluppo. “Itaca contribuisce in modo determinante all´occupazione femminile del Friuli Venezia Giulia -sottolinea il direttore della Coop friulana, Orietta Antonini-. I dati sull´occupazione della nostra Cooperativa, con particolare riguardo al genere e alle maternità, sono la chiara dimostrazione dell´attenzione alla conciliazione, nonché dell´efficacia ed efficienza dell´imprenditoria femminile”. Itaca promuove l´inserimento di figure femminili in posizioni e mansioni prevalentemente occupate da personale maschile. Infatti, il numero di donne in posizione di quadro e dirigente è superiore a quello dei maschi: su 6 dirigenti ben 4 sono donne, mentre su 15 quadri le figure femminili sono 13. La rilevante presenza femminile in azienda si riscontra anche tra i tecnici con 37 donne su 42, tra il personale amministrativo-contabile 7 donne su 15, tra le figure commerciali con uno su 3, per un totale di 787 figure femminili in forza su 940 lavoratori. Donne adeguatamente rappresentate anche nel Consiglio d´Amministrazione, dove a trovare spazio sono 7 figure femminili su 18. Numerosi gli aspetti qualificanti per le pari opportunità nell´azienda Itaca a partire dalla ricerca di personale qualificato che, nel settore educativo e dell´assistenza, trova risposta prevalentemente in candidature femminili, per arrivare alla gestione democratica e partecipata ed alle condizioni paritarie tra i soci, principi sociali stabiliti dalla mission della Cooperativa friulana. Da sottolineare, inoltre, l´utilizzo di un linguaggio neutro non solo nei documenti ufficiali (ad esempio, Statuto e Regolamento) ma anche nelle ricerche di nuovo personale, a dimostrazione che Itaca non presuppone che uno specifico posto di lavoro sia solo maschile o femminile. A riprova dell´adozione di programmi, linee guida e documenti che orientino il personale e l´organizzazione in materia di pari opportunità e conciliazione, Itaca ha adottato specifiche istruzioni operative (ad esempio, quelle sulla maternità) oltre che il progetto Futura (programma della Regione Friuli Venezia Giulia, finanziato dall´Unione Europea nell´ambito del Fondo Sociale Europeo, volto alla promozione della partecipazione femminile al mercato del lavoro). Oltre a ciò, Itaca ha messo a disposizione una risorsa per gestire e coordinare il progetto. Il principio delle pari opportunità per il genere femminile non si pone come obiettivo ma è un dato di fatto, essendo Itaca una Cooperativa composta per l´84% da donne. Nella ricerca di personale non vi sono discriminazioni di genere e si assumono più femmine che maschi, essendo l´offerta da parte del genere maschile minore. Nell´ambito delle azioni positive e buone pratiche, Itaca è particolarmente attenta alla promozione di programmi di informazione e alla sensibilizzazione sui temi delle pari opportunità. La Cooperativa partecipa attivamente e informa i propri soci lavoratori su manifestazioni e incontri (ad esempio, “Fiera Rosa” di Udine nel marzo 2007, “Perle donne che cambiano” Pesaro settembre 2007). Da evidenziare inoltre non solo che la Cooperativa raccoglie ed elabora le informazioni sul personale secondo un´ottica di genere, come si evince dal Bilancio sociale, ma anche che Laura Lionetti e Orietta Antonini, in qualità di vice presidenti, sono state insignite dal Legacoop Fvg nel 2006 del premio Donna Legacoop. Tra gli altri punti qualificanti, un discorso a parte va riservato alle pari opportunità in termini di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. La Cooperativa Itaca infatti è impegnata affinché vengano garantiti permessi e congedi (retribuiti e non), come prevede il Contratto collettivo nazionale delle Cooperative sociali, a tutti i lavoratori che ne facciano richiesta per motivi familiari e di cura. Tanto per citare qualche dato, sono state 60785 le ore di assenza erogate nel 2006 e retribuite per maternità obbligatoria, facoltativa e permessi allattamento, 11 i permessi per l´assistenza a persone sofferenti di handicap grave (legge 104/92), 34 i permessi allattamento, 25 le persone assenti uno o più giorni per malattia dei bambini (D. Lgs. 151/01). Attualmente sono anche allo studio ulteriori convenzioni per favorire l´accesso ai servizi dedicati alla cura. Va poi evidenziato l´impegno di Itaca a definire l´organizzazione dei servizi e degli orari tenendo conto delle esigenze personali e familiari dei lavoratori. Ciò è reso possibile anche grazie alla tipologia dei servizi gestiti dalla Coop friulana, ad esempio la gestione sulle 24 ore consente una scelta più ampia rispetto ai tempi lavorativi. Particolare attenzione inoltre per l´accesso al part time. La forza lavoro di Itaca è composta al 60% da lavoratori con contratto a tempo parziale, la percentuale dei contratti part time è maggiore nei servizi dedicati all´infanzia e ai minori (70%), ambito lavorativo entro il quale si riscontra anche un´alta percentuale di giovani donne occupate. Da segnalare altresì la flessibilità del luogo o posto di lavoro. Per le mansioni di coordinamento e per alcuni indiretti è contemplata la possibilità di svolgere l´incarico in maniera flessibile rispetto al posto di lavoro. Un ulteriore punto qualificante riguarda pari opportunità e sicurezza nel luogo di lavoro. Nello specifico i provvedimenti per la prevenzione dei rischi professionali, l´informazione dei lavoratori, la formazione professionale, l´organizzazione e i mezzi destinati a porre in atto i provvedimenti necessari. Il più ampio documento di valutazione dei rischi sintetizza il complesso delle operazioni svolte. Per ciò che concerne l´informazione e la formazione sui rischi nel luogo di lavoro, annualmente e anche sulla base dell´analisi degli infortuni viene elaborato un piano formativo sui temi della sicurezza e prevenzione, tanto che Itaca ha avviato un progetto per integrare le procedure esistenti e collegarle con il sistema qualità. La possibilità per le lavoratrici gestanti, puerpere o in periodo di allattamento di rimanere nel proprio posto di lavoro è valutata dalla Cooperativa in collaborazione con il medico competente, previa consultazione del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza. Da sempre attenta alla prevenzione dei fenomeni di mobbing, burn out e stress, Itaca è parimenti impegnata nella verifica del benessere organizzativo. In tale direzione vanno la stimolazione del senso di appartenenza alla Cooperativa e il perseguimento del benessere professionale dei soci. Il contenimento del turn over, la prevenzione del burn out e la soddisfazione dei soci sono ricercati attraverso un´analisi sperimentale sulle cause del turn over nonché sulle situazioni lavorative potenzialmente stressanti. Particolare attenzione inoltre a promuovere ed erogare supervisione nei servizi privilegiando i soci, a creare opportunità di partecipazione a momenti istituzionali e di vita della Cooperativa, a effettuare un´analisi sperimentale sulle potenzialità dei soci ma anche sulle opportunità esistenti per sperimentare le loro potenzialità e raccogliere le loro idee progettuali. Al contempo, per creare un ambiente e un clima favorevoli all´accoglienza, Itaca ha definito modalità comuni di presentazione della Cooperativa e predisposto materiali informativi comuni da consegnare al momento dell´assunzione. Va peraltro evidenziato che Itaca ha pianificato ed avviato uno specifico programma per intervenire su burn out e turn over. Per quanto riguarda la prevenzione del rischio eventuale legato a posture incongrue, movimenti ripetuti e movimentazione manuale dei carichi, Itaca vi fa fronte attraverso l´informazione, la formazione specifica, l´attenzione continua verso l´organizzazione lavorativa e la valutazione della congruità degli ausili presenti nei luoghi di lavoro. E´ interesse primario della Cooperativa creare una “cultura della sicurezza” aziendale che vada oltre il semplice aspetto documentale. A tal fine si è dato ampio spazio alla sensibilizzazione e formazione, agli incontri con i soci lavoratori per raccogliere testimonianze ed esigenze, e trasmettere contemporaneamente concetti e competenze. Nel 2007 è stato avviato, con il contributo di consulenti esterni, un progetto per definire un sistema di gestione della sicurezza all´interno della Cooperativa. Www. Itaca. Coopsoc. It .  
   
   
INDAGINE TECNOBORSA 2007: LE FAMIGLIE ITALIANE E IL MERCATO IMMOBILIARE NELLE SEI GRANDI CITTÀ  
 
Roma, 17 dicembre 2007 - “I risultati previsionali dell’indagine Tecnoborsa 2007 mettono in evidenza che, per la prima volta dopo anni di grande crescita, nel biennio in esame il mercato dovrebbe subire una battuta di arresto, soprattutto per quanto riguarda le famiglie con figli piccoli residenti a Roma o Palermo. Infatti, è emerso che solo il 9,1% degli intervistati ha intenzione di effettuare una transazione nel biennio 2007-2008 - acquistare vendere, prendere in locazione, dare in locazione - e la quota è scesa di ben 7,2 punti rispetto a quanto rilevato nell’Indagine 2005” – ha dichiarato Valter Giammaria Presidente di Tecnoborsa. Prendendo in esame il solo comparto delle compravendite si è riscontrato che il 6% degli intervistati ha intenzione di acquistare un’abitazione nel biennio in esame. Dalla comparazione con la precedente Indagine Tecnoborsa sulle sei grandi città si evidenzia quanto già registrato per le transazioni nel loro complesso. Infatti, si denota un calo abbastanza rilevante della quota di chi ha intenzione di acquistare (5,7 punti percentuali), tuttavia, per il 78,2% si tratta sempre di acquistare un’abitazione principale; quindi, chi acquisterà nel prossimo futuro lo farà prevalentemente per la necessità di avere una casa propria o per migliorare le proprie condizioni abitative. Al secondo posto, con un notevole divario, troviamo la motivazione come seconda casa per le vacanze (9,2%), seguita da coloro che intendono acquistare una seconda casa per parenti prossimi (7,6%); infine, vi è chi pensa di acquistare per investire il proprio capitale (5%). Rispetto all’Indagine 2005 è salita la quota di chi pensa di acquistare un’abitazione principale (3,3 punti percentuali) o una seconda casa per parenti prossimi (0,7 punti); viceversa, è scesa la percentuale di chi pensa di acquistare una casa per investimento (4,1 punti), mentre è rimasta stazionaria la quota di chi pensa di comprare una seconda casa per le vacanze. Da un focus su chi pensa di acquistare un’abitazione principale risulta che il 44,5% si preoccupa che il prezzo del bene sia idoneo alle possibilità economiche della famiglia, il 42,9% tiene conto delle dimensioni, mentre con un netto distacco troviamo altre caratteristiche quali: vicinanza dei trasporti pubblici, ubicazione del bene, tranquillità e silenzio della zona, facilità di parcheggio, comfort e finiture dell’abitazione, etc. Va segnalato che dal confronto con l’ultima Indagine sulle sei grandi città è scesa di ben 16,8 punti percentuali - pur rimanendo al primo posto - la quota di coloro che danno molto peso al prezzo del bene, mentre è salita la quota di coloro che desiderano una casa servita dai trasporti pubblici. Spostando l’analisi dalla parte dell’offerta futura emerge che nel biennio 2007-2008 solo l’1,8% delle famiglie intervistate ha manifestato l’intenzione di vendere un immobile - specialmente a Napoli, Palermo e Torino - ma, complessivamente, rispetto al 2005 non si sono rilevati notevoli cambiamenti. Infatti, in termini di intenzioni, il mercato delle compravendite immobiliari sembra stia raggiungendo un punto di equilibrio, poichè le intenzioni di acquisto superano le intenzioni di vendita di soli 4,2 punti, mentre nel 2005 il gap era di 10 punti. Coerentemente con gli acquisti anche per le vendite verranno transate soprattutto le abitazioni principali (88,6% di chi pensa di vendere); a seguire, anche se con un notevole divario, le seconde case vacanze (11,4%); invece, nessuno pensa di vendere case per parenti prossimi o abitazioni destinate a forme di investimento. La motivazione predominante che induce alla vendita di un’abitazione è dettata dall’esigenza di acquistare un’altra abitazione principale (65,7%), mentre al secondo posto vi è chi pensa di vendere per bisogno di liquidità (17,1%); al terzo posto troviamo chi intende vendere per acquistare una casa per parenti prossimi ed, infine, chi desidera vendere per comprare una seconda casa vacanze. Tra le esigenze più rilevanti che indurranno nel prossimo futuro una famiglia alla sostituzione della prima casa troviamo al primo posto, con un notevole divario rispetto alle altre, il desiderio di acquistare una casa più ampia (78,3%); il 30,4% lo fa per andare a vivere vicino a parenti prossimi (30,4%); l’8,7% vuole un’abitazione più confortevole della precedente; a parità di punteggio (4,3%) troviamo la necessità di maggiori opportunità di parcheggio, la vicinanza al posto di lavoro e servizi e/o aree commerciali nelle vicinanze; nessuno ha dichiarato di voler vendere un’abitazione principale con la motivazione di acquistarne un’altra più piccola, più tranquilla e/o silenziosa, con più facile accesso ai trasporti pubblici, con aree verdi nelle vicinanze o ubicata in zone più centrali o più periferiche. Andando a vedere il mercato delle locazioni, è risultato che il 2,1% degli intervistati pensa di prendere in affitto un immobile nel prossimo biennio e le figure più attive saranno i giovani studenti, in particolar modo quelli che risiedono a Palermo. Tra le famiglie che risiedono nelle grandi città rimane quasi immutata, rispetto al 2005, la quota di coloro che pensano di prendere in locazione un’abitazione. Spostandoci sul lato dell’offerta, è emerso che solo lo 0,3% degli intervistati pensa di concedere in locazione un bene nel biennio 2007-2008 e, a differenza di quanto avvenuto per la domanda, si prevede un calo di 1,1 punti percentuali rispetto a quanto dichiarato nell’Indagine 2005. Inoltre, il gap tra domanda e offerta nel 2005 era quasi nullo (0,4 punti), mentre nell’Indagine 2007 è salito a 1,8 punti. Questo in parte è dovuto al fatto che, a causa dell’incremento dei tassi di interesse, le famiglie italiane sono indecise se comprare o affittare un’abitazione. In ogni caso, la città più attiva dovrebbe essere Roma. Il Presidente di Tecnoborsa ha affermato che “mettendo a confronto le transazioni effettuate nel biennio 2005-2006 con quelle previste per il biennio 2007-2008 il numero delle famiglie che intendono effettuare una qualsiasi transazione scenderà di 3,4 punti percentuali; infatti, quelli che hanno effettuato una transazione sono stati il 12,4% degli intervistati, mentre quelli che pensano di effettuarla sono solo il 9,1%”. Tuttavia, per quanto riguarda i soli acquisti è emerso che la percentuale di chi pensa di acquistare una casa è più alta di quella di chi ha già effettuato lo stesso tipo di transazione nel biennio precedente, di 1,5 punti percentuali. Infatti, il 4,5% delle famiglie intervistate ha acquistato un’abitazione nei due anni antecedenti l’Indagine e il 6% pensa di farlo nei due successivi. Tale risultato non deve far pensare che ci sarà una crescita delle compravendite, in quanto, come abbiamo ricordato più volte negli articoli precedenti, in qualsiasi indagine, l’intenzione è una misura della propensione della popolazione di riferimento a tenere un certo comportamento e può essere considerato un indicatore solo parziale dell’effettivo tradursi in atto dei fenomeni in esame. “In effetti, tale affermazione è confermata anche dal fatto che nel corso dell’Indagine 2005 ben l’11,6% degli intervistati aveva dichiarato che pensava di acquistare una casa nel biennio 2005-2006 - ha proseguito Valter Giammaria - ma dall’indagine 2007 è risultato che, in realtà, nel periodo preso in esame, hanno realmente effettuato questo tipo di transazione solo il 4,5% degli intervistati. Quindi, nell’immaginario delle famiglie italiane c’è il desiderio di acquistare un’abitazione ma poi nei fatti non sempre ci riescono”. Inoltre, il gap fra le transazioni previste e quelle effettuate nell’Indagine 2005 era di 4,6 punti, mentre in questa Indagine è risultato essere, come si è già detto precedentemente, di soli 1,5 punti. Per quanto riguarda le vendite, viceversa, la percentuale delle famiglie che vorrebbero vendere un’abitazione nel biennio 2007-2008 dovrebbe essere inferiore, di 1 punto, alla quota di chi ha venduto nei due anni precedenti. Infatti, le vendite effettuate hanno riguardato il 2,7% delle famiglie intervistate, mentre quelle future dovrebbero coinvolgere solo l’1,8%. Andando a vedere quanto dichiarato dagli intervistati nell’Indagine 2005 è emerso che l’1,6% di essi pensava di vendere un’abitazione nel biennio successivo l’intervista (2005-2006), ma nell’Indagine 2007 è emerso che il 2,7% degli intervistati hanno realmente venduto una casa in quell’intervallo temporale. “Dunque, in questo caso, diversamente da quanto riscontrato per la domanda, la quota di chi ha realmente effettuato una transazione è stata superiore a quella di coloro che pensavano di effettuarla” – ha concluso il Presidente. Anche per quanto riguarda il mercato delle locazioni le transazioni effettuate sono superiori a quelle previste, di 2 punti nel caso della domanda e di 2,8 in quello dell’offerta. In entrambi i casi le transazioni previste nell’Indagine 2005 sono risultate, in base a quanto rilevato nell’Indagine 2007, inferiori a quelle realmente effettuate. .  
   
   
MILANO SANTA GIULIA  
 
 Milano, 17 dicembre 2007 - Al via le opere per la realizzazione delle urbanizzazioni primarie Milano Santa Giulia, controllata del gruppo Risanamento, comunica che la Conferenza dei Servizi ha approvato i titoli autorizzativi per la realizzazione delle opere di urbanizzazione primaria delle Macro Unità di Coordinamento 2 e 3 ricomprese nel Progetto Milano Santa Giulia. A dette Macro Unità corrispondono le aree sulle quali verranno edificati il comparto residenziale “Ellisse”, il comparto “Avenue e Piazza del Lusso” ed il comparto “Multisala”. Secondo quanto previsto dalla Convenzione Attuativa del Piano Integrato di Intervento, l’esito favorevole della Conferenza consente l’ottenimento dei titoli abilitativi per la realizzazione delle opere di urbanizzazione primaria, secondaria e conseguentemente di quelli relativi ai lavori di edificazione degli edifici siti all’interno delle sopra richiamate Macro Unità. .  
   
   
PIRELLI RE: NON ESISTE ALCUN ACCORDO SU DI UNO SCAMBIO AZIONARIO TRA KARSTADT, LA RINASCENTE E PRINTEMPS  
 
Milano, 17 dicembre 2007 – Con riferimento alle ipotesi riportate il 12 dicembre da alcune agenzie di stampa in merito a una possibile alleanza nel settore retail premium, Pirelli Re precisa che non esiste alcun accordo su di uno scambio azionario tra Karstadt, La Rinascente e Printemps. Una lettera di intenti non vincolante tra Arcandor (Karstadt), Pirelli Re, Rreef e il Gruppo Borletti é stata firmata al solo fine di valutare se sussistono i presupposti, nel futuro, per la costituzione di un gruppo europeo di grandi magazzini nel segmento premium. Si informa inoltre che nè La Rinascente, nè l´azionista Investitori Associati hanno sottoscritto la suddetta lettera di intenti. L´operazione, ove procedesse, dovrà in ogni caso passare al vaglio di La Rinascente e di tutti i suoi azionisti. .  
   
   
IMPREGILO: GIANCARLO GUENZI NUOVO CONSIGLIERE  
 
 Sesto San Giovanni, 17 dicembre 2007 - Impregilo rende noto che il Consiglio di Amministrazione della Società, riunitosi il 12 dicembre, ha nominato Giancarlo Guenzi nuovo amministratore in sostituzione del dimissionario Luca Bettonte. .  
   
   
SI CHIUDE CON SUCCESSO L´OFFERTA PUBBLICA DI SOTTOSCRIZIONE DELLE OBBLIGAZIONI ENEL DESTINATE AI RISPARMIATORI ITALIANI  
 
Roma, 17 dicembre 2007 – Il periodo di offerta delle obbligazioni del prestito a tasso fisso denominate "Enel Tf 2007-2015" e delle obbligazioni a tasso variabile denominate "Enel Tv 2007-2015", riservate ai risparmiatori italiani, si è chiuso il 7 dicembre 2007 con un notevole successo di domanda da parte del pubblico. A fronte dell´eccesso di domanda (pari a circa 1 miliardo e 50 milioni di euro per il prestito a tasso fisso e a circa 1,3 miliardi di euro per il prestito a tasso variabile) rispetto all’ammontare massimo inizialmente offerto (pari a 2 miliardi di euro), Enel, d´intesa con i responsabili del collocamento (Banca Imi e Unicredit), ha deciso di aumentare l’importo massimo dell’emissione. Il numero complessivo di obbligazioni effettivamente emesse risulta essere pari (i) a 1 milione, per un ammontare nominale complessivo pari a 1 miliardo di euro, con riferimento al prestito a tasso fisso, assegnato a 47. 556 investitori e (ii) a 1 milione e trecentomila, per un ammontare nominale complessivo pari a 1 miliardo e 300 milioni di euro, con riferimento al prestito a tasso variabile, assegnato a 47. 119 i nvestitori. Si segnala che le informazioni relative al tasso di interesse nominale (con riferimento al prestito obbligazionario a tasso fisso) ed il margine di rendimento o spread (con riferimento al prestito obbligazionario a tasso variabile), nonché la data di emissione e godimento, la data di scadenza e le date di pagamento degli interessi di ciascun prestito saranno rese note mediante la pubblicazione di un apposito avviso da parte di Enel su un quotidiano economico-finanziario, entro il quinto giorno lavorativo successivo alla chiusura del periodo di offerta. Con il collocamento appena chiuso Enel porta a 10,0 miliardi di euro il controvalore totale dei bond emessi negli ultimi 6 mesi, dei quali 9,0 miliardi di euro sono serviti per rifinanziare il prestito da 35,0 miliardi di euro contratto nell’aprile scorso per finanziare l’acquisizione di Endesa. Più in dettaglio, 2,0 dei 2,3 miliardi di euro del ricavato del bond retail saranno destinati al rimborso della linea di credito da 35,0 miliardi di euro, il cui valore residuo verrà così a ridursi a 19,5 miliardi di euro. .  
   
   
PRESENTATA INDAGINE SU COMPETITIVITA´ FRIULI VENEZIA GIULIA  
 
 Trieste, 17 dicembre 2007 - Diventare sempre di più una regione "intelligente", capace di sviluppare ulteriormente le proprie eccellenze nei settori economici in cui tradizionalmente opera e di promuovere lo sviluppo in ambiti competitivi fortemente innovativi: dal biotech/biomedicale all´Ict (Information and Communication Technology), dall´energia all´ambiente e alla logistica. Questa la "visione del futuro" per la regione in una prospettiva che arriva fino al 2015, definita attraverso un´approfondita indagine su "Competitività e sviluppo del Friuli Venezia Giulia". La ricerca è stata condotta per conto dell´Amministrazione regionale da Ambrosetti The European House, con il sostegno delle quattro Camere di commercio, di Confindustria, Friulia, Banca Intesa e Cisco Systems. I risultati dell´indagine, che aveva preso l´avvio nel maggio dello scorso anno, sono stati illustrati questa sera dal presidente della Regione Riccardo Illy in un convegno che si è svolto a Trieste nell´auditorium della Friulia Holding. All´incontro, accanto a Illy, hanno preso parte l´assessore regionale alle Attività produttive, Enrico Bertossi, l´amministratore delegato di Friulia Federico Marescotti, il presidente dell´Associazione degli industriali del Friuli Venezia Giulia Adalberto Valduga, e Giovanni Pavan in rappresentanza dell´Unioncamere. La ricerca è stata coordinata da un "comitato guida" che si è riunito più volte nel corso dell´ultimo anno e mezzo. I primi risultati dell´indagine erano stati presentati dallo stesso presidente Illy nel settembre 2006 in occasione del tradizionale "Forum Ambrosetti" di Villa d´Este a Cernobbio. Un prima stesura era stata quindi presentata nell´aprile scorso al tavolo di concertazione con le categorie economiche e sociali, un passaggio che ha permesso di integrare e affinare la versione definitiva. Del "comitato guida" hanno fatto parte - oltre a Illy, agli assessori Bertossi e Cosolini e al direttore generale della Regione Andrea Viero - anche il titolare di Ambrosetti The European House Alfredo Ambrosetti e gli economisti Giacomo Vaciago e Innocenzo Cipolletta. Sono stati inoltre intervistati 40 opinion leader, vale a dire imprenditori, manager ed esperti regionali ma anche nazionali e internazionali. Come ha spiegato Illy, nell´illustrare le ragioni dell´indagine affidata ad Ambrosetti, "la visione del futuro di un territorio non può essere lasciata arbitrariamente al caso o alla libera interpretazione, ma va definita e perseguita con chiarezza e determinazione". La visione emersa si proietta in una prospettiva di medio-lungo periodo, che arriva fino al 2015, con l´obiettivo di far diventare entro quella data il Friuli Venezia Giulia "il sistema territoriale più attrattivo e a più alta qualità della vita del Centro Europa, con elevato sviluppo economico e forte coesione sociale". La scelta strategica è di focalizzare l´attenzione su alcuni ambiti economici con alto potenziale di innovazione, capaci poi di generare ricadute su tutto il tessuto economico regionale per aumentarne la competitività e la capacità di attrazione di nuovi investimenti. Una regione "intelligente", ha spiegato Illy, è un territorio capace di captare, distribuire e condividere, elaborare e tradurre in azioni e fatti i segnali, le informazioni e le esperienze utilizzando tutte le fonti disponibili, interne ed esterne. Nel corso della ricerca sono stati anche individuati alcuni indicatori del "tasso di innovazione" di un territorio, ponendo a confronto il dato relativo al Friuli Venezia Giulia con quello di altre regioni e Paesi europei. La spesa in ricerca e sviluppo (R&s) in percentuale sul Prodotto interno lordo è in regione dell´1,7 per cento, superiore alla Slovenia (1,32) e alla Catalogna (1,27) ma inferiore alla Carinzia (1,8). L´obiettivo è arrivare al 2 per cento entro il 2015, tenuto conto che il traguardo indicato dall´Agenda di Lisbona è del 3 per cento. Ancora basso è invece in regione il contributo del settore privato sul totale delle spese in R&s: siamo al 42,6 per cento, contro l´85,7 della Carinzia, il 66,4 della Catalogna e il 63,9 della Slovenia. Nello studio si pone un obiettivo del 65 per cento entro il 2015 (a Lisbona è stato fissato un traguardo del 75 per cento). Gli spin-off universitari, le imprese nate da ricerche svolte in ambito accademico, sono stati 14 nel 2006 in Friuli Venezia Giulia, meno della Lombardia (25) ma più di altre regioni italiane come Puglia (1) e Liguria (0). L´obiettivo della Regione è di arrivare a 20 entro il 2015. Infine, il numero dei brevetti Epo (European Patent Office) per ogni milione di forza lavoro, sono stati nel 2003 in Friuli Venezia Giulia pari a 131, inferiori alla Carinzia (165), ma superiori alla Catalogna (72) e alla Slovenia (45). La Regione si pone adesso l´obiettivo di arrivare a 180, sempre nel 2015. Dalle strategie generali indicate dal presidente, discendono alcuni obiettivi, indirizzi e progetti concreti, puntualmente analizzati e definiti nell´indagine commissionata dalla Regione ad Ambrosetti The European House. Ad illustrali è stato Andrea Beretta Zanoni, docente universitario e coordinatore del progetto, che si è soffermato sui sei settori su cui si è focalizzata l´attenzione, a partire dalla "Regione intelligente", che fornisce la cornice per tutti gli altri: alcuni sono da consolidare e rafforzare (casa/arredo, elettromeccanica/cantieristica), altri da sviluppare per il loro forte potenziale innovativo (logistica, biotech/biomedicale e Ict). Altri settori su cui la Regione punta, anche se non sono stati approfonditi in modo specifico nello studio, sono quelli del turismo e dell´enogastronomia, delle banche e delle assicurazioni e, per quanto riguarda gli ambiti più innovativi, l´energia e l´ambiente. Questo non significa che vengono trascurati gli altri settori, come ha precisato Beretta Zanoni, ma che ci si concentra su quelli che hanno poi una capacità di ricaduta diffusa, che coinvolge l´intera economia regionale. "Non siamo di fronte a un libro dei sogni - ha voluto sottolineare l´assessore alle Attività produttive Enrico Bertossi - ma a una ´road map´ che abbiamo già cominciato concretamente a tradurre nei fatti, e che costituisce nello stesso tempo un punto di riferimento su cui tutti gli operatori regionali, le istituzioni e le categorie economiche e sociali, sono già in sintonia". Bertossi ha citato i distretti industriali, i consorzi industriali, i parchi scientifico-tecnologici, l´Area di ricerca, una "rete" che "si sta già muovendo - ha osservato l´assessore - nella direzione indicata dal piano strategico che oggi abbiamo presentato". .  
   
   
FULVIO CONTI: DALLE SINERGIE CON ENEL E ACCIONA SONO ATTESI, A REGIME, RISPARMI PER ENDESA PER OLTRE 1 MILIARDO DI EURO ALL’ANNO  
 
 Londra, 17 dicembre 2007 – L’amministratore delegato e direttore generale di Enel, Fulvio Conti, nel corso dell’incontro del 12 dicembre con la comunità finanziaria, ha illustrato gli effetti economico-patrimoniali sui risultati di Endesa attesi dalle sinergie con Enel e Acciona ad oggi identificate. Dei contenuti dell’odierna presentazione viene di seguito fornita una sintesi degli aspetti più significativi. Le motivazioni che hanno condotto all’acquisizione del controllo di Endesa da parte di Enel e del partner Acciona sono individuabili principalmente nel forte contributo che tale acquisizione potrà fornire alla crescita dei risultati operativi e finanziari. Tale acquisizione è inoltre ritenuta idonea a far conseguire rilevanti sinergie e risparmi, nonché a determinare un immediato aumento dell’utile per azione. Il gruppo di lavoro dei tecnici di Enel, Acciona e Endesa ha individuato ad oggi sinergie che possono generare a regime risparmi totali per Endesa dell’ordine di 1. 028 milioni di euro su base annua, dei quali 330 milioni riconducibili ad azioni di miglioramento dell’efficienza previste dall’attuale piano strategico di Endesa; tali sinergie potranno altresì generare per Enel risparmi totali dell’ordine di 100 milioni di euro. Gli ulteriori risparmi attesi per Endesa ammontano quindi a 698 milioni di euro all’anno, dei quali 680 milioni (pari ad oltre il 97%) dovrebbero essere conseguiti entro il 2012 e risultano riconducibili per 457 milioni di euro a sinergie di costo e ai relativi effetti sui margini e per 223 milioni di euro all’ottimizzazione degli investimenti. In particolare, si prevede che potranno essere realizzati entro il 2012 risparmi su base annua per 150 milioni di euro nell’area corporate, servizi generali, information technology e ricerca e sviluppo, per 97 milioni di euro nel settore degli acquisti (esclusi i combustibili), per 123 milioni di euro nel settore della generazione (grazie soprattutto all’aumento dell’efficienza degli impianti e all’ottimizzazione della disponibilità degli impianti nucleari), per 216 milioni di euro nel settore della distribuzione (grazie al miglioramento delle prestazioni ed alla diffusione del contatore elettronico nella penisola iberica) e per 94 milioni di euro nel settore energy management (grazie all’ottimizzazione degli approvvigionamenti di combustibile, nonché della pianificazione, della logistica e della gestione del portafoglio). Sono attualmente oggetto di analisi ulteriori azioni di miglioramento dell’efficienza in tutte le aree di attività di Endesa; i relativi effetti saranno quantificati in occasione della presentazione del nuovo piano industriale, prevista nel mese di marzo 2008. .  
   
   
LE FONDAZIONI SCIENTIFICHE EUROPEA E SUDCOREANA ANALIZZANO UNA POSSIBILE COOPERAZIONE  
 
Bruxelles, 17 dicembre 2007 - La Korea Research Foundation (Krf, Fondazione coreana per la ricerca) ha manifestato il proprio interesse a partecipare a programmi quali il programma di ricerca collaborativa europea (Eurocores) e i programmi per le reti di ricerca (Rnp) sotto l´egida della Fondazione europea della scienza (Fes). «Nei campi della scienza e dell´ingegneria si è assistito a un´intensificazione della collaborazione nella ricerca tra Corea ed Europa», ha dichiarato il dottor Sang-man Huh, presidente di Krf, in occasione di un seminario tenutosi di recente a Seul (Corea del Sud). «Tuttavia, in termini di scienze umane e sociali, la base per la collaborazione è tuttora debole. Ritengo che sia necessario gettare le basi di scambi e collaborazioni più attive tra i ricercatori coreani ed europei mediante accordi accademici o tramite altre misure da concordarsi tra la Krf e la Fes». «La Korea Research Foundation è un ente finanziatore chiave di progetti con un metodo di risposta dal basso verso l´alto, insieme alla Korea Science and Engineering Foundation (ossia Fondazione coreana per la scienza e l´energia), che finanzia ricerche più strategiche e di conseguenza rappresenta un partner importante per la Fes e le organizzazioni che ne fanno parte», ha osservato il direttore esecutivo della Fes, il dottor John Marks, che ha partecipato alla riunione. «Sono determinate a promuovere una maggiore cooperazione internazionale per la propria comunità scientifica, non solo concentrandosi sugli Usa, ma anche creando aperture per l´Europa. » Poiché due fondazioni scientifiche nordamericane, e più precisamente la statunitense National Science Foundation (Nsf) e la canadese Canadian Social Sciences and Humanities Council, hanno già aderito al programma Eurocores, Krf rappresenterebbe il terzo partner non europeo. Oltre a una potenziale cooperazione, che verrà presa in considerazione nei prossimi mesi, la Krf sta anche valutando la possibilità di istituire una struttura simile allo Spazio europeo della ricerca (Ser), ha spiegato il dottor Huh. Lo spazio asiatico della ricerca cercherebbe «di creare una piattaforma comune per la collaborazione transfrontaliera nella regione asiatica», ha spiegato, esprimendo l´auspicio che l´Asia possa beneficiare dell´esperienza europea. «Inoltre, vogliamo conoscere i requisiti essenziali e se, prima di creare lo spazio, sia necessario istituire un´organizzazione indipendente e non governativa di enti nazionali per la ricerca. » La Krf è stata fondata nel 1981. Da allora si è dedicata allo sviluppo della ricerca accademica in un´ampia gamma di settori. Con un bilancio pari a 900 Mio Eur, è diventata una delle organizzazioni principali del paese per il finanziamento della ricerca e ha stipulato accordi sulla ricerca e programmi di scambio con istituti e consigli per la ricerca in vari paesi, tra cui otto Stati membri dell´Ue. La Fes riunisce 78 agenzie nazionali di finanziamento, nonché agenzie e università che effettuano ricerca di 30 nazioni. Negli ultimi 33 anni l´organizzazione con sede a Strasburgo ha promosso la cooperazione transfrontaliera per la ricerca in tutte le discipline scientifiche in Europa. Per ulteriori informazioni consultare: Fondazione europea della scienza: http://www. Esf. Org/ Korea Science Foundation: http://www. Krf. Or. Kr/ .  
   
   
PROGETTO “ELLEPI TRENTINO 2”, APPROVATI I CRITERI PER LA PARTECIPAZIONE AI TIROCINI DI GIOVANI LAUREATI ALL’ESTERO IL 25 GENNAIO E IL 23 MAGGIO 2008 LA SCADENZA DELLE DOMANDE DI PARTECIPAZIONE  
 
Trento, 17 dicembre 2007 - Il 25 gennaio per la prima fase di tirocini e il 23 maggio 2008 per la seconda: sono le date di scadenza per la presentazione, allo Sportello Informativo Territoriale di Viale Verona 141 a Trento, delle domande di adesione e partecipazione alla fase di selezione della seconda edizione di Ellepi Trentino, il progetto attivato dalla Provincia autonoma di Trento con il cofinanziamento della Comunità Europa che offrirà a 56 giovani laureati trentini l’opportunità di svolgere tirocini presso aziende selezionate in Francia, Germania, Irlanda, Regno Unito e Spagna, finalizzati ad acquisire competenze professionali e linguistiche che potranno poi essere utilizzate con profitto all’interno di imprese trentine. Modalità e termini di presentazione delle domande sono riportati nella delibera, firmata dal presidente Dellai, con la quale la Giunta provinciale ha oggi approvato i criteri per il finanziamento e la realizzazione dei tirocini. La documentazione a supporto è pubblicata sul sito internet www. Ellepitrentino. It. I giovani laureati trentini che nel 2008 avranno la possibilità di svolgere un tirocinio di 16 settimane in Europa grazie al progetto Ellepi-trentino 2 (approvato dalla Giunta provinciale un mese fa) saranno 56, di età compresa tra i 22 e i 35 anni. Il progetto Ellepi-trentino 2 (Esperienze Lavorative di Laureati in Europa per lo sviluppo di Professionalità Innovative in Trentino), promosso e coordinato dall’Ufficio Fondo Sociale Europeo – Segreteria generale delle Provincia autonoma di Trento, si inserisce nell´ambito del Programma sull’apprendimento permanente (Lifelong Learning Programme) - Programma settoriale Leonardo da Vinci, e beneficia del contributo finanziario della Commissione Europea. Esso costituisce la continuazione ideale del Progetto Ellepi-trentino prima edizione, ora in fase di conclusione, che ha raccolto particolare interesse da parte del gruppo target dimostrandosi valido sia in termini di obiettivi specifici che di impostazione generale per il raggiungimento di rilevanti obiettivi di sviluppo provinciale. Il progetto ha l’obiettivo di favorire l’internazionalizzazione e l’apertura del tessuto produttivo provinciale, facendo leva sull’innovazione dei profili professionali, sulla mobilità e sullo sviluppo del capitale umano in una prospettiva di mercato del lavoro globale. Il progetto intende quindi offrire a 56 giovani laureati, di età compresa tra i 22 e i 35 anni e residenti in provincia di Trento, l’opportunità di realizzare un tirocinio lavorativo all’estero della durata di 16 settimane. Sono state individuate sei aree di contenuto professionale ritenute strategiche per l’innovazione e l’internazionalizzazione delle imprese trentine, quali: comunicazione, immagine, marketing e pubblicità; management, amministrazione e finanza; progettazione, ricerca e sviluppo; Information and Communication Technology; sviluppo locale, promozione del territorio e qualità ambientale; logistica e reti. Ellepi-trentino 2 prevede la collaborazione di una rete europea di partner qualificati operanti in Francia, Germania, Irlanda, Regno Unito e Spagna, che si occuperà dell’individuazione delle realtà aziendali ospitanti i tirocinanti, della preparazione linguistica, culturale e professionale nel Paese di destinazione nonché dell’accompagnamento e del monitoraggio dell’esperienza. Ai partecipanti sarà inoltre offerta la possibilità di frequentare azioni di supporto linguistico a Trento, allo scopo di migliorare la conoscenza linguistica scritta e orale prima della partenza per l’estero. A ciascun partecipante del progetto viene riconosciuta una borsa di mobilità a copertura delle spese di alloggio, di assicurazione, di viaggio, vitto e trasporti locali per l’intero periodo di tirocinio all’estero. L’intera esperienza di tirocinio sarà documentata sulla base di un portfolio personale del tirocinante. I due periodi di tirocini previsti avranno luogo in marzo-luglio 2008 e agosto-dicembre 2008. La scadenza per la presentazione delle domande di adesione e partecipazione alla fase di selezione è fissata il 25 gennaio 2008 per la prima fase di tirocini e il 23 maggio 2008 per la seconda. La documentazione a supporto è pubblicata sul sito internet www. Ellepitrentino. It .  
   
   
PROGETTO “ELLEPI TRENTINO 2”, APPROVATI I CRITERI PER LA PARTECIPAZIONE AI TIROCINI DI GIOVANI LAUREATI ALL’ESTERO IL 25 GENNAIO E IL 23 MAGGIO 2008 LA SCADENZA DELLE DOMANDE DI PARTECIPAZIONE  
 
Trento, 17 dicembre 2007 - Il 25 gennaio per la prima fase di tirocini e il 23 maggio 2008 per la seconda: sono le date di scadenza per la presentazione, allo Sportello Informativo Territoriale di Viale Verona 141 a Trento, delle domande di adesione e partecipazione alla fase di selezione della seconda edizione di Ellepi Trentino, il progetto attivato dalla Provincia autonoma di Trento con il cofinanziamento della Comunità Europa che offrirà a 56 giovani laureati trentini l’opportunità di svolgere tirocini presso aziende selezionate in Francia, Germania, Irlanda, Regno Unito e Spagna, finalizzati ad acquisire competenze professionali e linguistiche che potranno poi essere utilizzate con profitto all’interno di imprese trentine. Modalità e termini di presentazione delle domande sono riportati nella delibera, firmata dal presidente Dellai, con la quale la Giunta provinciale ha oggi approvato i criteri per il finanziamento e la realizzazione dei tirocini. La documentazione a supporto è pubblicata sul sito internet www. Ellepitrentino. It. I giovani laureati trentini che nel 2008 avranno la possibilità di svolgere un tirocinio di 16 settimane in Europa grazie al progetto Ellepi-trentino 2 (approvato dalla Giunta provinciale un mese fa) saranno 56, di età compresa tra i 22 e i 35 anni. Il progetto Ellepi-trentino 2 (Esperienze Lavorative di Laureati in Europa per lo sviluppo di Professionalità Innovative in Trentino), promosso e coordinato dall’Ufficio Fondo Sociale Europeo – Segreteria generale delle Provincia autonoma di Trento, si inserisce nell´ambito del Programma sull’apprendimento permanente (Lifelong Learning Programme) - Programma settoriale Leonardo da Vinci, e beneficia del contributo finanziario della Commissione Europea. Esso costituisce la continuazione ideale del Progetto Ellepi-trentino prima edizione, ora in fase di conclusione, che ha raccolto particolare interesse da parte del gruppo target dimostrandosi valido sia in termini di obiettivi specifici che di impostazione generale per il raggiungimento di rilevanti obiettivi di sviluppo provinciale. Il progetto ha l’obiettivo di favorire l’internazionalizzazione e l’apertura del tessuto produttivo provinciale, facendo leva sull’innovazione dei profili professionali, sulla mobilità e sullo sviluppo del capitale umano in una prospettiva di mercato del lavoro globale. Il progetto intende quindi offrire a 56 giovani laureati, di età compresa tra i 22 e i 35 anni e residenti in provincia di Trento, l’opportunità di realizzare un tirocinio lavorativo all’estero della durata di 16 settimane. Sono state individuate sei aree di contenuto professionale ritenute strategiche per l’innovazione e l’internazionalizzazione delle imprese trentine, quali: comunicazione, immagine, marketing e pubblicità; management, amministrazione e finanza; progettazione, ricerca e sviluppo; Information and Communication Technology; sviluppo locale, promozione del territorio e qualità ambientale; logistica e reti. Ellepi-trentino 2 prevede la collaborazione di una rete europea di partner qualificati operanti in Francia, Germania, Irlanda, Regno Unito e Spagna, che si occuperà dell’individuazione delle realtà aziendali ospitanti i tirocinanti, della preparazione linguistica, culturale e professionale nel Paese di destinazione nonché dell’accompagnamento e del monitoraggio dell’esperienza. Ai partecipanti sarà inoltre offerta la possibilità di frequentare azioni di supporto linguistico a Trento, allo scopo di migliorare la conoscenza linguistica scritta e orale prima della partenza per l’estero. A ciascun partecipante del progetto viene riconosciuta una borsa di mobilità a copertura delle spese di alloggio, di assicurazione, di viaggio, vitto e trasporti locali per l’intero periodo di tirocinio all’estero. L’intera esperienza di tirocinio sarà documentata sulla base di un portfolio personale del tirocinante. I due periodi di tirocini previsti avranno luogo in marzo-luglio 2008 e agosto-dicembre 2008. La scadenza per la presentazione delle domande di adesione e partecipazione alla fase di selezione è fissata il 25 gennaio 2008 per la prima fase di tirocini e il 23 maggio 2008 per la seconda. La documentazione a supporto è pubblicata sul sito internet www. Ellepitrentino. It .  
   
   
CORSO DI FORMAZIONE PER ESPERTI IN POLITICHE LAVORO  
 
 Milano, 17 dicembre 2007 - E´ destinato a coloro che hanno una laurea triennale o specialistica e che sono domiciliati in Lombardia, il corso di formazione per "Esperto/a in gestione di politiche attive del lavoro", il cui compito sarà quello di facilitare le persone ad inserirsi nel mondo del lavoro, accompagnandole attraverso tutto il percorso che vede coinvolti molti "attori". Il corso fa parte del programma Laborlab Accademy, scuola di Alta Formazione per gli operatori delle politiche del lavoro, un´articolazione del più generale programma regionale Laborlab - Linee di sviluppo per valorizzare il capitale umano. Si tratta di un´iniziativa della Regione Lombardia "che - spiega l´assessore all´Istruzione, Formazione e Lavoro Gianni Rossoni - sperimenta servizi innovativi di politiche attive del lavoro a favore di disoccupati e lavoratori atipici" Il corso per "esperto in gestione di politiche attive del lavoro", è a tempo pieno e ha una durata complessiva di 1. 200 ore, delle quali 120 all´estero (Gran Bretagna, Danimarca o Francia) e 300 di stage. La frequenza, per un massimo di 60 allievi, è gratuita. Le domande dovranno essere inviate, entro fine mese, al Consorzio Scuole Lavoro Milano. Per avere informazioni si può consultare il sito www. Cslmilano. It .  
   
   
BORSE DI STUDIO PER STUDENTI NON LAVORATORI  
 
Palermo, 17 dicembre 2007 - Il Dipartimento dei Metodi Quantitativi per le Scienze Umane dell´Università di Palermo in collaborazione con l´Istituto di Formazione Politica "Pedro Arrupe" mette a disposizione borse di studio per studenti non lavoratori che desiderano specializzarsi nel settore del controllo della qualità e delle relazioni con il pubblico. Per informazioni: www. Istitutoarrupe. It ; www. Dmq. Unipa. It .  
   
   
RIVELATO DA UNO STUDIO L´IMPATTO DELL´AUMENTO DI CO2 SUL SUOLO DELLE FORESTE TROPICALI  
 
Bruxelles, 17 dicembre 2007 - Una ricerca finanziata dall´Ue ha rivelato che con l´aumento delle emissioni di Co2 il suolo delle foreste tropicali probabilmente rilascerà nell´atmosfera una quantità maggiore del carbonio da esso immagazzinato. All´origine di questo circolo di ritorno positivo si trova la lettiera. Probabilmente la quantità di lettiera presente sul suolo delle foreste tropicali in futuro aumenterà per via dei livelli più elevati di Co2, nonché a causa dell´aumento delle temperature e del cambiamento dei regimi pluviometrici. «Poiché la caduta di lettiera rappresenta un importante flusso di carbonio dalla vegetazione verso il suolo, le variazioni nell´apporto di lettiera avranno probabilmente conseguenze di vasta portata per la dinamica del carbonio del terreno», spiegano i ricercatori nel loro articolo pubblicato sulla rivista Plos One. «Tali sconvolgimenti nell´equilibrio del carbonio potrebbero rivelarsi particolarmente importanti ai tropici, poiché le foreste tropicali custodiscono quasi il 30% del carbonio globale del suolo, il che le rende una componente essenziale del ciclo globale del carbonio », aggiungono i ricercatori. Gli scienziati hanno monitorato per cinque anni i flussi di biossido di carbonio dalla superficie del suolo verso l´atmosfera in alcuni lotti di terreno della foresta tropicale di pianura a Panama. Ad alcuni di questi terreni è stato regolarmente aggiunto materiale di lettiera, mentre in altri la lettiera è stata rimossa. Questi flussi di Co2, anche noti come respirazione del suolo, vengono prodotti dalla respirazione delle radici e dalla decomposizione della lettiera e della materia organica del suolo, indotta da funghi, batteri e altri microrganismi. «Esistono importanti legami fra i processi che avvengono sopra e sotto la superficie del suolo e occorre comprendere tali legami per poter valutare l´impatto del cambiamento globale e dei turbamenti provocati dall´uomo sugli ecosistemi naturali», ha commentato l´autore principale dell´articolo, Emma Sayer, dell´Università di Cambridge del Regno Unito e dello Smithsonian Tropical Research Institute di Panama. Lo studio ha rivelato che maggiori livelli di lettiera portano ad aumenti sproporzionati della quantità di Co2 rilasciata nell´atmosfera dal suolo. Gli scienziati avevano previsto un aumento del 9% nella respirazione del suolo, nei terreni in cui era stata aggiunta lettiera supplementare. In realtà la respirazione del suolo è cresciuta del 43%. «Con nostra sorpresa, i lotti di terreno dove era stata aggiunta lettiera presentavano livelli di respirazione del suolo notevolmente superiori rispetto a quanto ci si attendesse», ha dichiarato Jennifer Powers dell´Università del Minnesota (Usa). «Presumiamo che questo aumento di Co2 nei terreni in cui è stata aggiunta la lettiera derivi dalla decomposizione di "vecchio materiale organico presente sul suolo", stimolata dall´aggiunta di grandi quantità di lettiera fresca. » I risultati presentano implicazioni per i responsabili politici che considerano il sequestro del carbonio come una soluzione parziale alla riduzione dei livelli di Co2 nell´atmosfera. «Secondo i nostri risultati esistono ritorni inaspettati nel ciclo del carbonio che devono essere considerati quando si stima il potenziale del sequestro di carbonio nel suolo», ha affermato la dottoressa Powers. I fondi Ue a favore dello studio sono stati stanziati attraverso una borsa internazionale «in uscita» Marie Curie, assegnata ad Emma Sayer. .  
   
   
SVILUPPO DEL PROGETTO BIOREGEN: SITI INDUSTRIALI DISMESSI BONIFICATI GRAZIE ALLE COLTURE ENERGETICHE  
 
 Bruxelles, 17 dicembre 2008 - Un progetto pionieristico finanziato dall´Unione europea, che potrebbe rendere compatibili con l´ambiente migliaia di acri di siti industriali dismessi e fatiscenti nel nord-est dell´Inghilterra fornendo al contempo bioenergia rispettosa del clima, è destinato a espandersi dopo il buon esito delle sperimentazioni attuate. Il Clean Environment Management Centre (Clemance, Centro per la gestione di un ambiente pulito) dell´Università di Teesside (Regno Unito) sta utilizzando le colture energetiche per bonificare vecchi siti industriali contaminati tramite un processo noto come fitorimediazione. La fitorimediazione consiste nella decontaminazione di acqua, aria e terreni inquinati con piante in grado di contenere, decomporre o eliminare metalli, pesticidi, solventi, esplosivi, petrolio greggio e suoi derivati e diversi altri contaminanti dagli elementi in cui sono contenuti. È un metodo pulito, efficace, economico e rispettoso dell´ambiente, diversamente dai processi che richiedono l´escavazione del suolo. Il progetto «Biomassa, Rimediazione, Rigenerazione» (Bioregen) è iniziato nel 2004 con piantumazioni sperimentali in molti piccoli siti industriali dismessi della contea di Durham (Inghilterra). Salici, miscanti, fettucce d´acqua e piante di panico verga hanno bonificato il terreno assorbendo contaminanti come zinco, rame, cadmio e metalli pesanti presenti nella cenere di carbone. Le piante provocano la decomposizione di questi inquinanti riducendoli a sottoprodotti innocui e li incorporano all´interno di radici, steli e foglie oppure rilasciano le sostanze pulite nell´aria. Bioregen ritiene che questo metodo possa funzionare anche nei siti di maggiori dimensioni e ora ha proceduto alla piantumazione di cinque aree più vaste, tutte di un ettaro di superficie e utilizzate in passato dall´industria pesante. Clemance ritiene che il progetto, finanziato con una sovvenzione di 1,2 Mio Eur a titolo del programma di ricerca dell´Unione europea Life-environment, abbia importanti implicazioni per la sostenibilità ambientale del paesaggio industriale del passato. «Quando abbiamo avviato questo progetto non sapevamo se saremmo riusciti a coltivare piante su terreni tanto contaminati, ma i nostri tentativi sono andati a buon fine ovunque li abbiamo attuati. Abbiamo dimostrato che la fitorimediazione funziona e un metodo rivelatosi valido su siti di piccole dimensioni può essere altrettanto efficace anche su aree più grandi. È inoltre molto più economico ricorrere a questo sistema che bonificare un sito o realizzare discariche per i terreni contaminati», ha affermato il dottor Richard Lord, responsabile del programma Clemance per le acque e i terreni contaminati. «Gli sviluppatori che si prefiggono questo obiettivo spendono milioni di sterline per ettaro, mentre il nostro metodo costa solo decine di migliaia di sterline», ha aggiunto il dottor Lord. Si ritiene che questo progetto abbia un potenziale «enorme», poiché solo nella Tees Valley ci sono 1 155 ettari di terreni degradati e dismessi. Tuttavia, il vecchio e inquinato passato industriale accomuna l´intero mondo industrializzato e ha trasformato buona parte del paesaggio che lo caratterizza in siti che devono essere bonificati. Ciononostante, la fitorimediazione non è una soluzione rapida. Per preparare lo sviluppo di un determinato sito con questo metodo potrebbero occorrere anni, ma Bioregen pensa di essere sulla strada giusta. «La consideriamo un´operazione di mantenimento finché i siti non saranno nuovamente necessari all´industria. Nel frattempo, li rendiamo attraenti e facciamo in modo che diventino habitat faunistici adeguati, anziché visioni di orrendo abbandono che offuscano l´immagine del nord-est. Stiamo contribuendo alla creazione della Trees Valley, la valle degli alberi», ha dichiarato Richard Lord. Inoltre, Clemance ha negoziato con la società di approvvigionamento energetico Sembcorp sulla fornitura di salici alla centrale elettrica a biomasse Wilton 10, recentemente aperta da questa impresa. Wilton 10 è una centrale elettrica a biomasse da 60 Mio Gbp (83 Mio Eur), la prima nel suo genere nel Regno Unito. È entrata in funzione la scorsa estate ed è in grado di produrre energia per 30 000 edifici attraverso la combustione del legname. «Wilton 10 è estremamente affamata di alberi e noi possiamo fornirglieli, in particolare se espandiamo la disponibilità delle piante su aree più estese. Quello che era partito come un progetto di ricerca ha trovato un´applicazione commerciale. Più sostenibile di così è impossibile», ha concluso il dottor Lord. Per ulteriori informazioni consultare: http://www. Bioregen. Eu/ .  
   
   
DIGA MENTA, LOIERO: ENTRO IL 2009 REGGIO CALABRIA AVRÀ ACQUA BUONA REGGIO  
 
Calabria, 17 Dicembre 2007 - Nella sede del Consiglio regionale, il presidente Agazio Loiero ha incontrato i giornalisti per illustrare i nuovi piani di avanzamento previsti dalla Sorical per il completamento dell´intero schema idrico che riguarda la diga sul Menta. Erano presenti anche l´assessore ai Lavori Pubblici, Luigi Incarnato, Geppino Camo e Luigi Besson, rispettivamente presidente e amministratore delegato della Sorica. "L´impegno per risolvere le così dette incompiute - ha ricordato Loiero - lo avevamo assunto sin dalla prima seduta di questa legislatura regionale e, anche se tra molte difficoltà, che abbiamo superato o stiamo superando, quell´impegno sarà mantenuto. Devo riconoscere - ha aggiunto il presidente Loiero - che il cronoprogramma previsto subirà alcuni ritardi, ma voglio anche dire che ciò è anche frutto di una meticolosa assunzione di responsabilità da parte del Cipe che ha verificato ogni particolare dei progetti da finanziare. Comunque, entro il 2009 la città di Reggio Calabria ed il suo hinterland avranno acqua buona". "Mi rendo conto - ha detto infine Loiero che ci possa essere diffidenza sui tempi di consegna delle opere, ma sicuramente vogliamo onorare un impegno raggiungendo un risultato straordinario entro questa legislatura per Reggio e la Calabria". Secondo quanto previsto dalla scheda tecnica, quando sarà completato, lo schema idrico assicurerà a Reggio Calabria una portata d´acqua di 500 litri al secondo, risolvendo in termini stabili e di sicura affidabilità il grave stato di crisi qualitativo e quantitativo dell´approvvigionamento idrico della città. Le opere finali, per un valore di 120 milioni di euro, prevedono la realizzazione della condotta forzata e delle opere civili della centrale idroelettrica; l´impianto di potabilizzazione e lo schema di adduzione dall´impianto fino ai principali serbatoi della rete idrica di Reggio Calabria. A maggio 2008 inizieranno le operazioni di invaso dello sbarramento a monte, per giungere così entro il 2009 nelle condizioni ottimali di distribuire l´acqua all´utenza. .  
   
   
LAVORATORI IDRAULICO FORESTALI, LA REGIONE CAMPANIA STANZIA LE RISORSE  
 
Napoli, 17 dicembre 2007 - La Regione Campania ha trasferito agli Enti delegati le risorse necessarie al pagamento degli arretrati ai lavoratori idraulico-forestali. Il provvedimento è stato reso possibile grazie ad una anticipazione di cassa concordata tra l´Assessorato all´Agricoltura e alle Attività produttive e l´Assessorato regionale al Bilancio. Con l´approvazione definitiva della Finanziaria regionale 2008, verrà garantita altresì la copertura per le opere di prevenzione degli incendi boschivi e per la razionale manutenzione idraulico forestale dell´intero territorio regionale. "E´ in avanzata fase di definizione - spiega l´assessore Cozzolino - il piano pluriennale di forestazione, che in questa occasione si integra con la nuova programmazione comunitaria 2007-2013. Ciò consentirà di dare stabilità economica e occupazionale ai lavoratori forestali. Verrà altresì realizzata una prevenzione degli incendi boschivi attraverso un´organizzazione del lavoro che monitorerà costantemente l´efficacia delle opere di prevenzione, per calibrare gli interventi necessari a garantire in maniera significativa la salvaguardia del patrimonio arboricolo e forestale campano". Gli Assessorati regionali competenti, alla luce del provvedimento adottato oggi, invitano le organizzazioni sindacali a sospendere le azioni di lotta in programma per domani e a riprendere il costruttivo e sereno confronto che ha contraddistinto finora le relazioni sindacali. .  
   
   
BOLZANO: COMITATO VIA, SÌ AL DEPOSITO DEI FANGHI INDUSTRIALI ALLA DISCARICA DI LANA  
 
Bolzano, 17 dicembre 2007 - La conferenza dei servizi in materia ambientale (ex comitato Via), nel corso della sua ultima seduta ha approvato un progetto riguardante la discarica di Lana. L´area sud della discarica "Tisner Auen" di Lana verrà utilizzata per scaricare i circa 45mila metri cubi di fanghi industriali prelevati dai terreni sui quali verrà costruito nei prossimi anni il nuovo termovalorizzatore di Bolzano Sud. Il progetto, presentato da Ecocenter, non prevede ampliamenti della discarica, ma solamente un diverso utilizzo della zona interessata, che verrà anche rinverdita per ridurne l´impatto dal punto di vista ambientale e paesaggistico. L´organo provinciale ha poi dato il via libera a due progetti riguardanti altrettante centrali idroelettriche. A Pennes di fuori, nel comune di Sarentino, quattro piccole strutture verranno unificate nella centrale "Ganner". Il progetto, che giunge al termine di un contenzioso durato circa 3 anni, prevede una produzione media di 477 kw/h. La centrale verrà realizzata lungo il torrente Talvera, all´interno di un bacino imbrifero di circa 35 km². A Campo di Trens, invece, lungo il Rio Dosso, verrà realizzato un impianto idroelettrico capace di produrre in media circa 500 kw/h di energia. Parere positivo, infine, alla realizzazione di un lotto della prevista pista ciclabile in grado di servire la Val Venosta. Il tratto interessato è quello che collega Coldrano a Laces, all´interno del territorio comunale di quest´ultima località, e misura circa 3,6 km. La carreggiata, percorribile in entrambi i sensi di marcia dalle biciclette, sarà larga due metri e mezzo. .  
   
   
AMBIENTE: DRAGAGGI NELLA LAGUNA DI MARANO E GRADO  
 
 Pasian di Prato, 17 dicembre 2007 - La Giunta regionale, su proposta del vicepresidente ed assessore all´Ambiente Gianfranco Moretton, ha autorizzato la spesa ventennale di 600 mila euro/anno per il dragaggio e la costante manutenzione del canale Margreth. Si tratta di uno degli interventi finalizzati a fronteggiare l´emergenza socio-ambientale determinatasi nell´area lagunare di Marano e Grado. Con lo stesso provvedimento, al fine di consentire l´esecuzione degli interventi previsti, la Giunta ha altresì disposto che la somma indicata sia messa a disposizione del commissario delegato per la Laguna di Marano e Grado per l´accensione di un mutuo presso la Banca Dextria-crediop di Roma. .  
   
   
CAMPANIA: RACCOLTA DIFFERENZIATA, ECCO I PRIMI 98 COMUNI VIRTUOSI. LA GIUNTA REGIONALE LI "PREMIA" CON 819MILA EURO  
 
 Napoli, 17 dicembre 2007 - Sono 98 i Comuni campani che hanno raggiunto o superato il tetto del 35 per cento di raccolta differenziata e che hanno ora ottenuto i finanziamenti previsti dal meccanismo della premialità. Le risorse, per complessivi 819mila euro, sono state ripartite dall´Assessorato alle Politiche ambientali che ha provveduto a stilare un primo elenco di enti virtuosi sulla base dei dati forniti dal Commissariato straordinario per l´emergenza. I finanziamenti, determinati e assegnati sulla base della popolazione residente in ciascun comune, sono attinti dall´apposito fondo di incentivazione di 10 milioni di euro costituito il 17 ottobre 2006, proprio al fine di sostenere interventi nel settore della raccolta differenziata dei rifiuti da parte dei Comuni della Campania. I Comuni che hanno ottenuto le prime risorse del fondo predisposto dall´Assessorato sono quelli che, lo scorso anno, hanno raggiunto il 35 per cento di raccolta differenziata: per loro il finanziamento è scattato automaticamente. "Si tratta - ha detto l´assessore all´Ambiente, Luigi Nocera - del primo elenco di Comuni che ci è stato trasmesso dal Commissariato Rifiuti il 5 dicembre scorso, ma riteniamo che gli enti virtuosi che avranno diritto alle risorse siano in numero superiore: sono in corso verifiche e integrazioni. Il meccanismo, poi, oltre a premiare le città che sono arrivate al tetto di raccolta differenziata individuato, attribuisce risorse anche a tutti i Comuni che nel primo semestre 2007 abbiano incrementato dell´8 per cento rispetto all´anno precedente il risultato della raccolta differenziata". Per poter accedere ai finanziamenti, basta che gli enti in regola presentino un´istanza sulla base di un modello allegato al decreto e pubblicato sul portale della Regione Campania. Elenco dei primi 98 Comuni virtuosi e le somme stanziate:
Comune Provincia Importo
1 Andretta Avellino 4. 182,54
2 Aquilonia Avellino 4. 182,54
3 Atripalda Avellino 20. 912,71
4 Bagnoli Irpino Avellino 4. 182,54
5 Bisaccia Avellino 4. 182,54
6 Bonito Avellino 4. 182,54
7 Calitri Avellino 12. 547,63
8 Caposele Avellino 4. 182,54
9 Carife Avellino 4. 182,54
10 Cassano Irpino Avellino 4. 182,54
11 Castelbaronia Avellino 4. 182,54
12 Castelfranci Avellino 4. 182,54
13 Cervinara Avellino 20. 912,71
14 Cesinali Avellino 4. 182,54
15 Conza Della Campania Avellino 4. 182,54
16 Fontanarosa Avellino 4. 182,54
17 Forino Avellino 12. 547,63
19 Greci Avellino 4. 182,54
18 Grottaminarda Avellino 12. 547,63
20 Luogosano Avellino 4. 182,54
21 Marzano Di Nola Avellino 4. 182,54
22 Melito Irpino Avellino 4. 182,54
23 Montaguto Avellino 4. 182,54
24 Montecalvo Irpino Avellino 4. 182,54
25 Montella Avellino 12. 547,63
26 Morra De Sanctis Avellino 4. 182,54
27 Mugnano Del Cardinale Avellino 4. 182,54
28 Parolise Avellino 4. 182,54
29 Pratola Serra Avellino 4. 182,54
30 Roccabascerana Avellino 4. 182,54
31 S. Andrea Di Conza Avellino 4. 182,54
32 S. Angelo All’esca Avellino 4. 182,54
33 San Michele Di Serino Avellino 4. 182,54
34 San Nicola Baronia Avellino 4. 182,54
35 San Potito Ultra Avellino 4. 182,54
36 San Sossio Baronia Avellino 4. 182,54
37 Savignano Irpino Avellino 4. 182,54
38 Senerchia Avellino 4. 182,54
39 Serino Avellino 12. 547,63
40 Sperone Avellino 4. 182,54
41 Sturno Avellino 4. 182,54
42 Taurasi Avellino 4. 182,54
43 Teora Avellino 4. 182,54
44 Torella Dei Lombardi Avellino 4. 182,54
45 Tre Vico Avellino 4. 182,54
46 Vallata Avellino 4. 182,54
47 Vallesaccarda Avellino 4. 182,54
48 Villamaina Avellino 4. 182,54
49 Villano Va Del Batt. Avellino 4. 182,54
50 Zungoli Avellino 4. 182,54
51 Durazzano Benevento 4. 182,54
52 Montesarchio Benevento 20. 912,71
53 Paolisi Benevento 4. 182,54
55 Baia E Latina Caserta 4. 182,54
54 Caianiello Caserta 4. 182,54
56 Piana Di Monte Verna Caserta 4. 182,54
57 Pietramelara Caserta 4. 182,54
58 Pietravairano Caserta 4. 182,54
59 Portico Di Caserta Caserta 12. 547,63
60 Riardo Caserta 4. 182,54
62 Carbonara Di Nola Napoli 4. 182,54
61 Cimitile Napoli 125. 47,63
63 Grumo Ne Vano Napoli 29. 277,80
64 Mariglianella Napoli 12. 547,63
65 Monte Di Procida Napoli 20. 912,71
66 Palma Campania Napoli 20. 912,71
67 S. Maria La Carita Napoli 20. 912,71
68 San Paolo Belsito Napoli 4. 182,54
69 San Vitaliano Napoli 12. 547,63
70 Sant´antonio Abate Napoli 29. 277,80
71 Scisciano Napoli 12. 547,63
72 Visciano Napoli 4. 182,54
73 Buccino Salerno 12. 547,63
74 Buonabitacolo Salerno 4. 182,54
75 Caggiano Salerno 4. 182,54
76 Casalbuono Salerno 4. 182,54
77 Giffoni Sei Casali Salerno 4. 182,54
78 Mercato San Severino Salerno 41. 825,43
79 Montecorvino Rovella Salerno 20. 912,71
80 Oliveto Citra Salerno 4. 182,54
81 Padula Salerno 12. 547,63
82 Pertosa Salerno 4. 182,54
83 Petina Salerno 4182,54
84 Pontecagnano Faiano Salerno 41. 825,43
85 Roccapiemonte Salerno 12. 547,63
86 Sala Consilina Salerno 20. 912,71
87 San Cipriano Picentino Salerno 12. 547,63
88 San Gregorio Magno Salerno 4. 182,54
89 San Rufo Salerno 4. 182,54
90 Sant’arsenio Salerno 4. 182,54
91 Sanza Salerno 4. 182,54
92 Sapri Salerno 12. 547,63
93 Sassano Salerno 12. 547,63
94 Sicignano Alburni Salerno 4. 182,54
95 Teggiano Salerno 12. 547,63
96 Torchiara Salerno 4. 182,54
97 Tortorella Salerno 4. 182,54
98 Vallo Della Lucania Salerno 12. 547,63
Totale € 819. 000,00
.