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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 10 Aprile 2007
IDENTIFICATA LA CAUSA DELLA SINDROME DI CRISPONI  
 
Roma, 10 aprile 2007 - La sindrome di Crisponi è una rara e grave malattia; ce ne sono pochissimi casi in tutto il mondo, la maggior parte in Sardegna. E proprio in Sardegna i ricercatori dell’Istituto di neurogenetica e neurofarmacologia (Inn) del Consiglio nazionale delle ricerche di Cagliari, guidati da Laura Crisponi, sono riusciti in pochi mesi ad identificare il gene Crlf1 implicato nella patogenesi della malattia grazie a uno studio condotto sull’intero genoma di 5 famiglie sarde e 3 turche affette dalla patologia. La proteina codificata dal gene Crlf1 è un recettore solubile per le citochine, coinvolto in processi importanti sia per lo sviluppo sia per il mantenimento del sistema nervoso. In particolare, lo studio ha identificato quattro diverse mutazioni, di cui due specifiche sarde. L’importante scoperta, finanziata dall’Associazione Sindrome di Crisponi e Malattie Rare e dalla Regione Autonoma della Sardegna, e condotta in collaborazione con i colleghi tedeschi del Cologne Center for Genomics e dell’Università di Muenster, è stata pubblicata su una delle più prestigiose riviste internazionali di genetica umana, l’American Journal of Human Genetics. “La malattia è evidente fin dalla nascita”, spiega Laura Crisponi, dell’Inn-cnr. Il decorso clinico è caratterizzato da grave difficoltà nell’alimentazione, da contrattura della muscolatura facciale e dell’orofaringe e dalla comparsa di febbre continua remittente sui 38°C, con puntate oltre i 42°C, in epoca variabile dalla nascita ad alcune settimane. La maggioranza dei bambini decede dopo un periodo di alcune settimane o mesi in coincidenza con la febbre oltre i 41°C. I pazienti che sopravvivono, attualmente cinque su venti in tutta la Sardegna, sviluppano una severa scoliosi che richiede chirurgia correttiva o l’impiego del busto, ed una sudorazione paradossa, evidente in particolare nella stagione fredda, preceduta da brividi di freddo, e con variabile frequenza settimanale. “Riteniamo che la scoperta sia il primo passo di una lunga strada che potrà portare allo sviluppo di un rimedio efficace contro questa malattia”, sottolinea la ricercatrice dell’Inn-cnr. “A breve termine si potranno approfondire i meccanismi fisio-patologici alla base della malattia e sviluppare i reagenti necessari per effettuare la diagnosi prenatale e una diagnosi differenziale con altre sindromi simili. In futuro la definizione della via fisio-patologica del gene coinvolto fornirà importanti informazioni per lo sviluppo di terapie specifiche per la sindrome ed eventualmente anche per patologie ben più frequenti. Infatti, molto spesso”, conclude Laura Crisponi, “lo studio di una malattia rara suggerisce nuove strade alla comprensione e alla cura di malattie più comuni”. La realizzazione di questo progetto è stata resa possibile grazie alla partecipazione continua e generosa di tutti i componenti delle cinque famiglie sarde colpite dalla sindrome. In particolare, nel 2005, i genitori di una bambina colpita da questa malattia hanno fondato un’attivissima associazione, che porta il nome della sindrome - riconosciuta per la prima volta nel 1996 dal medico cagliaritano Giangiorgio Crisponi, padre di Laura - e che si propone di sostenere la ricerca con raccolte di fondi e attività di sensibilizzazione e informazione (www. Sindromedicrisponi. It). .  
   
   
RIVOLUZIONARIA MICROSONDA PER LA DIAGNOSI DEI TUMORI SARA’ PRESENTATA A FIERA MILANO  
 
Milano, 10 aprile 2007 - Un’importante novità in ambito medico scientifico verrà presentata in occasione di un convegno dedicato ai progressi dell’endoscopia, che avrà luogo nell’ambito di Milanocheckup, la manifestazione professionale di Fiera Milano dedicata alla Sanità (6 -9 giugno). Si tratta di una microscopica e rivoluzionaria sonda diagnostica. Si chiama Endocytoscopy System, Ecs, e potrà penetrare nei tessuti per osservare la possibile insorgenza di polipi e tumori. Questa avanzata tecnologia, da alcuni mesi a disposizione del Dipartimento di Tecnologie Diagnostiche dell’Istituto Nazionale per la Ricerca sul Cancro di Genova grazie alla collaborazione con la Olympus di Tokyo, permette di ingrandire le immagini delle singole cellule e strutture anatomiche di ben 450 volte, mentre la tradizionale endoscopia può arrivare al massimo ad ingrandire 150 volte mediante strumentazione dotata di zoom. Il suo funzionamento è molto semplice: utilizza il tradizionale apparecchio per le endoscopie, all’interno del quale viene introdotta la nuova sonda per osservare il tessuto circostante; i tempi della procedura endoscopica si allungano di soli 15 minuti rispetto a quelli della normale endoscopia, che variano in funzione dell’indagine (mediamente da 5 minuti per la gastroscopia a 20-30 minuti per la colonscopia). Il vantaggio per il paziente è notevole, dato che questo nuovo strumento permette di localizzare il tumore a livello embrionale, così da poter agire tempestivamente; allo stesso modo, è in grado di offrire maggiori dettagli al medico, che in base ai risultati presentati dalla sonda può decidere se agire con terapie diverse oppure operare il paziente. Al momento lo strumento è utilizzato nella sua fase preclinica e sono solo una decina gli esemplari prodotti, due dei quali in Italia, uno a Genova e uno a Torre del Greco (Na). L’ospedale ligure ha acquisito l’Ecs a luglio 2006 e ha cominciato una sperimentazione con finalità di ricerca in campo oncologico, in particolare sulla mucosa esofagea, gastrica, duodenale e intestinale. La nuova sonda non sostituisce gli attuali strumenti endoscopici, ma vi si aggiunge, offrendo l’opportunità di vedere nel dettaglio le strutture potenzialmente a rischio e segnalando con maggior efficacia ai patologi l’area interessata dalla malattia. “Abbiamo finora studiato 25 casi” - spiega il dottor Emanuele Meroni, del Dipartimento di Tecnologie Diagnostiche dell’Istituto Nazionale per la Ricerca sul Cancro di Genova – “ci stiamo muovendo a 360° gradi per costruire un archivio di immagini utili a diagnosticare i tumori e le neoplasie, che con questo strumento possono essere rilevate in una fase precocissima”. La rivoluzionaria strumentazione verrà presentata alla comunità medicoscientifica nel corso di un convegno specialistico che fa parte del vasto programma convegnistico di Milanocheckup. Sono circa una settantina gli appuntamenti in calendario nei quattro giorni di mostra, quattordici dei quali curati dalla Federazione Italiana Società Medico-scientifiche (Fism), che ha siglato un accordo triennale in base al quale le associazioni nazionali aderenti (tra cui radiologia, cardiologia, ortopedia e oncologia) promuoveranno attivamente la manifestazione nei rispettivi ambiti professionali. “L’accordo - spiega Pasquale Spinelli, Presidente Fism - prevede infatti la programmazione e realizzazione di una serie di eventi multidisciplinari ad alto contenuto scientifico e con rilevanti risvolti sociali, dedicati a tematiche di particolare interesse e attualità in ambito cardiologico, radiologico, l’oncologico, ortopedico, di Health Technology Assessment, nutrizionistico, etico e formativo nella ricerca scientifica, la formazione medica e il ruolo delle società medico-scientifiche nella società contemporanea". .  
   
   
AREA E CBM ESPANDONO LA PROPRIA RETE DI COLLABORAZIONI IN QATAR FIRMATO UN ACCORDO CON IHORIZONS, AZIENDA INFORMATICA LEADER NEL GOLFO PERSICO  
 
Trieste, 10 aprile 2007 - Area Science Park ed il Centro di Biomedicina Molecolare (Cbm S. C. R. L. ) hanno firmato un accordo di collaborazione con iHorizons, azienda attiva nei paesi del Golfo nella produzione e commercializzazione di soluzioni e-business. L’accordo prevede lo sviluppo di soluzioni e servizi innovativi applicabili alla bioinformatica ed ai campi ad essa afferenti. L’obiettivo comune è la risoluzione di problematiche che nascono dalla gestione e dall’analisi di dati biologici attraverso la creazione e lo sviluppo di algoritmi, di soluzioni avanzate nel campo dell’informatica, dell’intelligenza artificiale e della statistica. Le applicazioni software verranno di volta in volta sviluppate in base alle specifiche necessità che emergeranno nel corso dell’analisi, del datamining e della fornitura di dati provenienti da molteplici fonti, quali ad esempio i sequenziamenti genomici. “L’indiscussa esperienza di iHorizons nella creazione di soluzioni software avanzate ci pone in una posizione ideale per collaborare con Area e Cbm allo sviluppo di soluzioni bioinformatiche altamente complesse”, afferma Mohamad Takriti, Amministratore Delegato di iHorizons. “La bioinformatica può apportare significativi miglioramenti nel campo della medicina, dell’agricoltura e di altri fondamentali settori” prosegue Mohamad Takriti. “Confidiamo nel fatto che questo potenziale possa suscitare l’interesse da parte di istituzioni accademiche e di centri di ricerca che operano all’interno dell’Organizzazione Internazionale dei Sei Stati Arabi del Golfo Persico e del Medioriente”. “La firma di questo accordo trilaterale - commenta Roberto Cosolini, Assessore regionale al lavoro, formazione, università e ricerca - si inserisce nel quadro dell’importanza che la Regione Friuli Venezia Giulia ripone nel campo dell’innovazione e nell’interazione tra accademia e industria. Lo sviluppo di tali tematiche a livello nazionale e, come in questo caso, internazionale, potrà contribuire positivamente alla competitività di tutto il territorio ed in particolare delle imprese che in esso operano”. “L’accordo con iHorizons - commenta Maria Cristina Pedicchio, presidente del Cbm - esprime al meglio la sinergia tra due realtà italiane quali Area e Cbm con un paese in rapida espansione ed estremamente attento a ricerca e innovazione quale il Qatar”. La collaborazione tra le tre società si trova già ad uno stadio operativo. A seguito della firma della lettera d’intenti – che risale a dicembre 2006 - e del più recente accordo ufficiale, le tre entità stanno lavorando su di un primo progetto congiunto, che verrà a breve sviluppato. “Abbiamo già pianificato il primo progetto pilota” afferma Elia Stupka, Program Manager Cbm. “Questa iniziativa mira a sviluppare una soluzione software per la gestione delle biobanche di tessuti e verrà integrata da soluzioni generiche in dotazione presso le strutture ospedaliere nonchè da applicazioni di software bioinformatici”. Il progetto espanderà la gamma di soluzioni attualmente fornite da iHorizons ed amplierà ulteriormente la rete di collaborazioni internazionali delle tre istituzioni, stimolandone il potenziale commerciale nel Golfo. Si tratta del primo di una serie di progetti a cui collaboreranno i tre partner: l’obiettivo comune è creare un legame solido tra informatica e attività di ricerca nel campo della bioinformatica e della biomedicina. Oltre a fornire grosse opportunità di lavoro in Qatar, Giordania ed Emirati Arabi Uniti, iHorizons prevede che la collaborazione porti un considerevole beneficio alla popolazione qatarina sviluppando soluzioni avanzate per il miglioramento del sistema sanitario nazionale. Anche Area e Cbm beneficeranno di questa collaborazione, collocandosi in una posizione di rilievo nel mercato scientifico mediorientale. .  
   
   
PER PROMUOVERE UNA CAMPAGNA DI INFORMAZIONE NASCE BETOTALPLUS.IT, IL NUOVO PORTALE INTERAMENTE DEDICATO ALLE VITAMINE B, LA CHIAVE PER FORNIRE ENERGIA ALL’ORGANISMO  
 
Milano, 10 aprile 2007 - “Più B per tutti” è una campagna di informazione sul gruppo delle vitamine B – promossa da Be-total Plus e declinata sul sito betotalplus. It , che fornirà informazioni, consigli preziosi, suggerimenti, ricette, curiosità e tanto altro ancora per conoscere tutto, ma proprio tutto, sulle vitamine B ovvero su quelle sostanze così preziose e indispensabili al nostro benessere psico-fisico. La conoscenza delle vitamine del gruppo B non è alta tra la popolazione, invece il ruolo che queste vitamine svolgono per il nostro corpo è fondamentale. “Le vitamine del gruppo B sono ancora poco conosciute rispetto all’importanza che rivestono per il corpo umano. Occorre fare ancora tanta informazione per creare la consapevolezza che un corretto ed equilibrato apporto giornaliero di queste vitamine è fondamentale in ogni fase della nostra vita: per la crescita dei ragazzi, il benessere psico-fisico degli adulti e quello degli anziani. Se la vitamina C è una sola e per ognuno di noi è divenuto intuitivo l’immediato beneficio apportato, per le vitamine B il discorso è purtroppo più complesso e non così immediato. Infatti, non solo le vitamine B sono numerose, ma ognuna di loro ha uno specifico effetto benefico che viene potenziato dall’insieme degli effetti sinergici dell’intero gruppo delle vitamine B” – ha dichiarato la dr. Ssa Angela Andreoli, nutrizionista, ricercatrice presso la facoltà di Medicina e chirurgia dell’Università di Roma - Tor Vergata. Proprio per questo il portale betotalplus. It presenterà periodicamente tematiche inerenti la vita e il fabbisogno di vitamine del gruppo B di cui l’organismo necessita per essere al meglio. Gli appuntamenti hanno l’obiettivo di evidenziare come queste vitamine possono supportare le persone in un determinato periodo, come acquisirne il corretto apporto attraverso l’alimentazione, quando e in che modo assumere integratori vitaminici – come Be-total Plus - per sopperire ad eventuali carenze grazie a un’assunzione immediata e a portata di mano. I consigli di tipo nutrizionale affiancheranno suggerimenti sullo stile di vita che potranno potenziare le performance di ogni individuo. Il primo appuntamento è dedicato agli esami scolastici e all’energia che i ragazzi investono in questa fase della loro vita. In particolare verrà indicata la dieta idonea e la tipologia di integrazione, a cura della dr. Ssa Angela Andreoli. Il dr. Franco Combi, medico dell’Inter fornirà consigli preziosi per allenare il fisico a sopportare gli sforzi, anche concentrati in un periodo di tempo determinato ma, soprattutto, fornirà consigli su come ottenere la massima concentrazione mentale per non disperdere energie e ottenere il massimo risultato, in un perfetto connubio psico-fisico. Il portale betotalplus. It è ricco anche di parti interattive come la possibilità di ricevere consigli e pareri dell’esperto (al quale sarà possibile indirizzare qualsiasi richiesta sull’argomento -- 24 ore su 24), inviare e scaricare ricette per fare il ‘pieno’ giornaliero di vitamine B. A conclusione sezioni divulgative per aiutare l’utente a sensibilizzarsi sul tema al fine di acquisire la necessaria conoscenza sulle vitamine B e i benefici effetti che producono al nostro organismo. “Finalmente una campagna per fornire informazioni utili sulle vitamine B affinché chiunque possa comprendere il valore e l’importanza che hanno per il nostro organismo queste sostanze così preziose, da quali malattie ci preservano e il cui apporto è indispensabile in alcuni momenti dell’anno e in condizioni di particolare stress, quando il corpo ha bisogno di maggiori risorse per far fronte a una richiesta di ‘energia’ più massiccia. Assumerle con una dieta equilibrata e varia o sopperire – a causa dei nuovi stili di vita e quindi anche quelli alimentari, come i frequenti pasti fuori casa – con integratori vitaminici” – ha commentato la dr. Ssa Angela Andreoli, “è proprio indispensabile per crescere sani, vivere bene e mantenere sempre un’ottima qualità della vita”. .  
   
   
DIABETE E OBESITÀ: EMERGENZA SEMPRE PIÙ SERIA; RISCHIO PER LE GIOVANI GENERAZIONI  
 
Milano, 10 aprile 2007 - Sono oltre 3 milioni i diabetici in Italia e 1 altro milione di persone lo è, ma non sa di esserlo. “Oggi, nel nostro Paese il diabete colpisce il 5-6% della popolazione, mentre solo dieci anni fa interessava 4 italiani su 100”, ha dichiarato Antonio Pontiroli, Presidente del congresso e Direttore Divisione Medicina 2a, Ospedale San Paolo, Università degli Studi di Milano in occasione del 6° Convegno Nazionale Diabete-obesità tenutosi a Milano. “I dati recentemente diffusi dall’International Diabetes Federation (Idf) mostrano che più di 230 milioni di persone convivono con questa malattia nel mondo, e si calcola che nel giro dei prossimi 20 anni le persone colpite da diabete saranno 366 milioni, se non si adotteranno per tempo adeguate contromisure”, ha proseguito. E la ragione è semplice: modifica in peggio degli stili di vita, che porta un italiano adulto su tre ad essere in sovrappeso (33,4 per cento) e uno su dieci (9,1 per cento) a essere obeso. “Per chi si occupa di malattie del metabolismo, il binomio diabete-obesità è ormai diventato il problema emergente nei paesi avanzati, perché riguarda fasce di età sempre più giovani: cioè il futuro della società. L’obesità e il diabete di tipo 2 rappresentano le principali epidemie del Xxi secolo, e sono in continua espansione, portando con sé un corollario di malattie cardiovascolari, responsabili di costi personali e sociali intollerabili”, ha ricordato Pontiroli. “In Italia, infatti, pur non raggiungendosi le situazioni drammatiche di altri Paesi – principalmente anglosassoni, risulta già obeso il 13 per cento dei bambini e degli adolescenti e sono in aumento tra i giovani anche i casi di diabete di tipo 2, quello una volta definito senile,” ha spiegato. Carlo Agostoni, professore della Clinica Pediatrica, Ospedale San Paolo, Università degli Studi di Milano, ha quindi aggiunto che è ormai ampiamente dimostrato come sovrappeso e obesità in età adolescenziale siano alla base di una serie di malattie in età adulta, indipendentemente dall’effettivo peso che l’adulto abbia; come è altrettanto vero che uno dei fattori di rischio per l’obesità infantile sia l’interruzione precoce dell’allattamento al seno, che dovrebbe proseguire anche nello svezzamento e, qualora il latte materno venga a mancare, essere sostituito da latte formulato. “I dati più recenti dicono che il 6% dei ragazzi europei obesi, di età tra 6 e 17 anni, è colpito da diabete di tipo 2. Inoltre, l’esperienza dei centri di diabetologia italiani indica come sia sempre più elevato il numero di giovani diabetici che si presentano negli ambulatori con complicanze cardiovascolari già prima dei 30 anni. Sono persone di fatto a rischio d’infarto e altre patologie cardiache in giovane età”, ha detto ancora Pontiroli. Secondo i dati del “Rapporto 2007 su malattia cardiaca e ictus dell’American Heart Association”, pubblicati a febbraio (Heart Disease and Stroke Statistics, 2007 Update - A Report From the American Heart Association Statistics Committee and Stroke Statistics Subcommittee, Circulation, 6 febbraio 2007), e illustrati da Federico Lombardi, Direttore Cardiologia Ospedale San Paolo, Università degli Studi di Milano, il diabete aumenta il rischio di infarto del miocardio da 1,5 a 4,5 volte nella donna e da 1,5 a 2 volte nell’uomo; inoltre, aumenta il rischio di ictus da 2 a 6 volte. Il 65 per cento delle morti negli adulti con diabete è legata a malattie cardiovascolari e nelle persone con diabete il rischio di mortalità per malattie del cuore risulta da 2 a 4 volte maggiore rispetto ai non diabetici. Che fare? “La prima misura da adottare, è di carattere educativo: infatti, l’obesità e il diabete di tipo 2 (che rappresenta il 90-95 per cento di tutti i casi di diabete) possono essere prevenuti e curati con interventi sugli stili di vita, migliorando l’alimentazione, ma soprattutto facendo attività fisica”, ha spiegato Pierpaolo De Feo, professore di endocrinologia all’Università degli Studi di Perugia e Coordinatore del gruppo Attività Fisica di Diabete Italia. “I benefici di un regolare programma di attività fisica aerobica, svolta nel tempo libero, da persone con diabete di tipo 2 e obesità o sovrappeso, sono stati dimostrati da uno studio che abbiamo condotto all’Università di Perugia”, ha proseguito De Feo. “Abbiamo valutato l’effetto di diversi livelli di attività fisica aerobica in 179 diabetici di età media di 62 anni. Coloro che effettuavano oltre 200 minuti alla settimana (circa 30 minuti al giorno) di attività fisica mostravano riduzione del peso, della circonferenza vita, della frequenza cardiaca, della glicemia, del colesterolo cattivo (Ldl) e aumento di quello buono (Hdl)”, ha detto. Inoltre, ha spiegato ancora De Feo: “La quantità di attività fisica svolta è correlata con la riduzione della spesa sanitaria. E´ stato stimato che, in due anni, camminare 5 km al giorno riduce i costi per farmaci di 550 euro, i costi per altre spese sanitarie di 700 euro, i costi sociali indiretti di 110 euro, i costi totali di 2. 000 euro, con un incremento dei costi sociali diretti di 400 euro. Per queste ragioni, il Gruppo Attività Fisica di Diabete Italia promuove il progetto ‘Io Muovo la Mia Vita’, per sensibilizzare sull´efficacia dell´attività fisica per curare obesità e diabete di tipo 2 (www. Iomuovolamiavita. Diabeteitalia. It)”. Un’esperienza, quella dell’Università di Perugia da valutare con estremo interesse, ha sottolineato Pontiroli. “Infatti, pur essendo il diabete la 4a causa di morte nei paesi industrializzati, con circa 3 milioni di decessi l’anno, praticamente come l’Aids cui i governi destinano, tuttavia, risorse enormemente superiori, i suoi costi sono tra i più elevati: 2. 800 euro in media a paziente in Italia, cioè 8,5 miliardi di euro l’anno. Ecco perchè è fondamentale arginare questo fenomeno sempre più preoccupante. ” “Per i grandi obesi, infine - ha aggiunto Pontiroli - per i quali la perdita di peso mediante dieta, farmaci, ed esercizio fisico è obiettivo irrealizzabile, si dovrebbe considerare l’opzione chirurgica, con interventi che vanno dal palloncino intra-gastrico, al bendaggio gastrico, al by-pass gastrico, al by-pass bilio-intestinale, alla diversione bilio-pancreatica. Questi interventi curano in modo efficace e duraturo non solo l’obesità, ma nella maggior parte dei casi anche il diabete. Il Diabetes Surgery Summit, convegno internazionale tenutosi a Roma dal 29 al 31 marzo scorsi, ha proprio richiamato l’attenzione di medici e chirurghi, delle autorità sanitarie, dell’Nih sull’importanza di questo tipo di terapia”, ha concluso. .  
   
   
GENZYME CORPORATION PRESENTA I NUOVI DATI SUL CLOSTRIDIUM DIFFICILE AL CONGRESSO EUROPEO DELLE MALATTIE INFETTIVE. TOLEVAMER RAPPRESENTA IL PRIMO APPROCCIO TERAPEUTICO NON ANTIBIOTICO PER IL TRATTAMENTO DEL CDAD  
 
 Cambridge, Mass. 10 aprile 2007 – Genzyme Corporation ha presentato i dati clinici di due studi sulla diarrea associata all’infezione da Clostridium difficile (Cdad) in occasione del 17° European Congress of Clinical Microbiology and Infectious Diseases, che si è svolto dal 31 marzo al 3 aprile scorsi a Monaco di Baviera (Germania). In particolare, Genzyme ha presentato i dati relativi agli esiti del trattamento con metronidazolo o con vancomicina nei pazienti affetti da Cdad. Lo studio ha valutato circa 32. 000 casi di Cdad provenienti da più di 350 ospedali ed inseriti in un ampio database statunitense in un periodo compreso tra gli anni 2004-2005. Inoltre Genzyme ha descritto il ceppo epidemico virulento di Clostridium difficile, noto come Bi/027, e la modalità con cui la terapia in sviluppo (non antibiotica), nota con il nome “tolevamer”, neutralizza il danno alle cellule tissutali in coltura causato da questo battere. Genzyme sta investendo in più filoni di ricerca per trovare una soluzione a questo crescente problema sanitario globale. In particolare è impegnata nell’ambito della scienza di base, nello studio dell´epidemiologia della Cdad, degli esiti clinici e farmacoeconomici, nello sviluppo di un test rapido per la Cdad che identifichi sia la tossina A sia la B e, ancor più importante, nell´attuazione del più ampio studio clinico internazionale sui trattamenti della Cdad. In questa fase 3 del programma, tolevamer è comparato con metronidazolo e vancomicina. Tolevamer è un nuovo agente sviluppato da Genzyme per il trattamento della diarrea associata a Clostridium difficile (Cdad), non antibiotico, non assorbibile, in grado di legare le tossine del germe. Il trattamento in studio è uno sviluppo clinico di fase 3 e, se approvato dalle autorità regolatorie, tolevamer potrebbe essere la prima terapia non antibiotica approvata per il trattamento di questa malattia infettiva. Tolevamer è progettato per legare e neutralizzare le tossine che causano la Cdad. L´infezione da Clostridium difficile porta alla produzione nel tratto intestinale di tossine che causano infiammazione e diarrea. Lo studio clinico di fase 3 su tolevamer, che coinvolge più di 1000 pazienti in circa 300 centri in America del Nord, Europa e Australia, è il più ampio studio di questo tipo condotto sulla Cdad. In questa sperimentazione tolevamer è comparato con metronidazolo e vancomicina. Oltre a valutare l´efficacia di tolevamer, questo è anche il primo e più ampio studio clinico multicentrico, rigorosamente disegnato, che confronterà l´efficacia degli attuali standard di cura. Clostridium difficile è un batterio diffuso ampiamente nell´ambiente, causa di frequenti infezioni opportunistiche nei reparti di strutture ospedaliere e case di riposo. È la causa più comune della diarrea infettiva tra i pazienti ospedalizzati e si stima che sia responsabile di oltre 400. 000 casi di diarrea e colite e di più di 5000 decessi ogni anno negli Stati Uniti. La terribile diffusione della Cdad è stata riportata negli ultimi anni nel Regno Unito, in Canada, in Spagna, in Francia, in Belgio e nei Paesi Bassi. I referti indicano che le notifiche di Cdad in Inghilterra e nel Galles sono aumentate da 1000 nel 1990 a 15. 000 nel 2000 e 55. 000 nel 2005. In genere la crescita di Clostridium difficile nell´intestino è limitata dalla presenza della normale flora batterica protettiva, che agisce come parte del sistema di difesa naturale dell´organismo contro la proliferazione del batterio. Uno dei frequenti effetti collaterali dell´antibioticoterapia è il danno alla flora batterica protettiva che, una volta danneggiata, non è più in grado di limitare la crescita di Clostridium difficile e quindi consente una riproduzione eccessiva del batterio. Una volta stabilitosi nel colon, il Clostridium difficile produce delle tossine che danneggiano la parete intestinale, determinando la morte cellulare e l´infiammazione che porta a diarrea e colite (infiammazione del colon). .  
   
   
DALLA DIETA MEDITERRANEA UN AIUTO PER LE ALLERGIE RESPIRATORIE  
 
Bruxelles, 10 aprile 2007 - Secondo i risultati di una nuova ricerca, una tipica dieta mediterranea ricca di frutta, verdura e frutta secca, sembra proteggere i bambini dalla rinite allergica e dai sintomi di asma. Lo studio, in parte finanziato nell´ambito del Quinto programma quadro dell´Ue, è pubblicato on line dalla rivista «Thorax». La dieta mediterranea prevede il consumo di alimenti vegetali quali frutta, verdura, pane, cereali, legumi e frutta secca in elevate quantità. La principale fonte di grassi è l´olio di oliva. Negli ultimi anni vari studi hanno associato la dieta mediterranea a tassi inferiori di obesità, ipertensione, cardiopatia coronarica e varie forme di cancro. Gli scienziati impegnati nella nuova ricerca hanno studiato quasi 700 bambini, di età compresa tra i sette e i 18 anni, che abitano in zone rurali dell´isola greca di Creta. I genitori dei bambini hanno completato dei questionari sulle abitudini alimentari e sulla salute respiratoria dei loro bambini. Attraverso tali informazioni i ricercatori sono riusciti ad analizzare il livello effettivo di «mediterraneità» delle diete dei bambini. Hanno riscontrato che quattro quinti dei bambini consumavano frutta fresca e due terzi consumavano verdura fresca almeno due volte al giorno. Nel complesso, si è scoperto che un alto livello di adesione alla dieta mediterranea aveva un effetto protettivo contro la rinite allergica e i sintomi asmatici. I ricercatori hanno constatato che le arance, le mele, l´uva e i pomodori vengono coltivati sull´isola e consumati in grandi quantità. L´uva, in modo particolare, contiene moltissimi antiossidanti. I bambini che mangiavano frutta secca almeno tre volte alla settimana erano meno predisposti alle difficoltà respiratorie, un fatto che i ricercatori attribuiscono all´elevato contenuto di vitamina E, un antiossidante, presente in questo tipo di frutta. Per contro, i bambini che consumavano regolarmente margarina avevano più probabilità di soffrire di asma e di sviluppare sintomi di rinite, risultato che conferma ricerche simili condotte in altri paesi. «I risultati indicano che un apporto elevato di frutta e verdura di uso comune e di frutta secca nella dieta può avere un effetto protettivo contro i diffusi sintomi di asma e di rinite allergica», concludono i ricercatori. «Una dieta ricca di antiossidanti può prevenire l´insorgere di allergie in questa popolazione. » Per ulteriori informazioni visitare: http://thorax. Bmj. Com/ .  
   
   
ALLERGIA AI POLLINI: UNA TERAPIA PERSONALIZZATA E’ LA SOLUZIONE IDEALE PER GESTIRE AL MEGLIO I SINTOMI CHE INFLUENZANO LA QUALITA’ DELLA VITA  
 
Milano, 10 aprile 2007 - Gli allergici italiani hanno le idee chiare: naso e occhi sono gli organi che più spesso soffrono a causa dell’allergia e sanno bene quali disturbi vorrebbero eliminare con la terapia. Che, per essere “ideale”, deve essere diversificata a seconda delle esigenze del paziente Sono gli starnuti, seguiti da occhi che lacrimano e naso chiuso o che cola i disturbi che affliggono maggiormente gli allergici italiani, alla ricerca di una terapia in grado di risolvere tutti questi fastidi. La soluzione “ideale”? Una terapia diversificata a seconda delle esigenze di ciascun allergico e in grado di gestire al meglio i sintomi che, secondo una ricerca di Reactine su 1. 402 italiani dai 18 ai 54 anni influenzano in modo negativo la qualità della vita. Il sondaggio ha evidenziato quanto sia varia la storia degli allergici e dei loro disturbi. Gli allergici non sono tutti uguali e i disturbi provocati dai pollini nemmeno: c’è chi ne soffre da più di 20 anni (27%) e chi da meno di tre (14%), chi ne è afflitto tutto l’anno (4%) chi solo in alcuni periodi (96%), chi in modo continuativo, chi per più tre mesi (13%) e chi per meno di un mese (18%). Un dato è certo: il numero di allergici è in continuo aumento (16% della popolazione italiana dai 15 ai 54 anni soffre di allergia, circa 9. 000. 000 persone) e, di conseguenza, anche le terapie devono evolversi verso soluzioni studiate “su misura”. Per chi soffre di rinocongiuntivite e vuole un farmaco ad azione sistemica efficace l’antistaminico, come la cetirizina, associato in un unico rimedio, con un decongestionante (per esempio la pseudoefedrina) può essere la soluzione ottimale. Due principi attivi già disponibili (nome commerciale Reactine ndr), in grado di garantire un rapido sollievo dai sintomi. “La cetirizina, antistaminico di seconda generazione e quindi scevro degli effetti sedativi dei farmaci più vecchi, consente di contrastare rapidamente le principali manifestazioni della rinite allergica – spiega il dottor Fulvio Braido della Clinica di Malattie Respiratorie e Allergologia dell’Università degli Studi di Genova - In particolare gli starnuti, la rinorrea, il prurito nasale, il bruciore e l’arrossamento degli occhi e la loro eccessiva lacrimazione, senza indurre la sonnolenza tipica degli antistaminici di prima generazione. Mentre un altro dei sintomi più spesso lamentati dagli allergici, l’ostruzione nasale, può essere, nell’immediato, agevolmente risolto grazie alla pseudoefedrina, precisa Braido. I risultati del sondaggio confermano il desiderio di avere a disposizione una soluzione di questo tipo in caso di allergia ai pollini: il 23% del campione, infatti, ritiene che il “farmaco ideale” dovrebbe offrire il controllo degli starnuti, dell’ostruzione nasale (17%), della lacrimazione (15%), dell’eccessiva secrezione nasale (10%) e del prurito oculare (5%). Dalle risposte al sondaggio emerge chiaramente come ci sia una fetta di pazienti i cui sintomi allergici sono prevalentemente oculari. C’è anche chi, affetto da oculorinite utilizza un antistaminico topico nasale che quindi non mitiga i disturbi oculari e chi presenta disturbi residuali agli occhi nonostante la terapia antistaminica sistemica. In questi casi chiarisce Braido una strategia è quella di ricorrere a un preparato locale. Per far fronte alle esigenze di questi pazienti esiste una nuova soluzione, un nuovo collirio decongestionante a base di tetraidrozolina cloridrato (ndr nome commerciale ‘Eyedec’). La sua applicazione per pochi giorni di 1-2 gocce 2-3 volte al giorno consente di attenuare rapidamente l’irritazione locale. Il principio attivo agisce diminuendo l’infiammazione e attenuando i sintomi irritativi provocati dall’allergia già entro pochi minuti dalla sua applicazione. “Parlare di malattie allergiche oggi significa affrontare un problema sempre più rilevante in termini di diffusione nella popolazione e di impatto sulle abitudini di vita – continua il dottor Braido – soprattutto se si pensa che un terzo di chi ha partecipato all’indagine non utilizza alcun farmaco ma convive con sintomi che alterano significativamente la sua vita quotidiana” Oggi disponiamo di due prodotti, Reactine e Eyedec, studiati proprio per migliorare la qualità della vita delle persone allergiche, spesso le prime a sottovalutare il problema. .  
   
   
WELFARE PIANO REGIONALE PIEMONTESE DEGLI INTERVENTI E DEI SERVIZI SOCIALI AL VIA IL PERCORSO DI CONCERTAZIONE CON IL SISTEMA DELLE AUTONOMIE LOCALI  
 
Torino, 10 aprile 2007 - Ha preso il via il 5 aprile il percorso per costruire il nuovo Piano Sociale delle Regione Piemonte. L´assessore regionale al Welfare, Teresa Angela Migliasso, ha presieduto il primo incontro plenario con le istituzioni locali e gli enti gestori delle funzioni socio-assistenziali, convocato questa mattina presso il Centro Incontri della Regione, per avviare la concertazione con tutti i soggetti coinvolti nella redazione del piano e definire le tappe per la sua realizzazione. La legge regionale 1 del 2004 attribuisce infatti alla Regione funzioni di programmazione, indirizzo, coordinamento e verifica, e le affida l´adozione del Piano regionale degli interventi e dei servizi sociali; riconosce alle Province il concorso alla programmazione del sistema; attribuisce invece ai comuni singoli o associati, titolari delle funzioni concernenti gli interventi sociali svolti a livello locale, la definizione dei piani di zona. In questi anni la programmazione zonale si è sviluppata su tutto il territorio regionale, anche se con diversa velocità e modelli. Le procedure per la definizione del Piano triennale degli interventi e dei servizi sociali (il cosiddetto Piano sociale) sono state avviate con l´obiettivo di dotare il Piemonte di uno strumento programmatico fondamentale per l´integrazione delle politiche regionali in materia socio-assistenziale, in grado di orientare la programmazione zonale, assicurando un profilo autenticamente regionale alla cittadinanza sociale. "Si tratta - ha spiegato l´assessore Migliasso - di dare il via ad un percorso di concertazione e cooperazione tra i diversi livelli istituzionali, le organizzazioni sindacali, il mondo del volontariato e della cooperazione sociale, nonché delle associazioni di tutela. L´obiettivo è pervenire a proposte programmatiche condivise, capaci di definire i contenuti della cittadinanza sociale nella nostra regione, anche individuando priorità come quelle della non autosufficienza, del sostegno alle famiglie e della protezione dell´infanzia e con particolare attenzione alle politiche di contrasto all´esclusione sociale". Presso la Direzione Politiche sociali verrà insediato un Ufficio di piano, volto a garantire l´unitarietà del percorso, con funzioni di coordinamento dei gruppi di lavoro, nonché di raccordo tra questi ultimi e i tavoli di confronto che verranno attivati con tutti i soggetti istituzionali, territoriali, della rappresentanza sindacale e del terzo settore. "Oggi - ha concluso l´assessore - abbiamo formulato un´ipotesi di articolazione dei tavoli tematici nonché un primo cronoprogramma del percorso che, confido, ci consentirà di elaborare, entro un anno, una proposta di Piano Sociale da sottoporre alla Conferenza Regione-autonomie Locali e quindi alla Giunta regionale. Grazie alla collaborazione di tutte le istituzioni e alla comune volontà, politica e tecnica, contiamo di poter dotare il Piemonte di un Piano sociale serio, condiviso e capace di rispondere con appropriatezza ed innovazione ai crescenti e diversificati bisogni della popolazione". .  
   
   
EMERGENZE SOCIALI. ASSESSORE VALDEGAMBERI: ENTRO 30/6 PICCOLI COMUNI VENETI POSSONO CHIEDERE CONTRIBUTI PER MINORI E DISABILI IN STRUTTURE, E FAMIGLIE CON BISOGNO”  
 
 Venezia, 10 aprile 2007 - Entro il 30 giugno prossimo i Comuni del Veneto con meno di 10 mila abitanti potranno avanzare richiesta di contributo alla Regione per risolvere situazioni d’emergenza sociale che riguardino prestazioni e servizi sociali a favore delle categorie deboli (minori, disabili, famiglie in difficoltà), secondo quanto prevede la legge regionale n. 11 dell’aprile 2001. Lo ricorda l’Assessore regionale alle politiche sociali Stefano Valdegamberi relatore di un provvedimento approvato dalla Giunta regionale che fa riferimento, nello specifico, al “fondo integrativo a favore dei Comuni per situazioni straordinarie e di contenzioso amministrativo in materia di domicilio di soccorso”. L’esponente del governo regionale ricorda che, dal 2002 al 2006, la Regione ha stanziato 2 milioni 271 mila euro per aiutare gli enti locali di piccole dimensioni a fronteggiare le situazioni di emergenza e 876 mila euro per il contenzioso amministrativo; sono state 244 le situazioni specifiche d’emergenza alle quali si è fatto fronte e 38 quelle di contenzioso amministrativo. Il provvedimento deliberato dalla Giunta veneta ha approvato i criteri e le modalità di assegnazione del fondo integrativo e demanda a successivi atti della Giunta veneta la quantificazione dei contributi e il riparto del fondo per il 2007. “I Comuni, in particolare quelli di piccole dimensioni – rileva Valdegamberi - spesso hanno difficoltà finanziarie non previste e non programmate che riguardano prestazioni nella gestione dei servizi sociali che devono essere erogate obbligatoriamente per legge e che non sono procrastinabili. In circostanze straordinarie – sottolinea l’Assessore – questi eventi possono incidere in misura notevole e negativa sulla spesa corrente delle amministrazioni locali di piccole dimensioni. L’intervento della Regione tramite il fondo integrativo permettere la regolare e conseguente erogazione di servizi obbligatori quali l’inserimento di minori in strutture tutelari, il ricovero di disabili in istituto, l’intervento economico a sostegno di famiglie in grave situazione di bisogno, i contenziosi amministrativi connessi all’individuazione del domicilio di soccorso. Il carattere particolare e straordinario delle situazioni considerate comporta che le erogazioni siano considerate “una tantum” e quindi non ripetibili”. Le istanze di contributo da inviare alla Regione (entro il 30 giugno . P. V. ) dovranno contenere, tra l’altro, una breve relazione del caso oggetto dell’intervento comunale, la spesa da sostenere da parte del Comune, la data di insorgenza del caso. .  
   
   
EMERGENZE SANITARIE: LA PROVINCIA DI BOLZANO SI ATTREZZA CON IL PIANO CONTRO LE PANDEMIE  
 
 Bolzano, 10 aprile 2007 - Lo slogan della Giornata mondiale della salute, che si celebra sabato 7 aprile, è “Promuovere la salute, garantire il futuro”. Il tema che l’Organizzazione mondiale per la sanità ha scelto è quello delle emergenze sanitarie derivate da pandemie o eventi bellici. Tali epidemie, come la Sars, l’influenza o l’influenza aviaria, possono manifestarsi a livello regionale e svilupparsi. "L´assessorato provinciale alla Sanità si è premunito adeguatamente per far fronte alle emergenze con il piano provinciale contro le pandemie", spiega l´assessore Richard Theiner. Secondo l’Oms, tutti gli stati e le regioni devono garantire alla popolazione un’efficace protezione sanitaria e fare in modo che i servizi sanitari siano preparati in caso di emergenze sanitarie. In Alto Adige lo scorso anno è stato approntato un piano dettagliato per l’emergenza aviaria, nel 2007 è stato approntato il piano provinciale contro le pandemie. “Entrambi i piani prevedono direttive e misure di protezione per l’impiego di personale specializzato nel caso di emergenze sanitarie”, spiega Giulia Morosetti, Direttrice dell’Ufficio provinciale igiene e salute pubblica, redattrice dei due piani di emergenza. Si deve provvedere, ad esempio, alla protezione dal contagio per complessive 9. 000 persone che si dovranno occupare dei servizi medici, infermieristici, di soccorso, vigili del fuoco e forze dell’ordine. Devono essere acquistati farmaci ed approntati letti negli ospedali per la popolazione. Inoltre non devono esserci falle nel coordinamento delle misure di assistenza. “Il servizio sanitario altoatesino ha tutti i mezzi e le competenze per reagire, anche nei casi più gravi, in modo veloce ed efficiente”, sottolinea l´assessore Richard Theiner. Lo slogan della Giornata mondiale della salute “Promuovere la salute, garantire il futuro”, invita le persone a rendersi conto che ciascuno, "attraverso lo stile di vita e il comportamento quotidiano, è in grado di influire positivamente o negativamente sul proprio stato di salute", afferma Theiner. Uno stile di vita salutare, infatti, "può aumentare notevolmente la qualità di vita di tutti noi, a costo zero o al massimo al prezzo di uno sforzo personale", aggiunge l´Assessore. Per promuovere questa conoscenza e stimolare la motivazione ad agire, l’Assessorato provinciale alla Sanità ha creato la Fondazione Vital, che si occupa di ancorare i principi di una vita sana nel quotidiano. La Giornata mondiale per la salute non va vista come mero momento di celebrazione del proprio stato di salute: "Per l’Alto Adige l’appello dell’Oms significa tener conto anche della solidarietà con quei Paesi nei quali il sistema sanitario non è così sviluppato come il nostro", aggiunge Theiner. Fra i molti progetti di aiuto allo sviluppo dell´Assessorato provinciale alla Sanità l´assessore ricorda "i progetti di solidarietà come l’assistenza a bambini iracheni nell’Ospedale di Bolzano, l’assistenza sanitaria ai bambini colpiti dalla radiazioni di Chernobyl durante il loro soggiorno in Alto Adige, la raccolta di farmaci a favore delle vittime dello tsunami e l’invio di mezzi sanitari in Libano. " .  
   
   
ASSISTENZA DOMICILARE AI DISABILI NELLE MARCHE, CRITERI E MODALITA´ PER IL 2007  
 
Ancona, 10 aprile 2007 - La Giunta regionale, su proposta dell´assessore ai Servizi Sociali, Marco Amagliani, ha approvato le modalita` e l´assegnazione delle risorse per l´assistenza domiciliare indiretta al disabile in situazione di particolare gravita`. ´L´assistenza domiciliare indiretta e` un intervento integrativo al servizio fornito dall´ente locale ´ spiega Amagliani - che tiene conto delle particolari difficolta` del disabile ed e` messo in pratica da un familiare oppure da un operatore esterno individuato dal disabile stesso o dalla sua famiglia´. Possono beneficiare del contributo economico tutti i soggetti che hanno autonomia personale ridotta e che necessitano di assistenza continuativa per tutta la giornata. Rientrano in questa categoria i portatori di handicap gia` riconosciuti in situazione di gravita` dalla Commissione sanitaria (legge 104 del `92) e le persone che non hanno compiuto i 65 anni di eta`, sottoposte ad una visita medica da parte della Commissione sanitaria provinciale. Spetta alla Commissione provinciale individuare la condizione di particolare gravita` del soggetto mentre la Commissione regionale sanitaria si occupa dell´eventuale revisione del caso. Attraverso un´apposita scheda predisposta dal Servizio Politiche Sociali si assegna il punteggio legato alla gravita` della patologia con le ore settimanali ammissibili di contributivo per l´assistenza del disabile. Per quest´anno il fondo regionale destinato all´intervento assistenziale domiciliare ammonta a 2. 200. 000 euro. .  
   
   
UMBRIA: ANCORA IN VIGORE TICKET DA 10 EURO, MA IN CORSO TRATTATIVA CON GOVERNO PER L’ABOLIZIONE  
 
Perugia, 10 aprile 2007 - Rimane confermato in Umbria il pagamento del ticket di 10 euro per le prestazioni specialistiche, in attesa che il governo nazionale individui modalità utili a sopperire alla diminuzione del volume delle entrate derivante dall’abolizione o dalla riduzione dell’imposta. Ma si è aperto uno spiraglio importante nella trattativa con le Regioni per risolvere le diverse questioni legate al nuovo sistema di compartecipazione introdotto dalla Finanziaria. Lo ha sottolineato l’assessore alla sanità della Regione Umbria, Maurizio Rosi, evidenziando che nell’ultimo incontro che si è tenuto a Roma il ministro ha accolto la sollecitazione delle Regioni perché il governo si faccia carico dell’intera somma che dovrebbe derivare dall’applicazione del ticket o almeno di una parte di essa. Come si ricorderà l’ultima Finanziaria ha introdotto un ticket di 10 euro su ogni ricetta di specialistica ambulatoriale, e la successiva Legge 17/07 ha affidato alle Regioni la possibilità di modificare, a partire dal primo aprile, la regola di compartecipazione a condizione di mantenere le stesse entrate. “Abbiamo verificato - ha detto Rosi - che per realizzare lo stesso gettito sarebbe necessario aumentare in ugual misura la compartecipazione su altre tipologie di prestazioni, senza quindi produrre un effetto di minore pressione sulle tasche dei cittadini. Per questo abbiamo chiesto al Governo di intervenire per rivedere la norma, magari ritornando al sistema di compartecipazione vigente nel 2006. Nei prossimi giorni - ha annunciato Rosi - sulla questione si terrà in assessorato un incontro con le organizzazioni sindacali dei lavoratori e dei pensionati per esaminare la situazione e definizione possibili soluzioni”. .  
   
   
SANITA´: TAVOLO DI CONCERTAZIONE ABRUZZESE APPROVA DOCUMENTO MAZZOCCA  
 
Pescara, 10 aprile 2007 - Il tavolo di concertazione riunito questa mattina, a Pescara, presso l´assessorato alla sanità, per discutere delle problematiche inerenti il ticket sui farmaci e le sue eventuali alternative, ha approvato il documento tecnico proposto dall´assessore Bernardo Mazzocca e dalla sua struttura. Lo stesso tavolo, composto dalle segreterie regionali dei sindacati e dai rappresentanti sindacali dele organizzazioni mediche, al tempo stesso, dopo aver espresso apprezzamento per la proposta presentata, ha anche impegnato la Giunta regionale a farlo proprio immediatamente. In effetti, la proposta dell´assessore Mazzocca, giovedì 12, andrà già al vaglio del tavolo di monitoraggio e se verrà dato il via libera, verrà portato subito all´approvazione della Giunta. La proposta in questione, relativa al ripiano dello sfondamento del tetto del 13% della spesa farmaceutica per l´anno 2005, si articola in quattro punti e parte dai confortanti dati fatti registrare a gennaio ed a febbraio scorsi. Sensibile in Abruzzo è stato il decremento in termini di spesa farmaceutica. Infatti, se nel febbraio scorso si è avuto un calo del 7% rispetto al febbraio 2006, nel gennaio scorso c´è stato addirittura un -19,40% in confronto allo stesso mese del 2006. Cifre che non fanno altro che confermare l´efficacia delle azioni e degli interventi messi in atto in questi mesi dall´assesorato ed alle quali si aggancia perfettamente il documento approvato in data odierna. In sostanza, si prevede l´acquisizione diretta da parte delle Asl dell´ossigeno per uso terapeutico, l´implementazione della distribuzione diretta dei farmaci all´atto della dimissione dal ricovero o da visita specialistica ambulatoriale anche presso le strutture private accreditate e convenzionate, il potenziamento del progetto "Informazione Indipendente sui Farmaci - Farmacista Facilitatore" ed infine alcuni interventi per incentivare la prescrizione e l´utilizzo dei farmaci generici. Mazzocca si è, inoltre, impegnato a varare, entro la prossima settimana, la Commissione Terapeutica regionale consegnando, contestualemnte, un´ipotesi di rimodulazione del ticket sulle prestazioni di specialistica ambulatoriale e di pronto soccorso. Entro un mese, invece, un apposito tavolo di lavoro dovrà risolvere il problema della prescrizione dei farmaci presso le Rsa e le Case di cura private. Mercoledì 11, intanto, è in programma a Roma, la Conferenza degli assessori alla Sanità. .  
   
   
PROWINTER 07 7A FIERA INTERNAZIONALE SPECIALIZZATA PER I PROFESSIONISTI DEGLI SPORT INVERNALI FIERA BOLZANO 12 – 14 APRILE 2007  
 
Bolzano, 10 aprile 2007 - Meteorologia e condizioni di innevamento permettendo, Pasqua offrirà agli appassionati un’ultima grande occasione per trascorrere qualche giorno sulle piste da sci. Ma per gli operatori turistico/commerciali della montagna gli impegni invernali non termineranno prima del 14 aprile, giorno in cui si concluderà la tre giorni espositiva di Prowinter e calerà idealmente il sipario sulla stagione invernale 2006/2007. La settima edizione del rinomato salone dedicato ai professionisti degli sport invernali si preannuncia straordinaria, a partire dal prestigio delle aziende presenti. Saranno 226 gli espositori, diretti e indiretti, di cui 76 esteri, in rappresentanza di tutti i più rinomati marchi internazionali dell’attrezzo, dei macchinari per la messa a punto delle attrezzature e di un’ottima selezione di Brand di abbigliamento e accessori. La superficie espositiva netta, superiore a 5. 400 metri quadri, è perfettamente in linea con l’edizione record dello scorso anno, a testimonianza di un forte apprezzamento per il progetto Prowinter, nonostante il settore abbia vissuto una stagione sfavorevole a causa delle scarse precipitazioni nevose. A partire dal 12 aprile si svolgeranno quindi tre giorni di intensi contatti “business to business” tra aziende e operatori, alla ricerca di una rinnovata competitività per il prossimo inverno. Anche il programma collaterale offrirà un´invitante occasione d´incontro e di confronto con alcuni dei volti più noti del mondo della montagna, sia in campo nazionale che internazionale. Sul palco eventi della sezione “Forum”, nel corso di tavole rotonde, convegni e dibattiti a tema si parlerà degli snowpark e delle opportunità offerte da queste strutture alle località che le ospitano, dello scottante argomento della liberalizzazione nella professione del maestro di sci, dell’evoluzione dell´attrezzo e della didattica negli sport della neve. Numerose anche le premiazioni in calendario. Nel corso del Gran Premio Pool Sci Italia, giunto ormai alla sesta edizione, verrà conferito un riconoscimento a due alteti che nel corso della stagione si sono particolarmente distinti: Peter Fill e Manuela Moelgg. Il Comitato Fisi Alto Adige premierà poi altri protagonisti del circo bianco tra cui Denise Karbon, Manfred Moelgg e Patrick Staudacher. Accanto all’indiscussa valenza sul piano strettamente professionale, ciò che contribuisce a rendere Prowinter un appuntamento irrinunciabile è che negli stand dove sono esposti i prodotti-novità e i migliori strumenti professionali e lungo i corridoi, si incontrano e si riconoscono con emozione volti noti dello sci, illustri giornalisti e commentatori di fama, grandi campioni del passato e del presente, opinion leader e imprenditori di successo: in questa atmosfera i visitatori si sentono veramente parte integrante di un mondo coinvolgente e affascinante. .  
   
   
“QUELLA DEL PIANO DI SOPRA” PER LA REGIA DI GIGI PROIETTI AL TEATRO MANZONI DI MILANO  
 
Milano, 10 aprile 2007 - “Quella del piano di sopra”, la commedia brillante di Pierre Chesnot, testo sulla solitudine e sul pudore dei sentimenti, muove le mosse dai divertenti e goffi tentativi d’intesa di due single vicini di casa. Due personaggi in crisi esistenziale al giro di boa dei quarant’anni che fanno i conti con il loro passato e si interrogano sulle aspettative del futuro. Una prospettiva fatta di solitudine e incomunicabilità che li accomuna loro malgrado in quel torrido agosto in cui sembrano gli unici superstiti di una città deserta. Dopo un tragicomico tentativo di suicidio che si trasforma in una grottesca richiesta d’aiuto, “l’inquilina del piano di sopra” accetta, come ultimo tentativo, la sfida dell’amica: rendere felice un uomo, il primo che le capiti a tiro. Un modo per dare un senso alla propria vita nutrita esclusivamente dalla monotonia. L’incontro è inevitabile: lui, “l’orso scontroso del piano di sotto”, unico scapolo disponibile, diventa il protagonista involontario della vicenda. Inizia così il gioco dell’innamoramento in un alternarsi di stati d’animo che trascinano i due dal pianto al riso mentre si scoprono simili più di quanto appaia: insieme trovano la capacità di sdrammatizzare le piccole tragedie quotidiane per affrontare con leggerezza e lucidità la paura della solitudine. Pino Quartullo e Sandra Collodel sono i protagonisti di questa vicenda a due che li vede costantemente in scena. Un’occasione che offre agli attori l’opportunità di divertirsi in palcoscenico e di giocare ironicamente col pubblico. La scena funzionale costruita su due piani da Alessandro Chiti consente alla regia di Gigi Proietti di creare un effetto cinematografico nel passaggio da un appartamento all’altro. .  
   
   
UN MESE DI RECITE NELLA SEDE STORICA DI VIA ROVELLO PER FESTEGGIARE I 60 ANNI DEL PICCOLO E DEL SUO SIMBOLO IN ITALIA E NEL MONDO BUON COMPLEANNO ARLECCHINO!  
 
Milano, 10 aprile 2007 - Eterno, inesauribile, inarrestabile Arlecchino! Anche lui come il Teatro che lo ha fatto nascere compie sessant’anni. Un mese di spettacoli, a partire da mercoledì 18 aprile, nella sala di via Rovello e una grande festa finale il 14 maggio, giorno del compleanno del Piccolo Teatro. Lo spettacolo-simbolo del Piccolo Teatro di Milano, Arlecchino servitore di due padroni di Carlo Goldoni, storica regia firmata da Giorgio Strehler nel 1947, è sempre carico di energia, come il suo protagonista Ferruccio Soleri che da 45 anni lo porta in giro per il mondo. Anche in questa stagione, impegnato in una lunga tournée italiana e internazionale, vera e propria sfida alla natura effimera del teatro, Arlecchino continua a trasferire la sua grande vitalità alle platee di tutto il mondo: lungi dal trasformarsi in uno “spettacolo-museo”, conferma invece la sua natura di “memoria in azione” e le caratteristiche di spettacolo capace di trascinare - come diceva Strehler - “lo spettatore nell’Empireo del grande teatro comico, inno gioioso di liberazione”. Il fatto che, in sessant’anni, il ruolo di Arlecchino sia stato interpretato solo da due attori, Marcello Moretti e Ferruccio Soleri, che ne raccolse l’eredità nel 1963, accresce il suo carattere di eccezionalità e di “arte della memoria”. Ferruccio Soleri è ormai l’unico della compagnia ad aver lavorato per tutta la vita con Strehler, colui che - come ha affermato la studiosa francese Myriam Tanant - è “diventato Arlecchino” come si abbraccia una vocazione, capace di restituire, con una straordinaria longevità scenica, l’energia senza tempo del suo personaggio. In scena, con Ferruccio Soleri, e (in ordine alfabetico) Enrico Bonavera (che in alcune recite interpreterà il ruolo di Arlecchino), Giorgio Bongiovanni, Paolo Calabresi, Francesco Cordella, Luca Criscuoli, Alessandra Gigli, Stefano Guizzi, Sergio Leone, Tommaso Minniti, Stefano Onofri, Giorgia Senesi, Sara Zoiae con Gianni Bobbio, Franco Emaldi, Paolo Mattei, Francesco Mazzoleni, Ivo Meletti. Lo spettacolo è in scena al Teatro Grassi di via Rovello 2 fino a lunedì 14 maggio. Www. Piccoloteatro. Org .  
   
   
AL TEATRO CIAK DI MILANO GIOBBE COVATTA IN SEVEN  
 
Milano, 10 aprile 2007 - Superbia, avarizia, lussuria, ira, gola, invidia e accidia: Giobbe Covatta e i sette peccati capitali. Ha debuttato al Teatro Ciak nel 1991 e oggi torna con la sua comicità “sociale”. Dal 4 al 13 maggio Giobbe Covatta porta sul palcoscenico milanese “Seven”, uno spettacolo che racconta i sette vizi capitali, qui esaminati alla luce dell’occhio ironico e irriverente del comico napoletano. Superbia, avarizia, lussuria, ira, gola, invidia e accidia: sette comportamenti, o meglio vizi, divenuti un modo d’essere troppo spesso irrinunciabile. Se la definizione biblica è ormai superata nella cultura moderna, Giobbe dimostra come, al contrario, le esperienze che concretizzano questi termini siano tutt´altro che desuete. L’attore canta, legge, racconta, veste i panni di sette diversi personaggi che guidano il pubblico in un viaggio tra i malcostumi umani suscitando occasioni dalla travolgente comicità, ma anche spunti per avvicinarsi e riflettere sui grandi temi sociali del nuovo millennio. Covatta tenta di riscrivere i peccati capitali inserendoli nel contesto dell’odierno pensiero occidentale, seguendo un percorso che coinvolge la “Divina Commedia” di Dante, la Bibbia, personaggi più o meno noti della tv e della politica, le teorie freudiane e quelle di filosofi e pensatori, originali e dalla dubbia esistenza. Uno spettacolo che è anche un viaggio musicale: la piccola orchestra di Giobbe Covatta è al seguito dei viaggiatori per connotarne ogni punto saliente, mentre ad ogni vizio è dedicata una canzone. Sette omaggi ad altrettanti artisti. .  
   
   
AL TEATRO LEONARDO DAL 13 APRILE AL 6 MAGGIO MOLTO RUMORE PER NULLA DI WILLIAM SHAKESPEARE  
 
Milano, 10 aprile 2007 - «Da sempre lavoriamo con e sul corpo, abbiamo cercato dare corpo alle parole utilizzando il nostro sapere espressivo, la nostra abitudine ad abitare il palcoscenico come spazio di azione, accantonando ogni pretesa filologica che ci sarebbe sembrata mera presunzione e restando coerenti al percorso artistico compiuto finora. Non abbiamo voluto creare una versione attualizzata della commedia scespiriana ma, più semplicemente, una visione nella quale potessimo riconoscere anche noi stessi e la nostra storia artistica. E la nostra storia parla anche di un pensiero sulla comicità che va sempre più raffinandosi, non solo attento alla risata ma anche alla poesia e alla delicatezza. Molto Rumore per Nulla rappresenta per noi un passo avanti; un ulteriore tentativo di avvicinarci a testi classici che paiono intoccabili e rappresentabili solo o in modo tradizionale o squadernandoli completamente». Valeria Cavalli, Claudio Intrepido Dalla Rassegna Stampa: Gli attori di Quelli di Grock in Molto rumore per nulla duettano sopra le righe come i comici dell’arte. (. ) Sorretto dalle musiche prorompenti di Gipo Gurrado, l’intrigo si sgonfia e si scioglie come una bolla di sapone grazie alla puntualità ritmica e motoria di uno stuolo di attori (tra cui si segnalano Marco Oliva, Giulia Bacchetta e Maurizio Salvalalio) per la gioia di una sala gremita da un pubblico giovane catturato dal divertimento. Franco Quadri, la Repubblica L’allestimento di Molto rumore per nulla è una bella prova di maturità. Di questa commedia deliziosamente preromantica i registi Valeria Cavalli, anche sagace adattatrice, e Claudio Intropido hanno fatto una gioiosa commedia rusticana di ritmi vivaci, di trascinanti coreografie sorrette dalla ricca, eclettica colonna sonora di Gipo Gurrado, con gli intermezzi degli irresistibili Larocca e Ruberti, che sono Carruba e Sorba con esternazioni mimiche doc. (…) Sette armadi su ruote compongono un azzeccato dispositivo scenico che aggiunge scorrevolezza ai ritmi “à la diable” della vicenda; la mimica grocchiana è il plusvalore aggiunto del cast (…) Partecipe e felice il giovane pubblico. Ugo Ronfani, Il Giorno In moto perpetuo come la struttura della geniale scenografia, segmentata e ridisegnata dall’azione scenica stessa. I soldati fanfaroni mentre citano il Miles Gloriosus plautino, recuperano la funzione del coro tragico classico ma soprattutto non danno tregua al pubblico con le loro gag tremende e la loro stupidità esilarante e farsesca. Shakespeare riletto da Oscar Wilde, se ne infischia di Hollywood e delle sue omonime versioni cinematografiche patinate e recupera la carica comica di uno dei suoi testi più noti, ma raramente interpretati così tanto fedelmente all’idea burlesca originaria. Il Maestro assisterebbe compiaciuto alla traduzione. Tra musiche e balli che ti fanno saltellare in poltrona. Daniele Stefanoni, Babilonia www. Elfo. Org .  
   
   
CANTARELLI PROTAGONISTA DEL “DIARIO DI UN PAZZO” DI GOGOL IN SCENA AL TEATRO OLMETTO DAL 10 AL 15 APRILE RITORNA ALL’OLMETTO LA COMPAGNIA I FRATELLINI CON UN CAVALLO DI BATTAGLIA  
 
 Milano, 10 aprile 2007 - Dopo il successo ottenuto a ottobre con “La buona madre” e “La Venexiana” torna al Teatro Olmetto, dal 10 al 15 aprile 2007, la compagnia I Fratellini con uno dei suoi cavalli di battaglia che ne ha segnato un grande apprezzamento di pubblico e di critica “Diario di un pazzo” di Nikolaj Vasil’evic Gogol, con Dario Cantarelli diretto da Lino Spadaro. Lo spettacolo, nato nel 2000, è tratto da un racconto di Gogol che ha una forte vocazione teatrale e racconta una storia borghese di “ordinaria follia”, frutto di una smisurata ambizione che rende cieco e folle Popriscin, il protagonista. “Si tratta – scrive il regista Lino Spadaro - di un impiegato dalla pallida personalità che ha oltrepassato la quarantina e, tuttavia, ha la sola responsabilità di temperare le matite del capufficio. L’amore per la di lui figlia lo porterà giorno dopo giorno a sprofondare nel delirio, annotando su un diario il grafico della sua follia. L’infinita amarezza e crudeltà del destino di Popriscin è annegata nell’ironia e nella comicità che fanno di questo personaggio l’archetipo di una schiera di “non eroi” protagonisti di tanto teatro e letteratura del ‘900 europeo”. Solo in scena Cantarelli è magistrale interprete di questo grigio travet russo e lo incarna intessendo diversi registri, dal grottesco all’ironico, dal poetico al comico per una prova d’attore indimenticabile. La compagnia I Fratellini Costituita nel ’95 dagli attori Marcello Bartoli e Dario Cantarelli e dal regista Egisto Marcucci, fra i protagonisti riconosciuti della scena italiana, la Compagnia I Fratellini, grazie anche a collaboratori artistici come Graziano Gregori, Carla Teti, Emanuele Luzzati per scene e costumi, Germano Mazzocchetti e Franco Piersanti per le musiche, si ritaglia fin dagli esordi uno spazio specifico e importante nel panorama teatrale italiano. Non riconducibile a particolari scuole, la compagnia viene identificata per una metodologia di lavoro originale, che accosta la storica capacità interpretativa dell’attore italiano ai metodi di lavoro del teatro di sperimentazione. Gli spettacoli, schematicamente, possono essere ricondotti a tre filoni che si intrecciano fra loro: il tragicomico nel teatro del ‘900, il teatro popolare e le maschere, il teatro “scientifico”. Il nome stesso, I Fratellini -dalla famosa famiglia di clowns italo-francesi che raggiunse l’apice della popolarità nei primi trent’anni del ‘900- dichiara immediatamente i principali riferimenti poetici ed artistici: una ricerca, in continuo rinnovamento, sul linguaggio del comico, analizzato nei suoi aspetti più crudi che vanno dall’ironia al tragicomico, dal grottesco al surreale. L’attività di produzione si associa, in numerose occasioni, un’intensa attività laboratoriale indirizzata, di volta in volta, ad attori professionisti o a semplici appassionati di teatro. Progetti integrati di produzione e laboratorio, di respiro pluriennale, sono stati realizzati con il Teatro Ponchielli di Cremona e con il Teatro Metastasio di Prato-stabile della Toscana. La sede legale è in Toscana; la compagnia ha la residenza, come base operativa, presso il Teatro del Popolo di Rapolano Terme (Siena). La compagnia gode del sostegno del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e dell’Assessorato alla Cultura della Regione Toscana; inizialmente nata come Associazione, si è trasformata in Cooperativa nel 2000. Tra gli spettacoli realizzati si ricordano: ’95-96, “Le sedie” di Eugène Ionesco, ‘ 97-98 con “Una burla riuscita” di Tullio Kezich, nel 2000, anno particolarmente prolifico vengono messi in scena “Il tempo al di là del mare” di Annalisa Bianco, “Diario di un pazzo” di Gogol, “Il Guardiano” di Harold Pinter, “L’avventura teatrale di Ruzante”, nel 2001 “Arlecchino servitore di due padroni” di Carlo Goldoni, nel 2003 Don Giovanni di Molière, nel 2004 Generali a merenda di Boris Vian, .  
   
   
“IL POVERO PIERO” AL PICCOLO TEATRO STREHLER CON LA REGIA DI CARRIGLIO DAL 19 AL 29 APRILE LE RISATE AMARE DI CAMPANILE  
 
Milano, 10 aprile 2007 - Giovedì 19 aprile al Piccolo Teatro Strehler atteso debutto per Il povero Piero di Achille Campanile, con la regia di Pietro Carriglio, produzione del Teatro Biondo di Palermo. L’opera è una delle più divertenti e geniali commedie del ’900 italiano, molto apprezzata anche all’estero espressione a tutto tondo delle scene dell’assurdo, che fa di Campanile, con Ionesco, il caposcuola del genere. Poche volte la commedia di Campanile, tratta dal suo omonimo romanzo del 1959, è stata rappresentata integralmente, anche perché richiede una numerosa compagnia di attori di prim’ordine. La prima rappresentazione è andata in scena nel marzo del 1961 al Teatro S. Erasmo di Milano con la Compagnia del «Teatro delle Novità» diretto Maner Lualdi. Successivamente il testo è stato il più delle volte ridotto e adattato per serate antologiche dedicate a Campanile. La commedia non ha mai avuto una sistemazione definitiva da parte dello stesso autore, il quale ha lasciato innumerevoli varianti. Anche per questo motivo lo spettacolo del Teatro Biondo, che ripropone il testo integrale con tutti i personaggi, può considerarsi un vero e proprio evento della nuova stagione teatrale. Malato da tempo, all’alba di una giornata tranquilla, Piero muore. La moglie Teresa e i più stretti congiunti devono rispettare le sue ultime volontà: la notizia della sua morte dovrà essere data solo ad esequie avvenute. Attorno a questa richiesta e al difficile tentativo di rispettarla si sviluppa una travolgente sequela di vicende surreali che, in un crescendo di equivoci e sorprese, vede alternarsi il riso e il pianto dei protagonisti fino all’ennesimo colpo di scena finale. Il povero Piero ruota intorno ad un´acuta osservazione dei vizi e delle piccole ipocrisie quotidiane di un carosello di personaggi, ridicoli e spassosi, patetici e nevrotici, colti in un momento di alta e seria ritualità: le esequie per la perdita di un loro caro amico. Ma la serietà della cerimonia funebre non è che una debole apparenza, perché ben presto si scatenano equivoci, gag, situazioni paradossali e, naturalmente, sorprese e imprevisti pronti a smontare pezzo per pezzo quella maschera di perbenismo che la vita sociale ci spinge a creare per la nostra sopravvivenza. Www. Piccoloteatro. Org .  
   
   
UN MESE CON SERENA SINIGAGLIA. “DONNE IN PARLAMENTO”, LA NUOVA PRODUZIONE DEL PICCOLO TEATRO, UNO SPETTACOLO DI REPERTORIO E UNA MASTERCLASS: LO STUDIO TORNA AD ESSERE LO SPAZIO DEL NUOVO E DELLA RICERCA  
 
Milano, 10 aprile 2007 - Per quasi un mese, con Serena Sinigaglia, il Teatro Studio riafferma la sua vocazione originaria, quella di spazio dedicato ai giovani, alla sperimentazione, al teatro “come non l’avete mai visto”, da esplorare nelle sue potenzialità più inedite e da trasmettere come eredità e patrimonio irrinunciabile. Questo accade a vent’anni dalla riapertura della sala, nel 1986, che coincise con la fondazione ad opera di Strehler della Scuola di Teatro oggi diretta da Luca Ronconi. Alla Sinigaglia, quindi, e successivamente a Paolo Rossi, il Piccolo Teatro offre il palcoscenico di via Rivoli come luogo aperto per un momento di libera espressione di creatività, arte e metodo. Per la giovane regista milanese sarà l’occasione per proseguire, sotto il segno del Piccolo Teatro, il lavoro ormai decennale con la compagnia della quale è fondatrice, l’Atir, per dare corpo a una poetica di gruppo e di ‘ambiente’, come ama definirla la regista, il cui nucleo essenziale risiede nell’esperienza collettiva, nello scambio, nell’interazione creativa che produce in questo caso come esito un unico progetto articolato in tre sezioni: Donne in Parlamento, la nuova produzione del Piccolo Teatro (la seconda che la Sinigaglia dirige dopo Il Grigio con Fausto Russo Alesi) dal 13 al 22 aprile, e uno spettacolo di repertorio, Troiane, un classico dell’Atir, dal 24 al 29 aprile; un viaggio nei classici, appassionante e irriverente, che ricalca, invertendola, la successione degli antichi festival teatrali, presentando una commedia prima e una tragedia poi, ma che è anche un laboratorio, uno spazio aperto alla ricerca, come ribadisce il terzo segmento finale, dal 3 al 6 maggio: una Masterclass gratuita e aperta a un massimo di 15 partecipanti (ci sono ancora posti disponibili: curriculum a piccolo. Stampa@piccoloteatromilano. It). Masterclass in coda al progetto, ma Masterclass sostanza stessa del progetto: “Il gruppo degli interpreti di Donne in parlamento”, spiega la regista , “comprende le attrici e gli attori storici della mia compagnia, cui si uniscono alcuni giovani che provengono da varie Scuole, anche da quella del Piccolo, e che vivono il lavoro sulla scena come una parte di una Masterclass (le attrici che compongono il coro provengono infatti in parte dalla Masterclass di Ronconi, in parte dai laboratori teatrali tenuti dalla stessa Sinigaglia, ndr). Per questa esperienza al Piccolo, mi premeva che fosse centrale l’attenzione intorno a un discorso di laboratorio, di lavoro sull’attore e sulla recitazione: che, cioè, la mia permanenza in questo teatro non si limitasse soltanto alla produzione di uno spettacolo con la mia regia, ma potessimo mettere in comune i saperi, avviare uno scambio, lasciare ad alcuni giovani attori un bagaglio formativo per il proprio futuro”. “Troiane, il mio spettacolo di repertorio che va in scena qualche giorno dopo Donne in parlamento, – aggiunge ancora la Sinigaglia intorno ai due lavori che presenta - è uno spettacolo corale che parla di guerra, di violenza, di odio. Dopo tante lacrime, dopo tanto dolore, abbiamo voglia di divertirci un poco, di alleggerire, di ridere. Abbiamo voglia di amore, di sensualità, di gioco e gioia di vivere: nasce così Donne in Parlamento di Aristofane, nella traduzione di Laura Curino e nella riscrittura di Renata Ciaravino. Più che ‘di’ Aristofane, sarà perciò un testo ‘da’ Aristofane, con anche inserzioni da altri autori. Si parla di un mondo al femminile, in cui risulta facile percepire tutta l’insensatezza della guerra. Quale miglior coppia di Euripide e Aristofane? Entrambe le opere presentano la donna al centro dell’intreccio, l’una nel dolore, l’altra nell’amore. Se quanto emerge, subito, da Euripide è un no, secco, inequivocabile alla guerra, in Donne in Parlamento il discorso è più articolato. Aristofane non ha più fiducia nell’essere umano e nella capacità del cittadino di essere protagonista della vita politica, di rispettare e valorizzare le istituzioni pubbliche. Forse questa amarezza potrebbe essere interpretata come il messaggio della commedia”. In Donne in Parlamento la scenografia sarà rappresentata da una distesa di tavoli bronzei che occuperà la pianta centrale dell Studio: “Sempre, nei miei spettacoli procediamo a un lavoro su oggetti che poi diventano arredi scenici. In Troiane si tratta di valigie, una scelta giustificata dal fatto che le donne sono profughe, prigioniere costrette a partire. Poi le valigie sono un oggetto comodo e agile, possono delimitare spazi, suggerirne altri. Lo stesso discorso vale per i tavoli di Donne in parlamento. Gli attori, che nella mia compagnia fanno anche da attrezzisti e macchinisti, li dispongono in maniere via via diverse. I tavoli creano due livelli, il sopra e il sotto, l’alto e il basso: i due livelli di Aristofane. Sono tavoli grezzi, ma la copertura di bronzo conferisce loro nobiltà: una doppia natura, come doppia è l’anima della commedia. Il bronzo richiama anche le pentole, l’altro arredo scenografico, l’oggetto per antonomasia legato alla condizione femminile e al luogo della casa in cui la donna è padrona: la cucina. La pentola è anche un simbolo tangibile della soluzione scelta dalle donne per governare: organizzare un gran banchetto”. L’atene che si vedrà, infatti, in Donne al parlamento è una città trasformata in immondezzaio, tra gli avanzi di un banchetto che si protrae per giorni senza che nulla si risolva. Www. Piccoloteatro. Org .  
   
   
AL TEATRO VENTAGLIO SMERALDO DI MILANO PRIMA MONDIALE: DANIEL EZRALOW TORNA IN TEATRO CON WHY … BE EXTRAORDINARY WHEN YOU CAN BE YOURSELF  
 
Milano, 10 aprile 2007 - uno show “straordinariamente normale”. “Perché essere straordinari quando si può essere (straordinariamente) se stessi?” Parte da questo interrogativo la riflessione che ha portato Daniel Ezralow a immaginare “Why … be extraordinary when you can be yourself”, il nuovo spettacolo che il grande ballerino e coreografo ha scelto di presentare al Teatro Ventaglio Smeraldo di Milano per la prima mondiale. Dal 26 aprile al 20 maggio Ezralow coinvolgerà il pubblico milanese in un progetto nato da una semplice intuizione, legata al fatto che l’uomo, spogliato di qualsiasi caratterizzazione, è in assoluto la “cosa” esistente più eccezionale, seguendo una scuola di pensiero che risale sino a Sofocle. Attento osservatore del mondo che lo circonda, Ezralow ha saputo attualizzarla facendosi lente d’ingrandimento delle tante e piccole sfaccettature della realtà che spesso sfuggono ai nostri occhi perché considerate talmente normali da risultare insignificanti. Ma è proprio dal quotidiano che nasce l’arte. Ogni espressione della vita è in sé una danza: ogni movimento, anche il più impercettibile può diventare esteticamente “bello” semplicemente se guardato e riprodotto. Questo è il nuovo spettacolo del coreografo americano: un «real people dance» in cui i ballerini sono i primi a rappresentare se stessi. Persone “normali” che sono riuscite ad affermare se stesse e le proprie aspirazioni. Marcus, Erin, Giorgio, Patrizia, Ryan, Djassi, Santo, Roberta sono artisti in cui ogni spettatore può riconoscersi, incarnando l’idea che sottende lo show. Per arrivare a questo risultato Daniel Ezralow ha scelto l’officina formativa di Amici, trasmissione televisiva in cui ragazzi “comuni” studiano e lavorano per affermarsi artisticamente. Il coreografo, invitato come ospite nel programma di Mediaset per promuovere lo spettacolo Aeros, ha vinto l’iniziale reticenza, motivata dalla conoscenza dei tanti (e troppo spesso falsi) reality americani, grazie all’incontro con i ragazzi e il loro entusiasmo. Daniel non solo ha accettato di partecipare al format con una propria residenza artistica e, successivamente, facendo riprendere la prima sessione di prove dalle telecamere (con anticipazioni da trasmettersi durante le puntate serali del programma), ma ha anche scelto giovani allievi di talento da inserire stabilmente nella sua compagnia di professionisti internazionali. Il risultato è un reale work in progress che giorno dopo giorno, prova dopo prova, si arricchisce della quotidianità della vita, del lavoro, della ricerca. Idee e suggestioni nate da situazioni “normali”, che diventano il cuore pulsante del processo creativo, fino a prendere forma concreta sul palcoscenico. A condurre la scena è la semplice invenzione, che senza soluzione di continuità legherà i quadri che costituiscono lo spettacolo. Ampio spazio è dato alla creatività personale dei ballerini, espressa attraverso un’improvvisazione studiata e poi realizzata, per mettere in risalto l’osservazione di ciò che li (ci) circonda, le loro (nostre) reazioni. Ezralow porta sul palco la follia, la gioia e il dolore che ci rendono vivi e unici per rappresentare attraverso la danza – la forma d’arte forse più istintiva e ancestrale – le idee che si sovrappongono, le occasioni che si manifestano, le scelte che ne conseguono, il tema che caratterizzerà la vita di ciascuno di noi. .  
   
   
AL TEATRO MANZONI UN EVENTO STRAORDINARIO: IL CONCERTO DI CHIUSURA CON UNA LEGGENDA DELLA MUSICA, WAYNE SHORTER QUARTET  
 
Milano, 10 aprile 2007 - “Aperitivo in Concerto” conclude la stagione 2006/2007 (che ha visto il “tutto esaurito” per ogni spettacolo programmato) con un autentico “evento” (e per una volta, tale termine non è certo esagerato): il ritorno a Milano, dopo molti anni di assenza, di un artista leggendario, Wayne Shorter. Il grande sassofonista e compositore, uno fra i più acclamati protagonisti della musica del Novecento, sarà al Teatro Manzoni lunedì 23 aprile 2007, alle ore 21. 00, a capo del suo abituale quartetto, di cui fanno parte straordinari musicisti come il pianista Danilo Perez, il contrabbassista John Patitucci e il batterista Brian Blade. Wayne Shorter. Da molti studiosi e critici Wayne Shorter è stato considerato una delle “menti” che hanno saputo ideare l’innovativa estetica del celebre quintetto di Miles Davis negli anni Sessanta. Da allora, il sassofonista ha saputo confermarsi come uno dei più influenti artisti nella storia della musica africana-americana. Nato il 25 agosto 1933, a Newark, New Jersey, Shorter avvia una carriera eccezionale subito dopo avere prestato servizio come militare dal 1956 al 1958: inizia a collaborare con il pianista Horace Silver, per poi lavorare nell’orchestra del trombettista Maynard Ferguson. Dal 1959 al 1963 si esibisce nei celebri Jazz Messengers guidati dal batterista Art Blakey. Nel 1964 Miles Davis convince Shorter ad abbandonare la sua collaborazione con Blakey per entrare a far parte del suo quintetto, a fianco di Herbie Hancock, Ron Carter e Tony Williams. Nel frattempo Shorter incide come leader per la Vee Jay alcune eccellenti realizzazioni come Second Genesis, Blues A La Carte, Wayning Moments. Inizia poi una lunga serie di incisioni con la Blue Note, alcune delle quali rappresentano capolavori del jazz come Night Dreamer, Juju, Adam´s Apple e Schizophrenia. In gran parte per la stessa etichetta, affianca leader come Lee Morgan, Freddie Hubbard, Lou Donaldson, Tony Williams, Donald Byrd, Mccoy Tyner, Grachan Moncur Iii. Collabora discograficamente anche con Joni Mitchell, Steely Dan, Carlos Santana, Herbie Hancock. Nel 1970 Shorter lascia il gruppo di Miles Davis (con cui partecipa anche alle nuove svolte estetiche di lavori come In A Silent Way e Bitches Brew) per fondare -assieme al tastierista e compositore Joe Zawinul- uno fra i più acclamati gruppi improvvisativi degli anni Settanta e Ottanta, i Weather Report. Con quest’ultimo complesso Shorter ridefinisce i confini dell’ibridazione fra jazz, rock e nuovi sviluppi dell’elettronica in campo musicale. Alla collaborazione con Weather Report, il sassofonista (acclamato sia come tenorista che, a partire dal 1968, come sopranista e, naturalmente, come compositore) affianca una carriera solistica che, però, va via via facendosi sporadica: fra il 1974 e il 1995 vengono pubblicati lavori quali Native Dancer, Atlantis, Phantom Navigator, Joy Rider e High Life. Pur continuando un’attività concertistica (fra cui, ad esempio, il gruppo Vsop con Herbie Hancock, Freddie Hubbard, Ron Carter e Tony Williams), Shorter riprende a incidere come leader solo nel 2002, con Footprints Live, realizzazione che documenta l’attività del suo attuale quartetto, un gruppo ormai maturo e capace di straordinari risultati musicali, testimoniati anche da lavori discografici come Alegria e Beyond The Sound Barrier. Influenzato da artisti come Ben Webster, Coleman Hawkins, Lester Young e Charlie Parker, Shorter è sicuramente l’artista che più ha saputo sviluppare, e in modo originale, la lezione e l’eredità lasciate da John Coltrane. Danilo Perez. Nato a Panama nel 1966, Danilo Perez ha perfezionato i suoi studi musicali negli Stati Uniti, dove si è trasferito dopo essersi diplomato al Conservatorio di Panama. Fra il 1985 e il 1988, mentre studia alla Berklee School of Music, collabora con artisti quali Arturo Sandoval, Jon Hendricks, Terence Blanchard, Claudio Roditi e Paquito D´rivera. Concluso il suo perfezionamento, si esibisce fra il 1989 e il 1992 con la Dizzy Gillespie’s United Nations Orchestra, attirando l’attenzione di critica e pubblico per la sua capacità di fondere in modo originalissimo e dinamico il linguaggio postboppistico con la propria tradizione latina. Da allora Perez collabora e/o incide con artisti di straordinaria rilevanza quali Wayne Shorter, Steve Lacy, Jack Dejohnette, Charlie Haden, Michael Brecker, Joe Lovano, Tito Puente, Wynton Marsalis, John Patitucci, Tom Harrell, Gary Burton, Roy Haynes, ottenendo strepitoso successo. Al contempo guida un proprio trio con Ben Street e Adam Cruz, realizzando numerose e applaudite incisioni a proprio nome. Attualmente Perez insegna al New England Conservatory of Music di Boston, al Berklee College of Music e al Conservatorio di Puerto Rico. John Patitucci John Patitucci è universalmente riconosciuto come uno dei più grandi bassisti della scena internazionale e non solo del jazz. Infatti se da un lato può vantare collaborazioni discografiche e tour con artisti quali Chick Corea, B. B. King, Wayne Shorter, Herbie Hancock, Michael Brecker, Dizzy Gillespie, Dave Grusin, Stan Getz, Wynton Marsalis, Joshua Redman, Freddie Hubbard, Tony Williams, dall’altro Patitucci ha lavorato sia con artisti pop/rock come Bon Jovi, Sting, Carly Simon, Bonnie Raitt, Natalie Cole che con molti grandi esponenti della musica brasiliana da Milton Nascimento a Ivan Lins, da João Gilberto a João Bosco, Dori Caymmi. Fondamentale è stata per lui la lunga collaborazione con Chick Corea, nata nel 1985 e durata molti anni con numerose incisioni e tournée sia nella formazione acustica che nell’Elektric Band, collaborazione che gli sono valsi due Grammy Award e ben 15 nomination e la vittoria come miglior bassista per molti anni decretata dalle principali riviste americane, da Billboard a Guitar Player Magazine e Bass Player Magazine. La molteplicità dei suoi interessi musicali lo ha portato a lavorare sia in campo cinematografico (nelle colonne sonore di Jerry Goldsmith, Mark Isham, Ry Cooder, John Williams, Howard Shore come nel soundtrack del film “The Manchurian Candidate” con Denzel Washington), che in campo accademico, in cui vanta numerose esperienze con la Bbc Radio Orchestra di Londra, la Metropolitan Opera Orchestra, la New Japan Philarmonic Orchestra. Dal 2002 ha preso il posto di Ron Carter come insegnante di contrabbasso al City College di New York. Negli ultimi anni ha lavorato con Jack Dejohnette, Danilo Perez, Hank Jones e soprattutto con Wayne Shorter, oltre a guidare applauditi gruppi come leader. Brian Blade. Nato in Louisiana nel 1970, Brian Blade è oggi uno fra i più affermati batteristi sulla scena contemporanea. Dai suoi esordi a fianco di Brad Mehldau e Joshua Redman ha fatto parte di quella schiera di giovani e innovative musicisti che, in ambito postboppistico, si sono meritati l’appellativo di young lions. Leader di un applaudito gruppo come Brian Blade Fellowship, ha partecipato anche ad un complesso dedicato alla musica di Miles Davis e John Coltrane come "Directions in Music", con la partecipazione di artisti quali Michael Brecker, Herbie Hancock, Roy Hargrove. Blade ha inoltre collaborato e/o inciso con Joni Mitchell, Bill Frisell, Emmylou Harris, Daniel Lanosi, Bob Dylan e altri. Numero Verde: 800-914350 .  
   
   
S.O.S. CERCASI ATTORI PER LA "PRIMAVERA ROMAGNOLA" AUDIZIONI PUBBLICHE MARTEDÌ 10 APRILE DALLE 18 ALLE 21 A FORLÌ  
 
Forlì 10 aprile 2007 - Vuoi essere attore anche solo per pochi giorni? Ecco la tua occasione. Martedì 10 aprile si svolgeranno i casting e le audizioni pubbliche per selezionare attori e sosia di personaggi dello spettacolo o della storia per la "Primavera Romagnola", la fiera dedicata agli affari, shopping, teatro, danza, che si svolgerà dal 20 al 22 aprile a Forlì. Quest´anno l´appuntamento si è arricchito di uno spazio dedicato al Teatro i cui protagonisti saranno, insieme ad attori professionisti, aspiranti attori che per qualche giorno, abilmente truccati, si potranno divertire ad impersonare divi del cinema italiano e noti personaggi storici. Negli stand dei padiglioni delle fiera di Forlì, i sosia di Napoleone, Sophia Loren, Marilin Monroe, Giuli Cesere;;; potranno interagire con il pubblico e cimentarsi in improvvisate "pieces" teatrali. Le audizioni si svolgeranno dalle 18 alle 21 presso la sede dell´Associazione del Teatro delle Forchette, ex scuola elementare di Villanova ( viale Bologna, Forli ). Possono partecipare giovani con un´eta compresa fra i 18 e i 40 anni circa, anche senza nessuna esperienza teatrale, cinematografica o di spettacolo in genere. Naturalmente la somiglianza al personaggio da interpretare sarà una delle carte vincenti per ottenere "la parte". Per info: Francesca 339 3084268. .  
   
   
DAL 20 APRILE PRESSO IL METROPOLITAN MUSEUM DI NEW YORK SARÀ POSSIBILE AMMIRARE LA BIGA DA MONTELEONE DI SPOLETO COMPLETAMENTE RESTAURATA  
 
Roma, 10 aprile 2007 - Il principesco carro da parata proveniente da Monteleone di Spoleto, risalente al Vi secolo a C. E conservato nella sezione etrusca delle nuove Greek and Roman Galleries del Metropolitan Museum of Art di New York, torna a ‘risplendere’ nella sua originaria struttura, grazie al lavoro dei restauratori del museo e di Adriana Emiliozzi ricercatrice dell’Istituto di studi sulle civiltà italiche e del Mediterraneo antico (Iscima) del Consiglio nazionale delle ricerche. La biga di Monteleone (vedi foto allegata) è rivestita da lamine sapientemente sbalzate e finemente incise, già incrostate di avorio, che narrano episodi della vita dell’eroe omerico Achille. Il suo ritrovamento, come spesso accade, si deve alla casualità: “La tomba infatti fu scoperta l’8 febbraio 1902 da un contadino, in località Colle del Capitano, dove si estende un sepolcreto che va dalla fine dell’Età del Bronzo al Vi sec. A. C. ” spiega la Emiliozzi. “Oltre al carro, nella grande fossa già ricoperta da un tumulo monumentale era deposto un ricco corredo di vasellame bronzeo che lascia identificare il defunto come ‘capo’ della comunità di uno dei vari siti di transito attraverso l’Appennino, nell’alta Sabina”. La ‘fuga’ del carro all’estero, in seguito al suo ritrovamento, fu favorita dal crollo del campanile di San Marco a Venezia (14 luglio 1902) che distolse l’attenzione dei funzionari ministeriali sulla compravendita del manufatto e per questa inestimabile ‘perdita’ lo stesso capo del governo, Giovanni Giolitti, per l’inadeguatezza delle strutture dello Stato nell’impedire il saccheggio delle opere d’arte italiane. Quando le parti bronzee del carro giunsero a New York furono sottoposte a restauro e a rapida ricomposizione su una compatta struttura lignea che somigliava più a un trono su ruote che a un cocchio, poiché nel 1903 non vi erano punti di riferimento certi per la tipologia del veicolo. Gli errori di riassemblaggio determinarono però una serie di equivoci nello studio del manufatto che si protrassero per circa novant’anni, in particolare, l’errata collocazione di alcuni elementi decorativi aveva indotto gli studiosi a credere che l’artista, autore del manufatto, avesse una cultura ‘provinciale’ avendo rappresentato in maniera incongruente rispetto a modelli greci una scena animalistica proprio sul parapetto del carro. La dott. Ssa Emiliozzi, studiando per la prima volta il carro nel 1989 pubblicò le correzioni da apportare, auspicando un nuovo restauro. “Ci sono voluti cinque anni di lavoro per ‘rimettere a nuovo’ il carro attraverso numerosi passaggi: dallo smontaggio del vecchio restauro nel 2002, ad accurate campagne di radiografie, analisi di laboratorio, esami al microscopio, trattamenti conservativi, rifacimento corretto della struttura lignea di supporto, montaggio delle lamine bronzee e completa campagna fotografica di tutte le fasi di lavoro, oltre che del prodotto finale ottenuto nel 2006” spiega l’archeologa. “La diversa ricomposizione di alcune parti della Biga, che appare così fedele all’originale”, continua la Emiliozzi, “ci induce ad affermare che l’artista, contrariamente a quanto si pensava, aveva un notevole bagaglio culturale, conosceva la saga omerica e le opere greche sulla vita di Achille. Egli ha organizzato la decorazione del parapetto e dei pannelli del carro in modo sapiente e con effetto cromatico per l’aggiunta di avorio. Si ipotizza che il grande artista possa essere originario della Grecia dell’Est, venuto a lavorare nella nostra penisola”. Le indagini hanno fatto emergere la certezza che il carro è stato usato a lungo, forse per più di una generazione, prima di essere deposto nella tomba. Lo studio dei materiali rivela restauri contemporanei al suo utilizzo. L’occasione per riesaminare il pregevole oggetto è nata in questi ultimi anni nell’ambito dell’immenso e costosissimo progetto di ristrutturazione delle nuove Gallerie Greche e Romane, che ora costituiscono, a detta degli stessi dirigenti del Metropolitan, un “museo nel museo. “Lo splendido Cocchio da parata”, conclude la Emiliozzi in procinto di partire per New York dove sarà presente alla riapertura delle gallerie del Metropolitan, “costituisce ora il centro di attrazione della sezione etrusca, nella Leon Levy and Shelby Withe Gallery for Etruscan Art (Ix-ii secolo a. C. )”. In Italia si contano finora i resti di circa 300 veicoli tra cocchi e calessi a due ruote, provenienti da tombe dell’Etruria, del Lazio Antico, dell’Agro Falisco-capenate, dell’Umbria, della Sabina e di altre popolazioni non greche della Penisola, scaglionati tra la metà dell’Viii ed il V secolo a. C. Mai usato in Italia per il combattimento, il possesso del carro assimilava il suo aristocratico proprietario ai monarchi orientali e agli eroi omerici. .  
   
   
VELA/ELBA: TROFEO PIERCARLO RUFFILLI A MARCIANA MARINA  
 
Marciana Marina, 10 aprile 2007 – Vento debole di maestrale per il classico appuntamento con il Trofeo Piercarlo Ruffilli al Circolo della Vela Marciana Marina. Una ventina di imbarcazioni delle classi Optimist, Laser Radial e Dinghy hanno dato vita alla regata che da tredici edizioni si disputa nella giornata di Pasquetta. Il primo posto nella classe Optimist Cadetti, i più giovani timonieri in gara, è stato conquistato dalla riese Benedetta Arrighi del Centro Velico Ebano, mentre nella categoria Optimist Juniores è stato Tommaso Marocchini, portacolori del Circolo della Vela Marciana Marina, a tagliare per primo la linea d’arrivo davanti a Filippo Baldetti del Club del Mare di Marina di Campo e allo spezzino Guido Pisani che si sono classificati rispettivamente al secondo e terzo posto. Primo nella classe Laser Radial è stato Martino Raso del Cvmm, nella classe Dinghi il riese Massimo Schezzini. = .  
   
   
IL 5 E 6 MAGGIO L’MX1 SARA’ DI SCENA AL CIRCUITO ITALIANO DI MANTOVA, NELLA TERRA DI TAZIO NUVOLARI  
 
Mantova, 10 aprile 2007 – La città lombarda sarà mondiale. Il Motoclub Mantovano “Tazio Nuvolari”, grazie all’intervento dell’organizzazione Dbo e della Federazione Motociclistica Italiana, ospiterà il prossimo Gp d’Italia Mx1 in programma per i prossimi 5 e 6 maggio sul crossodromo internazionale “Città di Mantova”. Già da qualche mese la consolidata macchina logistica sta lavorando nell’area che ospiterà l’importante manifestazione affinché ogni tassello possa aver trovato la rispettiva collocazione. Sarà senz’altro una bella occasione per Mantova, che ospiterà l’evento internazionale più importante dell’anno nella nostra penisola. Il challenge vedrà ai nastri di partenza campioni consacrati e aspiranti tali, ma l’Italia è uno dei Paesi che sentirà più di altri la mancanza al via di un grande campione come il belga Stefan Everts che ha raggiunto i dieci titoli nella sua carriera, volando di diritto nella storia dei record, oppure il transalpino Mickael Pichon, ritiratosi per colpa di un virus che lo ha messo ko ad inizio stagione. Dopo l’incredibile 2006, fatto di addii importanti e vittorie impreviste con l’Italia che finisce al secondo e terzo posto la Mx2 con Antonio Cairoli e David Philippaerts dietro al vincitore francese Christophe Pourcel, si sta aprendo la 51a stagione mondiale con importanti presupposti che stanno rendendo interessante la vigilia della prova italiana. Il primo aprile, intanto, ha preso il via la stagione agonistica iridata 2007. Ad alzare il sipario è stato il circuito olandese di Valkenswaard. In questa prova d’esordio hanno dominato Josh Coppins nella Mx1 e il nostro Antonio Cairoli che in forma strepitosa ha centrato entrambe le vittorie della Mx2 dominando il Gp del Benelux. Sono stati in circa 25. 000 gli spettatori che hanno assistito all’evento, il primo senza Stefan Everts, il belga che dopo un’onorata carriera costellata da ben 10 titoli mondiali, ha deciso di ritirarsi ufficialmente dalle competizioni. La Yamaha ha trovato subito nel pilota neozelandese del team Rinaldi, Joshua Coppins, il miglior sostituto e lui ha ripagato con una bellissima affermazione in Mx1, dove però ha dovuto dividere le vittorie di manche con l’iberico del Team Ktm Red Bull, Jonathan Barragan. Adesso la classifica vede Coppins al comando davanti a Barragan, ai belgi Steve Ramon che ha chiuso secondo e sesto le due frazioni, e Kevin Strijbos. Non è andato come sperato l’atteso debutto dell’imolese David Philippaerts (Ktm) il quale ha sofferto la pressione del debutto e qualche frustata di sfortuna. A punti, invece, il reggiano Cristian Beggi che in sella alla giovane Wrm ha chiuso il Gp del Benelux con un punto nel carniere. Problemi di adattamento anche per il bresciano tre volte iridato del Team Aprilia Off Road, Alessio Chiodi, che purtroppo rientra dall’Olanda senza neppure un punto. Come detto, la categoria che interessava maggiormente i nostri colori era la Mx2, e il siciliano del Team De Carli, Antonio Cairoli, ne ha sicuramente rafforzato l’interesse. Toni ha realizzato a Valkenswaard due incredibili vittorie di manche aggiudicandosi così il primo Gp. Sul gradino intermedio del podio ha concluso il sudafricano del Team Ktm Red Bull, Tyla Rattray, grazie a due secondi posti. Anche il sudafricano Gareth Swanepoel (Kawasaki) ha sorpreso con un terzo posto assoluto davanti al transalpino campione del mondo in carica Christophe Pourcel (Kawasaki), risultato al di sotto delle sue aspettative. Oltre a Cairoli, il debutto degli italiani non è stato sicuramente dei migliori, a parte il perugino del Team 3C Racing, Manuel Monni, l’unico a punti, per gli altri è tutto rimandato alla prova spagnola di Bellpuig del prossimo 14 e 15 aprile. Count down per il Gp d’Italia, dunque, unica tappa italiana del Campionato Mondiale di Motocross, uno spettacolo straordinario che quest’anno si caratterizza per il ritorno di un impianto blasonato come quello di Mantova. Le scelte che sono state effettuate da Dbo, organizzatore dell’evento in collaborazione con il locale Motoclub Mantovano “Tazio Nuvolari” – e che seguono la filosofia intrapresa sin dall’ingresso della società torinese nel proporre sempre il meglio per questo incomparabile evento – hanno tutte lo scopo ben preciso di assecondare la permanenza in tutta tranquillità degli spettatori all’interno del crossodromo e darsi buon tempo con una serenità che ne accresce l´effetto godibilità di un evento unico nel suo genere. Il Circuito Mondiale - Il crossodromo “Città di Mantova”, che assumerà un aspetto ancora più idoneo nella sua configurazione, si presenterà per l’occasione opportunamente modificato sulla base delle nuove normative Fim e leggermente accorciato per adattarlo alle esigenze televisive. Disporrà di un paddock di 22. 000 metri quadrati di superficie e un’area riservata esclusivamente a tende e camper accessibile già dal venerdì, oltre a 10. 000 posti auto per il parcheggio pubblico distante solo 800 metri dall’ingresso e servito da una navetta bus gratuita che si reca con regolarità nei due punti evitando così code all’uscita. Anche un ampio parcheggio moto gratuito sarà allestito nei pressi della pista. Sarà inoltre approntato uno speciale sterrato appositamente per provare sabato e domenica le Fiat Panda 4x4 e Fiat Sedici, messe a disposizioni dalla Casa automobilistica torinese per il pubblico del Gran Premio. .