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Notiziario Marketpress di Giovedì 24 Giugno 2010
UE: SECONDO UNA NUOVA INDAGINE, SONO SEMPRE DI PIÙ GLI EUROPEI CHE FATICANO AD ARRIVARE A FINE MESE  
 
 Bruxelles, 24 giugno 2010 - Un europeo su sei afferma di essere sempre in difficoltà per il pagamento delle fatture domestiche e tre quarti degli europei ritengono che la povertà sia aumentata nel loro paese durante l´ultimo anno. Questi sono i principali risultati della nuova indagine Eurobarometro sulle conseguenze sociali della crisi, presentata oggi dalla Commissione europea. L´indagine, effettuata nel maggio 2010, segna la prima metà dell´anno europeo di lotta alla povertà 2010 e segue la decisione dei leader dell´Ue, adottata il 17 giugno, di liberare 20 milioni di europei dalla povertà e dall´esclusione sociale nel prossimo decennio. Rivolgendosi ai giornalisti a Bruxelles László Andor, il Commissario Ue per l´Occupazione, gli Affari sociali e l´Inclusione, ha affermato che i risultati dell´indagine confermano l´importanza della tematica della povertà nell´Ue ed il continuo aggravarsi della situazione a causa dell´attuale crisi economica e finanziaria. Le sfavorevoli conseguenze della crisi si stanno sentendo ed oggi molti europei devono lottare per arrivare a fine mese. Il Commissario ha aggiunto che la nuova strategia dell´Ue per il prossimo decennio, Europa 2020, ed il suo obiettivo di sottrarre alla povertà almeno 20 milioni di europei entro il 2020, inviano una decisa testimonianza dell´impegno di tutti i paesi a fornire risultati visibili per un´Europa più giusta e favorevole all´inclusione. In generale i cittadini dell´Ue ritengono che la povertà sia aumentata nell´anno che precede l´indagine, a tutti i livelli. 6 europei su 10 ritengono che la povertà sia aumentata nella loro zona, tre quarti ritengono che la povertà sia aumentata nel loro paese ed il 60% che sia aumentata in tutta l´Ue. La crisi e gli inviti ad adottare misure di austerità si riflettono nella percezione della povertà da parte dei cittadini. In Grecia l´85% degli intervistati ritiene che la povertà sia aumentata nel paese, l´83% dei francesi, l´82% dei bulgari, il 77% dei romeni ed il 75% degli italiani condividono tale opinione in merito ai loro paesi. Mentre in taluni paesi la gente pensa che le difficoltà aumenteranno, come sette su dieci romeni e greci, secondo i quali la loro situazione finanziaria peggiorerà, in altri paesi la percezione è lievemente diversa e si orienta maggiormente verso l´ottimismo. Ad esempio, solo il 23% (rispetto al 65% nel luglio 2009) del lettoni ritiene che la propria situazione finanziaria peggiorerà, così come il 32% dei lituani (rispetto al 58% nel luglio 2009) ed il 20% degli ungheresi (rispetto al 48% nel luglio 2009). Attualmente è anche diminuito il numero di persone che pensano di restare disoccupate qualora dovessero perdere il loro lavoro in Lettonia, in Polonia, nel Regno Unito, in Belgio ed in Finlandia. Una buona parte dei cittadini dell´Unione afferma di trovarsi in difficoltà finanziarie - Un europeo su sei ha affermato di non aver avuto i soldi per pagare le fatture correnti o fare la spesa almeno una volta durante lo scorso anno ed il 20% ha segnalato difficoltà nel continuare a pagare le fatture e le rate del mutuo durante il periodo di rilevazione ei dati (maggio 2010). Per il 15% la lotta è costante, mentre il 3% si trova in situazione di morosità per quanto riguarda talune fatture e rate del mutuo ed il 2% ha seri problemi finanziari ed è in mora per molti di tali pagamenti. Per circa il 30% dei cittadini è più difficile sostenere i costi dell´assistenza sanitaria - Circa 3 europei su 10 hanno affermato di avere maggiori difficoltà nel sostenere i costi dell´assistenza sanitaria, ai bambini o di lunga durata per loro o per i loro familiari negli ultimi sei mesi: per l´11% la situazione è diventata “molto più difficile” e per il 18% “un po´ più difficile”. Un europeo su sei non è molto sicuro o non è per nulla sicuro di non perdere il lavoro - Secondo i dati di marzo 2010, il 18% dei rispondenti sulla tematica dell´occupazione non è molto sicuro o non è per nulla sicuro di essere in grado di conservare l´attuale posto di lavoro nei prossimi dodici mesi ed il 49% pensa che sia abbastanza improbabile o assolutamente improbabile ritrovare un nuovo posto entro sei mesi in caso di licenziamento. L´impatto percepito della crisi sui futuri diritti pensionistici - Infine, per quanto riguarda le entrate future, il 73% dei cittadini dell´Unione o si aspetta chiaramente prestazioni pensionistiche ridotte o ritiene di dover posticipare la propria pensione o risparmiare di più per la vecchiaia. Il 20% teme seriamente che il proprio reddito durante la vecchiaia sia insufficiente a garantire una vita dignitosa ed il 34% se ne preoccupa. In 17 Stati membri la maggior parte degli intervistati teme seriamente o si preoccupa che il proprio reddito durante la vecchiaia non consenta di condurre una vita dignitosa.  
   
   
I LEADER DELL´UE SI ACCORDANO SU UN PIANO DECENNALE  
 
 Bruxelles, 24 giugno 2010 - L´eco-innovazione, gli sviluppi digitali e le nuove capacità sono gli elementi motori della crescita futura in Europa e il punto focale della strategia Europa 2020 . Formalmente adottato dal Consiglio europeo il 17 giugno del 2010, il piano per i prossimi dieci anni consiste nel tornare ai principi fondamentali, ovvero finanze nazionali solide capaci di investire in nuovi sviluppi e un´Europa più forte e più ricca. Sviluppato in conseguenza della crisi finanziaria mondiale, i leader dell´Ue sperano che il piano Europa 2020 sia la risposta giusta per contrastare gli alti livelli di disoccupazione, la scarsa crescita strutturale e i livelli sostanziali di debito che l´Europa sta affrontando oggi. Il suo successo dipende dal fatto che l´Europa agisca collettivamente e con grande coordinazione. Nel suo discorso conclusivo dell´incontro nel corso del quale il Consiglio europeo ha approvato gli obiettivi della strategia, il Presidente della Commissione europea José Manuel Barroso ha espresso la sua soddisfazione per la decisione unanime presa "non solo sulle linee generali" ma su obiettivi specifici di Europa 2020. I leader dell´Ue hanno convenuto che la nuova strategia è un modo di spostare le loro politiche dalla gestione della crisi alla consolidazione fiscale e alla riforma strutturale. Hanno anche concordato di sviluppare obiettivi condivisi per le cinque mete principali della strategia: promuovere l´occupazione; migliorare le condizioni per l´innovazione, la ricerca e lo sviluppo; raggiungere gli obiettivi dell´Ue riguardo i cambiamenti climatici e l´energia; migliorare i livelli di istruzione e promuovere l´integrazione sociale in particolare riducendo la povertà. La strategia Europa 2020 riafferma l´obiettivo di dare una spinta alla ricerca e allo sviluppo (R&s) spendendo in Europa dal´1,9% al 3% del prodotto interno lordo (Pil). Un altro obiettivo consiste nel raggiungere il tasso di occupazione del 75% per uomini e donne e nel ridurre le emissioni di gas serra del 20%. Gli Stati membri dell´Ue devono agire rapidamente, confrontandosi direttamente con la Commissione europea, per implementare queste priorità politiche e per raggiungere i loro obiettivi nazionali. Questi ultimi saranno sviluppati secondo le posizioni di partenza e le strutture decisionali di ogni paese e i progressi verso tali obiettivi saranno regolarmente controllati. "In Europa e nel resto del mondo, la chiave è la crescita," ha detto il presidente Barroso. "In Europa, la crescita sostenibile e complessiva si deve fondare su finanze solide. La consolidazione fiscale e le riforme strutturale sono essenziali per la crescita. La consolidazione è necessaria per la fiducia e senza fiducia non ci sarà crescita." "E dobbiamo concentrarci sui motori chiave della crescita futura: eco-innovazione, agenda digitale, nuove capacità. È proprio questo che abbiamo messo al primo posto nella nostra strategia Europa 2020," ha aggiunto il presidente Barroso. Come parte della strategia, il Consiglio europeo ha anche approvato la prima iniziativa principale di una agenda digitale per l´Europa. I leader hanno convenuto che l´agenda dovrebbe basarsi su proposte concrete e comprendere la creazione di un singolo mercato digitale funzionale entro il 2015. La Commissione europea è stata invitata a presentare altre iniziative principali entro la fine del 2010 e di riferire sui progressi dell´agenda digitale entro il 2011.  
   
   
UE: GOVERNANCE ECONOMICA: DIBATTITO CON HERMAN VAN ROMPUY  
 
 Bruxelles, 24 giugno 2010 - I deputati hanno discusso i risultati del summit Ue della scorsa settimana durante una sessione plenaria straordinaria con il Presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy. Fra i temi principali dibattuti, figurano la strategia Ue2020 per migliorare la competitività dell´Europa e la governance economica. In apertura di sessione, il Presidente del Pe Jerzy Buzek ha annunciato che la dichiarazione scritta sulla "Creazione di un sistema di allerta rapida europeo (S.e.a.r.) contro pedofili e molestatori sessuali" è stata firmata dalla maggioranza dei deputati europei e pertanto è adottata. Autori della dichiarazione sono Tiziano Motti (Ppe, It) e Anna Záborská (Ppe, Sk). Dibattito con Herman Van Rompuy - Molti deputati hanno ribadito a Van Rompuy la convinzione che l´unico sistema di governance economica che può effettivamente contribuire alla stabilizzazione dell´Europa è quello con la Commissione europea al comando, con chiari poteri di controllo e di sanzione nei confronti degli Stati membri. Rispondendo in seguito all´intervento del Presidente del Consiglio europeo, i deputati hanno sottolineato che sono i governi nazionali, e non il Parlamento, a esitare sulla creazione di un sistema europeo di supervisione finanziaria che riduca i rischi di una nuova crisi. Un resoconto del dibattito sarà presto disponibile sulla prima pagina del sito del Parlamento europeo. È anche possibile guardare il dibattito come video on demand: per ulteriori informazioni, consultare i link sottostanti. La maggioranza dei deputati sostiene la dichiarazione per la lotta contro la pedo-pornografia - Una dichiarazione scritta per chiedere ai governi nazionali dell´Ue di predisporre un sistema di allerta rapida europeo per combattere la pedofilia e le molestie sessuali è stata firmata da 371 deputati, come annunciato dal Presidente Buzek. La dichiarazione richiede di estendere l´applicazione della direttiva sulla conservazione di dati personali generati da comunicazione elettronica ai motori di ricerca, per contrastare in maniera rapida ed efficace la pedo-pornografia e le molestie sessuali online. La dichiarazione scritta, una volta sostenuta dalla maggioranza dei deputati, rappresenta uno degli strumenti a disposizione del Pe per lanciare un dibattito e chiedere l´iniziativa della Commissione europea su un tema d´interesse europeo.  
   
   
BORGHEZIO : "NORDEUROPA", UN´UNICA SEDE A BRUXELLES PER LE REGIONI DEL NORD  
 
Bruxelles, 24 giugno 2010 - Non ha alcun senso - dichiara l´On. Borghezio - che le regioni italiane mantengano una pletora di costosissime sedi qui a Bruxelles, che peraltro spesso non brillano di efficienza e produttività. Ciò, anche in vista della strategia 2020 dell´Ue che rappresenta per il sistema produttivo del Nord un´occasione imperdibile. Propongo quindi che le regioni del Nord dismettano tutte le sedi esistenti, creando al loro posto un´unica e moderna sede polifunzionale, dove svolgere oltre al ruolo di rappresentanza politica anche e soprattutto un´ampia gamma di indispensabili servizi ai cittadini e alle imprese. "Nordeuropa", può diventare, al di là delle contrapposizioni di schieramento, un´eccezionale base operativa presso le Istituzioni europee dell´area produttiva ancor oggi più pesante, quanto a Pil , dell´Unione Europea, con sicuro risparmio di costi e guadagno netto in operatività e immagine.  
   
   
EUROGENDFOR, LA FORZA DI GENDARMERIA EUROPEA  
 
Roma, 24 giugno 2010 - E´ stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell´11 giugno 2010, la legge 14 maggio 2010, n. 84 che ratifica e dà esecuzione alla dichiarazione di intenti e al trattato tra Francia, Italia, Olanda, Portogallo e Spagna per la creazione di Eurogendfor, la forza di gendarmeria europea. Eurogendfor rappresenta una concreta testimonianza di cooperazione tra cinque Paesi europei determinati a contribuire allo sviluppo della Politica Europea di Sicurezza e Difesa (Pesd) attraverso l´istituzione di una struttura multinazionale in grado di affrontare le situazioni di crisi con gli strumenti più adatti ai diversi scenari. Modellata sui gendarmes francesi e sulle Unità Specializzate Multinazionali (M.s.u.) dei Carabinieri, la proposta di costituire una Gendarmeria europea è stata presentata ad ottobre 2003, in occasione della riunione informale di Roma dei Ministri della Difesa dell´Unione Europea (Ue) svoltasi nell´ambito della Presidenza italiana della Ue, dai Ministri francese ed italiano, come risposta alla crescente esigenza di poter disporre, nell´ambito delle operazioni di pace, di forze internazionali di polizia per il mantenimento dell´ordine e della sicurezza pubblica. Il successivo 17 settembre 2004, a Noordwijk (Olanda), i Ministri della difesa dei cinque Paesi Membri (Italia, Francia, Olanda, Portogallo e Spagna) firmarono la Dichiarazione di intenti con la quale si istituiva formalmente Eurogendfor. Nasceva così la Forza di Gendarmeria Europea che, con la firma del trattato istitutivo, il 18 ottobre 2007 in Olanda, e lo schieramento, nel successivo mese di novembre, dei primi contingenti nell´ambito dell´Unità Integrata di Polizia (I.p.u.) della missione Eufor "Althea" in Bosnia Erzegovina, è divenuta una realtà pienamente operativa. Il 18 dicembre 2008 è stato, infine, riconosciuto alla Jandarmeria romena lo status di nuovo membro di Egf, mentre Turchia, Polonia e Lituania partecipano al progetto in qualità, rispettivamente, di osservatore (la prima) e partner. Eurogendfor può essere impiegata , per l´intero spettro delle operazioni di pace, con compiti di polizia militare, di coordinamento e cooperazione con unità di polizia locali o internazionali, di collaborazione con agenzie civili internazionali, nell´ambito delle iniziative della comunità internazionale per missioni di prevenzione, stabilizzazione e ricostruzione delle strutture statuali nelle aree di crisi. La Forza, che è primariamente a disposizione dell´Unione Europea, ma che può operare anche in favore dell´Onu, della Nato, dell´Ocse o di altri Organismi e coalizioni internazionali, è aperta alla partecipazione di contingenti di Polizia militare di altri Paesi dell´Unione Europea e, in caso di operazioni, al contributo di Paesi con adeguate capacità di polizia. Per il momento, la compongono, oltre ai Carabinieri, uomini della Gendarmeria Nazionale francese, della Guardia Civil spagnola, della Guardia Nazionale Repubblicana portoghese e della Marechaussee Reale olandese. L´italia fornisce all´Eurogendfor il maggior contributo di uomini. La Forza è in particolare formata da una componente operativa, da una specializzata nella lotta contro il crimine e da una di supporto logistico. L´eurogendfor è può disporre di ottocento uomini entro trenta giorni dall´inizio dell´esigenza, e di altri duemilatrecento come secondo approntamento di riserva. Il comando è assegnato a rotazione a ciascuno dei sei Paesi che la alimentano. Il Quartier Generale è ubicato in Vicenza, presso la Caserma "Chinotto" dei Carabinieri, dove ha sede anche il Centro di Eccellenza per le Stability Police Units (Coespu). Il coordinamento politico-militare spetta a un Alto Comitato Interministeriale (Cimin), composto dai rappresentanti dei Ministri responsabili dei cinque Paesi partecipanti. Ne fanno parte, per l´Italia, in rappresentanza del Capo di Stato Maggiore della Difesa, il Comandante Generale dell´Arma dei Carabinieri e, per il Ministero Affari Esteri, il Direttore Generale per la Cooperazione Politica Multilaterale ed i Diritti Umani. A partire dal 1° gennaio 2010 l´Italia, subentrando alla Francia, ha assunto la presidenza annuale del Cimin e 21 maggio, a Roma, presso la caserma "Salvo d´Acquisto", sede del Comando Carabinieri Unità Mobili e Specializzate, si è tenuta la prima riunione. Al momento, oltre l´Italia, hanno già ratificato il Trattato di Velsen, i Paesi Bassi, il Portogallo e la Spagna.  
   
   
EUROPA: CHIODI, L´AER NELLA SEDE DELL´ABRUZZO A BRUXELLES PER LA REGIONE OCCASIONE UNICA DI VISIBILITA´ E DI CRESCITA  
 
 Pescara, 24 giugno 2010 - L´assemblea delle Regioni d´Europa (Aer), la più grande rete indipendente di regioni nell´Europa allargata con le sue oltre 270 regioni aderenti in rappresentanza di ben 33 Pasi, trasferirà la propria sede presso gli uffici di Bruxelles della Regione Abruzzo, in Avenue Louise 210. La notizia è stata ufficializzata, ieri mattina, a Pescara, nella sede della Regione, nel corso di una conferenza stampa tenuta dal presidente della Regione, Gianni Chiodi, e dal segretario generale dell´Aer, il tedesco Claus Klipp. "Ormai le decisioni che contano davvero si prendono tutte a Bruxelles - ha sottolineato il presidente Chiodi - ma per incidere sul serio occorre fare un´intensa attività di lobbying con gli altri governi regionali. Oltretutto, fin dal momento dell´insediamento, il governo che mi onoro di presiedere si è impegnato affinché l´Abruzzo avesse una presenza significativa nello scenario europeo. E senza dubbio, - ha proseguito - quella di ospitare la sede dell´Aer nei nostri uffici è una di quelle occasioni irripetibili per aiutare la Regione Abruzzo ad intrecciare quel sistema di rapporti e di relazioni ai massimi livelli che non è mai stato in grado di costruire". Il presidente Chiodi, che si è detto "onorato e fiero di poter stringere questo prestigioso accordo con l´Aer per il quale ringrazio sentitamente il segretario generale Klipp ed la presidentessa Michèle Sabban", ha messo l´accento sulla cirocostanza che "oltre a regalare grande visibilità e straordinarie occasioni di partnership all´Abruzzo attraverso le innumerevoli iniziative ed eventi che avranno luogo nella sede di Avenue Louise, tale intesa consentirà alla Regione di partecipare in maniera più attiva e proficua alla vita delle principali Istituzioni europee aumentando, al tempo stesso, le possibilità di intercettare ulteriori flussi di risorse dell´Ue". Chiodi, nell´ottica della politica di riduzione dei costi, ha, inoltre, rimarcato "la scelta consapevole di non aver voluto nominare un dirigente della Regione Abruzzo a Bruxelles che avrebbe avuto un compenso eccessivo per la casse regionali, sia in rapporto al ruolo da ricoprire che in relazione agli obiettivi da raggiungere in ambito europeo. Abbiamo preferito, invece, puntare maggiormente sulla costruzione di una più larga rete di alleanze e di sinergie con le altre regioni ed organizzazioni interregionali". Per di più, il presidente della Regione ha ricordato che "l´Abruzzo è stata la prima regione europea ad aver sottoscritto il Patto dei Sindaci", mentre, in relazione al Piano energetico regionale, ha parlato di uno "strumento di pianificazione estremamente ambizioso ma alla nostra portata nel quale si punta decisamente sulle energie rinnovabili benchè si sia consapevoli delle problematiche che, a vario titolo, presentino sia il fotovoltaico, che l´eolico che le altre fonti alternative di approvvigionamento energetico". Il segretario generale dell´Aer, Clau Klipp, dal canto suo, ha evidenziato come "da quando vengono sviluppate con continuità attività di collaborazione con la Regione Abruzzo, sono soprattutto i settori dell´energia e del turismo quelli in cui si riesce a raggiungere i migliori risultati". Inoltre, Klipp si è detto certo che "da questa coabitazione deriveranno benefici notevoli sia per l´Abruzzo che per la funzionalità dell´Aer che potrà operare in un intero piano di questo prestigioso edificio svolgendo le molteplici attività di cooperazione interregionale e di cura degli interessi delle regioni europee creando ulteriori chance di incontro e di cooperazione tra i rappresentanti degli enti locali europei". Fondata nel 1985, l´Aer è un forum della cooperazione interregionale ed un lobbista per gli intererssi delle Regioni a livelo euroopeo. Ha dato un contrbuto fondamentale alla creazione degli organismi consultativi del Consiglio d´Europa (Congresso dei poteri locali e regionali) e delal Comissione europea (Comiatto delle Regioni) e si occupa di sviluppo economico e rurale, di energia e cambiamenti climatici, di politica di coesione e di politica regionale, di politica sociale e di sanità pubblica, di cultura e di politiche giovanili, di azioni di lobbying e di comunicazione.  
   
   
REPUBBLICA CECA, ESPORTAZIONI IN CALO  
 
Bratislava, 24 giugno 2010 - Secondo quanto rivela una ricerca della Ctk, le principali 50 società esportatrici della Repubblica Ceca avrebbero visto le proprie esportazioni calare sensibilmente durante il 2009, con una flessione di 125 miliardi di corone locali, a quota 640 miliardi. Le considerazioni a margine dell´analisi imputano alla recente crisi economica internazionale le cause determinanti di tale flessione. Il volume delle esportazioni del perimetro societario individuato è così tornato ai livelli del 2005. Ancora, dei principali dieci esportatori locali, solamente Toyota, Peugeot, Citroen, Automobile Czech e Agrofert Holding, avrebbero conseguito un incremento su base annua delle proprie esportazioni.  
   
   
AUSTRIA, IL PIL OSCILLA TRA L´ALTO E IL BASSO  
 
Vienna, 24 giugno 2010 - Secondo Wifo, Istituto austriaco di ricerca economica, nel primo trimestre del 2010 la crescita economica in Austria sarebbe calata dello 0,1 per cento rispetto al quarto trimestre del 2009. La curva, tuttavia, risulta ormai stabile in alto da più di un anno grazie alla crescita del consumo privato (+2,5 per cento), ma anche grazie all´impennata delle esportazioni di merci (+3,6), soprattutto verso la Germania. Gli investimenti di attrezzature hanno subito un calo a causa del basso livello dell´utilizzo della capacità, soprattutto nel settore industriale. La congiuntura si è stabilizzata, ma la ripresa procede a stento. Un possibile rilancio potrebbe giungere nel secondo trimestre del 2010 dall´alto livello degli ordini e dalla conseguente produzione di merci.  
   
   
RIFORMA DEGLI INTERVENTI DI REINDUSTRIALIZZAZIONE NELLE AREE IN CRISI  
 
Roma, 24 giugno 2010 - L´11 giugno 2010, in attuazione dell’art. 2 della Legge Sviluppo n.99 del 23 luglio 2009, è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto per la riforma degli interventi di reindustrializzazione nelle aree e nei distretti individuati in crisi. La riforma prevede un sistema di monitoraggio statistico basato su: l’introduzione di un metodo di individuazione delle aree in crisi; la definizione delle aree di crisi complesse e la disciplina del procedimento di sottoscrizione dell’accordo di programma per la loro soluzione; analisi statistiche sugli interventi di reindustrializzazione. A supporto della riforma nasce Statindustria, on-line dal 17 giugno sul sito del Ministero dello Sviluppo Economico, per il monitoraggio statistico delle industrie e aree di crisi. Http://www.sviluppoeconomico.gov.it/dipartimenti/index.php?sezione=dipartimenti&tema_dir=tema2&id=44    
   
   
EMISSIONE BOT GIUGNO 2010  
 
 Roma, 24 giugno 2010 - Il Mef ha disposto per il giorno 25 giugno 2010, con regolamento 30 giugno 2010, un´asta di Bot:
Importo (in mln. Di euro) Scadenza Giorni
Semestrali 9.000 31.12.2010 184
È da tener presente che il 30 giugno 2010 vengono a scadere Bot per 10.000 milioni di euro. I Bot sono posti all´asta con il sistema di collocamento dell´asta competitiva, con richieste degli operatori espresse in termini di rendimento. Ciascuno degli operatori partecipanti alle aste può presentare fino ad un massimo di cinque richieste di acquisto. I buoni possono essere sottoscritti per un importo minimo di mille euro. Per ciascuna emissione di Bot, il prezzo fiscale di riferimento è il prezzo medio ponderato della prima tranche, calcolato sulla base del corrispondente rendimento medio ponderato. I rendimenti indicati dagli operatori partecipanti alle aste dei Bot, espressi in termini percentuali, possono variare, per tutte le tipologie di titoli, di un millesimo di punto percentuale o multiplo di tale cifra. Non sono ammesse all´asta richieste senza indicazione del rendimento. L´importo di ciascuna richiesta non può essere inferiore ad un milione e mezzo di euro (1.500.000€). Il collocamento dei Bot verrà effettuato nei confronti degli operatori indicati nel decreto di emissione. In attuazione di quanto disposto nella Sez.ii - Tit. V del decreto legislativo 24 giugno 1998, n. 213, e relative norme di attuazione, in relazione alla dematerializzazione dei titoli di Stato, i buoni ordinari del Tesoro sono rappresentati da iscrizioni contabili a favore degli aventi diritto. La Banca d´Italia provvede a inserire in via automatica le partite dei Bot sottoscritti in asta da regolare nel servizio di compensazione e liquidazione avente a oggetto strumenti finanziari con valuta pari a quella di regolamento. Sulla base delle assegnazioni, gli intermediari aggiudicatari accreditano i relativi importi sui conti intrattenuti con i sottoscrittori. Le richieste di acquisto dovranno pervenire alla Banca d´Italia, esclusivamente tramite la rete nazionale interbancaria, entro e non oltre le ore 11 del giorno 25 giugno 2010, con l´osservanza delle modalità stabilite nel decreto di emissione. Si ricorda che in caso di malfunzionamento delle apparecchiature, che non consenta l´immissione dei messaggi nella rete, le richieste di partecipazione all´asta debbono essere inviate con modulo trasmesso via fax. Le richieste non pervenute entro il termine stabilito dal decreto di emissione non vengono prese in considerazione. Eventuali richieste sostitutive di quelle corrispondenti già pervenute sono prese in considerazione solo se giunte entro il termine di cui sopra. Le richieste non possono essere più ritirate dopo il termine suddetto . Qualora le richieste di ciascun operatore, anche complessivamente, superino l´importo offerto dal Tesoro, esse verranno prese in considerazione a partire da quella con il rendimento più basso, fino a concorrenza dell´importo offerto, salvo quanto diversamente stabilito nel decreto di emissione. Gli operatori "Specialisti in titoli di Stato" hanno facoltà di partecipare al collocamento supplementare dei Bot semestrali, previsto in via automatica per il giorno 28 giugno 2010. L´offerta della tranche supplementare è stabilita nella misura del 10% dell´ammontare nominale offerto nell´asta ordinaria. Tale percentuale rappresenta l´importo minimo offerto nel collocamento supplementare, che il Tesoro si riserva di aumentare dopo la chiusura dell´asta ordinaria, per soddisfare le esigenze di domanda espresse dagli operatori. In tale evenienza sarà emesso un comunicato stampa al riguardo. Gli "Specialisti" che non hanno partecipato all´asta ordinaria non sono ammessi al collocamento supplementare. L´assegnazione avrà luogo al rendimento medio ponderato determinato nell´asta ordinaria. La procedura di collocamento supplementare seguirà le disposizioni contenute nel decreto di emissione. In particolare, le richieste di acquisto dovranno pervenire entro e non oltre le ore 15.30 del 28 giugno 2010. La circolazione dei Bot al 15 giugno 2010 era pari a 149.982,595 milioni di euro, di cui 6.500 milioni di euro trimestrali, 58.088 milioni di euro semestrali e 85.394,595 milioni di euro annuali.
 
   
   
EMISSIONE DI CTZ GIUGNO 2010  
 
Roma, 24 giugno 2010 - Il Mef dispone, per il giorno 25 giugno 2010, con regolamento 30 giugno 2010, l´emissione dei seguenti certificati di credito del Tesoro "zero coupon" ("Ctz"): decorrenza : 30 aprile 2010; quinta tranche scadenza : 30 aprile 2012 importo nominale dell´emissione : 3.000 milioni di euro Isin : It0004605090 I certificati suddetti, il cui importo minimo sottoscrivibile è di mille euro, sono emessi con il sistema dell´asta marginale riferita al prezzo, senza indicazione di prezzo base di collocamento ed escludendo le richieste effettuate a prezzi inferiori al "prezzo di esclusione"; ai fini della determinazione di quest´ultimo, non verranno prese in considerazione le offerte presentate a prezzi superiori al "prezzo massimo accoglibile", calcolato con le modalità riportate nel decreto di emissione. Sono ammesse a partecipare all´asta le banche italiane, comunitarie ed extracomunitarie, nonché le società di intermediazione mobiliare e le imprese di investimento comunitarie ed extra comunitarie indicate nei decreti recanti l´emissione dei suddetti titoli. Detti operatori partecipano in proprio e per conto terzi. Le domande di partecipazione devono essere inoltrate con indicazione, per ogni richiesta, del relativo prezzo offerto. Ciascun operatore può formulare sino ad un massimo di tre offerte, ciascuna ad un prezzo diverso e per un importo non inferiore a 500.000 euro di capitale nominale; eventuali offerte di importo inferiore non verranno prese in considerazione. Ciascuna offerta non deve essere superiore all´importo in emissione; eventuali offerte di ammontare superiore verranno accettate limitatamente all´importo medesimo. I prezzi indicati varieranno dell´importo minimo di un millesimo di euro; eventuali variazioni di importo diverso vengono arrotondate per eccesso. Le domande di partecipazione degli operatori devono essere avanzate - entro le ore 11 del giorno sottoindicato - mediante trasmissione di richiesta telematica da indirizzare alla Banca d´Italia tramite Rete Nazionale Interbancaria con le modalità tecniche stabilite dalla Banca d´Italia medesima e conosciute dagli operatori. L´assegnazione dei certificati verrà effettuata, nella giornata in cui si perfezioneranno le operazioni d´asta, al prezzo meno elevato tra quelli offerti dai concorrenti rimasti aggiudicatari. Nel caso che le offerte al prezzo marginale non possano essere totalmente accolte, si procede al riparto pro-quota, con i necessari arrotondamenti. Il prezzo di aggiudicazione ed il prezzo di esclusione saranno resi noti mediante comunicato stampa, nel quale verranno pure indicati gli importi attribuiti agli "specialisti" nelle ultime tre aste. Gli operatori partecipanti all´asta provvederanno ad attribuire ai sottoscrittori i certificati assegnati, senza alcun onere aggiuntivo rispetto al prezzo di aggiudicazione. Il regolamento dei certificati assegnati, da parte degli operatori, verrà effettuato al prezzo di aggiudicazione. Agli operatori viene riconosciuta, quale compenso dell´impegno assunto di raccogliere le prenotazioni del pubblico, una provvigione - commisurata all´ammontare nominale dei certificati assegnati - pari allo 0,20%. Il pubblico potrà prenotare i certificati presso le suddette categorie di operatori nel giorno sottoindicato; gli intermediari potranno richiedere, a garanzia del buon fine della sottoscrizione, l´eventuale versamento di un acconto sull´importo nominale prenotato. Alla data prevista per il regolamento, il sottoscrittore verserà l´importo corrispondente ai certificati assegnati, sulla base del prezzo di aggiudicazione; a fronte di tale versamento, gli verrà rilasciata apposita ricevuta. Il calendario delle operazioni di sottoscrizione è il seguente: - prenotazione da parte del pubblico: entro il giorno 24 giugno 2010; - presentazione domande in asta: entro le ore 11,00 del giorno 25 giugno 2010; - regolamento sottoscrizione: il giorno 30 giugno 2010. Gli operatori "specialisti in titoli di Stato" hanno facoltà di partecipare ai collocamenti di titoli di Stato, previsti automaticamente, in via supplementare alle aste di emissione. L´importo della tranche supplementare è stabilito nella misura massima del 10% dell´ammontare nominale offerto. Gli "specialisti" che non hanno partecipato all´asta di emissione non sono ammessi al collocamento supplementare. L´assegnazione supplementare avrà luogo al prezzo di aggiudicazione determinato nell´asta relativa alla presente emissione. Le modalità e le condizioni per la partecipazione degli "specialisti" all´assegnazione supplementare vengono indicate nel decreto recante l´emissione dei relativi titoli.  
   
   
CONOSCENZA DELLA LINGUA ITALIANA PER IL RILASCIO DEL PERMESSO DI SOGGIORNO MODALITÀ DI SVOLGIMENTO DEL TEST DI CONOSCENZA DELLA LINGUA ITALIANA  
 
Roma, 24 giugno 2010 - Il Ministero dell’Interno con decreto del 4 giugno 2010, pubblicato in gazzetta ufficiale l’11 giugno 2010 n. 134, ha fissato le modalità di svolgimento del test di conoscenza della lingua italiana il cui superamento consentirà il rilascio del permesso di soggiorno ce per soggiornanti di lungo periodo. Le disposizioni del decreto, che entrerà in vigore a partire dal 9 dicembre 2010, non si applicheranno ai figli minori di anni quattordici propri e del coniuge ed agli stranieri affetti da gravi limitazioni alla capacità di apprendimento linguistico derivanti dall´età, da patologie o da handicap. Per il rilascio del permesso di soggiorno Ce – stabilisce il decreto – lo straniero dovrà possedere un livello di conoscenza della lingua italiana che consente di comprendere frasi ed espressioni di uso frequente in ambiti correnti, in corrispondenza al livello A2 del Quadro comune di riferimento europeo per la conoscenza delle lingue approvato dal Consiglio d’Europa. La valutazione del livello di conoscenza della lingua italiana avverrà con modalità informatiche presso la Prefettura del luogo di residenza che, entro sessanta giorni dalla richiesta, convoca lo straniero per la prova. Il test si svolgerà con modalità informatiche o – a richiesta dello straniero – tradizionali (prove scritte); il richiedente dovrà conseguire almeno l’ottanta per cento del punteggio complessivo. Sono esonerati dallo svolgimento del test presso la Prefettura: gli stranieri che sono in possesso di un attestato di conoscenza della lingua italiana rilasciato dagli enti certificatori riconosciuti dal Ministero degli affari esteri e dal Ministero dell´istruzione, dell´università e della ricerca: Università degli studi di Roma Tre; Università per stranieri di Perugia; Università per stranieri di Siena; Società Dante Alighieri; gli stranieri che hanno frequentato un corso di lingua italiana presso i Centri provinciali per l’istruzione degli adulti; gli stranieri che hanno ottenuto, nell’ambito dei crediti maturati per l’accordo di integrazione di cui all’art. 4-bis del Testo unico, il riconoscimento di un livello di conoscenza della lingua italiana non inferiore al livello A2; gli stranieri che hanno conseguito il diploma di scuola secondaria di primo o secondo grado presso un istituto scolastico appartenente al sistema italiano di istruzione o, presso i centri provinciali per l’istruzione, il diploma di scuola secondaria di primo o di secondo grado, ovvero frequentano un corso di studi presso una Università italiana statale o non statale legalmente riconosciuta, o il dottorato o un master universitario; gli stranieri entrati in Italia fuori quota come dirigenti, personale altamente specializzato, professori universitari, traduttori ed interpreti e giornalisti. Ai fini del rilascio del permesso di soggiorno Ce, le Questure verificheranno la sussistenza del livello di conoscenza della lingua italiana attraverso il riscontro dell’esito positivo del test riportato nel sistema informativo del Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione del Ministero dell’interno ovvero, nei casi di esonero dal test, attraverso il riscontro della relativa documentazione.  
   
   
MANOVRA.´STATO CURA TE STESSO´,PRIME PROPOSTE DI FORMIGONI SE ADOTTA IL MODELLO LOMBARDO RISPARMIA DI COLPO 7,1 MILIARDI RIPATRIZIONE EQUA DEI TAGLI, INIZIATIVE DI LOTTA ALL´EVASIONE  
 
 Milano, 24 giugno 2010 - Prima proposta. Lo Stato allinei le sue spese di funzionamento al "modello Lombardia", risparmierebbe 7,1 miliardi. Seconda proposta: rifacciamo la ripartizione dei tagli tra Stato, Regioni, Province e Comuni, in modo proporzionale ed equo. Terza proposta: lo Stato ci coinvolga nella lotta all´evasione e incentivi l´uso della carta di credito con un beneficio fiscale. Sono le tre prime proposte - illustrate ieri in una conferenza stampa - che il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, fa pervenire a Roma auspicando che l´Esecutivo "avanzi proposte nuove" e sottolineando il fatto che "con stasera (incontro Regioni-governo al ministero del´Economia, ndr.) si apre un colloquio che auspico collaborativo". Medice Cura Te Ipsum - Formigoni ha mostrato un grafico semplice e chiaro, in cui si mostra che lo Stato italiano per il suo funzionamento costa a ogni suo cittadino 164,73 euro, le Regioni in media 91,47, la Lombardia 43,97. Le spese statali per l´automantenimento sono dunque, pro capite, il doppio di quelle delle Regioni e il quadruplo di quelle della Lombardia. "Medice cura te ipsum, - ha detto Formigoni - medico cura te stesso. Se lo Stato adotta il modello Lombardia porta a casa d´un botto 7,1 miliardi all´anno". Equa Ripartizione - La seconda proposta (fatta senza tener conto della prima) è di riproporzionare il carico dei sacrifici tra i vari livelli istituzionali. "La percentuale dei tagli, lasciando invariato il saldo a 25 miliardi - ha spiegato Formigoni - dovrebbe essere uguale per tutti, e quindi del 3,2 per cento per il 2011 e del 4,17 nel 2012. Applicando questo coefficiente, i tagli per lo Stato passerebbero da 300 a 3800 milioni nel 2011 e da 600 a 4931 nel 2012; quelli delle Regioni a Statuto ordinario rispettivamente da 4000 a 1192 e da 4500 a 1547. "L´eguaglianza è ancora una virtù", ha sottolineato il presidente lombardo. Lotta All´evasione - Formigoni sta lavorando con i suoi collaboratori anche su altre prosposte. Ne ha anticipata una, nella prospettiva di un coinvolgimento del livello regionale nella lotta all´evasione, quindi alle transazioni in nero. La proposta "semplice ma che ritengo sarebbe efficace", ha detto Formigoni, è quella di incentivare l´uso delle carte di credito nei pagamenti (in Italia è decisamente inferiore a quanto accade nei paesi europei e negli Usa, ndr.), che quindi non possono assolutamente essere ´in nero´. Come? Ad esempio lo Stato potrebbe riconoscere un beneficio fiscale in termini di detrazione sull´Irpef in ragione dello 0,1 percento del valore degli acquisti". Tra l´altro, secondo Formigoni, un accordo con banche ed emittenti di credit cards potrebbe garantire la copertura anche di questo 01,%. Nota bene finale: "Le Regioni hanno piena dignità costituzionale. Se rispettano il Patto di Stabilità, devono poter decidere in autonomia in quali settori effettuare i tagli".  
   
   
MANOVRA. FORMIGONI: IL GOVERNO TAGLI I TAGLI ALLE REGIONI  
 
Milano, 24 giugno 2010 - "Occorre che il ministero dell´Economia ci presenti un nuova manovra. Sono necessari cambiamenti profondi, non bastano ritocchi". Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, interviene di nuovo nella discussione sulla manovra economica del Governo. "Abbiamo dimostrato urbi et orbi - spiega Formigoni - che i tagli sono insostenibili per Regioni, Comuni e Province. Ora ci aspettiamo che il ministero dell´Economia sia coerente con le aperture dimostrate dai partiti di maggioranza. Ma il cambiamento deve essere profondo". "Il Governo - conclude Formigoni - deve tagliare i tagli alle Regioni e dirottarli altrove. Siamo certamente disposti a fare la nostra parte, ma in misura assolutamente proporzionale con la parte che farà il Governo con i suoi ministeri".  
   
   
MANOVRA. FORMIGONI: SONO CON I SINDACI IN DIFESA CITTADINI  
 
Milano, 24 giugno 2010 - "Sono con i sindaci. Idealmente sono con loro davanti al Senato. Il nostro è un impegno comune: Regioni e Comuni insieme per difendere i nostri cittadini, per cambiare una manovra ingiusta che si accanisce contro i diritti delle persone". Lo dichiara il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni.  
   
   
BASILICATA, MANOVRA; DE FILIPPO: NORD PIANGE, SUD TRAVOLTO  
 
Roma, 24 giugno 2010 - "Se il Nord piange il Sud sarà travolto". E´ il commento del presidente della Regione Basilicata e membro dell´Ufficio di Presidenza della Conferenza delle Regioni, Vito De Filippo, ieri , al termine dell´incontro con il ministro all’Economia e alle Finanze Giulio Tremonti, il ministro ai Rapporti con le Regioni Raffaele Fitto e il ministro alla Semplificazione normativa Roberto Calderoli per discutere della manovra Finanziaria e dell´impatto della stessa sulle Regioni. "Di fronte ad uno sforzo unitario delle Regioni, ad una disponibilità comune ad attaccare duramente gli sprechi per concentrarsi su una politica di rigore della spesa - ha detto De Filippo - ci siamo trovati di fronte ad un ´non possumus´ che rimanda solo a futuri ipotetici sviluppi e intanto taglia ogni possibilità di dialogo oltre a contraddire le posizioni di disponibilità che il Presidente del Consiglio in prima persona aveva espresso ad alcuni colleghi presidenti di Regione". "Più che di un confronto - ha continuato De Filippo - quello di oggi è stato uno scontro animato dalla volontà dei presidenti delle Regioni del Nord di evitare tagli che renderebbe difficile la capacità di rendere efficaci le proprie politiche sul territorio e dalla disperazione dei presidenti del Sud che hanno ben chiara la materiale impossibilità di assicurare servizi ai propri cittadini. Così - ha concluso De Filippo - non è a rischio un federalismo mai partito e che potrebbe, a questo punto, rappresentare solo una sorta di scaricabarile per attribuire alle Regioni compiti a cui non potranno mai assolvere, ma diventa a rischio lo stesso ruolo dello Stato, inteso come insieme delle sue Istituzioni, nei confronti dei cittadini".  
   
   
MANOVRA ECONOMICA NAZIONALE: IL PRESIDENTE SPACCA SCRIVE AI PARLAMENTARI MARCHIGIANI. ´IMPEGNO CORALE PER UNA MAGGIORE EQUITA´´  
 
Ancona, 24 Giugno 2010 - Un coinvolgimento trasversale e bipartisan, una mobilitazione generale di tutti i livelli istituzionali contro il peso insostenibile che la manovra economica nazionale scarica sulle Regioni e sugli enti locali. Con questo scopo il presidente della Regione, Gian Mario Spacca, ha inviato una lettera a tutti i parlamentari marchigiani, per sollecitare il loro contributo nell´ambito dei lavori parlamentari affinche` la manovra economica sia rimodulata nel segno di una piu` equa distribuzione dei sacrifici tra i diversi livelli istituzionali. Ai deputati e senatori marchigiani Spacca ha inviato, inoltre, il testo della risoluzione adottata ieri all´unanimita` dal Consiglio regionale, con voto bibartisan, con cui si condivide il documento sulla manovra economica nazionale approvato dalla Conferenza delle Regioni. Ecco il testo della lettera. ´Con la speranza di fare cosa gradita, invio in allegato la risoluzione approvate ieri all´unanimita` dal Consiglio Regionale delle Marche con cui si condivide la posizione assunta dalla Conferenza delle Regioni, sempre all´unanimita`, rispetto alla manovra economica nazionale. E´ profonda e condivisa in modo bipartisan, infatti, la preoccupazione circa gli effetti insostenibili di questa manovra finanziaria, ora all´esame del Parlamento, che pone a carico del sistema delle Regioni e degli Enti locali oltre il 50% del suo peso: si intacca cosi` il principio costituzionale di corrispondenza tra funzioni conferite e risorse necessarie per il loro svolgimento, azzerando di fatto il federalismo. Tale situazione e` ancor piu` iniqua se si pensa che nell´ultimo triennio i ministeri e l´amministrazione centrale dello Stato hanno incrementato la spesa pubblica di +10,87%, mentre le Regioni, sempre nello stesso periodo, l´hanno ridotta di -6,21%. Solo nelle Marche le simulazioni indicano un taglio medio ai trasferimenti statali spettanti nel prossimo triennio di -67%, con una perdita potenziale di -400 milioni di euro di risorse: solo per fare alcuni esempi, tali tagli comporteranno l´annullamento quasi completo dei fondi trasferiti per il sociale, la famiglia, la non-autosufficienza, i trasporti e le infrastrutture, le attivita` produttive, la cultura. Sono a chiederLe, dunque, il Suo fattivo contributo nei lavori parlamentari affinche`, pur rispettando gli impegni europei sui saldi, la manovra possa essere rimodulata al suo interno, con una diversa e piu` equa ripartizione dei sacrifici necessari, soprattutto tra i diversi livelli istituzionali, premiando anche i comportamenti maggiormente virtuosi. Un taglio ´lineare´ di questa dimensione, altrimenti, incidera` drammaticamente su investimenti e servizi che Regione ed Enti locali potranno destinare a cittadini, famiglie e piccole imprese, per il welfare, lo sviluppo e il territorio, con immediate conseguenze recessive anche su lavoro ed economia. L´auspicio e` che Governo e Parlamento, in modo condiviso da tutti gli schieramenti, possano introdurre le correzioni auspicate per ragioni di equita`, sostenibilita` e reale coerenza con un disegno autenticamente federalista´.  
   
   
FVG: VISITA AMBASCIATRICE GUINEA EQUATORIALE  
 
Udine, 24 giugno 2010 - Si è rivelato occasione per avviare una concreta collaborazione tra la Regione e la Guinea Equatoriale, l´incontro che ieri a Udine l´ambasciatrice del Paese africano, Cecilia Obono, ha avuto con i vertici della direzione centrale Relazioni internazionali e comunitarie, rappresentanti delle direzioni centrali delle Risorse agricole, naturali e forestali e della Salute e Protezione Sociale e con il presidente dell´Erdisu, Adriano Ioan. La riunione, presieduta dal direttore centrale delle Relazioni internazionali, Giuseppe Napoli, ha infatti consentito una prima verifica delle possibilità di cooperazione tra il Friuli Venezia Giulia e la Guinea Equatoriale. Il Governo della quale, come ha affermato il diplomatico, ha scelto la nostra Regione quale interlocutore privilegiato per avviare azioni di sviluppo conseguentemente ad analogie di carattere geografico (la Guinea è infatti un Paese delle dimensioni della nostra regione) e culturali, ma anche in funzione delle eccellenze nel settore della ricerca e dell´Università. Infatti, già da alcuni anni giovani della Guinea, che al rientro nel loro Paese avranno la funzione di formatori, frequentano corsi di formazione all´Università di Udine; nel prossimo anno accademico i corsisti guineani a Udine saranno 23. La Guinea Equatoriale, è poi stato ribadito dall´ambasciatrice (accompagnata da alcuni funzionari e dal referente della Fao), intende valorizzare l´acquacoltura, la pesca e la zootecnia, contando sul supporto e sull´esperienza del Friuli Venezia Giulia. L´ambasciatrice ha infine annunciato che il prossimo autunno il Capo dello Stato del suo Paese sarà in visita in Italia. Potrebbe essere quella l´occasione per la stipula di un accordo di collaborazione tra la Guinea Equatoriale e la Regione Friuli Venezia Giulia. Cooperazione che potrebbe favorire anche occasioni di sviluppo per aziende del Friuli Venezia Giulia specializzate nei settori indicati, in considerazione del fatto che la Guinea è uno delle Nazioni più prospere del continente africano.  
   
   
UN DOSSIER INATTENDIBILE SU SPESE E SEDI ESTERE NON SONO 24 MA UNA SOLA, A BRUXELLES. E FRUTTA 20 MILIONI LOMBARDIA RISORSE PARTECIPATA? FORMIGONI LA CHIUSE NEL 1995  
 
Milano, 24 giugno 2010 - "Secondo un non meglio precisato dossier del Tesoro, che alimenta un´intera pagina di un importante quotidiano, e secondo il giornalista che tale dossier divulga, tra le società partecipate da Regione Lombardia spicca Lombardia Risorse. Società regionale chiusa da Formigoni addirittura nel 1995. Sì, proprio 15 anni fa: era un carrozzone, Formigoni la chiuse subito, subendo anche un processo durato fino alla Cassazione (e uscendone assolto per ... Buongoverno)". Lo precisa una Nota di Regione Lombardia che così prosegue: "Insomma, il dossier delle ultime rivelazioni è vecchio di quindici anni, sembra fermo alla prima delle giunte Formigoni. Si potrebbe anche finire qui, essendoci fatta un´idea dell´attendibilità del cosiddetto dossier". "Ma per amor di precisione - prosegue la Nota - rileviamo altri svarioni. Per esempio: Regione Lombardia non ha nessuna partecipazione in qualsivoglia agenzia per la Cina; nessuna partecipazione in Fondazione Fiera Milano e sue società: ha solo un ruolo di controllo previsto per legge. Il Consorzio Villa Reale è un Consorzio di enti pubblici. Regione Lombardia partecipa al 100% a 4 sole società (Cestec, Finlombarda, Lombardia Informatica, Infrastrutture Lombarde) e con quote minori a Navigli Lombardi scarl, Ferrovie Nord, Expo 2015. Totale 7. Non si capisce come l´articolo/dossier possa calcolare 69. Certo se il Tesoro tiene i conti dello Stato con la stessa diligenza...". "Per costruire un´inchiesta attendibile sulle partecipazioni di Regione Lombardia - continua la Nota - sarebbe bastato consultare i siti web della Regione dove tutto è pubblicato con la massima trasparenza e, a differenza di certe veline, con dati aggiornati". "Altrettanto gratuita e infondata è - secondo la Nota - la polemica sulle cosiddette sedi all´estero. Intanto Regione Lombardia non ha 24 sedi all´estero, ma 1 (una), a Bruxelles. Come tutte, ma proprio tutte, le Regioni non solo italiane ma europee: francesi, tedesche, financo le euroscettiche inglesi. Totale 267 sedi regionali: tutti matti e spendaccioni? Non solo. Regione Lombardia ha a Bruxelles 13 dipendenti, contro 35 del Baden Wurttemberg, 50 della Baviera, 50 anche di Valencia. Le spese annue ammontano a 176.000 euro (quasi tutti recuperati affittando una parte ad altri enti), mentre il valore dei progetti europei "conquistati" ammonta a 20 milioni (sempre nel 2009). Questo si deve chiamare spreco o buongoverno? Lo sanno tutti: se non si fa lobbying presso alla Ue, si perdono le fonti finanziarie e i fondi, specie ora che vanno ad esaurirsi in seguito all´allargamento ad Est. Altre sedi all´estero Regione Lombardia non ne ha. La polemica con la diplomazia regionale è vecchia e stucchevole. Regione Lombardia - da sempre vicina alle sue 800.000 imprese che rappresentano un terzo dell´import-export italiano - riconosce la qualifica di Lombardia Point Estero (e non spende un euro né ci mette un dipendente) a strutture già operanti all´estero, appartenenti a soggetti di natura camerale, associativa e consortile in possesso di requisiti specifici in tema di servizi di internazionalizzazione alle imprese lombarde. Un marchio di qualità. A tutto servizio delle imprese e con nessun costo". Domanda finale della Nota regionale: "Ma ogni buon giornalista non dovrebbe controllare l´attendibilità delle veline che il ministero del Tesoro (!) gli passa?"  
   
   
ZAIA SCRIVE AL CORRIERE: SOLO DUE SEDI OPERATIVE REGIONE VENETO ECCO I NUMERI  
 
Venezia 24 giugno 2010 - In una lettera al direttore del Corriere della Sera Ferruccio De Bortoli a proposito dell’articolo di Sergio Rizzo pubblicato ieri dal giornale milanese sulle sedi estere delle Regioni, il Presidente della Regione Veneto Luca Zaia precisa quanto segue: “Dai documenti in mio possesso, la presenza in Bielorussia, Bosnia, Romania, Bulgaria, Uzbekistan, Vietnam ed Emirati Arabi Uniti non è, in alcun modo, onerosa per la mia Regione. Si tratta perlopiù di punti di contatto che formano un network operativo sviluppato dal centro estero delle Camere di Commercio, allo scopo di assistere con modalità diverse le nostre aziende che lavorano in giro per il mondo.” Riguardo alle altre sedi, il Presidente Zaia spiega: “Il costo complessivo a carico della Regione del Veneto dei desk onerosi sparsi in numerosi Paesi esteri risulta, ai documenti ufficiali, di 37.750 euro per il 2009.” Più precisamente: “In Canada (a Toronto, Montreal e Vancouver) esistono punti di appoggio, ospitati presso i locali centri esteri delle Camere di Commercio, per l’affitto dei quali nel corso del 2009 la Regione del Veneto ha speso complessivamente 4.500 euro. Anche negli Stati Uniti (a Miami, Houston, New York e Chicago), sempre nel 2009, abbiamo speso per la stessa ragione 5mila euro.” Mentre, per il 2010, “non è previsto alcuno stanziamento”. Riguardo ai consolati: “Non risulta alcun ‘consolato della Regione’ – precisa Zaia – e non potremmo in ogni caso averne poiché la politica estera è di esclusivo appannaggio del Governo centrale.” Sulle sedi operative all’estero, il Presidente della Regione Veneto precisa che ve ne sono due: una a Roma e una a Bruxelles. “La sede di Bruxelles – spiega Zaia – è stata acquistata nel marzo 2005 al costo complessivo, compresa la ristrutturazione, di 2.730 euro al metro quadrato al netto di Iva. Ha la dimensione di 1100 metri quadrati e in questi anni il suo valore si è riqualificato del 50%. La sede di Roma, acquistata di recente, è stata pagata 9 milioni 135mila euro Iva esclusa, e compresi i lavori di ristrutturazione. La procedura d’acquisto ha avuto parere di congruità da parte dell’Agenzia del territorio competente.” “Esiste poi – conclude il Presidente – la questione del criterio di utilità cui deve rispondere ogni euro investito dalla nostra Regione all’estero. Ho fatto partire un approfondimento in merito, che deve coinvolgere soprattutto i reali fruitori di tale servizio: gli imprenditori. Mi impegno, appena terminata questa disamina, di far avere al Corriere e a tutti gli organi di informazione i risultati ottenuti.”  
   
   
SEDI REGIONI ALL’ESTERO, SIMONETTI (CRLE) SCRIVE AL CORRIERE  
 
 Basilicata, 24 giugno 2010 - “La Regione Basilicata non ha proprie sedi di rappresentanza all’estero. Viceversa, le associazioni dei lucani che operano e sono organizzate in 17 Paesi (17 Federazioni, 180 Associazioni, in rappresentanza di oltre 1 milione e seicentomila emigrati e loro discendenti) possiedono oltre 40 sedi che hanno acquistato con propri fondi e solo in alcune circostanze con minimi contributi della Regione Basilicata”. E’ quanto scrive il presidente della Commissione regionale dei lucani all’estero, Pietro Simonetti, in una lettera al direttore del Corriere della Sera per assicurare una “piena e completa informazione”, sulla vicenda delle spese sostenute dalle Regioni per le sedi all’estero, di cui si parla oggi sul quotidiano milanese in un articolo di Sergio Rizzo. Simonetti aggiunge che “in alcune di queste sedi, come in Argentina e in Uruguay, sono e saranno ospitati gli “Sportelli Basilicata”, istituiti dalla Commissione regionale dei lucani all’estro, che si occupano di attività culturali, formative, di sostegno agli indigenti e di rapporti con le autorità locali”. E ricorda infine, che “la Regione Basilicata da anni, con risorse derivanti dalle royalties petrolifere, sostiene, integrando i fondi statali, gli emigrati lucani indigenti nei Paesi dell’America latina colpiti dalla crisi. Una doverosa iniziativa di aiuto, a fronte di un analogo e ben più consistente sostegno finanziario che centinaia di migliaia di emigrati lucani hanno, e continuano, ad assicurare ai loro parenti in Basilicata”.  
   
   
RIUNITA LA GIUNTA REGIONALE DEL LAZIO: DIMINUZIONE DEL NUMERO DEI COMPONENTI DEI CDA DELLE SOCIETÀ PARTECIPATE  
 
Roma, 24 giugno 2010 - Si è riunita ieri, presso la sede della Regione, la Giunta presieduta da Renata Polverini. Sono state approvate all’unanimità le delibere con cui si dispone: la diminuzione del numero dei componenti dei Cda delle società partecipate, nell’ambito delle politiche di contenimento dei costi e riqualificazione della spesa pubblica regionale; lo stanziamento di un contributo pari a 3 milioni e 600 mila euro in favore dei disabili, che potranno così trascorrere come ogni anno i soggiorni estivi; infine la prosecuzione del pagamento degli assegni familiari ai lavoratori socialmente utili per il prossimo semestre, nell’ottica di stabilizzazione il cui iter si concluderà entro la data del 31 dicembre 2010.  
   
   
MOLISE: "SOLE 24 ORE", LA RISPOSTA DELL´ASSESSORE VITAGLIANO  
 
 Campobasso, 24 giugno 2010 - Vitagliano: "Smeridionalizzare il Mezzogiorno"l´assessore regionale alla Programmazione, Gianfranco Vitagliano, in relazione all´articolo pubblicato sul "Sole 24 Ore" di venerdì 18 giugno, con il quale si è enfatizzata la situazione del Molise per il record che viene attribuito ad esso in merito alla crescita delle spese correnti, ha scritto una lettera al Direttore del prestigioso quotidiano economico. L´assessore fa notare che le indicazioni numeriche riportate dal giornale ed i conseguenti giudizi che ne conseguono sono frutto di "un´evidente errata aggregazione dei dati" e precisa che il dato riferito al 2008, su cui insiste particolarmente l´articolo, "ricomprende i trasferimenti da parte dello Stato (411 milioni di euro) a copertura del disavanzo sanitario per gli anni 2005 e precedenti che, per entità, pesano ovviamente su un bilancio di poco superiore al miliardo di euro l´anno". "A questi trasferimenti - scrive Vitagliano - è seguita, come per le altre regioni in Piano di rientro sanitario, la contrazione di un mutuo trentennale con il Ministero dell´Economia, per il quale il Molise corrisponde regolarmente l´annuale quota, comprensiva di ammortamento ed interessi. Non considerando tale importo, che solo contabilmente figura tra le entrate e quindi tra le spese correnti, la percentuale di incremento del 2008 sul 2006 sarebbe di poco superiore al 4%, rispetto al 66% che erroneamente è stato evidenziato". L´assessore alla Programmazione si sofferma, poi, sul clima che si sta alimentando nel Paese e nel Molise intorno alla "virtuosità", sull´attuazione del Federalismo e sul Mezzogiorno, richiamando alla oggettività ed alla cautela quanti si avventurano nella formulazione di giudizi ed opinioni. Pur non nascondendo le responsabilità della classe dirigente e del sistema meridionale nel suo complesso, Vitagliano fa osservare come con troppa semplicità si facciano confronti e si evidenzino differenze che avrebbero bisogno di ben altra ponderazione e, soprattutto, di valutazioni storiche e di contesto. "In questo clima - fa notare l´Assessore - sta maturando una politica singolare, di anticipazione del federalismo senza solidarietà, con abbandono dell´obiettivo doveroso di guadagnare la crescita complessiva del Paese, garantendo a tutti uguaglianza nelle opportunità e nel capitale sociale". Per Vitagliano, si rischia, in questo modo, di dare vigore ad un nuovo vittimismo e a quell´atteggiamento diffuso vetero-meridionalista che non è stanco di chiedere e di ottenere una politica "speciale" per il Meridione; di incoraggiare quell´anima assistenzialista di alcune sacche della società meridionale che vuole spesa a pioggia; di favorire il "mal di pancia" leghista che si basa, erroneamente, sulla convinzione che i Governi abbiano fatto molto per il Mezzogiorno e che di questo i meridionali non ne abbiano fatto buon uso. "Se è vera questa responsabilità dei meridionali - sostiene Vitagliano - non lo è l´impegno dei Governi, specialmente quelli dell´ultimo quindicennio, ed è facile dimostrarlo. Io sono convinto che si debba fare una nuova politica centrale per il Mezzogiorno nell´interesse generale del Paese. E che la debba fare proprio la Presidenza del Consiglio e proprio mentre si avvia il federalismo. Quello è il posto politico ideale e siamo al momento storico giusto per «smeridionalizzare» il problema ed «italianizzarlo» definitivamente. Ma lo si deve fare, lasciando stare le «virtuosità contingenti», mettendo in campo vera solidarietà, guardando oggettivamente ai divari, riconoscendo le giuste differenze rispetto agli standard dei «migliori», pretendendo responsabilità e, soprattutto, un grande e veloce cambiamento culturale della società meridionale". "Solo così - conclude - tutto quello che si farà nel Mezzogiorno farà crescere l´Italia tutta intera. Ne guadagnerà anche la responsabilità dei meridionali, con la sconfitta definitiva di quelli che, ancora attivi, guardano al federalismo fiscale, che arriverà e noi lo vogliamo, pensando di avere addirittura più poteri e competenze, mantenendo intatti i trasferimenti di risorse".  
   
   
SOCIETÀ PARTECIPATE DALLA REGIONE EMILIA ROMAGNA  
 
Bologna, 24 giugno 2010 – “Le nostre partecipazioni societarie dirette sono 23 e quelle indirette 85. Ma, al di là di questo, come Regione Emilia-romagna crediamo che la partecipazione azionaria a Società che si muovono in ambiti che rivestono interesse generale sia importante, proprio per garantire un presidio pubblico rispetto a funzioni che riteniamo strategiche”. Così il Sottosegretario alla Presidenza della Regione Emilia-romagna, Alfredo Bertelli, commenta i dati riportati ieri sulla stampa, attribuiti a tecnici del Tesoro, relativi alle partecipazioni societarie di alcune Amministrazioni pubbliche. “Faccio qualche esempio: – spiega Bertelli – abbiamo la maggioranza in Fer, società che si occupa di trasporto ferroviario; in Apt Servizi, che promuove il sistema turistico regionale; in Ervet, società che promuove lo sviluppo sostenibile nell’ambito del territorio regionale. Queste sono partecipazioni “forti”, che ci permettono di sostenere in modo efficace politiche di sviluppo e di servizio. Abbiamo poi partecipazioni minoritarie in società che sono fattore di crescita del territorio e della sua competitività. Parlo, ad esempio, del sistema aeroportuale o di quello fieristico regionale”. “Le società partecipate dalla Regione – prosegue il Sottosegretario – possono possedere a loro volta quote in altre società, e sono le cosiddette partecipazioni di secondo livello. Si tratta, in genere, di società nelle quali non abbiamo la maggioranza delle azioni e che possono avvalersi della partecipazione in altre società per svolgere al meglio le proprie attività”. “Quindi ribadisco – conclude Bertelli – che la partecipazione pubblica a società di questa natura ha una connotazione positiva e funzionale allo sviluppo. Spetta alle Amministrazioni, a partire dalla Regione, valutarne l’efficacia”.  
   
   
REGIONE SICILIA: GIUNTA AVVIA DISCUSSIONE SU DIRIGENTI GENERALI ESTERNI  
 
Palermo, 24 giugno 2010 - La giunta regionale di governo, presieduta da Raffaele Lombardo, ieri pomeriggio, ha iniziato la discussione sui dirigenti generali esterni. E´ stata distribuita agli assessori la documentazione necessaria per l´assunzione delle deliberazioni. In considerazione degli impegni fuori sede di alcuni componenti della giunta, la riunione e´ stata aggiornata a oggi, alle 18,30.  
   
   
BIC UMBRIA: GIUNTA REGIONALE DA’ OK PER ACQUISTO AZIONI INVITALIA  
 
Perugia, 24 giugno 2010 - La Regione Umbria acquisterà le azioni di Bic Umbria di proprietà di Invitalia spa per un importo di 500mila euro. E’ quanto prevede un atto approvato dalla Giunta regionale su proposta dell’assessore al patrimonio Franco Tomassoni. Il passaggio delle azioni, che sarà formalizzato a giorni e che avverrà secondo i termini, le condizioni e le modalità contenute nell’apposito protocollo d’intesa sottoscritto nel 2009 tra Ministero dello sviluppo economico, Invitalia e Regione, consentirà alla Regione di ottenere il pacchetto di maggioranza. Il pagamento avverrà con tre quote di pari importo nell’arco di tre anni. Dopo la cessione la compagine societaria sarà così composta: Regione Umbria con 60.312 azioni per una quota del 81,28%; Comune di Terni con 5.184 azioni per una quota del 6,99%; Provincia di Terni con 4.656 azioni per una quota del 6,27%; Comune di Foligno con 2.500 azioni per una quota del 3,37%; Sviluppumbria S.p.a. N. 1.510 azioni per una quota del 2,03%; Comune di Narni con 40 azioni per una quota del 0,06%. “L’atto di Giunta – ha ricordato l’assessore regionale allo sviluppo economico Gianluca Rossi commentando il provvedimento - fa seguito al Piano di riordino e dismissione delle partecipazioni societarie di Invitalia previsto in Finanziaria 2007 con l’obiettivo di cedere alle Regioni le partecipazioni nelle società regionali e consentirne il controllo. Da tempo quindi la Regione Umbria ha avviato tutte le attività per la razionalizzazione e la riorganizzazione della strumentazione regionale finalizzata al sostegno alla creazione d’impresa ed il negoziato per l’acquisizione della società Bic Umbria Spa. Più di recente è inoltre stato sottoscritto un accordo tra Ministero dello sviluppo economico, Invitalia, Regione Umbria, Bic Umbria, organizzazioni sindacali e Rsa in cui si è tra l’altro concordato il mantenimento degli attuali livelli occupazionali”.  
   
   
LECCO, PRESENTATO PROGRAMMA SVILUPPO INFRASTRUTTURE E TURISMO PRIORITA´ PER IL TERRITORIO  
 
Lecco, 24 giugno 2010 La bozza del Programma regionale di sviluppo (Prs), il documento strategico che orienterà l´azione del governo regionale nei prossimi anni, è stato presentato ieri agli esponenti delle istituzioni locali e delle forze socio - economiche della provincia di Lecco. Il Tavolo Territoriale di Confronto, dedicato al Prs, è stato convocato e presieduto dall´assessore regionale alla Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà sociale Giulio Boscagli. Hanno partecipato ai lavori anche il presidente della Provincia di Lecco, Daniele Nava, il sindaco del capoluogo, Virginio Brivio, il presidente della Camera Commercio, Vico Valassi, e il direttore dello Ster di Lecco Giovanni Manzi "Questo Prs - ha spiegato l´assessore Boscagli - guarda alla Lombardia del 2020 nel segno dell´apertura e dell´innovazione. Apertura come ascolto di tutti i soggetti che costituiscono il sistema lombardo e innovazione perché solo innovando è possibile mettere a frutto le potenzialità delle persone e dei territori in questa difficile congiuntura. Perché innovazione significa anzitutto spazio maggiore alla creatività e alla libertà di scelta e di impresa". Il Prs riprende, sintetizza e sviluppa i 600 punti del Documento politico programmatico, presentato dal presidente Formigoni in Consiglio regionale, riconducendoli a tre grandi aree, economica, sociale e territoriale, facendole precedere da un capitolo dove sono esplicitate le scelte politiche per la riforma istituzionale (federalismo), per l´efficienza, la sburocratizzazione, l´innovazione e la digitalizzazione della pubblica amministrazione. "Questa legislatura - ha precisato l´assessore - darà un impulso fondamentale al completamento delle infrastrutture che interessano la nostra area, ancora ampiamente sottodotata per rilanciarne lo sviluppo". Fra le opere infrastrutturali prioritarie si colloca la Lecco-bergamo, di cui è stato finanziato il 2° lotto, in grado di decongestionare l´intenso traffico cittadino lungo la Statale 639. Il sistema della viabilità avrà inoltre un notevole potenziamento con la realizzazione dell´autostrada regionale Lecco-como-varese, di cui il primo tratto Nibionno-albese interessa la provincia di Lecco. Grande importanza, anche in vista di Expo 2015, riveste il problema dell´accessibilità internazionale, attraverso il sistema aeroportuale (Malpensa), lo sviluppo dell´intermodalità ferro/passeggeri e l´integrazione della rete ferroviaria con quella europea e con i sistemi merci. Vanno in questa direzione anche i lavori di riqualificazione della stazione di Lecco e di ammodernamento delle stazioni di Calolziocorte, Merate e Olgiate Molgora. "Per quanto riguarda il settore turistico - ha spiegato Boscagli - il sistema dei grandi laghi lombardi richiede investimenti per coniugare la valorizzazione dei paesaggi e del turismo con la navigazione e con la qualità ambientale". Particolare attenzione, in questo senso, sarà riservata allo sviluppo del Sistema Turistico del lago di Como (Stlc), che è strutturato su una dimensione sovraprovinciale (Lecco-como-brianza) e si pone l´obiettivo di rafforzare la capacità di competizione turistica con altre aree. Inoltre, con la rivisitazione del progetto del porto turistico di Lecco, la città capoluogo potrà dotarsi di una struttura utile per il rilancio turistico degli sport lacuali. Un futuro raccordo col sistema dei navigli potrà collegare, nella prospettiva di Expo 2015, il bacino del lago di Como a Milano. Altri importanti contributi al settore turistico potranno venire dal rilancio del comprensorio sciistico Valsassina-val Brembana, dalla riqualificazione delle terme di Tartavalle e dal rilancio della località Piani Resinelli . Per il superamento del divario digitale in provincia di Lecco, il posizionamento di nuova dorsale di fibra ottica assicurerà la diffusione della banda larga nelle parti del territorio lecchese ancora in digital divide, tra cui la Valsassina e parte della Brianza settentrionale. Per quel che riguarda il settore dell´istruzione e del lavoro un intervento prioritario sarà quello di completare il Polo universitario e, per rilanciare il mercato del lavoro provinciale, completare la costituzione del Polo d´eccellenza per la gestione del mercato del lavoro e delle risorse umane.  
   
   
PRESENTAZIONE DELLE ATTIVITÀ DEL CDS DEL PO SARDEGNA FSE 2007/2013  
 
 Cagliari, 24 Giugno 2010 - Nel 2009 l´avanzamento finanziario del programma evidenzia impegni pari a circa 157,8 Meuro, corrispondenti al 21,64% della dotazione complessiva del programma; per quanto riguarda la spesa al 31 dicembre 2009 sono stati certificati 119,6 Meuro corrispondenti al 16,40% della dotazione del Por. Nel 2009 inoltre, sono stati avviati ben 1.210 progetti per 7.375 destinatari. L´accelerazione attuativa è rilevante dal secondo semestre 2009; da allora ad oggi la Regione ha messo in campo 23 dispositivi (avvisi, bandi, Dgr) per un totale di oltre 280 Meuro stanziati. La spesa del Por ad oggi si attesta al 18,97% del Por per un valore complessivo di circa 138 Meuro. La crisi economica globale che ha investito anche la Regione Sardegna, inoltre, ha reso necessaria la riprogrammazione del Por 2007/2013, soprattutto in riferimento agli assi I "Adattabilità" e Ii "Occupabilità". Il quadro dei finanziamenti europei, infatti, è stato uno dei principali strumenti correttivi impiegati in questo contesto. Nel febbraio 2009, infatti, era stata la Conferenza Stato-regioni a sancire il ruolo attivo delle Regioni nell’organizzazione di politiche attive di contrasto alla crisi, specialmente in favore dei lavoratori in mobilità con minori opportunità di reinserimento. Ad illustrare questi aspetti e l’attuale stato di avanzamento del Programma Operativo nel 2010 saranno i rappresentanti delle Istituzioni coinvolte nella gestione e controllo del Por Sardegna Fse 2007/2013: Direzione Generale Occupazione, Affari Sociali e Pari Opportunità della Commissione Europea, la Direzione Generale per le politiche per l´Orientamento e la Formazione del Ministero del Lavoro e l’Assessorato del Lavoro, Formazione Professionale Cooperazione e Sicurezza Sociale della Regione Sardegna.  
   
   
FVG: 30 ML. EURO PER AMMORTIZZATORI SOCIALI 2010  
 
Trieste, 24 giugno 2010 - L´assessore regionale al Lavoro Angela Brandi ed il sottosegretario al Lavoro e alle Politiche sociali Pasquale Viespoli hanno sottoscritto ieri a Roma l´accordo tra ministero e Regione che stanzia la somma di 30 milioni di euro per al copertura 2010 degli ammortizzatori in deroga in Friuli Venezia Giulia. Le risorse nazionali, prevede il documento siglato ieri, potranno essere utilizzate per la concessione o per la proroga in deroga dei "trattamenti di cassa integrazione guadagni, ordinaria e/o straordinaria, di mobilità, di disoccupazione speciale ai lavoratori subordinati a tempo determinato ed indeterminato, con inclusione degli apprendisti e dei lavoratori somministrati". "Abbiamo raggiunto un ottimo risultato", segnala l´assessore Brandi, che ricorda come queste risorse, "subito erogabili" da parte dell´Inps Friuli Venezia Giulia, vengono a coprire l´attuale saldo negativo degli ammortizzatori sociali che sin qui è stato registrato, pari ad oltre 7 milioni di euro. "Possiamo ora ritenerci ´tranquilli´ - rileva l´assessore regionale al Lavoro - anche per fronteggiare quelle Cigs che nel terzo trimestre 2010, esauriti tutti gli strumenti ordinari, potrebbero passare ad un trattamento di cassa integrazione in deroga". "I 30 milioni di euro - sottolinea ancora la Brandi - costituiscono il 70 per cento del sostegno al reddito dei lavoratori, mentre il restante 30 per cento grava sulla Regione tramite le risorse del Fondo sociale europeo attraverso i percorsi di politica attiva del lavoro, come previsto dall´accordo sottoscritto lo scorso anno".  
   
   
PESCARA IN TUNISIA AL FORUM DI CARTAGINE SULL´INVESTIMENTO  
 
 Pescara, 24 giugno 2010 - Il servizio Politiche comunitarie della Provincia di Pescara ha partecipato il 18 giugno al dodicesimo “Forum di Cartagine sull´Investimento” che si è svolto nei giorni scorsi in Tunisia. A guidare la delegazione abruzzese al Forum sono stati l’assessore alle Politiche comunitarie Valter Cozzi, la dirigente Nicoletta Bucco, la responsabile del servizio Daniela Buzzi, e Antonio Sorgi, direttore della direzione Affari della Presidenza, Politiche Legislative e Comunitarie della Regione Abruzzo con la numerosa presenza di imprenditori locali. “Per la prima volta - dichiara l’assessore Valter Cozzi - la Provincia di Pescara è stata presente a questo importante appuntamento internazionale per informare gli imprenditori locali degli strumenti finanziari messi a disposizione dal Governo italiano e delle opportunità offerte agli investitori stranieri dal Governo tunisino”.Il Forum, organizzato dalla Fipa Tunisia, l´Agenzia di promozione dell´investimento estero sotto l´egida del Ministero dello Sviluppo e della cooperazione internazionale, ha visto la partecipazione del Ministero degli Affari Esteri italiano e Assafrica e Mediterraneo (Confindustria). Al Forum hanno partecipato migliaia di imprese di cui 280 provenienti dall’Italia. La delegazione italiana, prima dell’inizio dei lavori del Forum, è stata ricevuta dall’ambasciatore italiano a Tunisi, Pietro Benassi.“la Provincia di Pescara – riferisce Cozzi - conferma l’impegno a continuare a lavorare a questo progetto di cooperazione decentrata in un’area strategica del Mediterraneo, un progetto finalizzato a rafforzare i rapporti economici e culturali tra l’Italia e la Tunisia”.  
   
   
DUE NUOVE INIZIATIVE DELLA PROVINCIA DI PIACENZA PER CONTRASTARE LA CRISI E A SOSTEGNO DELLA RIPRESA UN FONDO DI CONTROGARANZIA ED AIUTI ALLE NEO IMPRESE.  
 
Piacenza, 24 giugno 2010 - Il primo intervento riguarda la costituzione di un Fondo di controgaranzia dell’ammontare di 80.000 euro volto a facilitare l’accesso al credito delle imprese del territorio. La somma è destinata al potenziamento del sistema delle garanzie mediante l’attivazione di uno strumento di secondo livello, in modo da favorire l’accesso al credito da parte delle piccole imprese del territorio, socie dei Confidi operanti nell’ambito dell’artigianato e del terziario, e per interventi volti all’innovazione, alla competitività e al consolidamento delle imprese, anche attraverso il riequilibrio finanziario. Sulla base del fondo reso disponibile dalla Provincia è stimata infatti la possibilità, per oltre 50 imprese, di ottenere finanziamenti dell’importo massimo di 50.000 euro e di durata quinquennale. Potranno quindi essere erogati finanziamenti per oltre 2.500.000 di euro. Al momento la procedura riguarda i Confidi, a conclusione dell’ iter le imprese potranno avviare le procedure per l’accesso al credito rivolgendosi direttamente agli stessi. Il secondo intervento riguarda, invece, le neo- imprese. Già da diversi anni la Provincia è impegnata a promuovere azioni per favorire la nascita di nuove imprese. L’autoimprenditoria e l’autoimpiego, infatti, rappresentano un’importante opportunità occupazionale per i giovani e le donne piacentine. Neo imprenditori che necessitano sia di servizi di accompagnamento alla realizzazione della propria idea imprenditoriale, sia di azioni di sostegno al credito. In tal senso dal 2001 la Provincia ha agevolato la nascita di circa 400 neo imprese, con 1500 occupati. Dati gli esiti positivi delle azioni messe in atto la Provincia promuove la realizzazione di un nuovo accordo con i Confidi e un istituto di credito. L’individuazione di quest’ultimo avverrà attraverso un Avviso Pubblico e consentirà ai nuovi imprenditori di ottenere mutui a tasso agevolato e un contributo a fondo perduto dalla Provincia che, al momento, ha stanziato per questa finalità 30.000 euro. Gli istituti di credito interessati potranno trovare la documentazione sul sito www.Provincia.pc.it, sezione Lavoro. Le Manifestazioni di Interesse dovranno pervenire alla Provincia di Piacenza – Settore Politiche del lavoro e formazione professionale, entro e non oltre le ore 12.00 del 02/07/2010 all’ufficio protocollo della Provincia – sede di Borgo Faxhall, P.le Marconi, Piacenza. Gli utenti interessati all’avvio di attività imprenditoriali, possono continuare a ricevere assistenza e informazioni presso gli uffici della Provincia di Borgo Faxhall. “Si tratta – dichiara l´Assessore Andrea Paparo - di nuove risorse tra le diverse iniziative che la Provincia ha messo e sta mettendo in campo per arginare la crisi ed a sostegno della ripresa. Mi rendo conto che nessun intervento possa essere risolutivo rispetto all´immensità del fenomeno che abbiamo davanti ma stiamo agendo in un´ottica di interventi mirati, diversificati ed articolati di sicura utilità e frutto del confronto con le parti sociali”.  
   
   
PERUGIA: GIOVANI E IMPRESA SALE A 1070 IL NUMERO COMPLESSIVO DELLE IMPRESE FINANZIATE CON LEGGE ´12´ PER OLTRE 51 MILIONI DI EURO - NEI PRIMI MESI DEL 2010 LE IMPRESE SONO 32 PER OLTRE 1 MILIONE DI EURO  
 
Perugia, 24 giugno 2010 - 1070 imprese finanziate, agevolazioni per 51.784.064, 26 euro, inserimento nel mercato del lavoro di 3.527 nuovi occupati. Queste le cifre complessive, aggiornate ad oggi a partire dalla entrata in vigore della Legge regionale 12/95, rivolta all’occupazione giovanile con il sostegno di nuove iniziative imprenditoriali. Complessivamente, questo strumento legislativo ha contribuito ad incentivare l’allargamento della base produttiva provinciale favorendo l’attivazione di investimenti da parte delle aziende per circa 74.800.000,00 con interventi nei settori dell’artigianato, del commercio, dei servizi, della piccola industria, del turismo e dell’agricoltura. Tra le domande ammesse a finanziamento nel mese scorso, sono 32 le nuove imprese ammesse a finanziamento con agevolazioni pari ad euro 1.017.372,18, con 68 nuovi addetti. Di queste neoimprese, il 60% (n. 17), è costituito prevalentemente da donne, con finanziamenti pari ad oltre 612mila euro. I settori di intervento interessati sono stati, con valori decrescenti, il commercio, i servizi, l’artigianato e il turismo; mentre risultano assenti nei finanziamenti di quest’anno i comparti della piccola industria, dei beni culturali e dell’agricoltura. “In un momento particolarmente tormentato dalla pesante crisi economica – è il commento dell’assessore provinciale al bilancio e sostegno alle attività produttive Ornella Bellini - l’apertura di 32 imprese giovani è un dato fortemente positivo che denota coraggio nell’esperire nuove opportunità occupazionali. Sono soprattutto le donne che rappresentano il 60% delle imprese ammesse a finanziamento a percorrere la nuova strada dell’impresa rosa. Ovviamente dalla loro parte emergono elementi di fragilità connessi al fatto che sono neoimprese sottodimensionate dal punto di vista del numero dei collaboratori e si posizionano nella categoria delle attività imprenditoriali generaliste del comparto economico. Sarebbe auspicabile che anche i laureati, con lauree specialistiche, si avvicinino a questo strumento legislativo per costituire nuova imprenditoria giovanile”.  
   
   
FVG: PROROGATO PROTOCOLLO SOSTEGNO LAVORATORI IN CRISI  
 
Trieste, 24 giugno 2010 - La Giunta ha approvato lo schema di proroga del protocollo d´intesa fra l´Amministrazione regionale, la Federazione delle banche di credito cooperativo del Friuli Venezia Giulia e le parti sociali, per il sostegno ai lavoratori e alle imprese in situazioni di crisi. Tale proroga, proposta dall´assessore regionale al Lavoro, Università e Ricerca Angela Brandi, mantiene attive le azioni finalizzate alla condivisione dell´attuazione, da parte delle banche associate alla Federazione delle Bcc, di un meccanismo di anticipazione, a tasso zero e senza oneri per i beneficiari, dei trattamenti di cassa integrazione ordinaria e straordinaria. Un beneficio erogabile nei casi in cui il datore di lavoro non sia in grado di anticipare ai lavoratori tali trattamenti, che sono dovuti dall´Inps. Con lo stesso provvedimento la Giunta regionale ha altresì incaricato l´assessore competente di sottoscrivere la proroga di tale Protocollo d´intesa.  
   
   
INSEDIATO IN SARDEGNA IL COMITATO PER L´OCCUPAZIONE DEI DIVERSAMENTE ABILI  
 
Cagliari, 24 Giugno 2010 - L’assessore del Lavoro, Franco Manca, ha presieduto la seduta di insediamento del Comitato regionale del Fondo per l’occupazione dei diversamente abili. È la prima volta che viene applicata la legge regionale n. 20 del 2002, in recepimento della legge n. 68 del 1999. Da allora nulla era stato fatto per dare gambe a un provvedimento molto atteso dalle Associazioni sarde che si occupano di disabilità. Il Comitato è composto dal presidente (l’assessore Manca) e da quattro componenti: in rappresentanza delle organizzazioni sindacali è stata nominata Maria Eleonora Di Biase (Cgil), per le associazioni datoriali Giorgio Oggianu (Confindustria) mentre Alfio Desogus (Fish Sardegna) e Alessandro Sitzia (Fand) rappresenteranno le associazioni dei diversamente abili. Il Comitato resterà in carica sino al rinnovo del Consiglio regionale. "Le Associazioni di settore – ha detto l’assessore Manca nell’intervento introduttivo – attendevano da parecchi anni l’istituzione di questo organismo, sinora presente soltanto sulla carta. Il Comitato dovrà affiancare la Regione con un ruolo propositivo e di alto significato: individuare nuove opportunità di lavoro per i disabili, ancor più penalizzati in un periodo di crisi economica com’è quello che stiamo attraversando. La loro è una categoria sulla quale una società deve saper investire. Le risorse ci sono ma stavano in un cassetto. Il nostro compito è quello di utilizzare al massimo tutte le occasioni offerte dai fondi comunitari, statali e regionali, per raggiungere l’obbiettivo dell’inserimento dei disabili nel mercato del lavoro e la loro inclusione nel tessuto sociale ed economico". Manca ha poi aggiunto che "il percorso di inserimento nel mercato del lavoro deve risultare utile non solo per quanti ne beneficeranno ma anche per le imprese". Il Comitato ha approvato il Regolamento che disciplina le modalità del suo funzionamento. È stato deciso di estendere la partecipazione, a titolo puramente consultivo, ai rappresentanti delle principali organizzazioni sindacali e delle associazioni datoriali, in funzione delle tematiche inserite nell’ordine del giorno delle sedute.  
   
   
REALIZZARE UN PROGETTO INNOVATIVO NEL SOCIALE O IN ALTRI SETTORI A MOLFETTA SI PUÒ CON IL MICROCREDITO AI GIOVANI VIA LIBERA ALLA SECONDA FASE DEL PROGETTO “CREDITO AL FUTURO” PUBBLICATO IL BANDO PER L’EROGAZIONE DEL MICROCREDITO AI GIOVANI  
 
Palazzo di Città, 24 giugno2010 - L’amministrazione comunale di Molfetta ha pubblicato il bando per l’erogazione del microcredito ai giovani. È il progetto “Credito al Futuro”, realizzato nell’ambito della sperimentazione dei Piani Locali Giovani, promosso e sostenuto dal Dipartimento della Gioventù – Presidenza del Consiglio dei Ministri con la collaborazione dell’Anci – Associazione Nazionale Comuni Italiani e la Rete Iter. L’iniziativa è tesa a favorire l’accesso al credito ai giovani che intendono intraprendere un progetto di autonomia e di crescita economica e professionale. Il Comune di Molfetta erogherà prestiti fino a 5 mila euro a singoli giovani di età compresa tra i 18 e i 35 anni e fino a 10 mila euro a società di persone o di capitali composte per i due terzi da giovani. Complessivamente, l’ammontare delle risorse disponibili è di 150 mila euro destinati ai soggetti cosiddetti “non bancabili”, cioè giovani esclusi – per condizioni varie – dalla possibilità di ricevere sostegno dal mercato finanziario. «Si tratta di uno strumento di grande innovazione perché coniuga l’esigenza di dare impulso allo sviluppo imprenditoriale del territorio con la solidarietà a sostegno dei giovani» commenta l’assessore ai Servizi Socio Educativi, Luigi Roselli. «Grazie all’erogazione mirata di questi mini prestiti andiamo ad aprire tanti cassetti per liberare sogni, idee e progetti che altrimenti resterebbero irrealizzabili. Offriamo una chance ai giovani e allo stesso tempo iniettiamo nel territorio dosi di creatività ed energie per coltivare il futuro della nostra città insieme con gli stessi giovani.» I partecipanti al bando dovranno presentare un progetto imprenditoriale o professionale innovativo da attivare sul territorio comunale, nei settori della cultura, dell’arte, delle nuove tecnologie o nel “terzo settore”. Il rimborso del prestito avverrà secondo un comodo piano di ammortamento concordato tra l’assessorato ai Servizi Socio Educativi e l’Istituto Intermedio Bancario. Le uniche garanzie richieste per la concessione dei prestiti, e quindi per la valutazione dei singoli progetti, terranno conto dei seguenti criteri: l’esperienza lavorativa specifica nel settore cui si riferisce il progetto di impresa; l’idea più innovativa; la ricerca e l’analisi dei bisogni svolta sul territorio a supporto dell’ “idea-progetto”; l’inerenza del titolo di studio rispetto all’attività che si intende svolgere. Il bando integrale è disponibile sul sito internet del Comune di Molfetta (http://www.Comune.molfetta.ba.it) cliccando nella sezione “ultime notizie”.  
   
   
TERREMOTO;FORMAZIONE PER RESTAURO MONUMENTI L´AQUILA INTERREG III A: CROCEFISSO SANTA GIUSTA RESTAURATO  
 
L’aquila, 24 giugno 2010 - L´ipotesi di fare formazione specifica nell´ambito del restauro, con ricadute occupazionali nei comuni del ´cratere´ ed in tutto l´Abruzzo, per figure professionali varie quali il decoratore, il falegname, lo stuccatore, è al vaglio dell´assessore alla Formazione Paolo Gatti. L´idea è stata illustrata nel corso del convegno conclusivo del secondo corso del progetto Wood- Art2. Secondo Gatti: "Fondamentale sarà presentare il possibile progetto alle parti sociali e di categoria interessate per discuterne". L´attività comunitaria dell´iniziativa, attuata in collaborazione con l´Accademia di Restauro d´Abruzzo, la Curia di L´aquila, nell´ambito del nuovo programma trasfrontaliero adriatico Interreg Iii A, avviato nel 2008, è stata esposta dalla dirigente regionale al Servizio Attività Internazionali, Giovanna Andreola. ´Wood Art - arte lignea: un patrimonio da salvare? , nato alla luce dei danni subiti dal patrimonio storico e monumentale provocati dal sisma dello scorso anno, è l´estensione del primo corso, che ha avuto come obiettivo il potenziamento dei giovani allievi, ben 300. L´attività attuale, costituita di 300 ore di formazione, ha portato al restauro del crocefisso ligneo della chiesa di Santa Giusta a L´aquila. "Best practices di progetti comunitari" , questa la definizione dell´Andreola "perché i corsi hanno avuto uno sviluppo occupazionale determinando l´assunzione di due allievi. L´obiettivo dei progetti comunitari è quello di produrre effetti duraturi sia da un punto di vista tangibile che dell´occupazione. "L´aquila, è la quarta città in Italia per emergenze culturali ove il patrimonio è in gran parte di proprietà della Curia". Non meno significativo, è stato sottolineato durante i lavori, è l´aspetto emozionale che ha stimolato tutta l´attività del corso. Il senso della bellezza delle opere d´arte come necessità di elevare il proprio spirito è stato evidenziato da Don Carmelo Pagano in rappresentanza della Curia. Banca Maria Colasacco della Soprintendenza ai Beni Storici ed Artistici d´Abruzzo ha definito il restauro "meramente conservativo", evidenziando la particolarità del crocifisso realizzato con legno in noce piuttosto che con legno povero. Sono intervenuti, tra gli altri, Luciana Arbace , Soprintendente per i Beni Storici e Francesco Pietropaoli, docente dell´Accademia di Restauro d´Abruzzo. Al termine la consegna degli attestati agli allievi.  
   
   
APPROVATO DALLA GIUNTA DELLA CALABRIA L’ACCORDO QUADRO PER LA CONCESSIONE DI MICROCREDITO A SOGGETTI SVANTAGGIATI  
 
 Reggio Calabria, 24 giugno 2010 - La Giunta regionale, presieduta dal Governatore Giuseppe Scopelliti, ha approvato lo schema di Accordo Quadro tra Regione, Associazione Bancaria Italiana e Fincalabra, finalizzato ad operazioni di microcredito nell’ambito del Por Calabria Fse 2007-2013. L’accordo, deliberato su proposta dell’assessore al Lavoro Francescantonio Stillitani, disciplina l’erogazione, da parte delle banche, di finanziamenti di microcredito concessi direttamene ai soggetti beneficiari, nonché la prestazione della garanzia da parte della Regione Calabria, per il tramite di Fincalabra. I soggetti che possono accedere ai finanziamenti devono essere residenti in Calabria e appartenere alle seguenti fasce sociali: disoccupati di lunga durata, inoccupati, inattivi, lavoratori in Cig o in mobilità, donne, cittadini immigrati, diversamente abili, persone appartenenti a minoranze etniche, detenuti, ex detenuti, soggetti dipendenti da sostanze stupefacenti e alcoliche. “L’obiettivo principale che ci proponiamo con questo Accordo - ha dichiarato l’assessore Stillitani - è proprio quello di favorire l’inserimento lavorativo dei soggetti svantaggiati, con particolare riferimento a chi vive in condizioni di svantaggio occupazionale e di marginalità sociale; altro obiettivo è quello di sostenere l’integrazione sociale, tramite l’inserimento lavorativo di cittadini immigrati, con particolare attenzione alle donne. In sostanza, gli stanziamenti – ha spiegato Stillitani – sono finalizzati a favorire l’avvio o il rafforzamento di microimprese, anche in forma di lavoro autonomo, proprio per quei soggetti che hanno difficoltà di accedere ai crediti”. I finanziamenti hanno la forma tecnica di mutui chirografari, senza cioè iscrizione ipotecaria, e possono essere concessi per un importo minimo di cinquemila euro fino a un massimo di venticinquemila. L’elenco delle banche aderenti all’Accordo sono consultabili sui siti www.Fincalabra.it e www.Abi.it  
   
   
VIOLENZA ALLE DONNE: NASCE A PESCARA UN PROGETTO PER LE DONNE IMMIGRATE  
 
Pescara, 24 giugno 2010 - Non è la prima volta che la Provincia partecipa a progetti ed azioni proposti dall’associazione Ananke per contrastare un tema che scuote la coscienza delle persone, e vista la frequenza con la quale si ripetono episodi di cronaca in cui le donne sono vittime di atti di violenza, non possiamo che sostenere con convinzioni iniziative per rafforzino i centri antiviolenza” E’ quanto ha dichiarato il 9 giugno il presidente Guerino Testa nel corso della conferenza stampa convocata per la stipula del Protocollo d’intesa per il progetto Iris (Intervention sur le violences envers les femmes: recherche et mise en service del guichets spécialisés) alla presenza degli assessori comunali alle Politiche sociali Guido Cerolini, alle Pari opportunità Elena Seller, della responsabile del centro Ananke Roberta Pellegrino, del direttore generale della Asl Claudio D’amario, e di Latifah Belkacem, rappresentante delle donne immigrate.“Sono ormai sette anni che l’associazione Ananke porta avanti iniziative di contrasto della violenza sulle donne – ha ricordato Pellegrino - con l’attivazione di una Rete anti-violenza che conta la presenza di 33 Enti, tra Istituzioni, Polizia, Procura e consultori. Con il progetto Iris, della durata di 24 mesi, intendiamo approfondire il tema degli abusi subiti dalle donne immigrate: nel 2010 porteremo avanti la fase della ricerca, indagheremo su quali sono le etnie presenti sul territorio delle province di Pescara e Teramo, ossia soprattutto rumene, cinesi, albanesi, quindi indagheremo su quali sono le forme di violenze prevalenti, come i matrimoni forzati, le mutilazioni genitali o anche gli aborti selettivi. Nel secondo anno, quindi nel 2011 passeremo all’attuazione del progetto sul territorio, attraverso l’apertura di Sportelli itineranti all’interno delle questure, dei sevizi sanitari, dei consultori e dei distretti, strutture in cui garantire la prima accoglienza a donne maltrattate e ai loro bambini. Il progetto si svilupperà in Abruzzo, a Pescara e Teramo, in Sicilia e in una regione spagnola, la Catalogna”. “Obiettivo primario del programma – ha confermato il Presidente D’amario – sarà soprattutto quello di far emergere la piattaforma sommersa che ancora esiste, e in tal senso sarà fondamentale la riorganizzazione dei Distretti sanitari attraverso la creazione di Sportelli e centri diurni per monitorare il disagio cronico che spesso deriva da situazioni di abuso”.“Il ruolo della Provincia e dei suoi partner – ha aggiunto Testa - è quello di dare un sostegno a tutte quelle donne, spesso molto giovani, soprattutto immigrate, che oltre alle tante difficoltà di trovarsi in un paese straniero, devono affrontare problemi derivanti da mutilazioni genitali, da violenze sessuali, dall’isolamento in ambito familiare o nella comunità di appartenenza  
   
   
LIGURIA: LA MANOVRA TREMONTI METTE A RISCHIO I SERVIZI PRIMA INFANZIA  
 
Genova, 24 giugno 2010 - Un milione di euro in meno dal Governo per le sezioni primavera, un servizio destinato ai bambini di età compresa tra i 2 e i 3 anni, che si colloca nella fascia intermedia tra l’asilo nido e la scuola materna. È una delle molte ricadute in Liguria della manovra finanziaria illustrate ieri mattina dall´assessore regionale al Bilancio e alla Formazione, Pippo Rossetti nel corso della presentazione degli effetti liguri del provvedimento dell’esecutivo in consiglio regionale. "Ammontano a 1.598 i bambini liguri che frequentano le sezioni primavera – ha spiegato l’assessore Rossetti – ognuno di loro paga in media una retta mensile di 200 euro. La manovra Tremonti determinerebbe un taglio di 1 milione di euro equivalente al 50% del finanziamento pubblico al servizio, con pesanti ripercussioni sulle rette e sull’esistenza stessa delle sezioni". A margine del consiglio regionale l´assessore Rossetti ha sottolineato come il servizio che ha preso il via in Liguria nell´anno 2007-2008, in base ad una sperimentazione avviata dal Ministero della Pubblica Istruzione in accordo con le Regioni "si ispira a criteri di qualità pedagogica e di flessibilità e fornisce risposte concrete alle famiglie, garantendo una continuità educativa tra nido e materna che rischia di saltare". "Grazie alle sezioni primavera – ha concluso l´assessore – che si inseriscono nei servizi per la prima infanzia attivati nella precedente legislatura, la Liguria ha potuto avvicinarsi ai parametri europei del 33% per quanto riguarda la percentuale di posti per la fascia 0-3 anni, con significative ripercussioni anche sull’occupazione".  
   
   
OLTRE 19 MILIONI DALLA REGIONE TOSCANA IN SERVIZI PER L’INFANZIA UNA SCELTA FORTE A SERVIZIO DI POLITICHE PER LA FAMIGLIA FINANZIATE 70 STRUTTURE: NEI 48 SERVIZI PER LA PRIMA INFANZIA INSERITI CIRCA 950  
 
 Firenze, 24 giugno 2010 - Supera i 19 milioni di euro (per l´esattezza 19.345.861) la cifra finanziata dalla Regione Toscana per 70 progetti prevalentemente nell´ambito dei servizi all´infanzia. «Una scelta – sottolinea la vicepresidente Stella Targetti - non solo di evidente importanza sul piano delle risorse, consentendo un investimento complessivo superiore ai 30 milioni di euro, ma anche interessante per la qualità delle opere realizzate. Ed è anche utile sottolineare che con questa operazione si prevede di inserire circa 950 bambini all´interno delle strutture». Il decreto dirigenziale, con l´approvazione delle graduatorie, segue un bando pubblico uscito a fine ottobre 2009 che - sui fondi per le aree sottoutilizzate, i Fas - evidenziava due specifiche linee di intervento: “servizi per l´infanzia” e “servizi per l´educazione non formale per infanzia, adolescenti e giovani”. L´analisi delle graduatorie consente di verificare che la maggior parte delle risorse (16 milioni e 400 mila euro circa) sono state indirizzate ai servizi per l´infanzia (asili e nidi) mentre i restanti 2 milioni e 900 mila euro circa finanziano i servizi di “educazione non formale” (spazi polifunzionali, Ciaf, cantieri giovani). 3 i progetti finanziati - ad altrettanti Comuni inferiori a 10 mila abitanti - per la messa in sicurezza delle strutture; 48 i progetti finanziati in servizi per la prima infanzia (di questi 31 sono finanziati con le annualità 2009 e 2010 mentre i restanti 17 con la annualità 2011 dei Fas). Per la cosiddetta “linea 2”, i servizi per l´educazione non formale, i progetti ammessi e finanziati sono 19. Nelle due linee i progetti non ammessi sono stati, in complesso, soltanto 9. Trattandosi, in prevalenza, di nidi per la prima infanzia, i nomi hanno forti capacità suggestive: si va, per fare qualche esempio, dal nido “Fra le nuvole” alla “Casa dei canguri”, dal “Primo volo” ai “Tre maghi”, dal “Panpepato” al “Grillo parlante”; non mancano “Giostra” e “Girotondo”. Diverse le strutture intitolate a Gianni Rodari.  
   
   
PROVINCIA DI PESCARA, INSEDIATA NUOVA COMMISSIONE PARI OPPORTUNITÀ LA PRESIDENTE È MATILDE TOMASSINI, PRESIDE DEL LICEO ARTISTICO MISTICONI DI PESCARA  
 
Pescara, 24 giugno 2010 - Matilde Tomassini, dirigente scolastico del liceo artistico “Giuseppe Misticoni” di Pescara, è la nuova Presidente della Commissione Pari Opportunità della Provincia di Pescara. Matilde Tomassini subentra a Tecla Rosa, eletta nel 2008 e restata in carica fino a due giorni fa. La nomina è avvenuta per acclamazione il 17 giugno, nel corso della prima riunione della nuova Commissione insediatasi lo stesso giorno, alla presenza del Presidente Guerino Testa, in seguito alla selezione di 14 donne, scelte sulla base di titoli e curricula, come dal bando di selezione pubblica. Matilde Tomassini, ingegnere, diplomata in pianoforte, ha una lunga esperienza didattica e amministrativa, essendo dirigente del comparto scuole e istituzioni di alta formazione, e avendo accumulato esperienze professionali significative nell’ambito scolastico regionale e ministeriale, occupandosi di progettazione e didattica musicale, di educazione alla convivenza civile, di educazione ambientale, di prevenzione dei disturbi dell’alimentazione, di abuso sui minori, di disagio psichico e di politiche dell’handicap. Si è interessata in prima persona del progetto innovativo relativo alla istituzione del “Liceo Musicale e Coreutico” che partirà dal prossimo anno scolastico presso l’istituto Misticoni. La neo Presidente sarà affiancata dalle due vicepresidenti espresse dall’assemblea: Roberta Pellegrino, responsabile dello “Centro antiviolenza Ananke”, e Francesca Laureti, rappresentante del associazioni del commercio, agricoltura e artigianato. Questi i nomi delle altre componenti: Tecla Rosa, Presidente uscente della stessa Commissione, esperta in politiche di genere e pari opportunità, Raffaella Radoccia, architetto con esperienze professionali e di ricerca in politiche femminili, Snezhanna Toncheva Boyvocheva, di nazionalità bulgara, rappresentante delle minoranze etniche, Paola Vione, rappresentante dall’Api, Associazione Piccole Imprese, tutte già componenti della precedente Commissione Po. Alle uscenti sono state affiancate Federica Anzini, esperta in politiche di genere e pari opportunità, Annalisa Esposito, rappresentante dell’Ordine Provinciale dei Medici e Odontoiatri, Valeria Di Francesco e Annamaria di Rita, rappresentanti del mondo sindacale, Sara Di Giovanni, Francesca Magliuolo e Loredana Smargiassi, rappresentanti del mondo dell’associazionismo femminile.  
   
   
A CAGLIARI "BINU ´E FEMINAS. NOVITÀ E QUALITÀ SE IL VINO È ´IN ROSA´"  
 
Cagliari, 24 Giugno 2010 - Venerdì 25 giugno alle 9, nella sala conferenze della Camera di Commercio di Cagliari (Largo Carlo Felice, 72), è in programma il convegno "Binu ´e feminas. Novità e qualità se il vino è ´in rosa´", organizzato dall´Ufficio della Consigliera regionale di Parità. Questa iniziativa è scaturita da due pubblicazioni che si occupano del ruolo delle donne nella vitivinicoltura e che saranno presentate nel corso dell´evento a cura dei loro autori. Il dato che emerge è estremamente interessante: la presenza delle imprese al femminile in questo settore risulta in crescita anche in Sardegna ed è caratterizzata da una costante ricerca di produzioni di qualità, attente alle esigenze del mercato. "La novità della presenza crescente delle donne in un settore da sempre a dominanza maschile - spiega la Consigliera regionale di Parità, Luisa Marilotti - è la ragione del convegno: ci auguriamo che la riflessione che ne scaturirà, attraverso il contributo di tante donne che già primeggiano in questo settore, porterà ad un sviluppo sempre più qualificato delle imprese al femminile e dei saperi delle donne. Si tratta di una tematica decisamente inedita per noi, ma che può essere foriera di importanti sviluppi e spazi per il ruolo e l´operatività delle donne".