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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 15 Maggio 2007
PROGETTO UE PER LO SVILUPPO DI OSSA E TESSUTI SINTETICI  
 
Bruxelles, 15 maggio 2007 - Novelscaff, un nuovo progetto europeo da 1,2 Mio Eur, ha avviato un´attività di ricerca incentrata sullo sviluppo di ossa e tessuti molli sintetici, un risultato che potrebbe rivelarsi promettente per migliaia di persone che ogni anno subiscono traumi o vengono colpite da malattie. Attualmente, le ossa o i tessuti vascolari danneggiati sono sostituiti utilizzando innesti di ossa o tessuti molli prelevati da altre parti del corpo del paziente. L´innesto di ossa e tessuti può tuttavia creare problemi, come spiega Lisa Looney, direttrice del centro di ricerca per il trattamento dei materiali dell´Università della città di Dublino e coordinatrice del progetto Novelscaff : «Il tessuto potrebbe non essere disponibile e la "doppia" prassi che prevede due operazioni, una per estrarre l´osso o il tessuto molle e l´altra per "inserirlo" nel sito di ricostruzione, presenta un elevato rischio di infezione e dolore e prolunga il periodo di ricovero in ospedale. » Negli ultimi 30 anni si è resa disponibile una varietà di sostituti di innesti ossei e di tessuti molli sintetici. «Ma non hanno riscontrato un´ampia applicazione in quanto la produzione ottimale, controllata e ripetibile di strutture e proprietà dei materiali ha posto una serie difficoltà», dichiara Lisa Looney. Nel corso dei prossimi tre anni il progetto, finanziato nell´ambito del programma di formazione Marie Curie per ricercatori in fase iniziale, esplorerà una serie di processi di fabbricazione innovativi nella prospettiva di conseguire l´obiettivo del controllo e della ripetibilità. Cercherà anche di perfezionare architettura, resistenza e struttura dei sostituti di tessuti oltre a studiare la risposta delle cellule vive a questi nuovi tipi di protesi sintetiche. Per quanto concerne la ricostruzione dell´osso, i ricercatori si concentreranno su materiali sintetici quali la bioceramica di calcio fosfato mescolata a vari biopolimeri. Per quanto riguarda il lavoro vascolare, saranno testati polimeri speciali, chiamati idrogel, che a contatto con l´acqua si gonfiano e creare un materiale simile a un gel che funge da struttura di sostegno. .  
   
   
TUMORE DEL RENE, NASCE IL PRIMO PORTALE ITALIANO OBIETTIVO: AIUTARE I PAZIENTI E I LORO FAMILIARI IL SITO È PROMOSSO DALLA FONDAZIONE AIOM, IN COLLABORAZIONE CON LA KIDNEY CANCER ASSOCIATION  
 
 Roma, 15 maggio 2007 – Informazione di qualità e un aiuto concreto per i malati di cancro del rene e i loro familiari: nasce www. Tumoredelrene. Org il primo portale italiano interamente dedicato a questa neoplasia. Uno spazio per imparare e scambiarsi esperienze, per sentirsi meno soli e impotenti nella lotta alla malattia. Proprio perché internet è ormai diventato una delle fonti di informazione medica preferite anche nel nostro Paese: nell’ultimo anno 15,6 mln di italiani hanno scelto la rete per cercare notizie sulla salute. Il sito, pensato per i cittadini, nasce da un’idea della Fondazione Aiom, la onlus che rappresenta gli oncologi medici italiani e si occupa di trasferire le conoscenze più avanzate alle persone oggi colpite da tumore. “Questo portale è uno degli strumenti con cui la Fondazione Aiom persegue la sua mission di essere sempre più presente al fianco dei pazienti – commenta il prof. Roberto Labianca, presidente della Fondazione -. Il cancro del rene, che colpisce ogni anno 8. 500 persone nel nostro Paese, è una malattia ancora molto temuta e poco conosciuta. È necessario mettere a disposizione dei malati le informazioni sulle più innovative scoperte e terapie, frutto delle numerose ricerche compiute negli ultimi anni. Da qualche mese, infatti, sono disponibili anche in Italia nuove molecole, “armi” mirate in grado di prolungare la sopravvivenza dei pazienti”. Il sito nasce in collaborazione con la Kidney Cancer Association, un network internazionale di pazienti e familiari colpiti da tumore del rene, che coinvolge più di 30. 000 persone di 100 paesi diversi. La Kidney Cancer Association, fondata nel 1990, agisce per favorire la ricerca, collaborando o promuovendo direttamente studi e progetti, per “educare” medici e pazienti sul cancro del rene, e per sostenere a tutti i livelli gli interessi dei pazienti. “Obiettivi che rientrano perfettamente nella strategia della Fondazione – continua il prof. Labianca – che intende porsi come il referente italiano dell’Associazione per quanto riguarda il cancro del rene. Con questo sito, che riprende il modello di quello internazionale (www. Kidneycancer. Org), ci proponiamo di offrire informazioni di qualità, anche rendendo più accessibili e fruibili le ultime scoperte della ricerca, e di mettere in contatto e favorire lo scambio di esperienze fra persone che si trovano ad affrontare la malattia”. Il sito, realizzato grazie ad un educational grant di Bayer-schering Pharma, offre la possibilità di accedere a una lista di domande e risposte e consultare direttamente un esperto per avere informazioni esaustive e competenti ai dubbi sulla malattia, di saperne di più sul tumore rene (prevenzione, fattori di rischio, diagnosi e terapie), sui centri di riferimento e sugli studi clinici in corso (tramite un collegamento diretto al sito dell’Osservatorio Nazionale sulla Sperimentazione Clinica dei Medicinali). Un aggiornamento costante permette agli utenti essere sempre informati sulle ultime news e sui maggiori appuntamenti sul tumore del rene. È anche previsto un contributo attivo da parte dei visitatori, che possono intervenire nelle discussioni proposte nel forum e partecipare all’indagine on-line promossa dalla Fondazione per capire come migliorare la qualità della vita dei malati. “Ci poniamo però anche una finalità più ambiziosa – aggiunge Labianca - : offrire uno strumento innovativo per favorire e facilitare la relazione medico-paziente”. Un recente studio sembra infatti confermare l’importanza di internet come “mediatore” fra specialista e cittadino: la ricerca, sovvenzionata dal National Cancer Institute statunitense e pubblicata sull´ International Journal of Medical Informatics, ha rivelato che l’accesso a siti specializzati e di qualità non solo risponde al bisogno di conoscenza dei pazienti, ma può anche aiutarli a migliorare il rapporto con il clinico che li segue. Verificare dal web che le informazioni fornite dai medici sono corrette e veritiere, fa riacquistare ai malati fiducia in chi li cura. “Ci auguriamo che www. Tumoredelrene. Org confermi il successo del sito della Fondazione Aiom – conclude Labianca -. Attivo dal 2005, registra una media di circa 11. 000 visitatori unici al mese, con un incremento costante delle visite e un altissimo numero di cittadini che hanno scaricato gli opuscoli per i pazienti sui vari tumori”. .  
   
   
AZIENDA FARMACEUTICA OTTIENE GLI INCENTIVI BEI PER LA RICERCA SUL CANCRO  
 
Bruxelles, 15 maggio 2007 - Il gruppo Zeltia ha ottenuto uno stanziamento di 50 Mio Eur dalla Banca europea per gli investimenti (Bei) e dall´Istituto di credito ufficiale (Ico) spagnolo per attività di ricerca e sviluppo (R&s) in campo biofarmaceutico. Le attività di R&s sono tese a rafforzare le priorità, principalmente oncologiche, della società affiliata Pharmamar. Le scienze della vita presentano un importante potenziale di crescita e sono parte essenziale del Settimo programma quadro (7Pq) di ricerca. Pharmamar è un´azienda spagnola, leader del settore biotecnologico, che si dedica principalmente allo sviluppo di farmaci antitumorali innovativi di origine marina. Fondata nel 1986, ha al suo attivo 5 prodotti per trattamenti clinici già sviluppati e una vasta gamma di prodotti preclinici in via di sviluppo. Possiede inoltre un catalogo di oltre 42 000 micro e macroorganismi marini. .  
   
   
ASMA LIEVE, DALLA RICERCA ITALIANA LA RIVOLUZIONE NELLA TERAPIA “SI PRENDE SOLO AL BISOGNO E LA MALATTIA SI CONTROLLA BENE”  
 
 Milano, 15 maggio 2007 – Addio alla dose quotidiana di cortisonico per tenere sotto controllo l’asma lieve persistente: uno studio italiano dimostra che è possibile una gestione ottimale della malattia in fase iniziale senza assumere ogni giorno la terapia di mantenimento. Un nuovo approccio solo “al bisogno” che può migliorare significativamente la qualità della vita di un milione 200mila italiani che soffrono di questa malattia. Fra questi, si contano anche coloro che soffrono di asma allergico, molto frequente proprio in questo periodo dell’anno. Sono questi i risultati dello studio clinico Best (Beclomethasone plus Salbutamol Treatment), pubblicato sul New England Journal of Medicine, una tra le più prestigiose riviste mediche mondiali, promosso da Chiesi Farmaceutici e dai maggiori centri pneumologici italiani. “Si tratta di uno studio rivoluzionario – afferma il coordinatore della ricerca, il professor Leonardo Fabbri, Professore Ordinario e Direttore della Clinica di Malattie dell´Apparato Respiratorio dell’Università di Modena e Reggio Emilia – perché mette in discussione, in questa popolazione di pazienti, un cardine dell’impostazione terapeutica dell’asma. La nostra ricerca ha dimostrato che una semplice terapia inalatoria con la combinazione precostituita di un broncodilatatore (salbutamolo) e un cortisonico (beclometasone dipropionato), assunta alla comparsa dei sintomi, permette un controllo clinico analogo a quello offerto dalla terapia inalatoria quotidiana continuativa con cortisone più broncodilatatore al bisogno, raccomandata fino ad oggi dalle linee guida. La pubblicazione sul New England è un importante riconoscimento internazionale per la ricerca clinica del nostro Paese”. Il Best è uno studio multicentrico (ha coinvolto 8 centri italiani e 14 europei), che ha arruolato 500 pazienti, seguiti per 6 mesi. “Abbiamo selezionato solo malati che, secondo i criteri attuali, vengono considerati asmatici lievi persistenti – spiega il professor Alberto Papi, Professore ordinario e Direttore della clinica di malattie dell´apparato respiratorio della Università di Ferrara e co-coordinatore dello studio -. Il 60% delle persone coinvolte nella ricerca soffriva di asma allergico. Si tratta, quindi, di individui che per la gran parte del tempo stanno bene, e per i quali è molto difficile garantire l’adesione alla terapia continuativa prevista dalle attuali linee guida”. “Da trenta anni a questa parte il gruppo Chiesi ha continuamente sviluppato la terapia di combinazione tra broncodilatatori e corticosteroidi – ha commentato il Dr. Paolo Chiesi, Vice Presidente e Direttore della Ricerca e Sviluppo dell’azienda italiana – Nel tempo questa intuizione iniziale è diventata un razionale sempre più evidente e ha trovato conferme sempre più significative in importanti trial clinici, quali lo studio Best”. “Sulla base della nostra esperienza quotidiana, – spiega il dr. Germano Bettoncelli, responsabile dell’area respiratoria della Società Italiana di Medicina Generale - possiamo affermare che, all’insorgenza dei sintomi, la maggior parte dei pazienti colpiti da questa forma di asma tende a utilizzare il solo broncodilatatore, oppure a ricorrere a un’associazione estemporanea, comportamenti che fino ad oggi avevamo tollerato anche se “irregolari”. Siamo quindi certamente interessati al fatto che ora emergano dati a supporto dell’intervento al bisogno con la combinazione precostituita dei due farmaci, una strategia terapeutica meno pesante ed impegnativa”. Già, ma il paziente? “Risulta ancora molto difficile far passare il concetto che l’asma lieve persistente è una malattia cronica, soprattutto negli stadi iniziali, quando la persona avverte sintomi solo saltuariamente – afferma il dr. Filippo Tesi, Presidente di Federasma. Il controllo dell’asma è invece strettamente correlato alla qualità di vita del malato. Se la malattia non viene gestita correttamente, infatti, i sintomi e le crisi sono molto più frequenti. Tra le cause della mancata adesione dei pazienti alla terapia, c’è la complessità e la frequenza del trattamento, l’impiego di più medicinali più volte al giorno, la paura di effetti collaterali, anche nel lungo periodo, e la scarsa fiducia nei farmaci. Un approccio che permetta invece di gestire la malattia in modo più semplice ci sembra la soluzione ottimale per favorire l’adesione alle terapie”. .  
   
   
NUOVI DATI CLINICI DIMOSTRANO CHE L’INIBITORE DELLA PROTEASI LOPINAVIR/RITONAVIR RIDUCE L’INCIDENZA DI LIPOATROFIA UN EFFETTO COLLATERALE DELLE TERAPIE PER L’HIV E COMPORTA L’ALTERAZIONE DEL GRASSO SOTTOCUTANEO DEL VOLTO E DEGLI ARTI  
 
 Roma, 15 maggio 2007 - - Nuovi traguardi nella riduzione degli effetti collaterali delle terapie per l’Hiv sono emersi da due studi presentati a Los Angeles durante la 14a Conferenza sui Retrovirus e le Infezioni Opportunistiche (Croi). Il trattamento con l’inibitore della proteasi lopinavir/ritonavir, Kaletra, ha dimostrato di ridurre quasi del 50% il rischio di lipoatrofia rispetto al trattamento con l’inibitore della trascrittasi inversa non nucleosidico, efavirenz (Sustiva). La lipoatrofia è la progressiva riduzione dei depositi di grasso sottocutaneo degli arti e del viso e rappresenta un serio problema per i pazienti affetti da Hiv/aids. È infatti un fenomeno altamente stigmatizzante che rende chiaramente visibile sul volto e sul corpo la condizione di Hiv-positivo contribuendo al peggioramento della qualità della vita del paziente. Oltre alle forti implicazioni sociali, la lipoatrofia incide sulla disponibilità della persona con Hiv a continuare ad assumere farmaci mettendo così a rischio la propria sopravvivenza. “La comparsa di lipoatrofia può infatti influire negativamente sull’assunzione regolare della terapia” afferma il dottor. Bill Cameron, dell’Università di Ottawa, sperimentatore dello studio 613 della Abbott “e anche per questo motivo che reputiamo incoraggianti i nuovi dati che evidenziano come la terapia a base di lopinavir/ritonavir sia efficace e comporti un rischio inferiore di lipoatrofia” Studio dell’Aids Clinical Trial Group (Actg) 5142 Nell’actg 5142, studio clinico in aperto, randomizzato, di Fase Iii, sono stati arruolati 753 pazienti con infezione da Hiv, mai trattati in precedenza con terapia antiretrovirale. A circa due anni di trattamento, è stato evidenziato che la terapia con lopinavir/ritonavir si associa ad una ridotta comparsa di lipoatrofia ( definita negli studi come una perdita > 20% del tessuto adiposo periferico) rispetto al trattamento con efavirenz. Il 32% dei pazienti trattati con efavirenz + 2 Nrti ha presentato comparsa di lipoatrofia rispetto al 17% dei pazienti trattati con lopinavir/ritonavir + 2 Nrti (inibitori nucleosidici della trascrittasi inversa) Questo dato dimostra che il lopinavir/ritonavir riduce di quasi il 50% il rischio di incidenza di lipoatrofia rispetto ad efavirenz. Questa differenza si mantiene indipendentemente dal farmaco Nrti associato. Non sono emerse differenze per quanto riguarda l’accumulo di grasso a livello addominale e neppure relativamente agli aumenti di colesterolo e Hdl. Studio 613 di Abbott Nello studio randomizzato 613, sono stati arruolati 155 pazienti con infezione da Hiv mai trattati in precedenza con terapia antiretrovirale. I pazienti nel braccio di trattamento triplice a base di lopinavir/ritonavir, se raggiungevano dei criteri di successo prestabiliti, dopo un periodo minimo di 24 settimane, venivano passati ad un regime terapeutico con il solo lopinavir/ritonavir. I pazienti nel braccio di trattamento con la triplice terapia a base di efavirenz mantenevano lo stesso regime per tutta la durata dello studio. I risultati hanno mostrato che nei pazienti in regime di monoterapia a base di lopinavir/ritonavir si associa una perdita di tessuto adiposo periferico significativamente inferiore rispetto al regime di associazione con efavirenz. Il 34% dei pazienti nel braccio di trattamento con la triplice terapia a base efavirenz ha presentato comparsa di un quadro di lipoatrofia periferica rispetto al 5% nel braccio di trattamento a base di lopinavir/ritonavir. Non sono emerse differenze per quanto riguarda l’accumulo di grasso a livello addominale. .  
   
   
INFERMIERE PROFESSIONALE, UN LAVORO SPECIALE PARTE ANCHE IN TRENTINO LA CAMPAGNA INFORMATIVA  
 
 Trento, 15 maggio 2007 – In Trentino lavorano negli ospedali, case di riposo e strutture assistenziali circa 4. 000 infermieri professionali (174 dei quali stranieri), professionisti della salute che più di ogni altra figura sanitaria sono “vicini alla persona”, al malato, al disabile, all’anziano ed a chi ha bisogno di assistenza. Una professione dinamica, vitale, coinvolgente. Impegnativa, certo, ma di grande importanza e valore. Per chi la svolge e per chi riceve le prestazioni assistenziali. Eppure la figura dell’infermiere professionale - che diventa tale solo dopo un corso di laurea – non è pienamente conosciuta, spesso è sottovalutata, vista più come un supporto all’attività del medico che non come una professionalità matura e complessa che implica saper prendere decisioni importanti per la salute delle persone, assumersi responsabilità e autonomia. Una professione, anche, che offre possibilità di carriera in ruoli dirigenziali. È quanto scoprono i giovani che a questa professione si avvicinano scegliendo il percorso universitario che prevede un primo corso di laurea triennale, seguito da laurea specialistica e master. Una strada che in quest’anno accademico è stata intrapresa da circa 140 giovani. Le iscrizioni sono in aumento ma non tutti arrivano alla laurea: il 30 per cento circa abbandona prima. “Molti – spiega Luisa Zappini – presidente del Collegio Infermieri di Trento – iniziano senza sapere bene cosa il corso di laurea prevede e l’impegno, anche teorico, richiesto. Non è un corso di studi che possa essere scelto come ripiego e che sottende un bagaglio culturale di partenza piuttosto elevato”. Premesse, queste, che – assieme alla cronica mancanza di infermieri che caratterizza il nostro paese (in Italia sono il 5,4 per mille a fronte di una media europea del 6,7 per cento) - spiegano perché il Ministero delle Salute abbia promosso a livello nazionale una campagna informativa per l’orientamento alla professione infermieristica che si articolerà in una serie di iniziative anche nella nostra provincia. Motivazioni e contenuti della campagna sono stati illustrati stamane, con l’assessore Remo Andreolli, presso l’Assessorato alle politiche per la salute. “Dobbiamo dare un nuovo valore e una nuova immagine ad una professione infermieristica – ha affermato Luisa Zappini – che richiede capacità d’ascolto, saper lavorare insieme agli altri e attitudine verso la cura della salute”. “Una figura conosciuta ma non nelle sue corrette finalità - ha aggiunto Franca Bellotti, dirigente del Servizio Innovazione e formazione per la salute – che richiede anche capacità di accettare le innovazioni e coinvolgimento nella ricerca”. Dal 2000 ad oggi l’Assessorato ha attivato ben 5 master di primo livello orientati alla formazione manageriale formando più di 100 infermieri; altri due master sono in progetto per il prossimo anno accademico per formatori e per infermieri coordinatori. Lo stesso Assessorato provinciale ha anche concordato con l’Università di Verona una riserva di 25 posti per laurea specialistica riservati a studenti trentini. Una professione che va fatta conoscere, dunque. A partire dalle scuole superiori, dove a partire dal 24 maggio prenderanno avvio una serie di incontri e visite, in particolare. In alcuni istituti di Trento, Rovereto e Cles con i responsabili del Collegio Infermieri, infermieri professionali e studenti che stanno frequentando il corso di laurea. L’iniziativa – come ha spiegato Paolo Renna, dirigente del Servizio Formazione dell’Assessorato all’Istruzione - è coordinata dai due assessorati alle politiche per la Salute e all’Istruzione e politiche giovanili“ “La professione infermieristica – ha detto Remo Andreolli – è cambiata molto negli ultimi anni ed ha assunto una nuova fisionomia attraverso la presa in carico assistenziale della persona nella sua globalità e pienezza di problematiche. Oggi all’infermiere è richiesta una sempre maggiore professionalità e competenza, non si tratta di una figura ancillare ma pienamente integrata nel sistema sanitario. Va da sé che ciò implica anche una revisione delle modalità organizzative di tale professione, che va svincolata da attività e mansioni di tipo burocratico o di servizio che possono essere altrimenti delegate agli Operatori socio assistenziali; così come va riconosciuta agli infermieri maggiore autonomia e responsabilità”. Temi, questi, sui quali vi sarà modo di sviluppare ulteriori riflessioni il prossimo 11 giugno, in occasione dell’inaugurazione – presente il ministro della Salute Livia Turco – del nuovo Polo delle professioni sanitarie di Via Bonporto a Trento. .  
   
   
I RISULTATI DELLA 4° EDIZIONE DE “ LA SALUTE IN PIAZZA” CONCLUSASI IN PIAZZA DUOMO A MILANO SEMPRE DI PIÙ I MILANESI IN SOPRAPPESO E FUORI ALLENAMENTO.  
 
Milano, 15 Maggio 2007 – Una volta tanto fare la fila conviene e non costa nulla soprattutto se poi a guadagnarci è la salute e la conoscenza delle malattie che possono colpire il cuore. Sono stati oltre 500 i milanesi che hanno affollato per due giorni il grande ambulatorio mobile della “La Salute in Piazza” allestito in Piazza Duomo dalla Fondazione De Gasperis - una delle strutture di eccellenza nell’informazione e prevenzione delle malattie cardiologiche - e dall’Azienda Ospedaliera Niguarda Ca’ Granda. “Siamo giunti con successo alla quarta edizione – spiega Sabrina Sperotto, Segretario Generale della Fondazione De Gasperis, ma La Salute in Piazza quest’anno ha raggiunto un grande obiettivo: parlare di prevenzione alle persone “giuste”, che non è facile coinvolgere perché stanno bene. Mi riferisco a tutti quei cittadini - di età compresa fra i 30 ed i 50 anni - che sono i soggetti maggiormente esposti alle patologie cardiache, a causa dello stress, dell’alimentazione scorretta e della poca attività fisica – e per farlo abbiamo fatto leva sullo sport: un alleato fondamentale per mantenere giovane il sistema cardiovascolare”. Durante le due giornate all’interno di una grande tensostruttura un’equipe di cardiologi, specialisti e volontari hanno utilizzato cyclette, tapis roulant offerti da Tecnogym e postazioni mediche per simulare un allenamento aerobico corretto e fare un vero check up personalizzato misurando la pressione arteriosa, l’indice di massa corporea (il rapporto tra peso e altezza), e l’indice dell’acido lattico (utile per misurare la capacità del nostro fisco di sostenere uno sforzo senza produrre scorie metaboliche) e la frequenza cardiaca, ossia il numero di battiti del cuore in un minuto. Da quest’ultima edizione de La Salute in Piazza sono emersi alcuni dati molto interessanti sullo stato di salute dei milanesi grazie ad un intervento sul campo che ha coinvolto circa 500 persone. L’età media dei cittadini che hanno sostenuto gli esami di controllo è stata di 46 anni, di cui 65% uomini e 45% donne. La percentuale di persone che ha dichiarato di condurre una vita sedentaria è stata addirittura dell’80%, mentre il 20% ha dichiarato di fumare abitualmente. Considerando i risultati dell’analisi dell’acido lattico nei soggetti che hanno sostenuto un corretto allenamento aerobico, i test presso lo stand hanno rivelato che un uomo su due al di sotto dei 50 anni di età è fuori allenamento e che non potrebbe quindi sostenere un’attività fisica per un tempo prolungato senza avere dei dolori muscolari. L’indice medio di massa corporea e’ stato di 25 per le donne e di 26 per gli uomini: i milanesi hanno quindi dimostrato di essere sempre più fuori forma, considerando che un indice fra i 25 ed i 30 è già associato al sovrappeso. “La cultura della prevenzione del rischio cardiovascolare è importante, soprattutto per i pazienti asintomatici”, afferma Benito Benedini, Presidente della Fondazione De Gasperis. “Con questi check up gratuiti i nostri specialisti hanno fornito ai cittadini un quadro personalizzato del loro stato di salute, identificando chiaramente le aree di miglioramento ed i cambiamenti dello stile di vita necessari per evitare future patologie. I medici del Dipartimento Cardiologico De Gasperis del Niguarda hanno dato tanti consigli sulla prevenzione delle malattie cardiovascolari”. “Ogni anno opero, in media, 1000 pazienti affetti da patologie cardiache”, ha dichiarato Ettore Vitali, Direttore della struttura di Cardiochirurgia del Dipartimento A. De Gasperis. “Le malattie cardiovascolari non risparmiano i quarantenni. Per evitare danni permanenti è opportuno agire prima che la malattia sia già manifesta, imparando a prevenire i fattori rischio più comuni, ma più pericolosi come il fumo, le cattive abitudini alimentari lo stress e la sedentarietà. ” .  
   
   
BOLZANO, CURE DENTISTICHE: NEI CASI URGENTI SEMPRE GARANTITA LA PRESTAZIONE  
 
Bolzano, 15 maggio 2007 - Tramite un progetto pilota si sono aumentate le ore per prestazioni dentistiche nei distretti riuscendo così a limitare i tempi di attesa: è quanto sottolineano L’azienda sanitaria provinciale e l’assessore alla Sanità Richard Theiner replicando all’atteggiamento critico del Centro tutela consumatori in merito alle prestazioni dentistiche dei servizi ospedalieri e distrettuali. Si è consci dei ritardi, ma per i casi urgenti, si sottolinea ancora, le prestazioni sono erogate immediatamente. L´assessore Theiner e i vertici dell´As provinciale ricordano che l’ Alto Adige è l’unica Provincia italiana a prevedere rimborsi per prestazioni protesiche, come corone, ponti o apparecchi dentali e questo per 8 milioni di euro annui. Anche gli esperti affermano che i pazienti non traggono alcun vantaggio dall’aumento dei rimborsi, che fa solo lievitare i prezzi dei dentisti sul libero mercato. In merito alle affermazioni del Ctcu, si osserva che nei servizi dentistici dei reparti ospedalieri ospedali si trattano, secondo direttive ministeriali, solo casi urgenti e si effettuano interventi di particolare complessità su pazienti a rischio, come diabetici, emofilici o bambini che necessitano di un’anestesia totale, tali prestazioni sono effettuate a richiesta. In Alto Adige, per utilizzare tutti i posti, sono stati accettati anche altri pazienti, il che ha portato all’aumento dei tempi di attesa. Nei distretti, invece si effettuano prestazioni curative, come otturazioni, anestesie e terapia delle carie, specie per casi sociali. Grazie a un progetto pilota sono state aumentate le ore per prestazioni dentistiche nei distretti e si sono potuti limitare i tempi di attesa: "I tre progetti pilota di Silandro, S. Candido e Vipiteno, con prestazioni dentistiche a tariffe agevolate, sono molto apprezzati, e del resto anche la ricerca del Centro tutela consumatori evidenzia tempi di attesa inferiori. Perciò alla fine del 2006 la Giunta provinciale ha deciso che queste prestazioni saranno allargate agli otto distretti nei quali vi sono ambulatori dentistici” afferma l´assessore Theiner. Il problema dei lunghi tempi di attesa per le prenotazioni odontoiatriche rappresenta un notevole disagio per i cittadini coinvolti e la struttura sanitaria ne è consapevole. “Facciamo tutto quello che è in nostro potere per evitare lunghe attese ai nostri pazienti”, conferma il direttore generale dell’Azienda sanitaria provinciale, Andreas Fabi. .  
   
   
CIMBA TESTIMONE DI UNA NUOVA DISCIPLINA: LA NEUROLEADERSHIP  
 
Milano, 15 maggio 2007 -  Grazie all’integrazione tra lo studio della mente e del comportamento umano e la neuroscience (lo studio dell’anatomia e fisiologia del cervello), negli ultimi venti anni la scienza ha sviluppato una piu’ accurata immagine della natura umana e del cambiamento comportamentale. Le implicazioni di queste ricerche e i loro rilevanti riflessi per i leaders e le loro organizzazioni saranno oggetto di un global summit che si terrà ad Asolo presso Cimba dal 14 al 16 Maggio prossimi. Esperti di caratura mondiale nell’ambito della neuroscienza si confronteranno con leaders quali John Case, Ceo di Electrolux Home Products Usa e altri rappresentanti del mondo imprenditoriale, sulle metodologie che la nostra mente preferisce quando è necessario cambiare il proprio comportamento o quello dei propri subordinati. E’ infatti ormai chiaro che il comportamento umano sul luogo di lavoro non funziona nel modo in cui molti dei nostri dirigenti pensano. Strumenti di visualizzazione quali la risonanza funzionale Fmri, la Pet e altre sofisticate analisi computerizzate hanno fornito degli input fondamentali non solo alla scienza in sè ma anche al mondo imprenditoriale. Il cambiamento organizzativo deve tenere in considerazione la natura fisiologica del cervello e i modi in cui questo predispone le persone a resistere o viceversa accettare alcune forme di leadership. Cimba (www. Cimba. It un consorzio che rappresenta 37 università americane) da ormai alcuni anni ha incorporato alcuni di questi concetti nel propri corsi e in particolare ha sviluppato nel Master of Business Administration un modello di Leadership Development che è certamente unico nel suo genere. Gli studenti – che provengono da diversi paesi – vengono dapprima inseriti in un corso esperenziale full immersion e poi guidati e osservati durante le varie attività accademiche da un coach che li segue sia per aiutarli in un percorso di sviluppo professionale individuale sia per renderli consapevoli dei loro comportamenti durante le attività di gruppo. Si tratta di un modello di Leadership Development ai massimi livelli e che dopo aver suscitato l’interesse di alcuni studiosi americani trova ora il riconoscimento in questo global summit sulla Neuroleadership (neuroleadership. Org) ospitato presso la sede Cimba di Asolo, Tv e che vede la sponsorizzazione tra gli altri di Strategy+business, magazine del gruppo Booz Allen Hamilton. .  
   
   
POLITICHE PER LA SALUTE : UNA PUBBLICAZIONE IN OTTO LINGUE PER LE DONNE E LE COPPIE SUI METODI CONTRACCETTIVI IN DISTRIBUZIONE, DALLE PROSSIME SETTIMANE, NEI CONSULTORI E SPAZI DONNE IMMIGRATE  
 
 Bologna, 15 maggio 2007 - "La contraccezione. Conoscere per scegliere": con questo titolo si aprono un opuscolo in otto lingue - italiano, albanese, arabo, cinese, inglese, rumeno, russo, spagnolo - e sette schede di approfondimento, per fornire alle donne le informazioni necessarie per scegliere, se lo vogliono, il proprio metodo contraccettivo. L´opuscolo, in distribuzione a partire dalle prossime settimane nei Consultori familiari, negli Spazi donne immigrate e loro bambini, negli Spazi giovani, nei reparti di ostetricia, pubblicato per la prima volta nel 2000, aggiornato e ristampato nel febbraio di quest´anno, si rivolge in particolare alle donne straniere che vivono in Enmilia-romagna, per favorire una corretta conoscenza dei metodi di contraccezione e l´eventuale scelta del metodo più adatto alle esigenze di ciascuna e della coppia. L´opuscolo contiene una presentazione ("Perché fare contraccezione?" e "Come scegliere il metodo contraccettivo") e propone un cenno alla fisiologia degli apparati sessuali femminile e maschile. La seconda parte entra nel merito dei metodi di contraccezione, descrivendone il corretto utilizzo: i metodi naturali; il coito interrotto; la pillola; il cerotto; l´anello vaginale; il condom o preservativo; la contraccezione d´emergenza; la contraccezione iniettoria; la spirale. Le schede contengono informazioni più approfondite sui singoli metodi contraccettivi; le operatrici e gli operatori dei Consultori forniscono alla donna la scheda che riguarda il metodo contraccettivo verso cui è orientata. Le pubblicazioni forniscono prime informazioni. Per chiarire dubbi e problemi, le donne e le coppie sono invitate a rivolgersi alle operatrici e agli operatori dei Consultori familiari e degli Spazi donne immigrate e loro bambini, anche attraverso le mediatrici culturali presenti. E´ infatti nella relazione che le donne possono trovare ascolto e risposte esaurienti. Per favorire e migliorare queste relazioni, la Regione ha avviato un programma di formazione rivolto a operatrici e operatori sanitari sul tema della contraccezione e sull´approccio e la gestione del colloquio su questi temi con le donne straniere. Uno degli aspetti affrontati è la necessità di migliorare le competenze delle operatrici e degli operatori nell´analisi del bisogno contraccettivo, tenuto conto delle culture e delle tradizioni, anche molto diverse in tema di sessualità, da cui provengono molte donne immigrate. Dopo il corso che si è tenuto nell´ottobre del 2006, con l´organizzazione dell´Azienda Usl di Bologna, è previsto l´avvio di un nuovo corso entro la fine del 2007. La pubblicazione, nelle otto lingue, è consultabile sul portale del Servizio sanitario regionale Saluter, all´indirizzo www. Saluter. It. .  
   
   
DI SCENA A NEW YORK INVITO A TAVOLA VETRINA DEL DESIGN DA TAVOLA ITALIANO IN MOSTRA A NEW YORK DAL 19 AL 22 MAGGIO PER LA “FIERA INTERNAZIONALE DELL’ARREDO CONTEMPORANEO”  
 
Milano, 15 maggio 2007. - 40 aziende italiane con oltre 200 oggetti esclusivi ideati da 70 designer rappresenteranno a New York lo stile italiano dell´arredare la tavola. L’occasione è “Invito a tavola: table dressing and furnishing all’italiana”, mostra-vetrina delle produzioni “made in Italy” legate al mondo della tavola che aprirà la “Fiera Internazionale del Mobile Contemporaneo” di New York dal 19 al 22 maggio. E gli Stati Uniti sono un mercato che per l’export delle imprese italiane vale circa 24 miliardi e mezzo di euro e il 99,3% è rappresentato dal settore dei manufatti e dei trasformati. Ma quali sono le regioni italiane che esportano di più? In testa si posiziona la Lombardia (che rappresenta il 25,4% del totale nazionale, 6,2 miliardi di euro nel 2006), seguita da Emilia Romagna (4 miliardi di euro, il 16,5% del totale) e da Veneto (3,8 miliardi, il 15,5%). Nell’import prima è ancora la Lombardia (33,2%), secondo il Lazio (15,2%) e terzo il Veneto (10,1%). La Sicilia è la regione che cresce di più in un anno nell’export con gli U. S. A. Segnando un +32,3% rispetto al 2005; bene anche l’Umbria (+21,8% nel 2006). Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati Istat al quarto trimestre 2006. Mostra “Invito a tavola”: le eccellenze imprenditoriali e artigiane italiane e lombarde nel settore del design da tavola in mostra a Soho (New York). La mostra è promossa da Ministero del Commercio Internazionale, Regione Lombardia, Ice e Promos, azienda speciale della Camera di commercio di Milano per le attività internazionali, con il patrocinio della Triennale di Milano e dell’Università Iulm. L’esposizione propone una selezione di oggetti di design d’eccellenza, scelti tra il meglio della produzione italiana e lombarda di articoli per la tavola come piatti, bicchieri, posate, centrotavola, tessuti e accessori che hanno segnato la storia del “Made in Italy” nel mondo dagli anni Cinquanta ad oggi. Gli oggetti saranno inseriti in situazioni e atmosfere differenti, utilizzati per “apparecchiare” dieci tavole secondo una varietà di stili che va dalla colazione d’affari al picnic esclusivo, passando per la romantica cena a due. “In una realtà sempre più internazionale- ha dichiarato Bruno Ermolli, presidente di Promos, Azienda Speciale della Camera di commercio di Milano per le attività internazionali- la competizione tra imprese si gioca in modo crescente sulla loro capacità di essere portatrici di innovazione e di qualità, ma anche di fare rete, sia in Italia che all’estero. Per la Camera di commercio di Milano è quindi importante sostenere questo progetto che mira a promuovere e a sostenere sui mercati esteri le nostre eccellenze imprenditoriali e artigiane. ” .  
   
   
85° CAMPIONARIA: FINO AL 20 MAGGIO ALLA FIERA DI PADOVA CON INGRESSO GRATUITO  
 
Padova, 15 maggio 2007 - Aperta sabato 12 maggio 2007, l’85° edizione della Fiera Internazionale Campionaria, alla Fiera di Padova fino a domenica 20 maggio. Numerose le iniziative per i buongustai, dalle pizze preparate dai grandi pizzaioli italiani, alla Bottega del Formaggio Veneto. Novità di questa edizione, Cinema sotto le stelle, rassegna gratuita delle pellicole di maggior successo della stagione. Presenti 1. 000 espositori su 140. 000 mq con un’offerta articolata in cinque grandi settori: Idee da abitare, vetrina sull’universo casa con le ultime tendenze dall’arredamento all’edilizia; Passione Viaggi, panoramica sul turismo con offerte nazionali ed estere; Tempo Libero spazio riservato a discipline sportive e benessere; Gran Bazar, tour fra artigianato locale ed oggettistica esotica; e Buono, un viaggio alla scoperta dei tesori enogastronomici del Belpaese. Ai buongustai sono dedicate le iniziative del Palasapori: da Incontro con la Natura, carrellata sul meglio delle produzioni Dop e Igp nazionali, organizzata con il supporto del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, a la Bottega del Formaggio Veneto, rassegna dedicata all’eccellenza della produzione casearia regionale, con i 21 formaggi vincitori del premio Caseus 2006. E per gli amanti di uno dei simboli del Made in Italy gastronomico, la possibilità di gustare ad un prezzo vantaggioso le pizze preparate dai migliori pizzaioli italiani. Tra le iniziative collaterali, il Palasicurezza. Un percorso dove le istituzioni preposte all’ordine pubblico informano i cittadini sulle proprie attività con simulazioni dal vivo di pronto intervento in situazioni di pericolo. Ricco il calendario degli spettacoli con musica, balli e animazioni di ogni genere. Novità di questa edizione, Cinema sotto le stelle. Ogni giorno gratuitamente in rassegna i film di maggior successo dell’anno, dalle pellicole d’animazione ai blockbuster americani, passando per il cinema italiano d’autore con titoli come Anplagghed del trio Aldo, Giovanni, Giacomo e Manuale d’Amore con Verdone e Littizzetto. .  
   
   
CÉZANNE, 150 MILA VISITATORI IN DIECI SETTIMANE  
 
Firenze, 15 maggio 2007 - – Oltre 150 mila visitatori in 10 settimane. E’ il bilancio provvisorio di Cézanne a Firenze, la spettacolare mostra in corso a Palazzo Strozzi, fin dal debutto in testa alla classifica italiana delle esposizioni più frequentate. L’ultima rilevazione si riferisce alla chiusura del box office di ieri sera, mercoledì 9 maggio. In 70 giorni di programmazione la mostra (www. Cezanneafirenze. It, aperta fino al 29 luglio) è stata visitata da 152. 093 persone, con una media quotidiana di 2. 204. Un successo di evidenti proporzioni visto con particolare soddisfazione anche dalle categorie economiche. Secondo Bernabò Bocca, vicepresidente vicario di Confcommercio nazionale, nonché presidente di Federalberghi – Confturismo e di Confcommercio Firenze, è la conferma della bontà di una strategia. “Da tempo”, spiega, “Suggerivamo che una politica di eventi è la ricetta migliore per rilanciare l’immagine della città e per attrarre un turismo di qualità. Le rilevazioni di Federalberghi accertano del resto da tempo che la gente è interessata più alle mostre che ai musei. E con la fama che Firenze ha nel mondo, il successo di una bella mostra ha una eccezionale cassa di risonanza” Per gli alberghi il primo trimestre 2007 in realtà non è stato soddisfacente a causa del blocco dei congressi medici. “Ma il turismo è comunque in ripresa”, dice Bocca. “Aprile è andato bene e le previsioni per maggio e giugno sono buone”. Quanto a Firenze, aggiunge, più iniziative culturali si organizzano, meglio è, purché di qualità. “Alludo anche al Forte Belvedere”, dice, “Più contenitori equivalgono a più possibilità di attrarre turismo. Occorre avere però anche la capacità di riempirli in modo appropriato. Ci auguriamo dunque che la neonata Fondazione Strozzi riesca nell’exploit. Occorre, in altre parole, andare avanti sulla strada inaugurata dalla mostra Botticelli e Filippino e continuata oggi da Cézanne a Firenze. Basta non dover aspettare altri 5 anni per avere un’iniziativa di identico livello” Agli operatori turistici, ma non solo a loro, sta comunque a cuore anche un problema tutt’altro che secondario. “Alle politiche culturali”, ricorda Bocca, “deve far riscontro anche un’azione rivolta alla sicurezza e alla pulizia della città. Ci sono zone di Firenze in cui i turisti non possono ormai avventurarsi senza rischi. Se non vengono borseggiati, derubati e quant’altro sono comunque costretti ad assistere a spettacoli inammissibili di sporcizia e degrado, non ultima l’invasione dei venditori abusivi. A Firenze cerchiamo di portare turismo di qualità e di alta capacità di spesa. Ma a questo turismo devono essere offerte condizioni adeguate”. .  
   
   
SAREBBE UN INEDITO DI RUBENS LA “TESTA DI OSSESSO” CONSERVATA NEL PALAZZO CORONINI CRONBERG DI GORIZIA MARTEDÌ 15 MAGGIO, IN ANTEPRIMA, LA CONFERENZA-RIVELAZIONE NELL’AMBITO DEL CICLO DI CONVERSAZIONI A CADENZA MENSILE “VISTO E NON VISTO” NELLE EX-SCUDERIE DEL PALAZZO  
 
 Gorizia, 15 maggio 2007 - Sarebbe un inedito del celebre pittore fiammingo Peter Paul Rubens l’olio su carta incollata su tavola raffigurante una Testa di ossesso che da anni fa parte del ricco e variegato patrimonio artistico lasciato in eredità dal conte Coronini Cronberg di Gorizia. L’importante scoperta è stata fatta da Serenella Ferrari Benedetti, coordinatore culturale della Fondazione Coronini Cronberg, che ne farà oggetto, prima della pubblicazione ufficiale, di una conferenza-rivelazione nel pomeriggio di martedì 15 maggio, nell’ambito del ciclo di conversazioni “Visto e non visto” che si susseguiranno con cadenza mensile fino alla metà di dicembre, nelle ex-Scuderie dello storico palazzo riaperto al pubblico l’estate scorsa dopo due anni di importanti lavori di restauro. Pochi ma fondamentali gli elementi che fanno ritenere che la Testa di ossesso conservata a Gorizia (un quadro di piccole dimensioni: 36. 6x29. 6 cm. ) sia effettivamente opera di Rubens: prima di tutto la perfetta somiglianza rilevabile anche ad occhio nudo semplicemente confrontando la fotografia del piccolo modello appartenuto al conte Coronini con quella di un particolare, in basso a sinistra (la figura dell’indemoniato riprodotto a testa in giù) della pala d’altare I miracoli di S. Ignazio di Loyola eseguita da Rubens fra il 1618 e il 1619 per la chiesa di S. Ignazio di Loyola ad Anversa e ora conservata al Kunsthistoriches Museum di Vienna. Inoltre, l’analisi ai raggi ultravioletti ha consentito di evidenziare che il supporto originale è cartaceo e che soltanto in un secondo momento l’opera fu incollata su tavola: una pratica piuttosto diffusa all’epoca, eseguita anzi con una certa frequenza proprio dal celebre maestro fiammingo. A svelare come il conte Guglielmo Coronini sia entrato in possesso della Testa di ossesso ora attribuita a Rubens è una lettera, rintracciata nell’archivio della famiglia Coronini, in cui è dichiarata la vendita, avvenuta il 25 marzo 1966 con l’indicazione del prezzo pattuito e i nomi dei precedenti proprietari fra i quali anche la moglie di Claudio von Klaudy (1833-1903), figura ben introdotta alla corte asburgica e assai stimata dall’Imperatore Francesco Giuseppe. Infatti, dal 1884 egli divenne imperial regio Direttore dei viaggi ferroviari di Corte accompagnando la coppia imperiale in tutti gli spostamenti su strada ferrata in patria e all’estero. Von Klaudy ebbe il privilegio, fino agli anni Novanta dell’Ottocento, di presenziare a tutti gli incontri che Francesco Giuseppe ebbe con i potentati stranieri e fu uno dei funzionari di corte maggiormente decorati, con al seguito oltre quaranta onorificenze fra cui la Croce d’Oro al merito della Corona. .  
   
   
MILANO, SCUOLA DI CARITÀ - UNA MOSTRA PER IMMAGINI MILANO, PALAZZO MARINO 17-20 MAGGIO 2007  
 
Milano, 15 maggio 2007 - Gli ambienti di rappresentanza di Palazzo Marino ospiteranno per pochi giorni, da giovedì 17 a domenica 20 maggio 2007, il grande racconto per immagini Milano, scuola di carità: un percorso costituito da sessantaquattro pannelli, che, riproducendo preziosi documenti, fotografie d´epoca, dipinti e oggetti d´uso quotidiano, offrono al visitatore l´opportunità unica di conoscere un aspetto poco noto della storia della nostra città. Con questa mostra, realizzata in collaborazione con il Comune di Milano e l´Ufficio Scolastico Regionale, l´Azienda di Servizi alla Persona "Golgi-redaelli" vuole rendere partecipe la collettività della bellezza e dell´importanza del suo patrimonio culturale: un´eredità storica complessa e affascinante che risale agli antichi Luoghi Pii Elemosinieri, ossia agli enti che nel corso di sette secoli hanno operato per soccorrere le fasce più deboli della cittadinanza. L´idea che ha dato vita a questa iniziativa ha le sue origini già nel 2003, con l´avvio dei lavori di riordino dei grandi fondi documentari relativi all´assistenza erogata dal nostro ente tra il Sette e il Novecento, grazie al progetto Milano sconosciuta ritrovata sostenuto con generosità dalla Fondazione Cariplo e con il contributo della Regione Lombardia. Con l´anno scolastico 2004-2005, a tale programma d´interventi archivistici è stato affiancato un innovativo Laboratorio di didattica della storia, intitolato A scuola di carità - Alle radici della solidarietà ambrosiana, che ha coinvolto le scuole secondarie milanesi e lombarde in un percorso di avvicinamento alle fonti documentarie. I frutti di questo lavoro sono confluiti nei pannelli di tre mostre divulgative itineranti, le quali costituiscono il cuore del percorso proposto a Palazzo Marino: dopo una parte introduttiva vengono illustrate le iniziative milanesi per il ricovero e il reinserimento sociale di disoccupati, mendicanti e inabili al lavoro nella sezione intitolata Senza casa, senza lavoro 1784-1978. Segue Zero in condotta!? 1817-1972, che offre al visitatore la possibilità di conoscere l´esperienza dell´Istituto Derelitti di Milano nel soccorso ai minorenni disagiati. La terza sezione, I frutti della carità. Protagonisti dell´assistenza a Milano 1738-1964, propone invece i percorsi di vita individuali di alcuni benefattori, amministratori e assistiti. L´itinerario si conclude con alcune anticipazioni sul nuovo Laboratorio permanente di ricerca storica e di didattica delle fonti documentarie, artistiche e del territorio L´officina dello storico, attivato nel corrente anno scolastico in collaborazione con l´Istituto Regionale di Ricerca Educativa (ora Agenzia Nazionale per lo Sviluppo dell´Autonomia Scolastica ex Irre Lombardia) e l´associazione Insegnamento e Ricerca Interdisciplinare di Storia (Iris) come sviluppo delle precedenti esperienze in ambito didattico, con un significativo allargamento dalla semplice didattica degli archivi alla valorizzazione delle diverse tipologie di fonti storiche che costituiscono il patrimonio dell´Ente. .  
   
   
GENIO FIORENTINO E ARTIGIANATO: GIOVANI ARTISTI SULLE ORME DI CELLINI E GIOTTO NOMINATI I VINCITORI DEL CONCORSO “LE STELLE DELL’INGEGNO”. DAL 21 AL 27 MAGGIO REALIZZERANNO ED ESPORRANNO I MIGLIORI PROGETTI  
 
Firenze, 15 maggio 2007 - Per quattro giorni la casa di Benvenuto Cellini a Vicchio si trasformerà in una scuola d’arte e design per giovani artisti in erba. Dal 21 al 24 maggio ospiterà infatti i sei vincitori del concorso “Le stelle dell’Ingegno” che realizzeranno, per poi esporle nei tre giorni successivi sempre nella casa del Cellini, le loro opere. Il concorso - riservato a studenti italiani e non, iscritti nell’anno accademico 2006/2007 a corsi universitari, istituti, scuole di design e scuole d’arte – aveva come tema “le stelle di Giotto” ed ha ispirato ai ragazzi una serie di gioielli contemporanei legati in maniera personale e creativa ad alcuni motivi iconografici selezionati dalle opere dell’artista mugellano. L’iniziativa, inserita nell’ambito del Genio Fiorentino, è stata promossa da Cna Firenze e dal Comune di Vicchio in collaborazione con la Fondazione di Firenze per l’Artigianato Artistico. I progetti sono stati valutati e giudicati dalla commissione, presieduta dalla Direttrice del Museo degli Argenti Ornella Casazza e composta, fra gli altri, dagli imprenditori orafi fiorentini che hanno partecipato alla mostra “Preziosi in Contrasto”. All’unanimità hanno individuati i sei vincitori: Manola Cerquetti (Accademia Belli Arti di Macerata), Chiara De Luca (Istituto d’Arte di Firenze), Francesca Modica (Scuola per l’Arte della Gioielleria Perseo, Firenze), Umaki Nobunide (Scuola per l’Arte della Gioielleria Perseo, Firenze) Silvia Scalvini (Scuola per l’Arte della Gioielleria Perseo, Firenze), Marta Zampini (Istituto d’Arte di Firenze). “L’obiettivo del concorso è stato di avvicinare le imprese artigiane al mondo scolastico per stimolare gli studenti alla creatività, e riuscire a tramandare e trasmettere il sapere dell’arte orafa, rivedendo il tutto in chiave innovativa” ha detto Mauro Fancelli, Presidente Cna Firenze “ E’ in questa ottica e per il raggiungimento di tale obiettivo che Cna Firenze, insieme al Comune di Vicchio ed in collaborazione con la Fondazione, ha deciso di promuovere tale iniziativa”. A conclusione della manifestazione i gioielli creati dai giovani artisti saranno battuti all’asta nel Teatro Giotto ed il ricavato verrà destinato alla dotazione di nuove attrezzature per la costituenda scuola di design ed arte orafa di “casa Benvenuto Cellini”, promossa appunto da Cna Firenze e Comune di Vicchio. .  
   
   
ARTS AND MUSIC FROM THE ISLAMIC WORLD: A PARMA SI INCONTRANO I PIU’ IMPORTANTI STUDIOSI DELLA CULTURA ISLAMICA IN OCCASIONE DEL CONVEGNO ISLAM E OCCIDENTE: DIALOGO TRA CULTURE  
 
Parma, 15 maggio 2007 - Proseguono le iniziative della rassegna Arts And Music From The Islamic World che da fine marzo stanno rendendo Parma un punto d’incontro e di dialogo tra la cultura islamica e quella europea. Dopo il ciclo di concerti Musiche Dalle Corti Di Oriente. Suoni e suggestioni dal patrimonio culturale dell’Asia Centrale e mentre è in calendario fino al 3 giugno al Palazzo della Pilotta la grande mostra “Splendori A Corte. Arti del Mondo Islamico nelle Collezioni del Museo Aga Khan”, che presenta per la prima volta in Italia 170 capolavori della collezione di S. A. L’aga Khan, una nuova iniziativa arricchisce il programma. Dal 15 al 17 maggio, infatti, nel Ridotto del Teatro Regio, i più importanti esperti mondiali della cultura islamica si danno appuntamento a Parma in occasione del convegno Islam E Occidente: Dialogo Tra Culture organizzato dall’Università degli Studi di Parma, Fondazione Aga Khan Trust for Culture, Fondazione Parma Capitale della Musica, Soprintendenza per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico di Parma e Piacenza, con il sostegno di Unipol. Le tre giornate di studi testimonieranno il denso rapporto di scambi culturali intercorso tra i paesi musulmani e quelli europei dal Medioevo fino ai nostri giorni. Nella Sala del Ridotto del Teatro Regio di Parma, massimi esperti di diverse discipline dibatteranno per offrire ad un pubblico sempre più vasto conoscenze, acquisizioni, esperienze, confronti: i risultati della passione di studiosi, ricercatori ed esperti dei diversi ambiti, esposti con l’intento di rendere gli incontri un momento di arricchimento personale. Si comincia martedì 15 maggio, dalle ore 15. 30 alle 18. 30, con la giornata dal titolo Le Università: incontro dei saperi. Dopo la presentazione di Gino Ferretti, Rettore dell’Università degli Studi di Parma, prenderanno la parola Paolo Blasi (presidente del Comitato oriente-occidente per i rapporti universitari con i paesi islamici), Hafid Boutaleb Joutei (rettore dell’Università di Rabat), Gifar Abd Es-salam (Prorettore dell’Università Al-azhar del Cairo), Azim Nanji (Direttore Institute of Islamili Studies a Londra), Giuseppe Papagno (Università degli Studi di Parma), Mahmoud Salem Elsheikh (Delegato dell’Università degli Studi di Firenze per i rapporti con i paesi arabo-islamici). Mercoledì 16 maggio, dalle 15. 30 alle 18. 30, parleranno di Arte occidentale e arte islamica: interazioni e corrispondenze, Franco Cardini (Istituto di Studi Superiori Umanistici di Firenze), Gamal Abdel-rahim (Università del Cairo), Giovanni Curatola (Università degli Studi di Udine), Jean Louis Taupin (Architecte en Chef de France), Kenichiro Hidaka (Preside della Facoltà di Tutela del Patrimonio Culturale Mondiale dell’Università di Tsukuba, Giappone), Marco Dezzi Bardeschi (Politecnico di Milano), Carlo Blasi (Università degli Studi di Parma). Il terzo momento, giovedì 17 maggio dalle 10. 30 alle 13. 00, avrà come argomento I beni culturali: la cooperazione per la tutela come opportunità di sviluppo. Aprirà Azedin Beschaouch (già Direttore Generale dei Beni Culturali in Tunisia e Direttore del Dipartimento per il Patrimonio Mondiale dell’Unesco), Stefano Bianca (Direttore Emerito e Hcsp dell’Aga Khan Trust for Culture), Enzo Pace (Università degli Studi di Padova), Luigi Marino (Università degli Studi di Firenze), Maurizio Vanelli (Università degli Studi di Parma). Le conclusioni saranno tenute da Carlo Blasi. .  
   
   
LE PRESBYTÈRE...! DI MAURICE BÉJART, UN TRAVOLGENTE BALLETTO SULLA GIOVINEZZA E SULLA SPERANZA E PER “LA DANZA DIETRO LE QUINTE”: CLASSE APERTA DELLA COMPAGNIA E INCONTRO CON IL COREOGRAFO CONDOTTO DA MARIO PASI  
 
Parma, 15 maggio 2007 - Sull’onda del memorabile trionfo raccolto all’inaugurazione di Parmadanza 2004, Maurice Béjart torna al Teatro Regio di Parma mercoledì 16, giovedì 17, venerdì 18 maggio, ore 20. 00, con una delle creazioni più travolgenti firmate per il Béjart Ballet Lausanne, Le Presbytère n’a rien perdu de son charme, ni le jardin de son éclat, che non smette di sedurre il pubblico per la sua accesa bellezza di grande show, con le migliori hit dei Queen insieme alla musica di Mozart, le travolgenti danze d’insieme alternate ai sensuali assoli maschili, i sontuosi e coloratissimi costumi-abiti di Gianni Versace. Un titolo musicale e surrealista per un balletto che ha mietuto successi sin dal debutto del 1996 e nelle tante tappe delle sue lunghe tournée intorno al mondo. Nel ’97, al termine della prima parigina, il sipario si alzò sul gruppo dei Queen e su Elton John che intonavano The show must go on, tra le acclamazioni di un pubblico in delirio. L’anno seguente fu la volta di Mosca e del Palazzo del Cremlino, dove la compagnia danzò Le Presbytère. ! nell’ultimo razzo sovietico, davanti a 6. 000 persone che occupavano fino all’ultimo strapuntino. E a seguire, le capitali d’Europa, del Sud America, dell’Asia hanno tutte siglato il successo de Le Presbytère. ! “Un balletto sulla giovinezza e sulla speranza, - scrive Béjart - perchè da incorreggibile ottimista quale sono, credo che malgrado tutto The show must go on, come cantano i Queen”. Dedicato a due artisti scomparsi in giovane età: Freddy Mercury, leader dei Queen, che Béjart non ha mai conosciuto, e Jorge Donn, amatissimo compagno e ballerino, anima del Ballet du Xxème Siècle, entrambi morti di Aids a 45 anni, il balletto racconta la morte e la malattia, sprigionando gioia ed entusiasmo. Non vi è infatti alcunché di sinistro o disfattista nel coloratissimo balletto-rock di Maurice Béjart, perché anche questa volta la sua ottimistica fede nella giovinezza e nella bellezza hanno la forza di sconfiggere idealmente persino la morte e la malattia. In occasione dello spettacolo Le Presbytère. !, il ciclo “La danza dietro le quinte”, a cura di Valentina Bonelli, prosegue mercoledì 16 maggio alle ore 14. 00 con la classe della compagnia aperta al pubblico e giovedì 17 alle ore 16. 00 con uno straordinario incontro con Maurice Béjart condotto da Mario Pasi. Un’occasione davvero preziosa per conoscere dalla voce del protagonista le emozioni della sua brillante carriera internazionale. .  
   
   
AL TEATRO ARSENALE: L´OMOSESSUALE O LA DIFFICOLTÀ DI ESPRIMERSI  
 
Milano, 15 maggio 2007 - Le opere di Raoul Damonte Taborda, in arte Copi (1939-1987), sono state oggetto negli ultimi anni di una continua ripresa e riscoperta da parte di molti registi e compagnie in tutta Italia. L’omosessuale o la difficoltà di esprimersi, uno dei testi più celebri dello scrittore franco-argentino, è un vero gioiello di scrittura e di ironia: siamo in una Siberia fantasmagorica, popolata da branchi di lupi, mute di cani da slitta, militari sovietici, prigionieri politici, cosacchi e tanti transessuali, reduci da vorticosi cambi di sesso e da viaggi fra Cina, Egitto e ovviamente Casablanca. Un’umanità che brucia, un pensiero che ha fame, sensualità, sessualità, che si stanca di essere pensiero, che vuole ballare, che ride e piange… un inno alla vita. Presentato al Festival di Santarcangelo nel 2005, questo lavoro trova la sua origine e insieme il suo punto di forza nella collaborazione davvero feconda tra due compagnie per molti versi eterogenee, secondo una prassi che fa ancora fatica a consolidarsi. Ormai all’ordine del giorno in molti campi della cultura, a partire dalla musica, la pratica della collaborazione è infatti a tutt’oggi poco diffusa nel teatro: spesso prevale in questo ambito la volontà di “preservare”, se non di marcare le proprie differenze e peculiarità, invece che il desiderio di confrontarle. L’attivazione di un percorso di lavoro comune ha consentito al contrario di mettere in discussione tutta una serie di certezze acquisite, che spesso si dimostrano alla resa dei conti semplici ostacoli alla crescita: è questa convinzione a muovere all’incontro Egumteatro e la Compagnia del Teatro Arsenale, che hanno scelto di dare vita ad una vera collaborazione artistica e produttiva, un lavoro di creazione compiuto insieme a partire dal concepimento fino alla sua realizzazione. Egumteatro e Teatro Arsenale rappresentano due percorsi diversi, ma complementari, che si sono uniti in funzione di un discorso comune, portato avanti con coerenza da un gruppo di creazione forte, compatto, anche in virtù della particolare affinità dei suoi componenti. Giovedì 17 maggio 2007, ore 21. 15 L´omosessuale O La Difficoltà Di Esprimersi di Copi, traduzione Luca Coppola e Giancarlo Prati, regia Annalisa Bianco e Virginio Liberti, con Massimo Loreto, Annig Raimondi, Maria Eugenia D’aquino, Riccardo Magherini, Vladimir Todisco Grande, luci Fulvio Michelazzi, scene Horacio de Figueiredo, costumi Marco Caboni, suono Otto Rankerlott, attrezzeria Ambra Rinaldo, assistente alla regia Emma Álvarez, tecnico luci Emmanuel Schaufler, Repliche fino al 16 giugno 2007 (escluse le domeniche) durata: 90 minuti .  
   
   
INAUGURAZIONE DELLA SEZIONE ARCHEOLOGICA DEI CIVICI MUSEI DI TREVISO IN SANTA CATERINA  
 
Treviso, 15 maggio 2007 - Il 29 giugno apre al pubblico la Sezione Archeologica dei Civici Musei di Treviso. Sarà ospitata dal complesso di Santa Caterina, celebre per conservare il ciclo affrescato delle Storie di Sant’orsola, capolavoro di Tomaso da Modena. Giunge così a conclusione un complesso lavoro di schedatura, di progettazione scientifica e di allestimento, coordinato e diretto dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio del Veneto Orientale e dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto. Il concept grafico ed allestitivo della Sezione è “firmato” da Dinah Casson, l’architetto inglese cui si deve anche il nuovo allestimento delle British Galleries del Victoria and Albert Museum, affiancata nella fase realizzativa da due importanti aziende del settore, quali la Goppion di Milano per l’intero allestimento e la trevigiana Parmasteelisa per gli interni delle vetrine. Due apporti che indicano la scelta delle Soprintendenze e della Direzione dei Civici Musei del Comune di Treviso, di presentare l’importante raccolta archeologica in modo fortemente innovativo, nel rispetto di precisi criteri scientifici e museografici ma anche delle esigenze del nuovo pubblico. Non solo asettica ostensione di oggetti, quindi, ma volontà di presentare e proporre i reperti, o almeno i più significativi di essi, all’interno di contesti che ne facciano immediatamente capire la funzione, che rinviino alla realtà per la quale furono creati, ecc. Insomma un viaggio, assolutamente affascinante ed emotivamente forte, dentro e lungo i 300 mila anni di presenza e di attività umana documentati nel territorio tra le Prealpi, il Piave e il Sile, dai primordi rappresentati dalle selci ritrovate a Pagnano d’Asolo accanto ad una carcassa di mammuth sino alla piena romanizzazione che portò Treviso ma anche Asolo, Montebelluna, Oderzo e Altino a ruolo di importanti centri abitativi e commerciali, passando per l’età del bronzo, del ferro, la civiltà degli antichi Veneti. A rendere ancora più interessante la nuova Sezione – ma forse sarebbe più corretto dire il nuovo Museo Archeologico – è il fatto che in esso saranno presentati anche i più importanti ritrovamenti recenti, frutto di campagne di scavo o di rinvenimenti nel corso di lavori urbani eseguiti in questi anni nel cuore della città di Treviso. Tra le “nuove entrate”, emozioneranno sicuramente i visitatori alcune testimonianze della vita quotidiana a Treviso intorno al mille avanti Cristo, quali l’imponente focolare rettangolare ancora annerito dal fuoco, sul quale si lavoravano vasi e ceramiche, o i grandi bracieri rinvenuti sul pavimento di due diverse abitazioni. Nel nuovo Museo troveranno, naturalmente, una adeguata collocazione anche i reperti più celebri della collezione civica iniziata dall’abate Luigi Bailo nel 1879. Per cinquant’anni, il dotto direttore delle raccolte trevigiane acquisì, e molto più spesso ottenne in dono, oggetti di scavo che, man mano, venivano ritrovati in città e nella Marca. Come quelli da Montebelluna, dove stava venendo alla luce una ricca necropoli della piena età del ferro o dalle cave di ghiaia lungo il Sile che restituivano un numero sorprendente di asce, pugnali, spade, falci, coltelli, dall’età del rame all’età del ferro o, ancora, le testimonianze celtiche da Covolo di Pederobba. Viaggiando attraverso la provincia, contattando proprietari terrieri, parroci e chiunque avesse avuto la ventura di imbattersi in testimonianze di antiche presenze, Bailo riuscì a raccogliere e salvaguardare molte centinaia di reperti. La sua fama di cultore di memorie fece sì che numerosi collezionisti, anche non trevigiani, decidessero di donare o vendere le loro collezioni al suo Museo. Così nelle raccolte sono entrati i bronzi preromani e romani delle collezioni Fautario e Tessari, le terrecotte italiche della raccolta Donà, i reperti centro italici acquisiti da Bludowsky, i materiali opitergini di età romana donati dai Revedin. Materiali, spesso ricchi ed importanti, destinati purtroppo ad una prova difficile: il terribile bombardamento del 1944 su Treviso che colpì anche gli edifici in cui erano conservati i reperti, con conseguenze dirompenti soprattutto sui più fragili, quali i vetri ma anche sui sarcofagi in pietra. Tra i reperti simbolo delle raccolte archeologiche trevigiane sono le celebri spade di bronzo dal fiume Sile. Furono rinvenute, molto numerose, nelle cave aperte tra fine Ottocento e primo Novecento sia lungo il Sile che il Piave. Tramandano una importante consuetudine: quella di deporre queste armi, spesso finemente lavorate, come offerta votiva, singola o collettiva, ai bordi dei due corsi d’acqua. Gli esemplari più antichi risalgono al 1600 a. C ma la consuetudine continuò sino all’età del ferro com’è documentato dal rinvenimento delle pesanti spade “ad antenne”, importate in terra veneta forse da Tarquinia. Dalla necropoli di Montebelluna provengono alcuni capolavori assoluti dell’arte delle situle, ovvero di quei prodotti in lamina di bronzo, di alto livello artistico - principalmente vasi a forma di secchio, situla appunto, coperchi, cinturoni, dischi votivi - diffusa tra Po e Danubio. Si tratta di cinque dischi votivi di raffinata fattura, il più antico dei quali presenta una figura regale, una “dea degli animali” che domina sui lupi, sugli uccelli nonché sugli alberi, una Grande Madre che governa i regni animali e vegetali. I dischi di Montebelluna costituiscono una delle manifestazioni più alte dell’artigianato votivo dei Veneti antichi e sono databili tra la tarda età del ferro e l’età della romanizzazione, ovvero tra il quarto e il secondo secolo avanti Cristo. Ancora da Montebelluna proviene una cista su cui sono raffigurate, a sbalzo o a bulino, una scena nuziale e una scena di aratura, non tanto raffigurazioni di vita quotidiana quanto rappresentazioni che afferiscono al sacro e al mito. La cista apparteneva ad un corredo funerario databile alla piena età del ferro, tra il sesto e il quinto secolo avanti Cristo. L’elenco dei capolavori trevigiani è davvero ampio. Ma ciò che connota maggiormente la nuova Sezione Archeologica è la sua impostazione d’avanguardia: i reperti valgono in sé ma vivono come elementi di un percorso a ritroso nella storia, elementi di una sorta di “macchina del tempo” che consentirà ai visitatori di entrare a far parte delle comunità, piccole e grandi, che hanno scelto questa terra di colline, boschi ed acque per i loro insediamenti. A lato della nuova Sezione Archeologica, il Museo di Santa Caterina proporrà al visitatore anche uno spettacolare sunto delle proprie ricchissime collezioni di pittura e scultura, dai grandi maestri del Romanico e del Gotico, a Tomaso da Modena, Tiziano, Cima, Lotto, Rosalba Carriera, Martini: una sintesi di quella che sarà una delle prossime tappe della riorganizzazione dei musei trevigiani, la Pinacoteca. .  
   
   
GOLF - US PGA TOUR: THE PLAYERS CHAMPIONSHIP A PHIL MICKELSON LPGA TOUR: PRIMA VITTORIA DI SUZANN PETTERSEN, 52ª SILVIA CAVALLERI  
 
Milano, 15 maggio 2007 - Phil Mickelson (277 - 67 72 69 69) ha vinto il The Players Championship, torneo dell´Us Pga Tour che si è svolto al Tpc Sawgrass di Ponte Vedra Beach in Florida. E´ la 31ª vittoria nel circuito del trentasettenne mancino di San Diego, che ha distanziato di due colpi lo spagnolo Sergio Garcia (279 - 73 73 67 66), penalizzato da due giri iniziali sotto tono. Al terzo posto con 280 Stewart Cink e José Maria Olazabal, al 5° con 281 José Coceres e solo all´11° con 283 Sean O´hair, leader dopo 54 buche e crollato nel finale (quadruplo bogey alla 17 e bogey alla 18) dopo aver tenuto testa a Mickelson. Mai in corsa gli altri giocatori considerati alla vigilia candidati al titolo: 12° con 284 Chris Dimarco, 16° con 285 Zach Johnson; 28° con 287 Retief Goosen e Jim Furyk; 37° con 288 Tiger Woods, risalito dalle retrovie con un 67, Mike Weir ed Ernie Els; 44° con 289 Vijay Singh; 64° con 292 David Toms; 75° con 295 Davis Love Iii. Lpga Tour: Silvia Cavalleri 52ª, Titolo A Suzann Pettersen - Primo titolo nel Lpga Tour per la ventiseienne norvegese Suzann Pettersen (274 - 66 72 68 68), che si è aggiudicata il Michelob Ultra Open al Kingsmill Resort & Spa di Williamsburg, in Virginia. Ha battuto alla terza buca di play off la coreana Jee Young Lee (274 - 68 71 63 72) con la quale aveva concluso alla pari il torneo. Al terzo posto con 277 Sarah Lee, al quarto con 278 Stacy Prammanasudh e Paula Creamer, al sesto con 279 Ai Miyazato, al 10° con 281 Karrie Webb, campionessa uscente, al 20° con 283 Lorena Ochoa, al 41° con 287 Julieta Granada. Non ha brillato Silvia Cavalleri, al rientro dopo il trionfo nel Corona Championship: la milanese ha concluso in 52ª posizione (290 - 72 68 75 75), con un andamento di gioco molto alterno. Non ha superato il taglio Giulia Sergas, 78ª con 144 (76 68), uscita per un solo colpo. .  
   
   
GIO’ DI PALMA (YAMAYA-MOTOCLUB CAIRATESE NELLA MX2) E FABIO TESSARI (SUZUKI-MC OSTIGLIA NELLA MX1) TRIONFANO E DIVERTONO IL PUBBLICO DEL CIGLIONE DI MALPENSA. IL CAMPIONATO ITALIANO MOTOCROSS HA GIOCATO LA SUA SECONDA TAPPA ALLA PRESENZA DI OLTRE 200 PILOTI PROVENIENTI DA 13 REGIONI ITALIANE.  
 
 Cardano Al Campo, 15 maggio 2007 - - E´ nata una grande stella e tutto il firmamento gioisce! Giuseppe Di Palma, 18. Enne di Malnate, nel Varesotto, ha vissuto una giornata di grande emozioni e bottino tricolore ed ha consolidato la sua posizione di leader della classifica tricolore grande ad una straordinaria vittoria conseguita sulla pista di casa, il mitico Ciglione di Malpensa, ammodernato ed apprezzato da pubblico e dirigenti federali dopo le cure prestate del Motoclub Mv Gallarate. Nella seconda gara di Campionato Italiano Motocross Mx2 il talento del motoclub Cairatese – team Gariboldi ha sbaragliato il campo con una significativa vittoria in gara 1 ed un secondo posto in gara 2. Alla fine il portacolori di Yamaha ha guadagnato 460 punti con cui incrementa il suo brillante vantaggio su Mauro Fiorgentili (Ktm-digital Photoshop, 380 punti) che, agli Internazionali d´Italia (marzo 2007) lo aveva preceduto per due partenze ad handicap del forte driver varesino. Alla fine una premiazione da apotesosi. Con un´ovazione per Di Palma durata minuti, spruzzando spumante al cielo ed issando sulle braccia dei meccanici un 18. Enne travolto ed emozionato da tanto entusiasmo. Primo il varesino, terzo il pesarese, al secondo posto è salito Luca Pretto (Yamaha- Motoclub Cornaredo, 420 punti nei risultati di giornata). Quarto posto finale in Mx2 per Federico Bracesco (Honda-motoclub Brogliano, 217 punti), con lo stesso punteggio rispetto al quinto, Luca Pellegrini (Ktm-motoclub Le Valli). La classe Mx1 ha visto la vittoria del mantovano Fabio Tessari (Suzuki-mc Ostiglia, 500 punti) che ha vinto entrambe le manches. Secondo posto per Fabio Torsiello (Honda-asti, 380 punti), autore di un terzo e secondo posto. Terza piazza di categoria per Andrea Tedesco (Honda-cornaredo, 350 punti), seguito da Giorgio Antoniazzi (Kawasaki-cornaredo) e da Ivan Rebuschi (Honda-brogliano). Bilancio largamente positivo dell’evento, dinanzi a numerosi spettatori, con oltre 200 piloti al via nella seconda gara del Campionato Italiano Motocross sulla pista tecnica e spettacolare del Ciglione di Malpensa, ben curata dal motoclub Mv Gallarate, un sodalizio elogiato da centauri e team provenienti da 13 regioni italiane. .