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Notiziario Marketpress di Lunedì 29 Settembre 2008
UE: CRISI FINANZIARIA: COME MIGLIORE IL SISTEMA?  
 
 Bruxelles, 29 settembre 2008 - La crisi del mercato finanziario che la scorsa settimana ha avuto una nuova impennata, è stata al centro del dibattito con il Consiglio e la Commissione. L´aula ha chiesto nuove azioni per migliorare il controllo del mercati finanziari nell´Unione e nel mondo. Dichiarazione della Presidenza . Jean-pierre Jouyet, Ministro per gli affari europei, ha rilevato che «sembra si stia assistendo alla fine di un´era». Il sistema finanziario dei prossimi anni sarà molto diverso da quello cui siamo abituati. Da un po´ di tempo, infatti, ci si appella a «cambiamenti del sistema finanziario mondiale» ed i recenti problemi legati alla rapida crescita dei complessi sistemi finanziari «sono stati causati fondamentalmente dall´avidità». Ha quindi sottolineando che «l´Europa non viveva una tale crisi dal 1930» e che, per la presidenza francese, la risposta deve essere «un´Europa forte e unita». Fortunatamente, grazie all´unione economica e monetaria, l´Europa con la sua banca centrale possiede «un sistema in grado di intervenire con fermezza ed efficienza» e ha ringraziato la Bce per il suo operato durante la crisi. «Non stiamo prendendo in considerazione iniziative come quelle americane», ha proseguito. Il sistema finanziario dell´Unione rimane stabile e tale provvedimento non è necessario. Potremmo aver bisogno di misure urgenti, ma queste, da sole, non risolverebbero i problemi: l´Europa deve rispondere al rallentamento promuovendo la crescita economica. I ministri dell´economia, riuniti a Nizza il 13 settembre, ha poi ricordato, hanno deciso di impiegare gli stabilizzatori automatici e stanziare fino a 30 miliardi di euro per sostenere le Pmi che potrebbero avere ripercussioni negative se il costo del denaro salisse. Per il ministro francese, ci vogliono riforme del sistema finanziario a livello di trasparenza, regole prudenziali, valutazione dei rischi e agenzie di rating. Ha quindi sottolineato la necessità di un accordo in prima lettura tra il Parlamento e il Consiglio sulla prossima direttiva sui requisiti per i capitali. Sottolineando che non sono più appropriati «i comportamenti lassisti del passato», ha quindi affermato che «dobbiamo guardare alla forza dei regolatori», «alla forza del controllo finanziario» e «fornire dati alla Bce». All´ordine del giorno deve figurare un «migliore controllo finanziario» ed il Consiglio europeo di ottobre potrebbe fornire l´occasione per stabilire «una chiara linea a livello europeo». Dichiarazione della Commissione - Per Joaquín Almunia, commissario per gli affari economici e monetari, «la serie di eventi nei mercati finanziari di cui siamo stati testimoni nell´ultimo anno, in modo particolare negli ultimi giorni, è di una magnitudo tale da superare qualsiasi esperienza precedente». Ha poi condiviso l´opinione di colore che credono che ciò comporterà cambiamenti importanti nel funzionamento del sistema finanziario internazionale. Dallo scoppio della crisi nell´agosto 2007, ha spiegato, le perdite rese note sono più di 500 miliardi di dollari, somma equivalente al Pil di un paese come la Svezia. E, sfortunatamente, la cifra totale si presume sarà ancora più elevata. A suo parere, pertanto, occorre mantenere gli impegni per quanto riguarda la disciplina fiscale e rispettare il Patto di stabilità e di crescita, ma anche attuare le riforme strutturali. Nella congiuntura attuale bisognerebbe rafforzare la competitività ed i mercati energetici e migliorare il funzionamento del mercato del lavoro. In conclusione, ha ribadito che sono più che mai urgenti dei miglioramenti delle regole del mercato finanziario e il conseguimento degli obiettivi della roadmap dell´Ecofin. Interventi in nome dei gruppi politici Per Alexander Radwan (Ppe/de, De), si procede nella giusta direzione parlando di azioni rapide, ma è stato il mercato ultimamente ad essere più veloce. Anni fa´, ha ricordato, il Parlamento ha redatto relazioni dopo il crack Parmalat e sull´affidabilità creditizia, ma da allora poco è stato fatto. L´unione non dovrebbe conformarsi alla linea americana di controllo dei mercati: «dobbiamo seguire la nostra strada in Europa, che siano gli americani a seguire il nostro esempio». Per quanto riguarda poi la riforma della direttiva sui requisiti di capitale, a suo parere, un accordo in prima lettura sarebbe fattibile se il Consiglio abbandonasse la sua opposizione verso un sistema di controllo europeo. Infine, ha ricordato l´invito del Commissario Mccreevy a non essere precipitosi ed ha sottolineato la necessità che la Commissione fornisca dati corretti. Per Martin Schulz (Pse, De), stiamo assistendo alla bancarotta di una filosofia economica, dove solo i mercati non regolamentati sono possibili e dove solo il capitalismo può generare crescita. Dalla Commissione «ci aspettiamo misure sulle agenzie di affidabilità creditizia ma anche che vengano disaccoppiati i City bonus dai profitti speculativi a breve termine». I manager possono anche essere giovani e brillanti, ha osservato, ma hanno ridotto sull´orlo del collasso molte società e si sono persi posti di lavoro. Negli Stati Uniti, ha affermato, «i profitti sono stati privatizzati, ma ora le perdite sono nazionalizzate, e a ciò si deve porre fine». Ha quindi condannato la speculazione basata sull´impennata dei prezzi alimentari che, a suo parere, sta a significare che alcuni investitori sono interessati alla mancanza di cibo e alla fame. Questo, ha detto, «è un sistema perverso che si ripercuote sull´umanità intera» e, in futuro, si controllerà un mercato che non ha mai rispettato niente. Silvana Koch-mehrin (Alde/adle, De) ha osservato che, talvolta, sembra che solo poche banche siano in crisi, ma coloro che subiscono perdite non sono gli sono operatori avventati ma piuttosto le famiglie, le cui pensioni sono a rischio e i redditi decurtati. Dobbiamo agire in base ai fatti, ha aggiunto, sottolineando la necessità regolare tali mercati. Ci vogliono regole ma anche un arbitro, ha osservato, e bisogna biasimare coloro che si sono opposti alle regole e non i mercati: l´intera economia mondiale ha bisogno di regole. Eoin Ryan (Uen, Ie) ha esortato ad evitare il panico in quanto porta a decisioni sbagliate. I mercati europei al momento sono più stabili di quelli americani, ma occorre «attuare la riforma strutturale ed essere pronti ad agire in fretta per evitare gli assalti alle banche». Ha poi sottolineato la necessità di proteggere sia gli investitori sia i cittadini. Francis Wurtz (Gue/ngl, Fr) ha dichiarato che «se i leader Ue volevano sottolineare il divario esistente tra loro e i cittadini, avrebbero dovuto agire esattamente come hanno fatto il 14 settembre». Ha poi ricordato che il Presidente dell´eurogruppo, Jean-cllaude Juncker, aveva dichiarato che non ci deve essere un rallentamento nel cammino della riforma strutturale e che ci voleva più concorrenza. Si è quindi chiesto: «chi pagherà?». Il Presidente della Bce, inoltre, aveva dichiarato che i supervisori delle banche «non dovrebbero porsi troppe domande», ma «sono i salariati ad essere spremuti», e ciò equivale a «ridurre la gente e la società alla disperazione». La self-regulation, ha aggiunto, ha permesso ai meccanismi dei mercati finanziari di «potersi eludere da soli» e «adesso bisogna rompere questo modello di prosperità basato su salari sempre più bassi», poiché il mondo della finanza non sta più creando industrie, ma «le sta avvelenando». A suo parere, inoltre, le banche hanno bisogno di un controllo rigido e le istituzioni finanziarie internazionali di essere ristrutturate, affinché il denaro sia utilizzato nell´interesse pubblico. Per Hanne Dahl (Ind/dem, Dk), visto che i capitali possono attraversare rapidamente le frontiere, la crisi dei sub-prime americani è diventata una crisi internazionale e tale fluidità va a vantaggio degli speculatori e degli evasori fiscali. Gli operatori finanziari, ha concluso, dovrebbero essere in grado di poter controllare, senza doversi spostare oltre confine e le banche dovrebbero finanziarsi a vicenda per trovare una via di uscita da questa crisi. Il Presidente della commissione per gli affari economici e monetari, Pervenche Berés (Pse, Fr), ha chiesto «una regolamentazione moderna». Non sussistono rischi di legislatura affrettata: è passato un anno da quando il commissario Mccreevy si è rivolto alle agenzie di rating, ma non ci sono ancora proposte concrete. L´unione, ha aggiunto, non aveva l´autorità - in seno al forum per la stabilità dei mercati finanziari - per applicare la cosiddetta "screditata roadmap dell´Ecofin". Ha infine auspicato che Mccreevy «si convincerà della necessità di ulteriori regole per i mercati». .  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO: LO SPAZIO DI LIBERTÀ E SICUREZZA IN ATTESA DEL TRATTATO DI LISBONA  
 
Bruxelles, 29 settembre 2008 - Il Parlamento stila un lungo elenco della legislazione prioritaria relativa allo Spazio di libertà, sicurezza e giustizia alla quale andrebbero applicate le disposizioni previste dal trattato di Lisbona, in attesa della sua ratifica. Ciò consentirebbe al Parlamento di avere voce in capitolo, se non pari poteri rispetto al Consiglio, nella definizione di norme riguardo a diritti fondamentali e la cittadinanza, politica di immigrazione e di asilo, protezione delle frontiere e spazio giudiziario. Il Parlamento ha approvato - con 488 voti favorevoli, 88 contrari e 19 astensioni - una risoluzione che sottolinea anzitutto come gli Stati membri abbiano «la precipua responsabilità di garantire libertà, sicurezza e giustizia per i loro cittadini» ma, al contempo, «l´Unione europea è tenuta a contribuire al perseguimento degli stessi obiettivi, tenendo in conto le aspettative dei cittadini europei per quanto riguarda la protezione dei diritti fondamentali». D´altra parte, i deputati ritengono che la ratifica del trattato di Lisbona costituisce «una condizione essenziale ed urgente per garantire che l´Unione europea diventi uno Spazio di libertà, sicurezza e giustizia (Afsj) ed apporta miglioramenti fondamentali alla legittimità ed efficacia dell´azione dell´Unione europea». In proposito, il Parlamento si dice convinto che, nell´attuale fase transitoria verso la conclusione della ratifica del nuovo trattato, sia necessario adottare prima della fine del 2009 alcune misure generali che, anche se ispirate al trattato di Lisbona, possono ancora essere adottate in base ai trattati esistenti. Chiede pertanto di avviare, sin da ora, il processo di determinazione della priorità per il futuro programma pluriennale Afsj (2010-2014), affiancare il Parlamento europeo nel suo dialogo con i parlamenti nazionali sulle priorità per il periodo 2010-2014 e concordare con il Parlamento una lista di testi/proposte che potrebbero o dovrebbero essere adottate in priorità prima dell´entrata in vigore del trattato e, in ogni caso, prima della fine del presente mandato. Più dettagliatamente, il Parlamento chiede di definire criteri più trasparenti a livello Ue in materia di diritti fondamentali e cittadinanza, prendere in conto sistematicamente l´impatto sui diritti fondamentali della legislazione, in particolare rispetto alla lotta al terrorismo, rivedere il programma di attività dell´Agenzia per i diritti fondamentali, nonché avanzare una proposta legislativa per ridurre la discriminazione diretta e indiretta riguardo alla circolazione dei cittadini europei, l´accesso alla giustizia in un paese diverso da quello di origine e la protezione diplomatica e consolare in paesi terzi. Per i deputati, occorre inoltre presentare proposte riguardo alla trasparenza e alla confidenzialità dell´informazione e dei documenti trattati dalle istituzioni Ue e alla protezione dei dati, potenziare le istituzioni responsabili della protezione dei diritti fondamentali nell´Ue, rafforzare il dialogo tra Stati membri, la conoscenza mutua dei sistemi giuridici, e attivare la procedura di dialogo per coinvolgere i parlamenti nazionali e il Parlamento europeo. In merito alla politica di immigrazione ed asilo, il Parlamento sollecita la promozione di una strategia europea rivolta al futuro sulla migrazione legale (procedura di applicazione unica della Carta blu, proposta su lavoratori stagionali, distacchi intrasocietari e tirocini retribuiti), sulla migrazione illegale (proposte che includono sanzioni e un programma Ue di reinsediamento), sull´asilo (revisione della direttiva in merito alle procedure sull´attribuzione e la revoca della qualifica di rifugiati e la direttiva sulle norme minime per la qualificazione a cittadini di paesi terzi ed apolidi). Chiede anche lo sviluppo di una politica comunitaria sulla migrazione e l´asilo basata sull´apertura di canali per la migrazione legale e sulla definizione di norme comuni per la protezione nell´Ue dei diritti fondamentali dei migranti e dei richiedenti asilo. Accogliendo con 268 voti favorevoli, 243 contrari e 9 astensioni un emendamento del Ppe/de, l´Aula ha peraltro respinto la richiesta di presentare una proposta riguardante il diritto dei residenti di lungo periodo di votare nelle elezioni europee e locali, un diritto che potrebbe favorire l´integrazione sociale, culturale e politica dei migranti. In merito alla protezione delle frontiere, il Parlamento sollecita l´adozione di misure adeguate intese a garantire la piena utilizzazione di Sis Ii e l´entrata in vigore delle decisioni collegate alla Convenzione di Prüm nonché il rafforzamento di Frontex e la valutazione dell´impatto delle nuove proposte della Commissione sui controlli alle frontiere. Ma occorre anche potenziare le informazioni Frontex sugli accordi firmati dall´Agenzia con paesi terzi e sulle relazioni di valutazione in merito alle operazioni congiunte, garantire che i controlli alle frontiere rispettino i diritti umani e modificare il mandato dell´Agenzia, per includere operazioni di salvataggio in mare. Va poi istituita una cooperazione strutturata tra Frontex e l´Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr) per semplificare le operazioni relative, tenendo in conto la protezione dei diritti umani. Riguardo allo spazio giudiziario europeo, il Parlamento chiede di sottoporre a revisione la proposta legislativa sui diritti degli individui nel processo penale, presentare una proposta sui diritti delle vittime dei crimini e terrorismo, migliorare il mutuo riconoscimento tra Stati membri, promuovere la interconnessione dei casellari giudiziari, rivedere lo statuto di Europol, Eurojust e della Rete giudiziaria europea. .  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO: DIFENDERE IL PLURALISMO DEI MEZZI D´INFORMAZIONE ASSEGNAZIONE DELLE FREQUENZE E I BLOG SONO UN IMPORTANTE NUOVO CONTRIBUTO ALLA LIBERTÀ DI ESPRESSIONE .  
 
 Bruxelles, 29 settembre 2008 - Una direttiva che assicuri pluralismo e accesso al mercato, una carta per la libertà dei media e statuti editoriali contro l´ingerenza di azionisti o governi. E´ quanto chiede il Parlamento europeo esortando l´applicazione coerente delle norme sulla concorrenza, anche per limitare le concentrazioni, ma senza regole troppo restrittive. A favore di un servizio pubblico di qualità e autonomo dalla politica, auspica criteri obiettivi per assegnare le frequenze e un dibattito sullo status giuridico dei blog. Approvando con 307 voti favorevoli, 262 contrari e 28 astensioni una modifica alla relazione di Marianne Mikko (Pse, Ee) proposta da Pse, Alde e Verdi, il Parlamento sollecita la Commissione e gli Stati membri a difendere il pluralismo dei mezzi d´informazione, a garantire che tutti i cittadini dell´Ue abbiano accesso, in tutti gli Stati membri, a mezzi d´informazione liberi e diversificati e a raccomandare miglioramenti ove necessario. I deputati ritengono infatti che i mezzi d´informazione «rimangono uno strumento di influenza politica» e che vi è il forte rischio che essi «non siano in grado di svolgere la propria funzione di organo di controllo della democrazia». Un sistema pluralistico, poi, è un requisito fondamentale «per il mantenimento del modello sociale democratico europeo». Anche perché «l´operato delle imprese private del settore è motivato soprattutto dal profitto economico», e vi è un rischio in termini di perdita di diversità, qualità del contenuto e molteplicità delle opinioni. La salvaguardia del pluralismo dei media «non dovrebbe quindi essere affidata ai soli meccanismi di mercato». I deputati invitano quindi la Commissione a promuovere un quadro giuridico stabile che «garantisca un elevato livello di protezione del pluralismo in tutti gli Stati membri». In proposito, ricordano le reiterate richieste di elaborare una direttiva mirante ad assicurare il pluralismo, incoraggiare e preservare la diversità culturale e garantire l´accesso di tutte le imprese mediatiche agli elementi tecnici atti a consentire loro di raggiungere il pubblico. Nel riconoscere anche il ruolo dell´autoregolamentazione, sottolineano la necessità di istituire sistemi per il controllo e l´attuazione del pluralismo dei media, basati su indicatori affidabili e obiettivi. Ma chiedono di definirne anche altri per valutare la posizione dei media rispetto alla democrazia, allo Stato di diritto, ai diritti dell´uomo e delle minoranze e a codici di condotta professionali per i giornalisti. Una carta per la libertà d´espressione e statuti editoriali contro le ingerenze - Il Parlamento incoraggia poi l´elaborazione di una carta per la libertà dei mezzi d´informazione «al fine di garantire la libertà di espressione e il pluralismo» ed esorta gli Stati membri a garantire un adeguato equilibrio tra le sensibilità politiche e sociali, «in particolare nel quadro dei programmi informativi e di attualità». Sottolinea inoltre la necessità che le autorità europee e nazionali assicurino l´indipendenza di giornalisti e editori «mediante adeguate garanzie giuridiche e sociali specifiche». Ribadisce poi l´importanza di elaborare e applicare in modo uniforme negli Stati membri statuti editoriali «che prevengano l´ingerenza dei proprietari, degli azionisti o di organi esterni, come i governi, nel contenuto dell´informazione». E, al riguardo, incoraggia la divulgazione di informazioni sulla proprietà di tutti i media «per contribuire a una maggiore trasparenza relativamente agli obiettivi e alle caratteristiche delle emittenti o degli editori». Applicare le regole della concorrenza per limitare le concentrazioni proprietarie - Secondo i deputati, «l´esperienza dimostra che la concentrazione della proprietà senza limitazioni di sorta mette a repentaglio il pluralismo e la diversità culturale» e che «un sistema basato esclusivamente sulla libera concorrenza di mercato non è in grado di garantire il pluralismo dei mezzi d´informazione». Inoltre, la concentrazione della proprietà nel sistema mediatico «crea un ambiente favorevole alla monopolizzazione del mercato pubblicitario, ostacola l´entrata di nuovi attori sul mercato e conduce anche all´uniformità dei contenuti dei mezzi d´informazione». Il Parlamento sostiene che il diritto comunitario in materia di concorrenza abbia contribuito a limitare la concentrazione dei mezzi d´informazione ma, sottolineando l´importanza di controlli autonomi dei mezzi d´informazione a livello di Stato membro, insiste affinché la regolamentazione nazionale in materia «sia efficace, chiara, trasparente e di alto livello». Il diritto di concorrenza, pertanto, dovrebbe essere collegato alla legislazione sui mezzi d´informazione e applicato in coerentemente a livello europeo e nazionale, in modo da garantire l´accesso al mercato di nuovi operatori, la concorrenza e la qualità ed «evitare conflitti d´interesse tra la concentrazione della proprietà dei mezzi di comunicazione ed il potere politico». Conflitti, è precisato, «che sono pregiudizievoli per la libera concorrenza, la parità di condizioni e il pluralismo». I deputati ritengono che le norme sulla concentrazione dei mezzi di comunicazione non dovrebbero disciplinare soltanto la proprietà e la produzione del contenuto mediatico, ma anche i canali e i mezzi (elettronici) per l´accesso e la diffusione di contenuti su Internet quali i motori di ricerca. D´altro canto, sostengono che l´introduzione di regole troppo restrittive sulla proprietà dei media rischia di ridurre la competitività delle imprese europee sul mercato mondiale e di accrescere l´influenza dei gruppi mediatici non europei. Inoltre rilevano che il concetto di pluralismo nei media «non può limitarsi al problema della concentrazione della proprietà delle imprese», ma abbraccia anche questioni riguardanti i servizi pubblici di radiodiffusione, il potere politico, la concorrenza economica, la diversità culturale, lo sviluppo di nuove tecnologie, la trasparenza e le condizioni di lavoro dei giornalisti nell´Ue. Un servizio pubblico di alta qualità e indipendente dal potere politico - Il modello audiovisivo europeo basato su un settore pubblico «forte, indipendente e pluralista» e su un settore commerciale «dinamico», ha dato prova «di grande efficacia . E dovrebbe essere ulteriormente potenziato», salvaguardando l´equilibrio tra emittenti di diritto pubblico ed emittenti private. Secondo i deputati, infatti, la stabilità di tale modello «è indispensabile per la vitalità e la qualità della creazione, per il pluralismo dei servizi d’informazione e per il rispetto e la promozione della diversità culturale». Sottolineando l´importante ruolo svolto dai media pubblici nel garantire il pluralismo - riconosciuto da una Convenzione Unesco e dal protocollo allegato al trattato di Amsterdam - il Parlamento ricorda che la responsabilità di definire la missione del servizio pubblico di radiodiffusione e di provvedere al suo finanziamento «spetta agli Stati membri». Ma rileva che i servizi pubblici di radiodiffusione devono disporre delle risorse e degli strumenti necessari per «assicurare loro una vera indipendenza dalla pressione politica e dalle forze del mercato», e per «promuovere l´interesse pubblico e i valori sociali». Il Parlamento sottolinea poi che, attualmente, i servizi pubblici di radiodiffusione si vedono spinti «in modo ingiustificato» a concorrere con i canali commerciali per lo share di pubblico e per i proventi della pubblicità, a detrimento della qualità dei loro contenuti, laddove l´obiettivo ultimo delle reti commerciali «non è la qualità bensì il soddisfare la domanda maggioritaria del pubblico». Sollecita gli Stati membri ad appoggiare servizi pubblici di alta qualità, che possano rappresentare «una reale alternativa alla programmazione delle reti commerciali» e che occupino «un posto di più alto profilo nel panorama europeo come pilastri della salvaguardia del pluralismo dei media, del dialogo democratico e dell´accesso di tutti i cittadini a contenuti di qualità». Affinché i media audiovisivi pubblici possano assolvere alla propria funzione nell´era della tecnologia digitale - ossia raggiungere tutti i gruppi che compongono la società, indipendentemente dalle modalità di accesso utilizzate - il Parlamento sottolinea la necessità che essi sviluppino nuovi servizi e media informativi, al di là dei programmi tradizionali, e che siano in grado di interagire con tutte le reti e piattaforme digitali. Un quadro obiettivo per la concessione delle licenze di trasmissione - Il Parlamento chiede alla Commissione e agli Stati membri di consolidare un quadro obiettivo per la concessione delle licenze di trasmissione nei settori della televisione via cavo e via satellite e dei mercati della diffusione analogica e digitale. E ciò, precisa, va realizzato «secondo criteri di trasparenza e di equità, allo scopo di stabilire un sistema di concorrenza pluralistica e di evitare abusi da parte di imprese in posizione di monopolio o in posizione dominante». Ribadisce inoltre che le norme sull´utilizzo dello spettro «devono tener conto di obiettivi di interesse pubblico come il pluralismo dei mezzi d´informazione e non possono quindi essere soggette a un regime basato esclusivamente sul mercato». Pertanto, gli Stati membri dovrebbero mantenere la responsabilità della decisione in merito all´attribuzione delle frequenze. Una discussione aperta sullo status dei weblog - Il Parlamento rileva che i weblog «costituiscono un importante nuovo contributo alla libertà di espressione sempre più utilizzato dagli operatori del settore dei mezzi d´informazione e dai privati cittadini» e incoraggia quindi una discussione aperta su tutte le questioni relative al loro status. Respinge così la proposta di stabilire garanzie giuridiche che permettano l´attribuzione delle responsabilità in caso di azioni legali e che prevedano il diritto di replica. Al contempo si dice preoccupato per la posizione dominante detenuta da alcuni grandi operatori online, «la quale limita i nuovi soggetti sul mercato e soffoca in tal modo la creatività e l´imprenditorialità in questo settore». I deputati, infine, sottolineano che i mezzi di comunicazione commerciali utilizzano sempre più contenuti prodotti da utenti privati, in particolare contenuti audiovisivi, dietro pagamento di un corrispettivo simbolico o senza versare alcun corrispettivo. Ciò, a loro parere, solleva problemi di natura etica e di tutela della vita privata, ed espone i giornalisti e gli altri operatori del settore «a una pressione competitiva indebita». Chiedono pertanto una maggiore trasparenza in relazione ai dati e alle informazioni personali detenute sugli utenti dai motori di ricerca Internet, dai fornitori di posta elettronica e dai siti di social networking. .  
   
   
ASTA BOT E CTZ FINE SETTEMBRE 2008  
 
Asta Titoli Di Stato - Ctz - Fine Mese
Ctz
Scadenza 30. 09. 2010
Cod. /tranche It0004413909/01
Imp. Offerto 3500
Regolamento 30/09/2008
Imp. Domandato 5454
Imp. Assegnato 3500
Prezzo aggiudicazione 91,928
Prezzo esclusione 90,002
Rendimento lordo 4,30
Variazione Rend. Asta prec. (*) 0,124
Rendimento netto 4,17
Riparto 96,429
Importo in circolazione (mln) 3500
Riapertura (mln) 875
Prezzo nettisti 91,928000
(*) raffronto con titolo di pari durata
Asta di fine mese dei Buoni Ordinari del Tesoro
Regolamento 30/09/2008 Durata gg. 92* 182
Prezzo medio ponderato 98,931 97,901
Ritenuta fiscale 12,5% 0,13363 0,26238
Arrotondamento -0,00462 -0,00338
Prezzo netto d´aggiudicazione 99,06 98,16
Rendimento semplice netto 3,71 3,71
Rendimento composto netto 3,76 3,74
Nell´ipotesi di applicazioni delle commissioni massime, i prezzi ed i rendimenti risultano
così modificati:
Commissioni massime 0,10 0,20
Prezzo netto d´aggiudicazione+commissioni (massime) 99,16 98,36
Rendimento semplice (minimo) 3,31 3,3
Rendimento composto netto (minimo) 3,36 3,32
Elaborazione Assiom - Associazione Italiana Operatori Mercati dei Capitali
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POTOCNIK: IL SER DEVE ESSERE APERTO AL MONDO  
 
 Bruxelles, 29 settembre 2008 - L´ue e i suoi Stati membri devono "trasformare il labirinto della ricerca europea in uno Spazio europeo della ricerca aperto al mondo, attirando le menti migliori e contribuendo ad affrontare le sfide globali", ha detto Janez Potocnik, commissario europeo per la Scienza e la ricerca. Potocnik ha fatto questa dichiarazione al lancio di una nuova strategia europea per la cooperazione internazionale in campo scientifico e tecnologico. La stategia si pone due obiettivi che comprendono: l´integrazone dei vicini dell´Europa nello Spazio europeo della ricerca (Ser) e la promozione della cooperazione nei campi strategici con altri importanti paesi partner del resto del mondo, e migliorare le condizioni generali per la cooperazione internazionale in campo scientifico e tecnologico. Il documtento mette in evidenza l´importanza delle attività di cooperazione internazionali a livello degli Stati membro e dell´Ue. "Le sfide globali richiedono risposte globali. Il campo in cui questo risulta più evidente è quello della scienza," ha affermato Potocnik. "I nostri partner internazionali sono attratti dall´Europa come modello di integrazione regionale, ma quando cercano di passare alla cooperazione concreta, si trovano ad affrontare una miriade di agenti governativi e priorità di ricerca. " Stando alla strategia, se l´Europa mira a diventare il partner di ricerca di prima scelta a livello internazionale, deve dimostrare di possedere finanziamenti adeguati e competitivi, infrastrutture di prim´ordine, grande mobilità dei ricercatori e norme appropriate sui diritti di proprietà intellettuale. La strategia mette in evidenza l´importanza dell´apertura del Ser al resto del mondo. Fa notare che molti dei vicini dell´Europa sono ormai completamente associati al Settimo programma quadro (7°Pq), ovvero che i loro ricercatori possono concorrere per ottenere i finanziamenti, a parità dei ricercatori degli Stati membri dell´Ue. Gli accordi bilaterali in campo scientifico e tecnologico sono uno strumento importante per rafforzare i legami con i paesi che un giorno potrebbero essere interessati a diventare membri a tutti gli effetti dei programmi quadro. Inoltre, la Commissione raccomanda che, attraverso questi accordi, siano fatti più sforzi per fornire un accesso reciproco ai fondi di ricerca. La strategia avanza anche la possibilità di un approccio regionale alla cooperazione internazionale, che potrebbe implicare la collaborazione ad iniziative congiunte con organi come l´Asean (Associazione delle nazioni dell´Asia sudorientale) o l´Unione africana. Una parte importante della strategia riguarda le infrastrutture di ricerca. L´esfri (European Strategy Forum on Research Infrastructures) ha contribuito all´istaurarsi di un dibattito sulle infrastrutture di livello mondiale che saranno necessarie nei prossimi anni, e sono già partiti i progetti per trasformare molte di queste strutture in realtà. Ciononostante, secondo la strategia, è necessario un approccio più organico per lo sviluppo di strutture di ricerca globali. Un´altra parte della strategia riguarda le questioni legate alla mobilità dei ricercatori. Nella strategia si legge: "È fondamentale che i ricercatori impegnati a lavorare in Paesi terzi rimangano comunque a far parte del Ser. " Inoltre, i ricercatori dei paesi in via di sviluppo che vengono in Europa dovrebbero essere incoraggiati [b1] a contribuire allo sviluppo del proprio paese. La strategia da anche grande importanza alle tecnologie dell´informazione e della comunicazione (Tic). L´europa è già un importante esportatore in questo settore, ma rimane ancora molto da fare per rafforzare questa posizione. "In una realtà dove le telecomunicazioni, Internet, la telefonia mobile e la televisione hanno un impatto crescente sulla nostra vita e sull´economia europea, è assolutamente urgente migliorare l´efficacia dell´azione internazionale dell´Ue nel campo delle tecnologie dell´informazione e della comunicazione," ha detto Viviane Reding, commissario europeo per la Società dell´informazione e dei media. "Se l´Europa vuole mantenere la sua posizione di leader mondiale nella scienza e nella ricerca, dobbiamo trovare i modi più efficienti per collaborare nell´ambito dell´Ue e per trasformare la nostra volontà di collaborare con i nostri partner nel mondo (in azione) tenendo presenti le nostre priorità. " Questa strategia di cooperazione internazionale è l´ultima di una serie di cinque iniziative avviate quest´anno dalla Commissione con lo scopo di rafforzare il Ser. Le altre riguardano la gestione della proprietà intellettuale da organizzazioni di ricerca pubbliche, la promozione delle carriere e della mobilità dei ricercatori, le infrastutture di ricerca e l´incoraggiamento della cooperazione tra i programmi di ricerca nazionali. Per ulteriori informazioni, visitare: Sito web dell´Ue sulla cooperazione internazionale in campo scientifico e tecnologico: http://ec. Europa. Eu/research/iscp/index. Cfm Spazio europeo della ricerca (Ser): http://ec. Europa. Eu/research/era/index_en. Html Cooperazione internazionale nell´ambito del Settimo programma quadro (7°Pq): http://cordis. Europa. Eu/fp7/capacities/international-cooperation_en. Html . .  
   
   
LANCIATO IL NUOVO ARCHIVIO CORDIS  
 
Bruxelles, 29 settembre 2008 - Cordis, il servizio comunitario in materia di ricerca e sviluppo, offre ora accesso ai suoi archivi attraverso il nuovo Cordis Archive Index. L´indice permette di navigare nei server di Cordis tra le pagine web datate, che non vengono più aggiornate ma che possono contenere informazioni utili. Il nuovo servizio è facilmente accessibile attraverso la homepage di Cordis e attualmente elenca una serie di siti come i link ai programmi Acts ("Advanced communications technologies and services"), finanziato dal Quarto programma quadro (4°Pq), Improving ("Improving human research potential & the socio-economic knowledge base"), finanziato dal Quinto programma quadro (5°Pq), e altri. Verranno aggiunti ulteriori link durante lo sviluppo del sito. L´indice dell´archivio è un lavoro in evoluzione, volto ad assicurare un accesso quanto più esteso possibile all´immensa quantità di informazioni immagazzinate sul server da quando Cordis è andato online nel 1990. Per ulteriori informazioni, visitare: http://cordis. Europa. Eu/archive/home_en. Html . .  
   
   
IL COMMISSARIO HüBNER IN VENETO: “IL LABORATORIO DI IDEE” MOSTRA LA VIA VERSO IL FUTURO  
 
Bruxelles, 29 settembre 2008 - Il commissario europeo responsabile per la politica regionale, Danuta Hübner, Ha visitato il25 settembre Venezia e la regione Veneto per toccare con mano i risultati raggiunti con la loro trasformazione in "laboratorio di idee" d´Italia. Il commissario, che è stato ospite del presidente della regione Veneto, Giancarlo Galan, ha incontrato i membri del governo regionale, i sindaci e i rappresentanti dell´industria e dei sindacati per discutere il nuovo programma per la regione nell´ambito della politica di coesione dell´Ue per il 2007-2013. A Venezia ha visitato due progetti sostenuti dall´Unione europea che riflettevano le soluzioni sviluppate dalla regione nel campo dello sviluppo urbano e dell´innovazione. Il Commissario ha detto: "la regione Veneto mostra la via verso il futuro con i suoi progetti pilota per lo sviluppo urbano, che beneficiano del sostegno dei fondi strutturali, e costituisce un punto di riferimento per il resto dell´Ue. Durante la mia visita avrò l´opportunità di vedere personalmente la rinascita dell´Arsenale a Venezia, un esempio eccellente dell´approccio integrato promosso dalla Commissione. È importante tenere conto di tutte le dimensioni della vita urbana: il rinnovo degli edifici obsoleti deve essere accompagnato da azioni sociali, economiche e a favore dell´occupazione in modo da migliorare la qualità di vita delle persone. " Il programma per il periodo 2007-2013 - Il nuovo programma per la regione, sostenuto dal Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr), comporta un investimento di 452 milioni di euro. Tale cifra include il contributo di 207,9 milioni di euro dell´Unione europea, che si aggiunge a quello nazionale. Si prevedono effetti importanti sulla competitività delle industrie della regione. Circa il 64 % del programma del Veneto è destinato a investimenti nella ricerca, nello sviluppo tecnologico, nell´innovazione, nell´imprenditorialità e in altri settori indicati dalla strategia dell´Ue per l´occupazione e la crescita. Nel programma precedente (2000-2006) questi settori rappresentavano solo il 30% degli stanziamenti. Si prevede che nel 2013 la spesa privata per la ricerca e lo sviluppo crescerà del 2%. Gli altri obiettivi del programma includono l´uso dell´energia rinnovabile, l´efficienza energetica e la società dell´informazione. Visite ai progetti Ue A Venezia il commissario ha visitato il centro tecnologico Thetis specializzato in ingegneria ambientale e civile nonché in tecnologie marine e costiere (contributo Ue: 3,7milioni di euro). Le soluzioni innovative fornite da Thetis hanno contribuito alla trasformazione dell´antica area industriale dell´Arsenale. Venezia deve guardare oltre l´industria del turismo per attrarre nuove imprese, e ancora più importante, deve invertire il declino della sua popolazione attirando lavoratori altamente qualificati nella città e rinnovando quindi il suo tessuto urbano. Il commissario ha visitato anche il parco Vega, Venice Gateway for Science and Technologies, la rete che comprende tre centri universitari, laboratori di ricerca e 200 imprese innovative sulla laguna di Venezia. L´obiettivo di Vega è il recupero di 2 000 ettari dell´area industriale di Porto Marghera. Il suo centro di nanofabbricazione, che ha beneficiato di un contributo Ue (2,7 milioni di euro), è uno dei primi laboratori europei ad applicare le nanotecnologie alla produzione industriale. Danuta Hübner ha incontrato anche le parti sociali ed i partner economici che sostengono il “Tavolo di partenariato”, un´iniziativa che fa parte del progetto Veneto e-democracy. I sindacati e le cooperative regionali possono ottenere informazioni sui programmi Ue in corso e partecipare ad un forum interattivo su uno speciale sito web dedicato ai fondi strutturali (http://partenariato. Regione. Veneto. It/). Cooperazione territoriale, fonte di scambi di esperienze La regione Veneto partecipa a diversi programmi transfrontalieri, transnazionali e interregionali. In particolare, è il capofila del progetto “Mile” (Managing Migration and Integration at local level), un progetto pilota sostenuto dall´iniziativa “regioni per il cambiamento economico” avviata dalla Commissione europea nel 2006 e costituito da una rete di 10 regioni e città europee. Nello scorso decennio, il Veneto ha registrato flussi migratori significativi (il secondo livello più elevato per una regione italiana) ed è interessato a scambiare esperienze con regioni che affrontano sfide simili. La regione inoltre fa parte del programma adriatico cofinanziato dal fondo Ipa (strumento di assistenza preadesione) insieme a Slovenia, Grecia, Croazia, Bosnia-erzegovina, Montenegro e Albania. La regione Veneto partecipa anche a programmi transfrontalieri con Austria e Slovenia. Nel 2000-2006, la regione Veneto ha ricevuto 298 milioni di euro dal Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr). Quest´assistenza dell´Ue ha aiutato circa 1 500 piccole e medie imprese ad introdurre processi e prodotti innovativi. Per migliorare la competitività della regione è stata realizzata un´area di 661 660 metri quadri di infrastrutture logistiche e aree attrezzate per i servizi aziendali. .  
   
   
EUROPA: IL VENETO SI ATTESTA LABORATORIO DI IDEE E AVANGUARDIA NELLA COMPETIZIONE GLOBALE. INVESTIMENTI PER TRE MILIARDI E MEZZO DI EURO”  
 
Venezia, 29 settembre 2008 - “Nella programmazione dei fondi strutturali europei che si conclude questo dicembre sono stati finanziati progetti relativi alla conversione economica e sociale delle zone con difficoltà strutturali e in merito all’istruzione, alla formazione e all’occupazione, alla cooperazione transfrontaliera oltre che al piano di sviluppo rurale. Le risorse della Commissione europea, sommate agli investimenti finanziari approvati e deliberati dalla Giunta regionale, hanno permesso interventi per tre miliardi e mezzo di euro. Il grado di attuazione delle progettualità non può che definirsi soddisfacente, con percentuali di utilizzo dei fondi che pongono la nostra regione a livelli di eccellenza nel Paese (al secondo posto dopo la Valle d’Aosta) e in Europa. ” Così l’assessore all’Economia, Vendemiano Sartor, ha commentato il 25 settembre l’incontro a Venezia, a Palazzo Balbi, sede della Giunta regionale, con la commissaria europea per la politica regionale, Danuta Hubner, e tutti i rappresentanti delle realtà socio economiche del territorio. Una preziosa occasione per verificare il livello di attuazione delle politiche comunitarie, il grado di sensibilità per l’Europa, la concreta attuazione di iniziative significative, ma soprattutto l’opportunità per ribadire “l’eccellenza della nostra regione in termini di efficienza e di efficacia nell’impiego dei finanziamenti. ” Con la nuova programmazione comunitaria, relativa agli anni 2007-2013, attraverso il programma operativo competitività e occupazione (Por), il fondo europeo per lo sviluppo regionale (Fesr) ha stanziato 208 milioni di euro, cofinanziati da 245 milioni di euro dai fondi nazionali e regionali per un totale di 453 milioni di euro. Inoltre, il fondo di sviluppo europeo (Fse) mette a disposizione, con il finanziamento nazionale e regionale, 717 milioni di euro, mentre il fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (Feasr), che riguarda il settore primario, stanzia complessivamente 915 milioni di euro. “Si tratta di risorse - ha ricordato l’assessore Vendemiano Sartor - che andranno a finanziare azioni relative all’innovazione e all’economia della conoscenza, all’energia, all’ambiente e alla valorizzazione del territorio, all’accesso ai servizi di trasporto e di telecomunicazioni, alla cooperazione interregionale, alle attività formative e allo sviluppo del settore primario. ” Il Veneto, che partecipa come copofila, a programmi transfrontalieri, transnazionali e interregionali, è stato giudicato dalla commissaria Hubner come “uno straordinario laboratorio di idee, capace di mostrare con successo la via per il futuro. ” Per l’assessore Sartor la nostra è “una regione d’avanguardia nella competizione globale che ha saputo scommettere nella ricerca, nell’innovazione, nella formazione e nelle reti tecnologiche, che è riuscita a superare i localismi e a agire in rete sinergica, che sa guardare con una rinnovata attenzione al mondo produttivo dell’ Europa centrale. ” “La programmazione europea - ha concluso Vendemiano Sartor – per il prossimo futuro dovrebbe calibrare meglio le sue iniziative sulle esigenze e sulle peculiarità delle piccole e medie imprese. Dovrebbe anche garantire una maggiore autonomia di azione al territorio, pur mantenendo la gestione della programmazione. Infine, dovrebbe avere ancora più sensibilità per grandi questioni come le speculazioni finanziarie, le energie, l’immigrazione. ” . .  
   
   
EUROPA: LA COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA E L´INNOVAZIONE COSTITUISCONO FATTORI DI DINAMISMO DELLA REGIONE FRIULI VENEZIA GIULIA  
 
Bruxelles, 26 settembre 2008 - Danuta Hübner, Commissario europeo per la politica regionale, durante la sua visita ufficiale in Italia, dopo il Veneto, il 26 settembre si è trasferita per la prima volta nella regione Friuli Venezia Giulia. Il nuovo programma 2007-2013 concepito dalla regione nel quadro della politica di coesione, si concentra sullo sviluppo del suo importante potenziale in materia di ricerca e di innovazione. L´azione del Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr) rappresenterà un investimento europeo complessivo di 74 Mio Eur. Commentando la sua visita, il Commissario Hübner ha dichiarato: «Con l´appoggio della politica di coesione, la regione Friuli Venezia Giulia ha tutte le carte in regola per essere annoverata fra le regioni più innovatrici d’Europa. In particolare, apprezzo il fatto che la regione abbia incentrato la sua strategia sull´emergenza di nuovi gruppi, cioè di poli di competitività che mettono in rete delle imprese, delle università e dei centri di ricerca. Ciò è assolutamente in linea con le priorità che si è prefissata la politica di coesione». Il Commissario Hübner si è intrattenuta con il presidente della regione, Sig. Renzo Tondo e altri membri del governo regionale. Ha discusso della realizzazione del programma Fesr che comprende numerose priorità comunitarie definite dalla strategia di Lisbona per l´occupazione e la crescita. Il miglioramento delle prestazioni della regione in materia di ricerca e di innovazione rappresenta un obiettivo primordiale, analogamente alla riduzione delle emissioni di gas a effetto serra, grazie alla promozione delle energie rinnovabili. Le spese della regione in materia di ricerca e sviluppo (R&s) rappresentano l´1,1% del suo Pil, ciò che corrisponde alla media osservata nel resto dell´Italia, ma che è ancora lontana dalla media dell´Ue-27 (1,8%) e dagli obiettivi fissati dalla strategia di Lisbona (3%). Il programma prevede anche l´aumento della produttività delle piccole e medie imprese del 5% entro il 2013. Una panoramica sui progetti cofinanziati dall´Unione europea - Il Commissario ha visitato il parco scientifico Area di Trieste, fiore all´occhiello della ricerca italiana, riconosciuto anche a livello europeo. Il sito comprende 80 centri di ricerca e propone un ambiente stimolante alle imprese situate sullo stesso campus. Le applicazioni sono svariate: farmaceutica, agro-alimentare, automobilistica, micro-elettronica e informatica. Si tratta di un buon esempio del modo in cui le industrie tradizionali della regione potrebbero beneficiare dei settori di alta tecnologia. Il programma comprendeva anche la visita ad un progetto di rilancio del quartiere Cittàvecchia nel centro storico di Trieste soprannominato «Tergeste», sostenuto dall´ex programma comunitario Urban. Questo progetto ha contribuito alla creazione di piccole imprese fonti di nuove attività economiche nel quartiere. Ha consentito di rinnovare un certo numero di edifici pubblici e ha anche comportato l´istituzione di borse per i giovani svantaggiati (contributo Ue: 6,6 Mio Eur). Il Commissario ha visto anche come è stata riconvertita la zona doganale di Sant’andrea a seguito dell´ingresso della Slovenia nell´Unione europea. I lavori inerenti al programma transfrontaliero Interreg con la Slovenia hanno contribuito a stabilire un asse ferroviario fra le città di Gorizia e di Vrtojba creando una piattaforma strada-rotaia (contributo Ue: 1 Mio Eur). Cooperazione territoriale Considerata la sua situazione geografica, la regione è infatti molto attiva nei programmi di cooperazione transfrontaliera e transnazionale. Essa partecipa al programma Italia-austria e funge «da autorità di gestione» per ciò che associa l´Italia alla Slovenia (Memo/08/449). Essa è anche implicata nel programma transfrontaliero «Adriatico» cofinanziato dallo strumento di aiuto di preadesione (Spa), a fianco della Slovenia, della Grecia, della Croazia, della Bosnia-erzegovina, del Montenegro e dell´Albania. La regione ha l´opportunità di svolgere un ruolo fondamentale per i progetti legati allo sviluppo sostenibile del Mar Adriatico, soprattutto scambiando esempi di buone pratiche con le altre regioni della zona. Note all´intenzione dei redattori L’italia è il terzo più grande beneficiario della politica di coesione dell´Ue, dopo la Polonia e la Spagna. Nel corso del periodo di programmazione 2007-2013, il paese beneficierà di un aiuto pari ad un importo di 28,8 Mrd Eur. L’investimento europeo nel 2000-2006 nella regione F. V. G. Ha permesso di creare 1 670 nuovi posti di lavoro. La regione ha beneficiato di un sostegno di 100,7 Mio Eur del programma Fesr. . .  
   
   
UE: TONDO-HUBNER, FVG REGIONE VIRTUOSA PER UTILIZZO FONDI  
 
 Trieste, 29 settembre 2008 - Il Friuli Venezia Giulia è considerata in Europa una Regione virtuosa per l´utilizzo dei fondi europei destinati allo sviluppo del territorio, condizione essenziale per confermare quel ruolo baricentrico rispetto al nuovo scacchiere continentale assegnatole dall´allargamento ad Est dell´Unione europea. L´apprezzamento nei confronti dell´estremo Nordest d´Italia è stato espresso il 26 settembre a Trieste dal Commissario europeo per la Politica regionale, Danuta Hubner, in Friuli Venezia Giulia per una visita ufficiale che, iniziata ieri dal porto di Monfalcone, si concluderà questa sera a Gorizia. Nel corso dell´incontro, svoltosi nel palazzo della Giunta regionale, con il governatore Renzo Tondo e gli assessori Vladimir Kosic (Salute), Riccardo Riccardi (Infrastrutture), Alessia Rosolen (Ricerca) e Sandra Savino (Finanze), la Hubner ha rilevato "la centralità operativa di una regione piccola ma dinamica, proiettata verso un futuro da protagonista rispetto alla crescita complessiva dell´Europa". Ecco perché, ha rilevato, è importante se non necessario puntare molto sulla cooperazione transfrontaliera in ottica regionale, valorizzando localmente le fonti di energia alternative e divulgando un´informazione ai cittadini rispetto alle azioni concrete realizzate e realizzabili grazie al sistema europeo. A questo proposito, dopo avere illustrato le linee guida dell´attuale Governo regionale (3I di innovazione, infrastrutture e internazionalizzazione, contenimento della spesa pubblica, sburocratizzazione, salute sociale), Tondo ha ricordato come proprio nell´ambito del programma Interreg Italia-slovenia 200-06 (101 milioni di euro per complessivi 581 progetti finanziati in settori trasversali, dal turismo all´ambiente, dall´energia alle infrastrutture) sia stato realizzato lo studio di fattibilità relativo al Corridoio 5 (1,7 mln di euro), in particolare per quanto riguarda lo sviluppo dell´intermodalità. Friuli Venezia Giulia attivo anche sulle fonti di energia rinnovabili, in questo caso con un progetto "best practice" per la geotermia a Grado, dove le acque calde del sottosuolo vengono utilizzate per riscaldare edifici pubblici. In totale, è stato rilevato, i fondi comunitari Obiettivo 2 200-06 (335 milioni di euro) hanno consentito la realizzazione di 2200 progetti (1770 dedicati alle piccole-medie imprese), il 73 p. C. Dei quali già portati a termine. Dati e particolari che, assieme alle previsioni per il periodo 2007-13, verranno forniti direttamente ai cittadini mercoledì 1 ottobre al polo universitario di Gorizia, nel corso della Giornata dedicata al Kick Off Meeting. "Sempre più vicini all´Euroregione grazie all´annunciata approvazione da parte del Governo italiano del regolamento dei gruppi europei di cooperazione territoriale (Gect)", ha spiegato il presidente della Regione alla Hubner, annunciando anche tre eventi di altissimo profilo europeo e mondiale che si svolgeranno in Friuli Venezia Giulia tra la fine del 2008 e il 2009: dal vertice bilaterale Italia-germania con la presenza dei premier Berlusconi e Merkel a Trieste in novembre, alla conferenza internazionale sulle tossicodipendenze a cura della Presidenza del Consiglio in programma il prossimo maggio, fino al summit di tutti gli imprenditori italiani all´estero che si svolgerà a Villa Manin. Notevole, ha affermato il governatore, anche la sfida infrastrutturale che il Friuli Venezia Giulia si appresta ad affrontare senza remore, utilizzando il più possibile - vedi l´esempio della terza corsia della A4 che vede Tondo impegnato come commissario straordinario per l´emergenza -forme di project financing che prevedano il coinvolgimento di partner privati, considerati "essenziali rispetto alla realizzazione prioritaria di opere fondamentali per l´intero Paese". .  
   
   
FP7 INFO DAY "SCIENZE SOCIO-ECONOMICHE E UMANISTICHE", BRUXELLES, BELGIO  
 
Bruxelles, 29 settembre 2008 - Il 3 ottobre si terrà a Bruxelles, in Belgio, una giornata informativa sul tema "Scienze socio-economiche e umanistiche" (Ssh), nell´ambito del Settimo programma quadro (7°Pq) L´evento focalizzerà l´attenzione sull´Attività 2 del tema "Combinando obiettivi economici, sociali e ambientali in una prospettiva europea". Per questa attività di ricerca specifica saranno disponibili circa 11 milioni di euro, derivanti dal budget del 2009. L´attività è suddivisa in quattro argomenti: - concetti socio-economici nuovi, cambiamento dei paradigmi e dinamiche territoriali; - città e sviluppo sostenibile; - impatti della responsabilità sociale corporativa; - disuguaglianze sociali, le loro implicazioni e possibili politiche. Per ulteriori informazioni, contattare: ftp://ftp. Cordis. Europa. Eu/pub/fp7/ssh/docs/20080924_agenda_en. Pdf .  
   
   
EUROPA. RIUNITA A FERRARA LA QUARTA SEDUTA DELL´EUROREGIONE ADRIATICA  
 
 Bologna, 29 settembre 2008 – Due giorni di lavoro nelle sale del castello estense. Si è riunita a Ferrara, per la quarta volta dalla sua costituzione, l’assemblea dell’Euroregione Adriatica (Ea), l’associazione nata nel 2006 per promuovere la cooperazione tra i Paesi transfrontalieri e che ha raccolto fino ad oggi 23 regioni di 6 diversi Stati affacciati sul mare, dall’Italia all’Albania. La prima novità dell’incontro del 26 settembre è stato l’ingresso nell’associazione di due nuovi membri: la prefettura di Corfù (Grecia) e la municipalità di Tivat (Montenegro). "L’euroregione rappresenta un’opportunità per ospitare e favorire le relazioni, i contatti, il trasferimento di conoscenze, i programmi e i progetti operativi in diversi paesi e nel territorio del Mare Adriatico", ha sottolineato il vice presidente della Regione Emilia-romagna Flavio Delbono, all’apertura dei lavori dell’assemblea. "L’azione positiva delle Commissioni Ea sta producendo programmi integrati, incardinati su esigenze condivise, che ora cercheranno sostegno finanziario nei programmi comunitari e, in tale senso, è necessario contribuire ulteriormente al loro lavoro. La Regione Emilia-romagna deve giocare e giocherà un ruolo strategico in questo processo di collaborazione che non potrà definirsi compiuto sino a quando i Balcani tutti non diverranno parte integrante dell’Europa comunitaria". "Abbiamo creduto in questo coordinamento sin dall’inizio - ha dichiarato l’assessore regionale all’ambiente Lino Zanichelli - in particolare per rafforzare e rendere efficaci le azioni di monitoraggio e risanamento del mare e delle coste adriatiche. Come ha dimostrato la prima attuazione del progetto Gizc in Emilia-romagna, è l’integrazione degli interventi ad assicurare i risultati migliori ed oggi abbiamo presentato tra gli altri un progetto importante di cui siamo capofila, dal costo approssimativo di 15 milioni di euro, che arriva a coinvolgere sette regioni europee su una strategia di sostenibilità fortemente integrata e condivisa". Al termine dei lavori, i membri di Ea hanno stabilito di rafforzare ulteriormente l’attività dell’Euroregione e di integrare le numerose proposte giunte dalle Commissioni, dando particolare accento a progetti che prevedono investimenti nelle infrastrutture attraverso il programma di cooperazione territoriale transfrontaliera - Ipa Adriatico 2007-2013, di cui è atteso il primo bando nei prossimi mesi. L’attività delle Commissioni Per quanto riguarda il programma per lo sviluppo delle politiche per la tutela dell’ambiente marino e costiero - presentato dall’assessore Zanichelli in qualità di presidente della Commissione ambiente - sono in particolare due le aree di intervento principali: il coordinamento dei progetti per la gestione integrata delle zone costiere (Gizc), avendo come riferimento l’esperienza già fatta dall’Emilia-romagna con le Linee guida del 2005; lo sviluppo della ricerca e del monitoraggio dell’ecosistema marino costiero per tutelare e valorizzare il mare, tenendo sotto osservazione i fenomeni delle mucillagini, dell’eutrofizzazione, delle biodiversità e dei cambiamenti climatici. Altro tema importante, infine, la valorizzazione delle risorse naturali, umane e culturali dell’area, in un’ottica di sviluppo sostenibile fortemente orientato a turismo, artigianato e prodotti tipici dell’area. L’attività della Commissione pesca ha illustrato le attività riguardanti lo sviluppo sostenibile e la gestione coordinata delle risorse condivise, attraverso il progetto "Initia 013" rivolto soprattutto al miglioramento infrastrutturale e organizzativo della logistica a supporto dell’economia del settore ittico. La Commissione ha, operato al fine di "mettere in rete" gli osservatori in materia di pesca esistenti nell’area per creare una banca dati comune, favorire lo scambio di conoscenze e ottimizzare gli interventi. La Commissione turismo si è focalizzata principalmente su tre progetti: la costruzione di archivi comuni del patrimonio culturale locale; la definizione di un "marchio" comune di qualità dell’offerta turistica e culturale dell’Adriatico; lo sviluppo di un festival e di un circuito tra i teatri universitari. Sul fronte dei trasporti, la Commissione si è concentrata su progetti dedicati alla gestione comune della sicurezza navale e al miglioramento della qualità e competitività dei porti, senza dimenticare il tema del controllo delle acque di scarico delle navi. Infine, la Commissione attività produttive ha ritenuto prioritario lavorare per creare le condizioni relative alla messa in rete di progetti delle agenzie per lo sviluppo con particolare attenzione alle innovazioni in materia di prodotti tipici. L’adesione della Regione Emilia-romagna L’emilia-romagna partecipa attivamente sin dall’inizio ai lavori dell’Euroregione. Ne è diventata membro effettivo lo scorso giugno, con l’approvazione della legge regionale n. 7 del 2007 che ha ufficializzato l’adesione all’associazione. L’euroregione Adriatica L´euroregione Adriatica ha lo scopo di rendere possibile e coordinare al meglio i rapporti di collaborazione che già sussistono tra le regioni e i loro enti locali che collaborano nei diversi programmi di cooperazione territoriale europei nei settori istituzionale, economico, culturale e sociale. E’ una "rete" di collaborazione che risponde a esigenze comuni di promozione, condivisione e cooperazione per lo sviluppo delle regioni transfrontaliere e della loro risorsa comune, il mare Adriatico, che è trattato in tutti i suoi aspetti: trasporti e infrastrutture, cultura e turismo, agricoltura, tutela ambientale, e pesca. Questi gli organi di cui è composta: l’assemblea, organo rappresentativo dei territori partecipanti (Assemblea); il Comitato esecutivo; il Collegio di revisori; i gruppi di lavoro permanenti (5 Commissioni tematiche: cultura e turismo; traffico e infrastrutture; ambiente, presieduta dall’Emilia-romagna; pesca; attività produttive) e il segretariato che svolge l’attività amministrativa e istituzionale e di supporto all’Euroregione. L’euroregione Adriatica, formalmente costituita il 30 giugno 2006, ha sede legale in Istria, a Pola (Croazia). Il presidente della nuova "alleanza adriatica" è il presidente della Regione Istriana Ivan Jakovcic, il vice presidente è il presidente della Giunta della Regione Molise, Michele Iorio. L’ufficio di collegamento della Regione Molise a Bruxelles è divenuto sede di coordinamento dell’Euroregione. I membri Fanno parte dell´Euroregione Adriatica: della Repubblica Italiana: Regione Puglia, Regione Molise, Regione Veneto, Regione autonoma Friuli Venezia Giulia, Regione Abruzzo, Regione Marche, Regione Emiliaromagna della Repubblica di Croazia: Regione Istriana, Regione Litoraneomontana, Regione della Lika e di Segna, Regione di Zara, Regione di Sebenico e Knin, Regione di Spalato e Dalmazia, Regione Raguseoneretvana della Repubblica di Slovenia: Comune di Isola, della Bosnia ed Erzegovina: Cantone Erzegoveseneretvano, della Repubblica del Montenegro: Comune di Cattaro, Municipalità di Tivat della Repubblica Greca: Prefettura di Corfù della Repubblica d´Albania: Regione Fier, Regione Vlore, Regione Shkoder, Regione Lezhe, Regione Durres, Regione Tirana. .  
   
   
BULGARIA INVITA LA SVIZZERA A INVESTIRE  
 
Sofia, 29 settembre 2008 - Il ministro dell´Economia bulgaro, Petar Dimitrov, ha invitato la Svizzera a investire in Bulgaria, e in particolare nelle nuove zone industriali. Lo rivela la "Sofia News Agency". Il ministro ha invitato le aziende svizzere nelle 100 nuove zone industriali del Paese che il Governo bulgaro intende costruire con i fondi statali. Il ministro bulgaro ha annunciato la propria idea di costruire un centro tecnologico congiunto con parte dei 76 milioni di franchi svizzeri stanziati dal Paese come aiuti per lo sviluppo. Dimitrov ha rilevato che il Governo bulgaro sta cercando di sviluppare i settori high-tech e servizi, che hanno un alto valore aggiunto. La rappresentanza svizzera ha concordato che l´idea di un centro congiunto con la Bulgaria è molto buona, ma ha rilevato l´importanza, per gli investitori svizzeri, di un sistema giudiziario ben funzionante. Il ministro bulgaro ha aggiunto che le migliori opportunità per gli investimenti svizzeri in Bulgaria sono offerte dall´efficienza energetica, dalle costruzioni di infrastrutture e dalla produzione, sia su piccola che su media scala, afferma l´agenzia di stampa bulgara. . .  
   
   
AUSTRIA, LIBRETTI IN TESTA ALLE FORME DI RISPARMIO  
 
Vienna, 29 settembre 2008 - Dai dati raccolti dalla Banca Centrale Austriaca (Oenb) emerge che il classico libretto bancario o postale continua ad essere la forma preferita di risparmio degli austriaci. Nel 2007 su tali prodotti sono stati infatti depositati 181,3 miliardi di euro, ovvero il 46,7 percento dell´intero patrimonio delle famiglie austriache (388,4 miliardi), afferma l´Ice. Di quest´ultima somma, il 19,4 percento, ovvero 73,3 miliardi, è confluito in prodotti assicurativi. Al terzo posto, con una quota dell´11,2 percento, si collocano i fondi di investimento (43,6 miliardi), mentre solo il 4,9 percento è stato investito in azioni. Interessante appare il fatto che, "sotto il materasso", sono stati conservati 13,6 miliardi di euro (il 3,5 per cento del patrimonio complessivo delle famiglie). .  
   
   
RUSSIA, FORUM INTERNAZIONALE INVESTIMENTI  
 
Mosca, 29 settembre 2008 - E´ stato inaugurato, il 25 settembre, dal primo ministro Vladimir Putin il Vii Forum internazionale degli Investimenti alla presenza di circa 1. 000 partecipanti. Lo rende noto l´Istituto per il commercio estero. Il tema affrontato ha riguardato i motivi e le modalità di investimento nella Federazione Russa. L´italia è presente con uno stand realizzato dall´Istituto nazionale per il Commercio con l´Estero, nel quale sono mostrati alcuni degli impianti sportivi realizzati per le Olimpiadi invernali di Torino 2006. Lo stand è anche un Meeting Point per le aziende italiane che sono presenti al Forum senza area espositiva (in particolare, una delegazione dell´Alto Adige composta da 20 delegati). A fianco, uno stand della Regione Veneto e Federlegno Assarredo con illustrazioni di arredamenti alberghieri. Presente anche una delegazione di 40 imprese coordinate dalla Rappresentanza Ufficiale della Regione di Krasnodar in Italia. Unico Paese straniero presente oltre all´Italia è la Francia, con sei imprese. . .  
   
   
INCONTRO REGIONE E VERTICI DEL BANCO DI SICILIA ( GRUPPO UNICREDIT)  
 
Palermo, 29 settembre 2008 - L’assessore regionale al Bilancio e Finanze, Michele Cimino, ha incontrato il direttore generale del Banco di Sicilia-unicredit Group, Nicolò Filingeri, accompagnato dal responsabile della direzione commerciale Sicilia occidentale, Giuseppe Mormino e dal responsabile delle direzioni istituzionali, Claudio Passerini. Si è discusso di comuni iniziative a sostegno dell’economia e del territorio isolano. “Sono soddisfatto della riunione - dichiara Cimino – perché solo lavorando in sinergia, fra pubblico e privato, e attraverso il ricorso al credito come sostegno per le iniziative imprenditoriali delle aziende del nostro territorio, possiamo superare questo difficile momento per l’economia, cercando nel contempo di valorizzare le nostre realtà locali”. Nicolò Filingeri ha ribadito la più ampia disponibilità della banca al sostegno delle iniziative produttive del territorio siciliano, precisando che “in linea con le strategie del Gruppo Unicredit, il Banco di Sicilia è pronto a supportare concretamente lo sviluppo delle economie locali e delle imprese operanti in Sicilia”. .  
   
   
GRUPPO ITALMOBILIARE: FINTER BANK ZüRICH ACQUISTA BANK HUGO KAHN  
 
 Zurigo, 29 settembre 2008 - Finter Bank Zürich, banca svizzera con sede a Zurigo controllata dal Gruppo Italmobiliare, ha raggiunto un accordo con gli azionisti di Bank Hugo Kahn Ag per l’acquisto dell’intero capitale della banca, valutato circa 39 milioni di Franchi svizzeri (circa 24 milioni di euro). Il closing si perfezionerà nel corso del quarto trimestre 2008. L’integrazione delle due banche permetterà un ampliamento del portafoglio clienti di Finter Bank Zürich e una sinergia geografica della presenza dei due istituti, oltre a incrementare il mix prodotti e servizi offerti. Con l’apporto del patrimonio della clientela gestito da Bank Hugo Kahn (circa 900 milioni di Franchi svizzeri), Finter Bank Zürich potrà contare su un patrimonio di terzi gestito pari a circa 6,2 miliardi di Franchi svizzeri. “La fusione con Bank Hugo Kahn - ha sottolineato Marco Lanzi, Presidente del Consiglio di amministrazione di Finter Bank Zürich - rappresenta un passo significativo nell’espansione del nostro core business, il private banking tradizionale. Siamo certi che, grazie all’affinità delle due culture aziendali, tutti i clienti potranno trarre vantaggio dall’elevata professionalità e dalla maggiore offerta di servizi”. “Questo accordo – ha aggiunto Claude H. Kahn, Presidente del Consiglio di amministrazione di Bank Hugo Kahn – rafforzerà la strategia aziendale volta a garantire l’interesse individuale dei nostri clienti e la loro massima soddisfazione. ” Bank Hugo Kahn è nata a Zurigo nel 1923 su iniziativa del fondatore che ha dato il suo nome all’istituto, operando nel private banking tradizionale con clienti sia in Svizzera che all’estero. Finter Bank Zürich è stata fondata nel 1958. Attraverso le sue sedi di Zurigo, Lugano e Chiasso offre a una vasta clientela privata servizi di consulenza finanziaria e gestione patrimoniale. .  
   
   
ARCHIVIATO DAL GIP DEL TRIBUNALE DI BOLOGNA, PER TOTALE INFONDATEZZA DI REATO, IL PROCEDIMENTO PER ESTORSIONE NEI CONFRONTI DEL PRESIDENTE DI UGF, PIERLUIGI STEFANINI, A SEGUITO DI DENUNCIA-QUERELA DI GIOVANNI CONSORTE  
 
 Bologna, 29 settembre 2008 - Il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Bologna ha disposto l’archiviazione del procedimento per estorsione, avviato nei confronti del Presidente di Unipol Gruppo Finanziario, Pierluigi Stefanini, a seguito della denuncia-querela presentata nel giugno 2007 da Giovanni Consorte. Il Gip ha infatti valutato totalmente infondata la predetta notizia di reato, analogamente a quanto fatto dal Pubblico ministero che presentò richiesta di archiviazione nel settembre 2007. Con la decisione assunta dal Gip si chiarisce definitivamente, se mai ce ne fosse stato bisogno, che il Presidente Stefanini non ha mai posto in essere atti coercitivi o ricattatori nei confronti del signor Consorte, per indurlo a dimettersi dai ruoli dirigenziali ricoperti nella Società. .  
   
   
RAFFAELE AGRUSTI NOMINATO DIRIGENTE PREPOSTO ALLA REDAZIONE DEI DOCUMENTI CONTABILI SOCIETARI DELLA COMPAGNIA  
 
Venezia, 29 settembre 2008 - Il Consiglio di Amministrazione, riunitosi il 25 settembre a Venezia sotto la presidenza di Antoine Berhneim, ha deliberato la nomina del direttore generale e cfo, Raffaele Agrusti, a Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari della Compagnia. L’incarico era ricoperto da Benoit Jaspar, che andrà a ricoprire importanti incarichi all’interno del Gruppo all’estero. .  
   
   
LOMBARDIA/SENEGAL. RONZA INCONTRA DELEGAZIONE ZIQUINCHOR  
 
Milano, 29 settembre 2008 - Il delegato del presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, per le relazioni internazionali, Robi Ronza, ha ricevuto, il 26 settembre, il presidente della Consiglio regionale della Regione di Ziguinchor (Senegal), Demba Diagne, che era accompagnato dal consigliere responsabile della cooperazione decentrata, Souleymane Sall, e dal presidente della Camera di Commercio di Ziguinchor, Pascal Ehemba. Assistevano all´incontro anche Maria Teresa Nizzoli, assessore alla Cooperazione del Comune di Pavia, e alcuni membri del Comitato "Pavia Asti Senegal Onlus", attivo nella Regione di Ziguinchor nell´ambito dei progetti di cooperazione in campo sanitario e nel settore del turismo alberghiero, cofinanziati da Regione Lombardia. Al centro del colloquio - cui era presente il console generale del Senegal a Milano, Sourang Abdou - lo sviluppo dei rapporti di amicizia e di collaborazione da tempo avviati tra le due Regioni; in particolare, è stata esplorata la possibilità di continuare la cooperazione sanitaria, legata al gemellaggio tra il Policlinico S. Matteo e l´Ospedale regionale di Ziguinchor. Ronza ha infine rivolto al presidente Demba Diagne l´invito ad organizzare nei prossimi mesi una missione di imprenditori senegalesi in Lombardia con l´obiettivo di presentare le opportunità di investimento che offre la Regione di Ziguinchor, nota anche con il suo nome storico di Casamance. .  
   
   
SVIZZERA ESEMPIO DI FEDERALISMO  
 
Udine, 29 settembre 2008 - Progettualità non solo economiche ma anche turistiche quelle che potrebbero nascere tra il Friuli e la Svizzera. Dall’incontro del 25 settembre tra il presidente della Provincia di Udine on. Pietro Fontanini e il console generale di Svizzera a Milano David Vogelsanger è emersa infatti una sorta di “affinità elettiva” tra i due territori che potrebbe essere foriera di interessanti sviluppi futuri. «Nutro una profonda ammirazione per il sistema federale svizzero – ha dichiarato Fontanini –. Per noi la confederazione elvetica è un vero e proprio esempio: il nostro Paese, con il federalismo fiscale mira a raggiungere quell’efficienza che da voi è già una consolidata realtà». Molte le similitudini tra i due popoli evidenziate durante l’incontro. Come ha confermato anche il console, «i friulani hanno saputo farsi apprezzare per la loro laboriosità, il loro impegno e il loro spirito di iniziativa in tutta la Svizzera negli anni dell’emigrazione» e, «in Svizzera – ha aggiunto Fontanini - sono stati accolti con grande solidarietà e affetto. Sulla base anche dei numerosi “furlans” che hanno fatto della Svizzera la loro seconda Patria, possiamo guardare con fiducia a questo Paese per rafforzare quella che è già una grande amicizia». Il console, in particolare, si è soffermato sulle bellezze delle vallate e della montagna friulana che potrebbero essere valorizzate anche attraverso una sinergia comune. . . .  
   
   
BALLAMAN E FONTANINI: INCONTRO SU STATUTO E FEDERALISMO  
 
Trieste, 29 settembre 2008 - Riscrittura dello Statuto regionale e riforma federalista dello Stato: sono questi i principali argomenti affrontati a palazzo Belgrado dai presidenti della Provincia di Udine Pietro Fontanini e del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia Edouard Ballaman, che si sono trovati d´accordo,il 25 settembre, sulla necessità di rivalorizzare il ruolo dell´Ente Provincia anche attraverso una semplificazione dei livelli amministrativi. Realtà come Comunità montane, Ato e Aster, hanno concordato i due presidenti, creano sovrapposizione di ruoli che spesso possono ingenerare confusione e comportano più spese che reali servizi alla comunità. Per quanto riguarda il federalismo, Fontanini e Ballaman hanno confermato che discutere della specialità significa discutere di un falso problema: è infatti chiaro che la riforma del Paese in senso federale non toglierà nulla al Friuli Venezia Giulia, ma al contrario lo arricchirà di competenze che verranno adeguatamente supportate dal punto di vista economico attraverso il federalismo fiscale. .  
   
   
GLI STATI UNITI D’AMERICA SONO IL TERZO CLIENTE DEGLI ESPORTATORI VENETI E SONO ALL’ OTTAVO POSTO FRA I FORNTORI DELLA REGIONE. UN INTERSCAMBIO DI 5 MILIARDI DI EURO L’ANNO  
 
Venezia, 29 settembre 2008 - Nonostante le perturbazioni monetarie, i legami commerciali tra Veneto e Stati Uniti D’america restano di grande importanza. Gli investimenti e gli interscambi veneti negli Usa sono una realtà consolidata da tempo che ha tutt’ora un veicolo particolarmente prezioso: la comunità italiana in America che è oggetto di rinnovato interesse da parte della Regione Veneto, intenta a costruire un sistema capace di affrontare le sfide in un mercato globalizzato. Di investimenti bilaterali si è parlato questo pomeriggio all’Arsenale di Venezia in una tavola rotonda promossa dalla Camera di commercio d’America e aperta dall’assessore all’Economia, Vendemmiano Sartor. “Gli Stati Uniti – ha detto l’assessore – sono il terzo cliente degli esportatori veneti e sono all’ottavo posto tra i nostri fornitori. L’interscambio complessivo ha sfiorato lo scorso anno 5 miliardi di euro. Per gli imprenditori della provincia di Venezia e di Belluno il mercato americano rappresenta il principale sbocco estero. Ci, inoltre, sono da segnalare punte di eccellenza della provincia di Vicenza. ” Nel Veneto esistono 500 imprese a partecipazione straniera: un sesto sono con capitale americano, essenzialmente nella provincia di Vicenza e di Treviso. Per Sartor si può aprire “una nuova fase” nelle relazioni commerciali e finanziarie tra Veneto e Stati Uniti per allargare e approfondire le tradizionali filiere di azione. Una curiosità infine: il dieci per cento delle merci americane che arrivano in Italia sono destinate al Veneto. .  
   
   
PENATI: “ABOLIRE LE REGIONI A STATUTO SPECIALE, IL FEDERALISMO DI CALDEROLI REGALA AL SISTEMA DI POTERE LOMBARDO-CUFFARO 10 MILIARDI DI EURO ALL’ANNO”  
 
Milano, 29 settembre 2008 - Il federalismo di Calderoli regala al sistema di potere Lombardo- Cuffaro dieci miliardi di euro all’anno. Questa la sintesi di quanto detto il 24 settembre nel corso di una conferenza stampa sul federalismo fiscale dal presidente della Provincia di Milano, Filippo Penati. “Il consiglio regionale lombardo- ha affermato Penati- ha approvato una proposta di legge sul federalismo fiscale in cui si prevedeva che alla regione restasse una compartecipazione dell’80 per cento all’Iva e una compartecipazione all’Irpef. Di questo documento non è rimasta alcuna traccia nella bozza Calderoli, approvata dal Governo. L’unica certezza che offre quel documento è che si tratta di un regalo al sistema di potere Lombardo-cuffaro che regge la regione Sicilia. All’articolo 20 del documento infatti si stabilisce che le tasse sugli oli minerali siano ripartite ‘in proporzione ai volumi raffinati sul territorio, il che significa che i soldi spesi in carburante in Lombardia, il 16 per cento del totale, d’ora innanzi andranno direttamente a rimpinguare le casse del governo siciliano. Una cifra ragguardevole e necessaria a mantenere il sistema di potere Lombardo-cuffaro che conta oltre 21 mila dipendenti nella regione, ( a fronte di 3700 alla regione Lombardia e 2800 in Veneto) e di ben 2245 dirigenti, uno ogni otto dipendenti e che solo nel 2007 aveva un disavanzo di un miliardo e 700 milioni di euro, più del triplo di quello di Alitalia . Cifre che dovrebbero far inorridire chi si vanta ogni giorno di volere rendere più efficienti le pubbliche amministrazioni come il ministro Brunetta ma che invece sono state accolte da un silenzio assordante”. “La bozza Calderoli - continua Penati- con le perequazioni previste non fa che aumentare i privilegi concessi alle regioni a statuto speciale , privilegi che non hanno più alcun motivo d’essere. Le regioni a statuto speciale sono nate per ragioni storico linguistiche che ad oggi non sussistono più, non hanno mai risposto alla logica di razionalizzazione amministrativa e ottimizzazione delle risorse che oggi tutti devono perseguire. Proprio per questo devono essere abolite e non, come fa la bozza Calderoli, rafforzate nei loro privilegi”. “In Lombardia non possiamo accettare- conclude Penati- che la bozza Calderoli approvata dal Governo sul federalismo fiscale si riduca, suo malgrado, a una regalia al sistema di potere Lombardo-cuffaro. Per questo ho chiesto al presidente dell’Unione delle province lombarde, Leonardo Carioni, di convocare urgentemente una riunione dei presidenti delle Province per mettere in atto azioni volte a modificare l’articolo 20 della bozza sul federalismo fiscale e nello stesso tempo rilanciare l’istituzione della Città metropolitana milanese , come nuovo livello di governo che sostituirebbe l’attuale Provincia e il Comune, nuovo ente che porterebbe a una maggiore efficienza, a un minor costo e a una maggiore vicinanza ai cittadini”. .  
   
   
PENATI: QUESTO È IL FEDERALISMO AL CONTRARIO L’ASSESSORE REGIONALE SICILIANO CIMINO CONFERMA I 10 MILIARDI DI EURO ALLA GIUNTA LOMBARDO  
 
 Milano, 29 settembre 2008 - La affermazioni dell’assessore regionale al Bilancio e Finanze della Sicilia, Michele Cimino, confermano il merito delle mie dichiarazioni del 24 settembre . In Italia si incassano 20 miliardi di euro di tasse sulla raffinazione dei carburanti, di cui solo 2 in Sicilia, mentre gli automobilisti lombardi ne versano 4 miliardi. Di questi in Lombardia non arriva un euro, alla giunta Lombardo, la regionale più sprecona d’Italia arriverebbero 10 miliardi di euro. Questo è il federalismo al contrario”. Commenta così Filippo Penati, presidente della Provincia di Milano le dichiarazioni del 25 settembre dell’esponente della giunta regionale siciliana. .  
   
   
DEMOCRAZIA PARTECIPATA,OGGI UN CONVEGNO INTERVERRANNO ANCHE AMMINISTRATORI LOCALI DI ARGENTINA, GUATEMALA, REPUBBLICA DOMINICANA E SENEGAL  
 
Reggio Emilia, 29 settembre 2008 - La Provincia di Reggio Emilia, il Comune di Scandiano e il Comune di Modena, in collaborazione con l´Istituto di cooperazione economica internazionale e l´associazione Rete nuovo municipio, organizzano un convegno sulle esperienze di democrazia partecipata per lo sviluppo locale realizzate in ambito nazionale e internazionale, allo scopo di mettere a confronto problematiche, strumenti e risultati in contesti molto diversi fra loro. L´appuntamento è per lunedì 29 settembre, nella sala del Consiglio Provinciale (corso Garibaldi, 59 a Reggio Emilia), dalle ore 9. 30. I lavori i svolgerano nella mattinata e proseguiranno nel pomeriggio e vedranno la partecipazione, tra gli altri, dell´assessore provinciale al Lavoro Gianluca Ferrari e dell´assessore provinciale alla Solidarietà Marcello Stecco. Interverrano anche rappresentanti delle amministrazioni locali di Rosario (Argentina), Ixcàn (Guatemala), Villa Gonzales (Repubblica Dominicana), Dakar (Senegal). Il convegno si inserisce all´interno del progetto dei seminari formativi per soggetti territoriali promosso dalle tre amministrazioni, iniziato il 20 settembre e che si concluderà il prossimo 4 ottobre a Reggio Emilia, con l´obiettivo di favorire lo sviluppo di forme e strumenti di partecipazione in grado di coinvolgere i propri cittadini all´interno delle politiche pubbliche del territorio. . .  
   
   
PARTECIPA ANCHE TU AL BILANCIO DELLA PROVINCIA DI ANCONA!  
 
Ancona, 29 settembre 2009 La Provincia di Ancona è da diversi anni impegnata nella realizzazione di forme "alternative" di partecipazione diretta con i cittadini. Il processo di Agenda21, scaturito con l´adozione del Piano di Azione Locale, e il Bilancio Sociale 2002-2005 rappresentano significativi esempi di partecipazione democratica e di comunicazione. Il Bilancio Partecipativo è un´ulteriore ed importante forma di partecipazione diretta dei cittadini, in particolare esso rappresenta uno strumento che le Amministrazioni adottano per coinvolgere i cittadini nelle scelte di allocazione delle risorse finanziarie, in altre parole il Bilancio Partecipativo permette all´Ente pubblico che lo adotta di "tenere conto" delle richieste dei portatori di interesse del proprio territorio. Elemento essenziale, per la buona riuscita del progetto, è l´individuazione e il coinvolgimento degli stakeholder (cosiddetti "portatori di interesse") con particolare riferimento ai focus tematici individuati ossia Ambiente, Sviluppo del Territorio e Cultura. Per permettere una maggiore partecipazione dei portatori di interesse al Bilancio Partecipativo la Provincia di Ancona ritiene importante che il cittadino possa inviare on-line proposte, iniziative, progetti in modo da diventare protagonista attivo della Provincia in cui vive e contribuire così alla crescita e sviluppo del territorio e alle scelte e alle priorità più importanti della Provincia di Ancona. .  
   
   
DOPO GLI EVENTI LEGATI ALLA GIORNATA DELLE MARCHE 2007 IN ARRIVO BUYERS CANADESI.  
 
Genova, 29 Settembre 2008 - Arrivano oggi nelle Marche i buyers canadesi interessati ai settori moda, calzature, mobile e agrindustria, che hanno approfondito la conoscenza della nostra regione in occasione della Giornata delle Marche 2007. Un evento che aveva avuto come protagonista la comunita` marchigiana del Canada. Intensa era stata in quell´occasione l´attivita` promozionale del sistema economico marchigiano e delle opportunita` turistico culturali legate alla nostra regione. Le Marche si erano presentate con l´´evento ´Le Marche in Canada: economia, cultura, turismo ed enogastronomia´ tenuto all´ Hotel Ritz Carlton di Montreal. Una sessione incentrata su made in Marche, filiere, distretti, export e con decine di incontri commerciali tra aziende marchigiane e canadesi nei settori della meccanica, mobile, arredo e delle calzature. Lunedi` 29 settembre alle nove, dunque, presso la sede della Giunta regionale di via Gentile da Fabriano, ci sara` un incontro istituzionale con la delegazione canadese. Prenderanno parte all´evento amministratori della Regione Marche, l´amministratore di Sviluppo Marche Spa, Roberto Tontini, il presidente della Camera di Commercio di Pesaro e Urbino, Alberto Drudi, oltre a rappresentanti della Camera di Commercio italiana in Canada. Le delegazione sara` poi in visita nei prossimi giorni in diverse aziende dei distretti produttivi di tutte le province della regione. L´iniziativa fa seguito all´incoming di tour operators canadesi organizzata dalla Regione Marche dal 28 maggio al 2 giugno scorsi. Visita che vedra` in ottobre un bis, con altri operatori turistici del paese nord americano in arrivo nella nostra regione. La notevole presenza di marchigiani, di prima e seconda generazione, immigrati in Canada, ha favorito e alimentato i rapporti con la terra d´origine, rapporti resi piu` vivaci con le celebrazioni della Giornata delle Marche 2007. Il Canada, ottava potenza mondiale, rappresenta per le Marche una grande opportunita` anche per la sua vicinanza con gli Stati Uniti. Mercati dall´elevato potere d´acquisto e interessati alle produzioni marchigiane di alta qualita`. Come proseguimento delle attivita` promozionali svolte in Canada, la Regione Marche ha quindi organizzato, con il supporto di Svim - Sviluppo Marche Spa , la visita dei buyers canadesi che prende il via lunedi` prossimo. .  
   
   
PATTO DI STABILITÀ, VIA LIBERA AI PAGAMENTI CON FONDI UE 2000-2006. BASSOLINO: "IMPORTANTE ASSUNZIONE DI RESPONSABILITÀ DELLA GIUNTA, ORA TOCCA AL GOVERNO". D´ANTONIO: "RISPONDIAMO A ESIGENZE DEL SISTEMA ECONOMICO CAMPANO"  
 
Napoli, 29 settembre 2008 - La Giunta regionale della Campania, su proposta dell’assessore Mariano D’antonio, ha approvato il 26 settembre all’unanimità una delibera con la quale autorizza l’Area Bilancio a emettere mandati di pagamento per investimenti già realizzati, a valere sulla quota regionale di cofinanziamento del Por 2000/2006, anche in deroga al vigente patto di stabilità. La delibera è stata assunta infatti tenendo conto della volontà espressa da autorevoli esponenti del governo in merito all’esclusione degli investimenti operati coi fondi europei dai conteggi validi per il rispetto del Patto di stabilità interno previsto per le Regioni. D’altronde, nella seduta di ieri 25 settembre della Conferenza delle Regioni, i Presidenti di tutte le Regioni e delle Province autonome hanno chiesto un incontro urgente al premier Berlusconi per discutere del fabbisogno sanitario e dell’esclusione della spesa dei fondi comunitari dal Patto di stabilità. La liquidazione delle spese del Por 2000/2006 risponde alle necessità di enti locali e imprese che hanno portato a compimento gli investimenti programmati e che da mesi attendono di essere pagati. Le liquidazioni finora erano state impedite dai vincoli del patto di stabilità. “La delibera approvata oggi – ha dichiarato il presidente della giunta regionale Antonio Bassolino - è un’importante assunzione di responsabilità da parte della giunta di fronte al sistema economico regionale. Ci siamo confrontati più volte col governo, dal quale abbiamo ricevuto un impegno su questo fronte. La Regione ha fatto la sua parte. Adesso è fondamentale che il Parlamento, su proposta dell’esecutivo, approvi un emendamento alla legge finanziaria che consenta a tutte le Regioni dell’Obiettivo 1, cioè alle Regioni del Mezzogiorno, di completare il ciclo di spesa del Por 2000/2006, evitando così il disimpegno di una quota delle risorse comunitarie” ha concluso Bassolino. “La delibera della Giunta - ha sottolineato l’assessore al Bilancio Mariano D’antonio - permette di soddisfare impegni già assunti dalle amministrazioni pubbliche nei confronti degli imprenditori coinvolti nella realizzazione di infrastrutture, opere pubbliche e nella realizzazione di investimenti privati sorretti da incentivi. La nostra decisione giunge in un momento particolarmente difficile per l’economia regionale che quest’anno è stata sottoposta a shock esterni ed interni, dall’aumento dei prezzi del petrolio e delle materie prime, al razionamento del credito seguito alla crisi dei mercati finanziari, ai contraccolpi dell’emergenza rifiuti. In questa situazione la spesa residua dei fondi comunitari contribuisce ad alleggerire i disagi della popolazione” ha concluso D’antonio. .  
   
   
MILANO: OLTRE 1.100 DITTE AL LAVORO PER LA FESTA DEL RAMADAN  
 
Milano, 29 settembre 2008 - Si avvicina il fine settimana dei festeggiamenti: si conclude il Ramadan, mese del digiuno. E sono oltre 1. 100 le ditte attive a Milano città con titolare proveniente da un Paese musulmano direttamente impegnate per questa occasione. Superano invece le 2. 100 se si considera anche la provincia, in crescita del 30% rispetto allo stesso periodo del 2007. Vendono abbigliamento e calzature (711 ditte individuali tra ambulanti itineranti, a posteggio fisso e negozi al dettaglio a Milano città, 1. 345 con la provincia in crescita del 27% in un anno), producono e commerciano pane e dolci (90 imprese individuali in città, 315 con la provincia +56,7% dal 2007), sono titolari di bar e ristoranti (155 nel comune, 213 con la provincia +24,6%) e macellerie (40 a Milano, 78 con la provincia +34,5%), vendono alimentari (116 tra ambulanti itineranti e a posteggio fisso, mercatini e ortofrutta nel comune, 167 con la provincia +27,5%) e giochi per bambini (7 ditte individuali a Milano, 8 se si considera anche la provincia). Queste imprese a Milano città si concentrano soprattutto attorno a via Padova e via Pasteur (116 ditte, erano 105 nel 2007). Seguono la zona che va da piazzale Loreto lungo viale Abruzzi e vie limitrofe (59 ditte, erano 46 nel 2007, con la crescita maggiore in un anno: +28,%), quella di Primaticcio-inganni, nei pressi di via dei Ciclamini (54 imprese contro le 50 del 2007) e tutt’attorno a piazzale Lotto (passa da 45 a 51 attività). Se si considerano tutti i settori, in totale sono oltre 6. 000 le ditte a Milano con titolare proveniente da Paesi musulmani, il 47% delle ditte milanesi che hanno un titolare di origine straniera. I più presenti gli egiziani, titolari di 3. 228 ditte e i marocchini titolari di 804 ditte; seguono i bengalesi con 662 ditte individuali. Emerge da un’elaborazione della Camera di Commercio di Milano su dati registro imprese a settembre 2007 per i settori del commercio esaminati e al Ii trimestre 2007 per il numero di ditte individuali con titolare extracomunitario e proveniente da Paesi musulmani a Milano. .  
   
   
BENEVENTO: MISSIONE ECONOMICA ED ISTITUZIONALE IN ISRAELE  
 
Benevento, 29 settembre 2008 - Si è conclusa con successo la missione economico-istituzionale a Tel Aviv (Israele) che ha visto protagonista la Camera di Commercio di Benevento con la Regione Campania, nell’ambito dell’Operazione-quadro per la cooperazione istituzionale della Campania nel Mediterraneo, con il sostegno del Ministero degli Affari Esteri per lo sviluppo delle politiche regionali in materia di internazionalizzazione e cooperazione. E’ toccato al vice presidente della Camera di Commercio di Benevento, Giuseppe Donatiello e al presidente regionale di Confartigianato ed esponente di Unioncamere Campania, Antonio Campese tenere le relazioni di base del workshop sul tema “La Campania per la cooperazione nel Mediterraneo – Progetto Paese Israele”. L’incontro, tenutosi presso l’Istituto Italiano di Cultura di Tel Aviv, e moderato da Ronni Benatoff, presidente Camera di Commercio Israel/italia, ha fatto registrare la partecipazione del vice presidente Giunta regionale della Campania e assessore ai rapporti con i Paesi del Mediterraneo, Antonio Valiante; dell’ambasciatore d’Italia in Israele, Luigi Mattiolo, del direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Tel Aviv, Simonetta della Seta. Sono intervenuti, inoltre, Rachel Roei-rothler, director Investment Promotion Center del Ministero dell’Industria e del Lavoro d’Israele; Ronit Golovaty, Business Development Executive- Agrotechnology, Israel Export and International Cooperation Institute; Sigal Blatt, Executive Director Food Association- Manufacturers Association of Israel; Israel Tenenbaum, Director Information and Communication Technology, Israel Export and International Cooperation Institute. La delegazione campana ha preso parte anche all’inaugurazione dell’Antenna Informativa presso la Cciee di Tel Aviv quale presidio locale per tutte le azioni di business cooperation. L’antenna si occuperà dell’erogazione dei servizi per l’internazionalizzazione a favore delle Pmi campane e di fornire consulenze specialistiche legate alle normative locali. “E’ stata un’esperienza importante e efficace – ha detto il vicepresidente dell’Ente camerale sannita, Giuseppe Donatiello – che ha sostanziato uno dei principali obiettivi del Programma si articola in cinque Progetti Paese: sviluppare nuove relazioni tra la Campania e le Istituzioni dei cinque Paesi per creare condizioni favorevoli allo sviluppo di iniziative private di collaborazione economica ed industriale e di iniziative connesse alle esigenze della società civile delle rispettive parti”. “Il Programma Operazione Quadro per la cooperazione istituzionale della Campania nel Mediterraneo – ha detto il presidente regionale di Confartigianato, Antonio Campese - si sviluppa secondo una metodologia integrata di operazioni distinte, tutte tendenti a realizzare partnership di livello regionale e sub-regionale tra le istituzioni campane e quelle euro-mediterranee su temi di importanza strategica per lo sviluppo del territorio regionale. Alla Camera di Commercio di Benevento, in qualità di soggetto attuatore, attraverso l’Azienda speciale Valisannio, è stata affidata la realizzazione delle attività di business cooperation, finalizzate all’implementazione di tutte le azioni volte a favorire la cooperazione economico-commerciale tra gli operatori campani e quelli israeliani nei settori agroalimentare/agroindustria e Ict. Un’occasione importante da tenere in gran considerazione e da promuovere anche presso il sistema imprenditoriale locale”. La delegazione campana in Israele è stata così composta: Antonio Valiante, vice presidente Giunta regionale della Campania e assessore ai rapporti con i Paesi del Mediterraneo; Carmine Maraia, coordinatore Unità Operativa Regionale per il Mediterraneo/agc 08 - Servizio Rapporti con i Paesi del Mediterraneo; Giuseppe Donatiello, vice presidente della Camera di Commercio di Benevento; Antonio Campese, presidente regionale Confartigianato, amministratore camerale e di Unioncamere Campania; Sergio Betti, direttore generale Cerict-centro regionale competenza Ict; Carla Pepe dell’Università degli Studi “Suor Orsola Benincasa” di Napoli; Rosanna Palombo, dirigente Regione Campania; Lorenzo Guarnaccia, presidente Distretto industriale Nocera-gragnano; Gianfranco Esposito dell’Isve e Giuseppe Acconcia dell´Unità Operativa Regionale Mediterranea. .  
   
   
PROGRAMMA DI COOPERAZIONE DECENTRTA TRA BRASILE E REGIONE, DIRIGENTI E LEADER COOPERATIVI DELLO STATO DEL PARANÀ IN PROVINCIA A RAVENNA  
 
 Ravenna, 29 settembre 2008 - Nella sala consiliare del Palazzo della Provincia, il 26 settembre si è svolto l´incontro con dirigenti e leader cooperativi dello Stato brasiliano del Paranà accompagnati dai docenti dell´Università di Bologna Bruno Marangoni (direttore del corso in cooperazione), Giorgio Alberti (direttore sede di Buenos Aires), Riccardo Gefner (responsabile organizzazione del corso sede di Buenos Aires). Ad accogliere gli ospiti e dare loro il benvenuto, il Presidente della Provincia, Francesco Giangrandi, il Sindaco di Ravenna, Fabrizio Matteucci, il Presidente della Camera di Commercio di Ravenna, Gianfranco Bessi, il Presidente della Regione Emilia - Romagna, Vasco Errani, e il vice Sindaco di Faenza, Elio Ferri. Dal 22 al 26 settembre, si svolge il secondo modulo del corso di formazione per dirigenti e leader cooperativi dello Stato brasiliano del Paranà. Il corso è coordinato dalla sede di Buenos Aires dell´Università di Bologna, ed è patrocinato dal Sebrae Paranà, l´agenzia di promozione della micro e piccola imprenditoria, e dal Sescoop Paranà, il servizio deputato alla formazione nell´ambito dell´organizzazione delle cooperative brasiliane. Il progetto si inserisce in un più ampio programma di cooperazione decentrata che coinvolge il governo federale del Brasile, la Regione Emilia-romagna e altre amministrazioni regionali italiane. Ii corso si propone di formare dirigenti con una visione internazionale del proprio settore di attività e della gestione aziendale, attraverso la conoscenza delle esperienze di altri movimenti cooperativi; di favorire processi di intercooperazione e contatti commerciali tra le cooperative brasiliane e quelle di altri paesi; di promuovere l´interscambio e il dialogo tra istituzioni tecnologiche e centri servizi; e, infine, di generare meccanismi e metodologie atte a poter replicare il progetto in altre regioni del Brasile, al fine di sviluppare il cooperativismo di base, favorire la crescita delle imprese cooperative di recente costituzione e accompagnare il rafforzamento delle cooperative agro¬industriali di media dimensione. Al corso partecipano 25 dirigenti e funzionari cooperativi: 12 dirigenti di cooperative agro-industriali, il direttore di una cooperativa di secondo grado nel settore della genetica vegetale; 5 rappresentanti del cooperativismo di credito paranense, 7 funzionari del Sebrae locale, dell´organizzazione delle cooperative del Paranà e federale. Il Paranà è uno degli Stati brasiliani più sviluppati dal punto di vista dell´organizzazione cooperativa. Sono infatti attive, sul suo territorio, 234 imprese cooperative, con un fatturato complessivo di 10 miliardi di dollari (dati 2007), 451mila soci e 51mila dipendenti. Le cooperative producono il 55% del Pil agro-industriale dello Stato, con più di un miliardo di dollari di esportazioni. Con il 5,6% della popolazione nazionale e il 2,3% del territorio, il Paranà produce il 25% dei cereali e delle oleaginose, e vanta una struttura fondiaria fortemente parcellizzata (l´86% degli appezzamenti agricoli ha meno di 50 ettari), frutto dell´immigrazione di origine europea e giapponese. Dalla Provincia, gli ospiti brasiliani si trasferiranno all´Autorità Portuale. Dopo la navigazione sul porto canale, sbarcheranno alla banchina del terminal Eurodocks per visitare i magazzini. .  
   
   
ASTI, IN PROVINCIA L´AMBASCIATORE E IL CONSOLE DI MALTA  
 
Asti, 29 settembre 2008 - Mercoledì 24 settembre) gli Assessori provinciali Rosanna Valle, Fulvio Brusa, Pier Franco Ferraris e Antonio Baudo hanno incontrato l’Ambasciatore di Malta a Roma Walter Bolzan e il Console di Malta a Torino Giuseppe Bilotta. L’incontro è avvenuto in Provincia in occasione del convegno “Malta – Il Paese, l’industria, i servizi finanziari, commerciali e turistici: una nuova alternativa ed opportunità nel contesto europeo e mediterraneo” in programma alla Camera di Commercio di Asti. Nel corso dell’incontro agli ospiti sono state donate pubblicazioni dell’ente. .  
   
   
PARMA INCONTRA L’ORIENTE RICEVUTA DA PIER LUIGI FERRARI UNA DELEGAZIONE DI FUNZIONARI ECONOMICI DELLA PROVINCIA CINESE DI YANTAI  
 
Parma, 29 settembre 2008 – L’oriente come opportunità di investimento: di questo si è parlato il 25 settembre in Provincia in occasione della visita di una delegazione di funzionari economici cinesi di Yantai, che sono stati ricevuti dal vicepresidente Pier Luigi Ferrari. L’incontro è stata un’occasione per valutare possibili progetti commerciali comuni insieme alle associazioni datoriali e del mondo economico del territorio parmense. La delegazione, accompagnata da Massimo Iotti di Arci, era formata da Liu Liguo, vice director of Yantai Investment Development Board , Zhao Yunqing, translator of Yantai Investment Development Board, Qiao Yujing, vice director of Yantai Economic and Trade Commission, Lv Haiyong, dept. Chief of Yantai Economic and Trade Commission, Cui Tieming , dept. Chief of Yantai Foreign Trade and Economic co-operation Bureau. Erano presenti i rappresentanti delle associazioni di categoria del territorio, tra cui Maria Laura Lodola di Soprip s. P. A. , Giuseppe Pavarani del Consorzio Parma Couture, Francesco Artusi di Confartigianato Apla, Giovanni Ziveri di Confesercenti, Nicola Varoli di Cna, Luigi Arcuri del Gruppo Imprese Artigiane e altri operatori economici. Nell’ambito di un’economia cinese in grande crescita, la provincia di Yantai negli ultimi anni ha attirato una notevole quantità di investimenti esteri. Si tratta di un territorio che possiede un sistema economico ben diversificato, una buona dotazione di infrastrutture logistiche ed energetiche, un livello di costi ancora significativamente competitivo e una qualità della vita decisamente buona. In questo contesto vi sono interessanti opportunità di avviare concreti rapporti di sviluppo economico. “Per noi è molto importante poter stabilire un contatto diretto con i responsabili economici di Yantai”, ha dichiarato Pier Luigi Ferrari. “L’auspicio è quello di poter concretamente sviluppare relazioni durature, con la precisa volontà di operare nell’interesse delle nostre rispettive comunità. Parma con il suo territorio è particolarmente interessata all’economia cinese, questo incontro rientra infatti in una consuetudine di rapporti che intendiamo proseguire” Durante l’incontro sono stati illustrati i principali settori economici di interesse per possibili investimenti da parte delle aziende italiane, anche attraverso l’utilizzo di finanziamenti dell’Unione Europea. Per questi eventuali progetti futuri Liu Liguo ha dato la sua piena disponibilità come punto di riferimento a Yantai. "Gli ambiti economici di nostro interesse – ha spiegato Liu Liguo - sono l’agroalimentare, in cui sappiamo che il vostro territorio è particolarmente vocato, l’impiantistica per la lavorazione del cibo, la moda e la lavorazione dei tessuti, il vino, di cui già siamo grandi produttori. Invitiamo i rappresentanti del mondo economico parmense a visitare Yantai e vedere con i propri occhi quali sono le opportunità offerte dal nostro territorio, per stabilire con voi una relazione proficua e duratura” .  
   
   
SEMPRE INFORMATI SUI FINANZIAMENTI  
 
Lucca, 29 settembre 2008 - E´ nato un nuovo servizio della Camera di Commercio di Lucca per essere sempre informati sui finanziamenti. Le agevolazioni pubbliche locali, regionali, nazionali, europee costituiscono un’opportunità interessante per le imprese che intendono effettuare investimenti, è importante, per ogni imprenditore, essere informato con rapidità sui bandi di proprio interesse. Questo servizio permette di essere aggiornati in breve tempo sull’uscita di agevolazioni in base al profilo che ciascun utente inserisce al momento della sua iscrizione. Nelle informative che verranno inviate saranno riportati i dati essenziali dell’agevolazione, e le indicazionei per accedere al bando. Per accedere al servizio basta inviare all’ufficio Sviluppo Imprenditoriale della Camera di Commercio di Lucca il modulo di adesione, che è possibile trovare sul sito web www. Lu. Camcom. It .  
   
   
MANTOVA: L’EXPORT AUMENTA E AIUTA A SOPPORTARE LA CRISI  
 
Mantova, 29 settembre 2008 - I dati Istat sull’import - export relativi al 1° semestre 2008 mettono in evidenza la crescita delle esportazioni mantovane. Prosegue infatti il trend positivo evidenziato nelle precedenti rilevazioni periodiche esaminate dal Servizio Informazione Economica della Camera di Commercio con il Centro Studi di Confindustria Mantova e la collaborazione del Consorzio Mantova Export. Complessivamente, nel periodo gennaio-giugno 2008 le esportazioni della nostra provincia sono cresciute di ben il 16% rispetto allo stesso periodo del 2007 (per un totale di 3. 043 milioni di euro); considerando che al termine del secondo trimestre la congiuntura dell’industria mantovana cominciava ad evidenziare forti segni di rallentamento (produzione, vendite e ordini) ciò significa che l’apporto dei mercati esteri ha compensato un forte rallentamento del mercato interno e che certamente la situazione di aziende e settori più legati agli scambi con l’estero è migliore di quelle che si limitano al commercio sul mercato nazionale. A livello regionale e nazionale, invece, i valori di export hanno registrato un aumento del 6%, sia per Lombardia sia per Italia. Le importazioni mantovane sono cresciute anch’esse del 17% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (per un totale di 2. 419 milioni di Euro). La principale voce dell’import virgiliano riguarda i prodotti energetici (minerali e non); essi rappresentano, infatti, un quarto di tutte le materie importate. A livello regionale l’import è calato del 6,5%, mentre in Italia è aumentato del 5,6%. Considerando i saldi commerciali, come già accaduto nelle precedenti rilevazioni, emerge come dato positivo quello provinciale, pari a 624 milioni di Euro, mentre i dati regionali e nazionali si mantengono di segno negativo. Analizzando gli andamenti a livello settoriale del nostro export provinciale, si rilevano buone performance per tutti i principali comparti dell’industria mantovana. I mezzi di trasporto sono cresciuti del 22%, le macchine ed apparecchi meccanici del 20%, i metalli e i prodotti in metallo del 14%, i prodotti chimici e fibre sintetiche 5%, i prodotti tessili del 9,8%, i prodotti alimentari del 22% e gli articoli di abbigliamento del 4%. La dinamica inflattiva dei prezzi delle materie prime sui mercati mondiali ha certamente influito sulla crescita del valore dell’import mantovano generando un aumento di quasi tutte le voci merceologiche. Sul fronte geografico, sono cresciute le esportazioni dei prodotti mantovani verso i principali paesi partner: Germania (+11%), Francia (+16%), Regno Unito (+12%), Austria (+27%), Polonia (+73%), Paesi Bassi (+28%), Romania e Ungheria (+11%), Svizzera (+21%), Belgio (+16%), Russia (+6%) e Stati Uniti d’America (+4%). A sorpresa si rileva un calo dell’export verso la Spagna (-8%); mentre continua il trend negativo dell’export verso Cina (-32%), Giappone (-15%) e Tunisia (-19%). Dal lato delle importazioni, si segnala un aumento consistente da parte di tutti i paesi fornitori di materie prime, ma anche da parte di Germania, Francia, Spagna, Romania, Svizzera, Belgio, questi ultimi paesi con variazioni intorno al 10%. L’import dalla Cina è sceso di 1 punto percentuale e quello dell’India aumentato di 1 punto percentuale. Calo del 63% per l’import dal Giappone, del 12% dall’Olanda e dell’8% dal Regno Unito. . .  
   
   
VERBANO CUSIO OSSOLA: BREVETTI E MARCHI: UNA RISORSA PER LE IMPRESE  
 
Baveno, 29 setembre 2008 - Come valorizzare e tutelare le invenzioni, le idee e la creatività delle imprese? Come sfruttare al meglio le potenzialità di marchi d’impresa e brevetti industriali per migliorare la competitività delle imprese e difendersi dalla contraffazione? A queste domande intende rispondere il seminario organizzato da Pro – Azione, in collaborazione con la Camera di Commercio del Verbano Cusio Ossola, in programma martedì 18 novembre, dalle ore 14. 00 alle ore 18. 00, a Villa Fedora presso la sede camerale di Baveno. L’incontro, dal titolo “La tutela della proprietà intellettuale: quando e come attivarla”, si rivolge a tutti coloro che si occupano della gestione dei processi di ricerca e sviluppo e tutela delle imprese. La giornata di formazione nasce nell’ambito del Progetto Pro – Azione finanziato dal Ministero del Lavoro e realizzato da Ial Cisl Nazionale in partnership con Enaip, Api Formazione Torino, Api Varese, Casa di Carità Arti e Mestieri, Centro Servizi Pmi, Cespim, attraverso un Protocollo d´intesa sottoscritto dalle Regioni Emilia Romagna, Liguria, Lombardia, Piemonte e Veneto. L´obiettivo del progetto è mettere a disposizione delle imprese gli strumenti necessari per affrontare con successo i processi di cambiamento della società, la sfida della globalizzazione e il confronto con i nuovi mercati. Per partecipare al seminario è necessario iscriversi entro martedì 30 settembre 2008, inviando alla Camera di Commercio al n. Di fax 0323/922054 la scheda di adesione reperibile sul sito web camerale www. Vb. Camcom. It. La partecipazione al seminario è gratuita. .  
   
   
IN ARRIVO 11,5 MILIONI DI EURO PER GLI INVESTIMENTI DELLE IMPRESE LIGURI  
 
Genova, 29 Settembre 2008 - Oltre 11, 5 milioni di euro derivanti dalle economie dei fondi europei 2000-2006 saranno messi a disposizione delle imprese liguri per finanziare i loro investimenti. E´ stato deciso quest´oggi dalla Giunta regionale su proposta dell´assessore allo Sviluppo economico, Renzo Guccinelli. Le risorse saranno destinate ad accrescere la capacità di spesa delle imprese soprattutto quelle di piccola dimensione in questa fase della economia. "La Regione - spiega l´assessore Guccinelli - riconoscerà un contributo a fondo perduto del 30% sugli investimenti sostenuti dalle piccole e medie imprese liguri a partire dal 1 gennaio 2007 fino alla data di presentazione della domanda di finanziamento. Le domande potranno essere presentate dal 3 novembre 2008 al 15 gennaio 2009". Le imprese beneficiarie appartengono ai settori industriale, artigianale, di produzione di servizi, di servizi alla persona, turistiche-alberghiere fino agli stabilimenti balneari, comprese le spiagge libere attrezzate. L´ammontare massimo complessivo di ogni singolo contributo è calcolato in 200. 000 euro. "Con questo atto - continua l´assessore Guccinelli - le risorse del programma comunitario si avviano alla loro completa utilizzazione. Mi pare un contributo importante per sostenere gli investimenti delle imprese liguri, in un momento di grave congiuntura e di scarsa liquidità come quello attuale. " Per informazioni rivolgersi a Filse, la Finanziaria regionale, telefono 010 84031. .  
   
   
GUIDA UNICA REGIONALE PER L´ARTIGIANATO LUCCHESE  
 
Lucca, 29 settembre 2008 - Dal 1° ottobre, la Camera di Commercio di Lucca applicherà le nuove procedure previste dalla Guida unica regionale per l’Artigianato realizzata dalle Camere di Commercio della Toscana allo scopo di uniformare l’istruttoria delle pratiche in vista dell’entrata in vigore di “Comunica”. Le modifiche sostanziali riguardano la modulistica, la documentazione richiesta in fase di iscrizione ed alcuni diritti di segreteria. La nuova modulistica prevede un modello per ogni tipo di pratica: Art-1 (iscrizione) Art-2 (modifica) e Art-3 (cancellazione). Sul modello deve essere apposta la marca da bollo da € 14,62 anche se presentato contestualmente ad un modello Registro Imprese. L’iscrizione nell’Albo artigiani sarà disposta sulla base delle dichiarazioni rese dal titolare/legale rappresentante e non sarà più richiesta contestualmente la documentazione per dimostrare l’inizio dell’attività o la pluricommittenza (fatture, ricevute fiscali, ecc. ). Il titolare dovrà produrre questa documentazione qualora la posizione ricada sul controllo a campione disposto dall’ufficio. Non producendo la documentazione ed in mancanza di altri elementi certi, l’impresa sarà cancellata d’ufficio dall’albo artigiani. Variano infine i diritti di segreteria per le domande di modifica a seguito dell’accordo, tra le Camere di Commercio, sulla voce del tariffario cui fare riferimento. .  
   
   
PIACENZA: RIFORMA DEGLI AMMORTIZZATORI? UNA NECESSITÀ LO SI È RIBADITO AL SEMINARIO ORGANIZZATO DA PROVINCIA E UNIVERSITÀ CATTOLICA PRESSO L´ATENEO  
 
Piacenza, 29 settembre 2008 - Riforma delle politiche passive del lavoro (indennità e sostegno ai licenziati), delle politiche attive del lavoro (volte a riportare al lavoro chi l´ha perso), riforma del patto di servizio, cioè dell´accordo tra chi cerca lavoro e chi (centri per l´impiego, agenzie) si attiva per trovarglielo. Sono i pilastri su cui dovrà fondarsi la riforma degli ammortizzatori sociali secondo Matilde Mancini, direttore generale della direzione degli ammortizzatori sociali ed incentivi all´occupazione del Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali, venerdì 26 settembre relatrice al seminario “Verso la riforma degli ammortizzatori sociali” svoltosi, davanti ad un folto pubblico di addetti ai lavori e cittadini, all´Università Cattolica su iniziativa dell´Ateneo e della Provincia (assessorato al Lavoro), ultimo di quattro incontri promossi dai due istituti, sulla linea di una collaborazione da tempo avviata, sui temi del lavoro e della formazione. Le politiche passive e attive vanno riformate, ha specificato Mancini, legandole al territorio, garantendo un trattamento omogeneo a chi perde il lavoro (oggi esistono sperequazioni) e apprestando un sistema di formazione professionale veramente efficiente (con un´attenzione particolare alla formazione continua). La Riforma- ha precisato la rappresentante del Ministero - è all´esame del ministro Sacconi, che sta studiando l´attuazione delle norme di legge e delle precedenti esperienze. Sui tempi, non si può dire nulla: occorre prima verificare le risorse a disposizione. L´incontro è stato aperto dal saluto Libero Ranelli, direttore della sede di Piacenza dell´Università Cattolica, che ha, tra l´altro, letto un messaggio di benvenuto del Rettore (assente per impegni), e dall´assessore provinciale al Lavoro Fernando Tribi, che ha richiamato i tre pilastri su cui la riforma deve basarsi: più legami con il territorio e altri strumenti a sua disposizione; una stretta connessione con gli strumenti della formazione, il tutto in un contesto di politiche attive del lavoro: vanno bene sussidi e indennità, ma tutto deve essere volto a riportare il lavoratore in attività. Per Giuseppe Cella, dell´Associaizone Industriali, la riforma degli ammortizzatori, ampiamente condivisa, impone costi: si tratta di concordare come dividerli. Va rivisto sicuramente lo strumento della cassa integrazione straordinaria, che oggi dura troppo a lungo. Per Gianni Salerno, rappresentante del Sindacato, troppe due casse integrazioni: basta quella straordinaria, che duri però non più di 18 mesi, garantisca parità di trattamento per tutti i lavoratori e sia gestita a livello locale. La riforma deve servire, per Salerno, a porre un limite alla atipicità e alla precarietà del lavoro. Emilio Reyneri, docente di sociologia del lavoro alla Università Bicocca di Milano, ha svolto un excursus sulla situazione a livello europeo, sottolineando i ritardi e le lacune del nostro Paese. Ha introdotto, commentato e coordinato gli interventi Pier Antonio Varesi, docente di diritto del lavoro all´Università cattolica e coordinatore del ciclo di seminari .  
   
   
SICUREZZA SUL LAVORO, IL PRESIDENTE BASSOLINO INSEDIA IL COMITATO DI COORDINAMENTO. SI PUNTA A RADDOPPIARE ISPEZIONI E SOPRALLUOGHI NEL GIRO DI UN ANNO. A VIA MONITORAGGIO RISCHI DA AMIANTO PER 14.000 PERSONE  
 
Napoli, 29 settembre 2008 - Il presidente della Regione Campania Antonio Bassolino ha insediato il 25 settembre a palazzo S. Lucia il Comitato di Coordinamento regionale delle attività di prevenzione e vigilanza in materia di salute e sicurezza sul lavoro. In apertura dei lavori, su proposta del presidente, il Comitato ha osservato un minuto di silenzio in memoria di Fabrizio Materazzo, il giovane operaio edile morto a Salerno ieri sera in seguito ad un incidente sul lavoro. Il Comitato nasce in applicazione della nuova normativa varata quest’anno con il Testo Unico sulla Sicurezza sul lavoro, e dovrà sviluppare piani di attività e progetti operativi, analizzare i dati relativi agli infortuni e alle malattie professionali, definire indirizzi per la programmazione delle attività di prevenzione. "Ci dotiamo in questo modo - ha detto il presidente Bassolino - di una cabina di regia a livello regionale che, grazie al diretto coinvolgimento delle organizzazioni sindacali e datoriali, riuscirà ad offrire un forte contributo alla definizione di più efficaci politiche di prevenzione". Nel 2007 la Regione ha realizzato 7 mila ispezioni e svolto 11 mila sopralluoghi nei cantieri. Quest´anno l’obiettivo è 10 mila ispezioni e 16 mila sopralluoghi, per arrivare nel 2009 rispettivamente a 15 mila e 23 mila. "Puntiamo - ha aggiunto il presidente - a raddoppiare le attività di prevenzione entro il 2009. Si tratta di un obbiettivo impegnativo, che abbiamo sottoscritto anche in Conferenza Stato Regioni come uno degli adempimenti fondamentali del Patto per la Salute. Per questo abbiamo deciso di legare la valutazione dei dirigenti delle Asl anche ai risultati che saranno in grado di ottenere sulla sicurezza. Con i proventi derivanti dalle sanzioni amministrative abbiamo istituito un fondo regionale per l´attività di prevenzione nei luoghi di lavoro. Stiamo lavorando alla realizzazione della rete per la gestione dei dati attinenti la tutela della salute e della sicurezza. Abbiamo infine individuato in tutte le 13 Asl della Regione i referenti dei progetti nazionali sulla gestione degli infortuni mortali e gravi, delle malattie professionali e sui flussi informativi. Sappiamo che il tema delle morti bianche e degli infortuni è particolarmente acuto nel Mezzogiorno. Perciò andremo avanti con un impegno ancora maggiore per dare continuità alla lotta per garantire la tutela della salute nei luoghi di lavoro, per rendere più stringenti i controlli, soprattutto in campi come l´edilizia dove dilagano le forme di lavoro nero, per garantire un maggior coordinamento nelle attività di vigilanza", ha concluso Bassolino. Nel corso della riunione, è stata anche sottoscritta la Convenzione per il monitoraggio permanente delle condizioni di salute di oltre 14. 000 lavoratori esposti all´amianto. Lo stanziamento, già previsto dalla giunta, è di 5 milioni di euro. La Campania è una delle poche regioni d’Italia ad aver realizzato un programma così vasto a tutela della salute dei lavoratori. All´incontro erano presenti, tra gli altri, gli assessori regionali al Lavoro Corrado Gabriele e alla Sanità Angelo Montemarano, i rappresentanti delle forze economiche, sociali e datoriali, e i manager delle Asl. .  
   
   
IMPRESE MILANESI “LITIGIOSE”  
 
Milano, 29 settembre 2008 - Le imprese milanesi spendono per ‘litigare’ oltre cento milioni di euro all’anno: sono oltre 56 mila gli ‘scontri’ in tribunale, con una media di circa duemila euro di spese generali per la giustizia. A cui si aggiungono perdite e mancati pagamenti per gli affari andati a male. Emerge da un’elaborazione della Camera di Commercio di Milano su dati Istat e Ministero della Giustizia al 2006. Per riconoscere ed evitare pratiche commerciali scorrette che possono danneggiare consumatori e imprese, prima di giungere alla lite, arrivano i codici di autodisciplina, realizzati dal mondo associazionistico in collaborazione con la Camera di Commercio di Milano. I settori: edile e immobiliare, moda, elettrico ed elettronico, agenzie di viaggio, servizi linguistici e alle imprese. Disponibili sul sito internet www. Mi. Camcom. It . Se ne è parlato oggi durante il seminario “I codici di condotta e la nuova normativa sulle pratiche commerciali scorrette”, organizzato dalla Camera di Commercio di Milano a Palazzo Affari ai giureconsulti. “La Camera di Commercio promuove un mercato trasparente per consumatori e imprese - ha dichiarato Lucia Moreschi, consigliere della Camera di Commercio di Milano –. E per svolgere al meglio questa funzione siamo attivi con strumenti di regolazione del mercato come i contratti tipo, i pareri sulle clausole vessatorie ed inique, i codici di autodisciplina, gli usi, la conciliazione, importanti strumenti di tutela per prevenire ed evitare liti e a favore dei consumatori”. Un codice di autodisciplina rappresenta un “atto di responsabilità sociale” dell’impresa nei confronti dei suoi stakeholders, e ha la funzione di legittimare l’autonomia e il modo di stare sul mercato dell’impresa, annunciando pubblicamente che essa è consapevole dei suoi obblighi, che ha sviluppato politiche e pratiche aziendali coerenti con questi obblighi, e che è in grado di attuarli attraverso appropriate strutture organizzative e sanzioni, dettate per rimuovere le pratiche commerciali sleali piuttosto che esacerbarle in procedimenti giudiziali. I codici di autodisciplina predisposti fino ad oggi dal Servizio regolazione del mercato sono: - Aie Assimpredil (Associazione imprese edili e complementari delle provincia di Milano e Lodi) Proposta di codice di autodisciplina per le imprese edili Fiavet Lombardia progetto autodisciplina; Feder. Cen. Tr. I Milano (Associazione provinciale centri di traduzione ed interpretariato) codice deontologico della qualita’ dei servizi linguistici n. B. Dal 2007 ha cambiato nome: federlingue; Asseprim (Associazione nazionale servizi professionali alle imprese) codice deontologico asseprim; Assomoda Italia (Associazione italiana agenti e rappresentanti della moda codice deontologico dell’agente moda; Fimaa Caam ( Agente d’affari in Mediazione) codice di autodisciplina; Apiis (Associazione provinciale Imprenditori Impianti Sportivi) codice di autodisciplina dei servizi fitness e salute; Acatec (Associazione centri di assistenza tecnica elettronica di consumo); Anie- (Associazione Nazionale telecomunicazioni, informatica ed elettronica di consumo); Anie- (Associazione Nazionale Industrie Apparecchi Domestici e professionali); Ancra- (Associazione nazionale commercianti radio televisione ed elettrodomestici dischi ed affini); Andec- (Associazione Nazionale distributori elettronica civile) codice di autodisciplina per l’applicazione del d. Lgs. 2. 2. 2002 n. 24 nel settore elettrico, elettrotecnico ed elettronico. .  
   
   
CREAZIONE D´IMPRESA: 150 NUOVE AZIENDE IL SERVIZIO CONTINUERÀ GRAZIE A UN NUOVO STANZIAMENTO FINANZIARIO DELLA REGIONE PIEMONTE.  
 
Biella, 29 settembre 2008 - «Desidero esprimere un apprezzamento per l’iniziativa di Regione e Provincia che favorisce la nascita di nuove imprenditorialità. Oggi chi vuole fare impresa a livello locale è costretto a fare i conti con la globalizzazione e deve quindi essere preparato a innovarsi giorno dopo giorno. Lo sportello creazione d’impresa permette di affrontare questa sfida». Così il sondaggista Renato Mannheiner ha concluso il suo intervento al seminario “Creazione d’impresa” che si è svolto questa mattina nell’auditorium di Città studi, a Biella. Un convegno che la Provincia ha organizzato per illustrare i risultati e l’attività dello sportello Creazione d’impresa, sorto 5 anni fa negli spazi del Centro per l’impiego con il sostegno dell’Unione europea e del Ministero del lavoro per offrire opportunità e sostenere la nascita di piccole imprese come alternativa al lavoro dipendente. Ha aperto i lavori il presidente della Provincia Sergio Scaramal, davanti a esperti del settore riuniti per analizzare e discutere le prospettive del territorio e il futuro delle sue imprese. «C’è una differenza sostanziale – ha detto Scaramal – tra le vecchie generazioni e quelle presenti nel cominciare un’iniziativa imprenditoriale. All’epoca si partiva, con entusiasmo e volontà, poi era il mercato a decidere se un’impresa aveva o no i numeri per affermarsi. Oggi, il mercato stabilisce ancora prima di cominciare se un’impresa potrà avere successo o meno. Questa è la realtà con cui dobbiamo misurarci e noi sappiamo che non tutti gli aspiranti imprenditori hanno gli strumenti necessari ad analizzare il mercato in profondità prima di iniziare. Perciò come amministrazione siamo soddisfatti dei risultati ottenuti con lo sportello, che in questi anni ha dato un prezioso sostegno alla capacità imprenditoriale di tanti biellesi». Duecentocinquanta posti di lavoro per 150 nuove aziende. È questo il bilancio dello sportello. I cittadini che lo hanno utilizzato in questi anni hanno avuto la possibilità di passare da un primo e generico servizio informativo a uno di accoglienza e accompagnamento. Un modo per approfondire la propria idea imprenditoriale confrontandosi con specialisti e consulenti del ramo per giungere, infine, alla redazione di un preciso piano d’impresa. Grazie a questo percorso, molti degli aspiranti imprenditori (oltre 1000 quelli accolti) hanno sviluppato la loro idea (334 imprenditori) e l’hanno tradotta in un business plan (173) capace di dare alle potenzialità dell’obiettivo concrete opportunità di affermazione. Da qui dunque le 150 imprese avviate. La prima fase di attività dello sportello si è dunque conclusa. Ma l’assessore provinciale al lavoro Marisa Lucano ha assicurato che «il servizio continuerà grazie a un nuovo stanziamento finanziario della regione Piemonte. Ci vorrà qualche settimana, il tempo di fare una gara per rinnovare gli incarichi, ma questo servizio, che voglio ricordare è gratuito, ritornerà presto a funzionare». Al convegno sono intervenuti anche Roberto Durio, responsabile del progetto, Stefania Ferrarotti, dirigente del settore lavoro della Provincia, e Paolo Celotto, della Regione Piemonte. Nel programma, anche una tavola rotonda sul tema: “Come essere efficaci attori/promotori dello sviluppo locale”, con l’assessore Lucano, il presidente del Comitato di distretto di Biella Gianfranco De Martini, il direttore del corso di laurea in Economia e gestione delle imprese dell’università di Torino nella sede di Città studi Roberto De Battistini, Federico Trombini della Cgil, Andrea Fortolan di Confartigianato e Paolo Roj per l’Unione industriale biellese. A moderare la discussione, Alberto Vergani, professore di politiche attive del lavoro all’Università Cattolica di Milano, che è anche uno dei valutatori indipendenti del servizio Creazione d’impresa. .  
   
   
FORMAZIONE PROFESSIONALE STRANIERI, UNA GUIDA PER “IMPARARE ANCORA!”  
 
Torino, 29 Settembre 2008 - “Imparare ancora!” è una guida sull’offerta formativa dei Centri Territoriali Permanenti (Ctp) e delle Scuole secondarie di secondo grado con corsi serali, indirizzata ai cittadini stranieri: è tradotta in francese, inglese, rumeno, spagnolo, cinese, arabo. È stata presentata il 25 settembre a Palazzo Cisterna dal presidente Antonio Saitta e dall’assessore alla Formazione professionale, Istruzione ed Edilizia scolastica, Umberto D’ottavio. “La Provincia di Torino – spiega il presidente Saitta - ha deciso di diffondere in modo più capillare le informazioni sulle attività dei16 Centri territoriali permanenti della provincia (di cui 8 in Torino) e dei 28 Istituti secondari di secondo grado con corsi serali (di cui 10 in provincia) dedicate agli stranieri residenti sul nostro territorio. Questi istituti hanno consolidato un’ampia esperienza nell’educazione degli adulti e si sono specializzati nell’accoglienza e nell’offerta formativa per stranieri, creando un ricco catalogo di corsi utili all’inserimento sociale, alla crescita culturale, all’occupazione e alla riqualificazione professionale”. “Per la prima volta nella nostra regione – commenta l’assessore D’ottavio - viene svolta un’indagine così approfondita sulle attività formative svolte dai Ctp e dalle Scuole serali con tutte le informazioni raccolte in una guida tradotta in più lingue. La guida è uno strumento prezioso sia per i cittadini provenienti da altri Paesi che desiderano trovare il percorso formativo più adeguato ai propri interessi e fabbisogni di riqualificazione professionale, sia per gli operatori che si occupano quotidianamente di accoglienza - orientamento e che devono supportare i cittadini nella scelta. ” Informazioni dettagliate su www. Provincia. Torino. It/informarsi .  
   
   
RAVENNA: LA RACCOLTA PROVINCIALE DEGLI USI  
 
 Ravenna, 29 settembre 2008 - E’ stata presentata il 24 settembre alla Sala Cavalcoli della Camera di Commercio la nuova Raccolta provinciale degli usi. L’incontro - al quale hanno partecipato anche Ugo Ruffolo, ordinario di Diritto civile all’Università di Bologna, e Roberto Ridolfi, presidente dell’Ordine degli avvocati di Ravenna – è stato coordinato da Maria Cristina Venturelli, vice segretario generale dell’ente camerale e ha permesso di fare il punto su una materia molto importante e ben lontana dall’essere un semplice retaggio giuridico del passato. Infatti, a tutt’oggi, anche in provincia questo complesso di consuetudini interviene in molteplici campi: dalla compravendita di prodotti alle mediazioni immobiliari, dal settore del credito a quello marittimo, in quest’ultimo ambito con una particolare “incisività”. La revisione operata dalla commissione camerale presieduta da Angelino Tarroni (la precedente risaliva al ’95) ha introdotto alcune novità. “Riguardano - ha spiegato il presidente della Camera di Commercio Gianfranco Bessi - anche gli usi marittimi, settore primario dell’economia di questa provincia. A questo proposito è stato inserito un nuovo articolo in cui si afferma che il raccomandatario corrisponde, all’associazione di categoria a cui appartiene, i contributi suppletivi per l’approdo della nave previsti dalla tabella dell’associazione e depositata presso la Camera di Commercio. Il mandante poi rimborsa al raccomandatario questi diritti”. Un’altra novità riguarda l’adeguamento della percentuale minima per i mediatori immobiliari che passa al 2 per cento. E’ stato poi approfondito il tema dello “scambio di manodopera” fra coltivatori diretti e imprenditori agricoli, mentre il dott. Tarroni ha illustrato nel dettaglio le varie fasi della revisione, che ha richiesto ben 14 incontri della Commissione. “La maggior parte degli usi della raccolta del ’95” ha comunque precisato il presidente della Commissione “ è stata confermata”. Nel suo intervento, Roberto Ridolfi si è soffermato sul settore della navigazione: qui, ha spiegato, le consuetudini assumono un ulteriore valore, dato che in alcuni casi hanno addirittura prevalenza sulle norme di legge. E per quanto riguarda lo scalo di Ravenna, proprio una consuetudine del ’51 stabiliva che per “porto” si intendesse solo la darsena di città. Nel ’65 la nozione si estese a tutto il canale. Tra le regole eliminate dalla nuova Raccolta, c’è il tasso di “controstallia”, che prevedeva 200 lire per tonnellata di portata utile della nave. Non è più pubblicata la tabella dei “cali” delle merci che facevano riferimento a modalità di trasporto anacronistiche. Ora eventuali cali riscontrati allo sbarco vengono valutati caso per caso. Rimangono nella Raccolta, più in generale, anche prescrizioni che affondano le radici nella storia: curiosa la cosiddetta vendita “a piacimento”: se un bovino è stato contrattato con la formula “a piacimento”, il compratore può restituirlo entro otto giorni dall’acquisto con la formula “non mi piace”. Come ha ricordato Gianfranco Bessi, “gli usi rappresentano un naturale punto di incontro e di mediazione tra le diverse esigenze degli operatori economici e possono contribuire, insieme agli strumenti di giustizia alternativa come la conciliazione e l’arbitrato, a dirimere in tempi veloci contrasti o disaccordi, con bassi costi e soddisfazione reciproca tra le parti”. Nel suo intervento, il professor Ugo Ruffolo ha sottolineato l’importante lavoro della commissione camerale: le raccolte rappresentano la “prova” della sussistenza degli usi, “unica fonte del diritto non delegata allo Stato che promana dalla collettività”. Anche Ruffolo ha ribadito la loro modernità: regolano infatti il commercio internazionale, la Borsa e l’anatocismo bancario, dal ’99 non più vigente. Il docente ha poi messo in luce il ruolo delle Camere di Commercio: “In un unico ente si sommano molteplici funzioni di tale rilevanza da collocarlo al centro delle più vitali dinamiche, non solo economiche ma altresì giuridiche, dell’attuale contesto sociale”. Viste queste peculiarità, le Camere potrebbero predisporre veri e propri contratti-tipo, verificare le c. D. Clausole vessatorie o promuovere la contrattazione collettiva diretta tra produttori, distributori e consumatori. .  
   
   
CALABRIA: L’UFFICIO DELLA CONSIGLIERA REGIONALE DI PARITÀ CELEBRA I 100 ANNI DELLA GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA DONNA CON IL FILM “VOGLIAMO ANCHE LE ROSE”  
 
Reggio Calabria, 29 settembre 2008 - In occasione della ricorrenza dei cento anni della Giornata internazionale della Donna, lunedì prossimo, 29 settembre, alle ore 20, sarà proiettato al Cinema Aurora di Reggio Calabria il film “Vogliamo anche le rose”. L’iniziativa è promossa dall’Ufficio della Consigliera regionale di Parità, in collaborazione con l’Ufficio della Consigliera provinciale reggina e il Circolo del Cinema “Cesare Zavattini”. Dopo la proiezione del lungometraggio si terrà un dibattito con il vicepresidente della Giunta regionale, Domenico Cersosimo, e la giornalista Adele Cambria. “L’evento nasce dal desiderio - ha affermato la Consigliera Stella Ciarletta - di vivere un momento condiviso di riflessione sulla nostra storia. La regista Alina Marazzi ha montato parti di documentari degli anni ’60 e ’70 utilizzando i diari di tre donne che, in quegli anni, hanno vissuto in prima persona i cambiamenti sociali che hanno riguardato la famiglia, il lavoro e la sessualità. Il risultato è un film intenso, che aiuta a ricordare come le conquiste sociali delle donne siano avvenute in un tempo relativamente recente e, mai come in questo momento storico, sono state messe in discussione”. “L’esercizio della memoria collettiva - ha sostenuto infine Stella Ciarletta - servirà a leggere con maggiore lucidità i fatti di cronaca di questi giorni, e non solo, andando a cercare le radici delle violenza di genere in un passato prossimo. La stagione che ha visto protagoniste le scelte delle donne è passata troppo rapidamente in sordina, la società ha simulato di accettare il fenomeno dell’emancipazione femminile, in realtà non ne è seguita una evoluzione di costumi, abitudini, ritmi di vita e spazi di lavoro”. .  
   
   
MOBBING, AL VIA AUDINE IL CICLO DI SEMINARI PER FAR CONOSCERE IL FENOMENO  
 
Udine, 29 settembre 2008 - Marginalizzazione, svuotamento delle mansoni, ripetuti trasferimenti ingiustificati ed eccessive forme di controllo. Sono le azioni che se perpetrate sistematicamente nel tempo sono classificabili come mobbing. Sono questi alcuni dei punti afforntati nel corso del Seminario “Le costrittività organizzative e il disagio sul posto di lavoro” organizzato ieri dal Punto di Ascolto Antimobbing della Provincia di Udine a Palazzo Belgrado. I lavori sono stati aperti dall’assessore Elena Lizzi che ha sottolineato come la serie di convegni su questo tema siano utili a diffondere la cultura del fenomeno sul territorio. Ciò serve ad aiutare la prevenzione e la presa di coscienza dei soggetti interessati. A volte – ha proseguito – le persone nemmeno si rendono contro di essere vittime del mobbing e quali siano gli strumenti a disposizione per difendersi». Dal luglio del 2007 nella sede della Provincia a Udine è attivo il Punto di ascolto antimobbing: nel suo primo anno di attività (periodo di rilevazione luglio 2007-luglio 2008), il Punto ha fornito informazioni e consulenza a 230 persone, 58% delle quali donne e un rilevante 42% uomini. «La Provincia – ha commentato Lizzi – sta purtroppo nella media italiana ed europea e le misure di intervento sono ai primi passi. Doveroso – ha proseguito – ringraziare i componenti della società economica e gli studiosi che hanno collaborato in queste azioni positive per affrontare e migliorare i rapporti e le condizioni lavorative, nonché ridurre le situazioni di disagio. Questo comunque è solo il primo degli incontri, durante i quali ci auguriamo di poter avere un dibattivo costruttivo con tutte le parti coinvolte». A coordinare l’incontro, che ha visto la partecipazione di Paolo Ballaben, psicologo del lavoro, Elisabetta Viezzi di Confindustria Udine e Sara Mondello, ispettrice della direzione provinciale del lavoro, la Consigliera Provinciale di Parità, Catia Pagnutti. «La costrittività organizzativa – ha rilevato Pagnutti – va di pari passo con il benessere del lavoratore e con la sicurezza sul posto di lavoro. È importante dunque conoscere quella che è l’organizazzione interna dell’azienda nel caso vi sia un disagio per cercare di creare una rete con il datore di lavoro, l’azienda, il Dipartimento provinciale del lavoro, il Punto di ascolto antimobbing e la Consigliera di parità in modo da poter prevenire certe situazioni». Nella nostra società vi è un rapporto molto stretto tra il lavoro che una persona svolge e il suo benessere personale che azioni moleste e vessatorie possono mettere a rischio: marginalizzazione dalla attività lavorativa, svuotamento delle mansioni, ripetuti trasferimenti ed esercizio esasperato ed eccessivo di forme di controllo, sono per menzionarne alcune. Il seminario ha cercato di chiarire due punti di vista e due approcci diversi alla problematica con l’intento di stabilire una linea di arrivo comune: ridurre il disagio lavorativo. Elisabetta Viezzi, di Confindustria di Udine, in particolare, ha illustrato la difficoltà dell’azienda di gestire la complessità al suo interno e Sara Mondello, Ispettrice della Direzione Provinciale del Lavoro ha affrontato la necessità di garantire la tutela del lavoratore rimuovendo le azioni moleste e vessatorie nel contesto lavorativo. Paolo Ballaben, Psicologo del Lavoro, Psicoterapeuta e Consulente del Punto di Ascolto Antimobbing della Provincia di Pordenone ha trattato il problema delle patologie psichiche nei contesti lavorativi. I prossimi incontri che si terranno in Provincia di Udine organizzati dal Punto di Ascolto Antimobbing in collaborazione con la Consigliera Provinciale di Parità sono in programma il 23 ottobre 2008 con il Convegno “Per una valutazione sul mobbing: il contributo degli esperti” e l’11 dicembre con la Conferenza “La Legge Regionale 7/2005 e gli Sportelli Anti-mobbing: due anni di attività”. .  
   
   
CREARE IMPRESA AL FEMMINILE  
 
Pordenone, 29 settembre 2008 - La Camera di Commercio di Pordenone attraverso la sua Azienda speciale Concentro riserva alla donne aspiranti imprenditrici due intere giornate dedicate all’informazione relativa alla creazione di nuova impresa. Cambiati gli scenari economici sempre più incerti e competitivi, è necessario che la aspirante imprenditrice non si fidi solo dell’intuito e non segua esclusivamente i propri sogni, bensì rafforzi e aumenti le proprie conoscenze e competenze. A tale scopo vengono proposti incontri mirati con esperti e con professionisti che aiuteranno le interessate ad affrontare con maggiore consapevolezza e minore margine di rischio l’entrata nel moderno mondo dell’imprenditoria. Lunedì 29 settembre dalle 9 alle 12 si parlerà dell’imprenditrice e il suo piano d’impresa, mentre nel pomeriggio dalle 14. 30 alle 18, su prenotazione, un commercialista risponderà ai quesiti. La seconda giornata di corso verrà suddivisa in fasce orarie a seconda del settore in cui si ha interesse ad aprire un’attività: martedì 30 settembre dalle 9 alle 10. 30, in collaborazione con l’Ascom, si cercherà di capire come mettersi in proprio nel commercio; dalle 10 alle 11 nelle cooperative, in collaborazione con Confcooperative, e dalle 11 alle 12 nell’artigianato, in collaborazione con Unione degli artigiani e Pmi. Nel pomeriggio ci sarà nuovamente a disposizione il commercialista. Gli incontri si svolgeranno tutti presso la sede della Camera di Commercio di Pordenone. Per informazioni iscrizioni e prenotazioni contattare lo sportello Crea la tua Impresa allo 0434. 381605. .  
   
   
DOMODOSSOLA: INAUGURATO SPORTELLO DONNA  
 
Domodossola, 29 settembre 2008 - Venerdì 26 settembre è stata inaugurata la sede di Domodossola dello Sportello Donna, importante iniziativa nell´ambito delle azioni in favore delle politiche di genere attivate dalla Provincia. Dopo i discorsi ufficiali presso l´Istituto Einaudi (ex Galletti) in Via Matilde Ceretti, 23, visita agli uffici dello Sportello e rinfresco in Via Matilde Ceretti, 26. .  
   
   
IL FORUM PER LE PARI OPPORTUNITÀ CERCA VOLONTARI E VOLONTARIE PER PARTECIPARE A GRUPPI DI SCRITTURA CREATIVA  
 
 Ferrara, 29 settembre 2009 - Nell’ambito delle attività del Forum per le Pari Opportunità, un organismo in cui varie componenti della cittadinanza, scuola, università, categorie, sindacati, mondo politico sono chiamate a confrontarsi in un dibattito che possa portare alla proposizione di progetti concreti indirizzati al raggiungimento della parità sostanziale di genere tra uomini e donne, uno dei gruppi di lavoro si sta occupando del tema “Nuove dinamiche nel rapporto uomo-donna”. Tra le attività in programma in preparazione dell’assemblea plenaria prevista per il 28 e 29 novembre, sono attivati due gruppi di scrittura che avranno il compito di produrre scritti sul tema. Per la formazione dei due gruppi di scrittura creativa sul tema: “Rapporto uomo donna” è possibile per tutti coloro che lo desiderano partecipare agli incontri per due sabati (27 settembre e 4 ottobre) dalle 9 alle 12 in Castello Estense. Si cerca la disponibilità di 5 donne e 5 uomini. Gli elaborati prodotti saranno materiale di lavoro che resterà a disposizione del Forum e sarà oggetto di studio in un´ ottica di genere e il materiale sarà presentato nel corso del Forum plenario. .  
   
   
METODO EFFE, IL PROGETTO DELLA PROVINCIA DI ANCONA PER UN APPROCCIO FEMMINILE ALLA VITA, AL LAVORO E ALLE ARTI  
 
Ancona, 29 settembre 2008 - Esiste una metodologia di lavoro differente nell´approccio femminile? E´ riconoscibile in questa un linguaggio differente, non codificato, che nasce dal corpo e si sviluppa in ritmi, maniere e frequenze diverse? A queste domande vuole rispondere il progetto Metodo Effe promosso da Silvia Fiorentino, Giovanna Curatola, Maria Del Pesce, Tamara Ferretti e Lucilla Niccolini e sostenuto dalla Provincia che partirà nella seconda metà del 2008 con un convegno e una mostra tutta al femminile dove segno, linguaggio e corpo si integrano, si rivela una diversa capacità di attrazione e di sentire, capace di coinvolgere lo spettatore con un immediato, forte approccio sensoriale ed emotivo. L´iniziativa mira a verificare la suggestiva ipotesi che, nell´approccio alla vita, al lavoro, alle arti, esista una metodologia tipicamente femminile attraverso la costruzione di un dibattito con e nel territorio su differenti tematiche e confronti disciplinari incrociati. "Un laboratorio-ricerca - sostengono le organizzatrici - con una stretta interazione tra teoria e pratica, per porci domande su di noi, sulla nostra coscienza, sull´evoluzione politica. Le tappe della verifica - continuano - saranno collegate tra loro per accumulare le esperienze e poi donarle al territorio di partenza. E in tal senso, donare, va inteso come uno dei primi termini di cui ci approprieremo, di entità e di significato femminile". "È un progetto a cui la Provincia di Ancona crede molto - affermano la presidente Patrizia Casagrande e l´assessore alle Pari opportunità Eliana Maiolini - e sul quale ha deciso di investire importanti risorse. Del resto mi sembra che esista un´esigenza profonda, un bisogno sociale vero, di parlare di donne ma soprattutto di farle esprimere senza filtri, sui loro problemi e con i loro saperi. Il progetto Metodo Effe mira proprio a questo scegliendo come terreni privilegiati l´arte e la cultura per affermare la ricchezza e l´esistenza di un linguaggio e di una lettura della società diverse da quelle canoniche". .  
   
   
PAVIA LA TUTELA DEI MINORI CINQUE GIORNATE FORMATIVE DAL 4 OTTOBRE ECCO IL CORSO PER GLI ASSISTENTI SOCIALI  
 
Pavia, 29 settembre 2008 - L´associazione Donne Pavesi di Vigevano e Pavia è da sempre vicina ai problemi della formazione e della società relativi soprattutto alla famiglia ed ai minori in difficoltà. Quest´anno l’Associazione ha colto l´idea di Luca Bollati, Giudice Onorario del Tribunale dei Minorenni di Milano, di programmare un corso di formazione per assistenti sociali e professionisti che operano nell’ambito della tutela minorile, realizzato anche grazie al contributo dell’assessorato alle Attività Produttive, Lavoro e Formazione della Provincia di Pavia. L’idea nasce dalla considerazione che un’unità di tutela minori è, molto spesso, chiamata a rispondere all’urgenza. La complessità del lavoro e la necessità di risposte immediate conducono, a volte, a soluzioni valide solo nel breve periodo ma che, a medio – lungo termine determinano un riacutizzarsi degli elementi pregiudizievoli per i minori. Il corso si articolerà in cinque giornate formative: sabato 4 ottobre 2008; venerdì 10 ottobre 2008; venerdì 17 ottobre 2008; sabato 25 ottobre 2008 e sabato 8 novembre 2008 (info: www. Donnepavesi. It; tutelaminori@gmail. Com) Le aree critiche che il progetto vuole affrontare sono quelle dove più frequentemente gli operatori sociali hanno individuato difficoltà nella gestione del caso. I minori sottoposti a procedimento penale, ad esempio, sono un contesto spesso segnalato dagli operatori come non facilmente gestibile e, la misura della “messa alla prova”, in particolare, costituisce una progettazione ricca di incognite. Infine si è scelto di riflettere sugli equilibri che sono necessari nella gestione del conflitto e nell’attività di mediazione fra parti ed esigenze contrastanti. L’obiettivo comune delle giornate di lavoro è quello di trovare approcci concreti che coniughino la preparazione teorica, i vissuti personali degli operatori e la complessità di ogni singola situazione con le sue caratteristiche irripetibili. L’assessore provinciale alle Attività Produttive, Lavoro e Formazione, Angelo Ciocca, che ha sostenuto il progetto mette in evidenza la grande opportunità che viene offerta a tutti gli operatori del settore:”Di solito siamo abituati a collegare la formazione e l’aggiornamento quasi esclusivamente con il mondo della scuola o con le professioni tecniche. In effetti, anche nel sociale, al di là degli aspetti squisitamente psico-pedagogici, c’è una forte necessità di formazione aggiuntiva e di adeguamento delle competenze, in rapporto soprattutto all’ambito normativo, in rapida e costante evoluzione. Sostenendo questo progetto – conclude Angelo Ciocca - pensiamo di aver dato una prima risposta concreta a questa esigenza”. .  
   
   
BONUS BEBÈ: IN ARRIVO 5 MILIONI PER I GENITORI DEL LAZIO  
 
Roma, 29 settembre 2008 - Un contributo di 500 euro per sostenere la genitorialità. Complessivamente sono stati stanziati dalla Regione Lazio 5 milioni di euro per l’anno 2008. "La scelta di avere un figlio – ha dichiarato l´assessore regionale alle Politiche sociali Anna Salome Coppotelli – è fortemente condizionata da vincoli economici e da incertezze lavorative. Abbiamo raggiunto l´obiettivo di potenziare e rendere più flessibili i servizi all´infanzia come i micronidi, i nidi e gli asili nido, per agevolare la conciliazione dei tempi di cura con il lavoro. Generalmente sono le donne a sopportare i costi delle scelte di maternità in termini di rinuncia al lavoro e sono consapevoli che spesso la condizione di non occupazione, nel caso di uscita dal mondo del lavoro per la nascita di un figlio, diventa irreversibile” – ha continuato l’assessore. Per questo, la Regione ha adottato politiche sociali fortemente orientate in questo senso impegnandosi a fornire risposte alle famiglie, alle donne e alle giovani che prendono la decisione di avere un figlio. "Le donne che risiedono da almeno un anno nel territorio laziale devono presentare la domanda al comune di residenza - ha spiegato la Coppotelli - i requisiti richiesti sono la nascita o l´adozione dal 1 gennaio al 31 dicembre 2008 e l´indicatore della situazione economica (Isee) inferiore o uguale a 20mila euro”. Nel caso in cui i bambini vengano adottati l´adozione si intende realizzata se lasentenza è divenuta definitiva nel periodo compreso tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2008. Le domande di contributo devono essere presentate dalle donne aventi diritto al comune di residenza entro il 30 ottobre per le nascite o le adozioni avvenute nel periodo compreso tra il 1 gennaio e il 30 settembre 2008. Entro e non oltre il 31 gennaio 2009 per le nascite o le adozioni avvenute nel periodo compreso tra il 1 ottobre e il 31 dicembre 2008. .  
   
   
BASILICATA: CONCLUSO DONNE & IMPRENDITRICI, UN’IMPRESA POSSIBILE  
 
 Potenza, 29 settembre 2008 - Il 30% di imprese al femminile della Basilicata è un buon dato di partenza, ma occorre studiare formule di orientamento e sostegno allo start up che vadano oltre la legge 215, coinvolgendo tutti gli attori istituzionali che ruotano intorno al tema per consentire un ulteriore salto di qualità. E’ stato questo il motivo di fondo del convegno "Donne & Imprenditrici, un´impresa possibile" organizzato da Unioncamere e Regione Basilicata a conclusione del Programma per la formazione imprenditoriale e per i servizi di consulenza ed assistenza relativi al 6° bando della legge 215, per l’imprenditoria femminile. “Il percorso messo in campo dal sistema camerale lucano, in prima linea nell’affiancamento alla Regione, ha certamente fornito un’opportunità in più per avvicinare l’universo femminile all’impresa – ha dichiarato il presidente di Unioncamere Basilicata, Pasquale Lamorte -. Molte sono state le manifestazioni di interesse, oltre 100 le imprenditrici o aspiranti tali che hanno seguito i nostri corsi di orientamento e formazione, a testimonianza di un fermento reale che speriamo possa concretizzarsi in un nuovo trend positivo a livello di demografia imprenditoriale, dopo le perdite subite negli ultimi anni a causa della difficile congiuntura in atto. Siamo convinti che siano questi i modelli di base da perseguire e da consolidare. A livello macro, tuttavia, occorre avviare un ragionamento su forme nuove di sostegno e, soprattutto, adottare misure straordinarie per combattere l’emergenza dovuta alla fuga dei cervelli e alla mortalità delle imprese lucane”. Concorde sull’efficacia del modello che ha visto in sinergia Regione e Unioncamere Basilicata Rosa Gentile, Presidente Nazionale Donna Impresa – Confartigianato, la quale ha proposto la formazione di un tavolo regionale di lavoro che vada oltre la legge 215, prendendo anche ad esempio le buone prassi nazionali, aiutando a programmare le politiche a sostegno delle imprese al femminile attraverso meccanismi che migliorino l’accesso al credito e favoriscano la conciliazione vita-lavoro, nonché a norme non penalizzanti per le imprenditrici in maternità. Teresa Capece Galeota dell’Ipi, in rappresentanza del Ministero dello Sviluppo Economico, ha confermato che sono in atto ragionamenti su nuove norme a sostegno dell’impresa al femminile e che su questo piano sta interagendo il Ministero delle pari Opportunità. Mariangela Gritta Grainer, esperta Retecamere, ha parlato di impresa al femminile come del segmento più dinamico dello sviluppo del Paese. “Le Pmi in rosa sono triplicate negli ultimi anni ma rappresentano ancora solo il 25% delle imprese totali. La 215 ha fatto molto, pur con le rigidità che hanno creato non poche rinunce alle aspiranti imprenditrici, ma è il momento di ripensare a nuove forme di accompagnamento per avvicinarsi alla soglia Ue del 56% di occupazione al femminile, il che produrrebbe un +7% del Pil. Tra le donne occupate e chi è in cerca di lavoro il tasso in Italia è ben al di sotto del 50%, segmentando il dato, si scopre che tra le “donne sposate” e tra le “donne con figli” la percentuale precipita a livelli molto bassi. Il paradosso è che le donne lavorano meno ma fanno anche meno figli, per cui c’è qualcosa che non torna. E’ il momento di spendere le energie pubbliche per dare più protagonismo alle Regioni perché dotino i territori di servizi per lo start up e l’accompagnamento alle imprese”. Un messaggio raccolto dal Direttore generale del Dipartimento Attività Produttive, Abdrea Freschi, e dall’assessore Regionale al ramo, Vincenzo Folino, il quale si è detto molto preoccupato per la stagnazione economica in atto - che coinvolge tanto le multinazionali quanto le piccole imprese, sia pure per cause diverse - ma allo stesso tempo ha invitato istituzioni e attori privati ad un maggiore protagonismo: “Dobbiamo individuare nuovi strumenti strategici da mettere in campo a favore di giovani e delle donne, e per questo abbiamo bisogno del contributo di tutti, soprattutto di chi ha idee innovative, partendo da modelli che funzionano come questo Programma, dall’individuazione delle eccellenze a livello locale, da testimonial che facciano passare con maggiore facilità un messaggio positivo perché rappresentano esempi concreti di come si possa fare realmente impresa anche qui in Basilicata”. .  
   
   
“SOCIALMENTE ‘08” DEDICATO ALLE VIOLENZE AL QUOTIDIANO: NO REPRESSIONE, MA PREVENZIONE E SOLIDARIETA  
 
Perugia, 26 settembre 2008 – Tratta e traffico di esseri umani, crisi delle famiglie e disagio dei minori, morti sul lavoro, violenza di genere, sfruttamento dei lavoratori: sono le principali tematiche che saranno discusse nell’ambito di “Socialmente ‘08” il “contenitore” di approfondimento e riflessione sulle questioni sociali che ritorna in Umbria dal 29 settembre al 4 ottobre. L’iniziativa, intitolata quest’anno “Violenze al quotidiano”, è organizzata dall’assessorato alle politiche sociali e abitative della Regione Umbria, gli otto Comuni dell’Alto Tevere Umbro (Citerna, Città di Castello, Lisciano Niccone, Monte Santa Maria Tiberina, Montone, Pietralunga, San Giustino, Umbertide), i Comuni di Marsciano, Perugia e Terni, con il patrocinio della Provincia di Perugia e la collaborazione di cooperative e associazioni. “Socialmente ‘08”, presentata stamani a Città di Castello dall’assessore regionale Damiano Stufara e dai sindaci e assessori alle politiche sociali dei Comuni interessati, è un appuntamento inserito nel Circuito Civitas la rete che organizza eventi e attività che coinvolgono realtà territoriali in tutta Italia. “Per la sua caratteristica itinerante sul territorio - ha detto l’assessore Stufara – la nuova edizione di ‘Socialmente’ assume per la Regione Umbria un significato importante perchè arriva nella fase di stesura del nuovo Piano sociale e, di conseguenza, arricchisce la fase partecipativa avviata da tempo. Quest’anno sarà affrontato un tema delicato che negli ultimi tempi ha visto aumentare le problematiche ad esso legate – ha detto l’assessore Stufara – Vogliamo affrontare questa tematica cercando di riflettere sull’argomento per poi attivare delle politiche comunitarie non basate sulla repressione, ma sulla prevenzione e che sappiano esaltare la solidarietà”. “La Regione Umbria ha scelto di riflettere sulla tratta degli esseri umani, sul disagio dei minori, morti bianche e violenza di genere, tematiche - ha precisato l’assessore – che ci vedono impegnati con interventi significativi. Per fronteggiare il fenomeno dello sfruttamento degli esseri umani, in particolare dei minori presente anche nel territorio umbro, la Giunta regionale ha messo a punto un progetto da realizzare attraverso i Comuni, dal titolo “Nonsitratta” e che prevede azioni a favore di minori accompagnati e non accompagnati vittime di reati di sfruttamento e delle madri in difficoltà con a carico bambini”. Costo complessivo del progetto è di 58 mila euro di cui 33 mila di finanziamento nazionale, 25 mila di co-finanziamento ripartito tra la Regione Umbria, che ha proposto il programma di lavoro, e i Comuni di Terni e Perugia. “Il fenomeno dello sfruttamento dei minori – ha detto l’assessore regionale alle politiche sociali, Damiano Stufara – è significativo anche nella nostra regione dove questi bambini arrivano con il sogno di una vita migliore per poi finire, nella maggior parte dei casi, in circuiti devianti o si riducono a chiedere l’elemosina in giro per le città. E’ indispensabile avere una visione chiara del problema e intervenire per evitare che questi ragazzi e bambini rimangano nelle mani della criminalità organizzata, lavorando in un’ottica di prevenzione, di inclusione sociale e rifuggendo qualsiasi deriva emergenzialistica che riduce tutto al problema di ordine pubblico”. “Traffico e tratta di esseri umani: nuove forme di schiavitù nel terzo millennio”, è il titolo dell’incontro in programma a Perugia giovedì 2 ottobre al quale interverrà il procuratore nazionale antimafia, Pietro Grasso. “Mai Più violenze – Mille Azioni e Interventi Per Impedire Ulteriori violenze” è l’iniziativa attivata per contrastare il fenomeno del maltrattamento e degli abusi sessuali, fisici e psicologici sulle donne. Il progetto che conta 36 partner, è tra i primi in Italia a sperimentare un nuovo modello di intervento per fronteggiare situazioni drammatiche che colpiscono le donne non solo fuori, ma anche e soprattutto tra le mura domestiche. “Ancora oggi – ha precisato l’assessore Stufara - nella nostra regione la percezione del fenomeno oscilla tra la poca consapevolezza e le comprensibile paure suscitate dai delitti di Perugia e Marsciano che, comunque, impongono alle istituzioni, ma anche ai singoli, alle associazioni e al privato sociale, di agire per costruire un modello di intervento partecipato che possa incidere sui rapporti di genere”. Una ragione in più per parlare e analizzare il fenomeno durante il convegno “Violenza di genere: uscirne si può” che si terrà sabato 4 ottobre a Marsciano. A proposito delle morti sui luoghi di lavoro l’assessore ha ricordato che la Regione ha istituito un fondo di solidarietà per le famiglie. .  
   
   
PARI OPPORTUNITA’: PROGETTO CONTRO VIOLENZA SULLE DONNE  
 
Venezia, 29 settembre 2008 - “Siamo particolarmente orgogliosi di essere l’unica regione che ha creato e consolidato una vera rete di riferimenti e di servizi a sostegno delle pari opportunità, dedicando risorse e coltivando professionalità e interessi che partono dai banchi della scuola”. A dirlo è l’assessore regionale ai diritti umani e alle pari opportunità Isi Coppola, dopo che la giunta regionale ha approvato i bandi 2008 per la presentazione di progetti finalizzati alla promozione delle pari opportunità tra uomo e donna da parte delle scuole e degli enti locali del Veneto. L’assessore Coppola sottolinea in particolare che il bando per le scuole in questi anni ha riscosso un grandissimo successo e ha favorito nelle giovani generazioni - e non solo nella componente femminile – lo sviluppo di una forte sensibilità in materia di pari opportunità. “Per proseguire su questa strada – aggiunge - nel bando 2008 riservato ai progetti delle scuole abbiamo inserito come tematiche da sviluppare la partecipazione della componente femminile allo sviluppo sociale, culturale ed economico di un territorio e le pari opportunità nella Costituzione italiana e nella normativa comunitaria e internazionale. Il risultato a cui puntiamo è portare i giovani ad avvicinarsi alle istituzioni e a ridurre il gap di rappresentanza al femminile che ci distanzia dal resto d’Europa”. L’assessore Coppola ha infine annunciato che nell’ambito di questo processo di sensibilizzazione sui temi legati ai diritti delle donne tra breve sarà messo in campo anche un progetto regionale per la prevenzione e il contrasto della violenza, in particolare in ambito familiare. “E’ un aspetto in gran parte ancora sommerso – sottolinea l’assessore Coppola – che richiede una canale d’intervento dedicato, con specificità diverse, e che vedrà il coinvolgimento delle forze dell’ordine, delle Ulss, dei medici di base e di quanti si occupano a vario titolo del contrasto di questa emergenza sociale, che richiede di essere affrontata con la giusta sensibilità”. .