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Notiziario Marketpress di Mercoledì 25 Giugno 2008
Politica
DIBATTITO SUL CONSIGLIO EUROPEO DI GIUGNO  
 
Bruxelles, 25 giugno 2008 - Si è svolto ieri in Aula un ampio dibattito sull´ultimo Consiglio europeo teso a stilare un bilancio del semestre di Presidenza slovena. Molti degli interventi, come previsto, si sono concentrati sull´esito del referendum irlandese, chiedendo di capire i motivi alla base di questa scelta e sottolineando la necessità di avvicinare maggiormente i cittadini al progetto comunitario. In proposito, taluni deputati hanno criticato recenti decisioni prese a livello europeo, come la direttiva "rimpatri". Dichiarazione della Presidenza Janez JanŠa, Primo Ministro sloveno, ha sostenuto che la sfida affrontata dall´Ue a seguito del referendum irlandese consiste essenzialmente in un problema di comunicazione. Quando le persone sono sostanzialmente benestanti, si è chiesto, come si può creare un sostegno a favore del cambiamento o «come si può spiegare che si deve riparare il tetto prima che la pioggia arrivi?». In ogni caso il Consiglio ha concordato tre linee guida: deve essere trovata una soluzione senza minare alla sostanza del Trattato di Lisbona, deve continuare il processo di ratifica e il messaggio proveniente dall´Irlanda deve essere seriamente preso in considerazione. Tra gli altri temi trattati durante il Vertice o in cui sono stati fatti progressi sotto la Presidenza slovena, ha evidenziato le misure contro il rialzo dei prezzi del petrolio e degli alimenti, la giustizia e la sicurezza (incluso l´ampliamento di Schengen) e il pacchetto energia e cambiamento climatico, nonché la liberalizzazione dei mercati energetici. E´ stato raggiunto poi un accordo su Galileo ed è stato affrontato il tema della prospettiva europea per i Balcani. Dichiarazione della Commissione José Manuel Barroso ha affermato che il Vertice ha raggiunto un ampio consenso sulla necessità che l´Ue non si distolga dai suoi lavori, nonostante sia stato speso del tempo per riflettere sul "no" irlandese. Ha ricordato che gli Stati membri si sono divisi sulla questione dei prezzi del petrolio e degli alimenti. Alcuni hanno sollecitato misure di lungo termine, mentre altri hanno richiesto un aiuto per chi ne ha bisogno. Barroso ha osservato di non vedere alcuna contraddizione tra questi due punti di vista. Si è peraltro rallegrato che l´Ue abbia sostenuto il pacchetto clima ed energia. Il modo migliore per evitare la vulnerabilità alle carenze di petrolio è, a suo parere, essere meno dipendenti. Inoltre, questo pacchetto riguardava «non solo il futuro del pianeta e dell´ambiente, ma anche della sicurezza energetica». Ha poi sottolineato la dimensione del mercato interno in questa questione, evidenziando l´accordo sulla separazione della proprietà delle attività di produzione e trasmissione di energia. Ha infine ricordato che il Vertice si è anche occupato di questioni di politica estera, come i Balcani occidentali, il Mediterraneo e il parternariato orientale, nonché degli accresciuti finanziamenti allo sviluppo in Africa. Complessivamente, Barroso ha sostenuto che il Vertice sia stato uno di quelli di successo, pur essendosi svolto in un momento difficile. Interventi in nome del gruppi politici Per Hartmut Nassauer (Ppe/de, De) la situazione dopo il no irlandese corrisponde a «una crisi di fiducia nei confronti dell´Unione europea». Nonostante molte motivazioni fossero in gioco nell´esito del referendum irlandese, in ultima analisi si è trattato di un «fallimento del sistema» e, a suo parere, «un trattato soggetto alla giurisprudenza internazionale non si addice ad un referendum». Tuttavia, il "no" irlandese corrisponde a un "no" all´Unione europea. Ha quindi biasimato soprattutto la Commissione in quanto essa ha dato «l´immagine di un istituzione tecnocratica». «I cittadini si sentono sempre più scontenti. Si sentono accuditi da Bruxelles da un´invisibile burocrazia incompetente», ha proseguito. Riferendosi poi al rifiuto degli Stati membri sulla direttiva relativa alla protezione del suolo ha chiesto di lasciare maggiore spazio agli Stati membri, rafforzando la sussidiarietà. Martin Schulz (Pse, De) si è chiesto anzitutto fino a che punto i cittadini sono lontani dalle istituzioni Ue ed ha sottolineato che il pacchetto di misure contro l´aumento dei prezzi è stato preso dopo il "no" irlandese. Ha rilevato che l´Unione ha bisogno di una politica sociale, poiché di mercato «ne ha già abbastanza» e, in proposito, ha rimarcato le difficoltà che devono affrontare le famiglie a causa dell´aumento dei prezzi dell´energia e ha affermato che queste hanno bisogno di un aiuto diretto. La Commissione, ha insistito, deve occuparsi dei bisogni quotidiani dei cittadini e tutti devono capire che l´Ue è importante, ma le isituzioni devono essere più vicine ai cittadini. Graham Watson (Alde/adle, Uk) si è complimentato per quanto realizzato dalla Presidenza slovena, in particolare l´ampliamento dell´area Schengen, l´accordo su Europol, la direttiva rimpatri, il miglioramento della Pac, l´accordo su Galileo e quanto ottenuto nei Balcani Occidentali. Ha poi rilevato che la delusione dei cittadini europei e irlandesi - rivolta più verso le istituzioni dell´Ue che verso l´Unione stessa - non è dipesa dalla Presidenza. Ha poi sottolineato la necessità di ascoltare i cittadini dando priorità ai diritti civili e all´aumento dei prezzi dei prodotti agricoli e petroliferi. Monica Frassoni (Verdi/ale, It) ha sottolineato anzitutto che la Presidenza slovena è stata la prima di un paese dell´ampliamento «e noi l´abbiamo accompagnata con simpatia e molto interesse». Tuttavia, pur riconoscendo che abbia fatto del suo meglio, la Presidenza «non è riuscita ad affermarsi di fronte a dei veri e propri pesi massimi e neanche a farsi valere, in particolare su dossier come "diritti e migrazione", portando avanti, un punto di vista diverso di un paese nuovo, più aperto e più attento ai diritti dei migranti dei nuovi cittadini». Mentre «su dossier importanti come il "pacchetto energia" o l´"Unione del Mediterraneo", perfino l´atteggiamento sulla Cina rispetto ai giochi olimpici, siamo in attesa della Presidenza francese». E in questi sei mesi, ha sottolineato, «la sfacciata azione dei due o tre grandi su varie questioni – dalle auto ai rifiuti alla politica estera – dimostrano un progressivo scivolamento del Consiglio e della sua Presidenza verso una certa irrilevanza che ci porta oggi a celebrare eventi significativi, ma sicuramente non prioritari, come la "Giornata della Marina"». «Che dire, poi, delle parole e degli atti del nuovo governo italiano, che tende a fare dell´eccezionalità, dell´arbitrio, dell´interesse del capo, l´unica bussola per risolvere tutti i problemi – dai rifiuti, ai clandestini, al controllo della giustizia – nel totale silenzio del Consiglio e nella troppo prudente diffidenza da parte della Commissione», ha proseguito. In proposito, chiedendo di non tacciarla di «anti-italianità, ha chiesto «cosa sarebbe successo se uno qualsiasi dei paesi candidati, dalla Croazia alla Turchia, avesse annunciato misure come quelle preannunciate dal governo italiano sul decreto dei rifiuti o quello sulla sicurezza, dove tra reato di clandestinità e soldati per le strade, si vuole anche piazzare la sospensione di tutti i processi che abbiano la sfortuna di avere tempi e caratteristiche simili a quelle contro il premier Berlusconi». Sul tema del tempo di lavoro, la deputata ha osservato che il Consiglio, «ancora una volta, ha reso assolutamente velleitarie le parole sulla necessità di avvicinare i cittadini all´Europa: perché il messaggio che è uscito forte e chiaro è quello di "bisogna lavorare di più ed essere pagati di meno"». «Più lavoro, meno diritti, meno certezza della legge, perché alla fine quello che conta è il rapporto di forza fra gli Stati», ha aggiunto. «Altro che problemi di comunicazione - ha esclamato - qui siamo di fronte ad una reale erosione della credibilità dell´Unione europea e del suo presunto ruolo di guida, a vantaggio di un direttorio sempre più evidente, che copre e marginalizza i piccoli paesi, come la Slovenia e l´Irlanda, e anche le istituzioni comunitarie». Primo fra tutti, ha spiegato, «questo Parlamento, costretto da veri e propri ricatti, a trovare accordi realmente indigesti a molta parte dell´opinione pubblica, come la "direttiva rifiuti" o, ancora di più, la "direttiva ritorni"». Ma anche la Commissione, «sempre più prona a tutti i gruppi di pressione tranne a quello dei cittadini, come dimostra anche la recentissima comunicazione Kallas sulle lobbies». E´ su questo che dovremmo riflettere insieme ai nostri amici irlandesi: «sul fatto che un´Europa delle istituzioni comuni, deboli sotto lo scacco di lobbies economiche e nazionali, non può che essere ogni giorno più lontana e irrilevante per i cittadini». Altro che sussidiarietà, ha nuovamente esclamato, «il problema è la totale mancanza di ambizione e di organizzazione di una risposta comune verso i cittadini europei, non solo gli irlandesi, ma tutti!». A suo parere, pertanto, non occorre riflettere, bensì agire per «trovare il senso europeo della nostra esistenza, per trovare con forza l´ambizione della nostra leadership nel campo dei diritti dei cittadini, dei migranti, dei cambiamenti climatici e dell´orientamento dell´economia europea verso criteri di sostenibilità». E´ solo così, ha concluso, «e non solamente dando dei soldi così ai nuovi poveri, che noi europei sapremo non solo rispondere alle sfide istituzionali ma vincere le prossime elezioni e andare avanti». Brian Crowley (Uen, Ie) si è congratulato con la Presidenza e lo staff della sua Rappresentanza permanente per l´«eccezionale lavoro» che è stato, a suo parere, una grande pubblicità per un piccolo paese e per il suo popolo «brillante, intelligente e giovane». Ha sottolineato poi che questo successo è stato raggiunto nonostante le pressioni derivanti dall´aumento dei prezzi del petrolio e, in alcuni settori, dalla riduzione dei salari. In particolare, ha elogiato la «diplomazia silenziosa» della Slovenia a favore di una soluzione nei Balcani occidentali, superando l´impasse, durato 14 anni, sulla direttiva sui lavoratori temporanei e nel creare un consenso su Cuba e Zimbabwe. Francis Wurtz (Gue/ngl, Fr) ha sottolineato che il semestre di presidenza è stato contrassegnato da decisioni che hanno marcato i cittadini. In proposito, ha citato la direttiva sull´orario di lavoro, che «ha risvegliato il movimento sindacale» e la direttiva «della vergogna» sui rimpatri, condannata da numerose organizzazioni internazionali. Inoltre ha criticato la decisione di avviare negoziati con Israele, «dopo un anno di trattative segrete», per rafforzare le relazioni con questo paese. Ha poi concluso disapprovando la decisione del vertice di rinviare di quattro mesi l´adozione di misure sull´aumento dei prezzi del petrolio che colpisce i cittadini più poveri. Kathy Sinnott (Ind/dem, Ie) ha sottolineato che il "no" irlandese denota il disagio dei cittadini nei confronti del deficit democratico in Europa e della volontà di imporre valori non condivisi da una Nazione cristiana, come il diritto all´aborto, la ricerca sugli embrioni umani e la clonazione. Ha anche sottolineato la crisi che sta subendo l´industria dello zucchero. L´ue, in sostanza, ha perso il contatto con i cittadini e dovrebbe quindi rispondere alle sue preoccupazioni. Interventi dei deputati italiani Per Mario Borghezio (Uen, It) i cittadini vogliono un´Europa diversa, «non quella della burocrazia sorda». Ha poi criticato la poca attenzione dedicata dal Consiglio europeo al problema dell´aumento dei prezzi agroalimentari e, soprattutto, petroliferi. Più in particolare, ha sottolineato che «speculare sul petrolio è diventato più sicuro che su tutte le altre commodity», mentre l´Ue «sembra incapace di reagire al rischio gravissimo della bolla sui futures petroliferi, con cui la finanza mondiale sta tentando di rifarsi i bilanci sconquassati dal cataclisma dei subprime». Rilevando che Goldman Sachs ha previsto che il prezzo del barile potrebbe raggiungere i 200 dollari, ha osservato che proprio questa banca d´affari finanzia gli speculatori. In conclusione ha rivolto un appello all´Ue affinché si occupi dei problemi veri dei cittadini e li difenda dalle speculazioni. Luca Romagnoli (Ni, It) ha osservato che il semestre di Presidenza si conclude «in un momento di crisi», non «del sentimento europeo» ma «dell´Unione come la si sarebbe voluta secondo la Costituzione e quindi secondo il Trattato di Lisbona». Per dare nuovo slancio all´Unione, ha affermato, «bisogna ammettere che così come è stata voluta finora, e come é stata immaginata nel deludente modello proposto, non incontra il favore dei cittadini». Invece di condannare gli esiti della consultazione popolare, si dovrebbe proporre «un modello fondato sul rispetto e la cooperazione sinergica delle identità; proporre valori fondanti, comuni e condivisi, di un´identità storica e culturale non soggetta ad interessi estranei, finanziari e geopolitici». Occorre inoltre sburocratizzare «un apparato poco conosciuto» che «continua a rimanere alieno a tanti cittadini». A suo parere, inoltre, bisogna soprattutto «sottoporre in tutti i Paesi dell´Unione alla volontà diretta e popolare quanto si vuole realizzare senza le reticenze e le maldicenze che hanno fin qui accompagnato ogni consultazione referendaria in quegli Stati che hanno avuto il sano diritto di interpellare i loro cittadini». Carlo Fatuzzo (Ppe/de, It) ha ricordato che, in una recente riunione della commissione ´affari esteri", aveva chiesto al Primo ministro del Montenegro il motivo per il quale, mentre gli europei discutono del "no" irlandese", i montenegrini - da poco indipendenti - chiedono l´adesione all´Ue. La risposta ottenuta, ha sottolineato il deputato, è che «non vogliono rimanere isolati» ed è questo «il segreto per superare le difficoltà». Replica della Presidenza Janez JanŠa ha voluto anzitutto precisare che il Vertice ha raggiunto l´unanimità sulle conclusioni della riunione e che non ha invitato a procedere con le ratifiche ma ha solo preso atto di quanto riferito dai rappresentanti degli Stati membri che restano liberi di decidere autonomamente. Ha poi sottolineato che il trattato di Lisbona «è un accordo intergovernativo firmato da tutti i Capi di Stato e di governo, non dalla Commissione europea» e, pertanto, «non è giusto puntare il dito verso il Parlamento e la Commissione». Il Primo Ministro ha poi ricordato che 17 anni or sono il suo paese era in guerra e «l´Unione europea non era solo una speranza, ma offriva una soluzione». Non è la prima volta che l´Ue si trova in una situazione difficile, ha aggiunto, e anche questa volta si troverà una soluzione. A suo parere, occorre uscire dal «circolo vizioso», poiché i motivi che hanno portato a uno stallo delle ratifiche «trovano una soluzione proprio nel trattato di Lisbona», il quale è anche necessario per far funzionare un´Ue passata da 6 a 27 membri e che non può più poggiare sugli stessi meccanismi del passato. Il Vertice, ha proseguito, è giunto alle migliori conclusioni possibili creando le premesse per ulteriori sviluppi e dandosi il tempo di studiare come procedere. Si è quindi detto sicuro che al termine della Presidenza francese molti dei punti in sospeso saranno risolti. Concludendo, ha esortato a non cadere nel pessimismo e si è detto convinto che il futuro dell´Ue dipende dal dialogo con il Parlamento europeo. Replica della Commissione José Manuel Barroso ha esortato a non addossare la colpa alle istituzioni europee - e in particolare alla Commissione - poiché sarebbe «un gioco in cui tutti ne uscirebbero perdenti». Ricordando che i cittadini, molto spesso, hanno più fiducia nelle istituzioni Ue che in quelle nazionali, ha sottolineato che il Primo Ministro irlandese ha spiegato al Vertice che i suoi cittadini non hanno votato contro l´Europa. Ha poi voluto ricordare che le decisioni a livello europeo sono prese dal Parlamento e dal Consiglio, non dalla Commissione, e che è responsabilità dei politici non dare adito al populismo. In proposito ha rilevato che l´Ue è stata «ridicolizzata» per la sua attività nel prescrivere standard commerciali per i cetrioli e altri prodotti alimentari ma, proprio quando la Commissione ha proposto di ridurre il numero di queste specifiche tecniche, è stata la maggioranza degli Stati membri che ha voluto mantenere lo status quo. Ha quindi insistito nel ricordare che le direttive, come quella sul rimpatrio degli immigrati illegali, sono state approvate dal Parlamento europeo e dal Consiglio. Gli uomini politici, pertanto, non devono rimettere in questione la legittimità dell´Ue solo perchè non sono d´accordo con una determinata politica comunitaria. La Commissione, ha aggiunto, intende aiutare i cittadini più vulnerabili e, in proposito, ha affermato che «è possibile essere a favore del mercato interno e, al contempo, sostenere una politica sociale ». Il Presidente Barroso ha poi affermato che c´è qualcuno che, addirittura, vorrebbe non far parlare la Commissione. Al riguardo, ha precisato di non accettare una tale richiesta perché la Commissione parlerà sempre per difendere le sue competenze. Il problema, a suo parere, è che «manca la convinzione dei politici che dovrebbero difendere il progetto europeo». Occorre pertanto unirsi tutti per spiegare perché oggi, più che mai, «abbiamo bisogno dell´Europa» e spiegare ai cittadini che il voto irlandese «non ha risolto i problemi». .  
   
   
RINNOVO DELLA DELEGAZIONE ITALIANA AL PARLAMENTO EUROPEO  
 
 Bruxelles, 25 giugno 2008 - Chiudendo la seduta straordinaria del Parlamento, il Presidente ha ufficializzato ieri la nomina dei subentranti di altri due eurodeputati italiani che, eletti lo scorso aprile a mandati nazionali, hanno rinunciato al seggio europeo. Ha anche comunicato il nome del sostituto del neocommissario ai trasporti Tajani. Queste cariche sono infatti incompatibili con il mandato di deputato europeo. Sui 19 eurodeputati italiani che si sono candidati alle elezioni politiche e amministrative del 13 e 14 aprile scorsi, ben 13 sono stati eletti alla Camera o al Senato, oppure hanno ottenuto un mandato a livello locale (comunale, provinciale o regionale). Chiudendo la seduta straordinaria del Parlamento dedicata ai risultati del Consiglio europeo, il Presidente Pöttering ha ufficializzato i nomi di altri due sostituti degli eurodeputati che hanno rassegnato le dimissioni per tornare in Patria e di colui che subentra al neocommissario Ue ai trasporti Tajani: Innocenzo Leontini subentra a Francesco Musotto (Ppe/de, It), eletto all´Assemblea regionale siciliana; Erminio Boso sostituisce Gian Paolo Gobbo (Uen, It), eletto sindaco del Comune di Treviso; Paolo Bartolozzi subentra a Antonio Tajani, nominato commissario Ue ai trasporti. Il loro mandato prende effetto a partire dal 23 giugno 2008. Nel corso delle precedenti sessioni erano stati annunciati i seguenti avvicendamenti: Roberto Fiore al posto di Alessandra Mussolini (Ni, It), eletta alla Camera, Catiuscia Marini al posto di Lapo Pistelli (Alde/adle, It), eletto alla Camera, Giuseppe Bova al posto di Alfonso Andria (Alde/adle, It), eletto al Senato, Fabio Ciani al posto di Luciana Sbarbati (Alde/adle, It), eletta al Senato, Iva Zanicchi al posto di Mario Mantovani (Ppe/de, It), eletto al Senato, Sebastiano Sanzarello al posto di Raffaele Lombardo (Ppe/de, It), eletto Presidente della Regione Sicilia, Elisabetta Gardini subentra a Renato Brunetta (Ppe/de, It), eletto alla Camera Giovanni Robusti sostituisce Umberto Bossi (Uen, It), eletto alla Camera, Antonio Basile sostituisce Adriana Poli Bortone (Uen, It), eletta al Senato Rapisardo Antinucci subentra a Nicola Zingaretti (Pse, It), eletto Presidente della Provincia di Roma Maria Grazia Pagano sostituisce Giuseppe Bova (Pse, It), che era appena subentrato a Alfonso Andria. Cristiana Muscardini (Uen, It), eletta alla Camera, ha rinunciato al seggio nazionale per portare a termine il suo mandato europeo fino alla naturale scadenza della legislatura (giugno 2009). Le incompatibilità “europee” La carica di membro del Parlamento europeo è incompatibile con molte altre funzioni a livello comunitario: membro della Commissione europea; giudice, avvocato generale o cancelliere della Corte di giustizia o del Tribunale di primo grado; membro del comitato esecutivo della Banca centrale europea; membro della Corte dei conti; Mediatore europeo; membro del Comitato economico e sociale; membro del Comitato delle Regioni; membro dei comitati od organismi istituiti in virtù o in applicazione dei trattati Ue; membro del consiglio d´amministrazione, del comitato direttivo ovvero impiegato della Banca europea per gli investimenti; funzionario o agente, in attività di servizio, delle istituzioni delle Comunità europee o degli organismi specializzati che vi si ricollegano o della Banca centrale europea. Le incompatibilità “nazionali” A livello nazionale, il mandato europeo è incompatibile con l´ufficio di deputato e di senatore, con la carica di componente del governo di uno Stato membro e con l´incarico di Presidente di Regione o assessore regionale. Una legge del 2004 ha introdotto le ulteriori incompatibilità con le cariche di consigliere regionale, presidente di provincia e sindaco di comune con popolazione superiore a 15. 000 abitanti. Riguardo al mandato di sindaco e di presidente di provincia, tuttavia, la legge italiana prevede una norma transitoria che consente agli eletti al Parlamento europeo nel 2004 di continuare a ricoprire le loro cariche nei rispettivi enti locali fino alla conclusione del mandato nazionale. Gli eurodeputati che hanno già optato per un mandato nazionale. Dall´inizio della legislatura, nel luglio 2004, sono stati 18 gli eurodeputati che hanno rinunciato al mandato europeo per assumere un incarico a livello nazionale o locale (un seggio, per la verità, è tuttora oggetto di una disputa): 1. Ottaviano Del Turco - Pse, 01. 05. 2005; 2. Antonio De Poli - Ppe, 15. 05. 2005; 3. Mercedes Bresso - Pse, 24. 05. 2005; 4. Michele Santoro - Pse, 13. 11. 2005; 5. Pier Luigi Bersani - Pse, 27. 04. 2006; 6. Fausto Bertinotti - Gue/ngl, 27. 04. 2006; 7. Emma Bonino - Alde, 27. 04. 2006; 8. Lorenzo Cesa - Ppe, 27. 04. 2006; 9. Paolo Cirino Pomicino - Ppe, 27. 04. 2006; 10. Massimo D´alema - Pse, 27. 04. 2006; 11. Armando Dionisi - Ppe, 27. 04. 2006; 12. Antonio Di Pietro - Alde, 27. 04. 2006; 13. Enrico Letta - Alde, 27. 04. 2006; 14. Giovanni Procacci - Alde, 27. 04. 2006; 15. Corrado Gabriele - Gue/ngl, 18. 06. 2006; 16. Matteo Salvini - Ni, 07. 11. 2006; 17. Marta Vincenzi - Pse, 29. 06. 2007; 18. Achille Occhetto - Pse (seggio contestato con Beniamino Donnici). .  
   
   
CONSIGLIO EUROPEO DEL 19-20 GIUGNO 2008  
 
Bruxelles, 25 giugno 2008 - Si è svolto dal 19 al 20 giugno il Consiglio Europeo. L´incontro, è stato l’ultimo tenuto sotto la Presidenza slovena retta dal premier Janez Janša, che il 30 giugno passerà il testimone a Sarkozy per il semestre di presidenza francese. Tra gli argomenti in agenda, la questione legata al processo di ratifica del Trattato di Lisbona, argomento ineludibile dopo il no registrato dal referendum irlandese dei giorni scorsi. A tal proposito, la presidenza slovena ha illustrato i progressi fatti nei lavori preparatori che mirano ad assicurare il buon funzionamento del Trattato di Lisbona, il cui valore, una volta pienamente avviato, tornerà utile all´intera comunità europea. In agenda, inoltre, i dossier dedicati alla sicurezza, alla giustizia e alla libertà, temi strettamente legati alla questione immigrazione, su cui il Consiglio ha fatto il punto per permettere di individuare l’adozione tempestiva di adeguate risposte. Gli sviluppi recenti e le implicazioni politiche per l’Unione Europea nei confronti dell´aumento dei prezzi dei generi alimentari, sono un altro punto su cui il Consiglio Europeo ha dato ampio spazio. Tale tema si affianca, come diretta conseguenza, all´altra spinosa condizione determinata dal caro petrolio, all´interno del più ampio argomento delle fonti e della produzione di energia. I capi di Stato e di Governo dell’Ue hanno dato, infine, il via ufficiale alle consultazioni con tutti i partner Euromed, per preparare la dichiarazione comune da adottare nel summit, previsto per il 13 luglio prossimo, che terrà a battesimo l’Unione del Mediterraneo. .  
   
   
EUROPA INERTE CONTRO LE SPECULAZIONI FINANZIARIE SUL PETROLIO  
 
Bruxelles, 25 giugno 2008 - Intervenendo nell´Aula di Bruxelles sulle decisioni del recente Consiglio europeo, l´On. Borghezio ha puntato il dito sulle "poche righette dedicate al rialzo dei prezzi dei prodotti alimentari e del petrolio" del documento conclusivo. Borghezio richiama le autorità europee ad una "ben maggiore attenzione sul fatto che, ormai, speculare sul petrolio è diventato più sicuro che su tutte le altre commodity: l´Ue sembra incapace di reagire al rischio gravissimo della bolla sui futures petroliferi, con cui la finanza mondiale sta tentando di rifarsi i bilanci sconquassati dal cataclisma dei subprime". "E´ incredibile - continua Borghezio - che l´Europa balbetti qualche vaga parola di fronte a una prospettiva così preoccupante dovuta alla mancanza di regole di un capitalismo senza valori e senza regola etiche, dalle cui speculazioni questa Europa burocratica non sembra in grado né di volere veramente difendere i cittadini e le economie dei nostri Paesi". .  
   
   
MINORI STRANIERI: LA REGIONE ABRUZZO ILLUSTRA RISULTATI DEL "PROTACT"  
 
L´aquila, 25 giugno 2008 - Saranno presentati oggi e domani i risultati del progetto "Protact", Protezione transfrontaliera adriatica sul traffico dei minori, rientrante nell´ambito del programma Interreg Iiia. L´iniziativa, attuata mediante attività di formazione, studio e ricerca, di servizi a tutela dei minori stranieri, ha visto l´Abruzzo Regione capofila e partner l´istituto "Castorani" di Giulianova, l´ente morale "Focolare Maria Regina" di Scerne di Pineto ed il ministero degli Affari sociali dell´Albania. Obiettivo del "Protact", contrastare il traffico e lo sfruttamento dei minori nei Paesi dell´Adriatico con una serie di azioni di formazione specialistica degli operatori sociali che prendono in carico minori stranieri non accompagnati e di sperimentazione di forme di accoglienza adeguate ai loro bisogni. Alle conclusioni cui è giunto il progetto sono dedicate, appunto, due giornate-evento. La prima, domani 25 giugno, è in programma al salone del Sottobelvedere di Giulianova alta (Teramo) ed avrà come tema "Sperimentazione e futuri scenari di accoglienza di minori stranieri non accompagnati". A partire dalle ore 16, responsabili ed operatori del "Castorani" illustreranno i traguardi raggiunti e parleranno dell´esperienza nel "Protact". Tra i partecipanti, l´assessore regionale alle Politiche sociali, Betty Mura, il vice prefetto di Teramo, Salvatore Marino, ed il sindaco di Giulianova, Claudio Ruffini. Sarà presentato anche il secondo rapporto dell´Anci (Associazione nazionale Comuni italiani) relativo ad una ricerca sulla presenza dei minori stranieri. La seconda giornata, giovedì 26 giugno, si terrà, a partire dalle 9,30, al Centro studi sociali di Scerne di Pineto (Teramo) ed avrà come leit motiv "Prospettive di tutela dei minori stranieri". L´assessore Mura aprirà i lavori riferendo su politiche e servizi realizzati dalla Regione in materia nel triennio 2005/2008, cui seguiranno gli interventi di Giovanna Andreola, responsabile Autorità di gestione della Regione, su "Le azioni sociali della cooperazione adriatica da Interreg ed Ipa", e di Paolo Antonetti, responsabile del "Protact" per la Regione, sui risultati conseguiti e sulle prospettive. Concluderanno, giuristi, psicologici ed operatori partecipanti attivamente al progetto. Prevista, infine, la consegna dei diplomi agli allievi del percorso formativo sul traffico dei minori. .  
   
   
FONDO SOCIALE EUROPEO E CORSI DI FORMAZIONE LA COMMISSIONE EUROPEA PROMUOVE IL TRENTINO  
 
 Trento, 25 giugno 2008 – “Il Trentino è un ottimo esempio di continuità, di efficacia e di spesa oculata dei finanziamenti del Fondo Sociale Europeo, non solo a livello quantitativo, ma anche qualitativo. La Provincia autonoma di Trento già nel 2007 e questo vale anche per l’anno in corso ha di fatto raggiunto gli obiettivi di Lisbona previsti per il 2010. Gli obiettivi riguardano le risorse umane, le persone e sono fondamentali per lo sviluppo di un Paese”. Maurizio Corradetti della Commissione Europea (Direzione Generale Occupazione Affari Sociali e Pari Opportunità) promuove l’operato della Provincia nell’ambito della programmazione 2000-2006 e di quella successiva, fino al 2013, riguardante l’obiettivo 2, ovvero i corsi di formazione e lo sviluppo delle risorse umane. Il rappresentante della Commissione europea era presente – con la collega Angela Alfieri del ministero del Lavoro, Salute e Politiche sociali, in rappresentanza del Governo – alla riunione del comitato di sorveglianza del Fondo sociale europeo, ovvero l’organo incaricato di verificare come vengono spesi i finanziamenti comunitari in provincia, che si è riunito nella mattina di oggi presso il Palazzo della Provincia autonoma di Trento. Sono oltre 100 mila - su una popolazione attiva di circa 216. 000 persone, quindi circa il 50 per cento - i trentini che negli ultimi sette anni si sono iscritti a corsi di formazione di vario genere e livello finanziati dal Fondo sociale europeo. Le attività formative - che dal 2000 al 2007 hanno comportato un impegno di spesa complessivo pari a 262,6 milioni di euro (il 45 per cento messi a disposizione dall’Unione europea, il 44 per cento dallo Stato, l’11 per cento dalla Provincia autonoma di Trento) – sono destinate a tutte le fasce d’età: dagli studenti agli over 50 in cerca di rioccupazione, dalle donne ai diversamente abili, dai dipendenti di aziende a disoccupati. Nell’ultimo anno tale spesa è stata di circa 26 milioni di euro. In questi anni si sono registrati degli ottimi risultati sul piano dell’occupabilità: ad esempio i percorsi post diploma e post laurea) hanno consentito all’82 per cento degli iscritti (sia per i maschi che donne) di trovare un’occupazione entro tre mesi. Dal 2000 ad oggi sono state avviate circa 700 azioni formative all’anno per un numero di circa 8000 persone (sempre all’anno). I progetti sono state estesi a tutte le aree richieste dal mondo del lavoro: formazione continua degli occupati, reingresso degli over 50, reinserimento delle donne, detenuti, disabili e, soprattutto, studenti. “Il successo del Trentino – spiega Maurizio Corradetti della Commissione Europea – è da ricercarsi nella capacità organizzativa e nella conoscenza del territorio e delle sue esigenze. Qui siamo riusciti a tarare le attività formative con l’obiettivo di conseguire delle ricadute sul territorio. In questo senso, possiamo affermare che le attività formative permettono di offrire una chance in più, sono un biglietto da visita, per il mondo del lavoro”. Secondo i dati rilevati. La maggioranza delle persone che hanno seguito di corsi di formazione hanno trovato un’occupazione entro un anno dalla conclusione dei corsi. Malgrado la forte penetrazione nel mondo del lavoro è ancora bassa – secondo la Commissione europea – la conoscenza tra la popolazione di questo strumento formativo. “In un prossimo futuro – spiega Angela Alfieri del ministero del Lavoro, Salute e Politiche sociali – avvieremo un piano di comunicazione, approvato recentemente, con cui chiederemo alla Provincia autonoma di Trento degli eventi annuali così da portare alla popolazione le informazioni sui corsi”. Circa l’esistenza di azioni giudiziarie su alcuni beneficiari dei finanziamenti comunitari, il giudizio della commissione europea è positivo: “Si tratta di fenomeno sgradevoli, che gli organi giudiziari dovranno accertare. Fin d’ora possiamo però affermare che si trattano di una quota minima, sotto il punto percentuale, che non inficia il lavoro svolto fino ad oggi. In ogni caso, deve rimanere massima l’attenzione verso possibili forme di truffa o il cattivo utilizzo dei fondi strutturali”. “La forza e l’efficacia dei corsi – continua Corradetti – è nella capacità di anticipare le trasformazione del mondo del lavoro. Grazie alle rilevazioni di analisi del fabbisogno da parte delle imprese, riusciamo a dare risposte concrete. Resta molto importante il fatto di rendere continuativa l’attività di formazione della forza lavoro in un mondo, qual è quello attuale, in forte evoluzione”. Secondo l’osservatorio privilegiato della formazione, le fasce sociali più in difficoltà risultano essere i giovani: la disoccupazione – anche a livello europeo – permane alta. Ad esempio, le imprese chiedono figure intermedie di alto contenuto tecnico scientifico, mentre il mondo della scuola tende a garantire una preparazione spesso basata su una conoscenza classica e nozionistica. .  
   
   
INTERREG ITALIA-SVIZZERA: PRESENTAZIONE DEI PROGETTI  
 
Bolzano, 25 giugno 2008 - Possono essere presentati i progetti di cooperazione transfrontaliera, sulla base di quasi 70 milioni di euro di finanziamenti messi a disposizione dall´Ue, a favore del programma Interreg Italia-svizzera nel periodo 2007-2013. Ogni soggetto pubblico o privato interessato a realizzare progetti di cooperazione transfrontaliera Italia-svizzera può presentare domanda di contributo pubblico sul sito www. Interreg-italiasvizzera. It/ e in copia cartacea alla Provincia. Le risorse finanziarie messe a bando ammontano a 51. 763. 200 €, ripartite fra gli Assi del Programma Ambiente e territorio, Competitività, Qualità della vita. Il Comitato di Pilotaggio selezionerà le domande pervenute entro e non oltre le ore 12 del 22 settembre e procederà alla formulazione dell’elenco dei progetti ammessi e del relativo finanziamento in base ai criteri di ammissibilità e selezione riportati nel Vademecum per l’utilizzo del Programma relativo ai progetti ordinari. Le domande presentate dopo la data del 22 settembre saranno esaminate nella prima finestra di valutazione nella primavera del 2009. Analogamente possono essere presentate, entro il 31 ottobre, le manifestazioni di interesse per i Piani integrati transfrontalieri che dispongono di risorse finanziarie per oltre 17 milioni €. Il Vademecum per l’attuazione del Programma che fornisce le indicazioni utili alla presentazione dei progetti, e il fascicolo progettuale possono essere scaricati dal sito ufficiale del Programma www. Interreg-italiasvizzera. It/ Per ogni chiarimento gli interessati potranno rivolgersi al Stc e a tutte le Amministrazioni corresponsabili: per l’Italia: Regione Lombardia, Regione Piemonte, Regione Autonoma Valle d’Aosta, Provincia Autonoma di Bolzano; per la Svizzera: Cantone Ticino, Cantone dei Grigioni e Cantone Vallese, ai recapiti riportati nel suddetto Vademecum. .  
   
   
PIANO TRIENNALE PER LO SVILUPPO  
 
 Roma, 25 giugno 2008 - Nel “Piano triennale per lo sviluppo” approvato dal Consiglio dei Ministri, del 18 giugno 2008 sono contenuti numerosi provvedimenti presentati dal Ministero dello Sviluppo economico per rilanciare la crescita e ridurre il divario di competitività con gli altri Paesi industrializzati. In particolare, i provvedimenti riguardano i seguenti settori. Sviluppo: riorientamento dei fondi Fas non ancora impegnati, verso alcuni grandi “progetti Paese”: infrastrutture, trasporti, sicurezza, energia, tlc ecc. ; maggiore trasparenza dei flussi finanziari delle risorse pubbliche alimentate dai Fondi strutturali e dal Fas; nuovi interventi per la reindustrializzazione dei territori: - azioni di bonifica di aree industriali con rilevanti problemi ambientali; - interventi compensativi a favore delle popolazioni che ospitano grandi impianti industriali con forte impatto sull’ambiente; - riqualificazione delle aree di crisi di settori che rivestono particolare importanza per lo sviluppo dell’economia globale. Energia: avvio delle procedure per la definizione, entro giugno 2009, della Strategia energetica nazionale con il ritorno all’energia nucleare; la promozione delle fonti rinnovabili e dell’efficienza energetica; l’accelerazione delle infrastrutture energetiche (termovalorizzatori, reti di distribuzioni, collegamenti internazionali); sterilizzazione fiscale dei prezzi del carburante (previo consenso dell’Unione europea). Innovazione: ampliamento delle aree di intervento dei progetti di innovazione Industria 2015 e semplificazione dell’iter amministrativo. Liberalizzazioni: dei servizi pubblici locali e dei servizi postali; Semplificazione: semplificazione per l’avvio di attività imprenditoriali (“impresa in un’giorno”) con la sola presentazione della dichiarazione di inizio attività allo sportello unico; velocizzazione del sistema di rilascio delle autorizzazioni. Telecomunicazioni: lancio di un programma per lo sviluppo di una rete a banda larga di nuova generazione (New Generation Network) nel Mezzogiorno; semplificazione edilizia per le infrastrutture delle reti degli impianti di comunicazione elettronica in fibra ottica. Internazionalizzazione: riordino delle società pubbliche che si occupano di internazionalizzazione ( Simest, Ice, Finest); rafforzamento del sistema di partecipazione delle imprese in attività industriali all’estero (partecipazioni societarie); riordino della Società Sviluppo Italia. Prezzi: maggiori poteri al Garante per la sorveglianza dei prezzi presso il Ministero dello Sviluppo economico. Contraffazione: innalzamento della pena detentiva per le condotte di contraffazione, alterazione e uso illecito; protezione delle indicazioni geografiche o denominazioni di origine tutelate; nuove disposizioni per agevolare la distruzione delle merci contraffatte. .  
   
   
RIFORMA BRUNETTA: LE NOVITÀ APPROVATE DAL CDM  
 
 Roma, 25 giugno 2008 - Sono state approvate nel Consiglio dei Ministri del 18 giugno 2008 le misure per ottenere nel triennio 2009/2011 miglioramenti (con particolare riferimento alla spesa corrente) quantificabili in un risparmio di circa un punto percentuale l’anno. Le tre parole chiave del progetto di riorganizzazione della Pubblica Amministrazione sono: - contenimento della spesa pubblica; - stimolo alla produttività dell’intero sistema; - miglioramento del benessere dei cittadini. Attraverso le misure licenziate dal Consiglio dei Ministri sotto forma di decreto legge, disegno di legge e disegno di legge delega, sarà possibile pervenire in tempi brevi ad una burocrazia più snella ed efficiente, meno oppressiva e più amichevole nei confronti di cittadini e imprese. Segnaliamo alcune di tali misure. Stop alla ‘pioggia’ di collaborazioni e consulenze. Lotta allo spreco di carta: Gazzetta Ufficiale solo on-line. “Operazione Trasparenza" (Ogni Amministrazione pubblica ha l’obbligo di pubblicare sul proprio sito Internet le retribuzioni annuali, i curricula vitae, gli indirizzi di posta elettronica e i numeri telefonici dei suoi dirigenti. Dovranno essere pubblicati, distinti per singoli uffici, anche i tassi di assenza del personale). Valutazione del Personale (Le Pubbliche Amministrazioni sono obbligate a predisporre annualmente e a pubblicare su Internet gli indicatori di produttività e i misuratori della qualità del rendimento del loro personale). Merito e Premialità (I premi saranno legati alla produttività, anche del singolo dipendente. Le progressioni economiche saranno conseguite solo attraverso prove selettive e non più anzianità. Le progressioni di carriera potranno avvenire esclusivamente tramite concorso pubblico. Saranno premiati i dipendenti coinvolti in progetti innovativi). Lotta ai fannulloni (Sarà possibile licenziare il dipendente pubblico per scarso rendimento, per la falsificazione di attestati di presenza falsi e per la presentazione di certificati medici falsi). Medico mendace (Potrà essere sanzionato o addirittura licenziato il medico dipendente pubblico che abbia concorso alla falsificazione di documenti attestanti lo stato di malattia o che abbia violato i canoni di ordinaria diligenza nell’accertamento della patologia). .  
   
   
AMMONTARE DI CCT E BTP IN EMISSIONE  
 
Roma, 25 giugno 2008 - Il Mef, facendo seguito al comunicato stampa del 20 giugno, comunica l´ammontare dei Cct e dei Btp che verranno offerti nell´asta del prossimo 27 giugno: - Certificati di Credito del Tesoro 1º dicembre 2007/2014 nona tranche: 500 milioni di euro - Buoni del Tesoro Poliennali triennali 1º febbraio 2008/2011 nona tranche: 3. 000 milioni di euro decennali 1º febbraio 2008/1º agosto 2018 quinta tranche: 2. 500 milioni di euro. .  
   
   
PROGRAMMA TRIMESTRALE DI EMISSIONE III TRIMESTRE 2008  
 
Roma, 25 giugno 2008 - Titoli nominali - Il Ministero dell´Economia e delle Finanze comunica l´emissione dei seguenti nuovi titoli per il terzo trimestre del 2008: Ctz 30 Settembre 2008 - 2010 Ammontare minimo dell´intera emissione: 9 miliardi di Euro Btp 1º Settembre 2008 - 2011 Ammontare minimo dell´intera emissione: 9 miliardi di Euro L´ammontare minimo si riferisce all´intera emissione, ovvero al valore che il circolante del titolo dovrà necessariamente raggiungere prima di essere sostituito da una nuova emissione sulla stessa scadenza. Si ricorda che la data di godimento dei nuovi titoli può non coincidere con quella di regolamento della prima tranche. Oltre a quelli summenzionati, durante il terzo trimestre, potranno essere emessi ulteriori nuovi titoli sulla base delle condizioni dei mercati finanziari. Saranno altresì offerte ulteriori tranche dei seguenti titoli in corso di emissione: Btp 1º Febbraio 2008 - 2011 cedola 3,75% Btp 15 Aprile 2008 - 2013 cedola 4,25% Btp 1º Febbraio 2008 - 1º Agosto 2018 cedola 4,50% Cct 1º Dicembre 2007 - 2014 Inoltre, in relazione alle condizioni di mercato, il Mef si riserva la facoltà di offrire ulteriori tranche di titoli a lungo termine nonché titoli a medio e lungo termine non più in corso di emissione, al fine di garantire l´efficienza del mercato secondario. In questo ultimo caso, il Tesoro potrà utilizzare la procedura d´asta marginale con determinazione discrezionale del prezzo di aggiudicazione e della quantità emessa. Titoli reali In base alle condizioni di mercato, i Btp€i saranno offerti in asta il giorno lavorativo antecedente l´asta di medio lungo termine di fine mese. Il Mef darà comunicazione dei titoli in emissione e dei quantitativi massimi che saranno offerti quattro giorni lavorativi prima dell´asta, contestualmente al primo comunicato delle aste di fine mese dei titoli a medio-lungo termine. .  
   
   
MANOVRA: FEDERAZIONE ABI-ANIA AUSPICA CONFRONTO CON IL GOVERNO  
 
Roma, 25 giugno 2008 - “Pur ritenendo complessivamente condivisibili le linee guida della manovra di politica economica annunciata dal Governo - ha dichiarato il Presidente della Federazione Abi-ania, Fabio Cerchiai - non possiamo non esprimere disappunto e critica nei confronti delle misure di inasprimento fiscale a carico di alcuni specifici settori”. Banche e assicurazioni sono fra i maggiori contribuenti del Paese e sono assolutamente rispettose dei propri doveri fiscali. Rappresentano quasi metà della capitalizzazione della borsa italiana. I soggetti sui quali incidono le misure fiscali assunte sono quindi essenzialmente quei milioni di risparmiatori che hanno investito nella borsa italiana, direttamente o tramite le diverse forme di risparmio gestito, inclusi i fondi pensione. Questo avviene dopo un anno in cui, per via delle turbolenze finanziarie internazionali, la borsa ha già perso circa il 30% del suo valore. Gli investitori che ci hanno affidato parte dei loro risparmi non hanno certo visto extraprofitti. Sanno bene che, dopo anni di una difficile rincorsa che ha comportato uno straordinario sforzo di riorganizzazione del sistema finanziario italiano, la redditività delle banche e delle assicurazioni italiane è in linea e, in alcuni casi, tuttora inferiore rispetto a quella dei concorrenti esteri, anche perché da noi è più elevata la pressione fiscale. È diffuso il timore - recentemente confermato dal Governatore della Banca d’Italia - che la crisi finanziaria internazionale non possa dirsi superata. Nuovi rischi si addensano all’orizzonte della congiuntura e della finanza internazionale per via dei rincari delle materie prime. È quindi per noi - e per il Paese - imperativo, essenziale ed urgente fare il massimo sforzo per accrescere la liquidità e i margini di capitale di banche e assicurazioni, al fine di mantenerle al riparo da rischi che al momento appaiono del tutto imponderabili. Le misure assunte dal Governo rendono questo sforzo più gravoso. Rendono più difficile consolidare quel patrimonio prezioso che è la fiducia dei risparmiatori e dei mercati internazionali. Esse rendono, altresì, obiettivamente, più difficile conseguire quel contenimento dei prezzi dei servizi bancari e assicurativi da tutti considerato un obiettivo primario. Il presidente Fabio Cerchiai sottolinea che “il momento che il Paese sta attraversando è caratterizzato da una limitata crescita economica, da un’elevata dimensione del debito pubblico e dalla ripresa di tensioni inflazionistiche. Le banche e le assicurazioni italiane comprendono in linea generale i progetti enunciati del Governo per avviare a soluzione tali criticità ed inquadrano il provvedimento che le colpisce in una situazione di emergenza e di straordinarietà che richiede uno sforzo comune di tutte le forze del Paese. Fiduciosa che la pressione fiscale sull’industria finanziaria sia ricondotta nei tempi più stretti a condizioni compatibili con la capacità di competere a livello internazionale, la Federazione Abi-ania - ha proseguito Cerchiai - auspica un confronto con il Governo per avviare un approfondimento dei problemi in vista dell’individuazione di soluzioni che costituiscano una leva fondamentale per il rilancio della competitività di banche e assicurazioni e dell’intero Paese’’. .  
   
   
MUTUI: DEFINITO IL TESTO DELLA CONVENZIONE ABI-ECONOMIA  
 
Roma, 25 giugno 2008 - È stato definito il testo dell’accordo tra il Ministero dell’Economia e l’Associazione Bancaria Italiana per la rinegoziazione dei mutui a tasso variabile sull’abitazione principale stipulati prima del 29 maggio 2008. Il testo della Convenzione è disponibile sui siti internet dell’Abi (www. Abi. It) e del Ministero dell’Economia (www. Tesoro. It). .  
   
   
INTESA SANPAOLO: APPROVATO IL PIANO D’IMPRESA DELLA CONTROLLATA CARIFIRENZE  
 
Torino, Milano, Firenze, 25 giugno 2008 – In data 23 giugno, il Consiglio di Amministrazione di Carifirenze - banca di cui Intesa Sanpaolo ha acquisito il controllo a fine gennaio 2008 e di cui dal completamento dell’Opa a metà aprile 2008 detiene circa il 90% del capitale, con il restante circa 10% detenuto da Ente Cassa di Risparmio di Firenze - ha approvato il Piano d’Impresa 2008-2010, nel quadro del processo di integrazione di Carifirenze nella Divisione Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo. Tale processo di integrazione comprende, tra l’altro, la confluenza di Carifirenze nel modello della Banca dei Territori del Gruppo Intesa Sanpaolo, con il conseguente accorpamento nell’attuale Gruppo Carifirenze delle Casse del Centro e di 130 filiali di Intesa Sanpaolo (al lordo degli sportelli oggetto di cessione) nell’ambito della definizione delle aree territoriali di competenza di Carifirenze, nonché la cessione di 29 sportelli in ottemperanza a quanto disposto dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato “Agcm” in data 17 gennaio 2008. In linea con quanto comunicato al mercato a fine luglio 2007 in occasione della firma dell’accordo per l’acquisizione, il Piano d’Impresa di Carifirenze prevede in particolare sinergie - che non tengono ancora conto della confluenza delle Casse del Centro né dei risparmi di costi derivante dalla cessione di sportelli - pari a circa 180 milioni di euro, a regime nel 2010, di cui circa 60 milioni da ricavi e circa 120 milioni da costi (nessuna sinergia prevista nel 2008, circa 70 milioni previsti nel 2009, di cui circa 25 milioni da ricavi e circa 45 milioni da costi). Le sinergie previste a regime derivano principalmente: - dal lato dei ricavi, dal segmento retail (circa 35 milioni), dalle fabbriche di prodotto (circa 15 milioni) e dal segmento imprese (circa 10 milioni); - dal lato dei costi, dall’It (circa 40 milioni), dalle strutture centrali (circa 40 milioni) e dalle spese amministrative (circa 25 milioni); in quest’ambito, circa 55 milioni di euro si riferiscono alla riduzione strutturale del costo del lavoro, equivalenti a una riduzione di risorse nell’ordine delle 550 persone. Carifirenze, che già oggi ha una posizione di primo piano nell’area di riferimento, al compimento dell’integrazione sarà una banca leader nel centro Italia e all’ottavo posto in Italia con circa 900 sportelli, rivestendo un ruolo chiave nel posizionamento competitivo del Gruppo Intesa Sanpaolo. . .  
   
   
GRUPPO CREDEM: BANCA D´ITALIA AUTORIZZA I NUOVI MODELLI INTERNI PREVISTI DA BASILEA 2.  
 
Reggio Emilia, 24 giugno 2008 - Il Gruppo Credem è stato autorizzato dalla Banca d’Italia ad utilizzare il modello interno per la determinazione dei requisiti patrimoniali a fronte dei rischi di credito, che porterà impatti positivi sul Core Tier1 già a partire dal mese di giugno 2008. Il Gruppo Credem è tra i primi gruppi bancari italiani autorizzati all’adozione dei modelli interni previsti da Basilea 2. L’approvazione costituisce un’importante conferma dell’efficacia delle metodologie di rating delle quali il Gruppo si avvale da diversi anni nella gestione dei rapporti con la clientela ed un ulteriore riconoscimento della propensione del Gruppo a dotarsi di efficienti procedure di gestione e monitoraggio dei rischi tipici dell’attività bancaria e finanziaria. .  
   
   
MERRILL LYNCH E CAPGEMINI PRESENTANO LA DODICESIMA EDIZIONE DEL WORLD WEALTH REPORT, L’INDAGINE SULLA RICCHEZZA INDIVIDUALE NEL MONDO. A FINE 2007, IN ITALIA SONO 208.000 GLI INDIVIDUI CON UN PATRIMONIO FINANZIARIO SUPERIORE A 1 MILIONE DI DOLLARI, IN CRESCITA DEL 1,1% RISPETTO AL 2006.  
 
 Milano, 25 Giugno 2008 – L’indagine 2008 sulla ricchezza individuale di Merrill Lynch e Capgemini (World Wealth Report) rivela che alla fine del 2007 in Italia gli “High Net Worth Individuals” (Hnwi), vale a dire gli individui con un patrimonio finanziario netto superiore al milione di Dollari, erano 208. 000. Questo significa che rispetto alla fine del 2006, quando i grandi ricchi italiani erano 205. 800, la crescita è stata pari solamente al 1,1% (l’aumento rilevato in Italia nella scorsa edizione del World Wealth Report era stato invece del 3,8%). A livello mondiale, il World Wealth Report 2008 evidenzia che, grazie a una forte crescita della capitalizzazione di mercato nelle economie emergenti, la ricchezza individuale è cresciuta nel 2007 del 9,4 % raggiungendo così un valore complessivo di patrimoni finanziari detenuti dagli Hnwi pari a 40. 700 miliardi di Dollari. Rispetto al 2006 nel mondo il numero degli Hnwi è così cresciuto del 6%, per un totale di 10,1 milioni di individui; ancora più marcata la crescita degli ultra-Hnwi, ossia gli individui con patrimoni finanziari di oltre 30 milioni di Dollari, che è stata pari all’8,8%; inoltre, per la prima volta da quando il World Wealth Report viene pubblicato, il patrimonio medio degli Hnwi ha superato la soglia dei 4 milioni di Dollari. Per l´economia mondiale il 2007 è stato un anno di transizione, caratterizzato da scenari macroeconomici in netto contrasto tra loro. L´economia mondiale ha fatto registrare, sotto l´impulso del 2006, una crescita ininterrotta nei primissimi mesi del 2007 ma verso la fine dell´anno ha dovuto affrontare un clima di crescente incertezza. La crescita a livello mondiale è rimasta solida nel 2007, in termini sia di Pil reale che di capitalizzazione di mercato, che rimangono i due principali driver per la creazione di ricchezza. Le ottime performance registrate dall’economia mondiale nel primo semestre del 2007 hanno favorito l´aumento della popolazione di Hnwi nel mondo; di contro, nel secondo semestre dell´anno, la solidità delle economie emergenti ha bilanciato gli effetti della congiuntura negativa nelle economie mature. L´economia mondiale è cresciuta del 5,1%, con un leggero calo rispetto al 5,3% del 2006. “Secondo il World Wealth Report 2008, sia il numero di Hnwi che il valore complessivo dei patrimoni finanziari detenuti – ha commentato Massimo Fortuzzi, Chief Operating Officer Merrill Lynch Global Wealth Management Italia - hanno continuato ad aumentare nel 2007, registrando tassi di crescita straordinari soprattutto nei mercati emergenti come India, Cina e Brasile. ” Crescita esplosiva della capitalizzazione di mercato nelle economie emergenti - Considerato che una quota significativa dei patrimoni degli Hnwi viene investita nei mercati azionari, l’analisi dell’´andamento della capitalizzazione di mercato è un fattore determinante per la creazione di ricchezza degli Hnwi. A fronte di una crescita moderata degli indici azionari tradizionali statunitensi, europei e asiatici, molti mercati emergenti hanno messo a segno performance decisamente positive. I vari indici di mercato del Dow Jones, ad esempio, hanno fatto registrare rendimenti moderati nel 2007, mediamente del 6,8%, ben al di sotto della media del 2006 pari al 17,3%; inoltre, a differenza di quanto avvenuto nel 2006, nel 2007 queste performance non hanno avuto ripercussioni positive sulla creazione di ricchezza per gli Hnwi. La maggior parte dei principali indici europei e asiatici hanno registrato tassi di crescita a una sola cifra; addirittura il Nikkei 225, l´indice con la peggiore performance a livello mondiale, ha subito una contrazione dell´11,1%, mentre il migliore indice europeo, il tedesco Dax, è stato l´unico tra i principali indici tradizionale a registrare un risultato migliore rispetto al 2006, con un tasso di crescita a due cifre. Di contro, le borse valori di Shanghai e Shenzhen, sostenute soprattutto dagli aumenti dei prezzi delle materie prime, hanno fatto registrare tassi di crescita, rispettivamente, del 303% e del 244%. La borsa valori di Bombay e il National Stock Exchange hanno fatto registrare rispettivamente tassi di crescita del 122% e del 115%. “Il divario della crescita della capitalizzazione di mercato nelle economie mature rispetto a quelle emergenti - ha commentato Mauro Masciarelli, Vice President Financial Services e Responsabile Wealth Management Capgemini Italia - è stato significativamente più marcato nel 2007 rispetto agli anni precedenti. Malgrado il rallentamento della crescita delle borse valori tradizionali e la significativa volatilità presente nei mercati, diverse borse valori dei mercati emergenti hanno registrato solide performance nel 2007, facendo accelerare ulteriormente la crescita della ricchezza a livello mondiale. ” Ruolo trainante delle economie emergenti e delle nazioni dell´area Bric (Brasile, Russia, India e Cina) - La crescita formidabile delle economie emergenti è stata in larga misura favorita dall´andamento positivo delle esportazioni e dall´aumento della domanda interna. I più alti tassi di crescita del numero degli Hnwi si sono registrati in Medioriente, nell´Europa dell´Est e in America Latina, con incrementi rispettivi del 15,6%, 14,3% e 12,2%. I ricavi derivanti dalle esportazioni di materie prime, uniti alla sempre maggiore consapevolezza da parte della comunità internazionale della centralità dei centri finanziari emergenti, hanno contribuito a sostenere i tassi di crescita delle economie emergenti. Nel 2007 le nazioni dell´area Bric (Brasile, Russia, India e Cina) hanno continuato a svolgere un ruolo di traino dell´economia mondiale, grazie a formidabili risultati economici e alla solida crescita della capitalizzazione di mercato. L´india è al primo posto nella classifica mondiale dei tassi di crescita della popolazione di Hnwi (+22,7%), favorita dalla crescita della capitalizzazione di mercato (+118%) e del Pil reale (+7,9%). Sebbene la crescita del Pil reale in India abbia subito una decelerazione rispetto al 9,4% del 2006, gli attuali livelli sono considerati più stabili e sostenibili. Le due maggiori borse valori indiane – il Bombay Stock Exchange e il National Stock Exchange – erano nelle prime dodici posizioni della classifica mondiale delle borse valori alla fine del 2007, grazie all´intensa attività di operazioni di quotazione (Ipo) e all´aumento dell´interesse degli investitori internazionali. La Cina si è classificata al secondo posto per quanto riguarda il tasso di crescita del numero degli Hnwi (+20,3%). Tale risultato è conseguenza tra l’altro della crescita della capitalizzazione di mercato (+291%) e del Pil reale (+11,4%). Gli aumenti significativi delle quotazioni e dei valori di borsa hanno portato la Borsa di Shanghai a diventare la sesta piazza valori mondiale in termini di capitalizzazione di mercato. La crescita della capitalizzazione di mercato e del Pil reale è stata più elevata in Cina rispetto all´India, ma il numero di Hnwi in India è aumentato più rapidamente nel 2007. Secondo il World Wealth Report 2008, ciò sarebbe dovuto al fatto che in Cina i benefici dell´aumento della capitalizzazione di mercato e del Pil reale sono stati spalmati su una popolazione più ampia, per cui i guadagni pro-capite sono risultati inferiori. Nel 2007 l´India ha visto un tasso di crescita della capitalizzazione di mercato maggiore al tassi di crescita del reddito nazionale lordo, il che ha inciso significativamente sull´aumento della popolazione di Hnwi. La Cina invece registra una crescita esplosiva degli individui “affluent”, ossia di individui benestanti che tuttavia devono ancora superare la soglia del milione di dollari. Nel 2007 il Brasile si è posizionato al terzo posto nella classifica della crescita degli Hnwi, con un incremento del 19,1%, grazie alla notevole crescita della capitalizzazione di mercato (+93%) e del Pil reale (+5,1%). I flussi netti di capitali privati in Latin America sono raddoppiati nel 2007, contribuendo a portare la Borsa valori (Bovespa) al quarto posto tra i maggiori mercati mondiali delle Ipo. Secondo il World Wealth Report, l’insieme di questi fattori ha favorito il consolidamento e l’internazionalizzazione del sistema finanziario brasiliano. In Russia il tasso di crescita degli Hnwi è stato tra i dieci maggiori a livello mondiale, malgrado la decelerazione della crescita (dal 15,5% del 2006 al 14,4% nel 2007). Gli elevati tassi di crescita della capitalizzazione di mercato (+37,6%) e del Pil reale (+7,4%) testimoniano il crescente interesse della comunità internazionale degli investitori per la Russia in quanto player globale. L’ondata record di Ipo e altre opportunità d’investimento nei mercati emergenti attirano gli Hnwis - I mercati emergenti hanno contribuito in modo significativo al numero eccezionale di Ipo registrate nel 2007 a livello mondiale. Le oltre 1. 300 Ipo hanno raccolto nel corso dell´anno circa 300 miliardi di dollari Usa; e proprio 7 delle 10 più importanti Ipo sono state realizzate nei mercati emergenti. Le nazioni dell´area Bric si sono dimostrate particolarmente attive da questo punto di vista, catturando il 39% dell´intero volume delle Ipo nel 2007 rispetto al 32% del 2006. Nel 2007 si è registrato anche un aumento dei flussi netti di capitale privato verso i mercati emergenti. Durante l’anno la Cina ha attirato in valore assoluto i maggiori volumi di sempre sotto forma di flussi netti di capitale privato a livello nazionale, assorbendo circa 55 miliardi di dollari Usa. I Paesi emergenti dell´Europa sono stati i mercati che più hanno beneficiato di questi flussi di capitale, assorbendo 276 miliardi di dollari Usa. I Paesi emergenti dell´Asia hanno subito una flessione del 20% nei flussi di capitali privati; tale risultato è in parte riconducibile al fatto che i flussi di capitale hanno aiutato i policymakers ad accumulare riserve in valuta estera, che hanno raggiunto circa i mille miliardi di dollari Usa nella sola Cina. I flussi di capitale privato in America Latina sono più che raddoppiati e hanno raggiunto la cifra di 106 miliardi di dollari Usa nel 2007. Complessivamente, gli hedge fund hanno messo a segno buone performance nel 2007, con guadagni medi del 12,6%, in lieve flessione rispetto al 2006. I rendimenti degli hedge fund hanno sovraperformato gli indici di borsa tradizionali nel 2007, grazie a un rendimento medio del 20,3% nei mercati emergenti. Negli ultimi anni una proporzione sempre maggiore dei patrimoni degli hedge fund è attribuibile a investitori istituzionali, piuttosto che alla clientela abbiente, con un conseguente cambiamento dei driver di crescita del settore. La raccolta dei fondi di venture capital e gli investimenti di questi fondi nel 2007 hanno raggiunto i livelli più alti dal 2001, in larga parte grazie alla crescita di settori ad alta intensità di capitale. Nuove opportunità nei campi delle biotecnologie e delle energie rinnovabili hanno ampliato il ventaglio di opportunità di investimento; tanto che l´anno scorso il settore delle energie rinnovabili ha fatto registrare un record di Ipo, con in testa l´Ipo da 6,5 miliardi di dollari Usa di un gruppo spagnolo di utility e l´Ipo da 1,2 miliardi di dollari Usa di un produttore brasiliano di zucchero ed etanolo. Gli investimenti totali nella tecnologia clean sono aumentati del 35%, sotto la spinta dell´andamento positivo di numerosi indici relativi a queste tecnologie, che sono saliti più del 50% nel 2007. Rallentamento nelle economie mature - Gli effetti della congiuntura sfavorevole dell´economia statunitense hanno fatto sentire il loro peso sulle altre economie mature – come risulta evidente dal rallentamento del tasso di crescita del Pil e delle deboli performance dei mercati azionari in alcune parti dell´Europa e dell´Asia. Tre sono stati i fattori principali: il rallentamento del mercato immobiliare, la minore disponibilità di credito, la maggiore volatilità e il calo delle quotazioni nei mercati azionari. Questa catena di eventi ha avuto ripercussioni sia sui consumi che sulle istituzioni, impedendo di mantenere un elevato livello di liquidità e di gestire al meglio attività imprenditoriali. In linea con la congiuntura sfavorevole del mercato immobiliare, gli indici Reit hanno subito perdite significative a livello mondiale – in netto contrasto con i solidi guadagni del 2006. Le performance dei mercati azionari a livello mondiale hanno rispecchiato il divario fra i mercati maturi e quelli emergenti – nel secondo semestre dell´anno gli indici Msci Global hanno fatto registrare contrazioni dello 0,1% e del 3,2%, rispettivamente, in Europa e negli Stati Uniti, contro gli aumenti del 10,4% e del 6,3% del primo semestre. Gli indici globali Msci dei mercati emergenti hanno fatto registrare performance eccellenti – riconducibili ai risultati ottenuti in America Latina nella parte iniziale dell´anno e nelle nazioni dell´area Bric nel secondo semestre. Le perdite dei mercati azionari nelle economie mature si sono riflesse sui mercati creditizi internazionali nel secondo semestre del 2007. Il rallentamento dell´economia negli Stati Uniti ha causato un notevole deprezzamento del dollaro Usa rispetto alle principali valute mondiali – il dollaro ha perso rispettivamente il 10,5%, il 15,8% e il 17% nei confronti dell´euro, del dollaro canadese e del real brasiliano. A partire dalla fine del 2007, gli indicatori economici negli Stati Uniti sono ulteriormente peggiorati. In particolare bisogna segnalare il rallentamento della spesa statale e dei mercati immobiliari nonchè l´andamento debole dell’occupazione. Una vasta serie di conseguenze nei mercati del credito e nei mercati azionari internazionali, tutti derivanti dal rallentamento dell´economia negli Stati Uniti, ha caratterizzato i mesi iniziali del 2008. Questi maggiori rischi di rallentamento della crescita economica negli Stati Uniti insieme alle implicazioni di vasta portata della stretta creditizia sui mercati internazionali hanno inciso pesantemente sui mercati azionari di tutto il mondo. A metà gennaio 2008 le perdite registrate da tutti i principali mercati geografici hanno superato il 10%. 1 Tuttavia i mercati maturi si sono in qualche misura stabilizzati, registrando perdite medie pari al 4% circa, mentre i mercati emergenti hanno recuperato le perdite sostenute e sono addirittura passati in attivo, generando un guadagno netto medio verso la metà di aprile. Il passaggio a investimenti più sicuri - L’andamento divergente degli indicatori macroeconomici, registrato sia all´inizio che alla fine del 2007, ha contribuito a definire le strategie di asset allocation degli Hnwi. Sulla base del clima di ottimismo del 2006, i primi mesi del 2007 hanno visto gli Hnwi scommettere in maniera decisa sulle asset class a maggior rischio. Con il passare dei mesi e l´intensificarsi delle turbolenze dei mercati finanziari e del clima di incertezza, gli Hnwi hanno iniziato a fare marcia indietro, spostando i loro investimenti su classi d´investimento più sicure e meno volatili. Il World Wealth Report 2008 evidenzia che la liquidità, i depositi e i titoli a reddito fisso hanno assorbito il 44% degli asset finanziari degli Hnwis, con un aumento di 9 punti percentuali rispetto al 2006. Il peso dei titoli a reddito fisso nell´asset allocation è salito al 27%, con un aumento di 6 punti percentuali rispetto al 21% nel 2006. A livello mondiale, gli Hnwi hanno continuato a disinvestire in America Settentrionale e hanno mostrato maggiore interesse per gli investimenti nel mercato domestico, preferendo un ambito più circoscritto e conosciuto, in un clima di generale maggior incertezza economica. Gli investimenti sostenibili acquistano maggiore peso - In conseguenza del maggior interesse generale per le tematiche ambientaliste, negli ultimi anni gli investimenti sostenibili sono diventati molto popolari in tutto il mondo, in quanto offrono all´investitore rendimenti interessanti e l´opportunità di un coinvolgimento attivo a livello di responsabilità sociale. Una serie di veicoli di supporto delle iniziative imprenditoriali sostenibili in campo ambientale, come i fondi comuni, gli Etf, altri prodotti finanziari e investimenti alternativi, hanno posto le premesse di una solida crescita di questi settori nel 2007. Gli investimenti totali nelle tecnologie clean sono aumentati a 117 miliardi di dollari Usa nel 2007, con un aumento del 41% rispetto al 2005 in particolare nei settori dell´eolico e dell´energia solare. Gli Hnwi e ultra-Hnwi del Medioriente e dell´Europa si sono dimostrati i più sensibili ai temi dell´ambiente, con un aumento degli investimenti in tali ambiti che spazia in media tra il 17% e il 21%. Di contro, solo il 5% degli Hnwi e il 7% degli ultra-Hnwi dell´America Settentrionale hanno destinato una parte del loro portafoglio agli investimenti sostenibili in campo ambientale. Il World Wealth Report 2008 prevede una continua crescita degli investimenti sostenibili. Previsioni per il 2008 - Malgrado il clima di maggiore incertezza sulle prospettive globali a breve termine, la solidità dei fondamentali nei mercati emergenti è probabilmente destinata a sostenere alti livelli di crescita. Il bilanciamento tra la forza dei mercati emergenti e la ripresa nei mercati maturi è probabilmente destinato a permanere per tutto il corso del 2008, con prospettive a breve termine soggette a variabilità, considerato che gli effetti di alcuni rischi potenziali non sono ancora noti. L´economia mondiale nei prossimi mesi dovrà affrontare due precisi ostacoli: l’insieme dei fattori inibitori della crescita nei mercati maturi e gli alti rischi di inflazione nei mercati emergenti. La risposta a queste sfide condizionerà le prospettive di crescita a livello mondiale degli Hnwi. Considerati i risultati del 2007 e i recenti sviluppi nei mercati internazionali, il World Wealth Report prevede che nel 2012 il patrimonio totale degli Hnwi a livello mondiale salirà a 59. 100 miliardi di dollari Usa, con un tasso annuo di crescita del 7,7%. .  
   
   
TRENTO SI...SBILANCIA E PREMIA L’ASSESSORATO PUGLIESE ALLA CITTADINANZA ATTIVA  
 
Bari, 25 giugno 2008 - Consegnato ieri mattina a Trento il premio per le migliori politiche pubbliche di partecipazione. La campagna “Sbilanciamoci” ha consentito all’assessorato alla Trasparenza e Cittadinanza attiva della Regione Puglia di ricevere il riconoscimento quale migliore espressione di buona prassi su questo tema. Il premio è stato consegnato all’assessore Guglielmo Minervini, durante i lavori di presentazione del Vi rapporto Quars, la Qualità Regionale dello Sviluppo in Italia. “Sono orgoglioso per il riconoscimento autorevole assegnato alla nostra Regione e che premia il lavoro che abbiamo svolto in questi tre anni, indicato quale “eccellenza” in Italia – ha dichiarato Guglielmo Minervini. “Le politiche di partecipazione che stiamo praticando non sono un fatto estetico ma un reale miglioramento delle politiche pubbliche che vedono nei cittadini i protagonisti reali. ” Le campagne di partecipazione promosse dall’assessorato alla Trasparenza e cittadinanza attiva sono diverse. La prima, “Accorda le tue idee” è stata attivata in occasione della definizione del Piano strategico regionale; poi sono seguite quelle sullo Sport per tutti, sulle nuove norme in materia di tutela delle coste, sulle politiche giovanili e Bollenti spiriti e, non ultima, di grande valore aggiunto, quella sul Piano della Salute. L’esperienza più recente è stata “Cast”, la sperimentazione avviata con il Formez per una scuola regionale di politiche partecipate. Questa la motivazione del premio assegnato questa mattina alla Puglia: “In questi anni, nella regione della Puglia, si è sviluppata una forte esperienza di partecipazione dal basso con una forte relazione con le istituzioni regionali e degli enti locali. La decisione di istituire un assessorato anche con la delega alla cittadinanza attiva è un importante segnale di valorizzazione di quelle forme di partecipazione civile e di politica diffusa che negli ultimi anni si sono sviluppate nella regione. ”Le esperienze dei forum, dei tavoli fino alla recente legge sulla trasparenza -una vera svolta nello smantellamento dell´opacità burocratica tipica di molte regioni- dimostrano non solo la sensibilità delle istituzioni a questo tema, ma la crescita di una capacità della società civile di rapportarsi con i temi del cambiamento istituzionale e politico e di misurarsi sul terreno concreto delle scelte amministrative. Si è costituita - nell´ambito delle rispettive competenze- una dialettica positiva e costruttiva tra istituzioni e società civile nella costruzione del bene comune e dell´interesse generale del territorio. ”Su un ampio versante di temi --dallo sport al terzo settore, dai giovani alla trasparenza amministrativa- l´Assessorato alla trasparenza e alla cittadinanza attiva della Regione Puglia ha avuto il merito di introdurre elementi significativi di innovazione nelle politiche regionali in materia di partecipazione, di sussidiarietà e di cittadinanza, anche con segni di discontinuità rispetto al passato, portando a respirare un clima nuovo di dialogo sociale che ha favorito la crescita del protagonismo civico del territorio pugliese. ” .  
   
   
SENZA FISSA DIMORA. A TRENTO VENETO PREMIATO PER PROGETTI MIRATI 1200 PERSONE SEGUITE DA 200 SERVIZI, 700 MILA EURO ASSEGNATI”  
 
 Venezia, 25 giugno 2008 -“Un riconoscimento nazionale, deciso da decine di organizzazioni della società civile e quindi tanto più ambito, che fa onore a quanto il Veneto svolge da anni in strettissima collaborazione tra Regione ed enti locali. Ma è anche esempio nazionale di come agire nel settore delle persone svantaggiate, realizzando progetti che hanno avuto come obiettivo il reinserimento sociale e lavorativo, l’accompagnamento dei servizi territoriali, ponendo al centro la dignità della persona e il coordinamento efficace delle politiche degli enti pubblici e privati”. Questo il commento di Stefano Valdegamberi, Assessore alle politiche sociali della Regione Veneto, in relazione al premio assegnato nell’ambito della presentazione del Vi Rapporto Quars (qualità regionale dello sviluppo) che stamani a Trento, la Regione Veneto ha ritirato per i progetti a favore dei “senza fissa dimora”. Il premio è stato attribuito dalla campagna nazionale “Sbilanciamoci!” che dal 1999 riunisce 47 organizzazioni della società civile (dal wwf a legamabiente, dall’arci a emmaus italia, da manitese alla rete lilliput) per impegnarsi a favore di un’economia di giustizia e di un nuovo modello di sviluppo fondato sui diritti, l’ambiente, la pace. Il Quars è un indicatore di qualità sociale e sostenibilità ambientale che misura la qualità dello sviluppo delle regioni. Ogni anno viene elaborato un rapporto con la graduatoria delle regioni analizzate. Il premio al Veneto ha questa motivazione “progetto di qualità e di grande significato sociale- realizzato dall’ assessorato veneto in collaborazione con i comuni capoluogo della regione”. “In questi anni – ha detto Valdegamberi – abbiamo potenziato i servizi destinati alle persone in situazione di povertà estrema e senza fissa dimora, secondo quanto prevede la legge 328 del 2000. Nel Veneto ci sono più di 1200 persone che si trovano in queste condizioni e la Giunta veneta nel 2007 ha assegnato 700 mila euro a sette progetti d’intervento presentati dai Comuni capoluogo del Veneto. Le iniziative si riferiscono a servizi di pronta accoglienza e ascolto, di accompagnamento e reinserimento sociale, di valorizzazione di una rete di protezione sociale flessibile rispetto ai bisogni che cambiano e che coordini al massimo le risorse umane ed economiche a disposizione del territorio. Il nostro territorio – conclude l’Assessore - è comunque caratterizzato, per tradizione e costume, per cultura e amore della solidarietà, da medie notevolmente più basse di quelle nazionali. Si calcola che, nel Veneto, siano attivi almeno 200 servizi tra pubblici e privati che si prendono cura di queste persone e sviluppano percorsi personalizzati”. .  
   
   
AL VIA “VIAGGIO NELL’UMBRIA SOCIALE”, PRESENTATO PERCORSO NUOVO CICLO DI PROGRAMMAZIONE  
 
 Perugia, 25 giugno 2008 – “Siamo a metà dell’innovativo percorso che porterà a un nuovo ciclo di programmazione sociale in Umbria, con il varo del secondo Piano sociale regionale e di altri atti, a cominciare dalla riforma della legge regionale sui servizi sociali e degli atti a corredo della legge istitutiva del Fondo per la non autosufficienza”. Lo ha sottolineato l’assessore alle Politiche sociali della Regione Umbria, Damiano Stufara, illustrando le tappe che, proseguendo la fase di partecipazione e condivisione su strategie e interventi da attuare, condurranno in novembre alla votazione del nuovo Piano sociale da parte del Consiglio regionale. “Sulla nuova programmazione sociale – ha detto l’assessore Stufara - la Regione ha scelto la strada del confronto e del più ampio coinvolgimento non solo con i soggetti istituzionali, ma anche con i portatori di esigenze, sia di fruisce dei servizi sia di chi li eroga, pur nella consapevolezza della necessità di tempi più lunghi per l’elaborazione. Con il Forum regionale sul welfare che si è tenuto nel maggio scorso – ha proseguito – è cominciata la riflessione sulle priorità e le traiettorie da seguire. Un confronto da cui sono scaturite indicazioni importanti e che prosegue con quello che abbiamo definito il ‘viaggio nell’Umbria sociale’”. “In ciascuno dei dodici Ambiti territoriali del sociale in cui è suddivisa l’Umbria – ha spiegato Stufara – si terrà una giornata in cui, insieme alla struttura tecnica dell’Assessorato, illustreremo le linee di indirizzo del nuovo Piano sociale approvato dalla Giunta regionale e i risultati degli incontri dei quattro gruppi di lavoro, architrave del nuovo Piano e della legge di riordino dei servizi sociali, in modo da raccogliere ulteriori indicazioni dai territori. Vogliamo dare a tutti diritto di parola, garantendo la possibilità di avanzare proposte e formulare critiche, per giungere alla condivisione degli obiettivi strategici della nuova programmazione sociale”. La nuova fase di ascolto e partecipazione si aprirà giovedì 26 giugno, con il primo dei dodici incontri territoriali, per concludersi il 17 luglio. “A settembre – ha detto l’assessore Stufara – verranno formulate le proposte del nuovo Piano e della legge di riforma dei servizi sociali, sulla base delle indicazioni scaturite, ma non si esaurirà la fase partecipativa. L’elaborazione del nuovo Piano sociale si completerà, infatti, ad ottobre con la convocazione di una nuova sessione del Forum sul welfare per condividerne in maniera larga e partecipata i contenuti prima dell’avvio dell’iter formale in Consiglio regionale, previsto a novembre”. “Prima della fase istituzionale – ha detto ancora l’assessore – vogliamo sottoporre la proposta del Piano e della riforma a tutti i soggetti coinvolti, in modo da avere la sua ‘validazione’ collettiva, con l’auspicio di ottenere il più ampio consenso. La Giunta regionale – ha aggiunto – ha impresso un’accelerazione a quanto previsto nel programma di legislatura, che aveva individuato nel 2008 l’anno dell’elaborazione della nuova programmazione sociale, e si propone soprattutto di stabilire un quadro normativo più adeguato che consenta la concretizzazione dei contenuti del Piano sociale, dando la possibilità alla società regionale di stare all’interno di questo percorso normativo e programmatorio, la chiave di volta per favorire proprio la sua realizzazione”. Ogni tappa del “Viaggio nell’Umbria sociale” sarà articolato in due fasi. “Prima un confronto con i Comuni – ha detto Stufara – ma il momento centrale è rappresentato dall’incontro con il Tavolo Alto della Concertazione, allrgato il più possibile a tutti i soggetti coinvolti a vario titolo nelle politiche sociali di territorio. In alcune realtà, andremo a visitare anche strutture e servizi presenti, per confrontarci direttamente sulla rete territoriale dei servizi in Umbria”. La scheda. Il potenziamento delle politiche per le famiglie, un programma regionale integrato per la non autosufficienza, politiche a favore delle giovani generazioni, il consolidamento dell’assetto istituzionale della programmazione sociale di territorio, la riqualificazione del sistema di protezione sociale. Sono alcuni degli assi strategici delle politiche sociali nel prossimo triennio, individuati nelle “linee di indirizzo per il Ii Piano sociale regionale” approvate dalla Giunta regionale dell’Umbria, su proposta dell’assessore alle politiche sociali Damiano Stufara. Il documento parte da un’analisi dei cambiamenti profondi della struttura demografica, con l’invecchiamento della popolazione che in Umbria, dove gli anziani costituiscono il 23,2 per cento del totale, acquista una rilevanza peculiare e fa emergere un’area di fragilità sociale. Malgrado i mutamenti che interessano anche le famiglie, con l’aumento di quelle immigrate e miste e la crescita dei nuclei a maggior rischio di povertà ed esclusione sociale, il tessuto sociale delle regione “continua a tenere, anche se con qualche lacerazione”. Tra i fattori di integrazione, oltre alla rete dei servizi alla persona e il “welfare” locale, viene considerata la “crescita della società civile organizzata nel ‘terzo settore’, e in particolare nel volontariato che impegna circa il 10 per cento degli umbri”, e la “tenuta” delle famiglie umbre, che si presentano come “un’istituzione ancora vitale”. In questo quadro, viene riproposto un connotato di welfare che nasce dal territorio e si radica nel territorio, con la rete dei servizi e degli interventi sociali che va “rafforzata, universalizzata e innovata, puntando su tre direttrici fondamentali: comunità, diritti, partecipazione”. “L’umbria – sottolinea l’assessore regionale alle Politiche sociali – con il primo Piano sociale è fra le Regioni quella che ha sviluppato il percorso più aderente alla riforma 328/2000, sia sotto il profilo culturale che istituzionale, rimettendo al centro il sistema delle autonomie locali, ridefinendo il servizio sociale pubblico come funzione non solo erogativa e riqualificando lo storico servizio sociale dei Comuni, riconoscendo una centralità e un ruolo al territorio come sistema di relazioni, costruendo una ‘programmazione’ dal basso con proprie regole e strumenti”. Con il nuovo ciclo programmatorio, “è necessario – prosegue l’assessore regionale – sviluppare un ulteriore percorso di integrazione delle politiche di welfare che porti a compimento un modello di sviluppo locale connotato da inclusione e coesione sociale e dall’ampliamento dell’esigibilità dei diritti come possibilità di scelta dei progetti di vita delle persone e delle famiglie”. Per le famiglie, in particolare per quelle a rischio, è prevista la definizione di “un’azione di sistema” con pacchetti di risorse comprensivi di una serie di misure quali integrazione del reddito, agevolazioni fiscali e tariffarie da parte dei Comuni, servizi di accompagnamenti al lavoro, politiche abitative coerenti con la trasformazione della struttura familiare, agevolazioni ai servizi pubblici. Particolare attenzione è dedicata alla non autosufficienza, “uno dei problemi più rilevanti per il sistema di protezione sociale regionale” dato che in Umbria si registra, tra il 2000 e il 2004, un incremento del 14,8 per cento di anziani non autosufficienti, di poco inferiore al valore medio nazionale (15,5 per cento). La Giunta regionale propone un “programma regionale integrato per la non autosufficienza” (in sigla “Prina”), che garantisca i diritti “all’informazione e all’accesso, alla definizione di un percorso personalizzato, all’accompagnamento lungo tale percorso e il diritto alle prestazioni integrate nelle diverse componenti di cura, assistenza e sostegno personale e familiare”. Il Programma dovrà, tra l’altro, “riconoscere il valore aggiunto e il ruolo della famiglia nella qualità del lavoro di cura” e “garantire le scelte di permanenza nella propria casa e nella propria famiglia delle persone in condizioni di non autosufficienza o con limitata autonomia”. A favore delle giovani generazioni, è prevista una legge regionale “che metta a sistema le diverse azioni di promozione e protezione anche in considerazione del fenomeno della precarizzazione che caratterizza la quotidianità di tanti giovani, a partire dal problema del lavoro”. Tra le “traiettorie” indicate per incardinare le azioni del nuovo Piano sociale figurano, inoltre, quella di investire su competenze, abilità e saperi e potenziare le reti sociali, con la possibilità di istituire un servizio civile per l’età anziana, e lo sviluppo del sistema della programmazione partecipata. È previsto, inoltre, il completamento del processo di riforma sociale, “mettendo a regime sotto il profilo organizzativo e funzionale il sistema dei servizi a scala di Ambito” . Dopo aver preso in esame il modello organizzativo e gestionale, con un nuovo assetto dell’integrazione socio-sanitaria, le linee di indirizzo prendono in esame il sistema delle risorse. Dati statistici, relativi al 2004, segnalano per l’Umbria una spesa sociale di 77,50 euro “pro-capite”, contro i 92,40 della media nazionale e i 103,60 delle regioni dell’Italia Centrale. Emerge, inoltre, “l’estrema diversificazione di valori di spesa sociale ‘pro-capite’ dei Comuni umbri che va da livelli nettamente superiori alla media nazionale a livelli particolarmente bassi”. In sede di programmazione delle risorse, “la scelta – si rileva nel documento - dovrebbe essere orientata a destinare una parte del fondo sociale regionale a finalità di perequazione territoriale mediante la costituzione di una quota di solidarietà e la definizione, al contempo, di uno standard regionale pro-capite rispetto al quale impegnare i Comuni che si collocano al di sotto della soglia individuata al raggiungimento dello standard, nell’arco di tempo di validità del piano, con un cofinanziamento a valere sul fondo regionale di solidarietà, premiando quei territori che si dimostreranno sensibili al perseguimento di tale obiettivo e penalizzando, in ordine ai trasferimenti di vario tipo, quegli enti che si dimostrassero passivi e insensibili”. Si sottolinea, inoltre, l’esigenza di incrementare il fondo regionale e di elevare il processo di integrazione fra le risorse regionali e quelle di derivazione comunitaria (“Fse”, “Fesr”, “Feasr”), per nuovi servizi alla persona, alle famiglie e alla comunità. .  
   
   
SPESA PUBBLICA: LORENZETTI RISPONDE A BRUNETTA: "L´UMBRIA DA´ IL BUON ESEMPIO"  
 
Perugia, 25 giugno 2008 – In merito alle dichiarazioni del ministro Renato Brunetta, sull’eccesso di spesa pubblica in Umbria, il Presidente della Giunta regionale Maria Rita Lorenzetti ha diffuso la seguente dichiarazione: “In Umbria conosciamo con esattezza il numero dei dipendenti di Regione, Province, Comuni e Comunità Montane, ma non quello dei dipendenti del cosiddetto settore pubblico allargato che comprende i dipendenti di tutti gli uffici periferici dello stato, l’Università, Camere di Commercio e altre strutture come Inps, Inail, Uffici finanziari, etc. , le cui dotazioni organiche spettano all’autorità centrale. Anzi, ci piacerebbe conoscere esattamente questo numero affinché anche il Ministro della Funzione pubblica Brunetta, come ha chiesto alle Regioni ed agli enti locali, faccia la sua parte per un concreto contenimento della spesa pubblica. Così come hanno fatto e stanno facendo, con serietà e rigore, la Regione e gli altri enti locali dell’Umbria i cui dati possono essere facilmente verificati nella loro evoluzione, a differenza di quelli che sono in capo alle varie amministrazioni dello Stato che vengono addebitati all’Umbria, sui quali però non abbiamo alcun potere di controllo. I Comuni hanno già espresso la loro indignazione al ministro Brunetta. Indignazione che confermiamo. Per ciò che riguarda la Regione Umbria vorrei citare alcuni dati molto significativi. Dal 2001 ad oggi il complesso dei nostri dipendenti è diminuito del 21,7 per cento. Il numero dei dirigenti regionali si è praticamente dimezzato, essendoci stata, nello stesso periodo, una riduzione pari al 43 per cento. Mentre le “consulenze” nel triennio 2005-2007 sono state ridotte da 122 ad 80. Come Regione Umbria siamo abituati ad amministrare con rigore e serietà ed abbiamo i nostri conti in ordine. Tant’è che questa è stata la prima, e fino ad ora l’unica regione italiana ad aver ridotto numero e fabbisogno finanziario delle comunità montane. L’umbria è la regione dove i presidenti di Giunta e consiglio regionale e tutti i consiglieri hanno la minore indennità di carica, fino ad essere un terzo di quella percepita in altre regioni italiane. Il rigore e la serietà con i quali abbiamo sempre gestito i conti pubblici ci hanno consentito fino ad oggi di non imporre irpef aggiuntiva per coprire debiti. Questo è il segno del nostro agire di governo, improntato alla massima onestà, e non ad affermazioni demagogiche ed offensive come quelle sulla compravendita di voti in Umbria. Affermazioni che sono oltremodo lesive della dignità di migliaia di cittadini che non più tardi di due mesi fa hanno riconfermato alle forze di centro sinistra la loro fiducia, votando il solo Pd con oltre il 44, 4 per cento, che ha registrato proprio nella nostra regione la maggiore percentuale di crescita in Italia. Siamo consapevoli che comunque la fiducia va sempre rinnovata e meritata sulla base di un progetto d’Umbria che sia tale da garantire qualità del governo e migliori condizioni di vita per i cittadini. E’ sulla base di ciò che essi sono liberi di scegliere e scelgono liberamente. Ed è su questa base che deve sempre misurarsi il confronto politico, anche il più aspro e duro, che non deve mai andare oltre il civile rapportarsi, mantenendo intatto il senso delle istituzioni. Questo è ciò che è richiesto a tutti, ma in particolar modo a chi ricopre come noi incarichi pubblici e quindi soprattutto ad un Ministro della repubblica. Non ci pare che toni e contenuti delle affermazioni del Ministro Brunetta abbiano rispettato questo canone di comportamento”. .  
   
   
FIRMATO A ROMA TRA LA REGIONE MOLISE E I MINISTERI COMPETENTI L´ACCORDO DI PROGRAMMA IN MATERIA DI "SVILUPPO IMPRENDITORIALE LOCALE" CHE FINANZIA OPERE PER UN TOTALE DI 8 MILIONI E TRECENTOMILA EURO.  
 
Campobasso , 24 giugno 2008 - Nello specifico sono state finanziati lavori per: Pozzilli e Venafro - l´immissione dello scarico dell´impianto di depurazione del fiume Volturno; Termoli - l´ottimizzazione e l´adeguamento funzionale degli impianti per la produzione, il trattamento e lo smaltimento dei fanghi; San Massimo - la riqualificazione del contesto urbano a fini turistici nel comprensorio di Campitello Matese; Pozzilli - la messa in sicurezza della viabilità Consortile; San Polo Matese - l´impianto di depurazione e smaltimento liquami dell´agglomerato industriale; San Polo Matese - il completamento della linea di trattamento ed essiccamento fanghi; Termoli - il completamento e messa in sicurezza viabilità consortile; Sepino - il completamento delle Terme. Il Presidente Iorio ha evidenziato l´importanza di questo Accordo di Programma "che -ha detto - sostiene economicamente la realizzazione di opere importanti per quanto riguarda il ciclo delle acque relativamente a strutture di supporto a zone industriali. Viene anche finanziato finalmente il completamento delle Terme di Sepino che possono e debbono rappresentare un importante strumento per la creazione di sviluppo produttivo, turistico e di benessere per l´intero territorio regionale. Non manca poi la concretizzazione di iniziative per la sicurezza della viabilità per il consorzio industriale di Pozzili e le opportune e necessarie opere di contesto urbano a fini turistici per il comprensorio di Campitello Matese. Un sostegno dunque di rilievo a quelle aree del Molise, le zone industriali e le evidenze turistico-abientalistico-paesagistiche, che possono e debbono creare nuova occupazione e crescita socio-economica". .  
   
   
TRENTINO AI VERTICI PER QUALITÁ REGIONALE DELLO SVILUPPO LO ATTESTANO LE ASSOCIAZIONI ITALIANE DI VOLONTARIATO PRESENTATO IL VI RAPPORTO QUARS DELLA CAMPAGNA “SBILANCIAMOCI!”  
 
Trento, 25 giugno 2008 – Il Trentino è ai vertici per la Qualità regionale dello sviluppo (Quars), indicatore che tiene conto di sette fattori: ambiente; economia e lavoro; diritti e cittadinanza; pari opportunità; istruzione e cultura; salute; partecipazione. Lo attesta la campagna “Sbilanciamoci!”, realizzata da un vasto fronte di realtà appartenenti al mondo del volontariato e del terzo settore, dall’Arci a Carta, da Beati i Costruttori di Pace a Emergency, da Legambiente a Microfinanza, dal Wwf a Ctm-altromercato e così via, giunta alla sua sesta edizione. Quest´anno, vista l´eccellenza da sempre rilevata nelle buone pratiche del Trentino, la campagna ha dedicato un focus di approfondimento proprio a questa provincia (“Come si vive in Trentino?”) e ha promosso un convegno internazionale a Trento, tenutosi oggi nella sala stampa della Provincia alla presenza del presidente Lorenzo Dellai, del coordinatore del Rapporto Giulio Marcon e di esperti di sviluppo regionale dell’Unione europea dell’Ocse e dell’Undp (United Nation Development Program). L´evento ha ospitato inoltre inoltre la prima edizione del premio Quars alle buone pratiche locali, che ha vista premiata la Provincia autonoma di Trento assieme alle Regioni Puglia, Lazio e Veneto. La campagna ha messo a confronto la realtà delle regioni e delle province autonome italiane. Ne emerge un quadro molto lusinghiero per il Trentino, che aiuta a correggere anche alcune idee preconcette e alcune percezioni errate della nostra realtà, diffuse a livello locale. Fra gli aspetti “di eccellenza”, ad esempio, non solo la situazione economica (il Trentino risulta tra l’altro il territorio “meno iniquo” per quanto riguarda la distribuzione della ricchezza), il godimento dei diritti di cittadinanza nel loro complesso, la partecipazione dei cittadini alla vita della comunità: giudizio molto positivo viene espresso anche per la situazione ambientale – con un plauso particolare alla raccolta differenziata, che evidentemente non viene inficiata dal progetto di costruzione dell’inceneritore di Ischia Podetti - e per quella sanitaria, pur fra luci e qualche ombra (in particolare quella relativa alla migrazione ospedaliera). Lo snodo più critico, invece, si rivela essere quello delle pari opportunità, anche se la partecipazione alla vita pubblica e politica delle donne risulta più elevata che nella media nazionale (non così i posti da esse occupati all’interno degli organi istituzionali); per quanto riguarda l’istruzione il giudizio finale, seppure complessivamente positivo, è parzialmente compromesso dal fatto che nella comparazione non si è tenuto conto dell’importanza nel nostro sistema della formazione professionale (cosa peraltro già emersa nelle precedenti edizioni del rapporto). Scheda: Rapporto “Come si vive in Trentino?” Il Quars (Qualità regionale dello sviluppo) è un indicatore che prova a individuare e collegare tra di loro le componenti di uno sviluppo fondato sulla sostenibilità ambientale, la promozione dei diritti, l’inclusione sociale, la partecipazione, le pari opportunità. Per i promotori della campagna “Sbilanciamoci!” queste sono le caratteristiche di uno sviluppo di qualità e su questa visione si basa la scelta degli indicatori che concorrono a formare la classifica finale delle regioni italiane. Oltre 40 sono gli indicatori utilizzati, suddivisi in 7 categorie: Ambiente, Economia e lavoro, Diritti e cittadinanza, Salute, Istruzione, Pari Opportunità e Partecipazione. Il rapporto è stato realizzato da Anna Villa e Duccio Zola con la collaborazione di Tommaso Rondinella, Vittoria Mancini, Elisabetta Segre e Giulio Marcon. Vediamo in sintesi il volumetto dedicato specificamente al Trentino. Innanzitutto, in premessa viene espresso un giudizio positivo per “l’ampia disponibilità e reperibilità di dati e fonti aggiornate. Si tratta, per così dire, di un primo indicatore capace di raccontare già qualcosa di questo territorio, rivelando un’attenzione e una sensibilità particolari per il monitoraggio della qualità dello sviluppo trentino, non solo in termini demografici, economici o produttivi, ma anche ambientali e sociali. ” Da segnalare inoltre, fra le voci raccolte nelle interviste realizzate dai curatori, anche quella di Walter Micheli, uno dei padri nobili dell’ambientalismo trentino, recentemente scomparso. La classifica generale distingue tre blocchi di regioni. Nelle posizioni più alte della classifica si collocano, con qualche eccezione, le regioni più piccole del Centro-nord: al vertice della classifica troviamo le Province autonome di Bolzano e di Trento, mentre l’Emilia-romagna si colloca in terza posizione. Le altre posizioni medio-alte sono ancora appannaggio di regioni del Centro e del Nord. Nelle posizioni centrali, con livelli di qualità dello sviluppo intermedi, troviamo quattro grandi regioni del Nord industrializzato: Lombardia, Veneto, Piemonte e Liguria. Seguono le regioni del Centro-sud e del Mezzogiorno, con valori inferiori alla media e vicini fra loro, come nel caso del Molise e della Basilicata. Chiudono la classifica finale Calabria, Puglia, Sicilia e Campania. Analizzando la classifica nel dettaglio, troviamo la Provincia autonoma di Bolzano in prima posizione; segue la Provincia autonoma di Trento, che ottiene il miglior risultato nella dimensione relativa a Economia e Lavoro. Brillanti anche i riscontri ottenuti su Ambiente, Diritti e Cittadinanza, Partecipazione, mentre è soddisfacente il dato relativo alla Salute. Più critica invece la situazione negli ambiti Istruzione e Cultura e Pari opportunità. Vediamo alcuni dati di dettaglio. Ambiente La provincia di Trento si colloca al secondo posto per quanto riguarda gli standard ambientali, ottenendo in tutte le variabili di impatto le posizioni più alte delle classifiche: da questo punto di vista la bassa densità abitativa, le contenute emissioni di agenti inquinanti, lo scarsissimo utilizzo di fertilizzanti, il basso numero di crimini contro l’ambiente sono i fattori di successo e di qualità ambientale in Trentino. Per quanto riguarda gli aspetti relativi alle politiche, spicca il dato elevatissimo relativo alla raccolta differenziata: la percentuale di rifiuti urbani oggetto di raccolta differenziata è pari al 51,4% del totale, dato che colpisce soprattutto se confrontato con quello delle regioni del Sud, in cui il valore massimo è pari al 15,6% dell’Abruzzo, e il valore minimo si raggiunge in Molise, dove questa quota è di poco superiore al 5%. Proseguendo l’analisi relativa alle variabili di policy, spiccano positivamente l’utilizzo di energia prodotta da fonti rinnovabili e la consistente quota di territorio protetto. Il risultato positivo per quanto riguarda la mobilità sostenibile è da imputarsi alla prima posizione occupata nell’indicatore relativo alle emissioni da trasporto, alla quota di persone che utilizzano la bicicletta come mezzo di trasporto per andare al lavoro, all’utilizzo dell’auto e al numero di vetture circolanti più basso della media. Per contro il Trentino non ottiene risultati altrettanti brillanti nel dato relativo all’utilizzo del treno e al numero di incidenti stradali: tuttavia, complessivamente il risultato è buono e vede la regione posizionarsi al quinto posto nella mobilità sostenibile. Nel rapporto si sottolinea inoltre che “sussiste in Trentino una consolidata azione di programmazione e pianificazione territoriale – legata saldamente allo Statuto dell’Autonomia – le cui radici possono essere rintracciate nel primo Piano Urbanistico Provinciale del 1967”. Ed ancora: “Sulla raccolta differenziata, il Trentino raggiunge un vero e proprio punto di eccellenza in Italia, con una crescita costante negli ultimi anni. Anche in questo caso occorre rimarcare il fatto che l’ultimo aggiornamento del Piano provinciale di smaltimento dei rifiuti (approvato nel 2006) abbia rappresentato il frutto di un dibattito molto partecipato dalla società civile e dall’opinione pubblica trentina e abbia predisposto obiettivi decisamente ambiziosi: si prevede a regime il raggiungimento del traguardo del 65% di raccolta differenziata e soprattutto quello della produzione annua di soli 175 kg pro-capite di rifiuti, mentre per l’inceneritore provinciale di Ischia Podetti si guarda a un impianto capace di smaltire 102. 000 tonnellate annue di rifiuto. Questo Piano provinciale mira a coinvolgere e responsabilizzare tutti i soggetti interessati dalle politiche dei rifiuti, dalla Provincia ai Comuni, dalle Aziende di gestione ai singoli cittadini, ed è sostenuto da una capillare azione di sensibilizzazione sui territori e dall’attiva collaborazione di vari attori della società civile (…)” Economia-lavoro La dimensione economica definita nell’ambito del Quars evidenzia una innanzitutto una qualità del lavoro molto elevata per il Trentino. I dati relativi al macro-indicatore ci consegnano un quadro caratterizzato da un livello di precarietà e disoccupazione fra i più bassi del Paese, nonché la più equa distribuzione della ricchezza (il che significa che non esistono disparità esagerate fra i cittadini) e infine un basso livello di povertà relativa. Per quanto riguarda l’indicatore di precarietà, in Trentino il 17% della forza lavoro si rivela precaria. Andando ad analizzare le singole componenti, emerge come nel complesso delle regioni il Trentino sia tra quelle con la più bassa presenza di lavoro sommerso, inteso come la quota di unità irregolari sul totale delle unità di lavoro. Il lavoro parasubordinato, misurato attraverso il numero di collaboratori contribuenti (esclusi i professionisti), ammonta a poco più del 7% del totale della forza lavoro, mentre gli interinali sono circa l’1%. In Trentino si riscontra inoltre “non soltanto una bassa precarietà, ma anche una bassa disoccupazione: il tasso di disoccupazione, infatti, si attesta al 3%, un livello nettamente inferiore alla media italiana (6,8%) che posiziona anche in questo caso al diciannovesimo posto la provincia. Un aspetto non secondario da esaminare se si vuole fornire un’idea della redistribuzione e dell’uguaglianza di un territorio è quello relativo alla distribuzione del reddito: in Trentino si osserva la più equa distribuzione del reddito del paese, misurata attraverso l’indice di Gini. ” Diritti e cittadinanza La situazione che si osserva attraverso i dati con cui è stato costruito il macro-indicatore Diritti e Cittadinanza rivela per il Trentino una performance ottima per la quasi totalità degli indicatori considerati. Le criticità si riscontrano nell’indicatore relativo all’inserimento lavorativo dei soggetti svantaggiati, misurato attraverso il numero di cooperative di tipo B (4,2 ogni 100 mila abitanti), che ad ogni modo si attesta al di sopra della media nazionale, e in quello che esprime la difficoltà nel raggiungimento di alcuni servizi da parte delle famiglie, come farmacie, supermercati e scuole medie. Di più facile acceso sono invece le scuole materne ed elementari e gli uffici comunali. Si riscontrano però valori di eccellenza su altri aspetti, relativi ad esempio ai dati sui presidi sanitari socio-assistenziali per anziani, minori e tossicodipendenti, in cui il Trentino occupa la prima posizione, con ciò apparendo evidente la capacità di inclusione delle fasce sociali più deboli in questo territorio. Anche l’abbandono scolastico è fra i più bassi, con il 6,79% degli studenti che abbandonano gli studi al secondo anno della scuola superiore. La situazione abitativa misurata attraverso il numero di sfratti per mille abitanti è fra le migliori del paese, così come è molto buona l’integrazione dei migranti nella società. Istruzione e cultura Nel macro-indicatore Istruzione e Cultura, il Trentino, anche se la performance complessiva viene giudicata sicuramente superiore alla media delle regioni italiane, emergono anche delle ombre. Dal punto di vista dell’istruzione sembra esserci una dicotomia fra l’istruzione superiore e quella universitaria: mentre l’iscrizione agli studi superiori non è molto diffusa, si riscontra una quota di popolazione in possesso di laurea (anche triennale) o dottorato che non sfigura se confrontata con le altre regioni, oltre a un buon grado di attrattività dell’università. “Tuttavia - si legge nel rapporto - questo risultato va ponderato con un sistema dell’istruzione trentina peculiare, adeguato all’offerta lavorativa che la stessa provincia offre, e che non viene registrato dai dati considerati nella costruzione del macro-indicatore. ” In sostanza, si suggerisce che in una provincia caratterizzata da un bassissimo tasso di disoccupazione, l’attrazione esercitata dal mondo del lavoro, rispetto a quello scolastico, è molto forte. Poco più avanti si precisa che anche la formazione professionale attrae un numero significativo di giovani, “consentendo il loro rientro nel circuito dell’istruzione superiore. Questi corsi fanno parte a tutti gli effetti del sistema dell’istruzione-formazione, ma non sono inclusi nel dato qui riportato, che risulta pertanto sottostimato. ” Sanità Da questo punto di vista il Trentino, pur non occupando le posizioni al vertice della classifica, si colloca in una buona posizione e presenta un valore per il macro-indicatore Salute ben al di sopra della media nazionale. Gli indicatori che assumono valori particolarmente negativi in Trentino sono relativi all’assistenza domiciliare integrata e alla migrazione ospedaliera (fra le più elevate nel paese). Tuttavia, rispetto a questi elementi negativi, “il Trentino presenta invece le migliori performance in merito all’introduzione di procedure innovative atte alla riduzione delle liste d’attesa e per quanto riguarda il dato sulla mortalità evitabile, relativo ai decessi per cause che possono essere attivamente contrastate dal sistema pubblico (come un migliore servizio di pronto intervento, oppure il monitoraggio delle malattie curabili, o ancora la prevenzione degli incidenti stradali). Questi risultati segnalano per il Trentino un indirizzo di policy molto ben orientato alla tempestività delle prestazioni mediche e alla loro efficacia. Anche la soddisfazione dei servizi sanitari risulta elevata. In questo indicatore, ottenuto calcolando la media concava dei valori nelle quattro dimensioni considerate, risultano particolarmente graditi i servizi igienici e il vitto, e in misura minore, ma sempre superiore alla media italiana, l’assistenza medica e infermieristica. Nel complesso, la Provincia di Trento si colloca al quarto posto. Infine, un buon risultato emerge anche sul fronte della prevenzione dei tumori. Pari opportunità Rispetto ai brillanti risultati ottenuti nelle classifiche degli altri macro-indicatori, il dato sulle Pari opportunità in Trentino registrato dalla campagna “Sbilanciamoci” è, inutile negarlo, deludente. In primo luogo si sottolinea una diffusione sul territorio provinciale di consultori, sia pubblici che privati, che si attesta al livello più basso d’Italia, con solo 0,32 strutture ogni 20 mila abitanti. Invece, il numero di asili nido è molto elevato rispetto alle altre regioni italiane: con 13,8 posti per ogni 100 bambini in età compresa fra zero e due anni, il Trentino si posiziona al quarto posto in classifica. Per quanto riguarda però la dimensione della partecipazione politica e sociale delle donne trentine, essa è maggiore che a livello nazionale. Ad esempio, le “escluse dalla politica” che non si informano o parlano di politica e non si impegnano in attività sociali, a livello nazionale rappresentano il 35% del totale, mentre per il Trentino la quota scende al 13,4%, la più bassa in Italia. Le “lavoratrici adulte che seguono la politica” rappresentano invece il 17,4% del totale delle donne e il 25% in Trentino, il dato più alto a livello nazionale: queste donne si informano sulla vita politica e sostengono economicamente associazioni e organizzazioni, anche se non partecipano attivamente a riunioni, comizi e cortei. E ancora: le donne “libere professioniste, dirigenti o impiegate, impegnate nelle associazioni di categoria o sindacali” sono in Italia circa 1 milione: a livello nazionale rappresentano il 4% del totale, mentre in Trentino questa quota sale al 12,4%. Ad essere bassa è invece la presenza delle donne all’interno delle istituzioni (anche se sul rapporto si legge un dato erroneo su una presenza del 5,7% di donne nella “Giunta provinciale”, dove siedono, com’è noto, tre donne su un totale di 10 assessori). Riassumendo quindi i risultati che emergono dalla classificazione dell’Istat è molto interessante notare che, nel complesso, mentre in Italia la percentuale di donne che non si occupano di politica e non sono attive nei contesti associativi della società civile è pari al 70%, in Trentino la percentuale cala sensibilmente al 40%. Partecipazione Catturare in un dato quantitativo il livello di partecipazione della popolazione alla vita civile di un territorio non è un compito semplice. Com’è noto anche la Provincia ha presentato recentemente un primo rapporto sul tema della democrazia partecipata, proprio con l’intenzione di impegnarsi di più in questo campo. In questa speciale classifica, tuttavia, il Trentino non è in sofferenza: esso occupa infatti la seconda posizione in Italia, subito dietro la Provincia autonoma di Bolzano. In tutte le dimensioni considerate il Trentino si attesta comunque nelle prime posizioni, a testimonianza di un’elevata partecipazione dei cittadini alla vita civile e politica della provincia: a fronte di una media nazionale pari all’11%, in Trentino la percentuale di persone che hanno partecipato a riunioni di volontariato, di associazioni ecologiche, per i diritti civili, per la pace o hanno comunque svolto un’attività gratuita nei contesti associativi raggiunge il 27,14%. Molto diffusa rispetto al contesto nazionale anche la pratica del volontariato: in Trentino ogni 10 mila abitanti si possono registrare oltre sette organizzazioni di volontariato. Un altro elemento che rende la situazione del Trentino particolarmente positiva sotto il profilo partecipativo è quello della partecipazione politica, con una percentuale di elettori nelle elezioni politiche del 2006 che sfiora l’88%, collocandosi al secondo posto in questa classifica. Infine, per quanto riguarda il dato relativo alla diffusione dei quotidiani, la situazione è positiva, e vede il Trentino in quarta posizione nel numero di letture (esclusi i quotidiani sportivi). E ancora: in Trentino sono presenti 177 cori con 5. 297 coristi e 29 corpi bandistici e sono attivi 239 corpi di vigili del fuoco volontari dislocati su un territorio provinciale con 223 Comuni; la Società degli Alpinisti Tridentini, lo si ricorderà, fa registrare da sola quasi 24. 000 soci e costituisce un patrimonio pubblico riconosciuto a difesa delle comunità e delle tradizioni della montagna trentina. Fa eccezione soltanto il dato relativo all’indice del numero di difensori civici, pari a 0,2 per 100 mila abitanti. .  
   
   
LA FRENATA DI MAGGIO DOVUTA ALLA MANCANZA DI GRANDI OPERE  
 
Roma, 25 giugno 2008 - Frenata brusca a Maggio per il mercato del Partenariato Pubblico Privato, che con 900 milioni di euro di investimenti registra una contrazione del valore rispetto allo stesso mese del 2007 del 70% e con un meno 50% rispetto al mese di Aprile. L’unico elemento positivo è il numero delle gare in crescita rispetto all’ultimo mese: 157 contro le 136 di Aprile. E’ quanto emerge dall’Osservatorio Nazionale sul Project Financing promosso dall’Unità Tecnica Finanza di Progetto del Cipe- Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministero dell´Economia e delle Finanze, Unioncamere e Camera di Commercio di Roma, e realizzato e gestito da Aet - Ambiente e Territorio, Azienda Speciale della Cdc di Roma in collaborazione con Cresme. La frenata del mercato potenziale del Ppp appare determinata innanzi tutto dalla battuta d’arresto del project financing che, a Maggio 2008, sconta l’assenza delle grandi infrastrutture stradali di importo superiore al miliardo del calibro che avevano caratterizzato il mercato nel Maggio del 2007. Gli investimenti in Pf si sono, infatti, ridotti del 76% (da 2,8 miliardi a soli 677 milioni) in termini di selezioni di proposte, e del 92% rispetto ad Aprile 2008 (da 1,2 miliardi a soli 95 milioni) in termini di gare. Anche la frenata numerica è stata determinata unicamente dalle selezioni di proposte, scese da 108 ad appena 31 (-76%). La caduta verticale delle preselezioni per il secondo mese consecutivo potrebbe essere il risultato di un insieme di cambiamenti normativi che hanno interessato in modo particolare questa fase del Project Financing, dall’abolizione del diritto di prelazione all’eliminazione della scadenza del 30 giugno. Non va comunque escluso anche l’effetto proprio di alcune dinamiche legate all’andamento del mercato. Solo i prossimi mesi ci potranno dare delle risposte. Il risultato è che tra Gennaio e Maggio 2008 il mercato del Ppp si chiude con un trend a doppia velocità: con 637 interventi e un investimento di 4,4 miliardi il bilancio, rispetto al periodo Gennaio-maggio 2007, è di 30 interventi in più (+5%) ma 1,4 miliardi in meno (-24%). Con riferimento alla cifra d’affari delle gare di Ppp, al netto quindi degli avvisi di selezione di proposte, il relativo peso sul mercato complessivo delle gare per opere pubbliche registrato dall’Osservatorio Cresme–edilbox si è attestato a quota 23%, pari a 3 punti percentuali in più rispetto a Gennaio-maggio 2007 (20%). La fotografia del mercato potenziale del Ppp per fasce di importo dei progetti conferma l’orientamento della domanda su opere di piccolo importo: circa il 37% delle iniziative del mese di importo noto fanno riferimento a progetti di importo inferiore a 1 milione di euro, una quota sensibilmente incrementata rispetto ad un anno fa (29%). Rispetto a Maggio 2007 si osserva anche un significativo ridimensionamento delle opere di importo superiore a 5 milioni di euro: 27 iniziative per 803 milioni contro 45 per 2,4 miliardi di un anno prima. Le tipologie più significative del mese sono state: parcheggi, arredo urbano e verde pubblico, impianti sportivi e reti per numero di opportunità; trasporti e riassetto di comparti urbani per volume d’affari attivato. Le concessioni di servizi A Maggio all’interno del mercato potenziale del Ppp le gare di concessione di servizi risultano quelle più numerose: 51%. Dal punto di vista delle dinamiche, per questa forma di partenariato pubblico-privato, si rilevano tassi di crescita espansivi sia rispetto a Maggio 2007 (+ 67% per numero e + 190% per importo) che ad Aprile 2008 (+36% per numero e + 87% per importo). Nel periodo Gennaio-maggio gli interventi banditi con questa procedura salgono a quota 299 per un importo, riferito a 233 interventi di importo noto, pari a 206 milioni. Rispetto allo stesso periodo del 2007 si rileva un trend a doppia velocità: +62% per numero e –7% per importo. Protagonisti risultano i Comuni con 70 interventi per 62 milioni, mentre gli altri enti attivano 13 gare per meno di 2 milioni di investimento. L’80% delle gare attivate a Maggio 2008 è riferita a iniziative di importo inferiore ad 1 milione di euro. Era il 77% un anno prima. La gara di maggiore importo vale 22 milioni di euro ed è finalizzata all’affidamento del servizio di distribuzione del gas nel territorio comunale di Verbania. Nell’intero periodo l’incidenza delle gare di importo inferiore al milione è dell’83%, una quota che supera di 8 punti percentuali la corrispondente quota del 2007 (75%). Dodici i settori coinvolti e il protagonista del mese è il settore dei parcheggi, con 14 gare. Buono anche il risultato dei settori commercio-artigianato, arredo urbano-verde pubblico, impianti sportivi e reti. Nell’intero periodo prosegue il dominio dell’arredo urbano e verde pubblico, con 62 gare pari a 10 gare in più rispetto al secondo classificato, il settore commercio e artigianato. .  
   
   
MILANO METROPOLI AGENZIA DI SVILUPPO: NOMINATO IL NUOVO CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE  
 
Sesto San Giovanni (Mi), 25 giugno 2008 - L´assemblea degli azionisti di Milano Metropoli, l´Agenzia per la Promozione e lo Sviluppo Sostenibile dell´Area Metropolitana di Milano, ha eletto ieri all’unanimità il nuovo Consiglio di Amministrazione che guiderà la Società fino il 2010. Il nuovo Presidente è Claudio Rotti, vice presidente di Promos, azienda speciale della Camera di Commercio di Milano per l’attività internazionale delle piccole e medie imprese e il marketing territoriale. Rotti, profondo conoscitore dei mercati internazionali, è stato designato dalla Camera di Commercio di Milano in sostituzione di Giorgio Viganò. L’assessora provinciale al Piano strategico dell´area metropolitana, Daniela Gasparini, è stata designata dalla Provincia di Milano (socio di maggioranza) nuovo Amministratore Delegato, in sostituzione di Fabio Terragni, alla guida della struttura dal 1996 (prima come Asnm-agenzia Sviluppo Nord Milano e dal 2005 come Milano Metropoli). Sono stati confermati nelle loro cariche il vice presidente del consiglio di amministrazione, Fabio Trezzi, e i consiglieri Sergio Brambilla Pisoni, Mario Grioni, Franco Calamida e Luciano Venturini; mentre Giuseppe Manni, ex-sindaco di Bresso, è stato nominato nuovo consigliere. Con l’elezione di Daniela Gasparini come nuovo Amministratore Delegato di Milano Metropoli, la Provincia di Milano attribuisce all’Agenzia due nuove aree strategiche di intervento: Milano Metropoli diventa, infatti, il braccio operativo della Provincia nella costruzione dell’Expo 2015 nonché l’ente incaricato dall’amministrazione provinciale di continuare e di implementare l’importante attività progettuale avviata con gli enti locali e gli attori territoriali nell’ambito del progetto strategico “Città di Città”. “In continuità con il lavoro svolto in questi anni – ha dichiarato Daniela Gasparini – assumo l’incarico di guidare Milano Metropoli nella sfida affascinante ed impegnativa di Expo 2015. Un lavoro che costruiremo assieme alla Provincia e con tutti gli attori istituzionali e territoriali della grande regione urbana milanese”. Milano Metropoli è una società per azioni partecipata dalla Provincia di Milano (socio di maggioranza), dalla Camera di Commercio di Milano, da Finlombarda, dai Comuni di Sesto San Giovanni, Bresso, Cinisello Balsamo e Cologno Monzese, dall’agenzia del Rhodense Comunimprese e da aziende private. Dal 2005 lavora per promuovere il territorio milanese, sostenere i settori economici strategici e supportare gli enti locali nell’avvio di interventi integrati di reindustrializzazione e di sviluppo territoriale. Milano Metropoli nasce dalla ridefinizione delle attività e della struttura societaria di Asnm, l´Agenzia locale che dal 1996 e per circa dieci anni aveva gestito il processo di reindustrializzazione e di riconversione socio-economica del Nord Milano. . . .  
   
   
COMUNITA´ MONTANE IN LOMBARDIA, CON NUOVA LEGGE PIU´ AUTONOMIA NUMERO PASSA DA 30 A 23, TAGLIATI DEL 70% I GETTONI DI PRESENZA  
 
Milano, 25 giugno 2008 - Il Consiglio regionale ha approvato ieri il progetto di legge di riordino delle Comunità Montane che ne riduce il numero da 30 a 23, abbassa il numero dei componenti degli organi (assemblea e giunta esecutiva), valorizza la figura dei sindaci (componenti di diritto dell´assemblea ed elettori della giunta), taglia di almeno il 70% il gettone di presenza per il presidente e i membri dell´esecutivo. Soddisfatto l´assessore regionale alle Risorse, Finanze e Rapporti istituzionali, Romano Colozzi, che ha seguito tutto l´iter consiliare del provvedimento: "Abbiamo migliorato il testo, senza mai perdere di vista l´obiettivo. La nostra legge rappresenta un punto di riferimento a livello nazionale e stabilisce che le Comunità Montane possano, fino al 31 ottobre, ridefinire i comuni che vi appartengono in base ad esigenze di funzionalità e di gestione associata dei servizi". "E´ giusto - ha continuato Colozzi - pretendere una razionalizzazione istituzionale del settore, è sbagliato il modo in cui la Finanziaria del 2007 ha affrontato la questione, trattando tutti allo stesso modo: in Lombardia le Comunità Montane non sono un carrozzone burocratico come in altre aree del paese perché hanno un ruolo vero, importante per lo sviluppo del territorio e la prevenzione del rischio idrogeologico" Il provvedimento attua quanto previsto dalla legge Finanziaria statale per l´anno 2008 che opera un taglio diretto e immediato del Fondo destinato alle Comunità montane: la sua approvazione da parte del Consiglio Regionale entro il 30 giugno 2008 ha evitato l´intervento sostitutivo dello Stato. Il testo di legge, composto da 25 articoli, è fortemente ispirato al principio della sussidiarietà in quanto conferisce una nuova centralità al ruolo e all´autodeterminazione dei Comuni, che rappresentano il fondamentale punto di contatto della pubblica amministrazione con i cittadini e le imprese. L´importanza dei Comuni si concretizza all´interno degli organi delle Comunità montane (i cui rappresentanti nelle assemblee e Giunte esecutive scendono da 2. 000 a 500 circa) attraverso la presenza dei sindaci, proprio in quanto eletti direttamente dalla popolazione. "Un vera riforma del settore a livello nazionale - ha detto l´assessore Colozzi presentando il testo del provvedimento - deve tenere in considerazione alcuni punti fondamentali: la regionalizzazione del Fondo per la montagna, superando così le attuale sperequazioni per effetto delle quali il Ministero dell´Interno attribuisce risorse ponendo tutte le Regioni sullo stesso piano; la riclassificazione dei comuni montani in base a criteri e parametri oggettivi e la richiesta di riconoscimento europeo dello status di territorio montano, condizione indispensabile per usufruire dei finanziamenti specifici da parte dell´Unione Europea". Scheda - La riorganizzazione del territorio montano della Lombardia (vasto il 42% del totale) in 23 zone omogenee rappresenta un giusto punto di equilibrio fra l´esigenza di razionalizzare i costi, la vastità del territorio stesso e le importanti funzioni esercitate dalle Comunità montane. Queste coinvolgono 558 comuni, il 39,7% dei quali con meno di 3. 000 abitanti. I residenti complessivi sono poco più di 1 milione e 200 mila. Le funzioni principali delle Comunità montane spaziano dalla prevenzione del rischio idrogeologico, allo sviluppo e tutela del territorio, alla prevenzione degli incendi boschivi e organizzazione di squadre antincendi, oltre ad altre attività legate all´agricoltura, alle foreste ecc. .  
   
   
PROGETTI AD ALTO POTENZIALE DI CRESCITA, OPPORTUNITÀ IN TOSCANA  
 
 Lucca, 25 giugno 2008 – “Imprese o progetti ad alto potenziale di crescita e venture capital: quali opportunità in Toscana” è il seminario che si terrà il 1° luglio presso la Sala delle Sette Arti della Camera di Commercio di Lucca, dalle ore 9. 15. Il seminario è rivolto ad imprese ad alto potenziale di crescita, consolidate o in start up, che incontrano, spesso, difficoltà nel reperire le risorse necessarie per finanziare la realizzazione o lo sviluppo dei loro progetti innovativi a causa dell’elevata rischiosità dell’investimento, della necessità di cospicue risorse o della loro giovane età. In questi casi i fondi di venture capital rappresentano una possibile soluzione. Il venture capital consiste nell’acquisizione di quote sociali di minoranza da parte di operatori specializzati (Società di Gestione del Risparmio o Sgr che creano fondi di investimento chiusi) per importi che hanno medie di 300. 000 Euro, 1 milione di Euro, 7 milioni di Euro a seconda che si tratti, rispettivamente, di fondi di seed capital, early stage o exspansion stage. L’impegno da parte di questi operatori è limitato nel tempo, di norma 3-5 anni, e , fin dall’inizio, sono concordate le regole per la dismissione delle quote che, di solito, sono rivendute ai fondatori della società o sono messe sul mercato o sono comprate da altri finanziatori già individuati al momento dell’acquisizione di quote da parte del fondo. Obiettivo del seminario è di illustrare l’opportunità di finanziamento offerta dal venture capital, spiegandone il funzionamento e i relativi vantaggi per le imprese e illustrando le caratteristiche e le modalità di accesso ai fondi attualmente operativi in Toscana: Toscana Innovazione, Toscana Venture gestiti da Sici sgr e Idea, Pmi gestiti da Fidi Toscana. Durante l’incontro, inoltre, saranno illustrate le azioni della Camera di Commercio di Lucca e della Regione Toscana nell’ambito della finanza innovativa, in attuazione anche del Por 2007-2013. Nel pomeriggio i partecipanti al seminario potranno avere dei colloqui con i funzionari di Sici e di Fidi Toscana per una prima valutazione della candidabilità del proprio progetto ai Fondi presentati. E’ possibile iscriversi al seminario e prenotare la consulenza pomeridiana compilando la scheda di adesione on-line disponibile sul sito internet www. Camcom. It alla voce Fai da te - Iscrizione corsi e seminari. Maggiori dettagli sulle opportunità offerte dal venture capital sono disponibili all’indirizzo www. Aifi. It/it/capitaledirischio/capitaledirischio. Htm. Per ulteriori informazioni sul seminario: Sviluppo Imprenditoriale - Tel: 0583. 976. 615 / . 636 /. 657 - Fax: 0583. 976. 629 - sviluppo. Imprenditoriale@lu. Camcom. It. .  
   
   
ASSEMBLEA UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE: ECCELLENTE IL BILANCIO 2007. POSITIVE LE PREVISIONI 2008 MA OCCORRONO PROVVEDIMENTI UTILI AL MANTENIMENTO DELLA COMPETITIVITÀ DELL’INDUSTRIA DEL PAESE.  
 
Cinisello Balsamo, 25 giugno 2008 - Eccellente il consuntivo 2007 per l’industria italiana costruttrice di macchine utensili, robot e automazione, che ha registrato una crescita a doppia cifra per tutti gli indicatori economici. Crescono produzione e export così come consegne sul mercato interno e consumo. In virtù di questi risultati l’industria italiana di settore ha consolidato la propria leadership internazionale, confermandosi al quarto posto della graduatoria mondiale per produzione e al terzo per vendite all’estero. Questo, in sintesi, il bilancio dell’industria italiana costruttrice di macchine utensili, robot e automazione presentato, ieri mattina, all’annuale assemblea dei soci di Ucimu-sistemi Per Produrre. Accanto al presidente uscente Alberto Tacchella, Oscar Giannino, direttore di Libero Mercato, ‘intervistato’ dagli imprenditori presenti in sala sui temi di più stretta attualità in materia di fisco, finanza e politica economica. Secondo i rilievi consuntivi elaborati dal Centro Studi & Cultura di Impresa di Ucimu-sistemi Per Produrre, e illustrati da Tacchella, nel 2007, la produzione italiana di settore si è attestata a 5. 820 milioni di euro, per un incremento del 16,6% rispetto al 2006. Il positivo risultato è stato determinato sia dal buon andamento delle esportazioni aumentate, dell’11,9%, a 3. 104 milioni di euro, sia dall’ottimo riscontro del mercato domestico. Ancora una volta protagonista di un rilevante incremento, pari +23,2%, che ne ha proiettato il valore a 4. 345 milioni di euro, il consumo interno ha premiato le vendite dei costruttori italiani. Cresciute a 2. 716 milioni di euro, le consegne sul mercato interno hanno, infatti, registrato un incremento pari al 22,4% rispetto al 2006. Principali mercati di sbocco della produzione italiana sono risultati: Germania, Cina, Usa, Spagna e Francia. Seguono Russia, Polonia e Turchia. Nel 2007, sono cresciute le esportazioni in Germania (399,6 milioni di euro, +29,5% rispetto al 2006), Stati Uniti (216,5 milioni, +3,2%), Russia (152 milioni, +51,8%), Polonia (123,4 milioni, +20,4%), Turchia (102,5 milioni, +13,3%), India (94,7 milioni, +64,8%). Stazionarie le vendite in Francia (183,5 milioni, +1,3%). In controtendenza l’export in Cina (239,9 milioni, -5,7%) e Spagna (201,5 milioni, -0,2%). L’eccellente andamento espresso dall’industria italiana di settore nel 2007 proseguirà, seppur a ritmo meno deciso, anche nel 2008. Secondo le previsioni, infatti, nel 2008, la produzione crescerà, del 9,6%, a 6. 380 milioni di euro, in virtù dei positivi risultati raccolti sia all’estero che sul mercato interno. Le esportazioni registreranno un incremento dell’8,7%, attestandosi a 3. 375 milioni. Le consegne dei costruttori sul mercato domestico raggiungeranno i 3. 005 milioni di euro, il 10,6% in più rispetto al 2007. Il consumo interno crescerà, del 10%, a 4. 780 milioni di euro, segno della forte domanda di sistemi di produzione che caratterizza l’industria manifatturiera italiana. Alberto Tacchella ha commentato: “dopo le difficoltà indotte dalla negativa congiuntura internazionale, negli ultimi quattro anni, l’industria italiana costruttrice di macchine utensili, robot e automazione si è resa protagonista di una sorprendente ripresa che ne ha proiettato i valori a quote record, a testimonianza della grande energia e capacità dei costruttori di reagire alle difficoltà di contesto”. “Ora, nonostante il momento per noi costruttori ancora favorevole - ha rilevato Tacchella - lo spettro del rallentamento dell’economia mondiale getta alcune ombre sul nostro futuro. Un futuro aggravato dal contesto avverso nel quale noi imprenditori italiani ci troviamo a operare”. “Eccessiva burocrazia, spropositata pressione fiscale, insufficiente investimento in ricerca e sviluppo, e, più in generale, in operazioni volte a sostenere la crescita delle imprese, elevata spesa pubblica cui non corrisponde un’offerta di servizi adeguata sono solo alcuni dei problemi con cui i costruttori italiani devono confrontarsi quotidianamente”. “Oggi il governo gode di una maggioranza solida e chiara che gli impedisce di avere qualsiasi alibi per ciò che non sarà fatto. Noi costruttori italiani di sistemi per produrre ci aspettiamo dunque che siano finalmente rese operative tutte quelle misure in grado di sostenere l’attività di impresa che tanto ha dato e ancora può dare al sistema economico del paese”. “Dalle misure per l’alleggerimento della pressione fiscale, ai provvedimenti utili al sostegno della domanda in beni strumentali, indispensabile per il mantenimento del livello di competitività dell’industria italiana e quindi dell’intero sistema economico del paese”. “Tra le misure necessarie a tale scopo è sicuramente quella degli ammortamenti liberi - ha continuato il presidente di Ucimu-sistemi Per Produrre. Questa proposta non incide, nel medio termine, sulle casse dello stato poiché implica soltanto una traslazione degli incassi per l’erario e, d’altro canto, stimola gli investimenti in beni strumentali. Nonostante ciò, tale richiesta non è stata inserita nella precedente legge finanziaria che, al contrario, ha previsto lo spostamento del tempo di ammortamento a 8 anni. Tutto questo crea notevoli problemi ai costruttori per primi, ma anche agli utilizzatori, in altre parole a tutta l’industria”. “L’auspicio - ha concluso Tacchella - è che le autorità di governo, che si dicono attente alle esigenze delle imprese che trainano l’economia del paese, intervengano finalmente con misure decise come questa per sostenere l’industria che produce”. L’assemblea coincide con il rinnovo delle cariche associative. Designato a succedere a Alberto Tacchella è Giancarlo Losma, presidente e fondatore della Losma Spa, società di Curno (Bg), già vicepresidente della associazione dal 2003. Giancarlo Losma sarà presidente di Ucimu-sistemi Per Produrre per il biennio 2008-2009. .  
   
   
DELEGAZIONE IMPRENDITORIALE DALL´ARABIA SAUDITA  
 
 Reggio Emilia, 25 giugno 2008 - Unioncamere Emilia Romagna, in collaborazione con l’Unioncamere Italiana e la Camera di Commercio italo-araba, organizza l’accoglienza di una delegazione di imprenditori sauditi, programmata per martedì 2 luglio alle ore 10. 00 presso la Sala del Savoia Hotel Regency – Via del Pilastro n. 2, Bologna. L’evento è organizzato nell’ambito delle attività del Saudi-italian Joint Business Council, Comitato di lavoro permanente fra i sistemi camerali dell’Italia e dell’Arabia Saudita. Le imprese saudite partecipanti sono tutte interessate ad acquistare beni "made in Italy" ed operano nei seguenti settori: elettronica e telecomunicazioni, costruzioni, costruzioni metalliche, materiale da costruzione, immobiliare, prodotti chimici e petrolchimici, riparazioni e manutenzioni navali. Il programma dei lavori prevede le presentazioni della realtà economica saudita e di quella regionale ed incontri d’affari fra le imprese e gli enti partecipanti. E’ gradito invio della scheda di adesione all’indirizzo info@re. Camcom. It, la scheda è scaricabile dal sito www. Re. Camcom. It entro il 27 giugno p. V. .  
   
   
LE AZIONI DI CONTROLLO NELLE SOCIETÀ COOPERATIVE  
 
Rieti, 25 giugno 2008 – Giovedì 26 Giugno 2008 alle ore 9,00 presso la Sala Conferenze della Camera di Commercio, Via P. Borsellino, 16 a Rieti, si terrà il seminario dal titolo: Le azioni di controllo nelle società cooperative Questo il Programma: ore 9,00 Apertura dei lavori Introduzione presidente della Camera di Commercio Vincenzo Regnini, Saluto presidente Confcooperative Enzo Santilli, Saluto presidente Legacooperative Domenico Scopelliti. Relatori: ore 9,30 - Funzioni e compiti della Camera di Commercio di Paola Paolucci (Conservatore R. I. ) - ore 9,50 - I controlli fiscali - Marco Mascaro – (G. D. F. Di Rieti) - ore 10,20 - I controlli contabili – Emilia Tarani ( Ordine dei dottori commercialisti) - ore 10,40 - L’attività del servizio Psal nell’ambito del sistema dei controlli in tema di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro - Marina Palla Direttore (Dipartimento Psal Azienda Sanitaria Locale Rieti) - ore 11,00 - Indicazioni operative sugli adempimenti in termini di controlli previsti dal d. Lgs. 81/2008 (T. U. In materia di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro) Massimiliano Di Mario (Isp. Dipartimento Psal) - ore 11,20 - Il socio lavoratore – Giuseppe Di Mattei, (Ispettore generale Inps) - ore 11,40 - Le differenze fra rischio effettivo e rischio assicurato – Mario Panzieri (Ispettore Inail) - ore 12,00 - La vigilanza nelle imprese cooperative – Luisa Danieli (Legacoop) - ore 12,20 - Le revisioni interne - Stefano Sotgiu ( Confcooperative) - ore 12,40 - Approfondimenti .  
   
   
INMENTOR TRASFORMA IN REALTÀ LE MIGLIORI IDEE IMPRENDITORIALI UNDER 35  
 
 Reggio Emilia, 25 giugno 2008 - “I protagonisti della ripresa devono essere i giovani, finora mortificati da […] un´organizzazione produttiva che molto spesso non premia il merito e non valorizza le capacità” . Queste recenti parole del Presidente di Bankitalia Mario Draghi trovano un riscontro concreto a Reggio Emilia, una città che ha deciso di fare sistema attraverso l’organizzazione di un concorso, Inmentor, nato dall’incontro sinergico di quattro realtà ben distinte: Gruppo Terziario Innovativo di Industriali di Reggio Emilia, Comune di Reggio Emilia, Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia e Banca Popolare dell’Emilia Romagna (sponsor unico del progetto). “Il bando – spiega Luca Franzoso, presidente Gruppo Terziario Industriali Reggio Emilia – vuole premiare le migliori idee imprenditoriali e prevede un premio di € 20. 000 per il vincitore oltre ad alcuni premi speciali, ma non solo. Il vero tratto distintivo, infatti, consiste nell’attività di mentoring che metteremo a disposizione dei neo imprenditori grazie all’ausilio di tutti i promotori: dalla stesura del business plan, all’orientamento strategico, dall’approccio al mercato fino al rapporto con le amministrazioni pubbliche o il mondo della ricerca e dell’alta formazione. ” In aggiunta a ciò, per l’insediamento delle neo imprese, il Comune di Reggio Emilia offrirà l’utilizzo di spazi fisici come incubatori d’impresa fruibili a partire dalla fine del 2008, nonché la copertura wi-fi negli spazi stessi, mentre l’Università metterà a disposizione ricercatori e laboratori con un supporto scientifico che sarà commisurato alla natura e specificità delle idee vincitrici. Ecco perché la scelta di Inmentor, per rendere omaggio a Mentore, personaggio dell’Odissea cui Ulisse affidò il piccolo Telemaco prima di partire per la guerra di Troia, diventando così la figura che per antonomasia viene ricordata come spalla premurosa dei giovani. “Premiare ma soprattutto sostenere concretamente le migliori idee imprenditoriali – prosegue Luca Franzoso – credere e investire nei giovani ponendosi nei loro confronti come guide, sono queste le molle che ci hanno portati a inventare un concorso così innovativo come Inmentor per tutti i giovani under 35 che vogliono realmente mettersi in gioco” Lo spirito di Inmentor va quindi oltre il premio in denaro, volendo piuttosto farsi garante di un vero e proprio orizzonte di riferimento per i vincitori, costruito sulla sinergia tra istituzioni pubbliche, mondo della ricerca, cultura d’impresa e credito. La scadenza per la presentazione delle domande di partecipazione è stata prorogata al 30 settembre 2008. Per essere ammessi al concorso basta compilare la domanda di presentazione e redigere una descrizione dell’idea imprenditoriale aiutandosi con la sintetica guida che, assieme al bando e ai documenti citati, è possibile trovare on line in italiano e inglese sui siti del gruppo Terziario di industriali Reggio Emilia (www. Terziario. Re. It) Comune (www. Comune. Re. It), università (www. Unimore. It) o presso la sede di Industriali Reggio Emilia in via Toschi. .  
   
   
A GARDA ASSEMBLEA FEDERALBERGHI VENETO  
 
Venezia, 25 giugno 2008 - Il vicepresidente della Giunta regionale Franco Manzato interverrà giovedì prossimo, 26 giugno, a Garda, all’Assemblea generale di Federalberghi Veneto. Alle 12,15, a Palazzo Carlotti in piazza Carlotti, Manzato e il presidente dell’associazione degli imprenditori di settore Marco Michielli terranno una conferenza stampa che avrà come tema il futuro del turismo regionale. Federalberghi associa oltre duemilacinquecento imprese delle tremila esistenti nel Veneto e si propone come la più rappresentativa federazione del settore alberghiero a livello regionale, dove esprime 17 associazioni territoriali di albergatori. All’ordine del giorno dell’assemblea figurano il bilancio dell’attività 2007 dell’associazione e le prospettive per l’anno in corso, alla luce del nuovo disegno di legge regionale sul turismo e del giudizio e delle aspettative del settore circa i programmi tracciati nei giorni scorsi a livello nazionale. .  
   
   
FIERE: SISTEMA POLICENTRICO E REGIA UNICA IN FVG  
 
 Udine, 25 giugno 2008 - Un sistema policentrico con una regia unica. Questa è la prospettiva a cui dovrà tendere il settore fieristico regionale secondo il presidente del Friuli Venezia Giulia, Renzo Tondo. Il governatore ne ha discusso ieri a Udine, nella sede della Regione, nel corso di un incontro con il presidente e il direttore generale di Udine e Gorizia Fiere, Sergio Zanirato e Maurizio Tripani. "Un cervello che, attraverso una regia unica, sia in grado di evitare sovrapposizioni e di indirizzare le varie sedi alle specializzazioni a cui sono più vocate nell´ambito di una strategia internazionale e un global service per abbattere costi e tempi di allestimenti e manutenzioni" è, secondo Tondo, il progetto a cui lavorare per dare ali al sistema fieristico regionale. Un progetto sul quale Tondo ha assicurato che si confronterà a breve in un incontro programmato assieme all´assessore alle Attività produttive, Luca Ciriani, con tutti i rappresentanti delle fiere del Friuli Venezia Giulia. In merito alla situazione di Udine e Gorizia fiere spa (585. 000 visitatori e 3. 600 espositori annuali) il presidente della Regione ha convenuto sulla necessità di sviluppare eventi fieristici che abbiano per tema le fonti energetiche rinnovabili. Riguardo a Innovaction, il salone della conoscenza e dell´innovazione, Tondo ha indicato come prospettiva quella di una fiera "più diretta alla valorizzazione di brevetti e dei talenti e delle microimprese". .  
   
   
LE IMPRESE PUGLIESI IN “ROSA” CRESCONO PIÙ DELLE ALTRE  
 
Bari, 25 giugno 2008 - Il dinamismo imprenditoriale pugliese, registrato negli anni dal 2003 al 2007, è attribuibile prevalentemente alle imprese rosa. In questo periodo il tasso di crescita totale delle imprese in Puglia è stato dello 0,98%. Le imprese gestite da donne sono cresciute invece del 3,82% e sono aumentate soprattutto nei servizi, nel commercio, negli alberghi e nelle costruzioni, settori in passato a prevalente caratterizzazione maschile. In aumento le società di capitali, in calo le ditte individuali. Taranto è la provincia pugliese con il più alto tasso di “femminilizzazione” imprenditoriale: + 27,72%, ma anche quella con il più alto tasso di crescita + 8,27% di imprese rosa. E’ quanto è emerso stamani alla Camera di Commercio di Bari, nei dati diffusi da Monica Onori di Retecamere, nella quinta ed ultima tappa del primo “Giro d’Italia” delle donne che fanno impresa, iniziativa promossa dal Comitato per l’Imprenditorialità femminile dell’ente barese, in collaborazione con la rete nazionale dei Comitati e Unioncamere. “Obiettivo del Giro – ha detto Stefania Lacriola, presidente del Comitato barese - è rilanciare l’impegno del sistema camerale nel suo complesso e della rete dei Comitati per promuovere, sostenere e valorizzare le donne che fanno impresa oltre che lanciare alcune idee e progetti nuovi tra istituzioni e società. In Puglia, nonostante il blocco dei finanziamenti della legge 215, fermi dal 2006, le donne continuano a creare imprese, un po’ per talento e un po’ per necessità, essendo il mercato del lavoro, nel pubblico e nel privato, tutto sommato saturo, soprattutto per il gentil sesso”. Nella tappa di Bari del Giro d’Italia si è parlato in particolare di “Come conciliare lavoro, famiglia e vita privata: esperienze a confronto”. I difficili ritmi di conciliazione sono una delle cause che hanno determinano la forte contrazione della partecipazione femminile al mercato del lavoro in Puglia, come ha evidenziato in apertura di incontro il presidente della Camera di Commercio di Bari e di Unioncamere Puglia, Luigi Farace: “Siamo in forte ritardo rispetto alla media europea e il dato femminile negativo condiziona il tasso di attività della popolazione in età lavorativa. E’ una questione sociale cui la politica del governo regionale sta ponendo rimedio, con mirati interventi legislativi”. Nei prossimi giorni la giunta della Regione Puglia adotterà il regolamento di attuazione della legge n. 7 del 2007, per garantire condizioni effettive di pari opportunità e ridisegnare il profilo delle città pugliesi intorno al diritto alla vivibilità ed alla qualità della vita delle donne e degli uomini. “Una legge di vita, una legge concreta – ha detto l’assessore alla Solidarietà Sociale della Regione Puglia Elena Gentile - nata dal confronto costante fra tutti i soggetti coinvolti, una legge prodotto di un sistema di alleanze“. La normativa, la prima del genere al Sud Italia, come ha detto Antonella Bisceglia, dirigente dell’assessorato alla Solidarietà Sociale delle Regione Puglia, “finanzierà con due milioni di euro i piani di fattibilità degli orari delle città per garantire condizioni effettive di pari opportunità e ridisegnare il profilo nella conciliazione dei tempi vita professionale e vita privata. Altri due milioni di euro verranno sbloccati entro luglio per le imprese con l’adozione delle linee guida dei patti sociali di genere, finalizzati a sperimentare forme di organizzazione del lavoro attente ai bisogni di lavoratori e lavoratrici. A settembre si completa il quadro normativo con l’adozione del marchio di genere, che introdurrà la premialità nell’accesso ai finanziamenti per quei Comuni che avranno applicato meglio la legge e introdurrà gli asili nido aziendali”. Nell’incontro, moderato dal giornalista Gianluigi De Vito, è stato presentato “La Maglia rosa”, il premio del primo giro d’Italia delle donne che fanno impresa. Il concorso è finalizzato a scoprire nuovi talenti, premiare le imprese e gli enti pubblici e privati che operano per le pari opportunità, il rispetto dell’ambiente e del territorio, la qualità del lavoro e l’innovazione. Maglia rosa alla migliore impresa vincitrice, quella verde all’impresa più attenta all’ambiente, a quella più dinamica e innovativa la maglia ciclamino, quella bianca alla miglior giovane promessa ovvero all’imprenditrice con meno di 30 anni e con la più spiccata sensibilità ai temi proposti. Dal 15 luglio, data di apertura del concorso, sarà pubblicato il regolamento ed il bando (www. Unioncamere. It). Le domande per partecipare si possono inoltrare fino al 13 dicembre. . .  
   
   
INFANZIA VENETA: 5,5 MILIONI EURO DI ACCONTO COME CONTRIBUTO IN CONTO GESTIONE A SCUOLE INFANZIA NON STATALI VENETE PER IL 2008  
 
 Venezia, 25 giugno 2008 - Un acconto di 5,5 milioni di euro come contributo in conto gestione a 1189 enti gestori di scuole per l’infanzia non statali del Veneto che accolgono circa 92 mila bambini (vale a dire circa il 70% dei bambini 3-5 anni del Veneto che frequentano le scuole per l’infanzia) è stato deciso dalla Giunta veneta, su proposta dell’Assessore regionale alle politiche sociali Stefano Valdegamberi. “Il provvedimento – spiega – fa riferimento alla legge regionale n. 23 del 1980 che sostiene le scuole dell’infanzia non statali, riconoscendone la funzione sociale svolta sul proprio territorio di riferimento. I contributi previsti dalla norma sono destinati alla conservazione e manutenzione ordinaria degli edifici, delle attrezzature e degli impianti, al funzionamento degli stessi e all’acquisto di materiale didattico e d’uso”. La somma sarà assegnata all’Azienda Ulss n. 3 di Bassano dove ha sede l’Osservatorio regionale infanzia adolescenza giovani e famiglia il quale su incarico e per conto della Regione gestisce la raccolta e l’elaborazione dati delle scuole dell’infanzia non statali del Veneto nella relativa Banca Dati; l’Osservatorio provvederà alla liquidazione delle somme assegnate alle scuole. “La presenza e l’attività di queste scuole nel Veneto – sottolinea Valdegamberi – costituisce un patrimonio di esperienza e di educazione preziosi al servizio dei bambini, delle famiglie e di tutta la comunità regionale”. Un successivo provvedimento della Giunta veneta applicherà rettifiche e/o eventuali conguagli di quanto effettivamente spettante alle scuole per l’infanzia non statali per il 2008 in base all’attività svolta. La suddivisione provinciale dell’acconto di 5,5 milioni di euro è la seguente: 234 scuole nella provincia di Verona sono finanziate con un acconto di 1. 111. 175 euro; 235 scuole nella provincia di Padova con 1. 088. 611 euro; 250 scuole nella provincia di Treviso con un finanziamento di 1. 154. 774 euro; 202 scuole nella provincia di Vicenza con un finanziamento di 995. 218 euro; 156 scuole nella provincia di Venezia con un finanziamento di 734. 705 euro; 39 scuole nella provincia di Belluno con un finanziamento di 163. 415; 73 scuole nella provincia di Rovigo con un finanziamento di 278. 829. .  
   
   
ASILI NIDO IN UMBRIA: IN ARRIVO LE RISORSE DEL PIANO STRAORDINARIO  
 
Perugia, 25 giugno 2008 – “Per la prima volta, in Umbria, i nidi privati che erogano un servizio di qualità e autorizzato riceveranno finanziamenti pubblici dalla Regione, ed è dunque riconosciuto il concorso di pubblico e privato per la crescita del sistema dei servizi educativi della prima infanzia, con l´obiettivo di dare più risposte, e risposte più flessibili, alle famiglie”. Lo ha sottolineato l’assessore all’Istruzione della Regione Umbria, Maria Prodi, durante l’incontro con i responsabili delle strutture private autorizzate per i servizi educativi per la prima infanzia (nidi, spazi gioco, centri per bambini e altre forme sperimentali). Durante la riunione, i presenti hanno ricevuto informazioni sulle modalità per l’accesso alle risorse messi a disposizione delle strutture private dal precedente Governo per il “Piano straordinario di ampliamento” per un importo di cinque milioni di euro. Anche a sostegno del percorso di autorizzazione che garantisce all´utenza un livello di qualità dei servizi. Tra gli argoementi affrontati, le linee di attuazione della legge 30 ed il percorso formativo per gli operatori e le operatrici non provvisti del titolo. I corsi – è stato annunciato - partiranno in autunno, altri corsi di aggiornamento sono in programmazione a beneficio sia del pubblico che dei privati, il regolamento per l´accreditamento è in preparazione con la collaborazione dell´università. Analogo incontro si era svolto con i Comuni. "L´incontro - ha dichiarato Maria Prodi - è stato franco e costruttivo. Gli operatori sanno che la Regione li ascolta e hanno apprezzato l´impegno a dare piena attuazione alla legge, nonostante le molte ostilità preconcette che continuano a manifestarsi a prescindere dai risultati ottenuti. Chi non ha ancora accettato il salto di qualità che la legge 30 ha portato in Umbria, con i posti a disposizione in strutture autorizzate più che raddoppiati, con l´impegno di ulteriori risorse regionali ed europee per il sistema dei nidi, non coglie il dovere della politica di dare prima di tutto risposte chiare e coraggiose ai bisogni dei cittadini. Tutti i passaggi sono stati ampiamente discussi, concertati e valutati in numerosissimi incontri con le parti e anche nella Conferenza regionale. Arroccamenti e polemiche – ha concluso Prodi - indeboliscono il processo di crescita del sistema regionale dei servizi per la prima infanzia, che invece ha bisogno del concorso di idee, di progettualità, di iniziativa di ognuno". .  
   
   
UN INCONTRO DEL CREL SULLA SICUREZZA SUL LAVORO NEL MONDO FEMMINILE  
 
Cagliari, 25 giugno 2008 – Oggi alle ore 16. 00, in via Roma 253 a Cagliari, i componenti del Consiglio Regionale dell´Economia e del Lavoro (Crel), presieduto da Gino Mereu, incontreranno la prof. Ssa Flavia Franconi, esperta nonché protagonista diretta sul tema legato alla "Sicurezza sul lavoro nell´ambito del mondo femminile". L´audizione promossa dal Crel, di studio ed approfondimento, si ritiene necessaria per acquisire ulteriori elementi significativi a completamento di quelli ricavati dalle due giornate seminariali che si sono svolte il 9 e il 16 giugno, dal titolo "Sicurezza sul lavoro in Sardegna: bilanci e prospettive alla luce del Nuovo Testo Unico". .  
   
   
LAZIO: SOSTEGNO ALLE FAMIGLIE NUMEROSE CON 3 MILIONI DI EURO  
 
Roma, 25 giugno 2008 - Sostenere le famiglie numerose. È l’obiettivo della delibera di giunta approvata su proposta dell´assessore alle Politiche sociali, Anna Salome Coppotelli, che prevede l´erogazione e l´utilizzo di 3 milioni di euro. "Abbiamo inteso promuovere e sostenere iniziative per abbattere i costi dei servizi per le famiglie con numero di figli pari o superiore a quattro - ha detto l’assessore Coppotelli - che nel territorio regionale sono oltre 15. 800. Le risorse vengono ripartite tra il comune di Roma e i comuni o gli enti capofila di distretto in base al numero di famiglie con quattro o più figli residenti. I comuni - ha spiegato l’assessore - dovranno fornire informazioni sulle modalità di presentazione delle domande per ricevere i contributi che potranno essere utilizzati per pagare le utenze, per il trasporto pubblico, per l´iscrizione scolastica, per la mensa scolastica, per l´acquisto dei libri di testo e per il trasporto scolastico". .  
   
   
SARAS PRESENTA IL PIANO STRATEGICO 2008-2011 …VERSO UNA RAFFINERIA A “ZERO OLIO COMBUSTIBILE”  
 
Milano, 25 giugno, 2008. – Il Consiglio di Amministrazione di Saras S. P. A. Si è riunito ieri sotto la presidenza di Gianmarco Moratti ed ha approvato il piano strategico 2008-2011. Il Presidente ha dichiarato: “la nostra priorità rimane la crescita organica nei segmenti Raffinazione & Marketing. Crediamo fortemente nella raffinazione e nella sua profittabilità di lungo termine. Questo piano fa perno sulla nostra comprovata capacità di realizzare progetti di crescita organica, che ci consentiranno di raggiungere ritorni di assoluto rilievo con un Irr dopo le tasse superiore al 15%”. Scenario di Mercato - Le previsioni vedono la domanda mondiale di carburante per trasporto in continua crescita, in particolare il diesel continuerà ad essere il prodotto di riferimento anche nei prossimi anni. Tale scenario lascia intravedere, come conseguenza, che i margini sul diesel continueranno ad essere sostenuti. La domanda di olio combustibile si stima in diminuzione, a causa di una minore richiesta per la generazione di energia elettrica (dovuta al maggior utilizzo di gas, carbone ed allo sviluppo delle fonti rinnovabili) ed alle nuove specifiche relative alla riduzione del contenuto di zolfo nel combustibile per navi (che gradualmente spingerà alla sostituzione dell’olio combustibile con il gasolio). In tale scenario, tutti gli investimenti finalizzati ad aumentare la conversione di olio combustibile in diesel, genereranno ritorni importanti e sostenibili, grazie ad un ampliamento del differenziale di prezzo tra diesel e olio combustibile. Raffinazione - La raffineria di Saras, già tra le più sofisticate in Europa, consente ancora un’ulteriore e significativa crescita nei prossimi anni. Nel piano 2008 – 2011 il rischio di esecuzione è mitigato grazie ad una serie di progetti complementari ma indipendenti. Salute, sicurezza e ambiente (Hse) continueranno a rivestire priorità assolute nel piano strategico. I principali obiettivi sono: Aumentare la capacità di conversione • ulteriore incremento della produzione di diesel a scapito della produzione di olio combustibile (crescita di circa 365. 000 tonnellate/anno per il diesel, con le conseguenti rese dei distillati medi che saliranno del 2,5%). Incrementare l’efficienza energetica • riduzione dei consumi energetici nel processo di raffinazione (consumi & perdite ridotti dello 0,5%). Aumentare la performance complessiva della raffineria • ottimizzazione dei processi ed incremento delle lavorazioni (circa 10. 000 b/g di lavorazioni addizionali). • accrescere la capacità di lavorare grezzi non convenzionali Gli investimenti pianificati per il segmento raffinazione ammonteranno a circa 1,080 milioni di Euro, suddivisi come segue: Il Margine Operativo (dopo i costi variabili) è stimato in aumento di circa 240 milioni di dollari a partire dal 2012 (pari a 2,2 $/bl) con un Irr dopo le tasse superiore al 15% (sulla base di uno scenario di riferimento che considera il margine benchmark Emc a 3,5 $/bl, il diesel crack1 a 25 $/bl ed il differenziale di prezzo diesel/olio combustibile a 500 $/t). Marketing - Si stima che i consumi di diesel sul mercato spagnolo crescano circa del 4% all’anno, in misura più sostenuta rispetto al resto dell’Europa2. Di conseguenza, la nostra crescita sarà fortemente concentrata sulle attività spagnole. In particolare, un nuovo deposito sarà costruito entro la metà del 2011 a Sagunto (vicino a Valencia), un’area ad alta domanda di prodotti (circa il 12% dei consumi di prodotti petroliferi in Spagna) con limitate capacità logistiche. Si stima un impatto positivo sull’Ebitda di circa 5 milioni di Euro dal 2012, con un Irr dopo le tasse tra il 10-15%. Inoltre, è stato prefissato un obiettivo di crescita della quota di mercato extra-rete del 2%, continuando ad aumentare la redditività, focalizzandoci sui canali di vendita ad alto ritorno (ipermercati, stazioni di servizio) ed espandendo il segmento non oil (punti vendita) all’interno delle stazioni di servizio di proprietà. L’impianto per la produzione di biodiesel a Cartagena inizierà la produzione all’inizio del 2009. Tale impianto si stima generi un incremento a livello di Ebitda di circa 5 milioni di Euro nel 2009. Energia Elettrica - L’obiettivo principale dell’impianto Igcc di Sarlux è di mantenere gli eccellenti standard di efficienza raggiunti e migliorare ulteriormente le operazioni. La produzione resterà attorno ai 4,4 milioni di Mwh all’anno. In merito ai costi della Co2, l’Autorità Italiana per l’Energia ha confermato il pieno rimborso per l’intera durata del contratto Cip6 (delibera n. 77/08 dell’11/06/08). Gli investimenti relativi al 2008 sono relativi all’aumento della produzione di idrogeno, mentre nel 2010-2011 gli investimenti saranno finalizzati all’aumento delle performance dell’impianto a seguito della manutenzione decennale. L’eolico è diventato un settore maturo in Europa, caratterizzato da una serrata competizione tra i diversi operatori, che determina una pressione negativa sulla redditività. Saras continuerà a focalizzarsi sullo sviluppo di progetti in Sardegna e nel sud d’Italia, considerando anche possibili investimenti nell’est Europa. Si sta inoltre, valutando l’acquisizione della quota di Backcock & Brown in Sardeolica, pari al 30%. Esplorazione di Gas - Abbiamo terminato le indagini sismiche sulla terra ferma e l’analisi dei dati. I risultati sono positivi e i passi successivi sono in fase di valutazione. Per quanto riguarda l’attività di esplorazione off-shore, siamo attualmente in fase di ottenimento dei permessi. Insieme allo sviluppo del progetto Galsi (relativo al gasdotto che attraverserà la Sardegna), l’attività di esplorazione potrebbe rivelarsi in futuro un’interessante fonte di redditività per Saras. Dati Finanziari - Il piano degli investimenti sarà focalizzato sulla crescita organica nelle nostre attività principali di Raffinazione & Marketing, interessando in particolare il sito produttivo di Sarroch in Sardegna. L’obiettivo Roace di lungo periodo rimane al 10-15% . In merito al dividendo, confermiamo un tasso di payout tra il 40-60% dell’utile netto adjusted, ed il proseguimento del programma di acquisto di azioni proprie. Complessivamente circa 1 miliardo di euro verrà restituito agli azionisti durante il periodo 2008-2011 attraverso dividendi e acquisto azioni proprie. La combinazione di queste attività porterà Saras ad un livello di indebitamento tra il 25-50% a fine periodo. Si prevede che il Flusso di cassa della gestione operativa al netto degli investimenti rimanga positivo durante il periodo 2008-2011. .  
   
   
ACEA SPA: PRECISAZIONI IN MERITO AD ARTICOLI DI STAMPA  
 
Roma, 25 giugno 2008 – Con riferimento all’articolo pubblicato ieri su Il Sole 24 Ore a firma di Laura Serafini “Il gruppo Acea si divide in tre”, Acea informa che le indicazioni sulla strutura del Gruppo conseguente all’eventuale operazione con Suez/gdf sono fruto di fantasia. Per quanto riguarda le partecipazioni azionarie indicate nell’articolo relativamente alle Società controllate, Acea evidenzia che queste sono oggeto della tratativa in corso. Indicazioni detagliate sull’operazione – come già specificato nel comunicato stampa del 19 giugno u. S. Richiesto dalla Consob – saranno tempestivamente rese note al mercato se e quando le negoziazioni saranno concluse. .  
   
   
A2A: ESERCITATO IL DIRITTO A PROCEDERE ALL’OPERAZIONE ENDESA ITALIA  
 
Milano, 25 giugno 2008 - In data 23 giugno A2a ha esercitato il diritto a procedere all’operazione relativa a Endesa Italia S. P. A. Ai sensi dell’accordo sottoscritto nella serata del 16 giugno 2008 con Acciona S. A. , Enel S. P. A. , E. On Ag, Endesa S. A. , Endesa Europa S. L. Ed Endesa Italia, di cui è stata data informazione al mercato in data 17 giugno 2008. .  
   
   
CARO PETROLIO: NO AL RINVIO LIBERALIZZAZIONE RETE CARBURANTI  
 
Roma, 24 giugno – “La decisione del Governo di far slittare la liberalizzazione della rete di distribuzione dei carburanti ai prossimi mesi delude le aspettative dei consumatori” . E’ quanto dichiara Massimiliano Dona, Segretario Generale dell’Unione Nazionale Consumatori, commentando la notizia dello stralcio dell’art. 20 dalla prossima Manovra Finanziaria. “Condividiamo quanto sostiene il presidente dell’Antitrust Antonio Catricalà – prosegue Dona – che, nella relazione annuale, sottolinea l’urgenza delle liberalizzazioni in tutti i settori economici e definisce dei veri e propri misfatti le intese di cartello”. "Per quanto riguarda il caro petrolio, da tempo chiediamo - conclude Dona- oltre alla liberalizzazione della rete di distribuzione, una diminuzione delle accise su carburanti e combustibili al fine di compensare le maggiori entrate derivanti dall’Iva". .  
   
   
SVILUPPO ENERGETICO SOSTENIBILE, PATTO PRESIDENTI PROVINCE DELLE REGIONI DEL MEZZOGIORNO  
 
Potrenza, 25 giugno 2008 - Il 26 giugno alle ore 10. 30, presso la Presidenza della Provincia di Bari, si terrà la presentazione del Patto dei Presidenti delle Province delle Regioni del Mezzogiorno in materia di sviluppo energetico sostenibile alla presenza della Regione Puglia, Autorità di Gestione del Programma Operativo Interregionale “Energie rinnovabili e risparmio energetico”. Il Patto porterà all’istituzione di una Conferenza dei Presidenti delle Province delle otto Regioni beneficiarie dei fondi del Programma Operativo (di cui 4 beneficeranno del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale e 4 dei fondi nazionali per le aree sottoutilizzate). Il patto nasce da un’iniziativa promossa dall’Upi, il cui coordinamento è stato affidato al Presidente della Provincia di Potenza, Sabino Altobello e ha come scopo quello di avviare un confronto sul tema dello sviluppo energetico sostenibile dei territori, per analizzare le opportunità programmatiche e progettuali derivanti dal Programma Operativo Interregionale “Energie Rinnovabili e Risparmio Energetico 2007-2013”. All’incontro di Bari, parteciperà il Vice Presidente della Regione Puglia, dott. Sandro Frisullo e il dott. Luca Celi, in qualità di rappresentanti della Autorità di Gestione del Poi Energia 2007/2013 . Interverranno, inoltre, il Presidente della Provincia di Bari, dott. Vincenzo Divella e il Presidente della Provincia di Potenza Sabino Altobello, in qualità di coordinatore del Patto. All’iniziativa sono stati invitati i Presidenti di Provincia delle 8 Regioni beneficiarie del Programma Operativo. Il Programma Operativo interviene in un’ottica interregionale, in quanto, in una comune situazione di debolezza del Mezzogiorno dovuta a condizioni di arretratezza strutturale dell’area, il superamento degli ostacoli strutturali non riguarda le singole realtà regionali, ma impone un intervento su scala interregionale. .  
   
   
AUSTRIA, RALLENTA CRESCITA INDUSTRIA EDILE  
 
Vienna, 25 giugno 2008 - L´industria edile austriaca cresce più lentamente dell´anno scorso: nel 2007 era stato registrato un aumento del 5,5 per cento, mentre per il 2008 l´aumento atteso è solo del 3 per cento. La causa del rallentamento è imputabile, secondo l´Ice, alla crisi finanziaria, alla mancanza di manodopera e ai forti incrementi dei prezzi delle materie prime. .  
   
   
AL COMUNE DI ALGHERO PARTE DEL PATRIMONIO IMMOBILIARE DI LAORE SARDEGNA  
 
Cagliari, 25 Giugno 2008 - Accordo tra l´Agenzia Laore Sardegna e il Comune di Alghero: dopo venti anni di attesa, i beni di proprietà dell´ex Ersat passeranno all´amministrazione della città catalana, in attuazione di quanto previsto dagli indirizzi dalla Giunta regionale e contenuti in una delibera approvata dall´esecutivo lo scorso 10 giugno. In questa si evidenziava, tra l´altro, la rilevanza storica del patrimonio immobiliare e il carattere identitario dei beni, che meritano attenzione e un approccio al recupero per mantenere intatto il valore del paesaggio agrario della Sardegna. L´intesa è contenuta in un protocollo firmato venerdì scorso (22 giugno) ad Alghero dal direttore generale di Laore, Giancarlo Rossi, e dal sindaco Marco Tedde. Il provvedimento è la naturale prosecuzione degli impegni sanciti dalla Giunta regionale. Il protocollo ha visto la luce dopo un costante lavoro del Servizio Patrimonio Laore, in stretto contatto con la Direzione generale dell´Agenzia e con l´assessorato comunale alle Finanze di Alghero. L´accordo individua tempi e modi per trasferire al Comune un elenco lunghissimo di beni, immobili, terreni, aree verdi e strade. Tra questi, la scuola elementare, la caserma di Carabinieri, l´ex scuola media, il campo di calcio e altri immobili a Santa Maria La Palma, l´ex ambulatorio medico, il circolo sociale, l´ex scuola elementare di Guardia Grande, terreni e fabbricati a Cala del Vino e Pala Pirastru, in uso alla comunità di recupero tossicodipendenti, l´area campo nomadi in località Fighera, la viabilità delle Bombarde, Lazzaretto, la sede del parco a Tramariglio, Maristella. In quest´ultima zona dell´agro il Comune entra in possesso del campo di calcio, di pinete e terreni, palestra ed ex scuola. A Sa Segada invece diventa di proprietà comunale la scuola, il campo di calcio, diverse aree verdi, il circolo sociale. Per circa la metà degli immobili il passaggio sarà immediato, un´altra parte lo sarà dopo le procedure di accatastamento e frazionamento. Per le aree attualmente non in comodato al Comune, come alcune aree verdi e l´area ex "Sa besa" vicino all´aeroporto, saranno necessarie preventive autorizzazioni della Regione. Da parte sua, il Comune si impegna ad avviare la costituzione dei consorzi obbligatori delle strade vicinali per una migliore gestione della viabilità interpoderale. Soddisfatto della firma del protocollo il direttore generale di Laore, Giancarlo Rossi: "Con quest´intesa iniziamo un percorso previsto dalla legge, che Laore sta attuando in tutta la Sardegna, per spogliare l´Agenzia dai compiti di amministratore di immobili e prestare così la maggiore attenzione possibile al sostegno all´agricoltura, che è il nostro principale mandato". "La città da oggi ha a disposizione diversi spazi nell´agro per destinarli ad uso pubblico – ha commentato invece il sindaco Marco Tedde – le borgate, e con esse tutta la città, hanno ottime prospettive di arricchimento dei servizi per un loro uso sociale". Sempre il primo cittadino ha voluto fare un plauso particolare ai vertici di Laore, ringraziando il direttore generale di Laore: "Di solito i rapporti tra istituzioni sono corretti – ha evidenziato Tedde – ma in questo caso c´è stata anche la cordialità, che ha fatto in modo che le cose andassero a buon fine con più facilità". .  
   
   
IV COMM: EDILIZIA, PARERE FAVOREVOLE A DELIBERA GIUNTA FRIULI VENEZIA GIULIA  
 
Trieste, 25 giugno 2008 - Parere favorevole, ma condizionato, quello della Iv Commissione - presidente Alessandro Colautti, Pdl - alla delibera della Giunta che destina per il 2008 13 milioni e 800 mila euro per sostenere la locazione di alloggi. Per il 2010 saranno invece disponibili 11 milioni e 930 mila euro per agevolare l´affitto di alloggi di edilizia residenziale pubblica. Inoltre, complessivamente 22 milioni e 500 mila euro in dieci anni andranno a interventi di edilizia agevolata. Accantonata anche sul Fondo edilizia residenziale una quota - 100 mila euro all´anno per dieci anni (fino al 2017) - per soddisfare le eventuali domande che dovessero essere presentate nel 2008. A dettare il sì condizionato è stato Roberto Asquini (Gm), che ha chiesto e ottenuto di impegnare la Giunta affinché una quota dei finanziamenti venga stornata già con queste variazioni di bilancio per reintegrare il contributo regionale sui mutui agevolati per la prima casa a chi se l´è visto revocare. Maggioranza e opposizione d´accordo, astenuti Stefano Alunni Barbarossa e Alessandro Corazza, entrambi di Idv-citt. .