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Notiziario Marketpress di Lunedì 20 Ottobre 2008
PARLAMENTO EUROPEO, SESSIONE PLENARIA DEL 20 - 23 OTTOBRE 2008: CONCLUSIONI DEL CONSIGLIO EUROPEO UN PROGRAMMA PER TUTELARE I MINORI DAI PERICOLI DI INTERNET NORME PIÙ CHIARE PER I DIVORZI DI COPPIE INTERNAZIONALI E´ EFFICACE LA RACCOLTA DEI DATI PERSONALI DEI PASSEGGERI?  
 
 Strasburgo, 20 ottobre 2008 - I Punti Forti Della Sessione Lunedì 20 ottobre - Un programma per tutelare i minori dai pericoli di Internet - Il Parlamento è chiamato a adottare un programma, dotato di 55 milioni di euro, che mira a proteggere i minori che usano Internet e altre tecnologie di comunicazione, come i telefoni cellulari. A tal fine sosterrà azioni di sensibilizzazione del pubblico, lotta contro i contenuti illeciti e i comportamenti dannosi in linea, promozione di un ambiente in linea più sicuro e la creazione di una base di conoscenze. Particolare attenzione è attribuita alla pedopornografia e all´adescamento on line (relazione Angelilli). Norme più chiare per i divorzi di coppie internazionali - Il Parlamento è consultato su una proposta di regolamento che intende chiarire le norme sulla competenza giurisdizionale, sul riconoscimento e sull´esecuzione delle decisioni in materia matrimoniale, e quelle sulla legge applicabile, introducendo un certo grado di autonomia delle parti. I deputati insistono sulla necessità di garantire a entrambi i coniugi le informazioni sulle conseguenze giuridiche e sociali della scelta della giurisdizione e della legge applicabile (relazione Gebhardt). E´ efficace la raccolta dei dati personali dei passeggeri? - Le interrogazioni a Consiglio e Commissione apriranno un dibattito in Aula sulla raccolta dei dati personali dei passeggeri aerei. I deputati chiedono di dimostrare l´efficacia e l´adeguatezza di tale sistema e la necessità di un´azione Ue. Ma anche di spiegare come ciò si integra nella strategia Ue sui controlli alle frontiere e come è possibile garantire che i dati non siano utilizzati per altre finalità. Il Parlamento adotterà una risoluzione nel corso della sessione di novembre. Un nuovo quadro normativo a tutela del lavoro interinale - L´aula è chiamata a adottare una direttiva che stabilisce un quadro normativo Ue a tutela dei lavoratori tramite agenzia interinale. Sancisce quindi il loro diritto a godere di condizioni d´occupazione almeno identiche a quelle applicabili ai dipendenti veri e propri, inclusi i diritti di essere informati sui posti vacanti nelle imprese in cui operano e ad esservi assunti, nonché di accedere alle strutture collettive (mense, asili nido e trasporti) e alle attività di formazione disponibili (relazione Désir). Martedì 21 ottobre - Conclusioni del Consiglio europeo - Il Presidente Sarkozy e la Commissione illustreranno all´Aula le conclusioni cui sono giunti i Capi di Stato e di governo nel corso del Vertice del 15 e 16 ottobre dedicato alla crisi finanziaria mondiale, al trattato di Lisbona, al patto per l´immigrazione e l´asilo, alle questioni ambientali ed energetiche nonché alla situazione in Georgia e alle relazioni con la Russia. Il Parlamento adotterà una risoluzione. Partenariato con il Vietnam e diritti dell´uomo - Un´interrogazione al Consiglio e alla Commissione aprirà un dibattito in Aula sul rispetto dei diritti dell´uomo in Vietnam in vista dei negoziati tra l´Ue e tale paese volti alla conclusione di un nuovo accordo di partenariato. I deputati rilevano che il Vietnam è uno Stato fondato sul solo partito comunista, che controlla sindacati, organizzazioni religiose e media. In Vietnam sono poi documentate violazioni delle libertà politiche e di culto ed è praticata in modo crescente la pena di morte. Body scanner negli aeroporti, e la privacy? - Un´interrogazione alla Commissione aprirà un dibattito in Aula sulla proposta di autorizzare negli aeroporti Ue l´installazione di body scanner che consentono di visualizzare una persona come se fosse nuda. Ritenendo che ciò intacchi i diritti fondamentali, i deputati chiedono lumi alla Commissione sulla concreta applicazione della misura e sulle possibilità di evitarla, e la sollecita a condurre una valutazione d´impatto e una consultazione pubblica. Il Parlamento adotterà una risoluzione. Tasse aeroportuali: un quadro comune per gli scali con più di 5 milioni di passeggeri - Il Parlamento è chiamato a adottare una direttiva che istituisce un quadro di norme comuni che disciplini gli aspetti fondamentali dei diritti aeroportuali e le modalità della loro fissazione, applicabili ai 69 aeroporti dell´Ue (di cui 8 italiani) che contano un traffico superiore a 5 milioni di passeggeri. Le tasse aeroportuali non dovranno discriminare gli utenti, i quali avranno il diritto di essere consultati e informati sulle modalità di fissazione e sugli importi delle tariffe (relazione Stockmann). Promuovere veicoli ecologici con gli appalti - Il Parlamento è chiamato ad approvare una direttiva volta a favorire l´introduzione di veicoli puliti e a basso consumo che impone agli enti pubblici e privati di ricorrere a criteri ambientali nell´aggiudicazione di appalti che riguardano veicoli per il trasporto su strada. Tra questi figura il consumo energetico e le emissioni di Co2 lungo tutto l´arco della vita dei mezzi di trasporto. Resta possibile attribuire una preferenza a veicoli alimentati a idrogeno, Gpl e gas naturale compresso (relazione Jorgensen). Bilancio 2009 - Deplorando i tagli apportati dal Consiglio a un già modesto progetto preliminare di bilancio per il 2009, una relazione all´esame dell´Aula propone di aumentare la dotazione di alcune voci prioritarie, quali la crescita e l´occupazione, la lotta ai cambiamenti climatici, la sicurezza, la politica sociale, la coesione e l´azione esterna. Sottolinea poi che il Parlamento ha deciso di promuovere attività di informazione per le elezioni europee del 2009, coinvolgendo maggiormente i giovani (relazioni Haug e Lewandowski). Mercoledì 22 ottobre - Approvazione della nuova commissaria al commercio - A seguito delle dimissioni di Peter Mandelson per tornare alla politica nazionale, il Parlamento è chiamato ad approvare la nomina della Baronessa Cathy Ashton quale commissaria al commercio, sulla base dei risultati delle sua audizione davanti la pertinente commissione parlamentare (il 20. 10. 2008). Norme armonizzate sull´autorizzazione delle variazioni ai medicinali -Il Parlamento è chiamato a adottare una direttiva che rende applicabile a tutti i medicinali gli stessi criteri di valutazione, approvazione e gestione amministrativa delle variazioni apportate dopo la loro prima commercializzazione, che siano stati autorizzati a livello nazionale o comunitario. Tali variazioni possono riguardare l´introduzione di nuove indicazioni terapeutiche o di un nuovo metodo di somministrazione. Lo scopo è garantire la salute pubblica e ridurre gli oneri amministrativi (relazione Grossetête). Multiproprietà: nuove norme a tutela dei consumatori - L´aula è chiamata a adottare una direttiva volta rafforzare la tutela dei consumatori mediante il ravvicinamento delle norme nazionali relative a taluni aspetti della commercializzazione, vendita e rivendita della partecipazione a una multiproprietà e a prodotti per le vacanze di lungo termine. Sono definite una serie di garanzie riguardo alle informazioni da fornire prima della firma dei contratti, alla lingua da usare, al diritto di recesso senza costi e al divieto di pagamenti anticipati (relazione Manders). Giovedì 23 ottobre - Una risposta europea agli atti di pirateria in mare? - I cargo, i pescherecci e le navi da crociera che transitano dal mar Cinese Meridionale, dagli stretti di Malacca e di Singapore, dal golfo di Guinea e, soprattutto, dal Corno d´Africa, sono confrontati negli ultimi tempi a una recrudescenza di atti di pirateria che ostacolano il commercio e le attività economiche, mettendo a repentaglio l´incolumità dei beni e delle persone. Sulla base del dibattito tenutosi in Aula a fine settembre, il Paramento adotterà una risoluzione. Chi è il vincitore del Premio Sacharov? - Hu Jia, Alexandr Kozulin e l´abate Apollinaire Malu Malu sono i tre finalisti dell´edizione 2008 del Premio Sacharov per la libertà di pensiero, che il Parlamento europeo assegna a persone o organizzazioni che si distinguono nella difesa dei diritti umani e della democrazia. Il Presidente annuncerà il nome di colui che, tra i tre candidati, sarà insignito del Premio nel corso di una sessione solenne a dicembre, in coincidenza del 60° Anniversario della Dichiarazione dei diritti dell´uomo. . .  
   
   
CONSIGLIO EUROPEO DI BRUXELLES 15 E 16 OTTOBRE 2008 CONCLUSIONI DELLA PRESIDENZA  
 
Bruxelles, 20 ottobre 2008 - Il Consiglio europeo si è riunito il 15 e 16 ottobre 2008 in un contesto contrassegnato dalla crisi economica e finanziaria internazionale. Il Consiglio europeo ha espresso la propria determinazione ad agire di concerto e globalmente per tutelare il sistema finanziario europeo ed i depositanti. Il Consiglio europeo ha confermato l´obiettivo di un accordo d´insieme sul dossier "energia/cambiamento climatico" entro la fine dell´anno. È giunto ad un accordo in merito ad un´accelerazione dei lavori in materia di sicurezza energetica. Ha adottato il Patto europeo sull´immigrazione e l´asilo. Sul piano esterno, ha stilato un bilancio sull´attuazione dell´accordo dell´8 settembre da parte della Russia, sulla situazione in Georgia e sulle relazioni dell´Ue con i suoi vicini orientali. Il Consiglio europeo ha ascoltato l´analisi del Primo ministro irlandese riguardante il referendum in Irlanda sul trattato di Lisbona; ritornerà sulla questione in dicembre. Il Consiglio europeo ha avallato la composizione del gruppo di riflessione sul futuro dell´Unione. La riunione del Consiglio europeo è stata preceduta da una presentazione del sig. Hans-gert Pöttering, presidente del Parlamento europeo, seguita da uno scambio di opinioni. Situazione Economica E Finanziaria - 1. Di fronte alla crisi finanziaria, il Consiglio europeo esprime la sua determinazione ad agire in modo coordinato ed esaustivo per ripristinare il buon funzionamento del sistema finanziario, assicurare in tal modo il finanziamento normale ed efficace dell´economia e ritrovare la via della crescita e dell´occupazione. 2. Il Consiglio europeo plaude ai provvedimenti adottati sin dall´inizio della crisi finanziaria dalla Banca centrale europea e dalle Banche centrali nazionali interessate e al positivo coordinamento con le banche centrali dei paesi partner. La liquidità del sistema finanziario sarà assicurata da tutte le autorità al fine di preservare la fiducia e la stabilità. 3. Il Consiglio europeo accoglie favorevolmente il piano d´azione concertata dei paesi della zona euro del 12 ottobre, di cui fa propri i principi1. Plaude altresì alle misure adottate degli Stati membri, appartenenti o meno alla zona euro, in conformità con i principi di tale piano e nel rispetto del Trattato. Le misure nazionali già approvate dalla Commissione continuano ad essere applicabili. Il Consiglio europeo invita gli Stati membri a provvedere affinché le loro future misure nazionali rispettino anche questi principi e a tener conto della possibile incidenza delle loro decisioni sugli altri Stati membri. 4. Il Consiglio europeo ribadisce l´impegno in base al quale saranno assunte in qualsiasi circostanza tutte le misure necessarie a preservare la stabilità del sistema finanziario, a sostenere le istituzioni finanziarie importanti, a evitare i fallimenti e ad assicurare la protezione dei depositi dei risparmiatori. Queste misure sono in particolare intese ad assicurare, in collegamento con le banche centrali e le autorità di vigilanza, liquidità sufficienti alle istituzioni finanziarie, a facilitare il loro finanziamento e ad apportare loro risorse in capitale affinché continuino a finanziare normalmente l´economia. Il Consiglio europeo ritiene che le misure di sostegno alle istituzioni finanziarie in difficoltà debbano essere corredate di misure atte ad assicurare la protezione dei contribuenti, la responsabilizzazione dei dirigenti e degli azionisti e la tutela degli interessi legittimi degli altri attori del mercato. 5. Nelle attuali circostanze eccezionali l´applicazione delle norme europee deve continuare a rispondere all´esigenza di intervenire in modo rapido e flessibile. Il Consiglio europeo appoggia l´attuazione in questo spirito, ad opera della Commissione, delle norme relative alla politica della concorrenza, in particolare agli aiuti di Stato, continuando nel contempo ad applicare i principi del mercato unico e del regime degli aiuti di Stato. 6. Al fine di permettere una reazione rapida ed efficace in una situazione di crisi, sarà istituito un meccanismo informale di allarme, di scambio di informazioni e di valutazione (cellula di crisi finanziaria). Tale meccanismo assocerà rappresentanti della presidenza in carica, del presidente della Commissione, del presidente della Bce (in collegamento con le altre banche centrali europee), del presidente dell´eurogruppo e dei governi degli Stati membri. Si baserà sulle strutture amministrative esistenti, potrà essere attivato in qualsiasi momento da uno Stato membro confrontato ad una crisi e assicurerà che le istituzioni e tutti gli Stati membri siano informati immediatamente e in modo riservato. Consentirà anche di provvedere al buon coordinamento delle azioni intraprese o da intraprendere. Il Consiglio europeo chiede al Consiglio di finalizzare quanto prima le modalità di costituzione e di finanziamento della cellula di crisi finanziaria. 7. Assicurare la fiducia nel sistema finanziario e bancario nonché la tutela degli interessi dei depositari e degli investitori presuppone anche che le istituzioni finanziarie attuino con rigore le raccomandazioni in materia di trasparenza degli impegni e dei rischi che assumono. 8. Il Consiglio europeo sottolinea la necessità di rafforzare la vigilanza del settore finanziario europeo, in particolare dei gruppi transnazionali, e di attuare con urgenza la tabella di marcia del Consiglio Ecofin, al fine di migliorare il coordinamento della vigilanza a livello europeo. Il Consiglio europeo si compiace in tale contesto della creazione, da parte della Commissione, di un gruppo ad alto livello. In un primo tempo il Consiglio europeo invita le autorità di vigilanza nazionali a riunirsi almeno una volta al mese per procedere a scambi di informazioni. Il Consiglio europeo sostiene l´accelerazione dei lavori in corso sul rafforzamento delle norme in materia di stabilità, ivi compresa la direttiva sui requisiti patrimoniali delle banche. Il Consiglio europeo invita inoltre a effettuare rapidamente un esame dell´imminente proposta legislativa della Commissione intesa a rafforzare l´inquadramento delle agenzie di rating e la vigilanza sulle medesime a livello europeo. Chiede decisioni rapide concernenti l´elaborazione di norme europee in materia di sicurezza dei depositi onde assicurare la protezione dei risparmiatori. Il Consiglio europeo si compiace della decisione presa in merito alle regole contabili e relativa interpretazione applicabili alle istituzioni finanziarie. Il Consiglio europeo invita inoltre a una riflessione più generale, in concertazione con i partner internazionali, sugli effetti che la contabilizzazione al giusto valore e ai prezzi di mercato avrebbe sulle istituzioni finanziarie e sul mercato, compresi i loro effetti prociclici. 9. Per trarre insegnamenti dalla crisi e ripristinare la fiducia del pubblico, il Consiglio europeo lancia un vigoroso appello affinché si responsabilizzino tutti gli attori del sistema finanziario in particolare del settore bancario. Sottolinea che le prestazioni reali dei dirigenti d´impresa devono riflettersi nella loro retribuzione, comprese le indennità di buonuscita ("paracadute d´oro") che dovrebbero essere assegnate in funzione del contributo effettivo del dirigente al successo dell´azienda. Parimenti, occorre provvedere affinché né il beneficio dei diritti di opzione né il regime retributivo, in particolare nel settore finanziario, comportino l´assunzione di rischi eccessivi o un estremo focalizzarsi sugli obiettivi a breve termine. Il Consiglio europeo esorta gli Stati membri ad adoperarsi affinché tali principi siano applicati e chiede al Consiglio di riferirgli entro la fine dell´anno in merito alle decisioni assunte. 10. A parte il settore finanziario, il Consiglio europeo sottolinea la sua determinazione a adottare le misure necessarie per sostenere la crescita e l´occupazione. Invita la Commissione a formulare entro la fine dell´anno proposte adeguate, in particolare per preservare la competitività internazionale dell´industria europea. Il Consiglio europeo sottolinea che la prosecuzione delle riforme strutturali continua ad essere più che mai importante per contribuire ad una ripresa della crescita e al miglioramento della situazione occupazionale in Europa. Il sostegno all´attività economica presuppone un livello di finanziamento sufficiente. Il Consiglio europeo plaude alla decisione della Banca europea per gli investimenti di mobilitare 30 miliardi di euro a sostegno delle Pmi europee, ed al suo impegno a rafforzare la propria capacità di intervento in relazione a progetti di infrastruttura. Esorta la Bei ad assumersi una maggiore parte di rischio nel finanziamento delle Pmi. 11. Le politiche di bilancio devono continuare a iscriversi nel quadro del Patto di stabilità e crescita riveduto, la cui applicazione dovrebbe anch´essa riflettere le circostanze eccezionali che attraversiamo, come previsto dalle regole che lo disciplinano. 12. L´unione europea deve consacrarsi, unitamente ai suoi partner internazionali, ad una vera e esauriente riforma del sistema finanziario internazionale, fondata sui principi di trasparenza, solidità bancaria, responsabilità, integrità e governanza mondiale. L´obiettivo è quello di assumere tempestivamente decisioni in materia di trasparenza, norme di regolamentazione mondiali, supervisione transfrontaliera e gestione delle crisi, di prevenire i conflitti di interesse e di creare un sistema di allarme rapido in modo da instaurare la fiducia tra i consumatori e gli investitori in tutti i paesi. L´unione intraprenderà rapidamente le opportune iniziative in concertazione con i principali partner e le istituzioni finanziarie internazionali interessate. Tali iniziative formeranno oggetto di una preparazione approfondita in seno all´Ue. 13. Il Consiglio europeo esprime la sua solidarietà nei confronti degli sforzi compiuti dall´Islanda, paese strettamente integrato nel mercato unico dell´Ue attraverso l´accordo See e che necessita del sostegno della comunità internazionale; si attende da tale paese il rispetto degli impegni assunti a livello internazionale. 14. Il Consiglio europeo ha preso atto della relazione elaborata dalla presidenza, in collaborazione con la Commissione, riguardante la volatilità dei prezzi del petrolio. Invita il Consiglio a proseguire rapidamente i lavori in merito e invita, nell´immediato, la Commissione ad intraprendere le azioni necessarie per promuovere la trasparenza delle scorte commerciali di petrolio nonché l´efficienza energetica, segnatamente in collegamento con la Banca europea per gli investimenti Trattato Di Lisbona - 15. Il Consiglio europeo, nel ricordare le sue conclusioni del giugno 2008, ha preso atto dell´analisi presentata dal Primo ministro irlandese, sig. Brian Cowen, riguardante i risultati del referendum sul trattato di Lisbona. Il governo irlandese proseguirà le sue consultazioni al fine di contribuire all´elaborazione di una prospettiva di soluzione della situazione. Su questa base il Consiglio europeo ha convenuto di tornare sulla questione nella riunione del dicembre 2008 al fine di definire gli elementi di una soluzione e una via comune da seguire. Energia E Cambiamento Climatico - 16. Il Consiglio europeo conferma la propria determinazione a tener fede agli impegni ambiziosi in materia di politica climatica ed energetica convenuti nel marzo 2007 e nel marzo 2008. In tale contesto chiede alla presidenza e alla Commissione di provvedere a un´intensificazione dei lavori nelle prossime settimane per permettere al Consiglio europeo di decidere nel dicembre 2008 soluzioni appropriate alle sfide che rappresenta la sua attuazione per tutti i settori dell´economia europea e per tutti gli Stati membri, considerando la situazione specifica di ciascuno, nell´ottica di un rapporto costo-efficacia soddisfacente rigorosamente definito. Sicurezza Energetica - 17. La sicurezza dell´approvvigionamento energetico rappresenta una priorità per l´Unione europea. Essa implica la responsabilità e la solidarietà di tutti gli Stati membri. A tal fine, e tenendo conto della relazione della presidenza1, il Consiglio europeo decide di intensificare i lavori in corso, adottando i seguenti orientamenti e invitando la Commissione, per quanto necessario, a presentare le proposte o iniziative corrispondenti: a) mettere a punto, prima della fine della legislatura, il pacchetto legislativo relativo al mercato interno dell´energia elettrica e del gas; b) accelerare l´attuazione del piano d´azione europeo sull´efficienza energetica e del piano strategico per le tecnologie energetiche; c) proseguire con determinazione la diversificazione delle fonti energetiche, alla quale contribuiscono direttamente le misure del pacchetto "energia/clima"; d) promuovere un miglior funzionamento del mercato, segnatamente mediante una maggiore trasparenza in relazione ai flussi e alle scorte e tramite lo scambio di informazioni sui bisogni e le risorse a lungo termine; e) sviluppare meccanismi di crisi che consentano di far fronte a interruzioni temporanee dell´approvvigionamento; f) rafforzare e completare le infrastrutture critiche, in particolare le reti transeuropee di trasporto dell´energia e i terminali di gas naturale liquefatto; particolare attenzione sarà prestata sia alle interconnessioni sia alla connessione dei paesi più isolati del territorio europeo, all´articolazione delle reti transeuropee con le infrastrutture di approvvigionamento, nonché alla necessità di diversificare sia le fonti sia le rotte. Il Consiglio europeo appoggia l´iniziativa della Commissione volta a stabilire un piano d´azione per accelerare le interconnessioni nella regione baltica. A tal fine sarà fissato entro la fine dell´anno un calendario dei lavori; g) sviluppare le relazioni dell´Unione, nel settore energetico, con i paesi produttori e di transito in un´ottica di stabilità dell´approvvigionamento e di diversificazione delle fonti di energia e delle rotte di approvvigionamento. A tale riguardo, il Consiglio europeo accoglie con favore le iniziative adottate da diversi Stati membri in materia di sicurezza energetica, in particolare la riunione con i paesi del Mar Caspio e con i paesi di transito che sarà organizzata dalla presidenza ceca nella primavera del 2009. 18. Il Consiglio europeo ritornerà su questa tematica nella riunione del marzo 2009, al fine di stilare un bilancio sull´avanzamento dei lavori, anche alla luce della prossima analisi strategica della politica energetica a cura della Commissione, e di adottare le decisioni necessarie. Patto Europeo Sull´immigrazio_e E L´asilo - 19. Il Consiglio europeo ha adottato il Patto europeo sull´immigrazione e l´asilo1, che sancisce l´impegno dell´Unione europea e degli Stati membri ad attuare una politica giusta, efficace e coerente a fronte delle sfide e delle opportunità rappresentate dalle migrazioni. Il Patto costituisce ormai per l´Unione ed i suoi Stati membri il fondamento di una politica comune dell´immigrazione e dell´asilo, ispirata a uno spirito di solidarietà tra gli Stati membri e di cooperazione con i paesi terzi. Tale politica comune deve fondarsi su una gestione adeguata dei flussi migratori, nell´interesse non solo dei paesi di accoglienza ma anche dei paesi d´origine e del migrante stesso. 20. I principi fondamentali enunciati nel Patto si concretano in una serie di misure da attuare immediatamente a livello sia di Unione europea sia nazionale. Peraltro, ad essi s´ispirerà parimenti il futuro programma di lavoro dell´Unione europea, che la Commissione proporrà nel maggio 2009 in previsione di una sua messa a punto sotto presidenza svedese. L´attuazione del patto sarà oggetto di un dibattito annuale a decorrere dal Consiglio europeo del giugno 2010. Seguito Del Consiglio Europeo Del 1º Settembre 2008 21. Il Consiglio europeo prende atto con soddisfazione del ritiro delle truppe russe dalle zone adiacenti all´Ossezia del Sud e all´Abkhazia, come ulteriore passo fondamentale nell´attuazione degli accordi del 12 agosto e dell´8 settembre, nonché dell´avvio, a Ginevra, delle discussioni internazionali previste da tali accordi. Il Consiglio europeo chiede alla Commissione ed al Consiglio di portare avanti una valutazione esauriente e approfondita della relazione Ue-russia nella prospettiva del prossimo vertice previsto per il 14 novembre prossimo a Nizza. Di essa si terrà conto nel proseguimento dei negoziati di un nuovo accordo di partenariato con la Russia. 22. L´unione europea è risoluta a mantenere, in particolare attraverso la politica di vicinato, il sostegno ai suoi vicini orientali nei loro sforzi di modernizzazione economica e di democratizzazione. Il Consiglio europeo sottolinea al riguardo l´importanza dell´esito del vertice Ue-ucraina tenutosi a Parigi ed esorta a rafforzare le relazioni tra l´Unione e la Repubblica moldova e la Georgia in conformità delle conclusioni del Consiglio del 13 ottobre. Incarica il Consiglio di procedere ad un esame preliminare delle proposte relative ad un futuro «partenariato orientale» dell´Unione europea che la Commissione intende presentare già a partire da novembre. Gruppo Di Riflessione - 23. Il Consiglio europeo ha approvato la proposta, avanzata dal presidente del gruppo di riflessione e dai due vicepresidenti, relativa alla composizione del gruppo stesso, riportata nell´allegato delle presenti conclusioni. Il gruppo avvierà i propri lavori non appena possibile e condurrà la sua riflessione in conformità del mandato adottato dal Consiglio europeo del dicembre 2007. Il Segretariato generale del Consiglio apporterà al gruppo un sostegno materiale e logistico. .  
   
   
CAMBIAMENTI CLIMATICI: LE PROIEZIONI INDICANO CHE L’UE È SULLA BUONA STRADA PER RAGGIUNGERE GLI OBIETTIVI DI KYOTO  
 
 Bruxelles, 20 ottobre 2008 - L’Ue e gran parte degli Stati membri sono sulla buona strada per quanto riguarda il rispetto degli impegni assunti a Kyoto di ridurre o limitare le emissioni di gas serra: questo è quanto emerge dalla relazione annuale della Commissione sui progressi realizzati in questo campo. Dalle ultime proiezioni degli Stati membri risulta che l’Ue-15 riuscirà a conseguire l’obiettivo di riduzione dell’8% grazie alle politiche e misure già adottate, all’acquisto di crediti di emissione derivanti da progetti realizzati in paesi terzi e alle attività silvicole in grado di assorbire il carbonio dall’atmosfera. Altre misure attualmente all’esame in alcuni Stati membri dovrebbero contribuire a ridurre le emissioni di un altro 3,3% e permettere così all’Ue-15 di ottenere risultati migliori rispetto agli obiettivi fissati. Il commissario all’Ambiente, Stavros Dimas, ha dichiarato: “Le ultime proiezioni sono un segnale positivo perché dimostrano che l’azione coordinata dell’Europa finalizzata a realizzare gli obiettivi di Kyoto sta dando i suoi frutti. Ma Kyoto è solo il primo passo: adesso ci vuole un nuovo accordo internazionale sul clima che faccia proprie le consistenti riduzioni delle emissioni che l’Europa intende realizzare per il 2020 e oltre. Per questo è necessario mettere in atto le misure supplementari che gli Stati membri dell’Ue hanno in progetto e il Parlamento europeo e il Consiglio devono adottare in tempi brevi il pacchetto “Energia e cambiamenti climatici” proposto dalla Commissione. ” Impegni di Kyoto - Nell’ambito del protocollo di Kyoto i 15 paesi che costituivano l’Ue al momento dell´approvazione del protocollo (Ue-15) si sono impegnati a ridurre le proprie emissioni collettive di gas serra dell’8% nel periodo 2008-2012 rispetto ai livelli dell’anno di riferimento prescelto (che nella maggior parte dei casi è il 1990). Questo impegno collettivo si è tradotto in obiettivi nazionali di emissione differenziati per ciascuno degli Stati membri dell’Ue-15 e vincolanti ai sensi del diritto comunitario. Per l’Ue-27 non è stato invece fissato alcun obiettivo collettivo di riduzione delle emissioni. Dieci dei dodici Stati membri che hanno aderito all’Ue nel 2004 e nel 2007 hanno obiettivi individuali di riduzione nell’ambito del protocollo e devono abbattere le proprie emissioni del 6% o dell’8% rispetto ai livelli dei rispettivi anni di riferimento sempre nel periodo 2008-2012. Solo Cipro e Malta non hanno obblighi di riduzione. Proiezioni per l’Ue-15 e l’Ue-27 - Come anticipato in giugno (si veda Ip/08/965), nel 2006 – l’ultimo anno per il quale sono disponibili dati completi – le emissioni di gas serra dell’Ue-15 erano inferiori del 2,7% rispetto a quelle dell’anno di riferimento a fronte di una crescita economica del 40% circa nello stesso periodo. Per l’Ue-27 nel suo complesso, tra l’anno di riferimento e il 2006 le emissioni sono scese del 10,8%. La relazione della Commissione sui progressi realizzati[1], basata sulle ultime proiezioni[2] comunicate dagli Stati membri, mostra come le politiche e le misure esistenti (cioè quelle già in atto) dovrebbero essere in grado di ridurre le emissioni dell’Ue-15 del 3,6% rispetto a quelle dell’anno di riferimento entro il 2010, l’anno intermedio del periodo 2008-2012. Dieci dei 15 Stati membri dell’Ue-15 hanno manifestato l’intenzione di acquistare crediti derivanti da progetti di abbattimento delle emissioni realizzati in paesi terzi nell’ambito dei tre meccanismi di mercato previsti dal protocollo di Kyoto: lo scambio dei diritti di emissione a livello internazionale, il meccanismo di sviluppo pulito e l’attuazione congiunta. Queste iniziative dovrebbero far diminuire le emissioni di un ulteriore 3%, portando l’abbattimento complessivo al 6,6%. Le attività di forestazione e afforestazione, che creano dei “pozzi” biologici di assorbimento dell’anidride carbonica presente in atmosfera, dovrebbero a loro volta abbattere le emissioni di un 1,4%, portando così le riduzioni complessive all’8%, l’obiettivo fissato per l’Ue nel protocollo di Kyoto. In dieci Stati membri sono all’esame politiche e misure supplementari che, se messe in atto nella loro interezza, dovrebbero riuscire ad ottenere una diminuzione massima delle emissioni del 3,3%, garantendo così un ampio margine di sicurezza rispetto all’obiettivo di abbattimento dell’8%. Occorre inoltre ricordare che, nelle loro proiezioni, gli Stati membri non hanno tenuto completamente conto dei tetti massimi fissati per le quote di emissione da rilasciare nell´ambito del sistema Ue di scambio delle quote di emissione (Ets) per il periodo di scambio 2008-2012. Secondo le stime, per l´Ue-15 tale tetto dovrebbe far diminuire le emissioni del 3,3% rispetto ai livelli dell´anno di riferimento. Ulteriori informazioni: La relazione sui progressi realizzati per il conseguimento dell’obiettivo di Kyoto è reperibile al seguente indirizzo: http://ec. Europa. Eu/environment/climat/gge_progress. Htm Homepage della Dg Ambiente sui cambiamenti climatici: http://ec. Europa. Eu/environment/climat/home_en. Htm Proiezioni delle emissioni nel 2010 rispetto all’anno di riferimento
Politiche e misure esistenti Ricorso a meccanismi di Kyoto (governi) Uso dei pozzi di assorbimento Politiche e misure suppl. Tutte le misure, meccanismi di Kyoto e pozzi di assorbimento
Stato membro Emissioni anno rif. Kyoto Obiettivi Kyoto Proiezioni 2010 Effetto nel 2010 Effetto nel 2010 Effetto nel 2010 Proiezioni 2010 Divario proiezioni-obiettivi
Mtco2 % rispetto anno rif. % rispetto anno rif. % rispetto anno rif. % rispetto anno rif. % rispetto anno rif. % rispetto anno rif. % rispetto anno rif.
Austria 79,0 -13,0% 17,4% -11,4% -0,9% -18,4% -13,3% -0,3%
Belgio 145,7 -7,5% -3,7% -4. 8% 0,0% -8,5% -1,0%
Bulgaria 132,6 -8,0% -29,8% -5,2% -34,9% -26,9%
Cipro 6,0 nd 44,3% -2. 9% 41,4% nd
Repubblica ceca 194,2 -8,0% -25,1% -0,6% -3,1% -28,8% -20,8%
Danimarca 69,3 -21,0% -2,2% -6,1% -3,3% 0,0% -11,6% 9,4%
Estonia 42,6 -8,0% -62,8% -3,0% -65,7% -57,7%
Finlandia 71,0 0,0% 19,7% -2,0% -0,8% -17,4% -0,6% -0,6%
Francia 563,9 0,0% 0,8% -0,7% -4,3% -4,2% -4,2%
Germania 1232,4 -21,0% -22,5% -0,4% -3,3% -26,2% -5,2%
Grecia 107,0 25,0% 23,9% -1,1% -2,0% 20,8% -4,2%
Ungheria 115,4 -6,0% -24,9% -0,5% -25,4% -19,4%
Irlanda 55,6 13,0% 22,8% -6,5% -3,7% -0,2% 12,4% -0,6%
Italia 516,9 -6,5% 7,5% -4,0% -4,9% -3,2% -4,6% 1,9%
Lettonia 25,9 -8,0% -46,1% 0,0% -46,1% -38,1%
Lituania 49,4 -8,0% -30,4% 0,0% -30,4% -22,4%
Lussemburgo 13,167 -28,0% 3,1% -29,9% -1,1% -28,0% 0,0%
Malta 2,2 nd 61,8% 0,0% 61,8% nd
Paesi Bassi 213,0 -6,0% -2,2% -6,1% -0,1% 0,0% -8,4% -2,4%
Polonia 563,4 -6,0% -28,4% -0,5% 0,0% -29,0% -23,0%
Portogallo 60,1 27,0% 44,2% -9,6% -7,7% -4,0% 22,7% -4,3%
Romania 278,2 -8,0% -31,4% -3,9% -35,3% -27,3%
Slovacchia 72,1 -8,0% -18,4% -3,2% -21,6% -13,6%
Slovenia 20,4 -8,0% 6,7% -2,9% -8,3% -8,7% -13,2% -5,2%
Spagna 289,8 15,0% 52,0% -19,9% -2,0% -9,6% 20,5% 5,5%
Svezia 72,2 4,0% -2,7% -3,0% 0,0% -5,7% -9,7%
Regno Unito 776,3 -12,5% -19,4% -0,5% 0,0% -20,0% -7,5%
Ue-15 4265,5 -8,0% -3,6% -3,0% -1,4% -3,3% -11,3% -3,3%
Ue-27 5768,0 nd -10,1% -2,2% -1,1% -3,0% -16,3% nd
[1] Progressi verso il conseguimento degli obiettivi di Kyoto. Comunicazione della Commissione. Com(2008) 651 [2] Le proiezioni sono state compilate dall’Agenzia europea dell’ambiente. .
 
   
   
PARLAMENTOE EUROPEO: PIÙ EDUCAZIONE FINANZIARIA PER EVITARE CRISI FUTURE  
 
Bruxelles, 20 ottobre 2008 - L´onda lunga della crisi finanziaria, dopo i crack degli istituti finanziari e delle banche, ha raggiunto i piccoli risparmiatori che avevano investito parte dei loro risparmi. Conoscenza limitata dei prodotti e trend finanziari difficili da seguire hanno mietuto vittime fra la gente comune, con conseguenze pesanti sull´intera società. È per questo che l´eurodeputata bulgara Malinova Iotova del gruppo socialista (Pse), nella sua relazione d´iniziativa adottata in commissione parlamentare affari economici il 7 ottobre scorso, propone nuove misure per contrastare il fenomeno con corsi d´apprendimento e formazione adeguati, a partire dalle elementari. Educazione finanziaria - "Occorre partire con l´istruzione finanziaria sin dalle elementari, puntando in particolare su gruppi specifici d´età, ritiene la deputata, ed è per questo che proponiamo un sostegno finanziario di 1,5 miliardi di euro per il 2009" per programmi d´apprendimento. "Dobbiamo inoltre adottare principi comuni a livello europeo, lasciando l´implementazione ai singoli Stati membri". E sensibilizzare la gente sui rischi del mercato? "Sono convinta che una simile opera sarebbe stata positiva prima della crisi, mi riferisco ai livelli d´indebitamento, in particolare negli Usa. Malinova Iotova ritiene però che in Europa la situazione non vada molto meglio: "Troppi crediti concessi e pochi rimborsati". Un altro fenomeno preoccupante per la deputata bulgara sono i prestiti per i ragazzi, magari per internet o simili, incontrollabili dai genitori, o i mutui per le case, con clausole complicate e difficili da decifrare. "Pur se può sembrare assurdo, questa crisi è arrivata giusto in tempo e avrà affetti salutari, azzarda la deputata, molti cittadini capiranno quant´è grave tale problema, troppo indebitamento e troppa sicurezza dimostrano ancora una volta la necessità di più istruzione in questo campo". Qual è il suo consiglio ai cittadini? Oltre a rivedere cosa si fece negli Stati Uniti nel 1920, consiglio di fare attenzione alle nostre spese, ad esempio per l´elettricità, il cibo, il riscaldamento. Abbiamo veramente bisogno delle cose che compriamo? Dobbiamo essere più cauti con il nostro denaro ed educare i bambini a risparmiare". "Sono certa che anche questa crisi passerà, i risultati della riunione dei ministri della zona euro mostrano un nuovo intento di solidarietà. Coloro che osteggiano l´Unione europea e il Trattato di Lisbona possono ora toccare con mano perchè è necessario avere una Comunità europea". Il Parlamento europeo voterà la relazione nella sessione plenaria di Novembre. .  
   
   
ORGANIZZAZIONI EUROPEE E MULTINAZIONALI ALLEATE NELLA PROMOZIONE DI SALUTE E SICUREZZA NELL´AMBIENTE DI LAVORO  
 
 Bruxelles, 20 ottobre 2008 - Nove organizzazioni multinazionali paneuropee hanno dichiarato la propria disponibilità a schierarsi, per prime, tra i partner ufficiali della campagna Ambienti di lavoro sani e sicuri. Organizzata dall´Agenzia europea per la salute e la sicurezza sul lavoro (Eu-osha), la campagna si concentra sulla valutazione dei rischi esistenti in termini di salute e sicurezza con l´intento di ridurre infortuni e malattie professionali. In questo campo, infatti, la situazione va migliorata con una certa urgenza. Basti citare un dato estremamente eloquente: si stima che ogni tre minuti e mezzo qualcuno, nell´Unione europea, muoia per cause legate al lavoro. Tra le organizzazioni partecipanti, vi sono associazioni di datori di lavoro e dipendenti, multinazionali di vari settori industriali, strutture di ricerca e organizzazioni non governative. Dichiarando la propria disponibilità a schierarsi come partner ufficiali, tali organizzazioni si impegnano a partecipare attivamente alla campagna e a promuovere la valutazione di rischio come primo passo essenziale per una corretta gestione della salute e della sicurezza nell´ambiente di lavoro. “Siamo molto fieri che così tante organizzazioni note abbiano deciso di aiutarci in quest´opera di sensibilizzazione a un tema di indiscussa importanza”, ha detto Jukka Takala, Direttore dell´Agenzia. “La valutazione di rischio, fondamentale per evitare infortuni e malattie professionali, è un obbligo di legge in tutta l´Europa, ma alcune aziende ancora non valutano sistematicamente i loro rischi, il che si rispecchia nelle statistiche di infortuni e malattie professionali, dimostrando come occorrano ulteriori miglioramenti, soprattutto nelle piccole e medie imprese. L´alleanza con queste nove organizzazioni ci permette di potenziare l´effetto della campagna Ambienti di lavoro sani e sicuri, che già si configura come una delle più grandi campagne di informazione al mondo sui temi della salute e della sicurezza in ambito professionale. Ed è solo l´inizio, poiché siamo in contatto con tantissime altre organizzazioni che presto si uniranno al nostro progetto”. In concreto, i partner ufficiali promuovono la campagna Ambienti di lavoro sani e sicuri attraverso i loro canali di informazione, ne divulgano il materiale alle loro reti e organizzano attività proprie quali convegni, workshop, sessioni di formazione, eventi con i media e concorsi di manifesti. A sua volta, l´Agenzia le ricompensa attraverso forme intensive di promozione avvalendosi del suo sito web e della sua newsletter, con più di 38. 000 sottoscrittori. Inoltre, ogni partecipante riceve un certificato di partner e il suo impegno viene espressamente riconosciuto quando l´Agenzia presenta e promuove la campagna presso gli interessati a livello comunitario e i mezzi di comunicazione. Http://osha. Europa. Eu/en/campaigns/hw2008/partners .  
   
   
IN CONTINUO AUMENTO LA SPESA PER R&S DELLE AZIENDE EUROPEE  
 
Bruxelles, 20 ottobre 2008 - Secondo il quadro di valutazione degli investimenti industriali europei nella R&s ("Industrial R&d Investment Scoreboard") che è stato appena pubblicato, le aziende europee stanno incrementando i loro investimenti in ricerca e sviluppo (R&s) più velocemente delle loro controparti in Usa e Giappone. Il quadro di valutazione viene pubblicato annualmente e riporta i dati degli investimenti nella R&s delle 1000 aziende europee che maggiormente investono in R&s e dei 1000 maggiori investitori in R&s extraeuropei. Questo ultimo quadro di valutazione rivela che durante l´anno finanziario 2007-2008, tutte le 2000 aziende hanno aumentato i loro investimenti nella R&s del 9%, rispetto a un aumento del 10% nell´anno precedente. Le aziende europee hanno costantemente aumentato i loro investimenti nella R&s negli ultimi cinque anni: nel 2004-2005 le aziende Ue hanno incrementato i loro investimenti nella R&s di meno di 1%, ma nel 2007-2008 gli investimenti Ue sono cresciuti dell´8,8%. Per la prima volta l´aumento di investimenti nella R&s delle aziende Ue ha superato l´incremento dell´8,6% degli investimenti delle aziende americane. Intanto, l´incremento degli investimenti delle aziende Ue ha superato quello dell´industria giapponese per il terzo anno di fila. "Ci fa piacere che, nonostante la leggera caduta a livello mondiale, gli investimenti nella R&s nelle compagnie Ue sia cresciuto," ha commentato il commissario europeo per la ricerca e lo sviluppo Janez Potocnik. Le aziende ai primi tre posti della lista sono tutte americane. Al primo posto troviamo la Microsoft, che nello scorso anno ha speso 5,58 Mld Eur per la ricerca, seguita dalla General Motors (5,54 Mld Eur) e dalla Pfizer (5,53 Mld Eur). La prima azienda europea che incontriamo nella lista è l´azienda di telefonia mobile finlandese Nokia, che si aggiudica il quinto posto con un investimento nella R&s di 5,28 Mld Eur. Le uniche altre aziende europee presenti nella top ten erano i produttori tedeschi di automobili Volkswagen e Daimler. In totale, tra le prime 50 troviamo 18 aziende Ue, rispetto alle 20 americane e 9 giapponesi. Il settore famaceutico e delle biotecnologie rimane il maggiore investitore nella R&s a livello mondiale, rappresentando nel quadro di valutazione il 19% degli investimenti complessivi nella R&s da parte delle aziende. L´ue e la svizzera sono particolarmente ben rappresentate in questo settore, con aziende come Roche, Novartis e Astrazeneca che aumentano i loro investimenti nella R&s al di sopra del 20%. Un altro settore importante è quello dell´energia, dove i protagonisti negli ultimi anni hanno notevolmente aumentato la loro spesa per R&s. Nell´ambito di questo settore le aziende impegnate nelle forme di energia alternative, come quella eolica o solare, mostrano i tassi di crescita più alti. Tuttavia, il commissario Potocnik mette in guardia contro la compiacenza. "Il settore proivato della R&s in Europa rimane a 1% del Pil, tra segnali che indicano che le aziende europee investono sempre più nella R&s extraeuropea," ha fatto notare. "Pertanto, dobbiamo continuare nei nostri sforzi per rendere l´Europa un luogo più attraente per la R&s nelle aziende, attraverso la creazione di uno Spazio europeo della ricerca effettivo, per poter raggiungere gli obiettivi di Lisbona. " Per ulteriori informazioni, visitare: http://iri. Jrc. Ec. Europa. Eu/research/scoreboard_2008. Htm .  
   
   
SLOVENIA, DETTAGLIANTI "VINCONO" SUI FORNITORI  
 
Trieste, 20 ottobre 2008 - È quanto indica un sondaggio dell´Ufficio per la Tutela della Concorrenza: il rapporto di potere tra dettaglianti e fornitori in Slovenia privilegia chiaramente i dettaglianti, e comprende potenziali elementi che ostacolano la concorrenza nonché ingiustificate richieste di bonus aggiuntivi. Lo afferma il sito internet del governo sloveno. Il sondaggio ha riguardato le quattro maggiori catene al dettaglio della Slovenia, ha dichiarato Ales Kuhar della Facoltà Biotecnica, che ha realizzato il sondaggio: egli ha rilevato chi è maggiormente responsabile degli aumenti dei prezzi nell´ultimo anno. La situazione attuale permette ai dettaglianti di realizzare elementi contrari alla concorrenza. I fornitori, dal canto loro, sembrano favorevoli a incoraggiare i piccoli dettaglianti, nella convinzione che tale atteggiamento porterebbe a uno sviluppo della concorrenza, ma sono scettici riguardo all´arrivo di dettaglianti stranieri. .  
   
   
UE: COSTI BANCARI UGUALI PER TUTTI  
 
Bruxelles, 20 ottobre 2008 - La proposta presentata dalla Commissione europea è diretta a modificare il regolamento (Ce) n. 2560/2001 del Parlamento europeo e del Consiglio relativo ai pagamenti transfrontalieri in euro ed è il risultato di un riesame intrapreso dalla Commissione nel 2005. Obiettivo dell’iniziativa è sostituire il regolamento esistente con uno più adeguato alle trasformazioni del mercato (emergere dell’area unica dei pagamenti in euro), migliorare la protezione dei diritti dei consumatori e creare un quadro giuridico adeguato per lo sviluppo di un sistema di pagamenti moderno ed efficiente nell’Ue. L’iniziativa mira anche a rendere il regolamento 2560/2001 coerente con la direttiva 2007/64/Ce relativa ai servizi di pagamento nel mercato interno. Il riesame del regolamento è diretto a realizzare un mercato interno dei servizi di pagamento in euro caratterizzato da una effettiva concorrenza e nel quale i pagamenti transfrontalieri e quelli nazionali siano soggetti allo stesso regime, consentendo così risparmi e vantaggi di rilievo per l’economia europea. La proposta prevede inoltre l’istituzione di organismi che si occuperanno della risoluzione in via extragiudiziale di controversie relative a pagamenti transfrontalieri, rafforzando in tal modo la tutela dei diritti dei consumatori. Il nuovo regolamento, se verrà adottato dal Parlamento europeo e dal Consiglio, dovrebbe sostituire l’attuale testo a partire dal 1° novembre 2009. Il commissario per il mercato interno e i servizi, Charlie Mccreevy, ha dichiarato: “Nel mercato interno dei servizi di pagamento in euro è essenziale garantire agli utenti che non ci siano differenze tra le commissioni applicate per effettuare operazioni di pagamento transfrontaliere e le commissioni per le operazioni nazionali. Questa nuova proposta è un elemento necessario per a progressiva realizzazione dell’Area unica dei pagamenti in euro, che dovrebbe consentire notevoli risparmi e vantaggi ai consumatori e agli imprenditori europei”. Il contesto - Il regolamento (Ce) n. 2560/2001 del Parlamento europeo e del Consiglio relativo ai pagamenti transfrontalieri in euro è entrato in vigore il 31 dicembre 2001. Attualmente esso si applica ai bonifici, ai prelievi da distributori automatici di banconote e ai pagamenti elettronici (compresi i pagamenti con carte) effettuati in euro e fino ad un importo di 50. 000 euro. Grazie al regolamento, il costo che un consumatore sopporta quando effettua un pagamento transfrontaliero in euro è uguale al costo che il consumatore sopporterebbe se effettuasse lo stesso pagamento in euro all’interno del suo Stato membro. Il regolamento ha effettivamente ridotto le commissioni per i pagamenti transfrontalieri al livello delle commissioni nazionali e ha incoraggiato il settore europeo dei pagamenti a creare un’infrastruttura dei pagamenti a livello europeo necessaria per realizzare l’Area unica dei pagamenti in euro (Sepa:single Euro Payments Area). .  
   
   
NANOBIOTECNOLOGIA: COINVOLGERE IL PUBBLICO DAL DEL NANO-CIBO, ALLA NANO-MEDICINA  
 
 Bruxelles, 20 ottobre 2008 - Se si vogliono placare i timori della gente riguardo la nanobiotecnologia è necessario aprire un dibattito il più presto possibile sui meriti di questa nuova forma di scienza, è questa la raccomandazione che emerge da un nuovo rapporto stilato da ricercatori finanziati dall´Ue. La nanotecnologia ha il potenziale per trasformare drasticamente la società, tuttavia troppo spesso il dialogo su questa scienza è stato dominato dalla paura, creata da romanzi come Prey, di Michael Crichton, e titoli giornalistici che parlano dell´"incubo della poltiglia grigia". Adesso un rapporto, scritto come parte del progetto finanziato dall´Ue Nanobio-raise, conclude che è necessario coinvolgere il pubblico in modo da calmare questi timori. Il rapporto è stato presentato alla recente conferenza Eurobio2008 a Parigi, in Francia. Il progetto Nanobio-raise è stato finanziato dall´Ue nell´ambito dell´area Attività scientifica e sociale del Sesto programma quadro (6°Pq) con ben 553. 845 Eur. Il progetto associa la comunicazione scientifica alla ricerca etica nel campo della nanobiotecnologia e ha lo scopo di anticipare qualunque tipo di questioni sociali ed etiche che possono eventualmente presentarsi. Nel corso di una serie di workshop, scienziati bioetici provenienti da Usa e Europa hanno raccolto informazioni e hanno studiato l´impatto della nanotecnologia nel campo dell´alimentazione e della medicina e nel campo emergente del potenziamento umano. Un workshop finale si è occupato dei metodi per coinvolgere il pubblico in un dibattito informato su questioni specifiche. Per quanto riguarda il potenziamento umano, il rapporto ha scoperto posizioni divergenti tra gli Usa e l´Ue. In Europa, il potenziamento umano si concentra sulla medicina rigenerativa e le malattie neurodegenerative, mentre negli Usa, l´interesse è principalmente militare, concentrandosi sulla creazione di "soldati bionici". Il dibattito negli Usa gira intorno alla natura della condizione umana e sul come possiamo potenziare, piuttosto che semplicemente riparare, le nostre condizioni fisiche e mentali. Le nostre attuali paure sulla nanobiotecnologia sembrano dominate dalla questione della tecnologia del nano-cibo, comunemente associata con i cibi geneticamente modificati (Ogm). Dominano la discussione anche certe idee che affondano le loro radici nella fantascienza, come distributori automatici replicanti. La nano-medicina è vista sotto una luce molto migliore e alcuni dei suoi progressi sono annunciati come grandi risultati. Tra questi compaiono diagnosi, trattamento e monitoraggio dei pazienti migliorati, in particolare in campi come cancro, malattie cardiovascolari e neurodegenerative. Sulla base di queste scoperte, il coordinatore di Nanobio-raise, dott. David Bennett, e i suoi colleghi hanno chiesto una risposta proattiva per rassicurare il pubblico sul potenziale della nanobiotecnologia. "C´è una costante richiesta di una discussione più aperta e di un maggiore coinvolgimento del pubblico nelle decisioni riguardo scienza e tecnologia in generale rispetto a quanto è stato fatto finora. La nanobiotecnologia è il più recente e, secondo noi, uno dei settori in cui è più importante che venga soddisfatta questa richiesta. Crediamo che l´Ue abbia un ruolo importantissimo nel lavoro con la comunità della ricerca, l´industria e le altre parti coinvolte per avviare programmi ed attività innovativi ed efficaci in tutta la comunità," ha affermato. Per ulteriori informazioni, visitare: http://nanobio-raise. Org/ .  
   
   
SALONE NANOSOLUTIONS 2008  
 
Francoforte, 20 ottobre 2008 - Dall´11 al 13 novembre si terrà a Francoforte, in Germania, il salone Nanosolutions 2008. L´evento includerà un forum sulla nanotecnologia (organizzato dal ministero per l´Economia, trasporto, sviluppo urbano e regionale della regione tedesca dello Hesse) e una serie di conferenze della durata di tre giorni con il titolo "Nanosolutions Talks". Offrirà alle aziende che si occupano di nanotecnologie l´opportunità di presentare i loro prodotti e innovazioni. È anche prevista una giornata per il reclutamento di studenti e laureati. Cordis, il servizio comunitario in materia di ricerca e sviluppo, è "partner cooperativo" dell´evento. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www. Nanosolutions-frankfurt. De/ .  
   
   
EUROPEI LANCIANO A BRUXELLES LA ITC CELLE A COMBUSTIBILE E IDROGENO  
 
Bruxelles, 20 ottobre 2008 - Durante un evento tenutosi il 14 ottobre a Bruxelles, in Belgio, rappresentanti dell´industria, della comunità di ricerca e delle istituzioni europee hanno lanciato l´Iniziativa tecnologica congiunta (Itc) Celle a combustibile e idrogeno, del valore di 1 Mld Eur. "Questo è un momento significativo per l´industria dell´idrogeno e delle celle a combustibile," ha affermato il prof. Herbert Kohler, vicepresidente di Veicoli e motopropulsori alla Daimler, aggiungendo che il lancio della Itc ha rappresentato la conclusione di molti anni di lavoro da parte di molte persone in vari settori. Nel corso dei prossimi sei anni, la Commissione e l´industria investiranno entrambe quasi 500 Mio Eur nell´iniziativa, allo scopo di accelerare lo sviluppo delle tecnologie riguardanti l´idrogeno e le celle a combustibile e di portare queste tecnologie sul mercato entro il 2020. Si stima che le attività della Itc ridurranno il tempo necessario a portare queste tecnologie sul mercato da un minimo di due a un massimo di cinque anni. La nuova Itc riunisce oltre 60 aziende private, comprese piccole e medie imprese (Pmi) e grandi multinazionali, assieme ai principali gruppi di ricerca sull´energia di tutta l´Europa. "Questo è il modo più intelligente di lavorare insieme, muovendosi nella stessa direzione verso un obbiettivo condiviso," ha detto il prof. Kohler. La Itc è stata creata come un´impresa comune in base all´articolo 171 del Trattato Ce. Il suo lavoro sarà supervisionato da un comitato direttivo che comprende rappresentanti della ricerca, dell´industria e della Commissione. Un direttore esecutivo e un ufficio del programma gestiranno la conduzione quotidiana dell´organizzazione. Ulteriori input proverranno da tre comitati consultivi. "L´iniziativa tecnologica congiunta Celle a combustibile e idrogeno rappresenta il miglior veicolo possibile per accelerare lo sviluppo di tecnologie e portare avanti la commercializzazione delle celle a combustibile e dell´idrogeno," ha aggiunto Gijs van Breda Vriesman, presidente del consiglio direttivo dell´impresa comune. "Al fine di preparare il mercato per queste tecnologie strategiche è necessario garantire la cooperazione di tutte le parti interessate: non solo è necessario che i settori industriali pertinenti sviluppino la catena di distribuzione, ma è anche fondamentale garantire la cooperazione tra ricerca, industria e governo, a livello regionale, nazionale ed europeo. " La Itc concentrerà i suoi sforzi su quattro aree principali: infrastrutture per il trasporto e il rifornimento di idrogeno; produzione e distribuzione dell´idrogeno; generazione stazionaria di energia, e energia e calore combinati (Chp); mercati iniziali (prodotti relativi alle celle a combustibile che sono quasi pronti per la commercializzazione). Il primo invito a presentare proposte della Itc, che ha un bilancio di 28,1 Mio Eur, è già stato lanciato. "Investendo in questi progetti scientifici orientati ai risultati, noi stiamo investendo denaro in qualcosa in cui crediamo: lo sviluppo di nuove tecnologie energetiche è fondamentale se vogliamo rispettare gli obbiettivi Ue per affrontare i cambiamenti climatici e le sfide energetiche," ha commentato Janez Potocnik, commissario Ue per la Scienza e la ricerca. "Questa Itc raggruppa gli attori più importanti per portare l´Europa in testa alla competizione riguardate le nuove tecnologie energetiche. Io spero che questo avrà un effetto a valanga in altre aree strategiche della ricerca. " Il Consiglio dei ministri dell´Ue ha dato il via libera alla creazione della Itc Celle a combustibile e idrogeno alla fine di maggio 2008. Le altre Itc create finora si concentrano su medicinali innovativi (Imi), sistemi informatici incorporati (Artemis), nanoelettronica (Eniac) e aeronautica e trasporto aereo (Clean Sky). Per ulteriori informazioni, visitare: Piattaforma Tecnologica Idrogeno e celle a combustibile: https://www. Hfpeurope. Org/ Informazioni sulle Iniziative tecnologiche congiunte (Itc) su Cordis: http://cordis. Europa. Eu/fp7/jtis/home_en. Html Per visualizzare l´invito a presentare proposte Itc Celle a combustibile e idrogeno, cliccare: http://cordis. Europa. Eu/fp7/dc/index. Cfm?fuseaction=usersite. Fp7detailscallpage&call_id=172 .  
   
   
INVITO A PRESENTARE PROPOSTE: INIZIATIVA CONGIUNTA CELLE A COMBUSTIBILE E IDROGENO  
 
Bruxelles, 20 ottobre 2008 - La direzione generale della Ricerca della Commissione europea ha pubblicato un invito a presentare proposte per l´Iniziativa congiunta Celle a combustibile e idrogeno (Fch Ju). L´invito si rivolge alle seguenti aree tematiche: infrastrutture per il trasporto e il rifornimento di idrogeno; produzione e distribuzione dell´idrogeno; generazione stazionaria di energia, e energia e calore combinati (Chp); mercati iniziali; questioni trasversali. Il finanziamento totale indicativo per questo primo invito Fch Ju ammonta a 28,1 Mio Eur. L´iniziativa tecnologica congiunta (Itc) Celle a combustibile e idrogeno ha lo scopo di accelerare lo sviluppo e la diffusione in Europa di sistemi energetici e tecnologie delle componenti per le applicazioni basati sull´idrogeno e sulle celle a combustibile concorrenziali. Si tratta di un tentativo congiunto della Comunità europea e del mondo dell´industria. Il termine per la presentazione delle proposte è il 15 gennaio 2009. Per i dettagli completi del bando, consultare il seguente indirizzo Internet: http://cordis. Europa. Eu/fp7/calls/ .  
   
   
LA COMMISSARIA EUROPEA PER LA POLITICA REGIONALE IN VISITA NELLE MARCHE  
 
Ancona, 20 ottobre 2008 - La laurea honoris causa all´Universita` di Camerino, incontri in Regione: sono i principali appuntamenti che vedranno impegnata la commissaria europea per la politica regionale, Danuta Hubner, nella visita che effettuera`, nelle Marche, venerdi` 24 ottobre. Arrivera`, a Camerino, nella serata di giovedi` 23 ottobre. L´indomani l´Ateneo le conferira` la laurea in Scienze politiche per l´impegno profuso a favore dell´integrazione europea. La cerimonia si svolgera` presso la Sala della Muta del Palazzo Ducale, alle ore 10. 30. Il commissario visitera`, inoltre, la Chiesa di San Filippo e il Palazzo del Rettorato. Nel pomeriggio raggiungera` Ancona, dove avra` incontri con gli amministratori regionali, rappresentanze sociali e stampa presso il Palazzo della Regione. Prima della partenza, la Hubner visitera` il porto peschereccio di Ancona, il Centro Meccano e l´Interporto di Jesi. Membro della Commissione europea dal 2004, Danuta Hubner e` stata ministro degli Affari Europei della Polonia. In precedenza ha ricoperto l´incarico di direttore del Comitato per l´integrazione europea e segretario di Stato presso il ministero degli Esteri polacco. .  
   
   
UE - CRISI MUTUI, BORGHEZIO : L´EUROPA ASCOLTI LE PROPOSTE DI LYNDON LA ROUCHE  
 
Bruxelles, 20 ottobre 2008 - Lydon La Rouche, - un politico americano di fede democratica sostenitore di idee economiche ´eretiche´ - aveva previsto in anticipo e con esattezza a quali risultati avrebbe portato il mondialismo finanziario. Da 15 anni chiede, come oggi fanno in molti, quando purtroppo i buoi sono già scappati, il ritorno ad una nuova Bretton Woods, basata su poche idee ben chiare: cambi fissi e sanzioni contro la finanza speculativa, uniti ad un rinnovato new deal con piani straordinari di infrastrutture per il rilancio dell´economia reale. Stranamente, però, persino oggi in piena crisi mondiale e finanziaria, la censura contro La Rouche e le sue idee permane. Per questo ho deciso di invitarlo al Parlamento europeo, per dargli modo di illustrare il senso della sue attuali proposte ad un´Europa politica che, per dirla tutta, sembra avere sul da farsi poche idee ma ben confuse. .  
   
   
E-GOVERNMENT.: ROMA IL SECONDO VERTICE EUROPEO SULL´INTEROPERABILITÀ TRA AMMINISTRAZIONI EUROPEE  
 
Roma, 20 ottobre 2008 - Un incontro tra tante diverse amministrazioni europee per parlare di interoperabilità, e confrontare i progetti di eccellenza nel campo dell’e-government. Il via ad una vera e propria rete europea dell’informatizzazione. Questo il senso dell’iniziativa presentata il 16 ottobre nella sede di rappresentanza del Consiglio regionale del Lazio a via Poli. Si terrà infatti a Roma da lunedì 20 amercoledì 22 ottobre a Villa Piccolomini (via Aurelia Antica n. 164), promosso dall’Assessorato alla Tutela dei consumatori e alla Semplificazione amministrativa della Regione Lazio e organizzato da Lait Spa. Parteciperanno rappresentanti del mondo politico e culturale nazionale e internazionale. Rappresentanti dell’Unione europea come Italia, Germania, Spagna, Regno Unito, Belgio, Olanda, Grecia, Polonia, Svezia, Ungheria, Bulgaria, ma anche Norvegia, Albania, Russia. La discussione accoglierà inoltre le esperienze di osservatori internazionali provenienti da Azerbaijan, Bangladesh, Repubblica di Uzbekistan, Repubblica di Moldavia, Messico. Tre giorni di discussioni, confronti e progetti, durante i quali si conosceranno i vincitori del Premio iG 2. 0, edizione 2008, e verrà lanciata la rete Erni (European Regional Network for Interoperability), il network delle regioni europee sull’interoperabiltà nell’iGovernment. Esiig2 dimostra operativamente che ‘locale’ e ‘globale’ possono e debbono lavorare insieme, condividendo i risultati sul piano internazionale. Durante l’evento, la Regione Lazio presenterà il Progetto Map (Mobile Adaptive Procedure), nato con l’obiettivo di facilitare i servizi pubblici attraverso l’interoperabilità e l’Ict. E’ il caso ad esempio degli operatori Ares 118, Azienda Regionale Assistenza Sanitaria, e dei Vigili del Fuoco, che grazie a Map e ad un palmare, che funziona come una sorta di banca dati elettronica, possono condividere informazioni e collaborare in caso di emergenza. L’idea del Network Erni è quella di mettere in comune le esperienze locali e internazionali in fatto di informatizzazione dei servizi per confrontarsi e rilanciare nuovi progetti. La Rete Europea per l’Interoperabilità delle Regioni funzionerà da quadro di riferimento per la collaborazione delle amministrazioni locali a livello europeo, con l’obiettivo di ottenere standard comuni e ottimizzare le decisioni politiche. Nella Rete si potranno consultare i risultati raggiunti in fatto di iGovernment dai vari paesi europei, ma anche discutere nuove idee e proporre progetti innovativi. Erni vuole essere una sorta di agorà telematica per portare in Europa la voce delle Regioni e per influire sulle politiche dell’Unione europea. Il Premio iG 2. 0, che verrà assegnato durante il Vertice al miglior progetto di Interoperabilità nell’iGovernment a livello locale, regionale, nazionale ed europeo, è rivolto ad una vasta gamma di partecipanti: autorità locali, regionali, nazionali ed europee, ma anche attori del settore privato esperti di Ict e società dell’informazione. Tra i criteri di valutazione verranno considerati: grado di innovatività; risultati concreti; impatto e trasferibilità. L’obiettivo principale di Esiig2 è quello di contribuire in modo concreto alla costruzione della “Società Europea dell’Informazione” del programma i2010 della Commissione Europea. Un progetto ambizioso, sul quale Mario Michelangeli, assessore alla Tutela dei consumatori e alla Semplificazione amministrativa, promotore dell’iniziativa, dichiara: “L’interoperabilità fra i diversi governi delle Regioni Europee permetterà in futuro ad un cittadino del Lazio di poter usufruire di una serie di servizi all’estero come se si trovasse sul nostro territorio”. E sul valore del progetto Esiig2, il presidente della Lait S. P. A, Regino Brachetti afferma: “Quello di Interoperabilità è un concetto rivoluzionario, che rende reale ogni ipotesi di modernizzazione della pubblica amministrazione, consentendo alle sue strutture, anche di paesi diversi, di dialogare tra loro, attraverso i canali messi a disposizione dall’innovazione tecnologica”. .  
   
   
TONDO VICEPRES. "REGIONI DI CONFINE"  
 
Trieste, 20 ottobre 2008 - Il presidente del Friuli Venerzia Giulia, Renzo Tondo, è stato eletto vicepresidente del Comitato esecutivo dell´Assemblea Generale delle Regioni di Confine (Aebr-ageg). L´incarico, di durata biennale, in quello che è l´organo di governo e il vero motore propulsivo degli indirizzi e delle attività dell´associazione, è stato conferito a Plauen, cittadina tedesca nell´Euregio Egrensis, in occasione dell´annuale incontro dei rappresentanti delle 100 regioni di confine aderenti. La nomina di Tondo in questo organismo, che svolge un importante ruolo di indirizzo e di sostegno al processo di integrazione europea e che contribuisce alla definizione delle politiche di coesione dell´Europa allargata, è maturata in considerazione del ruolo strategico del Friuli Venezia Giulia nelle politiche di collaborazione trasfrontaliera. Alla presidenza del Comitato esecutivo dell´Aebr-ageg, intanto, è stato confermato per il secondo mandato consecutivo l´europarlamentare olandese Lambert van Nistelrooij. . .  
   
   
NECESSARIA UNA COSTITUZIONE EUROPEA  
 
Gorizia, 20 ottobre 2008 - La necessità di una Costituzione europea, di un quadro di riferimento che definisca cioè principi valori e procedure, soprattutto in vista delle prossime elezioni per il Parlamento europeo nel 2009, è stata al centro della riflessione dell´assessore regionale alla Cultura Roberto Molinaro, intervenuto il 17 ottobre a Gorizia a un seminario internazionale promosso dall´Accademia Europeista del Friuli Venezia Giulia. Il seminario, che si è aperto presso il Kulturni Dom, è dedicato a due temi: "Democrazia, libertà e partecipazione in Europa" e, nella giornata di domani, "L´ipotesi di Euroregione". All´iniziativa, che è stata organizzata con il sostegno della Commissione europea e della stessa Regione, partecipano giuristi ed esperti provenienti da tutta Europa, e in particolare dall´area coinvolta nel progetto di Euroregione transfrontaliera. L´assessore regionale ha espresso innanzi tutto apprezzamento per l´iniziativa dell´Accademia Europeista, che "conferma - ha osservato - la vocazione di Gorizia come città internazionale, una vocazione che è nel suo ´Dna´ e che, come Regione, intendiamo valorizzare e strutturare nel migliore dei modi, al servizio non solo del Friuli Venezia Giulia ma dell´intero sistema-Paese". "Democrazia, libertà, partecipazione - ha detto ancora Molinaro, riferendosi al tema della prima giornata del seminario - costituiscono i valori primi che devono essere alla base della convivenza in Europa. Occorre dunque tornare ai fondamenti valoriali, per proseguire poi nel cammino della costruzione europea, un processo che coinvolge ciascuno di noi". L´assessore ha citato due importanti fatti accaduti di recente. Prima di tutto, la legge comunitaria del Parlamento italiano, all´interno della quale è stato recepito il Regolamento dell´Unione europea sui Gect (Gruppi europei di cooperazione territoriale), che permetterà di completare concretamente il percorso già avviato di costruzione dell´Euroregione. E poi il federalismo fiscale, nel quale si prevede per il Friuli Venezia Giulia uno strumento come la "fiscalità di vantaggio", che consentirà di armonizzare nell´area di confine le imposte sulle imprese italiane con quelle, decisamente più favorevoli, di Austria e Slovenia. Una strumento che, secondo Molinaro, non potrà che aumentare la coesione in questa parte dell´Europa. Queste due misure - Regolamento sui Cect e federalismo fiscale - dimostrano, secondo Molinaro, come il dibattito attorno ai temi dell´Europa investa e contribuisca a cambiare la stessa dimensione istituzionale. . .  
   
   
HAIDER: TONDO, E´´ MORTO L´´UOMO MA IL SUO PROGETTO DI EUROREGIONE CONTINUA  
 
Klagenfurt (Austria), 20 ottobre 2008 - "Abbiamo perso l´uomo Haider ma non i progetti che è stato capace di avviare, cominciando proprio da quelli che coinvolgono Friuli Venezia Giulia e Carinzia, da anni impegnate a collaborare fianco a fianco per lo sviluppo di un territorio comune". Il presidente della Regione, Renzo Tondo, è stato il primo rappresentante istituzionale italiano a rendere omaggio, il 18 ottobre, alla salma dell´ex governatore del vicino land austriaco, esposta per l´ultimo saluto alla Landhaus di Klagenfurt. Le è passato accanto in silenzio, lo stesso che il popolo di Haider ha riservato al suo leader per tutta la durata delle esequie. Tondo, che nel capoluogo della Carinzia ha voluto anche il gonfalone della Regione, ha poi lasciato il suo messaggio sul libro dei ricordi, un grande librone bianco collocato su un tavolino illuminato dal tenue chiarore rossastro di una candela. "La Carinzia ha perso un ottimo governatore, io ho perso un grande amico", ha scritto, ribadendo così le prime parole pronunciate una settimana fa, all´annuncio della morte di Haider. Dopo avere vissuto con carnico sentimento la cerimonia ristretta, quella riservata alle più alte cariche istituzionali austriache e straniere presenti, Tondo ha accompagnato il feretro fino alla Neuer Platz, seguendo un breve corteo aperto dalla famiglia di Joerg Haider, la moglie Claudia, le due figlie Ulrike e Cornelia e la madre Dorothea, novantenne, che fino al distacco definitivo, dopo la messa in Duomo, non ha abbandonato un attimo il figlio. "Momenti toccanti che solo i pensieri più intimi possono descrivere", racconta il presidente del Friuli Venezia Giulia, molto colpito da dignità, sobrietà, disponibilità ed orgoglio che hanno caratterizzato il cerimoniale austriaco in perfetto stile carinziano. "Al di là delle divergenze politiche - ha spiegato - gli austriaci hanno dimostrato un forte senso istituzionale. Ne parlavo anche con Galan (il governatore del Veneto, ndr) ed insieme ci siamo resi conto in diretta che Haider lascia un´eredità pesante ma viva. E´ stato indubbiamente l´uomo politico austriaco più conosciuto nel mondo nonostante provenisse dalla regione più piccola, con appena mezzo milione di abitanti. Con lui - ha aggiunto - la Carinzia e tutta l´Austria hanno acquisito una notorietà altrimenti impensabile". Silenzio, ovunque a Klagenfurt rispettoso silenzio costellato di lacrime e sguardi colmi di parole e di vuoto. Uno scenario che "ha confermato quanto Haider fosse rappresentativo della sua gente, evidentemente soddisfatta della politica sociale adottata dal loro governatore che desiderava il bene di tutti i carinziani". "E´ sempre stato orgoglioso della sua terra e delle sue origini", ha sottolineato Tondo, ricordando "il biancorosso che si era dipinto sulle guance in occasione degli Europei di calcio della scorsa estate, quando mi invitò a Klagenfurt per l´ultima partita del girone di qualificazione tra Polonia e Croazia". Di quella giornata allegra, frutto di una visita ufficiosa ma servita a ribadire la volontà di procedere a piè sospinto verso l´Euroregione, ora negli uffici della Carinzia rimane solo un sorriso, il doppio sorriso dei due governatori, Tondo e Haider, che il fotografo ufficiale del land austriaco conserva sul desktop del proprio computer. Un segnale, uno dei tanti che, dicono a Klagenfurt, dimostra come la collaborazione tra Friuli Venezia Giulia e Carinzia sia un valore condiviso dalla gente, non solo dalla politica. Haider attore protagonista di un progetto Euroregione "che ha saputo trasmettere nello spirito e nei fatti concreti ai suoi collaboratori ed alla popolazione". Tutto questo, assicura Tondo, "può essere portato avanti insieme al suo successore, Gerhard Doerfler, con il quale, in attesa di un incontro che fisseremo quanto prima, ci siamo già scambiati la reciproca volontà di proseguire il lavoro avviato con Joerg". .  
   
   
AUSTRIA TERZA IN OCSE PER RISPARMIO FAMIGLIE  
 
Vienna, 20 ottobre 2008 - Secondo i dati raccolti dall´Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (Ocse), la quota di risparmio delle famiglie austriache raggiungerà quest´anno il 10 per cento del reddito disponibile (9,8 per cento nel 2009). L´austria, afferma l´Ice, si colloca così tra i primi tre Paesi Ocse, dietro all´Irlanda (11,1 per cento) e alla Germania (10,9 per cento). La quota per l´Italia risulta del 6,8 per cento. .  
   
   
BANKA SLOVENIJE RIVEDE PREVISIONI PIL PER 2008  
 
Lubiana, 20 ottobre 2008 - La Banca Centrale Slovena ha alzato le previsioni di crescita del Pil e dell´inflazione per il 2008. Lo rivela il sito internet del governo sloveno. La Banka Slovenije prevede che l´economia del Paese crescerà del 4,5 per cento quest´anno, rispetto alla precedente previsione del 4,2 per cento; l´inflazione media sarà del 6,1 per cento, rispetto al 5,6 per cento previsto in aprile. Le attività economiche rallenteranno, ma rispetto all´eurozona la crescita economica in Slovenia sarà ancora alta. Lo ha dichiarato il governatore della Banka Slovenije, Marko Kranjec. La crescita del Pil rallenterà al 3,5 per cento nel 2009, e aumenterà nuovamente al 4,1 per cento nel 2010, secondo la Banka Slovenije. .  
   
   
ABI, FUORI DALLA CRISI CON ‘SOLUZIONE EUROPEA’ E REGOLE ARMONIZZATE I LIMITI DELL’ATTUALE ASSETTO DELLA VIGILANZA BANCARIA AL CENTRO DEL DIBATTITO INTERNAZIONALE. NECESSARIO UNIFORMARE LE REGOLE E RIPENSARNE L’ARCHITETTURA EUROPEA PER LA COMPLETA INTEGRAZIONE DEL MERCATO FINANZIARIO.  
 
 Roma, 20 ottobre 2008 - La parola d’ordine è andare oltre le strutture di vigilanza su base nazionale e proporre la revisione degli accordi in tema di gestione e soluzione delle crisi transfrontaliere. La crisi finanziaria ha fatto emergere l’inadeguatezza degli attuali accordi per la gestione delle crisi transfrontaliere e ha dato un’ulteriore accelerazione al processo di riforma della vigilanza europea per venire incontro alle esigenze del mercato unico europeo dei servizi finanziari. Diversi i settori su cui intervenire, tra i principali: garantire la circolazione delle informazioni di vigilanza prudenziale, al momento raccolte ancora su base nazionale; ‘rimuovere’ le applicazioni discrezionali della normativa comunitaria di riferimento, la Crd-capital Requirements Directive, operate dai singoli Stati membri; uniformare gli schemi di reportistica di vigilanza favorendo l’utilizzo degli Ias/ifrs come unico linguaggio finanziario. Il punto su questi temi è stato fatto oggi a Roma, nel corso del convegno organizzato dall’Abi sul tema “La riforma dell’architettura di vigilanza europea – Opportunità e rischi nell’ottica del mercato unico dei servizi finanziari”. L’incontro ha permesso di approfondire gli aspetti politici, giuridici ed economici della riforma della vigilanza europea coinvolgendo direttamente esponenti delle Autorità di vigilanza, del Parlamento europeo, del Consiglio e del mondo accademico. “Le proposte per rafforzare la vigilanza dei gruppi transfrontalieri - ha commentato il Vice Presidente dell’Abi e Presidente di Dexia Crediop, Mario Sarcinelli, aprendo il convegno - trovano limite nel regime di responsabilità nazionale a cui sono soggette le autorità di vigilanza; questi aspetti hanno una connotazione politica e i recenti avvenimenti internazionali ce ne offrono ampia conferma. L’antico dilemma - ha aggiunto Sarcinelli - tra un’integrata supervisione bancaria europea ed una affidata a decine di enti nazionali alla ricerca di un efficace coordinamento si pone ancora una volta, con la drammaticità che stiamo vivendo in questi giorni. Apriva gli animi alla speranza la proposta conclusione del vertice Ue di ieri in cui si sottolineava la necessita’ di rafforzare la supervisione sui mercati in vista di un sistema coordinato di vigilanza a livello europeo. Il comunicato approvato ha reso più fievole quella speranza”. Fuori quindi dalla crisi con una ‘soluzione europea’ e regole di vigilanza armonizzate. Scopo della riforma è rafforzare la cooperazione tra autorità di vigilanza nazionali attraverso la creazione di Collegi dei Supervisori (Cos) per la vigilanza dei gruppi cross-border, come suggerito anche dal Financial Stability Forum (Fsf) nelle sue raccomandazioni. Una riforma, questa, complementare al Memorandum of Understanding firmato recentemente dagli Stati membri, che prevede accordi tra i Ministri delle finanze e i responsabili delle Banche Centrali per la costituzione di appositi comitati per la salvaguardia della stabilità in caso di crisi. Uno strumento che avrebbe maggiore efficacia se i Collegi dei Supervisori, su cui fa perno, avessero un maggiore enforcement decisionale in caso di disaccordo. L’associazione bancaria italiana, a tal proposito, ha ribadito, anche in contesti internazionali, l’esigenza di un rafforzamento della struttura decisionale all’interno dei Collegi dei Supervisori. Per essere efficaci, i Cos devono prevedere un ruolo determinante dell’Autorità di Vigilanza del paese di origine e un corpus di regole armonizzato; solo in questo modo sarà possibile assicurare un efficace ed efficiente scambio di informazioni e favorire il necessario coordinamento in caso di crisi. In merito, la Commissione europea ha pubblicato lo scorso 1° ottobre la proposta di modifica della Crd con cui intende introdurre l’organo dei Collegi dei Supervisori per la vigilanza dei gruppi bancari transfrontalieri e regolamentare lo scambio di informazioni tra Autorità di vigilanza, Banche Centrali e Ministeri finanziari degli Stati membri. Una maggiore coordinamento tra Autorità monetarie e di vigilanza rappresenta un elemento chiave nella gestione delle crisi internazionali anche perché crea condizioni di parità competitiva nel mercato unico europeo. La proposta di direttiva di modifica della Commissione avrà l’approvazione del Consiglio e del Parlamento europeo entro aprile 2009 e rappresenta un’importante opportunità per superare l’attuale sistema di vigilanza frammentata. .  
   
   
BANCA MONTE DEI PASCHI: ASSEMBLEA ORDINARIA E STRAORDINARIA IL 26 NOVEMBRE ALL’ORDINE DEL GIORNO STOCK GRANTING, MODIFICHE STATUTARIE E INCORPORAZIONE DI BANCA ANTONVENETA  
 
 Siena, 20 ottobre 2008. E’ stata convocata l’assemblea ordinaria e straordinaria della Banca Monte dei Paschi di Siena per il giorno 26 novembre 2008 alle ore 9,00 (27 novembre 2008 in seconda convocazione). All’ordine del giorno della parte ordinaria è stata inserita l’operazione di stock granting per l’esercizio 2007 a favore di tutti i dipendenti di Banca Mps con contratto di lavoro a tempo indeterminato, contratto di formazione e lavoro, contratto di inserimento e di apprendistato professionalizzante. Tale operazione, che rappresenta l’erogazione di una parte del premio aziendale, verrà effettuata attraverso l’offerta gratuita di un controvalore di circa 27,5 milioni di Euro di azioni ordinarie di Banca Mps da acquistare sul mercato. Il livello di raggiungimento dell’obiettivo stabilito per il risultato operativo netto è preso a base per la determinazione dell’importo del premio cui correlare la quantità di azioni da assegnare ai dipendenti, pesato secondo le previsioni contrattuali vigenti (80% Banca Mps e 20% Gruppo Mps). Le azioni attribuite ai dipendenti saranno assoggettate ad un vincolo di intrasferibilità temporanea per un periodo di tre anni dalla data di assegnazione. In sede ordinaria verrà anche proposto di far assumere alla Banca l’onere del compenso del rappresentante comune degli azionisti di risparmio per un periodo di tre esercizi sociali e di integrare la deliberazione assembleare del 24 aprile 2008 esclusivamente al fine di consentirne anche l’assegnazione in conversione ai portatori di obbligazioni convertibili di cui al prestito “Banca Antoniana Popolare Veneta convertibile subordinato ibrido a tasso fisso 1999 – 2009” che dovessero esercitare la propria facoltà di conversione successivamente all’efficacia civilistica della fusione per incorporazione di Bav in Banca Mps, anch’essa all’ordine del giorno dell’assemblea. Per la parte straordinaria viene proposta la modifica dell’articolo 15 dello Statuto, inserendo un’apposita clausola che escluda espressamente la presenza nel Consiglio di Amministrazione di Banca Monte dei Paschi di soggetti che siano contemporaneamente membri di organi amministrativi di banche aventi licenza bancaria italiana e attive nei mercati della raccolta bancaria o dell´esercizio del credito ordinario in Italia. Sempre per la parte straordinaria, l’operazione di fusione per incorporazione di Banca Antonveneta in Banca Mps si pone in linea con le indicazioni emerse dal Piano industriale di Gruppo 2008-2011, approvato dal consiglio di amministrazione di Banca Mps il 10 marzo scorso, che prevede, tra l’altro, una profonda riconfigurazione strutturale del Gruppo Montepaschi ed una razionalizzazione della rete attraverso operazioni societarie tra le quali figura l’incorporazione di Bav - il cui capitale è detenuto interamente da Banca Mps - ed il successivo scorporo di parte dell’attività bancaria, riveniente dalla citata fusione ed afferente al Triveneto, a favore della società, allo scopo costituita, “Nuova Banca Antonveneta S. P. A. ”. La fusione avrà per effetto l’annullamento di tutte le azioni ordinarie e non vi sarà alcuna assegnazione di azioni né alcun rapporto di concambio di azioni. L’avviso di convocazione dell´assemblea sarà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana (parte seconda) e sulla stampa nazionale. .  
   
   
UBS ELIMINA LE POSIZIONI A RISCHIO DEL BILANCIO ATTRAVERSO UNA TRANSAZIONE CON LA BANCA NAZIONALE SVIZZERA UBS RACCOGLIE CHF 6 MILIARDI DI NUOVI FONDI TRAMITE UN’EMISSIONE DI MCN INTERAMENTE COLLOCATA PRESSO LA CONFEDERAZIONE SVIZZERA  
 

Zurigo / Basilea, 20 ottobre 2008 - La Banca Nazionale Svizzera (Bns) e Ubs hanno siglato, il 16 ottobre, un accordo che prevede di trasferire un importo massimo di Usd 60 miliardi di titoli attualmente illiquidi nonché altri attivi del bilancio di Ubs verso un fondo separato. Questa transazione permette a Ubs di limitare la perdita potenziale futura connessa a questi attivi, di garantire il finanziamento a lungo termine degli stessi, di diminuire gli attivi ponderati in funzione del rischio, di ridurre notevolmente il rischio nonché le dimensioni del suo bilancio. Consente inoltre alla Bns e agli azionisti di Ubs di partecipare al potenziale di rialzo del valore degli attivi del fondo, una volta interamente rimborsato il prestito. Questa soluzione permette di ridurre notevolmente l’incertezza attuale per gli azionisti e i clienti Ubs e contribuisce alla stabilità del sistema finanziario garantendo una vendita ordinata di questi attivi. Il capitale del fondo sarà finanziato da Ubs per un massimo di Usd 6 miliardi e da un prestito senza regresso (« non-recourse ») di un massimo di Usd 54 miliardi concesso al fondo dalla Bns. Il fondo sarà controllato dalla Bns. Ubs venderà i propri interessi in azioni alla Bns per un dollaro e, una volta rimborsato il prestito, potrà riacquistare le azioni, ad un prezzo d’acquisto di Usd 1 miliardo più metà del valore del capitale azionario che supera Usd 1 miliardo. Inoltre, Ubs può raccogliere Chf 6 miliardi di nuovi fondi sotto forma di obbligazioni forzatamente convertibili (Mcn) per finanziare il proprio contributo in azioni mantenendo nel contempo una base di capitale solida. L’emissione di Mcn è stata interamente collocata presso la Confederazione svizzera. La Banca Nazionale Svizzera (Bns) e Ubs annunciano una transazione di ampia portata allo scopo di ridurre notevolmente il rischio e il bilancio di Ubs. Peter Kurer, Presidente di Ubs, ha dichiarato: «In questa fase di turbolenze dei mercati vogliamo prendere tutti i provvedimenti necessari per proteggere la solidità della nostra banca. Prendiamo provvedimenti pragmatici per eliminare i rischi connessi a posizioni acquisite in passato. Ringraziamo il Governo svizzero e la Banca Nazionale Svizzera per la loro disponibilità a sviluppare una soluzione commerciale che soddisfi criteri economici al fine di sostenere la stabilità del sistema finanziario svizzero e di Ubs. I loro sforzi e la loro volontà di agire tempestivamente dimostrano la professionalità della piazza finanziaria svizzera, alla quale dedichiamo il nostro impegno. » Marcel Rohner, Group Ceo, ha dichiarato: «Questa transazione dà serenità a Ubs riguardo al proprio futuro. Le condizioni estremamente difficili dei mercati ci hanno portato ad accelerare il processo di riduzione dei rischi adottando provvedimenti decisivi. Lo scopo è proteggere il più possibile i nostri clienti dagli effetti della crisi e offrire ai nostri azionisti l’opportunità di rinnovare la propria fiducia nella banca. I nostri azionisti hanno subito perdite durante questa crisi. Hanno ora la certezza che i rischi connessi a questi attivi in sofferenza siano stati sostanzialmente eliminati e possono beneficiare del recupero di valore di questi attivi. » Attivi per un importo massimo di Usd 60 miliardi saranno trasferiti verso un nuovo fondo interamente controllato dalla Bns e appartenente a quest’ultima. In base a questo accordo con la Bns, Ubs trasferirà un massimo di Usd 60 miliardi di attivi verso un nuovo fondo. Ubs finanzierà il capitale del fondo per un importo massimo di Usd 6 miliardi. La Bns finanzierà questo fondo con un prestito di un importo massimo di Usd 54 miliardi, garantito dagli attivi del fondo. Al momento della concessione del prestito, la Bns riprenderà il controllo del fondo, che le apparterrà, acquistandone il capitale azionario per un prezzo nominativo di 1 dollaro. Per Ubs si tratterà di un prestito senza regresso, assumendo che non vi sia alcun cambiamento nel controllo di Ubs, e il tasso applicato al prestito senza regresso sarà il Libor più 250 punti base. La scadenza del prestito sarà di otto anni, ma potrà essere prolungata a 10 o 12 anni. I Usd 6 miliardi di capitale permetteranno di assorbire eventuali perdite potenziali subite fino a questo importo. L’obiettivo del fondo è garantire un finanziamento e una liquidazione regolare dei titoli attualmente illiquidi e di altri attivi del bilancio di Ubs a lungo termine. Gli attivi trasferiti nel fondo rappresentano circa Usd 31 miliardi (secondo le valutazioni al 30 settembre 2008). Si tratta prevalentemente di titoli cash, che erano stati già indicati nelle categorie seguenti. Us sub-prime, Us Alt-a, Us prime Titoli statunitensi garantiti da ipoteche e da immobili commerciali, « Student loan auction rate certificates » statunitensi e altri titoli garantiti da prestiti destinati agli studenti, Us reference-linked note program (Rln) 1. Una volta conclusa la transazione, l’esposizione netta di Ubs a queste categorie di rischio sarà ridotta a quasi zero (al 30 giugno 2008 ammontava a Usd 44,2 miliardi) e le posizioni long residue detenute da Ubs in queste categorie di attivi saranno coperte da posizioni short già in essere, compresa la protezione del rischio di credito nell’ambito dei «reference-linked note program». Ubs trasferirà anche altri titoli di debito in gran parte non americani – una ampia gamma di titoli garantiti da diversi tipi di attivi – per un valore netto totale di Usd 18 miliardi. Il fatto di tener conto anche di queste posizioni fa seguito alla decisione di Ubs di ridurre le attività nelle cartolarizzazioni e permette di diversificare meglio il portafoglio del fondo. Il trasferimento di questi Usd 49 miliardi avverrà nei prossimi mesi, nel corso del quarto trimestre 2008 o del primo trimestre 2009, ma i corsi utilizzati per la valutazione degli attivi saranno quelli del 30 settembre 2008. I corsi utilizzati saranno verificati da terzi indipendenti e le eventuali differenze verranno riportate nel conto economico della banca. Ubs avrà il diritto di trasferire successivamente nel fondo un ulteriore importo di al massimo Usd 9 miliardi di attivi. Questi attivi comprendono un massimo di Usd 5 miliardi di « auction rate securities » connessi a prestiti agli studenti che la banca può riacquistare nell’ambito dell’accordo recentemente concluso e un massimo di Usd 3,5 miliardi di posizioni che potrebbero non essere più coperte in seguito ad una modifica dei contratti di protezione del rischio di credito con una o più assicurazioni monoline. 2 Ubs sarà l’investment manager del fondo supervisionata da un comitato controllato dalla Bns. Il comitato di vigilanza approverà questioni specifiche quali alcune transazioni importanti e modifiche nelle direttive d’investimento. La banca disporrà anche della facoltà di sostituire l’investment manager. Nell’ambito di questa transazione, una volta interamente rimborsato il prestito, Ubs dispone dell’opzione di riacquistare il capitale del fondo versando alla Bns. Usd 1 miliardo più la metà della differenza tra il capitale azionario e questo importo alla data in cui viene esercitata l’opzione. Il capitale residuo, per un importo massimo di Usd 1 miliardi, andrà alla Bns e Ubs parteciperà a concorrenza del 50% nel valore del capitale che supera Usd 1 miliardo. Quest’opzione sarà iscritta nel bilancio di Ubs al congruo valore (fair value). Se il valore del capitale del fondo dovesse diminuire durante la durata della transazione, la Bns potrà partecipare in qualche modo all’apprezzamento dell’azione Ubs. L’accordo riguarderà un totale massimo di 100 milioni di azioni Ubs e i termini di tale accordo saranno definiti all’inizio dell’anno prossimo. La transazione comporterà una notevole riduzione degli attivi ponderati in funzione del rischio e del bilancio Ubs. Gli effetti della transazione e i provvedimenti relativi al capitale saranno spiegati separatamente in occasione della pubblicazione dei risultati del quarto trimestre. Secondo le stime preliminari Ubs ritiene che la transazione peserà sugli utili per un importo di circa Chf 4 miliardi. Alla fine dell’esercizio 2008 il coefficiente patrimoniale di categoria 1 dovrebbe situarsi intorno all’11,5%, escludendo eventuali fattori supplementari che incidono sui risultati del quarto trimestre. Ubs raccoglierà Chf 6 miliardi di nuovo capitale per finanziare il fondo. Ubs raccoglierà nuovo capitale per Chf 6 miliardi sotto forma di obbligazioni forzatamente convertibili (mandatory convertible notes, Mcn). La banca potrà in tal modo mantenere il proprio coefficiente patrimoniale di categoria 1 solido, anche dopo il finanziamento del nuovo fondo. Le Mcn sono state interamente collocate presso la Confederazione svizzera. La Confederazione svizzera si riserva il diritto di cedere le Mcn, parzialmente o completamente, a investitori terzi. Per creare il capitale condizionale necessario per le Mcn, l’emissione di Mcn dovrà essere approvata dagli azionisti Ubs in occasione di un’Assemblea generale straordinaria che si terrà verso la fine di novembre 2008. In seguito all’approvazione dell’Assemblea generale straordinaria, le Mcn saranno integrate nel capitale di categoria 1 secondo la Bri. L’emissione delle Mcn dovrà avvenire cinque giorni lavorativi dopo la data dell’Assemblea generale straordinaria. Le Mcn saranno rimunerate ad un tasso del 12,5% fino alla conversione in azioni Ubs che deve avvenire entro 30 mesi dopo l’emissione. Le Mcn avranno un prezzo di conversione minimo corrispondente al prezzo di riferimento e un prezzo di conversione massimo pari al 117% del prezzo di riferimento. Il prezzo di riferimento delle Mcn sarà inferiore: al corso medio ponderato del mercato (Vwap) delle azioni Ubs alla Swx Europe, pari a Chf 20. 24, il giorno di negoziazione che precede questo annuncio (il 15 ottobre 2008) e alla media del Vwap giornaliero ognuno dei tre giorni di negoziazione prima della data dell’Assemblea generale straordinaria. Il prezzo di riferimento non sarà comunque inferiore a Chf 18. 21, ovvero al 90% del Vwap del 15 ottobre 2008. Con la conversione delle Mcn, la Confederazione svizzera deterrà circa il 9,3% del capitale azionario di Ubs, tenendo conto delle azioni in circolazione e presupponendo una conversione delle Mcn emesse a marzo 2008. Al sito www. Ubs. Com/media è disponibile una sintesi dei termini e delle condizioni delle Mcn. Gli azionisti Ubs riceveranno ulteriori dettagli sulle transazioni proposte con l’invito all’Assemblea generale straordinaria. Aggiornamento riguardo ai risultati del terzo trimestre Conformemente all’annuncio del 2 ottobre, per il terzo trimestre 2008 Ubs registra un lieve utile di competenza degli azionisti pari a Chf 296 milioni. In base alle stime, le divisioni prevedono di registrare i seguenti risultati trimestrali: Global Wealth Management & Business Banking ha registrato un utile ante imposte di Chf 1862 milioni, in rialzo del 66% rispetto al secondo trimestre 2008. Tuttavia, il trimestre scorso comprendeva un accantonamento di Chf 919 milioni destinato al riacquisto di auction rate securities e alla copertura dei relativi costi, comprese le ammende. Global Asset Management ha registrato un utile ante imposte di Chf 414 milioni, in aumento del 18% rispetto al trimestre precedente. Questo risultato comprende un guadagno straordinario di circa Chf 168 milioni proveniente dalla vendita di Adams Street Partners. Investment Bank ha registrato un risultato ante imposte negativo di Chf 2748 milioni, contro una perdita di Chf 5233 milioni nel secondo trimestre. Con l’ampliamento degli spread di credito nel terzo trimestre, Investment Bank ha registrato un guadagno di Chf 2207 milioni come proprio accredito (Chf 122 milioni nel secondo trimestre). Le posizioni di rischio comunicate sono state notevolmente ridotte di Usd 13,5 miliardi – prevalentemente tramite vendite di attivi. Le svalutazioni e le perdite su queste posizioni sono state pari a Usd 4,4 miliardi (rispetto agli Usd 5,1 miliardi nel secondo trimestre) in seno all’attività Fixed Income, Currencies and Commodities (Ficc) d’Investment Bank. I ricavi sono diminuiti in tutte le attività sulla scia delle difficili condizioni di mercato. Il Corporate Center ha registrato una perdita ante imposte di Chf 7 milioni (Chf 330 milioni nel secondo trimestre). I risultati del Gruppo nel terzo trimestre comprendono un credito d’imposta di Chf 912 milioni. I costi sono stati ulteriormente ridotti in tutta la banca tramite contenimento delle spese discrezionali, un calo degli oneri per il personale in seguito alla riduzione dell’organico e ai minori ratei per i compensi correlati alla performance. Nel terzo trimestre Ubs ha ridotto il bilancio di circa Chf 80 miliardi a circa Chf 1997 miliardi. Al 30 settembre il coefficiente patrimoniale Bri complessivo di Ubs era stimato a circa il 14,8% e il proprio coefficiente patrimoniale di categoria 1 a circa il 10,8%, contro il 15,7% e l’11,6% di fine giugno. I patrimoni investiti di Wealth Management & Business Banking sono stati pari a Chf 1932 miliardi. Nel terzo trimestre la divisione ha registrato una raccolta netta negativa per Chf 49,3 miliardi. I deflussi di fondi sono in gran parte avvenuti durante le ultime settimane del trimestre. I patrimoni investiti di Global Asset Management sono stati pari a Chf 708 miliardi e la divisione ha registrato un deflusso di Chf 34,4 miliardi. Ubs è fiduciosa che nel quarto trimestre i provvedimenti annunciati oggi e quelli già presi le permetteranno di creare la base per invertire la tendenza dei ritiri di fondi da parte dei clienti. Nel terzo trimestre le posizioni a rischio sono state notevolmente ridotte. La tabella qui di seguito illustra gli effetti della transazione annunciata oggi su queste posizioni (dati pro forma).

Conformemente al riposizionamento recentemente annunciato da Investment Bank, UBS continuerà a gestire il proprio capitale e le proprie risorse con grande cura e diligenza.

Saranno pubblicati ulteriori dettagli riguardo ai risultati del terzo trimestre come previsto il 4 novembre 2008.

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FORMIGONI: PIANO ANTICRISI DA 1 MLD. DI CREDITI ALLE IMPRESE LA REGIONE PREPARA MISURE STRAORDINARIE DI GARANZIA E SOSTEGNO IL VARO DOPO I SUMMIT CON PATTO SVILUPPO, CAMERE COMMERCIO E UE  
 
 Milano, 20 ottobre 2008 - E´ giunto alla fase finale di rifinitura il piano straordinario di iniziative che la Regione si appresta a varare per contribuire a "dare respiro" alle aziende lombarde, specie piccole e medie, alle prese con la crisi finanziaria ed economica e penalizzate dal costo del denaro e dalla particolare difficoltà di accesso al credito. Un piano che ha per obiettivo mobilitare complessivamente almeno 1 miliardo di euro a favore delle pmi. Ne ha dato notizia oggi il presidente della Regione, Roberto Formigoni, in una conferenza stampa insieme all´assessore all´Industria, pmi e cooperazione, Romano La Russa. "Sono misure - ha spiegato Formigoni - su cui abbiamo lavorato intensamente, discutendone con tutti i soggetti del mondo economico, camerale e sindacale, e ovviamente di quello bancario, e che ci accingiamo a varare consapevoli che la Regione può e deve assumere iniziative, pur nella ovvia consapevolezza che siamo di fronte a una crisi finanziaria ed economica di dimensioni planetarie, che come tale va contrastata innanzitutto con provvedimenti di dimensione mondiale ed europea". "Il problema che vogliamo affrontare - ha proseguito Formigoni - è la crisi di fiducia di cui soffrono le nostre piccole e medie imprese (industriali, commerciali, artigianali, agricole), cioè il fatto che nonostante le massicce immissioni di liquidità nel sistema da parte delle banche centrali, le aziende hanno gravi difficoltà di accesso al credito". Da cui il duplice livello su cui l´iniziativa lombarda si sta sviluppando: rimodulare e incrementare fondi di garanzia, rimodulare i finanziamenti e i fondi (in particolare europei) per lo sviluppo, in alleanza con il sistema bancario e in raccordo con l´Unione europea. "Chiediamo alle banche - ha detto Formigoni - di credere nel sistema economico e nelle istituzioni lombarde" "Anche la Lombardia - gli ha fatto eco Romano La Russa - sta scontando gli effetti, tutt´altro che positivi, della crisi che ha colpito l´economia mondiale. Per invertire la rotta vogliamo intensificare gli aiuti e far sì che le nostre Pmi siano facilitate nell´accesso al credito che oggi, invece, rappresenta uno dei principali ostacoli allo sviluppo. Cercheremo nuovi finanziamenti e rafforzeremo ulteriormente la sinergia con tutte le Istituzioni e associazioni di categoria affinchè le nostre imprese possano accrescere ulteriormente la propria competitività sui mercati". L´incontro con la Commissione europea per le risorse della programmazione comunitaria è già fissato per il 30 ottobre, mentre all´inizio della prossima settimana Formigoni riunirà il Patto per lo Sviluppo (le rappresentanze del mondo economico e sindacale) e un vertice con le Camere di commercio (con cui è in corso da due anni un Accordo di Programma per la competitività). Altri interlocutori importanti sono la Bei (Banca europea per gli investimenti) e la Cassa Depositi e Prestiti, che pure Formigoni ha invitato a scendere in campo. .  
   
   
EXPO 2015. MORATTI E FORMIGONI, VIA AGLI ACCORDI OPERATIVI SEDUTE CONTEMPORANEE DELLE GIUNTE DI REGIONE E COMUNE  
 
Milano, 20 ottobre 2008 - Regione Lombardia e Comune di Milano hanno deciso di tenere il 17 ottobre in contemporanea le loro riunioni di Giunta per dare il via agli aspetti operativi dell´Expo 2015. La Giunta regionale ha avviato il percorso di un Accordo Quadro di Programma per facilitare la realizzazione di progetti e iniziative che coinvolgano l´intero sistema regionale nel progetto Expo 2015. La Giunta comunale ha deliberato, invece, di promuovere un Accordo di Programma per la realizzazione dell´Esposizione, che prevede l´adeguamento della destinazione urbanistica delle aree individuate, tutte rientranti nel territorio milanese. La Giunta regionale ha contemporaneamente aderito, con un´azione coordinata che ha consentito di rendere subito operativo l´Accordo (che oltre a Comune e Regione, coinvolge la Provincia di Milano, il Comune di Rho e la società Poste Italiane). "Abbiamo calato insieme la bandiera a scacchi che da il via operativo alla grande corsa per la realizzazione di Expo - ha commentato il presidente della Lombardia, Roberto Formigoni -. Le istituzioni lombarde stanno dimostrando capacità di muoversi ed agire in piena sinergia e di puntare insieme a un obiettivo importante per Milano, per tutta la Lombardia e per l´intero Paese". "Milano prosegue nel suo percorso di preparazione di Expo 2015 in un´ottica di collaborazione con le istituzioni del territorio - ha dichiarato il sindaco Letizia Moratti -. L´accordo approvato oggi in Giunta è un altro importante tassello di un lavoro congiunto con la Regione. Insieme stiamo lavorando a una serie di fondamentali iniziative per la realizzazione del grande progetto di Expo 2015". Formigoni ha annunciato di aver già provveduto a convocare per il 30 ottobre il Tavolo Lombardia, "che ha il compito di governare gli interventi regionali e sovraregionali esterni al sito espositivo coinvolgendo tutti i soggetti istituzionali interessati, con la partecipazione anche del Governo nazionale". Letizia Moratti e Roberto Formigoni presenteranno così il giorno immediatamente successivo, venerdì 31 ottobre, a Parigi, al Board del Bie (Bureau International des Expositions) un quadro positivo dell´avanzamento delle attività per l´attuazione della manifestazione del 2015. L´accordo Per Il Sito Espositivo / Scheda L´insieme delle aree è pari a circa 1. 380. 000 metri quadri - Il Comune di Rho è coinvolto per la presenza di aree all´interno del perimetro dove si svolgerà la manifestazione; è inoltre coinvolto, come anche Poste Italiane, per la ricollocazione dell´impianto di Smistamento Poste di Roserio, in un´area di Rho condivisa con Poste Italiane e anch´essa da adeguare nella destinazione urbanistica. Secondo gli Accordi con la Regione l´Accordo di Programma costituirà elemento di anticipazione del previsto Accordo Quadro di Sviluppo Territoriale, che comprenderà in una visione omogenea tutti gli interventi territoriali e infrastrutturali di interesse per lo sviluppo della città e del territorio in funzione dell´Esposizione Universale. Di seguito gli obiettivi e i contenuti dell´Accordo di Programma: - attribuire all´area la disciplina urbanistica idonea alla realizzazione dell´Expo 2015 e alla successiva riqualificazione dell´area in linea con i processi di sviluppo e trasformazione della città; - dotare l´area di una grande superficie a parco nonché di attrezzature pubbliche al servizio dell´Expo 2015 e della città; - migliorare e razionalizzare il sistema infrastrutturale della mobilità gravitante sull´area attraverso la sua complessiva riorganizzazione. Contenuti - trasformazione urbanistica delle aree del sito allo scopo di consentire la realizzazione dell´Esposizione Universale 2015 e la successiva riqualificazione urbana e ambientale, mediante la previsione di: a) opere ed interventi di elevato valore urbanistico, architettonico e paesaggistico; b) infrastrutture, attrezzature e spazi pubblici e di interesse pubblico a servizio dell´Expo 2015 e del successivo processo di riqualificazione dell´area; c) interventi di miglioramento ambientale e del sistema del verde e dei grandi parchi della città. .  
   
   
EXPO 2015. FORMIGONI: TAVOLO LOMBARDIA CON GOVERNO 30 OTTOBRE LA CONFERMA AL FESTIVAL INTERNAZIONALE DELL´ALIMENTAZIONE "LA FAME NEL MONDO SFIDA LA NOSTRA CULTURA E LA POLITICA"  
 
 Milano, 20 ottobre 2008 - Il 30 ottobre si riunirà al Palazzo della Regione il "Tavolo Lombardia", cioè la sede deputata alla regia degli interventi in scala regionale e sovraregionale (infrastrutturali e non solo) connessi alla realizzazione di Expo 2015. Lo ha convocato il presidente della Regione, Roberto Formigoni, che lo confermato il 17 ottobre ai giornalisti a margine del Festival Internazionale dell´Alimentazione, in svolgimento a Milano presso la Fondazione Cariplo. Al tavolo siederanno tutti i soggetti interessati, compresi ministri del Governo. La Regione e le istituzioni lombarde hanno dato il via operativo alle iniziative per Expo. La Giunta Formigoni ha approvato stamani la promozione di un Accordo Quadro valido per tutto il territorio lombardo, ed ha aderito in tempi record, addirittura con una seduta in contemporanea, all´Accordo di Programma del Comune di Milano per la realizzazione del sito espositivo nell´area della Fiera. E oggi pomeriggio il primo appuntamento di risonanza internazionale, con gli interventi di Formigoni, del sindaco Letizia Moratti, del ministro degli Esteri Franco Frattini, di Massimo D´alema. Tema appunto l´alimentazione, che insieme all´ambiente è il cuore di questo Expo. "Abbiamo l´occasione di mettere in moto da qui al 2015 - ha detto Formigoni - un fulcro mondiale di discussione sul tema dell´alimentazione, mettendo in moto un processo di cui Expo sarà il culmine". Per Formigoni è in primo piano "lo scandalo della fame", aggravato dalla crisi mondiale, "che deve essere sentita come una ferita lancinante e sollecitare l´inquietudine operosa di tutti". Dal punto di vista politico, "rafforzando (come la Lombardia da tempo contribuisce a fare, ndr. ) la collaborazione tra Paesi e Regioni su progetti veri di sviluppo". Ma anche dal punto di vista della scienza, "mobilitando i poli di ricerca lombardi e italiani". Infine dal punto di vista culturale: "la scienza deve legarsi a un vero umanesimo", per non scadere in una sorta di "neocolonialismo scientifico" in cui tante volte cadono i paesi ricchi nei confronti dei paesi poveri. "L´immagine dell´uomo vitruviano di Leonardo - ha notato Formigoni - scelto come simbolo di Expo, esprime appunto questo connubio tra umanesimo e scienza". .  
   
   
FONDAZIONE BUSSOLERA,FORMIGONI SU TERZA ASSOLUZIONE  
 
Milano, 20 ottobre 2008 - "Ennesima assoluzione (è la terza nel caso specifico) per gli amministratori e i funzionari di Regione Lombardia e per me stesso, in un processo che era stato disposto nel 2001 con giudizio immediato, e cioè per una presunta ´evidenza´ della colpa, dopo che l´avviso di garanzia era scattato con procedura spettacolare e l´invasione del grattacielo Pirelli da parte di 30 uomini nel settembre 2000". E´ il commento del presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, alla notizia della seconda assoluzione in corte d´appello per la vicenda della Fondazione Branca Bussolera. "Otto anni di processo - prosegue Formigoni - hanno stabilito per l´ennesima volta che il fatto non sussiste. Non auguro a nessuno di trovarsi in una vicenda simile, tanto più dopo che la mia Giunta ed io abbiamo compiuto atti oggettivi di buon governo e di corretta amministrazione". .  
   
   
FORMIGONI PENATI E MORATTI SCRIVONO A BERLUSCONI BENE IL FEDERALISMO MA FORTE PREOCCUPAZIONE PER CARENZA RISORSE  
 
 Milano, 20 ottobre 2008 - In una lettera al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, il presidente della Regione, Roberto Formigoni, il presidente della Provincia di Milano, Filippo Penati e il sindaco di Milano, Letizia Moratti, esprimono apprezzamento per l´avanzamento del processo federalistico, manifestano contemporaneamente "forte preoccupazione per la crescente carenza di risorse su temi essenziali per i cittadini" e chiedono di poter avere un "approfondimento" con il Governo su questi temi. "Siamo alla vigilia - scrivono Formigoni, Penati e Moratti - dell´avvio di un percorso destinato a segnare un significativo avanzamento del processo federalistico, per il quale insieme ci siamo adoperati, ciascuno nel proprio ambito di responsabilità, nella convinzione di operare per il bene del nostro Paese. Abbiamo apprezzato l´impegno del Governo, che ha reso possibile il raggiungimento di un obiettivo destinato a segnare un passaggio importante sulla via della modernizzazione e responsabilizzazione delle nostre Istituzioni e del nostro Paese". "Siamo consapevoli - prosegue la lettera - delle oggettive difficoltà del momento che attraversiamo, legate alla drammatica situazione finanziaria internazionale, che rendono particolarmente critica la nostra azione di governo, sia per le crescenti esigenze di cittadini e imprese, colpiti da una crisi della quale non si intravvede ancora la fine, sia per la carenza di risorse pubbliche da investire in politiche di sostegno al sistema economico. Siamo disponibili a fare la nostra parte, come sempre, per consentire alle energie positive della nostra società di esprimersi e per rendere sempre più efficiente, trasparente e responsabile la nostra azione a favore dei cittadini". "Pur considerando questo contesto - si legge ancora nel documento - non possiamo però tacere la nostra forte preoccupazione per la crescente carenza di risorse su temi essenziali per i cittadini, quali il trasporto pubblico, i servizi alla persona, la cultura, la ricerca, le politiche per le imprese e per l´innovazione. Tutto ciò unito all´imbarazzo con il quale sono state accolte le notizie di recenti interventi a favore di diverse importanti realtà amministrative, volti a sanare i deficit prodotti da anni di cattiva gestione. E´ evidente che questi episodi rischiano di gettare un´ombra sulla credibilità di chi ha spesso richiesto sforzi e sacrifici ai propri cittadini in nome dell´interesse comune". "Alla luce delle considerazioni - conclude la lettera - che abbiamo qui riassunto Le chiediamo di poter approfondire con il Governo questi argomenti". .  
   
   
LOMBARDIA/YEMEN. RICEVUTO DA RONZA AMBASCIATORE AL ZINDANI  
 
Milano, 20 ottobre 2008 - Il delegato del presidente della Regione Lombardia per le relazioni internazionali, Robi Ronza, ha ricevuto il 16 ottobre pomeriggio l´ambasciatore della Repubblica dello Yemen, S. E. Shaya Al Zindani. Al centro del colloquio lo studio dei possibili rapporti di cooperazione internazionale tra la Lombardia e lo Yemen. In particolare, l´ambasciatore ha illustrato le interessanti prospettive di investimento nelle zone industriali del porto di Aden in cui, grazie all´accordo sottoscritto con una importante compagnia portuale di Dubai, è prevista una forte crescita della capacità di traffico di container. All´incontro - su invito di Regione Lombardia che intende favorire le relazioni internazionali con lo Yemen - ha partecipato anche Federico Bega, dirigente di Promos (Azienda Speciale della Camera di Commercio di Milano per l´internazionalizzazione), con la quale l´Ambasciata yemenita ha già avviato i contatti per l´organizzazione di un seminario di presentazione del paese ai fini della promozione degli investimenti italiani nella Repubblica dello Yemen. .  
   
   
NOVITÀ DEL NUOVO TESTO UNICO SU UNO DEI SETTORI CHIAVE DELL´ECONOMIA TOSCANA SEMPLIFICAZIONE BUROCRATICA, PIÙ SOSTEGNO ALL´INNOVAZIONE E ALLA QUALITÀ  
 
 Firenze, 20 ottobre 2008 - Con 35 voti a favore, nessuno contrario e 9 astenuti il Consiglio regionale della Toscana ha approvato la nuova legge quadro sull´artigianato. «E´ una buona notizia. Da oggi la Toscana dispone di un quadro normativo d´eccellenza in materia di artigianato, con innovazioni formali e sostanziali che aiuteranno concretamente l´ulteriore sviluppo di un comparto chiave dell´economia regionale. » Con queste parole Ambrogio Brenna, assessore all´innovazione e all´artigianato ha commentato l´esito della votazione in consiglio. «Gli imprenditori artigiani vedranno semplificare gli atti burocratici a partire dall´iscrizione all´Albo del registro delle imprese, da oggi basterà una Dichiarazione di Inizio Attività (Dia) per dar vita ad un´impresa artigiana – ha continuato Brenna. Primi in Italia abbiamo previsto la soppressione delle Commissioni Provinciali ! per l’Artigianato (Cpa) e ridefinito, semplificandolo e ! dotandol o di nuove funzioni, il ruolo della Commissione Regionale per l’Artigianato Toscano (Crta) riducendo così oneri e costi per i contribuenti (i commissari passano da 20 a 8). Inoltre, per garantire alle imprese un più agevole rapporto con la pubblica amministrazione, la legge prevede l’istituzione dei Centri per lo sviluppo imprenditoriale (Csi) con l´obiettivo specifico di accompagnare la crescita delle imprese artigiane. » L´assessore si è poi soffermato sulle novità apportate sul versante della tutela dell’artigianato artistico e tradizionale: «Abbiamo rafforzato il ruolo di Artex, il Centro per l’Artigianato Artistico e Tradizionale della Toscana, come partner strategico per l’Agenzia di Promozione Economica e disciplinato l’attribuzione della “qualifica di maestro-artigiano” e di “bottega-scuola”. In questo modo contiamo di sostenere e accrescere la qualità delle! lavorazioni e garantire il passaggio generazionale dei saperi con le ovvie ricadute sui mercati esteri del lusso». .  
   
   
POLITICHE INDUSTRIALI DA TAVOLO PATTO PER LO SVILUPPO “CONDIVISIONE AMPIA” SU DISEGNO LEGGE DELLA GIUNTA REGIONALE DELL’ UMBRIA  
 
Perugia, 20 ottobre 2008 – Dal Tavolo generale del Patto per lo sviluppo dell’Umbria, riunito il 17 ottobre a Palazzo Donini, è emersa “la condivisione ampia” sul disegno di legge della Giunta regionale in materia di politiche industriali, “Norme in materia di sviluppo, innovazione e competitività del sistema produttivo regionale”. Alla riunione, presieduta dall’assessore regionale allo Sviluppo economico Mario Giovannetti - hanno preso parte rappresentanti delle associazioni imprenditoriali, di Unioncamere, delle organizzazioni sindacali, dell’Abi (Associazione bancaria italiana), dell’Università degli studi, dell’Anci (Associazione dei Comuni italiani) Umbria, il direttore regionale allo Sviluppo economico Ciro Becchetti e il coordinatore dell’Area Programmazione regionale Lucio Caporizzi. “Si conferma la condivisione complessiva sugli obiettivi e i contenuti – ha sottolineato Giovannetti – già emersa durante il percorso, lungo e partecipato, di stesura del disegno di legge, consolidando la scelta della concertazione per la definizione delle politiche regionali. La Giunta regionale, che valuterà proposte e integrazioni scaturite dalla riunione di oggi – ha aggiunto - intende giungere entro l’anno all’approvazione del testo, ora all’esame della Ii Commissione consiliare del Consiglio regionale. Nei prossimi giorni verrà intanto convocato un nuovo Tavolo in cui la Regione presenterà ipotesi di percorso e strumenti specifici per affrontare le situazioni di crisi aziendali, in un contesto generale di crisi finanziaria che rischia di avere ripercussioni rilevanti sul sistema produttivo umbro”. “Con il disegno di legge in materia di politiche industriali – ha proseguito Giovannetti – la Regione definisce un quadro normativo di principio a supporto del sistema produttivo umbro e in particolare delle piccole e medie imprese, individuando strumenti in grado di assicurare continuità e certezza ai programmi di investimento delle imprese, di garantire una adeguata flessibilità agli strumenti a sostegno della competitività, con l’obiettivo di promuovere lo sviluppo del sistema produttivo e integrarlo nei processi di innovazione nazionali e internazionali. Una ‘legge cornice’ che troverà attuazione nel Documento di indirizzo triennale e nel Programma annuale attuativo, in cui saranno definiti interventi e risorse necessarie, che andranno ad aggiungersi alle misure previste dalle leggi di settore in vigore, adeguate ai nuovi scenari”. Il disegno di legge “Norme in materia di sviluppo, innovazione e competitività del sistema produttivo regionale” evidenzia, anche alla luce delle esperienze positive nell’ambito dei “Pacchetti competitività”, un’attenzione particolare ai temi dell’innovazione e ricerca cui è dedicato un apposito titolo (il Iii) nell’ambito del quale vengono definiti i principali caratteri delle politiche per l’innovazione e le forme giuridiche ed organizzative che possono assumere le imprese rispetto all’attuazione di tali politiche. Il provvedimento consente, inoltre, di introdurre norme legate all’innovazione nella Pubblica Amministrazione nella forma della semplificazione, in particolare nel rapporto con le imprese. Le norme contenute nel titolo I fanno riferimento, in particolare, a obiettivi e finalità dell’intervento pubblico regionale in tema di innovazione e competitività. Le politiche per lo sviluppo sono suddivise in politiche per la competitività del sistema e politiche per la competitività delle imprese. “L’inclusione in un solo articolo - si sottolinea nell’atto approvato dalla Giunta regionale - ne conferma il carattere di inscindibile integrazione rispetto alla competitività del sistema produttivo nel suo insieme”. Nel titolo Ii viene definito il ciclo programmatico e il processo attuativo, e il relativo monitoraggio. In particolare, per la definizione degli indirizzi programmatici è previsto sia l’esito di un documento di indirizzo pluriennale adottato dalla Giunta Regionale e successivamente approvato dal Consiglio Regionale. Nel documento sono ricompresi gli indirizzi relativi all´attività delle agenzie e società regionali, oltre al quadro finanziario di massima per l’attuazione delle politiche e degli interventi previsti. Nel Titolo Iii, su “politiche per l’innovazione e la ricerca”, sono descritte le azioni finalizzate all’innovazione, anche in riferimento ai “programmi quadro” per la ricerca ed alle “piattaforme tecnologiche” europee. Specifici articoli sono dedicati ai “poli di innovazione”, ai Distretti tecnologici e alle “reti d’imprese”. Si punta anche sulla semplificazione amministrativa nei procedimenti di competenza regionale che disciplinano la nascita, lo sviluppo e la modificazione di imprese. È prevista l’integrazione e la partecipazione a programmi interregionali nazionali ed internazionali per favorire l’integrazione del sistema umbro con realtà più dinamiche. .  
   
   
LA MANOVRA FINANZIARIA DEL GOVERNO A GIUDIZIO DAVANTI ALLA CORTE COSTITUZIONALE. LA REGIONE EMILIA-ROMAGNA HA PRESENTATO RICORSO ALLA CONSULTA PER PROFILI DI INCOSTITUZIONALITÀ DI ALCUNE NORME SU SCUOLA, CASA, FORMAZIONE, SANITÀ E ASSISTENZA SOCIALE E PATRIMONIO REGIONALE.  
 
Bologna, 20 ottobre 2008 - “La Giunta regionale ha deciso di contestare la manovra su quelle norme che tradiscono lo spirito del principio di leale collaborazione tra lo Stato e le Regioni, anche in relazione al ruolo della Regione Emilia-romagna in seno alla Conferenza delle Regioni. Principio di lealtà che sta ispirando fortemente l’azione politica delle Regioni come ha dimostrato, da ultimo, il contributo fattivo dato al testo della Riforma del Federalismo fiscale del ministro Calderoli”. Così Luigi Gilli, assessore regionale allo sviluppo territoriale, cooperazione col sistema delle autonomie e organizzazione, commenta il ricorso presentato alla Corte Costituzionale, dalla Regione Emilia-romagna, sulla manovra finanziaria del Governo. I profili di incostituzionalità, secondo il ricorso, riguardano diverse materie – tra cui la scuola, la casa, la formazione, la sanità e l’assistenza sociale e il patrimonio regionale – nelle quali risultano violazioni di competenza dello Stato rispetto alle Regioni. Si tratta di materie contenute nella manovra finanziaria anticipata a luglio (il decreto legge 112 convertito nella legge 133). “Invece di proseguire nel decentramento delle funzioni – spiega Gilli, assessore regionale allo sviluppo territoriale, cooperazione col sistema delle autonomie e organizzazione – il Governo invade materie di competenza delle Regioni, rendendo meno efficace il lavoro e le decisioni delle Istituzioni che, al contrario, dovrebbero essere più coordinati e integrati”. Il ricorso della Regione Emilia Romagna (come di altre Regioni) riguarda anche l’articolo 3 - in materia di scuola - del decreto legge 154 che prevede, tra l’altro, il commissariamento delle stesse Regioni che non ottemperino, nei modi e nei tempi previsti dal Governo, al ridimensionamento (i cosiddetti accorpamenti delle scuole) degli istituti scolastici. Un’altro punto oggetto del ricorso riguarda l’edilizia. La Regione chiede il pronunciamento della Corte sul “Piano casa nazionale” contestando il forte accentramento, di funzioni e di risorse, in una materia di chiara competenza regionale. Il Piano, tra l’altro, prevede anche il taglio di risorse (550 milioni di euro complessivi, a livello nazionale, per le aree a forte tensione abitativa) già stanziate per altri piani di interventi di edilizia sociale. Per l’Emilia-romagna quelle risorse significavano 32 milioni di euro, con cui la Regione – aggiungendo finanziamenti propri per 15 milioni di euro – prevedeva di recuperare 1830 alloggi sfitti. Sempre in materia edilizia, è richiesto anche il giudizio sul dispositivo che prevede la vendita degli alloggi pubblici: il Governo promuove l’alienazione di un patrimonio che non è suo (in Emilia Romagna è dei Comuni) e regolamenta una materia sulla quale la Corte Costituzionale ha già ritenuto illegittimo l’intervento dello Stato. Occorre ricordare, infatti, che l’articolo 13 della legge 133/2008 ha la stessa struttura ed anche gli stessi contenuti dei commi 597-598 della legge 266/2005 (legge finanziaria del 2006, approvata dal precedente Governo Berlusconi), dichiaratati illegittimi dalla Corte Costituzionale con la sentenza 94/2007. Altre norme oggetto del contenzioso sono quelle relative alla formazione, che di fatto espropriano le Regioni nel determinare i contenuti formativi dell’apprendistato. In ambito sanitario, si contestano le norme che impongono inaccettabili tagli finanziari alle Regioni. E’ stato anche impugnato l’articolo che istituisce la “social card” poiché invade la competenza delle Regioni sull’assistenza sociale alle fasce più deboli: proprio alle Regioni dovrebbero essere destinate le risorse per gli opportuni e già programmati interventi. Incostituzionale per la Regione Emilia-romagna anche la norma che fissa la vendita obbligata del patrimonio regionale, prevedendo trasformazioni e modifiche urbanistiche decise a livello centrale. Contestato anche il mancato coinvolgimento delle Regioni sull’utilizzo di fondi nazionali per le reti infrastrutturali e per l’economia (come le attività produttive ad alto contenuto di innovazione e i fondi per le aree sotto utilizzate, il Fas). .  
   
   
MARCOLINI A CASTELLI: "NESSUNA PREOCCUPAZIONE DELLA REGIONE MARCHE PER IL FALLIMENTO DELLA LEHMAN BROTHERS".  
 
Ancona, 20 ottobre 2008 - ´Ribadisco che la Regione Marche, nell´ambito del Bramante Bond, ha costituito presso la Lehman Brothers una parte, pari a 35 milioni di euro, del fondo di accantonamento necessario, secondo la normativa nazionale, per rimborsare gli obbligazionisti alla scadenza del bond. Consapevole della necessita` di assicurare l´intangibilita` del fondo, anche in presenza di un eventuale fallimento della banca, la Regione, in maniera lungimirante, ha negoziato una garanzia per riappropriarsi, in ogni momento, di quanto accantonato. Avendo la Lehman Brothers avviato la procedura fallimentare, la Regione ha invocato, come contrattualmente previsto, la conclusione anticipata del contratto e intende avvalersi di questo diritto attraverso lo studio americano Skadden. Il ricorso a uno studio legale internazionale, specializzato in materia di contratti relativi a titoli di credito - non puo` sfuggire al consigliere Castelli - e` necessario ed espressamente previsto dalla procedura di domiciliazione della richiesta di recupero della somma accantonata e dalla normativa vigente negli Stati Uniti d´America. Quindi nessun allarmismo e` giustificato, in quanto si e` trattato di una attivazione tempestiva per rientrare in possesso delle nostre competenze. In realta` la Regione, pur di fronte al default di una banca controparte in un´operazione di derivato, sta beneficiando della garanzia che ha saputo introdurre al momento dell´emissione del Bramante Bond e che gia` cinque anni fa era stata giudicata dalla Corte dei Conti come anticipatrice e ispiratrice del successivo processo di regolazione delle modalita` di accesso ai mercati finanziari, predisposto dal Ministero dell´Economia e delle Finanze´. .  
   
   
MARTINI HA PRESIEDUTO A ATENE LA RIUNIONE DELLA COMMISSIONE CONST DELLE REGIONI «INTEGRAZIONE DEI MIGRANTI, BASE DI UN’EUROPA SOLIDALE» «UNA POLITICA CHE DIVENTI MARCHIO DI FABBRICA DI TUTTA LA UE, ITALIA COMPRESA»  
 
 Firenze, 20 ottobre 2008 - «L´integrazione dei migranti nelle società europee ospitanti è un tema che va affrontato a tutti i livelli di governo, e in particolare in ambito locale e regionale, per contribuire insieme a un´Europa solidale, che non discrimini i migranti e dia loro risposte concrete in tema di diritti, alla casa, all´istruzione, al lavoro, alla salute, ma anche di rispetto dei doveri. E speriamo che questa politica corretta dell´accoglienza diventi il marchio di fabbrica di tutti i paesi della Ue, Italia compresa». Lo ha affermatoil 16 ottobre ad Atene il presidente della Regione Toscana Claudio Martini, che ha presieduto il seminario della commissione affari costituzionali del Comitato delle Regioni della Ue “Const”, dedicato al “Ruolo delle città e delle regioni nell´integrazione degli immi! grati”. «Nell´agenda europea l´integrazione de i migranti è una priorità politica importante - ha detto Martini – come dimostra l´approvazione avvenuta proprio oggi a Bruxelles del “Patto europeo sull´immigrazione e l´asilo” da parte del Consiglio. Suo asse portante è l´invito agli Stati membri a dotarsi di politiche ambiziose, secondo le modalità e con le risorse che riterranno adeguate, allo scopo di promuovere l´integrazione armoniosa nei propri territori dei migranti che hanno la probabilità di stabilirvisi in maniera permanente». Alla base di tali politiche, che i paesi di accoglienza dovranno impegnarsi ad attuare concretamente, dovrà esserci l´equilibrio tra diritti (istruzione, lavoro, previdenza, servizi pubblici e sociali) e doveri dei migranti (rispetto delle leggi del paese di accoglienza). Dovranno, inoltre, essere previste azioni specifiche per favorire l´apprendimento della lingua e l´accesso al lavoro, fattori imprescindibili ai! fini dell´integrazione. Le politiche per l´integrazione dovranno anche porre l´accento sul rispetto delle identità degli Stati membri e dell´Unione europea, nonché dei loro valori fondamentali: diritti dell´uomo, libertà di pensiero, principi democratici, tolleranza, parità tra uomini e donne, obbligo scolastico. Sarà così possibile proseguire l´attuazione del Programma quinquennale dell´Aia (2004-2009) che si era dato come obiettivo la creazione di uno spazio di libertà, sicurezza, giustizia, e dell´invito del giugno 2007, sempre del Consiglio, a impegnarsi in maniera proattiva nello sviluppo dell´integrazione ampliando ambiti come la partecipazione, la cittadinanza, la naturalizzazione, e intensificando le azioni rivolte alla società di accoglienza, e le misure intese a prevenire l´alienazione sociale. «Il patto europeo – ha ricordato ancora da Atene il presidente della Regione Toscana – espri! me un´altra importante raccomandazione agli Stati membri: valu! tare la necessità di contrastare, mediante misure adeguate, eventuali forme di discriminazione a cui potrebbero essere esposti i migranti. Per garantirne una efficace integrazione occorre pertanto dotarsi di una strategia di governance a più livelli, coerentemente con il principio di sussidiarietà che coinvolge attivamente l´Ue, gli Stati membri e gli enti locali e regionali, visto che l´integrazione si realizza primariamente a livello locale. Ciò richiede tuttavia una collaborazione interistituzionale a livello europeo, soprattutto per la realizzazione di nuove azioni e iniziative della Ue in appoggio a tali politiche. A tal fine dobbiamo impegnarci a promuovere scambi di informazioni sulle migliori pratiche attuate in termini di accoglienza e integrazione, oltre che sulle misure europee di sostegno alle politiche nazionali, intensificando le sinergie a tutti i diversi livelli e una comune strategia tra le istituzioni europee». Prossimo appuntamento europeo sull´immigrazione è la conferenza ministeriale che si terrà in Francia, a Vichy, il 3 e 4 novembre. .  
   
   
INCONTRO REGIONE-SISTEMA DEL CREDITO MARCHIGIANO - CONDIVISIONE DELL´INIZIATIVA E DELLA COLLABORAZIONE. GLI STRUMENTI: FONDO DI SOLIDARIETA` E OSSERVATORIO TECNICO DI MONITORAGGIO  
 
 Roma, 20 Ottobre 2008 - Un Fondo di solidarieta` per l´occupazione, il lavoro e le piccole imprese e un Osservatorio tecnico di monitoraggio sull´economia: sono le due proposte operative scaturite dall´incontro convocato il 16 ottobre a palazzo Raffaello dal presidente Gian Mario Spacca con i rappresentanti del sistema del credito marchigiano che hanno condiviso l´iniziativa o lo spirito di collaborazione. ´Regione e sistema bancario ´ ha commentato il Presidente Spacca - rafforzano la loro collaborazione, aprendosi a Categorie e Camere di Commercio, per affrontare al meglio l´evoluzione del ciclo internazionale e le situazioni locali di criticita`. Viviamo una situazione delicata, di turbamento, ma la fiducia non deve mai venire meno: abbiamo le energie e le risorse necessarie per superare questo momento´. La riunione e` stata intensa, ricca di contributi e proposte. Sono emerse le preoccupazioni per l´evoluzione della crisi finanziaria globale e per i possibili effetti anche nelle Marche, ma senza drammi. Nella regione, infatti, l´attivita` bancaria e` meno esposta perche` concentrata sul sostegno dell´economia reale e il sistema produttivo presenta una rilevante capacita` di tenuta. Nel corso dell´incontro sono state assunte alcune determinazioni. 1. E´ stato istituito l´ ´Osservatorio tecnico di monitoraggio permanente´, aperto anche alle Categorie e alle Camere di Commercio, che si riunira` periodicamente per valutare gli andamenti dell´economia regionale e le esigenze di intervento territoriale e locale ma anche per avere indicazioni precise per la costruzione del bilancio di previsione 2009. 2. E´ stato avviato l´approfondimento del progetto di ´Fondo di solidarieta` per l´occupazione, il lavoro e le piccole imprese´ proposto dal Governo regionale per difendere i livelli occupazionali e aiutare le piccole imprese interessate dalle crisi locali di distretto. ´Con l´Osservatorio - ha commentato Spacca - rafforziamo fiducia e capitale sociale delle Marche: il credito e` un fattore fondamentale di sviluppo e` puo` offrire un contributo decisivo per difendere il lavoro e l´imprenditorialita` della nostra regione. Il Fondo di solidarieta` e` indispensabile per offrire un sostegno immediato ai livelli occupazionali ed alla tenuta competitivita` delle piccole imprese che potrebbero coinvolte nelle crisi delle filiere, dell´indotto e del territorio. Le risorse della Regione per tale Fondo sono previsti nei bilanci 2008-2009. ´ Il Fondo di solidarieta` opera attraverso il finanziamento di operazioni di trasformazione dei debiti a breve termine in debiti a medio termine. Lo strumento e` la concessione di garanzie mediante costituzione di un apposito fondo dedicato su un plafond di intervento da parte del sistema bancario. Il meccanismo di funzionamento del Fondo e` aperto al contributo di Banche, Confidi, Fondazioni bancarie, Camere di commercio, Societa` regionale di garanzia. All´incontro hanno partecipato i rappresentanti di Banca delle Marche, Banca di credito cooperativo del Metauro, Banca di credito cooperativo di Casavecchia, Banca di credito cooperativo di Corinaldo, Banca di credito cooperativo di Fano, Banca di credito cooperativo di Filottrano, Banca di credito cooperativo di Ostra e Morro d´Alba, , Banca di credito cooperativo di Ostra Vetere, Banca di credito cooperativo di Pergola, Banca di credito cooperativo di Recanati e Colmurano, Banca di credito cooperativo di Ripatransone, Banca di credito cooperativo Picena, Banca di Pesaro Credito Cooperativo, Banca Intesa, Banca Picena Truentina Credito Cooperativo, Banca Popolare di Ancona, Cassa di risparmio di Fabriano e Cupramontana, Cassa di risparmio di Fano, Cassa di risparmio di Fermo, Cassa Rurale ed Artigiana San Giuseppe; Monte dei Paschi di Siena, San Paolo ´ Banca dell´Adriatico, Unicredit Gruop, Federazione Banche Credito Cooperativo. .  
   
   
IL PREMIO BORSELLINO SBARCA A ROMA: LA MAFIA NON È UNA COSA SOLO SICILIANA  
 
Roma, 20 ottobre 2008 - Alla sua Xiii edizione Il Premio si snoderà tra la Capitale Roma e l´Abruzzo dal 16 al 25 Ottobre 2008 coinvolgendo 16 comuni e prevedendo più di 40 momenti di incontro e la partecipazione di un centinaio di ospiti. L’evento si propone come un festival della legalità, come una rassegna educativa e culturale che in quest´edizione affronta il tema del coraggio. Quest´anno sono stati premiati Piero Marrazzo, presidente della Regione Lazio per l’attività culturale e istituzionale a favore della prevenzione della criminalità organizzata e per aver dato un contributo decisivo all’osservatorio sulla criminalità organizzata nel Lazio, e Pino Maniaci, direttore della più volte minacciata ´Telejato´ che a gennaio 2008 è stato aggredito brutalmente dal figlio di un boss, per le sue battaglie contro la mafia e nonostante le intimidazioni ricevute continua a fare informazione. Il Presidente Marrazzo ricevendo il Premio Borsellino ha ricordato che la mafia non è una cosa solo siciliana e a questo proposito bisogna tenere alta la testa e affermare che l’infiltrazione tentata soprattutto dal Clan dei Casalesi nel sud del Lazio non passerà. “Dedico il Premio, anzi idealmente lo passo – ha detto Piero Marrazzo - con un atto a mio avviso doveroso, alla memoria di mio padre Giò Marrazzo che ha raccontato in maniera moderna vicende che avevano il sapore antico, e a Roberto Saviano, perché chi scrive di mafia non può essere costretto a lasciare il suo Paese. ” Il Premio nazionale Borsellino è stato istituito nel 1992 dall´associazione culturale "Società Civile onlus" di Teramo in collaborazione con l´Amministrazione Provinciale di Teramo, con il Patrocinio del Consiglio Regionale d´Abruzzo. Il presidente del Premio Borsellino è l’on. Luciano Violante. .  
   
   
AL VIA IL PROGETTO "MUNICIPIO DIFFUSO"  
 
 Roma, 20 ottobre 2008 - E’ stato presentato, il 16 ottobre in occasione del 5° Salone della Montagna, il progetto “Municipio Diffuso” , nato da un accordo tra la Fit (Federazione Italiana Tabaccai) e 8 Comunità Montane, con il patrocinio dell’Assessorato agli Affari Istituzionali, Enti Locali e Sicurezza della Regione Lazio e d’Intesa con l’Uncem Lazio. Si tratta di un’iniziativa sperimentale che interesserà 125 piccoli Comuni montani in cui saranno allestiti, in 125 tabaccherie, altrettanti Punti In Comune, presso i quali i cittadini potranno informarsi, prenotare e ritirare certificati, acquistare buoni mensa scolastici o ticket per la sosta a pagamento. Grazie alla capillare diffusione in tutto il territorio nazionale, le tabaccherie rappresentano un’efficace interfaccia con la popolazione per l’erogazione di servizi al cittadino Nei 125 Comuni del Lazio coinvolti sarà individuata la tabaccheria più idonea a fornire i servizi amministrativi comunali considerati nel progetto pilota. Gli ambiti di collaborazione tra Comuni montani e tabaccai comprendono: l’installazione all’interno della tabaccheria di un‘Punto In Comune’ che il Comune può utilizzare per diffondere le notizie alla cittadinanza, mediante affissione di una bacheca dedicata; lo sportello “Fuori orario” un servizio per la richiesta ed il ritiro di certificati, negli stessi orari e nei giorni di chiusura al pubblico degli uffici comunali; la distribuzione di documentazione e modulistica. “Il progetto Municipio Diffuso – ha dichiarato l’Assessore agli Enti Locali della Regione Lazio, Daniele Fichera – interesserà circa 350. 000 cittadini, residenti nelle 7 Comunità Montane collegate all’iniziativa. ” “L’esperienza – ha aggiunto l’Assessore - della durata di 1 anno, partirà nel gennaio 2009 e, in funzione dei risultati raggiunti, potrà essere ripetuta, estesa ad altri comuni della Regione, ad altri operatori commerciali e resa stabile nei prossimi anni. ” “Si tratta di un servizio di pubblica utilità che forniamo ai cittadini ad un basso costo: per le attività svolte, infatti, ogni esercente riceverà dalla Comunità Montana di appartenenza una somma simbolica di 1. 000 euro". “Un contributo – ha concluso Fichera - relativamente esiguo, se rapportato al costo di mercato di un servizio analogo che si aggirerebbe intorno ai 30. 000 euro”. .  
   
   
A PISTOIA PRIMO SEMINARIO DI STUDI VERSO LA NUOVA LEGGE TOSCANA IN MATERIA DI CULTURA  
 
Pistoia, 20 ottobre 2008 - «Specie in periodi così difficili, abbiamo l´obbligo di pensare tutti insieme un sistema diverso per la cultura di cui non tutti sembrano considerare la effettiva importanza come vero motore di sviluppo per l´economia toscana». Paolo Cocchi ha concluso il primo dei tre seminari di studio, organizzati dagli uffici del suo assessorato, per «iniziare a mettere qualche contenuto forte verso la nuova legge toscana in materia di beni e attività culturali». Per l´assessore alla cultura di Regione Toscana “in particolare oggi, dopo la riforma del titolo Ii della Costituzione, c´è molto da innovare e molto da qualificare così come non basta esercitarsi in continue e reciproche lamentele anche perché non possiamo trascurare come la cultura sia essenziale, in Italia e nel mondo, per la tenuta della democrazia”. La nuova! legge toscana avrà le caratteristiche del Testo Unico ! e intend e superare l´attuale articolazione normativa settoriale basata – come ha anche ricordato Ambra Giorgi, presidente della Commissione Cultura del Consiglio Regionale – su sei distinte leggi approvate fra il 1980 e il 2005: le leggi su musei, bande e cori, istituzioni culturali, biblioteche, spettacolo, cultura contemporanea. Il seminario si è svolto a Pistoia, nella biblioteca “San Giorgio” inaugurata lo scorso anno e costruita sulle macerie della grande fabbrica da dove per decenni sono usciti vagoni e motrici ferroviarie (“Una fabbrica, oggi, di cultura e di valori”, ha sottolineato l´assessore comunale Rosanna Moroni). E´ intervenuto, concordando sull´importanza della sinergia istituzionale, Mario Lolli Ghetti, direttore regionale per i beni culturali e paesaggistici del ministero. Due relazioni di dirigenti regionali (Gianbruno Ravenni e Massimo Gregorini). Numerosi gli interventi. Due gli altri seminari: Montevarchi (! 20 novembre) su musei, biblioteche, archivi, istituzioni culturali; Firenze (11 dicembre) sulle attività legate allo spettacolo. .  
   
   
OCCUPAZIONE: 45 MILA ASSUNZIONI NEL 2008: TRE OGNI DIECI IMPRESE MILANO SI CONFERMA CITTÀ DEL LAVORO  
 
Milano, 20 ottobre 2008 - Sono oltre 45mila le assunzioni previste dalle imprese di Milano per il 2008 (la metà di quelle di tutta la provincia e il 25% di quelle della regione), 40mila se si escludono gli stagionali: quasi 3 assunzioni ogni 10 imprese. E’ quanto è emerso dal rapporto “Le previsioni occupazionali e i fabbisogni professionali per il 2008” presentato questa mattina a Palazzo Marino dall’assessore alle Politiche del Lavoro e dell’Occupazione Andrea Mascaretti e da Romano Guerinoni membro di Giunta della Camera di Commercio. “Sono 45. 080 le assunzioni previste dalle imprese milanesi nel 2008, 39. 700 non stagionali – ha dichiarato l’assessore Mascaretti – di cui più della metà con contratto a tempo indeterminato. Milano si conferma città del lavoro e motore economico del Paese. Nella ricerca del lavoro resta forte la conoscenza di una persona che possa attestare le qualità professionali del candidato oltre a quello delle banche dati aziendali. E’ interessante inoltre rilevare le difficoltà che incontrano le imprese nel trovare adatto alle loro esigenze; un dato che attesta la necessità di formazione specifica. Occorre quindi puntare su un allineamento del sistema della formazione con quello del lavoro e su un sistema di orientamento efficiente. Occorre cioè fare in modo che i percorsi professionali siano sempre più qualificanti, forniscano le competenze effettivamente richieste dal mercato e conducano quindi verso un lavoro sicuro”. “I dati – ha dichiarato Romano Guerinoni, membro di giunta della Camera di commercio di Milano – ci segnalano un continuo impegno di crescita da parte delle imprese milanesi che puntano con decisione su nuove risorse e che si traduce in nuova occupazione. Un tessuto produttivo dinamico che riconosce la necessità di investire nel capitale umano, vero valore aggiunto nella sfida del mercato globale. Ma è importante migliorare il collegamento tra domanda e offerta di lavoro. Bisogna investire sul sistema formativo, in particolare quello professionale e creare un più efficace legame tra tessuto imprenditoriale locale e sistema scuola-Università. ” L’81% delle nuove assunzioni riguarda i servizi, seguiti dall’industria (19%). Oltre il 28% delle assunzioni avviene tramite il canale della conoscenza diretta e soltanto il 3,7% attraverso internet. Il tasso di entrata più elevato in termini relativi (rapporto tra nuovi assunti e dipendenti) è nelle imprese con meno di 10 addetti (tasso 9%). Complessivamente il 27,1% delle imprese milanesi (pari a oltre 43. 000 unità) prevede che assumerà nel 2008. A queste si potrebbero aggiungere le circa 12mila imprese (il 7,1% del totale) che sarebbero pronte ad assumere in presenza di condizioni diverse: il 52,1% se ci fosse meno pressione fiscale e il 36,1% se il costo del lavoro fosse più basso, per un totale di quasi 3mila posti di lavoro in più. Oltre il 40% delle nuove assunzioni a Milano coinvolge il gruppo professionale più elevato (dirigenti, tecnici, professioni intellettuali e scientifiche), un dato superiore del 15% rispetto a quello regionale. Tra le tipologie di contratto, sono più diffusi i contratti a tempo indeterminato (55,4% del totale), un dato che sale al 64,7% per le imprese piccole e al 62,5% nelle costruzioni. Seguono i contratti a tempo determinato (34,7%). Sono 19. 580 le collaborazioni a progetto di cui le imprese prevedono di avvalersi e rilevate in maniera autonoma rispetto alle assunzioni programmate di lavoratori dipendenti. Si tratta di profili professionali molto elevati che ben si inseriscono in un mercato del lavoro che punta alla qualità e dove la flessibilità è funzionale e non strumentale. Bene i laureati: 1 su 4 dei nuovi assunti (e quasi 1 su 3 nei servizi) deve infatti possedere la laurea. Maggiormente premiati gli indirizzi economici (il 33% del totale delle assunzioni universitarie) e gli ingegneri elettronici e dell’informazione (15%). Nel 17,3% dei casi, invece, il nuovo assunto è un immigrato. Nella ricerca di personale è premiata la conoscenza delle lingue (nel 34% dei casi è richiesta) e ancor di più quella informatica (nel 57% dei casi). Ma in 1 caso su 4 (24,7%) le imprese milanesi denunciano difficoltà nel reperire personale adatto alle loro esigenze. A presentare maggiori difficoltà sono soprattutto il settore dei servizi (25,3%) e le grandi imprese (27,1%). I Dati Della Ricerca - Le previsioni di assunzioni per il 2008. Nel corso del 2008 le assunzioni previste dalla imprese milanesi superano le 45 mila unità (45. 080, 39. 700 considerando gli occupati non stagionali,: 3 assunzioni ogni 10 imprese), il 51% del totale delle assunzioni previste in tutta la provincia (pari a oltre 88mila) e il 25% di tutta la regione (pari a quasi 180 mila). L’81% delle assunzioni a Milano è nei servizi (36. 550) all’interno dei quali la quota principale è coperta dal commercio (7. 640 assunzioni, 17% del totale comunale) mentre il 19% è nell’industria (8. 540) con le costruzioni come settore dominante (1. 960 assunzioni, 4% del totale). Se consideriamo anche le uscite previste nel 2008 (pari a 40. 780), arriviamo a un saldo occupazionale per il corrente anno delle imprese milanesi positivo (+4. 300 posti di lavoro). In particolare, il saldo in valore assoluto è maggiore tra le piccole imprese, con dipendenti tra uno e nove, (+3. 170) e tra le imprese con più di 50 dipendenti (+780), seguite dalle imprese con 10-49 dipendenti (+350). Se consideriamo invece il saldo in termini relativi (sul totale degli occupati attuali), il saldo più elevato si riscontra sempre nelle imprese piccole (+2,8%), seguito da quelle medie (+0,3%) e da quelle grandi (+0,2%). Assunzioni e dimensioni di impresa. In valore assoluto assumono di più le imprese con oltre 50 dipendenti (66%: 29. 850 assunzioni), seguite dalle imprese con meno di 10 dipendenti (23%: 10. 250) e da quelle con 10-49 dipendenti (4. 980 assunzioni, pari all’11% del totale). Se però passiamo a considerare il valore relativo (rapporto tra nuovi assunti e dipendenti), sono le imprese piccole a presentare il tasso di entrata più elevato (pari al 9%). Seguono le imprese con più di 50 dipendenti (tasso di entrata: 8,4%) e le imprese medie (4,5%). Complessivamente, il 27,1% delle imprese milanesi (pari a oltre 43. 000) ha dichiarato che assumerà nel corso del 2008 (dato provinciale: 26,8%; dato regionale: 26,4%). In particolare, l’81,2% delle imprese con più di 50 dipendenti, il 37,1% delle imprese con 10-49 dipendenti e il 20,5% delle imprese con meno di 10 dipendenti. Il 72,9% delle imprese non prevede invece assunzioni. Di queste tuttavia circa 12. 000 (ovvero il 7,1% del numero di imprese milanesi e il 7,8% tra le imprese con meno di 10 dipendenti) sarebbero pronte ad assumere con condizioni diverse. In particolare, nel 52,1% dei casi sarebbero pronti ad assumere se ci fosse minore pressione fiscale (più del 2007 quando la percentuale era del 36,1%), nel 36,1% con un minore costo del lavoro (era il 45% nel 2007). Per il 5,1% se invece fosse possibile una gestione del personale più flessibile. Quali canali per la selezione del personale. La conoscenza personale rimane il canale più utilizzato per la selezione del personale dalle imprese milanesi (il 28,4% del totale), seguita dalle banche dati aziendali (23,1%), dalla segnalazione di conoscenti e fornitori (15,8%) e dal ricorso ai quotidiani e stampa specializzata (12,6%). Le società di lavoro interinale sono utilizzate per il 5,1%, internet per il 3,7% (era il 2,1% nel 2007), le società di selezione e le associazioni di categoria per il 3,1%. Tra le imprese con meno di 50 dipendenti, crescono il ricorso alla conoscenza diretta (30,4%) e le segnalazioni da conoscenti e fornitori (17%) come ai quotidiani e stampa specializzata (13,1%). Tra le imprese con più di 50 dipendenti, invece, per quasi 1 assunzione su 2 (46,2%) vengono utilizzate le banche dati aziendali e crescono il ricorso a società di selezione del personale (10%) e società di lavoro interinali (7,4%). Le assunzioni per gruppi professionali. Considerando le assunzioni non stagionali sono le professioni tecniche ad occupare il primo posto assoluto tra quelle ricercate dalle imprese del comune di Milano (quasi 1 assunzione ogni 3: pari al 29,3%, rispetto al 27% della provincia e al 22,7% regionale). Tra le altre professioni di elevato livello, quelle intellettuali e scientifiche rappresentano il 10,3% del totale (quasi il doppio del dato regionale). C’è una forte richiesta anche per le professioni qualificate nelle attività commerciali e nei servizi (21,6%), per gli impiegati (12,9%) e per gli operai specializzati (7,1%). Se consideriamo i grandi gruppi professionali nel loro complesso, a Milano è quello composto da dirigenti e professioni ad elevata specializzazione a rappresentare quello maggiormente ricercato (il 40,2% del totale, rispetto al 36,1% della provincia e al 29,1% della Lombardia), seguono gli impiegati, professioni commerciali e nei servizi (34,5%%), gli operai specializzati e conduttori di impianti e macchine (13,9%) e infine le professioni non qualificate (11,4%). Le assunzioni per tipo di contratto. Oltre la metà delle nuove assunzioni previste, escludendo gli stagionali, è a tempo indeterminato (55,4% del totale), un dato superiore sia a quello provinciale (53,9%) che regionale (51,3%). In particolare, tra i settori è nelle costruzioni il tasso più elevato (62,5%), mentre tra le imprese sono quelle più piccole ad assumere di più con contratti a tempo indeterminato (quasi 2 assunzioni su 3: il 64,7%). Nel 34,7% c’è il ricorso a un contratto a tempo determinato (in particolare nell’industria (41,9%) e tra le grandi imprese con oltre 50 dipendenti (37,6%). Nel 2,9% c’è un contratto con inserimento, il 5,4% ha un contratto di apprendistato, mentre lo 0,5% presenta altre forme contrattuali. La quota di assunzioni part-time sul totale è pari al 13,3%, quota che sale al 13,5% nei servizi (21,1% nel commercio) e diventa il 16,3% tra le piccole imprese. Tra questi contratti non sono presenti quelli a progetto. Le richieste di collaborazioni a progetto. I collaboratori a progetto di cui le imprese prevedono di avvalersi sono rilevati in maniera autonoma rispetto alle assunzioni programmate di lavoratori dipendenti. Per il 2008, sono oltre 19 mila (19. 580) i collaboratori a progetto previsti nel comune di Milano, pari al 57% provinciale e al 40% regionale. I settori che ne fanno un maggior uso sono i servizi (89% del totale), soprattutto i servizi avanzati alle imprese (57% del totale delle collaborazioni previste). La collaborazione a progetto riguarda soprattutto, quasi un caso su due (48,6%), un posto da dirigente o comunque le professioni ad elevata specializzazione e tecniche. Si tratta di profili professionali molto elevati che ben si inseriscono in un mercato del lavoro che punta alla qualità e dove la flessibilità è funzionale e non strumentale. Assunzioni non stagionali ed esperienza. Nel 55,5% dei casi i nuovi assunti devono avere una precedente esperienza di lavoro (di cui il 21,1% una esperienza professionale specifica e il 34,4% una esperienza nello stesso settore), mentre per il 44,5% non è prevista esperienza specifica (con una generica esperienza di lavoro o senza alcuna esperienza). Sono le piccole e grandi imprese ad assumere senza alcuna esperienza precedente (rispettivamente 30,3% e 30,6% del totale). Per le assunzioni in cui è richiesta una precedente esperienza, si richiedono in media 3,5 anni per una esperienza professionale specifica, e 2,8 anni per una esperienza nello stesso settore (più dell’anno passato quando gli anni di esperienza richiesti erano rispettivamente 3,3 e 2,6). Per il 34% dei neo-assunti è richiesta la conoscenza delle lingue (rispetto al 31,3% in tutta la provincia di Milano e al 24,3% lombardo) e nel 57% dei casi è richiesta una conoscenza informatica (rispetto al 54,3% provinciale e al 46,7% regionale). Assunzioni e livello di educazione. Una assunzione non stagionale su 4 a Milano riguardo un laureato (il 25,3% del totale; un dato che arriva al 31,2% nei servizi), rispetto al 21,1% della provincia e al 15,2% della regione. Il 41,1% coinvolge invece diplomati in scuole superiori, il 10,5% chi ha una istruzione e formazione professionale, e il 23% chi ha la scuola dell’obbligo (rispetto al 24% della provincia e al 27,4% regionale). Complessivamente, il 66,5% dei nuovi assunti (2 su 3) è laureato o diplomato, un dato che cresce soprattutto tra le medie imprese (73,1% sul totale), mentre la percentuale di assunti con una qualifica professionale è elevato soprattutto tra le grandi imprese (13,9%). Tra i corsi universitari, sono premiati soprattutto quelli a indirizzo economico (il 33% del totale delle assunzioni universitarie), di ingegneria elettronica e dell’informazione (15%) e l’indirizzo sanitario e paramedico (6%). Tra i diplomi, è richiesto soprattutto l’indirizzo amministrativo-commerciale (7. 700 assunzioni, 47,2%), mentre tra le qualifiche professionali eccelle l’indirizzo meccanico (690 assunzioni). Assunzioni di personale immigrato. Per il 2008 circa ogni 6 neo-assunti non stagionali, 1 sarà un immigrato (17,3% del totale), un dato leggermente inferiore a quello provinciale e a quello lombardo (rispettivamente 19,1% e 21,5%). A fare maggiore ricorso ai nuovi lavoratori immigrati è il settore delle costruzioni (18,6%: che diventa oltre 1 neoassunto su cinque se consideriamo le grandi imprese di costruzioni, 26,5%), seguito dai servizi (17,9%) e dall’industria (16,3%). Per classi dimensionali, la quota di neo-assunti immigrati è leggermente superiore per le grandi imprese (19,5%), ed è inferiore per le medie imprese (9,7%). Assunzioni e difficoltà di reperimento. In quasi 1 caso su 4 (24,7%) le imprese milanesi denunciano una difficoltà nel reperire personale adatto alle loro esigenze, un dato comunque inferiore a quello provinciale (25,5%) e regionale (27,9%). Riscontrano maggiori difficoltà soprattutto il settore dei servizi (25,3%) e le grandi imprese (27,1%). Tra i motivi della difficoltà di reperimento, nel 37,3% dei casi c’è la mancanza della necessaria qualificazione e esperienza, nel 32,4% la ridotta presenza della figura e nel 16% insufficienti motivazioni economiche. Il tempo necessario per la ricerca di una particolare figura è in media di 3,2 mesi ma cresce per l’industria (4,1 mesi) e per le piccole imprese (5,9 mesi). .  
   
   
SIGLATO PATTO PER LO SVILUPPO DEL FRIULI VENEZIA GIULIA  
 
 Udine, 20 ottobre 2008 - Un Patto per lo Sviluppo consentirà alle imprese del Friuli Venezia Giulia di affrontare la difficile crisi dei mercati finanziari con una serie di agevolazioni e tutele, prima fa tutte la possibilità di accedere facilmente ad un credito vantaggioso cogarantito dalla Regione. La strategia di intervento a sostegno del comparto produttivo locale è stata individuata dalla task force istituita, su incarico del governatore Renzo Tondo, dal vicepresidente del Friuli Venezia Giulia, Luca Ciriani, con il coinvolgimento di Confidi, Mediocredito, Friulia e Finest. La Regione - ha spiegato Ciriani, affiancato dall´assessore alle Risorse economiche, Sandra Savino, nel corso di una riunione svoltasi nella sede della Regione a Udine - impegnerà 10 milioni di euro, aggiuntivi rispetto a quelli già destinati alle attività produttive, per costituire, assieme a Confidi e Camere di Commercio, un fondo di garanzia intersettoriale grazie al quale le aziende dell´estremo Nordest, in particolare le piccole-medie imprese con meno di 10 milioni di euro di fatturato, avranno complessivamente a disposizione un´apertura di credito pari a 200 milioni di euro. "Per affrontare nella maniera migliore una crisi internazionale che non sembra passeggera - ha commentato Ciriani - deve obbligatoriamente prevalere il senso comune di responsabilità. Ora più che mai - ha aggiunto - tutti gli attori devono dare il massimo, a partire dal sistema economico pubblico, perché è importante garantire finanziamenti convenienti alle nostre imprese, intervenendo immediatamente a salvaguardia di quelle in difficoltà ed in fase preventiva per evitare ulteriori situazioni di disagio". Su quest´ultimo fronte, già martedì prossimo è attesa la delibera del Cda di Friulia che, attraverso la creazione di un fondo di sostegno, dedicherà 15 milioni di euro del proprio patrimonio alla ricapitalizzazione delle aziende regionali. Delineato il percorso globale, ora i tecnici metteranno a punto i dettagli per renderlo effettivo nel più breve tempo possibile. Nel frattempo, il vicepresidente della Regione convocherà un incontro con tutte le categorie per illustrare il programma di interventi concreti. .  
   
   
MOODY´S CONFERMA RATING A2 PER REGIONE ABRUZZO  
 
L´aquila, 20 ottobre 2008 - L´agenzia internazionale di analisi finanziaria, Moody´s, ha confermato per il 2008 il rating A2 per la Regione Abruzzo. A darne notizia è l´assessore al Bilancio dopo che la società americana ha pubblicato sul proprio sito internet e sui maggiori circuiti finanziari internazionali la nuova valutazione del rating a seguito dell´esame completato le settimane scorse. La conferma del rating, fanno sapere dalla direzione Bilancio, rappresenta un atto di fiducia nei confronti della Regione Abruzzo nonostante le notevoli difficoltà che la Regione sta attraversando per il deficit sanitario. Anche se Moody´s ha valutato "troppo rigido" lo strumento finanziario della Regione a causa essenzialmente del Piano di rientro del deficit sanitario, ha contemporaneamente considerato che lo stesso Piano "sta procedendo relativamente bene" perché vengono rispettati i presupposti iniziali. Permangono, secondo Moody´s, le difficoltà oggettive di un bilancio regionale bloccato nell´attuazione della programmazione. "Considero la valutazione di Moody´s un grande risultato - ha spiegato l´assessore al Bilancio - perché registra un sostanziale consolidamento di prospettive stabili per la Regione, che l´anno scorso avevano avuto una valutazione peggiorativa. Il processo di risanamento ha richiesto e richiederà nei prossimi anni un impegno coerente, orientato all´interesse delle istituzioni e dei cittadini abruzzesi. Tale impegno - conclude l´assessore al Bilancio - dovrà essere continuato nei prossimi anni: è assolutamente auspicabile che le forse politiche e sociali, il Consiglio e le Istituzioni regionali raccolgano positivamente il risultato di oggi. È una raccomandazione ed un augurio che mi sento di inviare alla futura Assemblea ed al nuovo governo regionale" .  
   
   
REXPÒ E VOLONTARIATO, CERSOSIMO: “IN CALABRIA SVILUPPARE ASSIEME INFRASTRUTTURE SOCIALI E MATERIALI”  
 
Cosenza, 20 ottobre 2008 - Quest’anno l’adesione alla manifestazione Rexpo di Cosenza di tutti gli organismi nazionali del volontariato e della “Fondazione per il Sud” permetterà sia il confronto approfondito su programmi e progetti con i responsabili del terzo settore dell’area euro-mediterranea, sia lo sviluppo per costruire la rete principale di relazioni e contatti tra le associazioni non profit del Mezzogiorno. “La Regione Calabria ha deciso di sostenere con forza l’iniziativa che può fare da traino per la crescita dell’intero settore - ha dichiarato il vicepresidente Domenico Cersosimo - in vista del ‘Piano di azione per l’inclusione sociale e le pari opportunità’ che la Giunta regionale approverà a breve, con risorse indirizzate ad azioni concrete promosse e realizzate delle associazioni di volontariato”. Il programma della V edizione di “Rexpò–spazio Euro mediterraneo delle responsabilità sociali”, che prenderà il via mercoledì prossimo, 22 ottobre, presso l’Università degli Studi della Calabria, è stato presentato oggi a Roma nella sede nazionale del “Forum del Terzo Settore”. Erano presenti, oltre a Cersosimo, Pier Giorgio Licheri, presidente di Convol, Marco Granelli, presidente del Coordinamento nazionale del centri di servizio per il volontariato, Delly Fabiano, assessore alla cultura del Comune di Rende, Anna Maria Bevilacqua Odoardi, presidente di ‘Delfino Lavoro’ (cooperativa sociale ideatrice dell’iniziativa) e il suo direttore generale Giovanni Serra, Giorgio Righetti, direttore generale della ‘Fondazione per il Sud’. Al momento hanno già dato la loro adesione 130 rappresentanti ufficiali di organizzazioni di tutte le diverse nazioni dell’Unione europea e del bacino Mediterraneo, oltre ad alcune centinaia di specialisti del non profit. “Iniziative come Rexpò riducono la distanza cognitiva tra la Calabria ed il resto del mondo. Nello stereotipo dell’opinione pubblica - ha aggiunto Cersosimo - noi siamo una regione lontana, di confine, diversa. Ma quando ci conoscono e si avvicinano la cosa cambia ed anche la Calabria viene percepita come un’area con i tratti della normalità, come un pezzo di un mosaico più grande. Per questo richiamare da noi il volontariato euromediterraneo diventa un’operazione solida. Noi abbiamo bisogno di aprirci e di contaminarci, perché nel gioco dello scambio con il mondo la Calabria ci guadagna”. “E da questa presenza nazionale e internazionale – ha concluso il vicepresidente della Regione - viene fuori un grande insegnamento: bisogna recuperare l’autonomia del sociale. Infatti, sono tanti spazi della felicità pubblica che dipendono proprio dalle infrastrutture sociali che accompagnano e sostengono il cittadino. Questa deve diventare una priorità della Regione Calabria, forse ancora di più delle infrastrutture fisiche, dalle strade agli aeroporti. L’obiettivo è sì cambiare la qualità dei beni e dei servizi pubblici, ma nello stesso tempo radicare di più nei calabresi il principio della responsabilità individuale e collettiva”. .  
   
   
PROGETTO BIELLA TO BULGARIA – FIERA DI PLODIV  
 
Biella, 20 ottobre 2008 - Si é conclusa lo scorso sabato 4 ottobre la 64° edizione della Fiera Internazionale Tecnica Autunnale di Plovdiv. La rassegna, dedicata prevalentemente al settore dei beni strumentali, rappresenta l’evento più importante nel settore delle tecnologie e dei beni di investimento non solo della Bulgaria, ma dell’intera area balcanica. La partecipazione a tale evento rientra tra le attività del progetto B2b – Biella to Bulgaria, coordinato dalla Camera di Commercio di Biella, in collaborazione con Api Biella, Confartigianato Biella e con la Camera di Commercio Italiana in Bulgaria, al fine di favorire lo sviluppo dell’imprenditoria biellese attraverso un’azione mirata di promozione nei settori agroalimentare, tessile, ambiente ed energia e relativa impiantistica, Ict (Information & Communication Tecnologies). Le aziende biellesi che hanno partecipato personalmente alla fiera sono la Manifattura Russo Filippo che svolge attività di riciclo materie plastiche e Lubro Chimica sas operante nel settore depurazione acque, mentre una decina di altre imprese sono state rappresentate con materiale promozionale. Per essere informati su tutte le iniziative promozionali previste dal progetto B2b – Biella to Bulgaria è possibile visitare il sito www. B2bgate. Eu. Il portale offre, inoltre, l’opportunità alle imprese biellesi e bulgare interessate di pubblicare la propria pagina aziendale online e partecipare alla vetrina virtuale che metterà in contatto le aziende e favorirà la nascita di nuove relazioni commerciali. Le aziende iscritte al sito potranno caricare e successivamente aggiornare la propria scheda di presentazione che potrà essere consultata da tutti coloro che saranno interessati a mettersi in contatto con le imprese registrate. E’ inoltre attivo un meccanismo di segnalazione: coloro che individueranno un´azienda interessante dovranno selezionare il tasto "Contact" che richiederà la compilazione di un semplice modulo di richiesta informazioni per contattare in tempo reale il potenziale partner commerciale. .  
   
   
SONDRIO: F.A.R.E. INTERNAZIONALIZZAZIONE : LA CDC CON LE IMPRESE  
 
 Sondrio, 20 ottobre 2008 - “F. A. R. E. Internazionalizzazione” è un progetto, promosso da Regione Lombardia e sistema camerale lombardo nell’ambito dell’Accordo si programma “Competitività”, che offre alle imprese operanti sui mercati esteri o comunque interessate ad incrementare il loro fatturato internazionale la possibilità di usufruire di un servizio di assistenza personalizzato erogato direttamente in azienda da consulenti specializzati messi a disposizione dalle Camere di Commercio. I professionisti realizzeranno un check-up delle imprese partecipanti al progetto e individueranno di seguito le azioni che devono essere intraprese per arrivare ad una maggiore efficienza dell’azione di ingresso o ampliamento dell’attività sui mercati internazionali. “Siamo lieti - dichiara il presidente Bertolini - di poter offrire anche alle imprese della provincia di Sondrio questa importante opportunità di miglioramento. Si tratta di un progetto di grande concretezza e tagliato su misura sulle esigenze di quelle imprese piccole e medie, che individuano sempre più nei mercati esteri lo sbocco naturale delle loro produzioni. Ritengo sia particolarmente in momenti come quello attuale che le imprese debbano intensificare i propri sforzi per mantenere e se possibile rafforzare le posizioni di mercato conquistate. E questo è un obiettivo che può essere raggiunto solo attraverso l’ottimizzazione delle linee strategiche e degli strumenti. Il progetto F. A. R. E. Può costituire un valido e concreto aiuto. ” Le imprese che intendono partecipare al progetto possono prendere visione della documentazione illustrativa pubblicata sul sito www. So. Camcom. It dal quale è possibile scaricare i moduli per la presentazione della domanda di partecipazione, da presentarsi entro e non oltre il 31 ottobre prossimo. Un’apposita commissione procederà alla definizione di una graduatoria e all’ammissione delle imprese che saranno selezionate per la partecipazione. .  
   
   
PROGETTO “ENTRA IN VALTELLINA”: DOMANDE FINO AL 17 NOVEMBRE  
 
 Sondrio, 20 ottobre 2008 - Ancora un mese di tempo per presentare la domanda di partecipazione alla seconda edizione del progetto “Entra in Valtellina”, l’iniziativa promossa e finanziata da Camera di Commercio di Sondrio, Regione Lombardia – Assessorato al Commercio, Fiere e Mercati – e Provincia di Sondrio – Assessorato al Turismo, e realizzata in collaborazione con l’Unione del Commercio, Turismo e Servizi della provincia di Sondrio, diretta a riqualificare la rete commerciale per la valorizzazione dei prodotti di eccellenza del comparto agroalimentare. Il bando rappresenta la prima fase di un sistema integrato di interventi che, oltre a prevedere contributi a fondo perduto e agevolazioni finanziarie per la ristrutturazione e la riqualificazione degli spazi commerciali, comprende iniziative formative per gli operatori e attività promozionali volte a migliorare la capacità di commercializzazione delle eccellenze del comparto agroalimentare di qualità della provincia di Sondrio e a qualificarne l’offerta turistica. I benefici di natura economica previsti dal bando, e tra loro cumulabili, sono l’erogazione di contributi a fondo perduto, pari al 60% delle spese sostenute per un importo minimo di 10. 000 euro e massimo di 40. 000 euro. Per la parte non coperta dal contributo a fondo perduto sarà attivato un accordo con i consorzi fidi locali ai fini di un finanziamento a tasso agevolato. Al progetto sono destinati fondi per 350. 000 Euro, 300. 000 dei quali riservati all’erogazione dei contributi a fondo perduto alle imprese. Questo progetto di straordinaria valenza – ha dichiarato l’assessore regionale al Commercio, Fiere e Mercati, Franco Nicoli Cristiani - è il risultato di una politica realmente sussidiaria ed efficace di innovazione del commercio al dettaglio tradizionale nelle aree montane, politica che ha attuato forti sinergie fra promozione turistica, del territorio e delle produzioni agroalimentari tipiche. La proposta progettuale di questa seconda edizione esalta e sviluppa ulteriormente le caratteristiche positive della prima, confermando l’impegno comune per l’innalzamento della qualità del tessuto commerciale valtellinese e per la competitività dell’economia locale nel suo complesso. Possono partecipare all’iniziativa, come nella precedente edizione, le imprese operanti in provincia di Sondrio che svolgono l’attività di commercio al dettaglio di prodotti alimentari nelle categorie dei negozi di vicinato o della media distribuzione, i ristoranti e i pubblici esercizi. Importante novità introdotta quest’anno, l’apertura dell’iniziativa alle imprese regolarmente costituite che si impegnino ad avviare l’attività di commercio al dettaglio di prodotti alimentari nelle categorie sopra indicate, entro i 12 mesi dall’ammissione ai benefici del bando medesimo. Per ulteriori informazioni è possibile contattare l´unità operativa “Promozione” della Camera di Commercio di Sondrio, tel. 0342/527. 236-203, e-mail promozione@so. Camcom. It, o consultare il sito internet all´indirizzo www. So. Camcom. It. . .  
   
   
BOLZANO: INIZIA OGGI LA SETTIMANA EUROPEA DELLA SICUREZZA SUL LAVORO  
 
Bolzano, 20 ottobre 2008 - "Ambienti di lavoro sani e sicuri. Un bene per te. Un bene per l´azienda". Questo lo slogan della settimana europea della sicurezza sul luogo di lavoro che prende il via lunedì prossimo 20 ottobre. Alla campagna di sensibilizzazione aderisce anche la Provincia Autonoma di Bolzano tramite la Ripartizione lavoro. Ogni tre minuti e mezzo, in Europa, si verifica un incidente mortale sul lavoro, mentre i lavoratori che ogni anno rimangono feriti in incidenti o a causa di malattie, raggiungono quota 7 milioni. Numeri che bastano da soli a capire l´entità del problema. Per sensibilizzare la popolazione sull´argomento, in maniera particolare per quanto riguarda la valutazione dei rischi, prende il via lunedì prossimo (20 ottobre) la settimana europea della sicurezza sul luogo di lavoro, che in Alto Adige si concretizzerà con l´esposizione di alcuni manifesti informativi. La campagna è parte della strategia comune che si è posta come obiettivo quello di ridurre di un quarto, entro la fine del 2012, gli incidenti sul lavoro nei paesi membri della Ue. Con lo slogan "Ambienti di lavoro sani e sicuri. Un bene per te. Un bene per l´azienda", l´iniziativa punta a sensibilizzare non solo lavoratori e datori di lavoro dei settori più a rischio come l´edilizia o l´agricoltura, ma anche quelli dei settori tradizionalmente considerati più sicuri. Da sottolineare la volontà di coinvolgere nella valutazione dei rischi anche le piccole e medie imprese, realtà che costituiscono la struttura portante dell´economia locale. "La valutazione dei rischi - commenta il direttore della Ripartizione lavoro Helmuth Sinn - è la strategia giusta da seguire, perchè consente di analizzare in maniera sistematica tutti i pericoli per la sicurezza e la salute dei lavoratori". Tra l´altro, da gennaio 2009, la procedura di valutazione dei rischi verrà ampliata sino a comprendere le analisi relative allo stress da lavoro e alle differenze del rischio a seconda del genere di appartenenza e del paese di origine. "La valutazione dei rischi - conclude Sinn - potrà essere effettuata da tutte le imprese con più di 10 dipendenti, entro il 30 giugno 2012, tramite un´autodichiarazione". .  
   
   
1° FESTIVAL DELLA COOPERAZIONE A MANTOVA  
 
 Lecco, 20 ottobre 2008 - Dal 21 al 26 ottobre, presso il Centro Congressi di Mantova, si terrà il primo Festival della Cooperazione promosso dal Sistema camerale lombardo, con il patrocinio della Regione Lombardia, della Provincia e del Comune di Mantova. Il Festival è una manifestazione di livello regionale a carattere itinerante; la prima edizione si tiene a Mantova, e dal prossimo anno l’evento sarà riproposto in altre province che manifesteranno la volontà di ospitarlo. Il Festival si presenta come un contenitore variegato di eventi di natura convegnistica, con incontri rivolti alle aziende, workshop, forum tematici, seminari per gli operatori del settore, per le scuole e il largo pubblico, con rappresentazioni teatrali, una rassegna cinematografica e il “Mercatino della Cooperazione” aperti alla cittadinanza. I momenti di dibattito e confronto saranno aperti “a 360 gradi” e finalizzati anche a favorire le relazioni tra le imprese di settori e comparti diversi, a stimolare il dialogo con la Pubblica Amministrazione e a migliorare il rapporto con il mondo del credito. Attraverso gli stand espositivi istituzionali che coinvolgono anche realtà delle regioni limitrofe sarà favorita la diffusione delle informazioni relative alle attività sviluppate dagli Enti pubblici e dalle rappresentanze economiche a favore del settore cooperativo e sarà favorito lo scambio delle esperienze. Una manifestazione “viva”, per aiutare la cooperazione a conoscere e farsi conoscere, diffondere le pratiche eccellenti, creare “reti” di conoscenze e competenze, sensibilizzare gli imprenditori di oggi e di domani. . .  
   
   
SICUREZZA IN FVG: RAFFORZARE COLLABORAZIONE CON SLOVENIA E CARINZIA  
 
Trieste, 20 ottobre 2008 - - Il ruolo presente e futuro della Polizia di Frontiera, le prospettive operative derivanti dall´allargamento della Ue, i rapporti di collaborazione con Slovenia e Austria per la lotta al traffico di clandestini, all´immigrazione illegale e, in genere, alla criminalità transfrontaliera, sono stati gli argomenti al centro del colloquio che l´assessore regionale alla Sicurezza Federica Seganti ha avuto il 16 ottobre con il comandante della Polizia di Frontiera di Trieste Emilio di Vitto e con il vicequestore aggiunto Marco del Fabbro, addetto alla Iv Zona Polizia di Frontiera di Udine. L´assessore ha visitato la sala operativa della Sede di Opicina (Trieste) del nucleo e ha chiesto informazioni a proposito dell´attività svolta e delle tecnologie usate, tecnologie che prevalentemente risalgono alla dotazione di computer e altri supporti informatici e tecnici forniti dalla Regione attraverso il primo pacchetto sicurezza, varato nel 2001. In tutto il Friuli Venezia Giulia sono quasi 400 gli uomini in divisa che operano in questo settore e la loro presenza è considerata dalla Regione di grande importanza, ha detto l´assessore, nell´ambito di quelle funzioni di intelligence che costituiscono il tessuto operativo dei corpi di polizia di frontiera in Europa. In particolare a Trieste svolgono questa attività circa 130 uomini, che pattugliano il territorio 24 ore su 24 e hanno al loro attivo, ha detto Federica Seganti "un patrimonio di esperienza e conoscenze di grande interesse nell´ambito del piano sicurezza per il Friuli Venezia Giulia". Il colloquio è servito a focalizzare alcune priorità, tra cui la necessità di formazione e aggiornamento per uomini attivi in un campo in cui le professionalità si stanno affinando, ha notato del Fabbro che ha ricordato l´attività dell´Agenzia Frontex, Agenzia per la gestione della cooperazione operativa alle frontiere esterne degli Stati membri dell´Unione europea. Di particolare importanza in questo contesto appaiono i controlli mirati a stroncare il traffico di clandestini e, in genere, la presenza non autorizzata in Italia di extracomunitari, ma anche di cittadini della Comunità europea. Nel corso dei primi 9 mesi del 2008, gli stranieri bloccati dalla Polizia di frontiera in Friuli Venezia Giulia sono stati 421 di cui 319 fermati a Tarvisio, 66 a Trieste e 36 a Gorizia. A tale proposito sta diventando urgente, ha indicato Di Vitto, sia la ratifica, da parte dell´Italia, del nuovo protocollo di collaborazione con la Slovenia, in modo da uniformare le competenze della polizia di frontiera italiana a quelle dei colleghi sloveni, che un accordo con la Carinzia sul tema dell´immigrazione irregolare. L´assessore ha assicurato il suo appoggio e quello della Regione in entrambi i casi a partire dall´esigenza di aggiornare il protocollo di intesa con la Slovenia, argomento che, ha dichiarato, sarà sottoposto all´attenzione del ministro degli Esteri Franco Frattini .  
   
   
SICUREZZA: DA BLUE BERETS, CITY ANGELS E POLIZIOTTI IN PENSIONE 1.000 INTERVENTI IN 3 MESI OLTRE 600 LE RISSE SEDATE E 380 GLI INTERVENTI CONGIUNTI CON LE FORZE DELL’ORDINE  
 
 Milano, 20 ottobre 2008 - “I presidi delle associazioni di volontari, Blue Berets, City Angels e Associazione Poliziotti Italiani, che da fine giugno garantiscono la loro presenza in aree critiche della città, stanno producendo ottimi risultati, sia per la prevenzione dell’illegalità che in fase di intervento. Basti pensare che in poco più di 3 mesi sono quasi mille i casi in cui gli operatori sono direttamente intervenuti o hanno richiesto l’ausilio delle Forze dell’Ordine, consentendo il fermo di delinquenti”. Lo comunica il vice Sindaco e assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato. In particolare, sono oltre 600 gli interventi svolti direttamente da Blue Berets, City Angels e Poliziotti in pensione e circa 380 i casi in cui è stato richiesto l’intervento delle Forze dell’Ordine. Un’alta percentuale (più di 100 episodi) è costituita da risse e liti, concentrate per la maggior parte in zone a rischio come viale Padova (18 episodi) e piazzale Maciachini (17), la Stazione Centrale (15) e la stazione metropolitana di Crescenzago (14). Non sono mancati anche allontanamenti di persone moleste in stato di ebbrezza per consumo eccessivo di alcol o stupefacenti (122 casi in tutto) che disturbavano i passanti o la quiete pubblica. “L’ultimo episodio – ricorda il vice Sindaco –, avvenuto circa un mese fa alla stazione di Crescenzago, si è concluso con l’arresto di uno spacciatore extracomunitario ubriaco che, dopo aver spinto a terra due passanti, tra cui un’anziana, e aggredito i Blue Berets che tentavano di fermarlo, è stato arrestato dagli agenti della Polizia di Stato”. Molto richiesti, ben 134, anche gli interventi di ausilio a persone in difficoltà: si tratta perlopiù di anziani o donne e ragazze che chiedono, ad esempio, di essere ‘scortate’ all’uscita della metropolitana fino al portone di casa. “Ricordo che i presidi – aggiunge De Corato – vengono svolti tutti i giorni dagli operatori nelle zone critiche segnalate dal settore Sicurezza. Si tratta di aree non monitorate dai militari o dalle Forze dell’Ordine, nelle quali la presenza degli operatori sociali si dimostra fondamentale. I presidi fortemente voluti dal Comune, avviati in forma sperimentale nel 2007 e rinnovati a giugno di quest’anno, rappresentano un valido supporto non solo per restituire serenità ai cittadini, ma anche per intervenire immediatamente in caso di pericolo”. Queste le aree attualmente monitorate dalle tre associazioni: Blu Berets: Stazione Centrale, stazione Mm Crescenzago e sottopasso, Cam (Centro aggregazione multifunzionale) di via Pecetta, parco Alessandrini, Associazione Pane Quotidiano di viale Monza e Polo Ferrara (centro anziani). Associazione Poliziotti Italiani: parco Pallavicino e Mm Pagano, viale Bligny da Porta Lodovica a via Vittadini, parco di via Livigno, piazzale Bacone, Mm Crescenzago e sottopassi. City Angels: via Bligny, da Porta Lodovica a via Cittadini, corso Concordia e piazza Tirana. .  
   
   
ANDAMENTO DEI PREZZI IN PIEMONTE: +3,82% A SETTEMBRE 2008 CASA, ALIMENTARI E TRASPORTI TRA I MOTORI DELL’INFLAZIONE L’INDICE GENERALE DEI PREZZI DEL PIEMONTE  
 
Torino, 20 Ottobre 2008 - Frena, nel mese di settembre, il costo della vita in Piemonte. L’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic) registra un aumento rispetto a settembre 2007 che raggiunge il +3,82%, quota comunque in calo rispetto a quanto registrato ad agosto 2008 (+4,23%). Appare invece negativa la variazione congiunturale (-0,39%), ciò significa che si è verificata una diminuzione, seppur lieve rispetto ad agosto 2008. Dando uno sguardo ai valori nazionali, l’indice generale dei prezzi al netto dei tabacchi ha registrato, nello stesso periodo, una variazione congiunturale pari a -0,3% e una variazione tendenziale del +3,7%. Se l’indice dei prezzi al consumo nella restante parte dell’anno rimasse allo stesso livello di quello registrato a settembre 2008, il tasso di inflazione acquisito risulterebbe pari al 3,5%. Analisi per capitoli di spesa - L’analisi per capitoli di spesa mostra un generale aumento dei prezzi rispetto a settembre 2007, ad eccezione della voce comunicazioni che segna una variazione tendenziale negativa (-4,77%) e della voce ricreazione, spettacoli e cultura (-0,17%). Appaiono comunque in flessione, rispetto a settembre 2007, i tassi tendenziali dei principali capitoli di spesa, quali l’abitazione, l’acqua, l’energia elettrica e i combustibili, i trasporti e gli alimentari. L’incremento più consistente rispetto all’anno precedente si registra proprio nei comparti più importanti: l’abitazione e i combustibili (+8,19%), i trasporti (+7,06%), le bevande alcoliche e i tabacchi (+5,56%) e gli alimentari e bevande analcoliche (+5,31%). Il dato congiunturale, ossia rispetto al mese precedente, è negativo per quasi tutti i capitoli di spesa: la flessione più consistente dell’indice si rileva per i trasporti (-1,69%), per le attività del tempo libero e cultura (-0,94%) e per i servizi ricettivi e della ristorazione (-0,74%). Analisi per capoluoghi di provincia - A livello provinciale, la variazione tendenziale supera il 3,0% per tutte le province, ad eccezione di Vercelli (+2,92%). Gli aumenti più consistenti si registrano ad Alessandria (+4,10%) e Torino (+3,98%) a fronte di una media regionale del +3,82%. Sono invece Vercelli (+2,92%) e Biella (+3,20%) a mostrare variazioni meno intense. Rispetto ad agosto 2008, l’indice dei prezzi è diminuito in tutte le province. La flessione maggiore si è registrata a Vercelli (-0,47%) e a Novara (-0,41%). Nel dettaglio settoriale e provinciale, emerge come i capitoli di spesa che hanno trainato maggiormente l’inflazione nel mese di settembre siano stati l’abitazione e le relative spese di acqua, energia e combustibile, i trasporti e gli alimentari. Le variazioni del comparto dei trasporti, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, oscillano tra il +5,82% di Biella il +8,02% di Cuneo; le spese dell’abitazione sono comprese tra il +3,60% registrato a Verbania e il +9,44% di Biella; le variazioni tendenziali degli alimentari si attestano, infine, tra il +4,11% di Verbania e il +5,50% di Alessandria. .  
   
   
DIVORZI INTERNAZIONALI: I DEPUTATI EUROPEI CERCANO CHIAREZZA DIVORZI IN CRESCITA NELL´UE  
 
Bruxelles, 20 ottobre 2008 - L´apertura delle frontiere e la successiva mobilità all´interno dell´Unione europea hanno favorito lo scambio fra i cittadini. Ma non solo. Una delle conseguenze più tangibili di questo incrementato ´contatto umano´ è l´aumento dei matrimoni extra-nazionali. Ma come si sa, l´amore non è sempre rose e fiori. A volte l´idillio finisce e, ahimè, si arriva al divorzio. Pagamento degli alimenti, spartizione dei beni comuni, affidamento dei figli e loro sostentamento sono solo alcuni dei grattacapi a cui si va incontro. Ma se i coniugi sono di nazionalità diversa o vivono in due paesi differenti le cose si complicano. Quali leggi applicare? Come comportarsi? 170. 000 divorzi internazionali I deputati ne discuteranno lunedì 20 ottobre a Strasburgo, prendendo spunto dalla proposta della Commissione europea di far chiarezza su quali leggi applicare, per evitare quelli che in gergo vengono chiamati "litigation shopping", in cui si sceglie dove potersi disputare. Nell´ue sono 170. 000 i divorzi a carattere internazionale. Il Parlamento europeo, sulla scia della Commissione europea, sta valutando la possibilità di introdurre regole comuni a livello europeo che stabiliscano quale giurisdizione nazionale debba applicarsi in simili situazioni. Gebhardt: "Informazione e diritti" Lo scorso 11 settembre l´eurodeputata tedesca Evelyn Gebhardt del gruppo socialista (Pse), parlando in occasione della riunione della commissione parlamentare giustizia e libertà pubbliche, ha sottolineato la necessità di disporre di una legislazione europea chiara. "É fondamentale far sì che i cittadini europei beneficino dei loro diritti, indipendentemente dal fatto che vivano o meno nel paese d´origine", ha puntualizzato Gebhardt, che ha fatto notare l´attuale mancanza di informazione al riguardo. Evelyn Gebhardt ha messo poi in evidenza alcune necessità: l´importanza di informare i coniugi delle implicazioni pratiche della propria scelta, la possibilità di scegliere la legge nazionale da applicare, l´obbligo di informare le parti su possibili cambiamenti della legge scelta o l´applicazione della "lex-fori", la legge dello Stato in cui si svolge il procedimento. L´amore non ha confini, ma… Uno studio del 2006 su 14 Stati membri conferma che pur in un mondo globalizzato tradizioni e radici culturali continuano a giocare un ruolo determinante nella scelta del partner. I matrimoni e i divorzi più frequenti avvengono infatti fra i paesi membri storicamente o culturalmente più vicini. Inoltre, in paesi come Belgio e Lussemburgo, i matrimoni si tengono generalmente fra cittadini dell´Unione europea, mentre in Olanda, Repubblica Ceca ed Estonia, tale regola non sempre è rispettata. La Commissione europea fa intanto sapere che il numero totale dei divorzi fra il 2000 e il 2004 è in netto aumento nell´Ue, a eccezione di Portogallo ed Estonia. Nell´ue ogni anno si celebrano circa 2,2 milioni di matrimoni, di cui 350. 000 internazionali, mentre i divorzi toccano quota 875. 000. Quale legge applicare?Possibile la cooperazione rafforzata? Un matrimonio internazionale può dunque rendere difficili le cose. L´unione europea non ha competenza legislativa al riguardo, spetta infatti ancora ai singoli Stati membri legiferare e ciò a scapito della chiarezza giudiziaria. Prendiamo ad esempio il caso di una coppia italo-tedesca sposata in Italia, in cui i due coniugi vivono ciascuno nei propri paesi di origine. In caso di divorzio consensuale, quale legge applicare? Quella del paese di uno dei coniugi oppure quella del paese in cui si è celebrato il matrimonio? Il testo proposto dalla Commissione europea, prima di divenire legge, deve essere votato da tutti gli Stati membri. Al momento Svezia e Olanda non sembrano però essere favorevoli. L´italia, assieme a Bulgaria, Spagna, Romania, Ungheria, Grecia, Austria, Slovenia e Lussemburgo, vorrebbe pertanto ricorrere alla cooperazione rafforzata, un modo per almeno 9 paesi membri di evitare il blocco del voto all´unanimità e proseguire nel cammino legislativo. Vuoi saperne di più? Segui in diretta web il dibattito di lunedì sera! .