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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 25 Novembre 2008
LA COMMISSIONE EUROPEA FA CONTINUI PROGRESSI IN FATTO DI ASSUNZIONE E NOMINA DI PERSONALE FEMMINILE  
 
 Bruxelles, 25 novembre 2008 - Nel 2007 la Commissione ha assunto più donne che uomini in tutte le categorie di personale. Le donne hanno costituito il 50,6% delle nomine a funzioni di amministratore e il 74% delle nomine a funzioni di assistente. I progressi sono particolarmente significativi a livello delle nomine a incarichi di amministratore: il 54,2% delle nomine a funzioni non dirigenziali (contro il 44% nel 2004), il 31,5 % a funzioni dirigenziali intermedie (contro il 23,2% nel 2004) e il 35,1% a funzioni dirigenziali superiori (contro il 12,8% nel 2004). Contestualmente, i servizi della Commissione si adoperano per sensibilizzare il personale, conciliare vita privata e professionale, nonché incentivare la progressione della carriera. La relazione annuale sugli sviluppi del "Quarto programma d´azione per la parità di opportunità tra uomini e donne presso la Commissione europea" ha pubblicato il 20 novembre tutti i risultati raggiunti. Nel 2004 la Commissione adottava il suo "Quarto programma d´azione per la parità di opportunità tra uomini e donne presso la Commissione europea (2004-08)", il quale comportava varie misure. In ordine alla progressione della carriera, la Commissione si è prefissa obiettivi annui di assunzione e di nomine di donne per funzioni di amministratore. Gli obiettivi per il 2007 prevedevano il 25% di prime nomine a funzioni dirigenziali superiori, il 30% a funzioni dirigenziali intermedie e il 50% a funzioni non dirigenziali di amministratore. Il 2007 è stato il primo anno in cui si è riusciti a centrare tutti gli obiettivi (rispettivamente con 35,1%, 31,5% e 54,2%). Dal 2007 sono state poste in essere misure vincolanti che hanno facilitato i progressi raggiunti in materia di prime nomine di donne a funzioni dirigenziali intermedie. Uno studio è stato condotto nel 2007 per comprendere meglio i motivi all´origine dello scarso numero di donne candidate a funzioni di dirigenza. Per risolvere il problema del limitato numero di candidature femminili, vengono organizzate specifiche formazioni. Onde conciliare meglio vita privata e vita professionale, dal 2005 è stato istituito un meccanismo che permette una più efficace sostituzione del personale assente per congedo di maternità o per congedo parentale, o ancora per coloro che scelgono di lavorare a tempo parziale. Contestualmente dal 2007 sono stati istituiti orari flessibili e sistemi di telelavoro. Vengono organizzate altresì azioni di sensibilizzazione del personale, sotto forma di seminari, tutorato o formazione. Nonostante i progressi realizzati, le donne continuano a essere insufficientemente rappresentate nella categoria degli amministratori, soprattutto nelle funzioni dirigenziali (18,5% di donne al livello superiore, 20,4% al livello intermedio, oltre al 38,4% nelle funzioni non dirigenziali di amministratore; nel 2004 le rispettive percentuali erano 12,8%, 18,3% e 32,5%). I principali temi sui quali la Commissione dovrà continuare a lavorare saranno la scarsa rappresentanza delle donne, il numero ridotto delle loro candidature a funzioni dirigenziali, la lentezza nell´evoluzione delle mentalità, la cultura dei lunghi orari di lavoro e il problema dell´efficace sostituzione del personale assente. Per risolvere il problema dell´insufficiente rappresentanza femminile e per conservare i risultati positivi ottenuti grazie alle misure vincolanti, la Commissione controllerà rigorosamente l´attuazione di questi parametri e si sforzerà, nei limiti del possibile, di combattere qualsiasi discriminazione fondata sul sesso in sede di procedure di selezione, sulla scorta di uno studio condotto dall´Ufficio europeo di selezione del personale (Epso). Per favorire inoltre l´equilibrio fra vita professionale e vita privata, sono in fase di esame tre strategie, e le conclusioni sono attese per l´inizio del 2009: si tratta del meccanismo di sostituzione del personale assente, della politica relativa agli orari flessibili e della politica in materia di telelavoro. .  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO: INNALZARE L´ETÀ PENSIONABILE E RIDURRE LE IMPOSTE SUL LAVORO  
 
Statrsburgo, 25 novembre 2008 - A fronte dell´invecchiamento della popolazione, il Parlamento chiede di ammodernare i sistemi di protezione sociale e i regimi pensionistici per garantirne la sostenibilità nonché di mettere a punto un mercato Ue in questo campo. Occorre inoltre innalzare l´età pensionabile, ricorrere maggiormente a schemi pensionistici complementari e professionali, limitare le imposte sul lavoro e garantire finanze pubbliche sane. Vanno poi riformati i sistemi di assistenza sanitaria. Approvando con 480 voti favorevoli, 44 contrari e 10 astensioni la relazione di Gabriele Stauner (Ppe/de, De), il Parlamento rileva anzitutto che il concetto di previdenza sociale «non è inteso come rapporto costi-benefici», bensì come «contratto sociale da cui derivano diritti e doveri sia per il cittadino sia per lo Stato, e come tale dovrebbe essere trattato». Fermo restando che gli aspetti di bilancio della previdenza sociale «non devono in alcun caso essere trascurati». Anche perché la spesa dell’Ue destinata alla protezione sociale ammonta al 27,2% del Pil (dati del 2008), la cui quota principale serve a finanziare le prestazioni di vecchiaia e le pensioni (46%). Mentre, secondo le proiezioni, il rapporto fra le persone con più di 65 anni e quelle in età lavorativa passerà da 1:4 del 2005 a 1:2 nel 2050. Pertanto, il Parlamento invita gli Stati membri ad ammodernare i sistemi di protezione sociale - segnatamente tramite una maggiore differenziazione nelle formule delle prestazioni e nei meccanismi di finanziamento - nonché a incrementare gli investimenti nel capitale umano promuovendo la ricerca, lo sviluppo e l’innovazione e mediante un’istruzione e una formazione di miglior livello nel contesto dell’apprendimento permanente per tutti. Nell´ambito delle attuali tendenze demografiche, economiche e sociali, i deputati evidenziano l’importanza di reperire nuovi metodi per una distribuzione efficace ed equa dei costi e dei benefici su una popolazione che sarà composta da un minor numero di persone economicamente attive e da un maggior numero di persone economicamente inattive. Il Parlamento sottolinea quindi la necessità di discutere a livello nazionale un innalzamento dell’età pensionabile prevista dalla legge. A suo parere, infatti, è necessario che i lavoratori «siano incoraggiati a continuare a svolgere la propria attività su base volontaria e finché le condizioni lo permettano, fino all’età legale o anche oltre». Invita quindi gli Stati membri a creare incentivi finanziari e sociali «che stimolino i lavoratori a proseguire volontariamente l’attività lavorativa anche dopo il raggiungimento dell’età pensionabile prevista dalla legge». Le parti sociali, invece, sono esortate a negoziare misure ad hoc per ciascun settore in relazione sia all’invecchiamento dei lavoratori sia a una politica del personale attenta agli aspetti legati all’età. Il Parlamento ritiene che i regimi pensionistici pubblici rafforzano la solidarietà sociale e rientrano nella responsabilità degli Stati membri e che la salvaguardia di questi sistemi pensionistici dovrebbe costituire una priorità politica. Invita tuttavia gli Stati membri a prendere in debita considerazione l’esigenza di procedere a un ripensamento degli schemi pensionistici tradizionali fondati su una valutazione sistematica del rischio. Una loro trasformazione è anche necessaria «per conseguire un mercato del lavoro flessibile». In tale contesto, suggerisce che le pensioni obbligatorie (primo pilastro) siano affiancate da sistemi pensionistici professionali a finanziamento collettivo (secondo pilastro) e da prodotti complementari individuali (terzo pilastro). Per i deputati, d´altra parte, il maggior uso di alternative alle pensioni finanziate dallo Stato, come i regimi pensionistici complementari, «potrebbero costituire un’alternativa attuabile». In tale ambito, rilevano che le pensioni private potrebbero includere regimi pensionistici professionali gestiti dai datori di lavoro o da altre organizzazioni e associazioni collettive, oppure quelli finanziati personalmente dai lavoratori. Tuttavia, osservano che l’esistenza di pensioni private «aumenterebbe la necessità di un’adeguata regolamentazione dei fondi pensionistici privati, della trasferibilità di tali pensioni e della promozione e del continuo ammodernamento (fra cui, più flessibilità) di queste alternative». Rilevano inoltre la necessità di rafforzare i livelli di partecipazione e di contribuzione dei lavoratori ai regimi pensionistici esistenti al fine di assicurare un reddito adeguato agli interessati e sostengono la necessità da parte dei datori di lavoro di continuare a versare contributi sufficienti, in particolare ai regimi pensionistici contributivi. Più in generale, il Parlamento sottolinea l’importanza di mettere a punto un mercato europeo dei sistemi pensionistici e di previdenza sociale «trasparente e flessibile», riducendo le barriere fiscali e gli ostacoli alla trasferibilità dei diritti pensionistici da uno Stato membro all’altro. Invita quindi la Commissione a elaborare un quadro di regolamentazione e vigilanza dei prodotti pensionistici paneuropei che sia «adeguato e fattibile». La esorta inoltre a procedere urgentemente a una revisione della direttiva 2003/41/Ce in modo da creare un solido regime di solvibilità adattato agli enti pensionistici professionali, estendendo ai fondi pensionistici alcuni aspetti della direttiva sull’accesso alle attività di assicurazione e di riassicurazione e al loro esercizio (“Solvibilità Ii”). Rileva peraltro che un mercato interno delle pensioni professionali e complementari «consentirebbe ai cittadini di usufruire della portabilità delle pensioni professionali, stimolerebbe la concorrenza e ridurrebbe il costo del risparmio per la pensione». I deputati ritengono che, a livello europeo e nazionale, si debba mantenere l’equilibrio fra l’attuabilità economica dei sistemi previdenziali e di sicurezza sociale, da un lato, e la copertura dei rischi sociali, dall’altro. Al riguardo, rilevano che la normativa Ue sul lavoro dovrebbe potenziare i contratti di lavoro a tempo indeterminato come forma predominante di occupazione. Ma riconoscono che è anche necessario tutelare i diritti dei lavoratori con altre forme di occupazione. Il Parlamento sottolinea inoltre la necessità per gli Stati membri di mantenere livelli adeguati di finanziamento dei sistemi pensionistici e di protezione sociale, che individuino solide basi imponibili alternative. Enfatizza poi l’importanza di limitare il ricorso alle imposte sul lavoro al fine di aumentare la competitività delle economie degli Stati membri e di offrire ulteriori incentivi al lavoro. Suggerisce pertanto di prendere in considerazione nuovi metodi fiscali e/o alternative per migliorare la sostenibilità finanziaria della spesa sociale, che potrebbero ridurre la pressione fiscale sulle persone con redditi inferiori. Gli Stati membri dovrebbero anche assicurare la sostenibilità delle finanze pubbliche in modo da far fronte alla crescente pressione esercitata dall’invecchiamento della popolazione e includere nei loro bilanci annuali un fondo per il pagamento delle pensioni future. Il Parlamento ritiene peraltro che i migranti possano contribuire a raggiungere un maggiore equilibrio nei regimi di previdenza sociale «purché siano assunti legalmente e contribuiscano pertanto al loro finanziamento». Evidenzia poi la necessità di prendere in esame «un graduale passaggio dai sistemi previdenziali a ripartizione ai sistemi previdenziali a capitalizzazione». Auspica inoltre che il Consiglio rifletta sull’opportunità di apportare ulteriori miglioramenti al Patto di stabilità, permettendo ad esempio che gli investimenti a più lungo termine siano contabilizzati su un periodo di tempo più dilazionato. Il Parlamento fa poi notare che, al fine di garantire condizioni di vita adeguate per le persone disabili ed evitare la "trappola degli aiuti", è necessario introdurre misure compensative per il costo della vita più elevato sostenuto dai disabili a causa della loro condizione e coordinarle con regimi pensionistici e misure politiche di integrazione sociale. Sottolinea inoltre la necessità di prevedere misure compensative per le donne e le persone dedite all’assistenza, «che offrano loro scelte effettive nella decisione di avere figli e di prenderne cura, liberandole dai timori di possibili svantaggi finanziari o di ostacoli nell’avanzamento della carriera». In tale contesto, plaude alle iniziative di taluni Stati membri volte a abbonare il periodo consacrato ai figli o alla famiglia nel regime pensionistico obbligatorio. Al contempo chiede di migliorare i servizi di sostegno e di custodia dei bambini e di assistenza ai familiari non autosufficienti, «così da ridurre il numero delle persone che lavorano a tempo parziale su base volontaria». Il Parlamento insiste poi sull’importanza di preservare i valori e i principi che costituiscono il fondamento della totalità dei sistemi di assistenza sanitaria dell’Ue, ferma restando la necessità di un uso razionale di risorse limitate. Considerato l’aumento dei costi dell’assistenza sanitaria e delle cure continuative di lunga durata, reputa opportuno che gli Stati membri riflettano sui loro modelli di finanziamento. Riconosce poi «la crescente popolarità» sia di soluzioni fondate su criteri di mercato sia della privatizzazione nel finanziamento dei servizi sanitari. Ma rileva che la privatizzazione funzionale dei sistemi sanitari pubblici, l’orientamento al profitto e la concorrenza tra intermediari finanziari «rendono generalmente più onerosa la gestione dei sistemi sanitari», mentre i vantaggi in termini di contenimento dei costi, efficienza e qualità dei servizi di assistenza «restano discutibili». Raccomanda pertanto ai governi degli Stati membri con un sistema a pagatore unico di mantenere tale modello. D´altra parte, il Parlamento esorta gli Stati membri a evitare un approccio puramente finanziario nell’adozione di riforme politiche volte a ridisegnare il quadro giuridico dei rispettivi sistemi sanitari nazionali. In tale ambito, dovrebbero prender in considerazione l’intero spettro delle funzioni e delle politiche di finanziamento del sistema sanitario, «anziché concentrarsi esclusivamente sui meccanismi contributivi». .  
   
   
OLAF: MAGGIORE RISPETTO DEI DIRITTI FONDAMENTALI  
 
Strasburgo, 25 novembre 2008 - Il Parlamento europeo si è pronunciato su una proposta legislativa volta a migliorare il funzionamento dell´Ufficio antifrode dell´Ue. Chiede in particolare di garantire i diritti procedurali e fondamentali delle persone coinvolte, dotando l´Olaf di un codice di procedura delle indagini, creando la funzione di controllo di legittimità e prevedendo sanzioni disciplinari per chi divulga informazioni non autorizzate. Ma chiede anche di garantire a protezione delle fonti giornalistiche. La proposta della Commissione intende migliorare il funzionamento dell´Olaf all’interno del quadro esistente senza alterarne la struttura istituzionale. Approvando con 450 voti favorevoli, 8 contrari e 11 astensioni la relazione di Ingeborg Grässle (Ppe/de, De), che propone ben 92 emendamenti alla proposta, il Parlamento sottolinea anzitutto la necessità di valutare il quadro giuridico, istituzionale e operativo della lotta contro la frode, la corruzione e qualsiasi altra attività a detrimento degli interessi finanziari della Comunità europea. A tal fine occorre invitare le istituzioni a concertare la loro azione e promuovere la riflessione sugli aspetti fondamentali della strategia antifrode europea ed è opportuno stabilire una procedura di concertazione fra il Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione. Garanzie procedurali e diritti fondamentali - Un emendamento sottolinea la necessità di prevedere una base giuridica che permetta all´Ufficio di dotarsi di un codice di procedura delle indagini per assicurare «la massima trasparenza possibile» delle sue attività operative. Il codice, in particolare, dovrebbe riguardare i principi che disciplinano la procedura d´indagine, i diritti legittimi delle persone interessate e le garanzie procedurali, le disposizioni in materia di protezione dei dati, la politica di comunicazione dell´informazione relativa ad alcuni aspetti dell´attività operativa dell´Ufficio, il controllo di legittimità degli atti d´indagine e i mezzi di ricorso delle persone interessate. Inoltre, al fine di assicurare il rispetto delle garanzie procedurali durante lo svolgimento delle indagini, il Parlamento ritiene che, in seno all´Ufficio, è necessario garantire una funzione di controllo di legittimità. Questo dovrebbe intervenire in particolare prima dell´apertura e della chiusura di un´indagine, e prima di ogni trasmissione di informazioni alle autorità competenti degli Stati membri. Esso dovrebbe inoltre essere effettuato da esperti di diritto che possono esercitare una funzione giudiziaria in uno Stato membro e che operano in seno all´Ufficio. Dovrebbe anche essere sollecitato il parere di tali esperti nel quadro del comitato esecutivo dell´Ufficio. Per i deputati, inoltre, il rispetto dei diritti fondamentali delle persone che sono oggetto di indagini dovrebbe essere costantemente garantito, in particolare durante la comunicazione di informazioni. Occorre quindi chiarire i principi di base della politica di comunicazione dell´Ufficio. A loro parere, la comunicazione di informazioni relative alle indagini dell´Ufficio al Parlamento europeo, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, in modo bilaterale o nel quadro della procedura di concertazione, «va effettuata nel rispetto della riservatezza delle indagini, dei diritti legittimi delle persone interessate e, se del caso, delle disposizioni nazionali applicabili alle procedure giudiziarie». Il codice di procedura d´indagine, inoltre, dovrebbe precisare le sanzioni disciplinari da applicarsi in caso di divulgazione non autorizzata di informazioni. Allo stesso tempo, tuttavia, facendo riferimento al "caso Tillak", un emendamento afferma che tutti gli organi dell´Unione europea che prendono parte ai lavori investigativi «devono rispettare il principio della protezione delle fonti giornalistiche conformemente alla legislazione nazionale». Ciò, secondo i deputati deve consentire «un´informazione obiettiva dei contribuenti europei» e «garantire la libertà di stampa». Nelle sue indagini l’Ufficio deve raccoglie elementi «a carico e a favore dell’interessato». Il Parlamento precisa che le indagini devono essere svolte «in modo obiettivo e imparziale, nel rispetto del principio della presunzione d´innocenza e delle garanzie procedurali, esposte nel codice di procedura». Diversi emendamenti sono volti a potenziare il ruolo e il mandato del comitato di vigilanza, il quale dovrebbe sorvegliare anche gli sviluppi relativi alle garanzie procedurali, senza però interferire nelle indagini. Un lungo emendamento, inoltre, conferisce il diritto a qualsiasi persona coinvolta personalmente in un´indagine di presentare denuncia presso il comitato di vigilanza, allegando una violazione dei diritti procedurali o umani durante un´indagine. Ricevuta una denuncia, il comitato di vigilanza deve trasmetterla senza indugio al consigliere revisor incaricato del controllo del rispetto delle procedure. Quest´ultimo, dovrà esercitare le proprie funzioni nella più completa indipendenza, senza sollecitare né accettare istruzioni da chicchessia. Il consigliere revisore sarebbe inoltre competente per trattare le denunce degli informatori. Nomina del Direttore generale - Per rafforzare la completa indipendenza nella gestione dell’Ufficio, la Commissione propone che il direttore generale sia designato per un periodo di sette anni non rinnovabili. Il Parlamento ritiene invece che esso debba essere nominato per cinque anni, rinnovabile una volta. Al momento della selezione, precisa un emendamento, i candidati dovrebbero esercitare o aver esercitato un´alta funzione giudiziaria o una funzione esecutiva di indagine e possedere un´esperienza professionale operativa di almeno 10 anni in un posto di elevata responsabilità gestionale. Una parte significativa di tale esperienza professionale, inoltre, deve essere acquisita nel settore della lotta antifrode a livello nazionale e/o comunitario. I deputati chiedono inoltre che il direttore generale sia designato di comune accordo fra il Parlamento europeo e il Consiglio e nominato poi dalla Commissione. .  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO: VIETARE L´USO E LA PRODUZIONE DI MUNIZIONI A GRAPPOLO  
 
Starsburgo, 25 novembre 2008 - Il Parlamento invita tutti gli Stati a firmare, ratificare e applicare al più presto la Convenzione che vieterà l´uso, la produzione, lo stoccaggio e il trasferimento di munizioni a grappolo. Chiede inoltre ai membri dell´Ue che hanno fatto ricorso a queste armi di fornire assistenza alle popolazioni colpite e all´eliminazione dei residuati, con il concorso della Commissione. Invita poi gli Stati membri a non aggirare le disposizioni della Convenzione. La Convenzione sulle munizioni a grappolo (Ccm) - che vieterà l´uso, la produzione, lo stoccaggio e il trasferimento di munizioni a grappolo come intera categoria di armi - sarà aperta alla firma a partire dal 3 dicembre 2008 a Oslo e, successivamente, presso le Nazioni Unite a New York, ed entrerà in vigore dopo aver ottenuto 30 ratifiche. Il Parlamento ha adottato - con 471 voti favorevoli, 6 contrari e 21 astensioni - una risoluzione sostenuta da Ppe/de, Pse, Uen, Verdi/ale e Gue/ngl che invita tutti gli Stati a firmare, ratificare e applicare al più presto la Ccm. Li invita inoltre a adottare misure a livello nazionale per avviarne l´attuazione, «ancor prima che sia firmata e ratificata». Il Parlamento, poi, invita tutti gli Stati «a non utilizzare, investire, stoccare, produrre, trasferire o esportare munizioni a grappolo», finché non sarà entrata in vigore la Convenzione. I membri dell´Ue che hanno utilizzato munizioni a grappolo sono inoltre esortati «a fornire assistenza alle popolazioni colpite», nonché assistenza tecnica e finanziaria per «l´eliminazione e la distruzione dei residuati». La Commissione, d´altro canto, dovrebbe aumentare l´assistenza finanziaria per gli stessi scopi, «utilizzando tutti gli strumenti disponibili». Infine, il Parlamento invita tutti gli Stati membri dell´Ue a non intraprendere alcuna azione che possa aggirare o pregiudicare la Convenzione e le sue disposizioni e, in particolare, «a non adottare, approvare o successivamente ratificare un eventuale protocollo alla Convenzione sulle armi convenzionali (Ccw) che consenta l´utilizzo di munizioni a grappolo». . .  
   
   
IN RETE 18 STATI EUROPEI E 200 MILIONI DI PERSONE CON 134 PROGETTI FINANZIATI DAL PROGRAMMA EUROPEO CADSES”  
 
Venezia, 25 novembre 2008 - Nella gestione del programma europeo Cadses, che coinvolge 18 stati europei e 200 milioni di persone con 134 progettualità approvate e finanziate, il Veneto ha riscosso ottimi risultati partecipando a 15 progetti come partner e gestendo fondi per un valore complessivo di oltre 13 milioni di euro. La conferenza conclusiva di Cadses è stata inaugurata ieri mattina, e proseguirà domani, al Centro don Orione Artigianelli, Venezia dall’assessore all’Economia, Vendemiano Sartor. Una occasione davvero importante per riassumere e per capitalizzare i risultati di sei lunghi anni di cooperazione tra paesi dell’Europa centrale, dell’Adriatico, dell’area Danubiana e dell’Europa sud orientale: un impegno della nostra regione che è servito a promuovere una maggiore integrazione economica tra i paesi e a facilitare lo sviluppo armonico e bilanciato dell’intero spazio europeo. “Il territorio veneto - ha detto l’assessore - ha dimostrato grande interesse per una iniziativa europea che ha saputo mettere in sinergia le associazioni di categoria, le province, i comuni, i consorzi e gli enti strumentali del Veneto, oltre ai soggetti privati coinvolti in tavoli di partenariato, sia italiani che esteri. ” Del Veneto è da premiare di certo la ricchezza progettuale, ma al tempo stesso c’è da valorizzare ancora una volta la capacità gestionale e di investimento, perché tutti i piani europei si sono conclusi raggiungendo i risultati attesi e con un livello di spesa vicino al cento per cento dei fondi approvati. La cooperazione transnazionale avviata con Cadses riguarda temi come il potenziamento della pesca nell’Adriatico, lo sviluppo rurale del territorio, la gestione delle ville venete, l’introduzione di strumenti di garanzia finanziaria per le piccole e le medie imprese, la pianificazione della crescita urbana policentrica, l’attivazione di collegamenti logistici e di trasporto tra l’Adriatico e il Baltico, la facilitazione dell’integrazione degli immigrati nel territorio. “Non sempre la gestione dei progetti - ha ricordato Vendemiano Sartor - è stata facile: lavorare su tematiche comuni con cornici amministrative e legali assai diverse è stato a volte complicato e la burocrazia e l’onere amministrativo richiesto dalla normativa europea si sono rivelati spesso insostenibili. ” Per l’assessore, che ha ribadito di nuovo la necessità che i fondi europei siano esclusi dal patto di stabilità, si dovrà in un futuro non lontano lavorare di più per snellire e velocizzare le procedure di accesso alle risorse europee e al tempo stesso per migliorare i processi di verifica e di monitoraggio. .  
   
   
CONFERENZA GO-EUROMED  
 
Bruxelles, 25 novembre 2008 - Il 27 novembre il progetto Go-euromed ("The political economy of governance in the Euro-mediterranean partnership") finanziato dall´Ue, organizza a Bruxelles (Belgio) una conferenza intitolata "Making the most of the Mediterranean Union" (Ricavare il meglio dall´Unione europea). La conferenza offre l´opportunità di discutere con un pubblico più ampio le principali conclusioni degl´ultimi incontri ministeriali Euromed. Sarà dedicata particolare attenzione al quadro istituzionale della nuova Unione per il Mediterraneo e alle opportunità che offrirà all´Unione europea e ai governi dei Paesi partner mediterranei. All´evento saranno presenti rappresentanti delle istituzioni europee, delle ambasciate, delle università, del settore privato e delle istituzioni non governative. Il progetto di ricerca Go-euromed, finanziato attraverso il Sesto programma quadro (6°Pq), mira all´individuazione di strategie progettuali e gestionali istituzionali, per favorire gli obiettivi di governance del Partenariato Euro-mediterraneo (Emp). L´approccio del consorzio Go-euromed è stato quello di analizzare l´Emp sulla base di una comprensione del funzionamento del quadro istituzionale per i negoziati. Lo scopo era la valutazione dell´Emp in base alla sua performance in quanto quadro per i negoziati degli attori partecipanti e il suo esito in termini di risultati dei piani d´azione politici e economici. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www. Go-euromed. Org/ .  
   
   
"L´ELEFANTE CON LE ALI: PROSPETTIVE DELLA ´SUPERPOTENZA´ INDIANA"  
 
Milano, 25 novembre 2008 - Il prossimo 2 dicembre alle ore 18. 00, l´Ispi promuove una Tavola Rotonda dal titolo: "L´elefante con le ali: prospettive della ´superpotenza´ indiana" Il dibattito trae spunto dalla pubblicazione del volume di Antonio Armellini "L´elefante ha messo le ali. L´india del Xxi secolo" (ed. Egea). Www. Ispionline. It .  
   
   
BANCA MONTE DEI PASCHI APPROVA LE LINEE GUIDA DELLA FUSIONE DI BANCA TOSCANA. INOLTRATA A BANCA D’ITALIA LA RICHIESTA DI AUTORIZZAZIONE ALL’OPERAZIONE DI FUSIONE.  
 
Siena, 25 novembre 2008 - Il Consiglio di Amministrazione di Banca Monte dei Paschi ha deliberato di avviare l’iter progettuale della fusione per incorporazione di Banca Toscana spa in Banca Monte dei Paschi di Siena spa. L’operazione si inquadra nel contesto del Piano Industriale 2008-2011, approvato nel Marzo 2008, che prevede una profonda ristrutturazione dell’intero Gruppo Montepaschi mediante la razionalizzazione della rete, con l’integrazione di Banca Agricola Mantovana, Banca Antonveneta e Banca Toscana. La fusione di Banca Agricola Mantovana è stata perfezionata alle ore 24. 00 del 21 settembre 2008; entro l’anno avranno luogo la fusione per incorporazione di Banca Antonveneta, all’ordine del giorno della prossima assemblea di Banca Monte dei Paschi del 4 dicembre, e lo scorporo di parte degli asset e risorse rivenienti da detta fusione. Le operazioni sono già state autorizzate da Banca d’Italia. La Direzione Generale è stata autorizzata ad avanzare nei confronti della Banca d’Italia l’istanza di autorizzazione necessaria al perfezionamento dell’operazione di fusione di Banca Toscana, che si prevede abbia efficacia indicativamente entro marzo 2009; i Consigli di Amministrazione di Banca Monte dei Paschi e di Banca Toscana saranno chiamati successivamente ad approvare il Progetto di Fusione e le relative situazioni patrimoniali e a convocare le rispettive assemblee straordinarie per assumere le necessarie deliberazioni. .  
   
   
WORKSHOP FONDAZIONE ISTUD: "FARE AFFARI NEL MEDITERRANEO",  
 
Milano 12 dicembre 2008 Milano, 25 novembre 2008 - L’area del Mediterraneo rappresenta per il Made in Italy una regione strategica in termini di export e di investimenti. I Paesi del Maghreb in particolare, in una fase di debolezza del quadro finanziario mondiale, sono un territorio di stabilità, ricchi di materie prime e con la necessità di infrastrutture. L’italia è il secondo fornitore dell’Area e sempre più importante sarà il ruolo di “cerniera” anche a causa della particolare collocazione geografica della penisola. A partire da questi spunti, verrà sviluppato il Workshop internazionale: “Fare Affari nel Mediterraneo”, dove esperti del mondo delle Imprese e delle Istituzioni, proveranno a tracciare il futuro economico e socio-politico di una regione che sempre più diventerà destinazione privilegiata del nostro sviluppo. La partecipazione è gratuita e i posti sono limitati. Venerdì 12 dicembre 2008 a Milano presso il Centro Svizzero in via Palestro, 2 a partire dalle ore 9. 45. Http://www. Istud. It/up_media/masterform. Asp?idm=98 .  
   
   
MILANO - “LUNGA VITA ALLE IMPRESE FAMILIARI”  
 
Milano, 25 novembre 2008 - La Camera di Commercio di Milano organizza il convegno “Lunga vita alle imprese familiari”, che si terrà a Milano il 28 novembre 2008 alle ore 9. 00, presso Palazzo Affari ai Giureconsulti. Quello della continuità generazionale è un tema di rilevante importanza e attualità che riguarda oltre l’80% del mondo della Piccola e Media Impresa italiana. Oggi, le aziende di famiglia richiedono sempre di più impegno imprenditoriale a fronte di crescenti difficoltà nell’accesso al credito, soprattutto nel contesto dell’attuale crisi economico-finanziaria. Occorrerà, pertanto, raggiungere l’equilibrio fra vari fattori per garantire un futuro al modello del capitalismo familiare, colonna portante del sistema economico italiano. “Lunga vita alle imprese familiari” intende affrontare e analizzare le problematiche della continuità generazionale all’interno delle aziende e gli aspetti ad esso correlati, quali la formazione, l’internazionalizzazione e i nuovi strumenti finanziari. Il convegno trae spunto da un’indagine della Camera di Commercio di Milano che sarà presentata nel corso dei lavori. .  
   
   
FEDERALISMO FISCALE, PATTO REGIONE LOMBRDIA -ENTI LOCALI  
 
Milano, 25 novembre 2008 - Un accordo tra Regione, Province e Comuni per gestire il federalismo fiscale lombardo e il Patto di stabilità territoriale. L´intesa è stata sottoscritta ieri al Palazzo della Regione dal presidente Roberto Formigoni, dall´assessore regionale alle Risorse, Finanze e Rapporti Istituzionali, Romano Colozzi, dal presidente dell´Anci Lombardia, Lorenzo Guerini, e dal presidente dell´Upl (Unione delle Province Lombarde), Leonardo Carioni. "Per la prima volta - ha detto il presidente Formigoni - Regione Lombardia insieme a 1546 comuni e a 12 province, diventa interlocutore unitario per gestire in maniera flessibile gli investimenti, nel pieno rispetto del Patto di stabilità territoriale". Il Patto di Stabilità è stato introdotto dall´Unione Europea e prevede che il rapporto tra deficit e Pil (Prodotto Interno Lordo) sia inferiore e comunque non superi il 3%. Ciascuno Stato membro dell´Unione, quindi anche l´Italia, con propria Legge finanziaria, stabilisce il tetto di spesa oltre il quale la Pubblica Amministrazione non può andare, con ricadute che si riflettono sui bilanci di Regioni, Province e Comuni. L´intesa siglata oggi introduce un nuovo elemento rispetto alla situazione esistente, il Patto di Stabilità territoriale. "La nostra Regione - ha sottolineato Formigoni - da sempre all´avanguardia nel chiedere il federalismo fiscale, dimostra di saperlo già gestire, in piena sintonia con tutti i rappresentanti dei quasi 10 milioni di cittadini lombardi". Illustrando i contenuti dell´accordo, il presidente Formigoni ha sottolineato come il sistema regionale lombardo reagisca con celerità a due novità istituzionali: il disegno di legge delega in materia di federalismo fiscale e la Finanziaria 2009 che introduce regole per la definizione di un patto di stabilità territoriale. Il documento siglato oggi introduce come momento di confronto e di proposta il "Tavolo permanente per il federalismo fiscale lombardo" che si occuperà di definire proposte di coordinamento della finanza pubblica lombarda, a partire dalla delineazione di un Patto di stabilità territoriale che superi l´applicazione per singolo ente aumentando così la flessibilità degli investimenti rispetto alla normativa statale. Oggi, di fatto, il Patto di stabilità impone ai Comuni con popolazione superiore ai cinquemila abitanti di diminuire le proprie spese di funzionamento e non consente di ricorrere a incrementi significativi della pressione fiscale, con la conseguente incapacità di effettuare investimenti. Con il Patto territoriale firmato oggi si supera la dimensione locale e i parametri su applicano su un´area più vasta. "Insieme - ha proseguito il presidente Formigoni - costruiremo un quadro di regole che permetterà di raggiungere il contributo di risanamento della finanza pubblica che occorre assicurare, permettendo agli Enti locali, Province e Comuni, di realizzare il loro programma di investimento e di sviluppo in un contesto coordinato e sinergico". Il Tavolo permanente potrà anche essere la sede in cui definire proposte su federalismo fiscale e Patto di Stabilità che potranno essere sottoposte al Governo Nazionale. Una capacità propositiva che la Lombardia ha già messo in campo con il lavoro svolto dall´assessore regionale Romano Colozzi, coordinatore dell´area finanziaria in sede di Conferenza Stato Regioni. Sono stati fatti passi significativi attraverso la predisposizione di regole e principi condivisi da tutte le Regioni, elementi diventati le linee guida del disegno di legge sul federalismo all´esame del Parlamento. Colozzi ha ricordato come la Lombardia, già dal 2003, aveva proposto al Governo un Patto di stabilità territoriale e che l´Intesa interistituzionale sottoscritta dalla Regione nel 2005 prevedeva uno sviluppo in questa direzione. "Alla conferenza Stato Regioni - ha detto Colozzi - abbiamo proposto la comparabilità dei bilanci: oggi sia la legge delega sul federalismo fiscale sia le altre norme recepiscono la nostra indicazione e introducono questo principio, stabilendo benchmark precisi che consentono di raffrontare i bilanci. Analogamente, abbiamo chiesto al Governo di concretizzare il principio di premialità per chi è più virtuoso, un elemento introdotto due anni fa ma non ancora applicato". "Regione Lombardia come sistema - ha concluso l´assessore - sta dando all´Italia un esempio importante per tradurre la sussidiarietà a livello istituzionale". .  
   
   
TRENTO, ELEZIONI PROVINCIALI: PROCLAMATI GLI ELETTI  
 
Trento, 25 novembre 2008 - Terminate le verifiche, l’Ufficio centrale circoscrizionale ha ufficializzato questa mattina l’esito della competizione elettorale dello scorso 9 novembre. Affiancato da Flavio Mengoni e Damiano Florenzano, presenti anche il dirigente del Dipartimento affari istituzionali della Provincia, Gianfranco Postal e la dirigente del Servizio segreteria della Giunta ed elettorale, Patrizia Gentile, il presidente Stelio Juni ha dapprima proclamato Lorenzo Dellai presidente della Provincia autonoma di Trento e consigliere provinciale ricordando che sono stati 165. 046 i voti ottenuti dal candidato della coalizione di centrosinistra. Di seguito è stato attribuito il seggio all’Unione autonomista ladina, formazione che ottenuto il maggior numero di voti validi nei comuni ladini della Val di Fassa, proclamando eletto il candidato Luigi Chiocchetti. Quindi, conformemente a questi risultati, sono stati proclamati consigliere due candidati alla carica di presidente non risultati eletti (Sergio Divina e Nerio Giovanazzi) ed i candidati delle singole liste che hanno ottenuto uno o più seggi. Eccoli in ordine di proclamazione Patt: Franco Panizza, Ugo Rossi e Caterina Dominici; Di Pietro – Italia dei Valori: Bruno Firmani; Partito Democratico: Alberto Pacher, Gianni Kessler, Marta Dalmaso, Bruno Dorigatti, Alessandro Olivi, Margherita Cogo, Luca Zeni e Mattia Civico; Unione per il Trentino: Tiziano Mellarini, Mauro Gilmozzi, Marco De Paoli, Mario Magnani, Renzo Anderle, Giorgio Lunelli; Verdi e democratici del Trentino: Roberto Bombarda; Lega Nord Trentino: Maurizio Fugatti, Alessandro Savoi, Franca Penasa, Enzo Erminio Boso, Mario Casna, Luca Paternoster; Il popolo della libertà – Berlusconi per il Trentino: Pino Morandini, Walter Viola, Rodolfo Borga, Giorgio Leonardi, Mauro Delladio; Civica per Divina presidente del Trentino: Claudio Eccher Il secondo seggio ottenuto da quest’ultima formazione, come pure il seggio della lista Amministrare il Trentino sono stati assegnati ai rispettivi candidati presidenti, ossia Sergio Divina e Nerio Giovanazzi. L’atto di proclamazione sarà visibile in Internet al sito www. Elezioni. Provincia. Tn. It .  
   
   
REGIONE E ABI TOSCANA A SOSTEGNO DEL TESSUTO PRODUTTIVO REGIONALE  
 
 Firenze, 25 novembe 2008 - Fornire supporto reale alla liquidità delle imprese, attraverso un’azione concreta di potenziamento del circuito virtuoso Regione-confidi-banche. È questa la priorità emersa dall’incontro, del 21 novembre a Firenze, tra Regione, rappresentata dall´assessore alle attività produttive Ambrogio Brenna e la Commissione Regionale Toscana dell´Abi (Associazione Bancaria italiana), presieduta da Massimo Fontanelli. Durante la riunione è stata sottolineata l’esigenza di affrontare con la massima rapidità la situazione di difficoltà generata dalla crisi finanziaria. L´assessore Brenna ha dichiarato al termine della riunione: «I problemi dell´economia toscana sono strutturali e precedono l´attuale crisi finanziaria, crisi però che rischia di rendere il quadro ancor più pesante. Per questo le recenti azioni del governo regionale hanno l´obiettivo - in continuit& agrave; con le strategie già definite nei Piani generali di intervento - di affrontare l´emergenza in funzione anticiclica, grazie alla significativa massa di risorse a disposizione dalla regione (3 miliardi e 661 milioni di euro capaci di garantire altri 4 miliardi di euro di investimenti sul territorio). Un provvedimento che sarà più efficace se accompagnato da rapide e coerenti azioni del governo centrale che ad oggi però stentano ad essere ancora definite. Nel frattempo - ha continuato l´assessore Brenna - la Giunta ha varato un pacchetto di interventi immediati per affrontare con efficacia la questione del credito alle famiglie e alle imprese. Si tratta di ulteriori 63 milioni di euro in favore di famiglie, disoccupati, precari, giovani, imprese. La finalità è quella di sostenere i redditi delle famiglie e gli investimenti strategici fondamentali ai fini della generazione di ricchezza utile per lo sviluppo economico e per le politiche di inclusione sociale. In questo contesto - ha concluso Brenna - è perciò determinante il rapporto tra la Regione Toscana e il sistema del credito regionale e nazionale. L’incontro odierno ha riproposto a livello locale il percorso “di sistema” individuato dal Governo e Abi a livello di vertici istituzionali, per rispondere insieme alle esigenze di ripresa imposte dalla situazione dell’economia. L’attuale situazione finanziaria impone di incentivare adeguatamente gli indispensabili processi di rafforzamento patrimoniale, nell’ottica di consentire alle imprese di rispondere ai requisiti patrimoniali richiesti da Basilea2. In questo senso, risulta vitale per l’economia toscana – così come già definito dalla Giunta regionale - costituire nell’immediato un quadro di iniziative che migliorino ulteriormente l’accesso al credito per le Pmi potenziando il ruolo dei Confidi e, più in gener ale, i fondi di garanzia. Per Massimo Fontanelli: «In questo quadro, è stato posta grande evidenza alla necessità di rendere più fluido – al fine di ricostruire rapporti tra imprese e Pubblica Amministrazione più certi e rapidi – il sistema dei crediti vantati dalle imprese verso gli enti pubblici debitori, con questo incidendo positivamente sulla gestione finanziaria delle imprese della Toscana. » Fontanelli ha ribadito la volontà di: «Continuare a lavorare insieme, per contribuire a ristabilire un clima di fiducia, indispensabile al rilancio dell’economia, e non far mancare il credito alle imprese che ne hanno bisogno» Per Abi Toscana, tuttavia, la situazione dei mercati non sta rallentando la dinamica dei finanziamenti alle imprese locali che secondo i dati più recenti del Regional Outlook elaborato dall’Abi ammontano a giugno 2008 a 55,4 miliardi di euro (+10,7% rispetto a giugno 2007). Alla luce di questi dati Fontanelli ha sottolineato come: «Il settore bancario italiano si sta dimostrando solido e stabile e non sta facendo mancare il proprio sostegno all’economia e alle imprese dei vari settori produttivi, come dimostrano i tassi di crescita degli impieghi. La coesione e il lavoro comune, anche con le istituzioni – ha proseguito – è la migliore ricetta per fronteggiare questo periodo di difficoltà e mettere a punto gli eventuali interventi ed iniziative utili al credito e far sentire effetti positivi sull’economia reale». .  
   
   
TOSCANA: BILANCIO 2009, LA PROPOSTA DELLA GIUNTA ALL´ESAME DEL CONSIGLIO L´ANNO PROSSIMO LA REGIONE POTRÀ CONTARE SU 9.279 MILIONI  
 
Firenze, 25 novembre 2008 - Passaggio in commissione consiliare, il 20 novembre , per il bilancio di previsione 2009. La giunta ha illustrato la proposta approvata alla fine di ottobre. «Ci troviamo di fronte quest´anno ad un quadro finanziario più certo – ha spiegato l´assessore al bilancio della Toscana, Giuseppe Bertolucci - : il governo ha infatti già anticipato la sua finanziaria. Ma dobbiamo far fronte anche ad un quadro finanziario più critico, perché sempre il governo ha ridotto in modo significativo le risorse trasferite alla Regione e agli enti locali, a partire da quelle per la manutenzione delle strade». Più stretti si sono fatti anche i vincoli del patto di stabilità, che impongono alla Toscana una spesa più bassa dello 0,6 per cento rispetto all´anno scorso: il che vuol dire che non tutto quello che è stato stanziato potrà essere speso entro la fine dell´anno. «Nonostante i tagli – prosegue l´assessore – la giunta ha deciso comunque di confermare gli impegni già presi a luglio con la scrittura del Documento di programmazione economica e finanziaria. Saranno potenziati lo Stato sociale e le politiche sociali, via libera agli investimenti per il rilancio dell´economia e riduzione selettiva del carico fiscale, a partire dagli sconti sul bollo auto, per sostenere politiche ambientali per il miglioramento della qualità dell´aria». «Non abbiamo toccato l´addizionale regionale Irpef, che è la tassa che più si presta ad una redistribuzione del carico fiscale – conclude Bertolucci - Ma non lo abbiamo fatto semplicemente perché l´imposta è sempre stata da noi al minimo e sotto quell´aliquota, per legge, non può scendere. Altre Regioni l´hanno abbassata, ma perché in precedenza l´avevano aumentata». & nbsp; Il bilancio 2009 conferma e riassume molte delle scelte già prese in questi mesi. Tra le più importanti, già parte del Dpef 2009, c´è la decisione di destinare al progetto di assistenza agli anziani non autosufficienti tutte le risorse stabili e disponibili recuperate anche dall’evasione fiscale. Con i fondi già accantonati, sono 188 milioni di euro in tre anni, senza nessuna nuova tassa o imposta. La riduzione della pressione fiscale riguarderà il bollo auto e l´Irap, l´imposta sulle attività produttive. Quanto agli investimenti, sarà accelerata la spesa che riguarda i fondi europei. Tra fondi regionali, europei e nazionali Fas ci sono oltre mille milioni per il sostegno all´economia, la ricerca, l´istruzione, il territorio, l´ambiente e il lavoro. Nel 2009 la Regione potrà contare su 9. 279 milioni di euro, il 7,5% in più della previsione iniziale dell´anno scorso. Per l a sanità e il sociale saranno spesi 6. 634 milioni (oltre il 68% dell´intero bilancio). Sul fronte fiscale godranno di una riduzione del 10% sul bollo auto i veicoli che inquinano di meno: ovvero gli Euro 4 e 5 e quelli alimentati a metano e a Gpl già immatricolati. Non pagheranno il bollo per cinque anni i veicoli a doppia alimentazione (Gpl, metano, idrogeno e elettrico) immatricolati o trasformati nel 2009. L´irap sarà ridotta dell´1 per cento alle aziende pubbliche di servizi, senza fini di lucro, che erogano servizi assistenziali alla persona: confermati tutti gli altri sconti in vigore fino a quest´anno. La proposta di bilancio sarà esaminata dall´aula consiliare prima della fine dell´anno. On line, sulle pagine dell´assessore e del bilancio regionale sul sito www. Regione. Toscana. It, tutti i dettagli del bilancio di previsione riassunti in diciotto comode slides. .  
   
   
CINA E CAMPANIA INSIEME PER L’INNOVAZIONE NAPOLI OSPITA IL SINO-ITALIAN EXCHANGE EVENT DAL 25 AL 27 NOVEMBRE A CITTA’ DELLA SCIENZA PRESENTI ALL’INAUGURAZIONE SUN YUXI (AMBASCIATORE DELLA REPUBBLICA POPOLARE DI CINA IN ITALIA), LI SHUNLI (COUNSELLOR OF BEIJING MUNICIPAL BUREAU OF COMMERCE) E WANG HONGLI (DEPUTY GENERAL DIRECTOR ZHEJIANG PROVINCIAL SCIENCE AND TECHNOLOGY DEPARTMENT)  
 
Napoli, 25 novembre 2008 - Biotecnologie e biomedicale, ambiente ed energia, tecnologie informatiche e della comunicazione, processi innovativi anche nei settori tradizionali come il tessile. Questi i temi trainanti del Siee (Sino - Italian Exchange Event), iniziativa di promozione e sostegno di partnership, progetti ed investimenti reciproci fra Italia e Cina, che si svolgerà dal 25 al 27 novembre a Città della Scienza. Il format prevede incontri B2b tra operatori cinesi ed italiani, conferenze ed eventi e la creazione di un’area espositiva di oltre 1. 500 mq in cui la Ricerca Scientifica e le Attività produttive possano incontrarsi. Nato su iniziativa della Regione Campania in collaborazione con il Comitato Governativo Italia-cina del Ministero degli Esteri e il Ministero per lo Sviluppo Economico, il Siie ospiterà una rappresentanza cinese composta da 5 istituzioni locali, 33 imprese, 6 fra Business e Science Park, 12 Università e centri di ricerca, 8 enti di ricerca nel campo medico. Presenti all’inaugurazione: Alberto Di Donato, Presidente Città della Scienza Spa; Andrea Cozzolino, Assessore all´Agricoltura e Attività Produttive della Regione Campania; Cosimo Risi, Consigliere Diplomatico del Presidente della Regione Campania; Sun Yuxi, Ambasciatore della Repubblica Popolare di Cina in Italia; Li Shunli, Counsellor of Beijing Municipal Bureau of Commerce; Wang Hongli, Deputy General Director Zhejiang Provincial Science and Technology Department; Federico Failla, Consigliere d´Ambasciata e Coordinatore del Comitato Governativo Italia – Cina. .  
   
   
LE IMPRESE EMILIANO-ROMAGNOLE IN MISSIONE IN TURCHIA. UNA DELEGAZIONE DI 16 AZIENDE A ISTANBUL E SMIRNE DAL 17 AL 21 NOVEMBRE NELL´AMBITO DEL PROGETTO "AZIONI DI PROMOZIONE SUL MERCATO TURCO PER LE FILIERE DELL´AGROINDUSTRIA E DELLA MECCANICA"  
 
 Bologna, 25 novembre 2008 – Missione in Turchia per 16 imprese agroindustriali e meccaniche dell’Emilia-romagna, organizzata da Regione Emilia-romagna e Ice. Un mercato, quello turco, che per la nostra regione vale oltre 760 milioni di euro di esportazioni e offre opportunità di crescita anche in questa fase di difficoltà economica dei mercati. “La Turchia – spiega Duccio Campagnoli, assessore regionale alle Attività produttive – è più vicina della Cina e ha una struttura produttiva simile a quella dell’Emilia-romagna, con spazi ampi e piccole e medie aziende. E’ questo il motivo principale che ci ha spinto a dedicare una particolare attenzione alla Turchia nei programmi di internazionalizzazione e quella in corso in questi giorni è una delle iniziative più importanti della piattaforma per l’internazionalizzazione 2008-2010. Le piccole e medie imprese faticano a penetrare la Cina perché si trovano di fronte grandi colossi imprenditoriali – dice ancora Campagnoli – la Turchia è più comoda e più accessibile, oltre al fatto che sta avendo una crescita molto significativa”. La delegazione,è stata a Istanbul e, successivamente a Izmir (Smirne), aderisce al progetto realizzato dalla Regione Emilia-romagna insieme ad Ice, con la collaborazione dell’agenzia di sviluppo regionale di Smirne e la società Onemedit. Il progetto si concentra in particolare sulla promozione delle filiere produttive dell’agroalimentare e della meccanica emiliano-romagnole in Turchia, anche attraverso il coinvolgimento dell’Agenzia nazionale turca per l’attrazione degli investimenti. In particolare, dopo un’azione di promozione del progetto avvenuta nella prima parte del 2008, sono state selezionate circa 90 imprese dei settori agroindustria e meccanica, i cui profili sono stati successivamente promossi in Turchia con la collaborazione dell’Ufficio Ice di Istanbul e della Camera di Commercio Italiana di Izmir. Un primo gruppo di 16 aziende sono in Turchia per incontri diretti con decine di aziende turche durante due giornate di incontri bilaterali, visite aziendali e partecipazione alla Fiera Agroexpo di Izmir. Alla missione partecipa anche un rappresentante di Fiere di Parma, con incontri specifici organizzati nelle due tappe. Le relazioni fra Turchia e Regione Emilia-romagna si sono intensificate nel 2007 e 2008 dando vita a diversi progetti di cooperazione bilaterale (di particolare rilievo è stato il supporto della Regione Er al processo di costituzione e avvio delle Agenzie regionali di sviluppo di Izmir e Adana-mercin), di scambi fra imprese dei settori agroindustria e meccanica e di cooperazione scientifica. Si segnala in particolare il Progetto “New Tech for Pack in Turkey”, che ha visto sette aziende bolognesi dei settori dell’automazione industriale, del packaging, dell’elettronica, del software e dell’imballaggio partecipare in forma aggregata alla Fiera Internazionale del Packaging di Istanbul (23-26 ottobre) per allacciare contatti e creare sinergie con gli imprenditori locali. La partecipazione in forma congiunta è stata possibile grazie al cofinanziamento regionale previsto dal bando della Mis. 5. 2. D della Regione Emilia-romagna (Bur del 16 agosto 2007) rivolto ad aziende costituite in associazione temporanea di impresa. Le sette imprese sono: Stab, Stab Meccanica e Nigelli Imballaggi (Sasso Marconi), C. M. A. (Budrio), Alma Vision (Bologna), Grifo (S. Giorgio di Piano), R. M. B. Srl. (ditta del Gruppo Stab). Sarà infine avviato nel febbraio 2009 il Progetto Agforise, realizzato nell’ambito del Vii Programma Quadro dell’Unione Europea (2007-2013), e che vede la Regione Emilia-romagna partecipare come partner assieme alla Regione turca di Adana-mersin. Agforise costituirà una importante piattaforma per lo scambio di esperienze tra le aziende delle tre regioni coinvolte nell’ambito della ricerca e sviluppo nel settore agroindustriale. Gli obiettivi specifici saranno inoltre la creazione di un foro di dialogo per gli investimenti e le attività commerciali nel settore agroindustriale. .  
   
   
ECONOMIA FVG: TONDO, SISTEMA SANO MA OCCORRE RIATTIVARE CONSUMI  
 
 Udine, 25 novembre 2008 - "Il credito e la finanza in regione hanno dimostrato di tenere molto bene, le aziende sono solide e sane, il sistema pubblico è in grado di supportare le prime emergenze: ciò che preoccupa sono, invece, i cali di ordinativi e di commesse che il tessuto produttivo potrebbe non tollerare a lungo. La vera crisi per noi riguarda la caduta dei consumi". Lo ha affermato il presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Renzo Tondo, intervenendo all´inaugurazione della ristrutturata Casa Lovaria in via Vittorio Veneto a Udine per iniziativa del gruppo Banca Popolare di Cividale, nuovo proprietario di uno dei più antichi immobili cittadini, ove adesso trovano sede l´agenzia di centro città, gli uffici di rappresentanza del gruppo e la direzione generale della controllata "Civileasing". "La Regione ha stretto un grande accordo con le banche e per mezzo dei suoi tradizionali strumenti, Friulia e Mediocredito, è attrezzata per rispondere alle emergenze della complessa congiuntura economica. Per questo, - ha commentato Tondo - è stato importante chiudere la complicata partita del debito regionale con la manovra estiva. Con la nuova finanziaria l´amministrazione regionale ha deciso di impegnare 100 milioni di debiti ma tutti dedicati ad investimenti per infrastrutture strategiche e immediatamente cantierabili". Complimentandosi per i risultati della Banca di Cividale, "rappresentazione che il nostro sistema economico ha solide radici e non è basato su architetture virtuali che sono invece la prima causa di sofferenza degli altri sistemi mondiali", Tondo ha affermato di registrare con soddisfazione il dato ricordato dal presidente del gruppo, Lorenzo Pelizzo, riguardante l´accoglimento di tutte le pratiche di finanziamento presentate alla Banca di Cividale. "Il solo bilancio sociale del nostro gruppo - ha affermato Pelizzo - ovvero ciò che la banca restituisce al territorio sotto forma di imposte e tasse, stipendi, utili distribuiti, ammortamenti e attività di promozione e beneficenza, si aggira sui 60 milioni di euro, di cui oltre 14 rappresentano il prelievo fiscale. Una cifra che ci pone - ha sottolineato Pelizzo - tra i primi contribuenti del Friuli Venezia Giulia". Rimarcando che i rapporti del gruppo con la Regione "sono stati sempre improntati alla collaborazione più ampia", Pelizzo ha sottolineato come di questa collaborazione sia testimonianza "la nostra presenza nelle finanziarie pubbliche". A Udine il gruppo, che conta 500 dipendenti più i 160 della partecipata Help Phone, ha aperto una nuova agenzia di città, la sesta, in via Cividale e si appresta all´inaugurazione di una nuova filiale il 12 di dicembre, dopo aver appena festeggiato il rinnovo di varie sedi di agenzie, tra cui quella di Tolmezzo, Cormons, San Daniele. Folta la presenza di autorità all´inaugurazione dei quattrocenteschi locali, ristrutturati sotto la supervisione della Soprintendenza ai beni architettonici e benedetti dall´arcivescovo di Udine, mons. Pietro Brollo. Sono intervenuti il sindaco Furio Honsell, il direttore dei musei diocesani, Giuseppe Bergamini, presenti, tra gli altri, il presidente e vice di Assindustria Udine, Adriano Luci e Cristina Papparotto, il questore Giuseppe Padulano. .  
   
   
SPACCA A DUBAI: ´UN´OCCASIONE IMPERDIBILE PER METTERE IN VETRINA IL MADE IN MARCHE´ ´ SOTTOSCRITTA UNA CONVENZIONE PER APRIRE UN UFFICIO DI TRADE MARKETING SUL POSTO.  
 
Ancona, 25 Novembre 2008 - ´Dubai e` la porta verso il mondo arabo e l´Oriente ed essere qui presenti ad eventi che attirano l´attenzione del mondo intero, e` di vitale importanza per l´economia marchigiana anche perche` le Marche sono l´avanguardia del made in Italy´. Lo afferma il presidente della Regione Gian Mario Spacca facendo il bilancio al termine della missione negli Emirati Arabi nel corso della quale ha partecipato tra le altre cose alla Cerimonia inaugurale della Fiera The Big Five 2008 la piu` grande esposizione commerciale per l´industria edilizia del golfo arabo. Al Big Five Spacca ha incontrato, in una riunione nella sala Convention della Fiera, cinquanta imprenditori marchigiani con i quali ha approfondito le strategie di internazionalizzazione che hanno riscosso molto consenso soprattutto tra i piccoli imprenditori edili della provincia di Macerata ed ha avuto un colloquio con il sottosegretario all´economia Adolfo Urso anche lui a Dubai in missione. In seguito il presidente della Regione ha raggiunto Abu Dhabi per l´inaugurazione dello store ´Poltrona Frau´. Alla cerimonia erano presenti il presidente di Poltrona Frau Luca Cordero di Montezemolo e l´ad Giuliano Mosconi, il vicepresidente di Ferrari Auto Piero Ferrari, il ministro Al Mansouri, il ministro per il commercio estero Sceicca Lubna Al Qassimi e il direttore del Corriere della Sera Paolo Mieli. Entrambi gli eventi sono stati propizi per mettere in vetrina il ´made in Marche´ e per diffondere la conoscenza dei nostri marchi di qualita` su un mercato internazionale. E´ infatti intenzione della Regione e in questo senso si sono svolte sia la missione che gli incontri istituzionali, rafforzare ed ampliare i rapporti tra gli Emirati Arabi Uniti e la Regione nel campo della cooperazione economica, industriale, del commercio e degli investimenti, della tecnologia e della scienza, della promozione turistica e delle relazioni culturali. A tal fine il direttore del Servizio Internazionalizzazione Raimondo Orsetti ha sottoscritto con il ministro Al Mansouri, grazie alla pluriennale amicizia che quest´ultimo offre alle Marche, un accordo di collaborazione ed e` stata attivata una convenzione con la Camera di Commercio di Dubai per l´apertura di un servizio di ´trade marketing´ specificatamente dedicato alle imprese marchigiane. ´L´attenzione dell´Italia e delle Marche nei confronti di Dubai ´ spiega Spacca ´ e` dovuta al fatto che questo territorio e` diventato uno snodo fondamentale del commercio internazionale, una piattaforma di riesportazione, scalo obbligato tra l´Oriente e il Medio oriente verso la Russia, il subcontinente indiano e l´Africa orientale. In questi anni, di missione in missione, ho potuto constatare in prima persona quanto sia veloce la crescita di questo Paese che ha voluto diversificare la sua economia. Qui infatti non si punta al petrolio, ma soprattutto al terzo settore, al commercio e al turismo sostenuti da grandi infrastrutture e servizi all´avanguardia. La popolazione e` sempre piu` multietnica, arriva da ogni parte del mondo e in media ha una ottima capacita` di spesa. Inoltre in generale gli Emirati godono di stabilita` politica e sicurezza sociale e sono culturalmente aperti al mondo occidentale´. In questo contesto Spacca esprime soddisfazione per l´importante l´impegno sottoscritto dall´on. Urso con il ministro Al Mansouri per fare dell´Italia l´hub principale della compagnia aerea Emirates verso l´Europa. . .  
   
   
NORME COMUNITARIE. IL 9 DICEMBRE CONVEGNO SUL RUOLO DELLE REGIONI  
 
Palermo, 25 novembre 2008 - Partecipazione delle Regioni all’iter legislativo europeo. Questo il tema di un convegno che si terrà a Palermo, presso la Sala Gialla di Palazzo Reale, il prossimo 9 dicembre. Si tratta del secondo appuntamento nel quadro della collaborazione tra l’Assemblea regionale siciliana e il dipartimento della Presidenza della Regione che si occupa dei rapporti tra la Sicilia e l’Unione Europea. Nel corso del primo incontro, andato in scena nei giorni scorsi, sempre a Palermo, è stato affrontato il tema degli aiuti di Stato. Un argomento di grande utilità per il gruppo di lavoro che sta mettendo a punto la bozza sulla cosiddetta fiscalità di vantaggio per la Sicilia. Si tratta di un primo schema che dovrà essere discusso preliminarmente con Roma e Bruxelles per diventare, poi, legge nazionale. Il 9 dicembre si parlerà invece della partecipazione delle Regioni al processo legislativo europeo. E della possibilità che siano direttamente le stesse Regioni, con proprie leggi, a recepire le normative comunitarie. .  
   
   
IMPRESE LIGURI, NUOVI SOSTEGNI AD ARTIGIANCASSA VIA A INVESTIMENTI PER OLTRE 75 MLN  
 
Genova, 25 Novembre 2008 - Nuovi sostegni della Regione Liguria ad Artigiancassa attraverso l´assessorato allo Sviluppo Economico per favorire il consolidamento e lo sviluppo delle imprese artigiane liguri nella difficile congiuntura in atto. D´intesa con le Confederazioni regionali Cna e Confartigianato , l´assessore Renzo Guccinelli, insieme con Abi e Artigiancassa, ha presentato una serie di interventi destinati a sostenere il settore. Da subito, un provvedimento prevede sostegni per 389 imprese artigiane delle aree regionali "svantaggiate" (obiettivo 2 e phasing out). Il finanziamento erogato è di oltre 5 milioni e 50 mila euro, destinato, appunto, a favorire finanziamenti per oltre 34 milioni di euro. I contributi sono corrisposti all´imprese in unica soluzione, stante la difficile situazione economica attuale. Il piano annuale per l´Artigianato metterà poi a disposizione di Artigiancassa le risorse necessarie per ammettere al contributo altre 886 aziende operanti nelle aree ordinarie. Ciò consentirà di agevolare finanziamenti stipulati da imprese artigiane per 40 mil. Di euro (per l´esattezza euro 40. 156. 967,92) con un contributo di euro 3. 367. 887,85. Considerati i positivi risultati ottenuti, grazie alle agevolazioni gestite da Artigiancassa per sostenere efficacemente il sistema delle imprese artigiane (oltre 47mila in Liguria) , in sede di piano annuale dell´ artigianato si è inoltre deciso di estendere dal 30 novembre 2008 al 30 marzo 2009 gli interventi gestiti da Artigiancassa per le aree obiettivo 2 e phasing out. Ciò consentirà alle imprese che, in questa fase più difficile effettueranno investimenti nelle aree regionali "svantaggiate" di ricevere un contributo in grado di annullare il costo degli interessi sul finanziamento già avviato nei 12 mesi precedenti. Complessivamente, l´insieme degli interventi effettuati consente di agevolare 1275 imprese artigiane mobilitando complessivamente investimenti per un importo superiore ai 75 mil. Di euro. L´iniziativa ha permesso di soddisfare le domande ad oggi presentate, all´inizio del 2007 l´arretrato era di oltre due anni. .  
   
   
LAZIO - FAVORIRE L’INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE IMPRESE  
 
 Roma, 25 novembre 2008 Far conoscere le opportunità a disposizione delle imprese in tema di esportazioni è quanto si propone l’incontro informativo in programma per mercoledì 26 novembre 2008, alle ore 10. 00, presso la sala conferenze di via Fratelli Rosselli. L’iniziativa è organizzata da Sviluppo Lazio, nell’ambito delle attività dello Sportello Regionale per l’Internazionalizzazione e con il supporto dello Sportello Sprint provinciale, istituito presso la Camera di Commercio di Viterbo. In evidenza durante l’incontro il bando dedicato alle piccole e medie imprese laziali, con una dotazione finanziaria di ben 5 milioni di euro, finalizzato a favorire la partecipazione in forma aggregata a iniziative comuni d’internazionalizzazione che prevedano attività promozionali, fieristiche di cooperazione commerciale e industriale, di sostegno alla qualità dell´export laziale tramite la concessione di contributi a fondo perduto. Per ulteriori informazioni: Sportello Sprint Provinciale: tel. 0761. 234403; 0761. 234487; 0761. 234506 / Fax: 0761. 234477, .  
   
   
RICOLLOCARSI NELLE CRISI: LE POLITICHE ATTIVE IN PIEMONTE INCONTRO ALLA GAM ORGANIZZATO DA AGENZIA PIEMONTE LAVORO E REGIONE  
 
Torino, 25 novembre 2008 - Le politiche attive del lavoro in un contesto di crisi sono state il tema di un seminario organizzato, il 21 novembre alla Gam di Torino, dall’Agenzia Piemonte Lavoro e dalla Regione Piemonte. Il dibattito ha approfondito la condizione delle lavoratrici e dei lavoratori adulti che hanno perso il lavoro, alla luce di una ricerca effettuata dall’Agenzia Piemonte Lavoro, analizzando gli interventi di politica attiva del lavoro realizzati in Piemonte nei contesti più colpiti dalle crisi industriali. Hanno partecipato al seminario l’assessore regionale al Welfare e Lavoro, Teresa Angela Migliasso, il direttore dell’Agenzia Piemonte Lavoro, Aldo Dutto, i rappresentanti delle Province, dell’Isfol e di Italia Lavoro. Secondo i dati dell’Agenzia, nei periodi di crisi, la disoccupazione sembra colpire in modo pesante i lavoratori adulti, in particolare donne e soggetti con bassa qualificazione. Tra le persone che perdono il lavoro sono soprattutto quelle tra i 45 ed i 54 anni ad avere maggiori problemi di reinserimento. In Piemonte nelle precedenti crisi industriali sono stati predisposti interessanti interventi di politica attiva del lavoro, censiti nella ricerca. I due progetti di ricollocazione analizzati, “Cor” di Torino e “L3 Club” di Biella, realizzati rispettivamente dalla Provincia di Torino e dalla Provincia di Vercelli in due tra le aree più colpite, hanno coinvolto soprattutto le lavoratrici e i lavoratori adulti. I servizi pubblici per il lavoro della Regione Piemonte sono dunque in possesso di una strumentazione adatta per affrontare le conseguenze di una prossima crisi. Interventi che si confermano essenziali, non solo per favorire la ricollocazione, ma anche per sostenere e rimotivare i lavoratori coinvolti e più deboli che, come emerge dalle interviste, maggiormente soffrono l’evento della perdita del lavoro, rimanendo disorientati e sfiduciati. L’agenzia Piemonte Lavoro ha organizzato il confronto fra i principali attori istituzionali e sociali proprio per valutare e pensare quali interventi specifici attuare nei contesti di crisi della regione. “Le esperienze del torinese e del biellese - ha affermato l’assessore regionale al Welfare e Lavoro, Teresa Angela Migliasso - suggeriscono che è possibile integrare il sistema di sostegno al reddito con le politiche attive, collegando sussidi a misure per l’occupazione. Le politiche di reimpiego vanno concepite come azioni ‘integrate’ di riorientamento, formazione, sostegno al reddito ed accompagnamento al lavoro attraverso interventi tempestivi e personalizzati e politiche che collegano e vincolano i sussidi al concorso attivo della persona disoccupata nella ricerca del lavoro. Si conferma pertanto la necessità di una nuova generazione di ammortizzatori sociali, capaci di prestare tutele attraverso indennità di disoccupazione, a condizione che chi ne usufruisce accetti sia la formazione professionale che il reimpiego”. “Per contenere gli effetti della crisi – ha concluso l’assessore Migliasso - si dovrà inoltre pensare ad estendere gli ammortizzatori sociali alle persone che ora ne sono escluse e che stanno perdendo il lavoro, come i lavoratori precari, interinali o assunti a tempo determinato. Nei giorni scorsi la Regione si è attivata scrivendo al Presidente del Consiglio e al Ministro del Lavoro per chiedere di garantire gli ammortizzatori sociali anche a questi lavoratori”. .  
   
   
CRESCE DEL 15% L’EXPORT CAMPANO VERSO LA CINA GRAZIE AL PROGRAMMA DI COOPERAZIONE INTRAPRESO DALLA REGIONE NEL 2005  
 
Napoli, 25 novembre 2008 - E’ di circa 118 milioni di euro il valore dell’export campano verso la Cina nel 2007. Dopo il calo registrato nel 2003, a partire dal 2006 l’export riprende, fino ad arrivare nel 2007 ad una crescita del 15% rispetto all’anno precedente (dati Istat). Il settore piu importante dell’export campano verso la Cina è quello delle Macchine ed Apparecchi Elettrici, con un trend di crescita che lo porta a raggiungere 21,6 milioni di euro nel 2007 (+33% rispetto al 2006), ovvero il 18% del totale export. A seguire: il cuoio e gli apparecchi radiotelevisivi e apparecchiature per le comunicazioni. +140% rispetto al 2006 per i prodotti alimentari e le bevande e +289% il settore abbigliamenti e pellicce, che nel 2007 vale 3,8 milioni di euro. Aumenta del 9% rispetto al 2006 il settore macchine ed apparecchi meccanici e del 78% quello della pasta da carta, che vale 4 milioni di euro nel 2007. La crescita coincide con l’impegno profuso dalla Regione Campania in un programma di cooperazione e scambi con la Cina che riguarda sia l’implementazione della strategia di cooperazione economica ed istituzionale con la Municipalità autonoma di Pechino e la Provincia dello Zhejiang, sia la pianificazione e gestione di un programma di collaborazione nel campo della ricerca, della tecnologia e dell’impresa. Ultima tappa del programma è il Siee (Sino - Italian Exchange Event), iniziativa di promozione e sostegno di partnership, progetti ed investimenti reciproci fra Italia e Cina, che si svolgerà dal 25 al 27 novembre a Città della Scienza, con un format che prevede incontri B2b tra operatori cinesi ed italiani, conferenze ed eventi e la creazione di un’area espositiva di oltre 1. 500 mq in cui la Ricerca Scientifica e le Attività produttive possano incontrarsi. Nato su iniziativa della Regione Campania in collaborazione con il Comitato Governativo Italia-cina del Ministero degli Esteri e il Ministero per lo Sviluppo Economico, il Siie ospiterà una rappresentanza cinese composta da 5 istituzioni locali, 33 imprese, 6 fra Business e Science Park, 12 Università e centri di ricerca, 8 enti di ricerca nel campo medico. Tra i progetti di cooperazione in corso, il Centro Servizi per le Imprese di Hangzhou che promuoverà alleanze con i produttori locali per creare opportunità commerciali per le imprese campane di alta gamma. Per informazioni: progettocina@cittadellascienza. It - tel. 081. 7352446 - Fax 081. 7352569 .  
   
   
STANZIATI UN MILIONE E 235.800 EURO PER I DISTRETTI COMMERCIALI RIGUARDANO VERCELLI, NOVI LIGURE, ALBA-BRA, CUNEO E IVREA  
 
Torino, 25 novembre 2008 La Giunta Regionale piemontese, su proposta dell´assessore al Commercio Luigi Sergio Ricca, ha stanziato risorse per un milione e 235. 800 euro per i cinque distretti commerciali distribuiti sul territorio piemontese (Vercelli, Novi Ligure, Alba-bra, Cuneo, Ivrea). Per Novi Ligure e Vercelli vengono assegnati ulteriori 130. 000 euro portando il budget complessivo a 550. 000 euro ciascuno. Per Alba-bra, Cuneo e Ivrea vengono stanziati ulteriori 325. 266 euro per ciascuno portando il budget complessivo a 545. 266 euro. Il progetto dei distretti, per ora in via sperimentale, vuole ridisegnare l´economia dei territori attraverso un percorso che intende far diventare il commercio motore di traino anche di altre attività indotte e terziarie, dall´artigianato all´agricoltura, dal turismo alla cultura. La fase di sperimentazione dei distretti dovrà concludersi entro la fine del 2009 e dovrà innanzitutto definire i confini geografici dei distretti, la compagine direzionale ed operativa per l´attrazione degli obiettivi e dei contenuti da perseguire. "Con la sperimentazione dei distretti commerciali - spiega Ricca - si conferma la volontà della Regione Piemonte di attribuire al commercio un ruolo centrale nelle scelte di programmazione territoriale e riconoscere in esso un´attività economica e produttiva capace di svolgere una funzione di integrazione e di valorizzazione delle risorse del territorio". "Innovazione - conclude Ricca - è la parola che contraddistingue le politiche regionali in materia di Commercio che pongono il Piemonte all´avanguardia nazionale. I piani di riqualificazione urbana ed i Distretti del Commercio coinvolgono attori pubblici e privati per il raggiungimento di obiettivi condivisi che vedono nel commercio un motore trainante dell´economia". .  
   
   
SICUREZZA: SEGANTI A BONIVER, ACCORDI CON AUSTRIA E SLOVENIA  
 
 Gradisca, 25 novembre 2008 - Il rinnovo della convenzione stipulata tra Italia e Slovenia sulle pattuglie miste che assieme lavorano per contrastare l´immigrazione clandestina e la stipula di un analogo accordo bilaterale con l´Austria sono stati chiesti il 20 novembre dall´assessore regionale alla Sicurezza e Autonomie locali Federica Seganti a Margherita Boniver, presidente del Comitato parlamentare di controllo Schengen- Europol-immigrazione. L´assessore ha incontrato l´onorevole nel Comune di Gradisca dopo la vista fatta dalla Boniver e da altri componenti del Comitato al Centro immigrazione ed espulsione (ex Cpt) di Gradisca nell´ambito di una ricognizione che parte da Lampedusa ed è volta a valutare eventuali illeciti nella gestione degli appalti dei centri di raccolta degli immigrati clandestini. All´incontro, oltre al sindaco di Gradisca, Franco Tommasini, che ha ribadito la contrarietà del territorio per la presenza del Centro, erano presenti anche il prefetto di Gorizia, Maria Augusta Marosu, il presidente della provincia isontina Enrico Gherghetta e i consiglieri regionali Giorgio Brandolin e Gaetano Valente. "La nostra è una delle poche Regioni che si accollano l´onere di un Cie" ha detto l´assessore, notando che se gli sbarchi di Lampedusa sono di grande impatto scenografico sono altrettanto importanti gli ingressi clandestini che si verificano alla spicciolata attraverso il confini del Friuli Venezia Giulia. "La scorsa settimana dall´Austria sono entrate un centinaio di persone e per le norme che regolano i rapporti con questo Paese, che a proposito si rifà ancora agli accordi di Berlino, non è possibile rinviarle indietro prima di circa un mese, con costi che gravano sulla collettività e un impegno da parte delle Forze dell´ordine che viene così sottratto al controllo del territorio" ha spiegato Seganti alla Boniver, che ha chiesto all´assessore l´invio al Ministero di una memoria su entrambi gli accordi bilaterali, nota che l´assessore si è impegnata a farle avere al più presto. .  
   
   
CASSA INTEGRAZIONE, ARRIVANO NUOVI FONDI ACCORDO TOSCANA CON IL GOVERNO FIRMATO A ROMA DUE MILIONI FINO A FINE ANNO. PRESTO UN TAVOLO PER IL 2009  
 
 Firenze, 25 novembre 2008 - E´ stato firmato il 20 novembre a Roma l´accordo che consente di far arrivare alla Toscana 2 milioni di euro aggiuntivi per coprire le richieste di Cassa integrazione in deroga fino alla fine dell´anno. A siglarlo è stato l´assessore all´istruzione, formazione e lavoro Gianfranco Simoncini che si è incontrato con il sottosegretario al welfare Pasquale Viespoli, firmatario dell´accordo per il governo. «Siamo soddisfatti perché il governo è venuto incontro alle nostre richieste - ha detto l´assessore Simoncini – accordandoci i 2 milioni aggiuntivi che ci consentono di tirare il fiato fino alla fine di dicembre e a tamponare le emergenze. Ma al sottosegretario Viespoli abbiamo chiesto di aprire un tavolo per affrontare il problema delle risorse che dovranno essere stanziate per il 2009. Nel determinare l´importo si dovrà tener conto delle nuove crisi che si sono aperte e dei nuovi settori coinvolti, che vanno ad aggiungersi a quelli che già hanno già fatto ricorso alla cassa. Ho segnalato, in particolare, i casi della camperistica e della siderurgia». L´assessore ha informato il sottosegretario che, ad oggi, la Toscana ha fatto ricorso alla cassa integrazione in deroga per circa 20 milioni di euro. «Per il futuro si dovranno anche tenere presenti – ha detto Simoncini – interventi di solidarietà a sostegno del reddito di lavoratori a termine e interinali, interventi che oggi non sono possibili ma che sono essenziali per tutelare questi lavoratori che sono i più colpiti». Il sottosegretario ha informato che le risorse complessive per la cassa integrazione straordinaria in deroga passeranno dai 450 milioni del 2008 a 600 per l´anno prossimo. Viespoli si è detto disponibile ad affrontare la questione nei prossimi giorni con le regioni interessate prossimo anno. .  
   
   
25 NOVEMBRE: GIORNATA CONTRO LA VIOLENZA ALLE DONNE. PURTROPPO ANCORA UNA GIORNATA SOLO DI PAROLE E PROCLAMI?!  
 
 Milano, 25 novembre 2008 - I dati sono noti e drammatici nella loro freddezza. Secondo l’Istat sono più di 6 milioni le donne che hanno subito violenza fisica o sessuale nel corso della vita e circa un quarto di queste le ha subite da parte del partner o comunque all’interno della famiglia. Non solo: la famiglia è anche il luogo dove avviene il maggior numero di omicidi (quasi il 40% delle vittime sono donne) anche perché le famiglie italiane sono sempre più armate: Milano – insieme a Torino – è la città in cima alla graduatoria con cira 2 milioni di armi detenute (su un totale nazionale di 10 milioni di pezzi). Nel settembre del 2006 una serie di proposte in tema di sicurezza e violenza contro le donne è stata presentata in una mozione - firmata da opposizione e maggionaranza . Che fine hanno fatto queste richieste? Dove è finito l´Ufficio Antiviolenza che avrebbe dovuto istituire anche un osservatorio sulla violenza contro le donne a Milano quando si sa che più di un quarto delle donne non parla con nessuno delle violenze subite? I centri esistenti non riescono a coprire la drammatica realtà di un fenomeno che tende a peggiorare anziché migliorare soprattutto se si tiene conto anche dello stalking: persecuzione che coinvolge 2 milioni e mezzo di donne. E in un’ottica di prevenzione quali progetti sono stati adottati in sinergia con scuole a Asl, come previsto dalla mozione? E’ infatti verso il futuro che dobbiamo volgere lo sguardo e l’attenzione; verso la formazione delle nuove generazioni nel rispetto dell’altro e l’educazione alla relazione di genere maschile e femminile. La violenza fisica è terribile e spesso irreversibile negli effetti che produce; ma questa ricorrenza deve richiamare l’attenzione nostra, della città e soprattutto delle istituzioni anche su un altro tipo di violenza: quella psicologica e la violenza del ricatto cui le donne continuano ad essere sottoposte. In una situazione di crisi economica come l’attuale le donne sono le prime a venire espulse dal mercato del lavoro (i dati della Cgil ci dicono che negli ultimi due anni ed in particolare nei primi sei mesi del 2008, si registra una riduzione del tasso di occupazione e di attività femminile) e sono anche quelle che – come dichiarato dall’ultimo rapporto Caritas – si trovano in una situazione di crescente vulnerabilità e fragilità economica. Francesca Zajczyk, consigliera Gruppo Pd .  
   
   
VENETO: INIZIATIVE CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE  
 
Padova, 25 novembre 2008 - Il 25 novembre è la “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne” proclamata dall’Onu. In occasione di tale celebrazione è stata presentata a Padova una campagna di sensibilizzazione su tutto il territorio regionale, con l’avvio di un progetto della Regione per contrastare questo fenomeno che vede il Veneto pesantemente coinvolto. E’ stato illustrato dall’assessore regionale ai diritti umani e alle pari opportunità Isi Coppola, dal rettore di Padova Vincenzo Milanesi insieme Saveria Chemotti delegata per le politiche e gli studi di genere della stessa università, dalla presidente della Commissione regionale per le pari opportunità Simonetta Tregnago. La Commissione regionale, tra l’altro, ha inviato una lettera a tutti gli enti locali del Veneto invitandoli caldamente ad approvare una mozione a sostegno della giornata contro la violenza alle donne. “E’ un tema – ha detto il rettore – su cui tutti devono sentirsi impegnati”. “E’ un cammino ancora in salita – ha sostenuto l’assessore Coppola – anche se nel tempo è aumentata nella nostra regione la sensibilizzazione relativamente alle politiche di genere, a partire dalle scuole per arrivare all’ambito universitario e agli enti locali”. L’assessore ha poi parlato del progetto che la Regione sta avviando, facendo tesoro dei dati sulla realtà veneta contenuti in pubblicazione realizzata dalla Commissione regionale per le pari opportunità in collaborazione con la Regione e tenendo conto dell’esperienza dell’Osservatorio nazionale su queste tematiche che ha sede a Verona. Il progetto punta al coordinamento di tutti i soggetti istituzionali (Prefetture, Questure, forze dell’ordine, servizio sanitario, ecc. ) e al monitoraggio di tutte le forme organizzate di sostegno alle vittime delle diverse forme di violenza. L’obiettivo è creare una rete. Parallelamente sarà pubblicato un vademecum, distribuito anche ai medici di base, che darà indicazioni precise per far sapere dove è possibile rivolgersi per ottenere aiuto. La presidente della Commissione regionale, Tregnago, ha rilevato che il Veneto è piuttosto avanti nella graduatoria nazionale delle violenze alle donne. Il 34% ha subito nella vita una qualche forma di violenza. L’80% delle violenze avviene all’interno delle mura domestiche, spesso in una situazione di ricatto affettivo ed economico. Quello coordinato dalla Regione – ha detto da parte sua Saveria Chemotti – è dunque un progetto che va nella giusta direzione a fronte di una situazione che vede denunciati meno del 30% dei responsabili di violenze, di cui solo il 10% viene processato. Dall’inizio dell’anno in Italia sono già 87 le donne morte a causa di episodi di violenza. E’ stata lanciata anche la proposta di istituire nel Veneto un luogo protetto di prima accoglienza per le vittime. .  
   
   
ESCLUSIONE CALABRIA INCENTIVI ROSA, L’IMPEGNO DELLA REGIONE CALABRIA  
 
 Reggio Calabria, 25 novembre 2008 - “Apprendo con soddisfazione dalla stampa che l’allarme tempestivamente lanciato dalla Regione Calabria sulla esclusione delle imprese calabresi dagli incentivi per l’assunzione di donne, ha avuto diversi proseliti”. Lo ha detto la consigliera regionale di Parità Maria Stella Ciarletta che già aveva denunciato il meccanismo distorsivo in forza del quale il Governo ha escluso la Calabria dalle regioni dove, nel 2008, le imprese possono godere dei maggiori sgravi contributivi, previsti dalla legge Biagi, in caso di contratto di inserimento di donne. “Malgrado i continui rinvii per l´approvazione determinati proprio dal caso Calabria – ha sottolineato Ciarletta - il decreto, a firma del Ministro del Lavoro e dell’Economia, è stato adottato escludendo proprio la regione con il più alto tasso di occupazione d´Europa. Gli effetti concreti sono che le imprese calabresi che vogliono utilizzare questa forma contrattuale per assumere donne possono godere di sgravi contributivi minimi pari al 25% e non al più appettibile 100 per cento”. Secondo la consigliera di Parità “le ragioni di quanto accaduto vanno ricercate, non tanto in un disegno politico di discriminazione del nostro territorio, quanto piuttosto in una inadeguatezza dell´indicatore utilizzato per identificare le ‘regioni svantaggiate’ che, come tali, possono godere di maggiori benefici. La legge, infatti, utilizza il tasso di disoccupazione femminile per definire le differenze di genere nel mercato del lavoro, e negli ultimi anni in Calabria questo tasso è andato via via diminuendo, per quell’effetto ‘scoraggiamanto’ in forza del quale le donne rinunciano a cercare lavoro e diventano semplicemente inattive. Il tasso di disoccupazione femminile – ha proseguito Ciarletta - si è dimostrato un indicatore debole, inadeguato alle specificità di una regione del Sud come la Calabria, per la quale si richiede l´elaborazione di un sistema incrociato di indicatori che possa permettere una lettura reale della complessa realtà lavorativa femminile locale, dove il numero di donne che scelgono di non cercare lavoro è molto alto”. Per Stella Ciarletta “siamo in una fase critica in cui, pur diminuendo la disoccupazione, l’occupazione non cresce, o non cresce abbastanza, e, viceversa, aumenta l’inattività. Pertanto, l’impegno della Regione Calabria sarà quello di portare al Tavolo ministeriale, e nelle sedi ritenute più opportune, una proposta di indicatori utili a rilevare la effettiva condizione femminile del lavoro e permettere il rientro della Calabria nel target delle regioni beneficiarie dei contributi nazionali. In questi giorni il nostro Ufficio sta lavorando, in sinergia con la Giunta Loiero, alla stesura di questi indicatori, partendo da quanto emerso dal rapporto annuale dell’Istat che ha riscontrato come in Italia ci siano un milione e 200 mila persone che possono essere considerate ‘forze lavoro potenziali’, che non hanno cioè fatto azioni di ricerca attiva nelle ultime quattro settimane, ma sono disponibili a lavorare. Tra le donne del Sud questo segmento è addirittura maggiore di quello delle disoccupate. La elaborazione di questi indicatori è strategica anche per il futuro in modo da ripartire gli stanziamenti per le politiche sociali e del lavoro, al fine di evitare quel deprecabile fenomeno per cui, in periodi di crisi, vengano penalizzati i soggetti più deboli del mercato del lavoro”. “Quindi - ha detto infine Stella Ciarletta - proporremo che al tasso di disoccupazione si affianchino altri indicatori, come, per esempio, quelli suggeriti dalla direttrice dell’Istat Linda Laura Sabbatini, relativi al tasso di occupazione o di utilizzare una particolare combinazione tra disoccupazione e inattività”. .  
   
   
PARI OPPORTUNITA´ “MAI PIÙ SOLA”: ANCHE LA REGIONE TOSCANA SCENDE IN CAMPO  
 
Firenze, 25 novembre 2008 - In occasione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne, la Regione Toscana presenta la prima campagna integrata di comunicazione e sensibilizzazione sul tema proposta in Italia. A fronte di una costante emergenza per la violenza contro donne e bambini è stata evidenziata la necessità di una sensibilizzazione ed azioni sul fenomeno della violenza, secondo gli impegni presi dalla Giunta regionale nel meeting di San Rossore 2007 dedicato ai diritti. La campagna e le azioni regionali verranno presentate martedì 25 novembre, alle ore 12, nella Sala Paesaggio di palazzo Strozzi-sacrati (piazza Duomo 10 a Firenze) dal Presidente della Regione Toscana, Claudio Martini, e dal Vicepresidente, Federico Gelli. .  
   
   
PARI OPPORTUNITÀ: 1° ´BILANCIO DI GENERE´ A GORIZIA  
 
Gorizia, 25 novembre 2008 - "Sono contenta di sentire parlare di Pari opportunità fuori degli schemi del passato, partendo quindi da un´analisi, che è legata a tutto il tessuto della nostra società. E´ una visione globale che anche l´Amministrazione regionale ha voluto iniziare, unendo così la delega delle Pari opportunità alle politiche del lavoro". Lo ha affermato l´assessore regionale al Lavoro, Alessia Rosolen, il 21 novembre nel corso della presentazione della prima edizione del Bilancio di Genere, voluto e portato a termine dalla Provincia di Gorizia. Tale bilancio consente di porre in evidenza le attività svolte dall´ente locale in un´ottica di genere e volte a sostenere le donne nei diversi campi del lavoro, dell´istruzione, del sociale e delle pari opportunità. La finalità di tale strumento è duplice: da una lato persuadere il politico della necessità di un´attenta analisi dell´impatto di ogni sua decisione sulle condizioni di vita dei due generi; dall´altro rendere evidente come alcune politiche, apparentemente neutrali rispetto al genere, sortiscano effetti differenziati sulla condizione economica e sociale della popolazione femminile o maschile. Rispetto ai parametri stabiliti dalla strategia di Lisbona, il Friuli Venezia Giulia deve ancora guadagnare alcuni punti percentuali sia rispetto al tasso di occupazione fascia 15 -64 anni (65,4% contro un obiettivo del 70%), sia rispetto al tasso di occupazione femminile (55% contro un target del 60%). Dai dati raccolti risulta che l´86% delle donne ha scelto il lavoro dipendente, mentre il 14% di esse svolge l´esperienza lavorativa autonoma: tra le richieste più diffuse c´è l´orario di lavoro più flessibile, il part-time per chi a figli ed una maggiore attenzione sulla richiesta di asili nido. L´assessore Rosolen, evidenziando la necessità della ricerca in tale ambito delle soluzioni trasversali, ha ricordato le iniziative concrete che la Regione offre d´accompagnamento alle donne (gli incentivi alle imprese che assumono le donne tra i 35-45 anni d´età) ed ha sottolineato come la legge sul commercio (le chiusure domenicali) risponde alle esigenze di una ricomposizione della famiglia. Dall´incontro - nel corso del quale sono state premiate 3 imprese (la Sweet Spa, la Nautilus S. R. L. E la Contact Srl - British Institutes di Gorizia) per essere da anni impegnate nell´integrazione delle pari opportunità - è emerso che le economie più avanzate sono proprio quelle dove la presenza femminile nel mondo del lavoro è maggiore. L´assessore Rosolen, infine, ha ricordato ai presenti di aver già ordinato, allo scopo dell´approfondimento della conoscenza del fenomeno e della ricerca di possibili risposte, un´indagine sulle famiglie monoparentali in regione. Il Bilancio di Genere oggi presentato - alla presenza, tra gli altri, del presidente della Provincia, Enrico Gherhetta, degli assessori provinciali Sara Vito (Bilancio) e Licia Rita Morsolin (Pari opportunità) e della consigliera di parità, Fulvia Raimo - è interamente consultabile sul sito della Provincia di Gorizia. .  
   
   
PARI OPPORTUNITA´_ LO SPORT È UN´OPPORTUNITÀ ANCHE AL FEMMINILE  
 
Firenze, 25 novembre 2008 - «Fare sport non significa soltanto tutela della salute dell’individuo, benessere fisico e psichico, ma anche socializzazione e formazione culturale. Lo sport aiuta a stare bene con gli altri, a confrontarsi, a prendere parte alla vita sociale di una comunità». Così il 22 novembre il vicepresidente della Regione Toscana, Federico Gelli, ha salutato i partecipanti al convegno annuale “Sport & pari opportunità. Il diritto delle donne alla pratica sportiva”. «La Toscana riconosce lo sport come uno dei diritti del cittadino confermandosi una Regione di sportivi. Anche recenti dati Uisp lo confermano - prosegue Gelli -. Su un campione di mille toscani, 6 su 10 svolgono attività fisica due o tre volte a settimana. Gli sport più diffusi sono il calcio a 11 e quello a 5 (21%) seguiti da ginnastica (16%) e il nuoto (14%). Il 65% degli uomini opta per le discipline di squadra, all´aria aperta (63% del totale) mentre le donne prediligono quelle individuali (83%). Tra i due sessi risultano diversi anche i passaggi tra le diverse classi di età. Gli uomini praticano sport di squadra fino ai 44 anni per poi passare gradualmente a quelli individuali. Tra le ragazze più giovani (15-17 anni) prevalgono gli sport di squadra, ma dopo i 18 anni gran parte si converte già a discipline singole. A valorizzare questo tratto identitario della nostra regione concorrono la legge regionale 72 del 2000 e i suoi piani di attuazione con cui la Toscana si è fatta perfetta interprete di quanto stabilito dal Consiglio d’Europa». Il vicepresidente, consapevole di quanto esplicitato dalla Carta Europea dello Sport, ha inoltre ricordato le azioni volte a favorire e aumentare la partecipazione attiva alla pratica sportiva, estendere a tutti la possibilità di pratic are sport, favorire l’associazionismo sportivo, promuovere la tutela della salute, l’integrazione sociale e la funzione educativa della pratica sportiva soprattutto tra i giovani contenute nel nuovo Piano regionale per la promozione della cultura e della pratica delle attività motorie (2008-2010). Un´attenzione particolare è rivolta alle donne, con la proposta di legge “cittadinanza di genere e conciliazione vita-lavoro” che sostiene le politiche di promozione delle pari opportunità, che non si esauriscono nella tutela dei diritti, ma investono anche l’aspetto della sostenibilità degli attuali sistemi europei di welfare nonché il mantenimento e lo sviluppo del benessere di tutta la società. Nella proposta di legge, infatti, sono previste delle azioni specifiche per la conciliazione vita-lavoro, attraverso cui attivare finanziamenti per progetti concordati e concertati con il territorio e il mondo femmin ile. La volontà che la proposta di legge esprime è quella di declinare il concetto di cittadinanza di genere rispetto a tutti gli ambiti nei quali la Regione Toscana ha competenza legislativa, effettuando una ricomposizione, nell’ottica delle politiche di genere, dell’attuale legislazione e programmazione regionale. .  
   
   
BOLZANO.CONVEGNO DEL COMITATO ETICO: "DIPENDENZA, FAMIGLIA, SOCIETÀ: SFIDA ETICA"  
 
Bolzano, 25 novembre 2008 - Il convegno annuale del Comitato etico provinciale, che si svolgerà venerdì 28 novembre, dalle ore 9,00 alle 17,00, presso la Casa Kolping, in via Kolping,3 a Bolzano, sarà incentrato sul tema “Dipendenza, famiglia, società: sfida etica”. Il tema riguarda le diverse forme di dipendenza che oggi colpiscono le persone di ogni età: non solo dipendenza da alcol e droghe, nicotina ecc. , ma anche dipendenza dal mondo virtuale in Internet, sessualità, “workoholics”, ecc. La forte pressione esercitata dalla società contemporanea e la richiesta di una sempre maggiore efficienza comportano un continuo aumento dei tentativi di massimizzare la propria capacità di resistenza fisica, psichica ed emozionale tramite “rimedi di ogni tipo”. Si pone quindi la domanda etica dell’educazione all’autoresponsabilità, e anche il confronto con le condizioni sociali moderne che, nonostante l’apparente pluralità di opzioni, rendono oggi più difficile raggiungere l’indipendenza interiore. Con l’aiuto di esperti del settore, racconti di persone coinvolte e nei workshops il convegno intende offrire l’opportunità di un confronto e di un approfondimento. Il convegno è rivolto al personale sanitario ed ai rappresentanti di Associazioni ed istituzioni. Per ulteriori informazioni gli interessati possono contattare la segreteria del Comitato etico provinciale, Dr. Maria Vittoria Habicher, Ufficio formazione personale sanitario, Tel. 0471 418145 - Fax 0471 418159; maria. Habicher@provincia. Bz. It. .