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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 20 Gennaio 2011
PRESIDENZA BELGA? UN SUCCESSO, SECONDO GLI EUROPARLAMENTARI  
 
Strasburgo, 20 gennaio 2011 - La presidenza uscente si è congedata con un intervento davanti ai parlamentari Buono il giudizio complessivo sul lavoro dei belgi. "È stata un successo".Così la maggiore parte dei gruppi politici del Parlamento ha commentato martedì mattina la presidenza di turno del Belgio, conclusasi a dicembre. "Il Belgio si è concentrato nel far progredire l´Europa, senza spingere sulle priorità nazionali", hanno sottolineato i deputati spiegando di aver apprezzato il lavoro fatto dai belgi con Commissione, Consiglio e Parlamento per sviluppare nuovi modelli sotto le regole del Trattato di Lisbona. Forse anche perché, come hanno suggerito alcuni, il fatto di avere un governo provvisorio ha permesso al Belgio di concentrarsi pienamente sull´Europa. "Il Belgio ha lavorato per incoraggiare cooperazione e inclusione e è riuscito a ottenere accordi sulla supervisione finanziaria e sul bilancio", ha sintetizzato il primo ministro belga (pro tempore) Yves Leterme, aggiungendo però che sono ancora molti i passi da fare. "L´unione monetaria non è possibile senza l´unione economica, una forte supervisione e rigore fiscale". Le priorità per il futuro sono adesso una maggiore affermazione del ruolo europeo nel mondo e nuovi metodi di finanziamento dell´Unione, ha sostenuto. "L´europa ha bisogno di un´anima", ha concluso. "Soltanto se crederemo in noi stessi potremo andare avanti". Il primo gennaio l´Ungheria ha sostituito il Belgio alla testa del Consiglio dell´Unione.  
   
   
UN SÌ CONDIZIONATO ALL´ACCORDO UE-SERBIA  
 
Strasburgo, 20 gennaio 2011 I deputati europei hanno approvato l´Accordo di stabilizzazione e associazione fra l´Ue e la Serbia che necessita, dopo il consenso del Parlamento, della ratifica di tutti gli Stati membri per entrare in vigore. Belgrado deve collaborare con il Tribunale penale Internazionale per l´ex Iugoslavia, sottolineano i deputati. "Ratificando l´Accordo di associazione e stabilizzazione (Ass), il Parlamento europeo incoraggia caldamente la Serbia a compiere passi ulteriori nel suo storico viaggio verso l´Ue. Riconosciamo e diamo il benvenuto ai risultati raggiunti dalla Serbia durante l´ultimo anno. Allo stesso tempo, evidenziamo le sfide che si configurano in futuro. Belgrado deve collaborare pienamente con l´Icty (Tribunale penale internazionale per l´ex Iugoslavia) per garantire che il processo di ratifica dell´Ass continui senza problemi" ha detto il relatore sulla Serbia Jelko Kacin (Alde, Sl), durante il dibattito in plenaria tenutosi martedì 18 gennaio. L´ass, che riduce le barriere al commercio fra Ue e Serbi e rappresenta un passo avanti verso una prospettiva di adesione del paese balcanico all´Unione, è stato firmato nel 2008, ma da allora solo 12 Stati membri, fra i quali l´Italia, l´hanno ratificato. I deputati chiedono ai restanti 15 di procedere con la ratifica Dialogo col Kosovo: impegno e disponibilità al compromesso - I deputati chiedono con forza che il dialogo col Kosovo inizi "senza indugi" e accolgono con favore la volontà della Serbia di compiere tale passo nel quadro dell´Unione, sottolineando che, per ottenere buoni risultati, è necessario "impegno e disponibilità al compromesso". Le strutture parallele serbe in Kosovo del nord devono essere inoltre smantellate, poiché "minano il processo di decentramento e impediscono la piena integrazione della comunità serba nelle istituzioni kosovare". Liberalizzazione dei visti d´ingresso: attenzione ad abusi - Dal dicembre 2009, i cittadini serbi possono viaggiare senza necessità di visto in tutta l´area Schengen. I deputati chiedono alle autorità serbe di adottare misure adeguate per limitare le possibilità di abuso del nuovo regime, in particolare per "garantire che i cittadini serbi siano correttamente informati dei loro diritti e obblighi", nel contesto anche del crescente numero di richiedenti asilo provenienti dal paese balcanico. La Serbia è il paese con il più alto numero di rifugiati e sfollati interni in Europa, con problemi di alloggio e povertà. I deputati chiedono pertanto alle autorità serbe di rivedere la strategia nazionale per i rifugiati. Inoltre, poiché è previsto il rientro di 150.000 persone in seguito agli accordi di riammissione raggiunti con i paesi dell´Ue, saranno necessari "accurati preparativi, in particolare a livello di autorità locali", aggiungono i deputati. La relazione che dà il consenso del Pe all´Accordo di stabilizzazione e associazione è stata approvata per alzata di mano, mentre la risoluzione non legislativa sul processo d´integrazione della Serbia è stata approvata con 612 voti a favore, 38 contrari e 28 astensioni.  
   
   
HAITI: DEPUTATI EUROPEI PREOCCUPATI PER FRAGILITÀ ISTITUZIONI E CRISI POLITICA  
 
Strasburgo, 20 gennaio 2011 - Un anno dopo il terremoto, la situazione a Haiti rimane caotica, con il paese ancora in emergenza e la ricostruzione che stenta a partire, secondo quanto affermano i deputati in una risoluzione approvata mercoledì. In particolare, la risoluzione sottolinea la fragilità delle istituzioni e la forte crisi politica che potrebbe deteriorarsi ulteriormente. La recente epidemia di colera "ha messo in luce l´incapacità quasi totale dello Stato haitiano di far fronte a una malattia facile da prevenire e guarire", dicono i deputati, che sottolineano anche "i limiti del sistema dell´aiuto internazionale" in un paese dove sono giunte 12.000 Ong, le quali tuttavia "non devono e non possono continuare a ovviare alle debolezze dello Stato haitiano" Pertanto, il Parlamento ritiene che le autorità locali e i rappresentanti della società civile "debbano essere maggiormente sostenuti e coinvolti nel processo decisionale". Ricostruzione necessita stabilità e volontà politica - In seguito ai risultati contestati delle elezioni presidenziali e legislative, tenutesi a novembre 2010, i deputati esprimono la loro preoccupazione per la crisi politica. L´ue dovrebbe fare tutto ciò che è in suo potere per sostenere un processo elettorale trasparente del secondo turno elettorale, rinviato a febbraio, per evitare che Haiti piombi in una crisi anche peggiore di quella attuale, chiedono i deputati. Infatti, il Parlamento ritiene che "solo un presidente eletto e legittimo nonché parlamentari legittimati potranno prendere le decisioni necessarie e che la ricostruzione richiede stabilità e volontà politica". Infine, i deputati plaudono "gli sforzi compiuti e il lavoro realizzato dalle organizzazioni umanitarie (Croce Rossa, Ong, Nazioni Unite) e dagli Stati membri e insiste sulla necessità di comunicare le conseguenze non visibili degli interventi umanitari e sul fatto che la situazione ha potuto essere contenuta soprattutto facendosi carico dei feriti, dell´approvvigionamento di acqua potabile e derrate alimentari, nonché dei ricoveri provvisori".  
   
   
ADOZIONI NELL´UE: GARANTIRE AI BAMBINI IL DIRITTO ALLA FAMIGLIA  
 
Strasburgo, 20 gennaio 2011 - L´adozione, anche a livello internazionale, deve essere incoraggiata per assicurare ai bambini abbandonati e in istituto il diritto a una vita familiare, sostiene il Parlamento in una risoluzione approvata mercoledì che afferma la necessità di evitare che i minori vivano per lungo tempo in orfanotrofi. La risoluzione approvata propone, per tutelare gli interessi del bambino, di dare priorità all´adozione nel paese di origine e, in alternativa, trovare una famiglia attraverso l´adozione internazionale. La sistemazione in istituti, continuano i deputati, dovrebbe rappresentare una soluzione temporanea. Facilitare le adozioni internazionali - Il Parlamento chiede alle istituzioni europee di esaminare la possibilità di coordinare, a livello europeo, le adozioni internazionali, "al fine di migliorare l´assistenza nei servizi d´informazione, la preparazione per l’adozione internazionale, il trattamento delle procedure di candidatura e i servizi post-adozione". Le istituzioni Ue dovrebbero svolgere un ruolo più attivo in ambito internazionale,è la richiesta del Parlamento, in particolare alla Conferenza dell´Aia, per migliorare e semplificare le procedure di adozione internazionale e riconoscere le implicazioni psicologiche, fisiche e socio-educative che possono verificarsi quando un bambino è allontanato dal proprio luogo d´origine. Combattere il traffico di minori - La risoluzione chiede grande impegno a tutti i paesi dell´Ue nel contrastare la tratta dei minori e la predisposizione di un sistema di registrazione delle nascite che possa prevenire la tratta dei minori a scopo di adozione, con soluzioni giuridiche per facilitare il reciproco riconoscimento dei documenti necessari per l´adozione stessa. Il corretto esame di tutti i documenti inerenti all´adozione, compresi i certificati di nascita, "aiutano a proteggere un bambino contro le violazioni dei suoi diritti che si fondano su dubbi in merito alla sua età o identità", concludono i deputati.  
   
   
UE: I DEPUTATI EUROPEI CHIEDONO AL PARLAMENTO LITUANO DI RESPINGERE LA LEGGE ANTI-GAY  
 
Strasburgo, 20 gennaio 2011 - I deputati europei chiedono al Parlamento lituano di respingere un progetto di legge che punirebbe "la promozione pubblica delle relazioni omosessuali". I minori dovrebbero avere libero accesso all´informazione sull´omosessualità, afferma l´Aula, che chiede inoltre alla Commissione di presentare un piano europeo contro l´omofobia. La risoluzione approvata mercoledì, presentata dai gruppi S&d, Alde, Verdi/ale e Gue/ngl, si è resa necessaria, secondo quanto affermato dai deputati, in seguito a una serie di "avvenimenti preoccupanti", come l´adozione della legge sulla tutela dei minori contro gli effetti dannosi della pubblica informazione, il tentativo da parte di autorità locali di proibire lo svolgimento di manifestazioni per la parità omosessuale e le dichiarazioni dai toni aggressivi pronunciati da politici e parlamentari. L´oggetto della questione è un progetto di legge che, se approvato dal Parlamento lituano, modificherebbe il codice dei reati amministrativi per punire la "pubblica promozione delle relazioni omosessuali" con una multa compresa tra i 580 - 2 900 euro, con il rischio, dicono i deputati, di "criminalizzare qualsiasi espressione pubblica, rappresentazione o informazione sull´omosessualità", secondo quanto affermato dall´Agenzia dei diritti fondamentali, in una relazione presentata ai deputati a novembre 2010. Deputati chiedono a Presidente lituano di porre il veto - Il Parlamento sottolinea che gli emendamenti proposti "non sono ancora stati votati dalla plenaria del parlamento lituano e sono tuttora all´esame delle autorità nazionali lituane" e accoglie con favore l´intenzione delle autorità lituane di riesaminare gli emendamenti ritenuti in contrasto con il diritto europeo. I deputati ritengono che il progetto di legge violi la Costituzione lituana, un´opinione espressa anche dal Ministro per la giustizia lituano, cosi come dalla Presidente Dalia Grybauskaitė, ex Commissaria, che ha denunciato il testo in discussione come dannoso per i cittadini lituani e l´immagine della Lituania. Pertanto, il Pe chiede alla Presidente di porre il veto sugli emendamenti al codice dei reati amministrativi qualora siano approvati. Un piano Ue contro l´omofobia - I deputati chiedono alla Commissione europea di valutare gli emendamenti proposti e di pubblicare una tabella di marcia con misure concrete contro l´omofobia e le discriminazioni basate sull´orientamento sessuale. L´educazione sulla diversità sessuale può incoraggiare la tolleranza - "Nessuna ricerca affidabile indica che l´educazione dei bambini e dei giovani alla sessualità possa incidere sul loro orientamento sessuale", affermano i deputati che sottolineano che "l´educazione sulla diversità sessuale incoraggia la tolleranza e l´accettazione delle differenze.  
   
   
UE: CONSUMATORI: UNA VIA PIÙ FACILE E VELOCE PER RISOLVERE I CONTENZIOSI  
 
Bruxelles, 20 gennaio 2011 - La Commissione ha avviato ieri una consultazione pubblica sui metodi di risoluzione delle controversie alternativi (Adr) al ricorso al tribunale. L´obiettivo è quello di aumentare la fiducia dei consumatori nel mercato unico, assicurando una soluzione delle controversie più facile, economica e veloce. La consultazione si chiuderà il 15 marzo 2011. Al momento esistono in Europa 750 modalità di risoluzione alternativa, ma non sempre i consumatori vi accedono. La risoluzione alternativa delle dispute è una risoluzione che non coinvolge il sistema giudiziario, ma si affida ad un mediatore o arbitro che faciliti un accordo tra le parti. La Commissione è stata molto attiva nel promuovere l´uso di queste modalità alternative: due Raccomandazioni stabiliscono le garanzie minime per ogni modalità di risoluzione non giudiziaria, quale ad esempio la neutralità del mediatore. Molte direttive incoraggiano o obbligano gli Stati membri a introdurre metodi alternativi di risoluzione del contenzioso in determinati settori. Rimangono tuttavia alcuni punti dolenti, sui quali la Commissione intende formulare una proposta legislativa il prossimo novembre e sui quali viene ora richiesto il parere di tutti i portatori d´interesse: L´assenza di modi di risoluzione alternativa in alcuni settori del mercato o in alcune regioni Ue. Limitata consapevolezza dei cittadini e mancanza di trasparenza. (Nel 2009 solo il 3% delle dispute è stato risolto fuori dai tribunali). La riluttanza dei commercianti a ricorrere ai modi alternativi. Http://ec.europa.eu/civiljustice/adr/adr_gen_it.htm  http://ec.Europa.eu/consumers/redress_cons/adr_en.htm    
   
   
BORGHEZIO: E ORA L´EUROPA ADOTTI NUOVI STRESS TEST SULLE BANCHE  
 
Strasburgo, 20 gennaio 2011 - Intervenendo ieri nell´aula di Strasburgo, l´On. Borghezio, rivolgendosi al Presidente Barroso ha ricordato che "negli Usa una legge ha imposto alla Fed di dettagliare quanto ed a quali banche sono andati i 3300 miliardi di dollari del salvataggio", chiedendogli di "adottare anche in Europa questo criterio di trasparenza". Borghezio ha inoltre rilevato che "lo stesso Trichet, che esorcizza il pericolo di insolvenza della Bce, ammette che una delle motivazioni dell´aumento di capitale è quello di far fronte al rischio di credito, cioè all´insolvenza dei titoli acquisiti". "E´ quindi ora -ha concluso Borghezio- di adottare stress test sulle maggiori banche e dare maggior peso al dato degli indebitamenti bancari a rischio"  
   
   
"LA COMMISSIONE EUROPEA PRESENTA IL MARCHIO CE A FESTIVITY" FIERAMILANO, RHO, 23-27 GENNAIO 2011  
 
Milano, 20 gennaio 2011 - La Commissione europea sarà presente a Festivity, il Salone degli addobbi natalizi, del giocattolo, del carnevale, delle decorazioni per le feste, carta e packaging che si tiene dal 23 al 27 gennaio nei padiglioni 16 e 20 di Fieramilano a Rho. Lo stand della Commissione, curato dalla Direzione Generale Imprese e Industria, sarà il G 38 nel padiglione 16. Http://www.festivity.biz/en  La presenza della Commissione a "Festivity" è legata alla campagna d’informazione sul marchio Ce, all´insegna dello slogan "Il marchio Ce vi apre il mercato europeo!" Il marchio Ce indica che un prodotto è conforme alla legislazione Ue, e per questa ragione può essere commercializzato e venduto in tutta l´Ue. Applicando il marchio Ce su un prodotto un fabbricante dichiara, sotto la propria responsabilità, che esso risulta conforme a tutte le prescrizioni di legge applicabili, in particolare a quelle in tema di salute, sicurezza del prodotto e protezione ambientale. Le ripercussioni giuridiche ed economiche di un mancato rispetto della normativa vigente sono tali da produrre un effetto deterrente sulla stragrande maggioranza delle imprese. La campagna è rivolta essenzialmente agli operatori economici per sensibilizzarli sull´importanza del marchio Ce. Il Vicepresidente della Commissione europea Antonio Tajani, responsabile per l´Industria e l´Imprenditoria, ha affermato: “Dobbiamo dare maggiore visibilità al marchio Ce e accrescere la fiducia del pubblico. La nostra campagna intende promuovere una migliore consapevolezza delle implicazioni del marchio e delle sue finalità. La fiducia del pubblico è in funzione dell´affidabilità del sistema su cui si basa il marchio Ce. Soltanto così esso potrà rassicurare i consumatori a vantaggio anche dei produttori e dei distributori.” Non tutti i prodotti venduti nell´Ue devono recare il marchio Ce. Esso si applica a circa 23 categorie diverse di prodotti, come i giocattoli, gli apparecchi elettrici, le macchine, i dispositivi di protezione personale e gli ascensori. Il marchio Ce non indica che un prodotto è stato fabbricato nello Spazio Economico Europeo, bensì che il prodotto è stato verificato prima di essere immesso sul mercato e soddisfa quindi le disposizioni di legge (ad esempio, un livello armonizzato di sicurezza). Esso implica che il fabbricante ha verificato che il prodotto sia conforme a tutti i pertinenti requisiti di base (ad esempio, in materia di salute e sicurezza) delle direttive applicabili, o che lo ha fatto esaminare da un organismo notificato di valutazione della conformità. Per gli articoli prodotti nell’Ue spetta al fabbricante eseguire la valutazione di conformità, redigere la scheda tecnica, rilasciare la dichiarazione Ce di conformità e applicare il marchio Ce su un prodotto. I distributori devono verificare la presenza sia del marchio Ce sia della necessaria documentazione di supporto. Per i prodotti importati da un paese terzo l´importatore deve accertare che il fabbricante avente sede al di fuori dell´Ue abbia fatto il necessario in tal senso e che la relativa documentazione sia disponibile a richiesta. Il marchio Ce semplifica la vita alle imprese e alle autorità nazionali: per l´industria europea, il marchio dà alle imprese dell´Ue un accesso all´intero mercato unico senza dover acquisire 27 approvazioni individuali dalle autorità nazionali, riducendo così i costi e gli oneri della certificazione di conformità e mantenendo nel contempo standard elevati; - per le autorità nazionali, esso agevola i controlli che devono essere effettuati dalle singole agenzie allorché la gamma di beni disponibili sul mercato dell´Ue cresce in modo esponenziale, senza per questo compromettere gli standard. Per ulteriori informazioni sul marchio Ce: http://www.Ec.europa.eu/cemarking    
   
   
COOPERAZIONE E SICUREZZA NELL´AREA ADRIATICA, CONTRO LA CRIMINALITÀ AZIONI SINERGICHE DI CONTRASTO  
 
Campobasso, 20 gennaio 2011 - Armonizzazione tra i diversi Ordinamenti giuridici dei Paesi balcanici e quelli europei; scambio continuo di informazioni per la prevenzione, controllo e contrasto al crimine organizzato ad oggi rivelatosi non sufficientemente efficace; azione di forte cooperazione giudiziaria; dotazione di nuovi strumenti legislativi e operativi. Sono queste, in sintesi, le proposte da inviare alla Commissione europea da parte dei Paesi che hanno preso alla 1ª Conferenza internazionale "Le politiche per la cooperazione e la sicurezza nell´area adriatica", svoltasi il 17 e 18 gennaio presso il Centrum Palace di Campobasso, evento voluto e promosso dalla Regione Molise in collaborazione con l´Unione Europea, il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e l´Ufficio della Consigliera di Parità del Molise. Alla Conferenza hanno preso parte, oltre alle massime autorità politiche ed istituzionali del Molise, anche i rappresentanti di Polizie e di Magistrature di otto Paesi del Bacino adriatico e dell´area dei Balcani (Albania,bosnia,croazia, Grecia, Italia, Montenegro, Serbia e Slovenia). Rimane fondamentale lo scambio di informazioni delle indagini criminologiche tra i Paesi balcanici, in particolare con l´Italia. Nel corso della due giorni di lavori, è stata anche sottolineata la debolezza della rete informatica e il grave rischio a fronte di eventuali attacchi di hacker in grado di mettere in crisi i sistemi; di qui la necessità di una integrazione e di un rafforzamento dei sistemi stessi delle varie istituzioni. Intervenendo alla Conferenza, il Presidente della Regione, Michele Iorio, ha evidenziato come il Molise si sia voluto porre " come luogo di incontro e di confronto, oltre che come centro di servizi, su quelle che sono le tematiche della cooperazione in generale e della sicurezza in particolare" ed ha sottolineato l´importanza di un´iniziativa che "ha creato le condizioni istituzionali e di rapporto comunicativo per uno scambio, una discussione e una sempre migliore conoscenza di quelli che sono i fenomeni di traffici illeciti di stupefacenti, di bambini per adozioni illegali o per un loro avviamento all´accattonaggio, ma anche per il dramma della prostituzione e di tutti quei fenomeni delittuosi che influenzano il Bacino adriatico ed i Balcani". "Questa Conferenza - ha concluso - mi auguro diventi un appuntamento annuale, vuole essere un primo luogo di contatto tra esperienze diverse per la lotta al crimine organizzato. Conoscere i fenomeni criminosi, infatti, aiuta a contrastarli con più incisività e forza. Un contrasto che può e deve avvenire nei singoli Paesi, ma che deve poter avere anche il supporto di una rete di scambio di informazione e di una migliore gestione di interventi, coordinati tra le Polizie, le Magistrature, oltre che tra i livelli politici e governativi". I lavori sono stati chiusi dal Il Presidente del Comitato scientifico Proadria, il Giudice Rosario Priore, a parere del quale vi è ancora molto da lavorare: "Nonostante i metodi di contrasto fino ad oggi adottati e illustrati in questa Conferenza da tutti i rappresentanti dei Paesi partecipanti, le mafie italiane e la criminalità balcanica non sono arretrate, né hanno perso il loro potere, il controllo dei territori, la potenzialità economica, che continuano invece a rafforzarsi sempre più. Questo induce ad un impegno da parte dei Paesi interessati e della Comunità europea ad una azione di contrasto sempre più efficace." Identikit della criminalità balcanica - Sono ormai delle vere e proprie società di servizio le criminalità balcaniche che offrono la loro consulenza e collaborazione, oltre che mezzi finanziari, alle mafie italiane per il traffico di stupefacenti, di esseri umani, in particolare minori, e ogni genere di contrabbando.” Lo ha affermato il Sostituto Procuratore della Direzione Nazionale Antimafia, Francesco Mandoi, intervenendo ai lavori della Prima Conferenza internazionale sulle Politiche per la cooperazione e la sicurezza nell´area adriatica. Dotate di strumenti sofisticati e di una potente rete capillare di rapporti, le criminalità balcaniche sono in grado di variare le rotte dei traffici illeciti, condizionando così le economie dei paesi interessati. Infatti, i profitti illeciti riescono a condizionare le economie locali e nazionali che beneficiano così dei proventi delle attività criminali. Lo snodo attuale del traffico degli stupefacenti in entrata in Europa è individuato attualmente nel Kossovo, che vede operare la criminalità albanese come partner ufficiale delle mafie italiane. Tra i gruppi criminali balcanici, quello serbo è tra i più temibili, perché meglio strutturato, con una assetto prettamente militare. Le criminalità balcaniche, pur appartenendo a Paesi anche in conflitto, non sono mai in guerra tra loro, ma rafforzano il proprio potere con una intensa attività di collaborazione. Tre i Paesi oggetto di particolari traffici: la Grecia, che si segnala per quello di esseri umani, grazie alla facilità di falsificare documenti di identità per accedere verso l’Europa e per la vicinanza alla Turchia che rappresenta il vero snodo della tratta di esseri umani provenienti dal medio oriente; la Romania, collegata alle organizzazioni criminali cinesi, che rappresenta invece la rotta privilegiata per il contrabbando di sigarette; la Bulgaria, attraverso il cui territorio passa il maggior traffico di eroina. Traffico di organi - E’ verosimile che sia esistito e possa ancora esistere un asse Turchia- Kossovo per l’espianto e la vendita di organi umani, in particolare di reni, a favore di ricchi acquirenti occidentali. Il prezzo di acquisto può arrivare fino a cinquantamila euro se si tratta di un bambino. I donatori vengono prelevati nelle zone più povere del medio-oriente, portati via Turchia nelle cliniche specializzate del Kossovo, dove vengono sottoposti ad espianti pagati cifre irrisorie, per poi essere rinviati,,dopo una breve convalescenza, nei luoghi di origine. Ma il business del traffico di organi umani rischia di rafforzarsi e rimanere impunito per la mancanza di una cooperazione effettiva tra l’Italia e i Paesi balcanici. Questa la drammatica denuncia emersa dai lavori dalla Conferenza internazionale.  
   
   
TERRORISMO, CULTURA E RELIGIONE QUALE AGENDA INTERNAZIONALE  
 
Milano, 20 gennaio 2011 - Il 1° febbraio prossimo, alle ore 18.00, l’Ispi promuove una Tavola Rotonda dal titolo: “Terrorismo, cultura e religione Quale agenda internazionale”. L´incontro è organizzato in occasione della pubblicazione del volume di Pasquale Ferrara “Lo Stato preventivo. Democrazia securitaria e sicurezza democratica” (ed. Rubettino). L´incontro, che si svolgerà a Palazzo Clerici (Via Clerici, 5 - Milano), La Segreteria Organizzativa (tel.: 02 86 93 053, e-mail: ispi.Eventi@ispionline.it  sito: www.Ispionline.it/ )  
   
   
MONTENEGRO, ITALIA TRA MAGGIORI DESTINAZIONI ESPORTAZIONI  
 
Podgorica, 20 gennaio 2011 - Il commercio estero del Montenegro nel periodo gennaio-novembre 2010 stando alle stime preliminari è ammontato a 1.807 milioni di euro, con un incremento del 3,2 per cento rispetto allo stesso periodo del 2009. In particolare le esportazioni sono cresciute del 18,9 per cento rispetto ai primi nove mesi del 2009, mentre le importazioni hanno subito solo un lieve incremento, nella misura dello 0,6 per cento circa. Il rapporto esportazioni-importazioni nel periodo considerato è stato del 20 per cento, rispetto al 16,9 per cento dello stesso lasso di tempo dell´anno precedente. I maggiori partner per le esportazioni sono rispettivamente Serbia (68,7 milioni di euro), Grecia (56,3 milioni) e Italia (43,1 milioni di euro); per quanto riguarda le importazioni, la classifica è nuovamente guidata dalla Serbia (393,7 milioni), seguita da Bosnia-herzegovina (113 milioni) e Germania (107,2 milioni di euro). Per quanto riguarda le grandi organizzazioni, la classifica è guidata dagli scambi commerciali con i Paesi Cefta (Central Europe Free Trade Agreement), seguiti da quelli con l´Unione Europea. La classifica delle esportazioni per tipologia di prodotto - secondo la classificazione Sitc (Standard International Trade Classification) - è guidata dai prodotti manufatti, per un valore di 146 milioni di euro, dei 121 sono rappresentati dai metalli non ferrosi e 18,4 da quelli di ferro e acciaio; in base alla medesima classificazione, le importazioni sono guidate da macchinari e trasporti per un valore complessivo di 309 milioni di euro, 86,3 dei quali sono rappresentati dai mezzi di trasporto e 74,5 da macchinari e apparecchi elettrici.  
   
   
BULGARIA, STIME DI CRESCITA DELL´ECONOMIA LOCALE  
 
Sofia, 20 gennaio 2011 - Secondo quanto sostengono gli economisti interrogati sullo sviluppo economico della Bulgaria, lo scenario di crescita più probabile è relativo ad un aumento del 2 per cento della produzione interna lorda del 2011. Gli scenari più ottimistici fanno invece riferimento ad un incremento compreso tra i 6 e i 7 punti percentuali; quelli più pessimistici sono relativi ad una crescita dell´1 per cento. Per quanto riguarda il 2010, i dati sono più pessimistici, con una crescita pressochè pari allo zero a causa dell´incremento del deficit di bilancio e al ritardo con cui vengono introdotte le riforme.  
   
   
FORMIGONI RAFFORZA LE INTESE CON I BALCANI VISITE PREMIER ALBANESE BERISHA E PRESIDENTE SLOVENO TURK PRESENTI I RAPPRESENTANTI DELL´IMPRENDITORIA ITALIANA  
 
Milano, 20 gennaio 2011 - "Ieri l´incontro con il primo ministro dell´Albania Sali Berisha, oggi la prima visita di un capo di Stato sloveno nella nostra Regione, il presidente Danilo Türk: sono stati due giorni importanti per segnalare l´interesse fortissimo della Lombardia nei confronti dei Paesi dell´area dei Balcani, un´area pienamente europea che ha le potenzialità per diventare protagonista di una comune avventura in un´Europa più forte e unita". Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, descrive così il filo rosso che lega gli incontri ufficiali delle ultime 48 ore: ieri, appunto, l´inaugurazione a Milano del forum italo-albanese alla presenza di Berisha, ieri mattina la colazione offerta in occasione della visita del capo di Stato della Slovenia e della delegazione di imprenditori sloveni e lombardi. L´incontro A Palazzo Pirelli - Trentanove persone, in totale, hanno partecipato al pranzo di lavoro organizzato al belvedere di Palazzo Pirelli: presenti, tra gli altri, il ministro dei Trasporti sloveno, Patrick Vlacic, gli assessori regionali Raffaele Cattaneo e Marcello Raimondi, il sottosegretario all´Attuazione del programma, Paolo Alli, il consigliere per le attività internazionali, Liborio Stellino, il presidente di Unicredit, Dieter Rampl e l´amministratore delegato di Trenitalia-lenord, Giuseppe Biesuz. È durato oltre due ore il pranzo ufficiale, servito con vini lombardi. Archiviato Il Passato - "La Slovenia è entrata da poco - ha detto Formigoni all´avvio del meeting sottolineandone il significato politico - nella celebrazione del ventennale della sua indipendenza. Da vice presidente del Parlamento europeo potei seguire i giorni decisivi del 1991. Oggi è un Paese pienamente integrato nell´Unione europea con il quale l´Italia e la Lombardia vogliono consolidare rapporti di amicizia. Insieme abbiamo saputo affrontare problemi delicati, soprattutto per quanto riguarda le minoranze: oggi, alla luce di questo percorso comune, possiamo celebrare la nostra amicizia". "La Slovenia - ha aggiunto Türk - ha una lunga tradizione di collaborazione con la Lombardia: il clima di fiducia è ricco di significati politici ed economici. La Slovenia vuole svolgere oggi e sempre più in futuro un ruolo di collegamento tra il Mediterraneo, la Mitteleuropa e i Balcani". Insieme Per Lo Sviluppo - Due i temi al centro della colazione di lavoro: lo sviluppo delle infrastrutture e quello dell´approvvigionamento energetico. In quest´ottica il presidente della Lombardia ha dato la parola al ministro Vlacic, all´assessore Cattaneo, a Rampl, al presidente del cda di Unicredit Banka Slovenija, France Arhar, al vicepresidente del Consiglio di gestione di Intesa Sanpaolo, Marcello Sala, al presidente di Assolombarda, Alberto Meomartini, al presidente di Luka Koper, Gregor Veselko, e al segretario generale delle Ferrovie slovene, Igor Hribar. "La Lombardia - ha rimarcato Cattaneo - si trova nel cuore del Corridoio V. Tutti gli investimenti infrastrutturali prioritari della nostra Regione guardano a Est rafforzando l´asse di collegamento tra Est e Ovest. I nostri due Paesi hanno un forte interesse affinché il Corridoio V rimanga a sud delle Alpi". "Il futuro sviluppo dell´Europa - ha aggiunto Türk - dipende proprio dalla crescita dei collegamenti e delle risorse energetiche". L´invito Ufficiale A Lubiana - L´incontro si è concluso con il tradizionale scambio di doni: Formigoni ha regalato a Türk una scultura di Arnaldo Pomodoro che riproduce il simbolo della rosa camuna, Türk ha lasciato al presidente della Lombardia una monografia e un piccolo quadro dell´artista sloveno Klavdij Tutta. È stato proprio alla fine dell´incontro che Türk ha invitato formalmente Formigoni alla conferenza di Lubiana che si terrà il prossimo 19 maggio. "L´auguro - ha detto Türk - è che questa colazione di lavoro possa essere il primo capitolo di una serie di tanti incontri tra la Lombardia e la Slovania".  
   
   
POLVERINI AL CONVEGNO DI FEDERLAZIO: "ACCORCIARE LE DISTANZE TRA APPARATO BUROCRATICO E CITTADINI"  
 
Roma, 20 gennaio 2011 - “Accorciare le distanze tra la burocrazia e i cittadini”. È l’impegno della presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, intervenuta ieri mattina al convegno “Dalla crisi al progetto per un’economia dello sviluppo” organizzato dalla Federlazio al Palazzo dei congressi all’Eur. “Stiamo mettendo in funzione nuove sedi della Regione Lazio nelle altre province –ha aggiunto - : avranno personale proprio e saranno collegate telematicamente alla sede di via Cristoforo Colombo. Vogliamo avvicinare la macchina amministrativa alle persone e fare in modo che la lontananza fisica non aggravi ancor più i problemi burocratici”. Polverini ha poi spiegato che tra i primi obiettivi della sua Giunta “C’è quello di togliere la Regione dall’indebitamento di 25 miliardi di euro ereditato. Abbiamo già dato risposte importanti con la manovra di assestamento e con la Finanziaria - ha ribadito Polverini – e nonostante i debiti non abbiamo rinunciato agli investimenti e allo sviluppo. Stiamo sbloccando tutti i progetti che erano fermi da troppi anni, come la Roma-latina, che siamo riusciti ad inserire tra le opere strategiche nazionali e per cui arriveranno 700 milioni di euro nei prossimi tre anni. Così come il porto di Anzio, che finalmente verrà realizzato e tutto ciò questa nuova struttura produrrà in termini economici - sottolinea Polverini - verrà investito nel territorio”. Nel suo intervento la presidente Polverini ha presentato anche i corsi di formazione dedicati agli amministratori locali e alle imprese dei piccoli Comuni per accedere ai fondi europei. “Non credo – ha sottolineato Polverini - che i piccoli comuni e le piccole imprese debbano essere schiavi della burocrazia, ma devono essere resi capaci di accedere autonomamente ai finanziamenti che gli spettano. Io e la mia Giunta ci siamo assunti la responsabilità di scegliere dove indirizzare le risorse e mettere mano a una macchina amministrativa che abbiamo trovato spenta”.  
   
   
VENDOLA HA ILLUSTRATO IL PIANO PER IL LAVORO 2011 ALLE ORGANIZZAZIONI DATORIALI  
 
Bari, 20 gennaio 2011 - “Siamo disponibilissimi, nella cabina di regia che partirà il prossimo 27 gennaio, a confrontare le opinioni, le sensibilità e le proposte concrete di tutti gli attori per rendere il più corposo e concreto possibile un piano che in Puglia faccia la differenza”. Lo ha detto il presidente della regione Puglia Nichi Vendola al termine dell’incontro svoltosi ieri pomeriggio con le organizzazioni datoriali (Confindustria, Confapi, Claai, Cna, Confartigianato, Confcooperative, Unci, Cia, Coldiretti, Copagri, Confcommercio, Confesercenti, Abi e federazione regionale agricoltori) per l’illustrazione del Piano per il Lavoro 2011. “Credo che abbiate sentito il giudizio positivo che ha dato oggi Confindustria – ha detto Vendola – noi non abbiamo presentato le tavole delle legge, bensì un canovaccio chiedendo ai sindacati e alle forze datoriali insieme di interrogarci su una immane tragedia. Fuori dalle nostre stanze, fuori dai nostri palazzi, c’è una generazione appesa al vuoto senza prospettiva di futuro e di lavoro. E il vuoto di lavoro, in fase di crisi economica come questa, rischia di diventare un elemento di corto circuito. Come fai a tenere in piedi la società quando le famiglie si impoveriscono e le giovani generazioni non hanno la possibilità di aprire al finestra per guardare fuori, verso l’orizzonte del futuro? E allora è bene che tutti si ingegnino a trovare delle soluzioni, gli attori del mondo economico, del mondo industriale, agricolo, commerciale, artigianale, dei mondi legati all’economia della conoscenza per convergere tutti su un punto. Come costruire cioè un rapporto tra domanda e offerta di lavoro, come far riprender fiato all’economia e soprattutto come fare a rideterminare una prospettiva di lavoro per i giovani. Noi ci stiamo provando. Siamo su un terreno su cui non c’è uno straccio di politica a livello nazionale per cui chiediamo a tutti di darci il loro suggerimento e il loro apporto critico”. Vendola ha poi ricordato che “la Puglia è stata la regione che ha fatto il piano anticrisi più corposo d’Italia, mettendo in pista quasi 800milioni di euro che hanno consentito di difendere i nostri impianti industriali. Vorrei vedere - ha continuato Vendola - cosa sarebbe oggi la Puglia se i grandi gruppi metalmeccanici avessero chiuso e se gli indicatori fossero stati negativi e invece sono positivi. Allora dobbiamo rafforzare quello che abbiamo, investire di più in innovazione, formare i nostri giovani e dare loro una prospettiva di lavoro”. All’incontro erano presenti gli assessori regionali Loredana Capone, Nicola Fratoianni, Elena Gentile e Alba Sasso.  
   
   
ROMA BILANCIO, ALEMANNO: RISCHIO DISSESTO FINALMENTE ALLE SPALLE AUMENTO IRPEF SERVIRÀ A PAGARE DEBITI PRECEDENTI AMMINISTRAZIONI. IL RIORDINO DELLE MUNICIPALIZZATE CONTRIBUIRÀ A RISANAMENTO  
 
Roma, 20 gennaio 2011 - «Nel corso del 2010, Roma Capitale si è messa finalmente alle spalle il rischio dissesto e lo ha fatto attraverso l’ottenimento di norme fondamentali fra cui: la netta separazione tra la gestione ordinaria e quella commissariale, con la conseguente eliminazione di pericolosi inquinamenti tra vecchi debiti e gestione ordinaria; il finanziamento strutturale della gestione commissariale, con la possibilità di cominciare, tra l’altro, a pagare i fornitori di Roma Capitale che hanno effettuato prestazioni fino al 28 aprile 2008. Inoltre, è doveroso ricordare che l’aumento dell’addizionale comunale Irpef, che graverà sui cittadini romani esplicando i suoi effetti in busta paga da marzo, finanzierà esclusivamente la gestione commissariale e, quindi, servirà solo a pagare i debiti delle precedenti amministrazioni. Solo grazie a tali interventi è stato possibile approvare il bilancio 2010 di Roma Capitale correttamente definito, al momento della sua approvazione, come un bilancio di svolta. In esso, infatti, erano contenuti tutti quegli elementi di novità, sia in termini di razionalizzazione della spesa che di incremento delle entrate, in grado di influenzare positivamente gli equilibri dei conti capitolini per i prossimi anni. Nel corso del 2010, infatti, è stata finalmente costituita la centrale unica degli acquisti del Comune di Roma, la quale permetterà di raggiungere, nel 2011 e negli anni successivi, consistenti risparmi (tra i 60 e 70 milioni di euro, nel 2011, e tra 90 e 110 milioni di euro, nel 2012). Inoltre, un significativo intervento è stato fatto anche sul versante delle entrate attraverso: 1. L’introduzione, a decorrere dal 2011, del contributo di soggiorno, che porterà nelle casse capitoline circa 80 milioni di euro; 2. L’incremento della Cosap nei limiti dell’adeguamento Istat (questo canone era fermo dal 2005); 3. L’aumento dell’Ici sulle seconde case sfitte; 4. L’aggiornamento della tariffa sulle mense scolastiche, con l’introduzione di meccanismi di determinazione della stessa collegati al quoziente familiare e al c.D. Redditometro; 5. L’incremento delle tariffe minori (ingresso musei, etc.). Da ultimo, è stata avviata una seria azione di contrasto all’evasione fiscale attraverso: 1. La risoluzione della questione pregiudiziale collegata al contenzioso con Gemma S.p.a. E la conseguente creazione di una società, già Roma Entrate S.p.a. E ora Aequa Roma S.p.a., dotata di risorse umane e strumentali proprie idonee a permettere una efficace azione di contrasto all’evasione fiscale; 2. La revisione dei regolamenti in tema di tributi locali al fine di: a. Rendere più efficace l’azione di riscossione dei tributi (iscrizione a ruolo “contestuale” all’atto di accertamento); b. Evitare defatiganti contenziosi, introducendo a livello locale istituti propri dell’ordinamento nazionale quali l’accertamento con adesione (attraverso il quale la maggiore imposta viene pagata integralmente con la riduzione, però, delle sanzioni). È stato poi introdotto, a tutela dei cittadini, lo statuto dei contribuenti. Sulle entrate, infine, si è anche stretto un accordo con l’Agenzia del Territorio che permetterà, nei prossimi anni, di riallineare le rendite catastali delle zone di pregio (centro storico e quartieri limitrofi, Appia Antica, etc.) ai valori di mercato. Ciò permetterà di avere rilevanti entrate strutturali. Si è avviato, attraverso specifici provvedimenti approvati in giunta, un importante progetto di riassetto delle società partecipate: approntando strumenti di maggior controllo delle stesse (c.D. Delibera governance, approvata dalla giunta e all’esame dell’Assemblea Capitolina); introducendo nuove e più stringenti regole in materia di assunzioni; avviando le privatizzazioni di Ama S.p.a. E Atac S.p.a.; introducendo un tetto ai compensi per i manager capitolini. Molte di questi provvedimenti dovranno trovare la definitiva approvazione nei prossimi mesi, nei quali sarà necessario anche dismettere le partecipazioni non necessarie e costituire la holding sulla base di un puntuale studio già realizzato e presentato alle parti sociali. Insomma, sono state poste tutte le condizioni per determinare un riequilibrio strutturale dei conti pubblici capitolini. Si consideri, peraltro, che la possibilità reale di garantire una seria azione di riequilibrio dei conti era tutt’altro che scontata, vista la situazione di para-dissesto riscontrata il 28 aprile 2008, al momento dell’insediamento della Giunta Alemanno. È di tutta evidenza, però, che, su Roma Capitale si “abbatte” il taglio lineare sui trasferimenti ai Comuni previsto nell’ultima manovra finanziaria. Il peso di questi tagli, per Roma Capitale, si aggira circa sui 150 milioni di euro, per il 2011, e sui 250 milioni di euro, per il 2012-2013. A questo si aggiunga il taglio sui trasferimenti nel settore del trasporto pubblico locale che “a cascata” produrrà effetti sul bilancio di Roma Capitale, “gestore di ultima istanza” del servizio, per il tramite della controllata Atac S.p.a. Approvare il bilancio 2010 è risultato difficile e arduo, perché è stato necessario compiere scelte impopolari (aumenti tariffari, introduzione della tassa di soggiorno, etc.) i cui frutti, però, si vedranno nei prossimi anni. Tuttavia, il taglio “lineare” e indistinto ai trasferimenti ai Comuni e al trasporto pubblico locale rende di nuovo la situazione complicata. Roma, quindi, dovrà necessariamente vedere valorizzato il suo ruolo di Capitale e vedersi applicare delle deroghe parziali al meccanismo dei tagli lineari ai trasferimenti». Lo dichiara il sindaco di Roma, Gianni Alemanno.  
   
   
COSTITUITO IL GRUPPO DI LAVORO CHE DEFINISCE GLI AMBITI OTTIMALI PER L’ESERCIZIO ASSOCIATO DEI SERVIZI COMUNALI  
 
Venezia, 20 gennaio 2011 - La Regione Veneto ha costituito il gruppo di lavoro che avrà il compito di definire gli ambiti ottimali per l’esercizio associato delle funzioni e dei servizi comunali. “E’ un passaggio fondamentale – spiega l’assessore regionale agli Enti Locali Roberto Ciambetti – nell’applicazione della normativa in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica, la cosiddetta manovra Tremonti dello scorso anno, che stabilisce l’obbligatorietà e non più la facoltà per i Comuni con dimensioni ridotte, di associarsi per la gestione di servizi fondamentali in ambiti quali la pubblica istruzione, il sociale, la polizia locale, la viabilità e i trasporti, l’ambiente e il territorio. Ebbene, questo gruppo di lavoro dovrà individuare, per le diverse materie, la dimensione territoriale ottimale e omogenea per area geografica, al fine di garantire la maggior correttezza ed efficacia nello svolgimento di tali funzioni”. Sulla base delle indicazioni pervenute alla Conferenza permanente Regione-autonomie Locali, presieduta dallo stesso assessore Ciambetti, da parte degli organismi rappresentativi dei Comuni (Anci Veneto), delle Province (Urpv) e Comunità Montane (Uncem), sono stati designati: Barbara Mizzon, sindaco di Megliadino San Vitale (Pd); Olindo Bertipaglia, vice sindaco di Polverara (Pd); Marco Zecchinato, sindaco di Orgiano (Vi); Franco Botteon, dirigente del settore affari legali della Provincia di Treviso; Ennio Vigne e Gianni Ceccon, rispettivamente presidente e segretario dell’Uncem. Il gruppo di lavoro sarà coordinato dal dirigente regionale degli Enti Locali, Maurizio Gasparin e sarà integrato con i referenti delle Direzioni Regionali competenti per materia, oltre che da un rappresentante di un Istituto Universitario ed esperti nelle questioni esaminate.  
   
   
CALABRIA: IL SOTTOSEGRETARIO SARRA È INTERVENUTO SUI PRIMI MESI DI GOVERNO REGIONALE  
 
Catanzaro, 20 gennaio 2011 - Il Sottosegretario alla Presidenza della Giunta regionale Alberto Sarra è intervenuto a proposito dei primi mesi di governo della Regione. “Non la politica degli annunci fatta in passato – ha detto Sarra - ma quella dei fatti e della concretezza. Da questo punto di vista siamo in perfetta sintonia con i programmi stilati in campagna elettorale. Il governatore Scopelliti, in questi primi mesi di lavoro, ha messo in atto una serie di provvedimenti assolutamente importanti e qualificati, oltre ad aver rivisitato in maniera oculare ed attenta tutto il comparto che riguarda l’assetto dell’Ente Regione”. Per il sottosegretario Sarra, è la Sanità Calabrese, guidata dallo stesso Scopelliti nella veste di Commissario, la grande sfida da vincere. Infatti – ha detto ancora - non so quanti altri governatori d’Italia, avrebbero accettato questa sfida, specie in un comparto assai delicato qual è appunto la Sanità Calabrese, visti gli sprechi del passato. Il governatore, invece, con grande spirito di responsabilità e mettendoci anche la faccia, sta proseguendo sulla via che noi riteniamo sia la più corretta e trasparente. La Calabria, anzi i calabresi, finalmente questo lo hanno capito e, nonostante qualche scelta ritenuta da qualcuno impopolare, vedi il taglio di qualche ospedale e alcuni punti nascita, Scopelliti è risultato il terzo tra i governatori d’Italia più graditi, in base all’ultimo sondaggio del Sole 24 ore. Questo è un dato a mio parere assai significativo”. “Mi piace ricordare infine l’abrogazione di circa 200 leggi che la mia struttura (riforme e semplificazione amministrativa), interfacciandosi con il Governatore, ha portato a compimento. Leggi che secondo noi non solo erano inefficienti dal punto di vista legislativo, ma gravavano anche sull’iter burocratico complessivo del comparto regionale. Inoltre – ha concluso Sarra -, la realizzazione di un’agenzia unica che riguarda il settore della forestazione e dell’Agricoltura e la rivisitazione del Comparto delle Comunità Montane, saranno le scelte che andremo a fare da qui a breve”.  
   
   
PIANO PAESAGGISTICO DELLA TOSCANA, APPROVATO IL PROGRAMMA DI LAVORO PER LA SUA REVISIONE E COMPLETAMENTO  
 
 Firenze, 20 gennaio 2011 – Revisione e completamento del “Piano paesaggistico”. Su iniziativa dell’assessore al governo del territorio Anna Marson, è stato approvato dalla giunta regionale il programma dei lavori che dovrebbero concludersi entro il 2012 con l’approvazione del piano che è parte integrante del Pit. “Grazie ai proficui approfondimenti svolti con il concorso della Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici della Toscana – ha detto l’assessore – abbiamo definito le tappe di un percorso di revisione e completamento di un piano paesaggistico adeguato al valore del paesaggio toscano”. A breve sarà sottoscritto un protocollo di intesa rivisto e aggiornato con Mibac, Anci, Uncem, Upi Toscana e il relativo disciplinare di attuazione. I due atti definiranno sia obiettivi, ruoli e collaborazione tra i firmatari, che modalità operative e tempi per il completamento, la nuova adozione e l’approvazione del piano. “Uno dei rilievi più consistenti della Direzione regionale del Ministero al piano a suo tempo adottato (giugno 2009) – afferma Marson – è l’assenza di rappresentazioni cartografiche adeguate dei diversi paesaggi della Toscana. Pertanto una delle azioni qualificanti la nuova redazione del piano dovrà consistere nella predisposizione di una cartografia in grado di evidenziare e articolare le caratteristiche paesaggistiche.Un’altra integrazione rilevante dovrà essere finalizzata a individuare le misure necessarie per il corretto inserimento, nel contesto paesaggistico, degli interventi di trasformazione del territorio”. La revisione e il completamento del piano paesaggistico avverranno con il coinvolgimento dei soggetti firmatari del protocollo di intesa attraverso tavoli di lavoro congiunti che verificheranno e valideranno i diversi prodotti. Si prevede inoltre il coinvolgimento del sistema universitario toscano nel suo insieme, oltre ai singoli enti locali, alla cittadinanza nelle sue forme associative e alle associazioni di categoria e professionali ai fini della sensibilizzazione e della comune promozione della qualità paesaggistica del territorio toscano. Questo insieme di soggetti potrebbe costituire il primo nucleo di un costituendo “Osservatorio regionale per la qualità del paesaggio” basato su un sistema a rete. “I tempi di questo impegnativo percorso, che dovrebbe chiudersi entro la fine del 2012 – conclude l’assessore Marson – andranno verificati in base alla disponibilità effettiva delle risorse necessarie”.  
   
   
MALTEMPO, REGIONE LIGURIA: SI A RINVIO TASSE DOPO ALLUVIONI SESTRI PONENTE E VARAZZE  
 
Roma, 20 gennaio 2011 - È diventata una richiesta al governo da parte di tutte le regioni lo slittamento delle imposte e contributi per le popolazioni colpite dall’alluvione di ottobre con epicentri a Varazze e a Sestri Ponente, come invece era già stato previsto per il Veneto. Un provvedimento chiesto nei mesi scorsi dalla Regione Liguria e finora rimasto inascoltato da parte del Ministero dell’Economia. “Adesso,con l’aiuto di alcuni dei nostri parlamentari, attraverso un emendamento al “Milleproroghe” abbiamo ragione di ritenere che si potrà cancellare questo diverso e ingiusto trattamento”, spiega l’assessore al bilancio Pippo Rossetti, a Roma, in vista della Conferenza Stato Regioni di oggi giovedi. Lo slittamento delle imposte è previsto al 30 giugno 2011 e dovrebbe riguardare Ire, Ires, Iva e Irap.  
   
   
 DEROGHE FESTIVE, INCONTRI IN REGIONI CON LE PARTI SOCIALI: PROGRAMMAZIONE CONDIVISA PER UN CALENDARIO UNICO  
 
Ancona, 20 Gennaio 2011 - Uniformare le deroghe festive e domenicali su tutto il territorio marchigiano, con lo sguardo rivolto alle scelte compiute dagli amministratori delle regioni confinati. L´obiettivo e` quello di giungere a una programmazione condivisa, nel pieno rispetto della normativa in vigore. Sono le finalita` degli incontri che l´assessore regionale al Commercio e Tutela dei consumatori, Antonio Canzian, avra` con le categorie economiche e le parti sociali. Primo appuntamento, giovedi` 20 gennaio con le segreterie regionali di Confcommercio, Confesercenti, Federdistribuzione (in mattinata) e Anci Marche (nel pomeriggio). Lunedi` 24 gennaio l´assessore incontrera`, invece, le Associazioni dei consumatori (mattino) e le segreterie regionali di Cgil, Cisl Uil (pomeriggio). ´Dopo l´approvazione della legge regionale che ha ampliato le deroghe domenicali e festive ´ ricorda Canzian ´ ci siamo assunti l´impegno di avviare un percorso condiviso per monitorare la situazione delle deroghe anche nelle regioni limitrofe. La verifica ci consentira` di prevedere un calendario che possa soddisfare tutte le parti sociali ed economiche interessate, cosi` com´e` gia` accaduto per l´individuazione di una data unica dei saldi. Condividere un percorso significa tenere nella giusta considerazione le diverse sensibilita` ´ economiche, civili e religiose ´ che ruotano attorno al problema e che esprimono valutazioni diverse, spesso opposte, sulla questione. Cercheremo di giungere a una sintesi comune, tenendo ben presenti le esigenze della nostra comunita`´..  
   
   
COMUNI MATERANO VARANO SERVIZIO ASSOCIATO POLIZIA LOCALE  
 
Matera, 20 gennaio 2011 - E’ stato presentato nella mattinata di ieri al Prefetto di Matera, Giovanni Francesco Monteleone, nel corso di un incontro in Prefettura, il nuovo servizio di polizia locale e protezione civile gestito in forma associata dai Comuni di: Stigliano, Aliano, Cirigliano e Gorgoglione. All’incontro hanno partecipato oltre ai Sindaci dei Comuni interessati anche il Vice Questore Vicario e i Comandanti Provinciali dei Carabinieri, della Guardia di Finanza e del Corpo Forestale dello Stato. L’ufficio Unico del nuovo servizio sarà costituito presso il Comune di Stigliano, Ente capofila, e potrà contare su un organico di 12 vigili urbani oltre al Comandante. Il Prefetto ha manifestato vivo apprezzamento per l’intesa assunta dalle Amministrazioni locali, ai sensi dell’art.30 del D.lgs. N.267/2000, che consente una migliore e più funzionale gestione dei servizi di Polizia Municipale e Protezione Civile a vantaggio, in termini di maggiore sicurezza, delle comunità locali ed ha, altresì, espresso l’auspicio che l’iniziativa possa essere presto ripetuta da altri Comuni della Provincia di Matera. A tal fine sono stati programmati ulteriori incontri per sensibilizzare gli amministratori locali sul ricorso allo strumento della gestione associata dei servizi, da attivarsi attraverso la stipula di apposite convenzioni, che consente, incrementando l’efficienza e l’efficacia dell’attività amministrativa, di dare risposte sempre più immediate e concrete alle istanze della popolazione.  
   
   
CARCERI. IL PRESIDENTE DELL’ EMILIA ROMAGNA ERRANI SCRIVE AL MINISTRO ALFANO: "PER LOCALIZZARE LE NUOVE INFRASTRUTTURE PENITENZIARIE OCCORRE UNA INTESA TRA REGIONE E MINISTERO"  
 
Bologna, 20 gennaio 2011 - In riferimento alle comunicazioni del ministro Alfano sulle nuove infrastrutture da realizzare in alcune carceri dell’Emilia-romagna, il presidente della Regione Vasco Errani ha scritto ieri al ministro per chiedere un incontro. “Per localizzare le aree destinate alla realizzazione di nuove infrastrutture carcerarie all’interno degli istituti penitenziari di Bologna, Parma, Reggio Emilia e Ferrara occorre siglare una intesa istituzionale tra Ministero e Regione – ha spiegato il presidente Errani – Ai primi contatti avvenuti a luglio 2010, è seguita solo nei giorni scorsi una bozza di intesa. Per arrivare alla firma dell´accordo ritengo quindi necessario un incontro formale fra Ministero e Regione, per approfondire nel merito i contenuti, le procedure e i termini della reciproca collaborazione”.  
   
   
TRENTO: IMMIGRAZIONE, FIRMATO L´ACCORDO PER I TEST D´ITALIANO  
 
Trnto, 20 gennaio 2011 - Dalla fine di gennaio gli stranieri 
extracomunitari domiciliati in Trentino potranno sostenere i 
test di italiano necessari ad ottenere il permesso di soggiorno di lungo periodo. Questo grazie al protocollo sottoscritto il 18 gennaio dal commissario del Governo Francesco Squarcina e il presidente delle Provincia autonoma di Trento, Lorenzo Dellai. Tre le sedi di esame individuate: a Trento 
l´Istituto comprensivo 5 (Sanzio), a Mezzolombardo l´Istituto 
scolastico e a Rovereto l´Istituto don Milani. Finora le domande 
presentate sono più di 80. "Il Trentino - ha spiegato il presidente Dellai - ha investito molto nell´integrazione e nella formazione dei cittadini stranieri. Crediamo che la conoscenza della lingua italiana sia un fattore importante per l´inserimento della persona nella nostra società ed è per questo che da tempo organizziamo, attraverso Cinformi, dei corsi di lingua italiana". L´accordo, firmato presso la sede del Commissariato del Governo di via 3 Novembre a Trento, prevede che la sede della prova venga sostenuta dal candidato presso la sede scolastica prescelta più 
vicino al domicilio indicato nella 
domanda e che ogni sessione abbia un massimo di 40 iscritti. Il candidato dovrà iscriversi presso il sito internet allestito dal ministero degli Interni (www.Testitaliano.interno.it). La domanda, propedeutica al rilascio della Carta di soggiorno, sarà presa in carico direttamente dai singoli Commissariati del Governo che provvederanno a smistare gli stranieri nelle diversi sedi di esame. La prova che il cittadino straniero dovrà sostenere riguarderà un test orale, uno scritto e una prova interpretativa. La 
commissione di esame, formata da insegnanti dell´istituto, 
avrà tre giorni di tempo per comunicare l´esito delle prove. 
 Per ogni sessione d´esame il Commissariato del governo verserà 
alla scuola un importo di 1.096 euro. Al momento non sono 
previsti specifici corsi di lingua italiana. Come in passato, le iniziative di sostegno sono state delegate dalla Provincia al Centro 
informativo per l´immigrazione  
   
   
PER UNA BUONA ACCOGLIENZA VENERDÌ A PARMA CONVEGNO SUI RIFUGIATI, ALL’INTERNO DI UN PROGETTO NAZIONALE GUIDATO DALLA PROVINCIA. OBIETTIVO: LINEE GUIDA CONDIVISE PER UN’ACCOGLIENZA IL PIÙ POSSIBILE UNIFORME IN TUTTA ITALIA  
 
Parma, 20 gennaio 2011 – Sull’accoglienza dei rifugiati c’è bisogno di approcci e prassi condivisi: di armonizzare pratiche e servizi che ad oggi costituiscono un vero e proprio mosaico. Di questo s’è incaricato il progetto “Per un’accoglienza e una relazione d’aiuto transculturali. Linee guida per un’accoglienza integrata e attenta alle situazioni vulnerabili dei richiedenti/titolari di protezione internazionale”, di cui la Provincia di Parma è capofila a livello nazionale: l’obiettivo è proprio la produzione di un manuale di linee guida, da diffondere poi in tutta Italia, per operatori ed enti gestori di centri di accoglienza, prefetture, enti locali, enti di tutela. Venerdì proprio in Provincia, alla Sala Borri di Palazzo Giordani, si svolgerà una delle tappe principali del progetto (che coinvolge otto realtà impegnate da anni in progetti di aiuto e sostegno a rifugiati e richiedenti asilo): un convegno che vuole essere in primo luogo un momento di dibattito, confronto e approfondimento. Sarà un’occasione importante per tutti coloro che su rifugiati e richiedenti asilo lavorano sia a livello nazionale sia locale, per riflettere sulle migliori modalità di accoglienza e presa in carico. Nel corso della giornata saranno presentati il processo di costruzione e i contenuti del manuale, e sono attesi integrazioni e contributi dei partecipanti a partire dagli interlocutori istituzionali (dal Ministero dell’Interno all’Unhcr e al Servizio centrale Sprar), per procedere poi il mese prossimo alla pubblicazione e stampa delle linee guida. L’appuntamento è per venerdì 21 gennaio alle 9,30 a Palazzo Giordani (viale Martiri della libertà, 15). Dopo l’apertura dei lavori da parte di Adele Tonini, responsabile del coordinamento socio-sanitario Ciac-ausl per la presa in carico di vittime di tortura e violenza, sono previsti i saluti del presidente della Provincia di Parma Vincenzo Bernazzoli, del direttore generale dell’Ausl Massimo Fabi e del presidente del Ciac Emilio Rossi. Poi la presentazione del progetto e della prima stesura delle linee guida. Alle 12 gli interventi dei rappresentanti del Ministero dell’Interno, dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati e del Servizio Centrale del Sistema di Protezione dei Richiedenti Asilo e Rifugiati. E dalle 14 il via alle discussioni sulle linee guida e alla raccolta di suggerimenti per la loro integrazione. Nel corso del convegno saranno diffusi i dati su rifugiati e richiedenti asilo a Parma e nel Parmense. “Su questi temi la Provincia è impegnata da anni, e il fatto stesso che sia capofila di un’iniziativa come questa, finanziata con fondi europei e con partner molto qualificati, è anche un riconoscimento della nostra esperienza e competenza”, spiega l’assessore provinciale alle Politiche sociali Marcella Saccani, che sulle attività dell’ente in materia di rifugiati e richiedenti asilo ricorda in particolare il “Punto provinciale asilo”, uno sportello a disposizione di 46 comuni del territorio e gestito da Ciac Onlus, e il coordinamento di un tavolo istituzionale cui siedono Prefettura, Questura di Parma, Comuni di Parma e Fidenza ed enti gestori dei progetti Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati). “Quello che stiamo facendo su questi temi cerchiamo di farlo in collaborazione con tutto il territorio, in piena sinergia con le altre realtà istituzionali”, aggiunge l’assessore Saccani, che sui rifugiati dice: “Credo che un’attenzione particolare debba essere riservata alle donne che arrivano, perché molto spesso sono state vittime di violenza”. Il progetto di cui è capofila la Provincia di Parma coinvolge 8 realtà nazionali con una lunga tradizione d’impegno su rifugiati e richiedenti asilo: l’associazione Naga di Milano, l’Associazione Centro Astalli di Roma, il Simm di Roma, l’Asgi di Torino, Save the Children Italia, Crs – Caritas Roma, il Cerisc di Prato, il Ciac di Parma.  
   
   
FORIM: UN PERCORSO FORMATIVO SUL FUND RAISING  
 
Potenza, 20 gennaio 2011 - Forim, Azienda Speciale della Camera di Commercio di Potenza, e Csv Basilicata, Centro di Servizio al Volontariato, organizzano un percorso formativo sul tema del “fund raising”, considerato non soltanto come raccolta fondi ma come promozione della propria attività e della propria mission. Tre gli obiettivi principali: fornire ad aziende e associazioni no profit una set di strumenti teorici e metodologici di fund raising da condividere, anche sul piano del linguaggio; rafforzare la capacità del non profit di progettare e costruire partnership con il profit; creare le basi di un patto di azione comune tra aziende e non profit per il sostegno di politiche sociali per lo sviluppo locale. "Promuovere, gestire e rinnovare i cosiddetti “investimenti sociali” significa contribuire a garantire lo sviluppo sostenibile – dichiara il presidente della Forim, Pasquale Lamorte –. Il fund raising è pertanto uno strumento indispensabile per reperire risorse aggiuntive per la realizzazione di progetti in campo sociale e per attivare e sviluppare strategie di impegno sociale da parte delle aziende. L’imprenditore, in questa ottica, da “spettatore generoso” diventa un soggetto attivo e attento, una sorta di “investitore sociale”. E’ per questo che invitiamo le imprese a partecipare". Bas 02 Tre le giornate formative previste: si inizia il 29 gennaio 2011 con “Cos’è il Fund Raising?”; si prosegue il 5 febbraio (Il corporate fund raising) e si termina il 12 febbraio con il workshop “A quali condizioni profit e no profit possono creare delle partnership sociali?” I docenti saranno Massimo Coen Cagli (consulente senior, esperto in strategie di fund raising e formazione delle organizzazioni non profit e Andrea Caracciolo di Feroleto (esperto in corporate fundraising e analisi delle organizzazioni, entrambi della Scuola di fundraising di Roma. L’aula formativa prevede un massimo di 20 partecipanti, che saranno ammessi al corso secondo l’ordine di arrivo delle domande, fino alla copertura dei posti disponibili. Ulteriori informazioni e la scheda di adesione sono reperibili sui siti www.Forimpz.it e www.Pz.camcom.it  
   
   
PARMA: PARITÀ, UGUAGLIANZA E STRUMENTI GIURISDIZIONALI DI TUTELA  
 
Parma, 20 gennaio 2011 – Si parla della tutela giudiziaria dei diritti delle donne, nel convegno promosso dalla Provincia e in programma domani giovedì 20 gennaio dalle 15,30 all’Auditorium di Bancamonte. In particolare si potrà ascoltare dalla voce di testimoni d’eccezione l’esperienza di avvocati che hanno vinto procedimenti a tutela dei diritti delle donne, cambiando la normativa in vigore attraverso istanze giudiziarie. Relatori al convegno saranno Ileana Alesso, del Comitato Pari Opportunità dell´Ordine degli Avvocati di Milano, Marilisa D´amico, ordinario di Diritto costituzionale all’Università di Milano, Massimo Clara, del foro di Milano. Tre avvocati che insieme hanno costituito un gruppo di professionisti impegnati in alcune cause importanti per i diritti delle donne come il procedimento portato alla Corte Costituzionale che ha abrogato la legge 40/2004 (fecondazione assistita) nei suoi punti critici. All’incontro che sarà aperto da Cecilia Cortesi Venturini, Consigliera provinciale di Parità interverrà anche Ilaria Li Vigni, della Commissione Pari Opportunità del Consiglio Nazionale Forense.