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Notiziario Marketpress di Lunedì 15 Dicembre 2008
STRASBURGO: PARLAMENTO EUROPEO SESSIONE PLENARIA 15 - 18 DICEMBRE 2008: BILANCIO DELLA PRESIDENZA FRANCESE, VEICOLI PESANTI MENO INQUINANTI CON L´EURO VI, STOP ALL´IMPUNITÀ TRANSFRONTALIERA DEGLI AUTOMOBILISTI  
 
 Strasburgo , 15 dicembre 2008 - I Punti Forti Della Sessione - Lunedì 15 dicembre - Veicoli pesanti meno inquinanti con l´Euro Vi - Il Parlamento è chiamato ad approvare un regolamento che introduce nuove norme per l’omologazione di veicoli commerciali pesanti per quanto riguarda, in particolare, le loro emissioni inquinanti e l´accesso alle informazioni tecniche da parte di operatori indipendenti. Con l´Euro Vi, nel 2014, i nuovi veicoli pesanti dovranno emettere l´80% in meno di ossidi di azoto. Potranno essere concessi incentivi finanziari ai veicoli nuovi e per l´adeguamento o la rottamazione di quelli in servizio(relazione Groote). Orario di lavoro: non più di 48 ore settimanali - L´aula esaminerà una relazione sulla revisione dei requisiti minimi in materia di organizzazione dell´orario di lavoro. I deputati chiedono di limitare a un massimo di 48 ore il lavoro settimanale in tutti gli Stati membri, respingendo la possibilità di derogarvi sostenuta dal Consiglio. Propongono inoltre di considerare come orario di lavoro anche i periodi di guardia "inattivi", anche se ammettono che siano calcolati in modo particolare ai fini dell´osservanza del massimale settimanale (relazione Cercas). Un sistema Ue di crediti per l´istruzione e la formazione - Sulla base di compromessi negoziati dai relatori con il Consiglio, l´Aula adotterà due raccomandazioni che, in materia di istruzione e formazione professionale, invitano gli Stati membri a utilizzare un sistema europeo di crediti ed un quadro europeo di riferimento per l´assicurazione della qualità. Gli obiettivi sono, rispettivamente, di agevolare la mobilità transfrontaliera accrescendo la comparabilità dei diplomi e di monitorare il miglioramento dei sistemi di istruzione e formazione (relazioni Mann e Andresson). Nuove norme sulla sicurezza dei giocattoli - L´aula è chiamata a adottare una direttiva che aggiorna e integra le attuali norme sulla sicurezza dei giocattoli, per garantirne la circolazione nell´Ue e tutelare meglio i bambini al di sotto dei 14 anni. I giocattoli e gli imballaggi di quelli contenuti negli alimenti non dovranno presentare il rischio di asfissia né danneggiare l´udito, potranno contenere livelli molto più bassi di metalli pesanti e, quelli cosmetici, non potranno contenere un lungo elenco di fragranze allergizzanti (relazione Thyssen). Depositi bancari garantiti fino a 100. 000 euro - Il Parlamento si pronuncerà su una proposta di direttiva che intende aumentare da 20. 000 a 100. 000 euro la garanzia dei depositi per quanto riguarda il livello di copertura e ridurre a tre giorni il termine per il rimborso. Sono in corso negoziati con il Consiglio che, se vanno a buon fine, potrebbero condurre all´adozione definitiva della direttiva (relazione Ehler). Martedì 16 dicembre - Vertice di dicembre e bilancio della Presidenza francese - Il Presidente Sarkozy illustrerà all´Aula le conclusioni del Vertice dei capi di Stato e di governo dedicato principalmente alla crisi economica e finanziaria, al pacchetto clima/energia e al Trattato di Lisbona. Stilerà inoltre un bilancio dell´attività svolta nel corso del semestre di presidenza francese dell´Ue. Verso un accordo sul pacchetto clima/energia? - L´aula è chiamata ad approvare il pacchetto clima/energia volto a ridurre del 20% le emissioni di gas a effetto serra, portare al 20% il risparmio energetico e aumentare al 20% il consumo di fonti e rinnovabili, entro il 2020. Su emissioni di Co2 delle auto, energie rinnovabili e qualità dei carburanti dovrà essere confermato l´accordo informale tra Parlamento e Consiglio. Restano da definire i testi sul sistema di scambio di quote di emissione e sullo stoccaggio di biossido di carbonio (relazioni Sacconi, Corbey, Turmes, Soyle, Hassi, Davies). Stop all´impunità transfrontaliera degli automobilisti - Gli automobilisti indisciplinati che passano col rosso, guidano in stato di ebbrezza, non si allacciano la cintura e superano i limiti di velocità in uno Stato membro diverso da quello di residenza non resteranno più impuniti. Una direttiva propone di istituire un sistema telematico di scambio di informazioni per agevolare il pagamento delle multe transfrontaliere. I deputati chiedono di armonizzare i metodi di controllo e di valutare l´opportunità di parificare l´importo delle sanzioni nell´Ue (relazione Ayala Sender). Verso uno statuto degli assistenti degli eurodeputati - Il Parlamento si pronuncerà sul futuro statuto degli assistenti dei deputati europei. Anche se la decisione finale spetta al Consiglio, sono in corso dei negoziati volti a definire un testo condiviso dalle due istituzioni (relazione Gargani). Mercoledì 17 dicembre - Cerimonia per la consegna del Premio Sacharov 2008 - In Aula si svolgerà la cerimonia di consegna del Premio Sacharov 2008 per la libertà di pensiero in assenza del dissidente cinese Hu Jia. Il giorno precedente, al margine della plenaria, sarà celebrato il ventesimo anniversario del Premio in presenza di alcune delle personalità insignite in passato, come Leyla Zana, Wei Jingsheng, Alexander Milinkevich, Hauwa Ibrahim e Salih Osman, nonché di rappresentanti di alcune organizzazioni vincitrici delle scorse edizioni. L´ue e la difesa dei diritti umani nel mondo - A una settimana dal 60° anniversario della dichiarazione universale dei diritti dell´uomo e subito dopo che il Parlamento avrà tenuto la cerimonia di consegna del Premio Sacharov per la libertà di pensiero, Consiglio e Commissione illustreranno all´Aula la decima relazione sui diritti umani nel mondo. Si tratta di una panoramica delle azioni svolte nel 2007-2008 dall´Ue nei confronti di paesi terzi, negli organi multilaterali e riguardo a questioni specifiche, come la pena di morte o la tortura. Depenalizzazione dell´omosessualità - Una dichiarazione della Commissione aprirà un dibattito in Aula in merito all´iniziativa avviata dalla Francia presso l´Onu, volta a promuovere una dichiarazione internazionale sulla depenalizzazione dell´omosessualità nel mondo. In 90 paesi è infatti considerata reato e in sette di questi è punita con la pena di morte. La proposta, sostenuta da una sessantina di paesi ma avversata dal Vaticano, non propone la creazione di nuove norme giuridiche internazionali. Diritti fondamentali nell´Ue: stop alle discriminazioni - L´aula esaminerà una relazione sui diritti fondamentali nell´Ue che rileva le restrizioni poste dalla lotta al terrorismo alle libertà individuali e chiede di agire contro gli incitamenti al razzismo, anche nei media e nella musica, e le discriminazioni dei rom e delle coppie omosessuali. Una particolare attenzione va rivolta alle donne riguardo all´ambito lavorativo, alla violenza e alla salute sessuale. Chiede poi di tutelare e promuovere le lingue regionali, anche con finanziamenti mirati (relazione Catania). Rafforzare la lotta alla contraffazione e alla pirateria - Una relazione chiede una politica ambiziosa dell´Ue nella lotta alla contraffazione, anche migliorando l´accordo sulle proprietà intellettuali e promuovendo più spesso ricorsi in sede Wto. Sollecita un maggiore coordinamento con i paesi terzi interessati, specie con la Cina, e insiste sul rispetto delle libertà civili nel futuro accordo anticontraffazione. Nell´ue occorre armonizzare la normativa, incluse le sanzioni penali, migliorare il coordinamento doganale e aiutare le Pmi a difendersi (relazione Susta). Immigrazione: pattuglie di vigilanza comuni alle frontiere marittime a più alto rischio - Una relazione all´esame dell´Aula sollecita il rafforzamento dell´Agenzia Frontex, inclusa l´estensione del suo mandato alla lotta contro il traffico degli esseri umani e al sostegno per le operazioni di rimpatrio. Nel suggerire l´istituzione di pattuglie di vigilanza congiunte nelle zone marittime a più alto rischio, chiede di garantire all´Agenzia i mezzi necessari per poter operare. Occorre poi migliorare la cooperazione con i paesi terzi e con altre agenzie, come Europol (relazione Moreno Sanchez). Verso l´adozione del bilancio 2009 - Il Parlamento procederà al voto in seconda lettura del progetto di bilancio dell´Ue per il 2009. I deputati dovrebbero approvare l´accordo raggiunto con il Consiglio sul livello dei pagamenti (116,1 miliardi di euro), incrementando alcune spese relative alle priorità del Parlamento (crescita, coesione, occupazione). Dovrebbe inoltre stanziare 420 milioni di euro per aiutare i Pvs a far fronte alla volatilità dei prezzi alimentari (relazione Haug e Lewandowski). Giovedì 18 dicembre - Sì alla "responsabilità di proteggere" dai crimini di guerra - Una relazione all´esame dell´Aula fa proprio il concetto Onu di responsabilità di proteggere le popolazioni dal genocidio, dai crimini di guerra e dalla pulizia etnica. Chiede di sviluppare la capacità militare dell´Ue per contribuire alla stabilità e che sia fatta giustizia alle vittime dei conflitti, specie delle violenze sessuali. Rileva l´obbligo morale dell´Ue di accogliere i profughi, la necessità di politiche migratorie eque e di aiuti per ripristinare la legalità e rilanciare l´economia (relazione Deva). .  
   
   
LA PRESIDENZA FRANCESE VOLGE AL TERMINE, JEAN-PIERRE JOUYET CE LA RACCONTA  
 
Bruxellles, 15 dicembre 2008 - Jean-pierre Jouyet risponde agli eurodeputati - Jean - Pierre Jouyet, ministro francese per gli Affari europei e voce della presidenza francese in questi ultimi sei mesi, ha tracciato con noi il bilancio di una gestione dei problemi europei che lui stesso ha definito "non propriamente alla francese". Come vorrebbe che i cittadini europei ricordassero la Presidenza francese? Spero che la ricorderanno come una presidenza attiva e reattiva nella gestione di crisi internazionali, come quella della Georgia o la crisi economica e finanziaria. Mi piace pensare che i cittadini europei ricordino la presidenza francese come quella più vicina alle istituzioni. Il Presidente Sarkozy è venuto tre volte al Parlamento europeo e tutte le volte ha voluto incontrare e discutere con tutti i deputati. In effetti, abbiamo voluto dare alla nostra presidenza una connotazione "popolare" e cioè abbiamo voluto mettere al centro della nostra politica i cittadini e le loro preoccupazioni. Ci sono stati dei temi su cui l´Unione ha fatto più di quello che si poteva sperare e altri su cui invece vi aspettavate più progressi? Per quanto riguarda la politica estera e di sicurezza comune abbiamo sicuramente avanzato più di quanto avremmo sperato. La gestione del conflitto tra la Russia e la Georgia ha dimostrato come l´Europa dei 27 é in grado di risolvere un conflitto, di proporre un piano di pace. L´europa ha saputo affermarsi sul piano internazionale, cosa che fino ad allora mi sarebbe sembrata impensabile. L´europa ha saputo inoltre gestire la crisi economica e finanziaria grazie alle innovazioni che ha apportato al suo modo di lavorare. Il nostro più grande rimpianto è il ritardo nella trasposizione del Trattato di Lisbona. Non ci aspettavamo "l´incidente" dell´Irlanda. Ci dispiace inoltre che persista un problema di comunicazione tra l´Unione europea e i suoi cittadini su questo punto. Che impatto ha avuto la crisi finanziaria sui progetti della Presidenza francese? La crisi finanziaria non ha sconvolto molto i nostri piani e le nostre priorità. Il tema più difficile resta il cambiamento climatico. Il 90% è stato fatto ma come sempre, é questo 10% restante che sarà più complicato da gestire. Le altre priorità come la difesa, l´alimentazione, l´agricoltura, le politiche d´immigrazione e asilo, saranno rispettate conformemente ai nostri piani. Quali sono stati i momenti più rilevanti della cooperazione con il Parlamento europeo? Il discorso del Presidente della Repubblica è stato per tutti noi uno dei momenti più intensi in termini di rapporti tra il Presidente del Consiglio e l´Assemblea. Personalmente ho partecipato e condiviso molti dei dibattiti che si sono tenuti in questi ultimi sei mesi al Parlamento europeo. La preparazione della Presidenza, il fatto di essere costantemente all´ascolto del Parlamento, gli incontri con i presidenti dei gruppi, sono stati per me dei momenti molti forti e significativi. Il Parlamento era l´istituzione che conoscevo di meno ma che oggi sento la più vicina. Il momento più emozionante per me é stato inoltre quando il Presidente Pöttering, nell´ultima sessione plenaria di Strasburgo, ha voluto ringraziarmi per la mia presenza e per il mio contributo all´attività dell´Unione. Anche il crollo del tetto dell´emiciclo di Strasburgo é un episodio che non dimenticherò così facilmente. Quali saranno, secondo lei, dopo le elezioni del 2009, i temi più dibattuti in Europa? Credo che la questione istituzionale sarà molto dibattuta, anche e soprattutto dopo le elezioni del 2009. La crisi economica purtroppo sarà ancora al centro delle priorità europee. Come potrà l´Europa conservare il suo dinamismo e il suo modello sociale cercando allo stesso tempo di risollevare l´economia e ridare speranza agli investitori, ai consumatori e ai risparmiatori? Un altro punto importante saranno le relazioni con la nuova amministrazione di Obama. L´ultimo punto riguarda la risposta alla sfida del cambiamento climatico che resterà al centro della scena politica europea soprattutto nel secondo semestre del 2009 in cui, durante la Conferenza di Copenaghen, si dovrà varare il post protocollo di Kyoto. .  
   
   
HERCULE II- PROGRAMMA COMUNITARIO PER LA LOTTA ALLE FRODI  
 
Aosta, 15 dicembre 2008 L’agenzia regionale del lavoro informa che è in programma per lunedì 15 e martedì 16 prossimo,a Courmayeur, presso l’Hotel Cour Maison il convegno sulle frodi comunitarie dal titolo Detecting and correcting fraud in Valle d’Aosta and Bulgaria, organizzato con il cofinanziamento dell’ Olaf-commissione Europea, all’interno del programma comunitario Hercule Ii, settore “Formazione nell’ambito della lotta contro la frode – Analisi dei sistemi di controllo e scambi di esperienze tra le autorità degli Stati membri. L’evento, che si colloca all’interno di un progetto più ampio di trasferimento di buone pratiche tra l’Italia e la Bulgaria, ha il chiaro obiettivo di diffondere un alto livello della cultura della legalità e della sana gestione delle risorse finanziarie erogate dall’Unione Europea. Il progetto, inoltre, rappresenta un tassello della strategia già collaudata dall’Agenzia regionale del lavoro, Autorità di gestione del Fondo Sociale Europeo in Valle d’Aosta, pertanto è volto a sostenere un cambiamento culturale nel modo di intendere i meccanismi di lotta antifrode, in un logica anche preventiva. Le giornate sono rivolte ad un pubblico di esperti ed operatori del settore, responsabili amministrativi di regioni, enti ed istituzioni impegnate nell’erogazione di finanziamenti comunitari o che a vario titolo sono coinvolti nella gestione ed erogazione di servizi ed attività cofinanziate dalla Commissione Europea Interverranno al convegno, nella mattina del 15 dicembre, oltre al Presidente della regione, Augusto Rollandin, ed alla Direttrice dell’Agenzia regionale del lavoro, Nadia Savoini, il responsabile dell’ufficio Olaf Gerald Barnett che presenterà il Programma Hercule Ii - 2007/2013; Antonio Carelli, Generale del Comando Regionale della Guardia di Finanza e Marco Graziano – Maggiore del Comando Regionale della Guardia di Finanza, che illustreranno le attività dell’organo di Polizia economico finanziaria a tutela del bilancio comunitario; la dott. Ssa Polito, Consigliere della Corte dei Conti Italiana, chiarirà le azioni di controllo in materia di frodi comunitarie. Il nutrito programma prevede nel pomeriggio e nella giornata seguenti un intenso scambio di pratiche ed esperienze maturate in Valle d’Aosta, in Italia ed in Bulgaria nell’ambito di progetti cofinanziati dall’Unione Europea. I lavori si concluderanno nel primo pomeriggio del 16 dicembre con le proposte per una futura collaborazione tra Italia e Bulgaria, a cura del Coordinatore del Dipartimento Politiche del lavoro e della formazione Roberto Vicquéry. .  
   
   
BOLZANO: 800 PROGETTI REALIZZATI IN ALTO ADIGE CON I FONDI EUROPEI  
 
Bolzano, 15 dicembre 2008 - Sono ben 800 i progetti a favore delle aree periferiche e rurali realizzati in Alto Adige negli ultimi sette anni nel quadro dei programmi di promozione dell´Ue. Oggi (11 dicembre) a Bolzano è stato tracciato il bilancio dei risultati del periodo 2000-2007 e dei progetti attuati grazie ai programmi di Fondo sociale europeo, Obiettivo 2, Interreg Iii e Leader+. I programmi di sviluppo dell´Ue in Alto Adige hanno concentrato l´intervento sui territori periferici che si trovano “all’ultimo miglio” e che spesso per scarsa densità di mercato non vengono serviti. "Con un management regionale per l´Alto Adige abbiamo voluto dare una spinta decisiva per favorire progetti di crescita in territori piccoli e apparentemente svantaggiati", ha sottolineato il presidente della Provincia Luis Durnwalder alla manifestazione conclusiva. Tra il 2000 e il 2007 sono stati realizzati in Alto Adige più di 800 progetti di sviluppo nell’ambito dei diversi programmi europei: Fondo sociale europeo, obiettivo 2 e Interreg Iii – oltre al programma Leader+. Con il Fondo sociale europeo sono stati realizzati 63 progetti operativi con 3,5 milioni € di contributo pubblico: l’avviamento della scuola di avventura mondo rurale in Vallelunga, il miglio culturale della Valle Aurina, il sistema total quality della produzione di fragole della Val Martello, lo sviluppo di prodotti del pino mugo in Val Sarentino, l’avviamento del Centro Climatico di Predoi, lo studio di fattibilità della fortezza di Fortezza, la formazione di allenatori nella Scuola superiore di sport a Malles. Il territorio altoatesino classificato Obiettivo 2, e cioè in forte ritardo di sviluppo, riguarda 60 comuni e 83mila abitanti. Con l’obiettivo di rafforzare la coesione tra territorio montano e territorio urbano sono stati sostenuti i progetti sul turismo rurale: il Geoparc Bletterbach, le settimane-marmotta a Moso in Passiria, i sentieri tematici della Valle di Casies, l’avviamento dell’Ortler Ski Arena, il Centro visite di Predoi, la Forza dell’Acqua a Selva dei Molini. Ma anche progetti di risanamento e abbellimento dei paesi: in 13 comuni, dal Brennero a Predoi, da Aldino a Lauregno, dalla Val d’Ultimo alla Val Martello fino a Stelvio. 128 progetti - di cui 44 turistici, 30 nell’ambito di Telefit e 54 nel risanamento dei paesi - sono stati realizzati con 8 milioni €. Nelle zone di confine interviene il programma Interreg Iii, con la Svizzera e l’Austria. In particolare nell’ambito di Val Venosta, Engadina e Landeck sono stati realizzati la strada romanica alpina, il monitoring sui cervi dei parchi nazionali svizzero e dello Stelvio, la reintroduzione del gipeto, lo scavo dell’insediamento retico di Ganglegg/sluderno, la scuola estiva Val Venosta-val Müstair per più di 300 alunni, il turismo nel parco nazionale dello Stelvio e il collegamento diretto tra le ferrovie retiche/Vereina alla ferrovia della Val Venosta/malles. Complessivamente 33 progetti operativi con 6,5 milioni € di fondi pubblici. .  
   
   
CONVEGNO CONCLUSIVO DI PORTO SANT´ELPIDIO SUI FONDI EUROPEI: IL PUNTO SULLA PROGRAMMAZIONE.  
 
Porto Sant´elpidio, 15 Dicembre 2008 - A Porto Sant``elpidio si e` concluso, 12 dicembre, il ciclo di convegni sulla programmazione dei Fondi comunitari 2007/2013, promossi da Provincia di Ascoli Piceno e Regione Marche. Dopo gli appuntamenti di Amandola e Fermo, il 15 e il 29 novembre scorsi, a Villa Baruchello, il vicepresidente e assessore alle Politiche comunitarie, Paolo Petrini, ha illustrato gli interventi finanziati con i Fondi Fesr (sviluppo regionale), Feasr (sviluppo agricolo e rurale), Fep (pesca) e Fondo Sociale Europeo (Fse), per un totale di risorse pari a oltre 1281 milioni di euro. In particolare, il Piano operativo regionale (Por) si occupa del Fesr e prevede sei assi di intervento: innovazione ed economia della conoscenza; societa` dell``informazione; efficienza energetica e promozione delle energie rinnovabili; accessibilita` ai servizi di trasporto; valorizzazione dei territori; assistenza tecnica. ´L``obiettivo principale della nuova programmazione comunitaria ´ ha detto Petrini - e` il miglioramento della competitivita` del sistema produttivo marchigiano nell``ambito del nuovo scenario internazionale. Sia attraverso le misure per innovazione ed economia della conoscenza, sia attraverso quelle relative alla promozione della societa` dell``informazione. A tal fine, nel primo asse e` previsto un sostegno mirato e selettivo al sistema regionale della ricerca industriale e dell``innovazione, mentre nel secondo asse si prevede sia la copertura di tutto il territorio marchigiano con la banda larga, sia il sostegno all``accesso alle tecnologie di informazione e comunicazione da parte delle piccole e medie imprese. Alcuni bandi sono gia` stati emanati, altri sono in corso di pubblicazione´. Il piano finanziario del Por per l``intero periodo di programmazione 2007-2013 ammonta a 288. 801. 634 euro, cosi` suddivisi tra gli assi: 119. 718. 890 euro per il primo; 33. 504. 500 euro per il secondo; 37. 609. 440 euro per il terzo; 40. 643. 470 euro per il quarto; 45. 975. 440 euro per il quinto; 11. 349. 894 euro per il sesto. ´In questo periodo di programmazione ´ sostiene il Vicepresidente - le aziende manifatturiere possono accedere alle opportunita` offerte da questo fondo strutturale e lo potranno fare, in particolare, per innovare la propria organizzazione, i processi produttivi e la propria struttura commerciale. Si tratta di fondi mirati, che escludono interventi a pioggia; offrono un supporto anche per quanto riguarda il credito delle imprese e permettono di utilizzare al meglio i nuovi sistemi informativi, oltre che migliorare l´efficienza e l´approvvigionamento energetico delle aziende stesse. E` nei momenti difficili come questo che le aziende devono saper dare il meglio di se stesse e questi strumenti possono essere uno sostegno prezioso. Cosi` come utili saranno anche gli strumenti offerti dal Fondo sociale europeo finalizzati, in particolar modo, a rendere piu` sostenibile questo passaggio per i tanti lavoratori coinvolti, offrendo loro anche delle possibilita` di formazione e riqualificazione´. .  
   
   
SLOVENIA, 5,5 ML. PER IL PROGRAMMA IMMIGRAZIONE  
 
Lubiana, 15 dicembre 2008 - La Commissione europea ha approvato il programma sloveno per l´integrazione degli immigrati per il periodo 2007-2013: si tratta di una parte del Fondo europeo per l´Integrazione degli extracomunitari, rivela il sito internet del Governo sloveno. Il Fondo ha come obiettivo una distribuzione equa delle responsabilità tra i Paesi membri dell´Ue per quanto riguarda la gestione dei confini esterni dell´Unione e la realizzazione di politiche comuni per l´immigrazione e l´asilo. La Slovenia ha scelto tre delle quattro priorità strategiche del Fondo: mettere in pratica i Principi base comuni per la politica di integrazione degli immigrati nella Ue, sviluppare le metodologie volte a valutare il progresso e realizzare la competenza interculturale attraverso i diversi livelli e dipartimenti di governo. .  
   
   
KAZAKISTAN: DALLE BANCHE 3,45 MLD $ PER LA SUPERSTRADA EUROPA-CINA  
 
Astana, 15 dicembre 2008 - "Il Kazakistan ha raggiunto un accordo con cinque banche internazionali per ottenere un prestito da 3,45 mld $ per finanziare al costruzione di una sezione della superstrada dall’Europa orientale all’ovest della Cina", ha dichiarato il vice Ministro per i trasporti e le comunicazioni Dulat Kuterbekov. "Stiamo per completare i negoziati con l’ultima delle istituzioni finanziarie, la Banca islamica per lo sviluppo, per finanziare la costruzione dell’autostrada. Tutte e cinque le banche hanno confermato che destineranno 3,45 mld $" ha dichiarato Kuterbekov. La Banca mondiale concederà 2,155 mld $ al Kazakistan per 30 anni e l’accordo su questi prestiti verrà ratificato in parlamento a gennaio 2009. Il Ministero sta completando i preparativi per predisporre le gare d’appalto per la costruzione di questa strada. Kuterbekov ha spiegato che il piano progettuale è quasi completato e vi è l’intenzione di offrire 18 lotti per un tender per costruire oltre 1. 100 chilometri di questo corridoio il prossimo anno. L’arteria stradale passerà attraverso Aktyubinsk, Kzyl-orda, Zhambyl e le regioni del Kazakistan meridionale. E’ stato riportato in precedenza che il Kazakistan progetta la ricostruzione di questa sezione dell’autostrada di transito dall’Europa occidentale all’ovest della Cina a maggio 2009. Il lavoro dovrebbe essere completato entro novembre 2012. La strada misurerà 8. 445 chilometri, inclusi i 2. 787 km che passeranno su territorio kazako. La costruzione della sezione kazaka è stata stimata a 900 mld tenge (7,48 mld $ dal 2 dicembre 2008). Oltre al finanziamento di bilancio, il Kazakistan prevede di utilizzare una partnership pubblico privato ed ottenere prestiti da istituzioni finanziarie internazionali per sostenere il progetto. .  
   
   
ROMANIA: AUMENTO DELL’8,6% DELLE VENDITE AL DETTAGLIO AD OTTOBRE  
 
 Bucarest, 15 dicembre 2008 - Le vendite al dettaglio sono aumentate di un reale 8,6% a/a ad ottobre e del 15,7% a/a da gennaio ad ottobre, scendendo dal 16,6% di gennaio-settembre. Le vendite dei prodotti non-alimentari sono aumentate del 6,8% a/a ad ottobre, rallentando del 20% a/a da gennaio a settembre. Le vendite di alimentari si sono indebolite, ma la correzione è stata ancora minore: 11% a/a ad ottobre, dal 12,8% di gennaio-settembre. Le vendite di automobili, parti di auto e carburanti, calcolate separatamente da quelle dei prodotti non alimentari, sono scese del 2,8% a/a ad ottobre e il tasso di crescita medio è sceso del 23% a/a da gennaio a ottobre 26,6% a/a da gennaio a settembre. Il settore dei servizi si è contratto del 12,2% a/a ad ottobre e la crescita complessiva è scesa al 3,2% a/a da gennaio a ottobre dal 5,3% a/a do gennaio-settembre. .  
   
   
BOSNIA-ERZEGOVINA: 18 PROGETTI LEGATI ALL’IMPIEGO, ALLO SVILUPPO DELLE RISORSE UMANE, ALLA SANITÀ.  
 
Sarajevo, 15 dicembre 2008 Il Consiglio per lo sviluppo della Repubblica Serpska ha approvato l’assegnazione di 29,13 mln Km (14,9 mln Eur) per 18 progetti legati all’impiego, allo sviluppo delle risorse umane, alla sanità. Lo ha reso noto il Ministro dell’educazione dell’entità, Anton Kasipovic. Il 36,8% dei fondi complessivi saranno destinati a 11 progetti nel campo dell’impiego e dello sviluppo delle risorse umane. Finora 64 mln Km sono stati investiti per sostenere lo sviluppo dell’occupazione e delle risorse umane ha spiegato il Ministro. I rimanenti 18,4 mln Km saranno destinati a 7 progetti nell’area sanitaria. Il Consiglio per lo sviluppo della Repubblica Srpska ha approvato finora il finanziamento di 174 progetti per un valore complessivo di 372,4 mln Km, di cui il 54,6% destinati alla parte orientale dell’entità serba, mentre i rimanenti 169 mln Km a quella occidentale. .  
   
   
VAL D’AOSTA: CONCLUSA LA PRIMA FASE DELLA PROGRAMMAZIONE ALCOTRA ITALIA/FRANCIA 2007-2013  
 
Aosta, 15 dicembre 2008 - L´assessore al territorio e ambiente Manuela Zublena ha partecipato il 10 dicembre a Gap (Hautes-alpes), in qualità di rappresentante della Regione, al Comitato di sorveglianza del Programma Alcotra 2007-2013 di cooperazione transfrontaliera fra l’Italia e la Francia. La riunione era finalizzata alla programmazione dei progetti di cooperazione presentati nel bando concluso il 31 marzo 2008 e ad una prima analisi sull´avanzamento complessivo del Programma. L’incontro si è svolto sotto la copresidenza dello Stato francese, rappresentato dalla Prefettura di Briançon, e in presenza delle più alte cariche elettive ed amministrative del territorio Alcotra. L’insieme dei 7 progetti presentati dall’Amministrazione regionale e dai partner territoriali valdostani è stato approvato per un finanziamento globale di 4 milioni di euro, di cui 2,5 milioni a carico dell’Unione europea (fondo Fesr). Alla Regione Valle d’Aosta saranno inoltre attribuiti altri 3 milioni di euro nei primi mesi del 2009, per un progetto strategico transfrontaliero legato ai rischi naturali di cui l’Amministrazione regionale è promotrice e capofila. L’assessore Zublena ha sottolineato «l’importanza di queste forme di collaborazione, che ci spingono a fare sistema e ad affrontare in modo congiunto problemi relativi a territori simili». Ha espresso inoltre «soddisfazione per la bontà dei progetti, che hanno permesso di accedere a cospicui finanziamenti che rafforzeranno ulteriormente la già consolidata cooperazione con i territori d’oltralpe. La sperimentazione di nuove forme di cooperazione, quale il Piano Integrato Transfrontaliero (Pit) proposto dall’Espace Mont-blanc, permetterà inoltre di catalizzare nel 2009 ulteriori risorse ed investimenti sul nostro territorio». Il Programma di cooperazione transfrontaliera Alcotra 2007-2013 ‘Italia-francia’ ha per obiettivo globale il miglioramento della qualità della vita delle popolazioni e lo sviluppo sostenibile dei sistemi economici e territoriali transfrontalieri attraverso la cooperazione in ambito sociale, economico, ambientale e culturale. E’ stato approvato dalla Commissione Europea il 29 novembre 2007. Il territorio coinvolto si estende dalla Valle d’Aosta alla Provincia di Torino e di Cuneo per il Piemonte ed alla Provincia di Imperia per la Liguria, in Francia . Dall’alta Savoia alla Savoia, dalle Alpi di Alta Provenza alle Alte Alpi, fino alle Alpi Marittime. .  
   
   
RICERCA: IMPEGNO BEI E ABI CON CONFINDUSTRIA PER NUOVI INVESTIMENTI  
 
Milano, 15 dicembre 2008 - Un nuovo strumento per sostenere l´impegno delle imprese italiane nel loro percorso di crescita attraverso la ricerca e l´innovazione. Confindustria, Banca europea per gli investimenti ed Abi rafforzeranno la loro collaborazione per diffondere gli strumenti Bei di finanziamento alla R&s affinché possano diventare un ulteriore asset del Paese. Questo il messaggio emerso oggi dal seminario che si è svolto a Milano su “Finanziare la ricerca, lo sviluppo e l´innovazione: una chiave per il futuro”. “Le risorse e le competenze della Bei possono svolgere un ruolo fondamentale per finanziare i progetti delle nostre imprese. Possono completare gli strumenti nazionali ed europei. La crisi internazionale deve spingere tutti ad un maggior impegno in Ricerca e innovazione. Le imprese italiane sanno essere competitive. Bisogna costruire sulle tante eccellenze presenti e saper affrontare questo momento difficile innovando prodotti e processi" ha dichiarato Diana Bracco Vice Presidente di Confindustria per la Ricerca e Innovazione. "Confindustria lavorerà affinché le imprese possano beneficiare al meglio di questa opportunità”. “Con l´iniziativa di oggi si consolida il rapporto con Confindustria e Abi quali partners essenziali per il finanziamento delle imprese in Italia” commenta Dario Scannapieco Vice Presidente Bei Responsabile per operazioni In Italia, Balcani e Malta, “e si gettano le basi per ulteriori importanti iniziative da varare nei prossimi mesi”. Il Direttore Centrale Abi dell´Area Corporate, Domenico Santececca, ha spiegato l´importanza della collaborazione tra banche-imprese-istituzioni europee in favore dell´innovazione e della ricerca. “Fondamentale in questo la relazione con la Bei, soggetto centrale nella definizione degli strumenti e delle risorse necessarie per incentivare gli investimenti. L´abi - ha continuato Santececca -, con il Progetto ´Le Banche per Lisbona´ ora allo studio, ha l´obiettivo di sviluppare un circolo virtuoso di sostegno e crescita a vantaggio delle imprese, creando una community per la discussione e la condivisione di esperienze tra amministrazioni pubbliche nazionali ed europee, centri di ricerca, mondo dell´industria e mondo della finanza”. .  
   
   
L’ASSEMBLEA DEI SOCI BIPIEMME APPROVA LE MODIFICHE STATUTARIE  
 
Milano, 15 dicembre 2008 - L´assemblea Straordinaria e Ordinaria dei Soci della Banca Popolare di Milano - tenutasi il 13 dicembre, che ha visto la partecipazione (in proprio o per delega) di oltre 2500 Soci, (di cui 1. 768 in proprio e 744 per delega), presso Fieramilanocity in Milano - ha approvato a larghissima maggioranza (2255 favorevoli, 11 contrari, 3 astenuti) le modifiche dello Statuto (concernenti gli artt. 31, 32, 33, 36, 41, 44, 45 e l’introduzione del nuovo art. 50), nonché, all’unanimità, le collegate modifiche del Regolamento Assembleare, nel testo a suo tempo deliberato dal Consiglio di Amministrazione della Banca. .  
   
   
MICROCREDITO IN AZIONE. BUONE PRATICHE PER BUONE IDEE D´IMPRESA  
 
Firenze, 15 dicembre 2008 – Appuntamento per il prossimo Venerdì 19 dicembre alle ore 9,30 a Palazzo Vecchio. Sono 12 le realtà che si occupano di microcredito aderenti alla rete Ritmi, nata a Bologna nello scorso febbraio. Tra le priorità di azione, oltre al credito ai non bancabili, c’è anche il tema del sovraindebitamento delle famiglie e della crisi dei mutui. A Firenze viene presentato il primo rapporto curato da Ritmi “Opportunità di impresa ed esclusione dal credito: il caso italiano” fotografia dell´attuale scenario della microfinanza in Italia. L´evento, patrocinato dalla Regione Toscana e dal Comune di Firenze, con il supporto della Banca del Chianti Fiorentino, avrà ospite d´onore Maria Novak, pioniera della microfinanza in Europa e attuale presidente di Adie, istituzione di microfinanza francese operativa da oltre 20 anni. La conferenza si chiuderà con una riflessione tra enti pubblici, banche, fondazioni e istituzioni di microfinanza (Comune di Firenze, Monte dei Paschi di Siena, Federazione Tocana Bcc, Fidi Toscana, Fondazione Giordano Dell´amore, Fondazione Culturale Responsabilità Etica, Microfinanza srl) sull´attuale crisi economico-finanziaria internazionale, e sulle sue ripercussioni nell´accesso al credito. Si dibatterà sull´importanza del ruolo che gli attori della microfinanza possono avere, nel costruire una rete di relazioni capace di creare un rapporto più stabile e duraturo tra finanziatori e finanziati. Www. Microfinanza. It .  
   
   
SEMINARIO MICROFINANZA BARBERA (CIPSI): "NEL 60° ANNIVERSARIO DELLA DICHIARAZIONE DEI DIRITTI UMANI (10 DICEMBRE 1948-2008) ANCHE NEL MONDO ECONOMICO NON C´È PARI DIGNITÀ DI DIRITTI. LA POLITICA DEVE GARANTIRE TUTTI I DIRITTI IMANI PER TUTTI".  
 
 Roma, 12 dicembre 2008 - "Nel 60° Anniversario della Dichiarazione dei Diritti Umani (10 dicembre 1948-2008) anche nel mondo economico non c´è pari dignità di diritti. Di fronte alla crisi economica e sociale mondiale la microfinanza è uno strumento fondamentale anche per i 7 milioni e mezzo di persone che vivono sotto la soglia di povertà relativa e il 10% di persone che non hanno un conto. E´ uno strumento, che permette alle persone misere, generalmente escluse dai sistemi finanziari formali, di accedere al credito, al risparmio e ad altri prodotti finanziari. La politica deve garantire i diritti”, ha dichiarato Guido Barbera, il 12 dicembre – Presidente del Cipsi (coordinamento di 47 Ong e associazioni di cooperazione e solidarietà internazionale) nel suo intervento durante il seminario. “Microfinanza: per il diritto all’iniziativa economica” è il titolo del seminario conclusivo che si è concluso oggi a Roma presso la Facoltà di Economia dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”. Il seminario conclude un anno di iniziative pubbliche e di comunicazione sulla microfinanza. L´on Baccini - Presidente del Comitato Nazionale Italiano Permanente per il Microcredito - intervenuto in conclusione ha dichiarato: "La via italiana al microcredito è una seria lotta alla povertà nel mondo, alle disuguaglianze finanziarie anche a livello internazionale. E´ il braccio della diplomazia preventiva". Apprezzamento ha ooenuto anche il documentario “I poveri sono Bonsai” che prova a tracciare le variegate facce della microfinanza attraverso le testimonianze di agricoltori, artigiani e piccoli commercianti in Argentina, Bolivia, Senegal Burkina Faso, India, Italia. L’incontro, come quelli che ci sono già stati, si inserisce nell’ambito del progetto “Oltre l’assistenza… il diritto all’iniziativa economica per il raggiungimento degli obiettivi del millennio”, finanziato dal Ministero degli Affari Esteri e dalla Fondazione Cariplo. Il progetto nasce come iniziativa di un gruppo di Ong e di altre organizzazioni impegnate nel campo della microfinanza. L’obiettivo è sensibilizzare società civile, enti finanziatori, operatori del settore e opinione pubblica sul contributo significativo che il microcredito e la microfinanza possono dare in favore del raggiungimento degli Obiettivi del Millennio. Attraverso un utilizzo cosciente e contestualizzato della microfinanza, si prospetta la costruzione di sistemi finanziari dinamici e durevoli, atti a garantire ad un numero più ampio possibile di persone e famiglie il diritto all´iniziativa economica, diritto fondamentale a sostegno di uno sviluppo dignitoso e sostenibile (www. Microfinanza-italia. Org). .  
   
   
GEMINA: SOTTOSCRITTO CONTRATTO DI FINANZIAMENTO A MEDIO TERMINE PER MASSIMI 70 MILIONI DI EURO  
 
 Milano, 15 dicembre 2008 -  E’ stato sottoscritto in data 11 dicembre un contratto di finanziamento avente ad oggetto la concessione a favore di Gemina S. P. A. (Gemina) da parte di Mediobanca – Banca di Credito Finanziario S. P. A. (Mediobanca) e Unicredit Mediocredito Centrale S. P. A. (Unicredit Mediocredito) (collettivamente i Finanziatori) di un finanziamento a medio termine per cassa, strutturato in più tranche, per un importo massimo complessivo di 70 milioni di euro, della durata massima di tre anni (Finanziamento), organizzato da Mediobanca e Bayerische Hypo – Und Vereinsbank Ag (branch di Milano) in qualità di Mandated Lead Arrangers e Bookrunners e sottoscritto dai Finanziatori per una quota di 35 milioni di euro ciascuno. Il Finanziamento è principalmente destinato a fornire a Gemina i mezzi finanziari per (i) procedere al rimborso integrale della quota residua di 44,6 milioni di euro del finanziamento dell’importo massimo di 1. 400 milioni di euro concesso in data 17 giugno 2007 (Finanziamento Ponte) e al pagamento degli interessi maturati a valere sul Finanziamento Ponte, (ii) la copertura degli oneri relativi al Finanziamento e (iii) finanziare le esigenze di cassa relative alla propria attività ordinaria. Il Finanziamento sarà assistito, tra l’altro, da un pegno di primo grado su azioni ordinarie Aeroporti di Roma S. P. A. (Adr) rappresentative almeno del 35% del capitale sociale della società. E’ previsto l’impegno di Gemina ad assicurare un margine di garanzia pari almeno a 4,5x, da calcolarsi mensilmente come rapporto tra la media semplice del valore unitario dei titoli Adr di proprietà di Gemina nel mese precedente - calcolato applicando la formula prevista nei documenti contrattuali – e l’importo residuo del finanziamento. Le condizioni economiche del finanziamento, poste a confronto con le commissioni applicate in operazioni comparabili, risultano in linea con quelle di mercato. Il tasso di interesse applicato è l’Euribor più un margine variabile in funzione del rating assegnato ad Adr. Il Finanziamento prevede inoltre dichiarazioni e garanzie, obblighi, divieti e assunzioni di impegni in capo a Gemina, eventi di decadenza dal beneficio del termine, di risoluzione e di recesso usuali per finanziamenti aventi caratteristiche similari. Tra questi il diritto di recesso spettante ai Finanziatori nel caso in cui venga attribuito a Adr un rating inferiore a Bb-/ba3, fatta salva la possibilità per le parti di raggiungere un accordo alternativo nei successivi 20 giorni. Mediobanca e Unicredit S. P. A. , società che esercita il controllo su Unicredit Mediocredito, aderiscono al Patto di Sindacato di Blocco azioni Gemina, con una partecipazione rispettivamente dell’11,85% e dell’1,83% del capitale ordinario di Gemina e sono conseguentemente parti correlate. Gemina predisporrà, ai sensi dell’art. 71 bis del Regolamento adottato dalla Consob con delibera 11971/1999 e successive modificazioni, il documento informativo relativo al Finanziamento che verrà messo a disposizione del pubblico nei termini di legge. Sintesi struttura debitoria di Adr Su conforme richiesta di Consob, si riepiloga di seguito la struttura del debito della controllata Adr. L’indebitamento a medio lungo termine di Adr è composto ad oggi da debiti verso banche per 293 milioni di euro e da obbligazioni emesse dal veicolo Romulus Finance S. R. L. (Romulus) per 1. 200 milioni di euro aventi le seguenti caratteristiche:
Denominazione Ammontare concesso Ammontare utilizzato Modalità di
Interesse Scadenza
/Descrizione rimborso
(mil. Di euro) (mil. Di euro)
Pool di banche Term Loan Facility 170,0 170,00 variabile indicizzato all’Euribor + margine a scadenza feb. 2012
Revolving Facility 100,0 0 variabile indicizzato all’Euribor + margine rotativa feb. 2012
Bei Eib Loan 80,0 80,00 variabile indicizzato all’Euribor + margine a scadenza feb. 2018
Banca Biis (già Banca Opi) Bopi Facility 43,35 43,35 variabile indicizzato all’Euribor + margine rate semestrali dal 2010 al 2015 mar. 2015
Totale Debito Bancario 393,35 293,35
A1 500,0 500,0 4,94% a scadenza feb. 2013
Obbligazioni Romulus A2 200,0 200,0 variabile indicizzato a scadenza feb. 2015
all’Euribor + margine
Finance variabile indicizzato
A3 175,0 175,0 a scadenza feb. 2015
all’Euribor + margine
A4* 325,0 325,0 5,441% a scadenza feb. 2023
Totale Obbligazioni 1. 200,0 1. 200,0
* il nozionale della Note emessa è in Gbp. Le obbligazioni emesse da Romulus, quotate alla Borsa di Lussemburgo e sottoscritte da investitori istituzionali, relative alle Classi A1, A2, A3 e A4 sono garantite da Ambac Assurance Uk Limited, assicurazione monoline e conseguentemente hanno rating pari a quello di Ambac (oggi Baa1 per Moody’s e A negative per Standard & Poor’s). Quanto rappresentato nella tabella precedente tiene conto dell’ultimo intervento di ristrutturazione avvenuto in data 20 marzo 2008, quando Adr ha proceduto al rimborso anticipato volontario di 99,2 milioni di euro come da seguente dettaglio: - parte del Term Loan Facility bancario per 21,4 milioni di euro, parte della linea di credito concessa da Biis - Banca Infrastrutture Innovazione e Sviluppo (ex Banca Opi), per 12,8 milioni di euro, Classe B delle obbligazioni emesse da Romulus pari a 65,0 milioni di euro. L’operazione di rimborso anticipato è stata effettuata inizialmente attraverso l’utilizzo di cassa disponibile ed è stata successivamente in larga parte rifinanziata attraverso un nuovo finanziamento, a supporto del piano di investimenti di Adr, concesso dalla Banca Europea per gli Investimenti (Bei) con garanzia prestata dalla Banca Infrastrutture Innovazione e Sviluppo (Biis) del Gruppo Intesa San Paolo, per un ammontare di 80 milioni di euro. Il finanziamento Bei-biis rientra, come tutti gli altri finanziamenti, in una struttura contrattuale caratterizzata da specifiche regole ed obblighi a tutela delle condizioni di pari passu dei diversi creditori di Adr. I contratti di finanziamento di Adr prevedono il rispetto di covenants finanziari costituiti anche da indici, definiti in base a dati consuntivi e previsionali, che misurano: (i) il rapporto tra flusso di cassa disponibile e servizio del debito, (ii) il rapporto tra flussi di cassa futuri attualizzati e indebitamento netto, oltre al (iii) rapporto tra indebitamento netto e margine operativo lordo. Il superamento di determinati livelli dei suddetti indici consente la distribuzione dei dividendi e il ricorso a ulteriore indebitamento; viceversa, nel caso in cui tali indici dovessero risultare inferiori a determinate soglie, si può verificare un trigger event o un event of default. La verifica dei suddetti ratios viene fatta due volte all’anno, alle application date del 20 marzo e del 20 settembre applicando i metodi di calcolo dei rispettivi indici ai dati di riferimento al 31 dicembre e al 30 giugno. I ratios finanziari, formalizzati nel mese di settembre da Adr, sulla base dei dati semestrali al 30 giugno 2008, hanno confermato una attestazione dei valori ai livelli superiori rispetto ai minimi richiesti per il mantenimento delle condizioni ordinarie di gestione della società, ad eccezione della possibilità di incrementare il debito lordo, peraltro già impedita dalla condizione di trigger event in cui Adr si trova a seguito del downgrading da parte di Standard & Poor’s del 30 novembre 2007 (dal livello Bbb stable al livello Bbb- stable). Il livello del rating assegnato ad Adr dalle agenzie Standard & Poor’s e Moody’s influisce sul margine di interesse applicato sul Term Loan Facility, sulla Revolving Facility e sulla Opi facility e sull’ammontare del premio corrisposto ad Ambac per la garanzia delle obbligazioni emesse da Romulus. La riduzione del livello di rating al di sotto di alcune soglie fissate nei contratti di finanziamento può causare un trigger event, ma non è una condizione che può determinare in nessun caso un event of default. La variazione del rating di Adr attuata da Standard & Poor’s in data 30 novembre 2007 (dal livello Bbb stable a Bbb- stable) ha fatto scattare la condizione di trigger event. La condizione di trigger event determina per Adr una serie di restrizioni nella gestione; in particolare le principali sono: a) cash sweep con obbligo di utilizzo di tutta la cassa disponibile alle application date (20 marzo e 20 settembre di ogni anno) per (i) il pagamento delle rate interessi, (ii) il rimborso anticipato del capitale in regime di pari passu, (iii) la garanzia dei titoli Romulus non rimborsabili anticipatamente tramite la costituzione di specifiche riserve di cassa in conti correnti appositi oggetto di pegno in favore di Ambac (cosiddetto cash collateralization); b) blocco nella distribuzione di dividendi ed impossibilità di utilizzo degli eventuali fondi destinati a tale scopo per effettuare investimenti autorizzati (cosiddetti authorised investments); c) possibilità per i creditori, tramite il Security Agent, di ottenere tutte le informazioni ritenute necessarie e di condividere un piano di rimedio ed i relativi tempi di realizzazione incaricando un esperto indipendente per la condivisione del piano aziendale contenente le misure ed i rimedi per il ripristino del livello di rating minimo compatibile. La mancata implementazione del piano di rimedi potrà dare facoltà ad Ambac di incrementare il premio della garanzia rilasciata sulle obbligazioni Romulus; d) impossibilità di effettuare acquisizioni di asset finanziari e di contrarre nuovi finanziamenti anche se destinati a rimborsare debito esistente; e e) cessione in garanzia in favore dei creditori di tutti i crediti monetari vantati da Adr con conseguente notifica ai debitori ceduti. Adr ha immediatamente attivato tutte le iniziative possibili per un rapido recupero degli adeguati livelli di rating. In questa direzione il consenso ottenuto dai creditori per derogare al vincolo del cash sweep, oltre a quello della cessione in garanzia dei crediti e alla conseguente notifica ai creditori, per la scadenza prima del 20 marzo 2008 e poi del 20 settembre 2008. Sono in corso trattative per un’ulteriore deroga al vincolo del cash sweep per l’application date del 20 marzo 2009. Il downgrading attuato da Standard & Poor’s in data 7 novembre 2008 (da Bbb- a Bb+) riflette principalmente, nei termini espressi dall’Agenzia, l’incertezza sul business e sulla posizione finanziaria di Adr correlata alla limitata visibilità sul futuro di Alitalia e sulla posizione di Adr come hub per Alitalia a seguito della prevista privatizzazione, nonché ai riflessi sull’intero settore derivanti dalla recessione globale. Tale downgrading non ha prodotto altro effetto diverso dall’aumento del costo del debito: secondo le stime effettuate l’incremento annuo è nell’ordine dei 2,7 milioni di euro. .
 
   
   
FORMIGONI: REGIONALISMO, NUOVA FORMA DELLO STATO 60 ANNI DELLA COSTITUZIONE, URGE ATTUARE IL TITOLO V RIFORMATO  
 
Milano, 15 dicembre 2008 - "Dopo 60 anni la Carta fondamentale rappresenta un patrimonio vivo delle comunità e del popolo italiano, intrecciatasi con la storia del nostro Paese. Anche oggi va richiamata la sua natura dinamica, perché sia in grado di leggere una realtà complessa e mutata. Non può perciò essere concepita come un testo intoccabile da riporre nelle teche polverose dei principi che sempre si richiamano e mai si attuano". Lo ha richiamato, il 12 dicembre, il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, nel suo intervento di apertura al convegno organizzato dall´Irer "60 anni per il futuro. La Costituzione e un patto rinnovato per il Paese", cui hanno partecipato, tra gli altri, professori Adriano De Maio, Giampaolo Parodi, Lorenza Violini, Nicolò Zanon, Alessandro Mangia, Luca Antonini, Francesco Botturi, Fabio Roversi Monaco, Giulio Sapelli, Beniamino Caravita di Toritto e Piero Bassetti. Radici Da Non Perdere - Per Formigoni la Costituzione ha "assicurato la stabilità e la saldezza dei principi e delle regole fondamentali: salde radici che hanno saputo reggere le sfide difficilissime del terrorismo e della violenza mafiosa fino ad attraversare la crisi delle istituzioni degli anni Novanta". C´è una forza dello spirito costituente che, per Formigoni, "consiste nell´aver saputo dare una lettura rispettosa della società civile, registrando un ordine identificato con l´esperienza e i valori vissuti di un popolo". "Per questo - ha proseguito il presidente lombardo - la nostra Carta non rappresenta un astratto catalogo di principi e di diritti, non parla di soggetti astratti in situazioni astratte, ma afferma il primato della persona e il rapporto inscindibile persona-comunità". E ha citato una frase di Aldo Moro, pronunciata nella seduta del 24 marzo 1947: "Lo Stato assicura veramente la sua democraticità, ponendo a base del suo ordinamento il rispetto dell´uomo che non è soltanto individuo, ma che è società nelle sue varie forme, società che non si esaurisce nello Stato". Sussidiarieta´ E Federalismo - Di fronte a una realtà profondamente cambiata, oggi è necessaria, per Formigoni, "una ridefinizione dell´ordinamento e degli strumenti attraverso i quali le Istituzioni possano meglio recepire e rispondere alle istanze e ai problemi dei cittadini e dei territori". Sussidiarietà e quindi federalismo sono le parole chiave. "La piena attuazione del Titolo V della nostra Costituzione - afferma Formigoni - può tracciare il percorso verso una nuova statualità, che sostanzi la connotazione dinamica della Carta fondamentale, seguendo il principio guida della sussidiarietà". Formigoni ricorda che il nuovo art. 118 impone ai pubblici poteri di valorizzare le autonome iniziative dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di "interesse generale": "Per la prima volta al mondo - sottolinea - un testo costituzionale contempla così espressamente il principio di sussidiarietà nella sua valenza orizzontale". Proprio per questo è nel contempo importante il processo federalista. "Il Governo lombardo - ha detto Formigoni - ha avanzato concrete proposte per l´introduzione del federalismo fiscale ex articolo 119 e del regionalismo differenziato ex art. 116: abbiamo voluto così esercitare con forza il diritto-dovere alla sperimentazione istituzionale come tentativo di interpretare un nuovo ruolo dell´istituzione regionale e di ottenere la forma migliore di Stato policentrico". Il presidente della Lombardia è convinto che "ci sia realmente la possibilità di aprire la stagione di un nuovo regionalismo italiano, che non divide, ma disegna una nuova forma dell´unità nazionale, in cui le Regioni non possono più essere concepite come realtà di autogoverno in uno spazio subnazionale, ma sono realizzatrici di una nuova statualità, una forma matura di unità nazionale che veda i diversi livelli istituzionali cooperare in funzione di risposte sempre più adeguate ai cittadini e ai territori". . .  
   
   
IMPRESE, PRESTITI CON SPREAD DA 0,80 PER CENTO LA REGIONE TOSCANA, TRAMITE FIDI, GARANTIRÀ FINANZIAMENTI PER ALMENO 480 MILIONI DUE MISURE: LIQUIDITÀ PER CONSOLIDARE I DEBITI E SOSTEGNO AGLI INVESTIMENTI  
 
 Firenze, 15 dicembre 2008 - I provvedimenti per arginare la crisi economica e finanziaria erano stati annunciati dal presidente Martini a novembre, frutto di un approfondito confronto con categorie economiche, sociali, banche, fondazioni, università, camere di commercio, enti locali e Regione. Oggi c´è stata la firma con gli istituti bancari, per mettere nero su bianco gli accordi che riguardano le imprese: la Regione ci mette 48 milioni di euro (1 milione e mezzo direttamente Fidi Toscana) per erogare garanzie, controgaranzie e cogaranzie, mentre le banche si impegnano a mettere a disposizione un plafond di almeno 480 milioni di finanziamenti, per garantire liquidità alle imprese che hanno acceso prestiti a breve, da consolidare su un termine più lungo, e alle imprese che vogliono investire. «All´inizio del nuovo anno – annunciano il presidente della Toscana Claudio Martini e l´assessore al bilancio e alle finanze Giuseppe Bertolucci – sarà poi la volta delle famiglie in difficoltà perché uno dei componenti ha perso il posto di lavoro. Ci sederemo di nuovo attorno ad un tavolo e firmeremo un ulteriore accordo con il sistema bancario». Le misure, ancora allo studio, riguarderanno i lavoratori che hanno acceso un mutuo per la prima casa e ora sono in difficoltà, applicabili anche a chi ha scelto un mutuo a tasso fisso (e non solo variabile). Ossigeno per Imprese con debiti, aiuti per chi vuole investire - Sono stati costituiti due nuovi fondi di garanzia per le piccole e medie imprese che complessivamente attiveranno finanziamenti per almeno 480 milioni. I fondi saranno gestiti da Fidi Toscana, la finanziaria della Regione. Il primo fondo di 15 milioni servirà a rifinanziare il debito a medio termine delle imprese. Ciò significa dare ossigeno ad aziende troppo esposte e consentire loro di passare a debiti a medio lungo termine. Il secondo fondo da 33 milioni sarà utilizzato per finanziare nuovi investimenti. I fondi copriranno fino all’80 per cento del finanziamento bancario (il massimo consentito dalla legge). La concessione del finanziamento sarà decisa dalla banca, previa insindacabile e autonoma valutazione del merito creditizio. I finanziamenti potranno essere richiesti da imprese di qualsiasi settore, compresa l´agricoltura. Spread dallo 0,80 all´1,95 per cento - Pur in una situazione in cui i costi di provvista tendono ad aumentare, le banche si sono impegnate a non alzare i tassi. Il tasso applicato è la somma dello spread, deciso dai singoli istituti e in questo caso concordato nella sua misura massima con il protocollo firmato oggi, e l´indice Euribor (per le operazioni a tasso variabile) o l’indice Irs (per le operazioni a tasso fisso), che invece variano nel tempo. Le banche si sono impegnate a mantenere per lo più gli stessi spread decisi con il protocollo firmato due anni fa. Tutto dipende però dal merito creditizio. Imprese ´più sane´ o ´promettenti´ avranno tassi naturalmente più favorevoli. Più breve sarà il prestito e più basso sarà il tasso. Per le imprese che devono consolidare il proprio debito a breve, lo spread massimo oscillerà tra lo 0,90 e l´1,85 per cento. Per chi deve investire la forbice è tra lo 0,80 e l´1,95. Per le operazioni di smobilizzo di crediti vantati verso le pubbliche amministrazioni si va dallo 0,4 all´1 per cento. Con un tasso Euribor che si muove oggi attorno al 3,5 per cento, i tassi massimi applicabili oscilleranno complessivamente tra il 4,3 e il 5,45 per cento. Misura liquidità - Spread massimi di tasso -
Classi di merito Prestiti fino a 5 anni Prestiti da 5 a 7 anni Prestiti da 7 a 10 anni
Ottimo 0,9 0,9 0,9
Buono 1,00 1,00 1,10
Discreto 1,20 1,3 1,4
Sufficiente 1,4 1,55 1,7
Mediocre 1,55 1,7 1,85
Misura Investimenti – Spread massimi di tasso
Classi di merito Fino a 5 anni Da 5 a 7 anni Da 7 a 10 anni Oltre 10 anni
Ottimo 0,8 0,8 0,8 0,8
Buono 0,9 0,9 1,00 1,10
Discreto 1,10 1,20 1,30 1,4
Sufficiente 1,3 1,45 1,6 1,75
Mediocre 1,50 1,65 1,80 1,95
Microcredito 1,55 - - -
Leasing e smobilizzo di crediti verso pubbliche amministrazioni. Anche per lo smobilizzo dei crediti vantati dalle imprese verso le pubbliche amministrazioni, i tassi e le condizioni rimarranno pressoché inalterati rispetto all´accordo del 2006. Potranno essere smobilizzati crediti di imposta, contributi, agevolazioni e altri benefici economici. I due fondi di garanzia attivati dalla Regione Toscana potranno intervenire anche a sostegno di investimenti realizzati con il ricorso al leasing. Smobilizzo crediti verso P. A. - Spread massimi di tasso
Classi di merito Con accettazione della cessione del credito Senza accettazione della cessione del credito
Ottimo 0,4 0,6
Buono 0,5 0,7
Discreto 0,6 0,8
Sufficiente 0,7 0,9
Mediocre 0,8 1,00
Operazioni di leasing, spread massimi di tasso
Classi di merito Fino a 5 anni Da 5 a 8 anni Oltre 8 anni
Ottimo 1,4 1,6 1,8
Buono 1,5 1,7 1,9
Discreto 1,7 1,8 2,0
Sufficiente 1,8 1,9 2,1
Mediocre 1,9 2,0 2,1
A chi rivolgersi - Sono ventitre gli istituti bancari toscani (o con sportelli in Toscana) che hanno firmato l´accordo di oggi, che non sostituisce ma si affianca al protocollo firmato con con gli istituti bancari il 14 aprile 2006 (e valido fino al 2010) e quello del 14 dicembre dell´anno scorso. Ventitre istituti che, per la presenza della Federazione dei Crediti cooperativi che comprende oltre quaranta banche, diventano alla fine più di sessanta. A questi istituti le imprese in cerca di finanziamenti dovranno rivolgersi per poter godere delle garanzie e dei tassi favorevoli previsti dal protocollo. Hanno firmato stamani il gruppo Monte dei Paschi di Siena, la Banca Cr di Firenze, la Cassa di risparmio di La Spezia, la Cassa di risparmio di Pistoia e Pescia, Intesa San Paolo, la Banca Nazionale del Lavoro, la banca dell´Etruria e del Lazio, la Federazione Toscana Banche di Credito cooperativo, la Cassa di risparmio di Lucca, Pisa e Livorno, la Cassa di risparmio di Prato, la Cassa di risparmio di San Miniato, la Banca Carige, la Banca di Credito cooperativo di Cambiano, la Cassa di risparmio di Volterra, la Banca popolare dell´Emilia Romagna, la Banca popolare di Cortona, la Cassa di risparmio di Carrara, la Banca popolare di Lajatico, il Centro Leasing Banca, la Banca del Monte di Lucca, la banca Popolare Etica, la Banca di Credito Cooperativo di Fornacette e la Unipol Banca. Il protocollo rimane naturalmente aperto all´adesione di altre banche. .
 
   
   
BOLZANO, MISURE ANTICRISI: DURNWALDER INCONTRA BANCHE E FONDI PENSIONE  
 
Bolzano, 12 dicembre 2008 - Proposte e successivi interventi per garantire liquidità all’economia locale: è l’obiettivo su cui hanno convenuto l’ 11 dicembre a Bolzano i responsabili degli istituti di credito locali e dei fondi pensione, riuniti dal presidente della Provincia Luis Durnwalder a Bolzano per concretizzare le misure a favore del tessuto economico altoatesino. L’incontro di Durnwalder con i rappresentanti di banche locali e fondi pensione (Foto Usp/bettina Ravanelli) Le misure per fronteggiare la congiuntura economica e le vie per garantire nel tempo la necessaria liquidità alle imprese locali sono stati i temi che il presidente Durnwalder ha affrontato a Palazzo Widmann con i vertici delle banche e dei fondi pensione. Si passa ora agli interventi concreti: un gruppo di lavoro composto da rappresentanti delle due parti elaborerà le proposte per massimizzare la funzione economica dei fondi pensione, vale a dire come aumentare i loro investimenti attraverso le banche per sostenere l´economia locale. Il presidente Durnwalder ha illustrato ai manager e all´assessora regionale Martha Stocker le misure che la Giunta ha messo in cantiere per andare incontro ad eventuali problemi di liquidità e alle difficoltà in cui possono incorrere le imprese: rafforzamento del fondo di rotazione e dei consorzi di garanzia, liquidazioni più rapide dei contributi alle aziende, anticipazione di programmi di opere pubbliche. I rappresentanti delle banche hanno sottolineato che al momento non sussiste un problema liquidità, ma alla luce della crisi sono prevedibili flussi di credito più rallentati e meno certi, che potrebbero in futuro mutare la situazione. In tale contesto potrebbe essere significativo per l´economia altoatesina un intervento di copertura da parte dei fondi pensione locale. "Si tratta di trovare nuove strade per massimizzare la funzione economica dei fondi pensione come Pensplan, attraverso investimenti nel tessuto produttivo locale, ovviamente sempre all´interno delle prescritte disposizioni di legge", ha sottolineato il presidente Durnwalder. Attualmente Pensplan gestite circa un miliardo di euro, una parte dei quali già investita a livello locale. "Si tratta ora di precisare in che misura tutte le parti coinvolte possano beneficiare di un eventuale aumento di questa fetta di investimento", ha aggiunto Durnwalder. Tocca ora al gruppo di lavoro proposto dal presidente Durnwalder e coordinato da Pensplan gettare le basi dei successivi passi in tal senso. La prima riunione è prevista già nei prossimi giorni, per chiarire da un lato l´eventuale fabbisogno di liquidità e dall´altro le vie per una sua copertura. "Il gruppo di lavoro potrebbe anche giungere alla conclusione che attualmente tale fabbisogno di liquidità ulteriore non sussiste, ma se gli sviluppi della crisi la rendessero necessaria, dobbiamo avere pronto un piano per interventire", ha concluso Durnwalder. .  
   
   
BAROMETRO DELLA CRISI FINANZIARIA FORTE ALLARME PER IL CREDITO ALLE PICCOLE IMPRESE  
 
Milano, 15 dicembre 2008 - Molto preoccupante la riduzione di accesso al credito delle piccole imprese in questa fase di difficoltà. “Gli effetti della crisi finanziaria continuano infatti ad impattare molto negativamente sugli artigiani e sulle piccole e medie imprese associate”, dichiara Fausto Cacciatori, Presidente di Cna Lombardia. E’ ciò che emerge dallo studio che la Cna ha avviato dal mese scorso e che pubblica con cadenza quindicinale. L’indagine, che coinvolge tutte le strutture Provinciali e Regionali della Cna e il sistema dei Confidi, rileva le tendenze dei parametri legati alle operazioni di credito bancario. Rispetto alla rilevazione effettuata alla data del 15 settembre 2008, in coincidenza del fallimento della Lehman Brothers, si evidenzia un progressivo peggioramento della situazione. Infatti, l’indice sintetico, che misura le condizioni di acceso al credito attraverso le variazioni percentuali, è ulteriormente sceso da -29,0 del 31 ottobre a -40,1 al 15 novembre. Barometro Della Crisi al 15 novembre 2008 (base 15 settembre 2008) - I risultati confermano le preoccupazioni espresse dalle imprese che segnalano difficoltà ad ottenere credito ed inasprimento delle condizioni. Continuano, e in alcuni casi peggiorano, le tensioni nella gestione dei crediti in essere. Il tentativo delle banche di contenere il rischio, sottoponendo a revisione straordinaria gli affidamenti e anticipando i tempi di disimpegno delle situazioni di potenziale difficoltà, sta creando i problemi maggiori agli operatori economici. L’allarme è tanto fondato se si considera che molto del credito utilizzato dalle imprese è “a revoca”. In particolare è preoccupante il saldo relativo alle operazioni di credito per liquidità le cui condizioni sono complessivamente peggiorate nel 60,4% dei casi rispetto al precedente 56,4% e per i consolidamenti la cui tendenza negativa tocca il 58,7% dei casi rispetto al precedente 56,9%. Oltre a ciò appare sempre più generalizzata la crescita del costo del denaro e dei servizi, la dilatazione dei tempi di istruttoria e risposta (per le operazioni a breve si sono allungati nel 66,9% dei casi rispetto al precedente valore del 58,4%, mentre per le operazioni a medio/lungo si passa dal 48,7% di fine ottobre al 88,8% di metà novembre). In conclusione, la rilevazione della prima metà di novembre 2008, conferma le tensioni esistenti sul mercato del credito alle piccole imprese. In generale tende a manifestarsi una più accentuata stretta del credito sui diversi fronti. Ciò vale per gli accordati in essere e le nuove concessioni. Inoltre le aziende si trovano a dover affrontare costi crescenti. In questo modo aumentano le preoccupazioni per il divario sempre più vistoso tra la domanda e l’offerta di credito, in particolare per quello a breve termine. “Non è pensabile che di fronte a questo scenario di difficoltà, a pagarne le spese siano proprio quelle imprese, le micro e le piccole, a cui si chiedono sempre più sforzi in flessibilità e in innovazione, e il cui unico canale finanziario è quello bancario non avendo la possibilità di accedere né a capitali di rischio né tanto meno a mercati borsistici” - continua il Presidente di Cna Lombardia Fausto Cacciatori - “imprese che sono generalmente affidabili e i cui dati di insolvenza sono molto bassi rispetto alla media, soprattutto se transitano dai Confidi (meno del 2% nel 2008). Anche in relazione dell’avvio dei fondi di garanzia che Regione e Unioncamere Lombardia hanno recentemente deliberato a favore delle imprese, di cui chiediamo una rapida attivazione, sollecitiamo le banche a riprendere i flussi verso le micro e piccole imprese permettendo loro di continuare ad investire e di far fronte agli impegni assunti sul mercato". .  
   
   
CONFERENZA SU BANCHE E SISTEMA PRODUTTIVO, SPACCA: "MASSIMA LIQUIDITA`` PER LE MARCHE".  
 
 Ancona, 15 Dicembre 2008 - ´Il 2009 sara` un ´annus horribilis´ e il sistema bancario puo` fare la differenza, svolgendo un ruolo decisivo per aiutare l´economia delle Marche: serve piu` liquidita` per difendere l´occupazione, il lavoro, le piccole imprese e il reddito regionale´. Lo ha affermato il presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, intervenendo, il 12 dicembre, alla Conferenza sulla rete bancaria nell´Italia centrale, promossa dalla Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana e da Nemetria. ´E` indispensabile un sostegno finanziario diffuso ´ ha sostenuto il presidente - evitando rigidita` e rientri repentini, soprattutto per le piccole imprese. Solo cosi` potremo limitare a livello locale i riflessi pesanti della ´tempesta perfetta´ che si e` scatenata su scala internazionale e nazionale. Per questo la Regione ha posto la ´massima liquidita` per le Marche´ tra le tre azioni fondamentali del piano anti-crisi 2009, insieme alla tutela del lavoro e della coesione sociale, ed al piano di investimenti di oltre 7 miliardi di euro, le dimensioni di una Finanziaria nazionale. Con il bilancio regionale 2009 e` stato attivato il Fondo di solidarieta` per il lavoro e le Pmi, per facilitare l´accesso al credito soprattutto delle piccole imprese e limitare gli impatti occupazionali della crisi. Il Fondo, integrato con gli apporti delle Camere di Commercio e delle Province, complessivamente ammonta a circa 10 milioni di euro e attraverso l´intervento di controgaranzia puo` alimentare oltre 200 milioni di finanziamenti aggiuntivi per l´economia reale. La Regione sta ampliando o attivando nuovi accordi con le istituzioni finanziarie europee, come la Bei, il Fei e soprattutto il Feg, Fondo europeo per la globalizzazione che viene utilizzato per la prima volta da una regione italiana, per attrarre liquidita` agevolata a sostegno dell´occupazione e degli investimenti nelle Marche. E` stato attivato anche uno specifico Osservatorio di monitoraggio tra sistema bancario e Regione per monitorare gli andamenti dell´economia, rafforzare la collaborazione e coordinare gli interventi di sostegno. Le Banche, dunque, sono chiamate a svolgere una funzione decisiva per la difesa degli interessi reali della nostra comunita`. Infine, e` fondamentale che il reddito prodotto dai marchigiani resti nelle Marche: anche questo e` un modo per offrire massima liquidita` al sistema regionale´. .  
   
   
ASTE TITOLI A MEDIO LUNGO TERMINE DEL 12 DICEMBRE  
 
Btp 4,75% Btp 4,00% Btp 4,25%
Scadenza 01. 08. 2023 15. 04. 2012 01. 08. 2014
Cod. /tranche It0004356843/6 It0004220627/13 It0003618383/17
Imp. Offerto 1403 999 1447
Regolamento 16. 12. 2008 16. 12. 2008 16. 12. 2008
Imp. Domandato 2394 1831 2263
Imp. Assegnato 1403 999 1447
Prezzo aggiudicazione 97,85 100,67 100,90
Prezzo esclusione (**) (**) (**)
Rendimento lordo 5,02 3,82 4,11
Variazione Rend. Asta prec. (*) -0,220 (**) (**)
Rendimento netto 4,40 3,29 3,57
Riparto (**) (**) (**)
Importo in circolazione (mln) 9096 16767 25247
Riapertura (mln) (**) (**) (**)
Prezzo nettisti 97,84390600 100,64491800 100,85357300
(*) raffronto con titolo di pari durata
(**) non pervenuto
Elaborazione Assiom
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POLITICA E BUROCRAZIA FRENANO L’INNOVAZIONE NELLA P.A. DEL MEZZOGIORNO UN’INDAGINE DEL CENSIS NE INDIVIDUA GLI OSTACOLI.  
 
 Roma, 15 dicembre 2008 – Troppa influenza della politica, scarsa capacità di «fare rete» con gli altri enti, eccessivo peso della burocrazia e una diffusa propensione all’autoreferenzialità: sono questi i principali freni all’innovazione delle Pubbliche Amministrazioni del Mezzogiorno. Lo rivela un’indagine del Censis volta a individuare i vincoli allo sviluppo di reti di eccellenza per la ricerca scientifica, l’innovazione e il trasferimento tecnologico nei contesti territoriali del Sud. Scarsa efficienza delle amministrazioni pubbliche. L’opinione del personale degli enti pubblici del Mezzogiorno sull’efficienza dell’amministrazione di appartenenza, ovvero sulla capacità di sfruttare al meglio tempi e risorse disponibili, è generalmente critica. Una visione positiva è espressa invece sulla capacità di raggiungere, nonostante tutto, gli obiettivi prefissati. In particolare, il 55,4% del campione giudica il proprio ente per nulla o poco efficiente, con un’accentuazione tra il personale di regioni ed enti locali (63,8%). Il 60,6% ritiene invece che la propria amministrazione sia spesso o sempre efficace (soprattutto nelle istituzioni accademiche e scientifiche) (tab. 1). Incoerenza tra mission e obiettivi: il «peso» della politica. Non sempre gli obiettivi da raggiungere fanno riferimento a principi guida coerenti con la mission delle strutture pubbliche. Se nel circuito università-ricerca a guidare le azioni è il progresso del sapere scientifico e tecnologico (per il 35,4% degli intervistati), regioni ed enti locali sembrano condizionati soprattutto dalle «pretese» dei referenti politici (29,8%). Per i dipendenti delle camere di commercio, invece, il volano è rappresentato dalle attese degli stakeholders (44%, mentre per il 12% è la politica a guidare le scelte). Autoreferenzialità e isolamento. Efficacia sì, ma del tutto autoreferenziale: così si esprime il 22,1% degli intervistati a proposito degli enti di appartenenza, sottolineando l’eccessiva attenzione per il mero rispetto degli adempimenti e delle procedure amministrative. Un dato che sale al 27,9% nelle istituzioni scientifiche e universitarie. Un secondo sintomo di autoreferenzialità emerge dalla debolezza delle relazioni interistituzionali, vista la sostanziale assenza di reti solide e durature con il circuito nazionale o europeo della produzione scientifica e tecnologica. Per il 57,8% dei dipendenti di regioni, enti locali e camere di commercio le relazioni tra il proprio ente e le università o i centri di ricerca sono rare (45,4%) o del tutto assenti (12,4%) (tab. 2). Le relazioni con l’Europa. Il personale del segmento accademico-scientifico, pur riconoscendosi parte di una rete di relazioni con analoghe strutture presenti sul territorio nazionale (81,4%), giudica del tutto insufficiente il collegamento con il mondo accademico e scientifico europeo: solo il 42,8% segnala, per la propria struttura, relazioni molto o abbastanza frequenti con l’Europa. L’isolamento riguarda soprattutto gli enti locali: il 48,3% ritiene che i contatti siano inesistenti, mentre il 42% li ritiene poco frequenti. I rapporti con il tessuto produttivo. Anche i rapporti con il tessuto produttivo, verso cui dovrebbero indirizzarsi gli interventi pubblici a sostegno del trasferimento tecnologico, appaiono poco soddisfacenti. Il 61,9% degli intervistati lamenta una scarsa o nulla frequentazione, in particolare all’interno degli enti locali (65,4%). Nella dimensione locale, il 42% degli intervistati riferisce una rarefatta frequentazione con i luoghi di produzione dell’innovazione (tab. 3). Come favorire il trasferimento tecnologico. La richiesta più diffusa per favorire il trasferimento tecnologico verso le imprese consiste nell’individuare o creare soggetti e canali di interfaccia che facilitino l’interazione tra gli istituti di ricerca e il tessuto imprenditoriale. Si tratta di un’esigenza avvertita soprattutto dagli istituti di ricerca (58,9%), ma che raccoglie la maggioranza relativa di segnalazioni (36,8%) anche tra il personale di regioni, enti locali e camere di commercio (tab. 4). Il 35,6% del personale delle Pubbliche Amministrazioni sottolinea l’ostacolo costituito dalla mancanza di accordi tra rappresentanze imprenditoriali, amministrazioni pubbliche, università ed enti di ricerca, mentre gli intervistati del circuito accademico-scientifico ritengono, nel 45,9% dei casi, che tali accordi sarebbero essenziali al trasferimento tecnologico. Il progetto Karma@pa, realizzato dal Censis in collaborazione con Area Science Park di Trieste, London School of Economics e Interact, è stato sviluppato nell’ambito di un’azione pilota promossa dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca relativa ad attività di alta formazione previste nel Pon Ricerca 2000-2006. L’indagine, presentata oggi al convegno conclusivo presso il Miur, si basa sulle risposte di un campione dei partecipanti ai corsi (complessivamente circa 4. 000), appartenenti a circa 150 amministrazioni (regioni, enti locali, università, centri di ricerca, camere di commercio e istituti per l’alta formazione artistica e musicale) delle Regioni ex obiettivo 1 (Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna). Www. Karma-pa. It Tab. 1 - Opinione degli intervistati sull´efficacia ed efficienza dell´ente di appartenenza (val. %)
Sempre Spesso Raramente Mai
Efficienza
Pubbliche Amministrazioni 2,5 33,7 55,7 8,1
Università-centri di ricerca 4,2 45,4 45,0 5,4
Totale 3,6 41,1 49,0 6,4
Efficacia
Pubbliche Amministrazioni 4,0 48,1 43,8 4,0
Università-centri di ricerca 6,4 58,8 32,5 2,2
Totale 5,5 55,1 36,4 2,9
Fonte: indagine Censis, progetto Karma@pa 2008 Tab. 2 - Principi guida che determinano l´attività degli enti di appartenenza (val. %)
Pubbliche Amministrazioni Università-centri di ricerca
1 Le «pretese» dei referenti politici (29,8%) Il progresso del sapere scientifico e tecnologico (35,4%)
2 Il rispetto degli adempimenti e delle procedure amministrative (22,1%) Il rispetto degli adempimenti e delle procedure amministrative (27,9%)
3 L´attuazione delle politiche pubbliche (20,3%) Le aspettative di carriera del personale interno (14,2%)
4 Le attese degli stakeholders (19,8%) Le attese degli stakeholders (11,6%)
5 Le aspettative di carriera del personale interno (6,0%) Le «pretese» dei referenti politici (9,2%)
Fonte: indagine Censis, progetto Karma@pa 2008 Tab. 3 - Frequenza delle relazioni tra l’ente di appartenenza e il sistema produttivo (val. %)
Molto frequenti Abbastanza frequenti Poco frequenti Inesistenti
A livello nazionale
Pubbliche Amministrazioni 5,0 29,6 46,7 18,7
Università-centri di ricerca 10,6 29,5 47,6 12,2
Totale 8,6 29,5 47,4 14,5
A livello locale
Pubbliche Amministrazioni 19,9 39,1 33,3 7,7
Università-centri di ricerca 18,8 38,6 35,1 7,6
Totale 19,0 38,8 34,5 7,7
Fonte: indagine Censis, progetto Karma@pa 2008 Tab. 4 - Ostacoli al trasferimento tecnologico verso il sistema produttivo nelle regioni del Mezzogiorno (val. %)
Pubbliche Amministrazioni Università-centri di ricerca (*)
1 Non ci sono soggetti e canali di interfaccia (36,8%) Non ci sono soggetti e canali di interfaccia (58,9%)
2 Mancano accordi tra rappresentanze imprenditoriali, amministrazioni pubbliche e università-centri di ricerca (35,6%) Manca un´adeguata rilevazione dei fabbisogni di innovazione (20,9%)
3 Manca un´adeguata rilevazione dei fabbisogni di innovazione (20,8%) Nei centri di ricerca manca un´adeguata valutazione del ritorno dei progetti in termini di applicazione industriale (20,2%)
4 Nei centri di ricerca manca un´adeguata valutazione del ritorno dei progetti in termini di applicazione industriale (6,8%)
(*) Il questionario rivolto a università e enti di ricerca non prevedeva l´item relativo alla mancanza di accordi Fonte: indagine Censis, progetto Karma@pa 2008 . .
 
   
   
BETANCOURT, OGGI LA CONSEGNA DEL PEGASO D´ORO LA TOSCANA APPOGGIA IN QUESTO MODO LA CANDIDATURA AL NOBEL PER LA PACE 2009  
 
 Firenze, 15 dicembre 2008 - Il Pegaso d´oro ad Ingrid Betancourt. Il più alto riconoscimento della Regione Toscana alla senatrice franco-colombiana, simbolo della lotta per i diritti umani, sarà consegnato domani, lunedì 15 dicembre, alle ore 18,30, nella sala Pegaso di palazzo Strozzi-sacrati a Firenze dal presidente Claudio Martini, alla presenza dell´intera giunta regionale e dei rappresentanti delle istituzioni. Il Pegaso, che è stato realizzato da Ugo Nespolo, artista eclettico di origine piemontese, molto legato alla Toscana (suo fra l´altro il drappellone del palio di Siena 2007) è stato assegnato a Ingrid Betancourt per il suo impegno per la pace e i diritti umani, testimoniato anche con una prigionia durata oltre 6 anni nella giungla colombiana ad opera delle Farc. Una prigionia durante la quale le istituzioni della Toscana, a cominciare dalla Regione, le hanno manifestato appoggio e sostegno affiancando la mobilitazione della società civile per la sua liberazione e per quella degli altri ostaggi detenuti delle Farc. Con l´assegnazione del Pegaso d´oro la Regione intende ulteriormente appoggiare la campagna per la candidatura di Ingrid Betancourt al Nobel per la Pace 2009. A questo scopo è stato costituito un comitato internazionale, presieduto da Rita Levi Montalcini, a cui hanno aderito rappresentanti istituzionali e personalità internazionali ed è stato creato il sito www. Nobelbetancourt. It. Per portare l´appoggio della Toscana alla campagna per la candidatura il presidente Martini è stato nei giorni scorsi a Parigi, in occasione delle manifestazioni per il 60° della Dichiarazione Universale dei Diritti dell´Uomo, ed ha incontrato la senatrice Franco Colombiana. .  
   
   
ON LINE DATI RILEVAMENTO PRESENZE DI NOVEMBRE NEGLI UFFICI REGIONALI  
 
Palermo, 15 dicembre 2008 – Sono consultabili, come ogni mese, sulla pagina iniziale del sito internet della Regione (www. Regione. Sicilia. It), i dati relativi al monitoraggio delle assenze negli uffici regionali nel mese di novembre 2008. Come risulta dai grafici, anche a novembre si conferma il trend di costante aumento delle presenze dei lavoratori regionali. Il dato consolidato parla di una diminuzione percentuale del 36% delle assenze da maggio a novembre 2008, rispetto all’analogo periodo del 2007. Dal mese scorso, inoltre, l’unità di analisi della performance dell’azione amministrativa istituita negli uffici dell’assessore alla Presidenza, fornisce anche un servizio aggiuntivo destinato all’uso interno dei dipartimenti. Ai responsabili del personale di ciascun ramo dell’amministrazione vengono forniti grafici elaborati dipartimento per dipartimento, attraverso i quali i dirigenti possono raffrontare l’andamento dei propri uffici con quello medio regionale e con i dati degli altri settori dell’amministrazione. .  
   
   
FORMARE UNA NUOVA CLASSE DI AMMINISTRATORI LOCALI IN GRADO DI FORNIRE SERVIZI AFFICACI PER LA COMUNITÀ. GIORNATA DI AGGIORNAMENTO PER AMMINISTRATORI COMUNALI E CANDIDATI DI LISTE CIVICHE AUTONOME  
 
 Camino al Tagliamento (Ud), 15 dicembre 2008 - Interessante iniziativa da parte dell’Associazione Identità e Innovazione di Udine, sabato 13 dicembre  presso il Ristorante Al Mulino di Glaunicco (Ud), è stata organizzata una giornata di aggiornamento per amministratori comunali e candidati di liste civiche autonome. Sono intervenuti in qualità di relatori: Dott. Edo Zorzenon Commercialista e Revisore dei Conti Udine che ha riferito la gestione politica delle risorse finanziarie, L’urbanista di Pordenone Dott. Alessio Prosser, che si è intrattenuto sugli strumenti di Pianificazione Urbanistica, L’avvocato Serenella Beltrame, che ha relazionato in merito alla gestione delle risorse Ambientali, e il Prof. Francesco Pira, esperto in comunicazione nell’Università del Friuli Gorizia. Lo scopo è stato quello di informare e formare le persone intervenute in materie riguardanti: bilancio comunale, rapporti tra i consiglieri comunali e comunità, gestione delle risorse ambientali e territoriali; ed offrire gli strumenti per una loro corretta gestione. Interessante l’intervento del Sindaco Gregoris di Camino al Tagliamento in merito all’ottenuta certificazione Emas. Questa giornata fortemente voluta dall’Associazione, come sottolineato dai relatori intervenuti, ha dimostrato la scarsa possibilità da parte degli amministratori comunali di poter essere adeguatamente informati in merito alle normative e agli strumenti per poterle applicare. Altro elemento di forte importanza è quello di accrescere la propria coscienza e sapersi innovare continuamente. Vista la novità dell’iniziativa e considerato l’interesse espresso da parte dei partecipanti si è deciso di organizzare altre iniziative dirette a costruire momenti di formazione e strumenti di assistenza sulle tante questioni che coinvolgono l’amministrazione locale. Si tratta di formare una nuova classe di amministratori locali ben consci delle loro responsabilità e capaci di utilizzare gli strumenti giuridici e gestionali atti a fornire servizi afficaci per la comunità. Ma si tratta soprattutto di instillarfe il senso sel servizio, della responsabilità e dell’impegno per far crecrere le tante comunità che formano il Friuli www. Identitaeinnovazione. It . .  
   
   
RISANATA E PIÙ RICCA. LA REGIONE SARDEGNA SECONDO LA CORTE DEI CONTI  
 
 Cagliari 15 Dicembre 2008 - "Riconsegnamo una Regione dove i debiti non crescono più e anzi vengono pagati, e che aumenta di 34 punti percentuali la capacità di entrate proprie. Una Regione risanata e più ricca". Così il Presidente Renato Soru ha concluso la conferenza stampa tenuta il 12 dicembre con l´assessore Eliseo Secci, il giorno dopo il giudizio di parificazione della Corte dei Conti della Sardegna relativo al bilancio regionale del 2006. Con alcune citazioni di parti della requisitoria del Procuratore, il Presidente e l´assessore Secci hanno rilevato come la Corte dei Conti abbia non solo dichiarato la certificazione di regolarità del bilancio regionale "ma anche la buona gestione delle risorse pubbliche". "Ci fu un grande clamore quando il giudizio venne sospeso - ha detto il Presidente - finì sulle prime pagine dei giornali, con interventi anche incauti di qualche professore. Credo che sia giusto - ha continuato - chiarire bene per i sardi che ieri la Corte dei Conti ha detto una cosa diversa circa il nostro bilancio, la sua correttezza, la sua veridicità e la qualità dell´attività di questa amministraziione regionale". "Eravamo nel giusto nell´iscrivere le quote di Iva per 500 milioni di euro - ha detto il Presidente - e abbiamo potuto correggere l´iscrizione delle somme derivanti dalla compartecipazione alle entrate tributarie dello Stato così come la Corte ci aveva chiesto: ci era stato detto che non potevamo coprire il disavanzo degli anni precedenti con entrate troppo in là nel tempo (il 2015-2017), e noi abbiamo eliminato quella iscrizione, ma l´abbiamo potuto fare agevolmente". "Non di trucchi si è trattato - ha detto il Presidente Soru ricordando l´intervento di un docente universitario di economia sulla prima pagina di un quotidiano sardo - ma di una politica rigorosa, sana, lecita. E quell´intervento sul giornale era un tentativo maldestro di utilizzare una carica accademica per fini politici". Il Presidente della Regione ha poi rilevato come si evinca dal giudizio della Corte la capacità dell´amministrazione regionale di registrare ogni possibilità di spesa: "E´ una ulteriore smentita a quelli che attaccano il disco rotto dei residui passivi. Nonostante il patto di stabilità che lo Stato impone ovviamente anche a noi, la gestione dei residui passivi è migliorata già nel 2006". Con i bilanci successivi tutti questi elementi ne usciranno rafforzati, anche nei giudizi della Corte dei Conti. Intanto quello di ieri è l´ultimo per questa legislatura, e il Presidente ne ha approfittato per dire che il bilancio presentato dalla giunta per il 2009 è ricco di risorse, un bilancio che permette alla Regione di affronatre la crisi mondiale con maggiore efficacia, proprio in virtù delle politiche degli anni scorsi. Sull´esercizio provvisorio approvato dalla giunta qualche giorno fa, rispondendo alla domanda di una giornalista il Presidente ha detto: "Bisogna sfatare il luogo comune del bilancio provvisorio come una calamità. Nonc ambia molto, cambia pochissimo per i sardi. Gli ospedali funzionano, le borse di studio vengono concesse, si spendono i fondi per le politiche di contrasto alla povertà, per le politiche della casa. L´esercizio provvisirio è solo un dettaglio tecnico-amministrativo". . .  
   
   
ACCORDO LIGURIA-SICILIA SU RICERCA, INNOVAZIONE E COMPETITIVITÀ DEL SISTEMA PRODUTTIVO INDUSTRIALE  
 
 Genova, 15 Dicembre 2008 - Le Regioni Liguria e Sicilia hanno stipulato un accordo per avviare una collaborazione sulla competitività del sistema produttivo, la promozione della ricerca e della innovazione. L´intesa è stata formalizzata dagli assessori all´Industria delle due regioni, il ligure Renzo Guccinelli e il siciliano Pippo Gianni. L´accordo impegna i due governi regionali a sviluppare, tra l´altro, il confronto sulle normative riguardanti la competitività e ricerca pre-competitiva, sui trasferimenti di conoscenze e tecnologie e sui relativi strumenti finanziari e di promozione. In agenda anche lo studio degli strumenti di stimolo alla domanda di ricerca da parte delle imprese, e il confronto sulle iniziative nell´ambito della programmazione europea 2007-2013, sullo sviluppo di sinergie in particolare per le filiere meta distrettuali, i cluster tecnologici, settori e territori e sui metodi e sistemi di valutazione dell´efficacia delle iniziative . "Liguria e Sicilia- si afferma in una nota congiunta dei due assessori- vantano sul loro territorio importanti aziende operanti nei settori dell´alta tecnologia, della cantieristica, della nautica da diporto e più in generale delle tecnologie marine. La Sicilia e la Liguria sono, inoltre, sedi di importanti atenei universitari, centri di ricerche e distretti tecnologici. Tutto ciò permette di promuovere la realizzazione di progetti industriali e di ricerca comuni, con la presenza di raggruppamenti di imprese e/o di imprese, università e centri di ricerca delle due Regioni sia all´interno della programmazione dei fondi strutturali, sia per quel che concerne il programma nazionale "Industria 2015". A tal fine vengono istituiti, tra le due amministrazioni regionali un comitato scientifico e due tavoli operativi finalizzati allo studio e al confronto delle tematiche concernenti uno, i micro e i nano sistemi, l´altro la nautica e le tecnologie marine. L´accordo prevede, inoltre, steps di valutazione sulle attività svolte dal comitato scientifico e dai tavoli tecnici al lo scopo di verificare i risultati conseguiti, nonché l´aggiornamento dello stesso accordo sulla base degli sviluppi maturati". .  
   
   
IDENTITÀ ADRIATICA: OGGI UN SEMINARIO DELL´ASS. MEDITERRANEO DI BARI  
 
Bari, 15 dicembre 2008 - Intellettuali, docenti universitari e giornalisti dell’area adriatica discutono oggi a partire dalle ore 9. 00 e fino alle 16. 00 presso l’Aula delle codificazioni del Palazzo di Giurisprudenza sul tema della “Identità, Nazioni e Stati nell’Adriatico”. L’iniziativa è dell’Assessorato al Mediterraneo della Regione Puglia, dell’Università di Bari e della Fondazione Gramsci di Puglia. I partecipanti al dibattito cercheranno di rispondere ad alcuni interrogativi sull’esistenza e il valore di una identità adriatica, sui limiti e pericoli delle identità esclusive e sul fatto che nell’ottica del completamento del processo di allargamento della Unione Europea le identità multiple possano invece essere una risorsa. Ad aprire i lavori sarà l’Assessore Silvia Godelli, che in questi anni con l’Assessorato al Mediterraneo ha contribuito alla nascita dell’Euroregione Adriatica, di cui presiede la Commissione cultura. Alla prima sessione sul tema “Identità in costruzione o da ricostruire?“ interverranno Pasquale Guaragnella, preside della Facoltà di Lingue e Letterature Straniere, Ennio Triggiani, preside della Facoltà di Scienze Politiche, Sania Roic, dell’Università di Zagabria, Vesna Kilibarda, dell’Università del Montenegro, Fatos Lubonja, scrittore, Artan Puto, della rivista “Perpjekja” di Tirana, Enisa Bukvic, dell’Organizzazione internazionale per le Migrazioni, Giovanna Scianatico, direttore del Centro internazionale di studi sul viaggio adriatico dell’Università di Lecce, Luisa Chiodi, direttore “Osservatorio sui Balcani”, Antonio Leuzzi, direttore dell’Istituto per la storia dell’antifascismo e per la storia contemporanea di Bari; Natale Parisi, coordinatore del Centro Iniziativa sui Balcani, Giovanni Ancona, Giulio Cainelli, Luciano Monziali, Michele Capriati, Onofrio Romano e Massimo Bucarelli dell’Università di Bari. La seconda sessione, alle ore 12. 00, sul tema “Quello che raccontano i mass media” è dedicata all’immagine dei Balcani nei media italiani e vedrà la partecipazione di Luigi Masella, direttore della Fondazione Gramsci di Puglia, Vittorio Borelli, direttore di “East”, Giancarlo Spadoni, caporedattore di Rai Tre Puglia e coordinatore di “Levante”, Carlo Bollino, direttore della Gazzetta del Mezzogiorno, Inoslav Besker, della “Jutarnji List” di Zagabria, Roland Seiko, direttore di “Bota”, il giornale degli albanesi in Italia, Marjola Rukaj, di “Osservatorio dei Balcani”; Luigi Quaranta, del “Corriere del Mezzogiorno” e Luciano Sechi, responsabile sede “Agi” di Bari. Le conclusioni sono affidate a Franco Botta e Italo Garzia, coordinatori della Scuola di relazioni interadriatiche promossa dal Dipartimento per lo studio delle società mediterranee della Università di Bari e dall’Assessorato al Mediterraneo. .  
   
   
CONVEGNO “FEDERALISMO FISCALE: UNA NUOVA CONCEZIONEIMPOSITIVA E DISTRIBUTIVA” MILANO, 18 DICEMBRE 2008  
 
Milano, 15 dicembre 2008 - "Federalismo fiscale: una nuova concezione impositiva e distributiva”, questo il titolo del convegno che si terrà il prossimo 18 dicembre dalle ore 9 alle ore 13. 45, a Milano, presso l’Auditorium, in Largo Mahler angolo via Torricelli. Organizzato dalla Scuola di Alta Formazione dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Milano e dalla Direzione Regionale delle Entrate della Lombardia, il convegno vedrà la partecipazione di illustri relatori del mondo professionale, accademico e dell’Amministrazione finanziaria. Scopo del convegno è quello di approfondire le rilevanti tematiche legate alla recente evoluzione normativa in materia di federalismo fiscale e gli aspetti operativi, amministrativi, accertativi e di giustizia tributaria che istituzioni e cittadini si troveranno ad affrontare. Aprono i lavori il Presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Milano, Luigi Martino, il Direttore Regionale dell’Agenzia delle Entrate, Francesco Miceli, il presidente dell’Ordine degli Avvocati, Paolo Giuggioli, e Paolo Brecciaroli, coordinatore del convegno. Nella prima parte della mattinata intervengono, in qualità di relatori: Valerio Onida, presidente emerito della corte costituzionale, sul tema delle norme della costituzione per il federalismo fiscale; Claudio Sacchetto, professore dell’Università degli Studi di Torino, sul tema dei principi ispiratori della proposta di legge delega; Francesco Miceli, direttore regionale delle Entrate, che approfondisce la partecipazione degli enti locali alle attività di accertamento e infine Paolo Brecciaroli, giudice tributario, che tratta il ruolo del giudice tributario nel giudizio riguardante il nuovo sistema fiscale. Nella seconda parte della mattinata intervengono Claudio Sacchetto sul tema dell’autonomia impositiva degli enti locali e il coordinamento con la finanza centrale; Mariacarla Giorgetti, dell’Università degli Studi di Bergamo, che approfondirà lo stato attuale della legislazione e infine Gianluigi Bizioli che propone un confronto con le esperienze federaliste di Spagna e Germania. Previsti in chiusura gli interventi istituzionali di Maurizio Leo, presidente della Commissione parlamentare di vigilanza sull’Anagrafe tributaria, e Antonio Misiani, segretario della Commissione bilancio della Camera dei Deputati. Presente per i saluti Giacomo Caliendo, Sottosegretario del Ministro di Giustizia. La partecipazione al convegno è gratuita e valida ai fini della formazione professionale continua dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili (5 crediti formativi) e degli Avvocati. E’ richiesta la prenotazione obbligatoria (per i Commercialisti collegandosi al sito www. Odcec. Mi. It; per gli Avvocati collegandosi al sito www. Ordineavvocatimilano. It; per gli esterni scrivendo all’indirizzo mail: dr. Lombardia. Comsvil@agenziaentrate. It). Ai partecipanti al convegno è riservato un biglietto per il concerto dell’Orchestra Assami (Associazione Amici del Conservatorio Onlus di Milano) che si terrà il 20 dicembre presso l’Abbazia di Morimondo (prenotazione obbligatoria: tel 02/73954831, fax 02/89073742, mail breccpao@virgilio. It) Il programma del convegno e ulteriori informazioni sono disponibili sul sito Internet dell´Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili www. Odcec. Mi. It e della Direzione Regionale dell’Agenzia delle Entrate della Lombardia all’indirizzo http://lombardia. Agenziaentrate. It .  
   
   
CRISI SICILIANA: A BREVE MISURE A SOSTEGNO DELLE IMPRESE IN LOMBARDIA TASSO DI CINQUE PUNTI INFERIORE CHE IN SICILIA  
 
 Catania, 15 dicembre 2008 – “Le banche stanno mettendo in crisi l’economia di una intera provincia”. Questo il messaggio consegnato il 13 dicembre al presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo, dal comitato che a Vittoria, in provincia di Ragusa, unisce quindici aziende che si occupavano della trasformazione agroalimentare. La stretta imposta all’economia locale delle banche ha già provocato il licenziamento di 1500 dipendenti. “Una stessa impresa – hanno denunciato i rappresentanti del comitato – ha aperto due conti correnti, uno in Sicilia e uno a Milano: in Lombardia ha ottenuto un tasso di cinque punti inferiore a quello praticato in provincia di Ragusa”. “Dinanzi a questa evidente disparità di trattamento – ha affermato, al termine dell’incontro, il presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo - rivolgiamo un appello al sistema bancario affinché sia più vicino alle imprese siciliane, aiutando allo stesso tempo la ripresa dell’economia ed il recupero dei posti di lavoro persi. Il governo regionale – ha proseguito Lombardo - è pronto a fare sino in fondo la propria parte. Abbiamo già avuto alcuni incontri con i sindacati, con i rappresentanti delle imprese e delle associazioni del mondo agricolo, con i quali abbiamo discusso una serie di misure di sostegno da adottare. Misure che saranno discusse nella prima riunione di giunta utile e che dovranno tradursi in leggi. Inoltre chiederemo al governo nazionale strumenti straordinari di vicinanza e supporto al mondo del lavoro, iniziando con la cassa integrazione straordinaria”. .  
   
   
FEDERALISMO: A ROMA L´INCONTRO DI BRESSO E DEORSOLA CON IL MINISTRO FITTO  
 
Torino, 15 dicembre 2008 - La presidente della Regione Piemonte, Mercedes Bresso, e l´assessore al Federalismo, Sergio Deorsola, hanno incontrato l’ 11 dicembre a Roma il Ministro per gli Affari regionali, Raffaele Fitto, per avviare il percorso di applicazione del federalismo differenziato, ai sensi dell’articolo 116 comma 3 della Costituzione e l´attribuzione delle maggiori competenze per quel che riguarda infrastrutture (proprietà delle reti di trasporto ferroviario relativamente alle ferrovie locali, con l´obiettivo di poter creare un vero sistema ferroviario regionale; completamento del trasferimento alla Regione delle strade Anas, visto che sono rimasti poco più di 500 km), università (non i principi generali come per l´istruzione, con consenso conferenza dei Rettori) e ricerca, beni paesaggistici e culturali, organizzazione sanitaria, previdenza complementare e integrativa limitatamente agli interventi relativi alle non autosufficienze. Queste erano le materie individuate dalla delibera votata a settembre dal Consiglio regionale e che ha ottenuto il consenso della conferenza delle autonomie locali. Quello di oggi era il primo incontro ufficiale sul tema a livello politico. Spiega la presidente Bresso: "Abbiamo illustrato la delibera votata dal Consiglio, i suoi contenuti e avviato il percorso che dovrebbe portare il Piemonte a ottenere le maggiori competenze, come previsto dalla Costituzione, su materie ritenute di particolare interesse per il nostro territorio e il proprio futuro. Abbiamo ricordato come anche Lombardia e Veneto abbiano già avviato questo percorso e abbiamo chiesto al Governo di avviare la trattative con le Regioni per arrivare all´intesa. Il Ministro ci ha spiegato che avvierà prima il confronto interno con il Governo e i ministri competenti per le materie interessate, per arrivare poi a un incontro tra le tre Regioni o individualmente Regione per Regione e i ministri al fine di valutare le proposte e concludere l´iter. Si tratta di un passaggio fondamentale e particolarmente significativo". .  
   
   
MONITORAGGIO 2008 DEI SERVIZI MARCHIGIANI PER L´IMPIEGO: MENO BUROCRAZIA, PIU´ SERVIZI. 1 CITTADINO SU 5 HA TROVATO LAVORO ATTRAVERSO I CENTRI.  
 
Ancona, 15 Dicembre 2008 - Un cittadino su 5 dichiara di aver trovato lavoro tramite i Centri per l´Impiego, Orientamento e Formazione delle Marche (Ciof) e diminuisce il tempo dedicato dagli operatori agli adempimenti amministrativi (43,8%), avvicinandosi cosi` all´obiettivo del 40% fissato dalla pianificazione regionale. In aumento gli utenti che nel 2007 hanno usufruito del servizio di Consulenza orientativa al lavoro: dai 2. 556 del 2006 ai 2. 913 del 2007. Sono alcuni dei dati piu` significativi registrati dal monitoraggio dei Servizi per l´Impiego (Spi) 2008 e presentati oggi nel corso di un seminario in Regione. Emerge un quadro sostanzialmente positivo ´ ha sottolineato l´assessore regionale al Lavoro, Ugo Ascoli- frutto dell´impegno della Regione, delle Province ed in particolare dei Centri, che ha consentito di arrivare ad un buon livello di efficacia ed efficienza dei servizi all´impiego marchigiani. Il monitoraggio 2008 ha interessato non solo l´attivita` dei Ciof dal punto di vista dell´analisi delle risorse, dei servizi e dei risultati conseguiti dalla rete regionale dei Ciof, ma anche l´analisi di alcuni target specifici: cittadini, imprese e lavoratori avviati nel 2008. L´attivita` di monitoraggio dei Ciof regionali e` giunta alla quinta edizione ´ ha ricordato il dirigente regionale, Fabio Montanini illustrando i dati - e si prefigura come un cantiere di lavoro con grandi progressi, ma anche con margini di miglioramento ancora sensibili, nonostante i buoni risultati ottenuti siano ormai visibili sotto molteplici punti di vista. Tra gli altri dati interessanti rilevati nel monitoraggio, anche quello relativo al Colloquio di Orientamento che viene effettuato nella totalita` dei Ciof e e l´aumento del numero dei patti di servizio stipulati. Un servizio specialistico come il Bilancio di Competenze risulta attivato in dieci Ciof ed in cinque (tre lo scorso anno) e` a regime. Acquistano maggiore peso le politiche per l´inserimento lavorativo, specialmente di soggetti svantaggiati; crescono sensibilmente anche i servizi costruiti e progettati per le imprese, ´ anche se la gamma delle prestazioni dovra` ancora arricchirsi e migliorarsi- come ha sottolineato Ugo Ascoli - ´, cosi` come la funzionalita` e l´utilizzo delle banche dati di tipo informatico e l´efficienza della rete che collega i Centri con le utenze. Sono aumentate le figure professionali richieste dalle aziende (da 7. 616 del 2006 a 8. 591 del 2007) con una percentuale di segnalazioni andate a buon fine pari al 39% (nel 2006 era il 45,9%). Quasi tutti Ciof offrono un servizio di sostegno alla creazione d´impresa anche se in diminuzione, rispetto al 2006 gli utenti che ne hanno usufruito (da 1. 683 a 1. 368). Diminuiscono invece (quasi la meta` rispetto al 2006), le iniziative formative progettate dai Ciof marchigiani nel corso del 2007: da 305 a 165 Di queste, il 35% ha interessato principalmente gli apprendisti mentre, il 20% i soggetti disoccupati ed il 12% quelli in orientamento. Anche quest´anno (e` il quarto anno consecutivo) si registra una diminuzione del personale in servizio presso i Ciof regionali: al 31 dicembre 2007, presso i 13 Ciof delle Marche prestavano servizio 475 operatori, fra dipendenti, collaboratori:27 persone in meno rispetto allo scorso anno. Alto anche il livello di soddisfazione dei cittadini che si conferma diffusamente positivo, con giudizi quasi tutti in miglioramento rispetto al 2007. Riguardo alle imprese che hanno usufruito nel corso del 2007 dei servizi di ricerca del personale erogati dai Ciof, la conoscenza e l´utilizzo dei servizi registra una notevole concentrazione della fruizione attorno ai servizi di ricerca del personale, con il 94,4% delle imprese; segue a notevole distanza, il servizio di preselezione (11,3%). In crescita anche la percentuale di imprese che assumono personale segnalato dai Centri: dal 38. 5% del 2003 al 78,5% del 2008. Per quanto riguarda gli avviati, l´analisi delle azioni di ricerca intraprese per trovare lavoro vede al primo posto l´iniziativa personale con l´invio di domande di assunzione ai datori di lavoro (26,4%) e la visita personale ai datori di lavoro (30,7%). Al secondo posto, l´aiuto di amici e parenti (50,4%), al terzo le inserzioni su giornali o su Internet (19,2%) e, infine, al quarto il ricorso al Ciof (16,6%). Il servizio maggiormente utilizzato dai lavoratori avviati nel 2007 e` quello dei ´colloqui di informazione, accoglienza, inserimento in banca-dati´ (23%). .  
   
   
BOLZANO: TRATTATIVA PER IL FINANZIAMENTO 2009 AI COMUNI  
 
Bolzano, 15 dicembre 2008 - Circa 500 milioni € saranno destinati dalla Provincia al finanziamento dei Comuni nel 2009: questa la base su cui si sviluppa la trattativa intavolata il 12 dicembre a Bolzano dal presidente della Provincia Luis Durnwalder e dai funzionari provinciali con i vertici del Consorzio dei Comuni. Tra le priorità, le misure per rispettare il patto di stabilità e per contenere l´indebitamento delle municipalità. Il patto di stabilità, a cui sono tenuti tutti i Comuni al di sopra dei 5mila abitanti, prevede una riduzione delle spese complessive del 2009 dello 0,6% rispetto al 2008. Il rapporto tra saldo finanziario e spese deve quindi essere migliorato anche se, rispetto ai Comuni di altre Regioni, la situazione in Alto Adige prevede un risparmio più contenuto. Complessivamente i Comuni devono contribuire con risparmi pari a 1. 650 milioni €. Nella trattativa avviata a Palazzo Widmann si è partiti da una base di finanziamento di circa 500 milioni € che la Provincia intende destinare nel 2009 ai Comuni, suddivisi in varie voci della finanza locale. Un punto importante riguarda la strategia migliore per contenere l´indebitamento: i mezzi necessari per l´ammortamento dei mutui dei Comuni saranno coperti in buona parte, con 75 milioni €, dalla Provincia. Il debito residuo sarà a carico dei Comuni, "sostenuti dal fondo specifico anti-indebitamento che la Provincia ha varato con la passata legge finanziaria", sottolinea Durnwalder. Questo fondo di rotazione di 100 milioni € viene alimentato in parti uguali da mezzi finanziari attinti dal comparto finanza locale e in parte della Provincia. "Risorse che contribuiranno a tenere l´indebitamento sotto controllo e di cui beneficeranno l´edilizia scolastica con 40 milioni, le scuole per l´infanzia con 15 milioni, le strutture per anziani e le infrastrutture idriche con 30 milioni, più 15 milioni € per altri progetti di opere pubbliche", spiega Durnwalder. A Palazzo Widmann si è trovato un accordo anche sulle somme necessarie nel 2009 per lo sviluppo della rete ciclabile sovracomunale. La Provincia si assume il 60% dei costi e mette a disposizione 6 milioni €, altri 4 arrivano dalla finanza locale. A questa somma si aggiungono 700 € al km per la manutenzione delle piste ciclabili, affidata alle Comunità comprensoriali. Nello schema sui finanziamenti per il 2009 delineato oggi la Provincia conferma anche 3,6 milioni € di contributo al Consorzio dei Comuni, 308mila € ai Comuni ladini per i maggiori costi legati al trilinguismo e 200mila € di contributi sugli interessi. Lo schema di intesa viene ora esaminato dai Comuni prima di giungere alla firma tra le parti. .  
   
   
MILANO: CREDITO AL CONSUMO, UNA GUIDA PER AFFRONTARE CRISI PRESENTATO SPORTELLO E NUMERO VERDE  
 
Milano, 15 dicembre 2008 - Uno "sportello" per educare ad un corretto accesso al credito al consumo; una "guida" per orientarsi nel mondo del credito e un "numero verde" sono alcune delle iniziative previste dal "Programma di lavoro per lo sviluppo del credito responsabile in Lombardia. Biennio 2009/2010" che gli assessori regionali al Commercio, Fiere e Mercati, Franco Nicoli Cristiani, e alla Famiglia e Solidarietà sociale, Giulio Boscagli, hanno sottoscritto lì 11 dicembre con Gisella Introzzi dell´Unioncamere Lombardia, Donata Monti dell´Abi (Associazione Bancaria Italiana) e Valentino Gibelli dell´Assofin (Associazione italiana del credito al consumo e immobiliare). L´obiettivo è tutelare ed educare i cittadini che accedono al credito al consumo, consolidando il rapporto di fiducia tra i consumatori e il sistema finanziario. Tutto ciò in un momento nel quale la consistenza del credito al consumo, in Italia, pur mantenendo proporzioni largamente inferiori ai principali paesi europei, risulta essere, a giugno 2008, di 101 miliardi di euro, più del 6% del Pil, con una crescita media annua, nell´ultimo biennio, del 12,8% e del 13,3% in Lombardia. "Il credito - precisa l´assessore Nicoli Cristiani - rappresenta uno strumento importante, ma l´eccessivo indebitamento può provocare danni seri per le famiglie e per l´intero tessuto sociale. È, quindi, importante riunire tutti i soggetti interessati per individuare insieme le azioni da realizzare a vantaggio dei cittadini e delle famiglie. Confidiamo di riuscire a formulare proposte di semplificazione che rendano più facile il rapporto tra cittadini e sistema creditizio, migliorando l´educazione finanziaria dei consumatori" La "guida sul credito al consumo", condivisa tra le parti che hanno firmato l´accordo, sarà pubblicata sul Portale della Regione Lombardia e sui siti delle banche lombarde e sarà distribuita nelle banche e nei punti vendita della grande distribuzione. Lo "sportello" sarà invece aperto presso le Camere di commercio. L´accordo prevede l´adozione anche di altre misure sia per coloro che accedono al credito che per quelli che lo concedono. Sarà, ad esempio, sperimentato un "modello di informazione semplificata", che renderà il sottoscrittore consapevole, all´atto del contratto, delle condizioni a cui si sottopone. A supporto delle famiglie e delle imprese verranno sviluppati "indicatori di rischio di sovraindebitamento", che informeranno quando ci si starà approssimando a situazioni critiche di esposizione al debito; sul sito di Regione Lombardia sarà pubblicato, infine uno strumento per il calcolo della rata mensile del debito. Verranno inoltre individuate iniziative di formazione, informazione e comunicazione rivolte alle associazioni dei consumatori, agli operatori del credito e agli operatori commerciali. Gli allievi delle scuole medie superiori e della formazione professionale sperimenteranno "moduli di educazione finanziaria" realizzati in collaborazione con il sistema creditizio. "L´accordo sottoscritto - ha precisato l´assessore Boscagli - punta a sostenere le persone e le famiglie che hanno bisogno di essere educate ed informate per reggere al meglio l´attuale situazione finanziaria. Mi preme però sottolineare come la crisi attuale metta in discussione un modello di crescita e di consumo che si sta sgretolando sotto i nostri occhi. Il progetto di una vita di una famiglia implica scelte di lungo termine. Bisogna tornare al modello, che è stato tra l´altro il nostro per tanto tempo, dell´investimento a lungo termine, legato a una prospettiva di vita solida e di ampio respiro". .  
   
   
IN PUGLIA DECOLLANO 7 NUOVI DISTRETTI PRODUTTIVI: EDILIA NAUTICA MODA LOGISTICA LAPIDEO ENERGIE RINNOVAGIBILI AMBIENTE E RIUTILIZZO  
 
Bari, 15 dicembre 2008 11 Dicembre 2008 - Decollano in Puglia sette nuovi Distretti produttivi e con questi 1146 imprese si candidano a sperimentare insieme con associazioni, sindacati, università, centri di ricerca ed enti, le opportunità di una nuova economia, all’insegna dell’innovazione e dell’aumento della competitività. Si tratta del “Distretto Produttivo dell’Edilizia Sostenibile Pugliese (che conta 133 imprese), del “Distretto Produttivo della Nautica da Diporto in Puglia” (70 imprese), del “Distretto Produttivo della Filiera Moda Puglia” (230 imprese), del “Distretto Logistico Pugliese” (111 imprese), del “Distretto Produttivo Lapideo Pugliese” (201 imprese), del “Distretto Produttivo Pugliese delle Energie Rinnovabili e dell’Efficienza energetica ‘La Nuova Energia’” (263 imprese), del “Distretto Produttivo dell’Ambiente e del Riutilizzo” (138 imprese). Sono stati riconosciuti dalla Giunta regionale il 10 dicembre 2008 dopo un lavoro complesso condotto dall’Assessorato allo Sviluppo economico che ha portato ad accorpare tredici progetti diversi in soli sette distretti. Un atto amministrativo di razionalizzazione necessario perché in molti casi le proposte erano analoghe. È avvenuto per la moda, la logistica, il lapideo, l’energia e l’ambiente, ciascuno con due progetti simili, addirittura tre nel caso dell’energia. Una fusione indispensabile per lo spirito stesso della legge sui distretti. Il distretto produttivo è infatti una rete di imprese legate tra loro per comparti produttivi o per filiere, che svolgono quindi attività collegate, anche se in territori non confinanti tra loro, ma con il coinvolgimento delle istituzioni che operano in quei territori. Per i sette neo-riconosciuti distretti produttivi inizia una nuova storia economica ricca di possibilità ancora inesplorate. “Le potenzialità di un distretto – spiega il Vice Presidente e Assessore allo Sviluppo economico Sandro Frisullo – derivano dal fatto che in un unico sistema integrato si coniugano produzione, ricerca, innovazione e formazione degli operatori, finalizzate ad incrementare la competitività e a conquistare fette di mercato e quote di export, presentando proposte innovative. Una situazione già concreta con il “Distretto produttivo aerospaziale pugliese” che sta raccogliendo consensi in tutta Europa. Speriamo di poter replicare presto questo successo anche con gli altri distretti. Per la Puglia un primo traguardo è già raggiunto: i settori più strategici della nostra economia oggi sono già Distretti produttivi”. I primi due Distretti della Puglia sono stati riconosciuti a luglio. Si trattava del “Distretto Produttivo del Legno e Arredo” e del “Distretto produttivo aerospaziale pugliese”. Con gli ultimi riconoscimenti sale a nove il numero dei Distretti industriali pugliesi. Le proposte presentate entro febbraio 2008 all’Assessorato allo Sviluppo economico erano in tutto 59. Il Distretto Produttivo dell’Edilizia Sostenibile Pugliese Il “Distretto produttivo dell’Edilizia sostenibile pugliese” conta 133 imprese, più associazioni, sindacati, università e centri di ricerca. Ha un ambito geografico regionale e nasce dalla necessità di dare una risposta strutturata ai bisogni di qualità dell’abitare che provengono dal territorio. Il comparto edilizio è infatti uno dei settori dell’economia a maggior impatto ambientale, sia per l’assorbimento di elevata quantità di energia prodotta che per la produzione di agenti inquinanti e di rifiuti. Si definisce sostenibile la costruzione di un edificio o di un’infrastruttura conformi al principio del rispetto dell’ambiente in cui sono inseriti e che tendano ad un maggior livello di comfort per le persone che lo utilizzano. Perché ciò avvenga occorre ridurre il consumo delle risorse, contenere la produzione di emissioni, garantire il benessere, la salute ed il comfort degli utilizzatori, tutelare l’identità storica e culturale delle aree urbane, utilizzare materiali naturali con particolare riguardo a quelli di provenienza locale, progettare edifici a basso impatto ambientale. Per questo, lo scopo del distretto appena riconosciuto è “realizzare edifici in edilizia sostenibile e rendere riconoscibile al mercato la qualità ed il comfort dell’ambiente costruito”. Un obiettivo che si intende perseguire attraverso programmi di ricerca e trasferimento tecnologico, progetti di integrazione ed innovazione delle filiere, progetti di sviluppo, realizzazione di un sistema interno di linee guida, e di metodologie di controllo del processo, formazione del personale, programmi di ricerca, infine un piano strategico di promozione e sensibilizzazione dei cittadini. Obiettivi tanto più importanti se si considera il ruolo determinante rivestito dal settore dell’edilizia nell’economia pugliese. Dati economici del settore edilizia Nella nostra regione, nel 2007, il contributo dell’industria delle costruzioni al Pil, secondo l’elaborazione dell’Ance (Associazione nazionale costruttori edili) su dati Istat, è pari al 10,40%. In particolare le ristrutturazioni con interventi di sostenibilità ambientale, in Puglia, hanno avuto nel 2007 un incremento del 22,7% rispetto all’anno precedente, valore che ha una particolare rilevanza se si considera che dal 2003 al 2006 il tasso di variazione è stato sempre negativo, raggiungendo il -9,4 nel 2004. Numeri record anche nel 2008. In particolare, secondo l’ultimo studio elaborato dall’Istat, nel secondo trimestre dell’anno gli occupati in edilizia sono 137mila, un numero cresciuto in Puglia del 19% rispetto allo stesso trimestre del 2007, contro una media del +1,3% per il Sud e del -0,4% per l’Italia. Inoltre le stesse aziende che hanno aderito al distretto hanno avuto un fatturato pari a 405 milioni nel 2006 e 432 milioni nel 2007 con un numero di addetti superiore alle 5. 400 unità. Secondo la Commissione Europea il settore edilizio può realizzare da oggi al 2020 un risparmio di energia nel comparto residenziale pari al 27% e in quello commerciale-terziario del 30%. Scheda Il Distretto Produttivo della Nautica da Diporto in Puglia Il Distretto vede tra i soggetti promotori 70 imprese, alle quali si aggiungono associazioni, sindacati, università, centri di ricerca ed enti, ed ha un ambito geografico regionale. Il settore della nautica da diporto si caratterizza per la sua estensione territoriale vasta, pur se maggiormente concentrata a Brindisi, Taranto e Bari. Lo sviluppo del comparto costituisce un fattore strategico nelle politiche di promozione turistica della Regione, in particolare per lo sviluppo del diportismo e della portualità turistica. La Puglia, infatti, con i suoi 800 chilometri di costa è una delle regioni italiane che più di altre dovrebbe ancorare le sue strategie di sviluppo alle attività connesse con la presenza del mare. Qui la nautica fa registrare alcune situazioni contraddittorie: da un lato il settore sembra attivo nei tassi di crescita della produzione del fatturato e del numero degli addetti, con una forte propensione all’esportazione sostenuta da diversi punti di eccellenza, dall’altro la precarietà degli spazi in cui le imprese operano, le ridotte dimensioni delle aziende rendono difficoltosa la loro partecipazione con ruolo di partner nei rapporti con i grandi soggetti del settore. Infine la mancanza di sinergie tra il turismo nautico e le imprese rendono oggi abbastanza difficoltosa la situazione. Le aziende infatti non riescono a tenere testa alla crescita della domanda e soprattutto non riescono ad avere un punto di riferimento territoriale per la programmazione dei servizi e delle attività. In questo scenario il Distretto della nautica pugliese si propone di operare lungo tre linee di azione fondamentali: il rafforzamento delle imprese, il consolidamento del contesto territoriale, l’integrazione nel contesto globale. Tanti i progetti che il Distretto intende realizzare, tra questi, l’individuazione di nuove aree per la nautica nel porto di Brindisi, la progettazione di un’imbarcazione innovativa ed ecocompatibile, la realizzazione del portale del distretto, l’organizzazione di un salone della nautica tutto pugliese, persino un corso di laurea in ingegneria e design nautico. Dati economici del settore nautico Il settore nautico in Italia è caratterizzato da un trend positivo. Secondo uno studio pubblicato dall’Ucina (l´Unione nazionale dei Cantieri e delle Industrie nautiche e Affini), nel 2006 il settore della nautica italiano ha sviluppato complessivamente un fatturato pari ad € 5. 262. 940. 000, il 15,2% in più rispetto all’anno precedente, confermando la leadership della nautica italiana in Europa e nel mondo. All’interno di questo scenario la Puglia ricopre attualmente un ruolo secondario. Infatti il settore della nautica pugliese occupa solo il 12° posto tra le regioni italiane per quanto riguarda il numero di aziende operanti sul territorio (2% del totale) ed il 10° posto per il numero di addetti (2,7% del totale). Un ruolo importante della nautica pugliese è svolto nel comparto dei motori (è al 4° posto per la numerosità delle imprese e al 2° posto per gli addetti), mentre risultano essere ancora poco sviluppati il comparto degli accessori e della cantieristica. Tuttavia sebbene i dati non collochino il settore della nautica pugliese fra quelli più importanti all’interno del contesto nazionale, è necessario rilevare che nel nostro territorio sono attualmente presenti circa 200 imprese che registrano buone performance e nel loro insieme ricoprono un ruolo importante per l’economia regionale. Scheda Il Distretto Produttivo della Filiera Moda Puglia Il Distretto, nato dalla fusione di due proposte riguardanti lo stesso settore (il “Distretto produttivo Moda Puglia” e il “Distretto produttivo pugliese della moda”) conta 230 imprese a cui si aggiungono associazioni, sindacati, università, centri di ricerca ed enti. L’ambito geografico è regionale. Il Distretto individua i suoi principali obiettivi nel valorizzare e mettere a sistema i comparti del settore moda, nell’innalzare la qualità della relazione fornitore-cliente in termini di valorizzazione e trasferimento delle specifiche competenze in modo da incentivare la diffusione di modelli di filiera in cui più aziende operino in forma aggregata su ipotesi progettuali condivise, promuovere una rete tra i poli produttivi della moda e servizi di competitività regionale, sostenere gli investimenti innovativi delle imprese finalizzati alla loro internazionalizzazione e alla formazione degli operatori. Il settore della produzione di capi d’abbigliamento fa parte della tradizione economica pugliese. Si caratterizza per la sua estensione territoriale, per i grandi volumi di produzione e per una discreta capacità mostrata negli ultimi anni di posizionarsi su livelli di alta qualità. Il settore ha davanti a sé più di una sfida: il miglioramento dei prodotti, l’introduzione dell’innovazione nei processi di produzione, di distribuzione e di vendita, il miglioramento dell’export. Gli indirizzi di politica di sviluppo regionale vogliono accompagnare questa trasformazione, anche allo scopo di contrastare il ridimensionamento quantitativo del settore registrato negli ultimi anni, a causa della sua esposizione alla concorrenza internazionale da parte dei paesi emergenti. Dati economici del settore moda L’industria italiana del tessile/abbigliamento detiene la leadership mondiale del settore. Si tratta di un comparto vitale ed innovativo. Proprio la capacità di innovare è il suo principale e più durevole vantaggio competitivo. Coinvolge 62mila aziende, impiega 525mila addetti e contribuisce al valore aggiunto del settore manifatturiero nazionale nella misura del 7,5%. L’industria italiana del tessile/abbigliamento è fortemente orientata all’esportazione: oltre il 60% del fatturato globale, infatti, viene realizzato sui mercati esteri. Anche in Puglia il settore moda costituisce una realtà di rilievo nello scenario economico soprattutto per l’ampiezza del tessuto produttivo. Sono infatti circa 6000 le imprese attive sul territorio regionale (elaborazione su dati Infoimprese 2007) e rappresentano il 10% del totale nazionale delle imprese attive nel tessile-abbigliamento. Di queste, il 68% si dedica alla confezioni di articoli di vestiario per uomo, donna e bambino. Nell’ultimo quinquennio emerge una netta contrazione nel numero delle imprese, che dal 2003 al 2007 si sono ridotte del 14%. Il decremento è riscontrabile soprattutto nel comparto delle confezioni. Scheda Il Distretto Logistico Pugliese Il neo-riconosciuto distretto fonde in un’unica proposta due progetti simili, il Distretto della Logistica della Regione Puglia” e il “Distretto produttivo della logistica integrata”. Riunisce 111 imprese più associazioni, sindacati, università, centri di ricerca ed enti. L’ambito geografico riguarda il Nord Barese e Taranto. Il settore della logistica è di grande interesse per la Puglia perché si caratterizza per la sua estensione e per la rilevanza strategica in considerazione della vocazione territoriale della regione a fungere da piastra di scambio nei flussi internazionali delle merci. Il settore si va misurando con la necessità di innovare i processi produttivi. Gli indirizzi di politica di sviluppo regionale intendono accompagnare questa trasformazione e allo stesso tempo migliorare le infrastrutture nel territorio pugliese. Il Distretto logistico si pone tre macro-obiettivi: la competitività, l’innovazione, l’internazionalizzazione. In particolare vuole creare le condizioni che possano garantire il rafforzamento delle imprese sul mercato locale e globale attraverso la valorizzazione delle sinergie tra gli attori dello sviluppo, privati e pubblici; realizzare un portale informativo e di servizio che consenta alle aziende del distretto l’incontro tra la domanda e l’offerta di prodotti e servizi; certificare l’adesione a standard e schemi internazionali per il miglioramento del profilo ambientale e sociale, realizzare infrastrutture logistiche, tecnologiche e produttive di supporto allo sviluppo del distretto; formare personale tecnico specializzato, Dati economici del settore della logistica Il valore aggiunto del settore classificato dall’Istat come “Trasporti, magazzinaggi e comunicazione” regionale è pari ad € 3. 248. 371 e concorre per il 9% al conseguimento del valore aggiunto totale regionale. Il settore occupa in tutta la Puglia 19. 638 persone. I traffici commerciali sul territorio regionale sono cresciuti per soddisfare sia la domanda di materie prime e semi-lavorato per l’industria, sia la domanda di prodotti di consumo competitivi in termini di costo. Nei prossimi anni i traffici marittimi dall’Asia verso l’Europa aumenteranno ad un tasso medio di circa il 10%, specialmente dopo il 2010. In tale scenario la modalità di trasporto è quella marittima contaneirizzata: il distretto guarda a queste tendenze in aumento per creare valore aggiunto sul territorio locale. Scheda Il Distretto Produttivo Lapideo Pugliese Il Distretto riunisce due proposte: il “Distretto produttivo della Pietra, del Lapideo e del Marmo Pugliese” e il “Distretto Produttivo Lapideo Pugliese”. Le imprese coinvolte sono in tutto 201 alle quali si aggiungono associazioni, sindacati, università, centri di ricerca, ed enti. L’ambito geografico del nuovo distretto è regionale. Il lapideo è un settore tradizionale dell’economia pugliese, caratterizzato da una notevole estensione territoriale e da grandi volumi di produzione di materia prima di alta qualità. Questo comparto deve concentrarsi sul miglioramento delle tecniche di lavorazione del prodotto grezzo per destinarlo con un maggior valore aggiunto all’export anche internazionale. La Regione Puglia intende accompagnare un simile sforzo anche per ridurre l’eccessiva concentrazione del sistema produttivo nell’estrazione, i cui volumi non possono essere garantiti a lungo, almeno non nelle dimensioni attuali. Il Distretto Produttivo Lapideo Pugliese individua i suoi principali obiettivi nel realizzare un accordo consensuale tra le istituzioni pubbliche e gli altri soggetti coinvolti nel distretto per mettere mano ad un puntuale programma di iniziative; nell’incoraggiare i processi di crescita dimensionale; nell’accrescere la competitività e la capacità innovativa delle imprese su mercati nazionali ed internazionali. In particolare il distretto intende concentrarsi sulla promozione del settore, sull’innovazione del ciclo produttivo e del prodotto, sulla riduzione degli impatti ambientali durante e dopo la coltivazione di cava e sul riutilizzo di quelle aree, sullo studio e redazione di Piani di Bacino, sulla formazione degli operatori, sullo sviluppo di prodotti a marchio certificato. Tra i progetti più significativi che il distretto intende realizzare, non si può non menzionare la creazione del Museo della Pietra, di un centro di ricerca e di un database dei materiali estratti e lavorati in Puglia. Dati economici del settore del lapideo La Puglia è la seconda regione in Italia, dopo la Toscana, per quantità di materiali estratti: 1,5 milioni di tonnellate. L’attività estrattiva in Puglia non è distribuita sul territorio in maniera omogenea, ma si localizza in corrispondenza di alcuni poli contraddistinti da un’alta concentrazione di cave specializzate in coltivazioni differenziate per ogni provincia. A nord si trova il polo foggiano che ruota essenzialmente intorno al bacino di Apricena, al centro il polo barese che vede Trani come centro più importante, al sud il polo salentino con Cursi, Maglie e Melpignano. In totale nel settore lapideo in Puglia sono presenti oltre 1. 200 imprese. Di queste poco più di 260 (circa il 21%) sono dedite all’attività estrattiva e di lavorazione in cava, mentre circa 1000 (il 79%) sono impegnate in attività di taglio, modellatura e finitura, anche artistica, del marmo. L’analisi dei dati relativi agli scambi commerciali dell’Italia, sviluppati nel corso del 2007 evidenziano l’aumento delle esportazioni di materiale grezzo (blocchi), che si attesta sui 246 milioni di euro (+4,3), rispetto al 2006, a fronte di un decremento del 5,5% delle importazioni. Analogamente a quanto riscontrato a livello nazionale, anche la Puglia nel 2007 ha registrato una buona crescita delle esportazioni di pietre da taglio rispetto al 2006 segnando un + 4,86%. Scheda Il Distretto Produttivo Pugliese delle Energie Rinnovabili e dell’Efficienza energetica “La Nuova Energia” Questo distretto rappresenta la fusione di tre proposte sovrapponibili e complementari: “La Nuova Energia”, il “Distretto Produttivo Pugliese dell’Energia Rinnovabile e dell’Efficienza Energetica”, il “Distretto Produttivo Agro-energetico Appulo-lucano”. Il nuovo distretto si avvale della presenza di 263 imprese, oltre ad associazioni, sindacati, università, centri di ricerca ed enti. Il suo ambito territoriale è regionale mentre gli obiettivi principali consistono nel supportare le piccole e medie imprese all’utilizzo di energia pulita e ad attuare sistemi per rendere maggiormente efficienti i processi produttivi con riduzione di emissioni in atmosfera. Tra le finalità più rilevanti anche la realizzazione di programmi di ricerca e trasferimento tecnologico e progetti per innovare e sviluppare le filiere nel settore delle energie rinnovabili, iniziative di informazione e scambio di esperienze e buone pratiche con sistemi imprenditoriali già specializzati a livello nazionale, europeo e internazionale, la creazione di condizioni di crescita delle imprese e della loro competitività, gli investimenti nel settore delle fonti rinnovabili. Inoltre il distretto si pone l’obiettivo di implementare il mix energetico per evitare la dipendenza da fonti fossili, promuovere l’attività legislativa verso un federalismo energetico ed una facilitazione amministrativa nell’utilizzo delle fonti rinnovabili. In Puglia il settore della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili costituisce uno dei comparti produttivi a maggiore sviluppo. Si caratterizza per la sua estensione e per la rilevanza strategica nelle scelte politiche regionali. Oggi questo settore deve essere capace di sviluppare le filiere produttive piuttosto che limitarsi alla semplice installazione degli impianti di produzione di energia. Le politiche regionali intendono accompagnare questo sviluppo e riposizionamento. Dati economici del settore delle energie rinnovabili La Puglia produce da tutte le fonti energetiche l’88,8% di energia in più rispetto al suo consumo. Nelle rinnovabili ha una posizione leader: genera il 25% dell’energia eolica nazionale, posizionandosi prima in Italia per la produzione da questa fonte energetica (a fine anno si raggiungeranno i 1000 megawatt). Inoltre produce il 10% dell’energia elettrica nazionale da fotovoltaico, collocandosi al terzo posto in Italia (a settembre 2008 sono stati raggiunti i 19,16 megawatt) ed è quarta per le biomasse perché produce il 7% circa di energia da questa fonte rinnovabile sul totale del Paese. Forte dinamismo, ampie e variegate opportunità produttive, la presenza articolata di operatori a monte e a valle della filiera produttiva, una chiara strategia di intervento a favore della diffusione delle fonti rinnovabili da parte del governo regionale rendono il settore dell’energia pugliese uno fra i più vitali ed economicamente attrattivi in Italia. La Puglia ha aderito agli orientamenti nazionali ed europei sulla riduzione delle emissioni inquinanti approvando nel 2007 il Piano energetico ambientale regionale (Pear). Obiettivo fissato dal Pear per il 2016 è di dimezzare il trend di crescita dei consumi energetici regionali e di aumentare l’utilizzo delle energie rinnovabili sul totale della produzione elettrica. Per facilitare gli insediamenti produttivi e dar corso alla pianificazione progettata, la Regione ha inoltre regolamentato alcuni dei settori di produzione energetica da fonti rinnovabili, come l’eolico e le biomasse, o settori strettamente correlati, quali l’edilizia sostenibile e ha ridisegnato alcune procedure burocratiche, rendendo più snello l’iter amministrativo e più semplice la realizzazione di interventi in questo campo. Scheda Il Distretto Produttivo dell’Ambiente e del Riutilizzo Il neo-costituito Distretto riunisce in un unico progetto due proposte dal contenuto affine: il “Distretto Produttivo Pugliese dell’Ambiente (Dipam)” e il “Distretto Produttivo del Riutilizzo”. Costituito da 138 imprese, più varie associazioni, sindacati, università, centri di ricerca ed enti, ha un ambito territoriale regionale e si pone come principali obiettivi mettere in connessione la pluralità dei soggetti che a vario titolo si occupano professionalmente di tutela dell’ambiente; realizzare una rete di servizi ambientali a supporto del mondo produttivo pugliese; creare un’agenzia di sviluppo che supporti le aziende appartenenti al distretto. E non solo, scopo del distretto è anche realizzare servizi ambientali per le aree industriali e i porti pugliesi nel campo della gestione dei rifiuti, delle acque reflue e del monitoraggio ambientale; incentivare la ricerca industriale, accrescere la produzione di brevetti, creare una filiera specializzata nel campo della bonifica e riqualificazione di aree contaminate e del riutilizzo dei rifiuti, valorizzare e dare un senso al circuito della raccolta differenziata, dare origine ad importanti opportunità occupazionali per coloro che potranno operare nel settore del riutilizzo, incrementare le aliquote di riutilizzo dei rifiuti creando nuovi mercati e rafforzando quelli esistenti. Il settore ambientale e del riutilizzo è di grande rilevanza strategica per le politiche regionali. In materia di politiche di gestione dei rifiuti appare particolarmente importante il confronto e la elaborazione di strategie coerenti tra le produzioni tradizionali di smaltimento dei rifiuti e quelle più mirate a valorizzare il riutilizzo dei rifiuti differenziati. Il settore si va misurando pertanto con la necessità di integrarsi in un quadro coerente con le politiche pubbliche di settore. Dati economici del settore dell’ambiente e del riutilizzo Il livello medio della raccolta differenziata in Puglia, in base ai dati forniti dall’Ufficio del Commissario Delegato all’emergenza ambientale, si attestava nel 2005 sul 9,3% (152. 107,2 t), subisce lievi incrementi negli anni successivi e rimane quasi invariato nel 2006 (9,2%, per un ammontare raccolto in differenziata di 171. 618,1 t) mentre nel 2007 passa al 10,88 con 194. 099 t. Chiara e purtroppo ancora attuale appare la difficoltà della regione nel rispettare i target imposti dalla normativa (35% di raccolta differenziata entro il 2006, almeno il 45% entro il 2008). Un significativo incremento di tali percentuali può verificarsi solo in presenza di una filiera organizzata del riutilizzo: obiettivo tra i principali di questo Distretto produttivo. Sul territorio regionale operano diverse imprese nel campo ambientale, soprattutto nelle province di Bari e Lecce ed in particolare nelle attività di raccolta/trasporto di rifiuti e depurazione delle acque reflue. La maggior parte delle imprese pugliesi ha un fatturato tra 1 e 1,5 milioni di euro, mentre addirittura 6 aziende hanno fatturati tra i 25 e i 50 milioni di euro. Questi dati mostrano la forza produttiva del settore in Puglia e le sue enormi potenzialità. .  
   
   
PRENDE CORPO IL PIANO PROGRAMMA DEI DATI TERRITORIALI DELLA CALABRIA  
 
Reggio Calabria, 15 dicembre 2008 - Un importante passo in avanti è stato compiuto con l’approvazione nell’ultima riunione della Giunta Regionale, su proposta dell’assessore all’Urbanistica e Governo del Territorio Michelangelo Tripodi, della delibera riguardante il “Piano programma per la realizzazione della infrastruttura dei dati territoriali della Calabria (Idt-calabria)”. Viene concretizzata, in tal modo, una infrastruttura immateriale a servizio della pubblica amministrazione e dei cittadini che consente di fruire in rete il vasto ed articolato patrimonio di informazioni territoriali della Regione Calabria e di erogare servizi applicativi per il governo del territorio. L’assessorato all’Urbanistica e Governo del Territorio implementa, con il Piano programma dell’Idt-calabria, una infrastruttura di dati territoriali in grado di assicurare la raccolta, l’elaborazione e l’accesso alle informazioni territoriali e cartografiche, la creazione di servizi per l’interscambio nell’ambito della pubblica amministrazione regionale, nazionale e comunitaria nonché il coordinamento delle strutture regionali. Come ricorda l’assessore Tripodi, il dipartimento è altresì impegnato nella formazione degli strumenti fondamentali della Pianificazione urbanistica regionale come il Qtr, nella realizzazione del Progetto “Paesaggio & Identità” e degli Osservatori del paesaggio, nella formulazione di Piani volti alla tutela dei beni culturali e ambientali, nella gestione di attività di pianificazione relative al demanio marittimo, nella gestione di attività e progetti relativi ai sistemi di vincoli e alla tutela valorizzazione del patrimonio storico-architettonico con specifiche azioni di sostegno attraverso misure di finanziamento nazionali e comunitarie. L’avvenuta stipula di accordi di servizio con altri dipartimenti regionali e con soggetti della pubblica amministrazione nazionale, quali l’Istituto geografico militare, l’Agenzia del Territorio, il ministero dell’Ambiente, il Cnipa, e la realizzazione di progetti quali il Pr5sit, di cui all’Accordo di programma quadro “Società dell’Informazione”, e il potenziamento dei servizi telematici presso il Centro cartografico regionale, finanziato con la Misura 6. 3. Rendono disponibili numerosi servizi, tra i quali quelli catastali attraverso uno strumento a elevato contenuto tecnologico qual è l’Idt per un agevole accesso alla basi dei dati territoriali di proprietà della Regione Calabria. La Regione ha già la disponibilità, presso il dipartimento 8 - Centro cartografico, di dati territoriali sistematizzati e strutturati in Db che implementano un primo nucleo di sistema informativo territoriale e che alimentano un set di webservices, di risorse tecnologiche configurate in una server farm che gode del supporto del Settore sistemi informativi ed eroga un primo nucleo di servizi. Utilizzando le risorse fin qui disponibili si perverrà a una soluzione ad alto contenuto di innovazione che permette la gestione di servizi per la l’interscambio dei dati territoriali in tutto l’ambito di Pubblica Amministrazione sulla base di un database geospaziale e di idonee piattaforme di servizio. “Con il Piano programma - ha affermato Michelangelo Tripodi - la Regione si allinea alle migliori pratiche europee, in conformità alla direttiva Inspire, avviando la costituzione del primo Repertorio regionale dei dati territoriali e istituendo un Comitato di coordinamento interdipartimentale con Anci e Upi, attraverso il quale le informazioni territoriali di tutti i soggetti pubblici possono essere reciprocamente scambiate”. Nell’esprimere la sua più viva soddisfazione per l’ importante traguardo, l’assessore Tripodi ha detto, infine, che “dopo aver recuperato il gap cinquantennale nel campo cartografico, la Regione Calabria si allinea nelle prime posizioni in ambito europeo quanto a patrimonio e disponibilità in rete di informazioni territoriali. Un risultato che potrà essere capitalizzato da tutta la Pal calabrese in direzione del buon governo del territorio”. .  
   
   
BOLZANO: NUOVI CRITERI PER IL SOSTEGNO ALL´ECONOMIA, ABBATTUTI I TEMPI D´ATTESA  
 
Bolzano, 15 dicembre 2008 - Bilancio positivo, a un anno dall´entrata in vigore, per i nuovi criteri di sostegno all´economia. Secondo l´assessore provinciale Werner Frick, infatti, "i tempi d´attesa per la concessione dei contributi si sono fortemente ridotti, e ciò ha comportato un sensibile abbattimento della burocrazia". "A circa dodici mesi di distanza dalla presentazione delle domande per i settori dell´industria, del commercio e dei servizi - sottolinea Frick - i contributi risultano essere già a disposizione delle imprese che ne avevano fatto richiesta e che avevano i requisiti per ottenerli. Per quanto riguarda l´artigianato, i tempi tecnici si sono invece leggermente allungati e sarà necessario attendere altri tre mesi. Si tratta comunque di un enorme passo in avanti rispetto al passato, visto che prima dell´entrata in vigore del nuovo sistema dei criteri di sostegno all´economia, un´impresa doveva attendere circa 40 mesi per ricevere un contributo in conto capitale". La situazione è stata migliorata soprattutto grazie alla sburocratizzazione delle procedure, che ora si presentano decisamente più snelle, con ricadute positive sia per le imprese, che per la stessa pubblica amministrazione. "Il sistema del sostegno all´economia - conclude Frick - negli ultimi anni era entrato in crisi, ma ora possiamo guardare al futuro con più fiducia proprio grazie ai nuovi criteri che puntano con maggiore decisione a crescita, innovazione e ambiente. Rimane ancora da migliorare, invece, la riduzione dei tempi d´attesa per quanto riguarda il fondo di rotazione". .  
   
   
FVG: OTTENERE FISCALITA´´ DI VANTAGGIO  
 
Udine, 15 dicembre 2008 - "Auspichiamo che a livello nazionale il disegno di legge sul federalismo, per il quale tutte le forze politiche sono responsabilmente coinvolte, possa approdare in aula in tempi brevi e senza cambiamenti, permettendo al Friuli Venezia Giulia di attuare la fiscalità di vantaggio per le aree di frontiera". Incentrando un passaggio del suo intervento sulle possibilità di sviluppo delle aree montane e di confine offerte da un passaggio del ddl sul federalismo, il presidente della Regione, Renzo Tondo, ha ripreso, il 12 dicembre, il tema scelto per celebrare il 40. Mo della Federazione delle Banche di Credito cooperativo del Friuli Venezia Giulia. "Quarant´anni di fantasia ed energia al servizio di banche di frontiera" era infatti il tema su cui è stata incentrata la cerimonia svoltasi oggi nell´auditorium della Regione a Udine per ricordare storia, tappe e conquiste della Federazione Bcc. Tra le tappe ricordate oggi dal presidente Italo Del Negro, la costituzione nel 2005 della finanziaria "Bcc Sviluppo Territorio Friuli Venezia Giulia", strumento attraverso il quale le Bcc si propongono di interpretare l´evoluzione della finanza di territorio e contribuire ai progetti del sistema amministrativo della regione. "Il testo unico sulla cooperazione - ha ricordato Del Negro - approvato all´unanimità dal Consiglio regionale nel 2007 ha riconosciuto il ruolo della cooperazione di credito per la sua azione di sistema a favore dello sviluppo locale, attribuendo alla Federazione il ruolo di organismo specializzato per lo svolgimento della revisione contabile sulle 16 Bcc". Da quest´anno inoltre, è stato ricordato, il Credito cooperativo regionale ha assunto la posizione di terzo socio (primo socio bancario) in Mediocredito, con una quota azionaria che sfiora il 5 per cento. Anche la presenza sul territorio si è estesa e radicata: 212 gli sportelli operativi in 141 comuni, 43 mila soci, 1. 370 i dipendenti. La raccolta supera i 4,6 miliardi di euro (il 18 per cento del mercato). Nel corso della cerimonia, alla quale erano presenti anche gli assessori regionali Roberto Molinaro e Claudio Violino, il presidente Del Negro ha donato a Tondo un mosaico della scuola di Spilimbergo raffigurante due mani intrecciate, "segno e simbolo di una fruttuosa collaborazione tra amministrazione regionale e istituto di credito". .  
   
   
ATTUTIRE L´EFFETTO DELLA CRISI E DARE SVILUPPO AL PICENO  
 
Ancona, 15 Dicembre 2008 - ´Vogliamo dare delle risposte serie, rendendo conto pubblicamente ai cittadini dello stato dei lavori del progetto speciale del Piceno´. Cosi` l´assessore regionale Sandro Donati ha aperto la conferenza stampa tenutasi ad Ascoli Piceno, illustrando le proposte realizzate a tre mesi dall´incarico ricevuto dal presidente Spacca. ´Mitigare l´effetto della crisi affinche` non abbia ricadute drammatiche sulle famiglie e` stato il primo pensiero ed e` per questo che la nostra regione e` stata la prima a richiedere e ottenere l´utilizzazione della cassa integrazione in deroga per le imprese sotto i 15 dipendenti. Dal 2005 a oggi abbiamo ottenuto e speso nelle Marche circa 35 milioni di euro, di cui circa 25 spesi solo per la provincia di Ascoli Piceno. Nel 2008 abbiamo ottenuto nella Finanziaria 6 milioni di euro e poche settimane fa siamo riusciti con impegno a ottenere altri 5 milioni´. L´assessore, proseguendo la sua illustrazione con un pizzico di soddisfazione, ha voluto sottolineare che per il nel prossimo anno la provincia di Ascoli Piceno disporra` di quasi 7 milioni e mezzo di euro assegnati dal Fondo sociale europeo e senza attendere il prossimo anno si sono attivati gia` da ora circa 2 milioni di euro, per intervenire sul consolidamento dei debiti per le piccole e medie imprese anche di quelle artigiane. ´Per quanto concerne i fondi aree sottosviluppate (Fas) ´ ha proseguito Donati - la provincia ascolana ha avuto la piu` consistente assegnazione di risorse rispetto alle altre province marchigiane con 27 milioni di euro. Finalmente, dopo decenni l´elettrificazione ferroviaria potra` essere avviata, sara` realizzata la banda larga e il wireless nel Piceno e speriamo di sbloccare a breve i 16 miliardi delle vecchie lire ancora giacenti e disponibili per il polo universitario´. Un accenno importante e` stato fatto sulla sanita` per la definitiva integrazione tra gli ospedali di Ascoli e San Benedetto del Tronto, attraverso la creazione, prevista per fine gennaio prossimo, dell´Azienda unica ospedaliera. ´Questo processo ´ ha sottolineato l´Assessore ´ ha una dotazione di 13 milioni di euro per il 2009 e di 65 milioni per il 2010, come stabilito sull´accordo di programma indicato dalla Giunta regionale e in via di definizione con il ministero della Sanita`´. Altro punto toccato e` stato quello delle infrastrutture, concretizzando il Protocollo d´intesa Val Vibrata e Valle del Tronto, gia` siglato dalle Regioni Marche, Abruzzo, Province Ascoli Piceno, Teramo e dal ministero per lo Sviluppo economico. ´Questi sono alcuni e importanti obiettivi che abbiamo realizzato ´ ha concluso Donati - e mi sembra doveroso indicarli ai cittadini in una sorta di consuntivo a tre mesi dall´attribuzione della delega al Piceno. Sono convinto che questo territorio abbia risorse intellettuali e politiche, competenze e capacita` per contrastare la grave crisi ed e` in grado di lavorare tenacemente per tenere aperta la prospettiva di una nuova qualita` dello sviluppo ´. .  
   
   
COMMERCIO ESTERO DELLA PROVINCIA DI BOLZANO - 3° TRIMESTRE 2008 LA CRESCITA DEL DISAVANZO COMMERCIALE VERSO L’AUSTRIA INCIDE SU QUELLO TOTALE  
 
 Bolzano, 15 dicembre 2008 - Nel 3° trimestre 2008 le esportazioni della provincia di Bolzano sono risultate pari a 776,1 milioni di euro, registrando un aumento del 2,7% rispetto allo stesso periodo dell´anno precedente. Le importazioni in provincia di Bolzano sono cresciute del 2,9%, raggiungendo un ammontare complessivo di 972,4 milioni di euro. La bilancia commerciale ha chiuso quindi con un disavanzo pari a 196,3 milioni di euro, contro i 189,4 milioni di euro del 3° trimestre 2007, aumentando del 3,6%. A determinare il saldo negativo sono stati i rapporti commerciali con i partner comunitari (-308,4 milioni di euro), mentre con gli altri paesi il saldo è risultato positivo (+112,2 milioni di euro). Dall’analisi per paese di provenienza delle merci è emersa la consistente espansione delle importazioni dalla Svezia (+115,2%), passando da 7,2 a 15,5 milioni di euro. Forte la contrazione delle importazioni dall’Asia (-26,7%). Sul fronte delle esportazioni, l’Austria ha registrato una flessione considerevole (-14,8%). Si notano forti oscillazioni positive soprattutto per gli ultimi paesi entrati a far parte dell’Unione Europea, quali Repub blica Ceca (+21,3%), Ungheria (+22,5%), Slovacchia (+14,3%) e Slovenia (+55,0%). Il disavanzo commerciale nei confronti dell’Austria è risultato peggiore rispetto al 3° trimestre 2007: salendo da -148,2 a -190,5 milioni di euro, andando quindi ad incidere sul disavanzo totale. Paesi extra-Ue: il saldo positivo equilibria il disavanzo dell’Unione Europea I saldi positivi registrati con i paesi extra-Ue hanno contribuito a migliorare la bilancia commerciale, tamponando il disavanzo originato dagli scambi commerciali con i paesi dell’Unione Europea. Il saldo positivo della bilancia commerciale con i paesi extra-Ue è cresciuto dagli 75,2 milioni di euro rilevati nel 3° trimestre 2007, ai 112,2 dello stesso periodo del 2008. L’incremento è stato pari al 49,1%. Questo risultato è da ricondurre anche al rialzo delle esportazioni degli altri paesi europei non Ue (+5,6%) e alla considerevole flessione delle importazioni degli stessi (-24,9%). Per quanto riguarda le esportazioni, è da rilevare il continuo aumento verso l’Asia (+23,7%), che, con 71,1 milioni di euro, rappresenta il 9,2% delle esportazioni totali e garantisce un saldo commerciale di 34,7 milioni di euro. .  
   
   
MONZA E BRIANZA - CONTRIBUTI PER PROGRAMMI DI CRESCITA AZIENDALI  
 
Monza, 15 dicembre 2008 La Camera di commercio di Monza e Brianza indice un bando di contributi del valore di € 175. 000,00 finalizzato a promuovere agevolazioni dell´accesso al credito per la realizzazione di programmi di patrimonializzazione aziendale. L’iniziativa è rivolta a micro, piccole e medie imprese di tutti i settori con sede legale nella provincia di Monza e Brianza che realizzino operazioni di patrimonializzazione aziendale. Gli investimenti ammissibili sono: Aumento di capitale sociale che deve essere deliberato e sottoscritto per intero e versato per almeno il 25% alla data di presentazione della domanda, il restante 75% dovrà essere versato entro e non oltre 12 mesi dalla data di presentazione della domanda. Il capitale sociale risultante dall´operazione dovrà esser mantenuto per l´intero periodo di rimborso del finanziamento, pena la revoca del contributo. Non sono agevolabili fondi immessi in azienda per ricostituire il capitale sociale per perdite d´esercizio. Emissione di prestito obbligazionario convertibile. Versamento dei soci in conto capitale. Tale versamento deve essere effettuato prima della richiesta di finanziamento all´Istituto di Credito. I fondi così vincolati non potranno essere utilizzati per tutta la durata del finanziamento parallelo concesso salvo incorporazione nel capitale sociale o esplicita autorizzazione di Banca, Cooperativa garante e Camera di Commercio pena revoca del contributo. Le suddette operazioni devono essere a titolo oneroso, ovvero comportare l´apporto da parte dei soci di denaro contante; inoltre tali operazioni che consentono di aderire alla presente iniziativa non possono beneficiare di ulteriori agevolazioni concesse da parte di altri Enti pubblici. Per gli aumenti di capitale sociale il contributo è pari all´abbattimento di 2,25 punti del costo del finanziamento. Per le altre operazioni il contributo è pari all´abbattimento di 1,5 punti del costo del finanziamento. Il contributo verrà assegnato seguendo l´ordine di protocollo delle istanze e fino ad esaurimento fondi ed erogato dopo 12 mesi dalla data di ricezione della domanda in un´unica rata attualizzata. La domanda va presentata, a partire dal 1 aprile 2008, tramite Consorzi/cooperative di Garanzia Collettiva Fidi aderenti all´iniziativa che garantiscono il finanziamento bancario. L´elenco dei Consorzi/cooperative è pubblicato nel regolamento. .  
   
   
FVG: 100 MILIONI PER LE CRISI OCCUPAZIONALI  
 
Trieste, 15 dicembre 2008 - La Regione mette in campo 100 milioni di euro per affrontare le crisi occupazionali che si dovessero verificare in Friuli Venezia Giulia in seguito ai contraccolpi della crisi finanziaria globale. Lo ha annunciato l´assessore regionale al Lavoro Alessia Rosolen, intervenendo il 12 dicembre a Trieste, alla Stazione marittima, al convegno "Welfare to work. Evitare il rischio della disoccupazione", promosso dalla Provincia di Trieste in collaborazione con Italialavoro e con la stessa Regione. Il programma degli interventi sarà definito nell´ambito del Masterplan dei servizi per il lavoro 2007-20013, che l´Amministrazione regionale sta ormai completando e che permetterà di accedere alle risorse dei fondi europei (Fondo sociale, Fers, Fse), a cui si aggiungeranno stanziamenti diretti da parte della Regione e delle Province. Accanto ai programmi del Masterlpan, ci sono anche 722 mila euro messi a disposizione dal ministero del Welfare e destinati allo sviluppo dei servizi per il lavoro. Gli interventi del solo Fondo sociale europeo, che saranno attivati sin dalle prossime settimane, prevedono il trasferimento di 2 milioni di euro alle Province per rafforzare l´organico dei Centri per l´impiego, altri 4 milioni per programmi di riqualificazione e riaccompagnamento al lavoro, oltre a progetti per favorire la creazione di impresa e di formazione finalizzata all´inserimento occupazionale. L´azione complessiva della Regione, come ha spiegato l´assessore Rosolen, sarà caratterizzata da tre aspetti innovativi: i servizi attivati dovranno rispondere agli effettivi fabbisogni di lavoro e di formazione delle persone; la formazione sarà considerata un percorso necessario e non facoltativo; infine, gli interventi saranno il più possibile personalizzati. Nello stesso tempo, si prevede di potenzare e valorizzare i Centri per l´impiego, con la collaborazione delle Province. L´assessore Rosolen ha anche espresso apprezzamento per l´impostazione del recente decreto legge 185 del Governo, che segna "il passaggio da un welfare di tipo assistenzialistico e risarcitorio a un welfare di tipo promozionale e attivo, cosa che peraltro avviene in molte altre aree dell´Europa". Con il decreto, infatti, non solo vengono estesi gli strumenti di tutela a nuove tipologie di contratti (lavoro a progetto, lavoro somministrato, artigiani), ma si prevede una responsabilizzazione delle parti, introducendo il "patto di servizio" tra lavoratore e servizio per l´impiego. Questo significa che chi beneficia della tutela deve dichiarare la sua immediata disponibilità al lavoro. Per affrontare questa crisi, ma più in generale per migliorare i servizi per il lavoro, occorrerà - secondo l´assessore - cercare anche un raccordo tra Governo e Regioni, ma anche fra tutti gli attori che si occupano di favorire il reimpiego dei disoccupati, sia pubblici che privati .  
   
   
SICUREZZA FVG: IN FINANZIARIA STATO FONDI A CIE (CENTRO DI IDENTIFICAZIONE ED ESPULSIONE) GRADISCA  
 
Ronchi dei Legionari, 15 dicembre 2008 - "Stiamo lavorando per dare la massima serenità alla cittadinanza di Gradisca d´Isonzo. Il 2009 sarà l´anno nel quale saranno risolti i problemi relativi alla sicurezza della cittadina. Reperiremo i fondi necessari che sono già previsti nella Finanziaria nazionale". Lo ha affermato l´assessore regionale alla Sicurezza, Federica Seganti, nel corso della conferenza stampa, indetta l’ 11 dicembre all´Aeroporto di Ronchi dei Legionari in seguito ai fatti avvenuti nei giorni scorsi al Cie-centro di identificazione ed espulsione (l´ex Cpt) di Gradisca. Nella struttura, ricavata in una parte dell´ex caserma del "Nembo" - nella quale sono 358 le persone accolte (richiedenti asilo) e detenute in attesa dell´identificazione e dell´espulsione - è infatti scoppiata nei giorni scorsi una rivolta che ha portato alla fuga di alcuni immigrati clandestini. L´assessore Seganti, dopo aver parlato con i responsabili al ministero dell´Interno (con i prefetti Morcone, Penta e Forlani) in merito alla ricerca delle possibili soluzioni per ridurre i rischi, ha spiegato che i fatti accaduti al Cie sono da ascrivere a detenuti maghrebini, per i quali la fuga avrebbe rappresentato "l´unica alternativa al rimpatrio". Prendendo in considerazione la preoccupazione dei cittadini in seguito alla fuga degli extracomunitari, ha ricordato come questi, "seppure non graditi", non sarebbero certo "dei pericolosi delinquenti". L´assessore regionale ha poi precisato come la fuga dei nordafricani sia stata facilitata dall´assenza delle grate di protezione ("tolte dal precedente Governo"). Anche il quadro elettrico generale (con la manomissione del quale è stato appiccato l´incendio), sarebbe stato posizionato in un luogo "troppo accessibile". Onde evitare il ripetersi di simili scenari, l´assessore, quindi, ha richiesto a Roma la ricollocazione delle grate, il posizionamento del quadro in un luogo non accessibile ed ha sollecitato la stipula di un accordo quadro tra ministero, Regione e Comune per l´installazione dell´arredo urbano (illuminazione e marciapiedi) all´esterno del Cie. "Si stà già provvedendo - ha aggiunto l´assessore Seganti - alla riparazione dei danni causati nel corso della rivolta. Inoltre, a Roma mi è stato comunicato che non ci saranno nei prossimi mesi nuovi arrivi al Cie di Gradisca: ciò porterà ad una progressiva diminuzione del numero degli extracomunitari all´interno della struttura". L´assessore, nel corso della conferenza stampa alla quale ha partecipato il sindaco di Gradisca, Franco Tommasini, si è inoltre complimentata con le Forze dell´Ordine ed i militari per "l´ottimo lavoro" svolto in tale occasione. .  
   
   
LOMBARDIA: DISTRETTI DEL COMMERCIO: BANDO 2008  
 
 Milano, 15 dicembre 2008 - L’obiettivo è di contribuire alla costituzione e alla promozione dei “Distretti del Commercio” nelle diverse località della nostra provincia, incentivando la presentazione di progetti condivisi che possano ottenere un riscontro positivo da parte della Regione Lombardia sul relativo bando. I “Distretti del Commercio” sono forme di aggregazione territoriale degli esercizi e dei negozi così da rivitalizzare i centri urbani con il coinvolgimento delle amministrazioni locali e delle associazioni di categoria oltre ad altri possibili partner. Da lunedì 15 dicembre 2008, e fino al prossimo 30 gennaio 2009, sarà allora possibile presentare la domanda di contributo su uno stanziamento di 100mila euro messo in campo dalla Camera di commercio: potranno usufruirne quei Distretti del Commercio che siano in fase di costituzione in provincia di Varese e che abbiano sottoscritto l’Accordo di Distretto con l’ente camerale quale partner di progetto. Sono finanziabili le spese sostenute tra il 1° giugno scorso e il 15 gennaio 2009 riguardanti le consulenze relative ad attività di analisi, studio e progettazione volte alla presentazione della candidatura di un progetto condiviso a valere sul già citato bando regionale. Sono altresì comprese le attività comunicative e informative che riguardano la diffusione del progetto stesso. Per ulteriori informazioni è possibile consultare il sito della Camera di commercio alla voce “contributi” oppure contattare il Servizio Promozione e Sviluppo dello stesso ente camerale (tel. 0332/295. 398; mail: giudici@va. Camcom. It). .  
   
   
ABBANDONO PICCOLI CENTRI STORICI: IL RESPONSABILE UOA “AFFARI DELLA PRESIDENZA” VINCENZO FALCONE HA INCONTRATO I SINDACI DEI PICCOLI COMUNI CATANZARESI  
 
Catanzaro, 12 dicembre 2008 - Il Responsabile dell’Unità Organizzativa Autonoma “Affari della Presidenza” Vincenzo Falcone, ha presieduto, nella sede del Comalca di Germaneto, la riunione operativa con i sindaci di alcuni Comuni catanzaresi con popolazione inferiore a mille abitanti per affrontare l’emergenza abbandono dei piccoli centri storici. Questo primo appuntamento, cui seguiranno quelli relativi ai centri delle altre quattro province, ha coinvolto diciassette sindaci ed ha visto la partecipazione anche del viceprefetto vicario di Catanzaro, Sebastiano Cento, e dei funzionari della Regione Calabria Franco Aloisi, Brunella Scozzafava e Rosellina Brancati. Da comuni-lilliput, come sono stati definiti mutuando i minuscoli personaggi che popolano il capolavoro di Jonathan Swift “I viaggi di Gulliver”, a centri vitali e motore di sviluppo dell’economia regionale. Potrebbe essere questa la metamorfosi dei piccoli centri con popolazione inferiore a cinquemila abitanti, attualmente afflitti da non pochi problemi a partire dal calo demografico. In Calabria sono ben 326 le realtà municipali che rientrano in questa fascia, per una popolazione di 687. 232, su un numero complessivo di persone che supera di poco i due milioni, stando ai dati emersi dal censimento del 2001. E all’interno di essi ve ne sono quarantadue al di sotto della soglia limite di mille unità e che perciò sono ritenuti a rischio di vera e propria estinzione. È appunto a queste micro-comunità che l’Ufficio sindaci della Regione, in collaborazione con la prefettura di Catanzaro, ha inteso dedicare il primo di una serie di incontri con i 409 comuni calabresi. “Questo allo scopo - ha sottolineato Falcone – di poter evidenziare le criticità e cercare di individuare, mediante un’azione sinergica tra amministratori regionali e comunali, con l’ausilio delle rispettive prefetture, le soluzioni giuste per una inversione di tendenza”. Secondo il Responsabile Uoa è necessario “far emergere tutte quelle potenzialità e specificità di cui questi piccoli Comuni sono dotati e che possono trasformarsi in altrettante fonti di ricchezza e di incentivazione alla ripresa sia economica sia demografica”. Dagli interventi di quasi tutti gli amministratori è emersa una diagnosi che indica, nell’abbandono dei centri storici, la problematica principale e l’emergenza prioritaria da fronteggiare. Pena il definitivo decadimento di antichissime tradizioni e secoli di storia. Reti idriche e fognanti obsolete, insufficienza viaria e infrastrutturale, mancanza di depuratori, fra i problemi materiali; il grido di allarme ha coinvolto anche quelli “immateriali” come l’impossibilità di accedere alla banda larga per l’utenza Internet. Ma il dito puntato degli amministratori è stato orientato principalmente sulla difficoltà nella gestione dei servizi, soprattutto là dove si tratta di dover garantire anticipazioni di cassa. E’ stato criticato il metodo di rendicontazione adottato per i fondi Ue 2007-2013 ribedendo che “i Comuni sono nell’impossibilità di produrre progetti esecutivi poiché non sono in grado di anticipare prima dei relativi rimborsi”. Sul banco degli imputati anche alcune forme di associazionismo e soprattutto l’Unione dei comuni per la gestione associata dei servizi locali. Da più parti è stato precisato che si è venuta a determinare una drastica diminuzione delle risorse ministeriali prima destinate ai comuni, disattendendo così i buoni propositi della legge regionale sull’associazionismo. Ci si è chiesti, quindi, cosa fare per arrestare la parabola discendente su cui stanno scivolando le centinaia di piccoli comuni. Per fare qualcosa che vada in senso contrario alla tendenza attuale, si è pensato a bandi specifici per poter assumere personale a progetto e a tempo determinato, nonché ad incentivi per coloro che risiedono nei piccoli centri storici. Ma la premessa di ogni cosa è che i Comuni si confrontino e collaborino tra loro. È stata questa l’esortazione che si è colta maggiormente nelle parole del viceprefetto Cento, là dove ha invocato “dialogo continuo tra i Comuni, in quanto sono sempre più soggetti di sviluppo e dovranno essere loro a rendersi parte attiva per elaborare progetti che li porti a superare le difficoltà e le atipicità del momento”. L’ufficio dei sindaci, in quanto unico soggetto di riferimento, sarà l’interfaccia mediante il quale gli enti locali si rapporteranno con il governo regionale. Per rendere tutto più possibile efficiente è stato nominato un gruppo di lavoro composto dai sindaci Antonietta Folino (Sellia Superiore), Nunzia Bressi (San Floro), Renato Pontieri (Olivadi), Fiorino Franco (Fossato Serralta), Giuseppe Costantini (Andali) e Gregorio Guzzo (Miglierina). Sarà assistito dai funzionari dell’apposito Ufficio il cui obiettivo, ha rimarcato Falcone “è quello, sì, di creare un punto di riferimento nelle tematiche che attengono ai fondi comunitari, ma anche quello di ribadire l’importanza che la Regione, ed in primo luogo il Presidente Loiero, annette agli enti intermedi come soggetti fondanti e depositari di risorse e potenzialità per la rinascita di questa terra”. .  
   
   
MISSIONE IN ITALIA DALLA PRESIDENTE DEL COMITATO DEGLI INVESTIMENTI STRANIERI IN CILE, LILIANA MACCHIAVELLO.  
 
 Vicenza, 15 dicembre 2008 - Si è conclusa la visita di due intense giornate compiuta dalla Presidente del Comitato degli Investimenti Stranieri in Cile, Liliana Macchiavello, e dell’Ispettore fiscale Andres Culagovski, nella regione del Veneto e dell’Emilia Romagna. Nell’ambito di una missione in Europa, anche il territorio italiano è stato oggetto di interesse da parte dell’istituzione cilena. La missione in Italia e’ stata organizzata dall’avv. Aldo Rozzi Marin, esperto in investimenti stranieri in Cile, e Console Onorario del Cile in Vicenza, che ha lavorato in collaborazione con l’ufficio Prochile di Milano. Il Cile presenta dei vantaggi competitivi notevoli che lo rendono il paese ideale per le imprese straniere che desiderano intraprendere nuove attività ed espandere le loro operazioni o vendite. Liliana Macchiavello illustra che a partire dal 1990 le imprese straniere hanno investito più di 80 miliardi di dollari statunitensi in Cile, sia tramite lo sviluppo d nuovi progetti sia attraverso operazioni di acquisizione e fusione di imprese. Questa cifra è estremamente significativa per un’economia che ha raggiunto nel 2007 una dimensione di 164 miliardi di dollari statunitensi. Tra questi vantaggi si segnalano la stabilità politica ed economica del paese, un efficiente livello di collegamenti (efficienti servizi di trasporto, logistica e comunicazioni, infrastrutture stradali, portuali e aeroportuali di primo livello e una solida rete di connessioni con il resto del mondo), l’esistenza di un ordinamento giuridico chiaro e stabile per gli investimenti stranieri, e l’amplia rete di accordi internazionali che il Cile ha sottoscritto. Tra questi accordi rientra quello con l’Unione Europea, che permette alla quasi totalita’ dei prodotti di non pagare dazi doganali né in entrata né in uscita. Fino al 2007 si sono materializzati, attraverso il meccanismo di introduzione del capitale straniero in Cile previsto dal Decreto Legge n. 600 del 1974, 64,7 miliardi di dollari statunitensi di investimenti, che rappresentano il 71% del totale dei capitali effettivamente entrati in Cile. L’avvocato Rozzi Marin fa notare che nella Costituzione cilena tre principi dettano le regole degli investimenti stranieri in Cile: il diritto di proprietà privata, dove si garantisce a tutte le persone, inclusi gli stranieri, la libertà di acquisire ogni tipo di bene, materiale o immateriale; il secondo è la libertà economica dove si garantisce il diritto di svolgere qualsiasi attività economica che non sia contraria alla morale, all’ordine pubblico o alla sicurezza nazionale, nel rispetto delle norme legali che la regolano e, terzo principio, la tutela l’investitore straniero che riceverà, da parte dello Stato e dei suoi organismi, un trattamento uguale o comunque non meno favorevole a quello riservato agli investitori nazionali in materia economica, senza alcuna discriminazione. L’obiettivo della missione del Comitato degli Investimenti Stranieri in Cile, organo del governo cileno che autorizza l’entrata e l’uscita di capitali stranieri, è stato quello di incontrare imprese venete, emiliane e romagnole che stanno valutando la possibilità o hanno intrapreso l’iniziativa di investire in Cile, per spiegare quali sono le vie e i vantaggi offerti. Si sono svolti vari incontri individuali con imprese di Vicenza, Bassano, Cittadella, Bologna e Rimini. Inoltre si sono tenute delle riunioni con Unioncamere e il Centro Estero del Veneto, con l’agenzia regionale della Regione Veneto Veneto Lavoro, l’Università degli Studi di Padova e la Banca Popolare di Vicenza. Il Presidente degli Imprenditori Veneti in Cile, Italo Cantele, risalta l’importanza di questa missione: “attualmente nella collaborazione tra gli imprenditori italiani e cileni si stanno già producendo frutti concreti. Sono sicuro che anche da questa intensa missione svolta dal Comitato per gli Investimenti stranieri giungeranno risultati proficui”. Www. Imprenditoriveneti. Com .  
   
   
TRENTO, IMMIGRAZIONE: PRESENTATO IL RAPPORTO ANNUALE  
 
Trento, 15 dicembre 2008 – Immigrazione in crescita in Trentino e livelli di integrazione buoni: questo, se dovessimo riassumerlo con una battuta, il contenuto del nuovo rapporto provinciale sull´immigrazione, realizzato dal centro Cinformi in collaborazione con i professori Maurizio Ambrosini e Paolo Boccagni, rispettivamente dell´università di Milano e di Trento, assieme alla ricercatrice del Cinformi Serena Piovesan. A fine 2007 gli immigrati in Trentino sono 37. 967, il 7,4% sul totale della popolazione (con una crescita del 14% rispetto all´anno precendente, un po´ inferiore al dato nazionale, del 16%). Il buon livello di integrazione è desumibile dai livelli occupazionali ma anche ad esempio dalla crescita degli alunni e studenti stranieri nelle scuole (dall´anno scolastico 2000/2001 a quello 2007/2008 le presenze straniere sono più che triplicate), e dei matrimoni misti (il 14,6% di quelli celebrati in provincia). I dati sono stati presentati l’ 11 dicembre nell´ambito di un convegno che ha visto la presenza, oltre che degli autori del rapporto, dell´assessore provinciale alla solidarietà internazionale e alla convivenza Lia Giovanazzi Beltrami, assieme al dirigente del servizio politiche sociali Luciano Malfer, di Catherine de Wenden del Cnrs di Parigi, di Ferruccio Pastore del Cespi (Centro studi di politica internazionale) di Roma, del direttore del Cinformi Pierluigi La Spada e di una vasta platea composta di studiosi del fenomeno ma anche di persone attive a vario titolo nel vasto mondo del volontariato e delle associazioni, il cui contributo all´integrazione dei migranti in Trentino è fondamentale. Di seguito, una sintesi dei dati del rapporto, predisposta dal centro Cinformi. Le presenze straniere in Trentino alla fine del 2007: uno scenario variegato - Sono 37. 967 gli immigrati residenti alla fine del 2007 in provincia di Trento, con un’incidenza del 7,4% sul totale della popolazione. Rispetto all’anno precedente si registra una crescita della presenza degli immigrati del 14%. Si tratta di un aumento che va attributo innanzitutto agli ingressi per lavoro, ai ricongiungimenti familiari, alle nascite da genitori stranieri ma anche all’iscrizione presso le anagrafi comunali dei cittadini rumeni, in buona parte già presenti, ma passati con l’ingresso della Romania nella Ue, a inizio 2007, allo status di comunitari. Uno straniero su quattro ha meno di diciotto anni, e corrisponde a figli di stranieri il 14,7% delle nascite avvenute nel 2007. Gli stranieri sono largamente rappresentati tra i giovani adulti e, in modo meno eclatante, nelle fila dei quarantenni. Mentre in Trentino è anziana una persona su cinque, tra gli immigrati il rapporto è di appena un individuo su cinquanta, ovvero dieci volte di meno. L’83% degli immigrati si registra nei comprensori corrispondenti a Trento, Rovereto, Riva del Garda, Pergine, Cles. La massima incidenza percentuale sui residenti si annota nei comprensori della Valle di Non e della Vallagarina. Un terzo degli immigrati in Trentino è rappresentato da romeni e albanesi che costituiscono le presenze più consistenti. Seguono gli immigrati marocchini e poi quelli provenienti da alcuni Paesi dell’Europa centro-orientale, ovvero macedoni, serbi, ucraini e moldavi; infine i tunisini e gli algerini. Le principali motivazioni dei permessi di soggiorno - La maggior parte dei permessi di soggiorno è per motivi di lavoro e rappresentano in media il 60% del totale. Seguono quelli per famiglia, che spaziano da oltre il 40% del totale per albanesi, marocchini o macedoni, a meno del 20% nel caso dell’immigrazione ucraina. Una certa rilevanza assumono anche i permessi per studio e per minore età, in particolare per l’immigrazione albanese e marocchina. Gli indicatori di una presenza più stabile: carte di soggiorno, ricongiungimenti familiari, acquisizioni della cittadinanza italiana - Sono 1. 691 i cittadini che hanno ottenuto la carta di soggiorno per motivi di lavoro e famiglia nel 2007, e provengono soprattutto da Albania, Marocco, Macedonia, Tunisia e Serbia. Per quanto riguarda i ricongiungimenti familiari, si registra una considerevole crescita rispetto al numero di ricongiungimenti autorizzati nel 2006. Si tratta di ben 1. 600 nuove presenze, per effetto della richiesta di ricongiungimento da parte di un migliaio di stranieri già presenti. Un altro elemento che emerge dal Rapporto 2008 sull’immigrazione in Trentino è quello dei ricongiungimenti “multipli”, ovvero l’effettuazione, da parte di un solo richiedente, di più di un ricongiungimento, ad esempio il coniuge e un figlio, o più di un figlio. È il caso in particolare dei pakistani che hanno realizzato, in media, più di due ricongiungimenti. Le acquisizioni di cittadinanza sono aumentate in modo significativo nel 2007 rispetto all’anno precedente. Circa il 73% del totale, ossia 348 acquisizioni, è legato ai matrimoni. Ad ottenere la cittadinanza italiana a seguito del matrimonio sono gli immigrati provenienti dalla Romania, Marocco, Colombia, Argentina, Brasile e Cuba. Soltanto 131 sono i cittadini immigrati diventati italiani via naturalizzazione e provengono in particolare da Marocco, Bosnia Erzegovina, Tunisia e Albania. Alunni stranieri nelle scuole trentine - Dall’anno scolastico 2000/2001 a quello 2007/2008 le presenze straniere nelle scuole trentine sono più che triplicate, e negli ultimi due anni scolastici si è assistito all’ingresso di circa 1. 000 nuovi studenti stranieri l’anno. Sono 7. 300 gli studenti con cittadinanza non italiana che frequentano le scuole trentine nell’anno scolastico 2007/2008, il 9,2% della popolazione studentesca totale. Le nazionalità più consistenti sono quelle albanese, marocchina e rumena, che rappresentano il 42,4% del totale degli studenti non italiani. La crescita più dinamica è quella del Brasile e quella della Moldavia. I bambini e i ragazzi stranieri nati in Italia che risultano iscritti nelle scuole trentine rappresentano oltre il 36% degli alunni stranieri, corrispondenti al 3,3% degli studenti complessivi. La maggior parte è iscritta nelle scuole dell’infanzia e nelle scuole primarie. Sono le scuole della Valle di Non e della Vallagarina a confermare il primato dell’incidenza straniera sulla popolazione scolastica complessiva, con 11 studenti stranieri ogni 100, rispetto a una media provinciale di 9 studenti stranieri ogni 100. Il Rapporto 2008 si sofferma anche sulla questione dei ritardi scolastici attraverso i dati analizzati nella pubblicazione “Alunni con cittadinanza non italiana. Anno scolastico 2007/08”, curata da L. Bampi e G. Saporito. La mancanza di regolarità scolastica tra gli studenti con cittadinanza non italiana rappresenta un aspetto particolarmente critico. In media, il 37% degli alunni stranieri in Trentino non è in regola con gli studi e al crescere dell’età aumenta il loro “disagio” scolastico. La casa: una domanda crescente e diversificata - Le domande presentate da cittadini stranieri dal 1992 al 2005 sono state oltre 6. 100. Nel 2007 si registra un relativo incremento delle assegnazioni di alloggi a cittadini non comunitari, ma la quota di cui essi sono beneficiari rimane minoritaria: 58 alloggi, a fronte dei 432 assegnati ai cittadini comunitari. In altre parole, se per i cittadini comunitari è stato soddisfatto il 18,5% delle domande presentate, per i cittadini non comunitari il dato corrispondente è pari ad appena il 2,7%, un valore di quasi sette volte inferiore. La salute degli immigrati - Sono oltre 49 mila gli stranieri iscritti al sistema sanitario provinciale trentino, di cui una buona parte proviene dalla Romania e dalla Polonia. Il numero di accessi al pronto soccorso ha raggiunto quota 29. 700, e i flussi migratori più rappresentati sono quelli di marocchini e albanesi, accanto a una decisa crescita degli accessi di utenti dalla Romania. Sono aumentati inoltre i ricoveri ospedalieri, e le motivazioni principali sono legate al parto e al periodo neonatale. La distribuzione per nazionalità vede ancora al primo posto i cittadini albanesi, anche se è stato molto più cospicuo l’incremento dei ricoveri da parte di rumeni, tunisini e moldavi. La cittadinanza economica degli immigrati in Trentino - Gli occupati stranieri in provincia di Trento nel 2007 sono quasi 16mila, con esclusione dei lavoratori stagionali e domestici, e incidono per il 7,2% sull’occupazione complessiva. Tra gli occupati stranieri, quasi tre quarti sono classificati come non comunitari. I maschi, sia comunitari sia non comunitari, sono prevalentemente assorbiti dai settori dell’industria, dell’edilizia e del commercio. Le donne vengono impiegate particolarmente nel commercio, nel settore turistico-alberghiero, nei servizi alle imprese - presumibilmente soprattutto pulizie. Per quanto riguarda le qualifiche, va detto che tre occupati stranieri su quattro svolgono un lavoro come operai. Comunque, oltre 1. 600 immigrati, in particolare comunitari, hanno trovato lavoro in Trentino come impiegati, quadri e dirigenti. Il lavoro autonomo incide invece per più del 10% sull’occupazione straniera. In una situazione economica non particolarmente brillante, le assunzioni di immigrati comunitari e non, hanno fatto segnare un incremento superiore al 25%. Quasi un terzo delle assunzioni in Trentino si riferiscono a lavoratori provenienti dall’estero, comunitari e non comunitari. Nell’agricoltura tre assunzioni su quattro riguardano ormai un lavoratore straniero. Nell’industria il 30% delle assunzioni riguarda gli immigrati e nel settore terziario, il dato medio si colloca tra un quinto e un quarto delle assunzioni complessive. Cresce la presenza degli immigrati anche nel settore interinale. Gli aumenti maggiori nel 2007 si sono registrati nei servizi, con concentrazioni più elevate nei servizi alle imprese, in cui le assunzioni di immigrati con contratti di somministrazione sono più che raddoppiate. Lo sviluppo di attività indipendenti: un’opportunità di promozione sociale - I dati della Camera di Commercio di Trento parlano di 4. 729 imprenditori nati all’estero, di cui 3. 360 provenienti da paesi non comunitari. La maggioranza degli imprenditori si registra nei settori delle costruzioni e del commercio. Si confermano anche alcune “specializzazioni etniche”: commercio per i marocchini, costruzioni per albanesi, serbo-montenegrini, macedoni, tunisini; ancora commercio e ristorazione per i cinesi, peraltro poco numerosi. .  
   
   
25 CONGRESSO EUCARISTICO NAZIONALE DI ANCONA 2011, A ROMA RIUNIONE DELLA COMMISSIONE GENERALE D``INDIRIZZO.  
 
Roma, 15 Dicembre 2008 - Il Centro pastorale diocesano di Colle Ameno (Ancona) sara` la sede della struttura ecclesiale di coordinamento del 25 Congresso eucaristico nazionale, in programma nel capoluogo regionale nel 2011. La decisione e` stata assunta l’ 11 dicembre, a Roma, dalla Commissione generale d´indirizzo che cura gli aspetti organizzativi della manifestazione, dichiarata ´grande evento´ dalla presidenza del Consigli dei ministri. La Commissione e` coordinata dal presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca. E` composta dal commissario delegato, il sottosegretario Guido Bertolaso; dal segretario generale della Conferenza episcopale italiana, mons. Mariano Crociata; dal vescovo di Ancona, mons. Edoardo Menichelli; dal prefetto di Ancona, Giovanni D´onofrio (oggi assente per indisposizione ´ N. D. R. ); dalla presidente della Provincia di Ancona, Patrizia Casagrande; dal sindaco di Ancona (e presidente Anci Marche) Fabio Sturani. L´incontro si e` svolto presso la sede romana della Regione. Spacca ha ribadito come il 25 Congresso eucaristico rappresenti ´un appuntamento atteso, di grande richiamo popolare, che portera` nelle Marche almeno 250 mila fedeli. Ancona e la regione tutta devono accogliere con entusiasmo questa grande opportunita`, che interroghera` la coscienza di ciascuno, preparando l´appuntamento con la dedizione e le capacita` organizzative dimostrate in occasione degli alti grandi eventi, come le visite dei Santi Padri Giovanni Paolo Ii e Benedetto Xvi, oltre all´Agora` dei giovani´. La riunione e` servita per definire le questioni organizzative aperte. Mons. Crociata ha illustrato le iniziative promosse dalla Conferenza episcopale italiana. Mons. Menichelli ha presentato il programma di massima del Congresso eucaristico nazionale, mentre Bertolaso, assente per le concomitanti emergenze legate al maltempo, ha depositato uno schema con gli ambiti di collaborazione istituzionale tra amministrazioni pubbliche e organizzazione ecclesiale. Sturani e la Casagrande hanno proposto le scelte che il Comune e la Provincia di Ancona intendo realizzare per favorire l´afflusso, la permanenza e il deflusso dei partecipanti. Marcello Bedeschi (Comitato nazionale congressi eucaristici) ha relazionato sulla struttura di Colle Ameno, mentre il capo dipartimento della protezione civile delle Marche, Roberto Oreficini, ha proposto il cronogramma di lavoro in vista del 2001. Il 25 Congresso eucaristico nazionale richiamera`, in Ancona, fedeli da tutta Italia e rappresentanze dei Paesi che si affacciano sull´Adriatico e lo Jonio. Oltre al capoluogo regionale, saranno coinvolte le altre diocesi della metropolia di Ancona (Fabriano, Jesi, Loreto e Senigallia). .  
   
   
INCLUSIONE FINANZIARIA FEMMINILE: LE STRATEGIE DELLA REGIONE LAZIO  
 
Roma, 115dicembre 2008 - Oltre quaranta esperti per l’inclusione finanziaria femminile, 300 consulenze offerte presso gli sportelli Ceiff, prodotti finanziari e ‘Corner rosa’ presso gli istituti di credito, una rete di partner finanziari. Sono questi i risultati del progetto ‘Servizi integrati per lo sviluppo dell’economia femminile’, promosso e finanziato attraverso il Fondo sociale europeo dall’Assessorato regionale all’Istruzione, Diritto allo studio e Formazione, gestito da Bic Lazio e realizzato dal raggruppamento di imprese che vede quale capofila Risorsa Donna Servizi. Si tratta di una vera e propria azione di sistema, che la Regione Lazio, prima in Italia, ha promosso al fine di facilitare l’accesso al credito delle donne che (secondo l’indagine statistica effettuata sulla base dei dati forniti dalla Centrale Rischi della Banca d’Italia, per la prima volta suddivisi in ottica di genere) risulta ancora molto limitato per quanto riguarda le attività di impresa e di investimento. Gli interventi sono stati mirati alle tre macro aree della Regione, Lazio Nord-occidentale, Centro-occidentale e Lazio meridionale. “E’ in preparazione - ha detto l’assessore all’Istruzione, Silvia Costa - un evento finale, nel quale illustreremo i risultati complessivi dell’intera azione, che ha presentato alcune peculiarità per quanto riguarda i territori nei quali si è svolta e gli enti attuatori. Il sistema bancario - ha ricordato - ha riservato una grande attenzione all’intera iniziativa e in particolare a questo segmento territoriale, relativo al Lazio Centro-occidentale, ponendo l’accento sulla necessità di adeguare competenze e modalità di comunicazione alle esigenze finanziarie delle donne. A tale scopo, i partner finanziari del progetto hanno creato prodotti finanziari ad hoc, ‘Corner rosa’ nelle proprie filiali ed hanno costituito una apposita rete”. .  
   
   
SONO 1000 LE FAMIGLIE VENETE CHE ACCOLGONO BAMBINI IN DIFFICOLTA  
 
Mirano Ve, 15 dicembre 2008 - “Almeno un migliaio di famiglie venete danno ogni anno la disponibilità ad accogliere presso di loro un bambino o un ragazzo in difficoltà senza nessuna contropartita se non un contributo fisso per le spese. Sono numeri che danno l’idea di un impegno rilevante e di una grande espressione di solidarietà di una situazione sociale ed economica che provoca sempre più difficoltà nelle famiglie, con l’aumento del disagio dei minori e del loro allontanamento dai genitori”. Lo ha detto l ‘ 11 dicembre a Mirano, l’Assessore regionale alle politiche sociali Stefano Valdegamberi, aprendo i lavori del convegno regionale che ha fatto il punto sulla situazione dell’affido familiare nel Veneto e presentato le nuove Linee Guida che definiscono le azioni che i servizi del territorio devono mettere in atto per la promozione e lo sviluppo dell’affido e per la formazione e il sostegno delle famiglie affidatarie. Di fronte a un numeroso pubblico raccolto nel Teatro di viale Vittoria, e composto da operatori dei servizi e famiglie affidatarie, dal Tutore dei Minori del Veneto, dalla Presidente del Tribunale dei Minori, Valdegamberi ha ricordato che “siamo state una delle prime Regioni - ha detto ancora l’Assessore veneto - a diffondere sul territorio questo strumento di solidarietà e servizio e siamo ora una delle prima a creare e rafforzare, con queste Linee Guida, un sistema ordinato e coordinato in questo campo per dare risposte utili e flessibili ai bisogni dei minori che devono essere al centro dell’azione dei servizi”. Nel corso del 2007 sono 920 i bambini che nel Veneto sono stati accolti in una famiglia affidataria. Più dei 2/3 sono italiani. Si tratta di poco più della metà dei bambini o dei ragazzi che nel 2007 hanno vissuto un’esperienza di allontanamento dalla loro famiglia. Di questi 920: 519 sono affidati a parenti e il resto all’affido eterofamiliare; 328 di loro sono tra i 15 e i 18 anni, 247 tra gli 11 e i 14, 241 tra i 6 e i 10 anni, 94 tra i 3 e i 5 anni, 48 tra gli 1 e i 2 anni, e 12 con meno di 1 anno; 702 sono italiani pari al 72,4%. La situazione familiare dei bambini al momento dell’affido è nella maggior parte dei casi caratterizzata da genitori separati o divorziati, poi da genitori conviventi, e ancora da famiglie monogenitoriali. I motivi dell’allontanamento vanno ricercati soprattutto nei genitori che manifestano o difficoltà educative, o problemi di tossicodipendenze, o problemi economici, lavorativi, abitativi, o comportamenti di violenza sessuale sul minore, o problemi psichiatrici, o incuria verso il minore, etc. Valdegamberi ha sottolineato che “l’esperienza dell’affido è molto cresciuta nella nostra regione in questi ultimi anni. In molti contesti territoriali sono nati centri o servizi che si occupano della promozione dell’affido, del sostegno delle famiglie affidatarie. Non vogliamo trovare famiglie alternative, ma famiglie che, insieme ai servizi del territorio, riescano a costruire progetti capaci di aiutare il bambino o il ragazzo e la sua famiglia, a trovare le strade per rendere possibile la riunificazione familiare e rendere il periodo dell’affido, che è sempre e comunque traumatico, il più breve possibile”. Le Linee Guida per l’Affido nascono da un percorso di due anni di lavoro voluto dalla Giunta Regionale con una delibera del 2006 che permetterà la nascita in ogni ambito territoriale Ulss di un Centro per l’affido e la Solidarietà familiare (Casf) e la formazione degli operatori di questi nascenti Centri. Le nuove Linee Guida regionali evidenziano un ampliamento significativo dell’offerta di affido: non più un solo tito di affido si tratta ma tipologie diverse: residenziale, diurno, di sollievo, in situazioni di emergenza, da realizzarsi insieme alle risorse solidali del territorio: le reti di famiglie, le associazioni, il privato sociale. Così anche per le famiglie affidatarie che possono essere “a tempo pieno”, ma anche per alcune ore alla settimana, indirizzata ad accogliere il minore nella propria casa, ma anche a sostenere ed affiancare altre famiglie che stanno vivendo l’esperienza dell’affido. “Non cerchiamo famiglie speciali – ha detto Valdegamberi - ma famiglie normali, che mettano a disposizione i loro talenti. L’affido non deve essere visto come un atto eroico, ma come un’esperienza possibile”. Già da qualche anno la Regione Veneto sostiene economicamente in toto i Comuni e le aziende Ulss nei progetti di affido dando loro un contributo pari all’intero rimborso spese destinato alla famiglia affidataria. Nel 2007 sono stati erogati oltre 3 milioni di euro a questo scopo. Valdegamberi, infine, ha auspicato che entro il 2010 almeno il 60% dei bambini e dei ragazzi “fuori famiglia” siano in una famiglia affidataria (oggi sono il 52%). .  
   
   
A PADOVA EVENTO CONCLUSIVO DEL PROGRAMMA REGIONALE PER PROMUOVERE L’IMPRENDITORIA FEMMINILE  
 
Venezia, 15 dicembre 2008 - Evento conclusivo lunedì a Padova al Caffè Pedrocchi (ore 17. 00) del Programma Regionale per la Promozione dell’Imprenditoria Femminile. Questo programma, spiega l’assessore regionale all’imprenditoria femminile e alle pari opportunità Isi Coppola, è l’unico in Italia nel suo genere e ha come obiettivo lo sviluppo e la promozione dell’imprenditoria femminile nel Veneto. E’ stato realizzato grazie al supporto tecnico operativo della Camera di Commercio di Vicenza, attraverso la Fondazione Giacomo Rumor-centro di Produttività Veneto ed il coinvolgimento di tutti gli attori che già operano in questo campo. L’incontro di lunedì rappresenta un momento di confronto e di riflessione sulle azioni realizzate: dall’ ideazione del primo portale regionale dedicato all’imprenditoria femminile, all’attivazione di corsi, seminari e workshop per aspiranti imprenditrici, neo imprenditrici ed imprenditrici già affermate, con iniziative rivolte anche a donne over 40 che cercano il reinserimento nel mondo del lavoro e altre indirizzate al mondo della scuola. Il programma dell’evento concluso prevede un filmato reportage sul programma regionale 2008, un confronto tra le esperienze in questo settore dell’Ipi (Istituto per la Promozione Industriale, agenzia del Ministero per lo sviluppo economico) e delle Regioni Toscana, Calabria e Liguria. Seguirà una tavola rotonda con la partecipazione dell’assessore Coppola, di Andrea Riello Presidente di Confindustria Veneto, dell’imprenditrice Regina Bertipaglia che è anche consigliere regionale , di Giustina Destro della Commissione attività produttive della Camera dei Deputati, di Giampaolo Molon amministratore delegato Banca di Garanzia e Debora Piovan vicepresidente di Confagricoltura Veneto. Farà da moderatore il giornalista Ario Gervasutti. Sarà anche l’occasione per parlare del rapporto realizzato dalla Regione, primo in italia, sulla fiscalità di genere dal titolo “I redditi delle donne (e degli uomini) in Veneto” .  
   
   
TELEFONO AZZURRO AL CONGRESSO DEL CAIRO CONTRO LE MUTILAZIONI GENITALI FEMMINILI: "FAVORIRE LE SEGNALAZIONI E SUPERARE LE PAURE"  
 
Roma, 15 dicembre 2008 - La Conferenza "Dichiarazione del Cairo sulle Mgf +5" è una riunione ad alto livello cui parteciperanno numerose figure di spicco che hanno giocato un ruolo chiave nella battaglia per l´ eradicazione delle Mutilazioni Genitali Femminili. L´appuntamento si tiene al Cairo il 14 e 15 dicembre ed è organizzato, con il patrocinio della First Lady egiziana Suzanne Mubarak, dal Consiglio Nazionale per l´Infanzia e la Maternità (Nccm) e dall´associazione Non c´è Pace Senza Giustizia (Npsg), con il sostegno della Cooperazione italiana, della Banca Mondiale e il coinvolgimento delle agenzie delle Nazioni Unite più impegnate nella lotta alle Mgf Sono passati cinque anni da quando La "Dichiarazione del Cairo per l´Eliminazione delle Mutilazioni Genitali Femminili", un documento di grande rilievo che afferma la necessità di riconoscere e trattare le Mgf come una violazione dei diritti umani e sottolinea l´importanza dello strumento legale nel combattere la pratica, è stata adottata dalla Conferenza Internazionale su "Strumenti Legali per la Prevenzione delle Mgf". Oggi purtroppo le mutilazioni genitali femminili sono ancora una pratica tradizionale presente in 28 Paesi dell´Africa Sub-sahariana e in Egitto. L´obiettivo dell´incontro è di creare una sinergia in grado di ridestare l´attenzione dell´opinione pubblica internazionale sulle Mgf e di dar vita ad una mobilitazione che possa accelerare lo sviluppo di un contesto politico, sociale e legale, inclusa l´implementazione della legislazione vigente in materia, suscettibile di condurre, a termine, all´eliminazione della pratica delle Mgf. Telefono Azzurro, con il Presidente prof. Ernesto Caffo, sarà presente al convegno. "Occorre bypassare le paure di denunciare che accompagnano il drammatico fenomeno delle mutilazioni genitali femminili", ha dichiarato Caffo. "In Italia società civile, istituzioni, forze di polizia hanno fatto rete con la finalità di intervenire sui casi d´emergenza riguardanti l´infanzia e l´adolescenza con prontezza e con l´adeguata protezione: è il caso del 114 emergenza infanzia così come delle linee d´ascolto di Telefono Azzurro. L´auspicio è che venga trovato al più presto fra gli enti interessati una convergenza tale da assestare un colpo decisivo nei confronti di questa pratica inconcepibile". .