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Notiziario Marketpress di Mercoledì 06 Giugno 2007
Politica
VERTICE DEL G8 A HEILIGENDAMM CLIMA, NEGOZIATI OMC E AFRICA AL CENTRO DELLE DISCUSSIONI  
 
Bruxelles, 6 giugno 2007 - In vista del vertice del G8 che si tiene questa settimana ad Heiligendamm, il presidente della Commissione europea José Manuel Barroso ha lanciato un appello affinché i leader dei paesi partecipanti si impegnino ad adottare nuove misure urgenti a livello mondiale contro i cambiamenti climatici e ha sottolineato la necessità che questo impegno si estenda alle economie emergenti in rapido sviluppo, invitate ad assistere a una parte del vertice. Secondo Barroso, è giunto il momento che i partner dell’Ue rispondano alle iniziative concrete già intraprese dall´Unione e compiano i passi necessari per giungere a una conclusione positiva del Doha Round. Il presidente ha accolto con soddisfazione la scelta di porre al centro dell´agenda del G8 i temi relativi allo sviluppo e ha invitato l´Europa e il resto del mondo a mantenere le promesse nei confronti dell´Africa. Il presidente, che rappresenterà la Commissione al vertice, ha affermato che Heiligendamm è un´occasione importante per sviluppare un consenso globale sulla necessità di rispondere in maniera rapida ed energica alla minaccia posta dai cambiamenti climatici alla vita umana e alla prosperità: "L´unione europea ha assunto un ruolo guida, con il suo ambizioso pacchetto in materia di clima e di energia. Ora il G8 deve dare un forte segnale che il mondo intero possa captare in vista della conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici che si terrà a dicembre. Contro il riscaldamento globale è necessaria una risposta globale. Ciò che l´Europa propone per il dopo Kyoto, dal 2012 in poi, è un sistema mondiale vincolante, immediatamente esecutivo e differenziato, incentrato sullo scambio delle quote di emissione, da definire entro il 2009". Riguardo ai negoziati dell’Omc, la Commissione ritiene possibile concludere il ciclo di negoziati su commercio e sviluppo nel 2007 come previsto, a condizione che gli altri seguano l’esempio europeo e compiano progressi significativi. Il futuro dell’Africa sarà uno dei temi centrali del vertice di Heiligendamm. Il presidente Barroso ha accolto con soddisfazione l´impostazione più globale e più ampia rispetto alle precedenti riunioni del G8. "La riduzione del debito e gli aiuti sono essenziali, ma c’è molto altro da fare. In questo vertice del G8 discuteremo perciò anche di come migliorare le condizioni di investimento, del dialogo politico su buon governo, diritti umani e Stato di diritto e di come intensificare la lotta contro l’Hiv/aids, la malaria e la tubercolosi. È un segnale della maturità delle nostre relazioni con i partner africani". Il presidente ha peraltro ricordato ai leader del G8 e a tutti gli Stati membri dell’Ue gli impegni assunti in materia di aiuti nel 2005. "Dobbiamo impegnarci di più per mantenere le nostre promesse, anche se collettivamente l’Ue è sulla buona strada", ha dichiarato Barroso, che ha poi concluso: "Il mondo ha bisogno che il G8 riunisca la comunità internazionale. Un solo vertice non può fare miracoli, ma può fare la differenza: differenza nel modo di affrontare i cambiamenti climatici, nella liberalizzazione del commercio a vantaggio di tutti, nella speranza da offrire alle popolazioni più povere del pianeta. Farò tutto quanto è in mio potere perché il vertice del G8 centri questo obiettivo". .  
   
   
I MINISTRI EUROPEI DELL´AMBIENTE CHIEDONO UNA POLITICA INDUSTRIALE COMUNITARIA PIÙ VERDE  
 
Bruxelles, 6 giugno 2007 - Nell´ambito di una riunione informale a Essen (Germania), i ministri dell´Ambiente dell´Unione europea visto il cambiamento climatico e dell´inquinamento ambientale, hanno chiesto di adottare una politica industriale comunitaria più verde. I ministri concordano sul fatto che all´Unione europea occorra concentrarsi maggiormente sul miglioramento dell´efficienza energetica e delle risorse, sulla promozione dell´ecoinnovazione e su una più rapida diffusione delle tecnologie ambientali in tutti i settori. «Non desideriamo soltanto che l´Unione europea diventi l´economia più competitiva del mondo, ma vogliamo anche essere pionieri per quanto riguarda l´efficienza delle risorse e l´innovazione ecologica», ha affermato Sigmar Gabriel, ministro federale dell´Ambiente, al termine delle due giornate di discussioni. Secondo il ministro Gabriel, «le tecnologie ambientali svolgono già un ruolo importante per la crescita e l´occupazione in Europa. Il loro volume di mercato complessivo raddoppierà passando da circa 1 000 Mrd Eur nel 2005 a circa 2 200 Mrd Eur entro il 2020. I responsabili politici devono operare nella giusta direzione, al fine di garantire che l´Europa possa mantenere la sua leadership tecnologica ed economica in questo comparto. Il concetto di politica industriale ecologica è la risposta economica alla domanda ecologica». I ministri hanno espresso il loro sostegno a favore di una serie di misure specifiche, sottolineando che è di fondamentale importanza migliorare il sistema di scambio europeo delle quote di emissione. Ritengono che le quote di emissione debbano essere attribuite in larga misura sulle basi di metodi di calcolo uniformi. L´assegnazione di quote non dovrebbe più essere gratuita, le quote dovrebbero invece essere messe all´asta. I ministri hanno inoltre sollecitato norme dinamiche al fine di fornire un forte incentivo di mercato per le innovazioni efficienti dal punto di vista energetico, per esempio per gli elettrodomestici. «Abbiamo bisogno di una concorrenza continua per la soluzione più efficace, basata sul modello dell´approccio "top runner" che è stato sperimentato con successo in Giappone. Con tale metodo, il prodotto più efficace stabilisce i criteri che tutti gli altri fornitori devono seguire», ha spiegato il ministro Gabriel. È stato anche raggiunto un accordo sulla necessità per gli Stati membri di concentrarsi maggiormente sui prodotti rispettosi dell´ambiente nel contesto delle proprie politiche in materia di appalti pubblici, contribuendo in questo modo ad aumentare le opportunità di mercato delle ecoinnovazioni. I ministri hanno infine affermato che si dovrebbero anche intensificare le attività di ricerca, in particolare nel campo delle tecnologie energetiche sostenibili. Per ulteriori informazioni consultare: http://www. Eu2007. De .  
   
   
RIFORMA DELLA DIRETTIVA SULLA MULTIPROPRIETÀ  
 
Bruxelles, 6 giugno 2007 - Il 7 giugno 2007 la Commissione adotterà una proposta di revisione della direttiva del 1994 sulla multiproprietà. La proposta intende ampliare l´ambito di applicazione della direttiva in vigore estendendolo ad altri prodotti esistenti sul mercato, quali i club vacanze, nonché alla rivendita e allo scambio dei beni in multiproprietà. Giovedì 7 giugno 2007 alle ore 12. 00 La commissaria europea Meglena Kuneva, responsabile per la tutela dei consumatori, terrà a Bruxelles una conferenza stampa di presentazione della riforma della direttiva sul Timesharing (multiproprietà). La conferenza stampa potrà essere seguita in video collegamento a Roma presso la Rappresentanza in Italia della Commissione europea, Palazzo Campanari - via Iv Novembre 149 – Sala delle conferenze del Cide (Centro nazionale di informazione e documentazione europea); a Milano presso la sede della Rappresentanza della Commissione europea, Corso Magenta 59. .  
   
   
L´AGENZIA EUROPEA DELLE SOSTANZE CHIMICHE AL LAVORO SU REACH  
 
Bruxelles, 6 giugno 2007 - La nuova normativa europea in materia di sostanze chimiche Reach (Registrazione, valutazione, autorizzazione e restrizione delle sostanze chimiche) è entrata in vigore il 1° giugno e lo stesso giorno è diventata operativa la nuova Agenzia europea delle sostanze chimiche (Echa). L´agenzia, con sede a Helsinki, sarà responsabile della gestione quotidiana della legislazione Reach. L´echa è incaricata di offrire agli Stati membri e alle istituzioni Ue una consulenza scientifica e tecnica sulle sostanze chimiche coperte da Reach. Coordinerà inoltre la procedura di registrazione al fine di garantire che le sostanze chimiche vengano gestite con coerenza nell´Unione europea, mentre il nuovo sito web di Echa, lanciato il 1° giugno, fornirà all´industria e all´opinione pubblica informazioni riguardo a Reach, insieme agli strumenti e agli orientamenti per favorirne l´osservanza. «L´agenzia delle sostanze chimiche svolgerà un ruolo chiave nell´attuazione effettiva di Reach contribuendo a migliorare la salute e le condizioni ambientali, mantenendo allo stesso tempo la competitività e promuovendo l´innovazione», ha dichiarato Günter Verheugen, commissario europeo per le Imprese e l´industria. I primi incarichi dell´Agenzia neocostituita saranno definire le procedure operative, nonché organizzare e fornire informazioni alle società, in particolare alle piccole e medie imprese (Pmi), su come conformarsi a Reach. L´agenzia dovrà inoltre gestire un servizio di assistenza su tale legislazione e coordinare una rete di servizi di assistenza nazionali. In autunno dovrebbe essere designato un direttore esecutivo dell´Agenzia a tempo pieno e sono in corso procedure di assunzione per altri incarichi. Al momento il gruppo ristretto impegnato presso l´Agenzia è guidato da Geert Dancet, proposto all´organizzazione dalla Commissione europea. L´echa dovrebbe diventare totalmente operativa entro giugno 2008, nel momento in cui sarà avviata la pre-registrazione di alcune sostanze chimiche. L´agenzia fornirà un´interfaccia on line per tale processo. «Con l´entrata in vigore di Reach, l´Ue sarà dotata della legislazione sulle sostanze chimiche più innovativa al mondo», ha commentato Stavros Dimas, commissario europeo per l´Ambiente. «L´adeguata impostazione dell´Agenzia europea delle sostanze chimiche è ora il prossimo grande passo da compiere per garantire un funzionamento efficace di Reach. Rimane ancora molto lavoro al fine di tutelare la nostra salute e l´ambiente dai pericoli imputabili alle sostanze chimiche». Cefic, il consiglio europeo dell´industria chimica, ha assicurato un sostegno alle società che si conformano ai requisiti della nuova legislazione. «Reach certamente deve essere considerata per la nostra industria un´opportunità di dimostrare una valida conoscenza dei propri prodotti e un´eccellente pratica per una produzione e un utilizzo sicuri delle sostanze chimiche», ha affermato Alain Perroy, direttore generale di Cefic. Tuttavia, gruppi ambientalisti e di consumatori sono preoccupati del fatto che future valutazioni potrebbero trovare indebolita la legislazione. «Si devono ancora prendere molte decisioni fondamentali sull´identificazione e la regolamentazione di sostanze chimiche pericolose in previsione di valutazioni future», hanno scritto in una recente lettera rivolta ai commissari Verheugen e Dimas. «Oggi vi chiediamo di assicurare che le prossime valutazioni vengano impiegate al fine di rafforzare la normativa, in modo da garantire un alto livello di tutela della salute e dell´ambiente». In conformità della precedente legislazione comunitaria in materia di sostanze chimiche, le sostanze «esistenti» già sul mercato non erano soggette agli stessi requisiti di prove di sicurezza previsti per quelle nuove. L´obiettivo di Reach è verificare la sicurezza di alcune di queste 30 000 sostanze chimiche «esistenti». Reach tutelerà la salute e l´ambiente incoraggiando le società a optare per alternative più sicure ove possibile. Per ulteriori informazioni consultare: http://echa. Europa. Eu http://ec. Europa. Eu/environment/chemicals/reach/reach_intro. Htm .  
   
   
GIORNATA INFORMATIVA SULLA EPARTECIPAZIONE  
 
Bruxelles (Belgio), 6 giugno 2007 - Il 29 giugno si terrà una giornata informativa sull´invito a presentare proposte relativo alla «ePartecipazione». La ePartecipazione è un´azione preparatoria volta a promuovere lo sviluppo e l´uso delle tecnologie dell´informazione e della comunicazione nel processo legislativo e decisionale, in un contesto parlamentare e governativo. L´obiettivo consiste nel rafforzare la partecipazione dei cittadini al processo legislativo. Nel corso della giornata informativa saranno fornite informazioni sul programma di lavoro dell´azione e sui futuri inviti a presentare proposte. Per ulteriori informazioni visitare: http://ec. Europa. Eu/information_society/activities/ict_psp/cf/eparticipation/ .  
   
   
ECONOMIA: IL NORDEST PUNTA ALLA SLAVONIA CON IL PROGETTO “AGROKOVAR”  
 
Padova 6 giugno 2007 - Nuove opportunità di sviluppo e affari in Croazia per l’agroalimentare e la logistica del Veneto e del Nordest derivano dalla realizzazione di un nuovo progetto europeo di cooperazione trasfrontaliera, denominato Agrokovar, del quale è capofila la finanziaria Veneto-friuliana Finest. Agrokovar è stato presentato agli imprenditori del nordest il 31 maggio a Padova nel corso di un incontro a cui partecipavano tra gli altri l’assessore all’economia della Regione Veneto Fabio Gava, l’Ambasciatore Croato in Italia Vidosevic, il vice ministro croato dell’agricoltura Saric, i maggiori esponenti della contea di Vukovar, partner croato per il progetto, assieme ai maggiori rappresentati delle finanziarie Finest e Informest. Si tratta di un progetto pilota che ha come obbiettivo principale quello di sviluppare la cooperazione puntando a realizzare una struttura operativa in joint-venture in grado di promuovere gli investimenti nell’area nordest della Croazia. La struttura sarà in grado di supportare e fornire, con servizi ad alto valore aggiunto, attività di assistenza agli operatori economici ed alle imprese nel settore della filiera agroalimentare e della logistica. “Il Veneto- ha detto Gava- guarda alla Croazia come uno dei principali partner della cooperazione transfrontaliera, e le nuove normative europee per il 2007-2013 ci consentiranno di rafforzare ulteriormente le azioni comuni di sviluppo economico. Agrokovar è una di quelle al momento più rilevante, perché riguarda due settori con notevoli prospettive di sviluppo come l’agroalimentare e la logistica, e prevede anche la messa a punto di un piano di incentivi finanziari e fiscali da destinare al sistema produttivo italiano e croato ed in particolare alle piccole e medie imprese per facilitare gli insediamenti nell’area prescelta”. Il progetto si concentrerà nella contea di Vukovar in Slavonia, dove verrà individuato un soggetto idoneo (joint-venture o consorzio) per l’attivazione dell’intervento e per la trasformazione dell’area di Vukovar in un polo di eccellenza della filiera delle imprese attive nell’agroalimentare “Vukovar - ha sottolineato l’ambascaitore Vidosevic- è un area strategica per rafforzare i rapporti commerciali tra Veneto, Nordest italiano e Croazia, anche perché si trova in posizione centrale rispetto ai Corridoi europei est-ovest e nord-sud, rispetto al nascente canale navigabile Danubio-sava, e alle tre grandi autostrade croate”. .  
   
   
GLOBAL BOND IN DOLLARI USA: RISULTATI DEL COLLOCAMENTO  
 
Roma, 6 giugno 2007 - Il Mef comunica i risultati del collocamento del bond formato Global da 2 miliardi di dollari, con cedola 5,375% e scadenza 12 giugno 2017. La distribuzione per tipologia di investitore è stata la seguente: banche centrali 43%, asset manager 36%, assicurazioni e fondi pensione 11%, banche 8%. La distribuzione geografica comprende l´Asia con il 32%, l´Europa con il 41% (di cui Regno Unito 26%), Stati Uniti con il 20% e Canada con il 7%. Lead manager dell´operazione sono stati: Citigroup, Lehman Brothers e Merrill Lynch International .  
   
   
BANCA POPOLARE DI SONDRIO, AUMENTO DEL CAPITALE SOCIALE: OFFERTA PRESSO IL MERCATO EXPANDI DEI DIRITTI NON ESERCITATI.  
 
Sondrio, 6 giugno 2007 - L´operazione di aumento del capitale sociale in forma mista avviata dalla Banca Popolare di Sondrio il 7 maggio ultimo scorso si è chiusa, riguardo all´esercizio dei diritti di opzione, lo scorso 1° giugno, conseguendo la pressoché totale adesione dei soci e la più che favorevole accoglienza del mercato. La proposta - che prevedeva l´assegnazione di una nuova azione gratuita ogni cinque possedute e l´offerta in opzione di una nuova azione ogni cinque possedute al prezzo di euro 7 - consente un rafforzamento dei mezzi propri di oltre 308 milioni di euro. Il patrimonio netto della banca si attesta quindi, a oggi, intorno a 1. 540 milioni di euro. Al termine del periodo di offerta in opzione sono state sottoscritte n. 43. 995. 461 nuove azioni ordinarie, godimento 1° gennaio 2007, pari al 99,942% di quelle offerte. Risultano non esercitati n. 128. 400 diritti (cedola n. 27) validi per sottoscrivere n. 25. 680 azioni ordinarie, corrispondenti allo 0,058% dell´offerta. In conformità a quanto disposto dall’articolo 2441, terzo comma, del codice civile, i predetti diritti di opzione non esercitati saranno offerti presso il mercato Expandi, per conto della Banca Popolare di Sondrio, a cura di Centrosim spa - via Broletto n. 37, Milano - nelle riunioni dei giorni 11, 12, 13, 14 e 15 giugno 2007. Nella prima riunione verrà offerto l’ammontare totale dei diritti, mentre nelle sedute successive alla prima il quantitativo eventualmente non collocato nei giorni precedenti. I diritti saranno messi a disposizione degli acquirenti presso Monte Titoli spa e potranno essere utilizzati per la sottoscrizione delle azioni ordinarie in ragione di una azione ordinaria, godimento 1° gennaio 2007, ogni cinque diritti, al prezzo unitario di € 7, oltre al versamento di un rimborso spese commisurato in ragione di € 0,06 per ogni nuova azione, con un massimo di € 200. La sottoscrizione delle azioni potrà essere effettuata presso tutti gli sportelli della Banca Popolare di Sondrio o presso Monte Titoli spa, per il tramite dei relativi depositari, entro e non oltre il 20 giugno 2007, a pena di decadenza. Il Prospetto Informativo è a disposizione del pubblico presso la sede sociale della Banca Popolare di Sondrio - piazza Garibaldi 16, Sondrio -, tutte le filiali della stessa, sul sito internet aziendale www. Popso. It e presso Borsa Italiana spa. .  
   
   
UNGHERIA, PREVISIONI INFLAZIONE BANCA CENTRALE  
 
Trieste, 6 giugno 2007 - La Banca Nazionale ungherese (Mnb) ha innalzato la sue previsione del tasso medio di inflazione per il 2008, portandolo dal 3,4 al 3,6 p. C. Lo comunica l´Ice. La previsione per il 2007 è stata invece ridotta dal 7,4 al 7,3 p. C. Per il 2009 la Mnb si attende un tasso di inflazione del 2,8 p. C. .  
   
   
CONVEGNO SU BANCHE E IMPRESE  
 
Pordenone , 6 giugno 2007 - Banche e imprese produttive sono così diverse tra loro? Sistema finanziario e attività imprenditoriali sono indipendenti l’uno dall’altro? La politica economica può essere disarticolata dal mercato del credito? A queste domande cercherà di dare risposta il convegno che si terrà Giovedì 7 giugno 2007 alle ore 17. 30 a Palazzo Montereale Mantica, Corso Vittorio Emanuele Ii, 56. Il convegno cercherà di dare alcune risposte mettendo attorno allo stesso tavolo il sistema bancario, le Istituzioni che governano le politiche pubbliche e alcune significative imprese della nostra Regione - a tradizione familiare, con vocazione all’export e con importanti innovazioni di processo e prodotto. Con l’ambizioso obiettivo di porre le basi per una collaborazione sistemica tra banca, impresa e pubblica amministrazione, in grado di affrontare l’evoluzione dei mercati. .  
   
   
CONVEGNO SU “MICROCREDITO E SVILUPPO LOCALE”  
 
 Chieti , 6 giugno 2007 – Microcredito, sviluppo di impresa, capacità di lavorare in rete. Questi alcuni degli argomenti che saranno trattati venerdì 15 giugno 2007, a partire dalle ore 9. 30, presso la Sala Convegni della Camera di Commercio di Chieti nell´ambito del convegno “Microcredito e Sviluppo Locale nell´Anno Europeo per le Pari Opportunità”, promosso dalla Camera di Commercio e dal Comitato per la Promozione dell´Imprenditoria Femminile di Chieti. Si parlerà del fenomeno del microcredito come strumento di sviluppo economico e sociale in diversi stati dell´Asia e dell´Africa e delle diverse iniziative sviluppatesi in Europa e in Italia. Sarà presentata, inoltre, di un innovativo disegno di legge regionale per l´Abruzzo in materia di microcredito. Per informazioni: di Chieti, Camera di Commercio di Chieti, Il programma del convegno e la scheda di iscrizione sono disponibili al link: http://www. Ch. Camcom. It/upload/file/278/139234/filename/convegno-microcredito. Pdf .  
   
   
MILANO ASSICURAZIONI: AVVIO DELLE OPERAZIONI DI ACQUISTO DI AZIONI DELLA CONTROLLANTE DIRETTA FONDIARIA- SAI S.P.A.  
 
Firenze, 6 giugno 2007 – Milano Assicurazioni comunica l’avvio delle operazioni di acquisto di azioni proprie e della controllante diretta Fondiaria-sai in esecuzione delle rispettive autorizzazioni deliberate dall’assemblea del 24 aprile 2007. Acquisto di azioni proprie All’avvio del programma di acquisto, Milano Assicurazioni detiene n. 1. 685. 460 azioni ordinarie proprie, pari allo 0,382% del capitale sociale ordinario ed allo 0,357% dell’intero capitale sociale. La Compagnia non detiene azioni di risparmio proprie. Il valore medio unitario di carico delle azioni ordinarie proprie detenute dalla Compagnia è di € 5,676. Lo scorso 26 aprile è scaduto il termine di dodici mesi fissato dall’assemblea del 26 aprile 2006 per l’acquisto e la vendita di azioni proprie. L’assemblea del 24 aprile 2007 ha autorizzato, ai sensi degli articoli 2357 e 2357-ter del codice civile, ulteriori acquisti di azioni proprie ordinarie e/o di risparmio, in una o più volte e per un periodo di dodici mesi dalla data della deliberazione, secondo il programma nel seguito illustrato. L’assemblea ha inoltre autorizzato la cessione, se del caso, delle azioni proprie attualmente in portafoglio nonché di quelle che saranno acquistate in base alla delibera citata. L’obiettivo del programma è, con riguardo all’acquisto, di cogliere ulteriori opportunità di investimento avuto riguardo alla liquidità di volta in volta del titolo e all’andamento del titolo stesso e del mercato. L’obiettivo è di investire nella Compagnia ritenendo che l’azione non abbia espresso del tutto il suo potenziale in relazione al Piano Industriale 2006-2008 del Gruppo Fondiaria-sai presentato alla comunità finanziaria. Con riguardo alla vendita, invece, l’obiettivo è quello di consentire, se del caso, il conseguimento di positivi risultati. Ai sensi dell’art. 144-bis del Regolamento Consob n. 11971/1999, gli acquisti e le alienazioni saranno effettuati esclusivamente secondo la modalità di cui al comma 1 sub lettera b) del medesimo articolo e, quindi, sui mercati regolamentati secondo modalità operative, stabilite da Borsa Italiana S. P. A. , che non consentano l’abbinamento diretto delle proposte di negoziazione in acquisto con predeterminate proposte di negoziazione in vendita. Resta altresì esclusa l’operatività sui blocchi. L’assemblea del 24 aprile ha autorizzato l’effettuazione nel periodo di dodici mesi da tale data, con la sola modalità di cui al capoverso che precede, di ulteriori acquisti di azioni proprie e/o di risparmio, per un incremento massimo, tenuto conto delle eventuali vendite nel frattempo effettuate, di n. 5. 000. 000 azioni proprie ordinarie e/o di risparmio da nominali € 0,52 cadauna, comunque entro l’importo massimo di € 34 milioni, fermo restando il rispetto dei limiti di cui all’art. 2357-ter del codice civile. Il numero massimo di azioni proprie acquistabili sopra indicato deve intendersi quale differenza fra le azioni proprie acquistate e quelle vendute giusta autorizzazione da parte dell’Assemblea. Ciascun acquisto verrà effettuato ad un corrispettivo unitario non superiore del 5% (cinque per cento) rispetto alla media dei prezzi di riferimento registrati al sistema telematico della Borsa Italiana nelle tre sedute precedenti ogni singola operazione e ciascuna cessione verrà effettuata ad un prezzo che non dovrà essere inferiore del 5% (cinque per cento) rispetto alla media dei prezzi di riferimento registrati al sistema telematico della Borsa Italiana nelle tre sedute precedenti ogni singola operazione. Con riguardo ai volumi, non saranno acquistate né alienate, volta per volta, azioni per un quantitativo superiore al 25% del volume medio giornaliero di azioni negoziato sul mercato regolamentato in cui l’operazione viene effettuata, calcolato sulla base del volume medio giornaliero degli scambi del mese precedente al mese nel corso del quale il programma viene comunicato al pubblico e fissato, su tale base, per tutta la durata del programma. Tutte le operazioni di acquisto e/o vendita verranno effettuate nel rispetto di ogni disposizione di legge e di vigilanza applicabile. Al termine del periodo per il quale è accordata l’autorizzazione dell’assemblea, la Compagnia comunicherà inoltre al pubblico informazioni sull’esito del programma e sulla sua realizzazione. Acquisto di azioni della controllante diretta Fondiaria-sai S. P. A. All’avvio del programma di acquisto, Milano Assicurazioni detiene n. 6. 802. 557 azioni ordinarie della controllante diretta Fondiaria-sai, pari al 5,435% del capitale sociale ordinario ed al 4,038% dell’intero capitale sociale. Il valore medio unitario di carico delle azioni ordinarie Fondiaria-sai detenute dalla Compagnia è di € 22,19. Lo scorso 26 aprile è scaduto anche il termine di dodici mesi fissato dall’assemblea della Compagnia del 26 aprile 2006 per l’acquisto e la vendita di azioni Fondiaria-sai. L’assemblea del 24 aprile 2007 ha autorizzato, ai sensi dell’art. 2359-bis del codice civile, ulteriori acquisti di azioni Fondiaria-sai, in una o più volte e per un periodo di dodici mesi dalla data della deliberazione, secondo il programma nel seguito illustrato. L’assemblea ha inoltre autorizzato la cessione, se del caso, delle azioni Fondiaria-sai attualmente in portafoglio nonché di quelle acquistate in base alla delibera citata. L’obiettivo del programma è, con riguardo all’acquisto, di cogliere ulteriori opportunità di investimento avuto riguardo alla liquidità di volta in volta del titolo e all’andamento del titolo stesso e del mercato e, con riguardo all’alienazione, di consentire, se del caso, il conseguimento di positivi risultati. Ai sensi dell’art. 144-bis del Regolamento Consob n. 11971/1999, gli acquisti e le alienazioni saranno effettuati esclusivamente secondo la modalità di cui al comma 1 sub lettera b) del medesimo articolo e, quindi, sui mercati regolamentati secondo modalità operative, stabilite da Borsa Italiana S. P. A. , che non consentano l’abbinamento diretto delle proposte di negoziazione in acquisto con predeterminate proposte di negoziazione in vendita. Resta altresì esclusa l’operatività sui blocchi. L’assemblea del 24 aprile ha autorizzato l’effettuazione nel periodo di dodici mesi da tale data, con la sola modalità di cui al capoverso che precede, di ulteriori acquisti di azioni Fondiaria-sai, per un incremento massimo, tenuto conto delle eventuali vendite nel frattempo effettuate, di n. 1. 600. 000 azioni da nominali € 1,00 cadauna, comunque entro l’importo massimo di € 58 milioni, fermo restando il rispetto dei limiti di cui all’art. 2359-bis del codice civile. Il numero massimo di azioni Fondiaria-sai acquistabili come sopra indicato deve intendersi quale differenza tra le azioni Fondiaria-sai acquistate e quelle vendute, giusta autorizzazione da parte dell’Assemblea. Ciascun acquisto verrà effettuato ad un corrispettivo unitario non superiore del 5% (cinque per cento) rispetto alla media dei prezzi di riferimento registrati al sistema telematico della Borsa Italiana nelle tre sedute precedenti ogni singola operazione e ciascuna cessione verrà effettuata ad un prezzo che non dovrà essere inferiore del 5% (cinque per cento) rispetto alla media dei prezzi di riferimento registrati al sistema telematico della Borsa Italiana nelle tre sedute precedenti ogni singola operazione. Con riguardo ai volumi, non saranno acquistate né alienate, volta per volta, azioni per un quantitativo superiore al 25% del volume medio giornaliero di azioni negoziato sul mercato regolamentato in cui l’operazione viene effettuata, calcolato sulla base del volume medio giornaliero degli scambi del mese precedente al mese nel corso del quale il programma viene comunicato al pubblico e fissato, su tale base, per tutta le durata del programma. Tutte le operazioni di acquisto e/o vendita verranno effettuate nel rispetto di ogni disposizione di legge e di vigilanza applicabile. Al termine del periodo per il quale è accordata l’autorizzazione dell’assemblea, la Compagnia comunicherà inoltre al pubblico informazioni sull’esito del programma e sulla sua realizzazione. .  
   
   
BROKERS ITALIANI E EIB CONSORTIUM: LA RISPOSTA ITALIANA ALL’INTERNAZIONALIZZAZIONE DEI MERCATI  
 
 Milano, 6 giugno 2007 Il Consorzio Brokers Italiani, nel corso della sua V Giornata annuale, si confronta con l’altro Consorzio di brokeraggio che opera nel mercato assicurativo italiano, Eib Consortium, e verifica le diverse strategie adottate per aiutare la crescita dell’imprenditoria italiana in un mercato senza confini. Eib Consortium + Brokers Italiani: 358. 773 milioni di premi gestiti; Le imprese italiane premiano le società sotto forma di Consorzio; Italia:assicurazione danni è meno diffusa rispetto ai grandi Paesi europei; L’88% delle imprese in possesso di almeno una polizza ramo danni; Dal confronto fra i diversi sistemi legislativi europei nasce la richiesta di una semplificazione normativa per l’imprenditoria italiana; Pil in crescita del 2% nel 2006; export a +4%. Brokers Italiani e Eib Consortium sono le due realtà sotto forma di consorzio del mercato italiano del brokeraggio assicurativo. Secondo i più recenti dati elaborati da Asefi, nel 2005 Brokers Italiani si posizionava al 10° posto del mercato italiano con 190. 203 milioni di premi gestiti, mentre Eib Consortium occupava l’11° gradino del ranking con 168. 570 milioni. Quindi, il sistema consortile, nel suo insieme, rappresenterebbe il sesto posto nel mercato nazionale, con premi complessivi gestiti di 358. 773 milioni:
Società Premi 2005
Marsh spa 3. 814. 036 mln
Gruppo Willis Italia 1. 710. 768 mln
Gruppo Aon 1. 414. 910 mln
Gruppo Gpa 957. 500 mln
Ital Brokers 736. 183 mln
Brokers Italiani + Eib Consortium 358. 773 mln
Fonte: Asefi 2006 Il Consorzio ha il vantaggio di aggregare operatori indipendenti che continuando ad essere tali, mettono a fattor comune specialità e competenze, che altrimenti rimarrebbero patrimonio di pochi, garantendo così economie di scala preziose, inaccessibili ad operatori seppur qualificati ma dimensionalmente svantaggiati. E i numeri confermano l’apprezzamento per questa forma societaria che consente, in un mercato imprenditoriale dall’orizzonte sempre più internazionale, di garantire al cliente e all’assicuratore stesso un contributo sostanziale in materia d’identificazione, minimizzazione, trasferimento e successiva gestione del rischio nella sua globalità. I rischi sono una componente dell’impresa: all’imprenditore tocca valutare quali valga la pena di correre direttamente e quali sia preferibile coprire esternamente grazie alla consulenza dell’intermediario che deve avere tutte le informazioni necessarie per fare questa valutazione in modo corretto. “Il mercato sta evolvendo - ha detto Arnaldo Bergamasco, Presidente di Brokers Italiani – e credo di poter rivendicare alla categoria dei broker il merito di aver contribuito e stimolato questo processo di cambiamento. Oggi, la sfida è di garantire una presenza capillare in tutta Europa, attraverso il rafforzamento della presenza fisica di un referente nelle più vaste lande del continente, per assicurare un continuo miglioramento di efficienza nella gestione dei clienti. Il nostro ruolo di consulenti deve portare il cliente a trovare soddisfazione al proprio bisogno di sicurezza non solo attraverso lo strumento assicurativo che non è necessariamente quello vincente nella tutela e nell’abbattimento del rischio. Questo impone un continuo impegno di prevenzione e un ampio lavoro di risk management che può in certi casi anche sostituire lo strumento della polizza assicurativa”. Secondo Alessandro De Besi, Presidente di Eib Consortium, “la cultura del rischio sta cambiando anche all’interno delle aziende. Oggi la semplice risposta assicurativa è insufficiente per i bisogni dell’impresa e per rispondere alla richiesta di sicurezza globale bisogna adottare una tecnica di approccio al rischio altrettanto globale, che si rifaccia alle metodologie di risk analysis così familiari al mondo anglosassone”. I principali indicatori economici del 2006 evidenziano segnali di crescita incoraggianti per l’economia italiana. Dopo una lunga fase di stagnazione, durata cinque anni, il Pil è aumentato nel corso del 2006 del 2%. Un tasso di crescita che sarà confermato a tutto il 2007 ma che è pur sempre uno dei più bassi tra i Paesi dell’area dell’Euro. A trainare la ripresa italiana è l’export (+4% nel 2006). Le previsioni indicano un’espansione dell’economia italiana che proseguirà fino al 2010 al passo di crescita dell’1,7% annuo. Procederà quindi la riqualificazione del sistema industriale e la riorganizzazione dei processi produttivi: sviluppi necessari per guadagnare competitività su un mercato senza più confini. Negli ultimi cinque anni una quota significativa di imprese ha già provveduto a innovare prodotti e strategie di mercato (soprattutto medie imprese e filiere a loro collegate) puntando sulla qualità, sulla maggiore presenza all’estero, sui servizi per aumentare il valore del prodotto, sull’introduzione di nuove tecnologie di gestione integrata. Altre sono chiamate a farlo perché la selezione internazionale è particolarmente dura, specie per le piccole imprese che devono far fronte agli alti costi fissi dell’innovazione continua e della presenza attiva sui mercati lontani. Dall’inizio del 2000 a oggi, la quota di imprese con attività produttive all’estero è passata dal 5,4% all’8% e quelle che hanno collaborazioni con imprese straniere sono salite dal 7,6% al 15,1%. L’ottica internazionale del sistema imprenditoriale nostrano impone al broker un know how globale, attraverso un aggiornamento continuativo sulle evoluzioni in atto nel marketplace per permettere di fornire ai clienti soluzioni innovative in linea con le loro esigenze. Necessità che si scontrano con i diversi sistemi legislativi dei paesi europei, dove alla forte liberalizzazione dei mercati anglosassoni risponde un impianto normativo italiano ingolfato, ingessato che, oltretutto, ha malamente recepito la Direttiva Europea 2002/92 nata con l’obiettivo di aumentare la tutela del consumatore e di innalzare la trasparenza del mercato. Nel corso dell’incontro, Francesco G. Paparella, socio di Brokers Italiani, ha sottolineato come “la Direttiva Europea 2002/92 sull’intermediazione fosse basata sul principio dell’unificazione delle varie figure degli intermediari dovuta in massima parte alla necessità di mediare tra le legislazioni dei vari paesi europei, troppo distanti tra loro per essere sovrapposte senza traumi. La direttiva fu comunque varata, con soddisfazione soprattutto di quei paesi ove la deregolamentazione era già una realtà. Il problema è che il legislatore italiano, attraverso il Codice delle Assicurazioni e il Regolamento Isvap ha in parte tradito lo spirito della Direttiva, creando una serie di incombenze e di obblighi che appesantiscono il lavoro del broker che spende il 70% della giornata lavorativa ad assolvere pratiche burocratiche. Tutto ciò, oltre ad allontanarci dai mercati più liberi come quello ad esempio del Regno Unito, rappresenta un aggravio eccessivo di formalità prive di sostanza che non giovano né al mercato né, tanto meno, al consumatore”. Dal confronto con il sistema legislativo del Regno Unito – come ha ben illustrato Mr. Roger Bramble, che opera sul mercato di Londra da oltre 30 anni - si rileva che le imprese italiane hanno bisogno di norme certe ma snelle e non di essere regolamentate all’eccesso come avviene oggi. Le regole devono servire a semplificare e non a complicare la vita delle imprese, mentre oggi assistiamo alla particolarità tutta italiana, di commissioni governative al lavoro per semplificare l’impianto normativo adottato. Certezza e semplicità per permettere al mondo delle imprese di concentrare le energie sulle grandi tematiche dello sviluppo, della modernizzazione, del riposizionamento internazionale. In questo senso la moderna gestione del rischio diventa un fattore determinante per le imprese, non solo delle più dimensionate, ma anche delle Pmi che nel 2005 hanno speso in media 24 mila euro l’una per premi polizze ramo danni, pari allo 0,27% del fatturato. In rapporto alle aziende europee, quelle italiane si presentano generalmente sottoassicurate. Secondo i dati della Xxv indagine Congiunturale realizzata da Capitalia e utilizzati dall’Ania per fotografare il rapporto tra imprenditorialità e assicurazione, risulta che l’88% delle imprese italiane ha almeno una copertura assicurativa contro i danni per un ammontare di capitali assicurati pari al 62,5% degli attivi dell’impresa. Il 72,5% delle imprese fa ricorso alle coperture di Responsabilità Civile per un valore dei premi pari allo 0,08% del fatturato. L’italia è tra i 5 grandi paesi europei quello dove l’assicurazione danni è meno diffusa. Il divario cresce ancora di più se si esclude l’assicurazione auto. In questo caso i premi del ramo danni sono pari all’1,1% del Pil in Italia, mentre sono pari al 2,3% nell’Ue a 15 paesi, al 2,8% in Germania e Regno Unito, al 2,2% in Francia, all’1,9% in Spagna (negli Stati Uniti è pari al 4,7%). In un momento in cui la competitività del mercato rende sempre più ristretti i margini delle aziende produttrici e quindi la capacità finanziaria di reggere a un evento dannoso diventa sempre più modesta, il broker ha un ruolo decisivo nel fornire, con costi certi, copertura a eventi che sono incerti ma dagli effetti devastanti per la salute delle imprese nel caso si verifichino. · .
 
   
   
INTERSCAMBIO ITALIA-ISRAELE PIÙ CHE RADDOPPIATI GLI INVESTIMENTI ITALIANI IN ISRAELE  
 
Milano, 6 giugno 2007 - L´interscambio tecnologico tra Italia e Israele, voce economica importante nei rapporti tra i due Paesi, è cresciuto nel 2006 di quasi il 10 per cento. Israele infatti è all’avanguardia nel campo delle tecnologie e l´Italia è un partner privilegiato di Israele con 2,8 miliardi di dollari di interscambio, classificandosi come terzo paese esportatore e quinto importatore. Il comparto delle Tlc rappresenta l´11% di tutto l´export israeliano verso l´Italia, basato soprattutto su tecnologie e software di nuova generazione. Anche gli investimenti Italiani in Israele sono più che raddoppiati e hanno raggiunto nel 2006 oltre 20 milioni di euro. Nel 2007 è previsto un ulteriore aumento di oltre il 50 per cento rispetto al 2006. Questi alcuni dei dati emersi al convegno odierno, promosso dall’associazione Israele. Net- Notizie e Stampa (www. Israele. Net), focalizzato ad approfondire le nuove particolari opportunità di investimento realizzabili in Israele. All’incontro in Assolombarda hanno partecipato, tra gli altri: Letizia Moratti, sindaco di Milano; Robert Wescott, economista e consulente economico della Casa Bianca durante l’amministrazione di Bill Clinton; Tal Keinan, Ceo di Kcs Capital; Assaf Bartfeld, Ceo di Delek Group; Jonathan Medved, Ceo di Vringo; Astorre Modena, fondatore di Terra Venture Partners; Rudger Stewart, Ceo di Ultrashape; Ariel Nachman di Agnoli Bernardi; Dani Schaumann, manager di Pioneer Investments. Al convegno si è discusso in concreto sulle possibili aree di investimento, quali venture capital, start-up e fondi comuni israeliani. Durante il convegno, alcuni esponenti del mondo finanziario israeliano hanno presentato opportunità di investimento e di collaborazione in settori emergenti e di particolari interesse per l’Italia quali quello dell’energia, della finanza e nel settore medico. “Lo Stato di Israele – spiega Marco Paganoni, direttore del sito informativo www. Israele. Net - promuove gli investimenti locali ed esteri offrendo un’ampia gamma di incentivi e agevolazioni a coloro che investono nell´industria, nel turismo e nel settore immobiliare, con particolare attenzione per le aziende hi-tech e le attività di ricerca e sviluppo. Gli incentivi agli investimenti sono fissati dalla legge per la promozione degli investimenti di capitale, recentemente modificata” . L´ufficio Nazionale di statistica di Israele ha pubblicato l´elenco dei partner commerciali del Paese (diamanti esclusi) nel primo trimestre 2007. L´elenco vede l´Italia come quarto fornitore, con un totale import di 515 milioni di dollari. Ll nostro Paese è preceduto dagli Usa, considerati tradizionalmente il principale partner d´Israele (1,537 milioni di dollari), e dalla Cina (Us$ 764 milioni), ed è secondo in Europa solo alla Germania (830 milioni di dollari). I principali settori dell’export israeliano rimangono, come negli anni passati, le macchine e gli apparecchi meccanici, seguiti dai prodotti chimici e dai metalli di base. "L´italia si riconferma quindi un partner molto importante", afferma Nir Malah, trade analyst dell´Ufficio Ice di Tel Aviv. "Nell´ultimo decennio l´Italia è sempre stata il terzo o quarto partner commerciale. Storicamente gli italiani sono forti soprattutto nei beni strumentali, ovvero nei macchinari per la lavorazione del legno, della plastica, dei metalli". I dati statistici ufficiali riflettono un costante aumento dell´interscambio tra Italia ed Israele che, nel 2006, sfiora i 3 miliardi di dollari. Le esportazioni italiane in Israele sono aumentate del 6,1% rispetto al 2005, e sono passate, in valore assoluto, da 1. 73 a 1. 84 miliardi di dollari. Anche le esportazioni israeliane verso l´Italia hanno registrato valori positivi con un aumento percentuale pari al 9,2% ed un valore totale quantificabile in 981 milioni di Us$. L´interscambio ha registrato, poi, nel 2006, un surplus pari a 859 milioni di dollari a favore di Israele, con un aumento del 2,8%. Del deficit commerciale La quota di mercato italiana, dal canto suo, si mantiene relativamente stabile e fa registrare una leggera diminuzione dello 0,05% nonostante la significativa crescita nei valori assoluti. I principali settori dell’export israeliano rimangono le macchine e gli apparecchi meccanici, seguiti dai prodotti chimici e dai metalli di base. In questo contesto le esportazioni italiane di macchine industriali e relative attrezzature è addirittura cresciuto del 15,5% nel 2006 per un valore totale di 543 milioni di Us$. Anche l´export di prodotti di plastica e gomma ha registrato un dato di crescita molto positivo con un + 12,8% rispetto al 2005. In generale la penetrazione dei prodotti italiani è buona, grazie all´immagine molto positiva del Made in Italy in Israele in termini di qualità, prestigio, design e tecnologia. E´ un fatto noto che l´economia israeliana sia stata per lunghi anni caratterizzata da una elevata concentrazione del mercato finanziario nelle mani di pochi gruppi bancari, prevalentemente pubblici e che, ancora oggi, il sistema finanziario di questo Paese sia fortemente centralizzato (il 63% dell´intero sistema è controllato dalle due banche principali) e tendenzialmente chiuso alle partecipazioni straniere. La situazione è cominciata a mutare a partire dal 2003 grazie all´azione dell´Ex Ministro delle Finanze Benjamin Netanyahu che ha speso grandi energie nel tentativo di dimostrare la necessità di aprire anche il mercato finanziario alle partecipazioni internazionali. Da quel momento è in atto in questo Paese un cauto processo di liberalizzazione del mercato bancario e dei capitali supportato con grande coerenza da tutti i governi che si sono succeduti. L´apertura del mercato finanziario israeliano alla concorrenza offre buone opportunita` anche per i gruppi bancari e finanziari esteri, che potrebbero approfittare della riforma in atto per allargare la loro attività. I gruppi italiani sono assenti da questo mercato, con l`eccezione di Generali che detiene tramite la compagnia locale di assicurazioni Migdal l`8% di Bank Leumi. L`economia israeliana, date le ridotte dimensioni del mercato interno, la scarsità di risorse naturali e la situazione geopolitica, è per sua natura "export-led". Il commercio internazionale gioca quindi un ruolo fondamentale nell´economia del Paese . Notevoli quindi i segnali di ripresa in Israele. Secondo dati pubblicati dall´Ufficio Nazionale di Statistica, il Pil è aumentato dell´8% durante l´ultimo trimestre 2006, un netto aumento dopo il ribasso dello 0,7% durante il terzo trimestre dovuto alla guerra in Libano. Il tasso annuale di crescita economica per l´anno 2006 ammonta a 5,9%. Nel 2006 gli investimenti esteri in Israele hanno totalizzato 22,7 miliardi di $; gli investimenti israeliani all´estero hanno toccato i 22,4 miliardi di $. Le esportazioni a destinazione dell´Europa hanno registrato un aumento del 9,5% per un importo globale di 138 milioni di dollari. Riprende inoltre il turismo in Israele. Tra ottobre 2006 e gennaio 2007 il numero di turisti è aumentato del 10%. .  
   
   
RUSSIA, PARTITA MISSIONE: CULTURA IN PRIMO PIANO TURISMO, ECONOMIA, SANITA´ E RICERCA GLI ALTRI TEMI AFFRONTATI FORMIGONI: SIAMO QUI PER CONSOLIDARE E RILANCIARE LE RELAZIONI  
 
Mosca, 6 giugno 2007 - La missione lombarda guidata dal presidente Roberto Formigoni ha già riguardato i molteplici campi in cui è articolata: l´impresa e l´economia, la sanità, la cultura, la ricerca e l´università, il turismo. E è fatta per "battere il ferro che è caldo", per trarre frutti da un terreno fertile. "E´ una missione - ha spiegato Formigoni - che consolida e rilancia l´attività di relazioni intessute in questi anni, caratterizzati da 7 missioni istituzionali (anche se Formigoni è stato l´ultima volta in Russia nel ´99), 7 protocolli di intesa, numerose opportunità di collaborazione". L´interscambio Italia-russia cresce a ritmi del 30% annuo, con la Lombardia addirittura del 40-50% in alcuni settori. Cresce l´interesse per la Russia non solo all´economia ma anche alla cultura, alla moda, al design. Non a caso Formigoni ha incontrato, insieme all´assessore alle Culture, Massimo Zanello e al sottosegretario Robi Ronza, il ministro della Cultura della Federazione, Aleksander Sokolov, e, in serata, il vice-premier e ministro delle Finanze, Kudrin. Cultura - Sokolov è un musicista valente ed è stato direttore del Conservatorio di Musica di Mosca. La sua sensibilità alla cultura nasce anche da una passione personale. Ci sarà la Scala, per esempio, alla prossima inaugurazione del restaurato Teatro Bolscioi. Alla Lombardia ha lanciato due proposte, subito accolte da Formigoni e Zanello: di partecipare insieme a progetti Unesco e di realizzare un seminario sui beni culturali in autunno. Ed ha accolto le quattro proposte lombarde: nel campo del restauro dei beni culturali, la proposta di realizzare una formazione congiunta e scambi di esperti, docenti e studenti; nel campo museale, iniziative congiunte di tecniche di conservazione e gestione; nel cinema (scambi e collaborazioni tra produttori); infine la collaborazione nel campo della musica e del teatro. Queste quattro linee di azione (che coinvolgeranno tra l´altro la Cineteca italiana e la Fondazione Mazzotta e, da parte russa, l´Agenzia russa per il cinema), prenderanno corpo in uno speciale accordo tra Federazione Russa e Lombardia su cui il ministro Sokolov si è detto convintamente d´accordo. Zanello e il vice-ministro russo ci lavoreranno da subito. Intanto Zanello ha inaugurato oggi a Mosca la mostra dell´artista milanese Mimmo Jacopino e domani aprirà il Festival del cinema italiano con numerosi film prodotti in Lombardia, con la mostra di foto di Tazio Secchiaroli, Sofia Loren e Marcello Mastroianni Particolarmente interessante lo spazio che si potrà aprire nel settore delle ricerche archeologiche. La Russa ha siti e giacimenti importanti. La Lombardia ha le aziende tecnologicamente più avanzate nella produzione di macchine e strumenti di prospezione. Turismo - L´assessore lombardo Pier Gianni Prosperini accompagna una ventina di rappresentanti degli operatori turistici lombardi che hanno avuto incontri plenari e b to b con circa 60 imprese turistiche russe. Il flusso turistico russo verso l´Italia ha superato il mezzo milione di arrivi all´anno. La Lombardia è già nel gruppo di Regioni che registrano i maggiori arrivi: quasi 80mila, più o meno come la Toscana, il Lazio, l´Emilia Romagna e il Veneto, cioè le regioni dove ci sono, con Milano, le città più famose nel mondo, ovvero dove è il mare. Appunto tranne il mare, ha detto Prosperini, "la Lombardia offre al turista russo tutto quanto lo appassiona: le montagne e lo sci (hanno tanta neve e ghiaccio ma un territorio piatto come un biliardo), il golf (con i nostri 56 campi a 18 buche in zone incantevoli), e la nostra eno-gastronomia così raffinata e differenziata zona per zona. Abbiamo subito trovato intese per sviluppare le opportunità di incomig e, alla lombarda, abbiamo non solo parlato ma scritto e firmato". Imprese - Formigoni ha riferito di come si stia già sviluppando "a ritmo molto serrato" l´attività di incontri, approfondimenti e accordi della delegazione economica lombarda (che la Regione ha organizzato in collaborazione con Promos e le Camere di Commercio) e di cui fanno parte imprese, ma anche banche (Ubi banca e Bancaintesa), ed esperti legali e contrattualisti in grado di assistere adeguatamente le nostre aziende. "Due convegni, ieri e oggi - ha sottolineato Formigoni - e incontri con personaggi di spicco dell´economia russa ci hanno già portato risultati molto soddisfacenti, con accordi raggiunti nel settore tessile e dell´abbigliamento, dell´argenteria, del biomedicale, del commercio". Tra le aziende russe presenti, anche Eraz, colosso da 100mila dipendenti nel campo estrattivo, metallurgico e meccanico, che detiene tra l´altro il monopolio nella produzione delle rotaie. Sanita´ - L´assessore lombardo alla Sanità, Luciano Bresciani, è a Mosca per esplorare e avviare intese e collaborazioni tra sistema sanitario lombardo e sanità russa, dopo le visite in Lombardia dei responsabili della sanità moscovita. Gestione manageriale della sanità, sistema dell´emergenza-urgenza, piano del sangue, possibilità di collaborazioni lombardo-russe attraverso partnership pubblico-private che coinvolgano le aziende ad alta specializzazione del settore: queste le aree di maggior interesse, che caratterizzato gli incontri di Bresciani con i direttori dell´Istituto Centrale di Medicina d´Urgenza Sklivakovsky e dell´Istituto Centrale di Odontostomatologia e Chirurgia Maxillo Facciale. In attesa di incontrare il ministro della Sanità, il percorso è già stato chiaramente definito e concordato. I russi indicheranno le aree specifiche di maggior interesse e bisogno, subito verranno costituiti tavoli di lavoro per poi avviare i progetti operativi. "Il modello sanitario Lombardia che ho illustrato - ha sottolineato Bresciani - interessa molto i russi per la sua modernità e per la sua capacità di mettere al meglio le risorse al servizio di tutti i cittadini". Tra l´altro le dimensioni dei bacini d´utenza lombardo e moscovita sono simili: oltre 9 milioni e mezzo la Lombardia, 10 milioni la capitale russa. Già firmato un accordo per lo scambio di tecnici in diagnostica per immagini e per la formazione di radiologi. Aperto il campo della collaborazione con il San Gerardo di Monza per l´alto livello nel campo delle cellule staminali. Ricerca E Universita´ - Questo ambito, guidato dal sottosegretario alla Ricerca e Innovazione Adriano De Maio, vede la presenza delle maggiori università lombarde. La Cattolica ha siglato un accodo con l´Università statale di Mosca (Moscow State Institute of International Relations Mgimo) che prevede di realizzare tre master congiunti in relazioni internazionali, giornalismo e responsabilità sociale delle imprese. Analogo accordo tra il Politecnico e Università Tecnica Statale Bauman per una doppia laurea in ingegneria gestionale. Oggi gli incontri con i ministri dell´Economia e della Sanità e con il Governatore di Mosca. .  
   
   
RAPPORTI INTERNAZIONALI: IACOP SU SISTEMA REGIONE IN CROAZIA  
 
Trieste, 6 giugno 2007 - "La Regione Friuli Venezia Giulia ha sostenuto e gestito molteplici progetti di cooperazione che si coordinano con le linee di intervento definite dal Patto di stabilità per il Sud-est Europa, inserendo tali azioni in un quadro strategico generale che coinvolge tale area sia in considerazione della sua prossimità geografica che dell´interesse di molti settori pubblico/privati della nostra realtà regionale verso i Paesi posti sulla sponda orientale dell´Adriatico ed in particolare verso la Croazia. La pluralità di strumenti di sostegno dell´Unione europea e del Governo italiano finalizzati alla ricostruzione hanno coinvolto a diverso titolo, attraverso progetti mirati, innumerevoli soggetti regionali. Ora è possibile trarre vantaggio dalle reti di partenariato avviate e consolidate dal Sistema Regione in Croazia. " Lo ha affermato l´assessore regionale ai Rapporti Internazionali, Franco Iacop, intervenendo alla manifestazione "Italia e Croazia: investire in Slavonia per crescere insieme". L´evento, svoltosi l’altro ieri ed ieri ad Osijek, nella regione croata della Baranja, è stato organizzato dall´Ambasciata d´Italia a Zagabria , dall´Ice e dal Comitato consultivo dell´Imprenditoria italiana in Croazia. Il convegno che ha aperto la seconda giornata nel Teatro Nazionale di Osijek ha visto la partecipazione del ministro dell´economia, del lavoro e dell´imprenditoria della Repubblica di Croazia, Branko Vukelic, del presidente della contea croata di Osijek e della Baranja, Kresimir Bubalo, di rappresentanti dell´Agenzia croata per la promozione dell´esportazione e degli investimenti e della Banca croata per la ricostruzione e lo sviluppo. Per la parte italiana hanno partecipato il sottosegretario per il commercio internazionale e per le politiche europee Milos Budin, l´assessore Franco Iacop e l´assessore alle politiche dell´economia, dello sviluppo, e della ricerca della Regione Veneto, Fabio Gava. L´asessore Iacop ha delineato le caratteristiche del mondo economico del Friuli Venezia Giulia e dell´intero Nord Est sottolineandone l´apertura ai rapporti internazionali ed ha messo in evidenza il metodo scelto dall´amministrazione regionale nelle iniziative di cooperazione all´estero. "E´ un approccio - ha detto - che privilegia modalità di partenariato territoriale imperniate su accordi quadro tra territori che cooperano, coinvolgendo in un impegno organico e prolungato tutti gli attori delle rispettive comunità locali (organismi di volontariato, enti locali, istituzioni formative, soggetti economici) e di partenariato tematico, puntando sulla creazione di reti tra soggetti localizzati in aree sviluppate e in via di sviluppo". .  
   
   
AL VIA IL PROGETTO PRO.MI.TAL.  
 
 Campobasso, 6 giugno 2007 - Ha preso il via, con la firma dell’Accordo di partenariato, il progetto Pro. Mi. Tal di cui la Fai, Azienda Speciale della Camera di Commercio di Campobasso, è l’organizzazione Lead Partner per l’Italia. L’iniziativa, finanziata nell’ambito del Nuovo Programma di Prossimità Adriatico Interreg/cards-phare, ha l’obiettivo di facilitare la cooperazione tra le Pmi albanesi ed italiane rafforzando la competitività dei centri servizi e dei sistemi di assistenza alle imprese in Albania. “Con questo progetto – sottolinea il presidente della F. A. I. Matteo Russo - intendiamo trasferire il nostro know how ad alcuni centri servizi albanesi per sviluppare iniziative di cooperazione nelle aree dell’analisi e diagnostica aziendale, della qualità e standardizzazione, per campagne di marketing e commercializzazione dei prodotti, identificazione di nuove nicchie di mercato e per stabilire meccanismi di sostegno tra i sistemi locali di governo per lo sviluppo economico”. Partecipano al partenariato del progetto Promital, oltre alla F. A. I. , l’ Agenzia di Sviluppo, Azienda Speciale della Camera di Commercio di Chieti, Sviluppo Economico Isernia, Azienda Speciale della Camera di Commercio di Isernia, il Comune di Campobasso, la Camera di Commercio di Campobasso, l’Unioncamere Molise, l’Associazione Industriali del Molise, la Confartigianato Molise, la Federazione Provinciale Coltivatori Diretti, l’Amministrazione Provinciale di Campobasso. In Albania i partner coinvolti sono la Small Business Foundation, Associazione di Pmi albanesi, la Municipalità di Fieri, la Municipalità di Berati, l’Associazione Albanese delle industrie dei latticini e della carne (Adama) e l’Associazione Albanese dei produttori vitivinicoli (Agwa). Il partenariato consentirà di realizzare, tra l’altro, le seguenti azioni: sviluppare la capacità di costruire programmi per gli imprenditori albanesi in Italia e Albania da parte di esperti italiani, effettuare visite di scambio tra i partners albanesi ed italiani, guidare la costruzione di programmi istituzionali nel settore dell’assistenza alle Pmi per le rappresentanze delle municipalità albanesi, creare centri servizi in due città albanesi. .  
   
   
L´EMILIA-ROMAGNA CHE VERRA´: IL PIANO TERRITORIALE REGIONALE INIZIA IL SUO CAMMINO. PRESENTATE IERI LE LINEE DI INDIRIZZO APPROVATE DALLA GIUNTA REGIONALE  
 
Bologna, 6 giugno 2007 - E´ il principale strumento di programmazione territoriale della Regione. Il documento strategico con cui questa traccia la rotta - a 15 anni di distanza dal primo Ptr, che fu approvato nel 1990 - di quello che dovrà essere il "sistema Emilia-romagna" del futuro. Stabilendo precisi obiettivi di sviluppo e di qualità, all´interno del più generale contesto nazionale ed europeo. Sono state presentate oggi a Bologna dal sottosegretario regionale alla Presidenza Alfredo Bertelli e dall´assessore regionale alla programmazione, sviluppo territoriale e cooperazione con il sistema delle autonomie Luigi Gilli le linee di indirizzo del nuovo Piano Territoriale Regione, approvate dalla Giunta regionale. Il documento definisce tra l´altro indirizzi e direttive alla pianificazione di settore, ai Ptcp e agli strumenti della programmazione negoziata. Parte tematica del Ptr è anche il Piano Territoriale Paesistico Regionale. "Non partiamo da zero - ha sottolineato Gilli - dopo la grande stagione del policentrismo che ha permesso di costruire la Regione forte che siamo, si deve ora aprire una nuova fase, nel nuovo contesto di competizione mondiale. Per questo abbiamo bisogno di costruire un Piano che non sia solo uno strumento di programmazione , ma che intercetti alcuni fondamentali indirizzi strategici". "Il policentrismo ha prodotto città forti che hanno fatto cose importanti - ha aggiunto Bertelli - ora però queste città da sole non possono competere nel contesto internazionale. Per questo occorre passare alla nuova stagione delle reti e dei sistemi. Andando al di là anche degli stessi confini amministrativi regionali. Penso alle Fiere, agli aeroporti, ma anche alla grande questione del governo del fiume Po. ". Coordinatore del comitato scientifico che dovrà ora accompagnare la fase di confronto ed elaborazione del Ptr, è il sociologo Aldo Bonomi, direttore dell´istituto di ricerca Aaster. "Il nuovo Ptr - ha spiegato - dovrà tenere insieme competizione e coesione sociale e questo significa saper dialogare con la nuova borghesia del terziario avanzato e dell´era globale, senza però dimenticare i nuovi ultimi, che spesso oggi non rientrano più nei quadri di rappresentazione tradizionale. " L´iter Previsto: Entro L´agosto 2008 L´esame Dell´assemblea Legislativa. Il 10 luglio le linee di indirizzo del Ptr verranno presentate alla comunità regionale dal presidente Errani. L´ampia fase di consultazione prevista si concluderà entro l´agosto del 2008 quando è previsto l´esame del Ptr da parte dell´Assemblea legislativa regionale. Con una scelta che va al di là di quanto strettamente previsto dalla normativa, questa fase prevede oltre alle 9 Conferenze di Pianificazione provinciali, anche alcuni Forum tematici espressamente rivolti alle forze economiche, sociali e culturali dei diversi territori. Uno dei temi è infatti quello della partecipazione e della capacità di intercettare le istanze che provengono dai cittadini. "Stiamo lavorando per il massimo di partecipazione. La forza di questo Ptr - ha detto a questo proposito Bertelli - deriverà proprio dal fatto di disegnare un impianto strategico molto condiviso dalle istituzioni e dalle forze economiche e sociali". Bertelli ha anche ricordato che il nuovo Ptr entrerà in vigore in concomitanza con l´avvio della nuova programmazione comunitaria 2007 - 2013. "Useremo le ingenti risorse in arrivo - circa 2400 milioni di euro - insieme a quelle disponibili nel bilancio regionale e a quelle nazionali per dare gambe agli obiettivi di questo Piano . Lo strumento saranno accordi di programmazione quadro provinciali, che ci permetteranno di decidere con i territori in quali settori strategici investire". Le linee di indirizzo del Ptr - ha spiegato Gilli - prevedono anche un percorso di ridefinizione del ruolo della Regione e degli Enti locali, "per aprire una nuova fase di semplificazione, riduzione dei costi, definizione dei diversi livelli di competenza senza inutili e costose duplicazioni e dare servizi migliori ai cittadini. " Le Parole Chiave Del Ptr: Qualita´ Dei Sistemi Territoriali, Internazionalizzazione Delle Imprese, Economia Della Conoscenza, Ambiente, Nuovo Welfare Non un Piano urbanistico, né il Piano dei Piani di settore, dunque, ma il documento di programmazione con il quale viene disegnata, con la partecipazione dell´intera società regionale, l´Emilia -Romagna di domani e fissati alcuni obiettivi strategici. Il primo di questi è la qualificazione dei sistemi territoriali, perché sempre più la competizione avviene, anche a livello internazionale, a questo livello. In questa chiave dovranno essere affrontati i temi della riqualificazione urbana, della localizzazione dei servizi, della innovazione e adeguamento delle reti di trasporto e comunicazione , della qualificazione ambientale, degli insediamenti produttivi. Andando oltre la scelta del policentrismo che ha caratterizzato gli ultimi anni di programmazione, al fine di valorizzare meglio le specifiche eccellenze e le naturali vocazioni dei singoli territori, a partire da Bologna città metropolitana. Muovendo dalla rotta tracciata dalle strategie Ue di Lisbona e Goteborg sull´economia della conoscenza e della sostenibilità dello sviluppo, l´obiettivo è quello di accrescere la qualità, l´efficienza, l´identità dunque la coesione territoriale del sistema regionale che costituisce la condizione indispensabile per accrescerne la competitività e rendere sostenibile una ulteriore fase di sviluppo della nostra regione. A questo tema ne sono strettamente collegati altri. Quello dell´attrattività territoriale, innanzi tutto, come condizione per promuovere l´internazionalizzazione delle imprese. Ma, anche quelli dello sviluppo delle reti di conoscenza e dei poli regionali di innovazione. All´interno di una nuova governance regionale declinata su una maggiore cooperazione e semplificazione Istituzionale Altro obiettivo forte sarà quello della sostenibilità ambientale. Un obiettivo trasversale che dovrà diventare dirimente in ogni scelta economica, insediativa, di sviluppo. Il Ptr delineerà anche un nuovo welfare in grado di sostenere le sfide poste dai mutati contesti sociali. Per costruire un messaggio forte di valori, di opportunità e di fiducia. Innanzi tutto per le nuove generazioni. Per dare risposte efficaci a bisogni vecchi e nuovi. I temi sono tanti: le nuove povertà, l´immigrazione, l´invecchiamento della popolazione, i giovani, la tutela della salute. .  
   
   
CAMPANIA: 210 MILIONI DI EURO DI INVESTIMENTI PER LO SVILUPPO - AGGIORNATO IL PIANO D´AZIONE REGIONALE  
 
 Napoli, 6 giugno 2007 - La Giunta regionale della Campania ha approvato oggi due delibere con cui viene aggiornato il Piano d´azione per lo Sviluppo Regionale (Paser) e vengono stanziati ulteriori risorse per oltre 210 milioni di euro. Approvato dalla Giunta Regionale su proposta dell´Assessore Cozzolino l´1 Agosto 2006, il Paser è il piano degli interventi che la Regione ha deciso di mettere in campo per il sistema economico campano per i prossimi anni. L´obiettivo è duplice: da un lato, sostenere i comparti tradizionali, attraverso processi di innovazione organizzativa e tecnologica; dall´altro, promuovere i nuovi comparti all´avanguardia. Così, ai quattro settori strategici individuati 10 mesi fa - ovvero agroindustria, biotecnologie, mezzi di trasporto e aeronautico/aerospaziale - con le delibere approvate oggi in Giunta se ne aggiungono altri tre: biomedicale, cantieristica navale e industria della vela, Ict per logistica. Le nuove risorse sono state ripartite per le 6 linee d´intervento individuate lo scorso anno. Questo il dettaglio: linea 1 (promozione della crescita e della competitività del sistema produttivo) € 50. 429. 801; linea 2 (rafforzamento delle infrastrutture a supporto del sistema produttivo) € 86. 450. 000; linea 3 (consolidamento del tessuto imprenditoriale e ampliamento della base produttiva) € 44. 332. 720; linea 4 (sostegno alla razionalizzazione della struttura patrimoniale delle imprese) € 12. 000. 000; linea 5 (promozione del sistema produttivo su scala nazionale e internazionale) € 13. 462. 000; linea 6 (rafforzamento dell’azione pubblica a favore del sistema produttivo) € 6. 000. 446. In totale circa 213 milioni di euro, che si aggiungono ai 540 milioni di risorse stanziate un anno fa, per un ammontare complessivo che supera i 750 milioni di euro. Di questi, 140 milioni sono stati già impegnati in questi 10 mesi dall´approvazione del Paser per favorire lo sviluppo, attraverso semplici e trasparenti strumenti di finanziamento. Tra i più significativi, i bandi rivolti alle imprese per la realizzazione di interventi di efficienza, risparmio energetico e produzione di energia da fonti rinnovabili, e il co-finanziamento di importanti e consolidati strumenti nazionali per l´innovazione e i nuovi investimenti. Nella nuova programmazione un ruolo molto significativo lo avrà l´energia, con interventi per favorire il risparmio energetico e incentivare la realizzazione di impianti che utilizzano fonti rinnovabili e di reti per la distribuzione di gas naturale. Sono previste, inoltre, misure per le imprese che integrano obiettivi energetici, di salvaguardia dell’ambiente e di sviluppo del territorio, e per i cittadini che decidono di investire nell’energia pulita. Per rafforzare le infrastrutture a supporto del sistema produttivo, il nuovo Piano prevede il sostegno agli insediamenti produttivi e distributivi e alle aree di conglomerazione di imprese, e la creazione delle Città del Florovivaismo e del Polo Conserviero, che si aggiungeranno al Polo Agroalimentare e al Polo Fieristico. Previsti, inoltre, investimenti con procedura valutativa per promuovere l´imprenditoria e il lavoro autonomo delle donne e a favore dei giovani per autoimpiego e autoimprenditorialità, a cui si affiancheranno provvedimenti per le imprese artigiane, le Pmi commerciali e i soggetti della cooperazione. Importanti novità, infine, sono previste anche a sostegno dell’internazionalizzazione delle imprese, con interventi per favorire gli investimenti all’estero delle piccole e medie imprese campane per l’acquisizione di servizi, e investimenti in innovazione e ricerca finalizzati alla penetrazione in mercati stranieri. In particolare, le attività di marketing e internazionalizzazione interesseranno la "Mozzarella di bufala Campana" e i "Vini a denominazione di Origine". "Abbiamo - ha dichiarato l´Assessore regionale all´Agricoltura e alle Attività Produttive, Andrea Cozzolino - approvato il Paser, come previsto dalla Legge Regionale, sulla base del confronto fatto con le parti sociali, e dei risultati finora conseguiti. Con l’aggiornamento stanziamo altri 213 milioni di euro per rafforzare, consolidare e promuovere le imprese piccole, medie e grandi della Campania. Puntiamo, nei prossimi tre anni, a consolidare il trend di crescita del Pil regionale. Ci proponiamo di rafforzare il Pil passando dall´1,6 per cento previsto al 2 per cento". .  
   
   
FORLÌ CESENA – CRESCITA DELLE IMPRESE NEL I TRIMESTRE 2007  
 
 Forlì Cesena, 6 giugno 2007 - I dati sulla crescita delle imprese attive secondo Movimpresa, resi noti dalla Camera di Commercio di Forlì-cesena, evidenziano una crescita del +0,7% tra la fine del primo trimestre 2006 e il corrispondente 2007 escluse quelle agricole – confermata la tendenza all’aumento delle imprese del settore “Costruzioni” e “attività immobiliare, noleggio, informatica e ricerca” – Stagnazione per i settori “Attività manifatturiere” e “Commercio” – Calano in particolare le imprese del settore agricolo e dei trasporti - Prosegue la crescita delle società di capitale. Quante sono le imprese della nostra provincia a fine marzo 2007 e quante le nuove iscritte? A queste domande è possibile dare una risposta utilizzando l’elaborazione effettuata da Movimprese, la banca dati di Infocamere che fornisce periodicamente alle Camere di Commercio numeri e statistiche relative alle movimentazioni delle aziende a cadenza trimestrale. I dati indicano che nella provincia di Forlì-cesena le imprese registrate al 31/3/2007 sono complessivamente 45. 110, delle quali 40. 606 attive; le iscrizioni sono complessivamente 1. 015 a fronte di 1. 327 cessazioni, determinando un saldo negativo di –312 unità, dovuto essenzialmente al perfezionamento delle pratiche di cancellazione al 31/12 dell’anno precedente effettuate dalle imprese, saldo comunque meno negativo di quello dello stesso trimestre 2006 (-323). Tra la fine del primo trimestre 2006 e la fine del primo trimestre 2007 comunque, le imprese in provincia sono aumentate dello 0,7% (+0,2% compreso il settore agricolo), con un incremento di poco inferiore a quello regionale, pari a +1,1% (+0,5% compreso il settore agricolo) e a quello nazionale, anch’esso pari al +1,1% (+0,4% con l’agricoltura). Considerando i settori più significativi si nota come si espanda in misura maggiore il comparto “Costruzioni” con un +4%, settore che costituisce il 19,7% del totale delle imprese attive al netto del settore agricolo. Segue “Attività immobiliari, noleggio, informatica e ricerca” con una percentuale del +2,6%, comparto che interessa ormai il 13,9% delle aziende iscritte al Registro Imprese, al netto del settore agricolo. Gli altri settori più rappresentativi, ”Attività manifatturiere” e “Commercio”, evidenziano entrambi un decremento, rispettivamente del-0,3% il primo (15,8% del totale) e –0,6% il secondo (28,4% del totale). Calano anche le imprese dei trasporti, per un valore pari a –2,9% (6,2% del totale). Al 31/3/2007 le imprese del settore agricolo risultano essere 8. 857 (-1,5% rispetto al primo trimestre 2006); in regione il calo è stato maggiore (-2,3%), ancora di più a livello nazionale –-2,4%. Riguardo alla forma giuridica si nota il crescente aumento delle società di capitali (+4,3%) che si portano a quota 4. 589 e rappresentano ora il 14,5 % delle imprese non agricole. La crescita è appena inferiore a quella rilevata nelle imprese della regione (+4,8%) e inferiore anche a quella relativa al territorio nazionale (+5,6%); da notare però che si è arrestato, almeno nel trimestre considerato, il trend, segnalato da tempo, che vede questa forma giuridica crescere più in Provincia che negli altri livelli territoriali; si amplia di conseguenza il divario fra l’incidenza delle società di capitale a livello provinciale (14,5%) e quella regionale (18,7%) e nazionale (17%). Prevalgono tuttavia, nella composizione del tessuto produttivo provinciale, le ditte individuali che rappresentano il 57,2% delle imprese non agricole della provincia, a fronte di un valore pari al 56,1% per l’Emilia-romagna e al 60,6% per l’Italia.  
   
   
DE’LONGHI S.P.A.: APPROVA LA RIORGANIZZAZIONE DEL GRUPPO CHE PORTERÀ ALLA MIGLIORE INDIVIDUAZIONE DELLE DUE DISTINTE AREE DI BUSINESS HOUSEHOLD E PROFESSIONAL, NELL´AMBITO DELL´ATTUALE PERIMETRO DI CONSOLIDAMENTO E SOTTO IL DIRETTO CONTROLLO DI DE´ LONGHI S.P.A.  
 
Treviso, 6 giugno 2007 - il Consiglio di Amministrazione ha approvato nella seduta di ieri il conferimento del ramo d’azienda Household direttamente gestito da De´ Longhi s. P. A. In una società interamente posseduta; nonché il conferimento della partecipazione totalitaria detenuta in Climaveneta S. P. A. In un’altra società del Gruppo sempre interamente controllata. Il perfezionamento delle due operazioni ha come obiettivo la riorganizzazione del Gruppo volta alla individuazione di due distinte aree di business, Household e Professional. La riorganizzazione consentirà una migliore focalizzazione sulle rispettive attività "core", una maggiore efficacia dei processi decisioni avvicinandoli al mercato; entrambe le operazioni approvate non modificano il perimetro di consolidamento e non hanno effetti su Patrimonio Netto, Posizione Finanziaria ed Ebitda consolidati; ai sensi della normativa Consob, entrambe le operazioni si configurano come “significative” ed effettuate con parti correlate, rendendo necessaria la redazione di un documento informativo che sarà messo a disposizione del pubblico entro 15 giorni dalla conclusione delle operazioni, prevista per il 1° luglio 2007. Il Consiglio di Amministrazione della De´ Longhi S. P. A. Ha approvato nella seduta odierna il conferimento del “ramo d’azienda Household” in una società del gruppo, interamente posseduta, che assumerà la denominazione di De’longhi Appliances; nonché il conferimento di Climaveneta nella società interamente posseduta De’ Longhi Professional. Il Consiglio ha inoltre esaminato le anticipazioni delle conclusioni dei due esperti incaricati della valutazione dei conferimenti, sulla base delle quali ha dato mandato al Presidente del Consiglio d’Amministrazione e all’Amministratore Delegato, in via disgiunta tra loro, a procedere alla stipula notarile con efficacia 01 luglio 2007. Il perfezionamento dei due conferimenti ha come obiettivo la riorganizzazione del Gruppo volta alla migliore individuazione delle due aree di business, Household e Professional, le quali faranno riferimento a due società, De’ Longhi Household e De’ Longhi Professional interamente possedute dalla Capogruppo. De’ Longhi S. P. A. Mantiene la gestione delle attività centralizzate, ottimizzando così l’utilizzo delle attuali risorse, senza che ciò comporti alcun aggravio di costi. Le principali motivazioni alla base della riorganizzazione societaria sono rappresentate: (i) dalla focalizzazione - per ciascuna area di business - delle attività di ricerca e sviluppo, di produzione e commercializzazione, che permetterà di raggiungere obiettivi di migliore posizionamento, maggiore competitività e quindi creazione di valore; (ii) dalla più puntuale identificazione dei risultati economici e finanziari delle due attività storiche Professional e Household per una miglior comprensione da parte dei mercati; (iii) dalla possibilità di mantenere una governance efficiente e di ottimizzare la gestione delle risorse comuni, attraverso l´accentramento di alcuni servizi ai vertici del Gruppo. Resteranno in capo a De´ Longhi S. P. A. , nel suo ruolo di holding, le attività di indirizzo strategico, controllo, coordinamento e gestione delle attività e delle risorse centralizzate. Tutte le operazioni descritte saranno realizzate in regime di neutralità fiscale e non avranno effetti su Patrimonio Netto, Posizione Finanziaria ed Ebitda consolidati; né determineranno, a livello consolidato, alcuna plusvalenza né minusvalenza in quanto realizzate a valore contabile. Le operazioni di conferimento si configurano come operazioni con parti correlate e costituiscono operazioni significative ai sensi della Comunicazione Consob n. Dis/98081334 del 19. 10. 1998, rendendo pertanto necessaria ai sensi degli artt. 71 e 71-bis del Regolamento Emittenti Consob, la redazione di un documento informativo che sarà messo a disposizione del pubblico entro 15 giorni dalla conclusione delle operazioni, prevista per il 1° luglio 2007. Il documento conterrà tutti i dati economico-patromoniali relativi alle operazioni descritte, ad oggi non ancora disponibili nella loro completezza, non avendo i periti indipendenti completato il processo di valutazione. «Le nostre due aree principali di business – dichiara Fabio De’ Longhi Amministratore Delegato del Gruppo – hanno ormai raggiunto il potenziale per la creazione di valore come entità distinte. Ciascun business ha la dimensione, il posizionamento commerciale e la predisposizione per crescere sempre più in modo autonomo. Con una gestione separata le specifiche aree di business beneficeranno di un focus strategico più dedicato, un miglior riconoscimento da parte dei mercati e al contempo potranno contare sulla necessaria flessibilità patrimoniale ed il supporto corporate garantito dalla Capogruppo. ». .  
   
   
PARI OPPORTUNITÀ "CONCILIARE VITA E LAVORO: PROBLEMA DI TUTTI, NON SOLO DELLE DONNE" "LE LEGGI CI SONO, IN ITALIA E IN TOSCANA. OCCORRE VINCERE LE RESISTENZE CULTURALI"  
 
 Firenze, 6 giugno 2007 - "Le reazioni alla proposta del presidente della giunta di un consiglio regionale composto per metà da donne? Sono di un´arretratezza paurosa. Molti obiettano: è una proposta irrealistica perché non siamo in grado di trovare donne disposte a candidarsi. Questo significa che il sistema politico non solo ha paura, ma si rifiuta di mettersi a lavorare per rimuovere gli ostacoli: che ci sono, è chiaro, ma il compito della politica è proprio quello di rimuoverli". L´assessore alle Pari Opportunità della Regione Toscana entra subito nel cuore del problema, e l´occasione è il suo intervento alla tavola rotonda conclusiva del Primo Salone della Conciliazione, "Tempi condivisi vita & lavoro", organizzato a Santa Maria della Scala dalla Provincia di Siena. "Questo tema della conciliazione - dice l´assessore - continua ad essere centrale se si vogliono affrontare le politiche di genere. Ma si risolve solo se si rompono le rigidità: con strumenti di governo e dando strumenti agli individui, per modificare la società, renderla più armonica e organizzata diversamente. E non è più un tema da salotti. Ormai è anche l´economia che si interroga su questo. Promuovere la presenza delle donne nel lavoro e in politica non è solo questione di pari opportunità, ma è un buon investimento per il futuro". In Toscana l´occupazione femminile è cresciuta molto: dal ´93 al 2006, il tasso di occupazione femminile è salito dal 42% al 55%, sopra al livello nazionale (45,2%), ma ancora lontano dagli obiettivi di Lisbona: 57% nel 2005 e 60% nel 2010. "Gli ostacoli sono ancora tanti - ricorda l´assessore - All´arrivo del primo bambino, per le donne la percentuale di occupazione decresce di 15 punti, mentre per gli uomini aumenta del 6%. Il 77% del carico familiare è ancora sulle spalle delle donne. E i cambiamenti sono lentissimi: ci sono voluti 14 anni per far aumentare l´impegno maschile tra le mura domestiche di appena 16 minuti. Il peso è ancora troppo sulle spalle delle donne. Ma questo non può essere un problema solo delle donne". La Toscana - sottolinea l´assessore - ha già cercato di dare molte risposte, mettendo in campo una serie di iniziative che puntano ad ampliare l´occupazione e la possibilità, per le donne, di conciliare vita familiare e lavoro: il potenziamento degli asili nido, la creazione di asili nido aziendali, la sperimentazione di nuove metodologie di lavoro flessibili (voucher di conciliazione, telelavoro, banca delle ore), incentivi per il reinserimento nel mercato del lavoro delle donne nella fascia d´età 35-45, incentivi per le studentesse che scelgono le facoltà scientifiche, finanziamenti a tassi agevolati per le imprese giovanili e femminili. Il Programma Regionale di Sviluppo 2006-2010 lo dice chiaramente: "Non c´è sfida sul futuro senza attenzione alla componente femminile. Sulle donne la Toscana si gioca gran parte della possibilità di avvicinarsi agli obiettivi di Lisbona: per le donne è necessario che il sistema regionale aumenti significativamente il grado di partecipazione al lavoro e allo sviluppo". "Il quadro normativo che ci spinge ad andare in quella direzione esiste, in Italia e in Toscana - osserva l´assessore - Si tratta di rompere le resistenze culturali, che purtroppo in Italia non hanno uguali in Europa. Si tratta di far fare uno scatto culturale al nostro Paese e metterlo al livello degli altri Paesi europei. Ma si tratta anche - aggiunge - di mettere insieme le politiche pubbliche e la vita quotidiana della gente. Bisogna cominciare a costruire risposte integrate pubblico-privato, dare risposte a livello locale, con i servizi, i trasporti, il commercio, mettere in campo strumenti utili per costruire patti locali per la conciliazione". Ma attenzione - è l´ultima raccomandazione dell´assessore - "a non costruire donne bioniche, superdonne capaci di fare tutto. La strada è piuttosto quella di costruire una società meglio organizzata, in cui i tempi di vita e quelli di lavoro siano più umani per tutti". .  
   
   
LE ATTIVITÀ DEL COMITATO PER L’IMPRENDITORIA FEMMINILE  
 
 Vicenza , 6 giugno 2007 - I Comitati per l’imprenditorialità Femminile presso le Camere di Commercio nascono da un Protocollo d’intesa sottoscritto nel 1999 tra il Ministero delle Attività Produttive e Unioncamere nazionale con l’intento di riprodurre a livello provinciale il Comitato previsto dalla legge 215/92 sull’imprenditoria. La legge 215/92 è stata emanata con l’obiettivo di promuovere l’uguaglianza sostanziale e le pari opportunità per uomini e donne nell’attività economica imprenditoriale. Dopo la prima fase di attuazione del Protocollo, che ha consentito la nascita dei Comitati e la realizzazione di interessanti iniziative a supporto dell’imprenditoria femminile, Unioncamere e il Ministero, nel 2003, hanno ritenuto opportuno procedere alla stipula di un nuovo Protocollo, sia per ribadire l’interesse delle parti in ordine al tema dell’imprenditoria femminile, sia per rafforzare i contenuti del precedente accordo e i conseguenti impegni, contribuendo ad accrescere la funzionalità operativa dei comitati provinciali. Il Comitato per l’imprenditorialità Femminile presso la Camera di commercio viene costituito nel giugno del 1999, con l’obiettivo di svolgere un’azione di sostegno alle risorse imprenditoriali femminili, in attuazione di quanto previsto dall’intesa fra Unioncamere e Ministero delle Attività Produttive. Attualmente il Comitato si compone di 10 componenti, che rappresentano le varie associazioni sindacali e di categoria. Il Comitato ha il compito di: promuovere suggerimenti nell’ambito della programmazione delle attività camerali, che riguardino lo sviluppo dell’imprenditorialità femminile; promuovere indagini conoscitive per determinare i problemi incontrati dalle donne nell’accesso al mondo del lavoro e dell’imprenditoria in particolare; promuovere iniziative per lo sviluppo dell’imprenditorialità femminile, anche tramite specifiche attività di formazione, aggiornamento, informazione e riqualificazione; facilitare l’accesso al credito delle imprese gestite da donne; favorire la qualificazione opportuna della figura imprenditoriale; avviare collaborazioni con gli enti pubblici e privati che sul territorio svolgono attività di promozione e sostegno all’imprenditoria femminile; sollecitare una più consapevole partecipazione delle donne alle problematiche riguardanti lo sviluppo economico locale. L’attività svolta dal Comitato nel corso degli anni è stata particolarmente significativa ed importante considerato che l’incremento della presenza femminile nel mercato del lavoro e l’aprirsi di nuove opportunità oltre a quelle tradizionalmente riservate alle donne, ha visto crescere considerevolmente il numero delle lavoratrici autonome e delle titolari d’impresa. In questo contesto le donne imprenditrici, talvolta, faticano a reperire gli strumenti e i servizi adeguati a guidarle nel difficile percorso di formazione e sviluppo personale. Numerose sono le iniziative finanziate e sostenute dal Comitato per l’Imprenditorialità Femminile della Camera di Commercio di Vicenza: seminari e corsi di formazione per la creazione di impresa, svolti in collaborazione con il Servizio Nuova Impresa e con la Fondazione Giacomo Rumor - Centro Produttività Veneto; seminari e corsi per neo imprenditrici, per migliorare le loro competenze nella gestione durante i primi anni di vita della loro impresa, svolti con la collaborazione con il Servizio Nuova Impresa e con la Fondazione Giacomo Rumor - Centro Produttività Veneto; corsi per donne che vogliono rientrare nel mercato del lavoro dopo i 40 anni, realizzati in collaborazione con la Fondazione Giacomo Rumor - Centro Produttività Veneto; attività per favorire la conciliazione dei tempi di lavoro con i tempi di cura: premio per le scuole dell’Infanzia, Primarie e Secondarie, in collaborazione con l’Associazione Industriali di Vicenza e premio per i Centri Estivi più vicini alle esigenze delle famiglie; attività di orientamento ai giovani, come la partecipazione annuale alla manifestazione “Incontro Aziende –Studenti”, organizzando il workshop “Impresa femminile? Si può” in collaborazione con il Servizio Nuova Impresa del Cpv; iniziative di approfondimento sulla legislazione statale e regionale a sostegno dell’imprenditorialità femminile, sulla conciliazione tra i tempi di vita e i tempi di lavoro delle donne e sulle pari opportunità. Le attività che il Comitato per l’Imprenditorialità femminile della Camera di Commercio di Vicenza ha programmato per l’anno 2007 prevedono la conferma di alcune iniziative che hanno già riscontrato notevole successo negli scorsi anni e alcuni nuovi progetti. Per maggiori informazioni consultare il sito camerale http://www. Vi. Camcom. It .  
   
   
ASSEGNATI DALLA GIUNTA I CONTRIBUTI PER L’IMPRENDITORIA FEMMINILE  
 
Bolzano, 6 giugno 2007 - Sono 40, su un totale di 67, le imprese femminili risultate vincitrici del bando di concorso della Provincia sugli “Interventi per la promozione dell’imprenditoria femminile”. La graduatoria, approvata dalla Giunta nel corso della sua recente seduta, vede tra le prime due classificate due cooperative. Vincitrice del bando è risultata la cooperativa “5 Sensi” di Bolzano, che si occupa di supporto e accompagnamento ai portatori di handicap. Seconda classificata la cooperativa sociale “Sovi” di Silandro, che si occupa di assistenza ai giovani. Al terzo posto l’impresa industriale “Gogl” di Racines, con attività di falegnameria. Cinque i settori coinvolti: turismo (due imprese approvate), industria (due imprese approvate), commercio (dieci imprese approvate), servizi (sedici imprese approvate) e infine artigianato (dieci imprese approvate). “Credo molto nell’importanza di questi interventi per la promozione dell’imprenditoria femminile” ha rilevato l’assessora all’innovazione, Luisa Gnecchi, “da noi fortemente voluti per favorire lo sviluppo di modelli organizzativi innovativi e la qualificazione professionale delle donne imprenditrici”. A fare domanda di contributo, anche in questa edizione del bando, sono state soprattutto nuove imprese (22 su 67), nella maggior parte dei casi di piccolissime dimensioni o singole imprenditrici. “Sono state agevolate soprattutto donne che hanno iniziato una nuova attività o imprenditrici che hanno deciso di introdurre investimenti innovativi all’interno della propria impresa” sottolinea l’assessora competente. La delibera che ha approvato la graduatoria dispone anche la concessione, oltre che dei contributi, di mutui agevolati alle imprese femminili. Alle imprese che avevano presentato domanda entro il 31. 03. 2006, sono stati concessi contribuiti per un totale di Euro 506. 317,50 e mutui agevolati per un totale di euro 390. 000,00. Il bando per il periodo 2005-2007 proposto dall´assessora Gnecchi vede coinvolti anche gli assessori Werner Frick e Thomas Widmann, in quanto ai benefici previsti dal bando possono accedere le imprese operanti nei settori turismo, artigianato, industria, commercio e servizi, nelle quali sia titolare una donna o siano gestite in maggioranza da donne. Per l’anno 2006 il contributo messo a disposizione dalla Provincia era di 600mila €, destinati a cofinanziare investimenti ed attività localizzati esclusivamente in Alto Adige: serviranno a coprire dal 15% al 70% delle spese ammesse (secondo la tipologia) per progetti che riguardano l’avvio di attività imprenditoriale, l’innovazione tecnologica e organizzativa, la qualificazione delle risorse umane, il miglioramento della qualità dei prodotti, l’acquisizione di nuovi mercati, l’efficienza nella gestione dell’impresa e l’introduzione di sistemi di sicurezza. Il limite massimo degli investimenti ammessi a contributo è fissato in 750mila €. Il prossimo bando sarà pubblicato in autunno. Le domande d’ammissione alle agevolazioni andranno presentate alla Ripartizione provinciale innovazione, ricerca, sviluppo e cooperative sugli appositi moduli. Le domande di contributo che non potranno essere accolte rientreranno comunque nelle pratiche dei finanziamenti ordinari in base alla legge sul sostegno dell’economia. La valutazione sarà compito di un’apposita giuria che dovrà attribuire un punteggio in base al quale saranno determinate le agevolazioni. Tutte le informazioni inerenti al bando di concorso sono disponibili all´indirizzo internet www. Provincia. Bz. It/innovation, E-mail innova-coop@provincia. Bz. It. .  
   
   
IMMOBILI, TENDENZE: RENDIMENTI IN CALO  
 
Milano, 6 giugno 2007 - L’ufficio Studi Tecnocasa ha messo a confronto le dinamiche di crescita delle quotazioni degli immobili, dei canoni di locazione e dei rendimenti, nel periodo che va dagli inizi del 2001 fino al secondo semestre del 2006. L’analisi ha evidenziato il trend in diminuzione dei rendimenti delle abitazioni rispetto agli altri anni; il rendimento annuo lordo nelle grandi città italiane si è attestato infatti intorno al 3. 8%. Concentrandosi su quattro grandi città (Milano, Torino, Roma e Napoli) è risultato che, nelle aree periferiche e nelle aree semicentrali, a volte, si possono spuntare rendimenti più interessanti rispetto alle aree più centrali. Ecco quindi che in una fase di rallentamento graduale dei prezzi immobiliari e di sostanziale stabilità dei canoni di locazione diventa importante valutare bene l’investimento immobiliare e mirarlo nel miglior modo possibile, in un’ottica di medio lungo termine. Nel secondo semestre del 2006 l’analisi dei rendimenti delle abitazioni nelle principali città italiane ha confermato il trend in diminuzione rispetto agli altri anni. Il rendimento annuo lordo nelle grandi città italiane si è attestato infatti intorno al 3. 8%, come si può vedere dal grafico sottostante. L’ufficio Studi Tecnocasa ha messo a confronto le dinamiche di crescita delle quotazioni degli immobili, dei canoni di locazione e dei rendimenti, nel periodo che va dagli inizi del 2001 fino al secondo semestre del 2006. L’analisi è stata effettuata nelle grandi città italiane. La curva dei prezzi è stata calcolata facendo riferimento alle variazioni dei prezzi degli immobili per quanto riguarda il compravenduto della tipologia “medio usato”. L’andamento delle variazioni dei canoni di locazione nel tempo è stato elaborato sul bilocale. Come si può notare i rendimenti sono diminuiti nel corso degli anni, risultato questo del diverso comportamento, in termini di crescita, dei prezzi immobiliari e dei canoni di locazione. Effettuando un’analisi su quattro grandi città italiane (Milano, Torino, Roma e Napoli) è risultato che, nelle aree periferiche e nelle aree semicentrali, a volte, si possono spuntare rendimenti più interessanti rispetto alle aree più centrali. Ecco quindi che in una fase di rallentamento graduale dei prezzi immobiliari e di sostanziale stabilità dei canoni di locazione diventa importante valutare bene l’investimento immobiliare e mirarlo nel miglior modo possibile, in un’ottica di medio lungo termine.
Città Rendimenti annui lordi
Bari 3,6%
Bologna 3,7%
Firenze 3,4%
Genova 3,7%
Milano 3,7%
Napoli 3,5%
Palermo 4,3%
Roma 4,3%
Torino 3,5%
Verona 4,2%
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TORINO: OSSERVATORIO IMMOBILIARE  
 
Torino, 5 giugno 2007 - I dati raccolti su 500 compravendite effettivamente realizzate a Torino integrano quest’anno il patrimonio informativo dell’Osservatorio immobiliare della città di Torino, fornendo un’ampia gamma di notizie sull’andamento del mercato e sulle caratteristiche più comuni degli immobili oggetto di scambio. Come evidenziato da Guido Bolatto, Segretario Generale della Camera di commercio di Torino: “Con l’apporto della Camera di commercio di Torino e l’ingresso delle associazioni di categoria, l’Osservatorio ha realizzato per la prima volta in Italia uno spazio di condivisione tra tutti i soggetti interessati all’evoluzione del mercato immobiliare, permettendo di diffondere informazioni aggiornate e oggettive sulla realtà delle compravendite realizzate sul territorio. Si tratta dunque di uno strumento di grande interesse strategico, che in meno di un anno di rilevazioni ha permesso di evidenziare dati come le aree più dinamiche della città, i tempi medi di permanenza sul mercato degli immobili o le preferenze nelle tipologie di alloggi. Per questo l’Osservatorio sarà ulteriormente potenziato con l’allargamento delle rilevazioni a 14 comuni dell’area metropolitana, strettamente collegati a Torino in termini di scelta di vita e di localizzazione delle famiglie”. Secondo Marco Gilli, Pro-rettore del Politecnico di Torino: “L’osservatorio immobiliare rappresenta un esempio concreto di ricerca applicata svolta per un committente pubblico che si fonda sull’integrazione fra esigenze pratiche di gestione del territorio, da un lato, e cultura politecnica, dall’altro. Il Politecnico è, infatti, interessato non solo a contribuire, insieme ai diversi soggetti, a dare trasparenza al mercato, ma anche a poter disporre di adeguate basi dati: la disponibilità di dati e la loro qualità, infatti, consentono oggi un avanzamento delle analisi in grado di considerare la dimensione previsionale, essenziale per supportare i cittadini, gli operatori e, non ultime, le amministrazioni”. Gianguido Passoni, Assessore al Bilancio, ai Tributi e Catasto del Comune di Torino sottolinea che: “Compito di chi cura il governo della città è saper cogliere ed interpretare le trasformazioni e le esigenze anticipando, ove possibile, le misure più adatte al loro sviluppo. Questo vale soprattutto per Torino: Olimpiadi, metropolitana, grandi trasformazioni urbane, sollecitano iniziative e programmi che interpretino al meglio il futuro di Torino e chiamano a collaborare su un fronte comune enti pubblici, organismi di ricerca, operatori privati per vantaggiose interazioni. In questo senso vanno lette le attività e le finalità dell’Osservatorio immobiliare, struttura permanente con finalità informative, di previsione e normative”. Rocco Curto, Direttore Scientifico dell’Osservatorio Immobiliare: “Il mercato torinese si mostra dinamico e sano, in equilibrio tra domanda e offerta. Una crescita veramente “sostenibile” si fonda, infatti, proprio su un mercato in equilibrio e non rigido, dove non vi sono particolari eccedenze di domanda o di offerta, condizioni entrambe negative per la città e per le sue attese di valorizzazione”. L’osservatorio Immobiliare - Strumento completo e oggettivo di valutazione del mercato, l’Osservatorio immobiliare della città di Torino è stato ideato nel 1999 da Città di Torino, Politecnico, ma dal 2006, al seguito della firma di un Protocollo d’Intesa, può contare anche sulla presenza della Camera di commercio di Torino e sulla collaborazione delle principali associazioni di categoria (mediatori e costruttori) del settore: Anama Torino - Associazione Nazionale Agenti e Mediatori d’Affari; Fiaip Torino - Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professionali; Fimai Torino - Federazione Italiana Mediatori e Agenti Immobiliari Collegio Costruttori Edili Torino – Ance; Api Torino - Associazione Piccole e Medie Imprese; Casartigiani Torino; Cna Torino - Confederazione Nazionale dell´Artigianato; Confartigianato Torino. I principali dati delle rilevazioni Alto il numero delle transazioni in città, con prezzi in crescita soprattutto in alcune zone particolarmente dinamiche come le Spine. Nell’ambito delle rilevazioni oggetto di indagine, aggregando i prezzi per macro aree spicca la collina, con 2. 917 euro al mq, seguita dal centro con 2. 395 euro al mq. ; fanalino di coda Torino Nord con 1. 839 euro al mq. Considerando invece i tempi medi di permanenza sul mercato, le macroaree più dinamiche risultano Torino Sud, con un intervallo medio da 2 a 3 mesi e il Centro, da 2,5 a 3,5 mesi. Sono Ovest e Collina, invece, le macroaree che evidenziano un minore intervallo tra il prezzo di vendita richiesto e prezzo di vendita effettivo (in entrambe i casi inferiore al 10%). In collina infine si collocano gli immobili di dimensione maggiore, con 85 mq di superficie commerciale media, a fronte di 70 mq per Ovest e Nord e 75mq per Sud e Centro. Progetto di allargamento - Poiché le dinamiche immobiliari della città non possono prescindere da quelle dell’area metropolitana, che spesso rappresenta un’alternativa di localizzazione rispetto a Torino, l’Osservatorio si allargherà all’area metropolitana, includendo i comuni di Alpignano, Beinasco, Borgaro, Collegno, Grugliasco, Moncalieri, Nichelino, Orbassano, Pianezza, Rivalta, Rivoli, San Mauro, Settimo Torinese, Venaria. Alcuni di questi comuni, infatti, manifestano trend di compravendite immobiliari significativi, sia in termini di valore che di intensità di scambi. Questi aspetti, che includono movimenti di popolazione e rilevanti scambi economici, non possono dunque essere trascurati dall’analisi dell’Osservatorio, che vuole fornire informazioni il più possibile complete per cittadini, imprese e decisori pubblici, chiamati a realizzare politiche ampie di pianificazione territoriale e di programmazione degli interventi. I comuni individuati risultano per la maggior parte confinanti con il comune di Torino; a questi si aggiungono altre realtà territoriali che, pur non essendo confinanti con la città, rappresentano di fatto la naturale prosecuzione degli stessi comuni. Modalità di rilevazione - All’interno dell’Osservatorio sono stati discussi e resi omogenei numerosi criteri e metodi di lavoro in modo tale da raccogliere dati omogenei e confrontabili in oltre 500 rilevazioni annuali. Ad esempio sono state accuratamente definite e accettate alcune modalità di valutazione degli immobili, come il conteggio dei metri quadrati commerciali, tema spesso dibattuto dagli operatori. .  
   
   
IPI:BILANCIO D’ESERCIZIO AL 31.12.2006 IPI S.P.A. E CONSOLIDATO GRUPPO IPI RELAZIONE SOCIETÀ DI REVISIONE KPMG  
 
Torino, 6 giugno 2007 - La Società di revisione Kpmg ha rilasciato la propria relazione concludendo che “a causa degli effetti connessi alle incertezze e delle limitazioni alle verifiche descritte Ipi non è in grado di esprimere un giudizio sul bilancio d’esercizio della Ipi S. P. A”. Lo stesso giudizio riguarda anche il Bilancio Consolidato. Il Consiglio di Amministrazione, pur nel quadro di difficoltà che caratterizza gli sviluppi dell’operatività aziendale influenzati anche dalle recenti vicende relative all’Azionista di riferimento, ritiene appropriata la redazione del bilancio nella prospettiva della continuità aziendale per l’anno 2007. Il patrimonio immobiliare del Gruppo, appena peritato, è di almeno 520 milioni di euro, a fronte di un valore di libro di 424 milioni di euro e che l’indebitamento finanziario netto è di circa 305 milioni di euro, di cui 195 milioni di euro nei confronti del sistema bancario. E’ in corso di rinegoziazione il finanziamento pari a circa 98 milioni di euro con Tikal Plaza S. A. Per portare la scadenza al 31/12/2008. Nettizzando i fabbisogni di cassa del Gruppo dagli impegni di Porta Vittoria si sarebbe registrata mediamente una situazione finanziaria e di cassa di sostanziale equilibrio tra i fabbisogni correnti della gestione e i flussi correnti. Al fine di realizzare il progetto di Porta Vittoria, sono in corso di esplorazione alternative al mero finanziamento, volte all’individuazione di un partner con cui condividere l’iniziativa. Ne consegue, secondo l’opinione degli amministratori Ipi, che la continuità aziendale è compatibile con la situazione e le problematiche sopra rappresentate attivando interventi di gestione, anche straordinaria, idonei a realizzare parte dell’attivo della società, anche attraverso operazioni di trading mirate, per garantire lo sviluppo delle attività residue. Il Collegio Sindacale pur condividendo quanto concluso dalla società di revisione ha auspicato che gli eventi prospettati dagli Amministratori trovino realizzazione in tempi brevi, cosicché la società e le sue controllate possano superare l’attuale fase di criticità. .  
   
   
PIANO DI EDILIZIA RESIDENZIALE 2006/2008, CARRABS: "UNA RISPOSTA ALLE ESIGENZE DEI MARCHIGIANI"  
 
Ancona, 6 giugno 2007 - Cento milioni di euro per incrementare l´offerta abitativa a canoni sociali; agevolare l´acquisto della prima abitazione, da parte delle giovani coppie, mediante contributi ´buoni casa´; istituire un fondo garanzia per i mutui accesi dalle giovani coppie con contratto di lavoro precario o atipico; orientare la politica abitativa alla sostenibilita` ambientale e all´abbattimento delle barriere architettoniche. Sono gli obiettivi del Piano di edilizia residenziale 2006/2008 che il Consiglio regionale ha licenziato, nella seduta odierna, recependo un atto della Giunta regionale, proposto dall´assessore all´Edilizia, Gianluca Carrabs. Il documento votato dall´assemblea ´costituisce il primo piano casa approvato dopo l´entrata in vigore della legge regionale 36/2005 ´ sottolinea Carrabs ´ I cento milioni stanziati aiuteranno, in particolare, le famiglie a reddito moderato, attraverso l´assegnazione dei buoni casa e un fondo di garanzia per giovani coppie con contratto di lavoro precario o atipico. E` previsto anche la riqualificazione del patrimonio abitativo pubblico, mediante l´abbattimento delle barriere architettoniche e la valorizzazione delle tecniche di bioedilizia. Sara` incentivata, inoltre, la sperimentazione di aggregazioni, come le cooperative miste, italiani e immigrati, che si associano per costruire casa attraverso nuove forme organizzative di autocostruzione. Il Piano rappresenta, in sostanza, una risposta forte alle esigenze dei marchigiani che sollecitano una maggiore disponibilita` di alloggi pubblici sul mercato. Garantisce un sostegno alle famiglie in difficolta`, alle quali vengono offerte opportunita` nuove e soluzioni abitative ispirate all´edilizia sostenibile´. Il cinquanta per cento delle risorse finanziera` i Piani provinciali: ad Ancona verranno assegnati 14,34 milioni di euro, ad Ascoli Piceno 6,67 milioni, a Fermo 4,80 milioni, a Macerata 11,33 milioni, a Pesaro e Urbino 13,06 milioni. L´altro cinquanta per cento sara` destinato alla sperimentazione di nuove soluzioni abitative (2,6 milioni), per contributi diretti alle famiglie (15 milioni), per il reinvestimento dei proventi delle dismissioni del patrimonio abitativo pubblico (32 milioni). Interventi che, sommati a quelli provinciali, raggiungono i cento milioni di euro stanziati con il Piano regionale 2006/2008. .  
   
   
EDILIZIA RURALE: NEL “BUR” REGOLAMENTO DEROGHE AD INDICI UTILIZZAZIONE TERRITORIALE UMBRA  
 
Perugia, 6 giugno 2007 – E’ stato pubblicato mercoledì 6 giugno nel Bollettino Ufficiale della Regione Umbria (Parte prima) il Regolamento per la realizzazione di annessi rurali ed impianti essenziali all’attività dell’impresa agricola, in deroga all’indice di utilizzazione territoriale ed alla superficie minima aziendale previsti dalla legge regionale che disciplina la costruzione di nuovi edifici in zona agricola (L. R. ”11/2005”). Il Regolamento (n. 5 del 28 maggio 2007), frutto di un apposito gruppo di lavoro e di una ampia partecipazione, individua le specialità produttive, le tipologie degli impianti e le caratteristiche edilizie degli edifici per i quali sono possibili deroghe, con l’obiettivo di conseguire un adeguato inserimento nello spazio rurale considerato dal Piano urbanistico territoriale “contesto ambientale di pregio che dà valore all’intera Umbria”. La deroga sarà possibile solo per sostenere produzioni tipiche di qualità o ad alta redditività o individuate da piani regionali di riconversione produttiva purché coerenti con la programmazione regionale. “Al fine di facilitarne l’applicazione - ha detto l’assessore regionale all’agricoltura e urbanistica Carlo Liviantoni -, i contenuti del Regolamento, composto da dieci articoli, sono stati coordinati con gli altri provvedimenti regionali riguardanti il rilascio di titoli abilitativi, la definizione delle caratteristiche degli interventi e l’ottimizzazione dell’uso dei manufatti per favorirne l’inserimento ambientale. Si tratta - ha aggiunto l’assessore - di un nuovo strumento edilizio urbanistico che troverà la sua piena applicazione solo dopo essere stato recepito dalle amministrazioni comunali. Costituisce quindi una ulteriore possibilità a disposizione di comuni che non va a sostituire - ha concluso Liviantoni - gli attuali strumenti urbanistici”. In particolare nell’atto (Art. 2 - Indici di densità edilizia, di altezze e superfici) si conferma la possibilità che le norme tecniche di attuazione degli strumenti urbanistici generali possano prevedere indici più restrittivi; si individuano (Art. 3 - Produzioni agricole tipiche di qualità) le produzioni agricole tipiche di qualità in quelle definite da normative nazionale e comunitaria e si identificano (Art. 4) le produzioni agricole vegetali ad alta redditività in quelle il cui reddito lordo standard è pari o superiore a mille440 euro/ha per le zone montane e svantaggiate e a mille920 euro/ha per le altre zone. Pertanto - spiegano all’assessorato all’urbanistica - una produzione si può ritenere ad alta redditività quando il reddito lordo standard di una determinata coltura supera il rapporto fra la redditività aziendale e la superficie aziendale minima già fissata dalla Regione per il Piano di sviluppo rurale. Secondo il regolamento (Art. 5 - Produzioni agricole a seguito di piani regionali) la Regione Umbria può prevedere, nell’ambito della propria attività di programmazione e per specifiche attività produttive, l’individuazione di piani di riconversione produttiva. In questo caso i settori interessati possono avvalersi della deroga. Le superfici oggetto di deroga (Art. 6 - Attuazione degli interventi) vengono inoltre identificate con l’area che ha determinato tale diritto. Ad esempio, se c’è una azienda che ha un indirizzo produttivo cerealicolo-viticolo e la deroga è applicabile alle sole produzioni viticole (Doc, Docg o Igt), sarà esclusivamente la superficie interessata a vigneto quella ritenuta utile ai fini della maggiorazione dell’indice di edificabilità. Analogamente per le produzioni zootecniche si riterranno eleggibili alla deroga solo le superfici destinate all’alimentazione dell’allevamento. Alle produzioni in serra, ritenute ad elevata redditività e per le quali è possibile praticare più cicli colturali durante l’annata agraria, si è ritenuto di applicare la deroga all’indice di edificabilità sul cinquanta per cento della superficie agricola utilizzata (Sau) dall’azienda. Nel provvedimento sono inoltre indicati (Art. 7) le tipologie di impianti per i quali è consentita la deroga e (Art. 8) le modalità e tecniche costruttive per favorire il migliore uso dei manufatti e ridurre al minimo l’impatto ambientale. E’ infine (Art. 9) definita la possibilità del rilascio del titolo abilitativo per la realizzazione degli annessi rurali successivamente alla sottoscrizione del Piano aziendale convenzionato, qualora lo stesso contenga gli elementi previsti per il rilascio del titolo abilitativo. .  
   
   
IL RAPPORTO FINALE SU RAFFINERIA API E SVILUPPO STRATEGICO ALTERNATIVO. AMAGLIANI: GLI ESITI DELLO STUDIO CONFERMANO BONTA`` DELLE INIZIATIVE INTRAPRESE  
 
Ancona, 6 giugno 2007 - Riduzione progressiva della raffinazione petrolifera in uno scenario a medio-lungo termine e accelerazione delle azioni di bonifica dei suoli. Sono le prime due considerazioni finali che emergono dal rapporto-studio sullo sviluppo strategico alternativo dell´area Api, stilato da un gruppo di esperti e che ha visto la presa d´atto da parte della giunta regionale nella consueta seduta settimanale. La Regione Marche, sulla base di una risoluzione del Consiglio regionale del luglio 2004 in cui si chiedeva un piano industriale strategico che configuri il sito Api sempre piu` come polo energetico ambientalmente avanzato anziche` raffineria tradizionale e di un accordo con la Provincia di Ancona e Comune di Falconara Marittima, aveva infatti affidato uno studio che approfondisse tutti i fattori: ambientale-energetico, sanitario, economico ´sociale e occupazionale. Per questo hanno lavorato al Rapporto esperti come Edo Ronchi (ex ministro dell´Ambiente); Tiziano Treu, docente e ex ministro del Lavoro, Fabio Polonara del Dipartimento di Energia della Politecnica delle Marche; Giovanni Marsili (Istituto superiore di sanita`), Patrizio Bianchi ( rettore Universita` di Ferrara), Stefano Pareglio ( Universita` Cattolica), Vinicio Bottacchiari (direttore di Sviluppumbria) e Sergio Morichi (Ernst & Young) . ´Tutti gli esperti ´ ha spiegato l´assessore regionale all´Ambiente, Marco Amagliani - sono arrivati alla conclusione che sara` opportuno un patto integrato complesso che passi attraverso il risanamento e la riqualificazione del territorio per ridurre l´attuale impatto delle attivita` che si svolgono in questo sito e arrivare alla loro conversione in polo energetico di fonti rinnovabili che tuteli sviluppo, salute e qualita` dell´occupazione, applicando funzioni produttive, di ricerca e di partenariato industriale. Lo studio del resto conferma la validita` di molte iniziative gia` intraprese dalla Regione attraverso il Piano Energetico Ambientale che e` quindi perfettamente coerente con tali studi, come per esempio la costituzione di un societa` mista per l´attuazione degli interventi di cogenerazione distribuita, che non e` altro che il terzo asse del Pear. Un suggello ulteriore, quindi, alla bonta` delle scelte condotte sin qui dalla Regione in materia di fonti energetiche rinnovabili in alternativa alle fossili. ´ Uno studio corposo di novanta pagine che sintetizza nelle conclusioni nove azioni su cui puntare. Oltre alle gia` citate, la riduzione dei rischi idrogeologici nel tratto terminale dell´Esino; l´interramento dei serbatoi di stoccaggio; la realizzazione dell´assetto operativo chiamato ´isola elettrica´ gia` previsto dalla Concessione ma mai implementato; impianto Igcc tendenzialmente riconvertito a metano; una centrale innovativa ad idrogeno e l´introduzione di modalita` innovative di trasformazione degli oli vegetali in biodiesel di seconda generazione, utilizzando processi integrabili con quelli di raffineria. (ad´e) .  
   
   
GLOBAL STEEL INVESTE IN MONTENEGRO  
 
Trieste, 6 giugno 2007 - Global Steel Holdings investirà 1,1 miliardi di dollari in Montenegro. Lo rende noto il Budapest Business Journal. L´investimento segue la recente acquisizione da parte dell´azienda delle miniere di carbone a Berane. Global Steel investirà 600 milioni di dollari per la riabilitazione delle miniere e 500 milioni di dollari per un impianto elettrico da 500 Mw. Le miniere di Berane includono un impianto di pulitura e separazione che può produrre carbone pulito e tagliato. L´azienda svilupperà altresì altre sei nuove miniere e strutture per la pulitura del carbone. L´impianto totale avrà una capacità di produzione di 3 milioni di tonnellate di carbone all´anno. .  
   
   
ENERGIA EOLICA: ASPETTI TECNOLOGICI, NORMATIVI E AMBIENTALI: APERTE LE ISCRIZIONI PER LA NUOVA EDIZIONE DEL CORSO CUDAM-APER  
 
Trento, 6 giugno 2007 – Nuova edizione per l’ormai tradizionale corso monografico interamente dedicato all’energia prodotta dal vento, organizzato in collaborazione da Cudam e Aper. Il corso, che dopo il successo dell’edizione partenopea torna nella sede originaria presso la Facoltà di Ingegneria dell´Università degli Studi di Trento di Via Mesiano, 77, si terrà dal 2 all´8 settembre 2007. Obiettivo dell’iniziativa è fornire ai partecipanti tutti gli elementi necessari per valutare la fattibilità di impianti eolici: dalla determinazione della risorsa alle opportunità tecniche, dagli aspetti di inserimento nell´ambiente, alle procedure amministrative e di gestione del consenso, nonché alle opportunità finanziarie. Un excursus nel mondo dell’energia eolica dedicato alle amministrazioni pubbliche, agli studi di ingegneria, alle società e cooperative operanti nel campo energetico e ai liberi professionisti per un totale di 46 ore di lezione. Per iscriversi è sufficiente compilare l’apposito modulo online alla pagina web www. Unitn. It/events/eolica/. Le adesioni dovranno pervenire entro giovedì 30 agosto 2007 e il costo del corso sarà di 1300 euro. Tale quota coprirà anche le spese per il materiale didattico, i coffee break, i pranzi e la visita tecnica. Al termine del corso agli iscritti verrà rilasciato, oltre al materiale didattico e ai software applicativi e dimostrativi, il certificato di partecipazione. Sostenitore e patrocinatore dell’evento la Provincia Autonomo di Trento. .  
   
   
UNA RELAZIONE EVIDENZIA LA NASCITA DI UN MOVIMENTO A FAVORE DELLE RISORSE EDUCATIVE APERTE  
 
Bruxelles, 6 giugno 2007 - Nella corsa alla creazione di economie della conoscenza cui si assiste in tutto il mondo, numerose istituzioni accademiche stanno esplorando nuovi modi per accrescere la divulgazione della loro conoscenza. Una delle soluzioni è il ricorso a risorse educative aperte (Oer) che, secondo una nuova relazione dell´Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse), costituisce un fenomeno sempre più diffuso che offre opportunità di apprendimento ad un numero di utenti senza precedenti in tutto il mondo. Al contempo, questa nuova tendenza sta mettendo in discussione le opinioni e le pratiche consolidate in materia di organizzazione e svolgimento delle attività didattiche e di condivisione della conoscenza. Le Oer riguardano il «materiale digitalizzato offerto gratuitamente e apertamente a educatori, studenti e autodidatti, da utilizzare e riutilizzare a fini di insegnamento, apprendimento e ricerca». Tali materiali comprendono contenuti didattici, strumenti software per lo sviluppo, l´uso e la distribuzione di contenuti e risorse attuative quali le licenze aperte. Il movimento a favore delle Oer integra la tendenza già consolidata a condividere software (software open source) e risultati di ricerca (pubblicazione ad accesso libero). Sebbene non esistano statistiche precise, la relazione «Giving knowledge for free: the emergence of open educational resources» stima che circa 3 000 corsi «open courseware» siano messi a disposizione da oltre 300 università in tutto il mondo. Le istituzioni coinvolte finora sembrano avere una buona reputazione a livello internazionale o nei rispettivi paesi. Fino ad oggi è stata predominante la lingua inglese, ma le traduzioni stanno offrendo progressivamente una maggiore varietà linguistica e un più ampio uso a livello mondiale. Secondo la relazione, la disponibilità a condividere la conoscenza precedentemente protetta da chiavi d´accesso è dettata da varie ragioni. In considerazione della continua globalizzazione e del crescente invecchiamento della popolazione, si assiste ad una sempre maggiore concorrenza fra gli istituti di istruzione superiore sia a livello nazionale che internazionale per quanto riguarda il reperimento di studenti. La relazione ipotizza che lo sviluppo di risorse educative aperte che possano ampliare l´accesso all´apprendimento a favore di un più vasto numero di soggetti, sia anziani sia giovani, potrebbe essere una valida strategia a disposizione delle università e degli istituti per occupare personale al fine di raccogliere queste sfide. Gli autori della relazione osservano che la libera condivisione delle risorse accelererebbe inoltre lo sviluppo di nuovi materiali di apprendimento, stimolerebbe il miglioramento interno, l´innovazione e il reimpiego e aiuterebbe gli istituti a conservare meglio gli archivi dei materiali da essi usati all´interno e all´esterno. Tuttavia, le Oer rappresentano anche una sfida di per sé. Date le grandi quantità di courseware aperto disponibile gratuitamente in università di fama internazionale, gli insegnanti dovranno riflettere sul fatto che gli studenti confronteranno il loro corso di studi con altri. Il movimento a favore delle Oer potrebbe quindi accelerare i cambiamenti dei ruoli didattici tradizionali e l´evoluzione degli allievi più indipendenti, dal momento che il ruolo di un insegnante quale fornitore di elenchi di letture e di materiale didattico sarà ridimensionato. Il lavoro di condivisione dei corsi avrà anche ripercussioni sui diritti di proprietà intellettuale delle università. Il mondo accademico ha già iniziato a eludere le restrizioni giuridiche in materia di riutilizzo del materiale tutelato dal diritto d´autore. Ricorrono ad un sistema di licenze aperte chiamate «comuni creative» per condividere il loro materiale on line. La relazione sottolinea che nel lungo periodo sarà opportuna una revisione da parte dei responsabili delle politiche dei regimi esistenti sul diritto d´autore. Un´attenzione particolare dovrebbe essere riservata alle azioni volte all´elaborazione almeno di una politica neutrale sugli attori commerciali coinvolti nel movimento in favore delle Oer, osserva la relazione. In termini di sostegno ai progetti sulle Oer nel lungo periodo, il documento suggerisce una serie di modelli commerciali. Questi includono: il modello fondazione, donazione o dotazione, nell´ambito del quale il finanziamento del progetto è offerto da un attore esterno; il modello della segmentazione, in cui il fornitore offre servizi «a valore aggiunto» ai segmenti degli utenti e addebita loro il costo di questi servizi; il modello della conversione, in base al quale «si cede qualcosa gratuitamente e poi si trasforma il consumatore in un utente pagante»; nonché il modello di sostegno volontario o modello di appartenenza, basato su campagne per la raccolta di fondi o su contributi dei membri. La relazione indica inoltre che i governi intenzionati a promuovere le Oer dovrebbero assegnare, nell´ambito dei finanziamenti destinati all´istruzione, una piccola quota alla pubblicazione aperta dei materiali educativi elaborati nelle istituzioni finanziate con denaro pubblico, nonché all´apertura degli archivi digitali nazionali e delle raccolte dei musei in favore del settore educativo. Un´altra raccomandazione è la creazione di un maggior numero di partenariati pubblico-privati al fine di riunire la conoscenza e le risorse di entrambi i settori. Laddove possibile e ragionevole, dovrebbero essere usate norme aperte e software open source. Da parte loro, le università e gli istituti di istruzione superiore intenzionati ad accettare l´applicazione di metodi relativi alle risorse educative aperte dovrebbero introdurre incentivi affinché i membri delle facoltà partecipino a tali iniziative, incoraggiando nel contempo le Oer e offrendo corsi di formazione. A prescindere dalla scelta del modello di finanziamento e di condivisione, le Oer sono ormai un dato di fatto e la relazione consiglia alle autorità educative di soppesare seriamente il rischio dell´inazione. Per ulteriori informazioni: http://www. Oecd. Org/document/41/0,2340,en_2649_201185_38659497_1_1_1_1,00. Html .  
   
   
RIFORMA SCUOLA, FORMIGONI: SONO D´ACCORDO CON PRODI OCCUPAZIONE FEMMINILE: REGIONE HA GIA´ CENTRATO OBIETTIVI UE  
 
Milano, 6 giugno 2007 - Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, condivide "parola per parola" le dichiarazioni rilasciate dal presidente del Consiglio, Romano Prodi, a proposito della scuola, durante il Festival dell´Economia svoltosi a Trento. "In particolare - spiega Formigoni - Prodi ha ragione quando dice ´di lasciare all´organizzazione scolastica locale una grande autonomia´". Il presidente lombardo si dice inoltre d´accordo con Prodi che ha riconosciuto che "bisogna puntare a obiettivi di efficienza e di produttività, ma che vanno adattati alle singole realtà e alle circostanze. Altrimenti, con una scuola identica per tutto il Paese facciamo errori enormi". Allo stesso presidente del Consiglio che, commentando i dati del segretario Ocse - secondo il quale "l´occupazione femminile in Lombardia è ai livelli del Nord Europa, mentre nel Sud Italia è ai livelli del Nord Africa" - aveva detto che "il problema dell´Italia diversa è colossale per cui un sistema così diverso, globalmente preso non è riformabile e per questo anche per la scuola la strada giusta è quella di porre pochi paletti uguali per tutti a livello nazionale e per il resto lasciare grande autonomia alle istituzioni scolastiche", Formigoni risponde che "il progetto della Lombardia di riforma della scuola è da sempre ispirato a questi principi. Mi auguro dunque - continua Formigoni - che anche il ministro Fioroni sia d´accordo con il suo presidente come mi auguro che sia d´accordo l´Unione, o almeno l´Ulivo, in Regione Lombardia". "Questa è la stessa strada - aggiunge Formigoni - che ha inoltre fatto sì che nella nostra Regione proprio il tasso di occupazione femminile sia arrivato al 59,4% (a fronte di un dato nazionale del 46,1%), cosa che ci ha permesso di centrare con tre anni di anticipo gli obiettivi fissati a Lisbona dall´Unione Europea, che prevedono di raggiungere un tasso di occupazione del 60% entro il 2010". "Certamente - conclude Formigoni - la Casa delle Libertà andrà avanti sulla strada della riforma, ma mi auguro che nessuno nel centrosinistra voglia smentire il presidente del Consiglio". .  
   
   
LIVORNO, 11- 12 GIUGNO CONFERENZA INTERNAZIONALE LIFELONG LEARNING STUDENTI E LAVORATORI SENZA FRONTIERE, 4 MILIONI PER LA MOBILITÀ LA TOSCANA INVESTE NELLA FORMAZIONE PERMANENTE PER PORTARE I GIOVANI IN EUROPA MOBILITÀ DI STUDENTI E LAVORATORI, INNOVAZIONE E RICERCA AL CENTRO DEL DIBATTITO  
 
 Firenze, 6 giugno 2007 - Fin dai prossimi mesi i cittadini toscani avranno più opportunità di fare esperienze di formazione e lavoro all´estero, mentre imprese, agenzie formative e istituzioni locali potranno avvalersi di canali diretti e privilegiati per rafforzare la loro azione nel contesto europeo. La Regione ha deciso di investire in politiche di cooperazione transnazionale e quindi anche sulla mobilità, dal 2007 al 2013, il 4% dell´ammontare complessivo del finanziamento assegnato alla Toscana per il Fondo sociale europeo: si tratta di circa 4 milioni di euro l´anno. Per la prima volta, infatti, è stato inserito all´interno del Por un asse specifico su questi temi. In tutto l´investimento per la Toscana sarà di quasi 27 milioni di euro che, nei prossimi sette anni, serviranno, fra l´altro, a portare in giro per l´Europa un numero di giovani decisamente superiore all´attuale. Questo forte investimento, che segna una svolta rispetto al passato, troverà nuovi strumenti e possibilità di sbocchi grazie al rafforzamento della cooperazione transregionale. "La mobilità come leva per l´apprendimento e lasciapassare indispensabile per la circolazione dei saperi all´interno dell´Europa della conoscenza, costituisce un elemento chiave per rendere competitivo il nostro capitale più prezioso, ovvero le risorse umane". Così l´assessore all´istruzione, formazione e lavoro motiva il forte accento posto dalla Regione Toscana, nelle sue politiche per l´istruzione, la formazione e il lavoro, sulle strategie europee per il lifelong learning, ovvero l´apprendimento lungo tutto l´arco della vita. Con questi obiettivi la Toscana ha ricevuto dall´Associazione delle regioni europee per il Lifelong learning l´incarico di organizzare una conferenza internazionale per rafforzare le politiche regionali, anche in vista dei nuovi programmi operativi del Fondo sociale europeo e del Lifelong learning programme. Prevista per i giorni 11 e 12 giugno, a Livorno con il titolo I governi regionali e l´attuazione delle strategie di Lisbona nel campo dell´educazione e della formazione, la conferenza vede la partecipazione di oltre 30 Regioni europee appartenenti a oltre 14 Stati membri. La conferenza ha un taglio molto operativo, con possibilità di confronto diretto fra i soggetti interessati e la costruzione di rapporti istituzionali in grado di supportare un maggiore protagonismo da parte delle Regioni nei confronti dei governi nazionali e nella determinazione delle politiche per l´educazione. Anche la Regione Toscana avrà modo di perfezionare, in questa occasione, gli accordi in via di sottoscrizione con alcune regioni europee, copme le Baleari e la Bretagna. "La Conferenza di Livorno - spiega l´assessore - ha come obiettivo lo sviluppo della cooperazione tra le Regioni dei diversi paesi e la definizione di linee guida per un´ efficace integrazione dei Governi Regionali nell´ attuazione delle strategie europee per la formazione permanente". Le iniziative della Regione Toscana e qualche dato sulla mobilità Le Regioni con le quali la Toscana ha già stipulato accordi bilaterali sono Andalusia, Catalogna, Vastra Gotaland. A queste si aggiungeranno lunedì la Bretagna e martedì le Isole Baleari e prossimamente anche il Galles e il Baden Wuttemberg. Nell´anno scolastico 2004-2005 sono stati oltre 500 gli studenti di 18 scuole superiori di tutta la Toscana che hanno effettuato scambi con altre regioni europee, grazie al finanziamento dalla Regione nell´ambito del programma europeo Comenius. I progetti approvati sopno stati in tutto 69, di cui 3 per lo sviluppo della scuola e 3 per le lingue. Nel 2005 gli studenti universitari toscani che sono andati a studiare all´estero grazie al programma Erasmus sono stati 1. 289 (in Italia 16. 419), circa il 7,8% del totale. Nel 2006 il programma europeo Socrates ha coinvolto in progetti di scambio fra scuole europee, 975 studenti, in tutto 81 istituti di tutta la regione, l´8,3% del totale. La Toscana per questo progetto è al quinto posto in Italia. Ma ad utilizzare la mobilità per migliorare professionalità e maturare nuove esperienze sono anche i lavoratori. A fine marzo è stato inoltre inviato all´Agenzia nazionale Lifelong learning programme il progetto Leonardo, che riguarda la mobilità di 22 apprendisti (19 provenienti dalla Provincia di Arezzo e 3 dalla Provincia di Pisa). Il progetto, presentato dalla Regione Toscana, consente agli apprendisti attivi in aziende toscane di lavorare presso imprese con sede in Catalogna. "Grazie a questi accordi - spiega l´assessore all´istruzione, formazione e lavoro - ci proponiamo di promuovere la mobilità internazionale con scambi fra studenti, insegnanti, lavoratori e apprendisti, favorire la loro partecipazione a stage e il riconoscimento reciproco dei titoli e delle qualifiche conseguite. In particolare le regioni firmatarie si impegnano a sviluppare azioni comuni in materia di formazione e a mettere in comune informazioni ed esperienze. E´ un passo avanti importante verso la costruzione di una società della conoscenza che offra a tutti pari opportunità di apprendimento e analoghe possibilità di spendere le competenze acquisite. ". Altre iniziative sono partite nell´ambito del programma europeo Leonardo da Vinci, così come altre misure specifiche per il sostegno alla mobilità cui la Regione ha partecipato, come partner o come promotore, nell´ambito di programmi comunitari come Interreg, Life Pays Tiers o di programmi di cooperazione internazionale. La Regione ha inoltre sostenuto, con proprie risorse, le spese per l´assegnazione di 153 borse di studio per soggiorni di studenti della scuola superiore finalizzati allo studio della lingua inglese. .  
   
   
BUONO SCUOLA, REGIONE REPLICA A MUHLBAUER  
 
 Milano, 6 giugno 2006 - "Quanto sostenuto dal consigliere di Rifondazione Comunista, Luciano Muhlbauer, non corrisponde al vero". E´ quanto si legge in un Nota della Regione Lombardia in replica alle affermazioni del consigliere Muhlbauer. "Innanzitutto - afferma la Nota - i soldi non vanno alle scuole ma alle famiglie degli alunni di scuole statali e non statali. Inoltre il software della Regione Lombardia dedicato al buono scuola comprende tutte quelle scuole i cui studenti negli anni passati hanno fatto richiesta di accedere a questo servizio. Nel caso in cui uno studente di un nuovo istituto abbia voluto accedere a questo strumento, lo ha potuto fare telefonando agli uffici dell´assessorato regionale all´Istruzione, Formazione e Lavoro, ottenendo tutte le risposte e le indicazioni necessarie". "Va inoltre ricordato - prosegue la Nota - che gli unici due requisiti per accedere al buono scuola sono: lo stato giuridico dell´istituto in cui gli alunni sono iscritti (che deve essere come indicato dalla Legge Regionale 1/2000: statale, non statale, legalmente riconosciuta e parificata) e l´esborso di una spesa minima di 208 euro annui". "Di truffaldino dunque - conclude la Nota - c´è solo questa trita polemica di chi ancora una volta prova a speculare su uno strumento che garantisce invece la libera scelta educativa della famiglie lombarde". .  
   
   
"LA FORMAZIONE SUL TERRITORIO, STRUMENTO PER LA PREVENZIONE SISMICA" "LE SCUOLE, LUOGO SICURO PER ECCELLENZA: UN IMPEGNO PRIORITARIO PER LA REGIONE"  
 
 Firenze, 6 giugno 2007 - "La formazione sul territorio è indispensabile per mantenere costante l´attività di prevenzione sismica e preparare i futuri tecnici e operatori. L´interesse dimostrato dagli allievi dell´istituto per geometri di Pontremoli per queste tematiche e l´aumento del numero di iscrizioni in questa scuola sono la prova di una crescente attenzione e sensibilità da parte di tutti i cittadini". Lo ha dichiarato oggi a Pontremoli, nella Giornata mondiale dell´ambiente, l´assessore regionale che ha preso parte alla consegna agli studenti del quarto anno dell´istituto Belmesseri degli attestati di frequenza del corso, realizzato in collaborazione con il servizio sismico regionale e con l´Urtat di Massa-carrara, sulla "valutazione della vulnerabilità sismica degli edifici in muratura". "La Regione Toscana - ha detto ancora l´assessore - persegue une lavoro preventivo tenace e prolungato, spesso non appariscente, ma prioritario perché rivolto alla sicurezza degli edifici che accolgono gli studenti e che devono essere un luogo sicuro per eccellenza". Tra gli interventi di adeguamento sismico sull´edilizia scolastica nel quadro delle iniziative promosse dalla Regione c´è quello della scuola media Fantoni di Fivizzano, di cui è stato presentato stamani il progetto. Nell´occasione è stata apposta una lapide nel ricordo dei "bambini vittime del crollo della scuola materna di San Giuliano di Puglia e della loro maestra". "Una conferma - ha affermato l´assessore all´ambiente che si è recato anche a questo secondo appuntamento - del grande legame che si è creato con la comunità di San Giuliano di Puglia e con il comitato ´Vittime del crollo della scuola 31. 10. 2002´ nel segno di una solidarietà profonda di tutta la Regione per le popolazioni colpite da quell´evento. Da quella tragedia viene rafforzato il nostro impegno a non abbassare la guardia sul problema della sicurezza e della protezione sismica dei fabbricati scolastici". L´attività regionale si attua nei comuni delle aree definite a maggior rischio sismico, quali la Lunigiana, la Garfagnana e la Media Valle del Serchio, il Mugello, il Casentino, la Valtiberina, l´Amiata e la Montagna pistoiese, ed è stata ulteriormente amplificata dopo San Giuliano di Puglia. Finora sono stati finanziati interventi che hanno interessato circa 360 edifici (per un ammontare di circa 53 milioni di euro). Le ordinanze del consiglio dei ministri post-San Giuliano per le verifiche sismiche degli edifici pubblici strategici hanno finanziato interventi su 34 edifici per circa 9 milioni di euro, a cui si sono aggiunti i fondi della L. R. 70/05 sull´edilizia scolastica (4 milioni di euro per interventi nel 2006-2008). Ogni attività, iniziativa, documentazione attinente al lavoro svolto dal Servizio Sismico Regionale, è visitabile sul sito regionale http://www. Rete. Toscana. It/sett/pta/sismica. .  
   
   
CASTIGLIONE SI AGGIUDICA IL CONCORSO DI IDEE PER LE SCUOLE  
 
Mantova, 6 giugno 2007 - Si è svolta nei giorni scorsi la premiazione del concorso di idee rivolto agli studenti degli istituti di scuola media superiore per promuovere l’ideale della cooperazione attraverso la costituzione di una “Associazione cooperativa scolastica”. “Si tratta – ha dichiarato il membro della giunta camerale Alberto Righi - di un’iniziativa promossa dal Tavolo della Cooperazione, istituito presso la Camera di commercio di Mantova, che intende valorizzare lo spirito imprenditoriale dei giovani studenti mantovani, finalizzandolo alla costituzione di associazioni cooperative scolastiche con idee innovative. Al primo posto si è classificata la classe 4ª “Ar” dell’Istituto “Gonzaga” di Castiglione delle Stiviere, per aver sviluppato un modello organizzativo d’impresa in grado di produrre iniziative e servizi per lo sport, replicabile anche in altri contesti e per la forte capacità di coinvolgimento di tutto l’Istituto oltre che del territorio di riferimento. Al secondo e terzo posto, rispettivamente, la classe 4ª “Ai” del’istituto “Manzoni” di Suzzara e le quarte “A”, “B” e “C” dell’istituto “Mantegna” di Mantova. Infine, al quarto posto, ex aequo, gli istituti “San Giovanni Bosco” di Viadana (5ª “Av”), “Pitentino” di Mantova (4ª “D”) e “Bonomi Mazzolari” (4ª aziendale). .  
   
   
IN SCADENZA LE ISCRIZIONI PER I LAVORI ESTIVI DI RILIEVO DEI PIANI DI ASSESTAMENTO FORESTALE PER GLI STUDENTI  
 
Aosta, 6 giugno 2007 – L’assessorato dell’Agricoltura e Risorse naturali comunica che venerdì prossimo, 8 giugno, scadrà il termine per la presentazione delle domande di iscrizione riservate agli studenti che intendono essere occupati, durante il periodo estivo, nei lavori di rilievo dei piani di assestamento forestale nel territorio dei comuni di Courmayeur, La Thuile, Pré-saint-didier, Valgrisenche, Saint-vincent, Emarèse e della consorteria di Sommarèse e Chassan in comune di Emarèse. Le richieste devono essere redatte su moduli appositamente predisposti e consegnate al Dipartimento Risorse naturali e Corpo forestale, in loc. Amérique n. 127/a, Quart – ufficio n. 114, 1° piano. Si precisa che le iscrizioni sono riservate agli studenti residenti in Valle d’Aosta che all’atto dell’assunzione abbiano compiuto il 18° anno di età. .  
   
   
AL VIA L´ANAGRAFE REGIONALE DEGLI STUDENTI  
 
Ancona, 6 giugno 2007 - Monitorare il flusso di popolazione scolastica e intervenire in caso di criticita`. Sono due tra le molteplici utilita` che deriveranno dalla realizzazione dell´Anagrafe regionale degli studenti che la Giunta ha recentemente deciso di avviare. L´anagrafe regionale degli studenti nasce dall´esigenza di realizzare un sistema informativo a supporto delle politiche di Istruzione e Formazione, al fine di disporre di strumenti conoscitivi costantemente aggiornati. ´Vogliamo governare i processi connessi all´istruzione-formazione- ha spiegato l´assessore regionale Ugo Ascoli- attraverso un sistema informativo diventato necessario alla luce dei nuovi scenari che la scuola deve affrontare. A cominciare dalle politiche di sostegno in caso di abbandono, fino alla razionalizzazione del flusso delle informazioni da e verso la Scuola. Un progetto ´ ha proseguito l´assessore- che e` stato possibile avviare grazie al reperimento di risorse straordinarie (140. 000 euro) e ad un software di raccolta ed elaborazione dei dati, gia` collaudato in Toscana. Infatti, in virtu` di un protocollo di intesa firmato nel 2005 tra Marche e Toscana sulla condivisione, scambio e valorizzazione delle rispettive esperienze nel campo dell´istruzione e formazione, potremo avvalerci di tali strumenti informatici che consentiranno di conseguire molteplici obiettivi, destinati alla pianificazione e al miglioramento degli interventi a favore del mondo scolastico. ´ Grazie all´intesa tra le due regioni, la Provincia di Pesaro ha gia` avviato un centro documentazione a supporto del sistema dell´istruzione ´ formazione a carattere provinciale ed ha provveduto alla raccolta ed elaborazione dei dati per gli anni scolastici 2005/2006 e 2006/2007. Un´attivita` pilota che potra` essere utilizzata per attuare specifici accordi con le Province sulle modalita` di realizzazione delle diverse fasi del progetto. L´anagrafe regionale conterra` i dati sui percorsi scolastici, formativi ed in apprendistato dei singoli studenti a partire dal primo anno della scuola primaria e servira` anche a sostenere la programmazione dell´offerta formativa in relazione al sistema socio-economico locale. .  
   
   
MINERVINI: POLITICHE GIOVANILI APERTE ALLA DIMENSIONE INTERNAZIONALE  
 
Bari, 6 giugno 2007 - “Sono grato al Forum Nazionale dei Giovani per la scelta dell’individuazione della Puglia quale sede dell’evento conclusivo della campagna europea “All Different, All Equal” per i diritti umani, le diversità e la partecipazione giovanile, promossa dal Consiglio d’Europa”. Lo ha dichiarato l’Assessore regionale alle Politiche Giovanili Guglielmo Minervini intervenendo alla conferenza stampa di presentazione dell’evento che si svolgerà a Monopoli dal 6 al 10 giugno prossimi. “È un appuntamento assai emblematico – ha spiegato Minervini – perché è il riconoscimento da parte della Comunità Europea della duplice apertura che l’azione del governo regionale sta compiendo negli ultimi anni: un’apertura all’universo giovanile, attraverso politiche mirate a qualificare un protagonismo dei giovani in grado di rilanciare il territorio, ed un’apertura alla dimensione internazionale della nostra regione da sempre terra d’incontro, di contaminazione di linguaggi, di culture e di codici”. Secondo l’assessore Minervini “l’iniziativa che si svolgerà a Monopoli non è un semplice raduno di giovani, ma si pone come un vero e proprio gesto politico che ha nel dialogo la sua forza dirompente. Un appuntamento che è destinato ad aprire un nuovo solco nelle politiche giovanili aperte alla dimensione internazionale. Una Puglia aperta ai giovani e al Mediterraneo, che non ha paura del mondo, che non si sente periferia spaventata, dove ciascuno può ritrovarsi e non necessariamente perdersi”. A Monopoli saranno cinque giorni di incontri, dibattiti, gruppi di lavoro, arte e musica con un obiettivo: il dialogo fra i giovani dell’Europa e del Mediterraneo. Un evento interreligioso e interculturale per proporre il Mare Nostrum come “ponte” tra Nord e Sud del Mondo. I delegati delle associazioni giovanili provenienti dall’Europa e dal bacino del Mediterraneo si confronteranno sulle tematiche dell’immigrazione e dell’accoglienza per costruire un dialogo concreto tra le due sponde del nostro mare. Ai seminari e ai gruppi di studio parteciperanno numerosi rappresentanti di istituzioni italiane ed europee oltre che studiosi di fama internazionale come Terry Davis - Segretario generale del Consiglio d’Europa, Giovanna Melandri - Ministro delle Politiche Giovanili, Giuliano Amato - Ministro degli Interni, Ugo Intini - Viceministro degli Affari Esteri, Nichi Vendola – Presidente Regione Puglia, Ralf-rené Weingaertner - Direttore Gioventù e Sport al Consiglio d’Europa David Gakunzi - North South Centre, William Ong’ale - John Hopkins University, Baltimora, Usa, Michael Bommes - Osnabruck University, Germania. Sono previste inoltre diverse attività culturali e ricreative quali mostre, eventi sportivi e tre serate di concerto. Il 7 giugno Piazza Vittorio Emanuele Ii sarà animata dal funky di « Gegè Telesforo and the Groovinators ». Venerdì 8 è la serata dei ritmi salentini dei Sud Sound System accompagnati dalla Bag a Riddim Band. Il 9 appuntamento con tre band emergenti: Metem, 61 Cygni e Borde-aux. .  
   
   
ARTICOLI CARTOTECNICI PER LA SCUOLA E L´UFFICIO: CRESCE LA PRODUZIONE (+3,4%), SOSTENUTA DALLA DOMANDA INTERNA (+2,9%) E DA QUELLA ESTERA (+7,4%)  
 
Milano, 6 giugno 2007 - Nel 2006 il mercato poco più di 1 md di euro (prezzi ex-fabrica), segna un incremento del 2,9%. In termini reali i risultati delle aree scuola (+1,3%) e casa (+1,4%) restano stabili; più positivo l’andamento dell’ufficio (+3,8%) dove alcuni dei principali operatori nazionali mettono a segno delle ottime performance, complice una ripresa della domanda di consumabili continuativi (buste, risme) e la maggiore dinamicità delle agende, soprattutto nel canale promozionale. In termini competitivi le aziende operanti nell’area ufficio, senza mai trascurare il buon rapporto qualità/prezzo della loro offerta, puntano a consolidare la loro presenza in Gd e nei canali distributivi alternativi (franchising, vendite per corrispondenza, vendite on line, ecc) e ad ottenere ingenti commesse dai Grandi Clienti. Nell’area scuola gli operatori non brandizzati (sia produttori che importatori/distributori) puntano sulla leva prezzo; per le società specializzate nel back to school, che distribuiscono prodotti “griffati”, invece, il gioco competitivo si fonda sulla capacità di acquisire il licensing per lo sfruttamento dei marchi più alla moda e di selezionare accuratamente i fornitori italiani e esteri. Nella casa si acuisce la concorrenza per la diffusione di articoli di importazione a basso costo. Dal punto di vista distributivo nel settore aumentano le quantità veicolate dalla moderna distribuzione, soprattutto i consumabili da ufficio e i prodotti unbranded destinati al mercato scolastico e domestico. Per gli articoli scolastici a maggior valore aggiunto, invece, il canale tradizionale risulta ancora preferito. Nel 2007 il mercato degli articoli cartotecnici registrerà un’ulteriore crescita in valore (+3,2%), più per effetto dell’aumento dei prezzi medi che per un reale aumento dei consumi. A livello di area d’affari si prevede: un andamento moderatamente positivo per l’area scuola; il buon andamento degli operatori con prodotti su licenza sarà controbilanciato dalle difficoltà delle imprese prive di una riconosciuta immagine di marca, che stentano a trovare i giusti canali e il corretto posizionamento e rischiano di essere schiacciati dalla concorrenza dei prodotti di importazione; la crescita dell’area ufficio, grazie al positivo andamento di alcuni prodotti (risme, buste, ecc); un andamento stabile per l’area casa. Dati Di Sintesi, 2006
Numero di imprese(a) 180
Numero di addetti 7. 850
Numero di addetti per impresa 44
Valore della produzione, a prezzi di fabbrica (Mn. Euro) 1. 183,2
Variazione media annua della produzione 2006/2002 (%) 1,0
Fatturato per addetto (‘000 euro) 150,7
Valore aggiunto (Mn. Euro) 257,9
Valore aggiunto per addetto (‘000 euro) 32,9
Quota della produzione prime 4 imprese/gruppi(b) (%) 31,3
Quota della produzione prime 8 imprese/gruppi(b) (%) 44,7
Export/produzione(b) (%) 14,8
Import/consumo(b) (%) 6,9
Valore del mercato, a prezzi di fabbrica (b) (Mn. Euro) 1. 082,6
Variazione media annua del mercato 2006/2002(b) (%) 1,3
Quota di mercato prime 4 imprese/gruppi (b) 25,8
Quota di mercato prime 8 imprese/gruppi (b) 37,4
Previsioni di sviluppo della produzione:
· 2007/2006(b) (%) 3,1
· tendenza di medio periodo Leggera crescita
a) - a carattere industriale, comprendendo tutte le tipologie aziendali (cartiere, trasformatori-stampatori per conto terzi, aziende industriali e commerciali che si appoggiano in parte o in toto a terzisti) b) - in valore Fonte: Databank * Data di chiusura della ricerca: Maggio 2007 .
 
   
   
BANDO DI GARA: SERVIZIO DI SEGNALAZIONE DI NOTIZIE RIGUARDANTI PROVE SCIENTIFICHE RILEVANTI PER LA POLITICA AMBIENTALE  
 
 Bruxelles, 6 giugno 2007 - La Commissione europea ha pubblicato un bando di gara per la fornitura e la divulgazione di materiale su nuove prove scientifiche di rilevanza per la politica ambientale. Gli obiettivi principali del sistema di segnalazione di nuove prove scientifiche di rilevanza per la politica ambientale sono: - promuovere informazioni scientifiche nuove, tempestive e pertinenti per la definizione di politiche in materia ambientale (ad es. Risultati e prodotti di progetti di ricerca completati di recente) in una forma facile da utilizzare e in un linguaggio completo e non tecnico; - fornire informazioni sotto forma di brevi articoli ordinati per argomento politico; - diffondere tali informazioni tra persone potenzialmente interessate tramite regolari avvisi inviati per posta elettronica con titolo, riassunto, messaggio principale, parole chiave, collegamenti per ulteriori informazioni e recapiti per ognuno degli articoli brevi; - rendere i suddetti articoli brevi accessibili on line sulle pagine web della Dg Ambiente per una loro consultazione regolare, raccogliendoli in un apposito archivio in ordine cronologico e per argomento; - fornire edizioni speciali su argomenti specifici e attuali nel quadro dello sviluppo delle politiche in materia; - promuovere il servizio tramite svariati mezzi per garantirne la visibilità, incrementando il numero degli abbonati e il coinvolgimento delle parti interessate per un´ulteriore diffusione del servizio. Per ulteriori informazioni rivolgersi a: Commissione europea; Direzione generale dell´Ambiente; F2 - Finanze, Bu-5 00/169; B-1049 Bruxelles; Tel. +32-2 296 0008; Fax +32-2 299 4449. .  
   
   
AVVIATE LE CAMPAGNE DI RILIEVO GLACIOLOGICO 2007  
 
 Aosta, 6 giugno 2007 - L’assessorato del Territorio, Ambiente e Opere pubbliche comunica che, nell’ambito degli interventi della “Cabina di Regia dei Ghiacciai Valdostani” affidati alla Fondazione Montagna Sicura, hanno preso avvio martedì 5 giugno, le campagne di monitoraggio approfondite su sette apparati glaciali della regione. L’intervento riguarda, per la stagione 2007, i seguenti ghiacciai: Pré de Bar – Val Ferret; Grandes Jorasses – Val Ferret; Colle di Peuterey – Monte Bianco; Tzanteleina – Val di Rhêmes; Mont Gelé – Valpelline; Chérillon – Valtournenche; Verra Grande – Val d’Ayas. Secondo le analisi della Fondazione Montagna Sicura, le osservazioni effettuate e i dati raccolti evidenziano la necessità di continuare le azioni di monitoraggio avviate nel 2004, con nuove modalità organizzative; in particolare, si prevede di proseguire con tre campagne di rilevamento, due estive (mesi di giugno e luglio) e una autunnale (mese di settembre), in collaborazione con le guide alpine, appositamente formate. Sui sette ghiacciai previsti saranno effettuati rilievi specifici, che serviranno a determinare lo spessore dell’accumulo nevoso su tutta la superficie, l’evoluzione stagionale della quota della neve permanente e le sue caratteristiche fisico-meccaniche, mediante stratigrafie complete del manto nevoso. “Tali attività di rilevamento – sottolinea l’Assessore Alberto Cerise - sono integrate dalla misurazione del bilancio di massa, attività svolta sempre dalla Fondazione Montagna sicura con Arpa Valle d’Aosta su quattro ulteriori apparati glaciali: Rutor, Timorion (Valsavarenche), Pré de Bar (Val Ferret) e, dal 2007, ghiacciaio dell’Indren nel Monte Rosa (Gressoney)”. I risultati dell’attività saranno disponibili dopo i rilievi condotti nella stagione autunnale. .  
   
   
AMBIENTE E SALUTE NELLE AREE AD ALTO RISCHIO PRESENTATA ALLA CAMERA, IN OCCASIONE DELLA GIORNATA MONDIALE PER L’AMBIENTE, LA RELAZIONE DEL CNR  
 
Roma, 6 giugno 2007 - Ieri, presso la sala stampa di Montecitorio, il Consiglio nazionale delle ricerche ha presentato la sua ‘Relazione sullo stato delle conoscenze in tema di ambiente e salute nelle aree ad alto rischio in Italia’, come contributo ai lavori della Viii Commissione permanente Ambiente, territorio e lavori pubblici della Camera dei Deputati, nell’ambito della ‘Indagine conoscitiva sulla valutazione delle conseguenze ambientali provocate dall´inquinamento urbano, dallo smaltimento dei rifiuti e dalle aree ad alto rischio’. In Italia sono presenti migliaia di siti inquinati: 54 Siti di interesse nazionale per le bonifiche (Sin); circa 6. 000 Siti di interesse regionale per le bonifiche (Sir); 58 siti con elevata contaminazione da amianto; 1. 550 siti minerari quasi tutti dismessi; 1. 120 stabilimenti a rischio di incidente rilevante. I 54 Sin, che vengono gestiti dal ministero dell’Ambiente con Conferenze di servizi e godono di finanziamenti statali dedicati alla bonifica, interessano l’area di 311 Comuni, per una popolazione che va dai 6,4 agli 8,6 milioni, a seconda se si escludono o includono Milano e Torino. La dimensione del problema è dunque consistente, considerando oltretutto che dagli studi epidemiologici effettuati in molte aree appare chiara la relazione tra inquinamento e aumento della mortalità e di alcune malattie tumorali, croniche o acute. Secondo un recente studio dell’Organizzazione mondiale della Sanità, l’inquinamento atmosferico nelle aree urbane interessa circa 9 milioni di italiani, circa il 16% della popolazione residente nelle 13 città di maggiori dimensioni, dove una media di 8. 220 morti l’anno, tra il 2002 e il 2004, è da attribuirsi agli effetti a lungo termine delle concentrazioni di Pm10 superiori ai 20 μg/m3. In 27 dei 54 siti di interesse nazionale per le bonifiche, il Cnr svolge - tramite 16 Istituti - attività di ricerca sulle tecniche di monitoraggio ambientale, sui metodi e strumenti innovativi per le bonifiche dei siti inquinati, sulla valutazione dello stato di salute delle popolazioni. Oltre a Porto Marghera, i siti più studiati sono quelli sardi del Sulcis-iglesiente, quelli siciliani di Augusta-priolo e Gela e quelli pugliesi di Taranto e Brindisi. Per la zona di rilascio incontrollato di rifiuti in Campania, il Cnr ha contribuito al lavoro realizzato dall’Oms per la Protezione Civile, individuando in un gruppo di 32 Comuni a maggior rischio una correlazione con i dati di mortalità e di prevalenza di malformazioni congenite nei nati. “I risultati presentati oggi dal Cnr”, commenta Ermete Realacci, presidente della Viii Commissione Ambiente, territorio e lavori pubblici della Camera dei Deputati,“saranno uno strumento di estrema importanza nell’indagine che la Commissione che presiedo sta realizzando sulle conseguenze sanitarie nelle aree ad alto rischio ambientale. Non è un caso che questi dati siano stati presentati nella giornata mondiale per l’ambiente. Per affrontare le grandi sfide che abbiamo davanti a cominciare da quella dei mutamenti climatici, senza tralasciare le pesanti eredità ambientali lasciate dal passato”. “Il Cnr ha focalizzato i propri programmi e definito un assetto organizzativo che ha arricchito la tradizionale struttura degli Istituti con i Dipartimenti e i relativi progetti”, aggiunge il presidente del Cnr, prof. Fabio Pistella. “Ciò consente di passare da un pur meritorio impegno sporadico su singole situazioni alle capacità di affrontare in modo sistematico i diversi risvolti, valorizzando al massimo le competenze di cui l’Ente dispone. Da questo punto di vista è favorevole la circostanza che questa ‘Relazione sullo stato delle conoscenze in tema di ambiente e salute nelle aree ad alto rischio in Italia’ venga alla luce subito dopo il piano 2007/2009 del Cnr, che descrive queste competenze e formalizza, in particolare, il Progetto Interdipartimentale Ambiente e Salute. E’ piena la disponibilità del Cnr per mobilitarsi, anche in collaborazione con altri organismi, nella direzione che sarà indicata da Governo e Parlamento, ma anche dalle Regioni con le quali è stato costruito un rapporto particolarmente proficuo”. Alla presentazione sono intervenuti, oltre all’on. Realacci e al prof. Pistella, i direttori dei Dipartimenti Terra e Ambiente e Medicina del Cnr, Giuseppe Cavarretta e Gianluigi Condorelli, il responsabile del Progetto interdipartimentale ambiente-Salute del Cnr, Fabrizio Bianchi, il direttore del Centro ambiente e salute dell’Oms Europa, Roberto Bertollini, Pietro Comba, responsabile Reparto epidemiologia ambientale dell’Istituto superiore di sanità, Roberto Caracciolo, direttore del Dipartimento stato dell’ambiente e metrologia ambientale dell’Apat, Salvatore Squarcione, responsabile del Dipartimento Prevenzione del Ministero della Salute . .  
   
   
SERVIZI PUBBLICI, TRE ATO PER I RIFIUTI E UNO PER L´ACQUA L´ASSESSORE ALLE RIFORME: "LA REGIONE INCORAGGIA I COMUNI SULLA VIA DI UNA HOLDING UNICA"  
 
Firenze, 6 giugno 2007 - "Le difficoltà sono indubbie, ma sono certo che il lavoro avviato dai principali Comuni della Toscana per creare un´holding regionale dei servizi proseguirà" commenta l´assessore alle riforme istituzionali della Regione, dopo le notizie apparse oggi su alcuni quotidiani. "Nel frattempo però - aggiunge - vanno avanti e procedono anzi speditamente i lavori attorno al patto e alla legge che dovrà riordinare l´universo dei servizi pubblici locali toscani, ovvero acqua, gas, rifiuti ed energia". La proposta di legge è stata licenziata dalla giunta a marzo. "Il patto - spiega l´assessore - sarà sottoposto al tavolo delle parti sociali ed economiche entro la fine del mese. E dal patto alla legge, una volta condivisi gli indirizzi generali, il passo sarà breve". La giunta condivide l´esigenza di costituire una grande holding regionale dei servizi, ma è anche direttamente impegnata nell´aggregare e ridurre gli Ato, i livelli ottimali di governo che nient´altro poi sono che consorzi di Comuni. Da sedici a sei era stata la proposta di accorpamento. Ora potrebbero diventare addirittura solo quattro: tre per i rifiuti - uno per ciascuna area vasta: quella metropolitana, quella della Toscana del nord e quella della Toscana del sud - ed uno soltanto per l´acqua e i servizi idrici. Oggi sono dieci e sei. "Se ne sta discutendo. La proposta è arrivata dall´Anci, l´associazione dei Comuni - commenta l´assessore - e naturalmente viene analizzata con grande attenzione ed interesse: non solo perché porterebbe a ridurre ulteriormente i costi di amministrazione, ma anche perché forse ci consentirebbe di essere ancora più efficienti". Gli Ato sono previsti da leggi nazionali: la Regione da sola non può sopprimerli, come qualcuno aveva proposto. Assieme ai Comuni può comunque decidere che ne rimanga solo uno. "Certo non dobbiamo fermarci alla riduzione degli Ato o all´aggregazione delle aziende, obiettivo oramai largamente condiviso - è l´auspicio e la sottolineatura dell´assessore - Coordinarsi e fare sinergia all´interno delle area vaste è già un passo avanti. La rotta che abbiamo tracciato continua però a puntare con decisione alla costruzione di una vera e propria industria dei servizi capace di stare sul mercato e in grado di garantire servizi migliori e più efficienti e di essere dunque ancora più competitiva. Se ci sono difficoltà vanno superate. E la legge che andremo a sottoporre al Consiglio regionale conterrà tutti quegli strumenti in grado di incentivare questo percorso". Con il patto che sarà firmato con tutti i soggetti interessati - con i Comuni, con i gestori ed anche con le parti sociali - si darà inoltre vita ad un osservatorio regionale sulla qualità e i servizi. "Al tavolo istituzionale - conclude l´assessore - si sta discutendo anche di questo e ciò consentirà di accrescere il controllo dei cittadini e della società toscana sulla gestione di servizi così importanti, a cominciare dall´acqua". .  
   
   
AMBIENTE: DELEGAZIONE ROMENA IN VISITA AD ARPA UDINE  
 
 Palmanova, 6 Giugno 2007 - Una delegazione di tecnici dell´Agenzia regionale per la protezione dell´ambiente di Cluj Napoca (Romania), nell´ambito dei programmi comunitari Phare, visiterà giovedì 7 giugno il Dipartimento provinciale di Udine dell´Arpa. Nel corso dell´incontro verranno illustrate le attività di Arpa Fvg nel settore della gestione e controllo dei rifiuti e dei siti inquinati. Particolare attenzione verrà dedicata al Catasto dei rifiuti, in quanto strumento fondamentale per pianificare e organizzare, a livello nazionale e regionale, le strategie di gestione dei rifiuti secondo i principi dello sviluppo sostenibile. .  
   
   
ADEGUAMENTO DEL PIANO PAESISTICO AMBIENTALE REGIONALE AL CODICE DEI BENI CULTURALI E ALLA CONVENZIONE EUROPEA DEL PAESAGGIO  
 
Ancona, 6 giugno 2007 - Sara` un tavolo tecnico di lavoro - composto da rappresentanti di Regione, Province, Comuni, Comunita` montane, enti gestori di parchi e aree protette - ad adeguare il Piano paesistico ambientale regionale (Ppar) al Codice dei beni culturali e del paesaggio e alla Convenzione europea del paesaggio. Lo ha deciso la Giunta regionale, che ha approvato la delibera sugli indirizzi per la verifica e l´adeguamento del Piano. Un obbligo stabilito dal decreto legislativo 42/2004 ´Codice dei beni culturali e del paesaggio´, il cosiddetto ´Codice Urbani´, al quale le Regioni dovranno adempiere entro il termine del 1 maggio 2008. ´Il tema del paesaggio, inteso non solo come attivita` integrata di tutela e valorizzazione dell´ambiente e del territorio, ma anche come risorsa per lo sviluppo e per la qualita` della vita, e` uno dei punti fondamentali del programma di governo regionale´, sottolinea il presidente della Giunta regionale, Gian Mario Spacca. ´Per questo la Giunta, in stretta collaborazione con gli enti interessati e sulla base dei principi di sussidiarieta` e di cooperazione introdotti dalla riforma del Titolo V della Costituzione, ha elaborato un documento base che individua una serie di modalita` e di linee operative che la struttura regionale competente dovra` approfondire´. Il documento evidenzia, in particolare, la necessita` di estendere l´interesse paesaggistico non solo ai ´paesaggi dell´eccellenza ed eccezionali´, ma anche a quelli ´ordinari´ e ´degradati´ maggiormente aggrediti da uno sviluppo disordinato e disarmonico; riconosce, inoltre, il paesaggio come patrimonio comune che attraversa temi ambientali, territoriali e culturali. Il documento fissa anche una serie di obiettivi, come la trasversalita` delle politiche di intervento, i livelli decisionali, le modalita` di interazione tra i diversi soggetti di governo, le strategie territoriali finalizzate al miglioramento della qualita` del territorio. Altri obiettivi riguardano la conoscenza e il monitoraggio delle trasformazioni paesaggistiche e la verifica delle politiche di tutela. Approvato il 3 novembre 1989, il Ppar delle Marche costituisce ´la carta fondamentale per la tutela, la valorizzazione e l´uso del territorio regionale´. Il Piano recepisce, con largo anticipo, alcune indicazioni stabilite dalla Convenzione europea sul paesaggio del 2000 e dal ´Codice Urbani´ del 2004, come la dimensione territoriale e l´integrazione con le politiche urbanistiche. La percentuale dei Comuni dotati di un Piano regolatore generale supera, in base ai dati del 31 dicembre 2006, il 75 per cento, fino ad arrivare all´85 per cento, se si aggiungono anche i Comuni che hanno gia` trasmesso il Piano alle Province di competenza. In totale, si e` passati dai 35 Piani del 1997 ai 181 di oggi. ´Un risultato emblematico dell´attenzione verso le tematiche paesaggistiche e ambientali, che, con l´adeguamento del Piano - conclude il presidente - migliorera` ulteriormente l´efficacia degli interventi di tutela e di valorizzazione del territorio regionale´. Dopo la verifica della conformita` del Piano e il suo adeguamento al Codice, la Giunta provvedera` anche alla definizione dell´intesa con il Ministero dei Beni e delle attivita` culturali. .  
   
   
LA REGIONE DISTRIBUISCE RIDUTTORI DI FLUSSO E LAMPADINE A BASSO CONSUMO A TUTTI I DIPENDENTI  
 
Bologna, 6 giugno 2007 - Riduttori di flusso e lampadine a basso consumo energetico per tutti i dipendenti regionali. Per festeggiare insieme con un gesto piccolo, ma concreto, la Giornata Mondiale dell´Ambiente che si è celebrata il 5 giugno. E´ il "kit risparmioso", composto da 3 lampade e 4 riduttori di flusso, che l´Assessorato regionale all´ambiente e sviluppo sostenibile, in collaborazione con il Circolo dei Dipendenti della Regione Emilia-romagna e il contributo di Enel spa e di Pintel Imola, distribuirà gratuitamente in questi giorni ai circa 3 mila collaboratori regionali. Per dare una mano all´ambiente, usando in modo più razionale le risorse naturali. "Risparmiare acqua ed energia è possibile e molto più semplice di quello che si crede - ha commentato l´assessore regionale all´ambiente Lino zanichelli - e le "bollette " più leggere di acqua ed energia elettrica lo confermeranno. Non è solo un omaggio quello che la Regione fa ai propri dipendenti, ma un piccolo ulteriore investimento sul risparmio volto a dimostrare che la difesa dell´ambiente passa anche dai comportamenti più attenti e virtuosi di ognuno di noi". La Regione Emilia-romagna sostiene da anni iniziative sul fronte del risparmio idrico. In particolare alcuni progetti pilota come quelli di Bagnacavallo (Ra), Castel San Pietro Terme (Bo) e Ozzano Emilia (Bo), sviluppati nell´ambito della campagna regionale "Acqua, risparmio vitale" hanno dimostrato che l´utilizzo di semplici tecnologie domestiche, come appunto i riduttori di flusso o i frangigetto, possono portare a una concreta diminuzione del consumo di acqua (almeno il 10%) e a un´ altrettanto importante diminuzione del consumo di energia, legata soprattutto all´acqua calda. Grazie alla presenza di lampadine a basso consumo, il kit rafforzerà ulteriormente il risparmio di energia elettrica. Le date e le modalità di distribuzione sono pubblicate su Internos , il sito della Regione di comunicazione con i propri dipendenti (intra. Regione. Emilia-romagna. It/internos/index. Htm) e su quello del Circolo Dipendenti della Regione (www. Cralrer. It). .  
   
   
AMBIENTE L´ASSESSORE REGIONALE SULLO SVERSAMENTO DI IDROCARBURI A LIVORNO "CONTRO QUESTE ´VIOLENZE´ LA SOLUZIONE È IL MONITORAGGIO PREVENTIVO" "IN BASE AI DATI ARPAT SITUAZIONE NON ALLARMANTE, MA VANNO FERMATI QUESTI EPISODI"  
 
Firenze, 6 Giugno 2007 - "Lo sversamento di idrocarburi avvenuto nella notte tra lunedì e martedì nelle acque del porto di Livorno non sembra destare, in base ai dati comunicati dall´Arpat, particolare allarme, ma va posto uno stop a episodi di questo tipo". Lo afferma l´assessore regionale all´ambiente, sulla base della relazione tecnica che gli è stata fornita dal Dipartimento Arpat di Livorno. Dopo l´intervento notturno della Capitaneria di porto, i tecnici dell´agenzia regionale hanno effettuato stamani dei campionamenti per verificare eventuali conseguenze sull´ambiente marino e sulla balneazione. L´area dove si è verificato lo sversamento è comunque tutta interna al porto, e già nella notte è stata avviata dalla Capitaneria l´opera di bonifica. "Attualmente sono in corso - prosegue l´assessore - le indagini analitiche per individuare la sostanza e cercare di risalire alla sua provenienza, arrivando ai responsabili. Se la situazione che si è verificata non desta particolare preoccupazione, non sono però giustificabili questi episodi di ´violenza´ nei confronti dell´ambiente. E´ necessario un monitoraggio preventivo mediante un sistema di sorveglianza ad ampio raggio in grado di segnalare in tempo reale qualsiasi episodio di sversamento in mare. A questo fine abbiamo predisposto un progetto di controllo satellitare che stiamo presentando alla Commissione europea. Come richiede da tempo anche la Conferenza delle regioni periferiche marittime, occorrono per questo specifiche competenze regionali. Non è sufficiente poter intervenire solo a posteriori. E´ un fronte su cui dobbiamo impegnarci seriamente". .  
   
   
POMEZIA, INAUGURATO IMPIANTO DI SMALTIMENTO DEGLI IMBALLAGGI IN PLASTICA  
 
 Roma, 6 giugno 2007 - - Un centro di selezione in grado di trattare fino a 40 mila tonnellate annue di raccolta differenziata degli imballaggi in plastica provenienti dalla Regione Lazio. A realizzarlo è il nuovo impianto di ´remaplast´, che opera per conto di Corepla, inaugurato oggi a Pomezia. Le balle di plastica ´in entrata´ nell´impianto di circa 4 mila metri quadri, sono costituite dai materiali che i cittadini separano e conferiscono al circuito urbano. Il separatore balistico, uno degli strumenti di selezione, è costituito da 6 balle in acciaio, che separano i rifiuti in base al peso; un altro separatore a magnete permanente cattura invece la frazione dei residui ferrosi e li scarica automaticamente, senza mai toccare il flusso in movimento. Il terzo separatore distingue i metalli non ferrosi trasportati su nastro dal resto dei materiali, sfruttandone la capacità di condurre elettricità. Inoltre, l´impianto all´avanguardia per le tecnologie utilizzate tra le migliori in Europa, è dotato di un sistema ottico a raggi infrarossi: questo è costituito da uno scanner da 80 mila punti al secondo, dotato di 4 lettori ottici distinti, che separano, mediante gettiti d´aria, i differenti materiali, ottenendo cosi´ diversi tipi di flusso. “E´ finito il momento del ´parlare´ - ha detto il presidente dell´Ama, Giovanni Hermanin, intervenendo all´inaugurazione del nuovo impianto - purtroppo, nel decennio passato, si è data una risposta alla consapevolezza sui rifiuti del tutto inadeguata e parziale. Basti pensare, che dal 2001 al 2006 i rifiuti sono aumentati di 300 mila tonnellate, un dato questo preoccupante e che ci deve far riflettere”. “Tale fenomeno - ha continuato Hermanin - può essere invertito nella sua dinamica, ma ha bisogno di strumenti integrati tra loro che devono produrre effetti. Oggi quindi dobbiamo passare ai fatti: realizzare impianti come questo di Pomezia e fare rete con soggetti privati, oltre ad un quadro normativo programmatico certo. Il problema della gestione dei rifiuti -ha concluso Hermanin- si affronta in maniera adeguata, lavorando sul recupero di materie e, in secondo luogo sul recupero di energia. E l´Ama è impegnata in questo senso”. .